Lo Giardin de' Demòni

di Myrose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quel maggiordomo, di notte. ***
Capitolo 2: *** Quel maggiordomo, ancestrali simiglianze. ***
Capitolo 3: *** Quel maggiordomo, consapevole Catàbasi ***
Capitolo 4: *** Quel maggiordomo, tormento ed estasi. ***
Capitolo 5: *** Quel maggiordomo, la Bellezza e la Beffa. ***
Capitolo 6: *** Quel maggiordomo, mellifluo stordimento. ***
Capitolo 7: *** Quel maggiordomo, anarchica rimembranza. ***
Capitolo 8: *** Quel maggiordomo, cinica irriverenza. ***
Capitolo 9: *** Quel maggiordomo, Potentia Regere. ***
Capitolo 10: *** Quel maggiordomo, beffarde ovvietà. ***
Capitolo 11: *** Quel maggiordomo, cosciente fantoccio. ***
Capitolo 12: *** Quel maggiordomo, Doppelganger inverso. ***



Capitolo 1
*** Quel maggiordomo, di notte. ***


Quel maggiordomo, di notte.
 

Quando il giorno s’arrende alla sera
ed i sicari del Buio consumano il quotidiano assassinio del Sole,
frangendo di sangue il cielo,
i Suoi compiti cessano
con un soffio caldo su candele bianche.
 
La Notte,
per Lui ora dolce fantesca,
lo accoglie in sé come madre amorosa.
 
Le Tenebre, come ninfe invisibili,
lo spogliano degli abiti servili
mostrando, nuda,
la sua essenza infernale.
 
L’osserva, la Luna, con occhi d’amante.
Lo vezzeggia e Lo bacia,
unica testimone dei suoi giuramenti
innumerevoli, inutili e falsi
come le stelle cadenti.
 
E’ la Luna
l’unica complice dei Suoi sorrisi affilati.
 
 
 
Note d’Autore.
Mi ha sempre colpita la frase in cui Sebastian rivela a Grell come abbia assunto il proprio nome, ossia giurandolo alla Luna.
Questo piccolo componimento è il frutto delle mie elucubrazioni.
Devo anche confessare che mi ha sempre incuriosito immaginare cosa mai facesse il Michaelis una volta dismesso il frac da maggiordomo…

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Capitolo 2
*** Quel maggiordomo, ancestrali simiglianze. ***


Quel maggiordomo, ancestrali simiglianze.
Dei pagani, di felina sembianza,
ornano are egizie coperte di millenario oblio.
Eppure, qualcosa traspare,
negl’occhi d’oro gelido d’un felide regale,
dell’arcana malìa d’immemorabili nequizie:
occhi forgiati a guisa di serpe,
occhi che irridono le tenebre e l’ombra,
occhi scaltri, come di Demòni danzanti.

 
 
Note dell’Autore.
Mi ha sempre incuriosita ed affascinata l’amore di Sebastian per i felini. Così, ho cercato, a mio modo, di farmi interprete di questo fascino sottile ed ipnotico cui il Demone non sa assolutamente sottrarsi, né, credo, lo voglia!
 
Dedico questo piccolissimo componimento ad un’amante dei mici, un’amica, una Piccola Leader, un’anima generosa che mi ha fatto dono del mio primo (ed unico) pupazzetto del Michaelis: alla fantasiosa TheDarkWisher, con la quale condivido folli discorsi e matte risate su personaggi reali e fantastici! (PS: Forza Atlantide!)
 
Passiamo a ringraziare le cortesi lettrici che mi hanno onorata con un commento! Ognuna di voi, ha carpito un aspetto che volevo celare in questi “versi”: chi ha colto l’essenza dell’insieme, chi la musicalità, chi un sorriso arcano, chi la sensualità. Sono davvero felice ed orgogliosa di affermare, senza tema di smentita, che ho delle lettrici acute e sensibili! Sono fortunata! Grazie a tutte voi!!!!
 
Lady Phantomhive13 : Grazie mia Cara! Sono felice di rivederti! Sono contenta che tu apprezzi queste mie piccole cose. Il tuo appoggio è motivo di vanto ed orgoglio, per me. Spero tu gradisca anche quest’altra piccola poesia! Un bacino! ^^
 
Aphrodite: Mi hai commossa, con le tue parole, non so nasconderlo! Hai colto l’essenza della scelta delle mie frasi, che va verso un suono musicale e metrico, nella ricerca sperimentale di assonanze significanti. Grazie, dal più profondo del mio cuore. Spero di non deluderti! Un baciotto! ^^
 
Lirin Lawliet :Mia Conterranea, figlia di Epicuro e delle sue “chiacchiere”, non dubitavo affatto che avresti colto l’accostamento della Luna col sorriso del Demone, quasi come se di Stregatto stessimo parlando o dei denti aguzzi del nostro caro Sebastian! Sono sempre affascinata dalle tue recensioni e sono confusa dai tuoi complimenti, che mi giungono così dolcemente porti che non posso che assaggiarli, come nettare prezioso e solo dopo la mia mente comprende davvero la gentilezza e la generosità di quanto tu mi abbia detto! Sei davvero gentile, mia Cara! Spero di interessarti sempre con le mie quattro righe! Un bacetto! ^^
 
Redseapearl: E, dulcis in fundo, tu! Mia Carissima, mia ispiratrice e mia Amica! Mi è apparso strano, ieri, che tu mi abbia chiesto notizie del prossimo componimento… Solitamente, son io a tediarti con continue e subdole richieste di spoiler! La vita è ricca di sorprese! Ma non è una sorpresa che tu abbia colto il lato erotico del rapporto che, immagino, il Demone abbia con la Notte. Hai colto la malizia dei suoi gesti e l’allusione ad una sua vita intima e segreta. Sono assolutamente convinta che la sensualità del Michaelis debba essere intuita, per poterla degnamente celebrare! Spero che questo nuovo “lavoro” ti piaccia! Un bacio sebinico! ^^

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Capitolo 3
*** Quel maggiordomo, consapevole Catàbasi ***


Quel maggiordomo, consapevole Catàbasi.*
 
 
L’Essenza d’un Demone è la Caduta.
Un vorticar perduto d’ali,
che van tingendosi di fosco e di buio
artigliando l’aere circostante,
nel volontario rovinare
giù da’ spazi di siderale beatitudine.
Ma ciò ch’è stato forgiato
a simiglianza del Bello e del Buono, **
non perde il riflesso dell’antica sua grazia.
In sostanza, chi mai è il Demonio
se non ciò che resti
del più maestoso tra gli Angeli?
 
 
 
 
 
 
Annotazioni
*   La Catàbasi è la “discesa agli Inferi”, un tema classico greco tipico dell’epos
     dell’eroe. Qui, ovviamente, è inteso nel senso della consapevole caduta    
     nell’Inferno della Fede cristiana, a seguito del peccato, di Lucifero e degli angeli a
     lui fedeli, tra i quali immagino esservi anche il Michaelis.
** La celeberrima Kalokagatìa greca, ossia la ricerca del Buono e del Bello quale fine
     primario ed ultimo di una vita proba, qui inteso come una rappresentazione del
     Dio cristiano.
 
