Un incidente dovuto dal destino

di Amber
(/viewuser.php?uid=2433)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1- Conto alla rovescia ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2- La morte dell'uomo ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3- Il coma profondo ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4- Amnesia Epoca San Goku ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5- Inganno ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6- Addio ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7- Ferita ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8- Una nuova e preziosa amica ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9- Potenzialità demoniache ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10- I fumetti ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11- Il nemico ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12- L'inizio del viaggio ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13- La festa del papà ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14- La lettera ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15- Scomparsi ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16- Kikyo fuori gioco ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17- Un aiuto inaspettato ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18- Prima prova ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19- Seconda prova ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20- Le peggiori paure. La verità ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21- Nazuna ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22- Un regalo per Hana ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23- Il sogno ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24- Attrazione fisica?? ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25- Il padre di Hana ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26- Il futuro ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27- Casa... ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28- Scoperta ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29- Attacco inaspettato ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30- La morte della persona più cara ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31- Vendetta ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32- IL dolore ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33- Verità nascoste ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34- Insieme io&te ***
Capitolo 35: *** Capitolo 35- La fine di tutto ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1- Conto alla rovescia ***


--------------------------------------------------

UN INCIDENTE DOVUTO DAL DESTINO

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 1

Conto alla rovescia

[if !supportEmptyParas] [endif]

Il tempo scorre

Il tempo passa

Nulla lo ferma

Inesorabile come l’acqua

Come il fuoco

Come il vento

Il tempo scorre

Fra poco le fine giungerà…

E la volontà dell’uomo si compierà

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome guardò di nuovo quella scena. Chiuse di nuovo gli occhi e li aprì, ma la scena era sempre quella

“Perché Inuyasha? Perché devi farlo?” si chiese Kagome. Ma lei sapeva… che anche se avesse parlato, solo Kikyo l’avrebbe sentita… come era già successo 2 anni prima…

[if !supportEmptyParas] [endif]

La mattina dopo…

Kagome si era riuscita a liberare durante la notte dallo Spirito Servitore di Kikyo e aveva raggiunto la capanna di Kaede silenziosamente. La mattina Inuyasha e Kikyo tornarono quando erano tutti svegli. Kagome non aveva ancora proferito parola da quando erano svegli, ma nessuno ci aveva fatto caso

-La mattina ti sorride Inuyasha?- chiese scherzosamente Miroku avvicinandosi

-Già!- sorrise Inuyasha. Miroku lo scrutò

-A proposito… forse è meglio che entriamo, vi devo dire un paio di cose, come per esempio, dov’è il castello di Naraku…- il gruppo diventò serio e Kagome entrò per prima sedendosi il più lontano possibile da tutti. I sei la seguirono. Kagome e Kikyo si guardarono e quest’ultima sorrise cattiva senza farsi notare da nessuno

[if !supportEmptyParas] [endif]

-In poche parole, il castello di Naraku si trova a nord, in una pianura oscura…- finì Kikyo. Il gruppo sospirò

-Perché ce lo dici adesso?- chiese Miroku dubbioso. Kikyo guardò Inuyasha e sorrise

-Diciamo… che qualcuno mi ha convinto…- Kagome strinse gli occhi e l’immagine della sera prima le riaffiorò nella mente. Sango e Miroku scrutarono Inuyasha, Kikyo e infine Kagome. Miroku scosse la testa

-Ecco che faremo, domani ci metteremo in cammino e Kikyo ci farà da guida OK?- Sango e Shippo annuirono di malavoglia pensando subito alla povera Kagome. Inuyasha invece annuì con convinzione –Kagome?- gli occhi di tutti si posarono sulla ragazza che guardava fuori. La ragazza alzò le spalle e Inuyasha la fissò senza capire il motivo per cui faceva così. Sango alzando gli occhi al soffittò pregò in silenzio che quello che pensava non fosse la realtà

-Kagome? Ti posso parlare un momento?- sussurrò Sango avvicinandosi. Kagome si alzò e uscì. Sango e Miroku si guardarono annuendo

-A che ora è tornata Kagome da casa sua?- chiese Inuyasha. Miroku alzò le spalle

-Credo questa mattina presto…-

-Che strano… aveva detto che doveva andare a… com’è che si chiama?- chiese Inuyasha

-A scuola?- provò Shippo

-Esatto! Beh, forse aveva finito prima del solito…- Sango uscì

[if !supportEmptyParas] [endif]

Al fiume…

-Kagome? Tutto bene?- chiese Sango sedendosi vicino alla ragazza che annuì –Senti? Tu sei andata oggi a… ehm… a scuola?- la ragazza annuì mentendo di nuovo –Perché non parli?- chiese Sango scrutandola –Non è da te!- esclamò. Kagome alzò le spalle e Sango sospirò –credi di stare ancora per molto zitta?- Kagome annuì -È per Inuyasha vero?- Kagome si irrigidì –E anche per Kikyo… non è così?- Kagome non rispose –Chissà perché me lo immaginavo…- sussurrò Sango –Fammi indovinare, non sei andata a scuola perché hai seguito Inuyasha e Kikyo allontanarsi, non è così?- Kagome scosse la testa

-Non ci sono andata perché…- Kagome non finì la frase che Miroku le chiamava a gran voce

-SANGO! KAGOME!- le due ragazze si alzarono

-Miroku siamo qui!- gridò Sango. Il ragazzo le raggiunse

-Venite presto! Il villaggio… è stato attaccato!- i tre corsero verso quello che restava del villaggio di Kaede

-Ma che cercano qui?- domandò Sango raggiunti gli altri accompagnata da Kagome e Miroku

-Chiedilo a loro!- esclamò Inuyasha. Davanti a loro numerosi spettri erano pronti ad attaccare con come loro capo Kagura con in braccio qualche cosa

-Guarda Inuyasha! C’è il cuore espulso di Naraku!- esclamò Kikyo indicando il fagotto che teneva in braccio Kagura. Kagome sbiancò un momento, sapeva… che cosa poteva fare quel coso per impadronirsi dei suoi occhi. E non sapeva, se quell’essere sarebbe riuscita ad abbracciarla, se ce l’avrebbe fatta dopo che aveva visto… e si era sentita profondamente ferita…

-Inuyasha! Che piacere rivederti!- esclamò il bambino –Kikyo… che sgradita sorpresa (Concordo… Kikyo, brutta bastarda! Nd) sei viva… sembra che Naraku, non sia riuscito nel suo intento! Forse… non è riuscito ad espellere bene, il suo cuore umano…- il bambino sorrise –Kagome…- la ragazza dilatò gli occhi –Forse oggi, riusciremo a finire quello che l’altra volta abbiamo iniziato… guarda, il tuo dolore ha attirato tutti questi demoni, oggi… riuscirò nel mio intento- Inuyasha guardò Kagome, che cavolo stava dicendo quel mostriciattolo? Il suo dolore? Quale dolore? Inuyasha non riuscì a trovare risposte a quegli interrogativi perché tutti i Demoni lo attaccarono. Inuyasha li colpì con la Tessaiga, ma questi aumentavano sempre di più. Miroku li aspirava di tanto in tanto cercando di scorgere in tutta quella confusione il ronzio dei Saymosho. Sango e Kirara facevano quello che potevano e quindi nessuno stava proteggendo Kagome e Kikyo… Inuyasha non riusciva a vedere Kagura, e quindi il mostriciattolo schifoso tanto numerosi erano i Demoni

-Eh Kagome, Kagome… hai visto che disastro stai combinando con tutto quel dolore? Kikyo… lo sai che non si fanno questi scherzi!- le due ragazze si voltarono. Il mostriciattolo e Kagura stavano a pochi metri da loro. Kikyo prese l’arco e puntò la freccia contro i due, scoccò

-Tsk! Che credi di fare con quel misero pezzo di legno?- chiese Kagura tagliando in due la freccia

-Kagura!- esclamò il bambino –Fai quello che devi fare, non sei tu quella che dovrà ucciderne una!- Kagura lo guardò. Kikyo e Kagome confuse non riuscivano a seguire bene il dialogo trai due Demoni

-Non so ancora che cosa hai in mente ma… come vuoi…- Kagura fece uno squarcio nel terreno e con una tromba d’aria spinse le due ragazze dentro e le allontanò di qualche metro. Le due ragazze si erano riuscite ad aggrappare alla parete ma essendo molto scivolosa non si potevano né muovere né arrampicarsi. I Demoni si bloccarono e si dileguarono. Inuyasha e il gruppo si voltarono di scatto con una brutta sensazione

-Inuyasha!- esclamò Kikyo

-Kikyo!- urlò Inuyasha. Il mostriciattolo sorrise mentre Kagome si sentì nuovamente ferita -Brutto stronzo!- urlò Inuyasha

-Che farai Inuyasha? Lascerai morire la donna che ami? Ho la donna che ti è sempre stata vicino?- domandò divertito il bambino –Hai dieci secondi, se non hai deciso, Kagura le farà cadere entrambi… uno…-

“Ma…come posso scegliere?” pensò Inuyasha disperato

-Due…-

“Kagome mi è sempre stata vicina anche nei momenti più difficili… però Kikyo…” pensò alla notte appena trascorsa. Come poteva lasciarla morire? (Stronzo, non pensi a Kagome? Dio quanto sei odioso quando fai così! Nd)

-Inuyasha!- esclamò Sango

-Tre… quattro…- contò

“Che faccio?” Inuyasha strinse gli occhi “Kagome lei… non è giusto che muoia…”

-Inuyasha!- esclamò ancora Kikyo

-Cinque… sei…- Kagome restava in un silenzio assoluto, sapeva chi Inuyasha avrebbe scelto… ne era sicura

“Non sono contata niente per te Inuyasha? Anche se ti ho sempre difeso? Ero solo un radar per i frammenti? Una copia mal riuscita di Kikyo? E ore che c’è lei… tu non hai più bisogno di me, è così?”

-Sette… otto…-

“E va bene! Mi spiace… ma…” pensò Inuyasha aprendo gli occhi e guardando Kagome negli occhi. I due si fissarono un momento

-Nove e…-

-Fermo! Ho deciso…- il bambino sorrise

-Dimmi tutto…-

-K…Kikyo! Io salvo Kikyo!-

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2- La morte dell'uomo ***


Capitolo 2

Salve a tutti!! ^^

Grazie per le vostre rec. quando le ho lette giuro, mi sono quasi commossa! Comunque vi do ragione, Inuyasha è un gran bastardo, ma capitelo poveretto! Per rispondervi a dovere questa fic ha in tutto 35 capitoli dove ne succederanno delle belle! Vorrei tanto che vi armaste di santa pazienza seguendo tutta la fic perché ci sarà una bella svolta, credetemi!e anche se all’inizio può sembrare… terribile per Kagome, alla fine di tutto sarà per qualcun altro… terribile! Ora vi lascio alla fic, spero che vi piaccia e che mi recensirete in molti perché mi fa davvero molto piacere, lo ammetto!! ^^

Bye bye…!!

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 2

La morte dell’uomo

[if !supportEmptyParas] [endif]

Morte

Che arrivi silenziosa come un gatto

Che prendi ogni cosa come per gioco

Che vedi ogni anima come un niente

Che tocchi ogni superficie con superficialità

Gelido il tuo tocco

Gelida la tua mano che ci porta via.

Senti il pianto di colui che muore?

[if !supportEmptyParas] [endif]

-CHE COSAAAA!?!?!?!?!?!?!?!?!?- urlò il gruppo dietro di lui che tennero la bocca aperta per qualche secondo. Il bambino iniziò a ridere. Kagura alzò in volo Kikyo e la buttò tra le braccia di Inuyasha che cadde all’indietro seguita da lei

-Non avevo mai conosciuto uno così stupido!- urlò il bambino ridendo a crepapelle. Kagura alzò in volo Kagome e la portò vicino a loro. La ragazza cadde in ginocchio con una espressione di freddezza che spaventò un pochino Kagura. Kagome si mise in piedi e alzò un sopracciglio

-Tanto valeva che mi avessi ucciso, perché mi hai salvato?- chiese la ragazza freddamente

-Non lo hai capito? Sapevo che Inuyasha avrebbe scelto Kikyo… il tuo odio per lui sarebbe cresciuto ancora e non sarebbe stato difficile per me manovrare la tua anima- il bambino sorrise

-Era tutto pianificato! Quel… quel… e Inuyasha ci è cascato in pieno!- esclamò Miroku

-Ancora? Che significa ancora?- chiese Inuyasha alzandosi

-La tua adorata Kikyo… ha imprigionato Kagome nel posto in cui avevate deciso di incontrarvi… ecco perché Kagome ora ti odia ancora di più- spiegò il bambino

-Ci hai spiati?- domandò Sango al bambino guardando Kikyo sottecchi

-Ehi, con chi credi di avere a che fare?- chiese il moccioso. Inuyasha fissò Kikyo furente ma lei non lo guardava, osservava il terreno. Inuyasha si addolcì e l’abbracciò (Quando dico che è fuori è fuori K, trovate tutti? Nd)

-Non è colpa tua…- sussurrò prima di staccarsi –Non credo alle tue parole!- esclamò lui guardando il bambino che alzò un sopracciglio

-Credi quello che vuoi…- sussurrò il bambino. La schiena di Kagome che si irrigidì nelle parole di Inuyasha

“Lo odio…” il rancore verso Inuyasha cresceva ogni volta che apriva bocca, non ne poteva più voleva tanto dire quella parola… almeno si sarebbe sfogata in parte. Il bambino la guardò fremere

-Se vuoi fare o dire qualche cosa, fa pure…- Kagome lo guardò. Mai Inuyasha le aveva detto una cosa così, mai Inuyasha l’aveva capita così tanto e mai Inuyasha aveva ascoltato il suo cuore come riusciva a fare quel bambino

-Ehi tu! Non dare così tanta confidenza a Kagome chiaro!?- urlò Inuyasha avanzando di un passo

-Davvero posso?- chiese Kagome

-Accomodati, mi divertirò a guardare la cosa…- sorrise il bambino

-Kagome! Che diavolo stai facendo? Stai parlando con il nemico! È una trappola capisci? Ti sta plagiando!- urlò di nuovo Inuyasha. La rabbia di Kagome cresceva… diventava sempre più forte –Mi senti dannata?-

-INUYASHA!- urlò Sango –Non hai per niente tatto!-

-Non rompere tu! Quella dannata non capisce niente, non capisce neppure che quello che sta facendo è sbagliato!- Kagome si girò verso di lui furente di rabbia. Al gruppo si raggelò il sangue e indietreggiarono di un passo. Kagome, era livida

-INUYASHA! SE-DU-TO!!!!!- Miroku, Sango, Kikyo, Shippo e Kaede guardarono davanti a se: Inuyasha era sparito (Avete presente, al suo posto ci sono i trattini ^^ Nd). Al suo posto c’era un buco profondissimo. Il gruppo si sporse

-Ehm… Inu…yasha?- nessuna risposta. Un guaito di levò dalla buca

-Oh, c’è Koga…- disse Sango a Miroku. Il bambino rise

-Carina questa cosa, me la devo ricordare. Kagura avvicinami alla ragazza- Kagura ubbidì. Kagome lo guardò

-Che c’è?- chiese seccata

-Ho bisogno di un favore!- esclamò lui calmo

-E di che genere?- chiese lei alzando un sopracciglio. Non poteva certo credere che quel coso le chiedesse un favore che non fosse altamente pericoloso

-Voglio che chiami a te tutti i frammenti della sfera- ordinò lui

-Eh?- chiese Sango sbigottita. Kagome sbuffò

-Fossi matta!- esclamò Kagome passandogli di fianco e allontanandosi

-Te lo ordino!- urlò lui –Io, ti ho fatto vedere quello che in realtà era Inuyasha…-

-Come se già non lo sapessi…- sussurrò Kagome

-…io ti ho fatto vedere la giusta via-

-Come no!- esclamò Kagome

-E ora voglio qualche cosa in cambio- concluse il bambino

-Kagome! Sei…!- urlò Inuyasha che si era appena rialzato, dopo aver scalato la Muraglia Cinese, ma non finì la frase che Kagome si girò di scatto furente

-SEI COME INUYASHA DANNAZIONE!- urlò

-Ehi! Io non sono un cane!- protestò il bambino

-Che vorresti dire…- lo minacciò Inuyasha

-È SEMPRE LA STESSA STORIA! IO IO IO! SEMPRE IO! E GLI ALTRI? DOVE CAVOLO LI METTETE? OGNI TANTO, ma dico ogni tanto, USATE QUEL CERVELLO DA GALLINA CHE VI RITROVATE E PENSATE CHE POTETE FARE DEL MALE ALLA GENTE! E NO! TI SMUMMI CON QUESTA DANNATA, DANNATISSIMA, FOTTUTISSIMA SFERA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- (Ehm, ehm... scusate le paroline un po’… esagerate, ma volevo fare capire il dolore di Kagome, sorry! -_- Nd) strillò Kagome. La ragazza si schiarì la gola –Ora, mi sento davvero molto meglio- Kagome guardò Inuyasha che era a terra

-Quanti cagnolini… però hanno le orecchie staccate… oh, ma forse ce le ho anche io… KAGOME!!!- urlò alzandosi di scatto –CHE CAVOLO TI È PRESO?- urlò –NON FARLO MAI PIÙ!-

-IO FACCIO QUELLO CHE MI PARE, E NON SARAI TU A DARMI ORDINI! VAI A FARE PURE PICCI PICCI CON LA TUA AMATA MEZZA MORTA, MA NON VENIRE A SPACCARE LE SCATOLE A ME, IO FACCIO QUEL CAVOLO CHE MI PARE E NON SARAI TU A FERMARMI!- urlò la ragazza in preda ad una rabbia furente

-Accidenti che carattere…- confabulò il bambino sorridendo spaventato. Inuyasha era completamente senza parole

-Non…non…non…cre…cre…cre….do…di…di…di…a…aver….ma…ma…ai…vis…vis…to Ka…Ka…gome…ta…ta…tanto…a…arra…arrabbia…ta…- balbettò Shippo battendo i denti

-Allora a volte anche lei perde la calma?- borbottò Miroku

-Sembra di si…- deglutì Sango spaventata

-E ora, se vostra gentilezza lo permette…- fece guardando Inuyasha diritto negli occhi mentre muoveva la mano destra facendo un minuscolo inchino beffardo -…io me ne tornerei pacificamente a casa portando la Sfera con me…-

-La sfera? Ma se bisogna ancora completarla!- esclamò Inuyasha

-Ma davvero…?- disse Kagome aprendo la mano. La Sfera dei Quattro Spiriti brillava di luce bianca

-Come l’hai presa?- chiese il bambino furente –E come mai è bianca e non nera!? La tua anima è tinta di odio puro per Inuyasha e allora perché è bianca?- domandò il bambino arrabbiato. Kagome scoppiò a ridere e lo guardò di profilo

-Mi sembra di averti già detto una volta, che l’odio che ho per Inuyasha… non è l’odio di cui parli tu…- Inuyasha alzò un sopracciglio

-E questo quando glielo avresti detto?- Kagome lo guardò

-Quando credevamo che Kikyo fosse morta, e tu appena hai sentito da un bonzo che era viva, sei corso da lei come un cagnolino bastonato, è arrivato questo ammasso di carne e mi ha scombussolato l’anima!- esclamò Kagome indicando il bambino

-QUANDO L’HAI PRESA!?!?!?!?!?!?!?!?!?!- urlò di nuovo il bambino

-SMETTILA DI URLARE!!!! E comunque, quando avevo finito di fare la sfuriata, me la sono ritrovata in mano…- disse alzando le spalle

-Ehi! Tu…- Kagome e gli altri si girarono

-Ma guarda un po’ chi abbiamo qui…- Kagome sorrise –Naraku in versione primitiva, sembra quasi che sia ricominciato tutto da capo…-la ragazza guardò Kagura e il bambino –Non stramaledicetemi quando sarete all’Inferno…- i due digrignarono i denti mentre sparivano

-Che succede?- chiese Sango confusa

-Nella vera versione di Naraku, il bambino e Kagura non erano ancora nati, quindi stanno ritornando nel suo corpo come tutti gli altri mostri rimasti in vita- spiegò Miroku

-Ci vedremo presto all’Inferno Kagome…- disse il bambino prima di sparire

-Io all’inferno ci sono già…- sussurrò lei

-Dammi la sfera umana!- ordinò Naraku allungando la mano. Lei sorrise

-E perché? La sfera ce l’ho io no? Quindi ne posso fare quello che voglio come per esempio distruggerla o… che ne so, usarla per i miei scopi o… portarmela con me e distruggere il comunicante tra il mio mondo e il tuo così almeno, la nostra povera, piccola indifesa Kikyo e Inuyasha potranno vivere per sempre felici e contenti. Almeno così, qualcuno sarà contento!- esclamò Kagome scocciata

-Ti ordino di darmi la sfera!- urlò Naraku. Kagome alzò un sopracciglio

-Tu ordini?- Naraku ringhiò qualche cosa di non molto carino –Non sei nella posizione di… dare ordini e poi guardami, sto tremando di paura secondo te?- la ragazza allargò le braccia sbuffando. Passò davanti a Naraku mettendogli una mano sulla spalla –E così la tua vita ritornerà quella di un tempo… sempre se rimani in vita si intende…- sibilò cosicché solo il mezzo-demone la potesse sentire. Naraku dilatò gli occhi. Kagome si allontanò di qualche passo. Cosa poteva essere successo tra lei e Inuyasha di così grave, da farla diventare così fredda?

-Aspetta e vedrai! Vi ucciderò! Vi ucciderò tutti!- Kagome lo guardò diritto negli occhi

-Non credi di stare parlando un po’ troppo per uno che non vuole parlare con umani come tutti noi? Cerca di stare un po’ zitto OK? Mi stai nauseando con la tua voce- dichiarò Kagome con tutta franchezza facendo una smorfia. Intanto Kikyo aveva preso un arco e una freccia e la stava puntando sulla schiena di Naraku

-Che vuoi fare?- chiese Inuyasha preoccupato “Non vorrà mica colpire Kagome, vero?”

-Kagome lo sta tenendo impegnato e questa chance non me la lascio sfuggire…- Kikyo scoccò, la freccia stava per colpire Naraku quando saltando la schivò appena in tempo. Sango, Miroku e Shippo si pietrificarono

-KAGOME!- urlarono

-KAGOME LEVATI DA Lì!- urlò Inuyasha. Kagome non si mosse di un millimetro mentre la freccia si avvicinava a grande velocità lasciando dietro di se un scia bianca

-Tsk! Non fatemi ridere, credete sul serio che una freccia di così basso livello mi possa fermare?- sussurrò Kagome alzando la mano e mettendola davanti a se bloccando la freccia a poca distanza dal suo palmo. Tutto successe in pochissimi secondi: Kagome deviò il percorso della freccia mandandola verso Naraku che era ancora a mezz’aria e stava scendendo indifeso. La freccia con una luce bianca e potentissima colpì in pieno petto il nemico polverizzandosi in una esplosione enorme e assordante. Kagome si coprì il volto con le mani ma la sfera le fece una barriera e quindi riuscì a vedere tutto… Sango, Miroku, Kirara e Shippo si erano riparati dietro al boomerang. Inuyasha… un optional no? Aveva preso Kikyo e si erano messi a terra proteggendola dai detriti. Kagome strinse gli occhi che si riempirono di lacrime ma le ricacciò via con rabbia. Quando l’esplosione fu finita, Inuyasha aiutò Kikyo ad alzarsi e il resto del gruppo si mise ai lati del boomerang

-Tutto bene?- chiese Inuyasha

-Si- risposero tutti sorridendo felici

-Ragazzi, abbiamo ucciso Naraku, ABBIAMO UCCISO NARAKU!!- urlò Sango saltando al collo di Miroku che si liberò la mano destra dal rosario che ormai non serviva più. Nella più completa felicità Sango lo baciò lasciando tutti di stucco

“E brava Sango…” pensò Kagome “Era ora!” la ragazza si staccò velocemente

-Cioè, io… sono contenta che… la tua… ehm… mano sia… guarita si, decisamente!- esclamò una impacciata Sango ormai rossa come un pomodoro. Miroku sorrise spavaldo e la baciò

-Sango, sei la luce dei miei occhi!- esclamò Miroku

“Una coppietta felice!” Kagome sorrise tutta contenta nel vedere l’amica ora felice

“Vi ho vendicati… papà… Kohaku… e tutti voi… ce l’ho fatta, grazie hai miei amici e a Miroku!” pensò Sango abbracciando ufficialmente il suo ragazzo

-E tu? Tutto OK?- chiese Inuyasha guardando Kikyo che annuì sorridendo e abbracciandolo

“Che orrore…” pensò Kagome “Non è esattamente la mia coppietta preferita!” (Anche a me come coppia fa schifo! Nd) Kagome fece una smorfia mentre Shippo saltellava intorno a tutti felice con Kirara dietro di lui canticchiando

-Ce l’abbiamo fatta! Ce l’abbiamo fatta!- Shippo guardò Kagome che gli sorrideva gentilmente –Kagome! Ce l’abbiamo fatta! Niente più Naraku siamo liberi ora!! Niente più combattimenti, staremo sempre insieme ora!- il sorriso della ragazza si spense

“No Shippo, non staremo insieme, mai più…” il gruppo guardò la ragazza divertita delle diverse espressioni di ognuno di loro. Kirara non riusciva a capire cosa stesse succedendo, era solo felice perché ora Naraku era morto. Sango e Shippo erano felici convinti che ora Kagome sarebbe stata insieme a loro per sempre. Inuyasha aveva una strana espressione in viso, quasi indecifrabile. Kikyo la guardava con odio e disappunto. Miroku invece la guardava seriamente stringendo tra le braccia Sango, solo lui capiva e Kagome ne era consapevole

-Tutto bene Kagome?- chiese nel panico Inuyasha. In tutta quella confusione si era scordata di lei

-Come mai tutto ad un tratto ti preoccupi così tanto per me?- domandò senza guardarlo in faccia

-Non dire stupidate! Mi sono sempre preoccupato per te!- esclamò lui arrabbiato

-Non sempre sembra…- disse lei guardandolo con un sopracciglio alzato. Inuyasha si ammutolì –Comunque… Demone Completo o Umano?- lui la guardò accigliata

-Eh?- Kagome lo guardò perdendo la pazienza

-Ti ha chiesto se vuoi diventare Umano o Demone…- ripeté Miroku cercando di non far scatenare un'altra rissa. Inuyasha guardò Kikyo e i suoi occhi incontrarono quelli di lei. Inuyasha sospirò, prima doveva fare una cosa

-Un momento, Kagome ti devo parlare…-

-Io non ho da dirti nulla!- esclamò lei incrociando le braccia

-Io si!- urlò lui

-Non me ne frega niente di quello che hai da dirmi!-

-Me ne frega a me!-

-E allora ti smummi! NON ME NE FREGA NIENTE! Vuoi lo spelling per caso?-

-Lasciamo perdere! Con te non si può mai parlare!- urlò lui girandosi dall’altra parte

-E con te invece? Vuoi sempre ascoltare quello che ti fa più comodo! Come adesso che non mi stai per niente ascoltando!-

-Ti sbagli! Invece sei tu che non ascolti mai quello che ti dico io!- urlò lui furente girandosi verso di lei

-Ah, adesso scarichiamo tutta la colpa su di me vero? Comodo, davvero comodo Inuyasha!- esclamò sprezzante

-Io non sto scaricando la colpa proprio a nessuno!-

-Ma come no? Tu sei un angelo vero? Tu non hai mai colpa giusto?-

-Ehi! Adesso basta!- urlò Kikyo guardando Kagome negli occhi –Trasforma Inuyasha e facciamola finita! E dopo vattene al diavolo…-

-Veramente dal diavolo ci devi andare tu, e comunque, se mister vostra grazia si degna di farmi sapere su cha accidenti mi devo concentrare, forse ce la faremo prima di notte!- esclamò Kagome

-Che cosa vuoi diventare Inuyasha?- chiese Miroku guardandolo –Demone o Umano?- Inuyasha guardò Kikyo

-Umano, voglio diventare Umano-

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3- Il coma profondo ***


Capitolo 3

Ehylà! Grazie a tutti per le rec! ^^ il titolo di questo cap è un po’ ambiguo vero?? Beh, leggere per scoprire!

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 3

Il coma profondo

[if !supportEmptyParas] [endif]

Buio.

Vedo solo esso.

Buio.

Da quando, amore mio, mi hai tradito

La mia vita è circondata dall’oscurità.

Sento tutto

Vedo tutto

Tocco tutto

Ma in verità

Non sento nulla

Non vedo nulla

Non tocco nulla

Sono come una marionetta

Mossa da fili invisibili

Che sono alle dita di uno sconosciuto.

Buio.

Vedo solo esso.

Buio.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome non se lo fece ripetere due volte e una luce bianca avvolse Inuyasha che poco dopo era umano. I capelli argentati di lui diventarono neri come la pece, quegli occhi ambrati e meravigliosi diventarono come il carbone. Kikyo lo abbracciò

-Oh Inuyasha!- lui sorrise abbracciandola. Kagome guardò quella scena, come avrebbe voluto essere veramente Kikyo… la ragazza guardò la sfera che però…

-Oh, santi numi! Questo è grave, è gravissimo! Non so cosa sia migliore, questo o che Inuyasha è andato via con Kikyo!- l’ultima frase Kagome la sussurrò e dopo essersi voltata di scatto cominciò a correre verso il pozzo “Forse è più grave la seconda… che casino infernale, accidentaccio!”. Il gruppo la seguì

-Kagome?- Kagome si girò

-Che cavolo significa Kikyo?- domandò Kagome

-Di che diamine stai parlando?- chiese senza capire

-Perché la sfera è ancora così?- chiese facendo vedere la sfera che era ancora alle sue dimensioni normali –Non si doveva rimpicciolire nel momento in cui io ho trasformato Inuyasha?- Kikyo guardò la sfera

-Infatti… e poi cosa vuoi che ne sappia io?- chiese Kikyo alzando un sopracciglio

-Oh beh sai, visto che sei tu qui la vera sacerdotessa, pensavo che ne sapessi di più del tuo monile!- esclamò Kagome girandosi di profilo e incrociando la braccia al petto con fare seccato

-In realtà ora quello, è il tuo monile! Se non ricordo male, io sono morta!- si arrabbiò Kikyo

-Appunto…- “Perché allora Inuyasha ha scelto te?” -Allora dimmi…- chiese confusa -…perché diamine la sfera fa così, visto che sei stata la sua protettrice più tempo di me?- concluse con più sicurezza

-Se vuoi te lo ripeto, non lo so… dopo aver espresso un desiderio del genere la sfera si doveva rimpicciolire! E poi non m’interessa più della sfera…- disse abbracciando Inuyasha -…ora ho qualcosa di più importante- un ricordo nella mente di Kagome si fece strada e l’odio gli rapì il cuore mescolato con la frustrazione e il dolore

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-Ora ti farò vedere che Inuyasha ama solo ed esclusivamente me!- Kagome la guardò furente

-Ehi! Non mi puoi rapire, attaccarmi ad un albero come hai fatto due anni fa, farmi diventare invisibile, immobilizzarmi, non farmi sentire da Inuyasha e dirmi “ora ti farò vedere che Inuyasha ama solo me!”! Non puoi farlo! Liberami subito!- ordinò –Io domani ho un compito in classe importante a scuola!-

-Non mi interessa, così almeno la pianterai di girare intorno a Inuyasha come una trottola!- Kikyo guardò un punto della foresta

-Ma…-

-Ora silenzio…ho una cosa più importante fare che ascoltarti!-

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome guardò Kikyo furente

-Era tutto organizzato vero? Sapevi che visto che io ero molto arrabbiata con te e Inuyasha, il bambino e Naraku non avrebbero tardato a farsi vivi con me e che Inuyasha avrebbe protetto solo te! Non ti è bastato quello che mi hai fatto ieri? Perché mi vuoi fare ancora più male di quanto tu me ne abbia già fatto?- domandò Kagome mettendosi un mano sul petto. Kikyo alzò un sopracciglio

-Non so di cosa tu stia parlando!- esclamò facendo finta di non capire

-Bugiarda!- Kagome le diede uno schiaffo

-Adesso basta Kagome!- Inuyasha si mise in mezzo –Dimmi perché Kikyo dovrebbe mentire!- esclamò lui severo. Kagome sentì gli occhi pungerle di lacrime

-Perché la difendi sempre? Anche quando aveva dato a Naraku le schegge di sfera che avevamo preso con tanta fatica l’hai difesa anche se l’aveva confessato apertamente, e per quel suo grande atto eroico tu ti sei fatto quasi ammazzare! Perché sei tu quello che deve risolvere i pasticci che combina lei? Perché una volta ogni tanto dai ragione a me e non a lei?- Inuyasha le diede un poderoso schiaffo e la ragazza cadde a terra

-INUYASHA!- urlarono Shippo, Sango e Miroku scioccati. Mai, Inuyasha aveva osato tanto da quando si conoscevano, mai!

-Fate silenzio!- esclamò Inuyasha. Kikyo sorrise –Ma guardati Kagome! Chi ti credi di essere ad urlare così a Kikyo? E poi, io ti ho sempre difeso! Dimmi una sola volta in cui io non ti abbia difeso o dato ragione!- nessuna risposta. Kagome non si muoveva –Visto, non c’è e quindi non sparare cavolate!- Inuyasha sbuffò e Kikyo si avvicinò a Kagome scrutandola

-Ehm…- Kikyo richiamò l’attenzione degli altri -…credo che abbiamo un problema- Inuyasha alzò un sopracciglio

-E quale sarebbe?- chiese amareggiato –Non abbiamo già abbastanza problemi?-

-Per caso, è sangue quello che esce dalla testa di Kagome?- tutti guardarono la ragazza a pancia in giù che non si muoveva di un millimetro

-KAGOME!!!!- urlarono tutti (tranne Kikyo si intende. Nd). Inuyasha la prese in braccio e si avvicinò al pozzo

-Torno subito!- esclamò in preda al panico

-Inuyasha!- esclamò Kikyo. Troppo tardi, Inuyasha era già sparito

-Solo Inuyasha la può portare sana e salva nel suo periodo, pregate che non abbia nulla…- sospirò Miroku mentre Shippo iniziava a piangere.

[if !supportEmptyParas] [endif]

21 Secolo

[if !supportEmptyParas] [endif]

Inuyasha guardò per la sesta volta la madre di Kagome che era pallida come un cencio. Un uomo in abito bianco uscì dalla stanza di Kagome. La madre si avvicinò

-Co…come sta?- balbettò la donna. Inuyasha guardò l’uomo che sospirò

-La ferita alla guancia non è grave, è rimasto solo il livido…- Inuyasha sbarrò gli occhi mentre i sensi di colpa lo assalivano

-Ma?- lo incitò la donna

-Ma la botta alla testa è grave e ora… è in coma e purtroppo… non si sa quando si sveglierà…- la madre si mise a sedere tremando

-La ringrazio dottore- sussurrò

-Se ci sono dei cambiamenti, chiamatemi- la donna annuì e il dottore se ne andò prima di avere appoggiato una mano sulla spalla della donna che sorrise debolmente

-Fermi tutti!- Inuyasha si avvicinò a Sota che era con le labbra secchissime e cercava con la lingua di inumidirle –Che significa ‘coma’?-

-Non so bene neanche io…- sussurrò –Ma… è una specie di sonno, cioè sembra che la persona dorma, ma in realtà non si sveglia più, non reagisce agli stimoli. Se una persona è fortunata si sveglia altrimenti… beh, si può immaginare no cosa potrebbe succedere ti pare?- Sota lo guardò con gli occhi rossi. Le lacrime gli stavano annebbiando la vista. Si passò in fretta una mano sugli occhi e sospirando si tranquillizzò. Inuyasha si sentì mancare. Era stata tutta colpa sua… se non avesse litigato con lei… se non le avesse dato lo schiaffo… lei non avrebbe perso l’equilibrio e ora… starebbero litigando ancora…

“Sono uno stupido, uno stupidissimo stupido! Se me ne fossi accorto un po’ prima che sanguinava alla testa… e invece le ho fatto la predica come uno stupido” Inuyasha entrò nella stanza di Kagome. Non aveva dovuto spiegare nulla, non gli avevano fatto la predica e non l’avevano neppure sommerso di accuse ingiuste… e di questo ne era grato… ma forse sapevano che la colpa di tutto era sua. Inuyasha alzò lo sguardo e la vide, rimanendone affascinato da quanta bellezza Kagome poteva emanare anche in quella situazione. Kagome era leggermente pallida con i capelli un po’ scompigliati sul cuscino che nascondevano una garza bianca. Un cerotto giallognolo stava appoggiato sulla guancia sinistra della ragazza. Un lenzuolo bianco la copriva fino alla vita la sciando libero il braccio destro delicatamente appoggiato su materasso. Inuyasha si mise di fianco a lei stringendole la mano. Inuyasha sospirò e appoggiò la testa sul braccio di lei

-Mi dispiace…- dichiarò -…se in questo momento mi potresti parlare diresti che sono uno stupido e che non importa ma io… ti voglio comunque chiedere perdono. Lo so che ho fatto una cosa stupida e che devo ammettere che avevi ragione… non ti ho mai ascoltato veramente perché, non ti ritenevo ancora pronta per decidere da sola e… e è anche vero che quando si tratta di te e Kikyo scelgo sempre Kikyo e che do sempre ragione a lei. Quella volta… quando aveva dato il pezzo della sfera a Naraku, mi ha spiegato che, dopo che Naraku le avrebbe raccolte tutte lo avrebbe ucciso, credeva di riuscire a sconfiggerla da sola ed è per questo che non volevo lasciarla sola… avrebbe prima o poi combinato una sciocchezza e io non potevo permettermelo capisci? E quindi ti prego, perdonami per quello che ho fatto…- (Che senso ha raccontarle tutto se non lo può sentire?? Beh, capisco che l’ho scritto io ma… OK, lasciamo perdere, sono una grandissima idiota ^^! Nd) Inuyasha le lasciò la mano e uscì dalla stanza trattenendo a stento le lacrime senza neanche far caso al fatto che il suo aspetto mutava diventando di nuovo… un mezzo-demone

[if !supportEmptyParas] [endif]

Voci lontane… un ragazzo e una ragazza… “Che dicono? Che stanno facendo?” si chiese Kagome. Un dolore lancinante alla guancia sinistra e alla testa… una radura… un nebbia fitta e grigia… Kagome si portò la mano alla testa “Non c’è niente… tranne una forte emicrania che mi prende tutto il cervello…” pensò confusa. Kagome aprì gli occhi e la luce del giorno la avvolse facendole chiudere gli occhi –Dio… che male… la mia testa…-

-Ho mio Dio! MAMMA! DOTTORE!!!!! MAMMA!!! MAMMA!!!-

-Sota ma che cavolo…- cominciò Kagome ma lui scoppiò a piangere abbracciandola

-Kagome! Kagome! Che paura!!- piagnucolò

-Cosa succede?- chiese Kagome confusa prima che la porta si spalancò

-KAGOME!!!!- la madre e il nonno spostarono il ragazzo e la abbracciarono mozzandole il respiro e alzandola a sedere. Kagome si abituò alla luce del sole ma non di quello che stava succedendo

-Mamma…- la donna ricominciò a piangere -…nonno…-

-La mia bambina… stai bene amore mio? Hai bisogno di qualche cosa?- la ragazza annuì piano

-Ho sete e… che ci faccio qui? Perché mi fa così tanto male la testa e…perché ho l’impressione di non vederci bene?- chiese confusissima. La donna le scostò la frangia e Kagome vide la madre sorridente e con gli occhi rossi e gonfi –Perché piangi?- chiese la ragazza

-Perché sono tanto contenta…-

-Insomma mi volete spiegare che succede?- chiese Kagome impaziente. Il dottore si avvicinò

-Lei è rimasta in coma signorina Higarashi, e per fortuna si è svegliata dopo ben un anno…- Kagome restò un attimo pietrificata. Si diede un pizzicotto alla guancia ma visto che faceva male ci rinunciò –Sta bene?- la ragazza scosse la testa -È rimasta senza parole?- la ragazza annuì -È del tutto comprensibile il suo piccolo choc…-

-Pi…pi…pi…piccolo… ma…ma… come… ho… fatto… a…fi…fini…finire… in… co…co…coma?- il dottore e il resto della famiglia si guardarono

-Veramente volevamo chiederlo al ragazzo che ti ha portato qui, però non è mai più ritornato…- disse il dottore

-Ragazzo?- domandò Kagome –Ah, allora deve essere successo quando ero con Hojo vero mamma?- domandò Kagome sorridendo. La madre e Sota strabuzzarono gli occhi

-Vuole dire che non si ricorda nulla di quello che è successo?- domandò il dottore

-No perché? Hojo non vi ha detto nulla? Io non ricordo!- esclamò lei

-Sono sicuro che con il tempo si ricorderà tutto vedrà!- Kagome annuì non molto convinta –bene, io vado e se ci sono problemi chiamatemi d’accordo?- tutti annuirono

-Grazie dottore!- esclamò Kagome. Il dottore se ne andò

-Accidenti Kagome! Non sapevo che mentissi così bene! Chissà quante bugie mi hai detto!- esclamò sorridente Sota

-Eh? Ma io non stavo mentendo, io non mi ricordo davvero nulla dell’incidente… se così si può chiamare!-

-Ma tesoro…- disse la madre avvicinandosi -…Inuyasha ti ha portato qui!- Kagome la guardò confusa

-Inuyasha? E chi diamine è Inuyasha?- domandò Kagome

-Cosa?- sussurrarono Sota la madre e il nonno pronti a piangere

[if !supportEmptyParas] [endif]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4- Amnesia Epoca San Goku ***


Capitolo 4

Ciao! Per prima cosa grazie per le rec ^^ mi hanno fatto molto piacere. Scusate gli errori… la Grammatica non è il mio forte… eh eh… comunque per lo “schiaffo” voglio dirvi una cosa: se avreste (o se avete) la\il ragazza\o credete a lui\lei o a un’altra che vi ha sconvolto la vita? Inuyasha cercava solo di proteggere la donna che ama (brividi)… cercate di capirlo, povero cucciolo (per modo di dire… ^^)… ok, ora vi lascio alla fic, bye bye, alla prossima!!!

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 4

Amnesia Epoca San Goku

[if !supportEmptyParas] [endif]

Se solo potessi ricordare

Vorrei ricordare un momento insieme a voi

Amici miei…

Vorrei ricordare questo luogo incantato

Questa brezza leggera

Questo profumo di fiori

Questa verde foresta

Questi alberi millenari…

Voi…

Ma non è così

Voi non mi dite nulla

Siete solo delle persone strane…

[Kagome]

[if !supportEmptyParas] [endif]
Epoca San Goku

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Inuyasha! È passato un anno accidenti! Quando ti deciderai ad andarla a trovare!?- urlò Shippo

-Piantala moccioso! Mi stai seccando con la tua lagna! Ve l’ho già detto e ve lo ripeto: KAGOME NON SI SVEGLIERÀ MAI PIÙ!- urlò. Erano tutti davanti alla capanna di Kaede e Kikyo guardava preoccupata Inuyasha. Da quando quella femmina aveva avuto quell’incidente, Inuyasha era cambiato. Non solo per il suo aspetto che era tornato quello di un mezzo spettro, ma anche per il fatto che era diventato freddo e scontroso e litigava spesso con tutti e non voleva più stare con lei. Inuyasha non aveva più sorriso a Kikyo, mai Inuyasha si era più preoccupato per loro. Kikyo e Kaede gli avevano detto proprio il giorno in cui era tornato che si poteva togliere il rosario ora che Kagome non c’era più, ma lui le aveva guardate come degli schifosissimi insetti e dopo averle mandate al diavolo se ne era andato maledicendo tutti e tutto.

Shippo si mise a piangere saltando sulla spalla di Miroku che cercò di confortarlo senza riuscirci

-Sei cattivo! Sei cambiato, non mi piaci così!- urlò Shippo piangendo più forte. Inuyasha si tappo le orecchie da cane

-Basta moccioso! Basta lagnare!- ringhiò

-E poi dobbiamo ricordarci che, solo Kagome sa dove è la Sfera degli Shikon visto che, nella scena del delitto non c’è- Inuyasha sussurrò qualche cosa (Una maledizione forse, boh?>_< Nd) e se ne andò sempre più arrabbiato a grandi passi

“Sono furioso, perché sono così stupidi? Perché non mi lasciano in pace? Non capiscono che sto malissimo?” Inuyasha appoggiò la schiena al pozzo e guardò davanti a se, proprio in quel punto lui… Inuyasha strinse gli occhi e sbatté un pugno al terreno “È stata tutta colpa mia accidenti! Sono uno stupido! Un idiota! Un cretino! Un deficiente! Uno scemo!” (Meno male che c’è arrivato da solo… ‘_’ Nd) Inuyasha aprì gli occhi e un’immagine chiara gli passò davanti agli occhi

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-Allora vai da Koga?- Kagome si girò furibonda

-Torno a casa mia! Scemo! Scemo! Scemo!-

[…]

Inuyasha sorrise ricordandosi di quell’episodio. Koga aveva rapito Kagome, e quando l’aveva salvata la ragazza aveva preso le difese del giovane capo della tribù Yoro che le aveva precedentemente detto di amarla. Inuyasha (Quando Koga era andato via), aveva chiesto a Kagome cosa c’era stato veramente tra lei e il lupastro ma la ragazza si era incavolata da morire

[if !supportEmptyParas] [endif]

21 secolo

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome e Sota erano fuori e il ragazzo le aveva fatto vedere il cambiamento della città e la continuava ad assillare con la storia di Inuyasha. Kagome si era fatta accorciare la frangia ed era uscita con le sue amiche, si era presa un giorno di riposo anche se il dottore le aveva detto che era meglio che lei fosse rimasta a letto perché ancora convalescente. Kagome però aveva insistito parecchio dicendo che si annoiava a letto e che sopra a esso ci aveva passato un anno così il dottore amareggiato le aveva dato il consenso mettendola però in guardia di non strafare. Erano a casa e si stavano dirigendo verso la casetta del pozzo

-Su Sota, non prendermi in giro, come facevo a passare dall’ epoca San Goku a questa era? E poi avevo le lezioni da frequentare no?- domandò Kagome esasperata entrando nella casetta –E poi non capisco che c’entra il pozzo di casa nostra!- esclamò

-Era da qui che passavi sorella! Ti ci buttavi dentro e puf, eri dall’altra parte, ma solo tu e Inuyasha potevate passare!- spiegò Sota guardando il pozzo

-Basta! Lo sai che non mi piacciono le bugie!- esclamò Kagome arrabbiandosi

-Ma non è una bugia!- protestò Sota

-Stai dicendo una cosa surreale Sota! Mi stai parlando di Demoni, di un mezzo-demone che a me piaceva, di spade, di villaggi… e per di più che io, ero la reincarnazione di una sacerdotessa potentissima che proteggeva la Sfera dei Quattro Spiriti e che è morta per un complotto di Naraku che voleva la sfera, facendo crederle che l’avesse uccisa questo mezzo Demone per impossessarsi del suo monile e che io più di un anno fa, ero la sua protettrice anche se questa sacerdotessa era tornata in vita! Mi vuoi prendere in giro? Hai letto per caso qualche storia fantastica o, che so io ne stai facendo una?- Sota scosse forte la testa

-Ti dico che è vero!- Kagome sospirò

-Si, va bene…- Kagome si girò dall’altra parte dando le spalle a Sota

-E adesso dove vai?- chiese il ragazzo. Kagome si girò sbattendo una mano sul margine del pozzo

-Torno a casa! Scemo! Scemo! Scemo! È da solo quattro giorni che sono, per miracolo, resuscitata e tu mi assilli in continuazione con questa dannatissima storia di… di… quello!- esclamò indicando il pozzo –Ti ho ascoltato pazientemente ma ora piantala!- urlò girandosi poi di scatto e uscendo sbattendo la porta. Sota era a terra e alquanto scioccato

-Io non ho fatto nulla lo giuro…- guaì prima di uscire a rincorrere la sorella

[if !supportEmptyParas] [endif]

Epoca San Goku

[if !supportEmptyParas] [endif]

Inuyasha si staccò velocemente dal pozzo

“Ma che diavolo succede? Che diavolo significa? Kagome, si è svegliata!?” Inuyasha deglutì e si buttò dentro al pozzo mentre l’oscurità stava imbrunendo il cielo

[if !supportEmptyParas] [endif]

21 Secolo

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome si buttò sul letto chiudendo gli occhi. Non ci mancava solo una forte emicrania, adesso ci mancava solo che la sua famiglia ammattisse

“Demoni… tsk, se tutti a questo mondo credessero ai demoni, il reparto psichiatria sarebbe pieno di gente!” sospirò. Sorrise leggermente e canticchiò una canzoncina prima di addormentarsi. Inuyasha intanto entrò dalla finestra e la guardò sbuffando

“Dorme ancora, e io che credevo che si fosse svegliata sul serio…” Inuyasha si apprestò ad uscire

-Inuyasha!- lui si girò –Avevo sentito un rumore, allora sei tu!-

-Buona sera…- salutò -…di là avevo avuto l’impressione che Kagome si fosse svegliata così me ne volevo accertare ma… sembra che mi sbagliassi… tolgo il disturbo- la donna sorrise

-Ti sbagli!- esclamò. Inuyasha la guardò

-Eh?- chiese prima che uno sbadiglio risuonò nella stanza. Kagome si mise a sedere strofinandosi gli occhi

-Mi sono addormentata!- esclamò –Mamma! Non ti avevo visto!- esclamò Kagome sorridendo

-Incredibile, hai dormito per un anno e hai ancora sonno!- Kagome annuì. Guardò di fianco a se. Inuyasha era un po’ senza parole. Aveva gli occhi sbarrati e la bocca un po’ aperta. I due si fissarono per qualche minuto che per Inuyasha parvero ore. Allora non era morta! Non è vero che non si svegliava più!

-Ciao! Chi…?- cominciò Kagome ma Inuyasha cominciò ad urlare

-BRUTTA IDIOTA! PERCHÉ NON SEI VENUTA DI LA PRIMA EH?- Kagome sussultò dallo spavento

-Inuyasha…- cominciò la madre mentre Kagome lo guardava smarrita

-IO ERO PREOCCUPATO A MORTE! E TU TE NE STAI QUI, TUTTA TRANQUILLA A FARE IL TUO SONNELLINO!-

-Inuyasha!- esclamò la madre. Kagome scattò indietro per la paura

-SEI SPREGEVOLE!- urlò Inuyasha in preda all’ira

-INUYASHA!!!!!!- urlò la madre. Kagome era un po’ stupita –Ci sono un paio di cose che prima ti dovrei dire…- cominciò la madre

-Per esempio?- chiese Inuyasha alzando un sopracciglio

-OK, visto che siano nel reparto domande, ne faccio una io è possibile?- chiese Kagome. Gli altri due annuirono –Bene…- Kagome guardò Inuyasha

-Ora te lo dirà lei con la domanda che ti farà!- esclamò la madre

-A che riguardo?- chiese Inuyasha

-Ti dirà, quello che poi ti dovrò poi spiegare io!- esclamò. Kagome imbarazzata tossì per richiamare l’attenzione su di se

-Ecco…- cominciò rivolta a Inuyasha –Tu…- lo indicò -…chi sei?- chiese. Inuyasha si bloccò e restò qualche minuto impietrito immagazzinando la domanda appena fatta da Kagome

-Stai scherzando vero?- chiese lui piano

-Perché dovrei?-

-Non… non si risponde con un’altra domanda, me lo hai insegnato tu!- esclamò lui

-Davvero?- chiese lei –Comunque hai ragione, ti ho insegnato bene…-

-Allora?- chiese Inuyasha. Kagome si fece seria e incrociò braccia e gambe

-No, non sto scherzando… ci sono dei particolari della mia vita che non ricordo, e che forse non ricorderò mai! E poi credi sul serio che per una cosa così importante io scherzi!?- esclamò Kagome. Inuyasha si avvicinò e la strattonò

-Come è possibile! Com’è possibile che non ti ricordi quello che abbiamo passato insieme?-

-Io non lo so!- esclamò Kagome guardandolo. La ragazza guardò sopra la testa di Inuyasha e lo toccò con la punta del dito -Che carine…- Inuyasha alzò le sopracciglia

-Che cavolo centrano ora le mie orecchie?-

-E che ne so, sono carine lo stesso!- Inuyasha si mise a schiena diritta

-Non stavamo parlando di questo- sbuffò

-Noi non stavamo parlando affatto perché tanto il tuo discorso sarebbe stato a senso unico visto che io non ricordo nulla di te e di tutto il resto che riguarda… veramente non so cosa, ma comunque non è questo il punto- Inuyasha alzò un sopracciglio

-Concordi vero che il tuo discorso non ha assolutamente senso?- Kagome alzò le spalle

-Se tu non capisci non è certo colpa mia- disse

-Vieni Inuyasha, credo che tu abbia bisogno di spiegazioni come ne ho bisogno anche io!- esclamò la madre precedendolo alla porta cercando di evitare un rissa trai due. Inuyasha guardò Kagome e seguì la donna

-E io?- chiese Kagome. La donna le sorrise

-Dormi piccola mia, domani Inuyasha ti riporterà dove hai vissuto per molo tempo!-

-Allora, la vostra storia era vera!- la donna annuì e uscì. Inuyasha era uscito e stava per chiudere la porta quando Kagome si ricordò di una cosa e saltò giù dal letto–I…Inuyasha!- chiamò. Lui si fermò e si sporse

-Dimmi…-

-Io…- disse alzandosi -…io ti ringrazio!- esclamò imbarazzata. Lui la guardò

-E per che cosa?- chiese preoccupato Inuyasha. La ragazza si avvicinò alla porta e si appoggiò al muro

-Mamma ha detto che sei stato tu a portarmi a casa… grazie- lui abbassò lo sguardo

-Non ringraziarmi… alla fine, non ho fatto nulla di speciale…- “Già, perché è stata tutta colpa mia se tu… hai perso un anno della tua vita…”

-Beh, buona notte…- Kagome sorrise chiudendo la porta

-Buona notte!- Inuyasha raggiunse la madre in salotto

[if !supportEmptyParas] [endif]

Poco dopo…

-E… e quindi…in poche parole, Kagome… non si ricorda niente?- la madre scosse la testa e Inuyasha si prese la testa fra le mani (Non lo aveva ancora capito!? O_O) –Accidenti! È stata tutta colpa mia e…-

-Non è stata colpa di nessuno Inuyasha…- lui la guardò -… ma, mi raccomando, per il bene di Kagome io ti supplico di non dirle niente del tuo litigio con lei, e soprattutto che è stata colpa tua! Lei si potrebbe arrabbiare ancora di più e, non vedo un buon futuro per te se questo accadesse…- scherzò la madre

-Si lo so… uff… è solo che non so come fare… cosa succederà poi se lo ricorda da sola?- la madre sospirò

-Cercherai di spiegarle tutto quello che è successo no?-

-Già…-

[if !supportEmptyParas] [endif]

La mattina dopo…

Kagome si svegliò prestissimo e si diresse fuori ad aiutare suo nonno a spazzare il cortile e ad aiutare sua madre nei lavori domestici. Inuyasha da sopra la pianta guardava Kagome

“Che amarezza…” pensò Inuyasha sospirando

-Ehi Inuyasha!- esclamò Kagome guardandolo e sventolando la mano. Lui la guardò e scese con un balzo

-Dimmi…- lei imbarazzata chiese

-Quando andiamo… si insomma…- disse guardando il cielo -…di là?- lui la guardò accigliato

-Beh… quando ti pare no?-

-Allora ci andiamo subito?- chiese entusiasta e sorridendo. Lui la guardò come se fosse un aliena (Come dice una mia cara amica che saluto: bye bye Me-chan ^_^! Nd) venuta da chissà quale epoca –Allora?-

-Va… va bene!- Kagome sorrise

[if !supportEmptyParas] [endif]

Epoca San Goku

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Inuyasha! Dove cavolo ti sei cacciato? Inuyasha!- chiamò Sango

-Inuyasha!-

-Inuyasha!- chiamarono tutti

-Sono qui!- esclamò seccato –Ma che diamine, la volete piantare! Non sono sordo!- urlò non facendosi ancora vedere

-Su Inuyasha! Non essere così aggressivo! Forse, erano solo preoccupati per te, non ti pare?- Inuyasha non rispose. Tutti rimasero agghiacciati quando Kagome e Inuyasha spuntarono da dietro

-Ka… Ka…- balbettò Miroku

-KAGOMEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!- urlò Shippo saltandole al collo e mettendosi a piangere

-Ehm… ecco… io… eh… diciamo che… cof… cof… aiuto!- esclamò. Inuyasha sospirò

-Shippo levati dai piedi, dovete sapere una cosa!- Shippo lo guardò asciugandosi le lacrime

-Sapere che cosa?-

[if !supportEmptyParas] [endif]

Poco dopo…

-EHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!! STAI SCHERZANDO VERO!!!!!!!!!! KAGOME HA PERSO LA MEMORIAAAAAAA!!!!! SI È SCORDATA TUTTO DI NOOOI!!!!!- strillarono tutti a squarciagola

-Beh… si, se la vogliamo fare tragica…-

-Tra… tra… TRAGICA!!! TRAGICA NON È NEANCHE LA METÀ, ‘TRAGICA’ NON SA NEANCHE CHE SIGNIFICA ‘CATASTROFICA’!!- gridarono Sango e Shippo

-…- Inuyasha rimase in silenzio

-Tsk, forse il suo cervello non ha reagito il colpo…- Kikyo sorrise

-Ma che ha da ridere quella… quella…- sussurrò Shippo pronto a saltarle alla gola

-Che colpo scusa?- chiese Miroku calmo azzittendo l’amico

-Il colpo che Inuyasha ha scelto me e non lei no? Ma forse voi uomini non capite questi discorsi!- esclamò Kikyo alzandosi e girandosi dall’altra parte

-Io sono una donna e capisco benissimo Kagome!- esclamò Sango alzandosi in piedi –Con il tempo ricorderà tutto… ma… tu Kikyo, che avresti fatto al suo posto? Io mi sarei già uccisa… ha reagito fin troppo bene anche!- la sfidò Sango

-Tu… misera umana…- Sango sorrise

-Misera umana io, misera umana tu… se non vado errato, hai smesso di essere una sacerdotessa proprio il giorno dell’incidente no? Dicevi che ora volevi essere umana e vivere con Inuyasha ora che la sfera era monile di Kagome!- Kikyo si morsicò le labbra

-Sono sempre superiore a te!- esclamò Kikyo

-Non lo metto in discussione ma… da umana!- esclamò Sango

-Sono molto più forte di te! Anzi, di tutti voi messi insieme!- urlò

-Se non mi sbaglio…- continuò Sango -… esattamente un anno fa, in quel punto preciso, Kagome respinse una tua freccia uccidendo Naraku. Ho avuto le allucinazioni, o è successo veramente?- tutti scossero la testa

-No, no, è successo veramente! Me lo ricordo benissimo, Inuyasha aveva urlato a Kagome di spostarsi…- Kikyo prese l’arco e una freccia puntandola verso il cuore di Kagome

-Bene, ora vedremo se ha ancora i riflessi pronti!- esclamò scoccandola. Inuyasha balzò in piedi ma non riuscì a fermarla e con una scia bianca la freccia si avvicinava sempre più a Kagome

-KAGOME!- urlarono tutti mentre sbiancavano. La ragazza si girò verso di loro vedendo la freccia avvicinarsi ad una grande velocità. La ragazza presa dal panico di mise una mano davanti agli occhi e l’altra mano davanti a se. Vedendo che non succedeva nulla Kagome guardò tra le fessure delle dita per vedere la freccia a mezz’aria davanti a lei. Kagome si allontanò spaventata, ma la freccia rimaneva lì immobile. Kagome la prese e la lasciò cadere a terra. Tutti tirarono un sospiro di sollievo

-Ma sei diventata matta!?- urlò Inuyasha –le potevi fare del male sul serio!- Kikyo non rispose e Inuyasha si avvicinò a Kagome chiedendole come stava e lei annuì

-Sto bene, mi sono solo un po’ spaventata tutto qui!- si guardò intorno –Chi è stato quell’imbranato a lanciarmi questa maledetta freccia? Lo sa che mi poteva fare male?- chiese mettendo il broncio. Kikyo guardò la coppia e strinse i pugni. Stava andando tutto storto. Kagome avrebbe dovuto morire e lei avrebbe preso il suo spirito tornando in vita. Inuyasha avrebbe dovuto scordare quella femmina e vivere da umano con lei… e ora, tutto il suo piano stava andando a monte e per chi? Per una stupidissima femmina

“Accidenti! Se l’avessi uccisa subito, se l’avessi uccisa quando ne ho avuto l’opportunità quella volta!” Kikyo si girò andandosene. Da lontano un polverone nero si avvicinava a grande velocità

-Oh no! Ci mancava solo lui!- esclamò Inuyasha esasperato

-Lui chi?- chiese Kagome. In pochi secondi un ragazzo era davanti a lei prendendole le mani

-Oh Kagome, allora sei viva! Ero così in ansia per te!- esclamò

-Ma… davvero?- chiese Kagome guardandolo sorpresa

-Levati da lì lupacchiotto!- Inuyasha gli diede un pugno in testa e il ragazzo si girò lasciando le mani di lei che lo guardava incuriosita

-Botolo ringhioso, non ti avevo visto!- esclamò sorridendo

-Lo avevo notato!- esclamò

-Che ci fai qui Koga?- chiese Sango

-Ma è naturale…- disse prendendo le mani di Kagome –Ogni giorno ero abbattuto dalla mancanza della mia amata…-

-Eh?- Kagome spostò un po’ la testa -…amata?-

-Ecco che ricomincia!- esclamò Inuyasha esasperato

-… e quando da lontano ho sentito il suo dolcissimo profumo ho cominciato a correre verso quella fragranza che diventava sempre più forte-

-Koga, sei proprio un demente!-

-Scusami tanto…- cominciò Kagome guardandolo di nuovo da capo a piedi

-Se riconosce lui e non me, le spacco la faccia!- dichiarò Inuyasha piano. Kagome alzò un sopracciglio e tutti erano col fiato sospeso su che cosa la ragazza avrebbe detto di lì a poco

-…ma tu, sei un lupo?- tutti quanti caddero a terra. Koga si rialzò a fatica

-Ma… Kagome, certo… non ti ricordi più di me?- domandò titubante. La ragazza annuì

-In realtà non mi ricordo un bel niente di questo posto!- esclamò sorridendo. Koga guardò Inuyasha con occhi di fuoco

-Che cavolo le hai fatto? Non ti è bastato un anno fa, farla so…- Inuyasha lo afferrò tappandogli la bocca mentre Kagome inarcava un sopracciglio

-Di che cavolo stava parlando?- chiese. Inuyasha sorrise

-Nulla, non stava parlando di nulla!- esclamò cercando di tenere fermo Koga –Vieni con me tu!- esclamò Inuyasha allontanandosi con Koga che si dimenava. Kagome li guardò confusa

“Ma, non ci sto capendo una mazza…” guardò il gruppo che scuoteva la testa “Ci hanno presentati ma, non riesco a ricordarmi di loro, forse il tempo mi aiuterà!” esclamò Kagome. Ad una certa distanza da lì Inuyasha lasciò Koga che riprese fiato

-Ma sei pazzo? Potevo morire soffocato lo sai?- domandò il giovane lupo

-Beh, così eviti di sparare cavolate a destra e a manca- lo guardò avvicinandosi –Sentimi bene tu, Kagome non deve scoprire nulla chiaro!? E non sarai tu a dirglielo capito?- Koga alzò un sopracciglio

-EHI KAGOME!- urlò avvicinandosi a lei –Lo sai che Inuyasha un anno fa…!- Inuyasha gli diede una botta in testa

-Taci lupo randagio- Koga si massaggiò il punto critico

-Va bene, va bene, stavo solo scherzando!- esclamò lui

-Meglio per te!- sospirò Inuyasha

-Che diamine mi ha fatto Inuyasha un anno fa?- domandò Kagome –Voglio, anzi, pretendo di saperlo!- esclamò lei avvicinandosi a Koga

-Non ho fatto niente soprattutto a te, non lo farei mai!- esclamò Inuyasha

“Ohhhhhhhhhh” pensarono tutti guardandolo in cagnesco (Che bel gioco di parole eh? Nd)

-Va beh, non esattamente…-

-Appunto!- esclamò Kagome imbronciata –io lo voglio sapere!- insistette

-Sei capricciosa!- esclamò Inuyasha

-Io non sono capricciosa!- ribatté Kagome

-Si-

-No-

-Si-

-No-

-SI! SI! SI!- urlò Inuyasha

-NO! NO! NO!- urlò Kagome infuriata

-Ho detto si!-

-E io ho detto no!- urlò Kagome

-Ah…- sospirò Miroku in sottofondo -…come si vogliono bene!-

-Dici?- domandò Sango

-Si, si, si…- annuì Miroku

-NO! NO! NO!- urlarono Inuyasha e Kagome rivolti a Miroku che diventò piccolo piccolo

-Ho detto si! si! si!-

-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!- urlò con tutta l’aria e la forza che aveva nei polmoni –NO! NO! NO! A CUCCIA!- Kagome guardò Inuyasha –Scusa, che ci fai lì per terra?- domandò divertita

-Colpa tua… dannata!- lei si corrucciò

-Io? Ma se non ti ho neanche toccato!- protestò lei

-HAI DETTO QUELLA DANNATA PAROLA STUPIDA!- urlò lui alzandosi

-MA CHE PAROLA E PAROLA? IO TI HO SOLO DETTO “No! No! No! A cuccia!”- disse lei ripetendo calma, ma Inuyasha era ancora per terra mentre Koga e gli altri si sbellicavano dalle risate

-Che cavolo ridete!?- urlò lui rialzandosi -Lo hai detto ancora!- esclamò lui. Lei sorrise

-Ehm… a… a cuccia!- esclamò lei e Inuyasha cadde a terra. Kagome sorrise -Evviva! Ora so come fargliela pagare!- sussurrò rivolta a se stessa

-Evviva un corno!- urlò lui

-Prova a dirgli ‘seduto’!-

-Sango!- urlò Inuyasha. Kagome ubbidì alla reazione di lui e Inuyasha si trovò di nuovo faccia a terra

-Ti sei tradito! Se avessi fatto l’indifferente…- sorrise Sango

-DANNATA! Ti ci metti pure tu?- vedendo che tutti ridevano compresa Kagome, Inuyasha si lasciò sfuggire un piccolo sorriso

-Ahhhh, ha sorriso, Inuyasha ha sorriso!- esclamò Shippo

-Io non ho sorriso!- urlò Inuyasha

-E invece si, l’ho visto coi miei occhi!-

-SHIPPOOOO!!!- urlò rincorrendolo –Perché non ti fai mai i cavoli tuoi!?- urlò Inuyasha

-Allora lo ammetti!- esclamò Shippo

-PIANTALAAAAAA!!!- Inuyasha lo prese cominciandogli a dare dei pugni

-AHIA!!!- urlò Shippo massaggiandosi il bernoccolo –ma ti sei rincretinito tutto d’un colpo!?-

-IO!? RINCRETINITO IO!? TU INVECE SEI…- Kagome rise ancora e si appoggiò a Sango per non cadere. Le due ragazze erano piegate in due dal gran ridere

-Grazie mille!- esclamò Shippo –Mentre voi due ridete. Inuyasha mi riempie di botte!- Kagome diventò seria e annuì

-Giusto, Sango, non ridere e tu Inuyasha, seduto!- Inuyasha venne accasciato a terra e non si mosse più dalla posizione, tanto che Kagome preoccupata gli si avvicinò imitata dagli altri

-I…Inuyasha?- lui si alzò si scatto tutto sporco e Kagome scattò all’indietro spaventata

-LA VUOI PIANTARE DI…- Inuyasha non finì la frase che Kagome scattò in piedi

-MA SEI ANDATO? MI HAI FATTO VENIRE UN COLPO! SCEEEEEEMOOOOOOOO!!!!! QUANDO FAI QUESTI SCATTI AVVERTI!!!- urlò lei. Lui alzò un sopracciglio

-Pensa per te, prima di preoccuparti per me!- esclamò lui imbronciato

-Ma io mi preoccupo per te!- esclamò lei

-Allora arrangiati sceeema!- esclamò lui –E poi perché dovrei dire proprio a te quando faccio questi scatti? Come li chiami tu…-

-Allora non hai fiducia in me?- chiese Kagome

-Io non mi fido di nessuno! Mi fidavo di una donna ed è morta imprigionandomi… dopo cinquant’anni arrivi tu, mi liberi e dopo vai in quel coso chiamato coma e ci stai per un anno… torni e non ti ricordi nulla di noi! Dimmi perché cavolo mi dovrei ancora fidare di te!- la ragazza abbassò lo sguardo

-Che amarezza, si rivedono dopo un anno… e Inuyasha la fa già piangere…- sospirò Shippo scuotendo il capo. Inuyasha guardò Kagome che in effetti aveva le lacrime agli occhi. Inuyasha si spaventò

-Perdonami… ma…- incominciò Kagome

-Ehi… non è il caso di piangere…- disse Inuyasha deglutendo

-I… io… non mi ricordo nulla di voi…non ricordo cosa abbiamo… passato insieme…. E mi dispiace… io… io vorrei ricordare ma…- disse tra un singhiozzo e l’altro

-Cagnolino testa di rapa!- esclamò Koga. Shippo si avvicinò saltandole sulla spalla e sorridendo

-Su con la vita Kagome! Sono sicuro che pian piano ricorderai e che ricorderai anche tutti i litigi fatti con Inuyasha… lo hai quasi sempre perdonato… e poi questa scena non ti ricorda qualche cosa Inuyasha? Se non fosse per le battute un po’ diverse mi sembra quasi che siamo tornati quando c’eravamo solo noi tre. Eravamo in un tempio dove c’era un monaco che allevava una bambina che aveva perso i suoi genitori, come si chiamava? Ah già, Nazuna. Lì abbiamo scoperto che Inuyasha era umano…- (Chi non ha capito a cosa mi riferisco è il fumetto 7 ^_^) disse Shippo sghignazzando mentre i suoi occhi vagavano nel passato

-Questo me lo ricordo anche io…- borbottò Inuyasha “E come scordarselo?” si chiese sorridendo. Miroku scosse la testa mentre Sango annuiva

-Però è vero che alla fine perdonavi sempre Inuyasha…- disse Miroku

-Già, una vera santa!- esclamò Sango annuendo

-Ricordate quando Inuyasha e Koga combatterono, perché Koga aveva rapito Kagome e alla fine lei lo protesse perché era gravemente ferito e Inuyasha voleva finire il combattimento, che si era interrotto a causa delle Paradisee?-

-Si, Inuyasha si era arrabbiato a morte e Kagome era tornata a casa con un…-

-“Me ne torno a casa mia scemo!”- esclamò Inuyasha imitando la voce di Kagome

-Degno di me, e alla fine?- domandò Kagome. Shippo sospirò

-Inuyasha ti chiese scusa e tu accettasti con molto entusiasmo!- Kagome alzò un sopracciglio

-Tutto qui? E io che credevo…- sospirò -… ero davvero una santa…- sospirò

-Che credevi?- domandò Inuyasha scrutandola. Kagome sorrise

-Che ti avrei detto così tanti ‘SEDUTO’ da fare andare te in coma! Chissà come mai ti ho perdonato…- si chiese pensierosa mentre Inuyasha a terra si teneva su la testa con una mano mentre con l’altra picchiettava il terreno muovendo le quattro dita. Kagome gli sorrise –Poco importa ora… comunque…- si inginocchiò -…davvero ti ho liberato?- domandò

-Sfortunatamente si- sbuffò lui

-Perché dici ‘sfortunatamente’?- lui guardò dall’altra parte

-Bah, lasciamo perdere… non spreco il fiato per una come te!- esclamò

-E allora perché parli con me?- domandò lei

-Piantala! Perché mi devi sempre contraddire?- urlò lui guardandola negli occhi

-Lo hai fatto ancora!- esclamò lei puntandogli l’indice contro

-SMETTILA!- gridò lui

-Se avete finito di fare la vostra discussione… farei vedere a Kagome il villaggio, semmai si ricorda qualche cosa!- Kaede sorrise. Kagome si alzò su

-Arrivo subito!- esclamò facendo il primo passo

-Ehi tu… io non ho finito ancora!- esclamò lui. Kagome gli mise una mano in testa

-Io si Bobi… non voglio litigare con te… torna pure dalla tua ragazza, ho visto che prima è andata via triste!- esclamò Kagome. Lui sbarrò gli occhi

-Kikyo! Accidenti, me ne sono scordato!- Inuyasha scattò in piedi cominciando a correre

-EHI! ATTENTO A NON ANDARE A SBATTERE CONTRO LA GENTE!- esclamò lei sorridendo e sventolando la mano. Lui le fece segno dell’ OK e sparì –Tipo strano Inuyasha!- esclamò Kagome mettendosi di profilo e guardando il punto in cui era sparito

-Ma non ti fa rabbia?- domandò stupita Sango –Sta andando da un’altra donna e ti ha mollato qui da sola!- Kagome alzò le spalle

-E allora? Se doveva andare dalla sua ragazza, perché fermalo… lasciamolo fare no?-

-Di la verità Kagome…- Koga le prese le mani –Lo hai fatto solo per stare con me senza cani trai piedi vero?- Kagome scosse la testa e Koga cadde all’indietro

-Ti sbagli, l’ho fatto solo perché Inuyasha voleva andare da Kikyo a scusarsi visto che si era scordato di lei!- spiegò Kagome

-Sapete, a volte mi chiedo se Kagome ci sia ancora dentro quel corpo- sospirò Sango guardandola andare via con Kaede mentre gli spigava alcune cose

-È sempre lei, tranquilla…- sorrise Miroku

-E come lo fai a dire?- domandò Sango preoccupata

-Solo Kagome sarebbe riuscita a dire a Inuyasha quella ‘parola’- gli altri annuirono

-Già, già…-

-Il cane rognoso ha trovato un’avversaria degna di tutto il suo rispetto, se ce l’ha si intende!- esclamò Koga. Tutti annuirono

-Sono d’accordo con il lupo!- esclamò Shippo

-Mmh, mmh- annuirono Sango e Miroku

[if !supportEmptyParas] [endif]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5- Inganno ***


Capitolo 5

Salve a tutti! Come va?? Sono contenta che la storia vi stia piacendo e spero la continuiate fino alla fine recensendola pure ^^ (come ho già detto i complimenti mi piacciono da morire!!). Allora, in questo chap la nostra Kagome avrà una bella fregatura! E non per modo di dire… leggete! E ditemi cosa ne pensate!! ^^

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 5

Inganno

[if !supportEmptyParas] [endif]

Siete orribili…

Mi avete pugnalato alla schiena…

Mi avete riempita di schiaffi…

Mi avete insultato…

Magari…

Avrei potuto difendermi…

Ma tradirmi è stato orribile

Peggio di tutto il resto.

Credevo di essere qualche cosa

Di essere vostra amica

E invece…

Non mi avete mai creduto…

Avete preferito credere a lei…

Grazie amici miei…

Siete proprio degni di quello stronzo di Inuyasha!

Ma ora basta…

Non importa…

Non importa più…

[Kagome]

[if !supportEmptyParas] [endif]

-…e proprio in quell’albero, mia sorella Kikyo ha imprigionato Inuyasha prima di morire e, cinquant’anni dopo tu lo hai liberato- finì Kaede indicando l’albero. Kagome si avvicinò e mise una mano sulla spaccatura dell’albero

-Proprio qui… ci stava Inuyasha?- domandò piano Kagome

-Si…- Kagome guardò intensamente l’albero poi sospirò mettendosi seduta appoggiando la schiena al Dio Albero –Che c’è Kagome?- la ragazza scosse la testa e Kaede le si avvicinò

-Non lo so… mi state simpatici tutti quanti, io vorrei ricordare ma… è come se qualche cosa me lo impedisse, e non capisco il perché. Cosa può essere successo di così grave un anno fa da farmi andare in coma e non farmi più ricordare di voi?- chiese guardandola. Kaede sospirò

-Sai… ci sono cose a volte… che è meglio non ricordare…- Kagome guardò la vecchia

-Ma io voglio sapere! Voglio ricordare ogni cosa di voi! Stare senza ricordi mi manda in bestia! E poi non posso non ricordare, non è… normale…-

-Mia sorella è morta…- Kagome la guardò

-Kikyo?-

-Si… mia sorella maggiore- Kagome alzò un sopracciglio e Kaede sorrise –So cosa stai pensando… qui, tutto è possibile. Urasue, una orchessa che praticava la magia: poteva far resuscitare una persona grazie alla terra, alle ceneri e alle ossa della persona interessata…- Kaede sospirò –…ma il suo piano fallì, il suo manichino non aveva una anima perché essa si era già reincarnata…- la guardò -…in te. Urasue ti rapì e con una soluzione speciale trasferì la tua anima al corpo privo di vita di Kikyo, tu riuscisti a riprendertelo ma… un po’ del tuo spirito rimase in lei ed è vissuta per tutto questo tempo…-

-Io? La reincarnazione di Kikyo? Secondo me ti sbagli… ci assomigliamo certo ma… questo non prova nulla!- esclamò Kagome scuotendo la testa –Ti stai sbagliando vecchia Kaede-

-Secondo te prima come hai fatto a fermare una freccia purificativa di Kikyo?-

-Fortuna, solo fortuna- Kagome si alzò in piedi –Scusami…- e se ne andò. Kaede sospirò

“Si, sei proprio tu Kagome… è un vero peccato che tu non ricordi l’amore che provavi per Inuyasha… quello si, che era vero amore” Kaede se ne andò sospirando.

Kagome intanto ripensava alle parole di Kaede

-No, non è possibile! Io non sono la reincarnazione di nessuno. Io, sono io e non sono nessun’altra!- esclamò decisa

-STA DICENDO UNA BALLA TI DICO!- la voce di Kikyo giunse alle orecchie della ragazza

-Che succede?- Kagome si avvicinò (Lo sapete vero che non si origlia? Chissà perché alla fine Kagome fa sempre lo stesso errore… mah… -_-‘’ Nd)

-Perché dovrebbe farlo?- domandò Inuyasha

-Perché ti ama e ti rivuole!- Kikyo si girò dall’altra parte in lacrime. Inuyasha scosse la testa

-Non dire stupidaggini Kikyo… lo sai che voglio stare solo con te… lo sai che ti amo…- sussurrò stringendola. Lei lo guardò

-Non voglio che ti guardi negli occhi come posso fare io, non voglio che tu sia così gentile con lei… allontanala… falla tornare a casa… è per il suo bene no? Così non ricorderà più nulla… ti prego… allontanala da te… non voglio perderti…- (Che schifo! Nd) piagnucolò. Inuyasha sbarrò gli occhi

-Ma Kikyo… quello che mi chiedi è impensabile… non posso comportarmi male con lei solo perché me lo hai chiesto tu… capisci? Non posso farlo… glielo devo, almeno questo… dopo quello che le ho fatto è il minimo…- abbassò lo sguardo

-Ma lo hai fatto per me, per noi! Mi hai salvata perché amavi me e non lei!-

-E questo non ti basta? Ti ho dimostrato più e più volte cosa provo per te… ho litigato con Kagome… e per colpa mia, per il mio stupido orgoglio e perché credo in te che… ho fatto il diavolo a quattro per te! E lo farei ancora, la scelta che ho fatto… la farei cento e più volte… salverei sempre te…- Kikyo gli prese il viso baciandolo delicatamente. Kagome fece un smorfia allontanandosi, non avrebbe visto oltre… quelle scene, le facevano abbastanza schifo

“Ho l’impressione di avere già visto un bacio così…” soprappensiero Kagome tornò al villaggio. Alzò gli occhi e si guardò intorno. Inuyasha era tornato, ma Kikyo non era con lui –No, ho sbagliato strada…- Kagome si girò dall’altra parte camminando velocemente pensando di nuovo a quello che avevano detto Sango e company “p-a-r-a-d-i-s-e-e = Paradisee… dov’è che l’ho già sentito?” Kagome guardò il Dio Albero e i suoi grandi rami. Seduto su quello più grosso ci stava Inuyasha “Come mai non l’ho visto prima?” Inuyasha sospirò –Ehi Inuyasha!- salutò Kagome ma Inuyasha scomparve –Una allucinazione?- si chiese Kagome –OK, ho la consapevolezza di stare ammattendo!- Kagome calciò una pietra guardando un punto indeterminato della foresta. Un luccichio la destò dai suoi pensieri e andò a raccogliere una pallina azzurra grossa come la sua mano

-Che ti succede Kagome? Sapere che non ricordi nulla della tua vita passata… ti manda su di giri?- chiese una voce profonda. La ragazza si girò di scatto mettendosi in tasca la pallina senza sapere che cosa era, sapendo solo, che lì prima Kikyo e Inuyasha si erano baciati

-E tu chi diavolo sei? Un’altra allucinazione per caso? Sai, per oggi ne ho avute abbastanza!- esclamò Kagome con una smorfia

-No, per tua sfortuna io non sono un’allucinazione…-

-E perché ‘sfortuna’?- il Demone scosse la testa

-Lasciamo perdere… il mio nome è…-

-SESSHAMARU!!!!!!!!!- Inuyasha arrivò a balzi seguito dal gruppo –Che ci fai qui? Che vuoi da Kagome?-

-Tu lo conosci?- sussurrò Kagome

-Fratellino… non sei felice di rivedermi?- Kagome dilatò gli occhi

-Fra… fra… FRATELLINO!?!?!?!?! SIETE FRATELLI? Beh, in effetti una certa somiglianza c’è…-

-Ehi! Io non sono un mezzo-demone come Inuyasha!- esclamò con disprezzo Sesshamaru

“Mezzo-demone? E che significa?” Sango, Miroku, Kaede, Shippo, Koga e Kikyo si avvicinarono alla ragazza

-Sesshamaru, fratello maggiore di Inuyasha. In confronto a Inuyasha, Sesshamaru è un Demone completo al 100%- spiegò Miroku

-Breve ma efficace!- esclamò Kagome. Miroku sorrise

-Ed ora ricominceranno con questo stramaledetto combattimento… speriamo che si diano una mossa!- sbuffò Shippo

-Vattene via Sesshamaru, qui non ti vuole nessuno…!-

-Vedo con piacere che si vogliono molto bene!- esclamò Kagome

-Si vero?- annuì Sango

-Ed è qui che ti sbagli piccolo cane bavoso… Kagome, ha bisogno di me per ricordare il suo passato, che tu stai cercando di omettere!- spiegò Sesshamaru. Kagome lo guardò storto

-Tu, non dirai proprio un bel niente!- ringhiò Inuyasha

-E pensare, che è stata tutta colpa tua se Kagome ha avuto quell’incidente…- Kagome guardò Inuyasha

“Che cosa? Ma che diavolo sta dicendo Sesshamaru?” Inuyasha abbassò gli occhi. Kagome guardò gli altri che però guardavano tutti da un’altra parte –Volete spiegare qualche cosa anche a me?- domandò Kagome –O devo andare a cercarmi le risposte da sola?- chiese. Nessuna risposta e Kagome si irritò –EHI!!!! TERRA CHIAMA EPOCA SAN GOKU! C’ E’ QUALCUUUNOOOO???- urlò

-Devi sapere…- cominciò a spiegare Sesshamaru come se non fosse successo nulla -… che prima che tu avessi quell’incidente…-

-Come fai a sapere tutte queste cose?- sibilò Inuyasha

-Mi sono informato rognoso cane bavoso…-

-Questo dispregiativo me lo devo ricordare!- sussurrò Koga. Kagome lo guardò roteando gli occhi, poi fissò di nuovo Sesshamaru, fissò il braccio mancante e delle immagini balenarono nella sua mente

-AHHHH!!!!!!!!!!!!- urlò Kagome indicando Sesshamru

-SE VUOI SPACCARMI I TIMPANI, CI SEI RIUSCITA!!- urlarono Inuyasha e Sesshamaru

-Tu…- balbettò Kagome senza ascoltare le urla dei due fratelli -… ma certo, ora mi ricordo tutto di te!- esclamò indicandolo –Stavate lottando per la Tessaiga, ma nessuno dei due riusciva a prenderla, così avete cominciato a combattere ma… io sono riuscita a prenderla e l’ho data a Inuyasha… la Tessaiga si è trasformata, e Inuyasha ti ha tagliato il braccio destro! Però tu la volevi, perché Tenseiga non uccideva le persone ma le salvava così hai sempre cercato di rubarla a Inuyasha ma lui ti ha sempre sconfitto…-

-Mi metto a piangere… si è ricordato di lui e non di me…- sussurrò Inuyasha sconsolato

-Che cosa stai blaterando?- sibilò offeso Sesshamaru –questo rognoso cane bavoso non mi ha mai battuto, se non sbaglio sono ancora vivo!-

-COME OSI!?- urlò Inuyasha dimenticandosi di quello che aveva detto

-Certo… ma visto che sei un ‘purosangue’ sei molto più tu un rognoso cane bavoso… non ti lodavi sempre di essere superiore a Inuyasha per il tuo sangue? E poi, certo sarai anche vivo… ma il solo motivo, è perché sotto sotto sei suo fratello maggiore, l’unica famiglia che gli è rimasta… e secondo me la stessa cosa vale per te… quando ne avevi avuta l’occasione tanto tempo fa, non l’hai ucciso definitivamente, gli hai solo lasciato una brutta ferita… a proposito, dove hai lasciato Rin e Jaken? A fare casini?- tutti la fissarono. Sesshamru scosse la testa per levarsi via certi pensieri

-No, non sono andati a fare dei casini…- sbuffò

-Sei noioso, mi ricordi tanto Inuyasha, beh, siete fratelli dopo tutto no?- scosse la testa

-E perché ti ricordo Inuyasha?- chiese sprezzante

-Perché dai sempre delle risposte monotone, le ripeti sempre! Si… no… insomma, cercate almeno di dare delle risposte più elaborate!- si lamentò Kagome –Non capisco perché dovete fare tanto i tenebrosi… non spaventate nessuno sapete?-

-Non è affatto vero che non facciamo risposte elaborate!- esclamò Sesshamaru

-Ogni tanto Sesshamaru ha ragione, che scusate ma è tutto dire!- esclamò Inuyasha con una smorfia

-A proposito, chissà perché c’è qualche cosa che non mi viene in mente…- sussurrò Kagome pensandoci sopra

-Cambi discorso?- ringhiò Sesshamaru

-Io? Affatto… pensavo solo…-

-Cambia discorso…- Sesshamaru scosse la testa. Inuyasha li guardò

-Scusate… se avete finito i vostri discorsi amorosi…!-

-Ma senti da che pulpito!- esclamò Kagome puntandogli il dito contro –Tu che pochi minuti fa ti sbaciucchiavi con Kikyo!- Inuyasha e Kikyo diventarono rossi

-Ma… ma… ma che cavolo vai blaterando?- balbettò Inuyasha nel panico –Non è affatto vero!-

-Se non è vero perché sei rosso come un pomodoro troppo maturo?-

-Che cosa?- urlò offeso Inuyasha. Lui e Kagome si guardarono

-Dov’è la sfera?- domandò Kagome. Tutti la guardarono e caddero a terra

-Ma che cavolo centra!?- urlarono tutti

-Beh, che c’è? Perché state tutti a terra come dei poveri zerbini puzzolenti?-

-E che sono gli zerbini?- chiese Inuyasha

-Dei tappeti!- spiegò Kagome

-Ehi!- esclamò Miroku

-Mi sento offeso!- esclamò Shippo

-Ragazzi… lo sapete che con voi non si possono mai fare degli scherzi? Fa anche rima…- costatò Kagome

-Si, e io sono Nobonaga Owari!- esclamò Sango

-Chi?- domandarono tutti

-Ma magari!- esclamò Kagome

-Comunque… come stavo dicendo… sono qui perché devo aiutare Kagome…-

-Chiudi la fogna…- sibilò Inuyasha

-…usa un momento la tua testolina… torna indietro di un anno… quando Kikyo ti ha imprigionato…- Sesshamaru non finì la frase ma sorrise nel sentire Inuyasha parlare, quelle parole che avrebbero messo fine allo scopo di Sesshamaru

-Chiudi la bocca! E poi quella storia non è vera! Non credo a quella storia, non ci ho creduto un anno fa, e non ci crederò adesso! Non crederò mai a quella storia!- ringhiò. Kagome sgranò per un momento impercettibile gli occhi

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-La tua adorata Kikyo… ha imprigionato Kagome nel posto in cui avevate deciso di incontrarvi… ecco perché non ha aperto bocca oggi-

[…]

-Non credo alle tue parole!-

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome si sentì mancare ma resistette, tutta la sua vita le passò davanti agli occhi. Ricordò tutto, ogni emozione, ogni parola, ogni combattimento…

-Ditemi che quello che ha detto non è vero!- implorò Kagome agli altri ma non ricevette risposta

-Ora ricordi?- domandò Sesshamaru raggiante. Kagome si portò una mano sulla guancia destra abbassando lo sguardo. Come aveva potuto fidarsi di Inuyasha? Come aveva potuto farsi quasi salvare da Inuyasha? Ma ora capiva… il dolore che aveva provato… la sofferenza nel vederli insieme… ora sapeva perché il suo subconscio, le avesse voluto far scordare quel posto

-Kagome?- azzardò Inuyasha resosi conto delle sue parole. Intanto il gruppo scuoteva la testa sapendo quello che presto sarebbe successo. Kikyo sorrise di sfuggita. Inuyasha si avvicinò

-Non ti azzardare minimamente ad avvicinarti a me!- esclamò Kagome alzando lo sguardo e un sopracciglio. Si voltò per guardare Sesshamaru diritto negli occhi e portò le braccia lungo i fianchi –Che ci hai guadagnato in tutto questo?- domandò calma

-Io niente… non è giusto non sapere il proprio passato…- Kagome si lasciò sfuggire un sorriso

-Forza, non farmi ridere… chi ti ha mandato? A te di noi te ne frega ben poco… chi è stato quell’idiota a mandarti? E semmai ti ha ricattato rapendo Rin e Jaken…- sospirò Kagome. Sesshamaru rimase impassibile -…oh, ma io credo anche di sapere chi li abbia rapiti, chi ti abbia ricattato e soprattutto dove siano…- Sesshamaru fece un passo avanti e Kagome sorrise -…non è vero Kikyo? Non sapevo mi odiassi tanto…- Inuyasha scosse la testa

-Non so di cosa tu stia parlando…- sibilò Kikyo –Possibile che tu ce l’abbia sempre con me?- domandò

-No, non sono io quella che ce l’ha con te, è esattamente il contrario… da quando sei tornata in vita per merito di Urasue, mi stai assillando come non mai, nel senso… dimmi che cavolo ti ho fatto così rimediamo subito!- Kikyo ci pensò un attimo

-Beh… è più il fatto che tu esisti… non so se mi spiego…- Kagome la fissò e sorrise

-Beh, allora devo semplicemente sparire giusto?- la donna non rispose –Se è per questo puoi stare tranquilla, io in questo posto non ci sto un giorno di più, soprattutto quando qualcuno mi ha preso praticamente per i fondelli!- sibilò fissando Inuyasha

-Io non ti ho mai preso per i fondelli!- esclamò Inuyasha spazientito. Kagome alzò un sopracciglio

-Oh! Ma hai ragione sai? Perché infatti mi sono data una sberla da sola e ho per sbaglio colpito una pietra con la testa… ma come ho potuto dimenticarmene? Infatti tu Inuyasha hai sempre preso le mie parti, hai preferito me al posto di Kikyo salvandomi la vita e quindi come potrei avercela con te?- chiese pensierosa. Kagome fece una smorfia –Ma non farmi ridere…- guardò Sesshamaru –Comunque, tornando al nostro piccolo problema…- Kagome prese fuori la pallina che aveva trovato poco tempo prima. Kikyo sbiancò e Kagome sorrise facendo roteare la pallina tra le sue mani –Che c’è Kikyo? Paura di una confessione?- Kikyo si mise la mano destra dentro la manica frugandoci dentro

-Me l’hai rubata!- l’aggredì Kikyo

-Io non ti ho rubato nulla! L’hai persa quando hai baciato Inuyasha prima, oh come eravate carini!- Kagome fece una smorfia –Per caso… prima, quando sono tornata al villaggio non eri con Inuyasha… eri andato a chiamare Sesshamaru per caso?- Kikyo si morse il labbro inferiore

-Che diritto hai di giudicarmi? Non hai nemmeno le prove! Chi ti dice che sia stata io e non tu?- chiese Kikyo

-La risposta è davanti a te Kikyo…-

-Tu?-

-No… questa…- alzò la pallina azzurra –Vediamo…- la studiò -…devo aprirla per caso?- provò a girarla… niente. Kikyo sorrise beffarda riacquistando un po’ del suo colore

-Visto?- incrociò le braccia –Quella è…-

-…una pallina magica che si può aprire solo con un ordine o un oggetto giusto?- Kikyo non rispose

-E tu come lo sai?- chiese Kaede mentre Koga stupito li guardava uno a uno

-Sapete… anche io sono stata in questo mondo…- sbuffò

-Se sapessimo dov’è la sfera… forse riusciremmo ad aprirla…- tentò Sango

-Già… se ce l’avessimo…- precisò Inuyasha. Kagome si illuminò. Kikyo tremò

-Ma io so dov’è la sfera…- sorrise chiudendo il pugno per poi riaprirlo –Ma guarda un po’ chi ho qui!- esclamò divertita Kagome

-La sfera?- Inuyasha guardò la sfera con desiderio ma si trattenne

-Allora…- borbottò Kagome. Una luce bianca avvolse la sfera e la pallina e, quando sparì…

-Si… si… signor Sesshamru…- balbettò Jaken. Rin di fianco a lui guardò Sesshamaru e scoppiando a piangere saltò alle braccia del Demone

-Ho avuto tanta paura!- esclamò Rin in lacrime. Sesshamaru tirò un sospiro di sollievo e Kikyo si morse il labbro inferiore

-Che c’è Kikyo? Paura?- chiese Kagome

-Perché dovrei?- sorrise –Non hai comunque trovato nessuna prova…- Kagome la guardò

“Che insistenza…è davvero seccante!” Kagome sorrise e si avvicinò a Rin che singhiozzava guardando la scena –Rin?- la bambina la guardò e annuì facendo capire alla donna che la ascoltava –Dimmi…chi è stato a imprigionarti?- domandò dolcemente. La bambina guardò Sesshamaru che la rassicurò con gli occhi. La bambina indicò Kikyo

-Lei… lei ha detto… che se non ti uccideva… io sarei rimasta lì per sempre… la dentro era tutto buio e c’era freddo e…- singhiozzò strofinandosi gli occhi. Kagome accarezzò la testa alla bambina dolcemente sorridendo, le parlò all’orecchio dolcemente e la bambina rise

-Non preoccuparti, ora è tutto a posto…- le accarezzò la guancia. La ragazza dopo si allontanò e la piccola tornò ad abbracciare Sesshamaru che l’aveva presa in braccio

-Allora Kikyo… ti basta come prova?- domandò Kagome. Inuyasha guardò Kikyo. Allora era vero…

“Kikyo tu… mi hai ingannato?”

