Accidentaly In Love di gwapple (/viewuser.php?uid=75833)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chocolate's enchantement ***
Capitolo 2: *** Rainy Day ***
Capitolo 3: *** Only a Dream ***
Capitolo 1 *** Chocolate's enchantement ***
Accidentaly in love 4
Titolo:
Accidentaly In Love. E' anche il titolo di una canzone, lo sapevate? °°
Rating: Arancio-rossastro. Arancione che potrebbe sfociare nel rosso. Potrebbe. Ma date
le nostre menti perverse è molto probabile. °^°
Genere: Comico, Commedia, Romantico, ma...sì da brave seguaci delle CLAMP non possiamo ommettere qualche possibile scena angst.
Personaggi: Watanuki (il nostro Wata-chan! :D), Doumeki, Yuuko, Clow,
un po' tutti, dipende da come ce la pensiamo...
Riassunto: "San Valentino
è la festa degli innamorati: profuma di cioccolato e frasi
sdolcinate che rintronano i nostri sensi. Prendete un Watanuki depresso
che sfoga la sua frustrazione per l'amore non ricambiato di Himawari
sul cibo e un Doumeki che si ritrova a passare di là per caso.
Un'attrazione che nasce in fretta -e misteriosamente dopo aver
,mangiato degli strani cioccolattini- e due stregoni che hanno tutta
l'intenzione di divertirsi alle spalle del povero Wata-chan.
Mescolateli a delirio, follia e una sana voglia di romanticismo e di perversione. Risultato?
Si dice che non bisogna mai accettare le caramelle dagli sconosciuti.
E presto Watanuki farà di un semplice proverbio un motto di vita. "
Note: Shonen-ai °-°
Avvertimenti: questi [fantastici] personaggi non appartengono a noi ma
a quelle pazze sclerate bravissime donne chiamate CLAMP.
P.s: questa storia la finiremo,
non la interromperemo come la scorsa, parola di scout! V.v anche se
nessuna di noi è una scout, dettagli. Ma una promessa è
una promessa u_ù
P.p.s: Vi lasciamo alla lettura di questa follia nata per caso! °°
Accidentaly In Love
x.1.x
Doumeki
odiava il giorno di San Valentino per molte ragioni.
Prima di tutto perchè era accompagnato sempre da ragazzine
che
tentavano quasi di infilargli a forza nella bocca il cioccolato
comprato in chissà quale pasticceria.
E poi perchè Watanuki era totalmente preso da Himawari-chan,
un
goffo tentativo di dichiararle i suoi sentimenti, da non considerarlo.
Niente litigi quindi, non poteva nemmeno distrarsi.
L'arciere sbuffò per l'ennesima volta nella giornata,
annoiato,
andando alla ricerca di Kunogi e di quel casinista che aveva come hobby
il fracassargli l'apparato uditivo con quegli strilli degni di una
donna insterica.
Non che non ci trovasse gusto in quelle litigate con Watanuki.
In qualche modo, sapere che lui era lì e che avrebbero
litigato almeno una volta, gli dava fiducia.
Non era solo.
Perchè, se anche era bravo a nasconderlo, Doumeki capiva
bene che lui e Watanuki erano dannatamente simili sotto molti punti di
vista: e quel senso di solitudine che gli stringeva il petto era una
prova lampante.
Immerso in quei pensieri il ragazzo si trovò a giarare
l'angolo, trovandosi davanti Watanuki intento a rimpinzarsi di...
Sbagliava o quella era una scatola di cioccolattini?
Cos'era, sfogava la delusione amorosa - ennesima- sul cibo?
«Oi» lo richiamò incolore, fermandosi in
mezzo alla strada.
Come svegliatosi da un sogno Watanuki alzò lo sguardo su di
lui
e sussultò sbiancando improvvisamente «Do-doumeki!
Che ci
fai qui?!»
Doumeki rimase impassibile, assistendo alla penosa scena del ragazzo
che, imbarazzato, nascondeva i cioccolattini dietro la schiena.
«Ma ti sembra modo questo di spuntare
all'improvviso?!?!?»
«Sì.»
«E' UNA DOMANDA RETORICA!»
Limitandosi a battere le palpebre Doumeki avanzò verso
l'altro,
d'altronde era ormai abituato a quelle urla e quei movimenti strani.
«Come sono?» gli chiese indicandogli il pacchetto, e
Watanuki rispose con una smorfia, mostrando la scatola a forma di cuore
«Buoni.» rispose senza guardarlo.
«Intendevo il ripieno...»
«MA PERCHE' NON LI ASSAGGI ALLORA!» gli urlò furioso
l'occhialuto, mettendogli praticamente sul naso quel cuore di cartone,
ricolmo di dolci dall'aspetto delizioso...o meglio ce n'era solo uno.
Doumeki lo afferrò in mano e lo osservò con sguardo critico «Chi ti ha regalato la scatola?»
«Che ti interessa!»
Si portò un cioccolattino al naso, annusandolo con cura.
Sentiva un profumo di fragole sprigionarsi dal cioccolattino,
mischiandosi dolcemente al cioccolato bianco che lo ricopriva.
Un gusto del tutto inusuale.
Specie perchè, come suo nonno gli aveva detto, cioccolato e
fragole sono potenti afrodisiaci.
Lanciò un'occhiata a Watanuki, scoprendolo intento a
fissarlo, le guancie tinte deliziosamente di rosso.
Alzò un sopracciglio.
«Oi.»
Come se lo avesse scrollato con impieto Watanuki lo guardò
male.
«Non mi chiamo Oi, idiota.» gli fece notare, acido.
Tuttavia l'occhialuto si trovò a sbattere le palpebre,
confuso,
quando Doumeki gli presentò davanti un cioccolattino.
«Mangia e addolcisciti.»
Watanuki lo guardò male. Ma certo, cosa si era aspettato? Una
frase filosofica? Un commento qualsiasi? Una dichiarazione d'amore?
...
Un momento.
Lui NON voleva dichiarazioni d'amore!
Da Doumeki, poi.
Colui che gli voleva portare via Himawari-chan, la sua splendida
Himawari-chan!
Watanuki si ritrovò a guardare il vuoto con sguardo
sognante,
sotto quello confuso di Doumeki che tuttavia, come era solito, nascose
tutto dietro la solita maschera di imparzialità.
«Sei sicuro di stare bene?»
«Certo che sto bene!»
«No perché sei strano...»
«Io strano?! Ah, senti chi parla!» lo
rimbrottò per
poi scimmiottarlo, incrociando le braccia al petto «Strano
dice...»
