Les réunions de famille. di Brinne (/viewuser.php?uid=58272)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ingenuità [Fred jr Weasley] ***
Capitolo 2: *** Da sola [Rose Weasley] ***
Capitolo 3: *** Sfigato [Albus Severus Potter] ***
Capitolo 4: *** Schiappa [Lily Luna Potter] ***
Capitolo 5: *** Una tuta [Victoire Weasley] ***
Capitolo 6: *** Caccabombe [James Sirius Potter] ***
Capitolo 1 *** Ingenuità [Fred jr Weasley] ***
-
Ehi ma sei un mini-me!-
Fred jr Weasley era
comodamente sdraiato per terra, nel giardino della Tana, divertendosi a
tendere agguati agli gnomi da giardino.
Fin dalla
più tenera età lui e suo padre avevano gestito la
disinfestazione e ogni volta per il bambino era una delizia riuscire a
catturare una di quelle creature: era come una piccola vittoria
personale contro il mondo.
Ovviamente nessuno
aveva detto a Fred che quegli gnomi erano degli esserini stupidissimi e
lui, nella sua ingenuità, continuava a credere si essere
l'unico sulla terra a essere in grado di fare una disinfestazione.
Quindi preso com'era
ad acquattarsi tra l'erba alta, non si accorse subito di essere
osservato.
- Cosa?- Fred si
guardò intorno, poi intravide uno spostamento alla sua
destra.
Fece un balzo,
sicuro di aver intrappolato un altro gnomo.
- Ciao.-
Fred
sgranò gli occhi, constatando di aver aggredito tutto tranne
che uno gnomo da giardino.
- Sei stato tu a
parlare?-
Il ragazzo sorrise,
annuendo e tolse il piccolo Fred da sopra la sua pancia, deponendolo
vicino.
Dal canto suo il
bambino osservò incuriosito quello strano personaggio dal
sorriso dolce e aperto, cercando di capire chi fosse.
- Allora, che stavi
facendo?-
Fred, felice della
domanda, si fece serio e tornò ad osservare il giardino. -
Devo fare la disinfestazione.-
- Brutta storia.-
rispose quello, seguendo anche lui lo sguardo del bambino.
- Che ne dici se ti
do una mano?- Fred sorrise raggiante, annuendo con forza e prestando al
giovane vicino a lui il suo cannocchiale, che fino ad ora aveva tenuto
custodito gelosamente in tasca.
- Serve per vedere
lontano, nonno Arthur dice che lo usano i Babbani quando cercano
qualcosa. Me l'ha regalato al mio compleanno.-
Lo straniero lo
presa con delicatezza, forse per paura di romperlo, e vi
guardò dentro.
- Interessante
questo aggeggio.-
Per qualche minuto i
due continuarono a osservare tra l'erba, poi Fred ne avvistò
uno e spiccò un salto.
- Uau Fred, sei
bravissimo!- il bambino sorrise compiaciuto, poi afferrò lo
gnomo per le gambe.
- Devi coglierli di
sorpresa, poi li prendi per le gambe e li lanci via. Papà
dice sempre di non preoccuparmi perchè non si fanno male,
rimangono solo un po' storditi. Prova tu.-
Il ragazzo
copiò i movimenti di Fred e ne lanciò uno oltre
la siepe.
- Mica male. Posso
dirti un segreto?- il giovane annuì, sedendosi accanto al
bambino e aspettando che parlasse.
- Sentiamo.-
Fred
deglutì: non aveva mai detto a nessuno quella cosa, ma
quel tipo gli metteva sicurezza e gli stava simpatico.
- Lascio sempre
delle tracce intorno al giardino, in modo che gli gnomi riescano a
tornare. Mi stanno simpatici e mi diverto a inseguirli.-
- Con chi stai
parlando, Fred?-
Il bambino non si
era accorto che George lo aveva raggiunto e lo guardava perplesso.
- Con lui,
papà.-
Il Weasley si
guardò intorno, senza vedere nessuno.
- Non ti crede.-
disse il ragazzo, quando Fred cercò il suo sguardo. -
Ricordagli di quando io e lui abbiamo trasformato l'orsacchiotto di Ron
in un ragno.-
Il bambino
indugiò qualche secondo, poi si voltò verso il
padre e riferì. George continuava a titubare.
Pensava, dall'alto
della sua non troppo veneranda età, che il bambino gli
stesse facendo uno dei suoi scherzi.
