A spasso con Kiba

di white_kahlan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** pianificazione ***
Capitolo 2: *** fase 1 ***
Capitolo 3: *** fase 2 ***
Capitolo 4: *** fase 3 ***
Capitolo 5: *** Fase 4 ***
Capitolo 6: *** fase 5 ***
Capitolo 7: *** alla festa ***
Capitolo 8: *** the end ***



Capitolo 1
*** pianificazione ***


A spasso con Kiba

Quella notte faceva proprio caldo, ma non era per quello che lei non riusciva a dormire.

Lui era fuori da qualche giorno, per conto dell’Hokage e delle sue stramaledette prontezze diplomatiche. Di sicuro ora era con quella smorfiosa di Suna in un paesino poco lontano dal loro.

Ino sospirò levandosi bruscamente il sottile lenzuolo di dosso, leggermente accaldata.

Erano passati sei giorni, li contava, l’indomani sarebbe stato il settimo.

Il sette di Luglio.

In quel momento un lampo le attraversò la mente. Un sorriso furbo le aprì il volto.

Era certa che il giorno successivo non si sarebbe scordato del compleanno del loro amico. Choji lo avrebbe costretto a tornare.

Se lei era gelosa, cosa che non avrebbe mai ammesso, anche lui lo sarebbe stato.

Si, poteva funzionare, pensò rimettendosi il lenzuolo sulle spalle e addormentandosi beata mentre pensava alla realizzazione del suo seducente piano d’azione.

 

Era una calda giornata di luglio… il 7 di luglio per l’esattezza, la più calda giornata di sole di quell’estate.

Un ragazzo moro con i capelli disordinati sbadigliò sdraiato appagato sul divano, poi accarezzò il suo cagnolone guardando sconsolato l’orologio. Le dieci e mezzo.

“buon compleanno Kiba!” disse sarcasticamente riferendosi a sé stesso.

I suoi amici erano tutti impegnati. Naruto, Shino e Sai erano in missione, mentre Neji e Lee erano ad allenarsi e Shikamaru  e Choji al lavoro per l’Hokage. Quell’anno avrebbe festeggiato da solo.

“ehhh Akamaru, quest’anno mi sa che saremo solo noi due…” disse grattandosi finemente il fondoschiena con una mano mentre con l’altra accarezzava il cane.

Dlin dlon.

Il campanello della porta.

Il ragazzo alzò un sopracciglio e si guardò con l’animale, chiedendosi se fosse veramente il caso di alzarsi da quella posizione estremamente comoda. Poi osservò il suo abbigliamento. Boxer e canottiera, altro motivo per non spostare nemmeno un muscolo. Tanto di sicuro era il postino.

Chiuse gli occhi e si sistemò per bene tra le morbide pieghe del divano. No, non avrebbe aperto.

Poi il suono si fece più insistente e il giovane, con una vena pulsante su una tempia, si diresse urlando insulti verso la porta.

“ma si può sapere che diavolo-o-o-o… ooo!” disse aprendola, mentre il suo volto seccato mutava espressione in un ghigno sexy e beffardo.

“sorpresaaa!” urlarono le giovani kunoichi davanti a lui.

“questa proprio non me l’aspettavo.” Disse ancora interdetto davanti alla davvero bella sorpresa, prima di rientrare nei panni del playboy.

“Beh volete entrare dolcezze?”domandò malizioso appoggiandosi allo stipite della porta con un atteggiamento da duro, che la canottiera bianca rendeva veramente credibile.

“vestiti screanzato!! Il nostro regalo per il tuo compleanno è una giornata intera con noi!” esordì una Ino gioiosa.

L’Inuzuka osservò attentamente la sua scollatura prima di formulare qualsiasi altra cosa.

“oh beh… non mi resta che obbedire!” disse poi distogliendo lo sguardo, indugiare troppo gli sarebbe potuto costare caro con Ino…

“a-a-auguri Kiba-kun…” disse la piccola Hinata nascosta dietro a Sakura in vistoso imbarazzo per l’atteggiamento provocante del compagno di team.

L’Inuzuka rispose con un sorriso che la fece arrossire ancora di più, ringraziandola.

“ma chi me l’ha fatto fare…” si lamentava intanto una Sakura sospirosa.

“lei” disse con tono di complotto vendicativo Tenten indicando Ino.

“o suvvia ragazze!! Non volevate mica lasciare solo Kiba-kun nel giorno del suo compleanno!” esordì la bionda ancora più sorridente.

Le due si guardarono. Quella ragazza era sempre stata strana, ma questo era veramente troppo strano.

Di sicuro la bionda aveva un piano. C’era senz’altro qualcosa sotto non vi potevano essere altre spiegazioni.

Anche se effettivamente pure a loro sarebbe dispiaciuto lasciare solo l’amico, e fu per questo motivo che accettarono la proposta della bionda quando le andò a reclutare una per una a casa quella mattina.

In fondo per un giorno avrebbero potuto accontentare le avance del più bel donnaiolo di Konoha.    

Il ragazzo si infilò velocemente jeans e maglietta e corse ancora incredulo giù per le scale, all’ingresso, assicurandosi che non si trattasse di un’allucinazione. Rimase sorpreso nel vedere le belle ancora lì dove le aveva lasciate, ripensandoci quello sarebbe stato proprio un bel compleanno. Forse persino meglio di quando si era ubriacato l’anno prima e aveva recitato versi saffici al suo compagno di team, credendo che fosse una graziosa cameriera d’osteria. Oppure ancora quello di tre anni prima, quando lui e Naruto avevano da ubriachi improvvisato uno spettacolino comico nella piazza grande di Konoha, facendo divertire un sacco le ragazze del villaggio. In effetti l’alcool era stato il compagno di avventure migliore.

Rivolse uno sguardo alle ragazze con un sorriso goduto provocato dai ricordi e pensò che questo compleanno sicuramente li avrebbe superati tutti data la scollatura della Yamanaka e la gonna dell’Haruno.

“dove andiamo signore?” disse abbracciando Sakura e Ino posizionandosi in mezzo a loro dopo aver chiuso la porta di casa.

Sakura si trattenne dal dargli un pugno, pensando che era il suo compleanno dopotutto, ma lo avvertì

“fai scendere quella mano di un millimetro e te la frantumo, Kiba” disse la rosa sorridendo a denti stretti.

“uh dimenticavo Kiba-kun, quest’anno niente alcool” disse sorridendo maligna la Yamanaka piazzandosi davanti a lui, quasi gli avesse letto nella mente pochi istanti prima.

Il volto dell’amico si spense.

“n-n-niente a-alcool? S-s-scherzi non è vero?” chiese seriamente preoccupato quasi con il magone.

Ma lei sorrise ancora di più e si voltò frustando l’aria con la lunga coda, come solo lei sapeva fare.

Il ragazzo capì che non avrebbe toccato una goccia di birra, se teneva veramente alla sua vita e soprattutto se gli interessava festeggiare altri compleanni.

 

 

Note:

ehheheheheh rieccomi quiiii!! Scusate l’assenza prolungata ma ho dato un paio d’esami e poi ho ri iniziato subito i corsi senza un momento di pausa…

beh che dire… pensavo di fare una raccoltina dove Kiba passa un po’ di tempo con le nostre donne, dimostrando di non essere solo un playboy ma anche di avere un gran cuore… beh naturalmente il tutto è quasi interamente ideato da Ino che ha un piano in mente per stare con il suo Shika o meglio, fargliela pagare per essere stato in compagnia della bionda di Suna ^^

ho in mente i prossimi capitoli ma non so ancora cosa succederà!

Spero di avervi incuriositi…  

Besitos

marti♥

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Capitolo 2
*** fase 1 ***


Fase 1

Kiba e le giovani si incamminarono per le strade del villaggio assolato e passarono la prima mattinata ridendo e prendendosi in giro, come esigeva il passatempo preferito del giovane.

