revelations through ages di xstellaluna (/viewuser.php?uid=4650)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** l'incidente di akira ***
Capitolo 2: *** l'arrivo in ospedale ***
Capitolo 3: *** i ricordi di mamoru ***
Capitolo 4: *** In ospedale ***
Capitolo 5: *** sulla strada verso casa ***
Capitolo 6: *** la disperazione di usagi ***
Capitolo 7: *** nell'appartamento di mamoru ***
Capitolo 8: *** l'agressione ***
Capitolo 9: *** finalmente insieme ***
Capitolo 1 *** l'incidente di akira ***
CAPITOLO UNO
CAPITOLO UNO: L’incidente
di Akira
Usagi
stava tornando a casa, ad un certo punto sentì una voce che la chiamava:
“ciao
Usagi” lei si voltò è dall’altra parte vide il suo piccolo bambino “ciao Akira”.
Usagi
pensò: - eh, quanto è bello il mio bambino non so cosa farei senza di lui ora
che Mamoru, dopo la battaglia con Beryl, non si ricorda più nulla né di me né
del nostro amore stupendo- (eh si ragazzi il piccolo Akira non è altro che il
figlio di Usagi e Mamoru gemellino di Chibiusa e Ryo proveniente dal futuro).
Akira
era felicissimo di aver incontrato la sua mamma, stava aspettando che scattasse
il semaforo per poterla raggiungere.
Appena
il semaforo diventò verde per i pedoni Akira si mise ad attraversare la strada
tranquillamente, ad un certo punto però arrivo di corsa An che diede una spinta
a Usa dicendole: “spostati stupida fammi passare che ho fretta” Usagi le
risponde: ehi che modi stai un po’ calma” . An la guarda male e si mette ad
attraversare la strada di corsa facendo cadere il piccolo Akira per terra senza
neanche fermarsi per aiutarlo ad alzarsi.
In
quel preciso istante purtroppo scatto il verde per le automobili ed è in quel
momento che avvenne la tragedia: Akira non riuscì ad alzarsi in tempo e venne
travolto da una macchina che stava andando a tutta velocità, Usagi, che aveva
visto tutta la scena gettò un urlo tremendo “ Akira noooooooooooo” si mise a
correre per raggiungerlo.
Si
gettò a terra e incominciò a chiamarlo “Akira piccolo mio come ti senti?”
Akira
nonostante la botta presa era rimasto cosciente e le chiese “e tu chi sei?”
svenendo subito dopo.
Usagi
era scioccata ed iniziò a chiedere aiuto, dall’altra parte della strada An
guardò la scena soddisfatta con un sorriso maligno in volto dicendo “questo è
solo l’inizio cara Usagi, Mamoru sarà mio”.
Nel
frattempo Mamoru ignaro di quello che era successo al suo amichetto Akira, (eh
già dovete sapere che il nostro Mamo-chan non ricorda che Akira è in realtà uno
dei suoi tre bambini), se ne stava tornado a casa tutto tranquillo.
Quando
rientrò a casa e si accorse che il bambino non era ancora tornato, iniziò a
preoccuparsi pensando – chissà come mai Akira non è ancora tornato è già molto
tardi-
Intanto Usagi stava accompagnando il piccolo all’ospedale, qualcuno aveva
chiamato l’ambulanza fortunatamente, e nel mentre gli parlò con molta dolcezza
dicendogli “andrà tutto bene amore mio non ti preoccupare c’è la tua mamma
insieme a te”
Purtroppo però il bambino non accennava a riprendersi.
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Capitolo 2 *** l'arrivo in ospedale ***
CAPITOLO DUE
CAPITOLO DUE: L’arrivo in
ospedale
Finalmente l’ambulanza arrivo all’ospedale ed Akira venne portato d’urgenza al
pronto soccorso per i primi esami di accertamento.
Usa
dovette attendere fuori, anche se, lei voleva rimanere con il suo bambino.
E
intanto pensava piangendo: - cosa faccio ora? Sono disperata! Non so chi
avvertire, le mie amiche o Mamoru?
Se
chiamo le mie amiche, dovrei spiegare loro, come mai sono così disperata per
Akira, loro non sanno chi sia in realtà il bambino pensano solo che sia un amico
di Mamoru, e che io lo conosco a malapena.
Dall’altra parte se chiamo Mamoru è ancora peggio che gli dico? “ehilà mamo-chan
lo sai che il nostro bambino è stato investito da una macchina e ora siamo
all’ospedale raggiungici”
No no
non è possibile sto impazzendo, se gli dico una cosa del genere minimo mi dice
di rinchiudermi in manicomio.
Allora
che faccio lo chiamo e gli dico di venire in ospedale che Akira ha avuto un
piccolo incidente ma nulla di grave, e se poi magari da la colpa a me? Aiuto che
faccio? Non lo so proprio-
Nel
frattempo nel futuro, Chibiusa e Ryo guardavano la scena con le lacrime agli
occhi non sapevano cosa fare per poter aiutare il loro gemellino e la loro
mammina che vedevano tanto triste.
“cosa
possiamo fare Ryo?”
“non
lo so proprio Chibi, però so che odio stare qui senza poter fare nulla”
“a chi
lo dici non possiamo nemmeno scendere sulla terra “
“e
invece io ci voglio andare non me ne importa nulla delle regole”. Ryo stava per
usare il teletrasporto per andare sulla terra, quando Chibiusa lo fermò:
“fermati fratellino cosa risolvi così?”
“non
lo so ma devo fare qualcosa” iniziano a piangere tutt’e due.
“se
andiamo sulla terra mettiamo nei guai sia la mamma che Akira lo sai”
“si lo
so Chibi però è tremendo stare qui a guardarla soffrire così”
“non
possiamo fare altro solo sperare”
“già”
e continuarono a guardare la scena piangendo.
Intanto Usagi aveva fermato il dottore per avere qualche notizia:
“dottore la prego mi dica come sta Akira?”
“signorina si calmi la prego il bambino è stabile però non si è ancora ripreso”
“posso
vederlo?”
“no mi
dispiace solo i parenti possono e ora mi scusi ma devo andare”
“dottore aspetti io sono…” Usa si bloccò quando si rese conto di cosa stava per
dire – no non posso dirgli: “ho tutto il diritto di vederlo sono sua madre”- ehm
volevo dirle grazie di tutto quello che state facendo per Akira”.
“signorina le do un consiglio vada a casa a riposarsi”
Nel
frattempo Mamoru ignaro di tutto quello che stava succedendo, stava chiamando
tutti i suoi amici per sapere se avevano visto Akira da qualche parte, ma
purtroppo nessuno sapeva dove fosse.
-Sono
preoccupato da morire chissà dove si sarà cacciato quel benedetto bambino, è
tutto il giorno che manca da casa, non è da lui senza nemmeno avvertirmi poi, e
se gli fosse successo qualcosa? Ma no che vado a pensare se gli fosse accaduto
qualcosa in qualche modo l’avrei saputo-
“Su
Mamoru concentrati dove potrebbe essere andato?”
