Penitenza musicale

di MarchesaVanzetta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** festa ***



Capitolo 1
*** prologo ***


  “Ginny,io non sono molto sicura…” “Herm,piantala! Sei al tuo ultimo anno, Voldemort è storia vecchia, gli esami li hai passati con i massimi dei voti e mancano due giorni alla fine della scuola. Non puoi per una volta lasciar perdere la serietà e divertirti??? E poi le feste delle serpi sono magnifiche!” “Immagino… alcol,spinelli e sesso,giusto?” ”Bhe… si!” ”D’accordo!” disse finalmente la riccia, facendo emettere un sospiro di sollievo alla rossa. Finalmente era riuscita a far fare un po’ di vita sociale al prefetto Grifondoro Hermione Granger, nonché sua migliore amica. Certo, sapeva che Herm a casa si scatenava, ma a scuola era sempre la So-Tutto-Io-Granger, e non si lasciava mai andare, neanche nelle feste della sua casa. E ora era riuscita a farla andare a un festino delle serpi! Le possibilità quando sarebbe entrata nella Stanza delle Necessità designata per la festa erano due: o sarebbe scappata dopo due minuti o si sarebbe lasciata andare svelando a tutti il suo lato divertente e trasgressivo. Lei e Herm avrebbero fatto faville quella sera, non c’era dubbio! Inoltre lei ne aveva proprio bisogno, dopo la separazione con Harry…
“Bhe, allora cosa ti metti?”le chiese improvvisamente la riccia, cogliendola di sorpresa “Cosa? Ah, penso il vestito nero…” “Intendi quello lungo che tira su le tette in un modo assurdo e ha lo spacco che arriva al fianco?!” “Esattamente!” disse ridendo della faccia sconvolta dell’amica “E tu?” “Non lo so… il più carino che ho è quello che ho messo a Natale…” “Oddio! Allora lo modifichiamo un po’ noi, non abbiamo tempo di andare a Hogsmeade! Tiralo fuori!”. E Hermione tirò fuori un vestito lungo fino alle caviglie, di velluto rosso, con una scollatura minuscola e le maniche lunghe e svasate. Ginnysi mise subito all’opera: trasformò il pesante velluto in seta leggera e fresca. Approfondì notevolmente la scollatura e per mettere in risalto il décolleté abbondante lo strinse leggermente sotto il seno. Le maniche sparirono, in modo da lasciare il vestito senza neanche delle spalline sottili. Fece poi un piccolo spacco che arrivava poco sopra il ginocchio e lo dichiarò pronto. Appena Hermione lo indossò si sentì in un imbarazzo totale per essere così esposta, mentre Ginny ammirava soddisfatta la propria opera. “Dovremmo cambiare colore… non sarà molto gradito alle serpi…” “Non se ne parla neanche!” esclamò Hermione “Già metto la mia sicurezza nelle loro mani, anche il mio essere Grifondoro no! Anzi, sai che ti dico? Metto su anche la pajmina dorata!” “Vuoi entrare a quella festa o no?” “Se devo annullare la mia personalità no! Non rinnegherò mai i miei colori e la mia casa!” “Fai come vuoi. Ora, pensiamo al trucco!” “Ma sono appena le sei! E la festa è tra tre ore! Inoltre non voglio scendere in Sala Grande truccata!” “Allora faremo portare su la cena dagli elfi… Non guardarmi così! Per te lo fanno con un piacere immenso, da quando hai istituito il C.R.E.P.A.! E poi gli chiederemo quello che c’è a tavola, non cose che devono farci apposta!” “D’accordo,,,solo per questa volta però!” “Va bene, va bene… Allora,se non vuoi truccarti almeno vediamo di far qualcosa per i tuoi capelli!” “D’accordo, mi affido alle tue mani… non ho proprio voglia di combattere una guerra inutile!”. E così Ginny si mise all’opera. Con una buona quantità di gel magico Liscioriccio le rese i capelli più boccolosi e il crespe scomparve senza lasciare la minima traccia. Essendo giugno, non voleva lasciarle i capelli sciolti, così li raccolse in uno chignon, lasciando solo due lunghi boccoli ai lati del viso. Erano ormai le sette e mezza, così si dedicò ai suoi capelli: portò un paio di ciocche dietro, come a formare una coroncina, che fermò con una mollettina a forma di farfalla semovente che rilasciava una leggera polvere luminescente. Passò poi la trucco: si mise un ombretto brillanti nato, l’eye-liner e un rossetto marrone scuro, quasi nero. Poi passò a Hermione: le mise un ombretto dorato e un rossetto rosso acceso. Appena finito si infilarono vestiti e scarpe: Ginny aveva dei sandali neri con un tacco vertiginoso e il cinturino che arrivava fino al ginocchio, Hermione indossò dei sandali dorati con un tacco più ragionevole di quello della rossa, che si allacciavano a metà polpaccio. Finalmente erano pronte!

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Capitolo 2
*** festa ***


 Alle nove e dieci erano nella stanza delle Necessità. Era arrivato il momento della verità, ma quando Ginny vide Hermione lanciarsi in pista e ricambiare con fierezza tutte le occhiate stupite e incredule. Così si rilassò e la seguì, trovando subito un bel Tassorosso con cui ballare e divertirsi un po’.
 
