Il maggiordomo della piccola Hinata

di _AkAtSuKiNa_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Una triste notizia ***
Capitolo 2: *** Capitolo: Sono il suo maggiordomo signorina Hinata ***
Capitolo 3: *** Capitolo: Questa è una delle mie mansioni ***
Capitolo 4: *** Capitolo: Visita a casa Hyuga ***
Capitolo 5: *** Capitolo: Il Colosso ***
Capitolo 6: *** Capitolo: Le faccende domestiche di un maggiordomo ***
Capitolo 7: *** Capitolo: Il compleanno della mia miglior ***
Capitolo 8: *** Capitolo: Una decisione difficile ***



Capitolo 1
*** Prologo: Una triste notizia ***


Capitolo 1

Innanzitutto parliamo di come è nata questa storia: per chi l'avesse notato è un adattamento del manga "Mei-chan's Butler" al mondo di Naruto. Questa storia mi ha affascinata a tal punto da farmi chiedere come sarebbe stata se al posto di quei personaggi ci fossero stati quelli di Naruto. Ed ecco qua quello che ne uscito fuori!
Ho cercato di scegliere i personaggi che meglio potevano interpretare queste vicende, alcuni li trovo azzeccati per il loro aspetto e per i loro legami, tuttavia ci sono delle discrepanze sui loro caratteri. Ahimè non ho potuto far a meno di renderli OOC se volevo rispettare il manga.
Per chi non apprezzasse questo genere può benissimo evitare di leggerla; credo sia meglio prepararvi a cosa vi aspetta così da non farvi perdere tempo!
Per chi non lo conoscesse Mei-chan's butler è un manga di Riko Miyagi ed è pubblicata in Italia, fin'ora i volumetti usciti sono 7.
Personalmente mi è piaciuta, quindi vi consiglio di leggere l'opera originale nel caso foste interessati.
Meglio chiudere la parentesi "pubblicità occulta" o rischio di sembrare un'infiltrata di qualche casa produttrice di manga che vuole pubblicizzare un'opera XD
Ho scritto questo solo a scopo informativo, dopotutto, è giusto valorizzare il lavoro di un mangaka e di chi ci sta dietro e lavora duramente.
A tal proposito, voglio precisare che né la storia né i personaggi mi appartengono e che le proprietà sono di chi ne detiene i diritti e che non è a scopo di lucro.
Bene, detto questo vi auguro una buona lettura!









***

"La mia famiglia non naviga nell'oro. Adorano preparare gli udon e visto che non hanno un grande naso per gli affari, non si preoccupano molto di guadagnare... riusciamo a malapena ad arrivare a fine mese!
Nonostante tutto, sembrano sempre molto felici... credo che il loro lavoro li diverta molto.
Davvero non riesco a capirli..."
« Ascolta Hinata - mi disse un giorno mio padre - Riuscire a vivere insieme alla persona che ami, facendo un lavoro che ti piace è davvero un lusso ai nostri giorni! »
« Io preferirei avere un sacco di soldi per comprarmi tutto quello che voglio! Magari circondata da un sacco di bei ragazzi! »
« Eh, eh... hai ragione! In effetti, credo che siano in molti a pensarla così. Però... credo che ci si stanchi molto presto di uno stile di vita così realistico! » ammise con certezza.
Conservai queste parole gelosamente nel mio cuore, anche se non avevo appreso pienamente quel che cercava di dirmi.
Finché un giorno...
« Buongiorno signorina Hinata. È ora di alzarsi. »




Il Maggiordomo della Piccola Hinata


Una triste verità




Quando ero piccola, ricordo che un giorno mi persi. Ero tutta sola nel bel mezzo di un bosco buio e minaccioso. Avevo una paura da morire!
Per farmi coraggio iniziai a canticchiare una canzoncina che mi piaceva molto. All'improvviso...
« La stavo cercando! Venga la riaccompagno a casa. » disse un uomo mentre con le sue grandi mani mi prendeva in braccio. Notai che sulla sua giacca brillava una spilla rotonda: una "S" era incisa all'interno di un rombo e di un quadrato. Ne rimasi affascinata...
« E-ehm, lei chi è signore? »
« Sono il suo maggiordomo, signorina Hinata. » rispose. Ricordo ancora i battiti del mio cuoricino che si facevano sempre più forti per l'emozione.

« Shi-no-no-me. Shinonome, è mai possibile che dormi sempre? » dice a tono alto « Per colpa tua tocca a me scrivere il registro di classe, accidenti! È un compito che hanno affidato ad entrambi, sai? »
« Mh? »  balbetto qualcosa ancora intontita mentre mi guarda con i suoi occhi gelidi. 
« Lasciami indovinare. Stavi Sognando ad occhi aperti come al solito, vero? »
« Ecco... »
Cerco di minimizzare la mia colpa sfoggiando uno sguardo da bambina sognante che pare non funzionare, dato che una piccola vena pulsa sulla sua fronte.
Questo brontolone dagli occhi scuri e dai capelli con riflessi bluastri è Sasuke Uchiha; frequenta il secondo anno della scuola media insieme a me. Prende ottimi voti negli studi e, come se non bastasse, eccelle anche nello sport. Pare che sia considerato il ragazzo più bello della scuola. Forse il fatto di avere un quarto di sangue straniero gli dà un certo fascino...
Bé, comunque non è il mio tipo.
Non so che scusa inventarmi... quanto mi secca il suo atteggiamento da "precisino". Per fortuna le mie compagne rientrano in aula con un tempismo impeccabile e mi salvano da una ramanzina.
« Ciao, ragazzi! Di cosa stavate parlando? »
« Ah... n-niente di particolare »
« Non fare tanto la misteriosa! Dai, diccelo! »
« Ehm » non sapevo da dove iniziare, ma raccontai lo stesso del mio sogno « Il viso di quell'uomo non lo ricordo più, ormai... ma non ho dimenticato le sue bellissime mani, con dita lunghe e affusolate e quella strana spilla che portava sulla giacca. »
Con gli occhi chiusi mi perdo in quel bellissimo momento così non mi accorgo che nessuno mi stava più ascoltando.
« Ehi! Mi state ascoltando? Parlo con voi! »
« Scusa Hinata, è una storia talmente fantasiosa che abbiamo pensato che avresti parlato per ore! » confessa una delle ragazze del misero gruppetto.
« Una "ranocchietta" come te dovrebbe evitare questo genere di fantasie.
» interviene Sasuke « Anche ipotizzando che al giorno d'oggi esistano ancora i maggiordomi, credo che nessuno di loro prenderebbe servizio presso una tipa con uno "strano nome" come il tuo! » dice con sufficienza « Che razza di nome è Hinata Shinonome? Ci sono troppi "no" e troppe "hi"! »
Queste parole mi danno ai nervi, ma fingo di restare calma, non voglio fare il suo gioco! 
« Sei come un cagnolino, che abbaia, abbaia, ma nessuno lo ascolta »
« Cosa? » risponde tranquillamente come se le mie parole non l'avessero nemmeno sfiorato, anzi come se non avessero un significato logico.
La sua superiorità mi infastidice a tal punto che non riesco più a trattenere la rabbia.
« Il piccolo principe è arrabbiato? Che ne diresti se ti chiamassi Uchikaken? Oppure, visto che sei un nanerottolo, Mamechiha* sarebbe più appropriato! »
« Primo, qui l'unica arrabbiata sei tu! Secondo, che razza di presuntuosa! Esci subito da qui! »
« Ciao, Sasuke » la voce suadente di Karin ci interrompe nel bel mezzo del litigio.
Appena entrata in aula mi spinge da un'altra parte per avvinghiarsi sul nanetto.
« Ti stavo cercando » sussurra come una gattina innamorata « Sei libero domenica prossima? » gli chiede sbattendo le lunghe ciglia di quegli occhioni da cerbiatta.
« Mi dispiace ma non perdo tempo con queste sciocchezze, ho le attività del circolo. »
Ed ecco che sfoggia nuovamente il suo solito tono freddo, lo stesso che usa per rifiutare gli inviti, o meglio, le persone stesse.
Con questo mi affida il registro da consegnare alla professoressa ed esce dall'aula mentre, invano, con una mano, Karin cerca di fermarlo.
Un po' mi dispiace per lei, ogni volta è la stessa storia, fredde parole e uscita cool dalle scene. Però è una ragazza che non molla mai! Mi piacerebbe stringere un legame d'amicizia con lei, ma ho come l'impressione di non piacerle molto.
« Ora che ci penso, ho sentito che tuo padre fa gli udon a mano! » mi chiede dopo avermi mandato un'occhiataccia.
« Proprio così. » le rispondo con la stessa gentilezza che uso quando parlo con le persone, fatta eccezione per Nanos'ke.
« E riuscite a tirare avanti solo con quello? » con falsa ingenuità si copre con la mano le labbra carnose piegate in un ghigno.
Sbarro gli occhi incredula per una domanda così diretta.
È vero! Karin è la nipote del sindaco della città per di più suo padre è il direttore di una clinica molto famosa. Insomma... è una ragazza che proviene da una famiglia ricca ed è cresciuta nel lusso. Non mi aspettavo di certo che confrontasse le nostre vite con tutta questa cattiveria! Tuttavia rispondo lo stesso.
« Bé, direi di sì »
« Poverina, mi fai proprio pena! Se tuo padre vuole, posso farlo assumere nella clinica di mio papà, sai? » ridacchia mentre si appresta ad uscire dall'aula chiudendosi la porta alle spalle.
« Accidenti! È proprio antipatica. » sbotta una delle mie compagne.
Chiudo gli occhi e amareggiata ripenso alle sue parole. Putroppo però, non ha tutti i torti... la mia famiglia non naviga nell'oro, ma è ricca di sorrisi. I miei genitori sono felici di quel poco che sono riusciti a realizzare con le proprie forze.
Il rumore improvviso di una porta aperta con foga mi fa ridestare dai miei pensieri. La nostra insegnante grida sconvolta il mio nome.
« Shinonome! »
« Ah, professoressa Suzume! Stavo per portarle il registro di classe... » la precedo parlandole spensierata, ma cambio subito quando percepisco che non ha nulla di buono da dirmi.
« Ho appena parlato al telefono con la polizia... Hinata non so come dirtelo, ma è successa una disgrazia! I tuoi genitori sono...»





*Note dell'autrice*

Ed eccoci giunti alla fine del capitolo-prologo, cosa ne pensate?
Trasformare un fumetto in un romanzo non è facile, non so se sono riuscita a trasmettere i caratteri dei personaggi o le emozioni che traspaiono dai bei disegni del manga, però ci sto mettendo tanto impegno, quindi fatemi sapere se posso continuare la storia oppure lasciar perdere perché non fa per me!
A proposito... ne ho già controllato alcune, ma leggere tutte le pagine delle storie pubblicate su Naruto è un'impresa visto il numero, quindi se ci dovessero essere delle storie simili avvisatemi, così provvederò alla cancellazione della fic.
*Piccola nota: mame in giapponese significa piccolo, quindi è come se lo chiamasse piccolo Uchiha. 
Alla prossima!!

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Capitolo 2
*** Capitolo: Sono il suo maggiordomo signorina Hinata ***


Capitolo 2 « Shinonome! Ho appena parlato al telefono con la polizia... Hinata non so come dirtelo, ma è successa una disgrazia! I tuoi genitori sono...»




