Not all virgins are angels,and not all angels are virgins

di _NAO 94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Save Me ***
Capitolo 3: *** The Angel ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


prologo dp Prologo

SPAZIO AUTRICE:
Il film "Decameron Pie" mi è piaciuto talmente tanto che ho deciso di farci una sorta di storiella ovviamente modificata,anche perchè mi diverto a vestire i panni del "prete" ahahahah basta u.u
Quindi ora vi propongo il prologo della storia,e proseguirò poi con altri capitolo che sono già pronti per essere pubblicati **
Ditemi che ne pensate!Io mi sono divertita tantissimo a scrivere questa storiella,spero di farvi sorridere!

Molti sono i vizi che circondano l'animo umano.
Io all'inizio avevo scelto quello di essere ladro,ma poi ho scoperto che i miei gioielli potevano essere appesi alle porte della città,allora ho trovato la
giusta via di mezzo:quella di servire la chiesa.
Non come prete,no,ci sono troppe regole da seguire,ma come pittore sì.
Un artista insomma!
Me li facevo tutti:angeli,diavoli,vergini,suore..dipingere angeli con le palle non è un brutto modo di guadagnarsi da vivere,ma poi tutto cambiò....

La luna alta nel cielo,il lieve suono del vento,l'odore di erba,l'odore della paura.
Tutto questo in pochissimi secondi.
Lei correva,e correva,o forse scappava?
Sì,scappava.
Da chi?
Da troppe persone,e forse anche da se stessa,ma chi sono io per dirlo?
Un ladro-pittore che dipinge palle agli angeli..non so se verrei preso sul serio.
Uscita dal folto della foresta,si ritrovò in una piccola stradina di terra,un sentiero dimentico da Dio.
Non smise di correre,anzi aumentò la velocità lanciando qualche fugace sguardo dietro di sé qualche volta.
La ragazza che vedete ora fuggire si chiama Isabella Solesi.
Una fanciulla di nobile sangue,una fanciulla erede di una famiglia un tempo splendente e beata,una famiglia che lentamente si era distrutta.
In cerca di libertà e felicità,in cerca della vendetta,questa volta aveva deciso di agire,e questa volta tentava di ritirarsi prima dell'attacco.
Un'ottima strategia no?
Correndo si ritrovò dinnanzi ad un recinto di pietra,che al centro custodiva un portone.
Il portone della salvezza o della dannazione?
Non lo sapeva,avrebbe corso il rischio,e così fece.
- Aprite!Aiuto!Aprite ve ne prego!-
I passi e le urla di uomini si facevano sentire dietro di lei.
-Vi prego aprite!!-
- Chi è?- domandò dall'interno una giovane voce di donna.
- Isabella Solesi!Vi prego apritemi,mi stanno rincorrendo,vogliono uccidermi,vi prego aprite!- strillò la giovane ragazza dall'esterno con la paura viva nella voce,nell'udire quelle urla ovattate e lontane,nell'udire quei passi quasi fossero rulli di tamburi.
Sul portone si aprì una piccola finestrella,da cui la giovane Isabella poté guardare il viso di una giovane donna.
- Entra..- disse quella in un mormorio,aprendo il portone,lanciando un'occhiata fuori dalla porta.
Isabella annuì,ma prima di entrare lanciò una massa di stracci che teneva nervosamente tra le mani verso il proseguire del sentiero,finché riuscì ad entrare all'interno di quel portone chiuderlo con un secco rumore,e lasciarsi cadere senza forze contro di questo,chiudendo gli occhi,lasciandosi andare alla stanchezza che l'attraversava da due giorni ormai.
Le voci all'esterno di uomini,continuavano e proseguivano per il sentiero,alla ricerca di quella ragazza,che in quel portone aveva trovato la salvezza,che dietro quelle mura veniva portata all'interno di un convento.





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Capitolo 2
*** Save Me ***


sava me

Save me 

- Isabella...?-
- Non si chiamava mica Solesi?-
- Ti chiamo forse con il tuo cognome io?-

