Accidentaly In Love

di gwapple
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chocolate's enchantement ***
Capitolo 2: *** Rainy Day ***
Capitolo 3: *** Only a Dream ***



Capitolo 1
*** Chocolate's enchantement ***


Accidentaly in love 4
Titolo: Accidentaly In Love. E' anche il titolo di una canzone, lo sapevate? °°
Rating: Arancio-rossastro. Arancione che potrebbe sfociare nel rosso. Potrebbe. Ma date le nostre menti perverse è molto probabile. °^°
Genere: Comico, Commedia, Romantico, ma...sì da brave seguaci delle CLAMP non possiamo ommettere qualche possibile scena angst.
Personaggi: Watanuki (il nostro Wata-chan! :D), Doumeki, Yuuko, Clow, un po' tutti, dipende da come ce la pensiamo...
Riassunto: "San Valentino è la festa degli innamorati: profuma di cioccolato e frasi sdolcinate che rintronano i nostri sensi. Prendete un Watanuki depresso che sfoga la sua frustrazione per l'amore non ricambiato di Himawari sul cibo e un Doumeki che si ritrova a passare di là per caso.
Un'attrazione che nasce in fretta -e misteriosamente dopo aver ,mangiato degli strani cioccolattini- e due stregoni che hanno tutta l'intenzione di divertirsi alle spalle del povero Wata-chan.
Mescolateli a delirio, follia e una sana voglia di romanticismo e di perversione. Risultato?
Si dice che non bisogna mai accettare le caramelle dagli sconosciuti.
E presto Watanuki farà di un semplice proverbio un motto di vita. "
Note: Shonen-ai °-°
Avvertimenti: questi [fantastici] personaggi non appartengono a noi ma a quelle pazze sclerate bravissime donne chiamate CLAMP.
P.s: questa storia la finiremo, non la interromperemo come la scorsa, parola di scout! V.v anche se nessuna di noi è una scout, dettagli. Ma una promessa è una promessa u_ù
P.p.s: Vi lasciamo alla lettura di questa follia nata per caso! °°
 

Accidentaly In Love

x.1.x


Cioccolato




Doumeki odiava il giorno di San Valentino per molte ragioni.
Prima di tutto perchè era accompagnato sempre da ragazzine che tentavano quasi di infilargli a forza nella bocca il cioccolato comprato in chissà quale pasticceria.
E poi perchè Watanuki era totalmente preso da Himawari-chan, un goffo tentativo di dichiararle i suoi sentimenti, da non considerarlo. Niente litigi quindi, non poteva nemmeno distrarsi.
L'arciere sbuffò per l'ennesima volta nella giornata, annoiato, andando alla ricerca di Kunogi e di quel casinista che aveva come hobby il fracassargli l'apparato uditivo con quegli strilli degni di una donna insterica.
Non che non ci trovasse gusto in quelle litigate con Watanuki.
In qualche modo, sapere che lui era lì e che avrebbero litigato almeno una volta, gli dava fiducia.
Non era solo.
Perchè, se anche era bravo a nasconderlo, Doumeki capiva bene che lui e Watanuki erano dannatamente simili sotto molti punti di vista: e quel senso di solitudine che gli stringeva il petto era una prova lampante.
Immerso in quei pensieri il ragazzo si trovò a giarare l'angolo, trovandosi davanti Watanuki intento a rimpinzarsi di...
Sbagliava o quella era una scatola di cioccolattini?
Cos'era, sfogava la delusione amorosa - ennesima- sul cibo?
«Oi» lo richiamò incolore, fermandosi in mezzo alla strada.
Come svegliatosi da un sogno Watanuki alzò lo sguardo su di lui e sussultò sbiancando improvvisamente «Do-doumeki! Che ci fai qui?!»
Doumeki rimase impassibile, assistendo alla penosa scena del ragazzo che, imbarazzato, nascondeva i cioccolattini dietro la schiena.
«Ma ti sembra modo questo di spuntare all'improvviso?!?!?»
«Sì.»
«E' UNA DOMANDA RETORICA!»
Limitandosi a battere le palpebre Doumeki avanzò verso l'altro, d'altronde era ormai abituato a quelle urla e quei movimenti strani.
«Come sono?» gli chiese indicandogli il pacchetto, e Watanuki rispose con una smorfia, mostrando la scatola a forma di cuore «Buoni.» rispose senza guardarlo.
«Intendevo il ripieno...»
«MA PERCHE' NON LI ASSAGGI ALLORA!» gli urlò furioso l'occhialuto, mettendogli praticamente sul naso quel cuore di cartone, ricolmo di dolci dall'aspetto delizioso...o meglio ce n'era solo uno.
Doumeki lo afferrò in mano e lo osservò con sguardo critico «Chi ti ha regalato la scatola?»
«Che ti interessa!»
Si portò un cioccolattino al naso, annusandolo con cura.
Sentiva un profumo di fragole sprigionarsi dal cioccolattino, mischiandosi dolcemente al cioccolato bianco che lo ricopriva.
Un gusto del tutto inusuale.
Specie perchè, come suo nonno gli aveva detto, cioccolato e fragole sono potenti afrodisiaci.
Lanciò un'occhiata a Watanuki, scoprendolo intento a fissarlo, le guancie tinte deliziosamente di rosso.
Alzò un sopracciglio.
«Oi.»
Come se lo avesse scrollato con impieto Watanuki lo guardò male.
«Non mi chiamo Oi, idiota.» gli fece notare, acido. Tuttavia l'occhialuto si trovò a sbattere le palpebre, confuso, quando Doumeki gli presentò davanti un cioccolattino.
«Mangia e addolcisciti.»
Watanuki lo guardò male. Ma certo, cosa si era aspettato? Una frase filosofica? Un commento qualsiasi? Una dichiarazione d'amore?
...
Un momento.
Lui NON voleva dichiarazioni d'amore!
Da Doumeki, poi.
Colui che gli voleva portare via Himawari-chan, la sua splendida Himawari-chan!
Watanuki si ritrovò a guardare il vuoto con sguardo sognante, sotto quello confuso di Doumeki che tuttavia, come era solito, nascose tutto dietro la solita maschera di imparzialità.
«Sei sicuro di stare bene?»
«Certo che sto bene!»
«No perché sei strano...»
«Io strano?! Ah, senti chi parla!» lo rimbrottò per poi scimmiottarlo, incrociando le braccia al petto «Strano dice...»
«Lo vuoi mangiare o no? Altrimenti lo prendo io» gli fece invece l'arcere, indicando il cioccolattino che aveva in mano. Quella sola frase sembrò attirare l'improvvisa attenzione del diciassettene che come un fulmine si voltò lanciandogli un'occhiataccia degna di un serial killer.
«Quello è l'ultimo rimasto..»
«Sì.»
«Prova a mangiarlo e sei morto...»
«Ma a te farebbe male, ne hai mangiati troppi.»
«Hai sentito quello che ho detto?!»
Nessuna risposta.
«Doumeki!»
Nessuna risposta.
«Se provi a mangiarlo ti strangolo!»
Sperò di risultare piuttosto minaccioso, ma a quanto pare non funzionò perché l'altro, dopo averlo guardato senza battere ciglio per diversi secondi, alzò le spalle e avvicinò il cioccolattino alle labbra.
A quel punto fu un gesto veloce, esagerato, quello che Watanuki compì per strappargli il dolcetto dalle mani e masticarlo con gusto quasi teatrale.
Tuttavia ad un tratto, dopo aver ingoiato, trasalì e spalancò gli occhi, come se avesse visto uno spirito dietro la spalla di Doumeki. L'arcere, improvvisamente preoccupato si voltò per difendere l'amico, ma non trovò nulla dietro di sè, se non i petali di ciliegio che cadevano dagli alberi medesimi.
Nel voltarsi di nuovo scorse Watanuki intento a fissarlo, come se non lo riconoscesse.
«Stai bene?»
Domanda piuttosto normale, ma allora perché l'altro era arrossito vistosamente, abbassando improvvisamente lo sguardo??
Doumeki si chiese spesso, anni più tardi, perchè non avesse chiamato immediatamente un dottore.
Insomma: quell'improvviso rossore o era dovuto a un trauma cranico, alla febbre o al caldo, ma trovandosi a Febbraio era da escludere categoricamente quell'ultima possibilità.
«Oi?» chiese, alzando le sopracciglia. Domanda che per lui aveva lo stesso valore di chiamarlo per nome.
Niente.
Come parlare col muro.
Beh, poteva capire che, essendo un tipo di poche parole, non si potesse definire adatto a giudicare.
Ma Watanuki...
Watanuki era sempre iperattivo. Un pò fastidioso, ma allegro.
Quel silenzio...
Quel rossore...
Gli mise una mano sulla spalla.
«Mi dici che...»
«UH COM'E' TARDI!» strillò l'altro, balzando in piedi. Prima che potesse chiedergli spiegazioni era già andato.
Doumeki restò da solo.
No, non lo capiva.
Era troppo casinista.
O forse Yuuko gli aveva messo qualcosa nel the quella mattina?


