Neighbours

di Ellie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 3: *** Capitolo Due ***
Capitolo 4: *** Capitolo Tre ***
Capitolo 5: *** Capitolo Quattro ***
Capitolo 6: *** Capitolo Cinque ***
Capitolo 7: *** Capitolo Sei ***
Capitolo 8: *** Capitolo Sette ***
Capitolo 9: *** Capitolo Otto ***
Capitolo 10: *** Capitolo Nove ***
Capitolo 11: *** Capitolo Dieci ***
Capitolo 12: *** Capitolo Undici ***
Capitolo 13: *** Capitolo Dodici ***
Capitolo 14: *** Capitolo Tredici ***
Capitolo 15: *** Capitolo Quattordici ***
Capitolo 16: *** Capitolo Quindici ***
Capitolo 17: *** Capitolo Sedici ***
Capitolo 18: *** Capitolo Diciassette ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Mai, nel grande salotto di villa Malfoy, una discussione era apparsa così interessante e coinvolgente da durare ininterrotta per più di un’ora.
Ma del resto quella giornata, così come tutte le altre appartenenti alla prima settimana di maggio, fin da subito si era rivelata diversa da una qualsiasi calda giornata di primavera. Prima di tutto perché quella mattina era venerdì, e venerdì in casa Malfoy significava avere ospiti, così come per il martedì e la domenica mattina; accadeva sempre, infatti, che la padrona di casa Narcissa Malfoy, moglie di Lucius Malfoy, invitasse le signore delle ville vicine per prendere il tè accompagnato da deliziosi biscotti freschi che Mary, domestica e cuoca personale di casa Malfoy, cucinava praticamente ogni giorno.
All’appuntamento era raro che mancassero alcune delle cinque signore che avevano il privilegio di potersi considerare “intime” con Mrs. Malfoy (che nei gusti era molto selettiva e disprezzava chiunque non avesse un alto patrimonio e una famiglia ben sistemata), ma tal volta succedeva, per un motivo o per l’altro, ed era quindi difficile trovare riunite tutte le sei signore più ricche del quartiere. Tuttavia, in quella settimana che era ormai diventata “speciale” a tutti gli effetti, non c’era stato un giorno in cui una delle sei signore mancasse, ed era addirittura stata fissata una data in più per l’appuntamento a casa Malfoy, ovvero il mercoledì mattina.
Motivo di quei numerosi incontri non era un nuovo costosissimo (e quasi sempre inutile) acquisto di Mrs. Malfoy, ma un argomento molto più interessante, talmente interessante da vantare di essere discusso da più di un’ora. Era noto a tutti quanto le sei signore amassero spettegolare su tutto e tutti, in particolare sulle famiglie meno ricche che abitavano il loro stesso quartiere, ma che proprio a causa del loro basso patrimonio erano da sempre escluse dagli appuntamenti organizzati da Mrs. Malfoy o da lussuose cene e feste. In breve però i pettegolezzi finivano e le ricche signore si trovavano costrette a cambiare argomento piuttosto frequentemente.
Ma quella volta era diverso. E soprattutto, i pettegolezzi sarebbero potuti andare avanti all’infinito, poiché erano incentrati su una famiglia che nessuna delle signore presenti e nessuno degli abitanti del quartiere aveva mai conosciuto. Si trattava di una famiglia che si sarebbe trasferita nella lussuosa ex villa Robson, disabitata da oltre vent’anni. Per gli abitanti del quartiere venire a sapere che la villa sarebbe stata nuovamente abitata era stata una sorpresa decisamente grande, questo perché il quartiere Gringott era famoso per essere abitato fin dall’antichità dalle stesse famiglie, e di conseguenza tutti sapevano tutto di tutti. Era naturale perciò che l’arrivo di altre persone in quella che assomigliava a una grande famiglia provocasse tanta sorpresa e suscitasse le curiosità delle signore e non solo.
Ma torniamo per l’appunto alla discussione delle sei signore riunite in casa Malfoy. A prendere parola su tutte fu la padrone di casa, dopo aver sorseggiato un’ennesima tazza di raffinato tè.

<< Piuttosto, sembra sicuro che la nuova famiglia si trasferirà lunedì mattina. >>
<< Sul serio?! >> Esclamò Mrs. Parkinson, seguita dai mormorii eccitati delle altre signore. << Oh, Narcissa cara, come lo sei venuta a sapere?! >>
<< Mio marito Lucius, che come sapete lavora in città, ha saputo da qualche amico la data. Inoltre ha scoperto che la famiglia è composta da due uomini e due donne. >>
<< Oh! Proprio come la tua meravigliosa famiglia! >> Fece un’altra donna.
<< Esattamente. >> Approvò Narcissa, soddisfatta come se ci fosse qualcosa di cui vantarsi. Dopo essersi gustata i soliti sguardi colmi di ammirazione e rispetto che le signore le rivolgevano, Mrs. Malfoy si girò, dedicando la sua attenzione a qualcun altro. << Hai sentito, Draco, tesoro? >> Esclamò con un incredibile tono zuccheroso che non le si addiceva affatto, rivolta al primogenito.

Il figlio maggiore, Draco Malfoy, stava seduto su una delle grandi poltrone di lussuosa pelle nera con le gambe elegantemente incrociate e con in mano un libro appena iniziato. Non diede alcuna risposta alla madre, e non si degnò neppure di alzare gli occhi. La sua unica reazione fu un leggere ruga che comparve sulla fronte solitamente liscia, cosa che succedeva ogni volta che il giovane disapprovava qualcosa. E di certo il modo in cui la madre lo trattava non gli andava a genio, anzi, quel suo zuccheroso modo di fare lo irritava parecchio.
Narcissa non sembrò preoccuparsi della reazione (o meglio, della non-reazione) del figlio e, dopo aver lanciato una breve occhiata alla secondogenita seduta nella poltrona accanto a quella di Draco, si girò nuovamente verso le sue ospiti. Queste abbandonarono per un attimo il discorso sulla nuova famiglia per dedicarsi ad elogiare il figlio maschio dei Malfoy, lodando la sua bellezza, l’eleganza presa dalla madre e la sua perfetta istruzione. Evitarono però di dire alcunchè sulla figlia femmina, ben sapendo che Mrs. Malfoy provava molta antipatia per lei e che la disprezzava. Motivo di tutto questo era il fatto che molti sospettassero che Luna Malfoy fosse in realtà nata non da Narcissa ma da un’altra donna, probabilmente una certa Felicity Lovegood, ex domestica di casa Malfoy, che era stata licenziata subito dopo la nascita di Luna. Nessuno sapeva però per certo la verità, visto che nessuno aveva mai visto né Narcissa né Felicity incinte (in quel periodo entrambe erano in vacanza al mare, insieme a Lucius e al piccolo Draco) e tutti evitavano accuratamente l’argomento, timorosi della reazione dei coniugi Malfoy.
Draco continuò a ignorare le donne, tenendo lo sguardo fisso sul libro. In realtà lo scritto non gli interessava molto, anzi. Il vero motivo per cui continuava a leggere era che cercava di fare qualsiasi cosa pur di non ascoltare gli stupidi discorsi delle signore lì riunite. Sbuffò impercettibilmente, mentre il suo desiderio di essere da tutt’altra parte cresceva immensamente. Non era certo lì per sua volontà, bensì per volere della madre, che, purtroppo per lui, varie volte esigeva che il figlio fosse presente a quegli appuntamenti, nonostante Draco non dicesse mai niente. Ma la madre preferiva quasi che fosse così; che il figlio rimanesse sempre zitto e si facesse ammirare a dovere dalle altre signore che stravedevano per lui, sognando segretamente di dargli una figlia in sposa (in particolare Mrs. Parkinson).
La presenza di Luna, al contrario, non era affatto voluta da Mrs. Malfoy, ma sceglieva la figlia stessa di assistere agli appuntamenti. La madre tentava sempre di dissuaderla, ma alla fine era costretta a cedere. E così molte delle volte in cui Mrs. Malfoy ospitava le altre ricche signore, la figlia minore si presentava nella sala e sedeva nella poltrona accanto a quella del fratello, fissando le signore chiacchierare. A vederla così, con i suoi particolarissimi occhi sbarrati sempre fermi sulla madre e le ospiti, sembrava che stesse ascoltando per filo e per segno la conversazione e che non si lasciasse sfuggire una parola, ma chi la conosceva meglio sapeva benissimo che in realtà la giovane donna non stava affatto ascoltando, ma pensava invece ai fatti suoi.
Sicuramente i figli di Lucius e Narcissa Malfoy erano strani, ma del resto anche i loro genitori non si potevano considerare del tutto normali.

<< Chissà come saranno! >> Esclamò Mrs. Parkinson per la centesima volta, e subito la sua esclamazione fu seguita dai mormorii eccitati delle altre presenti.
<< Di certo devono essere ben ricchi, per aver comprato una villa come quella. >> Disse un’altra donna. << Mi dispiace per il povero Draco, che una volta sposato avrebbe potuto facilmente comprarla per sé e per la sua futura famiglia. >>
Mrs. Parkinson annuì e sospirò tristemente, ripensando a quanto aveva sperato (e sperava tuttora) che nell’ex villa Robson ci andassero a vivere Draco Malfoy e sua figlia Pansy.
Narcissa intervenne: << Vorrà dire che Draco costruirà una villa ancora più grande dell’ex villa Robson. >> Il suo tono doveva essere altezzoso e menefreghista, ma in realtà traspariva chiaramente una nota seccata. Col marito aveva progettato a lungo di comprare l’ex villa Robson, ma visto che il figlio non aveva ancora trovato moglie i progetti erano stati sempre rimandati. E poi arrivava una famiglia sconosciuta e soffiava sotto il naso di tutti la grande villa! Questo Mrs. Malfoy non era ancora riuscita a digerirlo.
<< Sono certa che diventerà la villa migliore di tutto il quartiere! >> Squittì Mrs. Parkinson, come sempre desiderosa di guadagnarsi “l’amicizia” della padrona di casa.

Il gruppo di ricche signore continuò a confabulare fino alle 11:30, poi, una dopo l’altra, le ospiti se ne tornarono alle rispettive dimore.
Draco e Luna si affrettarono a raggiungere le loro camere personali. Mentre salivano le scale per arrivare al secondo piano, il primogenito si rivolse alla sorella.
<< Si può sapere perché vieni sempre ad assistere a questi incontri penosi?! E pensare che potresti restare a farti gli affari tuoi! >>
La sorella aspettò un po’ prima di rispondere, guardando il fratello con i grandi occhi sporgenti, con uno sguardo così stralunato che avrebbe fatto perdere la pazienza a chiunque. Ma non a Draco, che era ormai abituato ai modi stravaganti della sorella più giovane. Quindi aspettò pazientemente la risposta, che infine arrivò.
<< Mi diverte ascoltare i loro discorsi. >>
<< Oh, avanti! >> Esclamò Draco, imbronciato. << Non vorrai farmi credere che sia questa la verità! Anche se te ne stai per tutto il tempo a guardare si capisce benissimo che in realtà non ascolti una parola! >>
Anche questa volta la sorella aspettò un po’ prima di rispondere. << Beh, ti faccio compagnia. >>
Questa volta fu il fratello a spalancare gli occhi, poi scosse la testa, sbuffando, e si chiuse in camera.

Al piano di sotto Narcissa stava sfogliando poco interessata una rivista quando, non poco sorpresa, udì la voce del marito nell’ingresso.
<< Lucius! >> Lo salutò, raggiungendolo. << Come mai sei già a casa? >>
<< Ho chiesto al boss di staccare un’ora prima. >>
La moglie lo guardò con un sopracciglio alzato. Già, doveva immaginarselo. Il capo del marito, Cornelius Caramell, era totalmente succube del capofamiglia dei Malfoy e di conseguenza Lucius, nonostante non fosse il boss ufficiale, si poteva considerare il più potente all’interno dell’azienda in cui lavorava.
<< Ho altre notizie sugli acquirenti dell’ex villa Robson. >> Annunciò il capofamiglia con la sua voce strascicata. La moglie si fece attenta. << Rispondono al nome di Weasley. >>
<< Weasley? >> Ripetè la donna, non nascondendo una certa sorpresa.
<< Perché quella faccia? >>
<< Ma no, nulla, solo che… il cognome Weasley non mi ispira molta ricchezza… >>
<< Non pretenderai che tutte le famiglie ricche abbiano dei cognomi nobili ed eleganti come Malfoy! >> Ribattè Lucius con un tono elegantemente sarcastico.
<< Già… >> Sorrise maliziosamente Mrs. Malfoy. << Andiamo in piscina? >>
<< Certamente. Così facciamo anche qualche chiacchiera su questi Weasley… >>
<< Oh, contaci! >> Esclamò la moglie, a dir poco entusiasta. << Certi argomenti non mi stancano mai! >>

Fine Prologo

Salve a tutti! Eccoci all’inizio di una nuova fanfic. “Due parole” sono d’obbligo… ma siete liberissimi di saltare questo commento ^^.
Innanzitutto, ci tengo a precisare che l’idea per questa storia mi è venuta quest’estate giocando a The Sims (il primo, visto che le mie tasche e la memoria del mio computer non si possono permettere di più)… era una giornata di pioggia (quest’estate ce ne sono state molte. Troppe.), e dopo aver scritto qualche appunto per i nuovi capitoli di Lost e per nuove fics (prossimamente sui vostri schermi) ho deciso di giocare un po’ col computer che mio padre si era portato dietro. Così inizio a vagabondare fra giochi stile Prato Fiorito e Pinball, quando, con enorme sorpresa, mi trovo davanti qualche file a me conosciuto, fra cui il gioco degli Aqua (XD) e, per l’appunto, The Sims. Dopo essere arrivata alla conclusione che quel PC era il mio computer vecchio (che nostalgia!) ho deciso di giocare un po’ a The Sims per passarmi il tempo. E così mi è venuta l’ispirazione (della serie “le idee migliori [beh, vedremo se sarà migliore!] ti vengono nei momenti più stupidi”).
Un’ultima doverosa precisazione da fare: in questa fanfic uno dei personaggi principali è Luna Lovegood, qui chiamata Luna Malfoy; su EFP c'è un’autrice che ha questo nome, ma ci tengo a precisare che quest’ultima non centra niente col personaggio di Luna! Luna Malfoy è in realtà Luna Lovegood, il personaggio inventato dalla Row. Qui, per esigenze di copione, è diventata figlia di Lucius e Narcissa e sorella di Draco, e ha acquistato il cognome Malfoy (col passare dei capitoli si scoprirà di più a riguardo).
E questo è tutto, credo. Mi farebbe molto piacere ricevere delle recensioni con il vostro parere… non ci vuole molto, noo? ;) Basta cliccare qui sotto e scrivere un brevissimo commento… ci conto, eh!
[Il capitolo 1 arriverà fra uno o due giorni.]

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Capitolo 2
*** Capitolo Uno ***


La villa che prima di allora prendeva il nome dal suo ultimo proprietario, il ricco e solitario John Robson, si ergeva maestosa come sempre sulla piccola collinetta, leggermente più distante dalle altre ville del quartiere.
Era un’abitazione decisamente grande, quella dalle dimensioni maggiori fra le case del quartiere Gringott, insieme a villa Malfoy. Come la maggior parte delle ville del quartiere aveva due piani e sul retro una piscina piuttosto grande (ma mai come quella dei Malfoy, che anche in questo ambito era la migliore), ed era circondata da un giardino che un tempo era stato molto curato da Robson, ma che ora appariva assai trascurato. Le mura, formate da mattoni di colori chiari, davano sempre un aspetto piuttosto amichevole alla villa, ma la casa, un po’ per il giardino trascurato, un po’ per le grandi finestre sempre chiuse, nel completo appariva chiaramente disabitata da molto tempo. A contribuire a questo era anche il fatto che nessun automobile o persona si avvicinasse mai troppo alla villa.
Invece quel lunedì mattina una macchina scura si fermò proprio davanti all’entrata dell’abitazione, e dall’automobile uscirono quattro persone.
La prima ad uscire dal sedile posteriore fu una ragazza dai lunghi capelli ramati, la più giovane della compagnia, che portava a tracolla una grande borsa e in mano una valigia piuttosto piena. Non appena vide la villa da vicino il volto le si illuminò.

<< Wow! È veramente grandiosa, in tutti i sensi! >>
<< Se ti piacciono i castelli maledetti stile Bella Addormentata, allora sì. >> Borbottò un uomo dagli stessi capelli rossi, che fino a quel momento aveva guidato l’auto. Una donna riccia, prima seduta accanto a lui, gli lanciò un’occhiataccia.
<< Piantala, Ron! Sono stufa di queste lamentele! >>
<< Beh, spiacente ma io non riesco ad essere estasiato come Ginny! >>
<< Però non è male. >> Intervenne un altro uomo con gli occhiali. << E poi così abbiamo risparmiato dei soldi… >>
<< Non pensavo che fossi così tirchio, Harry! >> Esclamò Ron. La donna riccia, che rispondeva al nome di Hermione, gli tirò una gomitata, infastidita.

Ron e Ginny Weasley, Harry Potter e Hermione Granger erano amici fin dall’infanzia. Erano cresciuti insieme, vivendo nello stesso quartiere e frequentando le stesse scuole. Harry, Ron e Hermione avevano la stessa età, mentre Ginny era più piccola di un anno.
L’estate scorsa i fratelli Weasley aveva finito l’università (gli altri due, più preparati di Ron, avevano finito l’anno prima), e durante le numerose serate di festeggiamento avevano avuto tutti la stessa idea: andare a vivere insieme, comprando una casa abbastanza grande per quattro persone. Hermione, la più razionale, aveva a lungo dubitato: Ron e Ginny non avevano ancora un lavoro, e lei e Harry facevano solo qualche lavoretto part-time. Mantenere quattro persone sembrava un problema troppo grande per loro.
Con grande sorpresa di tutti, la soluzione era arrivata dai genitori di Ron e Ginny; essi avevano infatti suggerito ai figli di andare a vivere in una villa situata in un quartiere fuori città, un tempo appartenuta a Robson, un lontano parente che, non avendo eredi, aveva lasciato la casa ai Weasley. La villa non era però mai stata usata ed era rimasta disabitata.
Tutti si erano dimostrati entusiasti all’idea, tranne Ron che sperava di comprare una casa nuova e in pieno centro. Ma alla fine anche il rosso aveva ceduto, non rinunciando però alle lamentele.
<< Certo, dovremo fare qualche lavoretto qua e là. >> Sospirò Hermione, lanciando un’occhiata ai dintorni della casa. << Quel giardino va sistemato. E la piscina? >>
<< Alla piscina ci pensano Fred e George! >> Esclamò soddisfatta Ginny, nominando i fratelli più grandi. << Hanno amici che potrebbero darci una mano a rimetterla in sesto, con uno sconto megagalattico! >>
<< E i mobili dove sono? >> Chiese perplesso Harry, guardando la strada dietro di lui. << Il camion dei trasporti si è perso o cosa? >>
<< Abbi fede, amico, abbi fede. >> Mormorò sarcastico Ron, lanciando un’occhiata scocciata all’orologio.
<< Secondo la mamma dentro dovrebbero esserci ancora dei mobili. >> Disse Ginny, rivolta ad Hermione. << Magari ce n’è qualcuno recuperabile. >>
<< Me lo auguro, perché non ho nessuna intenzione di comprare altri mobili! >>

Mezz’ora dopo il camion era arrivato. Da fuori la villa non era mai apparsa così viva e frequentata, con persone che uscivano ed entravano in continuazione.
All'interno, invece, l’aggettivo “viva” era riduttivo. L’aggettivo perfetto era “caotica”.

<< Non lì! >> Ruggì Ron, mentre un impiegato dell’agenzia di traslochi, dopo essersi guardato spaesato in giro, aveva lasciato un divano nell’ingresso. << E tu, non ci provare!! >> Aggiunse rivolto a un altro impiegato, che stava prendendo seriamente in considerazione l’idea di lasciare la televisione nel bagno.
Ginny, al piano di sopra, lanciò un urletto entusiasta. << Ron! Harry! Venite qui, presto! È fantastico! >>
<< Non ora, Gin! >> Urlò a sua volta il fratello, strappando la televisione dalle mani dell’incapace impiegato. Harry sbucò da quella che doveva essere la cucina e salì velocemente le scale.
<< Cosa c’è di così fantastico? >> Sorrise alla rossa, passandosi una mano fra i capelli arruffati. Ginny lo guidò in una camera piuttosto grande, dove li attendeva Hermione.
<< Un pianoforte! >> Esclamò eccitata la donna riccia, indicando lo strumento davanti a lei. Harry lanciò un fischio.
<< Accidenti! Si trattava bene, il caro Robson! >>
<< Ma va? >> Chiese Ginny, scrutando sospettosa il pianoforte. << Qualcuno lo sa usare? >>
Come risposta, Hermione sfiorò incerta qualche tasto. Una musica si diffuse per la stanza. Harry e Ginny sorrisero estasiati, mentre la donna più grande si sedeva davanti al piano e suonava una breve melodia.
<< Non credevo che sapessi suonare, ‘Mione. >> Sorrise Harry, avvicinandosi all’amica. << Te la cavi bene. >>
<< è da molto che non suono. >> Si schernì lei, non staccando gli occhi dallo strumento, rapita. << Era una delle mie più grandi passioni, dopo leggere… >>
<< Ma è fantastico! >> Disse Ginny. << L’avevo detto io che questa villa era grandiosa! >>

Le chiacchiere dei tre amici furono interrotte dal trillo del campanello. La rossa lanciò un’occhiata a Hermione, intenta a suonare, e a Harry, che le fece segno di andare ad aprire. A giudicare dalle urla isteriche del fratello al piano di sotto, Ginny decise che doveva davvero andare lei ad aprire. Sospirando, scese velocemente le scale.
Arrivata all’ingresso aprì senza esitazione la porta. Si lasciò scappare un “Oh!” sorpreso quando si trovò davanti quattro paia di occhi intenti a fissarla interessati.
Non aveva mai visto degli occhi simili, così freddi e glaciali ma anche vivi e infuocati. Non aveva mai visto occhi che trasmettessero tanti sentimenti insieme.
E ora quegli occhi particolarissimi la stavano fissando, sfacciati e superiori, appartenenti a un uomo; curiosi ma decisi, appartenenti alla donna più grande; critici e annoiati, appartenenti al giovane uomo; sognanti e spalancati, appartenenti alla ragazza.
Per un attimo Ginny si sentì intimidita da quegli occhi; ma lei non era un tipo di persona da lasciarsi sopraffare facilmente, così si decise a parlare.

<< Salve! >> Salutò, rivolgendo ai quattro un sorriso cordiale.
<< Buongiorno. >> Disse la voce strascicata dell’uomo più anziano. << I nuovi inquilini di villa Robson, immagino? >>

<< Già. Io sono Ginny Weasley. >> La rossa tese la mano per presentarsi, ma i due adulti la guardarono con sufficienza e il giovane distolse lo sguardo. Solo la ragazza afferrò la mano di Ginny, stringendogliela cordiale. La rossa le sorrise riconoscente, e lanciò una breve occhiata di fuoco agli altri. Ma chi si credevano di essere, quelli?!
<< Noi siamo dei vostri vicini di casa. >> Continuò l’uomo, per niente preoccupato dallo sguardo poco rassicurante della ragazza che aveva di fronte. << Lucius Malfoy, piacere. Questa è mia moglie Narcissa e questi sono i miei figli, Draco e Luna. >>
Mrs. Malfoy salutò con un sorriso di superiorità, suo figlio distolse nuovamente lo sguardo e la sorella abbozzò un sorriso svagato.
<< Ci tenevamo a fare subito la vostra conoscenza. >> Spiegò Narcissa. << Eravamo molto curiosi di conoscervi. Non è un fatto frequente che qualcuno si trasferisca a Gringott. >>
<< è già venuto qualcuno? >> Chiese Lucius, scrutando oltre le spalle di Ginny. << Non eravamo gli unici ad aspettare con impazienza il vostro arrivo. >>
<< No, nessuno. >> Rispose la rossa. << Ma prego, se volete entrare… >> Li invitò con educazione, nonostante non ne avesse davvero voglia. << Anche se l’ambiente non è dei migliori, non abbiamo ancora sistemato i mobili… >>
<< Ben presto arriveranno anche gli altri vicini. >> Mormorò atono Mr. Malfoy, entrando senza esitazione nella villa, guardandosi intorno. << Vi devo mettere in guardia: non tutti sono… alla nostra altezza. >> Continuò con tono di superiorità, lanciando una profonda occhiata a Ginny. Questa spalancò gli occhi.
<< Come…? >>
<< Mio marito intendeva dire che non tutti qui sono ricchi come noi e voi - a considerare dalla vostra villa. Sfortunatamente alcuni fanno lavori miseri e guadagnano poco. >> Disse Mrs. Malfoy. << Vi do un consiglio da amica, signorina Weasley: non date confidenza a questi poveracci. Non ne vale la pena. >>
Ginny era rimasta incredula: come potevano quegli estranei parlarle in quel modo? Come si permettevano di consigliare chi frequentare, prendendo in considerazione solo il lato finanziario? Quei Malfoy si stavano già rendendo antipatici ai suoi occhi.
<< Ginny, puoi… oh! >> Esclamò Ron, sbucando dalla cucina, i capelli arruffati e la maglietta bianca sudata. << Buongiorno… >> Disse rivolto ai nuovi arrivati. Questi lo salutarono con un elegante cenno del capo.
<< Sono i signori Malfoy, dei nostri vicini. >> Spiegò Ginny, lanciando un’occhiata non troppo entusiasta al fratello, ma questo sembrò non capire, troppo eccitato per l’arrivo dei Malfoy.
<< Ronald Weasley! >> Si presentò impacciato il rosso. << Prego, lasciate che vi offri qualcosa… >> Esclamò infatti l’uomo, ma subito si bloccò. << Oh… beh, a dire il vero… non abbiamo ancora niente da… ehm… >>
<< Non si preoccupi. >> Intervenne educatamente Narcissa, ma nel suo sguardo scintillava una nota di indignazione. << Saremmo lieti di conoscere i vostri genitori. >>
<< A dire il vero, i nostri genitori non ci sono. >> Disse Ron. << Qui viviamo io, mia sorella Ginny, e i nostri amici Harry Potter e Hermione Granger. >>
<< Davvero? >> Chiese perplessa la donna più grande. << Capisco. >> Anche questa volta nel suo sguardo balenò una nota di disappunto.
<< Ora comunque ve li presentiamo subito. >> Intervenne Ginny. << Potremmo metterci in giardino: ci sono delle panchine, anche se la vegetazione è piuttosto trascurata… >>
<< Andrà benissimo. >> Borbottò inaspettatamente il figlio dei Malfoy, fino a quel momento rimasto zitto. La rossa gli rivolse la sua attenzione. I suoi occhi, spesso concentrati su qualcos’altro, erano i più misteriosi; esprimevano emozioni e sentimenti come quelli dei familiari, ma era difficile coglierli con esattezza. Fissandolo, Ginny sembrò capire che il giovane non vedeva l’ora di andarsene. E lei condivideva appieno il suo desiderio.
“Buon viso a cattivo gioco, Gin.” Si disse però la rossa, guidando con un sorriso la famiglia Malfoy in giardino, mentre il fratello Ron correva a chiamare Hermione e Harry.

Fine Capitolo Uno

Salve! Come promesso, questo capitolo è arrivato davvero in fretta. Spero vi sia piaciuto… anche questo è abbastanza corto, come il prologo, ma in questa fic la mia intenzione sarebbe quella di accorciare il più possibile i capitoli… quelli di Lost sono fin troppo lunghi!^^”
Come sempre lascio i ringraziamenti per le recensioni, arrivate a tempo record (io vi amooo *__*), sul prologo; GRAZIE A TUTTI! ^^

aletheangel: Ciao! Ci si ritrova anche qui, vedo! Bene, bene, bene!^o^ Il prologo era breve e poco dettagliato, però sono contenta che ti sia piaciuto lo stesso. E di questo capitolo che ne dici?
terry: Ecco un’altra “faccia conosciuta”! Anche tu dici che la fic ti ispira… benissimo! Sono soddisfatta, davvero. Andando avanti le cose si faranno ancora più interessanti, spero… ho recensito la tua fic, anche quella ispira, come inizio! Aggiorna presto anche tu!
Blacky parte 1: Ciao cara!!^o^ Davvero hai The Sims 2?*ç* Beata te! Io non ci ho mai giocato, sigh sob ç_ç… ma passiamo alla fic: davvero ti fa ridere?? Bene! In questa fic uno dei miei intenti è quello di far divertire (dopo le atmosfere cupe di Lost ne sentivo il bisogno!). E comunque Cissy e le altre riccone sono davvero così: delle vere oche! Il termine “Lostiana” mi piace da matti! è cooosì fashion (come direbbe una mia compagna di classeXD)! Sono veramente contenta di sapere che apprezzi le mie fics: grazie mille! Per la tua gioia ti dirò che ho in cantiere una marea di storie su HP, solo che prima di metterle giù tutte ce ne vorrà di tempo…! Quella che dovrebbe arrivare per prima potrebbe essere una totalmente (o quasi) horror! E anche questa è AU (mi sono fissata…). Che dici, ti ispira?;) Ultima cosa: CAPITAN FINDUS?!? Oh my, davvero?!XD Ma è troppo forte ‘sto tipo! Una volta, in seconda media, un mio compagno ha detto Magellone invece di Magellano… anche lì abbiamo riso come scemi per settimane!XD Fortuna che esiste gente così, al mondo, altrimenti che noia!! Baci!
Blacky parte 2: Eheh! XD Sono orata del fatto che hai superato il record con la mia fanfic!!
Gaia Loire: Tesssora!! Che bello ritrovarti anche qui! Ho fatto bene a lasciare quel msg nella tag di Sweet Heaven (ho già detto che ADORO quel blog?**)!! Io ultimamente mi sto fissando con gli AU… mi vengono tantissime idee per storie fuori Hogwarts e senza magia! Tipo quella horror che ho “spifferato” a Blacky. Mah, sarà un virus che gira, questo degli AU (ma colpisce solo te! Nd tutti)?! XD Anche a te piace Cissy! Che bello! Piace pure a me, anche se la faccio apparire come una snob oca e stronza (soprattutto in questo capitolo). La fic avrà sicuramente i pairing Draco/Ginny, Ron/Hermione e Harry/Luna. Qui non devo mantenere segreti come in Lost e posso dirlo liberamente (che liberazione)!! Aggiorna al più presto Simple and Clean, mi raccomando!!**
Minako-chan: Ehi, Mina (soprannome inventato sul momento, dimmelo pure se ti fa schifo)!!^^ Personalmente a me l’idea sembra un po’ banale, questa fic è un po’ una prova… ma sembra che per adesso sia piaciuta! Fra Draco e Luna c’è un rapporto molto strano, piano piano verrà a galla. Infondo il bel biondino è rude e scontroso con tutti, ma questo non vuol dire che odi quelli a cui si riferisce in malo modo! Insomma, forse Draco è affezionato alla sorella. Chissà…
Syberia_Malfoy: Grazie! Come ho già detto, anche a me piacciono Cissy e le sue vicine oche XD! Draco è un santo, già… beh, non proprio, però ce ne vuole di pazienza per rimanere lì ad ascoltare i discorsi idioti delle riccone! Luna invece è pazza, visto che rimane ad ascoltare per sua spontanea volontà!! Sì, i Malfoy sono mooolti strani… e che mi dici dei Weasley?

[Il capitolo 2 arriverà fra uno o due giorni.]

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Capitolo 3
*** Capitolo Due ***


<< E come sono, questi Malfoy? >> Chiese Harry rivolto a Ron, mentre insieme al rosso e a Hermione scendeva le scale diretto in giardino.
<< Mah, non so… strani… >>
<< E ovviamente non in senso positivo! >> Disse sarcastica Hermione, lanciando un’occhiata scocciata al rosso.
<< Mi stai criticando?! >>
<< Può darsi! A forza di sentirti criticare tutto e tutti, sta venendo voglia di farlo anche a me! >>
<< Ragazzi, per favore! >> Sibilò Harry con più decisione rispetto al solito; quando gli amici litigavano (e questo succedeva molto spesso) rimaneva zitto e aspettava con pazienza che la sfuriata finisse. Di solito era Ginny quella che provava a farli smettere, ma stavolta era chiaramente lui quello che doveva fare qualcosa. << Abbiamo ospiti, quindi vedete di fare una figura decente! >>
<< Okay, okay… >>

<< Io sono Hermione Granger, e lui è Harry Potter. >> Poco dopo, seduti sulle panchine in mezzo alla folta vegetazione, la riccia presentava se stessa e l’amico occhialuto.
<< Piacere di conoscervi. >> Rispose con falsa cordialità Mr. Malfoy. Finite le presentazioni, sua moglie prese la parola.
<< E così i vostri genitori non ci sono… anche questo è un fatto piuttosto insolito, qui a Gringott. Sembrate piuttosto giovani… quanti anni avete? >>
<< Io, Hermione e Ron ne abbiamo ventuno, Ginny ne ha venti. >>
<< Oh! Anche Draco ha la vostra età. Luna è più piccola di un anno, proprio come la signorina Weasley. >>
<< Spero che faremo amicizia. >> Si lasciò sfuggire Ginny, sorridendo amichevole a Luna. Si era ripromessa di non dare troppa confidenza ai Malfoy, ma il suo lato socievole, sempre alla ricerca di nuovi amici, l’aveva nuovamente sopraffatta.
<< Ma certo. >> Sorrise enigmatica Mrs. Malfoy; non sembrava contraria, ma conoscendo il suo carattere snob era strano pensare che fosse pienamente favorevole…
<< Ci piacerebbe fare una conoscenza più approfondita di tutti voi. >> Parlò Mr. Malfoy, anche lui con un sorriso indecifrabile. << Perché non venite da noi domani a pranzo? La nostra cuoca preparerà i suoi piatti migliori. >>
I quattro amici si scambiarono una breve, stralunata occhiata che diceva chiaramente “Cuoca?! Come cuoca?!”. Hermione, la prima a riprendersi dalla sorpresa, rispose per tutti. << Ne saremmo molto felici, signori Malfoy. >>
<< Allora siamo d’accordo. Ci vediamo domani alle 12.30. Avete problemi di trasporto? Posso sempre mandarvi il nostro autista. >>
I quattro si scambiarono una nuova occhiata, ancora più sconvolta e incredula, che stavolta diceva “Autista?! Pure quello?!”. Anche stavolta fu Hermione a parlare.
<< No, grazie, non ce n’è bisogno. >>
<< Benissimo. Non credo che avrete problemi a trovare la casa, non è molto distante da qui. >> Concluse il capofamiglia dei Malfoy, alzandosi dalla panchina e salutando con un cenno del capo Harry, Ron, Hermione e Ginny. << È quella grande dalle mura grigie e bianche. >>
<< A domani. >> Salutò Mrs. Malfoy, rivolgendo un elegante sorriso ai quattro e sparendo per la strada insieme ai figli e al marito.
Non appena se ne furono andati, Ginny si lasciò andare a un lungo sospiro di sollievo. << Oh cavolo! Ma che gente c’è in giro?! Sono sfinita. >>
<< Non sembravano molto simpatici, uh? >>
<< Per essere simpatici, con noi lo erano, Harry >> Intervenne Hermione. << Peccato che non facevano che sparlare degli altri vicini, solo perché sono più poveri… >>
<< E avete visto come sono falsi?! >> Esclamò indignato Ron, interrompendo Hermione. << Non li sopporto! >>
<< Oh, avanti, in fondo li abbiamo appena conosciuti. >>
<< Sai, Hermione, a volte credo davvero che tu cerchi sempre la minima occasione per litigare con me! >>
<< Che vuoi dire, Ronald Weasley?! >>
<< Che qualsiasi cosa io dica, anche se è verissima, tu non fai altro che criticarla! >>
<< Questo non è vero! >>
<< Ma davvero? A me non sembrava! >>
<< Stupido!! >>
<< Ehm, ragazzi, non per interrompere il vostro pacifico scambio di opinioni… >> Iniziò Ginny, dividendo Ron e Hermione, che si erano avvicinati pericolosamente l’uno all’altra, con un lampo omicida negli occhi. << Ma credo che dovremmo mangiare qualcosa. È ora di pranzo, e io e Harry avremmo fame. >>
<< E cosa mangiamo? >> Si lamentò Ron, ancora nervoso. << Non abbiamo niente da mangiare! >>
<< Esistono i supermarket, ignorante! >> Lo rimproverò Hermione, afferrando la sua giacca e uscendo dalla villa.
<< Sai Ron >> Iniziò Ginny, guardando il fratello con compassione. << A volte credo che tu sia un uomo della preistoria che è stato congelato e poi scongelato nel ventunesimo secolo… questo spiegherebbe molte cose. >>
<< Come sei gentile, sorellina. >> Grugnì lui, mentre Harry scoppiava a ridere.

