Babèl

di Elyse Brunt
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** La rabbia di un secondario ***
Capitolo 3: *** La creatrice innaturale di un universo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Thesecretdoor

 Prologo

La decisione di un debole personaggio

 

 

 

 

 

 

 

 

Okaydothan toccò la pelle di Seran sporca di sangue e socchiuse gli occhi. La pelle già naturalmente pallido era ora fredda come il ghiaccio, e le iridi nere che tanto aveva amato... chiuse per sempre. Le accarezzò la chioma argentea che era solita ad intrecciare prima di una battaglia e le aggiustò il corpetto di pelle azzurro opaco squarciato all'altezza del petto. I Phantasyum sulle mani erano quasi scomparsi. Okaydothan pianse.

Come al solito quella maledetta aveva voluto fare tutto da sola. E ci aveva rimesso la vita.

No.

Non era colpa di Seran.

Non era mai stata colpa di Seran.

Era quella stupida, stralunata ragazza la causa di tutto.

Credeva forse che mettere un bel lieto fine al termine della storia sarebbe bastato a cancellare il ricordo delle morti innumerevoli che la sua sadica fantasia aveva causato?

Era troppo ingenua. Troppo.

E la sua ingenuità aveva condannato Seran.

Cosa credeva di fare facendola morire?

Pensava forse di appioppargli un'altra coprotagonista femminile per farlo innamorare e vivere felice e contento?

Insopportabile. E così Okaydothan decise.

Per una volta, avrebbe avuto voce in capitolo.

L’avrebbe raggiunta in qualche modo, scombinando i suoi piani… Avrebbe ucciso Phoebe e Jessan.

Tutti sapevano che Elyse li preferiva a tutti quanti, loro soltanto avevano il permesso di parlarle.

Ma Okaydothan non sopportava le ingiustizie. Elyse avrebbe trovato il modo di far tornare la sua Seran, oppure per Phoebe e Jessan sarebbe stata la fine. E per sempre.

Li avrebbe semplicemente rimossi dalla memoria della scrittrice, e a quel punto per loro sarebbe stata veramente la fine.
Okaydothan si asciugò le lacrime e strinse le mani magiche di Seran, l'Alchimista Celeste.

L'avrebbe riportata alla vita.

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Sia ben chiaro, è solo un'idea. Fatemi sapere se la considerate buona, perchè non ne ho la più pallida idea. E' un'improvvisazione!

Baci,

 

 

Elyse

 

 

 

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Capitolo 2
*** La rabbia di un secondario ***


Thesecretdoor

Uno

La rabbia di chi è secondario

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elyse spense il computer e stiracchiò le braccia come al termine di un duro lavoro.

«L’ho finita» esordì.
Sua sorella sollevò lo sguardo dallo schermo del telefono e le rivolse un’occhiata interrogativa.
«A cosa ti riferisci?»

«Ad una delle mie storie. Ricordi la storia di Seran Blackmoon, una delle sorelle di Phoebe?»
«Quella Phoebe? La famosa Phoebe di tutte le tue storie?» sbuffò Royenne, «E perché hai scritto una storia su sua sorella?»

«Così…» rispose Elyse «Perché l’ho immaginata come un persoaggio… tosto. E mi sembrava giusto scrivere una storia su di lei.»

Royenne fece spallucce. «Come vuoi. Sei tu quella che scrive. Ma ora vieni a letto, è tardi.»

Elyse annuì e raggiunse la sorella, sistemandosi nel letto vicino alla porta. Chiuse gli occhi e si addormentò col sorriso.

 

 

Valle delle Porte, Sothano. Porta Ovest, Porta del regno di Roccia, sotto al Pesco del Tempo.

Il cielo azzurro faceva contrasto con l'umore del giovane rabbioso. Lui, capelli neri e occhi dorati, bloccava lei, capelli castani e occhi nerissimi.

Okaydothan teneva la lama ancora sporca di sangue rappreso della spada di Seran ferma sul collo pallido di Phoebe. Pensò che i suoi occhi somigliavano tremendamente a quelli di Seran. Erano sorelle. Premette più forte la spada e un rivolo di sangue scivolò lungo il collo della prigioniera. Phoebe singhiozzò. «Per… chè…?»

«Jessan ci metterà molto a contattare Elyse?» chiese bruscamente, con un tono di voce talmente neutro da far spavento. Phoebe aveva il viso umido di lacrime e la voce rotta dal pianto. «Non… penso. E… lyse gli vuole mo… lto bene.»

Okaydothan strinse i pugni e pensò che tra tutti i personaggi che aveva creato amava solo Phoebe e Jessan. Degli altri non gliene fregava nulla. Anche se in realtà erano nati prima di loro…

«Sai, Phoebe,» cominciò «Elyse mi ha creato prima di te. Sono nato in un mondo diverso e in quel mondo ero il protagonista e amavo una dolce ragazza giapponese di nome Sogate. E poi, lei immaginò te. E Jessan. E la vostra storia. E mi dimenticò. E quando si ricordò di me… decise di cancellare la mia storia. Non era abbastanza appassionante… E come un pupazzo fui appioppato a Seran. Me ne innamorai, da stupido quale sono. Ora Elyse mi ha portato via anche Seran. ANCHE SERAN, CAPISCI? MI ODIA!»

