How can I not love you

di Stiaref
(/viewuser.php?uid=112974)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hope ***
Capitolo 2: *** I need you ***
Capitolo 3: *** My promise ***
Capitolo 4: *** Surprise ***
Capitolo 5: *** Guilty ***
Capitolo 6: *** Beyond the time ***
Capitolo 7: *** Una bella giornata! ***
Capitolo 8: *** Libertà! ***



Capitolo 1
*** Hope ***


Salve a tutti! Questa è la mia prima storia in assoluto. L'avevo già scritta e pubblicata qualche anno fa e adesso la sto sistemando. Spero continuerete a seguirla nonostante l'abbia abbandonata per tantissimo tempo, ma sapete, quando l'ispirazione se ne va, non c'è niente da fare, purtroppo... Detto questo, vi auguro una buona lettura! :)
 

***

 

How can I not love you

- Hope - 

 

Sì, fu proprio lì che ci incontrammo per la prima volta, lì, in quel parco, il nostro parco. Eravamo ancora bambini, io ero molto isolato dagli altri a causa della mia natura da mezzo demone... tu fosti l'unica ad avvicinarti a me, incondizionatamente da cosa fossi.
 

Mamma, cosa fa quel bambino? Perchè è tutto solo?“

Non lo so, tesoro. Perchè non vai a chiedergli di giocare?”

Sìì!”

 

Sentii dei passi vicino a me, alzai lo sguardo e vidi una bellissima bambina dallo sguardo dolce e allo stesso tempo molto vivace, aveva i capelli color della notte e gli occhi... oh, quegli occhi... erano color cioccolato fuso, così luminosi, così puri e innocenti, di una profondità tale da farmici perdere. Io rimasi imbambolato a guardarla, smarrito, cercando di capire perchè si fosse avvicinata a me.

- Ciao, mi chiamo Kagome – mi sorrise, gentile - Perché te ne stai qui tutto solo? -

Non risposi, ancora stravolto da quel sorriso dolce, senza malizia, al contrario di quello di tutti gli altri.

- Tu come ti chiami? Perchè non giochi con gli altri bambini? -

 

- M-mi chiamo Inuyasha e... nessuno vuole giocare con me. Vedi io sono un... mezzo demone... sono diverso da tutti voi, io... - Cercai di spiegarle, con una fitta al cuore, abbassando lo sguardo. Mi sentivo ferito ma allo stesso tempo felice che quella bambina tanto gentile mi avesse rivolto la parola, senza quella freddezza a cui ero abituato. L'unica cosa che mi spaventava era che mi stessi illudendo e che, anche lei, come tutti gli altri, mi lasciasse solo.

Alla mia risposta fece un faccino triste e curioso contemporaneamente.

- Oh... mi dispiace tanto – I suoi occhi si fecero lucidi, sembrava stesse per piangere ed io non sapevo cosa fare, cosa pensare. Ad un tratto si riprese e mi guardo con quegli occhi carichi di speranza e vitalità.

 

- Inuyasha – Il mio cuore perse un battito. Mi aveva chiamato per nome, e non con soprannomi cattivi. Era tanto che qualcuno non mi chiamava così... solo mia madre lo faceva, nessun altro. Ormai mi ero abituato a sentirmi chiamare “mostro”, “scherzo della natura” o nomi simili, non credevo possibile che qualcuno potesse ancora chiamarmi con il mio nome, senza disprezzo e malvagità. - Inuyasha... ti va di giocare con me? - E fu così che il mio cuore perse un altro battito. Stavo sognando? No... era la realtà, era Kagome.

- N-non non hai paura? Io sono diver... - Non finii la frase, non me ne diede il tempo.

- No! Non dire che sei diverso! - Sgranai gli occhi. - Noi due siamo uguali... Non vedi? Due occhi, due mani, un naso, una bocca... non vedo come potrei avere paura di te, sei così carino! - Probabilmente arrossii perchè sentii le mie guance andare a fuoco. Non potevo credere che parole così dolci e gentili potessero essere rivolte a me... proprio a me. Lei era diversa dagli altri, che mi evitavano e facevano come se non esistessi, facendomi sentire sempre più solo, a lei non importava cosa fossi. Voleva giocare con me, incondizionatamente dalla mia natura. Mi sentii così felice che mi brillarono gli occhi.

 

- Grazie... - Riuscii solo a dire. Lei mi sorrise. Di nuovo.

 

Dopodiché mi prese per mano e mi portò via da dietro quel cespuglio, dove stavo a guardare gli altri bambini che giocavano insieme.

 

Quel pomeriggio fu bellissimo, non mi ero mai divertito così in vita mia, dopotutto era la prima volta che giocavo con qualcuno. Scoprii subito che era simpaticissima, con lei ci stavo bene e potevo essere me stesso senza troppe preoccupazioni.

 

In quegli anni continuammo a vederci ogni giorno e diventammo migliori amici, eravamo inseparabili. Kagome spesso mi invitava a casa sua per fare merenda e poi giocavamo insieme. Siamo cresciuti insieme, e sono stato felice come non mai. Lei mi aveva ridato la vita, mi aveva salvato da quell'oscurità che mi teneva prigioniero. Ho sempre creduto che lei fosse un angelo, un angelo venuto dal cielo... il mio angelo.

 

Poi... arrivò quel giorno. Il giorno in cui credetti di morire.

 

Kagome era triste e sempre distratta ultimamente, all’inizio non ci feci caso, per non sembrare troppo invadente, ma poi visto che continuava con quel comportamento, mi decisi e glie lo chiesi.

- Kagome, che ti prende, c’è qualcosa che ti preoccupa? Sei cosi pensierosa... a me puoi dire tutto. -

Con mia sorpresa, dagli occhi di Kagome iniziarono a scendere delle lacrime e all'improvviso mi abbracciò.

- Oh Inuyasha... io... io devo trasferirmi!- Nascose la testa sul mio petto, cercando di contenere i singhiozzi che la percuotevano.

Ebbi un colpo al cuore e mancai un respiro, ero rimasto immobile a fissarla con gli occhi spalancati.

Lei mi strinse forte dicendomi che sua madre doveva essere trasferita a Tokyo a causa del suo lavoro.

- Inuyasha, io ho cercato in tutti i modi convincere mia madre a restare, ma non ci sono riuscita... io non ti voglio lasciare! -

Non sapevo cosa dirle, troppo sconvolto... lei era l’unica persona che mi capiva, l'unica a cui avevo affidato il mio cuore ferito. E adesso la persona più importante della mia vita doveva andarsene via da me.

 

Il giorno della partenza lei stava aiutando sua mamma a mettere delle borse in auto e subito dopo corse da me. Non sapevamo cosa dirci... eravamo veramente tristi e amareggiati.

