Perchè ho dimenticato?

di _Giuls17_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Distrutta ***
Capitolo 2: *** Tristezze e stranezze ***
Capitolo 3: *** Amore ***
Capitolo 4: *** Dolore ***
Capitolo 5: *** Primo tentativo ***
Capitolo 6: *** La speranza sta morendo ***
Capitolo 7: *** Apparizioni ***
Capitolo 8: *** Battibecco ***
Capitolo 9: *** Delusioni ***
Capitolo 10: *** Racconto ***
Capitolo 11: *** Cuore infranto ***
Capitolo 12: *** Speranze ***
Capitolo 13: *** Pensieri ***
Capitolo 14: *** Cielo ***
Capitolo 15: *** Verità ***
Capitolo 16: *** Tutti al pozzo ***
Capitolo 17: *** Incantesimo spezzato ***
Capitolo 18: *** Chiarimenti ***
Capitolo 19: *** Epilogo: qualche anno dopo ***



Capitolo 1
*** Distrutta ***


Capitolo 1
 
Stavo precipitando. Era sempre più buio. E la luce si stava man mano allontanando da me, lasciandomi come ultima immagine il volto di una Kikyo molto arrabbiata.
Ed il ritorno al mio mondo fu più doloroso del previsto, uscii da quel pozzo col fiato corto, Kikyo mi aveva messo davvero tanta paura e il mio cuore non smetteva di battere, andava troppo veloce. Non ero abituata.
Ma forse andava cosi veloce non per Kikyo, ma per Lui, lo avevo lasciato là senza neanche salutarlo, e anche stesso come avrei potuto fare? Kikyo praticamente mi aveva sbarrato la strada, ma forse non era troppo tardi, forse potrei tornare.
Mi girai per vedere il pozzo, sarei tornata subito, fregandomene di Kikyo cosi sarei tornata da lui, ma il pozzo era impraticabile, dei rami lo avevano totalmente ostruito, impedendomi di passare.
La mia mente non voleva credere a tutto quello ma il mio cuore invece ci aveva creduto, e cominciò a rallentare, la speranza di tornare da lui era morta prima del previsto.
Caddi a terra, il dolore mi stava già consumando. Cominciai a piangere, tutti erano contro di me.
-Come farò a tornare?- dissi tra i singhiozzi.
-Inuyashaaa!!- urlai con le ultime forze che mi erano rimaste, poi tutto divenne buio e svenni.
 ***
-Inuyasha, dovresti riposarti.- disse la venerabile Kaede.
-Io guarisco in fretta!- disse lui urlando e tornando al combattimento.
 *
-Kagome, come ti senti?- chiese una voce, il cui tono rasentava la preoccupazione. Quella voce mi era familiare, speravo fosse Lui, speravo di essere tornata senza neanche essermene accorta, ma appena i miei occhi si aprirono, rimasero delusi da quello che videro.
Mia madre e mio fratello mi stavano accanto, erano preoccupati, quindi era la loro preoccupazione che avevo percepito, cosi senza rendermene conto, ripresi a piangere. 
Le lacrime cominciarono a uscire, sempre più violente, cosi forti che mi stavano straziando l’anima.
Con esse cominciarono gli urli di dolore. E cominciai a girarmi nel letto, non una ma più volte, e con le mani iniziai a torturami anche le braccia, lasciandomi dei segni violenti.
Mia mamma provò a fermarmi ma non c’era niente da fare, ero andata, andata per sempre, quelle poche ore nel mio mondo avevano già determinato la mia fine. Una fine lenta e piena di dolore, e tutto per colpa di Kikyo…
-Tesoro, calmati ti prego!- urlò mia madre in preda alla disperazione.
-No! Inuyasha!- dissi fra un urlo e l’altro di dolore. –Ti prego salvami.-
Ma quella sera nessuno venne a salvarmi e a riportarmi nel mio mondo.
 ***
-Inuyasha abbiamo vinto.- disse Sango accarezzando Kirara.
-Si, avevi qualche dubbio per caso?- chiese lui beffardo.
-No, certo che no.- rispose lei.
Si guardarono intorno trionfanti ma notarono l’assenza di qualcosa o meglio di qualcuno.
-Dov’è la Venerabile Kagome?- chiese Miroku preoccupato.
-Io non lo so.- disse piano Inuyasha.
-Ma non eravate assieme?- chiese Sango.
-Si, forse, andiamo su.- disse lui incamminandosi.
-Dove andiamo?- chiesero tutti.
-A cercarla…- disse quasi in un sussurro e una stretta al cuore, lo accompagnò per tutto il tragitto… Senza lasciarlo mai… Assieme a un pesante senso di debolezza.
 
-Inuyashaaaa!!.-
 

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Capitolo 2
*** Tristezze e stranezze ***


Capitolo 2
 
La strada per il pozzo fu più lunga del previsto e Inuyasha non faceva altro che guardarsi indietro o di lato, con aria molto preoccupata scrutando il bosco e i dintorni, in cerca di un segno, di qualcosa.
-Inuyasha perché non siamo ancora arrivati?- chiese Shippo con aria confusa.
-Perché eravamo lontani.- disse con non curanza.
-Ma è passato troppo tempo!- riprese con insistenza il piccolo Shippo.
-Shippo sta zitto.- urlò Inuyasha. E lui si zittì di colpo.
Il viaggio continuò in un silenzio tombale, nessuno osava parlare, e tutto per colpa di Inuyasha e del suo caratteraccio. Il percorso troppo lungo fece insospettire Sango e Miroku, anche loro cominciarono a guardarsi in giro, ma con un intento diverso da quello di Inuyasha, loro cercavano la strada giusta, lui il vuoto…
 ***
Dove sono? Pensai stordita e non ricordando cos’era successo, cercai di aprire gli occhi, ma la stanchezza era troppa cosi, dopo averci provato altre volte li lasciai chiusi. E continuai a pensare al posto in cui mi trovavo.
Con il palmo delle mani cominciai a tastare la superficie sulla quale mi trovavo, era liscia e morbida, ed anche fresca e mi stava lasciando una piacevole sensazione al tatto, una sensazione che non provavo da tempo.
Pensai che molto probabilmente non poteva essere il letto scomodo della casa di Kaede, e nemmeno un giaciglio improvvisato  nel bosco, ma qualcosa di molto, molto diverso. Qualcosa che in fondo sapevo di conoscere bene ma che non ricordavo in quel momento, perché la memoria col tempo lo aveva semplicemente dimenticato.
E un terribile ricordo mi balenò nella mente, all’improvviso, cosi forte che quasi mi fece aprire gli occhi e tremare di paura, non ero più oltre il pozzo, non ero più dagli altri, ero a casa…
Cosi mi tornò tutto in mente, ero stata costretta da Kikyo a tornare a casa, non ero più con loro, ero a casa mia, nella mia camera, nel mio letto fra le mie lenzuola.
Nel mio mondo.
Così delle lacrime cominciarono a uscirmi dagli occhi, le mie mani cercarono immediatamente di asciugarle, ma erano troppe, troppe per essere fermate. Cominciarono a darmi fastidio gli occhi e purtroppo fui costretta ad aprirli e vidi in maniera sfocata i contorni della mia stanza.
Ma i miei occhi non ne volevano sapere di smetterla di piangere e cosi non riuscì a vedere chiaramente cosa mi circondava, ma ero certa di trovarmi sola nella camera. E un dolore leggero cominciò a circondarmi il cuore, un dolore che proveniva dalla sua assenza, perché il mio cuore sapeva che, anche se avessi visto chiaramente la mia camera, non avrei scorto nessun ragazzo vestito di rosso. Non avrei trovato Lui intento a proteggermi, intento a vegliare su di me e a consolarmi, avrei visto solo il vuoto di cui ero circondata.
Sapendo tutto ciò, chiusi di scatto gli occhi, il dolore era aumentato improvvisamente, e il cuore iniziò a farmi male, con la mano cercai di attutire il dolore, cercando di soffocarlo stringendo forte quella parte del mio corpo che lo avrebbe dovuto contenere, ma niente, il dolore non aveva intenzione di cessare.
-Inu.ya.sha- dissi sospirando, ma mi accorsi che non riuscivo neanche a parlare.
Cercai di alzarmi dal letto ma le forze vennero meno, infatti persi  l’equilibro e mi dovetti appoggiare per non precipitare sul pavimento. Devo tornare, ci devo provare.
 
***
-Ecco, siamo arrivati, visto? Non eravamo troppo lontani.- disse con aria seccata.
-Non eravamo cosi lontani? Ma sei serio Inuyasha, ci abbiamo messo una vita!- urlò una Sango molto arrabbiata.
-Ma che dici? Eravamo a due passi.- disse lui allontanandosi dagli altri.
-Ma che problema ha?- chiese Miroku.
-Non ne ho idea.- rispose Sango.
Si avvicinarono ad Inuyasha e con lui iniziarono a guardare il pozzo, rimasero sconvolti quando notarono che il pozzo era ricoperto dai rami e che un tronco era uscito fuori da quest’ultimo, impedendo a chiunque il passaggio.
-Come farai a passare?- chiese Shippo.
-Boh domani vedremo.- disse allontanandosi da quel luogo.
-Inuyasha dove vai?-
-A riposare, Kagome non è qui, domani inizieremo le ricerche e cercheremo di togliere l’albero, ma per ora andiamo a riposare.- e cosi Inuyasha se n’è andò, lasciandoli soli.
-Non è più lo stesso da quando è tornato.- commentarono tutti e anche loro si incamminarono verso il villaggio, lanciando però, delle occhiate molto preoccupate al pozzo.
 ***
-Tornerò, te lo prometto, tornerò Inuyasha.- dissi con molta fatica, camminare stava diventando una tortura. Ed il perché mi era sconosciuto.
-Riuscirò a…- non finì la frase in tempo che caddi a terra, senza forze e priva di sensi.
 