- Cosa centra!Io e te ci conosciamo,siamo suore!Hai mai sentito chiamare una suora: suor Rivolta?Poi lei sarà nobile..guardala!-
- Beh allora chiamiamola per cognome,così si sveglierà sicuramente!-
- Ma guarda tu che..-
- Sorelle!-
Entrò la madre superiora all'interno della sala dove sorella Loise e sorella Serena cercavano di fare riprendere la giovane Isabella.
Si dice che la madre superiora del convento fosse una donna di inestimabile valore e generosità.
- Sì,madre..- risposero le due suore facendosi di lato,lasciando che la superiora potesse inginocchiarsi davanti al letto dove era sdraiata priva di conoscenza la nostra ragazza fuggitiva.
- Si è svegliata?- domandò posando la sua mano sulla fronte della ragazza,che a quel contatto spalancò gli occhi limpidi,saltando a sedere sul letto con il respiro affannato,gli occhi stanchi,il viso pallido.
-D-dove sono?- chiese spaventata guardando le tre suore davanti a sé. Dopotutto avendo tre suore davanti si può solo essere dentro una taverna..
- Shh,sdraiati ragazza mia...- mormorò la superiora invitando la giovane ad ascoltarla.
Isabella annuì e si sedette sopra il letto,guardando quelle tre in cerca di spiegazioni.
- Sorella Loise ti ha aperto ieri notte,stavi scappando,eri spaventata,sei entrata e sei svenuta..- spiegò con un breve sorriso la superiora.
Isabella annuì chiudendo per un istante gli occhi cercando di ricordare.
- Sì,ora ricordo..- aggiunse sospirando – Sono Isabella Solesi. Stavo scappando da dei soldati,volevano uccidermi..-
Le tre donne rimasero sbigottite dalla risposta della giovane la quale sembrava calma nonostante ciò che aveva divulgato.
- Dove sono?- domandò Isabella senza curarsi della reazione alla sua rivelazione delle tre donne.
- Nel convento delle Sacre Pie Addolorate..- rispose sorella Loise.
Isabella non disse nulla.
Un convento le avrebbe fatto comodo.
Sicurezza,protezione,nessuno avrebbe mai potuto immaginare che lei si fosse rintanata all'interno di un convento sperduto nella campagna.
Un piccolo problema sorgeva:lei non avrebbe mai e poi mai indossato le vesti di una suora,mai avrebbe creduto in quella figura mistica che tanto veneravano.
- Posso rimanere qui madre?Farò quello che vuole..cucinerò,laverò,farò ogni cosa..- chiese lei speranzosa guardando la superiora.
- Sorelle lasciateci sole..-
Le due annuirono e dopo un breve inchino uscirono dalla piccola stanza illuminata da un misero raggio di sole.
- Isabella non è cosa da poco indossare le vesti di una suora,di servire il nostro signore..da cosa fuggi?Cosa ti spinge a rinunciare alla tua vita?-
- Non voglio diventare una suora..non credo più in Dio,madre. Farò qualsiasi cosa possa servire le ho detto,qualsiasi cosa. Fuori ho troppi nemici,troppe paure,non riesco ad affrontarle tutte..- rispose lei abbassando lo sguardo.
- Quali nemici Isabella?Da chi scappi?-
La ragazza sospirò scuotendo il capo.
- Uomini potenti..uomini ricchi,uomini di mondo..- rispose lei con una smorfia.- Fuggo dal mio padrone,e dal mio capo madre. Da Gerbino della Ratta e Alessandro Felice..non chiedetemi troppo madre,non mi sento in grado di raccontarle tutto. Le basti sapere che sono stata venduta per saldare i debiti della mia famiglia..- disse Isabella seria guardando la superiora.
La superiora,non disse nulla,ed Isabella era certa che neanche conoscesse quei due luridi uomini che sperava avessero breve vita,ed era meglio così,altrimenti probabilmente,l'avrebbe rigettata in mezzo a quel sentiero di campagna dove era riuscita a trovare le porte aperte per la salvezza.
Sembrava impietosita da quel racconto breve e coinciso,sembrava disposta ad aiutarla.
Si alzò con aria solenne avviandosi verso la porta della sala.
- Puoi rimanere Isabella..- iniziò con un breve sorriso – Sorella Loise ti porterà dove potrai iniziare a stabilirti,ti darà nuovi vestiti..e potrai entrare in preghiera,se ne sentissi il bisogno..-
La giovane ragazza sorrise raggiante annuendo.
Questo significava che rimaneva,e non diventava una suora.
Addio alle sacre leggi...
- Grazie madre,grazie..-
La vera storia di Isabella Solesi,era molto più ampia,molto più complessa,una storia che preferiva tenersi per sé,una storia terribile e disastrosa.
Iniziò però un nuovo capitolo,e in questo nuovo capitolo Isabella abitava all'interno del convento delle Sacre Pie Addolorate,in una camera isolata dalla struttura,in una piccola casa di pietra,che un tempo ospitava gli attrezzi del giardiniere.
Sorella Loise andava a farle visita ogni giorno chiedendole del mondo esterno e della sua vita.
Isabella ogni tanto si dilungava in qualche sua esperienza,e alla fine raccontò la sua storia a Loise.
Isabella rimase lì per settimane,per mesi,occupandosi dell'arte culinaria,delle pulizie del convento,il tutto senza indossare i vestiti “sacri”.
Isabella era una ragazza umile,non aveva mai alcuna richiesta da fare.
Rimaneva nella sua casetta isolata dal resto,lavorando,passeggiando di tanto in tanto dentro il giardino e il convento,nascondendosi dietro ad un paio di pantaloni di cuoio,ed una maglietta ricavata da un sacco di nylon.
I suoi vestiti decorati da dolci fantasie li teneva dentro la propria dimora,insieme ai vestiti donatole dalle suore,e raramente li indossava.
Non voleva dare molto nell'occhio,nonostante avesse capito che quel sacro ordine fosse veramente tanto flessibile,non voleva scatenare le domande delle molte altre suore sulla sua libertà.
Lei non era vincolata dal regolamento di suore,lei era libera sotto un certo aspetto.
Preferiva girovagare per il convento vestita con indumenti poveri che celassero la sua identità,raramente passeggiava con i suoi preziosi vestiti di seta.
Si celava dietro abiti poveri,e dietro l'enorme capello di paglia intrecciata dove nascondeva i suoi lunghi boccoli dorati,dove nascondeva il suo viso perlaceo,le sue labbra rosa e carnose,le sue iridi limpide e gelide come lastre di ghiaccio.
Sembrava tutto tranquillo,ma è risaputo che dopo la quiete scoppia la tempesta.



