Don't panic

di Hikary
(/viewuser.php?uid=3924)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Laughs [Galinda] ***
Capitolo 2: *** Freelancer [Elphaba] ***
Capitolo 3: *** Sense [Fiyero] ***



Capitolo 1
*** Laughs [Galinda] ***



Questa raccolta in tre parti é incentrata sulla canzone La Crisi dei Bluvertigo che sembra composta sulla trama dello spettacolo *-* La riflessione che é stata fatta – non proprio da me, vero Ga? - riguarda la crisi vista come momento positivo per cambiare e rinnovarsi.

Chi meglio dei tre adorabili, incasinati Elphie, G(a)linda e Fiyero potrebbe avere un rapporto odio/amore con le crisi ;) ?

Don't panic é una canzone dei Coldplay.


Timeline: nei secoli dei secoli, Dancing through life. E' una canzone stracolma di hints, non é colpa mia ù.ù E la frase di Galinda Of course she cares mi ha colpita veramente tanto.


Laughs.


Quando arriva una crisi é quasi tutto concesso,

un po' come a Carnevale.

Quando é in corso una crisi dimentico tutto

e posso farmi perdonare.



Galinda Upland stava per concedere al mondo una chance che non si sarebbe mai più presentata: ridere di lei. Niente di puntuale, non ci fu un momento preciso in cui decise in pochi minuti la sua vita sociale.

Ci fu l'attimo doloroso in cui si rese conto di quello che aveva combinato.

Ci fu l'istante folle – inconcepibile, ripensandoci a posteriori – che le fece dimenticare Fiyero, accanto a lei, per qualcosa di più importante.

Ci fu il passo, fisico, quel mezzo metro in meno dalla fossa della vergogna.

Ma il resto le scivolò addosso un poco alla volta, come una lenta consapevolezza che s'infilavano goccia dopo goccia nella sua testa. Perché da quelche parte, nel pronfondo del suo animo, era davvero la regina che sognava di essere, anche se soltanto di Shiz: Galinda non era crudele né codarda – almeno, non abbastanza da abbandonare Elphaba sl centro della stanza.

Ovviamente le importava; ovviamente stava soffrendo.

Perciò camminò verso la sua compagna di stanza, con la morte nel cuore, sentendosi sull'orlo delle lacrime nell'incontrare l'occhiata vendicativa che Elphie le lanciò.

Ah, sì che le importava.

Per la prima volta Galinda non l'avrebbe passata liscia.

Le parve quasi di vederla sorridere, con gli occhi soltanto, quando finalmente furono fianco a fianco. Lenta, lentissima, eppure incredibilmente decisa, eseguì il primo movimento – di gran lunga il peggiore dell'intera serie. Si sentì goffa, leggera, ridicola, ma di certo meno ipocrita.

E loro smisero di ridere.



Notes

Che faticaccia immane ricordarsi di scrivere “ Glinda” con o senza “ a” xD

Elphie é una vera stronza vendicativa in questa scena e io l'ho adorata per questo! Proprio non me lo aspettavo, che Galinda sarebbe andata da lei intendo: lì mi sono innamorata della loro amicizia, nonostante sia meno “ d'effetto” di DG o For Good ( un po' come nella lion cube scene mi sono innamorata di Fiyero e Elphie, anche se non é As long).

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Freelancer [Elphaba] ***



Timeline: inconfondibilmente, Defying gravity ;)


Freelancer


Molto spesso una crisi é tutt'altro che folle

é un eccesso di lucidità.



Nessun Meraviglioso Mago avrebbe salvato Oz.

Elphaba Thropp, allieva adorata di Mr Dillamond, paladina dei diritti degli Animali, studentessa brillante e ribelle, doveva farsene una ragione. Glinda aveva visto giusto, per una volta: non era tardi per tornare indietro, avrebbe ancora potuto realizzare il suo sogno.


Il Mago ed io.

Io e il Mago.


Allora perché quel sogno le appariva come un incubo?

Era sempre lo stesso, ne era certa. I membri erano quelli, l'equazione non poteva cambiare!

Lo vedeva, ora più che mai, chiaro come non lo era mai stato – vedeva le cose per la prima volta, lei!, che si vantava di capire meglio degli altri.

La tragedia era che le cose non cambiavano affatto.

