A baby Waldorf-Bass

di ivresse
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La mia principessa ***
Capitolo 2: *** Essere madre ***
Capitolo 3: *** Gioia.. ***
Capitolo 4: *** Audrey, of course! ***
Capitolo 5: *** Audrey, of course! (parte II) ***
Capitolo 6: *** Voglia di fragole, voglia di te... ***
Capitolo 7: *** L'imprevedibile ***
Capitolo 8: *** Il parto ***



Capitolo 1
*** La mia principessa ***


CHUCK’S POV

Sono diventato padre e non riesco ancora a realizzarlo.
La gioia che provo in questo momento è una delle più grandi della mia vita.
Blair mi ha reso l’uomo più felice del mondo.
Mi ha sposato e adesso ha dato alla luce questa piccola creatura.
La mia bambina. Nostra figlia.
Così piccola e dolce, talmente fraglile tra le mie braccia.
Ho sinceramente paura di romperla tanto è delicata.
Una cosa è certa, la proteggerò per tutta la mia vita, ad ogni sua difficoltà.
È nata da poche ore ed è già indispensabile per me. Vitale.
Piccola e calda tra le mie braccia si agita.
È un miracolo, la bambina più bella che abbia mai visto.
I suoi occhi sono uguali a quelli di Blair, profondi e sinceri. Le guanciotte rosee rivelano che scoppia di salute.
Tra le mie braccia indifesa e ignara del mondo crudele.
Bellissima, sincera, dolce proprio come sua madre.
Delicata come una rosa.
Il mio batuffolo!
Mi sento buffo a cantarle una ninna nanna e a cullarla.


“è per te ogni cosa che c'è ninna na ninna e...
è per te il dubbio e la certezza ,la forza e la dolcezza
è per te che il mare sa di sale
è per te la notte di natale
è per te ogni cosa che c'è
ninna na ninna e...”



Mi sento importante, perché adesso ho un compito preciso, una responsabilità dalla quale non potrò mai sgrarrare.
Sono un marito,un padre e finalmente mi sento UOMO.
Fiero del mio compito.


La testa di mia FIGLIA è talmente piccola da stare nella mia grande mano.
Così innocente, sorridi al mondo, sorridi a me.
E quel sorriso, insieme a quello di mia MOGLIE, è il più dolce e sincero che abbia mai visto.

Tu, amore mio, hai dato senso al tempo. Mi fai sentire bene, mi rendi importante .
E ti prometto che anch’io ti farò sempre sentire così, principessina, in ogni singolo istante.
Ti amo già da adesso.
Piano piano chiudi gli occhi, amore mio, ed entri nel mondo dei sogni.
Sogni d’oro, fiorellino.
Buonanotte piccola Bass.


_____________________________

Il capitolo si spiega da sè….Chuck padre….che emozione!
La raccolta è ambientata nel futuro, alla nascita della piccola Chuck ha circa 27 anni!
Ho usato tra virgolette il testo della bellissima canzone "è per te" di Jovanotti...

Vi piace???Ne metto altre??

A presto!
Fede

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Capitolo 2
*** Essere madre ***


BLAIR’S POV

Sono una donna realizzata sentimentalmente e in carriera.
Chuck ed io abbiamo trovato un equilibrio perfetto.
Amo quando Chuck torna a casa alla sera, mi bacia e poi mi guarda come se non mi avesse mai visto prima.
La nostra casa è un perfetta bomboniera, il nostro nido d’amore.
Dopo qualche anno di matrimonio ho desiderato un bambino.
Essere madre.
E poi tutto sarà davvero perfetto.
Non osavo dirlo a Chuck, pensavo che non ricambiasse questo mio desiderio.
E invece una sera, dopo aver fatto l’amore, mi ha detto:

Blair, sai cosa ci vorrebbe? Un bambino. Nostro.

Non credevo alle sue parole, quasi avesse sentito il mio bisogno silenzioso di diventare madre.


2 MONTHS LATER

Incinta

Così diceva il test.
Io e Chuck avevamo provato solo una volta, la prima volta senza protezione e sono rimasta incinta.
Finalmente sarei stata donna in carriera, moglie e anche madre.
Una notizia magnifica, che volevo condividere con Chuck. Ma adesso lui era ad un incontro di lavoro.
Telefonargli non mi sembrava una buona idea, così decisi di aspettere il suo ritorno a casa.