Ad un certo punto, Kagome, con sguardo serio e le lacrime agli occhi, mi prese le mani.

- Inuyasha... noi due ci rivedremo. Questa è una promessa. -

Quella promessa mi diede la forza per sperare, per avere di nuovo una ragione per andare avanti, una ragione per vivere. L'abbracciai forte, nascosi il volto sul suo collo e trattenni a stento le lacrime. Doveva andare, non c’era altra soluzione.

- Tesoro, dobbiamo andare! - Sentimmo sua mamma che la chiamava e dovetti liberarla, a malincuore, dal mio abbraccio. Un ultimo sguardo, un ultimo sorriso, e si voltò per andarsene... per lasciarmi.

 

Nel vederla andar via, non riuscii ad impedire ad una lacrima di rigare in mio volto. Istintivamente allungai una mano, come per trattenerla, ma la riposi subito. In fine, feci per correre via, per abbandonarmi al mio dolore ed alla mia nuova solitudine, quando...

- Inuyasha! - Era lei. Mi girai di scatto e la vidi correre verso di me. Si lanciò contro di me e mi strinse forte. - Inuyasha... - tornò a guardarmi - … Inuyasha, non permettere a nessuno di farti soffrire, tu non sei inferiore a nessuno. Anzi, vali più di qualsiasi altro demone o essere umano che sia. Tu sei speciale! Sei una persona meravigliosa e per questo devi avere fiducia in te stesso. Io mi fido di te, e so che ci riuscirai! - Con una mano mi accarezzò e scacciò via la lacrima sfuggita al mio controllo. Io le sorrisi e annuii, non sapevo come ringraziarla.

Arrivò, poi, il momento di separarci davvero. Si mise in punta di piedi e, con mia immensa sorpresa, poggiò le sue labbra sulle mie. Il contatto durò neanche due secondi. Due secondi in cui credetti di volare.

- Ti voglio bene – Mi disse, prima di correre verso l'auto.

 

Continuai a guardarla fino a che non scomparve girando l’angolo.

Da quel momento la mia vita cambiò completamente.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** I need you ***


How can I not love you

- I need you -

 

Sono già passati sette anni da quel giorno.

La mia vita senza di lei non ha praticamente più senso...

Lei mi ha dato la forza di accettare la mia natura, lei mi è stata sempre accanto senza volere niente in cambio, lei, lei era tutto per me.

Adesso mi ritrovo solo, di nuovo solo.

E mentre me ne sto qui, sdraiato sul prato a osservare il cielo, penso a lei, come posso non pensarci, dopotutto, lei è la mia vita... e adesso che se n'é andata io mi sento vuoto. Lei mi ha lasciato una voragine nel cuore che mi soffoca. Ho bisogno di lei, la vorrei qui, accanto a me...ma so che non è possibile. Mi manca terribilmente, da morire.

Ripenso ai suoi sorrisi, agli sguardi che mi regalava e ai bellissimi momenti passati insieme. “Kagome, chissà se ti ricordi ancora di me... se a volte mi pensi... cosa starai facendo in questo momento?” Questi sono pensieri che mi tormentano... e se si fosse dimenticata di me? Non voglio pensarci, lei non è un tipo che scorda le promesse, sì, lei è una persona sincera e speciale e mi fido di lei. Kagome, io credo in te, e un giorno ci rincontreremo.

Io in tutta la mia infanzia, non ho mai pianto, non mi sono mai lamentato. Sapevo che sarebbe stato inutile. Sono stato cacciato persino da casa mia, sono stato trattato come un essere ignobile per tutto questo tempo.

Durante questi anni ho conosciuto una persona, Miroku, adesso siamo amici, l’ho incontrato due mesi dopo la partenza di Kagome, lì, qroprio in quel parco.

 

Flashback

 

Era sera, il parco era ormai vuoto, ed io me ne stavo su un'altalena, abbandonato ai miei pensieri. Ancora non riuscivo ad accettare la sua assenza e non mi rendevo conto della realtà. Ero sovrappensiero e non mi accorsi che una persona mi stava osservando, appena tornato alla realtà, lo guardai, ma decisi di ignorarlo pensando che fosse lì per prendersi gioco di me. Mi alzai dall'altalena e feci per andarmene, quando lui si avvicinò a me e mi salutò, per attirare la mia attenzione.

- Ehi, ciao! Che ci fai qui? E’ tardi, dovresti essere già a casa -

- Non sono cose che ti riguardano. Comunque... non ho una casa. - Abbassai lo sguardo, evitando il suo. Non so cosa vide in me, ma sentii che era... dispiaciuto? Possibile?

- Oh... capisco. Io sono Miroku, piacere di conoscerti. E tu sei...? - Lo guardai, sorpreso dal suo strano interesse nei miei confronti e dal fatto che non mi avesse ancora trattato male, o ignorato tornando sui suoi passi come se niente fosse. Lui era... gentile.

- Inuyasha – Risposi, ricordandomi della sua domanda.

- Che nome particolare... mi piace. Senti, stavo pensando... visto che tu non hai una casa, ed io mi sento piuttosto solo nella mia... che ne dici di diventare il mio coinquilino? - Sfoggiò un sorriso, e mi mise una mano sulla spalla. Non potevo credere a quello che mi aveva appena detto. Doveva essere pazzo per farsi venire in mente l'idea di portare uno sconosciuto a casa sua... un mezzo demone, per di più.

- Cosa? Ma sei pazzo? Non mi conosci neanche, chi ti dice che non abbia cattive intenzioni? Per di più sono un mezzo demone... e devo dire che sono piuttosto sorpreso che tu sa ancora qui a rivolgermi la parola, anziché lasciarmi ignorarmi o che. -

- Ma per chi mi hai preso? Sono una persona per bene, io... e so che anche tu lo sei. Fidati di me, voglio esserti amico e aiutarti. Allora, che ne dici della mia proposta? -

Con mia grande sorpresa, capii che era una brava persona, una persona che va oltre le apparenze e si preoccupa del prossimo, incondizionatamente... proprio come lei.

Finii per accettare la sua offerta e mi ospitò a casa sua come un amico di vecchia data. Volle che gli raccontassi la mia storia, il perchè non avessi una casa, e poi, gli raccontai anche di Kagome, la mia Kagome... Miroku si rivelò davvero un buon amico, mi ascoltò con attenzione, era comprensivo con me, e questo mi dava sollievo.

- Capisco... deve essere stata dura per te... Ho deciso! - Lo guardai interrogativo, non capendo proprio cosa avesse in mente.

