Andael: Lo Stregone Bianco e l'Apprendista Scemo

di La Matta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ma perché lui? ***
Capitolo 2: *** Aragorn tira le somme ***
Capitolo 3: *** Andael riprende a far danni ***
Capitolo 4: *** L'esilio di Eomer ***
Capitolo 5: *** Ma che titolo del cazz... ***



Capitolo 1
*** Ma perché lui? ***


Andael 3 - 1

Cronache di Andael

 

Andael: Lo Stregone Bianco e l’Apprendista Scemo

 

Piccola intro:

 

Lo so, sembrano passati anni dall’ultima volta che ci siamo degnati di abbassare gli occhi sulle avventure della Compagnia, e invece non è successo niente. Beh, a parte che la Compagnia si è divisa, che gli Orchi di Saruman hanno rapito Merry, Pipino e (e questa è la chicca) Andael, che Frodo e Sam sono partiti per Mordor ignari di portarsi dietro Vanamir, ubriaco marcio sul fondo della barchetta, che Aragorn, Legolas e Gimli hanno deliberato essere finiti in una compagnia di pazzi, che Boromir e Konstantin sembrano essersi finalmente fidanzati in maniera ufficiale, che lui si è quasi fatto ammazzare e che adesso sono entrambi a Caras Galadhon assieme ad Haldir e Charanna. Abbiamo scoperto che Sauron può scoppiare a ridere nonostante sia un’immateriale potenza malefica e, che diavolo, abbiamo conosciuto Joiandra, detta Joy, detta Spiritylla, che ha fatto amicizia col giovane Thèodred, nonostante questo sia quasi-stecchito. E siamo solo all’inizio, quindi non perdiamo tempo!

Cominciamo!

 

 

CAPITOLO PRIMO

MA PERCHE’ LUI?

 

(27 febbraio 3019, Emyn Muil)

 

- PATATE!- gridò Frodo, svegliandosi di soprassalto.

- Padron Frodo, che succede?- gli chiese Sam, sollecito

Il Portatore sgranò gli occhi, mentre il suo sguardo si perdeva nel vuoto

- Patate…- ansimò, sconvolto – patate verdi, tuberi arancioni, piccole carotine bluastre è… è… O Dio, l’Unica Nera Oscura Patata… è un carnevale di ortaggi!-

- Padron Frodo, state bene?-

Vanamir, che stava disegnando qualcosa con un gessetto sulla parete rocciosa, si voltò verso i due Hobbit, e scosse la testa : - Ma sì, che sta’ bene. E’ solo un po’ fumato, ecco.-

- E fumato di cosa, signor Vanamir?- domandò Sam, esterrefatto

- Beh, avete presente le foglie che avvolgono il pan di via? Beh… ah, lasciate perdere.-

Vanamir sbuffò. Aveva la peggior emicrania dal dopo-cataclisma (e per “cataclisma” s’intende quell’Oscura Giornata ormai remota nella sua memoria in cui Denethor l’aveva costretto a presenziare alla sfilata dei veterani, e lui aveva dovuto astenersi dal bere per ben dodici ore consecutive!) e non ricordava di aver bevuto qualcosa di tanto potente…

Insomma, aveva solo tracannato una fiaschetta di grappa dei Nani!

- … o erano due, le fiaschette?- si chiese Vanamir, a voce alta

- Erano tre!- esclamò Sam, alzando gli occhi al cielo

- Tre?- si sorprese il giovane (no, non posso chiamarlo Uomo… lo so che è la sua razza ma… Vanamir “Uomo”? Questo implica il concetto di “Maturità”! Non posso farcela ndAutrice) – ma ero convinto fossero solo due! Quella mentre salivamo e quella mentre piantavamo l’accampamento e quella mentre controllavo che si dormisse bene dentro alla tendina!-

- Sarebbero tre!- precisò Sam

- Sarebbero due.- replicò Vanamir, serafico.

Poi s’infilò una mano in tasca, estrasse un pacchetto di foglie dall’aria vagamente allucinogena e prese serenamente a masticarne una, crollando poi nel mondo dei sogni.

- … Pa-ta-te… tuberi danzanti… piccole carotine che preparano la cena per tutti…- delirava intanto il povero Frodo, inseguendo invisibili tracce nell’aria.

Sam si prese la testa fra le mani, sospirando.

Era illogico.

I Valar forse desideravano ardentemente che l’Anello cadesse nelle mani di Sauron? Nutrivano tutto questo risentimento verso la Terra di Mezzo? O si erano semplicemente distratti, mentre lui e Frodo partivano per la più pericolosa delle missioni, beatamente ignari di portarsi dietro pure Vanamir, in assoluto l’essere più inutile che Iluvatar avesse creato?

Guardando Frodo strisciare ballonzolando attorno al sacco a pelo, tipo un bruchino ubriaco, prese un lungo respiro profondo. Beh, se non altro per un po’ non avrebbe pensato alla terribile responsabilità di essere il Portatore dell’Anello…

- E poi c’era questo tipo strano che non voleva saperne di lasciarmi in pace…- bofonchiava intanto Vanamir, piombato nel proverbiale sonno profondo.

Rassegnandosi all’inevitabile, Sam si sedette fra i due compagni, trovò un modo per far star fermo Frodo, poi si appoggiò alla parete rocciosa e provò ad addormentarsi.

In quelle condizioni non avrebbero comunque potuto proseguire, tanto valeva riposarsi un po’!

 

(il giorno dopo, in un punto imprecisato sugli Emyn Muil)

 

- Cavolo, Frodo, qualcosa mi dice che ci siamo persi.- dedusse Vanamir, dopo aver camminato a zonzo per quattro ore e mezza ed essere tornati precisamente al punto di partenza. Era la terza volta che tornavano al punto di partenza, in effetti. C’era davvero qualcosa che non andava. Certo, avrebbero potuto usare la mappa! … se non fosse che Sam, in una crisi di stupidità (è una cosa contagiosa, io ne sono sicura… brr) l’aveva usata per soffiarsi il naso, e adesso le uniche parole comprensibili erano “Medio Harad” e “Forlindon”, ovvero due posti perfettamente inutili di cui pochi conoscevano l’esistenza.

Per la quarta volta, i tre compagni si trovavano davanti allo stesso bivio.

- Prendiamo a sinistra.- propose Sam

- No. Prima abbiamo preso a sinistra. Adesso andiamo a destra.- lo corresse Frodo

- Davvero prima abbiamo preso a sinistra?-

- Credo di sì.-

- No! Due volte fa abbiamo preso a sinistra! Quindi era il sentiero giusto! Ritentiamo per di qua e poi cambiamo strada al bivio quello con la roccia col muschio.-

- Sam, ci sono SOLO rocce col muschio, da queste parti.-

Frodo sospirò, indicando Vanamir che, sbadigliando, si era accomodato su, ovviamente, una roccia col muschio. Il giovane, sentendosi chiamato in causa, non poté trattenere un saluto cretino, di quelli con la mano aperta che fanno i bambini di cinque anni.