Hermione stava ballando una musica veloce, sentendosi totalmente libera e felice. Aveva risposto a tutte le occhiate meravigliate e a quelle di disgusto dei Serpeverde, per il suo abbigliamento, la sua cassa, il suo essere mezzosangue. Le ultime la facevano sentire estremamente forte, al contrario del primo anno, quando per la prima volta quell’insulto glielo a aveva rivolto Malfoy “Granger” si parla del diavolo… “Sì Malfoy?” fece amabile, giusto per non dargli neanche un po’ di soddisfazione. “Come mai sei qui? La sai che è una festa? Rischi di divertirti!” fece lui sarcastico “Oh, sai Malfoy, forse non mi conosci davvero. Cosa en sai che io non sia una ragazza come la tua amichetta Parkinson?” Hermione si divertiva moltissimo a stuzzicarlo, soprattutto se sapeva che non poteva smontarla. Lei era una ragazza aperta a nuove esperienze, e non solo intellettuali. Certo non era ai livelli della Parkinson non era certo profana dell’amore, anche carnale. Così quando Malfoy ghignò preparandosi a rispondere, era pronta  liquidarlo. “È stato un non-piacere avere questo scambio di battute con te Malfoy, ma sono un po’ impegnata!” e detto questo lo lasciò lì con un’aria perplessa e infastidita sul viso, mentre si avvicinava a un ragazzo alto, muscoloso, dai capelli neri e gli occhi verdi, che ricordava essere Corvonero “Ehi ciao, ti va di ballare?” “Certo!” e si misero a ballare e Hermione iniziò a strusciarsi un po’ sotto lo sguardo basito di Draco che si chiedeva da quando la Zannuta fosse sbocciata in quella ragazza affascinante e sicura di sé. Lo aveva proprio incuriosito… E poi, che gambe! Draco, cosa pensi? È la mezzosangue amica dello Sfregiato, non sparare cazzate! Però, come giocava con tutti quei ragazzi che bramavano anche solo un minuto con lei! La osservò divertirsi tutta la sera, giostrando da un cavaliere all’altro. Quando vide un gruppo, capeggiato da Pansy e la Brown (incredibile come le oche vadano d’accordo con le proprie simili!) radunarsi per giocare a qualcosa sedendosi a cerchio con al centro una bottiglia, e la Granger che si sedeva con la Piattola, decise che poteva concedersi un giro al gioco della bottiglia e far impazzire la Granger. Così si avviò con passo regale, facendo cenno a Pansy di aspettarlo. Appena si sedette su un cuscino verde argento che aveva evocato, le due oche spiegarono il gioco. “Ragazzi” iniziò la Grifondoro “Vi informo che questo non è il gioco della bottiglia” a questa affermazione si levò dal gruppo un mormorio di dissenso “ma bensì qualcosa di più intrigante… il gioco della penitenza musicale!” “Però” la interruppe la Serpeverde “Le regole sono quasi come il gioco della bottiglia. Io farò girare la bottiglia e la persona che verrà indicata dovrà subire la penitenza che sceglierò. Attenzione non si può fare una qualsiasi penitenza! Bisogna basarsi su una canzone e il penitente dovrà fare le stesse azioni descritte in questa. Non ci sono limitazioni ai testi, nel rispetto però della legge magica- quindi niente omicidi, serpentelli miei! Direi che possiamo iniziare!”
I primi due giri furono un po’ confusionari, perché il gioco era estraneo a tutti ma poi l’ambiente iniziò a riscaldarsi. Si iniziava a scegliere canzoni sempre più ardite e dai baci appassionati si era passati a rapporti sessuali descritti dettagliatamente. Hermione si stava divertendo un mondo  a vedere le facce perplesse e scandalizzate dei vinti e la malizia dei vincitori nel annunciarne il titolo funesto.. al settimo giro la bottiglia indicò lei come penitente. Curiosa e un po’ timorosa, attese che la bottiglia si fermasse sul suo carnefice. E quando la bottiglia, abilmente manovrata dal biondo, si fermò su Malfoy la riccia rimase sconvolta. Chissà cosa le avrebbe fatto fare il furetto! Sicuramente qualcosa di molto perverso! Perché aveva accettato di partecipare a quello stupido gioco? Negli occhi di Malfoy brillò un luccichio di divertimento. “Allora mezzosangue, dovrò punirti io a quanto pare…” “Evidentemente, Malfoy… E dimmi, che canzone è?” “Con calma, Granger. Ti manderò un gufo con le istruzioni necessarie. Ora scusatemi ma sono stanco, torno in dormitorio. Pansy, Granger” e detto questo si allontanò, con il suo solito ghigno su quelle labbra incredibilmente sexy e crudeli.  “Ginny” disse la riccia “Sono le tre e sono stanca, vado a letto. Tu resti?” “Penso di sì. Ti spiace?” “Ma no, figurati! Buonanotte!” e dopo aver baciato l’amica e salutato tutti se ne andò nel suo dormitorio. Si struccò,si cambiò e si mise  a dormire. Dormire… più o meno. Infatti pensava a cosa l’avrebbe sottoposta il biondino Serpeverde. Si immaginava già scene raccapriccianti, come andare a letto con lui… bleah, che schifo! Certo, era un gran figo e trasudava sesso da ogni poro ma restava comunque uno stronzo e l’avrebbe costretta a fare cose disgustose…
Tar questi pensieri conturbanti si addormentò, sognando una versione moderna e magica dell’inferno di Dante.

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