You Are The Music In Me

di SmileyXDJonas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** L' incidente ***
Capitolo 3: *** Odio, odio e ancora odio ***
Capitolo 4: *** Il mio nome è Sam ***
Capitolo 5: *** The Jonas Team ***
Capitolo 6: *** Un abbraccio cambia tutto ***
Capitolo 7: *** Una chiaccherata fra "amiche" ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO

Perchè?
Perchè al mondo ci sono così tante cose che non vanno?
Perchè ogni istante che passa mi sento sempre più sola?
Perchè quel giorno c' erano LORO? Si, è esatto, è tutta colpa loro, e delle loro stupide canzoni, che parlano di come si soffre quando si perde qualcuno, come se lo sapessero, la maggior parte le hanno scritte così, solo per fare gli sdolcinati davanti alle ragazzine, daltronde cosa ci si può aspettare da un "band", se si può definire così, di ragazzini viziati, il cui scopo è far innamorare di loro migliaia di teenagers ingenue, che farebbero di tutto per toccarli, per parlarli, ma io no, io non mi abbasso al loro livello, men che meno per quei tre bambocci. Per colpa loro ho iniziato ad odiare la musica, ed è per colpa loro che ho perso la cosa più importante della mia vita.

CIAO A TUTTE, SPERO CHE QUESTA FAN FICTION VI PIACCIA, ANCHE PERCHE' E' LA PRIMA CHE POSTO QUI, E SPERO QUINDI DI RICEVERE TANTE RECENSIONI E TANTE VISUALIZZAZIONI. QUESTO E' SOLO IL PROLOGO, IL PRIMO CAPITOLO, PER CHI FOSSE UN PO' CURIOSO, LO POSTO DOMANI. CIAO!!!

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Capitolo 2
*** L' incidente ***


Vi posto il primo capitolo, è abbastanza corto, però recensitelo, vi prego, ho bisogno di sapere se vi piace o no, e se vi fa schifo non esiterò un secondo a chiudere questa fan fiction, però vi prego recensite!!


PRIMO CAPITOLO - L' incidente

*Flashback*
E' il 13 Luglio 2008, il giorno del mio sedicesimo compleanno, sono in macchiana diretta verso una meta a me sconosciuta. "Allora! Si può sapere dove mi state portando?" chiedo spazientita, "Lo scoprirai presto, e poi è una sorpresa" mi risponde mio padre. Lui si che è un grande, è il mio mito, il mio eroe, con il suo carattere forte e altruista. Quando era al college aveva un gruppo rock, i "The Trame", si lo so, un nome strano per un gruppo, ma che ci volete fare, lui è unico, un pò come me. Io ho preso tutto da lui, dai suoi occhi color azzurro ghiaccio alle sue mani abbastanza grandi per suonare il pianoforte, ebbene si, io suono il pianoforte, è una delle tante cose che mi ha trasmesso mio padre, oltre alla passione per la musica. Una voce stridula mi strappa dai miei pensieri "Papà, papà! Alza che ci sono i Jonas alla radio!", mia sorella Meredith. Ha 15 anni, uno in meno dei me, ma, nonostante la poca differenza di età, siamo come il giorno e la notte. Lei ha preso da mia madre, una ex cheerleader professionista che ha dovuto abbandonare la sua carriera perchè è rimasta incinta, di me, e come ogni cheerleader che si rispetti è bella, anche troppo, con quei suoi capelli castani lisci, gli occhi verdi, e un fisico invidiato da tutte, ma non da me, insomma, in non sono da meno, capelli nero corvino non troppo lunghi, mossi, occhi azzurro ghiaccio risaltati dalla matita nera, tocco che non manca mai, e, anche se non sono agile come lei, ho il mio fisico ben scolpito e formoso, una delle tante cose che fa impazzire i ragazzi, insieme al mio carattere forte, e di questo ne vado fiera. "Mamma mia! Che lagna che sei con questi qua!" rispondo subito, io e lei non andiamo molto daccordo, siamo entrambe testarde, una più dell' altra, spesso siamo in competizione, soprattutto per la musica, per colpa sua e della sua stupida ossessione per questi Brothers o come cavolo si chiamano loro. "Finscila di chiamarli così! Hanno un nome, e non è colpa mia se tu sei troppo stupida per capirlo!" risponde, indicandomi, "AH! Io sarei stupida?! Parla quella che è innamorata pazza di una persona che non conoscerà mai e poi mai nella sua vita!" rispondo, girandomi verso i sedili posteriori, dove è seduta lei "Ragazze, basta litigare", si gira mio padre verso di noi, togliendo gli occhi dalla strada per un secondo e ... BOOM!!


Mi svegliai in una stanza completamente bianca, con mille macchiari attaccati a me, l'unico rumore che spezzava il silenzio era un bip, incomincia a piangere, mi faceva male la schiena, un dolore atroce che mano a mano si intensificava, e le lacrime continuavano a scendere imperterrite sul mio viso "Tesoro, finalmente ti sei svegliata!" mi disse mia madre abbracciandomi, e anche lei scoppiò a piangere "C-Cosa è suc-ccesso?" chiesi con l' unico filo di voce che mi rimaneva, lei si allontanò per guardarmi negli occhi "Mi dispiace tanto".

Tre giorni dopo ci fu il funerale. Per quanto fossi guarita, non riuscivo a muovermi e passai tutto il tempo seduta a fissare quella bara. Non doveva succedere, era stata tutta colpa mia, non dovevo rispondere a mia sorella, tutta colpa del mio carattere impulsivo, anche questo preso da mio padre, e di quella stupida canzone. Lo fissavo, inerme, tutto vestito di bianco, era il nostro colore preferito, colore che stonava con i vestiti neri dei presenti. Quel giorno non parlai, la rabbia e la tristezza mi stavano uccidendo, e di certo non aiutava il tentativo di conforto che ogni tanto ricevevo "Condoglianze, non sai quanto sono addolorata per te, e se vuoi piangere ti capisco" mi aveva detto una mia vecchia prozia, l' ho sempre odiata, è la tipica zia zitella che non si fa mai i cavoli suoi, e quel giorno mi trattenni a prenderla a schiaffi. Il funerale fu una cerimonia in grande, le solite manie di grandezza di mia madre, anche se erano passati parecchi anni, quel suo mettersi in mostra, tipico di ogni cheerleader, non l' ha mai abbandonata, e io, non abbituata a mettermi in mostra, rimasi tutto il tempo chiusa in camera mia, e, ancora una volta, il mio spirito "ribelle", chiamato così da mia madre, soltanto perchè non aspiravo a diventare Miss Mondo, come mia sorella, non esitò un attimo a cancellare la musica dalla mia vita, PER SEMPRE.




