Amici d'infanzia

di Maharet
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - 15 anni ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - 20 anni ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 - L'inaugurazione ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 - Notte in bianco ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 - Una mattina al solito bar ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 - Martina Mon Amour ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 - Una bellissima serata ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 - Chi rompe a quest'ora? ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 - Maledette lancette... ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 - Ancora tu... ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 - Rivelazioni ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 - Lacrime e cibo cinese ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 - Non voglio perderti di nuovo... ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 - Vuoi veramente saperlo? ***
Capitolo 15: *** Ringraziamenti ***



Capitolo 1
*** Prologo - 15 anni ***


Nuova pagina 1

Marco c’era sempre stato. Per quanto si sforzasse di tornare indietro con la memoria nessuna tappa importante della sua vita era stata affrontata senza di lui. In ogni foto sbucavano i suoi occhi scuri, quei riccioli ribelli che era riuscito a domare soltanto tagliandoli quasi a zero, il sorriso enorme e contagioso con cui affrontava la vita. E poi c’era lei, Sara. La solita coda di cavallo legata stretta stretta dietro alla nuca, gli occhiali che le scivolavano sul naso e gli occhi sempre un po’ lucidi e sgranati. Soprattutto quando c’era Marco. Soprattutto PER Marco.

Non era stato sempre così in realtà. C’era stato un periodo lontano in cui avevano dormito insieme senza imbarazzo, si era rotolata con lui sull’erba senza che mani invisibili le premessero sullo sterno impedendole di respirare. Poi, un giorno l’aveva guardato, e tutto era cambiato. A tradimento, senza nessun preludio. Aveva guardato quegli occhi scuri e aveva desiderato con tutta se stessa che guardassero solo lei. E tutto si era rovinato.

Oh, non subito. Ci erano voluti anni. Ma l’imbarazzo si era infilato a poco a poco nei suoi gesti, nelle sue parole…tra di loro. E poi la freddezza, unica fuga possibile per non morire di dolore la prima volta che l’aveva visto abbracciato ad una ragazza. Il gelo, quando le aveva confessato di essersi innamorato. Tra di loro, sui loro cuori. Irrimediabilmente.

Ricordava la prima volta che aveva visto Sara. Una bambina piccola piccola, con gli occhioni da cucciolo bisognoso d’affetto e la coda di cavallo legata con un nastro rosa. In tanti anni non ricordava di averla mai vista con i capelli sciolti. Lo fissava dall’altro lato della cancellata, indicando silenziosamente la palla che era rotolata nel suo giardino. Marco l’aveva raccolta, e gliel’aveva lanciata. Ed era iniziata la loro amicizia. Poi, senza preavviso, Sara era cambiata. Si era allontanata a poco a poco, silenziosamente, fissandolo con quegli occhi ogni giorno più distanti dietro le lenti spesse. Aveva fatto qualche tentativo per fermare il distacco. Aveva provato a parlarle di sé, dei suoi sentimenti, di quella ragazza della 1C che aveva un sorriso così dolce…E Sara, la sua amica da sempre, l’aveva guardato come se fosse una strana specie di rettile e aveva sibilato un ‘sono felice per te’ che era stato come uno schiaffo. Avrebbe potuto parlarle. Avrebbe voluto capire cosa stava succedendo tra di loro. Avrebbe dovuto dire qualcosa. Invece l’aveva salutata ed era andato via. E anche l’ultimo filo che li univa si era spezzato.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 - 20 anni ***


Nuova pagina 1

Sara aprì lentamente gli occhi, tentando di capire cosa l’avesse svegliata. Si sentiva tutta indolenzita, il che era perfettamente comprensibile vista la posizione scomodissima in cui si trovava, le gambe allungate lungo la spalliera del divano ed il resto del corpo aggrovigliato al cuscino. Si stiracchiò pigramente e cercò di analizzare meglio la situazione. Solo a quel punto identificò la fonte di fastidio, e recuperò velocemente da sotto un mucchietto di vestiti poco lontano il cellulare, che probabilmente da alcuni minuti spandeva nella stanza le note della primavera di Vivaldi. Imprecò sottovoce leggendo il numero sul display e si morse un labbro mentre premeva il tasto di risposta.

-  Pronto…
- MA DOVE DIAVOLO SEI???

Fortunatamente era stata svelta ad allontanare il telefono dall’orecchio, altrimenti avrebbe avuto serie difficoltà a sentire il resto della conversazione.

- Mi sono addormentata appena tornata da lezione…ma che ore sono?
- Sono le otto, cara la mia bella addormentata. E’ quasi mezz’ora che suono al citofono, vuoi degnarti di aprirmi o devo aspettare al freddo mentre ti prepari?
- Ti apro aspetta…

Si passò una mano sulla fronte, terribilmente demoralizzata. Era riuscita a farlo arrabbiare di nuovo. Ma proprio non riusciva a capirlo che dopo sei ore di lezione la sua voglia di cenare al ristorante era meno di zero? Ultimamente usciva dall’università talmente stanca che il suo unico desiderio sarebbe stato infilarsi sotto il piumone ed alzarsi la mattina successiva. Ma, si ripetè per la milionesima volta, potevano vedersi soltanto di sera e non poteva lasciare che la sua pigrizia rovinasse il loro rapporto. Diede il tiro ed approfittò dei tre piani senza ascensore del suo palazzo (non li aveva mai benedetti tanto spesso come negli ultimi mesi) per correre in bagno a sciacquarsi la faccia. Se Flavio l’avesse trovata mezza addormentata le avrebbe dato il tormento tutta la sera, e non era decisamente in vena.

Quando il ragazzo suonò il campanello aprì la porta e gli rivolse un sorriso che sperò apparisse sincero.

- Fla entra sono pronta tra 10 minuti…

Gli scoccò un veloce bacio a fior di labbra e raccattò velocemente i vestiti sparsi sul tappeto, fiondandosi subito dopo in camera da letto. Ne riemerse a tempo di record, fortunatamente era sempre stata velocissima a prepararsi. Si passò velocemente un gloss alla frutta sulle labbra e prese sottobraccio il ragazzo:

- Possiamo andare! Dove mi porti stasera?
- C’è l’inaugurazione di un nuovo locale, cena a buffet e poi musica dal vivo. Ho prenotato un tavolo vicino al palco.

Sara si ritrovò a pensare che, se non avesse avuto un così brutto carattere, Flavio sarebbe stato davvero il ragazzo perfetto. Poi scosse la testa nel tentativo di allontanare dalla mente quell’idea. Ultimamente le cose stavano andando decisamente meglio tra loro, le litigate erano molto più rare dell’anno precedente. Stentava ad ammettere persino con se stessa che, in fondo, il ragazzo non aveva cambiato di una virgola il suo modo di fare, era lei ad essersi arresa di fronte all’impossibilità di arrivare ad un compromesso. Alzò gli occhi a guardarlo. Era così bello, anche dopo una anno e mezzo il suo cuore mancava sempre un battito quando le sorrideva. Qualche anno prima avrebbe fatto carte false per stare con un ragazzo come lui, ora non poteva rovinare tutto con le sue paranoie. Mentre le apriva la portiera si strinse a lui e si allungò a posargli un bacio all’angolo della bocca. Lui si voltò verso di lei, piacevolmente sorpreso:

- A cosa devo l’onore?
- Non ti ho ancora chiesto scusa per averti fatto aspettare!
- Se vuoi farti perdonare credo dovrai metterci un po’ più d’impegno tesoro…

Le passò una mano tra i capelli e l’attirò più vicina, baciandola con dolcezza. Sara chiuse gli occhi e tutti i brutti pensieri di poco prima svanirono in un secondo.

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Ben 5 recensioni solo per il prologo...vi confesso che quando le ho viste non ci potevo credere!!! Appena le ho lette mi sono messa subito a scrivere il primo capitolo. In realtà sono già pronti i capitoli centrali della storia, ma non riuscivo a rendere i protagonisti abbastanza 'reali' senza descrivere le loro vite dopo tanti anni. Allora vi piace la nuova Sara? Volevo evitare che rimanesse identica a quando aveva quindici anni (anche perchè sarebbe stata veramente da ricovero) ma anche che si trasformasse per qualche incomprensibile miracolo in Miss Universo (cosa alquanto irreale viste le premesse). Ho tentato di renderla una ragazza assolutamente normale, che ha superato una adolescenza disastrosa ma ne porta ancora qualche segno. Fatemi sapere se ci sono riuscita! Un bacio a tutte, spero che continuerete a seguire (e recensire) :-D

 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 - L'inaugurazione ***


Nuova pagina 1

Marco era stravaccato su uno dei divanetti, una bottiglia di birra in mano e le gambe allungate davanti a sé, ad occupare quasi interamente lo stretto passaggio davanti al palco. La vicinanza delle persone lo infastidiva sempre quando era di cattivo umore, e quella sera era di umore a dir poco pessimo. Si rese conto che qualcuno si era fermato accanto a lui, ma non ci avrebbe fatto troppo caso se la persona in questione non avesse emesso un’esclamazione di sorpresa. Sollevò lo sguardo con aria annoiata, per cambiare completamente espressione appena si rese conto di chi fosse la ragazza che lo fissava senza riuscire a spiaccicare una parola. Erano riusciti ad evitarsi per cinque anni. L’aveva intravista un paio di volte, mischiata alla folla di qualche locale, ma era sempre sparita troppo in fretta perché potesse avvicinarla. In realtà non era neppure tanto sicuro di volerlo fare. Il modo in cui l’aveva trattato l’aveva fatto stare male, e anche dopo tutti quegli anni bruciava ancora. Ma in quel momento l’unica cosa che riuscì a fare fu squadrarla da capo a piedi, completamente spiazzato.

La prima cosa che notò (o meglio, di cui notò la mancanza) furono gli occhiali. Aveva sempre gli stessi occhi grandi e un po’ lucidi, color acquamarina, sottolineati da una riga sottile di matita nera. I capelli invece le incorniciavano il viso, fermandosi appena al di sotto delle orecchie. Non l’aveva mai vista con i capelli sciolti, e doveva ammettere che le donavano. Poi notò un terzo particolare, che se possibile lo lasciò ancora più attonito dei precedenti. Sara teneva per mano un bel ragazzo biondo, che lo guardava con aria tutt’altro che amichevole. Ora, non che pensasse di trovarsi di fronte una fotocopia della Sara quattordicenne che gli aveva sibilato ‘sono contenta per te’ e poi l’aveva lasciato solo a chiedersi che diamine fosse successo. Ma era sempre stato convinto che sarebbe diventata una di quelle ragazze timide che passano per la maggior parte del tempo inosservate, e che si ritrovano in piccoli gruppi di sabato sera, mangiando gelato e guardando film d’amore alla TV. Lo pensava senza cattiveria, semplicemente non era mai riuscito ad immaginarsela diversamente. Forse, si disse in quel momento, avrebbe dovuto sforzarsi un po’ di più. La ragazza che aveva davanti dava l’impressione di passare in maniera decisamente più interessante le sue serate. E soprattutto – e questo pensiero lo sconvolse più di tutto il resto – era diventata proprio carina. Certo, non si poteva definire una bellezza, almeno non nel senso canonico del termine. Indossava un paio di semplicissimi jeans a vita bassa ed una camicetta nera, ed avrebbe giurato che non portava i tacchi. Il trucco era quasi inesistente, escludendo la matita intorno agli occhi ed un’ombra di lucidalabbra rosa. Eppure, mentre lei non staccava lo sguardo dal suo, portandosi una mano al viso, come a sistemare quegli occhiali che non portava più da anni, Marco sentì una fitta di gelosia nei confronti di quel ragazzo che le aveva circondato la vita con un braccio, stringendola più forte a sé.

- Ciao…

Lui si riscosse da quella sorta di stordimento in cui era caduto e tentò di sfoderare uno dei suoi famosi sorrisi. Il risultato non fu dei migliori.

- Ciao Sara che bello rivederti…è passato un secolo!

Si dette mentalmente dell’idiota. Da quando usava frasi così scontate? Pensò bene di superare l’imbarazzo stringendola in un abbraccio e scoccandole un sonoro bacio su una guancia. Lei rimase un attimo interdetta, poi gli sorrise a sua volta, intenerita.

- Amore dobbiamo raggiungere gli altri, ci stanno aspettando al tavolo!

Marco esultò segretamente nello scorgere un lampo di irritazione attraversare gli occhi chiari di Sara. Ma fu solo un attimo, poi si girò sorridendo verso il ragazzo accanto a lei.

- Hai ragione è meglio sbrigarsi! Ciao Marco mi ha fatto piacere rivederti!