- Prendiamolo!-
- Non deve fuggire questa volta!Gerbino lo vuole morto!-
Sempre lui direte voi,ma sappiate che Gerbino della Ratta,è un uomo assai famoso nel quattordicesimo secolo,o forse è famoso solo qui da noi,a Firenze.
La fortuna di avere personaggi del genere è rara,non credete anche voi?
Gli zoccoli dei cavalli battevano su quei sentieri di campagna,e quelle voci erano lontane per fortuna,anche se il fuggitivo sapeva che non lo sarebbero state per molto.
Il fuggitivo,questo giovane,Lorenzo,è sempre nei guai,sempre pronto a sfidare la sorte,è uno che ama molto il rischio,ma questa volta sembra che la fortuna gli abbia voltato le spalle,questa volta ha sfidato la persona sbagliata,che ormai conoscete: Gerbino della Ratta.
Gerbino non ama essere un perdente,egli non amerebbe perdere nemmeno contro quella piccola parte di escremento che resta nervosamente attaccata al nostro deretano..così è fatto l'uomo.
Lorenzo a cavallo del suo destriero,arrivò ad un bivio.
Dove andare?
Che strada prendere?
Un segno!Ci voleva un segno,una folata di vento,una manciata di sassi sul terriccio con scritto: "proseguire da questa parte se vuoi salvarti il culo".
Ma non c'era,questa volta il Signore aveva deciso di agire tramite un povero contadino,dall'aria buffa che portava su un carretto di legno qualcosa di altrettanto buffo,o forse preoccupante sta a voi deciderlo.
- Ehi aspetta fermati!Dove porta questo sentiero?- domandò Lorenzo guardando l'uomo che forse era giunto al posto della manciata dei sassolini.
- Per me ti stai chiedendo quello che faccio..- disse l'uomo con un sorrisetto sardonico appoggiandosi al carretto di legno dal contenuto bizzarro.
- No,no..non è così..- ribadì Lorenzo guardandosi alle spalle nervoso.
- Lui è un mio amico..- disse quello strano individuo indicando con un cenno del capo un uomo disteso sul carretto.
L'uomo era pallido,gli occhi chiusi,al suo fianco un arnese da giardinaggio.
- Cosa gli è successo?E' ubriaco?-
- No.- rispose l'ometto ridendo - è morto!-
- Cosa?!E' morto?- domandò esterrefatto Lorenzo.
- Bravo!- lo scimmiottò l'individuo sempre più bizzarro - Sei sveglio!-
- Ti prego:dimmi dove conduce questo sentiero!-
- Avrai la risposta solo perchè non sai se resterai vivo o morto..-
Lorenzo alzò gli occhi al cielo voltandosi alle spalle con preoccupazione.
- Sì è quello che penso anch'io..- disse ironico.
E in effetti gli uomini di Gerbino gli stavano ancora dietro,non poteva perdersi in chiacchiere con un uomo che parla con un cadavere su un carretto.
Per Dio!
Non dico che sarebbe tempo perso,chissà quali cose potrebbe mai insegnare al nostro Lorenzo,ma il tempo è nemico dell'uomo.
- Questo sentiero conduce senti,senti:al Sacro Convento delle Pie Addolorate!-
- Un convento?E lui che faceva nel convento?- domandò indicando l'uomo deceduto sul carretto.
L'uomo rise per poi ammiccare al cadavere sul carretto.
- Che facevi nel convento?Dai su dammi una mano!-
Ok,forse parlare con un morto non è una cosa che capita di vedere tutti i giorni,ma c'è sempre la prima volta.
- Lui faceva il..- e detto questo prese in mano il rastrello di legno guardando Lorenzo.
- Il giardiniere?-
- Sei fuori strada!- disse ridendo - questo è più morto di te..- mormorò al cadavere.
- Allora c'è bisogno di un nuovo giardiniere?- chiese nuovamente Lorenzo.
- No,lui era speciale!Cambia la domanda,sei fuori strada!Lui era speciale!-
- A fare che?Il morto!?-
- Nah!Aveva un'arnese speciale!-
- Ma..non lo so,io che caspita..ma non..Come faccio a saperlo?- diceva agitato Lorenzo,e direi che inizia ad innervosirsi,perchè personalmente un tipo del genere lo avrei già spedito al Creatore.
I cavalli correvano sui sentieri,mancava poco a raggiungere il ragazzo.
- Non è difficile!Era come morto!Era muto!Te l'ho detto aveva delle doti speciali!-
Eccoli:intravedeva i cavalli neri e gli uomini sulle loro groppe all'orizzonte.
- Sì,ma essere morti e muti non è un dono!- esclamò Lorenzo iniziando a spronare il proprio cavallo a galoppare - è una condanna!- finì alzando la voce per poi lasciarsi dietro le spalle quello strano ometto.
Una condanna..forse sì,forse no.
Molte volte ho desiderato essere muto,per non dovere dire cose tremende,o per non dover dire anche solo la semplice verità.
Probabilmente esserlo per davvero era..brutto?
Si,probabilmente era brutto,anche se non ho la massima certezza..beh non sono muto io!
Altrimenti come potrei raccontarvi questa storia,come potrei continuare a fare la voce fuori campo?
Sapete come?
Non potrei ecco tutto.
L'uomo ha certi limiti, il potere parlare quando si è muti è uno di questi.
Così è stato deciso,e così sarà sempre.
Certo,potrei dilungarmi sulle ingiustizie esistenziali,sulla penitenza,sul purgatorio,su tanti di quegli argomenti da non finire più,ma così lascerei Lorenzo da solo,e voi non sapreste mai se lo abbiano preso e gli abbiano fatto il piacere di raggiungere il Creatore,quindi torniamo a lui.
- Prendiamolo,ci sta seminando!-
Il cuore batteva dentro il petto furioso,il nostro giovane non poteva continuare a scappare per sempre,doveva liberarsi di quei galoppini.
Saltò il sentiero immergendosi nella prateria,dove l'erba cresceva rigogliosa,dove veniva baciata dal caldo raggio del sole.
Si fermò sotto una lunga fila di alberi secolari,che delimitavano quella vasta distesa di verde.
Si mise in piedi sul cavallo,e si tirò su con le forti braccia,arrampicandosi su uno di quei grandi e forti arbusti.
Il cavallo riprese la sua corsa,lasciando il giovane appeso ai rami frondosi,mentre osservava sotto di lui i soldati di Gerbino correre a cavallo,dietro al nulla.
Appena furono lontani Lorenzo sorrise vittorioso sospirando,e quel sospiro fu coperto dal rumore del legno spezzato,del ramo su cui già stava festeggiando,che lo aveva tradito lasciandolo cadere contro il suolo.
Tirò un urlo,che si spense non appena il suo corpo toccò terra.
Rimase lì sdraiato,inerme sul prato verde,riparato dal sole grazie alle chiome rigogliose di ulivo,un braccio verso l'alto,le gambe aperte e gli occhi chiusi.
Morto.
Sarebe interessante la sua morte,ma così finirebbe la storia quindi...



