~ Memories di Human_ (/viewuser.php?uid=93370)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Trust ***
Capitolo 2: *** Dancing ***
Capitolo 3: *** Tears ***
Capitolo 4: *** Surprise ***
Capitolo 5: *** War. ***
Capitolo 6: *** Peace. ***
Capitolo 7: *** Wedding. ***
Capitolo 8: *** Stars. ***
Capitolo 9: *** I'll stay with you for all of time. ***
Capitolo 10: *** The feeling you have after laughing so hard you can't breathe. ***
Capitolo 11: *** È finito il caffè. Se ti faccio felice va bene lo stesso? ***
Capitolo 12: *** L'amore è una quiete accesa. ***
Capitolo 13: *** Quel che deve rimanere rimane e quel che si deve perdere si perde. ***
Capitolo 14: *** Il cuore ha i suoi limiti. ***
Capitolo 1 *** Trust ***
La piazza
era stranamente deserta quel giorno, e la ragazza non poté
che
esserne lieta.
Le piaceva
sedere sulla sua panchina a pensare, senza l'interferenza della folla
che fissava e giudicava senza remore.
E quel
giorno non aveva fatto eccezione.
Se ne stava
seduta sulla sua panchina, con l'ipod alle orecchie.
Teneva la
musica bassa, quel giorno.
Aveva una
strana sensazione che la rendeva irrequieta. Come se stesse per
succedere qualcosa.
Aveva
ancora il suo zaino di scuola, così estrasse una penna ed un
quaderno ed iniziò a scrivere. Anche questo le piaceva.
Scrisse
solo la frase di una canzone.
I find
it hard to trust not only me, but everyone around me.
Ed
era vero. La ragazza non si fidava di nessuno. Non più.
«Ci
sono delle realtà che rendono bella la vita e delle quali si
possa
dire che portano come una fioritura, una gioia interiore?
Sì, ci
sono. Una di queste realtà si chiama fiducia»
La
ragazza si voltò e rimase incantata per qualche istante.
Due
occhi profondi come l'oceano la fissavano, incorniciati da un
bellissimo volto pallido.
«I
monaci svizzeri non sono proprio i miei preferiti, ma è una
bella
frase» rispose al ragazzo, che nel frattempo s'era accomodato
al suo
fianco.
Era
imbarazzata, chiaramente.
«Conosci
Frere Roger?» domandò lui stupito.
La
ragazza annuì, consapevole del fatto che che Roger non fosse
molto
noto.
«Come
mai qui tutta sola?»
La
ragazza si voltò verso il ragazzo e si ritrovò a
sorridere.
Le
ispirava fiducia.
«Pensavo»
rispose allargando il sorriso.
«Anche
tu?» fece allora lui «Che coincidenza. Anche io
penso spesso»
L'espressione
che si dipinse sul volto di lui incantò la ragazza che, per
un
istante, dimenticò persino di respirare. Si
ritrovò ad arrossire.
«Come
sei carina quando arrossisci» sussurrò il ragazzo,
per poi
arrossire a sua volta.
«Oh,
anche a te dona molto» lo rassicurò allora lei,
diventando se
possibile ancor più rossa. Sospirò, tornando
all'argomento
principale.
«Io
penso anche troppo, in verità» mormorò.
Osservò il ragazzo, che
aveva assunto un'aria pensierosa. Aveva la fronte corrugata e fissava
un punto imprecisato.
«Non
credo sia possibile pensare troppo. Ed anche se fosse possibile,
sarebbe un bene. C'è gente che non pensa mai»
Sorrise. Anche lei la
pensava così.
«E
poi, una persona che conosce Roger non può pensar nulla di
dannoso»
Risero,
insieme. E alla ragazza sembrò di non aver mai sentito nulla
di più
bello della sua risata.
«Cosa
ascolti?» s'interessò lui indicando la cuffia. Lei
gliene passò
una.
«Are
you locked up in a world that's been planned out for you? Are you
feeling like a social tool without a use?»
canticchiò lui.
Lei
lo guardò stupita «La conosci?» Aveva la
sua stessa età, quella
canzone.
Lui
annuì. Poi incatenò di nuovo i loro occhi
«Ti piacciono i Green
Day?»
«Sì»
rispose lei. Il suo cellulare suonò. Un messaggio; doveva
andare.
«Devo
andare adesso» Il ragazzo le restituì la cuffia e
le sorrise.
«Ci
vediamo» mormorò. Sorrise anche la ragazza.
«Quando?»
Lui allargò il sorriso e si avviò
«Presto» promise.
E
lei ci credette. Si fidava di lui.
Non che io mi aspetti niente da questa.. cosa, sia chiaro.
Però mi andava di pubblicarla, chissà per quale
motivo. Se mi lasciaste un commentino, anche solo per dire "Fa schifo!
Chiuditi in un monastero e non farti più vedere!", mi
fareste contenta u.u (:
Baci,
Human_
|
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Capitolo 2 *** Dancing ***
«
E dai! »
«
No »
«
Per favore! »
«
No! »
«
Ti preeego! »
«
E' inutile che fai gli occhi da cucciolo, non te lo dico »
«
Uffa »
«
Ah! Visto? Vinco sempre io! »
La
ragazza lo guardò truce, poi si voltò dall'altra
parte, fingendosi
offesa.
Il
ragazzo le si avvicinò e l'abbracciò da dietro,
baciandole i
capelli.
«
Su, non fare la scema. Posso farti una sorpresa una volta ogni tanto?
»
«
Non mi piacciono le sorprese » borbottò lei. Poi
si voltò,
restando stretta nelle braccia forti che l'avvolgevano e facendo
incatenare i loro occhi.
«
Ma per me farai un'eccezione, perché mi adori
indiscutibilmente e
vuoi farmi felice. Non è vero mia piccola barbabietola?
» sussurrò
lui strafottente.
«
Ora mi spieghi da dove t'è uscita
“barbabietola”, forza »
«
Non lo so, mi ricordi una barbabietola » Lei arcuò
un sopracciglio.
«
Ma è un complimento, eh » s'affrettò a
specificare lui.
Lei
posò le labbra sul mento del ragazzo, per poi posare la
testa sul
suo petto ed ascoltare il battito del suo cuore.
Lui
la strinse più forte ed iniziarono a ballare un lento tutto
loro.
«
Ben poco ama chi può esprimere a parole quanto ami
» sussurrò il
ragazzo.
«
Ci diamo a Dante, adesso? » scherzò lei alzando
gli occhi.
Rise,
lui, e rispose « Roger ha funzionato.. Dante è
più sofisticato,
no? »
«
Scemo » rise lei, baciandogli una guancia.
Amava
quel ragazzo ed il loro rapporto. Un amore che non si poteva
esprimere a parole.
Eccheèstaroba?
Ecco, ottima domanda u.u
Non lo so che
è, m'è uscita così. A scuola
m'è capitato un foglio vuoto su cui in teoria avrei dovuto scrivere gli
appunti di quella materia adorabile nota anche come latino.. e
invece c'ho scritto 'sto obbrobrio. (sì, lo so che
avrei fatto meglio a scriverci gli appunti.. non serve infierire
ù_ù)
Obbrobrio che, tra
l'altro, è anche corto. Ma vabbè. Io l'ho messo
lo stesso.
Se fa davvero
così schifo lo faccio dire a voi (:
E approposito
ù_ù
Un grazie immensissimissimo a quella santa
fanciulla
che m'ha recensito il capitolo prima u.u
Davvero, grazie.
E
voi, popolo,
seguite il suo esempio e fatemi sapere quanto schifo vi fa 'sta roba
U.U xD
Baci,
Human_
|
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Capitolo 3 *** Tears ***
Piangeva,
la ragazza. Piangeva singhiozzando come una bambina.
E forse era
proprio così che si sentiva: piccola ed indifesa come una
bambina.
Era corsa
al mare a sedersi sul suo scoglio preferito, quello nascosto agli
occhi di tutti, per potersi sfogare senza alcuna interferenza da
parte di sconosciuti curiosi o conoscenti ipocriti.
A che
sarebbe servito, in quel momento, farsi dire che tutto andava bene? A
nulla.
Piangeva
con la sola compagnia della sua musica, quella musica che non l'aveva
mai abbandonata.
Nonostante
i singhiozzi che la scuotevano, le sue lacrime scendevano in modo
delicato, quasi avessero paura di ferirla cadendo troppo
violentemente dai suoi occhioni azzurri.
Sembrava
non sapesse fare altro se non piangere, e restò
lì, immobile, ad
osservare il mare in tempesta, per chissà quanto tempo.
La cercava,
il ragazzo.
Avevano
appuntamento al solito posto, ma lei non si era presentata. E
non
era da lei.
Soprattutto,
non era da lei non rispondere alle sue chiamate o non avvertire con
un sms.
La
preoccupazione era troppa per restare anche solo un altro minuto
seduto su quella panchina. Si alzò di scatto, spaventando un
paio di
piccioni lì vicino, ed iniziò a camminare mentre
estraeva il
cellulare dalla tasca dei pantaloni della tuta.
Compose
il suo numero di casa, dove sperava di trovarla, ma non rispose
nessuno.
«
Accidenti » sbottò, calciando una lattina
abbandonata sul
marciapiede.
Pensa,
maledizione. Pensa!
..in positivo, magari.
Scartò
a priori l'opzione dell'ospedale. Non poteva.. non doveva
esserle accaduto niente.
Non
poteva essere fuori con le sue amiche, perché aveva
già un
appuntamento con lui.
Quindi
era fuori da sola, d'accordo, ma dove? C'erano solo due posti in cui
era solita andare quando stava sola, e lui si trovava in uno di
questi.
Iniziò
a correre.
Quando
la vide, credette di essere scivolato in acqua.
Sì,
era sicuramente così, altrimenti non si sarebbe potuto
spiegare
perché l'ossigeno faticasse così tanto a
raggiungere i polmoni.
Aumentò
l'andatura, se possibile, rischiando di perdere l'equilibrio nel fare
salti troppo lunghi sugli scogli bianchi, troppo bisognoso di
abbracciarla, di farle sentire la sua presenza.. di farla smettere di
piangere.
Fortuna
che ho messo la tuta,
pensava.
Quando
la raggiunse, fu più forte di lui, la strinse.
La
ragazza sobbalzò spaventata e portò una mano al
petto, tentando di
rallentare i battiti.
Non
che fosse possibile, vista la combinazione vincente di paura ed
emozione nel vedere chi l'aveva colta così di sorpresa.
«
M'hai fatto prendere un colpo! » lo accusò, con la
voce rotta,
mentre tentava di asciugare le lacrime ed infilava l'ipod in tasca.
«
Senti chi parla » rispose, sedendosi accanto a lei ed
affondando il
volto nei capelli lunghi che tanto amava ed ispirandone l'odore.
Sollievo,
ecco cosa provava il ragazzo. Ma anche un'immensa preoccupazione.
Forse più di prima. Cosa la
tormentava?
«
Scusa » mormorò flebilmente lei.
«
Non importa. È passato » mentì. E lei
se ne accorse.
Riprese
a piangere e nascose il viso nell'incavo del collo del suo.. angelo.
Arrossì
un po' al suo pensiero, ma fu un attimo. Erano altre le emozioni
prevalenti, purtroppo.
«
Ehi, ehi.. shh.. ci sono io, te lo giuro. Non sei sola, te lo
prometto.. shh, non piangere ».
Tremava,
lei. E di certo non per il freddo.
Tremava
e piangeva, nonostante cercasse con tutte le sue forze di smettere.
Evidentemente,
le sue forse non erano abbastanza.
Stava
perdendo il controllo del suo corpo, lo sapeva. Anzi, lo sapevano
entrambi.
Come
li aveva chiamati il medico? Oh, già: attacchi di
panico.
«
Ehi, barbabietola, guardami » la chiamò
« Guardami ».
Obbedì,
e nonostante la vista appannata riuscì a trovare i suoi
occhi. E
come non trovarli? Erano un richiamo, quegli occhi.
«
Va tutto bene, ci sono io. È tutto passato. Qualsiasi cosa
sia
successa, si aggiusterà, chiaro? Non sarai mai sola, capito?
Non ho
intenzione di lasciarti neanche un momento. Adesso concentrati. Ci
sono io con te, okay? ».
