I said i love you, Caroline.

di CareNJ
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pensaci bene, piccola Forbes. ***
Capitolo 2: *** Tutto ha un inizio. ***
Capitolo 3: *** Un mezzo passo, verso la verità. ***
Capitolo 4: *** Sentiva il dolore, in ogni sua parte. ***
Capitolo 5: *** Look ahead. ***
Capitolo 6: *** Era giusto così, li per te. ***
Capitolo 7: *** That night was so black. ***
Capitolo 8: *** Even vampires have feelings instead. ***
Capitolo 9: *** He will return. ***
Capitolo 10: *** All away. ***
Capitolo 11: *** Afraid. ***
Capitolo 12: *** Revenge Hurts. ***
Capitolo 13: *** Fight for you. ***
Capitolo 14: *** Only sex. ***
Capitolo 15: *** Every rose has his thorns. ***
Capitolo 16: *** People. ***
Capitolo 17: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Pensaci bene, piccola Forbes. ***


Primo capitolo.- Pensaci bene, piccola Forbes.

 

Diario di Caroline Forbes.

I giorni passano lentamente, da quando ho un’eternità da vivere. Passa tutto lentamente senza Matt. E’ come se stessi scivolando in una voragine e non avessi nessuno pronto a tendermi la mano mentre cado. Elena e Bonnie sono sparite, anzi Elena c’è. Ma Bonnie, mi guarda con quello sguardo mh da strega. –Caroline sorrise mentre lo scriveva. –Oh ma dimenticavo lei è una strega . Io sto cercando di fare del mio meglio, l’ho finita come Stefan a mangiare piccoli animaletti indifesi. Io pensavo che uccidere animali, fosse il primo passo per diventare un killer, ma lui sostiene di no. E poi c’è Damon, che mi gira intorno sena darmi tregua. Prima apprezzavo tutto questo interessamento, almeno prima di ricordarmi cosa mi aveva fatto prima della mia trasformazione, ora gli infilerei un paletto nel cuore. Così semplicemente. Eppure c’era quel suo fascino da perfetto stronzo, che continuava ad intrigarmi. Ma cazzo, non Damon Salvatore. Preferirei finire con Tyler Lockwood.

***

Caroline ripose il suo diario sulla mensola più bassa dello scaffale a destra della sua camera. Era come se le vivesse da sola, quindi non c’era da preoccuparsi, se qualcuno voleva leggergli il diario. Lei non se ne preoccupava.

“ Hey. “ Disse Damon saltando nella sua camera, era passato attraverso la finestra. Sapeva che gli dava un fastidio indefinibile, ma lui lo faceva lo stesso. Quasi apposta.

“ Damon, non dalla finestra, puoi entrare benissimo dalla porta di casa. “ Disse seccata guardandolo. Tanto ormai, la mamma l’aveva invitato ad entrare ed era fatta.

“ Ma così è più da.. mh..”

“ Seccatore, che non si sa fare gli affari suoi, Damon? Mi spii per caso? Vai via. Dai. “

Disse Caroline finendo la frase di Damon. Lui la guardò e inarcò un sopracciglio, facendo quel suo solito sorriso da stronzo. Lo uccido adesso. Pensò Caroline. Ma non lo poteva fare, c’era sempre qualcosa che glielo impediva. Era forse risentimento per quel ragazzo che diceva poi di odiare? Oppure, era solo iniziare a volergli bene? Caroline rabbrividì a questo pensiero. Lo scacciò via, come fosse  un corvo che la osservava.

“ Ma come sei egocentrica. “ Disse facendo un ghigno divertito. “ Dove devi andare, ho visto che mettevi apposto il tuo diario. “ Damon si mosse talmente veloce che Caroline non fece in tempo a raggiungerlo. “ Caro diario sono un vampiro. Amo Damon Salvatore, anzi no. Preferirei stare con Tyler Lockwood, Oh bella questa.  “ Sorrise, come se fosse un vincente.

“ Dai Damon, mollalo. “ Disse attaccandolo al muro. Damon fece cadere il diario e si lasciò trasportare al muro. “ Tutto quello che vuoi, Forbes. “

Disse sorridendo. Caroline lo mollò all’istante. E cos’era quella scossa che aveva provato mentre lo attaccava al muro? Si sistemò i capelli mente Damon la guardava.

“ Prima ti ho chiesto dove dovevi andare. “ Richiese Damon. C’era una nota seccata nella sua voce.

“ Ma Matt.. devo fare anzi, dobbiamo parlare. “ Disse, anzi ammettè. Voleva lasciare Matt. Era troppo pericoloso, per lui. Nonostante le avesse appena detto che la amava. Gli avrebbe infranto il cuore sì, ma almeno non gli avrebbe squarciato la gola, e non avrebbe dovuto mentire a lungo.

“ Puoi controllarti, piccola Forbes. “

Non lo sopportava proprio, c’era qualcosa di sbagliato in lui. Piccola Forbes. Se non fosse stato qualcosa come un suo amico, gli avrebbe dato un ceffone. Ma era la cosa sbagliata.

“ No, Damon non posso. Quel profumo di sangue si impadronisce di me ogni volta che mi sta vicino, distrugge ogni speranza ogni briciola di speranza che c’è in me, di controllo. Mi fa a pezzi. “ Disse Caroline. Si guardò le unghie, una cosa che era solita fare da viva era morderle, fino alla pellicina, ma ora da  morta non ne sentiva il bisogno.

“ Come sei melodrammatica. “ Rispose Damon, solo questo. Le voltò le spalle, e fece per andarsene. “ Damon. “ Lo richiamò. Aspettava solo quello il ragazzo, si girò orgoglioso.

“Dimmi Caroline. “

Lei lo guardò così intensamente che lui si spaventò di cose le volesse dire.

“ Evita di entrare dalla mia finestra, la prossima volta. Potrei essere nuda, o qualsiasi altra cosa. Per favore, la porta. “

Disse sorridendo.

“ Ma è proprio questo il bello “ Si sbattè le mani sopra le gambe e sorrise.

“ Tu, devi smetterla. “ disse Caroline, con autorità. Con Damon si sentiva a proprio agio, con Damon stava bene, quasi quanto stava bene, con il suo ragazzo, quasi ex Matt Donovan. Questo pensiero le fece male, ma non tanto da dimenticarsi che era in ritardo. 

“ Davvero, Damon devo scappare. “ Disse guardandosi intorno, cercò di capire se avesse dimenticato qualcosa, ma niente la sua borsa alla Mary Poppins conteneva tutto.

“ Forbes, credi davvero di poter andare via, senza avermi dato un bacino sulla guancia? “

Lei lo guardò seccata, si avvicinò poi amorevolmente di disse “ Pezzo di un’idiota sono in ritardo. “

Mise poi un piede sulla finestra e Damon disse “ avevi detto niente finestre” Caroline fece una mezza risata. Quasi quasi trovava gradevole il suono della sua risata, poi si ricompose.  “ Sai controllarti Caroline, pensaci bene. Pensaci bene piccola Forbes. Evita di fare casini inutili, non mi va, come sempre di mettere apposto i casini altrui." Disse Damon infine. Dopo di ciò, lei sorrire nuovamente, e scappò dalla finestra, quasi fosse una fuggitiva. 

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Capitolo 2
*** Tutto ha un inizio. ***


Capitolo secondo. L’inizio della fine.

 

Matt stava seduto ad un tavolo del Grill, il posto dove lui stesso lavorava, perché aveva bisogno di soldi, la sua famiglia non era ricca come quella di Elena o Caroline, lui viveva completamente solo, senza qualcuno che preparasse la colazione della mattina, Caroline rabbrividì, quando Matt le disse che la amava, aveva iniziato a farsi tantissimi film mentali, di lei che gli preparava la colazione e che lo svegliava la mattina presto perché lui doveva andare a lavoro, e che curava i loro figli, ma adesso che lei era un.. vampiro e non poteva avere quei sacrosanti figli che desiderava, adesso che non poteva più amare quel ragazzi tutto era così dannatamente triste. Cercò di ricacciare su quelle lacrime che le opprimevano la gola, cercò di evitare il bruciore agli occhi, e quella sete così invadente. Mise un sorriso sul suo bel faccino, mise bene i suoi capelli biondi e andò da Matt.

“Hey Matt” Disse semplicemente, non si chinò per baciarlo, per abbracciarlo, non lo toccò nemmeno, aveva semplicemente paura. Forse quel contatto l’avrebbe spinta a bere il suo sangue, ma lei non voleva. Si ricordò le parole di Damon Puoi controllarti piccola Forbes. No, non ce la faceva, odiava quella dannata sete, si impadroniva del suo essere, della sua volontà. La odiava, quasi quanto essere vampiro e non poter esaudire i suoi desideri. Maledetta Katherine. Pensò a quel punto. Lei aveva rovinato tutto.

“Care, come stai?” Rispose lui, guardando. Pensava a quanto fosse dannatamente bella. “ Ti trovo mh cambiata.”  Forse era la trasformazione in vampiro che l’aveva modificata.

“Grazie, sto benone Matt. Devo dirti una cosa” La sua voce si incrinò, e Matt in quel frangente capì tutto.

“E’ finita?” Chiese debolmente, non poteva capire il suo dolore perché lei ne provava uno tutto suo, un dolore così lancinante che la distruggeva, peggio della Verbena, la bruciava, dentro. Matt sentiva semplicemente la rabbia, sentì le sue guancie diventare paonazze, era arrabbiato e soffriva. Soffriva.  “E’ colpa di Damon Salvatore?” Chiese, era diventato completamente rosso odiando i Salvatore. “Prima Elena, adesso tu!” Era troppo anche per Matt Donovan, avrebbe voluto trovarli entrambi e riempirli di colpi fino ad ucciderli. “No.” Rispose brevemente Caroline, non aveva preparato una risposta, ma voleva proteggere Damon. “ E’ solo che non funziona Matt, io non ti amo” Queste parole, Dio, le bruciarono dentro. Fu come se la sua anima fu bruciata da quella bugia. Ma lei non aveva più un’anima. “ Guardami negli occhi, Caroline. Dimmi che non mi ami più” Non era un problema mentire ormai. Non era un problema. Sapeva mentire benissimo a tutti. Lo stava facendo. Sì. Lo guardò debolmente negli occhi e si convinse mentalmente di non amarlo più. Poi pronunciò quelle dure parole “ Non ti amo più, Matt” . Matt si alzò e andò via, si trovò davanti Tyler. “Hey amico, che..” Non fece in tempo a finire la sua frase, Matt volò fuori dal locale. Tyler guardò per un istante che pareva immenso Caroline, poi alzò il braccio e salutò, lei rispose con un sorriso, così finto che aveva paura che se ne  fosse accorto.

***

“Che è successo con Matt?” Chiese Tyler sedensosi al tavolo con Caroline. Lei lo guardò e provò una stretta al cuore, adesso doveva mentire pure a Tyler.

“Ci siamo lasciati.” Disse poi brevemente. Il dolore era come sparito, era come se fosse stato rimpiazzato dalla certezza che senza di lei, la vita di Matt sarebbe stata completamente migliore.

“Perché?” Continuò Tyler. Come se sospettasse che ci fosse qualcosa che non andava. “Non andava Tyler, voglio solo il suo bene. Davvero.” Gli occhi di Caroline iniziarono a riempirsi di lacrime, odiava piangere davanti a tutti, ma cazzo, aveva appena rotto con Matt, era lecito in qualche modo, no?! Ricacciò le lacrime dentro, non si era concessa il privilegio di piangere, non davanti a Lockwood. Non davanti a Matt, non davanti a Damon. Davanti allo specchio. Lei da sola. Tyler, vide quella stupidissima voglia di  piangere, si alzò dal tavolo e se ne andò,  lasciandola sola. Brutto stronzo. Pensò Caroline. Lo era, qualunque altro ragazzo non l’avrebbe lasciata sola, ma Lockwood sì. Tyler, l’aveva fatto. Aveva mandato ogni affetto per Caroline a farsi fottere, era sola. Senza un’amica. Era una vampira sola, una vampira ferita e dolorante.

***

“Uccidere è lecito quando si sta male, Damon.” Disse, Caroline, guardandosi alle spalle. Damon l’osservava, da lontano. Forse nemmeno lui si sarebbe avvicinato a lei, era come se fosse una lebbrosa, nessuno osava avvicinarsi a lei. Lui scuoteva da una parte e l’altra la testa, come se fosse contrariato. Ma quella non era la natura di Damon, amava il sangue umano, e amava andare contro le regole, perciò annui. “E’ sbagliato, Forbes, non c’è bisogno che uccidi, puoi bere il loro sangue e lasciarli intatti” Disse, era controproducente.

“E’ finita” Disse Caroline. Damon sorrise amaramente, già lo sapeva. “ Forbes non sono il tuo migliore amico, puoi anche evitare di parlare con me, di questioni che ho già visto. Perché non parli con Lockwood.? Mi sembrate.. mh affiatati.”  Maledettissimo Damon Salvatore. E a quella risata che mi risuonava nelle stramaledettissime orecchie. Stai zitto avrebbe voluto urlargli, doveva stare zitto. Lei stava male. Lo voleva capire? “ Damon, stai zitto. Chiudi quella stramaledettissima bocca, cazzo!” Odio. Odio solo quello provava, l’odio la stava accecando. L’odio la stava consumando, avrebbe voluto davvero infilargli un paletto nel cuore, adesso. Sì l’avrebbe fatto con tutta la sua forza. Damon si lasciò andare sulla sedia, forse aveva esagerato, ma non gliene importava niente. Adesso sarebbe andato a cercare sangue umano, e a ridurre in brandelli qualche gola, lui era Damon Salvatore, cosa si aspettava, Caroline?

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Capitolo 3
*** Un mezzo passo, verso la verità. ***


Caroline si buttò nel letto, stanca veramente stanca, di tutto quello che le stava capitando. Una volta Damon le disse, che venivano trasformate in vampiro quelle persone che erano insoddisfatte della propria vita. Allora, perché lei era stata trasformata? Solo per portare quello stupido messaggio di Katherine ai Salvatore? Game On. Semplicemente. Avrebbe potuto dirglielo benissimo anche da umana, questo, non c’era bisogno di ucciderla. Aprii lentamente un occhio, per guardasi intorno.

“Stai male, Caroline?” Caroline sbuffò. Era così difficile da capire che voleva stare sola? Non era tutto perfetto, andava tutto male, e voleva solo stare sola. “ Si mamma, sono solo stanca” Rispose. Ciò che Caroline odiava più di tutto era, quando la mamma si esponeva ad un dialogo con lei. “ Caroline, c’è qualcosa che non va?” Adesso voleva fare la mamma? Adesso che era pienamente maggiorenne, consapevole della sua vita. ADESSO? Avrebbe voluto sbottare, con un paio d’urla, ma non appena vide l’ombra di Damon nella finestra, sbuffò e chiuse velocemente la conversazione. “No, non ho niente da raccontarti!” Disse, la madre sembrava sempre essere trafitta da un pugnale quando parlava con la figlia, l’unica figlia che aveva. Lasciò la stanza di Caroline, così come c’era entrata. “Dovresti smetterla di trattarla così.” Disse Damon, sedendosi sul bordo della finestra. “ E tu, dovresti smetterla di entrare dalla finestra, della mia camera. Eppure non lo fai, perché io dovrei cambiare le mie abitudini?” Nella voce di Caroline si respirava solo gelo, e questo gelo l’aveva scatenato lui stesso. “ Non è che se sei arrabbiata con Lockwood, te la devi prendere con me.” Disse Damon alzando le spalle. Caroline si girò a guardarlo, ma aveva perso tutta la pazienza che gli era rimasta, prese Damon al collo e lo attaccò nuovamente al muro, prese un pezzo di legno, che vagamente girava in camera sua, e glielo puntò addosso. “ Sei un fottuto stronzo, ma se vuoi giocare a questo gioco, Damon, ci gioco anche io. Sono stronza anche io, sono dannatamente stronza, Damon. Non giocare col fuoco” Scandì perfettamente le ultime parole, e poi buttò dalla finestra quel pezzo di legno, mollò Damon, prese la sua borsa e riuscì, lasciandosi alle spalle il ragazzo, che aveva appena minacciato, di morte. Morte.

***

Era possibile, prendere un paletto, da soli e conficcarselo nel cuore? Da soli, trovando il sacrosanto coraggio di impalettarsi? No, non era fattibile, avrebbe dovuto scatenare l’ira di qualcuno per farsi impalettare. Cazzo. Pensò. Troppo difficile, Damon non glielo avrebbe mai permesso. E aveva troppo da perdere. Tamburellava le dita sul volante della sua auto, mentre andava al Grill, magari avrebbe trovato Elena, Bonnie.. Ma l’unica cosa che vide fu Tyler, nuovamente Tyler. Ancora schifosamente quel ragazzo. Provò un’ondata di odio, nei suoi confronti, che a mala pena riuscì a trattenersi dal esternare un ringhio di rabbia nei suoi confronti. “Hey, Caroline” Disse Elena, a quel punto. Non l’aveva proprio  notata, era riuscita a vedere solo Tyler. Caroline tirò a forza Elena verso di lei, e l’abbracciò, aveva solo bisogno di sentirsi compresa da qualcuno che in fondo la conoscesse. Elena ricambiò l’abbraccio, Dio quanto la preoccupava Caroline, quando faceva così. “Che succede?” Chiese Elena. “ Ho rotto con Matt” Disse Caroline, guardando Stefan. Stefan annuì, come se capisse ciò che Caroline stava tenendo nascosto. Elena si strinse a Caroline, ancora di più, era dura, lo sapeva c’era già passata. “Era Necessario, Care.” Caroline si era persa nel vuoto. Non vedeva più niente, tranne che Tyler, nuovamente. “Care? Caroline? Che c’è?” Chiedeva Elena a vuoto. Caroline si girò a guardare Stefan e poi lasciò Elena, così senza una spiegazione. Una ragione. Vedeva solo Tyler Lockwood. Si diresse verso il bagno, o almeno fece finta di farlo, camminando lentamente, per osservare meglio Tyler, che cosa era quella stranissima voglia di prendere a pugni Tyler? “ No, nono vieni qui principessa” Disse Damon, mentre mi teneva un braccio. “ Non stavo facendo niente” Ribadì Caroline. Certo non stava mica andando ad ammazzare di colpi Tyler, no stava andando in bagno come qualunque ragazza. “ Non è vero che stavi andando in bagno, Forbes, menti a Stefan non a Damon” Disse il ragazzo al suo fianco. Idiota di un Stefan, pensò Damon. Non riusciva a controllare nemmeno una vampira in erba. Damon portò Caroline al tavolo, e poco dopo stavano parlando. Forse di questi strani sentimenti verso Tyler. Perché la rabbia, era troppa, e Tyler, non aveva fatto molto per guadagnarsi tutta quella ostilità.

