And after all you're my wonderwall.

di Queen M
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I had a problem. ***
Capitolo 2: *** Can you keep a secret? ***
Capitolo 3: *** I hate to see you cry. ***
Capitolo 4: *** Would you tremble if I touched your legs? ***
Capitolo 5: *** Like a virgin touched for the very first time. ***



Capitolo 1
*** I had a problem. ***


Lo volevo, lo volevo con tutta me stessa con ogni singola cellula del mio corpo,e sentivo di aver bisogno di lui come dell'aria.
Ero totalmente dipendente da lui, mi attraeva come la calamita fa col ferro e non riuscivo a respingerlo. Avrei fatto di tutto per una semplice notte con lui, il mio cavaliere oscuro. Al diavolo i principi azzurri stile Nate Archibald, io volevo un diavolo. Volevo Chuck Bass e avrei fatto di tutto pur di ottenerlo... anche solo per una notte.
 
<< Dai B sbrigati o arriveremo in ritardo! >>
<< S ma non lo sai che le persone importanti si fanno attendere? >>
<< E tu non sai che arrivare in ritardo non è educato? >>
<< Dai piantala, vedi? Sono pronta! Ma piuttosto la limousine dov'é? >>
<< Qui fuori! Arthur ci sta aspettando da circa quarantacinque minuti! >>
<< Arthur? Perchè lui? Non dirmi che... >>
Non continuai la frase e Serena mi trascinò per il braccio nella sfarzosa limousine del suo fratellastro che era lì più bello del sole, gli occhi quasi mi facevano male, non riuscivo a guardarlo quasi mi lacrimavano.
<< Signore pensavo non veniste più! Waldorf sei bellissima, come sempre. >>
<< Grazie Bass, lo so. >>
<< Beh se lo sai allora perchè stai arrossendo? >>
<< Non sto arrossendo idiota, ho solo esagerato col fard! >>
<< Si certo! Oh mia Waldorf ti conosco meglio di chiunque altro, non puoi mentirmi.. >>
<< Chuck smettila! Taci e facci posto. >>
<< Prego signore. Blair tu puoi accomodarti di fianco a me. So quanto ti piaccia questa postazione... >>
Lo odiavo. Faceva di tutto per mettermi in imbarazzo con Serena. In ogni caso gli pestai il piede con il mio grazioso tacco 12 di Manolo e lo ammutolii per il resto del tragitto.
Arrivati sotto casa di Nate, Chuck mi aprì la portiera dell'auto e mi tese la mano da vero gentiluomo. Al contatto con la sua pelle mi irrigidii, lui mi guardò compiaciuto e mi sussurrò all'orecchio...
<< Blair... tu e io siamo magnetici, lo senti anche tu. Sulla nostra attrazione non ci sono dubbi. >>
Non potevo dargli torto e mi limitai ad abbassare lo sguardo.
Camminammo mano nella mano fino al portone d'ingresso di casa Archibald dove Nate ci accolse a braccia aperte.
<< Ragazzi finalmente! Avevo paura che non veniste! >>
<< Nathaniel mi conosci, non sono il tipo che declina feste di questo genere! Poi si beve...! >>
Diedi un pugno sulla sua spalla,che scostumato!
<< Nate non dargli ascolto... ormai lo conosciamo,lui è Chuck Bass! Comunque buon compleanno. >>
<< Sì Nate, buon compleanno! Come ci si sente da diciottenni? >>
Esordì Serena, che aspettava con ansia la maggiore età.
<< Beh direi esattamente come quando ne avevo diciassette! >>
Scoppiammo a ridere e andammo a sederci sui magnifici divani in pelle bianca del salone della reggia di Nate.
Passammo la serata così a bere, ridere e scherzare assieme.
Ero seduta di fronte a Chuck che non faceva altro che lanciarmi sguardi ammiccanti. Diavolo, doveva smetterla, sentivo che prima o poi avrei ceduto e mi sarei abbandonata fra le sue braccia.
<< Blair tutto ok? Sei strana.. >>
<< Oh no S sto bene. >>
<< Già Waldorf hai un colorito pallido,magari hai bisogno di un po' d'aria. Su ti accompagno io, sai non vorrei svenissi improvvisamente. >>
Oh Chuck.
<< Sì forse dovrei andare fuori. Ma ci vado da sola, grazie. >>
Mi alzai dal divanetto e presi il mio specchietto dalla pochette per verificare se davvero fossi pallida come sosteneva Chuck.
Beh non si sbagliava, ero effettivamente pallida e sentivo che le gambe non mi reggevano del tutto. Che diavolo stava succedendo? Sentivo la testa girare e mi accasciai a terra totalmente debole.
Improvvisamente vidi Chuck, di fronte a me, mi guardava preoccupato.
<< Blair, come ti senti? >>
<< Avevi ragione, alla fine sono quasi svenuta! >>
Mi sorrise e mi prese in braccio.
<< Chuck Bass ha sempre ragione. >>
<< Beh io non ne sarei così sicura! >>
Salì le scale e mi portò sul letto di Nate. Mi sentivo meglio ora.
<< Waldorf allora cosa ti è successo? >>
Mi fissava negli occhi, mi era troppo vicino, troppo.
<< Non saprei. Stavo bene due minuti fa... >>
<< Oggi hai mangiato?>>
<< Che domanda è? >>
<< Blair... conosco quel tuo piccolo segreto. >>
<< Ma che segreto!? E comunque sì ho mangiato. >>
<< E dopo? Hai vomitato? >>
Gli diedi uno schiaffo violento e mi alzai di scatto dal letto per andarmene ma la stanza prese a girare e stavo cadendo ancora,allora Chuck mi afferrò per la vita e mi tirò a lui.
<< Lasciami! Voglio andarmene. >>
<< Rispondi alla mia domanda e dopo sarai libera di andartene. >>
<< No che non ti rispondo. Non sono cose che ti riguardano. >>
Ero arrabbiatissima e le mie guance divennero di fuoco.
Lui sapeva il mio segreto e questo mi imbarazzava tremendamente.
<< Se vuoi andartene faresti meglio a rispondermi,non mollo la presa. >>
Non mi lasciò, eravamo troppo vicini, riuscivo perfino a contare le più piccole e invisibile rughe del suo volto.
<< Chuck ti prego... >>
Non riuscii a trattenere il pianto, ero troppo imbarazzata. Le mie guance si irrigarono di lacrime salate e non avevo un fazzoletto!
Il trucco ormai era sciolto, che scena pietosa.
Chuck allentò la presa e mi accarezzo il volto asciugando le lacrime. Mi lasciai andare e mi arresi,affondai il mio viso nel suo petto.
<< Non piangere. Va tutto bene. Va tutto bene Blair. >>
Continuava a ripetermelo e mi accarezzava la schiena, poi i capelli. Mi teneva stretta a sè e non aveva nessuna intenzione di lasciarmi andare e nemmeno io volevo andarmene, sarei rimasta ancorata a lui per tutta la notte.