<< Forse ho parlato troppo presto. >> Mormorò Hermione, guardandosi intorno stranita. Ma c’era davvero un supermarket da quelle parti? Nel viaggio di andata aveva visto qualche negozio di vestiario, ma nessuno di cibo. Forse sarebbe dovuta andare in città…
<< Tutto bene? >> Una voce gentile dietro di lei la fece sobbalzare. Hermione si girò, ritrovandosi davanti un uomo poco più grande di lei, un sorriso gentile stampato in faccia.
<< Oh… io… cercavo un supermarket, o qualcosa del genere… >> Disse la riccia, un po’ imbarazzata. L’uomo annuì, mantenendo il sorriso gentile.
<< Lei dev’essere una dei nuovi arrivati, vero? >> Le chiese educatamente.
<< Sì, mi sono appena trasferita nell’ex villa Robson… Sono Hermione Granger. >>
<< Molto piacere, signorina Granger. Io sono Michael Wann Parkinson. >>
Lei gli restituì il sorriso, mentre gli stringeva la mano. Ebbe modo di guardarlo meglio. Aveva dei folti capelli castani che ricordavano quelli di Harry, dei vivaci occhi scuri e una carnagione piuttosto abbronzata. Indossava dei pantaloni, giacca e cravatta; probabilmente era appena tornato dal lavoro. Beh, a prima vista non sembrava snob e insopportabile come i Malfoy…

<< Anche io stavo andando a comprare qualcosa da mangiare. Le faccio strada. >>
<< Grazie mille… scusi per il disturbo. >>
<< Scherza? Nessun disturbo, davvero. >>

Sì, forse l’apparenza non ingannava sempre.
Pochi minuti dopo i due raggiunsero un supermarket poco affollato. Hermione rivolse un sorriso grato all’uomo.

<< La ringrazio ancora. Senza di lei mi sarei sicuramente persa! >>
<< Non è niente, davvero. >> Sorrise lui. << A proposito… sa tornare a casa? >>
<< Beh, sì, credo di sì… >> Disse lei, un po’ rossa. << Basta andare sempre dritto, no?… >>
L’uomo rise. << Facciamo che l’accompagno di nuovo io, okay? >>
Hermione avvampò. << Sono una frana. >>
<< Non ha mai visto me cucinare! >> Ribattè Michael, ridendo. Lei si unì alla sua risata.

<< Eccoci qui. Alla fine non era troppo difficile, vero? >> Chiese l’uomo col solito sorriso, indicando con un cenno del capo l’ex villa Robson.
<< Vero. Grazie ancora… lei è stato veramente gentile. >>
<< Siamo un po’ ripetitivi, eh? >> Ridacchiò lui, accompagnando Hermione alla porta d’ingresso. << Fra vicini bisogna aiutarsi, altrimenti che gusto c’è? >>
<< Ha ragione. >> La riccia rimase un po’ zitta, insicura sul da farsi. << Beh… >>
<< Io vado. >> La precedette Michael. << Spero di vederla in giro, ogni tanto… >>
<< Certo, magari smarrita in qualche angolo remoto! >> Rise lei.
<< In quel caso ci penserò io a riportarla a casa, signorina Granger… ci vediamo. >>
Hermione lo salutò con la mano, guardandolo mentre si allontanava. Grazie al cielo non erano tutti come i Malfoy, pensò, mentre entrava in casa.

Fine Capitolo Due

In questo capitolo, verso la fine, entra in scena un personaggio “inedito”! Michael Wann Parkinson. Chi è costui? Perché ha due cognomi? È davvero così gentile? Tutto questo si scoprirà fra qualche capitolo.
Ringraziamenti per le recensioni:
Gaia Loire parte 1: Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto. E sono contenta che ti piaccia Cissy, nonostante il suo carattere odioso! Sisisi, concentrati su Ora Zero, che ho tanta voglia di leggere il nuovo capitolo!!** Con questa storia di Draco, il ragazzo solo che ha come unico amico un orsetto, mi sta venendo voglia di far apparire Teddy 2!!XD Riguardo a Blaise… non ne sono del tutto sicura. Devo pensarci.
Gaia Loire parte 2: Grazie!*_* Ho visto!
Syberia_Malfoy: Il letto di Draco è occupato, spiacente! Occupato da me, per l’esattezza! XP Del resto la creatrice della fic sono io e mio è il potere, bwawahaha!*_* Se vuoi infilarti in quello di Lucius ti lascio bisticciare con Cis, vedetevela voi. Non è che ai Malfoy non piacciono i Weasley… la verità è che ai Malfoy non piace veramente nessuno, a parte loro stessi, e si dimostrano freddi e snob con tutti… però sono interessati a conoscere i Weasley perché convinti che siano ricchi… e ai Malfoy le famiglie ricche interessano, perché vogliono conoscere bene i loro “rivali”. Insomma, i Malfoy vorrebbero essere “la migliore fra le famiglie ricche”, e prima dell’arrivo dei Weasley era così… ma ora le cose potrebbero cambiare, e sono un po’ preoccupati, anche se non lo ammetterebbero mai, per questo sono “all’erta” con i Weasley. Più o meno è così. Però magari prima o poi faranno “amicizia” (?!)…
dady: Beh, per essere precisi qualcuno conosce qualcuno: ad esempio i Malfoy e i Parkinson si conoscono. Ma nessuno conosce i Weasley, che sono appena arrivati. Rispondo alle domande: 1) no, Voldie qui non esiste. Che vada a rompere da un’altra parte!! 2) Lily e James, vivi o morti, non saprei da che parte farli sbucare. Ovvero, è praticamente impossibile che appaiano in qualche capitolo, così come i genitori di Herm, Ron e Gin… quindi il fatto che siano vivi o morti non ha nessuna importanza. Vedila come vuoi!
terry: Grazie come sempre. E comunque sì, impegnati, che per adesso la fic promette davvero bene!!
Faith Princi: Thank you! Allora non sono l’unica ad avere The Sims 1… bene!XD
aletheangel: Anche a me piacciono da matti Draco e Luna fratelli!!>o<
Minako-chan: CITAZ: “come sempre sei fantastica!^^” Bwawahaha!XD Grazie mille, Minako! Mi sto gasagonfiando in un modo incredibile!!
Blacky parte 1: Eheh ^^ (risatine da gasagonfiata XD)… grazie, hai mantenuto la tua promessa!
Blacky parte 2: Scintille? Peggio!! Scherzo, o forse no?… si vedrà. CITAZ: “Uh-uh, una fic horror...l'aspetto con impazienza !! Anche se conoscendo la mia elevata dose di puro coraggio Grifondoro non dormirò la notte...farò questo sacrifico per te !! ^_____^” XD! Sei troppo forte, cara. E comunque grazie, sono onorata!!

[Il capitolo 3 arriverà fra due o tre giorni]

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Capitolo 4
*** Capitolo Tre ***


Ron aprì lentamente un occhio. Cos’era tutta quella luce accecante? Cos’era quel mal di schiena?
Sbadigliando rumorosamente, provò ad alzarsi a sedere, cercando invano un appoggio, finchè…
SBAM!

<< Maledizione!!! >> Urlò l’uomo, cadendo con un tonfo sul pavimento. Harry, che dormiva profondamente su un piccolo divano, si svegliò di scatto.
<< Eh? Cosa? Che succ… >> Si bloccò, mentre rischiava di fare la stessa fine di Ron. Fortunatamente lui trovò un appiglio. << Oh, cavolo… c’è mancato poco, molto poco… >>
<< Non lamentarti! A te è andata anche troppo bene! >> Ruggì il rosso, mentre si massaggiava un braccio dolorante. << Accidenti a quello stupido… stupido… divano!? Ehi, un attimo… >> Si guardò intorno spaesato, sconvolto per non essersi svegliato nella sua camera, sul suo comodo e grande letto (da cui era caduto solo da piccolo, e anche quella volta per lui era stato uno shock). << Ma dove siamo...? >>
Harry alzò gli occhi al cielo, cacciando la testa sotto un piccolo cuscino. << Siamo a villa Robson, idiota! Ci siamo trasferiti ieri. >>
<< Ma dov’è il mio letto? >> Continuò l’altro, sconvolto. << Io… ooh… che brutta cosa… proprio una brutta cosa… >>
<< Già, è quello che hai urlato ieri all’agenzia di trasloco, quando ti hanno informato di aver lasciato i nostri due letti da qualche parte sconosciuta… >>
<< Ooh… >> Si lamentò Ron, sedendosi pesantemente sul divano su cui aveva passato la notte, leggermente più grande di quello di Harry. << è normale sentire già nostalgia di casa? >>
Come risposta, l’altro grugnì, ficcandosi ancora di più sotto il cuscino e le coperte.

Al piano di sopra, in una stanza piena di scatoloni pressappoco intatti, Hermione e Ginny dormivano della grossa. Per loro fortuna, i rispettivi letti erano arrivati a destinazione, al contrario di quelli dei ragazzi, e almeno loro si erano potute godere un “sonno ristoratore”.
Hermione, sdraiata su un fianco, stava facendo uno strano sogno, ma comunque piuttosto piacevole: una donna bellissima, che in teoria sarebbe dovuta essere lei, suonava il pianoforte davanti a un vasto pubblico, tra cui spiccavano Ron, Harry, Ginny i Malfoy e Michael Wann Parkinson, tutti con un gran mazzo di rose in mano. La cosa fastidiosa accadeva quando il defunto Robson arrivava sul palco e ordinava a Hermione di restituirgli il pianoforte, tirandole addosso dei cibi surgelati (che la sera prima erano stati la cena della riccia e dei suoi amici).
Ginny, dal canto suo, sdraiata a pancia in su con le braccia aperte, mugugnava qualcosa a proposito di un gelato gigante.
La scena angelica fu interrotta da uno squillo fastidioso…

<< ‘Mione… >> Mugugnò la rossa, impossibile capire se da sveglia o da addormentata. << Ammazza quel pennuto fastidioso… >>
<< Gin, è il telefono… >> Sbadigliò l’altra, cercando di alzarsi in piedi. Il giorno prima, quando avevano scoperto che la linea telefonica funzionava senza problemi, erano stati soddisfatti: ora Hermione la pensava in modo leggermente diverso.
<< P-Pronto? >> Mormorò assonnata, una volta raggiunto il telefono. << Sì? No, qui non ci sono i Weasley… io sono Granger… >>
<< Hermione, NOI siamo i Weasley! >> Sbraitò Ginny dal letto, seppellendo la testa sotto le coperte. L’altra si battè una mano sulla fronte, gli occhi che faticavano a stare aperti.
<< Aah, sì, quei Weasley… sì, siamo noi… no, dico sul serio… cosa? Letti? No, forse ha sbagliato davvero… noi ce li abbiamo già i letti… >>
<< Sbattigli il telefono in faccia! >> Implorò la rossa, mentre col cuscino si tappava le orecchie. << Se scopro chi è quel bastardo che telefona la mattina presto…! >>
<< Sì… è così… >> Biascicò Hermione, annuendo come un automa. << Deve aver sbagliato. Già. Buonanot… cioè, sì, arrivederci. >> Con un enorme sbadiglio posò la cornetta, per poi rivolgersi a Ginny. << Boh, l’agenzia dei traslochi diceva di aver trovato due letti nostri… ma che ore sono…? >>
<< Torna a letto, saranno le 6.00! >>
<< Dunque… >> Mormorò Hermione, lanciando un’occhiata all’orologio da polso, mentre Ginny compiva lo sforzo enorme di alzarsi a sedere per guardarla (con solo un occhio aperto). << Hai ragione, sono le 11.50. >>
<< Bene. >> Biascicò la rossa, poi entrambe tornarono a letto. Per un attimo regnò il silenzio, finchè…
<< LE 11.50?!? >> Urlarono contemporaneamente, saltando fuori dal letto con uno scatto felino.
<< Oh mio Dio! Il pranzo con i Malfoy!! >> Piagnucolò Ginny, partendo a razzo verso il bagno, una delle poche stanze “sistemate decentemente”.
<< Aspetta, Gin!! >> Urlò Hermione, inseguendola. << Ci sono anche io… >>
<< Vai al bagno di sotto! >> Le urlò di rimando la rossa, chiudendole la porta del bagno in faccia. La riccia rimase per un po’ a fissare la porta chiusa, perplessa, poi bestemmiando si precipitò al piano terra.
<< Svegliatevi, razza di animali!! >> Urlò a Ron e Harry. Quest’ultimo alzò lentamente il capo per guardarla.
<< Animali? Ma chi?… c’è un randagio in casa? >>
<< Dicevo a voi, idioti!!! >>
<< Come sei gentile stamattina, Herm… a volte mi commuovi… >> Mormorò Ron nella dormiveglia, rigirandosi nel piccolo divano e rischiando di cadere nuovamente sul pavimento.
<< Sono le 11.50!!! >> Concluse con quanto fiato aveva in bocca la riccia. << E alle 12.30 abbiamo il pranzo con i Malfoy! >>
Detto questo si chiuse in bagno, mentre i due ragazzi si lanciavano un’occhiata stranita. << Chi sono i Malfoy? >> Domandò Ron, grattandosi la testa.
<< Stiamo sognando? >> Chiese Harry, guardandosi sconvolto intorno.
Poco dopo un nuovo urlo risuonò per la casa, segno evidente che, finalmente, i due uomini avevano capito la situazione.

<< Ginny, non scherziamo! >> Piagnucolò Harry, bussando senza ritegno alla porta del bagno situato al primo piano. << è mezz’ora che sei dentro! E io non mi sono neanche lavato la faccia! >>
<< Ma io sono una donna! >> Replicò la rossa da dietro la porta.
<< è una scusa del cavolo! >>
<< è solo un po’ femminista! >>
<< Ma che dici?! >>
<< Non puoi andare al piano di sotto? >>
<< Se non ci fosse un Ron imbestialito deciso ad abbattere la porta con pugni violenti e una Hermione all’interno pronta a sbranare chiunque entri, direi di sì! >>
<< Hai una visione molto pessimistica della vita, lo sai? >> Commentò Ginny, uscendo finalmente dal bagno. Harry, commosso, le scoccò un bacio sulla guancia.
<< Ti devo un favore, Gin! >> Esclamò, entrando velocissimo dentro al bagno. La ragazza rimase stranita a toccarsi il punto dove Harry l’aveva baciata, poi replicò:
<< Potresti iniziare ridandomi il cd che ti ho prestato tre mesi fa, che ne dici? >>

<< Hermione, butto giù la porta! Non mi importa se sei nuda o no!! >>
<< E io ti colpisco col deodorante, col sapone e con tutte le creme mie e di Ginny!! >>
Ron impallidì. Ricordava fin troppo bene lo shock che aveva avuto qualche mese fa, quando aveva avuto la sfortuna di vedere TUTTI i cosmetici della sorella. Deglutì, cercando di farsi coraggio. I veri uomini non si arrendono davanti a niente!
<< Non mi importa! >>
<< Non puoi andare di sopra? >>
<< Ci sono già Harry e Ginny! >>
<< Sul serio?! >> Esclamò incredula Hermione, aprendo per un attimo la porta del bagno. << Oh accidenti, io non credevo che… Gin non me l’aveva mai detto.. >>
Ron arrossì furiosamente. << Ma che hai capito, stupida! Intendevo dire che Harry è fuori dalla porta e Ginny è dentro! >>
<< Ah, okay! >> Sospirò rincuorata lei, chiudendo nuovamente la porta. Ron tentò inutilmente di fermarla.
<< Apri!! Guarda che… >> Sbraitò, colpendo la porta con un pugno. Proprio in quel momento Hermione aprì la porta, e Ron, perdendo l’equilibrio a causa del movimento violento di poco prima, le cadde addosso.
Entrambi rimasero perfettamente immobili per un po’, gli occhi vicinissimi che si scrutavano increduli, le labbra ritratte per non incontrarsi. Ron fece per parlare, ma Hermione, fraintendendo quel gesto, lo allontanò con una sberla.
<< Mollami, maniaco!! >>
<< Ehi, mi hai fatto male! Ma cosa credevi di fare?! >>
<< Evitare che tu mi baciassi! >>
<< Baciare te?! Scherzi?! >> Esclamò Ron, cercando di non arrossire. L’idea non gli faceva così ribrezzo, ma di certo non poteva dirlo a Hermione… << Non ti bacerei neanche morto! >>
La riccia arrossì di botto, furiosa. << Ah, è così?! >> Si alzò, velocissima, sbattendosi la porta del bagno alle spalle, mentre Ron sobbalzava. << Il bagno è libero, spero sarai contento! >>
<< Ehi, aspetta, Hermio… >> Iniziò il rosso mortificato, ma la voce di Ginny, da fuori, annunciò che mancavano dieci minuti al pranzo con i Malfoy. Ron decise che era meglio rimandare la questione “Hermione” a dopo.

<< Sembra che ce l’abbiamo fatta. >> Sibilò gelida la ragazza più grande, i capelli lasciati sciolti sulle spalle più indomabili del solito e un abito intero color azzurro senza maniche a coprirle il corpo. Lanciò un’occhiata di fuoco a Ron, ma non disse niente. Lui deglutì.
<< Ehm, senti, Hermion… >>
<< Credo che villa Malfoy sia di qua! >> Lo interruppe lei, gli occhi infuocati che consigliavano di non proferire più parola. Ron decise di seguire quel saggio consiglio.
<< Ma che succede? >> Chiese Harry a Ginny, facendo attenzione a non farsi sentire da Hermione. Lei alzò le spalle.
<< Boh, forse è ancora incazzata per la telefonata di stamattina. Anche se è grazie a quella che ci siamo svegliate in tempo. >>
<< Quale telefonata? >>
<< L’agenzia dei traslochi aveva telefonato per dirci che avevano trovato due letti nostri. Ovviamente era un errore e li abbiamo mandati cortesemente al diavolo… beh, non proprio, siamo troppo educate per fare una cosa del genere, ma aiutate da qualche bicchiere di birra l’avremmo fatto senza problemi… >> Spiegò Ginny, iniziando un discorso senza senso.
<< Due letti? >> La interruppe Harry, spalancando gli occhi verdi, terrorizzato.
<< Sì, due letti. Perché? >>
<< OH, CAVOLOOO!!! >>

Fine Capitolo Tre

Ecco un capitolo molto divertente, a mio parere!XD Forse non ha molto senso, però mi è venuto così! Nel prossimo vedremo i Weasley a pranzo con i Malfoy… aspettatevi… boh, non so, a dire il vero XD, ma continuate ad avere fede in me!!
Risposte alle recensioni:
Gaia Loire: Sto pensando seriamente di far apparire di striscio Teddy *_*… mi sono fissata con questo orsetto!XD Si vedrà. Il prossimo capitolo di Lost è quasi pronto (ultimamente sto scrivendo molto velocemente^_-), forse sarà online già domani. Tu continua Ora Zero, mi raccomando! E anche SeC, ovviamente!!
Blacky: Beh, si sapeva che tu sei “leggermente” contro tutti quelli che si mettono fra Ron e Herm XD! Vedrai, vedrai… però non uccidermi Michael, nel frattempo, mi serve!! Di R/Hr c’è un pezzo demenziale in questo cap… ormai per me è un’abitudine scrivere di Herm che urla “maniaco” a Ron!XD (vedi Lost…)
Minako-chan: Grazie, grazie! *inchino XD* Questo ti piace o è troppo stupido??
Syberia_Malfoy: Per il pranzo dovrai aspettare il prossimo cap… e le ricchezze dei Malfoy non mancheranno!! Sono contenta che ti piaccia Michael… per me è un personaggio piuttosto importante (importante un corno!! Nd Blacky-che-vuole-uccidere-Michael-perché-intralcia-R/Hr). Non gli farò combinare troppi casini, promesso (?). Buona fortuna per la battaglia con Cissy, io tifo per te (dal letto di Draco XD)!
terry: No, non è il padre di Pansy… si saprà fra qualche capitolo.
Faith Princi: NOTIZIONA! Forse riesco a mettermi anche The Sims – Cuccioli che passione! Dal titolo fa un po’ paura (XD), però una mia amica dice che è carino! Mah, vedremo. Scusa se ti rimbambisco con queste cavolate.

[Il capitolo 4 arriverà fra due o tre giorni]

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Capitolo 5
*** Capitolo Quattro ***


Nella villa dei Malfoy, Narcissa era impegnata a rimirarsi all’enorme specchio che si trovava nella camera da letto che divideva con il marito, controllando che il completo che indossava fosse a posto.
Era sempre andata fiera del suo corpo praticamente perfetto, ma era sempre stata dell’idea che anche il più bel corpo, se vestito in malo modo, può apparire irrimediabilmente rovinato. Per questo Mrs. Malfoy faceva sempre la massima attenzione a come si vestiva, puntando su un look elegante e raffinato, tremendamente costoso e ricercato, ma anche sexy e un pizzico provocante, senza essere mai volgare. Andava fiera anche dei suoi lunghi e setosi capelli biondi, a cui riservava la massima attenzione, per non farli apparire mai fuori posto.
Quel giorno, per il pranzo piuttosto importante, aveva optato per un look che avrebbe fatto capire ai Weasley con chi avevano a che fare, fin dalla prima occhiata: con una donna elegante, superba e impeccabile. Una donna praticamente perfetta.
Aveva raccolto i capelli in uno chigon, impedendo alla più piccola ciocca di capelli di scivolare giù. Il suo viso fine, dai cui spiccavano gli occhi azzurri, era truccato con un ombretto verdeacqua sfumato nel bianco, con un leggero tocco di fard color pesca e con un gloss trasparente: le labbra, infatti, già rosse per natura, non avevano mai avuto bisogno di un rossetto scuro. Come gioielli, Mrs. Malfoy aveva scelto di portare una collana di argento, e orecchini dello stesso tipo, regali del marito per il quinto anno di matrimonio (accompagnati da un abito da sera), mentre i polsi sottili erano evidenziati da due braccialetti di oro bianco. Il vestito era la caratteristica più evidente della ricchezza e del buon gusto della donna: lungo fino alle caviglie, con un grande spacco a un lato (che, ovviamente, per quanto generoso non cadeva nel volgare), era senza maniche e abbastanza scollato, di color verdeacqua chiaro. Infine, ai piedi, tue tipiche scarpe col tacco bianche completavano il tutto.
Sì, posso dirmi soddisfatta. Concluse Narcissa, rivolgendo allo specchio un sorriso ammaliante e uscendo finalmente dalla stanza.

Se i genitori, la madre in particolare, erano piuttosto soddisfatti di quel pranzo, Draco era a dir poco infuriato: avrebbe preferito assistere a cinque ore di appuntamenti che la madre organizzava con le comari del quartiere, piuttosto che partecipare “attivamente” a quel pranzo. Odiava dover essere esibito dalla madre come un trofeo e odiava conoscere gente nuova.
A dire la verità, Draco Malfoy odiava un po’ tutto.

<< Draco! >> Esordì Luna, entrando senza bussare nella camera del ragazzo. Lui sbuffò. Odiava anche il modo in cui la sorella entrava in camera sua, si sedeva alla sua scrivania per usare il suo computer, cercava chissà cosa nell’armadio, passeggiava senza meta per la stanza e per il balcone. << Stanno per arrivare gli ospiti. >>
<< L’hai visto nella tua sfera di cristallo? >> Biascicò lui, scortese.
<< No, l’ho visto dalla finestra. L’ho detto anche a Lu e a Cissy. >> Luna non chiamava mai i genitori “papà” o “mamma”, e neanche con i loro nomi interi; usava sempre soprannomi. Ma, ovviamente, faceva attenzione a non farsi sentire dal capofamiglia e da sua moglie, che di certo non avrebbero gradito quegli appellativi.
<< D’accordo. >> Sospirò il fratello, dirigendosi fiaccamente verso la porta, seguito dalla sorella.
<< Tranquillo, non sarai costretto a parlare più di tanto. >> Cercò di consolarlo lei. << Parleranno soprattutto Lu e Cissy, e anche io farò del mio meglio. >>
Draco la guardò con una smorfia che assomigliava a un sorriso imbarazzato. << Grazie. >>

<< Okay, ci siamo. >> Annunciò Hermione, guardando la gigantesca villa bianca che si trovava di fronte a lei.
<< E così questa è villa Malfoy… >> Commentò Harry, guardando l’abitazione come rapito. Era veramente grande, forse anche più della loro villa e di tutte le altre nel quartiere. Se da fuori appariva così maestosa e meravigliosa, chissà com’era da dentro…
<< Statemi bene a sentire. >> Disse la riccia, lanciando un’occhiata decisa ai tre compagni. << Questo è un pranzo importante. Insomma, guardate questa villa: è fantastica. Di certo i Malfoy sono la famiglia più ricca del quartiere, quindi vorrei che facessimo buona figura con loro. Sicuramente, se avremo “l’approvazione” dei Malfoy, sarà più facile inserirci… nella società, sì. >>
<< Tu leggi troppi libri. >> Commentò Ron, pentendosi amaramente quando vide lo sguardo assassino che l’amica gli rivolgeva.
<< Io ci tengo davvero ad ambientarmi al meglio, ad inserirmi! >> Esclamò lei. << E sono certa che ci tenete anche voi! Quindi per favore, cercate di comportarvi bene. >>
<< Tranquilla Herm. >> La tranquillizzò Ginny. << Ormai siamo grandi e vaccinati e sappiamo come comportarci. >>
La riccia le lanciò un’occhiata poco convinta, mentre ripensava al comportamento decisamente poco intelligente che la rossa aveva avuto meno di un’ora fa, quando si erano svegliate a causa del telefono. “Poveri noi…” Pensò, cercando però di sorridere.
Percorsero a passo spedito la distanza che gli separava dall’entrata della villa, poi, dopo essersi scambiati un ultimo sguardo ansioso, suonarono il campanello.
Immediatamente la porta venne aperta da una ragazza sui venticinque anni, i capelli scuri raccolti in uno chigon e con indosso un vestito da domestica. Hermione deglutì preoccupata. Grandioso, quei Malfoy avevano anche la domestica.
<< I signori Weasley, immagino. >> Disse la ragazza, lasciandoli entrare. << Vi stavamo aspettando. Prego, se volete lasciarmi qualcosa, come le giacche… >>
<< No, grazie, va bene così. >> Declinò gentilmente Harry, mentre con la coda dell’occhio vedeva scendere i figli dei Malfoy dalle scale. Draco era molto elegante, e indossava come il giorno prima degli abiti scuri, mentre Luna aveva un abito intero con le maniche lunghe bianco scuro.
<< Salve. >> Li salutò la bionda, col solito tono sognante e cortese, sebbene in un modo molto particolare. Draco si limitò a un cenno del capo. << Venite, il pranzo è quasi pronto. >>

Harry, Ron, Hermione e Ginny seguirono in silenzio i figli dei Malfoy in sala da pranzo. Lucius e Narcissa erano già lì, seduti al gigante tavolo antico. La riccia per poco non spalancò la bocca per la sorpresa; tutto, in quella stanza, era favoloso. Primo fra tutti il tavolo: le sembrava un delitto mangiarsi sopra. E poi le pareti… erano coperte da tantissimi quadri, che avevano in particolare nature morte come soggetto.
è un sogno… pensò Hermione, sospirando affascinata.

<< Benvenuti. >> Li salutò Mrs. Malfoy con un sorriso. << Sedetevi pure. Tra poco sarà servito il pranzo. >>
Per un attimo, mentre si sedeva, Ron si chiese come mai la padrona di casa non si trovasse ai fornelli, ma immediatamente trovò da solo la risposta: la padrona di casa era una Malfoy. E i Malfoy avevano cuoche, domestici e tanto altro, e quindi non cucinavano.
I presenti rimasero un po’ in silenzio, indecisi sul da farsi. A interrompere l’imbarazzo che si stava creando ci pensò un’altra ragazza, che sembrava quasi più giovane di loro, che con due grandi vassoi in mano entrò nella stanza e servì i primi piatti.
<< Mary. Finalmente. >> Commentò acido Mr. Malfoy, mentre la cuoca e cameriera arrossiva impercettibilmente.
<< Chiedo scusa… >> Mormorò mortificata, ma l’uomo aveva già rivolto la sua attenzione a qualcun altro.
<< Spero che il cibo sia di vostro gradimento. >> Disse infatti Lucius, rivolgendo il solito sorriso enigmatico agli ospiti.
La sala venne di nuovo immersa nel silenzio quando Mary se ne andò e i presenti iniziarono a mangiare. Il cibo era squisito e Ron non ci mise molto a dare voce ai suoi pensieri. I Malfoy sembrarono soddisfatti.
Il pranzo procedette piuttosto tranquillo, il silenzio rotto ogni tanto dalle domande dei padroni di casa e dai complimenti degli ospiti. Quando tutti ebbero finito anche il dolce, Mr. Malfoy si alzò in piedi.
<< Mi piacerebbe mostrarvi la casa, signori, se non dovete tornare subito alla vostra abitazione… >>
<< Oh, no, affatto. >> Rispose Harry per tutti. Narcissa intervenne.
<< Se le signorine mi vogliono seguire, mostrerei volentieri loro il giardino. Stavolta fu Hermione ad accettare per entrambe.

Poco dopo, Lucius guidava Harry e Ron per le gigantesche sale della villa, seguito a poca distanza da Luna, che si era aggregata.

<< E questo è il nostro soggiorno. >> Annunciò il padrone di casa, facendo entrare gli ospiti nella grande stanza che era anche il luogo dove la moglie e le ricche signore del quartiere si riunivano per spettegolare. Ad attirare subito l’attenzione ci pensava l’enorme televisore palmare, ma anche i numerosi quadri e le bellissime sculture facevano una bella figura. Ron notò anche molti scaffali pieni di libri, e subito pensò a Hermione. Di certo l’amica sarebbe impazzita a quella vista…
<< Ti piace leggere? >> Gli chiese Luna sognante, facendolo quasi sobbalzare.
<< Uh… un po’. >> Mentì Ron. In realtà per lui avevano molto più fascino i fumetti.
<< Se vuoi puoi prendere qualcosa. >> Continuò la bionda, mentre il padre la guardava contrario. Non gli piaceva quando la figlia prendeva iniziative del genere, anche perché era molto geloso delle sue cose.
<< Oh… io… >> Balbettò il rosso titubante. Harry venne in suo aiuto.
<< Sono molto belle queste piante. >> Disse, ammiccando ai vegetali che facevano bella mostra di sé su un tavolo dalle medie dimensioni, usato regolarmente per prendere il tè durante gli appuntamenti che organizzava Mrs. Malfoy.
<< Davvero ti piacciono? >> Chiese Luna ancora più sognante e soddisfatta, mentre Lucius storceva il naso.
<< Sciocchezze. Sono piuttosto scadenti. Le ha comprate mia figlia al mercato e, visto che in camera sua non ci stanno più, abbiamo dovuto tenerle in salotto. Ma ben presto moriranno, quindi non è un gran problema. >> La figlia abbassò lo sguardo, mortificata e imbarazzata.
<< A me sembrano molto belle. >> Ribattè imperterrito Harry, dispiaciuto per la reazione della bionda e deciso a risollevarle il morale.
<< Questione di gusti. >> Commentò sprezzante il capofamiglia dei Malfoy, guidando gli ospiti fuori dalla stanza. Luna si avvicinò al ragazzo dai capelli scuri.
<< Lo pensi davvero? >> Gli chiese con fare cospiratore. Lui spalancò gli occhi.
<< Cosa? >>
<< Davvero ti piacciono le mie piante? >>
Harry sorrise, rispondendo sincero. << Certo. >>
Luna, al settimo cielo, gli afferrò il braccio destro e glielo stritolò affettuosamente, mentre il ragazzo arrossiva incredulo. << Grazie! >>
<< O-Oh… p-prego… >> Mormorò lui, mentre Ron, dietro di loro, ridacchiava sommessamente, divertito da quella scena.

Ginny iniziava a stancarsi. Tutto, in quella casa, sembrava perfetto e migliore di tutto il resto; il giardino curatissimo e con piante bellissime e rare, la piscina gigantesca, i domestici educati e servizievoli, i padroni di casa bellissimi ed eleganti…
L’unica cosa imperfetta sembrava essere il figlio Draco, che non era un galante principe azzurro, al contrario delle aspettative, ma era invece taciturno e con una perenne smorfia insoddisfatta dipinta sul bel volto. A Ginny non piaceva particolarmente, ma sicuramente lo preferiva alle altre cose e persone perfette.

<< La piscina è bellissima. >> Disse la rossa rivolta a Draco, cercando di iniziare un discorso mentre, poco davanti a loro, Hermione era intenta ad ascoltare i discorsi di Mrs. Malfoy.
<< Sono contento. >> Mugugnò il biondo, non degnando Ginny di uno sguardo. Lei non si demoralizzò.
<< Io adoro nuotare. È il mio sport preferito. Piace anche a te? >>
<< Abbastanza. >>
<< Anche noi abbiamo una piscina, ma non è così grande. Comunque non vedo l’ora che venga sistemata per farmi una nuotata… >>
Draco non rispose. Ginny iniziava a perdere la pazienza, ma fece del suo meglio per resistere ancora un po’. << A dire il vero a me piacciono un po’ tutti, gli sport. Basket, calcio, pallavolo… ma il mio preferito è nuoto. >>
<< Se ti piacciono gli sport >> Disse Draco, cogliendola di sorpresa. << Puoi dare un’occhiata agli annunci di lavoro che cercano membri per una squadra di calcio o altro. Questa mattina ne ho visti alcuni, sul giornale. >>
La rossa spalancò gli occhi, eccitata e felice. Un lavoro che aveva a che fare con gli sport… ma era fantastico! << Sul serio?! Grazie mille! Mi informerò meglio. >>
<< Prego. >> Rispose il biondo poco convinto, e l’altra gli rivolse un sorriso riconoscente.