Appena
pronunciate queste parole inizio a squillare il telefono.
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Capitolo 3 *** i ricordi di mamoru ***
CAPITOLO TRE
CAPITOLO TRE: I ricordi di Mamoru
Mamoru corse a rispondere sperando che fosse Akira:
“pronto chi parla?”
“ciao Mamoru sono Usagi, un’amica di Motoki ti ricordi?
“ah ciao faccia di luna!cosa posso fare per te?
“ehm senti io ti volevo dire che sono in ospedale”
“ah capito spero non sia niente di grave, ma come mai hai
telefonato me non capisco?”
“no no tranquillo io sto bene, sono con Akira in ospedale, ha
avuto un incidente è stato investito da una macchina, puoi raggiungermi in
ospedale?”
Mamoru non riusciva a rispondere la notizia l’aveva scioccato.
“ehi mamoru hai sentito cosa ti ho detto?”
“si si come Akira ha avuto un incidente? Quando è successo?
Perché hanno avvertito te e non me?”
“senti calmati non mi ha avvertito nessuno, io ero li comunque è
una storia lunga se vieni qui te la racconto con calma.
Allora puoi venire si o no?”
“certo arrivo subito che domande sono”
“ok ciao allora a tra poco”
“ciao ciao”
“ehm Mamoru mi raccomando guida con prudenza?”
“si ok ciao”.
Usagi si sentiva un po’ meglio ora che aveva detto a Mamoru
quello che era successo ad Akira.
“arriva presto mio dolce mamo - chan ho bisogno di te”.
Nel mentre Mamoru era uscito come un pazzo dal suo appartamento e
salito in macchina si mise a correre e intanto ricordava quando aveva incontrato
per la prima volta Akira e insieme a lui i suoi gemelli Ryo e Chibiusa.
Non immaginavo minimamente a quei tempi di quanto fossi legato a
quel bambino e di quanto importante fosse per me, e pesare che da quel giorno mi
ha seguito in tutte le avventure per proteggere sailor moon.
All’inizio non capito il motivo perché lui tenesse tanto ad Usagi,
si la odango atama era simpatica mi è sempre piaciuto prenderla in giro ma
quando lo facevo Akira si arrabbiava moltissimo con me ed inizio non capivo il
perché.
Poi quando mi sono ricordato chi ero e di conseguenza chi era la
mia piccola Usako, il piccolo Akira e per la prima volta ho rincontrato Chibiusa
e Ryo, e mi sono ricordato che loro non erano altro che i miei tre adorati
bambini.>
“ora invece il mio piccolo Akira ha avuto quel maledetto
incidente e non sa nemmeno che io so chi sono e soprattutto chi è lui
maledizione” esclamò Mamoru ad alta voce.
Nel mentre che aveva questi ricordi non si rese nemmeno conto di
essere arrivato davanti all’ospedale.
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Capitolo 4 *** In ospedale ***
Nel futuro Ryo e Chibiusa non riuscivano a credere a quello che avevano
appena sentito
CAPITOLO QUATTRO: IN OSPEDALE
Nel futuro Ryo e
Chibiusa non riuscivano a credere a quello che avevano appena sentito:
"no non è
possibile forse abbiamo capito male quello che ha detto papà" disse Chibusa
incredula.
"no temo che
abbiamo capito benissimo invece, non capisco perché non c'è l'ha detto?"
"forse per
proteggerci?"
"si ma
proteggerci da cosa? Non capisco!"
"lo sai com'è
fatto papà Ryo..."
"già lo so" e si
sorrisero a vicenda.
Nel frattempo
nel presente, il nostro Mamo-chan era entrato all'ospedale e stava raggiungendo
la reception. Una volta arrivato chiese:
"Mi scusi
infermiera, mi sa dire dov'è ricoverato Akira Urameshi?"
"Ma per chi mi
ha preso lei? È convinto che io mi ricordi di tutti i pazienti che vengono
ricoverati qui? Se non mi da qualche informazione come spera che io possa
aiutarla?"
"Senta un
po',..." cominciò con tono poco amichevole "...innanzi tutto moderi il tono di
voce" concluse Mamoru alzando notevolmente la voce "Le sembra questo il modo di
rivolgersi alle persone che le chiedono informazioni sui pazienti ricoverati
qui?
Comunque il
paziente di cui le ho chiesto è un bambino di 6 anni che è stato investito da
una macchina, ora mi sa dire qualcosa?"
"Si ora... si...
ehm... senta mi scusi signore per come lo trattata prima non era mia intenzione
sono mortificata...” disse l'infermiera arrossendo subito dopo "Il bambino si
trova nel reparto pediatria al secondo piano.”
“La ringrazio
signora, e mi scusi per come mi sono comportato prima... sono molto preoccupato
per il bambino”
“Nessun problema
signore, non è accaduto nulla”
“Grazie ancora”
“Si figuri vada,
vada pure”.
Intanto Usagi
era molto preoccupata del fatto che i dottori non le dessero notizie sulle
condizioni di Akira, e nello stesso tempo pensava a Mamoru:
-come mai non
sei ancora arrivato in ospedale? Ti ho chiamato più di un ora fa, non vorrei che
ti fosse successo qualcosa...-
“ti prego arriva
presto mio dolce Mamo-chan... ho bisogno di te” disse Usa con voce triste.
Appena finito di
pronunciare questa frase si senti chiamare da dietro.
“Usagi?” la
chiamò Mamoru con voce apprensiva.
Lei si volto
molto lentamente cercando di non far trasparire nessuna emozione... in fondo lui
non ricordava nulla...
“Ciao Mamoru”
“Parla... che
cosa è successo ad Akira???”
“Calmati Mamoru
ora ti racconto... allora..." cominciò deglutendo "stavo tornando a casa quando
ho sentito che qualcuno mi stava chiamando, mi sono girata e ho visto che era
Akira che mi stava salutando. L'ho salutato anche io ed ho aspettato che mi
raggiungesse... come è scattato il semaforo verde per i pedoni lui ha iniziato
ad attraversare tranquillo... ad un certo punto è arrivata An di corsa e mi ha
fatto cadere a terra e subito dopo si è messa a correre proprio dove stava
passando Akira e gli ha dato un colpo tremendo... Il piccolo è caduto, a me
sembrava di vivere una scena a rallentatore..." gli occhi le diventarono lucidi
al ricordo "ho visto la macchina arrivare a tutta velocità e Akira che non è
riuscito ad alzarsi in tempo, la macchina che lo prendeva in pieno... io... io
mi sono messa a correre e l'ho raggiunto subito, mi sono accorta che era rimasto
cosciente e allora... allora l'ho chiamato e lui non mi ha riconosciuto, poi
qualcuno a chiamato l'ambulanza e l'hanno portato qui.”