Poi realizzai quello che ancora non avevo compreso fino in fondo, ero incinta.
Incinta di Chuck.
Mi sfiorai la pancia, ancora piatta, ma io sentivo una presenza, nostro figlio.
Sentii il viso bagnarsi, stavo piangendo.
Mi guardai allo specchio e scoppiai a ridere.
Quello era decisamente un momento pazzo, assolutamente pazzo.
Felice, soddisaffatta, impazziente di comunicare la notizia a Chuck.
Ma in quel momento realizzai di essere contenta di essere sola, non perché non amassi Chuck.
Ma quello era un momento tutto mio.
Il momento in qui scoprii di essere una madre.



Angolo "Autrice":

Un piccolo viaggio dentro i sentimenti di Blair.

Nicosia Ciao! grazie della recensione! spero ti piaccia anche questo chapter!

Fiby Cullenina Ciao! thanks per la recensione! si anche a me piace questo Chuck, diverso dal tl, ma ogni tanto bisogna cambiare...continua a seguirmi!

sedsed Hi! grazie per la recensione! continua a seguirmi...spero ti piaccia questo capitolo!

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Capitolo 3
*** Gioia.. ***


Ciao!
Ecco un altro capitolo nel quale Blair dice a Chuck di essere incinta. Come la prenderà lui???
So di non seguire un ordine cronologico, sorry!
Comunque grazie per le recensioni! A presto con un Blair’s pov…


Fiby Cullenina Ciao!!!! Davvero grazie… Si voglio un Chuck molto dolce….non è una one-shot, tranquilla continuo! Continua a seguirmi e dimmi cosa ne pensi!

Nicosia Ciao! Grazie per la recensione . Si in effetti è strano vedere Chuck padre,forse perché nel telefilm a volte è un po’ immaturo…Dimmi cosa ne pensi del nuovo cap!


CHUCK’S POV

Chuck, sono incinta!

Blair ed io eravamo spostati da ormai due anni e volevamo un bambino.
Ma le sue parole mi colsero ugualmente di sorpresa.
Ci stavamo provando da solo qualche mese e mi sembrava troppo presto.
Lei notò la mia espressione.

Tutto bene, Chuck?

Certo.

Ma la verità era che avevo paura.

Paura di non essere un buon padre.

Paura perché prima di Blair non sapevo cosa significasse la parola famiglia.

Paura perché mia madre era morta di parto.

Paura di non sapere dare amore a mio figlio.


Blair prese la mia mano e la portò sul suo grembo nudo.

Amore ci credi che qui c’è il nostro bambino?
Mio e tuo.
Chuck non è fantastico?


Dentro di lei c’era nostro figlio.
Il calore sprigionato dal suo grembo era ammaliante.

Si, è fantastico.

E adesso lo pensavo realmente.
Imparerò ad essere un buon padre come ho imparato ad essere un buon marito.

Blair, ti amo e amo già questa piccola creatura.

Baciai il suo grembo, nostro figlio o nostra figlia.
Mi colpì l’immagine di una mignatura di Blair.
Perfetta.
Adesso ero certo che avrei amato realmente quel bimbo, perché era mio e di Blair.
Non so come ma iniziai a piangere dalla felicità.
Io, Chuck Bass, non avevo mai pianto.
Anche gli occhi di Blair si riempirono di lacrime.

Lacrime di gioia, lacrime d’amore.

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Capitolo 4
*** Audrey, of course! ***


Hello everyone!
In questo chapter Blair e Chuck sono alle prese con la scelta del nome!
Comunque ho in mente una seconda parte della scelta...
I ringraziamenti li trovate a fine capitolo!


BLAIR'S POV


Blair, non chiameremo nostra figlia Audrey, solo perché tu hai una passione sfrenata per la Hepburn!

Chuck, quella incinta sono io! Ogni mio desiderio deve essere realizzato.
Nostra figlia si chiamerà Audrey, ho già deciso!


Amore, non sappiamo ancora se sarà maschio o femmina, ti stai illudendo!

No, non mi stavo illudendo.
Non mi stavo sbagliando, dentro di me c’è mia figlia!
Bella come una bambola, si sarà una lei.
E poi la mia non è solo una fissazione, il nome Audrey è fantastico, non solo perché così si chiamava la Hepburn!

Amore, a cosa pensi?

A te, che non mi vuoi accontentare, pensai ma non lo dissi ad alta voce.
Certo Chuck non aveva molta fantasia, cosi decisi di metterlo alla prova.