Sono il suo maggiordomo signorina Hinata




« Papà, mamma...» la mia voce si spezza tra i singhiozzi « Non è giusto! Perché doveva capitare proprio a voi? »
Grido sottovoce davanti alle foto dei miei genitori, con il volto chino, con le gote inondate da rivoli di acqua salata, con i pugni stretti per farmi forza, prima di essere raggiunta dal nonno dell'Uchiha. Alle mie spalle un gruppetto di persone riunite per il funerale parlottano tra loro della mia disgrazia. Ma non voglio dare peso alle loro parole, non m'importa che ne sarà di me, voglio solo che tutto questo non fosse mai successo!
« Hanno avuto un incidente stradale. Pare che siano morti entrambi sul colpo. »
« Santo cielo è terribile! »
« Al di fuori della figlia non avevano altri parenti, no? »
« Eh, già »
« Ma allora cosa succederà adesso a quella povera ragazza? »
« Probabilmente, dovrà andare in un orfanotrofio! »
Orfanotrofio? Poverina? È soltanto questo che possono dire in questo momento? Almeno per oggi dovrebbero pensare a quanto buoni fossero i miei genitori, di quanto fossero speciali, di quanto mi volevano bene. Nessuno ancora è venuto a dirmi parole gentili, a confortarmi... è la prima volta che mi sento così sola in vita mia! Ormai non ho più nessuno a cui dare il buongiorno la mattina, con cui lamentarmi del perché non potevo avere tutto ciò che desideravo, con cui parlare tutta la notte sotto le stelle con una tazza calda di thè a scaldarci le mani, avvolti tra le morbide coperte... Sono completamente sola!
« Hinata » una voce calda mi costringe ad alzare la testa e volgere il mio sguardo alla mia destra.
« Quel che ti è successo è terribile... mi dispiace molto » dice un uomo anziano seduto in ginocchio e con il volto abbassato « Non avrei mai voluto vederti in questa situazione. »
Il nonno di Sasuke e mio padre amavano giocare a scacchi e lui veniva a trovarlo spesso a casa.
« Ascolta... non voglio che tu rimanga sola. Se lo desideri potrai trasferirti da noi! » mi propone.
Sento il cuore riscaldarsi dalla gioia. Erano queste le parole che volevo sentire! Tuttavia...
« Ecco n-non credo sia una buona idea. Non voglio disturbarvi...»
« Casa nostra è troppo piccola...» interviene l'Uchiha sotto lo sguardo irritato del nonno.
In quel momento il mio cuore ha perso un battito.
« E visto che io ci abito con mio nonno sarebbe stretta per tutti e tre... ma è anche vero che sei talmente piccola che se ti trasferissi da noi sarebbe come prendere un gattino, quindi non c'è bisogno di fare complimenti. Non devi preoccuparti verrai ad abitare con noi. »
Una piccola lacrima mi solca il volto e un po' di rossore colora la pelle pallida e stremata. Ci guardiamo pochi attimi, ma quando sto per dare una risposta...
« Le consiglio di non essere avventato. »
Tutti ci voltiamo verso quest'individuo vestito di nero. Un luccichìo che proviene dalla sua giacca attira la mia attenzione. Quella spilla è...
« Non avrei mai immaginato che potesse nascondere due ragazzini, anzi, che vi nascondeste tutti e tre in uno sperduto paesino di campagna come questo. È stato molto abile. Ma visto che sono riuscito a trovarvi, la storia finisce qui. Signorina Hinata Shinonome... anzi, mi correggo... Hinata Hyuga, i membri della sua famiglia mi hanno mandato da lei per riportarla a casa. » conclude un ragazzo sui vent'anni, alto, dai capelli lunghi poco più della spalla raccolti in una coda bassa, dai riflessi di un blu spento.
Dei ciuffi ribelli incorniciano il viso diafano e i suoi grandi occhi neri brillano come l'acqua in un lago durante una notte buia, coperta interamente dalle nuvole e con la debole e pallida luce lunare.
« Hyuga? Ma che... » Sasuke, confuso, osserva suo nonno che però non controbatte quelle parole.
« Non capisco di cosa stiate parlando... il mio nome è Hinata Shinonome. È così che mi chiamo » intervengo. Stringo forte il pugno sul petto più confusa che mai. Cosa sta succedendo?
« Questo non è esatto. Il vero nome di suo padre era Hiashi Hyuga. Era il primogenito della famiglia Hyuga, nonchè l'erede legittimo di tutte le aziende del gruppo Hyuga. L'uomo seduto dinanzi a lei era il maggiordomo capo di casa Huyga. » rivela l'anziano signore.
« Il m-maggiordomo...»
Non ci credo. Questo... questo è sicuramente un sogno. Il nonno di Sasuke non poteva essere il maggiordomo di mio padre. A lui non interessava la ricchezza, era felice con la sua famiglia!
« Venga signorina Hinata, suo nonno è ansioso di poterla riabbracciare. » quello sconosciuto allunga la mano coperta da un candido guanto « Il funerale del signor Hiashi verrà nuovamente celebrato presso la villa della sua famiglia. Coraggio. »
« Non voglio! Io non lascerò mai questa casa! » urlo.
È tutto ciò che mi rimane della mia famiglia. Non voglio lasciarlo. Tra questi pensieri ricomincio a piangere.
« Come desidera. Mi rendo conto del valore affettivo che questo posto deve avere per lei. Rimarremo qui finché non ritroverà un po' di serenità. » lo guardo sorpresa mentre china il capo « La prego di essere paziente con me. Farò di tutto per essere all'altezza di questo incarico! »
« Come? Essere paziente? In che senso? » gli chiedo senza ricevere una risposta. In cambio sfoggia un simpatico sorriso che la dice lunga e che mi inqiueta non poco.

***

« La colazione non è di suo gradimento? »
« N-no, affatto! È squisita! » dico imbarazzata anche se non ho assaggiato nemmeno un boccone. È la prima volta che vedo una tavola bandita così! Sembra un buffet!
« Ne sono lieto »
Il suo sorriso mi fa battere il cuore e penso che rappresenta il mio ragazzo ideale.
« Signorina Hinata, se non erro, ha poco meno di dieci minuti per arrivare a scuola. »
« È così tardi? Come faccio adesso? »
« Non si preoccupi, la macchina è pronta. » dice indicandomi una porsche nera brillante.
È quella da dove è uscita? Non ho il tempo di pensare ad altro dato che mi sento sollevare sulle braccia e vedo che la distanza tra noi e la macchina diminuisce velocemente.
« Non deve perdere altro tempo. »

E così la mia nuova vita cominciò da quel giorno.
« Chi è lei signore? »
« Sono il suo maggiordomo signorina Hinata. »






*Note dell'autrice*

Ebbene cosa ve ne pare di questo primo capitolo?
Avete capito chi è il maggiordomo di Hinata?
Tutte le risposte al prossimo capitolo!
Grazie a chi ha inserito la storia tra le seguite e le preferite e soprattutto a chi ha speso un po' del suo tempo per recensire!
Cercherò di aggiornare ogni sabato. Non mancate ^.-

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Capitolo 3
*** Capitolo: Questa è una delle mie mansioni ***


Capitolo 3 « Chi è lei signore? »
« Sono il suo maggiordomo signorina Hinata. »




Questa è una delle mie mansioni




In macchina... 
« Ehm... ora che ci penso, non mi hai ancora detto il tuo nome...»
« Mi chiamo Itachi Uchiha. » dice sorridendo.
Rimango esterrefatta.
Dall'angolino della macchina su cui sono seduta ripenso alle sue parole arrivando alla fatidica conclusione: Itachi e Sasuke hanno lo stesso cognome.
Quei due, in effetti, si assomigliano, ma non riesco a capire in cosa. Poi Sasuke è piccino come un micetto, mentre Itachi è slanciato come un levriero!
« Si tenga forte, signorina Hinata! » mi suggerisce interrompendo i miei pensieri.

« Perché? » chiedo, e mentre risponde di avere pazienza accelera la macchina e tra le curve di campagna, in men che non si dica, arriviamo a scuola.

***

« Ascoltatemi bene! » Mai richiama l'attenzione delle amiche all'entrata dell'istituto scolastico « Dobbiamo comportarci come ha detto la professoressa, ok? Ignorate quel che abbiamo visto ieri a casa di Hinata, fate finta di niente, nessun'altro deve saperlo finché questa situazione non sarà chiarita! »

« Quanto siete sciocche! Una cosa del genere non ha alcuna importanza! » si intromette Karin « In questo paese ci sono un sacco di famiglie ricche con delle figlie. Non è questo il punto! »
« Eh, già! Il vero problema è...»

«...il maggiordomo! » pensano all'unisono le ragazze.
Le quattro ragazze erano presenti al funerale insieme alla loro insegnante. A parte Karin, c'erano anche le amiche di Hinata: Mai, che conosce dalle elementari e frequenta il circolo di pallavolo, Noriko anche lei del club di pallavolo e Natsumi sorella minore della loro insegnante Suzume. Immaginate il loro stupore quando hanno saputo la verità sulla famiglia della corvina! 
« Ah! Buongiorno Sasuke. » lo accoglie con la solita aria da svampita Karin.
Le altre, invece, si fiondano su di lui tempestandolo di domande.
« Sasuke, tu eri al corrente di tutta questa storia? »

« Tuo nonno era davvero un maggiordomo? »
« Io non ne sapevo niente » risponde con menefreghismo il ragazzo.

« Ma come potevi non saperlo? In fondo si tratta di tuo nonno. » protesta Noriko.
Il rumore di una brusca frenata però fa correre i cinque fuori dal portone.
Hinata fa la sua apparizione.


« Ah, grazie! Sei stato molto gentile ad accompagnarmi. Questa macchina è magnifica! Non pensavo che andasse così veloce. È stata davvero una fortuna! Se non fosse stato per te sarei arrivata in ritardo! » ringrazio Itachi.
Scendo dall'auto scortata dal mio maggiordomo che mi tiene la borsa. Delle urla e degli schiamazzi si levano dagli studenti affacciati alle finestre. Le ragazze affascinate dal mio accompagnatore non mancano di fargli complimenti.

« Shinonome! »
Mi sento chiamare quindi mi volto verso il mio interlocutore.

« Sasuke » lo saluto.
« Spero che tornare a scuola non ti crei problemi dopo quel che è successo ieri. »

« Di che stai parlando? Proprio non ti capisco. »
« Come puoi dire così? » grida turbato dalla mia risposta.
« Sai è strano...» inizio « ieri, al funerale, ho pianto tanto, ma oggi mi sento molto meglio. Non devi preoccuparti per me. Ora sto bene. » lo rassicuro.
Rivolgo il mio sguardo all'orizzonte, il vento mi scompiglia i capelli e fa muovere la gonna a pieghe della mia divisa.
« Come vuoi » risponde poco convinto.
In quel momento suona la campana di inizio lezioni. Oh, no! Non farò in tempo! Chi non entra in aula prima che questa finisca di suonare viene considerato un ritardatario e verrà punito severamente dai professori; sono molto severi in merito. 
« Mi scusi. » interviene Itachi.
Mi prende in braccio davanti allo sguardo sbigittito di Sasuke. Tra gli apprezzamenti dei compagni, corre per i corridoi fino a che varchiamo l'entrata dell'aula un attimo prima che il suono finisca. In un primo momento ci guardano stupiti, subito dopo scendo a terra tra gli applausi della classe.

« La prego di scusare le mie maniere, ma non c'era altro modo per evitare che arrivasse in ritardo, signorina Hinata. »
« Ah... grazie » rispondo ancora un po' intontita ed imbarazzata.
« Basta! Fate silenzio! » li richiama Suzume « Mettetevi a sedere! » poi si rivolge a Itachi « D-direi che adesso può anche andarsene...»

« No! »
« Come? »
« La sua risposta è inaccettabile. » insiste.
« C-come sarebbe a dire...? » ribatte l'insegnante non sapendo più cosa fare.
« Io accompagno la signorina Hinata ovunque vada e rimango al suo fianco per proteggerla. Questa è una delle mie mansioni. »

« Professoressa Suzume! » la chiama la preside « Può venire un attimo? Poco fa ho ricevuto una comunicazione dal provviderato agli studi...»
« Cosa? La sua presenza è autorizzata in via del tutto eccezionale? »
« Non si preoccupi, non disturberò le sue lezioni. » chiarisce il maggiordomo.
« Non è questo il problema! » 
« Professoressa, è inutile discutere » dice Sasuke ansimante dopo una lunga corsa « Non credo che lei riuscirà ad avere la meglio. Stavolta non la spunterà! »
« U-uchiha! » lo chiamo « In che rapporti sei con Itachi? »
« Non ho nessun tipo di rapporto con lui! »
« Non ci credo! Dimmi la verità! Perché non mi hai mai parlato di lui finora? »
« Lui è mio fratello minore » ci interrompe il bruno « Proprio così, è il mio fratellino...»
A tale rivelazione tutti rimaniano stupefatti.


Successivamente non riuscii minimamente a concentrarmi nelle lezioni. Anche i professori erano distratti dalla presenza di Itachi. Ma soprattutto... affascinò tutti quelli che lo videro all'opera, tranne uno...


***

Ritornati a casa...
« Signorina Hinata. Vado a fare la spesa, non starò via a lungo. »
« Vengo anch'io! »
« Si riposi, immagino sia stanca. Farò in fretta. »
Non mi dà neanche il tempo di rispondere, che sparisce dietro la porta lasciandomi da sola in quella casa che una volta era rumorosa per la presenza dei miei.
Mi inoltro nelle stanze semi-illuminate e ripenso alle cose che sono successe in questi giorni.
Arrivo in una camera con un piccolo altare in legno proprio vicino al muro.
Sopra vi sono poggiate due scatole in legno avvolte in un fazzoletto viola che contengono le ceneri dei miei genitori.
Mi avvicino ad un vaso di vetro posto davanti alle loro foto incorniciate da un nastro nero.
Voglio sostituire con un mazzo di tulipani quei fiori ormai appassiti.
« Ciao mamma, ciao papà, sono tornata! Oggi il tempo è stato magnifico! Quest'anno la bella stagione è arrivata prima del solito! Guardate questi tulipani... erano fioriti nelle aiuole della scuola, li ha raccolti per me una ragazza della sezione accanto alla mia. È stata carina, vero? Adesso vado a cambiare l'acqua ai fiori...»
Il vaso mi scivola dalle mani, rovesciandosi sul pavimento.
« Ah, scusatemi tanto... che disastro...» dico a denti stretti, ma non riesco a trattenere le lacrime.
Sento i passi di Itachi e mi copro subito il volto, cerco di cambiare argomento. Non voglio che mi veda triste.
« Ah, sei già di ritorno? Quanto tempo è passato? »
Sento scostarmi le mani dal volto.
« Non si preoccupi. Se è triste le farà bene sfogarsi. » lo guardo con gli occhi lucidi « Potrà piangere sulla mia spalla ogni volta che vorrà. »
Davanti al suo sguardo rassicurante non riesco a fare a meno di buttarmi tra le sue braccia e dare sfogo al mio dolore.


