revelations through ages

di xstellaluna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** l'incidente di akira ***
Capitolo 2: *** l'arrivo in ospedale ***
Capitolo 3: *** i ricordi di mamoru ***
Capitolo 4: *** In ospedale ***
Capitolo 5: *** sulla strada verso casa ***
Capitolo 6: *** la disperazione di usagi ***
Capitolo 7: *** nell'appartamento di mamoru ***
Capitolo 8: *** l'agressione ***
Capitolo 9: *** finalmente insieme ***



Capitolo 1
*** l'incidente di akira ***


CAPITOLO UNO

CAPITOLO UNO: L’incidente di Akira

 

Usagi stava tornando a casa, ad un certo punto sentì una voce che la chiamava:

“ciao Usagi” lei si voltò è dall’altra parte vide il suo piccolo bambino “ciao Akira”.

Usagi pensò: - eh, quanto è bello il mio bambino non so cosa farei senza di lui ora che Mamoru, dopo la battaglia con Beryl, non si ricorda più nulla né di me né del nostro amore stupendo- (eh si ragazzi il piccolo Akira non è altro che il figlio di Usagi e Mamoru gemellino di Chibiusa e Ryo proveniente dal futuro).

Akira era felicissimo di aver incontrato la sua mamma, stava aspettando che scattasse il semaforo per poterla raggiungere.

Appena il semaforo diventò verde per i pedoni Akira si mise ad attraversare la strada tranquillamente, ad un certo punto però arrivo di corsa An che diede una spinta a Usa dicendole: “spostati stupida fammi passare che ho fretta” Usagi le risponde: ehi che modi stai un po’ calma” . An la guarda male e si mette ad attraversare la strada di corsa facendo cadere il piccolo Akira per terra senza neanche fermarsi per aiutarlo ad alzarsi.

In quel preciso istante purtroppo scatto il verde per le automobili ed è in quel momento che avvenne la tragedia: Akira non riuscì ad alzarsi in tempo e venne travolto da una macchina che stava andando a tutta velocità, Usagi, che aveva visto tutta la scena gettò un urlo tremendo “ Akira noooooooooooo” si mise a correre per raggiungerlo.

Si gettò a terra e incominciò a chiamarlo “Akira piccolo mio come ti senti?”

Akira nonostante la botta presa era rimasto cosciente e le chiese “e tu chi sei?” svenendo subito dopo.

Usagi era scioccata ed iniziò a chiedere aiuto, dall’altra parte della strada An guardò la scena soddisfatta con un sorriso maligno in volto dicendo “questo è solo l’inizio cara Usagi, Mamoru sarà mio”.

Nel frattempo Mamoru ignaro di quello che era successo al suo amichetto Akira, (eh già dovete sapere che il nostro Mamo-chan non ricorda che Akira è in realtà uno dei suoi tre bambini), se ne stava tornado a casa tutto tranquillo.

Quando rientrò a casa e si accorse che il bambino non era ancora tornato, iniziò a preoccuparsi pensando – chissà come mai Akira non è ancora tornato è già molto tardi-

Intanto Usagi stava accompagnando il piccolo all’ospedale, qualcuno aveva chiamato l’ambulanza fortunatamente, e nel mentre gli parlò con molta dolcezza dicendogli “andrà tutto bene amore mio non ti preoccupare c’è la tua mamma insieme a te”

Purtroppo però il bambino non accennava a riprendersi.


 

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Capitolo 2
*** l'arrivo in ospedale ***


CAPITOLO DUE

CAPITOLO DUE: L’arrivo in ospedale

 

Finalmente l’ambulanza arrivo all’ospedale ed Akira venne portato d’urgenza al pronto soccorso per i primi esami di accertamento.

Usa dovette attendere fuori, anche se, lei voleva rimanere con il suo bambino.

E intanto pensava piangendo: - cosa faccio ora? Sono disperata! Non so chi avvertire, le mie amiche o Mamoru?

Se chiamo le mie amiche,  dovrei spiegare loro, come mai sono così disperata per Akira, loro non sanno chi sia in realtà il bambino pensano solo che sia un amico di Mamoru, e che io lo conosco a malapena.

Dall’altra parte se chiamo Mamoru è ancora peggio che gli dico? “ehilà mamo-chan lo sai che il nostro bambino è stato investito da una macchina e ora siamo all’ospedale raggiungici”

No no non è possibile sto impazzendo, se gli dico una cosa del genere minimo mi dice di rinchiudermi in manicomio.

Allora che faccio lo chiamo e gli dico di venire in ospedale che Akira ha avuto un piccolo incidente ma nulla di grave, e se poi magari da la colpa a me? Aiuto che faccio? Non lo so proprio-

Nel frattempo nel futuro, Chibiusa e Ryo guardavano la scena con le lacrime agli occhi non sapevano cosa fare per poter aiutare il loro gemellino e la loro mammina che vedevano tanto triste.

“cosa possiamo fare Ryo?”

“non lo so proprio Chibi, però so che odio stare qui senza poter fare nulla”

“a chi lo dici non possiamo nemmeno scendere sulla terra “

“e invece io ci voglio andare non me ne importa nulla delle regole”. Ryo stava per usare il teletrasporto per andare sulla terra, quando Chibiusa lo fermò:

“fermati fratellino cosa risolvi così?”

“non lo so ma devo fare qualcosa” iniziano a piangere tutt’e due.

“se andiamo sulla terra mettiamo nei guai sia la mamma che Akira lo sai”

“si lo so Chibi però è tremendo stare qui a guardarla soffrire così”

“non possiamo fare altro solo sperare”

“già” e continuarono a guardare la scena piangendo.

Intanto Usagi aveva fermato il dottore per avere qualche notizia:

“dottore la prego mi dica come sta Akira?”

“signorina si calmi la prego il bambino è stabile però non si è ancora ripreso”

“posso vederlo?”

“no mi dispiace solo i parenti possono e ora mi scusi ma devo andare”

“dottore aspetti io sono…” Usa si bloccò quando si rese conto di cosa stava per dire – no non posso dirgli: “ho tutto il diritto di vederlo sono sua madre”- ehm volevo dirle grazie di tutto quello che state facendo per Akira”.

“signorina le do un consiglio vada a casa a riposarsi”

Nel frattempo Mamoru ignaro di tutto quello che stava succedendo, stava chiamando tutti i suoi amici per sapere se avevano visto Akira da qualche parte, ma purtroppo nessuno sapeva dove fosse.

-Sono preoccupato da morire chissà dove si sarà cacciato quel benedetto bambino, è tutto il giorno che manca da casa, non è da lui senza nemmeno avvertirmi poi, e se gli fosse successo qualcosa? Ma no che vado a pensare se gli fosse accaduto qualcosa in qualche modo l’avrei saputo-

“Su Mamoru concentrati dove potrebbe essere andato?”

