L'intelletto Cerca. Il Cuore Trova.

di _Y u s h i_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Test ***
Capitolo 2: *** Questione Di Orgoglio ***
Capitolo 3: *** Il Mio Amico. ***
Capitolo 4: *** La Verità ***



Capitolo 1
*** Il Test ***


[Alla YU, mia dolce metà del nome che ha aspettato un intero e freddo pomeriggio per il centro della città in attesa del mio arrivo che non è mai avvenuto, e che si è anche presa parole per avermi svegliato durante il mio consueto sonnellino pomeridiano. Mi farò perdonare un giorno.. forse.]

************

 

Soul non era stupido, non lo era mai stato.
Fin da piccolo aveva sempre dimostrato una spiccata intelligenza e se solo si impegnava riusciva a raggiungere ottimi risultati.
Il tempo però aveva affievolito il suo entusiasmo e tutto perché crescendo d’età, cresceva anche la sua consapevolezza di essere sempre e comunque il numero due; suo fratello Wes, invece, era sempre il favorito, anche quando non dava il meglio di sé stesso : LUI era il genio della famiglia, LUI era quello talentuoso, LUI era la soddisfazione di casa Evans.
Wes aveva tolto al fratello la determinazione e la voglia di imparare, ecco perché quando scoprì di riuscire a mutare il suo corpo in falce, per una volta ritrovò il sorriso e pensò che i suoi genitori sarebbero stati fieri di lui; invece, ancora una volta, la fama del fratello era più importante di lui.
Insopportabile.
Soul non potè nemmeno obiettare, o meglio non ne ebbe il coraggio, quando la sua famiglia decise su due piedi di spedire il figlio minore a Death City, continuando a ripetergli che la DWMA lo avrebbe trasformato in un’ottima buki ma Soul percepiva solamente il desiderio dei genitori di sbarazzarsi di lui per potersi dedicare interamente al maggiore.
Già dal primo giorno alla Shibusen, Soul pensò che in fondo quella scuola non era così male come invece aveva immaginato; gli insegnanti erano molto disponibili e i ragazzi non lo avvicinavano solo perché “era il fratellino di Wes”.
Si sentiva appagato ma non del tutto soddisfatto: voleva ricominciare gli studi, impegnarsi nuovamente  e farsi un nome all’interno della scuola non solo per essere estremamente COOL, ma anche per le sue doti intellettive.
 
E poi conobbe lei: Maka Albarn.
Le era subito piaciuta, non era esattamente una di quelle ragazze supersexy, dalle forme abbondanti e la fissa per la moda, anzi era piuttosto discreta ed insolita, a partire da due buffi e infantili codini che si ostinava a portare.
Ma era determinata e combattiva, nei suoi atteggiamenti si intravvedevano la testardaggine e la sicurezza di chi pensa di essere già grande e di saper affrontare qualunque problema, eppure per un pubblico esterno anche la sua presunzione nel definirsi già “Donna” sembrava uno dei suoi migliori pregi. Non era una ragazzina bisognosa di un partner per poter difendersi, ma di un compagno con cui combattere per poter dimostrare la sua forza d’animo.
Non ebbe dubbi a sceglierla come sua Meister, e più la conosceva, più si autoconvinceva che insieme avrebbero potuto fare grandi cose, inoltre lei avrebbe dovuto aiutare la Buki a trasformarlo nel numero Uno della Shibusen.
 
Tutto questo, ovviamente, prima di scoprire che Maka era anche una irrimediabile secchiona.

Così dopo l’ennesimo ostacolo, esasperato, Soul iniziò a tenere sempre un comportamento apatico e distaccato verso qualunque cosa o persona e finì per diventare uno dei peggiori del corso.
E per quanto si sentisse spesso ripetere di essere un tipo in gamba, lui si sentiva incompleto, si sentiva… il numero Due.
Un po’ alla volta però si fa l’abitudine a tutto.

_______________________________________________________________________________________
 

Maka era una ragazza abitudinaria.
Fin dal primo giorno di convivenza con la sua Buki aveva stabilito orari, turni e faccende e dopo tre anni ancora si ostinava a mandare avanti quella routine automaticamente.
Come ogni mattina stava cucinando per lei e Soul, e come ogni mattina avrebbe successivamente mangiato da sola in silenzio ripassando gli argomenti per le lezioni del giorno fino all'arrivo del partner che, altrettanto in silenzio, avrebbe ingurgitato la sua colazione per poi incitare la ragazza di muoversi, nel falso interesse di non arrivare in ritardo a scuola.
Eppure quella mattina c'era qualcosa di insolito: uno strano silenzio, ancora più pesante del solito: non si sentivano le ante degli armadi sbattere sotto la mano pesante di Soul, né i suoi passi che rimbombavano dalla sua camera; si percepiva a malapena il brusio dell'orologio che segnava le 7.05 .
Le 7.05 e Soul non era ancora sceso al piano inferiore.
Maka con uno scattò si alzò rischiando di rovesciare le tazze di caffè e afferrò libri e borsa, precipitandosi su per le scale verso la camera del ragazzo.

- Ma.. sei.. sei scemo?! - Spalancò la porta con l'intento di urlare ma il fiatone le fece uscire solo qualche parola singhiozzata. - Se non ti alzi subito non faremo mai in tempo ad arriva.. Soul? -
Era scomparso.
Soul non era nel suo letto come si aspettava la ragazza, e le lenzuola trascinate malamente a terra aumentarono il senso di panico di Maka che rimase a bocca aperta.. quando vide un fagotto azzurro, della stessa tinta della coperta del letto, da cui spuntavano vari ciuffi bianchi.
Maka sbuffò, si avvicinò a Soul immaginandosi già la discussione che avrebbero tenuto nei quindici minuti successivi.
A confermare le sue ipotesi lo sguardo sofferente dell'amico:
- Non sto molto bene oggi, non penso di venire a scuola. - Soul aveva un tono decisamente neutrale e indifferente.
- Come non stavi bene durante l'ultimo compito di scienze? O come non stavi bene durante la precedente verifica di dissezione? Aspetta! Forse stai male come ogni giorno in cui abbiamo un compito in classe? - Soul perse per un momento la sua finta serietà e si fece scappare un sorriso che confermò le supposizioni della ragazza.
Maka si sedette sul letto cercando di farlo ragionare una volta per tutte:
- Non puoi saltare scuola perchè hai paura di un compito, non sarebbe giusto! Io ieri ho passato il pomeriggio sui libri, ed è praticamente una settimana che mi preparo per questo test! Tu ieri non hai fatto altro che startene davanti al televisore a guardare programmi scadenti, avresti potuto almeno provare a studiare un po'! -
Soul la guardò risoluto:
- Senti, Maka.. - Fece una pausa. - è inutile! Non serve a niente fare questo test, tanto lo sa tutta la scuola che arriverete primi o te o Ox! -  Maka sollevò un sopracciglio.  - Tu! Volevo dire, lo sa tutta la scuola che sarai tu ad arrivare prima al test! -
- Il problema è che non capisco perchè tu non riesca ad affrontare i compiti in classe con più tranquillità, cioè se studiassi non pensi che sarebbe più semplice prendere voti alti? Dopotutto è solo un semplice .. -
- NON DIRLO! Non dire che è un semplice test! Lo sai benissimo che oggi verranno classificati i ragazzi con il Q.I. più alto a scuola, e per quanto mi possa impegnare non riuscirei mai ad arrivare primo! Non ci sono mai riuscito. -
Soul riprese la sua triste espressione per poi abbozzare un sorriso incerto:
- Non è che oltre la più carina vuoi aggiudicarti il titolo anche della più comprensiva Meister di Death City? - Maka sorrise.
- Mi dispiace Evans, ma con me i complimenti non attaccano, io me ne vado a scuola tu pensa a cosa sia più giusto fare! -

