Il maggiordomo della piccola Hinata di _AkAtSuKiNa_ (/viewuser.php?uid=63581)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Una triste notizia ***
Capitolo 2: *** Capitolo: Sono il suo maggiordomo signorina Hinata ***
Capitolo 3: *** Capitolo: Questa è una delle mie mansioni ***
Capitolo 4: *** Capitolo: Visita a casa Hyuga ***
Capitolo 5: *** Capitolo: Il Colosso ***
Capitolo 6: *** Capitolo: Le faccende domestiche di un maggiordomo ***
Capitolo 7: *** Capitolo: Il compleanno della mia miglior ***
Capitolo 8: *** Capitolo: Una decisione difficile ***
Capitolo 1 *** Prologo: Una triste notizia ***
Capitolo 1
Innanzitutto
parliamo di come è nata questa storia: per chi l'avesse
notato è un adattamento del manga "Mei-chan's Butler" al
mondo di Naruto. Questa storia mi ha affascinata a tal punto
da farmi chiedere come sarebbe stata se al posto di quei personaggi ci
fossero stati quelli di Naruto. Ed ecco qua quello che ne uscito fuori!
Ho
cercato di scegliere i personaggi che meglio potevano interpretare
queste vicende, alcuni li trovo azzeccati per il loro aspetto e per i
loro legami, tuttavia ci sono delle discrepanze sui loro caratteri.
Ahimè non ho potuto far a meno di renderli OOC se volevo
rispettare il manga.
Per
chi non apprezzasse questo genere può benissimo evitare di
leggerla; credo sia meglio prepararvi a cosa vi aspetta così
da non farvi perdere tempo!
Per
chi non lo conoscesse Mei-chan's butler è un manga di Riko
Miyagi ed è pubblicata in Italia, fin'ora i volumetti usciti
sono 7.
Personalmente
mi è piaciuta, quindi vi consiglio di leggere l'opera
originale nel caso foste interessati.
Meglio
chiudere la parentesi "pubblicità occulta" o rischio di
sembrare un'infiltrata di qualche casa produttrice di manga che vuole
pubblicizzare un'opera XD
Ho
scritto questo solo a scopo informativo, dopotutto, è giusto
valorizzare il lavoro di un mangaka e di chi ci sta dietro e lavora
duramente.
A
tal proposito, voglio precisare che né la storia
né i personaggi mi appartengono e che le
proprietà sono di chi ne detiene i diritti e che non
è a scopo di lucro.
Bene,
detto questo vi auguro una buona lettura!
***
"La mia famiglia non naviga nell'oro.
Adorano preparare gli udon e visto che non hanno un grande naso per gli
affari, non si preoccupano molto di guadagnare... riusciamo a malapena
ad arrivare a fine mese!
Nonostante tutto, sembrano sempre molto felici... credo che il loro
lavoro li diverta molto.
Davvero non riesco a capirli..."
« Ascolta
Hinata - mi disse un giorno mio padre - Riuscire a vivere insieme alla
persona che ami, facendo un lavoro che ti piace è davvero un
lusso ai nostri giorni! »
« Io
preferirei avere un
sacco di soldi per comprarmi tutto quello che voglio! Magari circondata
da un sacco di bei ragazzi! »
« Eh,
eh... hai ragione! In effetti, credo che siano in molti a pensarla
così. Però... credo che ci si stanchi molto
presto di uno stile di vita così realistico! »
ammise con certezza.
Conservai queste parole gelosamente nel mio cuore, anche se non avevo
appreso pienamente quel che cercava di dirmi.
Finché un giorno...
« Buongiorno
signorina Hinata. È ora di alzarsi. »
Il
Maggiordomo della Piccola Hinata
Una triste
verità
Quando
ero piccola, ricordo che un giorno mi persi. Ero tutta sola nel bel
mezzo di un bosco buio e minaccioso. Avevo una paura da morire!
Per farmi coraggio
iniziai a canticchiare una canzoncina che mi piaceva molto.
All'improvviso...
« La stavo
cercando! Venga la riaccompagno a casa. » disse un uomo
mentre con le sue grandi mani mi prendeva in braccio. Notai che sulla
sua giacca brillava una spilla rotonda: una "S" era incisa all'interno
di un rombo e di un quadrato. Ne rimasi affascinata...
« E-ehm, lei
chi è signore? »
« Sono il suo
maggiordomo, signorina Hinata. » rispose. Ricordo ancora i
battiti del mio cuoricino che si facevano sempre più forti
per l'emozione.
« Shi-no-no-me. Shinonome, è mai possibile che
dormi sempre? » dice a tono alto « Per colpa tua
tocca a me scrivere il registro di classe, accidenti! È un
compito che hanno affidato ad entrambi, sai? »
« Mh? » balbetto qualcosa ancora
intontita mentre mi guarda con i suoi occhi gelidi.
« Lasciami indovinare. Stavi Sognando ad occhi aperti come al
solito, vero? »
« Ecco... »
Cerco di minimizzare la mia colpa sfoggiando uno sguardo da bambina
sognante che pare non funzionare, dato che una piccola vena pulsa sulla
sua fronte.
Questo brontolone dagli occhi scuri e dai capelli con riflessi bluastri
è Sasuke Uchiha; frequenta il secondo anno della scuola
media insieme a me. Prende ottimi voti negli studi e, come se non
bastasse, eccelle anche nello sport. Pare che sia considerato il
ragazzo più bello della scuola. Forse il fatto di avere un
quarto di sangue straniero gli dà un certo fascino...
Bé, comunque non è il mio tipo.
Non so che scusa inventarmi... quanto mi secca il suo atteggiamento da
"precisino". Per fortuna le mie compagne rientrano in aula con un
tempismo impeccabile e mi salvano da una ramanzina.
« Ciao, ragazzi! Di cosa stavate parlando? »
« Ah... n-niente di particolare »
« Non fare tanto la misteriosa! Dai, diccelo! »
« Ehm » non sapevo da dove iniziare, ma raccontai
lo stesso del mio sogno « Il viso di quell'uomo non
lo ricordo più, ormai... ma non ho dimenticato le sue
bellissime mani, con dita lunghe e affusolate e quella strana spilla
che portava sulla giacca. »
Con gli occhi chiusi mi perdo in quel bellissimo momento
così non mi accorgo che nessuno mi stava più
ascoltando.
« Ehi! Mi state ascoltando? Parlo con voi! »
« Scusa Hinata, è una storia talmente fantasiosa
che abbiamo pensato che avresti parlato per ore! » confessa
una delle ragazze del misero gruppetto.
« Una "ranocchietta" come te dovrebbe evitare questo genere
di fantasie. »
interviene Sasuke «
Anche ipotizzando che
al giorno d'oggi esistano ancora i maggiordomi, credo che nessuno di
loro prenderebbe servizio presso una tipa con uno "strano nome" come il
tuo! » dice con sufficienza « Che razza di
nome è Hinata Shinonome? Ci sono troppi "no" e
troppe "hi"! »
Queste parole
mi danno ai nervi, ma fingo di restare calma, non voglio fare
il suo gioco!
«
Sei come un cagnolino, che abbaia, abbaia, ma nessuno lo ascolta
»
«
Cosa? » risponde tranquillamente come se le mie parole non
l'avessero nemmeno sfiorato, anzi come se non avessero un significato
logico.
La sua
superiorità mi infastidice a tal punto che non riesco
più a trattenere la rabbia.
« Il
piccolo principe è arrabbiato? Che ne diresti se ti
chiamassi Uchikaken? Oppure, visto che sei un nanerottolo, Mamechiha*
sarebbe più appropriato! »
«
Primo, qui l'unica arrabbiata sei tu! Secondo, che razza di
presuntuosa! Esci subito da qui! »
«
Ciao, Sasuke » la voce suadente di Karin ci interrompe nel
bel mezzo del litigio.
Appena entrata
in aula mi spinge da un'altra parte per avvinghiarsi sul nanetto.
« Ti
stavo cercando » sussurra come una gattina
innamorata « Sei libero domenica prossima?
» gli chiede sbattendo le lunghe ciglia di quegli occhioni da
cerbiatta.
« Mi
dispiace ma non perdo tempo con queste sciocchezze, ho le
attività del circolo. »
Ed ecco che
sfoggia nuovamente il suo solito tono freddo, lo stesso che usa per
rifiutare gli inviti, o meglio, le persone stesse.
Con questo mi
affida il registro da consegnare alla professoressa ed esce dall'aula
mentre, invano, con una mano, Karin cerca di fermarlo.
Un po' mi
dispiace per lei, ogni volta è la stessa storia, fredde
parole e uscita cool dalle scene. Però è una
ragazza che non molla mai! Mi piacerebbe stringere un legame d'amicizia
con lei, ma ho come l'impressione di non piacerle molto.
«
Ora che ci penso, ho sentito che tuo padre fa gli udon a mano!
» mi chiede dopo avermi mandato un'occhiataccia.
«
Proprio così. » le rispondo con la stessa
gentilezza che uso quando parlo con le persone, fatta eccezione per
Nanos'ke.
« E
riuscite a tirare avanti solo con quello? » con falsa
ingenuità si copre con la mano le labbra carnose piegate in
un
ghigno.
Sbarro gli
occhi incredula per una domanda così diretta.
È
vero! Karin è la nipote del sindaco della città
per di più suo padre è il direttore di una
clinica molto famosa. Insomma... è una ragazza che proviene
da una famiglia ricca ed è cresciuta nel lusso. Non mi
aspettavo di certo che confrontasse le nostre vite con tutta questa
cattiveria! Tuttavia rispondo lo stesso.
«
Bé, direi di sì »
«
Poverina, mi fai proprio pena! Se tuo padre vuole, posso farlo assumere
nella clinica di mio papà, sai? » ridacchia mentre
si appresta ad uscire dall'aula chiudendosi la porta alle spalle.
«
Accidenti! È proprio antipatica. » sbotta una
delle mie compagne.
Chiudo gli
occhi e amareggiata ripenso alle sue parole. Putroppo però,
non ha tutti i torti... la mia famiglia non naviga nell'oro, ma
è ricca di sorrisi. I miei genitori sono felici di quel poco
che sono riusciti a realizzare con le proprie forze.
Il rumore
improvviso di una porta aperta con foga mi fa ridestare dai miei
pensieri. La nostra insegnante grida sconvolta il mio nome.
«
Shinonome! »
«
Ah, professoressa Suzume! Stavo per portarle il registro di classe...
» la precedo parlandole spensierata, ma cambio
subito quando percepisco che non ha nulla di buono da dirmi.
« Ho
appena parlato al telefono con la polizia... Hinata non so come
dirtelo, ma è successa una disgrazia! I tuoi genitori
sono...»
*Note
dell'autrice*
Ed
eccoci giunti alla fine del capitolo-prologo, cosa ne pensate?
Trasformare un
fumetto in un romanzo non è facile, non so se sono riuscita
a trasmettere i caratteri dei personaggi o le emozioni che traspaiono
dai bei disegni del manga, però ci sto mettendo tanto
impegno, quindi fatemi sapere se posso continuare la storia oppure
lasciar perdere perché non fa per me!
A proposito...
ne ho già controllato alcune, ma leggere tutte le pagine
delle storie pubblicate su Naruto è un'impresa visto il
numero, quindi se ci dovessero essere delle storie simili avvisatemi,
così provvederò alla cancellazione della fic.
*Piccola nota:
mame in giapponese significa piccolo, quindi è come se lo
chiamasse piccolo Uchiha.
Alla prossima!!
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Capitolo 2 *** Capitolo: Sono il suo maggiordomo signorina Hinata ***
Capitolo 2
« Shinonome!
Ho appena parlato al telefono con la polizia... Hinata non so come
dirtelo, ma è successa una disgrazia! I tuoi genitori
sono...»
Sono il suo
maggiordomo signorina Hinata
« Papà,
mamma...» la mia voce si
spezza tra i singhiozzi « Non è giusto!
Perché
doveva capitare proprio a voi? »
Grido sottovoce davanti alle foto dei miei genitori, con il volto
chino, con le gote inondate da rivoli di acqua salata, con i pugni
stretti per farmi forza, prima di essere raggiunta dal nonno
dell'Uchiha. Alle mie spalle un gruppetto di persone riunite per il
funerale parlottano tra loro della mia disgrazia. Ma non voglio dare
peso alle loro parole, non m'importa che ne sarà di me,
voglio solo che tutto questo non fosse mai successo!
« Hanno avuto un incidente stradale. Pare che siano morti
entrambi sul colpo. »
« Santo cielo è terribile! »
« Al di fuori della figlia non avevano altri parenti, no?
»
« Eh, già »
« Ma allora cosa succederà adesso a quella povera
ragazza? »
« Probabilmente, dovrà andare in un orfanotrofio!
»
Orfanotrofio? Poverina? È soltanto questo che possono dire
in questo momento? Almeno per oggi dovrebbero pensare a quanto buoni
fossero i miei genitori, di quanto fossero speciali, di quanto mi
volevano bene. Nessuno ancora è venuto a dirmi parole
gentili, a confortarmi... è la prima volta che mi sento
così sola in vita mia! Ormai non ho più nessuno a
cui dare il buongiorno la mattina, con cui lamentarmi del
perché non potevo avere tutto ciò che desideravo,
con cui parlare tutta la notte sotto le stelle con una tazza calda di
thè a scaldarci le mani, avvolti tra le morbide
coperte... Sono completamente sola!