Dopo aver pranzato tutti insieme Kiba ebbe un’illuminazione folgorante.

Punto numero uno: lui era lì.

Punto numero due: quattro bellissime ragazze erano lì con e per lui.

Punto numero tre: era il suo compleanno.

Conclusione – da lui reputata a dir poco geniale- : poteva chiedere loro qualsiasi cosa avesse desiderato.

“oh no, conosco quel ghigno beffardo” sospirò Sakura scrollando il capo mentre Tenten indietreggiava col busto quasi impaurita.

“cosa trami Inuzuka?” domandò Ino maliziosa.

Poi aggiunse, aggrottando la fronte “ne abbiamo già parlato, niente alcool” ribadì facendo segno di no con l’indice.

“beh ragazze stavo pensando…” provò lui.

“oh mio dio, questo si che è sconvolgente” fece Tenten portandosi una mano a coprire l’espressione scioccata che aveva in volto, provocando una ridarella isterica a Sakura e strappando un timido sorriso alla dolce Hinata.  

“si si, molto divertente” aggiunse Kiba infastidito facendo una smorfia all’amica.

“su vai avanti!” lo incitò Ino, stranamente curiosa, come se impaziente di verificare qualcosa.

“si certo, visto che è il mio compleanno”

siiii…?” lo assecondò lei come se lo pregasse mentalmente di dire ciò che stava pensando.

“e la giornata è ancora lunga” continuò lui, sorpreso dalla reazione della bionda tanto quanto le altre.

“siiiiii…?” lei avvertì che era sulla buona strada per raggiungere il suo scopo.

“ forse potremmo” continuò, facendo una pausa voluta.

“siiiiiiiiiiiiiii…?!” Ino sentiva che si stava avvicinando sempre più al suo obiettivo.

“Yamanaka ti avviso che se mi dici ancora una volta siiii in quel modo ti violento” la avvisò in modo malizioso il giovaneavvicinando i loro visi .

ah si?” domandò allora ancora più maliziosa lei, lusingata comunque dal “complimento”, considerato che si parlava di Kiba.

“ehi ehi ehi! Ora basta!” asserì la rosa infastidita dal comportamento dei due. Decisamente Ino stava tramando qualcosa, le sue provocazioni ne erano la conferma, ma il fatto di non capire dove volesse andare a parare l’amica la faceva infuriare.

“non essere gelosa Sakura-chan, c’è un po’ di Inuzuka per tutte!” fu l’uscita incauta che procurò al giovane un doloroso pugno in testa.

“beh stavi d-dicendo K-kiba- kun?” lo interrogò Hinata sorridendogli dolcemente mentre lo medicava.

“uh?” fece quello ancora stordito prima di riprendersi “ah si Hinata, giusto, grazie. Vedi anche se Sakura si è arrabbiata, io in realtà intendevo solo dire che volevo passare un po’ di tempo con ognuna di voi, da solo, per godermi appieno il vostro splendido regalo!” dissecome fosse un tenero cuccioletto maltrattato, sbattendo gli occhioni color nocciola per far sentire in colpa quella che d'ora in poi avrebbe chiamato”assassina”, pentendosi a sua volta di tutte le volte che aveva riso alle malmenate di Naruto per mano della stessa. Alla luce di questi nuovi e dolorosi dati cominciò anche a giustificare la stupidità del biondino, dopotutto quei pugni in testa potevano veramente avergli dato dei problemi permanenti.

Sakura lo fissò incredula, che faccia tosta, come se non se lo fosse meritato! Quel maledetto sapeva vendersi meglio di una femmina. 

Forse persino meglio di Ino, che ora stava urlando come una dannata, distogliendo la rosa dai suoi sensi di colpa per aver picchiato il festeggiato.

“bingoooo!!” urlava quella saltellando sul posto.

“bingo che??” disse perplessa Tenten, mentre una Hinata altrettanto incerta le rispondeva facendo spallucce.

“uh ehm, pensavo che potremmo... andare al bingo, ehehehheh, no?” cercò di salvarsi la bionda, sorridendo istericamente.

“ma Yamanka che dici, mi sorprendo di te…” disse il giovane realmente scioccato scuotendo la testa “e comunque scelgo io, sono o non sono il festeggiato?” chiese sfoderando un sorriso luminoso, iniziando a pavoneggiarsi.

“fantastico!” mugugnò Tenten mentre Hinata rideva.

Sakura invece si richiese per la ventesima volta perché aveva aperto la porta a quella pazza, quella mattina.

Fissò Ino che tirava un respiro di sollievo per il mancato pericolo, poi Kiba che faceva l’idiota.

E a quel punto si spalmò una mano in faccia scrollando la testa rassegnata.

note:

ehehehehheh... Ino vuole stare sola con Kiba?? Ino ci prova con Kiba? Ino è pazza? Sakura non ci capisce più niente... ed essendo Sakura lei non può non capire...

mi scuso se Shika non è ancora comparso ma è Kiba il protagonista, come ci tiene a sottolineare più volte... ;)

spero che il capitolo non vi abbia deluso, fatemi sapere cosa ne pensate, nel bene e nel male, avrei bisogno di un po' di ispiration... 

un saluto, 

marti 

 

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Capitolo 3
*** fase 2 ***


Fase 2

“ma dobbiamo proprio?” domandò uno Shikamaru davvero seccato.

“certo Shika, non fare il solito pigrone, è il compleanno di un nostro amico e i compleanni si festeggiano, è tradizione di Konoha!” asserì l’Akimichi, alzando l’indice in segno di rimprovero.

Shikamaru sgranò gli occhi e lo additò tremante “ehi amico, non farlo mai più”

“fare cosa?”

domandò il ragazzo paffutello, titubante.

“sembravi lei, e non sto scherzando, NON FARLO MAI PIU’”

ribadì lui distogliendo lo sguardo quando notò l’espressione divertita dell’amico.

lei però il risultato lo ottiene sempre, a me invece pare che tu sia ancora lì, muoviti o non faremo in tempo per la festa. Non costringermi ad andarci da solo.”

Disse per l’ultima volta l’amico prima di sparire dietro la porta della camera.

“e se ti manca Ino e la vedi ovunque, non dare la colpa a me se ti chiamo pigro, perché lo sei!”

urlò infine mentre scendeva le scale che portavano alla sala pranzo. 

Shikamaru sospirò ridendo, poi si infilò la prima maglietta pulita, fermandosi dopo aver infilato la testa e un braccio.

“FESTA?! Non mi avevi parlato di una festa!! Choji torna subito qui!”

 

 

“per fortuna che siamo riusciti a concludere la missione proprio oggi!” commentò un Naruto entusiasta saltando di ramo in ramo facendo grandi e felici capriole.

“perché dici così Naruto?” domandò un Sai perplesso dal comportamento del biondino.

“come, non lo sai? Oggi è il compleanno di Kiba! Shino non dirmi che te ne eri scordato!” gridò Naruto in direzione del ragazzo con gli occhiali.

“certo che no” rispose serafico lui, facendo rabbrividire l’Uzumaki.

“si beh come non detto…” commentò Naruto allontanandosi un poco.

“e cosa si fa ad un compleanno?” domandò curioso Sai, tirando fuori dalla tasca un taccuino e un pennino.

Naruto lo guardò con aria appena seccata, poi decise di accontentarlo, abituato ormai alle stranezze del giovane “beh, ci si diverte molto, c’è la musica, si balla si canta, poi ci sono i regali e anche alcool e cibo a volontà! Non vedo l’ora di mangiare ramen a non finire!!” disse poi con la bava alla bocca e gli occhi lucenti mentre nella sua mente appariva l’immagine di una ciotola di ramen fumante.

