Amici d'infanzia di Maharet (/viewuser.php?uid=4820)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - 15 anni ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - 20 anni ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 - L'inaugurazione ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 - Notte in bianco ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 - Una mattina al solito bar ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 - Martina Mon Amour ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 - Una bellissima serata ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 - Chi rompe a quest'ora? ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 - Maledette lancette... ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 - Ancora tu... ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 - Rivelazioni ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 - Lacrime e cibo cinese ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 - Non voglio perderti di nuovo... ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 - Vuoi veramente saperlo? ***
Capitolo 15: *** Ringraziamenti ***
Capitolo 1 *** Prologo - 15 anni ***
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Marco c’era sempre
stato. Per quanto si sforzasse di tornare indietro con la memoria nessuna tappa
importante della sua vita era stata affrontata senza di lui. In ogni foto
sbucavano i suoi occhi scuri, quei riccioli ribelli che era riuscito a domare
soltanto tagliandoli quasi a zero, il sorriso enorme e contagioso con cui
affrontava la vita. E poi c’era lei, Sara. La solita coda di cavallo legata
stretta stretta dietro alla nuca, gli occhiali che le scivolavano sul naso e gli
occhi sempre un po’ lucidi e sgranati. Soprattutto quando c’era Marco.
Soprattutto PER Marco.
Non era stato sempre
così in realtà. C’era stato un periodo lontano in cui avevano dormito
insieme senza imbarazzo, si era rotolata con lui sull’erba senza che mani
invisibili le premessero sullo sterno impedendole di respirare. Poi, un giorno l’aveva
guardato, e tutto era cambiato. A tradimento, senza nessun preludio. Aveva
guardato quegli occhi scuri e aveva desiderato con tutta se stessa che
guardassero solo lei. E tutto si era rovinato.
Oh, non subito. Ci
erano voluti anni. Ma l’imbarazzo si era infilato a poco a poco nei suoi
gesti, nelle sue parole…tra di loro. E poi la freddezza, unica fuga possibile
per non morire di dolore la prima volta che l’aveva visto abbracciato ad una
ragazza. Il gelo, quando le aveva confessato di essersi innamorato. Tra di loro,
sui loro cuori. Irrimediabilmente.
Ricordava la prima
volta che aveva visto Sara. Una bambina piccola piccola, con gli occhioni da
cucciolo bisognoso d’affetto e la coda di cavallo legata con un nastro rosa.
In tanti anni non ricordava di averla mai vista con i capelli sciolti. Lo
fissava dall’altro lato della cancellata, indicando silenziosamente la palla
che era rotolata nel suo giardino. Marco l’aveva raccolta, e gliel’aveva
lanciata. Ed era iniziata la loro amicizia. Poi, senza preavviso, Sara era
cambiata. Si era allontanata a poco a poco, silenziosamente, fissandolo con
quegli occhi ogni giorno più distanti dietro le lenti spesse. Aveva fatto
qualche tentativo per fermare il distacco. Aveva provato a parlarle di sé, dei
suoi sentimenti, di quella ragazza della 1C che aveva un sorriso così dolce…E
Sara, la sua amica da sempre, l’aveva guardato come se fosse una strana specie
di rettile e aveva sibilato un ‘sono felice per te’ che era stato come uno
schiaffo. Avrebbe potuto parlarle. Avrebbe voluto capire cosa stava succedendo
tra di loro. Avrebbe dovuto dire qualcosa. Invece l’aveva salutata ed era
andato via. E anche l’ultimo filo che li univa si era spezzato.
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 - 20 anni ***
Nuova pagina 1
Sara aprì lentamente gli occhi,
tentando di capire cosa l’avesse svegliata. Si sentiva tutta indolenzita, il
che era perfettamente comprensibile vista la posizione scomodissima in cui si
trovava, le gambe allungate lungo la spalliera del divano ed il resto del corpo
aggrovigliato al cuscino. Si stiracchiò pigramente e cercò di analizzare
meglio la situazione. Solo a quel punto identificò la fonte di fastidio, e
recuperò velocemente da sotto un mucchietto di vestiti poco lontano il
cellulare, che probabilmente da alcuni minuti spandeva nella stanza le note
della primavera di Vivaldi. Imprecò sottovoce leggendo il numero sul display e
si morse un labbro mentre premeva il tasto di risposta.
- Pronto…
- MA DOVE DIAVOLO SEI???
Fortunatamente era stata svelta ad
allontanare il telefono dall’orecchio, altrimenti avrebbe avuto serie
difficoltà a sentire il resto della conversazione.
- Mi sono addormentata appena
tornata da lezione…ma che ore sono?
- Sono le otto, cara la mia bella addormentata. E’ quasi
mezz’ora che suono al citofono, vuoi degnarti di aprirmi o devo aspettare al
freddo mentre ti prepari?
- Ti apro aspetta…
Si passò una mano sulla fronte,
terribilmente demoralizzata. Era riuscita a farlo arrabbiare di nuovo. Ma
proprio non riusciva a capirlo che dopo sei ore di lezione la sua voglia
di cenare al ristorante era meno di zero? Ultimamente usciva dall’università
talmente stanca che il suo unico desiderio sarebbe stato infilarsi sotto il
piumone ed alzarsi la mattina successiva. Ma, si ripetè per la milionesima
volta, potevano vedersi soltanto di sera e non poteva lasciare che la sua
pigrizia rovinasse il loro rapporto. Diede il tiro ed approfittò dei tre piani
senza ascensore del suo palazzo (non li aveva mai benedetti tanto spesso come
negli ultimi mesi) per correre in bagno a sciacquarsi la faccia. Se Flavio l’avesse
trovata mezza addormentata le avrebbe dato il tormento tutta la sera, e non era
decisamente in vena.
Quando il ragazzo suonò il
campanello aprì la porta e gli rivolse un sorriso che sperò apparisse sincero.
- Fla entra sono pronta tra 10
minuti…
Gli scoccò un veloce bacio a fior
di labbra e raccattò velocemente i vestiti sparsi sul tappeto, fiondandosi
subito dopo in camera da letto. Ne riemerse a tempo di record, fortunatamente
era sempre stata velocissima a prepararsi. Si passò velocemente un gloss alla
frutta sulle labbra e prese sottobraccio il ragazzo:
- Possiamo andare! Dove mi porti
stasera?
- C’è l’inaugurazione di un nuovo locale, cena a
buffet e poi musica dal vivo. Ho prenotato un tavolo vicino al palco.
Sara si ritrovò a pensare che, se
non avesse avuto un così brutto carattere, Flavio sarebbe stato davvero il
ragazzo perfetto. Poi scosse la testa nel tentativo di allontanare dalla mente
quell’idea. Ultimamente le cose stavano andando decisamente meglio tra loro,
le litigate erano molto più rare dell’anno precedente. Stentava ad ammettere
persino con se stessa che, in fondo, il ragazzo non aveva cambiato di una
virgola il suo modo di fare, era lei ad essersi arresa di fronte all’impossibilità
di arrivare ad un compromesso. Alzò gli occhi a guardarlo. Era così bello,
anche dopo una anno e mezzo il suo cuore mancava sempre un battito quando le
sorrideva. Qualche anno prima avrebbe fatto carte false per stare con un ragazzo
come lui, ora non poteva rovinare tutto con le sue paranoie. Mentre le apriva la
portiera si strinse a lui e si allungò a posargli un bacio all’angolo della
bocca. Lui si voltò verso di lei, piacevolmente sorpreso:
- A cosa devo l’onore?
- Non ti ho ancora chiesto scusa per averti fatto
aspettare!
- Se vuoi farti perdonare credo dovrai metterci un po’
più d’impegno tesoro…
Le passò una mano tra i capelli e l’attirò
più vicina, baciandola con dolcezza. Sara chiuse gli occhi e tutti i brutti
pensieri di poco prima svanirono in un secondo.
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Ben 5 recensioni solo per il
prologo...vi confesso che quando le ho viste non ci potevo credere!!! Appena le
ho lette mi sono messa subito a scrivere il primo capitolo. In realtà sono già
pronti i capitoli centrali della storia, ma non riuscivo a rendere i
protagonisti abbastanza 'reali' senza descrivere le loro vite dopo tanti anni.
Allora vi piace la nuova Sara? Volevo evitare che rimanesse identica a quando
aveva quindici anni (anche perchè sarebbe stata veramente da ricovero) ma anche
che si trasformasse per qualche incomprensibile miracolo in Miss Universo (cosa
alquanto irreale viste le premesse). Ho tentato di renderla una ragazza
assolutamente normale, che ha superato una adolescenza disastrosa ma ne porta
ancora qualche segno. Fatemi sapere se ci sono riuscita! Un bacio a tutte, spero
che continuerete a seguire (e recensire) :-D
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Capitolo 3 *** Capitolo 2 - L'inaugurazione ***
Nuova pagina 1
Marco era stravaccato su uno dei
divanetti, una bottiglia di birra in mano e le gambe allungate davanti a sé, ad
occupare quasi interamente lo stretto passaggio davanti al palco. La vicinanza
delle persone lo infastidiva sempre quando era di cattivo umore, e quella sera
era di umore a dir poco pessimo. Si rese conto che qualcuno si era fermato
accanto a lui, ma non ci avrebbe fatto troppo caso se la persona in questione
non avesse emesso un’esclamazione di sorpresa. Sollevò lo sguardo con aria
annoiata, per cambiare completamente espressione appena si rese conto di chi
fosse la ragazza che lo fissava senza riuscire a spiaccicare una parola. Erano
riusciti ad evitarsi per cinque anni. L’aveva intravista un paio di volte,
mischiata alla folla di qualche locale, ma era sempre sparita troppo in fretta
perché potesse avvicinarla. In realtà non era neppure tanto sicuro di volerlo
fare. Il modo in cui l’aveva trattato l’aveva fatto stare male, e anche dopo
tutti quegli anni bruciava ancora. Ma in quel momento l’unica cosa che riuscì
a fare fu squadrarla da capo a piedi, completamente spiazzato.
La prima cosa che notò (o meglio,
di cui notò la mancanza) furono gli occhiali. Aveva sempre gli stessi occhi
grandi e un po’ lucidi, color acquamarina, sottolineati da una riga sottile di
matita nera. I capelli invece le incorniciavano il viso, fermandosi appena al di
sotto delle orecchie. Non l’aveva mai vista con i capelli sciolti, e doveva
ammettere che le donavano. Poi notò un terzo particolare, che se possibile lo
lasciò ancora più attonito dei precedenti. Sara teneva per mano un bel ragazzo
biondo, che lo guardava con aria tutt’altro che amichevole. Ora, non che
pensasse di trovarsi di fronte una fotocopia della Sara quattordicenne che gli
aveva sibilato ‘sono contenta per te’ e poi l’aveva lasciato solo a
chiedersi che diamine fosse successo. Ma era sempre stato convinto che sarebbe
diventata una di quelle ragazze timide che passano per la maggior parte del
tempo inosservate, e che si ritrovano in piccoli gruppi di sabato sera,
mangiando gelato e guardando film d’amore alla TV. Lo pensava senza
cattiveria, semplicemente non era mai riuscito ad immaginarsela diversamente.
Forse, si disse in quel momento, avrebbe dovuto sforzarsi un po’ di più. La
ragazza che aveva davanti dava l’impressione di passare in maniera decisamente
più interessante le sue serate. E soprattutto – e questo pensiero lo
sconvolse più di tutto il resto – era diventata proprio carina. Certo, non si
poteva definire una bellezza, almeno non nel senso canonico del termine.
Indossava un paio di semplicissimi jeans a vita bassa ed una camicetta nera, ed
avrebbe giurato che non portava i tacchi. Il trucco era quasi inesistente,
escludendo la matita intorno agli occhi ed un’ombra di lucidalabbra rosa.
Eppure, mentre lei non staccava lo sguardo dal suo, portandosi una mano al viso,
come a sistemare quegli occhiali che non portava più da anni, Marco sentì una
fitta di gelosia nei confronti di quel ragazzo che le aveva circondato la vita
con un braccio, stringendola più forte a sé.
- Ciao…
Lui si riscosse da quella sorta di
stordimento in cui era caduto e tentò di sfoderare uno dei suoi famosi sorrisi.
Il risultato non fu dei migliori.
- Ciao Sara che bello rivederti…è
passato un secolo!
Si dette mentalmente dell’idiota.
Da quando usava frasi così scontate? Pensò bene di superare l’imbarazzo
stringendola in un abbraccio e scoccandole un sonoro bacio su una guancia. Lei
rimase un attimo interdetta, poi gli sorrise a sua volta, intenerita.
- Amore dobbiamo raggiungere gli
altri, ci stanno aspettando al tavolo!
Marco esultò segretamente nello
scorgere un lampo di irritazione attraversare gli occhi chiari di Sara. Ma fu
solo un attimo, poi si girò sorridendo verso il ragazzo accanto a lei.
- Hai ragione è meglio sbrigarsi!
Ciao Marco mi ha fatto piacere rivederti!