«Lo vuoi mangiare o no? Altrimenti lo prendo io»
gli fece
invece l'arcere, indicando il cioccolattino che aveva in mano. Quella
sola frase sembrò attirare l'improvvisa attenzione del
diciassettene che come un fulmine si voltò lanciandogli
un'occhiataccia degna di un serial killer.
«Quello è l'ultimo rimasto..»
«Sì.»
«Prova a mangiarlo e sei morto...»
«Ma a te farebbe male, ne hai mangiati troppi.»
«Hai sentito quello che ho detto?!»
Nessuna risposta.
«Doumeki!»
Nessuna risposta.
«Se provi a mangiarlo ti strangolo!»
Sperò di risultare piuttosto minaccioso, ma a quanto pare
non
funzionò perché l'altro, dopo averlo guardato
senza
battere ciglio per diversi secondi, alzò le spalle e
avvicinò il cioccolattino alle labbra.
A quel punto fu un gesto veloce, esagerato, quello che Watanuki
compì per strappargli il dolcetto dalle mani e masticarlo
con
gusto quasi teatrale.
Tuttavia ad un tratto, dopo aver ingoiato, trasalì e
spalancò gli occhi, come se avesse visto uno spirito dietro
la
spalla di Doumeki. L'arcere, improvvisamente preoccupato si
voltò per difendere l'amico, ma non trovò nulla
dietro di
sè, se non i petali di ciliegio che cadevano dagli alberi
medesimi.
Nel voltarsi di nuovo scorse Watanuki intento a fissarlo, come se non
lo riconoscesse.
«Stai bene?»
Domanda piuttosto normale, ma allora perché l'altro era
arrossito vistosamente, abbassando improvvisamente lo sguardo??
Doumeki si chiese spesso, anni più tardi, perchè
non avesse chiamato immediatamente un dottore.
Insomma: quell'improvviso rossore o era dovuto a un trauma cranico,
alla febbre o al caldo, ma trovandosi a Febbraio era da escludere
categoricamente quell'ultima possibilità.
«Oi?» chiese, alzando le sopracciglia. Domanda che
per lui aveva lo stesso valore di chiamarlo per nome.
Niente.
Come parlare col muro.
Beh, poteva capire che, essendo un tipo di poche parole, non si potesse
definire adatto a giudicare.
Ma Watanuki...
Watanuki era sempre iperattivo. Un pò fastidioso, ma allegro.
Quel silenzio...
Quel rossore...
Gli mise una mano sulla spalla.
«Mi dici che...»
«UH COM'E' TARDI!» strillò l'altro,
balzando in
piedi. Prima che potesse chiedergli spiegazioni era già
andato.
Doumeki restò da solo.
No, non lo capiva.
Era troppo casinista.
O forse Yuuko gli aveva messo qualcosa nel the quella mattina?
x.X.x
Watanuki avanzava veloce e deciso attraverso quelle strade che ormai
conosceva praticamente a memoria, tante le volte che le aveva
attraversate.
Ma ora era arrabbiato, anzi, furioso, e stringeva i pugni sbuffando
imprecazioni tra i denti.
Doveva assolutamente chiedere delle spiegazioni alla strega! Da quando
trovava Doumeki...carino?
E da quando si era incantato a fissarlo?!
Stava perdendo la ragione completamente!
E voleva, anzi, pretendeva, delle spiegazioni.
Già immaginava il discorso da farle.
«Senti un pò, strega, che ti è saltato
in mente di fare?!»
Fece una smorfia: ripensandoci, doveva apparire tenero e dolce, forse
un «Ciao quel kimono ti dona...ed è dello stesso
colore
dei cioccolattini che mi hai consigliato! A proposito, ci hai fatto qualche incantesimo?»
In ogni caso, forse non era neanche colpa della strega, ma sua...
Stava camminando per la
scuola, cercando Himawari-chan.
Già
immaginava la sua faccia
quando le avrebbe dato i cioccolattini, si sarebbero baciati...Awww,
tutto assolutamente perfetto.
Senonchè...
Gli era capitato spesso
di vedere
venditori ambulanti di cioccolattini il giorno di San Valentino. Anche
se quello NON aveva l'aria di uno che vendeva cioccolattini ambulanti...
«Consegna per
Watanuki Kimihiro.» disse l'uomo incapucciato, parlando con
voce spettrale
Watanuki
deglutì.
«Sono
io.» mormorò. Che fosse uno spirito?
L'uomo gli
ficcò in mano una scatola a forma di cuore, sparendo in un
fil di fumo.
Sì, era uno spirito.
Accorgendosi di essersi fermato scosse furiosamente il capo,
continuando a correre verso il negozio.
Aprì la porta.
«Buon pomeriggio!» salutò
venendo accolto da
due festanti Maru e Moro che gli saltarono addosso, facendolo cadere.
«Buon pomeriggio!» ripeterono in coro.
«FUORI DA QUI!»
Sentì una risata cristallina, poi un'uomo dal codino nero e
gli
occhi blu cerchiati correre inseguito dalla strega che si premurava di
scagliargli contro vari oggetti. Usando, ovviamente, la magia.
Agrottò le sopracciglia, non capendo cosa stesse succedendo.
«Su Yuuko...Continuando così...Ti verranno le
rughe!» disse l'uomo, ridendo.
Per tutta risposta la strega lo guardò male.
«CHI CAVOLO TE L'HA CHIESTO?!» gli
strillò contro lei, rabbiosa.
Watanuki pensò che quei due ricordavano lui e Doumeki.
Il secondo dopo si pentì del pensiero.
Infatti alla fine l'uomo aveva afferrato la donna per i fianchi
baciandola poco castamente sul collo.
Arrossì furiosamente, dandosi dell'idiota.
Lui e Doumeki...non si baciavano sul collo!
«Emh...»
«Watanuki!» quasi urlò la donna
spostando via l'uomo che finì contro un divano, ridendo.
«Yuuko, andiamo, è un liceale! Non si scandalizza
certo di queste cose!»
«Clow» sibilò la donna quasi
stancamente. Si
ricompose i capelli, sistemò il chimono per poi, alla fine,
sorridere placidamente al ragazzo, come se non fosse successo
esattamente niente.
«Watanuki, che sorpresa, non ti aspettavo così
presto!»
«L'ho notato...» fu il commento sarcastico, che
tuttavia non smosse di una virgola l'espressione della donna.
Proprio come Doumeki che, per quanto si sforzasse, non riusciva a cambiare espressione nemmeno per un secondo.
Un momento! Ma perché stava pensando ancora a quell'idiota?
«Ops, mi rimangio quello che ho detto, mi sa che è
sconvolto.» rispose Clow con la voce di un bambino che ha
sbagliato.