- Non ti crede
ancora, ma non importa. Vai da lui e abbraccialo e digli che gli voglio
bene.-
Il ragazzo si
alzò, pulendosi i pantaloni e scompigliando i capelli a Fred.
- Ma chi sei?-
- Sono Fred.-
E così,
Fred salutò il suo nipotino, allontanandosi e gettando di
quando in quando un'occhiata alle sue spalle: Fred jr era rimasto fermi
per qualche secondo, poi era corso in braccio al suo papà.
Per un istante a
Fred parve che suo fratello George lo potesse vedere e allora si
concesse di salutarlo.
- Ciao piccolo Fred,
sei proprio la mia copia.-
Allooooora,
che ne dite???
Fatemi
sapere!
Brinne
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Capitolo 2 *** Da sola [Rose Weasley] ***
-
Ma mamma!-
Rose Weasley era
imbronciata, furiosa perchè la sua mamma non poteva
prestarle ascolto.
Preferiva forse cucinare, piuttosto
che giocare con sua figlia?
- Tesoro, chiedi a
tuo fratello, ora sono impegnata.-
- Ma non sa nemmeno
parlare!-
- Non puoi dargli
torto, Rose.-
Nemmeno il suo
papà sembrava capire la situazione: insomma, Rose si
annoiava a giocare da
sola.
- Vi detesto!-
La piccolissima
Weasley sgambettò fino in camera sua e si buttò
sul letto.
In quel momento non riusciva proprio a perdonare la sua famiglia per il
trattamento che le aveva riservato.
Aveva sempre temuto
che papà e mamma volessero più bene a Hugo e
questa era la conferma.
Credeva che la sua
uscita ad effetto avrebbe allarmato i suoi, ma invece erano rimasti
tranquilli in cucina e il fatto che la loro unica figlia femmina avesse
appena detto loro vi
detesto, non sembrava preoccuparli.
I bambini vedono
ogni cosa come un'ingiustizia.
- Quando si
renderanno conto che per colpa loro parlo e gioco da sola,
sarà troppo tardi.- bofonchiò, stropicciandosi
gli occhi.
- Tu parli
già da sola,
Rosie.-
La bambina
all'inizio credette che la sua predizione si fosse avverata prima del
tempo ed ebbe paura, poi però vide un ragazzo dai capelli
rossi sedersi al suo fianco e si disse che la situazione era ancora
più grave. - Ho le allucinazioni? Zio George, come hai fatto
a entrare senza che nessuno ti sentisse?-
Il giovane
scoppiò a ridere, posandosi una mano sulla pancia. - Rose,
come fai a confondermi con tuo zio? Sono molto più bello e
più giovane.-
Rose
osservò attentamente quello che non era lo zio George, poi
gli si avvicinò con sospetto.
- E allora chi sei?-
- Sono tuo zio
Fred.- il rosso si aprì in un largo sorriso che
sembrò bastare, almeno in parte, per ricevere la fiducia
della piccola Weasley.
- E mi vuoi bene?-
Rose
avvicinò ancor di più il suo viso a quello dello
zio, il quale sembrò sopreso da quella domanda innocente.
- Ma certo, Rose.-
- Allora giochi con
me?-
Fred rise di nuovo,
annuendo e scompigliando i capelli alla bambina, la quale sorrise e
corse a prendere i trucchi e le collane.
Normalmente, Fred Weasley
non avrebbe mai permesso a nessuno di conciarlo in quel modo, ma Rose
era la sua nipotina.
Allora,
scusate l'attesa ma ero in montagna :D
Volendo
citare heyelenz_,
mi avete lasciato un sorrisone con tutte le vostre bellissime
recensioni!
Gryffindor Queen:
Grazie mille, ho sempre sognato fare una disinfestazione e il fatto di
essere riuscita a fartela "vivere" mi elettrizza :)
Charme:
Probabilmente dovrei farti una mega scultura perchè stai
seguendo almeno venti (che esagerata ndRose) delle mie storie! Anche io
mi amo e dopo questo eccesso di modestia, passo a ringraziarti e a
darmi della cretina :D
heyelenz_:
Come detto prima, ti cito perchè anche voi mi lasciate un
sorrisone! Grazie mille mila :)
Lallaland: Ok, a
parte il fatto che le tue idee di ingaggiare un serial killer mi
inquietano, ti ringrazio! Sono sicura che hai un sacco di recensioni :)
Mia29: Non porti
queste domande, perchè se no mi costringi a trovare una
risposta accettabile e non ridicola! Ahahah sono contenta che tia sia
piciuta l'idea, grazie!