Appena pronunciate queste parole inizio a squillare il telefono.

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Capitolo 3
*** i ricordi di mamoru ***


CAPITOLO TRE

CAPITOLO TRE: I ricordi di Mamoru

 

Mamoru corse a rispondere sperando che fosse Akira:

“pronto chi parla?”

“ciao Mamoru sono Usagi, un’amica di Motoki ti ricordi?

“ah ciao faccia di luna!cosa posso fare per te?

“ehm senti io ti volevo dire che sono in ospedale”

“ah capito spero non sia niente di grave, ma come mai hai telefonato me non capisco?”

“no no tranquillo io sto bene, sono con Akira in ospedale, ha avuto un incidente è stato investito da una macchina, puoi raggiungermi in ospedale?”

Mamoru non riusciva a rispondere la notizia l’aveva scioccato.

“ehi mamoru hai sentito cosa ti ho detto?”

“si si come Akira ha avuto un incidente? Quando è successo? Perché hanno avvertito te e non me?”

“senti calmati non mi ha avvertito nessuno, io ero li comunque è una storia lunga se vieni qui te la racconto con calma.

Allora puoi venire si o no?”

“certo arrivo subito che domande sono”

“ok ciao allora a tra poco”

“ciao ciao”

“ehm Mamoru mi raccomando guida con prudenza?”

“si ok ciao”.

Usagi si sentiva un po’ meglio ora che aveva detto a Mamoru quello che era successo ad Akira.

“arriva presto mio dolce mamo - chan ho bisogno di te”.

Nel mentre Mamoru era uscito come un pazzo dal suo appartamento e salito in macchina si mise a correre e intanto ricordava quando aveva incontrato per la prima volta Akira e insieme a lui i suoi gemelli Ryo e Chibiusa.

Non immaginavo minimamente a quei tempi di quanto fossi legato a quel bambino e di quanto importante fosse per me, e pesare che da quel giorno mi ha seguito in tutte le avventure per proteggere sailor moon.

All’inizio non capito il motivo perché lui tenesse tanto ad Usagi, si la odango atama era simpatica mi è sempre piaciuto prenderla in giro ma quando lo facevo Akira si arrabbiava moltissimo con me ed inizio non capivo il perché.

Poi quando mi sono ricordato chi ero e di conseguenza chi era la mia piccola Usako, il piccolo Akira e per la prima volta ho rincontrato Chibiusa e Ryo, e mi sono ricordato che loro non erano altro che i miei tre adorati bambini.>

“ora invece il mio piccolo Akira ha avuto quel maledetto incidente e non sa nemmeno che io so chi sono e soprattutto chi è lui maledizione” esclamò Mamoru ad alta voce.

Nel mentre che aveva questi ricordi non si rese nemmeno conto di essere arrivato davanti all’ospedale.  

 

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Capitolo 4
*** In ospedale ***


Nel futuro Ryo e Chibiusa non riuscivano a credere a quello che avevano appena sentito

CAPITOLO QUATTRO: IN OSPEDALE

Nel futuro Ryo e Chibiusa non riuscivano a credere a quello che avevano appena sentito:

"no non è possibile forse abbiamo capito male quello che ha detto papà" disse Chibusa incredula.

"no temo che abbiamo capito benissimo invece, non capisco perché non c'è l'ha detto?"

"forse per proteggerci?"

"si ma proteggerci da cosa? Non capisco!"

"lo sai com'è fatto papà Ryo..."

"già lo so" e si sorrisero a vicenda.

Nel frattempo nel presente, il nostro Mamo-chan era entrato all'ospedale e stava raggiungendo la reception. Una volta arrivato chiese:

"Mi scusi infermiera, mi sa dire dov'è ricoverato Akira Urameshi?"

"Ma per chi mi ha preso lei? È convinto che io mi ricordi di tutti i pazienti che vengono ricoverati qui? Se non mi da qualche informazione come spera che io possa aiutarla?"

"Senta un po',..." cominciò con tono poco amichevole "...innanzi tutto moderi il tono di voce" concluse Mamoru alzando notevolmente la voce "Le sembra questo il modo di rivolgersi alle persone che le chiedono informazioni sui pazienti ricoverati qui?

Comunque il paziente di cui le ho chiesto è un bambino di 6 anni che è stato investito da una macchina, ora mi sa dire qualcosa?"

"Si ora... si... ehm... senta mi scusi signore per come lo trattata prima non era mia intenzione sono mortificata...” disse l'infermiera arrossendo subito dopo "Il bambino si trova nel reparto pediatria al secondo piano.”

“La ringrazio signora, e mi scusi per come mi sono comportato prima... sono molto preoccupato per il bambino”

“Nessun problema signore, non è accaduto nulla”

“Grazie ancora”

“Si figuri vada, vada pure”.

Intanto Usagi era molto preoccupata del fatto che i dottori non le dessero notizie sulle condizioni di Akira, e nello stesso tempo pensava a Mamoru:

-come mai non sei ancora arrivato in ospedale? Ti ho chiamato più di un ora fa, non vorrei che ti fosse successo qualcosa...-

“ti prego arriva presto mio dolce Mamo-chan... ho bisogno di te” disse Usa con voce triste.

Appena finito di pronunciare questa frase si senti chiamare da dietro.

“Usagi?” la chiamò Mamoru con voce apprensiva.

Lei si volto molto lentamente cercando di non far trasparire nessuna emozione... in fondo lui non ricordava nulla...

“Ciao Mamoru”

“Parla... che cosa è successo ad Akira???”

“Calmati Mamoru ora ti racconto... allora..." cominciò deglutendo "stavo tornando a casa quando ho sentito che qualcuno mi stava chiamando, mi sono girata e ho visto che era Akira che mi stava salutando. L'ho salutato anche io ed ho aspettato che mi raggiungesse... come è scattato il semaforo verde per i pedoni lui ha iniziato ad attraversare tranquillo... ad un certo punto è arrivata An di corsa e mi ha fatto cadere a terra e subito dopo si è messa a correre proprio dove stava passando Akira e gli ha dato un colpo tremendo... Il piccolo è caduto, a me sembrava di vivere una scena a rallentatore..." gli occhi le diventarono lucidi al ricordo "ho visto la macchina arrivare a tutta velocità e Akira che non è riuscito ad alzarsi in tempo, la macchina che lo prendeva in pieno... io... io mi sono messa a correre e l'ho raggiunto subito, mi sono accorta che era rimasto cosciente e allora... allora l'ho chiamato e lui non mi ha riconosciuto, poi qualcuno a chiamato l'ambulanza e l'hanno portato qui.”

