Les réunions de famille.

di Brinne
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ingenuità [Fred jr Weasley] ***
Capitolo 2: *** Da sola [Rose Weasley] ***
Capitolo 3: *** Sfigato [Albus Severus Potter] ***
Capitolo 4: *** Schiappa [Lily Luna Potter] ***
Capitolo 5: *** Una tuta [Victoire Weasley] ***
Capitolo 6: *** Caccabombe [James Sirius Potter] ***



Capitolo 1
*** Ingenuità [Fred jr Weasley] ***


- Ehi ma sei un mini-me!-
Fred jr Weasley era comodamente sdraiato per terra, nel giardino della Tana, divertendosi a tendere agguati agli gnomi da giardino.
Fin dalla più tenera età lui e suo padre avevano gestito la disinfestazione e ogni volta per il bambino era una delizia riuscire a catturare una di quelle creature: era come una piccola vittoria personale contro il mondo.
Ovviamente nessuno aveva detto a Fred che quegli gnomi erano degli esserini stupidissimi e lui, nella sua ingenuità, continuava a credere si essere l'unico sulla terra a essere in grado di fare una disinfestazione.
Quindi preso com'era ad acquattarsi tra l'erba alta, non si accorse subito di essere osservato.
- Cosa?- Fred si guardò intorno, poi intravide uno spostamento alla sua destra.
Fece un balzo, sicuro di aver intrappolato un altro gnomo.
- Ciao.-
Fred sgranò gli occhi, constatando di aver aggredito tutto tranne che uno gnomo da giardino.
- Sei stato tu a parlare?-
Il ragazzo sorrise, annuendo e tolse il piccolo Fred da sopra la sua pancia, deponendolo vicino.
Dal canto suo il bambino osservò incuriosito quello strano personaggio dal sorriso dolce e aperto, cercando di capire chi fosse.
- Allora, che stavi facendo?-
Fred, felice della domanda, si fece serio e tornò ad osservare il giardino. - Devo fare la disinfestazione.-
- Brutta storia.- rispose quello, seguendo anche lui lo sguardo del bambino.
- Che ne dici se ti do una mano?- Fred sorrise raggiante, annuendo con forza e prestando al giovane vicino a lui il suo cannocchiale, che fino ad ora aveva tenuto custodito gelosamente in tasca.
- Serve per vedere lontano, nonno Arthur dice che lo usano i Babbani quando cercano qualcosa. Me l'ha regalato al mio compleanno.-
Lo straniero lo presa con delicatezza, forse per paura di romperlo, e vi guardò dentro.
- Interessante questo aggeggio.-
Per qualche minuto i due continuarono a osservare tra l'erba, poi Fred ne avvistò uno e spiccò un salto.
- Uau Fred, sei bravissimo!- il bambino sorrise compiaciuto, poi afferrò lo gnomo per le gambe.
- Devi coglierli di sorpresa, poi li prendi per le gambe e li lanci via. Papà dice sempre di non preoccuparmi perchè non si fanno male, rimangono solo un po' storditi. Prova tu.-
Il ragazzo copiò i movimenti di Fred e ne lanciò uno oltre la siepe.
- Mica male. Posso dirti un segreto?- il giovane annuì, sedendosi accanto al bambino e aspettando che parlasse.
- Sentiamo.-
Fred deglutì: non aveva mai detto a nessuno quella cosa, ma quel tipo gli metteva sicurezza e gli stava simpatico.
- Lascio sempre delle tracce intorno al giardino, in modo che gli gnomi riescano a tornare. Mi stanno simpatici e mi diverto a inseguirli.-
- Con chi stai parlando, Fred?-
Il bambino non si era accorto che George lo aveva raggiunto e lo guardava perplesso.
- Con lui, papà.-
Il Weasley si guardò intorno, senza vedere nessuno.
- Non ti crede.- disse il ragazzo, quando Fred cercò il suo sguardo. - Ricordagli di quando io e lui abbiamo trasformato l'orsacchiotto di Ron in un ragno.-
Il bambino indugiò qualche secondo, poi si voltò verso il padre e riferì. George continuava a titubare.
Pensava, dall'alto della sua non troppo veneranda età, che il bambino gli stesse facendo uno dei suoi scherzi.
- Non ti crede ancora, ma non importa. Vai da lui e abbraccialo e digli che gli voglio bene.-
Il ragazzo si alzò, pulendosi i pantaloni e scompigliando i capelli a Fred.
- Ma chi sei?-
- Sono Fred.-
E così, Fred salutò il suo nipotino, allontanandosi e gettando di quando in quando un'occhiata alle sue spalle: Fred jr era rimasto fermi per qualche secondo, poi era corso in braccio al suo papà.
Per un istante a Fred parve che suo fratello George lo potesse vedere e allora si concesse di salutarlo.
- Ciao piccolo Fred, sei proprio la mia copia.-

