E per quella notte, avrebbero placato anche l'arrivo della luna Piena.

di ViXi
(/viewuser.php?uid=117922)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E per quella notte, avrebbero placato anche l'arrivo della luna Piena. ***
Capitolo 2: *** Più dolce di Mielandia. ***



Capitolo 1
*** E per quella notte, avrebbero placato anche l'arrivo della luna Piena. ***


Contemplava gli enormi prati dei giardini di Hogwarts, incorniciati da un immenso cielo scarlatto, rosso come la camicia di velluto che indossava Lui, Sirius Black, abbottonata fino a circa metà petto, lasciando visibili buona parte del busto, solcato qua e là da una distesa di peli neri come i suoi capelli che, selvaggi come l'Ippogrifo che aveva domato fino a quel giorno,si appoggiavano dolcemente sulle sue spalle magre.

Era lì, disteso sulla frazione di erba umidi situata ai piedi della foresta oscura che, quel giorno come non mai, guardava con tanta ammirazione. Indossava dei pantaloni, marroni come gli arbusti che crescevano ai lati della capanna del fedele Hagrid, arrotolati alle ginocchia, macchiati qua e là da chiazze d'erba, risultato di una buona mezzora trascorsa a rotolare felice nell'erba, come quando frequentava la scuola di magia, e si godeva sereno il venticello primaverile che lo accarezzava tiepidamente, come nessun'altro aveva mai fatto prima. Gustava affamato quel suo primo mese di totale libertà meglio di come avrebbe mai pensato di fare, e recuperava il tempo perso a piangere ad Azkaban, mentre ora poteva sorridere senza il timore di venir punito dai Dissennatori.

Aprì le braccia e le gambe, come per formare una sorta di Stella Umana, mentre osservava il firmamento imbrunirsi, per dare spazio alla notte, mentre la luna, fredda e bianca, cominciava a farsi strada nel centro di quel cielo così magnifico.


Chiuse gli occhi per assaporare meglio quel dolce silenzio che, stranamente, non era interrotto da urla di dolore o pianti di detenuti ormai impazziti. No, quelle urla ormai erano scomparse, ora poteva ascoltare senza paura quella quiete che da tempo aspettava.

Continuava a ricordare tristemente tutti quei momenti passati ingiustamente ad Azkaban, senza un briciolo di libertà o di affetto, quando qualcosa, o meglio, Qualcuno,  toccò la sua chioma ornata da piccole foglie o steli d'erba verde. Avrebbe riconosciuto quella carezza tra altre mille. Quello sfiorare inconfondibile, leggero e passionale nello stesso istante, quella era la mano della persona che tra più di tutte amava: era la mano di Remus Lupin.

-Buona sera Felpato..-  lo salutò Remus con un sorriso ben pià dolce di tutte le leccornie di Mielandia, e con uno sguardo pià caldo e accogliente della migliore tra le Burrobirre. -Ti godi la fine del tuo primo mese di Libertà?-

Remus Lupin, Lunastorta come lo chiamavano in molti, indossava una delle sue vecchie camicie giallastre, rattoppate quà e là con pezzi di stoffa marroni e grigi. Si sistemava i suoi capell color dell' orzo, lievementi brizzolati, con le sue mani dal tocco leggero ed estasiante, guardando Sirius con il suo inconfondibile e penetrante sguardo.


Gli occhi di Sirius si socchiusero dolcemente, affogando nella tenerezza degli occhi dell'amico, dopodichè, in seguito a qualche colpo di tosse ben poco aggraziato, rispose con un filo di voce stranamente impacciato: - 'S-Sera Lunastort.. Cioè, Remus! Beh, sono appena arrivato e devo dire che questa 'libertà' non è niente male! Peccato solo che ormai sia estate e non ci sia Harry.. Si sta un po' male in solitudine in un luogo così immenso, con la sola compagnia di un Ippogrifo..- E così facendo indicò con una smorfia Fierobecco, che dormiva accanto alle enormi zucche del suo padrone Hagrid.