Si alzò in punta di piedi ed
arrossendo impercettibilmente gli posò un bacio leggerò sulla guancia, prima
di essere trascinata via dal suo possessivo accompagnatore. Lui rimase un
istante immobile a fissarla sparire tra la folla, poi quasi senza rendersene
conto estrasse il cellulare e compose il numero di Sara. La sua dose di fortuna
però doveva essersi esaurita per quella sera, perché una voce metallica gli
comunicò che il numero digitato non era più attivo. Scrollò le spalle, rimise
il cellulare in tasca e raggiunse i suoi amici al buffet.
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Rieccovi Marco! Sono stata indecisa
fino all'ultimo se dedicargli un capitolo monografico, ma non si è ancora
delineato abbastanza nella mia mente malata e mi uscivano solo banalità.
Inoltre (come avrete avuto modo di notare) la storia gira principalmente intorno
a Sara, forse più avanti inserirò anche qualcosa in più sul bel moretto. Ora
passiamo alle risposte alle recensioni:
- c.c.Sakura - Sanzina89 - Reby: mi
fa piacere che vi sia piaciuto anche il secondo capitolo!Avete visto come
è tornato in fretta Marco? Sto ragazzo mi piace da matti se non l'avessi creato
io lo sposerei :-P
- Ericka cioè zakurochan: non preoccuparti ho già qualche capitolo pronto
quindi almeno per i primi tempi aggiornerò molto spesso (e, blocco creativo
permettendo, spero anche in seguito). Grazie dei complimenti!
- L-Fy: sono commossa (sniff sniff) mi ha fatto molto piacere che tu abbia letto
i primi due capitoli e ancora di più che ti siano piaciuti!!! Io continuo ad
aspettare paziente che Costanza e "quel gran bel pezzettone di mago"
si decidano a saltarsi addosso (non per picchiarsi possibilmente :-P ). Per
quanto riguarda 'dare il tiro' sapevo benissimo che non è un'espressione usata
in tutta italia, ma ho scritto il capitolo di getto e non ci ho proprio
pensato... Credo che i pochi neuroni superstiti non riuscissero a fare entrambe
le cose... Cercherò di stare più attenta promesso :-D
Sto cominciando a drogarmi con le
vostre recensioni, mi stimolano anche l'ispirazione... non smettete vi supplico
:-D
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Capitolo 4 *** Capitolo 3 - Notte in bianco ***
Nuova pagina 1
Sara si rigirò per l’ennesima
volta, troppo nervosa per riuscire a dormire. Aveva tentato di convincersi che
la causa fosse il furioso litigio avuto con Flavio poche ore prima, ma se
fossero bastate a toglierle il sonno avrebbe dormito molto poco da quando
stavano insieme. Infastidita dal pensiero del ragazzo allontanò con un calcio
il lenzuolo che le si era attorcigliato intorno alle gambe, scese dal letto nell’oscurità
più assoluta ed a tentoni raggiunse il bagno, dove si sciacquò la faccia con l’acqua
gelida e rovistò per qualche minuto nel beauty case, alla ricerca di un
qualcosa con cui sollevare i capelli dal collo sudato. Faceva davvero caldo in
casa. Si guardò allo specchio. Alla luce della luna, che filtrava dalla stretta
finestra, sembrava proprio un fantasma, il viso pallido e tirato e qualche
ciuffo che sfuggiva alla coda di cavallo per ricaderle sulla fronte. Si
appoggiò con i gomiti al lavandino, sospirando.
Ma a chi voleva darla a bere? Era quasi marzo, non era il caldo che le
impediva di dormire. Era Marco. Quando se l’era ritrovato davanti, nel
discopub, le era sembrato di tornare indietro nel tempo. Lui però le era
sembrato strano, come impacciato.
- Forse sono io ad essere cresciuta
– mormorò tra sé sorridendo al suo riflesso.
Gli riusciva strano pensare ad un
Marco imbarazzato. Le era sempre sembrato così maledettamente a suo agio, anche
quando la afferrava per la vita e la trascinava con se sul divano, e lei
rimaneva immobile e rigida, convinta che lui avrebbe avvertito il battito
impazzito del suo cuore. Ma non l’aveva mai sentito, o forse non aveva
ascoltato davvero. Tutte le emozioni che avrebbe voluto urlare al mondo erano
racchiusi in quei minuti silenziosi, in cui Marco affondava il viso nell’incavo
della sua spalla e la stringeva a se come se fosse stata un cucciolo. Ma lui non
l’aveva mai capito.
Con un gesto irritato spense la luce
e si gettò nuovamente sul letto, cercando di concentrarsi su qualcos’altro,
qualsiasi cosa, per allontanare quella sensazione che le aveva chiuso la bocca
dello stomaco a quei ricordi. Flavio. Doveva assolutamente decidersi a chiudere
la loro storia una volta per tutte. Si stava rovinando la vita per lui, ora le
sembrava chiaro e lampante, e si trovò a chiedersi come avesse potuto, la sera
prima, pensare che fosse quasi perfetto. Era geloso,, e se si sentiva
minacciato diventava insopportabile. Se si trattava di ragazzi poi… Sembrava
convinto che ogni essere umano di sesso maschile che si trovasse a meno di tre
metri da lei non potesse esimersi dal saltarle addosso. Certo, doveva ammettere che all’inizio era stato
proprio questo lato del suo carattere ad attirarla. Era capace di farla sentire
la ragazza più bella della Terra, quando la guardava. Un passato da sfigata è
difficile da archiviare, ed ogni bacio di Flavio era un balsamo sulle sue
ferite. Ma ultimamente stava decisamente esagerando. Ripensò alla discussione
di poche ore prima, appena usciti dal locale:
- Non fare l’ingenua con me, credi
che non abbia visto come ti guardava?
- Era solo stupito di vedermi, stai esagerando come al solito!
- Ma cosa sei cieca? Quello moriva dalla voglia di saltarti addosso, e dal tuo
sguardo avrei detto che non ti sarebbe dispiaciuto per niente!
Con un sospiro si passò una mano
sugli occhi, poi allungò una mano sul comodino ad afferrare il cellulare e,
senza fermarsi a riflettere, cercò in rubrica il numero di Marco. Uno squillo…
Due… Stava per riattaccare, rendendosi improvvisamente conto che erano le tre
passate…
- Pronto?
Una voce insonnolita, scocciata…indubbiamente
femminile. Sara senza rispondere riattaccò e spense il telefono.
Passò il resto della nottata
rigirandosi nel letto e dandosi mentalmente dell’idiota. Credeva forse che un
ragazzo come Marco fosse solo? Però in fondo non era sola neppure lei…
Riprese in mano il telefono e
compose un breve messaggio: ‘al bar alle otto, ti devo parlare’.
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Allora vorrei partire con una
piccola comunicazione di servizio: più di una persona mi ha fatto notare che
l'incontro tra Sara e Marco è stato un pochino affrettato. A parte il fatto che
la storia non sarà di per sè lunghissima (e quindi il secondo capitolo non mi
sembrava troppo presto per farli reincontrare), vi confesso che non sono
contentissima nemmeno io di come è venuto. Come ho già scritto sono partita
dai capitoli centrali della storia (che mi sono usciti di getto), mentre la
parte che avete letto finora l'ho aggiunta dopo. Probabilmente il problema sta
nel fatto che, aggiornando prima di aver finito la storia, non ho avuto modo di
dare una bella revisione finale all'insieme come faccio di solito. Ora in
realtà non so ancora come andrà a finire tra i due, ma ho una mezza idea su un
finale non propriamente scontato...spero che continuerete a seguire fino alla
fine, se poi non vi piace proprio potete lapidarmi pubblicamente :-D.
- Sanzina: non lo so ancora che ne
sarà di Sara e Marco, e soprattutto non so ancora quando si rivedranno, ma come
vedi il loro incontro ha lasciato il segno, almeno su di lei...
- Keyra: grazie mille, cercherò di aggiornare il più regolarmente possibile!
- Jessychan91: mi ha fatto molto piacere vedere che continui a seguirmi, spero
che ti piacerà anche questo capitolo!
- Julietta_Angel: l'hai letta proprio tutta d'un fiato eh? Per la storia tra
Sara e Flavio mi sono ispirata ad una mia amica, che si era fatta ridurre uno
straccio soltanto perchè aveva troppa paura di restare da sola. Cmq lui sta
incredibilmente antipatico anche a me, è stato voluto, nel prossimo capitolo
vedrai perchè... Per quanto riguarda l'incontro sono d'accordo con te, avrei
dovuto descriverlo un pò più accuratamente, in futuro cercherò di stare più
attenta promesso!
- Naco: mi è dispiaciuto molto che non ti sia piaciuto l'ultimo capitolo, cmq
Marco si accorge di Sara perchè lei quando lo vede ha un'esclamazione di
sorpresa, qualcosa tipo 'OHH' (quando i bambini fanno ohhhhhh...vabbè sono
fusa...). Lei invece si accorge di lui perchè deve passare dal corridoio e
Marco si è gentilmente stravaccato e lo ostruisce completamente. Per quanto
riguarda il reincontrarsi, come ho scritto sopra non so ancora quando Marco si
farà vedere di nuovo, ma la sua presenza mi serviva per dare una bella scossa a
Sara...
E ora un piccolo sondaggio: secondo
voi a chi ha mandato il messaggio Sara? Al prossimo capitolo...
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Capitolo 5 *** Capitolo 4 - Una mattina al solito bar ***
Nuova pagina 1
Sonno. Si sentiva come se avesse
passato non una sola notte in bianco, ma almeno una decina. L’aria frizzante
di febbraio era riuscita a gelarla ma non a sollevarla da quel fastidioso
torpore. Entrò nel bar accennando un saluto generale con la mano, gli occhi
fissi nel vuoto, e si lasciò cadere al solito tavolo esalando soltanto un
debole ‘caffè…’. Martina, cameriera nonché sua carissima amica, a quella
vista non riuscì a non scoppiare a ridere, guadagnandosi un occhiata mezza
divertita e mezza implorante di Sara.
- Nottata agitata?
Sara sollevò appena la testa e
parve svegliarsi improvvisamente alla vista del bombolone alla crema che Martina
le stava sventolando sotto il naso.
- In questi casi si impone una
colazione abbondante…e dato che stamattina non c’è ancora nessuno ti do la
favolosa opportunità di raccontare alla tua cameriera preferita cos’è
successo.
Sara scoppiò a ridere di fronte all’espressione
seria dell’amica e le fece cenno di sedersi con lei, mentre addentava la pasta
spargendo ovunque zucchero a velo.
Riacquistata una parvenza di decoro
sollevò la tazza di caffè e ne bevve qualche sorso, tentando di decidere da
che parte cominciare.
- Ho incontrato Marco…
Martina tornò di colpo seria e
appoggiando i gomiti al tavolo si protese verso di lei, incoraggiandola a
continuare. Sara continuò a fissare come ipnotizzata la tazza che teneva tra le
mani per alcuni secondi, persa nei suoi pensieri.
- E’ diverso da come lo ricordavo.
Non fisicamente intendo… ma mi ha stupito. E’ stato… - si interruppe, come
a cercare le parole, e bevve un altro sorso di caffè – è stato strano…
- Non lo vedi da una vita pensavi di
provare ancora le stesse sensazioni? Sei cresciuta tesoro, e anche se non posso
dire di condividere i tuoi gusti c’è un’altra persona nella tua vita!
- Sto per lasciare Flavio..
Sara parlò in fretta, senza
guardare in faccia l’amica. Si sentiva una stronza…Tutto si sarebbe
aspettata tranne che Martina saltasse in piedi ululando e l’abbracciasse di
slancio, facendole quasi rovesciare la tazza che teneva ancora in mano.
- Ma sei impazzita?
L’irritazione durò poco, giusto
il tempo di verificare l’incolumità dei suoi nuovi (e costosissimi) pantaloni
di pelle.
- E’ una notizia meravigliosa!
Scusa ma, lasciatelo dire, temevo che non ti saresti più decisa!
Sara aprì la bocca per rispondere
ma fu interrotta da una voce che avrebbe preferito sentire il più tardi
possibile quel giorno.
- Decisa a fare cosa?
Martina si girò verso Flavio con
aria irritata, poi (cosa che stupì parecchio il ragazzo) gli fece un gran
sorriso e, salutando Sara con un buffetto sulla testa, tornò dietro al bancone.
- Se non sono strani tu non li
frequenti vero?
Sara sbuffò internamente notando
per l’ennesima volta la cafonaggine del suo (ormai ancora per poco) ragazzo,
scosse la testa e si concentrò sulle parole migliori per una situazione del
genere… cosa peraltro alquanto difficile con il tremendo mal di testa che si
ritrovava. Optò per la soluzione più rapida ed indolore (almeno per lei, ma in
quel momento essere sensibile era l’ultimo dei suoi pensieri).
- Fla credo sia meglio finirla qui.
La reazione del ragazzo fu alquanto
comica, e solo l’intontimento le consentì di non scoppiargli a ridere in
faccia. Iniziò ad aprire e chiudere la bocca, ma non riuscì ad emettere
nemmeno un suono. Si stupì di come tutta la situazione la lasciasse quasi
indifferente, e si chiese se l’avere rivisto Marco non le avesse semplicemente
dato la spintarella di cui aveva bisogno per troncare quella relazione
soffocante.
