Teach me to live

di akemi_katy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** dream and fall ***
Capitolo 2: *** smile ***
Capitolo 3: *** family and question ***
Capitolo 4: *** dubbi e proposte ***
Capitolo 5: *** poteri e scoperte ***
Capitolo 6: *** Rainbow Angel ***
Capitolo 7: *** un passato nell'inferno sfarzoso ***
Capitolo 8: *** viole blu ***
Capitolo 9: *** lacrime e spade ***
Capitolo 10: *** vacanza ***
Capitolo 11: *** ultima notte di vacanza ***
Capitolo 12: *** La vacanza si fa più movimentata ***
Capitolo 13: *** vendetta e sogni ***
Capitolo 14: *** Baterilla ***
Capitolo 15: *** l'incontro e legami famigliari ***
Capitolo 16: *** ospite e dichiarazione ***
Capitolo 17: *** decisioni e partenze ***
Capitolo 18: *** inizio seconda parte ***
Capitolo 19: *** incontro tra fratelli ***
Capitolo 20: *** seguire le tracce ***
Capitolo 21: *** presentazioni e somiglianze ***
Capitolo 22: *** si entra nel deserto ***
Capitolo 23: *** avventure nel deserto parte 1 ***



Capitolo 1
*** dream and fall ***


Fa cosi freddo

Sto cadendo

C’è buio …. Troppo buio

Il dolore è cosi forte

Paura

Paura di annegare
Paura di perdersi  nelle tenebre

E silenzio

Troppo … silenzio …
 
 
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 C’era parecchio sole dove stavano navigando e intorno a loro solo mare, distese infinite d’acqua cristallina, la Moby Dick navigava lentamente le vele erano sospinte dal vento leggero,  sulla nave regnava un insolito silenzio i pirati probabilmente stavano ancora dormendo dopotutto  erano le 5 di mattina ,solo uno insolitamente, se ne stava seduto sul bordo della nave:  Ace (pugno di fuoco) era strano che si trovasse fuori a quell’ora ma soprattutto che non stesse dormendo  visto che era un pigrone oltre che avere attacchi di narcolessia. Ma quella sera aveva avuto un sogno davvero impressionante ,  che gli aveva impedito di riaddormentarsi più volte …


… Era un incubo senza senso:  iniziava con lui che si trovava a guardare il mare da uno scoglio in una bella giornata,  poi tutto diventava nero l’acqua sembrava inchiostro e il cielo scuro come se stesse arrivando un uragano …  Qualcuno lo spingeva nell’acqua e lui cadeva … cadeva per alcuni metri  e infine il contatto con l’acqua , era ghiacciata ,gelida come se fosse l’abbraccio della morte stessa.  All’improvviso mentre affogava la vedeva comparire …  una ragazza ,riconosceva il fisico femminile coperto da un abito bianco  avvolto da una chiarissima luce  ma il volto non riusciva a vederlo  , guardando quella figura così insolita in tutta quell’oscurità veniva travolto dal desiderio di cercare di salvare quella vita,  iniziava a nuotare anche se conscio che anche la sua fine era vicina,ma l’acqua inchiostro lo tratteneva come una morsa letale, più lui cercava di liberarsi più lei sembrava  lontana e irraggiungibile mentre  le ombre intorno ad essa l’ avvolgevano  come spire e in quel momento mentre la ragazza affondava e si spegneva  …

Ace provava un enorme dolore ,ma soprattutto, un senso di sconfitta, un emozione che non  gli si addiceva lui si credeva imbattibile lui era fatto di fiamme indomabili  e  fuoco pulsante,  ma sentire dentro di se  quella pesantezza sul cuore gli scuoteva l’anima e lo faceva tremare.

Anche da sveglio l’emozione sembrava non volerlo lasciare…
Scosse la testa cercando di ritrovare se stesso poi  sorrise facendosi forza , non si doveva lasciare scoraggiare da un sogno non era nemmeno realtà  e comunque se si fosse trovato in quella situazione avrebbe  provato a reagire a seguire il suo istinto che non l’aveva mai abbandonato … lui ce l’avrebbe fatta, lui non perdeva mai.  Dopo aver pensato cosi a lungo finalmente arrivò il solito attacco di narcolessia  Ace cadde sul legno della nave e per una volta fu  grato a quell’attacco che gli aveva fatto prendere finalmente sonno .

….

..

- Ahi ! Chi diavolo mi ha pestato la mano-  impreco  Ace , ancora intontito dal sonno si guardo intorno e noto subito che il silenzio di poco prima era sparito in compenso tutta la ciurma della nave correva impazzita vero la prua , ancora non capendo cosa stava succedendo si tirò in piedi (non senza qualche difficoltà), vide Marco era appena uscito e anche lui si avviava verso la prua – Ehi Marco cosa succede?!-           -Hanno trovato qualcosa  muoviti – dopo aver risposto anche Marco scomparve correndo . Ace spinto da una curiosità sempre più forte  iniziò ad andare verso la prua quando arrivò  vide che tutta la ciurma guardava un punto davanti a se :

- Cos’ è  quello?-

- è un relitto?!-

-Cosa c’è sopra?!-

la ciurma si faceva domande su domande, ma Ace guardando bene capì di cosa si trattava il respiro si fece sempre più accelerato come  i battiti del suo cuore (ansia e timore), guardò Marco alla sua destra …
 
 Forse non era l’unico ad aver capito ...
 