- Beh, Padron Frodo, temo che ci siamo persi.-

Il Portatore crollò seduto per terra, esasperato

- Mi arrendo! Non arriveremo mai a Mordor, non azzeccheremo mai il sentiero giusto e probabilmente sarà meglio perché se dovessimo riuscire a raggiungere Mordor, probabilmente saremmo capaci di buttare l’Anello nel monte sbagliato! Cribbio!!-

- Ma ragazzi, dov’è l’entusiasmo?!- proruppe Vanamir, balzando alle spalle degli Hobbit – dov’è tutta la vostra consueta ilarità?-

- Ci scambi per Merry e Pipino.-

- Ah.- il giovane si sedette di nuovo, ammansito -… è vero. Allora moriremo tutti.- ancora qualche secondo di penetrante silenzio… - Cosa c’è per pranzo?-

Per un istante, Frodo parve sul punto di impazzire e di tirare una roccia col muschio in testa a Vanamir, ma alla fine il suo animo gentile (sto lodando Frodo. Brr… ndA) ebbe la meglio, e l’Hobbit si mise a ridere.

- Abbiamo un sacco di Pan di Via.- li informò Sam – Ha un buon sapore.-

- E vada per il Pan di Via, allora.- annuì Frodo, recuperando un po’ di buonumore.

Vanamir fece un balzo, rischiando di ammazzarsi contro una delle solite rocce col muschio, e stese il suo mantello in mezzo allo spiazzo polveroso. Infine si sedette e, guardando ammirato la propria opera, declamò:- PIC NIC!-

 

(Caras Galadhon)

 

- Amore, hai scritto al piccolo per dire che siamo ancora vivi e in salute?-

- Immagino che “il piccolo” sia mio fratello Faramir.-

Konstantin scrollò le spalle, sollevando un sopracciglio

- E chi altri potrebbe essere mai?- chiese, come se fosse ovvio

- Un giorno noi due dovremo fare un discorsetto sui soprannomi.-

La ragazza sorrise, intrecciandosi i capelli ancora bagnati

- Ringrazia che non ne ho ancora trovato uno adatto a te. Comunque, non divaghiamo. Hai scritto a casa per dire che siamo vivi e vegeti?-

- Sì, certamente.- rispose Boromir, ironico

- Ah, ottimo.- sorrise la sua ragazza, compiaciuta.

Dopo crollò il classico silenzio.

- Non prendermi in giro!- esclamò Konstantin, dopo un po’

- Complimenti per il tempo di reazione.-la schernì Boromir

 

(Contemporaneamente, a Minas Tirith)

 

Denethor sgranò gli occhi, fissando il vuoto

- Dev’essere morto.- declamò

- Magari semplicemente non è riuscito a scrivere a casa.- ipotizzò Faramir

- Taci, figlio degenere, e dimostrati rispettoso quando si parla della morte di tuo fratello!-

- Ma magari ha solo dimenticato di…- il giovane sospirò, guardando Denethor. Aveva quell’espressione, che sembrava dire “non cambierò idea comunque, tanto vale che muori nel tentativo”. -… sì, padre, dev’essere morto, non ci sono altre spiegazioni.-

- Faramir, questa è tutta colpa tua!-

- Sì, padre.-

- Dovevi morire tu, al posto di tuo fratello.-

- Sì, padre.-

- E dovevi fuggire tu, invece di mia moglie.-

- Sì, padre.-

- E dovevi scomparire tu, invece che quel mezzo maniaco di tuo cugin…- Denethor parve riflettere per qualche secondo (???) -… no, beh, forse era  meglio che scomparivate entrambi.-

Faramir sospirò ancora, rassegnato

- Certamente, padre.-

- Bene, ora congedati, esci a capo chino da questa stanza e va’ a deprimerti sul campo di battaglia, facendo il tuo dovere e morendo per il bene della città!-

- … ovviamente padre.-

Mentre si dirigeva verso la porta, cercando di sembrare il più contrito e depresso possibile, Faramir si chiese come fosse possibile essere folli e sconnessi quanto suo padre. Beh, che poteva farci? Nulla. Alla peggio, la volta prossima avrebbe potuto fuggire nel cuore della notte assieme all’amica Konstantin.

 

FINE CAPITOLO PRIMO

 

 

 

La Coda

Che dire?

Siamo di nuovo qui, alla fine.

Per questo capitolo, Andael dividerà un po’ la parte del protagonista, perché le vicende da narrare sono davvero tante, ambientante un po’ dappertutto sulla Terra di Mezzo.

Alla fine, ho deciso di basarmi per lo più sul film, e di non ignorare completamente Frodo & Sam e Merry & Pipino. Anche gli Hobbit servono a qualcosa, m’insegna la vita (??)

Beh… buona lettura.

 

CHAR--

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Capitolo 2
*** Aragorn tira le somme ***


Andael 3 - 1

CAPITOLO SECONDO

ARAGORN TIRA LE SOMME

 

(Edoras)

 

- Ma lo sai che questa stanza puzza di cavallo?-

Eomer si trattenne dal tirare un cazzotto alla propria ospite

- Joiandra, siamo in una stalla!-

- Sì, certo – rispose lei, con l’aria di non averlo sentito nemmeno – ma quelle tende là in basso che scopo hanno? E i mucchi di paglia secca sviliscono l’arredamento, ecco.-

Typho nitrì e, per un secondo, Eomer si chiese se non sarebbe stato meno deprimente fare due chiacchiere con quel singolare destriero, piuttosto che con la pazza sclerata.

Grazie al cielo riuscì a cacciare quel pensiero, in tempo per salvaguardare la propria salute mentale.

Una cosa tuttavia andava detta: Joiandra poteva essere una schizofrenica paranoide, una fanciulla vestita di seta rosa e completamente avulsa dalla realtà, un’insopportabile chiacchierona che parlava e non ascoltava, ma sapeva fare il suo lavoro.

E, grazie a lei, Theodred si stava lentamente riprendendo.

Non si stava invece riprendendo Eowyn, che aveva conosciuto la ragazza ed aveva seriamente rischiato di spaccarle la faccia con un pugno. Joy rappresentava il prototipo di donna che Eowyn disprezzava di più.

- Bene, Joiandra, siccome mio cugino ti vuole qui, ti faccio fare il giro della città.- Eomer scandì lentamente le parole, sperando che la ragazza lo ascoltasse – mi segui, fin qui?-

- Sai un’altra cosa che renderebbe più gradevole questa stanza?- ribatté lei, incoerente – dei fiori. E se cancellaste quella macchia di fuliggine dal muro, davvero, sarebbe meraviglioso.-

- Siamo in una stalla, Dei Misericordiosi!- esclamò Eomer, alzando gli occhi al cielo

- E che cosa ci facciamo in una stalla?- ribatté l’Anti-Nazgul

- Un giorno di questi, giuro, io ti ucciderò.-

- E’ sempre un piacere farsi uccidere.-

Il Maresciallo di Rohan cercò una traccia d’ironia nella voce della ragazza, rimanendo quanto mai spiazzato quando non la trovò.