Sai annuì appuntandosi tutto, decidendo di fare ricerche più accurate in biblioteca una volta giunto al villaggio. Era il suo primo compleanno, non voleva fare brutta figura sbagliando atteggiamento.

“Naruto, chi ha organizzato la festa?” chiese poi Shino, sorprendendo il biondino, che non si aspettava tutto questo interesse da parte del giovane.

“mi sembra ovvio Shino, la regina delle feste, Ino-chaaaann!!!” urlò felice.

Si perché alle feste che organizzava Ino c’era sempre molto ramen.

 

 

Nel frattempo Tenten e Kiba passeggiavano lungo il fiume.

“allora, dove mi stai portando?” chiese la castana assottigliando gli occhi.

“non preoccuparti, non ti mordo mica!” rispose Kiba affilando lo sguardo a sua volta.

Dopo alcuni secondi entrambi scoppiarono a ridere per l’espressione buffa dell’altro.

“guarda che sarò anche considerato un donnaiolo, ma in realtà so come comportarmi con una signora, sono prima di tutto un gentlemen, mia cara!” esordì poi levandosi il cappellino a visiera e facendo un inchino.

Tenten non poté far altro che ridere, era ridicolo con i jeans e le infradito, in quella posa principesca.

I due camminarono per  qualche metro, poi Kiba fece cenno alla ragazza di fare silenzio ed entrò fra gli alberi che affiancavano il ruscello, nascondendosi dietro degli alti cespugli.

“Kiba…” iniziò dubbiosa la ragazza indicando i cespugli “ che intenzioni hai?”

“tu non preoccuparti e vieni qui, ne abbiamo già parlato” disse esasperato lui facendola avvicinare “guarda” aggiunse poi indicando qualcosa tra le foglie.

 Tenten si avvicinò e rimase di stucco davanti all’immagine che le apparse tra le fronde.

“Kiba-kun perché mi hai…” tentò di domandare la ragazza.

“non sono mica scemo al contrario di quanto pensiate tutte.. riconosco lo sguardo di una ragazza innamorata… e io ho intenzione di innamorarmi di qualcuno che potenzialmente possa corrispondere... il tuo cuore è già impegnato..” disse strafottentemente lui con un gran sorriso in viso, data l’espressione scioccata della ragazza.

“beh cosa c’è?! Ho un cuore anch’io sai, mi offendi Tenten” disse poi con tono permaloso il moretto.

“ti adoro Kiba kun, sei il migliore, ti darei un bacio”

“beh allora che aspetti?” domandò in modo provocatorio, riprendendo l’aria da playboy, prima di ricevere un kunai a mezzo centimetro dalle parti basse.

“come si dice, il lupo perde il pelo…” sorrise Tenten osservando il ragazzo terrorizzato che gesticolava continuando  a indicare se stesso il kunai e lei in stato di shock, mugugnando qualcosa nel contempo.

Poi si concentrò sull’immagine tra i cespugli e sospirò.

I suoi capelli lunghi che danzavano a ogni suo gesto e ricadevano sulla sua schiena nuda la fecero rabbrividire. Era proprio bello Neji quando si allenava da solo.

 

 

“cosa?!?!” domandò Sakura facendo girare tutti i passanti all’esterno del locale vuoto “tu sapevi tutto e non ci hai detto niente? Se i ragazzi tornavano perché questa uscita con il playboy e poi le provocazione eil bingo.. ahhhh! Ti odio Ino-pig!”

“eh dai su non ti arrabbiare fronte spaziosa, ti vengono le rughe se no, vero Hianta? E poi il tutto è relativo, io mi sono limitata a pensare a cosa sarebbe potuto succedere se Kiba…” affermò Ino sorridente sollevando una cassa di birra.

“e non tirare in mezzo la povera Hinata che non c’entra proprio niente!” sbraitò la rosa a dieci centimetri dal naso della bionda, distruggendo la decorazione che teneva in mano.

 “oh… b-beh i-io..” rispose rossa in volto quella.

 “ohhh fidati, lei centra più di quanto pensi! E poi mi ringrazierai cara mia, vedrai che mi ringrazierai…” disse la Yamanka arrampicandosi sulla scala per attaccare un lembo dello striscione al lato destro del bancone, mentre la moretta che si occupava del lato sinistro tremò per un momento.

“sarà f-felice Kiba- kun della s-sorpresa, abbiamo fatto bene Ino-chan” affermò infine Hinata, cercando di mettere fine alla litigata fra le due e di togliersi dall’imbarazzo.

Sakura cominciava a percepire qualcosa ma non le era affatto chiaro perché Ino fosse felice del fatto che tutte passassero del tempo con Kiba, non che lei non volesse, erano amici, ma.. ecco c’era un ma… il piano della bionda andava oltre. Che le piacesse? Eppure era certa che le interessasse …

Ecco il lampo di genio.

“Chissà se Shikamaru e Choji riusciranno ad essere qui stasera, magari un impegno imprevisto…” commentò malefica la rosa fissando Ino con aria maliziosa.

Al nominare Shikamaru la bionda perse la concentrazione e cadde dalla scala dando una culata in terra.

Sakura rise.

 “Bingo”

 

 

 

Note:

Eheheheh, vedo che un po’ di curiosità ve lo messa addosso!!

Non voglio svelare niente però è chiaro che Ino non può esporsi troppo.. quindi fa la scema con Kiba, ma non è una kibaino, mi spiace … ^^ Ino sa semplicemente che Kiba fa il playboy ma in realtà è un bravo ragazzo, dolce e  premuroso,  e ha il sospetto che tra Hinata e lui vi sia qualcosa, visto che è sempre dolce con lei…

 perciò il suo piano consiste in più fasi: far si che le altre si accorgano delle qualità di Kiba, fare da cupido tra lui e Hinata (kiba e hinata non starebbero male insieme no? Vi confesso che ci sto pensando seriamente :) e approfittare del lato playboy di Kiba per far ingelosire qualcuno …. ah beh e ovviamente anche far impazzire Sakura!!

Queste sono le quattro o cinque fasi malefiche del piano di Ino!!

Beh poi sarà tutto più chiaro man mano che aggiorno, prometto!! Ho voluto anticipare un po’ di cose per ingolosirvi, spero di esserci riuscita!! ^_^

Un abbraccio e grazie a mille a chi segue e commenta, soprattutto a:

 

Kry333: ti ringrazio!! ^^ Kiba è un po’ succube del piano di Ino ma in effetti ha capito che grazie alla situazione ha solo che da guadagnarci… spero di non deluderti! Baci

Lotti: sono felice che ti sia piaciuta e che ti abbia incuriosito! Purtroppo devo deluderti, sono una mosca bianca iper convinta ^^ però magari una scenetta un po’ triangolosa ti posso anticipare che ci sarà, lei deve far ingelosire Shika… :)  spero che continuerai a seguire! E grazie delle recensioni, baci

Kikkyxx14: beh, tu sei la mia certezza, non manchi mai e ti ringrazio infinitamente!! ^^ Shika è arrivato visto? E puoi star tranquilla, è una ShikaIno, ma ci vuole un po’ di suspance non trovi? ;) alla prossima bacio

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Capitolo 4
*** fase 3 ***


Fase 3

“Non so cosa abbiate in mente tu e quella piccola psicopatica, ma sappi che non ho alcuna intenzione di… ehi ma mi stai ascoltando?” 

urlò una Sakura indignata voltandosi verso Kiba, non più al suo fianco ma qualche passo avanti a lei con un dito nel naso.

“uh? Beh certo Sakura-chan, hai appena dato a Ino della psicopatica giusto?” 

disse continuando a non guardarla, ignorandola appositamente.

Il suo di piano, consisteva nel non far pentire le ragazze di averlo reso felice quel giorno, perciò voleva regalare a tutte loro un po’ del Kiba “sotto la maschera”, quello dolce e gentile, che solo la sua compagna di team aveva potuto vedere fin’ora.