«Non c'entra!» si affrettò a spiegare
Watanuki,
imbarazzato, seguito dal coro delle due bambine «Non c'entra,
non
c'entra!»
«Non dovevi essere con Himawari-chan?» chiese come
se
niente fosse la donna, senza nemmeno guardarlo, anzi intenta a versare
del sakè a Clow.
«No..» mormorò Watanuki
incolore, lasciandosi cadere sulla poltrona con l'espressione depressa.
«Successo qualcosa, giovanotto?»
«Sì» mormorò Watanuki in
direzione di Clow,
per poi voltarsi verso Yuuko «Mi avevi promesso che quei
dolciumi
avrebbero funzionato!»
«Non è stato così?» si
informò la donna, sorseggiando il contenuto del proprio
bicchiere.
«No che non lo è stato!»
sbuffò Watanuki,
incrociando le braccia al petto.«Non sarei qui depresso, ti
pare?»
«Tu sei sempre depresso.» gli fece notare la
strega, alzando un sopracciglio.
L'uomo prese un biscotto dal vassoio che era messo al centro del
tavolino.
«Il che fa capire che distrarsi durante una magia non
è
bene...» fece con aria saputa, scoppiando a ridere quando
l'espressione della donna si tramutò in imbarazzata. Un
delicato
rossore le coprì le guance.
«TU! FINISCILA DI...»
Cosa dovesse finire Watanuki non lo seppe mai perchè Clow
afferrò il viso di Yuuko fra le mani, rubandole un bacio.
«Se avete finito...»
La Strega arrossì ancora di più, spingendo via
l'uomo che prese a sorseggiare il sakè come se nulla fosse.
Watanuki la guardò curioso.
«Toglimi una curiosità...Ma siete
fidanzati?»
Yuuko rise insterica.
«Mannò, mannò [errore fatto appositamente. Yuuko
vuole parlare così, qualche problema?? :D] ...Lui è solo
un grosso
insetto blu...» rispose con uno sguardo alla: ''
Dì
qualcosa e sei morto''.
Clow alzò lo sguardo dal sakè con un sorrisino
che la diceva lunga.
«Beh, sappi che mi trattengo per la presenza di animi
impressionabili.» affermò. Yuuko lo
guardò con il
forte desiderio di ucciderlo e si rivolse al suo tuttofare.
«Allora...Cosa c'è che non va?»
Watanuki raccontò ogni particolare: dalla uscita di
quell'uomo,
dall'impossibilità di trovare Himawari-chan e
parlarle...All'essere finito a mangiare i cioccolattini con Doumeki.
E al fatto che lo trovasse...carino, ecco.
Alla fine del racconto Yuuko annuì pensierosa, mentre Clow
scoppiava a ridere, sinceramente divertito.
In effetti Watanuki si chiese dove avesse trovato il coraggio di
rivelare tante cose e tutte assieme.
A pensarci c'era qualcosa di realmente strano....
«Yuuko-san...cosa significa tutto questo?» La donna
lo
guardò con fare materno, un sorriso appena accennato sulle
labbra, gli occhi socchiusi come se stessero seguendo i passi incerti
di un bambino o i miagolii di un gattino. E rimase a guardarlo per un
minuto intero mentre nella sua testa il ragazzo si immaginava i
possibili ragionamenti della donna. «Allora?» la
esortò, ansioso.
Il sorriso della donna si allargò «Ma è
ovvio, Watanuki!»
Il ragazzo strinse le palpebre, senza capire «Non ti
seguo...non
lo capisco, dimmelo per una volta! Non essere così
criptica!»
«Oooh il nostro Watanuki è cresciuto!»
cinguettò Yuuko congiungendo le mani, e scambiò
uno
sguardo con Clow, cosa che fece venire ancora più ansia al
giovane.
«Watanuki...tu...»
«Sì?» ormai aveva l'ansia alle stelle.
«Ti sei innamorato!»
Watanuki cadde di schianto a terra.
«MA CHE DIAVOLO STA DICENDO?!?! MA NON SI INVENTI QUESTE
FESSERIE! NON MI PRENDA IN GIRO!»
Quella donna non era una semplice strega, no...era una vipera,
letteralmente.
Riusciva a prenderlo in giro perfino in un momento come quello.
«Oh no non ti stavo prendendo in giro, ma se sei convinto...
tanto lo capirai comunque tra qualche tempo...»
Clow sghignazzò, coprendosi la bocca col bicchiere, mentre
Watanuki stringeva i pugni e i denti, furioso.
Come se non bastasse, le due bambine gli saltellavano intorno
urlacchiando: "Innamorato!" "Watanuki" "E Doumeki!"
«MA QUALE INNAMORATO?! Tzè, figurati!»
urlò
Watanuki, scostandole malamente «Io sono innamorato solo ed esclusivamente di Himawari-chan, chiaro?»
Detto questo si voltò furioso e scomparve dietro la porta
mobile, lasciando nella sala un ghignante Clow che, finalmente libero,
scoppiò a ridere rumorosamente e Yuuko, che invece osservava
la
porta dalla quale era scomparso Watanuki con sguardo fin troppo serio.
Clow la guardò confuso, smettendo di ridere
«Succede qualcosa?»
«Il comportamento di Watanuki non è normale, deve
aver preso qualcosa...»
Clow arricciò le labbra.
Poi ebbe l'illuminazione.
«I cioccolattini che ha mangiato con il ragazzo!»
disse, facendo schioccare le labbra.
Yuuko ghignò.
«Dovremmo dirglielo?» chiese Mokona nero, spuntato
da chissà dove.
I due si guardarono negli occhi, mandando un sonoro '' Naaah!'' in
contemporanea.
Mokona alzò le spalle andando in magazzino con le bambine,
lasciando Yuuko e Clow da soli.
Lo stregone la guardò sorridendo.
«Che poi...Chi sarebbe l'insetto blu?»
sussurrò sulle sue labbra, prima di baciarla.
x.X.x
Allora! Eccoci qui con un delirio fresco fresco di giornata! Beaaaa! Dove sei?O.o
*Si guarda intorno, senza vedere Beatrice*
D'accordo, Beatrice è morta. Dunque dicevo che...
*interviene una Winx*
Bloom: Wiiinx! Apri le ali e vola via! Se tu lo vuoi, tu lo sarai! Una di noi!
Giulia: E mò basta!
*afferra fucile, iniziando a inseguire la fatina* In ogni caso...Spero
che la mia collega resusciti e che stè Winx smettano di rompere
i cosiddetti! *si inchina e riparte a dare la caccia*
Ma soprattutto...
Che la storia vi piaccia e che la forza di Jedi sia con voi...
Uhm.
No.