E sentiamo un po’, Bass. Che nome proponi?

Riuscii nel mio intento. Lo lasciai senza parole.
Non sapeva cosa dire.
Alla fine sarei riuscita a chiamare mia figlia Audrey.

Chuck aveva ragione però ,e se fosse un lui ?

Allora mi venne un’idea.

Chuck, ti ricordi le nostre scommesse e i nostri giochetti?

Sì, Blair. A dove vuoi arrivare?

Se è un maschio, deciderai tu il nome, se è femmina deciderò io.
Nessuno potrà contestare la decisione dell’altro.

Affare fatto, Blair!

Detto questo, mi strinse la mano e i brividi mi attraversarono.
Poi mi baciò la guancia, si avvicinò alla bocca, ma la evitò.
Si alzò dal divano, mi sorrise e andò di sopra.

Anche Chuck sapeva come mettermi alle strette, ci sarebbe voluti solo pochi istanti e lo avrei raggiunto in camera da letto.

Ma tanto vincerò io, la nostra bimba si chiamerà Audrey, almeno come secondo nome!

Mi alzai dal divano e raggiunsi Chuck, il mio angolo felice al di fuori dei problemi della vita, anche quelli più insignificanti e banali, come l’ostinazione per un nome.


***************************************

Nicosia Ciao! grazie...in questo capitolo c'è meno emozione e un pò più Chuck e Blair alle prese con i loro giochetti! spero ti piaccia lo stesso! A presto!

sedsedHi! si il capitolo era molto dolce...questo un pò meno...continua a seguirmi! A presto!

Fiby Cullenina Ciao! anche a me piacciono i Chair dolci...e riguardo alla sensazione delle madri si anch'io la penso così! A presto...

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Capitolo 5
*** Audrey, of course! (parte II) ***


Ciao!
Ecco un altro chapter...ancora sulla scelta del nome...e dunque sul sesso del bimbo che però si capiva già dal prologo.

Le risposte alle recensioni del capitolo precedente non sono qui, ma ho utilizzato la novità di EFP, quindi le trovate nella posta personale sulla vostra pagina! A presto! Kiss


BLAIR’S POV

Da quando scoprii di essere incinta, la mia vita sessuale con Chuck era migliorata. Prima facevamo i fuochi d’artificio, ora anche meglio.
Non era più sesso famelico e voglia di soddisfare un desiderio, era puro amore.
Eravamo molto più cauti, più “gentili” e attenti.

Chuck sapeva bene che il sesso era il modo migliore per ottenere qualcosa da me.
Giocare con me e stuzzicarmi, per arrivare ai suoi scopi, è la cosa che gli riesce meglio.
Ma questa volta non l’avrà vinta. Nostra figlia si chiamerà Audrey.


2 MESI DOPO

Signori Bass, se volete posso dirvi il sesso del bambino, ormai Lei è al quinto mese di gravidanza, signora Bass, e non sarebbe un problema scoprirlo.

Alle parole del ginecologo, io e Chuck trasalimmo.
Erano cinque mesi che facevamo ipotesi sul sesso del bambino.
Inizialmente volevo che fosse femmina, poi capii che il sesso del mio bimbo non era importante.
L’importante è che sia sano!, continuavo a ripetermi, il resto non contava.
Anche Chuck la pensava come me.

Allora, Signori Bass vedo chiaramente il sesso del bambino, volete saperlo?

Guardai nel monitor, ma non capii un granché.

Certo rispondemmo Chuck ed io all’unisono.

Sarà una bella bambina!

Chuck ed io ci guardammo negli occhi, lui mi strinse forte la mano.
Risi e lui con me.
Già mi immaginavo una piccola bambina, la fotocopia di Chuck con il mio stile.

Quando entrai a casa, mi ritornò alla mente il patto che avevo stretto con Chuck.
Se fosse stata una bambina, avrei scelto io il nome.
E ora sapevo con certezza che era una bambina…quindi si sarebbe chiamata Audrey.
Comunque non mi sembrava giusto escludere del tutto Chuck, anche perché sapevo bene che la mia scelta non gli piaceva molto.
Quindi decisi di discuterne con lui.

Chuck, sai in teoria ho vinto io la nostra scommessa, dato che è una bambina. Dissi io, per stuzzicarlo.

Blair, lo so, hai vinto tu! Dunque è giusto che scelga tu il nome, anche se Audrey non mi sembra molto adeguato. Sembrava rassegnato.