Ma con Sakura era veramente difficile poterlo attuare.

“mi vuoi fare infuriare?!” 

gli urlò ancora più addosso la rosa, diventando quattro volte lui e attorniando la sua persona di rosse fiamme fameliche.

“ehm.. nooo Sakura-chan… guarda!” 

fece lui cercando di distogliere la kunoichi dai suoi propositi di morte e sofferenza.

“cosa?”

rispose lei voltando la testa nella direzione indicata.

“no niente … mi sembrava di aver visto Naruto…”

“ma se è in missione, baka!” affermò lei, tirandogli un pugno in testa.

Passeggiarono per qualche minuto, poi lui la invitò a bere del the,  sperando che questo l’avrebbe calmata.

Si sedettero e la guardò ordinare. 

Riconosceva che Sakura fosse molto carina come ragazza, ma decisamente non era il suo tipo, no, troppo violenta e troppo problematica, troppo … Sakura insomma.

E poi si era accorto che dall’ultima volta che aveva visto Sasuke era cambiato di nuovo il suo rapporto con Naruto. 

Troppo vulnerabile anche. 

Era rischioso, ma si poteva provare a partire da qui.

“ma non hai ancora deciso?” 

chiese d’improvviso lui, dando voce ai suoi pensieri, mentre Sakura sorseggiava il suo the.

“deciso cosa?” domandò perplessa lei.

“tra l’eroe e il traditore” continuò lui, tranquillo, come se si stesse parlando di marche di patatine.

Agli occhi di qualcun altro quella indelicata domanda, fatta specificatamente all’Haruno, avrebbe voluto dire morte certa.  

Ma le conosceva bene lui, le sue gallinelle.

Meglio di quanto loro potessero lontanamente immaginare.

Sakura abbassò lo sguardo e posò il bicchiere sul tavolo accompagnandolo delicatamente con entrambe le mani.

“si nota eh?” domandò poi all’improvviso con un mezzo sorriso, lasciando il ragazzo di stucco. Colpita e affondata, in un colpo solo! Non si credeva così bravo nel fare la parte di sé stesso.

“beh… di solito non mi faccio problemi, lo sai come sono fatto, vivo ogni giorno all’insegna della spensieratezza e del divertimento, ma capisco quando un’amica ha bisogno d’aiuto o di una spalla su cui piangere” disse lui sorridendo facendole l’occhiolino “ e so anche che non ne puoi parlare con Ino-chan … non vuoi farla preoccupare … però la insulti sempre … ahhh voi donne e i vostri misteri …”

Sakura era esterrefatta 

“ma.. dov’è il Kiba che conosco?” fece scherzando punzecchiandolo con un dito.

“ma smettila” fece lui imbarazzato cercando di assumere la sua solita aria da bulletto, corrucciando la fronte in modo semplicemente adorabile facendola sorridere.

 “dai, sfogati” le disse poi, appoggiandole una mano sull’avambraccio.

“ma questo è il tuo compleanno Kiba.. dovremmo essere noi a fare qualcosa per te” provò Sakura cercando di togliersi dall’imbarazzo.

“no Sakura, io devo ringraziare voi per questa splendida giornata” disse il giovane sorridendole “quindi sputa il rospo!” la incoraggiò.

La rosa ricambiò il sorriso e pensò che forse poteva funzionare.

Dopotutto, quella pazza che l’aveva trascinata fuori casa quella mattina, non aveva avuto una cattiva idea, qualunque fossero le sue intenzioni.

Forse più tardi l’avrebbe ringraziata.

 

“Naruto rallenta!” urlò il sensei dietro di lui.

“Non posso!! Non faremo in tempo per la festaaaa!” rispose Naruto.

“tanto Sakura-chan ti riempirà di pugni” affermò telegrafico Shino, provocando un rallentamento in Naruto, che cadde da un ramo per la schiettezza dell’amico.

“grazie tante Shino” affermò dopo essersi ripreso.

“e comunque non è solo per quello che voglio far presto” aggiunse il biondo sorridendo.

“e per cosa?”

domandò Sai curioso.

La pancia di Naruto brontolò famelicamente, rispondendo al suo posto.

“maestro, lei dice che sarà meglio non mettere a conoscenza Sakura-chan del fatto che Naruto preferisce il ramen a lei vero?”domandò incerto Sai al maestro Yamato.

“si Sai, credo proprio di si”

rispose quello, scrollando la testa osservando il biondino.

 

 

“si! lo sapevo” miagolò gioiosa la Yamanaka sistemando il buffet su un tavolo.

“sapevi cosa Ino-chan?” domandò altrettanto perplessa Tenten.

“che Kiba ha un cuore d’oro, il mio piano essenzialmente si fondava su questo!” ammise la bionda con un indice alzato in segno di vittoria.

“piano?” la mora non ci stava capendo più nulla.

“oh si t-tu non c’eri Tenten” cominciò Hinata “pare che Ino-chan sapesse un sacco di c-cose… anche se io n-non ho c-capito molto… Sakura era furiosa” concluse la piccola Hyuga ridendo, immaginandosi l’espressione turbata della rosa di poco prima.

Tenten rise “perché ti diverti a farla impazzire Ino? Cooomunquee…” disse avvicinandosi maliziosamente alla Yamanaka “io non sono ingenua come Hinata… piano per cosa, o meglio per chi?”

“che?! Ma no Ten su non dire cavolate, piuttosto vatti a cambiare, non vorrai venire così alla festa no? Neji cosa direbbe dai…” rispose punzecchiandola la bionda, pentendosi di aver quasi rivelato il suo ingegnosissimo piano.

Dannazione, senza Sakura nei paraggi aveva abbassato la guardia.

Tenten non sembrava affatto convinta nonostante fosse arrossita per aver sentito pronunciare il nome dello Hyuga. Tentò di aprire bocca ma Ino l’anticipò “ti presto uno dei miei vestiti” affermò.

“dici davvero Ino-chan?” chiese Tenten sognante, dimenticandosi del resto.

La bionda rise malefica.

 

 

 “Siamo quasi al villaggio, dai Shika muoviti” urlò Choji al ragazzo che camminava dietro di lui.

“che seccatura”

“ancora per la storia della festa? Dai su amico, ci sarà un sacco di ramen! Lo sai come sono le feste di Ino”

“si, infatti” rispose lui guardando in alto il cielo azzurro.

“Mendokuse”

 

 

Note:

ciao a tutti!!
Scusate il ritardo ma con Sakura non sapevo proprio cosa fargli fare!! E non sono molto soddisfatta sinceramente… però mi dispiaceva non aggiornare e un po’ di ispiration l’avevo quindi ho buttato giù l’idea.
Per intenderci non ho grandi preferenze tra il NaruSaku e SasuSaku perciò lascerò nell’indefinito per accontentare tutti e far immaginare a ognuno il finale che preferisce. Fatto sta che qui Kiba riesce a trovare sintonia anche con quella pazza isterica e manesca di Sakura... ^^
L’HinaKiba per ora non lo escludo, però non lo anticipo nemmeno ufficialmente. Non che mi piacciano ne mi dispiacciano insieme, devo ancora decidere, personalmente credo che lui sia sempre molto dolce con lei,però è un atteggiamento che resta interpretabile in diversi modi, vedremo! ^^
Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo, prometto che farò di meglio per il prossimo!!

Grazie come sempre a chi segue e, come sempre, un commentino sarà ben accetto!!