***

“Spara, Stefan. Cosa sai?” Chiese Elena al ragazzo che aveva affianco. Stefan fece spallucce, nemmeno lui sapeva molto. Non sapeva di questo rapporto tra l’amica di Elena e suo fratello, ne di tutta quella ostilità per Tyler. “Voglio dire, Damon è amico di Caroline?” Chiese quasi conferma. “ Non lo so Elena, voglio dire, non sembra nemmeno Damon, guardalo, come si preoccupa. O forse sta facendo finta, ci parlerò.” Disse Stefan a quel punto. Elena non era sicura a quel punto che Caroline ricordasse ciò che Damon le aveva fatto prima della trasformazione. “secondo te, è possibile, che Damon abbia soggiogato Caroline, ancora?” Chiese a quel punto. Stefan sorrise, guardando la sua ragazza. “ No, non è possibile, come non è possibile che Caroline non ricordi ciò che le ha fatto Damon in precedenza. E’ solo che Damon sa qualcosa, che noi non sappiamo Ovviamente di Caroline, che magari Caroline ignora.” Disse Stefan guardando attentamente il fratello. Ne osservava il viso, in ogni minimo particolare, anche come muoveva la bocca, e cercava di capire di cosa stesse parlando. L’unica cosa che riusciva ad intravedere era il nome di Tyler. “ Secondo te, cosa ci può essere tra Tyler e Caroline, adesso come adesso?” Elena lo guardò stranita, come non sapesse rispondere, e in realtà non sapeva rispondere, non è che ci potesse essere molto tra i due, erano solo grandi amici, a adesso con la situazione di Matt e Caroline, Tyler non si sarebbe esposto così tanto. “ Non lo so Stefan, credo niente, si conoscono da troppo tempo, per stare assieme.” Come ragionamento faceva acqua. Anche lei e Matt si conoscevano tantissimo, eppure erano stati assieme. E anche Caroline e Matt si conoscevano tanto, eppure. “ Non capisco, allora perché è così ossessionata da Tyler?” Domandò tra sé, Stefan. Elena lo guardava, non aveva una risposta. L’unica cosa da fare era aspettare Damon.

***

“Io leggo nella mente degli altri, compresa nella tua, Forbes.” Disse Damon, guardando Caroline negli occhi. “Per esempio, Stefan ed Elena adesso stanno cercando in tutti i modi di capire cosa ci sia tra noi due.” Alzò lo sguardo verso i due, che subito iniziarono a parlare tra di loro, Caroline si girò a guardarli e sorrise a Damon. “ Ma non capisco cosa c’entra che leggi nella mente con me?” Domandò la ragazza a quel punto. “ Io di te so tantissime cose, per esempio che sei attratta da me.” Disse sfoderando quel sorriso da perfetto stronzo, quello che lo rendeva unico nel suo genere. “Damon, dai. Dimmi chi non è attratto da te, certo apparte Elena.” Caroline rise, e in un certo senso fece sorridere pure Damon, che le diede ragione. “ Ho una verità da svelarti.” Disse a quel punto Damon. Suscitò una certa curiosità in Caroline e lui la notò, ottimo modo di farla svagare dal suo invaghimento per Tyler. Perché questo era, un invaghimento per Tyler Lockwood e lui non lo sopportava. Ma perché? Cosa nascondeva Salvatore? “ Lo sappiamo tutti che ti piace Elena.” Disse Caroline, amaramente, sapeva che Elena amava Stefan e a meno che non fosse stata costretta non l’avrebbe lasciato. La faceva stare male, in realtà questo. Ma non perché provasse qualcosa per Damon, solo perché gli voleva bene.

“ Tu mi ami!” Disse  Damon sbottando dal nulla. Caroline, ingoiò la saliva, poi iniziò a ridergli in faccia. “ Stai scherzando, vero?” Lui sorrise. “ Sì, le verità sono altre, Forbes” lei stette zitta ad ascoltarlo. Lei non amava Damon, ma adorava il suo sorriso. Era la cosa più stupida che avesse mai pensato, ma era così tristemente vero. “ Sei cotta di Lockwood” Sbottò nuovamente. Questa volta la saliva le andò di traverso. “Tyler?” Quasi urlò. Tyler la guardò e sorrise. Tyler Lockwood? Damon era fuori di testa, per caso? Caroline Forbes è cotta di Tyler Lockwood. “ Guardati, facevi così anche con me. Un giorno mi odiavi, l’altro mi amavi, eri patetica, principessa. Adesso vuoi sotterrarlo ci colpi, domani troverai che sia così misteriosamente bello. Sei un libro aperto per me, Forbes.”  Lei lo guardò e non poté fare a meno di ridere ancora. “ E’ uno scherzo, vero? Un altro scherzo?” Chiese con una nota d’acidità in più questa volta. No, Forbes, non lo è. Pensò Damon. Gli dava un dannato fastidio però. Poi annuì “ Sì lo è. Ma almeno ti ho fatto passare il mal’umore, no?” Disse sorridente, Damon. Vittorioso. Caroline annuì.

***

“ Che cosa nascondete tu e Caroline?” Chiese Stefan, non appena Damon mise piede dentro la pensione. “Sembri una femminuccia, muori dalla curiosità.” Rispose Damon. Stefan fece spallucce e sperò che in qualche modo, il fratello gli dicesse qualcosa. “ Oh, così è implorare, fratellino” Stefan rise, così forte che la sua risata riecheggiò per tutta la pensione. “ E’ arrivato, Damon?” Chiese Elena, poi trovandoselo davanti. “ Si, principessa, sono a casa. Curiosa di sapere anche tu?” Elena annuì sorridente. “Sono innamorato di Caroline” Disse poi col sorriso sulla faccia. Elena guardò per un secondo Stefan. “ Sputa il rospo Damon.” Disse infine la ragazza. “Che palle, con voi, non fa nemmeno a scherzare. Penso sia cotta di Tyler.” Elena sbiancò, Stefan dipinse sul volto un ghigno vittorioso. “ Te l’avevo detto, Elena.”

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Capitolo 4
*** Sentiva il dolore, in ogni sua parte. ***


“Festa a casa Lockwood, Tyler ha detto di spargere la voce, Sabato festa a casa Lockwood.” Continuava a ripetere una ragazza urlando, nessuno si sarebbe giocato una festa a casa Lockwood, quella cosa era la terra, il sogno proibito di ogni singolo studente di quella scuola. Il paese dei balocchi era la figura adatta per descrivere la gioia dei ragazzi quando varcavano la soglia della porta. Morale della favola infine, la signora Lockwood si sarebbe trovata con duecento ragazzi ubriachi e arrapati che avrebbero cercato rissa, per contendersi un’altra ragazza troppo ubriaca per capire che putiferio stava creando. “Io non ci andrò.” Disse Caroline a quel punto, aveva le braccia conserte e guardava dall’altro le sue due amiche, Bonnie ed Elena. Le due si guardarono esasperate. “Perché?” Chiese Bonnie a quel punto, quasi implorante. “ Ci saranno tutti, Care. Matt, Tyler, Stefan e Damon, Jeremy, tutta la scuola. E’ la festa del secolo, non puoi perdertela. Zero” Concluse Elena, sperando di essere abbastanza convincente. Bonnie sorrise speranzosa. Ma era proprio per questo che Caroline non ci andava, vedere Matt le avrebbe solo fatto male, Damon avrebbe fatto di tutto per metterla in imbarazzo e Tyler, era una palla al piede. Le cose andavano di male in peggio con lui. “Sputa il rospo Care. Il problema non è il dolore per Matt, non è la situazione con Damon. E’ il rapporto, anzi il tuo strano odio per Tyler” Disse Elena convinta, guardando l’amica bionda. Non c’era niente tra Caroline  e Tyler. “Che ti salta in mente, tra me e Tyler non c’è niente, Elena.” Disse guardandosi intorno, non riusciva nemmeno a guardarla in faccia, era come condannarsi a morte. “ Perché ci dovrebbe essere qualcosa tra lei e Tyler?” Chiese Bonnie a quel punto, lei era rimasta indietro da tutto, non sapeva niente. “ Niente Bonnie, sono stupidaggini che si inventa Damon e che a quanto vedo, Elena prende per vere.” Disse scoccando un’occhiataccia a Elena. Ma infondo Elena conosceva Caroline, così come Bonnie. “ Chissà se questa volta Damon si sbaglia.” Concluse infatti la ragazza. “Tyler Lockwood ed io, siamo solo amici, anche se in questo momento non andiamo molto d’accordo, ecco il tutto.” Disse Caroline liquidando il tutto con un sorriso, Elena odiava quando le mentivano, soprattutto se si trattava delle sue migliori amiche. “Ci vediamo alla festa, ok?” Disse semplicemente Caroline, guardando le amiche e facendo per andarsene. “ A stasera Care.” Disse Elena, vittoriosa.

***

Si infilava quel vestito, che si impadroniva di quel corpo così snello e perfetto, quel corpo che sembrava appena uscito da una rivista di moda. Ed era lì davanti allo specchio della sua camera, mentre si malediceva per aver acconsentito ad andare a quella maledettissima festa. Indossava un sorriso così bello, povero della magia necessaria per farlo sembrare vero, però. Magia che era scomparsa da un po’ di tempo a questa parte. Era tutto così spento. Anche i suoi capelli biondi erano spenti quella notte, i suoi occhioni blu che in genere davano al viso una decorazione in più erano spenti. Caroline non aveva bisogno di trucco, lei era perfetto così, era splendida quanto una principessa, così come la chiamava suo padre, prima di cambiare vita e abbandonarla. “Fai attenzione Caroline” Caroline sorrise sentendo la voce di Damon, ma non alzò lo sguardo dallo specchio. “Tyler ti salterà addosso come un lupo affamato.” Disse a quel punto, voleva farla parlare, sennò non avrebbe di certo messo in mezzo Tyler. A quest’ultima affermazione Caroline scoccò nella direzione di Damon un’occhiata supplicante, quasi chiedesse una tregua, come se fosse stanca di combattere contro Damon. Era troppo anche per lei, scesero lentamente, lacrime salate, che avevano qualcosa di amaro, aveva anche lo stomaco attorcigliato, ma quello era il fastidio che provava nel piangere di fronte a Damon. Caroline si accasciò a terra tenendosi le gambe, in quel momento Damon ebbe una stretta al cuore, voleva bene a Caroline alla fine, e vederla così lo faceva stare male. Era vampira da poco ed ogni sua emozione era amplificata, quindi anche la più piccola cosa la faceva stare male. Era così piccola e indifesa adesso, così grande, ma teneramente piccola. “Principessa, non fare il melodramma, ti proteggerò io dal lupo cattivo.” Disse Damon a quel punto, cercando di strapparle un sorriso, lei lo guardò e iniziò a ridere, quasi non lo facesse da anni, e le ultime lacrime che si erano accumulate negli occhi caddero via, sulle sue mani poggiate nelle ginocchia. Per un momento gli occhi di Caroline, tornarono ad illuminarsi, e il cuore di Damon a riscaldarsi. “Che succede Care?” Disse Liz entrando in camera della figlia, era sbucata dal nulla e ciò fece trasalire la figlia. Damon stava ancora appollaiato sul bordo della finestra, e la figlia che piangeva seduta per terra, per una volta Liz perse il suo sangue freddo e si fece prendere dagli avvenimenti. “ Giuro che se le hai fato del male, Salvatore, ti spingo già da questa finestra e poi mi butto in galera da sola.” Disse guardandolo. Liz voleva bene a Damon,  molto spesso l’aveva aiutata con dei casi di vampiri a Mystic Falls, ma questa volta, secondo lei ne andava della sicurezza della figlia. “Tranquilla Liz, le ho solo detto che è troppo magra.” Si discolpò Damon, guardando per un secondo Caroline, lei nel mentre si era rialzata e si stava ricomponendo, Liz scrutò Damon, come era solita fare con tutti, ma non riusciva mai a capirlo o a intercettare qualche sentimento da parte sua, ma niente, falliva ogni volta. “ Damon smettila di giocare sporco e accompagnami alla festa” Disse Caroline irritata, era tornata la Caroline uscita dalla rivista di Vogue. “Caroline non tornare troppo tardi.” Disse Liz, lei fece un cenno con la mano e scomparve. Liz rimase sola con Damon, e rimase circa due secondi a guardarlo. “Tienila d’occhio, Damon. Per favore. Riportala a casa.” Disse Liz mentre Caroline richiamò Damon dal soggiorno.” Va bene Sceriffo Forbes.” Rispose Damon col massimo di rispetto che potesse dare. Poi scomparve anche lui e Liz restò sola, nella stanza della sua unica figlia, a pensare proprio a lei. Damon era un ottimo partito per la figlia, ed anche un bel ragazzo. Ma non era vero, Liz non conosceva la vera natura di Damon Salvatore. A poco a poco, ogni giorno Damon cambiava Caroline, trasformandola in qualcosa di più simile a lui, e anche se Liz non se ne accorgeva lo facevano gli altri. Caroline, in fondo era una brava attrice, riusciva a mentire alla donna che l’aveva messa al mondo. Ma infondo anche se faceva finta di credere alla messa in scena di Caroline, lo sapeva benissimo quanto sua figlia si sentisse, spesso sola e incompresa. E di quanto si appigliasse a Damon per sentirvi più viva, e sapeva benissimo che era solo colpa sua. Lei non le aveva dato l’affetto necessario e non era stata affianco a lei, nei momenti critici. Caroline era sempre cresciuta da sola, eppure da brava ragazza che era, aveva sempre assorbito la sua solitudine e aveva piazzato un sorriso, evitando di far stare la madre per questo. Non era abituata a vederla piangere, forse perché non l’aveva mia vista piangere, ed ora che anche questo era stato visto, si sentiva morire dentro. Era una cosa che mai più avrebbe voluto vedere. Era un dolore troppo forte, che una madre non dovrebbe mai provare. E in quel momento, per la prima volta, Liz Forbes odiò il suo lavoro che la portava che l’aveva allontanata da Caroline, separandole definitivamente. Ecco perché Caroline mi odia. Pensò Liz. Ma quello di Caroline non era odio, era semplicemente risentimento verso una persona che diceva di amarla ma che non lo faceva mai costantemente.

***

“Sei troppo gelida con tua madre, Caroline. Smettila” Disse Damon mentre accendeva il motore della macchina di Caroline. “Perché non usiamo mai la tua macchina?” Chiese Caroline per sviare il discorso. “Stefan ne ha una, io no. E poi conoscendomi sicuramente non avrei benzina.”Disse sorridendo leggermente. Sì è vero, questo è Damon. Pensò Caroline. Il silenzio regnava nella macchina, dopo il pietoso spettacolo che Caroline aveva dato di se prima non aveva niente da dire.  “ Ma vieni anche tu alla festa?” Chiese Caroline a quel punto, Tyler odiava Damon, quindi non capiva il perché. “Sì principessa, devo controllare che non ti salti in mente di azzannare nessuno questa sera, e ti devo proteggere dal lupo cattivo.” Caroline scosse la testa, ancora continuava con questa storia di Tyler. “ Damon ficcatelo in quella stupida testolina vuota, che Tyler Lockwood ed io non abbiamo niente a che fare. Tyler è solo un ragazzo egocentrico, pieno di sé, incapace di amare, se non se stesso. Convinto che quella maschera da grande testa di cazzo incanti tutti, ma tutti stanno con Tyler solo per convenienza e io Damon Salvatore non sarò la prossima” Disse Caroline, adesso estremamente vuota, fece un respiro profondo e si adagiò nuovamente allo schienale. “ Sto facendo progressi come bravo ragazzo.” Disse Damon, era riuscita a farla sfogare finalmente. Caroline sorrise, erano arrivati. Scesero poco dopo dalla macchina. “ Il primo incontro ravvicinato col tuo alter ego, principessa” Disse Damon sussurrando. “Tyler bella festa.” Disse poi entrando. Alla faccia del ti proteggo dal lupo cattivo. Caroline respirò a fondo e ingoiò quella  poca saliva che le era rimasta.

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Capitolo 5
*** Look ahead. ***


Caroline guardò a lungo Tyler prima di avvicinarsi, iniziava a prepararsi un discorso molto semplice e coinciso, da finire subito, per poter entrare a quella festa a svagarsi almeno un pò. Solo un po’, si promise. Tyler allargò le braccia come se fosse impaziente di vederla o di sentire la sua voce, si decise ad avvicinarsi. “Sapevo che saresti venuta.”Disse lui iniziando il discorso, non si aspettava tale considerazione Caroline, infatti ci mise un po’ per elaborare una risposta. “Certo chi sarebbe potuto mancare ad una festa a casa Lockwood” Continuò Tyler, di tutta risposta. Caroline seppe cosa dire a quel punto, ma si trattenne, sarebbe stata poco educata. “Ciao Tyler.” Piego in avanti la testa e sorrise. “ eh già, chi sarebbe mancato ad una festa di questo livello? Dico pieno di gente che fuma e beve, voglio dire che eleganza, Tyler.” Disse sarcastica. Lui sentiva il gelo nella sua voce, e una certa intolleranza nei suoi confronti, che non riusciva a spiegarsi dato che non le aveva fatto niente, almeno senza farlo apposta. “Come stai?” Chiese, l’ultima volta che l’aveva vista tremava per la voglia assurda che aveva di piangere, mentre adesso era racchiusa in quel vestitino nero, che ne delineava tutti i lineamenti, di quel corpo così perfetto. Era distratto, chiaramente distratto. Anche Caroline poco prima si era fermata ad osservare i lineamenti perfetti di Tyler, anche quel sorriso che poteva sembrare così sadico. La maglietta nera che gli stava a pennello e che disegnava perfettamente ogni suo muscolo. Se non fosse stata così tanto presa ad odiarlo, avrebbe potuto farci un pensierino. “la vita va avanti, Tyler. Non posso stare sempre a piangere, per cose che non torneranno più, la mia vita va avanti e spero che anche la sua vada avanti.” Disse sorridendo infine, con un’ombra di rammarico per quella scelta. “ Ed ora se posso andare.” Disse cercando di essere il più cordiale possibile, nonostante lo stesse liquidando in tronco. Non ce la faceva più ad ascoltarlo, non sopportava più la sua voce. Doveva scappare dal suo sguardo che la divorava. “ Certo Caroline.” Disse a quel punto. Mentre le passava davanti Caroline lo urtò senza farlo apposta. Il ragazzo sentì una stretta allo stomaco, sentì che i sentimenti per Caroline cambiarono. Ormai non erano più solo amici, lui doveva averla. Doveva averla nella sua immensa collezioni, di splendide ragazze. E se Caroline non si fosse svegliata avrebbe fato veramente quella fine. “Forse questa festa, non è del tutto inutile.” Mugugnò tra sé e sorrise sarcastico.