In realtà, lo penso anch’io. Insomma Audrey potrebbe essere il secondo nome della nostra bimba. Lo sai che le persone importanti hanno più nomi, era una consuetudine dei nobili, anche noi abbiamo due nomi e credo che sia giusto che li abbia anche lei, dato che sarà la nostra principessina, non credi? Chuck mi sorrise, felice delle mie parole.

Non potrei essere più d’accordo! Ma quale sarà il primo nome?

Amore, questo lo decideremo insieme. Ah dimenticavo, manda qualcuno a comprare un libro dei nomi subito, e che sia quello con più nomi.


Dopo aver detto a Chuck quello che pensavo, mi venne voglia di un bagno caldo.
Mentre ero immersa nell’acqua, non potevo fare a meno di pensare alla mia bimba.
Cercai di immaginarla, ma sapevo benissimo che non era possibile, dovevo aspettare ancora quattro mesi.

Uscita dalla vasca, ebbi voglia di Chuck.
Lo volevo, ma volevo anche farlo impazzire un po’.
Così andai in camera e presi il nuovo completino intimo di Louis Vuitton.

Scesi le scale e lo trovai sul divano,mi sorrise.
Non avevo più tempo per i giochetti, lo volevo subito.
Lui si avvicinò a me e mi inaspettatamente mi prese in braccio e mi riportò al piano superiore, nella nostra camera da letto.


QUALCHE GIORNO DOPO...

Chuck ed io eravamo seduti sul nostro letto, sfogliavamo il libro dei nomi.
Senti questo Blair:

ROSE:
Derivato dal latino rosa e dal greco rodon, con identico significato, questo nome affettivo-augurale si riferisce al fiore della rosa. La tradizione di attribuire alle persone nomi di fiori è antichissima e molto diffusa, si lega al simbolismo ad essi attribuito. In questo caso la rosa, oltre ad essere considerato il fiore per eccellenza, è simbolo di bellezza, regalità, giovinezza e amore.


Lo trovo perfetto, Blair! Vidi la felicità nei suoi occhi.

Si è speciale, semplice e di impatto. Rose. Si è perfetto, Bass.

Presi il libro e lo lanciai sul pavimento e incollai le mie labbra a quelle di Chuck, e inevitabilmente pensai che tra quattro mesi sarebbe nata Rose Audrey Bass, la nostra bambina.

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Capitolo 6
*** Voglia di fragole, voglia di te... ***


Mi svegliai all’improvviso.
Erano le tre di notte.
Avevo voglia di fragole.
Una diceria popolare afferma che i desideri delle donne incinte devono essere esauditi, oppure al bambino verranno delle macchie. In questo caso alla mia bambina sarebbe venuta una macchia a forma di fragola, meglio procurarsene alcune allora.

Mi alzai, facendo attenzione a non svegliare Chuck.
Scesi le scale e andai in cucina, non c’era neanche l’ombra di una fragola e i domestici sarebbero arrivati l’indomani, non potevo neanche chiedere al portiere, che aveva chiesto una settimana di ferie.
Bene!
Trovai delle ciliegie e le mangiai, ma quello non era il gusto che volevo.
Volevo le fragole.

Nel frattempo Chuck si era svegliato. Mi raggiunse.

Blair, tutto bene? mi chiese con voce assonnata.

In realtà ho voglia di fragole, ma non sono riuscita a trovarle qui in cucina. risposi io.

La prima cosa che faremo domani sarà mandare qualcuno a prenderle.

Chuck, tu non capisci, se non mangio delle fragole adesso, la nostra bimba avrà una macchia a forma di fragola, e questa cosa non è molto chic.
Amore, dato che ti sei alzato, renditi utile…


Se davvero non ne puoi fare a meno, vedrò di fare il possibile.

Viziata
pensò.


Dopo due ore Blair Bass era comodamente seduta sul divano, guardava Colazione da Tiffany e mangiava delle fragole dolcissime e dall'aspetto irresistibile.
Restò un mistero come Chuck Bass riuscì a trovare delle fragole così rosse e fresche in piena notte. Ma fatto stava che aveva, ancora una volta, esaudito i desideri della sua mogliettina incinta. E niente lo rendeva più felice e soddisfatto.
D’altronde questa adesso era la sua vita. Marito e padre, e la cosa stranamente gli piaceva.

Blair spense il televisore e disse, rivolgendosi a Chuck: Ho un’altra voglia… amore.