Dalla finestra qualcuno li osserva. Il cielo rosso del tramonto trasforma tutto come una scena di un film.
« Sei venuto a trovarla anche tu, Sasuke? » gli chiede il nonno, incontrato mentre si stava avviando verso la modesta abitazione. 
« Niente affatto. » risponde con gli occhi bassi senza fermarsi.

« Sasuke » sussura l'anziano signore mentre lo segue con la coda dell'occhio fino a quando non scompare del tutto dalla stradina.


Le lacrime mi uscivano copiose... non ricordo quanto tempo piansi, ma per tutto il tempo Itachi mi abbracciò stretta senza dire parola.
Le sue braccia erano gentili, come quelle dell'uomo che mi prese in braccio quando mi persi da bambina.






*Note dell'autrice*

Ben ritrovati! In questo capitolo si svelano altri particolari importanti. La storia è sempre narrata in prima persona da Hinata, ma le scene in cui non è presente sono in terza persona. Ho preferito narrare in questo modo, fatemi sapere se lo apprezzate o se dovrei cambiare stile ;)
Domande, suggerimenti, critiche... potete scrivere ciò che volete. È tutto ben accetto ^^
Tutti avete indovinato l'identità del maggiordomo, in effetti era ovvio... scusate la stupida domanda! =P
Grazie a tutti per le recensioni, per aver messo la storia tra i preferiti e le seguite, in particolar modo a:

Shygirl92
Tay13
Sawakochan
Vaius
Sasuhina_95
Lady Marion
SnowDra1609
Shine_On
Sharingan_92
Pinkpunk
Di4ever
Bekka_chan

Un saluto, ci risentiamo al prossimo capitolo. Ciaooo!

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Capitolo 4
*** Capitolo: Visita a casa Hyuga ***


Capitolo 4 Le lacrime mi uscivano copiose... non ricordo quanto tempo piansi, ma per tutto il tempo Itachi mi abbracciò stretta senza dire parola. 




Visita a casa Hyuga




Il cielo si fa sempre più scuro; sta arrivando la sera.
In una piccola casa nascosta tra le colline, dopo un lungo pianto, Hinata si trova ancora tra le braccia di Itachi.
« Signorina Hinata, è ora di cena...» prova a chiamarla « Signorina Hinata? »
La ragazzina giace immobile, immersa in chissà quali sogni. Il maggiordomo si sofferma sul suo viso.
Quando dorme assomiglia più ad una bambina al sicuro tra le braccia del padre. Dalla tasca raccoglie un fazzoletto e le asciuga le lacrime nascoste tra le folte ciglia. Dopodiché, approffittando della situazione, gioca con il suo viso.
Gli tira delicatamente le gote facendole assumere un'aria buffa per divertimento. Proprio come si fa con una sorellina nell'unico momento tranquillo della giornata dopo aver subito tanti dispetti!
« Itachi! » urla infuriato sbattendo la porta « Che diavolo fai alla faccia della signorina Hinata? »
« Oh, nonno... non l'avevo sentita arrivare. » dice con non curanza.
« Ricordati che devi sempre comportarti come un maggiordomo! »
« Non gridi così. » lo rimprovera con assoluta calma.


Un rumore mi sveglia.
Sento delle urla.
Apro piano gli occhi, ma vedo ancora sfocato e non riesco a distinguere la figura davanti a me.
Dalla voce mi sembra di conoscerlo, così mi porto una mano sugli occhi e li strofino un po' per cancellare i segni del sonno.
« Eh, il nonno di Uchiha...»
« Visto? Si è svegliata » lo canzòna innocente il giovane.
Non ci capisco molto, ma come un fulmine divide in due in cielo nei giorni di temporale, alla stessa velocità un'ipotesi attraversa il mio cervello. Per caso mi sono addormentata tra le braccia di Itachi?
Sento il calore invadermi il viso ed ho voglia di piangere per l'imbarazzo.
« Mi dispiace per la confusione. »
Itachi mi sorride tranquillo, ma questo non basta a calmarmi.
« Sono io che dovrei scusarmi! » mi alzo ed inizio a correre da un lato all'altra della stanza per prendere un cuscino per far accomodare l'ospite « Andrò a preparare un po' di te per il nonno di Sasuke! »
« Hinata...» mi richiama l'anziano signore facendomi fermare « Anzi... signorina Hinata. »
Si china sul pavimento; la testa a pochi centimetri dal pavimento, le mani poggiate davanti ad essa.
« Fu suo padre che mi chiese di mantenere il segreto sulle origini della sua famiglia. Spero che lei mi perdoni per averglielo tenuto nascosto. Nonostante io sia andato in pensione da tempo, non potrò mai dimenticare il debito di gratitudine verso il signor Hiashi, suo padre...»
Al sentir nominare quel nome mi scurisco in volto
.
« Non so se potrò esserle di aiuto, ma le posso garantire che continuerò a...»
« Basta! » lo interrompo
« Ora che mio padre e mia madre non ci sono più, se lei diventasse un estraneo per me... io... io non saprei cosa fare. » singhiozzo tra le lacrime.
« Oh, l'ha fatta piangere! » lo punzecchia Itachi.
Per tutta risposta suo nonno assume un'aria terrorizzata ed incomincia a sudar freddo.
« Hai ragione, ho sbagliato! » grida.
Ritorna in piedi e continua a darmi del tu.
« Continuerò a comportarmi come ho fatto finora! Ma ora, ti prego, smettila di piangere! »
« D'accordo. » rispondo tornando immediatamente normale.
Sentirlo sospirare di sollievo mi dà una strana sensazione. È buffo!
« Comunque...» cambia discorso il nipote « è venuto qui perché aveva bisogno di qualcosa? »
Chiude per un istante gli occhi ricoperti di rughe, poi mi fissa con i suoi occhi scuri.
Credo che voglia parlarmi di qualcosa importante.
« Ascoltami, Hinata... volevo parlarti della tomba dei tuoi genitori. » dice l'uomo, spostando il suo sguardo verso le ceneri
« Non potremo lasciarli qui per sempre. »
« A Tokyo c'è la tomba della famiglia Hyuga. » suggerisce Itachi « Anche se si era allontanato dal resto della sua famiglia per tanto tempo, il signor Hiashi era sempre il primogenito di casa Hyuga. Credo che sia giusto che venga sepolto nella tomba di famiglia. »
« Hai ragione! » concorda il nonno.
« E poi in quell'occasione lei incontrerebbe suo nonno, il capostipite della sua famiglia. Sicuramente sarà felice di rivederla! »
« No! Non voglio incontrarlo! » dico decisa.
Non voglio farmi convincere dalle sue parole. 
« Lui non è neanche venuto al funerale. » stringo con rabbia un lembo della gonna.
Porto ancora la divisa scolastica.

« Sicuramente si tratta di un mascalzone dal cuore di pietra! » dico a voce alta.
Porto le mani in testa immaginando l'uomo tremendo che potrebbe essere.
« Se mio padre l'ha abbandonato avrà avuto dei validi motivi per farlo, quindi non ho nessuna intenzione di incontrare una persona simile! »
« Il signore è rimasto talmente sconvolto dalla notizia della morte del signor Hiashi che ha avuto un malore ed è caduto dalle scale. »
Quel che ci racconta il moro ci lascia di stucco.
« Avrebbe voluto partecipare al funerale, ha fatto i capricci fino all'ultimo. Ma il medico gli ha ordinato di non muoversi, così sono venuto io al suo posto. Come ho appena detto, aveva molto a cuore il signor Hiashi. »
Ho capito.
Mi sbagliavo.
Allora è diverso da come lo immaginavo!
Forse dovrei davvero andare a trovarlo!
« E va bene. Ci andrò prima possibile! » esclamo.
Subito dopo Itachi prende in mano il cellulare e compone un numero.
« Sono io! Ha detto di sì, quindi sbrigatevi! »
Vedo i due uomini darmi le spalle; confabulano tra di loro. Ci capisco sempre meno.
« Ehm, ma cosa sta succedendo? » gli chiedo, così i due si voltano.
« Stia tranquilla. » Itachi mi sorride soddisfatto « Farò in modo che vi incontriate immediatamente. »
In quell'istante perdo un battito. Quel che voleva dire non mi è ancora del tutto chiaro.
Esco nel cortile attirata da un forte rumore di motore. Vengo inventista in pieno da una luce accecante e il vento impetuoso, prodotto dalle eliche di un elicottero, mi costringe a ripararmi con le braccia.

***

Non lontano da lì, vicino ad un lago, Sasuke cerca di fare ordine tra i suoi pensieri.
" Ho sempre saputo che la mia era una famiglia di maggiordomi, ma perché proprio al servizio dei parenti di Shinonome? E come se non bastasse, proprio a quell'insopportabile di mio fratello è stato assegnato il compito di servire Hinata! Accidenti! "
« Come fa a farsi consolare da uno come lui? » si chiede mentre riaffiorano le immagini della ragazza tra le braccia di Itachi.
« Maledizione! » grida, dando sfogo a tutta la sua rabbia.
Dopo qualche minuto, un forte rumore proveniente dalla casa della corvina, lo costrige ad allontanarsi.
L'elicottero, tuttavia, non passa inosservato e attira molti curiosi.
« Oh, Sasuke! Sei arrivato al momento giusto! Vieni con noi anche tu! » lo invita a seguirli il nonno « Avanti sbrigati! » grida per farsi sentire meglio, dato che ogni suono viene coperto dai motori azionati.
« Cosa? » chiede sconvolto prima di essere trascinato dall'uomo dentro al veicolo.
Il mezzo decolla in un lampo e dopo pochi secondi si trovano a volare in alto nel cielo, distanti dalla piccola abitazione.
« Perché diavolo mi avete trascinato con voi? » protesta il giovane Uchiha.
« Perché non so a che ora rientrerò a casa stasera. E non mi sembrava carino lasciarti tutto solo. »
« Non sono più un bambino, sai? »
A tale affermazione, Itachi risponde con una piccola risata.
« E tu cos'hai da ridere? » chiede con astio il fratellino.
« Stavo pensando che sei ancora un moccioso. » rimarca le ultime parole mentre gli manda sguardi di sfida che Sasuke è pronto ad accettare.
« Tu dovresti cucirti quella boccaccia, invece, visto il caratteraccio che ti ritrovi alla tua età! » gli risponde.
« Può darsi, ma almeno io non sono un ragazzino insopportabile come te, non credi? »
Il clima si fa sempre più pesante. Nonostante questi due siano fratelli hanno un comportamento alquanto insolito. Mi sembra di stare in un campo di battaglia, al centro tra due fazioni nemiche che stanno per scagliarsi l'uno contro l'altro!


***

Casa Hyuga
« Sono arrivati. »
« Hanno impiegato solo cinque secondi in più del previsto. Niente male. » parlottano tra loro due persone vestite di nero.


Finalmente siamo atterrati. Ci abbiamo messo un attimo! E pensare che per arrivare in stazione in bicicletta mi ci vuole almeno mezz'ora!
Non appena lo sportello si abbassa una lunga schiera di domestiche, messa in fila ai lati, mi dà il benvenuto! I miei occhi rimangono sbarrati per qualche minuto per lo stupore, mentre il nonno alle mie spalle saluta amichevolmente.
« Questa è solo una parte dei domestici di casa Hyuga. » chiarisce Itachi.
« Ehi! » mi rivolgo a Sasuke « Come fai ad essere così calmo? » gli chiedo in preda all'agitazione.
« Questa è la casa dove sono nato. » risponde con nonchalance.
« Signorina Hinata! »
Ancora sbalordita mi volto verso i signori che mi hanno chiamato.
« Piacere di conoscerla. Io sono il maggiordomo capo, il signor Uchiha. » si presenta un uomo dall'aria amichevole.
« E io la capo domestica, la signora Uchiha. » si presenta anche la donna accanto a lui.
Ha i capelli dello stesso colore di Sasuke e li porta raccolti in uno chignon. Ora che la osservo meglio noto una somiglianza non solo con i capelli! Sembra Sasuke al femminile! Mi giro perplessa verso Itachi sperando in un chiarimento.
« Quelli sono i miei genitori. »
« Eh? Ma allora anche tu hai una mamma ed un papà! » Nanos'ke mi guarda storto.
« Ovvio, perché... ci trovi qualcosa di strano? »
« N-no, niente affatto... »
Però, non capisco perché Sasuke non viva con i genitori...
Sua madre è una donna bellissima! Rimango abbagliata dal suo fascino...
« Mi segua! Il capofamiglia la sta aspettando. » il signor Uchiha ci fa strada nel lussuoso palazzo.
Sono pensierosa ed intimorita. Tante domande e dubbi affollano la mia mente. Le mie gambe si sono irrigidite e non mi permettono alcun movimento. Itachi pare accorgersi del mio disagio e si volta con un sorriso rassicurante.