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Capitolo 3
*** Amore ***


Capitolo 3
 
-Shippo a te non sembra che Inuyasha si stia comportando in modo strano?- chiese una Sango molto perplessa.
-Si, anche a me ha dato lo stesso presentimento, ma non ti saprei dire il perché.- disse Shippo grattandosi la testa.
-Sarà stanco.- disse Miroku.
-Ma non è da Inuyasha!!- esclamarono gli altri.
-Che cosa non è da Inuyasha?- chiese la vecchia Kaede avvicinandosi a loro.
-Oh Venerabile Kaede è lei?- chiese Sango.
-Si sono io, scusate se sono entrata senza avvisare.-
-Nessun problema, avevamo solo paura che fosse Inuyasha.-
-Inuyasha? Sta qua fuori a dormire da quando siete arrivati.- disse lei tranquillamente.
-Davvero? Ancora? Qualcosa non va in lui da quando è finita la battaglia.- disse Miroku.
-Perché cos’è successo?- chiese la vecchia Kaede che era all’oscuro di tutto.
-Beh vede, quando Inuyasha è tornato da noi non era con Kagome, e dopo che ha vinto era come smarrito, non aveva idea di dove l’aveva lasciata. 
E quando siamo arrivati qua non ha fatto niente per cercarla, è andato a dormire.- disse Shippo.
-L’unico problema è che non sappiamo cos’è successo prima che lui tornasse da noi.-
-Non potete chiederglielo?- chiese la vecchia.
-Il problema è che ogni volta che gli chiediamo qualcosa sembra essersi dimenticato tutto.-
-E’ molto strano ragazzi.- disse la vecchia affacciandosi dalla porta per vedere Inuyasha, poi rientrò e disse decisa 
–Domani penseremo meglio al da farsi, ora è meglio che vi riposiate.- e li lasciò soli.
-Forse ha ragione, riposiamo che è meglio.- disse Sango e cosi spensero la luce e andarono a dormire, cercando di fare sogni tranquilli..
 ***
-Dove mi trovo??- urlai all’improvviso. –Sei qua Inuyasha?- chiesi esitante.
-Tesoro sia a casa tua, come sta?- chiese mia madre. Era preoccupata.
-A casa? No io, dovrei essere con lui!-
-No cara, ti abbiamo trovato in mezzo al corridoio, non so dove stessi andando, ma ti abbiamo riportato qua.-
-Perché?! Dovevate portarmi da Lui!- urlai.
-Ma non stai bene, non potevamo..- disse mia madre abbassando la voce.
Basta mi devo calmare, lei non centra, mia mamma non ha fatto nulla di male! 
Mi alzai convinta dal letto, pensavo di aver recuperato le forze, di essere tornata forte, ma mi ritrovai a terra, esile e dolorante, della ragazza di un tempo non era rimasto nulla.
-Tesoro stai bene?- chiese mia madre aiutandomi ad alzarmi.
-Si, io…Perchè sto cosi male?- chiesi guardandola negli occhi.
-Hai la febbre alta amore, ora forse ti è scesa almeno un poco, ma stasera l’avevi a 40- disse facendomi sedere.
-40? Ma com’è possibile?- chiesi. È possibile che sia stato il cambiamento dell’epoca? No, non può essere, forse però…
-Non lo so cara, hai anche urlato per tutta la notte, urlavi uno strano nome e dicevi di volerla uccidere.-
-Dici sul serio mamma?- abbassai lo sguardo –Come faceva quel nome?- chiesi con un po’ di paura.
-Era Kikyo se non mi sbaglio e te la prendevi anche con Lui, Kagome, con Inuyasha.-
-Con Lui?- NO! Urlò la mia mente, Lui no, tutto ma non Lui.
-Chi è quella ragazza?- chiese mia madre sedendosi accanto a me.
Non posso dirti la verità, non posso dirti che lei è l’ex ragazza di Inuyasha, che loro nonostante si siano odiati negli ultimi istanti della loro vita si sono amati altrettanto intensamente… Non posso dirti che io lo amo, mamma.
Cacciai dentro le lacrime e sorrisi, alzai lo sguardo e dissi con la voce più falsa al mando –Non lo so mami, era solo un sogno, non conosco nessuna Kikyo.-
-Ah va bene tesoro, ora dormi devi recuperare le forze!- e se ne andò, lasciandomi di nuovo sola con il mio dolore.
-O mamma scusa.- dissi riprendendo a piangere –Non volevo mentirti, ma non potevo dirti di Lei.-
Mi appoggiai al letto, il mio corpo era percorso da grandi brividi, la febbre stava aumentando di nuovo, probabilmente, non sarei guarita tanto facilmente, anche perché c’era un solo modo per guarire, un modo che ora sarebbe stato impossibile da realizzare.
Perché Lui non era con me.
Se ci fosse stato Lui tutto sarebbe stato più facile, tutto sarebbe passato velocemente, perché era Lui la mia forza, era Lui il mio coraggio, era Lui la mia voglia di vivere!!
Lui è tutto per me.
Ma ora, aprii gli occhi e guardai la finestra, pensando di vederlo là, fuori pronto a entrare ma non fu cosi, e li richiusi per il troppo dolore, ora che Lui non era qua, non avevo niente, né la mia forza o il mio coraggio o la mia stessa vita.
Ma.. Non era esatto, pensai sorridendo, la mia vita apparteneva a lui, lui era il mio tutto, il mio mondo e nonostante l’assenza, il mio cuore sarebbe rimasto con lui, sempre.
E dopo quel pensiero ricaddi preda della febbre e mi fusi di nuovo con il mio dolore, ma stavolta c’era un barlume di speranza, alimenta dal mio amore per Lui. Un amore che avrei portato avanti a ogni costo.
 

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Capitolo 4
*** Dolore ***


Capitolo 4
 
-Venerabile Kaede andiamo al pozzo?- chiese Shippo un po’ su di giri.
-Si andiamo, ci trovate là.- disse la vecchia saggia a Sango e a Miroku.
-Vi raggiungiamo fra un attimo.- rispose la giovane donna.
Vide allontanarsi pian piano Shippo e Kaede, tentennò solo un attimo e si incamminò verso Inuyasha, dovevano parlare
Lo trovò su un albero, sdraiato e con gli occhi chiusi, era rilassato, quasi sereno, non gli importava di nessuno se non di se stesso.
-Inuyasha dobbiamo parlare.- disse lei.
-Di cosa?-
-Di cosa, mi dici? Di Kagome e del fatto che dovresti venire con noi al pozzo.-
-Ora non mi va.- rispose sempre con gli occhi chiusi.
-Come non ti va?- scattò Sango –Inuyasha, si tratta di Kagome, devi venire subito!!- gli urlò.
-Ti ho detto di no Sango, non insistere.- disse lui e si girò dall’altro lato.
Sango rimase come pietrificata, era sconvolta dalla reazione di Inuyasha, stava abbandonando Kagome. La sta lasciando al suo destino.
E cosi anche lei si incamminò verso il pozzo.
 ***
-Piccola come stai?- chiese mia mamma, con voce apprensiva.
-Mamma? Non lo so, come sto?- chiesi, quasi in un sussurro.
-Non sono io che te lo dovrei dire, però tesoro, mi sa male.-
-Come, ma perché?- chiesi cominciando ad agitarmi.
-Ieri sei stata davvero male e ti abbiamo portata in ospedale.- disse la mamma guardandomi tristemente negli occhi.
-Cosa? No, non è possibile.- dissi.
-Mi dispiace tesoro, ma hai cominciato a tremare forte e io non sapevo cosa fare, e ti ho portata qua.- disse la mamma balbettando.
-Hai sbagliato, mi dovevi lasciare a casa, solo cosi potevo sentirlo vicino!- iniziai a urlare –Solo il pozzo mi ricordava Lui.-
-Tesoro calmati ti prego.-
-Calmarmi? Calmarmi dici? Ma come faccio! Mi hai tolto anche l’ultima speranza che avevo!-
-Infermiera! Infermiera venga subito.- urlò mia madre.
-Cosa succede?- chiese la signorina, vestita di bianco, sbattendo la porta della stanza.
-Sta delirando, la prego la faccia smettere.-
-Mamma non ci provare!- le urlai.
-La prego si sbrighi.- la intimò mia madre.
E cosi l’infermiera mi iniettò un potente sonnifero e per molto tempo non vidi più la luce, il mio mondo era diventato buio.
 ***
-Kaede secondo te c’è qualcosa di strano nel pozzo?- chiese Shippo.
-Ti posso dire che non c’è niente di normale Shippo, c’è una forte aura intorno al pozzo.-
-A chi appartiene?- chiese Sango.
-Non lo so, non riesco a identificarla.-
-Può provare a liberare il pozzo da quei rami?-
Kaede guardò meglio il pozzo, e assieme ad esso riuscì quasi a vedere l’aura che lo circondava, un’aura che non conosceva, ma allo stesso tempo molto potente e piano scosse la testa.
-Non posso, qualcosa me lo vieta, penso che sia il pozzo stesso.-
-Non è possibile!-
-Lo so, ma qualcosa o qualcuno ha fatto qualcosa a questo luogo, e vorrei tanto sapere il perché.-
-Domani.- disse Sango –Domani portiamo qua Inuyasha, a tutti i costi.-
E i tre amici annuirono, Kagome doveva tornare pensarono tutti.
 

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Capitolo 5
*** Primo tentativo ***


Capitolo 5
 
-Sango è il grande giorno.- disse Shippo quasi contento.
-Lo so piccolo, sveglia Miroku e iniziamo.- disse decisa.
Guardò fuori dalla finestra e puntò il suo sguardo sull’albero. Oggi non ti permetterò di scappare, dovrai venire a tutti i costi.
Uscì dalla capanna e ispirò profondamente, doveva ricorrere a tutte le sue forze, sapeva che oggi si sarebbe scatenata una battaglia e lei sarebbe stata fra i vincenti.
-Sango andiamo?-
-Venerabile Kaede, ci sono tutti?- chiese la giovane ragazza.
-Si, possiamo andare cara.-
E lentamente ma molto decisi si diressero verso l’albero.
Avevano paura. Lo riuscivano a percepire. Paura di fallire nella loro impresa. Ma dovevano farcela. 
La posta in gioco era troppo alta.
Appena sotto l’albero trovarono Inuyasha, dormiva ancora o ebbero quell’impressione.
-E’ il momento su.- disse piano Shippo.
Cercarono di prendere Inuyasha di peso e portarlo al pozzo, ma si verificò un piccolo problema, lui era sveglio.
-Cosa state facendo?- chiese tranquillamente con gli occhi chiusi.
-Noi?-  Sango cercò di trovare una scusa ma senza molto successo.
-Si voi, avete capito bene.- disse ancora il cagnolino.
-Ti vogliamo portare al pozzo lo sai.- disse Miroku calmo.
-Lo so, ma non riesco a capire il perché.- aprì gli occhi e iniziò a scrutarli.
-Per lei.- ribadì calmo il monaco.
-Lei chi?-
Il morale di tutti crollò a terra, non si ricordava di lei, pensarono amaramente.
-Come lei chi, Inuyasha?! Lei, Kagome.- urlò Shippo.
-Ah si, lei.- disse richiudendo gli occhi.
-Non ti addormentare Inuyasha, devi restare sveglio e venire con noi.- disse la vecchia Kaede.
-Non verrò mai al pozzo con voi, cercate di capirlo.- disse urlando.
-Perché ti fa cosi paura?- chiese Sango, spiazzando tutti.
Lui rimase in silenzio. 
Guardò Sango con odio, e sentì la sua mente mettersi in azione.
Perché mi fai questa domanda? No aspetta, non è solo per questo, c’è qualcos’altro.
-Non ho paura.- disse lui misurando le parole.
-Allora perché non vieni con noi?- riprese lei, non demordendo.
-Non voglio venire e basta.-
-Glielo devi! Cavolo Inuyasha glielo devi.- urlò lei, quasi in presa alle lacrime.
Inuyasha provò a ribattere ma nella foga non si rese conto del bastone che colpiva proprio la sua testa, cercò di rimanere in piedi ma improvvisamente divenne tutto buio, decise così di lasciarsi andare.
*** 
Luce, ho bisogno di luce. Vi prego datemela.
Eccola. La vedo, si fa sempre più forte, sempre più potente e sta venendo da me. Ti prego vieni luce, pensai in un momento di follia pura.
E la luce apparve.
Fui sollevata, troppo tempo ero stata immersa nelle tenebre, era il momento di tornare a vivere.
Aprii gli occhi felice di poter riassaporare il mondo, ma ne rimasi delusa, quella  luce non era quella che speravo. 
Non era quella calda e dolce del periodo Sengoku, era fredda e dura, era il mio mondo, purtroppo.
Gli occhi si abituarono poco dopo e notai la mia stanza, era inospitale, fredda e più che altro bianca. 
Sono ancora all’ospedale.
Sono rimasta qua per tutto questo tempo? Chiusi gli occhi, cercando di ricacciare la nausea per il comportamento di mia madre, dovevo andarmene a tutti i costi.
Mi alzai dal letto e staccai delicatamente la flebo attaccata al mio braccio e mi diressi decisa verso l’armadio della camera.
Mi cambiai in fretta e mi avvicinai alla porta, l’aprii lentamente e guardai fuori, non c’era nessuno.
Sorrisi, febbre o non febbre sarei tornata a casa, nella mia vera casa, nel Sengoku.
 