Allora che ve ne pare?? Vi prego, vi prego, non dite che fa schifo *incrocia le dita*!! recensite,recensite, recensite!!!
p.s. voglio delle recensioni se no non posto il 2o capitolo!!

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Capitolo 3
*** Odio, odio e ancora odio ***


Ciao a tutte, ho visto che il primo capitolo ha ricevuto abbastanza visualizzazioni, perciò ecco a voi il secondo capitolo di " You Are The Music In Me"... BUONA LETTURA!!



SECONDO CAPITOLO - Odio, odio e ancora odio



9 Settembre 2010, 7.04am
No, papà, aspettami, non te ne andare. Un rumore fastidioso mi fa svegliare di soprassalto, è la mia sveglia. Mi siedo sul letto, mi stiracchio, e la guardo: 9 Settembre 2010, primo giorno del mio ultimo anno di liceo. Mi alzo contro voglia, mi faccio una bella doccia fredda. E' dura rincominciare un nuovo anno scolastico, vedere sempre gli stessi volti, le cheerleaders con quella loro divisa che copre 1/4 del corpo, gli atleti, perennemente attaccati alle ragazze, che anche quest'anno useranno come giocattoli, i professori che già dal primo giorno ti mettono ansia con compiti e interrogazioni, ma per me questo non è un problema, sono l' alunna più brava della scuola, e anche la più ritardataria, ma, nonostante tutto questo non mi dispiace tornarci, è l' unico posto dove posso essere me stessa, si, esatto, mentre tutti gli altri ragazzi devono indossare una maschera quando sono a scuola, io no, io quando entro a scuola la maschera me la tolgo, perchè in fondo, per quanto possiamo odiare i nostri compagni di classe, gli insegnanti, un giorno, quando saremo adulti, tutto questo ci mancherà. Esco dalla doccia, mi ci voleva proprio per svegliarmi, mi asciugo, mi vesto http://www.polyvore.com/senza_titolo/set?id=23804093 
e mi metto la matita, il mio marchio, come lo chiamava papà, me l' aveva consigliata lui.

*Flashback*
Eccomi qua, sono appena rientrata da scuola. Oggi è il giorno più bello di tutta la mia vita, l' emozione che provo dentro è immensa. Seduto sul divano c' è papà, oggi non è andato al lavoro perchè non si sente bene. Lui fa il lavoro più bello del mondo, il produttore musicale e in più scrive canzoni per i suoi clienti, è grazie a lui che la nostra famiglia sta così bene economicamente. Mi siedo di fianco a lui e sospiro "In 13 anni non ti ho mai vista così felice, che cosa è successo?" mi chiede, essì, lui mi conosce troppo bene per non accorgersi che sono contenta. "Beh, oggi il ragazzo più carino della scuola mi ha chiesto di uscire, e io ho accettato", un' altra cosa che adoro di mio padre è che non devo chiedergli il permesso, lui dice che sono abbastanza matura e responsabile per sapere cosa è giusto o no, e che si fida di me e delle mie scelte, è il papà più bravo e bello del mondo, è il mio papà. "Vieni qua, ti dico un segreto" mi dice, facendomi segno di avvicinarmi a lui, "Hai presente la matita per gli occhi della mamma?" mi chiede, ma che domande stupide, sono una ragazza, certo che so cosa è una matita per gli occhi "Si", gli rispondo, "Mettitela d' ora in poi, ogni giorno, quello sarà il tuo marchio, la cosa che ti renderà speciale, farà risaltare i tuoi bellissimi occhi, ti renderà ancora più bella di quanto sei, e vedrai che con la tua simpatia, la tua intelligenza, e il tuo carattere conquisterai tutti". Qualcosa di irrefrenabile mi scatta dentro, lo abbraccio fortissimo, "Grazie papà, ti voglio bene", lui mi allontana e mi guarda negli occhi "Anche io tesoro".
*Fine flashback*