« Hinata » una voce calda mi costringe ad alzare la
testa e volgere il mio sguardo alla mia destra.
« Quel che ti è successo è terribile...
mi dispiace molto » dice un uomo anziano seduto in ginocchio
e con il volto abbassato « Non avrei mai voluto vederti in
questa situazione. »
Il nonno di Sasuke e mio padre amavano giocare a scacchi e lui veniva a
trovarlo spesso a casa.
« Ascolta... non voglio che tu rimanga sola. Se lo desideri
potrai trasferirti da noi! » mi propone.
Sento il cuore riscaldarsi dalla gioia. Erano
queste le parole che volevo sentire! Tuttavia...
« Ecco n-non credo sia una buona idea. Non voglio
disturbarvi...»
« Casa nostra è troppo piccola...»
interviene l'Uchiha sotto lo sguardo irritato del nonno.
In quel momento il mio cuore ha perso un battito.
« E visto che io ci abito con mio nonno sarebbe stretta per
tutti e tre... ma è anche vero che sei talmente piccola che
se ti trasferissi da noi sarebbe come prendere un gattino, quindi non
c'è bisogno di fare complimenti. Non devi preoccuparti
verrai ad abitare con noi. »
Una piccola lacrima mi solca il volto e un po' di rossore colora la
pelle pallida e stremata. Ci guardiamo pochi attimi, ma quando sto per
dare una risposta...
« Le consiglio di non essere avventato. »
Tutti ci voltiamo verso quest'individuo vestito di nero. Un
luccichìo che proviene dalla sua giacca attira la mia
attenzione. Quella spilla è...
« Non avrei mai immaginato che potesse nascondere due
ragazzini, anzi, che vi nascondeste tutti e tre in uno sperduto paesino
di campagna come questo. È stato molto abile. Ma visto che
sono riuscito a trovarvi, la storia finisce qui. Signorina Hinata
Shinonome... anzi, mi correggo... Hinata Hyuga, i membri della sua
famiglia mi hanno mandato da lei per riportarla a casa. »
conclude un ragazzo sui vent'anni, alto, dai capelli lunghi poco
più della spalla raccolti in una coda bassa, dai riflessi di
un blu spento.
Dei ciuffi ribelli incorniciano il viso diafano e i suoi grandi occhi
neri brillano come l'acqua in un lago durante una notte buia, coperta
interamente dalle nuvole e con la debole e pallida luce lunare.
« Hyuga? Ma che... » Sasuke, confuso, osserva suo
nonno che però non controbatte quelle parole.
« Non capisco di cosa stiate parlando... il mio nome
è Hinata Shinonome. È così che mi
chiamo » intervengo. Stringo forte il pugno sul petto
più confusa che mai. Cosa sta succedendo?
« Questo non è esatto. Il vero nome di suo padre
era Hiashi Hyuga. Era il primogenito della famiglia Hyuga,
nonchè l'erede legittimo di tutte le aziende del gruppo
Hyuga. L'uomo seduto dinanzi a lei era il maggiordomo capo di casa
Huyga. » rivela l'anziano signore.
« Il m-maggiordomo...»
Non ci credo. Questo... questo è sicuramente un sogno. Il
nonno di Sasuke non poteva essere il maggiordomo di mio padre. A lui
non interessava la ricchezza, era felice con la sua famiglia!
« Venga signorina Hinata, suo nonno è ansioso di
poterla riabbracciare. » quello sconosciuto allunga la mano
coperta da un candido guanto « Il funerale del signor Hiashi
verrà nuovamente celebrato presso la villa della sua
famiglia. Coraggio. »
« Non voglio! Io non lascerò mai questa casa!
» urlo.
È tutto ciò che mi rimane della mia famiglia. Non
voglio lasciarlo. Tra questi pensieri ricomincio a piangere.
« Come desidera. Mi rendo conto del valore affettivo che
questo posto deve avere per lei. Rimarremo qui finché non
ritroverà un po' di serenità. » lo
guardo sorpresa mentre china il capo « La prego di essere
paziente con me. Farò di tutto per essere all'altezza di
questo incarico! »
« Come? Essere paziente? In che senso? » gli chiedo
senza ricevere una risposta. In cambio sfoggia un simpatico sorriso che
la dice lunga e che mi inqiueta non poco.
***
« La colazione non è
di suo gradimento? »
« N-no, affatto! È squisita! » dico
imbarazzata anche se non ho assaggiato nemmeno un boccone. È
la prima volta che vedo una tavola bandita così! Sembra un
buffet!
« Ne sono lieto »
Il suo sorriso mi fa battere il cuore e penso che rappresenta il mio
ragazzo ideale.
« Signorina Hinata, se non erro, ha poco meno di dieci minuti
per arrivare a scuola. »
« È così tardi? Come faccio adesso?
»
« Non si preoccupi, la macchina è pronta.
» dice indicandomi una porsche nera brillante.
È quella da dove è uscita? Non ho il tempo di
pensare ad altro dato che mi sento sollevare sulle braccia e vedo che
la distanza tra noi e la macchina diminuisce velocemente.
« Non deve perdere altro tempo. »
E così la mia
nuova vita cominciò da quel giorno.
« Chi
è lei signore? »
« Sono il suo
maggiordomo signorina Hinata. »
*Note
dell'autrice*
Ebbene
cosa ve ne pare di questo primo capitolo?
Avete capito
chi è il maggiordomo di Hinata?
Tutte le
risposte al prossimo capitolo! Grazie a chi ha inserito la storia tra le seguite e le preferite e soprattutto a chi ha speso un po' del suo tempo per recensire! Cercherò di aggiornare ogni
sabato. Non mancate ^.-
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Capitolo 3 *** Capitolo: Questa è una delle mie mansioni ***
Capitolo 3
« Chi
è lei signore? »
«
Sono il suo maggiordomo signorina Hinata. »
Questa
è una delle mie mansioni
In macchina...
« Ehm... ora che ci penso, non mi hai ancora detto il tuo
nome...»
« Mi chiamo Itachi Uchiha. » dice sorridendo.
Rimango esterrefatta.
Dall'angolino della macchina su cui sono seduta ripenso alle sue parole
arrivando alla fatidica conclusione: Itachi e Sasuke hanno lo stesso
cognome.
Quei due, in effetti, si assomigliano, ma non riesco a capire in cosa.
Poi Sasuke è piccino come un micetto, mentre Itachi
è slanciato come un levriero!
« Si tenga forte, signorina Hinata! » mi
suggerisce interrompendo i miei pensieri.
« Perché? » chiedo, e mentre
risponde di avere pazienza accelera la macchina e tra le curve di
campagna, in men che non si dica, arriviamo a scuola.
***
« Ascoltatemi bene! » Mai richiama l'attenzione
delle amiche all'entrata dell'istituto scolastico « Dobbiamo
comportarci come ha detto la professoressa, ok? Ignorate quel che
abbiamo visto ieri a casa di Hinata, fate finta di niente, nessun'altro
deve saperlo finché questa situazione non sarà
chiarita! »
« Quanto siete sciocche! Una cosa del genere non
ha alcuna importanza! » si intromette Karin
« In questo paese ci sono un sacco di famiglie
ricche con delle figlie. Non è questo il punto! »
« Eh, già! Il vero problema
è...»
«...il maggiordomo! » pensano
all'unisono le ragazze.
Le quattro ragazze erano presenti al funerale insieme alla loro
insegnante. A parte Karin, c'erano anche le amiche di Hinata: Mai, che
conosce dalle elementari e frequenta il circolo di pallavolo, Noriko
anche lei del club di pallavolo e Natsumi sorella minore della loro
insegnante Suzume. Immaginate il loro stupore quando hanno saputo la
verità sulla famiglia della corvina!
« Ah! Buongiorno Sasuke. » lo accoglie con la
solita aria da svampita Karin.
Le altre, invece, si fiondano su di lui tempestandolo di domande.
« Sasuke, tu eri al corrente di tutta questa storia?
»
« Tuo nonno era davvero un maggiordomo? »
« Io non ne sapevo niente » risponde con
menefreghismo il ragazzo.
« Ma come potevi non saperlo? In fondo si tratta
di tuo nonno. » protesta Noriko.
Il rumore di una brusca frenata però fa correre i cinque fuori dal portone.
Hinata fa la sua apparizione.
« Ah, grazie! Sei stato molto gentile ad accompagnarmi.
Questa macchina è magnifica! Non pensavo che andasse
così veloce. È stata davvero una fortuna! Se non
fosse stato per te sarei arrivata in ritardo! »
ringrazio Itachi.
Scendo dall'auto scortata dal mio maggiordomo che mi tiene la borsa.
Delle urla e degli schiamazzi si levano dagli studenti affacciati alle
finestre. Le ragazze affascinate dal mio accompagnatore non mancano di
fargli complimenti.
« Shinonome! »
Mi sento chiamare quindi mi volto verso il mio interlocutore.
« Sasuke » lo saluto.
« Spero che tornare a scuola non ti crei problemi dopo quel
che è successo ieri. »
« Di che stai parlando? Proprio non ti capisco.
»
« Come puoi dire così? »
grida turbato dalla mia risposta.
« Sai è strano...» inizio
« ieri, al funerale, ho pianto tanto, ma oggi mi sento molto
meglio. Non devi preoccuparti per me. Ora sto bene. » lo
rassicuro.
Rivolgo il mio sguardo all'orizzonte, il vento mi scompiglia i capelli
e fa muovere la gonna a pieghe della mia divisa.
« Come vuoi » risponde poco convinto.
In quel momento suona la campana di inizio lezioni. Oh, no! Non
farò in tempo! Chi non entra in aula prima che questa
finisca di suonare viene considerato un ritardatario e verrà
punito severamente dai professori; sono molto severi in
merito.
« Mi scusi. » interviene Itachi.
Mi prende in braccio davanti allo sguardo sbigittito di Sasuke. Tra gli
apprezzamenti dei compagni, corre per i corridoi fino a che varchiamo
l'entrata dell'aula un attimo prima che il suono finisca. In un primo
momento ci guardano stupiti, subito dopo scendo a terra tra gli
applausi della classe.
« La prego di scusare
le mie maniere, ma non c'era altro modo per evitare che arrivasse in
ritardo, signorina Hinata. »
« Ah... grazie » rispondo ancora un po'
intontita ed imbarazzata.
« Basta! Fate silenzio! » li richiama Suzume
« Mettetevi a sedere! » poi si rivolge a Itachi
« D-direi che adesso può anche
andarsene...»
« No! »
« Come? »
« La sua risposta è inaccettabile.
» insiste.
« C-come sarebbe a dire...? » ribatte l'insegnante
non sapendo più cosa fare.
« Io accompagno
la signorina Hinata ovunque vada e rimango al suo fianco per
proteggerla. Questa è una delle mie mansioni. »
« Professoressa Suzume! » la chiama la
preside « Può venire un attimo? Poco fa ho
ricevuto una comunicazione dal provviderato agli studi...»
« Cosa? La sua presenza è autorizzata
in via del tutto eccezionale? »
« Non si preoccupi, non disturberò le
sue lezioni. » chiarisce il maggiordomo.
« Non è questo il problema! »
« Professoressa, è inutile discutere »
dice Sasuke ansimante dopo una lunga corsa « Non
credo che lei riuscirà ad avere la meglio. Stavolta non la
spunterà! »
« U-uchiha! » lo chiamo « In che rapporti
sei con Itachi? »
« Non ho nessun tipo di rapporto con lui! »
« Non ci credo! Dimmi la verità! Perché
non mi hai mai parlato di lui finora? »
« Lui è mio fratello minore » ci
interrompe il bruno « Proprio così,
è il mio fratellino...»
A tale rivelazione tutti rimaniano stupefatti.
Successivamente non
riuscii minimamente a concentrarmi nelle lezioni. Anche i professori
erano distratti dalla presenza di Itachi. Ma soprattutto...
affascinò tutti quelli che lo videro all'opera, tranne uno...
***
Ritornati a casa...
« Signorina Hinata. Vado a fare la spesa, non
starò via a lungo. »
« Vengo anch'io! »
« Si riposi, immagino sia stanca. Farò in fretta.
»
Non mi dà neanche il tempo di rispondere, che sparisce
dietro la porta lasciandomi da sola in quella casa che una volta era
rumorosa per la presenza dei miei.
Mi inoltro nelle stanze semi-illuminate e ripenso alle cose che sono
successe in questi giorni.
Arrivo in una camera con un piccolo altare in legno proprio vicino al
muro.
Sopra vi sono poggiate due scatole in legno avvolte in un fazzoletto
viola che contengono le ceneri dei miei genitori.
Mi avvicino ad un vaso di vetro posto davanti alle loro foto
incorniciate da un nastro nero.
Voglio sostituire con un mazzo di tulipani quei fiori ormai appassiti.
« Ciao mamma, ciao papà, sono tornata! Oggi il
tempo è stato magnifico! Quest'anno la bella stagione
è arrivata prima del solito! Guardate questi tulipani...
erano fioriti nelle aiuole della scuola, li ha raccolti per me una
ragazza della sezione accanto alla mia. È stata carina,
vero? Adesso vado a cambiare l'acqua ai fiori...»
Il vaso mi scivola dalle mani, rovesciandosi sul pavimento.
« Ah, scusatemi tanto... che disastro...» dico a
denti stretti, ma non riesco a trattenere le lacrime.