<< Grazie per il pranzo, signori Malfoy. >> Ringraziò Hermione, stringendo la mano ai padroni di casa. Per gli ospiti era arrivato il momento di tornare a casa. << Appena la villa sarà a posto vi inviteremo sicuramente per un altro pranzo. >>
<< Siete molto gentili. >> Sorrise Narcissa soddisfatta, mentre Luna annuiva rivolta ad Harry. Lui sorrise imbarazzato. Ginny se ne accorse, e lanciò un’occhiata interrogativa al fratello, che ridacchiando le mormorò “dopo”.
<< Allora, arrivederci. >> Salutò Lucius, e i Weasley se ne andarono.
<< Si può sapere che è successo? >> Chiese subito Ginny al fratello. << Harry ha sedotto la figlia dei Malfoy?! >>
<< Ehi! Cos’è questa storia?! >> Protestò un Harry bordeaux, udendo la domanda della rossa. Ron rivolse a entrambi un sorrisetto ebete.
<< Più o meno. Ora ti racconto tutto, cara Gin. >>
<< Non ci provare!!! >>
<< Anche Ginny ha fatto conquiste, però. >> Intervenne Hermione, in aiuto di Harry. La rossa sobbalzò, incredula.
<< Come sarebbe a dire?! >>
<< Guarda che non sono stupida. Ti ho visto, mentre parlottavi fitto fitto col figlio dei Malfoy… devo dire che non è male, anche se è troppo scontroso… ma se ti piace il bel tenebroso… >>
<< A Ginny piace quel Malfoy?! >> Urlò Ron sconvolto, mentre la sorella gli saltava addosso per tappargli la bocca.
<< Non è vero! Non è vero!! >> Esclamò. << Abbiamo solo parlato un po’! Mi ha dato anche dei consigli su come trovare un lavoro! >>
<< Ma allora sa parlare. >> Commentò Harry ghignando. Ginny gli lanciò un’occhiataccia.
<< Domani voglio informarmi meglio. Voglio trovare un lavoro! >>
<< Non sei troppo piccola? >>
<< Ron, guarda che abbiamo bisogno di soldi, e quindi dobbiamo lavorare per forza. >> Intervenne Hermione.
<< Ma qualcuno deve anche tener dietro alla casa! >>
<< Considerando che io non so cucinare e che una volta ho quasi allagato il bagno mentre tentavo di pulire la doccia, credo che per questo sia più adatta Hermione. Che ne dici? >>
<< Per me va bene, Gin. >> Accettò di buon grado la riccia. << Se poi ci sarà bisogno di altri soldi, cercherò anche io un lavoro. Ma per adesso quelli che devono darsi da fare siete voi, miei cari! >>
<< Sarà dura, molto dura. >> Sospirò Harry, mentre Ron annuiva.
<< Già. E pensare che, quando ero piccolo, sognavo di fare il mantenuto… >>
<< Sei uno stupido, Ron. >> Lo rimbeccò Hermione, ovviamente. << Quello è un “lavoro” da donne! >> Concluse, mentre insieme a Ginny scoppiava a ridere. Harry e Ron si scambiarono uno sguardo terrorizzato.
<< Sai, forse la cosa più difficile non sarà trovare un lavoro >> Disse il moro. << Ma convivere con due donne pazze! >>
<< Hai ragione, amico mio. >> Concordò il rosso. << Hai proprio ragione. >>

Fine Capitolo Quattro

Salve a tutti raga!!
Mi dispiace tantissimo per il ritardo! Purtroppo ultimamente ho avuto pochissimo tempo e poca ispirazione, e così questo capitolo si è fatto aspettare… ma ora sono qui! Che ne dite? Vi piace? Spero di sì!^^
Per finire, come sempre, le risposte alle recensioni:
aletheangel: Ecco il nuovo aggiornamento, anche se in ritardo T_T. E comunque il D/G ci sarà sicuramente! ;)
Elektra: Grazie! Ecco il nuovo capitolo.
Gaia Loire: Originale? Davvero? o.o Mah, forse sto un po’ sottovalutando questa fic!! Ron è sempre lo stesso… ma durante la fanfic avrà modo di maturare (spero, perché nelle mie storie appare sempre come un povero scemo… mi dispiace, non lo faccio apposta!!).
Blacky parte 1: Che bello!! Anche tu inizi con le citazioni! *__* Allora inizio a citarti anche io!XD
“scusa Herm, ma non sei innamorata di Ron ? E allora perchè gli dai del maniaco se vuole baciarti ?!!!!! Ah, i giovani d'oggi....XD” Quanto hai ragione! Ron e Herm sono degli scemi! Ma forse il duetto più scemo è quello formato da Harry e Weasel (contagiata da Malfoy XD), come dici tu! Uhmm… una parte nella fic horror?! Perché no? XD Per adesso ho le idee così confuse che potrei farci davvero un pensierino… magari creerò un personaggio come te che uccide tutti quelli che si mettono tra Ron e Herm!!!
Blacky parte 2: Bwawaha!XD Continua cosììì!!
Minako-chan: Sono contenta, anche a me piaceva molto… ci vuole ironia nella vita! XD (ironia è diverso da demenzialità! Nd tutti)
terry: The Sims 2 tiene tantissimo O_O… io infatti non prendo neanche in considerazione l’idea di provare a installarlo! XD Per adesso mi accontento di The Sims 1 e di cercare di installare le espansioni…
Faith Princi: Buona fortuna con tuo padre! Sì, con Harry e Ron sono molto cattiva…li sto trattando male, poveri! Ma forse prima o poi le cose cambieranno!!

[Il capitolo 5 arriverà fra tre giorni circa]

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Capitolo 6
*** Capitolo Cinque ***


La mattina dopo, Harry, Ron, Hermione e Ginny erano in cucina, intenti a fare colazione. Era stata la ragazza più grande a mettersi ai fornelli, e ora si gustava soddisfatta il cibo da lei preparato, chiacchierando del più e del meno con Harry. I fratelli Weasley, invece, sembravano su un altro mondo: Ron mangiava lentamente, sostenendo il viso con una mano per non farlo cadere e sbadigliando sonoramente. Era come sempre stanchissimo, merito del divano su cui aveva dormito e del russare di Harry (ma sfortunatamente per lui ci si sarebbe dovuto abituare). Ginny, invece, aveva toccato a malapena la colazione ed era impegnatissima a leggere il giornale, alla ricerca di annunci di lavoro interessanti. Si era legata alla fronte una misteriosa bandana azzurra su cui facevano bella mostra di sé le parole “Trovare un lavoro! Priorità assoluta!”. Quando Harry l’aveva vista aveva spalancato gli occhi incredulo, mentre Hermione si era complimentata con la ragazza per la sua determinazione. Riguardo a Ron… beh, lui era così stanco che neanche l’aveva vista la bandana.

<< Ho trovatooo!!! >> Urlò a un certo punto Ginny, scattando in piedi e indicando con l’indice una pagina di giornale. Ron, per la sorpresa, sobbalzò e lasciò cadere un biscotto nel tè caldo, che gli schizzò in faccia. Harry scoppiò a ridere ma si zittì quando Hermione gli rifilò una gomitata poco delicata. Poi la riccia si rivolse a Ginny, sorridendo tranquillamente:
<< Cosa? >>
<< Ho trovato un lavoro che ha a che vedere con gli sport! >> Spiegò questa raggiante, mentre il fratello cercava di asciugarsi con un tovagliolo, troppo stanco anche per lamentarsi. << Sentite qui: ‘Cercasi donna dai 19 ai 30 anni con un fisico abbastanza robusto disposta a lavorare dalle 10:00 alle 15:00 dal lunedì al venerdì e il sabato sera dalle 20:30 alle 22:30 allo stadio comunale’! è perfetto!! >>
<< Ma cosa dovresti fare, esattamente? >> Chiese Hermione, sospettosa. “Non dice nient’altro quell’articolo? >>
<< No, niente… però… ah, sento che è la volta buona! >>
<< Parli come se avessi già provato mille volte, Gin… >> Intervenne Harry.
<< Sei solo pessimista e invidioso perché io ho già un lavoro! >> Ribattè lei, abbandonando il giornale sul tavolo e uscendo dalla cucina. Il fratello sembrò risvegliarsi improvvisamente.
<< Ehi, dove vai adesso? Gin?! >>
<< A prendermi il lavoro! >> Urlò lei di rimando. << Devo essere in città per le dieci! Ah, prenderò la macchina… >>
<< Cosa?! E noi come facciamo? Se ci serve? >>
<< Dovremmo avere almeno due macchine, a mio parere. >>
<< Se posso permettermi, Harry, con che soldi? >> Chiese sarcastica Hermione.
<< Ooh! E poi dite che sono io il pessimista. >> Sbottò il moro, prendendo il giornale abbandonato dalla sorella di Ron e iniziando a sfogliarlo.

Alle 10 in punto Ginny era davanti allo stadio comunale. Si sentiva soddisfatta sia per l’idea che presto avrebbe lavorato lì dentro sia perché, per lei, arrivare puntuale era una rarità.
Entrò a passo spedito, e si trovò davanti un uomo alto e muscoloso, intento a esaminare alcuni fogli.

<< Mi scusi? >> Gli chiese Ginny. Questo alzò lo sguardo. << Sono Ginny Weasley. Sono qui per l’offerta di lavoro. >>
<< Oh. Sì. >> Mugugnò l’uomo. La squadrò da capo a piedi poi disse: << Assunta. >>
Lei spalancò gli occhi. << Davvero? Di già? Nessun test? Nessuna domanda? >>
<< Parli troppo e sembri anche un po’ tonta. >> Ribattè l’uomo. Lei si accigliò. << Sei perfetta per questo lavoro. >>
<< Grazie. >> Mormorò incerta Ginny, rimanendo spiazzata.
<< Okay. Vieni con me. >> La rossa lo seguì fino a una panchina, dove stava un curioso recipiente gigante pieno di cibo di dubbia provenienza. Ma era davvero cibo, a proposito? << Eccoci qui. Prendi questo. >>
Ginny era sempre più sorpresa. Forse era quello il test? Se riusciva a portare quel coso si sarebbe dimostrata adatta per il lavoro? Senza dire niente, afferrò il recipiente. Non era poi così pesante.
<< Non devi tenerlo così. >> Brontolò l’uomo. << Tienilo come una borsa. >>
<< Borsa? >> Domandò Ginny incredula, poi, notando dei manici attaccati al recipiente, capì. << Ah, ma certo… devo metterlo come nei film americani, quando nello stadio ci sono i tipi che vendono il cibo… >>
<< Esatto. >> Si complimentò l’uomo, rivolgendolo un smorfia che doveva essere un sorriso. << Ora, il tuo compito è facile: nelle pause vai in giro con questo addosso e offri da bere e da mangiare agli atleti. Durante le partite fai lo stesso ma con il pubblico. E loro ti devono pagare. >>
<< Prego? >> Ginny aveva gli occhi pericolosamente spalancati. << Questo… sarebbe il mio lavoro? >>
<< Sì, perché, cosa ti aspettavi? >>
Un urlo quasi disumano riempì lo stadio.

Hermione, Harry e Ron si scambiarono un’occhiata sorpresa quando sentirono suonare il campanello. La ragazza fu la prima ad andare ad aprire.

<< Oh! Salve! >> Salutò, riconoscendo l’uomo che si trovava davanti a lei. Era Michael Wann Parkinson.
<< Buongiorno. Come va? >>
<< Bene, grazie. >>
<< Sono contento. >> Sorrise lui, come sempre educato e gentile. << Volevo invitare lei e i suoi compagni a una piccola festa che la mia famiglia ha deciso di organizzare… >>
<< Una festa? >> Esclamò lei, sorpresa, prendendo un volantino che l’altro le porgeva. << Oh, grazie mille… >>
<< Ma si figuri. Così potrete conoscere qualche vicino e socializzare un po’. >>
<< è stato molto gentile ad invitarci, davvero. E complimenti per la bella idea. >>
<< L’idea non è merito mio, ma di mia sorella. >> Spiegò lui. << Lei ne organizza in continuazione. >>
<< Capisco… >>
<< Hermione? >> Chiese la voce di Ron dall’interno. In breve la testa rossa del ragazzo sbucò da dietro alla donna riccia. << Chi…? >>
<< Ron, questo è Michael Wann Parkinson. >> Spiegò lei, indicando con un cenno del capo l’uomo davanti a lei. Poi continuò, rivolta a Michael: << Questo è Ronald Weasley. >>
<< Molto piacere. >> Disse l’altro, stringendo la mano al rosso. << Beh, ora devo andare. Il lavoro mi aspetta… >>
<< Che lavoro fa? >> Chiese Ron, curioso.
<< Lavoro in un’azienda. La stessa di Lucius Malfoy, non so se avete presente… >>
<< Ne abbiamo sentito parlare. >> Disse Hermione. << E com’è l’ambiente lì dentro? Sa, stiamo cercando un lavoro… >>
<< Beh… >> Michael esitò. << Dipende dalle volte. E dipende da come ti presenti. >> L’affermazione misteriosa incuriosì ancora di più Ron ed Hermione. << Comunque ho sentito che sono disponibili altri posti di lavoro, quindi potreste provare a presentarvi. Se volete informazioni sull’azienda ve le darò alla festa. >>
<< Siete veramente gentile! >> Esclamò la riccia soddisfatta. << Per noi sarebbe l’ideale. >>
<< Benissimo, allora. A presto! >>
<< Festa? >> Chiese Ron interessato, non appena l’ospite se ne fu andato. Come risposta, Hermione gli porse il volantino, sorridendo raggiante.
<< Oh, sì! Festa! >>

<< Ehi, poppante! Ve’ kà! >> Urlò un omone stravaccato sul terreno, mentre una Ginny oramai isterica si affrettava a raggiungerlo. << Cos’hai di bono? >>
<< Le solite cose. >> Sibilò la ragazza. L’altro rise fragorosamente.
<< Dai, sbarbina! Non fare quella faccia incazzata! >>
La pazienza di Ginny stava raggiungendo il limite. Poteva sopportare di aver trovato un lavoro stupido e deludente, poteva sopportare di dover andare in giro con il vassoio del cibo per dare da mangiare a quella gentaglia… ma non poteva assolutamente sopportare di essere chiamata “sbarbina”, “poppante” e via dicendo da un “atleta” che usava un gergo da scaricatore di porto! << Senti, bestione! >> Urlò allora. << Scegli in fretta e non romp… >> All’improvviso Ginny si interruppe, gli occhi spalancati e il corpo rigido. Con una lentezza disarmante si girò, per ritrovarsi faccia a faccia con un altro atleta sdentato e orribile, che le palpava con insistenza il fondoschiena.
<< La svampitella è fatta bene! >> Esclamò stupidamente l’uomo, mentre gli occhi azzurri di Ginny si facevano minacciosi e le orecchie le diventavano del colore dei capelli.
<< BRUTTO PORCO INFAME!!! SMETTILA IMMEDIATAMENTE DI PALPARMI!!! >>

Draco Malfoy stava camminando fiaccamente sul marciapiede che l’avrebbe condotto a casa sua. Era stato obbligato dalla madre ad uscire per prendere una boccata d’aria e magari anche un po’ di abbronzatura. Ma, questo era chiaro, Mrs. Malfoy era un’illusa.
Il biondo si trovò di fronte Ginny che camminava con una lentezza disarmante, la testa bassa e i capelli spettinati che le coprivano il volto.

<< Stai bene? >> Le chiese stupidamente, mentre, guardando la ragazza di fronte a lui, gli tornava in mente il personaggio di un film dell’orrore che aveva a che fare con un telefono o roba simile.
<< Sono. Appena. Tornata. Dal. Lavoro. >> Rispose lei, sillabando e alzando la testa molto, molto lentamente. Lui deglutì. Si era ricordato a chi assomigliava: a una certa Samara del film The Ring. Una simpatica bimba che usciva dal televisore e ti uccideva senza pietà alcuna, solo perché avevi guardato uno stupido filmato.
<< Oh. Com’è andata? >>
<< Mi hanno licenziato. >>
<< E perché? >>
<< Ho picchiato un maniaco sessuale. >>
<< Ti hanno licenziato perché hai picchiato un maniaco sessuale?! >>
<< Il maniaco sessuale era un atleta. >>
<< Oh. >>
<< Già. >>
Draco rimase in silenzio. Per i suoi standard aveva portato avanti una conversazione fin troppo lunga. Ginny sospirò tristemente. << Comunque è stata tutta colpa mia. Pensavo di aver trovato un buon lavoro, e invece… forse dovrei fare la cameriera. Tutte le sfigate fanno le cameriere. >>
<< è un’idea. >> Disse Draco cercando di consolarla. Lei alzò pericolosamente un sopracciglio.
<< Cosa? >>

Ron stava leggendo fiaccamente il giornale, alla ricerca di un lavoro, quando sentì la porta aprirsi e richiudersi subito dopo. Alzò lo sguardo in tempo per vedere la sorella entrare in casa, gli occhi iniettati di sangue. Istintivamente si abbassò di scatto, cercando di nascondersi dietro al divano. Sapeva per esperienza che, quando la sorella era in quello stato, era pericoloso starle vicino o rivolgerle la parola… era letalmente pericoloso dare un segno della propria presenza. Ginny stava per andarsene al piano di sopra quando Hermione uscì dalla cucina, sorridendo amichevolmente. Ron scattò come una molla.

<< Hermione!!! Sta giù!!! >> Voleva urlarle per salvarla, ma così facendo avrebbe rivelato la sua presenza. Così, senza rifletterci troppo sopra, prese la sua decisione definitiva e si gettò sopra alla riccia.
<< Ma che stai facendo, stupido!? >> Protestò Hermione, dando una gomitata a Ron che l’aveva afferrata per la vita e l’aveva fatta cadere per terra, nel vano tentativo di salvare la ragazza dalla furia di Ginny.
<< Ti salvo! >>
<< Ron…? >> Mormorò pianissimo la rossa, raggiungendoli in quel momento. I suoi occhi mandavano scintille omicide. Il fratello deglutì e si strinse di più ad Hermione. Quest’ultima arrossì e smise di picchiarlo. << Anche tu… anche tu sei… un maniaco sessuale… ? >>
<< Cosa? >>

Qualche minuto dopo i quattro abitanti dell’ex villa Robson sedevano in soggiorno. Ron si premeva del ghiaccio sulla testa, dove stava un grande bernoccolo procurato dalla furia della sorella. Hermione era accanto a lui e gli batteva pacche comprensive sulla spalla, e contemporaneamente circondava le spalle di Ginny con un braccio. La rossa sorseggiava una camomilla, gli occhi puntati sul pavimento. Harry, infine, stava in piedi, guardando i tre amici sospirando sconsolato.

<< Ragazzi, siamo messi male. >>
<< Pessimista. >> Sibilò Ginny a mo’ di serpente. Ron indietreggiò d’istinto, timoroso di prendersi un altro pugno dalla sorella.
<< No, sul serio. Voglio dire… Ginny ha trovato un lavoro dove serviva da mangiare a maniaci sessuali, poi per sfogarsi ha picchiato Ron. E io e Hermione siamo senza lavoro e per di più single. >>
<< No, scusa, cosa centra l’ultima parte? >> Chiese perplessa la riccia. << Anche Ginny e Ron sono single, VERO? >>
<< Ma certo che sì. >> Disse stancamente la rossa, mentre il fratello annuiva guardando attentamente Hermione. Harry sbuffò.
<< Beh… centra! Se fossimo fidanzati staremmo meglio. >>
<< Tu sogni ancora di fare il mantenuto, vero? >> Chiese fiaccamente Ron, mentre Harry arrossiva. << Ecco perché volevi sedurre la figlia dei Malfoy. >>
<< Questo non è vero!! >> Protestò il moro. Ma la discussione fu interrotta da un deciso bussare alla porta. Harry andò velocemente ad aprire e si trovò davanti… Luna Malfoy, per l’appunto.

Fine Capitolo Cinque

RAGAZZI!! Sono andata a vedere HP 4 al cinema, ieri sera! ^-^ Devo dire che mi è piaciuto, non fa schifo come il 3 (personalmente il 3 non mi era piaciuto V_V)! è fatto piuttosto bene, ma ovviamente molte parti sono state tagliate… e poooi… quant’è bello Cedric?! *_* Tanto tanto tanto tanto tanto!!XD Sono stata troppo male quand’è morto ç_ç (stavo per mettermi a piangere)… doveva morire Potter (ehm, in questo periodo non riesco a sopportare il Bambino Sopravvissuto, scusate)!!! Okay, okay, passiamo ad altro.
Passiamo aaaa (XD)…. Le risposte alle recensioni^^:
Minako-chan: Eccola qui, la nostra Gin all’opera con i lavori. Povera, per adesso le è andata proprio male… ma non finisce qui!!
PiccolaVivy: Grazie, ecco il nuovo capitolo.
Blacky: Anche tu vuoi trasferirti dai Malfoy? Guarda che ci siamo già io e Syberia_Malfoy XD… però se trovi un posto libero, per me va bene!! CITAZ: “...che chiaccherone che è Draco !! Scometto che a scuola la maestra doveva sempre rimproverarlo perchè non stava zitto un attimo ! °_____°” Esatto!! Cattivo Draco! XP
dady: Le coppie? Uhmmm… non so… spero presto (ma non sei tu l’autrice?! nd tutti)! Vedremo. Sono pienamente d’accordo con te, Draco non deve diventare troppo dolce e mieloso! Farò del mio meglio per non farlo cadere nel banale e nell’assurdo.
terry: Sì, il D/G è già iniziato!*__* (contagiata dal tuo entusiasmo!XD) Presto (spero) ci saranno progressi fra tutte le coppie!
Faith Princi: Sì, sarà una D/G ^^. Ma vogliono andare tutte a vivere con i Malfoy!!XD The Sims 2 per PS?** Wooow! Io sono in un punto morto: non riesco più a far partire l’1 ç_ç. Povera me!!

[Il capitolo 6 arriverà entro martedì… spero]

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Capitolo 7
*** Capitolo Sei ***


<< Oh…! >> Mormorò sorpreso Harry, trovandosi davanti una sorridente Luna Malfoy. Ora si che era nei casini. Se l’avesse visto Ron l’avrebbe preso in giro per sempre e Ginny e Hermione si sarebbero scandalizzate (e forse la rossa, urlando “maniaco”, l’avrebbe picchiato a sangue). Doveva assolutamente far rimanere l’ospite fuori, e mandarla via al più presto. Sì, avrebbe fatto cos…
<< Ciao Harry Potter. >> Con orrore, il moro assistette imponente all’entrata di Luna nella casa, che si guardava intorno soddisfatta, come se fosse a casa sua. << Oh che bella! Mi piace la vostra casa. >>
<< Oh, davvero? >> Replicò stupidamente lui, cercando di condurla il più lontano possibile dal salotto.
<< Mi piace molto anche il vostro giardino, sai? È così carino! >> Harry si sforzò di sorridere, mentre si chiedeva come un giungla piena di erbaccia si potesse definire “giardino” e, soprattutto, “carino”.
<< Come mai qui, Miss Malfoy? >>
Luna scoppiò a ridere, lasciando Harry di stucco. << Mi hai chiamato Miss!! >> Lei continuò a ridere sguaiatamente, mentre il ragazzo cercava disperatamente di zittirla per non farsi sentire dagli amici. << Puoi chiamarmi per nome, sai? E puoi darmi del tu. Io lo faccio già. >>
L’ansia di Harry si spense per un attimo e il ragazzo si ritrovò a guardare gli occhi chiari della bionda, che lo guardava sorridendo un po’ stupidamente. Nei suoi occhi rivide quelli di Lucius, di Narcissa e di Draco, eppure non potè non chiedersi come mai quella ragazza era così diversa dalla sua famiglia. Conosceva poco i Malfoy, ma sapeva per certo che Luna era il membro più strano di quella famiglia. E improvvisamente si accorse che a lui, nonostante tutto, le stranezze piacevano.
<< Okay. Allora… come mai qui, Luna? >>
La ragazza gli sorrise soddisfatta e gli porse una grande borsa di plastica color rosa. Lui strabuzzò gli occhi.
<< Cos…? >>
<< Immagino che non siate messi molto bene a cibo, vero? Michael Parkinson mi ha detto che la tua amica Hermione era andata a comprare qualcosa al supermarket… ma c’è roba molto più buona in giro! >> Spiegò lei raggiante. << E così ho deciso di prepararvi qualcosina da mettere sotto i denti. >>
Harry ringraziò imbarazzato, prendendo la borsa. Diede una sbirciatina dentro e per poco non barcollò per la sorpresa. C’era un’enorme torta di mele, tantissimi biscotti, un roastbeef e del pane. “Qualcosina da mettere sotto i denti”?!
<< Ma dove sono gli altri? >> Chiese all’improvviso Luna, iniziando a camminare tranquillamente per la casa, mentre Harry si lasciava prendere dal panico.
<< Oh… loro… ecco… >>
<< Oh, buongiorno! >> Lo interruppe Luna, facendo capolino dalla porta del soggiorno. Hermione, Ron e Ginny la guardarono straniti.
<< Salve… >> Salutò la riccia, mentre il rosso lanciava un’occhiata languida a Harry che si nascondeva per la vergogna.
<< Ho portato qualcosa da mangiare per voi e per Harry. Se avete bisogno di qualcos’altro chiedete pure a me! >> Annunciò la bionda, con una spensieratezza tale da non risultare neanche ficcanaso. << Ora credo che andrò, è quasi l’ora del tè e Cis… mia madre mi vuole a casa. Sapete, tutti i giorni, alle cinque, ci riuniamo, in famiglia, e prendiamo il tè… dovreste farlo anche voi! >> Poi disse, rivolta a Harry. << Non è una buona idea? >>
<< Oh… certo, grazie… >> Mormorò questo imbarazzato. Lei sorrise soddisfatta e, dopo aver salutato con la mano tutti i presenti, uscì dalla porta. Harry riprese lentamente il suo colorito normale e si lasciò cadere su un divano del salotto, mentre l’attenzione degli amici era concentrata su di lui.
<< “Harry”… vi date già del tu, vedo… e bravo il mio seduttore… >> Ghignò Ron, più maligno che mai.
<< I maschi sono tutti dei maniaci sessuali, vero? >> Chiese stancamente Ginny a Hermione, mentre questa le annuiva comprensiva. Il viso di Harry si fece nuovamente di fuoco.
<< Piantatela!! Io… io non ho fatto niente! Non è colpa mia se ci ha portato da mangiare… è… è lei, ecco!! >> Si alzò bruscamente in piedi, ancora imbarazzato, e sparì al piano di sopra. Hermione raggiunse la borsa portata da Luna, che era stata abbandonata nell’ingresso.
<< Chissà cos’avrà cucinato? >> Chiese, scrutando l’oggetto curiosa. Ron si massaggiò la pancia.
<< Spero qualcosa di buono! Io ho fame. >>

<< Dove sei stata?! >> Chiese Narcissa, raggiungendo velocissima Luna che era appena rientrata.
<< A fare due passi. >> La ragazza aveva un tono così svagato e tranquillo che Mrs. Malfoy non se la sentì di indagare oltre.
<< A perdere il tuo tempo, immagino! Avanti, dai una mano a Jessica a riordinare il soggiorno. Fra poco prendiamo il tè. >>
Luna non disse niente ed eseguì l’ordine. Mrs. Malfoy non chiedeva mai a nessuno di aiutare la domestica dei lavori di casa… nessuno tranne la figlia. Ma Luna ci era abituata, e per lei non era un problema. E poi a lei piaceva mettere a posto la casa.
<< Sei stata dai Weasley, vero? >> La voce strascicata e seccata di Draco arrivò subito all’orecchio di Luna, che subito si girò fino a incontrare il suo sguardo di ghiaccio. Il fratello era seduto in soggiorno, un libro in mano, ignorando Jessica che tentava di riordinare i cuscini sul divano su cui era seduto.
<< Wow, mi spii? >> Chiese Luna. Lui la fulminò con lo sguardo.
<< Ti sei innamorata di uno di loro, vero? >>
<< Cosa leggi? >>
<< Perché non rispondi? >>
<< Perché continui a farmi delle domande? >> Lei era impassibile, un sorriso allegro e parecchio irritante stampato sul viso. Lui era molto meno rilassato. Mollò il libro sul divano, si alzò in piedi (permettendo a Jessica di mettere a posto i cuscini) e squadrò la sorella, furioso.
<< Piantala con questi giochetti! >>
<< Scusa Draco, ma visto che tu non facevi che farmi domande, ho pensato che sarebbe stato carino risponderti con altrettante domande. >>
<< “Carino”?! >> Sbottò nuovamente lui, guardandola sempre più furioso e incredulo. Sua sorella era matta da legare, l’aveva sempre saputo. << Senti, Luna… non voglio che frequenti quei Weasley! Sono dei pezzenti, isterici e violenti! >>
<< A chi ti riferisci? Harry è così gentile, e poi adora le mie piante, Ron mi sembra molto simpatico, Hermione è gentile ed educata e Ginny è divertentissima. >>
<< Sono dei pazzi furiosi, ti dico! >> Sbraitò lui. << La tua divertentissima Ginny mi ha aggredito! >> Gli occhi di Luna si fecero più sporgenti.
<< Cioè? >>

<< Herm, ti devo dire una cosa >> Annunciò Ginny, tormentandosi nervosa una ciocca di capelli. << Temo di aver combinato un disastro. >> Hermione la guardò preoccupata.
<< Oh no. Più grande di quello dei letti di Harry e Ron? >> Ginny soffocò una risata e annuì, seria.
<< Sì. Vedi, ho… ho aggredito il figlio dei Malfoy. >>
<< Come aggredito?! >> Esclamò Hermione, incredula e sempre più preoccupata. << Ma Ginny, tu non eri contro i maniaci sessuali?! Ti sei “convertita”?! >>
<< Ma no, stupida!! >> Protestò l’altra, rossa e imbarazzata. << Gli ho… gli ho solo tirato un sandwich! >>
<< Un sandwich? >> Ripetè Hermione, che non sembrava affatto meno preoccupata.
<< Stavo tornando dal lavoro e avevo fregato un sandwich per consolarmi. Insomma, dopo quella giornata schifosa un “premio” me lo meritavo, no? Non mi hanno neanche pagato! >>
<< Beh, Ginny, se picchi i tuoi superiori è difficile tornare a casa senza aver perso il lavoro e la paga. >> Spiegò pazientemente Hermione, come se l’amica fosse una bambina un po’ sciocca. L’altra fece un gesto con la mano come per scacciare una mosca fastidiosa.
<< Vabè, ma non è questo quello di cui dobbiamo parlare. Dicevo, l’ho incontrato e abbiamo iniziato a chiacchierare… solo che a un certo punto lui mi ha fatto incazzare e… non ci ho visto più dalla rabbia… e così gli ho tirato il sandwich. I suoi capelli erano uno schifo. Vedessi tutto il ketchup e la maionese… >> Hermione rabbrividì al pensiero di quello che conteneva il panino e fece segno all’amica di smettere.
<< Ma cosa ti aveva detto? >>
<< è questo il problema. Non ricordo. >> Spiegò Ginny. L’altra la guardò un po’, poi si passò una mano sugli occhi.
<< Oh cielo, Gin >> Si lamentò. << Siamo appena arrivati nel quartiere e tu hai già attirato le antipatie della famiglia più ricca! >>
<< Ma non l’ho fatto apposta! >>
<< Il problema è che l’hai fatto, Ginny. >>
<< Oh. Siamo nei casini, vero? >>
<< Già. Ma forse c’è un modo per sistemare tutto. >> Ginny si fece attenta.
<< E come? >> Hermione la guardò, sadica.
<< Andrai a chiedere scusa a Malfoy. >>

Finito il racconto, Luna scoppiò in una sonora risata. Draco si infuriò ancora di più.
<< Cos’hai da ridere?! >>
<< Lo sapevo che Ginny era forte. >>
<< Senti un po’! >> L’apostrofò lui. Il suo tono arrabbiato e il suo volto più arrossato del solito fecero ridere Luna più forte. << Piantala di ridere! Sei mia sorella, non puoi schierarti dalla parte del nemico! >>
<< Nemico? Oh suvvia Draco. Ginny scherzava. >>
<< Tirare un sandwich a una persona ti sembra uno scherzo?! >>
<< Pensa se ti avesse tirato un mattone. >> Draco impallidì.
<< Potrebbe essere la sua prossima mossa… >> Mormorò, riflettendo.
<< Stai diventando ridicolo, lo sai? >>
<< Guarda che quella lì ne sarebbe capace! Ma certo… come ho fatto a non pensarci prima… quella, tirandomi il sandwich, mi ha ufficialmente dichiarato guerra! >> Stavolta Luna smise di ridere e lo fissò più stralunata del solito.
<< No, stai diventando assurdo… la fase ridicola l’hai superata da un pezzo… >>
<< Dico sul serio! >> Protestò Draco. Si portò una mano ad accarezzarsi il mento e socchiuse gli occhi, pensando intensamente. << Vuole la guerra, eh? E che guerra sia, dannata Weasley! Ehi, dove stai andando?! >> Disse poi, rivolto alla sorella, che aveva già spalancato la porta di casa.
<< A cercare il tuo cervello. Forse è caduto da qualche parte. O magari si è mescolato al sandwich. Come risposta, Draco stesso le chiuse la porta in faccia, bestemmiando.

Fine Capitolo Sei

VI CHIEDO UMILMENTE PERDONO!! (il pubblico implacabile inizia a tirare pomodori, patate e verdure varie) Sono un mostro, lo so!ç__ç Vi avevo deluso dicendo che questo capitolo sarebbe arrivato martedì, ma di martedì ne sono passati tanti, tanti, tanti e io non ho aggiornato!ç_ç Mi dispiace tantissimo, gente! Ma l’ispirazione per questa storia mancava… ora comunque sono qui. Contenti? ^^” (i pomodori e le verdure varie non accennano a diminuire così El, usando la tastiera del PC come scudo, si affretta a rispondere alle recensioni)
Elektra: Sì, bello HP4… ma che triste la scena della morte di Cedric! ç__ç Io non ho pianto ma ci è mancato pochissimo… anche a me ha scandalizzato la voce di Krum! Ma povero, lo fanno passare per un troll idiota!! E poi lui e Fleur dicono una o due battute a dir tanto…! >.<
Minako-chan: Yes, W Ced! *ç* Visto cos’ha combinato Ginny con Draco? XD Questa ragazza è proprio matta!
terry: Per il lavoro di Ginny… aspetta e vedrai! A questo punto credo che in camera di Draco e Lucius (in particolare del primo) ci sia un accampamento!! XD
Faith Princi parte 1: Ho una bellissima notizia: ho comprato The Sims – La collezione completa, ovvero The Sims 1 + tutte le espansioni, e lo uso sul PC di mio fratello! è fantastico!!XD No, il 2 di The Ring non l’ho visto… ma prima o poi…! CITAZ: “ Io adoro le D&G (fa tanto Dolce & Gabbana, non trovi?)” Hai proprio ragione!! Anche io se fossi in Gin sedurrei Draco e farei la mantenuta XD!
Faith Princi parte 2: Grazie mille per aver aggiunto la mia storia ai tuoi preferiti… mi rendi davvero felice!!
dady: Il paragone con The Ring… già, forte, anche se banale! XD I paragoni di questo genere hanno sempre successo!
JulyChan: Sono d’accordo con te… R/Hr all the way!!! La coppia H/H è orribile e non può trionfare!! >_< Anche io odio Potter con tutto il mio cuore (qual è l’url del tuo sito? Mi piacerebbe visitarlo!) e spero che nel 7° libro muoia, però nelle fics mi piace “vederlo” o con Luna o con Pansy (O.O… lo so, inizialmente anche io la pensavo così! XD). La coppia D/G è davvero particolare… insomma, è abbastanza assurda però a me piace… è fra le mie preferite! Però anche a me piace abbastanza Draco/Hermione.

[Il capitolo 7 non so quando arriverà… non dico niente per non illudervi. Comunque spero il prima possibile!]

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Capitolo 8
*** Capitolo Sette ***


I giorni successivi passarono velocemente. Ron era riuscito a trovare lavoro come muratore (“È solo un lavoro provvisorio!” Aveva esclamato il rosso quando Hermione, a sentire la notizia, l’aveva guardato incredula) e Ginny aveva deciso di dedicarsi al giardino e alla piscina, aiutata dai fratelli Fred e George, per mettere momentaneamente da parte i problemi “lavoro” e “Malfoy”.
In breve arrivò sabato, il giorno della festa organizzata dai Parkinson. Hermione era al settimo cielo per vari motivi: andando alla festa avrebbero infatti conosciuti altri vicini, Ginny avrebbe potuto chiedere scusa al figlio dei Malfoy e Michael Wann Parkinson avrebbe dato loro informazioni sull’azienda in cui lavorava.
Ginny, al contrario, era molto meno contenta. Normalmente adorava le feste, se non doveva andarci principalmente per chiedere scusa a un ragazzo a cui aveva tirato un sandwich. Aveva tentato di evitare la festa con scuse più o meno assurde, ma Hermione le aveva puntualmente respinte. Così Ginny si era arresa, a malincuore, e per consolarsi aveva fatto un salto in centro e si era comprata dei vestiti nuovi.
Dopo una giornata passata a decidere il giusto look e il giusto comportamento per la festa dei Parkinson, i quattro abitanti dell’ex villa Robson si erano riuniti in soggiorno, mezz’ora prima dell’inizio della festa.
Hermione era in piedi davanti ai tre amici, decisa a fare un bel discorsetto per evitare problemi. Teneva le braccia incrociate e sul bel visto, truccato leggermente, troneggiava un’espressione decisa e risoluta. Sembrava un comandante pronto a guidare le truppe, se non fosse stato per il suo abbigliamento fine ed elegante.
I lunghi capelli ricci erano stati raccolti in uno chigon e solo qualche ciocca le ricadeva ribelle davanti agli occhi. Indossava un abito lungo fino a sotto le ginocchia, senza maniche, color turchese chiaro, mentre ai piedi portava dei sandali bianchi con poco tacco.
Ginny aveva optato per un abbigliamento più sportivo e meno elegante; aveva raccolto i capelli in un’alta coda e indossava un top viola scuro e dei pinocchietti di un viola più chiaro, entrambi acquistati in centro, mentre ai piedi portava degli stivaletti bassi e con poco tacco.
Harry e Ron, dopo aver tentato di convincere Hermione a lasciarli andare con delle semplici tute da ginnastica, erano stati costretti a indossare vestiti più “lussuosi”, come li aveva definiti la ragazza. E così Harry, fra le risate di Ron, aveva dovuto indossare giacca e cravatta, mentre il rosso una camicia chiara e dei blue jeans.

