A spasso con Kiba di white_kahlan (/viewuser.php?uid=85199)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** pianificazione ***
Capitolo 2: *** fase 1 ***
Capitolo 3: *** fase 2 ***
Capitolo 4: *** fase 3 ***
Capitolo 5: *** Fase 4 ***
Capitolo 6: *** fase 5 ***
Capitolo 7: *** alla festa ***
Capitolo 8: *** the end ***
Capitolo 1 *** pianificazione ***
A
spasso con Kiba
Quella notte faceva
proprio caldo, ma non era per quello che lei
non riusciva a dormire.
Lui era
fuori da qualche giorno, per conto dell’Hokage e delle sue
stramaledette prontezze diplomatiche. Di sicuro ora era con quella
smorfiosa di
Suna in un paesino poco lontano dal loro.
Ino sospirò levandosi
bruscamente il sottile lenzuolo di dosso, leggermente accaldata.
Erano passati sei
giorni, li contava, l’indomani sarebbe stato il settimo.
Il sette di Luglio.
In quel momento un
lampo le attraversò la mente. Un sorriso furbo le
aprì il volto.
Era certa che il giorno
successivo non si sarebbe scordato del compleanno del loro amico. Choji
lo
avrebbe costretto a tornare.
Se lei era gelosa, cosa
che non avrebbe mai ammesso, anche lui lo sarebbe stato.
Si, poteva funzionare,
pensò rimettendosi il lenzuolo sulle spalle e
addormentandosi beata mentre
pensava alla realizzazione del suo seducente piano d’azione.
Era una calda giornata di
luglio… il 7 di luglio per
l’esattezza, la più calda giornata di sole di
quell’estate.
Un ragazzo moro con i capelli
disordinati sbadigliò sdraiato
appagato sul divano, poi accarezzò il suo cagnolone
guardando sconsolato l’orologio.
Le dieci e mezzo.
“buon compleanno
Kiba!” disse sarcasticamente riferendosi a
sé stesso.
I suoi amici erano tutti impegnati.
Naruto, Shino e Sai
erano in missione, mentre Neji e Lee erano ad allenarsi e Shikamaru e Choji al lavoro per
l’Hokage. Quell’anno
avrebbe festeggiato da solo.
“ehhh Akamaru,
quest’anno mi sa che saremo solo noi
due…”
disse grattandosi finemente il fondoschiena con una mano mentre con
l’altra
accarezzava il cane.
Dlin dlon.
Il campanello della porta.
Il ragazzo alzò un
sopracciglio e si guardò con l’animale,
chiedendosi se fosse veramente il caso di alzarsi da quella posizione
estremamente comoda. Poi osservò il suo abbigliamento. Boxer
e canottiera,
altro motivo per non spostare nemmeno un muscolo. Tanto di sicuro era
il
postino.
Chiuse gli occhi e si
sistemò per bene tra le morbide pieghe
del divano. No, non avrebbe aperto.
Poi il suono si fece più
insistente e il giovane, con una
vena pulsante su una tempia, si diresse urlando insulti verso la porta.
“ma si può
sapere che diavolo-o-o-o… ooo!” disse aprendola,
mentre il suo volto seccato mutava espressione in un ghigno sexy e
beffardo.
“sorpresaaa!”
urlarono le giovani kunoichi davanti a lui.
“questa proprio non me
l’aspettavo.” Disse ancora interdetto
davanti alla davvero bella
sorpresa, prima di rientrare nei
panni del playboy.
“Beh volete entrare
dolcezze?”domandò malizioso
appoggiandosi allo stipite della porta con un atteggiamento da duro,
che la
canottiera bianca rendeva veramente credibile.
“vestiti screanzato!! Il
nostro regalo per il tuo compleanno
è una giornata intera con noi!” esordì
una Ino gioiosa.
L’Inuzuka
osservò attentamente la sua scollatura prima di
formulare qualsiasi altra cosa.
“oh beh… non mi
resta che obbedire!” disse poi distogliendo
lo sguardo, indugiare troppo gli sarebbe potuto costare caro con
Ino…
“a-a-auguri
Kiba-kun…” disse la piccola Hinata nascosta
dietro a Sakura in vistoso imbarazzo per l’atteggiamento
provocante del
compagno di team.
L’Inuzuka rispose con un
sorriso che la fece arrossire
ancora di più, ringraziandola.
“ma chi me l’ha
fatto fare…” si lamentava intanto una Sakura
sospirosa.
“lei” disse con
tono di complotto vendicativo Tenten
indicando Ino.
“o suvvia ragazze!! Non
volevate mica lasciare solo Kiba-kun
nel giorno del suo compleanno!” esordì la bionda
ancora più sorridente.
Le due si guardarono. Quella ragazza
era sempre stata
strana, ma questo era veramente troppo
strano.
Di sicuro la bionda aveva un piano.
C’era senz’altro
qualcosa sotto non vi potevano essere altre spiegazioni.
Anche se effettivamente pure a loro
sarebbe dispiaciuto
lasciare solo l’amico, e fu per questo motivo che accettarono
la proposta della
bionda quando le andò a reclutare una per una a casa quella
mattina.
In fondo per un giorno avrebbero
potuto accontentare le
avance del più bel donnaiolo di Konoha.
Il ragazzo si infilò
velocemente jeans e maglietta e corse
ancora incredulo giù per le scale, all’ingresso,
assicurandosi che non si
trattasse di un’allucinazione. Rimase sorpreso nel vedere le
belle ancora lì
dove le aveva lasciate, ripensandoci quello sarebbe stato proprio un
bel
compleanno. Forse persino meglio di quando si era ubriacato
l’anno prima e
aveva recitato versi saffici al suo compagno di team, credendo che
fosse una
graziosa cameriera d’osteria. Oppure ancora quello di tre
anni prima, quando
lui e Naruto avevano da ubriachi improvvisato uno spettacolino comico
nella
piazza grande di Konoha, facendo divertire un sacco le ragazze del
villaggio.
In effetti l’alcool era stato il compagno di avventure
migliore.
Rivolse uno sguardo alle ragazze con
un sorriso goduto
provocato dai ricordi e pensò che questo compleanno
sicuramente li avrebbe
superati tutti data la scollatura della Yamanaka e la gonna
dell’Haruno.
“dove andiamo
signore?” disse abbracciando Sakura e Ino
posizionandosi in mezzo a loro dopo aver chiuso la porta di casa.
Sakura si trattenne dal dargli un
pugno, pensando che era il
suo compleanno dopotutto, ma lo avvertì
“fai scendere quella mano
di un millimetro e te la frantumo,
Kiba” disse la rosa sorridendo a denti stretti.
“uh dimenticavo Kiba-kun,
quest’anno niente alcool” disse
sorridendo maligna la Yamanaka piazzandosi davanti a lui, quasi gli
avesse
letto nella mente pochi istanti prima.
Il volto dell’amico si
spense.
“n-n-niente a-alcool?
S-s-scherzi non è vero?” chiese
seriamente preoccupato quasi con il magone.
Ma lei sorrise ancora di
più e si voltò frustando l’aria con
la lunga coda, come solo lei sapeva fare.
Il ragazzo capì che non
avrebbe toccato una goccia di birra,
se teneva veramente alla sua vita e soprattutto se gli interessava
festeggiare
altri compleanni.
Note:
ehheheheheh rieccomi quiiii!! Scusate
l’assenza prolungata
ma ho dato un paio d’esami e poi ho ri iniziato subito i
corsi senza un momento
di pausa…
beh che dire… pensavo di
fare una raccoltina dove Kiba passa
un po’ di tempo con le nostre donne, dimostrando di non
essere solo un playboy
ma anche di avere un gran cuore… beh naturalmente il tutto
è quasi interamente ideato
da Ino che ha un piano in mente per stare con il suo Shika o meglio,
fargliela
pagare per essere stato in compagnia della bionda di Suna ^^
ho in mente i prossimi capitoli ma
non so ancora cosa
succederà!
Spero di avervi
incuriositi…
Besitos
♥marti♥
|
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Capitolo 2 *** fase 1 ***
Fase
1
Kiba e le giovani si incamminarono
per le strade del
villaggio assolato e passarono la prima mattinata ridendo e prendendosi
in giro, come esigeva il passatempo
preferito del giovane.