Il dolce suono dei passeri del loro cinguettare,del lieve sfiorarsi di spighe di grano,di fiori e foglie.
L'odore del terriccio umido che saliva verso sera,mentre il sole dipingeva il cielo di rosa,e..passi.
Piccoli e leggerissimi passi.
Calpestava l'erba con una innaturale delicatezza,il vestito azzurro pallido,ricamato da fantasie bianche e rosastre,che strusciava al suolo,che mostrava le caviglie ad ogni suo passo,che la stringeva in vita,che risaltava il florido petto delicatamente impreziosito da una catenella in oro bianco,e da un ciondolo che finiva tra i solchi dei seni,il quale incastonava una gemma di quarzo bianco.
I capelli ricadevano mossi sulla schiena,e sulla nuca,e sul capo erano state fatte trecce elaborate che alternate a nastri bianchi creavano una piccola corona di trecce che terminava dietro il capo ricadendo con il resto dei lunghi biondi capelli.
Isabella quella sera si era permessa di essere pienamente se stessa.
Tante volte passeggiava per i campi vergini del convento,lo faceva sempre sola,canticchiando,pensando,sdraiandosi sul prato per riposare.
Lo faceva ogni sera,ed era una sorta di appuntamento il suo.
Un appuntamento che le permetteva di essere la ragazza di sempre,la ragazza nobile e bellissima,la ragazza che un tempo era felice,e che ora si rifugiava in un convento,aspettando il momento propizio per riprendersi la sua vita.
In lontananza c'era il giardino,dove le suore erano riunite per il coro serale,e vide Loise salutarla con un gesto della mano.
Isabella sorrise ricambiando il saluto,mentre continuava a camminare.
Era da mesi che ormai era chiusa lì,e tuttavia non sapeva che cosa fare.
Doveva riprendersi la sua vita ma come?
Non lo sapeva,e la cosa la rendeva molto triste.
Sbuffò chiudendo per un istante gli occhi,mentre una brezza la colpì in pieno.
I capelli si mossero portandosi sulle sue spalle,e lei aprendo gli occhi corrugò la fronte.
In lontananza,sul prato..sembrava esserci qualcosa.
Si avvicino con aria curiosa,tirandosi la gonna del vestito su per non inciampare.
- Oddio..- mormorò iniziando a correre non appena il suo sguardo limpido aveva capito che cosa giaceva sul prato.
Si avvicinò al ragazzo,chinandosi al suo fianco presa dalla paura.
Posò la sua mano sulla fronte del ragazzo,mentre posava il proprio orecchio sul suo torace.
- Batte ancora..- mormorò a sè stessa nervosamente.
- Mi sentite?- domandò lei al ragazzo sul prato.
Nessuna risposta,il giovane rimase lì come lo aveva trovato.
Si alzò di scatto agitando le braccia sopra la testa.
- LOISE!SORELLE!VENITE QUI PRESTO C'E' UN RAGAZZO!- urlò lei per poi avvicinarsi nuovamente al ragazzo in questione,che nell'udire quella voce socchiuse appena gli occhi.
Isabella gli sorrise,posandogli una mano sul cuore felice che non fosse morto.
- Sei al sicuro ora..- mormorò lei spostandosi dal viso i capelli portatole dal vento,mentre le sorelle si avvicinavano e Lorenzo chiudeva nuovamente gli occhi.