La
ragazza chiuse le palpebre, tentando di bloccare le lacrime, e ce la
fece. O quasi. Perlomeno, aveva bloccato i singhiozzi ed il corpo
aveva smesso di tremare.
Quando
riaprì gli occhi, sorrise. Adesso sì
che vedeva i suoi
occhi.
«
Scusa » sussurrò.
«
Se lo dici un'altra volta di strozzo » scherzò il
ragazzo,
palesemente sollevato.
«
Va bene, non lo dico più » rispose lei,
accoccolandosi meglio
contro il suo petto.
«
Ecco, brava la mia barbabietola ».
«
Bisogna che m'impegni a trovarti un degno soprannome »
borbottò.
«
Con comodo » rise lui, baciandole la fronte.
Lei
sospirò, e pensò che forse era il momento giusto
per dirglielo.
Si
staccò un poco e fece in modo che i loro sguardi
s'incatenassero,
come spesso accadeva.
«
Voglio.. vorrei dirti una cosa » iniziò.
«
Sono tutt'orecchi ».
«
Sappi che con tutto il tempo che ho usato per pensarci, non ho ancora
trovato il modo di dirlo senza sembrare un'idiota, però ti
prego di
non ridere ».
«
Non potrei ridere di ciò che dici neanche volendo
» la rassicurò
lui sorridendo.
Sorrise
anche lei, e ricominciò il suo discorso.
«
Ecco.. io.. io credo che tu mi abbia.. catturato l'anima, e non penso
ci sia modo per riprendermela. Adesso è tua, ti appartiene,
è
proprio qui » posò la mano sul cuore del ragazzo
« e.. e sono un
po' preoccupata, perché non so cosa tu voglia farci, ma ho
deciso
che non m'importa. Perché ormai è tua e puoi
anche calpestarla, non
m'importerebbe più comunque. Solo che sento la voglia, il bisogno
di dirti che.. anche quando ti vedo ridere, quando ti vedo parlare
serio con quella ruga che si forma sulla fronte, con gli occhi che ti
brillano.. non posso fare a meno di pensare che.. ».
S'interruppe.
Non capiva perché gli occhi del ragazzo luccicassero con
quell'ardore che non aveva mai visto prima.
Lui,
d'altro canto, era sbigottito. Ma aveva bisogno che lei continuasse.
«
Che..? » la incitò.
«
Per me sei un angelo » finì lei, sospirando.
E
fu un attimo: le loro labbra s'incontrarono, finalmente, e nonostante
fosse la prima volta, fu come se non avessero fatto altro per tutta
la vita se non baciarsi in quel modo dolce ed irruento allo stesso
tempo. Gustarono l'uno il sapore dell'altro, staccandosi solo il
minimo indispensabile per prender fiato, maledicendo il loro corpo
che pretendeva ossigeno.
Quando
furono sazi, rimasero a guardarsi negli occhi.
«
Grazie di avermi donato l'anima, e sappi che l'accudirò con
tutto
l'amore che posso dare. In cambio, ti chiedo solo di prenderti cura
della mia. Non so se te ne sei accorta, ma la stai custodendo da un
sacco di tempo ».
Sorrise
felice, la ragazza, e pensò che infondo, a volte, il
paradiso è più
vicino di quanto si pensi.
Se
vi state chiedendo cos'è 'sta roba, sappiate che non lo so
nemmeno io.
Però l'ho sognato. E non avevo neppure mangiato pesante
ù_ù
Sarà perchè prima di andare a letto ho ascoltato
"Forse un angelo" degli Studio3.. Bah, mistero.
Non che mi sorprenda far sogni strambi, eh. Però in genere
non li ricordo così bene xD
Vabbè, bando alle ciance. Passiamo alle cose serie (per
quanto serio possa essere un discorso fatto dalla sottoscritta).
Qui c'è tanta gente che passa e non dice niente nessuno ._.
Ora, tanto per rassicurarvi, io sono vegetariana u.ù Quindi
state tranquilli che non vi mangio ù.ù
Sono contenta anche se mi dite che quello che scrivo funziona meglio
dell'EvaQ, ma fatemi sapere qualcosa T.T
Bòn. Finite le suppliche, un THANK YOU grande grande a ily27 che con il
coraggio di un concorrente di CiaoDarwin ricoperto di bistecche in una
gabbia di leoni ha messo 'sta storiella tra le seguite.
Mercì cara *O*
Ora, se andate giù giù giù,
c'è una scritta blu. "Inserisci una recensione".
Fatemi contenta ç.ç xD
Un bacio grande,
Human_
|
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Capitolo 4 *** Surprise ***
«
Mi dici dove stiamo andando? »
«
Per una volta voglio fartela io una sorpresa, broccolo » rise
la
ragazza, trascinando il ragazzo bendato per la strada.
«
Lo sai che sono ridicolo con questa benda? E poi perché
broccolo? »
«
Non sei ridicolo, sembri quasi Zorro.. E poi, broccolo
perché
finalmente ho trovato un soprannome adatto a te, visto che mi ricordi
un broccolo »
«
I broccoli sono tonti » borbottò lui, assumendo
una tenerissima
espressione imbronciata.
«
Come fai a saperlo? Hai dialogato con un broccolo, per caso? »
«
Non si può dialogare con i broccoli: non parlano!
» replicò.
«
Ecco, segui l'esempio e taci.. broccolo »
rise lei.
«
Cattiva ». Mise su un broncio tanto dolce che per la ragazza
fu
impossibile trattenere l'istinto di baciargli il labbro inferiore che
sporgeva.
«
E dai, su.. guarda che è un complimento, eh »
«
Mi citi adesso? » domandò, anche lui divertito.
«
Sì, tu sei molto meglio di Roger o Dante » Gli
baciò lievemente
una guancia e lo condusse giù per le scale di marmo
« L'amore è la
guida e il cammino » sussurrò con aria saccente.
«
Coelho? Bel salto di qualità » commentò
lui.
«
Taci e seguimi »
«
Va bene capo » esclamò, scatenando le risate di
entrambi.
Seguì
qualche istante di silenzio, di quelli che è quasi un
peccato
interrompere tanto sono carichi di significato.. ma a lei premeva
fare una domanda, perciò dovette necessariamente scoppiare
la loro
bolla.
«
Posso chiamarti “amore”? »
sputò, quasi, incespicando nelle sue
stesse parole.
Il
sorriso che si allargò sul volto del ragazzo era di quanto
più
bello la ragazza avesse mai visto, e per un attimo fu tentata di
togliergli la benda per poter vedere la luce dei suoi occhi. Se non
fosse stato per l'importanza della sorpresa, molto probabilmente,
l'avrebbe fatto.
«
Puoi chiamarmi come vuoi » mormorò in risposta.
«
Anche carciofo? ». La buttò sul ridere, ma si
sentiva chiaramente
dalla sua voce quanto fosse emozionata.
«
Non ero un broccolo? » scherzò lui, intuendo la
volontà di
sdrammatizzare un po'.
«
I broccoli non mi piacciono »
«
Neanche i carciofi »
«
Dettagli »
Ridendo,
arrivarono a destinazione e lei sbendò il ragazzo.
Sorrise,
lui, e l'abbracciò baciandole la fronte.
«
La mia romantica barbabietola » sussurrò.
Erano
lì, sulla loro panchina, insieme.
«
Non c'è altro posto in cui vorrei essere »
esclamò il ragazzo.
«
Su questa panchina? » chiese lei confusa.
«
No, con te »
E
fecero sfiorare le loro labbra in un bacio leggero e delicato. Dolce.
«
Cos'è un bacio? » chiese lui.
«
Un apostrofo rosa fra le parole t'amo » rispose lei
sorridendo.
E
s'abbracciarono stretti, perdendosi l'uno negli occhi dell'altro.
Lo so che speravate non postassi più
niente fino alla fine dei miei giorni, ma questa voglio talmente bene a
questi due fanciulli che la loro storia devo urlarla, necessariamente.
Non i loro nomi, non le loro età, non le loro vite, ma la
loro storia che, a mio parere, è invidiabile.
Che poi io la rovini scrivendola è un altro paio di maniche
u.u
Bòn, che dire di 'sto capitoletto mingherlino mingherlino
come mio solito?
Niente se non che m'è uscito così, senza
preavviso, esattamente come i suoi predecessori.
Bando alle ciance: le cose serie chiamano ù_ù
..MA iO UN ANGOLiNO, ily27,
TE LO DEVO
DEDiCARE! *O* xD
Sì, m'hai fatto proprio contenta xD Più che altro
perchè mi piacerebbe sapere cosa pensa quel numero (che io
vedo, perchè
vi vedo v.v) di persone che leggono
u.u Ma tu sei la mia eroina, sì *o*
Io ci provo a farti contenta, ma sai.. io sono un po' stramba
ù_ù
Non sono io che decido quando scrivere, è la mano che decide
quando farmi scrivere qualcosa di quantomeno leggibile. E la cosa
è triste T.T xD
Vabbuò, io non è che abbia poi tutta questa
cattiveria, perciò smetto di assillarvi blaterando cose senza senso e
vado a studiare un po'. Non è che io domani al mio adorabile
professore di matematica possa dire "no, sa prof.. è che..
dovevo postare il quarto capitolo" u.ù
..o forse sì *o* xD
Popolo, fatemi sapere che ne pensate *__*
Besitos,
Human_
|
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Capitolo 5 *** War. ***
«
Perdona la domanda indiscreta, ma tu i broccoli, oltre ad averli come
fratelli, li fumi anche? ».
«
Non ho fumato niente! ».
«
Certo, come no. Ora stai buono qui, che io chiamo la neuro e torno
»
Era
mezz'ora buona che discutevano ed ovviamente nessuno dei due la
spuntava.
Troppo
testardi per cedere.
«
La smetti di fare la scema? È divertente! ».
«
Su quali basi reputi divertente il suicidio? Per me è tutto
fuorché
divertente! ».
«
E tu su quali basi reputi il bungee-jumping un suicidio? È
una cosa
normale! ».
«
Oh, certo. “Cosa fai di bello oggi?” “Ma
niente di che.. MI
BUTTO GIÙ DA UN PONTE!” ».
Non
le piaceva alzare la voce, ma insomma.. non poteva certo chiederle
questo
come regalo di
compleanno!
«
Ma sei tenuta dall'elastico! Hai tutta l'imbragatura, e poi pensa
alla sensazione di cadere nel vuoto e.. »
«
Devo ricordarti che sono kenofobica?! » fece lei, alzando un
sopracciglio.
«
Conosco a memoria tutto l'elenco delle tue paure ».
«
Mi sembrava te ne fossi dimenticato, chissà
perché l'ho pensato »
Simpatia
portami via!
pensava intanto il
ragazzo.
«
Prendila come l'occasione di combattere insieme la kenofobia e
l'acrofobia ».
«
Grazie, ma se per combattere due paure inutili devo ammazzarmi, me le
tengo anzi. E poi ai miei piedi piace rendersi utili. Ogni sera
ringraziano la forza di gravità, pensa un po' »
ribatté lei
sarcastica.
«
Ma non vuoi farmi neanche un pochino felice? » chiese lui,
assumendo
un'aria da cucciolo bastonato quasi irresistibile. Quasi.
«
Pensavo di bastarti io, per questo » Quasi perché,
ovviamente, lei
non si sarebbe fatta abbindolare così facilmente.
Lui
le si avvicinò e fece sfiorare i loro nasi.
Resisti,
si diceva lei.
Fece
combaciare le loro fronti.
Non
farti fregare.
Sfiorò
delicato il labbro superiore con la bocca.
Sta
giocando sporco! Non ti far fregare!
Troppo
tardi. Lei si sporse in avanti e lo baciò, e poté
chiaramente
sentire il sorriso trionfante che spuntò sulla bocca del suo
ragazzo.
Dannazione,
si maledisse, ci sono cascata di nuovo.
Cercò
di elaborare un piano, un qualsiasi modo per ribaltare la frittata.
Quando
lo trovò, ghignò ed interruppe il bacio.
«
Bene » esclamò « Questo era l'ultimo
bacio che avrai dalla
sottoscritta finché non ti toglierai quest'idea folle dalla
capoccia. Sono stata chiara? »
L'espressione
sdegnata del ragazzo era da foto. E lei sicuramente non l'avrebbe
più
dimenticata.