-Allora quello che ha detto Kagome era vero… anche quando diceva che l’hai rapita…- disse Miroku. Kagome li guardò confusa

-Voi… voi non mi credevate?- chiese Kagome. Sango, Miroku, Kaede e Shippo non risposero

-Non è che non ti credevamo, noi…- cominciò Sango

-È che noi non ne avevamo le prove!- Kagome scosse la testa

-Non ci credo… e io che credevo che almeno voi mi avreste creduta… sono stata una stupida… una stupida a credere di avere trovato degli amici… una stupida per aver creduto che io per voi fossi qualche cosa di più che un radar cerca frammenti!- Kagome guardò Kikyo sorridendo amaramente -Complimenti… ci sei riuscita… il tuo piano perfetto mi ha fatto crollare- Kagome si voltò e si buttò dentro al pozzo in lacrime

-Complimenti a te per aver capito tutto!- esclamò Kikyo sorridendo

-Allora sei stata davvero tu… a ricattare Sesshamaru… sei stata tu a rapire Kagome quel giorno…- disse Inuyasha avvicinandosi

-Si… quello che ha detto lei è tutto vero…- confessò Kikyo impassibile -…la volevo allontanare da te… andata in quel sonno profondo lei avrebbe dovuto morire, io avrei preso la sua anima e sarei di nuovo tornata in vita… saremmo vissuti insieme per sempre, tu da umano e io da vera donna, non ci sarebbe stato più nulla che ci avrebbe separato… ma quella dannata donna è sopravvissuta e tu le sei andato dietro come un cagnolino bastonato…- Inuyasha non poteva crederci

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-Non credo alle tue parole!-

[…]

-…! Non crederò mai alle tue parole!-

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Inuyasha avrebbe tanto voluto schiaffeggiarla in quel momento ma l’impulso di scusarsi con Kagome era troppo forte e lanciando una occhiata sprezzante a Kikyo si buttò nel pozzo mentre Sesshamaru guardandolo se ne andò.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6- Addio ***


Capitolo 6

Salve! ^^ grazie a tutti per le rec! Dunque, lo so che vi sembra inverosimile che Inuyasha abbia dato lo schiaffo a Kagome comunque dovevo fare un’azione che permettesse a Kagome di odiarlo ancora di più. Un’altra cosa, vorrei che non saltaste subito alle conclusioni riguardante la coppia Kikyo\Inuyasha perché in futuro ci saranno delle svolte decisive e la storia cambierà completamente. Per ora buona lettura!

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 6

Addio

[if !supportEmptyParas] [endif]

Gli addii sono sempre i più brutti

Perché con un addio

Ti separi da una persona a te cara

Ma a volte c’è la speranza di rivederli…

[if !supportEmptyParas] [endif]

21 secolo

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome chiuse la porta dietro di se di scatto

-Bentornata so…- Kagome passò davanti a Sota senza degnarlo di uno sguardo e singhiozzando si diresse in camera sua e poi in bagno

-Che le prende?- domandò sua madre a Sota seguita dal nonno

-Boh?- Inuyasha ansante aprì la porta e la richiuse

-Dove è Kagome?- domandò prendendo fiato. La madre lo guardò e Inuyasha ricambiò lo sguardo annuendo

-Ah capisco…- la madre sospirò -…certo che è una vita difficile eh?- il nonno e Sota li guardarono

-Ehm… scusate? Potete spiegare anche a noi poveri mortali?- domandò Sota

-Kagome si è ricordata tutto…- spiegò la madre

-Oh… questo è grave!- esclamò il nonno

-È gravissimo!- precisò Sota

-Devo andare da lei- Inuyasha fece un passo in avanti ma la famiglia lo bloccò –Che c’è?- chiese pronto a scoppiare

-Non è il momento!- esclamò la madre

-Oltre al fatto che sta facendo il bagno…-

-Insomma! Non è il momento!- affermò il nonno

-Ma io…- cominciò Inuyasha

-Senza tralasciare che non ci ha rivolto la parola e stava letteralmente piangendo a dirotto!- esclamò la madre mentre tutti annuivano

-Stava piangendo?- chiese Inuyasha. Annuirono di nuovo –Ma merda!- esclamò –sono nella merda fino al collo!- esclamò mettendosi una mano sugli occhi “Che stupido che sono! Non mi ha mai mentito Kagome! E io invece… ho creduto a Kikyo, quella… che idiota che sono!” pensò arrabbiato

-Ti sbagli, molto peggio!- esclamò la madre. Inuyasha sospirò

-Già…- sbottò

-Se ti può interessare, mia sorella è appena uscita dal bagno… si sentono le madonne che sta tirando fino a qua…!- esclamò Sota divertito

-Bene… vado! Se mi va bene, avrò solo la schiena rotta in mille pezzettini con gli ossicini che mi usciranno di qua e di la!-

-Che fortuna!- esclamò Sota. Inuyasha inspirò profondamente e cominciò a salire le scale

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome aprì la porta di casa in lacrime

-Bentornata so…- Kagome senza neanche degnarlo di uno sguardo salì le scale singhiozzando e dopo aver preso la roba per cambiarsi e appoggiando sulla scrivania la Sfera, andò in bagno. Si svestì velocemente e si immerse

“Non mi credeva nessuno! E io ci sono cascata in pieno!!” Pianse, pianse tutte le lacrime che aveva e quando non ebbe più aria risalì ansimando. Uscì dalla vasca, si asciugò e si vestì per poi raggiungere la sua camera, e la vide bene, dopo tanto tempo… il letto soffice e caldo con le lenzuola pulite… l’armadio con dentro tutti i suoi vestiti… la scrivania con appoggiati sopra tutti i suoi libri e la cartella di scuola… la scuola… quanto le mancava quell’edificio con tutti i suoi compagni, le sue amiche… quanto le mancavano le uscite pomeridiano i compiti… e invece no…proprio sopra quella scrivania ci stava la causa di tutto… Kagome prese in pugno la Sfera dei Quattro Spiriti quella dove tanto tempo fa era celata nel proprio corpo

-ODIO QUESTA MALEDETTA SFERA!- urlò scagliandola contro il muro e essa si andò a posare sul letto come se nulla fosse facendola arrabbiare ancora di più –ODIO QUESTA MALEDETTA SITUAZIONE!! ODIO L’ESSERE SEMPRE FIDUCIOSA VERSO GLI ALTRI E NON RIVCEVERE MAI NULLA IN CAMBIO!! ODIO IL MIO CARATTERE!!!- Kagome buttò giù i libri di scuola, la sedia, buttò a terra l’orologio e iniziò a calciare il letto con forza. Buttò giù tutto quello che in quel momento la sua forza le permetteva. Diede un pugno al muro facendogli sanguinare le nocche –PERCHÉ? PERCHÉ IO? CHE COSA HO FATTO DI MALE? PERCHÉ DEVO ESSERE IO LA REINCARNAZIONE DI QUELLA… QUELLA…-

-Kagome?- la ragazza furente si girò pronta a spaccare la faccia a qualcuno

-Ti consiglio di andare via…- sibilò -…oggi non è giornata!- se avesse potuto Kagome avrebbe incenerito Inuyasha all’istante senza pensarci neanche un minuto. Lui fece un passo avanti –VA VIA!- urlò Kagome lui però si avvicinò di più. Kagome in preda ad una rabbia accecante cominciò ad urlare come una pazza –SEDUTO!!!! A CUCCIA!!! IDIOTA!!! SCEMO!!!! CRETINO!!! A CUCCIA! A CUCCIA! A CUCCIA! SEDUTO! SEDUTO! SEDUTO!- il pavimento era sparito. Kagome guardò Inuyasha che era completamente sotterrato. La ragazza con uno sguardo sprezzante ma in lacrime urlò –VI ODIO! NON TORNARE MAI PIÙ! STA PURE CON LA TUA MORTA! È QUELLO CHE VUOI NO!? IO NON TI FERMO DI SICURO! NON TI VOGLIO MAI PIÙ RIVEDERE!- Kagome lo scavalcò iniziò a correre ma venne fermata dalla madre

-Kagome! Che succede? Cos’era tutto quel fracasso?- Kagome si liberò dalla stretta correndo via, lontano da quella casa, lontano dai suoi problemi, lontano da tutti…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Era da un po’ di tempo che Kagome si dondolava su quell’altalena… non voleva tornare a casa… non voleva far vedere i suoi occhi gonfi per le lacrime che non volevano più smettere di scendere… non lo voleva rivedere, almeno per il momento

-Li odio…- Kagome si passò un mano sugli occhi. Sospirò rabbrividendo. Si stava facendo buio e purtroppo sapeva che dolente o nolente doveva tornare a casa. Si alzò incamminandosi lentamente immersa nei suoi pensieri. Senza neanche accorgersene si trovò davanti alla porta di casa e sospirando per l’ennesima volta entrò assicurandosi però di non aver una faccia mostruosa –Sono a casa- si sforzò di dire

-Bentornata sorellina!- sorrise Sota seguito dal resto della famiglia. Kagome si accigliò vedendo tutti sorridenti

“Mentre ero via è passato l’angelo della bontà?” si chiese preoccupata –Ciao…- guardò a terra -…Inuyasha è…- cominciò

-Si, andato via… un po’ mal ridotto…- disse il nonno

“Immagino…” pensò Kagome ricordandosi della sfuriata “Però un po’ mi sono sfogata…”

-Era molto abbattuto però… vero?- domandò la madre e tutti annuirono

-Immagino che devo andarmi a scusare con tutti vero?- chiese speranzosa per una negazione che però non ricevette. Sbuffò –Beh, ci vediamo…- si voltò andandosene senza accorgersi che l’aura della Sfera era sparita. Kagome guardò il pozzo e tossì cercando di prendere coraggio. Sospirò poi si buttò, preparandosi al peggio

[if !supportEmptyParas] [endif]

In un altro luogo

-Inuyasha… che tu sia… maledetto! Tu e quella schifosa di Kikyo! Come hai potuto? Come hai solo potuto!?- la donna che aveva appena parlato prese in braccio un bambino piangente dai capelli corvini e si buttò nel pozzo…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Dopo di lei, senza che nessuno sapesse, altre tre persone si buttarono, tutte con un ghigno malefico in volto…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Epoca San Goku

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome scavalcò il pozzo

-Uff… che faticaccia!- esclamò mettendosi seduta deglutendo –E va bene!- si alzò dirigendosi al villaggio “Sono agitata…” pensò preoccupata. Si fermò un momento… cos’ era quella stranissima sensazione? Deglutì sentendo la sfera che si affievoliva sempre di più “Che succede!? Che cavolo ci fa la Sfera qui?” ci pensò un momento “Ah, forse l’ha portata qui… Inuyasha…” pensò a denti stretti mentre l’aura della Sfera scompariva sempre di più. Un pensiero terribile balenò nella mente di Kagome “E se…” iniziò a correre, corse fino allo sfinimento e quando arrivò alla capanna entrando guardò tutti che la fissavano allibiti

-Kagome? Che succede? Cosa ci fai qui?- domandò Miroku avvicinandosi. Kagome guardò Inuyasha che fissava fuori

“Cominciamo bene…” guardò gli altri, Kikyo che sorrideva a Inuyasha che però, non ricambiava –Ehm… ecco…-

-Non eri tu quella che diceva di non venirti più a prendere?- ringhiò Inuyasha –E allora che cavolo vuoi?- Inuyasha la guardò sempre coperto dall’oscurità

-Pessimo umore oggi Inuyasha?- chiese Kagome sedendosi

-Stavo benissimo prima che qualcuno mi sfasciasse la schiena, e mi diceva tutte le parolacce possibili…-

-Beh, sempre meglio che vivere nella menzogna no?- chiese Kagome fissandolo con un sopracciglio alzato “Capelli neri?” si chiese fissando Inuyasha

-Perché mi fissi?- chiese lui scontroso

-Perché hai i capelli neri? Oggi non è Novilunio- disse Kagome

-Inuyasha è diventato umano…- disse Miroku

-Ah… ma… adesso che ci penso… non dovevi essere anche prima umano?- domandò pensierosa

-Abbiamo scoperto che il caro Inuyasha quando ha fatto la trasformazione non lo voleva veramente, ecco perché la Sfera era rimasta grande… ma ora…- Miroku gliela mostrò

-…si è rimpicciolita, quindi dovrebbe essere tutto a posto!- concluse Sango

“No… loro… io…” abbassò lo sguardo

-No, non è affatto tutto a posto… vero Kagome?- chiese Inuyasha –E così… non potrai più tornare a casa vero?- Kagome guardò ferita Inuyasha che sorrideva. Tutti si coprirono la bocca –Complimenti… sei tornata… e non puoi più andartene…- Kagome si alzò in piedi mentre le lacrime rigavano il suo viso

-Io… IO ERO SOLO VENUTA A CHIEDERVI SCUSA PER IL MIO COMPORTAMENTO… ma sembra…- si passò una mano sugli occhi -…che abbia fatto male…-

-Sembra di si!- esclamò Kikyo. Inuyasha guardò Kagome che sorrise in lacrime

-B…beh, io… io me ne vado… spe… spero che questo… sia un addio…- Kagome si voltò dall’altra parte e cominciò a correre. Sango, Miroku, Shippo e Kaede saltarono in piedi e Inuyasha fece altrettanto però rincorrendola finché non la raggiunse fermandola per un braccio

-Dove credi di andare? Non sai difenderti per niente! E sai quanti demoni pericolosi…!- Kagome si girò piangendo

-E a te cosa interessa? Mi giudichi senza sapere che mi hai spezzato il cuore! Mi critichi senza sapere che mi fai del male! Tu… tu non sai niente di me! Non sai quello che sto passando! Non sai che le tue parole mi hanno ferito più delle parole di Kikyo! Più di quello che hai fatto con lei!- si calmò un attimo –Hai sempre difeso lei… e ne ho avuto la conferma quando… hai salvato lei e non me, quel giorno di un anno fa… no Inuyasha, tu non sai quello che ho passato, non lo saprai mai…- il ragazzo rafforzò la presa

-E tu? Che ne sai di quello che ho passato quando per un anno tu… eri in quel letto?-

-Tu avevi Kikyo no? Io sono passata un anno in quel letto sognando sempre tu e lei, per un anno sono stata nell’angoscia di sapere chi eravate…- l’aggredì lei piangendo a dirotto -… e… e ora che non posso più tornare a casa… non riuscirei a vedervi sempre insieme, no… non ci riuscirei!-

-Stai dando la colpa a me?- ringhiò lui –Sei tu che hai avuto la brillante idea di tornare quando mi avevi espressamente detto che non mi volevi mai più vedere!-

-Ma io volevo chiederti solo scusa per come ti ho parlato prima a casa!- esclamò la ragazza

-Non ti lascio andare via da sola capito!?- urlò lui

-Smettila!- gridò lei e lui si zittì –Se tu fossi rimasto rinchiuso nel mio mondo, un mondo che non conosci! Anche tu ti sentiresti come me! Pensa se tu mi vedessi ogni giorno con Hojo! Anche a te non piacerebbe!- lui ci pensò un momento ma forse erano troppo impegnati nella loro discussione per vedere dei movimenti sinistri vicino al pozzo

-Illuminami!- esclamò lui –Perché sei venuta qui al pozzo?- lei lo guardò stupita e si asciugò le lacrime guardando il pozzo

-Ecco… una volta sono riuscita a tornare qui anche senza l’aiuto della sfera… è probabile che ci riesca anche questa volta… è solo un tentativo…- lui la lasciò

-Capisco… buona fortuna allora…- Kagome si avvicinò al pozzo prima che…

[if !supportEmptyParas] [endif]

21 secolo

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Mamma! Mamma! Vieni presto!- esclamò Sota

-Che c’è?- chiese la madre precipitandosi fuori seguita dal nonno

-Il pozzo! Il pozzo è esploso!-

-Cosa?-

[if !supportEmptyParas] [endif]

Epoca San Goku

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome cadde a terra mentre Inuyasha la proteggeva con il suo corpo dai detriti

-Ti sei fatta male?- chiese preoccupato aiutandola ad alzarsi in piedi

-Ma che è successo?-

-Bella domanda!- esclamò lui mentre il fumo pian piano si diradava

-Ehi! Ragazzi! Che cavolo… succede?- chiese Miroku

-Tutto bene?- chiese Kaede

-Kagome? Tutto OK?-

-Inuyasha!- Kikyo si avvicinò –Stai bene?- lui annuì

-Si, tutto bene…- silenzio

-Kagome?- Sango si avvicinò

-Il pozzo… il pozzo… non c’è più…- balbettò Kagome. Tutti fissarono il punto dove prima stava il comunicante tra il mondo di Kagome e il loro ma ora, l’unica cosa che c’era, era un buco profondissimo

-Oh porca paletta!- fu l’unico commento di Shippo

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7- Ferita ***


Capitolo 7

Salve!! Eccoci qua con il nuovo capitolo di questa storia abbastanza… incasinata! Volevo ringraziare tutti quanti per le recensioni e anche chi ha solo letto e sta tutt’ora leggendo questa fic! ^^ spero comunque che vi piaccia e che non vi farete spaventare dai numeri dei cap e dal casino iniziale perché tutti i nodi vengono al pettine!! E dopo questo piccolo intermezzo della mia saggezza sui proverbi (Eh eh… che modesta vero??) vi lascio al 7 cap. buona lettura e commenti piovete dal cielo!!!!!!!!!

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 7

Ferita

[if !supportEmptyParas] [endif]

Il sangue scorre lento…

Ferita nella pelle

Ferita nel cuore

Il primo andrà via facilmente

Non ci sarà nessun problema dopo

Il secondo non andrà mai via

Sarà un segno indelebile

Che solo la morte,

spazzerà via

Forse…

[if !supportEmptyParas] [endif]

La festa era iniziata. Si era già fatta una festa per la morte di Naraku ma… in quella festa mancava la persona più importante: Kagome che però, in quella festa era assente… presente nel corpo, ma assente nell’animo. Il colpo inferto era stato troppo doloroso e quel dolore, era in parte inferto dai suoi amici. Nessuno, si era accorto del suo dolore, anzi! Erano tutti contenti perché potevano restare ora insieme per sempre.

Kagome guardò il cielo illuminato dalle stelle e una splendente luna piena. Pensò alla scuola, ai suoi amici, alla sua famiglia. Non avrebbe mai più visto nessuno di essi ma invece, ogni giorno avrebbe visto Kikyo e Inuyasha… sempre insieme, come una vera coppia. Gli occhi le si velarono di lacrime mentre la musica delle percussioni suonava senza tregua

“No, non ce la faccio a sopportare tutto questo! Al solo pensare a quei due vicini…” calde lacrime scesero dal suo viso “Che ho fatto di male? Perché la vita ce l’ha con me?” un boato immenso assordò Kagome per qualche momento mentre la musica cessava di colpo. La ragazza si girò spaventata e venne illuminata da fiamme e fuoco: il villaggio stava completamente bruciando. Le lacrime scintillavano come non mai facendola sembrare una statua di marmo

-Kagome!- la ragazza si girò asciugandosi le lacrime

-Che… che sta succedendo?- chiese alzandosi in piedi

-Il villaggio… è… è stato attaccato…- ansimò Sango appoggiandosi sulle ginocchia e ansimando

-Inuyasha, dov’è Inuyasha? E Kaede? Dove cavolo sono finiti?- domandò Kagome ansiosa

-Loro…- cominciò Shippo

-…sono andati a fermare il Demone… ma, non credo che…- Miroku non ebbe il tempo di finire la frase che Kagome era già schizzata via

-Kagome!- i tre la seguirono seguiti a loro volta da una grande Kirara

“Cosa credi di fare Inuyasha? Ora sei umano… non sei più un mezzo-spettro!” Kagome raggiunse quella che prima doveva essere la piazza, si guardò intorno terrorizzata finché non vide Kaede e Kikyo a terra ferite e Inuyasha che si teneva in piedi a malapena –INUYASHA!- Kagome fece un passo avanti

-Sta lontana!- Kagome si bloccò all’ordine di Inuyasha. Il Demone davanti a loro aveva un lungo mantello nero avvolto in tutto il corpo, il cappuccio era alzato e il viso era coperto da esso ma, labbra sottili e curvate in un ghigno maligno erano ben visibili. Kagome si impietrì alla vista di quel Demone. Le faceva una paura matta il solo guardarlo

“Fantastico…” pensò Kagome “…non ci mancavano solo i miei problemi, ci mancava solo questo qui… fa… una paura però!”

-Ti decidi a dirmi chi sei e che cavolo vuoi da noi?-urlò Inuyasha furibondo tenendosi un braccio con una mano, probabilmente era fratturato. Nel frattempo Sango, Miroku e gli altri erano arrivati. L’uomo allargò il sorriso e alzando una mano verso di lui fece uscire delle strane lame che si diressero diritte diritte verso Inuyasha. Sango lanciò il suo boomerang che però venne tagliato in due parti come se nulla fosse. Le lame proseguirono la loro folle corsa verso Inuyasha che non riuscì a schivarle e cadde a terra senza fiato e sanguinante

-Inuyasha!- esclamò ancora Kagome. Inuyasha la fulminò e lei si fermò. Il Demone si avvicinò a Inuyasha e con un colpo secco delle dita scrocchiarono. Kagome dilatò gli occhi. L’ultima volta che qualcuno aveva fatto così, Inuyasha si era ritrovato un buco in pancia per proteggerla di nuovo. E per di più, Inuyasha era umano e il suo fragile corpo non avrebbe retto il colpo inferto. Inuyasha era stremato e non riusciva a muoversi. Kagome fece un passo avanti

“No, non succederà ancora!” lo sconosciuto iniziò la sua scesa con la mano artigliata e Kagome si mise in mezzo facendo da scudo a Inuyasha che cercava di parlare ma nessun suono le usciva dalla bocca. Lo sconosciuto fece un ghigno malefico a graffio il braccio della ragazza

-KAGOME!- urlò Shippo. Un dolore lancinante si impossessò di lei e lo sconosciuto se ne andò ridendo più che mai, inghiottito dall’oscurità. Kagome si prese la ferita tamponando il sangue, non capiva… perché non l’aveva uccisa? E soprattutto, perché un taglietto di poco conto come quello le faceva così male e le faceva venire le vertigini? Sango la aiutò ad alzarsi mentre Miroku si caricava sulle spalle Inuyasha svenuto di colpo. Kaede aiutò Kikyo a salire in groppa a Kirara. Kagome fulminò la ragazza e girandosi di scatto verso di lei Sango la mollò spaventata

-Sentimi bene tu!- Kikyo guardò Kagome

-Che ti prende, un graffio ti da alla testa?- domandò glaciale

-Inuyasha è il tuo caro amante giusto? Allora perché diavolo lo devo salvare tutte le volte io? Se lo ami tanto… la prossima volta salvagli tu la vita!- Kagome se ne andò maledicendo lei e Inuyasha per la loro stupidità e cocciutaggine mentre impallidiva sempre di più per la ferita infertagli. Arrivati ad una capanna vuota, Kagome accese un bel fuoco scoppiettante e si sdraiò rilassandosi. Miroku mise giù Inuyasha cautelamene senza cercare di fargli male e Kaede e Kikyo iniziarono subito a medicarlo mentre Sango guardava la ferita di Kagome. Shippo e Miroku andarono a prendere l’acqua fresca per dissetare i feriti

-Sto bene Sango davvero! Sono solo un po’ stanca!- esclamò Kagome mettendosi seduta

-Ma continua a sanguinare, e poi sei pallida!-

-È perché sono stanca!-insistette Kagome

-E va bene! Ma almeno lasciati medicare!- Kagome annuì e Sango fasciò con cura la ferita

-Abbiamo l’acqua!- Miroku e Shippo appoggiarono due contenitori pieni d’acqua. Kagome si appoggiò alla parete abbandonandosi al dolore e alla stanchezza

“Mi sento sempre più debole, ma perché?”

-Kagome? Come ti senti?- chiese Shippo timidamente

-Shh, Shippo. Kagome è stanca, lasciala riposare…- sussurrò Sango. Shippo annuì

-Come sta Inuyasha?- chiese Miroku preoccupato

-Bene, e meno male che è salvo!- sospirò Kikyo sorridendo

-Non grazie a te però!- sibilò Sango acida

-Che cosa?- domandarono le due sorelle

-È la verità! Non ti sei neppure degnata di ringraziare Kagome che ha rischiato la sua vita per proteggerlo! Ma a te? Cosa sarebbe importato se Inuyasha fosse morto? Di qui o di la non è importante vero?- Sango la fissò calma mentre Kikyo stringeva forte la mano di Inuyasha –E non fare tanto la vittima! Se Inuyasha non si sentisse così in colpa per te, lui non sarebbe mai diventato un essere umano, e non si sarebbe neanche messo con te!- concluse

-Lui mi ama…- sibilò Kikyo. Sango alzò un sopracciglio

-Se è quello che credi… continua a sognare Kikyo, ma la verità sappi, che fa molto male… e io credo che tu lo sappia meglio di me! Buona notte a tutti!-

-Buona notte Sango!- esclamò scioccato Miroku “La mia piccola Sango…”

-Allora faccio nanna anche io…- Shippo si sdraiò sorridendo a Kagome, poi chiuse gli occhi. Poco dopo uno alla volta si coricarono e per un attimo Kikyo che, mentre spegneva il fuoco, pensava alle ultime parole di Sango.

La mattina dopo, Kagome si svegliò che aveva la nausea e si sentiva peggio della sera precedente. Aprì gli occhi e cercò di muovere un braccio ma la vista era offuscata o completamente nera e il braccio non voleva rispondere al comando. Guardò la capanna cercando di mettere a fuoco quello che le stava intorno. Doveva essere tardi visto che non c’era nessuno tranne Inuyasha steso ancora a terra. Si guardò la ferita sul braccio destro. La garza era completamente coperta di sangue. La ragazza fece una smorfia di dolore e di disgusto. Si sentiva la testa girare e stava sudando, sicuramente aveva la febbre

“Che cavolo mi ha fatto quel Demone bastardo?” pensò Kagome pronta ad entrare in una profonda crisi

-Ehi Kagome! Era ora che ti svegliasti! Come ti senti oggi?- Shippo entrò e le corse incontro sorridendo. Lei si schiarì la gola arida come il deserto del Sarah

-Bene, anzi! In gran forma!- mentì lei con poco entusiasmo. Shippo allargò il sorriso

-Dai vieni! Andiamo al villaggio! Andiamo ad aiutare i cittadini!-

“Ma perché non mi lasci in pace Shippo?” –Come sta Inuyasha?- chiese per perdere tempo, semmai si sarebbe ripresa in quei due secondi

-Oh beh…- Shippo guardò Inuyasha che dormiva profondamente -…ora dorme, ma prima è stata una vera tragedia! Ma non hai sentito niente? Ha svegliato tutto il villaggio!- Shippo la guardò preoccupato. Kagome sorrise

-Andiamo valà!- Kagome si aggrappò alla parete e si tirò su a fatica. Traballò mentre la vista calava e la nausea la invadeva. Tutto intorno a lei diventò buio

-Ka… Kagome? Ti… senti bene? Non fare così, ho paura!- Shippo si avvicinò a lei preoccupato. Kagome però non riusciva a sentirlo, né a vederlo ma sentiva solo un senso di nausea fortissima, la testa che ronzava, la paura e poi… più niente.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome si svegliò ma lo sforzo di aprire gli occhi era troppo grande, non sapeva dov’era, né da quanto tempo era lì, ma ora voleva solo riposare e pensare se il suo cervello in fiamme glielo permetteva. Respirò a fondo quando sentì delle voci vicine che la sovrastavano

-Glielo dobbiamo dire allora? Si o no?- chiese per l’ennesima volta Sango

-E cosa gli dovremmo dire: “Ehi Kagome, la vuoi sapere la novità? Myoga ha assaggiato il tuo sangue e l’ha dovuto tutto sputare perché contiene un forte veleno che neanche lui conosce, sai forse ti ha trasmesso il veleno la ferita che ti ha fatto quel Demone!” certo, andiamo a dirgli così e va in trance tutta la vita!- sbuffò Inuyasha –E la cosa che mi fa più rabbia è che quel veleno doveva andare a me!-

-Se fosse stato così Inuyasha dopo avere ferito Kagome, sarebbe riuscito benissimo a iniettarti il veleno, l’obbiettivo di quel Demone era fin dall’inizio Kagome!- esclamò Miroku

-Che rabbia!- sibilò Inuyasha dando un pugno al terreno

-Calmati dai…- sussurrò Kikyo

“Kagome calmati, non scoppiare ora!”

-Chissà se ha degli effetti collaterali…- sussurrò Kaede

-Che cosa?- Shippo andò nel panico

“Grandeeeee, di male in peggio!” pensò Kagome sarcastica

-Comunque glielo dobbiamo dire!- insistette Sango

-Diglielo tu! Se insisti tanto!- esclamò Inuyasha

-E perché glielo dovrei dire io? Diglielo tu Miroku!-

-Per questo cose non contate su di me!- esclamò Miroku –Shippo?-

-Odio dare le cattive notizie! Kaede?-

-Tenetemi fuori!-

“Ringrazio tutti per la vostra gentilezza!” esclamò dentro di se Kagome

-Ma qualcuno glielo deve pur dire!- disse scontrosa Sango

-Io no!- esclamarono tutti

-Beh, credo che di questo non ce ne sarà bisogno, ho sentito tutto così almeno non comincerete a litigare!- ringhiò Kagome aprendo gli occhi. Il gruppo impallidì

-Kagome!- esclamò Inuyasha

-Non credo di avere cambiato nome!- protestò Kagome cercando di alzarsi

-Resta giù, hai la febbre alta!- esclamò Kaede

-Buono a sapersi! Almeno qualche cosa me la dite senza litigare!-

-Noi…-

-Da quanto tempo sono confiscata in questo letto?- domandò senza guardarli

-Da… 3 giorni…- sussurrò Shippo -…come ti senti oggi?-

-Male!- ringhiò irata –Sai Inuyasha…- cominciò fissandolo -…non credo che andrò in crisi sai?-

-Non si può mai sapere conoscendoti!- ribatté lui

-Forse allora non mi conosci abbastanza! Come sta Myoga?- chiese Kagome

-Bene, è andato in giro per cercare di recuperare delle informazioni su quel veleno… ha detto che è un miracolo che tu non sia ancora morta!- esclamò Sango

-Che fortuna!-

-Che c’è, ti sarebbe di più piaciuto morire?- domandò Inuyasha. Kagome lo guardò e si alzò di scatto facendo spaventare tutti quanti

-Sai Inuyasha, sono sempre più felice di averti salvato la vita!- Kagome si girò di scatto e cominciò a correre non curandosi affatto di avere i piedi nudi, che stava correndo sotto un temporale, che non sapeva neanche dove stava andando e che le voci di Inuyasha e gli altri la chiamavano a gran voce mentre si perdevano con il rumore torrenziale della pioggia. La ferita iniziò a bruciarle e la testa le stava scoppiando. Quando si fermò guardò il cielo scuro e nero, con uno scatto d’ira iniziò a urlare tutta la sua rabbia e la sua frustrazione. Iniziò a calciare tronchi e rami graffiandosi da tutte le parti e quando fu sfinita si accasciò al suolo piangendo e addormentandosi.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8- Una nuova e preziosa amica ***


Capitolo 8

Carissimi!benvenuti a questo chap pieno di… ecco… bella domanda… pieno di che cosa?? Beh, non ne ho la minimissima idea!! ^^ Grazie a tutti per le rec prima di tutto e poi vorrei rispondere a kate92. Dunque, non so se si capisce molto bene ma nel 6 cap c’è Kagome che pensa “Che cavolo ci fa la Sfera qui? Ah, forse l’ha portata qui… Inuyasha…” dice proprio esattamente così!! Allora, buona lettura a tutti e spero che continuiate a recensirmi in molti e le solite cazzate che vi ho già detto e ridetto e rigettato pure (che schifoooooo!!!). A prestooooooo!!!!

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 8

Una nuova e preziosa amica

[if !supportEmptyParas] [endif]

Voi…

Voi mi avete tradito

E io ora me ne sono andata

Non lo rimpiango

Non lo rimpiangerò mai…

Anche se ci rivedremo

Vi accorgerete

Che non vi tratterò mai più come prima

Si perché vi ho dato troppe possibilità

Io sono cambiata

E cambierò ancora forse

Ma non ho tempo per voi adesso

Ora che un altro muro è davanti a me

E questa volta…

Lo dovrò affrontare da sola…

[Kagome]

[if !supportEmptyParas] [endif]

La testa le doleva e un dolce profumo di fragole la invase e aprì piano gli occhi. Si guardò intorno e posò una mano sulla fronte coperta da un fazzolettino bianco e umido d’acqua. Si guardò intorno. La capanna era molto grande: di fianco a lei un altro giaciglio di paglia e a sinistra un catino pieno d’acqua. In un angolo c’era una sedia con appoggiate sopra, delle provviste di tutti i generi. L’odore di fragole proveniva da una spremuta che stava vicino a lei. Nella stanza poi c’erano altre due porte che portavano, forse, alle camere.

-Oh, allola ti sei veiata… come ti tenti oggi?- una bambina sui tre anni si avvicinò e le sorrise –Vado a camale la mamma!- esclamò per poi allontanarsi di corsa. Kagome confusa si guardò ancora intorno e poi si guardò la ferita fasciata accuratamente

-Allora mia figlia diceva il vero!- una donna seguita dalla bambina si avvicinò –Si sente bene?- domandò sorridendo

-Si… dove sono? Da quanto tempo sono qui?- chiese Kagome confusa

-Io e mia figlia ti abbiamo trovata nel bosco mentre pioveva, avevi la febbre molto alta così, visto che sono un medico ti ho portata a casa mia… sei qui da quasi due giorni, continuavi a delirare però con il mio infuso di fragole ti si è abbassata la febbre a vista d’occhio!- spiegò la donna con orgoglio. Posò una mano sulla fronte –Beh, direi proprio che non ce l’hai più!-

-In che villaggio sono?- domandò ancora Kagome

-Non siete in un villaggio! Io e mia figlia viviamo qui isolati da tanti anni perché la mia bambina è un mezzo-demone, gli abitanti non l’accettano, così viviamo qui… soccorro tutta la gente che viene da queste parti…- disse la madre triste

-Mamma? Cos’è un mezzo-demone?- la madre sorrise e le mise una mano sulla testa sorridendole dolcemente. Kagome guardò bene la famiglia. La donna era bellissima, aveva un corpo alto e slanciato, due occhi grandi e verdi e dei capelli lunghi fino alla vita biondi. La bambina di fatto suo era come la madre ad eccezione dei capelli che erano nerissimi quanto quelli di Kagome che dopo avere ascoltato la storia della bimba si rattristò molto. Kagome si mise seduta

-Forse è meglio che stiate ancora un po’ sdraiata… siete ancora debole!- Kagome sorrise

-No, sto bene… il mio nome comunque è Kagome signora!-

-Il mio nome è Christine è il nome di questa scimmia invece è Hana (=fiore)!- la donna sorrise al volto corrucciato della figlia

-Non tono una timmia mamma!- si lamentò la bimba

-Ma per me si!- la donna la prese in braccio

-Signora!- la chiamò Kagome

-Christine…- Kagome arrossì

-Christine… io… vorrei ricambiare il favore! Vorrei aiutarla in tutto quello che posso!- la donna sorrise dolcemente

-Accetto volentieri il tuo aiuto, grazie!- Kagome sorrise

-Posso iniziare subito?- domandò eccitata. La donna annuì

-Se te la senti…- Kagome annuì con vigore –E allora vieni!- la donna le porse un kimono e Kagome si vestì: sapeva che la sua divisa scolastica, non avrebbe mai più potuta metterla in pubblico.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Un mese dopo

-Christine…- la donna affannata guardò il demone

-Ciao…-

-Prendi…- gli lanciò un anello –Faglielo mettere al dito…- Christine annuì. Lui le girò la schiena

-Non… non vuoi vedere… tua figlia?- chiese, la sua voce tremava

-No, non ancora, è troppo presto…- Christine abbassò la testa

-Come ti pare…- Christine si allontanò in lacrime “Non la vuole neanche vedere… maledetto! Solo perché è un mezzo-spettro!” quando la donna fu abbastanza lontana il demone sospirò mentre i capelli argentati venivano illuminati dal sole che filtrava nel bosco

“Scusami Christine… è che non me la sento ancora”

-Signore…-

-Che vuoi?- chiese scorbutico

-Si è svegliata…-

-Bene, andiamo…-

[if !supportEmptyParas] [endif]

La ragazza intanto stava lavorando in giardino. Era quasi passato un mese da quando si era ritrovata in quel posto e cominciava a piacergli. Hana era una bambina davvero solare e allegra e Kagome si stupiva sempre di più quando pensava che era per metà un Demone. Metà Demone… queste due parole per Kagome erano una profonda ferita. Si mise le mani in tasca e ne prese fuori una pallina di vetro: la Sfera degli Shikon. L’aveva trovato pochi giorni prima nella sua divisa scolastica e ogni volta le veniva un groppo alla gola. Se la rimise in tasca cacciando via le lacrime

-Kagome!- la ragazza sorrise e si girò prendendo in braccio Hana

-Dimmi-

-Quando tolna la mamma?- chiese

-Dovrebbe tornare questa sera amore…- Hana sorrise e riprese a giocare. Da quando era entrata in quella famiglia, Christine ogni giorno se ne andava per tornare la sera con alcuni animali uccisi. Le aveva insegnato tanto sulla medicina che ora Kagome ne sapeva tanto quanto lei. La ferita della ragazza però non si era ancora rimarginata, non smetteva di sanguinare e ogni tanto le bruciava. Aveva parlato a Christine di quello che aveva sentito dire da Inuyasha e la donna aveva detto che l’avrebbe aiutata. Un forte dolore colpì la ragazza che si accasciò a terra

-Kagome?- la bambina si avvicinò spaventata. Kagome vide nella sua testa delle immagini susseguirsi. Christine… un Demone… la paura… sangue… il dolore passò e la ragazza si mise a sedere bianca come un cencio –Ka…Kagome?- balbettò spaventata la bambina. Kagome la abbracciò

-Vieni qui amore…- la ragazza si guardò la ferita preoccupata: che era successo a Christine?

-Kagome… Hana…- Kagome si girò di scatto

-MAMMA!!- urlò la bambina correndo di fianco alla donna accasciata al suolo. Kagome si avvicinò e si mise di fianco alla donna

-Christine? Christine! Rispondimi!- esclamò. La donna le porse un anello fatto di erbe

-Il veleno ti ucciderà… non toglierti l’anello per nessuno motivo… prenditi cura della mia bambina… controlla i tuoi poteri…- la donna sorrise a Hana che stava piangendo –Ti voglio bene…- la donna abbassò la mano che si rilassò

-MAMMA!!-

-Christine!!!!- urlò Kagome abbracciando la bambina che piangeva a dirotto

-Mamma! Mamma!- continuava a dire. Kagome pianse, pianse per tutto, per se stessa, per la donna, per la bambina, per Inuyasha e gli altri. In quel momento Kagome si ripromise che avrebbe fatto qualsiasi cosa per salvare quella bambina e per proteggerla e che nessuno l’avrebbe più ferita. Quella bambina in quel momento diventò la figlia di Kagome.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9- Potenzialità demoniache ***


Capitolo 8

Ohilà!! Salve a tutti!! Allora, grazie a tutti per essere qua a leggero questo cap di questa fic moooooooolto compromettente… Il titolo è un po’ ambiguo, vero?? Beh, leggere per scoprire! ^^ aspetterò con ansia le vostre rec… non vedo l’ora!!!!!!!!!!! Ah! Auguro a tutti buon Natale visto che metterò su il 10 cap la settimana prossima ^^!! J

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 9

Potenzialità demoniache

[if !supportEmptyParas] [endif]

Siamo tutti diversi

Nessuno è uguale ad un altro

Anche se ci proverai

Anche se ti sforzerai

No…

Siamo tutti diversi

E tu

Piccolo uomo

Non puoi sapere quanto questo sia difficile…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Cinque anni… un numero insolito… il cinque che indica l’instabilità beh, anche Kagome in un certo senso è instabile… la sua vita va bene, ha due bambini molto bravi che l’aiutano in tutto: Hana, che ha otto anni e il piccolo Michael che ha tre anni ma che si crede già grande e dice sempre di volerci proteggere. Il piccolo Michael è un piccolo orfanello che Kagome ha trovato davanti a casa sua in precedenza e il bambino la crede sua madre come Hana (anche se non ha mai dimenticato Christine). La ragazza in quei cinque anni non si era mai tolta l’anello come aveva promesso alla madre di Hana prima di morire. La ragazza si era scoperta con degli strani poteri: uno di questi era captare i Demoni e tutto quello che stavano facendo ed era riuscita a manovrarlo con l’aiuto dei due bambini. All’inizio stava impazzendo con tutti quei sentimenti omicida proveniente dai Demoni e li vedeva dappertutto. Poi riusciva con l’energia del pensiero a uccidere i Demoni e anche questo lo riusciva a controllare abbastanza bene. Tutto questo… male in lei aveva risvegliato la Sfera degli Shikon e Kagome con essa era riuscita a sconfiggere un’infinità di Demoni che venivano ad attaccare la casa. Ma, la cosa che la inorridiva di più era che Inuyasha era ritornato sicuramente un Mezzo-demone e avrebbe captato sicuramente il suo odore, anzi! L’odore del suo sangue. In quegli anni non li aveva mai cercati e non aveva intenzione di andarli a cercare mai. Kagome comunque, aveva continuato il lavoro di Christine e guariva i malati e li ospitava volentieri. La ragazza aveva continuato però a cercare quell’uomo incappucciato che l’aveva ferita donandole quel veleno che continuava a circolare nel sue sangue, che però non l’aveva ancora uccisa. Già l’instabilità stava nel suo sangue e aveva paura, paura del giorno in cui si fosse trasformata in un mostro se l’anello si fosse rotto, paura di diventare un mostro senza cuore veramente… Christine non le era riuscita a dire niente, ne di che cosa era fatto l’anello, ne che cosa l’avesse uccisa e neppure cosa faceva ogni giorno fuori, niente! Ecco cosa gli aveva detto niente! Solo di non togliersi mai l’anello… . La ragazza in quei cinque anni era diventata davvero molto più bella. Il suo viso aveva sempre un’ espressione pensierosa e seria tranne quando stava con i bambini. I capelli le ricadevano fino al fondo schiena raccolti solitamente in una treccia. Il suo corpo era slanciato ed era anche alta. Aveva 23 anni e suo fratello ne avrebbe compiuti presto 19. Suo fratello… chissà come stava… sua madre… suo nonno… chissà se era ancora vivo…

La ragazza sospirò guardando fuori dalla finestra. Fuori pioveva a dirotto e il cielo era scuro. Kagome sorrise

“Proprio come quella volta in cui sono fuggita da tutto e tutti… chissà cosa sarebbe successo se non avessi salvato la vita a Inuyasha” Kagome si guardò il braccio destro e se lo strinse. Faceva male. Cinque anni, e la ferita era ancora lì, proprio come se fosse stata fatta ieri l’altro -Che strana coincidenza!- mormorò

-Che cosa mamma?- la ragazza sorrise guardando quel bimbo con gli occhi neri e profondi e i capelli sempre spettinati color corvino. La faccia era da birbante e aveva sempre un largo sorriso sulla faccia

-Niente amore… pensavo!- esclamò prendendolo in braccio

-Ehi!- esclamò Hana corrucciandosi –Voglio venire anche io!- Kagome si mise in ginocchio e prese anche lei in braccio mentre i due bambini ridevano contenti

-Buoni! Altrimenti cado!- esclamò sbilanciandosi

-Attenta mamma!- eclamarono all’unisono i due bambini. Si guardarono poi si misero a ridere toccandosi a vicenda il nasino

-Siete dei bambini strani…- disse la ragazza mettendoli giù

-Io sono gande mamma! Non sono un bambino!- esclamò offeso Michael. La donna sorrise e gli mise una mano in testa

-Si, hai ragione!- Kagome e Hana si misero a ridere e Michael le guardava non capendo. Kagome si bloccò di ridere e si girò di scatto verso la porta

-Mamma?- domandò Michael stringendosi a lei

-Sh- Kagome si mise un dito sulle lebbra –Hana… prendi Michael, andate nell’altra stanza, non uscite capito?- la bambina annuì e prendendo la manina di Michael si incamminò verso la porta

-Torni vero?- chiese preoccupata. La donna sorrise

-Contaci!- la donna uscì della casa assicurandosi che i due bambini si fossero rifugiati nella stanza accanto. Fuori cercò di intravedere qualche cosa dalla pioggia, ma l’unica cosa che sentì oltre la pioggia fu una vocina

-Signorina Kagome!!!-

“Oh no…” pensò Kagome “Tutte a me… lo sapevo, lo sapevo che oggi non sarebbe stata una buona giornata… lo sapevo!” la pulce Myoga saltò sul naso della ragazza senza succhiarne però il sangue -Levati subito del mio naso se non vuoi finire male…- sibilò glaciale lei. La pulce si mise sul palmo della mano –Immagino che tu non sia venuto da solo vero?- la pulce arrossì

-Ehm…-

-Lo immaginavo!- esclamò esasperata -Ma tu guarda che sfigata che sono!- sibilò mettendosi una mano sugli occhi

-Ecco, là… ci sono...- Kagome socchiuse gli occhi infuriata fissandolo

-Non me ne frega niente- sibilò gelida

-Signorino Inuyasha! Signorino Inuyasha! L’abbiamo trovata! L’abbiamo trovata!- la pulce saltellò via preso dal panico

“Non ci credo… non può essere vero… che qualcuno lassù mi salvi, che un fulmine li colpisca in pieno vi prego…” pensò Kagome stringendo i pugni infuriata

-Smettila di succhiarmi il sangue!- esclamò una voce. La ragazza maledisse quel giorno: i giorni di pioggia erano davvero sfigati per lei! Respirò cercando di calmarsi ma mentre le figure si avvicinavano la rabbia cominciava a montare ancora, sempre di più. Uno a capo, due ragazze di fianco, un ragazzo dietro con un qualcosa sulla spalla e un animale di fianco a quest’ultimo. Kagome sbuffò molto rumorosamente e incrociò le braccia squadrando a capo a piedi il gruppo. Quando i sei la raggiunsero sfiniti e fradici, la ragazza entrò senza tanti complimenti chiudendo la porta dietro di se. Lanciò una occhiataccia alla porta e chiamò i bambini

-Bambini! Falso allarme potete uscire! Ci sono solo dei deficienti idioti!- borbottò

-Mamma! Pelché un falso allalme?- chiese il bambino facendosi prendere in braccio –Tu non fai mai elloli…-

-Lasciamo perdere, stendiamo un velo!- esclamò

-Kagome! Ci vuoi aprire!- esclamò Sango mentre bussava

-Kagome ti muovi? Siamo leggermente fradici!- esclamò Inuyasha arrabbiato; sicuramente era di pessimo umore ma lei non ci fece molto caso. La ragazza mise giù il bambino e aprì la porta trovandoseli tutti davanti

-Che c’è?- sbuffò guardandoli uno per uno

-La Sfera ce l’ha lei!- esclamò Kikyo indicandola. Kagome alzò un sopracciglio: se la portavano ancora dietro!?

-Ma tu non muori mai?- chiese acida Kagome. Shippo le saltò addosso con le lacrime agli occhi

-Credevamo fossi morta!!- urlò piangendo –Abbiamo trovato il tuo sangue per terra… così…- Kagome alzò i sopraccigli

-Non credevo che i morti camminassero! Senza offesa Kikyo- Kagome alzò gli occhi al cielo esasperata. Inuyasha guardò interdetto Kagome, quella ragazza era stata sempre sorridente, ora non li voleva neppure vedere e non gli aveva rivolto neppure la parola. Kagome indossava un Kimono blu lungo fino ai piedi e indosso a lei era veramente bellissimo. I capelli erano raccolti in una lunga treccia fino al fondo schiena

-Buongiorno a non proprio tutti!- esclamò fissando Inuyasha e Kikyo e mugugnò qualche cosa di incomprensibile

-Ehi tu! Vuoi stale ancola pel molto appiccicato alla mia mamma?- urlò arrabbiato Michael

-Già, ma chi vi credete di essere? Venite qui, come se nulla fosse, e tu stai appiccicato alla mia mamma come se nulla fosse! Davvero insopportabili i Demoni!- esclamò Hana corrucciandosi. Kagome sorrise e staccò Shippo da se mettendolo a terra

-Ma… ma… ma… MAMMA!?!?!?!?- urlò sbigottito Inuyasha. Lei alzò un sopracciglio

-Volete entrare o volete restare ancora sotto la pioggia? Non vi stavate lamentando prima!?- domandò entrando e senza prendere in considerazione la reazione degli ‘amici’. La ragazza mise a sedere i due bambini su una sedia mentre Miroku chiudeva la porta dietro di se

-Mamma?- chiese Michael –Pelché non punisci il Demone?- chiese indicando Inuyasha. La ragazza sorrise mettendo una mano sulla testa del bimbo che sorrise

-Meglio di no…-

-Perché?- chiese Hana curiosa

-Perché loro non ci faranno niente…- disse Kagome fulminandoli

-Kagome? Ci vuoi dire chi cavolo sono!?- urlò Inuyasha arrabbiato. Kagome si irrigidì e si girò con uno sguardo agghiacciante

-La mamma fa paula…- sussurrò Michael alla bambina mentre annuiva

-E a te che cavolo deve fregare?- sibilò gelida

-Non lo vuoi dire neanche a me?- chiese Sango. Kagome la guardò e sospirò chiudendo le orecchie hai bambini. Perché si lasciava sempre fregare?

-Hana è la figlia di una mia amica, Christine, che è morta a causa di un Demone quando lei aveva tre anni… Michael l’ho trovato davanti a casa mia meno di un anno fa e l’ho tenuto con me perché era un orfanello, tutto qui! Contenti?- chiese acidamente. La ragazza si bloccò un momento cercando di non crollare a terra. Strinse gli occhi morsicandosi il labbro inferiore. I due bambini la guardarono preoccupati

-Mamma?- chiamò Michael

-Ancora? Te ne è venuta un’altra?- chiese la bambina stringendole la gamba affettuosamente

-Cosa? Che c’è?- chiese Inuyasha agitato

-La mamma…- iniziò Michael

-Michael…- Kagome lo guardò

-Va bene mamma!- esclamò sorridendo e facendo dondolare le gambe seduto sulla sedia. Kagome si avvicinò alla finestra guardando la pioggia

-Eravate seguiti per caso?- chiese fissando la foresta che si estendeva davanti alla casa dopo il piccolo orticello di fragole e erbe varie

-Lo abbiamo seminato perché?- chiese Miroku

-Nulla… ho provato ad indovinare…- disse –Hana! Prepara qualche cosa da mangiare per i nostri ospiti…- ordinò

-Va bene!- esclamò Hana saltando giù dalla sedia e andando in un angolo della stanza dove aprì un piccolo mobile

-Io vado al fienile a prendere della paglia per fare dei giacigli… torno subito!- esclamò Kagome aprendo la porta e coprendosi con un mantello

-Ti do una mano?- chiese Inuyasha alzandosi

-No- sibilò Kagome –Ci riesco benissimo da sola- Kagome uscì sbattendo la porta

-Incavolata la mamma!- esclamò Michael

-E che ci vuoi fare?- Hana alzò le spalle

-Bambini…- Miroku si avvicinò e sorrise –com’è la vostra… ehm… mamma?- chiese imbarazzato. I due bambini fecero un sorriso a trentadue denti

-È incledibile!- esclamò il bambino aprendo le braccia

-È la migliore!- Hana batté le mani

-È la mamma più blava al mondo!-

-E noi le vogliamo taaanto bene!- esclamò Hana

-E poi lei uccide semple i cattivi!- esclamò il bambino sorridendo

-Cattivi? Che cattivi?- chiese Inuyasha

-MICHAEL!- urlò la bambina –No, no, no- scosse la testa –Forse questo non lo diciamo alla mamma!-

-Non dovevo dillo!- esclamò il bambino mettendosi un dito in bocca

-Che stavi dicendo?- chiese Inuyasha

-Niente!- esclamò il bambino tappandosi la bocca

-Sentimi bene moccioso!- esclamò Inuyasha

-Io non sono un mottolo!- disse offeso. Inuyasha perdendo la pazienza lo prese per il colletto

-Che cosa stavi dicendo?- domandò. Il bambino si mise a piangere

-Inuyasha! Lo hai fatto piangere! Sei contento?- urlò Sango. Inuyasha lo mollò. Sango lo prese in braccio –Scusalo piccolo… ma Inuyasha è un idiota…-

-Lo sappiamo! E anche troppo bene!- esclamò Hana apparecchiando. Il gruppo si guardò non capendo

-E come lo sapete?- chiese Sango

-Abbiamo la bocca cucita!- esclamò Michael. La bambina arrivò al posto di Kikyo

-Scusa Kikyo? Ti puoi spostare?- chiese

-Perché?- domandò Kikyo freddamente. La bambina la fulminò

-PERCHÈ ALTRIMENTI COME FACCIO AD APPARECCHIARE SE TU SEI SEMPRE TRA LE SCATOLE?- urlò la bambina scandendo bene le ultime parole. Kikyo la guardò stupita e si spostò dalla sedia dove poco prima si era seduta –Mamma mia! Proprio come diceva la mamma! Impicciona uguale a cinque anni fa eh?- sbottò la piccola andando alla cucina. La bambina tornò indietro e si mise davanti a Kikyo incrociando le braccia al petto –Scusa una cosa…- la fissò -…ma tu… perché non sei ancora morta? Va beh, sei già morta però, visto che sei così… ehm… come posso dire… bastarda? Stavo dicendo che comunque credevo che le anime dei morti ti stettero ben alla larga per questo motivo!- esclamò con aria innocente. Kikyo socchiuse gli occhi

-Modera i termini mocciosa ragazzina!- la bambina gonfiò le guance

-Buon sangue non mente!- esclamò Michael. Hana annuì

-Povera mamma, anche io mi sarei così disperata se fossi stata la reincarnazione di questa qui. Soprattutto se è impicciona, rompi cavolo, che non si sa adattare a nulla e non si sa tenere stretto il suo uomo!- scosse la testa –Che…-

-Amalezza! Si Hana, lo so, pultloppo lo so- concluse Michael

-Ehi! Ma come vi permettete mocciosi…- i due bambini si corrucciarono

-Cledevamo fossi più intelligente!- esclamò Michael

-Stupida!- esclamarono insieme –cadi persino in questi tranelli da bimbi piccoli!- Hana sbuffò seccata incrociando le braccia al petto

-Voi adulti siete ploplio degli idioti!- esclamò Michael. Hana annuì

-Proprio ciò che volevo dire io, soprattutto un certo tipo cioè, quelli che non credono agli amici ma a una povera demente solo perché “Non avevano le prove…”- scimmiottò Hana

-Stai parlando di noi per caso?- domandò incavolato Inuyasha. Hana e Michael lo guardarono stupiti

-Attidenti! E come lo hai copelto?- chiese Michael –Sai pule pentare?-

-Ma quanto ci mette Kagome?- domandò preoccupato Shippo cambiando discorso. Inuyasha guardò la porta scordandosi completamente dei mocciosi

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome si stava riparando dalla pioggia quando decise di fermarsi, si era addentrata molto nella foresta. Poco dopo gli alberi davanti a lei vennero sradicati e buttati per aria come dei ramoscelli. La ragazza sbuffò e un fumo di vapore uscì dalla sua bocca. Un orco uscì dalla foresta e le si mise davanti

-Grosso e senza cervello!- esclamò Kagome stringendosi al mantello. L’orco ruggì

-Quei bambocci mi hanno portato diritto diritto alla Sfera… hi… hi… DAMMELA!!- urlò. La ragazza si spostò di lato evitando l’attacco con facilità

-Credi di sconfiggermi così facilmente?- chiese la ragazza sorridendo -Credo che ti dovrai impegnare di più…- la ragazza tirò fuori la mano

-Come osi insultarmi ragazzina?- domandò l’orco –Chi sei tu per dirmi certe cose?-

-Provieni dal Sud vero? Allora non puoi sapere chi sono io…- la ragazza buttò a terra il mantello e l’orco l’attaccò ancora. La ragazza mise davanti a se una mano e poco dopo l’orco giaceva a terra morto… -Almeno tutto questo ha un lato positivo…- bisbigliò la ragazza fissandosi la mano

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10- I fumetti ***


Capitolo 9

Miei carissimi!!!!!! Come va?? Eh eh… dunque, in anticipo Buon Capodanno e Felice anno nuovo ^^ perché fino alla prossima settimana non esisto (^^ Oh oh… adoro le vacanze di Natale… peccato che la scuola mi ha riempito di compiti… Weeeeeeeeee!!!! -_- siiiigh)… Ringrazio tutti quelli che mi hanno recensito e sono contenta che mi seguiate in molti (Mi riempie di uno orgoglio…. Immenso!!! Oh oh…)!!!! Bene, dovete sapere che sono una ragazza particolare, e mi era venuta in mente una fic, dove Kagome e tutti gli altri scrivevano la loro storia così ho pensato: “Oh oh oh, perché non infiltrarla in questa??” Così eccoci qua con questo cap! Comunque i numeri dei fumetti sono uguali a quelli reali (Ma quelli in bianco e nero, non quelli a colori!!), quindi non preoccupatevi! Semmai se non li leggete da tanto tempo aizzo ancora una volta la vostra curiosità per rifarveli leggere!!^^ molto bene, anche per oggi è tutto!!! Ciaooooooo!!!!! E recensiteeeeeeeeeee (Ma credo lo sappiate già! Dio, come sono ripetitiva e rompiscatole! -_- strasiiiigh!!!!)

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 10

I fumetti

[if !supportEmptyParas] [endif]

C’è chi scrive

C’è chi non fa nulla

Chi disegna

Chi legge

Chi dipinge

Ogni uomo ha il proprio passatempo

C’è chi è dotato chi no

Chi è appassionato e chi no

E tu uomo misterioso?

Tu cosa preferisci?

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Aura malvagia?- Miroku e Sango scattarono in piedi e Inuyasha si precipitò alla porta seguito da tutto il gruppo e i due bambini. Raggiunsero la piccola capanna e vi entrarono guardandosi intorno. C’erano due mucche e tre vitellini, e in un angolo un mucchio di fieno. Kagome fece capolino dal mucchio di paglia

-Beh? Che vi prende? Come mai così agitati?- chiese affannosamente la ragazza squadrandoli

-Come mai così stanca?- chiese Kikyo sospettosa

-Perché è una faticaccia no?- Kagome li squadrò uno per uno “Meno male che corro veloce…” la ragazza prese un po’ di fieno –Prendetevene un po’, no Shippo, tu no… ce l’ho qui io!- la ragazza prese per mano i due bambini e uscì

-Mamma? Lo hai ucciso il cattivo?- chiese il bambino. La donna annuì

-Certo! E voi? Avete detto loro qualche cosa?- chiese preoccupata

-No, no… non abbiamo detto niente!- esclamò Hana

-Mamma? Queta tera ci leggi un’altla puntata?- chiese il bambino mentre la ragazza lo metteva sulla sedia

-Se fate i bravi si può fare…- la bambina sorrise

-E lo facciamo ascoltale anche e lolo?- chiese indicando il gruppo che stava entrando al completo

-No-

-Cosa?- chiese Miroku

-Niente, mangiate pure con comodo… io vado a prepararvi i giacigli nell’altra stanza…- Kagome prese la paglia di tutti

-E voi?- chiese Sango

-Noi abbiamo un'altra stanza…e poi non credo che oggi sia il giorno adatto per dormire fuori vero?- chiese la ragazza guardando fuori dalla finestra dove la pioggia stava cessando

-Te lo ricordi ancora?- chiese stupito Shippo

-Certo! Non è una cosa che si dimentica facilmente sai?- disse la ragazza

-Essendo Novilunio Inuyasha oggi non era nel pieno delle sue forze!- spiegò Miroku –ecco perché non siamo riusciti ad affrontare quell’orco!- Inuyasha si corrucciò

-Dillo pure apertamente Miroku, accomodati!-

-Su… su… Inuyasha!-

-Ah!- esclamò Kagome “Visto che poi ci ho dovuto pensare io!”

-Chissà prima di chi era quell’aura maligna…- disse Kikyo pensandoci su

-Non pensateci!- esclamò Kagome girandosi verso l’altra porta –In questo posto quasi ogni giorno si sente un’aura maligna, ed è sempre diversa… è una abitudine che dopo cinque anni non ci badi più!- la ragazza entrò nella stanza e chiuse la porta dietro di se.

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Che hai fatto in questi cinque anni Kagome?- chiese Sango. Lei la fissò

-Ho curato esseri umani, ho preparato infusi di tutti i generi e ho ucciso Demoni!- esclamò senza farci tanto caso

-Davvero?- chiese stupito Miroku

-E quanti?- chiese Shippo sulla spalla di Inuyasha. Lei lo fissò. Era da cinque anni che non vedeva Inuyasha umano, beh, non lo aveva visto per cinque anni neanche da Mezzo-demone, ma le dava un certo effetto vederlo da umano. Anche lui la fissava ma visto che lei gli diede una occhiata veloce lui non ci fece neanche caso. La ragazza incrociò le braccia al petto pensando. Intanto Michael e Hana si avvicinarono a Inuyasha. Michael aprì la bocca sorpreso

-Che c’è moccioso?- sibilò Inuyasha

-Ci assomigli così tanto…- pensò ad alta voce il bambino

-Chi? Cosa? In che senso? Non ho capito!- affermò. Michael si picchiettò un dito sul mento

-DEVO ANDALE IN BAGNO!!!- urlò con tutto il fiato che aveva nei polmoni

-Non urlare Michael!- esclamò Kagome –Perché lo devi sempre fare?-

-DEVO ANDALE!!- aprì la porta

-Ti accompagno?-

-NOOOO!!- Michael corse fuori. Si guardò intorno

-Michael!- esclamò una voce. Lui sorrise

-Mamma!!- gli buttò le braccia al collo e le baciò la guancia

-Oh, il mio amore!!!- la donna lo coccolò un po’

-Mamma? Ma Inuyasha assomiglia così tanto a papà! Ma pelché?-

-Lo sai il perché! Non sei un bimbo stupido tesoro!-

-Lo to! Ma quando è che ti fai vedele? Non mi piace fale così! Devo semple ulale pel falti capile che tò allivando! E poi non mi piace mentile all’altla mamma!- chiese tirandole una ciocca nera scherzando

-Mi dispiace tesoro… ma presto tutto si aggiusterà… ora vai, buona notte tesoro, ci vediamo domani sera!-

-Ti!!-

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Allora?- chiese Sango. Kagome sospirò pensandoci. Michael arrivò e si sedette vicino a Hana

-Vediamo… quando mi va bene cinque al giorno, quando mi va male… sei o sette… ci sono dei giorni invece che non ricevo nessuna di queste speciali visite…- disse distrattamente

-SEI!? SETTE!?- urlò Sango

-Che c’è? Si vede che venite dal Sud…- Kagome scosse la testa –Ma guarda te…- la ragazza diede una occhiata veloce alla porta –Uno, invece, che non viene dal Sud ma dal Nord vero?- i due bambini scattarono in piedi sorridendo

-Sempre occhio vigile eh tu?- disse una voce

-Ciao Rin!- esclamarono i due bambini vedendo la ragazzina apparire alla porta seguita da…

-Se… Se… Se… Se… SESSHAMARU!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?- Inuyasha era impallidito più del dovuto, Kikyo era rimasta a bocca aperta, Shippo non sapeva più dove aveva messo la mascella, Sango aveva gli occhi sbarrati a 360°, Miroku era rimasto un po’ perplesso. Kagome si alzò avvicinandosi al Demone

-Sei in ritardo!- esclamò sorridendo e incrociando le braccia

-Colpa mia!- esclamò la ragazzina alzando il braccio –avevo passo lento oggi…- Sesshamaru fece una smorfia

-Voi esseri umani siete lenti, dei veri lumaconi…- Kagome alzò un sopracciglio -…naturalmente ci sono le eccezioni- Kagome annuì sedendosi di nuovo

-Scoperto qualche cosa?- chiese. Lui sbuffò

-Niente! Nulla! Neanche l’ombra! Cinque anni che cerchiamo e non c’è ancora niente!- lei sospirò

-Continua a cercare, non può essersi volatilizzato no?- la ragazza si strofinò gli occhi

-Ka… Kagome?- Shippo si avvicinò –Che…-

-CHE CAVOLO CI FA LUI QUI?- urlò Inuyasha scattando in piedi indicando Sesshamaru. I tre bambini fecero un salto enorme per lo spavento

-Se non mi sbaglio questa è casa mia, e in casa mia ci entra chi mi pare, hai da rompere?- lui la fulminò

-Come mai è qui?- chiese Sango. La ragazza sbuffò

-Informazioni, mi da solo informazioni che raccoglie per me, tutto qui… cerca di giorno e la sera viene qui, mi lascia Rin e va di nuovo a cercare… non credo che ci sia bisogno di fare una strage!-

-E che va a cercare?- chiese Inuyasha cercando di calmarsi

-Fatti miei…- sibilò Kagome

-Come mai così tanti misteri? Che devi nascondere?- chiese Kikyo

-Cose che sicuramente non dirò a te!- esclamò Kagome

-Inuyasha… i Mezzi-Demoni sono proprio patetici… patetico, davvero patetico!- esclamò Sesshamaru trattenendo una risata. Quando Inuyasha si accorse di essere umano e davanti a suo fratello si spiaccicò una mano sulla fronte

-Non dirlo a nessuno- sibilò

-Tanto lo sapevo già, che vuoi?- Inuyasha lo fissò

-E da quanto?- Sesshamaru guardò il soffitto

-Dalla tua prima trasformazione, quando eri un marmocchio!- esclamò

-Non lo hai detto a nessuno vero!?- urlò Inuyasha scattando in piedi

-E anche se fosse?- lo sfidò il fratello

-Io giuro che ti ammazzo!-

-Sesshamaru… non dire cavolate e comportati da adulto in casa mia!- esclamò Kagome fissandolo diritto negli occhi. Lui la guardò con gli occhi ridotti a due fessure ma si sedette dando le spalle a tutti. Inuyasha alzò un sopracciglio –Mettiti seduto tu!- esclamò ancora la ragazza e lui ubbidì senza tanti commenti. Il gruppo guardò i tre scioccati

-Meno male…- sospirò Rin -…non lo volevo vedere con un altro buco in pancia…- disse scuotendo la testa. Inuyasha fissò la bambina che però aveva posato la sua attenzione su Hana

-Kagome?- la ragazza guardò il ragazzo

-Che vuoi?- chiese

-Posso parlarti?- chiese irritato

-Comandi!- la ragazza si alzò in piedi

-Mamma!- Michael e Hana scattarono in piedi

-Ci avevi promessi di…- la ragazza sorrise

-Torno subito… non sto via un secolo!- esclamò –Ci vediamo domani mattina Sesshamaru! Ci vediamo Jaken!- Sesshamaru si alzò e Rin scattò in piedi

-Torni vero?- piagnucolò –Non mi lasciare da sola con…- la bambina indicò Kikyo. Sesshamaru guardò Kagome poi si preparò ad attaccare Kikyo

-Frena il cavallo Sesshamaru!- esclamò Kagome –Pensa a quello che fai, sai meglio di me che non può lei, e non puoi tu!- lui respirò profondamente cercando di controllarsi

-Si, hai ragione- Inuyasha lo guardò stupito –Rin, tranquilla OK?- l’interessata annuì. Sesshamaru e Jaken chiusero la porta e sparirono nel buio

-E tu Kikyo, cerca di non fare cazzate va bene?- la donna alzò un sopracciglio –CHIARO!?- urlò. La donna scattò in piedi

-Ma sei scema!? Mi hai fatto venire un infarto!- Kagome scosse la testa

-Fai una cavolata, anzi, tutti! Un solo errore e vi ritrovate fuori col culo per terra!- ringhiò lei –Tu…- indicò Inuyasha -… se vuoi dirmi qualche cosa bene, altrimenti niente!- esclamò

-Ma io…- cominciò lui

-Allora vieni e smummiati!- esclamò aprendo la porta e uscendo con passo deciso

-O… OK!- Inuyasha la seguì. Kagome si mise seduta e lo guardò con un sopracciglio alzato

-Ebbene?-

-Perché hai chiesto aiuto a Sesshamaru e non a noi?- chiese sedendosi

-Mamma mia…- Kagome si alzò dirigendosi verso la capanna

-EHI! Dove vai?- lei si girò con uno sguardo gelido. Inuyasha rabbrividì mentre una morsa di ghiaccio gli prendeva lo stomaco

-Ascoltami bene tu! Io ti ho solo seguito perché avevi detto che avevi qualche cosa da dirmi e non da chiedermi! Soprattutto perché non ti avrei mai seguita fuori se mi avessi detto che sarei stata sottoposta ad un interrogatorio! Va al diavolo! Non so neanche perché mi sono fatta coinvolgere in questo casino! E senza contare poi che è tutta colpa tua! Fatti un po’ i fatti tuoi!- la ragazza si girò a con passo spedito se ne andò rifugiandosi nella capanna

-Mamma…-

-Andiamo dai… tutti e tre a nanna con me forza!- i tre bambini saltarono in piedi

-EVVIVA!!!- i quattro sparirono

-Notte!- esclamò Kagome entrando in un'altra porta

-Notte!- esclamarono tutti

-Porca vacca!- Inuyasha entrò dentro –C’è un casino freddo fuori!- il ragazzo si avvicinò al fuoco

-Allora?- Inuyasha guardò Sango

-Allora che? Non è successo niente, anzi! Non mi a voluto dire niente! E adesso dov’e?- chiese

-Di la, è andata a dormire con i tre bambini…-

-Non vi è sembrata… ehm… diversa?- chiese Sango cercando di scegliere le parole appropriate

-Diversa?- chiese Shippo

-Si, insomma… strana… scontrosa… gelida?-

-Questa sensazione l’ho avuta anche io!- esclamò Inuyasha ricordandosi del gelo che aveva sentito poco prima

-Beh, diciamo che è… cambiata!-

-Ma la domanda è: perché? O… da che cosa è dovuto?- tutti guardarono Kikyo –Non che a me interessi molto…-

-Era anche, molto protettiva nei confronti dei due marmocchi!- esclamò Inuyasha

-Non so… e poi tutti quei discorsi che faceva quel bambino… com’è che si chiama?- chiese Miroku. Tutti ci pensarono un momento

-Michael?- disse una voce

-Ah, già Michael… KAGOME?- Miroku scattò in piedi

-È il mio nome… in dici minuti non cambia sai?- sibilò gelida sedendosi

-E… e i bambini?- chiese Sango balbettando

-Si stanno cambiando…- disse Kagome –Domani mattina io devo andare via, vi lascio i bambini… Sesshamaru dovrebbe venire a prendere Rin domattina presto, Sango? Potresti badare a loro mentre sono via? Tornerò a mezzogiorno se mi va tutto bene!- esclamò

-Che vai a fare?- chiese Shippo

-I miei giri!- esclamò. Shippo e Inuyasha aprirono bocca –E no, non verrà nessuno con me!-

-Mamma?- Hana con un pigiama un po’ troppo lungo arrivò e si buttò tra le sue braccia e Kagome sorrise –Vieni mamma! Dai!- la bambina le tirò la manica. Miroku guardò la bambina

“Beh, chiedere che costa?” Kagome lo guardò capendo i suoi pensieri –Ehi Hana!- esclamò Miroku sorridendo. La bambina la guardò –Ti va di…-

-Dillo, e ti dovrai prendere su, pezzo per pezzo con il cucchiaino, se avrai le mani si intende e la forza- lo minacciò Kagome pronta a farlo a pezzi. Sango si spiaccicò una mano sulla fronte

-OOOOOH, sei messo maaaale, moooolto maaaale- lo prese in giro Michael che arrivò di corsa seguito da Rin che rideva

-Era…- Miroku deglutì rumorosamente -… solo per dire…-

-Lo spero vivamente- sibilò Kagome

-Mamma? Non gli dai un pugno come facevi il più delle volte?- chiese Hana sogghignando

-Si! Un destlo! Un sinistlo! Un calcio!- esclamò Michael

-Michael, il destro è l’altro braccio amore, ti sei confuso- Kagome sorrise

-Oh, si, hai ragione mamma. Ma tanto è uguale!- Michael sorrise

-Allora? Perché non gli hai dato un pugno?- chiese di nuovo Hana

-Miroku mi ha capito perfettamente vero?- chiese. Lui iniziò a sudare freddo

-Si, ho capito benissimo!-

-Bene, e voi? Che ci fate ancora qui? Via! Filate!- esclamò Kagome indicando la porta della camera. Rin sbuffò

-Uffa! E io che volevo vedere qualcuno ridotto a pezzi!- borbottò dirigendosi in camera

-Ti è andata bene!- esclamò Hana a Miroku

-HANA!- urlò Kagome

-Vado!- la bambina iniziò a correre rincorsa da Michael

-Buona notte!!!!-

-Bene, vado anche io… ci vediamo!- esclamò chiudendo la porta della camera dietro le spalle lasciando il povero ex gruppo un tantino sbigottito

-Allora mamma?- Hana si strinse la coperta al petto

-Che puntata ci racconti questa sera?- chiese Rin contenta. La donna sorrise e su un ripiano abbastanza alto prese un libricino rosso

-Un pezzo della vita della mamma! Un pezzo della vita della mamma!- canticchiò Michael. Kagome aprì la prima pagina e un sorrisetto si stampò sulla sue labbra

-Hi… hi… Rin? Hai presente che pezzo eh?- la bambina scosse il capo –Il primo taglio nel vento di Inuyasha, il tuo primo incontro con Sesshamaru e io che sono stata rapita da Koga perché doveva sconfiggere le Paradisee che avevano un frammento della Sfera!- esclamò

-Che bello! Dai leggi leggi!- la incitò Hana. Kagome si mise in mezzo hai tre che la circondarono acquattandosi contro di lei. Michael si mise tra e sue gambe e Kagome fece in modo che tutti vedessero le figure

-Allora…- la ragazza aprì la prima pagina –Il taglio nel vento…- Sesshamaru che fa vedere il suo nuovo braccio, Inuyasha che prende fuori Tessaiga l’inizio del combattimento

-Mamma? Tai che tei ploplio blava a didegnare?- esclamò Michael. Kagome sorrise

-Shhh!- esclamò Rin

-‘Sesshamaru ma tu… riesci a vedere il taglio nel vento!?’- la faccia sbigottita di Totosai comparve in un angolino con di fianco la faccia stupita di Kagome –‘Certo, è semplicissimo per me…’ ‘nonnino? Cos’è il taglio nel vento?’-

-Nonnino!? Ma mamma! Che linguaggio hai?- Hana era a bocca aperta. Kagome buttò fuori il labbro inferiore

-Sono stata anche io una ragazza sapete?- fece offesa

-Shhh- disse Rin

-…il vero segreto di Tessaiga… ‘perché non lo insegni ad Inuyasha?!’… ‘non è possibile insegnarlo, l’unico modo è imparare solo’… ‘tra noi c ‘è sempre stata una differenza di capacità sin da quando siamo nati. Povero bastardo di un mezzo spettro!!’-

-Ah- Rin fece un leggero salto di spavento nel vedere la faccia di Sesshamaru –Come mai ha quella faccia?- chiese

-Beh, era un tantino arrabbiato…-

-SHHH!- esclamarono a Rin Michael e Hana

-‘Ormai la Tessaiga… è soltanto sua…’-

-È morto?- chiese Hana

-No, l’ho curato io! E poi scusa, come farebbe a stare in piedi se fosse morto?- chiese Rin

-Beh, potrebbe essere rinato come Kikyo grazie all’aiuto di Urasue!- esclamò Hana

-Stendiamo un velo pietoso su questo discorso, se ci penso ancora mi viene il vomito!- esclamò ricordando quell’odore nauseante di erbe e medicine mentre era in quel contenitore pieno zeppo si quella cosa puzzolente

-Allola, andiamo avanti?- sbuffò Michael. Rin che salva Sesshamaru, Rin che viene uccisa dai lupi, Sesshamaru che le salva la vita e la porta via con se, e in mezzo un mucchio di risate

-‘Emani un forte odore di sangue, quante persone hai ucciso?’… ‘ho solo dato da mangiare ai miei lupi, non dire fesserie cagnolino!’… ‘cosa?’… ‘l’ha chiamato cagnolino’… ‘allora sa chi è’… ‘io odio l’odore dei cani, mi soffoca!’- i quattro risero. I due iniziarono a combattere –‘Questo Koga, usa le schegge della Sfera degli Shikon! Le ha nel braccio destro e nei piedi!’-

-Noooo!- esclamò imbronciato Michael

-Li potevi fare pestare ancora un po’ mamma!- Kagome andò avanti

-‘E perché non me lo hai detto prima?’… ‘pe, perché’… ‘allora non sei abile per niente vigliacco!’… ‘tsk! Abbaia, abbaia, intanto ti ho sbattuto a terra! E poi come si dice, con che abbaia non morde!’… ‘non mi lasciano parlare neanche un po’’… ‘sono proprio due bruti’… ‘se lo dici tu’…- alla faccia del gruppo i bambini si misero a ridere tenendosi lo stomaco. La ritirata di Koga, e il rapimento di Kagome. Alla fine, stanchi si misero a letto e Kagome appoggiò con cura il libricino numerato 20

-Mamma?- la donna si sdraiò di fianco ai bambini dopo aver spento la candela

-Si Michael?-

-A me, mi è semblato che tu e gli altli elavate affiatati, e allola pelché sei scappata da lolo? Tu non ci vuoi far leggele quella palte lì, pelché? Tu ce la lacconti solo!- chiese

-È vero, anche io ho avuto la stessa impressione. Ci sono dei pezzi della tua vita che mancano in quei libri, i numeri a volte saltano… gli hai tirati via tu?- Kagome sospirò

-Si, ci sono dei momenti della mia vita che voglio scordare bambini…-

-Ma…- cominciò Rin

-Ma, chiudete il becco! Io voglio dormire!- esclamò Hana andando in aiuto di Kagome

-OK, notte!- esclamò Rin sorridendo

-Notte!- risposero in coro

-Grazie Hana…- sussurrò Kagome che giunge ben distinto alle orecchie della bambina

-Prego…- sussurrò

“Chissà quando salteranno fuori i suoi poteri demoniaci… spero mai…” pensò Kagome sentendo che anche gli altri stavano andando a letto.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11- Il nemico ***


Capitolo 10

Ciao ragazzi! Ben venuto nell’ “esilarante” 2006!!! E naturalmente in questo nuovo cap di questa fic!! Allora, ringrazio tutti per le vostre fic e anche chi non ha recensito ma che continua comunque a leggere le avventure di Kagome e dei nostri “eroi” (che in questa storia di eroi non ha nulla [naturalmente mi riferisco a Inuyasha e compagnia bella!!]) Poi volevo dire una cosa. Capisco la vostra momentanea confusione totale, ma come ho detto è momentanea perché tutto si scoprirà mano a mano, basta solo leggere dopo tutto (eh eh…) ^_^!!! Ma basta con le parole senza senso, vi lascio a questo undicesimo cap e spero proprio che vi piaccia!

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 11

Il nemico

[if !supportEmptyParas] [endif]

Lui guarda,

lui vede,

lui ode.

Ti scruta spietato

E tu

Immobile

Non puoi reagire

Troppo impaurito

Per proseguire.

Sei la sua vittima

Puoi provare a scappare

Ma sai…

Che non ce la farai…

Mai…

[if !supportEmptyParas] [endif]

La mattina dopo Kagome si svegliò presto e cercando di non svegliare nessuno andò nell’altra stanza: in cucina. Si cambiò e andò a lavarsi al fiume non molto distante dalla casa e preparò un’abbondante colazione per tutti basata di: latte e biscotti al cioccolato per i bambini, latte e pesce per gli altri. La ragazza piano piano si avvicinò ai letti dei bambini

-Sveglia, è pronta la colazione dormiglioni!- esclamò. I tre aprirono gli occhi

-Mamma!- Michael le saltò al collo e Hana si stropicciò gli occhi

-Buongiorno!- esclamò

-È arrivato Sesshamaru?- chiese Rin sbadigliando

-Arriverà tra poco…- Kagome sorrise –Forza vestitevi alla velocità della luce che io vado a svegliare… quegli altri…- disse stringendo gli occhi

-Va bene mamma!- Kagome guardò Hana

-Hana… ascoltami bene- la bambina la guardò –Non devi farti del male OK?- Hana guardò la madre confusa

-Cosa?-

-Insomma, non devi sanguinare non devi tagliarti, niente di niente OK?-

-Perché?-

-Tu fallo e basta!- la bambina annuì e la ragazza si alzò in piedi uscendo dalla camera. I tre bambini si guardarono e strinsero le spalle poi si vestirono e uscirono per andare a fare colazione. Kagome silenziosamente entrò nella stanza. Li guardò dormire tutti, uno per uno e si stupì di non vedere Inuyasha e Kikyo vicini. Shippo teneva teneramente la mano a Sango e Miroku al centro della stanza era supino. Miroku era vicino a Sango e si teneva un braccio sotto la testa. Kikyo era la più lontana da tutti e teneva il volto verso l’alto. Inuyasha, naturalmente, non aveva usato il giaciglio e di fianco alla porta si teneva stretto alla Tessaiga. Kirara si avvicinò a Kagome che sorridendo dolcemente si inginocchiò ad accarezzarla. Kirara le si strusciò contro facendo il suo verso. Inuyasha aprì gli occhi. Davanti a lui, di profilo, Kagome accarezzava Kirara che effettivamente aveva sentito la sua mancanza

-Shh, li sveglierai tutti!- sussurrò Kagome dolce. Kirara fece il suo solito verso –Mi sei mancata tanto anche tu…- Kirara accorgendosi di Inuyasha svelto corse di fianco a lui. La ragazza la seguì con lo sguardo e quando vide Inuyasha sveglio spaventata fece un passo indietro

-Ti è… ti è mancata solo lei?- chiese lui fissandola. Kagome lo guardò mordendosi il labbro inferiore poi arrossendo uscì dicendo

-La… la colazione è… pronta, sveglia tu gli altri…- la ragazza raggiunse la cucina come una furia “Accidenti che figura!” i bambini guardando la sua faccia si bloccarono nello mangiucchiare i biscotti e di far dondolare le gambe “Chissà che cavolo avrà pensato! Dannazione! Mi sono dimostrata una debole proprio davanti a lui! Ma è possibile che io sia così sfigata?” si chiese

-Mamy?- la chiamò Hana –Perché sei tutta rossa?- Kagome la guardò e scosse la testa energicamente

-Lasciamo perdere!-

-Signor Sesshamaru!- Rin andò incontro al Demone sorridendo

-Ciao!- lo salutò Kagome dandosi ancora dell’idiota mentalmente. Lui rispose con un cenno del capo. Da una stanza uscirono Inuyasha e gli altri e Sesshamaru alzò un sopracciglio. Kagome evitò accuratamente lo sguardo di Inuyasha

-Allora… vi ho preparato la colazione! Vi lascio i bambini…- Kagome prese un piattino mettendoci del latte –Sango? Questo lo puoi dare a Kirara! OK?- la ragazza annuì –Bene…-

-Rin- disse Sesshamaru –tu resterai ancora con loro- la bambina annuì incrociando le braccia. Kagome baciò i tre bambini poi salutando ancora uscì agguantando il mantello

-A proposito!- fece capolino dalla porta –Non si entra in camera mia chiaro!?- sibilò con sguardo agghiacciante –E vi consiglio di non usare le vostre ehm… capacità in questa casa…-

-Altrimenti?- chiese Kikyo alzando un sopracciglio

-Due parole: brutta fine… ti basti! Ci vediamo a mezzogiorno più o meno… ciao!-

-Ehi! Ma viene con te?- chiese Inuyasha indicando Sesshamaru

-Problemi?- chiese glaciale. Sango scosse la testa. Kagome uscì definitivamente seguendo il Demone

-Tipa strana…- disse Miroku

-Mooolto strana!- esclamarono i tre bambini entrando nella camera della madre. Hana poi uscì dicendo

-Vi consiglio di prepararvi!- esclamò

-Per cosa?- chiese Sango

-Per lavorare no? Oggi dobbiamo: mettere a posto il campo, strappare le erbacce ecc…, andare a prendere della legna, mungere le mucche e dopo preparare il pranzo!- la bambina fischiò –Ce ne abbiamo oggi da fare!-

-E questo lo fate sempre da soli?- chiese stupita Sango. I tre bambini annuirono

-E non avete paura che i Demoni vi attacchino?- chiese la pulce Myoga

-No! La mamma fa semple una balliela!- spiegò Michael

-Una barriera?- domandò Inuyasha

-Te lo devo scrivere?- chiese Hana

-Lui non sa leggere Hana!- le ricordò Rin

-E tu come lo sai?- chiese Inuyasha

-Beh… ce lo ha detto Kagome! Anzi, ce lo diceva in continuazione perché ce ne scordavamo sempre!- esclamò Rin grattandosi la nuca –Io me ne ero già scordata!- Hana batté le mani

-Al lavoro! Dunque…- la bambina si mordicchiò il labbro –Inuyasha e Miroku vanno a prendere la legna… Kikyo, Sango e io, mettiamo a posto il campo… Shippo, la pulce, Michael e Rin vanno a mungere!-

-Cosa? Io non voglio mungere!- esclamò la pulce –Sono troppo piccolo!-

-Ci servirai lo stesso per sentire se il latte è buono!- esclamò Hana

-Che bello! Mungo! Mungo!- canticchiò Michael

-Rin? Sai vero dove sono i barili?- la bambina annuì –bene, e voi due!- indicò Miroku e Inuyasha stupiti –Non inoltratevi molto nella foresta… ci sono Demoni pericolosi!- esclamò annuendo

-Ehi!- esclamò Inuyasha –Io non prendo ordini da nessuno, tanto meno da una mocciosa come te!- lei lo fissò glaciale

-E allora va a quel paese!- esclamò uscendo –Non capisco come la mamma ti potesse volere bene anche quando ti ha salvato la pellaccia ritrovandosi per colpa tua in questo casino! Ma ora capisco perché ti detesti tanto!- borbottò facendosi sentire apposta

-Ma che immensa amalezza! Se la plossima volta lo dice più folte plesente che seccatula?- chiese Michael a Rin che scosse la testa

-Forza andiamo ad aiutare Hana valà, sempre meglio sei mani che due!- esclamò Rin spingendo il bambino che fece la linguaccia a Inuyasha

-Ehi!- Miroku si avvicinò ai bambini –Noi mangiamo e vi raggiungiamo seguiti da Inuyasha va bene?- loro lo scrutarono e annuirono uscendo e avvicinandosi a Hana

-Hanno detto che dopo ci raggiungono!- esclamò Rin rimboccandosi le maniche

-Bene!- esclamò semplicemente Hana

-Sei allabbiata?- chiese Michael. La bambina si bloccò e smise di strappare le erbacce

-No… non sono arrabbiata…- lo guardò mettendosi diritta –SONO FURIOSA!- urlò. Michael indietreggiò andando a sbattere ad una spaventata Rin –Come… cavolo… ha potuto la mamma innamorarsi di un così idiota, cretino, deficiente, stronzo, e soprattutto uno così PRESUNTUOSO! Credendosi chissà chi con quella sua aria da perfetto idiota!- esclamò –E poi a chi va dietro? A una mummia che spacca le scatole in un modo incredibile! Se avesse tagliato i ponti con quella subito, la mamma non sarebbe in questo pasticcio e Inuyasha e gli altri l’avrebbero aiutata, invece l’hanno giudicata senza sapere nulla! Nulla! Arrivano qui come se nulla fosse… e pretendono di sapere le cose! Invece, in questi cinque anni non l’hanno per niente cercata! Kikyo riusciva a sentire benissimo la Sfera da cinque anni dove la mamma ha sofferto come un cane, rischiando ogni giorno la vita per noi, per proteggerci, ci ha accontentato in tutto e noi abbiamo sempre ricambiato perché noi le vogliamo un sacco di bene e le siamo stati sempre vicino! Ma dov’erano loro quando tutto questo è successo? Dov’era quando la mamma è stata rapita? Quando si è salvata per miracolo? Dov’erano? Il sorriso della mamma è sparito proprio quando loro sono arrivati, è diventata un pezzo di ghiaccio con loro, e accidenti se ha fatto bene! DOVE ACCIDENTI ERANO QUANDO È SUCCESSO TUTTO QUESTO!?- urlò scossa dai singhiozzi –La mamma… ha sofferto tantissimo per colpa loro… di Inuyasha che non capiva niente… e di Kikyo, che era sempre trai piedi! E quando la mamma gli ha salvato la vita LUI NON L’HA NEMMENO RINGRAZIATA! MA HA DATO TUTTA LA COLPA A LEI INVECE CHE A KIKYO CHE ERA STATA TUTTA COLPA SUA! ANCHE I SUOI ‘AMICI’ NON LE HANNO CREDUTO COME LEI INVECE SPERAVA! E SEMPRE PER COLPA DI INUYASHA, la mia mamma è finita in un letto per un anno! E INUYASHA LE HA MENTITO ANCORA E ANCORA! HA SALVATO DI NUOVO KIKYO LASCIANDO LA MAMMA A SALVARGLI LA VITA… e ora lei sta di nuovo male!- strinse i pugni –LI ODIO! E LI ODIERÒ SEMPRE!- la bambina si coprì gli occhi con i palmi delle mani. Rin e Michael si misero a piangere e la abbracciarono cercando di confortarsi a vicenda

-OK, tutti calmi perché non è quello che sembra!- esclamò Miroku dopo essere rimasto un attimo stupito

-E… e tu come la chiami quella di adesso? Diciamo che quella bambina ha detto tutto quello che secondo lei doveva dirci Kagome!- esclamò Sango

-È il ‘secondo lei’ che frega!- esclamò Miroku. Inuyasha guardò a terra rimanendo zitto

-Forza Miroku, andiamo… dobbiamo prendere la legna…- Inuyasha senza guardare in faccia nessuno si avviò verso la foresta ripensando alle parole di Hana

-Oh cielo!- esclamò Kagome. Inuyasha alzò lo sguardo ritrovandosi davanti Kagome che fissava i tre bambini con dietro Jaken e Sesshamaru –Sono tornata perché ho sentito Hana urlare ma… vedo che sta bene, per modo di dire…- la donna lo sorpassò senza degnarlo di uno sguardo e si avvicinò ai tre bambini e mettendosi in ginocchio vicino a loro sorrise –Bambini?- li chiamò. Hana la guardò con occhi rossi e gonfi

-Mamma!- la bambina la abbracciò

-Cosa c’è amore mio?- chiese accarezzandole la testa

-Io mi sono tanto arrabbiata mamma…- singhiozzò

-Davvero? E perché?- chiese mentre la bambina annuiva

-Perché… Inuyasha e gli altri non capiscono niente!- esclamò Hana

“Come ti do ragione…” pensò Kagome facendo un sorrisetto (Già, come ti do ragione… Nd)

-Ti stanno facendo soffrire tantissimo come lo hanno già fatto tanto tempo fa! E ora che cominciavi a stare meglio arrivano loro, riaprendoti delle brutte ferite che hai cucito con tanta fatica nel tuo cuore! E loro non se ne accorgono! Dov’erano quando eri in difficoltà? Se lo avessero voluto davvero, loro ti avrebbero trovato con l’aiuto di Kikyo! Ah, lei, la grande donna-del-mistero! Sempre nell’angolino più remoto a scrutarti come se avessi ucciso qualcuno, sempre a romperti i cosiddetti! E Inuyasha, lui cosa fa? Ti ha ferito più di chiunque e lo fa ancora! Miroku, Sango, Myoga e Shippo invece che fanno oltre a non averti creduto? Ti riempiono di domande, e pretendono sul serio che tu gli risponda! Li odio! Mi stanno facendo arrabbiare, e non li sopporto!- esclamò Hana incrociando le braccia al petto –Perché non li mandi via?- Kagome sospirò

-Ascoltami Hana…- la donna si mise seduta e la guardò negli occhi –Io non posso negare ciò che hai detto perché… accidenti se è vero!- esclamò Kagome guardandoli, ma ebbe l’impressione che Sango impallidisse –Ma mettiti nei miei panni amore… ora come ora io posso solo ignorarli, non posso fare nient’altro capisci? Non posso mandarli via così perché mi va!-

-E allola pelché non gli dici il tuo segleto? Così lolo capiscono e ti possono dale una mano!- esclamò Michael. Il viso di Kagome si indurì

-Assolutamente no!- esclamò. Poi sorrise ai due bambini mettendogli una mano sulla testa

-Non capisco mamma! Come li puoi difendere ancora dopo quello che ti hanno fatto?- chiese Hana corrucciandosi

-Io? Difenderli? Ma sei matta? Non li difenderei mai per questa cosa!- scosse la testa –No bambini, quel gruppo che un tempo era la mia aria, ora non esiste più!- esclamò sorridendo dolcemente

-E siamo noi la tua alia?- chiese Michael sorridendo

-Voi tre siete la mia aria!- esclamò stringendoli tutti e tre –E vi voglio un sacco di bene!- esclamò –Forza! Tutti a mungere!- esclamò avviandosi verso la stalla

-E non vai più via?- chiese Rin

-No! Oggi nessuno mi allontanerà da voi tre marmocchi!-

-Non sono un malsoccio mamma! Io sono glande!- esclamò Michael corrucciandosi. Hana, Rin e Kagome si guardarono scoppiando a ridere

-Ehi Sesshamaru? Ci vai tu per favore in giro?- chiese ridendo. Lui annuì

-Ciao!- esclamarono i tre bambini entrando nella capanna. Kagome li aiutò a mungere sotto lo sguardo di Kikyo, Sango, Shippo e Myoga… Inuyasha non era riuscito a reggere il colpo e se ne era andato con Miroku a prendere la legna senza proferire parola

-Chissà di che segreto parlava…- sussurrò Sango. Shippo scosse la testa

-Non lo so… Myoga? Cosa ne pensi?- la pulce ci pensò un attimo poi alzò le spalle

-Non ne ho idea- disse sinceramente

-Io la ammazzo! Avete visto come ci ha trattato?- sibilò Kikyo

-Veramente questo è iniziato per colpa tua!- ribatté Shippo –Se tu non ti fossi portata a let…-

-NON È POS-SI-BI-LE! – urlò Kagome scattando in piedi –Possibile che ogni volta che si vedono… razza di idioti!- la ragazza fece dietro front e seguita dai tre bambini si diresse verso la porta –Scansatevi…- sibilò glaciale

-Mamma?- il gruppo si spostò su due lati per far passare una Kagome leggermente alterata

-Giuro che ne ammazzo uno…- disse inoltrandosi nella foresta. Sango iniziò a correre raggiungendola seguita da Kikyo e Shippo –Oggi ne ammazzo uno…- continuava a ripetere

-Che succede?- chiese Sango. Kagome si bloccò

-Ecco che succede!- esclamò indicando… Inuyasha e Koga che combattevano –Illuminami Sango chi faccio fuori?- chiese –Inuyasha-sono-sempre-più-idiota o Koga-il-deficiente-che-lo-resterà-per-sempre?- i tre bambini dietro di loro ridacchiarono

-Sono uno più stupido dell’altro, a te la scelta!- esclamò Sango alzando un sopracciglio mentre sentiva gli insulti che si lanciavano Inuyasha e Koga

-Wow! Un combattimento vero e proprio tra Inuyasha e il lupo!- esclamò Rin eccitata

-Che bello! Che bello!- canticchiò Michael

-Forza! Uccidetevi a vicenda!- esclamò Hana. Sango e Kikyo li guardarono male e Kagome li fulminò e i tre bambini a quell’occhiata si zittirono subito facendosi piccoli piccoli. Kagome furente guardò i due prendendosi il braccio destro che le cominciava a far male

-Dannato Botolo ringhioso! Tutto qui quello che sai fare?- chiese Koga

-Zitto lupastro e difenditi!- Inuyasha lo attaccò con la sua potente spada

-Zitti!!!!! Fermi!!!!!- tutto si bloccò all’urlo di Kagome. Nessuno respirava e i due caddero a terra. Koga la fissò poi avvicinandosi le prese le mani

-Oh, come mi sei mancata!- esclamò

-Levami subito quelle mani di dosso idiota!- sibilò gelida. Lui la mollò stupito –Giuro che se vi vedo ancora combattere vi ammazzo tutti e due! CHIARO!?- i due scattarono sull’attenti e annuirono –bene…- guardò i tre bambini –e voi… Raus!- i bambini scapparono via e Kagome li seguì con lo sguardo. Lanciò uno sguardo sprezzante a Koga –Dimmi Koga… che diamine fai tu qui?- chiese

-Io… ecco… io…- la ragazza lo fulminò

-Senti…- sibilò cercando di mantenere la calma –…non ho tutto il giorno,come puoi ben vedere, e vedi di non farmi incavolare, non è giornata…-

-Io ho sentito l’odore del tuo sangue e… mi sono preoccupato… è… strano…- balbettò. Lei alzò un sopracciglio e guardò il braccio destro. Tutti la fissarono e Inuyasha si grattò la fronte

“Io non ho sentito odore di sangue…” pensò

-Strano?- chiese –In che senso strano?-

-Beh, aveva… un non so ché di diverso…- Kagome lo fulminò –Non saprei come dire… c’era… un’ ostacolo, ecco! Un’ ostacolo!- Kagome alzò le spalle

-Sono commossa da tanta preoccupazione! Ma io sto benissimo, sto straordinariamente bene. Ho una casa bellissima, due bambini fantastici che mi credono la loro mamma che sono intelligentissimi e sanissimi, una bambina di cui mi prendo cura, un lavoro che mi piace. Come vedi va tutto benissimo- annunciò prima di agghiacciarlo con una occhiata –Sentimi molto attentamente… tu ora, giri la tua coda, e sparisci dalla mia vista alla velocità della luce prima che io ti faccia andare alla velocità della luce a calci nel fondoschiena…- la ragazza sillabò molto bene quelle parole

-Stai ancora con questo Botolo ringhioso Kagome?- chiese Koga guardando di sottecchi Inuyasha che gli stava di fianco. Kagome si grattò la testa, lo guardò e limitò la distanza che c’era trai due, sorrise

-Oh Koga…- respirò -Che cavolo ti salta in mente!? Credi sul serio che io sia così stupida?- la ragazza lo guardò come se stesse per vomitare –Voi uomini non avete per niente tatto!- esclamò corrucciandosi –E-O-R-A S-P-A-R-I-S-C-I!- Koga che era indietreggiato alla sfuriata di Kagome deglutì e girando i tacchi si incamminò

-Ma veramente…- iniziò Inuyasha alzando un dito

-SEDUTO!-

-Bauu!- esclamò Inuyasha cadendo a terra. Kikyo lo soccorse subito ma lui la scartò allontanandosi fulminandola

-E tu… MUOVITI!- urlò rivolta a Koga che iniziò a correre sparendo dalla vista di tutti in pochi secondi –Bene…- Kagome si incamminò verso casa –Oh su Inuyasha… anche se non sei più abituato, non c’è bisogno di fare tutte questo moine…- sbuffò

-Ma che moine e moine! Non me lo aspettavo, tutto qui!- disse lui alzandosi

-Seduto!- lui cadde ancora a terra

-Ahi- disse Miroku

-Neanche questa te l’aspettavi immagino!- esclamò Kagome sorridendo furba

-Già…- mugugnò lui

-Ma la vuoi piantare? Smettila di dirgli quella parola! Gli fai male e a me non va giù!- esclamò Kikyo mettendosi davanti a Inuyasha. Kagome alzò un sopracciglio

-Mi perdoni mia signora, giuro che non lo farò mai più!- esclamò in falsetto Kagome –Ti può andare bene come risposta?- domandò gelida. Lei annuì

-Si, ma poi ti devi inginocchiare!- Kagome fece un passo verso di lei

-Attenta a ciò che dici Kikyo… non fare l’errore di sottovalutarmi! Non sono più la ragazzina stupida che non sa neanche tendere l’arco!- sibilò. Kikyo la guardò senza parole e Kagome arricciando il naso disgustata e se ne andò

-Complimenti Kikyo, dici sempre le cose al momento opportuno!- esclamò Miroku scuotendo la testa. Kagome raggiunse la casa quando vide sbucare Sesshamaru

-Sesshamaru?- chiese stupita la ragazza -ma non è un po’ presto? Sei via da sole due ore!-

-So il nome!- esclamò lui. Lei si fece seria e si avvicinò prendendolo per la pelliccia mentre arrivavano il resto del gruppo

-Vieni, c’è troppa gente qui…- sussurrò lei trascinandolo velocemente nella direzione opposta da dove provenivano Inuyasha, Miroku, Kikyo, Shippo e Sango. I primi quattro si fermarono ma Sango seguì Sesshamaru e Kagome

-Dove vai?- chiese Miroku ma Sango proseguì senza voltarsi indietro

“Voglio vederci chiaro in questa faccenda!”