 
Note d’Autore
In questi versi, ho cercato di trasfondere la fascinazione che, su di me, ha sortito ed esercita l’idea della perdita del proprio status privilegiato, a seguito di una ribellione all’ordine costituito. Forse è un ragionamento iperbolico,  ma perché non considerare un angelo magnifico come quell’essere che, presuntuoso del proprio ego, non tenti consapevolmente una conquista del Vertice Primo? Mi è piaciuto celebrare la sconfitta contemplata nell’attacco, come ipotesi possibile ma non sufficiente a far desistere dalla sete di potere. Miei dilettissimi Lettori, questa non vuol essere né un’apologia del Male, né un atto di offesa ad alcuna Fede o Credo. E’ solo ciò che appare: un esercizio di riflessioni peregrine su di una nascita demoniaca!^^
 
Miei raffinati Lettori…
Sì, Lettori, in quanto tra le vostre schiere, finora praticamente un gineceo, si è aggiunto un Piccolo Conte, al quale riserbo un caloroso benvenuto in queste righe che, consentitemi, vorrei considerare come un Circolo da thè, ove io vi propongo ciò che fiorisca dalla mia fantasia e voi mi offrite il profumo libero delle vostre opinioni.
Ognuno di voi, come sempre, ha colto esattamente ciò cui volevo alludere, ossia la regale somiglianza di Demòni e felidi. Siete sempre acuti osservatori, sagaci commentatori, pindarici negli accostamenti visivi, letterari nei paragoni! Ah, cosa sarebbe il mio salotto senza di voi? Solo un insieme variopinto di inutili broccati!
Grazie, dal più profondo del cuore!
 
Ma passiamo ad un tète a tète!
 
Aphrodite: “Antichità, sortilegio, regalità, protezione”. Queste le parole magiche della tua recensione, che hanno sprigionato un sortilegio che mi ha incantata! Le tue recensioni son belle quasi quanto le tue righe! Mi ci perdo, come in un’onirica danza! Sono lusingata, estremamente lusingata dalla tua presenza qui! Spero ti piaccia anche quest’altra piccola cosa! Un bacino magico! ^^
 
Tragedie: Mio Piccolo Conte, come sempre, la tua acribia analitica anticipa la mia mano. Tra le poesiole composte, ho scelto questa, proprio per l’accostamento di stile e la tematica classica. Volevo renderti un piccolo omaggio, che spero gradirai. E’ una vera delizia, per me, averti qui e leggere le tue riflessioni. So che ami calare i personaggi in caleidoscopici scenari, ove la tua fantasia si sprigiona in tutta la sua potenza, ma vedo che sai destreggiarti anche con la lettura di piccolissimi componimenti. Ciò ti fa onore, è segno di elastica intelligenza! Mi farebbe felice leggere ancora le tue impressioni. Un bacio alla Madame Red! ^^ (In fondo, come ti dissi, mi sento un po’ una tua “zia”!!!)
 
Redseapearl: Mia sodale, mia telepatica dispensatrice di magnifici premi! Come sempre, hai colto nel segno, quando alludi all’amicizia di Sebastian con il Faraone Makenesòk Omesikiàm: è stato in quel preciso momento che mi si sono accavallate le immagini di Bastet, Seb nelle vesti di un egizio adorante, gli incensi, gli altari, le danze rituali dei sacerdoti… Il solito delirio, insomma, che prelude alla nascita di una poesiola! Sono curiosissima di sapere cosa vedi in queste righe!
Un bacino delirante e telepatico! ^^
 
 
Lirin Lawliet: Ma tu mi stupisci sempre, mia Conterranea e letteraria amica! Ignoravo i versi del caro Body… ma mi premurerò di leggerli quanto prima: chissà che non ne esca un’interpretazione Deathnotiana! Molto acutamente, hai carpito la mia intenzione affettuosa nei confronti dei felini, che io amo alla follia come te. Mai avrei dato di questi magici esseri pelosi un’interpretazione negativa! L’espressione che ti ha colpita, me l’ha suggerita lo sguardo del mio micio nero… Non per nulla l’ho chiamato Sebino! Sono felice che ti piacciano le cose che scrivo. Spero di vedere presto un tuo capitolo pubblicato... Confesso che sto macerandomi nella curiosità! Devo mandarti il maggiordomo? Sappi che è Co…..ta!!!!! Un bacino vermiglio!^^

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Capitolo 4
*** Quel maggiordomo, tormento ed estasi. ***


Quel maggiordomo, tormento ed estasi.
 
Io ti servo e ti osservo,
mio piccolo e tenero Conte,
con la feroce bramosia
che solo un’astinenza dannata  può possedere.
Nel nostro gioco,
tu temi la morte, lo vedo,
perché pur fremendo vendetta, tremi…
Quant’è umano tutto ciò!
Quant’è caduco, finito, limitato!
Per me, au contraire, mon cher,
l’unica avversaria degna è Madonna Fame,
la nera Presenza che torce e contorce.
Come una cagna rabbiosa,
ella mi segue, mi annusa, mi bracca, mi assale,
affonda le sue fauci nelle mie viscere,
mi dilania e mi sbrana!
Ma per fortuna tua
e per sua capricciosa celia,
mio prelibato Signore,
ho imparato ad allettarla.
Verrà presto l’ora di cena,
My Lord,
quando ti succhierò le labbra,
come un fanciullo lecchi il cucchiaio
che, poco prima,
conteneva la deliziosa crema.
 
 
 Note dell’Autore
Il riferimento al termine “Madonna Fame” ha una duplice valenza, nelle mie intenzioni. Anzitutto, Madonna vuole riferirsi ai componimenti classici duecenteschi, in cui la donna era angelicata, come anello di congiunzione tra l’uomo e Dio. In Guinizzelli, poi, ciò assume una conseguenza ancora più vertiginosa: come spiega il Contini, la donna, per l'uomo nobile d'animo, è come Dio: infonde in lui desiderio di bene, di essere e far del bene ed a lei egli obbedisce, come il pio a Dio.
Ovviamente, lungi da me pensare che Sebastian sia uno stilnovista!!! Piuttosto, considero concentrata, in quell’espressione, l’esatto contrario: la Fame è la molla che fa scattare l’istinto più basso del Michaelis, che non esita a scatenare la Peste Nera nel 1500 (o giù di lì) solo perché era affamato! In definitiva, la Fame è, per un Demone, la ragione prima ed ultima di ogni nefandezza: un’ispiratrice negativa, una divinità crudele, una “Madonna Nera”!!!
Nota Bene: Come sempre, disconosco in queste righe qualsiasi vilipendio e/o allusione offensiva ad alcuna religione. Sono solo riflessioni sull’uso ed assonanza di parole e figurazioni classiche.
 
Miei deliziosi Lettori... sarebbe troppo rivelarvi che le vostre recensioni, i commenti, le interpretazioni più erudite e dotte ed i pensierini sfusi sono, per il mio ego, più dolci dei pasticcini da thè? Siete fantastici e vi adoro!
 

 IfHeavenFallsApart: Mio Piccolo Conte, nipotino adorato… Meno male che hai lasciato l’avatar e non hai modificato il tuo stile inconfondibile, altrimenti mi sarei chiesta chi fosse il “nuovo venuto” tra i miei ospiti e dove fosse finito il mio discolo preferito! (Sono ufficialmente la classica zia che rincoglionisce per il nipote!) Sono davvero felice che ti sia piaciuta la Catàbasi, anche se non ne dubitavo, vista la tua iperbolica anima drammaticamente romantica, birichinamente “presuntuosa”, consapevolmente fiera. Hai saputo leggere davvero le mie righe, cogliendovi tutto ciò che vi avevo seminato. Sei un lettore acuto e la tua recensione è una gioia per i miei occhi! Grazie! (Ti spedirò una crostata con la marmellata fatta da me!)Un bacione con lo schiocco! ^^
 
Redseapearl: Come al solito, mia inarrivabile Sodale artistica, hai perfettamente colto la sensualità nascosta negli ultimi versi, gli intenti allusori alla bellezza demoniaca, i riferimenti all’arte diabolica di irretire l’umana mente. La tua anima giocosa ti spinge a leggere oltre ciò che le parole dicono. Sei preziosa, mia Cara, come il sorriso di un demone benevolo! Grazie per le tue parole: sanno dare fiducia a chi scriva! Un bacione  “a trappola”! ^^