Con tanto love,
Brinne
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Capitolo 3 *** Sfigato [Albus Severus Potter] ***
-
Albus, sei il capo degli sfigati.-
Era una frase fin
troppo ricorrente che dimostrava la limitata estenzione del vocabolario
di James Sirius Potter.
Potter.
Albus odiava
condividere un cognome così importante con quell'insulso
essere quale suo fratello.
E poi c'era sua
sorella, Lily Luna Potter, che era venerata quasi fosse la vera Lily.
E lui?
Lui era lo sfigato
della famiglia, quello goffo e incapace.
"Albus
Severus, tu porti il nome di due dresidi di Hogwarts. Uno di loro era
un Serpeverde e probabilmente l'uomo più coraggioso che io
abbia mai conosciuto".
Tutte balle, suo
padre non sapeva proprio come farlo sentire meglio e quindi si era
inventato quella stupidaggine dei presidi.
Albus Severus non era i veri
Albus e Severus.
- Ti odio James.-
borbottò in direzione della foto sorridente del fratello,
che lo salutava da sopra il comodino.
- Brutta giornata?-
Albus ne aveva
sentite di cose strane, ma una voce dal nulla mai. Quello ad aver udito
voci era suo padre e poi si era trovato in una Camera dei Segreti con
un enorme Basilisco e niente popò di meno che Lord Voldemort
stesso.
Il ragazzino era
bravo a umiliarsi pensando alle grandi imprese altrui.
- Sono morto?-
chiese, voltandosi e vedendo un ragazzo che lo guardava incuriosito.
- E
perchè mai?-
- Tu sei lo zio
Fred, e sei morto più di dodici anni fa.-
Fred si
stupì: almeno un nipote l'aveva riconosciuto. - Sei in
gamba, Albus.-
- No, sono uno
sfigato.-
Albus si
andò a sedere vicino allo zio, con le braccia incrociate e
lo sguardo corrucciato. - Lo dicono tutti.- spiegò, con un
tono scocciato, quando Fred chiese il motivo.
- E tu credi davvero
di esserlo? Perchè se così fosse, Albus, allora
forse hanno ragione.-
Il ragazzino
tirò su con il naso e osservò lo zio, offeso.
- Vorrei solo farla
pagare a James, qualche volta.-
Fred sorrise e si
alzò per riuscire a infilarsi una mano in tasca, sotto lo
sguardo, per un attimo solo incuriosito e non più
arrabbiato, del suo nipotino.
- Cosa sono?-
- Pasticche
Vomitose.-
Albus le
afferrò di fretta, con gli occhi spalanacati. - Figo!
Papà e mamma non ce le comprano mai.-
- Hai detto bene,
nipote: figo. Ascoltami bene Albus, se James continua a comportarsi
così, usale senza rimpianto, intesi? Un po' di vomito non
gli farà male.-
Il ragazzino
arricciò il naso nel sentire il suo nome e Fred non
capì quella reazione.
- Che c'è
adesso?-
- Non mi piace
"Albus". Tutti si aspettano che io agisca come le persone di cui porto
il nome, ma io non
sono loro.-
Spiazzato, Fred si
risedette al fianco del nipotino, senza sapere bene cosa dire.
- Insomma,
perchè non potevano darmi un nome normale, mmh? Mio fratello
può tenere alto il nome del nonno e di Sirius e mia sorella
può fare altrettanto con quello della nonna e della zia
Luna. Ma io? Che cavolo c'entro io con il mago più dotato e
la persona più coraggiosa che mio padre abbia mai
conosciuto? Io sono solo Albus! Ecco, ancora questo maledetto nome.-
Albus sembrava
davvero sull'orlo di una crisi di nervi e, in confronto a Fred jr che
catturava gnomi e Rose che non sapeva con chi giocare, Fred doveva
davvero dare il meglio di sè per aiutare suo nipote.