Soul si ritrovò da solo in casa, riflettendo sulle parole della partner, la conosceva troppo bene per non capire il vero significato delle sue parole: “Alza il culo e vieni a scuola”; sapeva anche lui che era la cosa migliore da fare eppure non si mosse dal pavimento.
 
 

Le domande erano tantissime.
Sembravano non finire mai ed erano scritte tanto piccole da aver bisogno di avvicinarsi al foglio per leggerle correttamente.
Maka continuava a scrivere senza interruzione per paura di non riuscire a completare interamente il test, non aveva neanche il tempo di riflettere sulle risposte, il tempo a disposizione era troppo poco.
Continuava a ripetersi di concentrarsi maggiormente, che tra non meno di trenta minuti sarebbe finito tutto e avrebbe potuto rilassarsi.
Eppure sapeva che non sarebbe riuscita a dare il massimo: in primo luogo perché era arrivata in classe con sette minuti di ritardo (i quali avevano fatto infuriare il povero Kid che si era messo a blaterare su come i ritardi asimmetrici portassero sfortuna), a compito già iniziato a causa del tempo perso a parlare con Soul e poi perché quest’ultimo non si era ancora presentato in classe.
Cercava di convincersi che ormai era inutile che l’arma sostenesse l’esame dato il largo ritardo, già lei era in difficoltà, immaginarsi uno studente quale Soul!
Ma in fondo ci sperava ancora di vederlo entrare dalla grande porta dell’aula, e non riusciva a capirne il perché.
Tanto presa dalle risposte e dai suoi pensieri non si accorse che qualcuno aveva bussato e che ora stava entrando a passo strascicato verso la cattedra dove il dott. Stein leggeva pigramente un libro sugli animali in via di estinzione.
- Mi scuso per il ritardo ma ho avuto un certo imprevisto. -
A Maka cadde la penna di mano, alzò lo sguardo in contemporanea con Stein sullo studente che se ne stava al centro dell’aula sfoggiando un’indifferenza plateale.
Il prof riposò con calma il segnalibro all’interno del volume e si rivolse alla Buki:
- Posso esserti utile Evans? –
- In effetti sì, sono venuto per sostenere il test! – Soul si voltò verso gli altri studenti cercando gli occhi della partner e quando la riconobbe le sorrise facendole l’occhiolino.
- Non è un po’ tardi per presentarsi? Questo compito è calibrato per un’ora e a te avanzano solamente 25 minuti. – Concluse Stein alzando un sopracciglio.
- Gliel’ho detto, voglio sostenere il test! Non mi interessa quanto tempo manca. -
Detto ciò Soul afferrò un questionario e si diresse verso il posto vuoto vicino a Maka, le rivolse un ultimo sguardo e le bisbigliò: - Ti prometto che farò il culo a tutti quanti questa volta! -

La mano di Soul cominciò a muoversi insieme agli occhi, Maka rimase incantata: come era possibile che sapesse le risposte se non aveva mai studiato?
Eppure la penna continuava a scrivere, veloce.

Incredibilmente veloce.

 

************






NOTE:
Dunque, a partire dal fatto che l’aver già precedentemente pubblicato una Fanfiction mi faccia sentire una scrittrice professionista volevo aggiungere che è tutto uno schifo! Non uno schifo tipo:  “Oh, scriviamo che la ff non mi piace anche se in realtà sono superfiera di me stessa, perché sennò sembra che me la tiro!” Ma uno schifo nel senso che non mi soddisfa, non riesco a capire se mi piace o no e probabilmente pubblicarla è solo un capriccio da narcisista quale sono io!
Forse perché la Fic è stata concepita durante una conferenza sui barboni durante l’occupazione a scuola (ragazze non prendete esempio, non sono cose che si devono fare!) e non riuscivo a concentrarmi o forse perché dovrei semplicemente darmi all’ippica però vabbè, alla fine non è così importante.. o forse si?
Scrivendola ho dovuto immagine l’appartamento di Soul e Maka. Appunto l’APPARTAMENTO! Niente per quanto cercassi di autoconvincermi che un modesto appartamento affittato da due studenti non sia così splendido e attrezzato, continuavo a volerci inserire il secondo piano. Inoltre non ho ancora immaginato per intero la trama e sto scrivendo un po’ in base a quello che mi viene in mente al momento (forse questo non lo dovevo dire) ma di una cosa sono sicura: Non voglio scrivere di un rapporto tra Soul e Maka somigliante a quello di uno Shojo manga, spero di riuscire a scrivere di qualcosa di più profondo. Ora basta che le note sono diventate più lunghe della Fic.

_Y u s h i_
 

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Capitolo 2
*** Questione Di Orgoglio ***


[Chiunque può arrabbiarsi, questo è facile; ma arrabbiarsi con la persona giusta, e nel grado giusto, ed al momento giusto, e per lo scopo giusto, e nel modo giusto: questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile.]
- Aristotele-