- Sara ti sembra che stia ridendo?
Non sono scherzi da fare di prima mattina, soprattutto dopo avermi fatto
svegliare all’alba per fare colazione insieme!
Sara poteva scorgere Martina,
piegata in due dietro al bancone e scossa da un attacco di risa.
- Non mi pare di averti chiesto di
fare colazione insieme!
- E allora mi spieghi perché
diavolo…
Si interruppe, realizzando
finalmente che la ragazza non stava affatto scherzando.
- E’ per quel tizio di ieri sera
vero? Ci avrei giurato che non me la raccontavi giusta. Allora da quanto va
avanti?
- Fla smettila non vedi che sei
ridicolo? Credi davvero che abbia deciso di lasciarti in una notte? – Si
passò una mano tra i capelli, tentando di rimanere calma – Se non fossi stato
così occupato a ringhiare contro ogni ragazzo che mi rivolgeva la parola ti
saresti reso conto che tra noi non funziona da un pezzo! Ormai ho deciso, non
voglio più stare con te.
Flavio si alzò in piedi, rosso in
viso, e le afferrò con poca delicatezza un polso:
- Ahi… lasciami mi fai male!
- E secondo te io non ho voce in
capitolo? Non puoi decidere da sola di rompere con me!
- Oh, sì che può…
Martina era in piedi alle sue
spalle, le braccia incrociate sul petto e sul volto un’espressione molto poco
rassicurante.
- Per la precisione lo ha appena
fatto, e ora, se non hai intenzione di ordinare, sei pregato di uscire di qui,
prima che mi arrabbi sul serio.
Sara fissò con ammirazione l’amica,
poi scrollò il braccio dalla presa di Flavio e ricominciò a sorseggiare il suo
caffè come se il ragazzo non fosse più nella stanza. Quest’ultimo lanciò ad
entrambe un’occhiata omicida ed uscì dal bar imprecando a mezza voce. Martina
batté le mani con aria entusiasta:
- Muoviti, fila a casa a recuperare
qualche ora di sonno, stasera per festeggiare ti porto a ballare. E non sognarti
nemmeno di darmi buca!
Sara sorrise, più al pensiero del
suo letto che a quello della serata a dire la verità. Ma Martina era senz’altro
una compagnia migliore di quella che aveva avuto nell’ultimo anno e mezzo, e
nemmeno a lei dispiaceva l’idea di potersi finalmente rimettere quella
minigonna che le piaceva tanto…
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Bene bene...le risposte al sondaggio
mi hanno fatto tirare un sospiro di sollievo, forse non sono poi così scontata
come credevo! Vi piace la mia Martina? Vi dirò che andando avanti con la storia
mi ci sto affezionando sempre di più, sarà perché ho messo molto di mio in
questo personaggio. Ad esempio io sogno da anni che la mia best friend si decida
a mollare quello stercoraro del fidanzato! Il giorno in cui mi verrà a dire che
si è decisa probabilmente sarò talmente felice che la Martina di questo
capitolo vi sembrerà algida al confronto! A proposito Elfie cara avresti mica
una pozione orcovolante da prestarmi? E' a fin di bene giuro...
Stavo divagando di nuovo... a proposito avete notato che il capitolo è un pò più lungo degli altri? Spero che apprezziate l'impegno :-D
Approfitto di questo spazio per
avvisare che domani sarò a Milano per lavoro quindi non riuscirò ad
aggiornare, ma conto di sfruttare appieno le quasi 4 ore di eurostar per
procedere con la storia (ho già 3-4 capitoli pronti ma sono in fase decisamente
creativa). Quindi per il prossimo capitolo dovrete aspettare giovedì.. (se
qualcuna gentilmente si prostra in lacrime all'idea di aspettare a leggere il
seguito del mio delirio è pregata di lasciare nome cognome e coordinate
bancarie alla reception, provvederò a ricompensarla adeguatamente).
E ora un saluto speciale a quelle
poche temerarie che mi seguono costantemente. Vi ringrazio tantissimo, i vostri
commenti sono un vero toccasana per me!
- L-Fy: l'analista non sarebbe stata
male, ma penso che per Sara sia stato molto più terapeutico mandare al diavolo
quel decelebrato di Flavio. Io sono gelosa, e non mi dispiace che anche il mio
uomo lo sia, ma non sopporto quando diventa un'ossessione e si passa la giornata
a litigare per questo! Forse in questo capitolo sono stata un pò troppo dura
con il povero Flavio (ma quando mai...), ma come ho già spiegato mi sono
ispirata alla storia della mia migliore amica per descrivere quella di Sara,
quindi sono un tantinello di parte...appena appena... Grazie per continuare a
seguire e recensire, i tuoi commenti valgono doppio per me!! ;-)
- Naco: non preoccuparti, finché
scovi i miei errori vuol dire che leggi con attenzione la mia storia, quindi
sono contenta! Lo so che ogni tanto ci scappa qualche errorino, scrivo nei
momenti e nei posti più assurdi (tipo in ufficio in pausa pranzo), non sempre
ho il tempo di ricontrollare e approfitto volentieri delle tue segnalazioni! Da
questo capitolo parte il corpo centrale della storia, che ho sviluppato per
primo e con più calma. Fammi sapere se il tuo giudizio migliora, io ne sono
sicuramente più soddisfatta rispetto alla prima parte! Per quanto riguarda il
cellulare credo proprio che rimarrà un mistero ancora per un pò a chi
appartenga la voce insonnolita che ha risposto a Sara.
- Sanzina89: sei quella che ci è
andata più vicina nel rispondere al sondaggio, complimenti. Ammettilo che non
mi credevi così crudele da farle lasciare Flavio così in fretta. In realtà da
un certo punto di vista mi sono calata in Sara, anche io mi sono trovata a
decidere di chiudere una storia di quasi tre anni pensandoci sopra meno di
mezz'ora. Quando il vaso è pieno basta una goccia...e Marco era proprio la
goccia che faceva al caso mio!
- Jessychan91: Sono contentissima
che la storia continui a piacerti, ora dovrebbe iniziare la parte più
divertente, vediamo un pò dove mi porta l'ispirazione! Un bacio!
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Capitolo 6 *** Capitolo 5 - Martina Mon Amour ***
Nuova pagina 1
Quando Martina suonò il citofono,
quella sera, Sara naturalmente non era ancora pronta. Le urlò di salire, mentre
tentava contemporaneamente di infilarsi gli stivali e mettersi il mascara. L’effetto
non doveva essere stato uno dei migliori, perché l’amica, appena entrata, le
scoppiò a ridere in faccia.
- Sara sembri un panda! Ti pare il
caso di uscire conciata così? – Le scoccò un bacio sulla guancia mentre la
superava diretta al piccolo salotto – Non preoccuparti sul secondo danno I
Soliti Sospetti… tu preparati con calma, nel frattempo io ti occupo il divano!
Sara ripensò a tutte le litigate
che aveva avuto con Flavio per i suoi cronici ritardi, e si sentì tutto d’un
tratto molto più leggera. Lanciò un bacio a Martina e si rintanò in bagno,
cercando di porre rimedio al disastro che aveva combinato.
Un quarto d’ora dopo si stava
studiando criticamente davanti allo specchio. Non era mai stata una bellezza, ma
con gli anni aveva acquisito una sicurezza interiore che la faceva sentire a suo
agio in ogni situazione, ed un indubbio buon gusto nella cura del suo aspetto
esteriore. Aveva imparato che strafare non faceva per lei, e quella noncuranza
le aveva procurato non pochi ammiratori. Mentre fermava i capelli con delle
forcine colorate, in modo che ballando non le si appiccicassero al viso,
ripensò per l’ennesima volta alla sera prima.
Quando se l’era trovato davanti
aveva sentito uno stranissimo sfarfallio alla bocca dello stomaco, e per un
attimo le era sembrato che Flavio che le teneva la mano, la ressa di corpi che
li circondava, la musica e le luci accecanti sparissero all’improvviso. Era
rimasta immobile come una statua di sale a fissare quei riccioli scuri tra cui
aveva passato le dita tante volte, senza riuscire nemmeno a parlare.
Possibile che Marco significasse
ancora tanto per lei? Erano cambiati (probabilmente più lei di lui, si disse
con una punta di risentimento), eppure le era bastato rivederlo per mettere in
atto una decisione che rimandava da mesi.
Scosse la testa per verificare la
tenuta dell’acconciatura e, soddisfatta, si diresse verso il salotto per
recuperare la sua amica.
- Ti prego, solo cinque minuti…c’è
la scena della tazza…
Guardò l’orologio – le undici e
mezza – e con un sorriso si raggomitolò di fianco a Martina. In fondo quella
scena piaceva un sacco anche a lei…
- Marty..
- Hmm?
- Lo sai che ti adoro vero?
- Ah ah…
- Non hai altro da dire?
- Non so proprio darti torto tesoro!
Ora stai un po’ zitta però che non riesco a seguire…
A mezzanotte spaccata le due ragazze
fecero il loro ingresso nel locale che Martina aveva scelto per festeggiare il
ritorno di Sara al felice stato di single per scelta. Riuscirono miracolosamente
a sedersi subito (Sara si chiese quanta di quella fortuna fosse da imputare al
buttafuori amico di Martina, che se le stava letteralmente mangiando con gli
occhi) ed ordinarono due cocktail alla frutta, studiando incuriosite il locale.
Pochi minuti dopo un paio di ragazzi si avvicinarono sorridendo. Martina lanciò
a Sara uno sguardo più che eloquente. Lei accennò un sorriso nella direzione
dei due, poi finse di concentrarsi sulla conversazione dell’amica. Il gioco
stava per ricominciare, ma non era del tutto sicura di essere pronta.
Non ci volle molto per ritrovare la
Sara dell’anno prima, constatò con soddisfazione Martina. Erano quasi le 4 e
le due ragazze si agitavano nel mezzo della pista, senza far ormai neppure caso
agli uomini che le circondavano. C’era solo la musica che scorreva sotto la
pelle, che rimbombava nel petto e nella testa, scacciando tutti i pensieri, i
problemi, le responsabilità. C’erano solo i loro corpi che non riuscivano a
stare fermi, i capelli che si agitavano seguendo un ritmo tutto loro, i vestiti
che aderivano alla pelle accaldata. Ed in un angolo, abbastanza lontano da
osservarle senza essere calpestato, c’era un ragazzo moro, appoggiato ad una
colonna, un drink in mano e lo sguardo di un bambino che ha scoperto cosa fanno
i genitori nella stanza da letto quando sono soli. Una ragazza bionda e
decisamente poco vestita gli si spalmò addosso passandogli le braccia intorno
al collo.
- Marco noi ce ne andiamo vieni
anche tu?
Il ragazzo parve scuotersi e per un
istante la guardò come se stentasse a riconoscerla. Poi le sorrise debolmente e
tornò a fissare lo sguardo sulla pista:
- No resto ancora un po’. Ti
chiamo domani ok?
Laura spostò lo sguardo da Marco
alle due ragazze che ballavano come indemoniate poco distante, poi scrollò le
spalle e lo salutò con un bacio sulla guancia privo di calore. Aveva la chiara
sensazione di essere appena stata scaricata, ma non era certo una di quelle
ragazzine adoranti a cui lui era abituato. Se la voleva ancora l’avrebbe
cercata, ed allora non gli avrebbe reso le cose tanto facili. Si unì al gruppo
di amici, lasciando Marco a fissare con espressione rapita la sua amica d’infanzia,
chiedendosi come diavolo avrebbe dovuto comportarsi con lei.
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Allora mie adorate lettrici vi sono
mancata almeno un pò? Voi a me tantissimo!! Nonostante i buoni propositi ieri
in treno mi sono messa a rileggere 'Tokyo Blues' e non sono riuscita a staccarmi
per tutto il viaggio, quindi non ho scritto un bel niente! Devo dire che una
carrozza piena di sconosciuti non sarebbe stata comunque il massimo per la mia
concentrazione.. Cmq ho già un bel pò di idee che mi frullano in testa (la
densità di neuroni è bassa quindi hanno parecchio spazio), e forse questa
storia verrà più lunga di quanto avevo preventivato. Intanto sto pensando
sinceramente di cambiare il titolo (l'ho inserito perché non mi veniva in mente
altro, ma non mi è mai piaciuto granché).
Ma bando alle chiacchiere e passiamo
ai saluti speciali:
- L.Fy: carissima che domande fai,
incartami pure tutto che appena esco dal lavoro passo a ritirare il pacco!!! Se
poi vuoi mandare Sasha a portarmelo meglio ancora, però aspettati di vederlo
tornare un pò provato (ommioddio quelle pastigline verdi erano più forti di
quel che pensassi...). Anche io sono molto orgogliosa della mia Sara, ora però
mi troverò a dover escogitare stratagemmi su stratagemmi per evitare che si
fiondi su Marco appena lo addocchia.. che dici riuscirò a resistere? Tu ne sai
qualcosa vero?? Un bacio Elfie!
- Jessychan: ehm...veramente il
messaggio era per Flavio, Martina era al bar semplicemente perché ci lavora.