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Capitolo 2
*** Can you keep a secret? ***


div> Restammo nella camera di Nate ancora un po'.
Avrei voluto fermare il tempo. Le sue mani mi accarezzavano e le sue braccia mi avvolgevano teneramente. Era tutto perfetto.
<< Allora, va meglio? >>
<< Sì grazie Chuck... >>
<< Waldorf sai che ci sarò sempre per te? >>
Wow. Lui ci sarà sempre. Che cosa strana... in quell'attimo il mio diavolo sembrava un angelo pronto a sollevarmi dal terreno e portarmi su con se in paradiso. Tutto questo non era proprio da Chuck Bass.
<< Cosa? >> 
Lo guardai interdetta, non sapevo davvero cosa dire.
<< Ho detto che io per te ci sarò sempre. Hai perso l'udito? >>
Mi sorrise. Il suo era il sorriso più bello che abbia mai visto.
Io feci lo stesso e abbassai lo sguardo. Chuck allora mi prese il volto fra le mani e stava per baciarmi quando improvvisamente fummo interrotti da Serena... e Nate che entrarono nella stanza totalmente avvinghiati l'uno all'altra.
Restammo tutti e quattro interdetti e imbarazzati.
Chuck rise fragorosamente e li guardò sbalordito.
<< Che hai da ridere!?! >> Disse Nate.
<< Oh no, niente amico solo che... sai è una situazione imbarazzante! Che ne dite, una bella cosa collettiva vi andrebbe? >>
<< Bass andiamo abbi un minimo di ritegno! >>
<< Ma io sono Chuck Bass! Il ritegno è per i perbenisti! >>
<< Ragazzi ma abbiamo interrotto qualcosa? >>
Oh no Serena certo che no! Hai rovinato il momento più bello della mia totale esistenza!
<< No no S, assolutamente nulla! Anzi Chuck stava per riaccompagnarmi a casa. Sai non mi sono sentita molto bene... >>
<< Oh che è successo B? >> 
Avevo paura che Chuck rivelasse il mio segreto così cercai di rispondere al più presto possibile ma lui mi anticipò.
<< No sorellina, tranquilla. Blair non è riuscita a reggere il mio fascino e mi è quasi svenuta tra le braccia. >>
<< Dai Chuck smettila! Davvero che è successo B? >>
Non sapevo che rispondere.. che imbarazzo!
<< No è che Blair ogni tanto esagera col vino e quasi non si reggeva in piedi e le ho suggerito di sdraiarsi qui, spero non ti dispiaccia Nate. >>
Meno male che Bass-tard aveva sempre la risposta pronta.
<< Ma figurati, solo... ora stai meglio Blair? Te l'abbiamo detto molte volte di non esagerare se l'alcool non lo reggi!>>
<< Vero ragazzi. La prossima volta starò attenta! Comunque Chuck ti dispiace accompagnarmi a casa? >>
<< Chiamo Arthur.Ragazzi allora noi scendiamo ci vediamo presto. Amico ancora tantissimi auguri. >>
<< Già Nate ancora buon compleanno! >>
<< Grazie ragazzi. >>
<< Ciao Blair, vai a dormire! Fratellino a più tardi! >>
Ci salutammo e ci recammo nella limousine senza dire una parola. Eravamo imbarazzati poi presi coraggio e cominciai a parlare.
<< Chuck comunque grazie davvero. >>
<< Non dirlo. Blair comunque... volevo chiederti una cosa. >>
<< Dimmi. >>
<< Perchè lo fai? >>
Me l'aspettavo questa domanda. Abbassai lo sguardo e cominciai a spiegargli i motivi.
<< Perchè sono la figlia di una stilista, devo essere perfetta. >>
<< Lo sei già. >>
<< Dai...sappiamo tutti che non è così. Lo so io, lo sai tu e lo sa mia madre. >>
<< Blair tu hai un problema. Ne sei consapevole? >>
<< Sì. Ma non so come smettere. >>
<< Mi riferivo al fatto che hai problemi a livello mentale. Ma quando ti guardi allo specchio cosa vedi? >>
<< Oh. Io.. io vedo solo una diciassettenne rotonda insicura di se che se la prende col mondo perchè è più facile attaccare che difendere. >>
<< Waldorf tu hai bisogno di un paio di occhi nuovi, ne sei consapevole? >>
Mi sorrise, si avvicinò al mio viso, lo prese tra le mani e mi baciò. Mi sentivo viva, lui mi accendeva e niente, nemmeno un acquazzone sarebbe stato in grado di spegnereil mio fuoco.
<< Comunque ora è tardi, faresti meglio a salire altrimenti Eleonor Waldorf chi la sente?!? >>
<< Già... chi la sente! >>
<< Ci vediamo domani e tranquilla il tuo segreto non sarà rivelato al mondo. >>
<< E il prezzo del tuo silenzio? >>
<< Niente di più economico, tu la smetti e io non parlo. Che ne dici? >>
<< Dico che va bene. >>
<< Se so che lo rifai sarò autorizzato ad inviare un messaggio a Gossip Girl, sappilo. >>
<< Non succederà Bass. Fidati. >>
Stavo per aprire la portiera e lui mi precedette, si alzò e lo trovai dall'altro lato della limousine pronto a darmi la mano per farmi scendere.
<< Il bacio della buonanotte è lecito vero? >>
Mi baciò ancora, ma questa volta era diverso, era più magnetico e passionale. Non avrei mai tolto le mie labbra dalle sue ma il mio Blackberry cominciò a squillare e l'atmosfera bollente scemò in un istante.
<< Farei meglio ad andare.. >>
<< Già... faresti meglio.. >>
Ci salutammo e andai nella mia camera. Morfeo mi accolse presto tra le sue braccia e Lo sognai.