Sento i passi di Itachi e mi copro subito il volto, cerco di cambiare
argomento. Non voglio che mi veda triste.
« Ah, sei già di ritorno? Quanto tempo
è passato? »
Sento scostarmi le mani dal volto.
« Non si preoccupi. Se è triste le farà
bene sfogarsi. » lo guardo con gli occhi lucidi «
Potrà piangere sulla mia spalla ogni volta che
vorrà. »
Davanti al suo sguardo rassicurante non riesco a fare a meno di
buttarmi tra le sue braccia e dare sfogo al mio dolore.
Dalla finestra qualcuno li osserva. Il cielo rosso del tramonto
trasforma tutto come una scena di un film.
« Sei venuto a trovarla anche tu, Sasuke? » gli
chiede il nonno, incontrato mentre si stava avviando verso la modesta
abitazione.
« Niente affatto. » risponde con gli occhi bassi
senza fermarsi.
« Sasuke » sussura l'anziano signore
mentre lo segue con la coda dell'occhio fino a quando non scompare del
tutto dalla stradina.
Le lacrime mi uscivano
copiose... non ricordo quanto tempo piansi, ma per tutto il tempo
Itachi mi abbracciò stretta senza dire parola.
Le sue braccia erano
gentili, come quelle dell'uomo che mi prese in braccio quando mi persi
da bambina.
*Note
dell'autrice*
Ben
ritrovati! In questo capitolo si svelano altri particolari importanti.
La storia è sempre narrata in prima persona da Hinata, ma le
scene in cui non è presente sono in terza persona. Ho
preferito narrare in questo modo, fatemi sapere se lo apprezzate o se
dovrei cambiare stile ;)
Domande,
suggerimenti, critiche... potete scrivere ciò che volete.
È tutto ben accetto ^^
Tutti avete indovinato l'identità del maggiordomo, in
effetti era ovvio... scusate la stupida domanda! =P
Grazie a tutti per le recensioni, per aver messo la storia tra i
preferiti e le seguite, in particolar modo a:
Shygirl92
Tay13
Sawakochan
Vaius
Sasuhina_95
Lady
Marion
SnowDra1609
Shine_On
Sharingan_92
Pinkpunk
Di4ever
Bekka_chan
Un
saluto, ci risentiamo al prossimo capitolo. Ciaooo!
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Capitolo 4 *** Capitolo: Visita a casa Hyuga ***
Capitolo 4
Le
lacrime mi uscivano copiose... non ricordo quanto tempo piansi, ma per
tutto il tempo Itachi mi abbracciò stretta senza dire parola.
Visita a casa
Hyuga
Il
cielo si fa sempre più scuro; sta arrivando la sera.
In una piccola
casa nascosta tra le colline, dopo un lungo pianto, Hinata si trova
ancora tra le braccia di Itachi.
«
Signorina Hinata, è ora di cena...» prova a
chiamarla « Signorina Hinata? »
La ragazzina
giace immobile, immersa in chissà quali sogni. Il
maggiordomo si sofferma sul suo viso.
Quando dorme
assomiglia più ad una bambina al sicuro tra le braccia del
padre. Dalla
tasca raccoglie un fazzoletto e le asciuga le lacrime nascoste tra le
folte ciglia. Dopodiché, approffittando della situazione,
gioca con il suo viso.
Gli tira delicatamente le gote facendole assumere un'aria buffa per
divertimento. Proprio come si fa con una sorellina nell'unico momento
tranquillo della giornata dopo aver subito tanti dispetti!
«
Itachi! » urla infuriato sbattendo la porta
« Che diavolo fai alla faccia della signorina Hinata?
»
«
Oh, nonno... non l'avevo sentita arrivare. » dice con non
curanza.
«
Ricordati che devi sempre
comportarti come un maggiordomo! »
« Non gridi
così. » lo rimprovera con assoluta calma.
Un rumore mi sveglia.
Sento delle urla.
Apro piano gli occhi, ma vedo ancora sfocato e non riesco a distinguere
la figura davanti a me.
Dalla voce mi sembra di conoscerlo, così mi porto una mano
sugli
occhi e li strofino un po' per cancellare i segni del sonno.
«
Eh, il nonno di Uchiha...»
«
Visto? Si è svegliata » lo canzòna
innocente il giovane.
Non ci capisco molto, ma come un fulmine divide in due in cielo nei
giorni di temporale, alla stessa velocità un'ipotesi
attraversa il mio cervello. Per caso mi sono addormentata tra le
braccia di Itachi?
Sento il calore invadermi il viso ed ho voglia di piangere per
l'imbarazzo.
«
Mi dispiace per la confusione. »
Itachi mi sorride tranquillo, ma questo non basta a calmarmi.
«
Sono io che dovrei scusarmi! » mi alzo ed inizio a correre da
un lato all'altra della stanza per prendere un cuscino per far
accomodare l'ospite «
Andrò a preparare un po' di te per il nonno di Sasuke!
»
«
Hinata...» mi richiama l'anziano signore facendomi fermare « Anzi...
signorina Hinata. »
Si china sul pavimento; la testa a pochi centimetri dal pavimento, le
mani poggiate davanti ad essa.
«
Fu suo padre che mi chiese di mantenere il segreto sulle origini della
sua famiglia. Spero che lei mi perdoni per averglielo tenuto nascosto.
Nonostante io sia andato in pensione da tempo, non potrò mai
dimenticare il debito di gratitudine verso il signor Hiashi, suo
padre...»
Al sentir nominare quel nome mi scurisco in volto.
« Non so se potrò esserle di aiuto, ma le posso
garantire che continuerò a...»
«
Basta! » lo interrompo
« Ora che mio padre e mia madre non ci sono più,
se lei diventasse un estraneo per me... io... io non saprei cosa fare.
» singhiozzo tra le lacrime.
« Oh,
l'ha fatta piangere! » lo punzecchia Itachi.
Per tutta risposta suo nonno assume un'aria terrorizzata ed incomincia
a sudar freddo.
«
Hai ragione, ho sbagliato! » grida.
Ritorna in piedi e continua a darmi del tu.
«
Continuerò a comportarmi come ho fatto finora! Ma ora, ti
prego, smettila di piangere! »
«
D'accordo. » rispondo tornando immediatamente normale.
Sentirlo sospirare di sollievo mi dà una strana sensazione.
È buffo!
«
Comunque...» cambia discorso il nipote «
è venuto qui perché aveva bisogno di qualcosa?
»
Chiude
per un istante gli occhi ricoperti di rughe, poi mi fissa con i suoi
occhi scuri.
Credo che voglia parlarmi di qualcosa importante.
« Ascoltami, Hinata... volevo parlarti della tomba dei tuoi
genitori. » dice l'uomo, spostando il suo sguardo verso le
ceneri
« Non potremo lasciarli qui per sempre. »
«
A Tokyo c'è la tomba della famiglia Hyuga. »
suggerisce Itachi « Anche se
si era allontanato dal resto della sua famiglia per tanto tempo, il
signor Hiashi era sempre il primogenito di casa Hyuga. Credo che sia
giusto che venga sepolto nella tomba di famiglia. »
«
Hai ragione! » concorda il nonno.
« E poi in quell'occasione lei incontrerebbe suo nonno, il
capostipite della sua famiglia. Sicuramente sarà felice di
rivederla! »
«
No! Non voglio incontrarlo! » dico decisa.
Non voglio farmi convincere dalle sue parole.
«
Lui non è neanche venuto al funerale. » stringo
con rabbia un lembo della gonna.
Porto ancora la divisa scolastica.
«
Sicuramente si tratta di un mascalzone dal cuore di pietra! »
dico a voce alta.
Porto le mani in testa immaginando l'uomo tremendo che potrebbe essere.
« Se mio padre l'ha abbandonato avrà avuto dei
validi motivi per farlo, quindi non ho nessuna intenzione di incontrare
una persona simile! »
«
Il signore è rimasto talmente sconvolto dalla notizia della
morte del signor Hiashi che ha avuto un malore ed è caduto
dalle scale. »
Quel
che ci racconta il moro ci lascia di stucco.
« Avrebbe voluto partecipare al funerale, ha fatto i capricci
fino all'ultimo. Ma il medico gli ha ordinato di non muoversi,
così sono venuto io al suo posto. Come ho appena detto,
aveva molto a cuore il signor Hiashi. »
Ho
capito.
Mi sbagliavo.
Allora è diverso da come lo immaginavo!
Forse dovrei davvero andare a trovarlo!
« E va bene. Ci andrò prima possibile!
» esclamo.
Subito dopo Itachi prende in mano il cellulare e compone un numero.
«
Sono io! Ha detto di sì, quindi sbrigatevi! »
Vedo
i due uomini darmi le spalle; confabulano tra di loro. Ci capisco
sempre meno.
« Ehm, ma cosa sta succedendo? » gli chiedo,
così i due si voltano.
«
Stia tranquilla. » Itachi mi sorride soddisfatto «
Farò in modo che vi incontriate immediatamente. »
In quell'istante perdo un battito. Quel che voleva dire non mi
è ancora del tutto chiaro.
Esco nel cortile attirata da un forte rumore di motore. Vengo
inventista in pieno da una luce accecante e il vento impetuoso,
prodotto dalle eliche di un elicottero, mi costringe a ripararmi con le
braccia.
***
Non lontano da lì, vicino ad un lago, Sasuke
cerca di fare ordine tra i suoi pensieri.
" Ho sempre saputo che la mia era una famiglia di maggiordomi, ma
perché proprio al servizio dei parenti di Shinonome? E come
se non bastasse, proprio a quell'insopportabile di mio fratello
è stato assegnato il compito di servire Hinata! Accidenti! "
«
Come fa a
farsi consolare da uno come lui? » si chiede mentre
riaffiorano
le immagini della ragazza tra le braccia di Itachi.
«
Maledizione! » grida, dando sfogo a tutta la sua rabbia.
Dopo qualche minuto, un forte rumore proveniente dalla casa della
corvina, lo costrige ad allontanarsi.
L'elicottero, tuttavia, non passa inosservato e attira molti curiosi.
«
Oh, Sasuke! Sei arrivato al momento giusto! Vieni con noi anche tu!
»
lo invita a seguirli il nonno « Avanti sbrigati! »
grida per farsi sentire meglio, dato che ogni suono viene coperto dai
motori azionati.
«
Cosa? » chiede sconvolto prima di essere trascinato dall'uomo
dentro al veicolo.
Il mezzo decolla in un lampo e dopo pochi secondi si trovano a volare
in alto nel cielo, distanti dalla piccola abitazione.
«
Perché diavolo mi avete trascinato con voi? »
protesta il giovane Uchiha.
«
Perché non so a che ora rientrerò a casa stasera.
E non mi sembrava carino lasciarti tutto solo. »
«
Non sono più un bambino, sai? »
A tale affermazione, Itachi risponde con una piccola risata.
«
E tu cos'hai da ridere? » chiede con astio il fratellino.
«
Stavo pensando che sei
ancora un moccioso. » rimarca le ultime parole
mentre gli manda sguardi di sfida che Sasuke è pronto ad
accettare.
«
Tu dovresti
cucirti quella boccaccia, invece, visto il caratteraccio che ti ritrovi
alla tua età! » gli risponde.
«
Può darsi, ma almeno io
non sono un ragazzino insopportabile come te, non credi?
»
Il clima si fa sempre più pesante. Nonostante questi due
siano fratelli hanno un comportamento alquanto insolito. Mi sembra di
stare in un campo di battaglia, al centro tra due fazioni nemiche che
stanno per scagliarsi l'uno contro l'altro!
***
Casa Hyuga
« Sono arrivati. »
« Hanno
impiegato solo cinque secondi in più del previsto. Niente
male.
» parlottano tra loro due persone vestite di nero.
Finalmente siamo atterrati. Ci abbiamo messo un attimo! E
pensare che per arrivare in stazione in bicicletta mi ci vuole almeno
mezz'ora!
Non appena lo sportello si abbassa una lunga schiera di domestiche,
messa in fila ai lati, mi dà il benvenuto! I miei occhi
rimangono sbarrati per qualche minuto per lo stupore, mentre il nonno
alle mie spalle saluta amichevolmente.
«
Questa è solo una parte dei domestici di casa Hyuga.
» chiarisce Itachi.
«
Ehi! » mi rivolgo a Sasuke « Come fai
ad essere così calmo? » gli chiedo in preda
all'agitazione.
«
Questa è la casa dove sono nato. » risponde con
nonchalance.
«
Signorina Hinata! »
Ancora sbalordita mi volto verso i signori che mi hanno chiamato.
«
Piacere di conoscerla. Io sono il maggiordomo capo, il signor Uchiha.
» si presenta un uomo dall'aria amichevole.
«
E io la capo domestica, la signora Uchiha. » si presenta
anche la donna accanto a lui.
Ha i capelli dello stesso colore di Sasuke e li porta raccolti in uno
chignon. Ora che la osservo meglio noto una somiglianza non solo con i
capelli! Sembra Sasuke al femminile! Mi giro perplessa verso Itachi
sperando in un chiarimento.
«
Quelli sono i miei genitori. »
«
Eh? Ma allora anche tu hai una mamma ed un papà! »
Nanos'ke mi guarda storto.
«
Ovvio, perché... ci trovi qualcosa di strano? »
«
N-no, niente affatto... »
Però, non capisco perché Sasuke non viva con i
genitori...
Sua madre è una donna bellissima! Rimango abbagliata dal suo
fascino...