Finito il racconto scoppio in lacrime e Mamoru le disse:

“Su calmati... non è stata colpa tua”

“Sì ma magari avrei potuto fare qualcosa per impedirlo!”

“E cosa? Su non essere sciocca, cosa dicono i medici?”

“Non mi hanno detto nulla e non me l'hanno nemmeno fatto vedere perché dicono che non sono una parente”

“Non ti preoccupare ora chiediamo" disse Mamoru dolcemente “Mi scusi dottore" disse chiamando un medico che stava passando loro vicino "mi saprebbe dare qualche informazione su come sta Akira Urameshi? Un bambino ricoverato per un incidente stradale.”

“Mi dica innanzi tutto chi è lei signore?”

“Il mio nome è Chiba Mamoru, e Akira Urameshi vive insieme a me, come sta?”

“È stabile si è svegliato, ha una gamba rotta ma nulla di grave”.

“Ma quando io l'ho soccorso e ho visto che era cosciente, gli ho chiesto come stava e lui non mi ha riconosciuto... è normale? disse Usa preoccupata.

“Non si preoccupi signorina... è una cosa normale in questi casi il bambino era confuso”

“Senta dottore possiamo vederlo?” chiese Mamoru.

“Solo per pochi minuti mi raccomando... la stanza è la 212”

“Grazie dottore” risposero insieme.

Si avviarono nella stanza del bambino stavano per arrivare quando Usagi disse:

“Ascolta Mamoru, non prendermi per matta, ma quello che ha detto il dottore non mi ha convinta. Quando l'ho guardato e gli ho parlato Akira era assente... a primo impatto a me sono sembrati i sintomi di una commozione celebrale, io non me ne intendo molto di queste cose ma era troppo strano il comportamento del bambino. Comunque ti volevo esporre solo la mia opinione”.

Mamoru fisso Usagi intensamente negli occhi, in quel momento era molto tentato di dirle la verità ed Usa pensò 'chissà perché mista fissando in quel modo'

“Andiamo” le disse Mamoru.

“Si... andiamo”.

Camminarono ancora per un po', arrivarono di fronte alla stanza 212 ed entrarono.

Appena videro il bambino, che era molto pallido disteso sopra il letto, si strinse il cuore ad entrambi... si avvicinarono a lui con molta cautela e Mamoru lo chiamò:

“Akira?” disse dolcemente Mamoru.

Il piccolo si voltò e fissò entrambi negli occhi, all'inizio sembrò che non li riconoscesse e di questo sia Mamo-chan sia Usa se ne resero conto subito. Scoraggiata, Usagi gli chiese:

“Ehi ciao piccolo come ti senti?”

Il bambino in quel momento, sembrò rendersi conto per un attimo di chi fossero le persone in quella stanza e rispose: ”ciao Usagi, ciao Mamoru... mi sento tanto male, ho dolori dappertutto”.

Appena senti queste parole Mamoru prese una drastica decisione:

“Usagi chiama il dottore! Digli di venire subito, ho deciso di portare via da qui Akira, avevi ragione anche a me sembra che sia più grave di quanto abbiano detto, e non voglio che il bambino resti qui un minuto di più, se non è curato come si deve” disse Mamoru in tono deciso.

“Va bene vado subito”.

Dopo pochi minuti, tornò insieme al dottore che era abbastanza infuriato, perché Usa gli aveva spiegato cosa volevano fare e disse alterato:

“Signor Chiba, si rende conto che quello che vuole fare è una pazzia?”

“A me non interessa quello che pensa lei, firmi immediatamente le carte di dimissione del bambino!”

“Faccia come vuole, poi non venga qui a piangere se la situazione dovesse peggiorare, io l'ho avvertita!” disse il dottore firmando il fogli per far dimettere il bambino.

E così presero il bambino e lo portarono a casa di Mamoru.

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Capitolo 5
*** sulla strada verso casa ***


CAP 5 SULLA STRADA VERSO CASA  Si era fatto sera stavano per arrivare all

CAP 5 SULLA STRADA VERSO CASA

Si era fatto sera e stavano per arrivare all'appartamento di Mamoru, quando Usagi si rese conto che era molto tardi e doveva tornare a casa.
“ehm scusa Mamoru?” disse Usagi con un po' di timore nella voce.
“dimmi?” rispose lui in tono dolce.
“ecco io.... vedi mi scoccia chiedertelo.... ma ehm si è fatto un po' tardi per me. Dovrei tornare a casa, non è che puoi farmi scendere dalla macchina? Così poi tu puoi andare a casa e mettere a letto Akira”.
Mamoru la guardò in malo modo e le rispose: “ma sei impazzita? Secondo te io dovrei lasciarti qui in mezzo alla strada a quest'ora di notte? Esclamò Mamoru quasi urlando.
“ehm io.... io”. Usagi stava per scoppiare in lacrime. “non volevo... che Akira prendesse freddo..... mi dispiace."
Mamoru in quel momento si rese conto di come l'aveva trattata, e cerco di scusarsi come meglio poteva. (lo sapete com'è fatto il nostro Mamo-chan, non è molto bravo ad esprimere i suoi sentimenti NdA).
“senti Odango devi scusarti, sono io che devo scusarmi per come ti ho trattata poco fa, mi dispiace”.
Ad Usagi vennerò i fumi in testa appena sentì Mamoru chiamarla in quel modo, mise il broncio e gli disse:”senti mettiamo in chiaro le cose, io ti perdono però non chiamarmi in quel modo orribile... siamo intesi?” disse Usagi furiosa.
Dal canto suo Mamoru scoppio a ridere, e disse:”dai ora basta scherzare ti accompagno a casa, senza fare storie”.
Arrivati a casa di Usagi, lei si volto per salutare il piccolo Akira, le si stringeva il cuore non poterlo accompagnare a casa, ma era davvero molto tardi e se fosse andata con Mamoru si sarebbe presa una bella ramanzina.
“guarda come dorme” disse Usa teneramente.
“già, se solo penso che ha rischiato di morire”esclamò Mamoru in tono terrorizzato.
Gli erano tornate in mente le ultime ore appena trascorse.
Usagi lo fissò e pensò -quanto mi piacerebbe poterti dire che ricordo tutto e quanto ti amo, quanto sono state tremende queste ore per me, senza sapere se Akira si sarebbe ripreso. Senza poterci abbracciare per consolarci, mi manca tutto questo lo sai Mamo-chan... Aishiteru.-
Mamoru guardò Usagi negli occhi e si accorse che era molto triste, e non riuscì a trattenersi dal dirle: “stai tranquilla piccola è tutto finito. Akira starà bene te lo prometto, su non fare quella faccia così triste. Andrà tutto bene vedrai, me lo fai un sorriso?” Mamoru pronunciò quelle parole nel modo più dolce che Usa avesse mai sentito in vita sua.
Allora Usagi gli sorrise e lo ringraziò per avere capito subito in che stato emotivo si trovava.
“grazie per le tue parole Mamo-chan. Ora è meglio che vai, ci sentiamo domani ti chiamo se non ti dà fastidio, per sapere come sta Akira?”
“certo che mi puoi chiamare, che domande sono! E poi al piccolo farà sicuramente piacere”
“ci sentiamo domani allora Mamoru”. Si chinò sopra il piccolo Akira e gli sussurrò:
“buonanotte piccolino, vedrai ti riprenderai presto” e gli depose un bacio sulla fronte.
“ciao Usagi a domani buonanotte, stai tranquilla e cerca di riposare anche tu” esclama Mamoru.
“notte e grazie per il passaggio a domani”.
Mamoru risalì in auto e parti.
Usagi rimase li immobile, fissando la strada dove poco prima, Mamoru aveva parcheggiato.

