Tu che sei mio fratello

di Smeralda Elesar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***



Capitolo 1
*** I ***


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Tu che sei mio fratello

 

 

                                                                                           *Questo è il posto di una citazione, ma non è ancora il momento giusto per inserirla*

 

 

:-Ma… ma ce n’è uno solo!-:

 

Esclamò Kanon allibito.

Saga si fermò accanto al fratello e dopo un secondo fece la stessa faccia sconcertata.

 

:-No… non può essere… questo vuol dire che…-:

 

I Gemelli d’oro si guardarono in cagnesco.

 

:-MIO!!!-:

 

Urlarono contemporaneamente.

Si lanciarono in avanti e piombarono come falchi sulla preda, ognuno bene deciso a conquistarla per se.

 

:-Saparisci, Kanon! Qua ci dormo io!-:

 

:-Neanche per sogno! Vattene tu!-:

 

Nella Casa dei Gemelli c’erano ancora un mucchio di problemi pratici da risolvere.

Primo tra tutti il fatto che ci fossero due Gold Saint frastornati dal susseguirsi di decessi e rinascite ed un solo letto.

 

:-Sono stato io l’ultimo ad indossare il Chloth dei Gemelli, quindi il letto spetta a me!-:

 

Dichiarò Kanon aggrappato al materasso da un lato.

 

:-Tzé! Io sono stato Saint dei Gemelli per anni, tu solo per due giorni, quindi il letto spetta a me!-:

 

Ribatté Saga aggrappato al materasso dall’altro.

 

:-Balle! Ci sono salito prima io!-:

 

:-E allora ti faccio anche scendere prima!-:

 

Con una spallata Saga provò a buttare giù dal letto il gemello, che però, da guerriero esperto, scansò la mossa e lo mandò a rotolare sul pavimento.

 

:-Visto?  Tu vai a dormire nel divano-:

 

Ghignò soddisfatto Kanon.

Ma un vero Saint non si arrende mai (soprattutto quando si tratta di conquistare un posto comodo per dormire dopo una guerra tra divinità) e Saga si rialzò subito

per tornare a combattere.

 

:-Scendi dal mio letto-:

 

Gli intimò serio.

 

:-No!-:

 

:-Vattene, Kanon, o ti caccerò via con la forza!-:

 

Ripeté Saga con la voce più minacciosa che gli riusciva.

Per tutta risposta Kanon si aggrappò ancora più saldamente al materasso.

 

:-E va bene, lo hai voluto tu! Preparati!-:

 

Guerriero della tattica, oltre che della forza, Saga strappò le coperte da un lato e le usò per far scivolare Kanon come da un telo di salvataggio.

 

:-Ecco! Vacci tu a dormire nel divano!-:

 

Gli disse da sotto le coperte.

Kanon si rialzò furente.

 

“Dannazione, Saga è forte proprio come la reincarnazione di un dio… per sconfiggerlo non mi resta che  attaccarlo con anima e corpo!”

 

Afferrò il bordo del materasso con sopra Saga, il cuscino e quello che restava delle coperte e buttò giù il tutto senza tanti complimenti.

 

:-Allora, fratellino? Stai più comodo adesso?-:

 

Ghignò beffardo.

Grosso errore: Saga si liberò dal groviglio e gli si lanciò contro come un gatto arrabbiato.

Probabilmente avrebbero continuato ad azzuffarsi per un bel po’, ma ingaggiare una battaglia dei mille giorni poche ore dopo essere stati riportati in vita non è un idea

molto salutare e poco dopo i due Gemelli, ancora non rientrati in pieno possesso delle loro facoltà fisiche, si accasciarono stremati sul materasso a terra.

 

:-Sia chiaro, Kanon… ti faccio dormire nel mio letto solo perché non voglio infierire su di te quando sei in condizioni così pietose-:

 

:- In condizioni pietose?! Io? Ti sbagli, Saga: sono io che ti do il permesso di dormire nel mio letto perché mi fai troppa pena!-:

 

:-Tsk!-:

 

 

 

*Questo è il momento della citazione*

 

Tu che sei mio fratello, la mia donna, il mio dio

Tu che vivi in silenzio, non scordare il nome mio

Sono qui mentre dormi, se hai paura di te

Quando come un bambino tremerai

 

(Tu che sei mio fratello - Renato Zero)

 

 

Kanon si svegliò più tardi nel cuore della notte e la prima cosa che percepì fu un battito cardiaco quasi sincronizzato con il suo, poi sentì tra le dita la carezza morbida di capelli

che non erano i suoi.

Evidentemente il sonno non aveva tenuto conto della loro ennesima zuffa e li aveva spinti a rannicchiarsi uno contro l’altro come cuccioli.

Sbuffò contrariato mentre accarezzava leggermente la testa di Saga.

Era vero, si erano accapigliati dopo sole poche ore di vita e probabilmente lo avrebbero fatto tante altre volte, ma Kanon tutto sommato era felice di avere di nuovo accanto

il suo gemellino.

Allungò un braccio dietro di se a recuperare un angolo di coperta e coprì entrambi.

 

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Capitolo 2
*** II ***


Tu che sei mio fratello    (II)

 

Who’s going to save you

When the stars fall from your sky?

Who’s going to pull you in

When the tide gets too high?