Kry333: ti ringrazio, e il secondo piano malefico di Ino come ho scritto non so se si realizzerà! Spero di non deluderti comunque sceglierò! Baci

Kikki: ahahahahah!! Ma grazie cara, mi riempi di troppi complimenti, poi mi vizi troppo… ^^ kibaHina eh? Beh vedremo… un bacio

Lotti: ahahah ho riso troppo a leggere la tua recensione! “Ti stimo fratella!” :) per l’orsacchiotto ne devi trovare almeno altri due di errori ^^ mentre per il NejiTen confermo che lo abbiamo in comune!! Spero ti piacciano anche questo e i futuri capitoli! alla prossima! Baci

 

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Capitolo 5
*** Fase 4 ***


Fase 4

Ino osservò la sala decorata inclinando la testa da un lato.

Grande pista per ballare, c’è.

Palchetto per permettere agli uomini ubriachi di dimostrare al mondo la loro stupidità, presente.

Anfratti romantici, ci sono.

Grandi tavoli ricchi di pietanze, ovviamente pronti.

Tutto in perfetto stile Yamanaka, come sempre.

Sorrise trionfante fiera di sé. Poi vide Hinata uscire per raggiungere Kiba in gelateria.

La porta si riaprì e Sakura fece il suo ingresso nel locale. L’Haruno guardò il lavoro terminato, colpita.

 Ino era proprio brava a organizzare le cose. G

ià “cose” era il giusto, vago, termine per definire la capacità di Ino 

nel capire le emozioni più impensabili, di immaginare l’impossibile e applicarsi affinché diventi reale. 

La rosa scosse il capo.

“Maial-Ino sei proprio incredibile …” le disse sorridendo con le mani lungo fianchi e l’aria rassegnata.

“lo so Sakura chan, lo so!” rispose quella facendole una linguaccia e l’occhiolino.

Sakura la guardò e non potè fare a meno di sorridere.

“ti voglio bene”  dissero all’unisono le due nemiche-amiche, 

scoppiando a ridere dopo essere state reciprocamente avvolte dal calore di quelle parole.

“Ehi e io chi sono!?” 

sdrammatizzò una Tenten commossa rimasta fuori dal duo, 

facendo sorridere tutte e tre con la sua espressione da finta scocciata.

 

 

“un cono alla vaniglia e uno al cioccolato,grazie” ordinò il giovane alla cameriera al di là del bancone.

Presi i gelati il ragazzo diede il suo cono a Hinata, che sorrise dolcemente.

Lei era l’unica a non sembrare sorpresa dalla gentilezza di Kiba. In fondo sapeva quali erano le potenzialità del ragazzo, quando decideva di fare sul serio.

“grazie Kiba-kun”  disse gentilmente.

“p-prego” articolò lui, distratto da alcuni pensieri.

Quando Hinata sorrideva era davvero carina. 

Certo non possedeva la femminilità di Ino però nel tempo che passava con lei si rendeva sempre conto di quanto la bellezza fosse lo specchio dell’interiorità.

Ino era sicura di se e la sua bellezza rispecchiava quella sua caratteristica.

Hinata era dolce, e molto anche, e i suoi lineamenti rispecchiavano quella sua delicatezza.

D’improvviso Kiba si accorse che Hinata era arrossita e non essendoci Naruto nei paraggi si chiese cosa potesse aver visto per procurarle quell’effetto. 

Poi abbassò lo sguardo seguendo quello della giovane e si accorse che passandole il cono, a causa della sua distrazione, aveva indugiato nell’allontanare la mano. 

Ora le sue dita si intrecciavano tra il cono e quelle della compagna di team.

“oh cavolo Hinata-chan scusami! Non volevo, cioè non è che non volevo perché non volessi è che, 

insomma non dico che non voglia toccare le tue mani, cioè no ma cosa sto dicendo… insomma scusa” 

concluse il ragazzo senza aver capito bene cosa avesse detto e cosa meno.

Con Sakura o Ino avrebbe reagito diversamente, sicuro, ma con una creatura dolce come Hinata.

Con lei non avrebbe mai potuto fare battutine o lanciare volgari doppi sensi, lei non era come loro, e a lui piaceva che non lo fosse.

Il giovane si era portato rapidamente la mano al viso nel farfugliare le parole e il suo imbarazzo provocò una reazione anomala nella giovane, che non svenne, ma sorrise.

“se Ino-chan ti vedesse così ti prenderebbe in giro per molto molto tempo” affermò ridacchiando spiazzando il ragazzo.

“si beh… per fortuna lei non c’è…” disse camminando avanti svelto pensando , sollevato, al fatto che l’amica effettivamente non fosse nei paraggi 

“allora buono il gelato?” chiese poi cercando di riprendere un minimo di dignità, cosa che quelle infradito che indossava proprio non volevano dargli.

Alla giovane scappò un risolino, raggiungendolo velocemente, poi disse “ è molto buono, ma Kiba-kun, come fai a sapere che questo è il mio gusto preferito?”

“beh la vaniglia è un gusto particolare. Dolce, gustoso ma anche leggero. Ma soprattutto dolce. La vaniglia è come te Hinata” affermò lui osservando il suo gelato al cioccolato che ora si pentì di non aver preso alla vaniglia.

“ehi Hinata, mi hai sentito?” chiese all’improvviso voltandosi.

“ma Hin.. Ah ecco.” Il ragazzo abbassò lo sguardo e rise.

La giovane era a terra svenuta. Troppe pressioni. 

La prese in braccio e la portò via, mentre il suo gelato si scioglieva vicino a quello che era caduto di mano alla ragazza, e il cioccolato si perdeva nella dolcezza del suo gusto opposto.

                                                                                                                                                                          

 

“e smettila con quell’aria imbronciata!” 

lo riprese Choji, cogliendolo di sorpresa e facendogli salire un brivido lunga tutta la colonna vertebrale.

“di nuovo?! prendi degli estrogeni a mia insaputa Cho? Guarda che non è bello!” 

urlò di risposta l’amico da sotto la doccia 

“ e poi non puoi vedere se sono imbronciato”

“hai ragione, ma scommetto che lo sei, tanto per cambiare, e comunque lo sto facendo per te, ti sto solo tenendo in allenamento!!” 

argomentò saggiamente il rosso, sgranocchiando qualcosa che il moro avrebbe giurato essere patatine al formaggio.

“allenarmi per cosa?” domandò l’altro, sempre più seccato.

“a fare l’infastidito!”

“ma prima che arrivaste tue i tuoi estrogeni io non ero infastidito!”

“infatti!” 

disse tranquillo l’amico uscendo dall’antibagno.

Shikamaru aprì la bocca per controbattere ma la richiuse subito per poi distenderla in un sorriso.

Choji SAPEVA sempre tutto.

Come diavolo faceva Choji a sapere sempre tutto?!

 Dannato.

Sicuramente nelle patatine c’erano degli estrogeni. 

Si, avrebbe controllato.

Chiuse gli occhi e non poté far altro che realizzare quanto lei gli fosse mancata.

“mendokuse!”

Dannato Choji.

Note:

ciao a tuttiiii!!

Innanzitutto mi vergogno per il mostruoso ritardo, non ho scuse!!

Perciò se non commenterete perché vi siete scordate, giustamente, di me non mi offenderò!!

Mi scuso per la parte sdolcinata iniziale ma una mia cara amica è appena tornata da un lungo viaggio e sono stata influenzata dalla dolcezza del momento…

Per il resto niente da aggiungere!!

Baci baci!!

marty

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Capitolo 6
*** fase 5 ***


Fase 5

“Ahia!” fece Kiba seduto a terra a gambe incrociate mentre con le mani si teneva un bernoccolo delle dimensioni di un melone.

“cosa le hai fatto disgraziato?” urlò Sakura facendosi grande il triplo di fronte al moro.

“io non ho fatto niente!” aggiunse lui lacrimando per il pugno e portandosi le braccia a coprire il viso vedendo l’amica caricare un altro colpo.