Si alzò in punta di piedi ed arrossendo impercettibilmente gli posò un bacio leggerò sulla guancia, prima di essere trascinata via dal suo possessivo accompagnatore. Lui rimase un istante immobile a fissarla sparire tra la folla, poi quasi senza rendersene conto estrasse il cellulare e compose il numero di Sara. La sua dose di fortuna però doveva essersi esaurita per quella sera, perché una voce metallica gli comunicò che il numero digitato non era più attivo. Scrollò le spalle, rimise il cellulare in tasca e raggiunse i suoi amici al buffet.

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Rieccovi Marco! Sono stata indecisa fino all'ultimo se dedicargli un capitolo monografico, ma non si è ancora delineato abbastanza nella mia mente malata e mi uscivano solo banalità. Inoltre (come avrete avuto modo di notare) la storia gira principalmente intorno a Sara, forse più avanti inserirò anche qualcosa in più sul bel moretto. Ora passiamo alle risposte alle recensioni:

- c.c.Sakura - Sanzina89 - Reby: mi fa piacere che vi sia piaciuto anche  il secondo capitolo!Avete visto come è tornato in fretta Marco? Sto ragazzo mi piace da matti se non l'avessi creato io lo sposerei :-P
- Ericka cioè zakurochan: non preoccuparti ho già qualche capitolo pronto quindi almeno per i primi tempi aggiornerò molto spesso (e, blocco creativo permettendo, spero anche in seguito). Grazie dei complimenti!
- L-Fy: sono commossa (sniff sniff) mi ha fatto molto piacere che tu abbia letto i primi due capitoli e ancora di più che ti siano piaciuti!!! Io continuo ad aspettare paziente che Costanza e "quel gran bel pezzettone di mago" si decidano a saltarsi addosso (non per picchiarsi possibilmente :-P ). Per quanto riguarda 'dare il tiro' sapevo benissimo che non è un'espressione usata in tutta italia, ma ho scritto il capitolo di getto e non ci ho proprio pensato... Credo che i pochi neuroni superstiti non riuscissero a fare entrambe le cose... Cercherò di stare più attenta promesso :-D

Sto cominciando a drogarmi con le vostre recensioni, mi stimolano anche l'ispirazione... non smettete vi supplico :-D

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 - Notte in bianco ***


Nuova pagina 1

Sara si rigirò per l’ennesima volta, troppo nervosa per riuscire a dormire. Aveva tentato di convincersi che la causa fosse il furioso litigio avuto con Flavio poche ore prima, ma se fossero bastate a toglierle il sonno avrebbe dormito molto poco da quando stavano insieme. Infastidita dal pensiero del ragazzo allontanò con un calcio il lenzuolo che le si era attorcigliato intorno alle gambe, scese dal letto nell’oscurità più assoluta ed a tentoni raggiunse il bagno, dove si sciacquò la faccia con l’acqua gelida e rovistò per qualche minuto nel beauty case, alla ricerca di un qualcosa con cui sollevare i capelli dal collo sudato. Faceva davvero caldo in casa. Si guardò allo specchio. Alla luce della luna, che filtrava dalla stretta finestra, sembrava proprio un fantasma, il viso pallido e tirato e qualche ciuffo che sfuggiva alla coda di cavallo per ricaderle sulla fronte. Si appoggiò con i gomiti al lavandino, sospirando.
Ma a chi voleva darla a bere? Era quasi marzo, non era il caldo che le impediva di dormire. Era Marco. Quando se l’era ritrovato davanti, nel discopub, le era sembrato di tornare indietro nel tempo. Lui però le era sembrato strano, come impacciato.

- Forse sono io ad essere cresciuta – mormorò tra sé sorridendo al suo riflesso.

Gli riusciva strano pensare ad un Marco imbarazzato. Le era sempre sembrato così maledettamente a suo agio, anche quando la afferrava per la vita e la trascinava con se sul divano, e lei rimaneva immobile e rigida, convinta che lui avrebbe avvertito il battito impazzito del suo cuore. Ma non l’aveva mai sentito, o forse non aveva ascoltato davvero. Tutte le emozioni che avrebbe voluto urlare al mondo erano racchiusi in quei minuti silenziosi, in cui Marco affondava il viso nell’incavo della sua spalla e la stringeva a se come se fosse stata un cucciolo. Ma lui non l’aveva mai capito.

Con un gesto irritato spense la luce e si gettò nuovamente sul letto, cercando di concentrarsi su qualcos’altro, qualsiasi cosa, per allontanare quella sensazione che le aveva chiuso la bocca dello stomaco a quei ricordi. Flavio. Doveva assolutamente decidersi a chiudere la loro storia una volta per tutte. Si stava rovinando la vita per lui, ora le sembrava chiaro e lampante, e si trovò a chiedersi come avesse potuto, la sera prima, pensare che fosse quasi perfetto. Era geloso,, e se si sentiva minacciato diventava insopportabile. Se si trattava di ragazzi poi… Sembrava convinto che ogni essere umano di sesso maschile che si trovasse a meno di tre metri da lei non potesse esimersi dal saltarle addosso. Certo, doveva ammettere che all’inizio era stato proprio questo lato del suo carattere ad attirarla. Era capace di farla sentire la ragazza più bella della Terra, quando la guardava. Un passato da sfigata è difficile da archiviare, ed ogni bacio di Flavio era un balsamo sulle sue ferite. Ma ultimamente stava decisamente esagerando. Ripensò alla discussione di poche ore prima, appena usciti dal locale:

- Non fare l’ingenua con me, credi che non abbia visto come ti guardava?
- Era solo stupito di vedermi, stai esagerando come al solito!
- Ma cosa sei cieca? Quello moriva dalla voglia di saltarti addosso, e dal tuo sguardo avrei detto che non ti sarebbe dispiaciuto per niente!

Con un sospiro si passò una mano sugli occhi, poi allungò una mano sul comodino ad afferrare il cellulare e, senza fermarsi a riflettere, cercò in rubrica il numero di Marco. Uno squillo… Due… Stava per riattaccare, rendendosi improvvisamente conto che erano le tre passate…

- Pronto?

Una voce insonnolita, scocciata…indubbiamente femminile. Sara senza rispondere riattaccò e spense il telefono.

Passò il resto della nottata rigirandosi nel letto e dandosi mentalmente dell’idiota. Credeva forse che un ragazzo come Marco fosse solo? Però in fondo non era sola neppure lei…

Riprese in mano il telefono e compose un breve messaggio: ‘al bar alle otto, ti devo parlare’.

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Allora vorrei partire con una piccola comunicazione di servizio: più di una persona mi ha fatto notare che l'incontro tra Sara e Marco è stato un pochino affrettato. A parte il fatto che la storia non sarà di per sè lunghissima (e quindi il secondo capitolo non mi sembrava troppo presto per farli reincontrare), vi confesso che non sono contentissima nemmeno io di come è venuto. Come ho già scritto sono partita dai capitoli centrali della storia (che mi sono usciti di getto), mentre la parte che avete letto finora l'ho aggiunta dopo. Probabilmente il problema sta nel fatto che, aggiornando prima di aver finito la storia, non ho avuto modo di dare una bella revisione finale all'insieme come faccio di solito. Ora in realtà non so ancora come andrà a finire tra i due, ma ho una mezza idea su un finale non propriamente scontato...spero che continuerete a seguire fino alla fine, se poi non vi piace proprio potete lapidarmi pubblicamente :-D.

- Sanzina: non lo so ancora che ne sarà di Sara e Marco, e soprattutto non so ancora quando si rivedranno, ma come vedi il loro incontro ha lasciato il segno, almeno su di lei...
- Keyra: grazie mille, cercherò di aggiornare il più regolarmente possibile!
- Jessychan91: mi ha fatto molto piacere vedere che continui a seguirmi, spero che ti piacerà anche questo capitolo!
- Julietta_Angel: l'hai letta proprio tutta d'un fiato eh? Per la storia tra Sara e Flavio mi sono ispirata ad una mia amica, che si era fatta ridurre uno straccio soltanto perchè aveva troppa paura di restare da sola. Cmq lui sta incredibilmente antipatico anche a me, è stato voluto, nel prossimo capitolo vedrai perchè... Per quanto riguarda l'incontro sono d'accordo con te, avrei dovuto descriverlo un pò più accuratamente, in futuro cercherò di stare più attenta promesso!
- Naco: mi è dispiaciuto molto che non ti sia piaciuto l'ultimo capitolo, cmq Marco si accorge di Sara perchè lei quando lo vede ha un'esclamazione di sorpresa, qualcosa tipo 'OHH' (quando i bambini fanno ohhhhhh...vabbè sono fusa...). Lei invece si accorge di lui perchè deve passare dal corridoio e Marco si è gentilmente stravaccato e lo ostruisce completamente. Per quanto riguarda il reincontrarsi, come ho scritto sopra non so ancora quando Marco si farà vedere di nuovo, ma la sua presenza mi serviva per dare una bella scossa a Sara...

E ora un piccolo sondaggio: secondo voi a chi ha mandato il messaggio Sara? Al prossimo capitolo...

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 - Una mattina al solito bar ***


Nuova pagina 1

Sonno. Si sentiva come se avesse passato non una sola notte in bianco, ma almeno una decina. L’aria frizzante di febbraio era riuscita a gelarla ma non a sollevarla da quel fastidioso torpore. Entrò nel bar accennando un saluto generale con la mano, gli occhi fissi nel vuoto, e si lasciò cadere al solito tavolo esalando soltanto un debole ‘caffè…’. Martina, cameriera nonché sua carissima amica, a quella vista non riuscì a non scoppiare a ridere, guadagnandosi un occhiata mezza divertita e mezza implorante di Sara.

- Nottata agitata?

Sara sollevò appena la testa e parve svegliarsi improvvisamente alla vista del bombolone alla crema che Martina le stava sventolando sotto il naso.

- In questi casi si impone una colazione abbondante…e dato che stamattina non c’è ancora nessuno ti do la favolosa opportunità di raccontare alla tua cameriera preferita cos’è successo.

Sara scoppiò a ridere di fronte all’espressione seria dell’amica e le fece cenno di sedersi con lei, mentre addentava la pasta spargendo ovunque zucchero a velo.

Riacquistata una parvenza di decoro sollevò la tazza di caffè e ne bevve qualche sorso, tentando di decidere da che parte cominciare.

- Ho incontrato Marco…

Martina tornò di colpo seria e appoggiando i gomiti al tavolo si protese verso di lei, incoraggiandola a continuare. Sara continuò a fissare come ipnotizzata la tazza che teneva tra le mani per alcuni secondi, persa nei suoi pensieri.

- E’ diverso da come lo ricordavo. Non fisicamente intendo… ma mi ha stupito. E’ stato… - si interruppe, come a cercare le parole, e bevve un altro sorso di caffè – è stato strano…

- Non lo vedi da una vita pensavi di provare ancora le stesse sensazioni? Sei cresciuta tesoro, e anche se non posso dire di condividere i tuoi gusti c’è un’altra persona nella tua vita!

- Sto per lasciare Flavio..

Sara parlò in fretta, senza guardare in faccia l’amica. Si sentiva una stronza…Tutto si sarebbe aspettata tranne che Martina saltasse in piedi ululando e l’abbracciasse di slancio, facendole quasi rovesciare la tazza che teneva ancora in mano.

- Ma sei impazzita?

L’irritazione durò poco, giusto il tempo di verificare l’incolumità dei suoi nuovi (e costosissimi) pantaloni di pelle.

- E’ una notizia meravigliosa! Scusa ma, lasciatelo dire, temevo che non ti saresti più decisa!

Sara aprì la bocca per rispondere ma fu interrotta da una voce che avrebbe preferito sentire il più tardi possibile quel giorno.

- Decisa a fare cosa?

Martina si girò verso Flavio con aria irritata, poi (cosa che stupì parecchio il ragazzo) gli fece un gran sorriso e, salutando Sara con un buffetto sulla testa, tornò dietro al bancone.

- Se non sono strani tu non li frequenti vero?

Sara sbuffò internamente notando per l’ennesima volta la cafonaggine del suo (ormai ancora per poco) ragazzo, scosse la testa e si concentrò sulle parole migliori per una situazione del genere… cosa peraltro alquanto difficile con il tremendo mal di testa che si ritrovava. Optò per la soluzione più rapida ed indolore (almeno per lei, ma in quel momento essere sensibile era l’ultimo dei suoi pensieri).

- Fla credo sia meglio finirla qui.

La reazione del ragazzo fu alquanto comica, e solo l’intontimento le consentì di non scoppiargli a ridere in faccia. Iniziò ad aprire e chiudere la bocca, ma non riuscì ad emettere nemmeno un suono. Si stupì di come tutta la situazione la lasciasse quasi indifferente, e si chiese se l’avere rivisto Marco non le avesse semplicemente dato la spintarella di cui aveva bisogno per troncare quella relazione soffocante.