Who’s going to hold you

When you turn out the lights?

 

                                                                               (Superman tonightBonJovi “the circle”)

 

 

Alla terza casa la notte non era tranquilla.

Kanon era sdraiato sul letto con le braccia incrociate dietro la testa ad ascoltare le vibrazioni inquiete del cosmo di Saga.

 

“Non sei cambiato per niente, Saga! Perché non la pianti di rinvangare sempre le cose negative e ti concentri un po’ sulla fortuna che abbiamo avuto tutti quanti?”

 

Si rigirò sotto la coperte e ficcò la testa sotto il cuscino nel tentativo di scacciare il malumore.

Niente da fare: non era come cercare di ignorare qualcuno che russa, e alla fine Kanon si alzò per dirigersi a passo di marcia verso l’entrata della Terza Casa.

Raggiunse subito l’ingresso e trovò esattamente come si aspettava: seduto sul freddo marmo delle scale con le ginocchia strette al petto e lo sguardo vuoto.

                 *

Saga alzò la testa e si trovò davanti un Kanon dal cipiglio più irritato che mai.

 

:-Adesso tu ti alzi e vieni con me-:

 

Gli ordinò severo.

 

:-Ma perché? No dai, Kanon, tra un po’ vado a dormire…-:

 

:-Non è vero: lo so che quando sei così nervoso non ti addormenti! Conoscendoti resterai accartocciato in quel modo per tutta la notte finché non deciderai di rientrare ed andartene in giro per casa con gli occhi pesti, ed io non ho nessuna intenzione di sopportarti quando sei in quelle condizioni!-:

 

Saga rimase a bocca aperta per quel tono brusco.

 

:-Avanti, che stai aspettando? Alzati!-:

 

:-Ma…-:

 

A quel punto Kanon perse la pazienza: si avvicinò al fratello in due passi e lo afferrò per un braccio sollevandolo di peso.

 

:-Cammina!-:

 

Saga fu trascinato, nonostante le proteste, fino alla stanza che Kanon si era ricavato in un angolo di fortuna e posato sul letto del fratello con una strana delicatezza.

 

:-Per quale accidenti di motivo non ti sei coperto? Sei congelato!-:

 

Lo rimproverò ancora Kanon.

Lui non rispose.

Non c’era un vero motivo.

 

:-Non ne avevo voglia-:

 

Borbottò infine.

 

:-Ah, certo! Non ne avevi voglia, come ho fatto io a non capirlo subito? Perché è normale che non hai voglia di coprirti e rimani fuori in canottiera in pieno dicembre, non è vero? Bah!-:

 

Saga evitò di ribattere di nuovo e si lasciò coprire.

Il letto portava ancora il calore di Kanon tra le lenzuola.

 

:-Kanon…? Ma tu adesso dove dormi?-:

 

Il gemello lo guardò storto.

 

:-Cosa ti fa pensare che lascerò a te il mio letto? Io dormo qui, è ovvio! Così almeno controllo che tu non faccia scemenze!-:

 

:-Che cosa?! Ma no!-:

 

:-Sì invece! E non dirmi che non ti va bene perché mi hai già fatto arrabbiare abbastanza!  Ora fai posto… su avanti… sciò!-:

 

Saga ubbidì e si ritiro da un lato aspettando che Kanon si sistemasse vicino a lui.

 

:-Ed ora vieni qua!-:

 

:-Kanon… io sono qua!-:

 

Nel buoi lo sentì sbuffare come una pentola a pressione.

 

:-Ma allora ti si è proprio congelato il cervello là fuori! Io intendevo “vieni qui” in questo senso!-:

 

E Kanon passò alla spiegazione pratica di quanto aveva appena detto: gli passò un braccio sotto le spalle e con l’altro lo soffocò in qualcosa di molto simile ad un abbraccio.

Saga ghignò leggermente.

 

:-Hei, Kanon… da quand’è che sei diventato così tenero?-:

 

:-Stà zitto stupido! Sto solo cercando di evitarti una polmonite perché curarti mi darebbe ancora più fastidio! Tsk! Farti da infermierina… mi viene da vomitare solo a pensarci! E non osare pensare che ti sto facendo le coccole! Ci mancherebbe altro! Dopo tutto il fastidio che mi dai ti meriteresti piuttosto calci nel sedere!-:

 

:-Va bene, scusa… non volevo offendere-:

 

Kanon grugnì una risposta assolutamente incomprensibile.

 

“Però tutto sommato non è male stare qui”

 

Pensò Saga.

Solo in quel momento si rese conto che sì, sentiva freddo, sì, aveva bisogno del calore di Kanon e che sì, anche se suo fratello non lo avrebbe mai coccolato stava ugualmente riuscendo a farlo sentire protetto come un bimbo.

 

:-Comunque sia, Kanon… grazie per quello che stai facendo-:

 

Gli disse in un sussurro.

Kanon gli rispose con un rapido scappellotto sulla nuca.

Che poteva anche somigliare ad una carezza.

 

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Bene, ringrazio tutti quelli che sono arrivati alla fine di quest’altro capitolo…

Ovviamente tutti quelli che sono rimasti perché suppongo che alcuni siano già all’ospedale a curarsi il diabete causato da queste cose sdolcinate XD

 

 

 

 

 

 

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