«
Non puoi farmi questo » pigolò.
«
Ma guarda un po', lo sto già facendo! » rispose
ampliando il
ghigno.
«
Dovevo vincere ioo! » sbuffò lui, incrociando le
braccia al petto.
«
Non preoccuparti, amore.. sono sicura che durerà poco
» sussurrò
avvicinandosi a lui e accarezzandogli una guancia.
«
Bene, adesso vado un po' a trovare qualche amica.. Tanto ho il
pomeriggio libero » esclamò alzandosi.
«
Come sarebbe che hai il pomeriggio libero?! »
«
Sì, il mio ragazzo deve riflettere su alcuni dubbi
esistenziali..
così ho pensato che un pomeriggio in solitudine potrebbe
aiutarlo »
Perfida. Ecco com'era.
Ed
orgogliosa di esserlo.
«
Io invece penso che al tuo ragazzo farebbe bene una presenza per
aiutarlo a.. »
«
Sono irremovibile » sillabò seria, e lui
capì che non si riferiva
solo a quel pomeriggio.
Detto
questo, se ne andò senza voltarsi.
Sarebbe
stata una guerra estremamente
lunga.
Bòn,
il capitolo è questo.
Ormai evito anche di chiedermi come faccio a pensarci per giorni, avere
l'ispirazione fulminea nei momenti meno opportuni e riuscire a
scriverlo nel giro di cinque minuti. Tanto è così
che funziona -.-"
Quindi, appurata la natura ignota di 'sto obbrobrio, passiamo alle cose
serie u.ù
*___* Cosa vedono i miei occhi? Tre recensioni? TRE? *O*
Sappiate che i miei conoscenti non possono più dire il
numero "tre", che scatta questa faccina => *w*
"Le cocorite hanno fatto tre
uova" "Waaaaaaa *w*"
"Sono passato a Tre"
"Waaaaaaaa *w*"
E vabbè, ormai dovreste aver approssimativamente capito che
sono una squilibrata ù.ù
Passando ai miei doveri, rispondo alle mie tre (waa xD)
recensioni:
FraZanna:
Innanzitutto, grazie infinite. Non hai idea di quanti saltelli abbia
fatto sulla sedia leggendo la tua recensione! *O* {Il gatto dei vicini,
che mangia a scrocco a casa mia, mi guardava così ->
O_O" ..non credo tornerà molto presto xD} Poi, una cosa per
volta u.u
Grazie per i complimenti su come scrivo. So quanto siano pesanti i
periodo chilometrici, e soprattutto che polmoni servano per arrivare
vivi e vegeti al punto o.ò
Per quanto riguarda il contenuto, sì, lo so, in effetti il
passaggio non era chiarissimo.. forse ho dato troppo per scontato. Tra
il primo e il secondo nasce solo una bellissima amicizia, la nascita di
"quel qualcosa in più" ci sarà solo nel terzo
capitolo (:
Il rapporto tra i due, me ne rendo conto, è un po' irreale,
ma ti assicuro che non è fantasia. Io aggiungo qualche
piccolo dettaglio ad una storia reale, spinta dal mio cervellino che mi
fa fare sogni strambi, ma la base è quella (: E il ragazzo, mi dispiace, ma non è disponibile xD
La storia non sarà tutta rose e fiori, per niente, ed
è già tutto scritto nel mio cervellino stanco u.u
E un commento ed un consiglio, per me, sono l'esatto contrario di uno
sputo in un occhio. Quindi non tenerli assolutamente per te
ù_ù ;)
Sono stata molto contenta di una recensione tanto.. sincera,
perciò di nuovo grazie. In effetti un po' d'incoraggiamento
non fa mai male u.u E neppure mi fa schifo xD
Ah, e.. non considero affatto la tua domanda una violazione di privacy
U.U
Frequento il liceo scientifico (hai puntato male xD) e nonostante me la
cavi piuttosto bene, non sono ancora riuscita a capire cosa caspita
abbia bevuto quella sera di gennaio in cui ho compilato la domanda
.__." Ma ormai ci sono, stringo i denti ù.ù xD
Permetti che io ti faccia la stessa domanda? Che scuola frequenti?
Un bacio ^^
ily27: *o*
Che bello rivederti! Pensavo mi abbandonassi.. Lieta d'essermi
sbagliata u.u xD
Sono contenta ti sia piaciuto anche questo :D In effetti l'intenzione
sarebbe quella di valorizzare solo
la storia. Un po' alla Walt Whitman, no? "Eravamo insieme, tutto il
resto l'ho scordato" (o qualcosa di simile, non ricordo xD). E non hai
idea di quanto mi faccia piacere sapere che riesco a trasmettere anche
un minimo di ciò che vorrei in così poche righe.
Grazie ancora cara *w* Un bacio (:
doddola93:
ahahahah! Non preoccuparti compare, sei assolutamente giustificata u.u
Non sei da buttare, per l'amor del cielo. Anzi, non t'azzardare a
buttare proprio niente, che ho fatto un salto nel tuo profilo e mi sono
innamorata di come scrivi ù.ù
Sono contenta ti piaccia questo.. ehm.. lavoro, ecco. E so che magari
dovrei dire qualcos'altro, magari d'intelligente, ma colgo l'occasione
per ringraziarti d'aver recensito anche la mia shot u.u
Vabbè, spero di non farti venir io voglia
di dare una testata al muro dalla disperazione. Sarebbe triste come
cosa. Bacione.
E dopo avervi fatto notare che le risposte alle recensioni sono
più lunghe del capitolo, vi mando un bacio grande.
Al prossimo capitolo,
Human_
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Capitolo 6 *** Peace. ***
La ragazza
dormiva. O
meglio, stava sdraiata sul letto con gli occhi chiusi.
Non
riusciva a prendere sonno, stranamente.
Come se non bastasse, il
pensiero del suo ragazzo non la mollava un momento.
Era stata,
forse, troppo dura? Che lui se la fosse presa? Era per questo che non
si faceva sentire da due giorni? Magari doveva essere lei a farsi
viva per prima..
Ma
sì, si
disse, Però
lo farò domani.
In
effetti, vista l'ora, non era il caso di agire subito. Alle due e
mezzo della notte non l'avrebbe certo letto.
Sospirò,
e si girò su un lato, rannicchiandosi in posizione fetale.
Di
solito, quella posizione le conciliava il sonno.
Il suono del suo cellulare la spaventò. Si alzò
correndo, per
non svegliare la sua sorellina che dormiva accanto a lei, e
ovviamente cadde rovinosamente a causa delle lenzuola che le si erano
attorcigliate alle gambe.
« Pronto? » rispose gemendo,
massaggiandosi la parte lesa.
« Affacciati, per favore ».
Lì
per lì, complici l'ora, la sorpresa e il fatto di non aver
guardato
il numero, non capì.
Poi, finalmente, riconobbe la voce e corse
alla finestra.
Ancora col telefono attaccato all'orecchio destro,
per poco non le prese un colpo.
Per la strada, illuminato dal
faro del suo motorino rosso, il suo ragazzo la fissava reggendo con
una mano il telefono, e con l'altra un cartello di quelli grandi, su
cui in bella calligrafia aveva scritto “Scusami”.
Sentì le
lacrime di commozione spingere, ma oppose resistenza.
Il cartello
si rivelò non essere l'unico, e il ragazzo, dopo essersi
liberato
del cellulare, lo posò accanto a lui, rivelandone un
secondo. “Non
volevo costringerti, lo sai”.
Aspettò, sicura che ci fosse un
seguito. E non si sbagliava.
“È solo che volevo trasformare in
realtà”, altro cartello “Ciò
che faccio ogni volta che siamo
insieme:”
Aspettò ancora e, con un sorriso, il ragazzo
scoprì
il cartello seguente.
“Volare”.
Sorrise, con gli occhi
lucidi, e si accorse solo in quel momento d'aver trattenuto il
respiro.
Inspirò e quasi si strozzò con l'aria quando
scoprì
che quello non era l'ultimo cartello.
“Mi sei mancata tanto, in
questi giorni”.
“Per poco non mi uccidi, sai?”
“Non
vivo senza il tuo sorriso”.
“Ti amo”.
Non ebbe più la
forza di trattenersi, e scoppiò a piangere.
Chiuse la finestra
di colpo e corse nell'altra stanza. Posò il cellulare e
prese una
giacca.
Senza cadere, miracolosamente, corse giù per le scale e,
ansante, raggiunse il suo ragazzo.
« Sei uno stupido, cretino,
imbecille » mormorava, tra le lacrime, lasciandogli baci su
tutto il
viso.
« E tu sei bellissima » ripose lui, abbracciandola.
«
Sono in pigiama,
struccata, con i capelli che fanno pena.. »
«
Sei bellissima lo
stesso » la interruppe « Anzi, lo sei ancora di
più ».
«
Idiota » bisbigliò lei « Ti pare? Farmi
una sorpresa del genere!
Per poco non crepo! ».
Lui rise, nervoso « Non t'è piaciuta?
».
« Ma sei scemo veramente?! » urlò.
« Shhh! » la
rimproverò lui, ridacchiando « Scusa, m'era
sembrato ».
« Sei
un cretino » ripeté la ragazza.
« Però ti amo » rispose il
ragazzo.
« Anch'io broccolo ». E lo baciò.
« La mia
piccola barbabietola.. » sussurrò, per poi
baciarla di nuovo.
La
guerra era ufficialmente finita. E nel migliore dei modi, tra
l'altro.
Non
mi piace. Lo so, lo so.. non è una novità.
Però questo mi piace
meno degli altri.
Non è venuto come volevo. Anche perché, dato
che 'sti due arrabbiati non ci sanno stare, volevo fargli far pace
come si deve.
E voi direte "E allora perché l'hai
pubblicato?" Semplice, perché tanto meglio di
così non viene
.__."
Vabbè, ai posteri l'ardua sentenza u.ù
Bòn. Smetto
di cianciare, ché vi voglio bene e non è giusto
che mi sopportiate
solo voi.
Passiamo piuttosto alle cose serie ù_ù
Rispondo a
quelle tre santissime ragazze che m'hanno recensito pure il quinto,
via.
ily27:
Oh cara! *-* Son contenta ti piaccia il tutto, immensamente *-* Spero
di non aver deluso le aspettative con 'sto coso >.< Un
bacio
=)
FraZanna:
Traaanquilla ^^ Sei tipa d'avventura, eh? Io e la mia fanciulla qui
non molto, e per quanto riguarda lei l'avrai sicuramente notato XD.
Cheddire? Io sono in seconda, invece. E non è che non mi
piaccia il
latino, eh. Per carità u.u E' solo che ho cambiato
professoressa, e
diciamo che il nuovo acquisto non è esattamente quella che
si
definirebbe una donna simpatica, ecco. E poi io e lei, in
particolare, ultimamente abbiamo qualche divergenza u.ù Ma a
te che
importa, giustamente? xD. Oh, e non meno importante, piacere, io mi
chiamo Marika u.u (nome strambo, lo so. ma mia madre è
piuttosto
eccentrica, quando ci si mette). Mi piace la scuola (affermazione
altrettanto stramba. spero di non venir lapidata) ma un po' meno aver
limiti di tempo per fare le cose, anche se credo che il peso dello
studio sia compensato dalla meraviglia che è vedere i propri
amici
di primo buongiorno :D Non sono la classica secchiona, anzi.. Solo
che ho buona memorie u.ù Ah, e.. come fa a non piacerti la
matematica? ç.ç
Sarà che sono particolarmente strana,
psicologicamente parlando, ma io amo
la matematica! *-* Quasi quanto mi piace biologia, chimica e
compagnia bella (eccetto fisica, il mio indirizzo la inizia al
triennio e io ancora non ci sto). Ma meno, lo ammetto, di quanto mi
piaccia leggere e scrivere. Eh sì, lo ammetto, è
la mia passione
u.u
Ecco, come al solito mi sono persa .___. Vabbuò, spero di
non
averti fatto venir voglia di dare una testata contro il muro o roba
simile o_ò E che ti sia piaciuto il capitolo u.ù
Un abbraccio,
cara =)
Piccolo
Fiore del Deserto:
*O* Una nuova lettrice! Oddio, non sai che piacere m'ha fatto la tua
recensione! Non ne hai proprio idea *-* xD. Lieta che ti piacciano
questi due pargoli. Li sento così miei che mi riempie
d'orgoglio
ogni complimento nei loro confronti :D. Ooh, finalmente una che
comprende questo terrore puro per il BungeeJumping. Dicon tutti che
non sono normale, pensa te ç.ç XD
Ah, e grazie pure per i
complimenti su come scrivo. Io ci provo, non posso far altro.