Dopo aver pranzato tutti insieme Kiba
ebbe un’illuminazione
folgorante.
Punto numero uno: lui era
lì.
Punto numero due: quattro bellissime
ragazze erano lì con e per
lui.
Punto numero tre: era il suo
compleanno.
Conclusione – da lui
reputata a dir poco geniale- : poteva
chiedere loro qualsiasi cosa avesse desiderato.
“oh no, conosco quel ghigno
beffardo” sospirò Sakura
scrollando il capo mentre Tenten indietreggiava col busto quasi
impaurita.
“cosa trami
Inuzuka?” domandò Ino maliziosa.
Poi aggiunse, aggrottando la fronte
“ne abbiamo già parlato,
niente alcool” ribadì facendo segno di no con
l’indice.
“beh ragazze stavo
pensando…” provò lui.
“oh mio dio, questo si che
è sconvolgente” fece Tenten
portandosi una mano a coprire l’espressione scioccata che
aveva in volto,
provocando una ridarella isterica a Sakura e strappando un timido
sorriso alla
dolce Hinata.
“si si, molto
divertente” aggiunse Kiba infastidito facendo
una smorfia all’amica.
“su vai avanti!”
lo incitò Ino, stranamente curiosa, come se
impaziente di verificare qualcosa.
“si certo, visto che
è il mio compleanno”
“siiii…?” lo
assecondò lei come se lo pregasse mentalmente
di dire ciò che stava pensando.
“e la giornata è
ancora lunga” continuò lui, sorpreso dalla
reazione della bionda tanto quanto le altre.
“siiiiii…?”
lei avvertì che era sulla buona strada per
raggiungere il suo scopo.
“ forse potremmo”
continuò, facendo una pausa voluta.
“siiiiiiiiiiiiiii…?!”
Ino sentiva che si stava avvicinando
sempre più al suo obiettivo.
“Yamanaka ti avviso che se
mi dici ancora una volta siiii in
quel modo ti violento” la avvisò in modo malizioso
il
giovaneavvicinando i loro visi .
“ah si?”
domandò allora ancora più maliziosa lei,
lusingata comunque
dal “complimento”, considerato che si parlava di
Kiba.
“ehi ehi ehi! Ora
basta!” asserì la rosa infastidita dal
comportamento dei due. Decisamente Ino stava tramando qualcosa, le sue
provocazioni ne erano la conferma, ma il fatto di non capire dove
volesse
andare a parare l’amica la faceva infuriare.
“non essere gelosa
Sakura-chan, c’è un po’ di Inuzuka per
tutte!” fu l’uscita incauta che procurò
al giovane un doloroso pugno in testa.
“beh stavi d-dicendo
K-kiba- kun?” lo interrogò Hinata
sorridendogli dolcemente mentre lo medicava.
“uh?” fece quello
ancora stordito prima di riprendersi “ah
si Hinata, giusto, grazie. Vedi anche se Sakura si è
arrabbiata, io in realtà
intendevo solo dire che volevo passare un po’ di tempo con
ognuna di voi, da
solo, per godermi appieno il vostro splendido regalo!”
dissecome fosse un tenero cuccioletto maltrattato, sbattendo gli
occhioni color nocciola per far sentire in
colpa quella che d'ora in poi avrebbe
chiamato”assassina”, pentendosi a sua volta di
tutte le volte che aveva riso alle malmenate di Naruto per mano della
stessa. Alla luce di questi nuovi e dolorosi dati cominciò
anche a giustificare la stupidità del biondino, dopotutto
quei pugni in testa potevano veramente avergli dato dei problemi
permanenti.
Sakura lo fissò incredula,
che faccia tosta, come se non se lo fosse meritato! Quel maledetto
sapeva vendersi meglio di
una femmina.
Forse persino meglio di Ino, che ora
stava urlando come una
dannata, distogliendo la rosa dai suoi sensi di colpa per aver
picchiato il
festeggiato.
“bingoooo!!”
urlava quella saltellando sul posto.
“bingo che??”
disse perplessa Tenten, mentre una Hinata
altrettanto incerta le rispondeva facendo spallucce.
“uh ehm, pensavo che
potremmo... andare al bingo, ehehehheh,
no?” cercò di salvarsi la bionda, sorridendo
istericamente.
“ma Yamanka che dici, mi
sorprendo di te…” disse il giovane
realmente scioccato scuotendo la testa “e comunque scelgo io,
sono o non sono
il festeggiato?” chiese sfoderando un sorriso luminoso,
iniziando a pavoneggiarsi.
“fantastico!”
mugugnò Tenten mentre Hinata rideva.
Sakura invece si richiese per la
ventesima volta perché aveva
aperto la porta a quella pazza, quella mattina.
Fissò Ino che tirava un
respiro di sollievo per il mancato pericolo, poi Kiba che
faceva l’idiota.
E a quel punto si spalmò
una mano in faccia scrollando la
testa rassegnata.
note:
ehehehehheh... Ino vuole stare sola
con Kiba?? Ino ci prova con Kiba? Ino è
pazza? Sakura non ci capisce più niente... ed
essendo Sakura lei non può non capire...
mi scuso se Shika non è
ancora comparso ma è Kiba il protagonista, come ci tiene a
sottolineare più volte... ;)
spero che il capitolo non vi abbia
deluso, fatemi sapere cosa ne pensate, nel bene e nel male, avrei
bisogno di un po' di ispiration...
un saluto,
marti
|
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Capitolo 3 *** fase 2 ***
Fase 2
“ma dobbiamo proprio?”
domandò uno Shikamaru davvero seccato.
“certo Shika, non fare
il solito pigrone, è il compleanno di un nostro amico e i
compleanni si
festeggiano, è tradizione di Konoha!”
asserì l’Akimichi, alzando l’indice in
segno di rimprovero.
Shikamaru sgranò gli
occhi e lo additò tremante “ehi amico, non farlo
mai più”
“fare cosa?”
domandò il ragazzo
paffutello, titubante.
“sembravi lei,
e non sto scherzando, NON FARLO MAI
PIU’”
ribadì lui distogliendo
lo sguardo quando notò l’espressione divertita
dell’amico.
“lei
però il risultato lo ottiene sempre, a me invece pare che tu
sia ancora lì, muoviti o non faremo in tempo per la festa.
Non costringermi ad
andarci da solo.”
Disse per l’ultima
volta l’amico prima di sparire dietro la porta della camera.
“e se ti manca Ino e la
vedi ovunque, non dare la colpa a me se ti chiamo pigro,
perché lo sei!”
urlò infine mentre
scendeva le scale che portavano alla sala pranzo.
Shikamaru sospirò
ridendo, poi si infilò la prima maglietta pulita, fermandosi
dopo aver infilato
la testa e un braccio.
“FESTA?! Non mi avevi
parlato di una festa!! Choji torna subito qui!”
“per fortuna che siamo
riusciti a concludere la missione
proprio oggi!” commentò un Naruto entusiasta
saltando di ramo in ramo facendo
grandi e felici capriole.
“perché dici
così Naruto?” domandò un Sai perplesso
dal
comportamento del biondino.
“come, non lo sai? Oggi
è il compleanno di Kiba! Shino non
dirmi che te ne eri scordato!” gridò Naruto in
direzione del ragazzo con gli
occhiali.
“certo che no”
rispose serafico lui, facendo rabbrividire
l’Uzumaki.
“si beh come non
detto…” commentò Naruto allontanandosi
un
poco.
“e cosa si fa ad un
compleanno?” domandò curioso Sai,
tirando fuori dalla tasca un taccuino e un pennino.
Naruto lo guardò con aria
appena seccata, poi decise di
accontentarlo, abituato ormai alle stranezze del giovane
“beh, ci si diverte
molto, c’è la musica, si balla si canta, poi ci
sono i regali e anche alcool e
cibo a volontà! Non vedo l’ora di mangiare ramen a
non finire!!” disse poi con
la bava alla bocca e gli occhi lucenti mentre nella sua mente appariva
l’immagine
di una ciotola di ramen fumante.