                                                                                                                                                     
 
 
to be continued…   
 
Salve a tutti, wow sono riuscita finalmente ha pubblicare la mia prima fanfic che bello non vedevo l’ora. Bene io sono nuova di efp , be nuova come autrice questa è in assoluto la prima fanfic che pubblico . si tratta di una lang-fic la storia l’ho scritta quando mi sono innamorata di Ace come personaggio (lo adoro !) e mi è nata la voglia di scrivere qualcosa su di lui, inoltre sono in un certo senso “nuova” di OnePiece  dal punto di vista del manga ho appena iniziato a leggerlo mentre l’anime lo seguo praticamente da sempre, perciò se dovessero esserci delle incongruenze ditemelo che vedrò di correggerle. Bene ora vi lascio, mi raccomando visto che è il mio esordio, scrivete commenti, critiche e consigli  sono tutti ben accetti grazie a chi leggerà tra poco metterò anche il secondo capitolo che è quasi finito li la storia vi si spiegherà meglio. Ciao a tutti un bacione
By Akemi  

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Capitolo 2
*** smile ***


Mi sporsi per vedere meglio  e confermare la mia ipotesi , si probabilmente si trattava di  un naufrago , anche se non ne ero pienamente  convinto . Decisi che dovevo verificare di persona,  vidi che il mio Striker era attaccato al fianco della Moby Dick e non ci pensai due volte a prenderlo . Una volta salito richiamai il mio potere, sentii dei leggeri brividi scorrermi per tutto il corpo, poi la sensazione di lieve calore sui polpacci ed infine le fiamme esplosero pizzicandomi lievemente i punti su qui erano state invocate , adoravo la sensazione del fuoco perché mi dava un senso di libertà mai provato. Lo Striker parti reagendo alle fiamme, lo spinsi fino al punto che avevo osservato poco prima. Una volta arrivato rimasi davvero sconcertato:  dove pensavo ci fosse un pezzo di legno c’era invece una piattaforma veramente strana, semi trasparente di forma più o meno ovale,  sulla superficie vi erano come dei colori che si movevano ( sembravano i riflessi di un arcobaleno) , notai che avevano origine da fili leggermente luminosi fatti della stessa sostanza , ma ancora più interessante era l’origine dei fili. Una ragazza, era coricata su un fianco le braccia abbandonate davanti a se, i capelli corvini avevano dei riflessi argentei e davano alla figura un senso ancora più strano, vidi  che  i fili si intrecciavano intorno alle braccia e alla vita andando a comporre quella strana zattera. A dare un senso “terreno” a quella visione c’era un enorme chiazza di sangue , notai che le ragazza aveva uno squarcio sul fianco davvero profondo, dovevo portarla alla nave e farla medicare, e in fretta!


____________________
 

                                                                                                                                                                                                                                         
Tum tum tum

Cos’è questo rumore? Sembrano.. i battiti di un cuore , no è impossibile sarà solo un’altra allucinazione data dal dolore. Che male non riesco nemmeno a pensare, la ferita  mi sta distruggendo, ma devo cercare di resistere non posso arrendermi ……!
Cos’è questo? Cos’è questo calore ?  la sensazione di gelo, è scomparsa ! Che sia un tocco umano? Si, sento che  mi sta alzando, ma è del tutto impossibile che una persona abbia dentro di se una certa temperatura ! Braccia forti che mi sostengono, devo cercare di aggrapparmi a loro per non cadere nel buio e non farmi travolgere dal mare di emozione che mi stanno distruggendo.  Per una volta sento di potermi fidare o meglio di dovermi fidare.
 
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Com’è leggera! Sembra così fragile come se da un momento all’altro possa andare in mille pezzi. Il suo sangue mi bagna il petto,  non si tratta di una semplice ferita, ma di un vero e proprio squarcio, merda stava rischiando la vita! La tenni stretta al mio petto mi accesi a condussi lo Striker alla Moby Dick,  ma prima diedi un’ occhiata alla piattaforma ,era scomparsa! Nemmeno un frammento o un qualche segno della sua presenza , non ci capivo davvero  niente.
 Una volta ancorata la barchetta feci un salto ed aiutato dal mio elemento riuscì a salire sulla nave.   – dove diavolo eri finito Ace ! ti ho cer…! Ma cosa!!!- Marco era a bocca aperta come se guardasse un fantasma  - è la ragazza che si trovava sul punto che stavamo guardando, è ferita gravemente la porto in camera, tu vai a chiamare Haruta e informa il babbo-  - si vado, Ace cerca di non farti vedere se no si creerebbe un enorme confusione, ok ?-  non fece in tempo a finire la frase che Ace era già sparito correndo – Che fratellino idiota – disse affettuosamente  tra se e se ridendo ,Ace non sarebbe mai cambiato.