L’atrio della Shibusen era affollatissimo, ancora più di quel che Maka aveva sperato.
La calca si ammassava davanti a quell’unico foglio bianco con su scritti i risultati. Non ce la faceva, il cuore le batteva all’impazzata senza riuscire a fermarlo, era convinta di aver fatto uno splendido test, al massimo poteva aver sbagliato una o due domande ma doveva comunque essersi piazzata nella “Top three”, o meglio, doveva assolutamente battere Ox.
Fece un respiro profondo, assunse un’espressione convinta e si inoltrò in mezzo agli studenti, spingendo in tutte le direzioni nel tentativo di riuscire a vedere i risultati.
Con un ultimo sforzo riuscì a sorpassare la massa informe e, ne era quasi convinta, durante il breve tragitto, più di una volta qualcuno le aveva palpato il fondoschiena; ma ora aveva altro a cui pensare.
Alzò lo sguardo scorrendo velocemente i nomi dal fondo del foglio, sentiva che stava per essere presa da un attacco di iperventilazione, poteva permettersi di andare male in qualsiasi altro compito, ma su quello no, in quel test doveva assolutamente arrivare prima.
3° posto… Ox
Maka sentì lo stesso Ox imprecare: -Ma.. non è assolutamente impossibile! – Lo sguardo le si riempì di soddisfazione non solo perché con il secchione fuori dai piedi la vittoria era assicurata, ma anche perché Ox non era nemmeno riuscito ad arrivare secondo… ma lei sì.
2° posto… Maka
La ragazza sgranò gli occhi incredula, tutte le sue certezze e le emozioni provate solo un attimo prima furono vanificate da un’unica persona il cui nome, considerato il livello affettivo che lo univa alla Meister, avrebbe dovuto essere scritto ovunque ma non li.  
Solo in quel momento si accorse delle voci che la circondavano, schiamazzi, urla, richiami eppure Maka sentiva un'unica parola.
1° posto..
 Rilesse il nome in cima alla lista e insieme a mille altre voci ripetè sussurrando:  - Soul. –


 

************


Soul aveva passato la mattinata a stringere la mano a chiunque gli si fosse parato davanti, pensava di avere una paralisi facciale a causa del sorriso che continuava a forzare davanti a tutti, anche se in fondo, si sentiva benissimo, era felice e sollevato.
Soddisfatto di sé stesso.
Non aveva neanche avuto il tempo di vedere in persona i risultati che già una massa di gente aveva cominciato ad avvicinarsi per congratularsi con lui, alcuni erano davvero meravigliati, come lui stesso dopotutto, altri indifferenti ma la cosa migliore era vedere lo sguardo degli insegnanti alla vista del suo risultato: Finalmente gliel’aveva sbattuta in faccia a Spirit; finalmente aveva riniziato ad avvicinarsi al ruolo di Death Scythe.
Eppure anche in mezzo a tutto quell’entusiasmo c’erano i lati negativi, come le ragazzine petulanti che continuavano ad assillarlo con inviti stupidi e falsi complimenti, Soul era un ragazzo Cool e come tale non aveva tempo per starle ad ascoltare, oppure le occhiate sprezzanti di chi a causa sua aveva perso il primato del test ovvero i secchioni di turno che già lo odiavano per il suo atteggiamento superficiale e svogliato o perché pur essendo l’ultimo della classe riusciva sempre ad attirare l’attenzione su di sé, e ora che oltre ad apparire bello era anche intelligente, era ovvio che gli intellettuali iniziassero a morirgli dietro d’invidia.

Ma soprattutto c’era il senso di colpa verso una gracile e stupenda seccatura che si trascinava dietro da parecchi anni e che di nome faceva Maka Albarn.

Non gli ci volle molto prima di scorgerla tra la folla, con la testa bassa e le spalle curve, lo sguardo vacuo e insoddisfatto, non parlava con nessuno anzi sembrava non essere presente, cosa assai impossibile per una come Maka. Soul la osservò da lontano un po’ intimorito da quella sua totale assenza di vitalità: se non fosse stato per la divisa non sarebbe riuscito a riconoscerla, soprattutto ora che, osservandola bene, aveva iniziato a tremare.
Non piangeva né singhiozzava, semplicemente scuoteva testa e spalle in silenzio.
Sembrava arrabbiata e forse delusa.
La Buki fece un passo verso di lei che, appena si accorse della presenza del ragazzo, alzò una mano per fermarlo, rimase zitta per qualche minuto poi aprì le labbra per poi richiuderle subito: - Bravo. – Era stato un flebile sussurro, quasi impercettibile.
-  Maka, congratulazioni! Hai raggiunto un ottimo punteggio, sei stata molto brava e sono fiero di te! –   Soul pensò bene di non rigirare il coltello nella piaga e cercò di essere normale senza mostrare il suo vero umore.
La ragazza ricominciò a sussurrare: - No.. no. No. Non sono stata affatto brava e il mio punteggio è pessimo, ho fatto un errore capisci? Ho sbagliato una domanda!! – ora aveva iniziato ad urlare senza dare importanza alle persone intorno a loro.
- Dai, non è così importante, tutti sbagliano! –
- A quanto pare no. Tu, Soul, non hai sbagliato niente, hai ottenuto punteggio pieno, incredibile vero? Io mi ammazzo ogni singolo giorno per avere buoni risultati e tu invece poltrisci tutto il giorno, io sacrifico tutto il mio tempo libero allo studio, e ottengo un misero 99.. tu fai una vita facile e rilassante, e prendi 100. – Maka abbassò lo sguardo e abbassò il tono di voce:
- Sai cosa mi fa ridere? –
- Maka senti.. – La ragazza lo zittì con un gesto.
- Io rinuncio ad essere una di quelle ragazze sexy tutte tette e niente cervello, per potermi assicurare un futuro, quelle ragazze che ti piacciono tanto e che del resto piacciono a tutti, non avrei comunque le caratteristiche per diventare una di loro, però ho sacrificato un’intera vita allo studio per continuare a sentirmi dire che sono una sfigata, una secchiona, una suora che pensa solo a cosa è bene, e tutto perché prendevo voti alti. Ma è bastato che uno come te arrivasse primo a questo test per farti diventare una celebrità.. ulteriormente.
Non mi dire mai più che “siamo tutti uguali” o stronzate del genere. La verità è che qualsiasi cosa succeda tu sarai sempre il ragazzo Cool e io la secchiona; ma ora che ti sei preso anche il mio primato non sono più nessuno non credi? –
- Maka, lo sai che l’unica cosa che conta è l'anima, se tu fossi una ragazza come quelle che hai descritto probabilmente non saresti la mia artigiana. – Dalla folla che ascoltava la discussione in silenzio, si sollevò qualche schiamazzo di disapprovazione, probabilmente da una di quelle stesse ragazzine insistenti.
Soul era dispiaciuto per la sua Meister ma per una volta voleva godersi il suo momento di gloria, finalmente era tornato ad essere il numero uno e doveva scendere dal piedistallo a causa dei sensi di colpa? No, per una volta sarebbe stata Maka a soffrirci, sarebbe durato qualche giorno, cosa ci voleva, lui si trascinava dietro il rancore da tutta una vita.
- Maka, per favore, per una volta non puoi semplicemente essere contenta per me? Bastava un semplice “complimenti! “–
- Soul, si dice che chi arriva primo al test CREERà la nuova Death Scythe.. Non DIVENTERà! –
- Ma non siamo una squadra? –
-SOUL! Smettila non voglio discutere a scuola! –
- Perché fino ad ora cosa hai fatto? Solo per questa volta, ti scongiuro, solo per questa volta metti da parte il tuo orgoglio e sii fiera di me, perché se ho fatto quel test è stato per farti contenta, perché tu la smettessi di vedermi come un ragazzetto svogliato che ha paura ad affrontare la vita! E quando finalmente te ne do la dimostrazione mi critichi perché per la prima volta sono stato migliore di te? Rassicurati non ci sarà una seconda volta. –
- Bene. –
Maka si voltò e si incamminò verso l’uscita della Shibusen nonostante le lezioni non fossero ancora terminate, poi all’ultimo si fermò e voltò appena la testa in modo che nessuno la vedesse in viso se non Soul che scorse una singola lacrima scenderle lungo il volto: Lacrime di nervosismo come sempre.
- Lo sai Soul. Mi conosci più di chiunque altro, non sono fatta per stare al secondo posto.-  Sospirò  - Ci vediamo a casa.-
 