Uh,
e pure grazie per aver recensito la mia shot *-* Sì,
è amore. Puro.
Credo, insomma.
E non ringraziarmi, la tua storia è bellissima e
non ho potuto trattenere il mio lato logorroico dal commentarla
^^
Spero continuerai a seguire 'sta storiella misera misera.
Un
bacio =)
Bene, ho finito di blaterare. (ehi tu! Sì, tu!
Smetti di far la ola! Capisco la gioia, ma trattieniti, diamine. Non
è mica carino u.ù).
Un grazie
immenso,
di nuovo, alle tre fanciulle, ma anche a chi legge e basta, in
silenzio.
Bòn.
Fatemi sapere quanto v'ha
fatto schifo, se vi va. E se me lo merito XD
Baci,
Human_
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Capitolo 7 *** Wedding. ***
«Vuoi tu,
regina delle barbabietole, prendere me, re dei broccoli, come tuo
legittimo sposo?».
«Vuoi tu,
o re dei cretini, smetterla di cazzeggiare e metterti a
studiare?».
Lui sbuffò
esasperato e riportò lo sguardo sul suo libro di storia.
«Neanche
per una cosa seria ti fai distrarre » borbottò.
La ragazza
sbatté la penna su tavolo, esasperata. «Senti,
emerito imbecille,
io domani ho il compito di matematica e l'interrogazione di scienze,
ed ho l'estrema necessità d'andare preparata. TU domani hai
l'interrogazione di storia, e se prendi un'insufficienza ti stacco la
testa a morsi. In più, siamo troppo giovani per sposarci e
se anche
fossimo in età io non ti sposerei. Chiaro?! Ora
taci». Recuperò la
sua penna ed iniziò daccapo il suo problema di geometria.
La luce
divenne meno ed, alzando lo sguardo, appurò che la figura
del
ragazzo la sovrastava coprendole la luce con espressione
indecifrabile.
«Che
c'è?»
chiese seccata, rinunciando definitivamente a risolvere quel
rompicapo e posando la schiena allo schienale della sedia.
«Perché
non mi sposeresti?»
«Perché
non ho una buona opinione del matrimonio».
Maledetta
me e la mia boccaccia,
pensò,
incrociando le braccia.
«Il
fatto che i tuoi genitori non vadano molto d'accordo non significa
che il matrimonio sia un brutta cosa» ribatté lui,
serafico.
«Citando
Gervaso, non esistono matrimoni felici. O si è sposati, o si
è
felici. E se invece preferisci un cantante, ascolta “Io non
ti
sposerò” di Masini».
«Non
citare, spiegami solo perché non credi nell'amore
eterno».
«Non
ho detto di non credere all'amore eterno, ho detto di non avere
fiducia nel matrimonio! L'amore eterno esiste, non è altro
che
l'amore puro, ma il matrimonio è un fattore inquinante.
Quando due
persone sono sposate, iniziano a dare tutto per scontato, soprattutto
la felicità dell'altro e la propria, e son talmente occupati
a
pensare al resto, talmente sicuri dell'amore dell'altro, che non
s'accorgono neanche d'aver lasciato il giardino incolto, che le
erbacce stanno uccidendo i fiori. E quando se ne accorgono è
troppo
tardi, come per i baobab sul pianeta del piccolo principe».
«Non
ti darei mai per scontata» mormorò lui, tornando a
sedersi davanti
a lei.
«Non
dire “mai”».
«Ma
è la verità. Se io ti sposassi -e credimi, ti
sposerò- sarebbe per
far sapere al mondo che tu sei mia e di nessun altro, per suggellare
il nostro rapporto, ma tra noi due non cambierebbe niente. Avrei solo
la soddisfazione di dire “Mia moglie” pieno
d'orgoglio
presentandoti ai miei amici o magari a quella maledetta bis prozia
che m'ha sempre detto che sarei morto da solo, perché col
carattere
che ho nessuno m'avrebbe mai voluto. Sarebbe un modo per far vedere a
tutti che tu mi ami almeno quanto io amo te e che vogliamo che, un
giorno, ci seppelliscano insieme, abbracciati, con le fedi in bella
vista. Ma io t'amerei ancora come t'amo adesso, e cercherei di
conquistarti ogni giorno».
«Quanti
baci perugina hai mangiato per architettare 'sto discorso?»
domandò
lei, con gli occhi lucidi ed il sorriso sulle labbra.
«Abbastanza
da farmi venire il diabete, devi risarcirmi. È colpa
tua».
«Come
sempre».
Il
silenzio li avvolse per qualche minuto, mentre si limitavano a
guardarsi negli occhi.
Poi
fu lei a romperlo. «Sposami».
«Cosa?»
sussurrò spiazzato lui.
«Sposami.
Ora. Ho due anelli di là, che ho comprato stamattina
perché non
aveva da farmi il resto per il bracciale. Sposami».
«Posso
fare anche la parte del prete?».
«Devi
farla per forza».
«Allora
ci sto».
Qualche
minuto, il tempo di recuperare i due anelli d'argento e pronunciare
quelle parole rubate alle altrui cerimonie, ed i due ragazzi erano,
seppur non ufficialmente, sposati. Marito e moglie.
«Promettimi
che non te ne pentirai» sussurrò il ragazzo, con
la voce attutita
dai capelli neri di.. sua moglie.
«Non
me ne pentirò. Tanto è per sempre, no?».
«Come
un diamante».
E
lì, in quella stanza, circondati dai libri ormai
abbandonati,
legarono le loro anime. Probabilmente per l'eternità.
E
che è 'sta roba? Non ne ho idea.
È
stata una guerra pubblicare questo capitolo perché io, porca
puzzola, non mi sento più in grado, degna, di
raccontare la
loro storia meravigliosa (non che vi perdiate tanto, giacché
sarebbero stati al massimo altri due o tre capitoli).
Ma
i capitoli, nella mia testolina vuota, ci sono. Quindi per ora non
metto “Completa”. Però i lavori sono
sospesi. E spero non mi
ucciderete.
Ora,
ma quanto siete meravigliosi voi lettori effippiani, eh? Troppo,
troppo.
SummerRain:
Oh, ma sei più che perdonata *w* Poi, se mi dici
“brava” così
tante volte finisce che mi monto la testa, eh u_ù xD Son
contenta
che ti piaccia 'sta storiella che, per la peppa e la peppina,
è così
mia che è come se tu mi dicessi che ho un bell'intestino
tenue .O.
Grazie ancora, davvero. Non hai idea della gioia che m'hai dato *-*
whitevelyn:
Ho visto il tuo nome e son collassata, perché tu che leggi
quel che
scrivo è.. un sogno, davvero. Che ideuzza contiene il
capitolo? *O*
Non vedo l'ora di leggerla, davvero. E grazie della recensione (L)
SiL1694:
Saaaaaaalve anche a te :D Credo che un “grazie” sia
troppo poco,
ma siccome ancora non hanno inventato un termine degno, grazie. Non
hai idea delle dimensioni del sorriso che m'è nato a leggere
la tua
recensione. E ho anche sospirato di sollievo perché per il
titolo
son stata in crisi per non so quanto finché, verso le tre di
notte,
non mi son svegliata dandomi della stupida per non averci pensato
subito -.-”
Ancora
grazie <3
Misery13:
*___* Ma quante volte dovrei dir grazie per rendere l'idea? Son
contenta che ti piaccia, davvero. E mi dispiace per non aver
aggiornato presto, ma questa storia per me è un po' una
sfida con me
stessa, ecco. Scriverla è un travaglio. Di nuovo grazie per
le tue
parole e per quel “Woo-wow” che m'ha riempito di
gioia <3
doddola93:
Ma quanto puoi tu esser dolce, mi chiedo? Non vorrei mai ucciderti,
per carità, ma.. perdonami, sapere che ti faccio 'sto
effetto mi fa
gongolare u_ù
E'
che per me tu sei.. non so, sei troppo straordinaria. E veder una tua
recensione così mi
toglie il fiato. Grazie <3
Grazie
a tutti voi, che leggete e non commentate, perché mi fa
comunque
piacere. Al prossimo capitolo, che pubblicherò
Chissà-Quando.
Un
abbraccio a tutti, che ve lo darei tanto volentieri <3
Human_
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Capitolo 8 *** Stars. ***
Distesi su
un prato, immersi in un silenzio naturale e confortevole, ebbri
ognuno del profumo dell'altro, vicini senza però toccarsi,
ammiravano le stelle di una calda sera primaverile, con i nasi
rivolti all'insù.
Solo il
ragazzo, ogni tanto, per non dire spesso, si distraeva da
quell'infinita distesa di fuochi, per ammirare la ragazza che, con il
sorriso sulle labbra, contemplava quelle torce luminose nel nero del
cielo.
« Tu
guardi le stelle, stella mia, ed io vorrei essere il cielo per
guardare te con mille occhi ».
« Non
trovi che due siano più che sufficienti, mio dolce amante di
Platone? » chiese la ragazza, voltando leggermente lo sguardo
fino a
trovare gli occhi verdazzurri del ragazzo.
« No, non
credo. Poi ho sempre la sensazione di perdermi qualcosa, con questi
occhi. Magari esiste nell'universo un prototipo d'occhio più
evoluto, e chiunque sia il burattinaio di questo mondo popolato da
noi miserabili sta decidendo a quale animale affibbiarli ».
« E li
vorresti tu, questi occhi? ».
« Mi
basterebbero anche solo per un minuto » sussurrò.
« Un solo minuto
per cogliere tutti i dettagli del tuo viso, perché son
sicuro che il
tuo essere meravigliosa non si ferma qui. Sono sicuro,
perché me lo
sento, che c'è almeno una sfumatura dei tuoi occhi che non
riesco a
distinguere, in tutta quella profondità ».
« Potresti
proporti come tester, no? Manda una lettera al Supremo Burattinaio
con il tuo curriculum, e digli che sei disposto a provarli per un
giorno » gli rispose, sorridendo quasi materna. «
Però non
guardare solo me, che sono un soggetto.. statico, ecco. Monotono,
direi. Scriviglielo, che guarderesti il cielo e i prati e i fiori. E
magari pure i bambini »
« E gli
anziani » la interruppe. « Mi piacerebbe vedere se
questo nuovo
prototipo è in grado di cogliere tutti i cambiamenti che il
tempo ha
apportato alla loro l'anima. Tutte le batoste e le gratificazioni, le
gioie e le sofferenze ».
Sorrisero,
consapevoli di essere sulla stessa lunghezza d'onda, e si strinsero
la mano, tornando ad ammirare le stelle.
Passò un
minuto, forse, o magari un'ora. Poi fu lei, come sempre, a rompere il
silenzio.
« E se
questo nuovo tipo di occhi ti permettesse di vedere anche tutti i
miei difetti? Mi vorresti comunque.. vicino, conoscendoli tutti?
Riusciresti a starmi accanto anche se i miei sorrisi, le mie risate e
i miei sguardi non coprissero.. il marciume? »
domandò,
puntellandosi sui gomiti e fissando il ragazzo negli occhi.
« Mi stai
forse dicendo che di solito ti nascondi per paura che io ti veda
veramente? » chiese lui, corrugando leggermente la fronte.
« Esatto »
sospirò, sdraiandosi di nuovo e riportando lo sguardo al
cielo.
« Ma lo
sai che a volte sei veramente stupida? ».
La ragazza
si voltò di scatto, le sopracciglia aggrottate. «
Perché? ».
« Beh, per
vari motivi. Innanzitutto perché senti il bisogno di
nasconderti da
me, come se io non ti conoscessi meglio di quanto conosca me stesso.
E poi perché fai certe domande assurde »
S'interruppe, sospirando.