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Capitolo 3
*** I hate to see you cry. ***


Per  ele_06 : Carissima grazie mille dei complimenti, sono contenta ti sia piaciuto!  Alla tua prima recensione avevo risposto solo che sono ancora unpo' imbranata con queste cose xD.
Allora ti spiego... la storia è ambientata intorno la 2 stagione di GG, però non segue appieno lo sviluppo della vera serie tv. Nate e Blair sono stati assieme ma si sono lasciati da molto quando lei capisce di provare qualcosa per Chuck che ricambia....
 
Per feffixoxo : Già volevo proprio dare largo sfogo alla mia  fantasia e immaginare un Chuck diverso... grazie!
 
Per  YourLovesAdrug: Ahahah ti ringrazio molto! Sono davvero cintenta vi stia piacendo questa mia FF! Rating arancione... confidi bene cara!!!
 
 
 
 
Mi svegliai presto la mattina dopo .Era l'ultimo anno alla Constance e le cose sembravano mettersi positivamente. Avevo rotto con Nate da quasi un anno quando gli confessai di provare qualcosa per Chuck. Lui non riusciva a crederci, beh come me d'altronde...
Nonostante ciò siamo rimasti buoni amici e confidenti e ne sono felice. Nate è un ragazzo d'oro, il vero principe azzurro che tutte le ragazze desiderano, ma  nessun principe può competere con un pirata....
<< Signorina Blair buongiorno. Le porto la colazione a letto opreferisce mangiare in soggiorno? >>
<< No Dorota scendo io, grazie. >>
Drin drin drin. Chi poteva essere alle  sette del mattino!?!
Vidi sul dispalay del mio Blackberry ed era Serena. Ero  proprio curiosa di sapere cosa fosse successo tra lei e Nate ...
<< Ehi B sei pronta? Passo a prenderti io, Chuck mi ha prestato la sua limousine. >>
<< Oh. Ah  passa da me facciamo colazione assieme, che ne dici? >>
<< Ok arrivo subito! >>
Corsi in bagno a farmi una doccia bollente in fretta e furia, poi andai a vestirmi. Presi la mia divisa della Constance, un paio di calze  bicolore bianche e rosse, delle ballerine panna e una fascia rossa per capelli con una rosa  enorme. Non amavo passare inosservata!
Scesi le scale velocemente e in salotto mi aspettava Serena sempre bella come il solito. Della divisa indossava solo la gonna, aveva un paio di parigine di lana color antracite , sopra una camicia  grigio perla e un cardigan color vinaccio, il tutto impreziosito da una collana  d'oro giallo a tre fili . Era stupenda, incarnava quasi la perfezione. Mi sarebbe piaciuto essere come lei, bella, alta, magra, eterea e sicura di sè.
<< S! Hai fatto presto vedo. Allora tutto bene? >>
<< Sì, Arthur non ha trovato traffico ed eccomi quì! Io volevo sapere tu come stavi... Ti sei ripresa dalla sbornia? >>
<< Sì, ho dormito benissimo poi... Ma piuttosto raccontami di te e Nate, sono proprio curiosa! >>
Serena  esordì con la sua risata cristallina che risuonava nel soggiorno e cominciò a parlare.
<< Beh a dir la verità m'imbarazza parlarne con te. Insomma non  è che potrebbe darti fastidio? Sei stata con Nate per così tanto tempo... >>
<< Serena ma figurati! Ormai non sto più con lui da quasi un anno e la mia mente è offuscata da ben altro che lui, quindi parla! Voglio sapere tutto! >>
<< Non so cosa ci sia successo ma ieri sera era tutto così perfetto. Io, lui, la musica lenta e quella casa. C'era qualcosa di magico ieri sera nell'aria. Abbiamo ballato, bevuto e poi improvvisamente ci siamo baciati! Poi i baci sono diventati carezze e  il resto... >>
<< Oddio sono felicissima! Quindi state assieme? >>
<< Non saprei... oggi vedrò come si comporta  e vedremo se continuare a vederci oppure no. Ma ora parliamo di te. Quano ieri siamo entrati nella camera di Nate abbiamo interrotto qualcosa? >>
Ops.
<< Ieri? Mmm no. Insomma non molto! >>
<< Dai parliamone sono curiosa! >>
Ignorai ciò che aveva detto e diedi uno sguardo all'orologio che segnava le otto. Tra un quarto d'ora la campanella sarebbe suonata , dovevamo muoverci.
<< S è tardissimo alzati dobbiamo andare a scuola! >>
<< Sì bel tentativo di ignrare le mie domande! Ne parliamo in limousine! >>
Entrate in  auto Serena insisteva per sapere cosa fosse successo tra me e Chuck, ma non potevo dirglielo, così avrebbe scoperto il mio segreto. Improvvisamente il suo cellulare squillò. Era Nate, restarono al telefono per tutto il tragitto da casa mia a scuola, graziea Dio!