Perchè a Sirius il cuore batteva così forte sotto il suo petto, in una impaziente attesa della risponsta di Lupin? Perchè gli faceva quello strano effetto guardare l'amico
dritto nei suoi occhi nocciola? Eppure non gli era mai successo quando i due frequentavano acora la scuola insieme a Peter e James.. Non se lo sapeva affatto spiegare, ma sapeva soltanto che più guardava Remus, più la sua voglia di abbracciarlo cresceva.

Sul volto di Lupin apparve una leggera ombra di delusione e invidia ,  poi sussurrò in tono quasi impercettibile: -Già..Harry..-. Si riprese da quei pochi secondi di malinconia, e poi continuò con uno sguardo di falsa allegria, curvando le labbra in un bellissimo sorriso: - Se ti va, posso tenerti compagnia ora..- si bagnò con la lingua le labbra che tutto d'un tratto si erano fatte eccessivamente secche, e poi continuò, col solito sorriso -Potremmo parlare un po', della scuola, degli anni passati..Di Lunastorta e Felpato..-

-Già!- lo interruppe Black - Lunastorta Felpato Codaliscia Ramoso, che bei tempi quel..-

-NO!- lo fermò bruscamente il professore con una strana lucidità agli occhi -Lunastorta e Felpato, Lupin e Black, Remus e Sirius, di NOI DUE.-

Sirius mosse le labbra, come in un piccolo sorriso. 'Lunastorta e Felpato'.. come suonavano bene quei due nomi vicini.. Poi rispose:
-Remus.. Mi sei mancato in questi dodici anni..Mi mancava la tua voce, mi mancava guardare il tuo viso, mi mancava persino guardarti mutare in Lupo Mannaro alla luna piena, in attesa di trasformarmi anch'io.. Remus, voglio trascorrere con te la mia libertà, voglio ritornare agli anni passati.. Devo recuperare una dozzina di anni trascorsi nella desolazione, a combattere contro la pazzia. Voglio ripercorrere tutti i passi che mi sono perso in quel tempo, e voglio che tu stia di fronte a me, a guidarmi..Lo farai, Lunastorta?-

-No, non camminerò di fronte  a te, non ho intenzione di farlo!-  rispose velocemente Lupin.

Gli occhi di Sirius si spalancarono, riempiendosi di lacrime, rendendoli rossi come non mai. Non aveva mai provato una sensazione peggiore. Era quello che si provava, col famoso Bacio del Dissennatore? Forse avrebbe fatto meglio a perdere la gioia qualche mese prima, senza dolore, perchè le parole del Lupo Mannaro gli avevano letteralmente spezzato il cuore.

-Non voglio farti da guida,ma voglio camminare di fianco a te. Voglio darti la mano, non darti le spalle. Non voglio aiutarti ad alzarti in piedi, quando cadrai, bensì vorrò trattenerti prima che tu possa crollare. Voglio ricostruire con te i momenti non trascorsi insieme, non mostrarti tutto ciò che ti sei perso. Voglio abbracciarti quando recupererai qualcosa, non darti una semplice pacca sulla spalla. Non voglio seguirti come un Amico, voglio essere di più!-

Sirius incominciava a capire: lui e Lunastorta intendevano la stessa identica cosa. Entrambi si amavano,e non aspettavano che la conferma dell' altro.

-Remus Lupin, Lunastorta, Ti Amo..-  sussurrò ad occhi chiusi, con un accenno di lacrime sulle sue guance arrossate.

Lupin sorrise, afferrò dolcemente il viso di Felpato e si avvicinò al suo volto. Passò una mano tra i capelli arruffati di Black, scavalcando i nodi e accarezzandogli la testa. Aprì la bocca come per dire qualcosa, ma poi ci ripensò, e si limitò ad avvicinarsi alla barba di Sirius, facedo sfiorare le loro labbra. Ormai erano diventati una sola cosa: un solo corpo con una sola mente, con una sola lingua, un corpo con un solo cuore, un corpo che, per quella notte, avrebbe placato persino l'arrivo della luna piena.