***

Caroline era distesa nel divanetto del soggiorno da almeno un’oretta. Almeno a lei sembrava passato così tanto, si annoiava a morte. Stefan ed Elena, probabilmente si erano dati alla pazza gioia, probabilmente tra una nota e l’altra l’avevano finita a ballare in qualche bel lettino di casa Lockwood. Mentre Bonnie era sparita con Jeremy qualche minuto prima. Finalmente anche lei si dà da fare. Pensò. Matt non era andato alla festa. Forse non si era ancora abituato. Che egocentrica che sono. Pensò a quel punto. Matt quella sera lavorava come sempre, per quello non c’era. Dio che mal di testa, aveva. La musica era dannatamente alta. “Ciao bellezza.” Disse un ragazzo, gli puzzava l’alito di birra o vodka o entrambe. “Lontano da me.” Rispose Caroline. “Vedo che sei annoiata, facciamo due salti?” Chiese. Che strafottenza. “Se non te ne vai, due salti gli faccio fare al tuo cervello.” Replicò Caroline. Il ragazzo girò i tacchi e se ne andò. “ E tu tieni le tue luride mani, da ubriaco lontano da me.” Disse ad un ragazzo che a breve avrebbe vomitato, visto il colore che aveva. Infatti poco dopo mentre riusciva a girarsi dall’altro lato, vomitò. Caroline sentì una voglia di vomitare mischiata a quella di fare la pipì. Quindi si alzò lasciandosi il tipo alle sue spalle. “scusa il bagno?” Domandò ad un ragazzo. Non aveva riconosciuto che fosse Damon, le sembrava strano vederlo ballare. Oh tutti si danno alla pazza gioia e io no. Pensò ancora. “ Principessa, bella festa.” Disse Damon scuotendo la sua chioma di capelli neri. “ Anche tu sei ubriaco, Damon.” Disse sprezzante d’odio. “Sì, e sto una meraviglia.” Disse ridendo. “ lasciati andare, Forbes.” Disse guardando la ragazza. “preferivo lo stronzo egocentrico.” Disse disprezzando Damon. Lui sorrise e riprese a ballare con la ragazza bionda che aveva davanti. Pensavo non gli piacessero le bionde. Pensò lasciandoselo alle spalle. Non le aveva detto dove fosse il bagno, però. Cercò qualcuno dall’aria lucida, ma non vide nessuno. “Maledettissima villa Lockwood. Maledettissima serata, festa. Maledettissima Caroline.” Disse imprecando contro se stessa. Sarebbe stata meglio a casa sua, a guardare un film in solitudine il sabato sera, anzi che vagare per una casa a cercare un bagno. “scusami, sai dove è il bagno?” Chiese ad un ragazzo coi capelli rossi, che beveva dalla bottiglia, qualcosa che sicuramente non era acqua. “Non ti sento.” Rispose urlando. La musica le rimbombava nelle tempie, le distruggeva la lucidità che aveva conservato per tutta la serata. “Il bagno.” Urlò questa volta. “ Non ti capisco biondina.” Disse a quel punto il ragazzo. “ Il cesso, maledizione.” Lui spalancò gli occhi come avesse finalmente capito, un arcano mistero. “ Su questo piano, l’ultima porta a desta.” Lei ringraziò con un cenno della mano, e il ragazzo tornò a bere. Ultima porta destra. Perché tutti conoscevano quella casa, e lei no? Quando spalancò la porta e vide una camera da letto, pensò stupido pel di carota. Vide due ragazzi nudi l’uno sopra l’altro. Riconobbe Leasly, una delle sue patetiche leccapiedi. “Leasly. Vestiti. Immediatamente.” Era verde di rabbia, questo gesto le sarebbe costato per tutta la durata del liceo, ogni sua possibile entrata nella gerarchia della scuola. “scusami” Disse il ragazzo girandosi verso colei che stava disturbando i suoi atti con la giovane Leasly. Caroline sperò con tutto il cuore, che quella voce non fosse la sua. E quando il ragazzo si gelò, sentì il suo sangue pulsare violentemente nelle vene, sentì il cuore battere con una velocità impressionante. Avrebbe voluto privare, Leasly del suo sangue fino all’ultima goccia. Avrebbe voluto prendere quel dannato ragazzo e renderli privo di ogni organo. Si sentiva vuota, tremendamente vuota. Come quando aveva lasciato Matt, fece un respiro profondo e si calmò, almeno ci provò. “Tyler.”

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Capitolo 6
*** Era giusto così, li per te. ***


Spazio per l’autrice, se tale mi si può definire uù : I capitoli vanno a rilento, lo so. Anche se ho tutto in testa, ogni scena, fatico a raccontarla perciò, scusate. J Ho tantissime visualizzazioni, ringrazio di cuore chi passa dieci minuti del suo tempo a leggere, quello che scrivo.

Rispostine.

Dark_witch : Anche io ho dovuto lottare molto per scegliere il ragazzo di questa FF, ma alla fine ha prevalso uno. J

Infine, ringraziamenti.

Grazie a Dark_witch perché non mi fa sentire sola, e mi recensisce, sono sempre molto gradite, grazie.

Mia cugina che mi ha dato l’ispirazione per scrivere su questo amabile telefilm e per avermelo fatto conoscere.

Grazie alla mia compagna di banco, che mi aiuta ogni giorno per scriverla.

Grazie a Fragola che mi da la forza, ogni giorno. Anche per scrivere.

 

 

 

 

Capitolo sei.-Era giusto così.

Ogni muscolo che aveva lo sentiva paralizzato, era come se da un momento all’altro potesse cadere, perché un istante dopo tutti quei muscoli non gli sentiva affatto. L’aveva svuotata anche da ogni muscolo, non bastavano le emozioni, adesso anche i muscoli non c’erano più. Aveva gli occhi colmi di lacrime, che non si decideva a scendere e che le appannavano la vista ed era estremamente intollerabile. Ormai non vedeva nemmeno più Lealsy, l’unico pensiero fisso era Tyler, a petto nudo nel letto. Odiava, odiava. Cazzo se lo stava odiando. Sentiva il suo stomaco così pesate. “Cazzo, Caroline, non lo sapevo.” Disse urlando Leasly. Sapere cosa? Cosa non sapeva? Caroline girò vagamente lo sguardo verso la ragazza che si era dimenticata, la ragazza che era stata cancellata dall’odio. “ Cosa non sapevi, Leasly?” Quando Leasly si slegò i capelli, un’ondata di buon’odore arrivo a Caroline, che storse il naso. “Cazzo slegati subito i capelli, Leasly.” Stava lentamente perdendo il controllo. Sentiva solo l’odore del suo sangue, aveva voglia di strapparle la gola e bere direttamente da li. Ossì, l’avrebbe fatto. “Non sapevo che tu e Tyler.. foste assieme. Scusami, Caroline.. Ho fatto un errore. Cazzo se sono dispiaciuta.” Diventò rossa e Tyler scoppiò in una fragorosa risata. “Cosa? Io e Forbes?” Rideva ancora. Caroline, non riusciva più a tenere la lacrime dentro, sentiva che stava per scoppiare. Maledizione. Pensò. “Leasly, mettiti la gonna, senza fare storie e vattene. Svuota il tuo, quello di quando eri popolare e spostati dove stanno i perdenti. Tu hai chiuso.” Punire Lealsy per colpa di Tyler? Non poteva fare niente, non poteva farle del male. Leasly rimase lì immobile, non riusciva a muoversi, il suo sogno di diventare la prossima Caroline Forbes si era appena infranto, e tutto per colpa di una scopata con Tyler. “Forbes, vuoi giocare tu adesso? Tanto ho finito con Leasly.” Disse ridendo, Tyler. Era un incubo, ero uno stupido incubo. Le guancie di Caroline, diventarono di un rosso acceso in quell’istante. E Leasly, fece cadere una lacrime. Caroline provò tenerezza per quella ragazza, nonostante l’avesse appena vista con Tyler. “Quanti anni hai, Leasly? Voglio dire ti conosco da tanto, ma non so quanti anni hai. E’ la prima volta, vero?” Chiese Caroline, mostrandosi calma. Tyler riniziò a ridere a quel punto. In quella stanza tutti sembravano sapere, tranne lei. “Tyler.” Disse Caroline. Solo il suo nome riusciva a dire, era come se il suo corpo rifiutasse quel cognome. “Lockwood.” Disse mostrando un sorriso “Tyler Lockwood” Concluse. “C’è qualcosa che vuoi dirmi? Qualcosa che non ti va bene?” Chiese ancora Tyler. Sapeva che stava tirando troppo la corda eppure, continuava, quello era il suo divertimento più grande. Infastidire tutti. “Io e Tyler siamo già stati assieme..più di una volta, Caroline. Mi ha detto che mi amava, e ho continuato.” Caroline, guardò Tyler mettersi bene nel letto, per un istante smise di sentire tutto. Aveva solo voglia di scattare verso il ragazzo. “Piccola pu..” Quella sarebbe stata la fine di Leasly Janes. La sua sete si fece più viva, le bruciava in gola, quasi fosse un carbone ardente che non poteva controllare, non ci vedeva più dalla rabbia, l’avrebbe presa, attaccata al muro e le avrebbe squarciato la gola, questo avrebbe fatto. Il suo viso cambiò fisionomia e si contrasse, attorno agli occhi si formò un alone rosso sangue.  Si mosse per andare verso la ragazza quando si sentì affetta per un polso. “Uccidere perché stai male, non è lecito.” Ricordava queste parole, appartenevano ad una conversazione che aveva avuto poco tempo prima con Damon. “Sì che lo è.” Rispose Caroline. Tyler guardava Damon e Stefan spostando lo sguardo poi velocemente su Caroline. In quel frangente si assomigliavano tutti così tanto. Pensò il ragazzo. “Che succede?” Chiese Tyler quasi impaurito. “Leasly vattene via.” Disse Stefan, calmo. “all’istante” Finì dopo. Nessuno osava rispondere, anzi nessuno riusciva a trovare una risposta alla domanda di Tyler. “Stef, fallo vestire. Porto Forbes via da qui.” Disse Damon. Un secondo dopo non c’erano più. Leasly era scappata al suono della voce di Stefan. “Che è successo, dici?” Tyler annuì. “Vestiti Lockwood.” Disse andando verso il ragazzo e porgendogli i suoi vestiti. “Hai fatto incazzare Forbes. Ecco cosa è successo. Maledettamente incazzata.” Stefan sorrise. Un vampiro incazzato era un casino da gestire, si chiedeva solo se Damon ne fosse stato all’altezza. “Campione, bella festa, comunque.” Disse poi lasciandoselo alle spalle.

***

Leasly lo faceva sempre sentire bene, eppure perché quella sera non aveva funzionato? Si sentiva così strano. E continuava a rivedere la delusione negli occhi di Caroline, quando lo vide entrare in quella stanza, non avrebbe mai voluto deluderla. Mai in nessun senso. Per lui era importante Caroline, erano amici sin dai tempi dell’asilo. Si conoscevano bene, e lui l’aveva delusa. Si sentiva così male. Perché aveva lo stomaco attorcigliato su se stesso? Perché voleva mandare via tutti, da casa sua, per restare da solo? C’erano troppe cose che non gli tornavano, il viso di Caroline e quella fottuta situazione che gli arrovellava il cervello. Si alzò lentamente dal letto, vestendosi, eppure si sentiva così sporco, anche i vestiti erano così sporchi. “ Maledetta Forbes, dovevi venire a rovinarmi la festa?” Si guardò intorno e andò a cercare nell’armadio qualsiasi altra cosa da mettersi addosso. Dopo che ebbe finito richiamò Stefan, che stava fuori ad aspettarlo. “Lockwood, dobbiamo parlare di alcune cose.” Disse a quel punto mettendosi al sedere su una cassapanca verde. “ E’ il caso di annullare la festa, mandare tutti a casa e stare tranquilli.” Tyler fece una mezza risata e lo guardò come se si chiedesse se stesse scherzando. “ Stai scherzando vero? Mi sta chiedendo di cancellare la mia epica festa, perché voi avete dei problemi, perché voi e ripeto voi avete un’amica che non si sa trattenere? No Stefan, non lo sarò.” Stefan si sentiva uno stupido, un povero stupido. Si diresse verso di lui a grandi passi, non usò la sua velocità caratteristica di un vampiro, ma si diresse verso di lui e lo attaccò al muro. Tyler si sentì piano piano sollevato da terra “Uno : Caroline si sa controllare, ma se tu non ti accorgi dell’evidenza non è colpa sua. Due : Hai visto qualcosa che vale la pena di discutere.” Stefan era molto forte, ma Tyler non ci badò, aveva la sua forza che bastò a liberarsi dalla forte presa del ragazzo. Ne rimase molto meravigliato, lui era un vampiro, ed era forte, ma come poteva essere così forte.. una persona normale? Sempre se lo fosse. “Tyler dobbiamo parlare.” Lo guardò attentamente studiandone ogni espressione. “Parlerò solo con Caroline.” Disse Tyler. “Caroline in questo momento sarebbe capace solo di staccarti la testa, lo sai. Parliamo chiaro, tu sai cosa hai visto?” Tyler non sapeva cosa dire. “ Caroline è cambiata in questo periodo, è diversa.. non è la maniaca del controllo e dell’ordine che tutti conoscevano. E’ più.. vedi Stefan è più..” Non riusciva a completare la frase. “..più bella forse?” Completò la frase Damon, che entrò dalla finestra. Si guardò per un istante intorno e sorrise. “ E’ ovvio che Caroline si è incazzata, vi siete proprio dati alla pazza gioia.” Disse trattenendo una risata. Tyler lo assecondò per un secondo e poi tornò a Stefan. “ Io non so cosa stia succedendo, è un brutto momento anche per me, Salvatore. Ma..” Stefan alzò una mano per bloccarlo e si avvicinò a Damon. “ Dam, c’è qualcosa che no quadra, è forte quanto me.” Disse a bassa voce. “Prova a smetterla con gli scoiattoli, Stefan.” Disse Damon scoppiando in una fragorosa risata. Stefan gli scoccò un’occhiataccia..”scusa fratello.” Stefan annuì serio. “Campione ci si vede in giro. Vado a far tornare il buon umore a Caroline, nella mia maniera.” Disse ridendo. Tyler lo osservò di traverso.  Nella sua maniera? Pensò. “Con quale maniera, Damon?” Chiese a quel punto. “Le stesse cose, che fate tu e Leasly. Un bicchiere di brandy e poco dopo siamo a letto, assieme. Ed ecco che a Forbes torna il sorriso. Si accontenta di poco” Scoccò uno sei suoi soliti sorrisi, da stronzo. Sapeva dove andava a parare, per l’ennesima volta aveva capito tutto. Al ragazzo seduto sul letto si avvamparono le guancie, il sangue aveva smesso di circolare, faticava a tenere la sua forza sotto controllo, e Damon lo notò. Era la stessa scintilla di  gelosia che era scoccata il Caroline. Tyler si alzò di scatto, stringendo i pugni, era in collera, in quel momento odiava terribilmente il ragazzo moro davanti a sé. “ Non toccarla mai più, Damon” Disse Tyler puntandogli l’indice all’altezza del petto. Detto ciò se ne andò come se nulla fosse. Quando i ragazzi furono soli, Stefan sorrise. “Complimenti fratello, ci hai preso.” Damon ridacchiò facendo spallucce. “ Ti dirò, c’è qualche altro segreto a Mystic Fall, oltre l’amore di Tyler nei confronti di Caroline.”

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Capitolo 7
*** That night was so black. ***


Capitolo sette. – That night was so black.

“Allora Forbes, cosa è successo, dentro quella stanza?” Caroline guardava davanti a se, ignorava completamente il ragazzo che le parlava. Era infastidita e avvilita, delusa. Così tanto delusa. Ma non da Tyler, non da Damon –che l’aveva salvata ancora- non da Stefan, da sé. Delusa da se stessa. Non era stata capace di controllarsi, il sangue aveva preso il sopravento, le aveva inebriato il cervello, l’aveva resa immune, senza poteri, e questo, oh questo la faceva incazzare. Per questo motivo stava piangendo, perché era incazzata, con se stessa. “Forbes, smettila. Basta piangere. Lo vuoi capire che non ti serve ad un emerito cazzo? Espelli quelle lacrime prive di fondamenta, fallo sì. E dopo che l’avrai fatto, ti sentirai meglio? No, Caroline, non ti sentirai meglio. Lo sai perché? Perché niente, e te lo dico per esperienza, ti farà dimenticare di aver provato il desiderio di uccidere qualcuno. Questo sconvolgente fatto ti perseguiterà per sempre. E prima accetti la realtà, ovvero quella in cui capisci che siamo assassini, e prima puoi provare a fare qualcosa per rimediare. Ma la vi sapere la verità? Non è per questo che piangi. Piangi perché per l’ennesima volta ti sei sentita una seconda scelta. Guarda in faccia la realtà, Caroline. Anche Tyler ti ha dimostrato di essere la sua seconda scelta, e l’hai capito vedendolo a letto con la rossa, Leasly. Sei stata la seconda scelta di Tyler, la mia, e di Matt. Sei sempre la seconda scelta. Ti senti invisibile, spesso. Te lo leggo negli occhi. Vuoi Tyler, ti conosco. Ma non ha le palle per ammetterlo, quando imparerai? Quando voi qualcosa, vattela a prendere – oh questo già lo dissero – comunque sei una delle migliori vampire che nel mio secolo e qualcosa ho visto, sei bionda e sexy, se vuoi Lockwood, vattelo a prendere Care.” Damon si adagiò sul divano, felice del suo discorso, un po’ duro, ma giusto. Caroline era in piedi, sul lato destro della stanca e fissava il pavimento immobile. Si sentiva dannatamente sola e incompresa, anche da Damon. Era stata nuovamente isolata proprio come diceva Damon. Non sapeva cosa fare, sapeva che l’odio smisurato per Tyler era troppo, ma non ci aveva mai pensato che fosse amore. Cazzata. In realtà se l’era immaginato che fosse qualcosa di più questo odio. Cazzata anche questa. Lo sapeva benissimo , si conosceva. Sapeva che questo per Tyler era propriamente amore. Era la verità, l’unica verità, la dolce e stupida verità. Ora il vero, dilemma o dramma, era poteva mentire a Damon? Poteva evitare di dire la verità ad uno come lui? Damon avrebbe lasciato a Caroline la facoltà di mentire? “Damon, hai sbagliato completamente.” Disse sorridendo Caroline. Dentro di se, sperava con tutto il cuore che Damon per una volta, una volta soltanto, l’assecondasse. Una volta sola. Damon inarcò un sopracciglio e la lasciò continuare. Lei inghiottì la salive, nella sua testa non circolava alcuna frase che le potesse essere d’aiuto. Essere la migliore della classe, sì, ma per cosa? Non sapeva cosa dire, non sapeva cosa fare. Senza idee. “Cavolo Damon, allora non hai proprio capito nulla?” Chiese lei, finalmente capendo dove andare a parare. Patetico, ma efficace. Pensò a quel punto. Lui scosse la testa, guardandosi intorno e tornando a lei. Caroline si mosse velocemente, fino a finire sopra le sue gambe, e si accovacciò per bene sopra di esse. “ Sei sempre stato tu. E sarai sempre tu.” Disse. PATETICA, l’unica cosa che uscì dalla sua testa, fu quella. Damon sorrise compiaciuto, in quel momento Caroline, pensò di averla fatta franca, di non dover ammettere la pungente verità davanti a Damon, riusciva a gioire anche solo mentalmente, senza farsi minimamente notare da Damon. “ Vedi Caroline, c’è un concetto che forse non ti è chiaro, e mi dispiace ammetterlo, ma tra me e te, non ci sarà mai niente. Io sono.. cazzo è difficile da dire.. ma sono innamorato di Elena, come Stefan. Noi saremo sempre con Elena, come Katherine starà sempre fissata con Stefan e tu, piccola, dolce e ingenua Forbes, credevi davvero che con questo patetico tentativo, ti avrei creduto? Perché non ammetti questa fottuta verità, Forbes? Cosa c’è di male?” Chiese Damon. Le ultime parole di Damon si diradarono tra i suoi pensieri, ed una tenera fitta di dolore si fece largo in Damon, era stato troppo duro, lo sapeva, ma se così non fosse stato, Caroline si sarebbe negata a vita la verità, come fa sempre. La ragazza ancora seduta sopra le gambe di Damon, si adagiò sopra quest’ultimo, trasformando il suo gelo in qualcosa di simile al calore, trasformando il ragazzo nella sua unica fonte di felicità. E ciò fece sentire Damon, quasi completo. Come se per una volta la sua presenza fosse essenziale. E se l’era stretta al petto, anche lui.  “ Prima o poi, dovrai parlarne, e siccome vista la confidenza che ormai c’è tra noi, gradirei che ne parlassi con me.” Lei lo guardò, era dannatamente bello anche sotto quella luce, anche con gli occhi velati dal pianto. “ E’ difficile da spiegare, Dam. Provo due sentimenti diversi nello stesso tempo. Un giorno è solo ucciderlo, un altro è sbatterlo e farlo completamente mio. E’ una cosa complicata da spiegare, Dio solo sa, cosa provo. O forse lo so anche io. Oggi sento solo il suo sangue biascicare nelle sue vene, sento la mia voglia di attaccarlo al muro e domani sento una voglia irrefrenabile di ucciderlo. E lui, si rende così cazzone, così stronzo, così.. bello! Damon, io non posso, ok? Ho mollato Matt, perché ero io sono quello che sono e lui è normale, e ci sono ricaduta, con Tyler Lockwood tra l’altro che oltre ad essere normale, è il migliore amico di Matt.” Damon studiò ogni singola espressione di Caroline, cercò di capire tutto; da quei sorrisi falsi e stupidi fino a quel dolore lancinante che si impadroniva del suo cuore. “Sempre che sia normale.. Tyler.” Disse Damon con un sorriso stampato in faccia.” Cosa intendi?” Chiese Caroline passandosi una mano sul viso, per cancellare i segni del pianto. Infatti rimasero solo gli occhi gonfi e poco poco rossi. “Ci sono state due razze a Mystic. I licantropi e i vampiri. Ora noi siamo vampiri e conosciamo bene la nostra cerchia : Katherine, Stefan, io e te. Ma Non possiamo escludere che ci siano anche licantropi.” Caroline sembrava non capire a ciò che alludeva Damon, o forse evitava di capire. “Forbes ragiona. Allora, Stefan ha testato la forza di Lockwood prima, scoprendo che è forte quanto  lui, o almeno tanto forte da potersi liberare dalla sua stretta.” Caroline alzò gli occhi al cielo. “ Damon, Stefan si nutre di scoiattoli, penso sia normale ciò. E Tyler si allena tutti i giorni.” Damon sogghignò un secondo poi tornò serio. “Per quanto possa mangiare scoiattoli, è per sempre un vampiro e ciò le conferisce molta più forza.” Damon guardò Caroline, sperava che il discorso avesse funzionato. “ Quindi stai cercando di dirmi, che Tyler è un licantropo?” Damon guardò soddisfatto Caroline. “ Din din din.” Imitò il suono di una campana che suonava e sorrise. “E’ comunque un licantropo, io conobbi suo zio Mason tempo fa, e me lo disse spudoratamente. Ora poverino, giace da qualche parte.. lontano dal suo cuore. “ Azzardò una risatina composta. Gli aveva strappato il cuore? Caroline rabbrividì. Damon guardò il suo orologio e poi Caroline. Erano le cinque del mattino passate. “ Sta arrivando Tyler.” Co-cosa? Tyler, a quest’ora?  Pensò la ragazza, che guardò Damon con are speranzoso, affinché ci parlasse lui. “ Scordatelo, Forbes. Questa  la tua guerra, non la mia.” Poco dopo suonò il campanello. “ Questa me la paghi, Salvatore.” Disse sorridente la ragazza.