Arrivammo nel  cortile della scuola e cominciò a piovere, eravamo spacciate. I nostri capelli sarebbero diventati stoppa!  Indecise se scendere o meno dall'auto le nostre porte si aprirono e a soccorrerci dal cattivo tempo c'erano  Chuck e Nate con due ombrelli enormi.
<< Waldorf  ti lasci intimidire dalla pioggia? >>
<< Bass, niente e nessuno mi fermerà mai! Adesso scendo... >>
Titubavo ancora, quando mi prese la mano e mi diede un "passaggio" sotto il suo ombrello.
<< Vedi? Sono  sempre pronto a salvare una principessa in difficoltà! >>
<< E dimmi, perchè lo fai? >>
<< Perchè non mi piace vederti piangere. >>
Mentre la pioggia cadeva sull'asfalto io riuscivo a vedere il sole. I suoi occhi illuminavano  tutto ciò che mi circondava, vicino a lui nessuna tempesta mi avrebbe travolta. Avevo il sole dalla mia parte.
<< Guarda che io non piango! Sono Blair Waldorf ! >>
Beh ero poco credibile e  "Sono Blair Waldorf" non suonava bene quanto "Sono Chuck Bass".
<< Certo, tu sei una tigre! >>
Ci mettemmo a ridere e con Serena e Nate dietro di noi entrammo nell'istituto. Le nostre strade si divisero, io e Serena  avevamo lezione di letteratura inglese mentre Chuck e Nate  di economia.
La lezione del professor Leighton  mi stava annoiando e decisi di uscire per prendere una boccata d'aria.
Nei corridoi vidi Chuck parlare con una ragazzina del secondo anno. Di sicuro ci stava provando. Decisi di passargli davanti e fare la parte indifferente. Alla mi vista liquidò subito la ragazzina e mi venne dietro.
<< Waldorf cos'è? Non mi saluti? >>
<< Pensavo fossi troppo impegnato ad adescare minorenni! >>
<< Parli di Jenny? Figurati se ci provavo con lei! Ha gli occhi così truccati che sembra le abbiano dato un pugno dritto in faccia! >>
<< Sì l'ho notato anch'io. I suoi occhi mi ricordano quelli di un panda. Quindi che stavi facendo con lei? >>
<< Non sono cose che ti riguardano. >>
<< Beh allora ci vediamo vado in bagno. >>
Mi stavo allontanando da lui ma mi afferrò per il braccio e mi avvicinò a se, poi mi sussurrò  una cosa all'orecchio.
<< Sei bella quando fai la gelosa. >>
<< Io non faccio la gelosa, la mia era pura e semplice curiosità! Ora scusami ma ho bisogno di andare al bagno. >>
<< Ti accompagno. >>
<< Guarda che i maschietti non sono ben accetti nei bagni delle ragazze. >>
<< Tranquilla B resterò fuori. Fai presto. >>
<< No. Ci vado da sola, tu vai in classe! >>
<< Oh, non ti sentirai mica nauseata? >>
Molto sicuramente alludeva al mio piccolo problemino, che bastardo.
<< Sì dalla tua faccia! >>
Gli tirai un calcio ai gioielli di famiglia e corsi in bagno.
Ero tentata dall'espellere ciò che avevo mangiato a colazione. Ero entrata lì con quell'intenzione ma  qualcosa mi fermò. Ricordai quanto accaduto l'altra sera e decisi di smetterla. Non potevo continuare così, mi stavo distruggendo. Diedi una veloce sistematina al trucco ed uscii.
Chuck era lìche mi guardava con un'aria di sfida.
<< Waldorf, allora? Che dici devo condividere il tuo segreto col mondo? >>
<< Di che stai parlando? >>
Fece il gesto di infilarsi due dita in gola e rabbrividii.
<< Guarda che ho smesso. >>
Dissi velocemente.
<< Giuralo. Giuralo su tuo padre. >>
<< Chuck non mento. Te lo giuro su lui, ho smesso davvero. >>
Mio padre era la persona più cara che avessi, lui lo sapeva. Quando ci ha lasciati  ho pensato di poter morire addirittura. Non volevo accettarlo e per un certo periodo di tempo l'ho perfino odiato. Poi crescendo ho capito che nonostante ci avesse lasciate per andare in Francia con il suo fidanzato ci avrebbe amate per sempre.
Chuck allora si avvicinò a me, mi prese la mano e i brividi cominciarono  ad animare il mio corpo. Poi mi sorrise.
<< Che c'è Waldorf? Stai tremando?>>
<< Ho freddo. >>
<< Non mi sembra tu stia tremando dal freddo....>>
Abbassai lo sguardo non riuscivo a guardarlo.
Suonò la campanella e il corridoio si popolò immediatemente. Fui costretta a fuggire in classe, avevo lezione di biologia e la professoressa non nutriva particolare simpatia nei miei confronti. Mi sedetti al mio posto e trovai un biglietto. Lo esaminai e lo lessi.
<< Alle  20,00 fuori casa tua. Indossa il vestito più bello che hai, ho una sorpresa per te. C.B.>>
Restai un attimo interdetta. Chuck aveva una sorpresa per me. Wow.

