La misteriosa vita di Draco Malfoy

di green fan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


INTRODUZIONE

INTRODUZIONE

Per Ginny stava per iniziare l’ultimo anno a Hogwarts e non si può certo dire che sarebbe iniziato così male come lei aveva previsto.

O meglio, avrebbe sentito molto la mancanza dei suoi amici, Hermione ed Harry, ma almeno non avrebbe dovuto sopportare quello stupido di un Malfoy ogni giorno come aveva sempre dovuto fare da quando aveva messo piede in quella scuola.

Com’era noto a tutti, il biondo aveva sempre trovato un certo piacere nel prendersi gioco dei Weasley, riuscendo sempre a trovare le parole più acide per criticarli a causa del colore rosso acceso dei loro capelli (da Draco giudicato "volgare") e della loro posizione economica piuttosto bassa.

Qualcosa però era cambiato in Draco pochi mesi prima della fine dell’anno: quando, fino a quel momento, aveva sempre preso di mira il "caro" Ron, quell’anno il bersaglio dei suoi insulti era diventato era diventato Ginny alla quale, fino a quel momento, non aveva mai rivolto la parola considerandola una piccola sgualdrina insignificante che non meritava le sue "particolari attenzioni" alle quali, bisogna aggiungere, Ginny aveva sempre fatto volentieri a meno!

Ma qualcos’altro aveva cambiato, forse in modo più significativo, Draco.

Tutti si aspettavano che alla fine dell’anno si sarebbe unito ai Mangiamorte, invece non solo non si unì a questi ultimi ma scomparve anche nel nulla, senza che nessuno potesse sapere con certezza dove fosse o cosa stesse facendo. Da mesi poi, non parlavano che della sua misteriosa scomparsa e si sentivano tante di quella storie a riguardo che servivano a mettere più confusione in testa alla gente: c’era chi diceva che avesse trovato un lavoro onesto in un altro paese (impossibile ovviamente), e chi invece sosteneva fosse stato rapito!

Ginny, dal canto suo, non poteva certo lamentarsi dato che la scomparsa di Malfoy aveva riportato la tranquillità di un tempo nella sua famiglia; e non solo...

Quell’estate suo padre aveva finalmente ottenuto una promozione e il suo guadagno era raddoppiato, consentendo alla sua numerosa famiglia una vita, non certo di lusso, ma più dignitosa di prima.

In più i Mangiamorte quell’estate, non avevano procurato alcun danno alle famiglie babbane, lasciando al ministero la possibilità di riprendersi dopo tanti attacchi cui avevano dovuto porre rimedio.

Ma cos’era successo durante quella normalissima estate?

Perché i Mangiamorte se n’erano rimasti tranquilli per tutto quel periodo?

Tutto ciò era collegato, anche in minima parte, a Draco?

Fine introduzione

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


1° CAPITOLO

1° CAPITOLO

Erano quasi le otto di sera a casa Weasley e Ginny non aveva ancora preparato il suo baule.

L’ultimo giorno delle vacanze estive era ormai giunto al termine e la partenza per Hogwarts era imminente; ma Ginny non aveva per niente voglia di partire. Aveva sempre atteso quel momento con gioia, ma al solo pensare che quell’anno non avrebbe trovato i suoi migliori amici ad attenderla le venivano le lacrime agli occhi.

Le sue vacanze non erano state neanche un granché: il viaggio in Italia che la sua famiglia aveva previsto di fare, era stato annullato all’ultimo momento a causa dei molteplici impegni di suo padre, che con la scusa della promozione, doveva trattenersi al ministero fino a tardi. I giorni trascorsi assieme a lui in quella noiosissima estate erano stati veramente pochi, e nemmeno quella sera avrebbe avuto l’opportunità di stare con papà...

 

Ginny era buttata sul suo letto a pancia in giù intenta a leggere un libro babbano cosigliatole da Hermione, ma proprio non riusciva a concentrarsi nella lettura, quando l’anno peggiore della sua vita la stava aspettando a scuola.

Mentre Ginny dava libero sfogo ai suoi pensieri, un improvviso bussare ruppe il silenzio, e la signora Weasley entrò saltellante nella stanza dicendo: "Ginny, tesoro, è pronta la cena!!".

Non sentendo alcuna risposta da parte della figlia, Molly, capì che qualcosa la preoccupava, così chiudendo la porta dietro di se e sedendosi sul letto, le chiese: "Cara, c’è qualcosa che non va?". Seguì un attimo di silenzio in cui Ginny chiuse il libro, e lo posò sul piccolo comodino, poi rispose: "No mamma niente di grave, sono solo triste... Non mi va giù il fatto che dovrò passare un intero anno senza vedere Herm ed Harry..." Molly le accarezzò dolcemente i suoi capelli rosso vivo poi le disse in tono dolce: "Porta un po’ di pazienza, vedrai che l’anno passerà così velocemente che rimpiangerai di esserti preoccupata per così poco! So che sarà difficile i primi giorni abituata com’eri ad averli sempre intorno a te, ma un anno non è poi così lungo come potrebbe sembrare..." Interruppe il discorso vedendo che quelle parole non avevano avuto l’effetto sperato su Ginny, che se ne stava con lo sguardo perso nel vuoto, più pensierosa di prima; così Molly aggiunse: "D’accordo...Facciamo così...Se ti fa sentire meglio per le vacanze di Natale invece di restare a scuola, come hai sempre fatto, torni qui a casa e festeggiamo il Natale assieme a Hermione ed Harry, va bene?".

