Buon Sangue Non Mente II

di MiaStonk
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vecchie e nuove abitudini ***
Capitolo 2: *** Un piccolo aiuto ***
Capitolo 3: *** Natale con i tuoi.. ***
Capitolo 4: *** Rivelazioni ***
Capitolo 5: *** Pezzi di cuore ***
Capitolo 6: *** Polvere al vento ***
Capitolo 7: *** Chiarimenti e ammissioni ***
Capitolo 8: *** Sfide ***
Capitolo 9: *** Vendette e Dichiarazioni ***
Capitolo 10: *** L'Amore fa schifo! ***
Capitolo 11: *** Una nuova verità ***
Capitolo 12: *** La storia potrà ricominciare ***



Capitolo 1
*** Vecchie e nuove abitudini ***


Le vecchie abitudini erano difficili da cancellare. Il fatto che Rose e Scorpius avessero compreso di amarsi non cambiava poi di molto il loro rapporto:litigavano ancora troppo spesso e sempre con la stessa foga. Probabilmente di diverso c’era il modo di far pace,o la durata in cui l’uno metteva il muso all’altro. Ma erano sempre gli stessi. Lo stesso valeva per Lysander Scamander e Roxanne Weasley,il primo continuava ad essere la sua vittima preferita e lei non gli risparmiava le burle peggiori. Così James e Lisa ,la cui breve separazione non aveva scalfito i sentimenti che provavano l’uno per l’altra.
 
“Ragazzi..”  Albus salutò sua cugina,suo fratello e Lisa prima di sedersi al tavolo dei Grifondoro con loro. Non succedeva spesso,ma di tanto in tanto amava pranzare con loro soprattutto se il suo migliore amico era in punizione come quel giorno.
 
“Le Serpi ti hanno cacciato,fratellin..ahi ! “  James come suo solito si burlava di suo fratello minore,ma un calcio di Lisa seduta di fronte a lui,gli impedì di continuare. Al fece l’occhiolino alla Baston,senza nemmeno curarsi di replicare alla mezza affermazione dell’altro che intanto massaggiava la gamba lanciando occhiatacce alla propria ragazza,la quale le ignorava tranquillamente continuando ad occuparsi della sua colazione.
 
“E’ancora in punizione il tuo amico?” Rose non alzò nemmeno il capo dal suo piatto di porridge,chiunque avrebbe capito che la cosa la infastidiva non poco.
 
“Pensavo fosse il tuo ragazzo!” Replicò Al distrattamente,non mancando però di lanciarle un’occhiata furba. Riempì il suo piatto di uova e bacon e prese a mangiare,ignorando lo sguardo truce di sua cugina. Mangiarono e chiacchierarono civilmente prima che l’arrivo di Katie Jordan li distraesse dal cibo. La Corvonero si avvicinò a Rose non prima di salutare tutti gli altri con un sorriso e un cenno del capo.
 
“Sono venuta a restituirti i tuoi appunti di Erbologia..” Protese una mano,aspettando che la Grifondoro li prendesse.  “Ti ringrazio molto,mi sono stati utili..”
 
“Oh,ne sono felice Katie..”  Rose li afferrò,risistemandoli nella sua borsa. Le due,sebbene appartenenti a case diverse erano amiche sin dal primo anno ad Hogwarts. Del resto condividevano una mente brillante,cosa che da subito contribuì perché legassero. Inoltre la Corvonero era estremamente dolce,e tra le poche a non avere una passione incontrollabile per il Quidditch. Studiavano spesso insieme in biblioteca,era proprio lì che anni prima si erano conosciute. Probabilmente erano le uniche due studentesse di Hogwarts che Madame Prince non detestava. Senza contare che essendo la figlia di uno dei migliori amici di suo zio George,la vedeva molto spesso anche fuori dal castello,in compagnia di Roxanne. Katie era molto bella: un fisico snello,un viso delicato. Aveva lunghi capelli neri e due occhi dello stesso colore,profondi ed espressivi.
 
“A più tardi allora..” Le sorrise,indugiando con lo sguardo su Albus prima di voltarsi e ritornare al proprio tavolo. Rose sembrò tornare tranquillamente alla propria colazione,mentre Lisa appariva pensierosa.
 
“Probabilmente,tra la vostra famiglia, Dom è l’unica davvero sveglia!”  Sbottò con tono serio,alternando lo sguardo sui tre che ,ancora masticando ,la fissarono stupiti. La giovane Baston sospirò,scuotendo il capo prima di continuare.  “Insomma,Rose credeva di odiare il ragazzo di cui in realtà era innamorata.. Roxanne non si era resa conto dei sentimenti di Lysander.. tu..”  Indicò James,arricciando il nasino  “Ci hai messo sette anni per accorgerti di me..e Al  ignora completamente che Katie Jordan ha una cotta per lui da..”  si finse pensierosa  “bhè,praticamente da sempre!”   Quest’ultima affermazione lasciò basito l’interessato che,ancora la bocca piena di uova,fece scivolare la forchetta dalla mano guardandola incredulo. Così come gli altri due. Lisa si limitò a sbadigliare distrattamente e lasciare il tavolo, lasciando Albus e i suoi cugini nel dubbio che avesse ragione. In questo campo non erano esattamente perspicaci.
 
 
Dicembre era ormai arrivato,lo si poteva avvertire dall’aria gelida,dalla neve che ricopriva i vialetti di Hogsmeade e soprattutto dall’eccitazione di molti,entusiasti che da lì a qualche giorno sarebbero ritornati alle loro case per le vacanze di Natale.
 
“Insomma non posso credere che tu ti sia fatto mettere in punizione per la seconda volta in una settimana!” Rose era visibilmente irritata,andava avanti e indietro freneticamente non accennando a fermarsi,sotto lo sguardo di un annoiato Scorpius Malfoy.
 
“Rose non è colpa mia se quella stupida gatta di Gazza…” Non potette continuare nella sua improvvisata giustificazione che l’occhiataccia della ragazzo lo fulminò.
 
“Oh,per Merlino! Sono solo scuse!” Finalmente Rose arrestò il passo dinanzi a lui,appoggiato alla balaustra,alla Torre di Astronomia. Scorpius si limitò a sbuffare,attirandola a sé con un gesto rapido,ma per niente brusco senza che la ragazza avesse tempo per opporsi.
 
“Passeremo tutto quest’ora a litigare?” Le sue labbra erano sempre più vicine,il suo respiro caldo le solleticava il viso. E come succedeva ogni volta,Rose cedeva.
 
“Io..”  Non riusciva a mettere insieme nessuna frase di senso compiuto quando egli le era così vicino. La sua mente si ottenebrava completamente,i pensieri erano incapaci di comporsi. E quando la distanza svaniva,quando le loro bocche si toccavano,si cercavano avide, il buon senso andava completamente a farsi benedire!  Ogni suo proposito di rifilargli una meritata ramanzina si perdeva nell’eco di parole sussurrate al suo orecchio,di baci colmi di passione e carezze decisamente poco caste. Lontano da tutto,lontano da tutti.
 
 
 
“Mi stai diventando più secchiona di Rose!”  James si sedette accanto a Lisa,ad un tavolo della biblioteca. Le sorrideva,strappandole letteralmente da sotto il naso il libro che stava leggendo.
 
“Quest’anno abbiamo i M.A.G.O James.. “ La ragazza sospirò cercando di riprendersi il libro che il giovane teneva a mezz’aria.  “Non ti farebbe male studiare un po’ di più..” Si arrese,incrociando le braccia al petto e attendendo impaziente di riavere il suo tomo. Per tutta risposta James scrollò le spalle,sul viso ancora il solito sorriso sornione che lo caratterizzava. Riposò il libro sul tavolo,lontano da Lisa,richiudendolo.
 
“Questa mattina in sala Grande hai detto qualcosa…”  Iniziò,diventando improvvisamente serio. Un’espressione che poco gli si addiceva. La Grifondoro lo guardò perplessa,non dando segni di aver capito.
 
“Riguardo il mio essere poco sveglio in queste faccende.. “ Finì a mezza voce,distogliendo lo sguardo. Sospirò,costringendosi a guardarla negli occhi.  “Non ne abbiamo mai parlato prima d’ora.. ma tu..” Si drizzò sulla sedia,schiarendosi la voce.  “..eri innamorata di me da molto prima?”  Continuò a fissarla,ansioso che lei gli rispondesse. Lisa sembrò arrossire improvvisamente,non era da lei esternare a quel modo le proprie emozioni e negli anni aveva imparato a tenerle a freno. Ma la domanda di James la colse decisamente di sorpresa. Indugiò diversi secondi,spostando lo sguardo sugli scaffali di fronte,stracolmi di vecchi volumi.  Se fino ad allora non ne avevano mai parlato un motivo c’era,pensò. Si vergognava di ammettere che amava quel ragazzo da anni. Anni in cui il suo comportamento non era stato proprio quello di una Grifondoro. Non aveva mai avuto il coraggio di avvicinarsi a lui più di una compagna di squadra e aveva accettato l’idea di essergli semplicemente amica,un’amica anonima per di più. Si era costretta a non mostrargli i suoi sentimenti,a non tradirsi con nessun gesto particolare. Non aveva nemmeno potuto confidare le sue pene alle sue amiche,essendo loro le cugine del ragazzo in questione. E ora non voleva che James sapesse tutto questo,che la considerasse una vigliacca. Non voleva che sapesse delle volte in cui aveva sfogato la rabbia nel vederlo con le altre sul campo di Quidditch,o nel suo letto piangendo come una ragazzina alla sua prima cotta. Lei aveva scelto di guardarlo da lontano,e poi quel giorno..
 
“James andiamo,che importanza può avere ormai?” Cercò un tono più calmo possibile,ma i suoi gesti nervosi tradivano le sue intenzioni.
 
“Per me ne ha.. “ Contrapposto al tono apparentemente disinteressato di Lisa,il ragazzo ne usò uno deciso che non avrebbe ammesso altro che una risposta alla sua domanda.
 
“Si..” Voleva che la discussione finisse lì,con quella sua ammissione. Allungò un braccio nel tentativo di afferrare il libro poco distante da lei,ma James le fermò trattenendola.
 
“Da quanto?”  Continuò a tener fermo il braccio della ragazza guardandola negli occhi.
 
“Non lo so .. non ricordo.. mi lasci il braccio,ora?” Era chiaro che Lisa iniziava a perdere la pazienza,voleva solo andarsene da lui,nemmeno voleva restarsene lì tranquilla a studiare. James sospirò,allentando la presa. Capì che sarebbe stato inutile insistere,Lisa non gliel’avrebbe detto a meno che non fosse stata lei a volerlo. Era testarda,questo l’aveva appurato bene. E questa volta non aveva intenzione di litigare,né tantomeno turbarla. Avrebbe voluto sapere esattamente la durata di tempo della sua stupidità,è vero ma decise che quello non era il momento. Si costrinse a rivolgerle un sorriso,le baciò la guancia prima di rialzarsi e lasciare la biblioteca.
 
 
Albus rifletteva su quanto Lisa gli avesse detto quella mattina,non aveva assolutamente preso in considerazione l’idea che lei potesse aver ragione più che altro pensava che la vicinanza di suo fratello non le giovasse particolarmente.  Era impensabile che Katie provasse qualcosa per lui,si conoscevano sin da bambini visto che lei era praticamente cresciuta con sua cugina Roxanne e mai aveva avuto questo sentore. In realtà era come se lei stessa fosse una delle sue tante cugine. Continuò a camminare per i corridoi,passando una mano tra i neri e disordinati capelli,con un altro pensiero che gli frullava in testa: il tema di pozioni,materia che lui detestava. Persino Lumacorno si era arreso,e dal ragazzo non si aspettava nulla di eclatante,del resto lui non era Lily per cui il professore aveva un’adorazione particolare,probabilmente perché gli ricordava la sua piccola Evans. Sospirò,visibilmente abbattuto all’idea di dover trascorrere l’intera serata a scervellarsi su quel tema. Rialzò appena lo sguardo dai suoi piedi,incontrando quello di Katie Jordan. Era poggiata al muro,accanto ad una vetrata e stringeva un libro al petto. Anche lei dovette accorgersi del ragazzo perché gli sorrise,alzando appena una mano per salutarlo. Al le fu vicino in pochi passi sorridendole a sua volta. Era pur vero che si conoscevano da anni,ma non potevano considerarsi di certo amici,erano conoscenti ecco. Il loro era più un rapporto formale,perso in convenevoli e brevi chiacchierate di tanto in tanto. Forse il fatto che lei fosse una Ravenclaw e lui uno Slytherin non aveva di certo aiutato.
 
“Aspetti qualcuno Katie?”  Persino il tono che usavano con l’altro era distaccato.
 
“Si,Roxanne..cenerà al tavolo dei Corvonero “  Annuì,e qualche ciocca dei neri capelli le ricadde sul viso. Con un gesto delicato l’allontanò non distogliendo lo sguardo dal giovane.  “Non mi sembri dell’umore migliore,Al..”   Il ragazzo la guardò sorpreso,era pur vero che il suo aspetto trasandato e le smorfie del suo viso lo tradivano,ma da quanto Katie notava i suoi stati d’animo?  Alzò le spalle,affondando le mani nelle tasche.
 
“Sono solo un po’ seccato all’idea di dover passare la serata in biblioteca a finire quello stramaledetto tema di pozioni !”  Replicò tutto d’un fiato,imbronciandosi. Espressione che non sfuggì alla giovane che a stento si trattenne dal ridere. Lo fissò pensierosa e dopo qualche secondo si decise a rispondere.
 
“Se vuoi posso darti io una mano..il mio tema l’ho finito giorni fa e comunque questa sera non avrei niente di particolare da fare…” Strinse di più il libro che stringeva al petto,mentre le guance si coloravano appena. Katie era probabilmente la ragazza più timida di tutta Hogwarts e persino offrirsi di aiutare un amico nello studio era qualcosa che le procurava imbarazzo. Al la fissò incerto per qualche istante,prima di annuire.
 
“Te ne sarei davvero grato,Katie! Sai potrei chiedere a Rose,ma non ho intenzione di rischiare che mi affatturi,almeno non stasera!”  La Corvonero sembrò sollevata,gli sorrise muovendo la testolina nera in segno di assenso.
 
“Allora ti aspetto in biblioteca dopo cena..” La salutò Al prima di incamminarsi verso al Sala Grande. Katie lo guardò allontanarsi,mentre stranamente nervosa mordeva il labbro.
 
 
 
 
 
 
Ammetto che mi ero talmente affezionata alla storia precedente,agli stessi personaggi che ho voluto scriverne un seguito!  Spero che la seguiate così come avete fatto con la prima.. e che postiate le vostre opinioni !  ;D   A presto!

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Capitolo 2
*** Un piccolo aiuto ***


Katie quella sera,seduta al tavolo dei Corvonero continuava ad essere stranamente nervosa e toccò appena cibo. Lo sguardo continuava a vagare per la Sala fermandosi sempre sullo stesso punto:al tavolo degli Slytherin e più precisamente su un ragazzo dai neri capelli e gli occhi di un verde meraviglioso. Si scoprì ad arrossire e distolse prontamente lo sguardo,puntandolo sul suo piatto di verdure,ancora pieno.
 
“Questi nuovi articoli sono a dir poco formidabili,Katie.. più tardi te ne darò la prova! Dobbiamo solo trovare qualche cavia,ecco..” Roxanne era più eccitata del solito quella sera. Suo padre le aveva spedito della nuova merce e moriva dalla voglia di ‘testarla’ su qualche sfortunato malcapitato. “Lys.. vuoi offrirti tu per la causa?” Si voltò verso Lysander che accigliato cercava di consumare il suo pasto,ignorando il più possibile quello di cui la sua ragazza blaterava da quando si era seduta al loro tavolo.
 
“Ti ricordo Rox,che sono un Caposcuola.. dovrei requisire i prodotti dei Tiri Vispi non testarli !” Sbuffò seccato,addentando con forza un pezzo di carne.
 
“Sei noioso Scamander!”
 
“E tu sei irrecuperabile Weasley!” 
 
Katie sorrise,non c’era da preoccuparsi. Era una tipica conversazione tra i due giovani, accadeva praticamente ogni giorno. I due continuavano a punzecchiarsi,ma la Corvonero non li ascoltava più:notò che Albus si era alzato e stava uscendo dalla Sala,decisamente annoiato. Guardò un’ultima volta nel suo piatto,oramai era certa che non avrebbe mangiato quella sera. SI rialzò anch’ella frettolosamente,congedandosi dai due.
 
“Katie non dirmi che passerai l’ennesima serata in Biblioteca!”  Sbottò Rox,esasperata.
 
“Forse è quello che dovresti fare tu..”  Fu il giovane Scamander a replicare,rivolgendole un’occhiata torva.
 
“Come mio padre,ho sempre pensato che il mio futuro fosse al di là del rendimento scolastico..”  Rispose tranquillamente per niente intimorita dagli sguardi accigliati del Corvonero. Katie approfittò del fatto che fossero intenti in ben altre faccende per allontanarsi da loro rapidamente senza dargli nessun tipo di spiegazione. Quando varcò la porta della Biblioteca,il Serpeverde era già seduto ad un tavolo accanto alla finestra. Aveva davanti a sé una pergamena bianca e continuava a sbuffare rumorosamente,incurante dei possibili richiami di Madame Prince. Katie prese un profondo respiro e avanzò verso di lui,sedendosi di fronte al ragazzo che,accortosi della sua presenza, alzò lo sguardo sistemandosi sulla sedia.
 
“Sono in ritardo?” Chiese lei,prendendo un grosso libro dalla sua borsa e posandolo sulla lignea superficie.
 
“Per niente..” Replicò Albus,accennando ad un sorriso. Non aveva voglia di sprecarsi in convenevoli,certo la ragazza gli stava offrendo il suo aiuto e doveva esserle grato, ma ciò che desiderava più di ogni altra cosa era finire quel maledetto tema e ritornarsene nella sua Sala Comune piuttosto che chiacchierare con lei. Il suo desiderio venne esaudito: per le due ore successive non parlarono d’altro che delle proprietà del Veritaserum,scrivendone la conclusione in pochi minuti. Entrambi si rialzarono,sia per risistemare le proprie cose nelle borse,sia per sgranchirsi le gambe.
 
“Ti devo un favore Katie..” Sibilò Albus.  La ragazza sorrise,scuotendo il capo. Dopodiché piombarono in un silenzio imbarazzante,interrotto pochi secondi dopo dal brontolio dello stomaco della Corvonero la quale,col viso in fiamme si apprestò a scusarsi.
 
“Non hai cenato? Eppure mi sembra di averti vista in Sala Grande..”  Al che era già in procinto di lasciare la biblioteca si fermò,riavvicinandosi a lei.
 
“Si..ecco..” Non avrebbe certo potuto dirgli che era troppo nervosa persino per mangiare,all’idea di trascorrere con lui l’intera serata. Intrecciò le dita,torturandole e abbassando lo sguardo. “E’ che Roxanne e Lysander hanno preso a discutere e allora..”  Si morse il labbro,non era abituata a mentire,soprattutto non sui suoi migliori amici. Il giovane frugò nella borsa,tirando fuori della cioccolata,gliela porse insieme ad un sorriso.
 
“Non è molto,ma purtroppo non ho altro..”  Scrollò le spalle in un gesto di scusa. Kate allungò una mano timorosa e la prese. Riposò i neri occhi nel verde dei suoi: probabilmente,pensò, era a causa della fame che sentiva le ginocchia tremare e una morsa allo stomaco.
 
“G..Grazie.. “  Si sforzò di dire altro,non voleva limitarsi ad un banale e scontato ‘grazie’.  “In realtà nel mio baule ne ho a sufficienza di dolciumi e .. “   S’interruppe bruscamente,portando una mano alla bocca e distogliendo lo sguardo. Ecco,forse sarebbe stato meglio fermarsi al grazie. E l’improvviso scoppio di risa del ragazzo glielo confermarono. Sgranò gli occhi,prendendo a mordersi il labbro nervosamente e maledicendosi : ora Al avrebbe pensato..bhè chissà cosa avrebbe pensato! 
 
“Tienila comunque..” La guardò un’ultima volta,indicando la barretta che aveva ancora tra le mani e voltandosi,si allontanò lasciano Katie immobile,incapace anche di colpire la testa al muro cosa che avrebbe voluto fare volentieri.
 
 
Gli allenamenti quel pomeriggio erano appena terminati. Qualche giocatore di Quidditch ancora si attardava sul campo,come loro anche Lisa e James. Ridevano,il ragazzo le scompigliava i capelli e lei gli rivolgeva le solite linguacce e smorfie. L’arrivo di Roxanne,in compagnia di qualcuno interruppe le loro moine.
 
“Papà?”  Lisa corse loro incontro,abbracciando Oliver Baston il quale la sollevò da terra tanto fu l’impeto con cui la strinse. “Cosa ci fai qui?”  Sua figlia ancora incredula lo fissava con un ‘espressione chiaramente interrogativa.
 
“La preside McGranitt mi ha permesso di farti visita..” Le sorrise,rassicurandola. Rialzò lo sguardo su James avvicinandosi a lui e tendendogli la mano perché la stringesse. Il ragazzo,visibilmente impacciato ricambiò il suo saluto.
 
“Lisa mi ha detto che quest’anno sei capitano della squadra James”  Gli strinse ancora di più la mano.  “Un ruolo che fu mio così come di tuo padre.. so che non ci deluderai,ragazzo!” Una nota nostalgica era ben udibile,tanto che Lisa gli strinse il braccio. Suo padre si voltò a guardarla,continuando a parlare al giovane Potter.  “E con una cacciatrice così brava,poi…in gamba come sua madre!” Rise,facendole l’occhiolino.
 
“La ringrazio Sig.Baston”  James si affrettò a replicare,sperando che le sue guance non si colorassero come succedeva ai suoi cugini,e che quindi i geni Weasley non avessero il sopravvento.  “Faremo del nostro meglio e vinceremo! “  Continuò  “Senza Lisa non saprei cosa fare,davvero…”  I due ragazzi si guardarono per una frazione di secondo,distogliendo lo sguardo rapidamente,ma Oliver Baston non sembrò cogliere il doppio senso delle parole di James.
 
“Ti ruberò ai tuoi amici per poco,lo prometto..” Si rivolse ancora a Lisa,spostando poi lo sguardo sugli altri due   “Rox,porta i miei saluti a George e Angelina..di loro che come promesso andrò a fargli visita appena possibile..”  le carezzò la testa,sorridendole.  “E tu James,abbraccia tuo padre da parte mia!”  I due ragazzi annuirono,vedendo i due allontanarsi dal campo.
 
“Naturalmente il padre di Lisa è venuto qui dopo aver saputo che tu concupisci sua figlia.. e ora sta progettano di darti in pasto ad un basilisco!”  Rox parlò al cugino con tono tranquillo,incrociando le braccia al petto e fingendo un’espressione grave. James sgranò gli occhi,boccheggiando prima che la risata della ragazza lo avvertisse della sua presa in giro. Prese a rincorrerla per tutto il campo urlandole imprecazioni a non finire.
 
“Ma è assurdo!”  Sentenziò James alternando lo sguardo su Scorpius e Albus seduti al tavolo dei Grifondoro,intenti a cenare.  “Questo tavolo è decisamente troppo affollato! E da Serpi,per giunta!”  Sbraitava,agitando le mani e lanciando occhiatacce a Rose.
 