 

(Da qualche parte ai piedi degli Emyn Muil, 27 febbraio 3019)

 

Ormai stava calando la notte, ma Aragorn, Legolas e Gimli proseguivano la loro marcia. Inerpicandosi lungo pendii accidentati ed evitando burroni quasi invisibili, il Ramingo s’interrogò su quanto potesse sembrare strano, poter condurre una missione normalmente, senza nessun pazzo che sparava incantesimi a caso, senza nessuna signorina perfettamente incapace di badare a sé stessa, senza nessun burlone ubriaco. E senza Hobbit.

Camminarono stoicamente per tutta la notte (l’eroe barbuto un po’ meno. Diciamo che si lagnò per gran parte della marcia, riuscendo tuttavia a mantenere il passo), e si concessero un breve momento di riposo solo verso il sorgere dell’alba.

Mentre l’Elfo e il Nano schiacciavano un breve pisolino, Aragorn analizzò la confusione che aveva in mente. Non riuscendo a catalogare buoni e cattivi, padri e figli, nipoti e fratelli, alla fine estrasse un blocchetto per gli appunti ed iniziò a scrivere.

 

BUONI: Io, Gimli, Legolas, gli Hobbit, Boromir & Konstantin, Haldir & Charanna, Vanamir

CATTIVI: L’Oscuro Signore, gli Orchi puzzoni, gli Orchi con la Mano Bianca, gli Uruk-hai (che me lo son sempre chiesta: se li ha inventati Saruman, com’è che tutti sanno come si chiamano? Che, si sono presentati? Oh, forse sono io che mi son persa qualche pezzo… ndautrice), Saruman – accipicchia a lui.-

LA PARTE COMPLICATA

 

Dopo aver messo quel titoletto, Aragorn sospirò.

Poco prima di entrare a Moria, Gandalf l’aveva preso in disparte, gli aveva versato un bicchierino di grappa piuttosto potente, e gli aveva fatto un breve riassunto.

 

LA PARTE COMPLICATA: Ikar e Andael sono--- ---

 

- Aragorn, vuoi dormire, per favore?- proruppe Legolas, interrompendo il suo riepilogo subito prima che potesse approfondire la parte su Andael figlio di, e sui rapporti fra Ikar e Glorfindel, che hanno sempre lasciato stupefatti i miei miseri lettori.

Beh, visto che non siamo nemmeno a metà storia ed io intendo fare la misteriosona ancora per un po’, per adesso dovete sorbirvi questo schemino a metà.

- Eh, sempre a chiacchierare voi due!- li riprese Gimli

- Visto che siamo tutti svegli…- sospirò Legolas, massaggiandosi le tempie – in che direzione pensavate di andare? A Nord? Oppure a Sud, per incrociare il fiume Entalluvio?-

- Il fiume CHE?- esclamò il Nano, sgranando gli occhi

- Entalluvio, Gimli.- ripeté il principino di Bosco Atro, facendo sfoggio di tutta la propria cultura

- Il fiume.- tagliò corto Aragorn – sono sei persone su tutta la Terra di Mezzo sanno pronunciarne il nome. Per tutti gli altri, è solo “il fiume”.-

- Beh, fiume o no, io credo che dovremmo inseguirli a Nord.- riprese Gimli – non scenderebbero mai verso Sud, a meno che Rohan non fosse tutta sotto il controllo di Sauron.-

- Rohan non va al femminile.- lo rimbeccò Legolas

- Io dico quello che voglio!-

- No…- implorò Aragorn, prendendosi la testa fra le mani – non ricominciate…-

- Ma io non posso continuare con questo Nano!- sbottò Legolas.

Poi si alzò in piedi e si diresse a passo spedito verso una radura poco lontana

- Adesso dove va?- domandò Gimli, annoiato

- Spero che vada solo a fare due passi – gli rispose Aragorn – altrimenti giuro che la prossima volta vi imbavaglio tutti e due.-

 

Non appena Legolas fu tornato dalla passeggiata, i compagni si resero conto di non avere più sonno e, borbottando gli uni contro gli altri, si rimisero in marcia.

- Guardate!- esclamò Legolas ad un tratto – una traccia!!-

Aragorn si chinò a terra, afferrando un piccolo oggetto a forma di foglia.

- La spilla di un manto elfico!- esclamò

- Ma no, non indicavo quello!- ribatté Legolas.

Poi alzò un braccio, mostrando ai compagni la chioma di un albero.

Le foglie erano tutte gialle a pois azzurri.

- Qui è passato Andael.- dedusse Aragorn – piuttosto spoetizzante.-

- Ma per qual motivo colorare così la vegetazione?- si chiese Legolas

- Quel ragazzino non agisce secondo logica.- lo bloccò Gimli, rude

- Sì, ma… - il Ramingo si mosse verso l’albero, dando il via ad un ragionamento sull’orlo della follia -… ma se noi congiungiamo tutti i puntini… ne facciamo la proiezione ortogonale e poi trasliamo l’immagine così ottenuta…- si arrampicò fra le frasche, iniziando a lavorare sull’”indizio” di Andael -… troviamo un frase!!-

Legolas e Gimli sgranarono gli occhi: era matematicamente impossibile!!

Eppure, fra le foglie gialline, lampeggiava una scritta azzurra

“Stiamo andando ad Isengard dal Maest Perfido Traditore Saruman.”

- Eh – ammise Gimli – pure questo è un indizio.-

 

 

 

La Coda

 

Andael si sta facendo sospirare, eh… m’impegnerò per farlo arrivare nel prossimo capitolo, va bene? Per ora, sappiatelo in comodo viaggio verso Isengard. Comodo, limitatamente parlando.

 

Ringraziamenti

 

Evening_Star: rieccoti! Mi sei mancata! Beh, per il padre di Andael, io vi ho dato un grosso indizio nell’ultimo capitolo dell’altra storia… muahahaha… tuttavia, certo, Vanamir sarà solo un altro grosso problema per Frodo e Sam, ma ne hanno viste di tutti i colori, un cretino avvinazzato non impedirà loro di salvare il mondo… vero? Comunque, che dire, Denethor è la solita  bestiaccia…Un bacio!!

 

Arwins: Sono molto contenta che la storia di piaccia!! Inoltre le luuuuunghe recensioni mi piacciono, e mi piace un sacco che a te piaccia Andael! Non temere, il nostro piccolo mago schizzato apparirà molto presto per dominare il mondo con la sua simpatia ed incompetenza… un bacio!