- Merda. – Soul afferrò con una mano il foglio con i risultati dei test, stracciandolo e gettandolo dentro un cestino situato nei dintorni.
Il senso di colpa continuava a crescere.
 

************


Maka sbattè la porta alle sue spalle, non si tolse nemmeno le scarpe e si fiondò in camera sua gettandosi nel letto e affondando la testa sul cuscino.
Si rimproverava non tanto per il risultato del test, ma perché per l’ennesima volta si era ritrovata a discutere con Soul per colpa sua, per colpa di quel suo orgoglio infrangibile che non le permetteva di aprirsi con nessuno.
Come avrebbe potuto dire al ragazzo che la vera causa della sua rabbia era di non essere riuscita ad eguagliare sua madre?
Era sempre stato il suo scopo, dopo la rottura dei genitori, Maka voleva soltanto sentirsi dire che era una brava ragazza e che tutti avevano fiducia in lei, che erano sicuri sarebbe riuscita a trasformare la sua arma in una Death Scythe, proprio come la madre aveva fatto tanti anni prima con il suo papà, invece si era ritrovata sola con un donnaiolo maniaco che pensava solo alle belle donne, altro motivo per cui non riusciva ancora a truccarsi o provare soddisfazione dopo una giornata di shopping.
Per lei una vera donna doveva essere accettata per quello che era veramente e l’artigiana aveva trovato in Soul tutto ciò che chiedeva, ma mai si sarebbe aspettata che proprio la sua Arma si sarebbe messa in mezzo ai suoi piani.
Voleva parlare con qualcuno, voleva urlare, sfogarsi e piangere. Oh sì, voleva piangere a dirotto come non faceva più da quando era piccola, voleva piangere di felicità e di tristezza contro qualcuno che la consolava come faceva sua madre ai vecchi tempi, ma in qualsiasi caso erano tutti a scuola e Blair non era proprio la persona adatta a cui parlare di faccende personali, probabilmente tutti i suoi segreti sarebbero stati diffusi per tutta la città in meno di un’ora.
Ogni tanto le dispiaceva non avere un’amica del cuore come quelle che leggeva nei suoi libri, una persona a cui confidare ogni sua preoccupazione, con cui ridere e scherzare o uscire nei giorni di festa, aveva Tsubaki certo, ma per quanto dolce e comprensiva fosse non riusciva a dirle proprio tutto perché la vedeva spaesata e fragile, forse troppo debole per caricarsi dei problemi anche degli altri, le bastava doversi occupare di Black Star che creava casini per quattro persone.
Alla fine il ruolo di confidente lo aveva sempre assunto Soul: un giorno Maka aveva provato a parlarne con lui e la Buki le aveva risposto che a loro non serviva l’aiuto di nessun altro, che se mai la ragazza avesse avuto bisogno di un consiglio avrebbe sempre potuto contare su di lui, ma si sa che con il tempo per due ragazzi, che per di più abitano insieme nel momento più critico dell’adolescenza, inizia ad instaurarsi un rapporto più profondo della semplice amicizia, e discutere su certi argomenti delicati può risultare imbarazzante per entrambi; soprattutto quando il partner è implicato nel discorso.
Si dice tanto che l’amicizia fra maschio e femmina è possibile, ma lei non ci credeva, per esperienza sapeva che prima o poi uno dei due ci cascava, e chissà come mai ne rimaneva sempre fregato.
 
- Maka sei patetica – La ragazza se lo disse da sola, alzò la testa dal cuscino fissandosi sullo specchio davanti a lei e notando come i suoi capelli fossero schizzati da tutte le parti durante la corsa verso casa.
Inutile nasconderlo, alla fine anche a lei piaceva essere notata dai ragazzi, o dal ragazzo.

Non aveva mai voluto reprimere i suoi sentimenti verso il partner, ne era sempre stata consapevole e non se ne vergognava. Non le interessava nemmeno che Soul lo sapesse, non aveva mai sentito il bisogno di riferirglielo: se doveva succedere qualcosa sarebbe successa, niente pensieri o azioni programmate, erano il primo passo verso la crisi di coppia.
Maka sorrise sorprendendosi a pensare come una signora di mezza età.
Rimase sdraiata sul letto cercando di captare ogni rumore potesse assomigliare ad un pneumatico, segno che Soul era tornato e si disse che avrebbe fatto meglio a scendere a preparare il pranzo, ma allo stesso tempo era spaventata da quello che avrebbe potuto dirle il partner, o peggio, che non le avrebbe detto. Cominciò a riflettere su come avrebbe dovuto comportarsi con lui, fare finta di niente o fargli capire che era arrabbiata?
Dopotutto l'aveva pur sempre umiliata in pubblico!
Poi sentì la serratura scattare.
 

 
 


 
 
 
 
NOTE:
Non c’è molto da dire, a mano a mano che scrivo la storia si focalizza nella mia mente ma sembra che io abbia “Il blocco dello scrittore perenne” o forse è che non trovo mai un attimo di tempo per scrivere, alla fine mi riduco sempre alla sera tardi a fare tutto.
Parlando della storia, questo è un capitolo di transizione mi serve per collegarmi al resto della storia ma comunque non penso che durerà molto. Iniziano a vedersi anche i primi barlumi di romanticismo, come avevo già detto non vi aspettate quei rapporti mielosi e sdolcinati tipo “OMG mi ha toccato una mano!” perché per me Soul e Maka esprimono tutto quello che provano semplicemente con un “Ehi”.. in più mi sono accorta che mi imbarazzo a scrivere Fanfiction sentimentali, ce la dovrò mettere tutta!
 
Grazie a tutti quelli che hanno recensito e inserito la storia tra le seguite o le ricordate:


- Xana
- Altariah
- Noemi_Moony


_Y u s h i_

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Capitolo 3
*** Il Mio Amico. ***


Per IL GIUDICATORE, anche se non è una vera dedica, è terribilmente imbarazzante sentire complimenti da te.