Allooooora, che ne dite???
Fatemi sapere!

Brinne

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Capitolo 2
*** Da sola [Rose Weasley] ***



- Ma mamma!-
Rose Weasley era imbronciata, furiosa perchè la sua mamma non poteva prestarle ascolto.
Preferiva forse cucinare, piuttosto che giocare con sua figlia?
- Tesoro, chiedi a tuo fratello, ora sono impegnata.-
- Ma non sa nemmeno parlare!-
- Non puoi dargli torto, Rose.-
Nemmeno il suo papà sembrava capire la situazione: insomma, Rose si annoiava a giocare da sola.
- Vi detesto!-
La piccolissima Weasley sgambettò fino in camera sua e si buttò sul letto.
In quel momento non riusciva proprio a perdonare la sua famiglia per il trattamento che le aveva riservato.

Aveva sempre temuto che papà e mamma volessero più bene a Hugo e questa era la conferma.
Credeva che la sua uscita ad effetto avrebbe allarmato i suoi, ma invece erano rimasti tranquilli in cucina e il fatto che la loro unica figlia femmina avesse appena detto loro vi detesto,  non sembrava preoccuparli.
I bambini vedono ogni cosa come un'ingiustizia.
- Quando si renderanno conto che per colpa loro parlo e gioco da sola, sarà troppo tardi.- bofonchiò, stropicciandosi gli occhi.
- Tu parli già da sola, Rosie.-
La bambina all'inizio credette che la sua predizione si fosse avverata prima del tempo ed ebbe paura, poi però vide un ragazzo dai capelli rossi sedersi al suo fianco e si disse che la situazione era ancora più grave. - Ho le allucinazioni? Zio George, come hai fatto a entrare senza che nessuno ti sentisse?-
Il giovane scoppiò a ridere, posandosi una mano sulla pancia. - Rose, come fai a confondermi con tuo zio? Sono molto più bello e più giovane.-
Rose osservò attentamente quello che non era lo zio George, poi gli si avvicinò con sospetto.
- E allora chi sei?-
- Sono tuo zio Fred.- il rosso si aprì in un largo sorriso che sembrò bastare, almeno in parte, per ricevere la fiducia della piccola Weasley.
- E mi vuoi bene?-
Rose avvicinò ancor di più il suo viso a quello dello zio, il quale sembrò sopreso da quella domanda innocente.
- Ma certo, Rose.-
- Allora giochi con me?-
Fred rise di nuovo, annuendo e scompigliando i capelli alla bambina, la quale sorrise e corse a prendere i trucchi e le collane.
Normalmente, Fred Weasley non avrebbe mai permesso a nessuno di conciarlo in quel modo, ma Rose era la sua nipotina.

Allora, scusate l'attesa ma ero in montagna :D
Volendo citare  heyelenz_,  mi avete lasciato un sorrisone con tutte le vostre bellissime recensioni!
Gryffindor Queen: Grazie mille, ho sempre sognato fare una disinfestazione e il fatto di essere riuscita a fartela "vivere" mi elettrizza :)
Charme: Probabilmente dovrei farti una mega scultura perchè stai seguendo almeno venti (che esagerata ndRose) delle mie storie! Anche io mi amo e dopo questo eccesso di modestia, passo a ringraziarti e a darmi della cretina :D
 heyelenz_: Come detto prima, ti cito perchè anche voi mi lasciate un sorrisone! Grazie mille mila :)
Lallaland: Ok, a parte il fatto che le tue idee di ingaggiare un serial killer mi inquietano, ti ringrazio! Sono sicura che hai un sacco di recensioni :)
Mia29: Non porti queste domande, perchè se no mi costringi a trovare una risposta accettabile e non ridicola! Ahahah sono contenta che tia sia piciuta l'idea, grazie!