x.X.x

Watanuki avanzava veloce e deciso attraverso quelle strade che ormai conosceva praticamente a memoria, tante le volte che le aveva attraversate.
Ma ora era arrabbiato, anzi, furioso, e stringeva i pugni sbuffando imprecazioni tra i denti.
Doveva assolutamente chiedere delle spiegazioni alla strega! Da quando trovava Doumeki...carino?
E da quando si era incantato a fissarlo?!
Stava perdendo la ragione completamente!
E voleva, anzi, pretendeva, delle spiegazioni.
Già immaginava il discorso da farle.
«Senti un pò, strega, che ti è saltato in mente di fare?!»
Fece una smorfia: ripensandoci, doveva apparire tenero e dolce, forse un «Ciao quel kimono ti dona...ed è dello stesso colore dei cioccolattini che mi hai consigliato! A proposito, ci hai fatto qualche incantesimo?»
In ogni caso, forse non era neanche colpa della strega, ma sua...


Stava camminando per la scuola, cercando Himawari-chan.
Già immaginava la sua faccia quando le avrebbe dato i cioccolattini, si sarebbero baciati...Awww, tutto assolutamente perfetto.
Senonchè...
Gli era capitato spesso di vedere venditori ambulanti di cioccolattini il giorno di San Valentino. Anche se quello NON aveva l'aria di uno che vendeva cioccolattini ambulanti...
«Consegna per Watanuki Kimihiro.» disse l'uomo incapucciato, parlando con voce spettrale
Watanuki deglutì.
«Sono io.» mormorò. Che fosse uno spirito?
L'uomo gli ficcò in mano una scatola a forma di cuore, sparendo in un fil di fumo.
Sì, era uno spirito.