Sai annuì appuntandosi
tutto, decidendo di fare ricerche più
accurate in biblioteca una volta giunto al villaggio. Era il suo primo
compleanno, non voleva fare brutta figura sbagliando atteggiamento.
“Naruto, chi ha organizzato
la festa?” chiese poi Shino,
sorprendendo il biondino, che non si aspettava tutto questo interesse
da parte del
giovane.
“mi sembra ovvio Shino, la
regina delle feste,
Ino-chaaaann!!!” urlò felice.
Si perché alle feste che
organizzava Ino c’era sempre molto
ramen.
Nel frattempo Tenten e
Kiba passeggiavano lungo il fiume.
“allora, dove mi stai
portando?” chiese la castana assottigliando gli occhi.
“non preoccuparti, non
ti mordo mica!” rispose Kiba affilando lo sguardo a sua volta.
Dopo alcuni secondi
entrambi scoppiarono a ridere per l’espressione buffa
dell’altro.
“guarda che sarò anche
considerato un donnaiolo, ma in realtà so come comportarmi
con una signora,
sono prima di tutto un gentlemen, mia cara!”
esordì poi levandosi il cappellino
a visiera e facendo un inchino.
Tenten non poté far
altro che ridere, era ridicolo con i jeans e le infradito, in quella
posa
principesca.
I due camminarono
per qualche metro,
poi Kiba fece cenno
alla ragazza di fare silenzio ed entrò fra gli alberi che
affiancavano il
ruscello, nascondendosi dietro degli alti cespugli.
“Kiba…”
iniziò dubbiosa
la ragazza indicando i cespugli “ che intenzioni
hai?”
“tu non preoccuparti e
vieni qui, ne abbiamo già parlato” disse
esasperato lui facendola avvicinare
“guarda” aggiunse poi indicando qualcosa tra le
foglie.
Tenten
si avvicinò e rimase di stucco davanti
all’immagine che le apparse tra le fronde.
“Kiba-kun perché mi
hai…” tentò di domandare la ragazza.
“non sono mica scemo al
contrario di quanto pensiate tutte.. riconosco lo sguardo di una
ragazza
innamorata… e io ho intenzione di innamorarmi di qualcuno
che potenzialmente
possa corrispondere... il tuo cuore è già
impegnato..” disse strafottentemente
lui con un gran sorriso in viso, data l’espressione scioccata
della ragazza.
“beh cosa c’è?!
Ho un
cuore anch’io sai, mi offendi Tenten” disse poi con
tono permaloso il moretto.
“ti adoro Kiba kun, sei
il migliore, ti darei un bacio”
“beh allora che
aspetti?” domandò in modo provocatorio,
riprendendo l’aria da playboy, prima di
ricevere un kunai a mezzo centimetro dalle parti basse.
“come si dice, il lupo
perde il pelo…” sorrise Tenten osservando il
ragazzo terrorizzato che
gesticolava continuando a
indicare se
stesso il kunai e lei in stato di shock, mugugnando qualcosa nel
contempo.
Poi si concentrò
sull’immagine tra i cespugli e sospirò.
I suoi
capelli lunghi che danzavano a ogni suo
gesto e ricadevano sulla sua
schiena nuda la fecero
rabbrividire.
Era proprio bello Neji quando si allenava da solo.
“cosa?!?!”
domandò Sakura facendo girare tutti i passanti
all’esterno
del locale vuoto “tu sapevi tutto e non ci hai detto niente?
Se i ragazzi
tornavano perché questa uscita con il playboy e poi le
provocazione eil bingo..
ahhhh! Ti odio Ino-pig!”
“eh dai su non ti
arrabbiare fronte spaziosa, ti vengono le
rughe se no, vero Hianta? E poi il tutto è relativo, io mi
sono limitata a
pensare a cosa sarebbe potuto succedere se Kiba…”
affermò Ino sorridente
sollevando una cassa di birra.
“e non tirare in mezzo la
povera Hinata che non c’entra
proprio niente!” sbraitò la rosa a dieci
centimetri dal naso della bionda,
distruggendo la decorazione che teneva in mano.
“oh…
b-beh i-io..”
rispose rossa in volto quella.
“ohhh
fidati, lei
centra più di quanto pensi! E poi mi ringrazierai cara mia,
vedrai che mi
ringrazierai…” disse la Yamanka arrampicandosi
sulla scala per attaccare un
lembo dello striscione al lato destro del bancone, mentre la moretta
che si
occupava del lato sinistro tremò per un momento.
“sarà f-felice
Kiba- kun della s-sorpresa, abbiamo fatto
bene Ino-chan” affermò infine Hinata, cercando di
mettere fine alla litigata
fra le due e di togliersi dall’imbarazzo.
Sakura cominciava a percepire
qualcosa ma non le era affatto
chiaro perché Ino fosse felice del fatto che tutte
passassero del tempo con
Kiba, non che lei non volesse, erano amici, ma.. ecco c’era
un ma… il piano
della bionda andava oltre. Che le piacesse? Eppure era certa che le
interessasse …
Ecco il lampo di genio.
“Chissà se
Shikamaru e Choji riusciranno ad essere qui
stasera, magari un impegno imprevisto…”
commentò malefica la rosa fissando Ino
con aria maliziosa.
Al nominare Shikamaru la bionda perse
la concentrazione e
cadde dalla scala dando una culata in terra.
Sakura rise.
“Bingo”
Note:
Eheheheh,
vedo che un po’ di curiosità ve lo messa addosso!!
Non
voglio
svelare niente però è chiaro che Ino non
può esporsi troppo.. quindi fa la
scema con Kiba, ma non è una kibaino, mi spiace …
^^ Ino sa semplicemente che
Kiba fa il playboy ma in realtà è un bravo
ragazzo, dolce e premuroso,
e ha il sospetto che tra Hinata e lui vi sia qualcosa,
visto che è
sempre dolce con lei…
perciò il suo
piano consiste in più fasi: far
si che le altre si accorgano delle qualità di Kiba, fare da
cupido tra lui e
Hinata (kiba e hinata non starebbero male insieme no? Vi confesso che
ci sto
pensando seriamente :) e approfittare del lato playboy di Kiba per far
ingelosire qualcuno …. ah beh e ovviamente anche far
impazzire Sakura!!
Queste
sono
le quattro o cinque fasi malefiche del piano di Ino!!
Beh
poi sarà
tutto più chiaro man mano che aggiorno, prometto!! Ho voluto
anticipare un po’
di cose per ingolosirvi, spero di esserci riuscita!! ^_^
Un
abbraccio
e grazie a mille a chi segue e commenta, soprattutto a:
Kry333:
ti
ringrazio!! ^^ Kiba è un po’ succube del piano di
Ino ma in effetti ha capito
che grazie alla situazione ha solo che da guadagnarci… spero
di non deluderti!
Baci
Lotti:
sono
felice che ti sia piaciuta e che ti abbia incuriosito! Purtroppo devo
deluderti,
sono una mosca bianca iper convinta ^^ però magari una
scenetta un po’
triangolosa ti posso anticipare che ci sarà, lei deve far
ingelosire Shika…
:) spero che
continuerai a seguire! E
grazie delle recensioni, baci
Kikkyxx14:
beh,
tu sei la mia certezza, non manchi mai e ti ringrazio infinitamente!!
^^ Shika
è arrivato visto? E puoi star tranquilla, è una
ShikaIno, ma ci vuole un po’ di
suspance non trovi? ;) alla prossima bacio
|
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Capitolo 4 *** fase 3 ***
Fase
3
“Non so cosa
abbiate in mente tu e quella piccola
psicopatica, ma sappi che non ho alcuna intenzione di… ehi
ma mi stai
ascoltando?”
urlò una Sakura
indignata voltandosi verso Kiba, non più al suo
fianco ma qualche passo avanti a lei con un dito nel naso.
“uh? Beh certo
Sakura-chan, hai appena dato a Ino della
psicopatica giusto?”
disse continuando a non
guardarla, ignorandola
appositamente.