Scendo le scale, dove c' è mia sorella. Lei è iscritta al mio stesso liceo, sfortunatamente, un' idea di mia madre, pensava che così ci univa, errore!, mai iscrivere due sorelle allo stesso liceo. E' al quarto anno, e, scontato quanto io mi chiamo Samantha Morris, è una cheerleader, toh, non l'avrei mai detto. "Sam, anche se siamo sorelle ti devo ricordare che a scuola non mi devi rivolgere la parola" mi dice prendendo il suo zaino, "Ti sembro così stupida da volermi mischiare con le galline?" le rispondo acida, "Ehi, finiscila, hanno un nome le mie amiche, e non è colpa mia se sei troppo sfigata per stare nel mio gruppo" mi dice indicandomi, io, che stavo bevendo un bicchiere di acqua lo sputo, e scoppio a ridere "Ha parlato Miss. Sonoinnamoratapazzadeijonasevorreisposarmiconnick", "Non ho più 15 anni Sam!" mi urla dietro. Sento il suono di un clacson, ecco è arrivato Marc, il ragazzo di mia sorella. "Ora devo andare, ci si vede", prende la giacca ed esce di casa, io, che nel frattempo mi sono fatta un toast, lo mangio, per poi correre verso la mia adorata macchina http://www.mondomotoriblog.com/wp-content/uploads/2008/07/peugeot-308-cc-azione.jpg
, regalo da parte di papà per i miei 16 anni, metto in moto e sfreccio per le vie di L.A., diciamo che io e i limiti di velocità non andiamo molto daccordo, anche se la mia voglia di andare a scuola è pari a 0. Arrivo dopo circa 10 minuti, parcheggio al mio posto, ebbene si, ho il parcheggio privato, un altro vantaggio per essere la studentessa più brava, diciamo che il preside va molto fiero di me, dato che in questa scuola sono tutti dei figli di papà, ricchi sfondati, beh anche io sono così, però almeno io mi impegno in quello che faccio, e se vengo promossa è grazie ai miei voti, non alle "mance" di mio padre. Entro dentro tranquilla, la campanella è suonata da 5 minuti, e mi dirigo al mio armadietto. Dalle classi emergono le voci dei professori che spiegano, cavolo, dico io, è la prima ora del primo giorno di scuola, lasciateci respirare, così traumatizzate le persone, è per questo che vengo quasi, se non tutti, i giorni in ritardo, anche perchè così ho la possibilità di parlare con il mio amico Fred, o più comunemente conosciuto come preside Brown. Metto i libri che mi servono nella mia borsa e mi dirigo verso la presidenza, per molti entrare in quell' ufficio è come andare all' inferno, invece per me è come andare a casa di un vecchio parente a cui sei affezionatissima. Eccola, non è cambiata per niente, la porta di vetro con la scritta "SIGN. BROWN", le piante nella sala d' aspetto, per rendere l' atmosfera più calda, ecco il mio mondo, ecco il posto dove posso sfogarmi senza che nessuno mi dica niente. Apro sicura la porta, il preside sarà seduto dietro la sua scrivania ad aspettarmi, come sempre direi, e poi chi vuoi che ci sia in presidenza la prima ora del primo giorno, a parte me? "Buon anno preside Brown, scusi il ritardo ma ho trovato traffico" dico avviandomi sicura verso la macchinetta del caffè "Le sono mancata durante l'esta..." mi giro e vedo il preside che viene verso di me, seguito da tre ragazzi, probabilmente fratelli, "...te", oh oh, devo trovare una scusa, pensa Sam, pensa. "Mi dispiace, pensavo fosse solo, ora vado fuori" dico mentre mi avviavo verso la porta, "No, aspetta, Morris, ti devo presentare i nuovi studenti. Singori lei è l' alunna più brava della scuola, Samantha Morris" dice, mentre viene di fianco a me e mi prende la tazza di caffè dalle mani, i ragazzi, invece , si mettono di fronte a me, mi sembrano familiari, hanno una certa somiglianza con LORO, no, ma non può essere, è un assurdità, eppure ci assomigliano così tanto, "Samantha ti presento Nick" indica un ragazzo riccioluto che ha più o meno l'età di mia sorella, "Kevin", anche lui riccioluto, ma mi sembra troppo grande per il liceo, "E Joe", questo, invece, non ha i capelli ricci, ma mossi, e non avrà più di 20 anni, ma anche lui mi sembra troppo grande per il liceo,. Ci ripenso, provo a focalizzare i poster di mia sorella e di quei tre della band, penso ai loro nomi, è impossibile, eppure sono LORO. Odio, odio e ancora odio, mi ribolliscono dentro, i ragazzi che ho adiato per tutti questi anni ora sono di fronte a me, come è possibile che ogni volta tutto si ritorce contro di me? perchè? "Loro sono i tre fratelli..." ma non gli faccio finire la frase, e continuo io "Jonas", dico con un tono acido e colmo di odio.




Come continuerà la storia?? Cosa farà Sam ora che ha di fronte i suoi "nemici"??? E i ragazzi come reagiranno??
Sono tutte domande che scoprirete solo se continuate a leggere "You Are The Music In Me"!
p.s. un ringraziamento speciale a cristy petterina che è stata la prima a recensire la storia!!

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Capitolo 4
*** Il mio nome è Sam ***


TERZO CAPITOLO - Il mio nome è Sam


In quel momento mi stava cadendo il mondo addosso, possibile che con tutti i licei che ci sono a Los Angeles, proprio qua devono venire?! Ok, iniziano a fissarmi, devo fare qualcosa "Piacere" dico strindendo la mano ai tre fratelli. Uffi, c'è quello, aspetta come si chiama? Kevin, Joe? Oh, ma chissene, mi sta fissando e questo mi dà molto fastidio. Il preside mi riporta sulla terra interrompendo i miei pensieri "Oh, sono sicuro che diventerete tutti ottimi amici, non è vero Morris?" mi chiede guardandomi con quello sguardo da: Questa non è una domanda, ma un' affermazione, "Ma certo che..." NO NO NO!! Non dire di si, ribellati Sam, ribellati, ora o mai più "Si!!" gli rispondo facendo il mio sorriso falso, ormai mi sono cacciata in un problema più grosso di me, "Allora, non sarà un problema per te accompagnarli per la scuola", ancora con quel suo sguardo traditore, a volte il preside sà proprio essere perfido e crudele, ma io, Samantah "Sam" Morris, non mi faccio comandare a bacchetta, e no, questo non succederà!