<< Molto bene, ragazzi >> Iniziò Hermione, guardando soddisfatta l’abbigliamento degli amici e ignorando le loro facce annoiate. << La festa sta per iniziare. >>
<< Lo sappiamo… >> Brontolò Ginny, ma l’altra la zittì con un’occhiataccia.
<< Non credo che sia necessario dirvi quanto è importante questa festa per noi. >> Continuò Hermione. Tutti annuirono vigorosamente, esasperati. << Quindi, per favore, cercate di comportavi bene. Niente stupidaggini, okay? >> E qui lanciò un’occhiata eloquente a Ginny che sbuffò.
<< Ma si può sapere che ti prende? >> Borbottò la rossa. L’altra la guardò stupita.
<< Cioè? >>
<< Quando eravamo all’università non ti preoccupavi di piacere agli altri, non facevi tutte queste storie… sei noiosa, Hermione! >>
<< Effettivamente… >> Mormorò Harry, timidamente. Ron si limitò a guardare l’amica in modo eloquente. Questa squadrò i tre amici corrucciata, poi voltò loro le spalle.
<< Inutile perdere altro tempo. Andiamo. >> Harry, Ron e Ginny si guardarono, stupiti.
<< Ma cos’ha? >> Chiese il rosso, angosciato. << Da quando siamo arrivati qui è davvero molto strana e diversa dal solito… >>
<< Forse è solo un po’ nervosa per il trasloco… >> Tentò Harry. Ginny lo guardò dubbiosa.
<< Forse dovremmo parlarle… >>
<< Ho detto andiamo! >> Hermione tornò indietro come una furia, guardandoli minacciosa, e i tre sussultarono. Si scambiarono un’ultima occhiata e poi si decisero a seguire l’amica.

La villa dei Parkinson era piuttosto grande. Era una delle poche abitazioni ad avere un solo piano, ma nonostante tutto le stanze erano davvero molte e lo spazio non mancava.
Per questo Pansy Parkinson, l’unica figlia di George e Margareth Parkinson, organizzava più feste possibili, in particolare da quando aveva finito l’università. Pansy era una ragazza di una bellezza particolare; portava i capelli tagliati a caschetto e sul volto un po’ pallido troneggiava sempre un’espressione altezzosa e piuttosto snob, che lasciava intendere a tutti che la ragazza si sentiva molto sicura di sé e faceva tutto il possibile per farlo capire agli altri.
Ma l’atteggiamento di superiorità di Pansy spariva immediatamente quando la ragazza si trovava davanti i Malfoy. Come tutti gli altri abitanti del quartiere, Pansy e la sua famiglia davano molta importanza alla famiglia Malfoy ed erano intimiditi da loro. Per la figlia dei Parkinson era ancora peggio; infatti, fin da quando era piccola, sognava di diventare la sposa di Draco, di cui, col tempo, si era sinceramente innamorata. La madre l’aiutava con tutti i mezzi possibili, mentre il padre cercava di rimanere fuori da quella storia e si limitava ad apparire al meglio al lavoro, visto che lavorava nella stessa azienda di Lucius.
Insieme ai Parkinson viveva anche Geltrude Mein, una vecchietta acida e severa, che da anni si occupava delle faccende domestiche. L’anziana signora era indubbiamente la più antipatica della famiglia; nonostante venisse da una famiglia povera si comportava in modo schifosamente altezzoso con le famiglie disagiate del quartiere e quando le incontrava le trattava nella maniera più orribile, mentre con le famiglie ricche assumeva un comportamento viscido che infastidiva molti.
Da qualche anno era entrato a far parte della famiglia anche Michael Wann, un ragazzo della stessa età di Pansy molto colto e intelligente, che per le sue buone qualità era molto apprezzato da tutti gli abitanti del quartiere, nonostante venisse da una famiglia poverissima.
Tornando alla passione di Pansy per le feste, quella sera sembrava che tutte le famiglie ricche del quartiere fossero accorse volentieri all’appuntamento, e l’unica figlia dei Parkinson si poteva dire davvero soddisfatta.
Aveva passato l’intera giornata a dettare ordini ai camerieri assunti apposta per la festa e a prepararsi per l’occasione. Quella sera avrebbe rivisto Draco dopo diverso tempo e voleva apparire assolutamente irresistibile ai suoi occhi. Entrambi avevano finito da pochi mesi l’università, ed era giunto il momento di unirsi in matrimonio… se Pansy e la madre fossero riuscite a convincere i Malfoy, ovviamente.
E così Pansy, armata di un rossetto particolarmente scuro e di un abito intero lungo fino alle ginocchia, estremamente attillato e scollato, di un accattivante color bordeaux, accoglieva con un sorriso tutti gli ospiti, aspettando con impazienza l’arrivo dei Malfoy.
Solo quando si trovò davanti i Weasley riuscì a scacciare per un attimo il pensiero di Draco.

<< Oh… salve. >> Li salutò con un elegante cenno del capo, rivolgendo ai nuovi arrivati un sorriso di circostanza meno tirato del solito. << I Weasley, immagino… è un piacere conoscervi. Io sono Pansy Parkinson. >>
<< Molto piacere >> Hermione le strinse timidamente la mano. << Io sono Hermione, e loro sono Harry, Ronald e Ginevra. Siamo… siamo stati invitati da suo fratello. >> Per un attimo sembrò che Pansy non capisse, e Hermione iniziò a sentirsi a disagio. Ma poi la ragazza annuì vigorosamente e ridacchiò.
<< Oh, ma certo, Michael! Scusatemi, è che lui non è il mio vero fratello, per questo faccio fatica a considerarlo tale. Ma prego, accomodatevi. All’interno troverete qualcosina da mettere sotto i denti… >>
I quattro amici entrarono e si trovarono in un salone decisamente grande, molto affollato, con diversi divani posizionati ai lati e lunghissimi tavoli pieni di cibo.
<< “Qualcosina”? >> Esclamò Ron, guardando impressionato il buffet. << Ma dove vive ‘sta gente?! >> Come risposta, Ginny si precipitò ad assaggiare dei salatini.

Con diversi minuti di ritardo, proprio come le star, anche i Malfoy giunsero infine alla villa dei Parkinson. Pansy, che era rimasta fuori ad aspettarli, schizzò verso di loro, sfoderando il suo migliore sorriso, a metà tra il provocante e l’educato.

<< Signori Malfoy! Che piacere vedervi. >> Disse, cercando di non far notare che aveva aspettato con molta impazienza il loro arrivo.
<< Pansy >> La salutò Narcissa, che nel suo abito argento e nel suo scialle bianco era più bella che mai. << Incantevole il tuo vestito. >> Pansy sorrise, ma era indecisa se prendere quell’affermazione come un vero complimento. Dai Malfoy non ci si poteva aspettare facilmente dei complimenti sinceri.
<< Come va il lavoro, signor Malfoy? >> Chiese educatamente la figlia dei Parkinson, guidando la famiglia appena arrivata all’interno della villa. Lanciava continuamente occhiate piene di desiderio a Draco, elegante e raffinato nel suo completo nero, ma cercava di apparire disinvolta. L’unica a cui non aveva dedicato neanche un’occhiata era Luna. << Mio padre dice che ultimamente l’azienda ha concluso grandi affari grazie a lei. >>
<< Troppo gentile >> Ribatté Lucius con voce strascicata. A Pansy era sempre piaciuta la sua voce; era così simile a quella di Draco e così dannatamente sexy. Ma la metteva anche a disagio. << Comunque sì, è un buon periodo. E tu? Hai già trovato un lavoro? >>
<< Vorrei provare a vendere qualche mia composizione musicale. >> Mormorò Pansy, a disagio. Fin da piccola suonava il piano, l’arpa e tantissimi altri strumenti; la musica era la sua passione. Ma temeva che i Malfoy non amassero quel suo lato artistico.
<< Oh, cara, che magnifica idea! >> Esclamò però Narcissa. Ma anche stavolta Pansy si chiese se poteva aspettarsi il meglio o il peggio da quell’affermazione. << Tu suoni davvero splendidamente… a proposito, stasera spero di poter assistere a una tua esibizione al pianoforte… >>
<< La ringrazio molto… suonerò sicuramente qualcosa, se vi fa piacere… >> Tutti i Malfoy annuirono, anche se un po’ annoiati, ma Pansy si sentì comunque soddisfatta. << Draco, ti andrebbe di assaggiare un po’ di carne? >> Chiese all’improvviso, sorridendo a Malfoy junior. << So che tu l’adori… >>
<< Sì, grazie. >> Rispose lui, avvistando Ginny in lontananza e affrettandosi a seguire Pansy.

<< Hermione! >> La ragazza si girò immediatamente, lieta di aver trovato qualcuno disposto a rivolgerle la parola. Purtroppo, da quando erano arrivati alla festa, lei e gli altri non erano stati coinvolti molto nelle conversazioni. Certo, inizialmente molti curiosi avevano chiesto qualcosa sul loro trasloco, ma alla fine si erano tutti allontanati.
<< Oh… ciao! >> Hermione salutò il nuovo arrivato con un sorriso. Michael Wann Parkinson le porse un bicchiere di vino.
<< Bevi? >>
<< Un po’, grazie. >> Hermione bevve lentamente la bevanda, guardandosi in giro. << Bella festa. >>
<< Non direi >> Ribattè lui, cogliendola di sorpresa. << Sei qui tutta sola… e alle feste di solito non si sta ognuno per conto suo. >>
<< Ehm… >> Mormorò Hermione, non sapendo cosa dire.
<< È difficile, lo so. >> Michael la colse nuovamente di sorpresa. << So che è difficile ambientarsi qui dentro. È un ambiente particolare… >>
<< Ma tu ci sarai abituato, no? >> Chiese lei.
<< Non esattamente. Sai, io… non sono figlio dei Parkinson. >>
<< Ho sentito. >> Hermione aveva voglia di saperne di più in proposito, ma non si attentava a chiedere. Non voleva apparire ficcanaso. Ma fortunatamente per lei, Michael parlò di nuovo.
<< Vedi, la mia vera famiglia, quella dei Wann, era una delle più povere del quartiere >> Iniziò, sedendosi su un divanetto incredibilmente vuoto. Hermione si affrettò a sedersi accanto a lui. << Eravamo in quattro: i miei genitori, io e mia sorella minore. Purtroppo i soldi ci sono sempre mancati e la nostra vita non è stata facile, soprattutto perché, come avrai capito, a Gringott le famiglie più disagiate non sono ben accette.
<< Tutto è cambiato quando i miei sono morti in un incidente d’auto. Io frequentavo l’università e mia sorella aveva appena concluso il liceo. Ci siamo ritrovati senza soldi e senza aiuti. Abbiamo passato giorni orribili. Ma poi è successo qualcosa; i Parkinson mi hanno offerto di andare a vivere da loro. Io ero da sempre compagno di scuola di Pansy e conoscevo bene la sua famiglia; fra noi c’era un forte legame. I Parkinson non sono persone cattive… anche loro non vedono di buon occhio i più poveri, ma questo perché sono influenzate da famiglie più potenti (E qui Hermione pensò subito ai Malfoy)… comunque, si erano affezionati a me perché apprezzavano la mia intelligenza. Anche le altre famiglie ricche mi apprezzavano segretamente – me lo disse Pansy una volta – ma vista la mia famiglia mi tenevano alla larga. Quando i miei morirono, però, qualcosa scattò. Tutti si dimostrarono più disponibili con me; non volevano aiutarmi a superare la perdita dei miei genitori, questo no. Ma era come se gli “ostacoli” che avevo intorno a me si fossero dissolti, come se la regola del povero e del ricco si fosse spezzata.
<< Ma le cose non cambiarono per mia sorella. I ricchi continuarono ad ignorarla e a maltrattarla. E quando i Parkinson mi chiesero di andare a vivere con loro, ma non parlarono di mia sorella, mi sentii malissimo. Avevo capito che le famiglie ricche, affascinate da sempre per la mia intelligenza ma bloccate dal fatto che avevo una famiglia povera, avevano deciso di permettermi di entrare a far parte del loro mondo. Ma mia sorella sarebbe rimasta fuori per sempre. Volevo troppo bene a mia sorella e così rifiutai l’offerta dei Parkinson. Ma poi le cose cambiarono di nuovo: i Malfoy chiesero a mia sorella di andare a vivere da loro come domestica. Alla fine Mary, mia sorella, accettò e io andai a vivere dai Parkinson. Mi sento in colpa per quello che ci è successo, però. Vado a trovare spesso Mary e la trovò sempre più stanca e triste. Io non merito di avere una vita migliore della sua, eppure non posso fare niente per aiutarla… però, lavorando all’azienda di Caramell, sto cercando di mettere da parte dei soldi per comprare una casa per mia sorella, in modo che possa smettere di fare la schiava ai Malfoy… perché è così che la trattano. Lo so. L’ho visto nei suoi occhi… >>
Hermione non aveva mai staccato lo sguardo da Michael. Man mano che la storia proseguiva si sentiva sempre più a disagio. Quel ragazzo le stava raccontando il suo passato, a lei che era pressappoco un’estranea, e lei… cos’avrebbe detto?
<< Ti ammiro molto, Michael. >> Disse infine la donna, sinceramente. Lui la guardò sorpreso. << Sei… sei una persona davvero fantastica. Dico sul serio. Sei così altruista che trascuri moltissimo te stesso. Dimmi… hai mai pensato al tuo futuro? A quello che vorresti per te? Ti va bene la vita che hai adesso? >> Michael era rimasto come paralizzato, ascoltando quelle parole. Poi distolse lo sguardo da Hermione.
<< Prima devo pensare a mia sorella. >>
<< Lo immaginavo. >> La giovane donna gli sorrise, e lui ricambiò.
<< Basta parlare di me. Vuoi che ti presenti a qualcuno? >> Il cuore di Hermione fece una capriola. Non aspettava altro!
<< D’accordo >> Mormorò, cercando di essere indifferente.

<< Ronald, dimmi, che lavoro fai? >> Ron per poco non si strozzò con il drink. Guardò timidamente la ragazza che aveva davanti e accennò un sorriso.
<< Per ora non ho un lavoro fisso. Ne sto provando vari per decidere quale è più adatto a me. >> La ragazza sorrise stupidamente e annuì. Ron si rilassò, servendosi un altro drink. Poco fa era stato avvicinato da Mathilda Grengrass, la figlia più giovane della ricca famiglia Grengrass. Quella ragazza, più piccola di Ron di tre anni, era davvero particolare; aveva un comportamento che si addiceva ben poco a una ricca come lei. Era piuttosto stupida e ingenua, sbatteva continuamente le sue lunghissima ciglia e rideva a ogni battuta, anche se pessima. Dopo aver avvicinato Ron, Mathilda si era subito rivolta all’uomo dandogli del tu, ma non sembrava darle fastidio il fatto che lui, invece, le desse del lei.
<< Interessante >> Cinguettò la ragazza. << Io invece frequento ancora l’università, ma a dire il vero non vado molto bene. Ho superato pochissimi esami. In verità sono stati i miei a costringermi a frequentare l’università. Sai, se fosse stato per me… >>
<< Tilly, finalmente ti ho trovata >> Una voce severa fece girare sia Ron che Mathilda, e i due si trovarono davanti una giovane donna molto bella, dai lunghi capelli mossi e dagli occhi molto profondi, messi in risalto da molto trucco scuro.
<< Oh, ciao Daphne >> La salutò Mathilda, sorridendo stupidamente, come al solito. << Ronald, lei è Daphne Grengrass, la mia sorella maggiore. Ha la tua stessa età. >>
<< Molto piacere >> Mormorò Ron, messo a disagio dagli occhi profondi e dall’espressione severa della nuova arrivata. << Ronald Weasley. >>
<< Il piacere è tutto mio, signor Weasley >> Rispose Daphne, stringendo la mano di Ron e accennando un sorriso educato. << Spero che si troverà bene, qui a Gringott. >>
<< Splendidamente >> Disse subito Ron, sentendosi molto stupido. Daphne gli rivolse un nuovo mezzo sorriso e poi si rivolse alla sorella minore.
<< Ti cerca nostra madre. Sbrigati >> Tilly sbuffò. Ma poi annuì e, dopo aver salutato con la mano Ron, se ne andò.

Fine Capitolo Sette

Sono tornata, ma ovviamente in super ritardo. Visto che mi sono rotta di chiedervi scusa non vi dico niente, ma sappiate che è tutto sottinteso! ^__^””
Spero proprio che la storia di Michael non abbia rotto le palle a tutti. È venuta schifosamente lunga e non sono riuscita ad accorciarla molto .___. .
Uhm, che dire, questo capitolo ha come principale funzione quella di introdurre la famiglia Parkinson e anche quella Grengrass. Anche Pansy, Michael e le sorelle Grengrass, infatti, diventeranno personaggi importanti…
Grazie mille a:
terry: Ginny è forte ma è anche folle… povero Draco… XD. Comunque sì, sembra che anche la camera di Lucius sia un accampamento… mah, io comunque non ci metto piede!!
Minako-chan: La durata della guerra? Ehm ^^”… nel prossimo capitolo ci sarà un avvenimento interessante, ti posso dire solo questo!
JulyChan: Lo so, l’aggiornamento si è fatto attendere molto… sorry!! Sinceramente anche io non vedo l’ora di scrivere qualche momento R/Hr… solo che devo pensare bene a dove infilarli!! ^^”
_heAtHer_: Ehi ciao! Grazie per la recensione… purtroppo ultimamente ho problemi di connessione e quindi non riesco ad aggiornare troppo presto T__T…
Cleo: Grazie mille ^_^.
Faith Princi: Yeah! Ci ho giocato giusto ieri *__*. Spero che il prossimo capitolo arrivi prima dei tuoi 18 anni!! XD

[Il capitolo 8 arriverà entro il dieci di marzo, spero]

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Capitolo 9
*** Capitolo Otto ***


<< Malfoy? Ti posso parlare un minuto? >> A udire quella voce, Draco si girò di scatto, brandendo una forchetta con tanto di coscia di pollo attaccata come arma. Ginny guardò un po’ lui un po’ la forchetta, perplessa. << Cosa significa quello? Vuoi offrirmi da mangiare? >>
<< E tu, col sandwich? >> Ringhiò lui, non accennando ad abbassare la forchetta. Lei si toccò istintivamente i capelli, preoccupata.
<< Non vorrai cadere ai miei livelli, eh… >> Ridacchiò nervosamente, immaginando con orrore Draco che le lanciava in testa la coscia di pollo. Lui la guardò un po’, diffidente più che mai, poi abbassò la forchetta e incrociò le braccia.
<< Cosa vuoi? >>
<< Ehm… so che sembra strano ma… volevo chiederti scusa per il nostro piccolo incidente. >> Draco rimase un po’ zitto e Ginny iniziò a rilassarsi. Bene, gli aveva chiesto scusa, ora le cose si sarebbero sicuramente sistemat…
<< “Sembra strano”?! >> Esclamò lui, facendola sobbalzare. << Chiedere scusa dopo aver lanciato un sandwich a un povero vicino di casa innocente non mi sembra strano, mi sembra il minimo! E poi non è stato un incidente… hai tirato quel sandwich con una precisione terrificante!! >>
<< Oh, ma quante storie! >> Protestò lei. << Stai esagerando! Infondo non ho fatto niente di sconvolgente e poi… >> Ma la ragazza fu costretta a interrompersi, perché proprio in quel momento ricevette una spinta da un cameriere che portava velocemente nuovi rinfreschi ai tavoli e perse l’equilibrio. Senza avere il tempo di dire o fare alcunchè, Ginny si ritrovò per terra, completamente distesa sopra Draco, le sue labbra a sfiorare quelle del ragazzo. Alzò timidamente lo sguardo e con orrore si trovò davanti gli sguardi shockati di quasi tutti i presenti.
<< Ginny!!! >> L’urlo di Ron arrivò da lontano, mentre il giovane uomo cercava di farsi largo tra la folla, attirando l’attenzione anche dei pochi che non avevano assistito alla scena. Dietro di lui c’era Daphne Grengrass, che scrutava Draco e Ginny con i suoi occhi profondi, senza lasciar trasparire la minima emozione. << Ma cosa… cosa stai facendo… >> Balbettò il fratello una volta raggiunti i due giovani stesi a terra. Si rivolse a Draco, con rabbia. << Tu, togli quelle mani da piovra da mia sorella!! >>
<< Piovra?! >> Protestò allora Malfoy, schizzando a sedere e facendo sobbalzare Ginny, che rimaneva ingenuamente sul suo petto. << Ma non vedi che è lei che mi è saltata addosso?! >>
<< Questo non è vero! >> Stavolta fu Ginny a protestare. Si alzò velocemente in piedi e squadrò Draco con astio. << Io… è stato un incidente! Qualcuno mi ha spinto e ho perso l’equilibrio! >>
<< Per favore, signori >> La voce di Daphne zittì tutti. << Non mi sembra il caso di mettersi a litigare per quello che è stato sicuramente un incidente. Sono fortemente convinta che nessuno, qua dentro, abbia intenzione di comportarsi in maniera così maleducata… >> Lanciò una breve occhiata in tralice a Ginny, poi rivolse un largo sorriso, estremamente elegante ed estremamente falso, a tutti i presenti. << Non siete d’accordo? >> Gli invitati annuirono lentamente, poi tornarono alle loro chiacchiere. Pansy giunse in quel momento.
<< Oh, ciao Daphne. >> Salutò, poi chiese severamente: << Cosa succede qui? >>
<< Niente, cara. >> Rispose la figlia maggiore dei Grengrass. << Un piccolo incidente. Che ne dite, beviamo qualcosa? >> Chiese poi, rivolta a Pansy, Draco, Ginny e Ron. Dopo un po’ di esitazione, tutti accettarono.

<< Buonasera, signori Grengrass >> Michael salutò con un sorriso educato due adulti, vestiti con abiti scuri molto eleganti, seguito da Hermione. << E buonasera anche a voi, Mathilda e Shirley. >> Aggiunse, salutando con un cenno del capo due ragazze.
<< Salve, Michael >> La ragazza più grande, che doveva avere qualche anno in più di Hermione, ricambiò il saluto. << La tua compagna è per caso la signorina Weasley? >>
<< Ma non aveva i capelli rossi la signorina Weasley? >> Chiese sorpresa Mathilda. Shirley la zittì con un gesto della mano, come a voler scacciare una mosca fastidiosa.
<< Sono Hermione Granger >> Si presentò la riccia. << Però sì, vivo insieme ai Weasley nell’ex villa Robson. >>
<< Benvenuta, allora >> Disse Mrs. Grengrass, senza troppo entusiasmo. Mr. Grengrass si limitò ad annuire, poi iniziò a discutere fitto fitto con Michael. Shirley e Mathilda si avvicinarono a Hermione.
<< Ho conosciuto tuo fratello Ronald, Hermione. Che strano nome, il tuo! >> Cinguettò stupidamente la figlia minore dei Grengrass. La maggiore, Shirley, esclamò, seccata:
<< Tilly, quanto sei stupida! Non può essere la sorella di Ronald Weasley! Ha detto che si chiama Granger. >>
<< È così >> Annuì Hermione, un po’ a disagio.
<< Beh, signorina Granger… che ne dice se ci diamo del tu? >> Continuò Shirley, sorridendo. << Dovremmo essere circa coetanee. Lasciamo le noiose cortesie agli adulti. >>
<< Oh, per me va bene >> Rispose Hermione, contenta. Mathilda guardò la sorella maggiore, sorpresa.
<< Perché le hai chiesto se potevi darle del tu? >> Shirley l’ignorò.
<< Che ne dici, Hermione… vuoi parlarci un po’ dei tuoi… “familiari”? >>
<< Certamente >> Accettò di buon grado l’altra. << Dunque, Ronald e Ginevra Weasley sono fratelli e la casa è intestata a loro. Il quarto inquilino è Harry Potter, che conosco da molti anni, così come Ron e Ginny. >>
<< Avete già trovato un lavoro? >>
<< Non ancora >> Si affrettò a rispondere Hermione. Shirley annuì, comprensiva.
<< Io ho aspettato diversi mesi dopo la fine dell’università prima di iniziare a lavorare. Ora sono un avvocato. >>
<< Oh! >> Esclamò Hermione, entusiasta. << Hai studiato giurisprudenza? Com’era? >>
<< Difficile, ma estremamente interessante. Anche mia sorella minore, Daphne, che deve avere la tua stessa età, ha studiato giurisprudenza. Si è appena laureata. >>
<< Oh! A proposito! >> Squittì improvvisamente Mathilda, guadagnandosi un’occhiata in tralice da Shirley. << In onore della laurea di Daphne pensavamo di dare una festa in piscina! Ti va di venire, Hermione? Invita anche Ronald e gli altri! >>
<< Davvero posso? >> Chiese la riccia, un po’ a disagio, guardando Shirley di sottecchi. Lei la guardò un po’ e poi sorrise, enigmatica.
<< Sì, non c’è problema. Vieni pure. Sono curiosa di conoscere meglio i tuoi amici. >>
<< La festa è sabato prossimo alle 19, ma è risaputo che ai party, qui a Gringott, accorre sempre una marea di gente, quindi tu cerca di arrivare un po’ prima! >> Spiegò Tilly, gesticolando. << Altrimenti ti perdiamo subito di vista e non riusciamo a scambiarci neanche una parola! >> Hermione annuì, abbozzando un sorriso. A Gringott le regole da imparare erano molte… prima fra tutte, arrivare in anticipo ai party. L’avrebbe ricordato, eccome se l’avrebbe ricordato.
<< D’accordo, farò così. >>

<< Draco, hai già deciso che a cosa dedicarti dopo l’università? >> Chiese Pansy, sorridendo al bel biondo. Lui la guardò appena, continuando a sorseggiare il suo drink.
<< No. >> Disse infine, ben deciso a non aggiungere altro.
<< L’eterno indeciso >> Commentò Daphne, con un sorriso enigmatico. << Con lui queste domande sono completamente inutili, Pansy, abbi pazienza. >> Ginny sorseggiava in silenzio il suo drink, guardando con la massima attenzione Daphne e Pansy. Quelle due giovani donne erano dei personaggi davvero interessanti; entrambe conoscevano Draco dall’infanzia e con lui erano in rapporti piuttosto stretti, eppure avevano due relazioni completamente diversi col giovane Malfoy. Daphne gli parlava senza problemi, sicura di sé come sempre, e Draco sembrava apprezzare le caratteristiche della ragazza e le rivolgeva, anche se non apertamente, molta attenzione; Pansy invece era chiaramente imbarazzata dalla presenza di Malfoy, timorosa della sua opinione, e questo la bloccava e la rendeva più insicura. E Draco non sembrava darle molta importanza. Daphne se n’era subito accorta, e con tutta la sua astuzia sembrava cercare in ogni modo di avvicinare i due, stando ben attenta a non farsi scoprire dal ragazzo, intelligente tanto quanto lei.
<< Qualche idea ce l’ho >> Borbottò Draco. Daphne lanciò un’impercettibile sorriso d’intesa a Pansy, ma questa sembrò non comprenderlo. Così la giovane Grengrass parlò di nuovo.
<< Perché non ce le dici? Siamo tutti molto interessati. Non è così? >> Disse, rivolgendosi a Ron e Ginny.
<< Certamente >> Rispose subito il rosso. La sorella annuì impercettibilmente, continuando a guardare di sottecchi Pansy. Che passatempo piacevole era osservare i ricchi e, soprattutto, i loro punti deboli! Ginny non avrebbe mai immaginato di divertirsi così tanto a quel party. Ron sembrava più a disagio, e giocherellava continuamente con un portachiavi.
<< Mio padre vorrebbe che lavorassi nella sua azienda >> Cominciò svogliatamente Draco. Non amava venire messo al centro dell’attenzione, e questo si capì ancora di più dall’occhiataccia che il ragazzo lanciò a Daphne. << Ma sinceramente non muoio dalla voglia di seguire le sue orme. >>
<< Oh, e perché? >> Chiese Pansy, dispiaciuta. << Il suo è un lavoro così ben pagato e interessante… e poi tu hai il posto praticamente assicurato, lì dentro… >>
<< Quello che mi da fastidio non è il lavoro, ma un’altra cosa. >> Mormorò Draco, riluttante. Rimase in silenzio, perso nei suoi pensieri. Ginny alzò lo sguardo su di lui e parlò.
<< Credo che sia giusto non voler essere l’ombra del proprio padre. E poi vuoi essere indipendente, no? >> La giovane Weasley non avrebbe mai parlato se avesse saputo che tutti si sarebbero girati verso di lei, guardandola sorpresi, quasi increduli, con enorme interesse. Ginny si sentì arrossire e si mandò mentalmente a quel paese. Dopo aveva sbagliato stavolta? Non aveva tirato un sandwich a nessuno!
<< Ha ragione. >> Disse infine Daphne, distogliendo finalmente il suo sguardo profondo da Ginny, insieme agli altri. << Non ci avevo pensato, ma… è proprio così? >> Draco, che era praticamente l’unico rimasto a fissare la rossa, che ricambiava con uno sguardo a metà tra l’imbarazzato e il seccato, abbassò lo sguardo, sbuffando, e si alzò in piedi.
<< Ho sete. Vado a prendere qualcosa. >> Sibilò, a denti stretti. Pansy, impacciata, alzò istintivamente una mano.
<< Mi porti un bicchiere di vino, per favore? >>
<< Anche a me, grazie! >> Si unì Ginny, di nuovo a suo agio. Ignorò anche l’occhiataccia di Pansy e quella mezza divertita di Daphne.

Passata mezzanotte Hermione iniziò a riunire gli amici per tornare a casa, sicura che li avrebbe trovati annoiati a morte e impazienti di andarsene, ma con enorme sorpresa scoprì che Harry, il quale chiacchierava affabilmente con Michael, Ron, che stava nuovamente ascoltando i discorsi di Mathilda, e Ginny, che osservava rapita Daphne, Pansy e Draco conversare, si stavano godendo appieno la festa. I quattro lasciarono la villa dei Parkinson solo mezz’ora dopo. Erano stanchi, ma non per questo disposti a rimandare le chiacchiere.

<< Chi di voi ha conosciuto i Grengrass? Ci hanno invitato a una festa in piscina. >> Annunciò Hermione.
<< In piscina?! >> Esclamò Harry, rosso peperone. Tutti lo ignorarono. Avevano imparato a convivere con Potter e con la timidezza da bambino di cinque anni.
<< Io ho conosciuto Daphne, la maggiore, e anche Ron >> Rispose Ginny.
<< E io ho conosciuto anche Mathilda, la più piccola, che ha qualche anno meno di noi >> Disse il fratello. << Accidenti, quella ragazza è assurda! Non riesco a descriverla, ma vi basterà parlarci un po’ per capire cosa intendo. >>
<< Puoi almeno dirci se è in senso positivo o negativo? >> Chiese Harry. Ron alzò le spalle.
<< Positivo, credo. Mi fa ridere. >>
<< Le hai riso in faccia? >> Domandò Ginny, curiosissima. Ormai, per lei, le sorelle Grengrass erano animali rari da studiare con attenzione.
<< No, ma dentro di me ho riso dalla prima volta che ha aperto bocca. >>
<< Comunque c’è una terza sorella, la maggiore, che si chiama Shirley >> Disse Hermione, lanciando a Ron un’occhiata a metà tra l’acido e il geloso. << è un avvocato e una persona molto colta ed educata, o almeno mi ha fatto quest’impressione. È lei che ci ha invitato alla festa, che è in onore della laurea della sorella, se non sbaglio. >>
<< Daphne >> Risposero in coro Ginny e Ron.
<< Che bel nome >> Commentò Harry. << Lei com’è? >>
<< Interessante >> Rispose subito la rossa, assumendo un’aria da osservatrice di animali rari. Ron sbuffò.
<< Ginny, anche tu sei assurda! Hai passato tutta la serata ad osservare Grengrass, Malfoy e Parkinson e quello che ci dici adesso è che Daphne è “interessante”?! >>
<< Punto primo, dovresti osservarli meglio anche tu, perché si imparano molte cose >> Ron sbuffò esasperato, ma Hermione sembrò ascoltare seriamente Ginny e annotare mentalmente di provare ad applicare la tattica dell’amica più giovane, la prossima volta che si sarebbe trovata davanti un vicino di casa. << Punto secondo, Daphne è davvero interessante, come tutti gli altri ricconi, se è per questo! È una ragazza molto intelligente e sicura di sé… per altre informazioni devo osservarla meglio. >>
<< Hai mai pensato di diventare una spia? >> Rise Harry, ma poi si interruppe. Aveva sentito qualcosa dietro di loro. << Avete sentito niente? >>
<< No, niente, perché? >> Domandò Ron, sbadigliando. << Io sento solo il richiamo del letto… lo senti? Fa “Rooon… vieni… sono il tuo lettuccio caldo… ti sto aspettando… raggiungimi…” >> Come risposta, Ginny sbadigliò sonoramente e Hermione gli diede una gomitata, mormorando “Scemo”, ma ridendo divertita. Harry però rimase immobile, dubbioso.
<< Andate avanti, io vi raggiungo dopo. >>
<< Ma sei sicuro, Harry? >> Chiese Hermione, perplessa. << è tardi! >>
<< Ci metterò un minuto, tranquilla. >> Detto questo salutò gli amici con un breve cenno della mano, poi tornò sui suoi passi. Era sicuro di aver sentito qualcosa muoversi lì intorno, e si sentiva più curioso che mai e deciso a vederci chiaro in quella situazione…
<< Okay, okay, mi hai scoperta. >> La voce femminile fece sobbalzare Harry, che si girò di scatto, trovandosi di fronte Luna che sorrideva leggermente.

Fine Capitolo Otto

Ultimamente sto giocando di più a The Sims, dopo vari mesi di pausa, e sembra che questo gioco faccia bene alla mia ispirazione XD. Infatti questo capitolo non è arrivato in ritardo come gli altri due! Olè, fiesta!
Grazie a:
Maky91 parte 1: è sempre un piacere ritrovarti nelle recensioni delle mie fics! XD Sì, questa è una fic sostanzialmente banale e poco curata, la scrivo un po’ per divertimento… personalmente anche io credo che Lost sia molto meglio!!
Maky91 parte 2: Spero anche io che la connessione non dia più problemi V__V.
Faith Princi: A me, personalmente, Daphne piace molto! È un personaggio articolato! Michael invece… boh, così così. Ma vedrai, lui e Daphne non sono stati messi lì solo per complicare le cose tra Ron e Herm… o almeno, io spero di no! XD
_heAtHer_: Michael è un gran bravo ragazzo, yes, e ovviamente è anche molto sfigato. Ma le cose piano piano miglioreranno…
Blacky: Sorpresa: le sorelle Grengrass sono ben tre! XD Hai ragione, verrà fuori un casino!! Sono troppo incasinata…!
fiubi: Questo nuovo capitolo è arrivato in tempi decenti. Che ne dici?
JulyChan: Come ho già detto a me i Grengrass piacciono molto, in particolare Daphne, ma è ovvio che sono per Ron/Hermione! Alla fine la coppia definitiva sarà quest’ultima, promesso… quindi non dovete preoccuparvi troppo!! Pansy non è solo un’oca… cercherò di renderla meglio, in futuro.
terry: Mah, Draco e Ginny… ormai non li capisco più neanche io! XD

[Il capitolo 9 arriverà entro il 20 di marzo.]