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Capitolo 4
*** Would you tremble if I touched your legs? ***


Spero vi piaccia :)





Non riuscivo a capacitarmene. Chi sa cosa mi sarei dovuta aspettare.
Durante la lezione di biologia spiegai a Serena quanto accaduto la sera scorsa con Chuck... tralasciando il mio piccolo segreto ovviamente. Lei sapeva quanto mi piacesse ed era convinta che Chuck sarebbe cambiato per me. Beh io avevo seri dubbi al riguardo.
La mattinata trascorse velocemente,e il pomeriggio lo passai con  la mia migliore amica e Dorota a scegliere ciò che avrei messo per la serata.
<< Signorina Blair che ne dice di questo? >>
Dorota mi mostrò  un abito di Dior rosa pallido a balze di chiffon. Lo comprai qualche mese fa per partecipare ad una serata di beneficenza  organizzata da Lily Van Der Woodsen - Bass-. 
<< No, Dorota non mi sta più bene. Quelle balze mi ingrossano! >>
<< B che ne dici di  quel tubino di Hervè  Legèr? >>
<< Quale? Quello bianco e nero o quello turchese? >>
<< Quello che indossasti  al mio compleanno ricordi? >>
<< Ah! Quello rosa e lilla che ha uguale Leona Lewis? >>
<< Sì proprio quello! Ti sta un incanto. >>
<< Mmm non  saprei... troppo semplice... >>
Ero disperata, non sapevo che mettere. Poi Serena mi fece notare che il mio BlackBerry stava squillando.
<< Blair, il tuo cellulare! >>
Sul dispaly comparve il suo nome e per un attimo il cuore smise di battere. Mi allontanai dalla mia stanza e andai a rispondere in salone.
<< Pronto? >>
<< Salve Waldorf, trovato il biglietto? >>
<< Ehi.. sì sì trovato. Bass cosa devo aspettarmi? >>
<< Aspettati di tutto da un tipo come me. >>
<< Piantala. Dico sul serio, dove mi porti? >>
<< Penso sia stato chiaro nel biglietto quando parlavo di "sorpresa" o sbaglio? >>
<< No, dico almeno dimmi cosa indossare, ti prego! >>
<< Non è importante ciò che indossi, ma come lo indossi. E Waldorf come indossi tu le cose, non lo fa nessuno. Comunque ora devo andare, alle 20,00 sarò  da te. >>
Non ebbi il tempo di rispondere che subito attaccò. Grazie Bass mi sei proprio stato d'aiuto! Però che dolce... 
<< Blair ho trovato l'abito perfetto. >>
Entrai nella cabina armadio e vidi Serena che aveva tra le mani il mio abito rosso corallo di Oscar De La Renta. Lo comprai l'estate scorsa a Barcellona, ma non lo misi mai. Era stupendo, con quel vestito mi sarei sentita una principessa.
<< S ma è perfetto! Avevo dimenticato di averlo, grazie! Ora lo provo. >>
Così feci. L'abito era senza spalline, lungo con lo strascico. Sembravo essere avvolta dalle rose. Era perfetto.
<< Signorina Blair è stupenda. >>
<< Sì Blair sei bellissima! Chuck rimarrà a bocca aperta. >>
Guardai l'orologio e vidi che era giunta l'ora di prepararmi, così andai in bagno e mi rilassai nella mia vasca idromassaggio. Restai lì a insaponarmi per una buona mezz'ora. Poi mi diressi in camera e mentre Dorota mi sistemava i capelli Serena mi aiutò col make up.
Scattò l'ora "X" e bussarono al campanello. Ansia.
<< Signorina Blair, il signor Chuck la sta aspettando giù. in salotto.>>
Scesi le scale con molta nonchalance e lo trovai seduto sulla poltroncina cipria  con un mazzo di peonie.I miei fiori preferiti.
<< Bon soire ma belle, je suis enchantèe. >>
Mi prese la mano e la portò alle sue labbra. Mi diede un soffice bacio e poi restò a guardarmi.
<< Oh Monsier vous etès tres gentil! >>
<< E tu invece sei magnifica. >>
Non riuscivo a guardarlo negli occhi per più di qualche secondo, non riuscivo proprio a reggere il suo sguardo, così penetrante, così perfetto.
<< Tieni, queste sono per te, so che ti piacciono molto. >>
Mi diede il meraviglioso bouquet di peonie e lo misi nel vaso sul tavolino all'ingresso. 
<< Grazie.Allora dov'è che mi porti? >>
<< Lo scoprirai presto. >>
Mi aprì la portiera della limousine e ci accomodammo su quei magnific sediolini di pelle nera.
Poi prese una bottiglia di scotch e se ne versò in un bicchierino.
<< Waldorf vuoi? Lo scotch è ottimo per scaldarsi.>>
In tutto quello che diceva c'era sempre qualcosa di allusivo, in ogni caso feci cenno di sì con la testa e accettai di bere. Che male c'era? Un po' d'alchool non ha mai fatto male a nessuno.