Accorgendosi di essersi fermato scosse furiosamente il capo, continuando a correre verso il negozio.
Aprì la porta.
«Buon pomeriggio!»  salutò venendo accolto da due festanti Maru e Moro che gli saltarono addosso, facendolo cadere.
«Buon pomeriggio!» ripeterono in coro.
«FUORI DA QUI!»
Sentì una risata cristallina, poi un'uomo dal codino nero e gli occhi blu cerchiati correre inseguito dalla strega che si premurava di scagliargli contro vari oggetti. Usando, ovviamente, la magia.
Agrottò le sopracciglia, non capendo cosa stesse succedendo.
«Su Yuuko...Continuando così...Ti verranno le rughe!» disse l'uomo, ridendo.
Per tutta risposta la strega lo guardò male.
«CHI CAVOLO TE L'HA CHIESTO?!» gli strillò contro lei, rabbiosa.
Watanuki pensò che quei due ricordavano lui e Doumeki.
Il secondo dopo si pentì del pensiero.
Infatti alla fine l'uomo aveva afferrato la donna per i fianchi baciandola poco castamente sul collo.
Arrossì furiosamente, dandosi dell'idiota.
Lui e Doumeki...non si baciavano sul collo!
«Emh...»
«Watanuki!» quasi urlò la donna spostando via l'uomo che finì contro un divano, ridendo.
«Yuuko, andiamo, è un liceale! Non si scandalizza certo di queste cose!»
«Clow» sibilò la donna quasi stancamente. Si ricompose i capelli, sistemò il chimono per poi, alla fine, sorridere placidamente al ragazzo, come se non fosse successo esattamente niente.
«Watanuki, che sorpresa, non ti aspettavo così presto!»
«L'ho notato...» fu il commento sarcastico, che tuttavia non smosse di una virgola l'espressione della donna.
Proprio come Doumeki che, per quanto si sforzasse, non riusciva a cambiare espressione nemmeno per un secondo.
Un momento! Ma perché stava pensando ancora a quell'idiota?
«Ops, mi rimangio quello che ho detto, mi sa che è sconvolto.» rispose Clow con la voce di un bambino che ha sbagliato.
«Non c'entra!» si affrettò a spiegare Watanuki, imbarazzato, seguito dal coro delle due bambine «Non c'entra, non c'entra!»
«Non dovevi essere con Himawari-chan?» chiese come se niente fosse la donna, senza nemmeno guardarlo, anzi intenta a versare del sakè a Clow.
«No..»  mormorò Watanuki incolore, lasciandosi cadere sulla poltrona con l'espressione depressa.
«Successo qualcosa, giovanotto?»
«Sì» mormorò Watanuki in direzione di Clow, per poi voltarsi verso Yuuko «Mi avevi promesso che quei dolciumi avrebbero funzionato!»
«Non è stato così?» si informò la donna, sorseggiando il contenuto del proprio bicchiere.
«No che non lo è stato!» sbuffò Watanuki, incrociando le braccia al petto.«Non sarei qui depresso, ti pare?»
«Tu sei sempre depresso.» gli fece notare la strega, alzando un sopracciglio.
L'uomo prese un biscotto dal vassoio che era messo al centro del tavolino.
«Il che fa capire che distrarsi durante una magia non è bene...» fece con aria saputa, scoppiando a ridere quando l'espressione della donna si tramutò in imbarazzata. Un delicato rossore le coprì le guance.
«TU! FINISCILA DI...»
Cosa dovesse finire Watanuki non lo seppe mai perchè Clow afferrò il viso di Yuuko fra le mani, rubandole un bacio.
«Se avete finito...»
La Strega arrossì ancora di più, spingendo via l'uomo che prese a sorseggiare il sakè come se nulla fosse.
Watanuki la guardò curioso.
«Toglimi una curiosità...Ma siete fidanzati?»
Yuuko rise insterica.
«Mannò, mannò [errore fatto appositamente. Yuuko vuole parlare così, qualche problema?? :D] ...Lui è solo un grosso insetto blu...» rispose con uno sguardo alla: '' Dì qualcosa e sei morto''.
Clow alzò lo sguardo dal sakè con un sorrisino che la diceva lunga.
«Beh, sappi che mi trattengo per la presenza di animi impressionabili.» affermò. Yuuko lo guardò con il forte desiderio di ucciderlo e si rivolse al suo tuttofare.
«Allora...Cosa c'è che non va?»
Watanuki raccontò ogni particolare: dalla uscita di quell'uomo, dall'impossibilità di trovare Himawari-chan e parlarle...All'essere finito a mangiare i cioccolattini con Doumeki.
E al fatto che lo trovasse...carino, ecco.
Alla fine del racconto Yuuko annuì pensierosa, mentre Clow scoppiava a ridere, sinceramente divertito.
In effetti Watanuki si chiese dove avesse trovato il coraggio di rivelare tante cose e tutte assieme.
A pensarci c'era qualcosa di realmente strano....
«Yuuko-san...cosa significa tutto questo?» La donna lo guardò con fare materno, un sorriso appena accennato sulle labbra, gli occhi socchiusi come se stessero seguendo i passi incerti di un bambino o i miagolii di un gattino. E rimase a guardarlo per un minuto intero mentre nella sua testa il ragazzo si immaginava i possibili ragionamenti della donna. «Allora?» la esortò, ansioso.
Il sorriso della donna si allargò «Ma è ovvio, Watanuki!»
Il ragazzo strinse le palpebre, senza capire «Non ti seguo...non lo capisco, dimmelo per una volta! Non essere così criptica!»
«Oooh il nostro Watanuki è cresciuto!» cinguettò Yuuko congiungendo le mani, e scambiò uno sguardo con Clow, cosa che fece venire ancora più ansia al giovane.
«Watanuki...tu...»
«Sì?» ormai aveva l'ansia alle stelle.
«Ti sei innamorato!»
Watanuki cadde di schianto a terra.
«MA CHE DIAVOLO STA DICENDO?!?! MA NON SI INVENTI QUESTE FESSERIE! NON MI PRENDA IN GIRO!»
Quella donna non era una semplice strega, no...era una vipera, letteralmente.
Riusciva a prenderlo in giro perfino in un momento come quello.
«Oh no non ti stavo prendendo in giro, ma se sei convinto... tanto lo capirai comunque tra qualche tempo...»
Clow sghignazzò, coprendosi la bocca col bicchiere, mentre Watanuki stringeva i pugni e i denti, furioso.
Come se non bastasse, le due bambine gli saltellavano intorno urlacchiando: "Innamorato!" "Watanuki" "E Doumeki!"
«MA QUALE INNAMORATO?! Tzè, figurati!» urlò Watanuki, scostandole malamente «Io sono innamorato solo ed esclusivamente di Himawari-chan, chiaro?»
Detto questo si voltò furioso e scomparve dietro la porta mobile, lasciando nella sala un ghignante Clow che, finalmente libero, scoppiò a ridere rumorosamente e Yuuko, che invece osservava la porta dalla quale era scomparso Watanuki con sguardo fin troppo serio.
Clow la guardò confuso, smettendo di ridere «Succede qualcosa?»
«Il comportamento di Watanuki non è normale, deve aver preso qualcosa...»
Clow arricciò le labbra.
Poi ebbe l'illuminazione.
«I cioccolattini che ha mangiato con il ragazzo!» disse, facendo schioccare le labbra.
Yuuko ghignò.
«Dovremmo dirglielo?» chiese Mokona nero, spuntato da chissà dove.
I due si guardarono negli occhi, mandando un sonoro '' Naaah!'' in contemporanea.
Mokona alzò le spalle andando in magazzino con le bambine, lasciando Yuuko e Clow da soli.
Lo stregone la guardò sorridendo.
«Che poi...Chi sarebbe l'insetto blu?» sussurrò sulle sue labbra, prima di baciarla.





x.X.x


Allora! Eccoci qui con un delirio fresco fresco di giornata! Beaaaa! Dove sei?O.o
*Si guarda intorno, senza vedere Beatrice*
D'accordo, Beatrice è morta. Dunque dicevo che...
*interviene una Winx*
 Bloom: Wiiinx! Apri le ali e vola via! Se tu lo vuoi, tu lo sarai! Una di noi!
Giulia: E mò basta! *afferra fucile, iniziando a inseguire la fatina* In ogni caso...Spero che la mia collega resusciti e che stè Winx smettano di rompere i cosiddetti! *si inchina e riparte a dare la caccia*
Ma soprattutto...
Che la storia vi piaccia e che la forza di Jedi sia con voi...
Uhm.
No.
Non era così.
Ma dettagli!
Arrivederci miei cari!