- Che intendi dire? - Gli chiesi, molto curioso.

- Ti aiuterò a trovare la tua Kagome! - Eh? Ho sentito bene?

- M-Miroku, ma che...? - Non mi diede il tempo di finire la frase che mi interruppe subito.

- Ti ho detto che ti avrei aiutato, e voglio farlo per bene! Dopotutto siamo amici, no? - Mi fece l'occhiolino ed io non potei che sorridere, ancora incredulo.

 

Fine Flashback

 

E adesso mi ritrovo qui a pensare a tutto quello che mi è successo e a come sia strana la vita: Io sono sempre stato convinto che la mia esistenza fosse inutile, priva di senso... Sì, perchè dopo le infinite volte che me lo sono sentito dire in continuazione, ho iniziato a crederlo anch'io... ma mi sbagliavo. Adesso,, grazie a Kagome e a Miroku che mi hanno sostenuto, ho finalmente capito che al mondo non ci sono solo persone crudeli e malvage, ma ci sono anche persone speciali e pronte ad aiutarti in qualsiasi momento, e di questo ne sono immensamente felice.

Mi alzo, devo tornare a casa. Miroku che mi sta aspettando, non voglio farlo preoccupare inutilmente dopo tutto quello che sta facendo per me. Ora mi rimane solo un obbiettivo: ritrovare Kagome!

Finalmente ho ottenuto una nuova speranza.

Kagome, presto ci rivedremo, ho intenzione di mantenere a tutti i costi la nostra promessa. Aspettami, ti prego.”

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** My promise ***


How can I not love you

- My promise -

 

Intanto a Tokyo...

 

- Sango! Che fai ancora a letto?! Muoviti, è tardissimo! - Grido alla mia amica, è sempre la solita!

- Mmh... che succede? Kagome, perchè fai tutto questo chiasso... lasciami dormire... - Non posso crederci.

- Ti avverto che sto perdendo la pazienza... se non scendi da letto entro cinque secondi saranno guai! 1... 2... 3... - Ma cosa...? Si è girata dall'altra parte! Ora mi sente! - Sango, non ti conviene provocarmi! 4... 5! L'hai voluto tu! -

TONF!

- AAH! Kagome, ma sei impazzita? Buttarmi addirittura giù da letto... che male! - Oh, e si lamenta, anche! Roba da pazzi... se facciamo tardi per colpa sua, me la pagherà cara.

- Beh mi hai costretta, bella! Adesso alzati che sono già le 8.00! -

- COSA?! - Esclama, stralunata.

- Eh già. - Sbuffo, incrociando le braccia.

- Oh no! Dove sono le mie scarpe!? E la maglia?! Devo ancora pettinarmi! Dov'è la mia divisa?! Dannazione, devo muovermi! E tu che fai lì impalata?! Aiutami! -

. Ma cos...? Adesso sarebbe colpa mia?! Ti ho chiamata almeno dieci volte, ma tu no, devi ignorarmi! Forza, muoviti! - Non ne posso più, tutte le mattine è la stessa storia. Una volta finito di prepararsi, usciamo di corsa, cercando in tutti in modi di guadagnare un po' di tempo.

 

Sono Kagome Higurashi, lavoro part-time in un negozio d’abbigliamento con una mia amica, Sango. Lei è molto apprensiva con me, un’ottima amica, sa ascoltare e quando ho bisogno di una mano lei è sempre disponibile. Io e lei siamo anche coinquiline in un appartamento non molto lontano dal negozio, ma la mattina dobbiamo fare lo stesso le corse per arrivare in orario! Mi sono trasferita qui a Tokyo da più o meno sette anni. Ancora oggi ripenso a sette anni fa... non ho mai smesso di pensarci, tutte le volte che la mia mente torna indietro a quel periodo, è una pugnalata al cuore. Lì, ho dovuto lasciare una persona davvero importante per me, il mio migliore amico, Inuyasha. A quei tempi, stavamo sempre insieme, ormai eravamo diventati inseparabili, o almeno questo era quello che pensavo....che speravo.

Mentre mi ritrovo immersa nei miei pensieri, mi accorgo di Sango che mi chiama.

- Kagome, di nuovo sovrappensiero? Dai, non è questo il momento di tornare in dietro nel tempo... vedrai, si risolverà tutto. - Come sempre, lei mi capisce al volo, e le sono grata per tutto il suo sostegno.

Quando le raccontai la mia storia, tutto quello che era successo e quanto stessi male chiedendomi se lui si fosse dimenticato di me o meno, lei mi ha ascoltata senza fiatare, mi ha incoraggiata e aiutata. Lei c'è sempre per me, è un'ottima amica, e quando sono giù, riesce sempre a tirami su di morale, a volte con una lacrima, a volte con un sorriso. Le voglio molto bene e sono felicissima di averla incontrata,.

- Grazie Sango... hai ragione. - Le sorrido e decido di non pensare a niente, almeno per adesso.

- Bene, adesso puoi mostrare a quella signora là in fondo, i capi che abbiamo ordinato la scorsa settimana? - Sì, devo concentrarmi sul mio lavoro.

- Certo, vado subito -

 

Ora è questa la mia vita, ma riuscirò davvero ad andare avanti così? Cercando di avere sempre il sorriso agli occhi della gente? Questo non lo so... ma per ora cerco di fare del mio meglio, per Sango, per mia mamma, che è sempre impegnata ventiquattro ore su ventiquattro con il suo lavoro... e per lui, Inuyasha...

Lo faccio soprattutto per te, so di averti lasciato solo... e questo mi uccide... io non volevo, non avrei mai voluto andarmene, ma non avevo altra scelta... chi sa come starai adesso, cosa starai facendo?”

E con queste domande che mi invadono la mente continuo il mio lavoro, con la speranza di riuscire a mantenere la nostra promessa.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Surprise ***


How can I not love you

- Surprise -

 

A Osaka...

 

Sono sul divano che guardo la tv, quando arriva Miroku con un’aria tutta contenta.

- Inuyasha, non ci crederai mai! - Si butta di peso sul divano, proprio accanto a me, facendomi sobbalzare.

- Che c’è ? Sei forse riuscito a parlare con quella ragazza che hai visto l’altro giorno?- Nel tempo che ho passato con lui ho imparato a conoscerlo, so che da un lato è un maniaco senza speranze, e non credo cambierà mai... ma questo è Miroku, è pur sempre un grande amico che si farebbe in quattro per aiutare le persone a cui tiene.

- No no! Cioè, sarebbe stato bello, ma... no è questo! - Mi guarda con gli occhi che luccicano e non so davvero cosa pensare.

- E allora cosa è successo? Dai, racconta! - Ora sono curioso.