"Ehi, rallenta!" mi dice una voce dietro di me, uffi, non posso credere che il preside mi faccia fare questo, cosa gli sembro, una bambinaia per rock stars?! "Samantah ti vuoi fermare!", mi dice prendendomi il braccio e facendomi girare, "E' Sam, Nick!" gli rispondo scocciata, "E io sono Joe, e lui è Nick" mi risponde, fancendo un sorrisino snervante che vorrei cancellargli a schiaffi, indicando il ricciolino con gli occhi piccoli, di fianco a lui, "Ah, è lo stesso" dico facendo spallucce, tanto non cambia niente, mi state sulle scatole lo stesso, mi giro e ricomincio a camminare. Chissà se sono così intelligenti da capire che non li voglio vedere, ma, non mi sembra dato che si stanno mettendo di fianco a me, "Allora Samantah..." inizia la frase Nick, ma a quel punto mi fermo spazientita, possibile che siano così stupidi "Sam! Il mio nome è Sam! Lo capite, o avete le teste troppo montate perchè possano ricevere il concetto?!" dico sbraitando in mezzo al corridoio. Ok, ho appena fatto una sfuriata, ma cosa c'è di strano? Li odio, mi stanno facendo arrivare tardi a chimica, e in più pretendono che io li faccia da baby - sitter, ora basta, me li tolgo dai piedi. Coraggio, Sam, fai dei bei respiri profondi, chiudi gli occhi, inspira ed espira, ma cos' hanno da fissare questi? "Cos'è, volete una foto?" gli chiedo acida, gli ho già dedicato troppo tempo, soprattutto per i miei gusti "Sentite, io vi odio, è il primo giorno di scuola, sono in ritardo per chimica, e per colpa del preside vi devo fare pure da balia, e il mio limite di sopportazione non è molto alto, perciò, o vi togliete dai piedi di vostra spontanea volonta e vi andate a trovare qualcun'altro a cui rompere, cosa che vi tornerebbe molto utile, o, vi tolgo io, ma con le cattive, e voi non volete ritrovarvi in brutte situazioni, soprattutto davanti alle vostre fan, vero?" gli dico guardandoli negli occhi. Diciamo che hanno ricevuto il concetto, dato che in meno di cinque secondi i tre fratellini si sono dileguati, scappando a gambe levate, e finalmente mi dirigo nell' aula di chimica. La lezione è già iniziata da dieci minuti, ma a nessuno interessa, perciò entro tranquilla e vado a sedere al mio posto, quello che ho da da cinque anni, e nessuno ha mai osato prenderlo al mio posto, diciamo che hanno un pò timore di me, meglio così, alla prossima ora cosa ho? Ah, ma a chi interessa! Mi stravacco sulla sedia, tiro fuori un quaderno degli appunti e inizio a scrivere tutto quello che mi passa per la mente, e, finalmente, inizio a godermi un po di pace.




Lo so che i miei capitoli non sono tanto lunghi, ma non riesco a farli più lunghi, ho provato anche ad aumentare la dimensione del carattere, ma mica posso scriverli con il 100 XD, comuuunque vorrei tanto ricevere più recensioni, anche solo per rispondere a delle semplici domande tipo: cosa ne pensate di questa fan fiction? Qual è, fino ad adesso, la vostra parte preferita? Chi pensate, dei Jonas Broters, Sam farà entrare nella sua vita per primo? Ci sono molto colpi di scena in questa fan fiction, che vi faranno ridere, commuovere e stare con il fiato sospeso, volete sapere come finisce? Seguite gli episodi di You Are The Music In Me !! Baci, e al prossimo capitolo!!

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Capitolo 5
*** The Jonas Team ***


QUARTO CAPITOLO - The Jonas Team


*Flashback*
24 Novembre 2004, 9.45am
Che bello, che bello, che bello! Oggi sono a casa da scuola, quell' odiosa di mia sorella è a casa con la febbre e il raffreddore, e me l' ha attaccto, ha 11 anni e già rompe, "Io da grande vincerò tutti i concorsi di bellezza del paese, e, poi, sarò la capo cheerleader della scuola!" risonde alla domanda "Cosa vuoi fare da grande?", se, contaci, con il cervello che hai è già tanto se passi la quinta elementare! Ma, io mi chiedo, perchè i miei genitori hanno fatto un altro figlio?! Cosa pensavano in quel momento? essendo anche lei a casa malata, per non farci litigare, io sto andando a lavoro con papà. Non vedo l' ora di arrivare! Mi piace andare con lui, perchè, in fondo, fare il produttore musicale, per lui, non è un vero e proprio lavoro, ma una passione. Guardo fuori dal finistrino gli alberi, che scorrono veloci, le limousine, e, dopo quasi 20 minuti di viaggio, arriviamo davanti allo studio, c' è una macchina parcheggiata nel posto riservato ai clienti "Ah, devono essere già arrivati" dice mio padre, scendendo dalla macchina. In macchina mi ha raccontato, per quello che ho capito, dato che ero presa dal paesaggio, che alle 10 deve sentire un gruppo di ragazzi, credo che si chamino "The Jonas Team", che nome orribile, spero che almeno siano simpatici, uno ha anche la mia età. All' entrata c' è l' assistente di papà, Elisabeth, con in mano una cartellina e un caffè. E' una ragazza di 27 anni, lavora per lui da quasi 4 anni, ormai è una di famiglia, è simpatica, anche perchè mi chiama signorina Morris, è divertente. "Buongiorno sign. Morris, ecco il suo caffè" gli dice, porgendoli una tazza con su scritto "World's Greatest Dad", gliel' ho regalata io per il suo compleanno, poi, mi sorride "Salve singnorina Morris", poi, si rigira verso mio padre e continua "I ragazzi sono già arrivati, la stanno aspettando nel suo ufficio", intanto stiamo salendo all' ultimo piano, ovvero il tredicesimo. Se penso che tutto questo è di mio padre, mi viene la pelle d' oca. L' ascensore si apre, e, finalmente sono nell' ufficio di mio padre. E' composto da tre stanze: l' ufficio di Elisabeth, non così grande, la sala d' aspetto, ed infine il paradiso, il gigantesco ufficio di mio padre, lo adoro! E' un salone immenso, sulle pareti sono appesi i poster di tutti i musicisti che segue mio padre, i loro dischi autografati, le loro foto insieme, c' è una mensola con miriadi di premi e riconoscimenti, un mini frigo, ovviamente pieno, la macchinetta del caffè, un divanetto, dove mi sdraio sempre, e, naturalmente la scrivania, completa di tutto, che dà le spalle ad una vetrata che mostra la scritta "HOLLYWOOD". Entriamo nella sala d' aspetto, dove c' è un signore, che appena ci vede si alza di scatto "Buongiorno, signor Morris, è un vero onore conoscerla", dice a mio padre mentre si stringono la mano "Lei deve essere il signor Jonas, il padre dei ragazzi", risponde mio padre, poi si gira verso di me "Sam, vai nel mio ufficio, mentre io parlo con il signor Jonas", io annuisco e mi dirigo verso il suo ufficio. La porta è aperta. All' interno ci sono tre ragazzi che curiosano dappertutto, voglio proprio vedere cosa fanno. Ad un certo punto uno prende la mia foto, scattata mentre ero al mare, dalla scrivania di papà, la alza per farla vedere ai suoi fratelli e dice "Chissà chi è questa bellezza?". Come? Come si permette, ora lo prendo un pò in giro, ed entrando dico "Si da il caso, che questa bellezza" gli rubo la foto dalle mani "Sia io", mi indico, mi giro e rimetto la foto al suo posto. Dannazione, con tutte le foto che ci sono proprio la mia deve prendere! Guardo per un secondo la foto del matrimonio dei miei, mia madre ha un bellissimo vestito bianco, senza spalline, che finisce lungo http://www.abitidasposa-annette.it/abiti-da-sposa-30-Azzurra.jpg
, i capelli sono legati in uno chignon, non troppo tirato, con un fiore, mio padre, invece aveva il classico vestito da sposo nero, si stanno guardando negli occhi e sorridono, sono davvero tanto innamorati, spero di trovare anche io l' amore della mia vita, un giorno. Sospiro e mi rigiro verso i tre ragazzini, che non mi avevano tolto gli occhi di dosso un secondo, quello di prima mi guarda come un ebete e mi dice "Allora piacere di conoscerti bellezza", ma viene spinto via dall' altro "Joe! Finiscila di fare il cascamorto" lo rimprovera, poi, si gira verso di me "Ciao, io sono Kevin" si indica, "Lui è Nick" indica il più piccolino fra i tre "E lui è Joe, e non fare caso a quello che dice, da bambino è caduto dal letto" dice indicando l' altro fratello, il quale fà una faccia buffa, e io scoppio a ridere. Sono davvero simpatici.
*Fine flashback*