-Stai sanguinando…- costatò Sesshamaru guardando il braccio di Kagome –Possibile che non ti guarisca quella dannata ferita?- Kagome sbuffò dopo che si furono fermati

-Si, me ne ero accorta di stare sanguinando sai? Ma ormai ciò fatto l’abitudine! Spara il nome, dove, come, quando e perché!- esclamò lei

-Diciamo che io mi ero allontanato da Jaken…- Kagome si sedette e Sesshamaru guardò nella direzione di Sango facendogli cenno di rimanere ferma -… e… è stato attaccato… sono corso in suo aiuto… ho torturato il Demone… ha detto una cosa sbagliata…- disse lui

-Cioè?- chiese la ragazza

-‘Il mio signore la farà diventare come noi’… un lavoro del genere, e anche se non l’ho capita benissimo… insomma, l’ho torturato e prima di ucciderlo mi sono fatto dire il suo nome, alla fine non mi voleva dire più nulla così l’ho ucciso!- lei sorrise

-Grande Sesshamaru, degno di te!- esclamò alzandosi in piedi mettendosi le mani sui fianchi

-Ho avuto una brava maestra!- esclamò lui senza farci tanto caso

-Il nome Sesshamaru, non farmi ripetere, odio ripetere…- sibilò –E sai, cosa ti è successo l’ultima volta- lui sorrise sbiancando

-Si, purtroppo ricordo…- lei si avvicinò

-Se vuoi ti rinfresco la memoria!- esclamò freddamente

-No grazie!-

-Allora?-

-Cosa?-

-Il nome!- esclamò lei perdendo la pazienza

-Il suo nome è… Hon…-

-Wow… e sei sicuro che sia proprio lui?- lui annuì -Come fai ad esserne così sicuro?-

-Aveva quel simbolo sul braccio- la ragazza scosse la testa scoprendosi il braccio guardandosi quel taglio che mano a mano che gli anni passavano si trasformava in un tatuaggio nero. Sembrava la Sfera dei Quattro Spiriti ma era nera con dietro un spicchio di Luna. Sango socchiuse gli occhi come per vederci meglio, ma l’unica cosa che vide fu solo la ferita

-Oh cavolo…- sussurrò. Sango stava per fare dietro front quando la voce di Kagome la fermò

-Non ti ho fatto sentire perché lo andassi a dire in giro…- Kagome si mise a posto la maglietta -… puoi venire fuori sai? Non ti mangio mica!- esclamò fissando gli alberi dove stava nascosta Sango che si avvicinò a Kagome

-Perché la ferita non si è cicatrizzata?- chiese balbettando

-Non ti posso dire tutto, te l’ho solo detto perché… sono stufa di essere giudicata da voi!- la fissò –Questa ferita…- si mise una mano sul braccio -… è il mio segreto che mi ha cambiata- Sango rimase in silenzio un po’ –Ma…- Kagome guardò a terra -…te l’ho anche detto perché… io ti considero ancora una amica…- Sango sorrise e annuì

-Che devo fare?- chiese. Kagome scosse la testa

-Fisicamente nulla…- sorrise, il vecchio sorriso della vecchia Kagome –Ma se vuoi, puoi starmi vicino come fanno quei tre bambini…- Sango annuì

-Lo farò…- disse poi guardò Sesshamaru –E lui? Perché ti aiuta?-

-Avevo un conto in sospeso con lei, così lo sto estinguendo!- spiegò Sesshamaru

-E prima? Di che stavate parlando quando Kagome ha detto che odia ripetersi… e tu gli hai detto che purtroppo te lo ricordavi, un lavoro del genere…- Sesshamaru fulminò Kagome che rise

-Mi spiace, ma non te lo posso dire… dopo lo mettiamo in imbarazzo!- esclamò guardando Sesshamaru. Sango guardò Kagome

-Scusa? Ti posso chiedere una cosa… ehm… in privato?- domandò imbarazzata. Sesshamaru non se lo fece neanche dire e andò via

-Dimmi…-

-Perché… non vuoi dirlo a Inuyasha?- il viso di Kagome si indurì

-Perché no…- disse trai denti

-Ma perché?- insistette Sango

-Perché non mi fido più ne di lui, ne di Kikyo…- disse Kagome

-E perché Hana ha detto…?-

-Perché in un certo senso è vero… non mi fido molto di Miroku, te, Shippo e soprattutto Myoga…-

-E perché?- chiese Sango dura. Kagome alzò un sopracciglio

-Voi non mi avete mai creduto… perché dovrei farlo io ora?- chiese

-Ma non ne avevamo le prove! Potevi avere ragione sia tu che Kikyo!- esclamò spazientita

-Ma noi eravamo amiche accidenti! Dovevate avere fiducia in me! Non in… Kikyo!- Sango rimase spiazzata

-Potevi anche avere torto tu…- disse dopo un po’

-Ma non è stato così!- esclamò Kagome alzandosi in piedi

-E noi che ne potevamo sapere?-

-Lo dovevate sospettare da quando vi ha mentito dicendovi tutta la verità!- Sango la fissò

-E come sai…?-

-Dalla mia parte si è sentito tutto, la sua confessione intendo! Io mi ero fidata di voi! Beh, Inuyasha era già perso di suo ma… Sango accidenti! Eri la mia migliore amica e dovevi comprendermi! Invece no! Invece di credermi non avete mosso un dito…- Kagome si sfregò gli occhi e sospirò –Come posso ora fidarmi di nuovo di voi?- Sango si morse il labbro inferiore

-È per questo che sei così fredda con noi, e con quei tre bambini sei così solare? Cosa hanno fatto loro più di noi se non starti vicino come, scusa tanto, abbiamo fatto anche noi?-

-Al contrario di voi, loro mi credono! Credono a tutto quello che gli dico e io credo a loro, come facevo con voi! Mi sto comportando alla stessa maniera con loro con cui mi comportavo con voi Sango!- esclamò arrabbiata indicandola –Io in questi anni ho sofferto come una dannata lo hai presente? Non ti dico cos’ò passato che è meglio… ma voi… che cosa avete fatto voi in questi cinque anni? Se ci tenevate a me, potevate raggiungermi benissimo! La Sfera si era risvegliata quasi subito e Kikyo vi avrebbe potuto portarvi qui!-

-Noi ti credevamo morta Kagome! Ma poi Kikyo ha sentito la presenza della Sfera ma… lo volevamo fare Kagome credimi! Ma Inuyasha non voleva… era arrabbiato per come lo avevi trattato… e… Kikyo non si muoveva senza di lui… e non ci voleva dire in che direzione andare! E poi Inuyasha era molto arrabbiato con Kikyo e loro, si sono lasciati…-

-Stai scherzando vero?- sibilò Kagome. Sango scosse la testa. Kagome socchiuse gli occhi infuriata –Ma naturalmente! Kagome esce di scena… e Inuyasha e Kikyo si mollano! Ma tanto ora non me ne frega un’accidenti!- esclamò

-In che senso?- chiese Sango

-Non mi interessa più, ne lui, ne Kikyo… che facciano quello che vogliono! Ma a proposito, allora perché siete tornati?- chiese confusa

-Inuyasha ti voleva rivedere, così abbiamo tutti colto l’occasione- Sango alzò le spalle

-Ohhh, e Kaede?- Sango sorrise

-Sta benone!- il viso della ragazza si fece serio

-A proposito Kagome, c’è una cosa… dovresti tornare con noi al villaggio di Kaede…- Kagome la guardò

-E perché?- chiese alzando un sopracciglio

-Perché si, abbiamo una sorpresa e… non possiamo trasportarla qui!- Kagome si morse il labbro

-Non posso mi spiace, ho Michael qui… Hana… e non ci voglio tornare!- esclamò

-È importante Kagome, ti prego! Non ne resterai delusa! Potrai portarti i due bambini dietro o… che so… potresti chiedere a Jaken e Sesshamaru di tenerli buoni no?- Kagome sospirò

-E va bene, verrò. Ma ti avverto, non ci starò molto!- esclamò acida. Sango sorrise e annuì e le due ragazze si incamminarono verso casa

-E tu? Perché non ci sei venuta mai a trovare?- Kagome alzò un sopracciglio

-Perché dovevo? Non mi fidavo più di voi no? E poi perché avevo Hana, e non potevo lasciare da sola, era piccola e non avrebbe resistito a un viaggio tanto lungo!- esclamò Kagome. Sango annuì

-E una barriera?- chiese. Kagome la fissò

-Come lo sai che so farla?- chiese

-Gli è sfuggito a Michael… e deve essere anche molto potente se riesci a tenere a bada tutti i Demoni…-

-Modestamente! E poi non potevo, non sapevo ancora farla, l’ho scoperto da poco questa mia nuova capacità!- la guardò –A proposito! Ti sei poi sposata con Miroku?- Sango arrossì scuotendo la testa

-No, in realtà avevamo deciso di aspettarti per sposarci… però stiamo insieme!- Kagome sorrise

-Ah, e immagino che avete già fatto quella cosa eh?- Sango arrossì ancora di più –Lo sapevo…- le due scorsero il gruppo fuori dalla porta –Dillo tu agli altri che vengo, ma voglio aspettare qualche giorno d’accordo?- chiese. Sango annuì dopo aver ripreso il suo colore naturale e raggiunsero il gruppo

-Sesshamaru non c’è?- chiese Kagome guardandosi intorno

-È andato via quando Inuyasha gli stava saltando alla gola…- Inuyasha si corrucciò -… Sesshamaru lo ha provocato dicendo che lui era il più vicino a te e Inuyasha si è incavolato da morire!- sogghignò Miroku

-Io ti ammazzo!- esclamò Inuyasha rosso come un pomodoro

-Ma davvero?- Kagome sorrise –Ha detto proprio così?- chiese. Tutti la fissarono –E Inuyasha ci ha creduto vero?- tutti annuirono –Che fesso!- Inuyasha la fissò

-E perché dovrei essere un fesso?- chiese offeso (Forse perché lo sei? Nd)

-Perché solo tu puoi cadere in un simile tranello!- esclamò lei

“Veramente lo stavo credendo anche io…” pensarono tutti. Kagome scosse la testa

-Stendiamo un velo moooolto pietoso su questo argomento! E poi a te che te ne dovrebbe importare Inuyasha se io andassi a letto con Sesshamru? Non ci vai con Kikyo tu?- Inuyasha ridusse gli occhi a due fessure. Si girò e a grandi passi si diresse verso la foresta –Attento, ci sono dei demoni molto pericolosi lì dentro!- esclamò Kagome ridendo. Lui la fissò

-E a te che importa se io muoio?- domandò glaciale. Lei alzò un sopracciglio

-E dopo a chi faccio i dispetti? Kikyo ti segue a ruota se muori, e negli altri non c’è più gusto… dovrei farmi prestare un rosario da Kaede per metterlo al collo di Sesshamaru, che ne dici?- chiese pensandoci su

-Io non ti dico niente che è meglio…- sibilò andandosene. Kagome scoppiò a ridere

-Perché lo hai fatto? Sei stata cattiva, ti avevo appena finito di dire che si è mollato con Kikyo!- esclamò Sango. Kagome alzò le spalle

-Che ci posso fare? Non so, ma quando lo vedo ho una strana forza che mi incita a prenderlo in giro!-

-Come puoi dire una cosa così?- chiese Kikyo. Kagome sorrise

-Forza Kikyo… non dirmi che sei depressa, lo hai aspettato per cinquant’anni, per qualche ora… lo potrai ben aspettare…- entrò in casa

-Sta attenta hai tuoi bambini Kagome… potrebbero fare una brutta fine per causa tua…- sibilò Kikyo irata. Il gruppo scosse la testa amareggiato. Kagome dilatò gli occhi e si voltò lentamente raggelandola e Kikyo rabbrividì sostenendo però il suo sguardo. A Sango, Miroku e Shippo gli si ghiacciarono le vene. Kagome si avvicinò prendendola per il colletto e stringendo forte

-Non farmelo ripetere Kikyo o giuro che sarai tu a fare una brutta fine se scopro che è stata colpa tua se succede qualche cosa a Hana, Michael e Rin. Non te la caverai con delle minacce e le urla, nessuno ti salverà…- sibilò gelidamente

-Mamma?- Kagome guardò Hana e Michael e sorrise inginocchiandosi davanti a loro

-Rin è andata via mamma!- esclamò Michael buttando fuori il labbro inferiore. Kagome sorrise

-Venite bimbi miei, vi devo dire una cosa- li prese per mano e li portò dentro una camera. Prima di chiudere la porta fulminò Kikyo che deglutì

-Accidenti! Suscettibile l’amica! Scoperto qualche cosa Sango?- chiese Miroku. Sango pensò alle parole di Kagome che voleva provare a fidarsi di nuovo di lei. Scosse la testa

-No, mi a beccato subito…- sospirò. Miroku la scrutò un attimo –Non guardarmi così Miroku, non ho scoperto nulla!- lui sorrise dandole una pacca sul sedere

-Su, mia dolce sirena!- i due si guardarono e Sango lo attirò a se baciandolo: alla fine stavano insieme no?

-Non farmi fare una brutta cosa…- sussurrò lei a fior di labbra. Miroku sorrise spavaldo

-È una cosa che ho già provato?-

-Oh si…- lui sorrise ancora di più

-Allora sarà molto istruttivo…-

-Quando avete finito con le porcate noi andremo a cercare Inuyasha!- sbottò Shippo. Sango spinse via Miroku imbarazzata

-Smettila Shippo!- borbottò. I tre si incamminarono poi Sango si voltò

-Kikyo? Non vieni?- la ragazza scosse la testa ripensando a quello sguardo di ghiaccio che l’aveva trapassata da parte a parte -OK…- Sango, Miroku e Shippo sparirono dietro gli immensi alberi.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 12- L'inizio del viaggio ***


Capitolo 12

Salve a tuttissimi!!!!!!!!! Come va?? Grazie per le rec. ad un certo punto mi sono commossa!!! Vabbé, volevo dirvi (arrivando al sodo) che in questo cap il gruppo vedrà quanti nuovi amici ha Kagome e beh, leggere per scoprire!!! Al prossima cap e spero proprio che anche questo vi piaccia!! ^^!!

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 12

L’inizio del viaggio

[if !supportEmptyParas] [endif]

Mi hanno chiesto di accompagnarli

Hanno una sorpresa per me

Da loro ho ricevuto un sacco di sorprese

E tutte finivano alla stessa maniera

Il tradimento

Anche oggi

Al solo pensarci…

Mi viene una rabbia addosso che spaccherei tutto!

Ho accettato comunque…

Perché?

Perché ora non mi fa più né caldo né freddo

Tutto qua…

Semplicemente…

[Kagome]

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Allora, hai scoperto qualche cosa?- chiese Inuyasha a Sango. Sango scosse la testa

-No, mi ha beccata subito…- ripeté la ragazza. I quattro stavano tornando dal bosco. C’era voluta una buona mezz’ora prima che Inuyasha si decidesse a tornare

-Certo che è diventata proprio strana!- esclamò Miroku. Sango annuì. I quattro arrivarono davanti alla capanna quando Sango si ricordò di una cosa

-A proposito, Kagome ha deciso di venire con noi…-

-Davvero?- chiese Shippo

-Ma ha detto solo per qualche giorno…-

-Ah…- Miroku sospirò. Un urlo riecheggiò nella casa

-NO!!!!- urlò Michael uscendo fuori dalla capanna

-Michael!- esclamarono Hana e Kagome che lo prese prima che potesse scappare. Il bambino si dimenò con tutte le sue forze. Urlava e piangeva e aveva il viso tutto arrossato –Michael calmati accidenti!!- esclamò Kagome

-No! No! Noooo!!! Non andale via!!!- urlò Michael

-Starò via solo qualche giorno te lo giuro! Tornerò subito!!!-

-No!!! L’ultima volta che hai detto così sei stata plesa. Io non voglio che tu ti faccia male! Mamma!!!- il bambino le strattonò il braccio

-Ma Michael, ti ho già detto che ci saranno loro con me!- esclamò indicando il gruppo

-Ola si che sono più tlanquillo!!!- gridò Michael –Non andale via…- implorò –Non lascialmi ancola da solo…-

-Ma amore, io non ti lascio…- si inginocchiò davanti a lui e le prese le due mani fra le sue –Te lo giuro, quando tornerò, mi vedrai in un pezzo unico OK? Lo sai che le mantengo sempre le promesse…- Michael annuì e la ragazza gli scostò un ciuffo ribelle dalla fronte

-Ma… se il cattivo ti plende ancola? Io che faccio dopo?- chiese. Kagome sorrise

-Non lo farà, non glielo permetterò capito? Mh?- Michael annuì piano asciugandosi gli occhi con la mano. Kagome sospirò di sollievo

-E come facciamo con la storia mamma?- chiese piano Hana. Il gruppo di fianco a loro si accigliò

-Ne leggiamo un po’ oggi OK?- i due annuirono e la ragazza con i due bambini entrò dentro. Kagome lanciò un’occhiata al gruppo e scosse la testa amareggiata chiudendo finalmente la porta della camera

-Non ci ho capito nulla!- esclamò Shippo dopo un po’ di silenzio. Miroku scosse la testa

-Ragazza strana…-Sango annuì. Inuyasha alzò le spalle.

[if !supportEmptyParas] [endif]

La sera arrivò presto e Kikyo non era ancora tornata. Inuyasha guardò fuori dalla finestra mentre Kagome cucinava e i due bambini apparecchiavano

-Mamma?- la ragazza guardò Michael –appalecchio anche pel Kikyo?- chiese. Kagome corrugò la fronte

-Non so… chiedi a Inuyasha…- disse indifferente. Michael si avvicinò al mezzo-demone

-Devo…-

-No, non credo che ce ne sia bisogno…- rispose asciutto

-Sentite…- Kagome guardò Sango -…va bene se partiamo domani mattina presto?- chiese

-Ma non avevi detto di aspettare qualche giorno?- chiese Miroku stupito

-Si, lo so, lo so…- Kagome alzò le spalle –Se volete aspettare, per me è uguale…-

-No, partiamo…- tutti guardarono Inuyasha che fissò Kagome –domani mattina si parte- Kagome annuì

-Bene…-li guardò corrugando la fronte –E Kikyo? Non la aspettiamo?- chiese

-Si arrangerà…- rispose Inuyasha

“Ohhhhhhh, povera Kikyo… mi fa quasi pena… snif.…” Kagome tornò a cucinare in santa pace.

Era da poco finita la cena quando Hana sembrò ricordarsi qualche cosa perché cominciò a urlare

-Mamma! Mamma! MAMMA!!!- Kagome e tutti gli altri sussultarono saltando in piedi e guardandosi intorno

-Chi è? Chi c’è?- chiese Kagome

-Mamma…- piagnucolò Hana per avere la sua attenzione. Kagome le si inginocchiò davanti

-Stai bene?- chiese preoccupata a morte

-Biscotti mamy…- piagnucolò. Gli adulti caddero a terra

-Ma sei impazzita? E che noi credevamo chissà che cosa!!!!!- urlò il gruppo. Kagome sospirò cercando di rilassarsi. Gli occhi di Hana si riempirono di lacrime

-Si mamy, bicotti… bicotti…- disse Michael tirandola per la manica. Kagome vide gli occhi della piccola e si spaventò

-Michael aspetta un momento- la ragazza lo allontanò da se di qualche centimetro poi mise la mani sulle spalle di Hana. Se non avrebbe fatto qualche cosa quella bambina sarebbe esplosa in un mare di lacrime senza fine… -No, Hana aspetta, stop, ti prego, non piangere, sai che non voglio che tu pianga… ti do tutti i biscotti che vuoi ma ti prego non piangere, OK?- la bambina buttò fuori il labbro inferiore –Oh santa la miseria…- Kagome scosse la testa intuendo quello che la bambina voleva (Oltre che hai biscotti… K Nd). Si rivolse al gruppo con aria supplichevole –Chiedetele scusa…- bisbigliò

-Cosa?- chiesero tutti

-Chiedetele scusa!- disse

-E perché dovremmo? Quella bambina ci ha fatto prendere un colpo!- esclamò Inuyasha scorbutico. Hana emise un singhiozzo

-Nononononononononono! Hana, non farlo…- ma dagli occhi della bambina scese una lacrima, due lacrime, tre lacrime. Michael si tappò le orecchie –Vi consiglio di tapparvi tutti le orecchie, soprattutto tu Inuyasha- la ragazza si tappò le orecchie senza sentire l’ultima domanda

-E perché?- chiese Miroku. Hana scoppiò in un mare di lacrime gridando senza sosta facendo arrossare il viso. Inuyasha urlò dallo spavento e cadde tappandosi le orecchie da cane. Shippo si mise sulla spalla di Miroku e si coprì con le braccina la testa. Miroku abbracciò Sango e si tapparono le orecchie. I tre non sopportando la situazione si inginocchiarono congiungendo le mani

-Scusaci, scusaci. Non lo rifaremo mai più giuriamo…- supplicò Miroku

-Si, mai più!- esclamò Sango

-Ma più!- esclamò Shippo. La bambina smise un po’ ma non smise di piangere

-Inuyasha!!!!- urlarono i tre –Chiedi scusa!- sibilarono

-Neanche morto!-

-Inuyasha…- i tre lo guardarono furiosi. Sango prese il suo boomerang e Miroku fece vedere il pugno. La fronte dei tre era violacea e avevano un aspetto da cecchini… Kagome trattenne a stento una risata. Inuyasha si alzò in piedi farfugliando un scusa poco convincente ma permise alla bambina di smettere all’ istante e di sorridere

-Mamma? Biscotti…- disse innocente. Kagome scosse la testa e andò nella dispensa prendendo un contenitore di terracotta. La bambina e il bambino lo presero al volo ficcandoci dentro la mano. Kagome sorrise

-Volete assaggiare?- chiese

-No grazie, semmai sono avvelenati…- sussurrò Inuyasha

-Stupido! Se fossero avvelenati non li farei mangiare a loro!- esclamò Kagome indicando i due bambini che ne prendevano un altro. I biscotti erano al latte, erano rettangolari ma con la punta arrotondata. I bambini li adoravano e la ragazza ne doveva fare sempre una volta ogni due settimane. Quei biscotti li aveva imparati a fare nella sua epoca, da sua madre e anche lei li adorava. La preparazione non era molto difficile e gli ingredienti si potevano trovare molto facilmente anche in quella epoca

-E chi ce lo dice che non ci hai messo dentro chissà che cosa?- chiese sospettoso Inuyasha

-Noi!- esclamarono i due bambini addentandone uno –Sono deliziosi. Ma se non li volete, meglio! Ce ne è di più per noi!!!- esclamarono agguantandone un altro. Kagome prese la scatola

-Ora basta, se ne mangiate troppi vi viene mal di pancia come l’altra volta. Non è stato molto piacevole vero Michael?- chiese maliziosa mettendo via la scatola. Il bambino fece una faccia disgustata

-Che chifo! Ho ancola quel sapole ollendo!- il bimbo tirò fuori la lingua

-Perché? Che ha fatto?- chiese Sango

-Diciamo che li ha vomitati tutti…- Hana rise

-Che schifo! La mamma ha arricciato il naso e Michael non ha fatto dormire nessuno tutta la notte perché continuava a piangere dicendo: “Che schifo mamma! Che schifo! Hai visto Hana che schifo?”- sghignazzò

-Gualda che quando piangi neanche tu ci fai dolmire la notte!- esclamò imbarazzato

-Ceeeerto! Ma mica per delle cose così idiote!- esclamò Hana

-Oh Hanny!- la sfotté lui incrociando le dita e stendendo le braccia

-Oh Miky!- lo sfotté lei appoggiandosi il palmo della mano sulla guancia destra e le dita della sinistra sul mento nella parte sinistra

-Ma che immensa amarezza!- Kagome scosse la testa mentre il gruppo si allontanava dai due bambini

“Quei bambini sono strani e pericolosi! Proprio come la madre…” pensarono

-Allora, non li volete?- chiese Kagome. Il gruppo scosse la testa energicamente. La ragazza alzò le spalle rassegnata poi si illuminò –E tu ne vuoi Sesshamaru?-

-Insomma! Ma perché ti accorgi sempre subito di noi?- chiese Rin –Con te non si possono far mai le sorprese!- sbuffò

-Siete voi che siete lì da mezz’ora!- sbuffò la ragazza. Sesshamaru, Rin e Jaken entrarono –Allora?-

-No- disse semplicemente Sesshamaru

-Insomma! Ma vuoi arricchire di più le tue risposte accidenti! È da cinque anni che te lo chiedo sempre molto cortesemente!-

-E da cinque anni io ti rispondo che non ne ho bisogno, va bene così!- esclamò Sesshamaru con infinita pazienza

-Sei ir-re-cu-pe-ra-bi-le!- sbuffò lei

-Pure tu!-

-Comunque, domani io e gli amici friz andiamo via. Mi tieni tu a bada i marmocchi? Tornerò massimo dopo cinque giorni OK?- lui annuì

“Ma come fa a cambiare discorso come se nulla fosse?” pensò Sesshamaru

-Ottimo! Vi farò una barriera lo stesso non si sa mai, e se succede qualche cosa sono nel villaggio di Kaede!- Sesshamaru annuì di nuovo –E ti prego…- supplicò lei -… se per caso vieni, non ammazzare nessuno se ti infastidisce OK?-

-Si…- sbuffò lui. Kagome sorrise

-Hai già mangiato Rin?- la bambina annuì. Kagome sorrise –Allora buonanotte, io me ne vado pacificamente a nanna!-

-Veniamo anche noi!- esclamò Michael

-Io vado a dormire fuori!- esclamò Sesshamaru uscendo seguito da Jaken

-Ma come fate voi demoni a dormire fuori, all’aperto, con un freddo cane (Ma che strano gioco di parole… Nd) e dormire comodamente?- chiese Kagome. Sesshamaru alzò le spalle

-Cosa ti devo dire? Noi Demoni siamo un po’ più resistenti di voi esseri umani- Kagome alzò un sopracciglio e Sesshamaru pensando alle parole appena dette uscì svelto

-È incredibile- Kagome scosse la testa –Allora noi andiamo…- la ragazza aprì la porta della camera e ci entrò seguita dai tre bambini che diedero la buonanotte a tutti. Kagome richiuse la porta senza guardare in faccia nessuno

-Beh, forse è meglio andare a dormire no?- propose Miroku

-Si…- Sango si strofinò gli occhi leggermente arrossati -…è meglio- Shippo si mise in piedi guardando il mezzo-demone

-Tu vieni Inuyasha?- chiese

-Si, ma dopo però…-

-Senti…- cominciò Sango –non credi sia meglio, andare a cercare Kikyo?- chiese. Inuyasha la guardò

-No, non ce né bisogno… sa benissimo badare a se stessa- Sango annuì sospirando

-Buonanotte a tutti- la cacciatrice di Demoni entrò in camera seguita da Shippo. Poco dopo Miroku disse

-Ecco Inuyasha… tu, cosa pensi di fare con Kagome?- Inuyasha lo guardò stupito –Beh, dopo che avrà visto la nostra sorpresa… ha detto che tornerà qui…- Inuyasha sorrise

-Beh, lei resterà fresca…-

-In che senso scusa?-

-Mi voglio far dire da lei ogni cosa: che cavolo sta succedendo? Perché è diventata così? Ho un mucchio di domande da farle. E lei non se ne andrà dal villaggio di Kaede finché non avrò risolto i miei enigmi- disse deciso

-E credi che si lascerà fregare così, senza protestare?- chiese Miroku sconfortato

-Miroku, usa la testa. Tra lei e me, chi è il più forte?- domandò

-Tu…- sospirò

-Ottimo, problema risolto!-

-Ma se viene Sesshamaru?-

-Glielo spiegherò molto accuratamente, e lui capirà al volo se non vuole finire male-

-Fai paura…- disse il monaco alzando un sopracciglio dubbioso

-E perché faccio paura scusa?-

-Faresti di tutto per sapere il segreto di Kagome?- chiese

-Che domande mi fai? È naturale no? Dopo che mi avrà detto tutto le prenderò la Sfera e la darò alla sua legittima proprietaria, la ucciderò con la Sfera e dopo ci sarà il finale a sorpresa- sorrise

-Ecco il punto buio del tuo piano-preparato-in-due-secondi che non so. Illuminami!- Miroku alzò gli occhi al cielo

-Non te lo dico neanche morto- disse Inuyasha

-Soprattutto perché non riusciresti a parlare…- Miroku alzò un sopracciglio poi si fece serio –Senti Inuyasha… non è che il segreto di Kagome… sia qualche cosa di terribile vero?- Inuyasha ci pensò un momento

-Non so…-

-Forse è un segreto grande… troppo grande per noi… e forse, è per questo che Kagome non ce lo vuole dire…-

-Miroku…- Inuyasha lo fissò fisso –lo sai che sei proprio bravo a scoraggiare la gente? Mi stai facendo venire la pelle d’oca!- Miroku sospirò sconsolato

-C’è un'altra domanda che mi assilla…- Miroku si guardò intorno –Chissà perché Kagome vive qui e non in un villaggio…- Kagome entrò stropicciandosi gli occhi

-Ancora alzati? Avete presente che è notte inoltrata?- i due guardarono fuori per costatare

-Accidenti! Abbiamo solo poche ore di sonno!- Miroku balzò in piedi seguito da Inuyasha

-Alla buon ora!- sbuffò Kagome rientrando

-Inuyasha…- Miroku lo fissò -…spero che tu sappia quello che stai facendo… ’notte- entrò nella stanza e Inuyasha dopo un attimo di riflessione entrò

“Mi spiace Inuyasha, ma tra me e te, la più forte, sono io” pensò Kagome furente. Aveva sentito tutto e ora era incavolata nera “Crede sul serio che io sia così cretina?” si bloccò al centro della stanza. I due bambini e Rin dormivano sogni tranquilli “LO ODIO!!! NON È CAMBIATO AFFATTO!!” urlò Kagome dentro di se

[if !supportEmptyParas] [endif]

La mattina Kagome si alzò. Non aveva chiuso occhio ma si sentiva in piena forma e con naturalezza andò a preparare la colazione per tutti. Piano piano poi entrò nella sua stanza e li svegliò dolcemente uno per uno. Quando furono svegli la ragazza andò a svegliare gli altri ma a metà strada incrociò Sesshamaru

-Senti, ti volevo chiedere una cosa…- cominciò lui –Mentre sei via, continuo le ricerche o ci pensi tu?- chiese

-Faccio io- disse sicura Kagome –Tu però tieni a bada Rin, Michael e Hana OK?- Sesshamaru annuì –Vado a svegliare i grandi-

[if !supportEmptyParas] [endif]

Due ore dopo il gruppo partì e Kagome aveva suggerito di fermarsi in un villaggio per la notte e tutti avevano accettato. Aveva innalzato una potente barriera invisibile che prendeva la casa, la stalla e il piccolo orto. Per andare al villaggio di Kaede ci volevano due giorni di duro cammino e Kagome si era stupita parecchie volte di come avesse fatto solo con una lunga corsa a arrivare nei paraggi della capanna. Era da un po’ che si erano inoltrati nel bosco e tutti stavano vigili perché si diceva che c’erano Demoni molto potenti e pericolosi. Ad un certo punto scorsero una immensa figura e tutti si avvicinarono curiosi e Kagome riconobbe subito l’orco. Quell’orco lo aveva ucciso poco tempo fa

-Ma è l’orco che ci inseguiva!- esclamò Miroku

-Ed è morto…- Sango arricciò il naso disgustata. Il Demone aveva una apertura vomitevole nella pancia e alcune interiora erano intorno al corpo

-È orribile, chi può aver fatto questo?- chiese Shippo –neanche questo Demone orrendo si meritava questa fine-

-Senz’ altro un Demone molto potente…- costatò Inuyasha osservando i resti

“Potentissimo davvero…” Kagome scosse la testa

-Tu che ne pensi Kagome?- chiese Sango. Kagome alzò le spalle

-Forse l’aura maligna sentita l’altro giorno era del Demone che lo ha ucciso… non so- disse Kagome distrattamente. Il gruppo proseguì in silenzio quando Kagome sbuffò

“No… non è possibile…!” pensò ma non disse nulla. Non si poteva fare scoprire. Pochi minuti dopo Inuyasha si bloccò

-Arriva un Demone…- Kagome esultò dentro di se

“Evviva!! C’è arrivato!!! Beh, meglio tardi che mai!” pensò

-È uno solo?- chiese Miroku preparando il bastone e guardandosi intorno

-No… sono due o tre…”

“Uffa, e pensare che senza battere ciglio gli potrei fare fuori! Invece, devo usare arco e freccia. Che palle!! Le mie preziosissime frecce, tre ne devo sprecare tre e per cosa? Per dei Demoni incapaci!” Kagome mise la freccia in posizione d’attacco e lo puntò in un punto preciso della foresta e quando il primo Demone apparve la ragazza scoccò la freccia che si conficcò nel petto del Demone che cadde a terra morto. Prese un’altra freccia e la puntò dietro di se scoccando e il Demone spuntato fuori morì urlando di dolore. Kagome prese la terza freccia e senza il minimo sforzo uccise pure quello che urlò

-LA SFERAHAAAA- ma morì sul colpo. Kagome si mise una ciocca dietro l’orecchio e mise via l’arco sospirando

-Possiamo andare- disse tranquillamente riprendendo a camminare. Il gruppo completamente impalato fissò la ragazza allontanarsi

-Ehmmm…- Miroku guardò Sango che ricambiò lo sguardo

-Ecco…- Sango tossì

-Vi muovete o dobbiamo aspettare il tram?- urlò Kagome scocciata

-Ora capisco come fa a ucciderne così tanti al giorno- sussurrò Miroku sconvolto. Inuyasha non era neanche riuscito a prendere fuori Tessaiga che Kagome aveva già finito ma comunque la raggiunsero in silenzio assoluto. La giornata trascorse velocemente e, mentre Kagome si sentiva a suo agio (pensava che fosse da sola), il gruppo era nervoso e imbarazzato. Non erano abituati alla nuova Kagome che era molto silenziosa. Verso il crepuscolo i cinque scorsero il villaggio e a Kagome sorrise e si affrettò a raggiungerlo

-Venite…- disse –Conosco il capo villaggio. Muovetevi!- intimò loro. Kagome mentre passava i contadini la salutarono felici e lei ricambiò il gesto

-Ti conoscono tutti?- chiese Sango

-Si- rispose secca Kagome. Arrivata alla capanna più grande Kagome bussò –Ehi Obaasan (=vecchia)! Vecchia Obaasan sono io! Sono Kagome- una donna vecchia quasi quanto Kaede o forse di più aprì la porta

-KAGOME!- esclamò felice

-CIAO!!- urlò lei

-Come va?-

-Benone! Sono ancora viva!- esclamò sarcastica -E tu? Come stai?- chiese preoccupata

-Me la cavo si…- la donna scrutò dietro la ragazza

-E quelli chi sono?- sibilò

-Ehm… loro?- Kagome li fissò –Sono amici-

-Amici tuoi?- chiese sospettosa –Non hai mai portato amici soprattutto Demoni…- disse schifata guardando Shippo, Kirara e Inuyasha

-Eddai! Non li guardare così male! Loro non fanno male ad una mosca! E poi ci sono io, va tutto bene. Trattali normalmente ok?

-Si…- borbottò l’anziana

-Possiamo passare la notte qui?- chiese Kagome cambiando discorso

-Ma certo! Entrate, entrate pure!- i cinque entrarono e Kagome si mise seduta al centro della stanza

-Allora... questa è Kirara, lui è Miroku, Shippo, Sango e quello seduto là nell’angolino più remoto a scrutarti come se avessi la peste è Inuyasha- Kagome lo indicò spazientita

-Piacere- dissero tutti (tranne Inuyasha. Ma che bisogno c’è di dirlo? Nd)

-Piacere a voi- disse Obaasan cortesemente -Senti Kagome, dove sei diretta?- chiese

-Al Sud, vado a trovare una vecchia amica- disse distrattamente

-Capisco. Senti questa sera…- Kagome la guardò

-No- l’anziana incrociò le braccia al petto

-Ma come fai sempre a capire ciò che dico?-

-Non sorvolare sull’argomento. Ogni mese che vengo mi fai la stessa domanda, e ogni volta ti do la stessa risposta. No- disse secca –E poi non capisco perché arrivo io e c’è quella maledetta cosa…- Obaasan alzò un sopracciglio

-Ma perché non vuoi?-

-Perché le odio, le detesto e tu lo sai benissimo-

-Ma Kagome…- Kagome scattò in piedi

-Ho detto no!- la ragazza uscì indispettita

-Benedetta ragazza…- Obaasan sospirò

-Mi scusi…- Shippo si avvicinò timidamente -…di che cosa…?- Obaasan sorrise

-Questa sera c’ è una festa. La facciamo ogni mese, e voi siete capitati a picco- sospirò –Ma ogni volta che viene Kagome e c’è una festa, lei si rifiuta categoricamente di partecipare dicendo che le odia dal profondo del suo cuore- scosse la testa –non so perché, brutti ricordi forse. Non me lo ha mai spiegato- concluse sconsolata. Inuyasha scattò in piedi e seguendo il profumo di Kagome la raggiunse.

Era in riva al lago che calciava i sassi con forza. Il lago era fuori dal villaggio e lì erano completamente soli

-Dannazione! Dannazione! Dannazione! E ancora Dannazione!- esclamò calciando un sasso enorme che sprofondò nell’acqua con un tonfo

-Ehi Kagome…- la ragazza si girò verso Inuyasha

-Che vuoi?- chiese fissando di nuovo il lago. Inuyasha si affiancò a lei

-Come stai?- chiese lui guardandola

-Sono ancora in piedi. Meglio di così…-

-No, non intendevo fisicamente…- disse lui

-Non so di che parli- rispose lei dopo un attimo di silenzio. Lui le prese il polso facendola voltare verso di se

-Accidenti Kagome! Ma che ti prende? Parlo ad un muro quando parlo con te?- urlò

-Lasciami accidenti!- esclamò lei strattonando il braccio. Lui la mollò –Perché te lo dovrei dire!?- urlò furiosa

-Perché sono preoccupato per te!- urlò a sua volta lui

-Alla buon ora accidenti!- esclamò

-Io mi sono sempre preo…-

-E non dire quella frase chiaro!? Non ripetere niente uguale a quello che hai detto cinque anni fa perché non era vero niente!- urlò lei furiosa

-Piantala! Non stavo parlando di quel problema accidenti!-

-Ma lo hai tirato fuori!-

-Ma perché noi due litighiamo sempre?- chiese lui cercando di calmarsi

-Sei tu che mi fai perdere le staffe- sibilò lei gelida. Lui la fissò –Che c’è?-

-Dov’è finita?- lei si accigliò

-Chi?-

-La ragazzina di 16 anni allegra e vivace?- lei lo fissò infuriata

-Morta e sepolta sei anni fa quando qualcuno mi ha preso nettamente per il fondoschiena credendo a un’idiota patentata invece che a me e quando ho scoperto che i miei amici non mi hanno mai creduto, e che invece hanno creduto a quell’altra- sibilò

-Kagome, come te lo devo dire? Non ne avevamo le prove- disse lui scocciato

-Oh certo. E alla fine però, chi aveva ragione?- chiese

-Kagome io…-

-CHI?- urlò

-Tu…-

-Bene, la piccola e semplice verità. Era tutto quello che ci dovevamo dire- si voltò e fece per andarsene quando lui ripeté la domanda

-Come stai?- lei si fermò e guardò davanti a se

-Di merda- disse e si allontanò lasciando Inuyasha spiazzato

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo 13- La festa del papà ***


Capitolo 13

Ehi!!!! Salve!!! Come va?? Grazie a tutti per le rec!! sono molto contenta che vi piacciano Michael e Hana, pure Sesshamaru naturalmente… ho cercato di farlo il più possibile uguale al manga ma… non credo sia riuscito molto vero? per le domande tipo: che succederà o se si chiariranno… non posso rispondervi… sapete com’è! ^^! Vedrete che tutte le domande avranno una risposta, capito?? Ora buttatevi in questo cap e recensite in tanti così forse forse… Eh eh… ciao!! ^__________^ super smile

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 13

La festa del papà

[if !supportEmptyParas] [endif]

Festa

Dovrebbe essere così

Eppure non ci riesco…

Risuona nella mente

Le urla straziate di dolore…

Non voglio più piangere per te

Non voglio più dover guarire le ferite che lasci

su di me

Questa festa ricorrente,

che dovrebbe essere tale

La festa del papà

Perché mi fai così male?

Perché non smetti?

Festa, Festa

Non voglio più sentire quelle parole…

[Kagome. Poesia scritta da Meky]

(scusate… ci ho provato, ma non ce l’ho proprio fatta… sigh… Nd)

[if !supportEmptyParas] [endif]

La festa era iniziata. Sango, Shippo, Miroku e Kirara erano andati a divertirsi e Kagome era rimasta nella capanna cercando di addormentarsi ma la musica era troppo forte come se dei tamburi suonassero di fianco a lei. Inuyasha si era dovuto allontanare per il troppo chiasso e lei ne era grata. Da quando era tornato non si erano rivolti la parola, non che a lei dispiacesse, e si era creata una strana atmosfera abbastanza imbarazzante. Lei però era ancora furiosa con lui. Come si permetteva di dirle certe cose? Poco dopo Kagome riuscì ad addormentarsi e finalmente si rilassò, scordandosi ogni pensiero, ogni preoccupazione, ogni problema…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Le mani grandi e fredde che mi sfiorano il corpo… quelle mani che mi picchiano… che picchiano la mia mamma e il mio fratellino… perché lo fa? Lo odio… perché non muore? Vattene via! Ti odio!!! TI ODIO!!

[if !supportEmptyParas] [endif]

Le immagini di un uomo che mi picchiano perché piango… ma non ci posso fare nulla, io sono così… le immagini che picchiano la mamma e il sangue nel labbro inferiore

-Perché lo fai!?- aveva urlato

-Cattivo!! Molla la mamma!!!- urlai con tutta la mia forza tirandolo per una manica ma lui mi prese… sono troppo debole… non riesco a staccarmelo di dosso… mi sento così sporca…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome si svegliò di soprassalto, stava tremando come una foglia. La ferita iniziò a bruciarle

“Dannato bastardo!” pensò pallida e sudata. Quel giorno sarebbe stato il 19 marzo, la festa del papà… si guardò intorno, stavano tutti dormendo “Devo prendere dell’aria…” la ragazza uscì dalla capanna…

La mattina dopo il gruppo si rimise in viaggio e Sango raccontò a Kagome nei minimi particolari la festa

-Non sono mai stata ad una festa così bella! Nemmeno nel mio villaggio natale, che là le cose erano in grande…- Kagome si fece scura in volto. Pessimi periodi…

-Già, è stata proprio una bella festa!- Miroku sorrise –E poi Obaasan-baba è proprio simpatica…-

-Eh si…- balbettò Kagome

-Voi come l’avete conosciuta venerabile Kagome- la ragazza lo fissò

-Se non mi chiami più così è probabile che ti risponda- disse continuando a camminare

-Come l’hai conosciuta Kagome?- chiese Miroku imbarazzato

-Un po’ di tempo fa, stavo tornando da una escursione e mi sono fermata qua per la notte. Ogni mese ci ritorno. Obaasan è molto malata, e io ogni tanto le porto qualche cosa di utile e le faccio visita-

-E morirà?- chiese Inuyasha

-Come tutti gli esseri umani Inuyasha… non morirà per vecchiaia però… no, non ne avrà il tempo…- sospirò e guardò il cielo –Ma ha vissuto troppo e ogni vita si deve spegnere come una candela, prima o poi si consuma e a volte le folate di vento troppo forti la fanno spegnere prima del dovuto…-

-Da quando sei così filosofica?- chiese Sango. Kagome accarezzò Kirara che le era saltata sulla spalla

-Lo sono sempre stata, ma voi eravate sempre troppo impegnati per accorgervene- Kagome sbadigliò

-Non hai dormito?- chiese Miroku cambiando discorso

-Si certo, prima di fare un incubo orrendo e svegliarmi di soprassalto avendo quasi un infarto- disse Kagome sbuffando –dopo non sono più riuscita a dormire, e sono andata fuori a prendere una boccata d’aria. Il sogno è stato orribile…- rabbrividì

-Me lo vuoi dire?- chiese Miroku cortesemente

-No, meglio di no…- disse distrattamente poi si ricordò qualche cosa e si bloccò “Un momento, una volta fuori, io… dove sono andata?”

[if !supportEmptyParas] [endif]

Nel pomeriggio inoltrato arrivarono al bosco che portava nel villaggio e Kagome si bloccò di netto. Se fosse andata a destra si sarebbe ritrovata al pozzo, o quello che ne restava e se fosse andata ancora a destra e più avanti avrebbe visto l’albero sacro. Dove stava lei sicuramente, se fosse stata nella sua epoca, sarebbe stata sui primi gradini che portavano al tempio. La ragazza cominciò ad andare avanti e indietro

-Kagome? Non vieni?- chiese Miroku stupito

-Si… si… arrivo subito…- disse distrattamente –Voi… ehm… andate pure avanti-

-Sei sicura?- chiese Inuyasha

-Si- disse sbrigativa. I quattro si allontanarono seguiti da Kirara “Oh cavolo! Non credevo fosse tanto difficile!” si guardò intorno. Non era cambiato proprio niente. Kagome mosse i primi passi verso il sentiero che portava al villaggio. Era difficile andare lì, figuriamoci andare all’albero sacro o ai resti del pozzo! Non ci voleva neanche pensare… sospirò cercando di calmarsi “Insomma Kagome!!! Ti rendi conto di quanto sei stupida?” gli urlò una vocina dentro di lei. Kagome prese coraggio e cominciò a camminare spedita verso il villaggio. In men che non si dica si ritrovò al riparo tra le mura della capanna di Kaede che sorrideva stancamente

-Ciao Kagome! Forza, alzati in piedi e fatti vedere!- Kagome ubbidì con il cuore a mille

-Ciao Kaede!-

-Come sei diventata bella!- esclamò Kaede

-E tu sembri in gran forma!- esclamò Kagome sorridendo

-Sopravvivo…- sorrise –Allora, come te la passi?-

-Benissimo!- le due non fecero caso agli altri membri del gruppo che si erano seduti intorno a loro e che ascoltavano tutto

-E chi vive con te?- chiese Kaede. Kagome sorrise e raccontò tutto di Michael e Hana

-Accidenti, bimbi pestiferi…-

-No, solo un po’ vivaci…- Kagome sorrise -Raccontami di te Kaede, che hai fatto in questi anni?- Kaede alzò le spalle

-Nulla in particolare…- Kagome alzò le spalle

-Somma Kaede!!! Somma Kaede!!!- una furia entrò nella stanza. La bimba avrà avuto l’età di Hana, aveva dei lunghi capelli biondi e dei grandi occhi verdi. Kagome rimase scioccata. Assomigliava tantissimo a Christine, in un modo quasi impressionante (Sicuri che non fosse la sua reincarnazione ^_^? Nd)

-Dimmi Nazuna…- Kaede sorrise

-Mi aiuta a fare la bambola per il papà? Io non ci riesco…- Kaede si alzò

-È vero che oggi è la festa dei papà!- Sango si alzò di scatto –Ne farò una anche io e la seppellirò!- esclamò

-Anche io la voglio fare!- Shippo saltò sulla spalla di Miroku

-Immagino che la debba fare anche io- i due annuirono –uff…-

-Che roba sentimentale- sbuffò Inuyasha dando le spalle a tutti

-E tu Kagome? Non fai una bambola di pezza da sotterrare per tuo padre?- Kagome alzò le sopracciglia

-Io… cosa?-

-Una bambola di pezza per tuo padre!- ripeté Shippo. Kagome cominciò a ridere di gusto

-Questa è buona!- esclamò tenendosi con le mani la pancia. La fissarono tutti compreso Inuyasha –Io, fare un omaggio a… quello? Dio come sta cadendo in basso questo posto!- rise ancora per un po’ -Sto per vomitare- uscì ridendo a crepapelle. Il gruppo si guardò alzando le spalle: che le era preso? Quando si fu allontanata Kagome smise subito di ridere. Si era ritrovata vicino al fiume senza neanche accorgersene. Il suo volto diventò una maschera di bronzo –Io fare un omaggio a quel… bastardo disgustoso? Il mondo sta girando a rovescio…- si disse. Inuyasha la guardò dietro l’albero. Sospirò e decise di lasciarla sola. Kagome fissò assente il fiume

-Cosa ha la nostra piccola Kagome?- chiese una voce profonda dietro di lei. La ragazza si girò e si impietrì

-Tu…- sussurrò. Il Demone la fissò

-Cinque anni… e il veleno non ti ha ancora fatto effetto mh?- si avvicinò alla ragazza che non riusciva a muoversi. Le toccò la guancia con la mano priva di artigli –Che hai piccolina?- chiese dolcemente. La ragazza non parlò e lui sorrise

-Tu… tu sei… sei Ho… Hon?- balbettò. Lui sorrise

-I miei uomini mi chiamano così si…- la ragazza lo guardò. Il mantello nero era come lo ricordava. Il cappuccio era appoggiato sulle spalle lasciando scoperto il viso

“Oh mio Dio… oh mio Dio… OH MIO DIO!!! Calma-calma-CALMAAAA!!! Kagome, rimani connessa col mondo intorno a te, hai davanti a te il tuo nemico che cerchi da sempre. L’unico responsabile di tutto quello che ti è successo in questi 5 anni… non puoi pensare quello che stai pensando lui è IL Diavolo capisci? QUEL Diavolo! Ma perché è così angelico allora? Insomma, se fosse un vero Diavolo non sarebbe così bellissimo! Ahhhh, non ci capisco niente! Dove cavolo è Inuyasha quando serve?!?!?!?!?!” pensò nel panico totale. Il Demone aveva i capelli corti neri scompigliati e due occhi blu bellissimi. I denti perfetti erano bianchi come il latte e le sue labbra non era come le ricordava, sottili e curve in un ghigno, ma rosee e mostravano un amaro sorriso

-E così… il mio veleno su di te non funziona…- disse

-Io… io…- balbettò

-Tu cosa piccola?-

“Perché la persona che odiava di più era così bello?” si chiese -Tu non puoi essere quell’essere… lui… lui aveva gli artigli e…- lui la fissò negli occhi

-Oh no… sono io… quell’essere… ero solo trasformato in un vero Demone… anche tu ogni tanto, lo diventi quando il veleno prende sopravvento… e hai molti più poteri…-

-Cosa dici? Io…-

-Dove eri l’altra notte?- lei lo fissò stupito

-Io… io ero andata fuori poi.…- abbassò lo sguardo –Non… non ricordo…-

-Sei diventata un Demone amore mio… ma avrai bisogno di pratica… non hai fatto fuori neanche un essere umano… e poi, più le trasformazioni saranno o più i poteri userai, e più diventerai cattiva e… quando sarà il momento, io ti verrò a prendere…- sorrise

-Tu… tu non puoi…- sussurrò spaventata

-Oh si… si che posso…- fece un ghigno –Io posso fare moltissime cose e sta tranquilla, te ne accorgerai…-

-Sicuramente con me non riuscirai a fare assolutamente nulla!- esclamò. Si era, leggermente ripresa. Lui si allontanò poi si girò appena per guardarla

-Ti verrò a prendere presto amore…- si allontanò

-A… aspetta… pe… perché non sono riuscita a sentirti? Di… di solito con i Demoni…- balbettò spaventata

-Con me non puoi amore… i tuoi poteri su di me sono innocui…- disse poi sparì dicendo –Attenta al villaggio i miei Demoni, vogliono la Sfera… e uno di loro ha una cosa che ho fatto a te tanto tempo fa… anche per quel sempliciotto i miei Demoni sono difficili da eliminare, ma per te…- la voce sparì e la ragazza si accasciò a terra senza il minimo respiro

-La… la Sfera… un Demone? Quello che ha fatto a me?- la ragazza allargò gli occhi e scattò in piedi cominciando a correre come un fulmine “Accidenti! Accidenti! ACCIDENTI!!” Kagome arrivò al villaggio. Si guardò intorno. Non era ancora successo nulla…. Kagome schizzò verso Kaede e ansimando le prese il braccio –Ka… Ka… Kaede… devi… evacuare… il… villaggio…- ansimò. Kaede la guardò

-Cosa? Non ho capito…-

-HO DETTO CHE DEVI FARE EVACUARE IL VILLAGGIO!!!- urlò. Kaede piegò la testa di lato

-E perché?-

-Perché stiamo per venire attaccati accidenti!!!!- urlò

-È impossibile, io non sento nessuna aura malvagia…-

-Per ora è chiaro!? Kaede fidati…- Kaede guardò Inuyasha che scosse la testa. Kaede guardò Kagome e disse

-No Kagome, non posso evacuarlo se non ho informazioni sicure… mi spiace…-

-Ma… me lo hanno…- cominciò Kagome cercando di non perdere la calma

-No Kagome…- la ragazza scoppiò

-Ma santo cielo!!- urlò lei irata –Possibile che nessuno in questo dannato posto mi creda!?- urlò voltandosi e incamminandosi dall’altra parte –Arrangiatevi succeda quel che deve succedere!!!- sparì nella boscaglia e tutti tornarono al proprio lavoro.

Era da parecchio tempo che Kagome andava avanti e indietro per la foresta stramaledicendo tutti

“Dannati! Dannati loro e il loro ‘Non ne abbiamo le prove!’ ACCIDENTI!! Ma chi se ne frega!! Arrangiatevi tutti quanti!!! Andate a farvi friggere!!!” era ormai sera inoltrata… non aveva voglia di tornare al villaggio… si sentiva così sola… senza neanche accorgersene ritrovò davanti al Dio Albero “Tutto… tutto è iniziato da lì…” strinse gli occhi calciando l’albero “Ma perché maledizione???????” un grido interruppe i suoi pensieri… il grido fu seguito da altre grida… “Ecco… delle persone moriranno per causa loro… io li avevo avvertiti!” una donna si avvicinò

-Kagome? Tu sei Kagome vero?- domandò tremante. Kagome annuì –Devi aiutarci… il villaggio è stato attaccato, Kaede…- Kagome la fulminò e con freddezza disse

-Io l’avevo avvertita… ma chissà perché non mi crede mai nessuno… lo dico e lo ripeto: Arrangiatevi!!- la donna la fissò

-Mia figlia… sta per essere uccisa… ha 12 anni…- Kagome si avvicinò al margine della foresta fissando il villaggio in fiamme –Mio marito… è morto….-

-Io… non posso più vedere mia madre… mio nonno e mio fratello… i miei amici… CHE COSA STAI FACENDO TU MENTRE TUA FIGLIA MUORE???- urlò Kagome quando vide con la coda nell’occhio la piccola Nazuna che stava per venire attaccata da un Demone –Accidenti a me!!!- urlò Kagome buttandosi e prendendo in braccio la bimba salvandola dalla morte sicura. La diede alla madre. Salvò anche un’altra bambina che abbracciò la donna che le aveva parlato prima. I Demoni si bloccarono e la fissarono

-LA SFERA!?!?!?!?- urlarono. Kagome si mise le braccia conserte mentre i Demoni arrivavano a tutta velocità urlando come dei pazzi

-Dannazione a me, e al mio cuore troppo buono!- sibilò poi fissò Inuyasha –Ora…- disse riluttante –Ti farò vedere… come le vostre merdate tipo ‘Non ne abbiamo le prove’ non contino un tubo ma invece, quello che dico, è sempre la verità-

-Attenta Kagome, non hai l’arco!- urlò Miroku come se non l’avesse ascoltata. I Demoni erano a pochi metri da lei e non la smettevano di urlare

-LA PIANTATE DI CIANCIARE!!!- urlò Kagome. Ad uno ad uno i Demoni iniziarono a scoppiare uno alla volta facendo rimanere solo i Demoni di basso livello. Si scostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e li guardò seccata -Naturalmente i vostri casini li devo risolvere sempre io! Come l’orco dell’altro giorno per esempio… se mi aveste dato retta tutte queste persone non sarebbero morte… VOI DOVE SIETE QUANDO PARLO CON VOI!?!? No perché… mi sembra di parlare ad un muro quando lo faccio- lanciò una occhiata riluttante hai Demoni rimasti –Avete due chance: la prima, vi dileguate alla velocità della luce rimanendo fino a domani in vita. La seconda, rimanete, ma vi ucciderò così lentamente e dolorosamente che neanche i vostri genitori vi riconosceranno, se rimarrete in vita naturalmente! Ma mi fate troppo schifo per questo trattamento…- ringhiò –qualche domanda? Avete dieci secondi. Scaduti i dieci vi faccio fuori tutti- li minacciò. Un Demone si fece avanti: sembrava un biscione schifoso con la bava verdognola alla bocca. Al collo era attaccata un’altra testa senza occhi e con una bava color vomito. Kagome fece una smorfia e lo guardò acidamente. Il Demone si squarciò e cadde a terra con un tonfo –Una cosa schifosa in meno in questo mondo di merda!- esclamò –Qualche domanda?- urlò più forte –Vi rimangono tre secondi- i Demoni si fissarono impauriti e si dileguarono. Kagome sospirò e si allontanò –Me ne torno a casa mia, ah… e spero che questa volta l’abbiate capita l’antifona: la prossima volta invece di fare di testa vostra… date ragione a me. Le morti causate oggi, sono perché voi avete voluto fare i… deficienti… e non mi avete voluto dare retta. Complimenti- dichiarò battendo le mani. Nessuno mosse un muscolo mentre lei si allontanava. Il gruppo, era troppo sconvolto per parlare…

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo 14- La lettera ***


Capitolo 14

Ciao! Come va? Grazie per essere ancora qua! Sorpresi vero?? beh, certo non più sorpresi di Inu&Co. vero??? Beh, non ho molto da dirvi. Spero che questo cap vi piacerà e che mi recensirete in molti, sia per dirmi che il cap fa schifo o che è bello e carino ^^ oh oh… Beh, al prossimo cappy!!! ^^

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 14

La lettera

[if !supportEmptyParas] [endif]

Sei un foglio bianco

Ora un foglio nero

Fiumi di parole

E di frasi

Pieno di significati

di odio,

di amore,

di amarezza

o tristezza.

Lettera che porti parole

E sentimenti

Schiudi i tuoi segreti…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Aveva camminato tutta la notte senza fermarsi, con una ira cieca nel corpo. Il sangue le ribolliva e non riusciva più ad avvertire la stanchezza. Perché non la ascoltava mai nessuno? La mattina all’alba, scorse la capanna e ci si fiondò dentro. I tre bambini stavano facendo colazione e vicino a loro Sesshamaru sembrava particolarmente seccato. I tre scattarono in piedi

-Mamma!!!- urlarono Hana e Michael –Già qui!?-

-Sei arrivata due giorni prima…- disse Rin sorridendo. Sesshamaru le si avvicinò

-Meno male sei arrivata tu… posso andare ora? Ti prego…- implorò

-No- fu la risposta secca di Kagome che lo fissò negli occhi

-OK, c’è stato qualche imprevisto…- lei passò davanti a tutti

-Me ne vado a letto, se qualcuno mi rompe, io lo disintegro- sibilò sbattendo la porta della camera

-La mamma ela allabbiata- dichiarò Michael. Le due bambine annuirono

-Oh no… un altro giorno con voi…- Sesshamru sprofondò nella sedia appoggiando la fronte sul tavolo –Ma perché tutte a me?-

[if !supportEmptyParas] [endif]

Passò una giornata intera dove Kagome non si mosse dalla camera. I coinquilini, avevano capito che qualche cosa non andava ed erano preoccupati, ma dubitavano che la ragazza stesse dormendo visto che ogni tanto si sentiva qualche maledizione non molto piacevole provenire dalla camera e compatirono il mal capitato o… i mal capitati.

La mattina dopo Kagome uscì dalla stanza. Il suo volto era teso e tirato. Lasciò dormire i bambini e disse a Sesshamaru che, se voleva, poteva andare via. Sesshamaru la fissò poi sospirando scosse la testa e si sedette fissandola mentre preparava la colazione

-Che è successo?- Kagome lo fulminò e mise la colazione in tavola

-Nulla di particolare- sibilò. Svegliò dolcemente i bambini che vedendo il volto della giovane tirato in un sorriso forzato si illuminarono. Rin la abbracciò baciandole la guancia. Hana le saltò al collo possessiva e Michael le si aggrappò alla gamba

-Attenti, così mi fate cadere…- Kagome sorrise

-Mamma? Oggi lesti con noi velo?- chiese Michael

-No, vado un po’ fuori oggi… vado a cercare la cena per questa sera…- i bambini annuirono di malavoglia

Dopo pranzo Kagome salutò e si inoltrò nella foresta

“Mi devo sfogare su qualche cosa o impazzisco…!” Kagome si guardò intorno cercando di scorgere qualche Demone. Batté i piedi a terra “PERCHÉ QUANDO HO BISOGNO DI DEMONI NON CE NE SONO MAI?????” urlò dentro di se “Sono così incavolata che mi mangerei le mani!! Sono una stupida! E quelli la sono degli idioti di prima categoria!!!” pensò “Non mi sarei mai fatta beccare, non avrebbero mai scoperto i miei ‘poteri’ se mi avessero dato retta!” la ragazza vide un cervo che mangiava l’erba. Era un animale così bello e nobile… che poteva risolvere i suoi problemi senza farne conto a nessuno… perché solo la sua vita era incasinata???? Ad un certo punto Kagome sentì la presenza di un Demone e Kagome credette che avesse fame perché sentì uno strano buco allo stomaco. La ragazza fissò il cervo che non si era accorto di nulla. Tutto ad un tratto Kagome vide il cervo cadere a terra con una zampa ferita. Un Demone si avvicinò all’animale. Era un enorme ragno nero con le zampe appuntite e lunghe il doppio del ragno stesso. Kagome si mise in mezzo ai due dando le spalle al cervo terrorizzato

-Levati di mezzo- sibilò il Demone

-Chiudi quella tua dannata boccaccia insulso brutto coso schifoso- disse acida

-Chi sei tu stronza?- ruggì il Demone –Io ho fame… i forti mangiano i deboli… è il cerchio della vita… come quel cervo soccomberà, anche tu soccomberai…- lei alzò un sopracciglio

-Da chi? Da te?-

-No-

-Da quando i Demoni sono così modesti?- chiese stupita

-Io sono un debole, lo so, l’ho sempre saputo… il mio padrone me lo ripete sempre…-

-Il… il tuo… pa… padrone?- balbettò

-Si-

-E chi è?- domandò lei

-Noi, lo chiamiamo… Hon…-

“Ancora lui!?” –Ti ha mandato lui?- il ragno gigante non rispose –Perché?-

-Perché lui dice di ricordarti quello che ti ha detto- disse. La ragazza si accigliò

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-Ti verrò a prendere presto amore…-

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome si ritrasse leggermente

-Vedo che hai capito…-

-Sta zitto- disse la ragazza gelida –Io non verrò più… non mi prenderete più con la forza voi- disse gelida. Il ragno sorrise

-Oh già… lui ti aveva rapito non è così?- Kagome dilatò gli occhi. L’incubo di quei giorni era ancora un tormento per lei -Due anni fa mi sembra… ero presente… le frustate sono state pesanti eh?-

-Zitto-

-E anche la Ruota… un invenzione davvero utile… anche se inventata da degli insulsi umani…- disse con cattiveria

-CHIUDI LA BOCCA!!- il Demone scoppiò. Kagome si toccò le braccia e le gambe. Il dolore provato era così intenso che lo poteva sentire ancora. Ora capiva, come si potevano sentire gli schiavi quando venivano minacciati di tortura… Kagome tremante si girò verso il cervo che la fissava con i grandi occhi color nocciola. La ragazza si avvicinò ma il cervo si ritrasse –Non… non ti voglio… fare nulla… io… vo… voglio… aiu… tarti…- balbettò. Kagome allungò la mano toccandogli il muso. Scese al collo e si soffermò a guardare una grande cicatrice nel collo –Che ti hanno fatto?- sussurrò. La ragazza sorrise e si inginocchiò davanti all’animale. Si guardò intorno e vide delle erbe vicino ad una quercia e la ragazza ne prese qualche ciuffo mettendole vicino al cervo –Mangiale, ti faranno bene…- disse dolce. Il cervo le annusò e fece come gli era stato ordinato. Kagome prese un lembo del suo kimono e con uno scatto veloce, strappò il fondo. Fasciò con cura la ferita immobilizzando la zampa –Zoppicherai un po’… ma fra qualche giorno sarai come nuovo…- il cervo si alzò e la guardò negli occhi

-Ti ringrazio… un giorno, quando ti servirà il mio aiuto, pensami intensamente e io arriverò…- il cervo si inchinò

-Tu parli?-

-Si… sento un grande rancore dentro di te… hai vissuto una vita difficile vero? Io lo sento… anche la tua infanzia…- la ragazza non rispose abbassando lo sguardo –Ricorda ragazza… quando hai bisogno di me, pensami intensamente, pensa al nome Heiwa (=Pace)…- il cervo si girò allontanandosi zoppicando –Ricorda… Heiwa…- e sparì. Kagome si appoggiò al tronco dell’albero

-Perché… perché mi è successo tutto questo?- lacrime silenziose le solcarono il viso ma si bloccò scattando in piedi –CHE DIAMINE STO FACENDO?????- urlò a se stessa. Si asciugò le lacrime con rabbia –Ogni cosa ha un senso, se mi è successo, deve esserci un senso!- esclamò decisa –Quello che è successo nella mia vita, non può essere uno scherzo…- Kagome vagò per un po’ senza meta riuscendo ad uccidere un coniglio per la sera. E verso il tramonto si diresse verso casa…

[if !supportEmptyParas] [endif]

(Villaggio di Kaede. Quando Kagome è andata via i nostri ‘eroi’ sono rimasti a fissare i Demoni senza parole…)

-Ehm… ra… ragazzi… fo… for… se do… dovre… mmo… e… en… entrare- balbettò Sango dopo qualche minuto di totale silenzio, anche i cittadini che avevano assistito erano rimasti senza parole. Shippo sulla sua spalla aprì la bocca un paio di volte senza riuscire a parlare

-Sono… ehm ehm… un po’ sconcertato…- disse Miroku con gli occhi sbarrati fissando i corpi dei Demoni

-E tu… dici… un po’? Un po’? Ti… ehm… rendi conto… di quello che hai visto… o hai le olive al posto degli occhi?- chiese Inuyasha girandosi come se fosse una statua di marmo facendo perno con il piede sinistro. Abbassò il piede destro pesantemente –Io… non… mi… sento… bene…!-

-Certo che ci vedo… non vedi i miei… eeeh… splendidi occhi… che guardano i Demoni un po’… come dire? Trucidati?-

-È la parola perfetta…- disse Kaede sbalordita

-Shippo? Riprenditi ti prego… non voglio che tu mi muoia sulla mia spalla- disse Sango senza guardarlo

-Io… io… io… sono… d’accordo… con… Inu… yasha…. Non… non mi sento bene…- Shippo scosse la testa

-Andiamo…- Miroku guardò Inuyasha cercando di essere normale –Vuoi un fazzolettino? Stai un po’ sbavando…- disse cercando di alleviare la tensione

-Non… non sei divertente…-

-Sei giallognolo Inuyasha…- costatò Sango

-Lo sento…- balbettò

-Credo che… un giorno di questi… andremo da Kagome…- Miroku andò verso la capanna a passo di militare

-Si… ho la stessa, identica, spiaccicata impressione…-

[if !supportEmptyParas] [endif]

Il gruppo era arrivato davanti alla capanna di Kagome due giorni dopo. La fissarono in silenzio

-Dobbiamo entrare…- disse Sango

-Si, dobbiamo…-

-…-

-…-

-…-

-…-

-Ma dobbiamo entrare-

-Oh capito Sango che dobbiamo entrare!- esclamò Inuyasha

-E allora vai!- esclamò Shippo

-Ma perché io…-

-Dobbiamo entrare comunque tutti…- sbottò Sango

-Tò, gualda chi tè… i signoli ‘non ne abbiamo le plove’, e mistel simpatia…- Michael si avvicinò a loro

-Dov’è Kagome?- chiese Miroku subito

-Mamma è andata via… ieli mattina è tolnata ed è limasta in camela tutto il giolno… ela un tantino allabbiata… oggi dopo planzo si è presa su, ed è andata a celcale da mangiale…- spiegò

-Michael!!! Michael!!! Dove sei????- urlò Hana

-Oh cacchio!! Nascondetemi!! Nascondetemi….- sussurrò mettendosi dietro di loro stupiti. Hana arrivò di corsa quando li vide

-Oh, ancora qui?- chiese distrattamente –Mamma non c’è… avete visto Michael?- chiese guardandoli. Loro scossero la testa ma Hana lì guardò torva –Michael, vieni fuori… tanto ti ho visto… quando ti nascondi non farti vedere i capelli…- sbuffò

-Oh oh… beccato…- Michael saltò fuori e si mise un dito in bocca

-Proprio…- Hana alzò un sopracciglio

-Sei ancola allabbiata?- chiese il bambino

-Guarda che non mi sono scordata di quello che mi hai fatto prima, sono molto arrabbiata…-

-Ma ti ho già chiesto cusa…- piagnucolò Michael

-Solo perché Sesshamaru te lo ha imposto-

-Ma non l’ho fatto appotta-

-È successo lo stesso- dichiarò acida la bambina

-Oh diamine…- sussurrò Michael “Le donne…”

-Bambini? Che è successo?- chiese Sango

-Lui…- disse Hana segnando con il dito Michael –Ha fatto la cosa più brutta che potesse fare, ha fatto cadere LA mia tazza- Michael scosse la testa

-Una tazza? E voi state litigando, per una tazza?- Hana guardò Miroku scandalizzata

-Non è UNA tazza, è LA tazza-

-E perché ti sei arrabbiata per LA tazza?- chiese Inuyasha. Il labbro inferiore di Hana tremò

-Non capisce nessuno… voglio la mamma…- piagnucolò

-Va bene, ti chiedo cusa solellina, peldonami. Ma non piangele pel favole… mi fai tale male quando pangi…- disse Michael. Lei corse via e abbracciò Rin che era corsa fuori

-Hana? Che c’è?- chiese Rin

-Voglio la mamma…- sussurrò

-Va in camera arrivo subito…- sussurrò nel suo orecchio Rin. Hana ubbidì e Rin si avvicinò al gruppo squadrandolo da capo a piedi –Brutto momento per venire a ‘trovare’ Kagome- replicò

-Abbiamo bisogno di lei- disse Inuyasha –Dobbiamo parlarle-

-Non c’è-

-Lo sappiamo- risposero in coro

-Mi fa piacere- rispose semplicemente Rin –SESSHAMARU!!!!- urlò Rin. Il Demone uscì subito e si diresse verso il gruppo

-Rin… Hana… è allabbiata… con me?- balbettò Michael con gli occhi lucidi

-Vieni…- lo prese per mano sorridendogli -…andiamo da lei…- il bimbo annuì seguendola. Sesshamru li fissò entrare poi sospirando scosse la testa

-Perché lo fai?- chiese Inuyasha

-Che cosa?- chiese Sesshamaru fingendo di non capire

-Lo sai benissimo!-

-Sono solo in debito con Kagome, e sto cercando di riscattarmi- rispose semplicemente –Ma entrate…- si guardò intorno sospettoso ed entrò nella capanna sedendosi a fianco della porta. Da lì si sentivano i singhiozzi di Hana. Miroku chiuse la porta

-Perché piange per una tazza?- chiese Sango preoccupata sedendosi su una sedia

-Beh, perché quella tazza era di sua madre… Christine…- sospirò

-Ah si… ce ne ha accennato Kagome…- disse Miroku

-Dopo che Kagome è andata via Michael ha preso contro alla tazza che si è frantumata a terra…-

-Quindi prima quando diceva che voleva sua madre… non si riferiva a Kagome!- esclamò Inuyasha

-Che intuito… comunque si riferiva a Christine… la morte di sua madre è ancora una ferita aperta per lei e anche per Kagome anche se cerca di farsi forza per dare il buono esempio a Hana… ma anche Kagome ne ha passate tante… oh si… più di quanto se ne possa immaginare…-

-Cioè?- chiese Inuyasha. Sesshamaru sorrise

-Ni…- la porta si aprì con un tonfo e tutti scattarono all’indietro. Kagome entrò richiudendo la porta sbattendola

-Che-diamine-succede-qui-dentro?- sibilò fissandoli uno a uno. Il gruppo impallidì e Sesshamaru si alzò in piedi

-Ti prego calmati, prima di urlare vai da Hana che è in crisi… poi fa quello che vuoi…- implorò impaurito

“Ora capisco perché ha paura di lei…” pensò Sango “E credo anche di capire cosa gli ha fatto qualche anno fa…” Kagome lo guardò stupito

-Che è successo?- chiese

-Michael per sbaglio ha rotto LA tazza…- Sesshamaru scosse la testa

-Stai scherzando vero?- chiese Kagome mettendosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Inuyasha e gli altri videro l’anello che non avevano mai visto nel pollice di Kagome

-No…-

-Era l’unico ricordo materiale di Hana legato a sua madre…-

-Lo so-

-Oh porca la miseriaccia che situazione…- Sesshamaru la scrutò

-Ma tu hai pianto?- Kagome lo fissò con gli occhi ridotti a due fessure incenerendolo –come non detto…- alzò le braccia. Kagome oltrepassò tutti e entrò nella stanza chiudendo la porta alle proprie spalle

-Che cos’era quell’anello?- chiese Miroku

-Niente- rispose secco Sesshamaru

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome guardò Hana piangere sulla spalla di Rin che le sorrideva dolcemente. Michael in disparte tremava come una foglia e le lacrime gli rigavano il viso. Kagome si avvicinò a Michael e si inginocchiò al suo fianco mettendolo tra le sue gambe

-Calmo Michael…-

-È coppa mia mamy…- sussurrò

-No…- lo spostò delicatamente –Ci penso io OK?- si avvicinò ad Hana

-Ehi… amore?- Hana la guardò con gli occhi gonfi e arrossati

-M… m… mamma?- singhiozzò. Lasciò Rin e si gettò tra le sue braccia –Mamma! Mamma! 5 anni!! Solo 5 anni!!!-

-Lo so amore…-

-Mi manca tanto… voglio rivederla… voglio rivederla…- Kagome la strinse forte cercando di arrestare le lacrime

-Anche io… la vorrei rivedere anche io… non sai quanto…- si morse il labbro inferiore

-Perché è morta? Non volevo che morisse!! Non volevo…- singhiozzò e guardò Kagome negli occhi –lei… è morta per causa mia?- chiese -Se lei avesse abitato in un villaggio l’avrebbero aiutata… è stata colpa mia… non dovevo nascere…- Kagome la guardò

-Non-dirlo-neanche-per-scherzo- disse gelida. Hana la guardò e Kagome sorrise –Tua madre ti voleva un mondo di bene… e io lo so… oh se lo so…- la guardò negli occhi –Io ti voglio un bene dell’altro mondo… non sono la tua vera madre, e non competerò mai con lei, ma voglio fare del mio meglio, ti voglio proteggere e prendermi cura di te… vederti crescere… ed è questo che tua madre voleva… avrebbe rischiata la vita per te… ma non è morta per colpa tua…- Hana si asciugò gli occhi e toccò il viso di Kagome

-Come fai mamma? Hai sofferto molto più di me… eppure… ti vedo sorridere… come fai?- chiese titubante

-Niente Hana, niente fa più soffrire che perdere i propri genitori- le disse, poi sorridendo l’attirò a se con gli altri due bambini e li abbracciò –E poi perché ci siete voi, solo perché ci siete voi… non vi abbandonerò mai bambini… mai…- li baciò uno per uno

-Neanche noi!- esclamarono felici tutti e tre.

Non sarebbe stato così…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome uscì dalla stanza sospirando poi si avvicinò al gruppo sedendosi sulla sedia di fianco a Sango appoggiando la testa sul tavolo sbattendola più volte

“Voglio morire” pensò Kagome “Sono distrutta…”

-Ti senti bene?- chiese Sesshamaru

-Moltissimo… mi metterei a saltare dall’energia che ho in corpo…- disse sarcastica. Respirò rumorosamente poi li fissò uno a uno –Che ci fate qui?- chiese

-Noi… dobbiamo parlare…- disse Inuyasha. Gli altri annuirono. I bambini uscirono dalla camera

-E a che riguardo?- domandò Kagome alzando un sopracciglio

-Lo sai benissimo…- Kagome si alzò in piedi facendo stridere la sedia

-Io non so niente… quindi, o che parli chiaramente o non arriveremo mai al punto. La domanda è: di che cosa dovete parlarmi?-

-Del fatto che l’altro giorno hai trucidato dei Demoni!- esclamò Inuyasha

-Ola capisco pelché la mamma ela allabbiata…- sussurrò Michael. Hana e Rin annuirono

-Non è stata una gran perdita!- lo rimbeccò Kagome

-Certo, ma resta il fatto che li hai massacrati senza pietà!-

-Io ve lo avevo detto di evacuare il villaggio… ma voi naturalmente non mi avete dato retta!-

-E come lo potevamo sapere?- chiese Inuyasha

-Ma accidenti! Che cavolo volete da me? Non è stata colpa mia OK? Non è colpa mia!- esclamò Kagome

-Di che parli?- chiese Miroku

-E tu mi chiedi di che cosa parlo? Parlo del fatto che la mia vita sta andando a farsi friggere! Parlo del fatto che sono stata un’idiota!- urlò –Ma perché quella volta non ho dato retta a Kaede?- piagnucolò –Dio… perché… perché…- si rimise seduta

-A che ri…?- Inuyasha non finì la frase che Hana iniziò ad urlare “Possibile che in questa casa non si abbia un po’ di pace?”

-Mamma!! Mamma!!! Guarda!!! C’è un corvo sulla finestra!!!!- Kagome seguì le istruzioni della bambina e vide il corvo che la fissò. L’animale svolazzò sopra le loro teste

-Che ci fa un corvo qui?- domandò Sango stupita. Il corvo mollò una lettera che andò in testa a Kagome e volò via dalla parte opposta del sole che tramontava silenzioso. Kagome guardò la busta gialla poi la aprì:

Amore mio,

salvando quella gente, non hai permesso

al mio Demone, con la mia capacità di trasmettere l’infezione

È stato davvero crudele da parte tua…

il Demone colpirà ancora…

non in quel villaggio di insulsi umani…

ma tu sola, sai dove…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome alzò le sopracciglia

-Che dice Kagome?- chiese Miroku

-Di chi è?- domandò Shippo. Kagome appallottolò la lettera buttandola nel fuoco

-Niente, uno scherzo idiota…- si alzò dirigendosi verso la porta della camera –Vado a letto, lì c’è qualche cosa per cena…- disse indicando il coniglio a terra. Aprì la porta

-E tu?- chiese Sango

-Non ho fame…- chiuse la porta alle sue spalle

[if !supportEmptyParas] [endif]

“Oh diamine… mi sento male… perché non spariscono tutti?” Kagome si sdraiò sul letto “Mai io lo so perché nessuno mi lascia in pace, perché fa parte della mia vita essere perseguitata da degli idioti bastardi” si portò le coperte sotto gli occhi che chiuse “Chissà che voleva dirmi Hon con quella lettera… chissà dove colpirà… ‘Tu sola, sai dove…’ ha detto proprio così…” aprì gli occhi “ma chi è Hon? Da dove viene? E perché non mi lascia stare? Che cosa vuole da me?” la ragazza si addormentò con quei pensieri, con delle domande senza risposta mentre le urla di Shippo le giungevano all’orecchio seguito da tutti gli altri…

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Chissà che diceva quella lettera…?- si domandò Sango mentre preparava il coniglio

-Non so…- Inuyasha alzò le spalle

-Ma avrete una opinione no?-

-Beh, è andata via subito… che so, forse era una lettera anonima che la informava di qualche cosa. Ma di chi era poi?- chiese Miroku sbuffando

-Boh, forse di un essere umano…- provò Shippo

-Credi che gli esseri umani mandino messaggi con dei corvi?- chiese Miyoga

-La pulce ha ragione…- Sango scosse la testa –E allora? Chi è?-

-Tu che pensi vecchio?- chiese Inuyasha. La pulce ci pensò un attimo incrociando le 6 braccina

-Umano non può essere, forse un Demone… un suo nemico- concluse. Ci pensarono tutti su mentre i bambini parlottavano fitto

-Tu che ci dici Sesshamaru? Sei stato con lei questi cinque anni…- Miroku lo guardò. Sesshamaru fissò il monaco e si alzò

-Sono d’accordo con la pulce…- disse alzandosi e fissando fuori dalla finestra. Sorrise –Ma se ci pensate a fondo… capite anche voi chi è… non pensavo però che si facesse vedere ora… è passato un sacco di tempo…-

-Non fare questi dannati giri di parole e dicci chi è, so che lo sai- sibilò Inuyasha. Sesshamaru lo guardò

-Lo conosci Inuyasha, almeno penso che sia lui… e poi, se ve lo dico io e Kagome mi scopre mi spella vivo, e preferisco evitarmi di vedere la carne che mi esce dalle braccia!- disse disgustato. Sango lo fissò

-Lo conosciamo?- chiese

-Oh si…-

-NO!- Shippo scattò in piedi sul tavolo furibondo –SE È NARAKU È LA VOLTA BUONA CHE MI UCCIDO!!!- urlò

-MA CHE NARAKU E NARAKU! NON CI AVETE PENSATO NEPPURE UN ATTIMO!!- urlò Sesshamru –Siete più ottusi di un mulo! Che è tutto dire eh…- sibilò

-E allora SPIEGATI!- urlò a sua volta Sango

-Cretini senza cervello! Avevate detto che l’avreste aiutata!- urlò di nuovo Sesshamaru

-LA PIANTATE DI URLARE!!!- scattarono in piedi in tre bambini -È DA 10 MINUTI CHE SI SENTONO SOLO LE VOSTRE GRIDA! PIANTATELA!- urlarono. Sesshamaru si sedette sbuffando: per quella sera aveva detto fin troppo.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo 15- Scomparsi ***


Capitolo 15

Ambiguo il titolo vero?? ^^ Salve! Allora, mi scuso già da ora per le imprecazioni che ci saranno in questo cap ma spero vi piacerà comunque e che recensirete in molti (siiiiiiiiiiigh in questo periodo le rec stanno calando a vista d’occhio ;( …..siiiiiiiiigh….) ^^ Allora vi saluto :o) ciaaaaaaaaaaaaooooooooooooooo!!!!!! Siamo già a 1\3 della storia!! Eh eh eh…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 15

Scomparsi

[if !supportEmptyParas] [endif]

Giorni felici di un tempo lontano

senti le grida degli innocenti

che squarciano l’aria?

Aria di dolore

aria di sofferenza

aria di sangue.

Giorni felici,

siete ormai dimenticati,

mentre i pensieri

pensieri tristi e dolorosi

invadono la mia mente

già oscurata dal male…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome aprì gli occhi stropicciandoseli. La luce entrava dalla piccola finestrella andandole diritto negli occhi

-Ma che…- la ragazza si portò le coperte sopra la testa e un brontolio allo stomaco si diffuse nella piccola stanza –Ops…- l ragazza si alzò di malavoglia e uscì dalla stanza. La cucina era deserta… Kagome si stiracchiò e uscì respirando l’aria fresca del mattino “Accidenti… non faccio che pensarci…” guardò l’orizzonte mentre il sole sorgeva “…chi è Hon? Che vuole da me? Perché mi ha fatto quel taglio cinque anni fa invece di uccidermi?” la ragazza ci pensò sedendosi, in effetti era strano… e poi la chiamava ‘amore mio…’ o ‘piccola Kagome…’ perché? Alla ragazza balenò alla mente il discorso con Sesshamaru avuto poco tempo prima nel bosco

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-Cioè?- chiese la ragazza

-‘Il mio signore la farà diventare come noi’…-

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome scattò in piedi

-La miseria che amarezza…- disse scioccata “Quindi è questo il suo piano… è per questo che mi vuole far diventare cattiva, prendermi…” la ragazza rabbrividì “… e poi? Cosa vorrà da me? O almeno, da una parte di me?” corrugò la fronte “Ma io non diventerò MAI un Demone, ci metterei la mano sul fuoco come fece Muzio Scevola anzi, ci metto tutte e due le mani sul fuoco!” la ragazza si fece pensierosa “Ma io… oh cavolo! Io sono già diventata un Demone!” la ragazza rimase a bocca aperta “Però… me lo ha detto un Diavolo-Angelo… quindi avrebbe potuto mentire perché Diavolo, ma non può mentirmi se è un Angelo… Ok, forse la devo smettere… i miei pensieri non hanno più senso” si risedette scuotendo la testa ignara del mezzo-demone che la guardava dalla finestra della cucina.