Non era così.
Ma dettagli!
Arrivederci miei cari!
|
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Capitolo 2 *** Rainy Day ***
Accidentaly in love 2
Accidentaly In Love
x.2.x
Watanuki
si stiracchiò sbadigliando, e lanciò un'occhiata fuori
dalla finestra, dove il sole, coperto di tanto in tanto da qualche
nuvola passeggera, illuminava il negozio ad intermittenza, quasi in un
gioco di luci. Sospirò e andò a preparare la colazione,
mentre il sole rischiarava le scale che stava scendendo.
Dove fosse la strega, non lo
sapeva, ma probabilmente era infrattata da qualche parte con quello
strano personaggio che era venuto a trovarla il giorno prima.
«Vi somigliate, sai?» gli aveva fatto notare la donna, leziosa, la sera prima.
«Ma che stai dicendo?!?! Io non ho niente a che fare con quel pervertito!!!»
«Forse
non ora...» gli aveva risposto lei facendogli l'occhiolino.
Watanuki si era sentito fremere di rabbia: perché quella donna
era così criptica? E come si permetteva di definirlo pervertito?!
«In
ogni caso...intendevo di aspetto fisico» aveva sussurrato infine
lei, prima di sparire dietro la porta a vetri.
Tzè...io e quel tipo non abbiamo niente in comune...
pensò Watanuki innervosito, tornando al presente, prima di
aprire i fornelli e iniziare a preparare gli ingredienti per il bento.
Anche quel giorno, purtroppo, doveva portare da mangiare a quel
maledetto di un Doumeki! Ma naturalmente l'altro era per Himawari-chan,
e siccome era S.Valentino, seppur lei non lo avesse ricambiato, voleva
regalarle qualcosa di speciale: e così iniziò a tagliare
le crocchette a forma di cuore e gli wustel a forma di polipo [1].
Dopo, quelli normali, li
inserì nella scatola del bento di Doumeki, ed infine uscì
fuori urlando un "A dopo!" che fu sentito solo dalle due bambine dagli
strani capelli, che risposero cinguettando un "A dopo!" "A dopo!"
Sulla soglia si scontrò però con l'uomo del giorno prima che arrivava con una scatola blu in mano.
Certo che era molto fantasioso nei colori...
«Mi scusi.»
balbettò imbarazzato: nonostante lo ritenesse un pervertito- lui
e la strega la sera prima non si erano risparmiati e non lo avevano
fatto dormire- era una figura che incuteva rispetto.
Clow si fermò, sorridendo gentile.
A volte aveva l'impressione che gli occhi blu del mago lo scrutassero fin dentro l'anima.
Era...
Era una sensazione di disagio che non riusciva a reprimere: o almeno, non del tutto.
«Non ti preoccupare,
giovane Watanuki scritto come il primo di aprile.» sorrise Clow,
dandogli una pacca sulla spalla.«Stai attento alle
nuvole...» gli sussurrò, sparendo all'interno del negozio.
Uhm...
Gatta ci covava, Watanuki n'era sicuro
Tuttavia...
Preferì affrettarsi per andare a scuola.
x.X.x
Himawari-chan
lo attendeva sorridente nel solito posto. Quando lo vide lo
salutò con il solito calore, ridendo e scherzando con lui.
Sembrava non pensare minimamente al suo fantomatico tentativo di rivelargli i suoi sentimenti.
Le raccontò della venuta di quello strano personaggio, facendola ridere.
« Yuuko-sama ha trovato l'amore!» cinguettò deliziata
Gli occhi di Watanuki brillarono d'affetto «Himawari-chaaaaaaaaaan è una persona dolcissima!»
Quella sorrise, leggermente in imbarazzo, per poi girarsi e muovere la mano in direzione di qualcuno.
«E' arrivato Doumeki-kun!»
Watanuki impallidì, mentre la sua espressione mutava da sognante a furiosa, con tanto di tic alle mani.
«Ma perché arrivi sempre nei momenti meno opportuni, eh?!?!»
Quello non battè ciglio
ma anzi gli indicò con un cenno del capo il bento che teneva in
mano «Hai fatto le crocchette?»
«Sì, accidenti a
te maledetto Do-...» stava ringhiando Watanuki quando ad un
tratto si bloccò, mentre il sole veniva coperto da una nuvola.
Improvvisamente arrossì «Doumeki...» completò, sotto lo sguardo perplesso dell'altro.
Poi sorrise e gli porse il bento, gli occhi che luccicavano «Questo è per te, Doumeki-kuuuuuuuun!»
Quello indietreggiò
confuso, per allontanarsi da Watanuki che gli aveva messo la scatola in
mano «L'ho fatto con tanto amore solo per te!»
Himawari e Doumeki erano sconvolti. «Oi?» chiese il secondo, confuso «Sicuro di stare bene?»
«Sì, da quando ti
ho vist-» la luce del sole tornò ad illuminarlo e Watanuki
sbiancò «Ma certo che sto bene, razza di idiota! E mai un
ringraziamento! Mi chiedo perché continuo a prepararti da
mangiare, tzè....»
Himawari e Doumeki erano ancora più sconvolti, ma si limitarono a fissarlo.
«Beh che hai da guardare tu?! » urlò Watanuki a Doumeki, prima di allontanarsi camminando pesantemente.
«Ah...» fece ad un
tratto, voltandosi e porgendo il secondo bento a Himawari «Questo
è per te, mia dolce Himawari! L'ho preparato con tanto
amooore!»
Doumeki e Himawari si
guardarono un attimo, adesso seriamente confusi, per poi tornare a
guardare Watanuki che nel frattempo aveva ripreso a camminare.
«Sbrighiamoci o arriveremo tardi alle lezioni!»
Himawari alzò le spalle
divertita, riprese a camminare, e sorrise «Voi due andate proprio
d'accordo, eh!»
«NON E' COSì!» gli giunse la risposta di Watanuki.
Come avesse fatto a sentire, essendo molti metri davanti, era un mistero...
Tuttavia la ragazza scorse con
la coda degli occhi Doumeki abbassare lo sguardo e stringere il bento
che teneva nella mano destra...
Decise tuttavia di non dire nulla e salutò l'arciere mentre si dirigeva nella classe seguita da Watanuki
Forse era solo una sua impressione ma...
Sarebbero stati perfetti come coppia.
Sorrise divertita, sedendosi, mentre un piano si faceva strada nella sua testa...
Prima della pausa pranzo
iniziò a
piovere
Grosse nuvole cariche di
pioggia si erano ammassate durante la mattinata: a Watanuki
sembrò quasi che ci fosse un diluvio universale.