Sicuramente Sara ha pensato a quel posto anche per avere il supporto della sua
migliore amica in un momento così difficile (anche se alla fine è stato meno
difficile del previsto).
- Zakurochan: hai visto che non ci
ha messo molto a farsi rivedere Marco? D'altronde a me è sempre capitato così,
non vedi una persona per una vita (o magari la incroci senza vederla) e quando
per qualche motivo ti torna in mente ti sembra di rivederla ovunque! Sono
contentissima che la storia continui a piacerti, un bacio!
- LuNaDrEaMy: che bello una nuova
temeraria che legge la mia storia!!! Sono contenta che ti piaccia, cercherò di
essere il più possibile regolare con gli aggiornamenti!!
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Capitolo 7 *** Capitolo 6 - Una bellissima serata ***
Nuova pagina 1
- Dio erano secoli che non mi
divertivo così tanto!
- Per forza ti eri scelta una mummia
egizia come fidanzato! Giurerei che persino il mio capo sarebbe una compagnia
migliore di lui in discoteca!
- Sei sempre la solita esagerata!
Sara si lasciò cadere senza fiato
sulla sedia, sollevando con un elastico i capelli dal collo sudato e
rabbrividendo alla sensazione di piacevole frescura che ne derivò.
- Qui tra poco chiudono, vado a
prendere l'ultimo drink poi decidiamo cosa fare d’accordo?
- Ne prendi uno anche per me?
Aspetta ti do i soldi…
Mentre era intenta a rovistare nella
borsetta (ed a chiedersi per l’ennesima volta come potesse perdere sempre
tutto in uno spazio così microscopico) avvertì una presenza accanto a lei.
Sollevando lo sguardo si trovò a fissare gli occhi che l’avevano tormentata
la notte precedente. Con un autocontrollo che non credeva di possedere sorrise
al ragazzo:
- Ma guarda chi si vede. Cinque anni
senza incontrarci ed ora due volte nella stessa settimana.. comincio a pensare
che tu mi stia pedinando!
- Veramente penso che nessuno
avrebbe potuto non notarti stasera.
Marco la fissava con un sorriso
metà ironico e metà qualcosa che Sara non riuscì (o non volle) cogliere.
Arrossì violentemente e si voltò verso Martina in cerca di sostegno. Ma la sua
amica aveva capito al volo la situazione e si era dileguata tra la folla. Sara
aggiunse ‘uccidere Marty’ alla sua lista delle priorità, poi si rassegnò a
concentrare nuovamente la sua attenzione sul ragazzo che stava seduto davanti a
lei. Constatò con stupore che anche lui pareva imbarazzato, e questo la
risollevò un po’.
- Stasera nessun fidanzato geloso
che ti trascina via?
Sara liquidò la battuta con un’alzata
di spalle
- Flavio non è il mio fidanzato.
- Eppure dava proprio quell’impressione…
- Quello che intende Sara è che
quel cretino non è PIU’ il suo fidanzato – si intromise una voce alle sue
spalle – Comunque piacere io sono Martina!
Sara sostituì ‘uccidere Marty’
con ‘uccidere Marty in maniera molto dolorosa’, e le lanciò un’occhiataccia
che non passò inosservata a Marco, ma che venne totalmente ignorata dall’amica.
- E tu chi sei? Date l’impressione
di conoscervi bene…
- Beh sì eravamo molto amici da
bambini… Mi chiamo Marco piacere.
Martina ignorò la mano che le
veniva offerta e si girò a bocca aperta verso l’amica:
- QUEL Marco? Accidenti non mi avevi
detto che era così carino!
Sara avrebbe voluto che in quel
preciso istante una botola si spalancasse sotto i suoi piedi e la inghiottisse.
Sollevò lo sguardo timorosa di trovarsi davanti il sorriso di scherno di Marco,
ma si stupì non poco di vedere di nuovo nei suoi occhi quell’espressione
indecifrabile. Non la conosceva, non l’aveva mai usata quando era con lei.
Tentando di riprendere il controllo della situazione vuotò il suo drink tutto d’un
fiato e strinse la mano intorno al polso sottile di Martina.
- Ora però noi dobbiamo proprio
andare, è tardissimo e domattina devo studiare. Marco è stato un piacere…
Ma il ragazzo fu più veloce di lei:
- Aspetta… mi lasci almeno il tuo
numero di cellulare? Quello che ho non è più attivo e non vorrei aspettare
altri cinque anni prima di rivederti.
Sara rimase talmente allibita da
quella dichiarazione che ci mise un attimo ad assimilare quello che aveva
sentito. Estrasse dalla borsa una penna e scarabocchiò qualcosa sul retro di
uno dei tovagliolini, allungandolo al ragazzo.
- Ecco questo è il mio nuovo
numero. Ma quando hai provato a chiamarmi?
Marco piegò con attenzione il
tovagliolo e lo infilò nella tasca della camicia, poi senza risponderle si
allungò oltre il tavolo e le posò un bacio sulla guancia.
- Ora devo scappare anche io. Ciao
Martina è stato un piacere conoscerti!
Le due ragazze rimasero immobili a
guardarlo scomparire al di là della pista, Sara con una mano appoggiata alla
guancia nel punto in cui lui aveva appoggiato le labbra e Martina massaggiandosi
il polso che l’amica aveva inavvertitamente stretto troppo forte. Poi si
guardarono ed improvvisamente, senza un vero motivo, scoppiarono a ridere.
Martina le passò protettivamente un braccio intorno alle spalle.
- Bene bene, pare che la nostra
cenerentola abbia fatto conquiste. Che pensi di fare con lui?
- Non lo so, non ho voglia di
pensarci ora. Mi porti a fare colazione? E’ una vita che non vado in quel
posto che sforna i bomboloni all’alba…
- Ma non dovevi studiare domani? –
la prese in giro Martina – Credo proprio che dovresti andare subito a dormire…
- Ma che stronza… Dai muoviti sto
morendo di fame!
Poco dopo, appoggiata allo schienale
con le gambe raccolte ed i piedi nudi appoggiati sul cruscotto, si trovò a
pensare che quella era stata senza dubbio una delle serate più belle della sua
vita. L’indomani avrebbe ripensato a Marco, e sarebbero ricominciate le
paranoie. Ma in quel momento c’erano solo una macchina con i finestrini
abbassati e due ragazze che cantavano a squarciagola nella notte.
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Oggi non ho nulla di sensato da
scrivere quindi passo direttamente ai ringraziamenti:
- Valentina: che bello un'altra new
entry! Spero proprio che la storia continuerà a piacerti anche in futuro (per
ora ho solo qualche capitolo di scarto tra scrittura e pubblicazione quindi non
so neppure io cosa succederà...)
- Julietta_Angel: come credo di aver
già i capitoli dal 3 al 5 li ho scritti per primi e quasi tutti d'un fiato,
mentre i precedenti sono stati scritti di conseguenza e sicuramente troppo in
fretta. Ho la mezza idea di effettuare una bella revisione dei chap 1 e 2, ma
aspetto di finire la storia. Il gap temporale deriva dal fatto che la notte a
Sara è sembrata lunga 3 mesi... no scherzo me ne sono resa conto anche io ma mi
hai beccata prima che potessi correggere! Grazie della segnalazione e spero che
anche questo chap ti piaccia!
- Jessychan91: grazie cara, leggo
sempre con grandissimo piacere le tue recensioni
L_Fy: l'ultimo chap non l'hai
recensito (sigh sigh) ma ormai sei inserita nei ringraziamenti ad honorem!! Ciao
carissima un bacione!!!
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Capitolo 8 *** Capitolo 7 - Chi rompe a quest'ora? ***
Nuova pagina 1
Sara si svegliò di soprassalto allo
squillo del telefono. Guardò la sveglia… era quasi sera, d’altronde, le
ricordò il terribile cerchio alla testa che la colse non appena scese dal
letto, era riuscita ad infilarsi sotto le coperte soltanto verso le sette del
mattino. Maledicendo tra i denti l’abitudine di lasciare il cellulare acceso
la notte (anche se di notte in questo caso non si poteva propriamente parlare),
rispose senza neppure guardare il numero che lampeggiava sul display.
- Allora ti ha chiamata?
Sara si prese qualche secondo per
realizzare:
-
con chi stava parlando
-
chi avrebbe dovuto chiamarla
-
che, indipendentemente dalla sua
identità, la persona di cui al punto 1 sarebbe stata punita in maniera
incredibilmente crudele per quell’attentato al suo sacro riposo.
- Veramente mi hai appena svegliata
tu… ma mi spieghi come fai ad essere sempre così fresca e pimpante?
- Tesoro ti sei scordata che il mio
turno al bar inizia alle sei? Sono abituata a non dormire!
- Ma io no – piagnucolò Sara con
voce lamentosa – ho ancora sonno, voglio tornare a letto!
- Mamma mia che lagna che sei. Fatti
una bella doccia calda, io passo a prendere una pizza, sono da te tra mezz’ora.
Martina riattaccò senza darle
neppure il tempo di reagire. Sara gettò un’ultima occhiata carica di
desiderio al letto ancora caldo e con un sospirò si diresse in bagno. Quella
pazza scatenata sarebbe stata capace di buttare giù la porta se non le avesse
aperto al secondo trillo del citofono!
Venti minuti (e varie imprecazioni)
dopo il cellulare riprese malignamente a squillare proprio mentre lei era in
procinto di infilarsi i jeans. Saltellò su un piede solo fino al comodino ed
incastrò il telefono tra spalla ed orecchio mentre finiva di vestirsi.
- Ti deciderai mai a chiedermi che
pizza voglio PRIMA di essere in pizzeria?
- Scusa?
Sara si immobilizzò sul posto, e
allontanò con aria orripilata il telefono dall’orecchio il minimo
indispensabile per leggere il numero sul display. Non era Martina. E fin qui ci
era già arrivata, a meno che la sua amica non avesse subito un intervento alle
corde vocali dopo la loro ultima telefonata. Il numero però era criptato,
quindi, si ritrovò a pensare con orrore, poteva anche essere… Con un
autocontrollo che non credeva nemmeno di possedere riavvicinò la bocca al
microfono…
- Flavio?
- Chi è il gorilla geloso? Ma non
mi avevi detto che vi eravate lasciati?
Con lo sguardo vitreo Sara si
lasciò scivolare sul tappeto e strinse le ginocchia contro il petto.
- Marco?
- Sono commosso, già al terzo
tentativo ti sono venuto in mente io!
- Beh ammetterai che negli ultimi
cinque anni non sei stato esattamente in cima alla lista delle mie chiamate!
Marco rimase in silenzio e Sara si
mordicchiò un’unghia, nervosa. Non avrebbe voluto dirgli una cosa del genere,
aveva parlato senza riflettere.
- Senti scusa io…
- Nemmeno tu mi hai più cercato.
Sara boccheggiò un istante,
sconvolta. Stava per rispondergli a tono quando suonarono alla porta.
- Aspetta un secondo è arrivata
Martina…
Aprì all’amica e la trascinò
quasi dentro, portandosi l’indice alle labbra ed indicando il cellulare
appoggiato sul tappeto. ‘Marco’ compose con le labbra senza emettere alcun
suono. Martina le fece segno di tornare al telefono e si diresse in cucina.
- Eccomi scusa…
- Hai sentito quello che ti ho detto
prima?
- Sì – rispose controvoglia la
ragazza giocherellando con una ciocca di capelli – però avevo i miei motivi.
- E non hai mai pensato che avrei
potuto starci male?
- Non lo so Marco forse non ci
volevo pensare in quel momento, perché stavo male anche io… E poi tu avevi i
tuoi amici, una ragazza, non sei certo rimasto da solo!
- Sì ma tu eri la mia migliore
amica!
Quella frase la colpì come una
pugnalata. Non aveva mai pensato seriamente che Marco potesse stare male per
lei. Nell’egoismo dell’adolescenza si era convinta di essere stata l’unica
a soffrire per la fine del loro rapporto. Improvvisamente si sentì malissimo.
- Ci sei ancora?
- Sì…
- Non volevo farti sentire in colpa
scusami…
- No hai ragione tu sono stata una
stronza! – Sara chiuse gli occhi e tentò il tutto per tutto – Vorrei almeno
farti capire perché l’ho fatto… Possiamo vederci?
- Ora?
- No c’è Martina da me stasera.
Domani pomeriggio?
- Ok dammi il tuo indirizzo passo a
prenderti alle quattro!
Sotto lo sguardo interrogativo dell’amica
Sara spiegò al ragazzo come arrivare a casa sua, poi lo salutò velocemente e
chiuse la comunicazione.
- Gli dirai che eri innamorata di
lui?
- Ci proverò. In fondo non sono
più una bambina no?
Martina le si inginocchiò accanto e
la strinse tra le braccia.
- E gli dirai che lo ami ancora?
Sara si stupì ancora una volta di
come non ci fosse bisogno di parole tra di loro.
- Non lo so…
- Dai ora basta piagnistei! C’è
un’enorme pizza bollente che ci aspetta ed un armadio pieno di vestiti tra cui
scegliere cosa ti metterai domani!