**********

-Spero abbiate gradito, ViXi*-





Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Più dolce di Mielandia. ***


Aprile era passato in fretta, e così anche Maggio, Giugno, e poi, velocemente, tutta l'estate, più torrida che mai, lasciando spazio ad un ben più gradito e gelido Inverno, che trascinava con se la solita marea di studenti in preda all'emozione di incominciare, o di proseguire, il loro esclusivo anno scolastico ad Hogwarts.
Seppure l'aria dell'istituto fosse allegra e colorata, la scuola era totalmente vuota, poichè alunni e insegnanti si erano recati alla tradizionale gita ad Hogsmeade, al fine di visitare i locali più popolari e in vista del mondo magico, primo tra tutti, il Negozio di Dolciumi di Mielandia.

Soltanto il Professor Lupin, che aveva da Settembre ri-accettato di prender posto come Insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, aveva deciso di rimanere ad Hogwarts, per passare del tempo col suo amato Sirius Black, neo-detenuto ad Azkaban, ora ritornato in libertà.

Era appena suonata la campana che segnava Mezzogiorno in punto, quando le scolaresche di ogni casata scolastica si avviarono con i docenti verso l'allegro e natalizio villaggio di Hogsmeade.
Lupin camminava nella sua aula di Difesa contro le Arti Oscure. Che bella sensazione calpestare ancora quel pavimento in legno, che scricchiolava leggermente sotto ogni passo. Stava per salire la stretta e scomoda scala a schiocciola che portava al suo strambo ufficio, quando una corsa, seguita poi da un urlo, lo interruppero.
Lupin tirò fuori la bacchetta dalla piccola tasca interna alla sua vecchia giacca rattoppata, ma a tranquillizzarlo fu una figura ben conosciuta che entro allegramente saltellando nella classe, accompagnato da urletti euforici, tenendo sotto braccio uno strano telo grigio, e in mano una pergamena consumata ormai da tempo.

-Guarda qui Remus!- urlò Sirius con gli occhi illuminati da un bagliore di felicità, ma si interruppe poi nel momento in cui alzò la testa e vide, con grande stupore, Lupin impugnare saldamente la bacchetta, con un'espressione di confusione impressa sul suo volto sudato. Poi riprese con gran tranquillità: - Beh Remus? Non sei contento? L'ho qui in mano.. La nostra Mappa del Malandrino! L'ho presa dal baule di Harry, insieme a Questo!- e così dicendo indicò con la coda degli occhi il telo che aveva sotto braccio.

-Il Mantello di James..Il mantello dell' Invisibilità!- sussurrò Lupin abbassando la bacchetta e riposandola dentro il taschino, con gli occhi che quasi luccicavano alla vista di quei due oggetti. Ma poi, assumendo una falsa aria di totale autorità, sgridò Black: - Sirius Black, con che coraggio hai messo mano nel baule del tuo figlioccio?! Ma soprattutto, come sei riuscito a impossessarti della parola d'ordine dei Grifondoro? Di nuovo la lista di Neville?-

-No, assolutamente!- rispose con una ancor più falsa indignazione Sirius, estraendo dalla tasca una serie di carte dorate appallottolate grossolanamente - è solo che..Sir  Cadogan ama le cose che luccicano!-

Lupin si avvicinò a Black,  gli tolse lentamente di mano una di quelle cartacce dorate,  la esaminò con cura, la avvicinò al naso, e urlò furioso: -MA QUESTA CARTA APPARTIENE A UNA PIPERILLA NERA! LE VENDONO SOLO A MIELANDIA! COME LE HAI AVUTE, SIRIUS?!-

-Eih!- rispose mansueto Felpato ingoiando la sua quinta caramella - Sono invecchiato da quando frequentavo Hogwarts, ma non ho ancora del tutto perso la memoria..! Mi ricordo alla perfezione ogni passaggio segreto di questo castello, anche quello della Vecchia Strega Orba!- Non riuscì a finire la frase, che una fiammata uscì dalla sua bocca, facendo indietreggiare spaventosamente Remus. -Mi ricordavo anche di queste! Piccanti come sempre, le care Piperille!- concluse infine Black guardando soddisfatto la cartina quinta cartina dorata.