Aphrodite: Cara… la tua recensione è stata come un’illuminazione! Mi hai avvinta completamente ai tuoi pensieri! La bellezza e la beffa. Potrebbe essere il titolo di una fic! La tua riflessione sulla Caduta mi ha scaldato il cuore, in quanto era proprio questo l’aspetto che più mi affliggeva pensando al volto seraficamente magnifico del Michaelis: la perdita beffarda di una bellezza pura! Magari, nei demòni, la caduta significa solo la perdita della beltà spirituale e non di quella fisica? O si tratta di un concetto di Bello che mescoli con ugual misura l’orrido allo splendore, come un rudere greco o una statua monca di venere greca? Ma l’unica realtà che, ora, egoisticamente mi interessi è la bellezza delle tue parole! Grazie, mia Cara! Un bacione stratosferico col paracadute! ^^
 
Lirin Lawliet: Mia Conterranea figlia dell’agoràzein di più elevati intenti, hai colto davvero il significato esatto del termine “sostanza” che avevo utilizzato! La tua recensione è stata una vera goduria per la mente ed un raffinatissimo nutrimento per il cuore del mio Ego affamato di opinioni! Il paragone con il sommo George Bernard Shaw mi ha momentaneamente resa demente ed incapace di articolar verbo! Ho saputo emettere solo una risatella beota! Per non parlare della citazione del Milton! Mi sono crogiolata nella sua arguzia! (Sono stata anche tentata dal rubarla, ma ammetto la mia onestà!) Sei sempre una gioia, con le tue recensioni: sei una finestra su di un mondo classico eppure ricco di spunti moderni! Sarà piacevolissimo fare la peripatetica con te, questo Natale! Un mare di bacini mielosi come gli struffoli! ^^

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Capitolo 5
*** Quel maggiordomo, la Bellezza e la Beffa. ***


Quel maggiordomo, la Bellezza e la Beffa.
 
Occhi antichi, ma non vetusti,
d’amaranto pompeiano *,
forgiati nelle incandescenze delle viscere terrestri,
come sangue innominabile…
Mani eleganti,
calide ma non cortesi,
ammantate di bianco
candido di menzognera purezza,
come il sepolcro marmoreo
che celi la putrida spoglia…
Bocca come fior di cesello,
carnoso calice colmo d’assenzio,
usbergo saporoso e cornice
di sorrisi blasfemi fittiziamente patrizi.
Corpo d’alabastro
e braccia come avorio,
tutto in Lui è superbo
di onirica e beffarda bellezza.
Molti bramerebbero la Sua stretta
serrarsi intorno ai fianchi,
come nodo gordiano **
in cui libertà non esista,
se non al consumarsi dell’anima
di già palpabile fragilità!
 
 
Annotazioni
*   Il rosso pompeiano è un'ocra rossa di origine inorganica naturale,
    composto da ossido di ferro, molto usato nelle mirabili pitture
    murali degli affreschi di Pompei.
**  Il Nodo di Gordio è un leggendario nodo inestricabile, che
    Alessandro Magno riuscì a sciogliere soltanto tagliandolo a metà,
    con un colpo della sua spada. L’espressione è usata secondo il
    significato di “indissolubilità” del patto col Demone.
 
 
Note d’Autore.
Questo componimento, mi è stato ispirato dalla arguta recensione di Aphrodite, in cui l’ossimorica immagine di una beltà perduta e beffarda, perché permane sotto forma di involucro splendido di un immondo contenuto morale, mi è continuata a ronzare nel cervello finchè non ha trovato la via della mia penna! Sì, in queste righe ho voluto dar voce a quell’ossimoro perfetto che è il Michaelis: il sommo e delicatissimo simulacro d’ogni imperfezione conosciuta, eppur coerente con la propria essenza demoniaca!
Per chi non la conosce, ho voluto omaggiare la mia conterranea Lirin Lawliet con questa piccolissima allusione a Pompei, alla nostra terra “felix” e ad un colore che amo moltissimo… Suo malgrado!!!
 
Miei graditissimi Ospiti, miei deliziosi Lettori, anche questa settimana, i vostri commenti, i vostri pensieri, le vostre affascinanti riflessioni hanno nutrito la mia fantasia, il mio cuore ed il mio Ego.
Mi siete davvero cari! Un milione di grazie!!!
 
Redseapearl: Mia Sodale di viaggi fantastici nel tempo e nello spazio, come sempre, la tua anima acuta ha ben colto sia la voluta mescolanza di sacro e profano, sia la visione che il Demone ha del padrone. Non ho pensato molto alla persona da usare, nello scrivere il componimento: seguo l’ispirazione e l’idea che si raggruma nella mia mente. E’ accaduto tutto in maniera molto “naturale”… Credo sia frutto di quell’immedesimazione con cui, a volte, ti ho tediato! (Il Maestro Stanislavskij docet) Un baciottissimo a te, che mi onori con la tua presenza in queste righe! ^^
 
IfHeavenFallsApart: Mio sagace Nipotino, hai preso proprio tutto dalla zia! (Classico modo usato, dalle mie parti, per vantarsi di doti non proprie sfruttando la parentela… Anche quella fittizia!) Hai messo in risalto proprio ciò che intendevo celebrare, ossia un “dialogo psicologico” tra servo immortale e padrone pro tempore. Un rapporto basato sull’utilità, sul do ut des, sulla fame di entrambi: Ciel ha fame di vendetta, Sebastian… Beh, lui è di gusti un po’ più ricercati! Nulla di romantico, nulla di erotico, tutto molto british! (Parafrasando la celeberrima commedia di Anthony Marriot & Alistair Foot…Niente sesso, sono inglesi!) Un baciotto, mio Caro Gab, sperando di ritrovarti sempre tra i miei ospiti recensori! ^^
 
Aphrodite: Come leggi, la mia Musa sei stata tu! Mi hai arricchita, con le tue riflessioni ed ispirata! Spero che questo piccolo omaggio ti sia gradito. E, non ci crederai, ma mi hai messo in testa il semino d’un nuovo spunto: la golosità ed il Demone! Chissà che il miracolo dell’ispirazione non riesca nuovamente! Avrei già il titolo: Demoniaca golosità! Un bacio riconoscente e cerimonioso! ^^
 
Lirin Lawliet: Mia Carissima! La splendida recensione che hai scritto mi ha spinto a rispolverare qualche concetto muffito dalle troppe nozioni giuridiche. Così mi son riletta qualcosina della Scapigliatura cui tu, dimostrandoti sempre troppo generosa, immeritatamente mi hai paragonata. Non vorrei sembrare irriconoscente, ma c’è qualcosina in cui non mi rispecchio! Non nego che, in questa corrente letteraria, vi siano degli spunti critici positivi, soprattutto nella commistione complementariamente plastica tra le arti, in special modo musica ed arte figurativa (ne darei un microscopico esempio nella mia “Spleen”) e delle assonanze nei temi noir trattati in questa raccolta, ma se non ricordo male, gli Scapigliati svilupparono anche un attacco ai valori borghesi di religione, patria e famiglia, in uno sfondo di anarchia sterile. Detto ciò, ti ringrazio immensamente di avermi paragonata a loro, ma io non mi sento Scapigliata. In primis, penso che la Libertà di religione, la Patria e la famiglia siano valori fondanti che posso manipolare solo “per vedere l’effetto che fa” provare a crearne delle variazioni. All’anarchia scapigliata, poi, contrapporrei piuttosto un senso di Ribellione diffusa al conformismo imperante, in una continua rivendicazione di quello spazio vitale di contestazione prodromica al dialogo costruttivo! Non anarchia per l’anarchia, ma ribellione progressista senza esclusione di nessuno! … ^^  Ho gradito moltissimo, invece, l’accenno al Barocco che, contrariamente a quanto molti dicano, non trovo affatto ridondante: l’esplosione di decorazioni ricercatissime, di andamenti sinuosi, l’esuberanza decorativa negli stucchi con la fusione teatrale delle arti visive, mi ispira e mi dà un senso di appartenenza. Mi sa di casa! E poi… Come facevi a sapere che le perle scaramazze sono le mie preferite in assoluto? Sono la celebrazione naturale dello “Splendido imperfetto unico” che si cela in ognuno di noi! Come leggi, vedo la ribellione anche nelle perle! Un baciotto scaramazzo a te, mia Cara, che sai sempre animarmi con nuovi spunti, nuovi pungoli e con cui è sempre un enorme ed egoistico piacere parlare! Ah, un giorno faremo un “manifesto” dei nostri “raffinatissimi” (coff coff) dialoghi privati, nevvero? Ahahah ^^  PS: Magistrale l’accenno al “Totentanz”! Non ne sapevo nulla e denuncio tutta la mia ignoranza! Grazie!!!
 