- Ho rimediato... - Non finisce la frase. Vuole tenermi sulle spine!

- E dai, vai avanti! Hai rimediato... - Lo incito a continuare, spazientito.

- DUE BIGLIETTI PER TOKYO! Amami! - Detto questo, inizia a saltellare sul divano, come un bambino felice per il suo giocattolo nuovo.

Non so cosa dire... me ne sto qui a fissarlo, immobile. Possibile che stia sognando? Non può essere vero, io... rivedrò Kagome... finalmente la rivedrò. E tutto grazie a Miroku.

- Allora? Che ne pensi? Non sei felice? - Sfoggia un sorriso a trentadue denti, impaziente di una mia reazione.

- Sì, io... - Provo a dire.

- … Tu? - Mi incita.

- Miroku, non so cosa dire, sei sicuro che l’altro biglietto vuoi darlo a me? - Mi rifiuto di crederci.

- E secondo te a chi altri dovrei darlo, scusa? Tu sei il mio migliore amico, sai che voglio aiutarti! - Mi fa l'occhiolino. E' davvero troppo per me, non mi merito tutto questo. E' vero che Miroku viene da una famiglia ricca e, per questo, può permettersi certe cose, ma è comunque troppo. Non mi sembra vero... posso finalmente rivedere Kagome. Ho una possibilità e non intendo sprecarla. Mi avvicino a Miroku e lo abbraccio amichevolmente. Gli sono davvero riconoscente, non lo ringrazierò mai abbastanza.

- Miroku... grazie! - Sento gli occhi lucidi. E' davvero un amico.

- Di niente amico! Non devi ringraziarmi, è un piacere per me! -

Ad un tratto, mi incupisco. Un dubbio mi assale.

- Miroku, e se... -

- ...Se? - Mi incita a continuare, ormai curioso.

- E se... avesse dimenticato la promessa? Voglio dire... sono passati anni da quella volta. Se se ne fosse dimenticata io... non potrei sopportarlo. - Abbasso lo sguardo. Troppa è l'ansia che questa bella notizia ha rivelato.

- Inuyasha, ti vuoi calmare? - Alza la voce, Miroku.

Mi sto agitando troppo, è che ora che posso andare a Tokyo e rivedere Kagome, vengo assalito da dubbi e paure.

I- Non voglio andare per poi scoprire che mi ha dimenticato... ne morirei... forse è meglio continuare a vivere con l’illusione che si ricordi di me e che... -

- Inuyasha adesso basta! Ma cosa diamine stai dicendo?! Ritira subito quello che hai detto! Io ti conosco, e so che muori dalla voglia di rivederla, non devi perdere la speranza! Tu mi hai sempre detto che lei è una persona sincera e che ti ha sempre aiutato, pensi forse che ti possa dimenticare cosi facilmente? Inuyasha, tu la stai sottovalutando... da quello che mi hai detto lei non è il tipo di persona che dimentica una promessa così importante... o sbaglio? E poi non pensi a me? Ti ho finalmente trovato un’occasione per realizzare il tuo sogno e tu la butti al vento? Grazie tante! - Incrocia le braccia. La verità è che ha ragione, dopo tutto quello che sta facendo per me, mi faccio comunque divorare dall'incertezza.

- Hai ragione Miroku, scusami... solo che le persone possono cambiare... sono passati sette anni...-

- Vedrai... andrà tutto bene, fidati! -

- … Grazie. - Lo guardo, riconoscente.

- Allora è deciso: domani pomeriggio partiamo!- Ancora non ci credo.

 

E' giunta l'ora di andare a dormire, mi chiudo i nella mia stanza e preparo l'occorrente per la partenza. Una volta finito, mi butto di peso sul letto, guardando il soffitto, con la mente che è già a Tokyo.

 

Apro gli occhi e, ancora mezzo assonnato, mi dirigo al piano inferiore per preparare la colazione. Noto che la luce è già accesa e trovo Miroku con la testa praticamente dentro il frigorifero.

- Ehi, Miroku, che stai facendo? - Chiedo, guardandolo meglio.

SBANG! Emh... credo di avergli fatto paura.

- Oioioi... che male. Ciao Inuyasha... che fai in piedi a quest'ora? -

- Potrei chiederti la stessa cosa. Comunque ero venuto a preparare la colazione. -

- Beh, mi dispiace... ma ti ho battuto nel tempo! - Mi dice, lanciandomi la confezione vuota del latte. Mi volto e vedo che è già tutto pronto e sorrido. E' sempre il migliore.

Ci mettiamo a fare colazione e iniziamo a parlare del viaggio.

- Inuyasha, tu hai già fatto i bagagli? -

- Sì, già fatti. Stanotte non ho dormito molto e così mi sono anticipato.

- Sei sempre il solito... a dire il vero anch'io li ho già fatti, mi sono alzato molto presto come vedi... Senti Inuyasha, cosa pensi di fare quando la rivedrai? -

- Non ne ho idea... -

 

Passata la mattinata, pranziamo e subito dopo ci prepariamo per partire...dobbiamo prendere il treno delle 15.00.

 

Una volta entrati sul treno, aspettiamo impazienti l’arrivo a Tokyo.


 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Guilty ***


How can I not love you

- Guilty -

 

Tokyo.

 

Finalmente dopo tre ore arriviamo a destinazione.

Le strade sono molto affollate, le possibilità di perderci sono alte, per questo acquistiamo una cartina della città con le varie direzioni da prendere. Decidiamo innanzi tutto di prenotare una stanza in un albergo, e la domanda, a questo punto, è: dove trovarlo? Guardiamo la cartina e l’albergo più vicino a dove ci troviamo è lo “Yuki no Hoshi”, a quanto pare è un buon albergo, con prezzi accettabili, ci dirigiamo verso di esso, è davvero enorme. Appena entrati andiamo subito alla Reception per chiedere una stanza, e otteniamo la numero 18. Andiamo a vederla, e notiamo con piacere che è molto accogliente e abbastanza spaziosa. Ogni stanza ha una tonalità verde acqua, ci sono due camere, un bagno, una cucina e un salotto, poi c’era una terrazza che collega entrambe le camere al salotto, da lì si vede un bel panorama. Sì, dobbiamo ammetterlo: Tokyo è una città davvero bellissima..

Tutto il pomeriggio lo dedichiamo a sistemare le valige, così posso approfittarne per prepararmi psicologicamente all'incontro che di lì a poco, mi avrebbe aspettato.

- Ed eccoci qua finalmente... - Sospira, Miroku.

- Già... - Confermo.

- E dai, su col morale! Vedrai che la troveremo!- La fa facile lui.