Il suo di piano,
consisteva nel non far pentire le ragazze
di averlo reso felice quel giorno, perciò voleva regalare a
tutte loro un po’
del Kiba “sotto la maschera”, quello dolce e
gentile, che solo la sua compagna
di team aveva potuto vedere fin’ora.
Ma con Sakura era
veramente difficile poterlo attuare.
“mi vuoi fare
infuriare?!”
gli urlò ancora
più addosso la
rosa, diventando quattro volte lui e attorniando la sua persona di
rosse fiamme
fameliche.
“ehm.. nooo
Sakura-chan… guarda!”
fece lui cercando di
distogliere la kunoichi dai suoi propositi di morte e sofferenza.
“cosa?”
rispose lei voltando la
testa nella direzione
indicata.
“no niente
… mi sembrava di aver visto Naruto…”
“ma se
è in missione, baka!” affermò lei,
tirandogli un
pugno in testa.
Passeggiarono per qualche
minuto, poi lui la invitò a bere del
the, sperando che
questo l’avrebbe
calmata.
Si sedettero e la
guardò ordinare.
Riconosceva che Sakura
fosse
molto carina come ragazza, ma decisamente non era il suo tipo, no,
troppo
violenta e troppo problematica, troppo … Sakura insomma.
E poi si era accorto che
dall’ultima volta che aveva visto
Sasuke era cambiato di nuovo il suo rapporto con Naruto.
Troppo vulnerabile
anche.
Era rischioso, ma si
poteva provare a partire da qui.
“ma non hai
ancora deciso?”
chiese
d’improvviso lui, dando
voce ai suoi pensieri, mentre Sakura sorseggiava il suo the.
“deciso
cosa?” domandò perplessa lei.
“tra
l’eroe e il traditore” continuò lui,
tranquillo, come se
si stesse parlando di marche di patatine.
Agli occhi di qualcun
altro quella indelicata domanda, fatta
specificatamente all’Haruno, avrebbe voluto dire morte certa.
Ma le conosceva bene lui,
le sue gallinelle.
Meglio di quanto loro
potessero lontanamente immaginare.
Sakura abbassò
lo sguardo e posò il bicchiere sul tavolo
accompagnandolo delicatamente con entrambe le mani.
“si nota
eh?” domandò poi all’improvviso con un
mezzo
sorriso, lasciando il ragazzo di stucco. Colpita e affondata, in un
colpo solo!
Non si credeva così bravo nel fare la parte di sé
stesso.
“beh…
di solito non mi faccio problemi, lo sai come sono
fatto, vivo ogni giorno all’insegna della spensieratezza e
del divertimento, ma
capisco quando un’amica ha bisogno d’aiuto o di una
spalla su cui piangere”
disse lui sorridendo facendole l’occhiolino “ e so
anche che non ne puoi
parlare con Ino-chan … non vuoi farla preoccupare
… però la insulti sempre … ahhh
voi donne e i vostri misteri …”
Sakura era
esterrefatta
“ma..
dov’è il Kiba che conosco?”
fece scherzando punzecchiandolo con un dito.
“ma
smettila” fece lui imbarazzato cercando di assumere la
sua solita aria da bulletto, corrucciando la fronte in modo
semplicemente adorabile
facendola sorridere.
“dai,
sfogati” le
disse poi, appoggiandole una mano sull’avambraccio.
“ma questo
è il tuo compleanno Kiba.. dovremmo essere noi a fare
qualcosa per te” provò Sakura cercando di
togliersi dall’imbarazzo.
“no Sakura, io
devo ringraziare voi per questa splendida
giornata” disse il giovane sorridendole “quindi
sputa il rospo!” la incoraggiò.
La rosa
ricambiò il sorriso e pensò che forse poteva
funzionare.
Dopotutto, quella pazza
che l’aveva trascinata fuori casa
quella mattina, non aveva avuto una cattiva idea, qualunque fossero le
sue
intenzioni.
Forse più tardi
l’avrebbe ringraziata.
“Naruto
rallenta!” urlò
il sensei dietro di lui.
“Non posso!! Non faremo
in tempo per la festaaaa!” rispose Naruto.
“tanto Sakura-chan ti
riempirà di pugni” affermò telegrafico
Shino, provocando un rallentamento in
Naruto, che cadde da un ramo per la schiettezza dell’amico.
“grazie tante
Shino”
affermò dopo essersi ripreso.
“e comunque non
è solo per
quello che voglio far presto” aggiunse il biondo sorridendo.
“e per cosa?”
domandò Sai curioso.
La pancia di Naruto
brontolò famelicamente, rispondendo al suo posto.
“maestro, lei dice che
sarà meglio non mettere a conoscenza Sakura-chan del fatto
che Naruto
preferisce il ramen a lei vero?”domandò incerto
Sai al maestro Yamato.
“si Sai, credo proprio
di si”
rispose quello,
scrollando la testa osservando il biondino.
“si! lo
sapevo” miagolò gioiosa la Yamanaka sistemando il
buffet su un tavolo.
“sapevi cosa
Ino-chan?” domandò altrettanto perplessa
Tenten.
“che Kiba ha un
cuore d’oro, il mio piano essenzialmente si
fondava su questo!” ammise la bionda con un indice alzato in
segno di vittoria.
“piano?”
la mora non ci stava capendo più nulla.
“oh si t-tu non
c’eri Tenten” cominciò Hinata
“pare che Ino-chan
sapesse un sacco di c-cose… anche se io n-non ho c-capito
molto… Sakura era
furiosa” concluse la piccola Hyuga ridendo, immaginandosi
l’espressione turbata
della rosa di poco prima.
Tenten rise
“perché ti diverti a farla impazzire Ino?
Cooomunquee…”
disse avvicinandosi maliziosamente alla Yamanaka “io non sono
ingenua come
Hinata… piano per cosa, o meglio per chi?”
“che?! Ma no Ten
su non dire cavolate, piuttosto vatti a
cambiare, non vorrai venire così alla festa no? Neji cosa
direbbe dai…” rispose
punzecchiandola la bionda, pentendosi di aver quasi rivelato il suo
ingegnosissimo piano.
Dannazione, senza Sakura
nei paraggi aveva abbassato la
guardia.
Tenten non sembrava
affatto convinta nonostante fosse
arrossita per aver sentito pronunciare il nome dello Hyuga.
Tentò di aprire
bocca ma Ino l’anticipò “ti presto uno
dei miei vestiti” affermò.
“dici davvero
Ino-chan?” chiese Tenten sognante,
dimenticandosi del resto.
La bionda rise malefica.
“Siamo
quasi al villaggio, dai Shika muoviti”
urlò Choji al ragazzo che camminava dietro di lui.
“che seccatura”
“ancora per la storia
della festa? Dai su amico, ci sarà un sacco di ramen! Lo sai
come sono le feste
di Ino”
“si, infatti”
rispose
lui guardando in alto il cielo azzurro.
“Mendokuse”
Note:
ciao a tutti!!
Scusate il ritardo ma con Sakura non sapevo proprio cosa
fargli fare!! E non sono molto soddisfatta sinceramente…
però mi dispiaceva non
aggiornare e un po’ di ispiration l’avevo quindi ho
buttato giù l’idea.
Per intenderci non ho grandi preferenze tra il NaruSaku e
SasuSaku perciò lascerò nell’indefinito
per accontentare tutti e far immaginare
a ognuno il finale che preferisce. Fatto sta che qui Kiba riesce a
trovare
sintonia anche con quella pazza isterica e manesca di Sakura... ^^
L’HinaKiba per ora non lo escludo, però non lo
anticipo
nemmeno ufficialmente. Non che mi piacciano ne mi dispiacciano insieme,
devo
ancora decidere, personalmente credo che lui sia sempre molto dolce con
lei,però è un atteggiamento che resta
interpretabile in diversi modi, vedremo!
^^
Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo, prometto che
farò di meglio per il prossimo!!
Grazie come sempre a chi
segue e, come sempre, un commentino
sarà ben accetto!!