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Capitolo 2
*** Rainy Day ***


Accidentaly in love 2
Accidentaly In Love

x.2.x





Watanuki si stiracchiò sbadigliando, e lanciò un'occhiata fuori dalla finestra, dove il sole, coperto di tanto in tanto da qualche nuvola passeggera, illuminava il negozio ad intermittenza, quasi in un gioco di luci. Sospirò e andò a preparare la colazione, mentre il sole rischiarava le scale che stava scendendo.
 Dove fosse la strega, non lo sapeva, ma probabilmente era infrattata da qualche parte con quello strano personaggio che era venuto a trovarla il giorno prima.

 «Vi somigliate, sai?» gli aveva fatto notare la donna, leziosa, la sera prima.

 «Ma che stai dicendo?!?! Io non ho niente a che fare con quel pervertito!!!»
 «Forse non ora...» gli aveva risposto lei facendogli l'occhiolino. Watanuki si era sentito fremere di rabbia: perché quella donna era così criptica? E come si permetteva di definirlo pervertito?!
 «In ogni caso...intendevo di aspetto fisico» aveva sussurrato infine lei, prima di sparire dietro la porta a vetri.

 Tzè...io e quel tipo non abbiamo niente in comune... pensò Watanuki innervosito, tornando al presente, prima di aprire i fornelli e iniziare a preparare gli ingredienti per il bento. Anche quel giorno, purtroppo, doveva portare da mangiare a quel maledetto di un Doumeki! Ma naturalmente l'altro era per Himawari-chan, e siccome era S.Valentino, seppur lei non lo avesse ricambiato, voleva regalarle qualcosa di speciale: e così iniziò a tagliare le crocchette a forma di cuore e gli wustel a forma di polipo [1].
 Dopo, quelli normali, li inserì nella scatola del bento di Doumeki, ed infine uscì fuori urlando un "A dopo!" che fu sentito solo dalle due bambine dagli strani capelli, che risposero cinguettando un "A dopo!" "A dopo!"
Sulla soglia si scontrò però con l'uomo del giorno prima che arrivava con una scatola blu in mano.
Certo che era molto fantasioso nei colori...
 «Mi scusi.» balbettò imbarazzato: nonostante lo ritenesse un pervertito- lui e la strega la sera prima non si erano risparmiati e non lo avevano fatto dormire- era una figura che incuteva rispetto.
Clow si fermò, sorridendo gentile.
 A volte aveva l'impressione che gli occhi blu del mago lo scrutassero fin dentro l'anima.
 Era...
Era una sensazione di disagio che non riusciva a reprimere: o almeno, non del tutto.
 «Non ti preoccupare, giovane Watanuki scritto come il primo di aprile.» sorrise Clow, dandogli una pacca sulla spalla.«Stai attento alle nuvole...» gli sussurrò, sparendo all'interno del negozio.
Uhm...
Gatta ci covava, Watanuki n'era sicuro
Tuttavia...
Preferì affrettarsi per andare a scuola.

x.X.x

Himawari-chan lo attendeva sorridente nel solito posto. Quando lo vide lo salutò con il solito calore, ridendo e scherzando con lui.
Sembrava non pensare minimamente al suo fantomatico tentativo di rivelargli i suoi sentimenti.
 Le raccontò della venuta di quello strano personaggio, facendola ridere.
 « Yuuko-sama ha trovato l'amore!» cinguettò deliziata
 Gli occhi di Watanuki brillarono d'affetto «Himawari-chaaaaaaaaaan è una persona dolcissima!»
 Quella sorrise, leggermente in imbarazzo, per poi girarsi e muovere la mano in direzione di qualcuno.
 «E' arrivato Doumeki-kun!»
 Watanuki impallidì, mentre la sua espressione mutava da sognante a furiosa, con tanto di tic alle mani.
«Ma perché arrivi sempre nei momenti meno opportuni, eh?!?!»
 Quello non battè ciglio ma anzi gli indicò con un cenno del capo il bento che teneva in mano «Hai fatto le crocchette?»
 «Sì, accidenti a te maledetto Do-...» stava ringhiando Watanuki quando ad un tratto si bloccò, mentre il sole veniva coperto da una nuvola.
 Improvvisamente arrossì «Doumeki...» completò, sotto lo sguardo perplesso dell'altro.
Poi sorrise e gli porse il bento, gli occhi che luccicavano «Questo è per te, Doumeki-kuuuuuuuun!»
 Quello indietreggiò confuso, per allontanarsi da Watanuki che gli aveva messo la scatola in mano «L'ho fatto con tanto amore solo per te!»
 Himawari e Doumeki erano sconvolti. «Oi?» chiese il secondo, confuso «Sicuro di stare bene?»
 «Sì, da quando ti ho vist-» la luce del sole tornò ad illuminarlo e Watanuki sbiancò «Ma certo che sto bene, razza di idiota! E mai un ringraziamento! Mi chiedo perché continuo a prepararti da mangiare, tzè....»
 Himawari e Doumeki erano ancora più sconvolti, ma si limitarono a fissarlo.
 «Beh che hai da guardare tu?! » urlò Watanuki a Doumeki, prima di allontanarsi camminando pesantemente.
 «Ah...» fece ad un tratto, voltandosi e porgendo il secondo bento a Himawari «Questo è per te, mia dolce Himawari! L'ho preparato con tanto amooore!»
 Doumeki e Himawari si guardarono un attimo, adesso seriamente confusi, per poi tornare a guardare Watanuki che nel frattempo aveva ripreso a camminare.
 «Sbrighiamoci o arriveremo tardi alle lezioni!»
 Himawari alzò le spalle divertita, riprese a camminare, e sorrise «Voi due andate proprio d'accordo, eh!»
 «NON E' COSì!» gli giunse la risposta di Watanuki.
 Come avesse fatto a sentire, essendo molti metri davanti, era un mistero...
 Tuttavia la ragazza scorse con la coda degli occhi Doumeki abbassare lo sguardo e stringere il bento che teneva nella mano destra...
Decise tuttavia di non dire nulla e salutò l'arciere mentre si dirigeva nella classe seguita da Watanuki
 Forse era solo una sua impressione ma...
Sarebbero stati perfetti come coppia.
 Sorrise divertita, sedendosi, mentre un piano si faceva strada nella sua testa...