« Non si preoccupi! La accompagnerò io. »
Se c'è lui con me sarà tutto più facile. Con questo pensiero riesco a camminare tra i vari corridoi con tranquillità.
« Dimmi, che tipo di persona è mio nonno? » gli chiedo dopo un po'.
« Signorina Hinata, lei ancora non si rende conto di cos'è esattamente il gruppo Hyuga, vero? » diniego « Ha mai sentito nominare il gruppo bancario Sarutobi, la casa automobilistica Namikaze, la compagnia televisiva Umino o l'industria alimentare Ichiraku? »
« Certamente, sono tutte aziende famose. »
« Sono tutte imprese affiliate al gruppo Hyuga. Ce ne sono molte altre appartenenti ad ogni settore industriale. Suo nonno è una persona che ha una fitta rete di conoscenze nel mondo finanziario, in quello politico e non solo... Ha costruito il suo impero tutto da solo! Per questo la gente lo chiama il colosso. »
Provo ad immaginare come può essere un uomo del genere e non riesco a pensare a nient'altro che non sia spaventoso.
Sudo freddo, non avrei dovuto chiedere una cosa del genere in questo momento. Mi pento di essere stata così superficiale. Forse la sicurezza che mi trasmetteva Itachi mi ha permesso di voler sapere di più sulla mia famiglia, ma adesso sento che le mie paure sono ritornate. Voglio ritornare a casa!
L'Uchiha maggiore mi prende per il polso.
« Non la lascerò scappare! » mi avvisa, trascinandomi contro la mia volontà davanti ad una grande porta bianca dai manici dorati. « Entri pure, signorina Hinata. Prego » dice spalancandola.
Degludisco di forza. Chissà cosa mi aspetta oltre quella soglia?


« Hiashi aveva una figlia? Ma allora... Itachi è stato mandato a... Tsk! Nonostante sia comparsa solo adesso, quella ragazzina manderà a monte i miei piani! Non le permetterò mai di fare una cosa del genere! » si ripromette una donna mentre si allontana nei sontuosi corridoi. Tra le mura riecheggiano ancora i suoi passi.





*Note dell'autrice*

Con 8 giorni di ritardo, apriamo quest'anno nuovo con un nuovo capitolo! Quindi AUGURI A TUTTI I LETTORI! BUON 2011!
Le vacanze sono volate in un attimo e come molti altri impegnati nei preparativi, mi sono concessa un paio di settimane di pausa (Pausa? Questo si chiama oziare! ndlettoriarrabbiati) ^//^" (Scusate!! ndA)
Finalmente sapremo come sarà nonno Hyuga, e voi che idea vi siete fatti del colosso?
Qualcuno trama alle spalle della famiglia e vuole la morte di Hinata. Riuscirà in questa impresa ora che Itachi è al fianco della Hyuga e non la lascia mai sola?
La segue anche in bagno, penserete voi? Certo che no! Ragazzi un po' di contegno per favore XD
A parte gli scherzi, lo sapremo nei prossimi capitoli, anche se quest'ultima farà la sua prima mossa nel prossimo capitolo. Un saluto e alla prossima! =)
 

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Capitolo 5
*** Capitolo: Il Colosso ***


Capitolo 5

« Entri pure, signorina Hinata. Suo nonno la sta aspettando. Coraggio. »




Il Colosso




Sono in un angolo, pietrificata dalla tensione.
Ogni centimetro di porta che si apre fa aumentare il battito del mio cuore.
Porto una mano al petto per cercare di calmarmi, e do una fugace occhiata ad Itachi; 
mi chiedo cos'abbia tanto da sorridere? Sono così agitata che quasi mi dà fastidio.
Mi soffermo sulla porta che ormai è del tutto aperta e fisso il grande tappeto blu all'inizio della camera
.
Automaticamente, come se il mio corpo fosse un oggetto telecomandato a distanza, stringo forte il pugno per farmi forza ed incomincio a muovere i passi verso la stanza.
Finalmente scoprirò la verità che metterà fine a questo stato d'angoscia. Che tipo di persona troverò una volta varcata quella soglia?  
« Tu sei Hinata? » mi chiede un uomo anziano dalla piccola corporatura.
Osservo bene l'uomo che tutti chiamano il colosso, il cui nome mi terrorizzava a tal punto da immaginarmi un mostro.
Invece, ho davanti a me un vecchietto brizzolato e indifeso in quel lettone dalle bianche lenzuola; porta la barba lunga e i suoi occhi piccoli lasciano scivolare a fiume le lacrime.

Ecco l'ennesimo esempio di come i nomi possano influire sulla psiche umana rendendoti incapace di pensare razionalmente. 
« Oh... benvenuta, cara. Sono contento che tu abbia voluto incontrarmi. »
Lo fisso ancora un pò con palese stupore prima di avvicinarmi così come mi ha chiesto.
« Oh, hai lo stesso nasino delizioso che aveva il mio Hiashi da bambino! » dice ancora commosso mentre mi stringe forte tra le sue esili braccia.
Dalla sua reazione capisco che voleva veramente bene a mio padre.
« Scusami per non essere venuto al funerale. Immagino che ti sia sentita molto sola! Perdonami...» si scusa.
Sento la sua grande mano accarezzarmi dolcemente la testa e quelle parole finiscono per commuovere pure me. Questa vicinanza mi riscalda il cuore, ho qualcuno che mi vuole bene e con cui potrò perdere ore a parlare di mio padre, ci sono così tante cose che vorrei sapere! In questo momento però non voglio pensare ad altro. È bello avere un nonno!
La voce del signor Fugaku, il padre di Sasuke, ci interrompe.
« Signore, qui ci sono i resti del signor Hiashi. »
Prende la scatola tra le mani e vi affonda il viso. Le lacrime continuano ad uscirgli copiose.
« Hiashi, in passato abbiamo litigato troppe volte. Eri così testardo... proprio come me! Ora invece te ne sei andato in silenzio...»
Vedere un uomo adulto in questo stato fa tenerezza, ma riesco a capire il dolore che sta provando.
« Scusami. Non dovrei farmi vedere da te in questo stato...»
« Non ti preoccupare » lo interrompo
« Sono così felice di averti potuto incontrare, nonno! »
Da accanto il suo letto finalmente riesco a proferir parola ed a sorridergli.

Sentirsi chiamare nonno per la prima volta deve averlo reso felice dato che mi abbraccia di colpo.
Per un attimo mi è sembrato che quel viso pallido avesse preso un po' di rossore.
« Oh, cara lo sono anch'io! D'ora in poi vivremo sempre insieme! »
« E-ehm, a dire la verità...» inizio a dire mentre sciolgo la stretta ed abbasso gli occhi.
Lui mi guarda con fare interrogativo.

«
Sono veramente felice che tu me l'abbia chiesto, però io ho degli amici nella mia città e non vorrei lasciarli, perciò...»
« Ho capito. Bè, dovevo immaginarlo. Il fatto che tu sia venuta a trovarmi è già tanto, so di non potermi aspettare di più per adesso. » pronuncia con fil di voce.
« Sì, però verrò a trovarti ancora! Ti scriverò e ti telefonerò spesso! Grazie all'elicottero potrò tornare ogni volta che voglio! » gli prometto « Ci ho messo meno ad arrivare qui che ad andare alla stazione in bicicletta! »
Mi guarda sorpreso poi si scurisce in volto. Adesso fa quasi paura.
« Ascoltami Hinata, ricordati una cosa. Ora sei un membro della famiglia Hyuga. D'ora in avanti, non potrai più condurre una vita normale. »
Sono sconvolta! Quello che sta dicendo non può essere vero!
« Ma... cosa intendi dire? » gli chiedo preoccupata.
« Non ti preoccupare! » esclama ritornando il vecchietto affettuoso di prima.
Di quell'aura oscura non è rimasta traccia.
« Il tuo maggiordomo rimarrà con te proprio per questo, per aiutarti a difenderti in qualunque situazione! »
In questo stesso momento Itachi si avvicina e si mette al mio fianco. Mentre parla lo fissa intensamente negli occhi.
« Qualsiasi cosa possa accaderti, lui sarà sempre la tua ancora di salvezza. Non è vero, Itachi? »
« Certo, signore! »
« Bene. Stasera festeggiamo! » finisce di dire il nonno.
Pochi secondi dopo una vasta entrata di cameriere sistema un sacco di vassoi su un grande tavolo posto a lato della camera da letto.
Con loro ci sono anche Sasuke e sua madre, impegnata ad organizzare il tutto nei minimi dettagli.
Il ragazzo se ne sta in disparte vicino ad uno dei tanti quadri che colorano la stanza. Suo padre gli si avvicina...
« Che espressione imbronciata! Dovresti essere contento in questa giornata felice! Non ti piacerebbe tornare a vivere qui, Sasuke? Potresti valutare questa ipotesi, no? Tua madre, anche se cerca di non darlo a vedere, sente molto la tua mancanza... ed è normale visto che ti vede di rado. »
« Mi dispiace, ma non posso! Se dovessi mancare al circolo del baseball non saprebbero che fare! » risponde indifferente.
« Non è che per caso ti sei trovato una fidanzatina vicino a casa? »
« Cosa? » si scompone un attimo leggermente rosso in viso « Ma figuriamoci! » esclama con freddezza « Ho cose ben più importanti da fare che perdermi in quelle sciocchezze senza senso. »
Il signor Fugaku lo ascolta rassegnato e mi parla dopo che li ho raggiunti.
« Le sono piaciute le pietanze servite? »
« Sì erano tutte squisite! » mi complimento.
« Ne sono lieto. » dice prima di allontanarsi. Rivolgo così l'attenzione nuovamente su Sasuke.
« Tuo padre è in gamba e sembra una persona molto gentile! E tua madre è una donna bellissima. »
« Sarà, però i genitori sanno essere invadenti a volte...» si pente di ciò che ha detto quando vede la mia espressione malinconica « Bè, i tuoi erano persone eccezionali! Mi divertivo tanto con loro. Erano sempre allegri e spensierati, e tuo padre mi preparava spesso i suoi udon! Persino quel bisbetico di mio nonno diceva che il tè di tua madre era il migliore che avesse mai bevuto! » cerca di non incontrare i miei occhi mentre mi parla in un modo così dolce che non gli appartiene. Gli sorrido.
« Grazie, Uchiha. Sei gentile...» lo ringrazio mentre mi sfugge una lacrima solitaria.
Sasuke stava per asciugarmi il viso quando Itachi arriva con un vassoio stracolmo di dolci che mi fanno venire l'acquolina in bocca.
« Non faccia complimenti! » mi incoraggia a prenderne qualcuno.
Accetto di buon grado anche se la scelta è difficile.
Lì vicino i due fratelli si guardano in cagnesco.
« Qualcosa non va, moccioso? »
Questa domanda irrita Sasuke che trattiene a stento la rabbia.
« Dov'è andato mio nonno? » chiedo cambiando discorso.
« Ora che ci penso, anche il nostro è sparito. » asserisce Itachi.
« Magari sono semplicemente andati in bagno. » butta lì una supposizione il piccolo Uchiha, continuando a guardar male il fratello.