 

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Capitolo 6
*** Quel maggiordomo, mellifluo stordimento. ***


Quel maggiordomo, mellifluo stordimento.
 
Madama Noia è un’amante accidiosa,
che indugia nel talamo
senza vera voglia,
con gesti leziosi e lenti
di affettata lussuria.
Velata figlia di Ozio pasciuto,
languidamente mi osserva
carezzandosi lasciva,
in un torpore di intenti
che mi stringe il collo,
con lusinghe mortali,
dalle unghie laccate di vizi.
Noia e Fame,
queste le mie vere amanti,
queste le mie degne Dame
ed io, a turno preso al loro laccio,
tra le loro grazie mi divido!
 
 
Note d’Autore
Questa poesia mi è scaturita talmente spontaneamente, pensando al Michaelis, da lasciarmene stupita. Dovevo semplicemente ricopiare altri versi, invece, si è fatta strada in me la considerazione di quanto quell’atto fosse insopportabilmente noioso e seducente insieme. Di qui, le mani han preso a viaggiare da sole sui tasti, come figlio imperioso che decida di nascere inaspettato!
Di questo componimento così inatteso, voglio fare dono ed omaggio ad una cara amica, un’anima sensibile ed artistica, un’autentica conoscitrice di iperboliche ed innovative assonanze, una fonte d’ispirazione, una pioniera delle sperimentazioni più ardite, a colei che argutamente sazia la mia atavica fame di cose belle: Redseapearl. Questo è il mio regalo per il tuo compleanno!!!
 
Miei graditissimi Ospiti, miei deliziosi Lettori dallo spirito acuto e dalla penna soave, intratteniamoci un po’ prima che il gelo ci atrofizzi anche i pensieri. Ho da darvi una grande notizia, un successo che devo anche a voi ed alle vostre superbe recensioni: questa raccolta è entrata nelle Storie Scelte, direttamente per volontà di Erika! Oggi, crepi l’avarizia, si berrà campagne per festeggiare: Veuve Clicquot a fiumi!!! Grazie dal profondo del mio cuore, siete fantastici!!!
 
Redseapearl: Nelle mie righe, mia Cara, c’è esattamente ciò che vuoi vederci! Dove la lettura può esser difficile, ci sono io a dare una mano, con un’annotazione. Ma per il resto, il Lettore è liberissimo di vederci e leggerci ciò che più l’aggradi! Perciò, non pensare che la tua maggior preparazione in letteratura di prosa ti inibisca dal cogliere il senso di quanto io scriva: non è così! Tu riesci a penetrare a fondo nei versi e nei pensieri qui narrati! Grazie per i tuoi complimenti! Sei sempre gentilissima! Un bacione da genetliaco! ^^
 
Lirin Lawliet: Conterranea mia, da vera Campana hai colto il senso profondo della “non vetustà” dello sguardo del demone e della sua capacità curiosa di stupirsi ancora! Sono così felice di ciò da batterne le mani come un fanciullino estasiato! Hai perfettamente carpito la Beffa nella Bellezza, come la vena marcia e venefica che intacchi il prezioso blocco di marmo! La beffa della pericolosità celata nell’apparente candore! Mi hai resa felice! Un milione di grazie ed un bacio ansioso di vederti, in attesa del 27!!! ^^
 
Aphrodite: Mia Cara, la gentilezza con cui porgi le tue opinioni è quid di dolce ed interessante, come gemma di terre lontane. Nel brano precedente, interpretavo la Beffa come insita negli ultimi versi, come nefanda conseguenza del fascino del Demone: egli è bellezza apparente, marcia dentro, ma comunque attira nella sua aura anche chi di ciò sia perfettamente consapevole! Il Demone non mente. Ma comunque riesce ad attrarre a sé sia gli uomini (che sanno della sua natura nefanda giacchè con lui stringono il Patto) sia il Rosso Mietitore (che è perfettamente a conoscenza della inferiore natura demoniaca del “bell’uomo” ch’egli ha puntato e desidera possedere)! La vera Beffa, ai miei occhi, è questa: tutti sanno che il Demone mangia le anime ed è crudele, eppure, non ne sanno fare a meno! La Beffa è nella inutilità degli inganni! Spero d’aver soddisfatto la tua curiosità! Un baciottolo natalizio! ^^
 

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Capitolo 7
*** Quel maggiordomo, anarchica rimembranza. ***


Quel maggiordomo, anarchica rimembranza.
 

Appena schiusi gl’occhi della Coscienza,
ancor cullato nella Grazia del grembo celeste,
ne conobbi il dolcissimo afflato,
di melica metrica dal miele stillata,
la delicata Euterpe* mia,
che nutriva l’alme di disio d’eterna beatitudine,
risonando come voce di madre al bimbo,
ne’ cori di ardenti Serafini e di Cherubini onniscienti **.
Tu, Melodia, mi colmavi,
penetrando ogni fibra della mia angelica natura,
come linfa vitale di vergine fonte,
ma non ti riuscì di domarmi,
chetando il riottoso animo mio.
Sperai di recar di te almen il ricordo, ma invano.
Nulla mi fu concesso, nel giorno dell’Ira***.
Ma tu, mia Musa,
come acqua purissima mutasti forma, ma non essenza,
sgorgando vittoriosa anche da umani cuori.
Ti ho goduta nelle cerimonie ancestrali di dei pagani,
sui lordi campi di battaglia, nei banchetti opulenti,
nelle strade sordide, nei palazzi di potere,
negli scrigni rutilanti delle dame, ne’ trastulli infantili.
Ho imparato a possederti…
Il cuore mio è vizzo, come sterile frutto rugoso di veleno,
il mio spirito è nero d’Averno****,
come onda di Lete***** dal fagocitante oblio,
ma tu, Euterpe mia,
guardami benevola, riempimi ancora di te,
come quando questo Demonio era capace d’amarti.



 
Annotazioni.
*      Euterpe, secondo la tradizione classica greca, è la Musa che
       ispira la musica .
**    Nell’opera “De Caelesti hyerarchia”, Dionigi Aeropagita indica che
       il nome dei Serafini significhi "coloro che bruciano" e quello dei
       Cherubini voglia dire "pienezza di conoscenza".
***   Si allude alla cacciata di Lucifero dal Paradiso.
****  L’Averno era il nome degli Inferi, nella migliore mitologia latina.
***** Il mitico Lete, secondo la scuola greca e latina ripresa anche da
        Dante, è il fiume della dimenticanza e dell’oblio.
 
Note d’Autore
In questo componimento, ho voluto esprimere la perizia estatica che il Michaelis profonde nella sua passione per la musica ed il bel canto. Nella prima parte della poesia, ho voluto rappresentare la musica come l’essenza stessa della beatitudine celeste, quasi un’atmosfera di Grazia che vivifica ogni creatura divina dall’interno, come se l’anima stessa cantasse inni di lode al Signore.
Dopo la caduta, ho immaginato che il Demone non sentisse più l’armonia “dentro” di sé, ma riuscisse ancora a percepirla, pur se in modo diverso, meno intimistico e meno puro.
In Paradiso, è l’Essenza che coincide con la melodia celeste, tra gli umani la musica si “crea” e si imprigiona negli strumenti e la si “usa” per i motivi più disparati.
Non credo che i Demoni possano amare, ma sappiano solo essere posseduti dalla passione, perciò, Sebastian non è più forgiato nella melodia, ma si appaga di ascoltarla, come se la “possedesse” fisicamente, in un connubio non più spirituale ma quasi fisico!
 