“Dov’è Lisa quando serve?”  Al alzò gli occhi al cielo,pregando che la ragazza di suo fratello arrivasse il più presto possibile e magari gli assestasse un altro dei suoi calci per farlo ragionare. Scorpius sembrava non badare minimamente ai vaneggiamenti del maggiore dei Potter,così come Rose. Si stringevano la mano,sotto il tavolo e di tanto in tanto si guardavano,sorridendo e provocando finti conati di vomito in Hugo e Lily che ridacchiavano. Le preghiere di Albus furono esaudite,Lisa Baston raggiunse gli amici sedendosi accanto a James e sorridendo radiosa ai due ‘ospiti’.
 
“Dovreste sedervi con noi più spesso ..”  Soffiò serafica mentre tutti gli altri scoppiarono a ridere,a differenza di James che s’imbronciò,guardandola torvo. Dopo parecchie chiacchiere e risa fu Rose a parlare.
 
“Lisa ho saputo che tuo padre è stato qui.. tutto bene?”  Il tono aveva qualche sfumatura di preoccupazione,poiché la ragazza sapeva che ai genitori degli studenti non era permesso far loro visita e se la McGranitt aveva concesso ad Oliver Baston di vedere sua figlia,doveva esserci un motivo.
 
“Oh,si.. è venuto solo per dirmi che partirà per un ritiro con i Puddlemere United e che la mamma, libera dai suoi doveri di cacciatrice, lo accompagnerà”  Sorrise,alzando le spelle  “Questo vuol dire che per le vacanze di Natale non ci saranno,voleva dirmelo di persona..pensava che potessi restarci male!”  Scosse il capo  “Ovviamente non è così e..”    
 
Lily la interruppe,alzandosi e posando i palmi aperti sulla superficie del tavolo. “Vuoi dire che a Natale resterai sola ad Hogwarts?”  Le urlò con tono allarmato,sgranando gli occhi. Lisa dovette guardarla per qualche secondo per riuscire a capire le ragioni della sua agitazione,pur tuttavia non comprendendole.
 
“S..si..ne approfitterò per studiare ed allenarmi..” Replicò cautamente,continuandola a guardarla sottecchi. La piccola Weasley scosse energicamente il capo,mulinando i rossi capelli e puntandole contro un dito.
 
“Non se ne parla! Verrai alla Tana con me e gli altri !”  Sentenziò perentoria,ritornando a sedersi e ad occuparsi della sua cena. Lisa continuava a fissarla,così come James. Tutti gli altri Weasley e Al invece,trovarono l’idea buona. La giovane Baston si voltò a guardare il suo ragazzo che intanto era sbiancato e aveva ancora gli occhi puntati sulla sorella. Ne seguì lo sguardo rivolgendosi ancora a Lily.
 
“Non credo sia il caso..sai..” Indicò James che solo ora sembrava destarsi.
 
“Sciocchezze..”  Replicò la rossa decisa  “Alla Tana ti conoscono come la nostra compagna di stanza,non come la ragazza di Jamie.. e non vedo perché dovremo dirglielo!”  Il ragazzo parve ritornare a respirare,lo stesso fece Lisa. Tuttavia avrebbe voluto continuare a ribattere,ma osservando la faccina decisa della sua amica e i sorrisi degli altri si costrinse ad accettare. Del resto,pensò non sarebbe stato così imbarazzante se nessuno avesse saputo della sua storia con il primogenito dei Potter.
 

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Capitolo 3
*** Natale con i tuoi.. ***


Un Lysander Scamander urlava nel bel mezzo dei corridoi,ignaro degli sguardi curiosi degli studenti e dimentico del suo ruolo di Caposcuola. Ma Roxanne era in grado di far si che dimenticasse persino il suo nome,per cui non c’era da meravigliarsi del suo inconsueto comportamento.
 
“Questa volta hai superato ogni limite!” Sbraitava a pochi centimetri dal viso della ragazza,agitando le mani e assumendo un colorito che tendeva pericolosamente al viola.  “Ho dovuto annullare la riunione dei Caposcuola ! Non era mai accaduto! “
 
“Oh,lo so! Per questo mi sono data da fare! ” La Grifondoro si decise a replicare  “Non capisco perché ti agiti a questo modo.. tutti gli altri mi hanno ringraziato!” Gli si avvicinò,abbassando il tono di voce e sussurrando con tono grave  “Sai Lys credo che ti trovino noioso”  Finse un’espressione sorpresa,portando una mano alla bocca,non solo per mimare un gesto teatrale ma soprattutto per soffocare una risata.
 
La furia del Corvonero non tardò ad arrivare,si dimenava continuando ad urlare. Intorno a loro si era creato un piccolo gruppetto di studenti che ammiravano la scena divertiti ma allo stesso tempo terrorizzati.  Kate che si teneva a debita distanza,osservava i due con un’espressione visibilmente corrucciata. Fu raggiunta da Scorpius e Albus,quest’ultimo si affrettò a chiederle spiegazioni.
 
“Tua cugina ha infestato la stanza in cui si teneva la riunione dei Caposcuola con una palude portatile,tutti sono stati sommersi dal fango e dal cattivo odore”  Sospirò,incrociando le braccia e scuotendo piano il capo  “Lys ha dovuto annullarla,non riuscendo a sottrarsi ad un richiamo della McGranitt “
 
I due Slytherin scoppiarono a ridere,ma l’occhiataccia truce di Kate mise fine alla loro ilarità. Continuarono a guardare quella penosa scenetta fin quando la Corvonero si decise ad incamminarsi,salutandoli distrattamente. Scorpius osservò il suo migliore amico,posandogli una mano sulla spalla.
 
“Rose mi ha parlato delle insinuazioni di Lisa in merito a Kate”  Albus si voltò di scatto,notando il solito ghigno del biondino affacciarsi sul pallido viso.
 
“Ecco,sono solo insinuazioni..”  Sbuffò,divincolandosi dalla presa del Serpeverde e incamminandosi nella stessa direzione presa dalla ragazza pochi secondi prima, lasciando sua cugina e un Lysander sull’orlo di una crisi di nervi, a portare avanti quel penoso teatrino.
 
 
Roxanne,al tavolo dei Grifondoro raccontava concitatamente la sua recente impresa suscitando risate tra i suoi cugini che l’ascoltavano ammirati.
 
“E’ per questo che oggi siedi al nostro tavolo,Rox?”  Hugo che aveva appena rischiato di soffocare col suo succo di zucca,constatò l’insolita presenza della ragazza tra loro. Da quando il suo rapporto con Lys era cambiato,era solita consumare i pasti al tavolo dei Corvonero.
 
“Già,non gli è ancora passata!” Annuì,volgendo un’occhiata al ragazzo seduto poco distante. Era di spalle e non avrebbe potuto vederne l’espressione,ma giurò che fosse ancora corrucciata. Sbuffò una risata a quel pensiero,ritornando ad ingozzarsi tranquillamente. Roxanne non badava alle conseguenze che le sue bravate potessero causare. Nemmeno le importava che il suo ragazzo si era beccato un rimprovero dalla preside,anzi la cosa la divertiva particolarmente. Era convinta che almeno una volta,tutti avrebbero dovuto beccarsi una punizione,entrando così nel vero spirito di Hogwarst. Si,perché lei era degna figlia di George Weasley,cosa di cui si vantava costantemente. Il legame che aveva con suo padre era indiscutibile,probabilmente più forte di quello di suo fratello Fred. E poco le importava se i suoi atteggiamenti risultavano poco femminili o se la maggior parte degli studenti la considerava una ragazza da evitare,proteggendo così la loro incolumità. La Grifondoro era orgogliosa di com’era stata allevata e per niente al mondo sarebbe cambiata,nemmeno per Lysander. Lui prima o poi l’avrebbe capita e si sarebbe rassegnato. In caso contrario la cosa non sembrava turbarla troppo,lei era libera e fortemente indipendente persino più di sua cugina Dominique.
 
“Dov’è James?”  Rose che si era imposta di non ascoltare il racconto di sua cugina,si occupò del suo pasto chiacchierando con Lisa,che alla domanda dell’amica alzò le spalle,scuotendo il capo.
 
“Probabilmente al Campo di Quidditch..” Bevve un sorso d’acqua,assorta nei suoi pensieri tanto che Rose non chiese altro. Dal giorno in cui Lily l’aveva praticamente costretta ad accettare di trascorrere il Natale alla Tana,James si era comportato in maniera insolita. Era continuamente distratto e assente,come se riflettesse su chi sa cosa. Come lei l’idea di trascorrere intere giornate sotto gli occhi dei Potter e dei Weasley doveva innervosirlo non poco. L’indomani sarebbero partiti,e allora sarebbero cominciati i guai,Lisa ne era certa.
 
 
Senza una ragione precisa,Albus aveva seguito Kate in biblioteca. Osservava la ragazza che con non poca difficoltà cercava di afferrare un libro su uno degli scaffali più alti. Saltellava,si alzava sulle punte ma nessun’iniziativa sembrava andare a buon fine. Sbuffò,solo ora voltandosi e accorgendosi del ragazzo. Le guance della Corvonero,come da copione, si colorirono di un rosso acceso che avrebbe fatto invidia a quello dei Weasley. Lo Slytherin le si avvicinò e senza sprecarsi in parole,prese il libro con facilità porgendolo a Kate.
 
“Grazie Al..”  La Ravenclaw lo afferrò,stringendolo al petto. Incrociò il suo sguardo per pochi istanti,non lo avrebbe retto un secondo in più. Notò che lui le stava sorridendo,quel sorriso dolce ma allo stesso tempo furbo che ricordava molto suo fratello James. Si consolò del fatto che di più non potesse arrossire e si stupì quando Albus tirò fuori dalle tasche un piccolo involucro, contenenti bacchette di liquirizia, e porgergliele.
 
“Probabilmente il tuo baule ne sarà pieno,ma ricordavo che da zio George ne mangiavi a volontà..” Scrollò le spalle,la mano ancora tesa aspettando che la ragazza li prendesse,cosa che fece solo dopo alcuni secondi.
 
“Non dovevi..”  Sorrise,scuotendo il capo  “E probabilmente nemmeno io dovrei mangiarne così tanti” Replicò,imbarazzata che avesse scoperto il suo punto debole. Kate era stata fin da bambina particolarmente golosa e da sempre,in qualunque posto fosse aveva con sé qualche dolciume di Mielandia. Si avvicinò,posando una mano sulle sue spalle e alzandosi sulle punte,intenta a baciarlo su una guancia. Sorpreso da quel gesto,il ragazzo si mosse e seppur di poco fu abbastanza perché le loro labbra si sfiorassero. Kate si ritirò all’istante,indietreggiando e portando una mano al volto desiderando che un enorme basilisco la inghiottisse seduta stante. Tenne il capo basso,osservando con interesse i suoi piedi,troppo vigliacca per incontrare i suoi occhi.
 
“E’stata colpa mia..”  La voce di Albus la costrinse a guardarlo. Si sentì una stupida,lui era assolutamente tranquillo,aveva il viso disteso e le labbra piegate in un mezzo sorriso. Era solo il suo cuore a battere all’impazzata,non il suo. Erano solo le sue ginocchia a tremare,non quelle del Serpeverde. Ed era solo il suo stomaco ad essere stretto in una morsa dolorosa. Kate si limitò ad annuire,pregando che il suo viso riacquistasse un colorito normale. Diversi minuti dopo,Al le diede le spalle e stava incamminandosi verso l’uscita quando si voltò a guardarla un’ultima volta.
 
“Buon Natale Katie”  Le sorrise ancora e andò via prima che lei avesse tempo di replicare. Così da sola,avvolta nel confortante silenzio della biblioteca deserta riecheggiarono anche le parole della Corvonero.
 
“Buon Natale Al..”
 
 
L’Espresso da Hogwarts ospitava le decine di ragazzi,ansiosi di far ritorno alle loro case. Rose fedele al suo ruolo di prefetto,finì il solito giro arrivando nello scompartimento occupato dalla sola figura di Scorpius Malfoy. Rimase qualche istante in piedi a fissarlo,egli non si era ancora accorto della sua presenza ma guardava il paesaggio scorrere veloce,immerso nei suoi pensieri. Aveva un’espressione che la Grifondoro non ricordava di avergli mai visto,sembrava ansia mista a tristezza. Chiuse la porta,sedendosi accanto a lui,che solo ora si voltò a guardarla. Rose posò la mano sulla sua,stringendola delicatamente e poggiando la testa sulla sua spalla. Scorpius prese ad accarezzare i boccoli rossi,sorridendo seppur ella non potesse vederlo. Gli bastava averla accanto perché le sue preoccupazioni sparissero,e per brevi istanti avrebbe potuto fingere che fosse come tutti gli altri,desideroso di ritornare dalla propria famiglia. La realtà era ben diversa,Scorpius avrebbe preferito qualsiasi posto a Malfoy Manor,ma ora stringendo Rose non era tempo per pensare a questo.
 
Gli altri scompartimenti erano occupati da James e Lisa che chiacchieravano con Albus,Lily e Hugo. Roxanne invece camminava per i corridoi,guardandosi intorno. Era chiara la sua intenzione. Lo trovò assieme a Kate,la quale non appena vide la Grifondoro si affrettò ad inventare una scusa per lasciarli soli cosa che non parve far piacere al Corvonero.
 
“Non ho nessun prodotto dei Tiri Vispi con me,giuro!” Alzò le mani,come a mostrargli che diceva il vero. Lys non replicò ma si ostinava a guardare il pavimento,ragion per cui la ragazza si inginocchiò tra le sue gambe posandovi le mani sulle ginocchia e avvicinandosi per poterlo guardare negli occhi. Il volto accigliato di Lys si distese appena quando lei cominciò a dargli piccoli baci sulle labbra,delicati e casti. Lysander la fece rialzare,afferrandola bruscamente per le spalle e approfondendo quel bacio,mettendovi dentro tutta la rabbia che provava per lei e Roxanne non oppose nessuna resistenza. Restò seduta sulle sue gambe mentre portava le mani alla nuca del ragazzo,scompigliando quei capelli di un colore indefinito: non erano biondi come quelli di sua madre,ma nemmeno tanto scuri. Per la Grifondoro erano semplicemente perfetti. Lei non riusciva ad ammettere che di lui le piaceva tutto,persino la sua aria da so-tutto-io,che gli ricordava sua zia Hermione assieme allo zio Percy. Come non gli avrebbe mai detto che adorava quando urlava tanto da sentirsi male e che fosse l’unica a fargli quell’effetto. Ed era certa che non gli avrebbe confessato quanto lo amasse dal momento che nemmeno lei ne era ancora pienamente consapevole.
 
 
Finalmente il treno si fermò alla stazione di King’s Cross,al binario 9 e ¾ lasciando che gli studenti di Hogwarts si riversassero sulla piattaforma circondata dal denso fumo. I ragazzi Weasley e i Potter riconobbero Ron ed Harry che  si sbracciavano perché si accorgessero di loro e dopo gli abbracci,i saluti si diressero alla Tana e per chi ebbe la sfortuna di salire nell’auto di Ronald Weasley,il viaggio parve più lungo del solito.

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Capitolo 4
*** Rivelazioni ***


Come tutti i ragazzi ben sapevano,una volta varcata la soglia della Tana furono letteralmente stritolati da uno degli abbracci di Molly Weasley e nemmeno Lisa ne fu immune. Dopo gli iniziali convenevoli in cui uno James imbarazzatissimo fu baciato da Ginny più e più volte, dopo le ramanzine di Hermione  a Hugo e Lily per le loro immancabili punizioni, dopo i complimenti di George a sua figlia Roxanne per le sue ‘imprese’, tutti si sistemarono tra il salotto e la cucina affollando la grande casa. Quel Natale non ci sarebbero stati né Charly Weasley,ancora in Romania né la famiglia di Bill,né quella di Percy. Tuttavia il caos non era poco. Ron era seduto con i ragazzi e parlava con loro di Quidditch,mentre Lisa e Rose erano in cucina intende a dare una mano nella preparazione delle squisite pietanze.  In un baleno arrivò l’ora della cena e tutti occuparono il grande tavolo di legno. Mangiarono sino a sentirsi male e chiacchierarono allegramente di tutto fin quando non iniziarono le domande imbarazzanti di George a cui Ron dava manforte.
 
“Mi auguro che oltre allo studio..” Nel dirlo accennò ad una faccia disgustata,beccandosi l’occhiataccia di Hermione a cui non badò minimamente  “Vi dedichiate anche ad altro!”  Continuò “Sono a conoscenza delle imprese della mia Rox,ma voi ragazzi? Parlatemi delle decine e decine di donzelle che cadono ai vostri piedi !” Le ragazze scoppiarono a ridere,sotto gli sguardi risentiti dei giovani che si limitarono a replicare con un’alzata di spalle.  Ginny cambiò prontamente discorso rivolgendosi a Lisa.
 
“Sono felice che Katie abbia deciso di accompagnare tuo padre in ritiro”  Le sorrise con un’espressione comprensiva “E’ raro trovare del tempo da dedicare alla famiglia quando giochi a Quidditch!”  La ragazza annuì,improvvisamente a disagio. Non per quella conversazione ma più che altro perché a parlarle era la madre di James. Fu grata agli schiamazzi di George e Ron Weasley che interruppero la chiacchierata e lo fu ancora di più quando in tarda serata tutti si decisero ad andare a dormire nelle rispettive camere.
 
I giorni successivi furono relativamente tranquilli,per quanto si possa esserlo alla Tana. I ragazzi impiegarono la maggior parte del tempo giocando a Quidditch in giardino,lanciando palle di neve o nel caso di Rose leggendo libri e studiando, accompagnata dalle prese in giro di Ron e George e gli elogi di sua madre. Per Lisa e James non fu facile come avevano pensato,essere così vicini e non potersi nemmeno sfiorare era una tortura. Si limitavano a scambiarsi sguardi,a sorridersi quando nessuno prestava loro attenzione e questo non faceva che aumentare il loro desiderio di stringersi l’un l’altro.
Quel tardo pomeriggio la casa era stranamente silenziosa: quasi tutti erano fuori,occupati in compere dell’ultimo momento o giri a Diagon Alley. Lisa e Rose che condividevano la camera chiacchieravano,sedute sul letto a due piazze che un tempo fu di Ginny. Furono interrotte dal rumore della porta che si spalancò mostrando James che senza garbo costrinse sua cugina a lasciare la stanza. Si sedette accanto alla giovane Baston e bruscamente la portò a sé abbracciandola,finalmente dopo giorni. Restarono in silenzio l’uno nelle braccia dell’altro per diversi minuti fin quando il ragazzo si scostò solo per poter posare le labbra su quelle di Lisa. Fu un bacio violento,pregno di passione così come i suoi gesti: la fece distendere,proteggendola col proprio corpo. Prese a baciarne ogni centimetro del suo,incoraggiato dai gemiti di Lisa che si stringeva a lui quasi stesse per cadere. Le mani di James accarezzavano i suoi fianchi,le cosce con movimenti impazienti. Si fermò all’improvviso guardandola con un’espressione di sofferenza prima di rimettersi a sedere sul letto passandosi una mano sul viso. Lisa si rialzò,avvicinandosi e allontanando la mano del ragazzo per poterlo guardare negli occhi.
 
“Ho fatto qualcosa di sbagliato?” Timorosa gli sussurrò,osservandolo supplichevole. Il ragazzo mosse il capo in segno di diniego continuando a tenere gli occhi bassi.
 
“Sono io..”  Si rialzò infine,avanzando verso la porta “Temo di non riuscire a fermarmi,non ora..” Scompigliava i capelli con gesti nervosi,continuando a darle le spalle. Diversi secondi dopo fu costretto a voltarsi poiché Lisa gli afferrò un braccio.
 
“Non farlo allora..” Si costrinse a guardarlo negli occhi sebbene il suo viso avesse assunto molteplici tonalità di rosso e si sentisse più a disagio che mai in vita sua. James la fissò a lungo. La trovava bellissima,ogni particolare del suo viso,del suo corpo erano per lui una droga. Era così pura e dolce in quell’istante che l’idea di sfiorarla lo intimoriva,ma allo stesso tempo lo eccitava. Lui sarebbe stato il primo,e l’unico ad averla,Lisa gli apparteneva. La ricondusse piano sul letto,lasciando che si stendesse sotto di lui e riprendendo quella dolce tortura: baciandola con più delicatezza,ma con la stessa intensa passione. La privò dei suoi vestiti e lei timidamente e con fare impacciato,fece lo stesso. Quando la fece sua, sentì di provare sensazioni che mai aveva creduto possibili. In nessuna delle sue precedenti esperienze aveva avvertito niente di simile e fu allora che si rese conto di quanto potesse amarla. Era un amore che pensava di non riuscire nemmeno a contenere tanto era immenso,un sentimento che non avrebbe potuto spegnersi tanto grande era la fiamma che lo alimentava. Lisa stringeva i lembi delle lenzuola,il dolore era forte ma non le importava.  Avrebbe permesso a James di farle male,lui era l’unico che avrebbe potuto e con lui anche il dolore più atroce sarebbe stato dolce agonia. Ad ogni spinta il dolore lasciava posto al piacere,e riuscirono a perdersi nei respiri e nei gemiti dell’altro fino a che stanchi,non si accasciarono sul letto continuando a restare abbracciati,probabilmente non si sarebbero liberati mai più da quella stretta.
 
Lisa era distesa sul fianco sinistro e James l’abbracciava,poggiando il capo tra i suoi capelli,inspirando il suo profumo.
 
“Probabilmente è stato quando hai preso la mia mano tra la tua,e siamo saliti per la prima volta sull’Espresso per Hogwarts”..   Un sussurro di Lisa destò il ragazzo che le si avvicinò guardandola con aria interrogativa. Lisa si voltò,mettendosi supina mentre James poggiò il gomito sul cuscino e la fissava incuriosito.  “Giorni fa mi hai chiesto da quanto fossi innamorata di te..” Distolse lo sguardo,portando una ciocca di capelli dietro l’orecchio e continuò senza attendere che lui replicasse. “Naturalmente ero troppo piccola per riuscire a comprendere la natura dei miei sentimenti..” Sospirò,indugiando qualche secondo prima di continuare   “Fu al nostro quinto anno che capii.. avevamo vinto l’ultima partita contro i Serpeverde e io scesi dalla mia scopa,volevo correre da te e abbracciarti ma qualcuna mi aveva preceduto..” Sorrise amaramente,alzando le spalle  “ Vidi che baciavi  Sheela Thomas e improvvisamente compresi che non m’importava più di aver vinto,e che non avevo proprio nulla da festeggiare.. “ Si costrinse a guardarlo quando notò che egli non accennava a replicare. James la fissava con un’espressione difficile da decifrare. Si sentiva uno stupido. Avrebbe potuto essere così felice anni prima e invece a causa del suo smisurato ego non si era accorto di lei,del suo amore. Capii in quell’istante che mai sarebbe riuscito a perdonarsi  e che nessuna parola avrebbe potuto rimediare alla sua ottusità. Strinse Lisa con quanta forza avesse, estasiato dal suono della sua risata. Era felice,e con lei al suo fianco sapeva che non avrebbe mai smesso di esserlo.
 