Finalmente Ginny si rianimò e sorrise dicendo: "Va bene!!". Molly soddisfatta del risultato ottenuto si rivolse nuovamente alla figlia: "Bene, ora che tutto si è risolto possiamo finalmente..."; ma Ginny la interruppe, si era ricordata dell’assenza del padre.

"Mi dispiace che non ci sia papà, speravo di poterlo salutare prima di partire..."

"A questo posso rimediare facilmente: stavo proprio per dirti che papà è riuscito a liberarsi dei suoi impegni ed ora è in cucina ad aspettarci! Anzi, credo proprio che se non ci affrettiamo, possa anche decidere di tornarsene al lavoro!".

Ginny era rimasta a bocca aperta; non credeva di poter ricevere così tante belle notizie in quella serata che sembrava destinata a concludersi male. Molly, rivedendo nel viso di Ginny la gioia di sempre, si complimentò con se stessa per la bravura con cui aveva affrontato la situazione, poi dopo qualche minuto, si decise finalmente ad alzarsi, e dopo aver sistemato la gonna un po’ stropicciata, si portò alla porta e la aprì.

"Bene, andiamo a cenare!"

"Un attimo solo mamma, devo ancora sistemare il baule di scuola... Vi raggiungo appena ho finito!".

La signora Weasley chiuse allora la porta dietro di se e se n’andò scendendo le scale rumorosamente. Ginny, che aveva finalmente ritrovato la felicità e la voglia di partire, aprì il suo piccolo armadio e n’estrasse quei pochi vestiti che conteneva, riponendoli con cura nel suo baule di seconda mano.

Finiti i preparativi, si assicurò di non aver dimenticato nulla, e quando ne fu veramente sicura si avvicinò a quella porta che era stato veicolo di buone notizie, e si fece coraggio.

Poco dopo entrò in cucina: non era molto grande per una famiglia numerosa come la sua ma era calda e confortevole; il piccolo tavolo al centro della stanza era apparecchiato con una tovaglia bianca con ricami d’oro, e sopra di essa erano stati sistemati molti piatti con a fianco le posate; il tutto era stato ordinato in modo così perfetto che nemmeno un ristorante di lusso poteva fare di meglio!. Quando si parlava di cucina la signora Weasley era sempre la migliore. Era chiaro che quella, era una cena davvero importante per la sua famiglia.

Ginny non trovando nessuno ad aspettarla decise di prendere posto a sedere. Non dovette aspettare molto che subito si sentì la voce squillante di Molly proveniente dal piccolo cucinino: "Tesoro, Ginny è scesa!". In pochi minuti tutti avevano occupato la propria sedia, pronti a gustare la cucina della signora Wealey.

Ginny, seduta vicina al padre, non riusciva a trattenere l’emozione: quanto tempo era passato da quando la famiglia era al completo a cena?... Troppo tempo era passato da quei bei momenti e purtroppo, dopo quella sera, ne sarebbe passato altrettanto prima di riunirsi nuovamente tutti.

Ma Ginny non voleva pensarci, era una serata "magica", e per tutta la sua durata quei pensieri voleva lasciarli in un angolo remoto della sua testa.

Dopo essersi saziati a dovere Ginny decise di chiedere al padre il motivo della sua presenza, poiché nessuno fino a quel momento, l’aveva fatto al posto suo. Così, Ginny disse: "Allora papà... Non ci hai ancora detto come mai oggi non sei al ministero..". Arthur, il capofamiglia, non la tenne a lungo sulle spine e spiegò alla famiglia il motivo delle sua inaspettata presenza.

"Beh, credo che prima dovrei spiegarvi come mai sono così assente... Veramente il ministro mi ha pregato di non farne parola con nessuno poiché si tratta di una situazione un po’ grave, però..."

In cucina era calato il silenzio. Fred e George che fino a quel momento sembravano poco interessati all’argomento, avevano smesso di parlare aspettando di sapere cos’era successo di tanto grave.

Il signor Weasley continuò il suo discorso: "... Come dicevo, voi avete il diritto di saperlo. Qualche mese fa, all’inizio delle vacanze, è stata ritrovata in una casa un’intera famiglia di maghi, uccisa senza pietà...". Molly e Ginny cacciarono un urlo, però Arthur proseguì: "... Abbiamo pensato subito che fosse opera dei Mangiamorte o addirittura di Voi-Sapete-Chi stesso, ma ci siamo accorti, e devo dire la verità con una certa amarezza, che i cadaveri presentavano degli strani morsi sul collo e altri segni di violenza... Questo ci ha fatto capire che eravamo fuori pista: la magia e soprattutto le Maledizioni Senza Perdono non lasciano MAI segni di violenza o in qualche modo d’uccisione sul corpo, quindi siamo ancora al punto di partenza e senza nessun sospettato che possa essere coinvolto anche se poco in questo massacro.".