- … Ho i miei dubbi... hai visto quanto è grande Tokyo? Non sappiamo neanche da dove iniziare a cercare. Potrebbe essere chissà dove e noi non abbiamo nessun indizio... -

- ...Aspetta! Tu mi hai detto che sua madre doveva venire a lavorare qui no? Ti ricordi che lavoro faceva? - Credo che Miroku abbia appena trovato la soluzione.

- Emh... mi pare fosse una dottoressa. -

- Bene! Non ci resta che chiedere di lei in qualche ospedale! -

- Giusto! Miroku sei un genio! - Ci diamo un sonoro cinque.

- Lo so, non c’è bisogno che me lo dici. -Dice, strizzando un occhio. Modesto il ragazzo!

- Inuyasha, sai mica qual è il cognome della madre? -

- … Io conosco solo quello di Kagome... sì, Kagome Higurashi... - Dico. Con malinconia.

- Beh, non importa, basterà chiedere della signora Higurashi e il gioco è fatto! -

- D’accordo! Andiamo! - Mi alzo immediatamente, carico di energia.

Così ci fiondiamo alla ricerca della mamma di Kagome.

- Ehi Inuyasha, proviamo lì! - Dice Miroku, indicandomi l'ospedale vicino.

- D'accordo, andiamo!

Entriamo dentro e domandiamo ad un’infermiera della Signora Higurashi

- Salve signorina, che ne dice di darmi il suo numero? Così un giorno, magari, potremmo andare a bere qualcosa insieme. -

- Miroku! - Lo ammonisco, pestandogli un piede.

- Ahia! Va bene, va bene! -

- Lo scusi... volevamo chiederle se per caso lavora qui la signora Higurashi. -

- Ehm.. Higurashi ha detto?”

- Sì, signorina. -

- No, mi dispiace... però ho sentito parlare di lei, se non sbaglio lavora all’ Aiiku Hospital* - - La ringrazio. -

 

Ora non ci resta che raggiungere il posto, prendiamo subito un taxi, e sollevati, aspettiamo l’arrivo alla nostra meta.

Iniziamo a vederlo, si trova in fondo alla strada, dietro l’angolo. Ringraziamo i tassista e paghiamo.

Bene siamo giunti a destinazione. Entriamo e chiediamo di nuovo ad un'infermiera della Dottoressa Higurashi.

- Sì, la signora lavora qui, ma avete l’appuntamento? -

- Emh... no, ma vede... il mio amico ha un problema. -

Miroku mi guardò con una faccia stralunata, evidentemente non ha afferrato il concetto.

Intanto gli pesto un’altra volta il piede, scusandomi mentalmente con lui. Devo incontrare quella dottoressa a tutti i costi. Sono ad un passo dalla verità.

- Mi dica, che cosa ha precisamente? -

Miroku fa per dire qualcosa ma lo precedo immediatamente.

- E’ da un po’ di tempo che ha un dolore insopportabile ad un piede. Oggi, ad esempio, non riusciva proprio a camminare, a volte il dolore lo colpisce tutto insieme... mi hanno detto che la dottoressa Higurashi è molto affidabile e mi hanno consigliato di venire da lei. Pensa che si possa fare? -

- Sì, nessun problema. Vado a chiedere se è disponibile. Intanto accomodatevi pure su quelle poltrone. - Dice, indicandocele.

Bene, posso approfittarne per parlare con Miroku.

- Beh, che dire... un tentativo doloroso, ma efficace! Non c’è da preoccuparsi, mi avrai solo rotto qualche dito... niente di che. Dopotutto siamo già in un ospedale, no? - Sdrammatizza, lui.

Sorrido.

- Grazie amico, e... scusami per il piede. -

- Scuse accettate. Ma certo che sei tremendo! Che ti ha fatto di male il mio piede destro? Sono già due volte che lo pesti... il solito! -

- Eheh. - Ops.

 

- Bene, potete seguirmi. - Ci comunica, l'infermiera, appena uscita da una stanza.

Così, la seguiamo fino a che non arriviamo davanti alla stanza in cui stava lavorando la signora H.

L'infermiera bussa subito alla porta.

Sono in ansia. Devo prepararmi un discorso, ma non trovo le parole, dannazione!

Miroku, vedendomi in quello stato, mi poggia una mano su una spalla, come a dirmi di stare tranquillo. Meglio seguire il suo consiglio.

 

L’infermiera entra dentro e posso sentire ogni cosa che si dicono grazie alle mie orecchie da demone. Ad un tratto l'infermiera esce fuori e ci fa cenno di entrare, poi si congeda.

Non appena la vedo, mi tornano in mente tutte le volte che Kagome mi portava a casa sua, e sua madre mi accoglieva sempre con un sorriso, per poi offrirmi la merenda. E' sempre stata gentile con me, è davvero una buona donna.

- Buona sera. - Ci accoglie.
- Buona sera. - Rispondiamo di rimando.

- Chi è l’infortunato? - Noto che mi sta osservando. Che mi abbia riconosciuto?

- Veramente sono qui per parlarle. -

- Scusami, ma ci conosciamo? -

Tu tum. I battiti aumentano.

- Vede, non so come dirglielo... ma io sono... ecco... - No, non ci riesco.

Sento un “Forza” bisbiagliato da Miroku. Deglutisco. Devo farmi coraggio.

- Lei forse non si ricorda di me, ma... io e sua figlia da piccoli eravamo amici... sì, ecco, io e Kagome giocavamo sempre insieme e... -

Non faccio intemo a finire la frase che vengo interrotto dalla signora.

- Oh mio Dio.Tu sei...Inuyasha, non è vero? - I suoi occhi si accendono. Non posso crederci, si ricorda davvero di me.

Accennai un “sì” con la testa.

- Oh, che gioia vederti! - Alza la voce, abbracciandomi con mia grande sorpresa. - sapessi quanto era triste Kagome... non ha mai smesso di pensare a te. Tutt’ora è così. E’ da quando siamo partite che non è più la stessa, prima era solare e sempre allegra, mentre adesso è... non saprei spiegartelo. Lei ha sempre pregato che tu stessi bene e che non ti fosse successo niente. Ricordo che da piccoli, Kagome ed io ti invitavamo spesso a mangiare da noi... sapessi che felicità vederti qui! Non vedo l’ora di dirlo a Kagome! - Si stacca da me, battendo le mani come una bambina. Io sono rimasto impietrito. Non è possibile.

Sono di nuovo senza parole. Allora non mi ha dimenticato! Vorrei gridare a tutto il mondo la mia felicità!

Vedo Miroku che mi sorride, anche lui felice per me.

- K-Kagome come sta? E’ tutto a posto? - Voglio sapere. Devo sapere.