<< Oddio è fortissimo! >>
Sentii l'esofago andarmi in fiamme ma lo bevvi comunque. Un solo bicchiere e mi sentivo già più felice.
<< Che c'è la regina non regge l'alcool? >>
<< Non quanto il re, ma lo regge, tranquillo! >>
<< Beh sappi che se la regina ha bisogno di sostegno il re è sempre pronto a soccorrerla e portarla al castello. >>
Non risposi, lo guardai e gli sorrisi.
Durante il tragitto parlammo del più e del meno e mi lanciava occhiate sempre più penetranti. Poi la limousine si fermò davanti il cinema Hollywood sulla fifth avenue. Quella sera c'era la premiere del film "Vicky Cristina Barcelona" e tutti gli attori del cast sarebbero stati lì. Io amavo Javier Bardem, il mio attore preferito. Ma che ci facevamo noi là?
<< Javier Bardem è il tuo attore preferito vero Blair? >> 
Per un momento sospettai avesse il potere di leggermi nella mente.
<< Come lo sai? >>
<< Chuck Bass sa sempre tutto, non dimenticarlo! Avanti scendiamo, devo presentarti un amico. >>
Scendemmo dall'auto e vidi Javier Bardem avvicinarsi verso di noi. Non potevo credere a quello che stava succedendo.
<< Charles! >>
Javier corse verso Chuck e lo abbracciò.
<< Javier che piacere vederti! Lascia che ti presenti la tua più grande ammiratrice, Blair Waldorf. >>
<< Piacere. >>
Riuscii a dire solo quello. Cavolo Javier Bardem e Chuck Bass erano amici.
<< Encantado .>>
<< Sai Blair ha visto tutti i tuoi film e aspettava con ansia l'uscita di questo! >>
<< Oh davvero? Quale preferisci? >>
<< Beh senza dubbio "L'amore ai tempi del colera".>>
<< Devi essere una ragazza molto romantica allora. >>
Arrossii  violentemente.
<< Oh sì, Blair è molto romantica e  passionale. Vero piccola? >>
Chuck riusciva sempre a mettermi in imbarazzo!
<< Già... >>
<< Ragazzi  scusatemi, il dovere mi chiama ci vediamo dentro. >>
Così facendo Javier si diresse verso la porta d'entrata acclamato dai fotografi e la stampa.
Entrammo anche noi dopo un po' e ci sedemmo in prima fila a guardare il film. Durò meno di quanto mi aspettassi, ma fu stupendo.
<< Ti è piaciuto il film Chuck? >>
<< Molto. Penelope è magnifica e Scarlett non è da meno... visto che curve? >>
<< Hai apprezzato solo le curve della Johansson? >>
<< Anche le tue. Questa scollatura sul seno lascia pocoall'immaginazione. >>
Gli diedi un buffetto sulla spalla in segno di disappunto e lui in tutta risposta mi prese la mano. Me la stava accarezando dolcemente . Ci alzammo e camminammo mano nella mano fino all'uscita dove Javier ci aspettava con Penelope e Scarlett.
<< Allora Blair ti è piaciuto il film? >>
Mi chiese Bardem.
<< Moltissimo. Magnifica interpretazione come sempre. >>
<< Muchas gracias senorita. Lasci che ti presenti la mia fidanzata Penelope e Scarlett. >>
<< Piacere, siete state bravissime. Scarlett il tuo personaggio mi ha catturata. >>
<< Grazie Blair. Scusaci ora dobbiamo proprio scappare, è stato un piacere allaprossima. Ciao Chuck, fatti sentire ogni tanto.>>
Così dicendo si dileguarono nel buio inseguiti da una folla acclamante di paparazzi.
Io e Chuck ci dirigemmo verso la limousine  e ci accomodammo.
<< Com'è che li conosci? >>
Chiesi a Chuck.
<< Sai quando si è figli di Bart Bass è impossibile non conoscere gente influente, attori del cinema compresi. >>
<< Giusto.. >>
<< Dove vorresti andare ora? >>
<< Tu dov'è che vorresti portarmi? >>
<< Su una stella, ma dato che è impossibile anche per Chuck Bass mi accontenterò di portarti sulla luna. >>
<< Ovvero? >>
<< Ti piacciono le giostre? >>
L'auto si  fermò fuori il lunapark . Era tutto spento, ma arrivati al cancello di ingresso le luci si accesero.
<< Il lunapark è nostro fino alle tre. >>
Io adoravo le giostre. Ricordo quando mio padre ogni domenica mattina mi portava al lunapark. Aspettavo con ansia tutte le settimane quel giorno. Mio padre si liberava da ogni impegno e trascorreva tutta la giornata con me. Mi comprava peluches di ogni dimensione e mi accompagnava su ogni tipo di giostra. A dieci anni era tutto perfetto.
Chuck scese dalla limousine, mi aprì la portiera dell'auto e il nostro viaggio verso la luna ebbe inizio.