 

Dragon89: i cretini di turno colpiscono ancora! Grazie per la recensione, sono felice che la storia ti piaccia!

 

Luine: beh, non ci possono mica star simpatici tutti quanti, no? Sono contenta di “sentirti”, soprattutto se hai letto gli altri due capitoli di questa saga…Ikar adesso ricomparirà, grazie al cielo, anche perché abbiamo davvero bisogno di lei per mantenere la Terra di Mezzo in condizioni accettabili… un bacio!

 

GRAZIE A TUTTI

BACIO

 

CHAR--

 

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Capitolo 3
*** Andael riprende a far danni ***


Andael 3 - 3

CAPITOLO TERZO

ANDAEL RIPRENDE A FAR DANNI

 

Intermezzo

Un capitolo allo specchio: l’Idiota e l’Idiotessa

 

Frodo e Sam dormivano saporitamente.

Per quanto saporitamente si possa dormire su uno spiazzo desolato spazzato da venti gelidi, con ramoscelli appuntiti ovunque e dove l’unica erba presente è una comune specie di ortica gigante.

Per quanto saporitamente si possa dormire con un sibilo inquietante in sottofondo, delle grosse nubi nere sopra la testa, un ragazzo che fa scherzi idioti e, lontano lontano, la cupa minaccia di Mordor.

A voler essere davvero sinceri, ormai nessuno ci pensava più, al terribile fardello di portare l’Unico Anello.

Frodo era molto più angosciato dal fardello di portare in giro l’Unico Idiota.

- State dormendo?- chiese l’Idiota, all’improvviso

- Vanamir!- gemette Sam, svegliandosi quel tanto che bastava per vedere il grosso alveare che il giovane si era portato dietro, probabilmente per sganciarlo sulle loro teste, gridando “sorpresa!!”

Era proprio un Idiota

 

Eomer e Theodred dormivano saporitamente.

Per quanto saporitamente di possa dormire con un consigliere viscido che si applica in fantasiose accuse tutto il giorno, con un zio completamente rimbambito, un cugino salvo per miracolo, una completa rincretinita che gironzolava, sonnambula in camicia da notte, per ogni camera possibile ed immaginabile.

Per quanto saporitamente si possa dormire con ferite in luoghi di cui prima non si conosceva neppure l’esistenza, con un consigliere viscido che ha provato sette volte in tre giorni a porre rapidamente fine alla tua vita, con un padre completamente rimbambito, e la vaga impressione che presto ci sarà la guerra.

A voler essere davvero sinceri, ormai nessuno ci pensava più, al terribile fardello di dover badare alle sorti della grande Edoras.

Eomer era molto più angosciato dal fardello di dover badare alle sorti della Grande Idiotessa.

- Eomer, stai dormendo?- chiese l’Idiotessa, all’improvviso

- Joiandra!- gemette il Maresciallo di Rohan, svegliandosi quel tanto che bastava per vedere il grosso vaso di materiale infiammabile che la giovane si era trovata in mano, appena riemersa dal sonno e che ora stava appoggiando straordinariamente vicino ad una torcia accesa.

Era proprio un’Idiotessa.

 

- VANAMIR, BUTTA VIA QUELLA ROBA!- gridò Frodo

 

- JOIANDRA, BUTTA VIA QUELLA ROBA!- gridò Eomer

 

- Va bene, va bene, faccio subito!- si risentì Vanamir, gettandosi alle spalle il vespaio

- DOLOOOORE!- strillò una fastidiosa voce sibilante – Il mio tessssstone!-

Sam si voltò, rendendosi conto che, con un lancio particolarmente ben fatto, il giovane di Gondor (abbiamo già chiarito la mia posizione sul chiamare Vanamir “Uomo”, vero?) aveva colpito in pieno il malvagio ed ambiguo Gollum, la creatura viscida che li stava seguendo ormai da parecchio tempo.

 

- Va bene, va bene, faccio subito!- si risentì Joiandra, gettandosi alle spalle il vaso di liquido infiammabile (mossa che denota mirabile ingegno, peraltro)

- Ahia! Che male!- strillò una fastidiosa voce sibilante – La mia testa!-

Eomer si voltò, rendendosi conto, non senza una notevole dose di soddisfazione personale, che Joiandra aveva colpito in pieno il malvagio ed ambiguo Grima, la creatura viscida che lo stava insultando ormai da parecchio tempo.

 

Fine Intermezzo: si torna al capitolo

 

 

(Emyn Muil, accampamento orchesco, 28 febbrario 3019)

 

Andael si sedette ai piedi di un grosso albero.

La situazione si stava complicando, anche perché il capo degli orchi aveva avuto un flash back e non riusciva a capire se l’apprendista mago che aveva sequestrato era o non era il fedele discepolo del Capo Saruman.

Per ovviare a tale problema, e dimostrando tutto l’ingegno di cui Iluvatar non l’aveva dotato, l’Uruk aveva deciso di trattare Andael mezza giornata come prigioniero, mezza giornata come caporale.

Quindi, scoccata l’ora giusta, il giovane veniva posato gentilmente a terra, liberato da catene/corde/sorveglianza/e quant’altro vi venga in mente, gli veniva spolverata la tunica e tutti quanti si prodigavano in un simpatico “buon giorno, capo!” e il comando veniva rilasciato nelle mani di Andael

Inutile dire che la cosa lo divertiva oltremodo.

- Andiamo a sinistra! No, a destra! Fermiamoci in quella locanda! No, spaventereste gli ospiti!-

Quella mattina la trovata era più sinistra del solito (poveri orchi)

- Venite tutti qui, mettetevi a cerchio e prestatevi come cavie per il mio esperimento magico!-

- Fichissimo!- esclamò Pipino, scuotendo Merry dal dormiveglia – Un esperimento magico!-

- Pipino, dovremmo organizzare la fuga, non perdere tempo a guardare Andael che rischia di peggiorare ulteriormente la nostra situazione!

- Ma…- Pipino fece gli occhi da cerbiatto -… ma Merry!-

Inutile dire che gli Hobbit erano rimasti piuttosto turbati dalle manifestazioni di stima ed accondiscendenza degli Orchi ma, dopo qualche tempo, erano venuti a conoscenza della Terribile Verità. Andael era un doppiogiochista e gli Orchi erano degli emeriti idioti.

Entrambe terribili verità per tutti tranne che per voi, miei fidi lettori, che sapevate tutto quanto sin dal principio. Bravi lettori, quando torno vi do uno zuccherino.

 

FINE CAPITOLO TERZO

 

 

La Coda

 

Sì, lo so, lo so. Io e  i miei stramaledetti esperimenti. Il “capitolo allo specchio”… era  un sacco di tempo che volevo scriverne uno! Beh, spero non vi abbia stressato!

Un kiss!