« Andiamo a pranzo
Himawari-chan?» trillò verso la ricciolina, meritandosi un
sorriso e delle scuse affrettate che non capì dato che...
Nella loro direzione stava venendo Doumeki.
« ...quindi non posso venire, ti spiace?» chiese la ragazza, guardandolo divertita.
No, certo, così levi i tuoi occhi dal MIO Doumeki,
si trovò a pensare. Non gli sembrò nemmeno tanto
innaturale gioire dell'assenza di Himawari-chan e avvicinarsi a Doumeki
con un sorrisino lezioso.
Chiara immitazione di Yuuko-sama
« Andiamo Doumeki-kun?» chiese dolcemente, facendo agrottare le sopracciglia dell'arciere.
« Tu non stai
bene...» borbottò, sedendosi sulle scale che portavano al
tetto con lui. Aprì la scatola di bento e...
Crocchette a forma di cuore?
Wrustel a forma di polipo?
Ma cosa...
«Oh Doumeki-kun, ti
piace?» cinguettò Watanuki, con gli occhi di uno che,
piuttosto che pensare al pranzo avrebbe preferito altre edificanti
attività.
Doumeki ne rimase spiazzato.
Ma...
Stava flirtando per caso?
«Emh...» rispose non sapendo come comportarsi e con un gran brutto presentimento.
Vide gli occhi di Watanuki brillare di qualcosa di...strano e il ragazzo avvicinarsi con un sorriso seducente.
«Forse prima dovresti
assaggiarli...» gli si avvicinò lentamente e gli si
strusciò contro il braccio, prima di afferrare una crocchetta ed
avvicinarla alle labbra dell'arcere, che era ancora confuso.
Ok lo stava...imboccando?
Quella presenza così
vicina...quel calore improvviso...no decisamente qualcosa non andava.
Pensò Doumeki, leggermente spaventato da quel comportamento. Per
farlo finire decise di aprire la bocca e accogliere quella crocchetta.
In fondo era buona...sapeva di formaggio fuso
e prosciutto.
«Sì...molto buono...» rispose spostandosi leggermente.
Watanuki sorrise di nuovo e gli si avvicinò ancora di più, tanto da farlo sbilanciare e cadere per le scale.
L'occhialutto
approfittò subito della situazione per avvicinarsi gattonando e
per metterglisi a cavalcioni, una mano sul petto di quello e l'altra
che si avvicinava armata di crocchetta.
«Apri la bocca, Doumeki-kuuuun!»
Doumeki iniziò a sudare
freddo.... tentò di scrollarselo di dosso ma quello fu
più veloce, gli mise la crocchetta in bocca e avvicinò le
labbra per mangiarla direttamente su di lui.
I nasi a pochi centimetri di distanza...
Le labbra stavano per incontrarsi...
Doumeki sussultò e lo
spinse via con tutte le sue forze prima di indietreggiare e guardarlo
sconvolto «Tu stai seriamente male!»
«Doumeki-kun...»
si lamentò Watanuki, che aveva sbattuto la schiena contro la
parete «Non ti piacciono le crocchette? O...» alzò
lo sguardo, gli occhi improvvisamente lucidi «O non ti piaccio
io?»
Doumeki spalancò gli occhi, il cuore che stranamente aveva accellerato i battiti.
Ma...aveva sentito bene?
Aprì leggermente la bocca, sorpreso «Watanuki...»
«Che hai da fissare, eh?! E poi...»
Watanuki si tirò su,
furioso, massaggiandosi il fianco «Perché ero a terra?!
Scommetto che è stata opera tua, idiota!»
Doumeki strinse le palpebre ed
i pugni. Watanuki aveva ragione...era solo uno stupido, per aver
pensato, anche per un solo momento, che l'altro gli avesse detto
realmente quelle cose...
Senza una parola si
voltò e si allontanò, sotto le urla furiose dell'altro,
che gli chiedeva che stesse facendo e perché non avesse finito
il bento.
Decisamente, pensò Doumeki, era tempo di andare dritto filato dalla strega per chiedere...Spiegazioni.
Riuscì ad evitare sia
Kunogi che Watanuki per tutta la giornata e a tornare a casa prima, con
la scusa di sentirsi poco bene. Naturalmente, non era del tutto
infondata come storia: aveva bisogno di una doccia gelata per
allontanare i pensieri maliziosi che gli stavano attraversando la testa.
Invece di dirigersi al tempio
andò dritto filato al negozio, dopo aver desiderato di salvare
Watanuki poteva vederlo, e venne accolto da un festante Mokona.
« Devo vedere Yuuko-san.» disse in fretta.
Ignorando i richiami dell'animaletto
si diresse nella stanza dove Yuuko era solita fumare la pipa o bere e
aprì la porta scorrevole, fermandosi sulla soglia.
Oh.
Dio.
Stesi sul divanetto c'erano due
persone: riconobbe Yuuko nella donna dal tailleur rosso stesa sotto
l'uomo dalla lunga veste ricamata che le stava sopra.
E sì.
Si stavano baciando.
Immaginò per un momento
come sarebbe stato baciare e toccare Watanuki nello stesso modo, ma si
diede del cretino da solo.
Che razza di pensieri....
Tossicchiò, tentando di attirare l'attenzione.
Ma niente, i due non davano
cenno di volersi staccare: anzi, Clow alzò una mano come a dire
'' Sciò'', concentrato su Yuuko com'era.
Doumeki alzò gli occhi
al cielo e si voltò, deciso a tornare la sera dopo, a quanto
pareva quella volta i due erano molto intenti a fare...altro.
Ma proprio mentre stava
indossando di nuovo le scarpe una porta laterale si aprì
mostrando un Watanuki scocciato che reggeva delle posate in mano.
Si guardarono, poi
seguì un rumore metallico, e infine Doumeki indietreggiò
per il peso di Watanuki che gli era saltato letteralmente in braccio.
«Doumeki-kuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuun!»
cinguettò baciandogli una guancia, e a qual gesto l'altro si
ritrovò ad arrossire tentando di toglierselo di dosso.
«Sei venuto a trovarmi????»
«No, ero venuto per
trovare Yuuko.» rispose francamente Doumeki, indietreggiando
ancora, e sospirando dall'esasperazione dal momento che non riusciva a
togliersi l'altro di dosso. E sarebbe stato un gran problema se
Watanuki non fosse tornato a terra di sua spontanea volontà, lo
sguardo improvvisamente sfuggente.
«Quindi...è così.»
«Già» commentò Doumeki sistemandosi la divisa, e guardandolo senza battere ciglio.
Watanuki sospirò ed indietreggiò ancora, senza guardarlo «Capisco beh...ci vediamo domani allora...»