Grazie al cielo, pensò Kiba, Hinata riprese i sensi attirando l’attenzione della furia omicida che imperversava in Sakura.

“C-cos’è successo?” chiese lei imbarazzata dal risveglio nel locale della festa, quando l’ultima cosa che ricordava erano il parco e la gelateria.

“è quello che vorrei sapere anch’io!” disse Sakura rivolgendosi al moro con un pugno chiuso e ben visibile in posa minacciosa.

Hinata guardò Kiba e arrossì prima di farsi scappare un risolino per il suo bernoccolo lampeggiante.

Il volto di Sakura si trasformò in un punto interrogativo mentre Tenten rideva per l’espressione sconvolta della rosa. Ino invece sorrideva maliziosamente percependo che le cose erano andate per il verso giusto e il suo piano era in fase di attuazione. Certo le dispiaceva che Kiba avesse visto la sua festa a sorpresa prima dell’arrivo di tutti gli invitati ma forse poteva essere un punto a suo vantaggio: sarebbe stato con lei durante la festa. Ah e poi qualcuno doveva pur portare indietro Hinata svenuta.

Sakura abbandonò la sua indole vendicativa quando sentì Hinata raccontare cos’era successo e, ormai tranquilla sapendo come erano andate le cose, si concentrò sulla faccia della Yamanaka che sembrava al settimo cielo e indaffarata, poco lontana da loro. Sakura le si avvicinò.

“ora tocca a te Ino-pig, mi chiedo cos’ha in serbo nel cilindro il nostro playboy per te!” la stuzzicò maliziosamente dandole una lieve spinta col gomito.

“ohhh beh, vedremo” rispose la bionda con un sorriso largo quanto tutta la sua faccia, ma non cadendo nel tranello dell’amica, che cercava di farle rivelare le sue vere intenzioni. Adorava che Sakura non capisse cosa le passava per la mente, anche in una sciocchezza come questa.

Sakura scosse il capo e sorrise “sappi che non me la dai a bere, Yamanaka! Io SO il motivo per cui hai organizzato tutto questo, mi sfugge qualche dettaglio, ma so chi è l’obiettivo, e non temere, mi godrò tutta la scena!!” disse quasi minacciosamente.

“Sexy-Yamanaka, mi vado a cambiare, staremo insieme alla festa, se non ti spiace” disse l’Inuzuka alla bionda avvicinandosi al duo di amiche.

Sakura la lasciò da sola con lui fingendo di spostare una ciotola di pop-corn e quando fu alle spalle del giovane le fece un gesto con gli indici a volerle dire “ti tengo d’occhio!”

La bionda sorrise al ragazzo mentre con il tic frenetico di un sopracciglio cercava di calmarsi per non mandare maledizioni all’amica.

“ma certo Kiba-kun! Nessun problema!” cinguettò agitando le mani.

Il moro si avvicinò rapido e le sussurrò in un orecchio. Il gesto fu così inaspettato che la fece rabbrividire “tanto era questo che volevi fin dall’inizio no?” poi si allontanò ghignando per godersi l’espressione di lei. Certo non era un genio lui, ma a giudicare dal raggio di apertura degli occhi di Ino aveva fatto centro, eccome se lo aveva fatto.

“Kiba io...” tentò di giustificarsi goffamente lei, sentendosi scoperta in pieno.

“shhhh!” le fece lui tappandole la bocca con l’indice, avvicinandosi di nuovo “stasera sei mia” aggiunse poi, facendole l’occhiolino e sorridendo così dolcemente da farla arrossire. Per un attimo la giovane pensò che il suo piano le stava scivolando di mano. Questo Kiba dolce e perspicace era proprio piacevole.

“c-come rifiutare allora” articolò lei cercando di essere il più naturale possibile.

Kiba fece due passi  avanti in direzione della porta e quando si trovò accanto a lei, sussurrò nuovamente “se stasera Nara non apre gli occhi, ti giuro che gliele suono, almeno gli darò una buona ragione per tenerli chiusi” poi si volatilizzò, soddisfatto di averla almeno messa in imbarazzo.

Ino restò pietrificata e intenerita da quelle parole.

Il suo splendido piano per far ingelosire Shikamaru facendosi vedere con Kiba era andato oltre ogni più rosea a aspettativa, con anche piacevoli svolte più o meno previste per le ragazze.

Tuttavia il fatto che il ragazzo ne fosse a conoscenza ora più di prima la faceva sentire terribilmente in colpa. Aveva pensato solo a sé stessa senza contare le emozioni di Kiba. E a quanto pare ne aveva parecchie. In più aveva deciso di aiutarla comunque a conquistare il cuore di quel pigrone.

La giovano rimase qualche secondo ferma nella posizione in cui Kiba l’aveva lasciata, immersa nei pensieri, poi si scostò il ciuffo decisa. Kiba era proprio un bravo ragazzo e lei si sarebbe scusata per la sua mancanza di tatto, gli avrebbe fatto passare una serata indimenticabile.

Certo, in più avrebbe fatto ingelosire Shikamaru, ma questo soooolo in secondo luogo, come si dice, due piccioni con una fava no? Anche se al pensare alla vendetta per Shikamaru di-ritorno-da-Suna-dopo-un-periodo-di-tempo-imperdonabile le si illuminò il volto, e questo si che la rese veramente e cinicamente felice, stampandole un sorriso a trentadue denti che Sakura non poté ignorare, dopo aver seguito attentamente tutta la scenetta di soppiatto.

“tu ci hai capito qualcosa?” chiese Tenten alla rosa spingendo una cassa di sakè clandestino sotto a uno dei tavoli.

“oh si” rispose l’amica con un’espressione talmente soddisfatta e compiaciuta da far paura “siamo tutte pedine del grande piano d’attacco di Ino Yamanka, incapace di prendere a schiaffi Shikamaru Nara per essere stato tanto tempo a Suna senza scriverle, e talmente verde di gelosia che ora vuole infliggere al suo adorabile fidanzato la stessa medicina, fingendo di assecondare le avance di Kiba, ovviamente. Come diavolo ho fatto a non arrivarci prima… e si, Ten non fare quella faccia ne sono assolutamente sicura, è Ino” concluse sotto lo sguardo attonito e confuso di una Tenten che, per quanto dubbiosa spaventata e ammirata dalla diagnostica di Sakura, non avrebbe mai osato contraddirla.

“Ragaaaazzeeee!! Andiamo a farci belle per il ballo?”

 

“quello no”

“non provarci nemmeno”

“no”

“ma sei pazzo?”

Shikamaru continuava a cambiarsi camicia come fosse un bambolotto automatizzato. 
Espressione seccata in volto ed entusiasmo zero. 
Aveva tentato più volte di giocare la carta“dai Cho, una cosa vale l’altra” ma l’amico paffutello non ne voleva sapere. 
E lui indossava un semplice jeans con un altrettanto semplice maglietta.

“no no no, dai Shika, vorrai perlomeno essere alla sua altezza, lei sarà bellissima, vuoi vergognarti a starle vicino?”

Shikamaru sbuffò.

“ancora con questa storia?” disse poi.

“quale storia?” domandò beffardo il rosso.

Shikamaru aprì bocca per rispondere, lo seccava tutto quel parlare di lui insieme a Ino come se fossero un “loro” 
quando non c’era nessun “loro”, ma poi non parlò constatando che smentire che ci fosse un “loro” era più ammettere
che almeno un lui era effettivamente attratto dalla prospettiva di un “loro” che altro. 
Dannazione, Choji lo stava confondendo con tutto quel parlare di Ino, Ino e ancora Ino. 
Tuttavia su un solo punto il ragazzo era stato silenziosamente d’accordo con suo il compagno di squadra.

Lei sarebbe stata come sempre bellissima.

Si voltò scocciato verso l’armadio ormai disfatto e afferrò un paio di cose che Choji notò essere riposte con cura, per poi indossarle.