«
Mi segua! Il capofamiglia la sta aspettando. » il signor
Uchiha ci fa strada nel lussuoso palazzo.
Sono pensierosa ed intimorita. Tante domande e dubbi affollano la mia
mente. Le mie gambe si sono irrigidite e non mi permettono alcun
movimento. Itachi pare accorgersi del mio disagio e si volta con un
sorriso rassicurante.
« Non
si preoccupi! La accompagnerò io. »
Se c'è lui con me sarà tutto più
facile. Con
questo pensiero riesco a camminare tra i vari corridoi con
tranquillità.
«
Dimmi, che tipo di persona è mio nonno? » gli
chiedo dopo un po'.
«
Signorina Hinata, lei ancora non si rende conto di cos'è
esattamente il gruppo Hyuga, vero? » diniego « Ha
mai sentito nominare il gruppo bancario Sarutobi, la casa
automobilistica Namikaze, la compagnia televisiva Umino o l'industria
alimentare Ichiraku? »
«
Certamente, sono tutte aziende famose. »
«
Sono tutte imprese affiliate al gruppo Hyuga. Ce ne sono molte altre
appartenenti ad ogni settore industriale. Suo nonno è una
persona che ha una fitta rete di conoscenze nel mondo finanziario, in
quello politico e non solo... Ha costruito il suo impero tutto da
solo! Per questo la gente lo chiama il colosso. »
Provo ad immaginare come può essere un uomo del genere e non
riesco a pensare a nient'altro che non sia spaventoso.
Sudo freddo, non avrei dovuto chiedere una cosa del genere in
questo momento. Mi pento di essere stata così superficiale.
Forse la sicurezza che mi trasmetteva Itachi mi ha permesso di voler
sapere di più sulla mia famiglia, ma adesso sento che le mie
paure sono ritornate. Voglio ritornare a casa!
L'Uchiha maggiore mi prende per il polso.
«
Non la lascerò scappare! » mi avvisa,
trascinandomi contro la mia volontà davanti ad una grande
porta bianca dai manici dorati. « Entri
pure, signorina Hinata. Prego » dice spalancandola.
Degludisco di forza. Chissà cosa mi aspetta oltre quella
soglia?
«
Hiashi aveva una figlia? Ma allora... Itachi è stato mandato
a... Tsk! Nonostante sia comparsa solo adesso, quella ragazzina
manderà a monte i miei piani! Non le permetterò
mai di fare una cosa del genere! » si ripromette una donna
mentre si allontana nei sontuosi corridoi. Tra le mura riecheggiano
ancora i suoi passi.
*Note
dell'autrice*
Con 8 giorni di ritardo, apriamo
quest'anno nuovo con un nuovo capitolo! Quindi AUGURI A TUTTI I
LETTORI! BUON 2011!
Le vacanze sono volate in un attimo e come molti altri impegnati nei
preparativi, mi sono concessa un paio di settimane di pausa (Pausa?
Questo si chiama oziare! ndlettoriarrabbiati) ^//^" (Scusate!! ndA)
Finalmente sapremo come sarà nonno Hyuga, e voi che idea vi
siete fatti del colosso?
Qualcuno trama alle spalle della famiglia e vuole la morte di Hinata.
Riuscirà in questa impresa ora che Itachi è al
fianco
della Hyuga e non la lascia mai sola?
La segue anche in bagno, penserete voi? Certo che no! Ragazzi un po' di
contegno per favore XD
A parte gli scherzi, lo sapremo nei prossimi capitoli, anche se
quest'ultima farà la sua prima mossa nel prossimo capitolo.
Un
saluto e alla prossima! =)
|
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Capitolo 5 *** Capitolo: Il Colosso ***
Capitolo 5
« Entri
pure, signorina Hinata. Suo nonno la sta aspettando. Coraggio.
»
Il Colosso
Sono
in un angolo, pietrificata dalla tensione.
Ogni
centimetro di porta che si apre fa aumentare il battito del mio cuore.
Porto una mano
al petto per cercare di calmarmi, e do una fugace occhiata
ad Itachi;
mi chiedo
cos'abbia tanto da sorridere? Sono così agitata che quasi mi
dà fastidio.
Mi soffermo sulla porta che ormai è del tutto aperta e fisso
il grande tappeto blu all'inizio della camera.
Automaticamente, come se il mio corpo fosse un oggetto telecomandato a
distanza, stringo forte il pugno per farmi forza ed incomincio a
muovere i passi verso la stanza.
Finalmente scoprirò la verità che
metterà fine a questo stato d'angoscia. Che tipo di
persona troverò una volta varcata quella soglia?
« Tu sei Hinata? » mi chiede un uomo anziano dalla
piccola corporatura.
Osservo bene l'uomo che tutti chiamano il colosso, il cui nome
mi terrorizzava a tal punto da immaginarmi un mostro.
Invece, ho davanti a me un vecchietto brizzolato e indifeso in quel
lettone dalle bianche lenzuola; porta la barba lunga e i
suoi occhi piccoli lasciano scivolare a fiume le lacrime.
Ecco l'ennesimo esempio di come i nomi possano influire sulla psiche
umana rendendoti incapace di pensare razionalmente.
« Oh... benvenuta, cara. Sono contento che tu abbia voluto
incontrarmi. »
Lo
fisso ancora un pò con palese stupore prima di avvicinarmi
così come mi ha chiesto.
« Oh, hai lo stesso nasino delizioso che aveva il mio Hiashi
da bambino! » dice ancora commosso mentre mi stringe forte
tra le sue esili braccia.
Dalla sua reazione capisco che voleva veramente bene a mio padre.
«
Scusami per non essere venuto al funerale. Immagino che ti sia sentita
molto sola! Perdonami...» si scusa.
Sento la sua grande mano accarezzarmi dolcemente la testa
e quelle parole finiscono per commuovere pure me. Questa
vicinanza mi riscalda il cuore, ho qualcuno che mi vuole bene e con cui
potrò perdere ore a parlare di mio padre, ci sono
così tante cose che vorrei sapere! In questo momento
però non voglio pensare ad altro. È bello avere
un nonno!
La voce del signor Fugaku, il padre di Sasuke, ci interrompe.
«
Signore, qui ci sono i resti del signor Hiashi. »
Prende la scatola tra le mani e vi affonda il viso. Le lacrime
continuano ad uscirgli copiose.
«
Hiashi, in passato abbiamo litigato troppe volte. Eri così
testardo... proprio come me! Ora invece te ne sei andato in
silenzio...»
Vedere un uomo adulto in questo stato fa tenerezza, ma riesco a capire
il dolore che sta provando.
«
Scusami. Non dovrei farmi vedere da te in questo stato...»
«
Non ti preoccupare » lo interrompo
« Sono così felice di averti potuto incontrare,
nonno! »
Da accanto il suo letto finalmente riesco a proferir parola ed a
sorridergli.
Sentirsi chiamare nonno
per la prima volta deve averlo reso felice dato che mi abbraccia di
colpo.
Per un attimo mi è sembrato che quel viso pallido avesse
preso un po' di rossore.
«
Oh, cara lo sono anch'io! D'ora in poi vivremo sempre insieme!
»
«
E-ehm, a dire la verità...» inizio a
dire mentre sciolgo la stretta ed abbasso gli occhi.
Lui mi guarda con fare interrogativo.
«
Sono veramente
felice che tu me l'abbia chiesto, però io ho degli amici
nella
mia città e non vorrei lasciarli,
perciò...»
«
Ho capito. Bè, dovevo immaginarlo. Il fatto che tu sia
venuta a trovarmi è già tanto, so di non potermi
aspettare di più per adesso. » pronuncia con fil
di voce.
«
Sì, però verrò a trovarti ancora! Ti
scriverò e ti telefonerò spesso! Grazie
all'elicottero potrò tornare ogni volta che voglio!
» gli prometto « Ci ho
messo meno ad arrivare qui che ad andare alla stazione in bicicletta!
»
Mi guarda
sorpreso poi si scurisce in volto. Adesso fa quasi paura.
«
Ascoltami Hinata, ricordati una cosa. Ora sei un membro della famiglia
Hyuga. D'ora in avanti, non potrai più condurre una vita normale. »
Sono sconvolta! Quello che sta dicendo non può essere vero!
«
Ma... cosa intendi dire? » gli chiedo preoccupata.
«
Non ti preoccupare! » esclama ritornando il vecchietto
affettuoso di prima.
Di quell'aura oscura non è rimasta traccia.
«
Il tuo maggiordomo rimarrà con te proprio per questo, per
aiutarti a difenderti in qualunque situazione! »
In questo stesso momento Itachi si avvicina e si mette al mio fianco.
Mentre parla lo fissa intensamente negli occhi.
«
Qualsiasi cosa possa accaderti, lui sarà sempre la tua
ancora di salvezza. Non è vero, Itachi? »
«
Certo, signore! »
«
Bene. Stasera festeggiamo! » finisce di dire il nonno.
Pochi secondi dopo una vasta entrata di cameriere sistema un sacco di
vassoi su un grande tavolo posto a lato della camera da letto.
Con loro ci sono anche Sasuke e sua madre, impegnata ad organizzare il
tutto nei minimi dettagli.
Il ragazzo se ne sta in disparte vicino ad uno dei tanti quadri che
colorano la stanza. Suo padre gli si avvicina...
«
Che espressione imbronciata! Dovresti essere contento in questa
giornata felice! Non ti piacerebbe tornare a vivere qui, Sasuke?
Potresti valutare questa ipotesi, no? Tua madre, anche se cerca di non
darlo a vedere, sente molto la tua mancanza... ed è normale
visto che ti vede di rado. »
«
Mi dispiace,
ma non posso! Se dovessi mancare al circolo del baseball non saprebbero
che fare! » risponde indifferente.
«
Non è che per caso ti sei trovato una fidanzatina vicino a
casa? »
«
Cosa? » si scompone un attimo leggermente rosso in viso « Ma
figuriamoci! » esclama con freddezza « Ho cose
ben più importanti da fare che perdermi in quelle
sciocchezze senza senso. »
Il signor Fugaku lo ascolta rassegnato e mi parla dopo che li ho
raggiunti.
«
Le sono piaciute le pietanze servite? »
«
Sì erano tutte squisite! » mi complimento.
«
Ne sono lieto. » dice prima di allontanarsi. Rivolgo
così l'attenzione nuovamente su Sasuke.
«
Tuo padre è in gamba e sembra una persona molto gentile! E
tua madre è una donna bellissima. »
«
Sarà, però i genitori sanno essere invadenti a
volte...» si pente di ciò che ha detto quando vede
la mia espressione malinconica «
Bè, i tuoi erano persone eccezionali! Mi divertivo tanto con
loro. Erano sempre allegri e spensierati, e tuo padre mi preparava
spesso i suoi udon! Persino quel bisbetico di mio nonno diceva che il
tè di tua madre era il migliore che avesse mai bevuto!
» cerca di non incontrare i miei occhi mentre mi parla in un
modo così dolce che non gli appartiene. Gli sorrido.
«
Grazie, Uchiha. Sei gentile...» lo ringrazio mentre mi sfugge
una lacrima solitaria.
Sasuke stava per asciugarmi il viso quando Itachi arriva con un vassoio
stracolmo di dolci che mi fanno venire l'acquolina in bocca.
«
Non faccia complimenti! » mi incoraggia a prenderne qualcuno.
Accetto di buon grado anche se la scelta è difficile.
Lì vicino i due fratelli si guardano in cagnesco.
«
Qualcosa non va, moccioso? »
Questa domanda irrita Sasuke che trattiene a stento la rabbia.
«
Dov'è andato mio nonno? » chiedo cambiando
discorso.
«
Ora che ci penso, anche il nostro è sparito. »
asserisce Itachi.
«
Magari sono semplicemente andati in bagno. » butta
lì una supposizione il piccolo Uchiha, continuando a guardar
male il fratello.
***
Fuori un manto stellato illumina il cielo blu cobalto,
facendo esaltare la luce pallida della luna piena. Sembra una star
messa in risalto dalle luci dei riflettori mentre si esibisce in un
palco.
Tra il vasto giardino con siepi verdi curato alla perfezione, un uomo
spinge la carozzella con una persona dentro. Le gambe sono coperte da
una leggera coperta per ripararsi dal fresco venticello della sera.
« Era da tanto tempo che non parlavo con te, Uchiha.
»
«
Ha ragione! » afferma l'altro.
«
Ricordo ancora quando mi dicesti che volevi andare in pensione un anno
dopo la scomparsa di Hiashi. »
L'ex maggiordomo ferma la carrozzella tre passi da lui e si
inginocchia da servo fedele qual'è.
«
A quel tempo
avevo intenzione di riferirle tutto, ma poi ho finito col tradirla,
signore » dice con tono supplichevole
« Espierò la mia colpa con la vita. »
« Vorresti suicidarti? » chiede fermo ed
impassibile il colosso.
« Se lei lo desidera, sì
»
L'anziano pare pensarci molto. Osserva la luna e si perde nei ricordi
di quella giornata.
« Hinata è una ragazza intelligente. »
Il signor Madara Uchiha accanto a lui, che aspettava una risposta
punitiva, si sorprende del repentino cambio di discorso.
« Le ho chiesto che cosa voleva nella vita e le ho detto che
avrei fatto di tutto per esaudire il suo desiderio. Cosa pensi che
abbia risposto? »
Al silenzio del suo interlocutore decide di rispondere lui.