Rainbow Line

secretdiary: Grazie tesoro!Sono contenta che ti sia piaciuto!Ahahah devi vederlo assolutamente!E' stupendo quel film,anche se un pò demenziale XD

Spero che ti piaccia anche questo capitolo,dimmi che ne pensi!

Bacioni!

Grazie anche a tutti i passanti lettori!=)

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Capitolo 3
*** The Angel ***


Capitolo 3

VENIA venia venia per il ritardo biblico!Problemi con internet gente ._.
Spero che questo nuovo capitolo sia di vostro gradimento,ed è anche bello lungo per cui u.u''

The Angel

- Isa!-
- Chi è?-
- Chi vuoi che sia?Sono Loise!Aprimi dai!-
Isabella si portò alla porta della sua piccola dimora fuori dal monastero,aprendo a Loise,la quale entrò dentro tutta euforica e sorridente,andando a sedersi sul letto di Isabella.
 - Oh scusa Isa!- disse lei ridacchiando vedendo che la bionda indossava addosso solo un asciugamano che le avvolgeva il corpo.
Isabella la guardò ancora più stranita.
- Non è la prima volta che mi vedi dopo il bagno..che è successo?- domandò Isabella sedendosi sul letto su cui si trovava l’amica.
- Oh Isabella!Non puoi immaginare che cosa sia successo!- continuava quella euforica,con le guance arrossate dall'emozione.
- Racconta dai!Ah,e quel ragazzo?Sta bene?Che ha detto la Madre?-
- L'angelo!Oh l'angelo!Si,sta bene,è sordo-muto!- rispose lei estasiata.
Isabella sbarrò gli occhi decisamente spiazzata.
- Come è sordo-muto?!E perchè ne sei così contenta Loise!?- domandò stupita dal comportamento dell'amica.
- Si,è un angelo caduto dal cielo. La sua voce non si macchia di peccati,e il suo udito non può cogliere rumori spiacevoli…è un angelo!- disse lei mordendosi il labbro inferiore con aria sognante.
Isabella guardò l'amica seriamente preoccupata.
- Loise,non è un angelo..e come può essere sordo-muto?Cioè..è così giovane..e..-
- Ti dico che è un angelo!I suoi capelli biondi,i suoi occhi limpidi come la volta di un giorno soleggiato,le sue labbra morbide e rosee come i petali di fiore in una mattina ricoperti di rugiada,il suo corpo perfetto e marmoreo e..- iniziò la suora interrompendo Isabella.
- Ehi,ehi,ehi..calmati Loise!Ti rendi conto di quello che stai dicendo?Fiori,marmo,cielo!- iniziò Isabella seriamente preoccupata.
Dopotutto Loise era una suora,e da come parlava di questo ragazzo-angelo sembrava che se ne fosse innamorata!
- Sai cosa indossi vero?Non ti piacerà quel ragazzo?- chiese lei seria.
- Certo che lo so,ma non ha importanza,perchè lui è un angelo,è stato mandato per soddisfare le nostre voglie e curiosità..ed è stato stupendo!- raccontò Loise estasiata.
Isabella scattò in piedi guardando l'amica con gli occhi spalancati.
- Frena un attimo!E' stato stupendo cosa? E poi scusami tanto,ma secondo quel tuo Dio la curiosità e la voglia non è peccato?- chiese ironica.
- Ehm..altro Isa..altro..e sì..un favoloso peccato.- commentò maliziosa.
Isabella scosse il capo senza sapere cosa dire,aprì bocca,ma la richiuse incapace di spiccicare parola.
Aveva già capito che quello era un ordine di suore decisamente molto flessibile,ma ad arrivare a quella determinata cosa,con un surrogato di angelo,beh quello era incredibile!
- Loise non è giusto,non avresti dovuto..- disse poi seria guardando l'amica negli occhi.
Loise abbassò lo sguardo per qualche istante con aria colpevole.
- E’ assurdo! Un angelo!Puah! Questa non l’ho mai sentita te lo garantisco!- iniziò Isabella scuotendo il capo incredula.
Era a dire poco esterrefatta. Era inconcepibile per davvero.
 - Dovresti fare questa predica anche Serena allora!Anzi tu proprio non dovresti rimproverare nessuno!- esclamò lei scattando in piedi.
Isabella indurì lo sguardo a quelle parole,colpita e affondata direi,si portò alla finestra guardando il tramonto che dipingeva di rosa la volta azzurra.
- Isa…- iniziò la suora che ormai tanto suora non era -scusami,non volevo..mi dispiace.- tentò mortificata muovendo le mani tra loro nervosa.
Sapeva di avere toccato un tasto dolente,sapeva di averla ferita con quelle poche allusioni.
Isabella non rispose immersa nei suoi pensieri.