***

Fuori un manto stellato illumina il cielo blu cobalto, facendo esaltare la luce pallida della luna piena. Sembra una star messa in risalto dalle luci dei riflettori mentre si esibisce in un palco.
Tra il vasto giardino con siepi verdi curato alla perfezione, un uomo spinge la carozzella con una persona dentro. Le gambe sono coperte da una leggera coperta per ripararsi dal fresco venticello della sera.
« Era da tanto tempo che non parlavo con te, Uchiha. »
« Ha ragione! » afferma l'altro.
« Ricordo ancora quando mi dicesti che volevi andare in pensione un anno dopo la scomparsa di Hiashi. »
L'ex maggiordomo ferma la carrozzella tre passi da lui e si inginocchia da servo fedele qual'è.
« A quel tempo avevo intenzione di riferirle tutto, ma poi ho finito col tradirla, signore » dice con tono supplichevole
« Espierò la mia colpa con la vita. »
« Vorresti suicidarti? » chiede fermo ed impassibile il colosso.
« Se lei lo desidera, »
L'anziano pare pensarci molto. Osserva la luna e si perde nei ricordi di quella giornata.
« Hinata è una ragazza intelligente. »
Il signor Madara Uchiha accanto a lui, che aspettava una risposta punitiva, si sorprende del repentino cambio di discorso.
« Le ho chiesto che cosa voleva nella vita e le ho detto che avrei fatto di tutto per esaudire il suo desiderio. Cosa pensi che abbia risposto? »
Al silenzio del suo interlocutore decide di rispondere lui.
« Vorrei che seppellissi mia madre insieme a mio padre. Lei non aveva altri parenti oltre a noi, quindi non c'è una tomba di famiglia dove possa riposare in pace. Queste parole mi hanno colpito. Ha pensato a sua madre, invece che ai soldi o alla soddisfazione personale. Trovare una ragazza così altruista è estremamente raro! E poi... mi ha chiesto anche di perdonarti. »
A tal parole il volto sorpreso dell'unico che sta in piedi si addolcisce pensando alla piccola ragazza che ha cresciuto come se fosse una nipotina.
« Ascoltami bene Uchiha! » continua il suo discorso senza interruzioni « Tu la proteggerai insieme ad Itachi, tuo nipote! Ricorda che è l'erede legittima di casa Hyuga, pertanto non dovremo perderla mai più! »
« Ai suoi ordini, signore. » dice risoluto l'ex maggiordomo « Ehm, un'altra cosa... fra poco la signorina Hinata raggiungerà l'età da marito, quindi vivendo sotto lo stesso tetto con un uomo giovane potrebbero nascere situazioni spiacevoli. »
Il colosso si fa sfuggire una piccola risata per le preoccupazioni dell'anziano.
« Tu conosci bene il distintivo che Itachi porta sul petto. Sono pochissimi gli individui che hanno avuto quest'onore. Io ho piena fiducia in lui. » detto questo assottiglia gli occhi ed aggiunge
« E comunque, non mi importa nulla... anche se dovesse nascere qualche situazione spiacevole! »

***

La mattina seguente ci prepariamo per tornare a casa. Fuori dal palazzo ci aspetta il nostro elicottero con Sasuke e suo nonno vicini. Io saluto un ultima volta mio nonno accompagnato dai signori Uchiha.
« Tornerò a trovarti presto, nonno! »
« Ti aspetterò, mia cara! » mi saluta sbracciandosi.
Con questa promessa mi dirigo verso il veicolo; posso partire con il cuore leggero questa volta.
Papà, mamma, non preoccupatevi per me. Il nonno è una brava persona! Mi ero spaventata per niente.
Oggi c'è scuola, chissà se ci andremo in elicottero?

« Ecco il tuo pranzo Uchiha! » dico porgendogli il sacco.
Noto un turbamento nel suo sguardo, subito dopo arriva Itachi che mi accompagna al mio posto.

« Che strano... mi è parso di sentire un rumore? » constato a voce alta.
« Non è niente. Su, andiamo! Altrimenti arriverà in ritado a scuola. »
« Accidenti! » urlo « Ora che ci penso, oggi ho l'interrogazione d'inglese! »
« Approfitteremo del viaggio per ripassare, ok? Abbiamo circa venti minuti, dovrebbero essere sufficienti! »
Mentre parliamo prendiamo posto vicino al finestrino e con il libro in mano iniziamo a ripassare. Mi chiedo come mai Sasuke non sia ancora salito? Forse starà salutando i suoi genitori approfittando del fatto che non posso vederlo? No, non sarebbe da lui, ma cosa vado a pensare?


« Giuro che prima o poi, mio fratello la pagherà! Maledetto! » grida a denti stretti il corvino ancora scosso da brividi di paura.
Sopra la sua spalla, una freccia è infilzata sulla superficie metallica dell'elicottero.
Il nonno di Hinata e il padre di Sasuke parlano della scena avvenuta sotto ai loro occhi.
« Caspita, hai visto? » chiede l'anziano.
« Sì, certamente! »
« Bè... finché Itachi sarà accanto a lei non ci sarà nulla di cui preoccuparsi! Non mi stupisce che nella mia famiglia succedano queste cose. »
Infatti la freccia era indirizzata a Hinata, per fortuna il tempismo dell'Uchiha maggiore l'ha spedita da un'altra parte.
« Si tratta di una freccia avvelenata. » constata impassibile Madara.
« Cosa? Chi può arrivare a fare una cosa del genere? » chiede il nipote allibito.






*Note dell'autrice*

Shock! Non potevi usare un'altra persona per fare il nonno di Sasuke? Tra tutti dovevi scegliere proprio Madara?
Ebbene, sì! Mi faccio domanda e risposta da sola =P
Non proccupatevi non sono impazzita. Anch'io come voi (spero) mi faccio continuamente queste domande, ma ormai il dado è tratto!
Questa scelta è discutibile, ma non credo che cambierò. Per una volta che può fare buone azioni... lasciamolo fare! XD
Dunque, qualcosa da dire sul capitolo?
Certo che l'autrice del manga è brava a complicare le cose, in futuro saranno anche peggiori, credetemi!
Comunque spero di star facendo un buon lavoro! Fatemi sapere...

Un saluto alla prossima =)

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Capitolo 6
*** Capitolo: Le faccende domestiche di un maggiordomo ***


Capitolo 6 « Bè... finché Itachi sarà accanto a lei non ci sarà nulla di cui preoccuparsi! Non mi stupisce che nella mia famiglia succedano queste cose. »




Le faccende domestiche di un maggiordomo 



« Buongiorno, signorina Hinata. » 
« Ah... buongiorno. »
Mi sono alzata da poco attirata dal buon profumino che proviene ogni giorno dalla cucina.
Itachi mi aspetta accanto al tavolo, nel frattempo mi mostra da cosa è composta oggi la colazione: risotto ai frutti di mare e altre prelibatezze.
È la prima domenica da quando Itachi è venuto a casa mia e sto cominciando ad abituarmi a questo stile di vita.
Mi siedo a tavola ed incomincio ad assaggiare quello che c'è nel piatto più vicino; mi volto per vedere il paesaggio fuori dalla finestra, ma quello che vedo mi toglie l'appetito.
Corro subito fuori e raccolgo il più in fretta possibile alcuni degli indumenti del bucato appena fatto: quelli intimi per l'esattezza!
« Itachi, sei stato tu a fare questo? » dico prendendo grossi respiri.
Sono rossa dalla vergogna ed anche se Itachi simula indifferenza, non basta per far tornare rosa le mie guancie rosse peperone.
« Certo » risponde
« Fa parte dei miei compiti. »
« Sì, m-ma ai miei vestiti ci penso io! » lo ragguardo
« Sono capace di fare un bucato, cosa credi? »
Dico tutto ad un fiato, tenendo gli occhi chiusi, guardarlo in faccia in questo momento non farebbe altro che farmi diventare rossa fino alle orecchie.
« Signorina Hinata. » mi chiama, così sono costretta a sostenere il suo sguardo
« Io sono a suo completo servizio. Non deve far caso  a me... Mi consideri trasparente come l'aria! »
« Ma come posso riuscirci? » mi appello
« L'aria non stende i panni e fa tutto quello che fai tu! »
« Mi scusi, non volevo essere inopportuno. Col suo permesso, vado a riordinare la sua camera. »
La mia camera? Sarebbe anche peggio! Oltre ad aver lasciato le cose della scuola e la divisa sparsi per la stanza, c'è anche il mio peluche preferito. Non posso assolutamente permettegli di entrare o penserà che sono una bambina delle elementari che dorme ancora con l'orsacchiotto preferito!
« Assolutamente no! Ci penso io! »
« Allora laverò i piatti. »
« Ma così ti si rovineranno le mani! Itachi, fermati un attimo, per favore! » alzo la voce
« Ehm... penserò da sola alle mie cose. Ormai non sono più una bambina, devo imparare a sbrigarmela da sola! » affermo dopo essermi calmata.
« Capisco » annuisce lui
« Se è quello che desidera le lascerò sbrigare queste faccende. »

***

Dopo un'ora Sasuke decide di andare a casa di Hinata per accertarsi che tutto vada bene.
Dopo che quella freccia avvelenata ha rischiato di colpire la giovane erede, non è stato tranquillo un attimo.
Vedere la porta di casa lasciata aperta l'ha inquietato, ma pensare che il fratello era con lei lo preoccupava ancora di più.
Già nella sua mente si formavano idee perverse di situazioni spiacevoli tra lei e il fratello. La cosa l'ha fatto rabbrividire per un attimo.
« Nooo! N-non ci riesco! »
La voce della Hyuga proviene dalla cucina « No! Ma come si fa? Non ho mai fatto queste cose! »
« È stata lei a volervo. » puntualizza Itachi.
« Lo so, ma per me è la prima volta! »
Ad ogni parola pronunciata il cuore di Sasuke perdeva un battito.
D'impulso corre verso la stanza sbattendo la porta.
« Hinata! » urla.
« Ah! Ahia! » esclama mettendosi un dito in bocca, molto probabilmente tagliuzzato « Ciao Nanos'ke...» lo saluta infine.
Dalla porta il ragazzo entra e si affianca alla ragazza guardando perplesso, ed ancora spaventato, quello che ha in mano.
« Ma cosa stai facendo? »
« Sto imparando a sbucciare le patate. » gli rispondo sconsolata.
Finora non ne ho pelata bene una! Taglio le buccie troppo grosse e mi sono ferita lievemente al dito. Già è tanto che non mi sono fatta male seriamente con il pelapatate!
« Perché, cosa credevi che stesse succedendo? La tua fantasia corre troppo...»
Itachi provoca suo fratello che a quella domanda si colora in viso.
« Sembra che non sia brava a cucinare, vediamo un po'. » l'Uchiha più grande riflette a bassa voce sulla prossima mansione da far sbrigare alla ragazza.
« Ahi! Scusami Itachi! » esclamo dopo l'ennesimo piatto rotto « Forse è meglio se faccio le pulizie. Sono brava in quello! »
Dopo qualche minuto quel che una volta era un salotto si trasformò nel caos più totale.
« Come può una ragazzina fare tanto scompiglio in una stanza? » chiede più a se stesso il maggiordomo
« Non avrei mai immaginato che la signorina Hinata fosse negata per le faccende domestiche fino a questo punto. »
« Dire che è negata non è esatto. » puntualizza Sasuke « È terribilmente maldestra! È talmente impacciata da essere irrecuperabile! »
« Il fatto che sia così inadeguata metterà a dura prova le mie abilità di maggiordomo! » Itachi si preoccupa più della sua reputazione che delle carenze della giovane.
« Bè, comunque vada mi prenderò cura di lei. »
Arrivato a questa conclusione si gira in cerca della Hyuga, ma non la trova. Dove sarà andata a cacciarsi?


***

Una consegna per me? Chissà cosa c'è dentro? Che sia un regalo? Non pensando a chi mai potrebbe inviarmi un pacco del genere lo accantono all'entrata. Prima voglio completare le pulizie. Devo essere capace di far qualcosa senza lasciare danno.
Prendo secchio e scopa e li porto in bagno. Apro il rubinetto della vasca e lascio che si riempa. Non so da dove iniziare, ma questa mi sembra la cosa giusta. Incomincio a prenderci gusto. Dovrò fare le pulizie più spesso.
« Signorina Hinata la stavamo cercando. »
Vedo i due fratelli entrare perplessi in bagno e colta alla sprovvista rivolgo verso loro la doccia il cui getto d'acqua li bagna dalla testa fino ai piedi. Dopo un attimo di smarrimento, mi rendo conto di aver fatto l'ennesimo pasticcio, e per rimediare a quell'errore gli faccio le mie scuse. Prendo colorito in volto, perché devono capitarmi sempre queste situazioni spiacevoli!

« Scusatemi! » grido agitata
« Mamechiha è meglio che ti asciughi! Anche tu Itachi, ti porto dei vestiti puliti... »
« Non si preoccupi dei vestiti. » mi interrompe mentre si toglie la camicia.
Per l'imbarazzo indietreggio di un passo e scivolo sulla saponetta che era sul pavimento. Cado sul morbido dato che Itachi ripara la caduta con il suo corpo. Questa volta la vicinanza è troppo e dopo aver sentito il mio corpo bruciare perdo i sensi.

« Hinata che ti succede? » chiede Sasuke perplesso.
« La signorina Hinata è molto dolce, non credi? » dice il fratello mentre tiene ancora il corpo svenuto della ragazza tra le braccia.
« Guarda che ti tengo d'occhio! Se oserai farle qualcosa di strano, dovrai fare i conti con me! » lo avverte risoluto.
L'altro gli si avvicina con fare minaccioso.
« Ma sentilo... Cosa speri di poter fare con quel tuo fisico mingherlino? » lo schernisce mentre si allontana lasciando il più piccolo ringhiare alle sue spalle.