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Capitolo 6
*** La speranza sta morendo ***


Capitolo 6
 
Arrivai a casa quasi per miracolo. La testa non smetteva di esplodermi, era come se delle scimmie stessero suonando la batteria al suo interno, ma in modo sgraziato.
A quest’ora non avrei più dovuto avere la febbre ma questo maledetto ma di testa e i brividi mi stanno dicendo che non mi è ancora passata del tutto.
Che meraviglia!
-Ci manca solo che piova.- dissi mentre arrancavo verso le scale.
E come per qualche sciagura divina iniziò a piovere.
-Questa giornata non si poteva rivelare più disastrosa del previsto.- dissi, cercando di salire più velocemente le scale.
Sospirai per la stanchezza, non mi ero mai resa conto di quanti gradini ci fossero e solo allora capì che prima di allora non avevo mai risentito così tanto per il mio peso, per via del mio corpo.
Nel Sengoku tutto era diverso, io ero diversa e sarei riuscita a farne anche mille di queste scale, ma adesso no.
Adesso non riesco quasi a reggermi in piedi.
Perché è Lui la mia forza.
Riuscii ad arrivare in cima alle scale sana e salva e mi diressi a passo deciso verso il pozzo, sarei tornata, quella era la mia vita, non questa.
Aprii con fatica la porta.
Il mio cuore stava esplodendo proprio come la mia testa, era come se si volesse buttare nel pozzo per raggiungerlo, per stare con lui. E anche io non aspettavo altro, anche io volevo tornare.
La stanza si presentò oscura come al solito, e lentamente avanzai verso il pozzo. Lentamente, molto lentamente.
Poco dopo mi ritrovai a pochi centimetri dalla balaustra che si affacciava sul pozzo. E d’istinto chiusi gli occhi.
La paura si era impossessata di me.
Strinsi forte le mani intorno al vecchio legno, e iniziai a piangere.
-E se apro gli occhi e vedo che il pozzo non c’è?- urlai, aspettavo una risposta da qualcuno, ma ero sola e mi resi conto che avevo urlato al vento.
-E se mi sono inventata tutto?!-
-E se tu…E se tu non esisti?!- urlai l’ultima frase con tutto il fiato che avevo dentro.
E se è tutto frutto della mia immaginazione, se mi sono inventata tutto? Sarei una di quelle persone rinchiuse in qualche manicomio.
Quest’idea si impadronì di me, e avevo la terribile sensazione che non mi volesse lasciare andare.
Ma poi mi feci forza, dovevo sapere, dovevo sapere se era tutto frutto della mia immaginazione oppure no.
Lentamente aprii gli occhi.
E lo spettacolo che mi si presentò davanti mi lasciò senza parole.
Il pozzo era totalmente nascosto da rami e erbe.
 ***
-Legatelo stretto, non deve liberarsi.-
-Lo abbiamo fatto, Sango, non vedi quanto è stretto!- disse esasperato Miroku, Sango stava uscendo fuori di se.
-No, non lo vedo e se si libera, darò a te la caccia.- rispose lei seria.
-Va bene ora calmatevi.- disse Shippo mettendosi fra i due.
-Si scusate, sono solo sottopressione.- si scusò la giovane.
-Lo sappiamo, tranquilla.-
-Bene e adesso aspettiamo che si svegli, cosa che dovrebbe accadere tra poco.- disse la Venerabile Kaede.
E piano piano gli occhi di Inuyasha si aprirono. Inizialmente erano storditi, ma poi si ripresero, riuscendo a mettere a fuoco il paesaggio davanti a se.
-Non ditemi che mi avete portato qua!  Come avete osato!- iniziò a urlare e cercò di slegarsi.
-Inuyasha lo abbiamo fatto per te, non vedi che stai ignorando la situazione?- disse Sango.
-Ignorando? Ignorando dici? Io non ho niente a che fare con tutta questa situazione, non mi riguarda.- disse lui come indignato.
-Come non ti riguarda? Non credi che stai esagerando, ora? Si tratta pur sempre della Venerabile Kagome, la persona che noi tutti stimiamo e a cui tu tieni veramente molto.- azzardò il monaco.
-Tenerci? Tze! Che cavolata.-
-Smettila adesso, non vedi che non torna? Non vedi che non è qua con noi, non ti importa veramente niente?- disse Sango quasi in lacrime.
-No, non mi importa, per me potrebbe anche non esistere.- disse Inuyasha e con un semplice gesto si liberò dalle corde e ignorando il rumore di Tessaiga, li lasciò soli.
-E’ finita, è finita veramente.- disse Sango lasciandosi cadere a terra in lacrime.
 ***
-Perché ora sento cosi freddo?- dissi cadendo a terra, avevo iniziato a tremare forte.
-Perché mi sento cosi abbandonata?- mi toccai il cuore e lo sentii come se fosse un ghiacciolo.
-Sei tu Inuyasha? Sei tu che mi trasmetti questo? Mi odi? Oppure ti stai solo dimenticando di me?- dissi guardando verso il vuoto.
 
 

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Capitolo 7
*** Apparizioni ***


Capitolo 7
 
-Dove sono?- dissi quasi farfugliando.
Riaprii gli occhi ma vi trovai solo il buio, mi alzai piano trovando sulla mia destra la balaustra, e allora capii che non mi ero mossa dal tempio per tutta la notte. Quando mi misi in piedi sentii freddo, strinsi le braccia intorno al petto e mi resi conto di tremare.
E improvvisamente il mio cervello si ricordò di quello che era successo, si ricordò della sensazione di freddo, dovuta a Inuyasha.
-Che cosa sta succedendo là sotto?- chiesi a me stessa, posando lo sguardo verso il pozzo.
Era ancora pieno di rami ed emetteva un’aura terribile, maligna e distruttiva.
-Non può essere di Kikyo, la sua è diversa.-
E se facesse parte del suo piano? Può davvero modificare la sua aura?
Con lei è tutto possibile, constatai amaramente, forse sarebbe potuta uscire anche da quel pozzo, come se niente fosse.
Ad un certo punto mi guadai attorno con fare frenetico, avevo la sensazione che veramente potesse essere qui, in questa stanza.
Scossi la testa, capendo che sarei riuscita a riflettere bene solo dopo aver liberato il pozzo, così inspirai a fondo e scesi le scale. 
 ***
Perché non riescono a lasciarmi in pace, perché?!
-Devono sempre rovinarmi la giornata, Kagome di qua, Kagome di là, non possono vedersela loro per una volta? Devo per forza esserci anche io?-
Inuyasha stava correndo furiosamente per la foresta e tagliava alberi di qua e di là con Tessaiga.
-E’ colpa mia se lei non può più tornare? Certo che no, non sono io che l’ho buttata nel pozzo e io non posso aiutarla, almeno penso.-
Ad un certo punto Tessaiga si ritrasformò e iniziò a tremare forte, con essa di fermò anche Inuyasha che la cominciò a guardare scioccato.
-Che ti succede? Che vuoi dirmi?- chiese il mezzo demone preoccupato per la sua arma.
La lama di Tessaiga si spostò verso il villaggio e Inuyasha guardò con occhi vuoti verso la stessa direzione.
 ***
-Cosa facciamo? Come possiamo aiutarla?- chiese Sango fra le lacrime.
-Non lo so, ho paura che non ci sia più nessun modo.- disse triste Miroku.
Dopo un breve movimento che fece il monaco, il vento cominciò a vorticare furiosamente.
Ed apparve Koga.
-Dov’è la mia Kagome?-  chiese raggiante, poiché ancora ignaro della situazione.
-Koga, lei è…lei è...- ma Sango non riuscì a finire la frase che riprese a piangere.
-Cosa? Cosa le è successo?- chiese iniziando a urlare.
-Si trova dall’altra parte del pozzo e non può più tornare.- disse Miroku.
 

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Capitolo 8
*** Battibecco ***


Capitolo 8
 
-Cosa state dicendo? Siete seri?- chiese Koga, urlando.
-Purtroppo si.- rispose Miroku.
-Ma com’è possibile?-
Si lasciò cadere a terra, non sentendo più nessuna forza ad alimentare il suo corpo.
-Dopo l’ultimo scontro, non l’abbiamo più vista e pensiamo, anzi siamo sicuri che sia finita là.- disse guardando il pozzo.
-Come fate a esserlo?-
-Guarda com’è ridotto, è bloccato da rami e il motivo è che qualcuno non vuole farla tornare, sennò non sarebbe stato necessario.-
-Kagome…- disse in un sussurro.
-Fatti forza Koga, la riporteremo qua.-
-Come?- chiese disperato.
-Con l’aiuto di Inuyasha, anche se per ora c’è lo nega.- rispose Sango asciugandosi le lacrime.
-Perché non vuole aiutarla?-
-Non lo sappiamo, si rifiuta di avvicinarsi al pozzo e quando l’ha fatto ha detto che  per lui poteva anche non esistere.- disse in un tono quasi scherzoso Shippo.
-Bè.- disse Koga alzandosi –Gli parlerò io, lo convincerò io in qualche modo.-
Detto questo sparì alla ricerca di Inuyasha.
-Ce la farà secondo te?- chiese Sango.
-Spero di si.- rispose il monaco dubbioso.
 ***
-Ma come posso liberare il pozzo?- mi chiesi disperata.
I rami arrivavano alle scale, ed era quasi impossibile scendere a terra.
-Chiunque abbia inventato questa diavoleria, si è proprio messo d’impegno.- dissi urlando.
Ho paura, e se non riuscissi a tornare?
-Come farò se non ci riesco?-
-Io ho davvero bisogno di voi, siete la mia famiglia.-
Pensai a ognuno di loro, a Sango, Miroku, Shippo, Koga e Inuyasha, mi mancavano tutti, ognuno ormai per motivi diversi faceva parte della mia vita e mi aiutava a essere felice.
Tutti voi.
-Voglio tornare!- urlai come una bambina capricciosa.
-Ma come posso fare?- dissi mettendo il broncio.
 ***
-Cagnolino?? Cagnolino sei qua? Ah eccoti.- Koga era riuscito a trovare Inuyasha.
-Cosa stai facendo?.- gli chiese curioso.
Era seduto o meglio sdraiato in riva al fiume con gli occhi chiusi.
-Mi vuoi rispondere?-
-Secondo te botolo? Mi rilasso che altro.-
-Ma come puoi fare una cosa del genere in questo momento.- disse urlando.
-Perché cosa sta succedendo.- chiese senza nemmeno aprire gli occhi.
-Fai anche il finto tonto ora? Bè lo sai che Kagome è bloccata nella sua era, e che tu non stai facendo niente per salvarla.-
-Perché dovrei essere proprio io?- chiese quasi scioccato.
-Perché proprio tu? Ma dico sei impazzito, sei tu che la proteggi sempre, in ogni situazione.- disse urlando.
-Questa volta mi sa proprio di no.- disse voltandosi dall’altro lato del torrente, senza degnare di uno sguardo il povero Koga.
-Girati!! Non ti puoi voltare mentre parlo!-
-L’ho fatto? Allora posso.- disse Inuyasha nella sua cocciutaggine.
-Bene, non guardarmi, non importa, tanto mi devi solo ascoltare, lei ha bisogno di te, di me, di Sango, Miroku, ma più di tutti di te, e lo sai bene.-
-No, non ha bisogno di me e io non ho bisogno di lei.-
-Come puoi dire una cosa cosi terribile?- chiese meravigliato.
-Non lo so, mi va e lo faccio.- fu la sua risposta.
-Va bene e allora combattiamo, se vinco io tu vieni con me, se perdo resti qua.-
Ma stavolta non ottenne nessuna risposta.
-Inuyasha rispondimi quando ti parlo! Combatti.-
Ancora niente.
-Ma… Inuyasha dove hai messo la tua spada?- chiese Koga sbalordito.
 