La ragazza
contò mentalmente fino a tre, cercando di riordinare le
idee,
pensando di dover fornire una risposta. Invece lui riprese.
« Devi
smetterla di avere paura, sai? Non devi mai nasconderti dietro
qualcuno che non sei, soprattutto perché..
perché sei come sei.
Non devi vergognarti di te stessa, perché vai bene
così. Non sei
perfetta, nessuno lo è, ma la perfezione è una
cosa soggettiva ».
« Ognuno
è
perfetto agli occhi di chi lo ama » sorrise lei,
interrompendolo.
Un sorriso
inclinò le labbra del ragazzo. « Non
ama colui al quale i difetti della persona amata non appaiono
virtù
».
«
Ecco, Goethe ci mancava » sbuffò, divertita, con
un grande sorriso
ad incresparle le labbra. Il ragazzo ridacchiò e
continuò a
guardarla negli occhi.
«
Ma ci hai mai pensato al fatto che la luna sembra fatta di formaggio?
» saltò su la ragazza, avvicinandosi al viso di
lui, con una voce
piuttosto entusiasta.
«
Questo perché la luna è,
di
fatto, fatta di formaggio ».
«
E allora prometti che la mangeremo un giorno. Promettimi che per
colpa nostra non ci sarà più una vera luna piena,
ma una “Luna
piena meno due morsi” »
Si
sorrisero. « Te lo prometto ».
E
un bacio suggellò la sua promessa, con la notte come unica
testimone.
Okay,
ehm.. c'è ancora qualcuno? o.ò
Spero
di sì ç__ç
Alla
fine sono tornata prima di quanto pensassi. Sarà
perché alla fine
questi due pretendono attenzione, sarà perché il
senso
d'inadeguatezza nei loro confronti è un po' passato.. non lo
so.
Però
questo è il nuovo capitolo. È misero, ma
è uscito così.
Hope
you like it.
Bòn.
Rispondo a voi, o miei angeli. <3
Misery13:
*-* Ma tu sei sempre stata così dolce o hai fatto una
qualche
terapia? Chessò, magari ripetuti bagni nel miele? xD.
Comunque, no,
per carità, non farti venir 'n infarto
ç.ç E.. oddio mi dimentico
sempre tutto quello che voglio scrivere >.< Ah! Son
contenta
che ti piaccia questa storiella, sai? Non hai idea di quanto
rappresenti per me.. e la dolcezza è una loro
caratteristica, direi.
Anche se spero non siano stucchevoli o.ò (è una
cosa che odio, sia
nelle storie che nella vita reale). E per il dialetto romano.. Non lo
so, sarà che sono un po' poliglotta, ma né io
né loro siamo di lì,
anzi xD Sono un po' più su, alta Toscana, ma a volte
-sarà che a
Roma ho un amico con cui parlo sempre e che frequento quasi
più dei
miei compaesani xD- prendo in prestito qualche espressione, anche se
non mi sono accorta d'averne usate qui o.o. Bòn. Un
abbraccio cara,
e di nuovo un immenso grazie (:
doddola93:
Oh, dod *-* Tu, veramente, non hai idea di quanta giUoia mi prenda a
legger che ti piace questa storiella. E poi sei di un fantastico che
mi vien da chiedermi se lo sei consapevolmente oppure no. E se
è
“oppure no”, consapevolizzati u.ù
Grazie, sai? Sei tu ad essere
polvere di fata in questo mondo scettico <3
Sil1694:
Oh cielo .O. Tu.. no, davvero. Non ho parole -e logorroica come sono,
è una cosa un po' insolita-. Sì, il sarcasmo
direi che è un po' un
punto chiave, ecco. Spero sempre che smorzi alcuni punti troppo..
troppo. Troppo dolci, troppo irreali. Diciamo che il sarcasmo
è il
filo che non fa scappare il palloncino, ecco. E per le citazioni, son
lieta che tu le apprezzi :D. Spero apprezzerai pure 'sto seguito un
po' striminzito. Grazie, eh. Un abbraccio.
Miharu
Ozukawa:
Oh, ti trovo anche qui *-* Sei.. sei.. sei.. Non lo so, non ci sono
abbastanza parole nel vocabolario italiano per rendere quanto mi
abbia fatto piacere trovare così tante tue opinioni in una
volta
sola. Comunque, cercando di riordinare le idee.. Il fatto che tu
ritrovi un po' di te stessa in quel che scrivo è, in un
certo senso,
confortante. Almeno so di non aver sbagliato non postando in
“Fantasy” xD.
Pooi.
L'ho continuata. E spero di non averti fatto attender troppo,
davvero. È che.. non lo so, è complicato xD. E
comunque hai
espresso ottimamente quel che sono: una contraddizione. Ma son
così
tanto belle a volte le contraddizioni *w* Grazie tante, sul serio,
che mi stai rendendo dipendente <3 Un abbraccio.
PS:
No, non ti sopravvaluto. Sei un genio veramente u.ù
Okay
people. Non vi prometto un aggiornamento veloce, che non ho davvero
idea di quando questi due torneranno a bussare alle porte del mio
bacato cervellino. In compenso vi prometto un aggiornamento, che
è
già qualcosa u.ù xD.
Un
bacio immenso a tutti voi, che leggete in silenzio, seguite,
ricordate e preferite.
Human_
Piccolo
appunto per chi segue “Misery Business”: V'ho
abituato troppo male, credo ._. L'aggiornamento sarà un po'
più
lento del solito, perché nonostante il capitolo sia
già scritto per
metà, non riesco a concluderlo, a causa dell'umore che
influisce sul
mio modo di scrivere -credo che qui si sia notato un po', ma in MB
sarebbe davvero
troppo evidente. Stonerebbe-, sia perché ultimamente
l'ispirazione
si diverte a tirarmi colpi bassi, affollandomi la testa di idee nuove
(non vi dico quando nuovi documenti affollano il mio desktop .-.)
impedendomi di concentrarmi su quella storia. Ma don't worry, non
è
sospesa o che altro! Solo che questo capitolo fa i capricci e non si
vuol fare scrivere, tutto qui. Fine dello sproloquio. Andate in pace
ù_ù
|
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Capitolo 9 *** I'll stay with you for all of time. ***
Le
capitava, a volte, di perdersi un profondi vortici di sconforto di
cui non riusciva a vedere la fine, e quello era uno di questi.
Si
stava rendendo conto che, finalmente, la sua vita aveva preso una
svolta positiva, perché con l'arrivo di lui e la sua
presenza
costante al suo fianco i demoni del suo passato e del suo presente
erano finalmente volati via, o comunque avevano reso la loro presenza
meno ingombrante. Peccato, però, che la cogliesse spesso il
timore
che tutto questo potesse aver presto fine, che lui sarebbe potuto
sparire da un momento all'altro, che avrebbe potuto preferire
qualcun'altra, qualcuno di più meritevole delle sue
attenzioni.
Ma
lui c'era, era lì in ogni momento, e le sussurrava quanto si
sbagliasse.
«Sono
una stupida, vero?»
gli chiese.
«Ma
no. Nessuna paura è stupida: se una cosa ti fa paura,
diventa
importante di conseguenza. Quello che mi lascia perplesso è
il fatto
che tu possa seriamente pensare che io possa lasciarti. Sbaglio
qualcosa nel dimostrarti quanto sei parte di me?»
Lo
guardò con gli occhi sbarrati. «No!»
quasi gridò. «Tu.. tu non
sbagli niente! È solo che.. Dio, tu sei troppo, troppo
tutto. Sei
troppo paragonato a me. Un giorno troverai qualcuno che
saprà
restituirti tutto l'amore che sai dare e capirai che il tempo con me
è stato perso».
Il
ragazzo scosse la testa, sorridendo, e le asciugò con i
pollici una
lacrima che, impertinente, le era sfuggita, e continuò ad
accarezzarle le guance anche quando ormai erano asciutte.
«Okay che
le tue paure non sono stupide, ma inizio seriamente a dubitare che
tutto quel bel cervellino che ti ritrovi tu lo sappia usare
correttamente, a volte.. Hai perso le istruzioni?»
Le
scappò una risata. «No, è che l'ho
preso all'Ikea e mi sono persa
un bullone. Ora funziona a intermittenza».
«Ah,
ecco. Mi pareva. Comunque, tanto per rassicurarti, dato che non
voglio che tu abbia paura, perché desidero che neanche il
più
piccolo tormento possa affliggerti a causa mia, io ti amo. Okay? Io
ti amo e non cambierò idea, sono troppo testardo. Ti amo e
non ti
lascio, ti amo e non voglio nessun'altra, ti amo e il resto del mondo
non è niente, se ci sei tu».
Sorrisero,
e lei si accoccolò contro il suo petto dove, stretta nel tuo
abbraccio, depositò un piccolo bacio. Sollevò
appena la testa e lo
guardò negli occhi.
«Promettimi
che resterai» sussurrò seria, con gli occhi lucidi
e la bocca
dischiusa.
Lui
avvicinò le loro labbra, e con le sue che sfioravano quelle
profumate e calde della ragazza, facendo fondere i loro respiri,
mormorò «Resterò. Qualsiasi cosa
accadrà, io resterò».
Sono
tornata presto! *O*
Okay, ammetto che questo, nonostante sia corto, privo di trama, senza
un'ambientazione spazio-temporare precisa e chi più ne ha
più ne metta, mi piace. -mormorio sorpreso e parecchio
sconvolto si solleva tra i lettori-
Sì, la cosa sorprende anche me. Probabilmente rileggendolo
stasera o domattina cambierò idea. Ma tant'è.
Comuuunque. Cheddire? ç__ç
Non lo so. No, anzi, lo so.
Allora, devo dire un grazie enorme
a tutti voi che leggete, che seguite, che preferite e che seguite,
indipendentemente. E' importante per me, davvero, quindi
grazie.
Okay, e ora a voi,
miei angels *-*
Misery13:
Puntuale come un orologio svizzero u.ù Comunque, ma sai che
lo dicono sempre pure a me? o.ò Cioè, mi dicono
proprio che sono 'na mer*da xD Però tu sei dolce lo stesso
u__ù L'essere schietti, stronzi e spietati non impedisce
d'essere dolci u.ù Sono contenta che ti sia piaciuto, e
credo che sia impossibile non innamorarsi di lui, sai? E poi
sì, loro due insieme sanno tanto di Puzzle, trovo.
*annuisce, pensierosa*
Anyway, questo è il capitolo. Abbi fede, non v'abbandono v.v
xD Un bacio.
doddola93: O
dod, vocativo. Ma sai che.. boh, pensavo. Magari la luna non
è di formaggio. Magari è uno yogurt. O un
frappè. O un gelato alla vaniglia. O un formaggio, alla fin
fine. Cioè, mi ci sono messa a pensare ieri notte, che non
riuscivo a dormire e sono stata sveglia tipo fino alle 7.30, e ho
occupato un paio d'orette a spremermi le meningi per trovare qualcosa
di tuo gradimento di cui potrebbe esser fatto il nostro satellite. E
ora me li sono pure dimenticati, ma vabbè. Contenta che ti
piaccia la mia storiella, sai? Non hai idea di quanto mi si gonfi il
petto sapendolo. <3 PS: Tutto tutto? Che fegato tucc'hai, dolce
tesoro mio. Prometto che poi li recuperiamo, i pezzettini del tuo
cuore. Grazie ancora, sul serio. Un abbraccio.
Nina95: Oh,
ma tu! *-* Allora, procedendo con ordine (ho la pagina delle recensioni
aperte, e le leggo una per una rispondendoti. tanto per farti capire).
Del libro, m'interessa, al contrario di quanto tu pensi
u.ù Che libro era? Magari l'ho già letto, ma se
così non fosse mi piacerebbe rimediare -dopo aver letto
l'Ospite, ovviamente u.u-. Non scusarti per aver commentato ogni
capitolo, mi fa piacere *O* Il primo capitolo è quello a cui
sono più legata, in un certo senso, anche se l'ho scritto
taaaaaaanto tempo fa, e temo che si noti pure. Ma son contenta che ti
sia piaciuto. "Sai
incatenare le parole come una fata del bosco". Mi sono
sciolta stile burro al sole, perché tu lo sappia. Poi, il
fatto che tu ascolti i Coldplay fa sì ch'io t'adori ancor
più indiscutibilmente, do you know? u.ù Anyway,
sì, son vegetariana. Carne? No, grazie. Pesce? Ma siamo
scherzando?! u.ù Nice to know che apprezzi l'anonimato dei
due. All'inizio pensavo che si sarebbe levato un coro di "Ma datti
all'ippica, che idea del ca**o", e invece no! *w* Comunque, per
riassumere, grazie degli innumerevoli e decisamente non meritati
complimenti che mi fai. Davvero, sei splendida <3 Aspetto di
sapere cosa ne pensi di questo :3 Un abbraccio immenso, o mia fata.