- Certo tesoro, stai tranquillo, durante questi anni ha aperto un negozio d’abbigliamento insieme ad una sua amica. Oh, a proposito! Tra poco dovrebbe chiudere. Se vuoi raggiungerla, il suo negozio è a due isolati da qui, si chiama Neko Style. -
- Sì, grazie mille signora! -

- Grazie a te, caro. -

- Arrivederci signora. - Saluta, Miroku.

- Ciao ragazzi! -

Ce ne andiamo con il sorriso sulle labbra.

Devo fare in fretta o è possibile che non la trovi. Iniziamo a correre per le strade, e alla fine giungiamo al negozio.

Mi blocco all'istante. Lei è qui. E' proprio dall’altra parte della strada che sta chiudendo la serranda del negozio insieme ad un’altra ragazza, deve essere la sua amica.

Il mio cuore batte a mille, non ho il coraggio di pronunciare il suo nome. Miroku, volendomi aiutare, attirò subito l'attenzione su di noi.

- Ehi ragazze! Potete aspettare a chiudere? - Ma cosa...?

Si voltano.

E' l'altra ragazza a rispondere.

- Ci dispiace ma abbiamo già chiuso, se volete, potete tornare domani mattina! -

Kagome mi sta fissando... ha gli occhi spalancati.

- Non ci posso credere... I-Inu... - Sussurra.

- Kagome lui è forse...? - Le chiede piano, l'amica.

Kagome inizia a piangere. - Sì.. lui è... è Inuyasha! - Dice, mettendosi una mano davanti alla bocca. Ormai è sera, il cielo si è oscurato, ma riesco a vederla chiaramente. Lei... sta piangendo per me. Finalmente il nostro momento è arrivato, dopo sette interminabili anni, siamo riusciti a incontrarci. E' diventata una ragazza bellissima, ha superato ogni mia aspettativa.

Kagome...

Avanzo attraversando la strada. Vedo solo lei, il resto è superfluo ai miei occhi. Improvvisamente la vedo correre verso di me, gridando il mio nome, e spingermi via. Perdo l'equilibrio e cado a terra, subito dopo sento Miroku e l'amica di Kagome urlare disperati. E solo adesso mi rendo conto di cosa è appena successo. Kagome mi ha salvato la vita. Un'auto stava per investirmi... un'auto che, per salvarmi, non è riuscita ad evitare.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Beyond the time ***


How can I not love you

- Beyond the time -

 

Vado nel panico. Corro da lei, la poggio sulle mie ginocchia, è ancora cosciente per fortuna, ma ha battuto la testa, un rigolo di sangue le percorre il volto. Ha ferite su un fianco, sulle braccia e sulle gambe. E' una visone terribile... ed è tutta colpa mia. I miei occhi si riempiono di lacrime, offuscandomi la vista. Che cosa ho fatto.

Miroku è diventato pallido, l'altra ragazza gli si è gettata al collo, piangendo disperatamente per l'amica.

- KAGOME! - Grido, in preda al panico.

- Inuyasha... so-sono felice... che stai bene. - Riesce a parlare con fatica.

- Sarei dovuto esserci io al tuo posto, dannazione! Perchè l'hai fatto?! - Ormai sono fuori di me. La sua espressione si fa dura.

- Pe-pensavi davvero... che, che ti avrei lasciato investire? -

- Kagome, perdonami... è tutta colpa mia! -

- Non devi scusarti... Inuyasha, è mio dovere difenderti... dal male del mondo, sempre. Sei... troppo importante – Mi accarezza una guancia. Il suo sguardo così dolce mi uccide. -M-mi aiuti ad alzarmi? Ti prego... ce la faccio. -

- No, non devi sforzarti, adesso ti porto all'ospedale... starai bene, te lo prometto... -

- Non sei cambiato... sei ancora il mio Inuyasha... - Riesce a dire, prima di perdere i sensi.

- Kagome! Fatti forza! - L'alzo di peso, prendendola in braccio e corro subito in direzione dell'ospedale, che, grazie alla mia velocità, raggiungo in pochi minuti.

Non mi ero mai sentito così in vita mia, non avevo mai avuto paura, paura di perdere una persona così importante. Entro nell'edificio e chiedo aiuto. Subito delle infermiere vengono ad aiutarci e la stendono su un carrellino per poi portarla via. Mi chiedono di aspettare qui, ed io mio sento morire. Ecco che arrivano anche Miroku e la ragazza. La mamma di Kagome, non appena mi vede, mi chiede subito che cosa sia successo, e sbianca e va nel panico quando le racconto di sua figlia. Vedendo lo stato in cui mi ritrovo, però, mi accarezza una guancia, come a dire che dobbiamo farci forza e che andrà tutto bene. Un ultimo sguardo e si dirige immediatamente nel luogo in cui ha saputo hanno portato sua figlia. Intanto Miroku si avvicina all'amica di Kagome, che nel frattempo si era accasciata a terra a pregare che andasse tutto bene.

- Tu devi essere la collega di Kagome, non è così? - Le dice, poggiandole una mano sulla spalla.

- Sì... mi chiamo Sango. - Tira su col naso, asciugandosi le lacrime.

- Davvero un bel nome. Piacere, io sono Miroku, sono venuto qui a Tokyo insieme a Inuyasha. -

- Capisco... - Dice, guardando verso di me.

Sentiamo un rumore, e vediamo la mamma di Kagome venire verso di noi.

- Ragazzi... Kagome sta bene, non preoccupatevi. Ha solo qualche ferita superficiale e adesso sta riposando

Meno male... la mia Kagome sta bene, è fuori pericolo. Un sospiro di sollievo da parte di tutti noi, si espande nella sala.

- Inuyasha, grazie di essere qui... grazie a tutti voi. - Ci dice, sorridendoci. Io però non riesco a capire come possa ringraziarmi dopo quello che è successo. - Potete andare da lei, se volete. - Sango si alza immediatamente, è lei la prima ad entrare. Nonostante la distanza e la porta chiusa, riesco a sentire ogni cosa.

- Oh Kagome, ero così preoccupata per te. Devi riprenderti, okay? Devi farlo per tutti noi, mi raccomando fatti forza. Tu sei sempre stata come una sorella per me... io, Kagome ti voglio un mondo di bene e non sai quanto sto male a vederti così... - Sento che Kagome si sta svegliando, la sento mugugnare qualcosa.

- Sango... - Disse.

- Oh Kagome, dimmi che stai bene! -

- Sto bene, Sango, non devi preoccuparti... - Un sospiro di sollievo esce dalle mie labbra.