Kry333:
ti
ringrazio, e il secondo piano malefico di Ino come ho scritto non so se
si
realizzerà! Spero di non deluderti comunque
sceglierò! Baci
Kikki:
ahahahahah!! Ma grazie cara, mi riempi di troppi complimenti, poi mi
vizi troppo…
^^ kibaHina eh? Beh vedremo… un bacio
Lotti:
ahahah ho
riso troppo a leggere la tua recensione! “Ti stimo
fratella!” :) per l’orsacchiotto
ne devi trovare almeno altri due di errori ^^ mentre per il NejiTen
confermo
che lo abbiamo in comune!! Spero ti piacciano anche questo e i futuri
capitoli!
alla prossima! Baci
|
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Capitolo 5 *** Fase 4 ***
Fase 4
Ino osservò la sala
decorata inclinando la testa da un lato.
Grande pista per
ballare, c’è.
Palchetto per
permettere agli uomini ubriachi di dimostrare al mondo la loro
stupidità,
presente.
Anfratti romantici, ci
sono.
Grandi tavoli ricchi di
pietanze, ovviamente pronti.
Tutto in perfetto stile
Yamanaka, come sempre.
Sorrise trionfante
fiera di sé. Poi vide Hinata uscire per raggiungere Kiba in
gelateria.
La porta si riaprì e
Sakura fece il suo ingresso nel locale. L’Haruno
guardò il lavoro terminato,
colpita.
Ino
era proprio brava a organizzare le cose.
G
ià
“cose” era il giusto, vago, termine per definire la
capacità di Ino
nel capire le emozioni
più impensabili, di immaginare l’impossibile e
applicarsi
affinché diventi reale.
La rosa scosse il capo.
“Maial-Ino sei proprio
incredibile …” le disse sorridendo con le mani
lungo fianchi e l’aria
rassegnata.
“lo so Sakura chan, lo
so!” rispose quella facendole una linguaccia e
l’occhiolino.
Sakura la guardò e non
potè fare a meno di sorridere.
“ti voglio bene” dissero
all’unisono le due nemiche-amiche,
scoppiando a ridere dopo essere
state reciprocamente avvolte dal calore di
quelle parole.
“Ehi e io chi
sono!?”
sdrammatizzò una Tenten
commossa rimasta fuori dal duo,
facendo sorridere tutte
e tre con la sua espressione da finta scocciata.
“un cono alla
vaniglia e uno al cioccolato,grazie” ordinò il
giovane alla cameriera al di là del bancone.
Presi i gelati il ragazzo
diede il suo cono a Hinata, che
sorrise dolcemente.
Lei era l’unica
a non sembrare sorpresa dalla gentilezza di
Kiba. In fondo sapeva quali erano le potenzialità del
ragazzo, quando decideva
di fare sul serio.
“grazie
Kiba-kun” disse
gentilmente.
“p-prego”
articolò lui, distratto da alcuni pensieri.
Quando Hinata sorrideva
era davvero carina.
Certo non possedeva
la femminilità di Ino però nel tempo che passava
con lei si rendeva sempre
conto di quanto la bellezza fosse lo specchio
dell’interiorità.
Ino era sicura di se e la
sua bellezza rispecchiava quella
sua caratteristica.
Hinata era dolce, e molto
anche, e i suoi lineamenti
rispecchiavano quella sua delicatezza.
D’improvviso
Kiba si accorse che Hinata era arrossita e non
essendoci Naruto nei paraggi si chiese cosa potesse aver visto per
procurarle
quell’effetto.
Poi abbassò lo
sguardo seguendo quello della giovane e si
accorse che passandole il cono, a causa della sua distrazione, aveva
indugiato
nell’allontanare la mano.
Ora le sue dita si
intrecciavano tra il cono e quelle
della compagna di team.
“oh cavolo
Hinata-chan scusami! Non volevo, cioè non è che
non volevo perché non volessi è che,
insomma non dico che non
voglia toccare le
tue mani, cioè no ma cosa sto dicendo… insomma
scusa”
concluse il ragazzo senza
aver capito bene cosa avesse detto e cosa meno.
Con Sakura o Ino avrebbe
reagito diversamente, sicuro, ma
con una creatura dolce come Hinata.
Con lei non avrebbe mai
potuto fare battutine o lanciare
volgari doppi sensi, lei non era come loro, e a lui piaceva che non lo
fosse.
Il giovane si era portato
rapidamente la mano al viso nel
farfugliare le parole e il suo imbarazzo provocò una
reazione anomala nella
giovane, che non svenne, ma sorrise.
“se Ino-chan ti
vedesse così ti prenderebbe in giro per
molto molto tempo” affermò ridacchiando spiazzando
il ragazzo.
“si
beh… per fortuna lei non
c’è…” disse camminando avanti
svelto pensando , sollevato, al fatto che l’amica
effettivamente non fosse nei
paraggi
“allora buono il
gelato?” chiese poi cercando di riprendere un minimo
di dignità, cosa che quelle infradito che indossava proprio
non volevano
dargli.
Alla giovane
scappò un risolino, raggiungendolo velocemente,
poi disse “ è molto buono, ma Kiba-kun, come fai a
sapere che questo è il mio
gusto preferito?”
“beh la vaniglia
è un gusto particolare. Dolce, gustoso ma
anche leggero. Ma soprattutto dolce. La vaniglia è come te
Hinata” affermò lui
osservando il suo gelato al cioccolato che ora si pentì di
non aver preso alla
vaniglia.
“ehi Hinata, mi
hai sentito?” chiese all’improvviso
voltandosi.
“ma Hin.. Ah
ecco.” Il ragazzo abbassò lo sguardo e rise.
La giovane era a terra
svenuta. Troppe pressioni.
La prese
in braccio e la portò via, mentre il suo gelato si
scioglieva vicino a quello
che era caduto di mano alla ragazza, e il cioccolato si perdeva nella
dolcezza
del suo gusto opposto.
“e smettila con
quell’aria imbronciata!”
lo riprese Choji, cogliendolo di
sorpresa e facendogli
salire un brivido lunga tutta la colonna vertebrale.
“di nuovo?! prendi
degli estrogeni a mia insaputa Cho? Guarda che non è
bello!”
urlò di risposta
l’amico da sotto la doccia
“ e poi non puoi vedere
se sono imbronciato”
“hai ragione, ma
scommetto che lo sei, tanto per cambiare, e comunque lo sto facendo per
te, ti
sto solo tenendo in allenamento!!”
argomentò saggiamente il
rosso,
sgranocchiando qualcosa che il moro avrebbe giurato essere patatine al
formaggio.
“allenarmi per
cosa?”
domandò l’altro, sempre più seccato.
“a fare
l’infastidito!”
“ma prima che arrivaste
tue i tuoi estrogeni io non ero infastidito!”
“infatti!”
disse
tranquillo l’amico uscendo dall’antibagno.
Shikamaru aprì la bocca
per controbattere ma la richiuse subito per poi distenderla in un
sorriso.
Choji SAPEVA sempre
tutto.
Come diavolo faceva
Choji a sapere sempre tutto?!
Dannato.
Sicuramente nelle
patatine c’erano degli estrogeni.
Si, avrebbe controllato.
Chiuse gli occhi e non
poté far altro che realizzare quanto lei
gli fosse mancata.
“mendokuse!”
Dannato Choji.
Note:
ciao a tuttiiii!!
Innanzitutto mi vergogno
per il mostruoso ritardo, non ho
scuse!!
Perciò se non
commenterete perché vi siete scordate,
giustamente, di me non mi offenderò!!
Mi scuso per la parte
sdolcinata iniziale ma una mia cara
amica è appena tornata da un lungo viaggio e sono stata
influenzata dalla
dolcezza del momento…
Per il resto niente da
aggiungere!!
Baci baci!!
marty
|
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Capitolo 6 *** fase 5 ***
Fase
5
“Ahia!” fece Kiba
seduto a terra a gambe incrociate mentre
con le mani si teneva un bernoccolo delle dimensioni di un melone.
“cosa le hai fatto
disgraziato?” urlò Sakura facendosi grande
il triplo di fronte al moro.
“io non ho fatto
niente!” aggiunse lui lacrimando per il
pugno e portandosi le braccia a coprire il viso vedendo
l’amica caricare un
altro colpo.
Grazie al cielo, pensò
Kiba, Hinata riprese i sensi
attirando l’attenzione della furia omicida che imperversava
in Sakura.