E quale sarebbe?

Ho voglia di te!


Non servivano altre parole, quelle erano sufficienti… e così si persero uno tra le braccia dell’altro, come amavano fare loro, e come del resto avrebbero continuato a fare per sempre.

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Capitolo 7
*** L'imprevedibile ***


BLAIR’S POV

Oggi era un giorno speciale, un giorno che attendevo da tanto.
Finalmente sarei andata a fare compere per la bambina, il bello è che Chuck mi avrebbe accompagnata
.In fondo anche a lui piaceva fare compere .
L’obiettivo di oggi era la cameretta, mancavano solamente due mesi, prima un po’ per scaramanzia, un po’ perché non sapevamo il sesso del bambino, non ci eravamo sbilanciati.
Ma dopo essere entrati nel negozio di arredamento più elegsnte di New York, non era stato un problema trovare il necessario.
Chuck e io ci eravamo innamorati subito di una culla bianca, era fantastica, e avevamo comprato anche l’armadio abbinato, la vaschetta per il bagnetto, il fasciatoio, la carrozzina, tutto rigorosamente bianco e rosa, un sogno per la nostra principessina.
La giornata stava andando bene quando succedette l’imprevedibile, era una fredda giornata di Ottobre, la neve aveva imbiancato New York e le strade erano ghiacciate.
Anche se ero molto accorta nei movimenti e Chuck mi aiutava, scivolai e cadetti a terra. Un dolore al basso ventre mi colse all’improvviso, un dolore insopportabile, mai provato prima, durò qualche minuto e poi passò, ma mi mancava il respiro e le lacrime avevano bagnato il mio viso.
Chuck chiamò immediatamente il 911 (corrisponde al 118 italiano) e l’ambulanza fu lì in breve tempo.
La situazione mi aveva procurato molta agitazione e dopo cinque minuti il dolore tornò.
Avevo paura, non volevo provare quelle sensazioni, mancavano due mesi al parto, non potevo avere le contrazioni, l’unica cosa positiva era Chuck, che vicino a me nell’ambulanza, mi stringeva forte la mano, ma lo conoscevo troppo bene per capire che anche lui stava nascondendo la sua paura, forse nel disperato tentativo di proteggermi.
La prima cosa, una volta arrivati in ospedale, fu una visita ginecologica, il dottore diceva che quello era il momento. Appena Chuck sentì queste parole, si alzò e uscì dalla stanza pieno di rabbia.


CHUCK’S POV

Non era possibile, quel dottore aveva torto, Blair non poteva partorire, mancavano due mesi.
Non ci pensai due volte, uscii dalla camera e chiamai la clinica privata, che io e Blair avevamo scelto per il parto, e mi assicurai che controllassero Blair, dovevo assolutamente portarla via da quel posto e da quei medici incompetenti.
Naturalmente non sarebbe stato il caso di far viaggiare Blair in limousine, dunque chiamai Arthur e gli dissi di venire a prenderci con il jet privato, sperai che quello squallido ospedale avesse una pista di atterraggio.
La porta si aprì e uscì Blair in lacrime: Cosa stai facendo? Perché ti comporti così? Non riesci a capire quanto sono agitata, vuoi farmi andare ancora di più nel panico?

Non potevo vederla così, dovevo tranquillizzarla Blair stai tranquilla, tra poco saremo nella clinica che abbiamo scelto e tutto andrà….

Non feci in tempo a finire la frase che sul viso di Blair comparve un’altra smorfia di dolore, si portò le mani sul ventre e si aggrappò a me.

Chiamai i dottori, feci portare una barella per Blair e salimmo all’ultimo piano dell’edificio, era arrivato il nostro jet.
Le contrazioni arrivavano ogni 20 minuti circa e anche se volevo nasconderlo, ero molto preoccupato, non era ancora il momento della nascita della bimba. Un presentimento mi passò nella mente, forse la nostra bambina sarebbe nata prematura, ma al momento quello che mi preoccupava di più era il dolore che stava provando Blair, ma avremmo trovato una soluzione.
Realizzai che se Blair stava per partorire dovevo essere pronto, anche se non lo ero, ma non potevo tirarmi indietro da una responsabilità così grande, per Blair e per Rose.