Okaydothan strinse forte la spada.

«Ma ora le cose cambieranno…»

Poco più in là, Jessan si avvicinava seguito a ruota da una ragazza simile nell’aspetto a Phoebe.

Elyse.

 

 

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Grazie per le recensioni di lulabi e Alaire94, che mi hanno gentilmente spinto a sviluppare quest'idea. Capitoli brevi, premetto, per dare alla storia un ritmo più scorrevole. RECENSITE perfavore! Baci,

 

Elyse

 

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Capitolo 3
*** La creatrice innaturale di un universo ***


Thesecretdoor

Due

La creatrice innaturale di un universo

 

 

 

 

 

 

 

 

Elyse era immersa nel mondo dei sogni, cullata dalla cetra di Orfeo. Correva in un prato verde, una città all’orizzonte e la luna splendente ad illuminarle la via. I capelli scuri turbinavano nell’aria ed un enorme e spontaneo sorriso era dipinto sul suo viso rivolto al cielo. Teneva le braccia spalancate come per abbracciare la vita e continuava a sentire una grande gioia solo per il motivo di esistere.

E poi vide qualcuno. Era una persona conosciuta, anzi, di più. Era una sua creatura.

Jessan Wind si avvicinava a passo veloce alla sua progenitrice, i lineamenti resi indefiniti dall’atmosfera del sogno.

Elyse smise di correre e l’euforia si attenuò, sostituita dalla sorpresa e l’allegria di vedere la sua amata creatura lì, vicino a lei.
«Jessan! Cosa fai qui?» chiese felice.
Jessan sembrava in punto di piangere, ed Elyse notò che, proprio come aveva sempre immaginato, teneva i pugni stretti e la testa bassa, coi ricci biondi a coprirgli il viso. Si sentì in colpa per non poter evitare di pensare a quanto fosse bello avere vicino la propria creatura nemmeno vedendolo soffrire.

«Tu stai male. Cos’è successo?»
«Si tratta di Okaydothan, il nuovo capitano dell’esercito degli alchimisti.»

Elyse si irrigidì. «Cos’ha Othan?»
«Vuole te. Dice che tu hai ucciso Seran, e ha rapito Phoebe, per ricattarti. Ti prego… vieni…»

Jessan stava piangendo. «Se non vieni la ucciderà. Ha trovato il modo per fartela dimenticare… Non so come…»
Elyse gli posò le mani sulle spalle.

«Non preoccuparti, ci penso io.»
Jessan sollevò la testa e la piccola scrittrice si tirò indietro. Il suo sguardo era tutt’altro che amichevole.

«Tu. E’ tutta colpa tua. Posso essere felice quanto vuoi perché mi hai portato l’amore, ma non fai altro che procurarci nuovi dolori. Che bisogno c’era di far morire Seran? ME LO SPIEGHI?»

Gli ultimi residui di gioia scomparvero dal viso della ragazza, che scoppiò in lacrime. «Io… Volevo solo che la storia… scorresse… con colpi di scena… E poi, senza dolore… Non c’è gioia…»
Jessan l’afferrò per le spalle. «Tu credi che sia più importante la storia della nostra vita?!? Hai ucciso la sorella di Phoebe, hai idea di quanto ci sia stata male? Anzi, sì che ne hai idea! Anche la sua sofferenza è colpa tua! Sei solo una ragazzina ingenua e stupida che crede alle favole! Quale lieto fine ci sarà per Okaydothan senza la sua Seran?!? Pensi di farlo innamorare di nuovo???»

Elyse piangeva sommessamente e il viso era rosso e gonfio.

Jessan allentò la presa. «Sei solo una bambina. Io ti voglio bene, Elyse, ma devi capire che non puoi decidere di troncare una vita solo perché ti va, capiscimi. Io non posso essere tranquillo pensando che i nostri dolori servono solo a rendere più avvincenti la tua storia. Dai, vieni…»

Elyse annuì e seguì Jessan Wind nel sogno successivo: il pianeta Sothano, dimensione parallela da lei stessa creata attraverso le numerose storie lì ambientate.
Elyse attraversò, come faceva solo in occasioni particolari, il varco per Sothano, ed entrò nella Valle delle Porte in versione corporea.

Poco lontano da dove si trovavano vide, sotto il Pesco del Tempo – leggendaria pianta che nutre Sothano – la sua creatura favorita. I capelli castani erano scompigliati, e gli occhi nero carbone socchiusi. Un rivolo di sangue rosso rubino scorreva sulla pelle color biscotto. Phoebe Phoenix, con una familiare lama nera puntata contro il collo stretta dal pugno di un personaggio di origini diverse dagli altri. Pelle chiara, occhi dorati e lunghi capelli color nube al vento, giaccone nero e appesa alla schiena la grande Route, il cerchio alchemico d'acciaio e affilato come una spada.

Okaydothan, la Perla D’Oriente sorrise malvagiamente mentre strappava le pagine di una vecchia storia. La sua vecchia storia...

 

 

 

 

 

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Ringrazio Lulabi per i gentili commenti e Alaire94 per gli utili consigli, purtroppo non ho molto tempo per scrivere con la scuola e tutto il resto. Comunque cercherò di essere costante. Baci,

 

Elyse

 

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