“C-cos’è
successo?” chiese lei imbarazzata dal risveglio nel
locale della festa, quando l’ultima cosa che ricordava erano
il parco e la
gelateria.
“è quello che
vorrei sapere anch’io!” disse Sakura
rivolgendosi al moro con un pugno chiuso e ben visibile in posa
minacciosa.
Hinata guardò Kiba e
arrossì prima di farsi scappare un
risolino per il suo bernoccolo lampeggiante.
Il volto di Sakura si
trasformò in un punto interrogativo
mentre Tenten rideva per l’espressione sconvolta della rosa.
Ino invece
sorrideva maliziosamente percependo che le cose erano andate per il
verso
giusto e il suo piano era in fase di attuazione. Certo le dispiaceva
che Kiba
avesse visto la sua festa a sorpresa prima dell’arrivo di
tutti gli invitati ma
forse poteva essere un punto a suo vantaggio: sarebbe stato con lei
durante la
festa. Ah e poi qualcuno doveva pur portare indietro Hinata svenuta.
Sakura abbandonò la sua
indole vendicativa quando sentì
Hinata raccontare cos’era successo e, ormai tranquilla
sapendo come erano
andate le cose, si concentrò sulla faccia della Yamanaka che
sembrava al
settimo cielo e indaffarata, poco lontana da loro. Sakura le si
avvicinò.
“ora tocca a te Ino-pig, mi
chiedo cos’ha in serbo nel
cilindro il nostro playboy per te!” la stuzzicò
maliziosamente dandole una
lieve spinta col gomito.
“ohhh beh,
vedremo” rispose la bionda con un sorriso largo
quanto tutta la sua faccia, ma non cadendo nel tranello
dell’amica, che cercava
di farle rivelare le sue vere intenzioni. Adorava che Sakura non
capisse cosa
le passava per la mente, anche in una sciocchezza come questa.
Sakura scosse il capo e sorrise
“sappi che non me la dai a
bere, Yamanaka! Io SO il motivo per
cui hai organizzato tutto questo, mi sfugge qualche dettaglio, ma so chi
è l’obiettivo,
e non temere, mi godrò
tutta la scena!!” disse quasi minacciosamente.
“Sexy-Yamanaka, mi vado a
cambiare, staremo insieme alla
festa, se non ti spiace” disse l’Inuzuka alla
bionda avvicinandosi al duo di
amiche.
Sakura la lasciò da sola
con lui fingendo di spostare una
ciotola di pop-corn e quando fu alle spalle del giovane le fece un
gesto con
gli indici a volerle dire “ti tengo
d’occhio!”
La bionda sorrise al ragazzo mentre
con il tic frenetico di
un sopracciglio cercava di calmarsi per non mandare maledizioni
all’amica.
“ma certo Kiba-kun! Nessun
problema!” cinguettò agitando le
mani.
Il moro si avvicinò rapido
e le sussurrò in un orecchio. Il
gesto fu così inaspettato che la fece rabbrividire
“tanto era questo che volevi
fin dall’inizio no?” poi si allontanò
ghignando per godersi l’espressione di
lei. Certo non era un genio lui, ma
a
giudicare dal raggio di apertura degli occhi di Ino aveva fatto centro,
eccome
se lo aveva fatto.
“Kiba io...”
tentò di giustificarsi goffamente lei,
sentendosi scoperta in pieno.
“shhhh!” le fece
lui tappandole la bocca con l’indice,
avvicinandosi di nuovo “stasera sei mia” aggiunse
poi, facendole l’occhiolino e
sorridendo così dolcemente da farla arrossire. Per un attimo
la giovane pensò
che il suo piano le stava scivolando di mano. Questo Kiba dolce e
perspicace
era proprio piacevole.
“c-come rifiutare
allora” articolò lei cercando di essere il
più naturale possibile.
Kiba fece due passi
avanti in direzione della porta e quando si
trovò accanto a lei,
sussurrò nuovamente “se stasera Nara non apre gli
occhi, ti giuro che gliele
suono, almeno gli darò una buona ragione per tenerli
chiusi” poi si
volatilizzò, soddisfatto di averla almeno messa in imbarazzo.
Ino restò pietrificata e
intenerita da quelle parole.
Il suo splendido piano per far
ingelosire Shikamaru
facendosi vedere con Kiba era andato oltre ogni più rosea a
aspettativa, con
anche piacevoli svolte più o meno previste per le ragazze.
Tuttavia il fatto che il ragazzo ne
fosse a conoscenza ora
più di prima la faceva sentire terribilmente in colpa. Aveva
pensato solo a sé
stessa senza contare le emozioni di Kiba. E a quanto pare ne aveva
parecchie.
In più aveva deciso di aiutarla comunque a conquistare il
cuore di quel
pigrone.
La giovano rimase qualche secondo
ferma nella posizione in
cui Kiba l’aveva lasciata, immersa nei pensieri, poi si
scostò il ciuffo
decisa. Kiba era proprio un bravo ragazzo e lei si sarebbe scusata per
la sua
mancanza di tatto, gli avrebbe fatto passare una serata
indimenticabile.
Certo, in più avrebbe
fatto ingelosire Shikamaru, ma questo soooolo
in secondo luogo, come si dice, due piccioni con una fava no? Anche se
al
pensare alla vendetta per Shikamaru
di-ritorno-da-Suna-dopo-un-periodo-di-tempo-imperdonabile
le si illuminò il volto, e questo si che la rese veramente e
cinicamente felice,
stampandole un sorriso a trentadue denti che Sakura non poté
ignorare, dopo
aver seguito attentamente tutta la scenetta di soppiatto.
“tu ci hai capito
qualcosa?” chiese Tenten alla rosa
spingendo una cassa di sakè clandestino sotto a uno dei
tavoli.
“oh si” rispose
l’amica con un’espressione talmente
soddisfatta e compiaciuta da far paura “siamo tutte pedine
del grande piano
d’attacco di Ino Yamanka, incapace di prendere a schiaffi
Shikamaru Nara per
essere stato tanto tempo a Suna senza scriverle, e talmente verde di
gelosia
che ora vuole infliggere al suo adorabile fidanzato la stessa medicina,
fingendo di assecondare le avance di Kiba, ovviamente. Come diavolo ho
fatto a
non arrivarci prima… e si, Ten non fare quella faccia ne
sono assolutamente
sicura, è Ino” concluse sotto lo sguardo attonito
e confuso di una Tenten che,
per quanto dubbiosa spaventata e ammirata dalla diagnostica di Sakura,
non
avrebbe mai osato contraddirla.
“Ragaaaazzeeee!! Andiamo a
farci belle per il ballo?”
“quello
no”
“non
provarci nemmeno”
“no”
“ma
sei pazzo?”
Shikamaru
continuava a cambiarsi camicia come fosse un
bambolotto automatizzato.
Espressione seccata in volto ed entusiasmo zero.
Aveva tentato più volte di giocare la carta“dai
Cho, una cosa vale l’altra” ma
l’amico paffutello non ne voleva sapere.
E lui indossava un semplice jeans con
un altrettanto semplice maglietta.
“no
no no, dai Shika, vorrai perlomeno essere alla sua
altezza, lei sarà
bellissima, vuoi vergognarti a starle vicino?”
Shikamaru
sbuffò.
“ancora
con questa storia?” disse poi.
“quale
storia?” domandò beffardo il rosso.
Shikamaru
aprì bocca per rispondere, lo seccava tutto quel
parlare di lui insieme a Ino come se fossero un
“loro”
quando non c’era nessun
“loro”, ma poi non parlò constatando che
smentire che ci fosse un “loro” era
più ammettere
che almeno un lui era effettivamente attratto dalla prospettiva
di un “loro” che altro.
Dannazione, Choji lo stava confondendo con tutto quel
parlare di Ino, Ino e ancora Ino.
Tuttavia su un solo punto il ragazzo era
stato silenziosamente d’accordo con suo il compagno di
squadra.
Lei sarebbe stata
come sempre bellissima.
Si
voltò scocciato verso l’armadio ormai disfatto e
afferrò
un paio di cose che Choji notò essere riposte con cura, per
poi indossarle.