***

“Dobbiamo parlare.” Disse Tyler alla porta, bloccandola prima che Caroline potesse chiuderla. “ Non abbiamo niente da dirci, quella è la tua vita, che non ha niente a che fare con la mia, non mi devi dare alcuna spiegazione, Tyler.” Voleva dire altro, tipo che sarebbe tornato tutto come prima, ma quelle parole non le uscivano, perciò stette zitta, semplicemente. “ Stai male? Ti ho fatta stare male.” Disse rammaricato. Lei sorrise inclinando lievemente la testa. “ Ho avuto una discussione con Damon, per quello sto così.” Non avrebbe voluto mettere in mezzo Damon, ma era l’unica cosa, per far andare via, Tyler. “ SALVATORE.” Tuonò Tyler, le pareti vibrarono. Damon non aspettò che lo richiamasse e si avvicinò a Caroline. “Tyler Lockwood. Dimmi.” Disse guardando di traverso Caroline. “ Ti avevo detto di starle lontano..”

***

Si divincolò da quella strettissima situazione, da quei ragazzi che erano capaci di farla sentire uno schifo solo con uno sguardo. Adesso era sola, senza nessuno.

***

Il vento freddo le congelava il viso, ma le dava una gran capacità di pensare, con lucidità. Senza ironia, e senza frecciatine da parte di Damon. E così le piaceva Tyler Lockwood! Era strano da pensare, non ci avrebbe mai pensato un po’ di tempo fa. Eppure adesso era così. E in più era un licantropo, un licantropo.. amico del suo ex ragazzo, Matt Donovan. Perfetto Caroline Forbes. Complicati la vita, ogni tanto. Pensò. Aveva gli occhi chiusi, essendo un vampiro non aveva bisogno di guardare, riusciva a sentire. Il suo udito le permetteva anche ciò. Perciò non badava a dove andasse, anche perché alle cinque del mattino e chi andava in giro alle cinque del mattino. Un secondo dopo, andò a sbattere contro qualcuno.. “ Scusami.” Disse riaprendo gli occhi azzurri. “ Scusami tu” Disse il ragazzo, raggiante. “ Caroline.” Disse porgendogli la mano. “ Elijah.” Sorrise cordialmente. Caroline non si rese conto di quello a cui andava in contro. Si era firmata una condanna a morte, senza neanche saperlo.

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Capitolo 8
*** Even vampires have feelings instead. ***


Note : Questo capitolo non so come mi è venuto, so solo che ci ho messo quattro ore per scriverlo. Quattro lunghe ore, concludendolo a mezzanotte meno un quarto. Ero esusta. Perciò mi scuso. E ringrazio Valentina per avermi aiutato tanto, per avermi correto questo capitolo. 

E ringrazio chi mi ha recensito l'altro capitolo. :)

Capitolo otto. - Yes, vampires have feelings instead.

 

"Elijha." Ripeté Caroline, come se lo stesse mettendo a mente, fissandolo in qualche angolo del suo cervello per non dimenticarlo."Curioso come nome." Fece una risatina composta alla fine. Non volava assolutamente mancare di rispetto al nuovo conosciuto, ma era davvero curioso come nome. Lei non sa chi sono io. Pensò il ragazzo davanti a lei. “Chissà a cosa pensavano i miei genitori mentre lo sceglievano.” Sorrise ironicamente, della sua battuta. Caroline era contenta che il suo umorismo non lo avesse ferito. Aveva percepito subito che era un vampiro, sia dal portamento, sia di tratti caratteristici del ragazzo. Aveva gli stessi lineamenti, finissimi di Damon. Non certo quelli rozzi di Tyler. Nuovamente a pensare a Tyler.  Scosse la testa, quasi a cacciare via quel pensiero che la fece sorridere. “ Sono le cinque del mattino passate, non riuscivi a dormire?” Chiese la ragazza curiosa, lo era sempre stata fin da bambina, quando era solita domandare ai suoi genitori il perché di tutte le cose. “Ho un po’ di cose per la testa. Problemi famigliari da risolvere e ho pensato che una passeggiata a Falls non mi avrebbe fatto di certo male.” Caroline scosse la testa al sentire quelle parole, usava le stesse parole che usava Stefan. “ Caroline, che c’è?” Chiese lui. “ Niente pensavo ad un mio amico, parlate nello stesso modo, voglio dire le stesse parole, stessa educazione, magari provenite dalla stessa epoca.” Sorrise cordiale. Anche lei aveva una buona educazione, almeno quella Liz non gliela fece mancare. “ Come si chiama questo vostro amico?” E le dava del lei. La cosa la affascinava tantissimo. Era totalmente presa da quel ragazzo, quasi l’avesse assorbita. “ Stefan, Stefan Salvatore.” Disse orgogliosa. Sapeva che Stefan era molto popolare come ragazzo, o come vampiro e conoscerlo la faceva stare nettamente meglio, come se avesse una protezione alle spalle. “ Oh, il fratello del giovane Damon?” Chiese a quel punto. Gli conosceva e ciò voleva dire che sapeva chi erano. “ Non tanto giovane.. ormai.. ma sì proprio lui. Damon Salvatore.” Proprio lui. Gli occhi dell’uomo davanti a lei si illuminarono. Forse aveva fatto male a parlare dei Salvatore con chi non conosceva. “Perché non mi parli un po’ dei Salvatore?” Disse curioso. “Ho freddo e sonno, è meglio se torno a casa, va bene?” Elijha la guardò negli occhi e disse. “ No non va bene, ho detto che andiamo a parlare dei Salvatore. Subito” La ragazza rinvenne poco dopo sorridente, il freddo le era passato del tutto. “Se vuoi andiamo al Grill, così ti parlo un po’ di loro.” Lui sorrise vittorioso.

***

“ Sono le persone più forti del mondo, voglio dire come ragazzi, ma anche con vampiri. Sono popolarissimi nel mondo dei vampiri, che ormai è anche il mio. A quanto mi ha detto Damon.” Lui non voleva queste informazioni, ma stette zitto e a ascoltò. “ Tu e i Salvatore da quando siete amici?” Decise di porre lui le domande, così magari sarebbe arrivato a ciò che voleva sapere. “ Con Stefan subito, è il ragazzo della mia migliore amica, Elena. Mentre con Damon ci sono stati dei problemi. All’inizio io e lui, mh.. stavamo insieme. Mettiamola così, lui abusava di me, o meglio del mio sangue umano. Poi da quando Katherine mi ha ucciso, e fatto diventare un vampiro, mi ha preso sotto la sua ala, e quando gli salta in testa mi protegge.. da situazioni spiacevoli.” Lo disse con così tanto orgoglio che, le luccicarono gli occhi. “Katherine eh? Ci sono stati strani avvenimenti in questo periodo, qui a Falls?” Chiese con un leggero luccichio a gli occhi. Era come se gli si stesse aprendo un mondo davanti. “ Non che io ricordi.” Disse Caroline, guardandolo. L’effetto della soggiogazione era terminato, da un po’, eppure Caroline continuava a parlare dei Salvatore. Avrebbe voluto che Damon arrivasse in quel momento e la portasse via. Si stava finalmente accorgendo dell’ipotetica persona che aveva davanti. “ Continua Caroline.” Caroline lo guardò spiazzata, non sapendo cosa dire, inventò qualcosa. “ Sono molto stanca.” Il ragazzo batté le dita sul tavolino in cui erano seduti. Non gliene importava un emerito cazzo se lei fosse stanca o meno, voleva sapere di Elena e Katherine, di Damon e Stefan e di tutto quello che stava accadendo, voleva sapere se era vero che i Petrova non si erano conclusi con Katherine, voleva sapere se Falls era rimasta davvero, la Falls che conosceva lui, quella che alla fine gli era mancata, quella straripante di sangue umano, innocente, quella colma di licantropi e vampiri, la Falls che amava, dopo tutto. “ Caroline, voglio sapere un po’ di cose, perché non mi porti direttamente da Elena?” Chiese guardandola intensamente negli occhi, un’altra soggiogazione, cazzo. E lei.. lei non si accorgeva di nulla, e come una cretina lo assecondava. “ Certo, ti porto a casa Gilbert.” Casa Gilbert? Rifletté bene su questo cognome, perché gli era tanto familiare? Cosa gli ricordava? Si stava innervosendo, in una maniera incredibile, non si ricordava  niente di Mystic Falls, era passato davvero troppo tempo. “ Casa Gilbert dici? E cosa dirai di me? Voglio dire e si chiedessero chi sono, tu cosa risponderesti?” Chiese Elijha. Lei sembrò pensarci su. Cosa poteva dire, l’aveva conosciuto poco fa, e già lo presentava ai suoi amici, il prossimo passo? Presentarlo a sua madre? “ Dirò che sei un amico, certo non dirò che sei un vampiro, sarebbe un omicidio, dirò questo, semplicemente un amico.” Lei sorrise guardandolo, lui ricambiò il sorriso e spostò lo sguardo altrove.

***

“Non ti arrabbiare se Elena, non ti accoglie subito, è un po’.. mh .. strana coi vampiri. Si fida solo di Stefan e me.” Disse Caroline con un accenno d’orgoglio. Era contenta di ciò, prima della sua transizione, lei e Elena non andavano molto d’accordo. Aveva sempre preferito Bonnie a lei, e in realtà anche lei, preferiva Bonnie ad Elena. Cioè non la giudicava la sua migliore amica, ma erano amiche. Buone amiche. Tutto poi era cambiato quando fu trasformata in vampiro, si sentiva in debito con Elena, per qualche motivo, che nemmeno lei sapeva. Ma la doveva proteggere, in un modo o nell’altro. “ E Damon?” Domando il ragazzo. Damon, come potergliela spiegare questa? Non poteva dire, certo che Damon era innamorato di lei, insomma era una cosa che Damon le aveva confidato in segreto, e non poteva sputtanarlo, così, soprattutto con qualcuno che aveva appena conosciuto. “ Damon ed Elena hanno avuto vari problemi!” Chiese così, e sperava che Elijha non le chiedesse nulla di più, non voleva dire nulla di più, chiuderla così. Infatti lui annuì, senza chiedere nient’altro. “Credi che mi accetteranno?” Chiese a quel punto facendo un po’ di vittimismo, cercava in tutti i modi di apparire innocuo agli occhi di Caroline, averla dalla sua parte era un grande passo avanti. Lei fece spallucce,. “ Non lo so, forse sì, forse no. Sicuramente non ti inviteranno ad entrare. C’è Stefan a quest’ora.” Stefan era un problema, per Elijha. Non doveva esserci se la sua missione doveva essere portata a termine. No.  Stefan gli avrebbe proibito di avvicinarsi ad Elena, in tutte le maniere possibili, chiamando Damon e schierandogli Caroline contro. Non gli importava assolutamente di Caroline. Voleva solo la sua vendetta, personale. Cazzo! “Perché ti preoccupa tanto essere accettato dai miei amici?” Buona domanda. Perché gli importava tanto dei suoi amici, di Elena, della storia dei Salvatore? “Sono una persona che si basa molto sui giudizi degli altri.” Rispose semplicemente. Caroline fece finta di crederci una volta tanto. Lui fremeva, non vedeva l’ora di prendere la sua macchina e farsi accompagnare a casa Gilbert. “Conosci i Lockwood?” Chiese Caroline sul momento, si pentì subito di quella sua domanda, non doveva mettere in mezzo la famiglia di Tyler. “Mason Lockwood è uno di loro?” Domandò, guardandosi intorno, non si soffermava mai sullo sguardo di Caroline, era come se non ci riuscisse. Come mai tutti conoscevano Mason? Damon gli aveva strappato il cuore, alla domanda sulla famiglia Lockwood, Elijha aveva pronunciato il suo nome. Ha avuto un sacco di amici, il buon zio Mason. Pensò Caroline in quel momento. “Andiamo?” Chiese ancora Elijha. Era totalmente impaziente. In genere i vampiri non sono così impazienti. Pensò Caroline, questo la fece riflettere per un secondo. Ma niente di più, niente soluzioni. Vedendo la ragazza annuire, prese le chiavi della macchina e si alzò facendo strada a Caroline.

***

“Ripassiamo il piano.” Disse Elijha. “ Ciao, questo è un mio amico, l’ho conosciuto tempo fa ad una festa, ed e’ terribilmente bello, voglio che lo conosciate. Poi ficchi un paletto nel cuore di Stefan” Disse porgendogli un grosso paletto di legno. Cos se lo sarebbe tolto da mezzo. “ Non farò questo a Stefan, io gli voglio bene.” Si pronunciò Caroline. “ I vampiri, non provano sentimenti, non più ormai, i vampiri sono soli, proprio come gli essere umani, quando sono feriti da qualcuno. Noi siamo diversi e una volta che diventiamo vampiri o affoghiamo il nostro dolore con qualcosa che ci piace fare o ci lasciamo andare, e noto che tu non sei una che si lascia andare e tanto meno una persona ce fa ciò che le piace fare, perciò non dire che gli vuoi bene, perché Caroline i vampiri non hanno sentimenti. Non gli si riscalda il cuore quando vedono un cucciolo, non provano tenerezza davanti ad un bambino appena nato, riescono solo a sentire il suo dolce sapore di sangue. Quindi per favore, prendi questo paletto, e ficcalo nel cuore si Stefan Salvatore.” I vampiri non avevano sentimenti? Questo fu l’unica cosa che colpì realmente Caroline. E se fosse davvero così? Cosa era quello che provava per Tyler? L’affetto per Damon? Era tutto una fottuta invenzione della sua mente? Stava vivendo con i suoi ricordi? No, non era vero. Era stanca di Elijha, davvero stanca, quel paletto avrebbe voluto conficcaglielo lei stessa nel cuore. Ucciderlo. “Fermati qui, oh guarda c’è la luna piena.” Disse soffermandosi a guardare il cielo. Cazzo Tyler. Pensò un secondo dopo. Pericolo. Riuscì a pensare solo quello.

***

“El, sono Caroline, sono con un amico.” Caroline era nuovamente soggiogata da quando, Elijha le aveva dato il paletto. Era rimasta tutta la notte soggiogandola. Non sapeva affatto con poteva essere, ancora sveglia Elena, ma sperava che lo fosse. Nessuno le aprì la porta, ed Elijha ringhiò visibilmente, conducendosi verso Caroline. La prese al collo e la sollevò da terra : “ Adesso tu, mi porti da Elena, visto che lo sapevi benissimo che non era a casa.” Disse ringhiando e lasciandola cadere a terra. Lei si rialzò subito dopo, guardandolo di traverso. Si sentiva così traditrice, anche se non sapeva cosa stesse facendo. “Sono nel bosco.” Disse concludendo infine la ragazza. Sorridendo. Come poteva continuare ad essere infatuata di quel ragazzo? Perché infatuata era la parola più giusta. Amava il suono della sua voce, le sue labbra e i suoi sorrisi. Adorava quella sua sfrontata educazione e tutto quello che comprendeva. Non riusciva a contenersi dal sorridere, anche se le faceva del male.

***

Dio, nuovamente l’aveva tradita. La tradiva sempre. Elena e Stefan erano andati a parlare con Katherine, che era rinchiusa nella cripta. Merda! Si malediceva così tanto. Eppure, era così felice di farlo contento, nonostante i mille pensieri.

***

“ Sono qui. “ Disse Caroline guardando la cripta. “Elena, sono Care, puoi uscire un secondo?” Elena sentì la sua voce da sotto. Lei e Katherine non riuscivano a concludere niente, era un continuo stuzzicarla. E la presenza di Stefan non aiutava, anzi peggiorava la situazione, per quello decise di salire da Caroline, per prendere un po’ d’aria, e liberarsi per un secondo dal pensiero di Katherine.