La mattina e il pomeriggio passarono velocemente. Kagome era al fiume quando sentì dei passi dietro di lei. Si voltò trovandosi tutta la banda al completo

-Si?- chiese ingenuamente

-Dobbiamo finire un discorso- disse Inuyasha duro

-Davvero?- chiese stupita lei

-Si-

-E… a che riguardo?- chiese

-Ieri sera, i Demoni che hai trucidato- spiegò Miroku

-Senza pietà…- aggiunse Inuyasha. Kagome parve risvegliarsi

-Oh, si… abbiamo già appurato però, che non è stata una grande perdita- disse tranquillamente

-Ma resta il fatto che lo hai fatto! Da quando sai fare quelle cose?- chiese Inuyasha

-E perché dovrei risponderti?- chiese esasperata

-Per toglierti un peso dall’anima…- rispose lui semplicemente. Lei sorrise scuotendo il capo

-Scusa, quale peso? Ce ne ho un paio sai…-

-Ehm… puoi dirli tutti se vuoi…- disse Shippo

-Fatemi pensare…- lei fece l’aria da finta-pensieriosa, poi divenne seria tutto un tratto gelandoli con lo sguardo –No- rispose

-Ma perché fai così? Kagome, mi hai detto tu che eravamo di nuovo amiche. Come faccio a fidarmi di te se tu non mi dici la verità?- chiese Sango. Kagome la guardò mentre tutto il rancore le salì fino al cervello

-Verità? Tu mi parli di verità? Tu per prima devi stare zitta!- l’aggredì puntandole il dito contro –Cosa credi? Che mi sia messa a ridere quando per un vostro errore ho scoperto che non vi fidavate di me? Quando me lo avreste detto se non avreste fatto quell’errore? EH?-

-Non te lo avevamo detto per evitare una tua reazione negativa, come c’è stata poi…- sbottò Miroku

-Certo che c’è stata! Cosa credevate? Che vi avrei perdonata con sorrisi e abbracci?- chiese disgustata

-Non andiamo fuori discorso per favore…- disse Shippo roteando gli occhi

-Non stiamo andando affatto fuori discorso!- urlò Kagome –Me ne sono andata sperando di non rivedervi mai più, ma no naturalmente… il grande Inuyasha deve fare l’eroe…-

-Mi hai spaccato la schiena dopo!- esclamò Inuyasha

-E ti sta bene!- esclamò Kagome –Con mia grande sfortuna ho capito di avere sbagliato a trattarvi così, così ero ritornata qui dicendo alla mia famiglia ‘Beh, ci vediamo…’ ma naturalmente, la sfiga mi perseguita… Inuyasha è diventato umano, io non posso più tornare a casa… ma non mi do per vinta, vado al pozzo ma… oh… esplode… puff, non c’è più… la sera c’è una festa e tutti sono contenti, io sono l’unica sfigata a piangermi addosso come una cretina… arriva un Demone… Kikyo e Kaede sono fuori gioco e Inuyasha è l’unico in piedi e quel coso mi fa una paura del diavolo, è fortissimo e con un nonnulla ha spezzato in due il boomerang di Sango… sta per fare fuori Inuyasha, e io sono così idiota da mettermi in mezzo… la mattina dopo mi sveglio e sto un casino male e arriva Shippo, svengo… mi risveglio e sento le vostre voci e capisco che ho un veleno in corpo che mi può uccidere… così dopo una breve litigata mi alzo e me ne vado… un mese dopo che conosco Christine e Hana la donna muore e io mi ritrovo con una bambina di tre anni da crescere, e dei poteri incredibili… passano cinque anni e vi ripresentate e ora pretendete di sapere…?- camminava avanti e indietro e ora li fissava uno per uno –La mia vita è stata sconvolta dall’altro ieri a ieri e voi mi venite a rompere le scatole nel momento meno opportuno e poi pretendete di volere delle spiegazioni? Ma non fatemi ridere vi prego! Ho già i miei problemi da risolvere e stare dietro a voi me ne metti altri di cui non ho bisogno- sibilò acida. Li aveva sfidati tutti… lo sentiva, erano rimasti tutti senza parole e le dava una certa soddisfazione questo –Altro?- chiese. Non sentendo risposta la ragazza respirò a fondo –Bene- li superò ed entrò dentro la capanna con passo rigido

-Lo avete capito adesso chi è quello che conoscete?- il gruppo si girò

-Ho una vaga idea Sesshamaru…- disse Myoga pensieroso

-Davvero?- chiese il resto del gruppo

-Che allocchi!- esclamò Hana affiancando Sesshamaru seguita degli altri due bambini –la mamma gli ha detto tutto e loro non ci sono arrivati…- scosse la testa. Rin annuì

-Sembra che solo la pulce capisca!-

-I più piccoli sono i più intelligenti!- disse Michael saggiamente

-Sesshamaru!- Kagome li affiancò di corsa

-Dimmi-

-C’è un problema a due minuti- lui si fece serio tutto a un tratto e Michael e Hana scossero la testa

-Immagino che noi…- iniziò Hana

-… ci dobbiamo nascondele!- concluse Michael

-Espressamente, seguiti a ruota da Rin…- rispose Kagome. Sesshamaru guardò Kagome

-Senti… ma qualcuno deve stare con loro…- Kagome annuì

-Hai ragione…- guardò tutti –Sango? Puoi stare tu con i bambini leggermente lontano da qua?- chiese Kagome

-Si…-

-Shippo tu vai con Sango OK?- disse Miroku

-Si, la proteggerò costi quel che costi…-

-Arrivano dei Demoni!- esclamò Inuyasha

-C’ERAVAMO GIÀ ARRIVATI PRIMA!- urlarono Kagome e Sesshamaru

-Un altra tua grande capacità?- chiese Myoga

-Un ottima capacità!- Kagome sorrise e si allontanò da tutti -A proposito Sango…- Kagome guardò la ragazza -…proteggili a costo della tua vita chiaro!?- Sango annuì e si allontanò seguita dai bambini e da Shippo

-Vai mamma!!!- urlarono Hana e Michael. Kagome sorrise e si stiracchiò guardando il cielo oscurarsi di Demoni. Fischiò

-Wow!! La cosa si fa molto interessante…- sorrise –Allora: Sesshamaru prende tutti quelli a destra, Inuyasha e Miroku quelli al centro e io quelli di sinistra OK?- chiese –Non sono il massimo…-

-Kagome!!!- la chiamò Sesshamaru

-Che c’è?- chiese

-Guarda il braccio destro dei Demoni tutti hanno…-

-… il tatuaggio…- Kagome si toccò il braccio destro sfregandoselo –Beh, almeno ho un motivo in più per odiarli!- esclamò

-Che tatuaggio?- chiese Miroku. Intanto i Demoni erano scesi tutti a terra

-Se mi va, te lo dico dopo!- Kagome ne aveva già fatto fuori uno

-Via nella mischia!- Miroku si gettò in mezzo hai Demoni seguito da tutti gli altri. Dopo un po’ Kagome uccidendone uno urlò

-Sesshamaru sono a 32!-

-25!- urlò

-35 mio caro, ti ho sempre superato e non mi batterai mai!- Sesshamaru ringhiò

-Bah! Non credere che mi arrenda così facilmente!-

-Sono curiosa di vedere le tue… splendide capacità!-

-Che stanno facendo?- chiese Inuyasha

-Stanno contando i Demoni che stanno facendo fuori…- disse Miroku esasperato. Un Demone entrò nella capanna e Sango lo inseguì

-Ferma Sango! Non usare il tuo boomerang!- l’avvertì Kagome. Il demone lanciò un raggio nero, ma prima che potesse arrivare a Sango si disintegrò con il demone

-Che succede?- chiese Miroku

-Ricordate quando vi ho detto che brutta fine si faceva se si usavano i poteri nel capanno?- annuirono tutti –C’è una barriera e se qualcuno fa magia o robe del genere viene ucciso!- Kagome sorrise uccidendo un altro Demone

-Wow!- esclamò ammirato Miroku –Perché non ci abbiamo pensato prima?-

-Molto ingegnoso vero?- domandò Kagome

-Vai mamma!!! Un destlo un sinistlo!- Michael tutto eccitato faceva il tifo per Kagome

-Michael, hai sbagliato braccio, il destro è l’altro…- sospirò Hana

-Oh, ma tanto è uguale…- Hana alzò un sopracciglio

-Mah, se lo dici tu…-

-Insomma!!! Hana, possibile che tu…?- silenzio

-SANGO!- Sango si girò verso i bambini: spariti tutti e tre. Si guardò intorno allarmata

-Shippo… dove sono?- deglutì a fatica

-N… non lo so…- balbettò –Erano qui ti giuro… erano qui fino a tre secondi fa e li fissavo costantemente poi… hanno fatto… puff… non c’erano più…-

-NON POSSONO ESSERE SPARITI!!- urlò Sango

-Che succede?- Sango si voltò verso Kagome e il gruppo che avevano finito. Mentre Inuyasha e Miroku erano leggermente affaticati, Sesshamaru e Kagome erano molto pimpanti

-Non è valido che tu mi batta sempre…- borbottò Sesshamaru

-Così gira il mondo…- rispose Kagome

-Kagome, ti devo dire una cosa…- Sango era sbiancata e Shippo gli era saltata sulla spalla

-Dimmi…- Sango deglutì

-Ecco, erano lì…- indicò dove stavano prima i bambini -… e poi… hanno fatto puff…- Shippo annuì con vigore. Kagome piegò la testa di lato

-Puff? Chi ha fatto puff?- chiese. Sesshamaru si guardò intorno

-Loro… ecco perché loro… erano lì loro…- balbettò Sango

-Oh capito, ma loro chi?- Sesshamaru si schiarì la gola attirando l’attenzione di tutti

-Scusate…?-

-Siiiii?- chiese Sango

-Dove sono… i bambini?- chiese Sesshamaru. Kagome guardò Sango

-Chi ha fatto puff?- chiese cercando di mantenere la calma

-Loro…- indicò Sesshamaru -… perché loro erano lì e poi… loro non c’erano più… ma Shippo li guardava… io li guardavo e… in un nano secondo non c’erano più…- silenzio

-Che significa ‘puff’?- sibilò

-Che non ci sono più?- provò sconvolto Inuyasha. Sango e Shippo aspettarono impauriti il momento dello scoppio. Silenzio innaturale. Kagome guardò Sango che deglutì rumorosamente

-CHE-COSA-HAI-FATTO????- urlò Kagome inviperita

-Ti giuro, erano lì, li stavamo tenendo d’occhio e stavano anche parlando…-

-NON ME NE FREGA UN ACCIDENTI!!! TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE HAI FATTO!!!???- chiese

-C… certo… ma… ma…-

-MA UN CORNO!!! CHI CAVOLO È STATO!?!?!?!?!?- Kagome era furibonda e Sango era con le spalle al muro

-Non… non lo… sappiamo… te lo avremmo detto… no?- balbettò Shippo

-TRE BAMBINI NON POSSONO SPARIRE COSÌ DA SOLI!! VOGLIO SAPERE CHI HA AVUTO IL GRAN CORAGGIO DI PRENDERE DEI BAMBINI!- ordinò al vento. Fissò Sesshamaru puntandogli il dito tremante contro –Vai…-

-Si, ho capito- sospirò e si allontanò. Kagome prese la direzione opposta livida di rabbia poi si voltò verso il gruppo fermo immobile

-VI VOLETE DARE UNA MOSSA A CERCARLI!?- Kagome non fece in tempo a dire questo che una voce rimbombò nel cielo

-Puoi cercarli fin che vuoi… anche nel cielo… non li troverai mai… MAI!!!- Kagome riconobbe la voce

-Tu… BRUTTO VISCIDO SCHIFOSO ESSERE!!! SEI STATO TU VERO!? SEI STATO TU!?- urlò Kagome rivolta al cielo pestando i piedi a terra

-Chi credevi fosse stato? Merlino?-

-SE GLI FAI QUALCHE COSA IO… IO…-

-Tu cosa?- la voce rise

-Non so che cosa sta succedendo o chi è, ma vieni fuori se ne hai il coraggio!- ordinò Inuyasha facendosi avanti

-Tu mi dai ordini? No Inuyasha, credo tu non abbia capito con chi hai a che fare- delle strane lame arrivarono veloci. Inuyasha le aveva già viste e le schivò facilmente

-Inuyasha?- Sango si avvicinò –Tutto bene?-

-Si, mi è preso un colpo però… mi ricordo di questo Demone… ho passato una notte da incubo per colpa sua…- sibilò

-Lasciali in pace Hon! Loro non c’entrano nulla!!- urlò Kagome –E per chiedere, come facevi a sapere dove abitavo?- chiese “Maledetto bastardo!” Hon rise

-Chi è Hon?- chiese Miroku a Sesshamaru. Tutti si avvicinarono per ascoltare

-Quello che avete incontrato cinque anni fa e che ha ferito Kagome…- spiegò semplicemente Sesshamaru

-Avete continuato a cercarlo?- domandò stupito Shippo

-SECONDO TE CHI È STATO A DONARE DEI POTERI MALEFICI A KAGOME???- urlò Sesshamaru –Lo abbiamo fatto per scoprire qualche cosa su di lui cercando un antidoto per Kagome, ma non abbiamo scoperto molto purtroppo…-

-Il veleno?- chiese Sango

-Si-

-È ancora in circolazione nel suo corpo!?- chiese sconvolto Miroku

-Si-

-E come mai non si è ‘estinto’?- chiese Inuyasha

-Non lo sappiamo-

-E perché Kagome non è morta?- chiese Myoga –Il veleno avrebbe dovuto ucciderla…-

-Hanno trovato un antidoto provvisorio- spiegò Sesshamaru guardando Kagome

-Chi?- chiese Miroku

-Kagome e Christine no?-

-Da chi è stata uccisa Christine?- Sesshamaru li guardò

-La piantate di farmi domande?- sibilò.

Intanto tra Hon e la ragazza…

-Secondo te chi è stato?- domandò Hon divertito. Kagome ci pensò

-Non saprei…-

-Sei proprio un ingenua…-

-ME LO VUOI DIRE!?-

-È stata quella persona che manca da un po’ di tempo…- disse semplicemente. Kagome ammutolì

“Chi ci manca da un po’ di tempo?”

-Oh, a proposito Kagome… trova il posto dove io dimoro e se ce la farai ti ridarò indietro i bambini- la voce scomparve. Kagome dopo qualche minuto urlò

-VAI A FARTI FOTTERE HON DEL CAVOLO!!!-

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo 16- Kikyo fuori gioco ***


Capitolo 16

Ciao ragazzi! Eccoci qua con il 16 cap!! Sono sicura che tutti, e dico TUTTI, saranno felicissimi di leggerlo… guardate solo il titolo!! ^^ Diciamo che mi ha dato una certa soddisfazione scriverlo… eh eh… comunque aspetto tanti commenti! Ci vediamo nel 17 cap!!!!!!! ^^ smile

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 16

Kikyo fuori gioco

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ho solo due parole nella mia mente

Due parole che rimbombano nella mia testa

Come un martello che pianta il suo chiodo

Come un seme nella terra

Ho solo due parole nella mia mente

E se ho ragione

Quello che succederà poi sarà orribile

Per te almeno…

Ho due parole che rimbombano nella mia mente

-Kikyo muori-

[Kagome]

[if !supportEmptyParas] [endif]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome camminava avanti e indietro sotto lo sguardo incredulo di tutti dentro la capanna

-Kagome, ti vuoi fermare? Non risolvi niente andando avanti e indietro come un robot!- esclamò Sesshamaru esasperato

-Chiudi il becco- intimò gelida “Chi può essere stato?”

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-È stata quella persona che manca da un po’ di tempo…-

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome si morsicò il labbro inferiore

-Non ci potremmo pensare tutti insieme dopo che ci avrai detto tutto?- chiese Miroku a Kagome

-Volete chiudere il becco? Razza di pappagalli!- esclamò. Si sedette davanti a tutti –OK, parliamone… Hon ha detto che una persona gli ha detto dove abitiamo, e ha aggiunto che è una persona che manca da un po’ di tempo… la domanda è: chi è?-

-Le domande sono: chi è Hon? Che centri tu con lui? Perché sei così misteriosa? Perché vivi qui e non in un villaggio? Perché hai questi ‘poteri’?- Inuyasha si massaggiò le tempie –Ho mal di testa…-

-Il tuo cervellino bucato non è adatto per immagazzinare così tanti pensieri…- sibilò Kagome. Si sfregò gli occhi –Cacchio…-

“Kagome?” Sesshamaru la guardò. Erano capitate tutte a lei, l’unica cosa che non capiva, è quando diceva della sua infanzia… non parlava mai di suo padre, perché? Aveva capito che le aveva fatto qualche cosa, ma non capiva che cosa…

-Uff… è cominciato tutto cinque anni fa…- iniziò Kagome senza alzare lo sguardo e attirando l’attenzione di tutti –Hon Demone mi fece la famosa ferita, subito pensavo che mi volesse uccidere… poi ho scoperto che non era così… comunque non ci siamo arrivati ancora… sapete tutti cosa è successo, me ne andata… fuggendo… non potevo più tornare a casa e per me era stato un trauma poi ad aggravare le cose è stato scoprire che non riuscivate a dirmi la verità e che non mi credevate… nel mese in cui sono stata con Christine le ho detto cosa avevo sentito dire tra di voi così ha promesso di aiutarmi… però un giorno ebbi una specie di visione dove Christine veniva attaccata da un Demone e infatti pochi secondi dopo Christine era dietro di noi morente. Ogni giorno lei se ne andava la mattina presto tornando la sera con qualche cosa per cena, mi sembrava già da allora strano che in tutta la giornata facesse solo questo. Comunque mi diede questo…- Kagome fece vedere l’anello –Mi disse che il veleno mi avrebbe ucciso e di non togliermelo mai e così feci. Presi poi Michael con me qualche mese fa e lo allevai insieme ad Hana aiutata da Sesshamaru e cominciai ad avere dei nuovi poteri sempre più somiglianti a quello dei Demoni veri. Potevo uccidere i Demoni con un nonnulla e riuscivo a correre molto veloce e potevo innalzare immense barriere. Però, avevo paura di trasformarmi in un mostro senza cuore così, chiesi a Sesshamaru di cercare per me questo Demone e lui lo fece visto che era in debito con me. C’era un altro fatto allora che mi preoccupava però…- sospirò -… la ferita…-

-La ferita?- domandò stupito Inuyasha. Kagome si tirò su la manica facendo vedere il tatuaggio

-Non è mai andato via e mano a mano ha cominciato a trasformarsi in questo tatuaggio che fa un male cane quando brucia, come se ti chiamasse…- abbassò la manica –Poco tempo fa Sesshamaru scoprì che questo Demone viene chiamato da tutti Hon e al villaggio di Kaede lo vidi… subito non capivo… sentivo tutti i demoni che si avvicinavano a me, ma lui… non lo avevo sentito arrivare così mi spiegò che su di lui i miei ‘poteri’ non funzionano poi mi disse non capivo… poi l’altro giorno ho capito: lui non vuole la mia morte, vuole solo me, vuole che io diventi malvagia per… non voglio pensarci- rabbrividì e scosse la testa come per levare via dei brutti pensieri…

-Brutto stronzo!- Inuyasha scattò in piedi –Se ci prova lo ammazzo…- sibilò. Kagome alzò il sopracciglio di sfuggita

-Ah già, due anni fa poi mi avevano rapita torturandomi, sono riuscita a scappare per miracolo…-

-Eri conciata male…- Sesshamaru annuì

-Si- Kagome fece una smorfia al ricordo –Vi ho detto tutto- concluse

-E perché non vivi in un villaggio?- chiese Shippo. Kagome sospirò

-Hana… Hana è un mezzo-demone…- si schiarì la gola

-Cosa?- disse Miroku

-Sembra un normale essere umano!- esclamò Sango

-E poi il suo sangue…- cominciò Inuyasha risedendosi

-Non vi siete accorti che non le ho mai fatto fare cose pericolose con cose appuntite?- domandò Kagome –Non volevo venisse scoperta-

-Lei lo sa?- chiese Miroku

-No-

-E perché?- chiese Inuyasha

-Perché altrimenti ammetterei che Christine le ha mentito!- esclamò –Non voglio che scopra che sua madre non le ha detto una cosa così importante…-

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-Mamma?- chiese Hana sulle sue ginocchia –Perché noi non viviamo in un villaggio come tutti?- Christine sorrise

-Perché… non mi piace molto la gente…-

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

“No… non posso dire a Hana che sua madre le ha mentito…” Kagome si morse il labbro inferiore -Comunque, stavamo dicendo? Ah si adesso siamo…-

-Non svincoli il discorso. Glielo devi dire!- insistette Inuyasha

-E ORA SIAMO…- urlò Kagome -Nella merda fino al collo perché non sappiamo dove cavolo sta il suo covo!- Inuyasha si alzò in piedi indispettito

-No…- disse

-Cosa?- chiese confusa Kagome

-Dobbiamo solo scoprire chi è stato a dirlo a Hon e se non ce lo vuole dire, lo torturiamo- sorrise –Che aveva detto?-

-Una cosa del tipo <È stata quella persona che manca da un po’ di tempo…>- Inuyasha annuì

-Ah già, chi è quella persona che manca da un po’ di tempo?- si chiese pensieroso. Myoga emise un suono strozzato e tutti lo fissarono sulla spalla di Shippo

-Qualche idea?- chiese Sango alla pulce

-Non le piacerà signorino Inuyasha… no no no no no… per niente…- piagnucolò Myoga –Non le piacerà… oh se non le piacerà…- scosse la testa coprendosela con le mani

-Myoga? Ci vuoi informare? Grazie- Kagome alzò un sopracciglio

-K… K… Kikyo?- azzardò con una vocetta stridula

-Non gli piacerà!- commentò Shippo. Kagome ci pensò

-Nooo…- disse –Va bene che mi odia ma… prendersela con Hana, Michael e Rin… loro che centrano?- chiese

-Una vendetta indiretta?- disse Miroku –Pensaci Kagome, ricordi quando ha detto più o meno… e poi è da un po’ di giorni che non la vediamo- il volto di Kagome diventò un volto scolpito nel marmo

-Non è detto che sia lei…- sibilò Inuyasha

-Inuyasha…- Kagome si alzò –Se è lei, proteggila bene, molto bene…- Kagome si avvicinò alla stanza da letto –Buona notte…-

-Buona notte- Kagome chiuse la porta dietro di se

-Accidenti che storia!- esclamò poi Shippo. Inuyasha scosse la testa

“Kikyo se sei tu, non farti beccare né da me, né da Kagome… io non ti aiuterò questa volta…”

Kagome si avvicinò al letto e ci si inginocchiò sopra

“Vi prego… vi prego… non fate accadere nulla a nessuno di loro… ti prego… ti supplico… falli resistere…” la ragazza si sdraiò –Arrivo presto…- “Kikyo, comincia a scappare…” pensò prima di cadere in un sonno profondo

La mattina dopo Kagome svegliò tutti prima del solito e li aveva letteralmente sbattuti fuori di casa ordinando a Sesshamaru e Inuyasha di cominciare le ricerche dividendo i compiti: Sesshamaru doveva cercare i bambini con Shippo, Miroku e Kirara mentre Inuyasha, doveva cercare Kikyo con Sango, Myoga e Kagome. I due gruppi si divisero dicendo che si sarebbero ritrovati lì due ore dopo. Il gruppo di Kagome si inoltrò nella foresta guidati dall’infallibile fiuto di Inuyasha che ogni tanto saliva sugli alberi per avere una visione completa della foresta. Sango teneva stretto il boomerang guardandosi intorno. Myoga era tutto tremante e si attaccava alla maglia di Kagome borbottando frasi incomprensibili. Kagome invece era sempre più irritata da Myoga, da quella situazione assurda, da Inuyasha che continuava a guardare il panorama e da Sango che continuava a guardarsi intorno e a sobbalzare ad ogni minimo rumore. Dopo un ora Kagome aveva i nervi a fior di pelle mentre Myoga continuava a borbottare fra se e se

-Dovevo starmene a casa… e se arrivano i Demoni e mi uccidono? Che paura… perché mi sono fatto immischiare in questa storia? No no no, non va per niente bene… dovevo starmene a casa al calduccio bevendomi il the verde…- Inuyasha era salito per la centesima volta su un albero e Sango era di nuovo sobbalzata pronta ad attaccare, ma si accorse che era stato un povero coniglietto

-Hai trovato qualche cosa Inuyasha?- chiese Kagome cercando di mantenere la calma

-Si, questo posto! Questo posto è bellissimo!!-

-NO IDIOTA, PARLAVO DI KIKYO!!!- urlò Kagome. Myoga sobbalzò con il cuore in gola e Sango per lo spavento aveva fatto cadere il boomerang che raccolse in fretta

-Ah, no… non ho sentito nulla ancora…- scosse la testa. Kagome alzò gli occhi al cielo

“Vi prego fatemi stare calma…” dopo qualche minuto di assoluto silenzio (Alleluia! Alleluia! I miracoli esistono K Nd), Inuyasha si bloccò cominciando a guardarsi intorno

-Che c’è?- chiese Sango

-Lo sento, è molto distinto il suo odore… proprio lì…- indicò un punto preciso della foresta. Kagome seguì la traiettoria del dito. Prese Inuyasha e Sango e si nascose dietro gli alberi

-Che fai?- chiese Sango

-Sh- la ammonì Kagome. Dalla boscaglia comparve Kikyo con un sorriso stampato in faccia

“Vomitevole” pensò Kagome disgustata

-Che idioti…- Kagome alzò un sopracciglio

“Quella cretina parla persino da sola?” pensò

-Sono proprio degli stupidi… le avevo detto di non mettermi i bastoni tra le ruote… così impara… ora quei bambini se la vedranno brutta per colpa sua…- Kagome si irrigidì mentre Inuyasha scuoteva la testa

“Oh cavolo” Kagome saltò fuori dal nascondiglio seguita degli altri due

-Che ci fate voi qui?- chiese Kikyo spaventata

-E tu?- sibilò Sango

-Facevo un giro- rispose semplicemente

-E dove sei stata in queste due settimana?- chiese Kagome irritata

-In giro-

-In giro eh? A fare che? A dire a Hon dove stavamo?- sibilò Kagome

-Che sciocchezza…-

-Una sciocchezza?- chiese Kagome furibonda – <… ora quei bambini se la vedranno brutta per colpa sua…> questa cosa è uno sciocchezza?- Kikyo indietreggiò e guardò Inuyasha per cercare aiuto, ma Inuyasha la freddò con lo sguardo. Kagome si avvicinò a Kikyo e la prese per i capelli tirandoli –Ti lascio decidere, come vuoi morire?- sibilò

-Ti… ti prego…- implorò Kikyo a Inuyasha

-Sto aspettando…- Kagome la guardò furente cominciando a trascinarla verso la capanna

-Lasciami andare! Lasciami andare!- ordinò. Kagome si bloccò

-Non sei in condizioni di dare ordini!- sibilò gelida Kagome strattonandola. La portò davanti alla capanna dove Sesshamaru e gli altri li stavano già aspettando. Miroku balzò in piedi quando vide Kagome trascinare Kikyo per i capelli

-Kagome!- esclamò avvicinandosi –Lasciala, non fare così!- Kagome lo guardò raggelandolo

-Ne vuoi anche tu per caso? Ho così tanta rabbia da scaricare che potrei prendere a calci anche te- chiese

-No grazie…- Miroku si fece indietro e si avvicinò a Inuyasha –Fermala! Non risolverà nulla così…- Inuyasha scosse la testa

-No… non posso…-

-Perché?- chiese Shippo

-Kikyo se l’è cercata… non posso aiutarla per sempre…- sospirò

-Non avete trovato nulla voi?- chiese Sango a Miroku

-No…-

-DIMMELO!- urlò Kagome buttando Kikyo per terra. Tutti iniziarono a fissare la scena a qualche metro di distanza

-Non ho fatto niente!- esclamò Kikyo. Kagome alzò un sopracciglio

-Ma davvero?- sorrise –Beh, vedremo… Sesshamaru?- il Demone si avvicinò

-Dimmi…-

-Vai dentro e prepara il fuoco…- ordinò

-Perché?- chiese preoccupato Sesshamaru

-Non devi preoccuparti di questo. Fa come ti ho detto- Sesshamaru si dileguò –Allora Kikyo, cerchiamo di capirci OK?- disse –Io non ti torco un capello se ora, mi dici che hai fatto altrimenti, passerai i più orrendi minuti della tua vita…-

-Non ho paura- sibilò Kikyo

-Invece ne dovresti avere…- disse Inuyasha

-Bene…- Kagome si alzò su mentre Sesshamaru usciva

-Fatto-

-Bene- la ragazza si avvicinò ad un albero vicino e staccò un grosso ramo molto spesso

“La vuole menare sul serio?” pensò Inuyasha sconvolto

-Sapete qual’è il bello del San Goku?- chiese Kagome guardando il ramo che aveva in mano -Che non esiste la legge…- passò di fianco a Kikyo che si appiattì contro il muro spaventata. Kagome entrò in casa e ne uscì pochi attimi dopo con il bastone che stava bruciando in punta

-Che vuole fare secondo te?- chiese Sango a Miroku

-Non lo so, ma non la vedo bene…- rispose

-Non la dovete vedere bene, se la mummia è fortunata… avrà solo qualche dolorino, alcuni lividi e sarà spaventata da morire- la ragazza intanto si avvicinò a Kikyo che era rannicchiata vicino alla parete della casa e gli avvicinò prendendo i capelli con la mano libera e avvicinò il fuoco ad essi

-Allora?- chiese inginocchiandosi

-Non… non ne hai… il coraggio…- sussurrò impaurita

-Tu dici?- Kagome guardò il fuoco –Vedremo…- prese la mano di Kikyo –Sarebbe un vero peccato che la tua bellezza venisse deturpata… non trovi?- chiese avvicinando ancora di più la mano al fuoco –Diventeresti nera e brutta… i capelli ti cadrebbero come foglie al vento… sarebbe un vero peccato, tanta bellezza sprecata per un Demone disgustoso e assetato di sangue…- Kikyo la guardò inorridita

-Tu… non… puoi farlo…- deglutì a fatica

-E ogni persona che ti guarderà proverà un tale disgusto per te che tutti ti eviteranno come la peste, anche i tuoi spiriti della morte saranno così disgustati da te… e Inuyasha… non riuscirà mai a perdonarti… vuoi questo?- chiese

-N… no…- balbettò impaurita cercando gli occhi di Inuyasha che non trovò

-E allora dimmi dove si trova il covo di Hon…- ordinò dolcemente

-Giuro… non lo so… te lo giuro…- sussurrò con le lacrime agli occhi mentre Kagome metteva la mano sul fuoco

-Ne sei sicura?- chiese

-Si… mi brucia… te lo giuro… stavo camminando ed è arrivato lui, mi ha parlato e io ero così arrabbiata che gli ho detto di prendere i bambini se ti voleva… avresti fatto qualsiasi cosa per loro…- balbettò

-E non ti ha portato nel suo covo?-

-N… no davvero, te lo giuro…- le lacrime le solcarono il viso. Kagome la fissò negli occhi per avere la certezza che non mentisse. Sorrise alzandosi in piedi lasciandole la mano che portò al petto stringendosela. Kagome sorridente diede la fiaccola a Sesshamaru che la spense velocemente

-Beh, viva la sincerità! Vedi Kikyo? Noi due ci capiamo perfettamente è solo che tu fai la troia!- Kikyo singhiozzò -Su Kikyo… un po’ di dignità… la grande Kikyo non può permettersi di abbassarsi a tanto…- fece un ghigno poi si girò verso gli altri tornando seria –So a chi chiedere aiuto- disse poi si incamminò verso la foresta –Venite…- si bloccò –Ah, Kikyo?- si voltò a fissarla mentre la ragazza tremava come una foglia –Vuoi venire con noi?- domandò innocentemente come se non avesse fatto nulla e vedesse la sua migliore amica. Kikyo scosse la testa vigorosamente –Allora sparisci dalla mia vita!- intimò. Continuò a camminare seguita da tutti

-Inu… yasha?- chiamò Kikyo. Inuyasha la fissò –Aiutami…- implorò allungando la mano verso di lui. Il gruppo lo guardò e Kagome si fermò dandogli le spalle. Lui sospirò

-No Kikyo, questa volta non posso- rispose poi si incamminò verso gli altri raggiungendoli.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Capitolo 17- Un aiuto inaspettato ***


Capitolo 17

Oh oh oh… salve a tutti! vedo che il mio 16 cap vi è piaciuto parecchio eh??????????? Bene, vi converrà sapere (tanto per prepararvi psicologicamente) che a metà di questo cap vi verrà fuori un punto di domanda grande come… l’universo!! Oh oh… beh, vi ho un tantino incuriosito? Lo spero proprio perché vi attende un cap emozionante!

Grazie a tutti quelli che hanno recensito e anche chi non ^^ seguitemi fino alla fine mi raccomando! ^^ smile smile smile

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 17

Un aiuto inaspettato

[if !supportEmptyParas] [endif]

Parole,

parole di luce,

parole felici,

parole di stelle

e di Luna.

Chiarore del cielo,

incorniciata di polvere lunare,

luminosa

bianca,

canta il mio amore

canta per me,

aiutami

come solo il tuo cuore

sa fare…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome camminava veloce seguita da Inuyasha e gli altri che non avevano il coraggio di parlarle. Sembrava particolarmente arrabbiata e sicuramente stava pensando quello che ormai pensavano tutti: parlare con Kikyo era stato molto deludente. Era divertente però vedere le otto diverse situazioni: a Kirara non importava nulla di ciò che era successo l’importante era che la sua padrona stesse bene. Myoga era molto spaventato e sperava che Kagome non ce l’avesse mai con lui. Sesshamaru procedeva con indifferenza, Kagome aveva fatto di peggio! Sango non sapeva cosa pensare. Shippo voleva piangere, non le piaceva la nuova Kagome. Miroku non sapeva che dire e pensava a quanto Kagome fosse cambiata in quegli anni. Inuyasha era rimasto ammutolito, la Kagome che aveva davanti non era più la Kagome che bisognava proteggere, ma la Kagome che proteggeva tutti da tutto. Kagome dal canto suo, non faceva caso agli sguardi puntati su di lei e ignorandoli procedeva per il sentiero stramaledicendo Kikyo

-Da… da chi andiamo Ka… Kagome?- balbettò Sango. Pessimo errore… Kagome la guardò gelida

-Perché balbetti? Hai forse paura di me?- Sango sbiancò paurosamente

-I… i… io…-

-Da un’ amico che ho conosciuto un po’ di tempo fa…- rispose semplicemente continuando a camminare. Sango sospirò e riprese un po’ del suo colorito naturale. Camminarono ancora per qualche minuto quando scorsero i resti del ragno gigante

-Mio Dio… ma… chi è stato?- balbettò Miroku schifato. Kagome scavalcò i resti andando al centro dello spiazzo

-Probabilmente un Demone potente… guardate qua… che schifo!- disse Inuyasha osservando i resti. Sesshamaru ghignò spostandosi di lato

-Potentissimo davvero…- sbuffò Kagome guardandosi intorno. Tutti la fissarono

-Sei… sei stata tu?- balbettò Shippo guardandola inorridito

-Chi credete che fosse stato? Naraku? Va bene che sono sfigata, ma non fino al punto di rivedermi comparire davanti Naraku ancora!- la ragazza guardò il cielo azzurro

-Ma come hai… potuto?- chiese Inuyasha

-Cosa significa?- chiese la ragazza sbuffando

-Era un demone! Uno stupido demone! Non c’era bisogno di ridurlo così!- esclamò Miroku. Kagome si mise davanti a loro raggelandoli con lo sguardo

-Ascoltatemi molto attentamente perché non lo ripeterò una seconda volta, va bene? Posso essere buona e carina fin che volete, posso avere la pazienza di questo mondo, ma anche lei dopo un po’ va a quel paese per una vacanza al mare. E credo che ci stia ancora a lungo visto che sto perdendo le staffe da ben sei anni. Cercate di starmi su di dosso OK? È da tutto il tragitto che mi guardate male, volete tornare da Kikyo? Accomodatevi, io non vi fermo di sicuro. Volete restare? Liberissimi di farlo ma…- li guardò uno per uno negli occhi -… dovete accettare che non sono più la ragazzina di 16 anni, la cretina che non sa neanche tirare una freccia senza sbagliare almeno tre volte, non sono più la ragazzina stupida di 16 anni da proteggere in continuazione. Dovete accettare i miei cambiamenti che lo vogliate o no io sono così! Quindi evitatemi le vostre stupide… frecciatine!- nessuno mosse un muscolo –Mi fa piacere che restiate- sbottò

-Vedo che te la passi bene ragazza…- Kagome si girò e tutti guardarono davanti a loro. Kagome sorrise dolcemente. Il cervo si inchinò in segno di rispetto

-Ciao Heiwa, come va la vita? Ti fa male la gamba?- chiese avvicinandosi a lui inginocchiandosi facendo in modo che i loro occhi fossero alla stessa altezza.

-Sto bene…- rispose semplicemente –Hai bisogno di me vero?- la ragazza annuì –Che cosa vuoi sapere?- gli occhi della ragazza lampeggiarono di rabbia

-Voglio sapere dove sta quel bastardo di Hon, quel brutto idiota che mi ha preso…- sibilò

-Calma ragazza- Kagome lo guardò –Respira- ubbidì –Sei un po’ più calma ora?- annuì –Bene, dimmi…- Kagome prese una boccata d’aria per calmarsi

-Voglio sapere dove Hon ha messo i miei bambini- disse ad occhi chiusi Kagome. Heiwa si fece pensieroso –Dimmi che lo sai, ti supplico…- sussurrò. Heiwa sospirò

-‘Dove le tenebre dominano sul mondo’-

-Eh?- chiesero tutti all’unisono

-Che cosa, che cosa?- chiese Kagome

-Solo una persona sa dov’è quel posto…-

-Ah- commentò Miroku

-E chi sarebbe?- chiese Inuyasha

-Voi lo sapete…- rispose Heiwa

-OH CHE PALLE!- scoppiò Shippo –MI SONO ROTTO CON QUESTI GIRI DI PAROLE! PARLA CHIARO E SILLABATO, grazie- tutti lo guardarono sconvolti. Shippo non parlava mai così! La vicinanza di Inuyasha forse?? Il cervo rise poi si fece serio tutto d’un colpo

-Va bene. È Totosai che lo sa, il fabbro di spade, colui che si avventurò là da giovane e che tornò per miracolo…- tutti alzarono le sopracciglia e pensarono al vecchio Totosai da giovane. Inuyasha stava per scoppiare a ridere. Kagome sorrise e guardò il cervo abbracciandolo

-Grazie Heiwa… grazie… mille volte grazie…- si alzò –Possiamo andare…- disse al gruppo che cercava di trattenersi dal ridere. Si incamminarono quando la voce di Heiwa li bloccò ammutolendoli tutti sul colpo facendoli girare verso di lui

-Ragazza… il tuo passato non è stato rosa e fiori e la tua infanzia è stata segnata per sempre… ma, se non lo affronti… il tuo passato ti ritorcerà contro, e ti assicuro che non ti piacerà. Affrontalo, altrimenti non farai le cose giuste e non andrà a finire bene questa storia, non finirà come tu vorresti. Il tuo futuro è pieno di pericoli e di sorprese belle e brutte…- guardò Inuyasha severamente che alzò un sopracciglio confuso. Posò il suo sguardo di nuovo alla ragazza accigliata -… il tuo futuro non sarà rose e fiori se non stai attenta…- Kagome sospirò amaramente

-Purtroppo non lo è mai stato, né nel passato né nel futuro. Ma si può ancora cambiare il futuro no?- si girò passando davanti a tutti poi guardò a terra–No… il mio passato… niente è peggio di quello che mi è successo nel passato…- sussurrò senza essere sentita dal gruppo

-Lo so…- rispose semplicemente Heiwa. La ragazza lo guardò poi sorrise tristemente

-Lo so Heiwa… lo so…- Kagome lo salutò con la mano lentamente –Bye, bye…- Inuyasha si grattò la testa

-Non ci ho capito una mazza!- esclamò

-Lo dici a noi?- Miroku scosse la testa seguendo Kagome seguito a sua volta dagli altri. Heiwa li guardò andare via e scosse la testa

“No ragazza, se il futuro è già scritto… sarà molto dura per te cambiarlo…”

-Heiwa…- il cervo alzò gli occhi per incontrare due occhi a lui conosciuti –Allora? Quanto sono vicini?- chiese

-Sono vicini…- rispose

-Quanto?- sibilò

-Mhhh… così, così…- mosse la testa di lato

-Quanto lo detesto…- sibilò la voce femminile

-Chi?- chiese Heiwa sorridendo –Kikyo… o Inuyasha?-

-Tutti e due-

-Non la vai ad aiutare?- la donna scosse la testa

-No, se la deve cavare da sola, salterò fuori dopo…-

-E Michael? Come sta?-

-Il mio bimbo sta bene, purtroppo ora non so neanche io dov’è e questa cosa mi manda… un tantino in bestia ma comunque Kagome lo troverà quindi non mi preoccupo più di tanto- sorrise leggermente al cervo

-E se qualche cosa andasse male grande-donna-del-futuro?- la donna sorrise

-No… andrà tutto bene, fidati. Li pedinerò per bene quei due, non mi fido di Inuyasha…- la donna disse quel nome come se risultasse una offesa

-Ti conosco da molto tempo, ma rimani ancora un mistero per me…- lui annuì

-Che bugiardo, tu che mi conosci più di quanto mi conosca io…- disse lei incrociando le braccia al petto -…e poi vederti così giovane mi fa uno strano effetto…- lo guardò bene -… tu nel futuro sei molto più vecchio…-

-Ehi, vuoi litigare? Lo sai che odio quando qualcuno mi da del vecchio! Quindi Kagome cerca di andarci piano, capito?- chiese Heiwa. La donna dai capelli neri e gli occhi grigi sorrise

-Stavo solo scherzando Heiwa! Certo che sei proprio suscettibile eh? Certe cose non cambiano mai…-

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Di questo passo arriveremo da Totosai fra 500 anni!- ringhiò Sesshamaru scocciato alzando un piede dalla melma verde e appiccicosa

-Non mi parlare di 500 anni!- sbottò Kagome -È davvero detestabile questa melma orribile…- sussurrò –Hai qualche idea di come uscirne Sesshamaru? Ovunque mi volto c’è questa cosa schifosa!!- esclamò disgustata. Già da qualche ora camminavano dentro a quello schifo per arrivare da Totosai

-Si, ho una ottima idea…- fischiò e una specie di drago a tre teste spuntò dal cielo –Prendi su Kagome…- ordinò –Prendi il moccioso e il monaco…- il drago ubbidì e fece salire anche il padrone -Che fate voi due? Muovetevi su…- li incitò Sesshamaru a Sango e Inuyasha

-E come dovremmo fare?- sibilò Sango

-Usa quella sottospecie di incrocio no?- disse Sesshamaru indicando Kirara

-Hai ragione, e poi il suo nome è Kirara comprendi? Ki-ra-ra- disse Sango salendo in groppa al grande demone

-Come ti pare…- borbottò Sesshamaru

-Sali Inuyasha…- Sango lo aiutò

-Forza, portaci via da qui… genio- sibilò Inuyasha

-Su fratellino… respira. Sei diventato molto irritabile lo sai?-

-Sesshamaru, ti prego… muoviti e portami via da questo schifoso odore nauseabondo che mi fa venire da vomitare- disse Kagome facendo una smorfia schifata –Dio che fetore…-

-Sembra il fetore di un Troll…- Sango si tappò il naso

-Dio, orribili i Troll… grandi, grossi, puzzolenti e senza cervello…-replicò Shippo –Un vero schifo…-

-A proposito Kagome, prima quel cervo ha detto delle cose… cosa intendeva?- chiese Miroku cambiando discorso. Tutti gli sguardi si posarono su di lei

-Sesshamaru? Siamo ancora qui?- chiese incrociando le braccia al petto

-No, voliamo via!- esclamò Sesshamaru in fretta partendo veloce

“Ma perché ha così tanti misteri? Mi fa una rabbia!!” pensò Inuyasha arrabbiato

-Sono preoccupata…- disse Sango davanti a lui

-Davvero? Per chi?- chiese Inuyasha

-Per quei bambini… ho un brutto presentimento…- disse Sango guardando a destra e a sinistra

-Io invece non sono preoccupato per niente!- esclamò Inuyasha indifferente

-Mhhh…- Sango guardò Kagome sul drago “C’è qualche cosa… c’è qualche cosa che non va, me lo sento! I guai… purtroppo non sono finiti!”

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Totosai ci sei?- Kagome entrò dentro la ‘casa’. Si guardarono in giro e lo videro. Dormiva sul pavimento, aveva la bava alla bocca e in mano una bottiglia contenente molto probabilmente vino. Kagome si avvicinò a lui minacciosa –TOTOSAI!!! SVEGLIATI MALEDIZIONE A TE!!!!!!- urlò Kagome nel suo orecchio

-Mhhh…- mugugnò il fabbro –Chi c’è?- sbottò seccato

-Chi vuoi che sia? Vecchio decrepito!- esclamò Inuyasha

-Signorino Inuyasha! Un po’ di rispetto!- esclamò la pulce sulla spalla del mezzo-demone

-Inuyasha?- borbottò il vecchio mettendosi a sedere -È da parecchio che non ci vediamo eh?-

-Già- borbottò Inuyasha

-Ciao nonnino…- salutò Kagome imitata dagli altri

-KAGOME!!!- urlò Totosai balzando in piedi

-Ti sei bevuto il cervello?- chiese Kagome seccata

-Sei stata tu prima ad urlarmi nell’orecchio?- chiese. La ragazza annuì –Sono un signore anziano, non dovresti farmi certi scherzi! Non hai il rispetto per gli anziani che dormono?-

-Certo, ma non quando sono ubriachi- fece una smorfia –E non alitarmi in faccia, puzzi di alcool da fare vomitare…- si allontanò tappandosi il naso disgustata

-Che esagerazione, ho solo bevuto un pochino…- Inuyasha si avvicinò annusandolo

-In effetti non si sente molto, anzi… è quasi nullo!-

-Non me ne frega un accidenti se tu non lo senti bene… io lo detesto e lo sento benissimo!- sbottò. Totosai guardò il gruppo

-SESSHAMARU!?!?!?!? E TU CHE CI FAI QUI!?!?!?- urlò spaventato a morte il fabbro di spade

-Calmo vecchio! Sono solo venuto ad accompagnare Kagome- rispose alquanto seccato dalla situazione

-Non so se…- cominciò Totosai ma venne bloccato da una Kagome piuttosto alterata

-Totosai sta zitto e rispondi alla mia domanda- lo guardò diritto negli occhi –Dov’è Hon?- chiese. Nella stanza scese un silenzio tombale. Totosai si grattò la testa

-Hon? Chi è Hon?- caddero tutti a terra

-CHE SIGNIFICA ‘CHI È HON’!?!?!?- urlarono tutti

-Non era la risposta che vi aspettavate?- chiese Totosai confuso

-Secondo te!?- urlò Sesshamaru

-Ma… ma… ma Heiwa… ha… ha detto… che tu…- balbettò Kagome sconvolta

-Tsk! Sapevo che di quello non bisognava fidarsi!- esclamò Inuyasha

-SEDUTO! Nessuno ti ha chiesto niente!- esclamò Kagome. Inuyasha sbuffò, possibile che finiva sempre così?

-Vieni Kagome… dovremo cercarlo senza l’aiuto di nessuno…- Sesshamaru la prese per un braccio. Erano tutti già fuori quando Shippo si bloccò

-Com’è che aveva detto? Mh… ah si! ‘Dove le tenebre dominano sul mondo’ non diceva così?- chiese a tutti. Totosai si bloccò diventando un pezzo di ghiaccio

-Aspettate un momento- disse. Kagome si avvicinò al fabbro

-Ti è venuto in mente qualche cosa?- chiese Sango

-Volete davvero andare dove penso io?-

-Dipend…-

-SEDUTO! Si… so che è la che dobbiamo andare…- disse Kagome

-Bene… venite… non vi dirò molto, vi dirò solo i pericoli che io ho incontrato va bene?- Miroku annuì

-Va bene…- Totosai li guardò uno per uno poi si alzò

-Andiamo…-

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Totosai? Perché sei voluto andare…- cominciò Miroku

-Da giovane ero uno stupido, credevo di contrastare i Demoni…-

-Che stupidata!- esclamò Inuyasha interrompendolo

-Inuyasha!- esclamò Sango

-Lascia stare Sango, Inuyasha ha ragione… è una grossa stupidata. Cosa credevi di fare Totosai?- chiese Kagome fissando Inuyasha. Tutti la guardarono scioccati: Kagome che da ragione a Inuyasha? I miracoli non si sono ancora persi per strada allora…

-Non lo so…- scosse la testa –Ho voluto fare un passo troppo lungo per la mia gamba…- sospirò –Ma ero troppo giovane per capirlo, troppo stupido… andiamo indietro, subito dopo la morte di Kikyo… quasi 60 anni fa…- guardò il cielo continuando a camminare seguito dal gruppo. Kagome alzò un sopracciglio

“Vecchio il nonnino!” pensò

-Avevo sentito parlare di questo posto e, visto che ero uno stupido, ci sono andato. L’ho cercato moltissimo con un mio compagno che, come me, era molto stupido…-

-Un tuo compagno? E chi era?- chiese Sango curiosa

-Un mio coetaneo, ma era molto pauroso… diciamo che l’ho quasi costretto a venire con me- sorrise amaramente –Non avrei mai dovuto farlo…- tutti si guardarono cupamente –ALLORA! Di che cosa volete parlare?- chiese cercando di cambiare discorso

-Continua vecchio!- sbottò Sesshamaru guardandolo minaccioso. Totosai annuì spaventato

-No!- esclamò Kagome guardando il Demone –Sesshamaru, dove l’hai messa l’educazione? Alle Hawaii?-

-Dove?- chiesero tutti

-Ohhh…- sbottò seccata Kagome –Lasciate perdere vi prego!- esclamò –Devi dire, Sesshamaru, per favore Totosai. Ma io mi chiedo, è così difficile per voi Demoni dire un semplice ‘per favore’?- chiese Kagome

-Abbastanza!- esclamarono i due fratelli

-Forza Sesshamaru! Fammi sentire le tue dolci note e stupiscimi!- posò lo sguardo sul cielo azzurro

-No- rispose secco

-Sesshamaru…- Kagome lo fulminò e lui scattò indietro –Non è una tragedia, dillo dai!-

-Senti Kagome, non ci allunghiamo Ok?- ringhiò lui. Lei lo guardò incrociando le braccia al petto

-Sei un despota cattivo e autoritario- confermò lei

-Non rompere…- borbottò lui

-Scusate, continuiamo?- sbottò Sango. Sesshamaru distolse lo sguardo mentre Kagome annuiva

-Ehm… va… va bene…- balbettò Totosai. Dopo qualche secondo ricominciò –Quando eravamo arrivati avevamo sentito una voce dal cielo. Ci disse che dovevamo superare tre prove per incontrarlo. A ogni prova ci ritrovavamo in una stanza totalmente bianca dove la voce ci chiedeva se volevamo continuare. La prima prova andò benissimo e naturalmente rispondemmo che volevamo continuare. Ma la seconda…- il suo volto si fece scuro -… quando Luan è morto mi sono ritirato, troppo spaventato… da allora ho smesso di cacciare i Demoni e ho fatto tirocinante con il mio maestro per diventare fabbro di spade- sospirò tristemente

-E quali erano le tre prove?- chiese Kagome

-Non ricordo… credo che il mio sub conscio abbia voluto cancellare quell’episodio. Ma ricordo il posto…- rabbrividì –Terribile…. Era come essere circondato da una nebbia completamente nera che non ti lascia vedere qualunque cosa tu abbia di fianco… e poi c’è un freddo pungente a dir poco. Quel posto è così lugubre, anche la stanza bianca ti da una brutta sensazione…-

-Ma ciò che hai visto, è così terribile?- chiese Shippo ingenuamente

-SECONDO TE PERCHÉ ORA HO COSÌ PAURA DEI DEMONI!?!?!?!?- urlò rivolto a Shippo che si spaventò

-S… scu…sa…- balbettò. Arrivarono in un valle

-Aldilà di questa valle, c’è ciò che cercate… io non posso andare oltre- Totosai li guardò –La sentite vero?- tutti annuirono –La forza maligna di quel Demone è diventata ancora più forte, mi da il voltastomaco…-

-Consiglio che Shippo resti con Totosai, è troppo rischioso…- disse Sango dopo qualche minuto di silenzio

-Si, lo credo anche io- disse Miroku

-COSA? IO NON VOGLIO! VOGLIO…- protestò Shippo prima di essere interrotto

-Chiudi la bocca moccioso, sei troppo piccolo…- Shippo guardò male Inuyasha poi si sedette imbronciato

-Io resto con loro…- disse Myoga sulla spalla di Shippo. Tutti lo guardarono

-Questo, lo sapevamo già!- esclamò Kagome

-Non capisco…- disse Myoga arrossendo

-Lasciamo perdere che è meglio!- esclamò amareggiata

-Totosai? Non è prudente restare qui…- disse Miroku

-Andremo da Kaede subito con la mia mucca- Myoga tirò un sospiro di sollievo –Ricordate, le 3 prove sono per tutti voi. Nessuno vedrà l’altro se non in quella stanza bianca e chi non la supera… muore…. Volete ancora andarci?- chiese. Sango e Miroku si guardarono stringendosi forte la mano poi annuirono tutti convinti –A chi non ci rivedremo più, posso solo dire addio… e a tutti dico semplicemente buona fortuna…-

-Addio vecchio Totosai…- rispose Kagome alzando lo sguardo verso di lui. Totosai sospirò e caricando Shippo sulla spalla si avvicinò alla mucca saltandoci sopra e andando via

-Bene, non fasciamoci la testa prima di non essercela rotta e andiamo verso un destino crudele…- disse Kagome

-Non ci tiri su di morale per niente, quindi evita i tuoi detti per favore!- esclamò Sesshamaru. Tutti lo guardarono stupiti –Che ho detto?- Kagome sorrise

-Beh, se me lo chiedi con un ‘per favore’, posso anche darti retta…- Kagome si incamminò ridendo

-EHI! Ma…- Sesshamaru le corse dietro affiancandola. Il gruppo li seguì stupiti

-Questa me la scrivo: Sesshamaru ha detto ‘per favore’ senza neanche accorgersene, ed è la prima volta!- esclamò Sango

-Un vero miracolo!- esclamarono Miroku e Inuyasha

-Kagome ha davvero una strana influenza su Sesshamaru…- Miroku e Sango si incamminarono verso i due compagni di viaggio. Inuyasha rimase indietro

“Spero proprio che Kagome e Sesshamaru non… mi potrei incavolare parecchio…” pensò pensieroso

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Capitolo 18- Prima prova ***


Capitolo 18

Ciao!! Come ve la passate?? Allora, grazie a tutti per le rec… oh oh oh… vi ho lasciato un enorme dubbio eh???????? Comunque gioite! Siamo a metà storia!!! ^^ smile smile, super smile smile!!!! Recensite e commentate ok??? Spero che questo cap non vi deluda! È un po’ più corto di tutti gli altri ma è l’unico!! Ciao! A prestissimo!!!!

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 18

La prima prova

[if !supportEmptyParas] [endif]

Tutto ciò che facciamo

È una prova

Che ci aiuta ad andare avanti

Per raggiungere altre cime

Altri orizzonti…

Mi sono accorta troppo tardi di questa cosa

Forse è per questo che,

dopotutto

queste prove

non mi fanno né caldo né freddo

voglio solo ritrovare i miei bambini.

Poi, me ne tornerò a casa

A casa mia con loro e,

finalmente,

saremo felici.

Come prima

Come sempre

[Kagome]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Camminavano ormai da qualche ora e Kagome diventava sempre più irritabile

-ADESSO BASTA!!- urlò facendo sobbalzare tutti –QUANTO È GRANDE QUESTA RADURA???-

-Kagome… calmati, che ti prende?- chiese Miroku

-STA ZITTO TU!- urlò Kagome –Sesshamaru…- disse stringendo i pugni –Sali lassù, e guarda quanto diavolo ci manca- sibilò. Sesshamaru si alzò in ‘volo’ allontanandosi. Kagome si sedette con un tonfo battendo ripetutamente il piede a terra –Totosai ci poteva avvertire che questa radura era una interminabile e snervante…- Kagome venne interrotta da Sesshamaru che si posò a terra elegantemente

-Non ti piacerà…- sospirò Sesshamaru

-Sesshamaru… caro… non mi interessa un tubo se non mi piacerà… DIMMI QUANTO DIAVOLO CI MANCA!- sbraitò

-Va bene, te lo dico… ma tu non arrabbiarti. Noi non centriamo nulla…-

-Allora?- chiese Kagome alzandosi in piedi

-Non sono riuscito a vedere la fine della radura…- silenzio agghiacciante

-Ne sei sicuro?- sibilò Kagome. Sesshamaru annuì. Kagome respirò profondamente –Va bene…- si incamminò –Andiamo, muovetevi!- esclamò

-Non ci ha urlato addosso, grazie agli Dei…- disse Sesshamaru

“Accidenti! Accidenti! ACCIDENTI!!! Ma perché tutte a me!? Perché? Voglio una risposta! La voglio, SUBITO! CAPITO!?!?!?!? Totosai, se uscirò viva da questa storia, non farti trovare perché questa radura te la metterò dove non batte il sole!!!!” ringhiò dentro di se. Kagome calciò un sasso abbastanza grande con una striscia bianca in mezzo che sparì improvvisamente “Eh? Ma… come… cioè… era… il sasso e…” Kagome fece spallucce e continuò a stramaledire Totosai

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Credo di essermi scordato qualche cosa…- disse Totosai grattandosi la testa

-Cosa?- chiese Shippo sbadigliando

-Non so… non ricordo…- borbottò pensieroso

[if !supportEmptyParas] [endif]

Il sole era tramontato e il gruppo si fermò. Kagome non aveva aperto bocca ma si vedeva lontano un miglio che era arrabbiata nera! Sesshamaru appoggiò la schiena ad una roccia con una strana forma per dormire visto che lì in girò non c’erano alberi. Kagome accese un fuoco in tutta fretta e si sdraiò di fianco ad esso con anche Sango

-Kagome?- la ragazza si girò –Tutto OK?-

-Tutto benissimo, buona notte a tutti- disse sdraiandosi

-Non mangi?- chiese Miroku

-No, non ho fame…- disse chiudendo gli occhi

-Beh, allora buona notte…- Kagome udì solo quelle parole prima di addormentarsi

[if !supportEmptyParas] [endif]

La mattina dopo quando Kagome si svegliò, si sentì stranamente di buon umore. Si alzò in piedi sorridendo stiracchiandosi guardando l’alba con i suoi magnifici colori. Guardò i compagni che dormivano beatamente

-SVEGLIA!!- urlò. I compagni scattarono in piedi spaventati

-Chi è? Chi c’è? Che succede? Dov’è il nemico?- Sango aveva già il suo boomerang in mano, Miroku era inciampato sui suoi piedi finendo disteso a terra , Sesshamaru si guardava intorno confuso e Inuyasha aveva preso fuori Tessaiga. Kirara piegò la testa di lato confusa. La ragazza li guardò uno per uno poi scoppiò a ridere tenendosi la pancia

-Oh mio Dio…- le lacrime scendevano sulle gote di Kagome che finì a terra

-Ma sei stata tu?- chiese Inuyasha stupito mettendo via Tessaiga

-Si… ah ah… devo… devo farlo più spesso…-

-Ma ti sei rinci…- disse Inuyasha. Miroku gli prese i piedi sbilanciandolo, Sango gli saltò addosso tappandogli la bocca e Sesshamaru lo guardò malissimo

-Cosa?- chiese Kagome –Non ho capito…- disse Kagome asciugandosi le lacrime

-Nientenienteniente, lui? Non ha detto nulla. Vero Inuyasha?- chiese Sango fulminandolo

-N…n d…to nul…- disse Inuyasha sputacchiando la terra

-Eh?- chiesero tutti

-NON HO DETTO NULLA!- urlò

-Ah, mi sembrava di avere capito male…- disse Kagome

-Noi tutti supponiamo che tu sia di buon umore!- esclamò Miroku contento alzandosi in piedi

-Lo puoi dire, oggi niente e nessuno mi può rovinare la giornata…- Kagome annuì convinta mentre tutti alzavano lo sguardo al cielo

“Miracolo…” pensarono

[if !supportEmptyParas] [endif]

-MA SANTO CIELO!! NON SIAMO ANCORA ARRIVATI!!?!?!?!?!?- urlò Kagome inviperita

“Come non detto” pensarono tutti

-Che scatole! Che scatole!! CHE SCATOLE!!!!- batté i piedi a terra con forza

-Kagome, sta calma dai…- disse Inuyasha esasperato. Kagome lo guardò malissimo

-Va bene genio… ti prego illuminami di immenso perché io non so che fare…- Miroku sospirò

-Non avere punti di riferimento ci manda in confusione, dovremmo fare un segno, qualsiasi cosa!- esclamò

-OK, nessun problema. MA DIMMI DOVE! NON C’È UN TUBO QUI!!- urlò Kagome

-Veramente… c’è quella roccia laggiù…- disse Sango indicando una strana roccia non molto lontana da loro. Era un roccia con una strana forma

-Oh Santa la miseria…- balbettò scioccato Sesshamaru

-Che ti succede?- chiese Miroku

-Non è possibile…- Sesshamaru era più basito che mai

-Hey… yuhuuu c’è nessuno?? Sei nell’epoca San Goku o sei sul pianeta cani?- domandò Kagome sventolandogli la mano davanti. Sesshamaru la allontanò con un gesto della mano

-Certo che ci sono, ma ho la strana impressione che abbiamo girato in tondo…- disse

-CHE COSA??- urlò Sango sbiancata tutto d’un colpo

-Che cosa vai blaterando?- sibilò Kagome –Non sono in vena di scherzi-

-Secondo te io sono uno che gli piace fare scherzi?- domandò irato. Kagome scosse la testa –Credevo il contrario…- sbuffò –Quella roccia…- la indicò -È la stessa su cui mi sono seduto ieri notte per dormire…-

-In effetti ha la stessa forma…- disse Miroku avvicinandosi alla roccia

-Certo che ha la stessa forma! È quella!- ringhiò Sesshamaru

-No, non può essere! Siamo andati sempre dritti!!- esclamarono Kagome e Sango

-Guardate che bel sasso ha trovato Kirara!- esclamò Miroku lanciandolo a Inuyasha

-Tsk! Uno stupido sasso!- Kagome fissò l’oggetto inanimato con una striscia bianca e dilatò gli occhi

-Non è possibile…- Kagome lo afferrò

-Che c’è ancora?-

-I… ieri, io l’ho lanciato… poi… poi è sparito, ma non ci ho fatto tanto caso!- esclamò incredula

-E ciò cosa significa?- chiese Sango ottusamente

-Due cose: la prima, stiamo girando in tondo… anche se non credo visto che quando l’ ho calciato non eravamo ancora arrivati a quella roccia. La seconda è che…- Kagome lanciò il sasso

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Ahhh!- urlò Totosai bloccandosi in mezzo alla strada

-Mi dici che hai? È da ieri che sei strano!- esclamò Shippo

-Mi sono ricordato cosa non ho detto a Kagome e gli altri… Dio quanto sono idiota! Mi butterei giù da un dirupo!-

-Totosai… me lo dici?- sbuffò Shippo

-Mi sono scordato che la prima prova era scoprire il tranello!- esclamò Totosai guardandolo

-Che tranello?- chiese Shippo

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Ahi!!!- Miroku attirò l’attenzione di tutti mentre si massaggiava il polpaccio –Che male, ma che diavolo…- prese l’oggetto che lo aveva colpito e tutti rimasero scioccati

-Ma… ma…- balbettò Sango

-Una barriera, entriamo e usciamo in una barriera continuamente, è per questo che Sesshamaru non ha visto la fine vedeva semplicemente oltre la barriera!- prese il sasso e lo buttò a terra pesantemente

-Quindi, siamo destinati a rimanere qui per sempre?- domandò Miroku

-Non lo so…- Kagome scosse la testa. La terra iniziò a tremare

-Ahhh, ma che succede???- urlò Sango prendendo il braccio di Miroku per non cadere

-Non lo so…- il terreno si aprì in una enorme voragine

-Ahhhh!!- il gruppo ci cadde dentro. Kagome vide l’oscurità avvolgerla mentre la luce si allontanava sempre di più…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome si svegliò con il mal di testa. Quando però aprì gli occhi una strana luce bianca la investì in pieno facendole chiudere gli occhi. Si mise seduta scuotendo la testa. Aprì lentamente gli occhi per abituarsi alla luce

-Ahi che male…- mormorò. Si guardò intorno e vide tutti i suoi compagni sdraiati lì vicino a lei –Ehi, svegliatevi… forza!- li scosse uno per uno finché di malavoglia tutti si alzarono

-Dove siamo?- chiese Sango

-Dio… che orrore…- Miroku rabbrividì –Totosai aveva detto che dava una brutta sensazione questo posto…-

-E ha ragione…- disse Kagome facendo un passo avanti e guardandosi intorno. Ovunque guardasse c’era solo bianco e questo la irritava terribilmente: la sua anima non era bianca!

-Ricordo che siamo precipitati, ma poi più niente…- disse Sango

-Abbiamo fatto la nanna, e chissà per quanto tempo…- disse Kagome facendo una smorfia

-Benvenuti… vi stavo aspettando sapete?-

-HON! BRUTTO BASTARDO!!- urlò Kagome rivolta al soffitto

-Che linguaggio bambina… sta calma…- disse Hon –Allora, volete continuare?-

-Che? Ma che vai dicendo? Non abbiamo neanche iniziato!- ringhiò Sesshamaru

-La prima prova… era scoprire il trucchetto… quindi ora dovete andare alla seconda prova. Volete continuare?-

-Ma che domande ci fai???- sibilò Kagome –Quando avrò finito con queste maledette prove, rivoglio Michael, Hana e Rin illesi! CHIARO!?-

-Si… certo… certo… se le supererai naturalmente…-

-Sta tranquillo!- sbuffò la ragazza

-Ora, se permettete… prendo le vostre armi che non vi serviranno per niente…- la Tessaiga, il boomerang, la Tenseiga e il bastone di Miroku volteggiarono in aria poi sparirono

-Che bisogno c’era poi di prendere Tenseiga non lo so…- sussurrò Sesshamaru

-EHI! Ridammi la mia Tessaiga!- esclamò Inuyasha

-Non ti servirà affatto…-

-E ce lo raccomandi tu immagino…- borbottò Miroku

-Perché, non vi fidate?- chiese Hon finto-sorpreso

-Mi fido così tanto che se vuoi ti dico dove ho messo la mia scorta di biscotti…- ironizzò Kagome alzando un sopracciglio

-Sono commosso…-

-Insomma, ci muoviamo?- chiese spazientito Inuyasha. Davanti a loro comparvero 6 porte

-Lì dentro troverete la seconda prova…. Naturalmente, ritornerà qui solo chi vivrà…-

-Ci stai incoraggiando molto sai?- sbuffò Sango

-Senti un po’ tu… visto che non sei così vecchio…- iniziò Kagome -… è praticamente impossibile che 50 anni fa tu fossi vivo… chi c’era qui prima di te?- chiese. Mutismo generale

-Bambina… mi sorprendi… la tua genialità non sta affiorando dal tuo essere interiore, mi sciocchi così…-

-Allora, mi rispondi?-

-Ma ci stava Naraku no?- un brivido li percorse tutti

-E come lo conosci?- chiese Miroku

-Entrate umani, perdete tempo… cercate di rimanere in vita… la terza prova mi voglio godere le vostre facce, soprattutto la tua bambina…- Hon rise mentre la voce spariva

-OK…- disse Kagome dopo un attimo di silenzio –Io… prendo la porta a sinistra- si mise davanti alla porta fissandola

-Io prendo quella di fianco a Kagome…- disse Sesshamaru. Kirara si mise davanti alla porta a destra. Miroku si mise vicino a Sango che si era messa di fianco a Kirara e Inuyasha si mise tra Sesshamaru e Miroku. Kagome guardò dietro la porta dove c’era bianco

“Fantastico… una porta sospesa nel nulla!”

-Ragazzi, buona fortuna…- disse Miroku

-Buona fortuna a voi!- risposero tutti –Siamo pronti!- esclamarono. Kirara divenne grande e si preparò alla battaglia. Contemporaneamente le porte si aprirono facendo vedere un luogo completamente nero al suo interno

-Lugubre, molto lugubre…- disse Kagome

-Andiamo…- il gruppo entrò ognuno nelle proprie porte e essa si richiuse con un tonfo facendoli entrare nell’oscurità più nera…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Capitolo 19- Seconda prova ***


Capitolo 19

Ciao a tutti! Come ve la passate? Grazie per le rec. Spero che anche questo cap vi piacerà e… che la seconda prova abbia inizio! ^^

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 19

Seconda prova

[if !supportEmptyParas] [endif]

Prova

Nella tua vita

A guardare oltre

Oltre a quegli orizzonti impeccabili

Quel cielo infinito

Immaginati un mondo fatto solo di luce e colori

Immaginati un mondo di tenebra e sofferenza

Raggiungi quei luoghi

Vedrai cose immaginabili

Cosa mai viste…

È la tua mente che lo chiama

Nella luce

Nel buio

Solo quest’ultimo vedremo

In questa prova

Fatta di combattimenti…

E voi

Stelle del cielo

Aiutate coloro che lo affronteranno

Vegliateli con cura

E proteggeteli

Perché solo stelle come voi

Possono capire un male così grande…

[if !supportEmptyParas] [endif]

La porta si chiuse dietro Kirara di scatto facendola sobbalzare leggermente. Si guardò intorno spaesata. I suoi occhi potevano vedere al buio ma in quel luogo non ci riusciva e ne aveva paura… avvertì di fianco a se una presenza e si mise in guardia ringhiando

-Calma cuccioletto, non ti agitare va bene?- una figura si avvicinò finché Kirara la poté vedere bene. Era una giovane donna, un Demone. Aveva una lunga veste che le arrivava ai piedi, i lunghi capelli neri raccolti con un bastoncino ricamato con fili d’oro e una carnagione chiarissima, come se non avesse mai visto la luce del sole nella sua lunga vita –Allora cucciolo, ti va di giocare con me?- la donna mosse la sua mano artigliata davanti a lei e delle lame arrivarono velocissime contro Kirara che le riuscì a schivare ferendosi però alla gamba posteriore –Dai cucciolo, un po’ di grinta!- Kirara l’attaccò ferendola ad un braccio. La donna guardò il sangue rosso che colava e sparì nel buio –Mi hai fatto male…- sibilò. Kirara si guardò intorno cercando di capire da dove provenisse la voce -Ora cuccioletto, noi due faremo una bella chiacchierata mh?- la donna si levò il bastoncino sciogliendo i capelli che arrivarono fino al fondo schiena. Il bastoncino divenne l’elsa di una lunga lama appuntita –Ora tu morirai…- Kirara non sapeva che fare oltre che schivare gli attacchi poi, si ricordò delle parole della sua padrona quando erano ancora nel villaggio degli sterminatori

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-Ricorda Kirara… i peggiori Demoni sono quelli che hanno aspetto umano. Quelli con il sangue rosso basta colpirgli agli occhi e loro moriranno subito, quelli con il sangue nero invece sono molto pericolosi ma come ho già detto a Kohaku: quelli che noi acchiappiamo sono solo serpenti o ragni giganteschi…-

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Già, Kohaku… morto ormai da 8 anni, aveva solo undici anni e… per colpa di Naraku è morto. Ma non poteva distrarsi, doveva mirare agli occhi solo a quelli! Kirara attaccò e con gli artigli colpì il viso della giovane che cadde a terra poi la colpì ancora e ancora finché il corpo divenne sabbia… Kirara si guardò intorno e vicino a lui una porta si aprì.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Sango si guardò intorno spaesata, non vedeva nulla e la porta si era chiusa con un tonfo assordante. Sentiva un grande freddo e i denti battevano, per di più non vedeva un palmo dal suo naso nel vero senso della parola!!

-EHI!! Che cosa succede??- urlò –Allora venite fuori??-

-Ma quanto parli… hai davvero un bel viso, peccato che parli così tanto…- Sango si guardò intorno spaventata: in quel luogo, così nero, non riusciva a vedere il suo avversario

-Do… dove sei? Fatti ve… vedere!-

-Tremi… per la paura o per il freddo pungente?- domandò la voce

-Ma che dici? È per il freddo no?- balbettò “Che bugiarda che sono…” pensò Sango

-Che bugiarda che sei…-sogghignò la voce

-Che cosa?-

-Non lo avevi appena pensato? ‘Che bugiarda che sono…’ non sono pensieri tuoi?-

-Fantastico! Mi leggi anche nel pensiero! Io no ti vedo e mi leggi pure nel pensiero! Peggio di così…-

-Davvero? Pensa che io ti vedo benissimo! Ma sai, è il vantaggio di essere Demoni…-

-Senti un po’, mi dici anche dove sei?-

-Ehm… va bene. Sono davanti a te…- la ragazza scattò indietro e sbatté contro qualche cosa che la prese da dietro bloccandole le braccia –Bene, bene… chi abbiamo qui?-

-Lasciami maledetto!-

-Ai tuoi ordini miss…- il Demone la mollò. Sango si allontanò

-Come ti chiami, chi sei?- domandò

-Beh, il tuo ultimo desiderio… mi presento, sono un Demone…-

“Non c’ero arrivata…”

-Lo so che c’eri arrivata… e il mio nome è Elias felice di conoscerti Sango…-

-Il mio invece è un piacere non corrisposto sai?-

-Lo immaginavo…-

“Pecore, pecore, pecore, pecore, pecore…”

-Ti piacciono le pecore, Sango?-

-Molto…- aveva un piano ma se lo pensava tutto andava a quel paese “Pecore, pecore…” il Demone si avvicinò a lei prendendole il polso sinistro

-Sei una ragazza davvero bellissima…-

“Pecore…”

-…peccato che parli troppo!- la scaraventò lontano –Credi sul serio di incantarmi?? Tira fuori quella spada nascosta… le mocciose come te, credi sul serio di uccidermi misera umana?- Sango non rispose –Ma sei solo una stupida ragazzina!- Sango prese fuori la spada e la nascose dietro la schiena

“Pecore… pecore…” lui si avvicinò a lei

-Non ho mai provato la morte sai?- con gli artigli la graffiò –Ma le ragazzine come te, non mi portano alla morte, ma molto, molto in alto…- la ragazza affondò la spada nella pancia del Demone

-Non sarò mai la tua puttana!- il Demone con un ruggito cadde a terra dolorante e Sango con un gesto secco gli tagliò la testa. Il Demone scomparve diventando sabbia inesistente –Meno male che le ragazzine come me non ti potevano uccidere eh?- Sango mise via l’arma e con la manica si pulì il sangue quando vicino a lei una porta si aprì.

[if !supportEmptyParas] [endif]

La porta dietro di lui si chiuse sbattendo e Miroku sobbalzò fissando il luogo dove prima stava la porta

“Ma che scherzo è questo?” respirò forte cercando di stare calmo. Doveva pensare e quindi doveva essere lucido e sicuro. Ma accorgendosi di alcuni particolari la sua sicurezza si frantumò: 1 era solo e disarmato. 2 non vedeva oltre il suo naso si e no. 3 non sapeva nulla della seconda prova. Decisamente quella non era la sua giornata “Certo, se ci arrivo alla fine della giornata…” deglutì rumorosamente cercando di concentrarsi. Miroku sentì uno scalpiccio dietro di lui e si girò di scatto –Chi c’è?- chiese, ma non fece in tempo a pronunciare un'altra parola che venne ferito alla guancia da qualche cosa di appuntito “Porca… c’è mancato poco che mi beccasse l’occhio…” pensò. Si guardò intorno e sentì di nuovo quello scalpiccio avvicinarsi a lui. Guardò in quella direzione e vide una massa scura spostarsi velocemente. Strinse gli occhi, doveva fare qualche cosa: ma cosa? La figura lo colpì ancora “Ma Santo Cielo…” dalla tunica blu prese un talismano poi si concentrò su quel rumore e quando fu abbastanza vicino a lui lo lanciò in quella direzione –Formule esorcizzanti!- ci fu un lampo di luce e la massa nera fu scagliata lontano uccidendola. Miroku si avvicinò e poté vedere che il Demone era semplicemente un ragno disgustoso a dir poco “Beh, mi è andata anche bene…” il ragno sparì e una porta vicino a lui si aprì.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Inuyasha sbuffò quando la porta dietro di lui si chiuse con un tonfo

“Cos’è, paura che scappi? Che demente! Io non scappo mai davanti a nulla!” –Ehi! C’è qualcuno??- urlò. Silenzio. Inuyasha camminò ancora un po’ –INSOMMA! NON C’È NESSUNO??- silenzio. Con i suoi occhi da Demone riusciva a vedere un metro intorno a lui al massimo, e questo lo irritava parecchio: non gli piaceva non sapere dove si trovava

-Uh, uh, uh... uno sporco mezzo-demone… e io dovrei combattere… con una nullità del genere? Se potessi mi ritirerei…-

“Questo qui mi sta già sulle palle!” sbottò Inuyasha seccato –Chi sei?-

-Ottima domanda mezzo-sangue… il mio nome è Koe (= voce, suono)… non c’è bisogno che ti chieda il tuo…-

-Non te lo avrei neanche detto!- esclamò scorbutico Inuyasha

-Ma che maniere… io che ti ho detto il mio nome… LAME DI FUOCO!- Inuyasha si vide arrivare delle lame incandescenti che lo colpirono in pieno –Sai… non mi piacciono i maleducati…-

-Non potevi avvertirmi dieci secondi prima??- chiese cercando di tamponare il sangue

-Ehmmm no- rispose la voce

-Beh, allora non puoi pretendere nulla…- disse Inuyasha sarcastico

-Eh già…-

-Eh già…-

-…-

-…-

-Dovremo combattere sai?- intimò la voce

-Eh si…-

-…-

-…-

-Chi comincia?-

-Ma se non ti avvicini…-

-Ah, va bene…- Inuyasha vide una figura avvicinarsi. Era una figura magra e alta –LAME DI FUOCO!- Inuyasha le schivò avvicinandosi con un balzo al Demone

-Artigli di ferro!- la figura si accasciò al suolo dolorante –Tsk, mi aspettavo di più da un Demone…- disse Inuyasha

-Ma che Demone e Demone? Non offendermi mezzo-demone!-

-Sei un umano!?!?- urlò sbalordito Inuyasha

-Ehm… si-

-Ma… ma…-

-Uh, immagino che tu sia stupito mezzo-demone! Diciamo che sono un essere umano un po’ strano ecco…-

-In che senso?- domandò Inuyasha

-Tu non mi puoi vedere, ma devi sapere che molto tempo fa, io sono rimasto coinvolto in un incidente e sono rimasto ustionato in tutto il corpo…-

“Chissà perché mi viene in mente Onigumo!” pensò Inuyasha rabbuiato

-Ero così terrorizzato, non volevo morire!-

“Sicuramente non saltavi di gioia!” pensò ironico Inuyasha

-E all’improvviso ho visto un’immagine tra il fuoco…-

“Ma te pareva!”

-E mi ha parlato, diceva che se non volevo morire dovevo desiderare di essere più forte e così ho fatto, ma mi sono ritrovato così con queste lame di fuoco che mi uscivano dalle mani… è da tre anni credo, sono rinchiuso in questa cella del buio…-

“Che storia strappalacrime!”

-Fammi un favore mezzo-demone… uccidimi!-

-Cosa?-

-Mi hai sentito benissimo! Avanti, fallo!-

-Ma…-

-Muoviti stupido o non uscirai mai più di qui!- Inuyasha pensò a Kagome e ai suoi amici

-Va bene, riposa in pace-

-Si… certo, certo… muoviti dai!- l’uomo spirò e Inuyasha sospirò mentre vicino a lui una porta si aprì illuminando leggermente quel luogo tetro

[if !supportEmptyParas] [endif]

Sesshamaru si pulì il sangue che usciva dalla sua bocca. Appena entrato la porta si era chiusa con un tonfo facendogli prendere un colpo poi un Demone lo aveva attaccato e lo aveva anche ferito poi però era riuscito a colpirlo quasi subito ed a ucciderlo

“Bastardo!” pensò rabbioso poi, la porta si aprì così come si era chiusa…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome si guardò intorno scocciata, la porta si chiuse e l’oscurità l’avvolse. Si guardò intorno rabbiosa concentrandosi facendo scoppiare ogni cosa anche se non si sentì nessun rumore tranne quando guardò davanti a se: si sentì il suono di una carne lacerata e la porta si aprì subito, pochi secondi dopo essersi chiusa…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Il gruppo uscì contemporaneamente come quando le aperte si erano aperte e si guardarono, non erano messi bene… una voce tossì e videro Kagome davanti a loro che li guardava torva battendo il piede a terra e a braccia incrociate

-Credevo che non arrivaste più…- sbottò seccata. Tutti la fissarono: lei non aveva nessuna ferita confronto a loro. Le porte si richiusero di botto e poi sparirono così come erano comparse…

-Demone di basso livello?- chiese ironico Inuyasha. Kagome lo guardò

-Non lo so, non l’ho nemmeno guardato in faccia a dire tutta la verità…-

-Diciamo che la porta non ha fatto in tempo a chiudersi che era già aperta e visto che ha finito in tre secondi l’ho fatta uscire per prima…- Hon rise divertito

-Wow, dobbiamo ridere?- domandò Sango

-Non so, dovete ridere?- Kagome scosse la testa seccata

-Allora ci muoviamo o dobbiamo aspettare che arrivino le barche?-

-Le barche? E che centrano?- domandarono tutti stupiti

-Eh già… tanto, molto, troppo tempo fa ho letto un libro intitolato ‘I DRAGHI DEL CREPUSCOLO D’AUTUNNO’ e allora…- la ragazza iniziò a raccontare dimenticandosi per un attimo che doveva salvare Hana, Michael e Rin

-E poi? E poi?- domandò Miroku completamente perso. Kagome face una smorfia

-Quell’idiota, quel cretino, quel bastardo… ha scelto Kitiara, quella tr…- tossì parecchie volte –Ma ormai l’ho capito… i maschi scelgono sempre la persona sbagliata…- Kagome si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio con fare seccato. Miroku guardò Inuyasha alzando un sopracciglio -… e le donne sono così idiote da andarci dietro comunque sperando nel miracolo che tanto, non avviene mai! Povera Laurana, che vita crudele…- Kagome scosse la testa

-Mi ricorda tanto qualche cosa sai bambina?-

-Anche a me!- esclamarono Sango e Miroku

-Zitti! Ci ho sempre pensato anche io e non ne vado molto fiera!- sbottò Kagome offesa

-No bambina… non parlavo di quella storia, parlavo dell’altra… anche se lì il sesso delle due persone è inverso…- la ragazza piegò la testa di lato poi spalancò gli occhi –Vedo che hai capito…- Kagome guardò il ‘soffitto’ con gli occhi ridotti a due fessure

-Vai a quel paese Hon! Per non dire qualche cosa d’altro! E non chiamarmi ‘bambina’, mi viene la pelle d’oca!-

-Che storia Kagome?- chiese Miroku curioso. Inuyasha la guardò

-Ti deve interessare?- ringhiò lei furibonda

-No, a me… ma che dici?- Miroku si fece piccolo piccolo

-Credevo il contrario…-

-Ma come sei aggressiva bambina… a proposito, non dovevate finire qualche cosa…?- Kagome si grattò la testa

-Oh già… la terza prova… in che consiste?- chiese curiosa

-Ma se te lo dico, che sorpresa è?-

-Dio quanto ti odio…- sibilò lei

-Dopo tuo padre naturalmente!- tutti alzarono un sopracciglio guardando Kagome

-Beh, questo era palese!- esclamò lei scettica. Il gruppo rimase basito nel sentire quelle parole

-Vorrei anche vedere! Sicuramente mi odi, ma mai quanto tuo padre!- Kagome guardò il gruppo che la stava fissando poi fissò il ‘soffitto’

-stai parlando un tantino troppo…- sbuffò lei

-Ma come, non gli hai ancora spiegato nulla?

-Non ho neanche intenzione di farlo per tua informazione! E tu? Come lo sai?-

-Con il potere si possono fare un sacco di cose, come andare nel passato per esempio…-

-Wow- disse lei

-Che c’è, vuoi fare un viaggetto nel tuo?-

-Beh… no, il viaggetto non mi va affatto di farlo anzi! Te lo lascio tutto a te!-

-Peccato, te lo facevo anche gratis…-

-Altrimenti? Che volevi in cambio?-

-Ma, chi lo sa?-

-Senti un po’ Hon… dobbiamo restare qui ancora per molto??- chiese Kagome nervosa

-Tranquilla bambina…- davanti a loro comparvero 5 porte uguali a prima –Entrate, forza… dietro quella porta vi attende con ansia la terza e ultima prova…-

-Ehi, ci manca una porta!- esclamò Kagome

-Lo so bambina… perché la tua porta è… questa…- dietro di loro comparve un'altra porta

-Come mai non è allineata con le altre?- chiese Inuyasha

-Perché lei deve andare al di là di dove siamo noi…- spiegò

-Al di là dove?- chiese preoccupata la ragazza

-Lo vedrai molto presto bambina… andate su…- le porte rimasero immobili

-Beh?- Sango alzò lo sguardo

-Aprite forza…- il primo ad aprire fu Sesshamaru. Davanti a lui vide una foresta: prese coraggio ed entrò mentre la porta si richiudeva da sola. Sango l’aprì e vide un villaggio: entrò anche lei. Miroku l’aprì e vide davanti a lui un monastero con di fianco un albero enorme: entrò. Kirara aprì la porta con la zampa e vide il suo villaggio di origine: entrò. Inuyasha guardò la porta: cosa ci sarebbe stato adesso?

-Kagome…-

-Cosa?-

-Buona fortuna…- Kagome sospirò

-Anche a te…- Inuyasha aprì la porta e si ritrovò davanti la foresta dove Kikyo l’aveva imprigionato, deglutì ed entrò. La ragazza sospirò e aprì la porta trovandosi un’altra porta davanti

-Vai bambina su…-

-Mi sto preparando psicologicamente…-

-Cosa credi che ti aspetta lì dentro?-

-Non lo so, ma non mi piace per niente…-

-Se non entri non lo saprai mai…-

-Vero… ma non so…- Kagome incrociò le braccia

-Paura?-

-No-

-E allora? Se non lo farai, se non entrerai, i bambini…-

-Vero anche questo…- Kagome entrò e la porta si richiuse silenziosamente

Mi dispiace per te bambina ma… tutta questa tua sicurezza fra poco vacillerà come un castello di carta al vento e come tu ben sai, prima o poi cadrà giù…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Capitolo 20- Le peggiori paure. La verità ***


Capitolo 20

Salve ragazzi!! Benvenuti all’ultima prova!! Spero che non vi deludi e… beh, mi saprete poi dire! Qua inizieranno diverse domande sulla nostra povera Kagome… ma forse qualche cosa avete già intuito, giusto?? ^^ ora vi lascio a questo cappy… buona lettura!! ^^ smile smile smile

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 20

Le peggiori paure. La verità

[if !supportEmptyParas] [endif]

In passato

Ho visto cose terribili

In prima persona

Soprattutto.

Il passato

È stato terribile

Come un macigno sullo stomaco

Come un insopportabile peso nel cuore

Come un veleno sotto la mia pelle che,

purtroppo non potrò mai togliere.

Il mio veleno con la morte di Hon andrà via

Ma quello…

Quello mai!

Mai perché tutt’ora oggi

A distanza di ben 17’ anni

Gli incubi mi soppressano

Giorno

E notte…

In questo periodo ci penso sempre di più ed è…

Terribile!

Mi ha fatto tremare quando il mio peggior nemico

Mi ha dato una porta diversa rispetto agli altri

Chissà cosa ci sarà oltre quella maledetta porta…

[Kagome]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Sesshamaru camminò nella foresta per un po’ poi si fermò: non aveva visto ancora nulla di strano…

-Perché lo avevi permesso?- chiese una voce dietro di lui. Si girò

-Rin!- esclamò. Si avvicinò alla ragazza che lo guardò con aria di sfida

-Perché lo permisi anni fa? Perché permisi a Kikyo di rapirmi?- chiese. Lui sussultò. Rin non era mai andata sopra quel discorso, non ne aveva mai parlato: perché ora? Sesshamaru aveva vissuto nel terrore che un giorno Rin le facesse quella domanda. La sua maschera si frantumò in un attimo

-R… Rin… ecco io…-

-Non lo sai vero!? Certo che non lo sai! Avresti dovuto lasciarmi morire quel giorno di tantissimo tempo fa! E io non avrei mai dovuto guarirti!- lo aggredì

-Smettila! Che stai dicendo?- chiese

-Sto dicendo che era meglio che non ti avessi mai incontrato!- esclamò –Mi hai lasciata quasi morire 5 anni fa e me la sono cavata grazie a Kagome, solo grazie a lei! Ti odio!- lui la prese per la vita e la tirò su –Fermo! Che cosa stai facendo?- urlò dimenandosi con forza

-Smettila! Stai zitta!- silenzio –Quel giorno… io non feci in tempo…-

-Di che cosa stai parlando?- sibilò lei

-Ricordi? Vidi quel campo di fiori e volevi prendermene uno… così iniziasti a correre e entrasti nella barriera con Jaken… non riuscì ad entrare e quando la barriera scomparve voi non c’eravate più e neanche il campo di fiori. Ti ricordi?- Sesshamaru aveva il cuore a mille

-C’era davvero una barriera?- chiese lei titubante

-Si… io poi, non sono così forte-

-Ti credo…- sussurrò la ragazza sparendo

-Rin! Rin!- la chiamò, ma era già scomparsa –Un’allucinazione…- di fianco a lui una porta si aprì

[if !supportEmptyParas] [endif]

Sango si guardò intorno e una donna le si avvicinò

-Buon pomeriggio Sango…-

-Buon pomeriggio- la salutò Sango tremante: dove era finita?

-Si sente bene?- domandò preoccupata la donna

-C… certo…-

-Le consiglio di tornare a casa da suo marito, il sommo Miroku è davvero gentile. Com’è fortunata ad avere come marito un uomo così!-

“EH? MIROKU MIO MARITO!?!?!?”

-Sta arrivando vostra figlia… bambina adorabile… buon pomeriggio…-

-Madre!- Sango si girò quando vide una bambina di due anni avvicinarsi a lei

“Mamma? Chi? Io?”

-Madre! Madre!- la bambina le strinse le gambe –Il papà sta facendo una cosa strana a casa…- disse

-In che senso?- chiese Sango sempre più confusa

-Vieni…- la bambina la trascinò in una capanna e le fece vedere dal buco della porta della camera dei genitori –Che cosa sta facendo madre?- chiese la bambina

-Ascolta…vai fuori a giocare dai…-

-Ma…-

-Vai!- esclamò Sango impietrita. La bambina se ne andò e Sango aprì la porta. La ragazza urlò coprendosi con il lenzuolo e Miroku la guardò diritto negli occhi poi prese un calice pieno di vino che stava sul comodino

-Sei tornata presto moglie, non sai che si bussa prima di entrare?-

-Che stai facendo?- balbettò Sango

-Non vedi? Mi sto divertendo, di cosa ti sorprendi?- chiese sorseggiando la bevanda

-Vattene via di qui tu!- esclamò Sango ricolta alla ragazza che non se lo fece ripetere due volte e scappò. Miroku la guardò negli occhi

-Perché lo hai fatto?- domandò

-Da quanto va avanti questa storia?- domandò lei sconvolta. La sua peggiore paura si stava materializzando lì, davanti a lei e non sapeva come affrontarla…

-Da due anni…- rispose lui con freddezza –Perché l’hai mandata via?- domandò gelido

-Due anni… ma perché?- chiese

-Perché mi sono rotto di te. Sei solo una poveraccia!- la fissò negli occhi –Sei una buona a nulla-

-No… non è vero… non sono… una buona a nulla…- le lacrime iniziarono ad oscurarle la vista

-Invece si… non guadagni un soldo di cacio… non sai cucinare… sei un peso inutile…-

-Non è vero…-

-Scommetti?-

-Io… io… non è vero…-si mise una mano sulla bocca

-Sei solo una disgraziata!-

-No! Io ti amo! E anche tu…-

-Lo credi davvero?- Miroku iniziò a ridere di gusto –Che stupida…-

-Me lo hai detto! Io ti amo, non permetterò che una ragazzina prenda il mio posto! Ti amo e non smetterò mai di farlo! Lo so, sei un maniaco, un vero maniaco! Chiedi a tutte le ragazze di fare dei figli con te. Ma non mi interessa! Basta che tu non mi metta da parte, basta che io ti possa stare accanto! Io ti amerò lo stesso!- lo guardò mentre le lacrime scendevano sulle gote arrossate. Miroku iniziò a scomparire –No aspetta!- vicino a lei comparve una porta

[if !supportEmptyParas] [endif]

Miroku corrugò le sopracciglia e entrò nel monastero. Appena fu dentro una donna vecchia gli si avvicinò

-La signora vostra moglie la aspetta, mi segua prego…- l’anziana donna aprì una porta e Miroku entrò. Quando vide Sango seduta su un cuscino sorrise

-Sango!- la ragazza si alzò e si avvicinò rabbiosa

-Come hai potuto?- urlò tirandogli uno schiaffo

-Cosa?-

-Come cosa? All’inizio ho cercato di fare finta di niente ma adesso basta!-

-Mi spieghi che ti prende?-

-Menti pure? Hai il coraggio di mentire che oggi come gli ultimi tre anni sei stato a letto con un'altra!?- lui sussultò –Ecco, lo sapevo! Sei un bastardo!-

-Non ho mai fatto…-

-Lo neghi? Hai il coraggio di negarlo? I miei occhi lo hanno visto!- lo aggredì

“La mia più grande paura… cosa devo fare?” pensò Miroku spaventato

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kirara si guardò intorno. Era tutto come l’ultima volta che c’era andata con la sua padrona

-Guarda chi c’è la sorella! C’è Kirara…- si girò

-Smettila Kohaku, non è gentile…- disse Sango sorridendo divertita

-Oh già, hai ragione…- Kohaku prese fuori la sua arma: una falce con la catena –Sorella? Ti va di fare un gioco?-

-Si, credo che mi divertirò molto…-

[if !supportEmptyParas] [endif]

Inuyasha si grattò la tempia

“E adesso?” ma non fece in tempo a pensare ad altro che una freccia gli passò di fianco andandosi a conficcare in un tronco. Si voltò di scatto

-Muori Inuyasha!- una ragazza tese l’arco

-Kagome!?-

-È tutta colpa tua! Lo è sempre stata, in continuazione! Tutte le cose spiacevoli che mi sono capitate per causa tua!- la ragazza scoccò ma Inuyasha schivò il colpo

-Che cosa stai dicendo? Non è vero niente!-

-Invece è vero!- la ragazza si avvicinò stringendo l’arco nel pugno –I miei poteri ci sono a causa tua, il fatto che sono andata in coma è a causa tua. IL FATTO CHE IO STO MALE È A CAUSA TUA! Ti odio, ti detesto, vorrei che scomparissi per sempre dalla mia vita!- Inuyasha strinse gli occhi

-È vero, ma…- lui deglutì a fatica

-Ma cosa? La colpa di tutto è tua, punto! Capisci? È così e sarà sempre così! Dovevo lasciarti appeso a quell’albero ecco cosa dovevo fare! Maledetto sia, il giorno in cui io mi sono innamorata di te! Maledetto, il giorno in cui Kikyo non ti ha ucciso! Maledetto, il giorno dove tutto è cominciato! Maledetto, dannato il giorno in cui io ti incontrai!- urlò lei piena di rabbia. Lui si avvicinò minaccioso artigliandole il braccio buttando a terra arco e frecce

-Sei impazzita? Se quel giorno non mi avessi liberato, quel ‘lombrico svolazzante’ ti avrebbe ucciso!- lei strattonò il braccio finché lui la mollò

-Meglio la morte! Meglio la morte se avessi saputo a quello che andavo incontro!-

-Avresti preferito morire, piuttosto che conoscermi?- lei lo guardò negli occhi

-Secondo te?- rispose lei

-Non me ne frega niente!- urlò lui dopo un attimo di silenzio –Non ti lascerò più andare capito!? Ti ho abbandonata troppo a lungo! Anche se mi odierai fino alla morte, anche se vorrai la mia morte, anche se non mi parlerai più, io ti proteggerò sempre!- la abbracciò forte

-Che cosa stai…?-

-Ti devo dire una cosa… una cosa, che rimpiango di non averti detto molto tempo fa…- sussurrò

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome aprì la porta davanti a se mentre quella dietro di lei spariva. Entrò dentro una piccola stanza colorata di rosa con una infinità di giochi sparsi ovunque, un letto enorme con le lenzuola con dei ricami a orsetto e un armadio enorme bianco con di fronte una finestra con i vetri aperti. Kagome alla vista di quella camera spalancò gli occhi. Scorse con gli occhi tutte le fotografie presenti nella stanza. Indietreggiò fino ad andare a sbattere contro l’armadio. Scivolò a terra lentamente e si coprì il viso con le mani

“Le nostre peggiori paure…”

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-… la tua infanzia è stata segnata per sempre… ma, se non lo affronti… il tuo passato ti ritorcerà contro, e ti assicuro che non ti piacerà…

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Le parole di Heiwa le arrivarono come una lancia che ti perfora il cuore. Si alzò su tremante e prese in mano un peluche della Trudy a forma di coniglietto bianco. Gli accarezzò il muso

-Ciao Ika-chan, è da tanto che non ci vediamo eh?- la abbracciò forte poi si guardò intorno “Bruciai tutto, buttai tutto, strappai tutto, diedi tutte le foto a mia madre dicendole che non le volevo mai più rivedere e così ha fatto, non ne ho mai più viste neanche una, presi tutte le sue foto e le bruciai compreso quelle dove c’eravamo anche noi…” sfiorò il muro colorato “Feci anche pitturare di bianco la camera…” strinse gli occhi “niente, niente doveva essere uguale, NIENTE! Niente doveva ricordarmi quell’animale di mio…”

-Vieni papà presto! Ika-chan non vede l’ora di vederti!- Kagome scioccata face cadere a terra il piccolo coniglietto e si appiccicò al muro. La porta si aprì e nella stanza entrò una bambina di tre anni che teneva per mano un uomo alto con i capelli neri e un dolce sorriso rivolto alla figlia. La bambina prese in mano il coniglietto e lo fece vedere al padre che si sedette sul letto. Kagome indietreggiò spaventata e tremante mentre l’uomo prese in braccio la bambina baciandole i capelli

“…padre…” Kagome scivolò a terra mentre le lacrime le inondarono la vista

-Hai visto papà com’è felice Ika-chan di vederti?-

-Si Kagome…- l’uomo prese il coniglietto dalle mani della figlia

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-No papà smettila! Smettila!! Mamma! Mamma!-

-Sta zitta!-

-Ika-chan! Ika-chan! Aiutami!- l’uomo strappò il coniglietto dalle mani della figlia e lo buttò fuori dalla finestra –No Ika-chan!-

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Inuyasha chiuse la porta dietro di se mentre scompariva. Sospirò sconsolato

“Mi sono dichiarato a una illusione, mi sono dichiarato a un’illusione…”

-Ah, ah, ah, è stato così divertente!-

-Che cavolo hai da ridere!-

-Questa Inuyasha me la tengo, me la registro! È stato troppo comico!-

-Cosa?- chiesero tutti

-Niente!- ringhiò Inuyasha

-Beh, ora dobbiamo aspettare solo Kagome…-

-Eh già… hi, hi…-

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome tremava da capo a piedi con il viso arrossato

-Basta, fammi uscire Hon! FAMMI USCIRE CAPITO!?!? FAMMI USCIRE! FAMMI USCIRE!-

-Ahi tuoi ordini bambina…- la porta comparve e Kagome sparì da quell’incubo…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome chiuse la porta dietro di se sbattendola. Tutti la guardarono sconvolti: Sango appena aveva visto Miroku gli era saltato addosso dicendogli che non avrebbe mai dovuto farlo e anche Miroku era sconvolto, Kirara appena aveva visto Sango si era fatta stra coccolare, ma Kagome era più che sconvolta!