 Prima della pausa pranzo iniziò a piovere                                       
 Grosse nuvole cariche di pioggia si erano ammassate durante la mattinata: a Watanuki sembrò quasi che ci fosse un diluvio universale.
 « Andiamo a pranzo Himawari-chan?» trillò verso la ricciolina, meritandosi un sorriso e delle scuse affrettate che non capì dato che...
 Nella loro direzione stava venendo Doumeki.
 « ...quindi non posso venire, ti spiace?» chiese la ragazza, guardandolo divertita.
No, certo, così levi i tuoi occhi dal MIO Doumeki, si trovò a pensare. Non gli sembrò nemmeno tanto innaturale gioire dell'assenza di Himawari-chan e avvicinarsi a Doumeki con un sorrisino lezioso.
Chiara immitazione di Yuuko-sama
« Andiamo Doumeki-kun?» chiese dolcemente, facendo agrottare le sopracciglia dell'arciere.
 « Tu non stai bene...» borbottò, sedendosi sulle scale che portavano al tetto con lui. Aprì la scatola di bento e...
Crocchette a forma di cuore?
Wrustel a forma di polipo?
 Ma cosa...
«Oh Doumeki-kun, ti piace?» cinguettò Watanuki, con gli occhi di uno che, piuttosto che pensare al pranzo avrebbe preferito altre edificanti attività.
Doumeki ne rimase spiazzato.
Ma...
Stava flirtando per caso?
«Emh...» rispose non sapendo come comportarsi e con un gran brutto presentimento.
Vide gli occhi di Watanuki brillare di qualcosa di...strano  e il ragazzo avvicinarsi con un sorriso seducente.
«Forse prima dovresti assaggiarli...» gli si avvicinò lentamente e gli si strusciò contro il braccio, prima di afferrare una crocchetta ed avvicinarla alle labbra dell'arcere, che era ancora confuso.
 Ok lo stava...imboccando?
 Quella presenza così vicina...quel calore improvviso...no decisamente qualcosa non andava. Pensò Doumeki, leggermente spaventato da quel comportamento. Per farlo finire decise di aprire la bocca e accogliere quella crocchetta.
 In fondo era buona...sapeva di formaggio fuso
e prosciutto.
 «Sì...molto buono...» rispose spostandosi leggermente.
Watanuki sorrise di nuovo e gli si avvicinò ancora di più, tanto da farlo sbilanciare e cadere per le scale.
 L'occhialutto approfittò subito della situazione per avvicinarsi gattonando e per metterglisi a cavalcioni, una mano sul petto di quello e l'altra che si avvicinava armata di crocchetta.
 «Apri la bocca, Doumeki-kuuuun!»
Doumeki iniziò a sudare freddo.... tentò di scrollarselo di dosso ma quello fu più veloce, gli mise la crocchetta in bocca e avvicinò le labbra per mangiarla direttamente su di lui.
I nasi a pochi centimetri di distanza...
Le labbra stavano per incontrarsi...
 Doumeki sussultò e lo spinse via con tutte le sue forze prima di indietreggiare e guardarlo sconvolto «Tu stai seriamente male!»
 «Doumeki-kun...» si lamentò Watanuki, che aveva sbattuto la schiena contro la parete «Non ti piacciono le crocchette? O...» alzò lo sguardo, gli occhi improvvisamente lucidi «O non ti piaccio io?»
 Doumeki spalancò gli occhi, il cuore che stranamente aveva accellerato i battiti.
 Ma...aveva sentito bene?
 Aprì leggermente la bocca, sorpreso «Watanuki...»
 «Che hai da fissare, eh?! E poi...»
 Watanuki si tirò su, furioso, massaggiandosi il fianco «Perché ero a terra?! Scommetto che è stata opera tua, idiota!»
 Doumeki strinse le palpebre ed i pugni. Watanuki aveva ragione...era solo uno stupido, per aver pensato, anche per un solo momento, che l'altro gli avesse detto realmente quelle cose...
 Senza una parola si voltò e si allontanò, sotto le urla furiose dell'altro, che gli chiedeva che stesse facendo e perché non avesse finito il bento.
 Decisamente, pensò Doumeki, era tempo di andare dritto filato dalla strega per chiedere...Spiegazioni.
 Riuscì ad evitare sia Kunogi che Watanuki per tutta la giornata e a tornare a casa prima, con la scusa di sentirsi poco bene. Naturalmente, non era del tutto infondata come storia: aveva bisogno di una doccia gelata per allontanare i pensieri maliziosi che gli stavano attraversando la testa.
 Invece di dirigersi al tempio andò dritto filato al negozio, dopo aver desiderato di salvare Watanuki poteva vederlo, e venne accolto da un festante Mokona.
 « Devo vedere Yuuko-san.» disse in fretta.
Ignorando i richiami dell'animaletto si diresse nella stanza dove Yuuko era solita fumare la pipa o bere e aprì la porta scorrevole, fermandosi sulla soglia.
 Oh.
 Dio.
Stesi sul divanetto c'erano due persone: riconobbe Yuuko nella donna dal tailleur rosso stesa sotto l'uomo dalla lunga veste ricamata che le stava sopra.
 E sì.
 Si stavano baciando.
 Immaginò per un momento come sarebbe stato baciare e toccare Watanuki nello stesso modo, ma si diede del cretino da solo.
 Che razza di pensieri....
Tossicchiò, tentando di attirare l'attenzione.
 Ma niente, i due non davano cenno di volersi staccare: anzi, Clow alzò una mano come a dire '' Sciò'', concentrato su Yuuko com'era.
 Doumeki alzò gli occhi al cielo e si voltò, deciso a tornare la sera dopo, a quanto pareva quella volta i due erano molto intenti a fare...altro.
 Ma proprio mentre stava indossando di nuovo le scarpe una porta laterale si aprì mostrando un Watanuki scocciato che reggeva delle posate in mano.
 Si guardarono, poi seguì un rumore metallico, e infine Doumeki indietreggiò per il peso di Watanuki che gli era saltato letteralmente in braccio.
 «Doumeki-kuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuun!» cinguettò baciandogli una guancia, e a qual gesto l'altro si ritrovò ad arrossire tentando di toglierselo di dosso.
«Sei venuto a trovarmi????»
 «No, ero venuto per trovare Yuuko.» rispose francamente Doumeki, indietreggiando ancora, e sospirando dall'esasperazione dal momento che non riusciva a togliersi l'altro di dosso. E sarebbe stato un gran problema se Watanuki non fosse tornato a terra di sua spontanea volontà, lo sguardo improvvisamente sfuggente.
 «Quindi...è così.»
«Già» commentò Doumeki sistemandosi la divisa, e guardandolo senza battere ciglio.
Watanuki sospirò ed indietreggiò ancora, senza guardarlo «Capisco beh...ci vediamo domani allora...»
Doumeki stava sospirando sollevato quando...
Watanuki sembrò prendere una strana iniziativa.
«Non mi saluti?»
«Ahem...Ciao?»
Watanuki però non fu soddisfatto.
Certo che fra lui e una donna in menopausa...
Non sapeva proprio cosa fosse peggio.
I pensieri dell'arciere vennero interrotti bruscamente dall'altro che si stava strusciando su di lui con aria di uno che desiderava essere stuprato.
Stava giusto per fargli notare che, anche se aveva sbattuto il capo o - cosa che sospsettava fosse il fattore scatenante- Himawari non se lo filava proprio, non era giusto sfogarsi su di lui quando Watanuki iniziò a leccargli il collo.
Sentì una certa reazione da qualche parte lì sotto e tentò di ordinare al proprio corpo di staccarsi da quello dell'altro.
Nulla.
Il suo cervello era partito per Pornolandia.
Il che era indice di guai seri...
«Doumeki-kun è un bimbo cattivo...Ha bisogno di essere punito.» mormorò sensualmente al suo orecchio Watanuki, mordendogli il lobo.
Voleva ribattere con qualcosa come ''Finiscila o ti uso come tiro a bersaglio'' ma la sua bocca venne presto tappata da quella dell'altro in un bacio che si trovò ben presto a ricambiare.
Non capiva come, ma quello che era un contatto casto si trasformò nel giro di pochi secondi in un bacio vero e proprio, lingue incluse
A quel punto Doumeki abbassò la leva "off" del suo cervello, spinse via le scarpe e, sempre stringendo il corpo dell'altro tra le braccia forti, lo sbattè contro il muro, mentre quello lasciava vagare le mani tra i suoi capelli, sul collo, fino a scendere ed osare sotto la divisa, per poi portarsi in avanti ed iniziare a sbottonarla.
Il moro approfondì il bacio fino a sentir sospirare l'altro, e poi passò al collo, cercando con le mani il laccio che chiudeva il kimono.
Lo raggiunse, fece per scioglierlo, quando ad un tratto si sentì l'eco di una voce.
«Watanuuuki! Sakèè! Watanuuuuki, dove...» Mokona si bloccò di colpo, sconvolto, facendo sussultare i due.
Doumeki indietreggiò come scottato, pallido come un ciencio, mentre al contrario Watanuki aveva il fiatone e le guance arrossate, ma la sua espressione tradiva piacere.
«I-io...vado...» mormorò il più grande prima di rivolgere un'occhiata imbarazzata a Watanuki e all'esserino, e poi corse letteralmente via.
Watanuki rimase lì, col fiatone, per poi voltarsi verso Mokona, ancora sconvolto.
«Yuuuh! Watanuki si è deciso a fare il primo passo!» cinguettò, mentre l'altro gli lanciava una ciabatta che per poco non lo prese in pieno.
«Stupido manju!» ringhiò furioso «Mi hai interrotto! Accidenti!» con uno sbuffo improvvisamente stanco si voltò e saltellò fino alla camera, con un sorriso che andava da orecchio a orecchio.
Era felice.
Si coricò sospirando con sguardo sognante e sussurrando tra le labbra il suo nome...
«Doumeki...»
Come fosse una ninna nanna.