“Care?” Chiese titubante quando le si presentò il ragazzo Elijha alle sue spalle. “ C-chi sei?” Domandò Elena, improvvisamente spaventata. Stefan salì velocemente. “Elijha?” L’ultimo nominato sorrise ironicamente. “ Stefan Salvatore, quanto tempo! Adesso ti dai alla protezione dei Petrova?” Chiese. Elena lo guardò improvvisamente. Anche lui sapeva dei Petrova? Stefan fece spallucce non riusciva a rispondere. Era bloccato ed Elena non lo capiva. Stefan svegliati! Pensava Caroline, si sentiva uno schifo. Quando Elijha si scagliò contro Stefan mettendolo a terra, senza una via d’uscita, Caroline si sentì gelare, il sangue si freddò del tutto, quasi scomparve. La sua prossima vittima era Elena. Dio quanto era bella la vendetta, pesò Elijha. Un passo lo divideva da Elena.

“No, no, no Tyler, no!” Supplicò Caroline, vedendo il lupo arrivare da dietro e azzannare l’uomo. Tyler scosse la sua grande testa, sembrava così rammaricato da ciò che aveva fatto a Caroline, ma quello era il suo dovere, era azzannare e uccidere i vampiri. Un secondo dopo, Elijha giaceva al suolo, senza testa! Elena fece un profondo sospiro e riuscì per un secondo a sorridere, mentre guardava con aria infastidita, Stefan. Giaceva ancora al suolo, ma era sicura, che non era morto! Tyler Lockwood l’aveva salvata, non se lo sarebbe mai aspettata. Si sentiva però così male nei confronti della sua amica. Caroline invece si sentiva smembrata, vuota ancora, vuota. Cazzo, conosceva quello stato d’animo così bene, e si sentiva sempre più schifosamente patetica a sperare che Tyler cambiasse, anche se.. quella era la sua natura e niente ci poteva fare.  Ma adesso, che Elijha giaceva al suolo, appena ucciso da Tyler, l’odio aveva invaso il suo corpo, l’aveva trasformata nella vampira che non avrebbe mai voluto essere, era colma d’odio. Elijha aveva sbagliato, i vampiri provano i sentimenti, qualunque tipo di sentimento.

Marti.

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Capitolo 9
*** He will return. ***


Marti : Dopo sei giorni, sono riuscita ad aggiornare :) Sorry for the late. D:

Comunque spero che piaccia questo capitolo. Tant per dire, io sono una Stelena! :)

Marti.

Capitolo nono. – He will return.

Sola, sola sì. Era come se l’avesse lasciata sola. Sola a combattere una guerra contro un vampiro millenario, uno di quelli fondatori, un antico. Sola, con un’amica, la sua migliore amica, infatuata da quel vampiro. Le aveva firmato la condanna a morte forse, l’aveva uccisa. I problemi con Stefan continuavano ad aumentare ogni giorno, ogni ora. Ogni minuto che passava c’era un nuovo problema da risolvere. Elena era davvero molto stanca. Il suo esile corpicino stava cedendo, i problemi la sommergevano fino a ché non l’avrebbero schiacciata e resa immune da tutto quel fracasso. La cosa più terribile di tutto questo era ammettere che la colpa era solo sua e di Stefan, ammettere che on poteva più stare assieme. Era quasi odioso ammetterlo, ma lei e Stefan doveva lasciarsi. Non pensava che fosse così difficile anche solo da pensare, era come portarle via un pezzo della sua vita, era portarle via, la sua vita. Stefan era la sua vita. Era terribile anche riuscire a guardare Stefan dopo che aveva pensato ciò, ne aveva davvero preso coscienza, e non appena avesse avuto un po’ di tempo libero gliene avrebbe parlato. Quando il ragazzo riuscì ad alzarsi, e a spolverare via tutta la povere che aveva preso quando era caduto, guardo innocentemente Elena, quasi ad essersi accorto del ragionamento che la ragazza faceva. Elena come lo vide in piedi provò una stretta al cuore, era salvo. La felicità non le bloccò il magone che si era creato in lei però, e anche se cercava di sorridere non poteva non fare caso alla solitudine che Caroline provava in quel momento. Lanciò un’occhiata grave al giovane Stefan che stava di fianco a lei, era l’occhiata che nessun ragazzo avrebbe mai voluto vedere, l’occhiata che introduceva quella frase che faceva paura a tutti : Dobbiamo parlare. L’unica frase che fa paura a tutti. Non introduce mai belle notizie solo la rottura di qualcosa, che mai più andrà a ricrearsi. Era la rottura di una complicità che accresceva, giorno dopo giorno. Era questo. Una semplicissima rottura. Stefan non ci mise molto a capire cosa Elena gli volesse dire, lui la conosceva alla perfezione, quasi quanto Bonnie più di Caroline. Ma non era colpa sua, non aveva nemmeno avuto il tempo di girarsi che lo avevano già messo a terra, avrebbe giurato, se solo Elena gli avesse concesso il tempo d farlo. Non poteva fare niente, in quel frangente era lui quello solo. Né Caroline, né Damon ce l’avrebbero fatta. Oh Damon. Gli stava portando via anche Elena, lentamente, gli infliggeva il colpo di grazia, la ragazza che gli aveva permesso di andare avanti, la vedeva sempre di più allontanarsi, spingersi nelle immense braccia di Damon. Prima Katherine poi Elena. Era una lacerante solitudine che lo aveva maledetto tempo fa, e c’era ricaduto. Elena però non gli avrebbe fatto questo, l’avrebbe lasciato solo per una questione di sicurezza, avrebbe voluto svegliarsi una mattina e capire che tutte le persone che amava erano al sicuro, che Caroline non sarebbe più stata soggiogata da nessun originale, Jeremy non doveva essere più vittima di nessuno. E quando tutto si sarebbe sistemato, allora il suo amore, l’amore per Stefan avrebbe potuto trionfare. Guardava Caroline spossata, rabbiosa, nervosa. Guardava il lupo davanti a lei, e ringhiava. Un secondo un lupo? Elena ci pensò su. Nessuno le aveva detto che c’erano lupi a Mystic Falls. Pensava e ripensava, ma niente, non capiva da dove fosse uscito quel lupo. “ Care, chi è?” Guardò per un secondo interminabile Caroline, che per mezzo secondo si ricompose. “Tyler Lockwood.” Elena ebbe paura, per come lo disse. Era stranamente indifesa, eppure avrebbe fatto paura a chiunque. Stefan si posizionò davanti a Caroline, le teneva le spalle. “ Forbes guardami, è tutto apposto. Elijah è un’originale, è venuto qui per uccidere te, Elena tutti. Se Tyler non lo avesse ucciso, non oso immaginare dove saremo.” Dio come si sentiva inutile Stefan. Non riusciva a calmarla. Anche a lei, serviva Damon. “ Caroline Forbes e Tyler Lockwood.” Rombò la tenera voce di Katherine da sopra un albero. Il cuore di Stefan per un secondo sussultò, la voce della ragazza era sempre un caro ricordo della sua umanità. “..e nelle nuove vesti. Caroline, suvvia non è meglio essere un vampiro complessata piuttosto che solo complessata?” Sogghignò alla sua stessa battuta. Le sfiorò la guancia con le sue gelide mani. Il freddo entrò dentro di lei. Un secondo dopo si stava avvicinando a Tyler. Quello la congelò del tutto. “ Non funzionerà.” Cantilenò Damon andando a mettersi proprio davanti a Caroline. Elena fece piombare lo sguardo sul ragazzo moro. Piombò soprattutto sul gesto che fece. Si era posizionato davanti a Caroline, col solo intento di proteggerla. Le aveva quasi dato fastidio. Davanti a lei c’era Stefan però. “Cosa non funzionerà?” Chiese Stefan osservando Damon. “ Stef, mi stupisci. Appena abbiamo un po’ di tempo, alcune lezioni di perspicacia non ve le toglie nessuno, carissimi. Ha dell’argento in mano, in genere serve per uccidere i licantropi, ma è una fottuta leggenda che hanno creato per proteggersi. L’ho scoperto mentre cercavo di uccidere Mason.” Fece una smorfia con viso e sorrise infine. Caroline per un secondo sorrise, poi tornò a Tyler. Perché non si muoveva, o attaccava? Anche Elena era curiosa, il suo viso corrugato fece capire a Stefan la domanda, e sorrise. “ Non attacca perché non sente pericolo. Quando è corso qui, Caroline era in pericolo, ora no. Per questo.” Caroline ne percepì debolmente le parole, quasi in un sussurro. Si mosse velocemente, o almeno tentò di farlo. “ Non provare a muoverti, Forbes.” Disse ringhiando Damon. “ Non gli farà assolutamente niente. Il problema è un altro.” Tenne il fiato sospeso per un po’, e quando tutti lo guardarono indicò il corpo di Elijah. “ KATHERINE ATTENTA!” Urlò Stefan un secondo prima che la ragazza nominata potesse girarsi. “Katerina Petrova.” Sibilò debolmente Elijah. Aveva perso molto del suo potere. “Nemmeno col morso di lupo, muori. Eh?!” Katherine fece un sorriso, ciò concedette a Stefan la possibilità di far sussultare nuovamente il suo cuore. Ebbe solo un secondo per preoccuparsi. Solo uno. Poi si ritrovò sospesa per aria. Elijah la teneva al collo, sospesa. “Caroline portami quella specie di paletto. Petrova morirà oggi stesso.” Era colmo di rabbia. Damon si strinse a Caroline, guardandola negli occhi. Sapeva dove andare a parare. “ Vorresti che Tyler morisse, Caroline?” Scosse lentamente la testa. Fece cenno di no. L’incapacità di risposta che si era creata in lei era patetica. Non era più soggiogata. Damon era stato capace di farla ritornare in se. Solo lui, come sempre era capace di farla ragionare. “Bene, allora nessun paletto. Nessuno. Tieni gli occhi bassi.” Ordinò guardandola. Vibrò per una volata di vento che le era arrivata. “Tieni” Disse Damon passandole la sua giacca di pelle nera. Con un movimento veloce Caroline se la mise sulle spalle, dandogli una pacca sul fianco, a mo di ringraziamento. Elijah osservava Elena, e vedendo che Caroline  non lo ascoltava mollò Katherine andò verso di lei, inchinandosi a prendere quel paletto, che prima aveva chiesto. “Ti avevo chiesto un paletto.” Disse spintonando Damon dall’altra parte. “Vivrai solo perché più avanti mi sarai utile. “ Lasciala Elijah.” Sibilò tra i canini Damon. “Nobile da parte tua, difendere i più deboli, Damon.” Sghignazzò, e lasciò cadere Caroline. Damon si posizionò nuovamente davanti alla ragazza. “ Scusa.” Caroline sorrise. “ E’ tutto apposto.” Tyler ringhiò lanciando uno sguardo a Damon, che portò in alto le mani. “Ed ora, Pierce conficcatelo nel cuore.” Anche Katherine su soggiogata da Elijah. Prese lentamente quel paletto, e lo portò al petto. “ Così morirò.” Disse innocentemente. “Perfetto.” Finì Elijah. Il dolore di Stefan era inudibile alle orecchie di Elena, tutto la portava a pensare che fosse davvero finita. “Katherine, no, per favore.” Come faceva Katherine ad ignorare quella supplichevole chiamata? Era la conferma che Katherine aspettava da un secolo. La amava ancora, o forse non aveva mai smesso di farlo. La gioia spezzava la soggiogazione di un vampiro? L’amore per qualcun altro, oltre che per stessi, liberava da ogni limite. Guardò per un secondo il pelo lucido di Tyler, sembrava pensare intensamente a qualcosa, quasi riuscisse poi a sentirla. Sorrise debolmente a Stefan e guardò il paletto. “ Muori bastardo!” Imprecò ad alta voce, infilando il paletto nel cuore di Elijah. Il quale sorrideva, ancora non avevano capito che un paletto non bastava? Mezz’oretta di sonno. Pensò Elijah guardando prima Katherine e poi Elena. Era sopravissuto anche al morso di un licantropo. Non era niente un paletto. Avrebbe voluto vedere lo sguardo della piccola Elena in quel momento, il suo tenero visino. Katherine sarebbe morta. Tyler ringhiò pesante mere, rabbiosamente e si scagliò contro Elijah. Un paletto nel cuore più un morso di licantropo era : GAME OVER. Lo morse con tutta la forza che aveva, con tutta la rabbia che provava. Dentro quel morso c’erano tante ragioni, le scaramucce con Caroline, l’essere licantropo, quello che Caroline aveva passato per colpa sua. Era tutto li dentro. Morse fino a che il corpo si staccò dalla testa, e la buttò altrove. Lontana. Cazzo, quanto si sentiva felice adesso. Riusciva a comportarsi da cazzone anche quando era un lupo. Elijah cadde a terra, esanime, senza testa. Morto. Died. Damon lo guardò dall’altro, prendendo la mano a Caroline, avrebbe voluto sputarlo, ma non era così tanto stronzo, ormai era morto. Elena fece un sospiro di sollievo. “ Stefan.” Sussurrò debolmente, si avvinghiò al collo del suo ragazzo, e fece scendere due lacrime. Stefan le sollevò il viso e le stampò un bacio sulle labbra. Katherine in quel momento si sentì morire, morire, e ancora morire. Eppure sapeva bene che quel bacio era la sola felicità che non fosse morta, ma era comunque difficile vederli. Elena si rammaricò guardando il viso contorto di Stefan, sapeva bene che la bolla che avvolgeva dolcemente lei e Stefan stava per scoppiare. Il loro perfetto e splendido amore, stava andando alla deriva, era arrivato al capolinea. Damon si caricò Caroline sulle spalle, quello spettacolo faceva male anche a lui, e sparì, in mezzo agli alberi, seguito da Tyler. “Elena, andiamo a casa, dai.” Disse Stefan, sussurrando, mentre osservava Katherine. Lei sorrise e si girò di spalle. Elena guardò Katherine per un secondo, sapeva che se non era morta era grazie a lei, si sentì stranamente in debito. Ti ridarò la felicità, Katherine. A costo della mia. Promise a se stessa, prima di lasciare il posto in cui si trovava.

***

Katherine rimase sola, a fissare il corpo sgozzato di Elijah. Si sentiva così buona in quel momento che se lo caricò sulle spalle e lo portò al centro della foresta, per bruciarne il cadavere. Riusciva a pensare solo a quanto fosse bello Stefan. Al suo dolce viso. Lo vedeva ancora mentre baciava Elena. Eppure poco prima avesse disperato per lei, aveva avuto paura. Le aveva riacceso le speranze. Le aveva dato nuovamente quella voglia di amare, e senza dire una parola le aveva dato sicurezza. Era questo l’amore? Questo sentire la persona che ami lontana per un secolo intero, quel continuo soffrire per una stupida speranza, quella di vederlo tornare? Anche questo era amare. Ma significava anche, sentirsi a casa osservando un sorriso, il sorriso della persona che ami, anche se quel sorriso appartiene ad un’altra. Ma infondo, aveva aspettato per un secolo intero, cosa sarebbero stati un anno in più, uno in meno? Ormai sapeva che Stefan stava tornando. Katherine si toccò leggermente il labbro inferiore, in memoria dei tempi andati. Stefan stava tornando.

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Capitolo 10
*** All away. ***


Capitolo dieci. – All away.

Un padre si sarebbe comportato in modo meno ossessivo. La seguiva in bagno, in cucina, si assicurava che fosse sotto le coperte. Era così. Questo era Stefan, la persona più rassicurante che Elena avesse mai conosciuto, e se ne compiaceva, da quando lei lo aveva incontrato lui le proteggeva i sogni, la proteggeva da tutto e tutti. Si sentiva protetta. Però, tutto finisce, e lo sapeva. Ci pensava in ogni singolo momento. Era la sua croce più grande, il loro bellissimo momento stava finendo. Prese una ciocca dei sui capelli castani nelle dita.

“ Ti ricordi, quando Caroline all’inizio ci aveva definiti Stelena, perché ormai eravamo diventati una persona unica, inseparabili?” Chiese Elena, senza guardarlo. Stelena strana concordanza di nomi, solo Caroline avrebbe potuto definirli così.

“ Sì, eravamo una forza delle natura.” Rispose Stefan. Una forza della natura. Un po’ povera come risposta. Un po’, fredda.

Lei cercò di sorridere, si obbligò a sorridere. Per un secondo cercò di non pensare a Katherine, ma ormai la domanda era ovvia, Stefan la conosceva, aspettava solo che gli fosse posta.

“Ho bisogno, per un solo secondo della verità.” Un secondo solo? Lei avrebbe voluto un’eternità si verità.

“Dimmi  Elena.” Rispose lui, il freddo della sua voce, le fece accapponare la pelle.

“Ami ancora Katherine?” La domanda, l’unica domanda che in quel momento si potesse fare. La domanda un 50.000 dollari. La domanda. Sapeva che ogni risposta negativa che lui avesse dato sarebbe stata una cazzata, non riusciva ad odiarlo, comunque, lo amava più di quanto amasse se stessa. Nello stesso tempo, se lui avesse dato la risposta corretta, la verità, la sua voragine si sarebbe riaperta, ogni lurido cerotto che Stefan dolcemente le aveva adagiato sulla ferita, si sarebbe strappato.

“Mi vuoi lasciare perché ami Damon? O almeno provi qualcosa per lui?” La domanda di Stefan parve inverosimile ad Elena, non ci credeva che in quel momento le stesse facendo una contro domanda, non credeva affatto che quella fosse la sua contro domanda.

“ Stefan, io ti lascio perché più di quanto ami me, amo le persone che ho al mio fianco, gli amici che mi circondano. Caroline, Bonnie. Amo la mia famiglia, e preferisco preservare la mia felicità, preferisco limitarla, se questo significa far stare bene loro. Non amo Damon, la verità, gli voglio bene, è tuo fratello, un mio amico, ma amo te, più di tutto. Fai le cose per bene, per una volta. Dimmi che provi qualcosa per Katherine, dimmelo qui, adesso in faccia. L’amore, Stefan è uno dei sentimenti più difficili che ci siano da spiegare, l’amore ti succhia l’anima. L’amore non si nasconde Stefan. Un giorno ami il suo ricordo, l’altro ami lei, fra tre giorni succederà che non puoi fare a meno di lei, e tra quattro mi odierai perché ti sentirai costretto a stare con me. Per questo ti lascio, Stefan. Ma dimmi che non sto sbagliando, dimmelo.” Elena prese fiato, ingoiò quelle lacrime che le solcavano gli occhi e alzò il viso verso Stefan. Il ragazzo inarcò un sopraciglio, non faceva una piega il ragionamento di Elena.

“ Sai cosa Elena? Amo Katherine, cioè la amo da sempre, ne amo il ricordo, vivo il ricordo che ho di lei, lei era la mia umanità. E tu, me la ricordi così tanto.”

La lacrime che tratteneva a quel punto, scesero calde, le bloccarono il respiro, quasi ad affogarla, erano lacrime che la strozzavano. Incubo? No pura realtà. Morire, scivolare giù, e non arrivare mai. Era una vita che aspettava Stefan, ed ora andava via. La cosa peggiore era che lei lo stava mandando via. Ma non perché non lo amasse più. Lui non la amava più.

“Vattene Stefan. All’istante.” Sibilò Elena, non riuscì ad essere perfettamente chiara, le lacrime le interrompevano le parole. “Fuori da casa mia.” Continuò imperterrita. Lui aveva scelto un’altra, lui non ci sarebbe più stato per lei.