Finito il
racconto scoppio in lacrime e Mamoru le disse:
“Su calmati...
non è stata colpa tua”
“Sì ma magari
avrei potuto fare qualcosa per impedirlo!”
“E cosa? Su non
essere sciocca, cosa dicono i medici?”
“Non mi hanno
detto nulla e non me l'hanno nemmeno fatto vedere perché dicono che non sono una
parente”
“Non ti
preoccupare ora chiediamo" disse Mamoru dolcemente “Mi scusi dottore" disse
chiamando un medico che stava passando loro vicino "mi saprebbe dare qualche
informazione su come sta Akira Urameshi? Un bambino ricoverato per un incidente
stradale.”
“Mi dica innanzi
tutto chi è lei signore?”
“Il mio nome è
Chiba Mamoru, e Akira Urameshi vive insieme a me, come sta?”
“È stabile si è
svegliato, ha una gamba rotta ma nulla di grave”.
“Ma quando io
l'ho soccorso e ho visto che era cosciente, gli ho chiesto come stava e lui non
mi ha riconosciuto... è normale? disse Usa preoccupata.
“Non si
preoccupi signorina... è una cosa normale in questi casi il bambino era confuso”
“Senta dottore
possiamo vederlo?” chiese Mamoru.
“Solo per pochi
minuti mi raccomando... la stanza è la 212”
“Grazie dottore”
risposero insieme.
Si avviarono
nella stanza del bambino stavano per arrivare quando Usagi disse:
“Ascolta Mamoru,
non prendermi per matta, ma quello che ha detto il dottore non mi ha convinta.
Quando l'ho guardato e gli ho parlato Akira era assente... a primo impatto a me
sono sembrati i sintomi di una commozione celebrale, io non me ne intendo molto
di queste cose ma era troppo strano il comportamento del bambino. Comunque ti
volevo esporre solo la mia opinione”.
Mamoru fisso
Usagi intensamente negli occhi, in quel momento era molto tentato di dirle la
verità ed Usa pensò 'chissà perché mista fissando in quel modo'
“Andiamo” le
disse Mamoru.
“Si... andiamo”.
Camminarono
ancora per un po', arrivarono di fronte alla stanza 212 ed entrarono.
Appena videro il
bambino, che era molto pallido disteso sopra il letto, si strinse il cuore ad
entrambi... si avvicinarono a lui con molta cautela e Mamoru lo chiamò:
“Akira?” disse
dolcemente Mamoru.
Il piccolo si
voltò e fissò entrambi negli occhi, all'inizio sembrò che non li riconoscesse e
di questo sia Mamo-chan sia Usa se ne resero conto subito. Scoraggiata, Usagi
gli chiese:
“Ehi ciao
piccolo come ti senti?”
Il bambino in
quel momento, sembrò rendersi conto per un attimo di chi fossero le persone in
quella stanza e rispose: ”ciao Usagi, ciao Mamoru... mi sento tanto male, ho
dolori dappertutto”.
Appena senti
queste parole Mamoru prese una drastica decisione:
“Usagi chiama il
dottore! Digli di venire subito, ho deciso di portare via da qui Akira, avevi
ragione anche a me sembra che sia più grave di quanto abbiano detto, e non
voglio che il bambino resti qui un minuto di più, se non è curato come si deve”
disse Mamoru in tono deciso.
“Va bene vado
subito”.
Dopo pochi
minuti, tornò insieme al dottore che era abbastanza infuriato, perché Usa gli
aveva spiegato cosa volevano fare e disse alterato:
“Signor Chiba,
si rende conto che quello che vuole fare è una pazzia?”
“A me non
interessa quello che pensa lei, firmi immediatamente le carte di dimissione del
bambino!”
“Faccia come
vuole, poi non venga qui a piangere se la situazione dovesse peggiorare, io l'ho
avvertita!” disse il dottore firmando il fogli per far dimettere il bambino.
E così presero
il bambino e lo portarono a casa di Mamoru.
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Capitolo 5 *** sulla strada verso casa ***
CAP 5 SULLA STRADA VERSO CASA Si era fatto sera stavano per
arrivare all
CAP 5 SULLA STRADA VERSO CASA
Si era fatto sera e stavano per arrivare all'appartamento di Mamoru, quando
Usagi si rese conto che era molto tardi e doveva tornare a casa.
“ehm scusa Mamoru?” disse Usagi con un po' di timore nella voce.
“dimmi?” rispose lui in tono dolce.
“ecco io.... vedi mi scoccia chiedertelo.... ma ehm si è fatto un po' tardi per
me. Dovrei tornare a casa, non è che puoi farmi scendere dalla macchina? Così
poi tu puoi andare a casa e mettere a letto Akira”.
Mamoru la guardò in malo modo e le rispose: “ma sei impazzita? Secondo te io
dovrei lasciarti qui in mezzo alla strada a quest'ora di notte? Esclamò Mamoru
quasi urlando.
“ehm io.... io”. Usagi stava per scoppiare in lacrime. “non volevo... che Akira
prendesse freddo..... mi dispiace."
Mamoru in quel momento si rese conto di come l'aveva trattata, e cerco di
scusarsi come meglio poteva. (lo sapete com'è fatto il nostro Mamo-chan, non è
molto bravo ad esprimere i suoi sentimenti NdA).
“senti Odango devi scusarti, sono io che devo scusarmi per come ti ho trattata
poco fa, mi dispiace”.
Ad Usagi vennerò i fumi in testa appena sentì Mamoru chiamarla in quel modo,
mise il broncio e gli disse:”senti mettiamo in chiaro le cose, io ti perdono
però non chiamarmi in quel modo orribile... siamo intesi?” disse Usagi furiosa.
Dal canto suo Mamoru scoppio a ridere, e disse:”dai ora basta scherzare ti
accompagno a casa, senza fare storie”.
Arrivati a casa di Usagi, lei si volto per salutare il piccolo Akira, le si
stringeva il cuore non poterlo accompagnare a casa, ma era davvero molto tardi e
se fosse andata con Mamoru si sarebbe presa una bella ramanzina.
“guarda come dorme” disse Usa teneramente.
“già, se solo penso che ha rischiato di morire”esclamò Mamoru in tono
terrorizzato.
Gli erano tornate in mente le ultime ore appena trascorse.
Usagi lo fissò e pensò -quanto mi piacerebbe poterti dire che ricordo tutto e
quanto ti amo, quanto sono state tremende queste ore per me, senza sapere se
Akira si sarebbe ripreso. Senza poterci abbracciare per consolarci, mi manca
tutto questo lo sai Mamo-chan... Aishiteru.-
Mamoru guardò Usagi negli occhi e si accorse che era molto triste, e non riuscì
a trattenersi dal dirle: “stai tranquilla piccola è tutto finito. Akira starà
bene te lo prometto, su non fare quella faccia così triste. Andrà tutto bene
vedrai, me lo fai un sorriso?” Mamoru pronunciò quelle parole nel modo più dolce
che Usa avesse mai sentito in vita sua.