Arthur fece una pausa per pulirsi la bocca col tovagliolo, poi continuò. "Sono rimasto assente così tanto tempo perché eravamo tutti impegnati a capirci qualcosa, ma dopo mesi in cui non troviamo uno straccio d’indizio ci siamo rassegnati, ed è così che il ministro non vedeva motivo di tenerci tutti al ministero a brancolare nel buio, mentre i nostri figli si accingono a partire!!".

Nessuno parlava. Nessuno sapeva cosa dire.

Cos’era successo quella sera in pieno centro a Londra? Che motivo c’era di fare una strage del genere? Ginny non sapeva darsi risposte e a quanto pareva anche il ministero ne sapeva quanto lei.

"Ma perché darsi pensiero per una cosa che non ti riguarda!" si chiese Ginny, e senza stare tanto a pensarci su, decise di cercare un altro argomento di conversazione per riportare a tavola quella felicità spezzata dalla brutta notizia.

Quando gli argomenti da trattare cominciarono a scarseggiare Ginny decise di andarsene a dormire e, dopo essersi cambiata, si buttò sul letto a pensare alle meraviglie e alle avventure che la aspettavano a scuola (per fortuna meno pericolose del solito, senza Harry a cacciarla nei guai!). In poco tempo il sonno cominciò a farsi sentire e così dopo qualche minuto, si ritrovò immersa in un sonno profondo, privo di preoccupazioni. Ben presto tutti i Weasley si affrettarono ad imitare Ginny, e fu così che nella Tana cadde il silenzio...

Verso le due del mattino, un rumore improvviso proveniente dalla cucina svegliò Ginny, che se ne rimase per qualche secondo con gli occhi aperti distesa sul letto, per capire se non se lo fosse sognato; ma un secondo rumore, questa volta più forte, le fece capire che non era affatto così.

Qualcuno era entrato in casa!

Silenziosamente, Ginny scese dal letto, e in punta di piedi si diresse verso la scala a chiocciola che la separava dalla porta d’ingresso. Scese le scale, fece velocemente un giro della cucina, del bagno e di tutte le altre stanze, ma non trovandovi nessuno si diresse allora alla piccola finestra del salotto per cercare un’ombra, una luce e una qualsiasi altra cosa, che le facesse capire che la persona che si era introdotta in casa sua (purché non fosse frutto della sua immaginazione) se ne fosse andata sentendola scendere..

Ma all’atto di spostare la semplice tenda bianca della finestra, qualcuno alle sue spalle le avvolse il braccio attorno al collo (come per volerla soffocare), mentre con la mano libera cercava di tapparle la bocca per non farla gridare.

Ginny provò a liberarsi ma chiunque fosse a tenerla prigioniera, aveva una stretta così forte che le impediva qualsiasi movimento!

L’oscurità della stanza non le era da aiuto, che le negava la possibilità di riuscire a capire chi fosse il suo assalitore.

Il misterioso individuo intanto, estrasse da una tasca un fazzoletto che legò stretto attorno alla bocca di Ginny. Lei, cercò un’ultima volta di opporre resistenza ma all’ultima possibilità di riuscire a liberarsi, le si annebbiò le vista e perse i sensi.

 

CONTINUA....

Note d’autrice: Prima di tutto voglio scusarmi per il ritardo con le lettrici che stanno aspettando il seguito della mia ff da tanto... Mi dispiace ^ ^! Ho avuto moltissimo da fare in questo ultimo mese quindi non ho avuto molto tempo per scrivere!

Poi voglio ringraziare le ragazze che hanno commentato questa storia... Grazie di cuore!

Ah!Per chi non lo avesse capito, il capitolo precedente era solo l’introduzione quindi l’ho fatto corto apposta perché mi serviva solo per spiegare la mia ff!!

Beh... Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto... Scrivetemi in tante!

Un bacione!!!!

Green Fan

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti!! Eccomi di nuovo qui con il nuovo capitolo.. sì lo so… ci ho messo molto, ma prometto che mi farò perdonare!! ^ ^”

Ringrazio calorosamente tutte coloro che mi hanno recensito ma in particolare Ginny92 e Terry che mi scrivono fin dall’inizio (non che abbia scritto molto ^_^)!

Poi, prima di lasciarvi al capitolo, voglio augurare a tutti un buon 2006!!

Bene per ora è tutto! Buona lettura!

Green Fan

                                                     2° CAPITOLO

Ginny aprì gli occhi. Si aspettava il buongiorno radioso della signora Weasley, ma nessun buongiorno arrivò alle sue orecchie. Ad accoglierla solo il BUIO totale che immergeva la stanza in cui si trovava.

Si guardò intorno in cerca di una fonte di luce, ma niente… Nemmeno un raggio di sole!

Si tastò allora il viso in cerca di una benda invisibile che le impedisse di vedere, ma non c’era nulla che le coprisse gli occhi.

Ginny fu assalita dalla PAURA e sentì che un urlo le stava salendo dalla gola, ma si sforzò di non farlo uscire. Si appoggiò sui gomiti per mettersi a sedere, ma un tremendo mal di testa le tolse la voglia di provarci….

-Ci mancava solo questo!- pensò.

Si rimise distesa, e dalla morbidezza di ciò che le stava sotto (di cui prima non aveva fatto caso) capì che si trovava su di un materasso…. morbido si poteva aggiungere!

Portò lo sguardo sopra di sé, verso quello che doveva essere il soffitto, e si mise a pensare…..