Con tanto love,

Brinne

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Capitolo 3
*** Sfigato [Albus Severus Potter] ***


- Albus, sei il capo degli sfigati.-
Era una frase fin troppo ricorrente che dimostrava la limitata estenzione del vocabolario di James Sirius Potter.
Potter.
Albus odiava condividere un cognome così importante con quell'insulso essere quale suo fratello.
E poi c'era sua sorella, Lily Luna Potter, che era venerata quasi fosse la vera Lily.
E lui?
Lui era lo sfigato della famiglia, quello goffo e incapace.
"Albus Severus, tu porti il nome di due dresidi di Hogwarts. Uno di loro era un Serpeverde e probabilmente l'uomo più coraggioso che io abbia mai conosciuto".
Tutte balle, suo padre non sapeva proprio come farlo sentire meglio e quindi si era inventato quella stupidaggine dei presidi.
Albus Severus non era i veri Albus e Severus.
- Ti odio James.- borbottò in direzione della foto sorridente del fratello, che lo salutava da sopra il comodino.
- Brutta giornata?-
Albus ne aveva sentite di cose strane, ma una voce dal nulla mai. Quello ad aver udito voci era suo padre e poi si era trovato in una Camera dei Segreti con un enorme Basilisco e niente popò di meno che Lord Voldemort stesso.
Il ragazzino era bravo a umiliarsi pensando alle grandi imprese altrui.
- Sono morto?- chiese, voltandosi e vedendo un ragazzo che lo guardava incuriosito.
- E perchè mai?-
- Tu sei lo zio Fred, e sei morto più di dodici anni fa.-
Fred si stupì: almeno un nipote l'aveva riconosciuto. - Sei in gamba, Albus.-
- No, sono uno sfigato.-
Albus si andò a sedere vicino allo zio, con le braccia incrociate e lo sguardo corrucciato. - Lo dicono tutti.- spiegò, con un tono scocciato, quando Fred chiese il motivo.
- E tu credi davvero di esserlo? Perchè se così fosse, Albus, allora forse hanno ragione.-
Il ragazzino tirò su con il naso e osservò lo zio, offeso.
- Vorrei solo farla pagare a James, qualche volta.-
Fred sorrise e si alzò per riuscire a infilarsi una mano in tasca, sotto lo sguardo, per un attimo solo incuriosito e non più arrabbiato, del suo nipotino.
- Cosa sono?-
- Pasticche Vomitose.-
Albus le afferrò di fretta, con gli occhi spalanacati. - Figo! Papà e mamma non ce le comprano mai.-
- Hai detto bene, nipote: figo. Ascoltami bene Albus, se James continua a comportarsi così, usale senza rimpianto, intesi? Un po' di vomito non gli farà male.-
Il ragazzino arricciò il naso nel sentire il suo nome e Fred non capì quella reazione.
- Che c'è adesso?-
- Non mi piace "Albus". Tutti si aspettano che io agisca come le persone di cui porto il nome, ma io non sono loro.-
Spiazzato, Fred si risedette al fianco del nipotino, senza sapere bene cosa dire.
- Insomma, perchè non potevano darmi un nome normale, mmh? Mio fratello può tenere alto il nome del nonno e di Sirius e mia sorella può fare altrettanto con quello della nonna e della zia Luna. Ma io? Che cavolo c'entro io con il mago più dotato e la persona più coraggiosa che mio padre abbia mai conosciuto? Io sono solo Albus! Ecco, ancora questo maledetto nome.-
Albus sembrava davvero sull'orlo di una crisi di nervi e, in confronto a Fred jr che catturava gnomi e Rose che non sapeva con chi giocare, Fred doveva davvero dare il meglio di sè per aiutare suo nipote.
- Oh beh, vedila in questo modo: i tuoi nomi fanno figo perchè sono i loro, ma tu puoi fare in modo che la gente se li ricordi anche per altri motivi e quando leggeranno di Albus Silente o di Severus Piton, assoceranno prima i nomi a te e poi ai due maghi. Puoi essere più grande di entrambi messi insieme. E se per caso qualcuno ti dicesse che non sei come loro o che non rispetti i loro nomi, risponderai che non hai la più pallida idea di chi sta parlando, perchè Albus Severus sei tu e nessun altro.-
Albus rimase in ascolto, poi annuì, ma non sembrava davvero convinto.
- Ora vado, Al.-
- Come mi hai chiamato?-
- Al. Non trovi che faccia figo?-
Il bambino ci pensò su un attimo, poi ghignò.
- Certo e per questo, perchè sono figo, dovranno usarlo tutti. Vero zio?-
- Assolutamente, e usa quelle Pasticche.-
E il sorrisetto che nacque quel pomeriggio sul volto del ragazzino, diventò la firma di Albus Severus Potter.