- Oh beh, vedila in
questo modo: i tuoi nomi fanno figo perchè sono i loro, ma
tu puoi fare in modo che la gente se li ricordi anche per altri motivi
e quando leggeranno di Albus Silente o di Severus Piton, assoceranno
prima i nomi a te e poi ai due maghi. Puoi essere più grande
di entrambi messi insieme. E se per caso qualcuno ti dicesse che non
sei come loro o che non rispetti i loro nomi, risponderai che non hai
la più pallida idea di chi sta parlando, perchè
Albus Severus sei tu e nessun altro.-
Albus rimase in
ascolto, poi annuì, ma non sembrava davvero convinto.
- Ora vado, Al.-
- Come mi hai
chiamato?-
- Al. Non trovi che
faccia figo?-
Il bambino ci
pensò su un attimo, poi ghignò.
- Certo e per
questo, perchè sono figo, dovranno usarlo tutti. Vero zio?-
- Assolutamente, e
usa quelle Pasticche.-
E il sorrisetto che
nacque quel pomeriggio sul volto del ragazzino, diventò la
firma di Albus Severus Potter.
Lo
so che è lunghetto, ma fatemi sapere!
Giuly4ever: Uaaaaa,
grazie mille! Spettacolare addirittura? Ahaha meno maaale :) Giuro che
appena avrò tempo leggerò la tua ficcy, ma per
ora il mio pc sembra voler prendere il potere di decidere quando
funzionare e, non appena decide di farlo, io devo studiare.
Mia29: Ahahah
bravissima! Comunque grazie :)
heyelenz_: Beh
qualsiasi sia la motivazione, ti ha permesso di recensire e per questo
va bene! Ahaha, grazie mille mila!
Charme: Credo tu non
sia l'unica a non conoscerne, ma se vuoi ti mando Fred :) Non sei
affato un insensibile, ultimamente è pieno di storie che,
belle tra l'altro, sono strappalacrime e che funzionano meglio dei
rasoi! Sì, finchè no si esaurisce la vena,
contiuno! Oh, stavo per dimenticarmene: grazie!
With
love,
Brinne.
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Capitolo 4 *** Schiappa [Lily Luna Potter] ***
-
Sei una schiappa, Lily.-
Lily Luna Potter
odiava volare, davvero.
Odiava volare,
però si allenava per il Quidditch e questa enorme
contraddizione non sembrava turbarla.
La turbava invece il
fatto che fosse veramente un schiappa
e colui che l'aveva definita tale aveva trovato il termine giusto per
descriverla.
Buon sangue non
mente, tranne che per lei.
Tutti, e ribadisco tutti, i Potter e i
Weasley giocavano divinamente a Quidditch e si aspettavano che lei
facesse altrettanto.
Illusi.
Quando Lily si rese
conto che qualcuno l'aveva davvero chiamata schiappa, si
voltò, infuriata.
- Ehi tu! Chi
diavolo sei?- con gli anni il suo caratterino non si era ammorbidito e
anzi, andava via via peggiorando.
Incrociò
lo sguardo di un ragazzo di al massimo vent'anni, con i capelli rossi e
il sorriso divertito.
- Mi chiamo Fred.-
Era un nome
famigliare, ma Lily non si soffermò a pensare dove l'avesse
già sentito: era irritata.
- Che stavi facendo,
di grazia?-
- Ti osservavo e
inutile dire che tu e il Quidditch siete due cose diverse.-
Faceva caldo e Lily
vide quel Fred tirarsi su le maniche, lasciando scoperte le braccia
muscolose.
Distolse lo sguardo,
imbarazzata e infuriata.
- Sapresti fare di
meglio, immagino.- la ragazza scese verso la tribuna, stufa di dover
urlare per farsi sentire, e si andò a sedere vicino al
giovane.
- Mi chiedevo come
mai non riesci. Insomma, tuo nonno, tuo padre, tua madre erano
Cercatori, come tuo fratello James. I tuoi zii sono stati chi Portiere
e chi Battitore e persino Albus è Cacciatore. Lily, tu
invece fai schifo.-
Fred continuava a
sorridere, come se non si rendesse conto di quello che diceva e dello
sguardo assassino di Lily.
- Beh grazie molte, peccato che a me faccia cagare questo sport e odio
tutti quelli che come te mi paragonano alla mia famiglia. Quindi
smettila.-
Il ragazzo
osservò interessato la sua reazione, passandosi
una mano sul mento e appoggiandosi alla ringhiera.
- Non devi per forza
giocare.-
Lily
spalancò gli occhi, come se avesse sentito Fred bestemmiare.