Corsi fino alla mia camera, adagiai la ragazza sul letto e  presi un secchio con dell’acqua ( che  avevo scaldato) con un panno , dovevo pulire la ferita. Era davvero grave, uno squarcio che partiva dal fianco e finiva fin sopra l’ombelico per fortuna non era così profondo . Mentre la medicavo riuscii a guardarla:  era davvero bella, il fisico era perfetto i lineamenti del viso erano dolci ma anche  forti ora leggermente affaticati, i capelli neri le contornavano il viso dandole una bellezza davvero rara (nessun’ ombra dei filamenti di poco prima o dei riflessi argentei era come se avessi avito un’ allucinazione). Insomma era semplicemente stupenda non avevo mai visto una ragazza così. A distogliermi da lei fu una voce – Ace, sono venuta  a vedere la ragazza- dalla porta era appena entrata Haruta,  era una ragazza di bassa statura, vestita con una giacchetta  rinascimentale e pantaloni grigi fino a ginocchio comandante della dodicesima divisione, l’unica della ciurma ad avere conoscenze mediche ; si avvicinò al letto vide la ferita sentii i battiti del cuore della ragazza,  aveva un aria preoccupata  
-Allora Haruta com’è messa?-  -  Non benissimo , la ferita le ha fatto perdere parecchio sangue,  Comunque non è in pericolo di vita ha bisogno di tanto riposo probabilmente si riprenderà tra uno massimo due giorni. Puoi dirmi di quando l’hai trovata?- le parole di Haruta mi avevano rassicurato, più rilassato e tranquillo le raccontai di come l’avevo trovata, della piattaforma e dei fili


….
– Bene, ascolta dalle questa quando si sveglia. Hai fatto un ottimo lavoro Ace,  mi lanciò una bustina probabilmente era una medicina schifosissima per farla guarire,  l’appoggiai sul comodino. Prima che uscisse avevo notato uno strano sguardo da parte di Haruta forse non mi aveva detto tutto, lanciai uno sguardo verso la ferita della ragazza che Haruta aveva fasciato, ma la ferita non arrivava fin sopra l’ombelico?!
                                                                                                                                                                                                                                                             
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Luce, fin troppa luce. Ero appena riuscita ad aprire gli occhi e i raggi del sole mi avevano quasi accecato, sbattei più volte le palpebre per abituarmi. Ero in una stanza , che si muoveva? ! Oh probabilmente mi trovavo su una nave. Guardai la cabina era fatta in legno c’erano  solo un comodino, una scrivania, un oblo (da cui entrava la luce) ed il letto su cui stavo. Cercai di muovermi, costatai con felicità che il mio fisico rispondeva bene hai comandi, mi tirai a sedere indossavo ancora i vestiti  con cui avevo perso i sensi , la magli nera era per metà rotta arrivava fino sotto al seno mentre i pantaloncini grigi erano integri, almeno quelli. Mi alzai, ma nel momento in cui lo feci una fitta mi fece sedere di nuovo “la ferita!” me n’ero dimenticata, la tastai ma al posto di toccare la mia pelle, le dita percepirono delle seta : bende qualcuno mi aveva curata. Dovevo sapere dove mi trovavo, cosi facendo più attenzione mi misi in piedi, la testa mi girava lievemente, ma era sopportabile, raggiungi  malamente l’oblo: alla mia vista comparve solo mare, così capii che ci trovavamo in mare aperto e che la nave si stava movendo anche se lentamente. Vidi che alla mia desta c’era una porta per semplice curiosità  la raggiunsi e l’apri ….

….

-Ciao!-
….

-aaaaaahhhhhhhhhhhhhh!!!!!-
 
Urlai e sbattei la porta alle mie spalle, mi appoggiai alla parete opposta guardando  scioccata la porta davanti a me… Cosa ci faceva un tipo nudo nel bagno della mia cabina!! Insomma anche se non era proprio mia, mi avevano portato li. Chi diavolo entra nel bagno di una ragazza che prima era mezza morta!!! Le mie imprecazioni verso il tipo nudo vennero fermate  da  un giramento di testa che mi fece sedere per terra contro la parete.

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Merda, merda, merda com’è possibile!!!! Haruta mi aveva detto che si sarebbe svegliata tra un giorno o due non tra solo un ora . continuando ad imprecare mi misi i pantaloni e con i capelli e il torso ancora nudo  aprii la porta.  Mi fermai subito, la ragazza era seduta contro la parete di fronte a me  e mi guardava come se fossi uno spettacolo da baraccone, feci un passo avanti e tirai fuori il mio miglior sorriso amichevole         – Ciao, mi chiamo Ace come..-