Lo so che è lunghetto, ma fatemi sapere!
Giuly4ever: Uaaaaa, grazie mille! Spettacolare addirittura? Ahaha meno maaale :) Giuro che appena avrò tempo leggerò la tua ficcy, ma per ora il mio pc sembra voler prendere il potere di decidere quando funzionare e, non appena decide di farlo, io devo studiare.
Mia29: Ahahah bravissima! Comunque grazie :)
heyelenz_: Beh qualsiasi sia la motivazione, ti ha permesso di recensire e per questo va bene! Ahaha, grazie mille mila!
Charme: Credo tu non sia l'unica a non conoscerne, ma se vuoi ti mando Fred :) Non sei affato un insensibile, ultimamente è pieno di storie che, belle tra l'altro, sono strappalacrime e che funzionano meglio dei rasoi! Sì, finchè no si esaurisce la vena, contiuno! Oh, stavo per dimenticarmene: grazie!

With love,
Brinne.

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Capitolo 4
*** Schiappa [Lily Luna Potter] ***




- Sei una schiappa, Lily.-
Lily Luna Potter odiava volare, davvero.
Odiava volare, però si allenava per il Quidditch e questa enorme contraddizione non sembrava turbarla.
La turbava invece il fatto che fosse veramente un schiappa e colui che l'aveva definita tale aveva trovato il termine giusto per descriverla.
Buon sangue non mente, tranne che per lei.
Tutti, e ribadisco tutti, i Potter e i Weasley giocavano divinamente a Quidditch e si aspettavano che lei facesse altrettanto.
Illusi.
Quando Lily si rese conto che qualcuno l'aveva davvero chiamata schiappa, si voltò, infuriata.
- Ehi tu! Chi diavolo sei?- con gli anni il suo caratterino non si era ammorbidito e anzi, andava via via peggiorando.
Incrociò lo sguardo di un ragazzo di al massimo vent'anni, con i capelli rossi e il sorriso divertito.
- Mi chiamo Fred.-
Era un nome famigliare, ma Lily non si soffermò a pensare dove l'avesse già sentito: era irritata.
- Che stavi facendo, di grazia?-
- Ti osservavo e inutile dire che tu e il Quidditch siete due cose diverse.-
Faceva caldo e Lily vide quel Fred tirarsi su le maniche, lasciando scoperte le braccia muscolose.
Distolse lo sguardo, imbarazzata e infuriata.
- Sapresti fare di meglio, immagino.- la ragazza scese verso la tribuna, stufa di dover urlare per farsi sentire, e si andò a sedere vicino al giovane.
- Mi chiedevo come mai non riesci. Insomma, tuo nonno, tuo padre, tua madre erano Cercatori, come tuo fratello James. I tuoi zii sono stati chi Portiere e chi Battitore e persino Albus è Cacciatore. Lily, tu invece fai schifo.-
Fred continuava a sorridere, come se non si rendesse conto di quello che diceva e dello sguardo assassino di Lily.
- Beh grazie molte, peccato che a me faccia cagare questo sport e odio tutti quelli che come te mi paragonano alla mia famiglia. Quindi smettila.-