Le cose restavano le stesse, lei era cambiata, quasi avesse dormito un lunghissimo ed inconsapevole sonno per tanto di quel tempo – una vita intera – e adesso si ritrovasse improvvisamente sveglia.

Buia la stanza, silenzio di morte; eppure ormai era sveglia. Per quanto in preda al terrore, Elphie seppe con certezza quasi scientifica che non avrebbe mai più potuto richiudere gli occhi e tornare al suo sogno beato. C'era una stupidaggine imparata a Shiz che le martellava in testa e rendeva l'espressione sgomenta di Glinda particolarmente familiare:


Quando sei in pista, devi ballare.


Anche se l'amica non l'avrebbe raggiunta, questa volta.

Sola, pensò con rabbia, ma libera!

Qualcosa dentro di sé doveva aver atteso quel momento da sempre; perché quando richiamò l'incantesimo, la scopa spiccò il vole e la Strega salì su, in altro, sovrastande la Città di Smeraldi, finché scomparve tra fumo e grida nel cielo dell'Ovest.



Notes

La parte migliore della fic era scritta, originariamente, in inglese e tradurla é stato terribile =_=

Devo dire che a dispetto di preferenze e gusti momentanei, Defying Gravity fa sempre il suo bell'effetto con il fumo bianco tutto il resto *W*


“ Il mago ed io” from The Wizard and I.

“ Sola...libera! “ from Defying gravity – nello specifico and if I'm flying solo/at least I'm flying free.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Sense [Fiyero] ***



Timeline: tra Wonderful e As long – scena assurdamente stupenda, senza offesa a Glinda ù.ù


Sense

[is sensibility]


Quando arriva una crisi

riaffiorano alcuni ricordi che credevo persi:

cosa penso di me, cosa voglio da te,

dove sono, cosa sono e perché.



Fiyero, dopo quella lezione, non aveva mai più dubitato su a chi appartenesse il proprio cuore; e se anche avesse avuto dei dubbi, l'apparizione di Elphie li avrebbe dissolti tutti.

Non esitò, nemmeno un istante: quei giorni infiniti trascorsi nell'attesa, l'odio per il silenzio a cui si era stato costretto, perfino con Glinda, le spasmodiche ricerche che lui solo doveva guidare, tutto l'aveva portato dritto a quel momento. Ed ora lei era lì, più viva di prima e non meno impetuosa, lo stupido cappello a punta ancora in testa.

Gli venne da ridere, perché era l'ennesima beffa – il cappello da strega.

Li stava prendendo in giro, ma nessuno l'aveva capito.

Senza bisogno che nient'altro che un'occhiata, quasi fosse una scena provata e riprovata centinaia di volte, le loro strade si fusero in un'inica via di fuga e in un attimo la foresta li inghiottì. Continuarono a correre, benché fossero in salvo ormai da un pezzo, continuò a tenerla per mano come se avesse paura di perderla ancora; impossibile, ovviamente, perché ora che l'aveva ritrovata nulla gli avrebbe impedito di restare al suo fianco per sempre.

Credeva di aver dimenticato l'emozione di essere vicini – in una foresta, poi!, di nuovo. Temeva che sarebbe stato difficile, almeno più difficile, gettarsi il mondo alle spalle e scomparire con lei, per lei. Invece, quand'era stata l'ora di scegliere, pareva l'unica cosa da fare.

Forse era un un folle, forse era l'unico ad aver trovato il senso della propria vita; irrilevante, in ogni caso, purché la conclusione fosse Elphie.


Notes

Sense e sensibility del titolo sono da intendersi proprio nel senso austeniano del termine, come l'antitesi Ellenor/Marianne. Allo stesso modo, per intenderci, della frase di As long ripresa nella penultima frase “ maybe I'm brainless, maybe I'm wise” che, al di là dell'ovvio riferimento allo Spaventapasseri, secondo me ha proprio il significato di brainless come che non ragiona, che non ha senno e wise come saggio e assennato. Un po' visto in relazione a Glinda, secondo me: é da folli mettersi contro tutti quando puoi essere il braccio destro del capo ( una ragione che mi piace infinitamente più di quella espressa da Elphie in Defying Gravity, ovvero seguire le proprie ambizioni a spese di tutto).

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=611773