Doumeki stava sospirando sollevato quando...
Watanuki sembrò prendere una strana iniziativa.
«Non mi saluti?»
«Ahem...Ciao?»
Watanuki però non fu soddisfatto.
Certo che fra lui e una donna in menopausa...
Non sapeva proprio cosa fosse peggio.
I pensieri dell'arciere vennero
interrotti bruscamente dall'altro che si stava strusciando su di lui
con aria di uno che desiderava essere stuprato.
Stava giusto per fargli notare che,
anche se aveva sbattuto il capo o - cosa che sospsettava fosse il
fattore scatenante- Himawari non se lo filava proprio, non era giusto
sfogarsi su di lui quando Watanuki iniziò a leccargli il collo.
Sentì una certa reazione da
qualche parte lì sotto e tentò di ordinare al proprio
corpo di staccarsi da quello dell'altro.
Nulla.
Il suo cervello era partito per Pornolandia.
Il che era indice di guai seri...
«Doumeki-kun è un bimbo
cattivo...Ha bisogno di essere punito.» mormorò
sensualmente al suo orecchio Watanuki, mordendogli il lobo.
Voleva ribattere con qualcosa come
''Finiscila o ti uso come tiro a bersaglio'' ma la sua bocca venne
presto tappata da quella dell'altro in un bacio che si trovò ben
presto a ricambiare.
Non capiva come, ma quello che era
un contatto casto si trasformò nel giro di pochi secondi in un
bacio vero e proprio, lingue incluse
A quel punto Doumeki abbassò
la leva "off" del suo cervello, spinse via le scarpe e, sempre
stringendo il corpo dell'altro tra le braccia forti, lo sbattè
contro il muro, mentre quello lasciava vagare le mani tra i suoi
capelli, sul collo, fino a scendere ed osare sotto la divisa, per poi
portarsi in avanti ed iniziare a sbottonarla.
Il moro approfondì il bacio
fino a sentir sospirare l'altro, e poi passò al collo, cercando
con le mani il laccio che chiudeva il kimono.
Lo raggiunse, fece per scioglierlo, quando ad un tratto si sentì l'eco di una voce.
«Watanuuuki!
Sakèè! Watanuuuuki, dove...» Mokona si
bloccò di colpo, sconvolto, facendo sussultare i due.
Doumeki indietreggiò come
scottato, pallido come un ciencio, mentre al contrario Watanuki aveva
il fiatone e le guance arrossate, ma la sua espressione tradiva piacere.
«I-io...vado...»
mormorò il più grande prima di rivolgere un'occhiata
imbarazzata a Watanuki e all'esserino, e poi corse letteralmente via.
Watanuki rimase lì, col fiatone, per poi voltarsi verso Mokona, ancora sconvolto.
«Yuuuh! Watanuki si è
deciso a fare il primo passo!» cinguettò, mentre l'altro
gli lanciava una ciabatta che per poco non lo prese in pieno.
«Stupido manju!»
ringhiò furioso «Mi hai interrotto! Accidenti!» con
uno sbuffo improvvisamente stanco si voltò e saltellò
fino alla camera, con un sorriso che andava da orecchio a orecchio.
Era felice.
Si coricò sospirando con sguardo sognante e sussurrando tra le labbra il suo nome...
«Doumeki...»
Come fosse una ninna nanna.
[1]: riferimento (esplicito) a Jounjo Romantica.
*Voce di Mokona Modoki nero*
~Nel prossimo episodio~ --> Only A Dream
Come reagirà il nostro
Doumeki-kun alle improvvise e -non esattamente sgradite- attenzioni di
Kimihiro-chan? Accetterà volentieri o lo eviterà? Tutto
questo nel prossimo capitolo, a presto!! =∂
x.X.x
Questa
volta sono io Bea-chan, detta anche B.B. (B-chan Banzai) a presentarvi
questo capitolo, perché la mia compare Gi-sama è
momentaneamente non disponibile. O meglio, il suo computer, in stato di
formattazione, lo è.
Beeeene gente ed eccovi il secondo
capitolo, ancora non siamo arrivati nel vivo della storia ma vedrete
che con questo il rating è salito! O forse no? Dedicato a chi
credeva che potesse bastare il giallo...
Ringrazi(amo):
@Roby Bonny: quando
aggiorni?!?! Nel frattempo leggi questa ff! =D W gli insetti blu, e
viva Yuuko e Clow! ç___ç Yukoooooooo *si dispera*
@Layshaly: (ci)
fa moltissimo piacere leggere che apprezzi la storia. Sperando che coi
nuovi capitoli non ti deluderemo! :) Tuttie siamo apprensivi con
Doumeki-kun! Watachan specialmente!! °ç°
@Ne_chan: graaaazie
in anticipo, siamo tuttavia molto dispiaciute per la questione del tuo
computer. Sperando di poter assistere presto ad una tua recensione!
°° Buona fortuna, Neko! ^^
@aeron:
Clamp world è stato una fortuna per questa ff, allora!
°° E' vero, Wata-chan è tanto ingenuo e stupido, ma a
questo serve Doumeki, no? A riportarlo sulla dritta via, non importa
come... °__° *noseblood*
Piuttosto, ho spruzzato la stanza di DDT anti Winx, quindi oggi non dovremmo avere spiacevoli incontri!
«Il movimento non esiste!»
*L'autrice salta in aria.* Accidenti, Zenone, che ci fai qui?
«Aspettavo la tartaruga...»
Eh?!
«E Achille dietro di lei.
Perché Achille, seppur più veloce della tartaruga, non
riuscirà a raggiungerla...»
Maaaa chi se ne frega, fatti suoi! -.-" Auguri!
«...perché quando
Achille avrà raggiunto la posizione della tartaruga, lei
avrà percorso qualche passo in più...quindi Achille non
la raggiungerà mai.»
Vabbè che è sfigato
si è capito, ma non ci facciamo problemi se non supera la
tartaruga. E lei, caro Zenone, ci farebbe un grandissimo regalo se se
ne andasse!
«Ahimè codesta
richiesta non può essere accolta: il movimento, infatti, come ti
ho già accennato, non esiste. Perché ad ogni mio passo
dovrei fare la metà del mio passo e la metà della
metà e così via, quindi o mi muoverei all'infinito o
rimarrei immobile. Ecco perché il movimento non è
possib...»
*L'autrice stacca l'audio e saluta i lettori consigliando di leggere il labiale che dice "Sayonara"*.
Sperando che continuerete a seguirci...
Arrivederci miei cari!