- Sara ti sembra che stia ridendo? Non sono scherzi da fare di prima mattina, soprattutto dopo avermi fatto svegliare all’alba per fare colazione insieme!

Sara poteva scorgere Martina, piegata in due dietro al bancone e scossa da un attacco di risa.

- Non mi pare di averti chiesto di fare colazione insieme!

- E allora mi spieghi perché diavolo…

Si interruppe, realizzando finalmente che la ragazza non stava affatto scherzando.

- E’ per quel tizio di ieri sera vero? Ci avrei giurato che non me la raccontavi giusta. Allora da quanto va avanti?

- Fla smettila non vedi che sei ridicolo? Credi davvero che abbia deciso di lasciarti in una notte? – Si passò una mano tra i capelli, tentando di rimanere calma – Se non fossi stato così occupato a ringhiare contro ogni ragazzo che mi rivolgeva la parola ti saresti reso conto che tra noi non funziona da un pezzo! Ormai ho deciso, non voglio più stare con te.

Flavio si alzò in piedi, rosso in viso, e le afferrò con poca delicatezza un polso:

- Ahi… lasciami mi fai male!

- E secondo te io non ho voce in capitolo? Non puoi decidere da sola di rompere con me!

- Oh, sì che può…

Martina era in piedi alle sue spalle, le braccia incrociate sul petto e sul volto un’espressione molto poco rassicurante.

- Per la precisione lo ha appena fatto, e ora, se non hai intenzione di ordinare, sei pregato di uscire di qui, prima che mi arrabbi sul serio.

Sara fissò con ammirazione l’amica, poi scrollò il braccio dalla presa di Flavio e ricominciò a sorseggiare il suo caffè come se il ragazzo non fosse più nella stanza. Quest’ultimo lanciò ad entrambe un’occhiata omicida ed uscì dal bar imprecando a mezza voce. Martina batté le mani con aria entusiasta:

- Muoviti, fila a casa a recuperare qualche ora di sonno, stasera per festeggiare ti porto a ballare. E non sognarti nemmeno di darmi buca!

Sara sorrise, più al pensiero del suo letto che a quello della serata a dire la verità. Ma Martina era senz’altro una compagnia migliore di quella che aveva avuto nell’ultimo anno e mezzo, e nemmeno a lei dispiaceva l’idea di potersi finalmente rimettere quella minigonna che le piaceva tanto…

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Bene bene...le risposte al sondaggio mi hanno fatto tirare un sospiro di sollievo, forse non sono poi così scontata come credevo! Vi piace la mia Martina? Vi dirò che andando avanti con la storia mi ci sto affezionando sempre di più, sarà perché ho messo molto di mio in questo personaggio. Ad esempio io sogno da anni che la mia best friend si decida a mollare quello stercoraro del fidanzato! Il giorno in cui mi verrà a dire che si è decisa probabilmente sarò talmente felice che la Martina di questo capitolo vi sembrerà algida al confronto! A proposito Elfie cara avresti mica una pozione orcovolante da prestarmi? E' a fin di bene giuro... Stavo divagando di nuovo... a proposito avete notato che il capitolo è un pò più lungo degli altri? Spero che apprezziate l'impegno :-D

Approfitto di questo spazio per avvisare che domani sarò a Milano per lavoro quindi non riuscirò ad aggiornare, ma conto di sfruttare appieno le quasi 4 ore di eurostar per procedere con la storia (ho già 3-4 capitoli pronti ma sono in fase decisamente creativa). Quindi per il prossimo capitolo dovrete aspettare giovedì.. (se qualcuna gentilmente si prostra in lacrime all'idea di aspettare a leggere il seguito del mio delirio è pregata di lasciare nome cognome e coordinate bancarie alla reception, provvederò a ricompensarla adeguatamente).

E ora un saluto speciale a quelle poche temerarie che mi seguono costantemente. Vi ringrazio tantissimo, i vostri commenti sono un vero toccasana per me!

- L-Fy: l'analista non sarebbe stata male, ma penso che per Sara sia stato molto più terapeutico mandare al diavolo quel decelebrato di Flavio. Io sono gelosa, e non mi dispiace che anche il mio uomo lo sia, ma non sopporto quando diventa un'ossessione e si passa la giornata a litigare per questo! Forse in questo capitolo sono stata un pò troppo dura con il povero Flavio (ma quando mai...), ma come ho già spiegato mi sono ispirata alla storia della mia migliore amica per descrivere quella di Sara, quindi sono un tantinello di parte...appena appena... Grazie per continuare a seguire e recensire, i tuoi commenti valgono doppio per me!! ;-)

- Naco: non preoccuparti, finché scovi i miei errori vuol dire che leggi con attenzione la mia storia, quindi sono contenta! Lo so che ogni tanto ci scappa qualche errorino, scrivo nei momenti e nei posti più assurdi (tipo in ufficio in pausa pranzo), non sempre ho il tempo di ricontrollare e approfitto volentieri delle tue segnalazioni! Da questo capitolo parte il corpo centrale della storia, che ho sviluppato per primo e con più calma. Fammi sapere se il tuo giudizio migliora, io ne sono sicuramente più soddisfatta rispetto alla prima parte! Per quanto riguarda il cellulare credo proprio che rimarrà un mistero ancora per un pò a chi appartenga la voce insonnolita che ha risposto a Sara.

- Sanzina89: sei quella che ci è andata più vicina nel rispondere al sondaggio, complimenti. Ammettilo che non mi credevi così crudele da farle lasciare Flavio così in fretta. In realtà da un certo punto di vista mi sono calata in Sara, anche io mi sono trovata a decidere di chiudere una storia di quasi tre anni pensandoci sopra meno di mezz'ora. Quando il vaso è pieno basta una goccia...e Marco era proprio la goccia che faceva al caso mio!

- Jessychan91: Sono contentissima che la storia continui a piacerti, ora dovrebbe iniziare la parte più divertente, vediamo un pò dove mi porta l'ispirazione! Un bacio!

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 - Martina Mon Amour ***


Nuova pagina 1

Quando Martina suonò il citofono, quella sera, Sara naturalmente non era ancora pronta. Le urlò di salire, mentre tentava contemporaneamente di infilarsi gli stivali e mettersi il mascara. L’effetto non doveva essere stato uno dei migliori, perché l’amica, appena entrata, le scoppiò a ridere in faccia.

- Sara sembri un panda! Ti pare il caso di uscire conciata così? – Le scoccò un bacio sulla guancia mentre la superava diretta al piccolo salotto – Non preoccuparti sul secondo danno I Soliti Sospetti… tu preparati con calma, nel frattempo io ti occupo il divano!

Sara ripensò a tutte le litigate che aveva avuto con Flavio per i suoi cronici ritardi, e si sentì tutto d’un tratto molto più leggera. Lanciò un bacio a Martina e si rintanò in bagno, cercando di porre rimedio al disastro che aveva combinato.

Un quarto d’ora dopo si stava studiando criticamente davanti allo specchio. Non era mai stata una bellezza, ma con gli anni aveva acquisito una sicurezza interiore che la faceva sentire a suo agio in ogni situazione, ed un indubbio buon gusto nella cura del suo aspetto esteriore. Aveva imparato che strafare non faceva per lei, e quella noncuranza le aveva procurato non pochi ammiratori. Mentre fermava i capelli con delle forcine colorate, in modo che ballando non le si appiccicassero al viso, ripensò per l’ennesima volta alla sera prima.

Quando se l’era trovato davanti aveva sentito uno stranissimo sfarfallio alla bocca dello stomaco, e per un attimo le era sembrato che Flavio che le teneva la mano, la ressa di corpi che li circondava, la musica e le luci accecanti sparissero all’improvviso. Era rimasta immobile come una statua di sale a fissare quei riccioli scuri tra cui aveva passato le dita tante volte, senza riuscire nemmeno a parlare.

Possibile che Marco significasse ancora tanto per lei? Erano cambiati (probabilmente più lei di lui, si disse con una punta di risentimento), eppure le era bastato rivederlo per mettere in atto una decisione che rimandava da mesi.

Scosse la testa per verificare la tenuta dell’acconciatura e, soddisfatta, si diresse verso il salotto per recuperare la sua amica.

- Ti prego, solo cinque minuti…c’è la scena della tazza…

Guardò l’orologio – le undici e mezza – e con un sorriso si raggomitolò di fianco a Martina. In fondo quella scena piaceva un sacco anche a lei…

- Marty..

- Hmm?

- Lo sai che ti adoro vero?

- Ah ah…

- Non hai altro da dire?

- Non so proprio darti torto tesoro! Ora stai un po’ zitta però che non riesco a seguire…

A mezzanotte spaccata le due ragazze fecero il loro ingresso nel locale che Martina aveva scelto per festeggiare il ritorno di Sara al felice stato di single per scelta. Riuscirono miracolosamente a sedersi subito (Sara si chiese quanta di quella fortuna fosse da imputare al buttafuori amico di Martina, che se le stava letteralmente mangiando con gli occhi) ed ordinarono due cocktail alla frutta, studiando incuriosite il locale. Pochi minuti dopo un paio di ragazzi si avvicinarono sorridendo. Martina lanciò a Sara uno sguardo più che eloquente. Lei accennò un sorriso nella direzione dei due, poi finse di concentrarsi sulla conversazione dell’amica. Il gioco stava per ricominciare, ma non era del tutto sicura di essere pronta.

Non ci volle molto per ritrovare la Sara dell’anno prima, constatò con soddisfazione Martina. Erano quasi le 4 e le due ragazze si agitavano nel mezzo della pista, senza far ormai neppure caso agli uomini che le circondavano. C’era solo la musica che scorreva sotto la pelle, che rimbombava nel petto e nella testa, scacciando tutti i pensieri, i problemi, le responsabilità. C’erano solo i loro corpi che non riuscivano a stare fermi, i capelli che si agitavano seguendo un ritmo tutto loro, i vestiti che aderivano alla pelle accaldata. Ed in un angolo, abbastanza lontano da osservarle senza essere calpestato, c’era un ragazzo moro, appoggiato ad una colonna, un drink in mano e lo sguardo di un bambino che ha scoperto cosa fanno i genitori nella stanza da letto quando sono soli. Una ragazza bionda e decisamente poco vestita gli si spalmò addosso passandogli le braccia intorno al collo.

- Marco noi ce ne andiamo vieni anche tu?

Il ragazzo parve scuotersi e per un istante la guardò come se stentasse a riconoscerla. Poi le sorrise debolmente e tornò a fissare lo sguardo sulla pista:

- No resto ancora un po’. Ti chiamo domani ok?

Laura spostò lo sguardo da Marco alle due ragazze che ballavano come indemoniate poco distante, poi scrollò le spalle e lo salutò con un bacio sulla guancia privo di calore. Aveva la chiara sensazione di essere appena stata scaricata, ma non era certo una di quelle ragazzine adoranti a cui lui era abituato. Se la voleva ancora l’avrebbe cercata, ed allora non gli avrebbe reso le cose tanto facili. Si unì al gruppo di amici, lasciando Marco a fissare con espressione rapita la sua amica d’infanzia, chiedendosi come diavolo avrebbe dovuto comportarsi con lei.

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Allora mie adorate lettrici vi sono mancata almeno un pò? Voi a me tantissimo!! Nonostante i buoni propositi ieri in treno mi sono messa a rileggere 'Tokyo Blues' e non sono riuscita a staccarmi per tutto il viaggio, quindi non ho scritto un bel niente! Devo dire che una carrozza piena di sconosciuti non sarebbe stata comunque il massimo per la mia concentrazione.. Cmq ho già un bel pò di idee che mi frullano in testa (la densità di neuroni è bassa quindi hanno parecchio spazio), e forse questa storia verrà più lunga di quanto avevo preventivato. Intanto sto pensando sinceramente di cambiare il titolo (l'ho inserito perché non mi veniva in mente altro, ma non mi è mai piaciuto granché).

Ma bando alle chiacchiere e passiamo ai saluti speciali:

- L.Fy: carissima che domande fai, incartami pure tutto che appena esco dal lavoro passo a ritirare il pacco!!! Se poi vuoi mandare Sasha a portarmelo meglio ancora, però aspettati di vederlo tornare un pò provato (ommioddio quelle pastigline verdi erano più forti di quel che pensassi...). Anche io sono molto orgogliosa della mia Sara, ora però mi troverò a dover escogitare stratagemmi su stratagemmi per evitare che si fiondi su Marco appena lo addocchia.. che dici riuscirò a resistere? Tu ne sai qualcosa vero?? Un bacio Elfie!