 

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Capitolo 9
*** Delusioni ***


Capitolo 9
 
-Non sono affari che ti riguardano scemo.- disse Inuyasha voltandosi.
-Invece si!-
-E’ la mia spada, non la tua, quindi non sono obbligato a dirti niente.- ripose il mezzo demone con freddezza.
-Mi dispiace, non la vedo cosi.-
-Io si.-
-Inuyasha ma non capisci che così metti in pericolo la vita di Kagome, ti rendi conto che potrebbe non tornare più?- gli urlò disperato, nonostante non fossero mai andati d’accordo la sicurezza della ragazza era l’unica cosa che avevano in comune.
Ma adesso non più.
-Si me ne rendo conto e allora?-
-Come allora?- chiese non capacitandosi della risposta.
-Si e allora? Non mi importa, Koga.-
Quest’ultimo strinse i denti e i pugni, in preda alla rabbia. Come poteva lasciarla andare via senza combattere per lei? Come se non fosse mai esistita, chi sei diventato Inuyasha?
Lei deve tornare.
Senza pensarci oltre, sentendo l’odio espandersi dentro il suo petto si scagliò contro Inuyasha.
Il mezzo demone si era accorto del movimento fugace, ma una parte di lui si era convinto che Koga non l’avesse attaccato, o che almeno si contenesse. 
***
-Cosa si staranno dicendo?- chiese Sango preoccupata.
-Non lo so, ma mi preoccupa la loro discussione.- rispose il monaco.
Strinse la spalla della ragazza, un modo dolce per farle capire che c’era e che sarebbe stato sempre al suo fianco.
Lei gli sorrise, grata di non essere più sola e di avere una persona come il monaco al suo fianco, anche se era un pervertito, molte volte, teneva a lui.
-Andiamo da loro?- chiese Shippo.
-No, devono vedersela da soli.-
***
Koga stava colpendo Inuyasha con tutta la sua forza e il mezzo demone rispondeva in modo vigoroso al suo avversario.
Schivò un colpo del botolo e si preparò ad attaccare, nonostante la lotte fosse quasi alla pari sena Tessaiga quel pensiero non faceva altro che frullargli in testa.
Perché lasciare Tessaiga? Sono inseparabili, non ne avrebbe motivo… oppure si?
-Non te lo dirò mai dove l’ho messa, potrai colpirmi tutte le volte che vuoi, ma da me non saprai niente.- rispose il mezzo demone come se potesse leggere nel pensiero del lupo.
Ma Koga non si arrese e ricominciò ad attaccare.
***
-Ormai è l’ora di cena, siete sicuri che stiano bene?- chiese la Vecchia Kaede mentre preparava la cena.
-Lo spero proprio, non è da Koga.-
-Ma neanche da Inuyasha.- la riprese la Vecchia.
-Si, ma voi che lo conoscete da cosi tanto tempo, potreste aiutarci!- esclamò Shippo.
-Lo conosco è vero, fin da quando ero bambina, ma lui non si è mai avvicinato a me, solo a mia sorella e poi durante tutto l’arco della mia vita lui era rimasto prigioniero nell’albero, se ci pensate bene solo una persona ormai, lo conosce bene.-
-Kagome….- dissero tutti contemporaneamente.
-Secondo voi riusciremo a farla tornare?-
-Dobbiamo, non abbiamo altre speranze.-
In quel momento qualcuno bussò alla porta ed entrò un malconcio Koga, che cadde a terra dopo poco.
-Cosa ti è successo?- chiesero avvicinandosi a lui.
-Sto bene, tranquilli.- disse cercando di alzarsi ma senza riuscirci.
-Stai fermo, sei ferito.-
-Lo so.- rispose ridendo.
-Raccontaci su.- chiese la Vecchia Kaede.
-Ho provato, con tutto me stesso a fargli capire la gravità della situazione, ma con le parole non ci sono riuscito e allora sono passato alle mani, dopo che mi aveva fatto davvero incavolare, ma neanche questo è bastato. E sapete qual è la cosa più tragica?- chiese.
-No.-
-Non ha Tessaiga con se.-
-Sei sicuro? E’ impossibile.-
-Lo so, ma è cosi, non mi ha voluto dire niente.-
-Ma che sta succedendo a Inuyasha?- chiese Shippo con le lacrime.
-Non lo so, piccolo.- rispose Sango abbracciandolo.
-Ora scusatemi, devo fare una cosa.- disse Koga alzandosi.
-Che cosa?- gli chiesero.
Ma lui non rispose, si alzò e uscì dalla capanna.
Malconcio e malfermo si avviò verso il pozzo.
Neanche lui sapeva il perché, ma sentiva di doverlo fare. Con molta fatica sorpassò i rami e si sedette con le spalle rivolte al muro, freddo.
Sospirò, vi era pace e serenità, ma mancava qualcosa, mancava lei.
-Come vorrei che tu fossi qua, Kagome. Ci manchi, mi manchi, non è lo stesso senza di te.- si prese il viso tra le mani, disperato, lei gli mancava in un modo indescrivibile e non poteva crederci che a lui non importasse.
-Devo farti tornare, in un modo o nell’altro.-
E dal nulla arrivò il segno che cercava.
-Koga?- fece una voce.
Lui aprì gli occhi di scatto e iniziò a cercala per il bosco.
Ma i suoi occhi non riuscirono a trovarla, da nessuna parte.
-Kagome, Kagome dove sei?- urlò con tutto il fiato che gli rimaneva.
-Qua.- rispose lei.
-Qua dove?.- continuò a urlare.
-Nel… Nel mio mondo.-
 

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Capitolo 10
*** Racconto ***


Capitolo 10
 
 
-Non ci credo Kagome, non è possibile.- disse Koga quasi in un sussurro. 

-Lo so, neanche io.- dissi iniziando a piangere. 

-Ti prego non piangere.-

-Koga, mi dispiace, ma sono giorni ormai che sto cosi, non hai idea di che cosa ho passato.- dissi urlando per il dolore. 

-Lo so, e mi dispiace.- disse triste. 

-Non ti devi scusare, proprio tu.- dissi asciugando le lacrime. 

-Invece si, sono arrivato troppo tardi.- disse iniziando a piangere. 
-Koga... Non potevi fare niente per me, era tutto programmato.- dissi abbassando lo sguardo, mi faceva male sentirlo in quel modo, proprio lui che non aveva mai mostrato la sua debolezza. 

-Non mi importa.- disse dando un calcio al pozzo, fu cosi forte che anche io lo avevo potuto sentire. 

-Non fare lo stupido.- dissi seccata. 

-Kagome, smettila ti prego.- 

-Hai ragione...- e silenziosamente ripresi a piangere.

In quel momento mi parve di averlo accanto, il suo dolore era anche il mio, separati da un pozzo e da molti anni di distanza, lui non mi era mai sembrato cosi vero. 
Forse perché non si era mai mostrato cosi a me. 
E assieme piangemmo, per quasi tutto il tempo 

-Koga?- 

-Dimmi Kagome.- 

-Piangi ancora?- chiesi quasi in un sussurro. 

-No.- disse un pó ridendo -E tu?- 

-No, neanche io.- 

-Bene, perché non devi sprecare le tue preziose lacrime.- 

-Smettila stupido.- dissi ridendo. 

-Sono serio, ci sono cose più serie. 

-Tipo?- chiesi curiosa. 

-La morte.- ripose secco lui. 

-Non sei serio vero?- chiesi con il cuore in gola. 

-Ovviamente no, ma è vero comunque.- 

-Si, hai ragione.- aspettai un attimo e poi gli chiesi -Koga dove sono gli atri?- 

-Bè sono dalla vecchia Kaede e dove sennò.- ma la sua voce tentennò.
 
Mi sta mentendo.

-Dimmi la verità.- dissi decisa. 

-Ma lo è vedi...- riprese lui. 

-Koga, dove sono tutti?- 

-E va bene, ma ricorda l'hai voluto sapere tu!!- disse lui rassegandosi. 
Stetti zitta aspettando che lui parlasse e sentii il cuore battere forte, erano passati molti giorni dall’ultima volta che li avevo visti e mi resi conto che avevo paura, paura che qualcosa fosse cambiato.

-Shippo, Miroku e Sango, in questo momento stanno mangiando dalla Venerabile Kaede e Inuyasha...- si fermò.

-Dov’è Inuyasha?- chiesi con il cuore che mi andava a mille. 

-Diciamo che non è con gli altri.- fu la sua risposta. 

-Cosa vuol dire?? - gli dissi urlando. 
Lui riuscì lo stesso a percepirlo ed iniziò a balbettare -Veramente, non so dove sia, oggi ci siamo scontrati, ma è una storia lunga e io non sono la persona più adatta a raccontartela, forse è meglio...- 

-Forse è meglio cosa?- chiesi io, ero in preda a una crisi di nervi. 

-Che glielo spiego io.- fece Sango. 
Non risposi, sentì dei passi che si allontanavano, e avevo intuito che fossero di Koga, cosi aspettai e Sango iniziò il suo racconto. 

Rimasi scioccata, non potevo crederci, non volevo crederci, Inuyasha, mi stava dimenticando, si stava allontanando mentre io stavo facendo di tutto per tornare. 
Salutai velocemente Sango, nonostante sapessi di aver usato un tono poco carino, non ebbi le forze di rimanere, mi allontanai di poco così da non poter essere sentita e scoppiai a piangere.
 