-In che posto sono capitata! Sapessi almeno chi mi ha portata qui e perché?!-…..

-Purché questo non sia solo un brutto sogno!-

Dopo qualche minuto il suo guardò si posò su qualcosa…una luce fioca le illuminava il viso… Si stropicciò gli occhi e finalmente lo vide: un candelabro a tre braccia posato su quello che presumeva, dovesse essere il cornicione di un caminetto. Ogni braccio aveva alla sua estremità tre candele consumate per metà, ma con delle belle fiammelle danzanti.

-Possibile che non le abbia viste prima?!- le venne da chiedersi… -Stupida ti sei fatta prendere troppo dal panico!- aggiunse.

Si rimise seduta ignorando le grida di dolore che le trasmetteva il cervello, l’unica cosa che le importava in quel momento era constatare che quelle candele esistessero davvero, e per farlo doveva mettersi in una posizione più ottimale per la vista!

Sì… non c’erano dubbi… Quelle erano proprio candele!

Non fornivano moltissima luce, però per Ginny era già un grandissimo conforto; non sapeva perché ma quelle piccole candele le davano un senso di sicurezza.

Si alzò e andò verso di esse: il candelabro era fatto d’oro con smeraldi incastonati a elica lungo tutta la struttura, come a formare un serpente. –Davvero splendido!- pensò tra sé. Il candelabro era posato, come aveva intuito prima, su un caminetto…spento. La cenere ancora calda che si trovava che si trovava al posto della legna, però, le indicava che il fuoco si era spento da poco. Si guardò intorno nella speranza di trovare una via di uscita, ma a parte il caminetto non vi era altro che un semplice armadio in stile antico.

Ginny se ne tornò delusa verso il letto e vi si buttò sopra con un gran sospiro. La curiosità e la speranza che prima la aiutavano a non farsi prendere troppo dal panico, se ne erano andati lasciando il posto alla paura e alla solitudine.

Affondò il viso nel cuscino di piume d’oca e guardò con tristezza la stanza.. I suoi occhi cominciarono a riempirsi di lacrime.

Dopo tutta la delusione che aveva provato non trovando modo di andarsene da quel luogo lugubre e infernale, l’unica cosa che le rimaneva da fare era piangere… Piangere quelle lacrime trattenute anche troppo a lungo da quando era stata portata lì.

-Cosa faccio adesso?-

-Perché qui non c’è nessuno?- si chiese amaramente Ginny.

 

Rimase in quella posizione per qualche minuto, con lo sguardo fisso nel buio della stanza; poi improvvisamente, qualcosa nell’oscurità si mosse…Ginny non ci badò: non sarebbe stata la prima volta che si sognava qualcosa!.

Il movimento però divenne più insistente e nitido, e Ginny non poté più ignorarlo. Si tirò su e si asciugò le lacrime con la manica della camicetta da notte e fissò tristemente lo sguardo lì dove s’era prodotto tutto quel gioco di ombre… Ma, come già sapeva, non vide altro che l’armadio a muro.

-Ecco, sto diventando pazza! Ho le allucinazioni!!!- si disse con una certa riluttanza.

L’angoscia stava rinascendo in lei e questa volta non aveva la minima intenzione di opporre resistenza. Non sapeva più che cosa fare!

Non fece in tempo a rimettersi supina che quel qualcosa ricominciò a muoversi, accompagnato questa volta da un fruscio piuttosto sinistro. Ginny stava impazzendo!

-Perfetto! Non bastava la pazzia… Ora anche le prese in giro!?!-  pensò furibonda. Non resistette più… Si mise seduta e chiese: “Chi sei? Che vuoi da me?”

“Per favore chiunque tu sia fatti vedere!” aggiunse disperata.

La sua voce echeggiò in modo terrificante nel buio.

Rabbrividì. Non pensava che potesse terrorizzarla tanto la sua stessa voce!

Si guardò intorno scrutando il buio…le orecchie pronte a cogliere il più piccolo rumore…

Silenzio.

-Stupida! Cosa speravi di sentirti dire?... stai tranquilla è tutto un brutto sogno?!? Cara mai stai impazzendo davvero!-

Sospirò e tornò a buttarsi.

Ma guardala povera Ginny è terrorizzata!” disse una voce ironica.

Ginny si pietrificò. Quelle parole l’avevano colta del tutto impreparata.

“C-chi sei? D-dove sei?” chiese balbettando con un misto di paura ed eccitazione.

L’altro si limitò a emettere una risata agghiacciante che fece gelare il sangue nelle vene a Ginny. Era paralizzata dal terrore.

Aprì la bocca come per ribattere ma oltre al sangue si erano congelate pure le parole. La richiuse turbata.

Il misterioso personaggio continuò soddisfatto: “Sono qui Davanti ai tuoi occhi!

Ginny fissò il buio davanti a sé, ma non vide nessuno.

“Dove? Non riesco a vederti!” ribatté lei.

Forsecosì mi vedi meglio” rispose allora quest’ultimo con un certo disprezzo.

E così dicendo prese il piccolo candelabro da sopra il caminetto e se lo portò davanti al viso. Le piccole candele diedero a Ginny la possibilità di vedere, anche se con molta difficoltà, colui che le stava davanti.