Nota bene: In queste righe, come Dante prima di me, ho volontariamente mescolato sacro e mitologico, ma ripudio ogni possibile offesa a qualunque credo o religione.
 
Miei deliziosi Lettori,
perdonatemi se il mio salotto è, oggi, sguarnito di dolcini e non è costellato da tazze per il thè, ma impegni orribilmente gravosi mi chiamano altrove!
In ogni caso, nulla mi vieterà di ringraziare quanti abbiano rallegrato il mio cuore dall’inizio di questa raccolta, augurando a tutti voi un anno fantasmagorico, pieno di frizzanti novità! Auguri, perciò, a:
Redseapearl
Lirin Lawliet
Aphrodite
IfHeavenFallsApart
Lady Phantomhive
Onnina
Errors 11
Kiriku
Siete fantastici!!!
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 8
*** Quel maggiordomo, cinica irriverenza. ***


Quel maggiordomo, cinica irriverenza.
 
La tua vita, ai miei occhi eterni,
è breve e tremolante come fiammella,
ghermita di soppiatto
da un generoso e folle Prometeo*
e tu lo sai,
mio effimero seppur giovane Conte.
La tua vita, ai tuoi occhi marchiati,
è quid di indefinito,
come fuggevoli ombre di terra di Levante**,
come tela sgretolata simulacro dell’odio***,
e tu ne sei conscio,
mio spietato Signore di glauco sguardo.
Non mi chiedi una Giustizia
quale io non saprei mai darti.
Come Aletto furiosa****,
mi ordini crudeltà stillanti liquami,
che le tue piccole mani intonse
non si sognerebbero mai di toccare,
come se, così facendo,
tu le preservassi dalla lordura.
Dall’alto del tuo trono usurpato,
professi a te stesso una nobiltà apparente,
mio bastardo ed ignobile Conte,
dacchè sol io son perfetto d’esecrabile imperfezione,
tu, invero, incarni la più folle delle menzogne!
 
Annotazioni
*    Prometeo è una figura centrale dell’immaginario mitologico greco,
     rappresentato magistralmente dal sommo poeta tragico Eschilo,
     nonché ripreso dal Goethe e dal nostro Leopardi. Egli è figurato
     come un grande amico degli uomini, per i quali ruba il fuoco
     divino per farne dono all’umanità che ne era sprovvista, subendo,
     per tale gesto, l’ira terribile di Zeus.
**   Si allude, con questo gioco di parole, alle ombre cinesi!
***  Vezzoso richiamo al “Ritratto di Dorian Gray”, che il Demone
      presumibilmente conosce, essendo stato edito in Gran Bretagna
      nel 1890!
**** Aletto, insieme a Tisifone e Megera, erano le Erinni greche, dee
      della vendetta. Per la mitologia latina, esse erano chiamate Furie.
      Venivano invocate per punire i gesti di malvagità ed ingiustizia,
      implacabilmente, con spietata cattiveria, quasi.
 
Note d’Autore.
In questo brano, ho approfondito la mia personalissima visione del concetto di Nobiltà. Trovo si faccia un uso distorto di tale sostantivo. Per indicare un Conte, ben si potrebbe usare il termine “blasonato”, quale derivante dallo stemma patrizio, che i casati socialmente diversi dal volgo possedevano ed esponevano come “chiave di volta” nell’arcata dei propri portoni d’entrata. Orbene, nel significato che L’Accademia della Crusca conferisce al termine “Nobile”, si può leggere: dignità, eccellenza, elevazione, elezione.
La vera Nobiltà è quella del cuore, dell’animo che resti puro dinanzi alle avversità, che sia mondato dalla vendetta, che si elevi verso un ideale di Giustizia che sia quella della legalità, non quella personale!
Ergo, cosa potrebbe pensare un Demone (coerentemente fiero d’esserlo, per ribellione allo status celeste) dinanzi agli ordini del “nobile” Ciel? Che quella  tanto vantata o, meglio, millantata, non sia nobiltà, bensì supremo egoismo e menzogna: tanto dinanzi al mondo (egli è pur sempre il “cane” della Regina) tanto dinanzi a se stesso!!!
 
Miei graditissimi Ospiti, miei deliziosi Lettori,
siete la gioia del mio cuore assetato delle vostre riflessioni così argute, delle vostre interpretazioni ardite, delle vostre proposte, delle vostre critiche, che rendono saporosa e degna d’esser vissuta questa esperienza salottiera! Ed oggi, in vostro onore, in barba ad ogni dieta, accompagneremo il nostro thè satollandoci con torta Sacher, biscottini viennesi ed i famosi cioccolatini di Mozart, magari con un sottofondo Straussiano dal “Bel Danubio blu”, perché…. La felicità di vedervi o di rivedervi qui è cosa da celebrare degnamente!

Ma passiamo alle ciarle individuali!
 
Redseapearl: Mia Cara, quel “mèlico” era lì apposta per te, come piccolissimo amo cui farti abboccare! Sapevo che avresti notato l’assonanza col Mèlo… (Magari, ci scappa una shot sulla voce del medesimo?) Circa il lessico aulico, ci sono alcune poesiole che “nascono” così, articolate e quasi “antiche”. Forse uso termini non immediatamente comprensibili, ma so che tu hai la grinta curiosa che ci vuole, per interpretare il componimento e riuscire a comprenderlo appieno! Grazie di esserci, come sempre, da sempre! ^^
 
Kiriku: Dolcissima Amica! I tuoi auguri sono cosa sempre graditissima, come i dolcini di cui son ghiotta! Mi regali un’immensa soddisfazione, quando dici che, pur non conoscendo bene il personaggio, non ti sei arresa, ma hai saputo cogliere lo sfondo “dark” in cui si muove, ora, il nostro Sebastian. I tuoi complimenti mi rallegrano e mi rendono felice! Grazie di essere qui! Sarai sempre la benvenuta! ^^
 
Lirin Lawliet: Mia Conterranea, mia Esegeta dal finissimo lessico ed ancor più sottili pensieri, sono rimasta commossa ed annichilita dalla tua acribia analitica! Mi hai totalmente soggiogata in due espressioni da te sapientemente usate: “versi di carne e spirito” e “schiava dell’arte”… Mi hai commossa!!! Come mi ha entusiasmata la tua analisi, perché ogni tua parola rispecchiava esattamente tutto ciò che volevo dire! Grazie, mia giovane Amica! Grazie dei tuoi pensieri e ricorda: non voglio inchini, ma il frutto della tua mente classicheggiante! E confesso che non dovevo pubblicare questa poesiola, ma l’ho scelta per venire incontro ai tuoi gusti. Spero tu voglia gradire! ^^
 
Aphrodite: Mia Gentilissima, mia Romantica spigolatrice di sentimenti nascosti, quale gioia immensa mi hai regalato, tornando a visitare questo salotto! Mi sei tanto mancata!!! Bellissima la tua espressione “ciò che venne perduto e ciò che si divenne”, pregevole esempio d’assonanza e poesia che mi ha stregato il cuore! Sono estremamente soddisfatta che tu abbia colto la “logicità” dell’evoluzione del rapporto amoroso del Demone con la musica e, devo dire, sono completamente d’accordo con te sulle fascinazioni che possano scaturirne (che io spero di leggere prestissimo nelle tue righe). Confesso, poi, che questa poesiola è nata ascoltando il concerto di capodanno dei Wiener Philharmoniker, un trionfo di suoni meravigliosi che mi hanno sedotta, al pari del Michaelis! L’amore di Sebastian per la musica, quindi, è anche il mio! PS: Niente inchini... Altimenti, come assaggi la Sacher??? ^^
 

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Capitolo 9
*** Quel maggiordomo, Potentia Regere. ***


Quel maggiordomo, Potentia regere*.