 

Ringraziamenti

(è incredibili, siete più di quanti mi aspettassi! Grazzzzie!!)

 

Dragon89: E’ abbastanza metafisico, ma Andael azzecca sempre gli incantesimi quando sono perfettamente inutili. Ora, che questo abbia avuto una piccola utilità, beh, quello è un miracolo davvero. E sono fermamente convinta che il neurone vagante di Aragorn si doveva esser fumato qualcosa di molto pesante, per comprendere quell’indizio!

 

Luine: Beh, credo sia normale l’antipatia nei confronti di qualcuno. A me non piacciono quasi mai i protagonisti, ma ci sto’ lavorando… per Eomer ed Eowyn posso solo dire che converrà loro armarsi di una straordinaria pazienza, perché la schizzatina resterà ad Edoras ancora per un po’…

 

Arwins: ma grazzzie! Purtroppo non posso quasi mai mettere tutti i pg nello stesso capitolo, anche perché ci sono vicende più impegnative e meno impegnative e, che dire, i nostri eroi sono davvero parecchi! Comunque sì, iniziative di Grima escluse, Theodred se la cava… in un modo o nell’altro. Aspetta e vedrai… XD

 

Bluedragon9: sì, beh, trovare qualcuno di normale è una missione quasi impossibile… (quasi?). Aragorn è l’unico che si impegna per salvare il mondo ma, anche lui, a volte, commette le sue idiozie… tipo decifrare il messaggio alberino! XD

 

Evening_Star: sì, le baruffe son troppo divertenti! Apprezzo la fiducia e, non temere, il lieto fine è lontano e sconclusionato, ma ogni cosa andrà al suo posto, se avrai la pazienza di seguire i nostri eroi pellegrin… mi sento molto epica, in questa risposta. Vabbé. Un bacio!!

 

KISSES A TUTTI

 

CHAR--

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Capitolo 4
*** L'esilio di Eomer ***


Andael 3 - 4

CAPITOLO QUARTO

L’ESILIO DI EOMER

(ecco come andò veramente)

 

 

(Un po’ indietro, Emyn Muil, 28 febbraio 3019)

 

Ikar planò con tutta l’eleganza che le permetteva la propria considerevole mole ed i vari cespugli spinosi che crescevano lungo tutti gli Emyn Muil.

- Avete trovato degli indizi.- dedusse, con un prolungato sospiro

- Sì.- rispose Legolas, con l’aria di uno che non intende scendere nei particolari

- Abbiamo scoperto che gli Orchi stanno marciando verso Isengard.- spiegò Aragorn

La Mezz’Aquila inarcò un sopracciglio, cosa peraltro difficile per un uccello gigante

- Ma dai?- sbottò, ironica

- E che Andael è con loro.-

- Ma no?! Incredibile.-

- E che ad Isengard ci sta’ Saruman.-

Ikar alzò gli occhi al cielo:- le vostre capacità deduttive mi turbano profondamente. Davvero.-

Gimli s’inalberò (nel senso che se la prese e si appoggiò ad un albero nel vano tentativo di sembrare vagamente più alto)

- Beh, Mezz’Aquila, almeno noi abbiamo ottenuto dei risultati.- proruppe

Aragorn gli fece un eloquente cenno che aveva più o meno il significato di “tieni chiusa quella bocca”, ma venne ignorato come sempre.

- No, certo, io non ho il benché minimo risultato.- fece Ikar, con sufficienza – a parte qualche dato tecnico tipo che gli Orchi si dirigono ad Isengard alla velocità di 5,8 km/h, che si fermeranno all’ora di pranzo per una breve ribellione data l’essenziale mancanza di cibo, che hanno rapito, oltre ad Andael, anche Merry e Pipino e che il loro stato di salute, per quanto non eccellente, è ancora buono e che ci potrebbero esserci dei rallentamenti sulla strada per Isengard dato che uno dei sergenti ha mangiato la mappa ed Andael ha, in un buffo tentativo di fuga, fatto sparire tutti i cartelli indicatori. Sì, beh, a parte questo non ho scoperto molto.-

Gimli borbottò qualcosa che doveva suonare tipo “Maledette Aquile”, mentre Aragorn ringraziava i Valar di avergli mandato un’esploratrice con le ali e con un minimo di senso tattico

- Su, coraggio.- sospirò – ripartiamo.-

 

(Caras Galadhon)

 

Haldir prese un lungo respiro profondo, prima di ritentare nella Grande Impresa che lo teneva occupato dalla sera prima: cercare di estrarre dagli alberi della foresta tutte le frecce che Konstantin aveva mandato a chilometri dal bersaglio.

- Questa è infilata proprio bene.- sospirò – Dovrò mobilitare i fratelli, per rendere di nuovo questa foresta un luogo civile.-

Charanna stava comodamente seduta, guardandolo da un balcone.

- Tesoro, sai che potresti scendere a darmi una mano?- la chiamò Haldir

- Tesoro, sai che io adoro vederti rimediare ai danni della mia miglior amica?-

Morgoth balzò in grembo all’Elfa, miagolando.

- Chi è il gattino più bello della foresta?- chiese lei, baciandogli il muso.

Haldir avrebbe potuto scommettere che la bestia lo stesse guardando, sogghignando malignamente.

- La felice coppietta, come sta’?- chiese poi, cercando di cambiare argomento

- Connie e Boromir?- Charanna scosse il capo – lui non vuole saperne di stare fermo finché non gli guarirà la spalla e lei, e questo lo sai bene, cerca di imparare a maneggiare delle armi convenzionali, senza risultati apprezzabili. Ma lo sai meglio di me.-

Haldir diede uno strattone per estrarre l’ennesima freccia dall’albero – Sì, lo so.- sbuffò.

- Comunque sono carini, vero?-

E fu in quel momento che la voce di Konstantin giunse a contraddire l’ultima affermazione

- Va bene, sai!- gridava – Se tu non ne vuoi sapere, ci penso io! Basta che tu me lo dica, però, non serve inventare cinque scuse diverse al minuto!-

- Dico solo che se non c’è niente da dire, non c’è niente da dire, e comunque se scrivi una lettera non arriverà mai a Minas Tirith, e se ci arriverà, ci arriverà a guerra ultimata!-

- Questo non è un buon motivo per rifiutarsi di scriverla!-

- Ma che ci dovrei scrivere, me lo dici? “Papà, mi sto facendo tua moglie?”-

- Ma cosa ti dice la testa, Boromir?! Tuo padre sarà anche una delle creature più infime dell’universo conosciuto, però è tuo padre!-

- Ragionamento irreprensibile.-

- Intendo dire che sarà preoccupato per te! E con Faramir, come la mettiamo?-

- Mettiamola che mio fratello sa benissimo che siamo in guerra e che non abbiamo tempo per curare la corrispondenza!-

- E allora sai che ti dico? Arrangiati! Non vuoi scrivere la lettera, non scrivere la lettera!-