[I veri amici sono quelli che si scambiano reciprocamentefiducia,
sogni e pensieri, virtù, gioie e dolori;
sempre liberi di separarsi,
senza separarsi mai.
~ A. Bougeard]



L’appartamento che condividevano Black Star e Tsubaki era, sinceramente, uno schifo.
Era grigio, spoglio ed estremamente freddo, gli unici mobili presenti all’interno erano un tavolino, qualche cuscino sparso per il pavimento e un mini-frigorifero in metallo per lo più vuoto.
Tutto ciò ovviamente senza contare i due futon che raramente venivano usati, dato che il ragazzo era solito addormentarsi improvvisamente nei luoghi più impensabili della casa: A pancia in giù sul pavimento o addirittura in piedi appoggiato alla porta d’entrata.  Così Tsubaki, solidale, trascinava un paio di cuscini e una coperta e passava la notte accanto a lui.
La mancanza di mobili ed apparecchi domestici era dovuta anche all’irruenza di Black Star, infatti i malcapitati armadi presenti in tempi remoti nella camera del ragazzo erano stati ridotti in mille pezzi dopo soli 10 minuti dal momento dell’acquisto.
Per la coppia abitare in una desolazione del genere era diventata un’abitudine, ma per degli occhi esterni quel modo di vivere era del tutto fuori dalle capacità di immaginazione, si dice che l’arredamento di un’abitazione la dice lunga sul carattere delle persone che vivono all’interno, per questo quando Soul si ritrovò davanti alla porta dell’appartamento esitò prima di bussare.
Odiava dover confidarsi con Black Star, niente contro di lui, in fondo era un suo amico, ma quando si trattava di donne (ed era proprio di questo che aveva bisogno di parlare) si capiva come il ragazzo fosse ancora una persona immatura e troppo poco seria, ma in fondo, nessuna tra le sue conoscenze sarebbe stata in grado di affrontare un discorso di tale peso.
E questa volta aveva veramente bisogno di un consiglio, un BUON consiglio.
Perché in tutti gli anni di collaborazione i litigi con Maka erano stati tanti, ma mai si era messa in dubbio la fiducia reciproca dei due ragazzi, invece questa volta la biondina si sentiva veramente ferita.
Questo Soul l’aveva capito quando, dopo le lezioni, si era fiondato a casa con l’intento di capire il perché di quella reazione così esagerata alla vista dei risultati.
Era arrivato fino alla porta e stava facendo per entrare, convinto che Maka l’avrebbe aspettato in sala da pranzo con una tazza di tè fumante davanti a lei e lo sguardo duro rivolto al ragazzo. Invece ad aspettare Soul c’era solamente un bigliettino con su scritto frettolosamente “Non mi sento molto bene per oggi arrangiati con il pranzo”, e una porta chiusa di scatto da Maka, o meglio, dalla sua paura di affrontare i problemi che, ancora una volta, aveva preso il sopravvento.
Lei era così, si dimostrava la ragazza più forte del mondo, ma come ogni essere umano aveva dei pregi e dei difetti, ma soprattutto delle debolezze. La sua più grande debolezza era di non riuscire a fidarsi completamente delle persone e pertanto preferiva tenersi tutti i problemi per lei, risolvere ogni questione con le proprie forze e non parlare delle sue faccende a nessuno. Soul non lo sopportava, già da molto tempo cercava di abbattere quella barriera, e un po’ alla volta, vedeva dei miglioramenti.
I pensieri dell’albino vennero destati da un urlo seguito da un ombra che, ingrandendosi sempre di più si apprestava a raggiungerlo:
- AMICO MIOOOOOOOOOOOOOOO! – Soul si spostò leggermente verso sinistra, quel tanto che bastava per non essere travolto dalla violenta energia di Black Star.
Quest’ultimo cadde rovinosamente a terra, per poi rialzarsi subito mostrando la nuova ferita che sarebbe andata a sommarsi alle innumerevoli altre cicatrici che ricoprivano il suo corpo e gridando a gran voce:
- AHAHAHAHAHAHA! ANCORA UNA VOLTA LA MIA GRANDIOSA MAESTOSITà HA CAUSATO VITTIME! COS’è EVANS NON RIUSCIVI Più A STARE LONTANO DA ME? –
Soul gli tirò un pugno amichevole sulla spalla per poi sogghignare e rispondergli:
- Idiota, ti piacerebbe! In realtà sono venuto a cercare qualche forma di vita intelligente, ma vedo che oggi casa “Star” è chiusa per ferie. Anzi, ho notato che il tuo cervello naviga costantemente nella stupidità! –
- Questa si chiama invidia, lo so, persino la natura è innamorata di me. Non trovi che io sia più perfetto della perfezione? –
- Forse sarebbe stato meglio andare da Kid, almeno lui mi avrebbe ascoltato. almeno per i primi 5 minuti! –
- E tu ti fideresti di un ragazzo con tre strisce bianche in testa? – Disse Black Star.
- Tu ti fideresti di un idiota con i capelli blu? –
Black Star aprì la bocca e fece per parlare, poi non trovando niente da ribattere scosse la testa borbottando qualcosa su come non fosse affatto BIG essere zittito da una persona meno importante di lui. Soul si strinse nella giacca in pelle cercando di scaldarsi un po’:
- Pensi di farmi stare qua fuori ancora per molto? Come fai a stare senza maglietta con questo freddo? –
- Dio non ha mai freddo, ANZI è lui che controlla le temperature! Forza femminuccia entra in casa! – Il ragazzo quasi sradicò la porta dai cardini e si mise a cercare qualcosa in ogni stanza dell’appartamento, fino a quando non trovò la partner in cucina:
- Ehi Tsubaki, potresti preparaci del tè?! – Suonava quasi come un ordine.
- Certo, faccio subito e… AH già, Soul, complimenti per il tuo risultato ai test! –
Soul si grattò la testa biascicando un ringraziamento mentre Black Star se la rideva di gusto.
I due ragazzi si accomodarono nella stanza che avrebbe dovuto fare da salotto e l’assassino subito iniziò a prendere in giro la Buki:
- Complimenti Soul per il tuo risultato! – Vece il verso alla partner cercando di imitare quella vocina sottile che, francamente, gli riusciva proprio male.
- Stai zitto, è proprio di questo che sono venuto a parlare! Sei l’unico che sa la verità e.. e Cristo! È terribilmente imbarazzante e umiliante dover dire a Maka come stanno realmente le cose! – Soul si accomodò su un cuscino prendendosi la testa tra le mani e sbuffando.
- Evans, te l’ho detto fin dall’inizio che non sarebbe stata una buona idea. –
- Non pensavo che la prendesse così male, io speravo solo che.. aaah! – Sbatté un pugno sul tavolino e rivolse a Black Star uno sguardo speranzoso.
- Speravi di diventare famoso come me? Che saresti diventato una star all’interno della scuola? Ci sono già io bello e non cedo il mio posto a nessuno, neanche al mio migliore amico! –
- Oh.. - Quell’ultima frase lo fece sorridere.
-Che hai da ridere scemo? –
- Niente è solo che.. – La Buki riprese il discorso iniziale. – è solo che speravo fosse fiera di me. –
- Lo è. Ma non hai bisogno di queste bugie perché lei si accorga di te, sei l’unica persona che Maka sia riuscita ad accettare dopo la storia con suo padre, già questo ti rende la persona più importante per lei! –
- Sì. Però .. –
- Soul, è inutile che continui con questa storia, il vero motivo per cui ti trovi qui è che prima che per Maka, ciò che hai fatto.. Bè, lo hai fatto per te stesso. Sensi di colpa ragazzo! Ti senti responsabile della rabbia di Maka perché il suo malumore lo hai causato tu. -
- Sei veramente d’aiuto idiota! Questo lo avevamo capito tutti, il problema è che non so che fare! Maka non vuole nemmeno parlare con me e io non voglio che tra noi ci siano incomprensioni, ci stiamo giocando la sintonia che legava le nostre anime. –
- è una ragazza responsabile, ora è solo scioccata per questa storia ma non metterebbe mai questi futili litigi davanti al lavoro di squadra. –
- Black Star.. hai appena usato la parola “futile”? –
- Non farti strane idee l’ho sentita un giorno da Tsubaki, e non cercare di deviare il discorso. –
- Stai cercando di dirmi che sto sbagliando a farmi così tanti problemi? –
- Non solo, sto dicendo che tu e Maka siete una delle squadre più forti che io abbia mai conosciuto, Bè dopo di me ovvio, e che questa situazione potrebbe benissimo risolversi se solo tu le facessi capire che hai agito in parte per lei. –
- ma così dovrei.. –
- esatto. Devi dirle la verità, solo così si sistemeranno veramente le cose. –
I due ragazzi si guardarono per qualche secondo. Poi sul viso di Black Star ricomparve quel sorriso strafottente che lo accompagnava in qualsiasi momento ed esclamò:
- Ora sbrigati! Torna a casa che io ho cose più importanti a cui pensare! –
Soul fece per uscire dalla stanza, poi all’ultimo si voltò:
- A proposito Black Star?-
- Che c’è scemo? –
- Anche per me è così. –
Black Star lo guardò interrogativo.
- Ma che stai farneticando? –
- Anche tu sei il mio migliore amico. –
Il ragazzo sorrise: - è certo! Non potrebbe essere altrimenti, chi non vorrebbe essere l’amico di una STAR così grandiosa?! –
In quel momento apparve Tsubaki con un paio di bicchieri di plastica che contenevano del liquido chiaro:
- Ragazzi dove andate, vi ho portato il tè! –
- Sarà per un’altra volta Tsubaki! – Soul si incamminò verso l’uscita.
-non così di fretta scemo! –
Soul si girò di scatto che ancora sorrideva, Black Star sogghignò e puntò un dito contro la Buki:
- Stavo pensando, non è che per caso tutte queste attenzioni verso Maka significano che in fondo lei ti piace? –
Soul lo guardò di sbieco:
- Ma sei scemo? – Si voltò per non far vedere di essere arrossito: - è ovvio che Maka mi piaccia, siamo così diversi, eppure sempre in sintonia e poi.. non credi che dopo tutti questi anni di convivenza sarebbe strano che fossimo ancora solo semplici amici? –
L’albino si voltò a guardare l’amico un ultima volta, salutò fugacemente Tsubaki e scomparve dalla loro vista.
Black Star ripensò a quelle ultime parole e gli venne istintivo guardare la sua Buki, sorridendo, perché in fondo Soul aveva ragione: era palese che dopo tutto quel tempo si provasse qualcosa per i propri partner!
Tsubaki lo guardò negli occhi e il ragazzo non potè far altro che abbassare lo sguardo. Imbarazzato.
 