[1]: riferimento (esplicito) a Jounjo Romantica.



*Voce di Mokona Modoki nero*

~Nel prossimo episodio~ --> Only A Dream

Come reagirà il nostro Doumeki-kun alle improvvise e -non esattamente sgradite- attenzioni di Kimihiro-chan? Accetterà volentieri o lo eviterà? Tutto questo nel prossimo capitolo, a presto!! =∂




x.X.x

Questa volta sono io Bea-chan, detta anche B.B. (B-chan Banzai) a presentarvi questo capitolo, perché la mia compare Gi-sama è momentaneamente non disponibile. O meglio, il suo computer, in stato di formattazione, lo è.
Beeeene gente ed eccovi il secondo capitolo, ancora non siamo arrivati nel vivo della storia ma vedrete che con questo il rating è salito! O forse no? Dedicato a chi credeva che potesse bastare il giallo...
Ringrazi(amo):

@Roby Bonny: quando aggiorni?!?! Nel frattempo leggi questa ff! =D W gli insetti blu, e viva Yuuko e Clow! ç___ç Yukoooooooo *si dispera*

@Layshaly: (ci) fa moltissimo piacere leggere che apprezzi la storia. Sperando che coi nuovi capitoli non ti deluderemo! :) Tuttie siamo apprensivi con Doumeki-kun! Watachan specialmente!! °ç°

@Ne_chan: graaaazie in anticipo, siamo tuttavia molto dispiaciute per la questione del tuo computer. Sperando di poter assistere presto ad una tua recensione! °° Buona fortuna, Neko! ^^

@aeron: Clamp world è stato una fortuna per questa ff, allora! °° E' vero, Wata-chan è tanto ingenuo e stupido, ma a questo serve Doumeki, no? A riportarlo sulla dritta via, non importa come... °__° *noseblood*

Piuttosto, ho spruzzato la stanza di DDT anti Winx, quindi oggi non dovremmo avere spiacevoli incontri!
«Il movimento non esiste!»
*L'autrice salta in aria.* Accidenti, Zenone, che ci fai qui?
«Aspettavo la tartaruga...»
Eh?!
«E Achille dietro di lei. Perché Achille, seppur più veloce della tartaruga, non riuscirà a raggiungerla...»
Maaaa chi se ne frega, fatti suoi! -.-" Auguri!
«...perché quando Achille avrà raggiunto la posizione della tartaruga, lei avrà percorso qualche passo in più...quindi Achille non la raggiungerà mai.»
Vabbè che è sfigato si è capito, ma non ci facciamo problemi se non supera la tartaruga. E lei, caro Zenone, ci farebbe un grandissimo regalo se se ne andasse!
«Ahimè codesta richiesta non può essere accolta: il movimento, infatti, come ti ho già accennato, non esiste. Perché ad ogni mio passo dovrei fare la metà del mio passo e la metà della metà e così via, quindi o mi muoverei all'infinito o rimarrei immobile. Ecco perché il movimento non è possib...»
*L'autrice stacca l'audio e saluta i lettori consigliando di leggere il labiale che dice "Sayonara"*.
Sperando che continuerete a seguirci...
Arrivederci miei cari!