Guardo fuori dalla finestra e accenno un sorriso al ricordo di quel giorno, e pensare che mia sorella non l' ha mai saputo, forse è meglio così. Mio padre non li scelse, diceva che la casa di produzione non pubblicizzava quel genere di musica, in effetti produceva solo musica rock, così li indirizzo da un suo amico, cambiarono nome e diventarono famosi. Mi chiedo ancora come, quel giorno, mi possano essere stati simpatici quei tre. Il suono assordante della campanella mi riporta nel mondo reale, finalmente si pranza! Esco dalla classe e vado al mio armadietto. "SAM!" sento urlare alle mie spalle, così mi giro. E' lei, in carne e ossa, la persona più dolce cha abbia mai conosciuto, quella che non vedo da due mesi e mezzo, la mia migliore amica, Jasmine. Le corro incotro, l' abbraccio e chiudo gli occhi, la stringo forte, anche troppo, forse per la paura che se ne vada un' altra volta "Mi sei mancata tantissimo!" dico quasi in lacrime, mentre lei cerca di liberarsi dalla mia stretta "Lo so che ti sono mancata molto, e, non fraintendere, anche tu mi sei mancata, ma, potresti lasciarmi andare, non respiro", così la lascio, e ci incamminiamo verso i nostri armadietti. Io e Jas ci conosciamo dalle medie, è la ragazza più solare, gentile ed educata che io conosca, ma, non per questo, si fà mettere i piedi in testa, anzi, quando vuole è anche peggio di me. Ha origini spagnole, perciò è abbastanza formosa, è alta quanto me, ha i capelli corti, mori, gli occhi verdi, capaci di stregare i ragazzi, è appassionata di moda, infatti quest' estate è andata a Milano per uno stage, e, anche a lei, non piacciono i Jonas Brothers, si, in effetti credo che questo le abbia dato dei crediti, è difficile al giorno oggi trovare un anti-Jonas. Mettiamo a posto i libri e ci avviamo in mensa. "Allora, com' è l' Italia?" le chiedo tutta entusiasta, mi è sempre piaciuto viaggiare, e poi, io adoro il cibo italiano, in realtà io adoro il cibo, e come mi diceva mio padre, meglio farti un vestito che invitarti a cena, "Benissimo! Ho conosciuto molte modelle famose, e stilisti, ho fatto bozzetti per Armani...", ed eccola che inizia ad elencare stilisti, alcuni non sò neanche chi sono. Mentre continua con la sua lista entriamo in mensa, prendiamo da mangiare, intanto lei continua, possibile che ci siano tanti stilisti! Ci avviamo al nostro, che , stranamente è circondato da mezza scuola, no! Ancora loro, no! Mi fermo di colpo, e così anche Jas si stoppa. Devo trovare il modo di sedermi al MIO tavolo, così inizio a farmi spazio tra le persone "Sam, dove vai?" mi dice Jas, "A riprendere il nostro tavolo" le urlo, perchè la folla, o, con più precisione le ragazze, avevano incominciato a gridare. Trovo un piccolo spazio e mi ci ficco, letteralmente, dentro, così mi ritrovo davanti a tre facce che non vorrei aver mai conosciuto, "Ehi Sam, vuoi unirti a noi?", mi chiede Nick, mentre mi sorride "Vedo che hai imparato il mio nome" gli dico, ma come risposta ricevo solo un "EH!", ecco, non ha capito "Ho detto che vedo che hai imparato il mio nome!", gli urlo più forte, ma anche questa niente "Scusami Sam, non ti sento". Ok, quel che è troppo è troppo, ora non me ne frega niente se passerò come una pazza isterica, o qualcosaltro, voglio solo mangiare in pace, così, prendo tutta la forza che ho e sbatto le mani sul tavolo tanto violentemente, che tutti si girano a fissarmi, compresi Kevin e Joe, che fino a qualche istante prima stavano firmando autografi "Ora basta! Voglio mangiare in pace, perciò sparite dalla mia vista, subito!" dico guardando minacciosamente tutte le ragazzine intorno al tavolo, che, dopo tre secondi erano schizzate via, così mi siedo "Buon appetito a tutti", e incomincio a mangiare la mia insalata, calma e tranquilla, come se non fosse successo niente, mentre, Nick, Joe, Kevin e Jas, mi guardavano ancora sbalorditi. Posso dire solo che la giornata è iniziata male, e, ora continua ancora a peggiorare.