Sara scoppiò a ridere e si rialzò
dal tappeto, seguendo l’amica in cucina.
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Ta-daan... curiose di sapere se si
chiariranno o meno? Sto scrivendo quella parte proprio ora e vi confesso che mi
sta facendo impazzire, non sono mai soddisfatta...
Ma passiamo alle mie fedeli
recensitrici:
- Damned88: ammiro la tua costanza
nel leggere 6 capitoli tutti insieme (vabbè che non sono poi così lunghi...).
Spero tanto che continuerai a seguire!
- Marochan: addirittura senza parole
*-* sono a dir poco commossa! Mi ha fatto davvero molto piacere la tua
recensione!!!
- Naco: anche a me Martina piace
tantissimo, forse più di Sara. Sarà che ho sempre sognato un'amica così
energica che mi desse una svegliata al momento giusto! Sicuramente il suo ruolo
nella storia è fondamentale, soprattutto perché lo è anche nella vita della
protagonista!
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Capitolo 9 *** Capitolo 8 - Maledette lancette... ***
Nuova pagina 1
Sara guardò per la milionesima
volta l’orologio. Soltanto le tre e un quarto. Sembrava che quelle dannate
lancette proprio non ne volessero sapere di scorrere un po’ più in fretta.
Aveva pranzato, lavato i piatti – solo l’una – si era concessa un lungo
bagno rilassante (le sembrava di sentire sua madre che le urlava quanto fosse
pericoloso a stomaco pieno), poi aveva stirato ciocca per ciocca i capelli
ribelli – le due e dieci – si era truccata con attenzione, aveva passato
nuovamente in rassegna gli abiti che aveva selezionato la sera prima con Martina
– le tre meno dieci – ed aveva infine optato per una paio di pantaloni neri
ed un caldo maglione color coccio. Ma, nonostante le sembrasse di aver compiuto
ogni gesto quasi al rallentatore, l’orologio si ostinava ad affermare che le
rimanevano ancora tre quarti d’ora di attesa. Questo nell’ottimistica
ipotesi che Marco fosse arrivato puntuale… e se non era cambiato negli ultimi
anni la cosa non era poi così probabile.
Individuò il cellulare infilato a
mò di segnalibro in mezzo al suo diario e velocemente compose il numero di
Martina. L’amica rispose al primo squillo.
- In ansia pre-appuntamento
dolcezza?
- Riuscirò mai ad evitare che tu mi
legga nel pensiero?
- Oh ma tu sei piena di mistero…
infatti non ero sicura se mi avresti chiamata alle tre o alle tre e mezza!
Sara sentì il nodo che le stringeva
la bocca dello stomaco allentarsi un po’.
- Sono già pronta e non so cosa
fare…
- Beh intanto potresti aprirmi il
portone, si gela qui sotto!
- Tu sei matta…
Ridendo chiuse la chiamata e corse
alla porta. Pochi secondi dopo una intirizzita Martina sbucò dalle scale.
- Non mi dire che eri lì sotto
aspettando che ti chiamassi!
- Ma per chi mi hai preso? Anche
alla mia pazzia c’è un limite… Quando mi hai chiamata stavo passando
casualmente qui sotto e ho pensato di venirti a fare un po’ di compagnia!
- Sì come no… avanti sputa il
rospo!
Martina si sfilò il cappotto e la
guardò con aria colpevole
- La mia coinquilina si è portata a
casa il ragazzo e mi ha gentilmente chiesto di togliermi dai piedi per il resto
del pomeriggio.
Sara la fissò a bocca aperta
- Quindi ?
- Dai, tu esci e io sono una
senzatetto… ti giuro che se mai questo incontro si concluderà in maniera
produttiva e sentirai il bisogno di avere la casa libera basta un sms e mi
smaterializzo alla velocità della luce!
L’amica non riuscì a trattenere
un sorriso
- Le probabilità che Marco reagisca
alla mia confessione saltandomi addosso ed implorandomi di farlo salire sono
tendenti a zero al momento, quindi puoi restare… - bloccò con un gesto della
mano Martina che stava per saltarle al collo – ad una condizione però!
- Sarebbe?
- Quando torno voglio trovare una di
quelle favolose torte alle noci che sai fare tu, gli ingredienti sono al solito
posto.
Martina incrociò le braccia e
sbuffò, ma un lampo di divertimento guizzò nei suoi occhi scuri
- Per una torta minimo dovresti
invitarmi anche a dormire qui!
- Se ci metti le scaglie di
cioccolato fondente potrei anche chiederti di trasferirti in pianta stabile…
In quel preciso istante il
campanello trillò allegramente. Sara stupita si girò verso l’orologio appeso
proprio sopra l’ingresso. Le (ora un po’ meno) odiate lancette segnavano le
quattro spaccate.
- Però puntuale il tuo amico! –
Martina la guardò con aria complice – però penso che dovresti proprio farlo
aspettare un po’…
- Mi sa che hai ragione…
Martina le strizzò l’occhio e
sollevò il citofono
- Marco sali Sara è quasi pronta!
Fece cenno all’amica di chiudersi
in camera
- Mi raccomando almeno un quarto d’ora,
mi occupo io di lui…
Mentre si richiudeva la porta alle
spalle Sara si ritrovò a chiedersi se fosse una buona idea lasciare quel
poveretto in balia di quella psicopatica della sua migliore amica.
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Mi scuso per il salto di
aggiornamento di ieri, ma non stavo tanto bene e ho pensato che passare la
giornata a letto con un buon libro non fosse poi malaccio come idea! Oggi sono
tornata più in forma che mai a tormentarvi con i miei deliri...perdono...
Comunicazione di servizio: mi scuso
con Julietta_Angel e con le persone che non ho citato nello scorso capitolo,
purtroppo aggiorno al lavoro e spesso devo interrompermi 30 volte, quindi mi
sono persa un pò di recensioni. Giuro solennemente di stare più attenta!
- L-Fy: anche io avevo pensato di
fare una vestizione in piena regola, poi però non mi veniva in mente niente che
non fosse terribilmente scontato, quindi ho preferito concentrarmi sull'attesa
pre-appuntamento. Non so se capita a tutti, io regolarmente mi ritrovo
prontissima con almeno mezz'ora di anticipo e non so mai cosa fare per calmare
l'ansia!Per quanto riguarda i bomboloni...quanto ti capisco cara...Un bacione
- Damned88: ho rinviato ancora un
pò l'incontro fatidico...non è che la sto tirando troppo in lungo vero?Nel
caso fatemelo sapere, vedrò di contenermi :-D purtroppo (o per fortuna) sta
storia mi ha preso molto quindi mi ritrovo a scrivere molto più di quello che
avevo preventivato!
- Julietta_Angel: potrai mai
perdonarmi? -///- prometto che non mi dimenticherò più di citarti nei
ringraziamenti, anche perchè sei una delle mie lettrici più costanti ed
affezionate! Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Un bacio
- Jessychan: ancora per questo
capitolo Markino non si vede, ma nel prossimo avrà un pò di spazio tutto per
lui. In realtà l'idea di partenza era di descrivere la storia dal punto di
vista di entrambi, mentre a poco a poco l'ho relegato in un angolo poverino...Vabbè
lo farò consolare da Sara :-D Un bacio
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Capitolo 10 *** Capitolo 9 - Ancora tu... ***
Nuova pagina 1
Marco era piuttosto teso all’idea
di quell’incontro. Si era ritrovato a rivangare il passato senza nemmeno
rendersene conto, ed ora non era del tutto sicuro di voler conoscere i motivi
che avevano spinto Sara ad allontanarlo da sé. Magari sarebbe saltato fuori che
anche allora c’era di mezzo un ragazzo, o chissà cos’altro.
Ma ormai era in ballo, e poi l’idea
di passare il pomeriggio con la ragazza lo attirava parecchio. Aveva passato
tutta la mattina ad analizzare quella strana voglia di vederla ancora che lo
accompagnava incessantemente dal loro ultimo incontro. Scoprirla così
scatenata, in quella discoteca piena di gente, eppure come ignara degli sguardi
che le si incollavano addosso, l’aveva lasciato un po’ spaesato.
Era cambiata molto da come la
ricordava, ora dava l’impressione di essere piena di vita e di entusiasmo, ma
allo stesso tempo sembrava aver mantenuto quell’innocenza che aveva sempre
apprezzato in lei. Si era ritrovato a pensare a come sarebbe stato stringere
quel corpo che ricordava magro ed un po’ ossuto, e che ora invece sembrava
così morbido, e si era sentito stranamente in colpa per quei pensieri.
Aveva sempre considerato Sara come
una specie di sorella minore, e anche nel pieno di quella tempesta ormonale che
non risparmia nessun adolescente l’idea di considerarla una donna non l’aveva
mai sfiorato. Anzi, non aveva dato il minimo peso all’imbarazzo che aveva
sviluppato Sara nei suoi confronti quando erano usciti dall’infanzia. Ora
invece lei sembrava così tranquilla e distaccata, e lui si ritrovava a
soffocare a fatica istinti non propriamente ‘fraterni’ nei suoi confronti…
Quando aveva riconosciuto la voce di
Martina al citofono era rimasto un attimo interdetto, ma poi si era detto che,
probabilmente, le due ragazze dividevano lo stesso appartamento. Gli avevano
dato l’impressione di essere molto unite, e l’indirizzo che gli aveva dato
Sara corrispondeva ad un vecchio palazzo in zona universitaria, non alla
graziosa villetta in periferia dove viveva con i suoi genitori.
Quando aveva messo piede in casa,
aveva avuto pochi istanti per analizzare l’ambiente. Poi un ciclone con corti
capelli biondi gli si era letteralmente fiondata addosso e aveva cominciato a
ricoprirlo di domande.
Quando finalmente Sara entrò in
salotto Marco era talmente confuso che a malapena notò lo scambio di sguardi
tra le due ragazze. Martina, interrompendo a metà una filippica su quanto
fossero bastardi i ragazzi, si sollevò dal divano ed andò incontro all’amica
- Dieci minuti scarsi…pappamolle!
- Ricordati i pezzetti di cioccolata
piuttosto… Marco io sono pronta possiamo andare!
Il ragazzo accolse con gratitudine l’arrivo
di Sara, ma, mentre la ragazza salutava Martina con un bacio ed un buffetto
sulla guancia, si ritrovò a chiedersi se le due ragazze non parlassero per caso
qualche strano linguaggio in codice.
Appena salita in macchina Sara lo
studiò con attenzione, poi una scintilla di malizia le attraversò lo sguardo
- Sconvolto eh? Martina fa sempre
così quando viene a prendermi un ragazzo, dice che se scappano non valeva la
pena di uscirci!
- Esci con molti ragazzi?
- Non molti superano la prova in
effetti! – Sara tornò seria notando che lo sguardo di Marco si era come
rabbuiato – Scherzi a parte, sono stata con Flavio un anno e mezzo, quindi la
mia agenda al momento è un po’ sguarnita. E tu?
- Qualche storiella, ma niente di
serio.
- Storielle che rispondono al tuo
cellulare alle tre del mattino?
Marco si voltò di scatto a quella
domanda, ma la ragazza guardava fuori dal finestrino con un’espressione
indecifrabile.
- Eri tu l’altra notte?
- Mh mh.. – assentì lei
distrattamente – spero di non aver interrotto niente di importante.
- A dire il vero sì…
Sara strinse la manica del maglione
tra le dita ed impose alla sua voce di non tremare
- Mi dispiace allora!
- Oh non scusarti con me… Ce l’ha
GiùGiù ora quella scheda, io ho cambiato operatore un paio di mesi fa.
Sara si voltò verso il ragazzo, con
gli occhi sgranati dalla sorpresa
- Tua cugina?
- Già… pensa che ieri mi ha
insultato per un’ora perché qualcuno l’aveva buttata giù dal letto a quell’ora
indegna e non si era nemmeno degnato di parlarle prima di riattaccare! Era
convinta che fosse qualche mia amica in preda alla gelosia!
Sara si accorse che il ragazzo la
stava fissando dallo specchietto retrovisore, le labbra increspate in un sorriso
sornione. Sentì il sangue affluire alle guance e si affrettò a voltarsi di
nuovo verso la finestra.
- Più tardi la chiamerò per
scusarmi.
- Aveva ragione?
- Su cosa?
- Eri un’amica gelosa?
- Non proprio…
- Non proprio amica o non proprio
gelosa?
- Portami a bere una cioccolata
bollente e forse mi degnerò di risponderti!