- Jessychan: ehm...veramente il messaggio era per Flavio, Martina era al bar semplicemente perché ci lavora. Sicuramente Sara ha pensato a quel posto anche per avere il supporto della sua migliore amica in un momento così difficile (anche se alla fine è stato meno difficile del previsto).

- Zakurochan: hai visto che non ci ha messo molto a farsi rivedere Marco? D'altronde a me è sempre capitato così, non vedi una persona per una vita (o magari la incroci senza vederla) e quando per qualche motivo ti torna in mente ti sembra di rivederla ovunque! Sono contentissima che la storia continui a piacerti, un bacio!

- LuNaDrEaMy: che bello una nuova temeraria che legge la mia storia!!! Sono contenta che ti piaccia, cercherò di essere il più possibile regolare con gli aggiornamenti!!

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 - Una bellissima serata ***


Nuova pagina 1

- Dio erano secoli che non mi divertivo così tanto!

- Per forza ti eri scelta una mummia egizia come fidanzato! Giurerei che persino il mio capo sarebbe una compagnia migliore di lui in discoteca!

- Sei sempre la solita esagerata!

Sara si lasciò cadere senza fiato sulla sedia, sollevando con un elastico i capelli dal collo sudato e rabbrividendo alla sensazione di piacevole frescura che ne derivò.

- Qui tra poco chiudono, vado a prendere l'ultimo drink poi decidiamo cosa fare d’accordo?

- Ne prendi uno anche per me? Aspetta ti do i soldi…

Mentre era intenta a rovistare nella borsetta (ed a chiedersi per l’ennesima volta come potesse perdere sempre tutto in uno spazio così microscopico) avvertì una presenza accanto a lei. Sollevando lo sguardo si trovò a fissare gli occhi che l’avevano tormentata la notte precedente. Con un autocontrollo che non credeva di possedere sorrise al ragazzo:

- Ma guarda chi si vede. Cinque anni senza incontrarci ed ora due volte nella stessa settimana.. comincio a pensare che tu mi stia pedinando!

- Veramente penso che nessuno avrebbe potuto non notarti stasera.

Marco la fissava con un sorriso metà ironico e metà qualcosa che Sara non riuscì (o non volle) cogliere. Arrossì violentemente e si voltò verso Martina in cerca di sostegno. Ma la sua amica aveva capito al volo la situazione e si era dileguata tra la folla. Sara aggiunse ‘uccidere Marty’ alla sua lista delle priorità, poi si rassegnò a concentrare nuovamente la sua attenzione sul ragazzo che stava seduto davanti a lei. Constatò con stupore che anche lui pareva imbarazzato, e questo la risollevò un po’.

- Stasera nessun fidanzato geloso che ti trascina via?

Sara liquidò la battuta con un’alzata di spalle

- Flavio non è il mio fidanzato.

- Eppure dava proprio quell’impressione…

- Quello che intende Sara è che quel cretino non è PIU’ il suo fidanzato – si intromise una voce alle sue spalle – Comunque piacere io sono Martina!

Sara sostituì ‘uccidere Marty’ con ‘uccidere Marty in maniera molto dolorosa’, e le lanciò un’occhiataccia che non passò inosservata a Marco, ma che venne totalmente ignorata dall’amica.

- E tu chi sei? Date l’impressione di conoscervi bene…

- Beh sì eravamo molto amici da bambini… Mi chiamo Marco piacere.

Martina ignorò la mano che le veniva offerta e si girò a bocca aperta verso l’amica:

- QUEL Marco? Accidenti non mi avevi detto che era così carino!

Sara avrebbe voluto che in quel preciso istante una botola si spalancasse sotto i suoi piedi e la inghiottisse. Sollevò lo sguardo timorosa di trovarsi davanti il sorriso di scherno di Marco, ma si stupì non poco di vedere di nuovo nei suoi occhi quell’espressione indecifrabile. Non la conosceva, non l’aveva mai usata quando era con lei. Tentando di riprendere il controllo della situazione vuotò il suo drink tutto d’un fiato e strinse la mano intorno al polso sottile di Martina.

- Ora però noi dobbiamo proprio andare, è tardissimo e domattina devo studiare. Marco è stato un piacere…

Ma il ragazzo fu più veloce di lei:

- Aspetta… mi lasci almeno il tuo numero di cellulare? Quello che ho non è più attivo e non vorrei aspettare altri cinque anni prima di rivederti.

Sara rimase talmente allibita da quella dichiarazione che ci mise un attimo ad assimilare quello che aveva sentito. Estrasse dalla borsa una penna e scarabocchiò qualcosa sul retro di uno dei tovagliolini, allungandolo al ragazzo.

- Ecco questo è il mio nuovo numero. Ma quando hai provato a chiamarmi?

Marco piegò con attenzione il tovagliolo e lo infilò nella tasca della camicia, poi senza risponderle si allungò oltre il tavolo e le posò un bacio sulla guancia.

- Ora devo scappare anche io. Ciao Martina è stato un piacere conoscerti!

Le due ragazze rimasero immobili a guardarlo scomparire al di là della pista, Sara con una mano appoggiata alla guancia nel punto in cui lui aveva appoggiato le labbra e Martina massaggiandosi il polso che l’amica aveva inavvertitamente stretto troppo forte. Poi si guardarono ed improvvisamente, senza un vero motivo, scoppiarono a ridere. Martina le passò protettivamente un braccio intorno alle spalle.

- Bene bene, pare che la nostra cenerentola abbia fatto conquiste. Che pensi di fare con lui?

- Non lo so, non ho voglia di pensarci ora. Mi porti a fare colazione? E’ una vita che non vado in quel posto che sforna i bomboloni all’alba…

- Ma non dovevi studiare domani? – la prese in giro Martina – Credo proprio che dovresti andare subito a dormire…

- Ma che stronza… Dai muoviti sto morendo di fame!

Poco dopo, appoggiata allo schienale con le gambe raccolte ed i piedi nudi appoggiati sul cruscotto, si trovò a pensare che quella era stata senza dubbio una delle serate più belle della sua vita. L’indomani avrebbe ripensato a Marco, e sarebbero ricominciate le paranoie. Ma in quel momento c’erano solo una macchina con i finestrini abbassati e due ragazze che cantavano a squarciagola nella notte.

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Oggi non ho nulla di sensato da scrivere quindi passo direttamente ai ringraziamenti:

- Valentina: che bello un'altra new entry! Spero proprio che la storia continuerà a piacerti anche in futuro (per ora ho solo qualche capitolo di scarto tra scrittura e pubblicazione quindi non so neppure io cosa succederà...)

- Julietta_Angel: come credo di aver già i capitoli dal 3 al 5 li ho scritti per primi e quasi tutti d'un fiato, mentre i precedenti sono stati scritti di conseguenza e sicuramente troppo in fretta. Ho la mezza idea di effettuare una bella revisione dei chap 1 e 2, ma aspetto di finire la storia. Il gap temporale deriva dal fatto che la notte a Sara è sembrata lunga 3 mesi... no scherzo me ne sono resa conto anche io ma mi hai beccata prima che potessi correggere! Grazie della segnalazione e spero che anche questo chap ti piaccia!

- Jessychan91: grazie cara, leggo sempre con grandissimo piacere le tue recensioni

L_Fy: l'ultimo chap non l'hai recensito (sigh sigh) ma ormai sei inserita nei ringraziamenti ad honorem!! Ciao carissima un bacione!!!

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 - Chi rompe a quest'ora? ***


Nuova pagina 1

Sara si svegliò di soprassalto allo squillo del telefono. Guardò la sveglia… era quasi sera, d’altronde, le ricordò il terribile cerchio alla testa che la colse non appena scese dal letto, era riuscita ad infilarsi sotto le coperte soltanto verso le sette del mattino. Maledicendo tra i denti l’abitudine di lasciare il cellulare acceso la notte (anche se di notte in questo caso non si poteva propriamente parlare), rispose senza neppure guardare il numero che lampeggiava sul display.

- Allora ti ha chiamata?

Sara si prese qualche secondo per realizzare:

  1. con chi stava parlando

  2. chi avrebbe dovuto chiamarla

  3. che, indipendentemente dalla sua identità, la persona di cui al punto 1 sarebbe stata punita in maniera incredibilmente crudele per quell’attentato al suo sacro riposo.

- Veramente mi hai appena svegliata tu… ma mi spieghi come fai ad essere sempre così fresca e pimpante?

- Tesoro ti sei scordata che il mio turno al bar inizia alle sei? Sono abituata a non dormire!

- Ma io no – piagnucolò Sara con voce lamentosa – ho ancora sonno, voglio tornare a letto!

- Mamma mia che lagna che sei. Fatti una bella doccia calda, io passo a prendere una pizza, sono da te tra mezz’ora.

Martina riattaccò senza darle neppure il tempo di reagire. Sara gettò un’ultima occhiata carica di desiderio al letto ancora caldo e con un sospirò si diresse in bagno. Quella pazza scatenata sarebbe stata capace di buttare giù la porta se non le avesse aperto al secondo trillo del citofono!

Venti minuti (e varie imprecazioni) dopo il cellulare riprese malignamente a squillare proprio mentre lei era in procinto di infilarsi i jeans. Saltellò su un piede solo fino al comodino ed incastrò il telefono tra spalla ed orecchio mentre finiva di vestirsi.

- Ti deciderai mai a chiedermi che pizza voglio PRIMA di essere in pizzeria?

- Scusa?

Sara si immobilizzò sul posto, e allontanò con aria orripilata il telefono dall’orecchio il minimo indispensabile per leggere il numero sul display. Non era Martina. E fin qui ci era già arrivata, a meno che la sua amica non avesse subito un intervento alle corde vocali dopo la loro ultima telefonata. Il numero però era criptato, quindi, si ritrovò a pensare con orrore, poteva anche essere… Con un autocontrollo che non credeva nemmeno di possedere riavvicinò la bocca al microfono…

- Flavio?

- Chi è il gorilla geloso? Ma non mi avevi detto che vi eravate lasciati?

Con lo sguardo vitreo Sara si lasciò scivolare sul tappeto e strinse le ginocchia contro il petto.

- Marco?

- Sono commosso, già al terzo tentativo ti sono venuto in mente io!

- Beh ammetterai che negli ultimi cinque anni non sei stato esattamente in cima alla lista delle mie chiamate!

Marco rimase in silenzio e Sara si mordicchiò un’unghia, nervosa. Non avrebbe voluto dirgli una cosa del genere, aveva parlato senza riflettere.

- Senti scusa io…

- Nemmeno tu mi hai più cercato.

Sara boccheggiò un istante, sconvolta. Stava per rispondergli a tono quando suonarono alla porta.

- Aspetta un secondo è arrivata Martina…

Aprì all’amica e la trascinò quasi dentro, portandosi l’indice alle labbra ed indicando il cellulare appoggiato sul tappeto. ‘Marco’ compose con le labbra senza emettere alcun suono. Martina le fece segno di tornare al telefono e si diresse in cucina.

- Eccomi scusa…

- Hai sentito quello che ti ho detto prima?

- Sì – rispose controvoglia la ragazza giocherellando con una ciocca di capelli – però avevo i miei motivi.

- E non hai mai pensato che avrei potuto starci male?

- Non lo so Marco forse non ci volevo pensare in quel momento, perché stavo male anche io… E poi tu avevi i tuoi amici, una ragazza, non sei certo rimasto da solo!

- Sì ma tu eri la mia migliore amica!

Quella frase la colpì come una pugnalata. Non aveva mai pensato seriamente che Marco potesse stare male per lei. Nell’egoismo dell’adolescenza si era convinta di essere stata l’unica a soffrire per la fine del loro rapporto. Improvvisamente si sentì malissimo.

- Ci sei ancora?

- Sì…

- Non volevo farti sentire in colpa scusami…

- No hai ragione tu sono stata una stronza! – Sara chiuse gli occhi e tentò il tutto per tutto – Vorrei almeno farti capire perché l’ho fatto… Possiamo vederci?

- Ora?

- No c’è Martina da me stasera. Domani pomeriggio?

- Ok dammi il tuo indirizzo passo a prenderti alle quattro!

Sotto lo sguardo interrogativo dell’amica Sara spiegò al ragazzo come arrivare a casa sua, poi lo salutò velocemente e chiuse la comunicazione.

- Gli dirai che eri innamorata di lui?

- Ci proverò. In fondo non sono più una bambina no?

Martina le si inginocchiò accanto e la strinse tra le braccia.

- E gli dirai che lo ami ancora?

Sara si stupì ancora una volta di come non ci fosse bisogno di parole tra di loro.