Miharu Ozukawa:
Ma no, non ti voglio far stare male! ç__ç
Comunque, non so se mai insieme riuscirete a mordere la luna di
formaggio, ma qualcuno troverai. Sei troppo meravigliosa
perché accada il contrario. Ad ogni modo, tu mi vizi troppo.
Non puoi farmi così tanti complimenti, arrossisco
>.< (sì, sono la più acida delle
acide, la più cinica delle ciniche, la più
maliziosa delle maliziose, la più schietta delle stronze,
eppure arrossisco da niente .__.) Grazie Miharu. Mi sei entrata dentro
così a fondo che.. boh, non lo so. Per ora t'abbraccio,
attendo di trovare le parole giuste per esprimerti quanto son grata ad
EFP per averci fatto metaforicamente incontrare. <3
Al prossimo capitolo, miei adorati. Come al solito, niente date.
'Sta stora fa un po' come le pare .-.
Baci,
Human_
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Capitolo 10 *** The feeling you have after laughing so hard you can't breathe. ***
La ragazza
fissava la porta con le sopracciglia corrugate ed una leggera quanto
consueta ansia che le montava dentro.
Si erano
infilati in un bar, entrambi assetati, e subito dopo aver ordinato ed
essersi seduti, lui s'era alzato borbottando un “Torno
subito”,
per poi sparire oltre la porta lasciandola lì come una
cretina,
seduta nel tavolo più lontano dalla finestra, da sola con la
sua
tazzina di caffè.
Il ragazzo
rispuntò qualche minuto dopo, con un foglio ed una penna in
mano.
« Inizia »
se ne saltò su come se niente fosse.
« Dove hai
preso quella roba? »
Sbuffò. «
Il foglio l'ho chiesto ad un ragazzo che passava con lo zaino e la
penna è mia » spiegò frettolosamente.
«Ora inizia»
« Ma
inizia cosa? »
« La lista
»
« Che
lista? » domandò lei spazientita.
« Delle
cose che ami. E non dire me, perché ti faccio una
tracheotomia con
la penna! »
Lei
ridacchiò, e lui avvicinò la penna al foglio,
pronto a scrivere.
« Questa
cosa ha un senso? » chiese, lei, sorridendo.
« No ».
« E allora
va bene » annuì. « Amo dire le parolacce
e inventarne di nuove »
Lui sorrise
e iniziò a scrivere.
« Direi
che ci riesci pure bene, a inventarne di nuove »
commentò.
« Le cose
o si fanno bene o non si fanno, eh »
«
Giustamente. Poi? Seconda cosa? »
Ci pensò
qualche istante, guardandosi intorno. « Il caffè
»
« Troppo
generico »
Lei lo
guardò con le sopracciglia alzate. « Il profumo
del caffè di prima
mattina, la sensazione di calma assoluta e altrettanto assoluto
controllo sul mio corpo e sui miei nervi quando ne bevo una tazza, il
sapore della caffeina che scivola giù per la gola e..
»
« Okay, ti
sei spiegata » la interruppe.
« Ora
scrivi tutto quello che m'hai fatto dire, forza! »
« Ma anche
no. Io scrivo solo “caffè” »
Lo guardò
male, e lui sorrise mostrando tutti i denti. Scoppiarono a ridere
quasi contemporaneamente.
« Dai,
continua »
Mugugnò,
pensierosa. « Essere una ragazza »
« Cioè?
»
« Essere
più intelligente dei ragazzi, prenderli in giro e dire che
sono
troppo tonti per capire qualcosa » spiegò con aria
saccente,
trattenendo un sorriso.
Il ragazzo
spalancò la bocca, fingendosi indignato, ma con un sorriso
che
premeva per nascere. « Ma sporca sessista che altro non sei!
»
« Mannò,
broccolo, dai! Non prenderla sul personale.. »
Sollevò il
mento con aria superiore. « Per questa volta ti perdono. Vai
avanti
»
Lei rise. «
Parlare con gli oggetti come se potessero capire e eventualmente
arrabbiarmi con loro »
« Pensavo
ti venisse naturale, non che amassi farlo »
commentò.
« Una cosa
non esclude l'altra.. Ah, e amo far ridere le persone quando sono
tristi »
Scrisse,
lui. Scrisse sul foglio e incise nella mente le sue parole. «
Altro?
»
« Al
momento non mi viene in mente niente »
« Okay.
Cose che odi? » chiese, tracciando una linea approssimativa
sul
foglio per dividere le due liste.
«
“Odiare”
è un verbo particolar- »
« Cose che
non ti piacciono? » la interruppe, intuendo l'andazzo.
« I ragni.
Mi terrorizzano » rispose, in fretta, trattenendo una smorfia.
« Ma dai,
pensa a Spider man! »
« Spider
man è un fumetto, io sono una persona che vive nel mondo
reale e nel
mondo reale il veleno ti fa schiattare senza che tu abbia neanche il
tempo di dire “Ma vaffanculo Peter Parker”
»
Lui iniziò
a ridere, e lei lo fissò seria finché non
sembrò calmarsi. « Hai
finito? »
« Non
ancora » rise ancora un po', poi prese un respiro profondo.
« Okay,
ora ho finito ».
La ragazza
sbuffò divertita. « Ah, e non sopporto che gli
altri mi vedano
piangere »
« Non
commento che è meglio »
« Ecco,
non commentare. E comunque ho finito, passami il foglio »
Si allungò
sul tavolo e gli strappò di mano foglio e penna. «
Vai » lo
incitò.
« Dove? »
« E ora te
lo dicevo » commentò sarcastica. «
Intendevo, inizia con la tua
lista ».
« Non puoi
rubarmi l'idea! È brevettata, c'è il copyright!
»
« Ma fammi
il piacere, lo facevo anche alle elementari! Su, vai, cosa ami?
»
Lui sembrò
pensarci su. « La sensazione che hai dopo aver riso talmente
tanto
da non riuscire più a respirare »
« Perché
dici sempre le cose più belle? »
« La
bellezza è soggettiva »
Lei lo
guardò, sorrise, e non disse nient'altro se non «
E poi? ».
« E poi
amo viaggiare e parlare inglese con le persone che non conosco
all'estero. Cantare con sentimento sotto la doccia e pianificare il
futuro »
Sorrise,
lei, e scrisse. « C'è altro, Mister Mi Piace Fare
Liste? »
« Sì, amo
le smorfie che fai quando non sai più cosa dire ».
Lei lo
guardò imbronciata. « Avevi detto che non valeva
dire- »
« No, ho
detto che tu non potevi mettere me nella lista, non ho detto niente
riguardo a cosa posso metterci io » obbiettò.
Lei rise. «
Sei sleale! »
« Oh, sei
tu che non t'informi sulle regole »
Risero. «
Cosa odi, invece? »
« Le tue
lacrime ».
«
Seriamente ».
« Sono
serio. Ah, e il mondo senza di te ».
« Ma la
smetti?! Fai il serio! »
« SONO
serio! » si lamentò sbuffando. «
Vabbè. Odio la cacca di piccione
»
« Poveri
piccioni, dovranno pur farla anche loro, eh! »
« Ma
perché proprio in testa a me?! È quello il punto
»
Lei rise,
ma tanto, tanto davvero. Poi lo guardò, e trovò i
suoi occhi, e il
suo sorriso, e lui, lui e basta. E si chiese, così, senza
capire
neanche il perché si fosse posta proprio quella domanda,
perché in
quel momento, perché lei, perché lì.
Se lo chiese.
Esiste, il
destino? È così magnanimo, il destino, da farci
certi meravigliosi
regali?
« Durano
per sempre, i regali che ci fa il destino? » gli chiese.
« Non lo
so. Di certo durano per tutta la vita ».
No,
non sono un miraggio. Ho davvero aggiornato questa storiella.
A
dir la verità, sento che manca qualcosa, in questo capitolo.
Un
pensiero o una frase sussurrata che non riesco a ricordare..
però ho
deciso di postarlo così, questo capitolo.
Voglio
che mi porti fortuna per domani, ché inizia la scuola e
forse
qualcuno sa pure il perché son così agitata, ma
insomma. Volevo che
il broccolo e la barbabietola se ne stessero qui, su internet, a far
vedere che ancora esistono, ecco, e che loro, loro due insieme, mi
portino fortuna.
Comunque.
Nina95:
Oh, la mia fatina *-* Cioè, ma solo io mi rendo conto del
tempo che
è passato da quando m'hai lasciato questa recensione? O: So
di te
molto di più, adesso. Il libro, 'Shiver', non l'ho mai
sentito, ma
ho in programma un giro in libreria e magari me lo procuro,
chissà
;) E sì, pure io ascolto i Coldplay. Li amo, davvero *-* Ci
sono
alcune loro canzoni che mi fanno l'effetto di un abbraccio *O* ahah,
vuoi veramente diventare vegetariana? Sì, beh, in effetti
è una
cosa figa v_v
Pooi.
Sì, la barbabietola è estremamente fortunata ad
avere il broccolo.
Quanto è bellino, lui, né?
E
non farti problemi a lasciarmi recensioni chilometriche: le leggo
più
che volentieri :3
Ti
voglio bene. Tanto, ma tanto.
doddola93:
oh, dod! Ma tu sei, sei.. non lo so. Sei. Sei e basta. Sei tu, e
già
questo esprime tutto quello che volevo dire. Anche a me lei ricorda
qualcuno, chissà. E che tu sia fiera di me mi rende
così piena
che.. oddei, non lo so. Ma son contenta, contenta, contenta.
Però,
domanda: dove son finite le tue meraviglie? O: cioè, no,
voglio
dire, son rimasta seriamente traumatizzata nel vedere la tua pagina
spoglia! T__T let me know, e non solo delle storie, ma anche di come
stai, ecco. Un abbraccio.
Miharu
Ozukawa:
o mia dolce, vocativo. Veramente ti sei commossa? Diamine. <3 Le
paranoie sono decisamente una brutta bestia, cavolo, e spero che in
qualche modo ci sia uno pseudo-broccolo che le scacci tutte via,
assieme ai brutti pensieri. E comunque. Tu sei troppo gentile,
davvero. Mi sopravvaluti v__v Un abbraccio, immenso, ma davvero.
<3
Misery13:
Oh, ma tu sei decisamente troppo buona! E, in caso, fammi sapere
quand'è il tuo compleanno, che se davvero ti piacerebbe
potrei anche
pensare di scriverti un capitolo, chissà ;) Contenta che il
capitolo
ti sia piaciuto, sul serio, e spero sia stato altrettanto per questo
(: Un abbraccio.
PS:
Ooh, 'Sei 'na sola' è bellissimo O:
SummerRain:
Oh, qualcuno che se n'è accorto! Sì, la frase
è presa da 'Wherever
you will go', che stavo ascoltando durante la pubblicazione, e quindi
eccolo lì (: Ti ringrazio, davvero tanto, e spero di non
farti
perder la voglia, ecco, di scoprire questi due giuoniciuelli.
u.u Un bacio.
Christine_
: Io non so se hai idea di quanto piacere m'abbia fatto la tua
recensione. Innanzitutto perché sapere che ti sei puppata
nove
capitoli tutti in una volta m'ha fatto venire un sorriso che non si
può neanche descrivere, e poi perché tu scrivi
così bene che..
oibò, sapere che apprezzi quel che scrivo io è
una sensazione
stupenda. Grazie, davvero (: Un abbraccio.
Bòn.
Alla prossima, people.
Un
abbraccio grande, a tutti.
Human_
|
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Capitolo 11 *** È finito il caffè. Se ti faccio felice va bene lo stesso? ***
È finito il caffè. Se ti faccio felice va bene lo
stesso?