Allora che ve ne pare? Siete curiose? Beh, allora, vi aspetto al prossimo capitolo.
p.s. se volete potete chiedermi l'amicizia su twitter, io sono SmileyXDJonas !!

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Capitolo 6
*** Un abbraccio cambia tutto ***


Ok ragazze, è deciso! E' stato faticoso, ma ci sono riuscita. Da oggi in poi posterò i capitoli un Sabato si, e uno no. Il motivo è che la scuola mi ruba tutto il tempo a disposizione e non riesco a pensare mai al capitolo, c'è nel senso che, so come voglio far andare avanti la storia, ma non riesco a scriverla, vi è mai capitato? Comunque bando alle ciance, e leggetevi questo tanto atteso capitolo... Peace and love 4ever!

QUINTO CAPITOLO - Un abbriaccio cambia tutto

9 Settembre 2010, 15.30p.m.
"Mia!" urlo alle mie compagne, prima di correre verso la palla. Oggi sono successe più cose del previsto, non ho mai visto un primo giorno di scuola così movimentato. Di solito io e Jas, il primo giorno di scuola lo passiamo ad indicare e prendere i giro i primini, lo so che non è bello, perchè anche noi siamo state delle primine, ma questa è la legge della scuola, il più grande comanda il più piccolo, sembra di stare nella Savana, il leone mangia l' animale più debole, più gracile. Mi sembra passato un secolo dal mio primo giorno di liceo, la cartella nuova, Jasmine al mio fianco, papà, e tutti quegli occhi puntati su di me, che fastidio.

*Flashback*
12 Settembre 2005, 8.25am
"OMG! Questa scuola è enorme! Sicuramente ci perderemo!" mi dice Jas con una voce tra l' eccitato e lo spaventato, guardandosi in giro con la bocca spalancata. Se continua a tenerla aperta prima o poi gli entrerà un moscerino "Jas vuoi chiudere la bocca prima che ti entri un moscerino dentro." le dico sarcastica, lei si gira e mi guarda "Ahah, non è per niente divertente", e io in quel momento le scoppio a ridere in faccia, "Ah, e mi ridi pure in faccia!", mi dice per poi scoppiare a ridere anche lei. Lo so, siamo strane, ma noi ci vogliamo bene per questo, pazze ma leali, siamo le JS, no sul serio, alle medie ci avevano soprannominato così, insieme, sempre e comunque. Accanto a noi c'è mio padre, l' unico della famigli a cui interesso, mia madre? E' troppo impegnata a farsi le unghie per scomodarsi a venire, così eccomi qua, con le due persone più importanti della mia vita: Jas e papà. Sento il suono di un cellulare, è quello di papà, "Si. Ok. Arrivo subito.", mi guarda dispiaciuto, "Era la scuola di tua sorella, non si è sentita bene e devo andarla a prendere, mi dispiace". Ecco lo sapevo! Lei deve sempre rovinare tutto! Secondo me l' ha fatto apposta, e poi, perchè chiamare papà, quando sa benissimo che c'è la mamma a casa. "Oh, non ti preoccupare, vai pure" gli rispondo guardandolo con un pò di amarezza, così lui mi abbraccia e mi da un bacio sulla testa "Quando torni voglio che m racconti tutto, senza escludere niente", e se ne va. E' riuscita a rovinarmi anche il primo giorno di scuola "Quanto la odio!"...
*Fine flashback*