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Capitolo 6
*** la disperazione di usagi ***


CAPITOLO 6 LA DISPERAZIONE DI USAGI


Usagi entrò in casa. Era stanca morta, la fatica di tutta quella interminabile giornata stava incominciando a farsi sentire.

Si appresto a salire molto lentamente le scale era già l'una passata e aveva paura di svegliare tutta la casa. Entrò in camera sua cercando di non fare rumore per non svegliare la sua gattina, però con grande sorpresa della nostra amica, Luna era ancora sveglia ed appena la sentì arrivare la chiamò:

Usagi-chan? Sei rientrata finalmente tua madre era in pensiero, ma si può sapere dove ti eri cacciata?” le chiese.

Usagi sentendo quella voce così bassa si giro di scatto e getto un urlo disumano:

AHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!” Con quest'urlo i suoi propositi di non svegliare nessuno andarono a farsi benedire.

La porta della stanza di Usagi si apri di scatto ed entrarono contemporaneamente il padre, la madre ed il fratello della nostra amica.

Kenji era molto adirato con la figlia, non solo era tornata tardi senza neanche avvertire in più si metteva ad urlare in un modo orribile svegliando tutti senza nessun motivo.

Usagi Tsukino!" disse urlando il padre di Usagi. "Ti sembra questa l'ora di tornare??? Si può sapere dove diavolo sei stata fino a quest'ora di notte?”

Papà mi dispiace... vedi.... io.... lascia che ti spieghi, non è come credi”

Ma il padre non sembrava nemmeno volerla ascoltare, era talmente arrabbiato che le disse:

meglio per te che cambi atteggiamento, smettila di fare tutto questo baccano! Fila, vattene a letto”

Stava per uscire dalla stanza quando cambiò idea: “ti avverto... le disse con voce minacciosa. Non t'azzardare mai più a rientrare così tardi, o..... la prossima volta ne pagherai le conseguenze. Ci siamo capiti?”

Sì papà”. Disse Usagi che stava ormai piangendo a dirotto.

Finalmente si decisero ad uscire dalla stanza senza nemmeno augurare la buonanotte alla povera Usagi, che nel mentre si era buttata sul letto disperata.

Uffa non è giusto!" disse tra i singhiozzi. "Non mi ha nemmeno lasciato il tempo di spiegargli cosa mi era successo”

Luna si avvicinò a lei lentamente e le chiese in modo dolce:

Usagi-chan mi dici cosa ti è successo?”

oh Luna” rispose prendendo in braccio la sua adorata gattina.

Su parla non farmi stare in ansia!" disse luna sempre più preoccupata.

A-Akira è stato investito da una macchina” disse Usa con molta fatica, ripensare a quei momenti la faceva stare malissimo.

Luna a queste parole rimase scioccata.

Co-coooosa?" disse incredula il "... il principino ha avuto un incidente? Ma quando è successo? Chi diavolo è stato?" chiese Luna tutta d'un fiato.

Allora Usagi che nel frattempo era riuscita un po' a calmarsi, le raccontò tutto quello che era accaduto.

Di come aveva incontrato Akira per strada, di come lui l'aveva salutata e la stava per raggiungere, di come poi sia arrivata An, di come abbia spinto e poi fatto cadere Akira per terra, poi non ce la fece più a raccontare e disse:

Nooooooooo basta!!! Non ce la faccio a raccontarti tutto Luna, è troppo doloroso” dette queste parole riprese a piangere più di prima.

Oh Usagi-chan, non fare così ti prego altrimenti mi metto a piangere anche io” le disse la gattina già con le lacrime agli occhi.


NOOOO BASTA NON SOPPORTO PIÙ DI VEDERLA IN QUELLO STATO” quest'urlo proveniva dal futuro ed era stato lanciato da Chibiusa.

Dal canto suo Ryo era arrabbiatissimo per tutta questa situazione ma soprattutto col suo papà.

Sai cosa non riesco a sopportare io Chibi?" chiese alla sorella Ryo

mmmh cosa?" chiese perplessa Chibiusa.

E prima che Ryo le rispondesse aggiunse: ”non mi dire che a te il vedere la mamma in quello stato non ti fa star male?”

Certo che mi fa male che domande fai? Ma c'è una cosa che mi fa star male ancora più di questa... mi sapresti spiegare il perché papà si sta comportando così con la mamma? Perché non le dice la verità?" disse con voce molto adirata.

Non ne ho la minima idea, forse è per..."

Ryo blocco immediatamente Chibiusa: “No non dirlo .... non pronunciare quelle parole, so cosa stavi per dire .... lo fa per proteggerla, certo come no” disse sarcasticamente Ryo.

Chibi lo guardò preoccupata.

Calmati per favore”

"No che non mi calmo. Mi dici da cosa la vuole proteggere, eh? Me lo dici? Non la proteggerebbe meglio se fossero insieme?”

Prima che Chibiusa potesse rispondere alla domanda del fratello, sentirono che nella stanza della loro mamma stava suonando il telefono, e si misero ad ascoltare la conversazione, pensando 'chi potrà mai essere a quell'ora di notte?'


Drin drin! Usa sollevò la testa lentamente, si asciugo le lacrime e rispose al telefono:

Pronto chi parla?” chiese Usagi con voce stanca.

Ciao Usagi, sono Mamoru”

Ah, ciao Mamoru” disse cercando di sembrare il più normale possibile.

Mamoru però si accorse subito che qualcosa non andava.

Ehi, Odango Atama, che succede? Stai piangendo per caso?”