SBAM

Una ciabatta mi aveva colpito in faccia, la ragazza aveva una buona mira (purtroppo) la guardai si era messa in piedi anche se con qualche sforzo, era più bassa di me, ma non di tanto  per essere una ragazza era piuttosto alta – Chi diamine sei ?!- la sua voce era forte ma comunque leggermente incrinata dalla stanchezza. – Mi chiamo Ace, non ti voglio fare del male. La mia ciurma ti ha visto svenuta nel mare io ti ho salvato- a quelle parole il suo viso si rilassò notevolmente (aveva abbassato la guardia?) – Dove sono?- anche la sua voce era normale ora senza rabbia o spavento,     - sei sulla leggendaria nave Moby Dick del grande pirata Barbabianca -  a quelle parole mi sarei aspettato un'altra ciabattata visto che comunque le avevo detto che si trovava su una nave di pirati, anzi non su una nave normale, ma  quella dell’imperatore pirata Barbabianca. Con sorpresa non mi arrivò addosso niente, anzi si era calmata e seduta sul letto (che le girasse la testa?) teneva una mano sul fianco e aveva gli occhi chiusi. La medicina!  Riempii un bicchiere d’acqua  e vi sciolsi la bustina che mi aveva raccomandato Haruta, mi sedetti da parte a lei sperando che ormai fosse inoffensiva (  dopotutto ero il grande pugno di fuoco ,come potevo temere una ragazza e le sue ciabatte!) – Ascolta devi bere questa, non è veleno si tratta di una medicina per la ferita che hai sul fianco- le sorrisi porgendole il bicchiere  lei lo prese delicatamente e bevve – Grazie, ti devo la vita scusa per la ciabatta ma pensavo che fossi una specie di maniaco, io mi chiamo Naika -  mi sorrise e notai quanto fosse bella mentre sorrideva – Piacere – le strinsi la mano ricambiando il sorriso.
 
 
____________ 
to be continued…   
Salve a tutti, grazie a chi ha letto i primi capitoli della mia storia, ma soprattutto a chi ha recensito Grazie! Vi sono grata spero che  questo capitolo vi sia piaciuto.  La storia si sta ancora definendo e adesso siamo proprio agli inizi ,nei prossimi capitoli la trama vi si spiegherà meglio. Bene spero che il nuovo personaggio vi piaccia anche se non si sa ancora molto di lei ( alcune cose si possono dedurre un pochino), ma soprattutto ditemi se vi piace il mio Ace vorrei essere il più fedele possibile al personaggio di Ace originale, io  lo vedo come un pirata sincero,simpatico come Rufy solo un po’ più responsabile e grande , ditemi se vi va bene. Come al solito vi invito a recensire, commentare, consigliare e criticare. Un saluto a tutti

By Akemi 

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Capitolo 3
*** family and question ***


Ace era appena uscito dalla cabina, mentre  io ero ancora seduta sul letto con la schiena sulla parete, fissavo l’oblo, con lo sguardo perso nel mare. Mi sentivo rilassata come senza problemi, Ace mi aveva salvato la vita ,alla fine ero sopravissuta ce l’avevo fatta  quando dissi a me stessa queste parole, un brivido d’eccitazione mi percorse il corpo facendomi sorridere,  mai nella mia vita avevo provato il piacere della vittoria, per un istante fui orgogliosa di me, ma non feci in tempo a godermi quella emozione che mi si parò davanti alche il retro della medaglia... avevo perso tutto, tutto quel poco che avevo avuto, ecco la seconda verità, la più struggente e difficile da realizzare quella che ti distrugge dentro facendo scomparire ogni bel pensiero ogni bella emozione. Mi strinsi le braccia sul petto come facevo sempre quando avevo paura, perché questa realtà mi aveva lasciato dentro solo un vuoto gelido e incolmabile, il vuoto della solitudine che mi  aveva sempre seguito e accompagnato …. Un vuoto fin troppo famigliare ….
 

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Ero uscito dalla cabina di fretta sentendo la voce di Marco che mi chiamava, neanche feci quattro metri che me lo trovai davanti – Ace muoviti vieni nella sala sotto , il Babbo vuole parlarci -  senza neanche aspettare una risposta Marco si stava già avviando, lo segui.  Si trattava proprio di una riunione ufficiale, tutti e 15 i comandanti delle divisione si trovavano seduti hai tavoli della sala bar e infondo il babbo se ne stava seduto sulla sua enorme sedia pieno di flebo e medicinali , dopotutto era un vecchietto. Al nostro arrivo tutti si girarono salutandoci alzando i calici di birra ormai quasi vuoti, anche io e Marco ne prendemmo un paio e ci sedemmo su due sedie. – Benarrivati figli, allora ho riunito la famiglia qui , perché abbiamo delle faccende da discutere insieme, per prima cosa come tutti saprete sulla Moby Dick si trova un ospite, Ace  vieni qui, parlaci della ragazza che hai salvato – mi alzai non potevo rifiutare un invito da parte del Babbo, mi sedetti su una sedia vuota e bevvi un sorso di birra – allora come tutti sapete oggi ho salvato una ragazza dal mare, era sopra una specie di piattaforma non so di che materiale fosse, fatto sta che quando l’ho presa è scomparsa senza lasciare tracce. Ora Naika sta bene, riposa nella mia cabina e la ferita si è già rimarginata in parte,ormai è fuori  pericolo di morte e si è già parzialmente rimessa, per ora non so altro … - notai che mentre parlavo la ciurma era in silenzio, poi i miei compagni iniziarono ad esclamare  – evviva Ace il salvatore delle naufraghe!- - Ace le ragazze le trova pure in mare aperto ahahahahah -  ridi anch’io i miei fratelli, la mia ciurma, era proprio pazza. -Gurarararara!! Bene ora che sulla nave c’è una nuova ospite pretendo che i miei figli si comportino bene  e non pressate la nuova arrivata, quando si sentirà meglio potrete rivolgerle i vostri saluti , ma non prima che sia guarita e riposata –  - Certo Babbo ci comporteremo bene ! Come con tutti i novellini vero Ace? Ahahahahah -  esclamò  Blenheim seguito dalle risate degli altri a cui si unì anche la mia ormai ero con loro da un po’ tempo eppure mi trattavano ancora come un fratellino minore, ma c’ero abituato al nomignolo di novellino.
 