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Capitolo 3
*** Only a Dream ***


Accidentaly in love 3
Accidentaly In Love

x.3.x

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Il giorno dopo Watanuki si svegliò particolarmente allegro, seppur non sapesse spiegarsi il motivo. Era felice, punto, e poco importava d'altronde, dal momento che stava così bene. Ma il cielo non sembrava condividere quel suo umore vulcanico perché mostrava una serie di nuvole nere, accoppiate a tuoni e fulmini che illuminavano l'orizzonte.
Tuttavia Watanuki pensò che poco importava, perché il suo sorriso non sarebbe sparito. Al dire il vero non vedeva l'ora di andare a scuola, ma prima...prima aveva due scatole di bento da preparare, e si sentiva piuttosto in vena per creare qualcosa di nuovo...

x.X.x

Quella stessa mattina Doumeki si svegliò con un gran mal di testa. In realtà non aveva bevuto un goccio di sakè, quindi non riuscì a spiegarsi quella sensazione strana. Oltretutto quella notte non aveva fatto altro che sognare Watanuki e quel bacio che si erano scambiati la sera precedente.
Ma ogni volta che ci pensava non poteva fare a meno di sentirsi in imbarazzo: era stato realmente Watanuki ad essersi comportato in quel modo? Certo il ragazzo era cambiato parecchio, nel giro di due giorni! Sospirò, prendendo la giacca e facendo scorrere la porta a vetri, per poi farsi accarezzare dalla brezza fresca che buttava quel giorno. E così, accompagnato dai petali di ciliegio che danzano per aria, si diresse verso il cancello del tempio.

Lì davanti si sentì chiamare e fu costretto ad indietreggiare di diversi passi sotto il peso di un ragazzo... e quel ragazzo era proprio l'oggetto dei suoi pensieri.
«Watanu-» stava chiedendo, perplesso, quando l'altro lo interruppe con un bacio.
Non capiva perchè stesse ricambiando il bacio, facendo scivolare una mano fra i capelli neri di Watanuki.
Quel ragazzo...
Aveva totalmente azzerato la sua capacità di controllo.
Era debole.
Debole sotto i suoi baci.
Aveva capito già da tempo che ciò che lo spingeva a salvargli la vita non era solo il desiderio di non farlo rimanere da solo. Ma c'era qualcosa che si agitava in fondo al suo petto ogni volta che lo vedeva in pericolo.
Anzi, proprio ogni volta che lo vedeva.
Si staccò dal bacio per riprendere fiato, trovandosi davanti al sorrisone di Watanuki che gli porgeva un bento...rosa?!
«Mangi con me, oggi?» chiese il ragazzo.
Doumeneki guardò lui, poi guardò il bento.
E realizzò che non poteva permetterlo.
Non poteva permettergli di fare qualcosa di cui si sarebbe pentito.
Insomma, ancora non capiva la ragione di quel repentino cambiamento!
E Yuuko avrebbe dovuto spiegargli un paio di cose.
Quindi scosse il capo.
«Allenamenti del club.» disse con calma, incamminandosi.
Watanuki lo affiancò immediatamente, non reprimendo quel sorriso contento.
«Vengo a vederti!» cinguettò festante.
Doumeki sospirò, capendo che sarebbe stata una luuunga giornata.


E infatti non si sbagliava.
Certo non poteva immaginare, nemmeno nei sogni più ridicoli, una lezione di matematica così imbarazzante.
Per tutta l'ora si era sentito osservato, ma ogni qualvolta si girava, scorgeva Watanuki salutarlo con un sorriso affettuoso.
E così il ragazzo si rigirava, perplesso, riprendendo a scrivere appunti.
Ma aveva cantato vittoria troppo presto infatti dopo poco qualcos'altro attirò la sua attenzione o meglio, la sviò.
Qualcosa gli picchiettava sulla schiena ad intervalli regolari, poi pezzi di carta presero a riempire il suo quaderno.
Pensando che fosse qualche suo compagno che chiedesse aiuto per l'esercizio di algebra, ne aprì uno e arrossì leggermente scorgendovi un grosso cuore rosso con dentro una K e una S.
Si mise una mano tra i capelli, esasperato: quel ragazzo aveva seri problemi...
Quando la campana trillò, fu come una liberazione per il moro che si alzò in piedi, nascondendo in tasca tutti quei pezzi di carta colorati, poi seguì con lo sguardo i movimenti di Kunogi, che si avvicinava saltellando al suo...ragazzo? Doveva definirlo così no? Era...incredibilmente assurdo pensarlo. Ma anche fantastico.
«Watanuki-kun tutto bene?»
«Sììì» rispose con voce sognante Watanuki, per poi impallidire e nascondere in fretta il diario dentro la cartella «Benissimo, lezione interessantissima! Amo i triangoli!»
«Ma era algebra...» osservò sarcastico Doumeki, sempre con quell'espressione imperscrutabile. Watanuki rise isterico.
Ma gli occhi di Kunogi erano puntati sulla mano di Watanuki, per metà inserita nella cartella, che stringeva ancora il diario. Con un movimento felino rapì la piccola agenda e dietro l'urlo preoccupato del ragazzo la aprì ad una pagina a caso. Qui spalancò gli occhi.
«Wa-watanuki-kun...Doumeki-kun...mi nascondete qualcosa?»
Watanuki arrossì furiosamente, Doumeki si limitò ad alzare un sopracciglio. Sarebbe voluto sprofondare dalla vergogna quando vide la pagina di diario di Watanuki tappezzata col suo nome contornato da cuoricini.
Tuttavia Kunogi non sembrava trovare la cosa strana.
Anzi.
Emise un urletto entusiasta.
«Oooh! Ma che bella coppia che siete!» trillò contenta, saltellando intorno ai due.
«Dici?» fece entusiasta Watanuki: Doumeki si chiese se fossero entrambi stati drogati o se, quella mania di seguire le coppie gay...Oh si, yaoi. Ecco, se lo yaoi non avesse influenzato anche la dolce Kunogi che ora annuiva a Watanuki, chiedendogli se non avesse voglia di ricevere qualche consiglio.
Decisamente aveva bisogno di andare da Yuuko.
Subito.

 x.X.x

Quando andò al negozio Watanuki non c'era. Da quel che gli riferì Mokona, era andato con Clow a sbrigare qualche commissione.
«Non sospirare di gioia...» lo avvisò la strega, scivolando sensuale verso di lui.
Indossava un kimono bianco con pizzi e farfalle viola che risaltava la sua figura longilinea.
«Devo parlarle.» asserì il giovane.
Al che Yuuko annuì, sorridendo enigmatica.
«Era inevitabile.»