************
 

Maka aveva passato il pomeriggio in camera sua, un po’ a pensare, un po’ a leggere e ad un certo punto si era anche addormentata.

Si odiava profondamente per la sua codardia nel non riuscire ad affrontare Soul, ma non riusciva proprio a trovare le parole giuste.
Solo che dopo una giornata a digiunare i morsi della fame si fecero sentire, e decise di scendere a prepararsi qualcosa.
Nel momento stesso in cui Maka aprì il frigorifero, sentì la porta aprirsi e in meno di due secondi il volto trafelato del partner apparve davanti ai suoi occhi.
La ragazza si bloccò pensando a tutte le maledizione che conosceva e stava per aprire bocca rovesciando addosso al povero Soul una valanga di insulti (non meritati), quando il ragazzo stesso la zittì con un gesto istintivo: Le prese le mani tra le sue e abbassò lo sguardo che in quel momento era un misto tra il triste e il dispiaciuto.
- Maka, ho bisogno di parlarti e vorrei che mi ascoltassi fino alla fine senza commentare.-
Soul prese coraggio è alzò gli occhi incrociando quelli di Maka.
La ragazza trattenne il fiato.
Fino a quel giorno non era mai riuscita a resistere a quegli occhi e ancora una volta quel rosso intenso prese il sopravvento e la fece zittire.
Poi il silenzio fu spezzato dalle parole del ragazzo.







NOTE:
YUPPI! Mi sono decisa ad aggiornare, sapete com'è con la scuola: i compiti, lo studio ecc ecc. MIAOOO!
Bene in verità tempo per scrivere ne ho anche troppo però non ne ho mai voglia -3-
Blocco dello scrittore se così ci si può definire.
Passando alla storia.. Adoro quando Soul e Black Star si chiamano reciprocamente Scemo e idiota <3
Finalmente il racconto giunge al termine, come ho detto già una volta (a me stessa quindi nessuno lo può sapere) mi sento in colpa a tenere in corso una Fic che seguo così poco quindi il prossimo sarà l'ultimo capitolo. (per la felicità di alcuni di voi -.-''')
Basta ora stacco.
Alla prossima.

Grazie a chi ha recensito o inserito tra le seguite!