 

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Capitolo 11
*** Cuore infranto ***


Capitolo 11


Stavo male, volevo morire, sparire per sempre.
Tanto a chi sarebbe importato?
A tutti, ma non a lui, la persona piú importante di tutte.
Si, lui era importante, il mio amore per lui era cresciuto, giorno dopo giorno.
Avevo sopportato la febbre, l'ospedale e gli incubi, e lui cosa faceva?
Mi lasciava perdere, abbandonava i suoi amici nel momento del bisogno. Chi era?
Un vero demone, senza cuore, come suo fratello.

-Ti odio, ti odio.- urlai.
Si lo odiavo ma lo amavo ancora, lo amavo perdutamente, ero pronta a tutto per lui, anche a morire, mentre lui no, era pronto a dimenticarmi.
-Inuyasha… Ti odio.- dissi scoppiando a piangere.
 
***

Cosa mi succede? Perché mi sento così… Vuoto?
Allungai lo sguardo per osservare Tessaiga fremeva ancora, nonostante l’avessi incastrata nella fredda pieta.
Cosa vuoi dirmi?

-Voglio solo ricomporre la sfera, è chiedere troppo?- 
Forse si, sono tutti impegnati in faccende più importanti, sprecano il loro tempo e sprecano anche il mio.
Non penso di chiedere troppo, ma non importa da domani, si farà a modo mio.
Devo sconfiggere Naraku.


***

-Secondo voi sta bene?- chiese Koga.
-No, non ci ha fatto sapere più niente, vuol dire che non va bene.-
-Sango, non ne siamo certi.- disse il monaco.
-Lo so, ma lo do per scontato.- disse cercando di guardare dentro il pozzo occupato dai rami.
-Dovevamo farla tornare, perchè non ci siamo riusciti?- 
-Perché noi siamo solo dei mezzi, dipende tutto da una persona e dato che quella, non ci ha aiutato il nostro piano è fallito.- disse Koga guardandosi in giro.
-Inuyasha mi ha molto deluso, gli vorrei parlare ma non voglio lasciarvi soli.- disse Miroku guardando Sango.
-Tranquillo, se vuoi vai.- gli rispose quest'ultima.
-No, dai preferisco aspettare.-

-Perché Inuyasha si sta dimenticando di lei?- chiese Koga senza neanche guardarlo.
-Io potrei impazzire, ho bisogno di ricordarmi di lei.- disse stringendo forte il marmo del pozzo.
Sango gli mise una mano sulla spalla -Tu sei fatto cosi, a quanto pare lui no.-
-Non è una giustificazione, come può far finta che esista una persona cosi bella, solare e importante, si lei lo è.-
-Sappiamo tutti com'è Kagome.-
-A me pare di noi, almeno solo noi lo sappiamo.-
-Koga, non prendertela con lui, sono convinto che lui stia facendo del suo meglio.- disse Shippo.
-Io vi dico di no e dato che io non sono come lui, farò io qualcosa, da domani mi rimetterò alla ricerca della sfera dei quattro spiriti ed esprimerò il desiderio di far tornare Kagome e nel frattempo cercherò anche il responsabile di questo.- disse guardando il pozzo -E lo ammazzerò.-
-Koga, noi...-
-Voi niente, fate la muffa qua se volete o andate dietro il cane, io no, salutatemela in caso.- disse lasciandoli soli.
-Se ne va cosi?- chiese Shippo, che lo guardava mentre andava via.
-Si, lui è un lupo molto fiero, ma è molto ammirevole la sua determinazione, farà di tutto per lei.- disse sorridendo.
-Già...- rispose il monaco.


***
 
Voglio tornare, voglio tornare nel periodo Sengoku ma non per lui, non per il suo sorriso, voglio tornare per ammazzarlo di botte e andare via, di nuovo.
Voglio tornare per vederlo soffrire, per fargli capire che un cuore spezzato non guarisce così facilmente.
Che un cuore innamorato ha bisogno di essere tenuto al caldo dal cuore della persona amata.
Allora è giusto che il mio sia al freddo, perché il suo cuore non ricambierà mai il mio stesso sentimento, non mi amerà mai.
Potevi accorgerti di me Inuyasha, potevi guardarmi con altri occhi, potevi fare molto di più, ma hai preferito lasciarmi andare ed io… Non te lo perdonerò mai.



 

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Capitolo 12
*** Speranze ***


Capitolo 12


-Ragazzi...?- sussurrai esitante, forse non mi avrebbe risposto nessuno.

-Kagome siamo qua!- sentì urlare Shippo dall'altra parte del pozzo.
-È un piacere sentire la tua voce, Kagome.- disse Miroku.
-Come stai?- mi chiese Sango.
Rimasi zitta cercando di esaminare in modo imparziale i miei sentimenti.
Come sto? Come se un camion mi fosse passato sopra, e non una volta…

-Male...- dissi quasi in un sussurro.
-Anche noi, credimi.- disse Sango tristemente.
-Ehi su!- cercai di sdrammatizzare, ma era impossibile in una situazione del genere.
-Va tutto bene nel tuo mondo?- mi chiese Shippo.
-Non lo so.- dissi sinceramente -Non sono stata a casa.-
-Come mai, è successo qualcosa?- chiese subito Sango.
-No tranquilli, solo che avevo bisogno di tempo per pensare e a casa non ci sarei riuscita, tutto qui.- dissi ridendo.
-Okay... Se lo dici tu Kagome.-
-Sentite non sento la voce di Koga, è là vero?- chiesi curiosa.
Non so il perché ma invece di una risposta sentì solo il loro silenzio.
 
Perché devo ricevere solo brutte notizie? Dov’è Koga?

-Ditemi dov'è!- alzai un po’ la voce senza volerlo.
-È andato via Kagome.- disse piano Miroku.
-Com’è andato via?- rifeci senza capire.
-Ha detto che era stufo di starsene con le mani in mano e che avrebbe fatto qualcosa di utile, per te.-
-Cioè.- chiesi di rimando.
-Kagome, Koga ha ripreso la ricerca della sfera dei quattro spiriti e appena l'avrà completata, tornerà qua e ti farà tornare.- 
-Lui...- non riuscì a finire la frase.
-Si lo sta facendo per te.- disse Sango.
-È davvero un bel gesto, sai Kagome, parla di te come di una dea, si è molto affezionato e non sopporta non poterti vedere.-
Rimasi in silenzio per quelle parole, Koga... Stai facendo tutto questo per me? Come potrò mai ringraziarti, pensai come? Iniziarono a scendere delle lacrime silenziose.
-Ah Kagome, ti saluta anche.- disse Shippo.
E con quella frase le mie lacrime aumentarono.
-Grazie, grazie di tutto amici miei.- dissi cercando di smettere.
-Kagome, ti aiuteremo anche noi, te lo promettiamo.- fecero in coro.
Sospirai, avevo degli amici fantastici.
-Ora io vado, ci sentiamo piú tardi.- dissi alzandomi.
-A presto Kagome.-
Uscì da quel pozzo con il cuore non più a pezzi, perché grazie ai miei amici mi ero sentita meglio, soprattutto grazie a Koga e al suo bellissimo gesto.
Rientrai in casa e finalmente dopo giorni di incubi e di febbre mi concedetti uns dormita degna di una regina.
 
***


-Sentitemi tutti quanti.- disse Inuyasha presentandosi al limite del bosco.
-Cosa ci fai tu qui?- chiese Sango sconcertata.
-Io da domani riprendo la caccia ai frammenti, se voi siete con me bene, sennò niente, non siete obbligati a seguirmi.- disse con fare altezzoso.
-Inuyasha perché cerchi i frammenti?- chiese Shippo.
-Ma che domande mi sembra ovvio, voglio diventare un demone completo e nessuno me lo impedirà.- disse ridendo.
-Inuyasha non credi che manchi qualcuno al gruppo?- fece guardandosi in giro, voleva vedere se capiva.
-Qualcuno? Ah il sacco di pulci finalmente se n'è andato?- 
Tutti stettero zitti.
-Si esatto e nessun'altro?- ripresero.
-La volete smettere, è un nuovo gioco? No per me non manca nessuno, siamo noi la squadra.- è detto questo li lasciò soli, -All’Alba partiamo.- gli urlò in lontananza.
-Quindi ormai è deciso?- fece Sango.
-Che andremo con lui? Si nonostante tutto non possiamo lasciarlo solo, ho paura che possa combinare qualcosa.- disse Miroku dirigendosi verso la casa della vecchia Kaede.
-Come puoi? Io non riesco nemmeno a sopportarlo dopo tutte le cattiverie che ha detto.- disse Sango con disprezzo.
-Lo so, sarà difficile, ma dobbiamo farlo, per lei.- 
-Già, quando Kagome sarà qua mi dovrà un enorme favore.- disse scherzosamente Sango.
-Si, avvertiamo la vecchia Kaede e diciamo a lei di avvertire Kagome domani.- 
-Va bene.- risposero decisi.


***

-Kagome te lo prometto, ti riporterò qua costi quel che costi.- 
-Koga, dove andiamo?- chiesero i suoi amici.
-Ma come non lo avete capito? Andiamo a recuperare i frammenti di sfera!!- e cosi anche loro partirono alla ricerca...
 

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Capitolo 13
*** Pensieri ***


Capitolo 13
 


Mi svegliai riposata e finalmente felice, almeno in parte.
Guardai l'orologio era davvero tardi, ma non aveva importanza, me l’ero meritata quella dormita, dato che era da un bel pó che non riposavo.
Mi alzai e mi andai a fare una doccia, oggi avrei ripreso la mi vita, in un modo o nell'altro dovevo provarci, finché non fosse tornato Koga.
Contavo su di lui. Gli credevo al cento per cento.
Dopo mezz'ora di doccia scesi in cucina, avevo abbastanza fame e cosi mi preparai un bel pranzetto e mangiai a volontà.
Non incontrai nessuno dei miei familiari e la cosa mi incuriosì molto, ma probabilmente mamma era fuori, nonno in giardino e mio fratello a scuola.
 
Mi sa che da domani posso tornare anche io a scuola, devo recuperare, sennò non riuscirò a essere promossa.

Cosi dopo aver sistemato la cucina risalì in camera mia e inizia studiare.
Stranamente non mi venne cosi difficile riprendere, di solito avevo mille distrazioni, stavolta no, ero serena, tranquilla, la cosa mi lasciò perplessa.
Anche se dentro di me sapevo il motivo, non c’era lui a distrarmi. Lui che veniva qua per me, per farmi compagnia, per non lasciarmi sola.
Inuyasha non c’era.

Ma un battito più forte del mio cuore mi ricordò il fatto che Inuyasha non stava facendo niente per me, che mi stava dimenticando.
Stava pensando solo a se stesso o al massimo alla sfera.
Cosi scoppiai a piangere. Buttai a terra i libri e mi sdrai sulla scrivania per piangere. Avevo il cuore a pezzi, era inutile negarlo era inutile fingere che stessi bene, perché non era affatto cosi, stavo male, stavo veramente male. 
Ed era tutta colpa sua.
Tutta colpa di quell'egocentrico che mi aveva rubato il cuore per poi non darmelo piú. Tutta colpa di quel pozzo che ci aveva fatto incontrare, della sfera che ho rotto e che cosi ci ha legati per sempre.