In verità non riusciva a vedere moltissimo di lui: un cappuccio nero gli ricadeva sul viso fino all’altezza della sua bocca, dalle labbra carnose, rosse e sensuali. Ginny non aveva la minima idea di chi ci fosse sotto quel mantello scuro, ma aveva come la sensazione di conoscerlo bene. Anche la pelle di quel bianco pallido le dava la conferma di ciò che sentiva.

Lo fissò a lungo poi lui le diede le spalle come se avesse capito le sue intenzioni di riconoscerlo.

Ginny gli chiese allora: “Chi sei? Io ti conosco…”

L’altro si rivoltò di scatto verso di lei: “Mi dispiace deluderti piccola, ma tu non hai la più pallida idea di chi io sia!” disse in un tono che poteva far desistere chiunque…

Ma Ginny era determinata a scoprire chi fosse e cercò di fargli altre domande, sperando in un suo cedimento…

L’altro cominciò a irritarsi veramente e nel culmine di uno scatto d’ira, la afferrò per la gola: “Senti un po’ carina non sei nella situazione migliore per fare domande, quindi vedi di chiudere quella fottuta boccaccia!”… così dicendo ritrasse la mano dal collo di Ginny, e con un veloce movimento del mantello, sparì nell’oscurità.

La poveretta, con una mano a massaggiarsi il piccolo collo bianco, cercava di riprendere fiato… Dubitava che il livido rosso che le aveva lasciato se ne sarebbe andato tanto facilmente!... L’aveva stretta così forte che per un momento aveva pensato che sarebbe morta soffocata… E d’altronde era andata molto vicina dall’esserlo!...

…A parte questo però, i modi bruschi di lui le avevano risvegliato nella mente l’immagine di una persona…. No…poteva essere… Quello era Draco Malfoy!!

 

CONTINUA

 

******

…E veniva portata davanti al patibolo, pronta a scontare le sue pene con l’impiccagione…

Lo so.. Lo avete pensato!!

Imploro ancora perdono a chi ha fatto ora a completare un intero maglione ai ferri prima di leggere la continuazione di questa ff! Ho avuto qualche problemuccio col mio PC!        ^__^ I’m sorry!!!!!

Passando al capitolo, spero che vi sia piaciuto!!!

Confido ancora in una vostra recensione, anche se sarete incazzate nere con me! >:(

(^  ^)”

Ringrazio sin d’ora chi avrà il buon cuore di lasciarmi un commentino!

Un Bacione!

 

Green Fan

                                                                                            

                                                                                            

 

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


ECCOMI

ECCOMI!!!!!!!! Sono di nuovo qui a chiedere perdono^_^

Sono in immenso ritardo ma sono tornata ieri dalle vacanze!!!

Dovevo pubblicarlo a giugno già orgogliosa di me per la velocità di aggiornamento ma… era troppo da parte mia! =p

Beh dai anche se con il solito ritardo da anziano da casa di riposo @_@ ora potete gustarvi il seguito….

Solo un consiglio… Prestate molta attenzione al capitolo… è tra i più importanti! Bene è tutto non mi resta che augurarvi….

Buona lettura! ^^”

 

 

CAPITOLO 3

 

 

 

 

 

 

Era ormai una decina di minuti che Ginny misurava con passo veloce la piccola e scura stanza, pensierosa. Teneva la testa bassa rivolta verso i piedi, che si muovevano veloci per il pavimento; e non alzava quasi mai la testa se non per scrutare la stanza nella speranza di trovarsi, quello che lei riteneva fosse, Draco Malfoy.

Era chiusa in quella stanza senza porte, né finestre da più di una settimana secondo i suoi calcoli, ma non sapeva dirlo con sicurezza dato che non essendoci nemmeno il più piccolo spiraglio di luce, doveva fidarsi ciecamente del suo piccolo orologio da polso.

Indossava ancora la sua camicia da notte di cotone rosso che aveva indosso nel momento in cui quella maledetta notte era stata rapita.

Da quando era stata rinchiusa in quella specie di “prigione” il suo rapitore era andato a farle visita solo una volta e da quel momento non aveva più visto anima viva se non il suo vivo segnato dalle lacrime, attraverso lo specchio.

Benché fosse prigioniera in un luogo poco più grande di una soffitta, i comfort non le mancavano. Disponeva di un letto piuttosto grande, un armadio di legno di mogano finemente intagliato di cui non aveva mai fatto uso, non avendo con se altri abiti oltre a quella vecchia camicia da notte; e un comodino su cui riponeva forse il bene più prezioso e importante che avesse con sé: una catenina con ciondolo d’oro con inciso il suo nome...GINEVRA.

Stranamente la notte in cui venne portata via, non si era tolta la collana come faceva solitamente prima di coricarsi, così ora ce l’aveva ancora attorno al collo. Quel ciondolo era probabilmente l’unica cosa che la mantenesse nella realtà, tanto l’accaduto le sembrava surreale, privo di senso, un terribile incubo durato troppo a lungo…

Il cibo le veniva sempre lasciato su un vassoio al bordo del letto, mentre dormiva, e anche se non si trattava di una di quelle delizie culinarie tipiche di sua madre, le veniva servito regolarmente 3 volte al giorno.

Ginny, nonostante fosse stanca di mangiare sempre lo stesso piatto di minestra, trovava confortante sapere che non l’avevano lasciata lì a morire di fame.