-Uhmm..- sussurrò Lupin sfilando di mano a Felpato la Mappa del Malandrino con un' aria maliziosa  -è passato troppo tempo dalla nostra ultima gita a Hogsmeade, tuttavia noi siamo tenuti a rimanere a scuola.. Beh, non possono cacciarci da Hogwards per uno strappo alle regole!-

Sirius lo guardava a bocca aperta, ansioso di ascoltare il resto delle parole del suo Amato Professore, poi chiese con un filo di voce allegra: -Quindiii, andiamo a Hogsmeade??-

-Beh, è una delle cose che ti sei perso in questi dodici anni,e io ti ho promesso che ti avrei fatto rivivere tutto, dall'inizio alla fine..- spiegò Lupin con gli occhi chiusi sorridendo. Poi lo prese per mano, e insieme recitarono: -GIURO SOLENNEMENTE DI NON AVERE BUONE INTENZIONI!-

Fu questione di pochi minuti, e i due si ritrovarono nella cantina di Mielandia, sotto il mantello dell'invisibilità, sempre per mano, ovviamente.

Nel giro di qualche altro minuto, si ritrovarono ad ammirare, incantati, un' infinità di dolciumi, dalle classiche Cioccorane, ai ben più inquietanti Lecca Lecca al Sangue. I due si dirisero poi di fronte di fronte al leggendario scaffale che, da giovani, amavano contemplare in silenzioe a bocca aperta insieme a Peter e James: lo scaffale delle secolari Gelatine Tutti i Gusti + 1.

Black ne afferrò furtivo 2 scatole, e se le infilò in tasca, sempre protetto dal mantello.

-Cosa fai??- lo sgridò ancora Remus -guarda che li ho dietro i soldi! Possiamo benissimo comprarle!-

Ma Sirius lo corresse alla svelta: -Non vorrei deluderti Lunastorta, ma ci terrei a precisare che siamo 'evasi' dalla scuola, abbiamo ingannato un quadro, fatto irruzione nella camera di uno studente rubando una mappa abusiva e un mantello magico.. Sei ancora convinto di voler andare così tranquillamente alla cassa?''
Non ci fu bisogno di un secondo di più, che Lupin si rese conto di ciò a cui andavano in contro, così prese anche lui due pacchi di Gelatine Tutti i Gusti + uno, e siallontanò dallo scaffale.

-E quelle cosa sono?-  chiese quasi schifato Sirius indicando degli scarafacci appesi qua e là per la parete.
-Scarafaggi commestibili, i migliori mai venduti!  Li descrivono come delle prelibatezze, ma non ne sono così attirato..- rispose squotendo la testa Lupin.

Passarono un ora, poi due, finchè la professoressa Mc. Grannit non radunò le scolaresche per ritornare al castello.

-Guarda Remus!- esclamò con gli occhi tristi -se ne stanno andando! Tempo 30 minuti e saranno di ritorno a scuola! Meglio che andiamo, prendi qualcosa e ficcatela in tasca!-

Così fecero entrambi, finche le loro tasche non traboccarono di dolci e caramelle. Si diressero poi verso la cantina, aprirono la botola, e fu questione di minuti, passati a masticare Bacchette di Liquerizia, e i due uscirono dalla gobba della Strega Orba.

-Grazie Remus..- sussurrò quasi imbarazzato Sirius mentre i due erano seduti su un letto dell'infermeria, a mangiare ciò che era rimasto del loro bottino.

-E di cosa?- rispose sorridendo Lupin addentando una Lumaca in Gelatina - io mantengo le promesse, e io ti prometto che questa sarà solo la prima di 1000 tappe, e Giuro Solennemente di farti recuperare i tuoi 12 anni persi, e li renderò anche migliori di quel che sarebbero stati senza di me, te lo prometto.-
Così facendo prese per mano Black, e gli pose dolcemente la sua mano sui capelli, poi si avvicinò e gli infilò in bocca una Gomma Bolla Bollente.  -Zitto e goditi il tuo raccolto, ora!-  gli disse infine sempre sorridendo -non voglio aver violato una decina di regole per poi far avanzare qualcosa!-
***************************************************************************************************************************************************************

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=616667