La riunione andò avanti ancora per un po’ , ma  non la seguii tutta perché ovviamente ebbi uno dei miei soliti attacchi di narcolessia e dormii beatamente fino alla fine. Quando il Babbo ebbe finito uscimmo tutti all’aperto, era quasi sera il cielo era dipinto con i soliti colori rossastri del tramonto e il sole aveva richiamato a se la luce riducendosi ad una palla rossiccia. Appena abbassai lo sguardo, vidi che tutta la ciurma mi lamciava  occhiate più che espliciti  – no ragazzi non se ne parla di andare a trovare Naika, sta ancora riposando- esclamai sorridendo – Dai Ace non puoi tenerti sempre le ragazze! Vogliamo solo farci conoscere- -Forza novellino dicci dove la tieni-  in un attimo si sollevò un coro di richieste apocalittico, tanto che dovetti coprirmi le orecchie, ma quando si fece insopportabile – va bene, d’accordo è nella mia cabina! Ora basta se no divento sordo!- aprii gli occhi e intorno a me non c’era nessuno, accidenti ...


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Uscii dal bagno in una nuvola di vapore, una bella doccia ci voleva eccome, mi misi i vestiti che Ace mi era andato a prendere prima di sparire chissà dove. Si trattava di  una felpa senza maniche nera elasticizzata alcuni centimetri sotto il mio seno, l’elastico la faceva aderire perfettamente. Aveva un collo a v che si univa in tre bottoncini gialli, un adorabile cappuccio nero all’esterno e felpato dentro con sopra due  orecchiette di gatto nere con del pelo giallo all’interno, copriva le spalle e il collo; la felpa era corta e mi lasciava quasi tutta la pancia scoperta. Indossai anche i pantaloni erano  coordinati  alla felpa: arrivavano fin sopra il ginocchio erano neri a vita bassa, tenuti su da una parte elasticizzata visibile gialla, anche all’estremità appena sopra le ginocchia vi erano due elastici gialli visibili che davano una forma gonfia hai pantaloni. Mi  guardai, questi vestiti erano davvero stupendi dovevo ringraziare Ace per avermeli procurati, ora che ci penso è la prima volta che qualcuno fa una cosa così carina e gentile per me, senza contare il salvataggio … I miei pensieri furono interrotti quando sentii un vociare proveniente dall’esterno della cabina, mi abbassai come una bambina a guardare da sotto la porta dove vi era un buco alto non più di 2 centimetri, ma grazie al quale riuscii a vedere un gran numero di piedi , la ciurma !   me ne ero completamente dimenticata accidenti eppure Ace me l’aveva detto ero sulla nave di Barbabianca... Mia madre me ne aveva parlato, Barbabianca era uno dei quattro imperatori del mare, considerato il pirata più potente del mondo, tanto che questa Era, era stata chiamata l’Era di Barbabianca. Come mi dovevo comportare?! Non avevo mai avuto a che fare con pirati così forti, comunque mi avevano salvata, perciò erano brave persone, e poi era da ingrate essere ostili nei loro confronti … Mi feci coraggio, sistemai i capelli e mi stampai in viso il mio miglior sorriso ed aprii la porta …..