Erano
in piedi sulla porta e in silenzio, vicini senza davvero toccarsi,
entrambi concentrati. Lo sguardo rivolto verso l'interno della
stanza.
«E
se attaccassi tutto al soffitto in modo che la stanza risulti
identica ma sottosopra?».
La
ragazza lo guardò, la fronte aggrottata. «Sarebbe un'idea
fantastica, ma dovremmo dividerci i compiti. Io incollo tutto al
soffitto, tu inventi un marchingegno in grado d'annullare la forza di
gravità, perlomeno nella tua stanza, così che tu
possa raggiungere
le tue cose».
Lui
sorrise e la guardò inclinando la testa verso sinistra.
«Sei bella
perché assecondi sempre ogni cavolata che sparo senza farmi
sentire
un completo imbecille».
«Sei
bello perché non mi guardi come se fossi una cretina quando
assecondo ogni cazzata che spari».
Le
accarezzò la spalla e tornò a guardare la sua
stanza. «No,
seriamente, devo inventarmi qualcosa. Questa stanza, messa
così, non
la sopporto più».
«Perché
non disegni un pentagramma sulla parete?» propose la ragazza.
Lui
sospirò. «Barbabietola, credo tu mi stia
confondendo con qualcun
altro. Hai mai visto i miei spartiti? Ti pare che io sia in grado di
disegnare anche solo una nota abbastanza decentemente da esser degna
di stare sulla parete di una stanza?».
Lei
rise. «In effetti sei un po' disgrafico».
«Un
po' tanto».
«Te
lo concedo».
Silenzio.
«E
se lo trasformassi in una grande bacheca?» chiese lui,
illuminandosi.
«In
che senso?».
«Tutti
i miei fogli e le mie foto appuntati alle pareti con chiodini, scotch
e roba varia».
Lei
rifletté per un attimo, la fronte aggrottata e la bocca
storta. «Non
sarebbe male, ma dovresti riempire in fretta almeno una parete. Con
due fogli e basta sarebbe un po' una cacchiata».
«Concordo.
Okay, deciso. Così non serve neanche coprire i mobili e il
pianoforte».
«Quindi
abbiamo risolto in mezz'ora la grande rivoluzione della tua stanza
per cui avevamo previsto d'impiegare minimo tre giorni?»
chiese lei
ridendo.
Lui
diede un'occhiata all'orologio. «Trentacinque minuti per
l'esattezza».
«Siamo
dei geni».
«Dico
anch'io».
Si decisero ad entrare di nuovo nella camera del
ragazzo e si sedettero sul letto.
«Vuoi
un caffè?».
«Tu
sì che mi capisci!» rispose lei, con tono
melodrammatico.
Lui
rise e si alzò, prendendola per mano e guidandola fino alla
cucina.
La
ragazza si sedette sul tavolo, mentre lui apriva un paio di sportelli
spostando, di tanto in tanto, le cose all'interno. Sospirò e
si
voltò, portandosi davanti a lei, attaccato alle sue gambe.
«È
finito il caffè. Se ti do un bacio va bene lo
stesso?».
Sorrise.
«Basta che non sbavi».
Lui
ridacchiò. «Giuro che la mia saliva se ne
starà buona buona nella
mia bocca».
«Allora
va bene».
Fu
uno sfioramento di labbra, nient'altro. Era quello, forse, il bello.
Non avevano bisogno d'approfondire i contatti per sentirsi uno dentro
l'altro, uno parte dell'altro.
«A
volte ho il terrore che tu svanisca durante la notte» ammise
lei,
senza guardarlo negli occhi, con le guance in fiamme e l'imbarazzo
palpabile.
«Io
credo che tu mi idealizzi» ribatté lui.
«E poi, per favore, smetti
di essere così tremendamente spaventata all'idea di dire
quello che
provi. Con me, soprattutto. Lo sai quanto mi fai felice quando ti
apri così?».
Annuì,
poi rispose. «Non ti idealizzo, al contrario. Sei pieno di
difetti,
però.. però mi fai sentire importante. Per la
prima volta in tutta
la mia vita, mi sento importante. Mi sento in grado di combinare
qualcosa. Solo con te, però, e.. e l'idea che tu sparisca
con un
'Puf!' mi fa venire mal di pancia».
«Ti
prometto che non sparirò». Il ragazzo sorrise e
premette forte le
labbra contro le sue, separandosi con uno schiocco. «Un
giorno
scriverò un libro con tutte le cose che dici.
Venderà milioni di
copie, e quando la gente saprà che sono stato davvero
così
fortunato da incontrarti sarà così invidiosa da
farsi marcire il
fegato».
«Ma
falla finita!» lo rimproverò lei sorridendo,
alzandosi.
«Pff,
tu ci scherzi. Vorrei vedere te, al mio posto».
«Sono
io quella fortunata, vegetale verde somigliante a un
funghetto».
Rise.
«Mi chiedo dove cavolo li trovi, tutti 'sti sinonimi di
“broccolo”».
«Chiamasi
fantasia».
Sorrisero.
«Ti
riaccompagno a casa?» chiese lui.
«Sarebbe
carino. Devo ancora fare tutta matematica».
Sorrise.
«Allora andiamo, piccola Einstein».
Non
voglio perdermi in ciance, quindi, per quanto possibile,
sarò breve.
Questo
capitolo è pronto da una settimana, scritto sull'ultima
pagina del
mio quaderno d'italiano, e ho trovato solo adesso il tempo -e la
voglia- di trascriverlo a computer.
Scusatemi,
scusatemi tanto davvero, se vi faccio sempre aspettare così
tanto,
cavolo.
È
che con 'sta scuola è un macello, e poi io mi faccio
prendere
dall'ansia e mi stanco e il computer lo snobbo completamente.
E
niente, insomma. Questo è quanto.
Un
abbraccio grande, a tutti.
Christine_
No,
seriamente, io ti adoro!
Cioè, già sei tu, che scrivi cose così
belle che non puoi ch'esser
bella anche tu, ma poi m'adori Grey's *-* Prima o poi
avanzerò una
proposta di matrimonio, sappilo x) Grazie, ma grazie davvero tanto
della recensione, e pure dell'imbocca al lupo. A presto, spero.
Un
abbraccio (:
Dod
'more mio beddo, tuh! O: Il brutto del fatto che aggiorno sempre dopo
secoli è che quando rispondo alle recensioni poi son sempre
cambiate
così tante cose che non so mai che dire. Quindi niente. Solo
che sì,
insomma, grazie, ché io non lo so con che cacchio di
pazienza stai
qui e leggi me, che ti faccio pure distrarre dai compiti. Ti voglio
un bene grande grande, sai?
Miharu
Tesoro mio
dolce :3 Ma sai che
stavo pensando giusto oggi che mi sono dimenticata di chiederti
quando torni? Magari sei pure già tornata o.ò
Comunque son contenta
che 'sta cosetta ti piaccia, ecco, che quel che penso io del tuo
talento lo sai, e vabbè. Sperando che tu stia bene e di
sentirti
presto. Un abbraccio <3
Misery13
M'hai ricordato così tanto il Bianconiglio che non
t'immagini *w* E
comunque puoi leggere e recensire quando vuoi e, soprattutto, se
vuoi, non preoccuparti (: Contenta che ti piacciano gli incisi. Io
personalmente li amo, anche se c'è stato chi m'ha detto che
sarebbe
meglio ch'io evitassi –e infatti mi trattengo–. Non
hai idea di
quanto mi faccia piacere sapere che ti piace questa storia, davvero.
A presto, spero. Un abbraccio <3
Sil1694
'dei quanto mi sei mancata O: No, davvero, cioè, non puoi
capire *-*
Comunque non ti preoccupare, niente esercito di mercenari pronto ad
ucciderti se ti perdi un po', anche perché anche io faccio
schifo in
quanto a tempistica, quindi xD. Oddei, cioè, tu non sai
quante volte
mi son riletta la tua recensione. Sei troppo buona, tu,
altroché.
Per la grammatica, spero davvero di non aver mai fatto errori
–anche
perché ci tengo in modo particolare–, e per il
resto.. non credo
di meritare i tuoi complimenti, ma me li prendo perché fa
sempre
piacere u.ù xD. Ancora grazie :3 See you soon
–speriamo–. Un
abbraccio (:
Nina95
Fatina mia ç_ç Guarda, tu non sai quanto mi
manchi, davvero. Anzi,
appena finito di postare mi metto a leggere la tua storiella bella
bella che mi manca tanto. Mi son pure sognata Nim, l'altro giorno.
Non ti dico altro xD. Ad ogni modo, grazie.
E sai perché? Non per i complimenti, ma perché
hai capito. Hai
capito, e magari poi ti spiegherò pure tutto per benino.
Però, sì,
ecco, grazie. Insomma, non è da tutti trovare me tra le
righe, e tu
che non mi conosci di persona ce l'hai fatta. Non a caso ti voglio
bene, oh u.ù
Anyway.
Anche tu caffeinomane? *_* Mi sento meno sola! Cavolo, io son sempre
lì che bevo caffè nero senza zucchero, in
continuazione, e tutti
che dicono che non son normale ç.ç Mica
è bello quando il proprio
amore non è approvato da amici e parenti D: Roba che ora che
a
scuola s'è rotta la macchinetta del caffè sono in
crisi. Cioè,
davvero.
E
comunque niente, insomma. Sto ciarlando come non mai. Sarà
l'ora,
boh xD. Un abbraccio, ciccetta. Ti voglio un bene, ma un bene..
<3
Bòn.
Buona vita, people.
Human_
|
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Capitolo 12 *** L'amore è una quiete accesa. ***
«Non
è che uno certe cose, dalla vita, se le aspetti. Voglio
dire, uno
non si alza la mattina dicendo “Io oggi vincerò al
Lotto”. Al
massimo può sperarci, ma col beneficio del dubbio. Quindi io
quando
ho incontrato te non è che me l'aspettassi. Insomma, ho
sempre
sperato d'incontrarti, ma io per quel giorno non avevo aspettative,
anzi, ti dirò, pensavo anche che sarebbe stata una giornata
di
merda, sai quelle che proprio arrivi a sera e dici “Che
giornata
dimmerda”, con due emme e forse anche un po' di
più? Ecco. E forse
se non t'avessi incontrata sarebbe proprio andata così,
eppure t'ho
conosciuta. Non so mica se qualcun altro potrebbe capirla una cosa,
uno stupore.. una meraviglia del genere.
È una sensazione che
non si può spiegare, ci sei? Come le vertigini. Tu dici
“Ho le
vertigini” e ti va bene che la gente al nome
“Vertigini”
capisce, ma vallo un po' a spiegare cosa significa avere le
vertigini. Tu ci riusciresti a spiegarle, le vertigini?».
«No,
non credo».
«Ecco,
vedi? Tu non riesci a spiegare le vertigini e io non riesco a
spiegare quello che è mi successo dentro quando t'ho
incontrata.
Perché il bello è che non ho sentito quello che
si sente quando
incontri una qualsiasi persona, mi segui? Ho sentito qualcosa che
somigliava molto alla scoperta. Un po' come quando hai voglia di
cioccolata, metti all'aria tutta la casa e non la trovi, e poi due
giorni dopo trovi un barattolo di Nutella nella credenza. Tu sei
stata il mio barattolo di Nutella trovato quando meno me
l'aspettavo».
La
ragazza lo guardò e sorrise. «Solo tu sei
abbastanza matto da stare
con me per due mesi interi».
«Io,
matto?» replicò. «Chiunque altro sarebbe
matto a non stare con te
per sempre!».
Non
è che lei avesse molto da rispondere, a una frase
così, dopo un
discorso così. Come si fa, con il cuore che batte e lo
stomaco che
salta euforico e i polmoni che implodono?
Sbuffò.
«Perché io non so fare discorsi così
belli?».
«Perché
tu sai farli con gli occhi. Mi dici più cose con quelle
pozze
verdazzurre che con mesi e mesi di dialettica. Ognuno ha le sue
doti».
Sorrisero.
Insieme. Una delle tante cose che riuscivano a fare senza che uno
iniziasse prima rispetto all'altro. Insieme. Come sintonizzati.