Il mio abbraccio, per te, è il rifugio più sicuro,
ove troverai una Fides Armata**
assetata e lorda del sangue de’ tuoi nemici.
Il mio cuore nero è ai tuoi comandi,
giovane Padrone mio,
come cavallo indomabile sprezzante di tutto***.
Sarò Phantasos**** insaziabile e veglierò i tuoi incubi,
sarò novello Phosphoros***** e guiderò i tuoi passi,
finchè pago non sarai di dolori e sazio di inganni artificiosi,
finchè non ti abbandonerai su una panca marmorea,
chiuso, ancor, nel mio abbraccio eterno,
per te, non più corazza,
ma prigione invitta da cui non poter fuggire.
 
Annotazioni
*     Espressione latina che, tradotta letteralmente, significa: “Comandare con forza”.
**   Spada rovesciata a forma di croce, in cui la lama sia il braccio più lungo e l’elsa quello più corto. Tratto da “Black Friars- L’Ordine della Spada” di
      Virginia de Winter.
*** Allusione al pezzo cruciale degli scacchi, cui Sebastian è paragonato nell’anime.
****Nella mitologia greca, Phantasos, il cui nome significa "l'apparizione", è uno dei figli di Hypnos, il dio del sonno. Con i fratelli Morfeo e Fobetore fa
        parte dei tre Oneiroi, coloro i quali governano i sogni: ognuno di essi ne impersonifica una particolare forma. Phantasos governava gli incubi.
*****Phosphoros, di sapore greco, significa letteralmente “portatore di luce”.   Sicuramente, se ne conosce l’equivalente più famoso latino: Luxifer!
 
Note d’Autore.
In queste righe, ho voluto approfondire i pensieri di Sebastian circa il suo giovane Padrone, un argomento affascinante, ai miei occhi. Ho cercato di riprendere tematiche proprie dell’anime e del manga, vivificate dal mio gusto personale. Spero, miei graziosi Lettori, di avervi fatto cosa gradita! Mi scuso con voi per il mostruoso ritardo con cui pubblico questa ennesima poesiola: non cercherò giustificazioni, se non quella di essermi cimentata nella fic in prosa che mi ha letteralmente assorbita!
Ma bando alle ciance! Il thè è profumato e caldo, le porcellane sono lucide, i pasticcini sono una festa per gli occhi e la vostra compagnia è la gioia più dolce per il mio cuore! Prego, miei deliziosi Lettori, sediamoci e parliamo…
 
Errors11: Mia dolcissima, piccola Amica… Come promesso, questa riunione salottiera non poteva celebrarsi senza di te! Sei sempre così delicata e cara, così acuta e profonda che mi regali sempre uno sprazzo di Sole anche in tre parole. Grazie, grazie, grazie!

Redseapearl: Mia AdoVata! Hai ben colto anche ciò che poco traspariva, ossia la sottile vanità del Michaelis. Del resto, non ha forse egli peccato di vanità, nella notte dei tempi, ribellandosi a Dio per essere a lui superiore? Sai sempre percorrere vie nuove di riflessione ed interpretazione (leggi: come sai rimproverare tu, manco il Sebino)! Un baciuzzo…

Kiriku: Mia brillante esegeta di storiche atmosfere, sono rimasta letteralmente rapita dalla tua affascinante riflessione antropologica. Sono entusiasta! Hai sapientemente colto tutto ciò che pensavo, mentre scrivevo la poesiola: quella congerie policroma di di idee, spiritualità, passioni ed aspirazioni. Mi rendi felice e paga, con le tue parole così piene e complete! Un bacione! ^^

Aphrodite: Mia Cara… Come sempre, le tue recensioni mi lasciano pensosa. Tu, per me, sei come la folata di vento dell’ingegno che spalanchi le porte della mente su nuovi paesaggi di mare! Cos’è la purezza? Dove si cela? Chi può adornarsene?... Socratici dubbi tu porti con te! Che cosa meravigliosa!!! Un bacione ^^

Lirin Lawliet: Mia Conterranea, tu mi lusinghi! E, ridendo, ribadisco che l’unica fiamma di cui sono portatrice è quella dell’Acciarin Fuggiasco con cui do’ foco alla fumarella d’aere vegetale che tu tanto disprezzi, tabagista d’oltreoceano! Grazie ancora delle tue stupende parole! Un bacio gigantesco! ^^                                             

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Capitolo 10
*** Quel maggiordomo, beffarde ovvietà. ***


Quel maggiordomo, beffarde ovvietà.
 
Passeggiando a Pimlico*,
mio vezzoso Signore,
il tuo sguardo si posa sulla felicità altrui,
come l’occhio di Selene che mai miri il fulgido Febo**,
fatalmente sconfitta ogni notte,
mentre consuma odio
per le belle movenze di Eos leggiadra dalle dita rosate***.
Felice ed assolato
tu, invero, non sarai più,
mio piccolo ed elegante Signore,
perché la Serenità rifugge
un cuore ormai nero e desolato,
ove non alberghi anima alcuna.
 
 
Annotazioni.
*     Passeggiare a Pimlico, nella lingua colloquiale dell’Inghilterra del 1800,
       significava esser vestiti in modo estremamente ricercato ed elegante. Murray’s
       Dictionary of Slang, Cant and Flash Words and Phrases, 1857, III Edizione.
**   Selene, nella fascinazione dell’epica greca, era la dea incarnante la Luna. Molte
       rappresentazioni la raffigurano su un carro trainato da buoi o su una biga tirata da
       cavalli, mentre insegue quella solare di Febo, dio del Sole, senza mai
       raggiungerla.
***  Eos, sempre nel mondo classico greco, era la dea dell’Aurora che tingeva la volta
      del cielo con i tenui colori dell’alba. L’espressione “dalle dita rosate” è un palese
      omaggio al genio di Omero, che così poeticamente la definiva.
 
 
Note d’Autore.
Continua, in questo componimento, la mia speculazione sui pensieri che il Michaelis partorisca riflettendo sulla condizione spirituale del suo piccolo Padrone. Trovo che questo sia un argomento estremamente affascinante, dacchè coincide con lo sviscerare i motivi per cui il Demone sia attratto crucialmente dall’anima del giovane blasonato. Questa volta, ho voluto dar voce a quella discrasia figurativa che mi ha colpito violentemente gli occhi, paragonando l’immagine di Ciel bambino con quella del tredicenne “cane della Regina”. Vi pungolo, miei affascinanti Lettori, a trovare il leitmotiv della poesiola! Stupitemi….!!!
Come del resto fate ogni volta, nelle vostre recensioni!
 
Miei deliziosi Lettori, mie gioie, è mio piacere finissimo leggere le vostre argute parole, luminose come le stelle di un cielo estivo! Coccolate il mio cuore ed il mio spirito con la dolcezza in cui nessuno possa esservi pari. Per contraccambiare (disse qualcuno che “Amore con amor si paga”) vi sommergerò di praline ai gusti più delicati e vi coccolerò con le essenze più pregiate delle terre d’Oriente misterioso.
Sceglietevi una poltrona, catturate un pasticcino, facciam tintinnare le porcellane per accogliere una nuova Lettrice e che le chiacchiere abbiano inizio!
 