-Inuyasha ma perché? Perché ti stai dimenticando di me?- chiesi a me stessa.


Ho dovuto sopportare il ritorno di Kikyo, ho dovuto sopportare il peso di quell’amore che vi siete portati dietro e questo non ti è mai bastato.
Non ti è bastato vedermi soffrire in silenzio pur di non dirti addio.
E nonostante tutto, non stai facendo niente per me, stai agendo solo per te, ma nonostante tutto è sempre stato così
Ho provato a cambiarti, rendendoti migliori, mostrandoti o tuoi difetti e dicendoti che mai te ne saresti dovuto vergognare, ho provato a renderti vero, ma nessuno dei miei sacrifici è stato utile.
poteva camminare a testa alta, ma neanche questo è servito a qualcosa.
-Sono solo un peso per te e il mio amore ti è inutile.- dissi cercando di asciugare le lacrime.
-Ora basta Kagome.- dissi alzandomi -Devi andare avanti e devi aspettare Koga.-
Si era l'unica cosa da fare, l'unica cosa giusta da fare.
Andai a sciacquarmi le lacrime e ripresi a studiare, senza molta voglia.
 

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Capitolo 14
*** Cielo ***


Buongiorno chiedo scusa intanto per l'immenso ritardo, spero che continuerete a seguire la mia storia kiss ;)

Capitolo 14



Finì di studiare la sera tardi, alla fine la voglia era tornata ed ero quasi riuscita a mettermi in pari con un paio di materie.
Sorrisi, quando avevo la voglia, potevo fare qualsiasi cosa.
Mi affacciai alla finestra e guardai sconsolata il cielo stellato; forse non ero l'unica a guardarlo, forse come me anche Koga lo stava guardando, oppure Miroku o Sango.
Ma forse tutti tranne lui.
-Mi mancate.- dissi piano e guardai con sguardo triste il pozzo.
Non era giusto rimanere intrappolati a causa di un non so che e poi pensai mi sarebbe piaciuto dire a Inuyasha cosa pensavo di lui.
Cosa pensavo del suo atteggiamento menefreghista, della sua insensibilità.


***

-Koga, sai dove siamo diretti?- gli chiesero preoccupati.
-Siamo sulla strada giusta.- disse deciso.
-Cosa te lo fa credere?- 
-I frammenti di sfera che porto con me, siano come elettrizzati.- disse serio tutto a un tratto.
-Vuol dire che fra poco troveremo altri frammenti?-
-No che fra poco saremo costretti a lottare per averli.-
Distrattamente si fermò a guardare il cielo, non si era mai accorto di quanto potesse incantare, ma il merito di questo suo cambiamento era dovuto solo a lei.
Alla donna che gli aveva cambiato la vita, ma sapeva dentro il suo cuore che lei non lo avrebbe mai ricambiato perché non avrebbe visto altri che il botolo.
Non è giusto, pensò non riuscendo a staccare gli occhi dal cielo, sarebbe stato bello se lei lo avesse ricambiato, se lei avesse provato almeno un pó di amore per lui, ma non tutti i sogni diventano realtà.
Lo avrebbe visto sempre come un amico, il salvatore, il ragazzo del momento, ma niente di più.
Gli si strinse forte il cuore a quel pensiero, ancora non era riuscito a capacitarsi del fatto che il cane senza volerlo avesse vinto e che ora stava perdendo anche l'unica cosa bella della sua squallida vita da mezzo demone, mentre lui dopo innumerevoli sforzi non era ancora riuscito a farsi apprezzare veramente.
Forse a causa di un gioco del destino, ma in quella desolazione si chiese se anche lei stesse guardando le stelle.


***

-Shippo dobbiamo andare.- disse dolcemente Sango.
-È già ora?- chiese il piccolo alzandosi dal letto improvvisato.
-Si, ci stanno aspettando.- -Va bene.- 
Il piccolo li trovò a pochi passi già tutti sistemati per il viaggio.
-Dove andiamo?- chiese Miroku.
-A cercare la sfera, ovvio.- disse sfacciato Inuyasha.
-Questo lo sapevo, solo in che direzione?- chiese non capendo la stupidità dell'amico.
-Uhm, vediamo per di qua.- disse indicando il nord.
-Come mai?- chiese senza capire.
-Non lo so, ma andremo per di là.- 
E non aspettò nemmeno una risposta, si incamminò solitario verso la direzione da lui presa.
-Siete sicuri che abbiamo fatto bene?- chiese Miroku sconsolato.
-È l'unico modo per salvare Kagome.- disse Sango.
-E se lo scopre? Se scopre che lo usiamo?- chiese preoccupato Shippo.
-No se stiamo zitti e lo seguiamo.- disse lei andando dietro al mezzo demone.
-Ha ragione.- disse Miroku seguendola.
-Okay.- e anche Shippo si incamminò verso nord.


***

-Kagome, vieni a tavola!!- urlò la mamma.
-Si arrivo.- risposi.
Scesi le scale e mi trovai a tavola con mamma, nonno e Sota.
-Che buono!- urlai iniziando a mangiare.
E per i primi minuti oltre al suono delle forchette che colpivano i piatti, non ci fu nessun rumore.
-Kagome senti.- iniziò mia mamma.
-Dimmi.- chiesi continuando a mangiare.
-Come mai Inuyasha non si è fatto piú vedere?- 
Bloccai la forchetta a mezz'aria e non riuscì a chiudere la bocca per i successivi cinque minuti.
Mi aveva davvero fatto quella domanda? Si, davvero.
Senza dire niente posai la forchetta e mi alzai per poi uscire fuori.
Il vento mi colpiva il viso e non mi permetteva di respirare bene, ma non era importante al massimo sarebbe finita dopo un paio di minuti.
Con le lacrime agli occhi guardai il cielo e iniziare a piangere tutto il mio dolore, il mio cuore mi stava di nuovo abbandonando, quanto ancora avrebbe retto per la  solitudine e la tristezza?
Poco.
Mi rispose la mia mente, mancava poco alla mia caduta, e prima di lasciarmi andare a un urlo pieno di dolore, il mio pensiero andò a Koga.
 

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Capitolo 15
*** Verità ***


Capitolo 15


-Koga sei sicuro che stiamo prendendo la strada giusta?- 
-Si tranquilli, so che è da questa parte.- disse serio.
-Ma chi?- chiesero i suoi amici senza capire.
-La persona che ha intrappolato Kagome, non so perché ma so che è da queste parti.-
-Secondo me ti stai facendo prendere troppo la mano.-
-E' impossibile liberarla!- sbottò l'altro.
-Nulla è impossibile per me!- disse voltandosi verso di loro, con lo sguardo pieno d'ira, non poteva essere contraddetto.
E dopo aver rimesso a posto la situazione partirono verso la direzione indicata da Koga.
 
***

-Sappiamo dove stiamo andando?- chiese Shippo esausto dalla lunga camminata.
-Verso un frammento di sfera.- rispose serio Inuyasha.
-Ma come fai a sapere che è da questa parte?- chiese Miroku.
-Perché lo sento attraverso quei pochi frammenti che abbiamo.-
-Abbiamo dei frammenti?- chiese sconcertata Sango, era convinta che li avesse Kagome.
-Si ma solo tre.- disse guardandoli, Inuyasha li teneva stretti nella sua mano.
Sango sospirò voleva dire che gli altri li aveva Kagome.
-E cosa dicono questi frammenti?- chiese Shippo.
-Se li sai ascoltare, la strada.- rispose il mezzo demone.
Sango rifletté su quelle parole, solo Kagome sapeva percepire i frammenti e non era possibile che potesse farlo anche Inuyasha, si grattò la testa, forse era un ricordo di Kagome.
-Miroku.- chiamò il monaco felice.
-Cosa c'è Sango?- chiese quest'ultimo voltandosi verso la donna.
-Sai perchè Inuyasha riesce a sentire i frammenti?-
-No.- disse semplicemente.
-E' un ricordo di Kagome.- 
-Che vuol dire?- chiese non capendo la logica.
-Voglio dire, solo lei riesce a leggerli eppure Inuyasha li sente, è una specie di dono che lei gli ha lasciato, forse involontariamente.-
-Non ha senso.- disse deciso.
-Lo so, ma penso che andando avanti cosi lui si ricorderà.- disse annuendo decisa per la sua tesi.
-Bè lo spero.- disse grattandosi la testa pensieroso.


***

-Dovete correre più veloci!!- urlò Koga che aveva preso a correre come un pazzo.
-Non riusciamo a stare al tuo ritmo.- dissero ansimando.
E' vicino, pensò Koga aumentando il passo, strinse i denti non se lo sarebbe lasciato sfuggire.
-Raggiungetemi.- disse semplicemente e poi scappò via.


***

-Da questa parte.- disse correndo Inuyasha, aveva appena percepito un frammento.
-Ne sei sicuro?- chiese Sango.
-Si.-
Senza che dovessero aspettare molto si ritrovarono davanti a un villaggio abitato da demoni.
-Com'è possibile?- chiese Miroku sconvolto.
-Il demone che possiede il frammento deve aver scacciato gli abitanti e chiamato i rinforzi.- disse estraendo Tessaiga dal fodero.
-Mm okay.- disse slacciandosi le bende della mano.
-Facciamo piazza pulita.- disse Sango stringendo Hiraikotsu.
E in poco tempo si ritrovarono a lottare contro i demoni per la propria amica, solo che Inuyasha non ne aveva idea.


***

-Tu?- chiese sconvolto.
Come poteva essere lei l'artefice di tutto quel casino.
-Si io.- disse piano lei.
-Tu sei matta!- urlò come un pazzo. Tutti si erano lasciati prendere in giro da lei, quando doveva risultare chiaro che fosse stata Kikyo a mettere quella barriera.
-No.- disse guardandolo.
-Perché?! Perché l'hai rinchiusa là?- chiese urlando, non riusciva a mantenersi tranquillo.
-Perché mi ero stancata di averla in mezzo ai piedi, sempre lì a girare attorno a Inuyasha, non la sopportavo più.- disse muovendosi verso di lui.
-Non è un buon motivo per farlo.- disse guardandola con odio.
-Tu la ami? Si tu la ami, riesco a leggerti dentro.- disse stupefatta, -Eppure lei non ti ama, ama lui.-
-Stai zitta!- urlò Koga in preda all'ira.
-E tu fai tutto questo per lei? Per una donna che non ti ama e che forse mai lo farà, sei patetico.- sbottò con superiorità.
-Non mi interessa quello che dici tu, io la riporterò qua.- disse deciso.
-E so che lo farai, anche perché non posso contrastare un lupo come te, non ho abbastanza forza.- disse abbassando lo sguardo, -La sto sprecando per mantenere la barriera.-
-Da domani non c'è ne sarà più bisogno.- disse Koga avvicinandosi a Kikyo.