“oh così si che vai bene, andiamo o arriveremo in ritardo, sono affamato” 

proferì l’Akimichi alzandosi e incamminandosi verso la porta udendo dei chiari tentativi di protesta alle sue spalle seguiti distintamente da un mendokuse.

 

 

Note:

ehilà!! Di nuovo scusate il ritardo, ora adotto la scusa del lavoro ^^

spero che con questo capitolo il piano sia più chiaro! Nel prossimo, probabilmente l’ultimo, vi prometto che ci sarà il momento di Shika e Ino ^^

come sempre spero di avervi divertito, un bacio!

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Capitolo 7
*** alla festa ***


Ino si guardò allo specchio compiaciuta. Un dolcissimo vestitino azzurro spruzzato d’argento le scopriva il collo e il petto, stringendosi in vita con una morbida fascia argentata, terminante sulla schiena in un fiocco con due nastri pendenti fino al ginocchio, poco sotto al resto dell’abitino, che si riapriva a balze dalla vita.

“che ne pensate?” domandò alle amiche piroettando su sé stessa.

“la solita esibizionista” commentò Sakura scotendo la testa.

“sei bellissima Ino-chan!” affermò Tenten, mentre Hinata faceva un cenno affermativo col capo.

“lo siete anche voi ragazze” disse poi dolcemente la bionda “tranne tu!” urlò in direzione di Sakura, che perse la pazienza in meno di un minuto, fumando dalle orecchie.

“ecco così va meglio” aggiunse poi sorridendo, dopo aver messo tra i capelli della rosa un fiore bianco. L’amica guardò la bionda e arrossì lievemente.

“beh non metti il vestito verde?” chiese infine cercando di recuperare la sua dignità, indicando un abito abbandonato sulla sedia.

“come? A no ho cambiato idea, questa sera voglio essere carina per Kiba” sorrise dolcemente uscendo dalla stanza.

Sakura pensò al motivo per cui la bionda aveva organizzato tutto quanto. E se si fosse invaghita di Kiba? Il povero Shikamaru ci sarebbe rimasto male… e lei sapeva bene cosa voleva dire soffrire per amore… fece un profondo respiro, strinse i pugni e si incamminò verso il salone, sperando che la sua amica sapesse quello che stava facendo.

Kiba fece il suo ingresso estremamente affascinante nel locale. I capelli scompigliati, jeans, camicia bianca a righe verticali e gilet nero, andatura convinta e sorriso beffardo in volto. Diversi amici gli fecero gli auguri e lui si stupì di vedere i suoi compagni.

“ahaha! credevo foste tutti in missione!” urlò ai giovani che gli correvano incontro. Lee lo abbracciò mentre Naruto gli saltò sulle spalle strofinandogli il gomito in testa.

“col cavolo che mi perdevo la tua festa! Quando andiamo a cantare?” gli domandò il biondino dall’alto.

“sii!! Cantare e ballare faranno bene ai nostri spiriti giovanili!” urlò Rock Lee mettendosi due bacchette nel naso e cominciando a muoversi stranamente.

Kiba urlò di felicità intonando un brano con i due amici, mentre Sai gli si avvicinò cercando di essere il più disinvolto possibile “tanti auguri Kiba” disse indeciso. Il festeggiato guardò il giovane e dopo averlo fatto sudare freddo qualche istante lo tranquillizzò ringraziandolo di cuore.

Il moro riuscì persino a incrociare gli sguardi di Neji e Shino che gli fecero gli auguri con la solita smorfia di disgusto, che lui sapeva essere il massimo che poteva ottenere.

Le ragazze arrivarono tutte insieme ed erano belle da mozzare il fiato. Ino sembrava una bambolina, Sakura era molto provocante, con un vestito bianco che le scopriva una spalla e uno spacco sulla gamba sinistra, Hinata era avvolta in un elegante tubino blu mentre Tenten portava un completo scollato quasi fino all’ombelico che era un tutt’uno con i pantaloni.

Kiba lanciò un ululato e la folla lo imitò ma fortunatamente dopo pochi secondi tutto tornò alla normalità.

Hinata e Sakura furono subito circondate da Lee e Naruto che insistettero per raccontare gli avvenimenti più esilaranti della loro recente missione, con tanto di imitazioni, sfruttando il teatrino posizionato dalla Yamanaka. La bionda si avvicinò al festeggiato sorridente mentre Tenten quasi veniva trascinata via dallo sguardo dello Hyuga. Ino pensò che avrebbe potuto denudarla con il byakugan se solo fosse stato possibile.

“beh grazie Ino-chan, senza di te, tutto questo” disse allargando le braccia “non ci sarebbe stato. Mi concedi un ballo?” concluse notando il cambio di musica in un lento.

Lei accettò e i due cominciarono a ballare abbracciati.

“sei bellissima Ino, cadrà ai tuoi piedi non appena varcherà quella soglia” le sussurrò lui.

“su questo non ho dubbi” rise allegramente “volevo ringraziarti per non esserti arrabbiato… ti ho usato, devo ammettere che mi sento in colpa” disse abbassando lo sguardo.

“Ino” disse Kiba facendo un profondo respiro “ noi siamo amici, guarda cosa hai fatto tu per me, cosa vuoi che siano un paio di balli per far ingelosire un pigrone, anche se ammetto che potresti trovare di meglio” affermò indicando se stesso e ridendo, scostandosi un po’ da lei. La bionda ricambiò il sorriso. Kiba si avvicinò di nuovo, le alzò il mento con l’indice e le disse serio “vuoi dirmi che se lui fosse stato qui non avresti fatto comunque tutto questo per me? Lo hai sempre fatto non avresti certo smesso oggi” lei lo fissò senza dire nulla, sapeva che aveva ragione, non c’era motivo di sentirsi in colpa, erano amici, lei gli voleva bene, come a tutti gli altri del resto “tuttavia” aggiunse lui continuando a osservarla “ora sai qual è la mia vera natura, sappi che se lo dirai a qualcuno dovrò ucciderti”. Lei lo fissò per qualche istante cercando di rimanere seria, poi scoppiarono a ridere.

“grazie” lo abbracciò forte, “ora conquistiamo il mio bel pigrone, Kiba-kun”  lui ricambiò dolcemente la presa e acconsentì sorridendo.

Sakura osservò tutta la scena e capì che non vi era nulla da preoccuparsi: il cuore della bionda era già impegnato e nulla al mondo l’avrebbe dissuasa dal conquistare e schiavizzare Shikamaru Nara per tutta la vita, né le lusinghe dell’Inuzuka né la fine del mondo, e si sentì stupida per essersi preoccupata. Il suo sguardo vagò dalla pista all’entrata e ciò che vide, però, non le piacque per nulla.

 

La mente di Shikamaru cominciò a vorticare pericolosamente.

Rimase paralizzato sull’ingresso, gli occhi fissi sulla pista da ballo.

Gli sembrò che qualcuno gli avesse appena tirato un pugno nello stomaco. Un senso di rabbia e angoscia lo pervase e gli impediva di muoversi. Non era uno stupido, sapeva bene il nome di quella sensazione: gelosia.

Si sentì afferrare un braccio. Choji lo scosse non capendo cosa stesse succedendo. Seguì lo sguardo del compagno di team e si ritrovò a fissare Kiba e Ino che ballavano.

“avanti Shika, stanno solo ballando” commentò il giovane paffutello.

Quelle parole parvero riportarlo alla realtà, ma lui aveva visto di più. I loro gesti e i loro sguardi la dicevano lunga. Che poi non era certo di sua proprietà, non poteva decidere lui con chi farla uscire. E allora perché quella pressione non gli abbandonava le budella? È tutta colpa di Choji, erano giorni che lo plagiava con questa ridicola storia di lui e Ino, forse era solo per quello che si sentiva così. Riprese a camminare verso gli altri con Choji ma non potè fare a meno di girarsi di nuovo. Kiba non andava bene per lei. E poi cos’era quel vestito? Ahhh no. Proprio no. Il moro prese una sigaretta e si incamminò verso l’uscita.