 
Albus era appena riuscito a finire le tante pietanze che sua nonna gli aveva preparato per la colazione quando passando accanto alla finestra si accorse che Roxanne era in giardino,completamente incappucciata che chiacchierava con qualcuno. L’attimo dopo si accorse che l’altra era Katie. Sua cugina gesticolava animatamente mentre la Corvonero rideva. Le due ragazze furono interrotte dall’arrivo di suo zio George che abbracciò l’amica di sua figlia con slancio,sollevandola da terra.
 
“Non sapevo che Katie fosse qui alla Tana”   La voce di suo fratello fece sussultare Al che subito distolse lo sguardo dal giardino e da lei. James si sedette sul davanzale,alternando lo sguardo su Albus e qualcun altro.  “Spero vivamente che tu non abbia la mia ottusità fratellino..” Incrociò le braccia guardandolo con un sorriso furbo.
 
“Non so di cosa parli..” Al inarcò un sopracciglio non dando segno di aver compreso quanto appena sentito.
 
“Sai di cosa parlo..” Sospirò,rialzandosi e posando una mano sulla spalla del fratello. “Fai chiarezza nella tua testa,ma fallo ora.. io ci ho messo sette anni per capire,non commettere il mio stesso errore”  Guardò ancora fuori dalla finestra “Se puoi essere felice ora..perchè no?” Gli diede qualche colpetto sulla spalla prima di allontanarsi con aria pigra,mani in tasca.
 
“Hai frainteso James! “ Al si precipitò a precisare,non mancando di arrossire.
 
“Sarà..” Il fratello scrollò le spalle,guardandolo divertito  “Ah,se parli a qualcuno del mio improvviso slancio di amore fraterno..sei morto!”  Gli dedicò una smorfia prima di incamminarsi fuori dalla cucina. Al scosse il capo,sorridendo e riflettendo su quanto l’amore avesse rimbecillito suo fratello e si sorprese ad invidiarlo.
 
 
Il pranzo era finito da poco e i ragazzi erano seduti in salotto,chi sulle poltrone,chi sul tappeto dinanzi al camino.
 
“Sorellina il tuo Scorpius non ti ha inviato nemmeno una missiva?” Hugo,intento a giocare a scacchi con Al si rivolse a Rose con noncuranza,nemmeno rialzando il capo dalla scacchiera. Per questa ragione non si era accorto che sulla soglia vi erano sua madre che portava un vassoio di thè che si sarebbe riversato sul pavimento se Ginny non l’avesse sorretto, suo padre che aveva assunto un colorito pericolosamente tendente al viola, e i suoi zii George ed Harry che guardavano preoccupati Ron pronti a sorreggerlo nel caso fosse svenuto. I ragazzi si voltarono,alternando lo sguardo tra gli adulti e Rose che intanto era impallidita e il candore del viso contrastava fortemente col rosso dei suo capelli. Hugo,non ricevendo risposta si decise ad alzare il capo e sgranò gli occhi visibilmente terrorizzato.
 
“Ecco..ecco io.. papà..” Si rialzò,urtando la scacchiera e gesticolando animatamente “Non è solo Rose infondo.. anche Lisa e James e Roxanne e Lysander..” S’interruppe improvvisamente mordendosi la lingua, cosa che forse avrebbe dovuto fare prima. Il suo tentativo di tirare fuori dai guai sua sorella non fece altro che peggiorare la situazione. James e Roxanne lo fulminarono con lo sguardo alche il povero Weasley dovette accasciarsi sulla sedia mentre Lily era piegata in due dalle risate e Lisa guardava insistentemente il pavimento,rossa come mai.
 
 
Qualche minuto più tardi,Ron Weasley camminava avanti e indietro in cucina sotto gli sguardi apprensivi di sua moglie seduta al tavolo assieme a Ginny,suo marito e George.
 
“Non è possibile..non può esserlo..non posso accettarlo!”  Ripeteva come una nenia,più a se stesso che agli altri. “Un Malfoy..un Malfoy!”
 
“Ron..potresti sederti un istante e calmarti?”  Quello di Ginny doveva sembrare un rimprovero,ma la sua espressione felice la tradiva. Il fratello le lanciò un’occhiata truce,fermandosi davanti a lei.
 
“E’ facile per te!” Sbottò agitando le mani in aria,sembrava fuori di sé.  “Lisa è semplicemente meravigliosa! E non è una Malfoy” Evidenziò il nome,mostrando una smorfia di disgusto.
 
“Oh,si..” Ginny riprese la sua aria sognante,dimentica della follia di suo fratello. “Harry,non lo credi anche tu?” Si voltò vero suo marito,stringendogli il braccio. Egli si limitò ad annuire,pensieroso.
 
“Certo che pensare ad Oliver come un mio parente…è un po’ strano!” Alzò le spalle ridacchiando,interrotto dagli sbuffi rumorosi di Ron.
 
“Oh,andiamo! Non farla tanto lunga!”  Fu George a parlare questa volta  “Io cosa dovrei dire? “ Sembrava stranamente seccato.  “La mia Roxanne,la mia copia sputata, innamorata dell’essere più noioso del mondo magico..persino più di Hermione!” Indicò sua cognata con un’espressione sconvolta.  La donna non ebbe tempo di replicare che lui continuò.  “I geni folli di sua madre sono finiti tutti in suo fratello Lorcan! “
 
La ‘matura’ conversazione andò avanti per tutto il resto di quella giornata,così per quella successiva fin quando non fu tempo per i ragazzi di lasciare la Tana e di ritornare ad Hogwarts,per loro enorme sollievo. 

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Capitolo 5
*** Pezzi di cuore ***


 
 
I giorni successivi che videro il rientro degli studenti ad Hogwarts furono probabilmente i più difficili. In molti vi erano espressioni nostalgiche,apatiche in altri ansia e frustrazione. Per i cugini Weasley fu difficile fingere che alla Tana non fosse successo nulla. Ron,da perfetto Grifondoro orgoglioso si rifiutava di scrivere a Rose mentre James e Roxanne ricevevano fin troppe lettere dai rispettivi genitori. Ginny non faceva altro che dire a suo figlio di quanto fosse felice per lui e Lisa mentre George consigliava alla sua ‘piccolina’ di mollare quel ‘Percy versione Corvonero’ come amava appellarlo o le suggeriva gli scherzi più crudeli da rifilargli. Naturalmente Hugo non era stato immune alla rabbia delle povere vittime che l’avevano costretto per giorni ad essere il loro ‘elfo domestico’,un paradosso per il figlio di Hermione Granger.
 
Rose era in pena per suo padre certo, ma c’era ben altro che la turbava al momento.  Hugo senza saperlo aveva toccato un altro tasto dolente: durante i loro giorni lontano dal castello non aveva ricevuto nessuna visita dal gufo di Scorpius,senza contare che da quando si erano rivisti lui sembrava stranamente diverso. Era assente,sempre accigliato e intento a pensare a chissà cosa e diverse volte,Rose ebbe l’impressione che lui stesse evitandola. Durante l’uscita settimanale ad Hogsmeade entrambi erano ai ‘Tre Manici di Scopa’,a far loro compagnia due burrobirre e un silenzio che sembrava straziare il cuore di Rose. La ragazza aveva cercato più volte di conversare,ma qualsiasi argomento era stato spento dalle risposte monosillabiche del Serpeverde fin quando anche lei si era arresa. Dopo pochi minuti,il ragazzo si rialzò facendo cenno alla Grifondoro di fare lo stesso.
 
“Siamo appena arrivati.. e qui si sta bene,lo preferisco al vento gelido che soffia lì fuori !”  Rose indicò l’uscita,alzando le sopracciglia con fare ovvio. Scorpius nemmeno si degnò di guardarla,sbuffò sprofondando le mani in tasca.
 
“Bene..allora resta qui”  Senza aggiungere altro si allontanò,lasciando la ragazza a fissare l’uscio letteralmente a bocca aperta e con un’espressione mista a incredulità e delusione.
 
Rientrata al castello,si era recata nei possibili posti in cui il ragazzo poteva trovarsi,non avendo però molta fortuna. Rimaneva la sua sala Comune,così fu lì che si diresse aspettando che suo cugino tornasse così da potergli chiedere la parola d’ordine. Passarono diversi minuti,ma di Albus nessuna traccia,Rose si sedette  poggiando la schiena al freddo muro di pietra,attanagliata dai suoi dubbi. Un colpetto sulla spalla la ridestò e rialzando il capo sorrise nello scoprire che si trattava del suo migliore amico. Si rialzò rapidamente,piantandosi dinanzi a lui.
 
“Vengo con te Al! “ E indicò con il capo l’entrata alla Sala. Il ragazzo la fissò a lungo,inarcando un sopracciglio e sospirando visibilmente seccato.
 
“Rose,non potreste trovare un altro posto per i vostri ‘giochini’ ?” Enfatizzò con una smorfia l’ultima parola,beccandosi un pugno sul braccio dalla Grifondoro.  “Ahia!”
 
“Nessun giochino..devo parlare assolutamente con Scorpius!” Gli si avvicinò,lo sguardo supplichevole. Non avrebbe dovuto nemmeno fingere perché era sul serio ad un passo dalle lacrime.
 
“E’ successo qualcosa? Tu stai bene?” Prontamente lo Slytherin l’abbracciò,mentre sussurrava la parola d’ordine ed entravano nella Sala Comune dei Serpeverde. Inutile dire che parecchi volti erano contorti in smorfie di disgusto nel vedere una Grifondoro tra loro,ma nessuno amava mettersi contro Potter o peggio contro Malfoy per cui preferirono restarsene in silenzio,impegnati nelle loro faccende. Rose replicò alla domanda del cugino con un semplice cenno di diniego,guardandosi intorno ma non scorgendo nessuna chioma platinata. Sospirò,riposando i suoi occhi in quelli di Albus che senza attendere la sua richiesta annuì,incamminandosi verso i dormitori. La piccola Weasley attese impaziente e leggermente a disagio in un covo di Serpi,mentre con le spalle al muro guardava le scale. Alcuni istanti dopo uno Scorpius decisamente annoiato e trasandato le fu davanti,e mani in tasca la fissava impaziente.
 
“Cosa c’è?” Sbuffò rumorosamente,preoccupandosi di guardare ovunque tranne che nei suoi occhi. Rose dovette far fronte a tutto il suo autocontrollo per non prenderlo a calci e dopo un profondo respiro si costrinse ad usare un tono quanto più pacato possibile.
 
“Potremmo parlare fuori di qui?” Spostò lo sguardo sulla stanza affollata in un gesto eloquente “Non mi sento a mio agio con tutte queste Serpi!”  Accennò ad un sorriso e ad una battuta,con l’intento di smorzare la tensione.
 
“Io sono una Serpe Rose,sono un Malfoy.. l’hai forse dimenticato?” Usò un tono decisamente brusco e gli occhi che la fissavano erano cupi e cattivi.  “O fingi che sia qualcun altro?”  La ragazza lo fissò,sgranando gli occhi, non riuscendo a capire cosa egli volesse dire con quelle insinuazioni.
 
“Cosa c’entra questo,adesso?”  Era decisamente più confusa di prima,cercò di avvicinarlo ma lo Slytherin indietreggiò distogliendo lo sguardo.
 
“Niente..allora,cosa c’è di tanto urgente?” Richiese spazientito.
 
“Cosa c’è? Te ne sei andato lasciandomi sola ad Hogsmeade!” Aveva alzato il tono di voce,ma prontamente cercò di controllarsi,schiarendosi la voce. “Senza contare che sono giorni che a stento mi parli e..”
 
“Tutto qui?” Chiese perentorio,fissandola dall’alto della sua statura. Rose ammutolì,guardandolo sempre più confusa.  Quello non poteva essere il ragazzo di cui si era innamorata,non c’era un briciolo dello Scorpius che aveva imparato a conoscere. Ma chi era quell’involucro di pelli? E dov’era il meraviglioso sorriso che rivolgeva solo a lei? Non lo riconosceva. Restò ad osservarlo fin quando non fu lui a smuovere la situazione.   “Lo prendo come un si…” Portò una mano tra i capelli,scompigliandoli distrattamente   “Visto che non c’è altro,io me ne torno a dormire..” Non la guardò,proprio come aveva fatto ai ‘Tre Manici di Scopa’ ma imboccò le scale del dormitorio senza attendere che la ragazza replicasse.
 
 
Il suo letto sembrava il posto più tranquillo,un dolce rifugio pur se dalla sua agonia non sarebbe potuto scappare. Era riuscito ad evitare le domande di Albus una volta rientrato nella stanza che condividevano,giustificandosi con un mal di testa atroce. Ed ora,circondato dalle verdi tende del suo letto a baldacchino poteva crogiolarsi nei suoi pensieri,senza che nessuno lo distraesse. Poggiò un braccio sulla fronte,a coprire gli occhi che si costrinse a tenere chiusi. Desiderava scacciare quelle immagini dalla sua testa,ma incuranti della sua sofferenza,esse tornavano a tormentarlo. Gli sguardi di rabbia di suo padre,di delusione e tristezza di sua madre. Le parole d’odio che solo un Malfoy avrebbe potuto pronunciare,gli epiteti rivolti a coloro che per Scorpius erano importanti come la sua stessa vita o forse di più perché di se stesso non gliene fregava nulla. Era a causa di tutto questo che doveva decidersi a cambiare le cose,doveva farlo per il suo bene. Lei veniva prima di tutto,prima della sua felicità,della sua salvezza. Si voltò,affondando la testa nel morbido cuscino in cui soffocò un pianto sommesso. Nessuna spalla su cui piangere,nemmeno quella del suo migliore amico. Scorpius Malfoy era destinato ad essere solo,a vivere senza di lei.
 
 
“Non ti ha detto nulla.. non si è confidato con te?” Rose parlava a suo cugino,in piedi vicino al lago. L’aria era fredda ed entrambi erano avvolti nei loro mantelli più caldi.
 
“Rose,te lo ripeto..” Albus sospirò,portando una mano al viso  “E’ da ieri che non ci parlo..quasi..” Si interruppe,riflettendo egli stesso solo ora sul comportamento dell’amico  “Quasi volesse evitarmi..”
Rose sbuffò,incrociando le braccia e riportando lo sguardo al di là del lago. Non aveva voglia di parlare ancora con suo cugino,non aveva voglia di parlare con nessuno eccetto che con l’unica persona che la stava evitando. Restarono in silenzio,quasi certamente ognuno si chiedeva le ragioni che avevano spinto Scorpius ad ignorarli. Presumibilmente i loro dubbi sarebbero stati chiariti da lì a poco poiché il ragazzo in questione si avvicinò ai due,fermandosi a pochi passi da loro. Rose lo trovò subito diverso,sembrava più pallido di quanto non lo fosse solitamente e sotto agli occhi di un grigio insolitamente cupo spiccavano due occhiaie che probabilmente non si erano mai viste su quel volto perfetto.
“Al,vorrei parlare con Rose da solo..potresti..” Nemmeno ebbe tempo di finire che il giovane Potter annuì energicamente,posandogli la mano sulla spalla e dopo una veloce occhiata alla cugina si incamminò verso il castello. Così restarono da soli,nel freddo vento di gennaio a fissarsi a lungo prima che si decidessero a parlare.
 
 
Albus rientrò, incamminandosi lungo i corridoi pensieroso e curioso di chiarire al più presto i suoi dubbi in merito a Scorpius. Era quasi arrivato di fronte alla Sala Grande quando si fermò,osservando due ragazze a pochi passi da lui. C’era Katie che rideva,piegata in due e con le lacrime agli occhi. Al ragazzo sfuggì un sorriso,non l’aveva mai vista ridere a quel modo,così di gusto e inaspettatamente si trovò a pensare a quanto fosse bella. Non ci aveva mai badato prima d’ora. Probabilmente Katie rideva così solo con Roxanne che ora si trovava dinanzi a lei e gesticolava animatamente improvvisando qualche smorfia e qualche acuto strillo. Si accorse di suo cugino e si affrettò a sbracciarsi per richiamare la sua attenzione,così anche la Corvonero si accorse di Albus e sembrò voler contenere la sua ilarità,portò una mano ad asciugare le lacrime che giacevano ai bordi dei suoi occhi per il troppo riso.
 
“Sera ragazze.. che succede?” Al che le aveva raggiunte,alternava lo sguardo sulle due palesemente incuriosito di scoprire le regioni dello smisurato divertimento di Katie.
 
“Al !”  Roxanne urlò il nome del cugino,tanto da farlo indietreggiare. Aveva un’espressione teatralmente sconvolta e indicava Katie con un braccio.  “Ho chiesto a Katie di scrivere una mia biografia,ma non riesco a decifrare la sua risposta tra le sue risate!”  Ancora la Corvonero era piegata in due,si reggeva la pancia con le mani e supplicava la sua migliore amica di smetterla. Stavolta anche Albus rise, mentre la Grifondoro agitava le mani in aria,saltellando indispettita. “Insomma! Sono un genio incompreso io” Sbottò in una serie di smorfie. “Bene,andrò a chiedere a Lisa o a Rose!” E senza attendere oltre si era allontanata correndo nei corridoio cantando un’allegra canzone babbana insegnatale da zia Hermione.
 
Katie poggiò la schiena al muro di pietra,inspirando profondamente nel tentativo di calmarsi mentre si sventolava con una mano,sperando di riottenere un colorito normale. Al si poggiò anch’egli al muro,voltandosi a guardarla. Si chiedeva perché non riuscisse a smettere di sorridere,probabilmente era a causa dello sproloquio di sua cugina.
 
“Nella mia famiglia è iniziato un giro di scommesse su chi possa essere il più matto..” Sospirò Al,battendosi un colpetto sulla fronte. La Corvonero rise ancora,scuotendo il capo.
 
“Adoro Roxanne,adoro suo padre e ognuno di voi..” Si scostò leggermente dal muro,continuando a fissarlo. “Se essere come voi vuol dire apparire come dei matti,allora dovrebbero esserlo tutti !” Il ragazzo si limitò ad annuire,ridendo anch’egli. Infondo la pensava esattamente come lei.
 
“Come va tra Rox e Lysander?” Riprese lo Slytherin portando per qualche istante lo sguardo verso la Sala Grande. Katie sospirò,alzando le spalle.
 
“Al solito.. tua cugina combina guai,Lys si arrabbia e dopo poco li vedi ridere insieme..” Accarezzò le pieghe della gonna in un gesto distratto. “Immagino sia quello che accade quando ami qualcuno.. e Lys è innamorato di Roxanne da quando erano bambini,per cui…” Lasciò la frase in sospeso,certa che Al ne avesse afferrato il senso. Difatti il ragazzo annuì con decisione,portando una mano a grattar la nuca.
 
“Già..oltre ad essere matti siamo un po’ tardi in questo genere di cose..” Riposò i suoi occhi verdi in quelli scuri di Katie,alzando le spalle come a scusarsi e poi ricordò la conversazione con Lisa e si scoprì ad arrossire.
 
“Ah..”  Katie abbassò lo sguardo prendendo a mordersi un labbro nervosamente. Sembrava volesse dir qualcosa,ma che allo stesso tempo combattesse per non farlo. “Al,io..”  Non continuò,un turbinio di biondi capelli e forme decisamente troppo pronunciate si avvicinò al ragazzo,intrappolando il suo braccio. Dai colori della divisa Katie capì che si trattava di una Serpeverde.
 
“Ti ho cercato ovunque.. “ La bella Slytherin guardava il giovane Potter con occhi sgranati e sognanti non mancando di lanciare occhiatacce alla Corvonero che decisamente a disagio si apprestò a salutarli prima che Albus riuscisse a fermarla come era sua intenzione fare,invece la vide allontanarsi visibilmente deluso.
 
 
Nella loro stanze le quattro Grifondoro ridevano di gusto alle parole di una megalomane Roxanne mentre Dominique cercava di imbellettare il viso di Lisa con alcuni cosmetici babbani.
 
“Dom odio quella robaccia!” Lisa in presa al panico si era rialzata,brandendo una spazzola come arma di difesa e puntandola contro la giovane Weasley.
 
“Non essere sciocca.. a James piacerà!” Replicò pronta la bionda,trattenendo una risata. Amava stuzzicare Lisa a quel modo pur sapendo che non l’avrebbe avuta vinta. Si divertiva semplicemente ad ammirarne le reazioni,ogni volte più strambe.
 
“E se non piacerà a James,qualcun altro cadrà ai tuoi piedi.. insomma non vorrai fermarti a mio cugino?” Roxanne si unì alla conversazione pur restando stravaccata sul letto di Lily.
 
“Certo che voglio fermarmi a lui! Io lo amo!” Aggiunse la Baston,arrossendo improvvisamente dopo essersi accorta di ciò che aveva detto. Tutte risero,mentre Lily fingeva conati di vomito e Rox simulava un pronto intervento reggendole la fronte e i capelli. L’ilarità delle ragazze fu interrotta improvvisamente quando la porta della camera si aprì rumorosamente. Sull’uscio era ferma Rose,pallida e sembrava che respirasse a malapena. Lisa le fu subito vicina seguita dalle altre. La Grifondoro si accasciò sul pavimento,poggiando i palmi aperti su di esso mentre i boccoli rossi le coprivano il viso. Pianse disperata,sotto lo sguardo sconvolto della amiche che si guardavo incerte sul da farsi. Tra le braccia delle cugine e di Lisa continuò a versare lacrime per tutta la notte e loro non ebbero il coraggio di chiedere le ragioni. Ma tra un singhiozzo e l’altro riuscirono a sentire qualcosa: “Mi ha lasciata” e “Non mi ama”. 

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Capitolo 6
*** Polvere al vento ***


Nello spogliatoio maschile della squadra di Quidditch di Grifondoro uno James agitato e palesemente infuriato continuava a misurare la stanza a lunghi passi,mentre Lisa seduta su una panca lo osservava decisamente in pena.
 
“Lo sapevo! E’ pur sempre un Malfoy,per la miseria!”  Urlò più a se stesso che alla ragazza. “Ah,ma se pensa che me ne stia fermo qui a..” Non potette continuare che Lisa lo afferrò per un braccio prima che potesse imboccare l’uscita.
 
“Tu non farai niente,James.. nessuno di noi..” Lo trattenne,sospirando e scuotendo il capo. “Non si tratta di un Malfoy e di una Weasley,ma di due persone innamorate che..”
 
“Innamorate? Quello non sa nemmeno cos’è l’amore!” Sbottò infervorato e divincolandosi dalla presa della Baston.
 
“Questo non puoi saperlo..” Lisa sembrava cominciare a spazientirsi,si avvicinò nuovamente al ragazzo portando le mani al suo viso,cosicchè egli potesse guardarla negli occhi. “Promettimi che ne resterai fuori..che come noi ti limiterai semplicemente a starle vicino..”  Il Grifondoro fece una smorfia,sembrava combattuto. “James..”
 
“Va bene,va bene.. farò come vuoi..” Sospirò infine,abbassando il capo nell’incavo del collo di lei,abbracciandola e tenendola stretta a se. Avrebbe voluto poter proteggere Rose allo stesso modo,ma anch’egli era ben consapevole di non poter fare molto per lei.
 