- Come scusa?-
- Se non ti piace
giocare, smetti.-
- Non posso, i miei
mi ripudierebbero come figlia. E poi non è così
semplice.-
- E
com'è, allora?-
La ragazza
sbuffò, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e
slacciandosi un po' la divisa che la stava soffocando.
- Tutti si aspettano
che io sia brava in qualsiasi cosa, soprattutto nel Quidditch, ma non
sono all'altezza delle loro aspettative. Sei una Potter, Lily, non sei
ancora nella squadra però., e tu non hai visto
l'espressione di mio papà quando gli ho detto che non ero
ancora entrata. Delusione, c'era solo questo.-
Fred le si
avvicinò, toccandole la guancia. - Sei metà
Potter e metà Weasley e questo dovrebbe bastarti per poter
dire un bel chissene
frega a tutti coloro che ti dicono queste cose. Ti fa
schifo il Quidditch? Mollalo. Ci sono altre cose, ben più
importanti di questa, che aspettano di essere scoperte da te.-
Lily rimase zitta,
come in attesa che lui parlasse ancora.
Il tocco sulla sua
guancia le aveva fatto piacere, le infondeva sicurezza quel ragazzo.
Era così
presa a contemplarlo che non si accorse che lui si era alzato.
- Bhe, è
tardi e io devo andare. E' stato un piacere, Lily.-
La ragazza, solo in
quel momento, si destò. - Un momento, come fai a sapere i
ruoli di Quidditch dei miei parenti?-
Fred sorrise,
volantandosi e incamminandosi lungo le tribune. - Sono tuo zio.-
Rimase a bocca
aperta, poi un pensiero orribile le attraversò la mente:
aveva avuto fantasie erotiche su suo zio.
E lui lo sapeva, ne
era certa.
Che
schiappa, Lily.
Allora,
sono molto ma molto offesa per questo calo di recensioni!
Comunque,
ammetto che come capitolo è deludente, ma abbiate fede che
gli altri saranno meglio!
Charme: Ahaha,
pensare che io non trovo così simpatico Albus (diciamocelo,
senza offesa, ma è un po' uno sfiggy!), eppure Fred lo rende
meravigliooooso...Occhei, in effetti ogni volta che c'è Fred
tutto diventa meraviglioso, nella mia testa :D
Comunque
ti ringrazio carissima!
Lorenz_123: Aaaaaah,
sono pienamente d'accordo, sono geniale! Ahaha, non su questo, ma sul
fatto che Fred ha bisogno di essere raccontato in modo positivo e
sereno e non con storie piene di lacrime, anche se mi piacciono tanto
solitamente!
Grazie
millanta volte!
Ma29i: Grazie grazie
grazie cara :) Con Albus che si fa mille seghe mentali, Fred si
è dovuto impegnare ahaha.
Cordialmente,
Brinne.
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Capitolo 5 *** Una tuta [Victoire Weasley] ***
A
colazione, quel giorno, Victoire osservò sua sorella
Dominique con invidia.
Pane, marmellata,
nutella, cereali, succo.
Sua sorella mangiava
di tutto.
Anche i suoi
genitori si abbuffavano la mattina, ma lei proprio non ce la faceva.
- Non mangi nulla,
tesoro?- chiese Fleur, con un sorriso radioso.
Victoire scosse il
capo, scostando lo sguardo altrove. - Sono in ritardo, mi spiace.-
Con quelle poche e
fredde parole, Victoire si congedò dalla sua famiglia e si
diresse in camera sua, con i crampi per la fame.
Odiò
sè stessa e i suoi genitori con tutto il cuore, ma poi
dovette riprendere il controllo.
C'era qualcuno.
Victoire si
voltò infastidita verso il ragazzo che la osservava con
curiosità e insistenza.
- Chi sei?-
- Fred.-
La ragazza, suo
malgrado, si scoprì a riconoscere, sebbene non sapesse dove
l'avesse già visto, quel giovane.
- Sei quello che mi
fa trovare una rosa sul banco ogni maledetto giorno?-
Fred
scoppiò a ridere, scuotendo il capo e lasciandosi cadere sul
letto. - Direi di no.-
- Beh che importa?
Se non ti spiace dovrei prepararmi.-
Victoire
si prepara per essere bella.
Victoire
non mangia per essere bella.
Victoire
si trucca per essere bella.
Victoire
fa la stronza per essere bella.
Victoire
è bella?