« Vorrei che
seppellissi mia madre insieme a mio padre. Lei non aveva altri parenti
oltre a noi, quindi non c'è una tomba di famiglia dove possa
riposare in pace. Queste parole mi hanno colpito. Ha
pensato a sua madre, invece che ai soldi o alla soddisfazione
personale. Trovare una ragazza così altruista è
estremamente raro! E poi... mi ha chiesto anche di perdonarti.
»
A tal parole il volto sorpreso dell'unico che sta in piedi si
addolcisce pensando alla piccola ragazza che ha cresciuto come se fosse
una nipotina.
« Ascoltami bene Uchiha! » continua il suo discorso
senza interruzioni « Tu la proteggerai insieme ad Itachi, tuo
nipote! Ricorda che è l'erede legittima di casa Hyuga,
pertanto non dovremo perderla mai
più! »
« Ai suoi ordini, signore. » dice risoluto l'ex
maggiordomo « Ehm, un'altra cosa... fra poco la signorina
Hinata raggiungerà l'età da marito, quindi
vivendo sotto lo stesso tetto con un uomo giovane potrebbero nascere
situazioni spiacevoli. »
Il colosso si fa sfuggire una piccola risata per le preoccupazioni
dell'anziano.
« Tu conosci bene il distintivo che Itachi porta sul petto.
Sono pochissimi gli individui che hanno avuto quest'onore. Io ho piena
fiducia in lui. » detto questo assottiglia gli occhi ed
aggiunge
« E comunque, non mi importa nulla... anche se dovesse
nascere qualche situazione
spiacevole! »
***
La mattina seguente ci prepariamo per tornare a casa. Fuori dal palazzo
ci aspetta il nostro elicottero con Sasuke e suo nonno vicini. Io
saluto un ultima volta mio nonno accompagnato dai signori Uchiha.
« Tornerò a
trovarti presto, nonno! »
« Ti aspetterò, mia cara!
» mi saluta sbracciandosi.
Con questa promessa mi dirigo verso il veicolo; posso partire con il
cuore leggero questa volta.
Papà, mamma, non preoccupatevi per me. Il nonno è
una brava persona! Mi ero spaventata per niente.
Oggi c'è scuola, chissà se ci andremo in
elicottero?
« Ecco il tuo pranzo Uchiha! » dico
porgendogli il sacco.
Noto un turbamento nel suo sguardo, subito dopo arriva Itachi che mi
accompagna al mio posto.
« Che
strano... mi è parso di sentire un rumore? »
constato a voce alta.
«
Non è niente. Su, andiamo! Altrimenti arriverà in
ritado a scuola. »
«
Accidenti! » urlo « Ora che ci
penso, oggi ho l'interrogazione d'inglese! »
«
Approfitteremo del viaggio per ripassare, ok? Abbiamo circa venti
minuti, dovrebbero essere sufficienti! »
Mentre parliamo prendiamo posto vicino al finestrino e con il libro in
mano iniziamo a ripassare. Mi chiedo come mai Sasuke non sia ancora
salito? Forse starà salutando i suoi genitori approfittando
del fatto che non posso vederlo? No, non sarebbe da lui, ma cosa vado a
pensare?
«
Giuro che prima o poi, mio fratello la pagherà! Maledetto!
» grida a denti stretti il corvino ancora scosso da brividi
di paura.
Sopra la sua spalla, una freccia è infilzata sulla
superficie metallica dell'elicottero.
Il nonno di Hinata e il padre di Sasuke parlano della scena avvenuta
sotto ai loro occhi.
«
Caspita, hai visto? » chiede l'anziano.
«
Sì, certamente! »
«
Bè... finché Itachi sarà accanto a lei
non ci sarà nulla di cui preoccuparsi! Non mi stupisce che
nella mia famiglia succedano queste cose. »
Infatti la
freccia era indirizzata a Hinata, per fortuna il tempismo dell'Uchiha
maggiore l'ha spedita da un'altra parte.
« Si tratta di una freccia avvelenata. » constata
impassibile Madara.
«
Cosa? Chi può arrivare a fare una cosa del genere?
» chiede il nipote allibito.
*Note
dell'autrice*
Shock!
Non potevi usare un'altra persona per fare il nonno di Sasuke? Tra
tutti dovevi scegliere proprio Madara?
Ebbene,
sì! Mi faccio domanda e risposta da sola =P
Non
proccupatevi non sono
impazzita. Anch'io come voi (spero) mi faccio continuamente queste
domande, ma ormai il dado è tratto!
Questa scelta
è
discutibile, ma non credo che cambierò. Per una volta che
può fare buone azioni... lasciamolo fare! XD
Dunque,
qualcosa da dire sul capitolo?
Certo che
l'autrice del manga è brava a complicare le cose, in futuro
saranno anche peggiori, credetemi!
Comunque spero di star facendo un buon lavoro! Fatemi sapere...
Un saluto alla
prossima =)
|
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Capitolo 6 *** Capitolo: Le faccende domestiche di un maggiordomo ***
Capitolo 6
« Bè...
finché Itachi sarà accanto a lei non ci
sarà nulla di cui preoccuparsi! Non mi stupisce che nella
mia famiglia succedano queste cose.
»
Le faccende domestiche di un
maggiordomo
«
Buongiorno, signorina Hinata. »
« Ah... buongiorno. »
Mi sono alzata da poco attirata dal buon profumino che proviene ogni
giorno dalla cucina.
Itachi mi aspetta accanto al tavolo, nel frattempo mi mostra da cosa
è composta oggi la colazione: risotto ai frutti di mare e
altre prelibatezze.
È la prima domenica da quando Itachi è venuto a
casa mia e sto cominciando ad abituarmi a questo stile di vita.
Mi siedo a tavola ed incomincio ad assaggiare quello che c'è
nel piatto più vicino; mi volto per vedere il paesaggio
fuori dalla finestra, ma quello che vedo mi toglie l'appetito.
Corro subito fuori e raccolgo il più in fretta possibile
alcuni degli indumenti del bucato appena fatto: quelli intimi per
l'esattezza!
« Itachi, sei
stato tu a fare questo?
» dico prendendo grossi respiri.
Sono rossa dalla vergogna ed anche se Itachi simula indifferenza, non
basta per far tornare rosa le mie guancie rosse peperone.
« Certo » risponde
« Fa parte dei miei compiti. »
« Sì, m-ma ai miei vestiti
ci penso io! » lo ragguardo « Sono
capace di fare un bucato, cosa credi? »
Dico
tutto ad un fiato, tenendo gli occhi chiusi, guardarlo in faccia in
questo momento non farebbe altro che farmi diventare rossa fino alle
orecchie.
« Signorina Hinata. » mi chiama, così
sono costretta a sostenere il suo sguardo
« Io sono a suo completo servizio. Non deve far caso
a me... Mi consideri trasparente come l'aria! »
« Ma come posso riuscirci? »
mi appello « L'aria
non stende i panni e fa tutto quello che fai tu! »
«
Mi scusi, non volevo essere inopportuno. Col suo permesso, vado a
riordinare la sua camera. »
La mia camera? Sarebbe anche peggio! Oltre ad aver lasciato le cose
della scuola e la divisa sparsi per la stanza, c'è anche il
mio peluche preferito. Non posso assolutamente permettegli di entrare o
penserà che sono una bambina delle elementari che dorme
ancora con l'orsacchiotto preferito!
«
Assolutamente no! Ci penso io! »
« Allora
laverò i piatti. »
« Ma così ti si rovineranno
le mani! Itachi, fermati un attimo, per favore! » alzo la voce
« Ehm... penserò da sola alle mie cose. Ormai non
sono più una bambina, devo imparare a sbrigarmela da sola!
» affermo dopo essermi calmata.
« Capisco » annuisce lui
« Se è quello che desidera le lascerò
sbrigare queste faccende. »
***
Dopo
un'ora Sasuke decide di andare a casa di Hinata per accertarsi che
tutto vada bene.
Dopo che quella freccia avvelenata ha rischiato di colpire la giovane
erede, non è stato tranquillo un attimo.
Vedere la porta di casa
lasciata aperta l'ha inquietato, ma pensare che il fratello era con lei
lo preoccupava ancora di più.
Già nella sua mente si formavano idee perverse di situazioni
spiacevoli tra lei e il fratello. La cosa l'ha fatto rabbrividire per
un attimo.
« Nooo! N-non ci riesco! »
La voce della Hyuga proviene dalla cucina « No! Ma come si
fa? Non ho mai fatto queste cose! »
« È stata lei a volervo.
» puntualizza Itachi.
« Lo so, ma per me è la prima volta!
»
Ad ogni parola pronunciata il cuore di Sasuke perdeva un battito.
D'impulso corre verso la stanza sbattendo la porta.
« Hinata! » urla.
« Ah! Ahia! » esclama
mettendosi un dito in bocca, molto probabilmente tagliuzzato «
Ciao Nanos'ke...» lo saluta infine.
Dalla porta il ragazzo entra e si affianca alla ragazza guardando
perplesso, ed ancora spaventato, quello che ha in mano.
« Ma cosa stai facendo? »
« Sto imparando a sbucciare le patate.
» gli rispondo sconsolata.
Finora non ne ho pelata bene una! Taglio le buccie troppo grosse e mi
sono ferita lievemente al dito. Già è tanto che
non mi sono fatta male seriamente con il pelapatate!
« Perché, cosa credevi che
stesse succedendo? La tua fantasia corre troppo...»
Itachi provoca suo fratello che a quella domanda si colora in viso.
« Sembra che non sia brava a cucinare,
vediamo un po'. » l'Uchiha più grande riflette a
bassa voce sulla prossima mansione da far sbrigare alla ragazza.
« Ahi! Scusami Itachi! »
esclamo dopo l'ennesimo piatto rotto «
Forse è meglio se faccio le pulizie. Sono brava in quello!
»
Dopo qualche minuto quel che una volta era un
salotto si trasformò nel caos più totale.
« Come può una ragazzina fare tanto scompiglio in
una stanza? » chiede più a se stesso il maggiordomo
« Non avrei mai immaginato che la signorina Hinata fosse
negata per le faccende domestiche fino a questo punto. »
« Dire che è negata non
è esatto. » puntualizza
Sasuke « È terribilmente maldestra! È
talmente impacciata da essere irrecuperabile! »
« Il fatto che sia così
inadeguata metterà a dura prova le mie abilità di
maggiordomo! » Itachi si preoccupa più della sua
reputazione che delle carenze della giovane.
« Bè, comunque vada mi prenderò cura di
lei. »
Arrivato a questa conclusione si gira in cerca della Hyuga, ma non la
trova. Dove
sarà andata a cacciarsi?
***
Una consegna per me? Chissà cosa
c'è dentro? Che sia un regalo? Non pensando a chi mai
potrebbe inviarmi un pacco del genere lo accantono all'entrata. Prima
voglio completare le pulizie. Devo essere capace di far qualcosa senza
lasciare danno.
Prendo secchio e scopa e li porto in bagno. Apro il rubinetto della
vasca e lascio che si riempa. Non so da dove iniziare, ma questa mi
sembra la cosa giusta. Incomincio a prenderci gusto. Dovrò
fare le pulizie più spesso.
« Signorina Hinata la stavamo cercando. »
Vedo i due fratelli entrare perplessi in bagno e colta alla sprovvista
rivolgo verso loro la doccia il cui getto d'acqua li bagna dalla testa
fino ai piedi. Dopo un attimo di smarrimento, mi rendo conto di aver
fatto l'ennesimo pasticcio, e per rimediare a quell'errore gli faccio
le mie scuse. Prendo colorito in volto, perché devono
capitarmi sempre queste situazioni spiacevoli!
« Scusatemi! » grido agitata
« Mamechiha è meglio che ti
asciughi! Anche tu Itachi, ti porto dei vestiti puliti... »
« Non si preoccupi dei
vestiti. » mi interrompe mentre si toglie la camicia.
Per l'imbarazzo indietreggio di un passo e scivolo sulla saponetta che
era sul pavimento. Cado sul morbido dato che Itachi ripara la caduta
con il suo corpo. Questa volta la vicinanza è troppo e dopo
aver sentito il mio corpo bruciare perdo i sensi.
« Hinata che ti succede? »
chiede Sasuke perplesso.
« La signorina Hinata è molto dolce,
non credi? » dice il fratello mentre tiene ancora il corpo
svenuto della ragazza tra le braccia.
« Guarda che ti
tengo d'occhio! Se oserai farle qualcosa di strano, dovrai fare i conti
con me! » lo avverte risoluto.
L'altro gli si avvicina con fare minaccioso.
« Ma sentilo... Cosa speri di poter fare con quel tuo fisico
mingherlino? » lo schernisce mentre si allontana lasciando il
più piccolo ringhiare alle sue spalle.
***
Mi risveglio nel buio della mia stanza. È
già sera. Decido di andare nella stanza del mio maggiordomo;
se non chiedo scusa sono sicura che non riuscirò a dormire
stanotte.
« Itachi » lo chiamo una
volta varcata di qualche passo la soglia della porta
« Volevo scusarmi per tutto quello che è successo
oggi pomeriggio. » dico tenendo gli occhi bassi.
« Non è successo niente,
non si preoccupi. » risponde con il suo solito sorriso
rassicurante « Tenga questi.
»
Mi porge i miei vestiti, puliti e ben piegati. Li osservo con
un po' di amarezza.