Allora Usagi gli sorrise e lo ringraziò per avere capito subito in che stato
emotivo si trovava.
“grazie per le tue parole Mamo-chan. Ora è meglio che vai, ci sentiamo domani ti
chiamo se non ti dà fastidio, per sapere come sta Akira?”
“certo che mi puoi chiamare, che domande sono! E poi al piccolo farà sicuramente
piacere”
“ci sentiamo domani allora Mamoru”. Si chinò sopra il piccolo Akira e gli
sussurrò:
“buonanotte piccolino, vedrai ti riprenderai presto” e gli depose un bacio sulla
fronte.
“ciao Usagi a domani buonanotte, stai tranquilla e cerca di riposare anche tu”
esclama Mamoru.
“notte e grazie per il passaggio a domani”.
Mamoru risalì in auto e parti.
Usagi rimase li immobile, fissando la strada dove poco prima, Mamoru aveva
parcheggiato.
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Capitolo 6 *** la disperazione di usagi ***
CAPITOLO
6 LA DISPERAZIONE DI USAGI
Usagi
entrò in casa. Era stanca morta, la fatica di tutta quella
interminabile giornata stava incominciando a farsi sentire.
Si
appresto a salire molto lentamente le scale era già l'una
passata e aveva paura di svegliare tutta la casa. Entrò in
camera sua cercando di non fare rumore per non svegliare la sua
gattina, però con grande sorpresa della nostra amica, Luna era
ancora sveglia ed appena la sentì arrivare la chiamò:
“Usagi-chan?
Sei rientrata finalmente tua madre era in pensiero, ma si può
sapere dove ti eri cacciata?” le chiese.
Usagi
sentendo quella voce così bassa si giro di scatto e getto un
urlo disumano:
“AHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!”
Con quest'urlo i suoi propositi di non svegliare nessuno andarono a
farsi benedire.
La
porta della stanza di Usagi si apri di scatto ed entrarono
contemporaneamente il padre, la madre ed il fratello della nostra
amica.
Kenji
era molto adirato con la figlia, non solo era tornata tardi senza
neanche avvertire in più si metteva ad urlare in un modo
orribile svegliando tutti senza nessun motivo.
“Usagi
Tsukino!" disse urlando il padre di Usagi. "Ti sembra questa l'ora di
tornare??? Si può sapere dove diavolo sei stata fino a quest'ora
di notte?”
“Papà
mi dispiace... vedi.... io.... lascia che ti spieghi, non è come credi”
Ma
il padre non sembrava nemmeno volerla ascoltare, era talmente
arrabbiato che le disse:
“meglio
per te che cambi atteggiamento, smettila di fare tutto questo baccano! Fila, vattene a letto”
Stava
per uscire dalla stanza quando cambiò idea: “ti
avverto... le disse con voce minacciosa. Non t'azzardare mai più
a rientrare così tardi, o..... la prossima volta ne pagherai
le conseguenze. Ci siamo capiti?”
“Sì
papà”. Disse Usagi che stava ormai piangendo a dirotto.
Finalmente
si decisero ad uscire dalla stanza senza nemmeno augurare la
buonanotte alla povera Usagi, che nel mentre si era buttata sul letto
disperata.
“Uffa
non è giusto!" disse tra i singhiozzi. "Non mi ha nemmeno lasciato il tempo di
spiegargli cosa mi era successo”
Luna
si avvicinò a lei lentamente e le chiese in modo dolce:
“Usagi-chan
mi dici cosa ti è successo?”
“oh
Luna” rispose prendendo in braccio la sua adorata gattina.
“Su
parla non farmi stare in ansia!" disse luna sempre più preoccupata.
“A-Akira
è stato investito da una macchina” disse Usa con molta
fatica, ripensare a quei momenti la faceva stare malissimo.
Luna
a queste parole rimase scioccata.
“Co-coooosa?"
disse incredula il "... il principino ha avuto un incidente? Ma
quando è successo? Chi diavolo è stato?" chiese Luna
tutta d'un fiato.
Allora
Usagi che nel frattempo era riuscita un po' a calmarsi, le raccontò
tutto quello che era accaduto.
Di
come aveva incontrato Akira per strada, di come lui l'aveva salutata e la stava
per raggiungere, di come poi sia arrivata An, di come abbia spinto e poi fatto
cadere Akira per terra, poi non ce la fece più a raccontare e disse:
“Nooooooooo
basta!!! Non ce la faccio a raccontarti tutto Luna, è troppo doloroso” dette
queste parole riprese a piangere più di prima.
“Oh
Usagi-chan, non fare così ti prego altrimenti mi metto a
piangere anche io” le disse la gattina già con le
lacrime agli occhi.
“NOOOO
BASTA NON SOPPORTO PIÙ DI VEDERLA IN QUELLO STATO” quest'urlo
proveniva dal futuro ed era stato lanciato da Chibiusa.
Dal
canto suo Ryo era arrabbiatissimo per tutta questa situazione ma
soprattutto col suo papà.
“Sai
cosa non riesco a sopportare io Chibi?" chiese alla sorella Ryo
“mmmh
cosa?" chiese perplessa Chibiusa.
E
prima che Ryo le rispondesse aggiunse: ”non mi dire che a te il
vedere la mamma in quello stato non ti fa star male?”
“Certo
che mi fa male che domande fai? Ma c'è una cosa che mi fa star male ancora più
di questa... mi sapresti spiegare il perché papà si sta comportando così con la
mamma? Perché non le dice la verità?" disse con voce molto adirata.
“Non ne
ho la minima idea, forse è per..."
Ryo
blocco immediatamente Chibiusa: “No non dirlo .... non
pronunciare quelle parole, so cosa stavi per dire .... lo fa per
proteggerla, certo come no” disse sarcasticamente Ryo.
Chibi
lo guardò preoccupata.
“Calmati
per favore”
"No che non
mi calmo. Mi dici da cosa la vuole proteggere, eh? Me lo dici? Non la
proteggerebbe meglio se fossero insieme?”
Prima
che Chibiusa potesse rispondere alla domanda del fratello, sentirono
che nella stanza della loro mamma stava suonando il telefono, e si
misero ad ascoltare la conversazione, pensando 'chi potrà mai
essere a quell'ora di notte?'
Drin
drin! Usa sollevò la testa lentamente, si asciugo le lacrime e
rispose al telefono:
“Pronto
chi parla?” chiese Usagi con voce stanca.
“Ciao
Usagi, sono Mamoru”
“Ah,
ciao Mamoru” disse cercando di sembrare il più normale possibile.
Mamoru
però si accorse subito che qualcosa non andava.
“Ehi,
Odango Atama, che succede? Stai piangendo per caso?”
“No ...
non ti preoccupare” disse e poi pensò – ma come ha fatto ha capire che stavo
piangendo?-
“Ehm
senti Mamoru..." gli disse "come mai mi hai chiamato? Come hai avuto il numero?”