-Ka… Kagome? Tutto bene?- chiese Sango

-Ti sembra che stia bene?- urlò Kagome singhiozzando. Inuyasha cercò di avvicinarsi ma venne subito fermato –Non ti avvicinare a me! Non mi toccate, non mi parlate! State lontani!- Kagome si passò una mano sotto gli occhi

-Brutta esperienza vero bambina?-

-Cosa le hai fatto??- urlò Inuyasha

-Io niente… ha solo visto una brutta cosa… pessimi ricordi…- Kagome guardò il ‘soffitto’ mentre le lacrime avevano lentamente smesso di scorrerle lungo le guance

-Hon? Ti ho mai detto il dispregiativo ‘stronzo’?-

-No, le tue dolci note non sono mai arrivate a tanto…-

-Bene, Hon? Sei uno stronzo e io ti detesto con tutto il cuore, mi fai SCHIFO!- urlò Kagome

-Ognuno ha i propri gusti…-

-E meno male!!!- urlò lei –E ora dammi indietro Hana, Michael e Rin sfigato!-

-Ma come sei agitata…-

-Sei tu che mi mandi in bestia! Dammi i miei bambini e Rin! Capito? Li voglio qui!- silenzio –Allora ti muovi? Sto ancora aspettando!-

-Come vuoi…- davanti a loro comparve una porta che si aprì di scatto. Rin tremante si buttò tra le braccia di Sesshamaru scoppiando in lacrime. Michael appena vide Kagome la abbracciò stretta piangendo come una fontana. Kagome tirò un sospiro di sollievo abbracciandolo

-Michael? Dov’è Hana?- domandò dolcemente

-N… non…- Michael non riuscì a continuare che venne scosso da un altro attacco di pianto. Scosse la testa forte per dire che non lo sapeva. Kagome socchiuse gli occhi in due fessure nere stringendo a se Michael che non smetteva più di tremare e piangere balbettando cose incomprensibili

-Hon… dimmi dove…-

-Sta calma, sta arrivando…-

-Ma… mamma…?- Kagome guardò Hana che la guardava con occhi sbarrati e impauriti. Si avvicinò alla bambina con appresso Michael. Kagome la afferrò stringendola a se e la bambina ricambiò pronta a piangere –Mamma… lui dice… io sono un mezzo-demone…- disse solamente Hana. Inuyasha si spiaccicò una mano sulla fronte mentre tutti rimanevano sbalorditi. Michael fu scosso da un altro eccesso di pianto

“Merda!” pensò Kagome stringendola a se. Hana la guardò negli occhi

-Mio padre è un Demone, l’ho visto… la mamma mi ha mentito… e anche tu…- disse tremante

-Ora potete uscire- il terreno sotto di loro si frantumò e iniziarono a cadere mentre la risata di Hon raggiungeva tutti.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Quando Kagome si svegliò aveva un gran mal di testa e si accorse che stringeva ancora tra le braccia Hana e Michael profondamente addormentati. Sorrise di sollievo e si guardò intorno: erano nello stesso punto dove Totosai gli aveva lasciati. Strinse gli occhi: se lo trovava, lo ammazzava direttamente!

-Ti sei svegliata, era ora- guardò il gruppo sveglio fissarla. Anche Rin la guardava aggrappata a Sesshamaru con gli occhi pieni di terrore. Distolse lo sguardo imbarazzata pensando alla scenata di prima

-Ecco, prima… quando vi o detto quelle cose…- si schiarì la voce –Si insomma mi dispiace ecco- buttò di getto

-Ma cosa hai visto?- chiese Sango. Kagome si morsicò il labbro inferiore

-Non ne voglio parlare- disse semplicemente

-Io non capisco- disse Inuyasha. Miroku gli tirò una gomitata allo stomaco. Inuyasha si voltò pronto a ribattere ma Miroku scosse la testa per far capire di stare zitto poi gli indicò Kagome. Inuyasha la guardò e vide la sua schiena irrigidita più che mai come una corda di violino. Michael si svegliò e si guardò intorno assonnato. Appena vide la madre sorrise e si aggrappò alla sua schiena

-Chi è?- chiese

-Ma, non lo so… vediamo un po’ chi è…- mise le braccia dietro di lei e lo appoggiò alla sua spalla –Ah…- Michael sorrise –Allora sei tu monello!- esclamò facendogli solletico

-No mamma! Batta! Ti plego mamma!- Kagome smise e Michael le fece la linguaccia. Hana sbadigliò mettendosi a sedere e stropicciandosi gli occhi

-Buongiorno!- esclamò Kagome

-Ciao Mamma!- esclamò stiracchiandosi –Che volo…- guardò la madre come attendendo una risposta. Michael si allontanò leggermente mentre Kagome prese la bambina per la braccia

-Hana, ascoltami…- la bambina chiuse gli occhi distogliendo lo sguardo da Kagome che le strinse le braccia maggiormente come se le stesse per scappare

-Ma perché non me lo avete detto? Perché non me lo avete spiegato? La mamma non mi doveva mentire, tu non mi dovevi mentire!- esclamò

-Hana! Tua madre non te lo ha detto per non farti soffrire! E la stessa cosa vale per me, sei troppo piccola, sei una bambina e non ci sembrava giusto dirtelo ora!-

-Allora anche io sono cattiva?- domandò guardandola con occhi sbarrati. Kagome sorrise dolcemente

-No Hana, non lo sei…- scosse la testa –Per niente!- Hana ci pensò un momento cercando di convincersi poi guardò Inuyasha che la guardava. Dopo averlo fissato un attimo sorrise felice

-Ma allora io sono come Inuyasha!- esclamò. Michael piegò la testa di lato mentre a Kagome cadevano le braccia lungo i fianchi –Sono una specie di Inuyasha senza orecchie da cane e senza abbaiatura incorporata!- si picchiettò un dito sul mento –Beh, allora va tutto bene!- esclamò saltellando via felice

-Ma… ma che cavolo di paragone è?- chiese Inuyasha offeso –E poi cosa dovrebbe significare ‘abbaiatura incorporata’?- domandò

-Mentalità bambinesca…- gli rispose Miroku scioccato. Kagome scoppiò a ridere rotolandosi per terra dalle grandi risate, sbatté il pugno sul terreno freddo e tenendosi con una mano la pancia

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-Ma mamma?-

-Cosa?-

-Inuyasha è un cane?- domandò la bambina

-Beh si…- rispose Kagome sciacquandosi le mani pensosa

-Quindi abbaia?-

-Beh…-

-Ma nelle puntate non lo fa mai!- esclamò la bambina insistente. Kagome pensò alla risposta qualche secondo poi sorrise accendendo il fuoco senza guardare la bambina

-Diciamo che ha… l’abbaiatura incorporata!-

-Ohh…- Kagome rise

-Ma stavo scherzando!- si girò ma la bambina era già sparita a dirlo al fratellino Michael. Kagome alzò le spalle mettendosi al lavoro

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Ma c’è o non c’è?- domandò Sesshamaru. Sango le si avvicinò

-Kagome? Sei… connessa?- Kagome si mise a sedere asciugandosi gli occhi

-No!- esclamò Michael –decisamente NO!- il bambino raggiunse Hana

-Quel bambino capisce tantissimo!- esclamò Inuyasha –Così intelligente!-

-Seduto!- Michael e Hana si avvicinarono a un Inuyasha spiaccicato a terra eccitati

-Gualda Hana…-

-Che figata… è la prima volta che lo vediamo davvero…-

-Ed è… così divertente?- chiese Sango

-Già…- i due bambini si misero a sedere –Le uniche volte che lo vediamo sono nei fumetti di mamma…-

-Però sono realistici!- i due bambini si guardarono annuendo. Il gruppo guardò Kagome di traverso

-Fumetti?- Rin scosse la testa andando vicino ai bambini

-I fumetti!- esclamarono

-I fumetti…- si arrese Kagome

-Che fumetti?- chiesero tutti

-Dei fumetti…- disse Kagome

-La stolia della mamma con voi!- spiegò Michael. Kagome scosse la testa sbuffando –Voi fate tloppi gili di palole! Dopo non ci alliviamo più!- spiegò –Siamo allivati alla pelfida Tsubaki, povela mamma!- sospirò

-Kagome, ci devi spiegare qualche cosa non credi?- disse Miroku

-Così sembra…- sospirò –Ma andiamo, non voglio più stare qui- il gruppo annuì e si mise in viaggio verso il villaggio di Kaede

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Capitolo 21- Nazuna ***


Capitolo 21

Ciao!! Come ve la passate? Anche questo capitolo è arrivato e chissà se con questo cap un altro tassello verrà messo a posto in questo complicatissimo puzzle! Beh, leggete e lo scoprirete!! Grazie a tutti per le rec e anche chi legge solo. Volevo dirvi che la storia è molto lunga ma spero che abbiate la pazienza di seguirmi fino alla fine ^^ Grazie a tutti. un bacio.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 21

Nazuna

[if !supportEmptyParas] [endif]

Piccola bambina che stai sulla Terra

Ti senti sola vero?

Non devi avere paura

Vedrai lui non ci sarà per sempre

Vedrai che qualcuno ti aiuterà

Vedrai che dopo sarai felice…

Piccola bambina che stai sulla Terra

Ci vorrà del tempo certo

Ma con il tempo ogni ferita se ne va

Vero Kagome?

Piccola bambina che stai sulla Terra

Non avere paura

Non piangere

Sii forte

Perché lui rimpiangerà tutto quello che ti sta facendo…

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Insomma… hai fatto un diario- disse Miroku

-Più o meno… ci ho messo i miei pensieri e quello che credevo fossero i pensieri degli altri, poi ho provato ad immaginare ciò che faceva, ad esempio, Sesshamaru mentre noi facevamo una determinata cosa…-

-E quanti ce ne sono?- chiese Sango

-Molti…-

-Ma perché non ce li hai fatti vedere prima?- domandò Miroku

-Volevo farvelo vedere dopo la morte di Naraku ma, quello che è successo non era esattamente nei miei piani…- alzò le spalle

-Ma quindi…- Sango e Miroku si guardarono –C’è anche quando hai incontrato Inuyasha!- esclamarono in coro

-Si, perché?-

-Sono stata sempre curiosa di vedere come vi siete incontrati…- disse Sango. Miroku annuì

-E anche come avete conosciuto Shippo!- un ricordo saltò alla mente dei due

-Quel dannato marmocchio, sono rimasto quasi un ora attaccato a quella statuina di Buddha!- esclamò rabbioso Inuyasha. Kagome invece scoppiò e ridere

-Ma ti ricordi quando per salvarmi la vita dissi che tu eri innamorato di me? E che avresti dato pure i pezzi della sfera per potermi salvare? Avevi fatto una faccia!-

-Mi ricordo anche quello sai?-

-È stato troppo divertente!-

-E voi due invece come vi siete conosciuti?- chiese Miroku. Inuyasha guardò Kagome

-Per la verità, lei mi ha visto per prima…-

-Tu eri profondamente addormentato…- sorrise voltandosi dall’altra parte

-E cosa mi hai fatto?- domandò Inuyasha nel panico. Kagome assunse un aria innocente

-Io? Non ho fatto nulla…- rispose

-Non ti credo…- disse Inuyasha sospettoso. Kagome sorrise

-Sesshamaru!- esclamò lei cambiando discorso –Non possiamo andare un po’ più veloci?- chiese

-Si dai! Voliamo!- esclamò Michael battendo le mani. Sesshamaru sospirò

-Svincoli sulla faccenda?- domandò Inuyasha. Kagome lo guardò

-Chi, io?-

[if !supportEmptyParas] [endif]

Erano da poco arrivati al villaggio di Kaede e dopo aver presentato a Kaede i due bambini, Shippo aveva riempito di domande Sango su cosa era successo e come erano state le altre due prove

-Ma come? E la prima? Non la vuoi sapere?- chiese Miroku. Shippo alzò le spalle

-A metà strada Totosai se l’è ricordata!- rispose

-E quindi lo sapeva eh? Ma io lo uccido sul serio quell’ubriacone, dove diamine è?- Shippo sorrise

-Diciamo che, immaginando come l’avresti presa, si è dileguato alla velocità della luce per paura che tu lo picchiassi!-

-Beh, la sua premonizione si è rivelata esatta!-

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Mamma?- Hana si sedette sulle sue ginocchia –La mamma ti ha mai parlato di mio padre?- Kagome corrugò le sopracciglia

-Veramente no, e poi non gliel’ho mai chiesto…- guardò la bambina corrucciarsi

-Neanche io gliel’ho mai chiesto, peccato…- alzò le spalle

-Ma non avevi detto di averlo visto?- chiese Sango che si era messa ad ascoltare con Shippo e Miroku. Inuyasha stava facendo finta di nulla ma anche lui stava ascoltando

-Beh, si… ho visto solo un Demone che stava facendo qualche cosa di strano con la mamma a letto… era notte e non ho visto molto…- Kagome diventò bordeaux, Miroku sorrise e Sango girò la schiena tossendo un paio di volte, Sesshamaru deglutì rumorosamente e Inuyasha spalancò gli occhi della stupore. Hana, Michael, Shippo e Rin piegarono la testa di lato –Ma che cosa significa mamma? Cosa hanno fatto?-

-Loro, ecco… loro…- iniziò Kagome cercando le parole giuste

-Cosa, cosa?- Hana si avvicinò ancora di più alla madre

-Ehm… loro…- Hana strattonò il braccio della madre

-Ma cambiando discorso mamma…- Kagome tirò un sospiro di sollievo –Ma i bambini, come si fanno?- chiese di nuovo Hana curiosa. Kagome si coprì il viso con le mani disperata

“Fantastico! Di male in peggio!” chiuse gli occhi –Senti Hana, va bene se te lo dico quando sei un po’… più grande?- chiese cercando di cambiare discorso

-No!- esclamò decisa

-Te lo spiego io!- Miroku si avvicinò a Hana –L’uomo e la donna…-

-Sta zitto Miroku! Tu le dici delle cose sconce e lei ha solo 8 anni quindi chiudi la bocca!- esclamò Kagome. Sango annuì e tirò Miroku a sedere vicino a lei

-L’uomo e la donna…?-

-L’uomo e la donna…- Kagome si stropicciò le mani diventando rossa per l’imbarazzo “Maledizione a Miroku!” Inuyasha fissò divertito Kagome arrampicarsi sugli specchi

-Si?- Hana la fissò

-L’uomo e la donna… l’uomo e la donna…- schioccò le dita –l’uomo e la donna vanno a dormire insieme!- esclamò Kagome. Miroku la guardò sconvolta

-Che cavolo…- Sango gli tappò la bocca per non fargli aggravare di più la situazione imbarazzante per Kagome

-Tutto qui?- guardò Michael –Beh, io vado sempre a dormire con Michael… sono incinta?- chiese

-No! Tu sei una bambina! Bisogna essere donna per fare un bambino!- esclamò Kagome cercando di chiudere il discorso

-E quando si diventa donna?- chiese Hana curiosa

-Quando si hanno le mestrua…- cercò di dire Miroku ma venne fermato da una irrequieta Sango

-Mestru… che?- chiese Hana

-Sango, fallo stare zitto o lo schianto con lo sguardo!- Kagome guardò con occhi di ghiaccio Miroku che spalancò gli occhi

-Volevo solo essere d’aiuto!- esclamò Miroku

-Non lo sei per niente!- esclamò Sango –Quindi taci!-

-Che cosa significa mestrua… mamma?-

-Niente Hana, vedi lui… è un maschio e lui non lo sa quando si diventa donne…- Inuyasha cercò di non ridere e anche Shippo cercò di trattenersi anche se divenne rosso dallo sforzo

-Ma non ela lui lo spolcaccione maniaco?- chiese Michael

-Si, ma lui queste cose non le sa!- esclamò Kagome

-Allora? Quando si diventa donne?-

-Per te ci vuole ancora mooolto tempo! Io ho quasi 24 anni e non lo sono ancora effettivamente!- annuì con vigore felice di essere riuscita a sorvolare sull’argomento ‘come si fanno i bambini’

“Che bugiarda!” pensò Sango. Hana annuì sconsolata nel pensare che le ci voleva molto tempo per fare un bambino

-Allora il mio papà è un Demone come quello di Inuyasha, Sesshamaru e Kirara, il papà di Michael è un essere umano come quello di Sango, di Rin e di Miroku anche se aveva la maledizione e il papà di Shippo era una volpe… ma il tuo papà mamma chi era?- domandò Hana

-Diccelo dai! Nei tuoi fumetti non si palla mai del tuo papà!- esclamò Michael pensieroso

-Era un essere umano Hana!- esclamò riluttante Kagome –E non se ne parla mai perché non c’è nulla da dire!-

-Ma che tipo era?- chiese Rin. Inuyasha si mise in un ascolto molto attento. Kagome alzò le sopracciglia smettendo di respirare e iniziò a pensare ad una buona scusa per dileguarsi

-Mi è sembrato che Kaede mi chiamasse, torno subito!- Kagome si alzò di scattò e con una mossa fulminea uscì dalla capanna andandosene. Sesshamaru e Inuyasha si guardarono e scossero la testa: loro non avevano sentito nulla! “Oh cavolo! Schivata la cosa per un pelo con una grande bugia! Speriamo che Hana e nessun’altro ci torni sopra, non ho affatto voglia di parlarne!” quando Kagome vide Kaede le si avvicinò. L’anziana era con la bambina che aveva visto Kagome l’ultima volta “Dovrebbe chiamarsi… Nazuna…” –Kaede!-

-Kagome!- la signora anziana sorrise –Sei arrivata al momento opportuno!- esclamò

-Perfetto! Dimmi…-

-È per la piccola Nazuna…- Kagome guardò la bambina –La bambina vorrebbe portare dei fiori a sua madre e non si attenta ad andare nel bosco da sola, mi ha chiesto di poter andare con lei, ma io ho un impegno…-

-Nessun problema, ci vado io…- Nazuna la guardò

-Ma io non ti conosco…- sussurrò. Kagome sorrise dolcemente e si inginocchiò al suo fianco

-Mi chiamo Kagome, Nazuna vuoi diventare mia amica?- chiese Kagome. Nazuna la scrutò attentamente poi annuì

-Si…-

-Allora io posso andare vero Nazuna?- chiese Kaede. La bambina annuì e Kaede se ne andò

-Allora Nazuna, che fiori vuoi in particolare?- chiese Kagome

-Tanti… tanti fiori colorati!- rispose la bambina

-Va bene, vieni… so io dove sono…- Kagome e Nazuna si inoltrarono nel bosco –L’ultima volta che ci sono andata è stata molto tempo fa, ti piacerà ne sono sicura!- Kagome la portò in un prato dove i fiori sembravano i soli sovrani

-Che… bello…- disse Nazuna

-Lo conoscevi?- Nazuna scosse la testa. Kagome sorrise e la incitò a coglierne qualcuno. Nazuna guardò Kagome e sussurrò

-Se un giorno… se un giorno tu non mi dovessi trovare al villaggio… io sarò qui… mi prometti che verrai se avrò bisogno?- Kagome sorrise e annuì anche se non capiva bene le sue parole. Restarono via qualche minuto poi quando tornarono indietro la bambina aveva un mazzo di fiori nella mani e sorrideva debolmente. All’improvviso un uomo si avvicinò alle due minaccioso

-Nazuna!- ruggì l’uomo. La bambina sussultò e quando vide l’uomo si nascose dietro Kagome –Quante volte ti ho detto di non parlare con gli sconosciuti??- urlò prendendola per un braccio strattonandola finché i fiori non caddero a terra

-Ehi!- esclamò Kagome allontanando dall’uomo la bambina che scoppiò a piangere –Scusi, chi è lei?- chiese Kagome

-Sono il fratello del padre di questa bambina che è morto in guerra e ora io mi occupo di lei come la madre…-

-Non crede di dover abbassare la voce? Non si urla così con i bambini, soprattutto se non hanno fatto niente!-

-Niente? Stava parlando con una sconosciuta!-

-Si da il caso, che io e Nazuna ci conosciamo già da un po’ di tempo!-

-Ma io non la conosco!-

-Mi chiamo Kagome tanto piacere!- si chinò verso Nazuna e le asciugò le lacrime –Nazuna, calmati dai!!- la bambina scosse la testa. Kagome le prese su i fiori –Forza, portali a tua madre, così le farai una bella sorpresa!- Nazuna annuì e corse via. Kagome si allontanò e anche l’uomo si allontanò nella stessa direzione in cui era andata Nazuna. Kagome entrò dentro la capanna di Kaede e si sedette sospirando. La cena iniziò e finì parlando del più e del meno ma Kagome continuava a pensare a Nazuna, a quell’uomo… non si sentiva tranquilla. Arrivò la notte ma Kagome non riusciva a dormire, non riusciva a levarselo dalla testa!

“Maledizione! Che cavolo mi prende?? Perché non riesco a levarmelo dalla testa?”

-Che cosa ti succede Kagome?- chiese Sango

-Sango! Come mai non dormi?-

-Sono preoccupata per te… è da quando sei tornata che hai la testa chissà dove!-

-Vieni fuori che ti spiego…- le due si alzarono e uscirono dalla capanna e un leggero venticello scompigliarono i capelli delle due

-Dimmi…- Kagome e Sango si sedettero

-Ho conosciuto il fratello del padre di Nazuna… sembra che lui si occupi di lei e della madre perché è morto in guerra il fratello, ma io…-

-Non ti senti tranquilla, non è così?-

-Già… quello non mi piace… non lo so, ha un non so che di… strano ecco! E poi Nazuna… quando l’ho visto pochi mesi fa era così allegra, vivace… oggi invece è… assente, parla solo lo stretto necessario e…- Kagome si bloccò di colpo “Assente, parla lo stretto necessario… e con gli occhi spenti…”

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-Kagome! Kagome cos’hai? Kagome rispondimi! Perché sei così assente? Kagome guardami!- ordinò la madre smettendola di strattonarla. La bambina la guardò e la donna si spaventò: gli occhi ridenti della figlia erano spenti come un fiore appassito –Ka… Kagome…- un uomo entrò nella stanza e quando Kagome lo vide scoppiò in un pianto disperato rifugiandosi tra le braccia della madre –Cosa le hai fatto??- urlò la donna

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

-E… cosa?- le chiese Sango. Kagome perse completamente il suo colore naturale diventando latte -Kagome? Ti senti bene?- chiese l’amica preoccupata

-Tutto benissimo… senti, mi è venuto sonno, andiamo a letto?- Kagome si alzò

-Ma…- troppo tardi, Kagome era già sparita “Che strana che è diventata…. Così complicata!” Sango scosse la testa e se ne andò a letto cercando di on pensarci. Kagome intanto ripensava a pochi minuti prima

“Dio, me li devo trovare anche qua quei cosi schifosi? Dio… speriamo che non sia così!”

[if !supportEmptyParas] [endif]

La mattina Kagome si alzò all’alba e si precipitò da Kaede che era già sveglia e stava togliendo dall’orto le erbacce

-Kaede!!- la donna si girò

-Kagome! Come mai sveglia a quest’ora?- Kagome voleva chiedere qualche cosa su quell’uomo e anche di Nazuna ma le parole le morirono in gola. Kaede era molto sospetta e le poteva chiedere come lo aveva capito e lei sarebbe stata costretta a dirle il suo passato. Che bugia poteva dirle se glielo chiedeva? Istinto femminile? Non coi avrebbe creduto neanche morta!

-Sai… non… non avevo sonno…- Kaede la guardò e lei sorrise -Po… posso aiutarti?- chiese

-Certo…- dopo qualche minuto di totale silenzio Kagome si decise a parlare

-Per la verità…- le due si fermarono guardandosi –C’è un motivo…-

-Lo immaginavo!- esclamò Kaede

“Anche io… questa donna è troppo furba!” pensò Kagome

-Dimmi tutto…-

-Ieri…- Kagome le spiegò ciò che era successo e chiese a Kaede chi era quell’uomo in realtà e se diceva il vero

-Quell’uomo si chiama Shojo ed è davvero il fratello del padre di Nazuna…- spiegò -È venuto un mesetto fa e quando ha scoperto del fratello si è proposto di prendersi cura della vedova e della figlia, noi non avevamo nulla da dire così ora mantiene quella famiglia…-

-Però a me sembra che Nazuna non sia molto felice…- disse Kagome –Insomma, quando l’ho vista l’ultima volta era felice, allegra ma adesso…-

-Già… lo abbiamo notato tutti al villaggio, ma nessuno sa il perché…-

-E la madre?- chiese

-La madre… neanche lei sa nulla, zero assoluto… sembra che solo quella bambina lo sappia…- Kagome annuì

-Dov’è la loro capanna?-

-A nord, è piccolina… ma è molto graziosa… sulla porta ci sono dei fiori…-

-OK, grazie Kaede…- Kagome fece per allontanarsi ma Kaede la fermò

-Kagome! Di cosa sospetti?-

-Ho la mia idea, come tutti del resto no? Voglio solo verificare se ho ragione…- la ragazza si allontanò

-Aspetta Kagome!- la ragazza si girò e vide arrivare il gruppo tranne Shippo, Kirara, Sesshamaru, Rin, Hana e Michael –Possiamo venire con te?- chiese Sango

-Vogliamo sapere anche noi…- disse Miroku

-Va bene!- esclamò Kagome il gruppo si incamminò “Ricordo che in quel periodo non riuscivo ad avvicinarmi ad un uomo perché avevo paura che mi picchiasse… la mamma per sapere cosa avevo mi trascinò da un dottore e quando lui mi disse di togliermi la maglietta per controllare la schiena, io rifiutai e quando mi toccò il braccio iniziai ad urlare dicendo alla mamma che volevo andare via…” pensò Kagome “Non mi ci ha più portato e quando ha scoperto perché mi comportavo così, lui ha iniziato a picchiare anche lei… ma a me faceva di peggio…” si fermarono davanti alla porta con una ghirlanda di fiori e Kagome bussò. Nazuna venne ad aprire e quando vide Kagome la guardò. Quando vide però Miroku e Inuyasha scattò all’indietro spaventata. Kagome la guardò “Lo sapevo…”

-Che… che cosa volete?- balbettò

-Non avere paura, non voglio farti niente Nazuna… e non ti faranno nulla neanche loro…- la bambina annuì piano

-Ti credo… ma lui… se vi vede…- Kagome sorrise

-Non preoccuparti… senti, dov’è tua madre? Le vorrei parlare!- Nazuna si guardò intorno poi la fece entrare

-Mamma!- esclamò la bambina –Mamma dove sei?-

-Sono qui Nazuna, dietro a casa!- disse una voce femminile. Poco dopo il gruppo si trovò davanti ad una ragazza della sua età bionda con gli occhi neri. Aveva in mano un piccola pala e le mani erano sporche di terra –Chi sono queste persone Nazuna?-

-Lei è una mia amica mamma- rispose Nazuna

-E loro?-

-Io sono Sango, lui è Miroku e lui è Inuyasha…-

-Ho capito…-

-Signora mi scusi…-

-Mi chiamo Vela…-

-Io sono Kagome… le volevo parlare di una cosa…- Kagome guardò Nazuna. Vela divenne seria

-Nazuna? Mi vai a prendere degli altri fiori?- Nazuna annuì

-Si mamma…- la bambina se ne andò e la madre sospirò

-Credo che lei sa dove voglio andare a parare…-

-No, non lo so!- appoggiò la pala a terra e con il dorso della mano si asciugò la fronte

-Non mi prenda in giro signora! Se quello che penso è vero, Nazuna non si riprenderà mai più se non le diamo una mano. Vuole davvero che sua figlia abbia paura di ogni uomo presente in questo cosmo?- Vela scosse la testa. Il gruppo confuso le guardò

-Spiegami… io dopo spiegherò a te…- quando entrarono in casa Kagome si sedette e iniziò

-Ho conosciuto Nazuna alla festa del papà! Era allegra, vivace, espressiva… ora è malinconica, senza un briciolo di energia…- Vela annuì. Kagome le spiegò ciò che era accaduto il giorno prima e del dialogo con Kaede –Kaede mi ha detto che lei non sa… ma io non ci credo…- concluse Kagome

-Tu cosa pensi?- chiese Vela

-Penso che quell’uomo la picchia!- esclamò Kagome decisa. Sango, Miroku e Inuyasha strabuzzarono gli occhi. Vela sospirò –Me lo immaginavo…- sibilò Kagome

-Quando mio marito è morto, io e lei eravamo completamente sole e non sapevamo come andare avanti… poi però, è arrivato Shojo ci ha detto che si sarebbe preso cura di noi però… ha iniziato a picchiare Nazuna dicendo che era una incapace e lei non si poteva opporre… io non potevo fare niente… ci ho provato ma lui mi ha minacciato dicendo che se lo facevo di nuovo uccideva la mia bambina…-

-Non lo ha detto a Kaede?- la donna scosse la testa –Perché?-

-Kagome…- la ragazza guardò Sango –Qua, in questa epoca almeno… se un uomo decide di prendersi cura di una famiglia è costretto a farlo per tutta la vita!- esclamò –E ne può fare ciò che vuole e nessuno può dire niente!- Vela annuì

-Gia! Non l’ho fatto soprattutto perché se lui lo venisse a sapere ci picchierebbe ancora di più!-

-Ma non potete non fare niente! È un suicidio! Nazuna è una bambina, se continua così non si riprenderà mai più!- esclamò Kagome scioccata

-E tu cosa ne sai di quello che stiamo passando noi? Cosa ne sai? Cosa ne sai del terrore mio e di Nazuna? Cosa ne sai di Nazuna quando…-

-Quando viene nel tuo letto e ti chiede di dormire con te per paura che arrivi? Quando i suoi occhi non sono più ridenti e spensierati ma cupi, tristi e delusi? Quando non parla per paura di dire troppo e essere picchiata? Quando non può versare neanche una lacrima di dolore e di frustrazione nel sapere che l’uomo più importante dopo suo padre la mena e la maltratta? Quando sa che neanche sua madre può fare qualche cosa per lei, per aiutarla? E posso andare avanti all’infinito se vuole! Le posso dire tutte le sensazioni che si provano nel subire tutto questo… quelle fottutissime sensazioni che non se ne vanno neanche se vendi l’anima al Diavolo! Che non ti fanno dormire la notte! Che non se ne vanno neanche dieci… venti… trent’anni dopo. E lei, lei che ne sa di quello che sta passando sua figlia? Lei sta qui… a discutere con me, mentre in questo preciso momento dovrebbe essere da sua figlia ad aiutarla a superare questo momento perché Nazuna non verrà da lei a farsi consolare perché ha troppa paura… e ora è da sola con chissà quali pensieri!- concluse Kagome

-E che pensieri dovrebbe avere?- sussurrò Sango dopo qualche minuto di silenzio

-Ma… prova a indovinare Sango? Usa la testa! Tuo padre ti mena, tua madre non può fare niente e non c’è nessuno che ti può aiutare, tu che penseresti?- domandò Kagome ironica

-Pe… perché… sono… na… nata?- balbettò

-Ma che brava!- Kagome si alzò in piedi –Io la vado a cercare, viene con me lei?- domandò rivolta a Vela. La donna annuì e si alzò –Venite anche voi?-

-Si…- Miroku si alzò. Vela guardò Kagome

-Come le sai tutte queste cose?- chiese stupita

-Lei non si deve preoccupare né del come, né del quando e neanche del perché… ora dobbiamo trovare sua figlia e non fare questi discorsi!- Kagome uscì –Dividiamoci!- esclamò –Io vado di là…- e detto questo se ne andò. Kagome corse a perdifiato, ora capiva che cosa voleva dire Nazuna il giorno prima: ora capiva tutto! Quando arrivò vide Nazuna rannicchiata vicino ad un albero –Nazuna!- esclamò Kagome

-Sei venuta!- esclamò la bambina contenta –ero stanca di aspettarti sai?- Kagome la abbracciò forte

-Ascoltami Nazuna… so che cosa ti fa quell’uomo…-

-Lo so!- esclamò la bambina –Ho intuito che tu lo sapevi ieri-

-Davvero?- la bambina annuì –Ascoltami…- si inginocchiò finché i loro occhi furono alla stessa altezza -… se continui così non ce la farai, te lo assicuro… piangi, urla, disperati ma fa qualche cosa, perché se fingi che non stia succedendo niente ti distruggerai!- la bambina scosse la testa

-Non posso…-

-Certo che puoi…-

-Ma lui…-

-Lui è uno sfigato e tu te ne devi fregare altamente in questo momento!- Nazuna sorrise

-Quindi se io… se io…- Kagome sorrise e si sedette lasciandola andare

-Dai, sfogati un po’ con me…- gli occhi di Nazuna si riempirono di lacrime e si buttò tra le braccia di Kagome piangendo disperatamente

-Perché a me? Che ho fatto di male?- chiese disperata

-Niente… non hai fatto niente…-

-E allora perché a me?-

-Non lo so Nazuna, purtroppo non lo so…- “Se lo sapessi, tanti problemi svanirebbero d’incanto…” scosse la testa “Purtroppo non lo saprò mai…”

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Capitolo 22- Un regalo per Hana ***


Capitolo 22

Ciao!! Scusate se ci ho messo molto, ma non ho avuto molto tempo… eh eh… graz ie a tutti per le rec e spero che anche questo cap vi piaccia!! ^^ a prestissimo!

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 22

Un regalo per Hana

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ho un regalo per te

L’ho fatto con il cuore

L’ho fatto con l’anima

Sono sicuro che ti piacerà

Si perché lei deve rimanere nel tuo cuore per sempre…

Piccola Hana

Non spegnere mai la tua luce

Perché risplendente com’è

Può scogliere anche il più duro dei ghiacci…

[Kagome]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome e Nazuna raggiunsero la madre della bambina che preoccupata continuava a guardarsi intorno mentre Sango, Miroku e Inuyasha parlottavano tra loro

-Nazuna!- esclamò la madre abbracciandola –Dio, mi hai fatto prendere un infarto! Non farlo mai più OK? Non farlo più!-

-Va bene mamma!-

-Mamma! Mamma!!- Kagome si voltò e i due bambini la ‘investirono’ facendola cadere a terra –Mamma quando andiamo a casa?- chiese Michael

-Io non voglio più stare qua mamma!- sbuffò Hana –Non c’è niente da fare!- Kagome guardò Nazuna

“Non vorrei lasciarla qua ma… che posso fare io?” Nazuna la guardò. Kagome provava una grande compassione per Nazuna: una bambina picchiata dallo zio… e meno male che non si era spinto ancora oltre! Ma se lo avesse fatto? Che cosa ne sarebbe stato di Nazuna? Kagome strinse le labbra… no, non poteva lasciarla qui! Ma come avrebbe potuto fare? Sicuramente non la poteva rapire! E poi sua madre non sarebbe stata d’accordo sicuramente: quella donna era la tipica ‘secchiona delle regole’ se fossero stati nella sua epoca, le regole qui, le regole là, cazzo! Sua figlia viene picchiata e a lei non gliene frega niente? Ma vaffanculo! “Se ci fosse mia figlia in una situazione del genere per prima cosa ammazzo quel porco schifoso! E poi aiuto mia figlia! A quella sembra che non gliene frega niente!”

-Mamma? Ma ci ascolti?- Kagome li guardò, si era distratta un momento ed erano già lì che dicevano su! Che tipi!

-Noi vogliamo tolnale a casa!- piagnucolò Michael. Kagome sbuffò

-Ve bene… partiamo domani OK?- i due bambini scattarono in piedi contenti

-Che bello! Si torna a casa-

“Cavolo!” Kagome corrugò le sopracciglia “Ma Hon sa dov’è la nostra casa! Mi mancava, tra tutti i problemi che ho, questa mi mancava!”

-So cosa stai pensando…- Kagome guardò Inuyasha –Non preoccuparti, questa volta non ci lasceremo fregare!- esclamò Inuyasha. Kagome annuì

-Speriamo…-

-Forza Nazuna, saluta i tuoi amici!- esclamò Vela

-Si mamma!- disse –Ciao!- salutò tutti ma Kagome la fermò

-Senti Nazuna…- disse -… noi domani dobbiamo tornare a casa. Se quel maniaco ci riprova, sputagli in faccia-

-Cosa?- domandarono tutti. La bambina si grattò la tempia

-Cosa dovrei… fare?-

-Sputargli in faccia!- ripeté Kagome. Nazuna piegò la testa di lato

-E funziona?- domandò titubante

-Esperienza personale…- bisbigliò facendo si che solo la bambina sentisse

-Ah… beh, se me lo dici tu…-

-Ah Nazuna? Domani non si farà neppure vedere quell’uomo, stanne certa!- Nazuna annuì e li salutò ancora poi sparì. Il gruppo tornò nella capanna dove gli aspettavano tutti gli altri ma prima di entrare Kagome si staccò dal gruppo

-Scusate, devo andare a fare una cosa!- esclamò

-Va bene!- esclamò Sango

-Torno tra pochissimo!- Kagome si allontanò. Poco dopo la ragazza vide quell’uomo, Shojo e gli si avvicinò –Mi scusi…- disse freddamente –Le dovrei parlare!- esclamò. I due si misero in disparte

-Che vuoi?-

-Voglio essere molto esplicita e chiara con lei…- disse Kagome dolcemente –Tu, Nazuna e Vela, non le devi più toccare con un dito va bene?-

-Cosa? Ma chi sei tu per dirmi quello che devo fare?- sibilò l’uomo

-Senta, devo essere onesta va bene? Lei, mi sta molto sulle scatole va bene? Lei, è solo un maniaco schifoso! Io non so, se lei ha presente chi sono…-

-No!-

-Bene… si ricorda dei Demoni trucidati qualche settimana fa?- chiese Kagome

-Certo, mi hanno detto che sono stati uccisi da una tipa strana!- disse l’uomo

-Quella ‘tipa strana’, sono io!- confessò Kagome. L’uomo la guardò e scoppiò a ridere

-Non farmi ridere, ti prego! È una scusa così patetica!- rise Shojo. Kagome fece un sorrisetto

-Vuoi la prova?- l’uomo annuì ridendo di gusto. Kagome si schiarì la gola –Lo vedi quel coniglietto laggiù?- l’uomo guardò nella sua stessa direzione e annuì. Kagome pensò che quel coniglietto avesse ucciso un sacco di persone e così l’animale morì aperto in due “Un po’ mi dispiace per lui…” guardò l’uomo che la guardava orripilato –Bene, se non vuoi che faccia lo stesso con te, cosa che meriteresti, non toccare mai più una donna in quel senso, che sia vecchia giovane o bambina. Io lo saprò verrò qua da te e ti ridurrò in briciole così fini, che neanche le tue ossa si distingueranno dalla polvere. Ti farò soffrire così tanto che non immagini: per prima cosa ti toglierò la pelle, poi ti farò un bel taglio nell’addome e ti strapperò gli organi, e dopo tutto il resto. E farò in modo che tu possa sentire tutto il dolore, infatti sarai vivo! Comprendi?- lo minacciò. Shojo annuì spaventato a morte. Kagome sorrise –Bravo, vedi che noi due ci capiamo?- Kagome se ne andò tutta contenta complimentandosi con se stessa “Se avessi avuto questi poteri a 3 anni e oltre…” pensò sconsolata

[if !supportEmptyParas] [endif]

Il giorno dopo Kagome e gli altri si accingevano a partire quando una voce chiamò a gran voce Kagome. La ragazza si girò e fu ‘investita’ da Nazuna

-Nazuna!- esclamò Kagome

-Ieri sera non è venuto! Ieri sera non è venuto! Non si è fatto neanche vedere!- esclamò felice

-Hai visto? Te lo avevo detto io!- Nazuna sorrise e li salutò mentre se ne andavano

-Dove sei andata ieri?- chiese Miroku. Kagome sorrise

-A spiegare un paio di cosette a quell’uomo!- Sango si accigliò

-Sai, sono rimasta stupita, ma come sapevi tutte quelle cose?- Kagome alzò le spalle

-Istinto!- rispose. Inuyasha e Sesshamaru si guardarono intorno

-Che succede?-

-Succede, che c’è un odore strano- disse Sesshamaru

-E come quello di Kagome, ma è diverso… c’è qualche cosa di diverso!- esclamò Inuyasha

-Ed è da prima che lo sentiamo!- Sango, Kagome e Miroku alzarono le spalle

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Dio quanto sei imbecille Inuyasha- sussurrò una figura nascosta dietro gli alberi –Ma cosa ci si può aspettare da uno come te?- la donna scostò i lunghi capelli neri dalla spalla con fare seccato e puntò due occhi grigi e inceneritori su Inuyasha “È sempre colpa tua, ti odio da morire!” esclamò “Io, Kagome, dichiaro ufficialmente guerra aperta a Inuyasha!”

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome entrò nella stanza sospirando. Il gruppo si guardò in faccia ansioso. Kagome tornò con una pila di libricini con la copertina rossa e chiuse la porta della camera piano visto che i bambini dormivano beatamente. Sbatté i libri sul tavolo e si sedette

-Ecco Sango, volevi vedere l’incontro mio e di Inuyasha? Prendi!- le allungò il libricino numerato 1 –Ecco Miroku, l’incontro con Shippo- gli diede il numero 5. Guardò Shippo

-Miroku!- esclamò il volpino. Kagome gli diede il numero 9 poi guardò Sesshamaru

-Hai qualche preferenza?- chiese Kagome scocciata

-Si, la storia di Midorikò, presente?- Kagome alzò le sopracciglia

-Certo che ce l’ho presente!- Kagome gli allungò il numero 15

-Ma tu li sai tutti a memoria?- chiese Inuyasha stupito

-Ma si capisce! Tu che vuoi?- lui ci pensò un momento ma Kagome sorrise –Aspetta, immagino che vuoi questo giusto?- gli diede il libricino numero 8. Lui lo prese

-Che sarebbe?- domandò lui

-Ma quando è rinata Kikyo no? Mi sembra palese trovi?- lui alzò le sopracciglia

-E l’hai fatta con le corna e gli artigli?- lei fece un sorrisetto

-No, come una quasi persona normale- Kagome sorrise e ne prese uno a caso iniziandolo a leggere

-Kagome…- la ragazza guardò Sango

-Cosa?-

-Ti rendi conto… di quello che hai fatto appena hai visto Inuyasha sull’albero?- Kagome ripensò a quell’episodio: lei aveva toccato, anzi palpato, le orecchia ad Inuyasha

-Beh, sai com’è, ero piccola e ingenua!- esclamò Kagome sorridendo

-Storia davvero commovente…- Sesshamaru posò il libricino rosso sul tavolo. Inuyasha osservò il volto di Kikyo

“Beh Kikyo… anche tu eri piccola e ingenua, ora sei stupida e poco furba!” Inuyasha posò a sua volta il libricino. Shippo e Sango fecero lo stesso

-Miroku? Non hai ancora finito?-lui guardò Kagome –Ehi! Rispondimi almeno!- esclamò Sango offesa

-Io penso che… tu Kagome, sei molto brava a disegnare, sul serio, non è una balla!- esclamò. Kagome arrossì n po’ –E mi stupisco del fatto che sei stata proprio tu a farlo!- Kagome lo guardò confusa

-Cioè?-

-Adesso non fraintendere! Stavi qua la maggior parte del tempo e a casa oltre che a studiare disegnavi questi… fumetti…- mise il libricino sopra gli altri

-Beh sai… quando una cosa ti appassiona lo trovi il tempo per fare la cosa che ti interessa, ora invece li guardo…- guardò i libricini che formavano una pila davanti a lei -… e vedo solo un grande sbaglio!- li guardò –Ma non è per voi OK? Voi non centrate niente è solo che…- Sango la guardò poi sbadigliò

-Io vado a letto, e sarebbe ora che ci andaste anche voi!- li segnò

-Ma Sango!-

-Miroku, se non vuoi un’altra maledizione in una parte del corpo che voi maschi sapete perfettamente di avere e che sono molto preziose per voi, ti consiglio di alzare quel tuo fondoschiena donnaiolo che ti ritrovi e di volatilizzarti a letto, pervertito!-

“Un gran playboy in poche parole!” pensò Kagome che guardò Sango che le fece l’occhiolino. Kagome le sorrise –Beh, notte!- Kagome raccolse i libri e aprì la porta

-Notte!- risposero in coro. Kagome chiuse la pota dietro di se e sbadigliò mettendo via la sua storia. Guardò i bambini e si soffermò a guardare Hana, quella bambina che aveva scoperto di essere un mezzo-demone e doveva ammettere che l’aveva presa piuttosto bene, tralasciando i primi momenti di choc… il suo compleanno si avvicinava e lei doveva risolvere un grande enigma che tutti gli anni la tormentava: il regalo.

Il giorno dopo Kagome uscì all’aperto e si guardò intorno cercando un particolare spunto

-Kagome? Che ti succede?- Michael si avvicinò a Sango e scosse la testa

-La mamma va semple in clisi in questo peliodo dell’anno!- il bambino annuì convinto

-Michael! Io non vado in crisi!- esclamò Kagome leggermente seccata

-E perché?- chiese Sango come se non avesse sentito nulla. Michael la guardò e sorrise

-Beh pelché… tla una settimana c’è il compleanno di Hana!-

Kagome picchiettò un dito sul tavolo. Tre giorni e non aveva trovato nessuno spunto: maledizione! Fuori era una bella giornata di primavera e il sole splendeva alto e tutti erano fuori a godersi quel magnifico sole

-Ehilà Kagome!!- Miroku si sedette di fronte a lei e sorrise

-Cosa?- chiese distrattamente

-Ho saputo che fra poco c’è il compleanno di Hana, hai già una idea per il regalo?- domandò. Lei lo guardò furiosa

-Se avessi un’idea, non starei qui a pensarci ti pare?- lui annuì

-Giusto…- dopo un po’ Miroku si schiarì la gola –Ma… non hai neanche una mezza idea?- lei lo guardò male –No eh?- poco dopo Miroku tossì –Proprio niente?- Kagome sbatté una mano sul tavolo con uno sguardo omicida -Ah, capisco…- Miroku dopo qualche secondo tossì di nuovo e Kagome lo guardò irritata

-Insomma! Che vuoi?- chiese esasperata

-Stavo solo pensando…-

-E devi fare tutto questo casino per pensare?- chiese lei

-Si, semmai dopo ti viene una illuminazione…- Kagome lo bloccò di nuovo

-Ne dubito-

-Come dicevo…- Miroku la guardò per vedere se lo interrompeva di nuovo ma lei non aprì bocca –Stavo pensando, che è un vero peccato che Hana non abbia più un ricordo di sua madre!- Kagome annuì

-Già, LA tazza è stata completamente frantumata da Michael!-

-Quindi?- Miroku sorrise

-Quindi cosa? Mi dici dove diavolo vuoi arrivare?- chiese

-A volte sembra che tu lo faccia apposta a non capire! Arrivi alle cose più impensabili e invece, quando le cose sono palesi non ci arrivi neanche con il binocolo!- la rimproverò Miroku

-Scusami tanto se non sono poi così intelligente!- sbottò la ragazza –Non ho tutta questa fantasia io!-

-Su, su, calmati dai!- Miroku si guardò le mani –Perché non le regali qualche cosa di speciale…- Kagome alzò le sopracciglia

-È a quello che sto pensando sai?-

-Perché non disegni Christine?- propose a bruciapelo lui. Lei piegò la testa di lato –Tu disegni molto bene, te l’ho già detto ieri sera ricordi?- la voce di Hana arrivò alle orecchie dei due

-Siete pronti? Posso venirvi a cercare?-

-SI!!!- urlarono i due bambini. Kagome si alzò facendo stridere la sedia

-Miroku…- lo guardò –SEI UN GENIO!!!- esclamò la ragazza stra-felice –Miroku, non sai quanto in questo momento ti voglia bene!!- lo abbracciò e in quel momento entrarono Inuyasha, Sango e Shippo in spalla a quest’ultima

-Successo qualche cosa?- chiese Sango

-Sango! Se non fosse il tuo ragazzo lo bacerei!- esclamò Kagome sorridendo fino agli occhi

-Cosa!?- chiesero tutti

-Si, si… è una idea fantastica!- disse Kagome mentre più allegra che mai entrava nella sua camera. Tutti la seguirono e quando furono entrati si guardarono intorno. Al centro c’era un enorme futuon per Kagome e i tre bambini, nella parete, in uno scaffale piuttosto in alto, facevano mostra di se i famosi fumetti con la copertina rossa. Kagome si diresse nell’angolo della stanza e portò un enorme baule in legno al centro, si inginocchiò davanti a esso e lo aprì facendo cigolare i cardini. Ci rovistò dentro –Allora… tu non mi servi…- prese fuori un kimono verde e lo mise di fianco a se –Tu si…- prese una scatolina e la mise della parte opposta del Kimono. Kagome ad un tratto si imbronciò –Neanche tu mi servi!- la ragazza tirò fuori la sua vecchia divisa scolastica piegata accuratamente e la mise sul Kimono. Inuyasha guardò con nostalgia quello strano vestito e gli parve di vederlo indosso alla vecchia Kagome

“Mi manca molto quella ragazzina, ma ormai… lei non c’è più. E tutto perché io ho creduto a Kikyo invece che a lei. Se ci ripenso mi mangerei le mani dalla rabbia!”

-L’ho trovato!!! Era ora accidenti!- prese fuori un pezzo di cartone piegato perfettamente a metà –Dio quanta polvere!- esclamò soffiandoci sopra. Una nuvoletta di polvere cadde a terra. Estrasse fuori un foglio grande

-E quello dove lo hai preso?- chiese Shippo

-Dentro lo zaino giallo ce ne avevo sempre parecchi, e ce ne ho ancora qualcuno compresi…- aprì la scatolina estraendone un mozzicone di matita e una minuscola gomma. Rimise tutto dentro il baule e lo riportò al suo posto.

[if !supportEmptyParas] [endif]

La serata si prospettava grandiosa. Kagome oltre il disegno aveva fatto la torta e decorato la casa con innumerevoli fiori. Hana era stra-eccitata e non vedeva l’ora di vedere il regalo che le aveva fatto la madre. La bambina non stava un secondo ferma e Michael, con Rin, cercavano di quietarla senza un gran successo. Sango si era offerta di preparare la cena e Kagome aveva accettato soprattutto perché lei non era molto brava a fare dei grandi manicaretti, tranne la torta che l’aveva fatta lei e solo lei. Finita la cena e la torta, Hana pretese il suo regalo e canticchiando saltellava sulla sedia impaziente mentre Kagome si era rifugiata on camera per prenderlo. Guardò il suo capolavoro e sorrise. C’era Christine con in braccio Hana e le due sorridevano. Il tutto era in bianco e nero ma era davvero meraviglioso. In un angolino aveva messo le firme di tutti con una piccola dedica

“Che rimanga sempre nel tuo cuore

E che la tua luce non si spenga mai!

Kagome, Michael, Rin, Sango, Miroku, Shippo,

Sesshamaru, Kirara e Inuyasha”

“Devo dire che ho superato me stessa con questo disegno!” sorrise “Quasi quasi me lo tengo io e dico a Hana che l’ho perso!” si fece seria “meglio di no! Non mi parlerebbe mai più!” guardò Christine “Ha nove anni Christine sai? Sono passati cinque anni ammezzo dalla tua morte… mi manchi molto, ma manchi molto di più a Hana, credo che ti pensi ogni istante e ne soffra un po’… se fossi viva ti chiederei ‘Ehi Christine? Chi è il padre di Hana?’” sospirò “sfortunatamente non te lo posso chiedere! Sai, sono parecchio curiosa…” i suoi occhi si indurirono di colpo “Stanne certa Christine, quando vedrò quel bastardo che ti ha ferito a morte… lo uccido come una bestia, lo disintegro!”

-MAAAAAAMMMMMMAAAAAAAAA!!!!!!!- Kagome scosse la testa e sorrise

-Arrivo!- Kagome guardò il disegno poi uscì nascondendolo dietro la schiena –Pronta?- la bambina annuì e chiuse gli occhi allungando le mani. Kagome le mise in mano il disegno –Aprili pure…- Kagome si mise a sedere. Hana li aprì lentamente e provò una stretta allo stomaco

-Mamma…- il gruppo si sporse

-Allora è questa Christine…- disse Sango

-È molto bella…- sussurrò Miroku

-Vuoi ripetere?- chiese Sango fissandolo

-Scherzavo…- disse il monaco sulla difensiva

-Bello mamma! È bello il disegno! Me ne fai uno anche a me?- chiese Michael speranzoso. Kagome lo guardò

-Possibile- Inuyasha guardò Kagome

“Lo ammetto, è brava…” pensò

-Dio Kagome che bello!- esclamò Shippo ammirato. Sesshamaru appena riuscì a vederlo deglutì rumorosamente e tutti gli sguardi caddero su di lui

-Che ti prende?-

-A me? Niente!- lui si allontanò verso la porta –Vado… vado a prendere una boccata d’aria!- uscì svelto e Kagome corrugò le sopracciglia

-È… è bellissimo mamma…- Kagome guardò Hana che stringeva al petto il disegno -È il più bel regalo che mi potessi fare!- Kagome sorrise e guardò Miroku

-Qualcuno mi ha dato un ottimo consiglio…- disse sorridendo al monaco che annuì.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Capitolo 23- Il sogno ***


Capitolo 23

Oh oh oh oh oh oh oh oh!!! Buona domenica a tutti!!! Come ve la passate?? Io sto benissimissimissimo!!!!! Grazie a tutti per le rec, è incredibile che ho 190 rec… mi scende una lacrima di gioia… volevo dire un paio di cose a tutti voi:

-per greendayna89: non ho un indirizzo msn, ma comunque se hai vuoi puoi mandarmi delle mail a starambri@libero.it ^^

-per tutti quelli che hanno poi dei dubbi atroci su Sesshamaru e Hana, posso solo dire: continuate a leggere!!

Per esempio leggete questo cap perché una vecchia conoscenza tornerà fuori per aiutare la nostra povera Kagome (che si è completamente dimenticata di Hon, avete trovato??). Avete capito chi è??

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 23

Il sogno

[if !supportEmptyParas] [endif]

Sogno

Che risiedi nella mia mente

Proibiti come i miei pensieri

Scorrete in me come torrente in piena.

Lascia che mi invadano

Dolci nella notte

e tiepidi come il sole in inverno.

Non fermare il suo corso

Non volerlo

Non ci riuscirai

Solo la morte lo impedirà

Sogno proibito

Che sei in me

Non condividerti con nessuno

Sei mio,

solo nella mia testa

Ricordalo

Ricordalo sempre…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Il giorno dopo Kagome si alzò che tutti erano già svegli. Salutòe diede un bacio sulla guancia ai tre bambini

-Ehi Kagome?- Shippo le saltò sulla spalla

-Cosa?-

-Non ti sembra che Sesshamaru sia strano?- Kagome arcuò un sopracciglio

-In che senso scusa?- Kagome si guardò intorno –Ma… dove cavolo è?- chiese facendo il giro del perimetro

-Te l’ho detto! È strano!- esclamò Shippo

-Lo vado a cercare!- Kagome mise giù Shippo e si inoltrò nella foresta “Ma dove si sarà cacciato?” face un lungo giro poi stanca si sedette –Qui non c’è, ma è impossibile!- “Però conoscendolo… non è la prima volta che sparisce senza dire nulla!” pensò Kagome “E comunque si sa difendere da solo… non c’è motivo di preoccuparsi, stasera sarà già qua, me lo sento…” dopo una lunga riflessione Kagome si alzò e si diresse verso la capanna “Beh, è grande e vaccinato e…” si bloccò “Ma qui non posso dire ‘è grande e vaccinato’! Qui i vaccini non esistono! Non è possibile! Anche i miei detti preferiti in quest’epoca vanno a quel paese!” Kagome amareggiata tornò in casa sua.

Il sole calò lento lasciando dietro di se gli ultimi raggi solari preannunciando che la giornata era finita. Kagome guardò fuori dalla finestra ma di Sesshamaru neanche l’ombra

-Mamma?- Kagome abbassò lo sguardo su Hana

-Dimmi amore!- esclamò

-Ma Sesshamaru dov’è?- chiese. Kagome scosse la testa

-Non lo so, ma vedrai che fra poco sarà qui!-

-Si…- Hana prese una sedia e la mise vicino a Kagome, poi si appoggiò con le ginocchia guardando fuori

-Che fai?- chiese Kagome

-Voglio vedere quando arriva!- Kagome si guardò intorno

-Hai visto Michael?- Hana la guardò e scosse la testa -Ma è mai possibile che quel bambino sparisca sempre la sera?- Kagome si mise il mantello –Vado fuori a cercarlo OK?-

-D’accordo! Ma con la cena?-

-Chiedi a Sango di preparala, lei cucina molto meglio di me!-

-Vero!- esclamò Hana annuendo

-HANA!- esclamò offesa Kagome

-Stavo solo scherzando mamma!-

-Lo spero…- la ragazza uscì e Hana la vide inoltrarsi nel bosco. Sospirò e scese dalla sedia poi andò nella stanza degli amici a bussò piano

-Posso… posso entrare?- chiese socchiudendo la porta

-Entra pure Hana…- la bambina chiuse la porta dietro di se e si avvicinò a Sango

-Sango? Come mai vi siete rinchiusi qua?- domandò curiosa

-Da chi hai preso tutta questa curiosità? Possibile che non sai mai farti i fatti tuoi?- domandò brusco Inuyasha. La bambina lo guardò negli occhi e lo fulminò

-Non ho parlato con te scemo! E modera i termini con me, sono pur sempre una bambina e non permetto a nessuno di trattarmi così!- dichiarò acida. Inuyasha alzò un sopracciglio

“Accidenti, si vede che è stata cinque anni con Kagome!” pensò Miroku sorpreso

-Stavamo parlando di Sesshamaru Hana, ieri si è comportato in modo strano e oggi non si è fatto vedere…-

-Già, anche Michael è sparito, la mamma lo è andata a cercare, è per questo che sono qui, la mamma ha proposto che fossi tu a preparare la cena!- Sango annuì

-Va bene…- la donna si alzò –Chi mi aiuta?- chiese guardando il gruppo

-Non io!- esclamarono tutti insieme. Sango alzò un sopracciglio

-Io le ho dato una mano questa mattina!- esclamò Shippo

-E io a pranzo- disse Miroku

-Inuyasha?- lui guardò Sango

-Neanche morto!- esclamò brusco allontanandosi

-Dio Inuyasha! Ma che ti prende in questi giorni? Sei diventato acido come un limone e duro come un cocomero, ci vuoi spiegare?- domandò Shippo

-È questo maledetto odore che mi da sui nervi!-

-Quello di cui ci parlavate l’altro giorno tu e Sesshamaru?-

-Già, è simile a quello di Kagome, ma è diverso e mi fa imbestialire!-

-Tutto qui?- si stupì Miroku

-Ah certo, un nonnulla- lo derise Inuyasha

-Infatti, un nonnulla, e io non capisco perché ti fai tutti questi problemi!- disse Miroku

-Guarda, è meglio se resto zitto!-

-Andiamo Hana, qui ci sono solo due stupidi. Mi dai tu una mano?-

-Si, che bello!- le due si chiusero la porta dietro le spalle seguiti da Shippo e Kirara

-E perché dovresti restare zitto?- domandò Miroku

-Perché non vorrei che tu equivocassi ciò che invece vorrei che tu equivocassi!-

-Sai che parli come un libro stracciato?-

-Cosa?-

-Proprio come un cane, sai, i cani abbaiano e nel tuo caso è un evento soprannaturale che tu riesca a parlare-

-Ma come osi!?!?!?!? Io sono un Demone e…-

-Io oso eccome…-

-E io…-

-E precisiamo, un mezzo-demone-

-E IO NON TOLLERO CHE MI SI PARLI COSÌ!-

-Sono proprio due bambini…- disse Sango

-Come ti do ragione, noi femmine siamo altamente superiori hai maschi, infatti il nostro quoziente di intelligenza si sviluppa moooolto prima di quei cafoni dei maschi!- Sango mise una mano sulla spalla della bambina

-Kagome ti ha cresciuto benissimo! Sono orgogliosa di te! Noi due saremo sempre ottime amiche!- Hana annuì alzando un sopracciglio

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Michael! Michael!- Kagome sospirò –Dove sei Michael?- nessuno rispose al richiamo di Kagome “Chissà…forse è già rientrato…”

-Kagome? Ma che ci fai qui a quest’ora?- lei si voltò

-Sesshamaru! Ma dove sei stato, oggi ti abbiamo cercato ovunque!- si guardarono e lui alzò le spalle indifferente

-Tanto ormai lo sai, se voglio sparire nessuno può trovarmi, tanto meno tu!- lei lo trapassò con lo sguardo. Lei che si era tanto preoccupata… e lui la trattava così

“Che ingrato” lei gli voltò le spalle –Tranquillo, la prossima volta non mi preoccuperò più! Ti lascerò stare!-

-Te la sei presa?- chiese stupito

-No tranquillo, non me la sono affatto presa!- disse lei ironica

-OK-

“L’ha bevuta? Ma è scemo o cosa?”

-Chi cerchi?-

-Michael, è sparito e lo fa da un po’ di tempo… non mi piace…- lui si guardò intorno

-Di qua…- lui si inoltrò nella foresta e lei lo seguì

“Ecco a cosa serve avere un Demone cane in casa… devo dire che è proprio utile!” pensò alle sue parole e sghignazzò “Un cane addomesticato…”

-Che ti prende? Ti sei incretinita da sola?-

-Taci, non potresti capire!- “Soprattutto perché mi uccideresti!”

-Eccolo!- Kagome guardò un po’ nell’oscurità, subito non vide nulla poi scorse una piccola figura

-Mamma-

-Michael…-la ragazza tirò un sospiro di sollievo. Il bambino la abbracciò –Non devi sparire così, mi preoccupo. Se devi uscire fallo ma non di sera e da solo, OK?-

-Scusa mamma, è tolo che…- Kagome si inginocchiò allontanandolo un po’

-Cosa Michael?-

-Ehi moccioso!-

-Si?- il bimbo con aria innocente si voltò verso Sesshamaru

-Con chi sei stato?-

-Sono tato da tolo!-

-Non è vero… hai quell’odore strano addosso. Mi ripeto: con chi sei stato?- Kagome guardò Sesshamaru poi Michael: chi le stesse nascondendo qualche cosa?

“Ma cosa dico? Michael ha tre anni!!”

-Con nettuno!!- esclamò esasperato il bambino

-Nettuno? E che centra Nettuno?-

-Non Nettuno! nettuno!- Sesshamaru appariva sempre più confuso

-Che vai dicendo?- il bambino sbuffò

-Io lo dico, tei tu che non capiti!-

-Sentimi bene…- Kagome si mise in mezzo

-Sesshamaru, lui non intendeva Nettuno il Dio del mare, lui diceva nessuno ma visto che è ancora piccolo dice nettuno!- spiegò cercando di non ridere

-Ah-

-Ah…- lo sfotté Michael

-Zitto moccioso petulante!- il bimbo lo guardò

-E che tignifica petusante?-

-Sesshamaru, non dirgli quelle cose!- lo rimproverò Kagome

-Tsk!-

-Sesshamaru!-

-Mamma? Che tignifica petulante? Eh? Eh?-

-Visto!- esclamò Sesshamaru

-Basta Michael- ordinò secca Kagome

-Ma… mamma….- la ragazza si massaggiò le tempie

-È il contrario di delicato…- disse iniziando a camminare verso la capanna. Michael aggrottò le sopracciglia

-Ma così non mi aiuti pel niente!- la rincorse

-Michael, pensaci e non mi scocciare più con questa storia!-

-Uffa. Pelò…-

-Basta!- esclamò esasperata –Sesshamaru, muoviti- lui scosse la testa e li seguì

[if !supportEmptyParas] [endif]

La cena sembrava tirare per le lunghe soprattutto con Michael che non aveva fatto altro che chiedere a destra e a manca cosa significava la parola ‘petulante’ ma nessuno era intenzionato a dirglielo perché Sesshamaru lanciava saette dagli occhi a tutti. Quando poi il bambino lo aveva chiesto a Hana lei lo aveva guardato come se fosse pazzo e gli aveva detto

-Cosa vuoi che ne sappia io!? Non sono mica un vocabolario parlante!- Miroku aveva soffocato una risatina smorzata subito da Sango. Kagome con una scusa uscì e si sedette appoggiando la schiena sulla parete

-Mi sto perdendo un po’ dai miei doveri…- si passò una mano sul viso “Maledizione, invece di scoprire qualcosa su Hon e su come togliermi questo maledetto veleno, mi concentro solo su Hana e su chi potrebbe essere suo padre…” sospirò chiudendo gli occhi –Dio Christine… se almeno ci fossi tu qui con me…-

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Lo vuoi davvero sapere?- Kagome aprì gli occhi di scatto –Vuoi davvero sapere chi è suo padre?-

-Ch… Christine?- la ragazza si alzò in piedi e guardò la figura davanti a lei. La donna allargò le braccia

-Ciao Kagome…- la ragazza strabuzzò gli occhi che si riempirono di lacrime

-Oh mio Dio, non è possibile… tu sei qui… e io…- scoppiò a piangere a l’abbracciò. Christine sorrise dolcemente e ricambiò stringendola forte –Christine… Christine…- continuò a ripetere Kagome

-Calmati,su forza! Sono morta, ma non vi ho mica abbandonato!- sorrise. Kagome si staccò da lei e la guardò meglio. Indossava una veste bianca lunga fino ai piedi nudi i capelli biondi scendevano fino alla vita come ricordava e gli occhi erano verdi ed esprimevano tantissima tenerezza

-Lo so, però…- tirò su con il naso –Mi manchi tantissimo…-

-Il tuo sub conscio mi ha riportato in vita…- si accigliò –Beh, quasi… ma se fai così andare via sarà ancora più difficile- Kagome la guardò disorientata

-Andartene? Adesso? Ma sei appena arrivata!- esclamò –Ho tante cose da dirti e da chiederti…- si asciugò gli occhi –E poi sono così confusa…-

-Abbiamo tutta la notte tesoro, beh sperando che nessuno ti svegli, e poi ti sei addormentata fuori! Lo sai benissimo quanto è pericoloso! Perché non ti sei addormentata in camera tua?-

-Mia non lo è esattamente e poi…- si bloccò –No, aspetta un secondo… credo di essermi persa…- si schiarì la voce –Questo è… un sogno?- la donna annuì –Ma come può essere? Sono dove ero prima, vicino alla capanna!-

-Certo perché ti sei abituata ad avere vicino a te i due bambini per proteggerli, quindi ti sei proiettata vicino a loro…-

-Ah…- Kagome si sedette –Allora questo è un sogno, tu sei un sogno, questo posto è un sogno, tu sei morta e non puoi tornare in vita, beh tranne Kikyo però… accidenti che ingiustizia! Perché lei torna e tu no? Perché quella deficiente di Urasue è morta?-

-Aspetta, guarda che io non sono un sogno! Cioè, è un po’ difficile. Il tuo bisogno di me ha proiettato la mia anima qui! E poi posso venirti a trovare quando voglio, dopo Hana però!-

-Ma che domande, questo lo sapevo anche io!- esclamò Kagome offesa

-E poi io non voglio tornare in vita-

-Cosa?- chiese confusa –Ma perché? Se tu tornassi tutto sarebbe più facile. Hana poi sarebbe felice e anche io lo sarei!-

-No Kagome, io dove sono sto bene e tornare in vita non sarebbe giusto!-

-Però Kikyo lo ha fatto!-

-Kagome i cinque elementi non servono per far tornare in vita la gente e non sarebbe affatto corretto!-

-Continuo a dire che non è giusto e…- smise di parlare vedendo lo sguardo severo di Christine –Ok, ho capito!- si voltò dall’altra parte imbronciata. Christine la guardo e Kagome ricambiò lo sguardo. Un sorriso spuntò dalle labbra delle due che scoppiarono a ridere

-Proprio come hai vecchi tempi Kagome! Non sei cambiata per niente!-

-Beh, neanche tu che sei pure morta!- Christine la guardò

-A proposito Kagome, non ti ho mai ringraziata…- Kagome la guardò interrogativamente

-Ma di che parli?-

-Di esserti presa cura di Hana e di tutto il resto, grazie Kagome, davvero…-

-Ma che dici Christine, proprio tu me lo avevi chiesto e poi non la potevo certo abbandonare, non lo avrei mai fatto!-

-Grazie…- Christine sorrise

-Sei il massimo Christine. Eravamo amiche allora e lo siamo anche adesso con la morte che ci separa…-

-Mi mancavano queste chiacchierate sai?- Kagome alzò le spalle

-Anche a me a dirla tutta, parlare con Inuyasha non è così istruttivo!- Christine scoppiò a ridere seguita da Kagome

-A proposito, bando alle ciance, che domande mi devi fare? Perché…è il motivo per cui sono qui, no?- Kagome si spiaccicò una mano sulla fronte

-Accidenti! Me ne ero completamente dimenticata!- le mostrò la mano e le segnò l’anello –Dove, quando, perché, chi e come cavolo devo fare per togliermi il veleno?- domandò

-Nella foresta, cinque anni fa prima di essere… capito no?- Kagome annuì –Perché Sesshamaru aveva un debito verso di me, devi chiederlo a lui perché non ne ho la più pallida idea- Kagome si impietrì

-Cosa? Non ho capito bene…- deglutì –Chi è che ti ha dato… l’anello…?-

-Sesshamaru-

-Scherzi?-

-No-

-Ne sei sicura?-

-Come tu ti chiami Kagome-

-QUEL BRUTTO CRETINO!! ALLORA SAPEVA CHI ERA HON! CHE SIA MALEDETTO ANCHE QUELL’IDIOTA!!!- urlò, tanto chi poteva sentirla?

-No-

-Cosa?-

-No-

-Ho capito ma cosa?- chiese spazientita

-Non sapeva perché mi ero fatta fare quell’anello, non sapeva che eri tu, credo che l’abbia capito quando ti ha visto con indosso quell’anello e non sapeva affatto chi era Hon, non sapeva neanche che esistesse!-

-Ah, ma come hai fatto a sapere dell’esistenza dell’anello?-

-Ho fatto un po’ di ricerche, sai tra i Demoni si scoprono un sacco di cose, mi fingevo una cameriera e ascoltavo di nascosto i loro discorsi solo che mi hanno beccato e credo che sia stato uno di loro a…- tossì -… uccidermi…-

-Ecco perché tornavi così tardi!- esclamò

-Già!-

-Che debito avevi con Sesshamaru?- Christine sorrise

-Lascia perdere, fattelo spiegare da lui poi…- Kagome si corrucciò. Perché tutti questi misteri?

-Da quanto tempo conoscevi Sesshamaru?-

-Kagome, chiedi a lui! Te l’ho già detto! E poi è una storia lunga, troppo lunga…-

-Quanto lunga?-

-Abbastanza- disse alzando le spalle

-Me la racconti?-

-No-

-Ti prego!- congiunse le mani in segno di preghiera e chinò il capo

-Sei sempre stata molto curiosa Kagome!- lei annuì

-Chissà perché poi Sesshamaru si è unito a me, non credo solo per il debito verso di me che aveva a causa di Rin e neanche per il buco in pancia che gli ho fatto in combattimento!-Christine sorrise

-È per lei ne sono sicura-

-Lei chi?-

-Perché si è sentito in colpa nei miei confronti così la vuole proteggere a tutti i costi!-

-OK, qui stiamo andando fuori discorso in cui io non sono ammessa immagino. Chi a chi?-

-Sesshamaru e Hana no?- sorrise –Non hai ancora capito che…- Christine smise di parlare di colpo

-Che succede?-

-Ti stanno portando dentro e presto ti sveglierai!- la guardò –Presto, ultima domanda, muoviti!-

-Chi è il padre di Hana?-

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Kagome! Kagome!-

[if !supportEmptyParas] [endif]

Delle voci rimbombarono nell’aria e Kagome si coprì le orecchie con le mani. L’unica cosa che vide fu Christine che si affievoliva sempre di più sorriderle e muovere le labbra formando un nome che però Kagome non riuscì a capire.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Saltò a sedere di scatto e si guardò intorno. Si trovava in cucina stesa sul tavolo con tutti gli sguardi puntati su di lei intorno al tavolo

-Mamma…- Kagome guardò Michael di fianco a lei che le strattonava delicatamente il braccio. Di fianco al bimbo Hana la guardava un po’ ovunque come per vedere cosa avesse. Sesshamaru appoggiato allo stipite della porta la guardava con la coda dell’occhio. All’appello mancava Miroku

-Come ti senti?- chiese Sango

-Bene, ho avuto un sogno rivelatore più o meno…-

-Cioè?- Kagome scosse la testa

-Lasciate perdere…-

-Tesoro! Sango tesoro! Sono a casa!!- Kagome quasi cadde dal tavolo e se non ci fosse stato Inuyasha a prenderla per il braccio sarebbe caduta davvero! Cosa che stupì tutti, e di particolare rilevanza, Kagome non disse nulla a Inuyasha perché l’aveva toccata, anzi, non disse proprio niente! Kagome in realtà pensava alle parole di Miroku, dove le aveva già sentite?

-Miroku! Ma che sparate dici!?- urlò Sango rossa come un pomodoro. Miroku le si avvicinò

-Su Sango…-

-Pervertito!- Sango lo schiaffeggiò quando una mano del giovane monaco le andò a palpare il sedere. Kagome guardò Miroku. Aveva appoggiato un’anfora a terra, teneva i capelli sciolti e non con il solito codino. Kagome pensò che erano quasi uguali di aspetto. Allargò gli occhi

“Ma cosa mi salta in mente!? Miroku è un pervertito quello invece…” sbiancò, ora ricordava… quelle parole…

-Che succede Kagome? Perché sei sbiancata di colpo?- gli sguardi si posarono su di lei una seconda volta in quella serata. Miroku e Kagome si guardarono negli occhi

“Ora che ci penso i suoi occhi sono… identici…” la ragazza non reggendo il suo sguardo abbassò gli occhi accarezzando la testa di Michael disse

-Nulla, è che Miroku assomiglia di aspetto, e lo sottolineo di aspetto, a una persona del mio tempo ormai morta e anche nelle parole di prima… si insomma, quando tornava a casa diceva sempre così-

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-Tesoro! Kagome, amore! Sono a casa!- Kagome dalla cucina sorrise mostrando i sei piccoli dentini davanti e traballante andò verso il padre che la prese in braccio facendola volare in alto

-Pa… pap…a…- rise la piccola

-Ho qualche cosa per la mia bimba preferita!- Kagome batté le piccole mani e l’uomo la face sedere sul tavolo della cucina allungandole un pacchettino. L’uomo abbracciò la moglie e i due guardarono divertiti la bambina strappare la carta e tirare fuori un coniglietto bianco della Trudy. La bambina aprì la bocca stupita poi abbracciò forte il peluche quasi più grande di lei

-Ika-chan! Ika-chan!- urlò la bambina

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Non si era più separata da quel coniglietto regalatole dal padre: era il primo regalo che aveva scartato lei! Quel coniglietto era stato davvero molto importante per lei e non andava da nessuna parte senza quel piccolo peluche che era stato più grande di lei. Beh, non se ne era più separata finche il suo amato paparino glielo aveva buttato giù dalla finestra!

-Ed è una bella cosa?- chiese improvvisamente Sango

-No- il modo gelido e scontroso con cui disse quelle due lettere fece alzare un sopracciglio a Sesshamaru e agì l’effetto contrario agli altri che deglutirono rumorosamente

-Ch… chissà, forse è la mia reincarnazione!- scherzò lui. Pessima battuta. Gli occhi di Kagome lampeggiarono di rabbia e saltò giù dal tavolo velocemente facendo sobbalzare tutti

-Non dirlo neanche per scherzo! Sarai anche un maniaco, un pervertito e tutto il resto, ma tu non ti abbasseresti mai a quei livelli! Non sei così bastardo e mai lo sarai, chiaro?- lo fissò. Lui annuì velocemente –Bene, capitolo chiuso, finito sparato in archivio!- li superò e aprì la porta della camera

-Quali ‘livelli’?- chiese Inuyasha. lei lo guardò

-I livelli in cui un padre…- si bloccò. Lo guardò con odio –Inuyasha? Ma perché non ti fai i cavoli tuoi?- entrò dentro la stanza sbattendo la porta che vibrò qualche istante. Tutti guardarono Miroku

-Io scherzavo!- si giustificò

-Tu parli troppo Miroku!-

-Io? Di solito è Inuyasha che la fa arrabbiare!- esclamò Miroku. I bambini scossero la testa

-Dai la colpa a me?- chiese Inuyasha

-Si-

-A proposito Sesshamaru, tu sai di che parlava Kagome?- chiese Inuyasha. Il demone lo trapassò con lo sguardo

-Cosa vuoi che ne sappia io fratellino?- e uscì sbattendo la porta

-Che sventola oggi!- esclamò Shippo

-Trovi?- Sango lo guardò

-Sci- rispose Michael

-Comunque io non capisco cosa succede a Sesshamaru e a Kagome in questi giorni- disse Inuyasha

-Non so…-

-In questi momenti Goshinki sarebbe molto utile!- esclamò Hana. Inuyasha scosse la testa

-A quello non chiederei nemmeno di uccidermi!- esclamò –E poi a che servirebbe?- chiese. Hana lo guardò

-Leggere la mente…-

-Ah…-

-Comunque si, sarebbe davvero utile in questo momento- disse Miroku

-Già, non trovi Rin?- la bambina annuì –Michael?- anche il bimbo annuì con forza –Hana?- la bambina annuì con forza rispondendosi –Bene, ora che siamo tutti convinti andiamo dalla mamma e chiediamoglielo- tutti e tre si alzarono

-Ehi ehi! Cosa andate a fare?-

-A domandare alla mamma!- rispose Hana

-Cosa?- domandò Sango

-Una cosa di vitale importanza- annuì Rin

-Cioè?- chiese Miroku

-La stessa cosa che volete chiedergli voi!- proclamò Hana

-No, non glielo andrete a chiedere- disse Sango risoluta

-E pelchè?- chiese Michael

-Perché chiederle del padre in questo momento non ci sembra giusto- rispose Miroku

-Padre?- chiesero i bambini guardandosi. Michael guardò il gruppo

-Velamente noi volevamo chiedele dove ha metto i bicotti!- esclamò il bambino stupito

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Capitolo 24- Attrazione fisica?? ***


Capitolo 24

GRANDE SVOLTA SIGNORI! GRANDE SVOLTA!! C’è chi legge questa storia solo per questo cap quindi… tattaratà!!!! Eccolo qua! Ci ho messo un sacco ma non sono andata su internet per un casino di tempo quindi pietà!!!ma sono certa che dopo questo sarete… felici come delle pasque!! Beh, e poi siamo in campana visto che pasqua si sta per avvicinare, no????? Bene bene bene… aspetto presto vostre notizie ^^ (super smile) e ora… BUONA LETTURA!!!!

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 24

Attrazione fisica??

[if !supportEmptyParas] [endif]

E fu così,

che uno per uno si voltarono

lanciandole uno sguardo disgustato,

e dopo averla guardata un ultima volta se ne andarono

lasciandola sola,

nel buio…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Il giorno dopo Kagome si svegliò di soprassalto sudata sentendosi agitata e tremendamente in ansia. Si mise a sedere passandosi una mano sulla fronte. Il respiro era accelerato e solo dopo aver appurato di essere in camera propria con di fianco i tre bambini che dormivano tranquilli riuscì a riprendere fiato. Aveva fatto un sogno orribile e ancora adesso… si sentiva molto male. Era in una stanza completamente nera e di fronte a lei c’erano tutti: Sango, Miroku, Kirara, Shippo, Sesshamaru, Rin, Hana, Michael… e poi lui, Inuyasha… la guardavano tutti con tale disgusto e ripugnanza che lei si era sentita una bestia, un qualche cosa di ignobile e orrendo. Avevano scoperto il suo segreto e ora… non la volevano più vedere. Si erano voltati tutti, uno per uno, Inuyasha era stato il primo a voltarsi dicendo prima di lanciarle uno sguardo orripilante avevano tutti annuito e se ne erano andati. E lei? Lei aveva urlato il nome di Inuyasha, di Inuyasha! Non quello di altri, quelli a cui lei teneva di più, no: quello di Inuyasha. Aggiungendo il fatto che quel sogno non aveva assolutamente senso visto che nessuno, e ribadisco nessuno, avrebbe scoperto il suo segreto, non aveva assolutamente senso il fatto che lei, Kagome Higurashi avesse pronunciato il nome di Inuyasha invano (Tanto per cambiare! Nd) visto che nessuno si era girato. Così Kagome a fine mattinata, dove era rimasta a rimuginare sul sogno, si auto convinse che non significa nulla, assolutamente nulla!

Era pomeriggio ormai e Kagome era sotto stress in continuazione a causa di Hana. Le voleva parlare di un non-sapeva-cosa ma in quel momento lei era troppo impegnata! Era già pomeriggio e lei doveva ancora andare al villaggio vicino per prendere delle erbe per un nuovo infuso. Aveva scoperto, per caso, che mescolando una certa quantità di erbe cipolline con un goccia di acqua e dell’ortica tritata ne veniva fuori un ottimo infuso (Un po’ puzzolente a dire la verità… ^_^ Ci ho provato [Non l’ho bevuto però!!] ne è risultato un miscuglio di schifezza… bleah -…- Nd) per il mal di testa, l’emicrania in realtà!

-Ok Hana, cosa succede?- sbottò seccata sedendosi su una sedia di botto guardando la bambina davanti a lei che era un po’ imbronciata

-Uffa mamma!- esclamò –Perché oggi sei così indaffarata?- chiese

-Perché sono indietro con le spese, ecco perché! Devo andare al villaggio a prendere delle erbe che sono finite, devo prendere le spezie e devo comprare del grano per fare il pane e i vostri biscotti preferiti- alla parola ‘biscotti’ Michael, che giocava lì di fianco era saltato in piedi come una molla guardandosi intorno

-Dove? Bicotti? Dove dove??-

-Vorrei tornare a casa prima di sera e non ce la faccio a fare tutto! Non ho le gambe così lunghe io!-

-Lo so mamy ma… sono preoccupata per Sesshamaru!-

-Come mai?- chiese accigliata

-Ma come, non te ne sei accorta?- chiese –Non è ancora tornato dalla sua passeggiata…- Kagome sbuffò

-Sesshamaru sa badare a se stesso meglio di me quasi! Non ti angosciare per niente- rispose mettendosi il mantello

-Lo so, ma io sono preoccupata!- la guardò con occhi lucidi. Kagome la guardò un attimo poi sospirò

-Ok, lo sai cosa faremo? Io faccio i miei giri e se nel mentre Sesshamaru non è tornato lo vado a cercare, va bene così?- Hana annuì. Kagome guardò fuori dalla finestra e sbuffò. Non poteva ora andare a piedi, sarebbe tornata a casa troppo tardi e non se lo poteva permettere! Passò di fianco alla bambina e si avvicino alla stanza a fianco bussando

-Si?- la ragazza entrò. Sango era sulle ginocchia di Miroku e si tenevano la mano, Shippo e Kirara stavano giocando in un angolo mentre Inuyasha guardava assente fuori dalla finestra dove dei nuvoloni neri si stavano ammassando velocemente –Kagome! È successo qualche cosa?- Kagome scosse la testa

-No, ma ho bisogno di un favore. Devo andare in alcuni villaggi perché devo comprare delle cose e così mi chiedevo se potresti prestarmi Kirara, con lei sarò più veloce che a piedi!- Sango guardò Inuyasha che guardava Kagome, Miroku e Shippo guardavano Kagome stupiti. Molto probabilmente gli ex compagni della ragazza stavano tutti pensando la stessa cosa: infatti da sempre, in passato, Kagome era sempre stata accompagnata da Inuyasha dappertutto nei loro viaggi. Ma da molto tempo ormai quella usanza era sparita, sfumata, sarebbe stato per sempre? Era una strana domanda che assillava tutti ogni giorno, pure Kagome spesso restava lì a pensarci e in quell’ultimo periodo sempre più di frequente –Ehm… allora?- domandò nervosa. Sango sospirò

-Beh, per me non ci sono problemi ma…- indicò Kirara e Shippo –In questo momento sta giocando con Shippo quindi bisognerebbe chiedere a lui…- disse

“Ah, ora da a me tutte le responsabilità! Comodo, davvero comodo Sango!” pensò Shippo. Kagome capì il giochetto che stavano facendo così decise di togliere dall’impiccio Shippo. Sospirando disse

-Beh, forse è meglio lasciarli giocare in pace. Che ne dici Inuyasha?- lo guardò sorridendo beffarda incrociando le braccia al petto –Mi accompagni tu?-

-Perché dovrei farlo?- chiese lui guardando il cielo

-Oh beh sai, dopo la fulminata che hai dato a Sango perché rifiutasse la mia proposta minacciandola con gli occhi, credevo volessi accompagnarmi- sorrise guardandolo cadere all’indietro e arrossire furiosamente –Ci ho azzeccato vero?- tutti annuirono –Bene, visto che però non posso rifiutare visto che sono in un ritardo immenso… muoviti Inuyasha, si parte!-

Kagome era in spalla a Inuyasha e stavano combattendo contro il vento e la pioggia. Era ormai da molto che stavano viaggiando per il ritorno ma non riuscivano a proseguire e Inuyasha, costatò Kagome, era ormai al limite. Gli batté una mano sulla testa e lui la guardò fermandosi

-Cosa?- urlò mentre un tuono rimbombava nel cielo

-Non possiamo continuare così!- esclamò lei rabbrividendo dentro i vestiti fradici

-Lo so, ma non possiamo fermarci sotto un albero!!- le rispose

-Se non mi sbaglio ci dovrebbe essere una grotta da queste parti- disse indicando vaga un punto della foresta

-Non possiamo certo cercare qualche cosa che forse non c’è nemmeno!!-

-Lo so, ma se continuiamo così…- disse lei battendo i denti forte. Lui la guardò un attimo e si scostò la frangetta appiccicata al viso. La prese in braccio –Ma che fai?- tuonò lei –Non posso stare sulle tue spalle?- chiese divincolandosi

-Scema sta ferma!- lei lo guardò battendo i denti –Stai tremando come una foglia, se resti sopra la mia schiena te la prendi tutta l’acqua!- lei borbottò qualche cosa e lui ricominciò a correre veloce

“Beh… però… si sta preoccupando per me…” pensò lei stringendosi a Inuyasha “e poi ha ragione, mi prenderò un accidenti se resto là sopra” 10 minuti dopo i due riuscirono a trovare la grotta di pietra

-Accidenti, spera che non ci siano dei Demoni o degli animali feroci o siamo fritti- Inuyasha e Kagome si guardarono. Lui la mise a terra a qualche metro dalla grotta –Resta qua, io vado a vedere dentro se è tranquillo- lei annuì e si strinse le broccia sotto il mantello guardandolo sparire nell’oscurità della grotta. Lei si guardò intorno tremando, quella situazione era incredibile! Lei, che non riusciva a sopportare Inuyasha da 5 anni a questa parte era bloccata con lui, dove? In quel momento Inuyasha le fece cenno di avvicinarsi. In una grotta! Kagome sospirò avvicinandosi a lui

“Non che possa fare molto… in questo momento devo cercare di andare d’accordo con lui…” dentro era buio e umido e c’era freddo, terribilmente freddo –Quasi quasi si stava meglio fuori, maledizione!- esclamò Kagome sedendosi stringendosi le gambe con le braccia tremando completamente. Lui accese un piccolo fuoco

-Meno male che ho trovato questi rametti qua dentro…- lei si avvicinò lentamente. Lui sospirò e si tolse la parte di sopra del vestito mostrando le braccia muscolose e i pettorali ben scolpiti

-Ehi ehi ehi! Che stai facendo?- domandò Kagome arrossendo “Oddio, perché adesso divento pure rossa?” si chiese “Non mi può piacere ancora!! No no no no no Kagome no no e ancora no!” (Ti piacerebbe che fosse così eh?? Nd)

-Al contrario di te io non voglio morire congelato! Ti consiglio di spogliarti!- esclamò lui girandosi. Una scarpa lo colpì alla testa con un

-PERVERTITO!! Non sono così stupida sai? Non mi spoglio di certo!-

-Ma chi ti vuole vedere (Come no… Nd)?- “Io io io! Ti voglio vedere io!” pensò arrossendo come un bambino –Un fisico infantile come il tuo poi! E comunque stai facendo progressi, ti sei già tolta una scarpa!- lei arrossì furiosamente e si tolse il mantello

-Bastardo…- sussurrò trai denti. Lui aveva sorriso e si era girato. Kagome indispettita guardò la sua schiena, così forte ben fatta. La ragazza arrossì ancora di più “Attrazione fisica, non c’è altra soluzione. Solo attrazione fisica… spero…” respirò a fondo cercando di calmarsi –Ho… ho finito…- lui si girò e la squadrò. Aveva tenuto una canottiera leggera che non si era bagnata molto e delle mutandine bianche. Lei si sedette arrossendo –P… piantala di fissarmi così- balbettò. Lui si sedette e lei guardò i suoi pettorali e le braccia. Lui sorrise spavaldo e lei accorgendosi che si era accorto del suo sguardo puntato su di lui diventò paonazza distogliendo lo sguardo velocemente

-Lo so, sono figo da paura! Ma non mi da fastidio che tu mi guardi anzi, mi riempie di orgoglio- annuì

-Ba… bastardo, no… non è come pe… pensi t… tu…- farfugliò mentre un lampo illuminava la grotta seguito da un rombo assordante

-Ah davvero? Allora spiegamelo, perché non capisco- disse alzando un sopracciglio. Faceva finta di sembrare spavaldo e che averla vicina così tanto non gli facesse nessun effetto ma in realtà… sotto sotto stava cercando di frenare il suo istinto di uomo (Per saltargli addosso insomma! Ok, io odio fare queste scene e anche vederle in tv o a leggerle mi fa venire la pelle d’oca e a farlo ora poi… insomma, sono un po’ in imbarazzo ecco… Nd -//_//-…)

-Sei… l’unico essere vivente ora qua ed è naturale per me guardarti… anche con Sesshamaru è stato così…- lui scattò in piedi. Il suo viso marmoreo non preannunciava nulla di buono e Kagome si pentì amaramente di avere detto quelle cose

-Con Sesshamaru eh?- si avvicinò e le prese il braccio alzandola in piedi –E così sei stata qua anche con Sesshamaru, ecco perché sapevi della grotta… cosa c’è stato tra di voi? Cos’è successo qua dentro?- lei lo guardò negli occhi

-Niente Inuyasha, cosa… cosa avrebbe dovuto succede?- si guardarono -Mi fai male Inuyasha, lasciami il braccio per favore…- bisbigliò impaurita. Lui strinse un po’ di più poi la lasciò cercando di calmarsi. Geloso, lui odiava esserlo. Lo faceva essere così stupido così… umano…

-Scusami, ma… è che quando qualche uomo ti guarda…- disse lui passandosi una mano sui capelli

-Io… io non capisco Inuyasha- lui la guardò confuso –Non capisco perché tu sia geloso. Lo sei sempre stato, anche con Koga e sai, non riesco ancora a capire perché. Non ha assolutamente senso essere gelosi visto che tra noi non c’è nulla. In passato mi piaceva sapere che eri geloso ma ora non…- lui strinse le labbra –Ora che ci penso, neanche allora lo avresti dovuto essere visto che amavi Kikyo- lo guardò –E forse ancora ora. Quindi perché non…-

-Tu non hai capito niente!- esclamò lui –Io lo facevo perché ero in debito con lei ma ora che Naraku è morto nulla, nulla mi lega più a lei!-

-Ma chi vuoi prendere in giro?- chiese –Guarda che c’ero quando voi due vi incontravate. C’erano tutti e anche loro si sono accorti che ci andavi pazzamente dietro- gli puntò il dito contro –Non trovare scuse perché non attaccano-

-Ok, forse il primo periodo è stato così- lei si strinse le braccia al petto –Ma poi… mi sono accorto che non potevo continuare così- la abbracciò con le sue forti braccia e Kagome scomparì quasi dentro di esse

“Aiuto, attrazione fisica. Questa è una cosa chiamata attrazione fisica, sicuramente!!”