Solo Loise sapeva tutto di quella sua storia,e le aveva appena rinfacciato il suo passato con poche parole.
Pensarci,passarci anche solo con il pensiero la faceva rabbrividire.
Era tutto così brutto,così triste,così ingiusto..perché a lei era toccato quel destino?Perché doveva avere certi ricordi?
- Isa davvero io non volevo..- continuò Loise avvicinandosi a lei.
Isabella scosse il capo ancora assorta tra i suoi tristi pensieri,guardando fuori dalla sua dimora.
- Non è niente.- mentì lei sospirando e voltandosi - ma è proprio perché sono io ti dico che è sbagliato. So cosa vuol dire,e secondo me quel ragazzo se ne sta approfittando!Fortuna che la Madre lo caccerà via...- disse sollevata andando a sedersi ancora sul suo letto.
Beh era dell'altro sesso dopotutto,non poteva certo rimanere in un convento di suore,no?
- No Isa,la Madre ha detto che può restare,e se permetti di dirmelo sembrava entusiasta della cosa quasi come lo eravamo io e Serena..- commentò ridacchiando.
La Superiora?
Una donna estremamente gentile ricordate,no?
- Non mi convince la cosa.- disse Isabella scuotendo il capo con aria affranta.
- Oh avanti che c'è da convincere?E' un bel ragazzo,lo hai visto anche tu!E poi da questo convento non esce neanche una mosca..quindi non vedo che problema ci sia!Anzi dovresti andare qualche volta a trovarlo!-
- Certo!Insomma ho sempre saputo che questo fosse un ordine decisamente molto flessibile,ma questo ti assicuro che è stato...non lo so neanche io!E poi non voglio andare a trovare nessuno!Io teoricamente non dovrei neanche essere qui,e ripeto che secondo me questo "angelo" se ne sta approfittando!-
- Non dire certe cose Isabella!Se lo vedessi cambieresti subito idea lui è..-
- E' un ragazzo che vi sta prendendo tutte per il naso!- la interruppe Isabella esasperata.
Loise sbuffò.
- Non è così ti dico!Comunque oltre a questo,sono venuta anche per riferirti un messaggio dalla Superiora.- disse la suora tornando seria - dato che l'angelo dovrà rimanere qui con noi,la Madre ha detto che dovrà riposare qui e quindi tu..-
- Cosa?!- la interruppe spalancando gli occhi.
- Isa dovresti spostarti nel convento. La Madre ha provveduto a farti avere una stanza solo per te..-
- Oh perfetto..- commentò ironica - quando dovrei traslocare?-
- Ora. Sono venuta qui per aiutarti. Il ragazzo stava uscendo dalla vasca..-
Isabella annuì con esasperazione.
La notte porta consiglio,ma quella notte per Isabella era stata turbata dai soliti pensieri,con l'aggiunta di quel dubbio su quell'angelo sordo-muto,dubbi,aggiungerei,fondati,perché il nostro caro Lorenzo,era tutto tranne che sordo-muto!
Comunque la gioventù è molto spesso attraversata da pensieri fugaci che concretizzano in azioni e in questo caso sconsiderate.
Lorenzo sarebbe riuscito a mantenere quella sua copertura per fuggire da Gerbino?
Dopotutto deve essere difficile rimanere in perfetto silenzio ogni istante di ogni giornata,deve essere difficile aiutare a soddisfare le curiosità e le voglie di ogni singola suora all'interno del convento.
Era comunque molto tranquillo quella sera,anzi era decisamente sorridente,all'interno della sua piccola abitazione clandestina.
Steso sul suo materasso guardava il soffitto di legno con un sorriso in volto,ricordando con piacere come fosse sfuggito ai leccapiedi di Gerbino,e se non fosse stato per il gran colpo preso alla testa sarebbe stato tutto perfetto.
All'inizio era talmente confuso che aveva giurato di avere visto una ragazza,una ragazza bellissima.
Chiuse gli occhi cercando di aggrapparsi a quel ricordo non molto nitido nella sua mente:occhi di un azzurro così limpido e chiaro da confondersi con il ghiaccio,viso perlaceo,i capelli che si rincorrevano tra quello sguardo,biondi come il grano sotto il sole,e quella bocca di rose stesa in un sorriso rassicurante,il sorriso che aveva veduto non appena aveva richiuso gli occhi.
Scosse il capo divertito.
Probabilmente il colpo alla testa gli aveva giocato un brutto tiro,e con quella convinzione Lorenzo si ritrovò cullato tra le braccia della notte.