- Non lo so…

- Dai ora basta piagnistei! C’è un’enorme pizza bollente che ci aspetta ed un armadio pieno di vestiti tra cui scegliere cosa ti metterai domani!

Sara scoppiò a ridere e si rialzò dal tappeto, seguendo l’amica in cucina.

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Ta-daan... curiose di sapere se si chiariranno o meno? Sto scrivendo quella parte proprio ora e vi confesso che mi sta facendo impazzire, non sono mai soddisfatta...

Ma passiamo alle mie fedeli recensitrici:

- Damned88: ammiro la tua costanza nel leggere 6 capitoli tutti insieme (vabbè che non sono poi così lunghi...). Spero tanto che continuerai a seguire!

- Marochan: addirittura senza parole *-* sono a dir poco commossa! Mi ha fatto davvero molto piacere la tua recensione!!!

- Naco: anche a me Martina piace tantissimo, forse più di Sara. Sarà che ho sempre sognato un'amica così energica che mi desse una svegliata al momento giusto! Sicuramente il suo ruolo nella storia è fondamentale, soprattutto perché lo è anche nella vita della protagonista!

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 - Maledette lancette... ***


Nuova pagina 1

Sara guardò per la milionesima volta l’orologio. Soltanto le tre e un quarto. Sembrava che quelle dannate lancette proprio non ne volessero sapere di scorrere un po’ più in fretta. Aveva pranzato, lavato i piatti – solo l’una – si era concessa un lungo bagno rilassante (le sembrava di sentire sua madre che le urlava quanto fosse pericoloso a stomaco pieno), poi aveva stirato ciocca per ciocca i capelli ribelli – le due e dieci – si era truccata con attenzione, aveva passato nuovamente in rassegna gli abiti che aveva selezionato la sera prima con Martina – le tre meno dieci – ed aveva infine optato per una paio di pantaloni neri ed un caldo maglione color coccio. Ma, nonostante le sembrasse di aver compiuto ogni gesto quasi al rallentatore, l’orologio si ostinava ad affermare che le rimanevano ancora tre quarti d’ora di attesa. Questo nell’ottimistica ipotesi che Marco fosse arrivato puntuale… e se non era cambiato negli ultimi anni la cosa non era poi così probabile.

Individuò il cellulare infilato a mò di segnalibro in mezzo al suo diario e velocemente compose il numero di Martina. L’amica rispose al primo squillo.

- In ansia pre-appuntamento dolcezza?

- Riuscirò mai ad evitare che tu mi legga nel pensiero?

- Oh ma tu sei piena di mistero… infatti non ero sicura se mi avresti chiamata alle tre o alle tre e mezza!

Sara sentì il nodo che le stringeva la bocca dello stomaco allentarsi un po’.

- Sono già pronta e non so cosa fare…

- Beh intanto potresti aprirmi il portone, si gela qui sotto!

- Tu sei matta…

Ridendo chiuse la chiamata e corse alla porta. Pochi secondi dopo una intirizzita Martina sbucò dalle scale.

- Non mi dire che eri lì sotto aspettando che ti chiamassi!

- Ma per chi mi hai preso? Anche alla mia pazzia c’è un limite… Quando mi hai chiamata stavo passando casualmente qui sotto e ho pensato di venirti a fare un po’ di compagnia!

- Sì come no… avanti sputa il rospo!

Martina si sfilò il cappotto e la guardò con aria colpevole

- La mia coinquilina si è portata a casa il ragazzo e mi ha gentilmente chiesto di togliermi dai piedi per il resto del pomeriggio.

Sara la fissò a bocca aperta

- Quindi ?

- Dai, tu esci e io sono una senzatetto… ti giuro che se mai questo incontro si concluderà in maniera produttiva e sentirai il bisogno di avere la casa libera basta un sms e mi smaterializzo alla velocità della luce!

L’amica non riuscì a trattenere un sorriso

- Le probabilità che Marco reagisca alla mia confessione saltandomi addosso ed implorandomi di farlo salire sono tendenti a zero al momento, quindi puoi restare… - bloccò con un gesto della mano Martina che stava per saltarle al collo – ad una condizione però!

- Sarebbe?

- Quando torno voglio trovare una di quelle favolose torte alle noci che sai fare tu, gli ingredienti sono al solito posto.

Martina incrociò le braccia e sbuffò, ma un lampo di divertimento guizzò nei suoi occhi scuri

- Per una torta minimo dovresti invitarmi anche a dormire qui!

- Se ci metti le scaglie di cioccolato fondente potrei anche chiederti di trasferirti in pianta stabile…

In quel preciso istante il campanello trillò allegramente. Sara stupita si girò verso l’orologio appeso proprio sopra l’ingresso. Le (ora un po’ meno) odiate lancette segnavano le quattro spaccate.

- Però puntuale il tuo amico! – Martina la guardò con aria complice – però penso che dovresti proprio farlo aspettare un po’…

- Mi sa che hai ragione…

Martina le strizzò l’occhio e sollevò il citofono

- Marco sali Sara è quasi pronta!

Fece cenno all’amica di chiudersi in camera

- Mi raccomando almeno un quarto d’ora, mi occupo io di lui…

Mentre si richiudeva la porta alle spalle Sara si ritrovò a chiedersi se fosse una buona idea lasciare quel poveretto in balia di quella psicopatica della sua migliore amica.

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Mi scuso per il salto di aggiornamento di ieri, ma non stavo tanto bene e ho pensato che passare la giornata a letto con un buon libro non fosse poi malaccio come idea! Oggi sono tornata più in forma che mai a tormentarvi con i miei deliri...perdono...

Comunicazione di servizio: mi scuso con Julietta_Angel e con le persone che non ho citato nello scorso capitolo, purtroppo aggiorno al lavoro e spesso devo interrompermi 30 volte, quindi mi sono persa un pò di recensioni. Giuro solennemente di stare più attenta!

- L-Fy: anche io avevo pensato di fare una vestizione in piena regola, poi però non mi veniva in mente niente che non fosse terribilmente scontato, quindi ho preferito concentrarmi sull'attesa pre-appuntamento. Non so se capita a tutti, io regolarmente mi ritrovo prontissima con almeno mezz'ora di anticipo e non so mai cosa fare per calmare l'ansia!Per quanto riguarda i bomboloni...quanto ti capisco cara...Un bacione

- Damned88: ho rinviato ancora un pò l'incontro fatidico...non è che la sto tirando troppo in lungo vero?Nel caso fatemelo sapere, vedrò di contenermi :-D purtroppo (o per fortuna) sta storia mi ha preso molto quindi mi ritrovo a scrivere molto più di quello che avevo preventivato!

- Julietta_Angel: potrai mai perdonarmi? -///- prometto che non mi dimenticherò più di citarti nei ringraziamenti, anche perchè sei una delle mie lettrici più costanti ed affezionate! Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Un bacio

- Jessychan: ancora per questo capitolo Markino non si vede, ma nel prossimo avrà un pò di spazio tutto per lui. In realtà l'idea di partenza era di descrivere la storia dal punto di vista di entrambi, mentre a poco a poco l'ho relegato in un angolo poverino...Vabbè lo farò consolare da Sara :-D Un bacio

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 - Ancora tu... ***


Nuova pagina 1

Marco era piuttosto teso all’idea di quell’incontro. Si era ritrovato a rivangare il passato senza nemmeno rendersene conto, ed ora non era del tutto sicuro di voler conoscere i motivi che avevano spinto Sara ad allontanarlo da sé. Magari sarebbe saltato fuori che anche allora c’era di mezzo un ragazzo, o chissà cos’altro.

Ma ormai era in ballo, e poi l’idea di passare il pomeriggio con la ragazza lo attirava parecchio. Aveva passato tutta la mattina ad analizzare quella strana voglia di vederla ancora che lo accompagnava incessantemente dal loro ultimo incontro. Scoprirla così scatenata, in quella discoteca piena di gente, eppure come ignara degli sguardi che le si incollavano addosso, l’aveva lasciato un po’ spaesato.

Era cambiata molto da come la ricordava, ora dava l’impressione di essere piena di vita e di entusiasmo, ma allo stesso tempo sembrava aver mantenuto quell’innocenza che aveva sempre apprezzato in lei. Si era ritrovato a pensare a come sarebbe stato stringere quel corpo che ricordava magro ed un po’ ossuto, e che ora invece sembrava così morbido, e si era sentito stranamente in colpa per quei pensieri.

Aveva sempre considerato Sara come una specie di sorella minore, e anche nel pieno di quella tempesta ormonale che non risparmia nessun adolescente l’idea di considerarla una donna non l’aveva mai sfiorato. Anzi, non aveva dato il minimo peso all’imbarazzo che aveva sviluppato Sara nei suoi confronti quando erano usciti dall’infanzia. Ora invece lei sembrava così tranquilla e distaccata, e lui si ritrovava a soffocare a fatica istinti non propriamente ‘fraterni’ nei suoi confronti…

Quando aveva riconosciuto la voce di Martina al citofono era rimasto un attimo interdetto, ma poi si era detto che, probabilmente, le due ragazze dividevano lo stesso appartamento. Gli avevano dato l’impressione di essere molto unite, e l’indirizzo che gli aveva dato Sara corrispondeva ad un vecchio palazzo in zona universitaria, non alla graziosa villetta in periferia dove viveva con i suoi genitori.

Quando aveva messo piede in casa, aveva avuto pochi istanti per analizzare l’ambiente. Poi un ciclone con corti capelli biondi gli si era letteralmente fiondata addosso e aveva cominciato a ricoprirlo di domande.

Quando finalmente Sara entrò in salotto Marco era talmente confuso che a malapena notò lo scambio di sguardi tra le due ragazze. Martina, interrompendo a metà una filippica su quanto fossero bastardi i ragazzi, si sollevò dal divano ed andò incontro all’amica

- Dieci minuti scarsi…pappamolle!

- Ricordati i pezzetti di cioccolata piuttosto… Marco io sono pronta possiamo andare!

Il ragazzo accolse con gratitudine l’arrivo di Sara, ma, mentre la ragazza salutava Martina con un bacio ed un buffetto sulla guancia, si ritrovò a chiedersi se le due ragazze non parlassero per caso qualche strano linguaggio in codice.

Appena salita in macchina Sara lo studiò con attenzione, poi una scintilla di malizia le attraversò lo sguardo

- Sconvolto eh? Martina fa sempre così quando viene a prendermi un ragazzo, dice che se scappano non valeva la pena di uscirci!

- Esci con molti ragazzi?

- Non molti superano la prova in effetti! – Sara tornò seria notando che lo sguardo di Marco si era come rabbuiato – Scherzi a parte, sono stata con Flavio un anno e mezzo, quindi la mia agenda al momento è un po’ sguarnita. E tu?

- Qualche storiella, ma niente di serio.

- Storielle che rispondono al tuo cellulare alle tre del mattino?

Marco si voltò di scatto a quella domanda, ma la ragazza guardava fuori dal finestrino con un’espressione indecifrabile.

- Eri tu l’altra notte?

- Mh mh.. – assentì lei distrattamente – spero di non aver interrotto niente di importante.

- A dire il vero sì…

Sara strinse la manica del maglione tra le dita ed impose alla sua voce di non tremare

- Mi dispiace allora!

- Oh non scusarti con me… Ce l’ha GiùGiù ora quella scheda, io ho cambiato operatore un paio di mesi fa.

Sara si voltò verso il ragazzo, con gli occhi sgranati dalla sorpresa

- Tua cugina?

- Già… pensa che ieri mi ha insultato per un’ora perché qualcuno l’aveva buttata giù dal letto a quell’ora indegna e non si era nemmeno degnato di parlarle prima di riattaccare! Era convinta che fosse qualche mia amica in preda alla gelosia!

Sara si accorse che il ragazzo la stava fissando dallo specchietto retrovisore, le labbra increspate in un sorriso sornione. Sentì il sangue affluire alle guance e si affrettò a voltarsi di nuovo verso la finestra.

- Più tardi la chiamerò per scusarmi.

- Aveva ragione?

- Su cosa?

- Eri un’amica gelosa?

- Non proprio…

- Non proprio amica o non proprio gelosa?

- Portami a bere una cioccolata bollente e forse mi degnerò di risponderti!