Altariah
Lucindaes
noemi_moony

_Y u s h i_

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Capitolo 4
*** La Verità ***


| 2 settimane prima |
 

- Soul, quando hai intenzione di iniziare a studiare? Tra non molto ci sarà l’ esame di fine semestre, e lo sai che non è un test qualsiasi! –
- I ragazzi Cool non studiano, loro sanno già tutto! –
- è per questo che non avrai mai buoni risultati a scuola! –
Soul appoggiò vicino a lui la rivista di musica che stava leggendo e si indicò soddisfatto:
- La vedi questa? Con questa faccia posso andare dove mi pare bambolina! –
Maka lo guardò divertita – Ne riparleremo quando capirai il valore del sapere! E non mi chiamare in quel modo disgustoso! –
- Ne riparleremo quando sarò diventato famoso! -  Ribattè la Buki – E comunque non sto scherzando, nella vecchia scuola ero il primo della classe! –
La ragazza lo fissò di sbieco  – Certo, come no! E cos’è questo calo improvviso, eri stanco di essere il migliore? –
- E anche se fosse? È la mia vita, scelgo io come viverla! –
Maka si sedette vicino al ragazzo punzecchiandogli una spalla: - Questa, caro mio, si chiama codardia. Siamo tutti bravi a parole! –
- Non mi credi? Sei la mia Meister dovresti fare il tifo per me invece di scoraggiarmi! –
- Ti conosco troppo bene Evans. Troppo bene –
- E io invece dico che ti sbagli! – Soul prese la mano della partner e gliela strinse a mo’ di accordo – Ti farò conoscere il vero Soul Eater... bambolina! –
 
*
 
- Sapevo che era uno sbaglio, sapevo anche che potevo essere scoperto e che alla peggio, avrei potuto essere espulso – Soul frugò nella tasca della giacca e ne tirò fuori un oggetto rettangolare. – Quello che non sapevo era che tu l’avresti presa in questo modo. Mi hai preso alla sprovvista, io mi aspettavo la reazione contraria, mi immaginavo che saresti corsa da me congratulandoti e dicendo che ti eri sbagliata sul mio conto. – Il ragazzo appoggiò l’oggetto sul tavolino davanti a Maka che lo esaminò cupa.
- è il tuo cellulare. – Non era una domanda.
- è la ragione per cui sono arrivato primo al test. –
Maka sollevò lo sguardo incrociando gli occhi di Soul. Per una volta il contatto non ebbe reazione
- Non riesco a seguirti.. –
- Maka, ti sto dicendo che la prova non è valida, ho barato al test! –
La ragazza lo guardò imbambolata, incredula, forse un po’ delusa.
Non appena realizzò il significato di quelle parole si sentì impotente, non sapeva cosa fare, né cosa dire, doveva essere felice o arrabbiata? Avrebbe dovuto difendere il partner o riferire tutto agli insegnanti?
Patetico.
Aveva sempre sostenuto dell'improbabilità di quel test e ora che ne aveva la prova, non sapeva come agire. Alla fine le venne fuori un semplice:
- Come hai fatto? -
 Soul sprofondò la testa tra le braccia sbuffando, quando rialzò lo sguardo aveva tutti i capelli scompigliati e a Maka venne la tentazione di allungare una mano per sistemarglieli, forse in un'altra occasione lo avrebbe anche fatto, ma in quel momento non riusciva ancora a capire da che parte girasse il mondo.
La voce di Soul le arrivò flebile ma divertita:
- Lo sai, Black Star è un vero idiota, si ostina a tentare di copiare durante ogni test da chiunque gli sia vicino, ma si fa sempre beccare. Bè, puoi crederci o no, ma quando si tratta di messaggiare di nascosto in classe.. lui è un vero Dio! –
Maka capì subito, senza bisogno che Soul continuasse.
- Hai finto con me di non voler venire a scuola così che Black Star ti passasse le domande e tu riuscissi a completare il test studiandoti esclusivamente gli argomenti richiesti? –
- Suvvia Maka! Mi stai sopravvalutando, nemmeno tu riusciresti a studiare tutta quella roba in dieci minuti! … Bè forse tu ci riusciresti, ma tu sei una secch.. –
- MAKA-CHOP! –
- Me lo sono meritato. – Soul si massaggiò la nuova ferita piagnucolando: - Ho passato direttamente le risposte a Black Star, sono corso a scuola e poi ci siamo scambiati il test, o meglio, io ho scritto il suo nome e lui il mio. –
- Quindi tu in realtà bè.. hai fatto schifo? –
- Ho scritto sì e no un paio di parole – Soul sorrise anticipando le parole di Maka.
- In pratica tu hai fatto un compito eccellente e Black Star l’ennesimo inclassificabile –
- Esattamente. -
- Io però ti ho visto scrivere, cioè, scrivevi risposte a raffica! Andavi velocissimo! -
- Temo che non fossero risposte, per non far capire che avevo copiato ho scritto ai bordi del foglio "THE GOD" almeno cento volte! -
La ragazza si sorprese a sorridere insieme al partner, ma tornò subito seria:
- Lo sai che è sbagliato vero. – Soul abbassò gli occhi annuendo. – ti potrebbero espellere –
Sul volto del ragazzo apparve un ghigno.
- Solamente se verranno a scoprirlo –
Maka sospirò: - Così stai privando alcune persone del ruolo che gli spetta –
- No, così sto privando TE del ruolo che pretendi sempre e comunque di avere – Soul decise di addolcire il tono per evitare un altro litigio – Per questa volta.. potresti stare dalla parte del torto? Ti chiedo solo di mentire così che io possa continuare ad essere il mio partner. –
- Lo farò – Maka fu diretta e coincisa. – Ma ad una condizione –
Soul Annuì più volte.
– Voglio che tu mi dica perché l’hai fatto, intendo il vero motivo. –
Il ragazzo roteò gli occhi, poi lasciò nuovamente cadere la testa sulle braccia conserte davanti a sé, lasciando che i capelli candidi gli nascondessero gli occhi e il rossore che un po’ alla volta si stava diffondendo per tutto il volto.
- Tu.. ecco, una volta.. hai detto.. che….. – Non riuscì a finire la frase, strizzava gli occhi in silenzio quasi si stesse concentrando o come se stesse cercando le parole adatte.
- Soul? –
Il ragazzo alzò la testa di scatto, le labbra serrate e la fronte corrugata:
- Maka, l’ho fatto perché volevo che tu mi considerassi, bè.. COOL! –
La Meister sbarrò gli occhi: - EEEH? –
- Te l’avevo già detto no? Che volevo che per una volta tu fossi fiera di me, che capissi che io non sono solo il “ragazzo che non ha voglia di fare niente”, se mi metto d’impegno anche io posso ottenere ottimi voti! Solo che ormai mi ero rassegnato. –
Maka ascoltava tutta la storia in silenzio, ora che sapeva come stavano le cose si sentiva un po’ in colpa.
- … è sempre stato così fin da quando ero piccolo, capisci? Ho sempre avuto accanto qualcuno di più bravo o intelligente di me, per primo mio fratello, e adesso anche tu! Non ti ho mai mostrato il mio lato maturo, perché mi piaceva essere difeso da te, forse anche un po’ viziato, ma mi sono accorto che se avessi continuato in questo modo, sarei rimasto solo questo per te, un bambino. –
La voce di Maka vibrò, senza che lei riuscisse a controllarla:
-  Sei uno stupido. Tu non hai bisogno di dimostrarmi niente, lo capisci? Non ho mai preteso grandi cose da te se non di essere sincero. Ma io non intendevo che tu fossi sincero con me.. ma con te stesso! Io non ti ho scelto come Buki perché avessi particolari capacità o doti intellettive, ma perché fra tutti tu eri quello più sicuro di sé, ma soprattutto non avevi paura di essere ciò che eri con tutti i tuoi pregi e difetti. E io rivoglio il Soul che ho conosciuto tanto tempo fa, quello che mi prendeva sempre in giro, ma che era pronto a sacrificarsi per me e che mai si sarebbe sognato di cambiare per fare felice qualcun altro! – Sorspirò – Io rivoglio il mio Soul -