“oh
così si che vai bene, andiamo o arriveremo in ritardo,
sono affamato”
proferì
l’Akimichi alzandosi e incamminandosi verso la porta
udendo dei chiari tentativi di protesta alle sue spalle seguiti
distintamente
da un mendokuse.
Note:
ehilà!! Di nuovo scusate
il ritardo, ora adotto la scusa del
lavoro ^^
spero che con questo capitolo il
piano sia più chiaro! Nel prossimo,
probabilmente l’ultimo, vi prometto che ci sarà il
momento di Shika e Ino ^^
come sempre spero di avervi
divertito, un bacio!
|
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Capitolo 7 *** alla festa ***
Ino si guardò
allo specchio compiaciuta. Un dolcissimo
vestitino azzurro spruzzato d’argento le scopriva il collo e
il petto,
stringendosi in vita con una morbida fascia argentata, terminante sulla
schiena
in un fiocco con due nastri pendenti fino al ginocchio, poco sotto al
resto
dell’abitino, che si riapriva a balze dalla vita.
“che ne
pensate?” domandò alle amiche piroettando su
sé
stessa.
“la solita
esibizionista” commentò Sakura scotendo la testa.
“sei bellissima
Ino-chan!” affermò Tenten, mentre Hinata
faceva un cenno affermativo col capo.
“lo siete anche
voi ragazze” disse poi dolcemente la bionda
“tranne tu!” urlò in direzione di
Sakura, che perse la pazienza in meno di un
minuto, fumando dalle orecchie.
“ecco
così va meglio” aggiunse poi sorridendo, dopo aver
messo tra i capelli della rosa un fiore bianco. L’amica
guardò la bionda e
arrossì lievemente.
“beh non metti
il vestito verde?” chiese infine cercando di
recuperare la sua dignità, indicando un abito abbandonato
sulla sedia.
“come? A no ho
cambiato idea, questa sera voglio essere
carina per Kiba” sorrise dolcemente uscendo dalla stanza.
Sakura pensò al
motivo per cui la bionda aveva organizzato
tutto quanto. E se si fosse invaghita di Kiba? Il povero Shikamaru ci
sarebbe
rimasto male… e lei sapeva bene cosa voleva dire soffrire
per amore… fece un
profondo respiro, strinse i pugni e si incamminò verso il
salone, sperando che
la sua amica sapesse quello che stava facendo.
Kiba fece il suo ingresso
estremamente affascinante nel
locale. I capelli scompigliati, jeans, camicia bianca a righe verticali
e gilet
nero, andatura convinta e sorriso beffardo in volto. Diversi amici gli
fecero
gli auguri e lui si stupì di vedere i suoi compagni.
“ahaha! credevo
foste tutti in missione!” urlò ai giovani
che gli correvano incontro. Lee lo abbracciò mentre Naruto
gli saltò sulle
spalle strofinandogli il gomito in testa.
“col cavolo che
mi perdevo la tua festa! Quando andiamo a
cantare?” gli domandò il biondino
dall’alto.
“sii!! Cantare e
ballare faranno bene ai nostri spiriti
giovanili!” urlò Rock Lee mettendosi due bacchette
nel naso e cominciando a
muoversi stranamente.
Kiba urlò di
felicità intonando un brano con i due amici,
mentre Sai gli si avvicinò cercando di essere il
più disinvolto possibile
“tanti auguri Kiba” disse indeciso. Il festeggiato
guardò il giovane e dopo
averlo fatto sudare freddo qualche istante lo tranquillizzò
ringraziandolo di
cuore.
Il moro riuscì
persino a incrociare gli sguardi di Neji e
Shino che gli fecero gli auguri con la solita smorfia di disgusto, che
lui
sapeva essere il massimo che poteva ottenere.
Le ragazze arrivarono
tutte insieme ed erano belle da
mozzare il fiato. Ino sembrava una bambolina, Sakura era molto
provocante, con
un vestito bianco che le scopriva una spalla e uno spacco sulla gamba
sinistra,
Hinata era avvolta in un elegante tubino blu mentre Tenten portava un
completo
scollato quasi fino all’ombelico che era un
tutt’uno con i pantaloni.
Kiba lanciò un
ululato e la folla lo imitò ma fortunatamente
dopo pochi secondi tutto tornò alla normalità.
Hinata e Sakura furono
subito circondate da Lee e Naruto che
insistettero per raccontare gli avvenimenti più esilaranti
della loro recente
missione, con tanto di imitazioni, sfruttando il teatrino posizionato
dalla
Yamanaka. La bionda si avvicinò al festeggiato sorridente
mentre Tenten quasi
veniva trascinata via dallo sguardo dello Hyuga. Ino pensò
che avrebbe potuto
denudarla con il byakugan se solo fosse stato possibile.
“beh grazie
Ino-chan, senza di te, tutto questo” disse
allargando le braccia “non ci sarebbe stato. Mi concedi un
ballo?” concluse
notando il cambio di musica in un lento.
Lei accettò e i
due cominciarono a ballare abbracciati.
“sei bellissima
Ino, cadrà ai tuoi piedi non appena varcherà
quella soglia” le sussurrò lui.
“su questo non
ho dubbi” rise allegramente “volevo
ringraziarti per non esserti arrabbiato… ti ho usato, devo
ammettere che mi
sento in colpa” disse abbassando lo sguardo.
“Ino”
disse Kiba facendo un profondo respiro “ noi siamo
amici, guarda cosa hai fatto tu per me, cosa vuoi che siano un paio di
balli
per far ingelosire un pigrone, anche se ammetto che potresti trovare di
meglio”
affermò indicando se stesso e ridendo, scostandosi un
po’ da lei. La bionda
ricambiò il sorriso. Kiba si avvicinò di nuovo,
le alzò il mento con l’indice e
le disse serio “vuoi dirmi che se lui fosse stato qui non
avresti fatto
comunque tutto questo per me? Lo hai sempre fatto non avresti certo
smesso
oggi” lei lo fissò senza dire nulla, sapeva che
aveva ragione, non c’era motivo
di sentirsi in colpa, erano amici, lei gli voleva bene, come a tutti
gli altri
del resto “tuttavia” aggiunse lui continuando a
osservarla “ora sai qual è la
mia vera natura, sappi che se lo dirai a qualcuno dovrò
ucciderti”. Lei lo fissò
per qualche istante cercando di rimanere seria, poi scoppiarono a
ridere.
“grazie”
lo abbracciò forte, “ora conquistiamo il mio bel
pigrone, Kiba-kun” lui
ricambiò
dolcemente la presa e acconsentì sorridendo.
Sakura osservò
tutta la scena e capì che non vi era nulla da
preoccuparsi: il cuore della bionda era già impegnato e
nulla al mondo
l’avrebbe dissuasa dal conquistare e schiavizzare Shikamaru
Nara per tutta la
vita, né le lusinghe dell’Inuzuka né la
fine del mondo, e si sentì stupida per
essersi preoccupata. Il suo sguardo vagò dalla pista
all’entrata e ciò che vide,
però, non le piacque per nulla.
La mente di Shikamaru
cominciò a vorticare pericolosamente.
Rimase paralizzato
sull’ingresso, gli occhi fissi sulla
pista da ballo.
Gli sembrò che
qualcuno gli avesse appena tirato un pugno
nello stomaco. Un senso di rabbia e angoscia lo pervase e gli impediva
di
muoversi. Non era uno stupido, sapeva bene il nome di quella
sensazione:
gelosia.
Si sentì
afferrare un braccio. Choji lo scosse non capendo
cosa stesse succedendo. Seguì lo sguardo del compagno di
team e si ritrovò a
fissare Kiba e Ino che ballavano.
“avanti Shika,
stanno solo ballando” commentò il giovane
paffutello.
Quelle parole parvero
riportarlo alla realtà, ma lui aveva
visto di più. I loro gesti e i loro sguardi la dicevano
lunga. Che poi non era
certo di sua proprietà, non poteva decidere lui con chi
farla uscire. E allora
perché quella pressione non gli abbandonava le budella?