Ora che mamma e papà non ci sono più dovrei darmi
da fare più di prima, tuttavia... in confronto a lui sono
proprio un'incapace! Sotto la mia forte presa, i vestiti si riempiono
di grinze, ma nonostante tutto continuano ad avere l'aspetto di nuovo.
Mi pizzicano gli occhi, ma non voglio piangere. Non devo perdermi
d'animo, devo impegnarmi più che posso per non
essere di peso a qualcuno!
« D'ora in poi mi occuperò completamente di
lei, signorina Hinata. » dice Itachi.
Mi faccio piccola, piccola, per la vergogna. Quelle parole sembrano
sottolineare la mia incapacità di badare a me
stessa.
« Il suo viso è tutto
rosso... non è che ha un po' di febbre? » mi
appoggia la sua mano in fronte come per verificare la correttezza della
sua ipotesi.
« Ah, n-no, non credo... »
« Ricordi che in quanto suo
maggiordomo farò ogni cosa che lei mi chiederà!
Per esempio... » si ferma a pochi centimetri dal mio volto.
Ho persino sentito il soffio delle ultime parole che ha pronunciato.
Tutto questo mi innervosisce e scappo subito fuori dalla stanza
riuchiudendomi la porta alle spalle.
« B-buonanotte! » grido
prima di correre verso la mia camera per poi buttarmi sul letto.
Mi copro con la coperta fino alla testa mentre stringo una mano al
petto. Ho ancora il cuore in gola. Non riesco a dormire...
Ora che ci penso, non ho mai visto Itachi andare a dormire. Quando mi
alzo lui è già in piedi e la camera è
ordinata e quando vado a letto è ancora sveglio e la camera
è ordinata. Non riesco a fare a meno di pensarci,
così decido di andare a controllare.
Apro di poco la porta scorrevole e lo sbircio mentre è
seduto davanti alla scrivania. Sta trafficando con qualcosa, ma da qui
non riesco a vederci molto.
« Così dovrebbe andare.
» sussurra a se stesso mentre, preso il cellulare, compone un
numero.
« Ho finito di disinnescarlo. Puoi
venire a prenderlo! »
La voce è bassa, non riesco a capire cosa ha detto. Un po'
sospettosa decido di chiedere al diretto interessato. Spalanco
così la porta.
« E-ehm, Itachi... »
« Signorina Hinata. Le chiedo scusa,
l'ho svegliata? » mi chiede.
Chissà perché è rimasto sorpreso nel
vedermi.
« Quello è il pacco arrivato oggi, vero?
» chiedo, vedendo lo scatolo sul tavolo
« Che cosa contiene? »
« Un puzzle! » risponde
senza esitazione « È uno
dei miei tanti hobby. Potrebbero arrivare altri pacchi per me a nome
suo, signorina Hinata. »
«
A-ah, va bene. Non c'è nessun problema, ero solo curiosa!
» accenno un sorriso prima di ritornare a dormire.
Una volta uscita, Itachi osserva dentro il pacco il dispositivo
esplosivo che ha appena disinnescato. Questo è solo l'inizio!
*Note
dell'autrice*
Quale pazzo farebbe
mangiare risotto ai frutti di mare a colazione? Itachi è
ovvio u.u
I giovani... non ascoltano mai i consigli degli anziani! Dopotutto il
nonno glielo aveva detto: per lei adesso è diventato
impossibile vivere come tutte le persone normali! Adesso che
è sotto tutti i riflettori.
Ormai non c'è capitolo in cui non accadono cose spiacevoli
ad Hinata ç.ç
Comunque spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e scusate il
ritardo, ma ho avuto problemi con il pc ( capita spesso ultimamente
=.=" )
Ringrazio chi continua ancora a seguirmi, chi legge, recensisce e chi
mette la storia tra i preferiti e le seguite... insomma GRAZIE A TUTTI!
Saluti, alla prossima! =)
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Capitolo 7 *** Capitolo: Il compleanno della mia miglior ***
Capitolo 7
Una
volta uscita, Itachi osserva dentro il pacco il dispositivo esplosivo
che ha appena disinnescato. Questo è solo l'inizio!
Il compleanno
della mia miglior "nemica"
Siamo a scuola in un
giorno come tanti altri e finalmente è suonata la campanella
che annuncia l'inizio del momento più atteso della giornata:
la ricreazione.
Dopo ore di lezione possiamo riposare la mente e scambiare quattro
chiacchiere in tutta libertà con i compagni.
Ma soprattutto, dopo l'entrata in scena di Itachi, è il
momento migliore per rimpinzarsi di dolci!
Dal mio banco erge un vassoio a tre piani ricco di pasticcini e tortine
dall'aspetto invitante. Io e le mie amiche siamo sedute intorno ad esso
e ci serviamo sotto lo sguardo con un po' di invidia di chi
è rimasto in aula.
Mentre loro iniziano sorseggiando una tazza di tè fumante,
io assaggio subito quel pasticcino alla crema che ho adocchiato qualche
minuto prima.
Itachi resta alzato alle mie spalle, mentre Noriko lo ringrazia per
aver preparato tutte quelle leccornie.
Ormai non m'imbarazza più questo comportamento, credo di
averci fatto ormai abitudine.
Dopotutto è diventata parte della nostra
quotidianità!
« Ragazzi un attimo di attenzione! » Karin attira
gli sguardi dei presenti su di sè « Domenica
prossima organizzerò una festa a casa mia per il mio
compleanno. Vi concedo l'onore di partecipare! »
Le ultime parole inaspriscono i nostri compagni che da un lato
dell'aula, avvolti da un'aura oscura, rimproverano i modi arroganti
della ragazza.
« Coraggio ragazzi! Cercate di essere carini con lei!
» esclama Suzume cha da brava insegnante prende le difese
dell'alunna.
« Oh, mi scusi, professoressa! Concederò questo
grande onore anche a lei. »
Se dapprima è stata comprensiva ora è infuriata
fino alle punte dei capelli. Per questo Natsumi è costretta
a bloccarla per evitare che si crei una baruffa.
Nel frattempo Karin, trascurando il fatto di essersi inimicata la
classe, con fare di prima donna si avvicina a Sasuke stringendosi al
suo braccio.
« Uchiha, tu ci verrai, vero? » squittisce non
volendo lasciare la presa.
L'altro invece le risponde con indifferenza un " perché mai
dovrei venirci? " mentre si divincola dalla ragazza.
Mi avvicino ai due « Mi piacerebbe esserci! A che ora
inizierà la festa? » chiedo entusiasta.
« Tu non sei invitata. » risponde apatica mentre mi
dà le spalle.
Rimango sbigottita, anzi no, ci rimango veramente male a sentire con
quanta freddezza sono state pronunciate parole così
taglienti.
Sento il cuore diventare pesante come un macigno. Sasuke,
però, non rimane indifferente alla mia tristezza.
« Se non ci verrà Shinonome, non ci
sarò anch'io! » la provoca.
« Neppure io! »
« Idem! »
Anche le mie amiche prendono le mie difese e con indifferenza rifiutano
l'invito.
« Siete proprio degli stupidi! » grida Karin piena
di risentimento e irritazione.
Abbandona l'aula sbattendo violentemente la porta.
Con voce bassa e piena di rammarico mi rivolgo all'Uchiha minore.
« Ascolta, Uchiha... è il suo compleanno e ti ha
invitato. Devi andarci per lei. È evidente che ti vuole
bene... »
Lui si irrigidisce in volto e mi costrige ad interrompere il mio
discorso.
« Tu sì che sei davvero stupida! »
Non capisco perché mi insulta. Mi piacerebbe andare alla sua
festa, ma è evidente che non le sto tanto simpatica.
Però Sasuke si sta dimostrando troppo cattivo nei suoi
confronti. A volte si comporta proprio da insensibile!
Le mie amiche dispiaciute si voltano verso Itachi sperando che almeno a
lui venga in mente una soluzione.
« La signorina Hinata non è stata invitata, e
vorrebbe andarci, mentre il mio fratellino è stato invitato
e non vuole partecipare. » riassume brevemente la situazione
« Io vi consiglio di andarci entrambi. Più uno,
meno uno equivale a zero, dico bene? »
Lo troviamo un ragionamento un po' contorto, ma vale la pena provare.
In qualche modo è riuscito a farmi tornare il sorriso.
Non vedo l'ora che sia domenica!
***
Arriva il giorno della festa e Sasuke aspetta Hinata nel corridoio
all'entrata dell'abitazione.
" Uffa! Perché le ragazze ci mettono così tanto
tempo per prepararsi? " pensa proprio nel momento in cui appare la
ragazza.
« Scusami se ti ho fatto aspettare! » gli dico.
Intimidita porto le mani congiunte sul grembo ed abbasso gli occhi
sulle mie scarpette nere lucide.
Sono tentata dal non conferir più parola, tuttavia, per
sciogliere la tensione che mi attanaglia lo stomaco, trovo la forza per
chiederglielo.
« Allora... come sto? »
« Una ranocchietta rimane sempre una ranocchietta, qualunque
abito indossi! » risponde.
Volta il capo da un lato per far percepire la sua indifferenza e per
nascondere quel leggero rossore che dona al suo viso pallido un po' di
colore.
« Non gli dia retta signorina Hinata! Questo abito le dona
molto. » mi rincuora Itachi.
Mi appoggia sulle spalle una giacchettina bianca per coprire il
vestitino azzurro a maniche corte e poi aggiunge « Chi non
riconosce la bellezza quando se la ritrova davanti è solo
uno stupido. »
Queste parole bastano per far arrabbiare il fratello minore che non
ribatte per superiorità.
Nel frattempo le mie amiche ci raggiungono a casa e salgono sull'auto
guidata da Itachi. Destinazione: la casa di Karin.
***
« Beh, ci siamo lasciate convincere dal tuo maggiodomo e ora
ci troviamo in questa situazione. » si lamenta Mai
« Nonostante tutto, Karin rimane insopportabile! »
« Hai ragione! Lei si comporta sempre così!
Qualcuno ha frequentato la sua scuola elementare, per caso? »
chiede Noriko che vorrebbe capire il motivo del caratteraccio
della compagna, ma nessuno le risponde.
« Mia sorella diceva... » racconta ad un certo
punto Natsumi « ...che Karin appartiene ad una circoscrizione
scolastica diversa dalla nostra. »
« Ma perché adesso frequenta la nostra scuola?
» le domando.
« In effetti non ne ho idea... »
« Ecco, siamo arrivati! » ci annuncia Itachi
parcheggiando la macchina davanti al cancello della lussuosa villa.
« È enorme, non è vero? »
chiedo ai due fratelli dietro di me.
Il più grande chiude gli occhi e fa un cenno di
"sì" con la testa. Però non mi sembrano molto
convinti.
" È poco più grande del garage di casa Hyuga. "
pensano all'unisono i due.
« Siete in ritardo! » la voce squillante di Karin
ci accoglie all'entrata della sua dimora.
« Visto che mi avete fatta aspettare entrerete dalla porta di
servizio! » esclama "calorosa" la padrona di casa.
Seguo le mie amiche all'interno della villa, ma prima di entrare il mio
maggiordomo mi parla.
« Signorina Hinata, io devo andare. È successo un
piccolo imprevisto. Quando vorrà tornare a casa, mi telefoni
e verrò a prenderla. »
Rimango delusa dal fatto che non parteciperà mentre, per un
attimo, mi è sembrato che Mamechiha ne fosse felice.
Seguendo le altre salgo al piano di sopra, ma noto una strana
atmosfera; precedentemente Karin non ha fatto altro che osservare
guardinga i corridoi prima di attraversarli, ma la cosa più
strana è che cammina in punta di piedi.
Chissà perché si comporta in maniera strana?
« Ascolta Karin... » sto per dire, ma m'interrompe
facendo segno con le mani di fare silenzio.
Raggiungiamo la sua cameretta piena di mobili e accessori sfarzosi.
Al centro c'è un tavolino basso pieno di antipasti sfiziosi,
bevande analcoliche e non poteva mancare una grande torta con tanto di
candeline!
Dei cuscini dalla fodera lucida e abbellita da merletti invece erano
stati appoggiati sul pavimento intorno al tavolo.
« Questa è la tua camera Karin? »
domando mentre con stupore muovo i miei occhi da un lato all'altro
della stanza.
« Esatto! Niente male, vero? »
« Però... per essere la sua festa di compleanno,
sembra piuttosto modesta, non trovi? » bisbigliano Noriko e
Mai.
« Avanti! Datemi i miei regali! » esclama contenta
allargando le braccia.
Li scarta uno ad uno e li appoggia sulla scrivania; sembra felice anche
se non lo ammetterà mai!
« Per essere scelti da voi sono... » si ferma un
attimo per trovare il termine giusto « ...decenti. Li accetto
volentieri! »
Poi si volta verso Sasuke.
« Mi dispiace, ho dimenticato di portarlo. »
ammette il ragazzo, ma a Karin sembra non importare.
« Non preoccuparti! La tua presenza è
già un regalo per me! » dice con occhi luccicanti.
Finalmente arriva anche il mio turno. Dalla borsa cerco il regalo che
ho preparato, spero con tutto il cuore che le piaccia.
Ho fatto del mio meglio e ci ho messo tutta l'amicizia che provo per
confezionarlo. Non sono sicura del risultato, ma mi auguro che apprezzi
il mio gesto.