Ecco che ricominciava, Maka sentì che all’improvviso l’elettricità che correva tra loro due si faceva sempre più intensa. Gli occhi del ragazzo, rossi più che mai, la stavano fissando tristi, e le labbra socchiuse la incitavano a..
Maka distolse lo sguardo, non era proprio il momento per farsi prendere da strane idee.
Poi sentì la voce roca di Soul che rompeva il silenzio:
- C’è un altro motivo per cui l’ho fatto – si bloccò subito per poi riprendere dopo una manciata di minuti che alla ragazza sembrarono giorni interi. – Una volta mi hai detto che.. che il tuo ragazzo sarebbe stato di certo una persona intelligente, qualcuno che avrebbe apprezzato le tue capacità… Volevo provare io ad essere quella persona. –
Silenzio più totale.
Soul abbassò lo sguardo vergognandosi a morte per ciò che aveva appena detto biascicando qualcosa simile ad un “Così non è affatto Cool”, Maka invece si massaggiò le tempie convinta che la sua mente si stesse immaginando tutto, non si sarebbe sorpresa di aver raggiunto un tale livello di disperazione da immaginarsi addirittura una dichiarazione.
Ma quando vide Soul che la guardava in attesa di una risposta, cadde nel panico.
Si guardarono intensamente, sempre più attratti l’uno dall’altro fino a quando Maka non resistette e seguendo il suo istinto si sporse un po’ verso il ragazzo.
Soul la fermò con un gesto, poi sorrise lievemente: -Ci ho pensato su, prima c’è un’altra cosa che devo fare.-

 
***********

- Quindi è così che stanno le cose? –  Spirit si grattò il mento con finta aria pensierosa, in realtà si vedeva benissimo che ci stava godendo. – Non si può far altro ragazzo, dura lex sed lex*, saremo costretti ad espellerti! –
- Capisco, comprendo la situazione, ma vi pregherei di darmi una seconda possibilità –
- Evans se potessimo concedere una seconda possibilità a te e a tutti gli altri studenti, probabilmente questa scuola non si chiamerebbe Shibusen e io non sarei un insegnante! –
Soul alzò un sopracciglio:
- E lei si definirebbe un insegnante? Si ricordi che vivo 24 ore su 24 a stretto contatto con sua figlia, conosco la vostra situazione familiare.. quante volte sua moglie gli ha dato un’ulteriore possibilità prima di chiedere il divorzio? –
- Suvvia! Non litighiamo, in fondo il ragazzo ha confessato di aver imbrogliato, e noi come tutori dobbiamo assicurarci che i ragazzi apprendano ciò che è giusto e sbagliato! Non è così Spirit? Non pensi che potremo provare a fidarci di nuovo di lui?-
Shinigami-Sama dondolò un poco la testa osservando Spirit che rannicchiato in un angolo si lamentava di come la vita fosse ingiusta e di come odiasse Soul perché era diventato più importante di lui nella vita di sua figlia.
- Ehm.. vai pure ragazzo, ora ho una questione da risolvere –
- C-certo! –
Soul uscì dalla stanza nello stesso momento in cui si udì uno “Shinigami-CHOP” colpire il disgraziato Spirit.
Maka aspettava il partner subito fuori dalla porta d’ingresso, appoggiata al muro. Quando vide Soul gli corse incontro elettrizzata:
-Allora, che ha detto? –
- Mi rifaranno fare l’esame, controllando che non abbia possibilità di copiare da nessuno! –
- Ma è fantastico! Quindi niente espulsione? Niente di niente? –
Soul scosse la testa: - Ovviamente mi servirà un tutore! –
- Ooooh lascia fare a me! –
Maka decise di lasciarsi andare un po’ e gli stampò un bacio sulla guancia sorridendo.
Soul la guardò divertito: - Sai quando ho chiesto a Black Star di darmi una mano con il piano ha accettato subito, diceva che mi avrebbe aiutato solo perché era sicuro che alla fine ti avrei detto la verità.. e che così avrei aperto gli occhi, ora capisco cosa intendeva dire. –
Maka sorrise arrossendo, poi il ragazzo riprese a parlare:
- Ah, Maka, per quel bacio.. – le appoggiò una mano sulla spalla - ..temo che tu abbia calcolato male la distanza . – Soul le concesse un lieve bacio sull’angolo della bocca, ma lei non si accontentò e infilando le dita tra quei capelli che aveva sempre adorato, lo avvicinò ancora di più a sé sussurrandogli:
- Ce ne hai messo di tempo Evans! –
- Ma come? Un quoziente intellettivo come il tuo e poi non riesci a capire quando piaci a qualcuno? –
- Sai com’è, L'intelletto Cerca. Il Cuore Trova.
 
////
 
La settimana seguente nell’atrio della Shibusen era stato appeso un nuovo foglio.
 
1° posto… Maka Albarn
2° posto… Ox Ford
 
 
 
 
 
 
9° posto… Soul Eater Evans.
 

END

 

*
*
*
*
*
(*): Lo ammetto "Dura Lex Sed Lex" l'ho rubata dal libro Shadowhunters >.<

Note:
*Prometto che aggiornerò entro la fine delle vacanze di natale!*
E invece mi sono ridotta alla fine di febbraio -.-“”
Bè che dire, questo è l’ultimo capitolo, spero vi sia piaciuta la fic, ovviamente puntavo sempre sul mantenere una relazione piuttosto soft tra soul e maka ma non ci sono riuscita ed è finito tutto il sdolcinamenti da diabete XP
Vabbè, migliorerò con il tempo.
In realtà questa è la mia prima vera fic con più di due capitoli quindi è un grande traguardo per me!
Spero continuerete a seguire le nostre storie.
Ringrazio infinitamente chiunque abbia inserito la ff tra le preferite, seguite, ricordate ecc, e soprattutto chi ha trovato un po’ di tempo per recensire!
Senza lettori tutto questo non avrebbe senso!
Alla prossima

_Y u s h i_


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