***

Aveva solo fatto finta di andare via, era rimasto li, ad osservarla. A proteggerla, ancora una notte. Sperava ardentemente che i suoi sogni, fossero migliori della realtà, che lui gli stava facendo vivere. La realtà. Lei che la sua realtà l’aveva migliorata. Gli aveva detto che lo amava, lo aveva reso ‘vivo’m gli aveva permesso di nutrirsi col suo sangue. Il loro era amore. Erano lacrime amare le sue, lacrime dura da far scendere. Si sentiva così solo, così inutile.

“Devi proteggerla Damon, devi far sì che non soffra più di tanto, devi amarla più di quanto ho fatto io.” Disse debolmente vedendo il fratello sbucare dalla finestra. Damon gli si avvicinò, mettendo la sua mano sulla spalla. Un contatto, dopo tanto tempo, uno in buona fede.

“Ci proverò Stefan. Farò del mio meglio.”

Non era abbastanza, lui voleva una promessa.

“Promettimelo.”

“Promesso.”

Era una promessa, e per quanto Stefan fosse certo di aver commesso uno degli errori più grandi della sua vita da vampiro, lo fece lo stesso, lasciò andare quella convinzione.

***

Un bruttissimo sogno, era solo quello. Portò una mano alla testa, per controllare che fosse davvero, stato solo un brutto sogno. Si guardò intorno, la sua camera, casa sua. Stava bene. Alla sua sinistra stava un ragazzo, Tyler. Aveva indosso una maglietta di Matt, l’aveva sicuramente trovata nel suo armadio, ricordi di quando Matt passava la notte a casa sua, sorrise malinconica. Sorrise anche per il fatto che Tyler Lockwood avesse badato a lei, durante il tempo in cui era svenuta, addormentata. La maglietta gli stava decisamente stretta.

“Perché sei qui?” Chiese Caroline, il ragazzo che guardava altrove, spostò leggermente lo sguardo su di lei.

“Non potevo mica lasciarti sola.” Disse brevemente, sembrava non avesse voglia di parlare, solo andarsene, doveva essere stanco anche lui.

“ Va a casa, Tyler. Riposati, io sto bene.” Sorrise cercando di farsi passare per credibile.

“ Non sono qui per te, Damon mi ha detto di rimanerci. Di controllarti.” Quanto poteva essere stronzo? Per l’ennesima volta si maledisse per essere così tanto presa da lui.

“ Bene allora vattene via, non ho bisogno che nessuno mi faccia da balia.” Si girò dall’altra parte portandosi le coperte sopra la testa. Non voleva più che il suo sguardo la seguisse, era pesante.

“Forbes.” La richiamò, era sempre seduto nella stessa posizione in cui l’aveva lasciato. “Caroline, girati.” Lei non ne aveva la minima intenzione, voleva riaddormentarsi, voleva che Tyler scomparisse da camera sua, rimanere da sola. “ Caroline, maledizione, non farmi perdere la pazienza, ho detto di girarti.” Disse infine. Sapeva che quella sarebbe stata la sua ultima frase. Caroline si girò lentamente, scoprendosi a poco a poco.

“Cosa c’è Tyler?” Chiese freddamente. Per la prima volta, Tyler, capì che era solo colpa sua. Colpa sua se Caroline era fredda nei suoi confronti. Si rese conto, che Caroline ce l’aveva con lui, per qualcosa che lui le aveva fatto.

“Niente. Voglio parlare con te.” Disse infine, azzardando un sorriso, che Caroline trovò dannatamente tenero.

Angoletto : Credo che finalmente si sia capito di chi parlo in questa storia, uù Niente ci tengo molto a questi due personaggi, tantissimo. Secondo me sono i migliori, sopratutto gli attori. Tra l'altro, volevo solo dirvi, anzi ribardire che sono Stelena e che mi muoverò per questo.

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Capitolo 11
*** Afraid. ***


Capitolo 11.- Afraid.

 

 

“Parlare di cosa?” Chiese la ragazza. Il panico le invase il cervello, non voleva che Tyler scoprisse cose lei era veramente, non voleva perché aveva paura che lo ridicesse a Matt, si stava comportando da bambina.

“Cazzo Forbes, girati.” Tyler odiava quando qualcuno gli dava le spalle. Il problema è che Caroline non reggeva il suo sguardo, reggeva tutto, anche dirgli una bugia, ma non il suo sguardo, perciò scosse la testa facendo un cenno di no. Tyler viveva di istinti e qualunque tipo di istinto, lui lo seguiva, giusto o sbagliato che fosse. Era nella sua natura.

“ Ho detto che dobbiamo parlare.” Alzò il volume della sua voce di una sola tacchetta, non lo fece per farle paura, solo perché stava perdendo la pazienza, e quella che gli era rimasta non era sufficiente per sopportarla.

“Non abbiamo niente di cui parlare” Mormorò Caroline col cuore in gola. Tyler scosse la testa e saltò sul letto bloccandole i polsi, era poggiato sulle ginocchia ma il suo corpo era perfettamente su quello di Caroline. La ragazza rilasciava il suo profumo e Tyler lo respirava a pieni polmoni facendosi inebriare il cervello e mandando in su di giri quell’unico neurone che gli era rimasto.

“Non ho molta scelta adesso, Tyler” Disse Caroline faticando per trovare qualcosa di dire successivamente, in realtà non era vero, avrebbe potuto spostarlo come niente, in quel momento lei era più forte, ma la verità è che le andava perfetta quella situazione. “ Liz alle sette va a lavoro.” Disse poi guardandolo.

“Abbiamo ancora venticinque minuti.” Disse Tyler guardando di sfuggita l’orologio da polso che Mason aveva dimenticato a casa sua. “Bando a cazzatine varie, Forbes. Io sono un lupo.” Disse guardandola, per un secondo si perdette negli occhi azzurri della ragazza. Un po’ tardo il ragazzo, ma non era li che voleva arrivare, e Caroline lo sapeva bene. “ Il tuo segreto quale è?” Eccolo, era quella il punto dove voleva arrivare, la sua identità. Stava immagazzinando ogni piccola variazione del suo viso, la dolce bambina che era Caroline aveva lasciato posto ad una donna completa. Caroline Forbes, la ragazza che aveva sempre definito un’oca bionda, fastidiosa, maniaca del controllo, l’ex del suo migliore amico. Non gli lasciò il tempo di dare una risposta. “Dimmi cosa cazzo nascondi Forbes. Non farmi incazzare, è un’esperienza che non ti consiglio di vivere.” Disse quasi con un mezzo sorriso.

“Oh insomma Tyler. Non mi fai paura.” Disse Caroline totalmente seria.

“Non ti faccio paura, eh?” Tyler soffiò al suo orecchio, Caroline involontariamente tremò sotto la corazza del lupo. Tyler non si perse questo movimento, soprattutto quando vive le guance di Caroline avvamparsi di un rosso acceso. A quel punto perse la testa, e velocemente poggiò le suo labbra su quelle della bionda, che non aspettava altro che quello. Al contatto lei schiuse le sue e diede il via ad un bacio passionale. Lo sfioramento e il gioco di lingue, fece accrescere l’eccitazione nei due. Tyler si stese completamente sopra la ragazza mettendo peso sui gomiti per non pesarle addosso. Questa nuova posizione, fece avvicinare ulteriormente la loro intimità, finchè non vennero a contatto attraverso i vestiti. Il fugace sfioramento fece perdere del tutto la testa a Tyler che strappò la maglietta a Caroline, facendo fare la stessa fine al reggiseno viola. Si alzò sui gomiti e rimase per un secondo immenso a guardarla, coi capelli sparsi nel cuscino e gli occhi socchiusi, mai quella bellezza era uscita fuori da Caroline, e solo ora Tyler se ne rendeva conto. Sei bellissima pensò. Aveva una mano poggiata sul ventre della ragazza ed l’altra la stava usando per slacciare il bottone sei jeans della ragazza, in meno di due minuti era completamente nuda, a quel punto si rese conto di essere decisamente troppo svestito in confronto a lei. Si alzò sulle ginocchia e si levò la maglietta di Matt, facendola fine dall’altra parte della stanza, così i jeans. Era nudo, completamente svestito su di lei. Aveva perso la testa, e lei no gli dava nessun motivo per ricomporsi. Erano il gelo e il calore che si amalgamavano. Poco dopo lui entrò dentro di lei, lasciando a Caroline la possibilità di urlare di piacere, si sentiva una stupida, era in preda ad un piacere, che solo Tyler le faceva provare, la completava, la riempiva. Il ragazzo le tappò prontamente la bocca, con una mano mentre con un colpo di reni ribaltava le posizioni. Caroline da li a poco alzò il volume dei gemiti, così come lui aumentò la velocità delle spinte. Quando lei fu prossima, nuovamente all’orgasmo Tyler ribaltò le situazioni, nuovamente.

“Che cosa sei?” Era questo il colpo di grazia.

“Un vampiro.” Disse lei, incosciente.

***

 

Diario di Caroline Forbes.

E’ andato via. Sono sola finalmente. Non smetterà mai di deludermi quel ragazzo, ed io.. Io sto sempre così maledettamente in ansia.


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Capitolo 12
*** Revenge Hurts. ***


Capitolo Dodici.- Revenge hurts.

 

Diario di Caroline Forbes.

Perché continuo a scriverlo? Ah maledizione, devo smetterla di darmi malata, sono passati due mesi da quella notte. Stupida notte! Riesco ad incrociare il suo sguardo ancora adesso, mi capita di rivivere spesso quell’emozione, quella pienezza che mi aveva dato. Per  un momento, in quel momento; lo ‘scivolare senza qualcuno’ era diventato il ‘dolce’ scivolare, perché lui, era con me. Due mesi. Io sono Caroline Forbes! Questo vorrà pur dir qualcosa?! Ce la posso fare. No maledizione, continuo ad avere pensieri controproducenti, nulla ha senso! Tyler Lockwood alloggia nella mia testa da due mesi, e di lasciami libera non ne vuole proprio sapere.

 

“Alzati.” Erano due mesi che non sentiva quella voce,per un momento la trovò pure carica di significato. “ Lockwood non ti chiamerà, non vi sposerete e non farete tutte quelle cose che tu, da ragazza romantica vuoi fare, e se non ti sveglierai, la finirai zitella a vita studiando da privatista.” Continuò Damon, la visione celestiale che aveva avuto del ragazzo poco prima, sparì. Quelle sue parole le fecero venire una voglia assurda di piangere. “ Non sento nessun odore cattivo, quindi ho perso la scommessa.” Disse guardandola, Caroline lo guardò interrogativa, non capiva a cosa si riferisse.

“ Come scusa?” Chiese infine.

“ Avevo scommesso con Stefan che non ti saresti nemmeno lavata.” Disse Damon sorridente, lo disse un po’, per noia, un po’ per dire la verità, e un altro po’ per farla ridere, ma nessuna delle tre funzionò. Era tramortita dal dolore, e qualunque alta emozioni diversa non le arrivava.

“Quante persone lo sanno, sai di cosa sto parlando.” Disse evitando di pensarci. Damon la guardò e stampò un sorriso sulla faccia.

“Tutta la scuola.” Disse ridendo. Caroline si lasciò cadere sul letto, fece qualche rumore, ma non pianse. A dire la verità non pianse mai, da quella volta.

“Damon Salvatore, fuori da quella stanza.” Rombò Elena dal piano terra.

Damon alzò gli occhi al cielo e rise. “ Principessa, deve scappare ora.”

***

“Lo sai che non ti chiamerà.” Disse Elena, poi arrivando in camera della bionda, appresso c’era Bonnie. Tutti non facevano che ripeterglielo, ero snervante.

“Lasciala perdere, è così da quando si è lasciata con Stefan, non fa altro che rovinare l’umore di chi la circonda.” Disse Bonnie. Caroline la guardò per un secondo. Si stava perdendo un sacco di cose, soprattutto questa.

“ Ti sei lasciata con Stefan?” Chiese facendo un lungo respiro.

“Sì, adesso sono una ragazza molto cinica.” Disse facendo un sorriso. Caroline si coprì la faccia con un cuscino.

“ Sono passati due mesi, mi sento sempre così stanca, sola, illusa, usata, senza ragione.. usata.” Finì di dire, togliendosi il cuscino.

“Ripetitiva.” Disse Elena guardandosi le unghie.

Caroline in quel momento rise di e stessa. “ E’ ora di tornare a scuola, secondo voi?” Chiese dubbiosa.

“Secondo me, è sempre ora.” Disse Bonnie, Elena annuì. “ E’ anche ora di far vedere a Luka, Tyler e Stefan che siamo tornate!” Disse Bonnie ispirata.

“Luka?” Chiese Caroline.

“ Ci sei mancata tanto, Caroline.” Rise fragorosamente Elena.

***

Per il corridoio sentiva su se stessa, tutti gli sguardi su se stessa. ‘l’ennesimo trofeo di Tyler Lockwood’ Dicevano alcuni. ‘ Tutte a lui le fortune migliori.’ Dicevano altri, si sentiva nuda in quel momento.

“ Caroline sei tornata!” Disse Leasley piombando davanti a lei. Caroline sbuffò ed Elena la trattenne per un braccio.

“Già sono tornata. Come sto? Bene, grazie. Ora che ho risposto alle tue stupide domande togliti.” Ma Leasley non si diede per vinta, era convinta che il tempo avesse sistemato tutto.

“Senti, Leasley, hai spostato tutto dall’armadietto di fianco al mio?” Lentamente le speranze di Leasley andarono alla deriva, lasciando solo un luccichio negli occhi. “ A questo punto, avvicinati a Tyler Lockwood un’altra volta, parlaci, pensalo soltanto, e giuro che ti distruggo.  Ciao Janes.” Alzò la manina e andò avanti. Sorridendo.

“Caroline Forbes è tornata.” Esultò Bonnie.

“Bonnie, io on esulterei tanto, fossi in te, guarda chi c’è!”

Caroline si voltò a guardare verso Bonnie e vide il ragazzo, poi sentì l’odore di Stefan. “ Io sento l’odore del Salvatore più piccolo. Guarda l’ho trovato!” Disse Caroline guardando Elena, che rise, la sua risata fu un misto tra il nervosismo e la felicità.

***

La prossima ora, Caroline l’avrebbe passata a spagnolo. Una delle sue materie preferite, fino a quel giorno, poi si rese conto di essere in classe con Tyler. Sprofondò nuovamente nella più totale depressione, si rese conto, che la classe avrebbe riso di lei, tante volte quel giorno. Entrò in classe silenziosa.

“Tyler quello è il mio banco.” Protestò senza guardarlo.

“ Non c’è scritto il tuo nome, splendore.” Rispose.

La classe scoppiò a ridere. “ perché non ti siedi con me?” Chiese Tyler. Caroline in quel momento avrebbe voluto diventare invisibile, ma si sedette dando le spalle a quel continuo schiamazzare dietro di lei.

“Lockwood e Forbes, in banco insieme. Il giorno delle sorprese.” Disse sbalordito il professore.

Caroline sorrise imbarazzata. Guardò dietro e notò la piccola Janes. Un momento però –pensò Caroline.-Janes è fidanzata con Larry Clarcksson. Quella era la chiave di tutto. Era un colosso enorme, l’ex quoterback della squadra, prima dell’arrivo di Stefan.

“ Guarda questo Lockwood.” Disse Caroline sorridendo apertamente. Poi si alzò e andò alla cattedra. “Un momento solo professore. Vorrei dire una cosa.” Il professore annuì e Caroline riprese a parlare. “ Larry sei ancora con la piccola Janes?” Chiese guardandolo. Larry annuì, Tyler si sbiancò, non poteva metterle contro un colosso del genere. “Sai quella festa a casa Lockwood? Tu non eri venuto, perché tua nonna era ammalata e dovevi badare a tua sorellina, la tua piccola Leasly, scopava apertamente con Tyler Lockwood. Sai com’è, è uno che ha bisogno di molti trofei.” Sorrise guardandolo. “Posso andare in bagno adesso?” Chiese cordialmente. Il professore annuì poi prese a spiegare.

***

Stava per riuscire nella sua impresa, eppure.. odiava i rimorsi soprattutto in quel momento, con quel ragazzo, lui non ne aveva provato con lei. Maledizione! Si lasciò cadere in bagno e pianse, lacrime amare.

***

Al suono della campanella, si alzò si sistemò il trucco e tornò in classe a prendere i suoi libri. Rimase immobile, a guardare la scena che ne seguì, Tyler stava seduto e Larry gli urlava contro.

“ La mia piccola Leasley” Rombò Larry. La tua piccola puttanella. Pensò Caroline, in quel frangente. Tyler si alzò e fece per andaresene. “Dove stai andando Lockwood?” Urlò. Tyler si girò a guardarlo e sorrise. “ Via.” Commentò brevemente. Larry perse la pazienza e lo colpì. Il dolore fisico che Caroline sentì quella volta, non lo provò mai più, mai una seconda volta.

“Caroline svegliati, spostati” Urlò Matt, da dietro, scansandola.

“Larry, amico bello, non è successo niente, insomma.” Poco dopo Caroline sparì, nel silenzio di quella baraonda.

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Capitolo 13
*** Fight for you. ***


Dedico questo capitolo, quesyto intero capitolo agli One Direction. E’ stato scritto sotto la loro voce, ed è loro. Grazie di essere totale soddisfazione per me. Niall, Louis, Zayn, Harry e Liam.

 

Grazie a color che la seguono e la commentano. J

 

 

Capitolo tredici.- Fight for you.

E quella maledetta scena, continuava a tornarle in mente, vedeva di continuo il corpo di accasciarsi al suolo. Le urla di Matt, in preda ad un’apparente disperazione, mentre cercava di salvare il suo amico. Ora? Ora che avrebbe fatto? Dove sarebbe andata? Come avrebbe fatto a guardare in faccia Tyler? In quel momento, c’era solo un poto dove voleva andare. La fortuna per un secondo era stata dalla sua parte, Tyler l’aveva già invitata ad entrare, perciò si catapultò dalla finestra in casa Lockwood. Si lasciò cadere in un angolo, della camera di Tyler, e si strinse forte. Ora, da sola, lasciò che le lacrime potessero rigarle il dolce visino di un bianco scarlatto. Era riuscita a dare a Tyler ciò che meritava, ma no, non stava affatto bene. Affatto. Moriva un’atra volta, lei dentro stava morendo lentamente, ancora. Lui le aveva fatto del male, senza ripensamenti, senza che la sua coscienza gli torturasse il cervello, eppure l’unica cosa che lei riusciva a pensare era ‘ avrà avuto un motivo valido abbastanza per farlo’. Ma questo buon motivo non c’era. Non c’è mai, quando qualcuno soffre. Dov’era il fantomatico amore? Quello di cui tutti parlavano? Quello che ti donava la felicità eterna? Quello che tutti desideravano? Solo lei non riusciva ad ottenerlo, a vederlo. Evidentemente, in casa Forbes l’amore era un taboo. Perché, lei sentiva  il suo cuore cadere, lo sentiva spaccarsi in mille pezzi, ogni giorno registrava un battito o due in meno, lo sentiva gelare. Il suo cuore faceva tanto la teoria della tettonica a zolle, era un continente alla deriva. Il suo cuore, si allontanava ogni giorno da lei .. o forse l’aveva già fatto. Avrebbe dato qualsiasi cosa per stare bene, qualsiasi per sentirsi nuovamente viva. Quello non era amore. Ed ora, solo ora col viso rigato dalle lacrime, o il respiro interrotto dai singhiozzi o dai lunghi sospiri capiva che a Tyler Lockwood non affiancava la parola odio, bensì la parola amore.