                                                                                                                                       ****

- Loise smettila ti prego!-
- Non posso Isa..è più forte di me!- rise di gusto la giovine.
- Io non voglio sapere altro te ne prego!-
- Va bene,va bene...aiutami a prendere l'acqua dal pozzo per favore..- si rassegnò spegnendo lentamente la sua risata.
Le due ragazze sveglie al canto del gallo erano circondate dalla nebbia mattutina,da quelle gocce di rugiada che si posavano tra le foglie.
Molte suore si svegliavano a quell'ora di mattina,mentre Isabella lo faceva solo per abitudine.
Vestita con quei quattro stracci che nascondevano la sua natura,e con quel grosso cappello di paglia che nascondeva i suoi lunghi biondi boccoli e il suo viso perlaceo.
- Non capirò mai perché ti ostini a travestirti..- commentò Loise mentre issava il secchio che gli passava Isabella.
- Perché non mi sembra giusto che debba girovagare con i miei vestiti davanti a voi che potete indossare solo quello..- disse con un cenno del capo - ho già abbastanza voci alle mie spalle non ne voglio altre..- aggiunse con un sorrisetto amaro.
- Se è per quello parlano anche se sei vestita da maschio..lo farebbero anche se fossi nuda,o altro..tutte civette!-
Isabella rise.
- Bene la cosa mi rassicura...dai ti aiuto..- disse prendendo in mano un altro secchio.
- Grazie!Devo preparare il bagno all'angelo!-
- Sempre lui in mezzo!- esclamò con esasperata alzando gli occhi al cielo.
- Perché invece di odiarlo non vieni a vederlo?Così i tuoi dubbi sulla sua incapacità di parlare o sentire si placheranno!Sei insopportabile quando t'impunti!-
- Non dovrei essere qui ricordatelo.-
Isabella tentava solo di tenere un profilo basso. La paura che qualcuno potesse sapere dove si trovasse la mandava in panico.
- E beh?A chi vuoi che lo dica che tu sia qui?- rispose ridendo Loise.
- Loise era una battuta infelice..- le fece notare guardandola seriamente.
- Si,ma ho ragione..- disse Loise con aria sapiente - E' sordo,ed è muto..non dirà niente a nessuno.- scrollò le spalle mentre tentava di tenere il peso del secchio pieno. - E poi ti prego di toglierti di dosso quella roba,t'ingrassa sai?- rise Loise camminando attraverso il giardino.
- Ah si?M'ingrassa?- domandò Isabella  con un ghigno sul volto rovesciando subito dopo addosso all’ amica l'intero secchio d'acqua ridendo.
- Questa è guerra!- esclamò Loise esterrefatta e senza aspettare altro passò al contrattacco.
Le ragazze passarono l'intera mattinata in questo modo:gettandosi secchi d'acqua addosso e ridendo come due bambine.
Il sole iniziava ormai ad affacciarsi sull'orizzonte,ma le due ragazze continuavano a rincorrersi e bagnarsi.
- Cappello di paglia non mi scappi!-
- Ehi abbi rispetto per il mio cappello!- esclamò Isabella rizzando la schiena e facendo un'espressione altera,scoppiando infine a ridere.
Loise ridendo con uno scatto fulmineo gettò in faccia alla bionda l'intero secchio d'acqua facendole cadere il cappello.
- Eccolo il dovuto rispetto per quel cappello da spaventapasseri!Non mi è mai piaciuto,e non mi piacciono neanche quei sacchi che indossi!-
- Ah beh allora fammi cadere anche quelli!-
- Ehi non è male come idea..-
- Non ti azzardare neanche a pensarlo suora dei miei stivali!- saltò su Isabella ridacchiando.
- Sorella!-
A quella voce Loise si voltò di scatto e vide un paio di suore che le facevano cenno di avvicinarsi sull’uscio del porticato in pietra.
- Caspita il bagno all'angelo!Me ne sono dimenticata!-
Isabella sbuffò strizzandosi i capelli biondi.
- Colpa mia!Dai vai ci vediamo dopo.-
- Si,e cerca di smetterla di vestirti da spaventapasseri,tanto hai capito dove ti trovi quindi..-
- Già direi..- disse ridendo Isabella - a dopo!-
Si trovava in un convento molto tarocco ecco tutto.
Isabella si diresse nella propria nuova stanza per potersi cambiare.
La nuova stanza era al piano terra,si affacciava al porticato di entrata,era piccolina ma accogliente. Vi entrò posando il suo cappello da spaventapasseri sul letto. Non amava travestirsi effettivamente, ma la sua preoccupazione di dare nell’occhio glielo imponeva,e poi come vi ho già detto non era una ragazza vanitosa,era anzi molto umile.
Si sedette sospirando sul suo letto e il suo sguardo azzurrissimo finì sopra il baule di legno dall’altro lato della stanza. Lì c’erano quei vestiti che Loise avrebbe descritto con un "wow". Si  avvicinò e inchinandosi lo aprì:si ritrovò a rimirare quei suoi vestiti che le erano rimasti dal passato turbolento,che un tempo indossava ogni giorno con estrema naturalezza. Sfiorò con le sue mani le stoffe pregiate,i ricami e i pizzi. Sorrise appena,Loise aveva ragione forse. Non doveva preoccuparsi molto di ciò che pensavano le altre,doveva solo essere un po’ più sé stessa.
Scelse un vestito di stoffa color azzurro chiaro,ricamato da merletti bianchi che mettevano in risalto il busto,ed evidenziavano le maniche lunghe e larghe sull'avambraccio,semplice ed elegante.
Legò i lunghi capelli a boccoli in una lunga treccia che portò davanti,riusciva ad arrivarle sino al ventre piatto. Quando ebbe finito di prepararsi si diresse nelle cucine dove l'aspettavano le solite faccende.
Al suo arrivo trovò la Superiora nelle cucine.