La prima impressione che ebbi fu che si trattava di una ciurma un po’ bizzarra , come tutte le ciurme di pirati, oltre che essere davvero numerosa. Mi fissavano a bocca aperta, così per non essere scortese feci un inchino – Salve a tutti, il mio nome è Naika, è un onore trovarmi sulla vostra nave – alle mie parole la ciurma si sblocco e tutti mi rivolsero un sorriso sincero, – salve signorina è un vero onore averla sulla nostra nave, io sono Vista comandante della quinta divisione - esordì un uomo vestito molto elegante all’inglese e mi fece un baciamano da vero gentiluomo, gli risposi con un timido sorriso, - ehi! volevo essere io ad iniziare le presentazioni! Ciao io sono Marco, soprannominato la Fenice, comandante della prima divisione- mi strinse la mano sorridendo aveva una stretta forte di chi è orgoglioso di se stesso – Ciao- dissi con un tono di voce il più amichevole possibile, sembrava simpatico. Le presentazioni andarono avanti, salutai Jozu un uomo grande e grosso ma gentile, Satch che scoprii essere il cuoco della ciurma, Burmenco  comandante della sesta divisione, Rakuyo un pirata piuttosto spaventoso con lo sguardo pazzo, Namur un uomo-pesce squalo un po’ imbronciato e spaventoso che mi saluto con un semplice cenno del capo;  poi vi furono Blenheim, Kliel, Atomos, Speed Jill, Fossa, Izou ed infine Marshall D. Teach soprannominato Barbanera quest’ultimo quando mi strinse la mano provai un brivido gelido come se la sua presenza deturpasse l’atmosfera di quella ciurma, tuttavia cercai lo stesso di sorridere. Quando pensai che le presentazioni fossero  finite, vidi una sagoma enorme comparire alla mia destra:Barbabianca, era un uomo anziano sulla settantina, ma aveva una stazza davvero impressionante, probabilmente passava i 3 metri, hai suoi lati si trovavano Ace che mi rivolse un caloroso sorriso e una ragazza minuta che mi sorrise anch’essa, avanzai di qualche passo esitante mi inchinai – salve, è un piacere conoscerla capitano Barbabianca, grazie per avermi accolto a bordo della sua nave e salvato la vita - cercai di rivolgergli un sorriso,ma dovevo ammettere che la sua presenza mi metteva parecchio in soggezione …  -Gurarararara, benvenuta a bordo ragazzina .- mi rivolse un sorriso e uno sguardo che sembrava affettuoso come da … padre?!  Poi si rivolse alla ciurma – figli è ora di cenare andiamo a mettere qualcosa sotto i denti - -siiiiii- esclamarono i pirati e tutti dopo avermi rivolto sorrisi mentre passavano , corsero in cucina. Mentre io restai come un idiota davanti alla porta. All’improvviso  sentii un tocco caldo sulla spalla mi girai e trovai un sorriso famigliare  ACE – allora hai intenzione di startene qui o vuoi mangiare?-  - Posso?- lo chiesi perché anche se la ciurma era stata molto gentile con me , la presenza di Barbabianca mi agitava, (era la sensazione di non essere all’altezza) Ace mi guardò i suoi occhi erano due pozzi neri in cui avrei potuto perdermi, mi diede un buffetto sulla schiena  e iniziò a correre
–Muoviti !-  che pirata pazzo !!! lo seguii

Mentre camminavamo ( per fortuna aveva rallentato una volto che si era reso conto che ero in convalescenza),  notai che la Moby Dick era la nave più grande che avessi mai visto, era piena di stanze e diversi piani, ognuno collegato all’altro. Appena scendemmo per le scale che portavano alla cucina sentii un odore davvero delizioso, a quanto pare Satch era proprio bravo hai fornelli.  Una volta entrata nella sala un enorme chiasso mi fece vibrare le orecchie, la ciurma chiacchierava, si dava pacche e mangiava dal banchetto più grande che avessi mai visto.  Vidi Ace buttarsi sull’enorme pezzo di carne al centro del tavolo con qualche imprecazione dei compagni che aveva travolto.  Mi avvicinai incerta e presi posto su una sedia da parte alla ragazza minuta che avevo visto di fianco a Barbabianca  poco prima. appena mi sedetti vidi che mi squadrava – Ciao- la salutai sorridendo (avevo perso il conto dei sorrisi di oggi) – Ciao!!- mi sorrise lei aveva una voce acuta che sembrava mandare energia – Vedo che ti sei messa i vestiti che ho dato ad Ace ti stanno proprio bene! Ti piacciono?- -Certo sono bellissimi davvero- -sono contenta che ti siano piaciuti gli ho fatti due giorni fa- -sei una stilista?-  -Beh no, io sono una pirata, però ho tanti hobby. Tra cui anche la medicina, ti ho fasciato la ferita-   -oh grazie davvero ti devo la vita- dopo averla ringraziata presi una coscia di pollo e iniziai a mangiare era davvero deliziosa, ma soprattutto avevo molta fame era da parecchio che non mangiavo cose così deliziose… non so se il cibo di quel posto poteva considerarsi mangiare … no! Non ci dovevo pensare almeno non ora…