- E’ esattamente quello che farò. O che non farò. Dipende dai punti di vista.-

- Va bene, sai! Se tu non ne vuoi sapere, ci penso io! Basta che tu me lo dica, però, non serve inventare cinque scuse diverse al minuto!-

- Dico solo che se non c’è niente da dire, non c’è niente da dire, e comunque se scrivi una lettera non arriverà mai a Minas Tirith, e se ci arriverà, ci arriverà a guerra ultimata!-

- Questo non è un buon motivo per rifiutarsi di scriverla!-

Charanna sollevò un sopracciglio, scettica, quando si rese conto che avevano ricominciato dal principio e che quindi non sarebbero mai giunti ad una fine

- Stanno ancora discutendo per la storia della lettera?- chiese, sbuffando, salvo poi rispondersi da sola – Beh, ma se devono fare tutto questo macello, gliela scrivo io, la lettera!-

 

(I soliti Emyn Muil, 28 febbraio 3019)

 

- Orchetti, ascoltatemi!-

Andael si lisciò indietro una ciocca di capelli corvini.

Capelli che erano corvini all’inizio dell’avventura ma che, incantesimo dopo incantesimo, avevano assunto una piuttosto vaga tinta bluastra.

- Adesso prendetevi per mano, va bene?-

- Eh?!- uno degli Uruk strabuzzò gli occhi, presumibilmente inquietato.

- Sì. E se sorrideste in maniera volutamente esagerata, allora, che dire, l’incantesimo avrebbe più probabilità di funzionare!-

Non sottolineò il fatto che a) non ricordava la formula b) l’esperimento magico non avrebbe funzionato comunque e, in ogni caso c) anche se avesse funzionato, sarebbe stato perfettamente inutile.

 

(Contemporaneamente, ad Edoras…)

 

- Non posso sopravvivere alla tua nuova ragazza, Theo!-

Thèodred trattenne a stento una risata, quando il cugino irruppe nella sua stanza, con quella frase tutt’altro che entusiasta.

E non si trattenne perché quando rideva gli faceva ancora male il petto, né perché la situazione sembrava più grave del previsto, né per la presenza inquietante di Vermilinguo, nascosto in maniera non troppo ingegnosa dietro ad un vaso di fiori. Poveri fiori.

Lo fece per quella vena che pulsava sulla tempia di Eomer, e che sembrava pericolosamente vicina all’annichilazione con violenza.

- Non è la mia ragazza, Eomer.- sospirò il giovane, fingendo il più completo disinteresse

- Come vuoi tu, Theo. Purché io possa strangolarla qui ed ora.-

- Non sei molto gentile.- cinguettò Joiandra, apparendo (inopportunamente) da dentro un armadio – Però in fondo è giusto così. E’ colpa del sole.-

I due cugini (e Vermilinguo) rimasero per un attimo molto perplessi. Poi Thèodred nascose una risata dietro la mano

- Joi, che ci facevi dentro l’armadio?-

- Cercavo il mio cavallo.- rispose lei, come se fosse ovvio

- Cercava il suo cavallo.- la vena sulla tempia di Eomer s’ingigantiva progressivamente – Quante volte ancora dovremo spiegarti che la stalla è quel grosso edificio di legno appena usciti sulla destra e che questo non è altro che un semplice armadio, usato per tenerci dentro i vestiti e non per nascondervi i grossi cavalli perplessi!- proruppe

- Beh, vedo che finalmente l’hai capito.- replicò Joiandra, soave.

- Me ne vado!- esclamò il Maresciallo di Rohan, ormai sull’orlo di una crisi isterica

- Cugino, dove intenderesti andare?- domandò Thèodred.

- Vado in esilio volontario, altrimenti finirò per ammazzarla!-

Il figlio di Thèoden sollevò un sopracciglio, perplesso

- Sei diventato matto, per caso? O è un attacco di follia transitoria?-

Ma ormai suo cugino non l’ascoltava più. Si diresse a passo di battaglia verso il discutibile nascondiglio di Vermilinguo e, afferrato il viscido consigliere per il bavero della veste (veste che aveva bisogno di un paio di lavaggi d’urgenza, peraltro…), lo minacciò con queste parole:

- Tu, esiliami!-

Ora, tutti noi sappiamo che Vermilinguo comunque non è un campionario d’intelligenza, ma possiamo fare uno sforzo empatico e cercare di comprendere che la situazione gli si presentava quantomeno singolare.

- Come?-

- Vai dal Vecchio e fargli firmare un qualche editto che m’impone di allontanarmi da Edoras.-

- Una sola informazione.- s’intromise Thèodred, che preoccuparsi, non si preoccupava. Da che mondo era mondo, suo cugino sapeva sempre cosa stava facendo. – Il Vecchio sarebbe il Rincoglionit… cioè, mio padre?-

- Sì, beh, altri che dormono in piedi come lui ancora non li ho visti.- commentò Spiritylla, con una prontezza di spirito che raramente i Valar le concedevano

 

E fu così che, per non uccidere la Demente per eccellenza, che comunque aveva salvato la vita a suo cugino, Eomer, figlio di Eomund, Terzo Maresciallo del Mark, preferì prendere la via dell’esilio. Riunì una combriccola di compagni d’armi e di sfaccendati che non avevano altro da fare, e si allontanò da Edoras nel cuore della notte e nel silenzio più completo.

Come? Perché di notte e nel silenzio più completo?

Ma per non farsi sentire da Eowyn, naturalmente!

Capace che poi voleva venire pure lei!

 

 

 

La Coda

 

E’ una versione dell’esilio di Eomer che ancora non conoscevate, vero?

Beh, mi dispiace avergli fatto fare la figura dell’isterico, tuttavia capirà che era per mere esigenze di copione. E perché l’idea mi diverte… cercherò in ogni modo di ridargli la sua dignità, più avanti. Almeno un pochino.

 

Ringraziamenti

(Ma siete proprio in tantiiiiii, per i miei standard…!! Grazie mille!)

 

Arwins: credo che la parte crudele di te stia esultando. Povero Eomer, la crisi nervosa l’ha avuta per davvero, alla fine! Per rispondere alle tue domande: CERTO che Ikar comparirà! Anche se, come non mi stancherò mai di ripetere, i personaggi sono tanti e le vicende piuttosto incasinate! La pennuta, comunque, avrà sempre un suo posto speciale… Per Rùmil e Orophin non avevo ancora calcolato nulla, ma, se me lo chiede il mio amato pubblico, una parte gliela trovo sicuramente! Piacciono parecchio anche a me. Un bacio e grazie per la recensione!

 

Luine: e neppure in questo capitolo scoprirai l’esperimento magico dell’apprendista scemo per eccellenza… coraggio, manca poco all’esplo… ehm, alla sperimentazione.