- Isabella!Vieni pure,ti stavo aspettando.- l’accolse con un caldo sorriso.
- Me Madre? Per quale motivo?- domandò la ragazza avvicinandosi.
- Volevo scusarmi per il trasloco,ma puoi capire che quel giovanotto non può rimanere all'interno del convento sarebbe poco decoroso.- disse con una smorfia.
Poco decoroso era ciò che faceva quel giovanotto con le suore del convento,ma non rimango qui a puntualizzare,credetemi è molto meglio.
- D'altronde non posso permettermi di ricacciare fuori quella povera creatura disgraziatamente privata di voce e udito.- proseguì la donna con una certa apprensione nella voce.
Isabella annuì preferendo,anche lei,non puntualizzare.
- Per questo ho pensato di affidargli il giardino. Farà il giardiniere,abbiamo vasti campi ,due braccia in più non possono che aiutare! E può aiutare anche te Isabella cara,il convento è grande in due farete meno fatica e sarete più veloci con le faccende.- espose la superiora.
La ragazza non era decisamente entusiasta di dovere stare a stretto contatto con quel ragazzo visto ciò che faceva in quel convento, ma non se la sentiva di contrariare la donna che l’aveva salvata e accolta senza troppi complimenti.
- Certo,due braccia fanno sempre comodo.- confermò quindi annuendo e assecondando la donna dinnanzi a sé.
- Ottimo cara,ottimo! Ah,e un ultima cosa: tutte noi ci stiamo già occupando del ragazzo, ma ti sarei molto grata se ti occupassi quanto meno di procurargli il pasto se non lo fa una di noi.- disse la donna avviandosi verso la porta – cerchiamo di occuparci di questo giovine,l’Iddio ce lo ha mandato per qualche ragione,cerchiamo di ringraziarlo per quanto possibile alle nostre umili mani. – terminò con un sorriso prima di sparire dalla cucina.Isabella rimase ferma sul suo posto interdetta per qualche secondo.
Trovava assurda quella situazione, ma per quanto strana le potesse apparire non avrebbe disobbedito alla superiora.
Si sarebbe fatta piacere l’idea di un uomo in un convento che approfittava di verginità che non gli appartenevano.
Iniziò subito i suoi doveri in cucina,e iniziò anche a preparare il pranzo per le tante suore,per lei e per il nuovo ospite.
Solitamente le sorelle non mangiavano molto,si accontentavano di pasti molto poveri, ma Isabella era un’ottima cuoca e si permetteva di viziarle con qualche piatto ben cucinato e saporito. Prese una ciotola concava posizionandola su un vassoio di legno, prese anche del pane,una brocca che riempì d’acqua e dei grappoli d’uva bianca. Il pasto per il nuovo giardiniere era quasi pronto. La ciotola la riempì di brodo e stufato di carne,che ancora fumante lasciava sentire i profumi speziati.
Avrebbe dovuto servire alle suore e anche a quel fastidioso nuovo ospite… o forse no.
Qualcuno bussò al grande portone della cucina.
-Sono qui!Venite.- disse semplicemente Isabella trafficando con mestoli e ciotole.
Sull’uscio apparve una giovane fanciulla,una tra le più giovani dell’ordine a dire il vero.
- Buongiorno Isabella,ti volevo chiedere se avevi già portato il pranzo al nostro angelo.- disse tutto d’un fiato sorridendole.
Isabella scosse il capo guardandola appena sempre indaffarata con il pranzo da servire.
- No,non ancora. Andrò dopo che vi servo il pranzo.- rispose gentile guardandola con un piccolo sorriso.
- Non è necessario! Tranquilla,non ti preoccupare,glielo posso portare io!- esclamò avvicinandosi con gli occhi che le brillavano speranzosi.
Isabella stava per risponderle,quando ecco che sull’uscio della cucina apparve una seconda giovine.
- Clara?- domandò Isabella vedendola. Le conosceva tutte bene o male.
- Ciao Isabella!- la salutò con un sorriso che mai le aveva regalato prima di allora – Flaminia.- si rivolse invece con poca curanza e una punta di stizza all’altra suora.
- Mi chiedevo se potevo aiutarti Isabella. La superiora ci ha informato che devi occuparti dell’angelo e se posso aiutarti ne sarei più che felice,davvero.-
- Sono arrivata prima io!- s’intromise alzando appena la voce Flaminia.
- E allora? Non hai sicuramente l’esclusiva!- ribatté l’altra.
- Tu gli hai già fatto il bagno questa mattina!- esclamò quella esasperata.
Isabella si ritrovò davanti due suore che litigavano non tanto perché volevano aiutarla,ma perché fremevano per potere rivedere il fanciullo.
- Calme ragazze! Vi sembra modo di comportarvi per una cosa del genere?- le riprese Isabella sovrastando le due – andate tutte e due. Insieme. Quello è il vassoio,portateglielo e basta.- concluse con risolutezza,mentre si occupava di prendere il pentole per il pranzo e sempre più veloce uscì dalla cucina lasciando le due fanciulle ad accapigliarsi per un misero vassoio.
La situazione era davvero assurda,non c’è che dire.

Rainbow Line

 Jenni loves guys: Ahahah quel film vale la pena vederlo anche solo per Lorenzo xD Eccoti il nuovo capitolo!Come scritto su,ho avuto problemi con la linea,e mi ero rassegnata a non averla più per cui mi sono un pò bloccata ecco ._. spero che questo capitolo sia di tuo gradimento,ci tengo ad una tua recensione u.u aggiornerò il prima possibile il nuovo capitolo è quasi pronto :D

Cleo_Sam: Grazie mille :3 spero ti piaccia anche questo capitolo,abbastanza lunghetto e pieno di contenuti! La situazione in convento degenera xD Dimmi che ne pensi!

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