***

Mi risveglio nel buio della mia stanza. È già sera. Decido di andare nella stanza del mio maggiordomo; se non chiedo scusa sono sicura che non riuscirò a dormire stanotte.
« Itachi » lo chiamo una volta varcata di qualche passo la soglia della porta « Volevo scusarmi per tutto quello che è successo oggi pomeriggio. » dico tenendo gli occhi bassi.
« Non è successo niente, non si preoccupi. » risponde con il suo solito sorriso rassicurante « Tenga questi. »
Mi porge i miei vestiti, puliti e ben piegati. Li osservo con un po' di amarezza.
Ora che mamma e papà non ci sono più dovrei darmi da fare più di prima, tuttavia... in confronto a lui sono proprio un'incapace! Sotto la mia forte presa, i vestiti si riempiono di grinze, ma nonostante tutto continuano ad avere l'aspetto di nuovo. Mi pizzicano gli occhi, ma non voglio piangere. Non devo perdermi d'animo, devo impegnarmi più che posso per non essere di peso a qualcuno!
« D'ora in poi mi occuperò completamente di lei, signorina Hinata. » dice Itachi.
Mi faccio piccola, piccola, per la vergogna. Quelle parole sembrano sottolineare la mia incapacità di badare a me stessa. 
« Il suo viso è tutto rosso... non è che ha un po' di febbre? » mi appoggia la sua mano in fronte come per verificare la correttezza della sua ipotesi.
« Ah, n-no, non credo... »
« Ricordi che in quanto suo maggiordomo farò ogni cosa che lei mi chiederà! Per esempio... » si ferma a pochi centimetri dal mio volto. Ho persino sentito il soffio delle ultime parole che ha pronunciato.
Tutto questo mi innervosisce e scappo subito fuori dalla stanza riuchiudendomi la porta alle spalle.
« B-buonanotte! » grido prima di correre verso la mia camera per poi buttarmi sul letto.
Mi copro con la coperta fino alla testa mentre stringo una mano al petto. Ho ancora il cuore in gola. Non riesco a dormire...
Ora che ci penso, non ho mai visto Itachi andare a dormire. Quando mi alzo lui è già in piedi e la camera è ordinata e quando vado a letto è ancora sveglio e la camera è ordinata. Non riesco a fare a meno di pensarci, così decido di andare a controllare.
Apro di poco la porta scorrevole e lo sbircio mentre è seduto davanti alla scrivania. Sta trafficando con qualcosa, ma da qui non riesco a vederci molto. 
« Così dovrebbe andare. » sussurra a se stesso mentre, preso il cellulare, compone un numero.
« Ho finito di disinnescarlo. Puoi venire a prenderlo! »
La voce è bassa, non riesco a capire cosa ha detto. Un po' sospettosa decido di chiedere al diretto interessato. Spalanco così la porta.
« E-ehm, Itachi... »
« Signorina Hinata. Le chiedo scusa, l'ho svegliata? » mi chiede.
Chissà perché è rimasto sorpreso nel vedermi.

« Quello è il pacco arrivato oggi, vero? » chiedo, vedendo lo scatolo sul tavolo
« Che cosa contiene? »
« Un puzzle! » risponde senza esitazione
« È uno dei miei tanti hobby. Potrebbero arrivare altri pacchi per me a nome suo, signorina Hinata. »

« A-ah, va bene. Non c'è nessun problema, ero solo curiosa! » accenno un sorriso prima di ritornare a dormire.

Una volta uscita, Itachi osserva dentro il pacco il dispositivo esplosivo che ha appena disinnescato. Questo è solo l'inizio!





*Note dell'autrice*

Quale pazzo farebbe mangiare risotto ai frutti di mare a colazione? Itachi è ovvio u.u
I giovani... non ascoltano mai i consigli degli anziani! Dopotutto il nonno glielo aveva detto: per lei adesso è diventato impossibile vivere come tutte le persone normali! Adesso che è sotto tutti i riflettori.
Ormai non c'è capitolo in cui non accadono cose spiacevoli ad Hinata ç.ç
Comunque spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e scusate il ritardo, ma ho avuto problemi con il pc ( capita spesso ultimamente =.=" )
Ringrazio chi continua ancora a seguirmi, chi legge, recensisce e chi mette la storia tra i preferiti e le seguite... insomma GRAZIE A TUTTI!
Saluti, alla prossima! =)

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Capitolo 7
*** Capitolo: Il compleanno della mia miglior ***


Capitolo 7
Una volta uscita, Itachi osserva dentro il pacco il dispositivo esplosivo che ha appena disinnescato. Questo è solo l'inizio! 




Il compleanno della mia miglior "nemica"



Siamo a scuola in un giorno come tanti altri e finalmente è suonata la campanella che annuncia l'inizio del momento più atteso della giornata: la ricreazione.
Dopo ore di lezione possiamo riposare la mente e scambiare quattro chiacchiere in tutta libertà con i compagni.
Ma soprattutto, dopo l'entrata in scena di Itachi, è il momento migliore per rimpinzarsi di dolci!
Dal mio banco erge un vassoio a tre piani ricco di pasticcini e tortine dall'aspetto invitante. Io e le mie amiche siamo sedute intorno ad esso e ci serviamo sotto lo sguardo con un po' di invidia di chi è rimasto in aula.
Mentre loro iniziano sorseggiando una tazza di tè fumante, io assaggio subito quel pasticcino alla crema che ho adocchiato qualche minuto prima.
Itachi resta alzato alle mie spalle, mentre Noriko lo ringrazia per aver preparato tutte quelle leccornie.
Ormai non m'imbarazza più questo comportamento, credo di averci fatto ormai abitudine.
Dopotutto è diventata parte della nostra quotidianità!
« Ragazzi un attimo di attenzione! » Karin attira gli sguardi dei presenti su di sè « Domenica prossima organizzerò una festa a casa mia per il mio compleanno. Vi concedo l'onore di partecipare! »
Le ultime parole inaspriscono i nostri compagni che da un lato dell'aula, avvolti da un'aura oscura, rimproverano i modi arroganti della ragazza.
« Coraggio ragazzi! Cercate di essere carini con lei! » esclama Suzume cha da brava insegnante prende le difese dell'alunna.
« Oh, mi scusi, professoressa! Concederò questo grande onore anche a lei. »
Se dapprima è stata comprensiva ora è infuriata fino alle punte dei capelli. Per questo Natsumi è costretta a bloccarla per evitare che si crei una baruffa.
Nel frattempo Karin, trascurando il fatto di essersi inimicata la classe, con fare di prima donna si avvicina a Sasuke stringendosi al suo braccio.
« Uchiha, tu ci verrai, vero? » squittisce non volendo lasciare la presa.
L'altro invece le risponde con indifferenza un " perché mai dovrei venirci? " mentre si divincola dalla ragazza.
Mi avvicino ai due « Mi piacerebbe esserci! A che ora inizierà la festa? » chiedo entusiasta.
« Tu non sei invitata. » risponde apatica mentre mi dà le spalle.
Rimango sbigottita, anzi no, ci rimango veramente male a sentire con quanta freddezza sono state pronunciate parole così taglienti.
Sento il cuore diventare pesante come un macigno. Sasuke, però, non rimane indifferente alla mia tristezza.
« Se non ci verrà Shinonome, non ci sarò anch'io! » la provoca.
« Neppure io! »
« Idem! »
Anche le mie amiche prendono le mie difese e con indifferenza rifiutano l'invito.
« Siete proprio degli stupidi! » grida Karin piena di risentimento e irritazione.
Abbandona l'aula sbattendo violentemente la porta.
Con voce bassa e piena di rammarico mi rivolgo all'Uchiha minore.
« Ascolta, Uchiha... è il suo compleanno e ti ha invitato. Devi andarci per lei. È evidente che ti vuole bene... »
Lui si irrigidisce in volto e mi costrige ad interrompere il mio discorso.
« Tu sì che sei davvero stupida! »
Non capisco perché mi insulta. Mi piacerebbe andare alla sua festa, ma è evidente che non le sto tanto simpatica.
Però Sasuke si sta dimostrando troppo cattivo nei suoi confronti. A volte si comporta proprio da insensibile!
Le mie amiche dispiaciute si voltano verso Itachi sperando che almeno a lui venga in mente una soluzione.
« La signorina Hinata non è stata invitata, e vorrebbe andarci, mentre il mio fratellino è stato invitato e non vuole partecipare. » riassume brevemente la situazione « Io vi consiglio di andarci entrambi. Più uno, meno uno equivale a zero, dico bene? »
Lo troviamo un ragionamento un po' contorto, ma vale la pena provare. In qualche modo è riuscito a farmi tornare il sorriso.
Non vedo l'ora che sia domenica!

***

Arriva il giorno della festa e Sasuke aspetta Hinata nel corridoio all'entrata dell'abitazione.
" Uffa! Perché le ragazze ci mettono così tanto tempo per prepararsi? " pensa proprio nel momento in cui appare la ragazza.
« Scusami se ti ho fatto aspettare! » gli dico.
Intimidita porto le mani congiunte sul grembo ed abbasso gli occhi sulle mie scarpette nere lucide.
Sono tentata dal non conferir più parola, tuttavia, per sciogliere la tensione che mi attanaglia lo stomaco, trovo la forza per chiederglielo.
« Allora... come sto? »
« Una ranocchietta rimane sempre una ranocchietta, qualunque abito indossi! » risponde.
Volta il capo da un lato per far percepire la sua indifferenza e per nascondere quel leggero rossore che dona al suo viso pallido un po' di colore.
« Non gli dia retta signorina Hinata! Questo abito le dona molto. » mi rincuora Itachi.
Mi appoggia sulle spalle una giacchettina bianca per coprire il vestitino azzurro a maniche corte e poi aggiunge « Chi non riconosce la bellezza quando se la ritrova davanti è solo uno stupido. »
Queste parole bastano per far arrabbiare il fratello minore che non ribatte per superiorità.
Nel frattempo le mie amiche ci raggiungono a casa e salgono sull'auto guidata da Itachi. Destinazione: la casa di Karin.

***

« Beh, ci siamo lasciate convincere dal tuo maggiodomo e ora ci troviamo in questa situazione. » si lamenta Mai « Nonostante tutto, Karin rimane insopportabile! »
« Hai ragione! Lei si comporta sempre così! Qualcuno ha frequentato la sua scuola elementare, per caso? » chiede Noriko che  vorrebbe capire il motivo del caratteraccio della compagna, ma nessuno le risponde.
« Mia sorella diceva... » racconta ad un certo punto Natsumi « ...che Karin appartiene ad una circoscrizione scolastica diversa dalla nostra. »
« Ma perché adesso frequenta la nostra scuola? » le domando.
« In effetti non ne ho idea... »
« Ecco, siamo arrivati! » ci annuncia Itachi parcheggiando la macchina davanti al cancello della lussuosa villa.
« È enorme, non è vero? » chiedo ai due fratelli dietro di me.
Il più grande chiude gli occhi e fa un cenno di "sì" con la testa. Però non mi sembrano molto convinti.
" È poco più grande del garage di casa Hyuga. " pensano all'unisono i due.
« Siete in ritardo! » la voce squillante di Karin ci accoglie all'entrata della sua dimora.
« Visto che mi avete fatta aspettare entrerete dalla porta di servizio! » esclama "calorosa" la padrona di casa.
Seguo le mie amiche all'interno della villa, ma prima di entrare il mio maggiordomo mi parla.
« Signorina Hinata, io devo andare. È successo un piccolo imprevisto. Quando vorrà tornare a casa, mi telefoni e verrò a prenderla. »
Rimango delusa dal fatto che non parteciperà mentre, per un attimo, mi è sembrato che Mamechiha ne fosse felice.