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Ero mezzo morto sulla sedia, avevo mangiato  troppo, ma era tutto delizioso, che se non fosse stato per il mal di pancia avrei mangiato ancora …
 - Ace ti sei mangiato di nuovo tutto! Novellino, dovresti capire che in famiglia il mangiare si divide tra fratelli! Ahahaha – esclamò Jozu bevendosi in un sorso un intero boccale di birra – Il nostro fratellino non imparerà mai le buone maniere ahahah – ( Blenheim) gli altri scoppiarono a ridere, i miei “fratelloni” erano davvero pazzi. Naika!  Mi ero dimenticato di lei quando si trattava di mangiare non capivo più niente , la guardai era rilassata,  il cibo le aveva ridato un colorito davvero meraviglioso e i vestiti le stavano benissimo,  parlava con Haruta e Izou o meglio scherzava … era piacevole vederla ridere.
La porta della cucina si spalancò ed entrò Satch con in mano la torta più gigante che avessi mai visto, ovviamente me la sarei mangiata, a costo di star male, ma l’avrei mangiata. La posò sul tavolo dalla sua estremità lanciandomi uno sguardo d’ammonimento (aveva notato la bava che scendeva da un lato della mia bocca  e la posizione pronta a catapultarmi sul dolce, cercai di normalizzarmi) – fratelli questa torta è per la nostra ospite! Naika la ragazza più bella del mondo !-  urlò – siiii !- esclamarono in coro gli altri alzando i bicchieri stracolmi di birra, da cui buona parte di schiuma si disperse per il movimento troppo brusco. Alzai anch’io il mio bicchiere guardando Naika che era leggermente arrossita sorridendo imbarazzata, anche il Babbo e Marco avevano sollevato i loro bicchieri la risata del capitano era la più forte. – Ora sta a Naika tagliare la sua torta prima che qualcuno se la mangi- mi sentii tutti gli sguardi puntati addosso, chissà il perché. Lei si alzo e una volta salita sulla sedia tagliò la prima fetta di torta, alzandola come fosse una coppa, a quanto pare lo spirito della nave l’aveva contagiata,
– discorso, discorso, discorso-  - Gurarararara-  (il Babbo si stava proprio divertendo, vidi Marco cercare di calmarlo se no la pressione l’avrebbe fatto andare, ma il Babbo era testardo e non ne voleva sapere di smettere di bere e ridere, dopotutto era un nonnetto pirata). Naika si schiarì la gola – Grazie a tutti per il caloroso benvenuto, sono davvero felicissima di essere capitata su questa nave, vorrei ringraziare Haruta per i vestiti e le cure, Satch per questa deliziosa torta e Ace per avermi salvato la vita, a Ace!- alzò il bicchiere di birra e ne bevve un po’, la ciurma la seguì ridendo e scherzando , ero rimasto ipnotizzato, nel momento in cui Naika mi aveva guardato avevo sentito una strana emozione come se … attacco di Narcolessia
 

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Ero rimasta a bocca aperta fissavo Ace che era crollato dalla sedia e stava per terra immobile. Vederlo cadere mi aveva risvegliato dallo spirito festivo della cena, scesi subito dalla sedia,  ma quando feci per correre da Ace, Satch mi fermò per la spalla facendomi un sorriso e accennandomi con la testa di guardare verso Ace …. Non era possibile si era rialzato in piedi sorridendo a tutti e la ciurma scoppiò nuovamente a ridere. Io ero sconvolta cos’era successo?! – Narcolessia -   - C-cosa? - -Ace soffre di Narcolessia, è una malattia rara, ti fa addormentare per qualche istante o minuto , è del tutto imprevedibile Ace ne soffre da sempre- ok questa ciurma è davvero strana! Soprattutto quel pazzo, mangione di Ace!
 
Erano ormai  le 4 di notte, iniziavo ad essere stanca, avevo aiutato Satch a pulire i piatti e bicchieri mentre lui mi raccontava di quando mi avevano vista in mare. Stavo uscendo dalla cucina, verso l’esterno della nave, una volta all’aperto mi appoggiai al bordo guardando il cielo … era stata davvero una bella serata, non avevo mai partecipato ad una festa soprattutto nessuno mi aveva mai trattato così, su questa nave c’è un clima bello, che tiene unita la ciurma come una famiglia, mi piacerebbe averlo anche io un legame del genere, li invidio proprio questi pirati …  
– Ciao finito di pulite i piatti?- sussultai per lo spavento, che ci faceva Ace sveglio a quest’ora – Pensavo che fossi andato a dormire ti ho visto uscire piuttosto presto -  - avevo delle cose da fare … A cosa stavi pensando? ti piace la Moby Dick?- lo guardai i raggi della luna gli illuminavano lievemente il viso, i capelli e il torace: il viso di Ace era perfetto i lineamenti duri, ma addolciti dallo sguardo nero liquido dei suoi occhi ,era  talmente scuro che non riuscivo a distinguere iride e pupilla ; i capelli erano corvini simili hai miei, ora venivano attraversati dai raggi della luna che li facevano risplendere di riflessi argentei; il torace era perfetto i muscoli sviluppati erano molto visibili, dovetti ammettere a me stessa che Ace era davvero bello.. distolsi lo sguardo da lui – Si è davvero bella come nave, ancora meglio è il legame che vi unisce, sembrate una famiglia. – Ace sorrise con lo sguardo rivolto al mare, era un sorriso diverso serio bello, - Per me questa nave è la mia famiglia, io non sarei niente senza di loro- lo disse con un accenno di tristezza alla fine,qual è la tua storia Ace?  - tutti sono niente senza una famiglia o qualcuno d’amare- questa frase mi uscì senza pensarci, forse perché me l’ero ripetuta nella mia testa troppe volte … probabilmente avevo parlato con un tono davvero triste visto che Ace mi osservava confuso. Poi scrollò la testa i suoi capelli corvini brillarono

– si penso che tu abbia ragione ... tu ce l’hai una famiglia o qualcuno d’amare?