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Capitolo 3 *** Only a Dream ***
Accidentaly in love 3
Accidentaly In Love
x.3.x
Il
giorno dopo Watanuki si svegliò particolarmente allegro,
seppur
non sapesse spiegarsi il motivo. Era felice, punto, e poco importava
d'altronde, dal momento che stava così bene. Ma il cielo non
sembrava condividere quel suo umore vulcanico perché
mostrava
una serie di nuvole nere, accoppiate a tuoni e fulmini che illuminavano
l'orizzonte.
Tuttavia Watanuki
pensò che
poco importava, perché il suo sorriso non sarebbe sparito.
Al
dire il vero non vedeva l'ora di andare a scuola, ma prima...prima
aveva due scatole di bento da preparare, e si sentiva piuttosto in vena
per creare qualcosa di nuovo...
x.X.x
Quella stessa mattina
Doumeki si
svegliò con un gran mal di testa. In realtà non
aveva
bevuto un goccio di sakè, quindi non riuscì a
spiegarsi
quella sensazione strana. Oltretutto quella notte non aveva fatto altro
che sognare Watanuki e quel bacio che si erano scambiati la sera
precedente.
Ma ogni volta che ci
pensava non
poteva fare a meno di sentirsi in imbarazzo: era stato realmente
Watanuki ad essersi comportato in quel modo? Certo il ragazzo era
cambiato parecchio, nel giro di due giorni! Sospirò,
prendendo
la giacca e facendo scorrere la porta a vetri, per poi farsi
accarezzare dalla brezza fresca che buttava quel giorno. E
così,
accompagnato dai petali di ciliegio che danzano per aria, si diresse
verso il cancello del tempio.
Lì davanti
si sentì
chiamare e fu costretto ad indietreggiare di diversi passi sotto il
peso di un ragazzo... e quel ragazzo era proprio l'oggetto dei suoi
pensieri.
«Watanu-»
stava chiedendo, perplesso, quando l'altro lo interruppe con un bacio.
Non capiva
perchè stesse ricambiando il bacio, facendo scivolare una
mano fra i capelli neri di Watanuki.
Quel ragazzo...
Aveva totalmente
azzerato la sua capacità di controllo.
Era debole.
Debole sotto i suoi
baci.
Aveva capito
già da tempo che
ciò che lo spingeva a salvargli la vita non era solo il
desiderio di non farlo rimanere da solo. Ma c'era qualcosa che si
agitava in fondo al suo petto ogni volta che lo vedeva in pericolo.
Anzi, proprio ogni
volta che lo vedeva.
Si staccò
dal bacio per riprendere fiato, trovandosi davanti al sorrisone di
Watanuki che gli porgeva un bento...rosa?!
«Mangi con
me, oggi?» chiese il ragazzo.
Doumeneki
guardò lui, poi guardò il bento.
E realizzò
che non poteva permetterlo.
Non poteva permettergli
di fare qualcosa di cui si sarebbe pentito.
Insomma, ancora non
capiva la ragione di quel repentino cambiamento!
E Yuuko avrebbe dovuto
spiegargli un paio di cose.
Quindi scosse il capo.
«Allenamenti
del club.» disse con calma, incamminandosi.
Watanuki lo
affiancò immediatamente, non reprimendo quel sorriso
contento.
«Vengo a
vederti!» cinguettò festante.
Doumeki
sospirò, capendo che sarebbe stata una luuunga giornata.
E infatti non si
sbagliava.
Certo non poteva
immaginare, nemmeno nei sogni più ridicoli, una lezione di
matematica così imbarazzante.
Per tutta l'ora si era
sentito osservato, ma ogni qualvolta si girava, scorgeva Watanuki
salutarlo con un sorriso affettuoso.
E così il
ragazzo si rigirava, perplesso, riprendendo a scrivere appunti.
Ma aveva cantato
vittoria troppo
presto infatti dopo poco qualcos'altro attirò la sua
attenzione
o meglio, la sviò.
Qualcosa gli
picchiettava sulla schiena ad intervalli regolari, poi pezzi di carta
presero a riempire il suo quaderno.
Pensando che fosse
qualche suo
compagno che chiedesse aiuto per l'esercizio di algebra, ne
aprì
uno e arrossì leggermente scorgendovi un grosso cuore rosso
con
dentro una K e una S.
Si mise una mano tra i
capelli, esasperato: quel ragazzo aveva seri problemi...
Quando la campana
trillò, fu
come una liberazione per il moro che si alzò in piedi,
nascondendo in tasca tutti quei pezzi di carta colorati, poi
seguì con lo sguardo i movimenti di Kunogi, che si
avvicinava
saltellando al suo...ragazzo? Doveva definirlo così no?
Era...incredibilmente assurdo pensarlo. Ma anche fantastico.
«Watanuki-kun
tutto bene?»
«Sììì»
rispose con voce sognante Watanuki, per poi impallidire e nascondere in
fretta il diario dentro la cartella «Benissimo, lezione
interessantissima! Amo i triangoli!»
«Ma era
algebra...»
osservò sarcastico Doumeki, sempre con quell'espressione
imperscrutabile. Watanuki rise isterico.
Ma gli occhi di Kunogi
erano puntati
sulla mano di Watanuki, per metà inserita nella cartella,
che
stringeva ancora il diario. Con un movimento felino rapì la
piccola agenda e dietro l'urlo preoccupato del ragazzo la
aprì
ad una pagina a caso. Qui spalancò gli occhi.
«Wa-watanuki-kun...Doumeki-kun...mi
nascondete qualcosa?»
Watanuki
arrossì
furiosamente, Doumeki si limitò ad alzare un sopracciglio.
Sarebbe voluto sprofondare dalla vergogna quando vide la pagina di
diario di Watanuki tappezzata col suo nome contornato da cuoricini.
Tuttavia Kunogi non
sembrava trovare la cosa strana.
Anzi.
Emise un urletto
entusiasta.
«Oooh! Ma che
bella coppia che siete!» trillò contenta,
saltellando intorno ai due.
«Dici?»
fece entusiasta
Watanuki: Doumeki si chiese se fossero entrambi stati drogati o se,
quella mania di seguire le coppie gay...Oh si, yaoi. Ecco, se lo yaoi
non avesse influenzato anche la dolce Kunogi che ora annuiva a
Watanuki, chiedendogli se non avesse voglia di ricevere qualche
consiglio.
Decisamente aveva
bisogno di andare da Yuuko.
Subito.
x.X.x
Quando andò
al negozio
Watanuki non c'era. Da quel che gli riferì Mokona, era
andato
con Clow a sbrigare qualche commissione.
«Non
sospirare di gioia...» lo avvisò la strega,
scivolando sensuale verso di lui.
Indossava un kimono
bianco con pizzi e farfalle viola che risaltava la sua figura
longilinea.