Il ragazzo osservò interessato la sua reazione, passandosi una  mano sul mento e appoggiandosi alla ringhiera.
- Non devi per forza giocare.-
Lily spalancò gli occhi, come se avesse sentito Fred bestemmiare. - Come scusa?-
- Se non ti piace giocare, smetti.-
- Non posso, i miei mi ripudierebbero come figlia. E poi non è così semplice.-
- E com'è, allora?-
La ragazza sbuffò, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e slacciandosi un po' la divisa che la stava soffocando.
- Tutti si aspettano che io sia brava in qualsiasi cosa, soprattutto nel Quidditch, ma non sono all'altezza delle loro aspettative. Sei una Potter, Lily, non sei ancora nella squadra però., e tu non hai visto l'espressione di mio papà quando gli ho detto che non ero ancora entrata. Delusione, c'era solo questo.-
Fred le si avvicinò, toccandole la guancia. - Sei metà Potter e metà Weasley e questo dovrebbe bastarti per poter dire un bel chissene frega a tutti coloro che ti dicono queste cose. Ti fa schifo il Quidditch? Mollalo. Ci sono altre cose, ben più importanti di questa, che aspettano di essere scoperte da te.-
Lily rimase zitta, come in attesa che lui parlasse ancora.
Il tocco sulla sua guancia le aveva fatto piacere, le infondeva sicurezza quel ragazzo.
Era così presa a contemplarlo che non si accorse che lui si era alzato.
- Bhe, è tardi e io devo andare. E' stato un piacere, Lily.-
La ragazza, solo in quel momento, si destò. - Un momento, come fai a sapere i ruoli di Quidditch dei miei parenti?-
Fred sorrise, volantandosi e incamminandosi lungo le tribune. - Sono tuo zio.-
Rimase a bocca aperta, poi un pensiero orribile le attraversò la mente: aveva avuto fantasie erotiche su suo zio.
E lui lo sapeva, ne era certa.
Che schiappa, Lily.

Allora, sono molto ma molto offesa per questo calo di recensioni!
Comunque, ammetto che come capitolo è deludente, ma abbiate fede che gli altri saranno meglio!
Charme: Ahaha, pensare che io non trovo così simpatico Albus (diciamocelo, senza offesa, ma è un po' uno sfiggy!), eppure Fred lo rende meravigliooooso...Occhei, in effetti ogni volta che c'è Fred tutto diventa meraviglioso, nella mia testa :D
Comunque ti ringrazio carissima!
Lorenz_123: Aaaaaah, sono pienamente d'accordo, sono geniale! Ahaha, non su questo, ma sul fatto che Fred ha bisogno di essere raccontato in modo positivo e sereno e non con storie piene di lacrime, anche se mi piacciono tanto solitamente!
Grazie millanta volte!
M
a29i: Grazie grazie grazie cara :) Con Albus che si fa mille seghe mentali, Fred si è dovuto impegnare ahaha.
Cordialmente,

Brinne.

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Capitolo 5
*** Una tuta [Victoire Weasley] ***