 

Evening_Star: come poteva mancare l’amico Vermilinguo! Con lui ho un rapporto di amore/odio, come testimoniano le mie fic “serie” (brrrr…), ma è sempre divertente, fargli fare la figura del cretino! Comunque, nella top ten degli Insopportabile, Denethor continua a batterlo. Il Mostro di Fango proprio non lo posso soffrire!

 

Dragon89: Mettiamola così, se Vanamir è inevitabilmente l’Idiota per eccellenza, Joiandra è più la Svampita per eccellenza. Tuttavia, s’impegnano per far impazzire i loro amici… Non temere, se siamo riusciti a far ridere pure Sauron, il crollo di Barad Dur non sarà impresa troppo colossale!

 

un bacione a tutti!!

 

CHAR--

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Capitolo 5
*** Ma che titolo del cazz... ***


Andael 3 - 6

CAPITOLO QUINTO

- Archill le bast’ fe-rrrerre!! Brrrrhuaj!-

(MA CHE TITOLO DEL CAZZ…)

 

 

- E di questo che ne facciamo?- fece Vanamir, osservando perplesso la creatura grigiastra che aveva tramortito, con il fortunato lancio di un alveare.

- E’ Gollum!- esclamò Frodo

- Ma non mi dire! Un Gollum!-

- No, non UN Gollum. E’ Gollum e basta.-

Sam appoggiò una mano sulla spalla di Vanamir:- Gollum è il suo nome.-

- Ma no, lui si chiama Frodo!-

- No, la cosa grigia si chiama Gollum.-

Il giovane di Gondor si grattò la testa:- Aahh… chiaro.-

La menzogna era palese, ma, bontà sua, Sam fece finta di crederci.

Sospirando, estrasse la corda elfica (di cui in realtà era rimasto solo un cordino, perché l’Hobbit aveva usato il resto per fare dei braccialetti, durante i tempi morti della giornata.) e la usò per legare Gollum.

- Or dunque seguici, perversa creatura dal nome misterioso!- declamò Vanamir.

Il coso grigio gridò, o, per dire la verità, stridette. Anche perché il giovane di Gondor insisteva nel volergli mettere uno dei braccialettini di Sam. E magari un collarino.

- Mamma e papà non mi hanno mai preso un cane.- spiegò, davanti agli sguardi perplessi dei due Hobbit – Io l’ho sempre chiesto, ma dicevanp che un animale in casa era già sufficiente… e non ho mai capito a chi si riferissero…-

Gollum sollevò lo sguardo, perplesso. Si preannunciava una lunga e faticosa avventura, verso la riconquista del tesssssoro.

- Tu ci condurrai a Mordor.- determinò Frodo

- Uno con quella faccia non mi sembra un esperto in geografia.- borbottò Vanamir, che aveva finalmente chiuso un braccialetto attorno al collo di Gollum e che ora insisteva per scrivergli il nome in fronte con un gessetto. “Così”, diceva “non continuerò a confonderlo con la vegetazione.”

- Lui ci è già stato.- mormorò Frodo, cospiratore

- Perché sussurri così, Frodo?- ribatté Vanamir

- Non vorrei che Sauron ci udisse discutere del nostro piano.-

Non sapeva che Sauron aveva ormai smesso da parecchio tempo di tenerli sott’occhio, considerandoli quindi una minaccia. Anzi. Aveva congedato le spie, spento le cimici, aveva dato fuoco al monitor nella sua sala comandi e si era accomodato sul suo divano preferito per guardare i suoi alleati disputarsi la Coppa Mordor a palla goblin.

Che è tipo calcio, solo con un goblin al posto della palla e due mannari in porta.

 

Ma lasciamo gli Hobbit alle loro Grandi Domande e Sauron al suo Grande Torneo, e concentriamoci di nuovo su quella piccola sventurata compagnia di Orchetti che sta’ per essere travolta dalla più terribile delle maledizioni.

- Il mio incanto è pronto!- declamò Andael.

Alcuni Uruk si risvegliarono di soprassalto: si erano addormentati ad aspettare. Cosa più che legittima, dato che ad un certo punto l’aspirante stregone si era impegnato nella decodificazione di un vecchia pergamena e non c’era stato verso di smuoverlo.

Dopo tre quarti d’ora, Andael si era illuminato.

Aveva alzato in aria il documento, trionfante, ed aveva declamato:- Eureka! Ho trovato! Questa non è la pergamena con le istruzioni per l’esperimento magico! E’ lo scontrino dell’autogrill!!-

Restituito lo scontrino ad un allucinato Orchetto, Andael si era di nuovo immerso in profonde meditazioni ma stavolta non fece aspettare il suo pubblico.

Sollevò le braccia al cielo e tuonò

- Archill le bast’ fe-rrrerre!! Brrrrhuaj!-

- Merry, Merry, guarda che ficata!- esclamò Pipino, svegliando il suo compagno di disavventure. L’altro Hobbit sbadigliò, poi, scocciato, si voltò dall’altra parte e riprese a dormire. – Merry, come puoi restare insensibile! E’ una magia!-

- Sì, certo Pipino…- brontolò Merry – sono certo che è una cosa eccezionale.-

E fu allora che tutti gli Orchi scomparvero.

 

… e riapparvero a mezz’aria, volteggiando come graziose ballerine (lavorate d’immaginazione, lettori pigri!). Volteggiarono per qualche secondo, poi la forza di gravità si ricordò di esistere e li fece crollare sul pavimento. Sul pavimento di Isengard. Sul pavimento della camera da letto di Saruman. E, in parte, sopra a Saruman.

Andael si materializzò qualche istante dopo, passeggiando sugli Orchi storditi dalla botta.

- ANDAEL!- tuonò Saruman, senza la freddezza glaciale che tante volte l’aveva contraddistinto

- Salve, maestro!- salutò l’apprendista, con un sorriso a trentadue denti.

Lo stregone spostò con poca grazia un Uruk privo di sensi e si piazzò di fronte ad Andael.

La situazione aveva un che di paradossale, bisogna ammetterlo.

Non solo la stanza era piena di Orchetti contusi e un po’ lagnanti, ma Andael aveva un’espressione innocente e trasognata e Saruman era in camicia da notte.

E ringraziamo che è inverno, altrimenti ce lo trovavamo davanti in mutande!

 

Sauron, che tutto vedeva attraverso il Palanthir rischiò un altro infarto.

All’inizio aveva creduto che procreare fosse una pessima idea. Molto pessima.

Ma in fondo la situazione lo stava divertendo parecchio. E il suo amato figliolo era davvero esilarante, nelle sue continue gaffe ed idiozie aveva una grazia particolare. Ogni stupidaggine che combinava, sembrava avere un senso, ed essere capitata secondo logica.