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Capitolo 8
*** Il parto ***


CHUCK’S POV

In 5 minuti saremo nella clinica. Blair sembrava stare meglio, quando all’improvviso emise un grido.
Chuck!
L’acqua le scorreva sulle gambe, le si erano rotte le acque. La moquette del jet era bagnata, ma non m’importava. L’unica cosa di cui ero preoccupato era l’imminente parto.
Blair ed io avevamo discusso a lungo sulla mia presenza durante la nascita della bambina. Lei mi avrebbe voluto vicino, lo sapevo ma avevo preso tempo, segretamente spaventato dall’evento. Tutto stava capitando troppo in fretta, se io non ero pronto, come si doveva sentire Blair?

Non avevamo ancora terminato i corsi preparto, non avevamo comprato ancora tutti i vestiti. Ma probabilmente quello non era il momento di farsi prendere dal panico, ma avevo troppi pensieri nella mente, così pensai che presto mi sarebbe esplosa la testa.

Una volta arrivati, il ginecologo la visitò, le acque si erano rotte, dunque Blair avrebbe dovuto partorire per forza, altrimenti ne avrebbe risentito la bambina.
Il travaglio era iniziato e non avrei mai pensato che potesse essere così lungo. La prima fase era passata dopo che si erano rotte le acque, ma ero certo che la prossima sarebbe stata ancora più dolorosa per Blair.


BLAIR’S POV

Dopo la visita, ci fecero accomodare in una stanza piccola ed accogliente, non ero ancora completamente dilatata, e sospettavo che il travaglio sarebbe stato lungo. Le contrazioni erano ormai sempre più ravvicinate, con il passare del tempo il dolore si intensificava.
Oltre al dolore fisico, ero anche preoccupata mentalmente, Chuck sarebbe rimasto con me al momento della nascita? Adesso eravamo insieme, ma ero ancora nella fase del travaglio, l’unica cosa che mi dava leggermente sollievo era tenere stretta la sua mano, mi rincuorava e mi dava forza.Non volevo che mi abbandonasse.
Il dolore non mi dava neanche più il tempo di pensare, le contrazioni erano ormai molte ravvicinate le une alle altre. Non mi davano neppure il tempo di respirare.
L’ostetrica mi visitò e mi disse che dovevo spostarmi dalla sala travaglio alla sala parto. Non volevo costringere Chuck così lasciai la sua mano, sebbene a malincuore, e mi feci aiutare dall’ostetrica.
Ma Chuck mi riprese la mano e mi disse proprio le parole che volevo sentirmi dire: Sono qui con te.


CHUCK’S POV

Avevo preso la sua mano istintivamente, dovevo starle vicino. Non potevo lasciarla sola. Che razza di padre e marito sarei stato?
Quello che successe nelle tre ore successive fu sconvolgente, tanto che ero quasi svenuto.
Ma dopo il dolore di Blair, i suoi urli, che tentava di fare a bassa voce per orgoglio, l’ostetrica disse che mancava solo un’ultima spinta.
Fu così che Rose Audrey Bass, mia figlia nacque.
Piangeva, era coperta di sangue, l’ostetrica tagliò il cordone ombelicale e dopo un brevissimo controllo la diede a Blair, che la reclamava.
Mi avvicinai, Blair e io ridemmo, poi Blair pianse, un pianto di gioia. La bambina era ancora tutta sporca, ma era bellissima, aveva gli stessi occhi di Blair, li aveva aperti subito, era vispa proprio come me e mia moglie.

È bellissima-esclamò Blair-non è vero?

Si, è bella come te!

Ed era la verità. Erano entrambe stupende. Anche se Blair era sudata e molto stanca era ugualmente la mia Regina e la piccola Rose era talmente dolce da essere la mia Principessina.
In quel momento mi sentii l’uomo più felice del mondo. Pensai alle altre persone, l’unica cosa che potevano fare era invidiarci, eravamo famiglia più bella.
Diedi un bacio a Blair, uno alla piccola e sorrisi. Sorrisi di gioia e di amore. Tutte le mie paure erano sparite, l’ansia che avevo provato di non essere capace di avere una famiglia, perché prima non ne avevo mai avuta una, non c’era più.

L’ostetrica mi informò che era arrivata l’ora del primo bagnetto, una cosa tutta padre e figlia, ed io ero felice.


Angolo "Autrice":

Non so perchè ma questo capitolo è letteralmente venuto fuori dal punto di vista di Chuck.
C'è poco dal pov di Blair e mi dispiace di questo, perchè è lei quella che partorisce!! Se riesco scriverò interamente anche il suo pov, ma non sono sicura!!
A presto...

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