No ... non ti preoccupare” disse e poi pensò – ma come ha fatto ha capire che stavo piangendo?-

Ehm senti Mamoru..." gli disse "come mai mi hai chiamato? Come hai avuto il numero?”

L'ho trovato nell'elenco, ti ho chiamato perché eri molto triste e preoccupata per Akira quando ti ho lasciato. Così ho pensato di chiamati per farti sapere come sta” le disse molto dolcemente.

E... e come sta Akira? Non dirmi che è peggiorato?”

No anzi, ti ho chiamato appunto per rassicurarti. Akira sta molto meglio”

Grazie, grazie mille Mamo-chan” in quel momento tanta era la felicità che Usa non si rese nemmeno conto di come aveva chiamato Mamoru.

Sapevo che ti avrebbe fatto piacere saperlo. Sono contento di averti chiamato perché ora ti sento più serena. Va a dormire principessina... ci vediamo domani, buonanotte un bacio” le disse Mamoru con una dolcezza ed un amore infinito che si capivano benissimo dal suo tono di voce.

Notte anche a te, Mamoru... a domani... ciao”

Ciao Usa” e misero giù entrambi il telefono.

Ad Usagi non sembrava vero che Mamoru l'avesse chiamata apposta per fargli sapere che Akira stava bene.

Con questi dolci pensieri in testa la nostra amica finalmente si addormentò.


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Capitolo 7
*** nell'appartamento di mamoru ***


CAP 7 NELL'APPARTAMENTO DI MAMORU


Mamoru appese il telefono e si voltò verso il letto, dove Akira riposava tranquillo. Un dolce sorriso gli spuntò dalle labbra... si era deciso finalmente, l'indomani gli avrebbe raccontato tutto.

bambino mio... disse a bassa voce Mamoru. "Ti prometto una cosa... domani ti racconterò tutto”

Appena pronunciò queste parole Mamoru, si rese conto che il piccolo Akira si era svegliato e che aveva sentito tutto.

cosa mi devi raccontare Mamoru?” chiese il piccolo con voce debole e stanca.

ehm... allora sei sveglio... io pensavo che stessi dormendo”

no sono sveglio da un po'. Ho sentito anche che hai telefonato a Usa per fargli sapere come stavo. E' stato gentile da parte tua, anche troppo secondo me. Come mai l'hai fatto? Pensavo che la detestassi!" disse Akira con ironia.

non è come hai sempre pensato tu.” gli rispose Mamoru con voce pacata.

"Io non odio Usa, come ti ho fatto credere. Anzi se mai è il contrario.... vedi, io ti ho tenuto nascosta una cosa molto importante..."

di cosa si tratta?” chiese Akira con voce preoccupata.

Mamoru fece un respiro profondo, per prepararsi meglio a quello che stava per dire al suo bambino, intanto pensava – chissà come reagirà quando gli dirò che so tutto. Non oso nemmeno pensare come reagiranno Ryo e Chibiusa.... eh già, io lo so che, anche se loro sono nel futuro, sentono e vedono tutto. M'immagino come sarà arrabbiato Ryo -

prima di raccontarti tutto, devo chiamare due persone" gli disse Mamoru

"Ryo? Chibiusa? Mi sentite” chiese Mamoru.

cosaaaaaaa?? Gli chiese Akira. Tu... tu ricordi... chi siamo, chi è Usagi vero?” gli dissero i tre bambini contemporaneamente.

ehm sì... io ricordo... però lasciate che vi spieghi tutto, vi prego?”

parla ti ascoltiamo” gli rispose Ryo in tono seccato.

allora... disse Mamoru con voce incerta. Vi ricordate la prima volta che mi sono trasformato in Tuxedo Kamen, nella battaglia contro Beryl?" chiese lui.

si certo, ma questo cosa centra col fatto che ti ricordi di noi?" gli chiese Chibiusa

c'entra, c'entra... te l'assicuro..." disse Mamoru. Vi ricordate, soprattutto tu Akira dovresti ricordare dato che eri presente quando accade, cosa successe dopo che io mi trasformai?” disse con un sorriso appena accennato sulle labbra.

si mi ricordo, subito dopo... se non sbaglio hai ricordato tutto il tuo passato, giusto?" gli chiese Akira.

Prima che Mamoru potesse rispondere Chibiusa gli chiese: “si ok mi ricordo anch'io, ma questo cosa centra col fatto che ricordi ora? Gli disse Chibiusa incerta.

centra perché mi è successa la stessa identica cosa quando mi sono trasformato in Tsukikage no Knight” rispose lui con un sorriso.

vuoi dire che hai ricordato tutto quella volta, ma allora perché non ce ne hai parlato? Perché non l'hai detto alla mamma?” gli chiese Ryo.

sta tranquillo piccolo...” gli disse dolcemente. "Ho intenzione di raccontare tutto alla mamma, quando domani verrà qui”

I tre bambini sorrisero felici e Mamoru disse loro:

"beh ora si è fatto veramente tardi, andiamo a dormire ci sentiamo domani ok?”.

Si voltò verso Akira e gli disse: “soprattutto tu dovresti riposare con tutto quello che hai passato oggi, su ora mettiti giù e dormi” gli disse dolcemente.

ok papà...” risposero i tre sorridendo e gli dissero. “Siamo felici che tu ricordi tutto e sarà contenta anche la mamma. Un'ultima cosa vorrei chiederti...” gli disse Chibiusa

dimmi pure piccola” le rispose lui.

tu hai sempre saputo che la mamma ricordava, vero?” gli chiese

si tesoro, l'ho sempre saputo” rispose con un dolce sorriso Mamoru.

allora buonanotte papà, a domani” dissero Ryo e Chibiusa. Si voltarono verso Akira e gli dissero "...notte gemellino a domani”

buonanotte piccoli” rispose Mamo-chan. “Notte” rispose Akira sia al suo papà sia ai suoi gemellini.

Tutti quanti quella notte, dopo tanto tempo, riuscirono a dormire sereni e tranquilli.

La mattina dopo Mamoru, venne svegliato dal suono insistente del campanello.

Si volto verso la sveglia per vedere che ora era, quando si accorse che erano appena le 7.00 del mattino, borbottò con voce assonnata: “ma chi diavolo può essere a quest'ora del mattino?”

Mamoru era sicuro del fatto che non poteva essere Usagi, la sua Odango Atama non si sarebbe mai svegliata così presto.