 
Nei due giorni successivi Rose aveva accuratamente evitato di pranzare nella Sala Grande,non avrebbe retto un suo sguardo né tantomeno quello di suo cugino Albus che da quando aveva lasciato al lago cercava in tutti i modi di parlarle. Così come cercava di tirar fuori qualche parola dalla bocca sigillata del suo migliore amico. Ci riuscì poco dopo la colazione,in uno dei corridoi deserti che portavano ai sotterranei e all’aula di Pozioni.
 
“Ora tu mi dici cosa sta succedendo!” Strattonò Scorpius,impedendogli di proseguire oltre e il suo tono unito allo sguardo deciso non permisero al Serpeverde di negare per l’ennesima volta l’evidenza.
 
“E’ chiaro,no?” Affondò le mani nelle tasche,preoccupandosi di non guardare nel verde di quegli occhi che lo scrutavano sospettosi.  “Ho lasciato Rose..”   Un tono piatto il suo,e sebbene l’amico si sforzò di percepirne una qualsiasi emozione,non vi riuscì.
 
“Perché?”  Al tentò di mantenere un tono più tranquillo possibile,ma la rabbia cresceva in lui ogni secondo di più e poichè lo Slytherin non si decideva a replicare,egli incalzò  “Ti ho chiesto perché Scorpius!”  Il ragazzo sussultò,deglutendo a fatica ma si premurò bene di non darlo a vedere.
 
“Non lo capisci Al?” Fece qualche passo verso di lui,accennando al solito ghigno  “Tua cugina è stata solo un capriccio.. e ora mi sono stancato..” Scrollò le spalle,fingendo totale indifferenza. “Non l’ho mai amata..” Quelle parole gli costarono caro,l’attimo dopo era steso sul freddo pavimento mentre ripuliva il viso sporco di sangue con una manica della sua divisa. Nemmeno tentò di difendersi,sapeva bene che  avrebbe meritato anche di peggio.
 
“Non credo ad una sola parola..”  Al lo guardò ancora,poi senza aggiungere altro si allontanò lasciando lì a terra,ferito e arrabbiato.
 
 
Lumacorno continuava a blaterare qualcosa sulle caratteristiche del distillato di morte vivente che avrebbero dovuto preparare da lì a qualche minuto,ma Il Serpeverde aveva tutto in testa tranne che le peculiarità della pozioni. Nonostante questo nell’ora successiva riuscì a prepararne un concentrato decente,pensando che probabilmente meno prestava attenzione più riusciva in quella stramaledetta materia. La lezione si svolgeva assieme ai Corvonero,ma Al se ne ricordò solamente quando rialzando il capo vide Katie Jordan nel banco accanto al suo,concentrata a versare ne calderone gli ultimi ingredienti. I capelli arruffati,le guance rosse gli ricordavano molto Rose e di nuovo il pensiero di sua cugina tornò a tormentarlo. Perché non gli aveva parlato? Sia lei che il suo migliore amico si erano ben guardati dal confidarsi con lui. Riabbassò lo sguardo sul proprio calderone,quando la Corvonero gli si avvicinò.
 
“Al potresti prestarmi qualche tua radice di valeriana? Temo di averle finite e..” Inconsapevolmente urtò il ragazzo che versò un’eccessiva quantità di succo di fagiolo Sopoforoso cosicchè la pozione assunse un colore decisamente lontano dal lilla chiaro che avrebbe dovuto avere. Restarono qualche istante in silenzio,entrambi intenti a guardare l’orribile miscuglio che stava venendo fuori.
 
“Al mi dispiace..io non..” La replica brusca del Serpeverde mise fine alle sue scuse.
 
“Perché non stai più attenta?” Sbuffò seccato “Guarda che disastro hai combinato!”  Il ragazzo cercava invano di portare la pozione al suo colore originario,rileggendo accanitamente le istruzioni. In effetti il suo comportamento era piuttosto inspiegabile. Non si era mai impegnato tanto nella riuscita di un qualsiasi distillato né aveva mai parlato a qualcuno nel modo in cui si era appena rivolto a Katie. I Corvonero lo guardavano allibiti,mentre alcuni Serpeverde vicini sogghignavano divertiti,speranzosi che il loro compagno di casata non fosse così rammollito come pensavano.
 
“Ti chiedo scusa Al,davvero..”  La ragazza era ancora accanto a lui,e con le lacrime agli occhi cercava di parlargli,ma non ottenne nemmeno un misero sguardo.
 
“Non mi servono a niente le tue scuse,Jordan..” Al inspirava pesantemente,probabilmente sul punto di perdere la pazienza. Lumacorno intanto aveva annunciato il suo consueto giro tra i banchi,il tempo era scaduto. Si avvicinò al tavolo dove i due ragazzi erano ancora immobili quando con una spinta Katie allontanò Al,posizionandosi al suo posto e lasciando che egli prendesse il suo al tavolo vicino.
 
“Bene,bene..vediamo un po’..Signorina Jordan..” Il vecchio professore chinò il faccione nel calderone,e poco dopo si contorse in una smorfia di sincero dispiacere.  “Oh,sono desolato ma quest’intruglio è ben lontano da essere un distillato di morte vivente!” Indugiò,spostando il peso da un piede all’altro dondolandosi sul posto. “Mi dispiace ma dovrò togliere 10 punti alla sua casa Katie..”
 
La ragazza si limitò ad annuire,mordendosi un labbro nervosamente. Quando Lumacorno si avvicinò ad Albus,in piedi dinanzi ad un calderone in cui vi era un infuso di uno splendido color lillà, il suo umore migliorò decisamente e con qualche gridolino di gioia donò ai Serpeverde 20 punti,annunciando l’attimo dopo la fine della lezione. Katie ritornò al suo posto,per prendere le sue cose non prestando minimamente attenzione al ragazzo che ancora imbambolato la fissava indugiando su cosa dire.
 
“Non avresti dovuto..”  Aggiunse semplicemente,sforzandosi di continuare sulla linea dura che poco fa aveva adottato ma cominciando seriamente a sentirsi uno stupido.
 
“Io credo di si..” Sibilò la Corvonero prima di allontanarsi dalla classe veloce come se non aspettasse altro che sbarazzarsi di lui. Albus,sospirò stanco portandosi una mano al viso. Si pentì all’istante di essere stato così duro con l’unica persona che non lo meritava. Ma la rabbia accumulata per Scorpius e Rose sembrava aver scelto il momento sbagliato per venir fuori. Probabilmente avrebbe dovuto rimediare,scusarsi ma ora non era il momento. C’era ben altro che gli ronzava in testa,qualcos’altro che avrebbe dovuto fare. Stavolta Rose non sarebbe riuscita ad evitarlo,anche a costo di volare con la sua Firebolt fino alla finestra della sua stanza.
 
Arrivò dinanzi al ritratto della Signora grassa e per sua fortuna intravide Lisa che proprio in quel momento stava oltrepassandolo. La fermò,piazzandosi davanti alla ragazza e deciso le chiese la parola d’ordine per entrare nella Sala Comune dei Grifondoro.
 
“Al io..”  Lisa sembrava combattuta,si dondolava torturando dita e labbra.
 
“Lisa non me ne vado finchè non avrò parlato con mia cugina..ti prego!” Optò per un tono più gentile,quasi supplichevole al quale la Baston non riuscì a dire di no. Così Al si ritrovò nella piccola Sala,semi deserta. Per sua fortuna non dovette attendere molto poiché la ragazza in questione riscese le scale del dormitorio pochi minuti dopo. Il Serpevedere si rialzò bruscamente dalla rossa poltrona e in pochi passi le fu vicino. Si ritagliò diversi secondi per osservarla. Era pallida,e dalle occhiaie nere capì che non aveva chiuso occhio dal quel giorno. I capelli erano imprigionati in una traccia fatta in malo modo,e la divisa era insolitamente stropicciata. Non disse nulla,l’abbracciò stringendola con quanta forza avesse. E la ragazza,protetta dal calore di quel corpo si sciolse nuovamente in lacrime amare prima di divincolarsi e asciugare il pianto con una manica. Era stanca di piangere,a breve era certa che non avrebbe più avuto lacrime da versare. Si sedettero sul divano davanti al camino acceso. Continuarono a restare in silenzio,Al sapeva bene che qualsiasi frase di circostanza sarebbe stata inutile,non era questo di cui lei aveva bisogno. Ciò che per Rose contava era la consapevolezza che lui poteva capirla e starle accanto,e anche solo questo poteva darle conforto.  
 
 
Non avrebbe potuto nascondersi a lungo,prima o poi avrebbe dovuto riprendere a frequentare la Sala Grande così come le lezioni con i Serpeverde. Benchè le parole di Scorpius continuassero a ronzarle in testa da quel giorno al lago,ella occupava ogni minuto della giornata per cercare di scacciarle. Si era persino offerta di finire il tema di pozioni di Roxanne, e quello di Incantesimi di Lily. Avrebbe svolto i compiti di tutti i Grifondoro se questo fosse servito a non pensare a lui. Ma erano ormai trascorse due settimane e doveva sforzarsi di stare meglio se non per lei,per le persone che continuavano a starle accanto. Per tutta la durata della colazione,quella mattina non alzò la testa dal piatto pieno di porridge. Era stato un bel passo in avanti quello di tornare in Sala Grande,ma guardare al tavolo delle Serpi sarebbe stato troppo. Mangiò velocemente,rialzandosi e incamminandosi nel lungo corridoio,la sua meta era l’aula di Trasfigurazione. Purtroppo non aveva fatto i conti con la sua cattiva stella,Scorpius che non era in Sala Grande quella mattina le fu davanti costringendola ad arrestare bruscamente il passo. Si guardarono per una frazione di secondo,poi entrambi distolsero lo sguardo. Rose avrebbe voluto fuggire il più lontano possibile da lui,ma i suoi piedi erano ben piantati al suolo e per qualche ragione non riusciva a muoversi. Fu il Serpeverde a passarle accanto e allontanarsi,con la solita flemma che lo caratterizzava. Rose in quell’istante si chiese se una qualsiasi emozione avesse mai attraversato quel suo corpo fatto di pietra. Ma in ogni caso da ora in poi non sarebbe più stato un suo problema. Riprese a camminare,diretta alla prossima lezione,con una strana consapevolezza nel cuore che traspariva dal suo sguardo duro e freddo: Scorpius Malfoy non avrebbe rovinato la sua vita,lei non l’avrebbe permesso. Avrebbe ripreso ad odiarlo come aveva fatto nei quasi sei anni precedenti,e il ricordo di quei pochi mesi in cui gli era appartenuta sarebbe svanito come polvere nel vento di quel gennaio da dimenticare.

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Capitolo 7
*** Chiarimenti e ammissioni ***


 
 
Nei giorni che seguirono il rapporto tra Albus e Scorpius non sembrò essere tornato quello di una volta. Ormai sembrava che qualcosa si fosse rotto irrimediabilmente. Continuavano a trascorrere assieme le giornate,sedevano insieme alle lezioni e al tavolo dei Serpeverde ma entrambi sapevano che ciò che li legava si era incrinato. Rose si sentiva in colpa,sebbene la cosa non dipendesse da lei,sapeva che suo cugino ne soffriva,lui come Scorpius. Ma non voleva pensare anche a questo,non ne aveva la forza. Si era decisa a tornare quella di un tempo,sforzandosi di sorridere e trascorrere le monotone giornate come se nulla la turbasse. Si rifugiava nei suoi pensieri solo di notte,quando il buio della stanza la proteggeva dal resto del mondo.
 
“Domani è sabato!” Al,seduto di fronte a lei ad un tavolo della biblioteca le parlò come colto da un’improvvisa rivelazione.
 
“Ottima deduzione,cugino! Continua su questa strada e riuscirai a riempire quella pergamena bianca che guardi da un’ora con altrettanti geniali idee! “  Rose non accennò a rialzare il capo dal suo tema di pozioni,limitandosi a replicare con un tono atono. Al sbuffò,guardandola torvo.
 
“Intendo dire che ci sarà l’uscita ad Hogsmeade!” Riprese con fare ovvio “Ci andremo insieme!” Concluse con un sorriso che lasciava intravedere tutti i denti di cui era provvisto e una strana luce negli occhi verdi. La Weasley si decise a guardarlo,inarcando un sopracciglio.
 
“Sono appena uscita da una storia alquanto tormentata..” A queste parole,il volto di Al si incupì e un lieve risolino di sua cugina lo confuse non poco. “Inoltre non sei il mio tipo,Al.. ho chiuso con le Serpi !” Si morse il labbro per soffocare una risata,ricevendo per tutta risposta la pergamena arrotolata di Albus in pieno viso. “Ehi!”
 
“Domani..io,te..Hogsmeade!” Non attese replica,il suo tono deciso nemmeno gliel’avrebbe concessa. Così si rialzò e lasciò la biblioteca. Ripercorrendo il corridoio arrestò il passo,a poca distanza da lui vide Katie chiacchierare con un ragazzo che riconobbe come Gary Corner,anch’egli Corvonero. Nessuno dei due si accorse della sua presenza,pur se restò a fissarli per diversi secondi. Un strana sensazione, come di fastidio, alla bocca dello stomaco lo sorprese. Si voltò,avviandosi nella parte opposta poiché passar loro davanti era l’ultima cosa che avrebbe voluto.
 
Il sabato era arrivato,e come di consueto metà Hogwarts passeggiava allegra per le stradine di Hogsmeade. Al e Rose camminavano mano nella mano,abbracciati ricercando il calore dell’altro. La ragazza si fermò nel notare dinanzi all’entrata dei ‘Tre Manici di Scopa’ due uomini fin troppo familiari.
 
“Che accidenti ci fanno mio padre e zio Harry qui?” Si voltò verso suo cugino,alzando il braccio ad indicare i due.  Al non sembrava sorpreso quanto lei,cosa che la insospettì non poco e poi tutto le fu chiaro quando,ormai vicini Ron le chiese se avesse voglia di una burrobirra in sua compagnia. Harry Potter e suo figlio guardarono i due inoltrarsi nel piccolo locale,e poggiandosi al muro di pietra chiacchieravano tranquillamente.
 
“Era ora che quel testone di tuo zio si decidesse a parlare con sua figlia!” Irruppe l’Auror scuotendo il capo divertito. Nessuno meglio di lui conosceva la testardaggine del suo migliore amico e collega. Al annuì,in perfetto accordo con le parole di suo padre. Prima potessero dire altro l’arrivo di Roxanne,accompagnata da Katie li interruppe.
 
“Zio Harry!” La giovane Grifondoro lo abbracciò,mentre egli le scompigliava i neri capelli. “Al,te ti vedo tutti i giorni non c’è bisogno che ti stringa,intesi?” Nemmeno attese che il ragazzo le rispondesse che già strattonava la Corvonero per andare via,Harry sorrise gentile a Katie soffermandosi con aria curiosa ad osservare la ragazza e suo figlio guardarsi per poi distogliere rapidamente lo sguardo.
 
“Salve Sig. Potter..Albus..” Non riuscì a dire altro che la sua migliore amica l’aveva già trascinata verso i Tiri Vispi Weasley. Una volta entrate,Roxanne si fiondò su Lisa e James che chiacchieravano allegramente con suo padre. Salutò rapidamente,afferrando le due ragazze richiedendo il loro supporto per aiutarla a scegliere qualche strambo oggetto da portarsi al castello.
 
“E’ un po’ strano osservare quelle ragazze,figlie dei mie più cari amici gironzolare nel mio negozio!” George Weasley ridacchiò,continuando a conversare con suo nipote.
 
“Tu e il padre di Lisa eravate molto uniti?”
 
“Mh,io e Fred eravamo molto più legati a sua madre a dire il vero..” Gli angoli della bocca si piegarono in un sorriso nostalgico  “A Katie..poverina,era già abbastanza sfortunata di suo senza che ci mettessimo noi a rifilarle i nostri scherzi” Rise,scuotendo il capo “Anche se ammetto che era la nostra cavia preferita su cui sperimentare le nostre invenzioni!”  James si unì all’ilarità di suo zio,spostando lo sguardo su Lisa ,anch’ella rideva per qualcosa detta da sua cugina.
 
“Lisa le somiglia molto.. Katie era dolce,ma sapeva essere una furia! Di certo lo era sul campo di Quidditch” James annuì,ricordava qualche aneddoto raccontatogli da sua padre e sapeva bene che la sua piccola Baston ne aveva ereditato il talento.
“Ah,James non è che potresti fare qualcosa per quel Lysander..non so dargli una bella lez..”
 
“George!” Angelina era appena sbucata da uno scaffale vicino,e mani sui fianchi gli lanciava occhiatacce truci,paragonabili solo a quelle di una Hermione Granger parecchio adirata.  “Mi auguro che tu non stia persuadendo tuo nipote a fare in modo di allontanare Lys da Rox o peggio ancora suggerirgli qualche bravata da commettere ad Hogwarts!”
 
“Tesoro! Assolutamente no!” Lanciò uno sguardo complice a James. “Gli davo consigli sui M.A.G.O..” Roteò gli occhi,sbuffando   “ Che io non ho mai preso,aggiungerei !” Si tradì da solo,scoppiando a ridere e trascinando con se James sotto lo sguardo rassegnato di sua moglie.
 
“Papà ho scelto cosa portare via!” Roxanne,avvicinatasi ai genitori mostrò un sacchetto pieno di prodotti Weasley agitandolo entusiasta.
 
“Tutto quello che vuoi,a patto che mi prometti di usarli sul tuo ragaz..”
 
“George!” Ancora l’ennesimo rimprovero di sua moglie.
 
“Oh,mamma.. lo faccio già!” Replicò Rox annuendo energicamente,alche sua madre lasciò la stanza spazientita e borbottando qualcosa agitando le mani in aria.
 
“Vieni qui,figlia mia..abbraccia il tuo papà!” George Weasley allargò le braccia così da accogliere la sua piccolina. “Le tue parole mi hanno commosso!” Il tono teatrale dell’uomo suscitò le risa degli altri,mentre Roxanne correva incontro a suo padre.
 
 
Ai ‘Tre Manici di Scopa’ un Ron Weasley palesemente agitato,impugnava il suo boccale di burrobirra indugiando sulle parole adatte da pronunciare. Rose alternava lo sguardo da lui a coloro che affollavano il piccolo locale,sospirando e sorseggiando la sua bevanda. Era certa che suo cugino e suo zio avessero architettato il tutto,solo per fare in modo che loro due parlassero. Ancora non aveva deciso se essere grata ad Al o se schiantarlo. Probabilmente l’avrebbe saputo al termine di questa estenuante giornata.
 
“Rose..” Ron si schiarì la voce,sistemandosi sulla panca “Ti chiedo scusa..”  La ragazza rialzò lo sguardo,guardando sorpresa l’uomo,ma non intervenne lasciando a lui l’occasione per continuare.  “Non avrei dovuto reagire a quel modo,ma cerca di capire..un Malfoy..” Sospirò,scuotendo il capo  “Ci ho riflettuto e sono giunto alla conclusione che non spetta a me scegliere la persona che sarà al tuo fianco,e so che se hai scelto Scorpius ..  “Rose sorrise amaramente tra sé,notando il disagio di suo padre nel pronunciare quel nome  “ci devono essere ottime ragioni..” Accompagnò una mano alla fronte,come se avesse appena portato a termine la peggiore delle prove,e guardando sua figlia si costrinse a sorriderle. Rose attese qualche istante prima di replicare,voleva pesare le parole e tra tante usare quelle giuste da dire. Ma subito capì che non c’erano. Via il dente,via il dolore e infondo i suoi nonni erano dentisti,no?
 
“Ormai non ha più importanza papà..” Distolse lo sguardo,sforzandosi di sorridere e sembrare più tranquilla possibile  “Scorpius mi ha lasciata..”
 
“Lo sapevo,quel Malfoy! E’ solo un.. lo dicevo..” L’uomo,ancora arrossato in viso interruppe le sue imprecazioni quando,osservando il volto pallido della sua piccola,una stretta dolorosa allo stomaco lo colpì. Scattò dalla sedia,avvicinandosi a lei e stringendola tra le sue braccia.  “Mi dispiace,Rosie..ma forse è meglio così..i Malfoy sono..”
 
“Papà..” 
 
“Va bene,va bene.. non ne parliamo più,intesi?”  Rose annuì sollevata,soffiandogli un bacio sulla guancia.
 
“E ora dimmi,combinato qualcosa di interessante ad Hogwarts?” Ron sembrava speranzoso di udire di qualche guaio commesso dalla figlia,anche di una marachella piccola si sarebbe accontentato.
 
“Credo sia più importante che io occupi il mio tempo studiando e..”
 
“Rose,sei sicura di essere mia figlia?” A giudicare dalle lentiggini,dai capelli rossi e dallo smisurato appetito..si lo era!
 
 
In Sala Grande Al era in piedi davanti a suo fratello,seduto al tavolo dei Grifondoro e parlavano di come James fosse riuscito ad evitare di incrociare Harry.  Passeggiare per le vie di Hogsmede con la propria ragazza e imbattersi in suo padre non era tra i suoi desideri.
 
“Ho avuto fortuna..certo però se mi avessi avvertito del tuo piano prima che..” Il ragazzo si interruppe,guardando accigliato il fratello che non sembrava prestargli più attenzione  “Ehi,mi ascolti?” Al annuì appena,quando James seguì il suo sguardo,posandolo sul tavolo dei Corvonero dove era chiaro che il caro fratellino stesse osservando una certa ragazza.
“Deduco che non hai seguito il mio consiglio..” Gli lanciò un’occhiata divertita,mentre il Serpeverde imbronciato fece per voltargli le spalle e sfuggire da lui,ma soprattutto da quella conversazione.
 
“Al aspetta!” James si era alzato,parandosi davanti a lui.. “Ascoltami..”
 
“No,Jamie ascoltami tu!”  Affondò le mani nelle tasche,visibilmente seccato di dover ripetere per l’ennesima volta le stesse identiche cose.  “Non sono innamorato di Katie e mai lo sarò.. io e lei siamo solo amici,anzi nemmeno quello..sono gentile solo per rispetto a Rox,a zio George,ma..” Alzò entrambe le sopracciglia quando si accorse che suo fratello guardava oltre la sua spalla,era impallidito. Si voltò di scatto,trovandosi vicino la ragazza in questione e Lisa. I suoi verdi occhi indugiarono sulla Corvonero,che si premurò di non incrociare il suo sguardo.
 
“Lisa allora io vado in biblioteca..” Le sorrise,lanciando una rapida occhiata ai due Potter  “Albus..James..”  E si incamminò spedita fuori dalla Sala Grande.
 
“Se non sapessi che siete fratelli,questa tua uscita Al, cancellerebbe ogni mio dubbio!”  Lisa incrociò le braccia al petto,guardando accigliata entrambi.
 
“Ehi! Cosa c’entro io!”  James sentitosi preso in causa si affrettò a controbattere mentre Al non dando segni di aver ascoltato una sola parola si allontanò lasciando i due al loro battibecchi.
 
Una volta raggiunta la Biblioteca deserta,si guardò intorno nella speranza di trovare colei che cercava. Si avvicinò ad un tavolo su cui riconobbe la sciarpa dai colori della sua casa e la borsa di Katie,ma di lei nessuna traccia. Si aggirò tra gli scaffali,trovandola poco dopo inginocchiata di fronte ad uno di essi,che passava il dito sull’indice di alcuni volumi. Da quella posizione la Corvonero intravide solo delle gambe avvicinarsi a lei,rialzò lo sguardo incrociando degli occhi verdi che ben conosceva. Scattò in piedi e nella fretta urtò la testa sotto un ripiano.
 