-Perché io…-

-Sta zitto- disse lei –Non dirmi nulla, chiudi la bocca- lui ammutolì. Kagome poteva sentire il suo viso andare in fiamme e il cuore di Inuyasha battere all’impazzata o forse… era il suo? Aspettò un momento per far si che la sua faccia riprendesse il suo solito colorito, cosa le stava accadendo? Perché Inuyasha non la mollava? Perché si sentiva così… così…? –Io… io…- “Che Dio abbia pietà di me per quello che sto facendo!” ricambiò l’abbraccio –Inuyasha?-

-C… cosa?- balbettò

-I…io…- sospirò alzando le sguardo

-Cosa su…?- il cuore del ragazzo mancò di un battito. Le labbra della ragazza erano fresche, profumate e… calde… quelle di Kikyo invece erano fredde e prive di umanità mentre quelle di Kagome erano così… così piacevoli… lo stava baciando… Kagome lo stava baciando! Lei rossa in viso abbassò lo sguardo staccandosi

–Ehm… Ok, dopo aver soddisfatto la mia curio…- si sentì afferrare il mento da due dita leggere che le alzarono il viso incontrando le morbidissime (Me le sono sempre immaginata così! ^_ ^ Nd) labbra di Inuyasha. Scioccata e stupita allo stesso tempo la ragazza rispose al bacio con ardita passione dimenticandosi di ogni cosa. Inuyasha si sentiva bruciare ovunque e voleva che la distanza che gli separava fosse cancellata… la voleva, la voleva sua… Per i due fu come un lungo e meraviglioso sogno (Un bellissimo sogno… Nd [sognante… la scrittrice qua presente non ha il ragazzo e non vede l’ora di trovarne uno, anche se da single si sta benissimo! ^_^]) che durò fino allo splendente mattino dopo.

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Capitolo 25- Il padre di Hana ***


Capitolo 25

Ehilà!! Salve gente! Come ve la passate?? Bene bene, ecco qua il capitolo che risolverà… una grossa domanda: chi è il padre di Hana? Oh oh oh oh oh… per scoprire basta leggere e… vi aspetto con tante rec!! A proposito… hi hi… come sarà il risveglio tra i due idioti più idioti della mia storia? Mah… voi leggete e poi mi saprete dire… vero???? ciao, buona lettura!!!! ^^

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 25

Il padre di Hana

[if !supportEmptyParas] [endif]

Sogno d’amore

che si realizza

fammi andare lassù,

nel cielo,

con le stelle come amiche

con la Luna come madre

con il sole come padre…

Pallida Luna che sorvegli il mio sonno

fammi sognare l’amore mio

bello e affascinante

coraggioso e leale.

Lucente sole che sorvegli i miei giorni

guidami con forza verso un nuovo giorno

fatto di amore,

di amicizia,

di fratellanza.

Amiche stelle,

non mi abbandonate

custodite i miei segreti

dandomi consigli

fatti di giorni divertenti e felici.

Amica mia

credi nella nostra amicizia

perché è vera…

[vorrei dedicare questa poesia

alla mia carissima amica

Me-chan.

Che la cosa in cui credi di più

si avveri presto…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome si svegliò di soprassalto, era stordita e anche confusa. Poi lentamente il ricordo della notte appena trascorsa le invase la mente e uno spiacevolissimo presentimento la fece voltare

“Porca miseria, che cosa ho combinato????” un Inuyasha molto addormentato era al suo fianco e… nudo! “Cavolo cavolo cavolo cavolo!!” si alzò di scatto vestendosi con gli abiti completamente asciutti “Me la devo svignare via alla velocità del suono. Fa che non si svegli, per piacere non svegliatelo!” guardò il cielo sfumato di rosso pregando in silenzio quando si accorse di una cosa mooooolto evidente che sicuramente quelli con un buon naso, soprattutto Sesshamaru, si sarebbero accorti, aveva il suo odore “Maledizione, tutti ce l’hanno con me. Che sfiga!!!” senza fare il minimo rumore uscì. Iniziò a correre e senza voltarsi indietro sparì nel fitto del bosco sperando di trovare presto una sorgente per levarsi via quel dolcissimo profumo.

Quando la ragazza varcò la porta di casa poco dopo l’alba tutti la guardarono stupiti. Lei già nervosa di suo deglutì rumorosamente facendo un sorriso forzato

-Ciao, su… successo qualche cosa?- domandò

-Ci siamo preoccupati a morte, state bene?- domandò Sango guardandola e avvicinandosi

-Benissimo- rispose velocemente

-Beh? Dov’è Inuyasha?- domandò Shippo che mangiucchiava un biscotto

-Ehm…- “Accidenti e ora che dico?” –L’ho lasciato dormire, era così stanco…- disse vaga

-Ah, e non avete fatto nulla di sconcio vero questa notte?- domandò Miroku sghignazzando. Kagome diventò un pomodoro

-Ma… ma… che… che diavolo ti salta in mente bonzo pervertito?? Che cosa avremmo dovuto fare?- chiese

-Già Miroku, cosa avremmo dovuto fare?- una voce dietro Kagome la fece irrigidire come un palo. Miroku alzò le sopracciglia al viso (arcigno forse? Nd) di Inuyasha

-Ah, io non lo so…- Miroku distolse lo sguardo. Kagome deglutì

“Perché si è svegliato così presto?” pensò la ragazza “Non sono pronta, no, per niente!”

-Kagome puoi…- la voce di Sesshamaru fuori la fece sobbalzare

-Arrivo subito- disse la ragazza velocemente prendendo la palla al balzo eclissandosi fuori dalla porta del retro

-Perché ha usato il retro se è lì davanti?- chiese Shippo indicando la porta principale dove sostava Inuyasha. Tutti alzarono le spalle e Inuyasha guardò fuori

“Scampata, per ora… è furioso, me lo sento!” esclamò Kagome dentro di se (Nooooo, furioso? Ma che dici? Furioso non è neanche la metà! [(Kagome: sono nei guai vero?)] noooooo, neanche un po’! Nd) –Siiiiii?-

-Mamy!- Hana e Michael si buttarono tra le sue braccia stringendola forte

-Ciao! Avete fatto i bravi?- chiese cercando di sorridere

-Sci, siamo tati degli angioletti- rispose Michael. Intanto poco più in la Sesshamaru la fissava con il suo penetrante sguardo indagatore

-Sai mamma, Sesshamaru ieri è tornato poco dopo la tua partenza- disse Hana sorridente

“Maledetto Sesshamaru, se ci fosse stato lui ieri… non mi troverei in questo casino!” –Ah, bene- lo guardò e incrociò i suoi occhi ambrati così simili a quelli di Inuyasha… “Oh accidenti Kagome smettila di pensare così a lui, non devi pensarlo in quel senso. Che vergogna!!”

-Kagome- la ragazza guardò Sesshamaru -Ti potrei parlare… in privato?- lei annuì

“Se ne è accorto… fantastico!” pensò la ragazza con amarezza

-Uffi, non possiamo sentire anche noi?- chiese Hana –Dai Sesshamaru…- lui la guardò e si soffermò su di lei un attimo. Kagome lo guardò rivolgere ad Hana uno sguardo di… Kagome strabuzzò gli occhi, che cosa che cosa?? Di amore?

“Ma qua tutto va a rovescio ultimamente? Io vado a… letto con Inuyasha che figo che era… attrazione fisica attrazione fisica” pensò spaventata subito dopo “Sesshamaru guarda Hana come se fosse…” corrugò la fronte ripensando al suo sogno con Christine, ricollegando tutto ciò che aveva detto… “Oh, ma questo è gravissimo! Cavolo, ma adesso che ci penso… ma perché non me ne sono accorta prima!? Ha un senso, risponde a moltitudini di domande questa scoperta tipo il perché mi ha voluta aiutare…” li guardò “Un puzzle molto incasinato la mia vita… decisamente!”

-No Hana, io e Kagome dobbiamo parlare di una questione urgente, molto urgente- Sesshamaru fulminò Kagome che era di colpo tornata alla realtà

-Ah, come non detto- Hana e Michael entrarono in casa e Kagome li seguì con lo sguardo incrociando due occhi d’ambra che la fissavano, come dire, gelidamente? Lei distolse lo sguardo immediatamente e si concentrò su Sesshamaru che le fece cenno di seguirla. I due si inoltrarono nel bosco e dopo un po’ il Demone si bloccò e si voltò a guardarla

-Cos’è successo?- sibilò lui. Lei iniziò a stropicciarsi le mani

-Ehm… cosa intendi con… ‘Cos’è successo?’ ?-

-Esattamente quello che ho detto, Kagome non prendermi per il culo che non attacca. Avrai anche cercato di nasconderlo con l’acqua ma si sente ancora un po’. Sei andata a letto con Inuyasha?- chiese scandalizzato. Lei si voltò dall’altra parte per nascondere l’imbarazzo che le tingeva il volto

-Non dire assurdità! Ieri sera ero bagnata fradicia e avevo freddo e lui mi ha coperto con il suo abito e così mi è rimasto addosso il suo profumo…- rispose e assicurandosi che il suo volto fosse tornato al suo colore naturale si voltò a guardarlo -… tutto qua – lui alzò un sopracciglio

-Non prendermi in giro, ieri pioveva. Un profumo con la pioggia va via- lei si morse la lingua con forza

“Merda!”

-Fregata Kagome. Sei andata a letto con Inuyasha? Ma sei pazza?- lei arrossì furiosamente

-Piantala di darmi addosso scemo! Anche tu mi hai mentito però! Tu conoscevi già Christine, prima che te ne parlassi! Lei me lo ha detto quando era ancora in vita!- esclamò “Non è esattamente vero, ma fa lo stesso!” pensò Kagome continuando a guardarlo. Lui la fissò

-E allora?- la ragazza rimase seria. Le aveva dato la conferma che la conosceva già da tempo e ora voleva giocarsi la sua ultima carta

-E mi ha detto anche che sei tu il padre di Hana! E oggi ne ho avuto la conferma mentre la guardavi… con amore! Una espressione che l’hai avuta sempre e solo con lei!- lui indietreggiò

-Non sarei mai andata con una sporca umana! Sei impazzita? Il possente Sesshamaru con una… umana?-

-Si, tu con una umana! Non credere di incantarmi perché so che è così!- lui la guardò

-Prima non stavamo parlando di questo…- borbottò

-Beh, ora si! Guardami negli occhi e dimmi che non è vero- ordinò. Lui la guardò ma rimase in silenzio “Cavolo, allora ci ho beccato sul serio… e io che ho sparato a caso!”

-Chi altri lo sa?- chiese poi lui

-Nessuno- lui sospirò –Glielo devi dire- disse lei

-Scherzi?-

-Affatto. Hana deve sapere chi è suo padre-

-Certo, come no! E poi mi chiederà ‘Perché non me lo hai detto prima?’ e io?-

-Tu le dici la verità. Semplice no?- lo guardò –Naturalmente la cosa cambia se sei un vigliacco…-

-Vigliacco… non sono un vigliacco e mai lo sarò- lei sorrise

-Proprio quello che mi volevo sentire dire. Bene, vai e diglielo- lui digrignò i denti e sparì nella boscaglia dirigendosi verso la capanna a grandi passi borbottando qualche cosa di incomprensibile (Forse una maledizione… Nd)

-Uff, chissà ora cosa succederà…- si chiese scuotendo la testa

-Che io ti spello viva- tutto l’essere di Kagome si irrigidì e girandosi molto lentamente si trovò davanti l’oggetto dei suoi pensieri ([Kagome: è solo attrazione fisica -///-!!!] ceeeeeerto, come no! Nd)

-Ehm… ciao! Da quanto tempo non ci vediamo vero?? Bene, visto che tutti e due stiamo benissimo…- cominciò la ragazza “Per modo di dire naturalmente…” pensò Kagome -… mentre tu stai qua, io vado… via!- si voltò per iniziare a correre quando una mano grande e robusta la prese per un braccio

-Non credo proprio…-

“Ma porca…”

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Hana?- la bambina si girò verso Sesshamaru

-Cosa succede?- chiese

-Ti devo dire una cosa- si girò allontanandosi. Hana guardò Michael e Rin che alzarono le spalle poi curiosa lo seguì

-Sesshamaru! Sesshamaru! Aspettami!- la bambina iniziò a correre ma quando lui si bloccò, lei gli andò contro finendo quasi a terra –Ahi…- disse massaggiandosi il piccolo naso

-Ti sei fatta male?- chiese lui. Lei scosse la testa e lo guardò. Lui si mise a sedere e lei lo imitò. Poco dopo, dove nessuno dei due parlò, Hana si schiarì la voce

-Ehm… allora? Cosa succede?- domandò guardandolo. Lui sospirò

“E va bene, tanto ormai ci sono dentro fino al collo” –Hana tu ricorderai di certo tua madre quando prima di morire spariva per intere giornate…- la bambina si corrucciò

-Certo che me lo ricordo- borbottò

-Ecco, la maggior parte delle volte era per venire a cercare il mio aiuto…- lei stupita lo guardò –Ho conosciuto tua madre 10 anni fa, io ero ferito e lei mi ha guarito tenendomi nella capanna per 5 giorni filati. Il 6 giorno riuscì di nuovo a camminare e…- lei lo bloccò mettendogli davanti le cinque dita

-Fermiamoci tutti- si guardarono –Stai cercando di dirmi che tu e la mia mamma, quella mamma, l’altra mamma, la mamma Christine, avete fatto quella cosa, la cosa che praticamente una volta nella vita fanno tutti e che tu sei il mio papà…- si guardarono un momento (Vorrei farvi notare che questa bimba è molto intelligente e mi è venuta anche piuttosto bene ^^… Nd) e Sesshamaru annuì

-Il succo è quello- proclamò

-Ah… COSA?- la bambina scioccata si alzò in piedi –E perché non me lo hai mai detto?- domandò

-Beh, diciamo che avevo (Sesshamaru che dice queste cose mi fa senso… Nd) un po’ di paura…- sussurrò pianissimo

[Scusate l’interruzione ma vorrei dire una cosa. Se ricordate all’inizio quando Kagome conosce Christine si vede la donna che parla con qualcuno, che è appunto Sesshamaru, e quando lei va via c’è una persona (Jaken) che dice che è sveglia (è Rin). Scusate di nuovo l’interruzione ^^ Nd]

Hana lo guardò e gli buttò le braccia al collo, sapeva che non mentiva.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Andiamo in un altro luogo dove un’altra discussione si sta facendo calda, molto calda, quasi bollente!

Nella foresta nulla si muoveva. Inuyasha la teneva per il polso e Kagome, girata ancora di schiena, non riusciva più a respirare

-Lasciami Inuyasha…- lui scosse la testa

-No, non posso- disse –Se io ti lascio tu scappi come hai fatto questa mattina- lei scosse la testa

-Non scapperò- disse “Me ne vado a gambe levate!!” lui strinse di più –Non scapperò, te lo giuro- promise. No, non poteva scappare…. Lui la guardò un momento poi la lasciò

-Non te ne dovevi andare- disse lui

-Avevo paura-

-Ne dovevamo parlare insieme- lei si girò a guardarlo

-Parlare? No Inuyasha, credo che tu non abbia capito…- disse –Non c’è niente tra di noi, non c’è stato in passato, non c’è ora e mai ci sarà! Abbiamo solo fatto ginnastica e basta…- gli occhi di Inuyasha si fecero di ghiaccio

-Ah, quindi non c’è nulla vero?-

-Nulla-

-E allora dimmi, perché questa mattina sei scappata? Se non c’è nulla non ce n’era motivo- si guardarono e con uno scatto lui le prese il braccio stringendo forte –Ma chi diavolo vuoi prendere in giro!? Sei pazza?-

-Prendere in giro? Prendere in giro!? Lasciami maledizione a te!- urlò strattonando con forza il braccio. Lui allentò la presa ma non la mollò –Tu, tu prendi in giro la gente Inuyasha è sempre stato così. Fai sempre tu i casini. Da quando avevo 16 anni la mia vita è stata piena di casini e indovina di chi è la colpa? Tua maledizione, tua! Mi hai preso in giro tutti i giorni della mia vita da quando ti conosco e prova a dirmi il contrario se ne hai fe…- un singhiozzo interruppe le urla di Kagome. I due si voltarono verso il sentiero dove Michael era in piedi con il braccio destro sugli occhi che cercava di asciugarsi le lacrime –Michael?- Kagome seguita a ruota da Inuyasha si avvicinò al bimbo che non la smetteva più di piangere –Michael dai, non piangere…-

-Si ma voi litigate semple… da quando mi licoldo (=Ricordo ^^ Nd)…- Inuyasha e Kagome si guardarono. Ma se era da cinque anni che non si rivolgevano la parola?

-Michael, ti sei accorto che quello che dici non ha assolutamente senso?- domandò Inuyasha. Michael lo fulminò

-Taci tu che fai semple sofflile la mamma che alla fine pange semple!- gli puntò il dito contro –Sei un papà brutto, cattivo ed egoitta ( =Egoista, scusate ma è piccolino, dovete avere un po’ di fantasia… ^^ quanto mi piace questo bimbo! Nd)!-

-Cosa? ‘papa’?- Michael si morse la lingua

-No, cioè, natulalmente ela una battuta…- balbettò il bambino indietreggiando –Vado a casa io!- urlò correndo via. I due lo guardarono allontanarsi

-Secondo te che voleva dire?- Kagome alzò le spalle

-Boh…- si guardarono e la ragazza sospirò –Sarà meglio rientrare- disse

-No- lui la bloccò ma lei evitò il suo sguardo –Non abbiamo ancora finito- lo guardò

-Basta Inuyasha… smettila… non ho… più la forza di litigare…- sussurrò –Non ce ne ho più…- lui la guardò e lentamente lasciò la presa. La ragazza si girò andandosene lasciando Inuyasha solo nella foresta. Mentre Kagome camminava ripensava a Michael. Le sue parole l’avevano turbata. Non sapeva perché ma, non le piaceva quello che aveva detto…

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-Si ma voi litigate semple… da quando mi licoldo-

[…]

-Sei un papà brutto, cattivo ed egoitta!-

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

La ragazza sospirò

-Che mondo crudele…- disse. Alla capanna Hana aveva dato a tutti la notizia che aveva ritrovato il suo papà. Quando Kagome arrivò trovò: Shippo che si rotolava dalle risate a quella strana ironia della sorte, Sango scioccata al massimo, Miroku stupito leggermente (in realtà stava cercando di non scoppiare anche lui a ridere), Michael che era seduto in un angolo sembrava arrabbiato mentre Rin batteva le mani contenta

-Che bello! Hana ora è quasi effettivamente mia sorella!!- esclamava felice. Kagome guardò Hana che teneva saldamente la mano a Sesshamaru

“Ora che ha trovato suo padre non posso…” quando Hana la vide lasciò la mano del padre correndole incontro

-Mamma! Mamma! Mamma! Il mio papà è Sesshamaru! Il mio papà è Sesshamaru!- Kagome annuì e le sorrise inginocchiandosi

-Ascolta Hana…- l’attirò a se –Tu sai… molto bene cosa sta succedendo in questo periodo vero?- la bambina annuì –E in questo momento casa nostra non è più sicura. Era da un po’ che ci pensavo e… ora che abbiamo scoperto che tuo padre e Sesshamaru sono ancora più sicura-

-Di cosa mamma?-

-Voglio che tu ora con Sesshamaru, Rin e Jaken andiate via, in un posto lontano finché non riusciamo a sconfiggere il cattivo-

-Ma… e tu?- chiese Hana –Mi vuoi cacciare via? Non mi vuoi più bene?- disse pronta a piangere

-Non è questo…- disse sorridendo –Io devo restare qua a sconfiggere il cattivo. Non ti voglio cacciare, voglio solo mettervi al sicuro e così potrai conoscere meglio tuo padre e potrete parlare di tanto cose, potrete viaggiare… questo però solo quando tutti saremo al sicuro- le sorrise –E sai che ti voglio un bene dell’altro mondo- Hana l’abbracciò

-Va bene mammina… farò come vuoi- si guardarono –Ti voglio tanto bene anche io!- sorrise -Ma… Michael?- la donna sospirò mentre Inuyasha arrivava. I due si guardarono

-Lui resterà qua, è… meglio…- Hana corrugò le sopracciglia

-OK-

-Partirete questa sera…-

-Ma…- iniziò Sesshamaru

-Tu non ti preoccupare, d’ora in poi me la caverò da sola ma mi raccomando di metterle in un posto sicuro!- lui sospirando annuì -E… se qualcun altro li vuole seguire…- guardò Sango, Miroku e Shippo che però non si mossero. Guardò Inuyasha che scosse la testa. Michael li guardò

-Non vado via di qua… solo- la guardò

“Non vuoi andare via… senza di me vero Inuyasha?” si chiese Kagome

-Che c’è Inuyasha? Paura? Il possente Inuyasha ha paura del buio senza gli inseparabili 5?- domandò Shippo contando tutto il gruppo

-Celto che siete più ceci (= cechi Nd) di una talpa eh?- sbottò Michael entrando in casa e sbattendo la porta dietro di se

-Che ho detto?- chiese Shippo indicandosi

-Nulla Shippo, nulla…- disse Kagome guardando la porta della capanna “Che ti sta succedendo Michael?”

La sera arrivò. Miroku aveva rivelato a Inuyasha che Hana era la figlia di Sesshamaru e il mezzo-demone aveva praticamente riso in faccia al Demone. Ci sarebbe stata una bella lotta se Kagome non li avesse minacciati con un… matterello! Un matterello! Hana e Rin dovettero mangiare molto prima così dopo avere dato un bacio alle due bambine le incitò ad andare da Sesshamaru. Così la ragazza li vide sparire inghiottiti dalla foresta. Andò dentro la sua stanza e la guardò tutta ricordando ogni momento passato con la piccola Hana finché il suo sguardo di posò su un ritratto: Hana e sua madre. Il regalo che le aveva fatto per il suo ultimo compleanno

“Se ne è dimenticata…” lo prese in mano e lo guardò “Mmmh, meglio così, potrò farci qualche modifica…” sorrise leggermente e guardò Christine “L’ho mandata via per farla mettere al sicuro… credo che tu possa capire la mia scelta…” sospirò e si apprestò ad uscire per iniziare a preparare la cena.

[if !supportEmptyParas] [endif]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Capitolo 26- Il futuro ***


Capitolo 26

Oh, oh, oh, oh, oh, oh… bene, benissimo! Non siete contenti per questo… bellissimo titolo? Sono sicura che vi… riempirà la giornata… certo, la storia di io-so-chi (quando lo avrete letto sarà: noi-sappiamo-chi) un po’ meno… però… sono cortissima che vi piacerà!! ^^ Ringrazio tutti per le recensioni (che ogni volta che le leggo mi riempiono d’orgoglio) e ringrazio anche chi non mi recensisce ma legge solo. Bene, vado, ho un mucchio di cosucce da fare… buona lettura!! ^^ (super smile!)

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 26

Il futuro

[if !supportEmptyParas] [endif]

Futuro ignoto

che vedi quello che accadrà,

lascia a me

il presente enigmatico

che non sa parlare,

che non sa ascoltare,

che non sa vedere,

ma che può solo sperare

in un buon futuro.

Futuro ignoto,

non rivelarmi nulla.

voglio solo un mondo da scoprire,

e la vita da vivere…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Nel buio del limitare della foresta una donna sospirò scuotendo la testa. Guardò la capanna con i suoi bellissimi occhi grigi

-È giunta l’ora… Inuyasha…- il suo viso venne contratto da una smorfia di disgusto che non riuscì a trattenere

-Mamma!- la donna sorrise abbracciando il figlio

-Ciao amore mio…-

-Allora oggi…- la donna annuì arruffandogli i capelli

-Si, oggi- lui sorrise –Ora vai!-

-Ti voglio bene!- esclamò andando alla capanna

-Anche io amore mio, anche io…- sussurrò la donna tristemente –Non sai quanto tesoro…- pensò ad Inuyasha mentre una lacrima le rigava il volto –Perché Inuyasha? Perché mi hai tradito?-

[if !supportEmptyParas] [endif]

Erano a tavola e avevano appena iniziato a mangiare. Tutti mangiavano chi più lentamente (tra cui Shippo), chi più velocemente (tra cui Inuyasha) ma vicino a Kagome, solo una persona non mangiava affatto

-Michael, cosa ti succede oggi? Si può sapere perché non mangi?- domandò Kagome appoggiando le posate sul tavolo voltandosi per guardarlo

-Non ho fame- rispose senza neanche guardarla

-Michael, lo sai che non mi piace la gente che non mi guarda in faccia quando gli parlo!- esclamò lei

-No- disse lui continuando a guardare Inuyasha

-Michael…-

-No- lei sospirò e lo prese per il braccio voltandolo verso di lei

-Non vuoi mangiare? Non mangiare. Ma smettila di tenermi il broncio per un motivo che non so neppure e guardami maledizione!- lui la guardò negli occhi –Non era difficile vero?-

-No-

-Bene- Kagome mollò Michael seccata e riprese a mangiare un po’ alterata. Il bambino continuò a guardare Inuyasha, ma quasi a fine cena il mezzo-demone esplose

-Sentimi bene moccioso… piantala di fissarmi OK? Mi da leggermente sui nervi!- Michael lo guardò negli occhi

-Inuyasha… non dare a Michael del moccioso capito?- disse Kagome mettendo i piatti nel lavabo

-È lui che mi guarda da tutta la sera e io odio essere fissato!-

-Michael ha tre anni Inuyasha, cosa vuoi che gliene importi se ti da fastidio una cosa?-

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-Sentimi bene moccioso… piantala di fissarmi OK? Mi da leggermente sui nervi!- Michael guardò il padre negli occhi

-Non dare a Michael del moccioso capito?- disse la madre mettendo delle erbe nella credenza

-È lui che mi guarda da tutta la sera e io odio essere fissato!- si giustificò

-Michael ha tre anni… cosa vuoi che gliene importi se ti da fastidio una cosa?-

-E già papy, cosa vuoi che me ne impotti?- ripeté Michael. La donna gli scompigliò i capelli sorridendo

-Tale e quale a sua madre…- borbottò il padre

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Michael incrociò le braccia al petto

-Non lo so, ma sicuramente la deve smettere subito se non vuole passare dei pessimi 10 minuti- disse Inuyasha

-Tu non gli farai proprio nulla! O giuro che userò il rosario e tu passerai dei pessimi 10 minuti!- esclamò rabbiosa Kagome

-Seeeeeeeee, provaci!- esclamò lui –Non riuscirai neppure a dire una sillaba!-

-È una sfida mentecatto?-

-Mentecatto a me? È una questione di onore ora!-

-Che stupidi- disse Miroku

-Alla fine non è cambiato nulla…- disse Sango mentre Shippo annuiva

-Assolutamente si- un leggero bussare li distrasse tutti quanti. Kagome fece un passo avanti. Inuyasha fece un passo verso la porta con la spada in pugno. Kagome lo fermò e scosse la testa guardandolo. Lui si ricordò che nessuno poteva usare delle cose magiche o malvagie in quella casa così mise via la spada. Bussarono di nuovo e nessuno poté vedere il brillio che si accese negli occhi di Michael

-Chi è?- chiese Kagome avvicinandosi alla porta seguita da tutti quanti

-Sono Kagome, del villaggio accanto. Volevo parlare con una certa Kagome…- disse una voce dietro la porta. Kagome alzò le spalle

-Il villaggio accanto non ha nessuno con questo nome!- esclamò

-Lo so, sono nuova di queste parti. Obaasan mi ha chiesto molto gentilmente di cercarti per parlarti. Visto che non può muoversi…-

-Capisco…- Kagome aprì la porta. Davanti a essa ci stava una donna alta quasi come Kagome, il lungo mantello color terra la riparava dal freddo pungente, il cappuccio alzato non rivelava il volto –Mostrati- ordinò Kagome

-Perdonate la mia mancanza di rispetto ma…- la voce le incrinò –in passato sono stata coinvolta in un grave incidente e il mio viso come parte del corpo è rimasto sfigurato…- Kagome parve dispiacersi molto

-No, mi scusi lei…-

-Kagome, e dammi del tu per favore- ripeté la donna

-Ok, scusami Kagome…- ripeté la ragazza

-Sei tu Kagome?- chiese la donna

-Si-

-Scuse accettate Kagome- la ragazza sorrise. Quella Kagome… le piaceva! La fece accomodare in cucina

-Vuoi restare qualche giorno? Ormai fuori è buio…- disse Kagome ospitale

-Sarebbe bello, grazie-

-The?-

-Si…-

-Ok, la cosa sarà un po’ incasinata…- disse Miroku

-Se è un problema, potete benissimo chiamarmi Christine- disse in fretta la giovane sconosciuta. Kagome strinse le labbra -È un nome che adoro…-

-Già, è un bel nome…- mormorò Kagome

-Vada per Christine- sorrise Sango –Io sono Sango, lui è Miroku, Shippo, Kirara e lui è Inuyasha- Christine li guardò tutti per poi posarsi su Inuyasha. il mezzo-demone che non riusciva a vederne gli occhi poteva però sentire il suo sguardo bruciante su di lui

-Tanto piacere e grazie per tanta gentilezza…- Christine chinò leggermente il capo

-Io invece come sai sono Kagome e questo è Michael- la donna guardò il bambino che le sorrise

-Ciao Michael, quanti anni hai?- chiese dolcemente

-Tle!- disse indicando il numero con la mano. Kagome era stupita, di solito Michael non era così aperto con un estraneo, anzi! –E tu quanti anni hai?- domandò

-Michael! Non si chiede l’età a una donna!-

-Ma non mi da fastidio Kagome, mi fa piacere. Ne ho 27 giovanotto e se ne avessi uno in più non te lo avrei mai detto…- Kagome le mise davanti una tazza di the fumante che la donna sorseggiò

-Ehi? Ma tu li sotto ci vedi?-

-Benissimo, giovanotto. Non sono così vecchia sai?- Michael non sembrò affatto convinto. Sango, Miroku e Shippo sorrisero quella donna era fenomenale! Inuyasha invece non si fidava, per niente anche! Lo faceva sentire inquieto e insicuro… Kagome si sedette davanti a Christine

-Comunque, cosa voleva da me la vecchia Obaasan?- Christine posò la tazza

-Vorrei parlarne in privato se non ti spiace. Ho avuto istruzioni su cui, purtroppo, non posso tralasciare. Devo assolutamente parlarne in privato-

-No, non ti credo- disse Inuyasha minaccioso. La donna in apparenza rimase calma ma dentro di se il sangue le ribolliva

-Mi spiace, ma non credo di stare parlando con lei. Purtroppo, come ho già detto, devo parlarne in privato solo ed esclusivamente con Kagome- Kagome guardò Inuyasha

-Vieni con me Christine, di là c’è una stanza che ho insonorizzato io stessa. Lì nessuno ci disturberà- guardò il gruppo –Perdonatemi ma vi devo chiedere di uscire un momento-

-Perché?- chiese Shippo

-Perché non posso permettermi che venga scoperta la stanza insonorizzata- li spinse fuori –Contate fino a 20 poi entrate- chiuse la porta e si avvicinò alla donna –Di qua-

-Vengo anche io!- Michael si mise in mezzo

-Michael! Non ti avevo portato fuori?-

-I secondi mamy!- esclamò il bambino sfregandosi le mani

-E va bene- si arrese. Li fece entrare in camera e chiuse alle proprie spalle la porta –Di qua- scostò il futuon e tastò per terra poi trovato ciò che cercava aprì il pavimento quanto bastava per fare entrare una persona alla volta. Delle scalette piccole e di pietra conduceva in basso –Fate attenzione a scendere…- i tre scesero chiudendo di nuovo la porticina e arrivati a fine scala Kagome accese una torcia che illuminò la piccola stanza di pietra. C’era un lettino e tanti scaffali contenenti diverse erbe e infusi

-Accidenti! Ora capisco perché è insonorizzata, mamma! È fantastica!- il bambino guardò Christine che ricambiò lo sguardo

-Bene, qua nessuno ci può sentire. Cosa voleva dirmi?- Christine la guardò

-Scusami se ti ho mentito…- disse, la sua voce improvvisamente era diventata diversa

-Cosa?- chiese Kagome arretrando prendendo Michael per un braccio. Christine si tolse il mantello rivelando un kimono verde molto simile a quello che aveva lei nel baule. Fece cadere il mantello a terra. Ma la sua pelle era perfetta! –Avevi detto che eri rimasta coinvolta in un incidente- mormorò

-Mentivo, scusami ma dovevo parlare con te sola- intorno al viso aveva una benda bianca che le copriva anche i capelli. Iniziò a sciogliersi la benda e lunghi capelli neri ricaddero sulla schiena, due gemme grigie risplenderono alla luce della torcia e Kagome scioccata sbiancò

-O mio Dio…-

-Vero?- Christine sorrise –Mi chiamo Kagome Higurashi e vengo dal futuro- disse sorridendo. Kagome dallo sgomento lasciò il braccio di Michael che corse incontro alla donna che prontamente abbracciò –Ciao amore mio…- lui si strinse alla donna

-Mamma…- mormorò Michael ma a Kagome del presente sembrava che l’avesse urlato

-Michael… cosa… cosa diavolo…- balbettò confusa

-Scusami mammina se ti ho mettito ma…- sussurrò Michael. Kagome guardò se stessa

-Chi ti… chi ti ha mandato?-

-Me stessa, me stessa e la forza di volontà per cambiare quello che ti succederà se non stai attenta- disse pacata. Presente e futuro si guardarono. La prima confusa e agitata. La seconda calma e tranquilla

-Noi… noi siamo…-

-La medesima persona, si- si sedette e Michael si mise sulle sue ginocchia. Kagome la imitò –Vuoi sentire il tuo futuro Kagome? Sei pronta?- la ragazza annuì automaticamente –Bene…- guardò il soffitto –Come hai capito dall’età, io sono tre anni più avanti di te. Naturalmente mi è successo tutto quello che è successo a te, la quasi uccisione di Naraku, il coma…-

-La quasi uccisione di Naraku? Ma di che parli? Naraku è morto, l’ho ucciso io!-

-Calma Kagome, un passo alla volta- Kagome ammutolì –Poi il pozzo è esploso e io sono rimasta bloccata nell’epoca San Goku… credo che, per troppa paura di rimanere sola sono rimasta al villaggio di Kaede. Lì ho visto Inuyasha che era diventato umano mollare Kikyo che però rimase al villaggio. Dopo, potremmo dire che Inuyasha iniziò a farmi la corte ma per quasi un anno e mezzo non lo degnai di nessuna attenzione. Intanto Sango e Miroku si erano sposati e tutto procedeva liscio come l’olio. Poi mi sono messa con Inuyasha e un giorno durante una escursione ci ritrovammo qua e trovammo Hana sola con Christine morta lì di fianco. Scoprimmo che era un mezzo-demone e Inuyasha e io diventammo i suoi genitori se così possiamo dire. Sango e Miroku costruirono una capanna qua di fianco e vivevamo qua tutti contenti…-

-Vivevamo?- l’altra annuì

-Già, ‘vivevamo’…. Insomma, un giorno scoprimmo grazie a Heiwa che Sesshamaru era il padre di Hana così naturalmente lei andò via con il padre, Jaken e Rin. Insomma, avevo ormai 24 anni quando come tu ormai sai io e Inuyasha…-

-Si, va bene, va bene… sorvoliamo! Attrazione fisica!-

-Ma certo, come no!- sussurrò la donna

-Cosa?- chiese Kagome

-Posso continuare?- domandò impaziente

-Scusa-

-Stavo dicendo che in poche parole abbiamo fatto quella cosa…- Kagome del presente annuì chiudendo gli occhi –E…?- la guardò alzando un sopracciglio

-E?- Kagome del presente corrugò la fronte

-Pensaci… io ho 27 anni…- Kagome del presente la guardò pensandoci un po’

-Non ci arrivo…- balbettò

-Michael ne ha tre…- Kagome scosse la testa confusa

-Oooh- sbuffò seccata Kagome del futuro -Diciamo che scoprì di essere un tantino in cinta?- Kagome annuì poi si bloccò e impallidendo scattò in piedi

-NON DICIAMO CAZZATE!!- urlò –No, no, no, no, no, no, no assolutamente no!- esclamò contando i no con le dita

-Invece si mia cara, sei incinta che è una bellezza- agghiacciata dalla notizia Kagome si sedette pesantemente a terra

-Questo significa che…-

-Questo significa che questo marmocchio è tuo figlio all’età di tre anni-

-E che Inuyasha…-

-E che Inuyasha è suo padre- Kagome del presente si massaggiò le tempie

-Aiuto…-

-Andiamo avanti. Ho detto a Inuyasha la cosa no? E lui è praticamente scoppiato di gioia alla cosa così ci siamo sposati…-

-Non è possibile…- sussurrò la ragazza

-Arrivando al sodo, Inuyasha non voleva davvero essere umano, così durante le notti di Novilunio si trasformava… in un Demone- sospirò e Kagome sussultò

-In un Demone?- domandò “Non in un mezzo-demone, no di certo! Andiamo a complicarci la vita! In un Demone… ma quanto è… idiota!”

-Già, la prima volta ci è quasi preso un colpo presente? Tu sei lì che stai tranquillamente cenando e… puff! Meno male che non gli avevo ancora tolto il rosario… così per qualche tempo riuscimmo a tenerlo a bada. Durante le notti in cui si trasformava lo incatenavamo alla parete di una grotta, naturalmente erano specialissime. Purificate al massimo per tenere i Demoni ben fermi. Da quando Inuyasha si trasformava però, litigavamo spesso e lui ogni tanto andava via per poi ritornare qualche ora dopo più calmo e rilassato- Kagome del presente sussultò guardando Michael

“Ecco perché si era messo a piangere!” la Kagome del futuro guardò a terra e il bambino si strinse a lei

-Se solo quelle volte mi fossi accorta del suo sguardo appagato e felice… se mi fossi accorta che tornava sempre più tardi… se mi fossi accorta dei lunghi giri che faceva…- sospirò –Ci sono troppi se…-

-Mammina…- Michael aveva le lacrime agli occhi. Kagome del futuro le accarezzò dolcemente la testa

-Una notte di Novilunio, riuscì a liberarsi e… Sango che era di guardia morì. Poco dopo morirono Miroku, Shippo che viveva con loro, e Karin…- Kagome del presente aveva iniziato a piangere

-K…Karin?- Michael si coprì gli occhi con le manine singhiozzando

-Era la compagna di gioco di Michael e la figlia di Sango e Miroku…- Kagome si coprì la bocca con le mani

-No… non può essere… vero… Inuyasha… non lo farebbe mai!-

-Inuyasha no, ma il Demone dentro di lui si…- tirò su con il naso -Venne anche nella nostra capanna e si avvicinò a Michael che dormiva in camera nostra. Io non avevo sentito nulla quindi non potevo sapere che Inuyasha stava per…- si morse il labbro inferiore passandosi una mano sugli occhi -… uccidere suo figlio, ma venne fermato da Kirara che mi svegliò: i suoi gemiti di dolore mi svegliarono…- Kagome del presente scoppiò in singhiozzi -Kirara morì sotto il mio sguardo così quando guardai Inuyasha negli occhi non riuscì a trattenere le lacrime. Sapevo cosa significava vedere Inuyasha libero dalle catene… la mattina dopo dissi tutto a Inuyasha perché alla fine… lui lo avrebbe scoperto comunque e per la prima volta vidi il suo orgoglio cadere: Inuyasha stava piangendo. Naraku ci attaccò subito dopo ma… insomma! Lo avevo ucciso, non poteva essere vivo! Così con quel maledetto ghigno in faccia ci spiegò che prima di essere ‘ucciso’ da me era andato nel futuro per vedere come andava ma quello che vide non gli piacque affatto: tutti contenti per la sua morte causata da noi…. Così quando lo colpimmo con la freccia sacra scomparve nella polvere…-

“Ecco perché ci fu tutto quel fumo!”

-… tolse la maledizione a Miroku per far credere a tutti di essere morto, e si rifugiò lontano per riprendere le forze… e lo sai chi ha liberato Inuyasha?-

-Naraku-

-Naraku- confermò Kagome –se ne andò, promettendo che sarebbe tornato presto. Dopo avere preparato le tombe io e Inuyasha iniziammo a litigare ferocemente e alla fine lui se ne andò. Non tornò dopo qualche ora così decisi di andarlo a cercare…- un sorriso triste si formò sul viso –Lo trovai nella foresta qua di fronte… con una sgradita compagnia…-

-Naraku?- chiese preoccupata. Kagome del futuro scosse la testa

-Magari…-

-Magari!?- urlò –Insomma, tutto sommato è tuo marito, lo volevi vedere morto?-

-Ex marito- precisò –e si, morto sarebbe stato meglio…- le due si guardarono

-Non può essere ex. Qua il divorzio non esiste ancora!-

-Ma io l’ho sbattuto fuori casa lo stesso… vorrei vedere cosa avresti fatto tu vedendo nella foresta Inuyasha e Kikyo farlo!- Kagome diventò un pezzo di pietra

-K… Kikyo?- balbettò

-Già, la nostra beneamata Kikyo… (Beneamata!?!? Ma siamo impazziti ‘_’!? Ops, l’ho scritto io… o_o)- sospirò –Lui naturalmente ha cercato di spiegarsi…-

-Che stronzo maledetto! Col cavolo che ti avvicini ancora a me!-

-Appunto… dopo però ho fatto remember e sono venuta qua con Michael tramite il pozzo, gli ho chiesto di tenerti a bada sai? Per qualche anno ti abbiamo seguito solo con lo sguardo poi qualche mese fa ho chiesto a Michael di rimanerti vicino. La sera ci vedevamo, per questo urlava, per farmi capire che stava arrivando!-

-Capisco…- ripensò alle sue parole -Il pozzo? Ma se è… esploso…-

-Inuyasha lo aveva fatto riparare per me così automaticamente dall’altra parte da una notte all’altra è ricomparso. Pessima cosa…-

-Perché? Allora ora posso tornare dalla mamma e dal nonno, da Sota!-

-No- disse rimettendosi le bende

-Perché?-

-Non posso… dirtelo…- disse stringendo i pugni con forza per poi avvolgersi nel mantello e alzando il cappuccio per nascondere le bende e i lunghi capelli tenuti fuori

-Ma se sei arrivata qua cinque anni fa… come fa Michael ad avere tre anni tu ad averne ancora 27… aiuto! Mi scoppia la testa!-

-Sembra che io e Michael non possiamo invecchiare. Lui perché non esiste ancora effettivamente e io… non so perché!- la guardò seria –Sono qua per farti tagliare tutti i ponti con Inuyasha Kagome, e ci riuscirò stanne certa, non affronterai il dolore che ho subito io…-

-Ma Michael…-

-Michael è già in viaggio e nascerà sano come un pesce!- sorrise abbracciando Michael –ora che ti ho detto tutto credo sia meglio tornare, che dici?-

-Un momento, come mai il pozzo è esploso…-

-Lo sapremo solo alla fine di questa storia Kagome…- sospirò –Andiamo e Michael, comportati come sempre e io sono Christine capito?- lui annuì –Andiamo…- si fermò –Kagome?-

-Dimmi-

-Comportati come sempre per favore… non… non essere precipitosa- Kagome del presente annuì poi chiuse gli occhi

-Non preoccuparti, puoi fidarti ma…- si guardarono –tu conosci Hon?- lei scosse la testa

-Nel mio futuro non c’è… non posso dirti chi sia…-

-Fa lo stesso…-

-Mammina?- Michael si avvicinò a Kagome del presente

-Dimmi…- si inginocchiò guardandolo

-Sei allabbiata pelchè ti ho mentito?- balbettò con gli occhi lucidi. Lei lo guardò. Ora capiva i suoi discorsi del pomeriggio, capiva molte cose e i tasselli stavano andando al proprio posto formando un puzzler pieno di intrighi e tradimenti…

-No Michael, non potrei mai essere arrabbiata con te…- lui sorrise compiaciuto e le diede un bacio nella guancia

-Ti voio tatto bene…-

-Anche io Michael… sapessi quanto…- sussurrò stringendolo. Kagome del futuro sorrise

-Muoviamoci o ci daranno per dispersi- sospirò e li precedette sulla scaletta. I due la seguirono. Quando varcarono la porta della camera tutti gli sguardi si puntarono su di loro

-Era ora, iniziavamo a preoccuparci! Avete presente che siete sparite per un sacco di tempo?- domandò Inuyasha –sono quasi andati tutti a letto…- borbottò. Kagome guardò la stanza. In effetti Shippo, Kirara e Sango mancavano all’appello

-Respira tesoro, sei stressato o sbaglio? Sai, in questi casi dovresti sfogarti con qualche cosa, un hobby!- esclamò Christine sedendosi su una sedia libera. Kagome notò che la sua voce era diventata uguale a prima, e non la sua voce naturale

-Hai ragione, potrei cominciare spaccandoti la faccia mh?- Christine fece una risatina amara

-Provaci…- lui scatto in piedi avvicinandosi

-Vuoi sfidarmi… donna?-

-Vuoi sfidarmi mezzo-demone?- chiese puntando i suoi occhi nascosti nelle bende su di lui

-Ah, credi di essere più forte di me?-

-Decisamente- lui digrignò i denti e strinse con forza il pugno che iniziò ad abbassarsi velocemente

-AH! CHRISTINE!- urlò Michael

-Inuyasha no!- Miroku cercò di fermarlo ma senza successo

-Se…- iniziò la donna

-SEDUTO!!!- urlò velocemente Kagome fulminando quella del futuro “È matta! Si voleva fare beccare?” Christine capendo l’errore che aveva fatto tossì come per chiedere scusa a se stessa del passato

-Maledetta stupida!- esclamò Inuyasha alzandosi –Come hai osato? Perché lo hai fatto?- domandò. Kagome alzò la mano verso il soffitto e la casa brillò di una luce gialla, aveva rimesso la barriera che ricopriva la casa. Fulminò Inuyasha con lo sguardo e gli puntò il dito contro

-Primo: la stupida qua, non sono io. Secondo: io oso eccome visto che stavi per essere fulminato. Come ti ho già detto qua niente di pericoloso o per danno agli altri non può essere usato: se vuoi morire basta dirlo, ti do una mano. Terzo: l’ho fatto perché Christine non ti ha fatto nulla. Quarto: buona notte a figli femmine- si girò andandosene e sbattendo la porta

“Femmine? Non era a figli maschi’?” pensò Inuyasha confuso –Ma perché diavolo si è arrabbiata adesso?- domandò a Miroku

-Il problema caro Inuyasha, è che sei troppo violento…- disse Miroku

-Ti sbagli Miroku- i due guardarono Christine che guardava la porta sorridendo –Il problema di Inuyasha è che non sa tenere la bocca chiusa, tutto qua- guardò Michael –Nanna?-

-Siiii- i due entrarono nella camera di Kagome chiudendola lentamente alle loro spalle

-Forse quella donna e sensitiva visto che ti ha capito in meno di…- fece finta di guardare il sole –10 minuti-

-Miroku?-

-Cosa?-

-Vuoi morire in meno di…- fece finta di guardare il sole –Oh, scusami, ho sbagliato conto. Vuoi morire adesso?- chiese quasi sorridendo

-No grazie…-

-Allora non mi scocciare- andò nella camera chiudendola con un piccolo tonfo

-Allora non mi scocciare- disse in falsetto il monaco –Come no!-

[if !supportEmptyParas] [endif]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Capitolo 27- Casa... ***


Capitolo 27

Salve a tutti! come va?? Avverto: questo capitolo è lunghissimo, anzi, stra lungo, ben 18 pagine, quindi prendetevela comoda con le rec ma… spero proprio che non vi spaventi la lunghezza del cap. questo è l’unico così lungo gli altri dovrebbero essere massimo 11 pagine… comunque vi aspetto in molti. Ciao!

Ps. per tutti quelli che aspettano da me una risposta su ciò che succederà… dovrete attendere ancora molto perché non ho voglia di dirvi nulla altrimenti tutta la sorpresa va a quel paese! Vi posso solo dire di continuare a leggere perché presto tutto si risolverà. Alla fine vedrete, sarà tutto chiarissimo!

Buona lettura! ^^

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 27

Casa…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Dove mi sento al sicuro,

dove posso sentirmi felice

sei tu casa mia.

Così accogliente

che ogni volta che ti vedo

vorrei restare lì per sempre,

nel calore della mia famiglia.

Casa

sei così che nell’alto della tua grandezza

mi fai sentire importante…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Il giorno dopo Kagome si svegliò abbastanza presto mentre tutti stavano ancora dormendo. Si alzò in piedi e si diresse in cucina dove preparò la colazione poi andò a svegliare Inuyasha che però aprì gli occhi prima che lei si potesse avvicinare

-Ti ho sentito arrivare- disse lui velocemente

-Ma che hai al posto delle orecchie? Radar??- i due si guardarono

“Per te Kagome, sempre…” pensò lui sconsolato

-Beh, comunque muoviti, ti devo parlare- lo precedette fuori in cortile e camminò un po’ nella foresta poi si fermò girandosi per guardarlo. I loro occhi si incrociarono e per qualche istante non parlarono ma restarono solo a fissarsi

-Dimmi- disse lui. Lei aspettò qualche secondo per parlare e si schiarì la gola distogliendo lo sguardo

-Ho scoperto che… il pozzo lo hai fatto ricostruire- lui si fece improvvisamente serio -È vero?- chiese guardandolo un istante. Lui non rispose –Il tuo silenzio parla da solo, Inuyasha?-

-Te l’ha detto quella la vero? Christine?- domandò rabbioso

-Non importa chi me lo ha detto, voglio sapere se è la verità!- si guardarono negli occhi poi lui, infine, annuì

-È tutto… vero… l’ho fatto per te, come regalo…- lei si massaggiò le tempie

-Perché? Perché non me lo hai detto prima?- domandò con sguardo accusatore

-Secondo te perché ti ho portato al villaggio di Kaede? Secondo te qual’era la sorpresa che non si poteva trasferire??- lei sbuffò

-E perché non me l’hai fatto vedere là?- lui sbuffò

-Forse perché non me ne hai dato il tempo!?- lei arrossì leggermente

-Beh… ero arrabbiata e voi non mi avete creduto…- lui incrociò le braccia al petto

-Allora te lo ha detto quella… Christine?- lei non rispose

-Non ha importanza- lui roteò gli occhi

-Che donna difficile che sei-

-Già, proprio difficile…- sibilò lei senza farsi sentire. Lui la guardò

-Senti… ti devo dire una cosa e… è molto importante quindi vorrei che tu mi ascoltassi fino in fondo senza… interrompermi…- mormorò lui guardandola

-Ok, dimmi pure…- lui respirò a fondo

-Tu sai perfettamente che io ho… mollato definitivamente Kikyo per svariati motivi: perché lei mi ha mentito ecc… ma, solo una sta al di sopra di tutto ed è che io Kagome l’ho mollata perché…-

-…non riuscivo a dimenticarti…- sussurrò Christine nascosta dietro ad un albero. L’aveva sempre colpita il modo in cui Inuyasha le aveva detto che l’amava ed era rimasto impresso nella sua mente come fuoco. Lui sempre così orgoglioso e comunque timido nel profondo le aveva detto ciò che provava per lei senza incrinare la voce nemmeno una volta, era stato così dolce e comprensivo… che lei aveva quasi pianto di felicità! Purtroppo… non era andata come sperava con Inuyasha… la ragazza si fece triste… lui era andato a letto con… Kikyo… L’aveva tradita e lei aveva sofferto così tanto… “Inuyasha… perché? Perché lo hai fatto? Andava tutto così… bene!” si asciugò una lacrima solitaria. Aveva sofferto tantissimo… e non poteva permettere che riaccadesse di nuovo!

-I…Inu…ya…sha co…cosa s…tai… ce…cer…cando… di… di…dirmi?- balbettò la ragazza

-Kagome io…-

-Ma che bel quadretto!! Cosa sta succedendo di così… romantico per farvi incontrare soli soletti nel bosco??- Christine sorrise avvicinandosi a loro –Dichiarazione a cielo aperto?- chiese a Inuyasha. Lui arrossì furiosamente

-Certo che no, come mi potrebbe piacere quella?- disse indicando Kagome

-Quella? Hey, io non sono quella chiaro? Io sono Kagome, solo e semplicemente Kagome!- esclamò lei incrociando le braccia al petto

-Certo, come no!- lui la sorpassò e se ne andò lasciandole sole. Kagome guardò Christine

-Perché lo hai fatto?- sibilò

-Te l’ho già detto il motivo Kagome, non lo ripeterò- Kagome si morse le labbra

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-Sono qua per farti tagliare tutti i ponti con Inuyasha Kagome, e ci riuscirò stanne certa, non affronterai il dolore che ho subito io…-

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Non lo trovo corretto…- mormorò –Forse il mio futuro sarà diverso dal tuo visto che non abbiamo il passato uguale…- l’altra scosse la testa

-Fidati, non sarà così e come ho già detto ti farò tagliare tutti i ponti con Inuyasha costi quel che costi- si guardarono –Ora andiamo, è meglio rientrare- si incamminò nel sentiero che conduceva alla capanna

-Fermati Kagome!- esclamò la ragazza del presente. La ragazza si fermò –…-

-Dimmi-

-No, niente…- sussurrò

-Bene, non restare troppo in giro da sola, non è prudente-

-Mi so difendere benissimo!- esclamò Kagome

-Dai Demoni comuni si, ma da Naraku e Hon no…- se ne andò e Kagome rimase un momento impietrita e ripensandoci dedusse che se stessa del futuro aveva ragione così si affrettò a raggiungere la capanna.

Il pranzo e il pomeriggio passarono veloci quando Kagome decise di parlare a Christine di una questione molto importante. Erano nella capanna e Michael con Sango, Miroku, Shippo e Inuyasha erano fuori

-Ascolta io…- restò un attimo in silenzio

-…- Christine la guardò

-Io vorrei, anzi voglio tornare a casa qualche giorno- Christine sbiancò –Tornerò stai tranquilla, tornerò per sconfiggere Hon e Naraku, starò via solo una settimana al massimo- non ottenendo risposta continuò –Quindi io ora vado al villaggio di Kaede e andrò nella nostra epoca…- la superò e aprì la porta che Christine richiuse con un tonfo bloccandole la strada con il proprio corpo

-No, tu non ci vai- rispose freddamente

-Si che ci vado-

-No-

-E allora voglio un buon motivo!-

-Non posso…- disse Christine mordendosi il labbro inferiore

-Allora io ci vado-

-Ti ho detto di no!- dal retro arrivarono Michael e Shippo che le guardarono

-Christine… voglio una risposta concreta e plausibile-

-Kagome maledizione non è un gioco!-

-Credi che non lo sappia!?- urlò la giovane. Sango le raggiunse

-Cosa succede?- chiese ma nessuno la ascoltò

-Kagome, usa la testa. Secondo te perché non ci sono tornata quando ho scoperto quella cosa?- Kagome alzò le sopracciglia capendo la questione di ‘Inuyasha e Michael’

-Cosa diavolo vuoi che ne sappia io?- chiese

-Lui non è morto!- esplose infine la ragazza –Va bene? Non-è-morto!-

-Lui chi?- chiese Sango. In quel momento arrivò anche Miroku. Kagome iniziò a ridere con la voce un po’ incrinata

-Non dire assurdità! Lui è morto moltissimo tempo fa! E sai benissimo come è successo!- esclamò divertita –E comunque sia non è divertente come battuta- disse gelida

-Non farei mai una battuta di questo genere Kagome, lo sai benissimo quindi evitami la tue pare!- Kagome la guardò

-Non può essere io…-

-Lo credevo anche io…- Kagome prese Christine per il mantello e la trascinò andando a sbattere contro Inuyasha che vedendo le lacrime che le aveva riempito gli occhi la fermò

-Cosa succede?- chiese preoccupato

-LASCIAMI!- urlò la ragazza. Riprese a camminare spedita poi si chiuse in camera con Christine. Andarono nella camera insonorizzata –SPIEGAMI, ORA!- la donna sospirò

-Tornai anche io nella nostra epoca è solo che… al mio ritorno non trovai nulla di strano ma notai che le foto erano state cambiate e che ora c’era anche… lui. Mi dissero che avevano detto a tutti che ero partita per l’estero a studiare medicina così nessuno si sarebbe insospettito… e mi spiegarono anche che lui non era morto ma me lo avevano solo detto perché così mi mettevo il cuore in pace…- fece un sorrisetto -illusi…- si chiarì la gola e continuò -era solo finito in coma alla fine, solo in coma…- sospirò mentre la ragazza iniziò a singhiozzare –la sera lui tornò da lavoro e mi vide e… io scappai via. Naturalmente non ci sono più tornata- Kagome la guardò

-E come stavano la mamma, il nonno e Sota?-

-Benino. Il nonno era tornato a vivere dall’altra parte del tempio come prima visto che era tornato lui. Sota era andato a vivere via con la sua ragazza mentre la mamma aveva solo il sollievo che lui lavorava fino a sera tardi-

-La sua ragazza… Sota ha già la ragazza…- guardò se stessa che sospirava -E il… divorzio?-

-Non glielo ha concesso-

-Stronzo!-

-Già!- ci fu qualche minuto di silenzio. Kagome del presente si asciugò e lacrime con i palmi della mano

-Kagome?-

-Cosa?-

-Voglio solo vedere il nonno, la mamma e Sota, dopo me ne andrò. Te lo giuro…-

-Kagome…- sospirò la ragazza

-No, per favore, lasciami finire. Voglio solo vederli e dirgli che sto bene. Dopo me ne andrò, te lo giuro- la donna sospirò

-Prometti?-

-Su quello che ho di più caro- la donna annuì

-Bene, allora vai adesso…- la ragazza annuì

-Grazie!- le baciò la guancia e salì le scalette allontanandosi

“Sono troppo buona!” pensò quella del futuro scuotendo la testa “Ma so che alla fine, ci sarebbe comunque andata!”

Kagome uscì di corsa dalla camera e ci volle molto poco perché perdesse l’equilibrio inciampando sui piedi di Sango che era rimasta lì per aspettarla

-Kagome! Cosa sta succedendo?- Kagome felicissima la guardò

-Ops, scusa Sango ma… non è proprio il momento! Occupati di Michael, io torno massimo questa sera- corse nel bosco per dirigersi verso il villaggio di Kaede ma venne fermata per un braccio. Si voltò e la sua espressione cambiò totalmente

-Beh? Perché quella faccia?-

-Non so di che parli. Mollami su, devo andare e sono in ritardo- si girò verso la direzione in cui doveva andare –Mollami- ordinò esasperata

-Dove vuoi andare? Sai che è pericoloso?-

-Respira… credo di non avere più sedici anni e so difendermi meglio di te… Inuyasha! E dove vado non sono affari tuoi e comunque questa sera sono già a casa-

-Voglio sapere dove vai!- esclamò (Non vi sembra un po’ troppo impiccione? Comunque scusatelo ma è solo moooolto preoccupato per la SUA Kagome ^^ Nd)

-No-

-Smettila di fare la bambina, ti seguirò comunque!- lei strinse le labbra guardandolo

-Non puoi seguirmi se io non voglio…- bisbigliò

-Dici? Proviamo…- si guardarono e lei distolse lo sguardo –Dove stai andando?- lei lo guardò con odio

-Sed…- lui le tappò la bocca con una mano evitandole di proseguire

-Mi spiace Kagome, ma a costo di imbavagliarti io verrò!- lei sospirò guardandogli la mano che non le permetteva di parlare. Lui la tolse velocemente, lei aspettò qualche secondo

-Sto andando al villaggio di Obaasan, Christine mi ha detto che sta male così volevo andarla a trovare- lui annuì

-Ok, se sali facciamo prima- lei annuì e quando fu sulla schiena del ragazzo lui iniziò a correre velocemente. Poco dopo lui si fermò, lei aveva sete. Kagome sorridendogli disse che se l’aspettava gli avrebbe portato dell’acqua, ma lui rifiutò la proposta

-Vuoi stare calmo? Guarda che torno sai?- disse esasperata. Lui la guardò torvo e annuì sedendosi su un masso. La ragazza però aveva altri progetti e senza farsi vedere imboccò la strada inversa dirigendosi a tutta velocità verso il pozzo. Dovette usare tutta la forza che il suo sangue di Demone le permetteva per correre così, visto che le faceva spendere molta energia la ragazza cercava di usarla sempre pochissimo questa sua capacità. Naturalmente fece sparire dall’aria con delle erbe profumate il suo odore e anche le proprie tracce. Al villaggio di Kaede sempre nell’ombra, la ragazza si diresse senza il minimo rumore al pozzo ma prima di arrivarci si nascose dietro un albero per riprendere fiato. Appena girato l’angolo lo avrebbe rivisto, sarebbe stato come prima? Kagome non riusciva a muovere un passo dall’emozione. Naturalmente però doveva fare qualche cosa altrimenti o Inuyasha o uno del villaggio l’avrebbe vista e chissà cosa avrebbe pensato! La ragazza poi sapeva che Inuyasha sarebbe venuto anche lì a cercarla ma lei non voleva nessuno trai piedi!! Voleva rivedere la sua famiglia ma sola senza nessuna interruzione sul suo passato eccetera eccetera! Sospirò

“Va bene Kagome, o la va, o la spacca!” uscì da dietro l’albero e guardò il pozzo. Era rimasto identico, completamente identico! Come se fosse sempre stato lì, non c’era niente fuori posto di come lo era in passato. Kagome notò che il legno però era più pulito, più nuovo. Quello vecchio infatti sembrava dei tempi di Kikyo (di quando era viva si intende e non certo quando è diventata 50’anni dopo Kikyo-sono-sempre-una-mummia! ^^)! La ragazza si avvicinò e sfiorò il legno che lo definiva. Guardò sul fondo buio e umido e prendendo coraggio ci si buttò dentro. Scoppiava di felicità sapendo che di li a poco avrebbe rivisto tutti ma appena il ricordo di lui la raggiunse tutta la sua felicità scomparve. Sua madre le aveva mentito da quello che le aveva detto Kagome del futuro ma voleva sapere come stavano le cose da lei, sua madre le doveva spiegare molte, moltissime cose!

[if !supportEmptyParas] [endif]

Notando che la ragazza non tornava, il giovane mezzo-demone decise di andare al fiume dove la ragazza sarebbe dovuta andare. Dopo averla cercata in lungo il largo in quella zona il ragazzo iniziò a preoccuparsi visto che non riusciva a sentire né l’odore né vedeva le sue tracce

“Accidenti a me, lo sapeva che non dovevo lasciarla sola! Se le è successo qualche cosa io…” appena detto questo il ragazzo si bloccò capendo finalmente lo stratagemma della giovane “Mi ha fregato e io… ci sono cascato come un ragazzino (Applausi signori -_- clap clap Nd)! Lei non voleva fin dall’inizio che io la accompagnassi e ora se ne è andata lasciandomi qua, solo! Beh, non può essere andata così lontano, dopo tutto è un essere umano… però ha sangue demoniaco…Inuyasha basta! Non può essere più veloce di te, quindi sarà qua da qualche parte sulla via per il villaggio di Obaasan!” pensato ciò il ragazzo si diresse a tutta velocità verso il luogo in cui la ragazza sarebbe dovuta andare sperando per la millesima volta di trovarla durante il tragitto. Sbagliato. Kagome era sparita “Non può essere più veloce di me!” pensò pieno di rabbia “Mi sentirà dopo! Mi sentirà alla grande!” pensò furioso. Arrivato al villaggio chiese in giro di Kagome ma nessuno sembrava averla vista “Che storia pazzesca!!”

(A chi lo dici… tu stai pensando che sia una cosa normale no? Tu ti stai solo… applicando! Io invece devo scrivere tutto, devo pensare a come proseguire, devo stare attenta alla punteggiatura, hai verbi ecc ecc, tu non fai nulla! Anche se sei tu che ti fai male lì dentro… non io… [(Inuyasha: E ti sembra poco razza di scrittrice dei miei stivali?? -_- grrrr)] Ehi, attento a come parli o ti faccio menare da Kagome, capito? -_- [(Inuyasha: Chiedo venia…)] Ecco, bravo ragazzo! Visto che ci capiamo perfettamente? ^^ [(Inuyasha: Maledetta…)] come scusa? Credo di non avere letto bene… [(Inuyasha: Nulla nulla, e chi ha scritto niente!)] Mmmmh)

il ragazzo sbuffò –Eppure quando arriva Kagome tutti sembrano esplodere di gioia!!- esclamò “Mi ha detto lei che veniva qua, a meno che…” il mezzo-demone si diresse a grandi balzi verso la capanna di Obaasan e senza neanche chiedere il permesso entrò. L’anziana lo guardò. Era davanti a un calderone su un fuoco e stava preparando un infuso visto le numerose erbe vicino a lei –Ehi! Ma tu stai meglio di me!- esclamò Inuyasha sorpreso. Lei si schiarì la voce poi pensierosa lo guardò quando ad un tratto sembrò illuminarsi

-Ah, ora mi ricordo di te! Sei l’amico di Kagome… ehm… com’era? Inumala?- lui offeso incrociò le braccia al petto

-Inuyasha!!-

-Ah è vero, Inuyasha! Comunque sappi che sto alla grande perché?- chiese

-Ma Christine diceva che stavi male e anche Kagome lo diceva così oggi doveva venire qua!- esclamò sbalordito

-Beh giovanotto, qua Kagome non è venuta e per la cronaca nel mio villaggio non c’è nessuna… Christine!-

-Ma ha detto che veniva dal tuo villaggio! Diceva di chiamarsi Kagome…- disse poi

-Nel mio villaggio nessuno si chiama così lo sai?-

-Quindi quella là non è chi crede di far credere e Kagome non c’è perché mi ha mentito!?- si mise una mano sulla testa –Ho un dolore atroce…- mormorò. La vecchia sorrise

-Credo che qualcuno ti ha preso leggermente in giro sai?- posò il suo sguardo verso l’infuso vicino a lei per controllare che fosse tutto a posto –U po’ di salvia per concludere…- ne mise dentro qualche foglia –comunque visto che ci sei, puoi portare questa pergamena a Ka…?- alzò il viso verso l’ingresso dove pochi minuti prima ci stava Inuyasha –Benedetti ragazzi, sempre così di corsa…-

Intanto Inuyasha correva tra gli alberi

“Che idiota! Che idiota! Mi sono lasciato fregare come uno stupido!” esclamò rabbioso mentre si dirigeva verso la capanna “Maledetta Kagome perché mi ha mentito, e maledetta quella Christine o chi diavolo è!- quando arrivò 20 minuti dopo (aveva corso come un forsennato!) aprì la porta così velocemente che fece sobbalzare tutti quelli che erano dentro la stanza e la porta sbatté con violenza contro il muro facendola vibrare qualche istante. Gli adulti stavano giocando a carte mentre Michael, Shippo e Kirara giocavano in disparte. Christine quando lo vide scattò in piedi

-Che ci fai qua? Ti avevo chiesto di seguire Kagome!- esclamò

-Chiudi la bocca- ruggì Inuyasha. La voce fredda del ragazzo le diede un tremito, come poteva dimenticare quegli interi pomeriggi, le mettine e le sere passate a litigare? Inuyasha aveva sempre usato quel tono così freddo e furioso… anche Michael si era alzato di scatto pronto a piangere. Non gli piaceva quando i suoi genitori del passato, del presento o tutti insieme litigavano, lo odiava e lo faceva sentire colpevole e impotente!

-Inuyasha… calmati… urlando non risolvi nulla!- esclamò Miroku

-Miroku ha ragione, così spaventi Michael che è ancora piccolo e…-

-E chi se ne frega di quel moccioso!- esclamò Inuyasha –Cosa vuoi che mi interessi Sango se è piccolo o grande? Se è bello o brutto? Niente perché a me non me ne frega nulla! Voglio solo sapere chi è questa donna e lo voglio sapere ora!- urlò indicando la giovane che si era irrigidita come un palo della luce. Michael dal canto suo aveva iniziato a tramare forte. Suo padre, suo padre lo odiava… non gliene fregava nulla di lui, non gli era mai importato e ora ne aveva le prove… suo padre lo odiava. Le sue parole rimbombarono nel cervello del bambino ancora qualche secondo e con tutte le sue forze cercò di non piangere. Era un uomo e gli uomini non piangevano! Non doveva dimostrarsi debole davanti a suo padre e la sua mamma e allora perché aveva lo stomaco stretto in una morsa? E perché sentiva le guance bagnate dalle lacrime? Non era abbastanza forte per assorbire quel colpo? No, evidentemente no… dopotutto lui era solo un bambino… Sango lo prese in braccio e lo strinse a se cercando di calmarlo

-Che… che diavolo… dici?- balbettò Kagome stringendo forte i pugni conficcandosi le unghie dentro i palmi che iniziarono a sanguinare –TI RENDI CONTO DI CIÒ CHE HAI DETTO!?- urlò –NON PUOI FREGARTENE DI LUI, NON È NORMALE!- esclamò. Cercò di respirare a fondo per calmarsi e quando ci riuscì sentì il sangue sgocciolarle dalle dita –e rispondendo alla tua stupida domanda…- sussurrò gelida –Io sono Kagome, ma tutti mi chiamano Christine… comprendi?- si guardarono con odio qualche istante e quando Inuyasha parlò Kagome si sentì malissimo e ebbe l’impressione che tutto il suo piano, il suo perfetto piano curato nei minimi dettagli cadesse come un castello di carta esposto a un vento gelido

-Non è vero, al villaggio di Obaasan non hanno mai avuto una cittadina con quel nome e poi…- la freddò con lo sguardo –Avevi detto che la vecchia stava male ma da quello che ho visto lei sta meglio di tutti noi- la guardò –E vorrei precisare che per me quel bambino è solo un moccioso, un ostacolo, un intralcio, non è nulla né per me, né per Kagome visto che non è suo figlio, lo tiene con lei solo per compassione e…- un manrovescio lo fece cadere a terra. Inuyasha scioccato da quel colpo inaspettato si toccò la guancia dolorante mentre un segno rosso iniziava a formarsi lentamente –Avevi detto di avere ustioni, ma non sembra dal colpo…-

-Sta zitto- intimò glaciale Kagome prendendo in braccio Michael che ormai piangeva a dirotto sulla spalla di Sango –Tu non sai niente, niente di niente. Non capisci, e mai capirai. Non sai stare al tuo posto o stare zitto. Non riesci a capire quando fai male alle persone, non te ne sei mai accorto in tutta la tua lunga e schifosa vita. Tu non lo sai, ma Kikyo mi fa pena, una pena incredibile. È morta eppure continua a vagare per questo mondo di merda sperando che tu torni da lei per morire insieme e restarci con per l’eternità… e un’altra persona che mi fa schifo e pena lo sai chi è Inuyasha? Naturalmente no- lei lo guardò –Guarda Michael- lui ubbidì –Gli hai detto delle cose orribili e tu naturalmente non ti sei reso conto di averlo ferito. È normale secondo te dire certo cose a un bambino? No. Perché? Perché tu non sei normale. Perché? Perché tu ti interessi solo a te stesso- si guardarono –Ti ho chiesto, molto gentilmente anche, di seguire Kagome e portarla via quando ce ne sarebbe stato bisogno. Tu? Come immaginavo l’hai persa di vista e invece di cercarla dove sei? Qua, ad accusarmi, a dire cose insensate e se ci pensi non è così difficile arrivare a una cosa: in questa casa c’è un incantesimo, le magie e tutto il resto non si possono fare, non posso usare nessun tipo di violenza questo significa che se volevo ucciderli avrei avuto un’infinità di occasioni fuori da questa casa- disse. Il discorso lo aveva fatto senza alzare la voce nemmeno una volta e il tono freddo e pacato con cui aveva parlato aveva spaventato tutti che iniziavano a temere una esplosione da parte della ragazza. Si mise a sedere e Michael si strinse al suo mantello cercando di soffocare i singhiozzi che risuonavano nella stanza dove la tensione si tagliava a coltello –Comunque se vuoi essere più sicuro, non mi muoverò di qua. Resterò rinchiusa dentro questa casa finché non farai ritorno, così potrai tenermi sotto controllo tutto il tempo- lui neanche le rispose

-Dov’è andata?- chiese

-Non te lo ha nemmeno detto è così?- chiese sorridendo di sfuggita “Com’ero intelligente da giovane!”

-Mi ha mandato fuori pista…- rispose lui

-È andata al di là del pozzo per vedere i suoi… famigliari…- disse disgustata. Nessuno ci fece caso al suo tono ma Inuyasha impallidì

-Questo significa che quando tornerà qua…-

-Esatto, lei non lo sa ancora…- lo guardò –Il punto che non capisco è il perché tu sia ancora qua…- disse. Lui uscì sparendo dalla vista e Michael prese il mantello della donna stringendolo forte –Oh Michael…- mormorò la donna guardandolo

-Gli faccio schifo…- singhiozzò il bimbo

-Non devi prenderlo sul serio!- esclamò Miroku. I due lo guardarono –Quando perde le staffe parla a vanvera sai?- Sango annuì

-Il monaco pervertito ha ragione, non ci pensare!- esclamò

-Sai, Inuyasha ha qualche rotella fuori posto…- sussurrò Shippo. Christine annuì

-Sentito i ragazzi? Lo sai anche tu benissimo che quando è arrabbiato dice cose stupide e sceme. È o non è un brontolone?- Michael annuì

-Si, va bene…- naturalmente non era affatto convinto e sua madre lo intuì dalle lacrime che continuavano a scendere silenziose. Kagome sospirò. Dopotutto lo poteva capire in un certo senso

-Christine?- la donna guardò Sango –Come facevi a sapere di Kikyo?-

-Me ne ha parlato Kagome…- disse vaga. Loro annuirono ma non videro l’espressione di tristezza e di dolore formarsi sul volto di Christine che guardò il cielo

“Già, Kikyo…” sospirò poi i suoi pensieri andarono oltre quel mondo “Ti prego Kagome, stai attenta!”

[if !supportEmptyParas] [endif]

21 Secolo

Kagome sul fondo del pozzo cercava di diminuire i battiti del proprio cuore… si sentiva strana e spaesata. Alzò lo sguardo ma non riuscì a cedere molto visto che lì era completamente buio. Avanzò traballando verso la fredda pietra

“Dovrebbe esserci la scala… dove è?” ma girando nel pozzo non riuscì a sentire il freddo metallo così armandosi di tanta pazienza iniziò a scalare il pozzo. Sospirò di sollievo quando finalmente arrivò in cima. Scavalcò con agilità la pietra e lentamente salì i gradini cercando di non cadere, il buio era totale e non si vedeva nulla. Aprì tremante la porta e quando essa fu aperta trattenne il fiato. Casa. Quante volte aveva sognato quel momento? Quante volte aveva sperato di rivedere quel panorama? Davanti a lei poteva vedere il tempio e poco più avanti il Goshinboku e là, saliti quei pochi gradini… l’ingresso di casa sua… era come se la ricordava: grande, bellissima e silenziosa. Kagome rimase un attimo interdetta

“Silenziosa? Siamo matti? A casa mia abita mio nonno! Mio nonno non fa restare silenziosa questa casa nemmeno… per due minuti! E poi Sota è una vera peste, schiamazza sempre! E la mamma… la mamma… invece… lei è…” si rattristò “Povera mamma…” poi improvvisamente si ricordò delle parole di Kagome

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-Il nonno era tornato a vivere dall’altra parte del tempio come prima visto che era tornato lui. Sota era andato a vivere via con la sua ragazza mentre la mamma aveva solo il sollievo che lui lavorava fino a sera tardi-

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

“Già, lui… è tutta colpa sua! Maledetto!” si avvicinò alla porta di casa sua e suonò il campanello. Non venne ad aprire nessuno. Suonò di nuovo. Niente “Non possono non esserci!! Non quando sono tornata, non ora…” stava cominciando a perdere le speranze quando una voce dall’interno iniziò a gridare

-Vattene via! Vattene! Non ti voglio in casa mia!! Vattene via mostro! Vattene!!- Kagome intimorita dalla voce straziata della madre cercò di prendere coraggio

-Mamma… mamma sono io… sono Kagome… mamma aprimi ti prego… mamma…-

-Ka…Kagome?- chiese la voce dopo qualche istante

-Mamma…- la porta lentamente si aprì rivelando una donna. Kagome stupita la guardò. Quella non poteva essere sua madre! I capelli quasi bianchi, il viso solcato dalle rughe per dimostrare la vecchiaia, gli occhi cerchiati e il viso pieno di dolore –Mamma?-

-Non puoi essere tu… la mia bambina… lei è scomparsa…-

-Sono io mamma, guardami… sono io…- la donna dopo qualche istante scoppiò in lacrime e le gettò le braccia al collo stringendola. Kagome ricambiò l’abbraccio –Mamma… mamma…-

-Oddio Kagome… manchi da casa da quasi sei anni… come sei grande… fatti guardare…- la donna la allontanò da se un po’ guardandola –Come sei bella…-mormorò –Entra, il nonno sarà felice di vederti- la fece entrare e si diressero dall’altra parte del tempio –Il pozzo è comparso qualche tempo fa, ma tu non sei mai tornata…- disse mesta

-Oh mamma… dopo alle spiegazioni ti prego… ora voglio solo stare con te, il nonno e Sota e sapere cosa avete fatto in tutto questo tempo…- la donna si fece di colpo triste annuendo

-Sota è andato a vivere fuori città con la sua ragazza… ma in 10 minuti sarà qua in macchina- la guardò –Quanto resti?- Kagome la scrutò, doveva fare finta di non sapere nulla. Voleva sapere la verità!

-Credo una settimana, forse anche di più!-

-Oddio no!- esclamò fermandosi e prendendosi i capelli tra le mani. Si guardarono

-Non mi vuoi a casa?- domandò

-No, certo che no. Tu non sai quale gioia sei per me… ma… questa sera subito dopo cena te ne devi andare. Tornerai domani mattina, ma la sera te ne devi andare-

-Perché?- chiese la giovane

-Non posso dirtelo ora-

-Perché quando ho suonato hai iniziato ad urlare?- la donna non rispose ma poi sorrise

-Su andiamo dal nonno!- esclamò. Kagome entrò nella stanza del nonno. Lui stava leggendo il giornale del giorno sdraiato sul letto. Quando sentì la porta chiudersi lui sbuffò

-Chi era cara? Un venditore ambulante?- chiese continuando a leggere

-Nonno…- Kagome si avvicinò sorridendo. L’anziano si bloccò di netto e alzò di scatto lo sguardo

-Kagome? Oh Spiriti Santi… Kagome!- la ragazza lo abbracciò –La mia nipotina… la mia nipotina preferita…-

-Nonno! Sono l’unica nipote femmina che hai!- esclamò la giovane divertita

-Oh, è lo stesso! Sono felice di vederti- la scostò da se –Come sei cresciuta! Sei proprio una vera donna, fatta e finita!-

-Ho 24 anni! Come posso essere finita!?-

-Già 24…- lei annuì

-24 nonno, 24!- la madre della ragazza uscì dirigendosi verso il telefono. Compose velocemente un numero e aspettò

-Pronto?- una voce femminile la raggiunse

-Ciao Sheila, come stai?- chiese la madre cordialmente

-Bene signora, grazie! E lei? A casa tutto a posto?- la donna fece una smorfia

-Si, grazie… posso parlare con Sota?- chiese velocemente

-Certo, glielo chiamo subito. SOTA! C’è tua madre al telefono!- la donna aspettò qualche secondo

-Mamma! Cosa è successo? Stai bene? È tornato a casa?-

-Calmati tesoro. Sto benissimo credimi… è successa una cosa incredibile però. Devi tornare subito a casa!- esclamò la donna eccitata

-Adesso!? Ma mamma…-

-Subito Sota, per favore, vieni a casa…- lui sospirò

-Ok, arrivò lì in… 15 minuti? Va bene o ci metto troppo?- chiese la voce in tono ironico

-Su… smettila, fai poco lo spiritoso che alla fine mi ringrazierai!-

-Ok… ciao mamma. Ci vediamo tra poco!-

-Si, e guida piano! Ci manca solo che tu faccia un incidente!-

-Si mamma, tranquilla. Ciao!-

-Ciao!- la donna riattaccò e sospirò poi riprese la strada per tornare in camera del nonno. Non ci poteva credere: Kagome era tornata!! Quando entrò li ritrovò intenti a parlare –Ho parlato con Sota, arriverà fra 15 minuti- Kagome scattò in piedi agitata

-Dimmi mamma com’è? È diventato un uomo o è ancora il ragazzino pauroso e fifone?- la donna scosse la testa

-È un uomo…- Kagome sorrise

-Che bello!- li guardò –Posso fare un giro per casa?- loro annuirono

-È anche casa tua Kagome, lo è sempre stata- disse suo nonno. Kagome uscì di corsa e i due si scambiarono una triste occhiata –Quando vedrà le foto…- iniziò il nonno con disprezzo –Dovrai spiegarle un paio di cosette, non credi?- la donna annuì

-Lo so, lo so papà-

Kagome iniziò il suo giro di ispezione dalla cucina. Non era cambiato nulla tranne la lavastoviglie che sembrava decisamente più nuova. La ragazza guardò la mensola vicino alla porta e notò che le foto erano cambiate. Prima lì sopra c’erano delle foto sue e di Sota, ora invece erano state tutte tolte ed erano state messe alcune sue con suo… padre, e altre con tutta la famiglia quando lei aveva all’incirca due anni

“Ma che diavolo… credevo di averle bruciate tutte! Com’è possibile!?” corse in sala “Anche qua…” pensò orripilata. Andò in ogni stanza “Qua, qua e anche qua!” si sedette su una sedia e si prese il viso tra le mani “Quello che mi ha detto Kagome non può essere vero… non può essere vivo!” le mancava solo una stanza, non voleva entrarci ma…nello stesso tempo non vedeva l’ora. Prese a salire le scale lentamente mentre le tremavano le mani “Dai Kagome, calmati…” sulla porta era stata applicata una targhetta con il suo nome così aprì piano la porta e la richiuse alle sue spalle. La stanza era rimasta uguale, identica. Nessuna foto in più o diversa, tutto uguale. La scrivania con sopra i vecchi libri di scuola non aveva neanche un filo di polvere, il letto contro il muro aveva le lenzuola pulite ad emanavano un odore di candeggina, l’armadio era ancora lì nello stesso posto di prima e le pareti erano candide come sempre. La ragazza si mise a sedere sul letto sdraiandosi “Il mio letto! Quanto mi è mancato!” la ragazza attirò a se il cuscino ispirandone l’odore chiudendo gli occhi

-Tu sei una immensa stupida!- lei aprì gli occhi di scatto scattando a sedere

-I…I…Inu…yasha?? E tu che diavolo ci fai qua!?!?!?- chiese lei mentre lui scavalcava con agilità la finestra

-Cosa vuol dire ‘che ci faccio qua!?!?!?’? Le bugie vengono sempre al pettine lo sai??-

-I nodi vengono al pettine- lo corresse lei. Lui la fulminò

-Come hai solo osato venire qua senza prima avermi ascoltato? E come hai solo osato mentirmi?-

-Ma senti da che pulpito viene la predica!- lo riprese lei –Sbaglio o tu menti sempre? E tanto per intenderci io oso eccome! Io ti ho mentito perché oggi non ti voglio tra i piedi, quindi tornatene al di là del pozzo e non mi scocciare, chiaro!?- si sdraiò dandogli la schiena

-Non posso tornare di là, altrimenti tu resterai per sempre di qua- disse lui sedendosi sulla scrivania. Lei si girò guardandolo

-Come prego?-

-Quando il pozzo è stato costruito più di mille anni fa, Midorikò lo purificò permettendo così di fare un balzo nel tempo, come abbiamo sempre fatto noi insomma!- Kagome annuì

-E con questo?- chiese

-Il pozzo è stato ricostruito ma… Kaede non ha lo stesso spirito di Midorikò così abbiamo scoperto che si può fare un solo giro, andata e ritorno- sospirò poi la guardò. La ragazza era vistosamente impallidita –Kagome io devo sapere una cosa- si alzò e lei lo imitò

-Cosa?- restarono in silenzio alcuni

-Vuoi restare qua o… tornare al di là del pozzo con me?- chiese –Ma se hai capito ciò che voglio dire la tua decisione sarà… per sempre quindi… vorrei che ci pensassi bene…-

“Se io torno di là… potrebbe essere l’ultima volta che resto con la mia famiglia!” pensò –Io… non so…- in quel momento la madre di Kagome fece il suo ingresso

-Kagome vieni… oh, Inuyasha! Non ti avevo visto scusami…- sorrise –Vieni Kagome, è arrivato Sota!- esclamò. Kagome scattò in piedi e si precipitò di sotto seguita dai due

-Nonno smettila! Non è divertente capito? Non può essere! Non può essere!- Kagome corse in cucina da dove provenivano le voci e quando varcò la soglia si stupì da quello che vedeva. Sota, suo fratello, il suo fratellino era di una bellezza sconvolgente. Era più alto di lei di qualche centimetro, i capelli corti erano castani, gli occhi espressivi color nocciola e un fisico da vero atleta

“Questo è mio fratello?” pensò la ragazza stupita. Il ragazzo si voltò verso di lei e i due si guardarono

-Santo cielo, Kagome!- esclamò il ragazzo abbracciandola

-Sota! Sei cresciuto tantissimo in questi cinque anni ammezzo!- lui sorrise

-Guardati, sei un tappetto-

-Come osi?-

-Sota…- una ragazza gli prese il braccio. Era più bassa di Sota di almeno dieci centimetri. I capelli biondi erano bellissimi e lunghi fino al fondo schiena e gli occhi azzurri erano davvero meravigliosi –Non credi che così la soffochi?- la ragazza guardò Kagome mentre Sota la lasciava –Piacere, io sono Sheila. Sono la fidanzata di Sota. Sono proprio contenta di conoscerla. È stato faticoso il viaggio in aereo? L’America è così lontana… com’è?- chiese sorridendo

-America? Io non…- sua madre la guardò -Oh, è bellissima! Ci sono molte cose bellissime!- esclamò stringendole la mano

-Immagino…- disse sognante –Anche io un giorno andrò a studiare là! Non vedo l’ora… ripartirà?-

-Non lo so- disse. La ragazza guardò lei e Inuyasha appena dietro di lei

-Come mai siete vestiti così? E che buffe quelle orecchie da cane!- esclamò sorridendo

-Oh beh, siamo appena tornati da una… festa in maschera!- esclamò in fretta Kagome

-Capisco e… è il tuo ragazzo?- chiese curiosa

“Ma che impicciona… perfetta per Sota!” pensò Kagome –No, non è il mio ragazzo. È un amico. Siamo andati insieme in America, era in classe con me!- esclamò

-Dai, stavo scherzando! Sota mi ha detto tutto di voi e del pozzo!- sorrise –Sono felice di conoscervi!-

-Ah, davvero?- lei annuì –Mamma, ti posso parlare un momento?- la donna che si era seduta sul lettino trasportabile del nonno, dove era comodamente seduto, si alzò e la seguì nella cucina dove chiusero la porta –Cosa succede?-

-Ascoltami Kagome. Abbiamo dovuto dare una spiegazione per la tua sparizione, così abbiamo detto a tutti che eri partita per l’America!- Kagome annuì

-E lo avete detto anche a lui immagino- disse gelida

-Kagome…-

-Perché mamma? Perché mi hai mentito? Avevi detto che erano state tutte bruciate e invece… mi avevi detto che era morto!- esclamò piena di rabbia

-Ascoltami Kagome, ricorderai sicuramente quel giorno quando venne portato in ospedale. Ebbene quando mi chiamarono mi dissero che era entrato in coma, in un brutto coma così pensai che col tempo sarebbe morto e… così dissi a te e a Sota che era morto. Pensavo che così avremmo vissuto più serenamente…-

-La questione mamma è che mi hai mentito! E alla fine non siamo stati bene ricordi? Per niente! Perché lui era ancora lì era ancora… vivo…- si guardarono e la donna abbasso gli occhi –Da quanto è… vivo?-

-Quasi due anni- lei annuì

-Ho sbagliato io vero? Non ho colpito forte, l’ho fatto troppo piano e… avrò sicuramente sbagliato materiale…- sbuffò

-Non è colpa tua…- disse

-Si invece- Kagome la sorpassò e ritornò in sala

-Kagome!- la ragazza si voltò a guardarla poi le sorrise e procedette verso l’altra stanza dove decise che era ora di farsi un lungo bagno ristoratore, così sparì dalla vista per qualche minuto dove Inuyasha aggiornò la madre di Kagome, suo nonno, Sota e la ragazza di quello che era successo in quei lunghi cinque anni. Intanto mentre parlava la donna aveva portato loro da bere per rinfrescarsi

-Scherzi? Mia figlia è stata… infettata??- lui annuì

-Diciamo di si, ora però stanno succedendo altri casini tipo Hon e Christine ma quello per ora è sotto controllo- sospirò guardandoli

-Bene, poi verrete a riferirci tutto, vero?- chiese la madre. Inuyasha li guardò

-In verità, è nato un piccolo problema…- l’orologio segnava le 19:45 ma tutti non lo notarono. Inuyasha raccontò del pozzo e del problema che lo legava a loro

-Quindi, non potrebbe più tornare?- chiese Sota. Lui annuì

-Già, non tornerebbe mai più- disse sinceramente. Il nonno si fece cadere pesantemente sui cuscini

-Fantastico!- esclamò –Di male in peggio!-

-Non dire così papà! Almeno starà lontana da lui!- il nonno fece una smorfia

-Già… comunque non è giusto che per colpa sua non posso vedere la mia nipotina crescere- borbottò

-Di chi state parlando?-

-Del padre di Kagome- rispose Sheila e tutti annuirono

-Il padre di Kagome?- annuirono ancora sconsolati –Ma… ecco… che tipo era?- il nonno iniziò a maledirlo con epiteti sempre più grandi. Sota sputò tutto il succo tossendo ripetutamente mentre il vassoio che la donna aveva in mano cadde pesantemente. Quando si furono ripresi lo guardarono

-‘È’ vorrai dire!- esclamò la madre

-È vivo? Ma quando cerco di parlarne con Kagome lei usava sempre il passato!-

-Perché prima credevamo che fosse morto- sbottò Sota

-Molto meglio se fosse morto quel maledetto!- ringhiò il nonno. La madre sospirò

-Allora? Mi dite cosa è successo?-

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome era immersa nell’acqua bollente e cercava di godersi per l’ultima volta la vasca. Si perché lei aveva deciso, sarebbe tornata bell’epoca San Goku e avrebbe sconfitto Naraku, Hon e tutti gli altri. Sarebbe vissuta con i suoi amici e chissà, forse avrebbe incontrato l’uomo della sua vita… sospirò cercando di regolare il respiro fattosi improvvisamente veloce. Ripensò a quella notte con Inuyasha e il suo viso diventò di tutti i colori. Passò una mano sul suo ventre ancora piatto e lo accarezzò con tenerezza. Quando decise di uscire era già passato qualche minuto. Si mise la biancheria pulita e una tuta rossa. Si diede una fonata veloce ai capelli e scese saltellando. Guardò il pendolo che segnava le 19:45 ma senza neanche darci peso arrivò in sala ma si fermò prima di entrare perché aveva sentito il gruppo parlare così, si mise in ascolto sbirciando senza farsi notare

-Quindi, non potrebbe più tornare?- chiese Sota. Inuyasha annuì

-Già, non tornerebbe mai più- disse sinceramente. Il nonno si fece cadere pesantemente sui cuscini.