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Capitolo 10
*** Capitolo Nove ***


<< Cosa ci fai qui? >> Chiese Harry, sentendosi molto stupido e piuttosto ficcanaso. Ma la curiosità lo stava divorando.
<< Facevo una passeggiata >> Disse Luna, facendo spallucce. << Non vi stavo seguendo, però. Sono capitata qui per caso, davvero. Scusami. >>
<< Ma no, non fa niente >> Si affrettò a dire Harry, imbarazzato. << Scusami tu. Cioè… >> Mai si era sentito così stupido e imbarazzato. E non capiva assolutamente il perché. Solo Luna, così strana e fuori dal comune, gli faceva quell’effetto…
<< Okay, ho capito. >> Rise lei. << Cioè… credo. Più o meno. >> Harry abbozzò un sorriso, che Luna ricambiò, e si ritrovò a pensare che non aveva visto la ragazza per tutta la sera. Eppure la famiglia Malfoy era presente…
<< Sei venuta alla festa? Non ti ho visto. >>
<< Oh. Sì. Ma non ci sono stata molto. >> Spiegò Luna. << Non mi piacciono molto quelle feste. Io sono un tipo più solitario… >>
<< A me non sembri un tipo solitario >> Stavolta fu Harry a ridere. << A me sembri una gran chiacchierona, senza offesa. Sei divertente e sembri adatta a ogni conversazione. >> Il ragazzo era certo di aver detto una cosa carina, quindi quando gli occhi di Luna si riempirono di lacrime si sentì sprofondare. << Oh, no no no! Cos’ho detto?! Non volevo! Aspetta… non piangere… >>
<< Non è per te! >> Esclamò Luna, cominciando a singhiozzare. << Tu sei un tesoro! Sono io che… sono gli altri… >> Si interruppe, tirando su col naso. Harry cercò immediatamente un fazzoletto nella tasca; una volta trovato, lo porse a Luna. Lei lo prese, asciugandosi gli occhi, poi gli gettò le braccia al collo, facendolo barcollare di sorpresa.
<< Ferma! Ma che succede?! >> Esclamò il ragazzo, rosso come un peperone, sicuro che si sarebbe sciolto per l’imbarazzo. Lei non mollò la presa.
<< Queste feste non mi piacciono perché non mi parla mai nessuno! Tutti mi ignorano! Mi snobbano! Preferirei che mi trattassero male, sai? E invece mi ignorano e basta. Fanno come se non esistessi… ma io esisto, Harry, capisci? >>
<< Ce… Certo che lo capisco >> Disse lui, iniziando a riprendersi. << È naturale desiderare le attenzioni degli altri. Hai ragione a pensarla così. >>
<< Ma anche se ho ragione >> Mormorò Luna, staccandosi lentamente da lui e asciugandosi nuovamente le lacrime col fazzoletto. << Le cose non cambiano. Io rimango sempre l’emarginata e non ci posso fare niente. Per questo durante i party, invece di chiacchierare come fanno tutti, vagabondo per il quartiere… >>
<< Mi dispiace, Luna >> Disse Harry. << Senti… pensi di venire alla festa che organizzeranno i Grengrass? >>
<< È una festa per soli giovani, e Draco è stato invitato >> Iniziò Luna. << Ma non credo che vogliano anche me, anche se hanno detto che posso venire anch’io. Ma l’hanno detto solo per non umiliare la mia famiglia. Anche se non credo che Cissy e Lu ci rimarrebbero male se venissi esclusa così apertamente… >>
<< Ehi, ehi, frena >> La interruppe Harry. << Tu prova a venire, okay? Ti terrò compagnia io. E poi ti posso presentare qualcuno… beh, ti posso presentare meglio Ginny, Hermione e Ron. Sono uno spasso, ti piaceranno. Allora, verrai? >> Come risposta, Luna gli gettò nuovamente le braccia al collo, cogliendolo di nuovo alla sprovvista e facendo barcollare.
<< Oh, Harry! Grazie! Sì, proverò a venire! Al massimo me ne andrò subito dopo. Grazie, grazie! >>
<< Figurati, non è niente >> Mormorò lui, sorridendo, mentre Luna lo lasciava andare e gli porgeva il fazzoletto. << Oh, tienilo. Ci vediamo, ciao. >> Harry se ne andò, salutandola con la mano, e lei ricambiò, stringendo affettuosamente il fazzoletto.

La mattina dopo Hermione si alzò di buon ora e iniziò a preparare la colazione, fischiettando allegramente. Fu non poco sorpresa quando Harry la raggiunse, già vestito e ben sveglio.

<< Ciao Harry! >> Lo salutò, sorridendo. << Già in piedi? >>
<< Io non sono come quei dormiglioni dei Weasley. >> Ridacchiò Harry, avvicinandosi all’amica. I due si sorrisero un po’ e poi, con enorme sorpresa di Hermione, il giovane uomo le afferrò una mano. << E poi ti devo dire una cosa molto importante. >>
Il cuore della ragazza iniziò a battere all’impazzata, e il suo viso si colorò di bordeaux. Harry sembrò non accorgersene.
<< Hermione, ho trovato un lavoro. Un buon lavoro. Un buonissimo lavoro. >> L’amica si sgonfiò come un palloncino e tirò un enorme sospiro di sollievo, mettendosi la mano libera sul cuore.
<< Oh… okay… okay… >> Mormorò, sollevata. Poi sembrò rendersi conto delle parole dell’amico. << Hai detto LAVORO?! Oh, Harry! >> Senza riuscire a controllarsi, Hermione saltò al collo del ragazzo, stringendolo forte. In quel momento entrarono Ron e Ginny, piuttosto assonnati. Ma ai due bastò un’occhiata a Harry e Hermione per svegliarsi del tutto.
<< Non ci credo… >> Mormorò Ginny con voce roca. << Vi siete fidanzati! Lo sguardo sognante di Harry, il colorito acceso di Hermione, l’abbraccio romantico… non c’è dubbio… oh cielo… >> Ma Harry e Hermione fecero poca attenzione alla reazione di Ginny, che si limitava a balbettare, piuttosto pallida, e guardarono timorosi Ron. Il ragazzo era più pallido della sorella, teneva la bocca incredibilmente aperta e gli occhi erano fuori dalle orbite. Un secondo dopo il suo viso si tinse di un rosso acceso e Ron sbraitò qualcosa a metà tra “complimenti” e qualcosa di poco carino, poi uscì bruscamente dalla casa.
Accorgendosi troppo tardi, solo quando si trovò davanti Daphne Grengrass che lo guardava stranita, che indossava ancora la maglietta scolorita e i boxer che usava per dormire.

<< Ronald? >> Chiese Daphne, divertita e incredula. Ron diventò di tutti i colori.
Merda!

<< Ron! >> Chiamò Harry, staccandosi immediatamente da Hermione. Ma l’amico era già uscito. Ginny nel frattempo si era avvicinata ad Hermione. Sembrava sul punto di vomitare.
<< Ma vi sposate anche? >>
<< No, maledizione!! >> Esclamò Hermione, lasciando Harry, Ginny e la colazione preparata a metà in cucina, correndo fuori a cercare Ron. Ora il cuore le batteva molto più forte.

Il campanello di casa Malfoy suonò e Mary si affrettò ad aprire, trovandosi davanti Pansy Parkinson.

<< Buongiorno, signorina Parkinson. >> Salutò educatamente, inchinandosi leggermente.
<< C’è Draco? >> Chiese la nuova arrivata, senza degnarla di un saluto.
<< Sì, glielo chiamo subito. Si accomodi pure. >> Mary lasciò l’ospite nel lussuoso soggiorno dei Malfoy e corse al piano di sopra ad avvisare il biondo. Nella fretta si dimenticò di bussare alla porta della sua stanza, e quell’errore le fu fatale.
Mary si trovò davanti un Draco con i capelli bagnati e il bel corpo totalmente nudo, eccezione fatta per i boxer, e cacciò un urlo acuto. Il ragazzo, dal canto suo, le urlò un “fuori!” imbarazzato e infuriato. Luna accorse immediatamente.
<< Che succede? >> Chiese a una Mary completamente rossa e sudata, che sembrava sul punto di svenire. Guardandola Luna ridacchiò in silenzio: anche quella volta il suo sesto senso aveva avuto ragione… ci sarebbe stato davvero da divertirsi!
<< I-Io… oh, signorina Luna, non l’ho fatto apposta! >> Strillò Mary, sull’orlo delle lacrime. << Sono entrata senza bussare e… sotto c’è la signorina Parkinson… oh, mi licenzieranno… ma io non volevo, lo giuro, signorina… >>
<< Okay, Mary, stai calma. >> La consolò Luna, prendendo in mano la situazione. << Vatti a lavare la faccia, quel rossore non ti dona affatto. Poi scendi e dici a Pansy che Draco sta arrivando. Al resto ci penso io, va bene? >> Mary ricacciò indietro le lacrime e annuì vigorosamente, ritirandosi nel bagno più vicino. Luna entrò tranquillamente nella stanza del fratello, trovandolo con addosso dei jeans e nient’altro.
<< Basta!! In camera mia non si può entrare ogni volta che si ha voglia!!! >> Esclamò Draco, indietreggiando d’istinto e coprendosi con una camicia nera. Luna lo guardò compassionevole.
<< Draco, sembri una femminuccia. Il primogenito della nobile casata dei Malfoy non si può comportare in questo modo vergognoso! >> Il fratello la guardò un po’, rabbioso, poi distolse lo sguardo e iniziò ad allacciarsi la camicia, borbottando qualcosa di simile a “vorrei vedere te al mio posto!”.
<< E comunque Mary la pagherà! >>
<< Suvvia, non l’ha fatto apposta. >>
<< Ci mancherebbe altro!! >>
<< Draco, calmati. È stato un piccolo incidente. Non è il caso di riferirlo a Lu e Cissy, quando torneranno da casa Grengrass. >>
<< Sembri la Weasley >> Borbottò lui, lisciandosi i capelli.
<< Oh! Sei diventato suo amico? >>
<< Come no >> Sibilò Draco. << Andiamo d’amore e d’accordo! >>
<< Che bello! >> Esclamò Luna, felice, ma il fratello la superò, uscendo dalla stanza e borbottando qualcosa di simile a “perché mia sorella è nata senza conoscere il sarcasmo?!”. << Ah, di sotto ti aspetta Pansy. >> Quell’ultima frase ebbe su Draco lo stesso effetto di un cazzotto in pieno viso, e il bel biondo soffocò un urlo di rabbia.

Hermione si sentì estremamente sollevata quando, appena uscita dalla casa, si trovò davanti Ron. Ma tornò nuovamente ansiosa quando vide anche Daphne.

<< Oh, buongiorno! >> Salutò la Grengrass, sorridendole cortesemente. << Non mi sembra di averla conosciuta alla festa dei Parkinson. Io sono Daphne Grengrass. >>
<< Hermione Granger >> Mormorò la riccia, spiazzata e imbarazzata. << Ho conosciuto le sue sorelle. >>
<< Ah, ma certo! Mi hanno detto qualcosa a riguardo. >> Disse, poi si rivolse anche a Ron. << Ora scusatemi, ma sono in ritardo per un appuntamento. Arrivederci. >> Hermione salutò Daphne con un sorriso impacciato, guardandola allontanarsi. Quando la ragazza scomparve dalla sua visuale tirò un ennesimo sospiro di sollievo e si avvicinò minacciosa a Ron.
<< Cosa – stavi – facendo?!? >> Ringhiò. << Come ti è saltato in testa di uscire vestito… svestito così?! >>
<< Non farmi la predica, adesso! >> Le rispose Ron, alzando prepotentemente la voce. Hermione rimase sorpresa e zitta. << Uno, sono uscito conciato così per colpa tua! E due, io mi sono stufato della Hermione che spara cinquanta prediche al giorno e che è ossessionata da come dobbiamo apparire agli occhi degli altri! Io voglio bene a un’altra Hermione, sai? Come la mettiamo? >> Detto questo il ragazzo rientrò in casa, sbattendo la porta. La ragazza rimase immobile a guardarlo, poi, trattenendo un singhiozzo, lo seguì.

<< E così lavorerai nella stessa azienda di Lucius Malfoy e Michael Wann Parkinson! >> Esclamò Ginny interessata, sorseggiando una tazza di latte. Harry era seduto di fronte a lei e mangiucchiava un biscotto, annuendo.
<< E Michael mi ha detto che lì lavora anche il suo patrigno, Mr. Parkinson. Insomma, c’è un sacco di gente conosciuta. >>
<< Ora sì che si spiega tutto! >> Concluse lei, sorridendo. Lui ricambiò con un’occhiata furba.
<< Come mai hai fatto quella faccia sconvolta quando pensavi che io e Hermione ci fossimo fidanzati? >> Ginny lo fulminò con un’occhiataccia.
<< Vai a quel paese >> Sibilò, alzandosi in piedi. Lui la bloccò, ridendo.
<< Eh no, adesso me lo dici! >>
<< Piantala di fare lo scemo! >> Esclamò lei, irritata. << Lo sappiamo entrambi che io ti sono morta dietro per quattro anni, ma adesso non mi interessi più, okay? Quindi togliti quel sorrisetto idiota dalla faccia! >>
<< Hai ragione, scusami. In fondo si è visto come ti dai da fare con Malfoy junior. >>
<< Non ho sentito niente! >> Ringhiò lei, tappandosi le orecchie e fulminandolo nuovamente con lo sguardo. Harry rise di nuovo.
<< Scherzo, scherzo. Comunque io e Herm abbiamo fatto davvero un bel casino. Hai visto Ron? >>
<< No comment. >> Mormorò Ginny. << E hai visto Hermione? >>
<< No comment. >>
<< Esattamente. Beh, magari è la volta buona che… >>
<< Che cosa? >> Ron era entrato in quel momento, squadrandoli con uno sguardo poco amichevole. Harry divenne di tutti i colori e Ginny iniziò a balbettare.
<< Oh, niente… ah, sai che Harry ha trovato un lavoro? Eh già… dai Harry, spiegagli tutto… >> Detto questo la rossa si dileguò in fretta, guadagnandosi un’occhiata omicida da parte del moro.

<< Draco! >> Esclamò Pansy, gioiosa. Finalmente il bel biondo si decideva a farsi vedere! Era da mezz’ora che aspettava – o forse no, ma a lei era sembrato così.
<< Ciao. >> Salutò fiaccamente lui. << Come mai qui? >>
<< Ti ho portato delle fette di torta >> Spiegò Pansy, porgendo un sacchetto al ragazzo, sorridendo raggiante. << Sono avanzate da ieri, e ho visto che la torta ti era piaciuta molto… quindi… >>
<< Grazie mille. >> Disse lui, sinceramente contento, rivolgendole un mezzo sorriso. Lei si colorò istantaneamente di rosso, e Draco se ne accorse. << Che hai? Sei rossa come… >> “Mary”, si ritrovò a pensare, ma scacciò bruscamente quel fastidioso pensiero. << …un peperone. >>
<< Oh scusami >> Balbettò lei, sempre più rossa. << C’è un po’ caldo qua dentro… >>
<< Non devi scusarti >> Ridacchiò lui, guardandola divertito. << Non è che hai la febbre? A me non sembra ci sia così caldo. >>
<< Oh no, c’è davvero caldo. >> Disse subito Pansy. << Ora devo… devo andare. Ci vediamo! >> Detto questo, prendendo il coraggio a due mani, salutò Draco con un timidissimo bacio sulla guancia e uscì velocissima dalla villa. Il biondo rimase a guardare dritto davanti a sé per un po’, incredulo, poi si sfiorò leggermente il punto dove Pansy l’aveva baciato.
<< Aveva sicuramente la febbre. Speriamo solo che non me l’abbia attaccata… >>

Fine Capitolo Nove

Incredibile! Anche questo capitolo è arrivato in anticipo! *_* Festeggiamo!! XD
Capitolo un po’ comico, un po’ romantico e un po’ riflessivo: che ne dite? Mi raccomando, recensite in tanti!
Ringrazio moltissimo:
_heAtHer_: e di questo che ne dici??
Faith Princi: “quell’altro” XD, povero Michael! Però, come ho già detto, neppure a me piace molto… le sorelle Grengrass invece mi fanno impazzire! XD
terry: un bacino-ino-ino forse sì… ;D
Ginny93: ti ringrazio! Darò un’occhiata alla tua storia appena avrò un attimo di tempo (sigh, ultimamente leggo molte meno fanfics ç__ç…).
Maky91: “non si può dimenticare il passato” mi manca!! Aggiornala presto (e io aggiorno Lost…)! Le sorelle Grengrass a me fanno ridere XD, però effettivamente non sono dei personaggi troppo sinceri… pazienza. Certo che ho visto Lost! Anche se l’episodio pilota l’avrò visto mille volte così come gli altri… ma è troppo bello quel telefilm!!
JulyChan: piace tanto anche a me la festa in piscina (sarò scema? XD)! È il mio sogno! Okay, non esageriamo… le varie coppie si stanno sviluppando pian piano… per adesso la più “avanti” sembra la Harry/Luna, ma…!

[Il capitolo 10 arriverà entro la fine di marzo.]

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Capitolo 11
*** Capitolo Dieci ***


<< Quindi fate i bravi, eh, mi raccomando! >> Cinguettò Ginny, scoccando un veloce bacio sulla guancia a Ron e Hermione, affrettandosi ad uscire dalla villa, seguita da Harry.
<< Esatto, vorrei trovare la casa ancora in piedi, al nostro ritorno! >> Concordò lui, sorridendo sornione, ma una gomitata di Ginny gli tolse il respiro.
<< A stasera! >> Salutò infine la rossa, salendo in macchina e allontanandosi con Harry.
<< Perché mi hai dato quella gomitata?! >> Si lamentò il ragazzo, una volta “al sicuro” nell’automobile, con la radio che trasmetteva una vecchia canzone degli Aerosmith. Ginny, fischiettando, lo ascoltò a malapena.
<< Non dici mai la cosa giusta al momento giusto, Harry. Qualcuno deve provvedere. >>
<< Questa è una scusa del cavolo, secondo me! >>
<< Sì, sì, certo. Villa Malfoy è questa, no? >> Ginny fermò di botto l’automobile e l’amico le lanciò un’occhiataccia che diceva chiaramente “non voglio incidenti stradali, chiaro?!”.
<< Certo che è questa. È quella più grande. Beh, vado a recuperare Luna. >> Harry scese dalla macchina e si diresse verso l’abitazione.

Era stata Ginny ad avere la brillante idea per quella giornata “diversa dal solito”; lei e Harry, infatti, avevano notato con preoccupazione che dopo tre giorni dal litigio tra Ron e Hermione le cose non si erano ancora sistemate, e così… a mali estremi, estremi rimedi.
Ginny aveva proposto di lasciare i due soli a casa per una giornata, sperando in una specie di miracolo che sistemasse le cose. Nel frattempo lei e Harry, approfittando della giornata libera del neo-lavoratore, sarebbero andati in città a divertirsi un po’, con qualche scusa poco costruita. Il ragazzo aveva deciso di invitare anche Luna, sicuro che con la compagnia di Ginny la figlia dei Malfoy si sarebbe risollevata un po’ il morale.
La giornata si preannunciava tranquilla, almeno per loro. Ma quando Luna uscì dalla villa e salutò Harry, quest’ultimo si rese conto che l’aggettivo “tranquillo” non sarebbe stato molto appropriato.
Per l’esattezza, se ne rese conto quando vide dietro la ragazza il biondo Draco.

<< Ho invitato anche lui, per voi va bene, vero? >> Cinguettò Luna, salendo in macchina seguita dal biondo, piuttosto riluttante. Quando Ginny lo vide sobbalzò.
<< Cosa ci fa lui qui?! >> Esclamò, scandalizzata.
<< Grazie per la calorosa accoglienza >> Rispose Draco, gelido. Luna ridacchiò.
<< Loro due sono… come dire, rilassanti, vero? >> Chiese, rivolta a Harry. Lui la guardò stranito.
<< Hai detto rilassanti? >>
Sarebbe stata una giornata decisamente movimentata.

Hermione sapeva che la situazione era diventata insostenibile e che doveva fare qualcosa. Il problema era decidere cosa fare.
Se ne stava seduta in soggiorno, torcendosi le mani e guardandosi attorno, come in cerca di un’ispirazione. Aveva capito che Harry e Ginny avevano tolto il disturbo per aiutarli a fare pace più facilmente, ma Hermione si era anche resa conto che il loro piano faceva acqua da tutte le parti; il fatto che ci fossero Harry e Ginny in casa oppure no non faceva differenza, per lei: era angosciata e titubante come sempre, in quegli ultimi giorni.
Avrebbe tanto voluto fare pace con Ron. La verità era che quando litigava con lui, anche se furiosa, anche se convinta di avere ragione, aspettava sempre con ansia il momento dei chiarimenti.
Peccato che quel momento arrivava sempre in ritardo, e mentre Hermione lo aspettava si sentiva malissimo. Non riusciva nemmeno a ricordarsi come avevano fatto pace per gli altri litigi! Il suo cervello era andato definitivamente in pappa.
Incredibilmente, la risposta le arrivò dal suo stomaco che brontolava. Era ora di preparare qualcosa da mangiare. Si diresse in cucina, e per poco non urlò di sorpresa quando trovò Ron a curiosare dentro il frigorifero. Lui si girò a guardarla.

<< Avevo fame >> Si giustificò, alzando le spalle. Lei accennò un sorriso.
<< Preparo io, va pure a sederti >> Lui non rispose e uscì dalla stanza. Hermione lo guardò andare via e poi sospirò, tristemente. Peggio di così non poteva andare… forse.

<< Fermiamoci in quel ristorantino, che ne dite? >> Propose Harry, indicando il primo bar del centro commerciale in cui lui e gli altri si erano fermati. Tutto pur di interrompere i litigi di Draco e Ginny, che avevano avuto da discutere su cosa ascoltare alla radio, su dove andare e su cosa vedere.
<< Può andare >> Concesse il biondo, ma la rossa mise il broncio.
<< Ma che schifo! È chiaramente uno di quei ristoranti in cui entrano solo quelli che hanno superato i 40 anni! >>
<< Possibile che hai da ridire su tutto?! >> Sbottò Draco, guardandola in cagnesco. Lei ricambiò.
<< E tu, allora?! Sei anche peggio! >>
<< Perché non mangiamo del sushi? >> Chiese Luna, sognante, indicando a Harry una bancarella, mentre gli altri due litigavano. << Lo vendono lì a metà prezzo. >> Il ragazzo rifiutò gentilmente, mentre tentava di trattenere la nausea.
<< Okay, allora facciamo così! >> Annunciò Ginny. << Tiriamo a sorte! >>
<< Non ho capito, dovremmo tirare a sorte per decidere dove mangiare? >> Protestò Draco. << Siamo bambini delle elementari per caso? >>
<< Aaaah, fatelo stare zitto, non ce la faccio più!! >> Urlò Ginny, tappandosi le orecchie e scuotendo la testa come una matta. Molti passanti si girarono a guardarla, mentre Luna manteneva il suo sguardo sognante e Harry desiderava ardentemente di sprofondare.
<< E va bene, Weasley, va bene! >> Esclamò infine Draco, sbuffando. << Facciamo come dici tu, basta che la smetti di urlare! >> Ginny si fermò all’istante, guardandolo sorpresa.
<< Davvero? Accetti veramente le mie condizioni? >>
<< Sì, basta che poi stai zitta. >>
<< Wow! >> Esclamò lei, decisamente incredula. << Grazie Malfoy! Okay, allora si va in quel ristorante lì! >>
<< Ehi! >> Protestò Draco. << Dovevi tirare a sorte, non fare di testa tua!! >> Harry si lasciò cadere su una panchina, sconfitto e disperato.

<< Ron? Dove sei? >> Chiese timidamente Hermione, cercando il ragazzo per la villa. << Il pranzo è pronto… >> Il rosso apparve come dal nulla, borbottando qualcosa, e la precedette in cucina. Lei si affrettò a seguirlo: davanti a del buon cibo, magari, sarebbero riusciti a fare pace…

Sfortunatamente per Hermione, le cose non sembrarono migliorare; il pranzo procedette in silenzio e quando il telefono squillò la ragazza si precipitò a rispondere, ma tornò pochi minuti dopo, piuttosto abbattuta.

<< Chi era? >> Chiese Ron, senza neanche guardarla.
<< Avevano sbagliato numero >>
<< Mi spiace per te >> Commentò lui, gelido, alzandosi da tavola. Hermione lo guardò storto.
<< Scusa? >>
<< Se era qualcuno tipo quello dai mille cognomi potevi perdere un po’ di tempo a telefono, piuttosto che venire qui a stressarti insieme a me. Guarda, tolgo il disturbo io così non sei costretta ad avermi tra i piedi >>
<< Ah, è così?! >> Urlò all’improvviso lei, facendolo sobbalzare. << Io… io… Ronald, sei un idiota! Io cerco da giorni di fare pace e tu mi parli in questo modo?! >>
<< Cerchi di fare pace?! >> Ribatté Ron, sarcastico. << E come, standotene zitta tutto il tempo? Grande metodo, dovrei provare a metterlo in pratica! >>
<< Credi che sia facile?! >> Replicò Hermione, con gli occhi lucidi. Ron sembrò calmarsi un po’. << No che non lo è! Tutte le stramaledette volte che litighiamo io ci sto malissimo, se non te ne sei reso conto. Anche se sei quasi sempre tu ad essere dalla parte del torto, io ce la metto tutta per fare pace, perché io ci tengo davvero al nostro rapporto! Ma tu forse no… >>
<< Ehi, frena! >> Esclamò all’improvviso Ron, interrompendola. << Vedi di non dire cazzate, Hermione! >> Detto questo la guardò per qualche secondo e poi, cogliendo la ragazza di sorpresa, l’abbracciò, tenendola stretta e cullandola leggermente. Poi parlò di nuovo, stavolta con voce più bassa e dolce, con un tono così maturo che sorprese ancora di più Hermione. << Non scherziamo. Entrambi lo sappiamo… sappiamo che non possiamo fare a meno dell’altro perché ci vogliamo bene. Tu lo sai che io ci tengo a te. Anche se non faccio mai niente per dimostrartelo… tu sei abbastanza intelligente per capirlo. >>
<< Ron… >> Mormorò lei, arrossendo di botto. Si fermò, incapace di continuare a parlare. Il cuore le batteva troppo forte. Lui invece rimaneva immobile, tenendola stretta, e non sembrava imbarazzato.
<< Sai anche che, quando sono arrabbiato, dico cose senza senso. Cose che non penso veramente >> Continuò il giovane. << Ho detto che questa “nuova Hermione” non mi piace, che voglio bene ad un’altra. Ma sai, la verità è che… ehm… voglio bene a tutte le Hermione. Cioè… io ti voglio bene comunque. Anche quando sei insopportabile >>
<< Lo stesso vale per me, e credimi, tu sei molto spesso insopportabile >> Mormorò lei sorridendo, poi però iniziò a piangere. << Scusami, la verità è che è tutta colpa mia! Hai ragione, sai… io non sono così. Non dovrei comportarmi in modo così stupido e fastidioso, ma… >> Si interruppe, lasciandosi scappare un singhiozzo. Ron si staccò da lei, guardandola attentamente, poi rivolgendole un sorriso impacciato le porse un fazzoletto.
<< Dai, raccontami tutto. Non sono bravo come Harry, in queste cose, ma… farò del mio meglio >> Hermione annuì, sorridendogli grata, poi seguì il ragazzo sul divano.
<< La verità è che per me è sempre stato difficile integrarmi in un gruppo. Fin da piccola venivo esclusa a causa del mio carattere da saputella e perfettina… in realtà mi sono sempre comportata così per non lasciare scorgere troppo la vera Hermione. Come dire… tentavo di mostrare agli altri una maschera, pensando che con questa addosso sarei piaciuta di più… in realtà comportandomi in quel modo allontanavo solo le persone. Buffo, eh? Credevo che sarei piaciuta di più, invece avevo adottato un carattere insopportabile. >>
<< Un attimo >> La interruppe Ron, sorridendo. << Punto uno, tu sei saputella e perfettina. Almeno un po’ lo sei! >> Rise, mentre lei lo fulminava con un’occhiataccia. << Punto due, è stupido fermarsi solo all’apparenza e giudicare una persona senza conoscerla… e qui viene dimostrato che in realtà io sono profondo e maturo! >>
<< Anche se all’inizio non mi sopportavi >> Ribatté Hermione.
<< E tu non sopportavi me. Ma poi siamo diventati amici. >>
<< Senza di voi per me la vita sarebbe stata un inferno >> Disse lei. << Per me è stato un brutto colpo perdere entrambi i genitori così piccola. Per questo il mio carattere ne ha risentito… per fortuna siete arrivati voi. Senza la vostra amicizia dubito che avrei trovato qualcuno... tutti mi hanno sempre escluso... per questo quando ci siamo trasferiti qui ho voluto iniziare una nuova vita. Una vita dove tutti mi avrebbero accettato, una vita dove non avrei sofferto come in passato… per questo mi preoccupavo di piacere agli altri >>

Poi rimase zitta, guardandosi le mani. Aveva smesso di piangere. Ron rimase a guardarla a lungo, poi si accomodò meglio sul divano e rivolse lo sguardo al soffitto. Dopo vari minuti si alzò e fece una cosa che Hermione non si sarebbe mai aspettata. La baciò sulla guancia.

<< Sono contento che tu me ne abbia parlato >> Disse, poi uscì dalla stanza. E la ragazza, guardandolo allontanarsi, capì che aveva avuto un’impressione sbagliata: anche Ron era imbarazzato quanto lei, ma, incredibilmente, lo dava meno a vedere. Sorrise serena, sfiorandosi la guancia.

<< Vado in bagno >> Annunciò Ginny, alzandosi dal tavolo del ristorante dove lei e gli altri avevano finalmente trovato rifugio. Harry annuì con un leggero cenno del capo, rimanendo concentrato sul menu.
<< Cos’è questo? >> Chiese stupito, indicando una scritta a Luna. Draco alzò gli occhi al cielo e Ginny si allontanò.

Finora non era certo stata una giornata tranquilla. Aveva perso il conto di tutte le volte che aveva litigato con Draco e di tutte le volte che Harry aveva cercato inutilmente di fermarli.
La prima volta che aveva incontrato il figlio dei Malfoy le era sembrato un ragazzo snob, freddo e distaccato; ora si rendeva conto che era anche testardo, orgoglioso e attaccabrighe.
Ginny sbuffò, mentre le sembrava di vedere Harry che la guardava in tralice mormorando “Mi ricorda qualcuno…”.
Entrò distrattamente nel bagno. Quando mise a fuoco la scena che le si presentava davanti cacciò un urlo.

Fine Capitolo Dieci

Questo capitolo è arrivato in ritardo, lo so, ma non è stata tutta colpa mia: infatti EFP è stato offline per diversi giorni, proprio quando pensavo di pubblicare io… mi perdonate? ^__^
Ringrazio moltissimo (e in fretta) Faith Princi, terry, Ginny93 e JulyChan. Vi prego, recensite in taaaanti, che mi sono demoralizzata perché per lo scorso capitolo sono arrivate pochissime recensioni! ç___ç

[Il capitolo 11 arriverà entro il 15 di maggio.]

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Capitolo 12
*** Capitolo Undici ***


Davanti a Ginny stavano due ragazzi più grandi di lei, intenti a baciarsi con passione. Si staccarono solo quando udirono il suo urlo.
Lui aveva un viso dai lineamenti molto belli e delicati, gli occhi profondi e i capelli chiari. Era vestito in giacca e cravatta e stringeva possessivamente la donna tra le braccia. Lei era ancora più bella, aveva dei lunghi capelli biondi e la pelle candida. Anche lei era vestita in modo elegante e circondava il collo di lui con le braccia.
<< Waaah! >> Strillò lei, staccandosi del tutto dal giovane uomo e mettendosi le mani nei capelli. << è la fine! >>
<< Siamo stati degli stupidi… >> Mormorò l’altro sconvolto e avvilito più che mai, coprendosi gli occhi con una mano. Ginny balbettò qualcosa, imbarazzata.
<< Oh… scusatemi, non volevo… ora esco… fate pure… >> Detto questo fece per uscire, ma la donna le afferrò il braccio, bloccandola.
<< Lei non capisce! >> Esclamò. << è la fine! >>
<< Calmati, Fleur >> Disse l’uomo, ancora parecchio sconvolto. Poi guardò meglio Ginny. << Ma… lei non è per caso la signorina Weasley? >>
<< Sono io >> Annuì la rossa, perplessa. << Perché? >>
<< Io sono Cedric Diggory e lei è Fleur Delacour. Viviamo anche noi a Gringott >> Disse l’uomo, stringendole la mano e lanciando un’occhiata profonda all’altra donna. Lei lo guardò corrucciata e poi esclamò:
<< Oh, no! C’est impossible! >>
<< Perché, Fleur? >> Le chiese animatamente Cedric, indicando Ginny che ci capiva sempre meno. << Proviamo almeno a parlargliene! Infondo è stata proprio lei a scoprirci… potrebbe essere un segno del destino >>
<< Al diavolo te e il tuo destino! >> Borbottò Fleur, però guardò Ginny più interessata. << Oh… non lo so, non lo so proprio. >>
<< Scusate, credo di non capirci nulla >> Intervenne la rossa, guardando i due in cerca di spiegazioni. Cedric annuì.
<< Ci perdoni. Vede… anche noi eravamo presenti all’ultima festa dei Parkinson e l’abbiamo notata quando è… caduta addosso a Draco Malfoy >> Fleur soffocò una risatina maliziosa e Ginny la fulminò con lo sguardo.
<< Non l’ho fatto apposta! >> Esclamò rivolta alla bionda. Cedric annuì animatamente e si rivolse di nuovo a Fleur.
<< Vedi? È di un carattere del genere che abbiamo bisogno! >>
<< Oh, e va bene! >> Acconsentì la donna. << Tanto ormai non abbiamo più altra scelta. Diglielo. >>
<< Dirmi cosa? >> Chiese perplessa Ginny. Cedric le si avvicinò di più e, dopo averla guardata un po’ negli occhi, parlò.
<< Signorina Weasley, sarebbe disposta ad aiutarci a coronare il nostro sogno d’amore? >>

<< Non sono sicura che sia stata una buona idea >> Commentò acidamente Narcissa, interrompendo la lettura di una rivista di gossip. Evidentemente non era interessata come sembrava all’articolo “Come mantenere la pelle vellutata come una rosa e bianca come il latte”. Lucius, che leggeva il giornale accanto a lei, non alzò nemmeno gli occhi. Lui, al contrario, era decisamente più interessato all’articolo sulle azioni finanziarie.
<< Cosa, tesoro? >>
<< Fare uscire Draco con quei Weasley. Non mi fido di loro. Sono strani >>
<< E Luna? >>
<< Non m’importa di Luna. E poi anche lei è strana, quindi andrà d’accordo con i Weasley. >>
<< Hai ragione >> Acconsentì Lucius, chiudendo il giornale e guardandola. << Ma secondo me ti preoccupi troppo. Cosa potrebbero mai fare? >>
<< Non lo so, ma hai visto anche tu quella Ginny Weasley >> Disse Mrs. Malfoy, rabbiosa. << Alla festa dei Parkinson era completamente distesa sopra Draco! Ma che razza di comportamento è?! >>
<< Ha detto che è stato un incidente >>
<< Dicono tutti così! Io temo per il mio figlio primogenito, ecco tutto. >>
<< Narcissa, capisco la tua preoccupazione >> Esordì Mr. Malfoy. La moglie gli lanciò un’occhiata e si convinse che in realtà il marito non capiva un bel niente; aveva infatti ripreso a leggere il giornale. << Ma credimi, Draco sa cavare a se stesso. Quella Ginny Weasley non è mica una maniaca sessuale! >> Mrs. Malfoy riprese in mano la rivista, mentre riduceva gli occhi a due fessure.
<< Me lo auguro. E che ne pensi di Harry Potter? >>
<< Cosa centra Larry Potter? >>
<< Harry, non Larry! Lucius, ma mi ascolti quando parlo?! >>
<< Ma certo tesoro, certo. Larry, Harry, è uguale. Comunque, cosa centra questo Potter? >>
<< Lui e Luna sono terribilmente intimi. Temo che stia cercando di sedurla >>
<< Ora ti preoccupi anche per Luna? >>
<< Le madri lo fanno! >> Esclamò Narcissa, scandalizzata. Lucius, che dopo anni di matrimonio aveva imparato a gestire la moglie, decise di zittirla con un bacio passionale.