“Ahi!” Portò le mani al capo,contorcendo il viso in una smorfia di dolore. Il Serpeverde le si avvicinò rapidamente,pronto ad aiutarla.
 
“Stai bene,Katie?” Si abbassò di poco,così da guardarla negli occhi e accertarsi lui stesso della risposta.
 
“Si..credo che mi rimedierà solo un bel mal di testa!” Soffiò seccata, massaggiandosi la parte lesa. Il ragazzo la guardava,sul viso un’espressione di tenerezza mista a incredulità. Non riusciva a spiegarsi come una ragazza così aggraziata e dal portamento così elegante,paragonabile solo a quello delle sue cugine Weasley-Delacour,fosse al tempo stesso tanto goffa. Scosse la testa,allontanato quel pensiero e deciso a portare a termine il suo intento.
 
“Katie ho bisogno di parlarti.. “  Riportò le mani in tasca,costringendosi a guardarla in volto sebbene volesse a tutti i costi distogliere lo sguardo   “..e di scusarmi, non solo per quello che hai sentito poco fa,ma anche per quello che è successo l’altro giorno durante la lezione di Pozioni..” Abbassò il capo,rialzandolo solo quando la ragazza,dopo alcuni secondi si decise a replicare.
 
“Non devi farlo,Albus..” Alzò le spalle “Per quanto riguarda la lezione di Lumacorno,so che avevi le tue ragioni per essere arrabbiato..”Chinò appena il capo “So di Rose e Scorpius..e la mia goffagine ha solo peggiorato il tuo umore!” Il ragazzo tentò di ribattere,ma Katie lo interruppe alzando una mano e continuando “E per le cose che hai detto prima..” Stavolta fu lei a non riuscire a reggere quello sguardo e si apprestò a guardare oltre alcuni scaffali “..bhè non sono del tutto false. Noi due non siamo amici,e probabilmente se Rox non fosse tua cugina nemmeno ci rivolgeremmo la parola..” Gli sorrise,spostando una ciocca dei neri capelli dietro l’orecchio. I loro sguardi si incrociarono ancora prima che la ragazza muovesse qualche passo,ritornando al suo tavolo. Al non riuscì a replicare,del resto nemmeno avrebbe saputo cosa dire. Lei aveva semplicemente dato conferma a parole che lui stesso aveva pronunciato,per cui la delusione che ora provava era da incolpare solamente a se stesso. Non si voltò nemmeno e uscì dalla biblioteca,rapido come vi era entrato accompagnato da uno strano senso di sconforto.

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Capitolo 8
*** Sfide ***


I Weasley&Potter erano seduti al tavolo dei Grifondoro intenti a consumare il loro pasto. Era stata una giornata piuttosto estenuante,tra allenamenti di Quidditch e lezioni i ragazzi erano visibilmente stanchi,eccetto Roxanne che come sempre era allegra e pimpante.
 
“Al,che carino che sei ! Senti la mia mancanza,non è vero? Per questo siedi al nostro tavolo così spesso di recente!” La Grifondoro sorrideva felice al cugino,che nemmeno si preoccupò di replicare a quella stramba affermazione,si limitò ad inarcare un sopracciglio e annuire.
 
“E tu Roxanne come mai non sei al tavolo dei Corvonero?” La ragazza alzò le spalle,ficcando in bocca un pezzo di torta.
 
“Non riesco a stare a lungo lontano dai voi!” Il tono sembrava ironico,ma il suo smagliante sorriso suggeriva che un fondo di verità ci fosse nelle sue parole. “Inoltre Lys ha ottima compagnia..” Si voltò,così come gli altri a guardare il tavolo vicino in cui erano seduti Katie,al suo fianco Gary Corner e davanti a loro un visibilmente annoiato Lysander.
 
“Non mi sembra si diverta molto!” Soffiò Lily,guardando la scenetta che le si presentava ai suoi occhi. Roxanne in un gesto di non curanza annuì.
 
“Non credo gli sia molto simpatico Gary..e a dirla tutta nemmeno io lo trovo molto spassoso ma è amico di Katie per cui..”
 
“Sono solo amici?” La domanda di Al riportò l’attenzione sui due seduti poco lontano da loro. Il ragazzo si pentì all’istante di averlo chiesto,soprattutto quando percepì un’occhiata divertita di James che però sembrò tornare all’istante sul suo piatto di porridge. Rox allargò le braccia,scuotendo il capo come a palesare la sua ignoranza sulla cosa. Lily li osservò,storcendo il muso.
 
“Non lo vedo accanto a Katie,lei è così dolce.. Gary invece è un pallone gonfiato!” La rivalità col Corvonero era data anche dal fatto che egli fosse il cercatore della squadra di Quidditch della sua casa e sebbene con James avesse poche probabilità di vincere,non si risparmiava un atteggiamento da spaccone coi Grifondoro.
 
Albus si rialzò,e senza aggiungere altro ad una delle tante inutili conversazioni a cui era costretto ad assistere,lasciò la sala Grande ritrovandosi poco dopo stravaccato sul letto,nel suo dormitorio. Non era da lui quell’atteggiamento cupo e malinconico,ma gli ultimi eventi l’avevano senza dubbio provato. Non era stata solo la rottura tra i due suoi migliori amici,ma anche il suo rapporto con Katie. Sebbene si fosse premurato di ribadire a James che nemmeno la considerava una sua amica,almeno a se stesso era riuscito ad ammettere che così non era. Certo non aveva ancora compreso cosa lo legasse a quella ragazzina,e nemmeno il senso di fastidio che lo colpiva nel vedere quello sbruffone di Corner che continuava a gironzolarle intorno. Si scoprì a pensare che sua sorella avesse ragione,lei era troppo per lui. Immerso nei suoi pensieri si accorse dopo alcuni minuti che Scorpius l’aveva raggiunto nel dormitorio e sedeva sul suo letto. Albus gli rivolse un cenno col capo,ritornando a guardare il soffitto.
 
“Scorpius..” Si limitò a dire.
 
“Al..”  Fu la secca risposta dell’altro,sebbene continuasse ad indugiare con lo sguardo sull’amico e dalla sua espressione sembrava volesse continuare. Difatti poco dopo ritornò a proferire parola.
“Puoi parlarmene..” Prese un lungo respiro,contorcendo le mani. “So che molte cose sono cambiate tra noi,e sono diversi giorni che a stento ci salutiamo ma voglio che tu sappia che sono qui,adesso..e che ecco..” Distolse lo sguardo,osservando il pavimento della stanza  “puoi parlarmene..” Ripeté ancora. Albus restò in silenzio ancora per diversi secondi,e continuando a non guardarlo gli rispose a fatica,quasi annoiato.
 
“Potrei dire lo stesso..” Continuò,rialzandosi finalmente e costringendo l’altro a fare lo stesso “Non trovo giusto che io debba confidarmi con te e tu non lo faccia..”
 
“Ha la sua logica..”
 
“Certo che ce l’ha..” Affondò le tasche nei pantaloni,assumendo un tono ovvio e mantenendo i verdi occhi in quelli grigi dell’amico che in pochi passi raggiunse la finestra,svogliatamente. “La ami ancora..” Non era una domanda quella che Albus gli porse,ma una semplice constatazione. Gli si avvicinò,poggiando le spalle al muro e trovandosi di fronte a Scorpius. Egli annuì impercettibilmente.
 
“L’ho fatto per lei..” Guardava fuori,con sguardo vacuo. “Rose è come questi fiocchi di neve..pura e candida..” Sospirò   “Non voglio che si sporchi”.  Al non replicò,ma ascoltava attentamente ogni singola parola del Serpeverde,sapeva che avrebbe continuato a parlargli.  “Non sono ancora abbastanza forte per evitarlo,ora.. non voglio che cada con me in questo baratro.. non voglio farle portare il peso della mia situazione..” Poggiò una mano al vetro,non distogliendo lo sguardo dalla coltre bianca che si stanziava davanti ai suoi occhi.  “E’ la mia battaglia,e la combatterò da solo..” Si scoprì poi a sorridere   “Ma un giorno,quando sarò pronto tornerò da lei..”
 
“Se ancora ti vorrà..” Replicò Al,ma il suo non era un tono ostile,né tantomeno compassionevole.
 
“Correrò il rischio Al..” Si voltò a guardarlo,sorridendo amaramente   “Ne vale la pena.. per Rose..”  Il giovane Potter annuì,posandogli una mano sulla spalla e allontanandosi per ritornare a stravaccarsi nuovamente sul comodo letto.
 
“E’ per Katie..”  nemmeno quella di Scorpius era una domanda,dopo sei anni erano in grado di sapere tutto dell’altro senza bisogno di spiegarsi. Albus si fermò,continuando però a dargli le spalle. Non avrebbe potuto negare,non a lui. Si risedette,sospirando e confermando l’affermazione dell’amico. Si era per lei,per quella strana ragazza. Tuttavia non sapeva perché e quando lei avesse cominciato ad essere la causa del suo malumore e al tempo stesso l’unica speranza perché le cose cambiassero.
 
 
“James!” La voce squillante di Roxanne echeggiò per l’intera sala Comune di Grifonodoro turbando non pochi primini che sgattaiolarono su per i dormitori,e lo stesso primogenito dei Potter che balzò in piedi dal divano sui cui era comodamente stravaccato.
 
“Sono sveglio,sono sveglio!”  Girò il capo,guardandosi intorno spaventato,certo di beccarsi l’ennesimo rimprovero da parte di Lisa che si era ben raccomandata che lui studiasse. E invece da perfetto Malandrino aveva preferito gironzolare per il castello spaventando qualche ragazzino e ritornando poi a ‘riposarsi’ sul comodo divano rosso che sembrava oramai aver preso la forma del suo didietro.  Quando si accorse che quella voce stridula proveniva in realtà dalla sua stramba cugina,tirò un sospiro di sollievo prima di ributtarsi a sedere e rivolgerle un’occhiata seccata.  “Sei una pazza tu!”
 
“Oh,che novità!” Rispose allegra l’altra accasciandosi con poca grazia accanto a James. “Ho bisogno del tuo aiuto Jamie!” Il solito sorriso inquietante che coinvolgeva tutti i suoi trentadue denti fece presagire al cugino che ciò che avrebbe udito a breve l’avrebbe sottratto da un pomeriggio decisamente noioso.
 
“Dimmi tutto!” Replicò prontamente,sistemandosi sul divano per meglio guardarla. “A patto che la smetti di chiamarmi Jamie”  Aggiunse con una nota di disappunto nella voce.
 
Ignorando l’ultimo commento  “Mi serve il tuo mantello dell’invisibilità.. e poiché so che non ti fidi a lasciarlo a nessuno,mi accompagnerai nella mia innocente impresa!” Spiegò la ragazza tutta raggiante. Il suo entusiasmo ci mise poco a contagiare il cugino che annuì energicamente e afferrando qualcosa dalla borsa si rialzò facendole cenno di seguirla. Nemmeno gli interessavano i dettagli della missione,che di innocente era sicuro non avesse nulla. Si fidava di lei,perché erano per loro fortuna molto simili. In più di una volta lei gli aveva dato manforte nelle sue imprese,non aveva dubbi che sua cugina fosse una meravigliosa combina guai. Si ritrovarono poco dopo nella sala comune dei Corvonero,appiccicati sotto il mantello che a stento copriva entrambi,non erano più dei minuti ragazzini.
 
“Non credevo che quel Percy versione Corvonero spifferasse la parola d’ordine!” Sussurrò James,appellando il giovane Lysander con le parole di suo zio George.
 
“Non l’Ha fatto!” Replicò prontamente Roxanne  “Ho costretto Katie a rivelarmela!” Sogghignò divertita  “Povera ragazza,l’ho ricattata con alcuni segretucci di quand’eravamo bambine!” Posò una mano davanti alla bocca,con l’intento di soffocare le risa. Restarono poi in silenzio,ascoltando le chiacchiere di Gary Corner e un tale Davies e osservando il silenzio sostenuto di Lys.
 
“Deve essere dura Lysander..” Cominciò Gary  “Voglio dire,stare con quella scalmanata della Weasley.. ho sentito dire che è la copia sputata di suo padre”  Sghignazzò  “I miei mi hanno raccontato di qualche episodio che lo vedeva protagonista assieme al gemello!” Scuoteva il capo “Roba da matti..”  Il giovane Scamander continuò ad occuparsi più della sua lettura che della conversazione. Dal canto loro i due cugini,più che essere seccati dalle parole del Corvonero,sembravano esserne fieri.
 
“E’ uno schianto,non c’è che dire”  Riprese Davies  “Ma non è certo il genere di ragazza che puoi portare ovunque.. o con cui pensi di costruire un futuro!” Si sedette sul divano accanto all’amico  “E’ divertente giocarci un poco,ma strettamente nelle mura di Hogwarts,no Lys?” Si voltò a guardare l’altro che si ostinava a non rialzare il capo dal volume che leggeva con fervente interesse.
 
“Già..” Chiuse il libro con un tonfo sordo,replicando sbrigativamente. Si rialzò dal divano e si incamminò verso le scale dei dormitori. Arrestò il passò in un punto preciso. Roxanne e James trattennero il respiro,Lysander si era fermato proprio davanti a loro. Attese qualche secondo,guardandosi intorno prima di scrollare le spalle e scomparire lungo le scale. I due ripresero a respirare,quando Rox fece cenno al cugino di seguirla fuori. Aveva senza dubbio deciso di abbandonare la sua stramba idea. Toltosi il mantello si avviarono accanto ad una delle enormi finestre che davano sul parco di Hogwarts.
 
“Rox..” James sembrava titubante,voleva parlarle poiché aveva l’impressione che quello che avevano appena sentito l’avesse turbata ma la cugina rialzò una mano,sorridente.
 
“Sto bene James!” Si sedette sul davanzale,facendo dondolare le gambe. “So bene che Lys si vergogna di me..” Il tono usato dalla ragazza parve così tranquillo che il giovane Potter se ne stupì. “Sarò felice se un giorno riuscirà ad accettarmi per quella che sono.. ma se questo non accadesse..” Si voltò,guardando al di là della vetrata  “Non importa.. io non cambierò!” Era seria,James poteva avvertirlo dall’intensità del suo sguardo. Le si avvicinò portandole una ciocca dei neri capelli dietro un orecchio,costringendo la ragazza a posare gli occhi su di lui.
 
“E non devi farlo..sei meravigliosa così come sei!” Lo pensava davvero,a lei il ragazzo era particolarmente legato. Probabilmente perché potevano essere entrambi considerati degli scavezzacollo,uniti nella sventura.
 
“Oh,Jamiuccuio!” Roxanne balzò in piedi portando le braccia al collo del cugino e stritolandolo in una stretta affettuosa.  Risero,correndo lungo i corridoi deserti ignorando gli strilli degli ‘abitanti’ dei quadri che agognavano un po’ di riposo.
 
 
I due giorni successivi Roxanne Weasley continuò a sedere al tavolo della sua casa,destando qualche perplessità sia in Lysander che in Katie. Quest’ultima non perse tempo a chiedere spiegazioni al Corvonero. Fu James Potter,fermatosi dinanzi ai due a chiarire ogni dubbio.
 
“Se sapessi che la mia ragazza si vergogna di me,anch’io sarei restio a pranzare con lei come se niente fosse..” Mani in tasca,sorriso furbo ma sguardo intenso e torvo. Scamander lo fissava con occhi sgranati,pericolosamente simili a quelli di sua madre Luna e un’espressione decisamente confusa. Potter non attese replica,ma soddisfatto ritornò a sedersi accanto a Lisa e Rose. Queste due lo guardavano curiose,senza però ricevere spiegazione alcuna. Certa che non avrebbe saputo nulla, la giovane Weasley si rialzò,incamminandosi fuori la Sala. Dopo pochi passi si ritrovò di fronte uno dei Serpeverde più viscidi che avesse mai conosciuto,avrebbe perfino preferito che al suo posto ci fosse Scorpius piuttosto che Zabini. Il ragazzo la fissava con sguardo malizioso,lasciando vagare lo sguardo sul corpo di Rose. Infastidita cercò di superarlo e allontanarsi,ma lo Slytherin le bloccò la strada.
 
“Non così in fretta Weasley..” Continuava a sorriderle,o meglio a ghignare.
 
“Cosa vuoi Zabini?”  Cominciava a spazientirsi e si guardò intorno,sperando che qualche studente si trovasse a passare di lì,ma il corridoio era deserto. Tutti erano ancora intenti a consumare il loro pranzo in Sala Grande.
 
“Oh,congratularmi con te per esserti liberata di quel rammollito di Malfoy..” Sghignazzò rumorosamente  “E concederti lì opportunità di stare con un vero uomo!” Concluse infine,gongolando.
 
“E saresti tu?” Rose inarcò un sopracciglio,sforzandosi di non ridergli in faccia. Lui era una Serpe è vero, ma un briciolo di educazione le era ancora rimasto.  
 
“Esatto,Rose” Sottolineò il suo nome con un tono mellifluo ed estremamente fastidioso alle orecchie della ragazza.  “Vieni ad Hogsmeade con me questo sabato..” Non continuò,ma rialzò il capo guardando un punto dietro la spalla della Weasley. Sul viso il solito ghigno si fece se è possibile ancora più inquietante,e Rose si voltò per sincerarsi dell’identità di quel qualcuno. Era Scorpius Malfoy. Lo sguardo del nuovo arrivato si posò rapidamente sulla mano dell’altro che teneva delicatamente un boccolo della ragazza tra le dita. Gli occhi divennero due fessure,avanzò afferrando il polso della rossa.
 
“Vieni via Rose..”  Aumentò la stretta,cercando di trascinarla,ma lei si divincolò immediatamente. Gli rivolse un’occhiata torva,labbra strette e la rabbia che cresceva piano.
 
“A quanto pare Rose ha scelto di restare qui..” Zabini sottolineò ancora quel nome,sapeva che avrebbe irritato l’altro ancora di più che farsi vedere con lei.  Scorpius non rispose,si limitò a fissare Rose con sguardo quasi implorante. Sapeva che lei l’odiava,ma sperava che il suo buon senso fosse ancora ben saldo e che non si ritrovasse a disobbedirgli solo per dispetto. La sua speranza si dissolse all’istante quando lei parlò.
 
“Andiamo Marcus..” Si voltò,seguita dal Serpeverde che non mancò di rivolgere un’ultima occhiata compiaciuta al compagno.
 
“Non mi piace..” Albus si era avvicinato all’amico e con lui osservava quei due incamminarsi lontano dalla Sala con una palese espressione contrariata. Egli aveva fiducia in sua cugina,ma era anche consapevole che una ragazza ferita avrebbe potuto commettere qualsiasi sciocchezza e Rose sebbene vantasse una mente brillante,senza dubbio non era da meno. Entrambi si voltarono,immersi nei propri pensieri quando una voce li ridestò.
 
“Pronti alla sconfitta Serpi?” Gary Corner,da perfetto sbruffone quale era non perdeva occasione per pavoneggiarsi delle sue ‘dubbie’ doti di giocatore di Quidditch.
 
“Di male in peggio..” Sussurrò Albus che dopo l’incontro con Zabini,vedere quel decerebrato era l’ultima cosa che avrebbe voluto. Non rispose,ma mosse qualche passo avvicinandosi alla Sala. SI bloccò quando a poca distanza si accorse di Katie che chiacchierava allegramente con Lisa. Gary Corner sghignazzò richiamando l’attenzione del giovane.
 
“E’ bella non è vero? Così perfetta…” Sul viso si dipinse un’espressione furba e maliziosa che non sfuggì al Serpeverde,già ansioso di spaccargli la faccia. “Non sono stupido,vedo come la guardi..” Gli si avvicinò,fingendosi pensieroso..  “Ti faccio una proposta..chi di noi due prenderà per primo il boccino,avrà la ragazza..” Indicò con un cenno del capo la Corvonero.
 
“Non è un oggetto che puoi scambiare a tuo piacimento Corner..” Prontamente Al replicò,avanzando a pochi centimetri dal viso dell’altro.
 
“Come vuoi Potter..” Si voltò,ghignando ancora  “ Ci vediamo alla partita!” E senza aggiungere altro sparì alla loro vista,per loro enorme sollievo.
 
 

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Capitolo 9
*** Vendette e Dichiarazioni ***


 
Lysander Scamander era diverso da sua madre,diverso dal suo gemello Lorcan. Aveva deciso da tempo di allontanarsi da quel mondo fatto di Nargilli e Gorgosprizzi e avventurarsi da solo in una realtà fatta di razionalità. Non che la sua famiglia non l’avesse,ma la loro era una logica che di certo non rientrava nei canoni che lui approvava. Riconosceva l’intelligenza dei Lovegood,ma aveva rinunciato ad unirsi a loro nella ricerca del Ricciocorno Schiattoso o farsi mordere dagli gnomi da giardino già quando aveva 12 anni. Poi aveva compreso di amare Roxanne,e la sua idea di normalità era svanita miseramente. Lei era entrata con prepotenza nel suo cuore,conquistandosi un pezzetto alla volta fino ad occuparlo tutto. E lui provava ad accettare il suo strambo comportamento perché dopotutto era una delle ragioni che l’avevano spinto ad innamorarsi di lei.
 
Camminando nei corridoi, notò la ragazza che fino a pochi secondi prima occupava i suoi pensieri. Roxanne era accanto ad una delle grandi vetrate e armeggiava con un paio di ampolle. Lys sperò che non fosse lui il destinatario del contenuto di quelle fiale. Le si avvicinò,e quando la distanza tra loro due fu minima anche la ragazza si accorse del Corvonero. Gli rivolse un sorriso frettoloso,riabbassando lo sguardo. Lysander fu certo che qualcosa non andava,erano giorni ormai che sembrava lei lo stesse evitando. Prese un respiro profondo e le parlò.
 
“Sono giorni che non siedi più al mio tavolo,e non importa..so che ti piace la compagnia dei tuoi cugini..” Rox alzò lo sguardo,aveva un’espressione stranamente seria e l’ascoltava attenta.  “Ma ho cominciato ad avere dei sospetti quando per ben tre giorni non mi sono ritrovato coi capelli verdi o ricoperto di pustole..” Fece una smorfia di disgusto,ma continuò  “Poi quello che ha detto James mi ha confermato che…”
 
“Jamie blatera tante cose,non per questo tutto quello che dice è vero..” La Grifondoro distolse lo sguardo,scrollando le spalle e riprendendo a giocherellare con le due ampolle. Una reazione che convinse ancora di più il Corvonero che non tutto era al proprio posto. Poggiò le spalle al muro,incrociando le braccia al petto e guardando dinanzi a lui.
 
“Io non mi vergogno di te,Roxanne..” Continuava a non guardarla e non notò l’espressione di stupore mista a paura sul volto di lei. Sospirò,continuando a parlarle  “L’altra sera eri nella mia Sala Comune,non è vero? Col mantello dell’invisibilità di tuo cugino..” Si voltò,e i loro sguardi si incatenarono.
 
“Come hai fatto a..”
 
“Ho sentito il tuo profumo..” Portò una mano a grattar la nuca,lievemente impacciato.  “Ma credevo fosse stata semplicemente la mia immaginazione,poi..”
 