Davanti a una tazza di sakè Doumeki si decise a esporre tutto quello che era successo, non nascondendole nemmeno il bacio - al che gli sembrò che la strega sussurrasse '' Avrei dovuto filmarlo'', ma sperò di sbagliarsi- e poi tacque, attendendo di sentire ciò che Yuuko gli avrebbe detto.
La strega delle dimensioni sospirò.
«E' iniziato tutto dal desiderio di Watanuki di avere più autostima.» raccontò. «Voleva...Avvicinarsi e parlare con Himawari. Così gli ho dato quella scatola di cioccolattini che ha mangiato. Se li avesse mangiati da solo...Beh, si sarebbe innamorato di se stesso...Ma li ha mangiati con te. E questo...Ha cambiato decisamente le carte in tavola.»
Doumeki la osservò in silenzio, cupo.
Non era stato del tutto un caso...
Vero?
La Strega sorrise incoraggiante.
«Durerà solo per una settimana...Attivandosi di sera o quando il sole è dietro le nuvole...Che ti costa sopportartelo per una settimana?» chiese allegramente, bevendo d'un fiato il sakè.
Doumeki si alzò dirigendosi alla porta.
Sapeva che questa volta non avrebbe dovuto pagare per l'informazione.
«Non è una questione di sopportare...Ma di resistere.» mormorò uscendo, lasciando Yuuko decisamente sconvolta.



Fuori si ritrovò scosso e fustigato dal vento e da sottili gocce di pioggia che si infilavano sotto i vestiti facendolo rabbrividire di freddo..
O forse non era solo freddo...
Quella rivelazione gli aveva gelato il petto ed anche la mente. Non riusciva a pensare ad altro, se avesse continuato così ne avrebbe fatto un'ossessione.
Quindi...non era tutto frutto della volontà di Watanuki?
 Il suo comportamento era comandato da uno stupidissimo incantesimo?
Presto tutto sarebbe finito e Watanuki tornato come era un tempo, acido, scostante ed isterico.
E lui, Doumeki, dimenticato, come quella settimana.
Sospirò pesantemente, stringendo i pugni all'interno della giacca e gli occhi per ripararsi dal freddo...o dalla tristezza.
C'era solo una cosa da fare: evitare Watanuki per tutto il tempo.
Non voleva che si pentisse di quello che aveva fatto durante la settimana...

x.X.x

Ma il destino volle che, il pomeriggio, diretto al club di tiro con l'arco, lo incontrasse davanti al cancello della scuola, un sorrisone ampissimo nelle labbra, un altro bento tra le braccia.
Già gli bastava quello del pranzo -che il ragazzo si era prefigurato di comporre a forma di due panda-onigiri circondati da cuoricini di salmone- ma oltretutto, non doveva...non doveva...stargli vicino.
Quello si era già buttato di corsa tra le sue braccia e Doumeki lo spinse via con entrambe le mani, smorzando quell'improvviso entusiasmo.
«Successo qualcosa?» gli chiese lui, angosciato.
Doumeki ispirò pallido come un ciencio e deglutì: non sapeva come dirlo.
O meglio sì, ma non voleva vedere Watanuki ferito...
«Allora?»
Si maledì in tutte le lingue del mondo, per quello che avrebbe detto. Ma era necessario, per l'altro e per lui stesso...
Seppur non fosse effettivamente convinto della seconda.
«Watanuki, ascolta...»
«Sì?»
«Ti dispiacerebbe...tornare a casa?»
Fu come un colpo per Watanuki, che spalancò gli occhi «Co-cosa?»
«Ti vedo stanco, vorrei che ti riposassi» tentò, cercando di essere il più morbido possibile.
Quello tuttavia sorrise, come sollevato «Oooh se era per questo non dovevi preoccuparti! Sto benissimo, anzi, sono...»
«Watanuki...»
«... su di giri per la gara! Ho portato perfino i pon-pon! E anche questo ben-»
«Watanuki!»
Il più piccolo si interruppe, sorpreso dalla reazione -forse la prima- dell'altro «Mi dispiace ma...non voglio essere deconcentrato oggi, è una gara importante.»
«Ma...» Watanuki aprì la bocca per replicare, con un improvviso vuoto nel cuore ed un brutto presentimento.
«Niente ma, Watanuki, torna a casa.»
«Shizuka...» sussurrò il più piccolo, gli occhi pieni di lacrime, la voce stranamente acuta.
Doumeki fece un passo per allontanarsi, quando Watanuki gli afferrò un polso.
 «Ti prego, aspetta! Almeno spiegami! Io... io non capisco, cos...»
«Tra noi è finita.»
 
Il mondo parve spezzarsi improvvisamente e crollargli sul petto, soffocandolo.
Gli mancava il respiro, gli mancavano le parole...
Pallido come un morto, gli occhi lucidi, spalancati...
Doumeki non lo degnò di uno sguardo, anzi lo superò silenziosamente fino a sparire dietro i cancelli della scuola.
E l'altro rimase lì, immobile, sotto la pioggia, il vento freddo e la grandine, le lacrime che colavano veloci mischiandosi con la pioggia, il cuore come fermatosi.
Un rumore risuonò per la strada deserta e silenziosa: il contenuto del bento rotolò sull'asfalto, il contenitore si ruppe.
«Shi-shizuka...» sussurrò con voce tremante Watanuki, cadendo in ginocchio sotto la pioggia «Perché...?»

*Voce di Mokona Modoki bianco*

~Nel prossimo episodio~ --> Monster

Che farà adesso il povero Watanuki-chan? Perché le Nuvole gli fanno perdere la memoria e invece il sole riacquistare la ragione? Nel prossimo capitolo questo e altro, non perdetelo! =∂



x.X.x

E qui è Bea-chan a parlarvi! Volevo fare una sorpresina all'altra scrittrice pubblicando un nuovo [ma in fondo vecchio] capitolo! Non ho davvero tempo per ringraziarvi tutti ma sappiate che siete fantastici! <3
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, arrivederci! =D
Ringraziamo [Giu sicuramente lo starà facendo v.v] Orazio il Furetto, ricordandogli che aspettiamo con ansia il suo parere, e poi anche claws e Sakura Nakamura. Al prossimo capitolo!

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