 

(Intanto, a Caras Galadhon)

 

- Allora, fidanzato, futuro cognato 1, futuro cognato 2, fratello che di sicuro deve fare qualcosa di importante ma che non lascerò uscire da qui finché non mi avrà ascoltato… signori, vi ho convocati qui perché ho scritto la famosa lettera per il sovrintendente Denethor. La mia domanda è: è abbastanza verosimile? Sembra che l’abbiamo scritta Connie e Boromir?-

Charanna si era seduta sulla sua sedia a dondolo.

Poteva sembrare un’immagine rilassante. Una bell’Elfa in lungo abito bianco con una pergamena in mano e su una sedia a dondolo. Ma non lo era.

Haldir sapeva che, quando la sua donna si metteva in quella posizione, stava per cominciare un lungo monologo o, peggio ancora, una discussione infinita, che non avrebbe avuto termine mai, qualunque cosa lui dicesse. Se le dava ragione, veniva accusato di accondiscendenza, se le dava torto, lei si metteva a strillare. Se stava zitto, Charanna recitava anche le sue battute. Non c’erano speranze.

Quel giorno, la situazione doveva essere disperata.

Infatti, Charanna non aveva convocato solo lui, ma anche Rùmil e Orophin. E persino Celeborn, che di sicuro aveva altro da fare, ma che sopportava stoicamente la sorella minore.

- Allora, vi leggo la mia lettera.-

Charanna diede un colpetto di tosse, prima di leggere il frutto delle sue fatiche

“Vecchio padre. Siamo vivi e vegeti. Inoltre ho trovato una brava ragazza con cui passare tutta la mia vita. Non temere, abbiamo fatto sesso solo dopo le nozze. Le sue nozze, naturalmente. Che erano anche le tue. Sì, mi faccio Konstantin. Che vuole il divorzio. Ciao vecchio, se ho dei parenti saluti anche a loro. Tuo figlio. P.S. – sono stupido”

- Allora?- chiese Charanna, con un sorriso soddisfatto – che ne pensate?-

Haldir sospirò. Stava per iniziare il solito giro di opinioni ambigue, che la sua amata avrebbe interpretato nella maniera che più aggradava il suo mastodontico ego

- Sei stata molto diretta.- proclamò Orophin, solenne

- E molto chiara.- annuì Rùmil

- Non è proprio verosimile, ma meglio questo che niente!- riprese Orophin

Haldir e Celeborn si scambiarono uno sguardo dubbioso.

Stavano cercando di decidere a chi toccasse l’infame compito di contraddire Charanna.

Improvvisamente, fu Rùmil a parlare:- Chara, dai, ammettiamolo. E’ la lettera più brutta che tu abbia mai scritto, escluso il biglietto d’auguri per il matrimonio di Celeborn e Galadriel – si voltò, verso il signore di Lothlòrien

- Vero.- confermò quello – Ma ho molto apprezzato che tu abbia messo dei graziosi asterischi al posto del nome di mia moglie. Ho temuto t’improvvisassi triviale.-

- Comunque – riprese il fratello più giovane – Per quanto Boromir detesti suo padre, non credo che lo apostroferebbe come “il vecchio”. E sono quasi sicuro che la nostra amata coppia preferirebbe che ancora non si sapesse del suo essere un’amata coppia. “mi faccio Konstantin” suona molto volgare.-

- E il divorzio non esiste ancora.- puntualizzò Orophin

- Ma dovete proprio spaccare il capello in quindici?- protestò la giovane, piccata

Poi appallottolò la lettera e la gettò a terra, dove Morgoth la prese in bocca ed iniziò a disintegrarla. Gatto furioso.

 

FINE CAPITOLO QUINTO

 

 

La Coda

Sono scomparsa. Di nuovo.

Lo so, avevo promesso di darci un taglio.

Ma sono pessima, per queste cose.

Perdonatemi, ok?

Stavolta il colpevole è una connessione pazzerella e nevrotica e 16 autori latini da studiare per una sola verifica. Dannazione. Sono cose che fanno passare la voglia di scrivere!

 

Ringraziamenti

Dragon89: spero che lo schermo del tuo computer non si sia trasformato in zuppa, ora che non solo ho svelato l’incantesimo di Andael, ma l’ho anche usato come titolo del capitolo! In secondo luogo, povero trio (Aragorn, Legolas e Gimli)… ma il delirio è il prezzo da pagare per questa fic!

Johnny Nicotine: e io che temevo che l’esilio di Eomer scritto così venisse fuori una cosa banale… grazie! Per Vanamir, devo ammettere che la sua presenza mi ha fatto prendere la decisione di seguire le vicende di Frodo e Sam… prima pensavo di trascurarli,  ma adesso con l’omino tutto diventa più divertente!!

Evening_star: ottimo, le recensioni a sezione... XD… per Joiandra e l’esilio di Eomer, tiro un sospiro di sollievo: avevo paura che fosse un’idea banale. Non abbastanza stupida! Connie e Boromir, non so, per ora non fanno quasi niente di niente, ma è divertente farli sclerare. E’ ammmmmore… Se la mia fan n1, grazie tante per il tuo costante appoggio! Baci

Nini Superga: Allora, Joiandra è completamente avulsa dalla realtà, oramai l’avevamo capito. Per questo il cavallo deve stare nell’armadio. E, conoscendo Typho, un giorno potrebbe entrarci per davvero. Bestia strana. Ikar ha le palle cubiche, eppure sono felice che riesca ad essere ancora un personaggio divertente. Temevo di creare l’ennesima superdonna, una delle cose che odio di più al mondo! La parte di Rùmil e Orophin l’ho messa giusto per te! Li adoro anch’io, quindi non sarà difficile trovare una particina per loro!! Grazie per la recensione! Per le domande: 1) Konstantin che usa arco e frecce… mmh, improbabile, ma abbiamo visto che, a volte, riesce a combinare qualcosa di buono. Ma solo quando le circostanze sono disperate! 2-3) Gollum ci sarà parecchio da adesso fino alla fine. Denethor pure. Specie adesso che comincia a dar di matto. Inoltre, probabilmente avrà qualche ruolo. E non ho ancora deciso se farlo morire o se rinchiuderlo in una casa di cura. Sono contraria alla morte, ma sono pure contraria a Denethor… beh, ci penserò allora.

Luine:… maledetti “sta’”! Oh, mai una volta che io azzecchi accenti e apostrofi. Da bambina ero molto più bravina, perché ci pensavo! Ora vado per automatismo! Peraltro, Ikar ci vuole, qualcuno che abbia un barlume di coerenza… (gli eroi non lo sanno, ma io le ho già raccontato come finisce la storia…!). Sì, a volte subisco un rallentamento con gli aggiornamenti, perché il capitolo non mi soddisfa o, più spesso, per un drastico calo di ispirazione. Comunque, sono felice che il terzo capitolo sia all’altezza dei suoi precedenti! Grazie e un bacio

 

ALLA PROSSIMA!

CHAR--

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