Una cosa che però non riusciva a capire era come qualcuno riuscisse a portarle il cibo senza che se ne accorgesse.

D’altronde quella era una curiosità irrilevante visto che di cose che non capiva ce n’erano tante...troppe…a partire dal motivo del suo rapimento e dall’assurdità della situazione.

Era già dal giorno del suo arrivo che si poneva tutti questi quesiti…quesiti che necessitavano una risposta, e al più presto anche! Aveva atteso troppo a lungo ormai…

E che cavolo!” pensò. “mi hanno portata qui con la forza, pretendo almeno una spiegazione!

Già… ma come fare ad averla?

Innanzitutto non c’era neppure un topo che andasse a farle visita…, ammesso che fosse riuscita a trovare qualcuno, non poteva certo andare lì e dirgli “scusa posso cortesemente sapere il motivo della mia visita in questo sottospecie di inferno??”…

Ma andiamo! Era assurdo!!!??

Va bene che da quando era lì c’era stato tutto un susseguirsi di assurdità, ma questa le superava tutte! Era al limite della follia!

Di una cosa però era certa… se non avesse trovato qualcuno al più presto sarebbe diventata pazza!

Invano aveva aspettato che si presentasse un’anima a fornirle spiegazioni, ora aveva perso la pazienza…

Era decisa a inventarsi qualcosa.

Bene quest’oggi stesso troverò qualcuno che soddisfi le mie domande, e non me ne frega niente dei rischi che corro, tanto non ho nulla da perdere…

Era deciso. Quella sera avrebbe atteso la cena facendo finta di dormire.

Così avrò risolto 2 problemi…” pensò “…dare una risposta ai miei punti interrogativi e soprattutto, come uscire di qui!

Perché di sicuro un modo c’era, ne era certa.

Aveva già cercato più volte di uscire, anche smaterializzandosi, ma era chiaro che avevano applicato qualche incantesimo di barriera alla stanza.

E se l’unico modo per entrare era la magia (come aveva ragione di credere) dovevano disattivare quelle barriere per almeno qualche minuto. Tempo più che sufficiente per darle da mangiare e andarsene… tempo che lei avrebbe utilizzato per scappare.

                                 **************************************

 

Ginny fissò il suo orologio da polso: si stava facendo tardi…era meglio prepararsi. Si sdraiò sul letto e attese con gli occhi semichiusi…

Dopo 5 minuti che sembravano non passare mai, un’ombra si mosse nella flebile luce delle candele, che al suo passaggio cominciarono una danza impazzita fino quasi a spegnersi.

Ginny sentì dei passi impercettibili avvicinarsi al suo letto e fermarsi a quasi 2 centimetri dal suo corpo fintamente addormentato.

Con gli occhi ridotti a fessure Ginny vide che l’individuo era completamente avvolto in un mantello nero che lo rendeva invisibile nell’oscurità, se non fosse stato per le candele che lo illuminavano in modo tale da distinguerlo dal buoi della stanza. L’unica parte del corpo visibile era una mano di un candore cadaverico,   quasi in contrasto con gli indumenti.

La mano stringeva una bacchetta.

Ginny fissò quel misterioso personaggio attentamente, non volendo perdersi nemmeno una mossa… era alquanto incuriosita.

Quest’ultimo alzò la bacchetta magica quasi all’altezza del letto e con un delicato movimento del polso fece apparire un piatto di minestra e il solito bicchiere d’acqua di fianco al letto.

Fatto questo l’uomo volse lo sguardo verso Ginny che si affrettò a chiudere gli occhi.

Sentì i suo occhi indagatori osservarla con insistenza, sempre più da vicino… sentì il suo respiro cui capelli…sentì quasi le sue labbra sfiorare quelle di Ginny come per volerla baciare…per poi ritirarle velocemente e uscire dalla stanza ancora più veloce.

Ginevra sentiva caldo, era sudata per l’agitazione.. il suo cuore batteva all’impazzata, il respiro si era fatto pesante…

Non credeva di aver provato paura, ma piuttosto una sorta di eccitazione…

Quel ragazzo aveva tentato di baciarla, ma qualcosa gli aveva fatto cambiare idea.

Si portò a sedere, aveva quasi dimenticato ciò che doveva fare e aveva perso fin troppo tempo.

Si alzò velocemente e sì affrettò a rifare la strada percorsa dall’altro…. Ma si fermò di botto. Lì non c’erano vie d’uscita…era tutto chiuso. Doveva quidni credere che fosse un fantasma , in grado di passare attraverso i muri?

No…ne era certa…Era impossibile!

Guardò davanti a sé…solo il grande armadio… un momento, aveva detto armadio?!... ma certo! Come aveva fatto a non pensarci prima?!

Aprì un’anta dell’armadio e vi si infilò dentro.. continuò a camminare e….

SI! Ce l’aveva fatta! Solo 2 anni prima un armadio identico a quello era stato la causa di tutte le morti ad Hogwarts, compresa quella di Silente!

Come aveva fatto a dimenticare quel disastroso attacco dei Mangiamorte??

Continuò a camminare immersa nel buio, finchè non oltrepassò un punto in cui le sembrava quasi di non respirare. Ora aveva scoperto anche dove era stata applicata la barriera che per sua fortuna non era ancora stata riattivata dopo che le avevano fatto visita poco prima.