« Siccome tu puoi comprarti tutto quello che vuoi... ho
pensato di realizzare qualcosa con le mie mani. Ecco prendi! »
Le porgo un peluche con le cuciture storte dal quale esce ovatta in
alcuni bordi chiusi male e dalla forma indefinita.
Quando l'ho fatto vedere ad Itachi ha detto che era un bel cagnolino,
però io ho fatto un coniglietto! Poi ha aggiunto " Non si
preoccupi signorina Hinata è il pensiero che conta! " Questo
mi ha resa felice perché l'ho cucito proprio pensando a
Karin!
Ripensando a tutto questo non bado alla faccia disgustata di Karin
davanti a quel "coso".
« Signorina! » grida la domestica sbattendo la
porta.
Vuole avvisarla di qualcosa, ma non fa in tempo che una signora dai
capelli rossi, lo stesso colore dei capelli di Karin, arriva inviperita
con le mani sui fianchi.
« Karin! » grida « Che cosa significa
tutto questo? Oggi viene l'insegnante che ti dà lezioni
private! Ascoltami bene! Tu frequenterai il prestigioso istituto
femminile dove ho studiato io! Però sei stata bocciata a
tutti gli esami d'ammissione! Sei una vergogna! »
« Per Karin sarà impossibile frequentare quella
scuola! »
« Allora è per questo che è venuta
nella nostra scuola! Perché non è riuscita a
superare gli esami di ammissione! » parlottano fra loro Mai e
Noriko.
« Vi chiedo scusa ragazzi, ma la festa è finita.
Tornate a casa. » ci dice la madre della festeggiata con meno
rabbia rispetto a quando ha rimproverato la figlia.
« Mamma aspetta un momento! » si giustifica la
rossa « L'anno scorso, quello precedente... non mi hai mai
organizzato una festa per il mio compleanno! Per questo motivo ho
invitato i miei amici senza chiedertelo! »
« Mi avevi promesso che avresti rinunciato alle feste di
compleanno finché non saresti riuscita a superare gli esami
di ammissione, quindi smettila di fare i capricci e pensa solo a
studiare! » taglia il discorso in modo che la figlia non
possa ribattere.
È triste. Mi si stringe il cuore. Non posso credere che
Karin non festeggia il suo compleanno da così tanto tempo...
deve essere difficile per lei.
« Signora... »
Sono incerta se intervenire o meno, però sento che
è la cosa più giusta da fare. Per combattere
l'agitazione stingo forte la gonna del vestito. Tutti mi fissano
perplessi, i miei amici preoccupati; sento l'ansia assalirmi
così aumento la stretta facendo colorare di bianco le nocche
delle mani già candide. Ormai non posso più
tirarmi indietro, quando mi metto in testa qualcosa non mi fermo se non
la realizzo, perciò riprendo a parlare.
« Non crede di essere troppo dura con lei? »
Gli occhi bagnati di Karin mi guardano con tristezza mentre la reazione
di sua madre mi lascia di stucco.
Ride forzatamente, prendendosi beffa delle mie buone intenzioni, come
se non contassi niente.
« Voi campagnoli non avete di certo questo tipo di
preoccupazioni! Ma io aspiro solo al meglio per mia figlia! Queste cose
non vi riguardano! » termina aspra.
« La mia famiglia non è mai stata ricca come la
vostra, ma mio padre e mia madre hanno sempre organizzato una festa per
il mio compleanno! La prego! Lasci festeggiare a Karin il suo
compleanno! Si rende conto del sacrificio che chiede a sua figlia?
» le urlo tutto quanto senza fermarmi; spero che queste
parole bastino a convincerla.
Purtroppo questa donna riesce a spezzare anche questa debole speranza
con la sua ipocrisia.
« Che ragazza maleducata! » mi rimprovera
« Avanti! Karin vieni subito qui! » le ordina
mentre cerca di prenderla dal braccio.
Istintivamente tiro la mia compagna di classe allontanandola dalle
grinfie della madre.
« Andiamo! » suggerisco alla rossa.
« Andiamo dove...? » mi chiede spaesata.
« Uchiha occupati di sua madre! » gli ordino mentre
corriamo fuori dalla stanza.
« Ma perché proprio io? »
Sasuke si lamenta, il compito più difficile è
toccato a lui. Chissà perché mi asseconda sempre?
Trattenere quella donna si rivela stancante; non solo si agita come un
animale in gabbia, ma pur di fargli lasciare la presa gli stringe un
braccio al collo impedendogli di respirare.
« Karin, dove vai? » continua a gridare non potendo
fare altro « Se continui a frequentare cattive compagnie non
diventerai mai una persona per bene! »
« Signora. »
Un ragazzo fa la sua apparizione parlandole con fermezza, nascondendo
il tono di rimprovero perché sarebbe improprio per uno della
sua età che si rivolge ad una persona più adulta.
« È pregata di smetterla. Se continuerà
a insultare la signorina Hinata, sarà mia premura prendere
provvedimenti contro di lei. » termina impeccabile Itachi.
« E tu chi saresti? Sei entrato in casa senza permesso!
Potrei denunciarti! » prova a difendersi la donna.
Un uomo anziano arriva tutto trafelato nella camera dove sta avvenendo
lo scambio di battute.
« Papà! » esclama « Sei
arrivato proprio al momento giusto! Queste persone... »
« Sei davvero una stupida! Chiedile subito scusa! »
urla alla figlia l'uomo.
Poco lontano da lì, ignorando il litigio dei due, Sasuke
chiede dei chiarimenti al fratello.
« Che cosa hai detto a quel tizio? »
« Niente di speciale. » si limita a dire
« Ho semplicemente riferito al nonno di quella ragazza chi
fosse esattamente Hinata. Tutto qui. Ma... » pensa al fatto
di averla vista allontanarsi di corsa dalla villa trascinando con
sè Karin « ...pare che la signorina Hinata non
avesse bisogno del nostro aiuto. »
***
«Diamoci da fare! » si esalta Mai «
Organizzeremo una bella festa di compleanno a casa Shinonome!
»
« In casa abbiamo sempre preparato una bella torta con la
farina degli udon, tutti insieme! » confesso ingenuamente
« Dai Karin! Vieni anche tu! » le propongo
antusiasta.
Ricambiando il sorriso amichevolmente accetta.
Solo per questo giorno può chiudere un occhio e dimenticare
l'antipatia nei miei confronti. Dopotutto oggi è lei la
protagonista!
« E va bene, ma per l'anno prossimo mi aspetto una torta vera
e propria! »
Dalla contentezza apro il pacco di farina con troppa forza e sporco la
festeggiata di bianco.
« S-scusami! Va tutto bene? »
Mi guarda truce.
« Ti uccido! »
Questo è tutto quello che riesce a dirmi prima di
rincorrermi lanciandomi la farina a sua volta e ignorando le lamentele
di Mai, Noriko e Natsumi che respirano quell'aria polverosa.
Poco dopo ci fermiamo esauste e sporche all'entrata. Vediamo che i due
Uchiha sono appena tornati a casa.
« Maggiordomo, la prego ci aiuti! » esclama Noriko.
« Temevo che sarebbe finita così e quindi sono
andato a fare la spesa. Vi preparerò qualcosa. »
« Grazie! Grazie davvero! » rispondono all'unisono
le amiche.
Così ritorniamo in cucina, che in questo momento sembra un
campo di guerra. Itachi ci consiglia di aspettare nel salone e inizia a
cucinare senza perdere altro tempo.
Nel corridoio, un brivido di freddo corre lungo la schiena di Sasuke.
Ha avuto l'impressione che qualcuno li stesse osservando.
Si guarda intorno e pensa che è stata solo un'impressione,
tuttavia...
« Quella
è Hinata Shinonome, anzi Hinata Hyuga giusto? Sì,
ma è ancora una ragazzina... e quello sarebbe il suo
maggiordomo? » domanda a se stesso l'intruso mentre dal
cannocchiale vede Itachi che appoggia delicatamente un asciugamano
sulle spalle della giovane erede ricoperta di farina «
Più che il suo maggiordomo sembra il suo fidanzato.
Chissà... » si lascia sfuggire.
...forse le sensazioni di Sasuke non erano poi così
sbagliate!
*Note
dell'autrice*
Per
essere
timida Hinata è davvero una pasticciona! Ah, ah! Per fortuna
che Itachi è sempre all'altezza della situazione.
Non smetterà mai di sorprendermi... e come se sapesse in
anticipo ciò che avverrà! Mi sorge un dubbio: non
sarà mica veggente? XD
Questo è stato un capitolo transitorio: non vi è
sembrato troppo tranquillo?
Forse è meglio così perché nel
prossimo si scatenerà una vera e propria tempesta!
Non sono soddisfatta di come ho sviluppato questo capitolo
però cercherò di fare meglio il prossimo!
Scusate, ma per vari imprevisti non sempre riesco ad aggiornare il
sabato per cui sposto alla domenica la data di pubblicazione ^^"
Quindi vi do appuntamento al prossimo capitolo e saluto tutti voi,
gentili lettori, che seguite e commentate questa storia.
Baci =)
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Capitolo 8 *** Capitolo: Una decisione difficile ***
Capitolo 8
Si guarda intorno e pensa che è stata solo un'impressione,
tuttavia...
forse le sensazioni di Sasuke non erano poi così sbagliate!
Una Decisione Difficile
Casa Hyuga
risplende sotto il cielo notturno. Dall'esterno è
impossibile non notare la luce dei lampadari che filtra fuori
illuminando pallidamente il giardino circostante.
Dalla stanza
più alta un uomo anziano sta intrattenendo una
conversazione, attraverso una webcam, con il suo ex maggiordomo: il
signor Madara Uchiha.
«
Hinata come sta? Va tutto bene? » chiede premuroso l'uomo,
che dalla sua sedia a rotelle accarezza il morbido pelo del suo micio
un po' in sovrappeso.
«
Sì, è in gran forma, signore! Sta crescendo bene
e sana. » risponde l'altro.
«
Però... come membro di casa Hyuga non può
continuare a fare quella vita... » dice dubbioso, preoccupato
per la sorte che attende alla giovane nipote.
Anche se
Itachi è sempre al suo fianco e le ha salvato la pelle in
questi ultimi giorni, per quanto potrebbe andare avanti questa
situazione? Sarebbe meglio farla vivere in un luogo più
sicuro in modo da agevolare il lavoro, già complicato, del
suo maggiordomo.
«
Signore? » lo richiama rispettoso Madara, che per
l'età che porta, si possono notare chiaramente i suoi
capelli rimasti neri.
«
Non la pensi così anche tu, Uchiha? » termina il
discorso con un quesito, evitando di attraversare la soglia di una
nuova discussione. Dalle sue parole si può evincere che ha
qualcosa in mente.
Quale piano
starà complottando il caro e vecchio Hiruzen per avvicinarsi
la piccola e dolce Hinata?
***
Con
lo sguardo fisso verso la lavagna come a dimostrare di star seguendo la
lezione, Hinata si perde nei suoi pensieri.
« Hyuga, leggi la parte successiva. Hyuga?
» la richiama più volte il professore d'inglese.
« Hinata Hyuga?! » all'ennesimo richiamo la ragazza
si ridesta dai suoi pensieri.
« S-sì! » balbetto. Dimenticavo che ora
mi chiamo Hyuga! « Dunque... » temporeggio con la
speranza di ricevere qualche aiuto sbirciando i banchi vicini. Peccato
che sono così tesa che non riesco a fare nessun movimento.
« Pagina ventitrè, decima riga. » una
voce alle mie spalle mi suggerisce un aiuto.
Anche se non posso voltarmi sono sicura che Itachi mi ha parlato senza
dare nell'occhio.
Sono fortunata di poter contar su una persona come lui.
Quando è vicino a me e mi parla in questo modo, sento di
poter fare qualsiasi cosa!
La campanella rimbomba in tutta la scuola; ormai le lezioni sono
finite, ed insieme a Natsumi vado a pulire i bagni della scuola. Oggi
è il nostro turno farlo!
« Bè, direi che è vero amore!
» dice all'improvviso Natsumi.
Quelle parole mi pietrificano all'istante e pochi secondi dopo la mia
faccia si colora di rosso. Non capisco il perchè della mia
reazione dato che non conosco il motivo della sua esclamazione
né tantomeno la persona a cui è rivolta.
Dopotutto potrei aver sentito solo l'ultima parte del suo discorso
perchè ero nuovamente distratta!
« Ma cosa stai dicendo?! » le chiedo cercando di
capirci qualcosa.
« Perchè? Che c'è di male? »
mi risponde con flemma.
Ha risposto alle mia domanda con altre domande, alla fine non ho capito
niente lo stesso, ma le sue parole mi inducono a riflettere...
L'amore... sentimento complesso e indescrivibile; come si
può essere sicuri che quello che si prova in alcune
circostanze può essere definito amore?
Mi chiedo cosa sia veramente; forse è qualcosa che esiste
solo per complicarti la vita che è già complicata
a causa di tutte le difficoltà che bisogna affrontare ogni
giorno!
Così senza rendermene conto incomincio a parlare di Itachi,
non so il perché ma le parole escono così in
fretta da non darmi il tempo di focalizzare quello che sto dicendo.