“L'ho
trovato nell'elenco, ti ho chiamato perché eri molto triste e preoccupata per
Akira quando ti ho lasciato. Così ho pensato di chiamati per farti sapere come
sta” le disse molto dolcemente.
“E... e
come sta Akira? Non dirmi che è peggiorato?”
“No
anzi, ti ho chiamato appunto per rassicurarti. Akira sta molto meglio”
“Grazie,
grazie mille Mamo-chan” in quel momento tanta era la felicità che Usa non si
rese nemmeno conto di come aveva chiamato Mamoru.
“Sapevo
che ti avrebbe fatto piacere saperlo. Sono contento di averti chiamato perché
ora ti sento più serena. Va
a dormire principessina... ci vediamo domani, buonanotte un bacio”
le disse Mamoru con una dolcezza ed un amore infinito che si capivano
benissimo dal suo tono di voce.
“Notte
anche a te, Mamoru... a domani... ciao”
“Ciao
Usa” e misero giù entrambi il telefono.
Ad
Usagi non sembrava vero che Mamoru l'avesse chiamata apposta per
fargli sapere che Akira stava bene.
Con
questi dolci pensieri in testa la nostra amica finalmente si
addormentò.
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Capitolo 7 *** nell'appartamento di mamoru ***
CAP
7 NELL'APPARTAMENTO DI MAMORU
Mamoru
appese il telefono e si voltò verso il letto, dove Akira
riposava tranquillo. Un dolce sorriso gli spuntò dalle labbra... si era
deciso finalmente, l'indomani gli avrebbe raccontato tutto.
“bambino
mio... disse a bassa voce Mamoru. "Ti prometto una cosa... domani ti
racconterò tutto”
Appena
pronunciò queste parole Mamoru, si rese conto che il piccolo Akira
si era svegliato e che aveva sentito tutto.
“cosa
mi devi raccontare Mamoru?” chiese il piccolo con voce debole e
stanca.
“ehm...
allora sei sveglio... io pensavo che stessi dormendo”
“no
sono sveglio da un po'. Ho sentito anche che hai telefonato a Usa per
fargli sapere come stavo. E' stato gentile da parte tua, anche troppo
secondo me. Come mai l'hai fatto? Pensavo che la detestassi!" disse
Akira con ironia.
“non
è come hai sempre pensato tu.” gli rispose Mamoru con
voce pacata.
"Io non odio
Usa, come ti ho fatto credere. Anzi se mai è il contrario.... vedi, io ti ho
tenuto nascosta una cosa molto importante..."
“di
cosa si tratta?” chiese Akira con voce preoccupata.
Mamoru
fece un respiro profondo, per prepararsi meglio a quello che stava
per dire al suo bambino, intanto pensava – chissà come
reagirà quando gli dirò che so tutto. Non oso nemmeno
pensare come reagiranno Ryo e Chibiusa.... eh già, io lo so
che, anche se loro sono nel futuro, sentono e vedono tutto.
M'immagino come sarà arrabbiato Ryo -
“prima
di raccontarti tutto, devo chiamare due persone" gli disse Mamoru
"Ryo?
Chibiusa? Mi sentite” chiese Mamoru.
“cosaaaaaaa??
Gli chiese Akira. Tu... tu ricordi... chi siamo, chi è Usagi
vero?” gli dissero i tre bambini contemporaneamente.
“ehm
sì... io ricordo... però lasciate che vi spieghi tutto, vi prego?”
“parla
ti ascoltiamo” gli rispose Ryo in tono seccato.
“allora...
disse Mamoru con voce incerta. Vi ricordate la prima volta che mi
sono trasformato in Tuxedo Kamen, nella battaglia contro Beryl?" chiese lui.
“si
certo, ma questo cosa centra col fatto che ti ricordi di noi?" gli chiese Chibiusa
“c'entra,
c'entra... te l'assicuro..." disse Mamoru. Vi ricordate, soprattutto tu
Akira dovresti ricordare dato che eri presente quando accade, cosa
successe dopo che io mi trasformai?” disse con un sorriso
appena accennato sulle labbra.
“si
mi ricordo, subito dopo... se non sbaglio hai ricordato tutto il tuo
passato, giusto?" gli chiese Akira.
Prima
che Mamoru potesse rispondere Chibiusa gli chiese: “si ok mi
ricordo anch'io, ma questo cosa centra col fatto che ricordi ora? Gli
disse Chibiusa incerta.
“centra
perché mi è successa la stessa identica cosa quando mi
sono trasformato in Tsukikage
no Knight” rispose lui con un sorriso.
“vuoi
dire che hai ricordato tutto quella volta, ma allora perché
non ce ne hai parlato? Perché non l'hai detto alla mamma?”
gli chiese Ryo.
“sta
tranquillo piccolo...” gli disse dolcemente. "Ho intenzione di
raccontare tutto alla mamma, quando domani verrà qui”
I tre bambini sorrisero felici e Mamoru disse loro:
"beh
ora si è fatto veramente tardi, andiamo a dormire ci sentiamo
domani ok?”.
Si
voltò verso Akira e gli disse: “soprattutto tu dovresti
riposare con tutto quello che hai passato oggi, su ora mettiti giù
e dormi” gli disse dolcemente.
“ok
papà...” risposero i tre sorridendo e gli dissero.
“Siamo felici che tu ricordi tutto e sarà contenta anche
la mamma. Un'ultima cosa vorrei chiederti...” gli disse Chibiusa
“dimmi
pure piccola” le rispose lui.
“tu
hai sempre saputo che la mamma ricordava, vero?” gli chiese
“si
tesoro, l'ho sempre saputo” rispose con un dolce sorriso Mamoru.
“allora
buonanotte papà, a domani” dissero Ryo e Chibiusa. Si
voltarono verso Akira e gli dissero "...notte gemellino a domani”
“buonanotte
piccoli” rispose Mamo-chan. “Notte” rispose Akira
sia al suo papà sia ai suoi gemellini.
Tutti
quanti quella notte, dopo tanto tempo, riuscirono a dormire sereni e
tranquilli.
La
mattina dopo Mamoru, venne svegliato dal suono insistente del
campanello.
Si
volto verso la sveglia per vedere che ora era, quando si accorse che
erano appena le 7.00 del mattino, borbottò con voce assonnata:
“ma chi diavolo può essere a quest'ora del mattino?”
Mamoru
era sicuro del fatto che non poteva essere Usagi, la sua Odango Atama
non si sarebbe mai svegliata così presto.
All'inizio
pensò di lasciarlo suonare finché la persona non si
sarebbe stancata di aspettare e se ne sarebbe andata. Subito dopo,
accorgendosì che chiunque fosse non decideva di andarsene,
Mamoru si alzo e andò ad aprire dicendo: “arrivo, un
minuto solo”
Si
infilò un paio di pantaloni e una maglietta e andò ad
aprire la porta.