- Adesso è meglio che vada... ci vediamo dopo, d'accordo? - Ed è così che arriva il mio turno. Il mio cuore batte a mille. Sento un così grande senso di colpa che mi mozza il respiro.

Apro la porta e, non appena mi vede, fa per alzarsi, ma corro a fermarla.

- Inuyasha! - Mi abbraccia forte come non mai, la sento piangere. Entrambi al settimo cielo. Dio, quanto mi è mancata! Posso finalmente sentire il suo profumo inebriarmi la mente.

- Oh Kagome... mi dispiace così tanto. - La mia voce è spezzata. Troppe emozioni tutte insieme.

- Ma io sto bene, adesso che sei qui... Oh Inuyasha, mi sei mancato così tanto! Tu ti preoccupi sempre così tanto per me... ma non lo merito... io... io ti ho lasciato solo. Non me lo perdonerò mai, proprio non ce la faccio, non posso... - Inizia a singhiozzare.

Davvero pensa che sia stata colpa sua? Si è sentita così per tutto questo tempo?

- Kagome... non fare così, non è stata colpa tua! -

Sorride amaramente.

- Ti voglio così bene... - Che sia la realtà? La mia Kagome... è davvero qui tra le mie braccia? Quanto mi erano mancati i suoi occhi... è così bella.

- Anche io, Kagome. - Un ultimo abbraccio, poi siamo costretti a separarci, un'infermiera deve visitarla ed io devo uscire. Lei mi segue con lo sguardo fino a che non mi chiudo la porta alle spalle, nel momento in cui i nostri occhi complici di un sentimento immenso, si incrociano ancora una volta, oltre il tempo.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Una bella giornata! ***


Che ritardoooo

Che ritardoooo!!!

“Scusate, scusate, scusate, scusate, scusate, scusate, scusate, scusate! *chiede umilmente scusa e si mette in ginocchio* 

Ho avuto troppo da fare! E poi mi hanno sommerso di compiti çAç *è disperata*  Spero che mi perdoniate! Ma ora meglio passare al cappy ^^

Voi: “Era ora!”

Me: “ ^.^’ Scusate ancora, non ho avuto proprio tempo, e soprattutto idee D: ”

Voi: “Il capitoloooooooooooo!!!”

Me: “O.O Subitooooooo!!”  *corre a scrivere*

 

 

How can I not love you

Una bella giornata!

Nel cappy precedente:

...Un’infermiera bussò alla porta e mi disse di uscire che dovevano visitare Kagome

Inuyasha: “Ora devo andare..ma ti sarò sempre accanto, non preoccuparti..e per qualsiasi cosa..puoi contare su di me”

Kagome: “Grazie..”

Uscii, tornai dagli altri e gli dissi che si era svegliata.

Per questa notte dormimmo qui, in ospedale, non ce la sentivamo proprio di lasciarla..

 

\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\

Il giorno dopo, all’ora del passo, entrammo tutti insieme. Lei era felicissima di vederci tutti, ed era anche molto commossa nel vedere che eravamo preoccupati per lei e che avevamo passato la notte in ospedale. Dopotutto era il minimo che potessimo fare..

Kagome: “Non so davvero come ringraziarvi..”

Sango: “Kagome ma stai scherzando?!”

Kagome voltò lo sguardo verso la finestra

Miroku: “Kagome, oggi come ti senti?”

Kagome: “Beh a dire il vero sto già meglio..però i dottori continuano a ripetermi di non fare sforzi e di stare a letto...io però avrei voglia di uscire un po..”

Sango: “Ti capisco..e poi guarda che bel tempo..ma non potremmo portarti fuori?”

Kagome: “Non so..ma sarebbe fantastico!”

Vedendola cosi felice all’idea di andare fuori decisi di andare a parlare con l’infermiera, cosi, senza dire niente agli altri.

Sango e Miroku: “??”

Kagome sorrise..aveva capito..lei mi conosceva meglio di chiunque altro.

Inuyasha: “Mi scusi! Infermiera?”

Infermiera: “Si? Che posso fare per lei?”

Inuyasha: “Ehm..senta, non è che potremmo portare un po fuori Kagome?”

Infermiera: “Kagome?”

Inuyasha: “Si, la ragazza che sta in quella stanza..”

Infermiera: “Ah si Kagome! Lei però dovrebbe stare al riposo..”

Inuyasha: “Si, lo capisco ma...secondo me le farebbe bene prendere un po d’aria fresca..lei che dice?”

Infermiera: “Si in effetti le farebbe bene...” Ci pensò un po...”d’accordo allora!”

Inuyasha: “Grazie mille!”

Inuyasha: “Di niente! Aspetti però che le porto una sedia a rotelle...meglio essere prudenti, non si sa mai...potrebbe sforzarsi troppo.”

Inuyasha: “...giusto...”

Tornai nella stanza di Kagome e poco dopo entrò anche l’infermiera con la sedia a rotelle.

Infermiera: “Hei Kagome, pronta per uscire?

Mi sorrise.

Kagome: “..Certo!”

Aiutai Kagome a salire sulla sedia e ci dirigemmo vero il giardino nel retro.

Sango: “Oh Kagome come sono felice che stai bene!”

Kagome: “ Grazie Sango..lo sono anch’io”

Ci fermammo sotto un gazebo e Kagome volle scendere dalla sedia per passare alla panchina, fece tutto da sola.

Parlammo del più e del meno...ero felice a vederla cosi spensierata, segno che si stava riprendendo.

Passammo davvero una bella giornata sotto il sole, tra scherzi e risate.

Intanto Sango e Miroku ebbero il tempo di conoscersi meglio, stavano davvero bene insieme...chissà cosa sarebbe successo tra quei due...

Mi sentivo bene tra loro..dopotutto ero circondato da amici sinceri e ci volevamo tutti bene. Scoprii che Sango era la collega, nonché coinquilina di Kagome.

Insomma, abbiamo parlato di tutto quello che avevamo fatto in questi anni.

Ora non vedevamo l’ora che Kagome si fosse rimessa del tutto e che la rimettessero al più presto dall’ospedale.

Quel pomeriggio era come se la mia tristezza fosse svanita...dopotutto ci voleva un po di pausa dai brutti pensieri anche per me no?

Verso le 19.00 riportammo Kagome nella sua stanza.

Kagome: “Grazie per oggi...ci voleva proprio una giornata cosi...grazie davvero...”

Quest’ultima frase la disse guardandomi...io arrossii e lei sorrise...mah, dovevo essere davvero divertente in quel momento (ogni volta che mi faceva arrossire, sorrideva sempre..^^)

Era l’ora di andare...ci salutammo e tornammo al nostro albergo..che guarda caso era proprio quello dove alloggiavano Kagome e Sango.