Si affrettò a percorrere il lungo corridoio immerso nel buio più totale.

Dopo qualche minuto vide finalmente una flebile luce farsi sempre più forte e insistente.

Vi andò incontro correndo con un’immensa gioia, come un bimbo che corre per andare incontro alle braccia della madre.

Gli occhi cominciarono ad inumidirsi, non solo perché er felice di essere uscita da quella buia soffitta, ma anche perché avendo trascorso una buona settimana senza aver mai visto la luce del sole, ora trovava difficile abituarsene nuovamente. Nell’attimo in cui uscì dal lungo tunnel capì che non aveva mai visto uno spettacolo più bello in vita sua.

La luce proveniva da una finestra grande quasi quanto la parete, e da lì si poteva ammirare quel paradiso terrestre che si stendeva di fronte a lei: un immenso giardino con qualche fiore qua e là, avvolgeva nel suo candido manto verde l’intero perimetro del castello e poco più in là l’oceano ne delimitava il confine con la terraferma con delle magnifiche onde che andavano a infrangersi dolcemente sulle rocce lungo la grande costa.

Ginny non si era nemmeno accorta di avere la bocca spalancata dallo stupore; quel magnifico paesaggio l’aveva fatta viaggiare con la fantasia, distogliendola da ogni preoccupazione e dal fatto che da un momento all’altro qualcuno si sarebbe accorto che il suo letto era vuoto.

Non voleva andarsene ma se non l’avesse fatto qualcun altro ci avrebbe pensato al suo posto, e non avrebbe usato le buone maniere!.

Con grande dispiacere si staccò dalla finestra e si affrettò a muoversi.

A giudicare dall’altezza in cui si trovo avrebbe dovuto percorrere diversi piani prima di trovare la salvezza.

 

Si mise in marcia con passo lento, poi prendendo velocità fino a correre. Sapeva che nel giro di pochi minuti avrebbero cominciato a cercarla. Era probabile che mentre formulava quei pensieri fossero già alla sua ricerca.

Non poteva mentire a se stessa di non aver paura perché era ciò che provava  in quel momento. Nel silenzio tombale che regnava in quel posto poi, poteva giurare di sentire il suo cuore battere  sempre più velocemente a ogni corridoio in cui svoltava…. A proposito… non aveva notato quanti corridoi c’erano… le sembrava quasi di essere in un labirinto! Anzi…ne era sicura! Erano minuti che non faceva che girare su se stessa!

 

Girò corridoio su corridoio ma più girava e più le sembrava di essere ferma nello stesso punto…Era esausta e irata: “Quegli stronzi hanno pensato proprio a tutto!! Se avessi con me la mia bacchetta…” ma dei passi in lontananza tagliarono i suoi pensieri. Ora era veramente nei guai e la prova le era stata data dal fatto che non era una semplice camminata ma più una corsa o meglio… una RINCORSA!!!.

Non poteva correre in eterno, prima o poi l’avrebbero ritrovata e sicuramente conoscevano meglio di lei quel groviglio di corridoi!.

Cominciò a correre anche lei e dopo aver cambiato corridoio più volte e mentre le sue speranze di salvezza raggiungevano lentamente l’altezza del pavimento, si trovò finalmente davanti a una porta. Era la sua unica possibilità…

Girò la maniglia con cautela facendo attenzione a non fare il minimo rumore e aprì la porta quanto bastava per farla passare. Prima di richiuderla dietro di sé, Ginny tese le orecchie per sentire se il suo inseguitore le stesse ancora alle calcagna… ma non solo la stava ancora cercando , si stava avvicinanco sempre di più!

Ginny chiuse spaventata la porta e vi si appoggiò sopra con il cuore che le batteva a mille…Rimase lì per qualche secondo, per avere la possibilità di riprendere fiato e recuperare il coraggio di cui, aveva il presentimento, avrebbe avuto molto bisogno.

Inspirò profondamente e si addentrò nel buio della stanza, camminando a tastoni lungo la parete. Si muoveva con difficoltà alla ricerca di un interruttore ma dubitava che esistesse in un mondo dove la magia era la principale fonte di vita.

Ad un tratto qualcosa ostacolò il suo cammino, facendole perdere l’equilibrio. Si rialzò lentamente e tastò il corpo su cui era rovinosamente caduta e scoprì che era abbastanza morbido.. spostò le mani verso l’alto e sentì delle forme che la ricordavano delle labbra, un naso…

Riportò le mani verso il basso, verso il collo di quello che, ormai aveva compreso, era il corpo di qualcuno. Verso la parte destra del collo c’erano due protuberanze… Alzò la mano… era sporca di SANGUE!!!

Se la pulì rapidamente sulla camicetta e indietreggiò terrorizzata verso la parete opposta emmettendo un grido disperato.

La bocca le vibrava terribilmente…”Oh mio Dio…. Oh mio Dio… Oh mio Dio!” continuava a ripetere con un filo di voce….

La porta della stanza si aprì di scatto… L’avevano sentita urlare…

Qualcuno entrò e richiuse la porta come aveva fatto lei, dicendo –LUMOS!-

La stanza si illuminò improvvisamente di una forte luce. Ginny sembrava non accorgersene… I suoi pensieri, quanto la vista, erano dedicati interamente al corpo che giaceva immobile sul pavimento ai suoi piedi.