<< Ma quanto ci sei stata in bagno? >> Chiese Draco con voce strascicata, quando Ginny si risedette al suo posto. Evidentemente, con Harry e Luna che confabulavano sui piatti più o meno commestibili, si era annoiato e non vedeva l’ora che tornasse Ginny per riprendere a litigare.
<< Sta zitto, Malfoy. Senti, sai qualcosa dei Diggory e dei Delacour? >>
<< Prima mi zittisce e poi mi ordina di parlare >> Commentò Draco, sbuffando, poi le chiese: << Li hai incontrati in bagno? >> Ginny arrossì di botto.
<< NO! Assolutamente! >>
<< Pessima bugiarda, non c’è che dire. >>
<< Sfotti poco, Malfoy, tu al posto mio non faresti un lavoro migliore! >> Sbuffò lei, incrociando le braccia. Il biondo alzò gli occhi al cielo.
<< Come sei permalosa, Weasley! Dai, continua. Cos’è successo in bagno? >>
<< Ma niente, ho conosciuto Fleur Delacour >> Rispose vaga Ginny. Non poteva raccontare a Draco Malfoy della sua nuova, importante e segretissima missione! << Mi ha detto che è qui a pranzo con la famiglia Diggory. Così volevo sapere qualcosa in più sulle due famiglie… >> Draco rimase a guardarla attentamente per un po’, e la ragazza temette di non essere creduta. Poi il biondo parlò.
<< Sei proprio una ficcanaso, vedo. >>
<< Vuoi la guerra, Malfoy?! >>
<< Oh, state litigando di nuovo? >> Intervenne Luna, con sguardo sognante. << A che proposito? >> Harry alzò gli occhi al cielo, sconsolato.
<< Tuo fratello mi insulta. >>
<< Dico solo la verità! >>
<< Ovvero? >>
<< è una ficcanaso! >>
<< Ma non è vero! >>
<< Perché sarebbe una ficcanaso? >>
<< Ha appena incontrato Fleur Delacour e subito vuole sapere qualcosa su di lei e sui Diggory >>
<< Ooh, ma Draco da piccolo aveva una cotta pazzesca per Fleur, lo sapevi Ginny? >> Esclamò Luna, allegramente. Il fratello divenne di tutti i colori e si guardò preoccupato in giro, temendo che qualcuno avesse sentito. Ginny rimase a guardare la bionda per un po’, incredula, poi scoppiò a ridere.
<< Che teeeenero! >> Lo prese in giro, dandogli allegramente una gomitata. Lui arrossì ulteriormente, borbottando qualcosa di poco carino.
<< Del resto Fleur è una ragazza davvero bellissima, una delle migliori del quartiere >> Disse Luna. << Molti si sono fatti avanti per chiedere la sua mano, però non è ancora stata promessa a nessuno. I suoi genitori la amano alla follia e sono molto gelosi di lei, inoltre snobbano chiunque non abbia un patrimonio molto alto, quindi non hanno ancora provato simpatia per nessuno dei pretendenti e sembrano riluttanti a darla in moglie. E anche Fleur ha sempre rifiutato tutti e dato poca confidenza ai corteggiatori. Pensate che qualcuno avevano messo in giro la voce che fosse lesbica, visto che snobba gli uomini! Ma era tutta invidia. >>
<< Quella là pensa solo a se stessa >> Borbottò Draco, intervenendo. << è piena di sé in un modo incredibile. Dubito che abbia il tempo per innamorarsi di qualcuno, che sia donna o uomo! >>
<< Come si vede che non capisci il cuore delle donne! >> Esclamò Ginny. Quando tutti si girarono a guardarla straniti, la ragazza capì di aver parlato troppo e arrossì di botto.

Alle sette del pomeriggio i quattro ragazzi tornarono a Gringott. Davanti a villa Malfoy trovarono la padrona di casa seduta nel grande giardino a leggere un libro; questa, appena sentì l’automobile avvicinarsi, balzò in piedi e, cercando di non far capire che fino ad allora non aveva fatto altro che aspettare con ansia il ritorno dei figli, raggiunse i ragazzi con passo elegante.

<< Oh, Draco, Luna, siete tornati! >> Li salutò, sorridendo, poi si rivolse a Harry e Ginny. << Buonasera. Com’è andata la vostra gita? >>
<< Benissimo! >> Esclamò subito Luna, entusiasta. Draco annuì distrattamente, ma Narcissa, osservando attentamente il suo volto, sembrò capire che il figlio in qualche modo si era davvero divertito – anche se non l’avrebbe mai ammesso.
<< Sì, è stata molto piacevole >> Confermò Harry, annuendo. Anche Ginny fece lo stesso.
<< Ne sono lieta. Allora grazie e arrivederci, ragazzi >> Disse infine Mrs. Malfoy, salutando con un cenno del capo. Harry e Ginny ricambiarono e poi si diressero verso casa.
<< Credi che Ron e Hermione abbiano fatto pace? >> Chiese la ragazza, apprensiva, mentre in lontananza si intravedeva già la loro villa. L’altro alzò le spalle.
<< Lo spero vivamente. Altrimenti mi sa che dobbiamo programmare un’altra gita per domani >>
<< Sicuramente i Malfoy saranno dei nostri! >> Ridacchiò Ginny, divertita.
<< Anche Draco? >>
<< Io dico di sì, Harry >> Disse la rossa, rivolgendo all’amico uno strano – e poco rassicurante – sorriso che lo fece rabbrividire. << Io dico di sì >>
<< Hai trovato un nuovo compagno di giochi, vedo >> Mormorò il ragazzo, ridacchiando, ma la gomitata prepotente dell’altra lo zittì.

<< Ron? Herm? >> Ginny entrò in casa per prima, guardandosi intorno. Si aspettava di tutto: Ron e Hermione che si picchiavano, Ron e Hermione che si urlavano dietro, Ron e Hermione che si baciavano. << Siamo tornati. Ci siete? >> Come risposta, dalla cucina arrivò un boato.
<< Oh cielo! >> Esclamò Harry, correndo insieme alla ragazza verso la stanza da cui era venuto il rumore. << Ma si stanno picchiando davvero? >> Raggiunta la cucina, ai due ragazzi si presentò una scena alquanto curiosa.
Hermione aveva indossato un grembiule bianco con degli enormi girasoli, regalo di qualche anno fa ricevuto da Ginny, e dei guantoni da cucina; aveva in mano un coltellaccio – i due nuovi arrivati sussultarono nel vederlo - e una scodella. Ron era accanto a lei, chinato per terra a raccogliere un enorme libro di cucina; indossava anch’esso un grembiule, questo blu con delle stelle, ed era tutto sporco di farina.
<< Oh, bentornati! >> Salutò Hermione sorridendo, posando il coltellaccio e tranquillizzando così i due amici. << Stavo insegnando – beh, cercando di insegnare – a Ron come cucinare qualcosa di minimamente commestibile. >>
<< Questi libri di cucina pesano un quintale >> Commentò di rimando il rosso, indicando il libro che prima era caduto a terra.
Harry e Ginny si scambiarono un’occhiata della serie “forse non è consigliabile lasciare soli troppo a lungo questi due”, poi scoppiarono a ridere, rincuorati.
Alla fine, almeno, Ron e Hermione avevano fatto pace… ed era questo l’importante!

Fine Capitolo Undici

Sono riuscita a pubblicare entro il tempo stabilito! Infatti oggi è proprio il 15! ;D Sono stata davvero brava, considerando che gli ultimi giorni di scuola sono durissimi e che io rischio seriamente di avere il debito in geografia (…che vergogna! -__-)!
Alla fine non ho resistito e ho fatto entrare in scena anche Cedric e Fleur! Come se la storia non fosse già abbastanza incasinata XD.
Vedo che “l’appello” della volta scorsa ha funzionato… infatti sono aumentate le recensioni! *_* Grazie a Valery, Faith Princi, mimmyna, Maky91, JulyChan, terry, dany e Master Ellie… le vostre recensioni mi rendono davvero felice!!

[Il capitolo 12 arriverà entro la fine di maggio.]

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Capitolo 13
*** Capitolo Dodici ***


Harry si guardò sconsolato allo specchio. Era un disastro, un completo disastro. Non ce l’avrebbe mai fatta.

<< Harry, hai rotto le palle! >> urlò Ron da fuori. << Non esiste che ti chiudi a chiave in bagno! Già ci sono Hermione e Ginny che hanno occupato quello di sopra… e poi cavolo, siamo fra uomini! >>

L’amico sospirò, scuotendo la testa e non staccando gli occhi dallo specchio. Ron non avrebbe mai potuto capire. Del resto lui non era nella sua stessa situazione… no, non avrebbe capito.
Forse doveva mandare all’aria tutto e chiudersi in casa. Forse doveva rinunciare alla festa in piscina, anche se aveva praticamente promesso a Luna di passare del tempo con lei.

<< Sei una femminuccia schifosa! >> ancora Ron.
<< Tu non puoi capire, nessuno può >> la voce lamentosa di Harry arrivò all’orecchio del rosso, che sbuffò sonoramente.
<< Harry, sei diventato frocio? >>
<< Ecco, vedi, non puoi capire! >>
<< Se mi dicesti cosa caz… cos’è che non capisco, magari potremmo parlarne meglio >> disse Ron, cercando di controllare la rabbia. Intanto lanciava occhiate nervose all’orologio, che implacabile si avvicinava sempre di più alle 19. E pensare che dovevano arrivare anche in anticipo…
<< Mi prenderesti in giro >>
<< Credimi, posso prenderti in giro anche adesso, se non mi fai entrare! >> silenzio. Ron decise di passare al contrattacco. << Harry Potter è una femminuccia, una mezza sega, e ha rifiutato la figlia dei Malfoy perché è più interessato al figlio maschio, Draco! >>
<< E va bene, entra! >> la porta del bagno si aprì come per magia e Ron si trovò davanti un infuriato Harry. Sorrise trionfante.
<< E Ronald Weasley vince! >> canticchiò, avvicinandosi al lavandino. << Allora, quale sarebbe il problema? >>
<< Non lo vedi?! >>
<< Sei grasso? >>
<< No! >> urlò Harry, però si lanciò un’occhiata dubbiosa allo specchio, preoccupato di scorgere qualche chilo di troppo.
<< Allora quale sarebbe il problema? >> il moro sospirò tristemente, rimase in silenzio per un attimo e infine parlò.
<< Sono bianco come una mozzarella >> Ron alzò un sopracciglio, gli lanciò un’occhiata e poi scoppiò a ridere. Harry si infuriò ancora di più e tentò di cacciarlo fuori dal bagno a calci.
<< Okay, okay, pace! >> esclamò Ron tra le risate, mentre l’altro incrociava le braccia e guardava altrove, offeso. << Certo che sei davvero una femminuccia! Harry, questi non sono veri problemi, suvvia! >>
<< Tu non puoi capire >> ripeté per l’ennesima volta l’altro. << Del resto tu, Ginny e Hermione siete molto più abbronzati di me. Tutti qui saranno più abbronzati di me! Ci farò una figuraccia, alla festa >>

Ron smise di ridere e lo guardò di nuovo, stavolta più a lungo e più attentamente. Harry ricambiò il suo sguardo, sconsolato, in attesa di una risposta. Infine il rosso incrociò le braccia, sospirò leggermente e scosse il capo. Harry lo interpretò come un brutto segno.

<< Insomma, vuoi dire qualcosa?! >> esclamò, ansioso.
<< Harry, tu sei davvero stupido >> decretò infine Ron. << Possibile che tu abbia gli occhi bendati? Non hai forse visto il colorito di Draco e Luna Malfoy? >>

Harry spalancò gli occhi, perplesso, poi capì. L’immagine dei fratelli Malfoy gli arrivò alla mente e quello che vide furono due ragazzi biondi e soprattutto bianchi, bianchi, bianchi. Tirò un sospiro di sollievo.

<< Grazie, Ron. Sei il migliore amico che si possa desiderare. >>
<< Lo so. Ora mi lasci il bagno? >>


<< Credo che Ron stia urlando al piano di sotto >> commentò Hermione, tentando di spazzolarsi i capelli indomabili.
<< E allora? >> replicò Ginny, intenta ad ammirare la sua immagine allo specchio. << Sto meglio col bikini o con quello intero? >>
<< Il bikini >> rispose Hermione. << Sei sua sorella, e forse sarebbe meglio che tu andassi a vedere cosa stanno combinando quei due >>
<< è un discorso che non sta in piedi >>
<< Non è che sei semplicemente pigra? >>
<< Potresti andarci benissimo anche tu! >>
<< Ma non sono sorella di nessuno dei due >>
<< Ma tu e Ron… beh… >> Ginny ghignò, lanciando un’occhiata eloquente all’amica. << Lo sappiamo, no? >>
<< Io non so un bel niente >> replicò Hermione, fingendo indifferenza. Ma un colorito più acceso del solito le aveva già illuminato le guance.
<< Avanti Herm, basta con queste pagliacciate! >> esclamò improvvisamente Ginny. << Io so benissimo che tu e Ron siete fatti per stare insieme e che vi mangiate con gli occhi. Credo che anche quello scemo di Harry lo sappia bene quanto me >>
<< Beh, è una vostra impressione! >> replicò Hermione a voce più acuta del solito.
<< Niente affatto >> disse Ginny, sicura. << Dai, confessa che Ron ti piace da impazzire! >>
<< Ron mi piace esattamente come mi piacete tu e Harry! >> strillò Hermione, sempre più rossa. Tentò di uscire dal bagno, ma l’amica le si parò davanti, ghignando malignamente. << E ora che fai? Vorrei uscire! >>
<< Non finché non avrai ammesso quello che provi per Ron >> replicò Ginny. << Ammetterlo a me e a te stessa è già un passo avanti per poi rivelarlo a lui >>
<< Io non ammetterò un bel niente! >>
<< D’accordo >> disse improvvisamente la rossa, e Hermione spalancò gli occhi, sorpresa.
<< Come? >>
<< D’accordo, okay, va bene, non dirmi niente >> ripeté Ginny. << Se davvero sei così sicura vuol dire che non provi proprio niente per lui >> l’altra aggrottò le sopracciglia. Dov’era la fregatura?
<< Dici sul serio? >>
<< Certo! Dai, ora muoviamoci, voglio arrivare il prima possibile alla festa >> Ginny fece per uscire dal bagno, poi si voltò un attimo verso Hermione. << Devo dire una cosa importante a Daphne >>
<< Daphne Grengrass? >> chiese l’altra, facendo una piccola smorfia. << Siete amiche? >>
<< Diciamo di sì >> rispose la rossa. << Sai, mi ha chiesto di darle una mano con Ron… dice che la fa impazzire >>

Per un attimo regnò il silenzio di tomba ed entrambe rimasero a guardarsi negli occhi, aspettando. Poi Hermione urlò e anche Harry e Ron, al piano di sotto, la udirono.

<< E va bene! >> strillò la riccia. << Hai vinto! Sì, lui mi piace, mi piace! Credo proprio che sia così! >> ammise, gesticolando, rossa come un peperone. Non si accorse nemmeno del ghigno trionfante sul volto di Ginny. << Quando lo vedo insieme ad altre ragazze mi arrabbio e divento gelosa, quando mi tratta male mi sento offesa e triste, quando fa l’idiota mi viene voglia di correggerlo per farlo diventare migliore! Sì, mi piace Ronald Weasley! >>

<< Okay, Herm, ma forse dovresti abbassare un po’ la voce, se non vuoi che lo venga a sapere anche il diretto interessato >> Hermione divenne improvvisamente pallida.


<< Finalmente siete pronte! >> commentò Harry, che indossava nel modo più indifferente possibile una giacca e dei pantaloni di jeans. Ginny lo guardò storto.
<< Non stai morendo di caldo?! >>
<< Lascialo perdere, ha un po’ di complessi >> disse Ron, e la sorella annuì. Harry arrossì.
<< Piantatela! >>

Hermione era rimasta in silenzio, evitando lo sguardo di tutti, in particolare quello di Ron. Si sentiva del tutto sottosopra per la rivelazione che aveva fatto a Ginny e a se stessa. Solo ora si rendeva conto, infatti, che non era mai riuscita ad ammettere a nessuno quello che provava per Ron. Questo perché nemmeno lei si era resa conto dei suoi sentimenti… accidenti, ora si sentiva così confusa! Forse però aveva ragione Ginny; ammetterlo era il primo passo verso la dichiarazione vera e propria. Peccato che Hermione arrossiva e andava in crisi al solo pensiero…

<< Eri tu che gridavi prima? >> la voce di Ron la fece ritornare alla realtà un po’ troppo bruscamente. Infatti la ragazza indietreggiò e lanciò un piccolo urlo. Il rosso rise. << Sembra di sì. Ma che ti prende oggi? >>

Hermione si sentì arrossire per l’ennesima volta. Lanciò un’occhiata a Ginny e Harry. La prima ghignava malignamente, il secondo la guardava senza capirci niente. Con molta fatica tornò a guardare Ron.

<< Niente che ti riguardi! >> esclamò, sorpassandolo e avviandosi verso l’uscita della casa. L’amico rimase sorpreso.
<< Ehi! >> replicò, offeso. << Ma che modi sono?! >>
<< Non ci siamo, ‘Mione, non ci siamo >> commentò Ginny quando Hermione la raggiunse, scuotendo la testa. La riccia avvampò.
<< Vuoi che ti tiri un pugno? >>
<< No grazie! >> replicò la rossa, rivolgendole un sorriso smagliante. Hermione sospirò, distrutta.


Era più di dieci minuti che Luna fissava due costumi interi, uno rosa e uno beige, senza riuscire a scegliere. Lanciò una breve occhiata all’orologio che segnava già le 18.30, poi sbuffò e lasciò cadere i costumi sul letto.
Si sentiva incredibilmente nervosa. Era praticamente la prima volta che andava a una festa organizzata per i giovani del quartiere; di solito andava solo a quelle dove erano invitati tutti i membri delle varie famiglie, e solo perché i genitori la obbligavano.
Non le piacevano le feste. Si annoiava e si sentiva sempre a disagio, fuori posto. Forse anche quella sera sarebbe dovuta rimanere a casa…
Luna sospirò e si sedette alla scrivania, pensierosa. Poi la sua attenzione venne catturata da un fazzoletto bianco ripiegato con cura in un angolo. Quella vista la fece sorridere e le sembrò di ritrovare un po’ di forza.
Si alzò dalla sedia e riafferrò decisa i due costumi. Li guardò ancora per un po’ e poi indossò quello beige, raccogliendosi i capelli in uno chigon. Si guardò allo specchio.

<< L’ho promesso a Harry >> disse a voce alta. << Gli ho promesso che sarei venuta, e così farò. Lo farò per lui e per me stessa >>

Sì, l’avrebbe fatto. Sarebbe andata alla festa e si sarebbe divertita da matti. Luna annuì, sorridendo alla sua immagine riflessa nello specchio, e uscì in fretta dalla camera. Poi si fermò nel corridoio.

<< Ma cosa mi metto sopra il costume?! >>


Draco si sentiva strano. Un po’ nervoso, un po’ seccato, un po’ ansioso di andare alla festa. A dire il vero era da un po’ che si sentiva strano.
Parlava di più e usciva più spesso di casa. E sembrava sempre immerso in pensieri confusi. Anche gli altri membri della famiglia se n’erano accorti. Stranamente, Luna era quella che se n’era accorta meno, essendo piuttosto confusa anche lei, in quel periodo.
La madre Narcissa era invece la più preoccupata del cambiamento di Draco. Un giorno, mentre il figlio era in soggiorno a leggere tranquillamente un libro, gli si era parata davanti e gli aveva chiesto:

<< Si tratta di una donna, vero? >>

Draco era rimasto perplesso e non era riuscito a rispondere niente di preciso. Si era limitato a borbottare, infastidito, e a chiudersi in camera sua.
Narcissa invece ne aveva parlato al marito Lucius.

<< Draco è così strano in questo periodo >> disse una volta, mentre i due coniugi si stavano godendo un bagno rilassante nella loro jacuzzi.

<< L’ho notato anch’io >> rispose Lucius. << Sarà l’età >>
<< Io temo che ci sia di mezzo una donna >>
<< Temi? Non sarebbe ora che Draco si trovasse una moglie? >>
<< Ma è ancora così giovane, infondo! >> replicò Mrs. Malfoy, facendo una smorfia. Il marito sghignazzò e la prese tra le braccia.
<< Ho capito >> disse. << Sei gelosa di questa misteriosa ragazza! >>
<< Non sono affatto gelosa! >> esclamò lei, arrossendo leggermente. << è solo che… insomma, è il nostro Draco! è il nostro primogenito ed è il nostro preferito… io ci tengo a lui! >>
<< Anche io, Narcissa, ma credimi, non hai ragione di preoccuparti. Non credo che si tratti di una donna >>
<< Davvero? >> chiese la moglie, poco convinta.
<< Davvero. Vedrai, prima o poi verrà a dirci così che lo preoccupa. O forse gli passerà tutto nel giro di pochi giorni >>

Però a Draco non era ancora passato, e Narcissa continuava a lanciargli occhiate sospettose.
Per questo il biondo non vedeva l’ora di andare alla festa dei Grengrass per allontanarsi dall’occhio vigile della madre. Sì, era sicuramente per questo che aveva voglia di andare alla festa.

<< Chi viene stasera? >> chiese la madre, quando Draco scese al piano terra seguito da Luna. Il figlio fece spallucce.
<< Pansy, Zabini, credo, i Weasley… >>
<< Vengono i Weasley? >> Narcissa aggrottò un sopracciglio. << Nei sei sicuro? Non ce li vedo a una festa del genere. Secondo me non vengono >> anche Draco aggrottò un sopracciglio, sentendosi improvvisamente infastidito.
<< Oh no, vengono davvero >> intervenne Luna. << Ne sono sicura >>
<< Ah, d’accordo. Divertitevi >> li salutò la madre, e i due fratelli uscirono.
<< Come fai ad essere così sicura che verranno? >> chiese il ragazzo alla sorella.
<< Me l’ha detto Harry >> spiegò lei, allegra. Improvvisamente anche il morale di Draco migliorò, inspiegabilmente.

Fine Capitolo Dodici

Due giorni fa mi sono messa a giocare un po’ a The Sims per farmi tornare l’ispirazione, e finalmente è venuto fuori questo capitolo.
Grazie ai miei pazienti lettori: Master Ellie (che mi ammazzerà per il ritardo), mimmyna, terry, Faith Princi, JulyChan e Valery.

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Capitolo 14
*** Capitolo Tredici ***


Luna era decisamente nervosa. Era arrivata alla festa dei Grengrass da appena mezz’ora e già aveva bevuto tre drink non alcolici e due bicchieri di birra… beh, quasi due.

<< Draco! >> Protestò la ragazza quando il fratello le strappò di mano il secondo bicchiere e lo bevve al posto suo.
<< Non sai reggere bene l’alcool >> Spiegò con semplicità lui. << Se ti avessi lasciata bere ora saresti già sbronza. >>
<< Non è vero! >> Replicò lei, anche se nel profondo sapeva che il fratello aveva ragione. << è che sono nervosa, Harry non è ancora arrivato… >>
<< Il tuo fidanzatino non è ancora arrivato >> Le fece il verso Draco, e lei lo fulminò con un’occhiataccia. << Forse è vero che i Weasley non vengono >> Lo disse con indifferenza, ma in realtà si era reso conto di anch’esso aspettare con impazienza l’arrivo dei nuovi del quartiere. Anche lui si stava annoiando e desiderava battibeccare un po’ con Ginny per ammazzare la noia.
<< Eccoli! >> Esclamò all’improvviso Luna, facendolo sussultare, e corse incontro ai quattro ragazzi. Dopo averla guardata un po’, Draco si decise a seguirla.

<< Benvenuti! >> Shirley accolse con un sorriso Harry, Ginny, Ron e Hermione. Quest’ultima ricambiò il sorriso.
<< Scusa per il ritardo. Ci avevi persino detto di venire prima… mi dispiace moltissimo. >>
<< Oh, non ti preoccupare, fa niente >> Rispose Shirley. << Beh, fate pure come se foste a casa vostra. >> Dopo questo si allontanò in fretta. Ron aggrottò la fronte.
<< Che accoglienza… >> Commentò. << Ma dove corre? >>
<< Avrà da fare… >> Disse Harry, poi tutti e quattro lanciarono un’esclamazione di sorpresa quando videro Shirley scambiarsi un bacio passionale con un giovane uomo, che l’attendeva in piscina.
<< Già, ha decisamente da fare… >> Commentò Ginny, ridacchiando.
<< Ciao! >> Luna arrivò in quel momento e rivolse a tutti e quattro un largo sorriso. << Sono felice che siate arrivati >>
<< Ciao Luna, scusa se ti abbiamo fatto aspettare >> Harry le sorrise. Nel frattempo arrivò anche Draco.
<< Weasley >> Salutò con voce strascicata, ammiccando ai quattro.
<< A dire il vero non siamo tutti Weasley >> Precisò Hermione, perfettina come al solito. << Io sono Granger e lui è Potter >> Draco le diede una breve occhiata, poi si rivolse a Ginny.
<< Cerchi il tuo amante, Weasley? Piantala di guardarti intorno come una scema >> Effettivamente la ragazza già da un po’ cercava i volti di Cedric e Fleur in mezzo alla folla. I tre avevano infatti deciso di parlare meglio della “missione” alla festa dei Grengrass.
<< No, e se anche fosse non sarebbero affari tuoi! >> Replicò lei, leggermente rossa. Draco le sorrise, sprezzante.
<< Tutto è affar mio. Del resto sono il rampollo della famiglia più ricca del quartiere… >>
<< Malfoy, sei odioso quando fai così! >>
<< Lo so, per questo mi comporto così; per farti arrabbiare >>

In breve Draco e Ginny rimasero soli a battibeccare, e Luna condusse gli altri tre al tavolo dei rinfreschi. Proprio in quel momento Mathilda li raggiunse, sorridendo raggiante, e strinse con energia la mano di Ron.

<< Che piacere vederti, Ronald! >> Disse, continuando a stringergli la mano. Lui accennò un sorriso, ma gli venne fuori una smorfia infastidita. << Salve anche a te, Hermione… Luna… e tu, bel moro? >>
<< Harry… Potter >> Rispose il “bel moro”, guardando Mathilda con sguardo critico. Luna trattenne a stento una risatina.
<< Beh, cosa mi dici? >> Continuò la più piccola dei Grengrass, rivolgendosi solamente a Ron, con tono confidenziale. Hermione la guardò storto, ma nessuno sembrò accorgersene.
<< Andiamo a fare un bagno? >> Propose Luna, e Harry subito si affrettò a seguirla, trascinando con sé Hermione, che tuttavia continuava a fissare contrariata Ron e Mathilda.
<< Niente di speciale… >> Mormorò il rosso, guardando gli amici che si allontanavano con rabbia. Vigliacchi, l’avevo abbandonato alla mercé di Mathilda!
<< Oh, suvvia, sono certa che la tua vita è così interessante! >>
<< No, davvero, niente di nuovo. La mia vita non è… >>
<< Buonasera, Ronald. >>
<< Buonasera… >> Ron fu estremamente sollevato di poter interrompere la conversazione con Mathilda, ma quando vide colei che lo aveva salutato si sentì gelare. << …Daphne. >> Immediatamente gli tornò alla mente l’episodio poco piacevole che vedeva lei trovarsi davanti lui, che indossava solo una maglietta e dei boxer. Avrebbe voluto sprofondare dalla vergogna.
<< Volevo presentarti un mio carissimo amico, Blaise Zabini >> Continuò la bella ragazza; indossava un bikini viola molto elegante che Ron faceva il possibile per non guardare. << Blay, lui è Ronald Weasley. >>
<< Molto piacere >> Blaise Zabini era un ragazzo della stessa età di Daphne e Ron, dalla pelle scura e dagli occhi profondi. Aveva un portamento molto elegante ed educato. << Davvero bello il tuo costume, Ronald. Eppure non mi sembra di marca, vero? >> Daphne notò lo sguardo stralunato del rosso e scoppiò a ridere.
<< Oh, non preoccuparti Ron. Blaise non è gay, è solo ossessionato dalla moda. >>
<< Ed è senza dubbio il ragazzo più fashion del quartiere! >> Esclamò Mathilda, sospirando sognante e rivolgendo un sorrisone al moro. Lui annuì distrattamente, non nascondendo però una certa soddisfazione.
<< Capisco >> Mormorò Ron, sempre più a disagio. << Beh, grazie… ehm… ci facciamo un bagno? >> Propose, indicando una piscina alla sue spalle. Gli altri tre lo guardarono un po’ stralunati.
<< D’accordo >> Acconsentì infine Daphne. << Vuoi proprio farlo in quella dei… ehm, nudisti? >>
<< Nudisti?! >> L’urlo di Ron venne udito anche dalle persone vicine.

<< Fate spesso feste di questo genere? >> Chiese Ginny, accettando il drink che Draco le porgeva. Lui fece spallucce.
<< Abbastanza, sì. La gente si diverte >> Indicò la piscina dei nudisti, dove in quel momento un ragazzo del tutto sbronzo si stava gettando in acqua. << Ovviamente non è tutta così poco… elegante, per fortuna. Per questo c’è la seconda piscina che è per la gente normale >> Indicò un’altra piscina, poco più grande della prima.
<< Accidenti, due piscine… >> Commentò Ginny, colpita. << I Grengrass sono ricchi, eh? >>
<< Non quanto me >> Replicò Draco con indifferenza.

Lei lo guardò in tralice. Malfoy rimaneva sempre Malfoy. Però doveva dire che la sua compagnia non le risultava più fastidiosa come all’inizio… quella sera era riuscita a fare anche qualche discorso civile, con lui.
Improvvisamente si rese conto che da quando era arrivata alla festa era rimasta tutto il tempo a parlare con lui. Si sentì un po’ a disagio.
Improvvisamente una palla di carta atterrò sulla testa di Draco. Ginny si guardò intorno, perplessa, cercando di capire chi avesse lanciato il messaggio. Con orrore vide Fleur, nascosta dietro il tavolo dei rinfreschi, che indicava un po’ se stessa, un po’ il biglietto e un po’ Ginny. Capendo che il messaggio era in realtà destinato a lei e che probabilmente c’erano scritte cose che Draco non avrebbe dovuto sapere, la rossa strappò con decisione il biglietto dalle mani del ragazzo.

<< Ehi! Ma che fai?! >> Protestò lui.
<< è un messaggio indirizzato a me >>
<< Come lo sai? >>
<< Lo so e basta >>
<< Oh >> Draco ghignò, incrociando le braccia. << Lo stavi aspettando. Ma allora è vero che hai il moroso… e brava Weasley… >>
<< Non è vero! >> Sibilò lei; in quell’istante il ragazzo, cogliendola di sorpresa, le strappò il biglietto e iniziò a leggerlo. << Waah! Ridammelo subito!! >>
<< Fatti trovare tra mezz’ora dietro la casa, dalla parte opposta alle piscine >> Lesse lui ad alta voce. << Oh, romantico >>
<< Piantala, non è quello che pensi >> Gli prese nuovamente il biglietto e lo strappò. << E comunque non andrò all’appuntamento >> Disse, decisa, sperando che così Draco dimenticasse il messaggio e non si presentasse anch’esso, rovinando tutto.
<< Sei piena di segreti, Ginny >> Commentò il biondo, sorseggiando un drink e guardandola con occhi profondi e un mezzo ghigno stampato in faccia. Sotto il suo sguardo, lei si sentì improvvisamente imbarazzata e a disagio.
<< Non sono l’unica, Draco >> Rispose infine, ostentando un sorriso sicuro.

<< Ehi, ma c’è Luna Lunatica! >> Una voce acuta e stridula fece sobbalzare Harry, Hermione e Luna, che si girarono e si trovarono davanti una ragazza della loro età, chiaramente ubriaca fradicia.
<< Ignoriamola >> Disse subito Harry, e istintivamente prese la bionda per mano, per condurla via. Improvvisamente sentiva il bisogno di proteggerla. Hermione annuì e fece per allontanarsi.
<< è vero! >> Sfortunatamente i tre furono fermati da altri ragazzi, anch’essi sbronzi. << Ma guarda, stavolta non è rimasta a casa dalla mamma >>
<< Dimentichi che probabilmente la signora Malfoy non è neanche sua madre >> Ridacchiò con cattiveria la ragazza. Harry e Hermione rimasero molto sorpresi per quella rivelazione, mentre il volto di Luna si rabbuiò.
<< Già, in realtà Lunatica è figlia di una poveraccia >> Un altro ragazzo scoppiò fragorosamente a ridere, avvicinandosi barcollando ai tre. << Stracciona! Sei una stracciona in realtà. Non dovresti stare qui! >>

Il ragazzo fece per continuare, ma improvvisamente Harry gli si avvicinò di più e lo colpì con un pugno al viso. Le reazioni dei presenti furono delle più disparate; Hermione sbarrò gli occhi e urlò “Harry, no!”, anche se ormai era troppo tardi; Luna, i cui occhi erano già da un po’ pieni di lacrime, lanciò un grido strozzato e si avvicinò ai due; gli altri ragazzi urlarono di rabbia e fecero per avventarsi su Harry.
Ma poco prima che potesse iniziare la rissa un ragazzo robusto bloccò con decisione i litiganti, aiutato da Shirley e altri che erano tempestivamente accorsi.

<< Ha iniziato quel bastardo! >> Ululò il ragazzo che aveva ricevuto il pugno.
<< Non è vero, sono stati loro ad attaccar briga! >> Strillò Hermione con decisione e rabbia, puntando un indice accusatorio contro il ragazzo.
<< Non mi interessa! >> La voce autoritaria e profonda dell’uomo robusto zittì tutti. << Non me ne frega un cazzo di chi ha iniziato e del perché volevate farvi a botte. Quello che mi interessa è che non facciate casini in casa della mia futura moglie. Sono stato chiaro? Se vi vedo ancora fare qualcosa del genere vi butterò fuori personalmente! >> Shirley gli si avvicinò, sorridendo, e lo baciò sulla guancia. Gli altri presenti non poterono fare a meno di esclamare, increduli:
<< Futura moglie?! >>

Ginny si guardò attentamente intorno. Tutti erano occupati a bere, ridere, chiacchierare o pomiciare; nessuno sembrava interessato a lei.
Draco era dove l’aveva lasciato, al bordo della piscina insieme a Pansy Parkinson e Michael Wann. Ginny tirò un breve sospiro di sollievo e, cercando di non dare nell’occhio, si diresse velocemente verso il retro della casa.
Lo trovò deserto. Tuttavia si guardò ancora intorno, in cerca di eventuali coppiette che, in cerca dell’intimità, si fossero rifugiate lì; ancora nessuno.
Rimase quindi ferma ad aspettare, impaziente, e subito dopo si sentì toccare la spalla. Si girò e si trovò davanti Cedric e Fleur.

<< Finalmonte! >> Esclamò la bionda, incrociando le braccia scocciata. << Ci hai messo un sacco >>
<< Suvvia, Fleur, sii carina >> L’ammonì Cedric. Ginny immaginò che il ragazzo fosse ormai abituato al caratteraccio della ragazza e che avesse imparato come trattarla. << Grazie per essere venuta >> Disse poi, rivolto alla rossa. << Ti ha seguito qualcuno? >>
<< Credo di no. No, non ho visto nessuno di sospetto >>
<< E Malfoy? >> Chiese Fleur, sospettosa. << Ha letto il messaggio! >>
<< Cosa?! >> Esclamò Cedric, perdendo la calma e il sangue freddo che lo contraddistinguevano. Ginny si affrettò a tranquillizzare i due amanti segreti.
<< L’ho controllato attentamente e sono certa che non si presenterà. Ora passiamo agli… ehm, affari >>
<< Alla missione >> Dissero in coro Cedric e Fleur. Ginny annuì.
<< Mi avete detto che dobbiamo agire in fretta perché i signori Diggory intendono maritare al più presto il figlio con Cho Chang, giusto? >> Fleur, sentendo nominare il nome della fidanzata ufficiale di Cedric, che lei ovviamente odiava con tutto il cuore, fece una smorfia, mentre l’altro annuì, depresso. << E fin qui ci siamo. Ma cosa dovrei fare io, precisamente? >>
<< Non sta a noi dirlo >> Disse Cedric. << Ti abbiamo notata per il tuo carattere forte e risoluto. Ma sei tu che devi inventarti qualcosa >>
<< è così >> Annuì Fleur. Ginny spalancò gli occhi.
<< Cosa?! Quindi mi date carta bianca?! >> I due annuirono vigorosamente. << Ma non è mica facile! In pratica devo aiutarvi a farvi diventare una coppia ufficiale, quando tutto il mondo – o almeno, tutta Gringott – è convinta che Cedric debba sposare Cho Chang! Non è mica facile! >>
<< Questa non l’avevo ancora sentita >> La voce strascicata e divertita di Draco risuonò nell’oscurità, e i tre si girarono con orrore verso il ragazzo, che si era avvicinato.
<< Merda! >> Imprecarono, mentre il biondo rivolgeva a tutti il suo miglior ghigno sadico.