Quanto la odio! Prendo tutto l'odio che c'è in me e calcio il pallone. Non avevo mai notato che strana curva disegnasse in aria. Prima va su e poi... in faccia ad un ragazzo? In faccia ad un ragazzo! OMG! Cosa ho fatto?! Inizio a correre per il prato fino ad arrivare agli spalti dietro alla porta, dove c'è il ragazzo che ho appena abbattuto. Direi che ho una bella mira, se non lo avessi colpito. "Scusa, scusa, scusa! Ti sei fatto male?" gli chiedo mentre lo aiuto ad alzarsi, ma non sembra ferito "Wow ragazza, sei forte!", mi dice, per poi alzare la testa e... lui?! Che ci fa qui? "Kevin? Che ci fa qui?" gli chiedo, poi il mio sguardo cade sulla telecamera che tiene tra le mani "E perchè hai una telecamera?", lui me la mostra "Dici questa? Beh, diciamo che oltre ad essere una rock star con migliaia di fan, sono anche un regista eccezionale" risponde vantandosi, ah stupide star "E non dimenticarti campione di modestia" gli dico sorridendo. Tra i tre fratelli, lui è quello con cui ho parlato di meno, forse perchè, tra i tre, è quello più maturo, e non si abbassa alle scemate di Joe e Nick. Ad esempio, oggi, durante educazione fisica, Joe mi ha appeso la borsa ad un albero, che scemo, e pensava che io non riuscissi a salire, e, invece, mi ci sono arrampicata, l' ho presa e me ne sono andata, sotto gli occhi di tutti, gliel' ho proprio fatta. Intanto Kevin si siede su un gradone, e guarda il paesaggio "Come mai ci odi così tanto?" mi chiede, ancora con lo sguardo perso nel vuoto, non so se dirglielo, insomma, se non glielo dico passo per la ragazza scontrosa, ma se glielo dico passo per la ragazzina immatura. "Se non vuoi dirmelo ti capisco, anche io, se fossi in te, sarei cambattuto. Sei libera di fare ciò che vuoi" mi dice comprensivo. Lo guardo, guardo i suoi occhi verdi, con qualche sfumatura marrone, e mi sento al sicuro, libera, capace di dire la mia, non mi sento giudicata. Faccio un profondo sospiro e inizio a raccontare "Mio padre era il mio eroe, la mia guida, quello che faceva lui facevo io. Ho il suo stesso carattere, forte, deciso, cocciuto, ma allo stesso tempo dolce, e gracile. Anche il fisico è lo stesso. Due anni fa, il giorno del mio compleanno, io, lui e mia sorella eravamo in macchina, mi stava facendo una sorpresa, ma...", al solo pensare quella scena scoppio a piangere. Sento delle braccia che stringono, e sono in paradiso. Com' è possibile che l' abbraccio di Kevin sia così ugale al suo, a quello di mio padre? Non lo so, so solo che ora mi sento meglio. Mi allontata e mi asciuga una lacrima con il pollice "Se vuoi smettere di raccontare non ci sono problemi", è così comprensivo. Nego facendo un segno con la testa, e così, dopo aver fatto un respiro profondo continuo "Come ti ho detto eravamo in macchina, ad un certo punto è passata un vostra canzone alla radio, mia sorella, che era seduta dietro continuava a dire a mio padre di alzare il volume, io, che non amo particolarmente la vostra musica, mi sono girata e abbiamo incominciato a litigare..." un' altra lacrima mi riga il viso e impacciatamente l'asciugo "Come al solito direi" mi scappa un sorrisino. Io e mia sorella da quel giorno, invece di essere più unite, ci siamo allontanate ancora di più. "Mio padre, per calmarci si è girato e... E' successo tutto così in fretta, non me ne sono resa conto, so solo che ora mio padre non c'è più e io odio la musica e mia sorella". Un' altra volta quelle braccia intorno al mio collo, un' altra volta il passato, un' altra le lacrime. "Ehi ragazzi! Che state facendo?" ci chiede una voce alle nostre spalle. Appena riconosciamo la sua voce ci stacchiamo, e io mi asciugo le lacrime, cercando di sistemarmi la matita ormai sbavata "Joseph! Mi hai fatto prendere un colpo! Che ci fai qui?" gli dico con sguardo severo dopo essermi ricomposta, "Beh, ho sentito che uno ha preso una pallonata in faccia da una ragazza, e volevo vedere in faccia lo sfigato" dice sorridendo, poi sofferma lo sguardo sul pallone appoggiato di fianco a me, e lo sguardo assassino di Kevin, che tra l' altro ha pure una guancia tutta rossa. Il suo sguardo si fa confuso, poi serio, poi atterrito "Oh oh" e inizia a correre, "Oh si, scappa, tanto ti prendo!" gli urla Kevin. Sono così uniti, vorrei avere anche io un rapporto così con mia sorella. Kevin mi guarda dolcemente, e mi stampa un bacio sulle fronte "Poi continuiamo il discorso, ok?" io annuisco, e lui continua "E mi raccomando, piccola, non piangere, se no ti si sbava il trucco", mi sorride e io ricambio con un abbraccio "Grazie Kevin". Non so come mai l' ho abbracciato, mi è venuto spontaneo, sta di fatto che con lui mi sento bene. Mi allontana e mi guarda "Prego. Ora scusami, ma devo andare a picchiare Joe. Ciao" e si allontana velocemente, portandosi via le mie lacrime e lasciandomi felicità. Chissà che ore sono? Prendo il cellulare e guardo l' ora. Le 18.00! Devo correre a casa, mi devo andare a preparare per la festa annuale per l' apertura dell' anno scolastico, chissà se c' è anche Kevin, non gliel' ho chiesto, va bè. Prendo il pallone, mi cambio e mi avvio verso casa, a bordo della mia Cabrio, pronta, almeno per adesso, psicologicamente per la festa, ora manca solo la parte del vestito.


Allora... cosa ne pensate? Volete capitoli più lunghi o così vanno bene? (se li volete più lunghi aumento la grandezza del carattere XD). E poi boh, ditemi quello che pensate. Bye e a Sabato 20 con il nuovo capitolo!!

recensioni:
Vorrei ringraziare
NickinaJ e cristy petterina per aver recensito la mia fan fiction, GRAZIE!

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Capitolo 7
*** Una chiaccherata fra "amiche" ***


Ciao! Oggi posto prima perchè domani non ci sarò. Contente? Volevo iniziare con il dare delle "facce" ad alcuni personaggi. Premetto che queste non sono le vere caratteristiche fisiche dei personaggi, perchè me le sono inventata, tranne per quanto riguarda i Jonas Brothers, perciò siete libere di dare sfogo alla fantasia e non seguire per niente quest' immagine, fate come volete. Per il resto, buona lettura!

                                                                                                     

SESTO CAPITOLO - Una chiaccherata fra "amiche"