“Finalmente.” Anche Damon fu fortunato quella sera, anche lui era stato precedentemente invitato ad entrare. Eccolo comparire con gran stile dalla finestra, con i suoi immensi occhi blu, col sorriso da idiota e il giubbotto nero in pelle. Damon Salvatore. “Sono ore che ti cerco.” Piagnuccolò un po’. Poi si guardò intorno. “Perché qui?”

Caroline aveva il volto coperto. Non mostrare un'altra debolezza a Damon Salvatore. Si ripeteva. Damon bettè un piede sul pavimento, in attesa di una risposta, così lei si scoprì gli occhi, infinitamente gonfi e calmò il suo respiro.

“L’amore non corrisposto è uno schifo principessa. Te lo ripeterò all’infinito. Non ascolti le canzoni? Tutti piangono, hanno il cuore infranto.” Disse titubante, non reagiva, non lo faceva da due mesi. Questo lo irritava, in quel momento avrebbe solo voluto prendere Lockwood e sbatterlo un’infinità di volte al muro. Fargli male, male fisico. Anche se lui sapeva che il male fisico, dopo un paio di giorni sarebbe terminato. Ma il male che provava Caroline? Dopo quanto sarebbe terminato? Per una volta, Damon, smise di pensare a se stesso, e pensò alla principessa che aveva al suo fianco.

“Andiamo Caroline Forbes, oltre a Katherine, sei la vampira più forte in giro.” Disse sollevando leggermente gli angoli superiori della bocca.

“ Ci sono solo io oltre Katherine, Damon.” Lo guardò sconsolata. “ Apprezzo che tu sia qui, però.” Disse tirando sul col naso.

“Perché casa Lockwood? Non mi hai ancora risposto..” Disse guardandola. Lui sapeva già la risposta. Era lo stesso motivo per cui, lui la notte andava a casa Gilbert. Per stare vicino ad Elena, per due ore, mentre Stefan non c’era. L’unico motivo, l’unico momento in cui la sentiva realmente sua.

“ Mi si sta scoppiando il cuore, Damon.” Disse Caroline, dando il via libera, nuovamente alle lacrime.

“Tu non hai un cuore.” Disse lui. “ Il tuo cuore ha cessato di battere quando il mio sangue è entrato in circolo nel tuo. A meno che ..” Disse guardandola.

“ A meno che?” Domandò lei.

“ A meno che, il tu cuore non batta, quando stai con lui.” Disse Damon inarcando un sopracciglio. Questo cosa voleva dire? Essere innamorata? Essere follemente innamorata.

“ Non sono mai stata innamorata Damon, non so cosa si prova.” Disse guardandolo.

“Cosa si prova, eh? Si provano una miriadi d’emozioni. Amare, è la capacità di mettere se stessi in secondo piano, per la felicità dell’altra persona. Quando ami, stai bene. Quando ami, stai male. Quando ami, il tuo cuore scoppia.”

Caroline guardò il ragazzo. Era lo stesso Damon Salvatore, che conosceva? Sembrava così aperto in quel momento.

Lui sorrise, guardando la ragazza. Sorrise di cuore. Sorrise perché era giusto sorridere, era giusto dare un po’ del suo amore a Caroline. No quello non era Damon Salvatore.

“Tu ama Damon?” Chiese Caroline, alzandosi in piedi.

“L’amore mi fa schifo.” Disse scettico. “ Andiamo via da qui, non ci fai niente, accentui solo il tuo dolore.”

Era vero, quella stanza accentuava solo il suo dolore.

“Non posso tornare a casa, in camera mia, Damon. Non posso. C’è troppo.” Disse sconsolata.

“ Ti accompagno da Elena.” Disse facendo spallucce.

 

***

Dopo che ebbe lasciato Caroline, con Jeremy, Damon chiamò Elena.

“Abbi cura di lei, fai si, che non sia mai sola.Fai si, che scordi un po’ di tutto questo male.”

Disse guardandola negli occhi, non la stava soggiogando. Non stava facendo niente, stava solo chiedendo ad Elena, un favore. Un favore per la sua amica Caroline.

“ Te lo prometto, Damon. Avrò cura di Caroline.” Disse sorridendo e mettendole una mano sopra la spalla.

Damon non ebbe il tempo di godersi il sorriso di Elena. Scappò prima, che tutte le miriadi d’emozioni, che lui provava per Elena scoppiassero.

Anche Damon Salvatore amava. Amava costantemente, una ragazza lontana da lui anni luce.

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Capitolo 14
*** Only sex. ***


Capitolo quattordici.- Only sex.

 

“Elena, quanto ancora deve rimanere a casa nostra?” Chiese Jenna guardando la ragazza.

“Ti ricordi quando Logan Fell, ti aveva lasciata? Eri distrutta. Ogni parte di te, piangeva. Ora zia Jenna, Tyler l’ha usata, e lei sta male. Non  puoi chiedermi di mandarla via. Perché non lo farò.” Disse Elena prendendo una posizione. Jenna sorrise, non c’era molto da fare.

“Va bene tesoro, lascia che Caroline viva qui, mangi di nostra tasca e ti rovini la vita.”

“La carta del ‘sentiti in colpa’ non funziona con me, zia Jenna. Però puoi provare ad usarla con Jeremy, sta di sopra a disegnare, lo trovi li.” Disse sorridendo Elena.

“Come vuoi Elena.” Poi sparì in cucina.

“Forse hanno ragione loro, Elena.” Disse Caroline scendendo le scale. “Sai, lo pensa pure Jeremy.” Poi si sedette sul divano. “Voglio andare a parlare con Tyler. Ho bisogno di chiarire certe cose, con lui.”

Elena la guardò. “Care, io non voglio che tu te ne vada. Prima che tu te ne vada, prima che tu possa parlare con Tyler devo essere sicura che ti senti bene. Non è passato molto. Non voglio che vai in giro eh ..”

Elena lasciò cadere la frase silenziosa, mentre Caroline rise. “Uccidendo la gente per mancanza d’affetto?” Continuò a ridere poggiandosi su Elena. “Non lo farò, te lo prometto. Al massimo potreste avere un lupo in meno a Mystic Falls.” Disse seria.

“Caroline.” Disse severa Elena.

“D’accordo d’accordo. Niente omicidi, ne umani ne di licantropi.” Sorrise.

“Ti voglio bene.” Disse Elena seria.

“Elena?! Vado a parlare con Tyler, mica a farmi uccidere.” Sorrise ancora.

“Lo so, ma in questo momento ti vedo così piccola e fragile. Non voglio averti ancora col cuore spezzato.” Disse la mora, guardandola, il suo sguardo era grave, era davvero preoccupata.

“Allora, eviterò di farmelo spezzare inutilmente.” Disse guardandosi le unghie. “ Adesso vado da Tyler.”  Disse serena.

“Io lo so, che non sei così serena, Caroline. Lo so, che stai male.” Disse Elena, fermandola per un braccio. La bionda si risedette e aspettò. “So anche che non vuoi andare a parlare con Tyler, perciò non farlo.” Caroline storse il naso e sorrise amaramente.

“No, non sto bene. Non voglio andare a parlare con Tyler. Ma non voglio stare chiusa in casa Gilbert, voglio combattere contro questo malessere. Andrò a parlare con Tyler, e gli dirò che ho smesso di stare male per lui, che ho smesso di provare qualsiasi sentimento per lui.” Disse provando un retrogusto vittorioso.

“E cosa farai quando cercherà di baciarti?” Elena, dava per scontato che lo avrebbe fatto. Conosceva Tyler.

“Non lo farà. O sarò un vampiro arrabbiato.” Rise Caroline. “ Davvero Elena non preoccuparti. Starò bene.”

Disse sfiorando la guancia della amica e sparendo. Elena prese il cellulare e chiamò Damon.

***

“Caroline sta andando da Tyler. E’ possibile che possa ucciderlo?” Disse senza nemmeno salutare.

“Ciao Elena, che bello che mi hai chiamato. Sto bene, tu? Il tempo dici? Mah, non è gran chè.” Disse ironico Damon.

“Damon.”

“Sì, potrebbe. Lui non sta nella fase della trasformazione. Lei è più forte.”

“E se fosse stato nella fase della trasformazione?”

“Un morso e via. Orta la tua Caroline.” Disse Damon serio.

Elena lasciò cadere la conversazione e poi chiuse. Non voleva che succedesse qualcosa a Caroline, tanto meno ora, che non era in sé. Ma forse il problema non esisteva più di tanto. Tyler non era nella fase lunare.

***

Non sapeva cosa dirgli in realtà. Non aveva dimenticato niente di niente. Nemmeno il suo forte sentimento. Niente. Era seduta nella sua macchina, aspettava qualcosa. Un segno dal cielo, forse.

“Forbes. Scendi dalla macchina.” Disse Damon battendo sul vetro. Caroline fece come gli aveva detto.

“Cosa c’è?”

“ A un isolato da qui, c’è Villa Lockwood. Dimmi che non ci vuoi andare.” Disse serio.

“Elena non è mai stata capace di mantenere i segreti.” Disse guardando il ragazzo. “Senti Damon, se vuoi stare in disparte a soffrire per amore, accomodati. Se vuoi lasciare che il tuo cuore smetta di battere, solo per una questione di orgoglio, fallo pure. Non te lo impedisco. Se non vuoi che io dica ad Elena che tu la ami, lo eviterò. Se vuoi nasconderti sempre dietro quella tua imperfetta corazza, fallo. Ma io Damon, io non mi nascondo. Io non voglio nascondere il fatto che amo una persona, indipendentemente da quanto stronza sia. Ok? Perciò se adesso senti il bisogno di dirmi qualcosa, di fermarmi, vai via.” Disse girandosi di spalle e lasciando il ragazzo lì immobile.

“Stupida masochista.” Disse tra sé. Lasciandola andare. Lui ci aveva messo tutto l’impegno possibile.

***

“Tyler” Urlava bussando alla porta. “Lo so che si sei. Voglio solo parlare. Mi dispiace.”  Disse continuando a bussare.

“Mi butti giù la porta così, Forbes.” Disse aprendo la porta e trovandosela davanti.

“Non voglio entrare, voglio solo parlare con te.” Disse guardando, non c’era più segno di lividi, adesso stava bene, si era rimesso in completa salute, e ne era contenta.

“Dimmi allora.”

“Mi dispiace per .. per l’accaduto. Sai di Larry, sembrava l’unica occasione per farti del male. E quando ho visto che ti avevo fatto del male, giuro me ne sono pentita.” Disse portandosi le mani sul viso.

“Fai proprio bene a dispiacertene. Sei sparita, lo sai? Sono stato male.” Disse lui arrabbiato.

“Lo so.” Disse lei.

“Lo sai? Che cosa ti ho fatto io Caroline? Perché non mi  lasci in pace?” Domandò Tyler a quel punto.

“Perché io non ci riesco a buttare via tutto.” Disse lei sinceramente.

Tyler rise. “Tutto cosa?”

“Quando sei stato con me, sei stato bene.” Disse lei guardandosi le scarpe.

“Caroline, era solo sesso. Eri l’ennesima ragazza della mia collezione. Una come Caroline Forbes ci mancava da tempo. Ecco il mio tutto.” Disse lui, stampando un sorriso sulla faccia. Caroline indietreggiò, barcollando.

“Solo sesso.” Ripeté. Poi sorrise. “ Solo sesso. Ok. Ciao Tyler, eh? Ci vediamo a scuola.” Poi scomparve dietro il cespuglio di rose, nell’immensa villa Lockwood.

“Solo sesso. Sono un coglione.” Disse Tyler rientrando in casa e guardandosi allo specchio.

“Chi era, Ty?” Chiese Carol uscendo dalla cucina.

“Matt, voleva andare a giocare a football.”

“Perché non vai? Sei sempre a casa in questo periodo, figlio mio. Non ti riconosco più.” Disse la donna preoccupata. “ vuoi per caso dire qualcosa alla tua mamma?” Disse scherzandoci su.

“Cosa?” Chiese Tyler, ridendo.

“Qualche bella ragazza ha fatto breccia nel tuo cuore, eh?” Disse seria, conosceva suo figlio.

“ Non immagini quanto, mamma.” Disse, scomparendo in camera sua.

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Capitolo 15
*** Every rose has his thorns. ***


Capitolo quindici.- Every rose has his thorns.

“Solo sesso? Io odio il sesso.” Disse dirigendosi nuovamente verso la sua macchina. Ci trovò Damon poggiato. “Cosa c’è, cosa vuoi ancora da me? Vuoi farmi un’altra paternale? Vuoi dirmi che avevi ragione? O vuoi che te lo dica io direttamente?” Chiese tutto d’un fiato. Damon aprì la portiera e salì in macchina, senza dire una parola, senza mettere il dito nella piaga.
“Ti porto a bere.” Disse brevemente, quando anche Caroline fu in macchina. Era furiosa, con Tyler, con Damon, con Elena. Con se stessa, più di tutti. Era una stupida credulona, credeva all’amore. Ci credeva ancora. Solo perché alla fine Ariel butta via la sua coda di pesce per due gambe non voleva dire che lei sarebbe stata felice.
“Non bevo alcolici.” Disse facendo segno a Damon di guidare al suo posto.
“Questo lo dici alla mamma.” Rispose l’uomo contrariato. Beveva, beveva eccome, non poco. Certo nelle occasioni speciali, come feste o altro.. ma beveva. L’ultima volta che si era presa una sbronza.. nemmeno se la ricordava! Caroline annuì, lo diceva alla mamma, come diceva che sarebbe tornata prima dell’alba.. e l’unica cosa che vedeva era mezzogiorno sull’orologio quando rientrava. Damon parcheggiò la macchina a caso, facendosi spazio tra le altre auto.
“La mia assicurazione non pagherà tutto questo!” Disse esterrefatta.
“Sei un vampiro. Dissangua chiunque ti si metta contro.”
“Prospettiva allettante.” Rispose scendendo dall’auto. Maledizione il suo umore cambiava notevolmente quando era con Damon, nonostante serbasse ancora rancore non riusciva a non ridere. Una volta ci aveva pensato a come sarebbe stata la vita..con Damon.. passare da uno stronzo ad un altro. Non ci sarebbe stato nulla di più tra loro. Peccato.
“Forbes, mi stai ascoltando?” Domandò Damon dandole un colpo.
“No, se te ne sei accorto, cosa me lo chiedi a fare?” Rispose guardandolo, e toccandosi il punto in cui l’aveva colpita.
“So che sei vegetariana, o almeno davanti a Stefan fai finta di esserlo.. ma benvenuta nella mia ‘rovina’.” Disse sorridendole. Però il suo sorriso era decisamente meglio di quello di Tyler. Sgranò gli occhi, vedendo tutto quel sangue.
“Benvenuta in paradiso.. vorrai dire.” Quant’era bello quel posto, assuefazione. Ne sarebbe uscita assuefatta.
“Datti da fare. Muori dalla voglia.” Caroline lo guardò, le stava offrendo la sua scorta di sangue per uscire dalla depressione. Gli rivolse un mezzo sorriso e si gettò a capofitto su una sacca di sangue. Le mancava quel sapore, oh se le mancava! Al primo sorso la gola si infiammò, ma continuò a ingoiare quella sostanza, che la faceva sentire così maledettamente viva.
“Mi ha detto che per lui sono stata solo sesso.” Disse mentre cacciava giù le ultime goccioline si sangue. Damon annuì. “Caroline Forbes.. solo sesso.” Ripeté. Sembrava si stesse convincendo del fatto che l’avesse davvero detto. “L’ennesimo trofeo. Perché insomma io sono un trofeo.” Disse soddisfatta di se stessa. “Io non sono una puttanella, io ero difficile da conquistare.” Damon la squadrò.
“Ti ha conquistato?” Chiese incerto.
“No, in realtà ero arrabbiata, avevo il cuore spezzato per quello che avevo appena visto. Sai quella sensazione..quando Stefan bacia Elena..?” Damon annuì. “Avevo provato quella. Mi si era spezzato il cuore. In mille piccoli pezzi.” Aprì un’altra sacca di sangue, senza badare a Damon. “Dopotutto è colpa mia, sono stata stupida.” Si guardò intorno. “C’è Stefan?” Chiese inclinando la testa su un lato. Damon scosse la testa. “Bene, non vorrei che mi vedesse..Bere il sangue.. Sai è convinto che io sia ‘vegetariana’.” Che stupida, cosa gli importava di Stefan? Era grande, era forte.. poteva fare quello che voleva, perché doveva rendere conto ad un vampiro decrepito di cervello?
“Fregatene di lui. Predica e poi fa una cazzata dietro l’altra.” Disse rispondendola. Caroline lo guardò interrogativa. “Non lo sai? Si nutre.. per ‘abituarsi’ del sangue di Elena.” Disse schifato.
“Che cosa tenera!” Damon le rivolse uno sguardo accigliato. “scusa.” Poi rise. Troppo sangue e le stava dando alla testa! Rise di gusto! Damon le si avvicinò e le tolse dalla mani la sacca a metà. Ne aveva bevuto abbastanza.
“Andiamo principessa, alzati.” Disse caricandosela sulle spalle.
“Vorrei dare dello strozza lupo a Tyler.” Disse stendendosi su Damon.
“Lo uccideresti così.”
“Lui uccide me, e non gliene importa niente.” Disse seria lei. Damon le diede una pacca sul sedere, e la coricò sopra il divano.
“Non voglio dormire.” Disse lamentandosi.
“Prova a chiudere gli occhi. Il sangue è come la pappa reale, un cucchiaio e dormi proprio come una bambina.” Disse guardandola, si sedette ai piedi del divano e le diede un colpetto.
“Dovresti essere più spesso così, Elena avrebbe scelto te..” Poi chiuse gli occhi e si lasciò andare. Come la pappa reale, entrò in uno stato profondo di sonno, con Damon al suo fianco.