Aveva la pelle pallidissima, i capelli lunghi biondi, gli occhi chiusi che mai più si sarebbero riaperti.. una giovane vita spezzata troppo presto. All’altezza del collo vi erano due punti rossi da cui sgorgavano fiotti di sangue che arrivavano a formare una pozzanghera rosso vivo fino ai piedi di Ginny.

La povera ragazza indossava indossava un piccolo completino di un bianco immacolato, lacerato da due grossi squarci all’altezza dell’addome. Anche li il sangue fuoriusciva velocemente verso il pavimento…Era morta da poco….

Ginny portò le mani alla bocca per reprimere un conato di vomito, poi nel disperato tentativo di trattenersi dal rimettere sul pavimento, girò il viso verso la porta per non vedere oltre quell’atroce spettacolo. Tenendo ancora la mano sulla bocca minuta si accorse finalmente della persona che la osservava appoggiata,  con aria indifferente e menefreghista, allo stipite della porta.

Aveva un orrendo ghigno disegnato sul volto e sembrava divertito…

-VEDO CHE HAI SCOPERTO IL MIO PICCOLO SEGRETO- disse in tono glaciale.

-C-chi sei?... C-cosa c-ci f-faccio qui?... C-chi è lei?...- chiese Ginny supplichevole come aspettandosi una risposta…

Ma l’altro portò un dito alla bocca per farle segno di zittirsi. Si avvicinò lentamente a lei e abbassò finalmente il lungo cappuccio nero che fino a quel momento aveva tenuto abbassato sugli occhi.

Molte ciocche di capelli biondo platino gli ricaddero disordinatamente sulla fronte e sugli splendidi occhi di ghiaccio…

Ginny era quanto mai incredula –D-Draco M-Malfoy???-

Il ragazzo le sorrise malevolo in tono di assenso poi, fece un cenno verso il cadavere della ragazza dicendo –E QUESTA QUI....ERA LA MIA CENA.DEVO DIRE CHE E’ STATA MOLTO DIFFICILE DA ZITTIRE CONTINUAVA AD AGITARSI E COSI’HO PERSO LA PAZIENZA!- concluse con un alzata di spalle e un ghigno sempre più perfido e malizioso….

Ginny invece dal suo angolino capiva meno di prima… -Co-co-cosa significa?!-

Il biondo la guardò e sorrise.. SEI PIU’ PATETICA DI SEMPRE QUANDO BALBETTI, LO SAI??- disse ignorando totalmente la sua domanda.

Ginny abbassò lo sguardo verso i suoi piedi scalzi un po’ stizzita dal comportamento del ragazzo poi, riprendendo il suo tono normale, disse –Pochi scherzi Malfoy! Perché hai fatto tutto questo?- ma Malfoy era troppo divertito dalla situazione per pensare solo un secondo a risponderle –OH OH! STAI ANTTENTA WEASLEYMORDO!- così dicendo si avvicinò ancora di più a Ginny che si alzò indietreggiando.

-AH AH! HO SEMPRE SAPUTO CHE SEI UNA STUPIDA RAGAZZINA FIFONA NON MI SORPRENDE IL TUO ATTEGGIAMENTO!- la schernì Malfoy.

Ginny era viola dalla rabbia “Ora basta!” pensò…Gli si avvicinò e alzò la mano per dargli uno schiaffo, ma l’altro con una velocità poco umana le afferrò il braccio con una mano pallida e gelida che fece venire i brividi a Ginny,dicendo –COSA SPERAVI DI FARE RAGAZZINA??- e senza lasciarle il braccio gettò all’indietro la testa scoppiando in una violenta risata.

Ginny vide i canini affilati e bianchissimi del ragazzo e emise un urlo silenzioso…

Cominciava a capire… Si portò l’unica mano libera alla tempia cominciano a oscillare pericolosamente tra le braccia del ragazzo…

Quei denti potevano dire una sola cosa… non sapeva né come era successo né quando, ma era certo che oramai Malfoy non era più il ragazzo testardo, irascibile e agressivo di sempre…ora era diventato un…

                                     

                                                VAMPIRO

 

 

 

 

CONTINUA….

 

 

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Ed ecco che un altro capitolo è terminato… non so se vi aspettavate uno sviluppo del genere ma in qualsiasi caso spero che la mia idea di un Malfoy vampiro vi sia piaciuta! ^_^

Bene passiamo ai ringraziamenti….

Voglio ringraziare tutte colore che hanno avuto la gentilezza di recensire questa ff ma in particolare la mitica TERRY che è la mia più fedele lettrice!

Colgo quindi l’occasione per rispondere alla sua domanda:

-purtroppo non posso dirti le ragioni che hanno spinto Malfoy a rapirla perché saranno svelate prossimamente… =p

 

Credo sia davvero tutto… spero siate ancora così gentili da lasciare una recensioncina ^_^ a questa povera scrittrice!

 

Un bacione a tutti e alla prossima!!! *_*

 

Ps: spero di riuscire a velocizzarmi un po’ sull’aggiornamento ma dubito che ci riuscirò mai! XD

 

Green Fan

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