“si
chi è?” chiese Mamoru aprendo.
“ciao
Mamo-chan sono io An” rispose con voce squillante quell'odiosa
dai capelli rossi.
“che
cosa sei venuta a fare qui, me lo spieghi?” le chiese Mamoru in
tono molto adirato.
“dai
Mamoru...” rispose lei. “Non essere così
arrabbiato, ti volevo spiegare perché non ho soccorso Akira, e
dirti che mi dispiace molto per quello che è successo”
disse An con un sorriso avvicinandosi a Mamoru in modo provocante.
“basta
così, non voglio sentire una parola di più. Ora...
disse Mamoru in tono minaccioso. Tu... te ne vai immediatamente...
prima che io... perda del tutto la pazienza” le disse Mamoru in
un tono che non ammetteva repliche.
An
spaventata da questo sfogo improvviso da parte di Mamoru,
indietreggio di qualche passo e gli disse con voce tremolante: “mi
dispiace... io volevo solo... sapere come stava Akira tutto qui”
"ho
detto fuori di QUI, ADESSO!" le disse Mamoru sbattendole la porta in
faccia.
“chi
era papà?” Mamoru sentì Akira che lo chiamava ed
andò da lui.
Nel
frattempo che Mamoru aveva questo spiacevole incontro con An, la
nostra Usa aveva dato appuntamento alle sue amiche nella sala giochi.
Ami,
Rei, Makoto e Minako erano già arrivate al bar ed aspettavano
la loro amica impazienti di sapere che cosa le era accaduto. Intanto
parlavano tra loro: “chissà come mai Usagi-chan avrà
voluto incontrarci qui?” disse Rei.
“stiamo
per scoprirlo, guardate chi sta arrivando” le rispose Minako
“ciao
ragazze” disse Usagi. "Scusate se vi ho fatto venire qui, ma
avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno”
“parla
su, siamo qui apposta" le disse Ami con tono dolce.
“su
dici che cosa ti è successo? Tua madre ha chiamato ognuna di
noi, per sapere se ti avevamo visto” le disse Makoto.
Usagi
fece un respiro profondo e disse alle sue migliori amiche:
“tranquille, ora vi racconto tutto”
E
così cominciò a raccontare loro, tutto quello che era
successo il giorno prima.
Mentre
raccontava, si rese conto di sentirsi già meglio e più
tranquilla, parlare con le sue migliori amiche le stava facendo bene.
Almeno
così credeva, ma in realtà...
Ecco
a voi il settimo capitolo spero vi piaccia recensite mi raccomando.
Colgo
l'occasione per ringraziare tutte coloro che mi hanno recensito fino
ad ora.
In
particolar modo ringrazio Wicca87 e Dragon85 perché senza di
loro non avrei mai trovato il coraggio di scrivere. Grazie ragazze un
bacione, un bacione anche a tutti voi.
Xstellaluna.
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Capitolo 8 *** l'agressione ***
CAP
8 L'AGRESSIONE.
Usagi
uscì dalla sala giochi.
Dopo
aver raccontato alle sue migliori amiche quello che era successo ad
Akira, si decise finalmente ad andarlo a trovare.
Mentre
camminava per le vie di Tokyo, si mise a pensare:
-lo
so è assurdo... mi preoccupo ancora di sapere se Akira sta
davvero bene, oppure se Mamoru mi ha detto una bugia, per farmi stare
tranquilla. In
effetti a pensarci bene perché avrebbe dovuto
tranquillizzarmi? In fondo io per lui non sono nessuno... si diverte
tanto a prendermi in giro e se mi avesse mentito? Intanto
avrà pensato...- disse nella sua mente Usa riferendosi a
Mamoru. A lei cosa importa realmente delle condizioni di Akira? -E se
il mio bambino stesse ancora male e Mamoru non avesse voluto dirmelo?
Se solo penso che non posso nemmeno contattare Ryo e Chibiusa nel
futuro... solo Mamoru a questa capacità perché lui e i
bambini sono legati dal giuramento fatto sulla spada. D'altro
canto, lui non ricorda nulla del nostro passato, quindi non può
di certo contattare i bambini dato che non sa nemmeno che esistono.-
Pensare
alla realtà dei fatti, faceva stare molto male la nostra
amica.
Mille
domande, mille pensieri, offuscavano la sua mente, rendendola
insicura e piena di dubbi.
Usagi
si era fermata al semaforo, attendendo pazientemente che scattasse il
verde per poter passare.
Ad
un certo punto, si sentì chiamare a gran voce: “ehi
Usagi!” gridò una voce conosciuta e non gradita dalla nostra
amica.
Usa
si volta il più lentamente possibile per ritardare quel temuto
incontro, dietro di lei si stava avvicinando a gran velocità
Ail, l'odioso fratello di An... quella maledetta che aveva fatto investire
Akira.
Mentre
Usa vedeva Ail avvicinarsi sempre di più a lei, pensava: -non
so il perché ma ogni volta che lo vedo o mi trovo da sola con
lui, ho sempre paura che mi possa fare del male- appena finì
di pensare se lo ritrovò davanti.
"c-ciao”
gli disse con voce un po' tremante Usagi.
"ciao
come va? Ma che bella sorpresa incontrarci qui” disse Ail con un sorriso da
stupido dipinto sulla faccia.
"sto
bene e tu?” gli chiese Usa in tono forzato, ed in tono più
basso disse: “altro che bella sorpresa, una tragedia direi”
"hai
detto qualcosa Usagi? Comunque io sto bene. Sai cosa penso..." disse
avvicinandosi a lei "che il nostro incontro sia stato voluto dal destino, non
credi anche tu?" le chiese tutto convinto.
“no
non ho detto nulla... comunque per quanto riguarda il destino, se lo
dici tu” disse sospirando un po' scettica, intanto pensava: -ma
quale destino e destino stai lontano da me-
“dai
Usa... ti offro un bel gelato ti va?" le chiese Ail allegramente.
“ehm...
va bene... accetto” gli rispose per non essere troppo scortese
e soprattutto per non fargli capire che aveva paura di lui.
“evviva
mi hai reso davvero felice accettando il mio invito” disse lui
tutto felice.
“dove
andiamo a mangiarlo?” gli chiese Usagi.
“in
un posto carino” le rispose e sottovoce aggiunse: “poco
affollato così potrò farti quello che voglio”
Si
incamminarono verso una gelateria, poco conosciuta in città, e
molto isolata dal centro. Ad un certo punto Usagi, si bloccò un po' spaventata,
perché non capiva dove fossero diretti ed allora chiese ad Ail quasi urlando: “ehi fermati Ail, ma si può
sapere dove stiamo andando? E più di un ora che camminiamo!”
Lui si volta
molto lentamente e le dice: “ehi non avrai mica paura di restare sola con me,
vero?” le chiese avvicinandosi
lentamente.
“n-no
ma come ti v-viene in mente una cosa del genere?” disse Usagi con voce un po'
tremante.