“è arrivato”annunciò Kiba alla sua ballerina. Ino ebbe un tuffo al cuore. Non vedeva l’ora di rivedere i suoi occhi scuri e intelligenti, di perdersi nel suo sguardo. “sta venendo qui per prenderti a pugni?” domandò sorridendo. “per come mi ha guardato penso proprio che lo farà se non lo raggiungi subito” ghignò lui.

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Capitolo 8
*** the end ***


Sakura vide Ino allontanarsi dalla pista da ballo dopo che un galante Kiba l’aveva onorata di un baciamano. 

Quel ragazzo non smetteva proprio di sorprenderla, c’era da sottolinearlo. Seguì con lo sguardo il suo passo spedito verso l’ingresso e la vide sparire dietro la porta, 
quasi fosse all’inseguimento di un animale. La rosa scosse la testa e sorrise al pensiero della Yamanaka che prendeva a frecciate Shikamaru, ne sarebbe stata capacissima.

Choji osservò sorridente i suoi due compagni di team che si inseguivano. Al primo tonfo della porta attutito dalla musica giurò di aver sentito un mendokuse. 
Certo che Ino doveva sempre esagerare. Cosa poteva aspettarsi da due che erano gelosi persi l’uno dell’altro e non erano ancora riusciti ad ammetterlo? 
Forse quella sarebbe stata la volta buona.

Kiba guardò la bionda correre via lasciando gentilmente la sua mano. Certo che quel Nara era proprio un’idiota. 
Poi volse lo sguardo verso i suoi amici e vide che anche Choji e Sakura osservavano l’entrata del locale. 
Ormai tutti sapevano che Ino e il Nara erano innamorati, gli unici che parevano non accorgersene erano proprio quello stupido e quella bella bambolina.

“Shika!”

“Shika dove sei?”

Ino si guardò intorno alla ricerca del suo compagno di team. Il locale dava su uno splendido giardino, per quanto piccolo, con un dondolo e un laghetto. 
La ragazza non udì risposta e le sue orecchie diventarono rosse nel vederlo seduto tranquillamente.

“Shikamaru Nara”

Ahia. Il cognome.

“potresti anche degnarti di rispondere quando qualcuno ti chiama”

Lo rimproverò, con le mani poggiate sui fianchi e un’espressione teneramente accigliata.

“cosa diavolo vuoi, seccatura?”

Riuscì ad anagrammare, dopo aver indugiato sul vestito della giovane, fingendo di non interessarsene. Sul fatto che sarebbe stata bellissima non aveva avuto dubbi fin da subito, fin dalla discussione con Choji. 
Le orecchie della ragazza divennero ancora più rosse, e lui la trovò semplicemente Ino, semplicemente splendida. La sua seccatura preferita stava per esplodere.

“cosa diavolo voglio?! Ti sembra questo il modo di parlare con me dopo che non ci vediamo da così tanto tempo?” lo aggredì lei.

Lui sorrise e scosse la testa facendola innervosire ancora di più. Lei fece per esplodere ma lui l’anticipò. Voleva dirle che era passata appena una settimana ma la gelosia parlò per lui.

“forse è meglio se torni dal tuo cavaliere Ino” disse senza guardarla tornando serio.

Il suo tono di voce era talmente freddo che la bionda rabbrividì nonostante la bella serata. La ragazza mosse le labbra ma non disse nulla. Gli diede le spalle e cominciò a capire quanto fosse stata stupida. 
Pensare di ingelosirlo, che cosa ridicola. A lui non interessava salutarla, tantomeno stare con lei.

“bella cravatta Shika, credevo non te la saresti mai messa” disse prima di allontanarsi. Gliela aveva regalata lei e da quanto ne sapeva era sempre rimasta incartata nel suo armadio assieme alla camicia.
Sapeva che gli sarebbero state entrambe molto bene.

Lui ormai conosceva  il tremolio di quelle esili spalle. Era riuscito a farla piangere con una decina di parole, grande. Eppure non riusciva a togliersi dalla mente quell’immagine di lei che ballava con lui. 
Era geloso, non ci voleva un genio per capirlo, era molto più complicato ammetterlo. Si alzò di scatto e si parò davanti alla bionda prima che lei potesse impedirlo.

“Ino io..” tentò

“tu?”

“...”

“Shikamaru se non hai niente altro da dire dovrei passare” disse lei inferocita. Le lacrime erano state ritratte nel momento stesso in cui lui le si era materializzato davanti, 
orgogliosa com’era non gli avrebbe mai permesso di vederla ferita.

“no Ino aspetta …” provò di nuovo senza riuscirci. Non era il tipo che faceva queste cose, scuse, dichiarazioni, non lo aveva mai fatto. 
Avrebbe preferito essere circondato da decine di ninja nemici piuttosto che essere fissato da quegli enormi occhi celesti. Il suo silenzio non fece che innervosire la bionda.

“tu.. Tu sei un idiota ecco cosa sei, Shikamaru Nara!” lo spintonò infine irritata prima di entrare nel locale.

Il Nara rimase qualche secondo a fissare la porta chiusa. Su questo aveva proprio ragione, era un idiota, l’aveva appena rimandata tra le braccia di un altro, geniale decisamente. 
Che seccatura le donne.

Quando entrò la vide a una decina di metri da lui che avanzava verso Kiba. Si fece largo tra gli invitati e l’afferrò per un braccio facendola voltare. 
Giusto il tempo di vedere la sua espressione sorpresa e la tirò a sé poggiando la sua guancia su quella di lei e incrociando le loro dita. 
Lei poteva avvertire i loro corpi che si sfioravano e il suo respiro su un orecchio.  Lui inalò il suo dolce profumo come se vi cercasse la forza e finalmente riuscì ad esprimersi.

“Choji è terribile a seccare le persone, tu sei molto più brava” sussurrò.

Lei sorrise, era la cosa più dolce che le avesse mai detto. Gli lanciò le braccia al collo e cominciò a parlare.

“non sai quanto mi sei mancato, credevo… credevo che tu.. si insomma tu e Temari..”

Lui la scostò un pochino per vederla negli occhi.

“tu, sempre e solo tu Ino” disse serio prima si realizzare quello che aveva realmente detto e arrossire appena.
Lei si gustò la sua dichiarazione compiaciuta e lo baciò incurante del fatto che tutti li stavano osservando da cinque minuti buoni, ma in quel momento per loro non esisteva nient’altro. 
Certo era comunque difficile ignorare la presenza di Kiba che ululava e di metà sala che si perdeva in applausi e fischi.

 Sakura e Choji osservarono i due che venivano interrotti da un Kiba “abbraccia tutti”, ubriaco e urlante buoni intenti di felicità, mentre Naruto e Lee gridavano discutendo se augurargli figli maschi o figlie femmine.

Kiba osservò sotto al suo braccio destro il Nara che lo guardava con un certo ribrezzo, forse per la cravatta legata in fronte, e sotto a quello sinistro una Ino dallo sguardo complice, a cui rispose con un occhiolino: 
era stato tutto merito suo in fondo e del suo perfetto compleanno. 

 

Note:

siiiii!!! Non credevo che sarei mai riuscita a finirla …

ammetto che non è un granché, ma ultimamente sono priva di ispirazione. Avevo voglia di finirla però così mi sono concentrata … scusate se non è del livello degli altri capitoli, non che fossero chissà che si intende, forse erano più divertenti però ^^

grazie a tutti coloro che han seguito e recensito,

spero di non avervi deluso, un bacione!

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