A colazione, quel giorno, Victoire osservò sua sorella Dominique con invidia.
Pane, marmellata, nutella, cereali, succo.
Sua sorella mangiava di tutto.
Anche i suoi genitori si abbuffavano la mattina, ma lei proprio non ce la faceva.
- Non mangi nulla, tesoro?- chiese Fleur, con un sorriso radioso.
Victoire scosse il capo, scostando lo sguardo altrove. - Sono in ritardo, mi spiace.-
Con quelle poche e fredde parole, Victoire si congedò dalla sua famiglia e si diresse in camera sua, con i crampi per la fame.
Odiò sè stessa e i suoi genitori con tutto il cuore, ma poi dovette riprendere il controllo.
C'era qualcuno.
Victoire si voltò infastidita verso il ragazzo che la osservava con curiosità e insistenza.
- Chi sei?-
- Fred.-
La ragazza, suo malgrado, si scoprì a riconoscere, sebbene non sapesse dove l'avesse già visto, quel giovane.
- Sei quello che mi fa trovare una rosa sul banco ogni maledetto giorno?-
Fred scoppiò a ridere, scuotendo il capo e lasciandosi cadere sul letto. - Direi di no.-
- Beh che importa? Se non ti spiace dovrei prepararmi.-
Victoire si prepara per essere bella.
Victoire non mangia per essere bella.
Victoire si trucca per essere bella.
Victoire fa la stronza per essere bella.
Victoire è bella?
Victoire era bituata a porsi certe domande, la sua coscienza le diceva: Victoire, che diavolo stai facendo?!Metti via quella fetta di torta! oppure Victoire, non penserai di metterti quella meglietta, vero?
Non sapeva se odiare i suoi genitori per questo, oppure sua sorella, oppure sè stessa.
Però qualcuno doveva odiare, per forza.
- Prepararti per cosa?- Fred la osservava curioso, seguendo ogni suo gesto e movimento.
- Devo andare a Diagon Alley.- rispose la ragazza, infilandosi una gonna che fungeva più da cintura, per quanto la copriva.
- E per andare a farti un giro tu metti quella roba? Ma i tuoi non dicono nulla?-
Victoire alzò lo sguardò su Fred, furiosa. - Come sei bella Victoire! Questa gonna ti fa le gambe ancora più lunghe. Diranno questo.-
Il ragazzo annuì, palesemente sorpreso, ma non si arrese: Victoire era sua nipote, e non le avrebbe permesso di andare in giro conciata così.
- E a te piace vestirti così? Ti piace stare a digiuno?-
- Come fai a...?-
- So molte cose, Victoire. Tra tutti i miei nipoti, sei quella che ha davvero più bisogno di me, ora.-
Victoire non riusciva più a seguire le parole di Fred: nipoti?
- Sei lo zio Fred?!-
- Sì. Victoire, ti piace o no?-
La ragazza lasciò perdere la gonna troppo stretta e sbuffò, lasciandosi cadere con la schiena contro il muro, poi osservò lo zio che le si sedeva vicino, visibilmente preoccupato.
- Mi fa schifo.-
- Allora basta, Victoire. Ti stai facendo solo del male e sei bellissima, ok?-
Victoire sorrise debolmente a Fred, il quale si aprì in un ghigno. - Ma cosa dovrei fare?-
Il ragazzo si alzò, aiutando la nipote a rimettersi in piedi.
- Mai sentito parlare di tute?-
Quel giorno, Victoire Weasley indossò un paio di pantaloni larghi e comodi, non si truccò, si legò i capelli e andò al Paiolo Magico a mangiare.
Pane, marmellata, nutella, cereali, succo.
Sua sorella mangiava di tutto.
E anche lei, ora.

Non è che mi piaccia molto questo capitolo, quindi chiedo scusa!
Perdonate anche il ritardo, ma non abbandonatemi :D
Brinne.


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Capitolo 6
*** Caccabombe [James Sirius Potter] ***