«Prima
o poi ti stuferai» rispose lei. Ne era certa.
«Devo
ricordarti che t'ho sposata?» chiese, sorridendo e
avvolgendole la
vita con le braccia.
«Esistono
i divorzi».
Lui
alzò gli occhi al cielo. «Il nostro non
è un matrimonio legale,
barbabietola.
Non si può
divorziare e, prima che tu inizi con le tue paranoie, io non t'ho
sposata perché mi piaceva l'idea di metterti un anello al
dito. Ho
voluto.. simulare un matrimonio per farti capire cosa voglio, io, dal
futuro».
«E
cosa vuoi, tu, dal futuro?».
«Sposarti».
Lei
lo guardò dubbiosa. «Stai usando concetti molto,
molto, molto
vaghi».
Sospirò,
il ragazzo, e la guardò negli occhi sorridendo divertito.
«Ma devo
sempre spiegarti tutto?».
Lei
arrossì, e lui le accarezzò una guancia.
«Voglio
sposarti perché sei la prima persona che voglio vedere
quando mi
sveglio e l'unica a cui voglio dare il bacio della
buonanotte.»
iniziò.
«Questo
è un cliché» lo interruppe.
«Se
mi fai finire arriva la parte innovativa. L'originalità
è in ordine
crescente».
Lei
rise e lo incitò a continuare.
«Dicevo»
la guardò sorridendo e continuò.
«Quando ho.. quando t'ho vista,
mi sono chiesto se sarei mai stato in grado di stringerti. E guarda
un po' dove sei ora».
«Tra
le tua braccia».
Sorrise
e le baciò la fronte. «Quindi, quando si ama
qualcuno come io amo
te, sposarsi è l'unica via possibile».
«Oggi
sei insopportabile. Da qui a stasera mi farai piangere»
borbottò,
stringendolo più forte.
«Dimenticavo
che sei una ragazza sensibile».
«Profondamente
sensibile».
«L'avverbio
fa una gran differenza, sì».
Le
lasciò un bacio sulle labbra, la prese per mano e
iniziò a
camminare verso casa. «Il vero amore è come una
finestra illuminata
in una notte buia».
«Il
vero amore è una quiete accesa».
Alzi
la mano chi ha riconosciuto Ungaretti.
Alzi
la mano chi adesso farà finta d'averlo riconosciuto.
Buahahah.
Sì, lo so che non sono simpatica manco per niente, ma
tant'è.
Passo
a spiegare il capitolo, mh?
Mi
son messa a sistemare la scrivania e ho trovato delle cose in mezzo a
vecchi libri di scuola, cose che ho messo insieme ad elaborare questo
capitolo. Diciamo che a volte i ricordi hanno bisogno di un aiutino.
Poi.
Altra cosa. Mi sono accorta che il Broccolo –chiamiamolo
così,
dai– è molto molto molto idealizzato. E questo
perché, me ne
rendo conto anche da sola, fin'ora ho postato solo cose molto soft,
alcune -tipo questa- che son quasi da diabete (e mi faccio schifo da
sola, eh, non serve che qualcuno me lo faccia notare). Questo
perché
comunque sentivo e sento il bisogno di buttar su carta questi
momenti, quelli dolci e spensierati, perché sono quelli su
cui
voglio concentrarmi in questo periodo. Però, ecco, tanto per
farvelo
sapere, arriveranno –non so quando– anche capitoli
meno
TrottolinoAmorosoDùDùDaDaDa, ché non
è sempre rose e fiori. Just
saying.
Detto
questo, me ne vado.
Ah,
prima una cosa piccina piccina picciò che però
devo dire per forza:
un grazie enorme, enorme, enorme, a eLLy
L,
la mia fatina bella bella, che ha segnalato questa storia per le
scelte –ed è stata pure ascoltata, tra l'altro.
No, ma ci rendiamo
conto?
Grazie.
Per
le recensioni,
tutto nel vostro profilo, grazie alla novità effippiana
della
risposta alle recensioni, quindi no, non mi sono dimenticata di voi.
Comunque, ecco, colgo l'occasione per dirvi grazie. Grazie davvero.
A
questo punto, me ne
vado veramente. Adieu. <3
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Capitolo 13 *** Quel che deve rimanere rimane e quel che si deve perdere si perde. ***
Quel
che deve rimanere rimane e quel che si deve perdere si perde.
«Che
poi, cioè, parla lei, capito?».
La
ragazza sorrise. «Dai, su, non te la prendere. È
scema, mica
possiamo farci niente».
Risero.
«Dai,
andiamo dagli altri».
Le
ragazze raggiunsero i due compagni di classe e si diressero verso il
solito bar, pronti a passare il pomeriggio nel solito modo.
«Che
film del cavolo, comunque».
«In
effetti era la solita americanata».
«Ma
falla finita, che tu ami le americanate!».
«Cosa
c'entra!».
Risero
tutti, e la ragazza pensò che sarebbe stato bello se fosse
andata
così. Se tutto fosse stato perfetto sempre.
«Hey,
bella addormentata! T'ho chiesto cosa fai domani»
esordì l'amico,
sventolandole una mano davanti agli occhi.
Lei
sorrise. «Domani pomeriggio ho un impegno, ma se vuoi
consulto
l'agenda».
«Beh,
se ogni tanto trovassi tempo per noi non sareb-».
«Lasciala
stare un attimo. Cocca, c'è uno che ti fissa. Lo
conosci?».
Sentì
qualcosa agitarsi nella pancia, lei. Un presentimento.
Si
voltò, in modo neanche troppo disinvolto, e, come pensava,
incontrò
due occhi verdazzurri che conosceva fin troppo bene, e due labbra che
aveva imparato a conoscere fin troppo bene, e in sostanza un ragazzo
che, sì, conosceva fin troppo bene.
«No,
non lo conosco» rispose, con la voce tremolante. Ma nessuno
se ne
sarebbe accorto.
Nessuno
se ne accorgeva mai.
«Però
è carino».
Solo
carino?
«Sarà, ma non lo
conosco. E non capisco cos'abbia da fissare tanto».
Gli
diede un'ultima occhiata, una sola. Sentì le lacrime salire,
a
vederlo a un paio di metri da lei, immobile, a fissarla, e non
salutandolo. Un nodo in gola che la fece affogare per un secondo.
Si
voltò e continuò la sua recita.
Continuò
a vivere quella parte di vita da cui aveva deciso di escluderlo.
Mini-capitolo
e verrò picchiata, me lo sento.
Oggi
non mi dilungo tanto per due motivi:
a)
Son di fretta, che non sto bene e devo tornare a studiare comunque
T__T
b)
Non voglio farmi sfuggire niente v_v Son curiosa di sentire cosa ne
pensate. Voglio leggere le vostre conclusioni affrettate *w*,
buahahah u_ù
Comunque
non abbiate paura, eh, che nel prossimo capitolo chiarisco tutto
–o
quasi.
Un
abbraccio a everybody <3
(e
vabbè, ovviamente le risposte nel vostro profilo).
PS: Il titolo del capitolo è una citazione. Norvegian Wood,
Hakuri Marakam.
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Capitolo 14 *** Il cuore ha i suoi limiti. ***
Ci
sono abissi che l'amore non riesce a superare, nonostante la forza
delle sue ali.
– Balzac.
Lo
fissava e in testa le rimbombava una frase degli Zero Assoluto che
aveva sentito in radio qualche giorno prima, e si chiedeva,
così
intensamente da vedere persino le parole scritte dietro le sue
palpebre, se quel suo incomprensibile desiderio di mantenerlo come
una sorta di rifugio sicuro lontano in ogni senso dal mondo non
potesse averlo ferito più di quanto avrebbe mai potuto
pensare.
Più
di quanto avrebbero potuto, entrambi, sopportare.
«Mi
pare abbastanza inutile ripetere che non ti capisco, no? Altrimenti
non saremmo qui».
La
durezza della sua voce non la sorprese, e neppure la
ingannò.
Guardandolo negli occhi l'aveva capito, come avrebbe sempre
capito, che non era rabbia, quella che gli attanagliava le viscere,
ma semplice dolore.
«Non
mi vergogno di te». Lo sussurrò senza guardarlo,
tanto piano che
faticò a sentirsi lei stessa, solo per mettere in chiaro uno
dei
tanti dubbi che lo tormentavano in quel momento.
«Questo
non lo so. So solo che, di fatto, vuoi tenermi fuori dalla tua
vita»
le rispose. La sua voce non sembrava più neanche sua.
«Non
voglio tenerti fuori dalla mia vita, porca miseria! Perché..
perché
non riesco a spiegartelo? È la mia vita che voglio tenere
fuori da
te!».
La
guardò e a lei tremarono le ginocchia. «No, forse
sono io che non
riesco a spiegarti una cosa. Io, della tua vita, voglio fare parte,
mi spiego? Lo so che il mondo a te fa schifo, e ti capisco, anche se
le nostre esperienze sono ben diverse, lo so che della gente hai
paura, e che se potessi ti reincarneresti in un qualsiasi animale pur
di non essere più umana, ma, ehi, sono umano anche io. A me
piacerebbe che il mondo sapesse che io e te, come amici o come
coppia, combattiamo insieme. Insieme, capisci? Non possiamo solo
ritagliarci i nostri angoli per leccarci le ferite, non è
così che
funziona. Non mi piace, che tu faccia finta di non conoscermi e che,
oltretutto, non voglia neanche conoscere i miei, di amici. È
assurdo. Pensi di poter venire, domani, con me?».
Lei
non rispose. L'aveva capito, l'aveva capito subito, quello che lui
pensava. Quello che non riusciva a capire, era se, a combattere,
fosse pronta.
Combattere
contro il mondo, diamine. Neanche contro il sesso senza preservativo,
contro il mondo. Sei miliardi di persone contro due pezzi di uno
stesso puzzle, ma sempre due.
Lui
sospirò. «Io ti amo, lo sai. Ma non la sopporto
questa cosa,
capisci? Non ce la faccio. Per te potrei sopportarla, potrei
sforzarmi di capire, potrei anche rinunciare definitivamente al
desiderio di essere presentato da te come tuo ragazzo, non
m'interessa. Che tu non vuoi ch'io faccia parte di quel meccanismo
che cerchi di evitare tutti i giorni l'ho capito. Che tu non vuoi
mettermi in mezzo a questo schifo che speri soltanto di dimenticare
l'ho capito. Mi piacerebbe solo che tu capissi che la mia, di vita,
non fa poi tanto schifo, e che l'unica cosa che le manca sei tu,
okay? Mi capisci? Riesci a seguirmi? Potrebbe anche piacerti.
Potresti anche capire che alla fine non tutti sono pronti ad
attaccarti. Io a questo non voglio rinunciare. O ne fai parte, o
continuerò ad amarti da lontano».
Attese
qualche istante una risposta che non arrivò e non se ne
sorprese. Le
baciò il naso e si voltò, allontanandosi.
Lei
non ebbe neanche la forza di richiamarlo. Chiuse gli occhi, prese un
respiro profondo e si alzò.
Stare
lì senza di lui sarebbe stato inutile e completamente senza
senso.
Sì,
me ne sono accorta che fa schifo e non si capisce niente e blablabla,
e soprattutto mi sono accorta che la situazione è
peggiorata, qui,
ma io v'avevo promesso che avrei spiegato, non che avrei risolto
u_ù
-sì,
okay, la smetto, ma placate i vostri istinti omicidi, vi prego.
'Sti
due son sempre innamorati, eh. Così, per chiarire.
È che, come ha
detto Balzac, ci sono cose per cui l'amore non basta, tutto qui.
Detto
ciuò, ci vediamo al prossimo capitolo che, come sempre, non
so
quando sarà. Spero presto, comunque.
Oh,
altra cosa: alle recensioni risponderò nei prossimi giorni,
prometto. È che, di fatto, non ho tempo, e sinceramente ero
tentata
di ritardare l'aggiornamento finché suddetto tempo non
l'avessi
trovato, però m'è sembrato piuttosto ingiusto e
quindi niente,
spero mi perdonerete.
Alla
prossima. With love.
Human_ (che sta seriamente pensando di
cambiare nick).
PS:
Il titolo è di nuovo una citazione. Di Jean de La
Bruyère,
questa volta.
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