“Si ero con James!”  Si affrettò a replicare lei,afferrando le due fiale e ficcandole nelle tasche della sua divisa. Lysander la fissava ancora,quando si decise a fare un passo verso di lei. Posò le mani sulle sue spalle,mostrandole un’espressione fin troppo seria.
 
“Non ho intenzione di cambiarti,Rox.. è vero che spesso mi verrebbe voglia di schiantarti per i casini che mi rifili,ma questo non cambia ciò che provo per te..” Ancora i suoi occhi scuri su di lei,occhi che percorrevano ogni centimetro del suo splendido volto. Aumentò la stretta,deglutendo rumorosamente e continuando a parlarle,stavolta la sua voce finì in un sussurro.  “Io ti amo..” Dovettero trascorrere diversi secondi prima che le parole del giovane venissero colte da lei. Lo fissava sbattendo le palpebre e aprendo più volte la bocca,quasi a voler replicare ma senza riuscire a farlo. Il Corvonero abbandonò la presa,lasciando che le braccia gli ricadessero lungo i fianchi. Con un innaturale coraggio non distolse lo sguardo,ma dovette affondare le mani nelle tasche dei pantaloni per nascondere il suo tremore.
“Non dici nulla..” Quella che voleva sembrare una domanda,fu invece una vaga affermazione non priva di delusione. Fu in quel momento che Roxanne sembrò riscuotersi dal suo intontimento. Si schiarì la voce tossicchiando e guardando repentinamente altrove.
 
“Ecco..ehm..si..grazie..” Morse il labbro,pentendosi all’istante di quella sciocca replica. Chiuse gli occhi,attendendo con rassegnazione uno schiantesimo del ragazzo o che magari la lasciasse lì sola a piangere la sua uscita trionfale.
 
“Ehm..prego..” Si fissarono per uno o due secondi,ma entrambi non riuscirono a reggere lo sguardo dell’altro per cui lo distolsero prontamente. Ancora dopo alcuni secondi il ragazzo ruppe l’imbarazzante silenzio.  “Ho una riunione coi Prefetti,per cui dovrei…”
 
“Si,si vai pure…” Si affrettò a dire lei,annuendo energicamente col capo. Lysander non aggiunse altro e superandola si allontanò,percorrendo il corridoio deserto.
 
 
Nella Sala Comune dei Grifondoro Roxanne camminava avanti e  indietro mangiucchiandosi le poche unghie rimaste. Lisa e James mantenevano lo sguardo fisso su di lei,seguendo i suoi movimenti ma comodamente seduti sul divano rosso.
 
“Roxanne vuoi sederti,accidenti!” Il giovane Potter le schioccò un’occhiata seccata  “Comincia a girarmi la testa!”  La ragazza sbuffò,accasciandosi con poca grazia sulla poltrona accanto al camino e osservando i due con lo sguardo di un cucciolo bastonato.
 
“Cos’è successo?” Lisa si avvicinò di poco,posandole una mano sul braccio.  “E’ per Lys?” L’altra si limitò ad annuire,il viso contorto in una smorfia di sofferenza.
 
“Mi ha.. ecco..” Si sistemò sulla poltrona,tossicchiando e assicurandosi di non guardare gli altri due negli occhi   “Ha detto di amarmi..”  Rialzò appena il capo e non notò nessuna espressione di sorpresa sui volti dei due Grifondoro.
 
“State insieme da diverso tempo.. è una cosa abbastanza normale,non credi?” Fu Lisa la prima a replicare,avvertendo la necessità dell’amica di un conforto anche se non riusciva a comprendere il perché ne avesse bisogno.  “Tu cosa gli hai risposto?” La buttò lì senza pensarci,di certo non immaginando ciò che davvero era successo poco prima.
 
“Io..” Roxanne riprese a torturare le proprie unghie,passando a mangiucchiare anche le sue povere dita.  “Bhè..gli ho detto grazie!” Lo disse tutto d’un fiato,affrettandosi ad assumere un’espressione allegra e un tono ovvio. Lisa aggrottò la fronte,mordendo le labbra,brutto segno. James scoppiò in una rumorosa risata piegato in due mentre si reggeva la pancia con le mani.
 
“Roxanne!” Lisa balzò in piedi,facendo sussultare gli altri due.  “Persino lui  “Indicò il ragazzo al suo fianco “Non blaterò una simile rispostaccia!” Il suo volto si era lievemente colorito di rosso,e da come respirava affannosamente era chiaro che stesse iniziando ad agitarsi. Era sempre strano vedere come prendesse a cuore le faccende sentimentali degli altri,forse perché si riteneva un’esperta nelle delusioni,avendo atteso che un certo capitano si accorgesse di lei per anni.
 
“Ehi!” La fastidiosa risata di James finì di assordare i loro timpani,e seccato agitava le mani come se stesse scacciando un insetto. Lisa continuava a scuotere il capo,mani sui fianchi e sguardo truce, ignorando completamente il suo ragazzo.
 
“Almeno è stata educata!” La geniale replica del giovane,che voleva essere un modo per sdrammatizzare la tensione, non fece altro che infervorare maggiormente l’animo della Baston. Come accadeva spesso nell’ultimo periodo iniziarono a battibeccare,dimenticandosi completamente di Roxanne. Sbuffando la giovane si rialzò dalla comoda poltrona,dirigendosi annoiata su per le scale del dormitorio femminile certa che non avrebbe chiuso occhio quella notte.
 
 
Un’altra Weasley non sembrava passarsela meglio. Rose aveva iniziato a giocare col fuoco e ora doveva trovare il modo di uscirne. L’idea di avvicinarsi a Zabini col solo scopo di dar fastidio a Scorpius,si era rivelata una tattica malsana perché da quel giorno lui continuava ad assillarla per un’uscita ad Hogsmeade. Dopo l’ennesimo rifiuto l’aveva lasciato solo lungo il corridoio e svoltando l’angolo si era ritrovata davanti un altro Serpeverde,decisamente non ne poteva più di tutti questi Slytherin. Affrettò il passo,camminando spedita e decisa ad ignorarlo ma la sua intenzione fallì quando egli in pochi passi le bloccò la strada.
 
“Non mi piace che tu continui a vederlo,a parlarci,a..”
 
“Non è cosa che ti riguarda Malfoy..”  Lo guardò,replicando acidamente e facendo qualche passo per allontanarsi. Scorpius le impedì ancora di muoversi.
 
“Cos’è sei attratta dalle Serpi?” Il solito ghigno comparve sul viso del giovane,un’espressione che Rose pensava di aver dimenticato. Povera illusa pensò,lui le aveva chiaramente detto di non amarla e non c’era da meravigliarsi se le rimostrava il solito cattivo sarcasmo. Aveva solo finto,per tutto quel tempo. Provò un’improvvisa voglia di piangere,gli occhi iniziarono a pizzicarle e dovette deglutire più volte per cercare di attenuare quel nodo alla gola. Provò una viscerale rabbia per quel ragazzo e divincolandosi lo strattonò con una spalla,oltrepassandolo. Non voleva replicare,aveva paura che la sua voce tremante la tradisse. Non gli avrebbe dato la soddisfazione di percepire il suo dolore.
 
“Ci sei andata a letto?” Rose bloccò all’istante il passo voltandosi lentamente,lui le dava ancora le spalle. Strinse i pugni,tanto da sentire le unghie nella carne. Pensò di schiantarlo,sentì un irrefrenabile desiderio di fargli del male fisico. Respirò a lungo,temporeggiando solo allo scopo di calmarsi. Non ricevendo replica,Scorpius si girò guardandola con un’espressione che la ragazza non seppe decifrare. Sembrava annoiato,come se una qualsiasi sua risposta non gli facesse né caldo né freddo. Aveva le mani nelle tasche,la camicia fuori dai pantaloni e la cravatta allentata. Un aspetto decisamente trasandato,reso tale anche dai capelli stranamente non al loro posto,ciocche ribelli ricadevano ovunque sulla sua fronte. Lo odiava,odiava quelle sue sembianze,le sue labbra,le sue forti braccia. Lo odiava perché lo amava troppo. In quell’istante capì che lui stava annientandola,con la sola sua presenza era in grado di darle un dolore inimmaginabile. Pensò alla promessa che aveva fatto a se stessa,un patto che prevedeva una nuova vita senza di lui. E ora dov’erano finiti quei buoni propositi? Ora che nonostante lui la schernisse, lei avrebbe solo voluto stringersi a quel corpo e abbandonarsi al suo profumo che ancora le pareva di sentire sulla sua pelle. I minuti in cui i loro sguardi si perdevano nell’altro sembrarono interminabili.
 
“E’possibile.. “ Non aveva avuto intenzione di pronunciare simili parole o tantomeno lasciare che sul suo viso comparisse un sorrisetto malizioso,eppure era ciò che aveva fatto. L’altro parve irrigidirsi,ma si costrinse a non tradire nessunissima emozione così Rose non si accorse di nulla.
 
“Mh..è tipico di Zabini prendersi roba già usata da me..” Anche negli anni precedenti non aveva mai usato un tono simile con lei. Ora era impregnato di crudeltà e durezza. “Soprattutto se ne vale la pena..” Ghignò,avvicinandosi e abbassandosi quasi a sfiorare il viso di lei   “E da quel che ricordo è così..”
 
Rose indietreggiò all’istante,il viso aveva assunto un colorito decisamente preoccupante. Dovette far fronte a tutta la sua forza di volontà per non prenderlo a calci,alla maniera babbana. “Sei uno stronzo,Malfoy! Non so come ho fatto ad innamorarmi di te!” 
 
“E tu sei una sgualdrina Weasley,forse per questo mi sono abbassato a stare con te!” Si sorprese che la sua voce non tremasse,ma che avesse una sfumatura di crudeltà evidente e ancora di più si stupì che lei non sentisse il sordo suono del suo cuore in frantumi. Nel pronunciare quelle parole aveva ferito soprattutto se stesso. Si odiò per aver lasciato al suo lato oscuro di prendere il sopravvento,e detestò il suo essere un Malfoy. Non attese una sua reazione,girò i tacchi e si incamminò nel lato opposto del corridoio.
 
 
Il giorno della partita di Quidditch che vedeva i Serpeverde scontrarsi con i Corvonero arrivò velocemente e sembrò passare con altrettanta rapidità. Invogliato da una strana determinazione Albus Severus Potter afferrò il boccino a pochi minuti dal fischio della vecchia Madame Bumb,scatenando applausi e urla di gioia negli spalti occupati dalle Serpi e persino le ovazioni di Lorcan Samander,Corvonero alle prese con la cronaca della partita. Una volta aver toccato il suolo,sua cugina Roxanne gli saltò al collo blaterando ringraziamenti per aver contribuito affinché vincesse una scommessa fatta con alcuni Revenclaw. Katie al suo fianco gli sorrise sincera,per niente turbata dal fatto che la squadra della sua casa avesse appena ricevuto una batosta coi fiocchi. Gary Corner atterrò accanto al Serpeverde che proprio in quell’istante si era avvicinato alla Jordan. Era livido,sembrava persino che la rabbia fuoriuscisse come fumo dalle sue orecchie. Ma stranamente il tono che rivolse ad Albus fu tranquillo,pericolosamente calmo.
 
“Devo farti i miei complimenti..” Tese la mano perché lui la stringesse,cosa che Al fece con titubanza. Continuava a fissarlo finchè una terribile idea gli balenò in testa. Ma questa non riuscì a delinearsi che l’altro confermò i suoi sospetti.    “Hai vinto.. la ragazza è tua..”  Indicò Katie con un cenno del capo prima di allontanarsi dai due con un ghigno strafottente in volto.  Nessuno aveva prestato attenzione alle sue parole,le Serpi continuavano ad esultare per la magnifica vittoria mentre Roxanne riscuoteva la sua somma da un paio di Corvonero delusi e seccati. Nessuno eccetto Katie Jordan che fissava Al con un’espressione di sorpresa e sdegno. Lui le si avvicinò cercando di afferrarle un braccio che lei prontamente allontanò.
 
“Hai scommesso su di me?” Il ragazzo si stupì nell’udire quel tono tanto freddo,che non si addiceva alla sua persona. Sentì un’improvvisa voglia di cruciare quel maledetto Corner,e la rabbia per essere cascato così miseramente nella sua trappola. Si era vendicato dell’umiliazione subita prima ancora che egli potesse esultarne.
 
“No.. non è andata così..”  Ma la ragazza non aspettò che egli continuasse,si voltò e corse via dal campo sotto lo sguardo atterrito del giovane Potter. Non riuscì a seguirla che i compagni di squadra l’avevano issato sulle proprie spalle,portandolo negli spogliatoi dove avrebbero continuato i loro festeggiamenti. Benché lui non avesse poi molto di cui essere felice.
 
 
 
 
Sono costretta a fare un ‘mea culpa’.. nel capitolo precedente ho parlato di una parola d’ordine per entrare nella Sala Comune dei Corvonero. Solo rileggendolo mi sono accorta dell’errore! Ho ricordato in ritardo che per accedervi si era soliti rispondere ad un indovinello! Chiedo scusa per l’inconveniente sperando che la mia distrazione non abbia rovinato l’intero capitolo! L

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Capitolo 10
*** L'Amore fa schifo! ***


James si trascinava lungo il corridoio che l’avrebbe portato in biblioteca,che lui immaginava essere deserta. Era un sabato mattina e tutti a quell’ora erano intenti a dormire o ad impegnare il tempo in modi decisamente più piacevoli. Tutti,eccetto coloro che si ritrovavano una ragazza testarda e decisa a far si che i suoi risultati ai M.A.G.O fossero eccellenti. Sbuffava rumorosamente,cercando di inventare qualche plausibile scusa da rifilarle una volta dinanzi a lei. Non che gli dispiacesse trascorrere ogni minuto in sua presenza,ma avrebbe preferito farlo in modo diverso. Varcata la soglia dell’ampia sala polverosa,cercò con lo sguardo la figura di Lisa. La vide seduta ad un tavolo poco distante,accanto ad un’ampia vetrata ma non era sola. Fece qualche altro passo e riconobbe il ragazzo in piedi davanti a lei ovvero un certo Steeval,Corvonero. Aggrottò la fronte,e una indecifrabile sensazione all’altezza dello stomaco lo colpì. Lei sorrideva e lui probabilmente stava facendo lo stesso,ma essendo di spalle non potette accertarsene. Per qualche strana ragione si avvicinò al tavolo solo quando l’altro si fu allontanato. Posò la tracolla sulla superficie di legno e si accasciò sulla sedia scompostamente,salutando la ragazza con un grugnito indefinibile. Il sorriso che Lisa gli rivolse scomparve immediatamente dal suo candido volto quando lui le lanciò un’occhiata seccata e una smorfia imbronciata.
 
“ Che voleva quello?”  Indicò col capo il ragazzo che proprio in quell’istante usciva dalla Biblioteca. Lisa seguì il suo sguardo e si affrettò a rispondere con un gesto di noncuranza.
 
“Lee? Oh,nulla.. mi chiedeva qualcosa sull’ultima lezione di trasfigurazione”  Scrollò le spalle,tornando rapidamente ad abbassare lo sguardo sulle pagine del libro che aveva sotto il naso. James non sembrava convinto della sua replica,inoltre provò un certo fastidio nel sentirle pronunciare il suo nome. Sbuffò,apprestandosi a prendere un libro dalla borsa insieme ad alcune pergamene. Lisa alzò appena il capo per osservare le sue reazioni,sospirò scuotendo il capo. Pensò che se fosse seccato per una sciocchezza simile non osava immaginare cosa avrebbe detto a sapere il vero motivo per cui il Corvonero le si era avvicinato.  Senza riflettere aveva scelto di non dirgli dell’invito di Steeval,e ora non si pentì di quella bugia. Restarono l’intera mattina in Biblioteca,cercando di studiare e rivolgendosi a malapena parola.
 
Il malumore di James sembrò svanire con la stessa rapidità con cui era nato. Con la mano di Lisa nella sua percorreva il corridoio,ora pieno di ragazzini, intento ad accaparrarsi l’amato divano rosso in Sala Comune. Stavano ridendo per qualcosa quando Lorcan Scamader piombò dinanzi a loro. Il ragazzo,sebbene identico a Lysander nell’aspetto era decisamente il suo opposto nel carattere,nelle abitudini e perfino nelle espressioni del proprio volto tanto da non sembrarne per niente il suo gemello.
 
“Ragazzi!” Rivolse loro un sorriso raggiante,e scalpitava allegro in atteggiamenti più simili a quelli di Roxanne Weasley.  “Avete per caso visto Lys qui in giro?” Volse il capo a destra e a manca, ancora cercandolo. Lisa e James scossero il capo all’unisono,sorridendo appena. La disarmante vitalità del giovane riusciva a mettere a disagio quasi tutti gli studenti di Hogwarts.   “Capisco..” Sospirò,non abbandonando la sua solita aria sognante.   “Oh!”  Riprese quando sembrò ricordare qualcosa.  “So che Lee ti ha chiesto di uscire Lisa..” Scosse il capo ridendo come un matto   “E’ fuori di testa..si,più di me!”  Scrollò le spalle  “Io non mi sognerei mai di invitare ad Hogsmeade una già impegnata.. per di più se il ragazzo è James Sirius Potter!”  Strizzò l’occhio all’altro continuando  “Anche se forse è da ammirare..si decisamente! Insomma ne ha avuto di fegato!” Oramai blaterava frasi sconnesse senza che gli altri due prestassero attenzione a quanto stesse dicendo.   “Oh,Davies senti un po’….”  Così si allontanò,intento ad atterrire con i suoi monologhi qualcun altro.
James lasciò bruscamente la mano di Lisa,e senza voltarsi a guardarla si incamminò spedito lungo il corridoio,spintonando qualche ragazzino che scappò via spaventato.
 
“James! James aspetta!”  Lisa,in preda al panico gli corse dietro,afferrandolo per un braccio. Solo ora si trovò a pensare a quanto fosse stata stupida a nascondergli la verità,così facendo era come se avesse ammesso una colpa che in realtà non aveva. Il ragazzo si girò di scatto,in maniera così violenta che la giovane dovette indietreggiare e reggersi al muro per evitare di perdere l’equilibrio.
 
“Cosa vuoi?” Non fu sorpresa nell’udire quelle parole così pregne di rabbia,infondo lo conosceva. Sapeva che poteva infervorarsi con poco e che non gli sarebbe passata velocemente.
 
“Voglio spiegarti..Se mi lasci..” Tentò di sistemare le cose,ma quando l’altro avanzò pericolosamente e la guardò dall’alto della sua statura,ella si zittì improvvisamente.
 
“Cosa vuoi dirmi esattamente Lisa?” Poteva sentire il suo respiro affannato sul volto tanto egli era vicino.  “Che ti dispiace io l’abbia saputo a questo modo? Volevi uscire con quell’idiota tra una appunto e l’altro della lezione di trasfigurazione?”
 
“Non puoi dire sul serio..sai bene che non lo farei” Si costrinse a reggere quello sguardo accusatore,forte del fatto che l’unica sua colpa era stata quella di non turbarlo. “Non ho fatto nulla per ..”
 
“Mi hai mentito!” Sbraitò James senza lasciarla parlare e dopo qualche secondo in cui la giovane Baston non seppe cosa altro fare per ficcargli in quella testa dura che tutto era solo uno stupido equivoco,egli si allontanò di qualche passo,restando a fissarla.  “Sai che ti dico.. escici se tanto  lo desideri.. puoi considerarti libera..” Enfatizzò l’ultima parola,ghignando amaramente. Lisa era sul punto di schiantarlo,lo voleva  talmente tanto che per un attimo sfiorò con una mano la bacchetta che aveva in tasca. Davanti a sé si trovava un bambino,non un uomo quale avrebbe dovuto mostrarsi. Fremeva per la rabbia,per la delusione dimenticandosi persino di replicare,del resto si chiedeva cosa avrebbe potuto rispondere ad una simile affermazione. Si guardarono negli occhi per un tempo interminabile,ognuno fermo sulle proprie convinzioni. James ricordava molto suo zio Ronald,come spesso sua madre amava dire. Giungeva a conclusioni affrettate,credendo fermamente all’apparenza e niente e nessuno l’avrebbero indotto a cambiare idea. Ancora immobili nel corridoio,sotto gli sguardi di parecchi curiosi che si attardavano a fissarli, furono raggiunti da Albus e Scorpius.
 
“Ehi..”  Al si rivolse sorridente ai due,ma quando fu abbastanza vicino da notare le loro espressioni,si bloccò guardandoli con aria perplessa.  “Che succede?”  Non ebbe risposta,Lisa gli rivolse un sorriso tirato prima di correre via,il ragazzo tentò di fermarla ma invano. La voce di James lo fece voltare e posare l’attenzione su di lui.
 
“L’amore è uno schifo,Al..” Aveva lo sguardo vacuo e ad Albus sembrò stesse per piangere o rompere un muro.  “Non innamorarti mai..”  Detto questo,si incamminò verso la Sala Comune dei Grifondoro,strascicandosi lungo il corridoio.  Albus guardò suo fratello andare via,con occhi sgranati alternando lo sguardo da Scorpius al punto in cui prima era occupato da James.
 
“Ma cosa succede a tutti?” L’altro Serpeverde lo fissò con aria interrogativa,cosicché Al chiarì le sue parole “Prima tu e Rose,ora Lisa e James..e ieri ho visto che Roxanne e Lysander a stento si sono rivolti la parola!” Il tono era allarmato,e lo sguardo visibilmente sorpreso.
 
“Forse tuo fratello ha ragione..forse l’amore fa schifo..” Scorpius poggiò le spalle al muro,incrociando le braccia e sospirando.
 
“Nemmeno tu credi a questa idiozia..” Si avvicinò all’amico,poggiandosi anch’egli al muro di pietra e guardandolo sottecchi. L’altro si limitò ad una smorfia,sorridendo appena.
 
“Sono certo che a farti parlare così è una certa Corvonero dai profondi occhi scuri..”  Malfoy sghignazzò,forse più per distrarre l’attenzione dalla sua vita privata e farla piombare su quella di Albus che dal canto suo si imbronciò non appena ebbe sentito la perfetta descrizione di Katie. Dal giorno prima aveva cercato di parlarle,ma sembrava essersi volatilizzata, di certo non aveva nessuna intenzione di ascoltarlo. E come poteva darle torto,da quando all’inizio dell’anno il loro rapporto si era intensificato,lui aveva fatto di tutto per minimizzarlo e per complicare la sua vita.  Come un degno discendente della stirpe Potter-Weasley era un imbranato in questo genere di cose,aveva ereditato da suo zio e suo padre l’incapacità di relazionarsi con l’altro sesso. Eppure qualche insulsa storiella l’aveva avuta,ma lei era diversa. Lo erano i suoi occhi,il suo sguardo ancora così puro e tanto intenso da fargli dimenticare di respirare. Lo erano i suoi capelli,lunghi e setosi che emanavano un profumo così buono da inebriare ogni suo senso. Lo era la sua pelle diafana,il suo corpo snello e le sue movenze eleganti. Ma ancora di più lo erano la sua goffaggine e il suo essere golosa in modo preoccupante,i suoi difetti che la rendevano così dolce e unica allo stesso tempo. Sospirò,scuotendo il capo e dandosi dello stupido. Non avrebbe potuto seguire il consiglio di James,si disse che oramai era troppo tardi. Si incamminò lungo il corridoio senza badare alla voce del suo migliore amico che continuava a chiamarlo,fin quando essa si affievolì e il ragazzo si trovò dinanzi la porta della Biblioteca. Non sapeva se lei fosse lì,ma per una volta poteva aver fortuna e così varcò la soglia,avviandosi tra gli scaffali. La vide,era ferma davanti ad uno di essi e scrutava qualche volume,decidendo quale prendere. Per un attimo Albus pensò di non disturbarla,sembrava così concentrata ed era meraviglioso starla a guardare. Ma il suo intento svanì quando Katie si voltò improvvisamente,sussultando.
 