--------------------------------------------------------------------------------------------------------
Rieccomi con una (spero) gradita
notizia. Non solo non mi è venuto il blocco dello scrittore (e ci mancherebbe
che con le strxxxate che scrivo mi venisse pure il blocco) ma annuncio
ufficialmente che ho finito la storia. O almeno, sono giunta ad un punto in cui
potrei mettere tranquillamente la parola fine, intorno al capitolo 15 più o
meno. In realtà ho qualche ideuzza che mi frulla per la testa ma non so ancora
se ne verrà fuori un seguito, qualche one shot o magari semplicemente dei
capitoli in più. Non appena mi sarò chiarita le idee non mancherò di
informarvi mie carissime lettrici ^_^
- Valentina: non preoccuparti
cercherò di aggiornare tutti i giorni d'ora in poi (week end esclusi), sono
molto felice che la storia ti piaccia a tal punto! Kisses
- Jessychan: non so se te ne sei
accorta, ma la tua recensione è la numero 50! Hai vinto un ringraziamento
particolare (capirai) e il diritto di scegliere il nome dei futuri figli di
Marco e Sara! (che dite corro troppo? Mi sa di sì...). Grazie ancora per le
recensioni quotidiane e sempre graditissime! Un bacione
- Damned88: ecco a te il primo
faccia a faccia...anche se la parte centrale dell'incontro sarà nel prossimo
capitolo. Faccio come Sherazade, interrompendo sempre sul più bello mi tutelo
onde evitare che qualche lettrice mi abbandoni anche solo per un capitolo ^_^
- L_Fy: carissima ero sicura che mi
avresti capita! In questo capitolo ho tentato di vedere le cose anche dal punto
di vista di Marco, ma essendo uomo (e bell'uomo per giunta) non riesco proprio a
capirlo fino in fondo... e pensare che l'ho creato io... Che dici sto diventando
troppo filo-Sarista? In realtà io continuo a preferire Martina quasi quasi
faccio scappare Marco con lei (oddio la febbre risale...). Ciao bellissima un
bacione in attesa di leggere il tuo prossimo capitolo!
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Capitolo 11 *** Capitolo 10 - Rivelazioni ***
Nuova pagina 1
- Portami a bere una cioccolata
bollente e forse mi degnerò di risponderti!
Marco la scrutò nello specchietto,
e stavolta Sara non abbassò lo sguardo ma gli fece una linguaccia. Si
trovarono, contrariamente ad ogni ipotesi di entrambi, a ridere come un tempo.
Sara tornò seria per prima, al pensiero di quello che avrebbe dovuto dirgli di
lì a poco. Sperò con tutto il cuore che non rovinasse irrimediabilmente l’atmosfera
rilassata che si era appena ricreata.
Più tardi, quando si furono seduti
al tavolino di un piccolo caffè, Sara prese il coraggio a due mani e cominciò
a parlare. Non osava guardare Marco, nel timore che la sua espressione avrebbe
potuto impedirle di finire il discorso. Fissava invece, come ipnotizzata, il
fumo che si spandeva dalla cioccolata e la superficie che lentamente formava una
pellicola opaca.
- Ti ricordi il giorno in cui si è
rovinato tutto?
- Certo, che domande!
- Non parlo dell’ultima volta che
ci siamo visti Marco…è cominciato mesi prima!
- Non riesco a seguirti…
Sara portò il liquido bollente alle
labbra, assaporando per un istante il calore che si spandeva in tutto il suo
corpo intirizzito.
- Io me lo ricordo bene invece…
I suoi occhi si fecero più lontani
mentre parlava, come se rivivesse quel ricordo
- Era un piovoso sabato pomeriggio,
e tu come al solito eri venuto a casa mia a giocare alla play station. Mia mamma
aveva preparato una cotoletta in più per te, e gli spinaci alla panna. Li
faceva sempre quando venivi da noi, perché sapeva che li adori. E io avevo
noleggiato un film che volevamo vedere da un sacco di tempo… credo fosse
Matrix…
Marco sorrise al pensiero di quello
che era stata l’età dell’oro della loro amicizia.
- Si ora mi ricordo!
- Ma tu non ti sei fermato a casa
mia quella sera. Hai detto che ti dispiaceva, ma Marina voleva che la portassi
al cinema, e non potevi proprio dirle di no.
- Può essere, in fondo stavamo
insieme da poco mi pare…continuo a non capire però!
- Quella sera non ho mangiato la mia
cotoletta e nemmeno gli spinaci. Mi sono chiusa in camera, al buio, e ho visto
Matrix. Da sola. Penso di non aver mai pianto tanto come quella notte…
Marco tentò di incrociare lo
sguardo di Sara, e si accorse con stupore che gli occhi erano lucidi, come se
fosse bastato il ricordo di quelle lacrime perché altre premessero
prepotentemente per uscire. Allungò una mano ad afferrare le dita sottili della
ragazza, ma lei le ritrasse come spaventata, se le passò velocemente sulle
palpebre e riprese il controllo.
- Mi dispiace non pensavo ti
dispiacesse tanto, era successo altre volte che non rimanessi a cena da te di
sabato!
- Ma mai per una ragazza…e poi per
me quella era una serata speciale, ma tu questo non potevi saperlo!
- Perché speciale?
Sara sollevò lo sguardo e Marco
vide per un istante gli occhi lucidi che lo fissavano da dietro le lenti
appannate, tanti anni prima.
- Quella sera ti avrei confessato
che mi ero innamorata di te!
Il ragazzo sentì il cuore che
accellerava improvvisamente il battito e le parole gli morirono in gola. Restò
inebetito a fissare Sara, che paradossalmente ora sembrava serena, quasi…rassegnata,
questa fu la parola che gli venne in mente. Aveva lo sguardo tranquillo e un po’
triste, come se si fosse tolta un grosso peso dalle spalle. Finì con un sorso
la sua cioccolata poi rivolse al ragazzo un largo sorriso:
- Sai che mi sento meglio? E’
stato molto più facile di quel che credevo!
Sbirciò con un po’ di apprensione
Marco, che non aveva ancora avuto neppure l’ombra di una reazione e continuava
a fissarla con lo stesso sguardo da triglia. Il sorriso le morì sulle labbra.
- Marco…dì qualcosa dai…
- Scusami ma è un po’ difficile
da assimilare come notizia…
- Non te l’ho detto per
rinfacciarti il passato, per me è storia vecchia te lo giuro! Solo non volevo
che pensassi che mi ero allontanata da te senza motivo!
Marco tornò a fissare la sua tazza
ormai fredda:
- Ti dispiace se ti riporto a casa?
La ragazza scosse la testa,
improvvisamente svuotata di ogni energia
- No certo…
----------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ok ok per favore non mi uccidete! Vi
assicuro che non sono tipo da finali tristi e disperati, mi piace leggerli ma
non riesco a scriverli, quindi Sara e Marco avranno il loro happy ending. Però
facciamoli soffrire un pò sti ragazzi! Io ad esempio quando sono a quel punto
del rapporto mi faccio mille pare, dico sempre la cosa sbagliata e alla fine
faccio un gran pasticcio. Mica potevo farli troppo alieni no? Ora, sperando di
non essere fucilata entro lunedì (data del prox aggiornamento) passo ai saluti:
- L-Fy: ora succede un pò di
casino, come sempre deve avvenire prima di poter giungere ad un Happy Ending con
H ed E maiuscole!!! Se non soffrono un pò poi come fanno a godersi la meritata
felicità? Scherzi a parte dammi il tuo parere, sono stata troppo dura con loro?
Ti confesso che quando ho fatto raccontare a Sara di quella famosa sera quasi
quasi mi commuovevo anche io...poi ho pensato che la bronchite cronica posso
farla passare come scusa ma se mi metto pure a piangere davanti al pc minimo
pensano che sono incinta! Un bacio grandissimo querida!
- LunaDreamy: veramente ho letto e
recensito più o meno tutte le tue fic in pausa pranzo! Come ti ho scritto nei
commenti alcune le avevo già lette in passato e tutte mi sono piaciute molto!
Molto bella anche Amore Telematico (anche se io anni fa ne ho vissuto uno che
sarebbe stato meglio fosse rimasto telematico...maledetta chat...). Cmq sono
molto felice di vedere che continui a seguirmi imperterrita. Un bacione!
- Jessychan: ti è
piaciuta?All'inizio avevo scritto un pezzo (che poi ho tagliato) in cui Marco
era davvero con una ragazza (quella che scarica la seconda volta che vede Sara),
poi ho pensato che fosse più divertente lasciare tutto nel dubbio, e farlo
scoprire a Sara in maniera inaspettata. Sono felice che la mia scelta abbia
avuto il tuo gradimento! Kisses a lunedì!
- Damned88: Sono crudele lo
so...scherzo è che io scrivo tutto di seguito poi suddivido in capitoli per
postare, quindi ho sempre mille dubbi sul punto in cui interrompere. Non è
colpa mia se spesso sono punti cruciali, sono sempre i più adatti credimi! Al
prossimo chap!
- Valentina: grazie grazie grazie mi
commuovo tantissimo con tutti questi complimenti *_* (non ti azzardare a
smettere oh...). Continua a seguirmi mi raccomando!!!
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Capitolo 12 *** Capitolo 11 - Lacrime e cibo cinese ***
Nuova pagina 1
Non parlarono per tutto il tragitto.
Marco fissava la strada davanti a sé, rigido, mentre Sara, improvvisamente
infreddolita, si era raggomitolata contro il finestrino e fissava un punto
imprecisato al di là di esso.
Quando il ragazzo fermò l’auto
sotto casa sua sembrò riflettere un istante, poi si allungò verso di lui e lo
baciò esitante su una guancia. Come baciare un pezzo di ghiaccio.
Con un sospiro scese dall’auto,
senza una parola chiuse la portiera dietro di sé e corse via.
Marco voltò il viso appena in tempo
per vederla sparire dentro il portone, poi mise in moto e si allontanò
sgommando.
In quel momento gli si affollavano
talmente tanti pensieri nella mente che gli riusciva difficile mantenere un
minimo di contatto col mondo esterno. Il calore del bacio che Sara gli aveva
dato per salutarlo era arrivato al suo cervello come in differita di alcuni
secondi, e non aveva fatto in tempo a dire – o fare – nulla che lei se n’era
già andata. L’abitacolo si era impregnato del profumo che portava la ragazza
– probabilmente essenza di tè verde – e questo non faceva che aumentare la
sua confusione.
Sara l’aveva amato! Gli sembrava
impossibile il solo pensiero che quella ragazzina chiusa e solitaria, ma così
dolce, potesse essere stata innamorata di uno scavezzacollo come lui.
Si maledisse al pensiero di tutte le
volte che le aveva parlato delle ragazze con cui usciva, e l’aveva vista
irrigidirsi a poco a poco, chiudergli il suo cuore ogni giorno di più.
Per fortuna – si ritrovò a
pensare mentre un brivido freddo gli attraversava la spina dorsale – lei l’aveva
allontanato quando ancora non aveva fatto sesso con nessuna ragazza!
Probabilmente, idiota com’era, sarebbe stato capace di correre a raccontarle
per filo e per segno la sua prima volta.
Si batté un pugno sulla coscia, d’un
tratto furioso. Lei l’aveva definita una ‘storia vecchia’! Gli aveva
raccontato tutto con tanta tranquillità per il semplice motivo che non provava
più nulla. Aveva potuto averla e non si era mai accorto di niente, e ora era
troppo tardi. Non poteva chiederle di cancellare con un colpo di spugna cinque
anni in cui lei aveva probabilmente lottato ogni giorno per soffocare quel
sentimento…
Distrattamente si accese una
sigaretta e la portò alle labbra, assaporando quel dolce veleno.
Si guardò per un attimo nello
specchietto
- Stupido… Non hai fatto altro che
farla soffrire, ed eri convinto di essere tu la vittima!
Sara era rientrata in casa seria, lo
sguardo fisso e come perso nel vuoto. Aveva chiuso la porta dietro di sé e vi
si era appoggiata contro, senza nemmeno togliersi il cappotto. Martina, che si
era precipitata nell’ingresso appena aveva sentito la chiave girare nella
toppa, si fermò interdetta, tentando di interpretare lo strano comportamento
dell’amica. Poi Sara si lasciò scivolare a terra, sollevò su di lei due
occhi enormi ed imploranti da cucciolo, e scoppiò in un pianto dirotto.
Martina le fu accanto in un momento,
si accovacciò davanti a lei e la strinse in un forte abbraccio. Sara affondò
il volto nel maglione della sua migliore amica e pianse tutte le sue lacrime,
mentre l’altra le accarezzava dolcemente i capelli
- Shh… calmati ora… ci sono io
qui con te…
Qualche minuto dopo i singhiozzi
iniziarono lentamente a placarsi. Le due ragazze erano sedute entrambe sul
pavimento e si stringevano, l’una in cerca di conforto e l’altra ansiosa di
sapere a chi doveva spaccare la faccia per aver fatto piangere la sua amica.
Sara, senza staccarsi dall’abbraccio,
recuperò un fazzoletto dal fondo della borsa e si soffiò rumorosamente il
naso. Aveva il viso rosso e congestionato e gli occhi umidi, ma sembrava essersi
calmata.
- Scusami Marty…
- Ma che scusami e scusami… mi
dici cos’è successo piuttosto?
- Non l’ha presa bene…
Martina scosse la testa, con un
brutto presentimento
- Che ti ha detto?
- Se mi dispiaceva che mi
riaccompagnasse subito a casa…
- Un uomo di poche parole non c’è
che dire…e poi?
- Nient’altro.
La ragazza si sollevò all’improvviso,
e Sara, perdendo il suo appoggio, rovinò sul pavimento
- Ahia…ma sei matta?