-Fantastico!- esclamò –Di male in peggio!-

-No dire così papà! Almeno starà lontana da lui!- il nonno fece una smorfia

-Già… comunque non è giusto che per colpa sua non posso vedere la mia nipotina crescere- borbottò

-Di chi state parlando?- chiese Inuyasha

-Del padre di Kagome- rispose Sheila e tutti annuirono

-Il padre di Kagome?- annuirono ancora sconsolati –Ma… ecco… che tipo era?- il nonno iniziò a maledirlo con epiteti sempre più grandi. Sota sputò tutto il succo tossendo ripetutamente mentre il vassoio che la donna aveva in mano cadde pesantemente. Quando si furono ripresi lo guardarono

-‘È’ vorrai dire!- esclamò la madre

-È vivo? Ma quando cerco di parlarne con Kagome lei usava sempre il passato!-

-Perché prima credevamo che fosse morto- sbottò Sota

-Molto meglio se fosse morto quel maledetto!- ringhiò il nonno. La madre sospirò

-Allora? Mi dite cosa è successo?-

-Diciamo che…-

-Ehi mamma! Di cosa state parlando?- chiese Kagome interrompendola piuttosto irritata

-Nulla Kagome nulla! Non stavamo parlando di niente di così interessante vero ragazzi?- loro annuirono

-Bene, credevo diceste qualche cosa di troppo sapete?- disse sedendosi sul divano pesantemente. Si guardarono –A proposito mamma, e la cena?- la donna si irrigidì e di scatto guardò l’orologio

-Le 19:55!!!- urlò –Sota, Sheila apparecchiate alla velocità della luce e dopo andatevene subito; nonno ora ti accompagno nella tua stanza anzi, Inuyasha fallo ora! Kagome, prendi tutto quello che ti serve in camera tua ma poi prendi il largo e vattene da questa epoca in men che non si dica capito?-

-Mamma?-

-Via!- esclamò. Sota e Sheila che avevano finito di apparecchiare salutarono Kagome e Inuyasha. Sota le diede un bacio sulla guancia e l’abbracciò

-Vai subito via di qua Kagome, mi raccomando, vai via subito…- la lasciò e uscì di corsa seguito da Sheila che le fece un cenno con la mano

-Ci rivedremo- disse. Kagome guardò la madre affaccendata in cucina

-Cosa succede mamma??-

-Ti prego Kagome, fa quello che ti ho detto…- la supplicò –Vai- le diede un bacio sulla guancia –Forse non ci rivedremo mai più ma… porterò sempre la speranza nel mio cuore di rincontrarti…- la spinse sulla scala –Va- sussurrò. Kagome anche se ormai non ci capiva più nulla salì le scale mentre il motore di una macchina che si spegneva le arrivò alle orecchie. Inuyasha era in camera che la aspettava e quando arrivò la guardò

-Che cosa succede Kagome??-

-Non lo so Inuyasha…- Kagome prese uno zaino abbastanza grande e ci mise dentro tutto quello che trovava: matite, gomme, pennarelli, pastelli, fogli da disegno, abiti a non finire, biancheria… la ragazza poi chiuse tutto. Ad un certo punto la porta di casa si aprì per chiudersi subito dopo

-Tesoro, sono a casa! È pronta la cena? Sto morendo di fame!- esclamò una voce maschile

-Ciao caro, bentornato. Come… come è andata la giornata?-

-Un inferno…- borbottò la voce. Inuyasha corrugò le sopracciglia e guardò Kagome confuso. La ragazza si era completamente irrigidita e neanche un muscolo del suo corpo non era teso come una corda di violino

-Kagome?-

-Non emettere un fiato- bisbigliò così piano che pure Inuyasha fece fatica a sentirlo –Ascoltami…- disse senza cambiare il tono di voce –Lentamente e senza il minimo rumore, tu esci dalla finestra e mi aspetti alla casetta del pozzo. Se tra 10 minuti non sono lì, vienimi a prendere. Passa da qua, e pianissimo e lentamente scendi da dove provengono le voci ma fa piano, capito?- disse porgendogli lo zaino stracolmo di cose

-Kagome- disse il ragazzo

-Sh! Fa piano…- sussurrò la ragazza mentre sentiva dei passi provenire dalle scale –Fa piano…- gli tappò la bocca e si mise di fianco alla porta appiccicandosi a lui chiudendo forte gli occhi. I passi si fermarono proprio davanti a essa. I due trattennero il fiato finché non sentirono i passi allontanarsi poco dopo –Ti prego Inuyasha…- lo guardò –Fai come ti ho detto…- sussurrò implorante

-Non posso lasciarti qua da sola- bisbigliò

-Si che devi- disse guardandolo con occhi imploranti –Va Inuyasha e torna tra 10 minuti, ti prego…- lui scosse la testa

-Io…-

-Guardami Inuyasha, guardami…- gli prese il volto tra le mani costringendolo a guardarla negli occhi –Sai, sai benissimo che me la so cavare da sola… lo sai anche tu. Ti prego, vai… fallo per me…- si guardarono

-Tra 10 minuti- lei annuì –Ok- disse esasperato

-Grazie Inuyasha, grazie!- lo abbracciò poi lo spinse con delicatezza verso la finestra –Va ora…- lui le lanciò un ultima occhiata prima di scavalcare la finestra come un ombra per poi sparire nel buio. La ragazza guardò la porta “Bene Kagome, prendi il coraggio tra due mani e vai ad affrontarlo…” sospirò poi lentamente aprì la porta. Guardò a destra e a sinistra e senza il minimo rumore scese le scale dove le voci si facevano più nitide

-Ti piace?- domandò la madre

-Hai aggiunto il peperoncino vero? Lo fa più saporito…- rispose la voce

-Mi fa piacere, è una mia nuova ricetta sai?- Kagome non poteva sapere se quell’uomo percepiva la voce incrinata della madre. Era incrinata dalla paura così cercava di parlare il più dolcemente possibile

-Già, si sente. Dopotutto i tuoi manicaretti sono stati sempre i migliori…- Kagome si sentì montare la rabbia. Quel complimento quell’uomo lo aveva fatto spesso a sua madre. Ogni volta che c’erano delle nuove ricette lui diceva sempre così… e più parlava e più la rabbia della ragazza cresceva e cresceva… finché non capì più nulla e entrò in cucina dove stavano mangiando. Quell’uomo le dava la schiena. I capelli neri e il fisico atletico. La madre trattenne il respiro

-Ti ricordi? È stato proprio in questo corridoio… immagino ricorderai come si sono svolti i fatti…- disse Kagome. L’uomo si girò, calmo e impassibile e Kagome sotto quello sguardo si infuriò ancora di più. Odiava quegli occhi grigi uguali ai suoi la faceva sentire così… così… non riusciva neppure a trovare le parole adatte -…tu la stavi picchiando rammenti?- la madre di Kagome si alzò in piedi allontanandosi da loro di qualche passo –E io, sono rimasta lì, a guardarti mentre le facevi le tue… schifezze… ho cercato di fermarti…-

-Ma io ero e sono troppo forte per te. Sei una bambina e tale rimarrai… mi sono alzato da tua madre…- e detto questo si alzò -… e ti ho guardato…- lo fece. Kagome rimase paralizzata piena di terrore –Tu ti sei completamente irrigidita, come adesso del resto… io ho avanzato di qualche passo mentre tu non riuscivi a muoverti…- lui avanzò ancora e ancora finché non furono pochi centimetri uno dall’altro –Ho sorriso e…- le diede un ceffone –Esattamente come adesso ti ho picchiata… ti ho ridotto la faccia a brandelli ricordi? Dopo quell’episodio sei stata docile come un gattino…-

-Fino a quel giorno…- Kagome arretrò tamponandosi qualche secondo il labbro sanguinante –Quando ho preso quel tubo di metallo e te l’ho dato in testa… quante volte? 20? 50? Non ricordo a dire la verità, l’unica cosa che ricordo con chiarezza era il colore del tuo sangue… rosso… come il mio… mi faceva imbestialire come non mai quella cosa- lo guardò –Perché sei… vivo?-

-Probabilmente non hai colpito così forte- le prese un braccio

-No!- la madre si mise in mezzo –Non lo fare ti prego!- esclamò. Lui la freddò con lo sguardo e con uno schiaffo si liberò di lei. Posò il lo sguardo su Kagome

-Ora noi due, faremo una bella chiacchierata… una splendida chiacchierata! Le nostre vecchie e… speciali chiacchierate!-

-Mollami…- sussurrò la ragazza mentre lui cercava di trascinarla via –MOLLAMI!- urlò. Lo colpì alla faccia e lui la lasciò stupito –Non sono più la… bambina docile, stupida e indifesa di tre anni… sono una donna ora, so badare a me stessa e sono diventata forte. Tu… tu sei solo… un maledetto ubriacone che non ha il diritto di camminare né su questa Terra, né in nessun altra!- urlò –Sei uno schifoso maledetto!- l’uomo la raggiunse colpendola al viso poi le strinse il braccio con forza e Kagome gemette di dolore

-Mai, mai più mi parlerai in questo modo, tu… e la tua maledetta lingua…- ad un certo punto però la pressione al braccio scomparve e Kagome poté riprendere fiato. La madre della ragazza infatti lo aveva spinto indietro e si era messa tra la figlia e il marito

-Tu e le tue sudice mani… troppo a lungo sono stata a guardare mentre toccavi dove non dovevi. Non la toccherai mai più, non ci toccherai mai più. Ora tu ti prendi le tue cose e sparisci dalla nostra vita- l’uomo rise

-Tu non puoi ordinare nulla! E sai perché? Perché ho pieno potere…-

-Tu non hai nulla- lo interruppe la madre –Sai perché?- lo guardò –Perché ho chiamato un avvocato- gli mise sul tavolo un foglio -È legale, se vuoi controlla pure tanto è solo una copia quella. L’altra ce l’ha il mio avvocato e ce ne ho una pure io- disse. L’uomo prese il foglio guardandolo –Dice che entro la settimana te ne devi andare e che ci dobbiamo presentare al tribunale tra un mese. Sota, mio padre e io testimonieremo contro di te e sai cosa succederà? Che andrai in galera nel peggiore dei casi e spero ci marcirai là dentro… e il divorzio sarà… automatico se io lo voglio e ci puoi scommettere. Tu in questa casa non ci metterai più piede- concluse la donna con un sorrisetto. Kagome sospirò di sollievo. L’uomo si mise il foglio in tasca. Le guardò poi fece una smorfia

-Vedremo donna, vedremo…- le superò e l’ultima cosa che sentirono fu la portiera sbattere tremando. Kagome abbracciò la donna

-Kagome…-

-Mamma… ma, è vero?- la donna sorrise annuendo

-Si… potrò avere il divorzio e molto probabilmente, se la sentenza andrà bene, lui resterà in prigione per… qualche mese…- Kagome la abbracciò forte –Ma tu non ci sarai Kagome- disse la donna. Kagome la guardò confusa

-Perché??-

-Perché tesoro, tu devi andare con Inuyasha- disse. Il ragazzo arrivò silenzioso alle loro spalle in quel momento

-Ma…- la donna scosse la testa

-Se la sentenza va male siamo nei guai tesoro e tu saresti la prima perché si accanirebbe su di te soprattutto. Non possiamo permettercelo, tu lo capisci vero?- lei annuì

-Però… non potrò più rivedervi- mormorò abbassando lo sguardo

-Ci rivedremo vedrai… non so come, ma ce la faremo!- Kagome sorrise

-Ne sono certa!- si girò e guardò Inuyasha –Da quanto sei qua?- chiese spaventata

-Da… ‘tu devi andare con Inuyasha’…- lei annuì sollevata –Andiamo?- chiese lui

-Si- si allontanò dalla madre e la guardò –Ci vediamo mamma… ci vediamo presto…- lei annuì

-Prestissimo- Kagome si voltò verso Inuyasha e gli sorrise

-Allora, andiamo o restiamo qua a fare le radici?- lui scosse la testa e salutò la donna con un cenno del capo. Kagome uscì di casa e si voltò un ultima volta a guardarla

-Kagome?-

-Dimmi Inuyasha-

-Tu e tua madre, non potrete mai più…-

-Calma Inuyasha, un passo alla volta. Per prima cosa torniamo a casa…- gli sorrise e si incamminò verso il pozzo

-Si…- mormorò guardandola –Torniamo a casa…- e detto questo la seguì in silenzio

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Capitolo 28- Scoperta ***


Capitolo 28

Ohllà! Salve a tutti! Come va?? Beh, immagino bene e spero bene… dunque, ecco a voi il nuovo capitolo di questa storia un po’… strana, molto strana a dire il vero 0_0… allora, già dal titolo dovreste sospettare qualche cosa no? Beh, leggere per capire. Spero che le vostre rec arrivino a palate. Gnik gnik… ok, va bene. sono un sacco ruffiana, lo so, che credete? Questa per me è una bruttissima settimana sapete? Oh si si si… Comunque, tornando alla storia spero che vi piaccia e bla bla bla… le solite cose da scrittrice viziata che vi vuole spingere a leggere ecc ecc, ^^ strano discorso vero? ok ok… ora vado così vi lascio alla sto… bye bye!! ^^ smile smile

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 28

Scoperta

[if !supportEmptyParas] [endif]

Quando ho visto il passato piombarmi di nuovo addosso,

mi sono sentita malissimo,

come se il mio corpo fosse stato strappato dalla realtà riportandolo indietro.

Anche se erano passati molti anni,

rivederlo è stato come una secchiata di acqua gelida…

Quando poi mi ha preso le braccia

ho creduto di morire…

Prima le sue mani che mi prendevano in braccio mi piacevano,

si perché mi facevano volteggiare in aria,

mi facevano ridere a crepapelle,

mi facevano le carezze…

Dopo,

il solo vederlo mi mandava in crisi e scappavo.

Mi rifugiavo in camera sperando che quella sera non venisse.

E invece,

tutte le sere arrivava

puntuale come un orologio svizzero…

[…]

[Kagome]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Epoca San Goku

Quando arrivarono la sera sul tardi tutti gli sguardi si posarono su Kagome. La ragazza ricambiò lo sguardo di tutti poi posò lo zaino a terra. Il primo a parlare fu Miroku che riuscì a spezzare il silenzio

-Kagome? Cos’hai fatto alla guancia?- chiese. Lei se la toccò

-Un animato scambio di opinioni con l’ultima persona che avrei voluto vedere questa sera oltre Hon- rispose semplicemente –Invece voi che avete fatto?- chiese

-Oltre assistere ad una sfuriata con i fiocchi di Inuyasha a Christine? Nulla di particolare- rispose Shippo. Christine sospirò scuotendo leggermente la testa. Kagome si voltò verso Inuyasha e incrociò le braccia

-Ebbene?-

-Kagome, lei ci ha mentito!- esclamò Inuyasha –Lei non viene dal villaggio di Obaasan perché sono stata da lei oggi pomeriggio, dove credevo di trovarti come mi avevi detto…- borbottò fulminandola. Lei roteò gli occhi seccata ma lo incitò a continuare –Nel villaggio della vecchia nessuno ha il suo nome!- esclamò. Kagome scosse la testa e prese per un braccio Christine –E tanto per intenderci ha detto che ha ustioni su tutto il corpo ma sulle mani non ne ha- concluse. Kagome guardò male Christine che le fece segno del tipo dopo-ti-dico-ogni-cosa, Kagome la guardò e gli occhi le lampeggiarono se-non-lo-fai-ti-uccido-seduta-stante

-Inuyasha- cominciò Kagome –Forse c’è un… motivo, non credi? Bene. Appurato ciò vado con Christine in camera perché… abbiamo delle cose su cui discutere- senza aspettare nessuna risposta, le due donne entrano in camera dove videro Michael seduto in un angolo –Che cosa succede Kagome?- chiese la ragazza

-Te lo spiego, prendi Michael, io apro il passaggio- disse facendo tornare la voce normale. Kagome si avvicinò al bambino

-Michael…?- lui la guardò

-Ciao mamma- disse poi si voltò di nuovo senza nemmeno guardarla

-Vieni un momento con me e con la tua mamma?- lui automaticamente si alzò e iniziò a scendere i grandini mantenendosi in equilibrio. Le due donne si guardarono poi lo seguirono. Ormai quel piccolo sotterraneo, era diventata la loro piccola e privata sala da the. I tre si sedettero comodamente e si guardarono mentre Kagome del futuro si toglieva il mantello

-Illuminaci Kagome, che è successo a casa?- chiese sospirando

-La prima cosa che ho notato è che nostro fratello è diventato una cosa idilliaca!- esclamò Kagome. Le due risero

-In effetti…-

-La seconda è che mamma e il nonno stanno benone se non fosse per il piccolo incidente avvenuto alle ore 20:00. Un trauma… è praticamente identico e tanto per cambiare mi ha lasciato dei bei ricordini- le fece vedere le guance e il livido bluastro sotto la manica dove il padre l’aveva presa –Ma ho anche scoperto che mia madre è tosta da morire!- sorrise

-La carta legale- disse Kagome

-La carta legale. È stato uno spasso vedere la faccia di quell’uomo mutare così… improvvisamente!- esclamò

-Inuyasha ha visto qualche cosa?-

-No- la guardò –A proposito di Inuyasha… non devi dirmi qualche cosa?- chiese. La donna la guardò

-Ma invece del villaggio di Obaasan non potevi dirgli che andavi… non so, a Euro Disneyland? Almeno così non scopriva che io non vengo da lì!-

-E ora è colpa mia? Non potevi dire che venivi da… Tokyo? E per la cronaca qua Euro Disneyland non esiste ancora…- borbottò

-Neanche Tokyo esiste se per questo!- si guardarono e scoppiarono a ridere –Beh, almeno avrei detto la verità!- esclamò scuotendo il capo. Le due tornarono serie

-Che sfuriata…?- Kagome del futuro iniziò a raccontare del pomeriggio e mentre parlava, quella del presente diventava cinerea. Quando ebbe finito Kagome esplose –Ma io lo ammazzo quell’ammasso di muscoli!!! Lo uccido con le mie mani! Come… come diavolo… ha solo… osato?- balbettò cercando di calmare l’ira

-Calma Kagome, come ti ho già detto ho risolto tutto io- guardò Michael –anche se Michael non è della stessa opinione-

-Sto bene- borbottò il bimbo corrucciato –Non ho nulla- le due si guardarono. Kagome del presente prese il bambino e lo strinse a se

-Ascolta Michael… questo papà, quello del presente, non sa nulla né di te, né della tua mamma…- disse la ragazza –Tuo padre non ti odia e non ti trova neanche insignificante. Quando è arrabbiato papà dice cose che non vorrebbe e credo che ormai tutti lo hanno capito, vero?- Michael annuì

-Si…- rispose piano. Kagome gli baciò la guancia sorridendo poi lo lasciò

-Bravo il mio giovanotto!- esclamò. Il bambino si alzò e raggiunse sua madre abbracciandola

-Mamma… non… voio stale qua… voio andale a casa…- sussurrò pianissimo

-Non possiamo Michael, e tu lo sai…- lui strinse le labbra

-No… non è giutto… quetto…- si staccò e la guardò –Non è giutto che io ci devo finile in mezzo. Anche quando litigavi con papà… io ero… la ad… ascoltare… poi tu pangevi e papà ullava… poi lui andava via e tu… stavi in camera a pangere e io… io stavo da tolo…- iniziò a singhiozzare –Voio tutto come pima! VOIO TUTTO COME PIMA!!- urlò poi corse su per le scale piangendo

-Michael aspetta!- le due Kagome lo rincorsero. Michael però era più veloce e riuscì ad uscire anche dalla camera dove tutti si girarono a guardarli. Il gruppo spalancò la bocca allargando gli occhi

-Che diavolo…- balbettò Inuyasha scioccato. Christine riuscì a prendere per un braccio Michael riuscendo a fermarlo

-Ti vuoi calmare?-

-No, no, NO!!- urlò il bambino cercando di liberarsi –Tu e papà non riuscite mai ad andale daccoldo! Non riuscite a fale nulla insieme pelchè litigate semple e io ci sono semple in mezzo! Tono tanco! Tono tanco!! Ti odio e odio anche papà!- urlò. Christine strinse le labbra

-Ora smettila! Michael guardami!- ordinò la donna. Michael si fermò e la guardò con gli occhi pieni di lacrime –Ti ho già spiegato cosa succede tra me e tuo padre, vero?- lui annuì –E ti ho anche spiegato il perché siamo qua e tutto il resto vero?- lui annuì -È vero che abbiamo avuto qualche problema ma non è né colpa tua né colpa di nessun altro è solo colpa mia e di tuo padre- Michael singhiozzò

-Lo to ma… non è giutto…- la ragazza lo abbracciò

-Lo so Michael, lo so…- lui si asciugò le lacrime e guardò Christine

-Non è velo che ti odio…- balbettò –Non è vero che odio te e papà-

-Lo so Michael… lo so che non ci odi…- sorrise rassicurandolo e gli accarezzò la testa dolcemente

-Christine?- la ragazza volse lo sguardo verso Kagome che era cinerea

-Kagome? Sei leggermente pallida…-

-Lo saresti anche tu…- le fece cenno di guardare il gruppo. Christine volse lo sguardo ai compagni che la guardavano a bocca aperta

-Cosa…?- Kagome le fece cenno verso di lei e Christine si guardò. Silenzio –Oh no…- Christine si mise una mano sulla fronte. Non aveva addosso il mantello. I ragazzi vedevano praticamente due copie una vicina all’altra, una con solo i capelli leggermente più lunghi! Si coprì gli occhi con la mano “No, no no no no no no no no… maledizione… perché sono così… stupida? Perché il mio piano deve andare a monte… così?” –Kagome, dimmi che non ho fatto quello che invece credo di avere fatto…- Kagome la guardò

-Beh, se stai parlando di quello che anche io sto parlando… si, lo hai fatto-concluse mordendosi le labbra

-Che… cosa… su… succede?- balbettò Sango ad un tratto

-Nulla, perché, è successo qualche cosa?- chiese Kagome cercando di sorridere e facendo finta di nulla

-Ma che dici?- Inuyasha la guardò e lei ricambiò lo sguardo

-Siete uguali Kagome!!- esclamò Shippo

-Lo sa benissimo- sbottò Christine

-Anche la voce è uguale- borbottò Miroku

-E poi aveva detto che aveva ustioni ma… non ha nulla…- disse Shippo

-La smettete?- Kagome incrociò le braccia al petto –Non è successo nulla Ok? E la cosa non vi deve interessare, capito?- li guardò -È tutto sotto controllo- concluse

-Ma…-

-E niente ma!- esclamò Kagome –io non vi dico nulla, se volete sapere qualche cosa dovrete o aspettare o ve lo fate dire da Christine ma io ora vado a letto visto che è tardi. Buona notte!- si voltò e sbatté la porta della camera con violenza. Christine li guardò

-Non mi guardate così perché io non vi dico nulla- precisò poi prendendo Michael entrarono nella stanza di Kagome.

[if !supportEmptyParas] [endif]

In un altro luogo…

-Hon…-

-Padre… cosa ci fa qua?-

-Volevo solo sapere se era tutto pronto…-

-Si padre, tutto pronto-

-Bene…-

-Allora sarà domani…- un’altra figura comparve al loro fianco

-Madre…-

-Ci sarò anche io- disse

-Ci sarà anche lui- l’uomo indicò un’altra figura dietro

-Oh, bene… sarà…-

-Divertente- concluse il figlio per lei facendo un sorriso crudele

-Esatto, divertente…- l’uomo scoppiò in una sonora risata seguito dai tre al suo fianco…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Attraverso il pozzo poi, una figura lo contemplava…

-Signorino, ne è sicuro? Seguirli sarà pericoloso!- esclamò una vocina

-Oh, smettila! Sei solo tu quello che scappa! Devo andare, non li posso lasciare la a… morire- il ragazzo strinse i pugni guardando all’interno del pozzo –Io… la amo dopotutto, anche se ho sbagliato… la amo…-

-Signorino…-

-Basta! Ora vado quindi smettila di piagnucolare…- e detto questo la figura si buttò nel pozzo

-Arrivederci… signorino…- l’appartenente a quella voce si voltò e si incamminò verso il villaggio della ormai defunta Kaede “Non dovevo dirgli del pozzo…” e pensato questo scomparì dalla vista…

[if !supportEmptyParas] [endif]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Capitolo 29- Attacco inaspettato ***


Capitolo 29

Buondì miei lettori adoratissimi!!! Come va?? Tutto bene immagino… allora! Per prima cosa sorry, ci ho messo un sacco di tempo per metterla dentro ma i giorni scorsi sono stati un vero inferno… da buttarsi giù dalla finestra!! Naturalmente non lo farei mai! Dunque… ricorderete sicuramente come è finito il cappy scorso vero (grazie per le rec ^^)? Certo che si! già dal titolo io inizierei a preoccuparmi… seriamente!! Buona, buonissima e fortunatissima lettura!! Bye bye al prossimo chap!! ^_____^

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 29

Attacco inaspettato

[if !supportEmptyParas] [endif]

Stelle che provenite dal cielo

stelle che illuminate il cielo

stelle della luce,

non dimenticatevi di me.

Sentite i miei lamenti,

sentite le mie suppliche,

sentite le mie risa di gioia.

Il mondo senza di me

come sarebbe?

Una battaglia è una battaglia,

la guerra è la guerra.

Io ne sto combattendo una terribile…

Stelle che provenite dal cielo

stelle che illuminate il cielo

stelle della luce.

Non abbandonate coloro a cui tengo,

proteggeteli

perché in questa battaglia io ne uscirò sconfitta.

Su tutti i fronti…

[if !supportEmptyParas] [endif]

La mattina dopo all’alba Inuyasha andò a svegliare le due ragazze

-Che succede?- chiese Kagome stropicciandosi gli occhi

-In piedi, è il tempo delle spiegazioni- rispose semplicemente prima di andarsene

-Uffa, che scatole!!- la ragazza si alzò in piedi e si stiracchiò –Potevi evitare di farti beccare- sbottò

-Non l’ho fatto apposta- borbottò la ragazza al suo fianco

-Mamma…- le due si guardarono poi Christine si inginocchiò di fianco al figlio

-Cosa?-

-Ho scionno- disse con la voce impastata di sonno

-Dormi tesoro, dormi…- si guardarono –Ehi Kagome? Mi presti dei vestiti decenti?- chiese Kagome del futuro. Kagome sorrise

-Ma ti andranno bene?- l’altra spalancò la bocca

-Cosa vuoi insinuare eh?? Che sono grassa??- incrociò le braccia al petto

-Beh, più di me sicuro!-

-Ma come osi??-

-Ma come sei! Dai, prendi quello che ti pare, senza esagerare grazie!- Christine sorrise e si vestì con un paio di jeans e una maglia a maniche lunghe rossa. Kagome optò per dei jeans e una maglietta bianca a maniche corte. Le due si guardarono poi uscirono dalla camera trovandoseli tutti davanti. Christine si sedette sulla sedia e sbadigliò mentre Kagome le allungava una tazza di latte caldo mentre lei sorseggiava già il suo sedendosi di fianco a lei. Ci fu qualche minuto di silenzio dove il gruppo guardava le due ragazze muoversi praticamente nella stessa maniera

-Beh? Che cosa volete? Ci avete svegliato all’alba, abbiate almeno la… decenza di dirci che volete- borbottò Christine

-Che cosa sta accadendo?- domandò Miroku

-Già, ci dovete qualche spiegazione non credete?- sbottò Inuyasha. Christine lo guardò malissimo

-Io non vi devo nessuna spiegazione, soprattutto a te Inuyasha e che tu sia maledetto!- esclamò

-Non ci scaldiamo di già- disse Kagome continuando a sorseggiare il latte caldo apparentemente indifferente –Siediti Christine- si guardarono –Siedi- lei ubbidì –Inuyasha calmati-

-Sono calmissimo io!- urlò

-Abbassa la voce, svegli Michael- sibilò Christine pestando un piede a terra –Anche se pure in questo sei bravissimo!- borbottò

-Chi diavolo credi di essere?- chiese Inuyasha sbattendo una mano sul tavolo

-Perché non la piantate tutti e due e non vi date una calmata? Inuyasha, non costringermi a dire quella parola e Christine, ti prego di non andare in escandescenza. Non è il momento!- esclamò Kagome smettendo di bere. Li guardò

-Con Inuyasha non è mai il momento Kagome! Quando lo imparerai?- le chiese Christine –Dovevo lasciarlo incatenato a quell’albero…- sussurrò

-Cosa?- chiese Inuyasha

-Ma piantala che mi hai sentito benissimo!- ruggì Christine –Ma se vuoi lo dico a voce più alta: dovevo lasciarti attaccato al Goshinboku! Almeno avrei avuto uno: una seccatura in meno, due: non mi ritroverei in questo casino senza fine e terzo: tu non avresti mai fatto quello che invece hai fatto!- esclamò alzandosi e facendo stridere la sedia

-E io ora che cosa ho fatto sentiamo!- esclamò lui lanciando lampi di rabbia con gli occhi

-CHRISTINE!- Kagome batté una mano sul tavolo –Ora basta- intimò gelida –Ci metto tre secondi a tirare via questa maledetta barriera e a darvela di santa ragione comprendete? Vi ho già detto di non scaldarvi e smettetela di urlare perché mi perforate i timpani e oggi non è giornata. Avete compreso o ci vuole il megafo…?- si bloccò e saltò in piedi

-Che succede Kagome?- chiese Shippo

-Fantastico!- esclamò Kagome calciando la parete –Un esercito!! Un esercito! Ma vi rendete conto? Un esercito di Demoni! Hon non poteva mandarne un po’ di meno? No, naturalmente no! Complichiamoci la vita! Come se non fosse già incasinata… no?- esclamò uscendo a grandi passi dalla capanna. Il gruppo la seguì subito dopo

-Cosa succede Kagome?- chiese Sango

-Un casino, ecco che succede, un casino!- (Sul serio? Non c’eravamo arrivati… Nd) esclamò la ragazza indicando il cielo. Una macchia scura si stava velocemente avvicinando

-Sono… sono tantissimi…- balbettò Inuyasha

-Kagome, prendi un arco e delle frecce sacre. Sarà la tua arma. Ragazzi preparatevi, arrivano i rinforzi… purtroppo sono dalla parte sbagliata…- mormorò Kagome rientrando in casa velocemente

-Hon?- chiese Inuyasha seguendola

-Si…-

-Ma non solo lui- disse Kagome del futuro

-Decisamente no- concluse Kagome del presente prendendo anche lei un arco e delle frecce

-Perché? Chi c’è anche?-

-Lo scoprirai…- la terra iniziò a tremare -…presto- concluse cercando di non cadere. I tre uscirono dalla capanna. Kagome del futuro armata di frecce e arco, Inuyasha con la spada già sguainata e Kagome cercava di controllare le proprie emozioni per combattere meglio con in spalla l’arco. Davanti a loro c’erano un esercito di Demoni a non finire con a capo Hon. La ragazza si fece avanti minacciosa –HON! Che cosa sei venuto a fare qua!?- chiese. Lui sorrise

-Ma che domande mi fai? È ovvio no? Sono venuto a prenderti, sbaglio o te lo avevo già detto?-

-Tsk! Provaci se ci riesci!- esclamò Inuyasha. Hon lo guardò poi scoppiò a ridere divertito

-Si certo, come no! Tu avrai un'altra gatta da pelare Inuyasha…- disse Hon –Mio padre non vede l’ora di darti una bella lezione!- esclamò

-Tu padre? E chi diavolo è?-

-Inuyasha… Inuyasha… ma così mi ferisci…- Naraku venne illuminato dal sole mattutino e tutti raggelarono

-Na… Nara…ku? Ma… che ci fai… qua? Tu dovresti essere morto!- esclamò Inuyasha

-Già… ma sono vivo, è stato molto interessante il mio piano, è stato programmato fin nei minimi dettagli fin dall’inizio- li guardò –Ma guarda chi abbiamo qua… Kagome del futuro…- la ragazza in questione ridusse gli occhi a due fessure –Dimmi, come sta Inuyasha?- chiese sorridendo. Il mezzo-demone si indicò

-Chi? Io?- domandò lui confuso. Kagome del futuro incrociò le braccia al petto

-Oh, lui sta divinamente! Sicuramente meglio di me…- ci pensò un momento –Sono sicura che in questo preciso momento, starà facendo delle cose… molto interessanti per lui visto che alla fine io non ci sono e lui raccoglierà pienamente l’occasione. Trovi Kagome?- la ragazza del presente annuì

-Vi ho già detto che odio gli enigmi?- chiese Inuyasha guardandole

-È proprio per questo che lo faccio!- esclamò Kagome del futuro

-Credevo lo uccidessi- disse stupito Naraku –Insomma… guarda che ti ha fatto!- esclamò indicando Inuyasha

-Non preoccuparti Naraku del futuro per questo c’è tempo…- rispose semplicemente la giovane

-Certo, come no!-

-Aspetta un momento!- Miroku li guardò –Se quello è Naraku del futuro… vuol dire che c’è pure quello del nostro presente!?!?!?-

-Ma certo monaco!- un altro Naraku si fece avanti

-Ma il mio foro è sparito! Questo doveva significare che… insomma, che tu eri morto!-

-Te l’ho tolto io per farvi appunto credere che fossi morto. Un piano davvero ingenioso… ho fatto tutto quel fumo solo per riuscire a scappare per poi riprendere le forze. Qualche tempo prima infatti ero andato nel futuro per vedere che… succedeva…- i due Naraku rabbrividirono –Orribile… bontà dappertutto e Inuyasha vivo felicemente sposato con… Kikyo tornata in vita…- le Kagome rabbrividirono schifate. Se Kikyo viveva voleva dire che loro erano morte… (Lo so, lo so… mi starete sicuramente stramaledicendo ma se ricorderete all’inizio di tutta questa storia Kikyo aveva complottato contro Kagome. In questo futuro [ne sta parlando ora Naraku] i suoi desideri si realizzavano, Kagome moriva e lei si prendeva l’anima. Nessuno scopriva del suo complotto e Inuyasha si sposava con lei, capito ^^? Vi prego, sono troppo giovane per morire… -_-” Nd)

-E in un certo senso è così che doveva andare! Quella stupida ragazzina doveva morire…- una terza voce altamente famigliare li raggiunse e al gruppetto di Demoni si aggiunse una figura femminile con i lunghi capelli neri che le scendevano sulla schiena e il kimono nero le risaltava le curve e la carnagione bianca

-Kikyo…- “Mia schifosa amica!” sibilò Kagome del futuro –Che diavolo ci fate voi qua?- chiese poi pensò a una cosa “Se Kikyo è qua… vuol dire che quello stupido non sta facendo nulla visto che è nel futuro! Ma vai…”. Le due si guardarono con odio e disprezzo e tutti si allontanarono cogliendo le aure tipo: ‘Kikyo ti ammazzo…’ ‘Kagome non resterà nulla di te…’ poi Kikyo sorrise ignorando la domanda appena fatta

-E diciamo che ci sono riuscita pure vero Kagome?-

-Sta zitta…- sibilò. Kagome del presente guardò il proprio gruppo che era confuso e stupito da quelle rivelazioni poi guardò i cattivi: due Naraku, Hon e Kikyo

“Fantastico! E ora cosa faccio?” si chiese sconsolata. Miroku passò il suo sguardo da Kikyo a Naraku poi a Hon

-Mi è venuto un dubbio…- disse poi. Tutti lo guardarono –Hon, una volta hai detto che… che la fortezza era appartenuta a tuo padre… poi hai detto che conoscevi Naraku… non è vero che è Naraku tuo padre?- chiese. Naraku del futuro incrociò le braccia al petto

-Ma che bravo monaco… sei sempre stato molto perspicace…-

-Oddio…- Christine era impallidita e continuava a guardare Kikyo che sorrideva

-Cosa succede?- chiese Sango

-M…ma all…ora… t…tu K…Kikyo… se…i…-

-Sua madre già!- esclamò infine

-COSA!?!?- Kagome si portò una mano al cuore

“Doppio tradimento!?” pensò “Mi è venuta la pelle d’oca… diavolo!” si sfregò le braccia –Sto male…- disse

-Fa te, io non ci capisco niente!- esclamò Inuyasha confuso. Una freccia gli passò di fianco e se Kikyo non si fosse spostata la freccia purificativa scagliata da Christine l’avrebbe centrata in pieno. La ragazza del futuro abbassò l’arco

-Bastarda…- sibilò –Tu… e tutto quello che… sei… Andava tutto a meraviglia finché non sei arrivata tu a toccare con le tue luride mani ciò che non è tuo… e naturalmente quando sei ricomparso tu…- ringhiò rivolta a Naraku del futuro

-Guarda che sei tu che sei arrivata liberando Inuyasha!- esclamò Kikyo con voce stridula

-Ma senti da che pulpito! Quella che dovrebbe essere sotto metri e metri di terra!-

-Sei tu che hai la mia anima!!- urlò Kikyo

-Non l’ho certo voluta io la tua schifosissima anima!!- urlò a sua volta Kagome del futuro. Kagome del presente incrociò le braccia al petto annuendo

-Mh mh…-

-Sta di fatto che ce l’hai lo stesso!!- esclamò Kikyo. Kagome strinse l’arco con una mano fino a far diventare le nocche bianche

-Io la uccido…- sibilò Christine

-Calmati amica mia- Kagome le mise un mano sulla spalla

-Mi sta per venire un attacco…-

-Comprensibile- le rispose se stessa del passato

-Perché questa volta ha esagerato…-

-Già-

-E poi dovrebbe essere già morta no?-

-Si si- Kagome del futuro guardò se stessa –Ma la pianti!?!?-

-Un po’ nervosette?- domandò Naraku del futuro

-Taci!- esclamò Inuyasha –Tu te la vedrai con me… e ti ucciderò…!- esclamò basito

-Vedremo…- Miroku e il resto del gruppo guardarono il Naraku del loro presente

-Beh, sembra che a me andranno i pesci piccoli…- disse sorridendo

-Pesci piccoli? Ti faremo cambiare idea vedrai!- Sango lanciò il suo boomerang e il combattimento iniziò. Tutti i Demoni attaccarono contemporaneamente il gruppo

-Accidenti!- Inuyasha guardò Naraku

-A te penserò dopo!- ringhiò il mezzo-demone lanciando il taglio nel vento. Anche Miroku, Kagome del futuro, Sango e Kirara si lanciarono contro i Demoni ma erano in troppi!

-Guarda bambina, se non farai qualche cosa… loro moriranno…- disse Hon indicando i suoi compagni. Kagome si morse le labbra. Aveva ragione…

-Dov’è la fregatura?- chiese

-Nessuna fregatura, se Inuyasha e gli altri muoiono… non sarà più divertente…- disse semplicemente

-AH!- Kagome si voltò verso Sango che era stata ferita

-SANGO!- Miroku si avvicinò a la fece alzare –Stai bene?- chiese. Lei annuì

-S… si… non ce la faremo mai Miroku…- disse la cacciatrice di demoni guardando tutti quei demoni

-Dobbiamo farcela, ricordi? Abbiamo progettato di vivere insieme…- lei arrossì

-Hai ragione…- Kagome li guardò. Sango strinse forte la mano di Miroku che ricambiò la stretta

“Non possono morire… loro devono vivere!” guardò Hon che sorrideva compiaciuto –E va bene…- sussurrò –Ma te ne pentirai vedrai!- si avvicinò al gruppo

“Oh no… sei tu che te ne pentirai!”

-Lasciate perdere questi pesci piccoli, ci penso io!- esclamò voltando a tutti la schiena

-Sei pazza? Ti ammazzerai!- esclamò Inuyasha prendendole il braccio. Lei sorrise amaramente

-Non preoccuparti, ce la farò!- lei gli mostrò il tatuaggio –Tutto questo serve a qualche cosa…- lui la lasciò mordendosi le labbra

-Fa attenzione…-

-Tranquillo, ce la farò!- esclamò determinata

-Kagome-

-Dimmi Christine…-

-Stai attenta a te e soprattutto a… Michael…- disse Kagome del futuro. Kagome sorrise

-Vivrò solo per lui- rispose poi si allontanò. Inuyasha guardò Christine che la guardava triste poi guardò la schiena di Kagome allontanarsi: che stava succedendo ora? Kagome si mise davanti ai demoni e chiuse gli occhi

-Cos’hai fatto stupido? Ora decimerà tutti!- esclamò Kikyo a Hon

-No madre… ho programmato tutto nei minimi particolari, stia calma e guardi… e poi non li decimerà non ne rimarrà neanche uno!- Hon sorrise crudelmente e la donna fissò Kagome

“Non mi piace…” pensò Christine “È troppo prevedibile… sicuramente Hon avrà pensato a qualche cosa…” si morse le labbra. Kagome intanto stava concentrando tutte le sue energie sulle sue mani e il suo corpo. Doveva farcela… doveva riuscirci! Venne circondata da una aurea azzurra. Mise davanti a se le mani dove uscì un raggio nero potentissimo che si abbatté sull’esercito

-Oh no!- esclamò Miroku –Dobbiamo fermarla!- esclamò

-L’aura malvagia è… incredibile…- disse Sango portandosi una mano allo stomaco

-Inuyasha, fermala subito o l’aura malvagia la inghiottirà!- esclamò Miroku

-COSA!?!?- urlarono tutti

-Troppo tardi umani!- esclamò Hon ridendo come un pazzo. Quando il raggio nero sparì della foresta non rimaneva nulla e i Demoni erano stati polverizzati. L’alone azzurro scomparve e tutti si precipitarono verso Kagome che iniziò a cadere verso il terreno. Inuyasha la prese in braccio con un balzo prima che potesse toccare terra

-Kagome!- esclamò

-Merda…- lei aprì piano gli occhi –Era una trappola e io… ci sono cascata…- sorrise –Che stupida che sono…- tossì guardandosi il dito dove stava l’anello di erbe. Le foglie che lo componevano si stavano lentamente seccando e stavano ad una ad una cadendo –Fantastico…- mormorò

-Te lo avevo detto Kagome, ti avevo avvertito ricordi?- Kagome guardò Hon

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-… e poi, più le trasformazioni saranno o più i poteri userai, e più diventerai cattiva e… quando sarà il momento, io ti verrò a prendere…-

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome sorrise

-Già… ricordo… sono stata stupida a non pensarci…- sussurrò mentre l’ultima foglia si staccava –Mollami Inuyasha-

-No io…-

-SUBITO!- Inuyasha venne sbalzato lontano mentre Kagome cercava di respirare. Il tatuaggio al braccio diventò improvvisamente completo e nero mentre la fogliolina cadeva a terra. Kagome si prese la testa tra le mani urlando mentre l’anello si polverizzava. Christine cadde a terra cercando di riprendere fiato

-Christine, che ti succede?- Sango l’aiutò a mettersi in piedi

-Noi siamo la stessa persona, se lei sta male, io che sono nel passato sto male quanto lei…- spiegò brevemente

-Accidenti… non è una buona cosa vero…?- Sango guardò Kagome che si era immobilizzata

-Decisamente no…- Naraku del presente le si avvicinò lentamente

-Avvicinati a me e ti uccido seduta stante- Naraku si bloccò –Ottimo- Kagome si alzò in piedi pulendosi i pantaloni. Guardò Hon e si avvicinò mantenendo però le distanze –Che cosa vuoi?- chiese arrivando subito al dunque. Alzò un sopracciglio indifferente

-KAGOME!- esclamarono tutti e lei li guardò raggelandoli poi fece una smorfia schifata

-Umani e…- guardò Inuyasha -…ibridi… che schifo!- rabbrividì. Inuyasha spalancò gli occhi. Kagome… cattiva?

[if !supportEmptyParas] [endif]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Capitolo 30- La morte della persona più cara ***


Carissimi lettori

Carissimi lettori, leggendo questo titolo vi lascio immaginare cosa e chi… comunque ho due avvertenze da farvi: in questo cap succederanno delle cose un po’… scioccanti… Quindi: chi è malato di cuore non legga per favore; chi avrà finito di leggere rinfoderi mitra, bombe o robe così perché sono troppo giovane per morire: sono sicura che i vostri prossimi commenti saranno molto, molto, molto, pieni, pienissimi, stracolmi di lacrime… quindi preparate fazzolettini morbidi e profumati per non urtare il vostro sensibile naso. Ora vi lascio a questo straziante… capitolo e tenete a bada i vostri manganelli, ok? ^^ alla prossima puntata!!

;-| sob… perché io so ciò che tra poco succederà… siiigh

 

 

Capitolo 30

La morte della persona più cara

 

Persona cara di un tempo lontano,

che nelle notti brilli in cielo nera come non mai,

che nei fiori non sei nulla.

Dove sei oggi?

Ieri eri in un mondo,

oggi sei nel mio mondo.

Persona cara di un tempo lontano,

ti vedo,

ti parlo,

e tu mi ascolti,

senza dire nulla,

senza nessun cenno.

Ma quando vedo il mio incubo realizzarsi

so che in realtà mi sentivi,

e forse per dispetto

o per qualche cosa che io ho fatto…

Stella nera di un tempo lontano,

il mio incubo si è materializzato

non portarmi via altro.

 

-Neanche un ‘grazie Hon per avermi liberato’?- chiese lui ironico. Lei scoppiò a ridere tornando a guardarlo

-Mi prendi in giro? Non ti dirò mai una cosa del genere!- ringhiò. Aveva gli occhi rossi con il contorno nero e lunghi artigli al posto delle mani e poi l’aura intorno a lei era cambiata, era diventata malvagia, dannatamente malvagia…

-Ehi, rispetta mio figlio tu- disse Kikyo avvicinandosi a Kagome che la squadrò con sufficienza

-Parla pure, tanto per me vali meno di zero- rispose. Kikyo la fulminò –Buona vecchietta. Lo sai che la vecchiaia può fare saltare le coronarie alla gente?- le chiese beffarda. Le due si guardarono. Kikyo mandava lampi dagli occhi mentre Kagome tranquillissima ghignava soddisfatta –Tornando a noi…- guardò Hon ignorando Kikyo che si irritò ancora di più –… che devo fare di così… carino per essere lasciata in pace da… ehm… te??- chiese seccata –Io devo fare delle altre cose sai?- disse. Lui sorrise

-Non preoccuparti, sarà una cosa… molto veloce!- esclamò annuendo

-E allora muoviamoci- sibilò lei –Che devo fare?- chiese

-Perché non mi fai vedere i tuoi poteri… uccidendo Inuyasha?- Hon indicò il mezzo-demone che guardava Kagome scioccato. Kagome guardò Inuyasha per qualche secondo poi guardò Hon

-E cosa ci guadagno?- chiese incrociando le braccia al petto

-La libertà da quello sporco mezzo-demone- rispose lui ghignando. Lei guardò il cielo poi alzò le spalle

-Sono un Demone- disse –Non mi vendo e non voglio essere usata per una… vendetta! Se ho voglia di uccidere qualcuno lo farò, ma quando pare a me!- esclamò guardandolo –E in questo momento di uccidere un ibrido ne ho voglia meno del meno quindi uccidilo tu se lo vuoi vedere morto-

-Lo lascio in vita apposta per farlo uccidere da te. So quanto ci tieni…-

-Davvero?- lo guardò –A me non sembra! Per me è solo una vita in più che respira, chiuso- Hon la guardò

-Ma se lo ucciderai potrai sfogarti da tutto quello che ti opprime…- Kagome sorrise poi incrociò le braccia

-Sei un ragazzo simpatico- annuì –Va bene Hon, te lo uccido, hai anche la preferenza su come?- chiese Kagome

-No… fa come vuoi…- lei sorrise e si voltò verso Inuyasha

“Ma… a me sembra solo un cane…” pensò alzando un sopracciglio

-Mamma…- Kagome socchiuse gli occhi e si mise una mano sul ventre confusa. Lei era un Demone! Cos’era quella strana sensazione al ventre? Poi capì e comprese. Lo poteva sentire… una piccola cellula che cresceva lentamente… il suo Michael. Sbatté le lunghe ciglia poi sorrise guardando Hon di nuovo

-Ho cambiato idea… Perché dovrei… ucciderlo? A me non ha fatto nulla quindi il problema non sussiste visto che non l’ho nemmeno in nota- disse Kagome poi ghignò –Però se vuoi vedere i miei… ehm… poteri, potrei farteli vedere uccidendo… Kikyo! Ecco, quello mi entusiasmerebbe molto!- esclamò annuendo. Hon scoppiò a ridere

-Se incredibile Kagome! Davvero incredibile!- esclamò lui

-Dovrei sentirmi per caso lusingata? Per chiarire, questo tuo complimento, non mi fa ne caldo ne freddo- disse lei incrociando le braccia al petto annuendo

-Non mi interessa- disse lui –Uccidi Inuyasha dopo con gli altri puoi farci quello che vuoi- disse

-Come ti ho appena finito di dire, di Inuyasha non mi importa nulla visto che per me è solo… un mosca… quindi non lo uccido. E per quanto riguarda gli altri…- alzò le spalle -…non me ne può fregare di meno- disse –Del resto fa quello che vuoi- fece un salto e atterrò nel tetto della capanna –Io vi guarderò da quassù. Farò la cronista…- sorrise ironica. Hon ridusse gli occhi a due fessure fattesi improvvisamente rosse come il sangue –Ooooooh, che paura!- lei scoppiò a ridere

-Ubbidisci- ordinò. Lei continuò a ridere

-Ma certo mio signore! Come no!- si mise una mano sullo stomaco dal gran che rideva. Con una mossa fulminea il Demone si materializzò di fianco a Shippo poi tornò dove era poco prima con la differenza che ora stringeva il piccolo collo del piccolo demone che iniziò a dimenarsi

-Ah!- esclamò Shippo. Sango fece un passo avanti ma venne fermata da Kagome che scosse la testa

-No… non è il momento…- sussurrò lei

-Che succede?-  domandò in pieno panico Sango –Non permetterò che Shippo muoia…- sussurrò con gli occhi lucidi

-Non morirà, guarda  e impara…- disse indicando la scena quella del futuro. Sango cercò di tranquillarsi

-Cosa credi di fare?- chiese Kagome dopo qualche minuto di silenzio

-Se non ammazzi ora Inuyasha io gli spezzo il collo capito??- Kagome lo guardò poi sospirò

-Certo che hai proprio le orecchie otturate eh?- sbottò lei alzando le spalle –Io Inuyasha non lo faccio fuori perché non mi interessa nulla di lui, meno del meno capisci? Tu ammazza pure quell’ammasso di pelliccia se ti rende orgoglioso- Hon si irrigidì –Anche se non credo che il tuo orgoglio te lo permetterà! Un demone così di basso livello… un bambino per di più! Un…codardo… ti potrebbero definire così, si… codardo!- concluse. Lui iniziò a ridere –Ma forse in realtà sei solo malato di mente…- borbottò lei

-Si, forse si…- lui lanciò lontano il piccolo volpino che venne preso al volo da Kirara –Dimmi Kagome, cosa posso fare per… farmi ubbidire da te?- chiese. Lei sorrise

-Nessuno può comandarmi, io sono… uno spirito libero…- guardò Kikyo –Niente mi può imprigionare e Kikyo men che meno quindi quando parlavo di spirito libero… mi riferivo proprio a te!- esclamò guardando la nemica di sempre. In un attimo Hon fu dietro di lei e l’attaccò alle spalle. Lei si scostò di lato appena in tempo. Il volto freddo e impassibile. Il tetto venne in parte squarciato –e ora come mi ripari i danni?? Eh?- domandò lei sbuffando. Lui la attaccò e mentre lei schivava continuava a parlare –Sai quanto può costare rifare un tetto?? Nel mio tempo un sacco di soldi e qua? Un macello perché devo… hop! Mancata caro mio…- disse mentre schivava un colpo –Stavo dicendo ah, si! Perché devo comparare i pezzi di ricambio e farmi tutto il lavoro da sola capisci? Da sola! Però se ce la faccio mi prendo Kikyo come serva (Vai Kaggy!!! Così si parla!! ^^ Nd)! Che ne dici?- Kikyo pestò i piedi

-Hon!- esclamò –Falla fuori immediatamente capito??-

-Na na na na na! Provateci se ci riuscite!!- esclamò. Hon si fermò un momento e la scrutò

-Hai fatto finta!- esclamò lui. Lei batté le mani –Non è vero che sei cattiva!- tutti rimasero basiti

-Se fosse cattiva anche io di conseguenza lo sarei- spiegò Kagome del futuro a Sango

-Capisco…-

-Ma che genio che sei! Stavo quasi per diventarlo sai? Ma come si dice i figli sono la nostra anima e quando mi ha chiamato… puff… ero di nuovo me stessa. Ho tenuto l’aura malvagia e gli occhi rossi con gli artigli ma hop!- l’aura, gli occhi rossi e gli artigli sparirono subito –Visto che bel giochetto? Ho fatto il doppio gioco per un po’… tanto per tenervi impegnati!-  esclamò sorridendo. Hon ringhiò –Mi dispiace ma io non diventerò mai cattiva! Sono troppo furba!-

-Mamma? Mamma mamma, pecchè ci sono i cattivi?- tutti si voltarono verso l’entrata della capanna dove Michael si stava stropicciando gli occhi impastati di sonno

-Oh, un moccioso…- disse Hon

-Sta zitto, non toccarlo!- esclamò Kagome mettendosi davanti a lui

-E così quel moccioso ti sta a cuore eh?-

-Taci- intimò lei

-Michael, torna dentro!- gli ordinò Kagome del futuro

-Ma mamy…- borbottò il bimbo

-Vai!- ordinò

-No-

-Ecco da chi hai preso, da tuo padre! Sei una testa dura come tuo padre, tale padre tale figlio!- esclamò la ragazza del futuro sbuffando

-Ma mamma! Cosa dici? Il papà dice che sono uguale a te!- esclamò confuso il bambino

-Tuo padre Michael non capisce una mazza, per questo dice così!- disse convinta lei

-Ah! È velo! Non capite una matta! Ma cosa significa matta mamma??- chiese confuso

-Piantala Michael! Tale e quale a suo padre…- borbottò lei

-Suo padre? E chi è?- chiese Miroku confuso

-Lasciamo perdere… vieni qua Michael, veloce!- il bimbo allungo le braccia  iniziando a correre! Naraku del futuro rise mentre dalla mano destra faceva scaturire delle lame di vento che si diressero veloci verso il bambino che era ancora molto lontano dalla madre. Hon iniziò a ridere

-Michael!- urlò terrorizzata Kagome del futuro

-Michael!- urlarono tutti. Il bambino si voltò verso le lame di vento che correvano veloci verso di lui così chiuse istintivamente gli occhi portandosi le braccia sulla testa. Inuyasha stava per correre da lui quando un movimento lo fece desistere. In un nano secondo Michael sparì dalla vista. Le lame andarono a contatto con il terreno dove si formò una crepa profondissima. Padre e figlio smisero di ridere mentre un polverone che non lasciava vedere nulla apparve poco più in la come se qualcuno avesse fatto una brusca frenata.

Michael tossì leggermente. Si sentiva protetto da due forti braccia che lo stringevano affettuosamente, aprì lentamente gli occhi trovandosi davanti la pezza di un kimono rosso, così sorridendo alzò lo sguardo incontrando gli occhi scuri e dolci… del padre

-PAPÀ!!- urlò Michael mettendosi in piedi sulle sue ginocchia. Kagome del futuro impallidì. Kagome si mise di fianco a lei

-Ehi, Kagome…- tutti le guardarono

-Sh, fammi piangere in silenzio…- disse la ragazza mettendosi una mano sugli occhi

-Dai, se non fosse stato per lui sarebbe morto!- esclamò Kagome

-È solo per quello che non lo ucciderò…-

-Che tragica che sei!- esclamò Kagome sbuffando

-Ciao ometto!- esclamò una voce

-Papà! Ma cosa ci fai qua?-

-Bella domanda- ringhiò la madre di Michael. La voce non rispose mentre il polverone si diradava mostrando due figure. Un uomo e il bambino sulle spalle

-Mamma, hai visto? C’è papà!- disse il bambino sbracciandosi

-Ma che bello…- rispose lei

-Uffa Kagome, potresti almeno dimostrarti contenta di vedermi!- esclamò la voce

-Avrei quasi preferito incontrare tuo fratello sai?-

-Mio fratello? Mio fratello non ti sta dietro continuamente come invece devo fare io!-

-Si certo, come no! Tu non stai dietro a me ma a qualcun'altra, vero?-

-Kagome…-

-Lasciamo perdere Ok? Guarda, mi viene il sistema nervoso…- lo guardò -E tanto per chiedere, che ci fai qua… Inuyasha?- silenzio

-COSA!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?- un urlo sovrumano squarciò il cielo tutti si voltarono verso il gruppo scioccato (Avete presente la mascella che fa i rotoli a terra?? ^^ Nd)

-Non capisco tutto questo casino…- borbottò Kagome del presente

-Non c’eravate ancora arrivati?- chiese quella del futuro. Loro con gli occhi sgranati scossero la testa. Mentre il fumo si diradava tutti lo poterono vedere. Occhi neri dolci e sereni, capelli ebano che accarezzavano la schiena e la fronte, niente zanne ma denti candidi, niente artigli ma una mano che teneva delicatamente quella del figlio, kimono rosso, un fisico davvero niente male e nel cielo un sole splendente che annunciava l’incombente mezzo giorno. Inuyasha guardò Kagome (Futuri eh? Nd)

-Non è il momento per parlarne, comunque. Perché sei venuta qua? A fare casini immagino- gli occhi diventarono freddi –Hai presente che è da cinque anni che non torni a casa? Non hai pensato a Michael? No, certo che no. Tu pensi solo a te stessa! Michael ha bisogno di casa sua!-

-Ma sta zitto! Tu mi parli di stare a casa quando tu non ci sei mai! Perché di solito, sei in dolce compagnia vero??- lui strinse le labbra

-Ma che diavolo centra?-

-Centra eccome…- sibilò lei

-Scema rispondi alla mia domanda!- lei spalancò la bocca indignata

-Scema? Scema!? Mentecatto che non sei altro, ma come osi!?- chiese lei stringendo i pungi

-Stupida!-

-Cretino!- Michael sospirò scuotendo il capo. Sango e Miroku alzarono un sopracciglio. Certe cose non cambiavano proprio mai!

-Squilibrata!-

-Traditore!- urlò lei indicandolo. Lui non rispose -Ah! E così non hai da ribattere eh? La verità fa male, vero?- disse incrociando le braccia

-Ma smettila!-

-Smettila tu, ma come ti permetti?- la ragazza pestò con forza il piede

-Non fare l’isterica ti prego!- esclamò lui esasperato

-Ma bata uffa! La mettete di ligale?- borbottò Michael scocciato

-STA ZITTO MICHAEL!- urlarono i due genitori guardandolo male. Al bambino diventarono gli occhi lucidi e buttò fuori il labbro inferiore

-Lo sai perché ti sembro isterica? Perché sei tu che prima o poi mi manderai in paranoia! Perché tu non sei normale!-

-Tu non sei normale! Ma ti sei guardata? Sembri una mummia che cammina!- esclamò lui indicandola

-E non azzardarti a parlare di mummie davanti a me! Ci sei pure andato a letto con una di loro quindi chiudi la bocca guarda!- i due si guardarono in cagnesco

-Forse, non è il momento…- disse Kagome avvicinandosi

-Lascia perdere Kagome! Tanto tra qualche anno tutti i giorni avrai delle discussioni del genere quindi… evita!-

-Ma tu porti proprio sfiga!- esclamò quella del presente a se stessa del futuro

-Non porto sfiga io!- ribatté l’altra

-Ma come no! Lo sai che le bugie non vanno dette davanti ai bambini!- esclamò Inuyasha del futuro sorridendo (Un figo da umano… Nd)

-E lo sai che nel passato chi tradisce viene ucciso!?- urlò la moglie

-Ma ancora con questo discorso?- lui alzò gli occhi al cielo sospirando –Cosa, cosa devo… fare ancora per farmi… perdonare?- lei distolse lo sguardo e strinse i pugni mordendosi le labbra

-Molto Inuyasha, molto…- mormorò Kagome del futuro passandosi una mano sugli occhi e girandogli la schiena –Comunque dopo ne parliamo di questa cosa… e lo finiremo questo discorso, lo finiremo per sempre- si allontanò di qualche passo e Sango e Miroku si guardarono

-Certe cose non cambiano proprio mai…- bisbigliò Miroku mentre Inuyasha lì accanto li sentiva

-Già, loro litigano, Kagome si arrabbia e Inuyasha è così orgoglioso che non le chiede scusa…-

-Comunque sembra che in ballo ci sia qualche cosa di grosso…- i due annuirono. Inuyasha corrugò le sopracciglia

“Non capisco cosa ci possa essere di più grosso… comunque dopo qualcuno mi spiegherà tutto! E quando dico tutto è tutto!!” Kagome guardò la coppia del futuro e sbuffò irritata

-Ora capisco perché Michael non vi sopporta!- bisbigliò. Si massaggiò le tempie –Se il mio matrimonio sarà così, io non mi sposo- proclamò. Si avvicinò a Michael e lo prese in braccio staccandolo dal padre bruscamente –Certo che è sempre la stessa cosa eh?- disse a Inuyasha del futuro in modo che solo lui potesse sentirla –Kagome mi ha detto tutto…- lui distolse lo sguardo e lei lo guardò –Non lo avrei mai detto ma tu mi fai abbastanza schifo in questo momento-

-C’è una spiegazione…- mormorò lui guardandola negli occhi

-Certo, come no! Per voi… uomini c’è sempre una spiegazione!- lo guardò freddamente poi sorrise rivolgendosi al bambino -Su Michael, non piangere!- esclamò la ragazza dandogli dei colpetti sulla schiena. Lui con la manica si asciugò gli occhi

-I gandi non pangono…- disse lui con la voce tremula

-Esatto, i grandi non piangono. Papà è stupido e mamma… mamma è isterica e anche gli altri due sono un po’… ehm… fuori!- esclamò annuendo. Il bambino sorrise

-Si, butti e cattivi…-

-Beh, brutti non esageriamo! Cattivi… si…- improvvisamente delle lame di vento arrivarono veloci nella loro direzione. Tutti saltarono per schivarli –Stai bene Michael?- chiese la ragazza

-Sci…- disse lui –Ho avuto paula… voglio papà…- piagnucolò. Kagome si avvicinò a Inuyasha grande

-Prendilo…- disse lei. Lui lo prese in braccio

-Tu stai bene Kagome?- gli chiese lui cercando di controllare il tremito della voce

-Si… sto bene…- disse lei mordendosi le labbra poi si voltò verso i nemici

-Beh, che vi prende? Perché quelle facce?- chiese Inuyasha del presente mentre l’altro Inuyasha metteva giù Michael

-Taci!- ruggì Naraku del futuro che si rivolse poi a Inuyasha –Cosa ci fai qua!?-

-Sono venuto dal pozzo no? Come tutti voi del resto- disse lui –Ma non ti disturbare a chiedermi come sto- disse ironico lui

-Inuyasha…- Kikyo gli si avvicinò

-Lontana da me di almeno tre metri, non rivolgermi la parola perché per me non esisti- disse lui gelido. Le due Kagome guardarono Inuyasha del futuro sbigottite. Inuyasha li guardò interrogativo mentre Sango, Miroku e Shippo alzavano le sopracciglia

-Ma… Inuyasha…-

-Taci- intimò lui ancora. Lei strinse le labbra

-E così… non mi vuoi più eh?- lui la guardò

-Non ti ho mai voluta veramente. Eri solo un passatempo- disse. Lei strinse i pugni

-Bene, bene- disse furiosa

-E poi tu, a quanto vedo, sei andata a letto con Naraku… bleh! Per cosa? Per potere?- lei sorrise

-Già… strano vero? Tu hai tradito tua moglie e io ho tradito te…- lui ringhiò –Ma ora vedremo chi soffrirà di più- guardò Hon che annuì poi li attaccò insieme ai due Naraku

-Merda- Inuyasha del futuro spinse il figlio lontano mentre parava i colpi con Tessaiga stranamente trasformata, così Kagome chiese spiegazioni a se stessa

-Sembra che… anche da umano riesce a trasformarla perché il sentimento di proteggere umani è lo stesso- spiegò velocemente parando dei colpi. Michael in disparte guardava i genitori combattere con Sango e Miroku al loro fianco. Ad un certo punto, però, si sentì prendere in braccio così quando si voltò si impietrì: Kikyo. Lei gli stava sorridendo

-Co…  cosa vuoi?- balbettò –Lasciami andare, va via… non mi piaci tu…- piagnucolò

-Sh…- disse dolcemente la ragazza –Se mamma e papà ti sentono parlare si distrarranno per vedere con chi parli, e se si distraggono i cattivi gli possono fare male, giusto?- disse. Lui annuì –Parla piano allora…- sussurrò. Lui annuì ancora obbedendo

-Cosa vuoi?- chiese. Lei sorrise

-Voglio dirti un segreto, lo vuoi sentire?- lui annuì sorridendo

-Che cos’è? Eh? Eh?- lei lo avvicinò e gli sussurrò all’orecchio qualche cosa. Lui la guardò confuso e l’unica cosa che vide fu la mano di Kikyo che gli copriva il viso muovendo poi la mano con un colpo secco e deciso…

 

(Snif ;(… se qualcuno di voi ha Final Fantasy X-2 a casa è ora di ascoltare la canzone. 1000 no Kotoba. A fine capitolo la traduzione… ora scusate, ma vado a piangere!)

 

Kimi no kotoba wa

Yume no yasashisa kana?

USO wo zenbu

Oikakushiteru

ZURUI yo ne

 

I due Inuyasha e le due Kagome si voltarono contemporaneamente con una 
strana sensazione all’altezza  dello stomaco verso Michael e Kikyo che lo teneva 
per la faccia. Lui era a penzoloni, completamente inerme. Kikyo sorrise 
crudelmente buttandolo a terra. Michael era rimasto lì… immobile senza 
emettere alcun fiato… Kikyo si allontanò lentamente mentre i quattro guardavano
Michael. Kagome del futuro seguita da quella del presente si avvicinarono a
Michael

-M…Michael?- balbettò Kagome –Ehi tesoro… che hai? Non fare scherzi… capito?- 
Sango abbracciò Miroku scoppiando in lacrime mentre lacrime silenziose 
scendevano dal viso del ragazzo che si morse le labbra cercando di non 
singhiozzare. Shippo era caduto a terra ed era scoppiato in lacrime. Kagome del 
futuro prese in braccio Michael scuotendolo leggermente. Il suo bambino non si 
muoveva… non emetteva alcun suono… non respirava… Suo marito le si avvicinò 
abbracciandola da dietro e lei lo guardò negli occhi –Pe…perché… non mi rispon…
de?- balbettò tremando. Lui non le rispose –No, non è morto! NON È MORTO!!!- 
urlò. Kagome del presente singhiozzò leggermente e Inuyasha le si avvicinò

-Kagome…- disse lui. Lei lo guardò negli occhi. Quelli di Inuyasha erano 
sofferenti così lei lo abbracciò scoppiando in lacrime

-Non è morto… non può esserlo…- sussurrò

-Mi spiace Kagome, mi spiace…- sussurrò lui cullandola. Kagome del futuro 
intanto scuoteva suo marito

-Inuyasha non è morto! Michael… non… è mo…rto…- lacrime silenziose scesero 
dal volto di Inuyasha. Lei lo guardò. Le lacrime di Inuyasha significavano una 
sola cosa –No…- tremò leggermente stringendo il pugno fino a fare sanguinare 
le mani –NO! NOOO!!- urlò lei stringendo a se Michael…

 

Tabidatsu kimi ni

Sameta senaka misete

Kiiteita yo

Hitori tatakau no?

ZURUI yo ne

 

Sango singhiozzò. Come poteva dimenticare la prima volta che lo aveva visto? 
Un bimbetto di tre anni con una grinta incredibile ecco cosa aveva pensato la 
prima volta. Poi però si era dovuta ricredere. Michael teneva molto a Kagome, 
a Hana, a Rin e a tutti gli altri ed era molto dolce con tutti. Come poteva 
dimenticare il modo in cui chiedeva le cose in modo così innocente che non 
sapevi dirgli di no? Come poteva dimenticare i lacrimoni che gli erano scesi 
dalle guance quando Inuyasha gli aveva urlato dietro? Forse il tempo… forse 
l’affetto… forse…

Miroku si passò una mano su gli occhi. Perché era successo? Michael era un 
bambino. Un dolcissimo bambino che con la sua aria innocente poteva sciogliere 
anche un cuore di ghiaccio. Cosa sarebbe successo ora? Non doveva finire così, 
non sarebbe dovuto affatto finire così… Si ricordò della prima volta che lo aveva 
visto. Un bambino di tre anni che crede nel fatto che Kagome sia sua madre. 
Aveva pensato: impossibile impossibile! Lui è solo un orfano dopotutto! E invece 
si era dovuto ricredere proprio quel giorno… Sango tra le sue braccia sembrava 
distrutta ma sapeva, che non erano loro quelli che soffrivano di più… una 
consolazione vana purtroppo…

 

"Kaettekuru kara"

Oikoshiteyuku kimi no koe

Iji hatte

Tsuyoi FURI

Toki wo modoshite

Sakebeba yokatta?

Ikanai de to namida koboshitara?

Ima wa dekiru

Donna koto mo

 

Inuyasha guardò il corpo di Michael stretto da sua moglie. Non era possibile, 
il suo bambino non c’era più… non poteva essere successo veramente. Guardò 
Kagome, la sua Kagome distrutta dal dolore proprio come lui ma che al contrario,
lei non versava una lacrima. Il suo dolore era palese e poteva essere sentito a 
kilometri e kilometri di distanza ma non versava una lacrima. Teneva solo stretto
il suo bambino. Inuyasha lo guardò e l’immagine di quando nacque gli passò
davanti agli occhi, il suo primo compleanno, la sua prima parolina… come poteva 
dimenticarlo? Era stato uno stronzo! Cazzo! Perché è così testardo? Perché non 
sapeva stare al proprio posto? Perché era così?

Inuyasha del presente strinse a se Kagome del presente che era scossa dai 
singhiozzi. Cercava di calmarla, di infondergli coraggio ma, in realtà, non sapeva 
cosa fare. Il dolore al petto era così acuto che avrebbe di gran lunga preferito 
essere torturato! Guardò Michael. Se ripensava a cosa gli aveva detto… avrebbe 
voluto morire… gli aveva detto delle cose orrende e ora capiva perché il bambino 
si era così tanto disperato. Lui era il suo futuro padre maledizione! Suo padre! E 
lo aveva fatto soffrire! Certo che il suo matrimonio da quello che vedeva non era 
proprio dei migliori anche se non capiva il motivo. Strinse Kagome. Che cosa 
aveva fatto? Cosa aveva fatto?

 

Ienakatta

1000 no kotoba wo

Haruka na

Kimi no senaka ni okuru yo

Tsubasa ni kaete

 

Ricordava ancora quando lo aveva sentito crescere dentro 
di se e poi… un piccolo fagotto minuscolo… un bimbo tutto piangente da 
crescere… lo aveva strinto amorevolmente contro il petto sussurrandogli 
paroline dolci e gli aveva promesso che nulla gli sarebbe capitato. Era una 
bugiarda. Era morto e… nessuno lo avrebbe riportato da lei, nessuno… lo 
teneva stretto a se proprio come quando lo aveva messo al mondo, ed era 
piena di dolore ma non ce la faceva a piangere, era più forte di lei… non riusciva 
a fare nulla, come se le sue forze fossero state prosciugate… perché tutte a lei? 
Cosa aveva fatto di male? Quello che le aveva fatto il padre, il non vedere più la 
sua famiglia, il tradimento di Inuyasha e alla fine Michael… l’avevano lasciata 
tutti… no, Michael non l’avrebbe lasciata… non lui… voleva sfogarsi, ma l’unica 
cosa che riusciva a fare era rimanere in assoluto silenzio, completamente 
immobile… Sentiva Inuyasha dietro di se abbracciarla per darle conforto, ma non 
la faceva sentire meglio… no… la faceva stare ancora peggio e sapeva il motivo, 
lo sapeva eccome! Ma quel piccolo bambino tutto sorridente e allegro non era 
morto… Michael non è morto, non è morto, non è morto, non è morto, non è 
morto, non è morto… è vivo e sta dormendo, è vivo e sta dormendo, è vivo e 
sta dormendo… si ripeté quella cantilena all’infinito finché una risata maligna le 
arrivò alle orecchie…

Kagome del presente stringeva la maglia di Inuyasha aggrappandosi a lui. 
Singhiozzava sommessamente e non riusciva a fermare le lacrime. Michael, 
quel bambino tutto sorridente… con la bocca sporca d cioccolata che ti mostrava 
i dentini bianchi con i capelli neri ribelli corti e quegli occhi grigi così simili ai suoi… 
quando piangeva, quando era arrabbiato, quando era felice… tutte immagini che 
Kagome in quell’istante si ricordò. Il piccolo Michael, il suo futuro figlio… come 
aveva potuto permettere una cosa del genere? Che razza di madre era? Non 
avrebbe dovuto abbandonarlo, non avrebbe dovuto lasciarlo al suo destino! 
Avrebbe dovuto stare più attenta e badare a lui di più, avrebbe dovuto restare 
con lui! Aveva una morsa al cuore quasi soffocante, cercò di respirare ma l’unica 
cosa che uscì dalla sua bocca fu un rantolo soffocato. Sentì Inuyasha stringerla 
ancora di più a se ma le sembravano così lontane… tutto era lontano e ovattato 
e stava bene, si sentiva bene, in pace con se stessa… sola con se stessa… 
ma solo quando una risata le arrivò alle orecchie la rabbia prese il posto delle 
lacrime e solo quando sentì quella risata decise che era giunto il momento di 
fare quello che, invece, avrebbe dovuto fare molto, molto tempo fa…

 

Ienakatta

1000 no kotoba wa

Kizutsuita

kimi no senaka ni yorisoi

dakishimeru

 

TRADUZIONE

 

Le tue parole...
La gentilezza di un sogno?
Nascondendo
Tutte le bugie.
Come sei ingiusto.

 

Abbandonando il tuo viaggio
Freddamente mi volti le spalle
Sento...
Stai combattendo da solo?
Come sei ingiusto

 

"Tornerò"
La tua voce, incurante di me.
Ostinatamente,
Pretendendo di essere forte
Ritornando indietro nel tempo:
Avrei dovuto gridare?
Lasciar scorrere le lacrime con un "Non andare?"
E ora
Non posso fare di nuovo niente

 

Non ho potuto pronunciare
Queste mille parole
Le mando verso te
così lontano
Trasformale in ali

 

Non ho potuto pronunciare
Queste mille parole
Si avvicinano
Alla tua schiena ferita
E ti stringono

 

Puoi sentirle?
queste mille parole
le mando
verso la tua non più visibile schiena
trasformate in ali

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Capitolo 31- Vendetta ***


Capitolo 30

Per chi come me “adora” Kikyo. Buona lettura. Spero che questo cap vi illumini la vita! ^^

Grazie per le rec… sob sob… per un certo verso questo è un cap straziante… beh, buona lettura!!

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 31

La vendetta

[if !supportEmptyParas] [endif]

Vendetta dolce,

vendetta dal piatto freddo,

vendetta dell’odio,

uccidi colui che ha fatto questo.

Sento le mie viscere deformarsi

sento il mio cuore rallentare i battiti,

mentre vedo il suo corpo straziato.

Voglio il sangue,

il sangue di colui che ha osato fare questo,

lo voglio sentire scorrere sulle mie mani

debole,

voglio sentire gridare colei che ha fatto questo.

E mentre il suo grido squarcia il cielo

le mie mani sono colorate di vendetta…

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kikyo iniziò a ridere forte seguita dai due Naraku e Hon, suo figlio

-Ti sta bene!- esclamò Kikyo guardando Kagome del futuro che le dava le spalle stringendo il figlio morto –Si Kagome, ti sta proprio bene… così impari… morirai Kagome, oggi morirai, stanne certa…- disse seria

-Maledetta bastarda! Come hai potuto fare questo a Michael? Era solo un bambino porca miseria!- esplose Sango. Kikyo la guardò tranquillamente impassibile

-La vittoria comporta delle perdite necessarie, e il moccioso era tra questi- disse. Kagome del presente si irrigidì tra le braccia di Inuyasha che ringhiò

-Michael è un bambino e non c’entrava nulla con tutto questo!- ringhiarono i due Inuyasha

-Vi sbagliate di grosso, e credo che le due Kagome ve lo possono confermare…- sorrise –Poverine, così distrutte…- scoppiò a ridere. Il boomerang di Sango la mancò di qualche centimetro poi ritornò nelle mani della sua padrona. Kikyo smise di ridere –Che vuoi?-

-Fosse l’ultima cosa che faccio io ti ammazzo!- urlò

-Ma che paura… guardati, dal dolore non ti reggi in piedi…-

-Vuoi vedere?- Miroku strinse il braccio di Sango guardando Kikyo con sfida

-Ma non fatemi ridere… due esseri umani con… noi tre?- chiese Naraku scuotendo la testa

-Ci siamo anche noi, stronzo!- i due Inuyasha lo guardarono. Kikyo li guardò

-Non ne avete il coraggio… quindi evitate…- loro alzarono un sopracciglio

-E così non ne avremmo il coraggio eh? Vuoi vedere se…-

-Zitti- tutti guardarono Kagome del futuro che stringeva ancora Michael. Kagome del presente allontanò da se Inuyasha

-Siete stati tutti molto carini a prendere le difese di Michael ma ora ci pensiamo io e Kagome, vero?- l’altra annuì

-Si- la ragazza sorrise a Michael –Adesso tesoro, scusami ti devo lasciare un momento ok?- gli scostò una ciocca di capelli neri dalla fronte e sorrise dolcemente –Mando via i cattivi e dopo ritorno così andiamo a fare merenda. Biscotti oggi, va bene?- si alzò tenendolo ancora in braccio –Ora ti do a papà…- lo mise in braccio al marito tenendogli però la mano –Che ti tiene forte forte perché sei un po’ freddo sai?- annuì –E poi sai dove andiamo dopo? Tutti a casa, nel futuro. Attraverso il pozzo! Così andiamo a trovare Kaede, Obaasan, Hana, Sesshamaru, Miroku, Sango, Karin così giocate insieme! Poi Shippo, Kirara e tutti gli altri, ti va??- domandò sorridendo –Che ne dici Inuyasha?- chiese guardandolo. Lui distolse lo sguardo mordendosi le labbra

-Pe… penso… sia… una grande… idea…- balbettò

-Vero? Lo dico anche io! E poi Michael sarà contento no? Vero tesoro?- chiese guardando Michael –Insomma! Potresti anche rispondere! Beh, chi tace acconsente giusto? E poi ai bambini fa bene alla salute dormire!- strinse forte la mano del bambino –Torno subito Ok?- gli baciò la fronte ormai fredda, lasciò la mano e guardò se stessa sorridendo –Allora! Credo che qua dovremo fare in fretta! Io ho una tabella di marcia sapete?- annuì convinta –E non credo di potermi prolungare troppo quindi…- preparò arco e freccia e l’altra se stessa la imitò. Il suo volto si indurì –Cerchiamo di muoverci- sibilò gelida scoccando la prima freccia che si conficcò nel cuore del Naraku del presente. Si leccò le labbra. Naraku rise

-Credi di riuscirmi a battere!?-

-Lei sola no, ma con me si- la seconda freccia trapassò il corpo di Naraku che urlando esplose lasciando per terra molti demoni. I demoni che lo componevano e che avevano divorato più di 60’ anni prima Onigumo

-Ottimo, fuori uno! Chi è il prossimo?- chiese Kagome preparando un’altra freccia

-Naraku… ti va? Così lo facciamo fuori definitivamente…- Kagome del presente puntò la freccia

-Ma si… giochiamocela tutta!- Naraku spaventato fece comparire una nuvola di fumo pronto a scappare volando ma non aveva ragionato sul fatto che Kagome del presente aveva poteri demoniaci…

-SOPRA DI NOI!- urlò. In sincronia le due ragazze puntarono la freccia al cielo e scoccarono. Il fumo scomparve mentre corpi di demoni si frantumavano per terra

-Kagome?- le due si guardarono poi quella del presente sorrise

-Morto- disse in definitiva

-Verdetto finale annunciato signori, signorine e zombie. Meno due!-

-Sembra quasi che si divertano…- disse Sango

-Una vendetta. Anche se Kagome del futuro… ha parlato in un modo…-

-Come se Michael fosse vivo e che dormisse solo…- concluse triste Sango

-No… lei sa che è morto…- disse Inuyasha del presente

-Ha fatto sempre così, i problemi lei li risolve… scappando!- esclamò l’altro Inuyasha. Si guardarono

-C’è anche da capirla…- Inuyasha del futuro guardò Miroku, Sango, Shippo che era salito sulla spalla della ragazza singhiozzando e Kirara era ai piedi del gruppetto

-Scusatemi ragazzi…- disse. Loro lo guardarono stupiti. Lui abbassò lo sguardo

-Per cosa?- chiesero

-Non ve lo posso dire. Ma visto che non lo posso più dire a voi del futuro lo dico a voi del passato. Perdonatemi…- mormorò –Soprattutto voi due- indicò Sango e Miroku

-Noi?-

-Scusatemi- disse

-Bene, credo che Hon sia il prossimo!- esclamò Kagome –Sapete, questo veleno comincia a darmi… un fastidio… immenso!- le due ragazze ridacchiarono. Kikyo le guardò stupite. Che le era preso? –E se non ti dispiace, ci penso io…-

-Accomodati, io non mi intrometto di certo nei tuoi affari…- disse facendo un passo indietro

-E io nei tuoi- si guardarono –Ma se me lo permetti…-

-Dobbiamo farlo Kagome, insieme-

-Si, insieme…- guardò Hon. Si mise l’arco sulla spalla in modo che non le desse fastidio e i due sparirono. La velocità era massima, i colpi erano veloci e precisi. Intanto Kagome saltellò verso Michael prendendogli la mano

-E voi qua che fate? Comunella?- sorrise –Eh Michael? Fanno comunella papà e gli zii?- chiese ridendo

-Kagome… Michael non può… risponderti…- disse suo marito. Lei lo guardò raggelandolo

-Nessuno ha chiesto il tuo parere primo, secondo di quello che faccio io te ne devi fregare altamente- si guardarono. Lui diede il corpo del figlio a Miroku. Il colpo brusco fece lasciare la presa di Kagome che cercò di riprendere la mano del figlio allungando un braccio ma Inuyasha glielo prese

-Uno abbassa la cresta, due di quello che fai tu me ne frega molto credimi, terzo questa cosa non deve influenzare…-

-Cosa? Quale cosa? La prima cazzata, la seconda o… Michael?- lui la guardò confuso

-La prima?- lei gli indicò impercettibilmente Kikyo –Ah. E la seconda?-

-Secondo te?- sibilò indicandogli con gli occhi il gruppo al loro fianco che la guardavano confuso

-Te l’ho già detto che mi spiace!- esclamò lui perdendo le staffe –Non sapevo quello che facevo!-

-Fatto sta che lo hai fatto, cosciente o non cosciente e parlando di coscienza come la metti con la questione numero uno??-

-Quante volte dovremo parlarne? Non ti stanchi mai!?-

-Sai, quando ti vedo ho quella strana voglia di litigare con te… non riesco a trattenermi- annuì

-Chi odia ama- disse Miroku saggiamente. Lei lo guardò fulminandolo

-Sai? Questa tua ehm… vena di saggezza… mi era passato di mente…- disse lei seccata

-Perché, nel futuro ho perso il mio modo di fare?-

-Speriamo il lato donnaiolo soprattutto!- borbottò Sango. Kagome sospirò

-No, non hai perso… nessuno dei due…- distolse lo sguardo poi prese ancora la mano del figlio sorridendo –Vedrai Michael… ora sarà tutto perfetto! Quando torneremo a casa sarà bellissimo e non avremo più i cattivi che ci metteranno i bastoni tra le ruote… vedrai, sarà… perfetto!-

-MA VUOI MORIRE!?!?!?!?- Kagome del presente lanciò una freccia che colpì Hon di striscio

-Ehi! Vuoi una mano?- chiese Kagome a se stessa del passato

-Scherzi? Mi sto divertendo un mondo e poi con lui è la stessa cosa!- esclamò –Pari, finta e colpisci! Ah ah ah! Visto?-

-Complimenti! Ottima gomitata!- la lodò

-Che ti sta direttamente tornando indietro!- esclamò Shippo

-Tranquillo! Ho tutto sotto controllahia!! Ma lo sai che le donne non si toccano nemmeno con un fiore!? Bastardo!- andarono avanti così per vari minuti finché finalmente Kagome lo riuscì a colpire mortalmente. Hon si spaccò in due diventando polvere come se fosse stato di terra (Scusate se non ho spiegato il combattimento… non sono molto brava ^^’’! E poi avrete visto lo strano comportamento delle due Kagome, per la morte di Michael, comunque Kagome del presente sta fuggendo dalla realtà mentre quella del futuro si è auto convinta che sta bene e sta solo dormendo… lo volevo solo ridire, scusate… Nd) –Tiè! Stecchito! Morto! Caput! Ben ti sta!!- Kagome da sopra un albero sorrise contenta poi fece per scendere ma guardando giù sbiancò di colpo

-Cosa ti succede? Salta giù dai!- esclamò Inuyasha

-Ehm… Kagome?- quella del futuro la guardò

-Cosa?-

-Ti ricordi vero che soffriamo di vertigini?-

-Certo!-

-Beh, quando ero Demone… io non soffrivo di questo problemino e ora… mi viene da vomitare ecco. Inuyasha, aiuto!- la ragazza si attaccò all’albero. Lui picchiettò il mento

-Lo faccio solo se mi dici 13 paroline molto carine…- sogghignò

-E… cioè?- chiese la ragazza

-Cioè: ‘Inuyasha, scusami per quello che ti ho fatto. Non lo farò mai più!’ e con tono anche convinto Ok?-

-Col cavolo che te lo dico! E ora tirami giù, capito??-

-No, mi spiace. Resta pure lì!- lei dall’albero pestò un piede

-E va bene maledizione! Inuyasha, scusami per quello che ti ho fatto. Non lo farò mai più!- sussurrò

-Cosa? Giuro che non ti sento!- esclamò. Lei chiuse gli occhi. Stava per vomitare…

-Vaffanculo! INUYASHA, SCUSAMI PER QUELLO CHE TI HO FATTO. NON LO FARÒ MAI PIÙ!- urlò

-Ecco, ci siamo quasi… un po’ più convinta e forse…-

-INUYASHA!!!!!!!- lui sogghignò

-Ok, ok, come sei agitata…- la guardò –Eppure non sei così in alto!- esclamò

-Se non mi porti subito giù ti riduco in un ammasso di ceneri che neanche Kikyo sarà così brutta dopo!- ringhiò lei. Lui sbuffò

-Uffa! Mi stavo pure divertendo!- saltò sull’albero e la prese in braccio –Ehi, sei verdognola…-

-Chiudi la bocca o vomito…- lui inorridito la portò giù velocemente. Quando lei toccò terra lo fulminò –SEDUTO!- i due Inuyasha caddero a terra –Così impari!-

-KAGOME!- urlarono i due Inuyasha alzandosi di scatto –COME TI PERMETTI?- lei gli sbadigliò in faccia. Le due Kagome si voltarono verso Kikyo che sorrideva

-Cosa volevate dimostrare con l’uccisione di Hon?- chiese

-Nulla… mi volevo solo togliere dalle scatole il veleno… sai… da un fastidio dopo un po’…- disse semplicemente

-Certo… capisco…- Kikyo sorrise –Volete chiacchierare o volete combattere? Mi prudono le mani dalla voglia di farvi fuori…- le due Kagome si guardarono

-È telepatica!- esclamarono sorprese –Come hai capito che stavamo pensando la stessa cosa?- chiesero. Kagome del presente scoccò una freccia che però mancò il bersaglio. Il combattimento era praticamente sulla forza spiritica, chi ne aveva di più vinceva ma, purtroppo Kikyo superava, e di molto! Avevano tutte e tre una freccia per una ed erano affaticate. Kikyo sorrise incrociando le braccia al petto. Si studiarono

-Beh? Tutto qua quello che sapete fare? Mi aspettavo di meglio!- esclamò. Le due Kagome strinsero le labbra socchiudendo gli occhi

-Non ti preoccupare! Ce la caveremo!- esclamò Kagome del futuro stringendo i pugni. Kikyo restò un momento in silenzio poi inconsciamente fece il suo passo falso… un passo, troppo lungo per la sua gamba…

-Dovevate vederlo… piccolo e indifeso mentre sotto la mia mano il collo si spezzava in due…- guardò il cielo –Era così curioso di sapere il segreto che gli volevo dire così all’orecchio gli ho sussurrato: ‘Ora tu morirai’…- sorrise –Naturalmente un bambino non può sapere cosa significa la parola ‘morte’ così mi ha guardato, i suoi occhi allargati dalla stupore e in quel momento… crack… il suo collo si è spezzato in due, povero Michael… che pena…- mormorò in modo che tutti la sentissero –Non ha chiamato nessuno per paura di potervi fare uccidere e poi? Eccolo… steso a terra, inerme… senza più la vita che gli scorre in quel corpo- guardò il gruppo. I due Inuyasha erano scattati in avanti lividi di rabbia, pronti ad ucciderla. Sango aveva stretto il suo boomerang guardandola con uno sguardo di ghiaccio. Miroku, che aveva il corpo senza vita di Michael tra le braccia, lo strinse a se guardandola con sguardo accusatore e omicida. Le due Kagome guardavano a terra, apparentemente rilassate se non per due piccoli particolari: tremavano come una foglia ed erano circondate da una strana luce azzurrina, quasi trasparente. Kikyo ghignò

-Se resterete ferme così… vi uccido, sapete? E non credo che Michael sia d’accordo… no? Insomma, non vi ha chiamato apposta…- la luce divenne più intensa, un azzurro cielo –Povero… stupido… piccolo Michael… così indifeso e piccolo, così… dannatamente stupido! Come i suoi genitori del res…- la luce esplose circondando tutto quello che aveva intorno: loro, Kikyo, il gruppo, la foresta… fino ad arrivare al cielo

-NON INFANGARE IL SUO NOME!- urlarono insieme le due Kagome. Il blu notte intorno a loro era accecante e il gruppo dovette chiudere gli occhi per non rimanere accecati. Inuyasha del presente però, essendo metà demone, riuscì a sentire tutto quello che gli accadeva intorno e anche lo spostamento dell’aria gli era possibile sentire… provò ad aprire gli occhi e stranamente si accorse che quella luce blu non gli dava fastidio, affatto! Così scosse i compagni che lentamente si abituarono alla luce blu così poterono vedere con chiarezza e poterono capire, o ameno… in parte… –Tu… non devi nemmeno pronunciare il suo nome…- mormorarono guardandola con rabbia. Kikyo era impietrita dalla paura e anche se non lo avrebbe mai ammesso l’aura delle due che stava crescendo a dismisura e che stava superando la sua in modo vertiginoso la mandava in panico totale. Anche quando Kagome involontariamente aveva fermato le sue frecce con un semplice gesto della mano un dubbio l’aveva cominciata ad assillare e questo le aveva fatto paura. Credeva di poterla uccidere ma, purtroppo, non c’era mai riuscita e con tutto quel piano che le era frullato in mente dal giorno in cui Kagome l’aveva umiliata davanti a tutti, si era dimenticata di quel piccolo e importantissimo dubbio che ora stava tornando. Aveva sempre creduto di essere stata lei la prescelta, la sacerdotessa con il più grande potere spirituale di tutti i tempi. Ma già da quando Kagome era riuscita in più occasioni a strapparle l’anima senza che lei potesse fare nulla aveva iniziato a ricredersi. Poi aveva pensato di essere stata lei, la sacerdotessa che Midorikò aveva scelto per essere la sua prescelta ma in quel preciso momento anche quella convinzione vacillò. Vedere Kagome, anzi, le due Kagome sprigionare quella energia, tale potenza spirituale superava la sua di almeno 4 volte, si sentiva sprofondare in un buio tetro. Vedere quelle maledette sfilare contemporaneamente, come se fossero una cosa sola, l’ultima delle loro frecce e puntargliela contro senza che lei potesse fare niente la faceva sentire una incapace. Ricordava che quando era in vita lei era la perfezione assoluta. Aveva dovuto dimostrare a tutti per non deluderli che era lei la migliore, in tutto e poi era morta… per stare con Inuyasha ma… poi era arrivata quella… stupida umana! Lei era tornata in vita contro la propria volontà, aveva dovuto fare cose… inimmaginabili per stare con Inuyasha ma lui non la voleva più, perché? Perché si era invaghito della sua fotocopia! Aveva visto il suo piano più volte andare in fumo e più i suoi piani fallivano, più il suo odio cresceva e la voglia di provarci si moltiplicava. Strinse i pugni e sorrise

-Anche se mi uccidete… la storia si ripeterà quindi… dovrete uccidere anche me stessa del passato…- le due sorrisero

-Non preoccuparti…- dissero –Questo non è problema tuo…- la guardarono –Sono stanca di te… del tuo comportamento e del tuo… modo di agire… sono stanca di dovermi sempre guardare le spalle e… ora che è morto…- una lacrima rigò il loro volto –Questa storia deve finire- e fu così che vicino a loro comparve un altra donna. Il vestito da samurai, la spada arrugginita ma ben curata in mano, il viso determinato e sofferente, i lunghi capelli neri che ricadevano sulla schiena e i due profondi occhi grigi che risplendevano di una strana luce

-Kagome…- i due Inuyasha guardarono la figura

-Non è possibile…- mormorò stupita Sango. Tutti la guardarono confusi –Midorikò…-

-Eh?-

-Questo sarà l’ultimo capitolo… perché tu me lo hai portato via… e non te lo perdonerò…- mormorarono le tre completamente incoscienti una dell’altra. Alzarono contemporaneamente l’arco mentre Midorikò alzava la spada al cielo e, di fianco a Kikyo comparve un orrendo ammasso di Demoni, ragni, orchi tutti in un grande Demone gigante che la guardavano con odio –Addio… e sappi che… non mi spiace…- la freccia venne scoccata e fu un momento. La scia prodotta dalla spada e dalle due frecce andarono a colpire il segno. Kikyo urlò di dolore prima di dissolversi diventando terra e ceneri, invece il Demone senza emettere suono si scompose sparendo. La luce blu era ancora presente e le tre donne erano immobili con dietro di loro un gruppo che assisteva scioccato. La donna si voltò verso di loro che ricambiarono lo sguardo. Restarono in silenzio scrutandosi e solo allora le due Kagome capirono quello che era successo. Era come se in tutto quel tempo fossero state incoscienti ma ora si erano finalmente ricordate. Si guardarono le mani. Per la prima volta in vita loro avevano ucciso per vendetta ma stranamente, avere ucciso Kikyo le aveva tolto un peso sullo stomaco. La donna si avvicinò a loro riponendo la spada nel fodero e accarezzò i loro volti lentamente

-Non è colpa vostra…- mormorò –Ce lo hanno tolto, ma ora è tutto finito… rimarranno sempre con noi…- sorrise leggermente poi il suo sorriso scomparve

-Mamma…- a quel sussurrò così dolce tutti si voltarono verso la voce sottile. C’era una bambina minuta di cinque anni con una piccola veste bianca lunga fino ai piedi –Mamma… uffa, voglio andare a casa… hai finito di lavorare?- chiese. Midorikò sorrise

-Oh Eleanor… si, ho finito…- la bambina le si avvicinò alzando le braccina

-Mamma… oh issa… in braccio mamma… in braccio…- la donna la alzò stringendola a se

-Andiamo a casa amore mio… andiamo a casa…-

-Si… da papà…- la donna sorrise

-Si Eleanor… da papà…- si incamminò verso un punto luminoso poi si girò verso le due donne –La reincarnazione è finita… ora il futuro sarà tutto da riscrivere e spetta a voi decidere come…- la donna con in braccio la bambina sparì. La luce sparì improvvisamente e tutti trattennero il respiro: la foresta prima distrutta era completamente intatta. Una pioggia lieve iniziò a scendere dal cielo che a mano a mano si faceva sempre più potente mentre lacrime silenziose iniziarono a scendere da occhi sofferenti mentre la consapevolezza della morte di Michael si faceva largo nella mente e nel cuore delle due ragazze che corsero verso la capanna chiudendosi dentro la loro stanza.