<< Non ci credo, ma come hai fatto? E non rispondermi "Ma io sono Chuck Bass"! >>
<< Ero a conoscenza della tua passione per lo zucchero filato e le montagne russe, tutto qui. Basta come risposta? >>
Mi avvicinai a lui e lo baciai. Non pensavo di poter essere così tanto audace da prendere l'iniziativa e invece .....
<< Oh Waldorf ma allora ti piaccio proprio tanto! >>
<< Come se non lo sapessi già... >>
<< L'altra sera, a casa di Nate pensavo  fosse solo questione di vulnerabilità. Non credevo mi avresti baciato di nuovo, allora ho dovuto tentare e ti ho organizzato questa sorpresa. Non sapevo come l'avresti presa, ma sono felice ti sia piaciuta. >>
<< Perchè tutto questo per me? >>
Lo vidi abbassare lo sguardo, che strano che fosse imbarazzato?
<< Perchè lo meriti. Ti va qualcosa da mangiare? >>
Sviò l'argomento prontamente.
<< Sì. >>
Mi prese la mano e ci sedemmo su una panchina a mangiare quantità industriali di meringhe e zucchero filato. Era tutto così magico.
<< Un giro sulla ruota panoramica? >>
<< Sai le altezze mi spaventano.. >>
Avevo una paura matta della ruota panoramica. Avrei preferito prendere  duemila aerei verso mete ignorte che un solo giro su quella dannata ruota!
<< Andiamo, ti lasci spaventare da così poco? >>
<< Così poco? Quanti metri d'altezza saranno, 50? Beh chiamali pochi! >>
<< Ti assicuro che salita lì, assieme a me avrai altro a cui pensare ... >>
<< Ci pensi tu a farmi distrarre? >>
Dissi maliziosamente.
<< Su vieni. >>
Mi prese la mano e mi trascinò su quella diabolica giostra.
<< Chuck ho paura, dai scendiamo! >>
<< Shhh. Vieni più vicino a me. >>
Mi avvicinai a lui e mi strinse forte, poi cominciò ad accarezzarmi i capelli e prese a baciarmi. I baci divennero sempre più bollenti e le sue mani pian piano scesero più giù, mi accarezzava la schina, poi il seno fino ad arrivare a farsi spazio fra le mie gambe. Mi accarezzava l'interno coscia e cominciai a tremare.
<< Waldorf, non dirmi che hai freddo... >>
Mi sussurrò all'orecchio.
Io non riuscii a dire nulla, ormai avevo perso la facoltà della parola e diedi spazio ai gemiti.
Mi teneva stretta a sè e continuava ad accarezzarmi le gambe. Dio se ci sapeva fare! 
Il giro in giostra finì presto, ma riuscii quasi a toccare la luna...
Scesi dalla ruota panoramica ci aggiustammo, io avevo i capelli scombinati e lo strascico del vestito arrotolato.
<< Allora, sono stato di parola? >>
<< Imparerò a fidarmi di te la prossima volta.. >>
<< Brava Waldorf! >>
<< Uffa smettila di chiamarmi per cognome! >>
<< Come vorresti ti chiamassi tesoro? >>
Disse accarezzandomi il braccio. 
<< Chiamami come vuoi ...>>
Dissi imbarazzata.
<< Penserò ad un soprannome adatto a te allora. Per ora accontentati di Blair che ne dici? >>
<< Per ora Blair mi va bene. >>
Dissi soddisfatta.
<< Sono le tre ormai, cominciamo ad andare? >>
<< Già le tre!? >>
<< Sai, il tempo vola quando ci si diverte... >>
Il tragitto dal lunapark a casa mia fu molto interessante. Bevemmo due bicchieri di scotch e perdemmo i nostri freni inibitori.
Ero completamente stesa sui sediolini posteriori dell'auto con il respiro di Chuck su di me. Il respiro più bello di tutti. Ricoprì il mio corpo di baci lunghi e passionali e le sue mani cingevano il mio corpo muovendosi sinuose tra tra biancheria intima.
<< Blair meglio fermarci ora, altrimenti..>>
Disse con fiato corto.
<< Sì.. >>
Continuammo a stare in quella posizione per un'altra decina di minuti poi decidemmo di fermarci sul serio.
<< Chuck che ore sono? >>
<< Le  quattro in punto.>>
<< Cavolo! Non ho le chiavi di casa, come entro? >>
<< Vieni da me. >>
Disse pronto.
<< Cosa dico a mia madre? >>
<< Che hai dormito da Serena, che riflettendoci non è una bugia. >>
Giusto. Bart Bass e Lily Van Der Woodsen erano sposati e quindi Serena e Chuck abitavano nello stesso albergo.
<< Ok. Ma sicuro non disturbi? >>
Chuck scoppiò a ridere e mi riportò in auto.
Arrivammo al Palace Hotel in pochi minuti, prendemmo l'ascensore e arrivammo nella sfarzosa suite all'ultimo piano dell'hotel.
<< Benvenuta nella mia stanza. >>
Mi guardavo intorno imbarazzata, ero già stata lì con Serena e Nate, ma questa volta ero sola con Chuck.