- Fammi capire…non ti ha detto che
ti odia, o che non ti vuole più vedere?
- No…
- Non ti ha detto che sei un’illusa
e che per lui non significhi nulla?
- Nemmeno…però…
- E allora mi spieghi cosa diamine
ci fai accasciata sul pavimento come una maddalena pentita?? Povero ragazzo, gli
racconti che quella che ha considerato per anni la sua migliore amica moriva
dalla voglia di saltargli addosso e ti aspetti che continui amabilmente la
conversazione?
Sara, cominciando a capire dove
voleva andare a parare l’amica, assunse un’aria colpevole
- No ma almeno poteva dirmi
qualcosa!
- Tesoro ma ancora non l’hai
capito? Gli uomini già sono dotati di uno scarsissimo numero di neuroni, una
rivelazione del genere l’avrà mandato come minimo in conflitto di sistema!
– le accarezzò una guancia, ammorbidendo il tono – Dagli un po’ di tempo
per elaborare il tutto, e se non è un completo idiota te lo ritroverai appeso
al campanello.
- Ma…
- Niente ma… ho io il programma
che ti ci vuole! Ora fila a lavarti la faccia che sembri uscita dal set di una
telenovela brasiliana. Io ordino una quantità industriale di cibo cinese e ci
ingozziamo guardando Shrek e sparlando degli uomini. Ti piace l’idea?
Sara ritrovò il sorriso davanti all’entusiasmo
di Martina.
- Ci sto, il menù del take-away è
sul tavolo in cucina.
- Credi che non lo sappia? Muoviti
su…
Sara aveva appena chiuso dietro di
sé la porta quando dalla sua borsetta, abbandonata di malagrazia accanto all’attaccapanni
giunse, attutito ma assolutamente riconoscibile, l’avviso di un sms.
-------------------------------------------------------------------------------------------------------
Capitolo un pò più lungo del
solito per farmi perdonare del precedente, decisamente troppo corto...
L_Fy: Mon tresor, come dice la
Litizzetto a tutte noi donnine dal cervellino un pò bacato piacciono gli uomini
bastardelli (Costanza docet).. temo sia nei nostri geni, così come l'insana
passione per i dolci e lo spirito da crocerossine..Per quanto riguarda Marco, mi
stupisco della domanda: è ovvio, non dice nulla perché è un uomo, e come tale
assolutamente incapace di reagire in modo corretto a qualsiasi tipo di
situazione! No dai scherzi a parte l'intenzione era proprio di lasciare il
dubbio sulle motivazioni del nostro caro ragazzo (che si rivela molto meno
bastardo di quanto sembrava all'inizio...mi sa che mi sono rammollita...),
motivazioni che emergono in questo capitolo e nel prossimo. Dai che manca
poco... Uno sbaciucchiamento carissima, al prossimo capitolo!
manu_chan: Non sia mai, non intendo
certo avere sulla coscienza una povera lettrice affezionata! Ormai mancano pochi
aggiornamenti, in settimana conto di mettere la parola FINE (?) a questa storia.
Il punto interrogativo sta a significare che per un pò me ne resterò buona
buona a racimolare le idee, ma sentirete ancora parlare di Marco e Sara (non è
una promessa è una minaccia!!!)
Damned88: come vedi sono crudele ma
non troppo, e zia Marty interviene prontamente a scrollare Sara dalla sua
autocommiserazione. Ma quanto la vorrei un'amica così...
Julietta_Angel: come scritto sopra
è una reazione totalmente idiota, ma purtroppo (e, ad onor del vero, non solo
ai maschi) capita spesso di essere confusi e reagire proprio nel modo peggiore.
Sono contentissimissima di leggere che continua a piacerti la mia storiellina,
stringi i denti che tra poco è finita (almeno per il momento). Ho deciso però
che una volta finito di postare 'Amici d'infanzia' vi diletterò con qualcuno
dei miei vecchi racconti, sono curiosa di sapere cosa ne pensate (sono più
infantili, avendoli scritti a 15 anni, però alcuni mi sembrano scritti meglio
di questo...)
naco_chan: che bello rieccoti qui!!!
Sono molto contenta che la storia ti piaccia, l'intenzione era proprio di
scrivere una storia semplice e sdolcinata sulla nascita di un amore. Ora che
l'ho terminata e ho ripreso la mano alla scrittura mi piacerebbe dedicarmi a
qualcosa di un pò più complesso, ma penso che lo vedrete on-line soltanto
quando sarò sicura di poterlo portare a compimento (odio sopra ogni cosa
appassionarmi ad una storia e poi scoprire che l'autore l'ha abbandonata, quindi
vorrei evitare di fare la stessa cosa a qualcun'altro). Mi raccomando continua a
seguirmi, i tuoi consigli mi fanno molto piacere!
Jessychan: come sempre le tue
recensioni sono meravigliose e come sempre io commossa ti ringrazio di cuore! Un
bacione!
Valentina: sei sopravvissuta? Ti
annuncio ufficialmente che ho finito la storia, quindi non dovrai preoccuparti
di altri ritardi negli aggiornamenti! Continua a seguire e recensire mi
raccomando! Un bacio
Luna Dreamy: addirittura una
bomboniera? *_* in realtà è una storia semplice semplice, di amore ed
amicizia, anzi speravo di non essere caduta nel banale! Anche le tue fic mi
piacciono tnt tnt, resto in attesa di sviluppi sull'ultima ^_^. Un bacio
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Capitolo 13 *** Capitolo 12 - Non voglio perderti di nuovo... ***
Nuova pagina 1
Martina rimase immobile, tendendo l’orecchio
verso il bagno. Soltanto quando udì lo scroscio dell’acqua della doccia si
avvicinò dubbiosa alla borsa e, dopo un istante di esitazione, estrasse il
cellulare.
Un gesto del genere potrebbe
sembrare quantomeno inopportuno, ma la ragazza aveva alcune ottime scusanti.
In primo luogo non c’erano mai
stati segreti di nessun tipo tra le due amiche. Si erano mostrate reciprocamente
lettere d’amore, si erano scambiate regali di ammiratori inopportuni e avevano
intavolato approfondite conversazioni sulle carenze – sia in campo
sentimentale che sessuale – dei rispettivi partner. In pratica, Martina era
sicura al mille per mille che Sara non si sarebbe risentita di quella
intrusione.
Ma quello che la spinse maggiormente
ad invadere la privacy dell’amica fu il pensiero dello sguardo che aveva
appena entrata in casa. In quasi tre anni di frequentazione assidua e regolare
non aveva mai visto gli occhi di Sara così spenti e disperati.
Quel messaggio aveva discrete
probabilità di provenire proprio da Marco, e, se avesse contenuto notizie poco
piacevoli, avrebbe impedito a tutti i costi che l’amica le leggesse in quel
contesto già così difficile. Al pensiero che stava agendo esclusivamente per
proteggere la sua adorata Sara la sua determinazione si rafforzò e si decise a
leggere il messaggio.
Mentre scorrevano veloci il breve
testo gli occhi di Martina si rischiararono e un lieve sorriso le increspò le
labbra. Infilò il cellulare nella tasca posteriore dei jeans e canticchiando a
mezza voce si avvicinò al telefono per ordinare la cena.
Qualche minuto dopo una Sara con i
capelli ancora umidi e indosso soltanto una vecchia t-shirt da uomo si affacciò
in cucina.
- Faccio in tempo ad asciugarmi i
capelli prima che arrivi il fattorino?
- Oh certo…anche se potresti
trascorrere il tempo in maniera decisamente più proficua.
Sara incuriosita si appollaiò su
uno degli sgabelli e fissò l’amica con aria interrogativa. Martina notò con
piacere che pareva essersi calmata notevolmente, e che i suoi begli occhi
avevano perso quella fissità che l’aveva tanto spaventata poco prima. Senza
rispondere le sventolò sotto il naso il cellulare.
- Che ci fai tu con quello?
- Diciamo che qualcuno potrebbe
averti mandato…che so…un sms mentre eri sotto la doccia!
- COSA???
Sara si lanciò sull’amica, con il
chiaro intento di strapparle di mano il telefono. Martina però fu lesta a
scansarsi e la mandò letteralmente a schiantarsi contro il muro.
- Ahia così non vale –
piagnucolò Sara massaggiandosi la spalla dolorante – sono in un precario
stato emotivo non dovresti trattarmi male!
- Guarda che hai fatto tutto da sola
mia cara. Sarebbe bastato chiedermi gentilmente di darti il telefono!
- E va bene…potresti,
cortesemente, restituirmi il MIO cellulare??
Martina sorrise con aria innocente e
allungò il telefono all’amica, salvo poi ritirare la mano non appena questa
tese la sua.
- Vipera…
- Dopo che avrai letto il messaggio
il tuo stato emotivo migliorerà enormemente fidati! – con un gesto improvviso
lanciò il cellulare a Sara – ora però vatti ad asciugare o ti prenderai un
accidente!
- Si mamma – mormorò
distrattamente la ragazza.
Dovette rileggere il messaggio tre
volte prima di realizzarne il significato. Breve e conciso, proprio come Marco:
"Non voglio perderti di nuovo…"
Mentre il cuore prendeva a battere
all’impazzata sollevò uno sguardo sconvolto su Martina, che la fissava con un’espressione
da stregatto, appoggiata allo stipite della porta.
- Che gli rispondo?
- Non posso decidere al posto tuo…a
meno che tu non decida di cedermelo naturalmente! In quel caso…
- Scordatelo!
Poi senza preavviso si gettò tra le
braccia dell’amica:
- Grazie per esserci sempre quando
ho bisogno di te…
- No mi pare troppo sdolcinata come
risposta!
- Scema…
Il campanello intervenne
provvidenzialmente ad evitare che ricominciassero a bisticciare. Mentre Martina
rientrava con le braccia ingombre di pacchi e pacchettini dal profumo
estremamente invitante, Sara scrisse velocemente un messaggio e lo inviò a
Marco.
- Che gli hai scritto? – la
interrogò Martina più tardi, con la bocca piena di gamberoni.
- Niente di importante…
- Non provare a fare la vaga con me
tesoro!
- Oh va bene…gli ho scritto che
forse non mi ha mai persa del tutto – bofonchiò Sara arrossendo vistosamente.
- Cosa mi tocca sentire…ma non ti
ho insegnato niente???
- Tu che gli avresti risposto al
posto mio?
- Che domande… - Martina gli
strizzò l’occhio e pescò un altro po’ di spaghetti di riso – gli avrei
detto di correre qui alla velocità della luce!
Sara si batté una mano sulla fronte
e guardò l’amica con una strana luce negli occhi
- Marty mi sa che mi sono
dimenticata di dirti una cosa…
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Non uccidetemi per favore, non
resisto alla tentazione di interrompere i capitoli in questo modo, è più forte
di me!
- Naco: mi sorge un forte dubbio. Ma
Naco e naco_chan sono la stessa persona?? Perché in caso contrario ho fatto una
figuraccia ;-P Comunque, il testo del messaggio l'ho pensato molto, lo volevo
profondo ma non troppo lungo, non ho mai incontrato ragazzi in grado di scrivere
più di 10 parole in un sms! Alla fine ne sono molto soddisfatta, tu che ne
dici? Anche oggi mi odierai per la brusca interruzione...perdono...
- L_Fy: allora Marco sta riscattando
a sufficienza l'intero genere maschile? Noi donnine siamo proprio un pò
masochiste, ne convengo, ma in fondo se gli uomini non fossero mononeuroni di
che sparleremmo nelle nostre serate da single? Ora abbandono l'argomento però
altrimenti il mio adorato moroso potrebbe mandarmi in bianco per un bel pò...
Tornando ai nostri Sara e Marco, penso di averli fatti soffrire a sufficienza
(per ora...) e l'happy ending si avvicina. Alla prossima un bacio
- fiammy_: hai letto 11 capitoli
tutto d'un fiato?? Sono commossa!! Continua a seguire mi raccomando!
- Julietta_Angel: ma sono davvero
così crudele? Stavolta quasi senza eccezioni mi avete cazziato tutte, non c'è
più rispetto per l'Autrice.. Scherzo tranquilla tra pochi capitoli i miei
adorati figli (di penna, anzi di tastiera) la smetteranno di farsi paranoie! In
quanto a Martina, è l'alter-ego dell'Autrice (che sarei io) quindi è ovvio che
sia un pozzo di scienza! Potessi essere così anche nella vita...A presto ciao
ciao!
- Luna_Dreamy: le tue recensioni mi
commuovono sempre di più!!! *-* Mi fa davvero molto piacere vedere che continui
imperterrita a seguire questa fic, a cui sono molto affezionata ma che è una
cosina semplice semplice, più un esercizio per riprendere a scrivere che
altro... Un bacione!
- Valentina: mi hai sorpreso non ho
fatto in tempo ad inserire il capitolo che avevi già recensito! Grazie per la
bellissima recensione!!!