Victoire era bituata
a porsi certe domande, la sua coscienza le diceva: Victoire, che diavolo stai
facendo?!Metti via quella fetta di torta! oppure Victoire, non penserai
di metterti quella meglietta, vero?
Non sapeva se odiare
i suoi genitori per questo, oppure sua sorella, oppure sè
stessa.
Però
qualcuno doveva odiare, per forza.
- Prepararti per
cosa?- Fred la osservava curioso, seguendo ogni suo gesto e movimento.
- Devo andare a
Diagon Alley.- rispose la ragazza, infilandosi una gonna che fungeva
più da cintura, per quanto la copriva.
- E per andare a
farti un giro tu metti quella roba? Ma i tuoi non dicono nulla?-
Victoire
alzò lo sguardò su Fred, furiosa. - Come sei bella Victoire! Questa
gonna ti fa le gambe ancora più lunghe. Diranno
questo.-
Il ragazzo
annuì, palesemente sorpreso, ma non si arrese: Victoire era
sua nipote, e non le avrebbe permesso di andare in giro conciata
così.
- E a te piace
vestirti così? Ti piace stare a digiuno?-
- Come fai a...?-
- So molte cose,
Victoire. Tra tutti i miei nipoti, sei quella che ha davvero
più bisogno di me, ora.-
Victoire non
riusciva più a seguire le parole di Fred: nipoti?
- Sei lo zio Fred?!-
- Sì.
Victoire, ti piace o no?-
La ragazza
lasciò perdere la gonna troppo stretta e sbuffò,
lasciandosi cadere con la schiena contro il muro, poi
osservò lo zio che le si sedeva vicino, visibilmente
preoccupato.
- Mi fa schifo.-
- Allora basta,
Victoire. Ti stai facendo solo del male e sei bellissima, ok?-
Victoire sorrise
debolmente a Fred, il quale si aprì in un ghigno. - Ma cosa
dovrei fare?-
Il ragazzo si
alzò, aiutando la nipote a rimettersi in piedi.
- Mai sentito
parlare di tute?-
Quel giorno,
Victoire Weasley indossò un paio di pantaloni larghi e
comodi, non si truccò, si legò i capelli e
andò al Paiolo Magico a mangiare.
Pane, marmellata,
nutella, cereali, succo.
Sua sorella mangiava
di tutto.
E anche lei, ora.
Non
è che mi piaccia molto questo capitolo, quindi chiedo scusa!
Perdonate
anche il ritardo, ma non abbandonatemi :D
Brinne.
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Capitolo 6 *** Caccabombe [James Sirius Potter] ***
James
sbuffò, si guardò intorno e sbuffò di
nuovo.
Affondò
per la quinta volta la mano nella ciotola di gelatine che la McGranitt
teneva sulla scrivania e se ne cacciò una manata in bocca.
Poi
sbuffò, si guardò intorno e sbuffò di
nuovo.
Era stato beccato
proprio sul momento più bello, quando ormai tutte le
caccabombe erano state applicate in ben dodici corridoi della scuola,
pronte a esplodere tutte contemporaneamente.
E, cosa ancora
pià importante, nessuno ci era mai riuscito prima.
Ma lui era James
Sirius Potter.
Ad ogni modo il suo
sogno di eterna gloria era andato in fumo per quell'insulso di Gazza,
che l'aveva visto e messo in punizione, trascinandolo letteralmente per
un orecchio fino all'ufficio della preside.
In due mesi, quello
sarebbe stato il nono richiamo.
Non male per essere
solo a novembre.
Nonostante lo
avrebbero comunque ammirato, a James rodeva il non essere riuscito a
portare a compimento la sua opera: gli mancava così poco e
invece era stato scoperto.
Si era trovato senza
vie di fuga, in un corridoio vuoto e senza uscite che gli permettessero
di svignarsela, ma, soprattutto, non aveva sentito arrivare il
guardiano e non aveva avuto il tempo di raggirarlo.
Sbuffò, si
guardò intorno e sbuffò di nuovo.
Silente gli sorrideva
gentile dal suo dipinto e James si affossò ancor di
più nella poltroncina, imbarazzato.
- Anche a me hanno
sempre dato fastidio quelli lì, ma fortunatamente io e
George eravamo identici e quindi non ci distinguevano.-
Fred si sedette
stancamente di fianco al ragazzo, felice che fosse ormai quasi alla
fine del suo viaggio: era stato più corroborante del
previsto. Non credeva che senza di lui i suoi nipoti si sarebbero
trovati in simili situazioni, si vedeva che mancava lui come punto di
riferimento.