9 Settembre 2010, 19.30
"Uff, sto scoppiando" mi sdraio sul letto e mi massaggio la pancia. Stasera mia madre ha proprio esagerato, ha fatto troppa roba da mangiare, e sa che io non so dire di no davanti al cibo. Prendo il cellulare dal comodino, sono solo la 19 e mezza, è presto per prepararsi. "Ehi Sam, che fai?", mi chiede mia sorella dopo essere entrata in camera, senza neanche bussare, "Io so quello che non stai facendo tu, ovvero bussare", dico in tono acido. Di lei non so se posso fidarmi veramente, da una parte c' è la mia sorellina, quella che all' età di 3 anni, quando c' erano i temporali, veniva nel mio letto, dall' altra la capo delle cheerleader della scuola, la più popolare, forse anche più del preside, quella dalla doppia faccia. "Ah ah ah, divertente" mi risponde sarcastica, per poi sdraiarsi di fianco a me " Come mai sei meno acida degli altri giorno?" le chiedo dopo alcuni secondi di silenzio, "Come mai oggi stavi con i Jonas?" mi rispode pronta lei, guardandomi, "Touché" dico ridendo. Tra noi è così, un giorno si litiga, l' altro pure, ma alcune volte riusciamo a parlare senza litigare, beh, questo accade anche quando non ci parliamo, ma anche senza parlare noi ci capiamo, solo che siamo troppo orgogliose e testarde per ammetterlo ad alta voce, perciò ci limitiamo ad urlarci contro gli insulti più strani. "Sam, posso farti una domanda?" mi chiama ad un certo punto, annuisco leggermente e mi giro su un fianco, per guardarla, "Perchè ci comportiamo così? Insomma, da piccole eravamo inseparabili, tu eri, e lo sei tutt' ora, la persona che stimo di più, oltre a papà e mamma, ovvio, ma perchè siamo così cambiate?". Rimango allibita da questa domanda, non me l' ero mai chiesto "Beh, forse perchè crescendo si cambia, e anche se siamo sorelle non significa che dobbiamo andare d' amore e d' accordo, certo, come ci comportiamo noi è esagerato, ma non possiamo neanche pretendere di essere amiche per la pelle", faccio un respiro e continuo "Tu hai deciso di diventare una cheerleader che sbate i pom-pom a destra e sinistra per incitare la squadra a vincere" muovo le mani come se avessi i pom-pom in mano, "Hei, guarda che è una cosa seria, faccio anche le gare!" mi dice offesa, "Si certo, come no" le rispondo, e iniziamo a ridere, come ai vecchi tempi, quando c' era papà. Quando c' era lui la seconda domenica dei Maggio, andavamo a fare un pic-nic, ogni volta un posto diverso, ma, andando avanti con il tempo, questa tradizione si era sfumata,e, alla morte di papà, abbandonata completamente. "E tu? Cosa fai?" mi chiede ad un certo punto, "Beh io, non lo so", le rispondo, e questo è vero, io, la grande Samantha, ragazza forte e sicura di se, non so cosa è "Insomma, lo so, sono la ragazza con i voti più alti della scuola, il capitano della squadra femminile di calcio" dico, ma mia sorella mi interrompe "Aspetta, aspetta, esiste una squadra femminile di calcio nella nostra scuola?", continuo senza risponderle "Vorrei andare al college, ma sono indecisa, tutti mi vogliono, ma nessuno ha niente da offrirmi" faccio un sospiro e continuo "Comunque si, esiste la squadra femminile di calcio, io ne sono il capitano, e qualche volta dovresti venire a vederci, così, magari, ti succede quello che è successo a Kevin oggi" dico infine, lei, curiosa come sempre mi chiede "Cosa?", oh lo dovresti immaginare, "Gli è arrivata una pallonata in faccia e aveva la guancia tutta rossa", lei sbarra gli occhi e la bocca e poi scoppia a ridere, e io la seguo, andando avanti per dei minuti che non vorrei che finissero mai, ma ad un certo punto mi squilla il cellulare, lo prendo e guardo: Jas. "Scusa devo rispondere" le dico, lei fa spallucce, si alza e si avvia alla porta, ma mentre la chiude , ridendo, mi dice "Comunque rimani sempre una sfigata sorellona" e io le faccio la linguaccia. "Jas, che c'è? Si. Ok. Tra 20 minuti. Ciao!", poggio il cellulare sulla scrivania, Jas mi viene a prendere fra 20 minuti, giusto il tempo di prepararsi. Guardo l' orario, sono le nove, la festa incomincia adesso, saremo in perfetto orario, come sempre, ahahah!! Ma prima mi strucco e mi faccio una bella doccia calda, dopo una giornata così ci vuole proprio, mi asciugo i capelli al naturale e li raccolgo in uno chignon morbido http://www.pourfemme.it/wp-galleryo/maxi-chignon-morbido/vanessa_hudgens_chignon.jpg , mi trucco: http://2.bp.blogspot.com/_MgGOMBse3o/TLhANj03sbI/AAAAAAAABAw/i41iCVZ1z8o/s1600/bigstockphoto_fashion_ceremonial_makeup_3692580.s600x600.jpg , e mi metto il mio vestito nuovo, con accessori, borsa e giacca cordinata, quando sento suonare il campanello, e mi precipito ad aprire "E' Jas! Vado io!", urlo mentre scendo le scale. "Ciao! Ma sei ancora così?" mi dice squadrandomi "Wow amica mia, hai fatto follie mentre ero via?!" dice, mentre entra in casa, "Ciao anche a te Jas, si io tutto bene, tu, no ma entra pure, si questo vestito è nuovo, sai l' unica cosa che mi poteva consolare durante la tua assenza era il rumore dello strisciare della mia carta di credito" le rispondo mentre entriamo in camera mia, "Bene, perchè questo vestito ti valorizza le tette", "Jas" la richiamo "Che c'è?" mi chiede, "Cos' hai in quella busta?" le chiedo tutta curiosa. Noi due siamo sempre così, ci comportiamo da bambine dell' asilo, ma a noi piace così, "Beh, è un regalo per te, ma  dato che quest' estate ti sei rifatta il guardaroba questo bellissimo paio di scarpe firmate Prada, non ancora uscite sul mercato le terrò io" mi risponde tirando fuori un bellissimo paio di scarpe http://www.polyvore.com/senza_titolo/set?id=24978671 "OMG!Grazie, grazie, grazie, grazie!" le salto addosso, dopodichè me le infilo "Ora si che sono pronta! Anzi siamo pronte! Ah, comunque anche te sei uno schianto"  http://www.polyvore.com/cgi/set?id=24836017&.locale=it  http://www.polyvore.com/cgi/set?id=25083235&.locale=it le dico, mentre ci incamminiamo verso la sua macchina, pronte per la prima festa dell' anno.


Allora che ve ne pare? La fine non mi convince molto, beh, tutto non mi convince molto, vi prometto che il prossimo capitolo sarà più bello ed interessante, e volevo anche dirvi di non pensare a Sam come una ragazza che pensa solo alle apparenze, il perchè lo scoprirete andando avanti nella storia. Volevo ringraziare Perthief che è stata l' UNICA a recensire, e questa cosa da una parte mi fa piacere, perchè è una delle mie "scrittrici" preferite, dall' altra no, non perchè non mi abbia fatto piacere ricevere la sua recensione, ma perchè, come ho detto prima, E' STATA L' UNICA. Ora, io non voglio costringervi con la forza a recensire i miei capitoli, non lo farei mai, ma non posso neanche sopportare di essere completamente ignorata dalle persone, perchè so che leggete i miei capitoli, ma allora io mi chiede perchè almeno una volta non recensite? Mi basterebbe anche un "sei brava" o "questa fa fiction fa schifo", ma non accetto di essere ignorata, perciò o la leggete e mi lasciate un commento o non leggetela affatto, ovviamente questo non vale per chi non è iscritto. Grazie a tutti.

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