***

Quando la ragazza fu addormentata, quando non dava più segni di vita, si alzò mettendosi apposto i capelli e infilandosi la giacca e uscì di casa. Elena non avrebbe mai scelto lui, nemmeno se avesse adottato quel comportamento sempre. Lei era stata creata per stare con Stefan, non doveva negarlo, non poteva. Erano perfetti.. più di quanto lo fossero Tyler e Caroline. Lui si sarebbe dato al sangue, si sarebbe gustato ogni nuova preda, brancolando nel buio da solo.
“Dov’è Caroline?” Damon tolse le mani dalle tasche del giubbotto nero di pelle e sorrise.
“Lockwood.” Disse semplicemente cingendolo per il collo e portando al muro. “Dorme.”
Tyler mosse i piedi per liberarsi, c’era riuscito con Stefan ma non con Damon.
“Non c’è confronto, Lockwood.” Disse lasciandolo cadere, era solo l’assaggio di quello che Damon Salvatore avrebbe potuto fargli se Caroline glielo avesse premesso.
“Ci devo parlare.” Disse Tyler, guardandolo.
“Non credo. Non adesso.” Scosse la testa.
“Damon, per favore.” Per favore? Era una cosa seria allora, Damon ci pensò su, un secondo. Era giusto parlare di quello che Caroline provava? Se non era giusto, lo avrebbe ucciso.
“Siediti.” Disse autoritario.
“Dove? Non c’è posto per sederci, c’è solo erba.”
“Ecco. Al posto di fumartela, siediti.” Disse Damon arrabbiato. Tyler si sedette vicino al muro e Damon lo assecondò sedendosi anche lui.
“Quello che prova Caroline per te, a mio parere è troppo forte. Tu la potresti uccidere con un morso, e lei prima mi ha detto che ti darebbe volentieri dello strozza lupo. Ma questo non lo farebbe mai lei.. e sai perché?” Chiese guardandolo. Tyler scosse la testa. “Perché è innamorata di te. E l’unica cosa che tu le hai saputo dire è che è stata solo sesso, solo un trofeo.” Damon si guardò le mani accennando un sorriso. “Mettiamo in chiaro una cosa, Lockwood. Se devi continuare a farle male, lotterò per farla stare con Donovan.” Tyler si girò a guardarlo. Ma che ne sapevano di quello che lui provava per Caroline? Non erano dentro la sua testa, non lo sapevano.
“Non ce ne sarà bisogno, Damon.” Disse voltandosi verso di lui. Damon lo guardò interrogativo. “Tutti partite dal presupposto che sono uno stronzo, che non so amare.”
“E’ quello che fai vedere.” Lo interruppe Damon.
“Qualcuno che si è mai chiesto cosa ci sia dietro?” Continuò senza dare ascolto al moro di fianco a lui. “Infanzia difficile, un padre che per ogni cosa ti ammazzava di colpi. Oh son dovuto crescere da solo, scusatemi tanto se non riesco a dare la quantità d’amore necessaria.” Disse mettendo le mani in avanti. Damon sbuffò, odiava il vittimismo.
“Quindi?!” Chiese.
“Cosa ne sapete voi, se ricambio o meno il sentimento di Caroline?” Chiese d’un fiato.
“Lo ricambi?”
Caroline si mosse leggermente per non farsi sentire da Damon, che sicuramente già l’aveva sentita. Davvero credeva che si bevesse quella storia della pappa reale? Si appostò dietro un muro e aspettò la risposta di Tyler.
"Sì.”
Caroline si accasciò al suolo, non sapeva se essere felice, o provare qualsiasi altro sentimento.

 

#Marti’s corner.

Pure questa FF sta volgendo al termine. Probabilmente non ci sarà un seguito. In tal caso dovessi scriverne un’altra cambierò coppia, prima di affezionarmi ad una coppia del tutto le voglio sperimentare tutte. Probabilmente il prossimo sarà l’ultimo o il penultimo. J Vedremo..

Ringrazio tutti, davvero tutti. In un modo o nell’altro mi avete spinto a continuare, a migliorare a scrivere. Ringrazio ogni singola persona che ha recensito.. J

See ya. J

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Capitolo 16
*** People. ***


Capitolo sedici.- People.

Non era poi così tanto brutta come situazione. Certo le si erano rivelate cose che ancora non apeva o che ignorava. Non tanto il fatto che Tyler ci tenesse a lei, come lei teneva a lui, bensì che Damon le aveva sempre coperto le spalle, perché le voleva bene. Dopotutto.. dopo che l’aveva soggiogata, dopo che l’aveva usata per avvicinarsi a Stefan, dopo che l’aveva morsa per nutrirsi del suo sangue. Dopotutto. E dopo tutto ci aveva messo un bel po’ a capirlo, forse troppo tempo. Ecco perché le aveva dato il sangue della sua scorta.. voleva parlare con Tyler. Era rientrata a casa, dopo aver sentito quella conversazione e sperava che Damon non l’avesse sentita. Aveva abbracciato la madre ed era entrata in doccia. L’unica cosa che il Sceriffo Forbes pensò fu : Damon sta facendo il suo dovere. Anche se non immaginava minimamente che la figlia fosse stracotta del figlio del Sindaco Lockwood. Dopo la morte del signor Lockwood, Carol divenne sindaco, almeno fino alle prossime elezioni. Fino a quel momento il rapporto tra lei e il sindaco era esemplare. Amiche. Qualcosa poi si ruppe. Il fatto che Carol sapesse che suo figlio era un lupo, o che lo sceriffo faceva arte dei vampiri involontariamente. Caroline sciacquava i capelli biondi, liberandosi di tutte le preoccupazioni che si erano affollate in quella sua piccola testolina. Le lavò via. Forse troppo in fretta. Si era dimenticata di un particolare toppo importante : Matt.

 

***

“Fratello, ti devo parlare.” Tyler si fece largo a scuola, quella mattina verso l’amico. Era da un pezzo che non si parlavano. Il loro rapporto si era freddato, ma Caroline non c’entrava niente.

“Fratelli? Noi siamo semplici conoscenti, in questo momento.” Matt lo ferì in quel frangente. Ma non si poteva evitare. Quella discussione doveva avvenire, prima o poi.

“Matt non complicare le cose.” Matt rise, dopo queste parole.

“Dopo che ti sei portato a letto la mia ragazza ti stai rammollendo.” In quella scuola le notizie volavano.

“E’ stato un errore.”

“Irrimediabile.” Concluse Matt tenendo gli occhi fissi su Tyler.

“Cosa vuoi sentirti dire, Donovan?” Sapeva che delle scuse sarebbero state opportune, ma perché se non se n’era pentito alla fine?

“Delle scuse, voglio che tu mi dica che Caroline per te non è niente.” Tyler sorrise, era proprio l’unica domanda che voleva sviare.

“Sei sempre stato il mio migliore amico, Matt. Per questo ho deciso di non mentire ne a te, ne a Caroline.” Matt scoppiò a ridere.

“Ti sei rammollito del tutto!” poi si fermò un secondo a pensare. “Dov’è finita la maniaca del controllo? La ragazza frivola?” Poi rincominciò a ridere. “Sei così patetico, Lockwood.” Tyler si tirò indietro.

“Non voglio litigare.” Disse il ragazzo moro.

“E perché sei qui? Sentiamo.” Tyler non aveva nessun motivo per sbattergli in faccia che aveva scelto lui e non Matt.

“Non vuoi che stia con Caroline? E’ parecchio brutto sentirtelo dire, dal momento che dicevi di amarla.” Disse con tutto il fiato che aveva in corpo. Matt fermò quelle risate isteriche nervose e si bloccò in un sorriso.

“La ami?” Non poteva fargli anche questa domanda, qualunque risposta avesse dato l’avrebbe segnato.

“Non la amo. Almeno non ancora.” Matt divenne serio. “Credo che lei ricambi questo sentimento, Donovan.” Disse infine distaccato.

“Immaginavo.” Disse fremente. Poi lo colpì in pieno viso. Cogliendolo di sorpresa. “Stai lontano da Caroline.” Tyler si tirò su, quando Matt gli aveva già voltato le spalle. La tecnica del : Vado a parlarci, il mio vecchio amico di data capirà, non aveva funzionato. Quindi adesso che avrebbe fatto? Avrebbe lasciato tutto stare? Tyler Lockwood non mollava. Almeno così si diceva in giro. Alla prima ora cosa avrebbe avuto? Spagnolo. Si precipitò in aula, lei aveva lezione con lui.

 

***

“Forbes, complimenti la tua C e diventata una B+.” Disse il professore congratulandosi con lei. Lo spagnolo non era il suo forte, ma si era messa a studiare e ce l’aveva fatta. “Ma.. la prossima settimana c’è un altro compito. Daily Routine.” Disse lui, come a volersi scusare con i suoi alunni. Poco dopo la campanella suonò e Caroline raccolse tutti i libri su un braccio e uscì verso il suo armadietto.

“Forbes.” Disse Tyler spostandosi al lato.

“Lockwood.” Disse lei con altrettanta indifferenza. Non doveva lasciar trasparire nessuna emozione. Niente che potesse fargli capire che lei già sapeva.

“Passavo di qui.” Disse lui.

“Non è vero, dato che il tuo armadietto è vicino a quello di Matt, infondo al corridoio.” Disse sorridendo ironicamente.

“Hai da fare stasera?” Chiese lui.

“Elena, Bonnie.” Disse lei, lasciandolo sulle spine. Il piano non era quello, comunque. Il piano era : Caroline fai l’indifferente. E non rifiuta un invito a cena da Tyler Lockwood.

“Adesso?” Disse facendo spallucce.

“Trigonometria.”

“Sei indietro anche con quella?” Chiese Tyler.

“Sono apposto in tutte le materie io. Tu?” Domandò scettica. Tyler rise.

“Ti porto fuori, poggia tutto e andiamo.” Disse prendendola per la mano.

“Tyler.” Il suo cervello continuava a dirle Caroline, non è il momento. Goditi tutto questo. Lei però fece di testa sua. “C’è qualcosa che mi devi dire?”

Tyler la guardò, avendo per un secondo l’impressione che lei sapesse tutto, così la baciò.

“Sai come concetto non è molto chiaro. Cioè fossi stato un altro ragazzo avrei capito.. ma sei Tyler Lockwood. Non godi di una buona reputazione.” Tyler rise e la portò con se. Trascinandola quasi.

 

***

“Elena. Dove sei?” Damon entrò dalla finestra. Elena non era in casa, voleva assolutamente parlare con lei. Adesso che aveva visto Forbes e Lockwood, iniziava a pensare che una speranza avrebbe potuto averla anche lui. Elena uscì dal bagno, con i capelli avvolti in un asciugamano.

“Damon, non dalla…”

“Finestra. Ripetete tutte la stessa cosa. Stavi uscendo?” Chiese d’un fiato.

“Sì, Stefan. Abbiamo deciso di riprovarci.” Disse lei mostrando uno dei suoi sorrisi migliori, uno di quelli che Damon amava. In un secondo le si catapultò dietro, togliendole la collana piena di verbena.

“Potrei amarti come ti ama lui, se tu volessi. Anche di più. Non me ne importerebbe più niente delle altre, io non sarei fissato con Katherine. Tutto questo, se tu lo vorresti Elena. Sono convinto, che in fondo tu lo vuoi, e dopo aver visto quello che è successo tra Forbes e Lockwood sono sicuro che ci sia ancora spazio per noi. Un giorno, per ora, come uno stupido non intendo fare un torto a mio fratello.” Lui merita molto più di me. Pensò in silenzio. Poi la soggiogò e le ricordò che tutto questo non era mai accaduto, rimettendole la collana al collo e sparendo. Si sentiva così umano quando era con lei. E questa umanità non le piaceva affatto.

 

 

 

 

 

Un altro Marti’s corner.

Non immaginate quanto sarà triste scrivere l’epilogo. L’ultimo capitolo. Voglio chiedervi di non aspettarvi niente. Ne da Caroline e Tyler, ne da Damon, Stefan ed Elena. Cercherò di concluderla nel migliore del modi, prometto. (: _M.

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Capitolo 17
*** Epilogo. ***


Epilogo.

“Tre mesi, Caroline.

Tre mesi Tyler.

Tre mesi di Caroline e Tyler.

Tre mesi di voi.”

Caroline aveva il biglietto di Elena in mano, quella mattina. Il cielo buio, il cielo scuro, le nuvole. A Mystic Falls stava succedendo qualcosa. Il cielo non era mai così tempestoso, se non in inverno, ma erano in estate. A sentire l’odore che aveva l’aria, c’era qualcosa, lo aveva imparato col tempo.

Sperava che non arrivasse l’ennesimo scontro con Damon.

Lui aveva fatto così tanto per lei, e ora non capiva cosa stava succedendo. Le impediva sempre di vedere Tyler, e ormai passava il suo tempo a ‘sponsorizzare’ Matt. Voleva che stesse con lui. Stanno arrivando. La voce di Damon si materializzò per tutta la stanza, come nei film, quando nelle pareti di materializzava il viso delle persone. Chi stava arrivando? Principessa ti faranno del male. Chi mi farebbe del male? E Lockwood non farà niente, per proteggerti. Non ci credeva a quelle parole, ma da due mesi a questa parte era quello che le ripeteva continuamente. Era sicura che Tyler per lei avrebbe fatto qualsiasi cosa, proprio come quella volta, la volta che aveva sentito il pericolo e l’aveva protetta. No, Caroline non lo farà. Caroline si girò per controllare che Damon non fosse in camera sua, per precauzione. Non c’era davvero. Mi vuoi spiegare dove sei? Non posso. Cosa vuol dire che non puoi? Non voglio, non posso. Ma io ho bisogno di te. Non fare la sentimentalista. Dove sei? Non vicino a te, fa attenzione a Jules, piccola. Damon?

Non ricevette risposta, quando lo chiamò. Dove era Damon? Chi è Jules? Tyler? Merda.

Doveva semplicemente fidarsi di Damon? Senza chiedere ci stesse arrivando a Tyler? Damon le aveva detto che non avrebbe mosso un dito per aiutarla, per toglierla da quella situazione.

La felicità non è di casa Forbes.

 

***

Erano passati due mesi. Lei e Tyler avevano rotto. Se non avesse ascoltato Damon quella mattina, ci avrebbe lasciato le penne. Jules, era un lupo. Jules era la cattiveria in persona. Jules le aveva portato via, la sua felicità. Jules. Non stavano più assieme, da due mesi. Era inconcepibile come cosa, ma ci aveva fatto l’abitudine. Aveva anche smesso di stare male. Aveva iniziato ad essere masochista però.  Sempre di più. Ogni giorno. Uscivano assieme, parlavano, si sentivano. Erano amici. Per stare bene non dovevano esserlo. Perché lei doveva dimenticarlo. Lui la chiamava quando stava male, e lei gli stava vicino, più che poteva come poteva. Senza chiedergli mai niente in cambio, perché la sua ricompensa era il sorriso a fine chiacchierata. Era stupida..masochista e innamorata. Ancora. Dopo due mesi.

“Caroline.” Damon entrò senza bussare in camera sua. Il suo sguardo era ancora appeso al vuoto. Il suo sguardo era velato dalla tristezza, che solo le persone che amano potranno mai capire. Lui poteva capirla.

“Vai via per favore.” Disse piegando leggermente la testa verso destra.

“Hai bisogno di stare sola? Ancora, Caroline?” Disse lui guardandola.

“Lascio Mystic Falls.” Le lacrime dure, iniziarono a rigarle il volto, era la decisione più dura che avesse mai preso. Stava abbandonando tutto : Elena, Stefan, Tyler, Bonnie.. Damon.

“No, non puoi andare via.” Disse lui sedendosi vicino a lei.

“Oh, non fare il sentimentalista. Non starò via per sempre, e noi abbiamo un per sempre davanti.” Damon sorrise controvoglia. “Ce la farai.” Disse lei, poggiandosi sopra la sua spalla.

“Lo so, che ce la farò. Tu ce la farai?”

“Ce la farò.” Rispose guardandolo. “Grazie Damon. Grazie di tutto quello che mi hai insegnato, grazie per avermi portato davanti a quella che è stata una favola, per avermi protetta e per avermi asciugato le lacrime.” Damon storse il naso. C’era l’odore di Lockwood. Avrebbe voluto dirle che le voleva bene, ma non era da Damon, perciò sorrise semplicemente, poggiando il mento sopra la testa della ragazza. Era la prima volta che Damon si sentiva così, così vuoto.

“Tyler?” Chiese lei, tastando l’aria, lui annuì. “Mi renderà tutto più difficile. Rimani con me, per favore.” E’ un lamento continuo di vortici all’interno del suo stomaco quel sentirlo vicino. Fanculo.

“Caroline, ciao.” Disse entrando nella camera della ragazza, che si mise automaticamente dietro Damon.

“Tyler, non credo sia molto propensa a parlarti in questo momento.” Disse Damon schiarendosi la voce.

“Lo so, ma Caroline non è mai propensa a parlarmi.” Poi si rivolse a Caroline stessa. “ho sentito che vuoi andare via da Mystic Falls.” La ragazza annuì. “Perché?”

Caroline rise, guardandolo.

“Perché non ti sopporto più, voglio dire tutto questo esserti amica, io non lo sopporto. Io ti ho amato Tyler.” Disse mettendosi davanti a Damon che andò a sedersi. “E l’ho fatto sempre al massimo di me, ti ho amato ogni mese, quando c’era la luna piena, quando mi accollavo i tuoi problemi, quando eri lupo, e ti vedevo stare male. Io non me ne sono mai andata, io per te avrei rischiato la pelle, più e più volte.” Disse guardandolo.

“L’hai fatto principessa.” Disse Damon mettendosi in mezzo.

“Sì, ha ragione, l’ho già fatto. Quando un solo morso di licantropo avrebbe potuto uccidermi, io ero con te. Ci sono sempre stata, e non sono qui a rinfacciartelo, perché come ti ho già detto ti ho amato. Non me ne pento nemmeno. Ma non ho mai ricevuto un grazie. Non avevo che te. Te ne sei andato.” Disse poi ridendo, era più una risata nervosa. “Quindi, cerca di capirmi se me ne voglio andare. E non farmi una tragedia.” Tyler annuì, aveva un groppo in gola.

“Guardami negli occhi e dimmi cosa pensi.” Disse Tyler serio. Damon provò un leggero senso di sbandamento, come se avesse un leggero conato di vomito, ma rimase li come Caroline gli aveva chiesto.

“Adesso più niente.” Mentì spudoratamente. Ma era così che doveva finire. “Ora devo fare le valige e preparare  una scusa adeguata per lasciare casa senza che mamma mi assilli.” Disse facendo spallucce e dipingendo un sorriso sul volto.

“Ti amo Caroline.” Disse semplicemente, facendo per andarsene.

“Cosa?” chiese incredula.

“Ho detto che ti amo.”

Lei si avvicinò cautamente al lupo e sorrise. “Anche io, è per questo che vado via. Per favore, non rendere tutto più difficile.” Caroline sorrise toccandogli la guancia.

 

***

Diario di Caroline Forbes.

Ci ho preso l’abitudine a sentirmi male, a stare male per lui. L’unica cosa che mi consola è che sono io ad averlo scelto. Consola. Non è vero, mi fa tutto schifo. Odio tutto. Damon ha deciso di volersi allontanare da Elena. Siamo in una piccola cittadina della Spagna, a significare quanto ci siamo voluti allontanare, da quella che era la nostra vita. Stiamo progettando un ritorno, così per salutare mamma, e lui per stare con Stefan. Non lo dice, ma gli manca. E gli manca anche Elena. A me Tyler non manca più di tanto, come ho già detto ci ho fatto l’abitudine. L’unica cosa che mi dispiace è averlo lasciato solo, proprio dopo che mi aveva detto che mi amava. Ho sentito Matt di recente, dice che manco anche a lui. E’ incredibile, sono passata dall’essere invisibile per tutti a questo, come se ci volesse la Spagna per farmi apprezzare. Mi dispiace tanto, aver lasciato tutto. MA ora sto dannatamente meglio..forse.

 

 

 

 

Titoli di coda:

ahahah.

Ho portato a termine la mia prima ff sul diario del vampiro. Yay me.

Vi ringrazio sempre come al solito, per avermi seguito.

Avete reso questa ff fattibile.

Voglio un gran bene a tutti, alla fine. :)

-Martina-

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