CAPITOLO 1 - KATRINA
Ero sul mio letto quella notte, ad osservare il soffitto con occhi
spenti, pensando a tutto e a niente, come sempre...
La monotonia del Principato mi stava uccidendo, avrei dato di tutto per
un po' di movimento... Non parlo delle cosidette ''missioni'', dove o
ti annoi a morte oppure rischi la pelle, parlo di qualcosa di più... In
realtà all'epoca non sapevo ancora di cosa stavo parlando esattamente,
ma mi stavo a poco a poco rendendo conto di quanto dannatamente mi
mancasse la vita umana...
Vivere ogni giorno come fosse l'ultimo, sorridere per le piccole cose,
arrossire ad un complimento, amare, odiare, gioire... Quando si ha
tutta l'eternità davanti a sè, queste cose iniziano lentamente a
sfumare, finchè non arrivi ad un punto, a QUEL punto, in cui non ti
ricordi neanche come si fa a sorridere.
Io ero a quel punto, quindi dopo più di duecento anni ero finalmente il
vampiro perfetto.
Senza sentimenti. Senza emozioni. Senza paura. Senza pietà.
Sorrisi fra me mettendomi una mano sugli occhi.
- Cosa mi è venuto in mente..? Chi me l'ha fatto fare di condannarmi a
questa buia eternità...?- pensai.
Probabilmente se ne fossi stato ancora in grado o se perlomeno mi fossi
ricordato come si faceva, mi sarei messo a piangere...
Ma non riuscii a continuare con i miei inutili pensieri, perchè fui
interrotto da qualcuno che bussava alla mia porta.
Diedi il permesso di entrare. Era Jude.
-Ludwig... L'abbiamo trovata... - mi disse.
Ecco, lei era un vampiro diverso da me. Nonostante avesse la mia stessa
età vampirica o poco meno, era sempre felice. Lo era realmente. Lei era
ancora totalmente umana, rideva, si arrabbiava, scherzava. Per questo
non la potevo sopportare. Cercavo sempre di starle alla larga, sapevo
di non poter reggere il confronto.
- L'avete trovata? Era ora... Dov'è Riza? - le chiesi.
Anche Riza era molto diversa da me. Era totalmente svampita, sempre nel
suo mondo rosa fatto di peluches e thè. Mi chiedevo spesso chi avesse
avuto la geniale idea di farla diventare una creatura della notte...
Era tutto tranne che oscura...
- Riza è già con lei. A breve si sveglierà, ci conviene andare.-
Annuii e mi alzai dal letto.
Scesi le scale, la mia macchina era già lì ad attendermi, con l'autista
pronto a partire.
Andammo subito in Principato, scendemmo nelle segrete, fino ad arrivare
ad una piccola stanza buia e umida, i raggi di luna che entravano
dall'unica piccola finestra illuminavano un letto malconcio su cui era
sdraiata una ragazza con dei lunghi capelli neri, gli occhi chiusi
erano circondati da profonde occhiaie e sul braccio spiccavano delle
minuscole ferite.
Tzk... Una drogata... Scossi la testa disgustato.
- Si è già svegliata?- Chiesi a Riza, appostata in un angolo con il
lungo abito bianchissimo che la faceva sembrare un fantasma.
Questa scosse la testa.
- Bene, che si muova, non ho tempo da perdere... - così dicendo
incrociai le braccia e mi appoggiai al muro, accanto a Riza. Jude mi
seguì.
Ben presto la ragazza si svegliò mugolando dal dolore. Cercò di mettere
a fuoco ciò che le stava intorno, e come si rese conto di avere le
braccia legate ognuna ad un estremità del letto, iniziò a spaventarsi e
a cercare di liberarsi.
Riza fece un passo avanti, a quel punto la ragazza ci notò, e dopo un
attimo di silenzio strillò:
-Liberatemi! Chi cazzo siete fottuti figli di puttana?? -
A quel punto Riza disse:
- Eh no no no no... Non posso liberarti... - Si fece avanti Jude:
- Sprecare così la tua vita... Non è bello per niente...- Infine
intervenni io:
- Siamo qui per accogliere il tuo desiderio... Ora... Morirai... -
La giovane iniziò a tremare, sussurrando:
- No... No... Non voglio morire...
Nonvogliononvogliononvogliononvoglio...-
La guardai con un sorriso di scherno:
- Non vuoi morire..? Allora ce lo dovrai provare... Vedi, in quel letto
è stato installato un meccanismo... Fra due minuti esatti la sega
circolare che vedi ai piedi del materasso ti trancierà in due perfette
parti simmetriche... Ma c'è una speranza... - Jude aggiunse:
- Già! Nell'esatto momento in cui la sega si attiverà, verrà fatto
cadere dal muro, accanto alla tua bocca, un seghetto. Dovrai tagliarti
via il braccio sinistro, in questo modo il braccio destro si libererà
automaticamente delle manette e tu potrai schiacciare il pulsante sopra
la tua testa e fermare la sega. - Riza concluse:
- Quindi..? Vuoi vivere o morire..? Fai la tua scelta... -
La ragazza sgranò gli occhi.
- S... State scherzando... Vero..? -
Si sentì un rumore, la sega si era attivata.
Scossi la testa.
- Tic tac. Tic tac. Il tempo passa... Decidi... -
Un seghetto le cadde di fianco.
Non sapeva cosa fare, era evidente. Ma la sega si avvicinava,
lentamente ma inesorabilmente. Prese il seghetto con la bocca e si girò
a guardare il suo broccio sinistro, piangendo e mugugnando qualcosa di
incomprensibile.
Appoggiò il seghetto al braccio e iniziò a segare, ma si fermò quasi
subito urlando dal dolore.
- Già... Fa male... Ma ciò che hai fatto fino ad ora fa ancora più
male, sai..? Sei un insulto alla vita... Questa è la tua ultima
possibilità... - disse Jude.
Deglutendo la ragazza riprese il seghetto e ricominciò la sua opera
cercando di trattenere le urla. Vedendo la sega avvicinarsi fu presa
dal panico e cominciò ad andare sempre più veloce e a fondo, finchè con
un urlo lancinante il braccio si staccò per sempre dal suo corpo. La
manetta che le cingeva il braccio destro si aprì in automatico.
- Non perdere tempo! Muoviti! Premi quel cazzo di pulsante! - le urlai.
Lei ancora in stato confusionale si girò, vide il pulsante e lo
premette. La sega circolare si fermò.
Stava perdendo moltissimo sangue, a breve sarebbe morta.
Mi avvicinai a lei. Stava perdendo i sensi.
Mi abbassai verso di lei e le sussurrai ad un orecchio:
- Vuoi vivere... Katrina...? - lei annuì lentamente.
- Sbrigati Ludwig... - mi incitò Jude. La fulminai con lo sguardo,
dopodichè mi morsicai un polso e feci colare il mio sangue nella bocca
della ragazza quasi morta.
Gli occhi le si riaccesero all'improvviso e prendendomi il polso con
l'unica mano rimastale, si mise a succhiare avidamente.
- Benvenuta fra noi... - disse Riza con un sorriso.
Non so se la sentì, perchè Katrina svenne subito dopo.
Ora anche lei era condannata all'eternità...
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