“dai
allora... andiamo siamo arrivati la gelateria, si trova qui dietro
l'angolo” le rispose tranquillamente.
Finalmente
si incominciò ad intravedere la gelateria, Usa si rilassò
un pochino, pensando -meno male che siamo arrivati, almeno con tutta
la gente che c'è non si azzarderà a farmi del male,
almeno lo spero-
Si
sedettero ad un tavolino e ordinarono due gelati poi Ail le disse:
“senti Usa... An mi ha raccontato quello che è successo,
anche di come l'ha trattata Mamoru”
“ehhh???
Perché An ha visto Mamoru?? Quando è successo?”
gli chiese Usagi in tono agitato.
“ieri
è andata nel suo appartamento per scusarsi di quello che era successo ad Akira.
Mamoru, quel maledetto, l'ha trattata malissimo sbattendola fuori di casa” le
rispose Ail in tono furioso.
“ah
si” disse Usa tutta contenta, però si penti subito di essere stata così
entusiasta perché si accorse che Ail aveva cambiato radicalmente espressione.
Allora gli disse: “ehm... senti... ora io dovrei andare. Mi sono ricordata ora
di avere una cosa urgente da fare. Ciao e grazie per il gelato” gli disse Usagi
in tono frettoloso.
Ail
non le lasciò nemmeno il tempo di alzarsi. Inizio a stringerle
il braccio in modo molto forte, iniziando a strattonarla da una parte
a l'altra. Usa dal canto suo era terrorizzata e gli urlava contro:
“Ail ma che ti è preso, lasciami andare... mi stai
facendo male!”
Lui rideva
come un matto: no tesoro mio, ci sei stata fino ad ora. Prima che tu vada via,
mi devi dare un bel bacio.”
Usagi
rimase scioccata dalle sue parole, entrò in uno stato di
trance e continuava a ripetere cose senza senso.
Nello
stesso momento, nell'appartamento di Mamoru, si incominciò a
sentire una dolce melodia. Mamoru e Akira si voltarono di scatto
appena la sentirono ed Akira disse a suo padre: “papà...
il ciondolo lunare si è messo a suonare da solo... deve essere
successo qualcosa alla mamma. Vai presto corri!”
Mamoru
non se lo fece ripetere due volte: "hai ragione piccolo, la mamma è
in grave pericolo... lo sento!" gli rispose in modo molto preoccupato.
“Vai
allora non ti preoccupare per me, io sto bene” gli rispose il piccolo Akira con
voce allarmata.
Mamoru
si mise a correre a per di fiato per le strade di Tokyo. Mentre
correva pensava disperato: -resisti principessina sto arrivando da
te!-
Dopo
molto tempo, finalmente Mamoru arrivò a destinazione. Appena vide
quello che stava succedendo si blocco di colpo, ma si riprese subito
sentendo le urla della sua piccola Odango Atama. E urlò con
tutto il fiato che aveva in gola: “Brutto bastardo lasciala
andare!!! Toglile le tue luride mani di dosso!!!” mentre pronunciava
queste parole, si lanciò verso di lui e inizio a picchiarlo a
suon di pugni e calci, tanto da farlo svenire.
Subito
dopo, Mamoru, corse verso Usagi per accertarsi che stesse bene. Si
avvicinò a lei con molta cautela e le disse in tono dolce:
“ehi piccola tutto bene?”
Ma
Usagi sembrava non averlo nemmeno riconosciuto e ripeteva in modo
convulso: “ no, no lasciami... io... io devo andare a casa... a
casa”
“Usa
guardami sono io Mamoru. Non puoi andare a casa in queste condizioni. Su ti
aiuto ad alzarti” le disse in tono gentile.
Ma
la nostra amica non voleva sentire ragioni, ripeteva continuamente di
lasciarla andare e che doveva andare a casa. Come tentò di
alzarsi, però, svenne tra le braccia di un Mamoru spaventato a
morte.
“USAGI!!!”
urlo Mamoru con le lacrime agli occhi.
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Capitolo 9 *** finalmente insieme ***
CAP 9 FINALMENTE INSIEME
CAP 9 FINALMENTE INSIEME
Mamoru prese Usagi in braccio e si mise a
correre come un disperato.
Mentre correva le sussurrava molto dolcemente: “mia piccola Usako, cosa ti ha
fatto quel bastardo?” naturalmente Usagi non poteva rispondergli e questo lui lo
sapeva.
La ragazza era svenuta e non accennava a riprendersi. Ad un certo punto Mamoru
si accorse che Usa stava perdendo sangue da un braccio e si fermò di colpo.
La posò delicatamente a terra, iniziando ad esaminarle il braccio preoccupato
e intanto pensava: -Oh mio dio, sembra una ferita grave... adesso cosa faccio?
Se la porto in ospedale mi chiederanno come si è procurata la ferita-: “Ed io
che gli dico” disse sarcasticamente Mamoru: “Beh sapete è stato quel maledetto
di Ail ha ridurla così che tra le altre cose viene da un altro pianeta” - no
sarebbe assurdo mi prenderebbero sicuramente per pazzo-
“Ho deciso ti porterò a casa mia” le disse Mamoru dolcemente “Stai tranquilla
principessina ti curo io, nessuno ti farà più del male, te lo prometto” disse
riprendendo a camminare.
Mentre camminava per le vie di Tokyo, molto lentamente perché aveva paura che la
ferita al braccio sanguinasse di più di come stava già facendo. Quando ad un
certo punto si senti chiamare da dietro, da una voce che il nostro Mamo-chan
conosceva molto bene, e che in quel momento non avrebbe voluto incontrare. Non
perché non ne fosse felice, poichè lo considerava un suo amico, ma perché non
voleva che lo vedesse con Usagi in quello stato.
“Ehi Mamoru fermati” lo chiamò a gran voce il suo amico Motoki.
Mamoru si fermò. Non sapeva cosa fare e pensava: -su Mamoru fatti venire qualche
idea prima che si avvicini troppo- ma ormai era troppo tardi Mamoru senti che
era dietro di lui perché gli mise un mano sulla spalla.
E allora rispose senza voltarsi: “ciao Motoki, come va? Bella giornata vero?
Ehm... scusa se non mi trattengo ma ho un impegno urgente” gli disse Mamoru
velocemente.
Ma Motoki non volle mollare e gli disse: “E dai aspetta e da molto che non ci
vediamo. Io sto bene tu piuttosto come stai?”
“Bene bene” gli rispose Mamoru con voce tremante “scusa ma ora devo andare sul
serio o fretta ci vediamo ok? Ciao”
Mamoru non fece in tempo a muoversi che purtroppo Motoki si accorse che stava
tenendo in braccio Usagi svenuta. E disse con voce allarmata: “Ma quella è
Usagi-chan??? Cosa ci fa in braccio a te svenuta??”