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Rieccomi con una (spero) gradita notizia. Non solo non mi è venuto il blocco dello scrittore (e ci mancherebbe che con le strxxxate che scrivo mi venisse pure il blocco) ma annuncio ufficialmente che ho finito la storia. O almeno, sono giunta ad un punto in cui potrei mettere tranquillamente la parola fine, intorno al capitolo 15 più o meno. In realtà ho qualche ideuzza che mi frulla per la testa ma non so ancora se ne verrà fuori un seguito, qualche one shot o magari semplicemente dei capitoli in più. Non appena mi sarò chiarita le idee non mancherò di informarvi mie carissime lettrici ^_^

- Valentina: non preoccuparti cercherò di aggiornare tutti i giorni d'ora in poi (week end esclusi), sono molto felice che la storia ti piaccia a tal punto! Kisses

- Jessychan: non so se te ne sei accorta, ma la tua recensione è la numero 50! Hai vinto un ringraziamento particolare (capirai) e il diritto di scegliere il nome dei futuri figli di Marco e Sara! (che dite corro troppo? Mi sa di sì...). Grazie ancora per le recensioni quotidiane e sempre graditissime! Un bacione

- Damned88: ecco a te il primo faccia a faccia...anche se la parte centrale dell'incontro sarà nel prossimo capitolo. Faccio come Sherazade, interrompendo sempre sul più bello mi tutelo onde evitare che qualche lettrice mi abbandoni anche solo per un capitolo ^_^

- L_Fy: carissima ero sicura che mi avresti capita! In questo capitolo ho tentato di vedere le cose anche dal punto di vista di Marco, ma essendo uomo (e bell'uomo per giunta) non riesco proprio a capirlo fino in fondo... e pensare che l'ho creato io... Che dici sto diventando troppo filo-Sarista? In realtà io continuo a preferire Martina quasi quasi faccio scappare Marco con lei (oddio la febbre risale...). Ciao bellissima un bacione in attesa di leggere il tuo prossimo capitolo!

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 - Rivelazioni ***


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- Portami a bere una cioccolata bollente e forse mi degnerò di risponderti!

Marco la scrutò nello specchietto, e stavolta Sara non abbassò lo sguardo ma gli fece una linguaccia. Si trovarono, contrariamente ad ogni ipotesi di entrambi, a ridere come un tempo. Sara tornò seria per prima, al pensiero di quello che avrebbe dovuto dirgli di lì a poco. Sperò con tutto il cuore che non rovinasse irrimediabilmente l’atmosfera rilassata che si era appena ricreata.

Più tardi, quando si furono seduti al tavolino di un piccolo caffè, Sara prese il coraggio a due mani e cominciò a parlare. Non osava guardare Marco, nel timore che la sua espressione avrebbe potuto impedirle di finire il discorso. Fissava invece, come ipnotizzata, il fumo che si spandeva dalla cioccolata e la superficie che lentamente formava una pellicola opaca.

- Ti ricordi il giorno in cui si è rovinato tutto?

- Certo, che domande!

- Non parlo dell’ultima volta che ci siamo visti Marco…è cominciato mesi prima!

- Non riesco a seguirti…

Sara portò il liquido bollente alle labbra, assaporando per un istante il calore che si spandeva in tutto il suo corpo intirizzito.

- Io me lo ricordo bene invece…

I suoi occhi si fecero più lontani mentre parlava, come se rivivesse quel ricordo

- Era un piovoso sabato pomeriggio, e tu come al solito eri venuto a casa mia a giocare alla play station. Mia mamma aveva preparato una cotoletta in più per te, e gli spinaci alla panna. Li faceva sempre quando venivi da noi, perché sapeva che li adori. E io avevo noleggiato un film che volevamo vedere da un sacco di tempo… credo fosse Matrix…

Marco sorrise al pensiero di quello che era stata l’età dell’oro della loro amicizia.

- Si ora mi ricordo!

- Ma tu non ti sei fermato a casa mia quella sera. Hai detto che ti dispiaceva, ma Marina voleva che la portassi al cinema, e non potevi proprio dirle di no.

- Può essere, in fondo stavamo insieme da poco mi pare…continuo a non capire però!

- Quella sera non ho mangiato la mia cotoletta e nemmeno gli spinaci. Mi sono chiusa in camera, al buio, e ho visto Matrix. Da sola. Penso di non aver mai pianto tanto come quella notte…

Marco tentò di incrociare lo sguardo di Sara, e si accorse con stupore che gli occhi erano lucidi, come se fosse bastato il ricordo di quelle lacrime perché altre premessero prepotentemente per uscire. Allungò una mano ad afferrare le dita sottili della ragazza, ma lei le ritrasse come spaventata, se le passò velocemente sulle palpebre e riprese il controllo.

- Mi dispiace non pensavo ti dispiacesse tanto, era successo altre volte che non rimanessi a cena da te di sabato!

- Ma mai per una ragazza…e poi per me quella era una serata speciale, ma tu questo non potevi saperlo!

- Perché speciale?

Sara sollevò lo sguardo e Marco vide per un istante gli occhi lucidi che lo fissavano da dietro le lenti appannate, tanti anni prima.

- Quella sera ti avrei confessato che mi ero innamorata di te!

Il ragazzo sentì il cuore che accellerava improvvisamente il battito e le parole gli morirono in gola. Restò inebetito a fissare Sara, che paradossalmente ora sembrava serena, quasi…rassegnata, questa fu la parola che gli venne in mente. Aveva lo sguardo tranquillo e un po’ triste, come se si fosse tolta un grosso peso dalle spalle. Finì con un sorso la sua cioccolata poi rivolse al ragazzo un largo sorriso:

- Sai che mi sento meglio? E’ stato molto più facile di quel che credevo!

Sbirciò con un po’ di apprensione Marco, che non aveva ancora avuto neppure l’ombra di una reazione e continuava a fissarla con lo stesso sguardo da triglia. Il sorriso le morì sulle labbra.

- Marco…dì qualcosa dai…

- Scusami ma è un po’ difficile da assimilare come notizia…

- Non te l’ho detto per rinfacciarti il passato, per me è storia vecchia te lo giuro! Solo non volevo che pensassi che mi ero allontanata da te senza motivo!

Marco tornò a fissare la sua tazza ormai fredda:

- Ti dispiace se ti riporto a casa?

La ragazza scosse la testa, improvvisamente svuotata di ogni energia

- No certo…

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Ok ok per favore non mi uccidete! Vi assicuro che non sono tipo da finali tristi e disperati, mi piace leggerli ma non riesco a scriverli, quindi Sara e Marco avranno il loro happy ending. Però facciamoli soffrire un pò sti ragazzi! Io ad esempio quando sono a quel punto del rapporto mi faccio mille pare, dico sempre la cosa sbagliata e alla fine faccio un gran pasticcio. Mica potevo farli troppo alieni no? Ora, sperando di non essere fucilata entro lunedì (data del prox aggiornamento) passo ai saluti:

- L-Fy: ora succede un pò di casino, come sempre deve avvenire prima di poter giungere ad un Happy Ending con H ed E maiuscole!!! Se non soffrono un pò poi come fanno a godersi la meritata felicità? Scherzi a parte dammi il tuo parere, sono stata troppo dura con loro? Ti confesso che quando ho fatto raccontare a Sara di quella famosa sera quasi quasi mi commuovevo anche io...poi ho pensato che la bronchite cronica posso farla passare come scusa ma se mi metto pure a piangere davanti al pc minimo pensano che sono incinta! Un bacio grandissimo querida!

- LunaDreamy: veramente ho letto e recensito più o meno tutte le tue fic in pausa pranzo! Come ti ho scritto nei commenti alcune le avevo già lette in passato e tutte mi sono piaciute molto! Molto bella anche Amore Telematico (anche se io anni fa ne ho vissuto uno che sarebbe stato meglio fosse rimasto telematico...maledetta chat...). Cmq sono molto felice di vedere che continui a seguirmi imperterrita. Un bacione!

- Jessychan: ti è piaciuta?All'inizio avevo scritto un pezzo (che poi ho tagliato) in cui Marco era davvero con una ragazza (quella che scarica la seconda volta che vede Sara), poi ho pensato che fosse più divertente lasciare tutto nel dubbio, e farlo scoprire a Sara in maniera inaspettata. Sono felice che la mia scelta abbia avuto il tuo gradimento! Kisses a lunedì!

- Damned88: Sono crudele lo so...scherzo è che io scrivo tutto di seguito poi suddivido in capitoli per postare, quindi ho sempre mille dubbi sul punto in cui interrompere. Non è colpa mia se spesso sono punti cruciali, sono sempre i più adatti credimi! Al prossimo chap!

- Valentina: grazie grazie grazie mi commuovo tantissimo con tutti questi complimenti *_* (non ti azzardare a smettere oh...). Continua a seguirmi mi raccomando!!!

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 - Lacrime e cibo cinese ***


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Non parlarono per tutto il tragitto. Marco fissava la strada davanti a sé, rigido, mentre Sara, improvvisamente infreddolita, si era raggomitolata contro il finestrino e fissava un punto imprecisato al di là di esso.

Quando il ragazzo fermò l’auto sotto casa sua sembrò riflettere un istante, poi si allungò verso di lui e lo baciò esitante su una guancia. Come baciare un pezzo di ghiaccio.

Con un sospiro scese dall’auto, senza una parola chiuse la portiera dietro di sé e corse via.

Marco voltò il viso appena in tempo per vederla sparire dentro il portone, poi mise in moto e si allontanò sgommando.

In quel momento gli si affollavano talmente tanti pensieri nella mente che gli riusciva difficile mantenere un minimo di contatto col mondo esterno. Il calore del bacio che Sara gli aveva dato per salutarlo era arrivato al suo cervello come in differita di alcuni secondi, e non aveva fatto in tempo a dire – o fare – nulla che lei se n’era già andata. L’abitacolo si era impregnato del profumo che portava la ragazza – probabilmente essenza di tè verde – e questo non faceva che aumentare la sua confusione.

Sara l’aveva amato! Gli sembrava impossibile il solo pensiero che quella ragazzina chiusa e solitaria, ma così dolce, potesse essere stata innamorata di uno scavezzacollo come lui.

Si maledisse al pensiero di tutte le volte che le aveva parlato delle ragazze con cui usciva, e l’aveva vista irrigidirsi a poco a poco, chiudergli il suo cuore ogni giorno di più.

Per fortuna – si ritrovò a pensare mentre un brivido freddo gli attraversava la spina dorsale – lei l’aveva allontanato quando ancora non aveva fatto sesso con nessuna ragazza! Probabilmente, idiota com’era, sarebbe stato capace di correre a raccontarle per filo e per segno la sua prima volta.

Si batté un pugno sulla coscia, d’un tratto furioso. Lei l’aveva definita una ‘storia vecchia’! Gli aveva raccontato tutto con tanta tranquillità per il semplice motivo che non provava più nulla. Aveva potuto averla e non si era mai accorto di niente, e ora era troppo tardi. Non poteva chiederle di cancellare con un colpo di spugna cinque anni in cui lei aveva probabilmente lottato ogni giorno per soffocare quel sentimento…

Distrattamente si accese una sigaretta e la portò alle labbra, assaporando quel dolce veleno.

Si guardò per un attimo nello specchietto

- Stupido… Non hai fatto altro che farla soffrire, ed eri convinto di essere tu la vittima!

Sara era rientrata in casa seria, lo sguardo fisso e come perso nel vuoto. Aveva chiuso la porta dietro di sé e vi si era appoggiata contro, senza nemmeno togliersi il cappotto. Martina, che si era precipitata nell’ingresso appena aveva sentito la chiave girare nella toppa, si fermò interdetta, tentando di interpretare lo strano comportamento dell’amica. Poi Sara si lasciò scivolare a terra, sollevò su di lei due occhi enormi ed imploranti da cucciolo, e scoppiò in un pianto dirotto.

Martina le fu accanto in un momento, si accovacciò davanti a lei e la strinse in un forte abbraccio. Sara affondò il volto nel maglione della sua migliore amica e pianse tutte le sue lacrime, mentre l’altra le accarezzava dolcemente i capelli

- Shh… calmati ora… ci sono io qui con te…

Qualche minuto dopo i singhiozzi iniziarono lentamente a placarsi. Le due ragazze erano sedute entrambe sul pavimento e si stringevano, l’una in cerca di conforto e l’altra ansiosa di sapere a chi doveva spaccare la faccia per aver fatto piangere la sua amica.

Sara, senza staccarsi dall’abbraccio, recuperò un fazzoletto dal fondo della borsa e si soffiò rumorosamente il naso. Aveva il viso rosso e congestionato e gli occhi umidi, ma sembrava essersi calmata.

- Scusami Marty…

- Ma che scusami e scusami… mi dici cos’è successo piuttosto?

- Non l’ha presa bene…

Martina scosse la testa, con un brutto presentimento

- Che ti ha detto?

- Se mi dispiaceva che mi riaccompagnasse subito a casa…

- Un uomo di poche parole non c’è che dire…e poi?

- Nient’altro.

La ragazza si sollevò all’improvviso, e Sara, perdendo il suo appoggio, rovinò sul pavimento

- Ahia…ma sei matta?