“Mi hai spaventata!” Sibilò,costringendosi a puntare nuovamente lo sguardo sulla fila di libri impolverati.  Non voleva parlargli,non voleva guardarlo,desiderava solo che andasse via e pregò che ciò accadesse perché era altrettanto convinta che non sarebbe riuscita a mandarlo via.
 
“Non volevo..” Il ragazzo fece qualche passo,fermandosi a poca distanza da lei. Continuava a fissarla,poi con un grande respiro si decise a parlare.  “Katie,ascolta..”
 
“Non voglio parlarti Al..” Morse il labbro,socchiudendo gli occhi e voltandosi cercò di oltrepassarlo e scappare via ma egli le bloccò la strada.
 
“Ascoltami allora..” Una richiesta,una supplica.
 
“No!”  Il tono era quello di una bambina intenta a fare i capricci,a lamentarsi per non aver ottenuto ciò che voleva. Lei stessa sapeva che il suo poteva risultare un atteggiamento fin troppo infantile,ma decise di non curarsene.
 
“Dannazione,non immaginavo fossi tanto testarda!” Al sebbene sapesse che non avrebbe dovuto,iniziò a spazientirsi e ad alzare il tono di voce.
 
“Shh.. Madame Prince ci sentirà!” Katie lo zittì,posando l’indice sulla bocca.
 
“Non me ne importa nulla di quella vecchia megera!”
 
“A me si!”
 
“Insomma..stiamo discutendo sulla Bibliotecaria di Hogwarst?” Albus trattenne a stento un sorriso,avrebbe voluto ridere di quella assurda conversazione ma seppe che non era esattamente la mossa più appropriata in quel frangente,di certo non avrebbe giovato alla sua precaria posizione.
 
“E’ un argomento di certo più interessante di qualsiasi cosa tu voglia dirmi!” Katie incrociò le braccia al petto,sbuffando rumorosamente. Il giovane giurò che non l’aveva mai vista così buffa e adorabile al contempo.
 
“Non puoi saperlo.. se mi lasciassi parlare..”
 
“No!” Ancora l’ennesimo rifiuto,e l’ennesimo capriccio.
 
“Katie!”
 
“No!” Cercò di allontanarsi da lui,ma Albus la teneva stretta impedendole di muove un passo. “Vuoi lasciarmi Albus Severus Potter?” Anche il suo tono di voce raggiunse dei livelli inaccettabili per una Biblioteca,ma nemmeno a lei sembrò importare.
 
“Non posso,e non voglio!” Aumentò la stretta,e si stupì di quanta forza potesse avere quello scricciolo.
 
“Posso sapere perché?” Urlò,mordendosi istantaneamente le labbra per zittirsi lei stessa.
 
“Perché sono innamorato di te,maledizione!” Imitò lo stesso tono alto della ragazza che ora aveva smesso di dimenarsi e lo guardava con occhi sgranati,boccheggiando buffamente. Il silenzio calato sui due fu interrotto da piccoli e rumorosi passi che si avvicinavano sempre di più allo scaffale davanti al quale erano fermi.
 
“Potter,Jordan!” Madame Prince si fermò dinanzi a loro,e mani sui fianchi li scrutava furente.  “Questa è una biblioteca!”
Albus lasciò la presa su Katie,guardandosi intorno con aria sorpresa.
“Oh,non l’avevo notato!” Infilò le mani in tasca,accennando ad un ghigno,perfetto per un Serpeverde. Prima che  la vecchia bibliotecaria esplodesse dalla rabbia,Katie si scusò portando il ragazzo oltre la soglia trascinandolo per il colletto della camicia. Una volta fuori,lo strattonò guardandolo con sguardo di rimprovero.
 
“Anche se tu non sei solito metterci piede là dentro,per me è ancora indispensabile servirmene! Non è esattamente nelle mie intenzioni inimicarmi Madame Prince e..”
 
“Dopo quello che ti ho detto la tua unica preoccupazione è che quella vecchiaccia non ti dia più il permesso di entrare in biblioteca?” Albus si affrettò a sistemare la camicia e la cravatta,lasciandola tuttavia allentata. Rialzò lo sguardo sulla ragazza scrutandola,sorpreso di quell’assurda reazione.
 
“Bhè..mi dici una cosa del genere.. io..non so cosa..” Distolse prontamente lo sguardo dai verdi occhi di lui,puntandolo sul pavimento freddo.  Come sua abitudine quando era nervosa,prese a balbettare e torturare le sue dita affusolate. Al abbassò lo sguardo sulle sue mani,guardandole attentamente per qualche istante dopodiché le prese tra le sue,stringendole con dolcezza. I loro sguardi si incrociarono ancora,osservavano ogni piccola espressione,memorizzavano ogni dettaglio del viso dell’altro. Come spinti da una forza sconosciuta,si avvicinarono,si baciarono. Le labbra si sfioravano delicatamente,timorose di quelle nuove sensazioni.  Albus rialzò una mano tra i morbidi capelli di lei,fermandosi sulla sua nuca e attirandola maggiormente verso di lui,entrambi dischiusero la bocca,nutrendosi di un sapore diverso. Qualche ragazzino passò davanti a loro,indicandoli e ridacchiando ma in quel momento nemmeno la preside in persona avrebbe potuto distrarli. Non c’era nessun altro,se non i loro corpi stretti l’uno all’altro,le loro bocche che insaziabili si nutrivano di dolci emozioni.
 
 
Roxanne Weasley era una Grifondoro,dannazione! Figlia di coloro che avevano combattuto contro Voldemort e i suoi seguaci,fiera di appartenere ad una famiglia che si era ribellata ai pregiudizi su chi non aveva sangue puro nelle vene. Allora perché l’idea di parlare a Lysander contribuiva a farle venir voglia di vomitare? Negli ultimi due giorni l’aveva evitato vigliaccamente e solo quando non era riuscita a scansarlo,investendo un gruppetto di primini e attirando così la sua attenzione,aveva dovuto fermarsi a chiacchierare falsamente del più e del meno. Poi era riuscita ad inventarsi un allenamento straordinario,congedandosi frettolosamente sebbene James stesse spaparanzato in sala grande con il resto dei giocatori della squadra di Quidditch di Grifondoro. Lysander non aveva insisto  nel trattenerla e la ragazza gliene fu estremamente grata sebbene si sentisse al contempo una perfetta idiota.  Per tutto il tempo in cui era stata la sua ragazza,non si era soffermata molto su ciò che provasse per lui. Era assurdamente convita che egli da un giorno all’altro l’avesse lasciata,stufo del suo modo di essere. Per cui la sua preoccupazione era sempre stata quella di restare ferma sulle proprie idee e le proprie abitudini strambe,senza considerare l’idea che Lysander non avesse mai avuto intenzione di liberarsi di lei e cosa ancora più strana che addirittura l’amasse. Dopo la sua dichiarazione aveva passato tutta la notte a chiedersi i motivi che spingessero una mente tanto brillante ad amare una come lei. Roxanne sapeva bene di essere ben lontana dalla perfezione e che anzi la sua mente rasentava la pazzia. Era giunta alla conclusione che i geni Lovegood quel giorno avessero preso il sopravvento nel ragazzo e che il suo cervello fosse stato preso d’assalto dai Gorgosprizzi. Voleva accettarsi di questa brillante verità e soprattutto rassicurare il ragazzo che avrebbe potuto dimenticare il suo momento di follia e non riprendere mai più quel discorso. Quindi quel giorno irruppe nell’aula in cui Lysander Scamander,da perfetto caposcuola teneva una riunione con i prefetti delle quattro case di Hogwarst. Quando la porta fu spalancata,tutti gli occhi si posarono sulla ragazza che per niente intimorita o imbarazzata,restò ferma sulla soglia puntando un braccio verso il Corvonero.
 
“Perché?” Chiese come se l’altro potesse leggere nella sua mente ogni suo vaneggiamento,senza preoccuparsi di aggiungere altro. Naturalmente Lysander non era un legilimens per cui l’espressione che comparve sul suo viso fu un misto di perplessità e incredulità. Gli altri sghignazzarono,borbottando qualcosa fin quando il Caposcuola non li congedò,ponendo fine alla riunione. Una volta soli nll’aula,il giovane riposò le poche pergamene in una borsa e poggiato ad un banco incoraggiò la ragazza a chiarire.
“Oh,insomma.. perché?” Roxanne sbuffò,saltellando sul posto come a scacciare un insetto da sotto la divisa.
 
“Perché..cosa?” Lysander inarcò un sopracciglio,incrociando le braccia al petto e osservandola tra un’espressione divertita e seccata allo stesso tempo.
 
“Perché hai detto di amarmi?”
 
“Perché è ciò che sento..” Portò una mano a grattar la nuca e sebbene fosse decisamente a disagio per quella domanda che solo una come Roxanne Weasley avrebbe potuto fargli,non ebbe esitazione nel rispondere. La giovane non replicò subito,ma aggrottando la fronte si avvicinò alzandosi sulle punte ed esaminando il capo del povero ragazzo. Scompigliava i capelli,sbuffando fino a che non estrasse dalla  tasca un paio di occhiali rosa che un tempo appartennero a qualcuno molto vicino a Lys. Gli occhi del Corvonero si sgranarono,tanto che sembrava le pupille volessero uscire dalle orbite. L’allontanò guardandola spaventato.
“Cosa stai facendo?”
 
“Non è chiaro?” Roxanne continuava a sfoggiare gli Spettrocoli rosa,assumendo un’espressione più buffa di quanto avesse mai avuto. Continuava a saltellare per accertarsi di qualcosa intorno alla figura dell’altro.
 
“Temo di no..” Lysander iniziava a perdere la pazienza,e con terrore si preoccupava di non distogliere lo sguardo da lei come a controllarne i movimenti. Non avrebbe escluso che da un momento all’altro lei avesse fatto qualche altra cosa decisamente fuori dal comune.
 
“Cercavo Gorgosprizzi nella tua testa!” Replicò lei con tono ovvio  “Probabilmente qualcuno t’è rimasto dall’altro giorno..” Arricciava le labbra,non smettendo di esaminare il capo del giovane il quale la guardò esterrefatto. Sbatteva le palpebre,deglutendo rumorosamente. Era chiaramente indeciso sul da farsi:avrebbe dovuto ridere o schiantarla seduta stante? Optò per un’altra alternativa,restare impalato di fronte a lei a guardarla impazzire lentamente. SI disse che dopotutto sarebbe stato un bello spettacolo. Purtroppo la voce di Rox lo distrasse dai suoi intenti.
“E’ strano.. non ce ne sono!” Si privò degli occhiali,scuotendoli e soffiandoci sopra come se potessero aggiustarsi con simili accorgimenti,nel caso in cui fossero effettivamente rotti. “Allora non mi spiego come..uff!” Sbuffava,continuando ad agitare per aria le lenti fin quando Lysander non li afferrò ficcandoseli in tasca.
 
“Credevi che avessi detto di amarti solo perché avevo la testa piena di strane creature che confondevano il mio cervello?” Il tono del ragazzo fu inaspettatamente dolce,abbassò le mani di Rox che ancora erano rimaste a mezz’aria,stringendole con le sue. La Grifondoro si limitò ad annuire con sguardo ovvio,cosa che fece scuotere la testa del Corvonero che continuava a fissarla sorridendo.
“Ho detto di amarti perché è ciò che il mio cuore urla da quasi tutta una vita.. “ Inspirò,non accennando a smettere di parlare.  “Ti amo dal primo istante in cui i miei occhi hanno incrociato i tuoi,ti amo dalla prima volta in cui mi hai colpito con la pluffa di tuo padre,nel giardino dei tuoi nonni.. ti amo dalla prima volta in cui i miei capelli hanno cambiato colore,o la mia pelle si è ricoperta di strane escrescenze..”  Sorrideva,accennando di tanto in tanto ad una smorfia   “Ti ho amato quando ti prendevi gioco di me,quando mi torturavi con le strambe invenzioni di Geroge,quando ridevi di me e anche quando avrei voluto lanciarti uno schiantesimo perché i tuoi fresbee zannuti avevano lacerato la mia divisa davanti a tutta la scuola..” Alzò una mano a sfiorare il suo viso,carezzandolo con estrema lentezza.  “Adoro la tua risata,le fossette che compaiono sulle tue guance e la luce che riempie i tuoi occhi.. quella luce,quel sorriso che dedichi solo a me Roxanne..”  La guardò ancora a lungo prima di inarcare un sopracciglio e arricciare le labbra.  “Ah,e non voglio che mi ringrazi stavolta!”
 
Roxanne rise,quella risata che riusciva a scaldare il cuore di Lysander e a convincerlo che avrebbe voluto sentirne il suono per il resto della sua vita. La strinse tra le sue braccia,aveva paura che potesse ancora sfuggirle. Lei posò un dito sulle sue labbra,sorridendo allegra e ricordando a se stessa che la prossima volta avrebbe dovuto mettere un freno alla sua fantasia,ma soprattutto che avrebbe dovuto indagare il suo cuore molto prima, così da scoprire che quelle sensazioni erano le stesse che da anni albergavano nella sua anima.
 
“Però ammetti che sarebbe stato eccitante avere Gorgosprizzi nelle orecchie!” Fingendosi imbronciata e rialzando il capo su Lysander aspettava una sua replica. Il giovane sospirò,posandole un braccio intorno alle spalle e incamminandosi lungo il corridoio, assecondandola come una bambina capricciosa e permettendo a malincuore che la ragazza sostenesse che il suo sogno più nascosto era proprio quello di avere quelle strane creaturine che ronzavano nel suo povero cervello.
 

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Capitolo 11
*** Una nuova verità ***


Lisa blaterava imprecazioni,camminando avanti e indietro nella stanza che condivideva con le ragazze Weasley,le quali muovevano il capo seguendo i suoi movimenti e annuendo di tanto in tanto.
 
“E’ un troglodita,un bifolco,un bambino immaturo..un..un troglodita,un..”
 
“Quello l’hai già detto..” Roxanne divertita nell’ammirare la rabbia della Baston,l’ascoltava ingozzandosi di cioccolata e sputacchiandone pezzettini sulla povera Dominique che invano cercava di ripulirsi la divisa.
 
“Era per ribadire il concetto!” Sbottò l’altra infuriata,agitando le mani in aria e sbuffando ogni secondo più rumorosamente. “Devo uscire da qui!” Senza aspettare che le altre replicassero,aveva imboccato la porta chiudendola alle proprie spalle. Rox scrollò le spalle,addentando una liquirizia e sorridendo alla cugina.
 
“Ne vuoi?” Dominique arricciò il naso,contorcendo il viso perfetto in una smorfia eloquente. Era felice di essere l’unica Weasley a non ingozzarsi come un maiale dalla mattina alla sera.
 
Lisa avrebbe voluto schiarirsi le idee,riflettere su quanto era accaduto e soprattutto su cosa avrebbe dovuto fare,ma preferì farlo lontana da tutti,persino dalle sue migliori amiche. Percorreva i corridoi di Hogwarts senza però avere una meta precisa,le bastava star sola coi propri dubbi. Tuttavia i suoi propositi di pace e tranquillità svanirono quando fu attirata da urla e schiamazzi provenire dal cortile,dove si diresse curiosa di capirne la motivazione. Ciò che vide servì solo a peggiorare il suo stato d’animo,si precipitò accanto a Lee Steeval che giaceva a terra appena colpito da James che ancora teneva la mano chiusa a pugno a mezz’aria. Lisa si voltò a guardarlo,riservandogli uno sguardo duro e deluso al contempo.
 
“Sei forse impazzito?” Non riuscì a trattenere la sua rabbia,così urlò contro il Grifondoro che replicando con una smorfia di disgusto si allontanò,riprendendo a camminare nei corridoi. La ragazza lo raggiunse l’attimo dopo e afferrandolo per un braccio lo costrinse a voltarsi.
“Rispondimi! Pensi mai alle conseguenze delle tue azioni Potter?”  La voce tremava tanta era la collera che provava,avrebbe voluto piangere ma decise di trattenere le lacrime,ricacciandole con un sforzo che in quel momento le sembrò immane. Dal canto suo James non sembrava meno adirato,si sottrasse con forza dalla presa che ancora lo teneva e indietreggiò,preoccupandosi di tenerla più lontano possibile da lui.
 
“Non agitarti,Lisa.. avrà solo qualche livido,ma sarà di certo perfetto per la vostra romantica passeggiata ad Hogsmeade!” Ghignò,affondando le mani nelle tasche e fissandola quasi annoiato.
 
“Mi riferivo alletue possibili conseguenze!” Sbottò sempre più infuriata,avvicinandosi al ragazzo e strattonandolo per il colletto della camicia  “Non capisci che potresti anche essere espulso per questo? Dannazione James,siamo ad un passo dal diplomarci..”
 
“E’ possibile che tu non sappia pensare ad altro?” Allontanò la mano di Lisa bruscamente  “Non me ne importa nulla dei M.A.G.O maledizione!”
Probabilmente avrebbero continuato ad inveire l’uno contro l’altro,a sputare fuori la loro collera se non fossero stati interrotti da Neville Longbottom,professore di Erbologia. L’insegnante posò una mano sulla spalla di James,ma si rivolse alla Baston.
 
“Lisa ritorna alla tua Sala Comune,James ti raggiungerà tra poco..” Le rivolse un’occhiata eloquente,parlandole con tono tranquillo  “Ho bisogno di parlare con lui..Vieni..” Fece cenno al ragazzo di seguirlo,e in fretta si incamminarono verso il suo ufficio. Una volta all’interno di esso,Neville indicò al Grifondoro una sedia aspettando che si accomodasse. L’insegnante non si sedette dietro la sua scrivania,avrebbe significato assumere un’aria formale che con il maggior dei fratelli Potter non aveva mai avuto.
 
“Cos’è successo James?” Si rivolgeva a lui più come un vecchio amico di famiglia quale era, piuttosto che come il suo professore. “Ho convinto la preside a lasciarmi parlare con te e naturalmente ad evitarti l’espulsione.. mi occuperò io della tua punizione,ma prima vorrei che mi spiegassi..”
 
“Potrei dirle che mi sono pentito di quanto è appena successo,ma lei mi conosce bene per capire che sarebbe una bugia..” Alzò appena lo sguardo incrociando quello di Neville che ora appariva decisamente in ansia.  “E’ per Lisa…” Sospirò lasciando che le parole uscissero dalle sue labbra senza alcun freno,sfogandosi con l’uomo in piedi davanti a lui. Non era il suo insegnate di erbologia in quel momento e nemmeno Neville Longbottom un caro amico dei suoi genitori. Era semplicemente un corpo,una mente capace di ascoltare il suo sfogo,di asciugare le sue lacrime e capace di dirgli cosa fare.
 
 
Lysander Scamander,come caposcuola aveva diritto ad avere una camera tutta sua e dopo che Roxanne lo aveva torturato per l’intera giornata affinché gliela mostrasse,quella sera stessa la ragazza ne varcò la soglia. Saltellava a destra e a manca,spostando oggetti e attentando all’ordine che regnava in essa. Il Corvonero si accasciò sul letto,nemmeno tentò di rimproverarla poiché almeno per quella volta era deciso a non sprecare fiato.
 
“Questa stanza è meravigliosa.. il letto è più grande!”
 
“E’ uguale in tutte le stanze di Hogwarts Rox..”
 
“Allora devono essere i cuscini..sono più morbidi!”
 
“Nemmeno quelli..”
 
“C’è più luce..e più spazio e.. la voglio!”  Esordì raggiante    “Credi che l’anno prossimo io possa averne una simile tutta per me?” Gli occhi le brillavano di una strana luce mentre continuava ad agitarsi senza un vero motivo.
 
“Questo implicherebbe che tu diventassi caposcuola,ma credo che ti manchi un requisito fondamentale..” Le sorrise,parlandone con tono divertito.
 
“E sarebbe?” La ragazza si fermò improvvisamente,pendendo dalle sue labbra e improvvisando un’aria intontita.
 
“Evitare di finire in punizione minimo tre volte la settimana..” Un ghigno comparve sulle labbra del giovane che a stento si trattenne dal ridere.
 
“Oh!” Roxanne sembrò essere colta da un’improvvisa illuminazione  “Allora non potrò esserlo!” La cosa non sembrò turbarla poi molto e nel giro di poco tempo abbandonò tranquillamente la sua idea di diventare caposcuola.  Per diversi minuti continuò ad aggirarsi nella stanza, infine si distese anch’ella sul letto,dove prese a torturare coperta e cuscini.
 
“Ho deciso Lys! Stanotte dormirò qui!” Sprofondata nel comodo materasso,si rigirava ricercando la posizione più adatta. L’altro si voltò a guardarla,rimuginando sulle sue parole prima di riuscire a replicare.
 
“Non..non puoi..” Lys si sforzò affinché la sua voce risultasse più tranquilla possibile,ma la vicinanza della ragazza che amava nonché la sua innocente affermazione contribuirono ad agitarlo parecchio.
 
“Perché no?” Balzò su,sedendosi sul letto e rivolgendo al Corvonero uno sguardo seccato.  “Tu mi ami!” Puntò l’indice contro di lui,come se quella verità fosse una ragione sufficiente perché lui accettasse ogni sua richiesta.
 
“E con questo?” Lysander la imitò,sedendosi anch’egli e inarcando appena un sopracciglio. “E’ contro le regole Roxanne..inoltre non credo sia il caso,insomma..” Portò una mano a grattar la nuca arrossendo, ma si voltò prontamente in modo che la ragazza non potesse accorgersene. Dal canto suo la Grifondoro sbuffò,incrociando le braccia al petto e alzando gli occhi al cielo quasi stesse cercando di farsi venire qualche brillante idea. Parve trovarla perché scattò inginocchiandosi sul letto e assumendo un’espressione compiaciuta.
 
“Dominique russa!” Puntò un dito in alto,aggrottando la fronte e attendendo che il ragazzo, preoccupato che lei dormisse a sufficienza,acconsentisse a lasciarla passare la notte con lui.
 
“Dom russa?” Il Corvonero si girò nuovamente,guardandola sorpreso. Per qualsiasi studente di Hogwarts,anche per chi come Lys conosceva bene la perfetta Weasley era un shock scoprirne un qualsiasi difetto.
 
“No!” Rox non trattenne una risata,accasciandosi sul letto e divertita agitò in aria le gambe. “Ma ho sempre desiderato dirlo!”
 
 
Scorpius Malfoy camminava spedito,diretto in Sala Grande per la colazione ma di tanto in tanto arrestava il passo voltandosi verso il suo migliore amico che si ostinava a mantenere un’andatura esasperatamente lenta.
 