“Ehm... vedi... ecco... come dire... sai com'è fatta Odango Atama? Stava
correndo come una pazza, e mi è finita addosso come al solito ma questa volta
dalla botta che a preso questa stupida è svenuta come una pera cotta” gli
rispose scoppiando a ridere subito dopo.
Motoki lo guardava in modo strano, non sembrava convinto delle sue parole e gli
rispose: "Mah, sarà come dici tu. Però ancora non capisco dove tu la stia portando”
gli chiese in tono scettico.
“A casa sua naturalmente e dove sennò. Non la posso lasciare mica per strada. E
vero che non mi è simpatica però non sono così crudele” gli rispose con un
sorriso cercando di essere il più convincente possibile.
“D'accordo allora ci vediamo Mamoru ciao a presto” lo saluto Motoki anche se non
era del tutto convinto delle parole del suo amico.
“Ciao Motoki a presto” gli rispose tirando in cuor suo un sospiro di sollievo.
Appena si rese conto che Motoki si era allontanato riprese a camminare il più in
fretta possibile e nel mentre cercava di svegliare Usa: “Su Usako rispondimi per
favore. Su dai svegliati non farmi stare in ansia” ma Usa purtroppo non dava
segni di vita.
Finalmente Mamoru giunse in prossimità del suo appartamento, salì molto
lentamente le scale per non rischiare di cadere e mentre stava per aprire la porta
questa si spalancò all'improvviso: “ AHHHHHH” getta un urlo Mamoru
sbilanciandosi e per poco non cade per terra. E disse in tono affannato: “Ryo è
tu che ci fai qui? Mi hai fatto prendere un colpo” disse Mamoru appena vide uno
dei suoi bambini.
“Siamo qui perché dal futuro abbiamo visto che cosa è successo alla mamma,
allora siamo corsi subito qui” gli disse Ryo con voce preoccupata e arrabbiata
insieme.
“Lo sapete che avete combinato un guaio vero? Non potete scendere sulla Terra, e
contro le regole ed è anche molto pericoloso” disse Mamoru arrabbiato
“Senti papà, ha noi non importa nulla delle regole, eravamo molto preoccupati
per la mamma, e così siamo venuti qui per vedere se potevamo fare qualcosa.
Quindi è inutile che ti arrabbi, noi non ci muoviamo di qui che a te piaccia
oppure no.” gli disse Chibiusa arrivando in quel momento, aveva sentito tutta la
conversazione tra suo padre e Ryo ed era intervenuta.
In quel momento Akira arrivò di corsa e si mise ad urlare come un matto: “Vi
sembra questo il momento di mettersi a litigare eh?? La mamma rischia di morire
dissanguata e voi cosa fate.... vi mettete ad urlare come dei pazzi. Papà...”
disse Akira voltandosi verso il padre. “Pensa a curare la mamma, invece di
sgridare loro due...” poi voltando verso i suoi gemellini aggiunse: “E voi...
non statevene li impalati andate a prendere degli asciugamani per tamponare la
ferita della mamma”
Mamoru fece un respiro profondo e disse: “Akira ha ragione. Non è il momento di
litigare, mi dispiace bambini” disse loro Mamoru cercando di calmarsi un po'
anche se non era facile data la situazione.
“Dispiace anche a noi, papà” dissero in coro i due bambini.
Con tutto il fracasso che stavano facendo non si resero nemmeno conto che dalle
loro urla la nostra Usagi si era svegliata. Era molto confusa, ci mise un po' a
capire dove si trovasse e soprattutto in braccio a chi. Appena se ne rese conto,
iniziò a dimenarsi come una pazza: “Ehi, ma che diavolo stai facendo perché mi
hai preso in braccio mettimi giù immediatamente??” gli disse urlando.
Tutti è quattro sobbalzarono nel sentire la voce di Usagi e il povero Mamoru
dalla sorpresa la fece cadere per terra.
“Aia che male” urlo la povera Usa dal dolore.
“Oh mio dio, mi dispiace Usa, lascia che ti aiuti ad alzarti” le disse Mamoru
dolcemente uscendo dallo stato di trance.
Ma Usa non volle sentire ragioni, si alzò da sola e cominciò a tremare
violentemente dicendo in modo convulso: “No lasciami stare... Io io devo tornare
a casa... mia madre sarà preoccupatissima”
Mamoru e i bambini cercavano di calmarla: Usa calmati ti prego, non puoi andare
a casa in quelle condizioni, lascia almeno che ti curi il braccio” le disse
Mamoru con voce spaventata non si aspettava certo una reazione del genere da
parte della sua Usako.
“Si dai Usa, Mamoru ha ragione. Ora ti siedi ti curiamo il braccio e poi se vuoi
potrai andare a casa” le dissero in coro i tre bambini, associandosi a quello
che aveva detto Mamoru.
Ma Usagi non voleva sentire ragioni e iniziò a dirigersi verso la porta
barcollando. Ad un certo punto stava per svenire per fortuna Mamoru fu più
veloce è la sorresse dicendole: “Usako stai bene?”
Usa non sentiva niente di quello che le diceva. Lei rimaneva sempre convinta che
Mamoru non ricordasse niente e lo stesse solo facendo apposta ad essere dolce
con lei per farla soffrire ancora di più. Non ce la fece più e allora scoppiò
a piangere: "Ma lo vuoi capire che mi devi lasciare in pace, una volta per tutte”
gli disse singhiozzando.
Mamoru era allibito non capiva perché la sua principessa lo trattasse in quel
modo e glielo disse: “Io non potrò mai lasciarti in pace, sei troppo importante
per me, sei la mia vita, l'aria che respiro. Io non potrei mai vivere senza di
te, ti amo troppo per poterlo fare. Lo capisci questo Serenity? Principessa... io
ricordo tutto” le disse sorridendo dolcemente Mamoru.
Usa granò i suoi occhioni blu e riprese a piangere ma stavolta dalla felicità e
gli disse: “Non mi stai prendendo in giro vero? Ricordi veramente tutto?” gli
chiese buttandogli le braccia al collo.
“si amore mio, ricordo tutto davvero. Aishiteru Usako” le rispose dolcemente.
“Aishiteru Mamo-chan” gli disse Usagi altrettanto dolcemente.
Poi entrambi si voltarono verso i loro tre bambini e gli dissero con un sorriso
sulle labbra: “Su venite qua voi tre, venite ad abbracciarci che aspettate?”
Ryo, Cibiusa e Akira non se lo fecero ripetere due volte, volarono tra le
braccia di mamma e papà dicendo loro: “Che bello finalmente siamo di nuovo tutti
insieme”
“Si insieme di nuovo una famiglia, d'ora in poi non ci lasceremo più” Disse
Mamoru stringendoli tutti e quattro in un tenero abbraccio.
Finalmente ho finito la mia prima
ficcy su sailor moon, per meglio dire la mia prima ficcy in assoluto.
Spero che questo finale vi piaccia. Grazie a tutti.
Un bacione Xstellaluna.
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