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Capitolo 32- IL dolore ***


Capitolo 32

Sofferenza per la morte di Michael… dolore… ricordi felici ma dolorosi… Questo cap è triste ma spero comunque che vi piacerà. A proposito di tenseiga… a dire la verità non l’ho mai scritto così metto la mia dimenticanza qua (grazie che me l’hai fatta notare! ^^). Nel presente Sesshamaru se ne è andato con Hana e Rin, quindi non può salvarlo e Kagome e Inuyasha futuri non possono andare con Michael nel loro futuro (poi si saprà il perché, non voglio scrivere nulla che possa in alcun modo fornirvi indizi). Buona lettura!! ^__________________________^ E se volete (per caso) dei chiarimenti, potete mandarmi delle mail, sarò felice (per alcune domande) di rispondervi!! ^^

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 32

Il dolore

[if !supportEmptyParas] [endif]

Non credevo di poter provare dolore più grande,

nessuno se lo può immaginare,

e io a stento lo sopporto.

Il dolore al petto fa così male…

È così bruciante,

così acuto,

che mi chiedo se sono ancora viva.

O sono all’inferno?

No… questo non è l’inferno.

È la realtà.

Che fa male più di qualunque tortura…

6 anni fa avevo un sogno:

vivere per sempre con Inuyasha, felice…

Ero una stupida…

Non si potrà mai essere felici,

ci sarà sempre del dolore e oggi ne ho avuto la conferma.

Michael non c’entrava nulla,

ma qualcuno me lo ha portato via…

Per sempre

[Kagome]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Il funerale il giorno dopo era stato terribile. Il gruppo era distrutto dal dolore mentre guardavano il fuoco salire in cielo. Le ragazze vicino alla porta di casa guardavano la scena orripilate. Michael, il loro Michael se ne era andato e nessuno lo avrebbe più riportato come prima da loro… quando poi avevano visto Miroku consegnare l’urna a Inuyasha del futuro erano scappate via richiudendosi in camera sforzandosi di non piangere.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Le due ragazze erano sedute sul pavimento della loro camera nell’angolo più remoto della stanza vicino ad una piccola finestra. Fuori pioveva ancora molto e i tuoni e i lampi illuminavano quella piccola stanza. Avevano il volto coperto dai capelli e guardavano verso il pavimento, gli occhi sbarrati e le braccia che circondavano le gambe sottili. Erano lì da quanto? Un’ora? Due ore? Cosa poteva importare ormai? Michael era morto… il loro piccolo Michael… il loro tesoro più grande non c’era più. Era stato strappato da loro inaspettatamente e ora, mentre la consapevolezza della sua morte le aveva colpite dopo avere ucciso Kikyo, il dolore le stava distruggendo. Consumando. Ma che potevano fare? Restavano lì, in silenzio a guardare il vuoto… semplicemente.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Nella stanza accanto Miroku stringeva affettuosamente Sango scossa e con il viso bagnato di lacrime. Shippo era appoggiato a Kirara e guardava la porta chiusa delle ragazze. Inuyasha del futuro guardava fuori dalla finestra, assente. Inuyasha del presente era seduto su una sedia della tavola di legno. Teneva lo sguardo fisso sulla porta della stanza di Kagome e nella sua testa c’era il vuoto assoluto. Sango guardò i due Inuyasha e Shippo

-Miroku, va da Shippo, è distrutto. Non ti preoccupare per me, io sto bene!- fece un sorriso tirato asciugandosi gli occhi

-Sei sicura?- chiese lui spostandole un ciuffo ribelle dalla fronte

-Si… non preoccuparti- si sorrisero poi Miroku si avvicinò a Shippo. Sango lo guardò mormorare parole dolci al piccolo e sorrise leggermente “Se fosse successo a me…” guardò la porta della camera “Oh Kagome, se solo ne parlassi con me… se ti sfogassi… perché vuoi tenerti tutto dentro? Perché non ne parli con Inuyasha? Perché? Perché?” Sango chiuse gli occhi un momento poi posò il suo sguardo sui due Inuyasha e lentamente si avvicinò a quello del presente. Si sedette accanto a lui e attese un istante prima di parlare -Inuyasha?- lui voltò lo sguardo verso di lei –Senti io…-

-Non preoccuparti Sango… non hai bisogno di dirmi nulla- sorrise leggermente –So come vi sentite tutti voi, non c’è bisogno di parlare…- guardò la porta

“Inuyasha!” la ragazza era sorpresa dalle parole del ragazzo

-Sono preoccupato Sango…- disse lui –Non per me… io sto… abbastanza bene- mormorò socchiudendo gli occhi –Sono preoccupato per Kagome, per tutte e due…- precisò –Si sono chiuse in se stesse e… non credo sia un buona idea… sono rintanate lì dentro da tre giorni e…- la guardò

-Lo penso anche io- affermò lei –Non so cosa significhi perdere un figlio…- incominciò. Inuyasha del futuro che fino a quel momento era stato assente si irrigidì voltandosi verso la ragazza di scatto. Sango si appoggiò una mano al ventre –Ma sono sicura che si soffrirebbe tantissimo, non vorrei mai provare un dolore così grande. Se mi morisse un figlio... non vorrei mai restare in vita!- esclamò. Inuyasha del futuro strinse i pugni voltandosi di nuovo verso la pioggia restando in ascolto

-Lo hai già detto a Miroku?- chiese Inuyasha del presente alla ragazza

-Cosa?- domandò lei confusa. Lui la indicò. La ragazza arrossì leggermente –No, dopo tutto quello che sta succedendo…- lui scosse la testa

-Invece proprio per questo dovresti dirglielo. Stanno accadendo troppe brutte cose, una buona notizia ci vorrebbe- concluse lui. Inuyasha del futuro sorrise

-Forse…- mormorò lei

-Non hai paura che ti tradisca?- domandò Inuyasha curioso. Lei sorrise

-Sai, questa era la mia più grande paura. Lo avresti mai detto? Io no- si mise un dito sul mento poi sorrise -Pensandoci… mi sono chiesta il perché dovrebbe farlo, insomma, non avrebbe senso, no?- lui annuì leggermente. Lei sospirò ripensando a Michael –Accidenti, non riesco a togliermelo dalla testa!- esclamò lei tamponandosi gli occhi

-Non sforzarti, non serve…- la ragazza annuì

-Grazie…- mormorò prima di alzarsi dirigendosi verso Inuyasha del futuro –Ehi…- lui la guardò

-Ciao Sango, come stai?- lei alzò le spalle

-Insomma… diciamo che sono stata meglio- lui annuì

-Hai bisogno?- lei lo scrutò

-No, mi chiedevo se tu avessi bisogno di qualcuno…- lui scosse la testa

-Grazie ma… sto bene, sul serio!- esclamò lui –Ho solo bisogno di… tempo…- lei annuì e prendendolo sotto braccio guardò fuori dalla finestra insieme a lui. Il ragazzo preso alla sprovvista la guardò stupito. Ancora adesso non si ricordava bene… ma il sangue di Sango, di Miroku e degli altri che scorrevano sulle sue mani, non lo avrebbe mai abbandonato. Strattonò con forza il braccio e lei lo lasciò

-Ma… cosa…?- lei lo guardò ma lui evitò il suo sguardo

-Scusa Sango… scusami… ma voglio stare ancora un po’ da solo…- lei annuì delusa e si allontanò avvicinandosi a Shippo che non la smetteva di piangere. Inuyasha del futuro sbatté il pugno sulla parete della casa

“Cazzo! Sono proprio uno… stronzo! Un maledetto bastardo!” esclamò. Chiuse gli occhi appoggiando la testa alla parete “Michael… scusami… scusami io… io… perdonami ti prego!” aprì gli occhi di scatto e guardò la porta della stanza avanzando verso di essa

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome si passò una mano sui capelli tristemente voltandosi verso Christine. Era ancora immobile, ferma nello stesso punto di prima. Kagome avrebbe voluto alleviare un po’ il suo dolore, falla sfogare almeno, ma non riusciva a proferire parola. Aveva la bocca impastata gli occhi rossi e un viso stravolto. Si schiarì la voce e parlando con voce roca attirò l’attenzione della ragazza

-Ka… Kagome?- quella del futuro si voltò verso di lei. Gli occhi spenti, vuoti…. Kagome le passò un braccio intorno al collo e stringendola affettuosamente a se –Ascoltami… io… non so che dirti di preciso ma… non… non credo che Michael sarebbe contento se…-

-Michael è morto- sussurrò la giovane staccandosi da se stessa del passato bruscamente –Il mio Michael, il mio bambino…- gli occhi le si fecero lucidi. Si passò una mano sugli occhi e con voce roca riprese –Cosa faccio adesso? Il mio mondo era lui e tutto per me girava intorno ad esso… cosa faccio Kagome? Che cosa farò?- scoppiò in singhiozzi –Il mio Michael non doveva morire, non se ne doveva andare via, non doveva lasciarmi da sola…- Kagome singhiozzò a sua volta e l’abbracciò piangendo tutte le sue lacrime –Kagome… Kagome… che farò?- sussurrò in lacrime

-Non pensarci adesso… si sistemerà tutto vedrai… lentamente tutto si metterà a posto…- bisbigliò. Passarono alcuni minuti dove regnò il silenzio rotto solo dai loro singhiozzi. Kagome ripensò alla domanda di Christine “Già, cosa succederà ora? Ora che Michael è morto, ora che Naraku è stato sconfitto…” un pensiero le piombò addosso “Già… Kikyo…” ridusse gli occhi a due fessure. Sentendo che anche i singhiozzi della ragazza si placavano la lasciò asciugandole le lacrime –Ti senti un po’ meglio?- chiese dolcemente

-Un po’…- rispose la ragazza poco convinta. Si passò i capelli dietro l’orecchio –Grazie Kagome, non so prima che mi sia preso io… mi ero ripromessa di non piangere ma…- il labbro le tremò e se lo morse

-Kagome, la morte di un figlio porta sempre dolore e piangere è normale… capito?- l’altra annuì. Kagome del passato la guardò –Senti Kagome?-

-Cosa?-

-Quale è… il più bel ricordo con Michael e… Inuyasha che hai?- Kagome del futuro la guardò sorpresa poi pensandoci un attimo rispose cominciando a raccontare sorridendo…

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

“Perché al terzo mese si sta così male?? Accidenti! Dovrei liberare lo stomaco… maledizione!” pensa Kagome frustrata mentre un tuono rimbomba nella stanza. Si alza a sedere respirando a fondo

-Ehi Kagome?- Inuyasha si mise a sedere vicino a lei cingendole le spalle –Cosa succede?- lei corrucciata lo guardò

-Succede mister-non-sono-in-cinta, che tuo figlio mi sta facendo venire un attacco! Non riesco a dormire e ho sonno, ho la nausea e sto male… ma come fa Sango a stare così bene?- sbotta seccata congiungendo le braccia al petto. Lui sorride e l’abbraccia

-Su… vedrai che fra poco farà il bravo, vero giovanotto?- chiede lui rivolto al ventre della ragazza. Lei lo guarda

-Ma come fai ad essere così sicuro che sia un maschio!? E se è una femmina? Eh?- lui le sorride

-Intuito maschile mia cara…-

-Scemo- lei gli da una leggera sberla. Si sorridono e lei si lascia cullare tra le sue braccia –Inuyasha?-

-Mh?- lei resta un momento in silenzio

-Ti amo- lui le bacia i capelli

-Anche io…- risponde. La sdraia e abbracciandola da dietro le accarezza la pancia –Meglio?- ma la ragazza non può rispondere, dorme già…

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Credo che quello… sia stato uno degli ultimi momenti felici con Inuyasha…- mormorò la ragazza. Kagome la guardò

-Mi spiace… non volevo farti diventare ancora più triste…- Kagome del futuro scosse la testa

-Non preoccuparti, non è importante…-

-Si che lo è! Sono sempre bei ricordi no? Ora Kagome, devi mettere le cose in chiaro con Inuyasha, ricordi? Lo hai detto tu stessa quando è arrivato- si guardarono –Devi parlargli, devi essere sincera…-

-KAGOME!!- le due ragazze sussultarono

-Inuyasha…- mormorò Christine

-Kagome apri immediatamente questa porta. È da tre giorni che sei lì, vuoi marcire!?- ordinò secco. Le due si guardarono

-Scordatelo! E non sono affari tuoi ciò che faccio!- esclamò Christine -…e vattene al diavolo…- mormorò lei

-Guarda che ti ho sentito sai!? Kagome, apri o ti giuro che la butto giù!-

-Ma certo, come no!- esclamò lei –Abbaia abbaia, tanto non sai fare altro che parlare, i fatti non ci sono mai!- esclamò lei. Inuyasha del futuro sbatté un piede a terra

-Vuoi litigare così?? Accomodati! Io non ti fermo di certo! Ma se lo vuoi sapere sei proprio una vigliacca!- esclamò lui. Kagome saltò in piedi e aprì la porta di scatto trovandosi davanti il viso infuriato del marito

-Sarò pure una vigliacca… ma tu sei tonto, sei bastardo, sei feccia e sei un traditore maledetto che va a letto con la sua ex forse da… mesi!- urlò lei puntandogli il dito contro. Kagome del passato si avvicinò leggermente alla porta. Kagome del futuro spinse bruscamente Inuyasha al centro della cucina dove tutti (Tanto per farsi i cavoli loro… Nd) stavano ascoltando interessati

-Che cosa?- chiese Inuyasha del presente confuso

-Tu che cosa?- chiesero tutti

-E se non fosse perché sei… mio marito… la tua faccia si ritroverebbe atrofizzata da quante botte ti darei!- esclamò –Quindi, evitami le tue pare perché non attaccano Ok? Non attaccano! Non attaccavano 6 anni fa, e non attaccano adesso. Non dare la colpa a me, perché è tutta colpa tua! TUA E DI QUELLA MALEDETTA DI KIKYO!- urlò lei

-Ehi, non esagerare capito!? Se tu mi avessi capito quando è successo tu-sai-cosa… tutto questo non sarebbe accaduto!-

-Ma certo! Scarichiamo tutta la colpa agli altri vero!? Guarda, è la cosa che riesci a fare meglio, sai?-

-Piantala Kagome- sibilò lui. Lei lo guardò in silenzio. Lui incrociò le braccia al petto mentre lei stringeva i pugni. C’era un silenzio tombale rotto solo dalla pioggia che fuori non smetteva di scendere

-Va bene, tanto alla fine riesci sempre a farmi sentire uno straccio mentre tu non hai il minimo rimorso, come al solito del resto- mormorò lei avviandosi verso la porta. Lui scosse la testa –E non fare quella faccia! Non azzardarti minimamente!- esclamò lei guardandolo male mettendo poi una mano sulla porta

-E quale faccia dovrei fare?- chiese lui voltandosi a guardarla con un sopracciglio alzato. Lei lo guardò infuriata

-Proprio quella faccia! La faccia di uno che non ha fatto nulla, che guarda tutti dall’alto in basso come se gli altri fossero inferiori e che avessero colpa loro! Hai sempre fatto così e come dice il proverbio: il lupo perde il pelo ma non il vizio-

-Ma smettila, non è vero!-

-Noooooo!! Ma come no! Tu infatti sei uno stinco di santo vero?-

-Infatti non l’ho mai detto- borbottò lui

-Sei odioso! Sei impossibile! Sei… sei…- lo guardò malissimo poi voltandosi aprì la porta

-E ora dove vai?- domandò lui. Lei si bloccò

-Dove vado? DOVE VADO!?!?- si voltò verso di lui –VADO A FARMENE UN GIRO ECCO DOVE VADO! HO LO STRANO ISTINTO DI AMMAZZARTI E C’È DELLA GENTE CHE NON SA NULLA QUA E NON SAREBBE MOLTO… DECOROSO PARLARE DI CERTO COSE!!- si guardarono –Ma se vuoi Kagome può venire con me, così guarderà se ti tradisco con Heiwa…- disse ironica

-Tsk, quel cerbiatto manco mi preoccupa!- esclamò lui

-Dici? Secondo me dovresti! Da un certo lato è molto affascinante, lo hai mai visto da umano? Beh, io si… molto affascinante e sicuramente lui non mi tradirebbe mai!- esclamò lei incrociando le braccia al petto mentre Inuyasha diventava rosso di rabbia –Neanche Koga lo farebbe sai? E anche lui è molto bello, peccato si è già sposato… davvero graziosa sua moglie eh?- Inuyasha si fece avanti minaccioso seguito da quello del presente

“La mena…” pensò Kagome del presente che guardò Sango che la guardava a sua volta. Annuirono “La mena sicuro!” pensarono

-Ora apri le orecchie capito?- sibilò lui prendendola per un braccio. Le due Kagome lo guardarono con orrore

-Mi fai male- disse lei

-Chiudi. la. bocca- intimò gelido. Lei si ammutolì –Ora, vuoi andare a fartene un giro sotto il diluvio universale? Accomodati, non mi interessa. Ma fai, una sola mossa falsa e ti cambio i connotati e ti rinchiudo in quattro mura, chiaro!?- concluse. Sango spalancò la bocca scioccata, Miroku fulminò Inuyasha del presente che lo guardò tipo io-non-ho-fatto-nulla! Shippo scosse la testa con forza e Kagome guardò la coppia mentre stringeva i pugni

“Forza Kagome, cantagliene! Riducilo in poltiglia!” pensò. Christine lo guardò negli occhi. Lui la guardava serio e arrabbiato, gli occhi gelidi. Kagome sotto quello sguardo si intimorì e abbassò lo sguardo annuendo piano “Kagome! Che diavolo stai facendo!?!?” pensò Kagome del presente

-Bene- lui la lasciò e senza nemmeno guardarla le voltò le spalle incrociando le braccia al petto. Kagome rossa in viso per la vergogna aprì la porta e la sbatté forte facendola vibrare. Ci fu qualche secondo di silenzio. Kagome scosse la testa amareggiata

-Ma guarda te che situazione… maschi…- scosse la testa e seguì la ragazza fuori. Tutti guardarono Inuyasha

-Non credi di avere un tantino esagerato?- chiese Sango a quello del futuro. Lui la guardò

-Sango… me lo dici in continuazione… continuamente e non ti ho mai ascoltata e non inizierò ora…- rispose lui sorridendo. Lei scosse la testa.

Kagome la trovò poco distante da lì, lo sguardo basso, i pugni serrati e la pioggia che le bagnava i capelli e i vestiti. Kagome le si avvicinò lentamente

-Ho sempre pensato che saremo stati felici. Da quando Inuyasha mi ha sposato, mi è sembrato di vivere un sogno… quando è nato Michael poi, scoppiavamo di felicità e pensavo che nessuno me lo avrebbe più portato via…- la ragazza guardò se stessa del passato –Ma Inuyasha mi ha tradito e Michael è morto… sono tutti morti e io… io…- si coprì gli occhi con una mano. Kagome non comprese se erano lacrime quelle che le bagnavano le guance o era la pioggia che le stava inzuppando completamente –Io ho bisogno di Michael… rivoglio il mio Michael… Kagome… rivoglio… Michael… MICHAEL!!!- urlò Christine al cielo inginocchiandosi a terra e scoppiando a piangere. Kagome l’abbracciò, inconsapevolmente… Christine si strinse a lei piangendo come una bambina. Passarono dei minuti in cui le due si abbracciavano solamente, poi la ragazza del futuro si scostò

-Meglio?- chiese Kagome

-Per un momento mi è sembrato di si, ma ora… sto quasi peggio…- mormorò asciugandosi le lacrime Christine. Kagome la guardò

-Kagome, voglio che tu mi risponda sinceramente…- si guardarono e Christine annuì

-Ok… cosa c’è?- chiese quasi curiosa. Kagome prese un bel respiro profondo poi parlò, una domanda chiara a precisa che ammetteva solo o si, o no. Christine la guardò poi rispose subito, senza esitazione, sinceramente. Kagome sorrise e annuì concordando…

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Capitolo 33- Verità nascoste ***


Capitolo 33

Salve!! Siamo quasi a Pasqua!!! Che bello!! Sono appena tornata dal cinema dove ho visto Tristano&Isotta, bellissimo… tristissimo… sob… Comunque, grazie per le rec ^___^ Comunque tranquilli raga, siamo quasi alla fine! Ci manca… pochissimo! Tenete duro quindi, ok?? Ora vi lascio alla sto e… a un gran bel segreto! Consolate Kagome ok? Sigh… BUONA LETTURA!! ^______________________^

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 33

Verità nascoste

[if !supportEmptyParas] [endif]

Chi non ha un segreto?

Un segreto così grande

che bisogna rinchiuderlo in un cassetto?

Che anche se quella chiave la butti via

quello tornerà sempre a galla?

Chi non ha paura della verità?

Cattiva e indulgente?

Chi non si nasconde dietro ad una maschera

fino alla sera?

Chi,

passo per passo,

non nasconde se stesso dietro un alto muro

impenetrabile e solido?

Ho solo una risposta,

una parola,

limpida come l’acqua

chiara come il cielo sereno…

Tutti.

Perché tutti hanno un segreto

Perché tutti lo rinchiudono da qualche parte

Perché tutti hanno paura della verità

Perché tutti si nascondono dietro una maschera

Perché tutti costruiscono un muro.

Viene naturale,

viene da se.

E nessuno ci sopravvive…

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Sei stato troppo duro- ripeté Sango

-Sango, me lo stai ripetendo da… un’ora? Su, ho capito. Ho solo perso le staffe!- esclamò Inuyasha del futuro

-SOLO!?!?- urlò Shippo

-Non l’ho mica fatto apposta!- esclamò lui cercando di giustificarsi

-Perché quando fai apposta la meni?- chiese Sango mettendosi le mani sui fianchi

-Non l’ho mai fatto e mai lo farò!- esclamò lui offeso. Guardò Miroku –Su Miroku, dille qualche cosa! Sei sempre tu quello che mi difende no? Dammi manforte!- lui alzò il sopracciglio divertito e si voltò verso Sango che lo fulminò

-Ahhh, non ci provare razza di bonzo! Sillaba una sola parola e ti scuoio vivo, capito?-

-Ma Sango… cara Sango… io non ho fatto nulla… non ho detto nulla…-

-Ma tocchi troppo!- lei lo colpì al viso mentre lui staccava le mani (capito no? ^^) –Tieni le mani a casa tua!- esclamò lei minacciosa

-Ma… Sango… vita mia… immenso amore… luce dei miei occhi…-

-Piantala!!- esclamò lei

-A proposito Inuyasha- i due se stessi si guardarono –Non ci devi dire qualche cosa sul… nostro futuro?- chiese incrociando le braccia al petto Inuyasha del presente. Quello del futuro scosse la testa

-No, lasciamo perdere… non credo sarebbe una bella… idea ecco…-

-Perché?- chiese. La porta si aprì interrompendo la loro lite. Quando le videro rimasero scioccati. Le due ragazze erano bagnate fradice e ridevano a crepapelle, come se non fosse successo nulla e fossero due amiche di vecchia data e non il loro futuro e passato!

-Oh mio Dio…- Kagome del presente scoppiò di nuovo a ridere mentre si asciugava gli occhi dove scendeva qualche lacrima

-Ra… ragazze…- balbettò Sango

-Oh… Sango…- Christine si appoggiò a lei ridendo

-Siete fradice!- loro si guardarono scoppiando di nuovo a ridere

-Già! Dovevi esserci!- esclamò Kagome

-Abbiamo iniziato a… a spintonarci per scherzare e…- Christine non riuscì a continuare perché scoppiò in un altro eccesso di risa

-Kagome… sembra che ci siamo fatte una canna…- borbottò Kagome mettendosi a sedere su una sedia

-Guarda lasciamo perdere!-

-Insomma, che è successo?- chiese Miroku. Le due sorrisero cercando di trattenersi nello scoppiare a ridere

-È presto detto, abbiamo iniziato a scherzare spintonandoci quando quella scema…-

-Ehi! Scema a chi? Ti vorrei ricordare miss-lacrima-facile che sono te stessa del futuro!- Kagome le fece la linguaccia continuando

-Comunque, stavo dicendo che questa… stupida…- l’altra la fulminò -…Mi ha fatto cadere dentro un pozzanghera! Dentro una pozzanghera! Come se non piovesse già abbastanza no? Così lei è scoppiata a ridere…-

-Certo! Avevi una faccia così buffa e contrariata!- esclamò Christine scoppiando a ridere di nuovo

-Già, ho visto la tua faccia ghignante come è sparita subito quando ti ho letteralmente scaraventata giù con me!- l’altra fece una smorfia –avevi una faccia così schifata!-

-Beh, vorrei anche vedere! Ma mi hai vista? Sembro appena uscita da… che so… The Ring!- esclamò allargando le braccia Christine

-Che?- chiesero tutti

-Lasciamo perdere!- esclamò Kagome –Ma mi dici che centra?-

-In realtà non lo so… ma mi è venuto in mente così…- Christine fu interrotta dalla voce di Inuyasha umano

-Hai sparato una cavolata come tuo solito- la ragazza in questione si bloccò ma si distese in un sorriso anche se i suoi occhi erano gelidi

-Esatto! Esatto! Era proprio quello che volevo dire… ma darmi della scema da sola non è molto da persona civile… capito?- iniziò ad andare avanti e indietro per la stanza –Infatti, è proprio qua che sta il problema…-

-Kagome…- iniziò Inuyasha scuotendo la testa

-… perché poi capite che una persona…-

-Kagome- Inuyasha si alzò in piedi. Sapeva quello che Kagome stava facendo, stava evitando di parlare con lui

-… non può darsi addosso…-

-Kagome!- esclamò lui avvicinandosi a lei. La ragazza si bloccò e lo guardò

-Andiamo a cambiarci Kagome?- Christine si allontanò da loro e si chiuse la porta alle spalle. Lui scosse la testa

-Te lo avevo detto che avevi esagerato- disse Sango saggiamente

-Non ho esagerato! È lei che oggi è andata!- esclamò lui

-Qui l’unico andato sei tu…- sibilò Kagome. Tutti la guardarono, aveva due pezzi di ghiaccio al posto degli occhi –Lei adesso è spaventata e lo sono anche io… e tu… quando le hai urlato dietro prima e l’hai presa per il braccio ci hai fatto ricordare nostro padre…- sibilò lei

-Vostro padre?- chiesero confusi tutti. La ragazza sbiancò –Scusa ma che c’entra?-

-Io… devo andarmi a cambiare…- la ragazza si eclissò via a gambe levate chiudendo la porta alle proprie spalle. Kagome trovò se stessa del futuro intenta e rovistare nel borsone giallo

-Ma accidenti! Cosa mi posso mettere?- la ragazza si voltò verso se stessa del passato –Kagome! Ciao! Dunque, mi devi consigliare perché non so proprio che mettermi… jeans o pantaloni normali? Maglione o maglietta?- chiese

-Kagome scappare non serve, o almeno… non più…- Christine si bloccò

-Ma che dici?- chiese nervosamente continuando a rovistare nello zaino –Non ti capisco proprio sai?-

-Credi di non parlargli in eterno?- chiese se stessa del passato

-No… certo che no…- rispose Christine

-Dovresti sistemarti con lui-

-No- disse con fermezza guardandola –Ma hai sentito come mi ha parlato!? Non sono un suo oggetto e non sono nemmeno una cosa. Mi ha trattata da cani ordinandomi cosa fare e minacciandomi di chiudermi in quattro mura se non avessi fatto quello che mi aveva ordinato… no, scusami tanto se sono arrabbiata sai? Vorrei da lui come minimo delle scuse!!- esclamò. Kagome scosse la testa. Era sicurissima che l’avevano sentita in un raggio di… due chilometri…

-Kagome… lo sappiamo tutte e due che sei spaventata Ok?- si guardarono –Lo sono anche io va bene? Ma cosa possiamo fare per fargli capire di non urlare più? Andare là e sbandierare tutto ai quattro venti del nostro passato?- domandò ironica. Si guardarono. Christine aveva uno sguardo indecifrabile e Kagome socchiuse gli occhi come per scrutare nella sua anima. Ci fu qualche secondo di silenzio rotto solo dai loro respiri affannosi. Kagome spalancò gli occhi –No! Non ci provare minimamente capito!?- urlò lei –Scordatelo! Io scherzavo capito!? Scherzavo!!! Tu non farai niente capito? Non dirai nulla!- la ragazza intanto si era già alzata

-E perché? Tanto peggio di così! Cosa mi potrebbe accadere?- chiese –Se la prende male non lo avrò mai più trai piedi e se la prende bene e mi perdona… vorrà dire che mi ama davvero!-

-Beh, fattelo dire in un altro modo!! Non me ne può fregare di meno di quello che ti può o potrebbe capitare con Inuyasha! Tu-non-dici-nulla! La vita è anche la mia chiaro!? Non ci sei solo tu e lui… ci sono anche io, Sango, Miroku, Shippo e Inuyasha! Non voglio che sappiano, non voglio!- urlò. Si guardarono, lo sguardo fiammeggiante. Christine si mise davanti alla porta

-Spostati- ordinò

-No-

-Ti ho detto di spostarti- sibilò Christine

-Vai a quel paese Kagome! Non puoi fare sempre di testa tua- le rispose rabbiosa

-Siamo la stessa persona Kagome! Anche tu fai sempre di testa tua!-

-Beh, se glielo vuoi dire fallo, ma quando siete, tu e Inuyasha, tornati nel vostro mondo!-

-Non torneremo nel nostro mondo Kagome! Ma come puoi non capirlo?- chiese esasperata

-Vuoi dire che avrò una copia di me stessa sempre trai piedi!?-

-Beh, non credo che la mia compagnia ti abbia così danneggiato!- esclamò offesa Christine. Kagome scosse la testa –Il futuro è cambiato, capisci? E essendo cambiato… tutto nel mio futuro e scomparso e presto… anche io e Inuyasha scompariremo…- la guardò, gli occhi lucidi –Ti prego Kagome- l’altra scosse il capo convinta –Ti ricordi quello che mi hai chiesto prima sotto la pioggia?- Kagome annuì –Io glielo voglio dire, voglio essere sincera con lui… ma non posso essere sincera se non so cosa prova per me… Kagome… è l’unico modo di saperlo…- Kagome la guardò e sospirò

-E va bene… ma oltre te e Inuyasha, non ci sarà nessun altro… queste sono le condizioni, prendere o lasciare- mormorò poco convinta

-Oh Kagome! Grazie!- le saltò al collo sorridendo –Te l’ho mai detto che hai un cuore d’oro??- chiese Christine

-Ce lo dicevano in molti… si… davvero in tanti…- disse Kagome vantandosi

-Che modesta eh?- disse ironica se stessa del futuro

-Ma va?- le due scossero la testa scoppiando a ridere. Uscirono dalla stanza. Erano tutti a sedere a tavola e stavano giocando a carte. Christine deglutì

-I…Inuyas…ha? T…ti de…devo… parlare…- balbettò. Lui la guardò alzando un sopracciglio

-Ti sto ascoltando- disse gelido. Kagome decise di venire in aiuto della ragazza al suo fianco

-Molto bene, credo che qua ci sia troppa gente curiosa, tutti in piedi, Kirara compresa. Miroku, Shippo, Sango, Inuyasha e io togliamo il disturbo, Kirara compresa ho detto, forza, fuori!-

-Ma piove Kagome!- esclamò Shippo guardando fuori dalla finestra

-Non mi interessa! Sono discorsi loro dove noi non ci dobbiamo intromettere- aprì la porta –Prima voi- disse. Miroku scosse la testa e prendendo Shippo uscì, Sango li seguì stringendosi nelle spalle e Inuyasha sbuffando li raggiunse. Kagome fulminò Kirara ferma sul tavolo che all’occhiata si precipitò fuori quasi impaurita. La ragazza guardò Inuyasha che evitava il loro sguardo e Christine bianca come uno straccio che annuì lentamente cercando, più che altro, di rassicurare se stessa. Kagome fece un passo fuori della capanna ma qualche cosa la bloccò o forse, quelle parole la bloccarono…

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-Lo ami?- una domanda chiara a precisa che ammetteva solo o si, o no. Christine la guardò, poi rispose subito, senza esitazione, sinceramente

-Si- Kagome sorrise e annuì concordando

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome guardò i suoi compagni e si soffermò su Inuyasha. Lui ricambiò lo sguardo

“E ora perché mi fissa così?” si chiese lui. Kagome emise una specie di sibilo

-Kagome, che tu sia maledetta nei meandri della tua mente!- esclamò lei rientrando –Dentro- ordinò al gruppo

-Cosa?- chiesero tutti

-Dentro ho detto!- ringhiò lei (Comunque questa ragazza ha dei seri problemi di identità… prima dice una cosa poi smentisce tutto… mah… i misteri della vita sono infiniti e incomprensibili… -_-‘’ Nd). Il gruppo rientrò lentamente –Seduti- ordinò la ragazza sedendosi a sua volta –Kagome? Fai una bella tazza di latte?- domandò lei a bruciapelo coprendosi gli occhi con le mani. Christine sorrise

-E così non mi abbandoni?-

-Lascia perdere guarda! Me lo sento che me ne pentirò! È una sensazione alle viscere! Come un’ebollizione riuscita male!- Christine scosse la testa

-È la decisione giusta- mormorò

-Questo lo dici tu!- esclamò Kagome

-Liberissima di uscire di qua portandoti dietro tutta la combriccola- sbottò mettendo sul tavolo dei bicchieri fumanti di latte. Tutti ne presero uno. Le due Kagome si guardarono

-Kagome little azzittita da Kagome big- sussurrò Sango rivolta a Miroku. Lui annuì. Christine si sedette di fianco a Kagome e sorseggiò il latte soffiandoci ogni tanto sopra

-Dunque?- domandarono tutti all’unisono

-Dunque inizia Kagome- l’interessata guardò Christine spalancando la bocca

-Ma guarda che scarica barile che divento!- esclamò lei

-Non scassare- sbottò Christine

-E va bene, va bene…- bisbigliò lei. Li guardò poi posò il suo sguardo sulle sue mani iniziando a torturarsele –Non ho molti ricordi di quando avevo tre anni ma… ci sono dei particolari, soprattutto nel mio caso… che non potrò mai scordare…- ora tutti si misero in un ascolto attento: Kagome stava parlando del suo passato –Eravamo una famiglia felice io, mia madre, mio nonno e… lui, mio padre…- fecero una smorfia rabbrividendo –Mia madre e mio nonno lavoravano nel tempio, mio padre invece in una azienda. Niente di che per ora no? Però… tutto cambiò quando una sera mio padre tornò a casa incavolato nero: lo avevano licenziato. Licenziato! Per lui esisteva il lavoro, io e mia madre quindi non è stato molto contento ecco…- si fermò un momento, come per riformulare i pensieri –Mia madre lo rassicurò dicendo che comunque poteva cercarsi un altro lavoro per ora visto che al tempio andava tutto bene…- si morse le labbra –Io non ricordo bene quando iniziò ma pensandoci forse è stato perché lo avevano licenziato ma… quell’uomo scompariva la mattina e tornava prima di cena… ubriaco fradicio, da fare schifo! Un rivoltante odore che poteva far vomitare anche i santi e i vicini di casa!- esclamò stringendo gli occhi per l’ira. Tutti si guardarono

“Ho un brutto presentimento…” pensò Miroku (Ce l’ho anche io sai? Nd)

-Comunque…- continuò balbettando leggermente tremando -…mia mamma si è arrabbiata moltissimo e l’ha sgridato e lui… lui… l’ha picchiata… le ha dato tante di quelle botte… che alla fine il volto di mia madre era pesto, pieno di lividi e di rigonfiature…- pestò il piede a terra come per alleggerire la tensione che aveva in corpo –Mandò mio nonno dall’altra parte del tempio e ogni sera ubriaco fradicio picchiava mia madre…- si mordicchiò il dito e gli occhi le si fecero lucidi –Mia madre me lo diceva sempre di stare lontano… di non mettermi in mezzo… ma mentre lui la picchiava io ero costretta a rimanere lì, in silenzio, da sola non riuscendo a capire il perché…- deglutì forte e continuò la voce roca e impastata –Così… una sera non riuscì più a trattenermi e lo tirai per una manica chiedendogli il perché… perché faceva quello che stava facendo? (Per precisioni capitolo 13. Nd) Lui mi guardò fermandosi e… e…- Kagome si fermò di nuovo, la voce mancante. Una lacrima scese dai loro volti e le due se la asciugarono in fretta. Il gruppo si guardò. Ora quel brutto presentimento aveva preso tutti e un bruciore allo stomaco si era impossessato di loro. Kagome respirò profondamente cercando di calmarsi. Si alzò e voltò le spalle ai presenti mentre immagini marchiate con il fuoco nella sua mente iniziarono a scorrere dalla sua bocca

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-Smettila papà! Smettila di picchare la mamma! Papà smettila!! Papà!! Papà…- lui si era voltato e l’aveva guardata lasciando la moglie

-No…- mormorò la donna guardando lo sguardo folle del marito –No! Non ti azzardare a toccarla! Va via Kagome! Kagome!- ma l’uomo l’aveva presa colpendola una, due, tre volte mentre la bambina aveva iniziato a piangere forte

-Ahh!! Batta!! Batta!! Mamma! Mamma aiuto mamma!!- urlò la bambina

-Fermati! Lasciala! Lasciala!!!- l’uomo la colpì al viso facendola indietreggiare. Prese la bambina sotto braccio che piangeva e si dimenava e scomparì dalla vista

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome si bloccò di nuovo la voce rotta dal gran tremare, un bicchiere cadde dalla tavola frantumandosi a terra spargendo tutto il suo contenuto sul pavimento, Inuyasha del futuro era pallido e la mano che prima teneva il bicchiere tremava. Si voltò a guardare il gruppo e gli sguardi si posarono su Inuyasha che guardava Christine

-Che… co…cosa… significa?- chiese lui

-Nostro padre ci… ci… ci violentava…- mormorò infine Kagome. Il gruppo scattò in piedi, le sedie rovesciate

-Cosa?- sibilarono

-Nostro padre ci violentava e ci picchiava…- concluse Christine. Inuyasha era impietrito, ancora seduto al suo stesso posto. Inuyasha del futuro in piedi completamente immobile –Mia madre un giorno disse a nostro padre che aspettava un bambino, mio fratello Sota, e… miracolosamente lui smise. Trovò un nuovo lavoro e ad un certo punto pensai che tutto quello che avevo visto e subito era stato frutto della mia immaginazione… chiesi a mia madre e a mio nonno ma loro negarono così me ne dimenticai presto… ero un bambina dopotutto e quando una persona ti dice che ti sei inventata tutto e che è stato frutto della tua immaginazione…- sospirò scuotendo il capo -Mi sono dovuta ricredere però tre anni dopo… mio padre non perse l’abitudine così, ubriaco, ricominciò a picchiare me e mia madre… Sota per fortuna non lo toccava- si fermò –Lo sapete cosa faceva prima di violentarci?- chiese lei, lo sguardo fisso nel vuoto. Kagome strinse i pugni ringhiando –Urlava. Urlava e ci violentava…-sibilò. Inuyasha scioccato non riusciva a muoversi rivedendosi nella scena di poche ore prima -Mano a mano che i giorni passavano però, mi accorsi che picchiava e… violentava solo me, mia mamma non veniva più neanche sfiorata…- Christine si schiarì la gola restando un momento in silenzio senza guardare i compagni –All’età di sette anni mio padre continuava ancora, e mentre la sera in camera mia speravo che non tornasse, lui tornava a casa ubriaco per salire in camera mia… mia madre provò con il divorzio ma nulla valse, nessuno glielo voleva dare. Molto probabilmente lui dava dei soldi…- fece una smorfia –Una sera però, lui scoprì che mia madre era tornata dal giudice, la menò così tanto che lei urlava. Io ero in camera mia e… non ci ho visto più…- strinse i pugni –Sono corsa di sotto e ho preso un pezzo di metallo colpendolo… chissà quanti sono stati i colpi…- mormorò forse più a se stessa che a altri

-Non so, so solo che il suo sangue era rosso come il mio!- ringhiò Kagome

-Già… bel momento quello…-

-Vero?-

-Già già…-

-Insomma credevamo di averlo ammazzato… ma il bastardo era solo in coma- Kagome sorrise

-Ed ecco qua la esilarante infanzia di Kagome- disse ironica Christine -Avete presente quanto ci ho messo per… uscirne? Quando ho compiuto 14 anni… lì, era quasi riuscita superarlo tutto dopo medici, psichiatri, medicine su medicine… 7 dannati… fottutissimi anni…-

-Quindi, se per caso, dovessimo mai litigare… evitate sia di urlare che di toccarmi… non ci sono bei ricordi Ok? Ottimo- Kagome li guardò: erano… scioccati è troppo poco per definirli, comunque la paura che la abbandonassero come nel suo sogno la prevalse (Capitolo 24, per chi non se lo ricordasse… Nd) così fece l’unica cosa che sapesse fare bene, guardò fuori e con voce tremante disse –Tò, ha smesso pure di piovere. Bene, voi restate pure lì, scioccati e impietriti, io… vado a prendere da mangiare. Se Kagome vuole venire con me bene, se vuole restare qua affari suoi, se vuole parlare con Inuyasha… buona fortuna. Io me ne vado- si eclissò fuori. Christine si schiarì la gola

-La… ehm… seguo!- scomparì dalla vista. Le due ragazze si ritrovarono nella foresta e guardandosi negli occhi esclamarono disperate

-Ma che diavolo abbiamo fatto!?!?-

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Capitolo 34- Insieme io&te ***


Capitolo 34

Ciao raga! È da un pezzo che non ci vediamo eh? Con il casino di EFP non ho potuto metterlo prima, sorry… comunque fate un piccolo sforzo, non ci manca molto alla fine della story… ci manca… pochissimo, davvero! Spero che non avrete un collasso prima… eh eh ^^ Ora vi lascio al cap e spero di ricevere tanti vostri commenti, CIAOOO!!!

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 34

Insieme io&te

[if !supportEmptyParas] [endif]

Non so perché l’ho fatto,

non so perché ho deciso di restare.

Forse per capire se mi vogliono realmente bene…

Forse.

So solo che mentre li guardo,

loro evitano il mio sguardo.

Quando gli passo vicino,

loro si fanno da parte.

È tornato tutto come molti anni prima…

quando mia mamma quasi non mi parlava,

quando mio nonno non mi voleva più vicino.

Ma avevano paura

e l’ho capito.

Ma io oggi poteva scegliere:

dirglielo

o no?

Invece l’ho fatto,

gli ho detto tutto.

E mi rendo conto

Che ho fatto un gravissimo errore…

[Kagome]

[if !supportEmptyParas] [endif]

La cena si stava svolgendo nel più assoluto silenzio. Le bacchette si muovevano veloci e rapide, gli occhi bassi sul piatto. Le due Kagome a capo tavola erano nervose e irritate. Da quando erano tornate nessuno le aveva parlato, non le guardavano in faccia e si facevano da parte timorosi quando passavano. Miroku fissava Kagome, ma quante ne aveva passate quella povera ragazza? Lei non voleva che essere felice con Inuyasha, invece lui non glielo aveva permesso tradendola, loro l’avevano tradita… come avevano solo osato? Se avessero saputo prima del passato di Kagome forse non sarebbe successo nulla… Kagome alzò lo sguardo di scatto verso di lui che abbassò velocemente lo sguardo rimanendo immobile

“E no! C’è un limite a tutto accidenti!! Perché maledizione abbassano lo sguardo??” –Miroku… hai qualche cosa da dirmi?- chiese sibilando Kagome

-No, certo che no- rispose velocemente. Lei sbuffò. Ad un certo punto le due ragazze capirono che tutti le stavano guardando, anche se quando loro ricambiavano lo sguardo, loro abbassavano gli occhi immediatamente

“Basta! Questa situazione è insostenibile! Non si può continuare così!” pensò Christine arrabbiandosi “Michael tesoro mio, dammi la forza… ti prego… dammi la forza di non esplodere…”

“Se evitano ancora il mio sguardo gli spello vivi! Ma perché non la piantano??” si chiese Kagome muovendo il piede nervosamente

“Diavolo… e adesso cosa faccio? Non mi aspettavo certo una cosa del genere!! Kagome è stata… è stata… non riesco neppure a dirlo…” Inuyasha scosse la testa come per levarsi via certi pensieri

“Oh mamma! Qua se si continua così Kagome esplode di rabbia… ma perché non riesco a parlarle? A guardarla? Lo so perché, perché sono un codardo, un maledetto codardo!” pensò Inuyasha del futuro

“Signore aiutami… qua non mi sento a mio agio… maledizione Sango! Sei una sua amica si o no? E allora trattala da amica e dille qualcosa, qualsiasi cosa… anche stupida!” Sango si schiarì la voce e tutti la guardarono ma lei tenne gli occhi ben bassi –So… sono si…sicura ch…e pres…to dimen…dimenticherai…- balbettò. Le due Kagome si guardarono

-Sei molto gentile a dirmi una cosa così carina dopo 3 ore che siamo tornate…- Sango arrossì -Comunque sappi, che queste stupidate te le puoi ficcare da un'altra parte… non si dimenticano certe cose Ok? Perché ci pensi in continuazione… quindi evitami… capito?- Kagome li guardò poi Christine prese la parola

-E la cosa vale per tutti, che sia chiaro- alzò lo sguardo –E guardatemi va bene? Ma che palle voi e il non guardiamoci in faccia!- esplose –Adesso basta! Io me ne vado a letto e fatevi passare questo momento di crisi perché mi mandate in bestia!!- si alzò di scatto sbattendo le bacchette sulla tavola

-Ti seguo- sibilò Kagome –C’è un limite anche alla sopportazione- disse più a se stessa che agli altri

-SCUSATE SE…- iniziò Inuyasha arrabbiandosi

-Oh Inuyasha… quando vorrò il tuo parere giuro che te lo chiederò- disse Kagome mettendosi davanti a lui l’indice rivolto verso l’alto –E non urlare, odio chi urla…- Lui la guardò poi cercò di prenderle la mano ma lei si allontanò di scatto –E non toccarmi!- esclamò. Lui aprì bocca –E sta zitto!- lui la richiuse immediatamente

-Comunque stiamo migliorando, un altro passo verso la civilizzazione tra di noi, ce la faremo… ne sono sicurissima-

-Dici?- chiese Kagome affiancandola

-Beh, con nostra madre è stato così no? Un mese perché ci ritrattasse come prima quindi…- iniziò Christine aprendo la porta della camera entrando

-Con loro per due mesi possiamo chiudere un occhio…- concluse Kagome chiudendo la porta alle proprie spalle. Inuyasha del futuro scattò in piedi seguito da quello del presente

-Eh no! Adesso basta! Mi sono rotto!- esclamarono avvicinandosi alla porta cominciando a bussare violentemente –Kagome apri! Diavolo, vuoi aprire o te la devo buttare giù??- le due aprirono

-Sei delicato come un fiore eh?- sbottarono incrociando le braccia al petto

-Piantatela di rompere! Ok? Mi sono rotto! Siamo scioccati va bene? Non c’è bisogno di fare tutte queste scenate stupide!-

-Scioccati?- le due si guardarono poi fissarono Inuyasha del presente con rabbia –Voi siete scioccati!? E noi come dovremmo essere eh? Sentiamo!- urlò Christine

-Non siete stati voi violentati da vostro padre a tre e sette anni! Siamo state noi, noi! Comprendete? Voi non sapete minimamente cosa significhi essere sotto choc e… traumatizzati! No, non lo potete sapere quindi… evitatemi le vostre cazzate chiaro!?- si guardarono. Poi Kagome si distese in un sorriso –Ma non parliamo di queste cose tristi, mandano in depressione sapete?- annuì e Christine le diede ragione

-Comunque… io sono stanca, voi?- si guardarono –Bene, allora lasciate tutto sulla tavola, domattina metteremo a posto noi ciao!- Christine richiuse la porta poi si appoggiò a essa sospirando –Uff…- Kagome intanto si svestì e Christine la imitò subito dopo

-Senti un po’ Kagome…- Christine la guardò

-Cosa?- chiese

-Com’è Heiwa da umano?- chiese curiosa Kagome –Da quello che hai detto è un figo…- Christine ghignò e le due si misero a letto sdraiandosi –Perché quel ghigno? Mi preoccupi…-

-Non c’è nessun Heiwa umano Kagome…- si guardarono, Kagome sembrava confusa –Non capisci? Ho preso Inuyasha per il culo! Heiwa è solo uno spirito cervo padrone di questa foresta, non può trasformarsi in un umano!- Kagome la guardò torva poi scoppiò a ridere

-Oh mio Dio!-

-Hai visto come si sono incazzati?- le domandò Christine

-È stato… incredibile…- disse Kagome cercando di non scoppiare a ridere –Mi sembrava strano infatti non averlo mai visto!-

-Lo so, è proprio per questo che è divertente…- si guardarono poi Kagome spense la candela che bruciava lentamente

-Buona notte Kagome- disse la ragazza

-Buona notte- mormorò Christine prima di cadere in un sonno senza sogni.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Il giorno dopo le due ragazze si svegliarono presto; così riposate andarono in cucina dove indisturbate sparecchiarono la tavola lavando i piatti usati la sera prima. Avevano appena finito quando dalla porta comparve tutto il gruppo già pronto

-Buon giorno! Ma lo sapete che siete dei dormiglioni?- Kagome sorrise

-Grazie- borbottarono

-Buon giorno- Inuyasha del futuro sbadigliò seguito da quello del presente. Christine lo guardò

-Giorno!- gli sorrise e lui ricambiò (Ehi! Ma che è successo? Durante la notte gli si è lavato il cervello a Inuyasha?? Nd)

-Lasciamo perdere…- mormorò Sango sedendosi e appoggiando la fronte al tavolo. Kagome notò che era bianca come un cencio

-Sango, stai bene?-

-No, per niente… vorrei vomitare- bisbigliò

-Vuoi un goccio di latte?-

-Mh- rispose. Kagome lo prese per un si così lo preparò per tutti. Christine le si avvicinò e Kagome senza farsi vedere (davano le spalle a tutti) corrugò le sopracciglia. Christine scosse la testa sospirando poi le indicò il ventre. Kagome corrugò per la seconda volta le sopracciglia scuotendo il capo. Christine pestò il piede

“Ma quanto ero stupida??” si chiese seccata indicandole ancora il ventre. Kagome se lo indicò a sua volta e Christine annuì. Kagome fece il segno della pancia che mano a mano diventa più grande e Christine annuì di nuovo. Kagome spalancò la bocca

-CHE COSA!?- urlò scioccata “Sango… Sango è… è…”

-Cosa?- domandarono tutti

-Niente- borbottò Christine lanciando uno sguardo truce a se stessa del passato

-Kagome, il latte va di sopra!- esclamò Miroku che stringeva intanto la mano di Sango

-Occavolo!- le ragazze spensero il fuoco appena in tempo poi mettendolo nelle apposite tazze iniziarono a sorseggiarlo dandolo agli altri con una mano. Inuyasha del futuro sorrise: era un abitudine di Kagome sorseggiare il latte prima di darlo agli altri e da quando lo ricordava, lo aveva sempre fatto. Avevano finito il latte e Sango aveva ripreso leggermente il suo colorito –Stai meglio?- chiesero le ragazze preoccupate

-Insomma…- Christine si voltò verso Inuyasha del futuro che le fece segno di seguirlo fuori. Lei scosse la testa contrariata

-Insomma Kagome! Non ti mangio mica!- esplose lui

-Lo so benissimo! Che credi?? È solo che voglio restare qua- concluse Christine. Tutti li guardarono confusi

-Bene, vuol dire che parleremo qua, contenta?- sibilò Inuyasha del futuro

-Si- lui fece una smorfia mentre lei incrociava le braccia disinteressata

-Ottimo- ringhiò lui –Mi dici perché non me lo hai detto prima?- lei alzò gli occhi verso di lui. Kagome del presente lo guardò confusa

-A che cosa ti riferisci?- chiese seria. Lui la fissò

-Quella cosa di ieri- lei ci pensò un momento

-Oh, intendi quando ti ho detto che mio padre mi…-

-Non dirlo- sibilò lui. Lei sorrise

-E perché? Tanto è la verità e ci si deve convivere, vero Inuyasha??- lui la fulminò

-Si, comunque mi riferivo a quello- ci fu un momento di silenzio

-E, scusa la mia ignoranza, perché te lo dovevo dire prima?- domandò lei –Che validi motivi ci sono?-

-Tanti, troppi e infiniti! E per dirne una, me lo dovevi dire perché avevamo promesso di dirci tutto!- Kagome del presente tossì cercando di non ridere. Miroku e Sango alzarono le sopracciglia seguiti da Shippo. Christine lo guardò sorpresa

-Ehm… scusa, puoi… ripetere?- lui scocciato la guardò pronto a parlare di nuovo –No, aspetta un momento. Fammi incamerare questa… sciocchezza…-

-Sciocchezza?-

-Esatto Inuyasha! Una schifosa sciocchezza! Promessi di dirci tutto? Guarda che io l’ho fatto, sono sempre stata maledettamente sincera, si o no?- lui la guardò

-No su questa cosa però-

-Certo! Che credevi? Che lo avrei sbandierato a destra e a manca! Mi credi così insensibile?- lui scosse la testa –Grazie! Avrei creduto il contrario!- si guardarono –Così, mentre io sono sempre stata sincera tu non lo hai fatto, no perché non hai avuto il coraggio di dirmi con chi sei andato a letto, cioè con chi? Con Kikyo. KIKYO MALEDIZIONE! UNA MORTA CHE STAVA IN PIEDI PER MIRACOLO!- urlò

-Cosa??- urlarono tutti, per loro era ancora uno choc enorme! Kagome si schiarì la gola

-E comunque potevi anche evitare di farti beccare da me- sbottò lei risedendosi, infatti nella sfuriata era scattata in piedi. Lui roteò gli occhi

-Oh ma… è un punto fisso il tuo- sbottò lui –Ci vuoi sempre andare a sbattere la testa eh?-

-Già, e indovina? La mia testa è durissima, e anche se quel muro a cui vado sempre addosso è di cemento, io continuo ad andarci, capito?- esclamò lei sfidandolo con lo sguardo

-E poi, se non mi sbaglio, ti ho già detto almeno un migliaio di volte che c’è una spiegazione!- le rispose lui fulminandola

-E allora sentiamola! Anche se immagino sarà poco credibile…- sussurrò

-È stato solo quel giorno Ok? È stato solo quel giorno che ci sono andato a letto!- esclamò lui

-Ma ceeeeerto, come no! E tutti gli altri giorni che tornavi a casa calmo e contento non eri andato a letto con Kikyo, no, assolutamente!-

-Mi ascolti si o no??- urlò lui di rimando. Lei lo guardò incrociando le braccia

-Tutte le altre volte andavo a passeggiare nella foresta con Heiwa, lui mi calmava e io tornava a casa sperando che quella di prima fosse l’ultima litigata. Quel giorno però dopo tu-sai-cosa…-

-Cosa?- domandarono tutti curiosi

-Zitti!- esclamò Kagome del presente. Il gruppo si fece piccolo piccolo sulle sedie, azzittendosi

-…nella foresta ho incontrato Kikyo e io ero arrabbiato, molto arrabbiato così e successo, finito- lei alzò un sopracciglio

-Mi vuoi prendere in giro?- sbottò lei alzandosi lentamente in piedi

“In effetti come scusa fa pena!” esclamò Sango “Anche se non posso giudicare, io non so nulla!” pensò. Miroku annuì

-È un uomo, lo capisco!- esclamò. Sango e Kagome lo colpirono al capo

-Chiudi la bocca!- urlarono

-Cioè, fammi capire. Tu vuoi davvero che io creda a questa fandonia? Mi credi stupida?- domandò gelida Christine che non aveva seguito nulla!

-Non ti ho mai creduta stupida, lo sei semplicemente- sibilò lui –Mi hai accusato senza prima sapere quindi…-

-E se io ti dico che non ti credo?- borbottò lei –Cosa fai?- lui la fulminò

-Chiedilo a Heiwa no?? Lui è il padrone di quella foresta e uno spirito e lui è in contatto con il passato, il presente e il futuro della foresta quindi lui la sa molto bene!- esclamò lui. Lei sorpresa lo guardò

-E tu come sai certe cose?- chiese lei stupita

-Me lo ha detto lui, perché?- chiese sospettoso Inuyasha

-Niente, niente… allora io vado a cercarlo- lo fulminò –Se mi hai detto una bugia…-

-E invece quando scoprirai che è la verità mi chiederai scusa, intesi?- lei lo guardò poi uscì senza dire una parola. Ci fu qualche minuto di silenzio

-Ehm… se hai ragione tu credo che mi dovrò scusare anche io- disse Kagome del presente

-Perché?- chiese Inuyasha

-Perché conoscendoti ho pensato che ne saresti stato capace… l’ho pensato!- esclamò

-Oh grazie! Vedo che ti fidi molto!- disse Inuyasha del presente

-Suvvia, cosa vuoi che sia? È solo incertezza-

-Solo!?!?-

[if !supportEmptyParas] [endif]

-Certo Kagome, è come dice…- la rassicurò Heiwa

-Stai scherzando vero?- domandò lei

-No- silenzio

-Oh merda! Vuol dire… che ho fatto tutto questo casino per niente?- chiese lei pestando i piedi

-Diciamo di si…- rispose lui pensandosi un po’ su

-Accidenti! Perché non me lo hai detto prima?- chiese lei guardandolo truce

-Perché volevo farti crescere, volevo che avessi più fiducia nel tuo uomo- rispose sicuro l’amico. Lei abbassò lo sguardo

“Che stupida che sono… ma perché faccio sempre lo stesso errore? Perché non gli do mai fiducia?” pensò lei tristemente -Io… io… come mi ripresento davanti a lui ora?- mormorò

-Devi parlare con lui Kagome…-

-Parlare con lui… e di cosa?-

-Di Michael Kagome, dovete parlare di Michael-

-Michael è morto! Morto! Perché ne dovremmo parlare?- chiese lei alterandosi

-Perché non ne avete parlato insieme, ecco il motivo- lei lo guardò alzando un sopracciglio

-E poi? Cosa accadrà poi?-

-Questo spetta a voi deciderlo, io sono solo una guida, semplicemente, una guida che ti aiuta a sopravvivere…- lei sorrise

-Non so cosa avrei fatto oggi se quel giorno non ti avessi guarito la zampa…-

-Ne facevi a meno, tutto qua- lei annuì

-Grazie Heiwa- lui sorrise e si allontanò senza una parola “Mah, le sue uscite sono sempre così… strane!” guardò ancora il punto in cui era sparito poi si voltò dirigendosi verso casa sua.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome del presente guardò Inuyasha del presente. Mentre la situazione del futuro si stava pian piano risolvendo, la sua stava cadendo a picco! Era da quando aveva detto a Inuyasha di suo padre che non la guardava, non le rivolgeva la parola. Perché? La ragazza respirò a fondo dandogli la schiena

“L’amore sopravvive a ogni cosa… certo, come no! Se Inuyasha mi amasse davvero mi parlerebbe ancora!” si accarezzo distrattamente la pancia “Oh Michael… se solo fossi qua con me…” poi si ricordò di quella vocina sottile sottile che l’aveva salvata dal Demone che era dentro di se e sorrise “No, tu ci sei… è solo che non ti posso vedere, vero?” In quel momento la portasi aprì e tutti la guardarono. Kagome del futuro la richiuse alle sue spalle e si sedette sulla sedia

-Ok, ho sbagliato. Sono stata troppo precipitosa- concluse. Kagome scosse la testa: che figuraccia aveva fatto anche lei… Inuyasha del futuro si voltò pensieroso verso di Christine

-Mh, mh…- tutti lo guardarono confusi –Credo che ci manchi qualche cosa…- lei sbuffò roteando gli occhi –Una parolina, piccola, semplice con…- contò velocemente –cinque lettere… l’hai presente?-

-Si… scusa Inuyasha, avevi ragione tu- sibilò lei “Alla fine mi fa sempre fare ciò che vuole lui…”

-Brava!- esclamò lui –Hai altro di cui parlare senza litigare?- chiese

[if !supportEmptyParas] [endif]

[…]

-Di Michael Kagome, dovete parlare di Michael-

-Michael è morto! Morto! Perché ne dovremmo parlare?-

-Perché non ne avete parlato insieme, ecco il motivo-

[…]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Le sue parole erano ancora vivide nella sua mente, marchiate con il fuoco…

-No Inuyasha, non dobbiamo parlare d’altro…-

-Invece a me sembra di si perché non hai ancora risposto alla mia domanda…- lei lo guardò interrogativa

-Domanda? Che domanda? Mi hai fatto una domanda?- lui annuì

-Perché non mi hai detto prima di tuo padre?- lei si rabbuiò

-Perché, come ti ho già spiegato, non volevo sbandierarlo ai quattro venti. Smettila di rompermi con questa storia che alla fine non ha ne capo ne coda…-

-Ah, mi devi anche spiegare… perché maledizione sei venuta qua con Michael! Non hai visto che casino hai combinato?- lei sospirò

-Io credevo che fossi andato con Kikyo così volevo cambiare il passato per poi modificare il futuro-

-Ma brava! E invece di parlarne con me hai montato tutto questo casino! E alla fine che hai ottenuto?- lei ripensò a Michael

-Smettila- sibilò lei –Ho capito, ho sbagliato, punto, questione finita capito?-

-Non è finito niente! Tu non lo vuoi proprio capire eh?-

-Basta! Forse è vero! Forse sono stata anche io la causa della morte di Michael! Volevi farti sentire questo? Bene! Accontentato! Ma ora smettila! Non voglio parlare di questa cosa- urlò lei con le lacrime agli occhi. Si alzò in piedi e si rifugiò in camera chiudendo la porta della stanza. Kagome mise le mani sui fianchi indicandogli la porta. Inuyasha del futuro sospirò e alzandosi si avvicinò alla porta aprendola lentamente

-Donne- mormorò lui seccato

-Uomini, bastardi!- esclamò Kagome del presente seccata -uno peggio dell’altro- sibilò. Inuyasha chiuse la porta dietro di se avvicinandosi a una piangente Kagome

-Ehi…- lei alzò lo sguardo verso di lui scoppiando a piangere. Lui si avvicinò fino a essere un passo da lei –Kagome calmati… cosa succede?- chiese lui nel panico: cosa aveva fatto ora? Perché piangeva sempre per colpa sua? Lei singhiozzò abbracciandolo stringendo la maglia

-Mi dispiace tanto Inuyasha! Scusami… io non volevo giudicarti lo giuro! Non volevo essere arrabbiata! Non è vero che ti odio, che ti disprezzo e che sei uno stupido! Sono io la stupida scusami, ti prego non è vero che ti odio!- esclamò lei piangendo

-Lo so Kagome, calmati adesso! Non piangere su!- lei scosse la testa

-Non ci riesco!- lui sospirò stringendola –Ero gelosa e avevo tanta paura che tu ti fossi stancato di me-

-No Kagome, no!-

-Non essere arrabbiato con me!-

-Certo che no Kagome…- disse lui dolcemente alzandole il viso asciugandole con il pollice le lacrime –Non sono arrabbiato, visto?- lei annuì –E non mi stancherò mai di te… chi ti ha fatto la corte per quasi un anno? Chi ti ha chiesto di sposarmi? Di vivere con me? Io, Kagome… ho fatto una fatica immensa per riprendere la tua fiducia dieci anni fa (Nel loro futuro dieci anni prima era quando lei era uscita dal coma e si era ricordata tutto. Nd) e non rinuncerò a te adesso…- lei sorrise

-Si…- mormorò abbracciandolo –Insieme?-

-Per sempre Kagome, per sempre…-

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** Capitolo 35- La fine di tutto ***


Capitolo 35

Sob, sigh sob… eccoci qua raga, l’ultimo… ultimissimo capitolo. È finita e… beh, spero che questo cap vi piaccia e che il finale sia di vostro gradimento ^^. Comunque, mi sta venendo in mente una cosuccia… tipo sequel… ma sta a voi dirmi se farla o no quindi… Beh, ora leggete e mi saprete dire, vero??? aspetto tante rec per questo ultimo capitolo e… CIAO!! ALLA PROSSIMA STORIA CHE NON VI FARÀ ATTENDERE MOLTO!! ^________________^

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo 35

La fine di tutto

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ci sarà mai una fine?

Non credo.

La vita va avanti,

cattiva

o giusta.

Ma se si ha qualcuno,

la vita diventa come un gioco a turni

e quando incontri una casella gia occupata,

sai che hai incontrato una persona

Una persona a te molto cara…

[if !supportEmptyParas] [endif]

I due uscirono affiancati trovando tutti (tranne Inuyasha del presente) piangenti

-Com’eravate carini! Tutte quelle paroline dolci!- esclamò Miroku

-Avete origliato!?- urlò Christine

-Noi? Ma che dici!- sogghignò Kagome –Come avremmo solo potuto!-

-Kagome! Ficcanaso!- esclamò Inuyasha del futuro

-Ehi!- le due lo colpirono al braccio –Pensa per te!-

-Io? Ma senti queste due…- Christine scosse la testa

-Beh, comunque abbiamo deciso di ehm… tornare a casa- Kagome corrugò le sopracciglia

“Ma non mi aveva detto…?” Kagome del futuro scosse la testa e lei capì: il gruppo non avrebbe saputo nulla. Kagome stranamente si ritenne d’accordo anche se si sentiva molto triste. Christine guardò se stessa del passato

-E come tornerete?- chiese Miroku

-Dalla foresta ma… non possiamo dirvi nulla, non si può- Miroku annuì concordando

-Chissà che guaio se qualcuno lo scoprisse…- disse Sango –Non ci voglio neppure pensare!- tutti annuirono

-Partite ora?- chiese Inuyasha. I due annuirono poi si guardarono: era il tempo dei saluti, e per i due del futuro e Kagome, degli addii. Inuyasha arruffò i capelli del piccolo Shippo dolcemente (Tra lo stupore di tutti, e come dargli torto? Nd), strinse la mano a Miroku facendogli gli auguri anche se lui non ne capiva il motivo poi strinse a se Sango

-Buona fortuna con il prossimo venuto!- lei lo guardò e arrossì

-Grazie Inuyasha, sei molto gentile…- si sorrisero poi Inuyasha si avvicinò a Kagome del suo passato abbracciandola

-Ciao Kagome…-

-Ciao Inuyasha… mi spiace per tutto…- si sorrisero. Non c’era bisogno di parole… i due Inuyasha si strinsero la mano

-Peccato, non abbiamo avuto il tempo di parlare…-

-Già…-

-Beh, l’unica cosa che ti dico…-

-Non anticipare niente!!!- urlarono le due. Lui indietreggiò

-Non volevo anticipare nulla!! Volevo solo dirgli di non fare il mio stesso errore!-

-Ah, bene!- i due scossero la testa pensando

“Povera me!” poi fu il turno di Kagome che abbracciò Shippo, Sango, Miroku, accarezzò Kirara, e sorrise semplicemente a Inuyasha

-Scusa Inuyasha se non ti abbraccio ma… uno è abbastanza! Due sono… davvero troppi!- i due la guardarono malissimo

-Ti ringrazio!- esclamò Inuyasha del futuro. Lei annuì di rimando

-Concordo con lei, comunque!- esclamarono Sango e Kagome del presente. I due Inuyasha scossero la testa offesi. Kagome, per ultima, abbracciò se stessa del passato

-Non dire nulla agli altri del proprio futuro…- mormorò al suo orecchio

-Il segreto morirà con me e oltre!- le rispose Kagome ridendo

-Grazie Kagome, ho imparato tanto da te…- disse Christine

-Anche io… anche io… ma… toglimi una curiosità!- Christine la guardò interrogativa

-Dimmi…-

-Secondo te perché il pozzo è esploso?- Christine ci pensò un momento

-Beh, venire dal futuro non è una cosa facile… secondo me, dopo che ci siamo passati io e Michael e poi i malvagi, Kikyo, Naraku e Hon… diciamo che c’è passato troppo male… (Capitolo 6 per accertamenti Nd)-

-Ma come è possibile? Noi eravamo lì!- esclamò Kagome. Christine sorrise e le si avvicinò all’orecchio sussurrando

-Tu e Inuyasha eravate troppo presi a guardarvi negli occhi…- Kagome arrossì

-Piantala!!-

Erano tutti fuori. Il gruppo dava le spalle alla casa mentre i due del futuro erano davanti a loro

-Allora ciao!- esclamò il gruppo

-Ah, Kagome a proposito!- esclamò Christine –Non trasformare Inuyasha in un essere umano capito?-

-No! Neanche se stessi per morire!- esclamò Inuyasha del futuro

-Tranquilli! Tanto so cosa farne della Sfera, non preoccupatevi!- loro annuirono poi alzando la mano in segno di saluto, si allontanarono scomparendo nella foresta per sempre… (Sorridete ragazzi! Niente più casini con i nomi… ^^ Nd)

Il gruppo respirò a fondo

-È…- iniziò Shippo

-Finitaaaaaaaaa…- concluse Kagome sedendosi di botto a terra

-Beh, io volevo dire ‘È stato fantastico!’ ma… se per te non è stato così…- commentò Shippo

-Uff… beata innocenza…-

-Kagome! Ti dovrei chiedere una cosuccia, possiamo andare a preparare il pranzo??-

-Oh, che palle cucinare. Andiamo Sango, raccontami dei tuoi tormenti più remoti…- Kagome prese sotto braccio Sango avviandosi dentro casa

-Beh, se la vuoi mettere sul tragico…- mormorò lei. Le due erano nel più assoluto silenzio

-A proposito, come sta la pancia?-

-Oh, sta be…- la guardò con gli occhi sbarrati –Tu… tu… lo sa…i? Ma… ma… come!?-

-Oh, quello… ho avuto delle informazioni sai…-

-Mhhh, che ti ha detto poi Kagome sul nostro futuro?- la ragazza la guardò impassibile

-Come mai lo vuoi sapere?- domandò

-Curiosità-

-Credo di non poter accontentare la tua curiosità, la mia bocca su quell’argomento è sigillata come un palla di rugby!-

-Che!?-

-Una palla del mio mondo… sai…-

-E allora mi dici con chi vuoi usare la sfera se non la vuoi usare per far diventare Inuyasha umano?- chiese Sango mentre tagliava qualche verdura

-No, non mi parlare di Inuyasha umano!! No, lui umano non ci diventa neanche con il binocolo!!- urlò Kagome mettendo una pentola sul fuoco

-O…Ok…-

-Bene, per tua informazione la voglio usare con Kikyo…- Kagome ghignò

-COSA!?!?!?!?- questa volta fu il turno di Sango urlare

-Oh… non è uno scandalo!-

-E perché?? La vuoi forse ammazzare??-

-Mhhh, mica male come idea… ne ho già fatta fuori una… vedrai, una in più…- Sango sbarrò gli occhi -Ma scherzo! Ma secondo te!-

-Quindi se non la vuoi ammazzare… che… che…-

-Che ci farò?- Sango annuì con vigore –Segreto!!-esclamò –Anzi, sai che faccio?- posò sul tavolo le posate –La vado a trovare così mi levo subito il pensiero- l’abbracciò quasi con slancio poi salutandola uscì velocemente

-Ehi Kagome! Dove vai così di fretta!?- le chiese Miroku prima che lei fuggisse via

-Vado a fare una cosa! Ma torno prestissimo!!- si allontanò velocemente dentro la foresta che aveva magicamente ricostruito…

-Ma è sempre di corsa!- esclamò Miroku seccato. Inuyasha la guardò sparire poi, frustrato, diede un pugno alla casa. Si girò e andò a passo spedito nella direzione opposta. Miroku e Shippo lo guardarono confusi poi alzando le spalle andarono in cucina ad aiutare Sango.

Kagome girò avanti e indietro, in lungo e in largo ma di Kikyo nessuna traccia

-Ohhh!!! Che palle!! Kikyo maledizione!! Dove diavolo sei!?!?!? Possibile che quando ho bisogno di te tu non ci sei mai!?!?!?!?-

-Kagome… se non mi ammazzi salto fuori, ma solo se mi dai la tua parola- lei alzò lo sguardo al cielo dove proveniva la voce di Kikyo

-Va bene, te lo giuro, non ti ammazzo eccetera eccetera, ma ora vieni che devo parlarti- sentì un rumore dietro di se e girandosi si ritrovò davanti Kikyo. L’ultima volta che l’aveva vista, Kikyo le aveva chiesto pietà, pietà per non ucciderla… sorrise –Salve Kikyo, tutto bene?-

-Che cosa vuoi?- chiese la donna –Non ho tempo per le tue menate- sibilò

-Le mie menate? Mhhh, Ok… allora immagino che quello che ho da dirti non ti interessa vero? Come…- da una tasca prese una pallina di vetro -…questa?- la sfera degli Shikon brillava di luce propria, bianca e lucente. Kikyo la guardò sospettosa

-Ti ascolto- disse, la voce pacata

-Io ho il potere di darti un anima, farti tornare in vita…- Kikyo la guardò gli occhi che brillavano di interesse, poi si incupirono subito

-Dov’è il trucco?- chiese

-Niente trucco, se ci fosse il trucco non starei qua a… sprecare il mio tempo…- Kikyo non rispose –Comunque dopo la sfera si rimpicciolirebbe e ce la potremo togliere dalle scatole, poi avremo due anime diverse quindi saremo anche libere da reincarnazioni varie. Dico bene?- Kikyo annuì

-Cosa ci guadagni?-

-Un passo per volta Kikyo, un passo per volta…- ci fu un momento di silenzio –Devi rispondere a una sola domanda, risposta sbagliata e la tua anima te la puoi anche scordare- si guardarono negli occhi –Ami Inuyasha o la tua è solo vendetta e ossessione verso di lui?- Kikyo restò in silenzio. Questa domanda proprio non se l’aspettava! Ripensava a quando era ancora viva, il loro primo abbraccio, i momenti passati a parlare di loro e del loro futuro… poi a quando lo aveva rivisto da morta, quando lo aveva baciato ma… lo aveva fatto perché lo amava o per fare ingelosire Kagome?

“Lo amo? Amo Inuyasha? E anche se fosse? Lui tanto non mi ricambia… Ma perché lo volevo uccidere? Per il mio egoismo? Si… forse era ed è ancora così… mi devo rassegnare… devo smetterla di fingere…” alzò lo sguardo decisa –Hai ragione tu, la mia era solo vendetta e ossessione, vendetta perché mentre io sono morta lui è ancora vivo, ossessione perché ogni ora della giornata pensavo a come ucciderlo. No Kagome, non lo amo più da molto, moltissimo tempo- Kagome la guardò negli occhi: Kikyo non mentiva. Kagome sorrise

-Risposta esatta Kikyo, hai vinto un’anima impacchettata!- si concentrò su Kikyo, chiudendo gli occhi, e il tempo si fermò. Gli uccellini smisero di cinguettare, il vento di muovere le foglie. La sfera volteggiò in aria girando su se stessa, la luce bianca la ricoprì e un raggio ricoprì pure Kikyo che si alzò di qualche centimetro da terra. Fu così qualche secondo poi la luce scomparve. Kikyo cadde in piedi perfettamente. La sfera si fermò improvvisamente e diventò rosso sangue, rosa e infine bianca posandosi per l’ultima volta sulle mani di Kagome che riaprì gli occhi appena in tempo per vedere la sfera sgretolarsi sotto il suo sguardo. La polvere bianca venne alzata dal vento e Kagome vide quella polverina scomparire dal mondo, come se non fosse mai esistita “Ecco Midorikò, ora nessuno ci toglierà mai più i nostri figli… la tua battaglia è conclusa e hai vinto, quel mostro non ucciderà tua figlia e ora potrete vivere felici nell’aldilà. Io invece so che Kikyo non ucciderà mai il mio Michael, mai più…” Kagome guardò Kikyo –Come ti senti?- Kikyo aveva posato una mano al petto, tu-tum… tu-tum… era viva… lei era viva!

-Bene, mi sento benissimo!- guardò i suoi spiriti della morte che dopo un’ultima occhiata se ne andarono con un sibilo

-Bene! Ora le nostre strade si dividono!-

-Aspetta Kagome… come sai che ho detto la verità?- Kagome alzò le spalle

-Non lo so… puoi venirci a trovare quando ti pare sappilo, ma non toccare Inuyasha…- sorrise –Lui è mio- concluse possessiva

-Ok…capisco…- si guardarono

-Bene Kikyo, vivi la tua vita con serenità! Io torno a casa mia!- si girò pronta ad andarsene

-Verrò- Kagome guardò Kikyo sopra la spalla sorridendo

-Molto bene. Ciao!- fischiettando Kagome si allontanò più felice che mai.

Quando arrivò trovò Miroku ad attenderla fuori con in spalla Shippo –Beh? Non è ancora pronto?-

-Ehm… si ma… che hai fatto?-

-Io?- lui annuì -Ma mi sembra logico no? Ho ridato un anima a Kikyo!- rispose lei entrando in cucina lasciandoli di sasso

-TU HAI FATTO COSA!?!?!?!?- urlò Shippo raggiungendola in un batter d’occhio

-Calmati Shippo! Sei troppo giovane per farti saltare le coronarie!!-

-Ma… ma… Ka… Ka… Kago…me…- balbettò. Miroku entrò

-Perché urlate così?- chiese Sango mettendo davanti a Inuyasha il piatto con dentro il cibo fumante

-Le…lei ha… ha ri… da…ri…o… un’an…i…a… a… a… K…yo…- balbettò Miroku

-Non ci ho capito nulla!- esclamò Sango. Kagome si mise a capo tavola mettendosi a mangiare

-Beh, ho solo ridato un’anima a Kikyo!- disse con una naturalezza quasi innaturale

-COSA!?!?- chiesero tutti. Inuyasha la guardò scandalizzato: Kagome che aveva fatto qualche cosa per Kikyo??

-È stata la nostra stessa reazione- annuì Miroku

-Ma… ma… Kagome… perché lo hai fatto??- lei li guardò deglutendo poi ci pensò su

-Beh, in realtà il motivo c’è anche se è solo una precauzione per il futuro ma… come dice il proverbio ‘meglio prevenire che curare’!- esclamò saggiamente

-Se per questo c’è anche il proverbio che dice ‘non fasciarsi la testa prima di essersela rotta’…- Kagome guardò Miroku

-Ehm… quando hai questi lampi di genio… tienili per te… mh?-

-Allora? Perché lo hai fatto?- chiese Sango

-Perché in futuro non voglio… intoppi… diciamo… e ora mangiate o si raffredda tutto!- loro annuirono e sedendosi iniziarono sentendo lo stomaco chiuso.

Nel pomeriggio Kagome era nervosa come non mai, quella situazione la stava mandando in crisi! In paranoia!! Inuyasha non la prendeva in considerazione neanche lontanamente!! Non le parlava, non la guardava, non l’ascoltava… era impossibile!! Kagome era fuori, seduta con la schiena appoggiata a una parete della casa e sbatteva con forza il piede a terra

-Kagome… che ti succede?- chiese Sango sedendosi vicino a lei

-È proprio questo il problema- sibilò Kagome smettendo di sbattere il piede –Inuyasha è… è…-

-Odioso?-

-Esattamente! Capisci? Non mi parla, non mi guarda, non mi ascolta, non tutto!! Sono stufa di questo suo schifoso comportamento!!- ringhiò

-Kagome… pensaci un secondo, quando ha iniziato a fare così?- chiese Sango. Lei la guardò pensandoci

-Beh, da quando io e Kagome vi abbiamo detto di mio padre…- fece una smorfia poi la guardò interrogativa –E allora?-

-Kagome cara, mentre a me e a Miroku la cosa è passata quasi subito… per Inuyasha è stato un brutto colpo, comprendi?- Kagome scosse con forza la testa –Oh Kagome! Ma dove la usi la testa se non per queste cose!?!?-

-Per altre più utili Sango- sbuffò Kagome –Se ha qualche cosa da dirmi me le deve dire in faccia!-

-Ma non capisci che se ti comporti così lui rimarrà per sempre l’eterno indeciso? Devi fare tu la prima mossa o lui non saprà che fare!- Kagome sbuffò borbottando qualche cosa che Sango non riuscì a capire. Improvvisamente la ragazza guardò quest’ultima confusa

-L’eterno indeciso tra cosa?- Sango scosse la testa

-Ma fra stare con te e non dirti nulla no? Mi sembra così palese!!- (A me non sembrava… -_-‘’ Nd) Kagome alzò le sopracciglia. Sango la guardò severamente e le segnò il bosco –Vai, ora!- Kagome sorrise alzandosi in piedi allungandole la mano. Sango fece per prenderla ma Kagome la allontanò

-Ci vado solo se dici a Miroku quella cosa!- Sango sbuffò

-Ricattatrice-

-Vero, ma prima o poi devi dirglielo no??- Sango annuì

-Va bene, vado a parlargli-

-Complimenti! Vieni!- Kagome le allungò la mano e Sango prendendola si alzò

-Forza e coraggio-

-Si certo, ora sparisci!- Kagome sogghignò poi voltandosi si incamminò vero il bosco

“Ma… chissà se gli parla…” pensò Sango poi prendendo il coraggio a due mani entrò in casa. Miroku stava seduto al tavolo scrivendo su una lunga pergamena. Sango deglutì e si sedette davanti a lui congiungendo le mani sul tavolo. Miroku alzò lo sguardo verso di lei sorridendo

-Ciao luce dei miei occhi!- esclamò lui

-Ehm… ciao Miroku…- iniziò lei imbarazzata. Miroku corrugò le sopracciglia

-Sango, tesoro mio, vita mia, cos’hai?-

-Io… io… Miroku non parlare Ok? Perché io ti devo dire una cosa ma se tu parli io non riuscirò a dirti quello che invece devo dirti quindi non parlare e ascoltami senza interrompermi, senza fiatare e muto- lei riprese fiato e lui accigliato annuì. Lei lo guardò poi prese a stropicciarsi le mani –Ecco… io stamattina stavo male no? Ecco, io ho scoperto una cosa che ha causato la cosa di questa mattina e… è difficile da dire e io ho paura che tu ti arrabbi ma… non so come dirtelo e tu non ci stai capendo nulla con il mio discorso ma insomma… Miroku… non ti arrabbiare perché non so che fare se ti arrabbi… perché non voglio che urli… ma il succo di tutte queste parole è che sono incinta…- Sango lo guardò e lui scioccato ricambiò lo sguardo

-Ehm… cosa?- balbettò Miroku fattosi improvvisamente bianco come un cencio

-Stai per diventare papà Miroku- lui la fissò con gli occhi sgranati, scioccato. Lei abbassò lo sguardo timorosa

-E tu credevi che mi arrabbiassi?- balbettò lui

-Si… ma ora penso che sarai furioso- sibilò lei alzandosi in piedi di scatto. Gli occhi le si riempirono di lacrime –La prossima volta taccio! Ma perché diavolo sei così stupido e non mi ca…-

-Ma è meraviglioso!!!- urlò lui

-Co… come?- lui scavalcò con un balzò il tavolo e l’abbracciò con slancio

-È fantastico!! Bellissimo!! Stiamo per diventare papà e mamma!!-

-S…si…- balbettò lei. Lui la prese tra le braccia facendola volteggiare. Sango lo guardò: Miroku era completamente impazzito di gioia!! “Ma che gli prende? Sembra un bambino di due anni!!”

-Sango tesoro mio, ti adoro!!-

-Anche io Miroku- lei lo abbracciò e lui ricambiò

-Noi tre…-

-Si Miroku, sempre…- Shippo entrò in quel momento nella capanna accompagnata da Kirara. Lì era finito tutto bene… il volpino guardò la foresta pensieroso. E tre Kagome e Inuyasha? Come sarebbe finita??

[if !supportEmptyParas] [endif]

Kagome non dovette camminare molto per trovarlo. Fissava il cielo seduto su un grande ramo in alto a un grande ciliegio in fiore. Solo a osservarlo Kagome si rese conto che era già arrivata la primavera. I petali cadevano dolcemente al suolo e una brezza leggera le scompigliava i capelli. Inuyasha non si era accorto della sua presenza così lei sorrise leggermente pensando a cosa dire

-Ciao Inuyasha- lui per poco non cadde dal ramo. La guardò spaventato poi vendendo che era lei distolse lo sguardo

-Oh, ciao- lei gonfiò le guance: non capiva perché lui faceva così!!

-Ehi, ti va di parlare un po’?-

-Non ne ho molta voglia, facciamo dopo Ok?- Kagome dopo quella fredda risposta si arrabbiò moltissimo

“Questo… stupido!! Che vada al diavolo!!” pensò lei pestando un piede a terra –Inuyasha!! Scendi da quel maledetto albero e vieni qua a dirmi in faccia che cavolo hai!!- lui la guardò

-Ma tu ti scaldi così facilmente?-

-Smettila!!!!-

-Ma che vuoi che abbia!? Me lo spieghi?? Sono solo confuso punto, non ci vuole un tutore per capirlo!-

-Beh, scusami se non capisco. Vuoi venire qua!?-

-Non ne ho voglia- rispose lui fissando il cielo

-Va bene! Fa lo stesso!- lei si avvicinò al tronco e con forza si arrampicò sul primo ramo. Inuyasha sentendola dannare come una matta la guardò arrampicarsi. Intanto lei lo aveva quasi raggiunto ma ad un tratto scivolò. Lei urlò mentre precipitava. La discesa le parve infinita poi tutto cessò “Ma come? Non mi sono fatta nulla?” aprì gli occhi –Inuyasha!- esclamò lei sorpresa

-Chi vuoi che fosse!? Ti volevi sfracellare!?- lui la mise a terra –Ti sei fatta male?- lei scosse la testa –Mi farai dannare prima o poi! Ma sei pazza ad arrampicarti così?- lei abbassò lo sguardo

-Scusa… ma tu mi ignori e io non sapevo più che fare…- lui la guardò

-E va bene, cosa c’è?- chiese sedendosi appoggiando la schiena al tronco. Lei felice che la ascoltasse si sedette vicino a lui

-Beh, mi sembra ovvio no? Voglio sapere perché in questi giorni non mi hai mai parlato!- lui scosse la testa

-Cosa vuoi che ti dica?-

-La verità- si guardarono. Lui aveva uno sguardo indecifrabile, lei era molto decisa. Lui distolse lo sguardo per primo

-Beh, è colpa tua ecco-

-Colpa mia!?!?-

-Si, tua! Perché mi dovevi preparare prima di dirmi di tuo padre! Mi hai spiazzato, mi hai confuso e ora quando ti guardo non so più come comportarmi!- esplose lui. Lei sorrise poi rise

-Ed è questo il tuo problema?- chiese lei guardandolo continuando a ridere. Lui imbarazzato annuì –Ma Inuyasha, tu non ti devi comportare diversamente con me! A me piaci perché sei così come sei, come ti comporti eccetera! Non devi cambiare il tuo modo di fare!- esclamò lei guardandolo. Lui la guardò

-Che hai… che hai detto?- balbettò lui imbarazzato da morire. Lei sorrise

-Mi piaci Inuyasha, mi piaci solo perché ci sei… mi piace il tuo carattere… i tuoi occhi, la tua natura… mi piaci tanto…-

-Ma se… se mi hai sempre detto che mi odi!!- esclamò lui dopo un momento di silenzio

-Ma dai! E ci credevi? Te lo dicevo soltanto perché ero arrabbiata con te e mi dovevo sfogare!!- lui fece una smorfia

-Fantastico…- lei si fece seria

-Beh, Inuyasha… non posso sperare che tu mi ricambi ma… io te lo volevo solo dire…- lei si alzò e sorrise –Ci vediamo nella capanna- lei si allontanò mentre lui assimilava tutto ciò che Kagome le aveva detto

“Le piaccio, e io? Io cosa provo? E per Kikyo?” ci pensò mentre vedeva la sua schiena allontanarsi “No, Kikyo è solo il passato, ormai l’ho capito (Dopo quanto? Un migliaio di puntate!? Nd)… Kagome invece… io…” realizzato ciò lui si alzò di scatto e prima che lei scomparisse dalla sua vista lui disse –Anche tu mi piaci Kagome- la ragazza si bloccò in mezzo al sentiero e come un palo si girò verso di lui che le sorrideva. Gli occhi di lei si riempirono improvvisamente di lacrime

-Oh Inuyasha…- lei gli corse incontro abbracciandolo. Lui la strinse a se baciandole i capelli. Lei singhiozzò –Sei uno stupido… dirmelo dopo così tanto…- lui sorrise asciugandole le lacrime

-Scusa…- si baciarono, un bacio vero e profondo… lei lo abbracciò ancora a lungo mentre i petali di ciliegio si posavano intorno a loro e sopra i vestiti

-A proposito Inuyasha…- lei strinse nel pugno la maglia di lui affondando il viso nei suoi vestiti

-Cosa?- domandò lui stringendola

-Ecco… mi stavo dimenticando ma… sono incinta…- e si vide Inuyasha diventare di pietra…

[if !supportEmptyParas] [endif]

PROLOGO

Tre anni dopo

[if !supportEmptyParas] [endif]

Una bambina corse veloce dalla madre

-Mamma! Mamma! Michael è cattivo!! Mi tila i capelli!!- esclamò allungando le braccina verso l’alto. La donna la prese in braccio

-Tesoro, non è che gli hai fatto qualche cosa?-

-No! Non gli ho fatto nulla!!-

-Non è velo mamma!! Eleanor mi fa le linguacce!!- esclamò il bambino in braccio alla madre

-Eleanor!-

-Ma daaaaaaaaaaiiiiiii!!!-

-Papà! Papà!!- urlò il bambino

-Cosa?- Miroku saltò fuori dalla capanna

-Eleanor è cattiva!!- esclamò il bambino dagli occhi blu e i capelli neri

-No! È Michael cattivo zio! Lui mi tila i capelli!- cercò di giustificarsi la bambina dai capelli neri e gli occhi d’ambra rivolgendosi a Miroku

-No!- insistette il bambino arrabbiato

-E io chiamo papà!- esclamò la bambina corrucciata

-E io chiamo il mio papi!!- Miroku si avvicinò al bambino prendendolo in braccio da una Sango esasperata

-PAPÀ!!!- urlò Eleanor

-Si papà! Vieni da tua figlia!- esclamò Kagome cercando di tenere ferma quel terremoto

-Su, che succede?- il mezzo demone si avvicinò alla famiglia. La bambina si buttò nelle braccia del padre afferrandogli una orecchia canina

-Papi, di quacche cosa a quella tlegaccia di Eleanor!- esclamò il bambino a Miroku

-Ma come osi!?!? Papà!!-

-Dove sono i miei bimbi preferiti? Dove sono?-

-HANAAAAAA!!- i due bambini corsero dalla ragazzina 12 enne afferrandole ogni gamba

-Eccoli qua i miei tatini!! Papà!! Vuoi venire!? Rin! Daiiii!!!- a quelle parole comparve il Demone che fece un cenno a tutti e Rin che abbracciò Kagome, Sango e salutò i due uomini, poi baciò le testoline dei due bambini

-Ciaaaoooo Lin!- esclamarono i due bambini sorridendo poi abbracciandola. Hana approfittò di quel momento per abbracciare Kagome

-Ciao Hana, stai bene?- lei sorridendo annuì

-Si, ora che sono a casa sto bene…- sussurrò. Kagome sorrise

-A proposito, ho una cosa per te…- si allontanò e scomparì dentro la capanna, poi tornò con in mano un foglio –Lo avevi dimenticato qua tre anni fa, volevo ridartelo… spero ti piaccia…- le allungò il foglio e Hana lo prese. Lì c’era lei a tre anni in braccio a sua madre ma Kagome ci aveva aggiunto un particolare e Hana sorrise radiosa. Sesshamaru, nel disegno, era dietro di loro che cingeva le spalle a Christine. C’erano tutti e tre, come aveva sempre dovuto essere… Hana sorrise

-Grazie mamma è… bellissimo!-

-E ci credo! Veniva a letto solo per poche ore!- sbottò Inuyasha

-Non che dormite molto a letto!- esclamò Miroku

-MIROKU PERVERTITO CHE NON SEI ALTRO!?!?- urlarono Sango e Kagome. Inuyasha rimase in silenzio

-E perché tu non dici nulla?- sibilò la moglie a Inuyasha

-Perché mentire non serve a niente!-

-INUYASHA!!- esclamò lei. Eleanor e Michael li guardarono confusi

-Cosa mamma cosa?- chiesero i due bambini della stessa età anche se Michael era più grande di due mesi

-Niente tesoro, tuo padre fa dei discorsi senza senso…- borbottò Sango che aveva fatto un bernoccolo a Miroku. I due bambini intanto si erano riattaccati a Hana quando una voce nota li distrasse

-Ehilà! Come va?- tutti si voltarono

-Kikyo!- Kagome si avvicinò alla ragazza radiosa –Come stai?-

-Bene, sono stata un po’ in giro sai com’è e…- Kikyo le iniziò a raccontare tutto mentre Kagome annuiva interessata. Miroku sospirò

-E pensare che prima si odiavano a morte…- tutti annuirono

-KIKYO!!!- urlarono i bambini. Kikyo sorrise e si avvicinò ai bambini baciandogli la testa

-Pottati Michael, mi blocchi la vitta- borbottò Eleanor

-Pottati tu- le rispose il bambino

-No- si impuntò la bambina

-Si- esclamò Michael

-E allora mi potto io- Eleanor si staccò dalla gamba della ragazza e Kikyo la prese in braccio. La bambina le scoccò un bacio sulla guancia poi le toccò il naso con il suo –Eh eh…- Kagome si strinse a Inuyasha guardando la figlia poi posò lo sguardo su tutti quanti. Ripensò alla vicenda del futuro e sorrise

“Si Kagome, ora è tutto perfetto!”

Fine

[if !supportEmptyParas] [endif]

d Che i tuoi sogni si avverino

Perché la vita

È come polvere di stelle

In un cielo senza luna…

Dove la via è illuminata

Ma dove la certezza manca sempre… a

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=59724