All'inizio pensò di lasciarlo suonare finché la persona non si sarebbe stancata di aspettare e se ne sarebbe andata. Subito dopo, accorgendosì che chiunque fosse non decideva di andarsene, Mamoru si alzo e andò ad aprire dicendo: “arrivo, un minuto solo”

Si infilò un paio di pantaloni e una maglietta e andò ad aprire la porta.

si chi è?” chiese Mamoru aprendo.

ciao Mamo-chan sono io An” rispose con voce squillante quell'odiosa dai capelli rossi.

che cosa sei venuta a fare qui, me lo spieghi?” le chiese Mamoru in tono molto adirato.

dai Mamoru...” rispose lei. “Non essere così arrabbiato, ti volevo spiegare perché non ho soccorso Akira, e dirti che mi dispiace molto per quello che è successo” disse An con un sorriso avvicinandosi a Mamoru in modo provocante.

basta così, non voglio sentire una parola di più. Ora... disse Mamoru in tono minaccioso. Tu... te ne vai immediatamente... prima che io... perda del tutto la pazienza” le disse Mamoru in un tono che non ammetteva repliche.

An spaventata da questo sfogo improvviso da parte di Mamoru, indietreggio di qualche passo e gli disse con voce tremolante: “mi dispiace... io volevo solo... sapere come stava Akira tutto qui”

"ho detto fuori di QUI, ADESSO!" le disse Mamoru sbattendole la porta in faccia.

chi era papà?” Mamoru sentì Akira che lo chiamava ed andò da lui.

Nel frattempo che Mamoru aveva questo spiacevole incontro con An, la nostra Usa aveva dato appuntamento alle sue amiche nella sala giochi.

Ami, Rei, Makoto e Minako erano già arrivate al bar ed aspettavano la loro amica impazienti di sapere che cosa le era accaduto. Intanto parlavano tra loro: “chissà come mai Usagi-chan avrà voluto incontrarci qui?” disse Rei.

stiamo per scoprirlo, guardate chi sta arrivando” le rispose Minako

ciao ragazze” disse Usagi. "Scusate se vi ho fatto venire qui, ma avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno”

parla su, siamo qui apposta" le disse Ami con tono dolce.

su dici che cosa ti è successo? Tua madre ha chiamato ognuna di noi, per sapere se ti avevamo visto” le disse Makoto.

Usagi fece un respiro profondo e disse alle sue migliori amiche: “tranquille, ora vi racconto tutto”

E così cominciò a raccontare loro, tutto quello che era successo il giorno prima.

Mentre raccontava, si rese conto di sentirsi già meglio e più tranquilla, parlare con le sue migliori amiche le stava facendo bene.

Almeno così credeva, ma in realtà...


Ecco a voi il settimo capitolo spero vi piaccia recensite mi raccomando.

Colgo l'occasione per ringraziare tutte coloro che mi hanno recensito fino ad ora.

In particolar modo ringrazio Wicca87 e Dragon85 perché senza di loro non avrei mai trovato il coraggio di scrivere. Grazie ragazze un bacione, un bacione anche a tutti voi.

Xstellaluna.


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Capitolo 8
*** l'agressione ***


CAP 8 L'AGRESSIONE.


Usagi uscì dalla sala giochi.

Dopo aver raccontato alle sue migliori amiche quello che era successo ad Akira, si decise finalmente ad andarlo a trovare.

Mentre camminava per le vie di Tokyo, si mise a pensare:

-lo so è assurdo... mi preoccupo ancora di sapere se Akira sta davvero bene, oppure se Mamoru mi ha detto una bugia, per farmi stare tranquilla. In effetti a pensarci bene perché avrebbe dovuto tranquillizzarmi? In fondo io per lui non sono nessuno... si diverte tanto a prendermi in giro e se mi avesse mentito? Intanto avrà pensato...- disse nella sua mente Usa riferendosi a Mamoru. A lei cosa importa realmente delle condizioni di Akira? -E se il mio bambino stesse ancora male e Mamoru non avesse voluto dirmelo? Se solo penso che non posso nemmeno contattare Ryo e Chibiusa nel futuro... solo Mamoru a questa capacità perché lui e i bambini sono legati dal giuramento fatto sulla spada. D'altro canto, lui non ricorda nulla del nostro passato, quindi non può di certo contattare i bambini dato che non sa nemmeno che esistono.-

Pensare alla realtà dei fatti, faceva stare molto male la nostra amica.

Mille domande, mille pensieri, offuscavano la sua mente, rendendola insicura e piena di dubbi.

Usagi si era fermata al semaforo, attendendo pazientemente che scattasse il verde per poter passare.

Ad un certo punto, si sentì chiamare a gran voce: “ehi Usagi!” gridò una voce conosciuta e non gradita dalla nostra amica.

Usa si volta il più lentamente possibile per ritardare quel temuto incontro, dietro di lei si stava avvicinando a gran velocità Ail, l'odioso fratello di An... quella maledetta che aveva fatto investire Akira.

Mentre Usa vedeva Ail avvicinarsi sempre di più a lei, pensava: -non so il perché ma ogni volta che lo vedo o mi trovo da sola con lui, ho sempre paura che mi possa fare del male- appena finì di pensare se lo ritrovò davanti.

"c-ciao” gli disse con voce un po' tremante Usagi.

"ciao come va? Ma che bella sorpresa incontrarci qui” disse Ail con un sorriso da stupido dipinto sulla faccia.

"sto bene e tu?” gli chiese Usa in tono forzato, ed in tono più basso disse: “altro che bella sorpresa, una tragedia direi”

"hai detto qualcosa Usagi? Comunque io sto bene. Sai cosa penso..." disse avvicinandosi a lei "che il nostro incontro sia stato voluto dal destino, non credi anche tu?" le chiese tutto convinto.

no non ho detto nulla... comunque per quanto riguarda il destino, se lo dici tu” disse sospirando un po' scettica, intanto pensava: -ma quale destino e destino stai lontano da me-

dai Usa... ti offro un bel gelato ti va?" le chiese Ail allegramente.

ehm... va bene... accetto” gli rispose per non essere troppo scortese e soprattutto per non fargli capire che aveva paura di lui.

evviva mi hai reso davvero felice accettando il mio invito” disse lui tutto felice.

dove andiamo a mangiarlo?” gli chiese Usagi.

in un posto carino” le rispose e sottovoce aggiunse: “poco affollato così potrò farti quello che voglio”

Si incamminarono verso una gelateria, poco conosciuta in città, e molto isolata dal centro. Ad un certo punto Usagi, si bloccò un po' spaventata, perché non capiva dove fossero diretti ed allora chiese ad Ail quasi urlando: “ehi fermati Ail, ma si può sapere dove stiamo andando? E più di un ora che camminiamo!”

Lui si volta molto lentamente e le dice: “ehi non avrai mica paura di restare sola con me, vero?” le chiese avvicinandosi lentamente.

“n-no ma come ti v-viene in mente una cosa del genere?” disse Usagi con voce un po' tremante.

dai allora... andiamo siamo arrivati la gelateria, si trova qui dietro l'angolo” le rispose tranquillamente.