Seguendo le altre salgo al piano di sopra, ma noto una strana atmosfera; precedentemente Karin non ha fatto altro che osservare guardinga i corridoi prima di attraversarli, ma la cosa più strana è che cammina in punta di piedi.
Chissà perché si comporta in maniera strana?
« Ascolta Karin... » sto per dire, ma m'interrompe facendo segno con le mani di fare silenzio.
Raggiungiamo la sua cameretta piena di mobili e accessori sfarzosi.
Al centro c'è un tavolino basso pieno di antipasti sfiziosi, bevande analcoliche e non poteva mancare una grande torta con tanto di candeline!
Dei cuscini dalla fodera lucida e abbellita da merletti invece erano stati appoggiati sul pavimento intorno al tavolo.
« Questa è la tua camera Karin? » domando mentre con stupore muovo i miei occhi da un lato all'altro della stanza.
« Esatto! Niente male, vero? »
« Però... per essere la sua festa di compleanno, sembra piuttosto modesta, non trovi? » bisbigliano Noriko e Mai.
« Avanti! Datemi i miei regali! » esclama contenta allargando le braccia.
Li scarta uno ad uno e li appoggia sulla scrivania; sembra felice anche se non lo ammetterà mai!
« Per essere scelti da voi sono... » si ferma un attimo per trovare il termine giusto « ...decenti. Li accetto volentieri! »
Poi si volta verso Sasuke.
« Mi dispiace, ho dimenticato di portarlo. » ammette il ragazzo, ma a Karin sembra non importare.
« Non preoccuparti! La tua presenza è già un regalo per me! » dice con occhi luccicanti.
Finalmente arriva anche il mio turno. Dalla borsa cerco il regalo che ho preparato, spero con tutto il cuore che le piaccia.
Ho fatto del mio meglio e ci ho messo tutta l'amicizia che provo per confezionarlo. Non sono sicura del risultato, ma mi auguro che apprezzi il mio gesto.
« Siccome tu puoi comprarti tutto quello che vuoi... ho pensato di realizzare qualcosa con le mie mani. Ecco prendi! »
Le porgo un peluche con le cuciture storte dal quale esce ovatta in alcuni bordi chiusi male e dalla forma indefinita.
Quando l'ho fatto vedere ad Itachi ha detto che era un bel cagnolino, però io ho fatto un coniglietto! Poi ha aggiunto " Non si preoccupi signorina Hinata è il pensiero che conta! " Questo mi ha resa felice perché l'ho cucito proprio pensando a Karin!
Ripensando a tutto questo non bado alla faccia disgustata di Karin davanti a quel "coso".
« Signorina! » grida la domestica sbattendo la porta.
Vuole avvisarla di qualcosa, ma non fa in tempo che una signora dai capelli rossi, lo stesso colore dei capelli di Karin, arriva inviperita con le mani sui fianchi.
« Karin! » grida « Che cosa significa tutto questo? Oggi viene l'insegnante che ti dà lezioni private! Ascoltami bene! Tu frequenterai il prestigioso istituto femminile dove ho studiato io! Però sei stata bocciata a tutti gli esami d'ammissione! Sei una vergogna! »
« Per Karin sarà impossibile frequentare quella scuola! »
« Allora è per questo che è venuta nella nostra scuola! Perché non è riuscita a superare gli esami di ammissione! » parlottano fra loro Mai e Noriko.
« Vi chiedo scusa ragazzi, ma la festa è finita. Tornate a casa. » ci dice la madre della festeggiata con meno rabbia rispetto a quando ha rimproverato la figlia.
« Mamma aspetta un momento! » si giustifica la rossa « L'anno scorso, quello precedente... non mi hai mai organizzato una festa per il mio compleanno! Per questo motivo ho invitato i miei amici senza chiedertelo! »
« Mi avevi promesso che avresti rinunciato alle feste di compleanno finché non saresti riuscita a superare gli esami di ammissione, quindi smettila di fare i capricci e pensa solo a studiare! » taglia il discorso in modo che la figlia non possa ribattere.
È triste. Mi si stringe il cuore. Non posso credere che Karin non festeggia il suo compleanno da così tanto tempo... deve essere difficile per lei.
« Signora... »
Sono incerta se intervenire o meno, però sento che è la cosa più giusta da fare. Per combattere l'agitazione stingo forte la gonna del vestito. Tutti mi fissano perplessi, i miei amici preoccupati; sento l'ansia assalirmi così aumento la stretta facendo colorare di bianco le nocche delle mani già candide. Ormai non posso più tirarmi indietro, quando mi metto in testa qualcosa non mi fermo se non la realizzo, perciò riprendo a parlare.
« Non crede di essere troppo dura con lei? »
Gli occhi bagnati di Karin mi guardano con tristezza mentre la reazione di sua madre mi lascia di stucco.
Ride forzatamente, prendendosi beffa delle mie buone intenzioni, come se non contassi niente.
« Voi campagnoli non avete di certo questo tipo di preoccupazioni! Ma io aspiro solo al meglio per mia figlia! Queste cose non vi riguardano! » termina aspra.
« La mia famiglia non è mai stata ricca come la vostra, ma mio padre e mia madre hanno sempre organizzato una festa per il mio compleanno! La prego! Lasci festeggiare a Karin il suo compleanno! Si rende conto del sacrificio che chiede a sua figlia? » le urlo tutto quanto senza fermarmi; spero che queste parole bastino a convincerla.
Purtroppo questa donna riesce a spezzare anche questa debole speranza con la sua ipocrisia.
« Che ragazza maleducata! » mi rimprovera « Avanti! Karin vieni subito qui! » le ordina mentre cerca di prenderla dal braccio.
Istintivamente tiro la mia compagna di classe allontanandola dalle grinfie della madre.
« Andiamo! » suggerisco alla rossa.
« Andiamo dove...? » mi chiede spaesata.
« Uchiha occupati di sua madre! » gli ordino mentre corriamo fuori dalla stanza.
« Ma perché proprio io? »
Sasuke si lamenta, il compito più difficile è toccato a lui. Chissà perché mi asseconda sempre?
Trattenere quella donna si rivela stancante; non solo si agita come un animale in gabbia, ma pur di fargli lasciare la presa gli stringe un braccio al collo impedendogli di respirare.
« Karin, dove vai? » continua a gridare non potendo fare altro « Se continui a frequentare cattive compagnie non diventerai mai una persona per bene! »
« Signora. »
Un ragazzo fa la sua apparizione parlandole con fermezza, nascondendo il tono di rimprovero perché sarebbe improprio per uno della sua età che si rivolge ad una persona più adulta.
« È pregata di smetterla. Se continuerà a insultare la signorina Hinata, sarà mia premura prendere provvedimenti contro di lei. » termina impeccabile Itachi.
« E tu chi saresti? Sei entrato in casa senza permesso! Potrei denunciarti! » prova a difendersi la donna.
Un uomo anziano arriva tutto trafelato nella camera dove sta avvenendo lo scambio di battute.
« Papà! » esclama « Sei arrivato proprio al momento giusto! Queste persone... »
« Sei davvero una stupida! Chiedile subito scusa! » urla alla figlia l'uomo.
Poco lontano da lì, ignorando il litigio dei due, Sasuke chiede dei chiarimenti al fratello.
« Che cosa hai detto a quel tizio? »
« Niente di speciale. » si limita a dire « Ho semplicemente riferito al nonno di quella ragazza chi fosse esattamente Hinata. Tutto qui. Ma... » pensa al fatto di averla vista allontanarsi di corsa dalla villa trascinando con sè Karin « ...pare che la signorina Hinata non avesse bisogno del nostro aiuto. »

***

«Diamoci da fare! » si esalta Mai « Organizzeremo una bella festa di compleanno a casa Shinonome! »
« In casa abbiamo sempre preparato una bella torta con la farina degli udon, tutti insieme! » confesso ingenuamente « Dai Karin! Vieni anche tu! » le propongo antusiasta.
Ricambiando il sorriso amichevolmente accetta.
Solo per questo giorno può chiudere un occhio e dimenticare l'antipatia nei miei confronti. Dopotutto oggi è lei la protagonista!
« E va bene, ma per l'anno prossimo mi aspetto una torta vera e propria! »
Dalla contentezza apro il pacco di farina con troppa forza e sporco la festeggiata di bianco.
« S-scusami! Va tutto bene? »
Mi guarda truce.
« Ti uccido! »
Questo è tutto quello che riesce a dirmi prima di rincorrermi lanciandomi la farina a sua volta e ignorando le lamentele di Mai, Noriko e Natsumi che respirano quell'aria polverosa.
Poco dopo ci fermiamo esauste e sporche all'entrata. Vediamo che i due Uchiha sono appena tornati a casa.
« Maggiordomo, la prego ci aiuti! » esclama Noriko.
« Temevo che sarebbe finita così e quindi sono andato a fare la spesa. Vi preparerò qualcosa. »
« Grazie! Grazie davvero! » rispondono all'unisono le amiche.
Così ritorniamo in cucina, che in questo momento sembra un campo di guerra. Itachi ci consiglia di aspettare nel salone e inizia a cucinare senza perdere altro tempo.
Nel corridoio, un brivido di freddo corre lungo la schiena di Sasuke. Ha avuto l'impressione che qualcuno li stesse osservando.
Si guarda intorno e pensa che è stata solo un'impressione, tuttavia...

« Quella è Hinata Shinonome, anzi Hinata Hyuga giusto? Sì, ma è ancora una ragazzina... e quello sarebbe il suo maggiordomo? » domanda a se stesso l'intruso mentre dal cannocchiale vede Itachi che appoggia delicatamente un asciugamano sulle spalle della giovane erede ricoperta di farina « Più che il suo maggiordomo sembra il suo fidanzato. Chissà... » si lascia sfuggire.

...forse le sensazioni di Sasuke non erano poi così sbagliate!




*Note dell'autrice*

Per essere timida Hinata è davvero una pasticciona! Ah, ah! Per fortuna che Itachi è sempre all'altezza della situazione.
Non smetterà mai di sorprendermi... e come se sapesse in anticipo ciò che avverrà! Mi sorge un dubbio: non sarà mica veggente? XD
Questo è stato un capitolo transitorio: non vi è sembrato troppo tranquillo?
Forse è meglio così perché nel prossimo si scatenerà una vera e propria tempesta!
Non sono soddisfatta di come ho sviluppato questo capitolo però cercherò di fare meglio il prossimo!
Scusate, ma per vari imprevisti non sempre riesco ad aggiornare il sabato per cui sposto alla domenica la data di pubblicazione ^^"
Quindi vi do appuntamento al prossimo capitolo e saluto tutti voi, gentili lettori, che seguite e commentate questa storia.
Baci  =)

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Capitolo 8
*** Capitolo: Una decisione difficile ***


Capitolo 8
Si guarda intorno e pensa che è stata solo un'impressione, tuttavia... forse le sensazioni di Sasuke non erano poi così sbagliate!




Una Decisione Difficile



Casa Hyuga risplende sotto il cielo notturno. Dall'esterno è impossibile non notare la luce dei lampadari che filtra fuori illuminando pallidamente il giardino circostante.

Dalla stanza più alta un uomo anziano sta intrattenendo una conversazione, attraverso una webcam, con il suo ex maggiordomo: il signor Madara Uchiha.
« Hinata come sta? Va tutto bene? » chiede premuroso l'uomo, che dalla sua sedia a rotelle accarezza il morbido pelo del suo micio un po' in sovrappeso.
« Sì, è in gran forma, signore! Sta crescendo bene e sana. » risponde l'altro.
« Però... come membro di casa Hyuga non può continuare a fare quella vita... » dice dubbioso, preoccupato per la sorte che attende alla giovane nipote.
Anche se Itachi è sempre al suo fianco e le ha salvato la pelle in questi ultimi giorni, per quanto potrebbe andare avanti questa situazione? Sarebbe meglio farla vivere in un luogo più sicuro in modo da agevolare il lavoro, già complicato, del suo maggiordomo.
« Signore? » lo richiama rispettoso Madara, che per l'età che porta, si possono notare chiaramente i suoi capelli rimasti neri.
« Non la pensi così anche tu, Uchiha? » termina il discorso con un quesito, evitando di attraversare la soglia di una nuova discussione. Dalle sue parole si può evincere che ha qualcosa in mente.
Quale piano starà complottando il caro e vecchio Hiruzen per avvicinarsi la piccola e dolce Hinata?

***

Con lo sguardo fisso verso la lavagna come a dimostrare di star seguendo la lezione, Hinata si perde nei suoi pensieri.
« Hyuga, leggi la parte successiva. Hyuga? » la richiama più volte il professore d'inglese.
« Hinata Hyuga?! » all'ennesimo richiamo la ragazza si ridesta dai suoi pensieri.
« S-sì! » balbetto. Dimenticavo che ora mi chiamo Hyuga! « Dunque... » temporeggio con la speranza di ricevere qualche aiuto sbirciando i banchi vicini. Peccato che sono così tesa che non riesco a fare nessun movimento.
« Pagina ventitrè, decima riga. » una voce alle mie spalle mi suggerisce un aiuto.
Anche se non posso voltarmi sono sicura che Itachi mi ha parlato senza dare nell'occhio.
Sono fortunata di poter contar su una persona come lui.
Quando è vicino a me e mi parla in questo modo, sento di poter fare qualsiasi cosa!
La campanella rimbomba in tutta la scuola; ormai le lezioni sono finite, ed insieme a Natsumi vado a pulire i bagni della scuola. Oggi è il nostro turno farlo!
« Bè, direi che è vero amore! » dice all'improvviso Natsumi.
Quelle parole mi pietrificano all'istante e pochi secondi dopo la mia faccia si colora di rosso. Non capisco il perchè della mia reazione dato che non conosco il motivo della sua esclamazione né tantomeno la persona a cui è rivolta. Dopotutto potrei aver sentito solo l'ultima parte del suo discorso perchè ero nuovamente distratta!
« Ma cosa stai dicendo?! » le chiedo cercando di capirci qualcosa.
« Perchè? Che c'è di male? » mi risponde con flemma.
Ha risposto alle mia domanda con altre domande, alla fine non ho capito niente lo stesso, ma le sue parole mi inducono a riflettere...
L'amore... sentimento complesso e indescrivibile; come si può essere sicuri che quello che si prova in alcune circostanze può essere definito amore?
Mi chiedo cosa sia veramente; forse è qualcosa che esiste solo per complicarti la vita che è già complicata a causa di tutte le difficoltà che bisogna affrontare ogni giorno!
Così senza rendermene conto incomincio a parlare di Itachi, non so il perché ma le parole escono così in fretta da non darmi il tempo di focalizzare quello che sto dicendo.
« E' inutile sperarci... Itachi... è un ragazzo affascinante e maturo. Non prenderà mai in considerazione una ragazzina come me. » le confesso con una punta di amarezza. Non ho mai creduto molto alle mie qualità. In realtà all'inizio credevo di non possederne! Facevo sempre guai e non riuscivo ad eccellere nemmeno in una sola cosa. Naturalmente le cose non sono cambiate, ma cerco di impegnarmi sempre perché i risultati non si ottengono subito! Se ho guadagnato un po' di sicurezza devo ringraziare le persone che mi amano e mi stanno vicino perché non smettono mai di incoraggiarmi.
« Secondo me... dovresti essere tu a cercare di attirare la sua attenzione, non credi? » mi suggerisce Natsuni « Dovrai diventare una donna... in modo che lui non avrà occhi che per te! »
« E tu credi che ci riuscirò? » la guardo dubbiosa forse per il suo consiglio o forse perché, ragionando sulla mia precedente affermazione, inizio ad avere il sospetto di provare un sentimento diverso dall'amicizia e l'ammirazione verso Itachi. Ma non può essere amore, no?
« Bè... visto che frequentiamo ancora la seconda media... non è certo il tempo che ci manca, no? » continua la mia amica.
Mi sorride.
Ma sì, forse potrei provarci.
« Hai ragione. » la ringrazio.
Un momento! Che sto dicendo? Mi sono fatta trasportare dalla discussione e dalla sicurezza di Natsumi. Tutto questo è assurdo!
Mi scoppia la testa, non capisco più nulla.
« Hei, voi due! Sbrigatevi a finire che poi torniamo a casa insieme! » urlano dalla porta Mai e Noriko che nel frattempo ci raggiungono intimandoci di terminare subito il lavoro.
« Muoviti, Hinata! Il tuo maggiordomo ti starà aspettando! »
" Dovrai diventare una donna... in modo che lui non avrà occhi che per te! "
« Signorina Hinata, la macchina è pronta. »
« S-sì! »
Chissà se riuscirò mai... a fare una cosa del genere?