È tutta colpa di Choji,
erano giorni che lo plagiava con questa ridicola storia di lui e Ino,
forse era
solo per quello che si sentiva così. Riprese a camminare
verso gli altri con
Choji ma non potè fare a meno di girarsi di nuovo. Kiba non
andava bene per
lei. E poi cos’era quel vestito? Ahhh no. Proprio no. Il moro
prese una
sigaretta e si incamminò verso l’uscita.
“è
arrivato”annunciò Kiba alla sua ballerina. Ino
ebbe un
tuffo al cuore. Non vedeva l’ora di rivedere i suoi occhi
scuri e intelligenti,
di perdersi nel suo sguardo. “sta venendo qui per prenderti a
pugni?” domandò
sorridendo. “per come mi ha guardato penso proprio che lo
farà se non lo
raggiungi subito” ghignò lui.
|
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Capitolo 8 *** the end ***
Sakura vide Ino
allontanarsi dalla pista da ballo dopo che
un galante Kiba l’aveva onorata di un baciamano.
Quel ragazzo non smetteva
proprio
di sorprenderla, c’era da sottolinearlo. Seguì con
lo sguardo il suo passo
spedito verso l’ingresso e la vide sparire dietro la
porta,
quasi fosse
all’inseguimento di un animale. La rosa scosse la testa e
sorrise al pensiero
della Yamanaka che prendeva a frecciate Shikamaru, ne sarebbe stata
capacissima.
Choji osservò
sorridente i suoi due compagni di team che si
inseguivano. Al primo tonfo della porta attutito dalla musica
giurò di aver
sentito un mendokuse.
Certo che Ino doveva sempre esagerare. Cosa poteva
aspettarsi da due che erano gelosi persi l’uno
dell’altro e non erano ancora
riusciti ad ammetterlo?
Forse quella sarebbe stata la volta buona.
Kiba guardò la
bionda correre via lasciando gentilmente la
sua mano. Certo che quel Nara era proprio un’idiota.
Poi volse lo sguardo verso
i suoi amici e vide che anche Choji e Sakura osservavano
l’entrata del locale.
Ormai tutti sapevano che Ino e il Nara erano innamorati, gli unici che
parevano
non accorgersene erano proprio quello stupido e quella bella bambolina.
“Shika!”
“Shika dove
sei?”
Ino si guardò
intorno alla ricerca del suo compagno di team.
Il locale dava su uno splendido giardino, per quanto piccolo, con un
dondolo e
un laghetto.
La ragazza non udì risposta e le sue orecchie diventarono
rosse
nel vederlo seduto tranquillamente.
“Shikamaru
Nara”
Ahia. Il cognome.
“potresti anche
degnarti di rispondere quando qualcuno ti
chiama”
Lo rimproverò,
con le mani poggiate sui fianchi e
un’espressione teneramente accigliata.
“cosa diavolo
vuoi, seccatura?”
Riuscì ad
anagrammare, dopo aver indugiato sul vestito della
giovane, fingendo di non interessarsene. Sul fatto che sarebbe stata
bellissima
non aveva avuto dubbi fin da subito, fin dalla discussione con
Choji.
Le
orecchie della ragazza divennero ancora più rosse, e lui la
trovò semplicemente
Ino, semplicemente splendida. La sua seccatura preferita stava per
esplodere.
“cosa diavolo
voglio?! Ti sembra questo il modo di parlare
con me dopo che non ci vediamo da così tanto
tempo?” lo aggredì lei.
Lui sorrise e scosse la
testa facendola innervosire ancora
di più. Lei fece per esplodere ma lui
l’anticipò. Voleva dirle che era passata
appena una settimana ma la gelosia parlò per lui.
“forse
è meglio se torni dal tuo cavaliere Ino” disse
senza
guardarla tornando serio.
Il suo tono di voce era
talmente freddo che la bionda
rabbrividì nonostante la bella serata. La ragazza mosse le
labbra ma non disse
nulla. Gli diede le spalle e cominciò a capire quanto fosse
stata stupida.
Pensare
di ingelosirlo, che cosa ridicola. A lui non interessava salutarla,
tantomeno
stare con lei.
“bella cravatta
Shika, credevo non te la saresti mai messa”
disse prima di allontanarsi. Gliela aveva regalata lei e da quanto ne
sapeva
era sempre rimasta incartata nel suo armadio assieme alla camicia.
Sapeva che
gli sarebbero state entrambe molto bene.
Lui ormai conosceva il
tremolio di quelle esili spalle. Era riuscito a farla piangere con una
decina
di parole, grande. Eppure non riusciva a togliersi dalla mente
quell’immagine
di lei che ballava con lui.
Era geloso, non ci voleva un genio per capirlo, era
molto più complicato ammetterlo. Si alzò di
scatto e si parò davanti alla
bionda prima che lei potesse impedirlo.
“Ino
io..” tentò
“tu?”
“...”
“Shikamaru se
non hai niente altro da dire dovrei passare”
disse lei inferocita. Le lacrime erano state ritratte nel momento
stesso in cui
lui le si era materializzato davanti,
orgogliosa com’era non gli avrebbe mai
permesso di vederla ferita.
“no Ino aspetta
…” provò di nuovo senza riuscirci. Non
era
il tipo che faceva queste cose, scuse, dichiarazioni, non lo aveva mai
fatto.
Avrebbe
preferito essere circondato da decine di ninja nemici piuttosto che
essere
fissato da quegli enormi occhi celesti. Il suo silenzio non fece che
innervosire la bionda.
“tu.. Tu sei un
idiota ecco cosa sei, Shikamaru Nara!” lo
spintonò infine irritata prima di entrare nel locale.
Il Nara rimase qualche
secondo a fissare la porta chiusa. Su
questo aveva proprio ragione, era un idiota, l’aveva appena
rimandata tra le
braccia di un altro, geniale decisamente.
Che seccatura le donne.
Quando entrò la
vide a una decina di metri da lui che
avanzava verso Kiba. Si fece largo tra gli invitati e
l’afferrò per un braccio
facendola voltare.
Giusto il tempo di vedere la sua espressione sorpresa e la
tirò a sé poggiando la sua guancia su quella di
lei e incrociando le loro dita.
Lei poteva avvertire i loro corpi che si sfioravano e il suo respiro su
un
orecchio. Lui
inalò il suo dolce profumo
come se vi cercasse la forza e finalmente riuscì ad
esprimersi.
“Choji
è terribile a seccare le persone, tu sei molto
più
brava” sussurrò.
Lei sorrise, era la cosa
più dolce che le avesse mai detto. Gli
lanciò le braccia al collo e cominciò a parlare.
“non sai quanto
mi sei mancato, credevo… credevo che tu.. si
insomma tu e Temari..”
Lui la scostò
un pochino per vederla negli occhi.
“tu, sempre e
solo tu Ino” disse serio prima si realizzare
quello che aveva realmente detto e arrossire appena.
Lei si gustò la sua
dichiarazione compiaciuta e lo baciò incurante del fatto che
tutti li stavano
osservando da cinque minuti buoni, ma in quel momento per loro non
esisteva
nient’altro.
Certo era comunque difficile ignorare la presenza di Kiba che
ululava e di metà sala che si perdeva in applausi e fischi.
Sakura
e Choji
osservarono i due che venivano interrotti da un Kiba
“abbraccia tutti”, ubriaco
e urlante buoni intenti di felicità, mentre Naruto e Lee
gridavano discutendo
se augurargli figli maschi o figlie femmine.
Kiba osservò
sotto al suo braccio destro il Nara che lo
guardava con un certo ribrezzo, forse per la cravatta legata in fronte,
e sotto
a quello sinistro una Ino dallo sguardo complice, a cui rispose con un
occhiolino:
era stato tutto merito suo in fondo e del suo perfetto compleanno.
Note:
siiiii!!! Non credevo che
sarei mai riuscita a finirla …
ammetto che non
è un granché, ma ultimamente sono priva di
ispirazione. Avevo voglia di finirla però così mi
sono concentrata … scusate se
non è del livello degli altri capitoli, non che fossero
chissà che si intende,
forse erano più divertenti però ^^
grazie a tutti coloro che
han seguito e recensito,
spero
di non avervi deluso, un bacione!
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