«Devo
parlarle.» asserì il giovane.
Al che Yuuko
annuì, sorridendo enigmatica.
«Era
inevitabile.»
Davanti a una tazza di
sakè
Doumeki si decise a esporre tutto quello che era successo, non
nascondendole nemmeno il bacio - al che gli sembrò che la
strega
sussurrasse '' Avrei dovuto filmarlo'', ma sperò di
sbagliarsi-
e poi tacque, attendendo di sentire ciò che Yuuko gli
avrebbe
detto.
La strega delle
dimensioni sospirò.
«E' iniziato
tutto dal
desiderio di Watanuki di avere più autostima.»
raccontò. «Voleva...Avvicinarsi e parlare con
Himawari.
Così gli ho dato quella scatola di cioccolattini che ha
mangiato. Se li avesse mangiati da solo...Beh, si sarebbe innamorato di
se stesso...Ma li ha mangiati con te. E questo...Ha cambiato
decisamente le carte in tavola.»
Doumeki la
osservò in silenzio, cupo.
Non era stato del tutto
un caso...
Vero?
La Strega sorrise
incoraggiante.
«Durerà
solo per una
settimana...Attivandosi di sera o quando il sole è dietro le
nuvole...Che ti costa sopportartelo per una settimana?»
chiese
allegramente, bevendo d'un fiato il sakè.
Doumeki si
alzò dirigendosi alla porta.
Sapeva che questa volta
non avrebbe dovuto pagare per l'informazione.
«Non
è una questione di
sopportare...Ma di resistere.» mormorò uscendo,
lasciando
Yuuko decisamente sconvolta.
Fuori si
ritrovò scosso e
fustigato dal vento e da sottili gocce di pioggia che si infilavano
sotto i vestiti facendolo rabbrividire di freddo..
O forse non era solo
freddo...
Quella rivelazione gli
aveva gelato
il petto ed anche la mente. Non riusciva a pensare ad altro, se avesse
continuato così ne avrebbe fatto un'ossessione.
Quindi...non era tutto
frutto della volontà di Watanuki?
Il suo
comportamento era comandato da uno stupidissimo incantesimo?
Presto tutto sarebbe
finito e Watanuki tornato come era un tempo, acido, scostante ed
isterico.
E lui, Doumeki,
dimenticato, come quella settimana.
Sospirò
pesantemente,
stringendo i pugni all'interno della giacca e gli occhi per ripararsi
dal freddo...o dalla tristezza.
C'era solo una cosa da
fare: evitare Watanuki per tutto il tempo.
Non voleva che si
pentisse di quello che aveva fatto durante la settimana...
x.X.x
Ma il destino volle
che, il
pomeriggio, diretto al club di tiro con l'arco, lo incontrasse davanti
al cancello della scuola, un sorrisone ampissimo nelle labbra, un altro
bento tra le braccia.
Già gli
bastava quello del
pranzo -che il ragazzo si era prefigurato di comporre a forma di due
panda-onigiri circondati da cuoricini di salmone- ma oltretutto, non
doveva...non doveva...stargli vicino.
Quello si era
già buttato di
corsa tra le sue braccia e Doumeki lo spinse via con entrambe le mani,
smorzando quell'improvviso entusiasmo.
«Successo
qualcosa?» gli chiese lui, angosciato.
Doumeki
ispirò pallido come un ciencio e deglutì: non
sapeva come dirlo.
O meglio sì,
ma non voleva vedere Watanuki ferito...
«Allora?»
Si maledì in
tutte le lingue del mondo, per quello che avrebbe detto. Ma era
necessario, per l'altro e per lui stesso...
Seppur non fosse
effettivamente convinto della seconda.
«Watanuki,
ascolta...»
«Sì?»
«Ti
dispiacerebbe...tornare a casa?»
Fu come un colpo per
Watanuki, che spalancò gli occhi
«Co-cosa?»
«Ti vedo
stanco, vorrei che ti riposassi» tentò, cercando
di essere il più morbido possibile.
Quello tuttavia
sorrise, come
sollevato «Oooh se era per questo non dovevi preoccuparti!
Sto
benissimo, anzi, sono...»
«Watanuki...»
«... su di
giri per la gara! Ho portato perfino i pon-pon! E anche questo
ben-»
«Watanuki!»
Il più
piccolo si interruppe,
sorpreso dalla reazione -forse la prima- dell'altro «Mi
dispiace
ma...non voglio essere deconcentrato oggi, è una gara
importante.»
«Ma...»
Watanuki aprì la bocca per replicare, con un improvviso
vuoto nel cuore ed un brutto presentimento.
«Niente ma,
Watanuki, torna a casa.»
«Shizuka...»
sussurrò il più piccolo, gli occhi pieni di
lacrime, la voce stranamente acuta.
Doumeki fece un passo
per allontanarsi, quando Watanuki gli afferrò un polso.
«Ti
prego, aspetta! Almeno spiegami! Io... io non capisco, cos...»
«Tra noi
è finita.»
Il mondo parve
spezzarsi improvvisamente e crollargli sul petto, soffocandolo.
Gli mancava il respiro,
gli mancavano le parole...
Pallido come un morto,
gli occhi lucidi, spalancati...
Doumeki non lo
degnò di uno sguardo, anzi lo superò
silenziosamente fino a sparire dietro i cancelli della scuola.
E l'altro rimase
lì,
immobile, sotto la pioggia, il vento freddo e la grandine, le lacrime
che colavano veloci mischiandosi con la pioggia, il cuore come
fermatosi.
Un rumore
risuonò per la
strada deserta e silenziosa: il contenuto del bento rotolò
sull'asfalto, il contenitore si ruppe.
«Shi-shizuka...»
sussurrò con voce tremante Watanuki, cadendo in ginocchio
sotto
la pioggia «Perché...?»
*Voce di Mokona Modoki bianco*
~Nel prossimo episodio~ --> Monster
Che farà adesso il
povero Watanuki-chan? Perché le Nuvole gli fanno perdere la
memoria e invece il sole riacquistare la ragione? Nel prossimo capitolo
questo e altro, non perdetelo! =∂
x.X.x
E qui è Bea-chan a parlarvi! Volevo fare una sorpresina
all'altra scrittrice pubblicando un nuovo [ma in fondo vecchio]
capitolo! Non ho davvero tempo per ringraziarvi tutti ma sappiate che
siete fantastici! <3
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, arrivederci! =D
Ringraziamo [Giu sicuramente lo starà facendo v.v] Orazio il Furetto, ricordandogli che aspettiamo con ansia il suo parere, e poi anche claws e Sakura Nakamura. Al prossimo capitolo!
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