- Fammi capire…non ti ha detto che ti odia, o che non ti vuole più vedere?

- No…

- Non ti ha detto che sei un’illusa e che per lui non significhi nulla?

- Nemmeno…però…

- E allora mi spieghi cosa diamine ci fai accasciata sul pavimento come una maddalena pentita?? Povero ragazzo, gli racconti che quella che ha considerato per anni la sua migliore amica moriva dalla voglia di saltargli addosso e ti aspetti che continui amabilmente la conversazione?

Sara, cominciando a capire dove voleva andare a parare l’amica, assunse un’aria colpevole

- No ma almeno poteva dirmi qualcosa!

- Tesoro ma ancora non l’hai capito? Gli uomini già sono dotati di uno scarsissimo numero di neuroni, una rivelazione del genere l’avrà mandato come minimo in conflitto di sistema! – le accarezzò una guancia, ammorbidendo il tono – Dagli un po’ di tempo per elaborare il tutto, e se non è un completo idiota te lo ritroverai appeso al campanello.

- Ma…

- Niente ma… ho io il programma che ti ci vuole! Ora fila a lavarti la faccia che sembri uscita dal set di una telenovela brasiliana. Io ordino una quantità industriale di cibo cinese e ci ingozziamo guardando Shrek e sparlando degli uomini. Ti piace l’idea?

Sara ritrovò il sorriso davanti all’entusiasmo di Martina.

- Ci sto, il menù del take-away è sul tavolo in cucina.

- Credi che non lo sappia? Muoviti su…

Sara aveva appena chiuso dietro di sé la porta quando dalla sua borsetta, abbandonata di malagrazia accanto all’attaccapanni giunse, attutito ma assolutamente riconoscibile, l’avviso di un sms.

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Capitolo un pò più lungo del solito per farmi perdonare del precedente, decisamente troppo corto...

L_Fy: Mon tresor, come dice la Litizzetto a tutte noi donnine dal cervellino un pò bacato piacciono gli uomini bastardelli (Costanza docet).. temo sia nei nostri geni, così come l'insana passione per i dolci e lo spirito da crocerossine..Per quanto riguarda Marco, mi stupisco della domanda: è ovvio, non dice nulla perché è un uomo, e come tale assolutamente incapace di reagire in modo corretto a qualsiasi tipo di situazione! No dai scherzi a parte l'intenzione era proprio di lasciare il dubbio sulle motivazioni del nostro caro ragazzo (che si rivela molto meno bastardo di quanto sembrava all'inizio...mi sa che mi sono rammollita...), motivazioni che emergono in questo capitolo e nel prossimo. Dai che manca poco... Uno sbaciucchiamento carissima, al prossimo capitolo!

manu_chan: Non sia mai, non intendo certo avere sulla coscienza una povera lettrice affezionata! Ormai mancano pochi aggiornamenti, in settimana conto di mettere la parola FINE (?) a questa storia. Il punto interrogativo sta a significare che per un pò me ne resterò buona buona a racimolare le idee, ma sentirete ancora parlare di Marco e Sara (non è una promessa è una minaccia!!!)

Damned88: come vedi sono crudele ma non troppo, e zia Marty interviene prontamente a scrollare Sara dalla sua autocommiserazione. Ma quanto la vorrei un'amica così...

Julietta_Angel: come scritto sopra è una reazione totalmente idiota, ma purtroppo (e, ad onor del vero, non solo ai maschi) capita spesso di essere confusi e reagire proprio nel modo peggiore. Sono contentissimissima di leggere che continua a piacerti la mia storiellina, stringi i denti che tra poco è finita (almeno per il momento). Ho deciso però che una volta finito di postare 'Amici d'infanzia' vi diletterò con qualcuno dei miei vecchi racconti, sono curiosa di sapere cosa ne pensate (sono più infantili, avendoli scritti a 15 anni, però alcuni mi sembrano scritti meglio di questo...)

naco_chan: che bello rieccoti qui!!! Sono molto contenta che la storia ti piaccia, l'intenzione era proprio di scrivere una storia semplice e sdolcinata sulla nascita di un amore. Ora che l'ho terminata e ho ripreso la mano alla scrittura mi piacerebbe dedicarmi a qualcosa di un pò più complesso, ma penso che lo vedrete on-line soltanto quando sarò sicura di poterlo portare a compimento (odio sopra ogni cosa appassionarmi ad una storia e poi scoprire che l'autore l'ha abbandonata, quindi vorrei evitare di fare la stessa cosa a qualcun'altro). Mi raccomando continua a seguirmi, i tuoi consigli mi fanno molto piacere!

Jessychan: come sempre le tue recensioni sono meravigliose e come sempre io commossa ti ringrazio di cuore! Un bacione!

Valentina: sei sopravvissuta? Ti annuncio ufficialmente che ho finito la storia, quindi non dovrai preoccuparti di altri ritardi negli aggiornamenti! Continua a seguire e recensire mi raccomando! Un bacio

Luna Dreamy: addirittura una bomboniera? *_* in realtà è una storia semplice semplice, di amore ed amicizia, anzi speravo di non essere caduta nel banale! Anche le tue fic mi piacciono tnt tnt, resto in attesa di sviluppi sull'ultima ^_^. Un bacio

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 - Non voglio perderti di nuovo... ***


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Martina rimase immobile, tendendo l’orecchio verso il bagno. Soltanto quando udì lo scroscio dell’acqua della doccia si avvicinò dubbiosa alla borsa e, dopo un istante di esitazione, estrasse il cellulare.

Un gesto del genere potrebbe sembrare quantomeno inopportuno, ma la ragazza aveva alcune ottime scusanti.

In primo luogo non c’erano mai stati segreti di nessun tipo tra le due amiche. Si erano mostrate reciprocamente lettere d’amore, si erano scambiate regali di ammiratori inopportuni e avevano intavolato approfondite conversazioni sulle carenze – sia in campo sentimentale che sessuale – dei rispettivi partner. In pratica, Martina era sicura al mille per mille che Sara non si sarebbe risentita di quella intrusione.

Ma quello che la spinse maggiormente ad invadere la privacy dell’amica fu il pensiero dello sguardo che aveva appena entrata in casa. In quasi tre anni di frequentazione assidua e regolare non aveva mai visto gli occhi di Sara così spenti e disperati.

Quel messaggio aveva discrete probabilità di provenire proprio da Marco, e, se avesse contenuto notizie poco piacevoli, avrebbe impedito a tutti i costi che l’amica le leggesse in quel contesto già così difficile. Al pensiero che stava agendo esclusivamente per proteggere la sua adorata Sara la sua determinazione si rafforzò e si decise a leggere il messaggio.

Mentre scorrevano veloci il breve testo gli occhi di Martina si rischiararono e un lieve sorriso le increspò le labbra. Infilò il cellulare nella tasca posteriore dei jeans e canticchiando a mezza voce si avvicinò al telefono per ordinare la cena.

Qualche minuto dopo una Sara con i capelli ancora umidi e indosso soltanto una vecchia t-shirt da uomo si affacciò in cucina.

- Faccio in tempo ad asciugarmi i capelli prima che arrivi il fattorino?

- Oh certo…anche se potresti trascorrere il tempo in maniera decisamente più proficua.

Sara incuriosita si appollaiò su uno degli sgabelli e fissò l’amica con aria interrogativa. Martina notò con piacere che pareva essersi calmata notevolmente, e che i suoi begli occhi avevano perso quella fissità che l’aveva tanto spaventata poco prima. Senza rispondere le sventolò sotto il naso il cellulare.

- Che ci fai tu con quello?

- Diciamo che qualcuno potrebbe averti mandato…che so…un sms mentre eri sotto la doccia!

- COSA???

Sara si lanciò sull’amica, con il chiaro intento di strapparle di mano il telefono. Martina però fu lesta a scansarsi e la mandò letteralmente a schiantarsi contro il muro.

- Ahia così non vale – piagnucolò Sara massaggiandosi la spalla dolorante – sono in un precario stato emotivo non dovresti trattarmi male!

- Guarda che hai fatto tutto da sola mia cara. Sarebbe bastato chiedermi gentilmente di darti il telefono!

- E va bene…potresti, cortesemente, restituirmi il MIO cellulare??

Martina sorrise con aria innocente e allungò il telefono all’amica, salvo poi ritirare la mano non appena questa tese la sua.

- Vipera…

- Dopo che avrai letto il messaggio il tuo stato emotivo migliorerà enormemente fidati! – con un gesto improvviso lanciò il cellulare a Sara – ora però vatti ad asciugare o ti prenderai un accidente!

- Si mamma – mormorò distrattamente la ragazza.

Dovette rileggere il messaggio tre volte prima di realizzarne il significato. Breve e conciso, proprio come Marco: "Non voglio perderti di nuovo…"

Mentre il cuore prendeva a battere all’impazzata sollevò uno sguardo sconvolto su Martina, che la fissava con un’espressione da stregatto, appoggiata allo stipite della porta.

- Che gli rispondo?

- Non posso decidere al posto tuo…a meno che tu non decida di cedermelo naturalmente! In quel caso…

- Scordatelo!

Poi senza preavviso si gettò tra le braccia dell’amica:

- Grazie per esserci sempre quando ho bisogno di te…

- No mi pare troppo sdolcinata come risposta!

- Scema…

Il campanello intervenne provvidenzialmente ad evitare che ricominciassero a bisticciare. Mentre Martina rientrava con le braccia ingombre di pacchi e pacchettini dal profumo estremamente invitante, Sara scrisse velocemente un messaggio e lo inviò a Marco.

- Che gli hai scritto? – la interrogò Martina più tardi, con la bocca piena di gamberoni.

- Niente di importante…

- Non provare a fare la vaga con me tesoro!

- Oh va bene…gli ho scritto che forse non mi ha mai persa del tutto – bofonchiò Sara arrossendo vistosamente.

- Cosa mi tocca sentire…ma non ti ho insegnato niente???

- Tu che gli avresti risposto al posto mio?

- Che domande… - Martina gli strizzò l’occhio e pescò un altro po’ di spaghetti di riso – gli avrei detto di correre qui alla velocità della luce!

Sara si batté una mano sulla fronte e guardò l’amica con una strana luce negli occhi

- Marty mi sa che mi sono dimenticata di dirti una cosa…

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Non uccidetemi per favore, non resisto alla tentazione di interrompere i capitoli in questo modo, è più forte di me!

- Naco: mi sorge un forte dubbio. Ma Naco e naco_chan sono la stessa persona?? Perché in caso contrario ho fatto una figuraccia ;-P Comunque, il testo del messaggio l'ho pensato molto, lo volevo profondo ma non troppo lungo, non ho mai incontrato ragazzi in grado di scrivere più di 10 parole in un sms! Alla fine ne sono molto soddisfatta, tu che ne dici? Anche oggi mi odierai per la brusca interruzione...perdono...

- L_Fy: allora Marco sta riscattando a sufficienza l'intero genere maschile? Noi donnine siamo proprio un pò masochiste, ne convengo, ma in fondo se gli uomini non fossero mononeuroni di che sparleremmo nelle nostre serate da single? Ora abbandono l'argomento però altrimenti il mio adorato moroso potrebbe mandarmi in bianco per un bel pò... Tornando ai nostri Sara e Marco, penso di averli fatti soffrire a sufficienza (per ora...) e l'happy ending si avvicina. Alla prossima un bacio

- fiammy_: hai letto 11 capitoli tutto d'un fiato?? Sono commossa!! Continua a seguire mi raccomando!

- Julietta_Angel: ma sono davvero così crudele? Stavolta quasi senza eccezioni mi avete cazziato tutte, non c'è più rispetto per l'Autrice.. Scherzo tranquilla tra pochi capitoli i miei adorati figli (di penna, anzi di tastiera) la smetteranno di farsi paranoie! In quanto a Martina, è l'alter-ego dell'Autrice (che sarei io) quindi è ovvio che sia un pozzo di scienza! Potessi essere così anche nella vita...A presto ciao ciao!

- Luna_Dreamy: le tue recensioni mi commuovono sempre di più!!! *-* Mi fa davvero molto piacere vedere che continui imperterrita a seguire questa fic, a cui sono molto affezionata ma che è una cosina semplice semplice, più un esercizio per riprendere a scrivere che altro... Un bacione!

- Valentina: mi hai sorpreso non ho fatto in tempo ad inserire il capitolo che avevi già recensito! Grazie per la bellissima recensione!!!

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 - Vuoi veramente saperlo? ***


Nuova pagina 1

Mi scuso per non aver aggiornato ieri, ma mi si era smagnetizzato il floppy su cui scrivo al lavoro. Per fortuna a casa avevo una copia sul portatile!!!Per farmi perdonare pubblico un unico capitolo finale, decisamente più corposo degli altri. Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate! 