 
Redseapearl: Mia AdoVata! Vedo che ti aggiri per il salotto brandendo ancora la bacchetta della severa istitutrice sebinica… Ma ho cercato di dimezzare il tempo di pubblicazione! Chiedo clemenza, suvvia! Celie a parte, è sempre gratificante leggere che, attraverso le mie quattro righe, tu possa conoscere cose nuove. Del resto, la cultura è fatta per essere divulgata, non chiusa in uno scrigno! Le tue parole mi rendono felice e paga come un felino ronfante! Un baciuzzolo scolaro! ^^
 
Kiriku: Nomina si nescis, perit et cognitio rerum.Linneo… Erano ere geologiche che non sentivo più questa frase e sto letteralmente gongolando! E poi, l’ossimoro che hai notato! Ah, che acutezza! Quale felicità mi dai, nel cogliere ciò che ho seminato nelle mie quattro parole! Mi regali sempre una gioia profonda, mia brillante Amica! (Spero, con qualche piccolissima e meritatissima lusinga, di sopperire al leggero “ritardo” nel pubblicare anche questa poesiola. Noto con timore che il Michaelis “professor irriducibilis” conquista proseliti ad ogni piè sospinto! C’è di che aver timore!) Grazie di esserci, mia Cara! Un bacino appagato! ^^
 
Aphrodite: Mia esteta, mia finissima, mia Cara, quanto sono stata felice di leggere la similitudine della tua recensione. Due righe di bellezza torbida ed affascinante, pregne di quell’atmosfera dark che ho sempre apprezzato, nei tuoi bellissimi racconti! E l’immagine del sorriso del Demone! Oh, quella è stata una stoccata al cuore! Tu sai farmi morire di grazia! Grazie, mille volte grazie! Un bacino incantato! ^^
 
Errors11: Mia piccola e poetica Amica, io annego nella bellezza di quanto hai scritto. Un piccolo gioiello di recensione, carico di fascino magnetico e di spunti di riflessione! Il dolore del giovane conte, il suo vittimismo, la sua piccola vita affranta. Ah, una perla di psicologica bellezza, la tua! Grazie mille…Chissà chenon riesca a trarne qualche verso! Un bacio fruttato, come un profumo di Paris! ^^
 
Lirin Lawliet: Mia cultrice di classiche cose, la tua mente è flessuosa e poetica come un gattino Jellicle! L'abbraccio di Michaelis è la mano di chi sa difendere e di chi sa condannare. Una frase meravigliosa, che mi ha fatto nascere grumi di idee! Spero che ne nasca qualcosa di bello! E, comunque, non temere: ti salverò io dall’orrendo tomo…con una cascata di rustichelli! Grazie di ogni tua riga, mia Cara! A presto! Un bacetto felino! ^^
 
Mariam Kasinaga: Benvenuta, mia Cara! Benvenuta in questo salotto e nella mia vita di pseudo poeta! Ti aspettavo e non sai che gioia vederti qui, con i tuoi pensieri e le tue parole! Hai colto perfettamente il fine ultimo delle mie poesiole: celebrare la aristocratica raffinatezza diabolicamente felina del Demone. (Non assimiliamo, ti prego, il Faustus al Michaelis… Claude di raffinato ha solo il cognome!!!) Mi hai poi fatto sorridere, nel post scriptum: sono felice che l’atmosfera retrò continui anche ad illuminare soffusamente anche il nostro salotto di commentino e recensioni! Era quello che volevo! (Ricordami che devo sostituire la puntina del grammofono…Questa gracchia troppo!) Grazie di aver letto tutte le mie piccole cose! Spero di rivederti presto! Un bacino d’antan! ^^
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 11
*** Quel maggiordomo, cosciente fantoccio. ***


Quel maggiordomo, cosciente fantoccio.
 
Sfrenata Tersicore di fiori cinta*,
la brama vogliosa delle grazie tue
squassa e scoppia il mio liquido cuore
come la furia de’ scatenate folgori
schianta la materna Gea**
col fragore urlante di mille eserciti***.
Il tuo pulsar nel mio petto sento,
nella immota profondità delle carni
avverto ‘l morso tuo rabbioso
e mortale,
mentre mi solchi le cosce e la pelle
colle dita tue rugiadose.
Dianzi al tuo sguardo
‘l mondo mio scompare,
nella danza ancestrale del corpo sul corpo
e nulla più ha confini finiti,
nel valzer incessante de’ respiri rotolati,
finchè il dono più reale di Eros carnale
mi colma ed erompe.
Guardami Tersicore, guardami adesso!
Il riso mio è scevro d’illusioni leziose…
Tu governi su di me come ‘l vento le onde
e m’abbandoni, libera
di possedere altri schiavi.
 
 
Annotazioni
* Tersicore, nell’adorata mitologia di greca fonte, era la Musa della danza: ella incedeva tra le sorelle col capo cinto da ghirlande di fiori freschi ed opulenti di bellezza, mentre recava in mano una cetra.
** Gea, sempre nei classici del Peloponneso, era la Dea madre Terra, che Esiodo ci descrive come “fertile dea dall’ampio seno, solida ed eterna sede d’ogni divinità”.
*** Nella Grecia madre delle bellicose polis, una impressionante tecnica di intimidazione voleva che gli opliti, lanciati all’assalto, cozzassero le spade contro gli scudi levando grida possenti per terrorizzare il nemico.
 
Note d’Autore.
In questo componimento, desideravo lasciarmi suggestionare dall’amore rapito che Sebastian prova per la danza, qui personificata in una donna imperiosa, capace di dominare il cuore ed il corpo dell’antico Demonio.
La musica rapisce coi suoi ritmi, profondi come battiti del cuore, di qualunque cuore! Perciò consentitemi, miei attenti ed eruditi Lettori, di solleticare le vostre menti ricettive con quest’ennesima fascinazione visiva: la bellezza del maggiordomo nero danzante nel Salone delle Feste di Schonbrunn a Vienna, dov’egli, per sua stessa immodesta ammissione, “destò più d’una emozione”!
 
Miei deliziosi Lettori,
anime ricolme di poesia come i fiori d’arancio son intrisi di profumo nelle sere di maggio, voi siete la Primavera che scalda le gemme, siete l’incanto, siete lo stupore!
Ciò che avete prodotto, nelle vostre recensioni, è frutto ben più leggiadro del mio umilissimo pensiero: commentando il precedente brano, avete dato prova d’acume fantasioso, di genialità dirompente, d’espressività iperbolica delle vostre menti, leggendo tra le righe e cogliendo il senso, l’Essenza ultima dello spirito di Ciel e del Michaelis.
Chapeau! A voi tutti il mio plauso più compiaciuto!
E, per farmi perdonare dello scandaloso ritardo,colpa della MIA padrona Monna Ispirazione, lasciatevi solleticare con una celia innocente, mentre ci accomodiamo in giardino, tra gli alberi d’arancio, su poltrone di vimini bianche dall’alto schienale e sorbiamo un thè freddo dal sapore dolce.
Vi sia gradito un piccolo aforisma ironicamente ambivalente:
“Anime eccessivamente rigide sortiscono stitici effetti!”
Lascio a voi ogni deduzione critica!
 
Ed ora, veniamo alle ciarle consuete!
 