“Al,dannazione! Ho fame! Vuoi muoverti,di grazia?” Mani in tasca,espressione seccata,lo incitava a raggiungerlo mentre sempre più scocciato sbuffava rumorosamente. Albus non sembrava turbato dalle imprecazioni dello Slytherin,piuttosto si torturava in dubbi che l’avevano assalito dalla sera prima,da quando aveva lasciato Katie fuori alla Torre di Corvonero,ritornando nei sotterranei. Come avrebbe dovuto comportarsi? Avrebbe dovuto avvicinarsi al suo tavolo,magari pranzare con lei o ignorarla davanti a tutti? Non avevano parlato di questo,in realtà non avevano parlato proprio di nulla. E con suo rammarico non era nemmeno riuscito a capire con certezza i sentimenti della ragazza,sebbene avesse ricambiato con naturalezza il suo bacio. Ancora nei corridoi,si imbatterono in Lysander,Roxanne e Katie Jordan. Sua cugina sembrava più matta del solito quella mattina,saltellava aggrappata alle braccia dei due poveri Corvonero e non appena vide i due Serpeverde si lanciò verso di loro sorridendo inquietantemente.
 
“Amici miei!” Scorpius inarcò un sopracciglio,lo stesso fece Albus. Da quando Rox e Malfoy erano amici? La ragazza non dovette porsi la stessa domanda perché afferrato il povero Slytherin per un braccio lo stava trascinando verso la Sala Grande.
“Vieni,vieni Scorp.. ti posso chiamare Scorp? “ Ridacchiò,probabilmente divertita da come quel nomignolo suonasse male  “Lasciamo che questi due parlino un poco da soli.. sai dopo il bacio di ieri devono chiarire alcune cosucce e..”
 
“Hai mai sentito la parola discrezione Roxanne?”  Lysander si inserì nello sproloquio della sua ragazza,affiancandola e lanciando un’occhiata di scusa ad Albus e Katie che erano visibilmente diventati di un indefinibile color porpora.
 
“Quando si differenziano persone o cose?” Chiese la Grifondoro,portando un dito alle labbra e assumendo un’espressione pensierosa.
 
“Quella è discriminazione,tesoro..” Il Corvonero le rispondeva con tono accondiscendente,come se parlasse ad una bambina di appena cinque anni.
 
“Oh..ne sei sicuro?”  Continuarono a borbottare sullo scarno argomento,trascinando con loro un agitato Malfoy che sebbene avesse cercato di divincolarsi,non era riuscito a sottrarsi alle grinfie della perfida Weasley.  Rimasti soli Al e Katie incrociarono i propri sguardi per qualche istante,visibilmente a disagio. Si trovavano in una situazione già di per se particolare,senza che qualcuno infierisse.
 
“Al,io..”
 
“Katie,io..” 
Entrambi si ritrovarono ad aprir bocca nello stesso istante. Si guardarono prima di ridere,divertiti e un tantino più sollevati che la tensione tra loro stesse scemando. Katie avanzò di qualche passo,fermandosi a pochi centimetri da lui. Allungò una mano a sfiorargli il viso,fermandosi un istante quando le sue dita sfiorarono la pelle della sua guancia. Ma l’attimo dopo,più sicura posò le sue labbra su quelle di Al,le sfiorò appena non preoccupandosi del fatto che potessero vederli. Non aveva timore degli sguardi curiosi degli altri studenti,non gliene importava perché come il giorno prima sentiva che solo loro due contavano in quel momento.
 
“Ti amo anch’io…” Riuscì a sussurrare sulla bocca del ragazzo che attirandola a sé la strinse tra le sue braccia. Sentì invadersi da un innaturale calore,da una sensazione di benessere indescrivibile. Sapeva che non avrebbe voluto trovarsi in altro posto. Entrarono in sala Grande mano nella mano e sul volto un sorriso che nessun’altro avrebbe compreso,ma poco importava. Loro erano consapevoli di una nuova verità,di quello che li univa. Sapevano che ora,con la chiarezza della passione avrebbero potuto vivere l’uno per l’altra senza paure,senza quelle bugie che avevano accompagnato il loro rapporto da troppi anni.
Quando si sedettero al tavolo dei Corvonero trovarono uno Scorpius Malfoy decisamente insofferente,che rialzò il capo rivolgendo all’amico un’occhiata quasi implorante e sollevata. Roxanne aveva continuato a parlare incurante delle occhiatacce che i Ravenclaw avevano rivolto al Serpeverde dall’istante in cui si era seduto tra loro.
 
“Oh,ragazzi siete qui!” La Grifondoro balzò in piedi,agitando le mani e indicando la panca perché vi si sedessero. “Mio cugino e la mia migliore amica.. non è meraviglioso Scorp?” La ragazza si rivolgeva a lui come ad un vecchio amico prima che un’improvvisa illuminazione la colpisse.  “Ehi! Ma io non dovrei parlare con te! Tu hai spezzato il cuore a Rose!” Puntò un dito contro di lui,mentre tutti gli altri la osservavano sconvolti. Scorpius deglutì,a disagio prima che l’altra continuasse.  “Oh..pazienza!”  Sembrò dimenticarsi all’istante della rivelazione a cui finalmente era giunta e prese ad addentare un pezzetto di pollo,distribuendo sorrisi a destra e a manca.
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 12
*** La storia potrà ricominciare ***


E’ già difficile restar solo coi propri pensieri,cercare una soluzione ai propri guai,alla vita, ma lo è ancora di più quando qualcuno fa di tutto per distrarti dai tuoi intenti. Era il caso di James che da diversi minuti lottava contro se stesso per non affatturare quella palla al piede che era la Brown. La ragazza continuava a strusciarsi addosso sebbene il Grifondoro,seduto sul rosso divano nella Sala Comune, cercasse con le buone di allontanarla. La voce che tra Potter e la Baston sembrava fosse finita aveva fatto il giro del castello in poco tempo,e il pugno che il ragazzo aveva dato a Steeval aveva solo rafforzato i sospetti che c’entrasse una terza persona. Da buona sostenitrice del suo fan club,la Brown aveva subito approfittato della separazione dei due per marcare in qualche modo il territorio. Proprio nell’istante in cui le carezze della Grifondoro si fecero più audaci e posò la propria mano sulla coscia del ragazzo,il ritratto delle signora grassa si aprì lasciando passare qualcuno. Ad osservare la scena con un’espressione di disgusto c’erano Roxanne Weasley e Lily Potter, dietro di loro vi era Lisa i cui occhi restarono fissi sulla mano della Brown senza che riuscisse ad aprir bocca o muovere un passo. Prima che lei o James potessero dire qualsiasi cosa,Rox alzò la bacchetta e pensando ad una formula ma non pronunciandola la puntò contro la ragazza davanti a sé. Questa iniziò a levitare a mezz’aria,iniziando a starnazzare proprio come un’adorabile gallina. Tuttavia le urla cessarono poco dopo,quando suo cugino impose alla Weasley di mettere fine all’incanto.
 
“Oh,certo!” Con un ghigno,paragonabile solo a quello di un Serpeverde,Roxanne agitò ancora la sua bacchetta e con un ‘Liberacorpus’ lasciò che la Brown cadesse al suolo con un bel tonfo.
“Scusami..mi è scappato l’incantesimo!” Ridacchiò prima di ricevere una gomitata da Lily al suo fianco.
 
“Devi sembrare costernata! Usa un tono più..più mesto ecco!” A quelle parole sua cugina la guardò come se fosse stata appena colpita da un bolide in testa.
 
“Come parli?” Scrollò le spalle,schiarendosi la voce e rivolgendosi ancora alla ragazza che ora massaggiava con cura la parte dolorante.
“Oh,perdonami dolce fanciulla..codesto incanto dev’essere sfuggito al controllo della mia bacchetta e..Ahi!” Un’altra gomitata da parte di Lily la interruppe nuovamente.
 
“Può bastare..”  Roxnne annuì energicamente,guardando per aria,come se la cosa non la riguardasse.
Intanto Lisa continuava ad avere gli occhi bassi,ma solo James sembrò accorgersi di  lei,la fissava indeciso su cosa avrebbe dovuto fare. Spiegarle che era tutto un equivoco o vendicarsi in modo infantile del fatto che lei gli avesse mentito. Prima che potesse scegliere come agire,lei si voltò per riattraversare ancora una volta il ritratto. Il giovane fece un passo in avanti,sembrò che volesse seguirla ma qualcosa dentro di lui glielo impedì,che fosse rancore o paura non sapeva spiegarlo. Le imprecazioni della Brown furono seguite dal suo defilarsi per le scale del dormitorio,rincorsa da Lily che prima aveva chiarito alla cugina le sue intenzioni.
 
“Ho qualche pasticca vomitosa che non vede l’ora di essere assaggiata!” Le bisbigliò prima di allontanarsi. Roxanne la guardò con occhi lucidi,perché i suoi atteggiamenti teatrali non erano da meno neppur se si trovava da sola,pensando a quanto la piccola cominciasse a somigliarle e si promise che presto le avrebbe insegnato tutti i trucchi del mestiere. Poi,come ricordatasi di qualcosa si diresse a grandi passi verso l’altro suo cugino allungando una mano per rifilargli uno schiaffo dietro la nuca. L’altro,portandosi una mano alla testa la guardò come se fosse impazzita.
 
“Si può sapere cosa ti dice il cervello Jamie?” Prese un lungo respiro e continuò a sbraitare “Come se la situazione non fosse già un casino,ti metti a pomiciare con quell’asina proprio qui?” Indicò il divano accanto a loro che poco prima era stato testimone dell’orrendo crimine di cui il ragazzo era accusato.
 
“Non stavamo pomiciando.. e non chiamarmi Jamie!” Le urla del ragazzo sovrastarono quelle di Roxanne che si imbronciò ancora di più.
 
“Preferiresti che ti appellassi come ‘Brutto zuccone,Troll di Montagna,Basilisco Schifoso...”
Andarono avanti con quella tiritera ancora per molto e sebbene fosse infastidito dai toni poco gentili che Roxanne amava rifilargli, James non potè fare a meno di pensare che avesse ragione. Probabilmente gli appellativi che gli aveva affibbiato non erano nulla in confronto a ciò che meritava davvero. Da quando aveva iniziato la sua storia con Lisa,da quando aveva capito di amarla non faceva altro che rovinare il loro rapporto e ogni volta se ne rendeva conto troppo tardi. Si chiese,mentre la voce di Roxanne gli arrivava ovattata alle sue orecchie, se questa volta sarebbe riuscito a riconquistarla,a farle capire che quel ‘Brutto zuccone,Troll di Montagna,Basilisco Schifoso’ in realtà l’amava più di quanto riuscisse a dire o a dimostrare.
 
 
Era da circa un anno che non metteva piede sulla Torre di Astronomia,eppure quante notti aveva trascorso in quel luogo,con la sola compagnia del silenzio,del cielo stellato sopra di lei e della luna che mai come quella sera risultava essere bellissima. Lisa amava isolarsi dal resto del mondo,quando stare in mezzo agli altri iniziava a pesarle tanto da stare male,e quasi sempre doveva incolpare di questo suo stato d’animo il maggiore dei fratelli Potter. Ora come negli anni precedenti,si ritrovava appoggiata alla balaustra,a mirar il cielo per sfuggire al suo sguardo,alla sua presenza. Un rumore di passi la costrinse a voltarsi e scoprire l’identità di colui a cui questi appartenevano: Scorpius Malfoy.
 
“Lisa!”  Il ragazzo sembrava sorpreso quanto lei di vederla in quel luogo,avanzò verso la balaustra e in un attimo le fu vicino.
 
“Scorpius,che ci fai in giro a quest’ora? I Prefetti non dovrebbero dare il buon esempio?” Accennò ad un sorriso,fingendo un’espressione grave.
 
“Potrei farti la stessa domanda!” Ghignò l’altro,appoggiandosi al parapetto e incrociando le braccia al petto.
 
“Touchè!” Rispose Lisa scrollando appena le spalle. Ritornò a fissare l’enorme distesa verde che era la Foresta Proibita,sospirando. Scorpius la fissò a lungo prima di parlarle ancora.
 
“E’ per Potter che sei qui..” Non era una domanda,chiunque conoscesse Lisa anche superficialmente sarebbe arrivato a quella conclusione,inoltre il Castello non era mai stato disposto a tenere segrete le vicende dei propri studenti.
 
“La notizia è giunta anche nei sotterranei?” Con un sorrisino ironico Lisa tornò a fissare il Serpeverde,poggiandosi ad una delle colonne delle Torre.
 
“Diciamo pure che se avevate intenzione di nascondere la cosa,il pungo dato a quell’idiota di Steeval non è stata una mossa intelligente!” Alzò appena le sopracciglia,muovendo il capo in un’espressione ovvia. Lisa annuì,abbassando lo sguardo ma prima che potesse replicare fu il ragazzo a continuare.
“Probabilmente io avrei agito allo stesso modo.. “ Portò una mano alla testa,grattandosi la nuca distrattamente e alternando lo sguardo da Lisa al cielo plumbeo.    “Credo che James sia fondamentalmente molto insicuro,cosa che negli anni non si è mai percepita poiché ha sempre frequentato ragazze di cui a stento ricordava il nome..”  Sorrise alla smorfia di Lisa,ma non si interruppe    “Ma ora che ha te,l’unica che abbia mai amato, non può fare a meno di avere paura. Paura di perderti,paura che tutto finisca o di non essere abbastanza,di non meritare una persona tanto meravigliosa accanto a sé..” Un nodo alla gola gli impedì di continuare,perché nella sua mente non era più ai due Grifondoro che stava pensando,ma a quanto cominciava a pesare la sua decisione. Mai come in quel momento si era sentito tanto simile al fratello del suo migliore amico. Il tocco della mano di Lisa sulla sua,lo riportò alla realtà. Si voltò a guardarla,rincuorato da quello sguardo tanto dolce.
 
“Rose è probabilmente la ragazza più intelligente che io conosca,ma quando si parla di sentimenti i geni Weasley credo prendano il sopravvento..” Sorrise,scuotendo il capo   “Non ho mai creduto che tu abbia smesso di amarla e le tue parole non fanno altro che confermare i miei pensieri…”
“Eppure per lei è stato facile credere che io abbia smesso di volerle bene o peggio che non l’abbia mai fatto..molto facile..”   Scorpius piegò appena le labbra in un amaro sorriso,rendendosi conto solo in quell’istante quanto Rose in realtà sapesse poco di lui,ma probabilmente questo accadeva perché lui non le aveva mai permesso di vedere troppo oltre la sua anima malandata. Come sempre,la colpa era sua.
 
“Credo che Rose sia fondamentalmente molto insicura..” Gli strizzò appena l’occhio,sorridendogli   “Probabilmente non ha mai pensato che qualcuno potesse amarla a tal punto da allontanarla per proteggerla…”
Scorpius sgranò appena gli occhi,sbalordito da quanto quella ragazza avesse compreso di lui, eppure le volte in cui si erano parlati nel corso degli anni,potevano contarsi sulle dita di una mano. Si scoprì a donarle un sorriso sincero,piegando appena la testa di lato.
“Touchè!”  Risero entrambi,restando poi in silenzio per diversi secondi ognuno alle prese con le proprie verità. Lisa si avvicinò allo Slytherin,posandogli un bacio sulla guancia come a ringraziarlo delle sue parole,l’altro le carezzò appena la testa sorridendole ancora. Vicina alle scale,in procinto di andarsene la Grifondoro si voltò un’ultima volta.
 
“Sai,ho ragione di credere che ogni cosa ritornerà al proprio posto..” E nel momento in cui pronunciò quelle parole,lei stessa se ne convinse. Era giusto così,doveva essere così perché come in ogni favola babbana che Rose le aveva letto,l’amore sapeva trionfare.    “Buonanotte Scorp!” Sottolineò con un sorriso il nomignolo che Roxanne aveva dato al Serpeverde.
 
“Mi chiamerete sempre così d’ora in poi,non è vero?” Lo chiese quasi sperando di sbagliarsi,ma dall’espressione di Lisa capì che si,Roxanne aveva su di loro un’influenza notevole. Scosse appena la testa,ricambiando il sorriso della ragazza.   “Buonanotte Lisa..”
 
 
La Grifondoro correva a perdifiato lungo i corridoi ormai deserti,data l’ora. Correva incurante di essere sorpresa in giro per il castello fuori orario,incurante dei borbottii provenienti da quadri appesi alle pareti che cercavano invano di chiudere occhio. Attraversò il ritratto della Signora Grassa,risalendo le scale del dormitorio maschile. Entrò nella stanza che sapeva occupata da James e fu sollevata che tutte le tende degli altri letti erano tirate,nessuno si sarebbe accorto della sua presenza se fosse stata attenta a non fare rumore. Piano spostò le tende del letto che le interessava e non fu sorpresa di vedere il ragazzo ancora sveglio,mani dietro la nuca a contemplare il soffitto.
 
“Lisa che cosa…” Non potette continuare che la ragazza posò una mano sulla sua bocca,richiudendo i tendaggi rossi e inginocchiandosi sul letto. Sospirò,guardandosi intorno nel poco spazio disponibile e notando al muro alcune foto: vi erano immagini di tutti i suoi cugini,ma anche di lei fin da quando erano piccoli. Provò un enorme senso di tenerezza,poi allontanò la mano dalla bocca di James parlando lei per prima,impedendogli ancora una volta di chiedere il motivo per cui si trovasse nel suo letto.
 
“Lascia parlare me,ti prego..” Inspirò,costringendosi a guardarlo dritto negli occhi   “Non ti chiederò della Brown..”  Il ragazzo aprì bocca come per replicare,ma lei lo zittì ancora.   “Siamo degli stupidi,James.. non facciamo altro che sbattere la testa contro questo amore che sembra troppo grande perché si possa riuscire a  contenerlo..ma non voglio mollare,non posso farlo..” Abbassò appena lo sguardo,e il rossore che si impossessò delle sue guance era visibile anche nella penombra.    “Sarei una stupida se pensassi che smetteremo di litigare,o che tu smetta di essere un buzzurro geloso..” Arricciò il naso,accennando un sorriso alla smorfia che comparve sul viso del Grifondoro.   “Ma sarei altrettanto stupida se pensassi di riuscire a vivere senza di te.. “ Indugiò ancora qualche istante,poi la dolcezza che fino a pochi secondi prima aveva accompagnato le sue parole,lasciò il posto ad una rabbia malcelata.  “E diamine James,dopo che ti ho aspettato per circa sette anni credi che possa mandare tutto al diavolo per uno Steeval qualunque?”
Stavolta fu il giovane che non le diede modo di parlare ancora,abbreviò la distanza che li separava per impossessarsi delle labbra di lei. La strinse a sé,ringraziando Merlino e Morgana assieme per la sua enorme fortuna.
 
“Buzzurro geloso mi mancava,ma credo che Roxanne sarà felice di avere un altro epiteto a disposizione da usare contro di me..”  All’espressione perplessa di Lisa,James scosse appena il capo in un gesto di noncuranza,preoccupandosi solo di tenerla più stretta e di coprire il suo viso con piccoli e casti baci.    “Resti con me stanotte?”  Un sorriso malizioso andò ad increspargli le labbra e per tutta risposta Lisa sfilò le scarpe,accoccolandosi sotto le coperte accanto a lui.
 
“Si,ho sonno!” Posò il capo sul petto del ragazzo,ridacchiando.
 
“Ma..” Rialzò il capo,sorridendo alla faccia delusa di James,per poi baciarlo ancora e risistemarsi come un attimo prima.  Il giovane Potter sorrise,tirando le coperte in modo che la avvolgessero per bene pensando che gli bastava anche solo averla tra le sue braccia. Si addormentò con un dolce pensiero,e la consapevolezza che non avrebbe mai meritato il suo amore,ma che da quel momento avrebbe fatto di tutto per guadagnarselo,tutto per donarle anche un barlume della felicità che lei sapeva dargli.
 
 
Il tavolo dei Grifondoro quella mattina accoglieva non solo il numeroso clan Potter-Weasley ma anche quei pochi eletti che avevano il diritto di farne parte. Roxanne Weasley suscitava l’ilarità dei cugini cercando di imboccare un Lysander Scamander decisamente imbarazzato,ma accondiscendente. James Sirius Potter non riusciva a distogliere lo sguardo dal volto di Lisa Baston ,che mai aveva visto tanto radioso. Si fissavano,si sorridevano come se in quel momento fossero i soli ad occupare la Sala Grande. Albus Severus Potter stringeva la mano di Katie Jordan,che a sua volta posava il capo sulla spalla del ragazzo,rialzando di tanto in tanto lo sguardo per sussurrargli qualcosa all’orecchio, Al rideva posandole un bacio sulla fronte.  Lily Potter e Hugo Weasley si fingevano disgustati da tanta dolcezza,borbottando qualcosa sul fatto che una partita di Quidditch fosse decisamente più eccitante,ignari del fatto che da lì a qualche anno si sarebbero trovati nelle medesime condizioni. Rose Weasley sorrideva,felice che le persone che più amava al mondo fossero riuscite in ciò in cui lei aveva fallito. Non ne se ne rammaricava,non ne era invidiosa e il suo cuore alquanto malandato sapeva che un giorno avrebbe amato ancora. Scospius Malfoy,che aveva scelto di rifiutare la richiesta del suo migliore amico di unirsi a loro,osservava con un amaro sorriso la felicità che lui aveva respinto. Guardava Rose e per ora gli bastava che i suoi occhi,i suoi ricci ribelli e il suo volto riuscissero a scaldare il cuore gelido che gli batteva nel petto. Non aveva cambiato idea,sebbene ogni giorno la sua decisione pesasse come un macigno su di lui,era fermo sull’intenzione di proteggerla,fin quando le cose per lui non sarebbero cambiate. E sapeva che un giorno sarebbe successo. Sapeva che la storia poteva ricominciare,che la loro storia poteva ricominciare. Aspettava con impazienza il giorno in cui sarebbe tornato da lei,il giorno in cui l’avrebbe ritrovata,amata e sposata. Il giorno in cui finalmente avrebbe vissuto senza vergogna.  Con questi pensieri riprese ad occuparsi della sua colazione,ripiombando nel brusio dell’enorme Sala.
 
 
 
 
Ok,ok prima che i vostri istinti omicidi decidano di ‘avadakedavrizzarmi’ lasciate che vi spighi il mio punto di vista. Ho deciso di concludere la mia fanfic in questo modo,che vede Rose e Scorpius lontani, per un motivo preciso,ossia quello di mantenere la storia aperta alle più possibili o improbabili interpretazioni. Insomma è chiaro che quei due ancora si amano,così com’è chiaro che lui abbia le idee piuttosto decise in merito alla vicenda. Magari,ritornerà da lei..magari no.. tutto è possibile,non credete?! Così com’è possibile che la storia riprenda,magari vedendo i nostri protagonisti qualche annetto più grandi che dite?! Bhè vi ho detto troppo! :p   E così si conclude anche la seconda parte di questa mia visione della Nuova Generazione e sento il dovere di ringraziare coloro che mi hanno seguita,recensita e che hanno elargito consigli fino all’ultimo! Vi voglio bene ragazze! Un abbraccio stritolante a voi tutte!  ;D

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