Finalmente si incominciò ad intravedere la gelateria, Usa si rilassò un pochino, pensando -meno male che siamo arrivati, almeno con tutta la gente che c'è non si azzarderà a farmi del male, almeno lo spero-

Si sedettero ad un tavolino e ordinarono due gelati poi Ail le disse: “senti Usa... An mi ha raccontato quello che è successo, anche di come l'ha trattata Mamoru”

“ehhh??? Perché An ha visto Mamoru?? Quando è successo?” gli chiese Usagi in tono agitato.

“ieri è andata nel suo appartamento per scusarsi di quello che era successo ad Akira. Mamoru, quel maledetto, l'ha trattata malissimo sbattendola fuori di casa” le rispose Ail in tono furioso.

“ah si” disse Usa tutta contenta, però si penti subito di essere stata così entusiasta perché si accorse che Ail aveva cambiato radicalmente espressione. Allora gli disse: “ehm... senti... ora io dovrei andare. Mi sono ricordata ora di avere una cosa urgente da fare. Ciao e grazie per il gelato” gli disse Usagi in tono frettoloso.

Ail non le lasciò nemmeno il tempo di alzarsi. Inizio a stringerle il braccio in modo molto forte, iniziando a strattonarla da una parte a l'altra. Usa dal canto suo era terrorizzata e gli urlava contro: “Ail ma che ti è preso, lasciami andare... mi stai facendo male!”

Lui rideva come un matto: no tesoro mio, ci sei stata fino ad ora. Prima che tu vada via, mi devi dare un bel bacio.”

Usagi rimase scioccata dalle sue parole, entrò in uno stato di trance e continuava a ripetere cose senza senso.

Nello stesso momento, nell'appartamento di Mamoru, si incominciò a sentire una dolce melodia. Mamoru e Akira si voltarono di scatto appena la sentirono ed Akira disse a suo padre: “papà... il ciondolo lunare si è messo a suonare da solo... deve essere successo qualcosa alla mamma. Vai presto corri!”

Mamoru non se lo fece ripetere due volte: "hai ragione piccolo, la mamma è in grave pericolo... lo sento!" gli rispose in modo molto preoccupato.

“Vai allora non ti preoccupare per me, io sto bene” gli rispose il piccolo Akira con voce allarmata.

Mamoru si mise a correre a per di fiato per le strade di Tokyo. Mentre correva pensava disperato: -resisti principessina sto arrivando da te!-

Dopo molto tempo, finalmente Mamoru arrivò a destinazione. Appena vide quello che stava succedendo si blocco di colpo, ma si riprese subito sentendo le urla della sua piccola Odango Atama. E urlò con tutto il fiato che aveva in gola: “Brutto bastardo lasciala andare!!! Toglile le tue luride mani di dosso!!!” mentre pronunciava queste parole, si lanciò verso di lui e inizio a picchiarlo a suon di pugni e calci, tanto da farlo svenire.

Subito dopo, Mamoru, corse verso Usagi per accertarsi che stesse bene. Si avvicinò a lei con molta cautela e le disse in tono dolce: “ehi piccola tutto bene?”

Ma Usagi sembrava non averlo nemmeno riconosciuto e ripeteva in modo convulso: “ no, no lasciami... io... io devo andare a casa... a casa”

“Usa guardami sono io Mamoru. Non puoi andare a casa in queste condizioni. Su ti aiuto ad alzarti” le disse in tono gentile.

Ma la nostra amica non voleva sentire ragioni, ripeteva continuamente di lasciarla andare e che doveva andare a casa. Come tentò di alzarsi, però, svenne tra le braccia di un Mamoru spaventato a morte.

USAGI!!!” urlo Mamoru con le lacrime agli occhi.


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Capitolo 9
*** finalmente insieme ***