DeathKid: I tuoi complimenti mi lusingano, non posso negarlo! Spero di non aver deluso le aspettative, con questo nuovo componimento, mentre attendo di vederti ancora nel nostro giardino (ora sì giardino davvero) :sappi che il tuo parere, critica o riflessione saranno sempre accolti con la massima riconoscenza! Un bacio profumato alla violetta! ^^
 
Redseapearl: mia AdoVata! Ammetto che il “Pimlico” èstata un’espressione che, appena letta, mi ha letteralmente conquistata ed ho avuto l’immediata figurazione del piccolo Conte mentre passeggia altero seguito dall’ironico maggiordomo! DOVEVO infilarla da qualche parte, quell’espressione! La lunghezza delle poesiole varia, è vero, come la marea influenzata dalla Luna. La mia Selene è, ovviamente, la mia padrona: Monna Ispirazione! A te, vada il mio ringraziamento ed un baciotto grandezza standard, ossia: formato Magione Phantocci!!! ^^
 
Lirin Lawliet: Mia conterranea Sorella di Magna Graecia opulenta e di studi di classica matrice, sono estasiata dalle etimologie che hai sviscerato con un’eleganza ed una maestria degne di una figlia dell’età di Pericle! Hai colto la radice più fonda, il nesso più sotterraneo ed intestino del trittico Sole-Serenità-Selene. Michaelis non è un mero inseguitore, come hai ben colto: è un predatore che ha la matematica certezza della riuscita. Il fulcro della riflessione è l’assonanza assolato-desolato: ciò che Ciel era e ciò che non è più. Era un’anima felice e luminosa, ora è un essere desolato, de-solato, solo, ombroso e triste, saturo di vendicativa bellicosità! Mi inchino alla tua potente capacità di analisi finissima! Un baciottolo “rilassato” …^^
 
Kiriku: Bravissima! Una “versione in prosa” a dir poco perfetta! Hai centrato il tema del componimento, ricreando la vera anima di quanto avessi inteso trasfondere nei versi! Sei un’anima sensibile, attenta, profonda, capace. Sei un’anima preziosa, di pregevole fattura… Attenta! Il Maggiordomo Nero potrebbe desiderare di mangiarti!!! Un immenso grazie, per tutti i tuoi bellissimi pensieri, per i tuoi complimenti sempre generosi e… Chiudi un occhi, se puoi, per i mostruosi ritardi! Un bacino paurosissimo! ^^
 
Aphrodite: Complimenti, mia Cara! In un grumo di sapide e geniali parole hai concentrato un’immagine bellissima ed un parallelismo tra Ciel e la Luna immutabile che mi ha sorpreso:non ci avevo pensato! Sei spunto di meravigliosa riflessione, che magari troverà anche corpo: la Verità, la Menzogna, le maschere… Sono così fortunata ad averti tra i miei Lettori che il mio cuore gongola di gioia ogni volta che leggo il tuo nome! Grazie, mia Carissima: ogni tua visita mi rende più fiera e più ricca! Un baciuzzo zuccheroso! ^^
 
BumBj: Mia Gentile Lettrice, hai coniato per me una similitudine che mi inonda il cuore di orgoglio e mi affascina la mente come poche immagini abbiano mai saputo fare: “l’instabilità affascinante del volo di un corvo affamato” mi rappresenta pienamente, esaltando quella incostanza plastica dell’Ispirazione, padrona a volte capricciosa a volte assalitrice, affamata di parole nuove, di assonanze, di iperbolici salti, di gioie segrete. Grazie delle tue parole, tu mi onori! A te, vada la mia riconoscenza più sorridente ed un baciotto caramellato! ^^
 
Errors11: “La tua è arte. L'arte non si sceglie. Esiste.” Mi hai commossa fino alle lacrime, di gioia e di riconoscenza. Grazie. Grazie, Piccola Amica! Tu possiedi la grazia dello stiletto, che affonda senza sbavature nel mio cuore ubriaco di parole. La tua sensibilità ha centrato, come sempre, il nesso logico sotteso al componimento:come un’abile cuoca maestra di coltelli, hai sfilettato la forma, estraendone il contenuto di polpa. Sei abile: mente acuta e favella di miele, questo tu sei! Un inchino a te, sperando di averti sempre tra gli ospiti del Giardino degli Aranci. Un bacino fruttato! ^^

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Capitolo 12
*** Quel maggiordomo, Doppelganger inverso. ***


Quel maggiordomo, Doppelganger inverso.*
 
Credi d’avermi soggiogato,
mio stolto Padrone,
come cane alla catena**,
d’avermi piegato tuo schiavo.
Ti lascerò nutrir sì ridicola certezza.
Se tu fossi più scaltro d’un sol grano,
inorridiresti della stoltezza tua,
come ‘l giusto dianzi al sangue rapito.
T’illudi sovrano mio
professando grandezza,
ma taci a te stesso il vero:
dimonio fasullo di seconda genìa***
avesti scaturigine dalla feccia,
più sordida della melma primordiale****.
Io, au contraire,
partecipai della Sostanza,
stillato purissimo dalla Perfezione,
ardente Serafino° plasmato di Luce°°,
frutto desiderato del Tetragràmmaton°°°.
Medita queste realtà,
o sordido Fardello di carne
un tempo inutilmente umana:
chi son Io davvero?
L’Afflato divino mi creò libero,
così amato da divenir ribelle,
d’amor proprio tanto indomito
da sfidar l’Amor dell’Alfa e dell’Omega°°°°.
Il mio volto, alfin, voglio svelarti,
o insulso Consorte:
son Io, l’unico Signor di me stesso!
 
 
 
Annotazioni.
 
* Parola di origine tedesca, indica la leggenda dell’ombra che si separa dal suo proprietario e gli si rivolta contro ( in Carlos Ruìz Zafòn, “Luci di settembre”). Secondo questa definizione, il Doppelganger tra Sebastian e Ciel dovrebbe realizzarsi quando il conte, divenuto demone, da vittima diventa aguzzino del maggiordomo. In una personalissima astrazione della leggenda berlinese, l’inversione del Doppelganger che io immagino in queste righe, porta il Michaelis a ribellarsi al contratto eterno che lo lega al conte, come suo servo senza alcuna contropartita.
** Allusione alla scelta del nome per il Michaelis, ossia Sebastian, come il cane dei Phanthomhive.
*** Ciel è stato reso demone da un desiderio espresso da altri.
**** Allusione sia al brodo primordiale che al fango in cui fu plasmato Adamo.
° Nell’opera “De Caelesti hyerarchia”, Dionigi Aeropagita indica che il nome dei Serafini significhi "coloro che bruciano".
°° L'esegesi rabbinica, rispetto alla natura angelica, prevede che Dio creò gli angeli con un fuoco divoratore tramite la Parola.
Nel Cattolicesimo gli angeli sono creature di Dio: spirituali, incorporee ma personali, ossia dotate di intelligenza e volontà propriae, tra gli esseri visibili, sono quelli con il più alto grado di perfezione. (Pio XII, “Lettera enciclica Humani generis”.)
°°° Il tetragramma biblico o Tetragràmmaton è la sequenza delle quattro lettere ebraiche (yod, he, waw, he) che compongono il nome proprio del dio descritto nella Tanah: Yahwehh. Gli Ebrei considerano il tetragramma troppo sacro per essere pronunciato.
( Katherine Howe, “Le figlie del libro perduto”)  E’ lo stesso nome che compare intorno al pentacolo, scelto da Sebastian come simbolo del proprio contratto.
°°°° Si allude alla caduta di Luxifer per aver provato troppo orgoglio ribelle, tanto da volersi paragonare a Dio.
 
Note d’Autore.
Miei cari ospiti,
il giardino di primavera ha mutato i suoi colori in quelli della tavolozza autunnale, prima che l’ispirazione nuovamente trovasse la via della mia penna.
Un oceano di tempo è trascorso, lo so.
Giorni, durante i quali ho riflettuto quanto fosse assurdo il finale di condiscendenza con cui si è chiusa la seconda parte dell’anime. Ho esecrato l’inclinazione passiva, terribilmente OOC, del Michaelis al volere del novello conte demoniaco. Come è possibile che colui che si ribellò al Padre, colui che sfidò l’Ira Perfetta per affermare se stesso, possa annichilirsi dinanzi ad un esserucolo come Ciel?
Queste poche righe son la mia risposta: Sebastian non si piega!
 
Postilla
Oggi, 2 ottobre, è il giorno consacrato agli Angeli Custodi….
Non è un caso che io abbia scelto proprio questa data per aggiornare. Dedico questo componimento ai miei angeli, i custodi delle mie righe, i guardiani delle mie emozioni, i compagni di viaggio, le sentinelle del mio cuore, ovvero:
Redseapearl,
_Bj
Lirin Lawliet
DeathKid
Aphrodite
Blacksapphire
Kiriku
Errors11
Lil Romantic Girl.
 
Grazie, dal più profondo del cuore.
Siete stati un regalo bellissimo!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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