Da lunedì pubblicherò una mia vecchia storia, nel frattempo continuo a portare avanti il mio nuovo lavoro.

Un bacio grande grande - Claudia

 

Sara si batté una mano sulla fronte e guardò l’amica con una strana luce negli occhi

- Marty mi sa che mi sono dimenticata di dirti una cosa…

In quel preciso momento il campanello suonò di nuovo. Martina si girò verso Sara con lo sguardo vacuo.

- E ti fai trovare vestita così?

Sara scrollando le spalle andò ad aprire la porta

- Com’è che mi dici sempre tu? Se scappano non valeva la pena di uscirci! Mica può sempre vedermi in tiro! [espressione bolognese che sta a significare elegante NdA]

- Beh se gli apri conciata così non credo che il suo primo impulso sarà scappare!

Sara abbassò gli occhi sul proprio abbigliamento e realizzò in quel momento di avere indosso soltanto la maglietta, che le copriva a stento gli slip azzurri. Con un urlo chiuse la porta – ovviamente Marco era arrivato sul pianerottolo giusto in tempo per vedersela sbattere in faccia – e si precipitò in camera.

Martina con un sospiro rassegnato si alzò ed aprì al ragazzo, che la fissò con espressione stralunata

- Che aveva da urlare?

- Le ho fatto notare appena in tempo che ti stava per aprire seminuda!

Di fronte allo sguardo sconfortato che Marco aveva assunto a quella rivelazione la ragazza scoppiò a ridere

- Dai accomodati sarà qui a momenti. Vuoi qualcosa da mangiare? Stasera abbiamo cibo cinese!

- Mi pare il minimo per farti perdonare! Ci sono gli involtini primavera? – poi si fece improvvisamente serio – Sara è arrabbiata con me?

Martina sorrise e fece un cenno con la testa in direzione della porta, da cui stava uscendo l’amica, che aveva indossato un paio di jeans sotto la maglietta.

- Perché non lo chiedi direttamente a lei?

Marco rimase in silenzio a guardarla, e si ritrovò a pensare che non gli era mai sembrata così bella. I capelli, ancora umidi, le scendevano disordinatamente sulle spalle, ed alcuni ciuffi le si erano incollati al viso ed al collo. Poteva scorgere le goccioline che avevano formato sulla pelle chiara. Gli occhi erano più lucidi del solito ed il viso era leggermente arrossato – ‘l’ho fatta piangere’ pensò il ragazzo con tristezza. La maglietta troppo grande metteva in risalto la sua figura esile, e si ritrovò a desiderare sopra ogni altra cosa di stringerla tra le braccia e coccolarla, tanta era la sensazione di fragilità che emanava in quel momento. Poi qualcosa nella maglietta attirò la sua attenzione. Notò che la stoffa consumata recava ancora i segni di un disegno sbiadito, un numero probabilmente, che gli sembrava di riconoscere. Poi, proprio mentre la sua attenzione stava per essere distratta dall’eccessiva trasparenza dell’indumento, gli tornò in mente all’improvviso dove aveva già visto quel numero.

- Ma quella maglietta è mia!

Sara lo guardò un attimo con espressione stupita, poi sollevo l’orlo della maglia per controllare – provocando inconsapevolmente una tempesta ormonale in Marco quando scoprì la pelle liscia del ventre e un piccolo tatuaggio che sporgeva appena dai pantaloni – ed infine sorrise.

- Credo di sì, devi averla dimenticata l’ultima volta che hai dormito da me…

Solo quando sollevò lo sguardo sul ragazzo Sara si rese conto di come poteva essere interpretata quella frase. Martina infatti si voltò a fissare prima l’uno e poi l’altra, boccheggiando, poi con un mugugno quasi incomprensibile – qualcosa che suonò simile a ‘forse è meglio che vi lasci soli’ – afferrò un paio di pacchetti di cibo a caso e si dileguò in camera da letto, lasciando i due ragazzi a guardarsi imbarazzati.

Sara fu la prima a riscuotersi, con discreta sorpresa di entrambi. Si portò una mano davanti alla bocca e soffocò una risata.

- Questa me la devo segnare sul calendario, è la prima volta che sono io a mettere a disagio Marty e non il contrario! Ci sediamo?

Marco si accomodò sul divano che gli aveva indicato Sara, mentre lei si accovacciò sulla poltrona, in una posizione che sembrava terribilmente scomoda ma che lei pareva trovare deliziosa. Marco prese il coraggio a due mani e cominciò a parlare senza guardarla negli occhi.

- Scusami per prima, so che mi sono comportato malissimo. Solo che ero abbastanza sconvolto e sentivo il bisogno di stare un po’ da solo..

- Non ti devi scusare…

- No fa parlare me adesso! Per quattro anni ho cercato di odiarti per come mi avevi allontanato, ma mai, neppure una volta, mi sono sforzato di capire cos’era realmente successo. E’ che tu per me eri come una sorella, non mi era mai passato neppure per l’anticamera del cervello che tu potessi vedermi in modo diverso..

- Grazie tante!

Marco si girò verso la ragazza e non riuscì a trattenere un sorriso notando la sua aria imbronciata.

- Cerca di capirmi avevo solo quindici anni! Ero fermamente convinto che amicizia e amore fossero due cose completamente diverse ed incompatibili. Non mi sarebbe mai passato neppure per l’anticamera del cervello l’idea che tu potessi diventare la mia ragazza!

- E ora?

La naturalezza con cui quella domanda, audace e piena di significati reconditi, le era sfuggita dalle labbra stupì la stessa Sara. Improvvisamente a disagio si alzò dalla poltrona con l’intenzione di offrire a Marco una fetta di torta per cancellare l’imbarazzo. Ma lui fu più veloce, e la ragazza sentì due braccia forti che le circondavano la vita ed un respirò accellerato vicino all’orecchio. La voce di Marco si era fatta più morbida e bassa.

- Vuoi veramente saperlo?

Sara si sentì morire quando il ragazzo affondò il viso nell’incavo del suo collo e prese a percorrerlo con baci leggeri, mentre una mano si infilava sotto la maglietta a sfiorarle la pelle liscia appena sopra l’ombelico.

- Sì… - riuscì a mormorare mentre chiudeva gli occhi e si abbandonava completamente contro il suo corpo.

- Ora non sogno altro…

Il primo effetto che la frase mormorata accanto al suo orecchio ebbe su Sara fu di svegliarla da quella specie di tranche in cui era sprofondata. Bruscamente si allontanò da Marco e aggirò il divano, quasi cercasse una protezione. Il ragazzo rimase come pietrificato, chiedendosi cosa stesse succedendo. Sara fece un respiro profondo, ad occhi chiusi, poi tornò a guardarlo.

- Sarò sincera con te…

A quelle parole il cuore di Marco divenne d’un tratto pesante come un macigno.

- Ho sperato per anni di sentire queste parole da te, ma ora…

- Ora cosa? – la interruppe lui, arrabbiato – se non ti interessa più potevi anche farmelo capire prima che mi rendessi ridicolo…

- Sei un idiota lo sai?

Sara tornò al suo fianco e gli voltò dolcemente il viso verso di sé, per guardarlo negli occhi. Marco sentì le sue dita esili e fredde sulle guance accaldate e si calmò un po’.

- Io ho paura Marco. Sono innamorata di te praticamente da sempre, quindi so che non mi passerà tanto facilmente. Tu invece mi rivedi dopo anni di assoluta indifferenza e ti comporti così. Io non ti conosco più, non so quante ragazze hai avuto – abbassò il tono – non so a quante hai detto le stesse parole. Non sopporterei di averti e poi vedere i miei sogni a pezzi se tu ti stancassi di me!

Le ultime parole le aveva pronunciate quasi in un sussurro. Marco osservò due lacrime formarsi sulle ciglia scure di Sara e poi scivolare lentamente lungo le guance arrossate. Con delicatezza afferrò i polsi della ragazza ed allontanò le sue mani dal viso.

- Sara io non posso giurarti che sarà per sempre. Non me la sento, non so cosa ci riserva il futuro. Potremmo scoprirci incompatibili, oppure uno di noi potrebbe smettere di credere nella nostra storia. – con dolcezza asciugò le lacrime della ragazza e le portò una ciocca ribelle dietro l’orecchio – Quello che posso dirti è che in questo momento voglio stare con te più di qualunque altra cosa, e che se mi dirai di sì farò di tutto perché duri per sempre. Te la senti di provarci insieme?

Sara chiuse gli occhi e alla cieca cercò le labbra di Marco. Quando le sfiorò, esitante, sentì una scossa lungo la spina dorsale, ed avvertì in lui la stessa reazione. Sorrise.

- Me la sento…

Il ragazzo l’attirò dolcemente a sé e stava finalmente per baciarla come si deve quando un sospiro li fece sussultare. Martina era ferma a meno di mezzo metro da loro , appoggiata alla spalliera del divano, e li fissava con aria sognante.

- Non fate caso a me continuate pure…

Marco e Sara si scambiarono un rapido sguardo, poi afferrarono due cuscini e li lanciarono contemporaneamente su Martina che, colta alla sprovvista, perse l’equilibrio e si ritrovò seduta per terra. Si rialzò massaggiandosi il sedere e si lasciò cadere sul divano, portandosi melodrammaticamente una mano alla fronte.

- Si sono appena fidanzati e già vogliono escludermi…

Sara scoppiò a ridere e si gettò letteralmente sull’amica, rischiando di soffocarla.

- Non preoccuparti Marco sa che se vuole me deve prendere il pacchetto completo…amiche svitate comprese…

Il ragazzo scrollò le spalle e si ritrovò a pensare che se era l’unica condizione per avere Sara al suo fianco, poteva benissimo accettarla.

- Bisognerà che gli troviamo un fidanzato piuttosto!

 

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- LunaDreamy: sei sempre troppo buona, mi fai commuovere *_*. Io continuo a leggere la tua fic, non riesco a commentare spesso però perché sono in ufficio e non posso stare troppo su EFP. Questo è ufficialmente l'ultimo capitolo di questa fic. Nel frattempo ieri in pausa pranzo mi sono messa a scrivere di getto, e in poco più di un'ora ho buttato giù 4 facciate in carattere 10. Sono proprio orgogliosa ^_^. E' un racconto molto diverso da questo, ma penso di pubblicarlo solo quando ne avrò scritto buona parte. Un bacio!

- Valentina: no non dirmi così che poi mi sento in colpa^_^ . Spero che la fine ti piaccia (tieni sempre conto che ho un seguito in cantiere...)

- Gil: che bello una nuova lettrice!! Sono contenta che tu ti sia riconosciuta in questa storia, spero che ti piaccia anche il finale!

- Damned88: dillo a me, Marty è talmente in gamba che sto seriamente pensando di brevettarla. Marco è un bravo ragazzo in fondo, mi sono ispirata al mio amore per delinearlo. Mi piace pensare che non ci sono solo stronzi in giro!

- BillieJean: Breve ma conciso/a ^_^ Grazie sono contenta che ti piaccia!

- sonietta: non non mi dire così anche tu!! I giovani d'oggi non sanno proprio apprezzare la suspence ^_^... Per farmi perdonare dei due capitoli precedenti posto la fine in un'unica soluzione, poi non vi lamentate però!

- Julietta_Angel: mi sono divertita molto a scrivere lo scorso capitolo, questo è un pò più serio ma si riprende nel finale. Fammi sapere cosa ne pensi! Un bacione

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Capitolo 15
*** Ringraziamenti ***


Nuova pagina 1

Mi hanno scritto così tante persone dopo lo scorso capitolo che mi sono sentita in dovere di ringraziarvi come si deve.
Intanto (dato che mi sono scordata di mettere quelle fatidiche quattro lettere e questo ha suscitato un pò di confusione) questa storia è finita. Per ora. 
Ero intenzionata ad iniziare subito un seguito, ma l'ispirazione è partita per la tangente e mi ha spinto ad accantonare momentaneamente questo progetto. Ho scritto in pochi giorni una decina di capitoli di una nuova storia, più introspettiva e meno idilliaca forse, ma che sento molto più adulta e molto più mia.
In questi giorni posterò un pò dei miei vecchi racconti, ci terrei molto se tutte le persone stupende che mi hanno seguito in questa fic andassero a leggere anche quelli. I vostri incoraggiamenti e anche le vostre critiche sono stati fondamentali per ridarmi la sicurezza che mi ha permesso di rimanere a scrivere fino a notte fonda come facevo un tempo. E' una sensazione meravigliosa che temevo di non poter più provare.

Grazie e alla prossima fic.

Un bacio immenso

Claudia

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