***

-Inuyasha riesci a prenderla?!- chiese Miroku.
-Si, maledizione Cicatrice del Vento!.- urlò ammazzando alcuni demoni.
-Lo vedi?- chiese indicando il demone con il frammento.
-Si, è mio.- disse sicuro di se.

***
 
-Koga siamo qua!- urlò Ginta.
-Siete sempre inutili.-
-Ci dispiace, ma non abbiamo...- la frase morì in gola a Hakkaku, perché vide Koga e Kikyo.
-Ma lei cosa ci fa qui?- chiesero insieme.
-Lei è la causa di tutti i suoi problemi.- disse riferendosi a Kagome.
-Davvero?-
-Si.- disse Koga facendola camminare, -Ma ora aggiusterà tutto.-


***

-Ce l'abbiamo fatta.- disse stremato Shippo.
-Si, un altro frammento ora è nelle nostre mani.- disse Inuyasha buttandosi a terra.
-Meno male.-
-Andiamo?- disse alzandosi di colpo.
-Di già?- chiesero tutti scioccati.
-Si non abbiamo tempo.
 

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Capitolo 16
*** Tutti al pozzo ***


Capitolo 16


-Inuyasha non possiamo riposare?- chiese Sango stremata.
-No dobbiamo andare avanti.- disse senza voltarsi.
-Non puoi recuperare tutti i frammenti oggi!- urlò Miroku.
-E se lo volessi fare?- disse guardandolo con quegli occhi pieni di rabbia.
-Saresti solo un pazzo.- sussurrò.
-Allora sono pazzo.- disse voltandosi e riprese a camminare.
Sango scosse la testa,
-Ascoltami, a noi va bene seguirti ma devi darti una regolata, non siamo mezzi demoni o demoni, dobbiamo riposare.-
Si fermò all'improvviso,
-Inuyasha siamo con te, ma devi darci l'opportunità di riposare, sennò non daremo il meglio.- riprese lei cercando di convincerlo.
-Io...- disse piano e per un attimo tutti ebbero la sensazione che fosse l'Inuyasha di sempre.
 -Okay ma dopo si riparte subito.- disse duro come sempre.
E quella piccola speranza svanì tempo record e tutti si chiesero che cosa stesse facendo Koga, per metterci cosi tanto.


***

-Vuoi camminare?- chiese esasperato da quella donna.
-Non c'è la faccio.- disse lei appoggiandosi a un albero.
-Kikyo senti il villaggio non è poi cosi lontano, se ti spicci entro sera saremo là e tu risolverai tutto.-
-Tu vuoi che io infranga la barriera che la tiene lontano?- chiese ansimando per la fatica.
-Si, io voglio questo.- disse lui deciso.
-Sai, sei solo un pazzo masochista, perché farla tornare se tanto non sarà mai tua?- chiese senza capire il ragionamento di quel demone.
-Perché io la amo e non sempre si viene ricambiati, molte volte è un amore a senso unico, ma privare il suo cuore dell'amore sarebbe solo un gesto egocentrico.- disse quasi in un sussurro.
Ma Kikyo poté sentire ogni singola parola e dentro il suo cuore qualcosa si mosse, qualcosa che aveva sopito tempo addietro: la compassione.
Provava compassione per quel lupo, perché anche lui era nella sua stessa situazione, anche lui amava perdutamente qualcuno, che però non l'avrebbe mai ricambiato.
-Io amo Kagome, ma so che non sarà mai mia, ma voglio lo stesso che lei sia felice e se lei non lo fosse non potrei esserlo nemmeno io.- disse guardandola dritta negli occhi.
Lei abbassò lo sguardo, non voleva ascoltare quelle parole cosi tanto vere, perché sarebbe come ammettere il fallimento.
Perché nonostante avesse messo la barriera sul pozzo, nonostante avesse fatto dimenticare a Inuyasha di lei, lui non era andato a prenderla.
L'aveva lasciata sola.
-Andiamo?- chiese Koga duramente.
La donna alzò lo sguardo e si incamminò accanto al lupo, sapendo che ormai non poteva fare altro che ubbidire, perché aveva perso anche l'ultima occasione di riportare a casa Inuyasha.
E lentamente iniziò ad abbassare le difese imposte.


***

-Aah.- urlò Inuyasha cadendo a terra.
-Cosa ti succede?- chiese Sango correndo da lui.
-La mia testa, fa male.- disse per poi riprendere a urlare.
-Cosa succede?- chiese Shippo preoccupato per il suo amico.
-Io non lo so.- disse Sango impaurita, -Ti portiamo al villaggio, la Vecchia Kaede saprà cosa fare.-
-No, è troppo lontano, dobbiamo trovare i frammenti.- disse cercando di rialzarsi ma senza riuscirci.
-Non insistere.- disse prendendolo per un braccio, -Miroku?-
E il monaco prese l'altro braccio del mezzo demone, lo sollevarono e si diressero verso il villaggio.


***

-Eccolo!- urlò Ginta precedendo tutti, erano arrivati non appena il sole era tramontato, proprio come aveva previsto Koga.
Koga vide il villaggio poco dopo, era rimasto indietro, dato che aveva dovuto sostenere Kikyo per tutto il bosco.
-Ci sei?- chiese lui freddo.
-Si.- rispose lei guardandolo.
Lui mollò la prese e si incamminò verso il pozzo e lei lo seguì riluttante.
-Comunque nonostante tutto ti ammirò.- disse lei lentamente.
-Non voglio la tua ammirazione.-
-Lo immaginavo ma è cosi, sei sempre un uomo forte e riesci a sopportare cose che io non potrei mai accettare.-
-Capita quando si parla chiaramente con il proprio cuore.-
-Che cosa intendi?- chiese lei non capendo.
-Intendo che se si è onesti con se stessi fin da subito, si è capace di fare cose impensate.-
-Non lo sapevo.- disse lei a bassa voce.
-Certo tu sei solo una pazza che rinchiude le persone.- disse ridendo il lupo.
-Eccoci.- disse indicando il pozzo, -Fai quello che devi fare.-


***

-Cosa succede?- chiesi ad alta voce.
Uscii fuori da letto e corsi al pozzo, stava succedendo qualcosa, qualcosa di inaspettato.
Guardai il pozzo ma non era successo niente, eppure lo sentivo, Kikyo era dall'altro lato.
Cosa stava aspettando allora?
Perché non mi libera?

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Capitolo 17
*** Incantesimo spezzato ***


Capitolo 17


-Dai Inuyasha ci siamo quasi, devi resistere.- disse Sango preoccupata per il suo amico.
-Ragazzi ma non capisco cosa succede, io mi sento la testa in fiamme come se fosse stata occupata da altro per tutto questo tempo.- disse toccandosela.
-Lo sappiamo, devi resistere stiamo arrivando.- 
-Come fate a sapere cosa mi è successo?!- chiese preoccupato.
-E' una lunga storia, ma fra poco sarà finita.- disse fiducioso il monaco.
Si inoltrarono nel bosco e videro in lontananza il villaggio della vecchia Kaede e un sospiro di sollievo si diffuse nell'aria, ma qualcosa li fece fermare, un lampo argenteo sovrastava il villaggio in tutta la sua potenza esattamente dove c'era il pozzo.


***

-Forza Kikyo.- disse Koga.
-Va bene, hai vinto tu.- non poteva più reagire, sapeva che si era spinta al limite ed ora era il momento di tornare indietro.
-Stai indietro.- si avvicinò al pozzo.
Koga la guardò duro e si chiese come una donna potesse fare tutto questo, aveva bloccato Kagome nell'altro mondo mutando la propria aura, aveva fatto dimenticare a Inuyasha di Kagome e per finire se ne andava in giro come se niente fosse.
Era pazza.
Lentamente, la forza di Kikyo uscì fuori dal suo corpo, come un grande lampo di luce argentata e si avvicinò al pozzo.
Il cuore di Koga perse un battito, Kagome sarebbe tornata anche se non per lui.
Vide il volto di Kikyo contratto in una maschera di dolore e concentrazione, troppo era lo sforzo ma lei si era cacciata in quel guaio e lei doveva rimediare in un modo o nell'altro.
Amplificò la luce e la indirizzò verso il pozzo, come una falce tagliò la barriera che aveva creato e tutto a un tratto le erbe che prima impedivano il passaggio svanirono e rimase semplicemente il pozzo.


***

-L'ha fatto.- dissi incredula, guardai sotto di me, non vi erano più erbe, niente di niente solo il pozzo di casa mia.
Ma chi era riuscito a convicerla?
Ci pensai un attimo e esclusi Inuyasha, lui si era dimenticato di me e non poteva aver fatto una cosa simile, allora chi?
E la mia mente pensò quell'unico nome possibile: Koga, era stato Koga a fare tutto.
Una lacrima silenziosa mi scese lungo la guancia, lui era l'unico che aveva dato il massimo per portare a termine la sua missione, l'unico che avrebbe rischiato la vita per riportarmi e io non ero neanche capace di amarlo.
Scossi la testa, sarebbe stato più giusto e più facile, amare uno come lui, perché era come la certezza fatta a persona, non mi avrebbe mai lasciato.
E invece io amavo il suo opposto, l'uomo che si era anche dimenticato di me, ma come potevo tornare? No.
No infatti non potevo pensai triste, rivedere Koga, vedere il volto di una persona innamorata e non provare niente, solo un semplice affetto, era pura cattiveria.
Feci un passo indietro e mi appoggiai al muro, non sarei più tornata, per il bene di tutti.


***

-Ma che cos'è!- urlò Miroku che si era avvicinato di corsa al pozzo.
-Oh sei tu.- disse Koga voltandosi.
-Cos'è successo?- chiese non capendo.
-Ho rotto la barriera o meglio è stata lei.- disse indicando una figura femminile.
-Kikyo?- chiese Sango era apparsa con Inuyasha, che nel frattempo era svenuto.
-Si lei.- disse Koga guardando il pozzo.
-Cosa aspetti?- chiese Shippo.
-Che Kagome torni.- 
-Ho come la sensazione che non lo farà.- disse Sango invece.
-Perchè?- chiese disperato Koga.
-Forse non vuole tornare.-
-Bene la riporterò io.- disse facendo un passo avanti.
-Ma come farai?- chiese Miroku.
-Se il cane può entrare grazie ai frammenti lo farò anche io, e la riporterò qua!.- disse correndo verso il pozzo.
-Buona fortuna Koga!-

E in meno di un secondo Koga era svanito dentro il pozzo.
-Cosa succede?- farfugliò Inuyasha che aveva ripreso i sensi.
-Sei sveglio meno male.- dissero in coro i ragazzi.
-Cosa ci facciamo qui? E dov'è Kagome?- chiese cercandola.
-Tu sai…?-
-Cosa, cosa mi è successo?-
-Inuyasha non siamo sicuri che lei tornerà, l'hai dimenticata.- disse Shippo.
-Io?? Perché ho dimenticato?!- urlò a Miroku, -Perchè?- disse prendendolo per la veste.
-Perché hai smesso di ricordare, ti sei fatto soggiogare da Kikyo e l'hai dimenticata.- disse freddamente il monaco.
-Io…- disse cadendo a terra, -Come posso averla dimenticata?- chiese guardando il pozzo.
-Non lo so, ma lo hai fatto.-
-Vado a prenderla.-
-No.- lo fermò Ginta.
-E tu che vuoi?!- ringhiò il mezzo demone.
-E già andato Koga, tu non servi.-
-Koga?- sbottò.
-Si, ha fatto rompere lui l'incantesimo e lui la sta riportando, almeno speriamo.-
-Perchè lui?!- chiese arrabbiato.
-Perchè tu eri interessato alle sfere e basta.-
Inuyasha non seppe che ribattere e aspettò con il cuore a pezzi il ritorno di lei.