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Capitolo 14 *** Capitolo 13 - Vuoi veramente saperlo? ***
Nuova pagina 1
Mi scuso per
non aver aggiornato ieri, ma mi si era smagnetizzato il floppy su cui scrivo al
lavoro. Per fortuna a casa avevo una copia sul portatile!!!Per farmi perdonare
pubblico un unico capitolo finale, decisamente più corposo degli altri. Mi
raccomando fatemi sapere cosa ne pensate!
Da lunedì
pubblicherò una mia vecchia storia, nel frattempo continuo a portare avanti il
mio nuovo lavoro.
Un bacio grande
grande - Claudia
Sara si batté una mano sulla
fronte e guardò l’amica con una strana luce negli occhi
- Marty mi sa che mi sono
dimenticata di dirti una cosa…
In quel preciso momento il
campanello suonò di nuovo. Martina si girò verso Sara con lo sguardo vacuo.
- E ti fai trovare vestita così?
Sara scrollando le spalle andò ad
aprire la porta
- Com’è che mi dici sempre tu? Se
scappano non valeva la pena di uscirci! Mica può sempre vedermi in tiro!
[espressione bolognese che sta a significare elegante NdA]
- Beh se gli apri conciata così non
credo che il suo primo impulso sarà scappare!
Sara abbassò gli occhi sul proprio
abbigliamento e realizzò in quel momento di avere indosso soltanto la
maglietta, che le copriva a stento gli slip azzurri. Con un urlo chiuse la porta
– ovviamente Marco era arrivato sul pianerottolo giusto in tempo per vedersela
sbattere in faccia – e si precipitò in camera.
Martina con un sospiro rassegnato si
alzò ed aprì al ragazzo, che la fissò con espressione stralunata
- Che aveva da urlare?
- Le ho fatto notare appena in tempo
che ti stava per aprire seminuda!
Di fronte allo sguardo sconfortato
che Marco aveva assunto a quella rivelazione la ragazza scoppiò a ridere
- Dai accomodati sarà qui a
momenti. Vuoi qualcosa da mangiare? Stasera abbiamo cibo cinese!
- Mi pare il minimo per farti
perdonare! Ci sono gli involtini primavera? – poi si fece improvvisamente
serio – Sara è arrabbiata con me?
Martina sorrise e fece un cenno con
la testa in direzione della porta, da cui stava uscendo l’amica, che aveva
indossato un paio di jeans sotto la maglietta.
- Perché non lo chiedi direttamente
a lei?
Marco rimase in silenzio a
guardarla, e si ritrovò a pensare che non gli era mai sembrata così bella. I
capelli, ancora umidi, le scendevano disordinatamente sulle spalle, ed alcuni
ciuffi le si erano incollati al viso ed al collo. Poteva scorgere le goccioline
che avevano formato sulla pelle chiara. Gli occhi erano più lucidi del solito
ed il viso era leggermente arrossato – ‘l’ho fatta piangere’ pensò il
ragazzo con tristezza. La maglietta troppo grande metteva in risalto la sua
figura esile, e si ritrovò a desiderare sopra ogni altra cosa di stringerla tra
le braccia e coccolarla, tanta era la sensazione di fragilità che emanava in
quel momento. Poi qualcosa nella maglietta attirò la sua attenzione. Notò che
la stoffa consumata recava ancora i segni di un disegno sbiadito, un numero
probabilmente, che gli sembrava di riconoscere. Poi, proprio mentre la sua
attenzione stava per essere distratta dall’eccessiva trasparenza dell’indumento,
gli tornò in mente all’improvviso dove aveva già visto quel numero.
- Ma quella maglietta è mia!
Sara lo guardò un attimo con
espressione stupita, poi sollevo l’orlo della maglia per controllare –
provocando inconsapevolmente una tempesta ormonale in Marco quando scoprì la
pelle liscia del ventre e un piccolo tatuaggio che sporgeva appena dai pantaloni
– ed infine sorrise.
- Credo di sì, devi averla
dimenticata l’ultima volta che hai dormito da me…
Solo quando sollevò lo sguardo sul
ragazzo Sara si rese conto di come poteva essere interpretata quella frase.
Martina infatti si voltò a fissare prima l’uno e poi l’altra,
boccheggiando, poi con un mugugno quasi incomprensibile – qualcosa che suonò
simile a ‘forse è meglio che vi lasci soli’ – afferrò un paio di
pacchetti di cibo a caso e si dileguò in camera da letto, lasciando i due
ragazzi a guardarsi imbarazzati.
Sara fu la prima a riscuotersi, con
discreta sorpresa di entrambi. Si portò una mano davanti alla bocca e soffocò
una risata.
- Questa me la devo segnare sul
calendario, è la prima volta che sono io a mettere a disagio Marty e non il
contrario! Ci sediamo?
Marco si accomodò sul divano che
gli aveva indicato Sara, mentre lei si accovacciò sulla poltrona, in una
posizione che sembrava terribilmente scomoda ma che lei pareva trovare
deliziosa. Marco prese il coraggio a due mani e cominciò a parlare senza
guardarla negli occhi.
- Scusami per prima, so che mi sono
comportato malissimo. Solo che ero abbastanza sconvolto e sentivo il bisogno di
stare un po’ da solo..
- Non ti devi scusare…
- No fa parlare me adesso! Per
quattro anni ho cercato di odiarti per come mi avevi allontanato, ma mai,
neppure una volta, mi sono sforzato di capire cos’era realmente successo. E’
che tu per me eri come una sorella, non mi era mai passato neppure per l’anticamera
del cervello che tu potessi vedermi in modo diverso..
- Grazie tante!
Marco si girò verso la ragazza e
non riuscì a trattenere un sorriso notando la sua aria imbronciata.
- Cerca di capirmi avevo solo
quindici anni! Ero fermamente convinto che amicizia e amore fossero due cose
completamente diverse ed incompatibili. Non mi sarebbe mai passato neppure per l’anticamera
del cervello l’idea che tu potessi diventare la mia ragazza!
- E ora?
La naturalezza con cui quella
domanda, audace e piena di significati reconditi, le era sfuggita dalle labbra
stupì la stessa Sara. Improvvisamente a disagio si alzò dalla poltrona con l’intenzione
di offrire a Marco una fetta di torta per cancellare l’imbarazzo. Ma lui fu
più veloce, e la ragazza sentì due braccia forti che le circondavano la vita
ed un respirò accellerato vicino all’orecchio. La voce di Marco si era fatta
più morbida e bassa.
- Vuoi veramente saperlo?
Sara si sentì morire quando il
ragazzo affondò il viso nell’incavo del suo collo e prese a percorrerlo con
baci leggeri, mentre una mano si infilava sotto la maglietta a sfiorarle la
pelle liscia appena sopra l’ombelico.
- Sì… - riuscì a mormorare
mentre chiudeva gli occhi e si abbandonava completamente contro il suo corpo.
- Ora non sogno altro…
Il primo effetto che la frase
mormorata accanto al suo orecchio ebbe su Sara fu di svegliarla da quella specie
di tranche in cui era sprofondata. Bruscamente si allontanò da Marco e aggirò
il divano, quasi cercasse una protezione. Il ragazzo rimase come pietrificato,
chiedendosi cosa stesse succedendo. Sara fece un respiro profondo, ad occhi
chiusi, poi tornò a guardarlo.
- Sarò sincera con te…
A quelle parole il cuore di Marco
divenne d’un tratto pesante come un macigno.
- Ho sperato per anni di sentire
queste parole da te, ma ora…
- Ora cosa? – la interruppe lui,
arrabbiato – se non ti interessa più potevi anche farmelo capire prima che mi
rendessi ridicolo…
- Sei un idiota lo sai?
Sara tornò al suo fianco e gli
voltò dolcemente il viso verso di sé, per guardarlo negli occhi. Marco sentì
le sue dita esili e fredde sulle guance accaldate e si calmò un po’.
- Io ho paura Marco. Sono innamorata
di te praticamente da sempre, quindi so che non mi passerà tanto facilmente. Tu
invece mi rivedi dopo anni di assoluta indifferenza e ti comporti così. Io non
ti conosco più, non so quante ragazze hai avuto – abbassò il tono – non so
a quante hai detto le stesse parole. Non sopporterei di averti e poi vedere i
miei sogni a pezzi se tu ti stancassi di me!
Le ultime parole le aveva
pronunciate quasi in un sussurro. Marco osservò due lacrime formarsi sulle
ciglia scure di Sara e poi scivolare lentamente lungo le guance arrossate. Con
delicatezza afferrò i polsi della ragazza ed allontanò le sue mani dal viso.
- Sara io non posso giurarti che
sarà per sempre. Non me la sento, non so cosa ci riserva il futuro. Potremmo
scoprirci incompatibili, oppure uno di noi potrebbe smettere di credere nella
nostra storia. – con dolcezza asciugò le lacrime della ragazza e le portò
una ciocca ribelle dietro l’orecchio – Quello che posso dirti è che in
questo momento voglio stare con te più di qualunque altra cosa, e che se mi
dirai di sì farò di tutto perché duri per sempre. Te la senti di provarci
insieme?
Sara chiuse gli occhi e alla cieca
cercò le labbra di Marco. Quando le sfiorò, esitante, sentì una scossa lungo
la spina dorsale, ed avvertì in lui la stessa reazione. Sorrise.
- Me la sento…
Il ragazzo l’attirò dolcemente a
sé e stava finalmente per baciarla come si deve quando un sospiro li fece
sussultare. Martina era ferma a meno di mezzo metro da loro , appoggiata alla
spalliera del divano, e li fissava con aria sognante.
- Non fate caso a me continuate pure…
Marco e Sara si scambiarono un
rapido sguardo, poi afferrarono due cuscini e li lanciarono contemporaneamente
su Martina che, colta alla sprovvista, perse l’equilibrio e si ritrovò seduta
per terra. Si rialzò massaggiandosi il sedere e si lasciò cadere sul divano,
portandosi melodrammaticamente una mano alla fronte.
- Si sono appena fidanzati e già
vogliono escludermi…
Sara scoppiò a ridere e si gettò
letteralmente sull’amica, rischiando di soffocarla.
- Non preoccuparti Marco sa che se
vuole me deve prendere il pacchetto completo…amiche svitate comprese…
Il ragazzo scrollò le spalle e si
ritrovò a pensare che se era l’unica condizione per avere Sara al suo fianco,
poteva benissimo accettarla.
- Bisognerà che gli troviamo un
fidanzato piuttosto!
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- LunaDreamy: sei sempre troppo buona, mi fai commuovere *_*. Io continuo a
leggere la tua fic, non riesco a commentare spesso però perché sono in ufficio
e non posso stare troppo su EFP. Questo è ufficialmente l'ultimo capitolo di
questa fic.
Nel frattempo ieri in pausa pranzo mi sono messa a scrivere di getto, e in poco
più di un'ora ho buttato giù 4 facciate in carattere 10. Sono proprio orgogliosa ^_^. E'
un racconto molto diverso da questo, ma penso di pubblicarlo solo quando ne
avrò scritto buona parte. Un bacio!
- Valentina: no non dirmi così che poi mi sento in colpa^_^
. Spero che la fine ti piaccia (tieni sempre conto che ho un seguito in
cantiere...)
- Gil: che bello una nuova lettrice!! Sono contenta che tu ti sia
riconosciuta in questa storia, spero che ti piaccia anche il finale!
- Damned88: dillo a me, Marty è talmente in gamba che sto seriamente
pensando di brevettarla. Marco è un bravo ragazzo in fondo, mi sono ispirata al
mio amore per delinearlo. Mi piace pensare che non ci sono solo stronzi in giro!
- BillieJean: Breve ma conciso/a ^_^ Grazie sono contenta che ti piaccia!
- sonietta: non non mi dire così
anche tu!! I giovani d'oggi non sanno proprio apprezzare la suspence ^_^... Per
farmi perdonare dei due capitoli precedenti posto la fine in un'unica soluzione,
poi non vi lamentate però!
- Julietta_Angel: mi sono divertita
molto a scrivere lo scorso capitolo, questo è un pò più serio ma si riprende
nel finale. Fammi sapere cosa ne pensi! Un bacione
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Capitolo 15 *** Ringraziamenti ***
Nuova pagina 1
Mi hanno scritto così tante persone dopo lo scorso capitolo che mi sono sentita in dovere di ringraziarvi come si deve.
Intanto (dato che mi sono scordata di mettere quelle fatidiche quattro lettere e questo ha suscitato un pò di confusione) questa storia è finita. Per ora.
Ero intenzionata ad iniziare subito un seguito, ma l'ispirazione è partita per la tangente e mi ha spinto ad accantonare momentaneamente questo progetto. Ho scritto in pochi giorni una decina di capitoli di una nuova storia, più introspettiva e meno idilliaca forse, ma che sento molto più adulta e molto più mia.
In questi giorni posterò un pò dei miei vecchi racconti, ci terrei molto se tutte le persone stupende che mi hanno seguito in questa fic andassero a leggere anche quelli. I vostri incoraggiamenti e anche le vostre critiche sono stati fondamentali per ridarmi la sicurezza che mi ha permesso di rimanere a scrivere fino a notte fonda come facevo un tempo. E' una sensazione meravigliosa che temevo di non poter più provare.
Grazie e alla prossima fic.
Un bacio immenso
Claudia
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