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Capitolo 5
*** Like a virgin touched for the very first time. ***


Grazie a tutti quelli che mi seguono! Spero vi piaccia quest'altro capitolo <3





E non sapevo cosa sarebbe potuto succedere. Poi si avvicinò e mi prese per mano trascinandomi su letto. Riprendemmo il discorso lasciato in sospeso in limousine . Le sue mani si muovevano su di me sempre più vogliose  e chiedevano di più. Non sapevo fino a  che punto mi sarei lasciata andare , ma assieme a lui mi sentivo libera, mi lasciavo guidare solo dalle emozioni  e non davo peso alle conseguenze.
<< Chuck... >>
<< ... si? >>
<< Forse dovremmo fermarci... >>
<< Perchè? >>
Perchè? Sai, sono ancora vergine! Cosa avrei potuto rispondergli?
<< Perchè... >>
<< Perchè Waldorf non ti piace cosa ti sto facendo? >>
Mi sussurrò all'orecchio. Certo che mi piaceva ma... 
<< Sì, solo che stiamo correndo troppo... >>
<< Beh mi conosci, sono una persona diretta io... ora smettila di pensare e abbandonati a me, non te ne pentirai. >>
Continuò a muoversi sopra di me  toccando ogni centimetro della mia pelle. Si muoveva sempre più ansimante e mi tolse il vestito che cadde inerme sul pavimento. Poi prese a slacciarmi il reggiseno e  mi massaggiava il seno. 
Cosa avrei potuto dire ora? Dio doveva smetterla!
<< Chuck no davvero aspetta... >>
Dissi fra i gemiti mentre mi stava baciando ormai l'interno coscia.
<< Shhh... so che ti piace. >>
<< Sì mi piace, tanto anche, ma aspetta, devo parlarti. >>
<< Tranquilla, ne parliamo dopo, ok? >>
<< No, ne parliamo ora... >>
Non ne voleva proprio sapere.
<< Sul serio piccola, dopo ti ascolto. >>
<< Chuck io  non ho mai dormito con un uomo.>>
<< Tesoro non dobbiamo mica dormire... >>
<< Sono vergine Bass... >>
Finamente si fermò. Mi guardava con gli occhi sgranati incredulo di quello che aveva appena sentito.
<< Che vuoi dire Waldorf? >>
<< Che sono vergine Chuck... >>
<< Oh. Ma come? >>
<< Ma che domanda è? >>
<< Cioè tu e Nate.... mai? >>
<< Mai. >>
<< Mai mai? >>
<< Mai, mai, mai, mai. >>
<< Ma ne sei sicura? >>
<< Bass sei un idiota.>>
Dissi alzandomi per cercare di riprendere quel poco di dignità che mi era rimasta e rivestirmi.
<< Dove vai? >>
Dissi afferrandomi per la vita.
<< Dai, restiamo ancora così.>>
<< No, sono imbarazzata ora! >>
Sorrise.
<< Per cosa!?! >>
<< Lasciamo perdere. >>
Dissi alzandomi.Presi il mio grazioso reggiseno color cipria e lo indossai. Stavo per recuperare anche il vestito, ma Chuck venne da dietro e mi abbracciò forte.
<< Non voglio che ti rivesti. >>
<< Perchè? >>
<< Perchè senza vestiti sei più bella. Lasciati guardare ancora un po'. >>
Mi girai e gli sorrisi sempre più imbarazzata.
<< Lo dici a tutte vero? >>
<< No. Lo dico solo a chi è bella sul serio! >>
Gli diedi un pizzico sul braccio.
<< Chi mi dice che non menti? >>
<< Te lo dico io, non ti basta? >>
Non risposi e abbassai lo sguardo.
<< Che c'è? >>
<< Niente. >>
Gli risposi.
<< Non è vero. >>
<< Comincerà mai qualcosa tra me e te? >>
<< Che vuoi dire? >>
<< Chuck ... >>
Non mi fece finire di parare.
<< Non mi importa niente che sei vergine. Anzi mi sento sollevato. >>
<< Sollevato? >>
<< Potrai essere solo mia, mia e di nessun altro. >>
Lo abbracciai forte.
<<... sempre se tu vorrai. >>
Aggiunse.
<< Sì, solo non ora, non così presto. >>
<< Quando vorrai, ne sarò felice. >>
Disse.
<< Lo spero. >>
<< Toglimi una curiosità però... >>
<< Cosa vuoi sapere? >>
<< Perchè con Nate... >>
<< Non lo so. Solo non mi andava. >>
<< Con me ti andrebbe? >>
<< Molto. >>
Mi sorrise a cinquemila denti e gli occhi gli si illuminarono. 
<< Tesoro sono quasi le cinque... che ne dici se ci addormenassimo? >>
<< Penso sia meglio... >>
<< Ti prendo qualcosa da mettere. Non vorrai dormire così? >>
Mi guardai, avevo solo la biancheria. Calcolando che era il mese di novembre cominciava a far freddo.
<< Già, fa freddo! >>
<< Non intendevo per il freddo. >>
Disse maliziosamente. Poi si diresse nel suo armadio ed estrasse una giacca di pigiama in ciniglia. Era molto bella, color vinaccio con le sue iniziali.
<< Tieni, spero ti piaccia. >>
Così dicendo me la infilò e la chiuse. Che bella.
<< Come mi sta? >>
<< Ad essere sincero la preferisco addosso a te. >>
<< Ormai è così tardi che è presto! >>
<< Giusta osservazione. >>
Ci stendemmo sul letto e appoggiai la mia testa sul suo petto. Dopo poco, stanchi di quella posizione optammo di metterci l'uno di fronte l'altro con le gambe attorcigliate. Era bello sentirsi stretta a lui in quella maniera e respirargli nel petto. 

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