***

-Kagome!- urlò Koga appena uscito dal pozzo.
-Koga?!- sussurrai e i miei occhi lo videro anche in mezzo a tutto quel buio.
-Koga!- urlai e mi buttai tra le sue braccia e ripresi a piangere.
Lo sentì stringermi forte, mi era mancato da morire.
-Sei viva Kagome.- disse dolcemente.
-Cosa ci fai qui?- chiesi guardandolo.
-Sono qua per riportarti indietro.-
-Koga non so se è il caso, io non ho dimenticato.- dissi distogliendo lo sguardo.
-E perché non lo hai fatto?. chiese spostando una ciocca dei miei capelli.
-Perché non ho smesso di ricordare.-
-Ecco quindi mi sembra il caso che tu torni, perché sai tutti ti stiamo aspettando.- disse cercando di sorridere.
-Tutti?- chiesi guardandolo.
-Si e anche lui, si ricorderà vedrai devi avere solo pazienza.- disse tristemente.
-Lo so quanto questo è difficile per te.- dissi decisa.
-Cosa sai?-
-So che provi qualcosa, e che vedermi correre tra le mani di un altro ti spezzerà il cuore e anche io mi sono chiesta se non fosse cosi sbagliato amare te e non lui, solo che non riesco a pensare a una mia vita senza lui. Scusami.- 
-Kagome non ho fatto tutto questo per vederti saltare fra le mie braccia, l'ho fatto perchè voglio che tu sia felice, nonostante tutto.- 
-Grazie Koga.- gli diedi un leggero bacio in bocca.
-Questo è per ricordarti che comunque ti vorrò sempre bene.-
-Anche io te ne voglio.- mi prese la mano e mi avvicinò al pozzo.
-Pronta?- chiese sorridendo.
Annuii era tornato il solito Koga e ne fui felice e assieme a lui mi buttai nel pozzo per ritornare alla mia vera vita.
 

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Capitolo 18
*** Chiarimenti ***


Capitolo 18
 


Il viaggio attraverso il pozzo si rivelò davvero breve, anche se era da molto che non lo usavo mi aveva lasciato di nuovo quella sensazione di felicità e completezza.
Koga uscì prima di me e mi aiutò a uscire dal pozzo, appena misi la testa fuori l'aria dell'epoca Sengoku mi investii in pieno, gli alberi antichi e potenti, gli animali e il profumo delle erbe che solo in quel posto crescevano, il mio cuore assaporò tutto e si sentì di nuovo a casa, dopo molto tempo.
Mi guardai intorno e trovai Kikyo appoggiata a un albero, avevo sempre saputo che era stata lei a rinchiudermi nel mio mondo, per riprenderselo, lei lo aveva sempre amato
Vidi gli amici di Koga con quei strani nomi quasi impossibili da ricordare, mi stavano salutando, sia a me che al loro capo, anche loro avevano atteso il mio ritorno.
Trovai Shippo in braccio a Miroku con accanto Sango, corsi da loro e mi buttai tra le loro braccia, i miei amici mi erano davvero mancati e scoppiai ancora in un pianto disperato.
Non avevo pianto abbasta nel periodo di solitudine, i miei occhi avevano una voglia matta di esternare i loro sentimenti e io li lasciai fare, ancora una volta.
Poi il mio sguardo si posò dolcemente sul mezzo demone che mi aveva rapito il cuore, aveva lo sguardo freddo ed era fermo, come se fosse stato una statua, mi stava guardando ma, non riuscii a decifrare i suoi occhi.

Mi staccai dai ragazzi e feci un passo verso di lui, un passo non molto sicuro quasi tremante ma lo vidi spalancare gli occhi e svegliarsi, lo sguardo era del mio Inuyasha, della persona che amavo e che mi aveva rapito il cuore.
Sorrisi debolmente e mi avvicinai ancora e lui fece lo stesso, colmò la distanza e mi strinse tra le sue braccia e allora scoppiai ancora una volta a piangere, mi aggrappai con tutte le mie forze al suo corpo, che non avrei più lasciato.
-Kagome.- sussurrò al mio orecchio.
-Si, sono qui Inuyasha.- dissi piano.
-Mi sei mancata terribilmente.-
Sentii il mio cuore battere ancora più forte, io gli ero mancata e non Kikyo? Lui stava stringendo me e non Kikyo, cos'era successo durante la mia assenza o meglio cos'era successo dopo che la barriera era stata tolta?
Me lo avrebbero raccontato, perché era giusto sapere ma, in quel momento lasciai da parte quel pensiero e mi dedicai solo a lui.

-Come stai?.ì- mi chiese Sango dopo aver superato la fase dei saluti.
-Sto meglio ora.- dissi sorridendo, ero seduta accanto a Inuyasha e stranamente il mio cuore fu soddisfatto di quella scelta.
-Sarà stato terribile essere rinchiusi anche se a casa propria.- disse Miroku.
-Terribile non è la parola giusta, è stato orrendo, mi hanno dovuto portare in ospedale, avevo la febbre alta e, solo dopo un paio di giorni mi è tornata normale.-
-Cos'è la febbre?- chiese Shippo.
-E' quando la tua temperatura corporea è molto ma molto alta e puoi stare anche molto male.- dissi dolcemente.
-E tu sei stata male?- chiese Koga.
-Abbastanza. Voi come siete stati?- chiesi per cambiare discorso.
-Bè devo dire che abbiamo dovuto sopportate un Inuyasha davvero diverso, era fissato con le sfere e basta.-
Guardai Inuyasha, aveva abbassato lo sguardo e si stava alzando per andarsene.
-No aspetta.- e gli andai dietro e ci inoltrammo nel bosco, ma aveva deciso di non rispondere.
-Aspettami ti prego!- urlai per farmi sentire.
Si fermò all'improvviso ma non riuscii a vedere la sua espressione perché mi stava dando le spalle.
-Inuyasha ti prego.- gli appoggiai delicatamente una mano sulla spalla e lo feci voltare.
Aveva il viso contratto in una maschera di dolore e delusione per se stesso, era deluso di se e, del suo comportamento.
-Come posso solo guardarti negli occhi.- disse dopo un pò di tempo.
Sorrisi, -Puoi perché io sto già guardando nei tuoi.- e gli posai una mano sulla guancia.
-Kagome ti ho delusa.-
-No affatto.- scossi la testa, -Eri sotto incantesimo non importa.-
-Invece importa, tu contavi su di me e io non ho fatto niente per aiutarti.- percepii il dolore che il suo cuore trasmetteva e mi fece soffrire davvero tanto.
-Io ti ho già perdonato.- sussurrai per poi baciarlo.
Non mi importava più di niente, solo di lui e non volevo più che soffrisse a causa mia, lo sentii stringersi a me e ricambiare il bacio.
Solo allora sentii il mio cuore davvero appagato.
-Ti amo.- dissi abbracciandolo.
-Ti amo anche io Kagome.- sentii la sua mano tra i miei capelli, un tocco così leggerò e dolce che non ne avrei più fatto a meno.
-Starai con me per sempre?- chiese guardandomi.
-Non me ne andrò più.- dissi guardandolo negli occhi.
Sorrise, il primo sorriso vero che mi regalò e una parte dentro di me sapeva che non sarebbe stato per niente l'ultimo.
Così mi riabbracciò e pensai che la mia vita nel periodo Sengoku non sarebbe stata male se avessi avuto lui accanto, per sempre.


Spazio autrice: Buona domenica a tutti!! chiedo scusa se ieri non ho potuto postare questo chappy ma ho avuto la pressione bassa e non mi sono mossa dal mio letto! perdono :( comunque vorrei ringraziare davvero tutte le persone che si sono fermate a leggere o che lo faranno, tutte quelle che hanno recensito e seguito. Vorrei solo dire che probabilmente nel tardo pomeriggio pubblicherò l'epilogo di questa storia, eh già! Vi saluto e grazie ancora ZoeyeJames =)
 

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Capitolo 19
*** Epilogo: qualche anno dopo ***


Epilogo


-Inuyasha ti prego!- urlai con le lacrime agli occhi.
Odiavo quando mi faceva il solletico e la cosa terribile era che con quelle unghie affilate ci riusciva troppo bene.
-Kagome sei uno spasso!- disse continuando imperterrito.
-Ti prego.- lo supplicai contorcendomi a causa delle risate.
-Va bene, va bene.- disse abbracciandomi, -Hai un buonissimo odore.-
-Già, saranno gli alberi?- chiesi indicandoli.
-Possibile.- disse ridendo e mi baciò.
Ricambiai il bacio con passione e lo strinsi forte a me.
Stavamo assieme da due anni, dal giorno del mio ritorno tutto era cambiato, ma solo in meglio, non avevamo ancora smesso di cercare i frammenti.
Stava diventando sempre più difficile, i nemici tendevano a nascondersi e a farsi trovare solo dopo giorni o mesi, ma noi stavamo tenendo duro, assieme a Sango, Miroku e Shippo e ogni tanto Koga.
Si anche Koga ci stava aiutando o meglio veniva per insultare Inu e per dirgli quanto fosse scarso quando ci portava un frammetto di sfera, ma a me faceva piacere vederlo.
Era di nuovo sorridente e ormai stavamo diventando come fratello e sorella, sotto stretta approvazione del mio mezzo demone, dato che non poteva sopportarlo come mio amante.
Naraku era ancora in giro da qualche parte, come Kikyo, ma Inuyasha ci pensava sempre meno, era felice di avermi là con lui.
Gli bastava per alzarsi la mattina e per addormentarsi la notte, il nostro legame si era rafforzato col tempo, cosa che non ci stupì molto, perché tolta la barriera e svelati i sentimenti, niente e nessuno ci aveva più separato.
Neanche Kikyo e le sue rare apparizioni al villaggio o durante la battaglia.
Ma neanche questo era l'importante, guardai Inuyasha sorridermi come un bambino piccolo e anche io gli sorrisi, lo amavo e lo avrei amato per sempre.
-Ti amo.- disse avvicinandosi a me.
-Anche io ti amo.- e lo baciai.
Non ero più tornata a casa, avrebbe fatto troppo male andarsene sempre, avevo scelto di rimanere con lui e sarebbe stata la mia scelta definitiva, per la vita.


Spazio autrice: e anche questa storia è finita, vorrei ringraziare tutti i lettori che mi hanno seguito e un grazie particolare a ryanforever, che mi ha seguito e sostenuto fino alla fine! un grazie a chi ha solo letto e recensito, alla prossima storia kiss =)

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