Sono in partenza! Eh sì, anche io sto per partire per una seconda e più lunga vacanza al mare. Tornerò a metà agosto, circa, quindi fino ad allora niente fanfics. Beh, del resto ormai non c’è più nessuno, su EFP, quindi non credo che sentirete troppo la mancanza delle mie storie… Una volta tornata, però, aspettatevi nuovi capitoli e nuove fanfics!
Buone vacanze a tutti!

Grazie a Faith Princi, Mary, Marty92, Valery e JulyChan per le recensioni ^^.

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Capitolo 15
*** Capitolo Quattordici ***


Fleur iniziò ad imprecare a voce alta in lingua francese. Cedric si mise una mano tra i capelli, sconsolato. Ginny guardò per un po’ Draco, indecisa sul da farsi, e alla fine concluse che aveva voglia di schiaffeggiarlo. Lui sembrò accorgersene e alzò le mani a mo’ di scusa.

<< Ehi, ehi, calmiamoci! >> esclamò, ridacchiando leggermente. Fu allora che Cedric perse la sua abituale calma ed esplose.
<< Calmiamoci?! Malfoy, hai rovinato tutto! Ora è andato tutto a monte! Non c’è più speranza! >> in sottofondo le urla francesi di Fleur sembravano i lamenti di un pazzo. Ginny, che era una ragazza sveglia, decise che era ora di prendere in mano la situazione.
<< No, c’è ancora speranza >> disse, decisa. Si rivolse a Draco. << Se tu non dici niente, non ci sarà problema >>
<< Uhm, non so >> biascicò lui, sadico. << Cosa mi date in cambio? >> Fleur smise un attimo di urlare e lanciò un’occhiata languida a Ginny, che intuendo le intenzioni della francese arrossì di botto.
<< Non se ne parla!! >> esclamò. La bionda tornò a imprecare in francese e Cedric iniziò a mormorare frasi sconnesse tra sé e sé, sempre più simile a un pazzo suicida. Draco incrociò le braccia, tranquillamente.
<< Sentite, secondo me la fate un po’ lunga. Guardate che io non sono così pettegolo >>
<< Quindi non dirai niente? >> chiese Ginny, speranzosa. Draco ghignò.
<< Se mi date qualcosa in cambio. Mi annoio molto ultimamente, quindi… non so, potreste comprarmi un auto >>
<< Ehi! >> protestò la rossa, scandalizzata. << Guarda che qui sei tu il riccone schifoso! >>
<< Ho solo fatto una proposta >>

<< Futura moglie?! >>
<< Ebbene sì, è così! >> esclamò Shirley, mentre l’attenzione generale si era spostata su di lei e sul fidanzato. << Io, Shirley Grengrass, sposerò Kevin Zabini entro la fine di questo mese. Siete tutti invitata, a meno che non facciate troppo casino >> il suo futuro sposo annuì sorridendo beatamente, poi la baciò con trasporto.

Le reazioni alla sconvolgente notizia furono diverse. Un ragazzo, sicuramente un corteggiatore incallito di Shirley, cadde a terra svenuto. Tre ragazze, sicuramente fans di Kevin, scoppiarono in lacrime. Qualcuno esultò, urlando qualcosa tipo “evviva il banchetto nuziale!”, qualcun altro borbottò contrariato. Mathilda iniziò a saltellare lì intorno, felicissima come se fosse il suo matrimonio. Harry, Luna ed Hermione si scambiarono delle occhiate perplesse.

<< Non me l’aspettavo >> disse infine la riccia.
<< Alla feste non succedono spesso cose del genere, vero? >> chiese Harry alla bionda. Lei annuì.
<< Già! A volte c’era qualcuno sbronzo che faceva a botte con un altro, oppure c’era qualcun altro che dichiarava di essere un transessuale, ma un annuncio di matrimonio mai >> Harry e Hermione, all’udire la parola “transessuale”, le lanciarono un’occhiata perplessa e sconvolta, e Luna scoppiò a ridere. << Scherzavo! Anche io scherzo, sapete? >>
<< Aah >> commentò Harry, sempre più sconvolto e sfinito per gli avvenimenti della serata, poi propose: << Che dite, andiamo a fare una passeggiata fuori? >> Luna accettò subito, ma Hermione si guardò intorno titubante.
<< Prima vorrei vedere che fine hanno fatto Ron e Ginny >> disse infine. I tre si salutarono, e la riccia iniziò la sua ricerca.

<< Daphne! Devi fare qualcosaaa! >> esclamò urlando un ragazzo mezzo – o forse del tutto - sbronzo, buttandosi addosso alla figlia di mezzo dei Grengrass. Lei se lo scrollò di dosso senza indugio.
<< Cosa?! Ma sei scemo, Theodore? >>
<< Puzza di alcool >> la informò Blaise, annusandolo leggermente. Ron si grattò la testa, perplesso. Possibile che non ci fosse nessuno sobrio a quella festa?
<< Ron! Eccoti qui! >> esclamò Hermione, raggiungendoli di corsa. Il rosso tirò un impercettibile sospiro di sollievo. Qualcuno sobrio c’era…
<< Aiutami Daphne, ti prego! >> continuava ad urlare Theodore, unico figlio dei Nott. << Tu sai che io l’amo! >>
<< Ma chi? >> si ritrovarono a chiedere Ron e Hermione, avidi di notizie. Blaise alzò le spalle con indifferenza.
<< Boh, forse è Shirley >>
<< Certo che è lei! E si sposa! >> pronunciò l’ultima parola come se fosse una bestemmia. Daphne spalancò gli occhi.
<< Con Kevin?! >> esclamò, incredula.
<< Con mio fratello?! >> esclamò Blaise, ancora più incredulo. Theodore annuì con veemenza, mentre in lui si riaccendeva la speranza. Magari Daphne avrebbe convinto la sorella a rinunciare al matrimonio…
<< Ma è fantastico! >> urlò però la ragazza, dopo aver superato il primo momento di incredulità. Blaise fece lo stesso, abbracciandola allegramente.
<< Oh, devo pensare a cosa mettermi al matrimonio! >> esclamò eccitato. << Dici che Kevin mi nominerà testimone? >>
<< Ma certamente, Blay! Ah, sarà un matrimonio con i fiocchi! >>
<< Shirley Zabini! Suona proprio bene! >> i due amici continuarono a festeggiare ancora per un po’, sotto gli sguardi divertiti ma un po’ perplessi di Ron e Hermione, e Theodore se ne andò, sconsolato e affranto.
<< Neanche voi sapevate niente, quindi? >> chiese poi il rosso, interessato. Daphne scosse la testa.
<< Shirley è sempre stata molto riservata riguardo la sua vita sentimentale… ah, ma quei due sono una coppia perfetta! >>
<< Concordo! >> esclamò Blaise, soddisfatto. In quel momento giunse anche Mathilda, che, con enorme sollievo di Ron, ignorò il rosso e la riccia e iniziò subito a parlare con Daphne e Blaise del matrimonio.
<< Che dici, andiamo a fare un giro…? >> propose Hermione, guardando l’amico titubante. Con sua enorme gioia, lui accettò subito.
<< Certo! L’atmosfera si è fatta troppo… pesante >>

<< Oh, adesso basta!!! Piantatela di urlare, mi sta venendo il mal di testa!! E tu, razza di idiota, piantala di guardarmi con quel sorrisetto sadico stampato in faccia! >>

Dopo l’arrivo indesiderato di Draco, la “tranquilla” conversazione di Ginny, Fleur e Cedric era decisamente precipitata. La bionda non aveva ancora smesso di imprecare, rigorosamente in lingua francese; il suo amante aveva iniziato anch’esso ad urlare frasi sconnesse; il biondo guardava un po’ tutti, in particolare Ginny, col suo sorriso sadico; infine, la sventurata rossa tentava invano di riportare la calma.

<< State zitti!!! Se non la piantate vado di là e racconto tutto! >> quest’ultima minaccia di Ginny sembrò funzionare, infatti Fleur e Cedric si zittirono, guardandosi intorno circospetti. La rossa tirò un sospiro di sollievo, tentando di recuperare il fiato. Draco scoppiò a ridere.
<< Cos’è che ti sembra tanto divertente? >> gli chiese Ginny, fulminandolo con un’occhiataccia. Lui ghignò.
<< Tu. Mi fai morire >>
<< Vuoi che ti faccia morire davvero, così risolviamo questo casino?! >> sibilò Ginny furiosa, e lui trattenne a fatica un’altra risata. << Sentite, dobbiamo venirne fuori >>
<< E come? >> chiese Cedric. << Lo ammazziamo davvero? >>
<< Io non voglio sporcarmi le mani! >> esclamò Fleur, scandalizzata.
<< Ma no che non lo ammazziamo! >> disse Ginny, sconvolta. << Okay, calma, calma. Ho bisogno di pensare >> la rossa iniziò a torturarsi il labbro inferiore, lanciando brevi occhiate a tutti i presenti. Cedric la guardava speranzoso, Draco la guardava divertito e Fleur preferiva guardare il biondo in modo profondamente ostile. Infine, Ginny esclamò. << Ci sonooo! >>
<< Cioè? >> chiesero tutti e tre in coro, sinceramente interessati. La rossa si rivolse a Draco, con una decisione che ricordava in modo inquietante quello della madre.
<< Hai detto che ultimamente ti annoi, vero? >>
<< Abbastanza >> rispose lui, alzando le spalle.
<< Perfetto. Ora, questo è il mio piano. Cedric e Fleur faranno finta di niente ancora per qualche giorno, mentre io elaboro un piano. Per quel che riguarda Draco… beh, visto che ti annoi e non sai cosa fare, mi aiuterai a trovare un modo per far fidanzare ufficialmente Cedric e Fleur >> per un attimo tutti rimasero in silenzio, poi il biondo scoppiò a ridere.
<< Questa è fantastica, Weasley >> sghignazzò. << Ehi, un attimo, ma dici sul serio? >>
<< Certo! >> strillò lei, esasperata. << Dai, non è una buona idea? Devi solo tenere la bocca chiusa e pensare a qualcosa di minimamente utile… >>
<< Uhm… >> borbottò Draco, perplesso e poco convinto. << Beh… >>
<< Muoviti a rispondere! >> esclamò Fleur, accigliata. Cedric annuì vigorosamente.
<< Allora? >> chiese Ginny, in ansia. Draco guardò tutti quanti e alla fine sospirò.
<< E va bene, direi che si può fare. Per ora >>

<< Ti stai divertendo? >> chiese Harry, distogliendo lo sguardo dal cielo stellato e dedicando tutta la sua attenzione a Luna. Lei rise.
<< Beh, non so. Insomma… è una serata un po’ assurda, ma a me piacciono le cose assurde >>
<< Quindi è un sì? >> Luna rise ancora.
<< Sì >>
<< Bene >> rimasero un po’ a silenzio, entrambi intenti a guardare il cielo illuminato solo dalle stelle e dalla luna, poi Harry continuò. << Mi dispiace per quello che ha detto quel bastardo… >>
<< Non ti preoccupare. Succede di continuo >>
<< Oh >> Harry era confuso. Non sapeva bene cosa dire… avrebbe voluto sapere di più a riguardo, ma non voleva essere ficcanaso. A sorpresa, fu Luna a parlare di nuovo.
<< Sai, credo che sia vero. Cioè… molto probabilmente io sono davvero una figlia illegittima >>
<< Perché lo pensi? >>
<< Beh, andiamo! >> Luna accennò una risata triste. << Si vede, no? I Malfoy hanno qualcosa che affascina la gente… qualcosa che li fa odiare e rispettare… io non ho niente di tutto questo. Non so spiegarti bene, ma… credo che tu capisca, vero? >> Harry rimase un po’ in silenzio a riflettere. Effettivamente Luna aveva ragione. C’era qualcosa in lei che nessuno dei Malfoy possedeva, e viceversa. A volte la bionda sembrava davvero un’estranea, se messa insieme agli altri tre.
<< Hai ragione >> ammise infine. << Questo ti fa stare male? >> Luna sospirò.
<< Beh, un po’. Ma infondo non mi importa. Non troppo, almeno >> sospirò di nuovo, poi disse: << Sono stanca, credo che tornerò a casa >>
<< Ti accompagno >> disse immediatamente Harry.
<< Non ti disturbare >>
<< Non è un disturbo, è un piacere >>

Luna si ritrovò ad arrossire di gioia, e fu lieta che al buio il ragazzo non potesse vederla. Ma sì… infondo quella serata non era andata così male. Anzi. Grazie ad Harry si era divertita… si era sentita più sicura.
Camminarono fino alla poco distante villa dei Malfoy, scambiandosi ogni tanto qualche commento sulla festa e gli invitati. Una volta arrivati, Luna si girò a salutare Harry.

<< Grazie di tutto. È stata una bella serata, davvero >> disse, sorridendo sinceramente. L’altro ricambiò.
<< Ne sono felice. Allora verrai ad altri party? >>
<< Se vieni tu… >> rispose lei, ma subito dopo arrossì, imbarazzata. Iniziò a balbettare qualcosa: << Cioè… volevo dire… ehm… >> Harry rise, prendendola alla sprovvista.
<< Non ti preoccupare. Lo prendo come un complimento >>
<< Non sono brava a fare i complimenti >>
<< Lo sei >> poi Harry si sporse leggermente, e i battiti del cuore di Luna accelerarono. Quando il ragazzo le baciò dolcemente la guancia, la ragazza si sentì di nuovo infiammare. << Buonanotte, Luna >>
<< Buonanotte, Harry >> rispose, sorridendo gioiosa. Il ragazzo fece per allontanarsi, ma la bionda, sorprendo lui e se stessa, seguì il suo istinto e lo abbracciò da dietro, scoccandogli anch’essa un bacio sulla guancia. Dopo un primo momento di imbarazzo, Harry le sorrise e le scompigliò affettuosamente i capelli biondi. Poi si allontanò nella notte, lasciando Luna a guardarlo, felice come non mai.

<< Che ne pensi della festa? >> chiese Ron, lanciando un’occhiata dubbiosa a una coppietta intenta a fare cose sconce. Hermione seguì il suo sguardo e si accigliò, contrariata.
<< Beh, mi aspettavo gente un po’ migliore >>
<< Capisco cosa intendi. Sono tutte persone di basso profilo >>
<< Ovvero sono tutti fuori di testa >>
<< E pensare che sono aristocratici! >>
<< Siamo più aristocratici noi, mi pare >> ridacchiò Hermione. Senza accorgersene avevano imboccato l’uscita, ormai stanchi della festa decisamente degenerata. Shirley si staccò un secondo da Kevin giusto per salutarli, poi i due si avviarono verso la loro casa.
<< Un attimo! >> sbottò all’improvviso Ron. << Dov’è Ginny? >>
<< Forse è già tornata a casa con Harry >> ipotizzò Hermione, facendo spallucce. Il rosso non sembrava convinto.
<< Forse è meglio se torno indietro >> borbottò infatti, facendo dietrofront. Ma questo per la pazienza della riccia era decisamente troppo, così Hermione si piazzò davanti a lui, sbarrandogli la strada con uno sguardo deciso che mandava saette e che fece sussultare Ron.
<< Adesso basta! Tua sorella è maggiorenne e vaccinata, può cavarsela da sola! >> esclamò, con un tono autoritario simile a quello di mamma Weasley che intimorì non poco il ragazzo. << E poi ti sembra carino piantarmi qui in asso per andare a vedere come sta tua sorella?! >>
<< S-Scusa… >> mormorò Ron, senza fiato per la sorpresa. Hermione borbottò qualcosa, poi gli prese la mano, facendo diventare le guance e le orecchie del ragazzo di un rosso porpora, e lo trascino con sé fino in casa. Arrivarono nell’ingresso senza dire una parola, poi Hermione mollò la presa, questa volta sconfortando enormemente Ron, e si preparò a dire qualcosa.
<< Beh, buonanotte >> disse con un tono a metà tra lo stanco e l’arrabbiato, poi fece per avviarsi su per le scale. Fu allora che qualcosa scattò dentro di Ron e, prima che qualcuno dei due potesse fare o dire alcunché, le loro labbra si unirono in un bacio dapprima timido e impacciato, poi sempre più audace e passionale. Il ragazzo si ritrovò a spingere dolcemente Hermione contro il muro, passandole con dolcezza una mano tra i capelli, mentre lei si rilassava, aggrappandosi alle sue spalle. Sicuramente se Ron si fosse fermato a pensare si sarebbe staccato all’istante, ma – fortunatamente? – ora non aveva proprio tempo per pensare alcunché, se non che sentire la pelle e i capelli ribelli di Hermione sotto le sue mani era una sensazione fantastica, inferiore soltanto alle emozioni che gli provocava averla finalmente baciata… alla fine si staccarono, entrambi rossi e incapaci di staccare gli occhi l’uno dall’altra. Poi il cervello di Ron tornò a funzionare e lui borbottò qualcosa che assomigliava a “buonanotte”, poi salì in fretta le scale e si rifugiò in camera.



Ehi, come va? Non sono un miraggio, fidatevi ^__-. Dopo aver sospeso per diverso tempo questa storia sono tornata. La storia si fa sempre più intricata, ma finalmente sembra che ci siano degli sviluppi nelle coppie... che ne dite del bacio tra Ron ed Herm? Mi sono divertita a scriverlo, e spero che voi vi divertiate a leggerlo… era la prima volta che descrivevo una scena così romantica e passionale tra questi due, anche se li amo da impazzire *__*.
Recensire è d’obbligo!

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Capitolo 16
*** Capitolo Quindici ***


<< Draco! >> esclamò con voce imperiosa Mrs Malfoy, irrompendo in camera del figlio e svegliandolo bruscamente. Lui borbottò qualcosa e ficcò la testa sotto il cuscino. << Tesoro devo parlarti >>
<< Dopo pranzo >> si lagnò il figlio. << Ieri sono andato a letto a un orario terrificante >>
<< è importante >> decretò Narcissa con una strana voce lamentosa. Draco aprì un occhio per guardarla. Sembrava parecchio scossa.
<< Ma che è successo? >> brontolò, aprendo anche l’altro occhio. Lei sospirò gravemente.
<< Hai una donna, vero? >> chiese poi con voce stridula, guardandolo con uno sguardo da cucciolo bisognoso d’affetto. << Perché non mi dici mai queste cose? >>
<< Mamma, ti prego! >> si lagnò Draco, ricacciandosi sotto il cuscino. Ma Narcissa glielo strappò bruscamente.
<< Sarò forte, però tu devi dirmi la verità! È Daphne Grengrass? È una gran bella ragazza, ed è intelligente, però… >>
<< Non c’è nessuna donna! >>
<< Ah! Pansy Parkinson! Immagino che per lei sia il massimo della gioia… >>
<< Ma mi ascolti quando parlo?! >>
<< No, non dirmelo! Ho capito, è una di quelli nuovi… Ginny Weasley, la maniaca, giusto?! >>
<< Mamma >> disse Draco, guardandola e imponendosi di stare calmo, << Non ho nessuna donna, nessuna fidanzata, nessuna amante e non sono gay! Sono felicemente single, l’unica donna della mia vita sei tu, contenta?! >> Narcissa finse indifferenza, ma non nascose molto bene il suo sguardo soddisfatto.
<< Me lo giuri? >>
<< Sì, ora posso continuare a dormire? >>
<< Davvero davvero? Sicuro che non hai un storiella con Ginny Weasley? >>
<< Nooo! Ti giuro che fra me e quella là non ci sarà mai niente >> proprio in quel momento bussarono alla porta; Narcissa mormorò un “avanti” distratto, e Mary fece il suo ingresso.
<< è arrivata la signorina Ginny Weasley per il signorino Draco >>
<< Cosa? >> esclamarono in coro i due Malfoy, impossibile dire chi dei due più sconvolto. Narcissa balzò in piedi e seguì Mary fuori dalla stanza. Al piano di sotto, nell’ingresso, la figurina esile di Ginny Weasley si guardava intorno distrattamente.
<< Oh, buongiorno signora Malfoy! >> salutò con un sorriso gioioso, e l’altra per poco non rispose con una smorfia disgustata.
<< ‘giorno >> borbottò, guardandola con una luce poco amichevole negli occhi.
<< Draco è nella sua stanza? >> chiese Ginny, salendo le scale con tranquillità assoluta.
<< Sì, sta dorm… >>
<< Grazie! A presto allora! >> cinguettò la rossa, e con un ultimo sorriso - irritante, a detta di Mrs Malfoy – si infilò nella stanza del biondo.
<< Weasley! >> ululò molto poco aristocraticamente Draco quando la vide entrare. Si tirò la coperta quasi fin sopra la testa.
<< Sei una femminuccia, te l’hanno mai detto? >> commentò Ginny col solito tono allegro e spensierato – Draco si chiese come faceva ad essere così sveglia e, soprattutto, di buon umore di mattina presto. Il biondo lanciò un’occhiata alla sveglia. Beh, in effetti erano le 11.30…
<< Vuoi chiudere quella maledetta porta? >> borbottò, mentre la ragazza si guardava intorno incuriosita. Esasperato uscì dal letto e la chiuse da sé, e Ginny ebbe modo di ammirare il suo torace ben scolpito. Lanciò un fischio di apprezzamento.
<< Cos’hai detto? >> sibilò lui guardandola malissimo, le guance più rosse del solito. Lei fece spallucce.
<< Hai un bello stereo >>
<< Va bene, Ginny >> borbottò poco amichevolmente lui, mettendosi una maglia. << Cosa vuoi? >>
<< Parlarti della discussione che abbiamo avuto ieri sera >>
<< Ma che stai blaterando? >>
<< Vedo che siamo molto svegli stamattina! Mi riferisco alla storia di Cedric e Fleur, scemo >>
<< Ah, già… >> mormorò lui, grattandosi la testa. << A che conclusione eravamo arrivati? >>
<< Credo che tu ieri abbia esagerato con l’alcool. Comunque siamo d’accordo che tu mi aiuti a trovare un modo per metterli insieme >>
<< Beh… >> brontolò Draco, ma Ginny lo interruppe.
<< Ah no, non puoi tornare indietro! Ormai abbiamo deciso così >> lui si lasciò sfuggire un sospiro contrariato. << Allora, che idee hai? >>
<< Ma che ne so, mi sono appena svegliato! >> esclamò Draco. << Le idee non me le sogno, io >>
<< Neanche io, sfortunatamente >> commentò distrattamente Ginny. << Comunque tu conosci molto meglio di me le varie famiglie del quartiere, comprese quelle Diggory, Delacour e Chang, quindi… hai delle informazioni interessanti? >> Draco stava per rispondere poco gentilmente che no, non aveva delle informazioni interessanti e voleva tornare a letto, ma lei si accomodò sulla sedia della sua scrivania e rimase a guardarlo in attesa. Il giovane Malfoy sbuffò leggermente.
<< Beh, Cedric e Cho Chang si conoscono da quando sono piccoli e i due sono promessi praticamente da sempre. La Chang ha sempre dimostrato un attaccamento quasi eccessivo a Diggory, mentre lui un po’ meno… e infatti si è visto >> sogghignò, alludendo a Fleur. << Cho sembra contrariata dalle attenzioni che il fidanzato non le dedica, ed è sempre più lamentosa. Per quel che riguarda i Delacour, sono gelosissimi della figlia e disprezzano tutti i possibili pretendenti, come lei del resto… anche se direi che vanno abbastanza d’accordo con i Diggory >>
<< è chiaro che il problema è Cho Chang >> rifletté Ginny. << Se eliminiamo lei è fatta >>
<< “Eliminiamo”…? >>
<< In senso buono, non ti allarmare! >>
<< Conoscendoti mi aspettavo il peggio >>
<< Il solito simpaticone >>


Harry era seduto in cucina da circa un quarto d’ora, aspettando impazientemente una colazione che non arrivava. O per meglio dire aspettando Hermione, la cuoca di casa, che incredibilmente non si era ancora alzata. Harry sbuffò. Ginny era uscita presto e lui aveva più voglia di prendere uno schiaffo che di cucinare qualcosa. Però il suo stomaco brontolava…
Proprio in quel momento udì dei passi leggeri nel corridoio e balzò in piedi, speranzoso. Quando Hermione entrò nella cucina, guardandosi prudentemente intorno, lui le saltò addosso, abbracciandola commosso.

<< Grazie al cielo, Herm! Sto morendo di fame >> lei lanciò un urletto di disappunto e se lo scrollò di dosso.
<< Scusa, ma non voglio altri equivoci >> borbottò, lanciando un’occhiata preoccupata al corridoio. Harry fece spallucce.
<< Non c’è problema. Cucini qualcosa? >>
<< Harry, mi stupisco di te! Pensavo che fossero Ginny e Ron quelli pigri e scansafatiche… >>
<< Ma tu cucini così bene, e io sono tanto stanco… >>
<< Vorrà dire che nel pomeriggio mi aiuterai a pulire i bagni >> disse tranquillamente Hermione, e Harry spalancò gli occhi verdi.
<< Cosa?! È uno scherzo? >>
<< Ti sembro una che scherza su queste cose? >>
<< Ma così sei perfida >> piagnucolò Harry, sedendosi al tavolo mentre Hermione iniziava a cucinare, fischiettando – perfidamente, a detta dell’amico bruno.
<< Ron? >> chiese la riccia dopo un po’, lanciando un’occhiata al corridoio. Harry alzò le spalle.
<< A giudicare da come ronfava, credo che non sarà dei nostri tanto presto. Ginny è uscita >>
<< Ah >>
<< Ma è successo qualcosa tra te e Ron? >> chiese innocentemente Harry, lanciandole un’occhiata sospettosa. Capì di aver indovinato quando Hermione lasciò cadere malamente la scatola delle uova, che fortunatamente non si ruppe.
<< Cosa? >> fece lei, nascondendo il volto arrossato all’amico. E lei che pensava che Harry fosse tonto e non si accorgesse di niente!
<< Vi siete baciati?! >> esclamò l’altro, incredulo. Per poco la scatola delle uova non cadde di nuovo.
<< Ma perché tutte queste domande?! >>
<< Ti comporti in modo troppo strano >> Harry sfoderò un irritante sorriso a tremila denti. << Questa poi, ormai non ci speravo più >>
<< Ti prego, evita di parlarne! >> esclamò Hermione imbarazzata. << è stato un incidente, non succederà più… >>
<< Come non succederà più?! >>
<< Ecco… >> mormorò lei, sempre più rossa. << è stato un bacio… casuale, e non credo che Ron volesse davvero fare quello che ha fatto >>
<< Quanti problemi che ti fai, Herm! >> commentò Harry, scuotendo la testa. << Tu sei cotta di lui e lui e cotto di te. È semplice e lineare. Io non vedo tutte queste complicazioni >>
<< Complicazioni di prima mattina? >> chiese Ron, entrando mezzo addormentato nella cucina. La scatola delle uova rischiò per la terza volta di cadere, Hermione si girò di scatto verso i fornelli e Harry si trattenne dallo scoppiare a ridere. << Ma che c’è? >> Ron lanciò un’occhiata a Hermione, come se la vedesse per la prima volta, e sembrò svegliarsi di colpo. Si sedette goffamente a tavola, le orecchie rosse e lo sguardo basso. In quel momento rientrò Ginny.
<< Ciao pigroni! >> salutò allegramente, sedendosi con loro. << Herm, ti conviene preparare un pranzo, più che una colazione, sono le 12 passate >>
<< Le feste sono stancanti >> commentò Ron, lanciando un’occhiata alla sorella. << Come mai già in piedi? >>
<< Dovevo andare a casa Malfoy >> rispose lei con una tranquillità quasi anormale. Il fratello spalancò gli occhi.
<< Cosa? >>
<< Ginny sta seducendo il figlio dei Malfoy, ricordi? >> fece Harry ancora più tranquillamente della rossa. Questa sbottò.
<< Ma non è vero! >>
<< Sarà meglio, quello là non mi piace affatto >> borbottò Ron. Hermione si trattenne dal commentare “tanto per cambiare”.
<< Comunque l’ho invitato oggi pomeriggio >> continuò Ginny, e Ron per poco non si soffocò col suo caffè.
<< Come l’hai invitato?! >>
<< Non sai cosa vuol dire invitare? >>
<< Certo che lo so! >>
<< Beh, ho fatto quello >>
<< Ma allora ti dai davvero da fare! >> ridacchiò Hermione, strizzando l’occhio all’amica. Questa arrossì leggermente.
<< Ma no, stiamo solo facendo amicizia… >>
<< Certo, dicono tutti così! >> esclamò Ron, scandalizzato. << Senti, Ginny, finché si scherzava era un conto, ma adesso stai esagerando! D’accordo che vuoi fare la mantenuta, ma sedurre quello stronzo di Malfoy mi sembra troppo! >>
<< Stai dicendo solo un mucchio di cavolate!! >> esclamò Ginny parecchio imbarazzata. << Tu ti inventi le cose! E non devi ascoltare quello che dice quell’idiota di Harry >>
<< Grazie Gin, sei sempre così gentile >>
<< Dai, ragazzi, smettetela di litigare! >> implorò Hermione, mettendosi davanti a loro. << Ora mangiamo, okay? >> il suo sguardo si soffermò troppo a lungo su Ron, ed entrambi si ritrovarono ad arrossire di colpo. Ginny li guardò un po’, poi il suo volto si illuminò, come se avesse capito improvvisamente tutto.
<< Scusate, ma voi… >> iniziò emozionata, ma Harry si affrettò a zittirla con un calcio. << Ahio! >> si lamentò, guardandola storto. Lui fece spallucce, sorridendo stupidamente.


Quel pomeriggio Draco si ritrovò suo malgrado davanti all’ex villa Robson. Non riusciva a credere di essersi fatto convincere da quella Weasley a venire a casa sua per discutere su come dividere Cedric e Cho… era tutto troppo assurdo per essere vero.
Sbuffò, lanciando un’occhiata dubbiosa alla villa. Poi sollevò la mano, facendo per suonare il campanello, ma proprio in quel momento la porta si aprì di colpo e Ginny lo trascinò dentro, circospetta e veloce.

<< Non fiatare! >> gli sibilò preoccupata, interrompendolo prima che potesse dire alcunché.
<< Cosa? >> chiese perplesso. Lei lo guardò malissimo.
<< Ti ho detto di non fiatare! Se ti becca mio fratello mi fa una scenata esagerata >> Draco avrebbe voluto replicare, ma l’occhiataccia di Ginny lo zittì subito. Seguì la ragazza al piano di sopra, e solo quando la rossa chiuse la porta della sua stanza si azzardò a parlare.
<< Cosa centra tuo fratello? >>
<< Lascia perdere >> borbottò lei, arrossendo. Draco la guardò perplesso, ma lei lo interruppe prima che potesse indagare oltre. << Mi è venuta una gran bella idea >>
<< Sono tutto orecchi >>
<< Dobbiamo trovare qualcuno che corteggi Cho >> la frase di Ginny fu seguita da un silenzio imbarazzato, che alla fine fu rotto da Draco.
<< Scusa, non sono sicuro di aver capito bene >>
<< Dobbiamo trovare qualcuno che corteggi Cho >> ripeté lei come se fosse la cosa più normale del mondo.
<< Non ho mai sentito niente di così stupido! >> esclamò Draco sconvolto. << Corteggiarla! Che idiozia, non funzionerà mai! >>
<< Ma sì, invece! >> replicò con veemenza Ginny. << Diremo a Cedric di comportarsi il più freddamente possibile – dubito che per lui sarà difficile -, e subito dopo le faremo incontrare quest’uomo perfetto che la corteggerà senza sosta, facendole perdere la testa! >>
<< Cho è follemente innamorata di Cedric >>
<< Almeno proviamoci! Sono sicura che se ti metti d’impegno Cho si innamorerà di te >>
<< COME SCUSA?!? >> urlò Draco senza alcun ritegno. << Io dovrei corteggiare Cho?! >>
<< Mi sembra una buona idea >>
<< Non se ne parla! Possiamo anche provare con questo tuo piano assurdo, ma io non farò un bel niente! >>
<< Quante storie che fai >> brontolò Ginny. << E va bene, forse potremmo convincere Harry >>
<< è così stupido? >> chiese sarcastico Draco. Ginny alzò le spalle con indifferenza.
<< Abbastanza >>
<< E va bene. Proviamoci >>

Un attimo dopo, sempre stando molto attenti a non farsi scoprire da Ron, erano in camera di Harry.

<< Harry, ti piacerebbe ricevere lo stereo nuovo di Draco in cambio di un lavoretto? >> cinguettò Ginny. Draco sobbalzò e la guardò malissimo.
<< Il mio stereo non si tocca!! >> strillò. Harry guardò entrambi con aria perplessa.
<< Non ho capito bene >>
<< Hai ragione, è piuttosto stupido >> borbottò Draco, guardandolo con astio. Il moro ricambiò.
<< Okay, veniamo subito al dunque. Cosa ne pensi di Cho Chang? L’hai presente? >>
<< Oh, sì >> Harry sorrise stupidamente. << Sì, ho presente >>
<< Bella ragazza, vero? >>
<< Ah sì. Una bellezza particolare, e non solo perché è cinese… >>
<< Quindi ti piace? >>
<< Beh, non ci ho mai parlato… però da lontano sembra davvero stupenda >>
<< Fantastico. Quindi non avrai problemi a corteggiarla per un po’, giusto? >> Harry stava per annuire col solito sorriso stupido, ma all’ultimo comprese il vero significato di quelle parole.
<< Cosa?! >>


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Capitolo 17
*** Capitolo Sedici ***


Luna gironzolava davanti all’ex villa Robson da una mezzoretta, ormai, e ancora non si decideva a bussare. Non si era mai sentita così nervosa, non riusciva a calmarsi in nessun modo. Non faceva che ripetersi che aspettare era peggio, e che se faceva tutto in fretta sarebbe stato meglio, assolutamente indolore, e alla fine tutto sarebbe andato a gonfie vele. O almeno così sperava.

<< Oh, non ho speranza! >> esplose Luna. Proprio in quel momento la porta della villa si aprì e la bionda, dalla sorpresa, indietreggiò di scatto e scivolò, trovandosi ben presto seduta per terra.
<< Luna? >> chiese Draco con gli occhi sbarrati, guardandola come se fosse un alieno. Ginny aveva pressoché la stessa espressione, ma poi scoppiò a ridere e offrì a Luna una mano per rialzarsi.
<< Ehi, ciao! Tutto bene? Ti abbiamo spaventato? >> le chiese, sforzandosi di smettere di ridere.
<< Ehm, sì, scusate >> mormorò la bionda, il cui viso era diventato di tutti i colori. Dopo averla fissata ancora un po’, Draco abbandonò finalmente l’espressione sconvolta per indossarne una seccata.
<< Ti ha mandato nostra madre? >> chiese sospettoso. Ginny li guardò senza capire, e anche Luna si fece sorpresa.
<< No, sono venuta per… >> la bionda arrossì tutto d’un colpo, desiderando ardentemente di sprofondare. << …salutare Harry >> per un attimo il silenzio calò sul gruppetto, finché Ginny non esclamò, tutta un sorriso:
<< Oh, certo! Fai pure! È in camera sua >> così dicendo si fece da parte per far entrare Luna, che la ringraziò con voce flebile e si dileguò in fretta verso la camera di Harry. Draco sbuffò.
<< Luna non è normale. Si è fissata con Potter solo perché è l’unico abbastanza deficiente da assecondarla nelle sue pazzie. Dovrebbe smetterla di frequentarlo, lui la influenza negativamente >>
<< Come sei cattivo! >> esclamò Ginny sconvolta. << E poi si vede proprio che sei un uomo, infatti non capisci niente! >> concluse, prendendo un’aria più romantica e sognante. Draco la guardò con tant’occhi.
<< Weasley, stai bene? >>
<< Benissimo. Ti accompagno a casa >>
<< Non ci provare >> borbottò il biondo con astio. Stavolta fu Ginny a guardarlo con tant’occhi.
<< Cosa?! >>
<< Lascia perdere. A proposito, è meglio se per un po’ non ti fai vedere a casa mia >>
<< Perché? >> chiese Ginny sempre più sconvolta e sconsolata. Draco si sentì quasi in colpa.
<< Diciamo che mia madre non ti trova molto simpatica >>
<< Oh! >> mormorò la rossa, distogliendo da lui lo sguardo esterrefatto. Draco cercò di consolarla.
<< Dai, Weasley, non è tutto questo dramma. Vedrai che col tempo… >>
<< Non c’è problema! >> esclamò Ginny all’improvviso, rivolgendogli un sorriso smagliante. Nonostante tutto, Draco non si sentì per niente rassicurato. E a ragione. << Vorrà dire che mi impegnerò per esserle simpatica! >>
<< NO! >> esclamò Draco terrorizzato, ma Ginny non lo ascoltava più.
<< Oh, sì, è un piano perfetto. Sono sempre stata simpatica alle madri, la saprò conquistare. Ci penserò su con molta attenzione. Dai, ora vai a casa, così tua madre vedrà che sono una brava ragazza e ti faccio tornare a casa prima di sera! >> disse con un sorriso smagliante, ignorando totalmente lo sguardo sconvolto di Draco. << Ciao ciao! >> e così dicendo gli sbatté letteralmente la porta in faccia. Il biondo si incamminò pigramente verso casa sua, sul viso la stessa espressione sconvolta.
<< Non so perché, ma ho un orribile presentimento >>

Ripensando a tutta la faccenda, Harry si sentì un perfetto idiota. Ma come aveva fatto ad accettare? Okay, era stato ricattato. E gli era anche stato promesso un fantomatico premio, a cui in realtà credeva ben poco, ma era stato comunque un idiota a farsi coinvolgere in quel piano strampalato. E non gli avevano neanche spiegato il perché di tutto quel casino! Aveva sempre saputo che Ginny era una pazza pericolosa e diabolica, ma non immaginava che in coppia con Draco Malfoy potesse diventare ancora peggio. Comunque, nonostante quei due fossero pazzi, erano senza dubbio più furbi di lui – erano dei geni del male, ed erano riusciti a incastrarlo. Minacciando di diffondere per tutto il quartiere la cassetta con una registrazione che lui aveva fatto da sbronzo – Harry aveva sempre saputo che quella cassetta sarebbe stata la sua rovina -, Ginny lo aveva convinto a partecipare, e Draco aveva blaterato qualcosa a proposito di un aiuto sul lavoro. Così la sera stessa si sarebbe dovuto recare in città, nello stesso ristorante in cui avrebbero cenato le famiglie Chang e Malfoy, e con l’aiuto di Draco e Ginny avrebbe dovuto iniziare la sua missione suicida di corteggiamento. Stava già iniziando ad immaginare tutte le cose che sarebbero potute andare storte quando qualcuno bussò alla porta.