CAP 9 FINALMENTE INSIEME

CAP 9 FINALMENTE INSIEME

Mamoru prese Usagi in braccio e si mise a correre come un disperato.
Mentre correva le sussurrava molto dolcemente: “mia piccola Usako, cosa ti ha fatto quel bastardo?” naturalmente Usagi non poteva rispondergli e questo lui lo sapeva.
La ragazza era svenuta e non accennava a riprendersi. Ad un certo punto Mamoru si accorse che Usa stava perdendo sangue da un braccio e si fermò di colpo.
La posò delicatamente a terra, iniziando ad esaminarle il braccio preoccupato e intanto pensava: -Oh mio dio, sembra una ferita grave... adesso cosa faccio? Se la porto in ospedale mi chiederanno come si è procurata la ferita-: “Ed io che gli dico” disse sarcasticamente Mamoru: “Beh sapete è stato quel maledetto di Ail ha ridurla così che tra le altre cose viene da un altro pianeta” - no sarebbe assurdo mi prenderebbero sicuramente per pazzo-
“Ho deciso ti porterò a casa mia” le disse Mamoru dolcemente “Stai tranquilla principessina ti curo io, nessuno ti farà più del male, te lo prometto” disse riprendendo a camminare.
Mentre camminava per le vie di Tokyo, molto lentamente perché aveva paura che la ferita al braccio sanguinasse di più di come stava già facendo. Quando ad un certo punto si senti chiamare da dietro, da una voce che il nostro Mamo-chan conosceva molto bene, e che in quel momento non avrebbe voluto incontrare. Non perché non ne fosse felice, poichè lo considerava un suo amico, ma perché non voleva che lo vedesse con Usagi in quello stato.
“Ehi Mamoru fermati” lo chiamò a gran voce il suo amico Motoki.
Mamoru si fermò. Non sapeva cosa fare e pensava: -su Mamoru fatti venire qualche idea prima che si avvicini troppo- ma ormai era troppo tardi Mamoru senti che era dietro di lui perché gli mise un mano sulla spalla.
E allora rispose senza voltarsi: “ciao Motoki, come va? Bella giornata vero? Ehm... scusa se non mi trattengo ma ho un impegno urgente” gli disse Mamoru velocemente.
Ma Motoki non volle mollare e gli disse: “E dai aspetta e da molto che non ci vediamo. Io sto bene tu piuttosto come stai?”
“Bene bene” gli rispose Mamoru con voce tremante “scusa ma ora devo andare sul serio o fretta ci vediamo ok? Ciao”
Mamoru non fece in tempo a muoversi che purtroppo Motoki si accorse che stava tenendo in braccio Usagi svenuta. E disse con voce allarmata: “Ma quella è Usagi-chan??? Cosa ci fa in braccio a te svenuta??”
“Ehm... vedi... ecco... come dire... sai com'è fatta Odango Atama? Stava correndo come una pazza, e mi è finita addosso come al solito ma questa volta dalla botta che a preso questa stupida è svenuta come una pera cotta” gli rispose scoppiando a ridere subito dopo.
Motoki lo guardava in modo strano, non sembrava convinto delle sue parole e gli rispose: "Mah, sarà come dici tu. Però ancora non capisco dove tu la stia portando” gli chiese in tono scettico.
“A casa sua naturalmente e dove sennò. Non la posso lasciare mica per strada. E vero che non mi è simpatica però non sono così crudele” gli rispose con un sorriso cercando di essere il più convincente possibile.
“D'accordo allora ci vediamo Mamoru ciao a presto” lo saluto Motoki anche se non era del tutto convinto delle parole del suo amico.
“Ciao Motoki a presto” gli rispose tirando in cuor suo un sospiro di sollievo.
Appena si rese conto che Motoki si era allontanato riprese a camminare il più in fretta possibile e nel mentre cercava di svegliare Usa: “Su Usako rispondimi per favore. Su dai svegliati non farmi stare in ansia” ma Usa purtroppo non dava segni di vita.
Finalmente Mamoru giunse in prossimità del suo appartamento, salì molto lentamente le scale per non rischiare di cadere e mentre stava per aprire la porta questa si spalancò all'improvviso: “ AHHHHHH” getta un urlo Mamoru sbilanciandosi e per poco non cade per terra. E disse in tono affannato: “Ryo è tu che ci fai qui? Mi hai fatto prendere un colpo” disse Mamoru appena vide uno dei suoi bambini.
“Siamo qui perché dal futuro abbiamo visto che cosa è successo alla mamma, allora siamo corsi subito qui” gli disse Ryo con voce preoccupata e arrabbiata insieme.
“Lo sapete che avete combinato un guaio vero? Non potete scendere sulla Terra, e contro le regole ed è anche molto pericoloso” disse Mamoru arrabbiato
“Senti papà, ha noi non importa nulla delle regole, eravamo molto preoccupati per la mamma, e così siamo venuti qui per vedere se potevamo fare qualcosa. Quindi è inutile che ti arrabbi, noi non ci muoviamo di qui che a te piaccia oppure no.” gli disse Chibiusa arrivando in quel momento, aveva sentito tutta la conversazione tra suo padre e Ryo ed era intervenuta.
In quel momento Akira arrivò di corsa e si mise ad urlare come un matto: “Vi sembra questo il momento di mettersi a litigare eh?? La mamma rischia di morire dissanguata e voi cosa fate.... vi mettete ad urlare come dei pazzi. Papà...” disse Akira voltandosi verso il padre. “Pensa a curare la mamma, invece di sgridare loro due...” poi voltando verso i suoi gemellini aggiunse: “E voi... non statevene li impalati andate a prendere degli asciugamani per tamponare la ferita della mamma”
Mamoru fece un respiro profondo e disse: “Akira ha ragione. Non è il momento di litigare, mi dispiace bambini” disse loro Mamoru cercando di calmarsi un po' anche se non era facile data la situazione.
“Dispiace anche a noi, papà” dissero in coro i due bambini.
Con tutto il fracasso che stavano facendo non si resero nemmeno conto che dalle loro urla la nostra Usagi si era svegliata. Era molto confusa, ci mise un po' a capire dove si trovasse e soprattutto in braccio a chi. Appena se ne rese conto, iniziò a dimenarsi come una pazza: “Ehi, ma che diavolo stai facendo perché mi hai preso in braccio mettimi giù immediatamente??” gli disse urlando.
Tutti è quattro sobbalzarono nel sentire la voce di Usagi e il povero Mamoru dalla sorpresa la fece cadere per terra.
“Aia che male” urlo la povera Usa dal dolore.
“Oh mio dio, mi dispiace Usa, lascia che ti aiuti ad alzarti” le disse Mamoru dolcemente uscendo dallo stato di trance.
Ma Usa non volle sentire ragioni, si alzò da sola e cominciò a tremare violentemente dicendo in modo convulso: “No lasciami stare... Io io devo tornare a casa... mia madre sarà preoccupatissima”
Mamoru e i bambini cercavano di calmarla: Usa calmati ti prego, non puoi andare a casa in quelle condizioni, lascia almeno che ti curi il braccio” le disse Mamoru con voce spaventata non si aspettava certo una reazione del genere da parte della sua Usako.
“Si dai Usa, Mamoru ha ragione. Ora ti siedi ti curiamo il braccio e poi se vuoi potrai andare a casa” le dissero in coro i tre bambini, associandosi a quello che aveva detto Mamoru.
Ma Usagi non voleva sentire ragioni e iniziò a dirigersi verso la porta barcollando. Ad un certo punto stava per svenire per fortuna Mamoru fu più veloce è la sorresse dicendole: “Usako stai bene?”
Usa non sentiva niente di quello che le diceva. Lei rimaneva sempre convinta che Mamoru non ricordasse niente e lo stesse solo facendo apposta ad essere dolce con lei per farla soffrire ancora di più. Non ce la fece più e allora scoppiò a piangere: "Ma lo vuoi capire che mi devi lasciare in pace, una volta per tutte” gli disse singhiozzando.
Mamoru era allibito non capiva perché la sua principessa lo trattasse in quel modo e glielo disse: “Io non potrò mai lasciarti in pace, sei troppo importante per me, sei la mia vita, l'aria che respiro. Io non potrei mai vivere senza di te, ti amo troppo per poterlo fare. Lo capisci questo Serenity? Principessa... io ricordo tutto” le disse sorridendo dolcemente Mamoru.
Usa granò i suoi occhioni blu e riprese a piangere ma stavolta dalla felicità e gli disse: “Non mi stai prendendo in giro vero? Ricordi veramente tutto?” gli chiese buttandogli le braccia al collo.
“si amore mio, ricordo tutto davvero. Aishiteru Usako” le rispose dolcemente.
“Aishiteru Mamo-chan” gli disse Usagi altrettanto dolcemente.
Poi entrambi si voltarono verso i loro tre bambini e gli dissero con un sorriso sulle labbra: “Su venite qua voi tre, venite ad abbracciarci che aspettate?”
Ryo, Cibiusa e Akira non se lo fecero ripetere due volte, volarono tra le braccia di mamma e papà dicendo loro: “Che bello finalmente siamo di nuovo tutti insieme”
“Si insieme di nuovo una famiglia, d'ora in poi non ci lasceremo più” Disse Mamoru stringendoli tutti e quattro in un tenero abbraccio.

Finalmente ho finito la mia prima ficcy su sailor moon, per meglio dire la mia prima ficcy in assoluto.
Spero che questo finale vi piaccia. Grazie a tutti.
Un bacione Xstellaluna.

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