James sbuffò, si guardò intorno e sbuffò di nuovo.
Affondò per la quinta volta la mano nella ciotola di gelatine che la McGranitt teneva sulla scrivania e se ne cacciò una manata in bocca.
Poi sbuffò, si guardò intorno e sbuffò di nuovo.
Era stato beccato proprio sul momento più bello, quando ormai tutte le caccabombe erano state applicate in ben dodici corridoi della scuola, pronte a esplodere tutte contemporaneamente.
E, cosa ancora pià importante, nessuno ci era mai riuscito prima.
Ma lui era James Sirius Potter.
Ad ogni modo il suo sogno di eterna gloria era andato in fumo per quell'insulso di Gazza, che l'aveva visto e messo in punizione, trascinandolo letteralmente per un orecchio fino all'ufficio della preside.
In due mesi, quello sarebbe stato il nono richiamo.
Non male per essere solo a novembre.
Nonostante lo avrebbero comunque ammirato, a James rodeva il non essere riuscito a portare a compimento la sua opera: gli mancava così poco e invece era stato scoperto.
Si era trovato senza vie di fuga, in un corridoio vuoto e senza uscite che gli permettessero di svignarsela, ma, soprattutto, non aveva sentito arrivare il guardiano e non aveva avuto il tempo di raggirarlo.
Sbuffò, si guardò intorno e sbuffò di nuovo.
Silente gli sorrideva gentile dal suo dipinto e James si affossò ancor di più nella poltroncina, imbarazzato.
- Anche a me hanno sempre dato fastidio quelli lì, ma fortunatamente io e George eravamo identici e quindi non ci distinguevano.-
Fred si sedette stancamente di fianco al ragazzo, felice che fosse ormai quasi alla fine del suo viaggio: era stato più corroborante del previsto. Non credeva che senza di lui i suoi nipoti si sarebbero trovati in simili situazioni, si vedeva che mancava lui come punto di riferimento.
Ma basta scherzare, James lo stava guardando stralunato.
Dal canto suo, il Potter osservò accigliato quel giovane che poteva avere due o tre anni più di lui, poi sbuffò e gettò la testa all'indietro.
- Mi hanno detto che potevo trovarti qui, che hai combinato?-
- Non ti devo dire proprio nulla.-
Fred sorrise a prese anche lui un paio di gelatine, senza mai smettere di osservare quel suo nipote che tra tutti più gli assomigliava.
Era bello, ed era identico a Harry, solo più muscoloso.
Probabilmente era il degno discendente di James e Sirius.
E anche il suo.
- Cos'è, hai il ciclo? Siamo un po' scontrosi.-
Si godette la smorfia di James, lieto di poter finalmente utilizzare il suo linguaggio trovandosi davanti un ragazzo che avrebbe capito e risposto a tutte le sue battute. Immaginò di dire una simile frase ad Albus e si mise a ridere.
- E tu sei in menopausa che ridi a caso?-
Fred rise ancora più forte e James non potè fare a meno di abbozzare un ghigno, domandandosi perchè non avesse notato prima quel ragazzo così simile a lui, tanto che si chiese se non sarebbe potuto diventare il suo migliore amico. - Mi piaci, James.-
- Non sono gay.-
- Non saresti il mio tipo, se io lo fossi. Si può sapere cosa ci fai qua dentro?-
James si alzò, sgranchendosi le gambe e osservando la grandine che batteva contro il vetro sottile della finestra, rimpiangendo il fatto che in quel momento tutta Hogwarts stesse cenando. - Caccabombe. Non ho sentito Gazza arrivare ed ero in un corridoio senza uscite.-
- Brutta storia. Io e George ci siamo fatti fregare in questo modo per i primi due anni, ma poi l'abbiamo trovata ed è stata tutta un'altra storia. Anche tuo padre ne ha fatto buon uso, ai suoi tempi.-
Il Potter si voltò palesemente interessato: - Trovato cosa?-
Sorpreso che fosse così ignorante, Fred spalancò gli occhi e si sistemò sulla poltroncina.
- Ma la Mappa del Malandrino! Harry non te ne ha mai parlato?-
- Decisamente no, a cosa serve?-
- A cosa serve? Ma la mappa è l'unica cosa che può salvarti da punizioni come queste: ci sono segnati nomi, passaggi segreti, aule, e sopra ogni cosa, ci sono segnate tutte le persone presenti nel castello e la strada che intraprendono.-
A James presero a brillare gli occhi e poteva distintamente sentire tutto il vortice di nuove idee che gli ronzavano in testa, tanto che si chiese se anche Fred lo avvertisse.
- Vuoi scherzare? E dov'è?-
- Nel terzo cassetto della scrivania di tuo padre.-
Silente, dal suo quadro, sembrò intuire in quel momento molte cose su Harry, Ron e Hermione, ma non proferì parola. Sorrise, semplicemente.
- Ti sarò riconoscente a vita, lo sai vero?-
- Signor Potter, con chi sta parlando?-
La voce acuta e severa della McGranitt lo costrinse a voltarsi verso la sua figura imponente, seguendola con lo sguardo finchè non si sedette. Cercò Fred, ma non lo vide più. - Nulla.-
La donna si sistemò dietro la scrivania e offrì delle gelatine a James, poi tossì e si tolse gli occhiali per ripulirli, senza mai staccargli gli occhi di dosso.
- Le mi ricorda qualcuno, signor Potter.-
- Ah sì?-
- Sì, sembra quasi che si sia affezionato al mio ufficio. Proprio come suo zio Fred e il suo degno compare George.-
James non si domandò nè di chi parlasse, nè il perchè.
Gli bastò pensare alla Mappa del Malandrino per sorridere e ringraziare il suo zietto in menopausa.




Beh, aiuto.
Non aggiornavo da mesi!
Spero non vi siate dimenticati di mmmmme.
Un po' deludente, mi spiace, però avevo bisogno di aggiornare questa raccolta!
Con affetto e un ringraziamento a quelli che ancora la seguono,

Brinne

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