<< Avanti >> mormorò a metà tra lo sconsolato e il curioso. Non sapeva che in una casa piena di pazzi come quella fosse tornato di moda bussare. Quando Ron e Ginny avevamo bisogno di lui faceva un ingresso trionfale molto chiassoso e rigorosamente senza bussare, e Hermione, seppur entrasse con più educazione, era stata contagiata e aveva perso in breve quell’abitudine. Infatti ad entrare fu Luna, che quando lo vide arrossì furiosamente e balbettò qualcosa. << Ciao Luna. Entra pure >> la salutò con un sorriso Harry, notando a malapena il suo turbamento. Era ancora troppo angosciato per la sua missione suicida.
<< Stai bene? >> gli chiese timidamente la ragazza, accettando l’invito del ragazzo e sedendosi sul letto di fronte a lui.
<< Abbastanza bene, grazie >> fece lui. << E tu? >>
<< Anche io >> mormorò lei. I suoi occhi vagavano terrorizzati per la stanza, evitando accuratamente di incontrare quelli di Harry, e solo in quel momento Luna si rese conto che quella era la prima volta che entrava nella camera del ragazzo. Avendo realizzato ciò spalancò gli occhi e impallidì immediatamente, e un cambio di espressione così repentino non poté non essere colto da Harry, che la guardò terrorizzato.
<< Luna! Tutto bene?! >> le chiese sconvolto. Lei tornò rossa e annuì rapidamente, incapace di dire qualsiasi cosa. << Perché quella faccia? >>
<< Oh, ho un po’ caldo >> disse lei, accennando un sorriso nervoso. << Tutto okay. Senti Harry… >> iniziò, ma subito la voce le si affievolì. Harry la guardò curioso, e Luna si sentì sprofondare per la millesima volta in quella giornata. Forse era ancora in tempo per tornare indietro! Ma no, ormai aveva deciso, ci aveva pensato bene, e doveva farlo… voleva assolutamente provarci! Al massimo… beh… al massimo Harry non l’avrebbe guardata in faccia per il resto della sua vita. Al pensiero impallidì nuovamente, e se ne accorse dall’espressione nuovamente terrorizzata di Harry, e cercò di controllarsi. << Ti va di uscire con me domani sera? >> chiese con voce leggermente stridula. Ecco, ora si sentiva davvero sul punto di svenire. Ma doveva resistere almeno fino a quando Harry non avrebbe risposto! Iniziò a farsi aria con una mano, respirando a fondo e sentendosi sempre più idiota. Se Draco l’avesse vista in quel momento, le sarebbe scoppiato a ridere in faccia. O, forse, le sarebbe saltato addosso con un coltello. Tutto sommato era più probabile la seconda opzione, considerato che i suoi genitori erano Lucius e Narcissa Malfoy.
<< Certo, volentieri >> sorrise Harry tutto tranquillo. Luna iniziò a rilassarsi. << Chiedo anche a Ginny e agli altri >>
<< Oh, ecco >> Luna tornò di tutti i colori. << Intendevo… uscire noi due da soli >>
<< Oh! >> esclamò Harry, e finalmente anche lui realizzò la situazione e arrossì. Luna lo guardò ansiosamente. << Oh… certo… >> mormorò lui imbarazzatissimo, balbettando leggermente. Più lui si agitava, più Luna si tranquillizzava, sicura che il peggio fosse passato. << Certo, mi piacerebbe molto >> concluse infine con un sorriso. La bionda gli rispose con un sorriso radioso.
<< Perfetto! Allora ti passo a prendere domani sera alle otto >> disse, balzando in piedi e dirigendosi verso la porta. Sentiva che non avrebbe potuto resistere un minuto di più lì dentro, altrimenti sarebbe svenuta – o avrebbe iniziato ad urlare per la gioia. Ma Harry la fermò.
<< Facciamo che ti vengo a prendere io >> ridacchiò. Luna arrossì leggermente, annuendo, poi lo salutò con un cenno della mano e si precipitò fuori.

Harry rimase per un po’ a fissare il punto dov’era sparita col sorriso sulle labbra, poi si lasciò cadere sul letto, fantasticando sull’intera faccenda. Luna gli aveva chiesto un appuntamento… Luna! Non ci poteva credere. Non aveva mai pensato seriamente che potesse accadere una situazione del genere tra loro due, ma ora che ci era dentro non poteva fare a meno di esserne felice, molto felice… aveva appena iniziato a fantasticare su come sarebbe potuta andare la serata che si ricordò di qualcosa, e balzò a sedere sul letto con un’espressione terrorizzata dipinta sul volto.

<< Merda! Ginnyyyyy!! >>

<< Luna ti ha chiesto di uscire?! >> esclamò Ginny entusiasta, con un’aria sognante che ben poco le si addiceva. Harry la fissò in cagnesco.
<< Già, e grazie a te e a quell’impiastro del tuo nuovo fidanzato andrà tutto a rotoli! >>
<< Primo, non ho nessun nuovo fidanzato! >> esclamò Ginny minacciosamente, tutta rossa un po’ per l’imbarazzo e un po’ per l’irritazione. << Secondo, il piano non si cambia! Non devi impegnarti seriamente con Cho, basterà che tu le faccia la corte quando Luna non c’è! E Draco mi ha detto che stasera lei rimarrà a casa, quindi nessun problema. Sarà un flirt innocuo >>
<< Io non voglio nessun flirt! >>
<< Okay, sarà meno di un flirt! Ma lo farai, Harry James Potter, eccome se lo farai!! >> ruggì minacciosamente la rossa. << Non vuoi che i nostri nuovi vicini scoprano come puoi diventare molesto da sbronzo, giusto?! >>
<< Ti odio con tutto il cuore, Ginevra Molly Weasley! >> ruggì a voce ancora più alta Harry, e così dicendo scese al piano di sotto brontolando ad alta voce. Ginny sbuffò, ravvivandosi i capelli. Harry come al solito si faceva troppi problemi, ma tutto sarebbe andato alla grande, ne era certa. O almeno sperava.

Era tutta la giornata che Ron e Hermione si evitavano accuratamente, sentendosi entrambi dei veri idioti, senza avere però il coraggio di parlarsi. Alla fine Ron, obbligato dal suo orgoglio virile, si decise a fare il primo passo: del resto era stato lui a baciarla, ed era lui l’uomo, diamine! Quindi toccava a lui agire. Facendosi forza con questi pensieri, bussò molto delicatamente alla porta di Hermione.

<< Avanti >> fece la voce della ragazza, e Ron entrò timidamente. Hermione, che era seduta a leggere un libro, non appena lo vide si alzò in piedi di scatto, arrossendo furiosamente. << Ciao, Ron >>
<< Ciao, Hermione >> rispose Ron, sentendo le orecchie diventare del colore dei suoi capelli.
<< Tutto bene? >> chiese lei, accennando un sorriso imbarazzato. Lui ricambiò.
<< Benissimo. Stupendamente >>
<< Bene >> Hermione si morsicò il labbro, evitando di guardarlo.<< Anch’io >>
<< Oh! Sì? Bene, bene… >> Ron si grattò la testa, sorridendole stupidamente. Lei ricambiò, ma stavolta il suo sorriso forzato assomigliò di più a una smorfia nervosa. Alla fine Ron sospirò, sconsolato, e la guardò con decisione. << Senti, Hermione… scusami per ieri sera. Per quel… bacio… >> deglutì, studiando preoccupato la sua reazione. << Ecco, non avrei dovuto. Ti ho messo a disagio e non voleva. Mi dispiace, non succederà più >> Oh, magari potesse succedere di nuovo! urlava lamentosa una voce nella sua testa, ma Ron si costrinse a zittirla. Hermione era rimasta immobile, col volto inespressivo, e il ragazzo non sapeva davvero cosa aspettarsi. Incapace di rimanere lì a guardarla, si girò per andarsene, ma proprio in quel momento sentì i passi di Hermione affrettarsi verso di lui e, girandosi sorpreso verso di lei, sentì le sue labbra baciarlo con decisione e desiderio, mentre lei lo abbracciava con slancio. Totalmente sconvolto, fece fatica a mantenere l’equilibrio, ma si sbrigò a rispondere al bacio con entusiasmo. Una volta divisi, Hermione lo guardò con sguardo imbarazzato ma deciso.
<< Ronald Weasley >> borbottò minacciosa. << Sei un totale idiota >> in circostanze normali Ron si sarebbe preoccupato, ma visto che Hermione lo teneva ancora stretto a sé il ragazzo si concesse un sorriso imbarazzato. << Guarda che puoi baciarmi tutte le volte che vuoi >> concluse Hermione, arrossendo furiosamente. Ron spalancò gli occhi sorpreso, ma questa volta ci mise meno a riprendersi. Ridendo entusiasta, sollevò la ragazza da terra e le fece fare una giravolta, ignorando il suo grido contrariato. << Pazzo, mettimi giù!! >> strillò lei, stringendolo in una morsa terrorizzata. Lui rise più forte e le scoccò un bacio sulla fronte, stringendola a sé.
<< È valsa la pena di aspettare… >> mormorò estasiato, chiudendo gli occhi e accarezzando con dolcezza i capelli di Hermione. Lei sorrise, baciandolo sulla guancia.
<< Direi proprio di sì >>

<< Non ti preoccupare, andrai da sballo >> ripeté per la centesima volta Ginny, facendo irritare ancora di più Harry, che si sforzò di concentrarsi sulla guida. << Ricorda, le donne amano gli uomini timidi, ma che sappiano essere intraprendenti quando la situazione lo richiede >>
<< E gli uomini amano le donne che non li mettono in situazioni assurde! >> ringhiò Harry senza riuscire a trattenersi, guardandola malissimo. Ginny alzò gli occhi al cielo.
<< Cavolo, Harry, rilassati! Draco ti aiuterà >> replicò fiduciosa. Harry sbuffò, evitando di dirle che secondo lui mai, neanche in un universo parallelo, Draco lo avrebbe aiutato. << Oh, eccoci qui! >> a queste parole l’uomo si ridestò dai suoi pensieri omicidi e tornò nervoso, stringendo convulsamente il volante. << Harry, ricorda, non corteggiarla troppo davanti ai genitori >> ripeté ancora Ginny, ma ormai l’uomo non l’ascoltava più. << Aspetta dopo la cena, quando andremo nella sala da ballo >>
<< Morirò prima >> bisbigliò con voce strozzata Harry, ma Ginny non lo sentì – o fece finta di non sentirlo – e scese dalla macchina.
<< Dai, pensa che è per una buona causa >> tentò di nuovo di consolarlo la rossa.
Già, pensò con rabbia difficilmente repressa Harry, una causa a me oscura!

All’interno del lussuoso ristorante Lucius e Mr Chang erano impegnati in una fitta conversione d’affari – i due lavoravano nella stessa azienda, come la maggior parte dei capofamiglia del quartiere, mentre le signore discutevano amabilmente degli ultimi vestiti comprati. Draco e Cho, invece, scrutavano i menu silenziosamente. Luna era rimasta a casa fingendo un mal di testa terribile; doveva assolutamente passare in rassegna tutti i vestiti eleganti che non si era mai messa e che giacevano da secoli nell’armadio, cercando di decidere quale sarebbe stato il più adatto per l’appuntamento con Harry. Sconsolata si era resa conto che non sapevano ancora dove sarebbero andati, e così era difficile scegliere un abito che fosse adatto per ogni occasione, e questo rendeva tutto ancora più difficile. Eppure non voleva vestirsi semplicemente come al solito, voleva sbalordire Harry! Ma come?
Tornando a Draco e Cho, i due si erano scambiati appena qualche parola, essendo poco in confidenza e ciascuno impegnato nei propri pensieri. Cho sbadigliava, annoiata, e pensava al suo Cedric, che quella sera le aveva dato buca, dicendo che aveva un terribile mal di testa – una scusa che evidentemente era molto diffusa al quartiere Gringott, ma che stavolta era stata usata per evitare una serata con la fidanzata e passarne una con l’amante. Non era la prima volta che Cedric l’abbandonava all’ultimo minuto, e lei era veramente infelice. E poi ultimamente il suo fidanzato era così freddo con lei, mentre Cho aveva il disperato bisogno di attenzioni e coccole! Oh, sì, si sentiva davvero infelice.
Draco, invece, lanciava in continuazione occhiate nervose all’entrata del ristornate, attendendo impaziente l’arrivo di Harry e Ginny e cercando di convincersi che tutta quella situazione assurda sarebbe potuta finire neanche troppo male, tutto sommato. Ma come al solito il suo pessimismo gli rendeva molto difficile l’auto convincimento. Dopo un’ennesima occhiata impaziente, Draco vide i due entrare nel ristornate fingendo nonchalance – o meglio, Ginny fingeva nonchalance, mentre Harry si fissava le scarpe, sforzandosi disperatamente di non guardarsi intorno terrorizzato. Draco sospirò, cercando di nuovo di farsi forza, invano. Era arrivato il suo momento.

<< Oh, salve! >> esclamò, alzandosi in piedi per salutare Harry e Ginny, sentendosi profondamente ridicolo.
<< Oh, che combinazione! >> esclamò la rossa, sfoderando un sorriso smagliante a cui per poco Draco non rispose con una smorfia. << Buonasera, signori Malfoy! >>
<> rispose Narcissa con uno sguardo di fuoco. Draco deglutì preoccupato. << Buonasera, signor Potter >>
<< Signori Chang, questi sono Ginny Weasley e Harry Potter >> li presentò pomposamente il biondo. << Potter lavora nella vostra stessa azienda >>
<< Oh, ma certo, mi ricordo >> Mr Chang accennò un sorriso di convenienza. << Perché non vi unite a noi? >>
<< Ottima idea >> fecero in coro Draco e Ginny, mentre Harry, ricevuta una gomitata dalla rossa, sorrise stupidamente a Cho. Questa, sorpresa, ricambiò timidamente, osservando il giovane con più attenzione mentre questo si sedeva al loro tavolo. Era carino, senz’ombra di dubbio; aveva due occhi smeraldo fantastici. Tuttavia aveva qualcosa di strano che non riusciva a spiegarsi… ma no, forse era solo una sua impressione!
<< Questa è mia figlia, Cho >> la presentò il padre. Ginny lanciò una breve occhiata a Harry, poi sorrise amichevolmente e strinse la mano della ragazza. Quando venne il turno di Harry, questo deglutì nervosamente e, pregando tutti i santi di cui aveva anche solo sentito nominare, le baciò la mano. Cho strabuzzò gli occhi, sorpresa, e arrossì, ma gli sorrise gentilmente, chiaramente lusingata. I genitori non sembrarono fare caso alla cosa, e Draco e Ginny si scambiarono uno sguardo sollevato. Nonostante quel piccolo successo Harry non sembrava molto rassicurato, tuttavia sorrise ancora a Cho e iniziò a sfogliare il menu.



Dopo secoli, Neighbours rivede la luce del sole... ehm, già. Su Lost avevo promesso che avrei ripreso anche questa storia, e così eccomi qui, con la promessa di non lasciarla più a marcire come avevo fatto. Farò di tutto per mantenerla, anche se il blocco dello scrittore è davvero una brutta bestia ç__ç... scusatemi! Spero di riuscire a farmi perdonare. Considerato che ne ho già scritto metà, il prossimo capitolo dovrebbe arrivare a breve.

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Capitolo 18
*** Capitolo Diciassette ***


La cena andò piuttosto bene, salvo qualche frecciatina di Narcissa verso Ginny, a cui la ragazza rispose sempre con un sorriso e delle parole amabili, cercando di farsela simpatica, mentre Draco nascondeva a fatica un’espressione agonizzante che mostrava molto chiaramente il suo ardente desiderio di sprofondare. Harry e Cho parlarono tranquillamente del più e del meno, mentre il ragazzo ripassava mentalmente tutti i consigli di Ginny su come conquistare una donna, cercando di auto convincersi che non poteva essere poi tanto difficile… invano.
Finita la cena il gruppo si diresse verso la sala da ballo del ristorante. Gli adulti si accomodarono sugli eleganti divanetti, ordinando da bere, mentre i giovani rimasero in piedi, adocchiando un po’ i genitori un po’ la pista da ballo. Ginny ci mise poco a rendersi conto che toccava a lei smuovere la situazione; ma non poteva farlo da sola, ovvio. Dopo aver lanciato un’ennesima occhiata eloquente a Harry, prese Draco per il braccio e lo trascinò letteralmente in pista.

<< Balliamo, ti va? >> gli chiese tutta un sorriso. Il biondo la guardò a metà tra il terrorizzato e l’infuriato.
<< Neanche per idea! >>
<< Oh Draco, sei impossibile! >> brontolò Ginny, iniziando a ballare e salutando con la mano Narcissa, che li guardava malissimo. Draco lo notò e desiderò nuovamente sprofondare. << Una bella ragazza ti invita a ballare e tu rispondi “neanche per idea”? >>
<< La bella ragazza non mi ha invitato perché voleva, ma perché doveva >> le replicò a tono Draco. Ma lei sorrise.
<< Però non neghi che la ragazza sia bella >>
<< Cos…! >> esclamò lui, arrossendo furiosamente. << Tu, maledetta pazza…! >>
<< Questo è lo spirito! >> rise Ginny soddisfatta, trascinandolo suo malgrado al centro della sala e iniziando a ballare scatenata. Draco continuò a borbottare per diverso tempo, ma alla fine iniziò a ballare con lei.
Harry, nel frattempo, aveva ripreso a pregare tutti i santi che conosceva. Dopo un altro respiro profondo, si girò verso Cho con un sorriso che sperava sensuale, e le porse il braccio: << Volete ballare, milady? >> le chiese ostentando un tono convinto, ma la sua voce scemò leggermente alla fine, dando alla domanda un tono parecchio dubbioso. Ma Cho sembrò apprezzare, e con un sorriso gli prese il braccio.
<< Con piacere! >>

Ballare con Cho si rivelò più semplice del previsto; tutto sommato a Harry non dispiaceva ballare, e lei era così carina… ma ogni volta che si soffermava troppo a lungo a guardarla affascinato il volto di Luna gli tornava alla mente, e si sentiva tremendamente in colpa. Cercò di scacciare quei pensieri, auto convincendosi che in fondo non faceva nulla di male. Assolutamente.
A un certo punto sentì il cellulare vibrargli per l’arrivo di un messaggio, e curioso lo aprì. Quando vide il messaggio impallidì.

“Sveglia! Questo è il momento in cui la riempi di complimenti, la accarezzi con dolcezza eccetera eccetera! Cavolo forse era meglio se cercavo di sedurla io!!

Ginny”


<< Tutto bene? >> chiese Cho, preoccupata dal suo cambio di espressione. Harry si sforzò di sorridere.
<< Benissimo >> proprio in quel momento la musica cambiò e per la sala iniziò a risuonare un lento. Harry rabbrividì. Un segno del destino… merda, anche il destino ce l’aveva con lui! Diede un’occhiata a Cho, che era immobile davanti a lui, un po’ dubbiosa se continuare a ballare anche con quel lento. Senza fermarsi troppo a pensare – perché se l’avesse fatto avrebbe perso tutto il suo coraggio -, Harry le mise un braccio intorno alla vita e l’attirò a sé. Cho lo guardò imbarazzata, ma alla fine gli concesse un altro bel sorriso e iniziò a ballare. I due ballarono in silenzio per un po’, ma Harry non poteva certo dirsi tranquillo, merito soprattutto delle occhiatacce che Ginny gli lanciava senza tregua.
<< Sei stupenda >> disse a un certo punto, così esasperato dall’amica che quasi non si accorse di quello che stava dicendo. Quando se ne rese conto arrossì furiosamente, e Cho se ne accorse, tuttavia sorrise dolcemente, arrossendo un po’ anch’essa.
<< Grazie >>
<< Dico sul serio >> riprese Harry. Se doveva fare una cosa, tanto valeva farla bene. Gli era appena venuta in mente uno dei complimenti che Ginny definiva “assolutamente perfetti per far cadere una donna ai tuoi piedi”, e decise di sperimentarlo: << Te l’avranno detto di sicuro altre volte, ma non erano sinceri come sono io >> Cho lo guardava, in attesa, con gli occhi spalancati, e Harry sperò che quello fosse un buon segno. << Quando ti ho vista mi si è mozzato il respiro… non ho mai provato niente del genere. Posso dirti con tutta sincerità che sei la donna più bella che io abbia mai visto. Mi sembrava giusto dirtelo, per farti sapere che ragazza preziosa sei… >> finì la frase quasi di corsa, tornando irrimediabilmente ad arrossire. Cho non aveva cambiato espressione, anzi era se possibile ancora più incredula. Harry iniziò a maledire silenziosamente Ginny. Altro che complimento perfetto! Cho sarebbe scappata urlando!!
<< Wow… grazie, Harry >> mormorò invece la ragazza, guardandolo affascinata. E stavolta fu Harry a spalancare gli occhi: sì, non c’era dubbio! Era davvero affascinata da lui! << Nessuno mi aveva mai fatto un complimento del genere! >> esclamò quasi commossa, sorridendogli estasiata e timida al tempo stesso.
<< Allora hai avuto a che fare solo con degli stupidi >> riprese Harry, rinvigorito per il successo del complimento precedente. << Perché anche l’uomo più timido del mondo dovrebbe arrendersi davanti alla tua bellezza e dirti quanto sei fantastica >>
<< E tu sei uno di quegli uomini? >> gli chiese lei ridacchiando, guardandolo sempre più affascinata e più rossa. Stavolta fu lui ad arrossire leggermente.
<< Beh… non ci so fare con le donne >> ammise. Oh no! Aveva forse esagerato? “Timidi ma non troppo” era praticamente il motto di Ginny.
<< Sei fantastico invece! >> esclamò Cho guardandolo sognante. Anche lei sembrò accorgersi troppo tardi di quello che aveva detto, e arrossì imbarazzata. Abbassando lo sguardo, mormorò: << Sei adorabile >>
<< Anche tu >> rispose Harry con un gran sorriso. Cavolo, altro che adorabile, era fantastico, se la stava cavando alla grande! Cercò Ginny con lo sguardo per lanciarle un sorrisone soddisfatto, ma con sorpresa la trovò a parlare fitto fitto con Draco, e ciò lo sorprese. Beh, perlomeno adesso la rossa non lo sorvegliava più come un avvoltoio…

<< Oh, non fare quella faccia Draco, è solo un lento! >> aveva commentato stizzita Ginny quando Draco aveva cercato di filarsela. Il biondo sbuffò.
<< Già, certo, perfetto >> borbottò sempre più infuriato. Ginny gli prestò poca attenzione, troppo intenta a lanciare occhiatacce a Harry che non sembrava darsi una svegliata, ma dopo un po’ sembrò accorgersi del suo cattivissimo umore e lo guardò sorpresa.
<< Ehi, Draco, avanti! Non pensi di esagerare? >>
<< Esagerare? >> le sibilò lui lanciandole un’occhiata di fuoco. << Tu e quei due deficienti mi state sfruttando in ogni modo e io non posso neanche lamentarmi? Tu sei disposta a tutto per raggiungere i tuoi scopi, anche a ballare con me, cosa che normalmente non faresti mai! >> Ginny lo guardava con gli occhi sbarrati, ma Draco non aveva intenzione di zittirsi: << Ed è un lento, dannazione! Ma non dovrebbero essere le donne a fare attenzione a queste cose? >>
<< Draco! >> lo interruppe l’altra sbigottita. << Calmati! È ovvio che sono una donna e… >> si bloccò e arrossì. Il biondo sembrò calmarsi improvvisamente. << è ovvio che non arriverei a tanto solo per aiutare Harry. Mi fa piacere la tua compagnia, e se non volessi ballare con te non lo farei >> stavolta fu il turno di Draco di rimanere sorpreso, mentre fissava sbigottito Ginny evitare il suo sguardo imbarazzata. << Okay, cancelliamo tutto ora? >> borbottò lei, guardandolo infastidita ma sempre imbarazzata. << Torniamo alla missione? >>
<< Ginny >> l’ammonì lui guardandola severo.
<< Che c’è? >> chiese lei seccata. Draco le ghignò in faccia.
<< Voglio godermi questo momento >> Ginny spalancò gli occhi, lanciando una rapida occhiata alle braccia di Draco che la tenevano stretta per il ballo. Il biondo se ne accorse e le urlò sconvolto: << Scema!! Il momento in cui arrossisci e ti imbarazzi!! >>
<< Oh, certo >> borbottò lei un po’ seccata. << E poi mi rimproveravi di essere insensibile >> sbottò poi senza riuscire a trattenersi.
<< Non l’ho mai detto >> commentò acidamente Draco.
<< Era sottinteso >>
<< Io non sottintendo le cose, le dico e basta >>
<< Okay, basta. Non sono in grado di sopportare un altro litigio. Non stasera, per lo meno >>

<< Ora che ci penso, dov’è che sono andati Harry e Ginny? >> chiese pigramente Hermione, abbracciata a Ron sul divano. Lui fece spallucce, continuando a giocherellare con una ciocca dei suoi capelli.
<< Ma boh! Forse hanno avuto un ritorno di fiamma >>
<< Eh?! >> esclamò Hermione sconvolta, balzando a sedere. Ron la guardò perplesso.
<< Beh? Ci sono per caso problemi? >>
<< No, scemo >> ridacchiò la ragazza, riconoscendo una nota di gelosia nella voce del ragazzo. << Solo che sono molto sorpresa. Insomma, Harry e Ginny? Ne è passato di tempo da quando lei era innamorata di lui, e Harry non mi pare abbia mai ricambiato >>
<< Beh, magari è la volta buona, o magari no! >> Ron ritenne concluso il discorso abbracciando Hermione e baciandola di nuovo. Lei ridacchiò.
<< Devo dire a Ginny di festeggiare >>
<< Per cosa? >>
<< Perché da ora in poi ho l’impressione che ti dedicherai molto meno alle sue avventure sentimentali. Sai, ci conto >> aggiunse, guardandolo in modo significativo. Stavolta fu Ron a ridacchiare.
<< Ovvio, ma che quella non si dia troppo alla pazza gioia. E che stia lontana da quel Malfoy >>
<< Oh, ma insomma, cos’hai contro i Malfoy? Luna è così simpatica >>
<< Esatto. Luna. I suoi genitori e suo fratello sono assolutamente odiosi >>

<< Una serata deliziosa, dovremmo rifarla! >> esclamò soddisfatto Mr Chang, stringendo calorosamente la mano a Harry. Questo rispose con un sorrisone indirizzato più a Cho che al padre, al quale la cinese rispose di buon grado. Ginny intervenne.
<< Oh sì, ci siamo divertiti tantissimo! Ma ora è meglio andare. Buona notte! >> disse, salutando Narcissa con un sorriso amabile. Questa ricambiò con una specie di smorfia e poi lanciò a Draco un’occhiata di fuoco, a cui il ragazzo cercò di non prestare attenzione. Dopo i vari saluti, Harry e Ginny entrarono in macchina, nella quale il moro poté finalmente rilassarsi.
<< È finita. Sono salvo >>
<< Che ne dici di invitare Cho a fare un giro, domani? >>
<< GINNY! >> sbraitò Harry, facendola sobbalzare leggermente. << Vuoi darmi un attimo di tregua?! >>
<< Ma Harry, sei stato grandioso! Bisogna battere il ferro finché è caldo >> e detto questo stroncò il discorso chiamando Cedric al cellulare e raccontandogli per filo e per segno la buona riuscita di quello che lei chiamava “atto primo della missione”. Harry borbottò meditando vendetta per tutto il viaggio di ritorno.

Ron e Hermione vennero beccati mentre sonnecchiavano sul divano abbracciati. La scena lasciava così poco al fraintendimento che Harry e Ginny, senza ritegno alcuno, scoppiarono in urla entusiastiche non appena li videro, facendoli svegliare di soprassalto.

<< Oooh, finalmente! >> esclamò Ginny al settimo cielo. << Zucconi, ma quanto ci avete messo?! >> detto questo iniziò a ballare per tutta la casa canticchiando un motivetto romantico.
<< Cavolo, aspettate, state fermi che vi faccio una foto, altrimenti domattina penserò che sia stato tutto un sogno! >> intervenne Harry, che aveva dimenticato in un attimo le sue preoccupazioni. A quelle parole Ron e Hermione balzarono in piedi di scatto, entrambi rossissimi e imbarazzati.
<< Non se ne parla! >> esclamò il rosso, fuggendo al piano di sopra seguito a ruota da Hermione. Harry li inseguì ridendo.
<< Spiacente, amico, ma non puoi scappare! Dormiamo nella stessa camera! >>
<< Lo stesso vale per te, Mione! >> gli diede man forte Ginny. << Certo, a meno che non vogliate subito recuperare il tempo perduto dormendo insieme… uh uh uh! >>
<< Andate a quel paese!! >> esclamarono insieme la neo coppietta, chiudendosi a chiave in due camere diverse. Dopo diverse risate, Harry e Ginny realizzarono la gravità della situazione e persero la mezzora successiva per convincere Ron e Hermione a farli entrare in camera.

<< Harry! >> cinguettò Ginny la mattina dopo, incredibilmente di buon umore per essersi appena svegliata. << Cho ha risposto al tuo messaggio! >>
<< Quale messaggio?! >> esclamò Harry, afferrando allarmato il cellulare che Ginny gli porgeva. La rossa gli rivolse un sorrisone spaventoso.
<< Oh, già, forse ha risposto al mio… vabbé, è lo stesso! >>
<< Co… Ginny, IO TI AMMAZZO! >>
<< Oh, andiamo! Che dice? >>
<< Che uscirà molto volentieri con me oggi pomeriggio!! >> ringhiò Harry, abbandonando la sua colazione – che andò presto a far compagnia a quella di Ron – per inseguire Ginny in modo molto barbaro. << Sei una pazza!!! >>
<< Atto secondo della missione quasi compiuto! >> cantilenò Ginny, la quale evidentemente non aveva alcun amor proprio. Ron e Hermione prestarono loro ben poca attenzione, intenti a scambiarsi occhiate imbarazzate e sorrisi smaglianti. Per loro era già così strano essersi dichiarati, che probabilmente non si sarebbero sorpresi neanche se Harry e Ginny avessero demolito la casa.

<< Luna, che stai facendo? >> domandò Draco perplesso. La sorella fece un salto di tre metri e poi si girò a guardarlo terrorizzata.
<< E poi sei tu a dirmi di bussare! >> esclamò profondamente offesa, cercando di spingere il fratello fuori dalla sua stanza. Ma ormai era troppo tardi: Draco aveva visto tutti i suoi vestiti sparsi in disordine sul letto, sulla poltrona e persino sul pavimento, e probabilmente l’aveva sentita borbottare da sola cose che lui decisamente non avrebbe dovuto sapere.
<< Non dirmi che esci con quel Potter! >> esclamò sconvolto Draco, pronunciando il nome di Harry come un insulto. Il rossore intenso e improvviso di Luna fu più che sufficiente come risposta. << Diamine, Luna! Puoi scegliere di meglio! >>
<< Non credo proprio! >> replicò lei stizzita. << E comunque, anche se avessi una vasta scelta, non cambierei la mia opinione su Harry! È dolcissimo, e… >>
<< Stop, ferma! Non una parola di più o potrei vomitare! >> sbraitò Draco. << Okay, facciamo così: io farò del mio meglio per cancellare dalla mia memoria questa orrenda scoperta e vedrò di non dirlo a Lucius e Narcissa, e tu in cambio… >>
<< … non dirò a Cissy che ultimamente tu passi metà del tuo tempo con Ginny Weasley >> concluse diabolicamente Luna, rivolgendogli un sorriso irritante. Il volto di Draco si fece di tutti i colori.
<< Questo non è assolutamente vero!! >>
<< Povera Cissy, non è pronta a vedere il suo primogenito che le mette davanti delle ragazze. Comunque io l’ho visto fin da subito che c’era del feeling tra te e Ginny… >>
<< Non c’è nessunissimo feeling, razza di idiota! >> sbraitò Draco. << Vedi di occuparti del tuo Potter e di farti gli affari tuoi, chiaro?! >> e detto questo uscì imprecando, sbattendo la porta. Luna sospirò.
<< E sempre così poco aristocratico >>

<< No, Ginny, ho detto che non voglio! >> decretò per la millesima volta Harry, chiuso nel bagno al piano di sopra e comportandosi, a detta di Ginny, come una pessima drama queen.
<< Ma perché? Ieri sei andato benissimo! E abbiamo appena iniziato >>
<< Okay, vuoi sapere perché?! >>
<< Sì, grazie >>
<< … >>
<< Ehi, io sto aspettando! >>
<< E VA BENE! Esco con… Luna… stasera >>
<< Eeeh? >> esclamò Ginny, così forte da far tremare le mura della casa. Ron e Hermione accorsero allarmati.
<< Che succede? >> chiese la riccia guardando Ginny con tanto d’occhi. << Harry è rimasto chiuso in bagno? >>
<< Ma figurati, si sta solo comportando da drama queen come al solito! >> replicò la rossa con noncuranza. << Piuttosto, lo sapevate che stasera il nostro pollastro porta fuori Luna Malfoy? >>
<< Eeeh?! >> stavolta furono Ron e Hermione ad esclamare sorpresi, mentre Harry, da dentro il bagno, cercava disperatamente un modo per uccidersi.
<< E noi che pensavamo…! >> rise Ron. << Questa sì che è una sorpresa! >>
<< Beh, però se ci pensi c’è sempre stato… come dire… feeling! >> commentò Hermione.
<< Sì, ma un conto è scherzare, un conto è vedere che lo scherzo diventa realtà! >> rispose Ron. << Beh, amico, complimenti. Che sia la volta buona dove finalmente decidi di darti una svegliata? >>
<< Adesso non esagerare, è pur sempre Harry! >> rise Ginny, contagiando anche gli altri due con la sua risata. Dopo un po’ il moro uscì minacciosamente dal bagno, fulminandoli con una delle sue peggiori occhiatacce.
<< Adesso basta! Esco! >>
<< Bravo, bravissimo! Vedi che non serve a niente opporre resistenza? >> esclamò la rossa, ma ormai Harry era già uscito in strada, imprecando a voce non esattamente bassa contro i suoi amici bastardi – in particolare Ginny.

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