Ci addormentammo con il sorriso sulle labbra, ripensando alla bellissima giornata trascorsa tutti insieme...

 

 

Anche questo cappy è finito...fiùùù...mi scuso ancora per avervi fatto aspettare cosi tanto D:

Tralasciando...chi secondo voi non sorriderebbe a vedere Inuyasha imbarazzato??

*ç* !!!

Al prossimo cappy!! Commentate in tante mi raccomando :D

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Libertà! ***


How can I not love you

How can I not love you

Libertà ^^!

 

Appena svegli decidemmo di andare a fare colazione ad un bar, e magari portare qualcosa anche a Kagome.

Sango: “A Kagome prendo queste due brioche, le piacciono molto quelle alla crema!”

Quella frase mi fece pensare ad una cosa: chissà se Kagome in questi anni è cambiata, se ora ha interessi diversi..beh, dovevo scoprirlo.

Miroku: “Io prendo questa al cioccolato!”

Sango: “Anche io ne prendo una! Adoro il cioccolato!”

Mmmmmmmh...la faccenda si fa interessante, eheh...

Pagammo e andammo subito da Kagome.

Kagome: “Hei ciao!”

Miroku: “Sorpresaaa!”

Kagome: “Noo dai, anche la colazione! Graziee!”

Inuyasha: “Hei Kagome...come vanno le ferite?”

Kagome: “Sempre un po dolenti, comunque niente di che..”

Miroku e Sango vedendoci decisero di lasciarci un po soli per parlare un po.

Miroku: “Emh...noi due andiamo a prendere un caffè, vero Sango?”

Sango: “...ah sisi! Voi ne volete un po?”

Inuyasha e Kagome all’unisono: “Nono grazie!”

^\^

Dopo qualche minuto di silenzio presi coraggio e decisi di parlare.

Inuyasha: “..senti Kagome..”

Allo stesso tempo..

Kagome: “..senti Inuyasha..”

^\^

Inuyasha e Kagome: “Dimmi tu!”

^\^

In quel momento scoppiammo a ridere!

Kagome: “Ahahahahahahah x°D”

Era da tempo che non ridevo cosi..era bello provare di nuovo questa sensazione..

Inuyasha: “Dai, che volevi dirmi?”

Kagome: “No, niente...è che...ecco...è bello poter strare di nuovo insieme, cosi, come ai vecchi tempi”

Lei è sempre stata un po timida, però sapeva essere determinata in ogni situazione, dandomi la forza di andare avanti..

Inuyasha: “Hai ragione..sai è proprio quello che stavo pensando!”

Kagome: “Eheh ^^’ Oggi siamo sincronizzati!!”

Inuyasha: “E’ vero!”

Ad un tratto vidi gli occhi di Kagome riempirsi di lacrime..

Inuyasha: “Ka-Kagome..che succede, ho forse detto qualcosa che non avrei dovuto dire?”

Kagome: “N-No..è che devo, devo averti fatto soffrire molto in tutto questo tempo..i-io ti ho lasciato solo!

Stava per continuare ma io la fermai. Scuotendola per le spalle.

Inuyasha: “Kagome ma cosa stai dicendo? Non devi scusarti..dopotutto..non avevi altra scelta..”

Mi abbracciò. E tra i singhiozzi parlò.

Kagome: “Inuyasha, t-tu, sei troppo comprensivo! Invece avresti dovuto odiarmi! Nonostante sapessi che se fossi partita, tu saresti rimasto solo...io alla fine, me ne sono andata!

La scostai da me.

Inuyasha: “Adesso basta! Quel che è fatto è fatto! Doloroso o meno che sia! L’importante è che alla fine abbiamo mantenuto la promessa.”

Kagome: “Già, la promessa...chissà se non fosse stato per te che sei venuto fin qui, io quando l’averi mantenuta..” Sorrise amaramente.

Inuyasha: “Non dire cosi, io non sarei dovuto mai venire qui, lo sai” Ora fui io a sorridere amaramente.

Kagome: “Ti prego no, ancora con questa storia! Ora sto bene non vedi?” Detto questo si alzò da letto.

Inuyasha: “Tu sei sempre così forte, cerchi di non darlo a vedere, ma lo so che stai soffrendo”

Kagome: “...”

In quel momento entrarono Miroku e Sango.

Miroku: “Hei là gentaglia! Allora? Tutto a posto?

Sango: “Kagome ma che ci fai li in piedi? Non dovresti sforzarti!”

Kagome: “Eddai Sango! Ormai non mi fa quasi più niente!

Sango: “Sarà...ma fatto sta che devi riposare!”

Miroku: “Sango ha ragione”

Tok Tok (non fate caso agli effetti sonori xD)

Miroku prese in braccio Kagome e la rimise sul letto. Tutto questo in pochissimi secondi.

Subito dopo entrò un’infermiera; era la mamma di Kagome.

Mamma: “Ciao ragazzi”

Inuyasha, Miroku e Sango: “Salve signora”

Kagome: “Mamma...”

Mamma: “Ciao piccola, come va oggi?

Kagome: “Bene grazie”

Mamma: “Sai, ho delle buone notizie: Ti rimetteranno domani pomeriggio!”

Kagome: “Sii! Non vedevo l’ora!”

A quel punto madre e figlia si abbracciarono, io mi persi nei miei pensieri riguardanti la mia infanzia e la mia famiglia, già, a quel tempo l’unica a capirmi veramente era mia madre...ad un tratto a risvegliarmi dai miei pensieri fu la mamma di Kagome con un abbraccio, mi riportò alla realtà facendomi capire che non ero solo e che avrei potuto sempre contare su di loro.

Le sorrisi riconoscente.

Mamma: “Bene, adesso devo andare, ciao a tutti ragazzi”

Ricambiammo il saluto e iniziammo a parlare del più e del meno, festeggiando per quella bella notizia.

Ci divertimmo molto per tutto il giorno e alla sera dovemmo salutarci.

Tornati all’albergo, andammo a letto con il sorriso sulla labbra, e pensare che ci eravamo sentiti morire quando Kagome era ancora in quelle condizioni, ma ora potevamo stare tranquilli. Il peggio era passato, era questo l’importante.

 

 

 

 

 

Finito anche questo cappyyyyyy! Che ne pensate?

Io mi scuso ancora per i ritardo, ma questa scuola non mi da tregua D:

In questo fine settimana però non ho un gran che di lezione, quindi penso di riuscire a postare uno o due capitoli, ora vedo.

Ringrazio tanto tutte quelle che hanno recensito, o anche solo letto.

Grazie milleeeee :D

Alla prossima :) Kiss Kiss!

 



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=606992