« E' inutile sperarci... Itachi... è un ragazzo
affascinante e maturo. Non prenderà mai in considerazione
una ragazzina come me. » le confesso con una punta di
amarezza. Non ho mai creduto molto alle mie qualità. In
realtà all'inizio credevo di non possederne! Facevo sempre
guai e non riuscivo ad eccellere nemmeno in una sola cosa. Naturalmente
le cose non sono cambiate, ma cerco di impegnarmi sempre
perché i risultati non si ottengono subito! Se ho guadagnato
un po' di sicurezza devo ringraziare le persone che mi amano e mi
stanno vicino perché non smettono mai di incoraggiarmi.
« Secondo me... dovresti essere tu a cercare di attirare la
sua attenzione, non credi? » mi suggerisce Natsuni
« Dovrai diventare una donna... in modo che lui non
avrà occhi che per te! »
« E tu credi che ci riuscirò? » la
guardo dubbiosa forse per il suo consiglio o forse perché,
ragionando sulla mia precedente affermazione, inizio ad avere il
sospetto di provare un sentimento diverso dall'amicizia e l'ammirazione
verso Itachi. Ma non può essere amore, no?
« Bè... visto che frequentiamo ancora la seconda
media... non è certo il tempo che ci manca, no? »
continua la mia amica.
Mi sorride.
Ma sì, forse potrei provarci.
« Hai ragione. » la ringrazio.
Un momento! Che sto dicendo? Mi sono fatta trasportare dalla
discussione e dalla sicurezza di Natsumi. Tutto questo è
assurdo!
Mi scoppia la testa, non capisco più nulla.
« Hei, voi due! Sbrigatevi a finire che poi torniamo a casa
insieme! » urlano dalla porta Mai e Noriko che nel frattempo
ci raggiungono intimandoci di terminare subito il lavoro.
« Muoviti, Hinata! Il tuo maggiordomo ti starà
aspettando! »
" Dovrai diventare una donna... in modo che lui non
avrà occhi che per te! "
« Signorina Hinata, la macchina è
pronta. »
« S-sì! »
Chissà se riuscirò mai... a fare una cosa del
genere?
***
La
macchina sfreccia tra le verdi siepi. Fisso fuori dal finestrino
ammirando quel bel panorama.
Anche se questo è un piccolo paesino di campagna, quasi
sconosciuto, mi piace tantissimo!
Ringrazio i miei genitori dal profondo del cuore per avermi fatto
crescere in questo posto immerso nella natura e nella
tranquillità.
Farò sempre tesoro dei giorni vissuti con loro!
Improvvisamente i miei pensieri cambiano.
Ricordo le parole di Natsumi così mi ritrovo a fissare il
posto di guida. Tuttavia li scaccio immediatamente proprio come si fa
con le mosche in estate.
Finalmente Itachi ferma la macchina; siamo arrivati.
Una volta scesi incontriamo Sasuke, con la divisa in disordine come
sempre e con lo zaino in spalla.
« Che fate di bello? » ci chiede.
« Andiamo a casa mia a studiare per gli esami. »
rispondo vaga « Tu, piuttosto, non dovresti essere al
circolo? » gli domando.
« No, le attività del circolo vengono sospese una
settimana prima degli esami. »
Annuisco. D'un tratto il silenzio viene spezzato da una voce familiare.
« Allora perchè non vieni a studiare con noi,
Uchiha? » gli propone Karin spuntando all'improvviso.
Intanto Itachi, andato ad aprire, è fermo da qualche secondo
davanti alla porta.
Lo noto. Chissà se è tutto a posto?
Però non mi preoccupo più di tanto, dopotutto con
lui siamo al sicuro.
« Sasuke! » il moro richiama l'attenzione del
fratello che intanto stava chiacchierando, suo malgrado, con la rossa.
« Corri dal nonno e porta le ragazze con te! Presto!
» gli ordina senza la possibilità di replicare.
Un istante prima il caos totale, gridiamo buttandoci a terra mentre il
rumore dell'esplosione aumenta fino a stordirci.
Un istante dopo ci ritroviamo avvolti da una coltre di fumo e detriti.
Il silenzio più profondo.
Un istante ancora e saremmo potuti essere tutti morti. L'abbiamo
scampata per il tempismo e il sangue freddo di Itachi.
« Signorina Hinata, si è fatta male? »
Tossisco dopo aver inspirato un po' di quelle polveri.
Alzo gli occhi verso la figura del mio maggiordomo che mi ha protetta a
costo della vita.
« No... sto bene. Ma tu... sei ferito!
» esclamo sconvolta.
Porta diverse ferite il tutto il corpo più una
più profonda al braccio sinistro. Ma nonostante tutto
continua a sorridere per tranquillizzarmi.
« Non si preoccupi per me, è solo un graffio.
» annuisco poco convinta però voglio crederci.
Le voci delle mie amiche mi fanno voltare. Voglio accertarmi che stanno
bene.
Le vedo sorridere mentre si appoggiano ad un tronco caduto. Il nonno
degli Uchiha si precipita a soccorrerci.
Però, come un'egoista, rivolgo la mia attenzione su
qualcos'altro.
Sbarro gli occhi. Sento immobilizzarmi. Non può essere! Non
può essermi successa di nuovo una catastrofe!
« La casa... di mio padre e di mia madre è...
» riesco solamente a dire con la voce tremante.
Ormai tutto quello che ne rimane sono macerie.
***
Il
signor Madara ci ospita a casa sua. Dopo aver lasciato nelle loro case
Noriko, Mai, Natsumi e Karin ci siamo diretti verso la casa dove
è cresciuto Sasuke.
Immediatamente racconto a mio nonno dell'accaduto attraverso la
connessione con una webcam.
« Ho capito! Non immaginavo che potesse accadere una
cosa simile... »
« Chi può aver fatto una cosa
così terribile?! » continuo a chiedermi incredula.
« L'importante è che tu sia sana e salva!
Ah ah ah! »
La voce di mio nonno e rilassata... forse anche troppo! Che ci trova di
divertente in tutto questo?
« N-non c'è niente da ridere! » lo
rimprovero « Anche se io sto bene, Itachi e una mia amica si
sono fatti male! »
« Mi dispiace cara... ma io non so che farci. Sei
stata tu a voler rimanere in quella casa. Io ti avevo proposto di
traferirti qua... ti ho già detto... che ormai tu sei membro
della famiglia Hyuga e quindi la tua vita è destinata a
cambiare. »
« Ma io non voglio che la mia vita cambi! » dico in
tono supplichevole.
Ad un suo cenno di mio nonno una cassaforte grande quanto un magazzino
si apre alle sue spalle.
« Riesci a vedere la montagna di banconote alle mie spalle?
» mi chiede « Quando io non ci sarò
più tutti questi soldi saranno tuoi! » afferma con
una tranquillità tale da sembrare innaturale.
Dal canto mio sono preoccupata e scioccata.
« Probabilmente è per questo che qualcuno vuole
farti del male. » arriva a questa conclusione il Colosso.
« Ma nonno... il tuo patrimonio non m'interessa! »
protesto senza pensarci due volte.
« Allora dirò ad Itachi di tornare qui. »
Ho come l'impressione di star scavando la mia fossa da sola.
Ad ogni sua parola cado in un profondo sconforto. Itachi ormai
è come una famiglia, non voglio ritrovarmi di nuovo da
sola...
Ormai mi è fin troppo chiaro che situazioni del genere
continueranno a succedere in futuro e che potrebbero coinvolgere anche
persone a me care.
Non voglio che gli succeda qualcosa, ma non voglio dovermi separare da
loro! Allora che cosa posso fare? Non voglio quei soldi, ma se anche
solo essere la nipote degli Huyga comporta questi rischi non sono
più tanto sicura di voler restare in questa famiglia. Era
tutto così perfetto quando i miei genitori erano in vita,
ero così felice... perché, perché devo
sopportare tutto questo?
Terrorizzata stingo i lembi del mio vestito.
« Non posso permettere che un maggiordomo della sua levatura
stia a servizio di qualcuno che non vuole assumersi la
responsabilità di questa famiglia. »
Quello che mi ha appena detto mi sconvolge ancor di più! E
come se mi avesse letto nella mente.
« Ascolta, Hinata. Tu non sei più una comune
ragazza di una cittadina di campagna. Se ti ostinerai a rimanere
lì non potrò garantire per la tua
incolumità. Quello che è accaduto oggi
è stata solo una conseguenza delle tue scelte. »
Perché mi sento così in imbarazzo? Che sciocca
che sono. Chiedermi una cosa del genere. Dopotutto... è solo
colpa mia!
Sono stata solo un'ingenua a pensare che tutto sarebbe continuato ad
andar bene. Ne sono consapevole solo adesso.
« Intanto dirò ad Itachi che trovi una nuova casa
per te. Potresti passarmelo un attimo? »
Annuisco ed esco fuori a cercarlo.
« Itachi... ehm come sta la tua ferita? » gli
domando con velata tristezza.
« Non si preoccupi, è una sciocchezza. »
Continua a sorridermi, ma sento aumentare dentro di me il senso di
colpa.
Lo lascio entrare nella stanza dove mi trovavo fino a pochi attimi
prima e decido di andare in cucina dove mi stanno aspettando Sasuke e
suo nonno.
« Hinata. Che ti ha detto tuo nonno? » si fa avanti
il signor Uchiha.
Non so come dirglielo...
« Ecco, io... io... non posso rimanere in questa
città! » dico con la voce rotta dal pianto.
« Ma cosa stai dicendo? » alza il tono Sasuke che
finora è stato in silenzio.
« Non farei altro che dare disturbo a tutti quanti...
»
« Non è vero! Puoi rimanere quanto vuoi!
» continua a controbattere.
Perché deve insistere, perché non vuole capire...
Non riesco a trattenere la rabbia, per la prima volta alzo la voce con
qualcuno.
« Oggi nessuno si è fatto male seriamente, ma la
prossima volta potrebbe succedere qualcosa di irreparabile! »
Nella stanza cala il silenzio. Teniamo gli occhi bassi come se avessimo
perso ogni speranza.
« Conosco una scuola che potrebbe fare al caso tuo.
» riesco a percepire una flebile luce nelle parole del signor
Madara « La scuola femminile Santa Lucia. È
estremamente rinominata e potrebbe darti un'ottima istruzione... e poi
so che ha attrezzature e sistemi di sicurezza interni impeccabili.
È il luogo in cui vengono formate le gentildonne della
prossima generazione. »
Per un attimo sento il tempo fermarsi.
« So che suo nonno vorrebbe che la frequentasse. »
mi rivela con sincerità.
« Pensi che Hinata si troverebbe mai a suo agio in un posto
pieno di ricche snob? » replica Sasuke.
« Se io ci andassi, Itachi ne sarebbe felice? »
chiedo.
« Il fatto che tu cresca e diventi una signorina rispettabile
è il desiderio di tutta la famiglia Uchiha. »
L'anziano signore mi dà la risposta che speravo di ottenere.
E dopo aver pensato alla conversazione di questo pomeriggio con Natsumi
prendo una decisione importante.
« Io frequenterò quella scuola! » dico
più decisa che mai.
Nell'altra stanza Itachi sta conversando ancora con il Colosso.
« Hinata era decisamente giù di morale...
»
« Le chiedo scusa! Ho cercato di fare il possibile per
evitare che la signorina Hinata si accorgesse di essere stata presa di
mira e non si preoccupasse... » si giustifica il giovane.
« Comunque... » l'interrompe l'anziano «
...credo che quell'accaduto le abbia fatto capire quanto le sue
decisioni possano influenzare la vita di chi le sta vicino, oltre che
la sua. » si lascia sfuggire una risata mentre gioca con il
suo gatto « Non so chi sia stato a far esplodere la sua casa,
ma è capitato nel momento più propizio. Ricorda
sempre una cosa, Itachi. Per la famiglia Hyuga, Hinata è
più preziosa di un tesoro. Capisci cosa intendo? »
« Certo, signore! » gli risponde.
« Bene! Stavo anche pensando... di scegliere te come suo
futuro sposo. »
Lo sguardo finora imperturbabile del moro cambia in un istante.
« Cosa? » richiede incredulo.
« Fra cinque anni sarà certamente diventata una
donna affascinante. » dice con fare ammiccante.
« Ma signore... io sono solo un semplice dipendente...
» protesta il maggiordomo pur mantenendo un atteggiamento
calmo e distaccato.
« Per mia fortuna sembra che tu le piaccia. Ma dobbiamo
assicurarci che non cambi idea. »
Le sue parole non sembrano serie. Chi in quel momento lo vedrebbe
giocare con il gatto penserebbe certamente questo.
Tuttavia il cambio di espressione da giocherellone ad inquietante, non
promette niente di buono.
« Ascolta, Itachi. Dovrai portare il tuo rapporto con lei ad
un livello più intimo! »
Quest'ultimo ordine farebbe rimanere scioccato chiunque, anche l'Uchiha.
Innanzitutto voglio
fare le mie condoglianze a tutti i parenti delle vittime del tremendo
cataclisma che ha colpito il Giappone.
Una
preghiera affinchè le loro vite possano continuare nella
serenità e che non gli faccia mai perdere la speranza!
Continuate a lottare!
Per quanto riguarda la storia scusate per il ritardo. Spero vogliate
continuare a seguirmi, mi fareste davvero felice =)
Questa volta non commenterò, ho l'umore a terra: troppi
avvenimenti tristi. Scusatemi ancora.
Se vi va potete lasciare un commento o una critica che come sempre sono
ben accette.
Grazie a tutti i lettori e commentatori.
Vi do appuntamento al prossimo aggiornamento. Un abbraccio ^^
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