Volare Ancora

di Carola Woodie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1#Piume ***
Capitolo 2: *** 2#Non capire ***



Capitolo 1
*** 1#Piume ***


Toma faceva fatica ad addormentarsi,aveva un pensiero per la testa.
Disteso su un fianco nel letto,si massaggiava la spalla nuda,accarezzata dai capelli chiarissimi che un tempo lontano furono piume.

Piume....

Quella parola lo fece scattare e si girò: nulla,nulla aveva nell'altra parte del letto. Erano solo ricordi,suoni e immagini provenienti da Atlantia,ormai distrutta e ridotta in un buco. Si alzò a gran fatica,appoggiò la testa su una mano stretta a pugno e si guardò allo specchio. La sua faccia non era quella di un angelo,ma quella di un essere umano assai piacente ma della quale la sua grazia era in pieno contrasto dalle occhiaie rosee che accerchiavano gli occhi viola. Si alzò,senza staccarsi al riflesso della propria immagine; il suo dito affusolato navigò per il petto e percorse tutto il torace,sorpassò l'ombelico e scese sempre più giù,finchè dalla bocca dell'uomo uscì una parola.

"Apollonius"

Sbuffò. Sentì il suono di una piuma,e con uno scatto si voltò: niente,come sempre. Andò a farsi una doccia e,mentre il suo corpo cominciò a farsi vittima del veloce scrociare del getto bollente di quell'attrezzo così umano,pensò che sicuramente ci avrebbe messo molto ad accettarsi come un dannato senza ali.

E sbuffò ancora.

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Capitolo 2
*** 2#Non capire ***


C'erano strani rumori che provenivano da una camera dell'Ospedale Psichiatrico in piena campagna del Sussex,In Inghilterra,ma colui che urlava gigantesche lamentele e terribili grugniti non sapeva neanche se era morto o no.
Non se ne interessava,lui pensava solo Atlantia.
Si guardò intorno: niente Albero della Vita,con i suoi profumati fiori che coloravano il palazzo,niente fate che,con le loro risate cristalline,illuminavano l'atmoesfera opaca.
Non c'era Futaba che correva,non c'era Otoha che cantava,non c'era Lensi che inventava.
C'era una luce straniera,esseri senza ali con sconosciute intenzioni,c'erano attrezzi di dubbia provenienza. La "Bestia",così la chiamavano in gesto di scherno i dottori,cominciò a mormorare rantolii drammatici,che erano accompagnati da lacrime.

-Oh,allora- si avvicinò una donna minuta,giovane,molto bella e con intenzioni tutt'altro che cattive:-Ho capito. Tranquillo-.
La "Bestia" sentì un dolore,una punta che feriva il braccio. Gli occhi si strizzarono e un urlo fece balzare i medici vicini. Uno persino svenne.
-Non riesco a capire perchè è da seguire. E' senza speranza- commentò una voce appena entrata,mentre la vittima della puntura cominciava a dare segni di arresa.
-Non è senza speranza. Ha bisogno di una mano,come tutti i nostri ospiti- si affrettò a dire la dottoressa minuta,con gli occhi pieni di orgoglio per aver compiuto un'impresa che nessuno era mai riuscito a fare.
-Almeno qualcuno sa come cazzo si chiama questo prepotente?- chiese un altro facendo notare la sua mancanza di raffinatezza.
-Un po' di giorni fa aveva detto "Goool"-
-Goool? Ma che nome è?!-
-Non credo che sia quella la sua vera identità. Ha ricevuto un trauma molto forte e...-
-Ovvio cacchio,è rincoglionito il doppio del solito ultimamente. Bestia di merda- bofonchiò il dottore uscendo dalla sala.
La dottoressa rimase immobile,poi si girò a fissare Goool.
Le faceva tenerezza,perchè sapeva che dentro di lui c'era un cuore buono.

Forse lei aveva capito che,12.000 anni fa,Golshi non era una Bestia,ma era un Angelo.

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