Ma basta scherzare,
James lo stava guardando stralunato.
Dal canto suo, il
Potter osservò accigliato quel giovane che poteva avere due
o tre anni più di lui, poi sbuffò e
gettò la testa all'indietro.
- Mi hanno detto che
potevo trovarti qui, che hai combinato?-
- Non ti devo dire
proprio nulla.-
Fred sorrise a prese
anche lui un paio di gelatine, senza mai smettere di osservare quel suo
nipote che tra tutti più gli assomigliava.
Era bello, ed era
identico a Harry, solo più muscoloso.
Probabilmente era il
degno discendente di James e Sirius.
E anche il suo.
- Cos'è,
hai il ciclo? Siamo un po' scontrosi.-
Si godette la smorfia
di James, lieto di poter finalmente utilizzare il suo linguaggio
trovandosi davanti un ragazzo che avrebbe capito e risposto a tutte le
sue battute. Immaginò di dire una simile frase ad Albus e si
mise a ridere.
- E tu sei in
menopausa che ridi a caso?-
Fred rise ancora
più forte e James non potè fare a meno di
abbozzare un ghigno, domandandosi perchè non avesse notato
prima quel ragazzo così simile a lui, tanto che si chiese se
non sarebbe potuto diventare il suo migliore amico. - Mi piaci, James.-
- Non sono gay.-
- Non saresti il mio
tipo, se io lo fossi. Si può sapere cosa ci fai qua dentro?-
James si
alzò, sgranchendosi le gambe e osservando la grandine che
batteva contro il vetro sottile della finestra, rimpiangendo il fatto
che in quel momento tutta Hogwarts stesse cenando. - Caccabombe. Non ho
sentito Gazza arrivare ed ero in un corridoio senza uscite.-
- Brutta storia. Io e
George ci siamo fatti fregare in questo modo per i primi due anni, ma
poi l'abbiamo trovata ed è stata tutta un'altra storia.
Anche tuo padre ne ha fatto buon uso, ai suoi tempi.-
Il Potter si
voltò palesemente interessato: - Trovato cosa?-
Sorpreso che fosse
così ignorante, Fred spalancò gli occhi e si
sistemò sulla poltroncina.
- Ma la Mappa del
Malandrino! Harry non te ne ha mai parlato?-
- Decisamente no, a
cosa serve?-
- A cosa serve? Ma la
mappa è l'unica cosa che può salvarti da
punizioni come queste: ci sono segnati nomi, passaggi segreti, aule, e
sopra ogni cosa, ci sono segnate tutte le persone presenti nel castello
e la strada che intraprendono.-
A James presero a
brillare gli occhi e poteva distintamente sentire tutto il vortice di
nuove idee che gli ronzavano in testa, tanto che si chiese se anche
Fred lo avvertisse.
- Vuoi scherzare? E
dov'è?-
- Nel terzo cassetto
della scrivania di tuo padre.-
Silente, dal suo
quadro, sembrò intuire in quel momento molte cose su Harry,
Ron e Hermione, ma non proferì parola. Sorrise,
semplicemente.
- Ti sarò
riconoscente a vita, lo sai vero?-
- Signor Potter, con
chi sta parlando?-
La voce acuta e
severa della McGranitt lo costrinse a voltarsi verso la sua figura
imponente, seguendola con lo sguardo finchè non si sedette.
Cercò Fred, ma non lo vide più. - Nulla.-
La donna si
sistemò dietro la scrivania e offrì delle
gelatine a James, poi tossì e si tolse gli occhiali per
ripulirli, senza mai staccargli gli occhi di dosso.
- Le mi ricorda
qualcuno, signor Potter.-
- Ah sì?-
- Sì,
sembra quasi che si sia affezionato al mio ufficio. Proprio come suo
zio Fred e il suo degno compare George.-
James non si
domandò nè di chi parlasse, nè il
perchè.
Gli bastò
pensare alla Mappa del Malandrino per sorridere e ringraziare il suo
zietto in menopausa.
Beh,
aiuto.
Non
aggiornavo da mesi!
Spero
non vi siate dimenticati di mmmmme.
Un
po' deludente, mi spiace, però avevo bisogno di aggiornare
questa raccolta!
Con
affetto e un ringraziamento a quelli che ancora la seguono,
Brinne
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