***

La macchina sfreccia tra le verdi siepi. Fisso fuori dal finestrino ammirando quel bel panorama.
Anche se questo è un piccolo paesino di campagna, quasi sconosciuto, mi piace tantissimo!
Ringrazio i miei genitori dal profondo del cuore per avermi fatto crescere in questo posto immerso nella natura e nella tranquillità.
Farò sempre tesoro dei giorni vissuti con loro!
Improvvisamente i miei pensieri cambiano.
Ricordo le parole di Natsumi così mi ritrovo a fissare il posto di guida. Tuttavia li scaccio immediatamente proprio come si fa con le mosche in estate.
Finalmente Itachi ferma la macchina; siamo arrivati.
Una volta scesi incontriamo Sasuke, con la divisa in disordine come sempre e con lo zaino in spalla.
« Che fate di bello? » ci chiede.
« Andiamo a casa mia a studiare per gli esami. » rispondo vaga « Tu, piuttosto, non dovresti essere al circolo? » gli domando.
« No, le attività del circolo vengono sospese una settimana prima degli esami. »
Annuisco. D'un tratto il silenzio viene spezzato da una voce familiare.
« Allora perchè non vieni a studiare con noi, Uchiha? » gli propone Karin spuntando all'improvviso.
Intanto Itachi, andato ad aprire, è fermo da qualche secondo davanti alla porta.
Lo noto. Chissà se è tutto a posto? Però non mi preoccupo più di tanto, dopotutto con lui siamo al sicuro.
« Sasuke! » il moro richiama l'attenzione del fratello che intanto stava chiacchierando, suo malgrado, con la rossa.
« Corri dal nonno e porta le ragazze con te! Presto! » gli ordina senza la possibilità di replicare.
Un istante prima il caos totale, gridiamo buttandoci a terra mentre il rumore dell'esplosione aumenta fino a stordirci.
Un istante dopo ci ritroviamo avvolti da una coltre di fumo e detriti. Il silenzio più profondo.
Un istante ancora e saremmo potuti essere tutti morti. L'abbiamo scampata per il tempismo e il sangue freddo di Itachi.
« Signorina Hinata, si è fatta male? »
Tossisco dopo aver inspirato un po' di quelle polveri.
Alzo gli occhi verso la figura del mio maggiordomo che mi ha protetta a costo della vita.
« No... sto bene. Ma tu... sei ferito! » esclamo sconvolta.
Porta diverse ferite il tutto il corpo più una più profonda al braccio sinistro. Ma nonostante tutto continua a sorridere per tranquillizzarmi.
« Non si preoccupi per me, è solo un graffio. » annuisco poco convinta però voglio crederci.
Le voci delle mie amiche mi fanno voltare. Voglio accertarmi che stanno bene.
Le vedo sorridere mentre si appoggiano ad un tronco caduto. Il nonno degli Uchiha si precipita a soccorrerci.
Però, come un'egoista, rivolgo la mia attenzione su qualcos'altro.
Sbarro gli occhi. Sento immobilizzarmi. Non può essere! Non può essermi successa di nuovo una catastrofe!
« La casa... di mio padre e di mia madre è... » riesco solamente a dire con la voce tremante.
Ormai tutto quello che ne rimane sono macerie.

***

Il signor Madara ci ospita a casa sua. Dopo aver lasciato nelle loro case Noriko, Mai, Natsumi e Karin ci siamo diretti verso la casa dove è cresciuto Sasuke.
Immediatamente racconto a mio nonno dell'accaduto attraverso la connessione con una webcam.
« Ho capito! Non immaginavo che potesse accadere una cosa simile... »
« Chi può aver fatto una cosa così terribile?! » continuo a chiedermi incredula.
« L'importante è che tu sia sana e salva! Ah ah ah! »
La voce di mio nonno e rilassata... forse anche troppo! Che ci trova di divertente in tutto questo?
« N-non c'è niente da ridere! » lo rimprovero « Anche se io sto bene, Itachi e una mia amica si sono fatti male! »
« Mi dispiace cara... ma io non so che farci. Sei stata tu a voler rimanere in quella casa. Io ti avevo proposto di traferirti qua... ti ho già detto... che ormai tu sei membro della famiglia Hyuga e quindi la tua vita è destinata a cambiare. »
« Ma io non voglio che la mia vita cambi! » dico in tono supplichevole.
Ad un suo cenno di mio nonno una cassaforte grande quanto un magazzino si apre alle sue spalle.
« Riesci a vedere la montagna di banconote alle mie spalle? » mi chiede « Quando io non ci sarò più tutti questi soldi saranno tuoi! » afferma con una tranquillità tale da sembrare innaturale.
Dal canto mio sono preoccupata e scioccata.
« Probabilmente è per questo che qualcuno vuole farti del male. » arriva a questa conclusione il Colosso.
« Ma nonno... il tuo patrimonio non m'interessa! » protesto senza pensarci due volte.
« Allora dirò ad Itachi di tornare qui. »
Ho come l'impressione di star scavando la mia fossa da sola.
Ad ogni sua parola cado in un profondo sconforto. Itachi ormai è come una famiglia, non voglio ritrovarmi di nuovo da sola...
Ormai mi è fin troppo chiaro che situazioni del genere continueranno a succedere in futuro e che potrebbero coinvolgere anche persone a me care.
Non voglio che gli succeda qualcosa, ma non voglio dovermi separare da loro! Allora che cosa posso fare? Non voglio quei soldi, ma se anche solo essere la nipote degli Huyga comporta questi rischi non sono più tanto sicura di voler restare in questa famiglia. Era tutto così perfetto quando i miei genitori erano in vita, ero così felice... perché, perché devo sopportare tutto questo?
Terrorizzata stingo i lembi del mio vestito.
« Non posso permettere che un maggiordomo della sua levatura stia a servizio di qualcuno che non vuole assumersi la responsabilità di questa famiglia. »
Quello che mi ha appena detto mi sconvolge ancor di più! E come se mi avesse letto nella mente.
« Ascolta, Hinata. Tu non sei più una comune ragazza di una cittadina di campagna. Se ti ostinerai a rimanere lì non potrò garantire per la tua incolumità. Quello che è accaduto oggi è stata solo una conseguenza delle tue scelte. »
Perché mi sento così in imbarazzo? Che sciocca che sono. Chiedermi una cosa del genere. Dopotutto... è solo colpa mia!
Sono stata solo un'ingenua a pensare che tutto sarebbe continuato ad andar bene. Ne sono consapevole solo adesso.
« Intanto dirò ad Itachi che trovi una nuova casa per te. Potresti passarmelo un attimo? »
Annuisco ed esco fuori a cercarlo.
« Itachi... ehm come sta la tua ferita? » gli domando con velata tristezza.
« Non si preoccupi, è una sciocchezza. »
Continua a sorridermi, ma sento aumentare dentro di me il senso di colpa.
Lo lascio entrare nella stanza dove mi trovavo fino a pochi attimi prima e decido di andare in cucina dove mi stanno aspettando Sasuke e suo nonno.
« Hinata. Che ti ha detto tuo nonno? » si fa avanti il signor Uchiha.
Non so come dirglielo...
« Ecco, io... io... non posso rimanere in questa città! » dico con la voce rotta dal pianto.
« Ma cosa stai dicendo? » alza il tono Sasuke che finora è stato in silenzio.
« Non farei altro che dare disturbo a tutti quanti... »
« Non è vero! Puoi rimanere quanto vuoi! » continua a controbattere.
Perché deve insistere, perché non vuole capire...
Non riesco a trattenere la rabbia, per la prima volta alzo la voce con qualcuno.
« Oggi nessuno si è fatto male seriamente, ma la prossima volta potrebbe succedere qualcosa di irreparabile! »
Nella stanza cala il silenzio. Teniamo gli occhi bassi come se avessimo perso ogni speranza.
« Conosco una scuola che potrebbe fare al caso tuo. » riesco a percepire una flebile luce nelle parole del signor Madara « La scuola femminile Santa Lucia. È estremamente rinominata e potrebbe darti un'ottima istruzione... e poi so che ha attrezzature e sistemi di sicurezza interni impeccabili. È il luogo in cui vengono formate le gentildonne della prossima generazione. »
Per un attimo sento il tempo fermarsi.
« So che suo nonno vorrebbe che la frequentasse. » mi rivela con sincerità.
« Pensi che Hinata si troverebbe mai a suo agio in un posto pieno di ricche snob? » replica Sasuke.
« Se io ci andassi, Itachi ne sarebbe felice? » chiedo.
« Il fatto che tu cresca e diventi una signorina rispettabile è il desiderio di tutta la famiglia Uchiha. »
L'anziano signore mi dà la risposta che speravo di ottenere. E dopo aver pensato alla conversazione di questo pomeriggio con Natsumi prendo una decisione importante.
« Io frequenterò quella scuola! » dico più decisa che mai.
Nell'altra stanza Itachi sta conversando ancora con il Colosso.
« Hinata era decisamente giù di morale... »
« Le chiedo scusa! Ho cercato di fare il possibile per evitare che la signorina Hinata si accorgesse di essere stata presa di mira e non si preoccupasse... » si giustifica il giovane.
« Comunque... » l'interrompe l'anziano « ...credo che quell'accaduto le abbia fatto capire quanto le sue decisioni possano influenzare la vita di chi le sta vicino, oltre che la sua. » si lascia sfuggire una risata mentre gioca con il suo gatto « Non so chi sia stato a far esplodere la sua casa, ma è capitato nel momento più propizio. Ricorda sempre una cosa, Itachi. Per la famiglia Hyuga, Hinata è più preziosa di un tesoro. Capisci cosa intendo? »
« Certo, signore! » gli risponde.
« Bene! Stavo anche pensando... di scegliere te come suo futuro sposo. »
Lo sguardo finora imperturbabile del moro cambia in un istante.
« Cosa? » richiede incredulo.
« Fra cinque anni sarà certamente diventata una donna affascinante. » dice con fare ammiccante.
« Ma signore... io sono solo un semplice dipendente... » protesta il maggiordomo pur mantenendo un atteggiamento calmo e distaccato.
« Per mia fortuna sembra che tu le piaccia. Ma dobbiamo assicurarci che non cambi idea. »
Le sue parole non sembrano serie. Chi in quel momento lo vedrebbe giocare con il gatto penserebbe certamente questo.
Tuttavia il cambio di espressione da giocherellone ad inquietante, non promette niente di buono.
« Ascolta, Itachi. Dovrai portare il tuo rapporto con lei ad un livello più intimo! »
Quest'ultimo ordine farebbe rimanere scioccato chiunque, anche l'Uchiha.




*Note dell'autrice*

Innanzitutto voglio fare le mie condoglianze a tutti i parenti delle vittime del tremendo cataclisma che ha colpito il Giappone.

Una preghiera affinchè le loro vite possano continuare nella serenità e che non gli faccia mai perdere la speranza! Continuate a lottare! 
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Per quanto riguarda la storia scusate per il ritardo. Spero vogliate continuare a seguirmi, mi fareste davvero felice =)
Questa volta non commenterò, ho l'umore a terra: troppi avvenimenti tristi. Scusatemi ancora.
Se vi va potete lasciare un commento o una critica che come sempre sono ben accette.
Grazie a tutti i lettori e commentatori.
Vi do appuntamento al prossimo aggiornamento. Un abbraccio ^^

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