Tum tum tum
 
Perché ?
... proprio questa domanda ...
 


to be continued…  
 
 
Ciao a tutti! Sto davvero scrivendo come un fiume in piena , visto che oggi sono stata a casa ho avuto tutto il tempo di scrivere due capitoli. Devo dire che sono soddisfatta di questo terzo capitolo mi è piaciuto scriverlo è dall’inizio della storia che volevo mettere un momento con loro due da soli. Adesso può sembrare che la storia sia solo romantica, ma dal prossimo prenderà una piega anche d’azione e avventura. Vi chiedo scusa se troverete degli errori purtroppo sono frettolosa e distratta perciò anche se rileggo un po’ di volte alcuni mi scappano qua e la. Cosa ne pensate di Naika?  Se leggete potreste lasciarmi una recensioncina ve ne sarei davvero grata grazie per chi recensisce e chi ha messo la storia tra le seguite se la continuo è merito vostro grazie: perciò ringrazio Akemichan, Death King 94 e raffa chan  grazie per i vostri commenti e consigli spero che continuerete ha seguire la storia e recensire. Un bacione a tutti
Ciao

By Akemi__katy
  

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Capitolo 4
*** dubbi e proposte ***


Avevo perso il conto dei minuti in cui ero stato sdraiato sul letto della mia “nuova “ cabina osservando il soffitto in legno, ormai ero a buon punto con il conteggio delle macchie di sporco. Il motivo per cui facevo una cosa così stupida, era che per l’ennesima volta non riuscivo ad addormentarmi.  Era stranissimo, io ero praticamente un dormiglione e soffrivo pure di narcolessia, ma a quanto pare ciò non bastava a conciliarmi il sonno. Provai per l’ennesima volta a chiudere gli occhi e per l’ennesima volta mi trovai a guardare in volto di Naika bagnato dalle lacrime, che stupido che ero stato …

... tu ce l’hai una famiglia o qualcuno d’amare?

Stupido sono solo un idiota insensibile … scusami Naika… davvero scusami, ma sei così così distante …
.
Scattai in piedi appena in tempo per non far prendere fuoco alle lenzuola, il mio petto e le braccia erano ricoperte di fiamme. Era davvero strano non avevo mai avuto problemi con il mio potere , era sempre stato sotto controllo, ma perché ora era esploso in quel modo ?!  Una rabbia mi crebbe dentro e scagliai un pugno violento conto la parete, lasciandoci l’impronta bruciacchiata del mio destro,  confuso  feci un profondo sospiro e richiamai le fiamme infondo all’anima, poco a poco la sensazione di calore diminuì sulla mia pelle per poi spostarsi nel mio cuore, dove il fuoco mi aveva sempre rassicurato e dato forza.  Sedetti sul letto infrangendo  le mani nei capelli …  non era da me perdere il controllo in quel modo, pensavo di aver trovato la calma, di essermi stabilizzato, ma ora … ora mi sembrava di essere tornato bambino, di esser tornato a quando  ero piccolo e mi sentivo perennemente in colpa di … di esistere e perdevo la pazienza con le persone che parlavano male di mio padre … “padre” da quanto tempo non pensavo questa parola riferendomi  a lui

Ace basta questo non sei tu, non devi lasciarti travolgere dai ricordi … non lasciare che il passato t’inghiotta … non di nuovo …. Sorridi cerca
almeno di sorridere ….


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Stupida  stupida  stupida

Sei solo un’idiota, che  ti è preso?! Perché sei ceduta così facilmente?!

Mi urlavo contro insulti da sola, come tante altre volte, la mia coscienza aveva ragione, ero stata una sciocca e debole, cedere in quel modo per una semplice domanda … semplice domanda … no, non era stata una “semplice domanda” quello era praticamente il quesito della mia esistenza …

“No …”

È questa la risposta Ace io non ho una famiglia ne ho avuta una, ma è stata spazzata via in un attimo.  L’amore, purtroppo non l’ho mai provato o preso in considerazione , perché penso che nemmeno quello possa riempire il vuoto incolmabile che ho dentro …
Singhiozzai, in un attimo il mio pianto silenzioso si era tramutato in uno rumoroso, rozzo , pesante ; quel genere di pianto che ti sconvolge  e ferisce l’anima , che mozza il respiro e non ti permette di andare avanti, di vedere una speranza ….

Mi appoggiai al muro lo sguardo rivolto verso l’alto, il solito trucco per non permettere agli altri di vedere le lacrime … solo che ora non c’erano altri c’ero solo io … praticamente mi vergognavo di me stessa che pensiero orribile ..  Scrollai la testa cercando di calmarmi, mi alzai dal muro e  con nessuna grazia caddi sul letto vestita. Mi ero comportata davvero male con Ace lui mi aveva salvato la vita e io per l’unica domanda che mi aveva fatto, ero scappata via piangendo come una bambina … perdonami Ace tu non hai nessuna colpa, sono io … sono io che non vado bene … 
Senza che me ne accorgessi il sonno calò su di me e gliene fui davvero molto grata, avevo bisogno di staccare anche se solo per poche ore.

_____________________________________________________________
 
 
neanche un raggio di sole attraversa  l’aria e scalda la terra … le nuvole ricoprono interamente il cielo sopra la piazza affollata di gente; una figura piccola appena percettibile cammina tra la folla, inciampa, cade, sbatte, ma si rialza e continua a camminare. Le persone, di lei nemmeno si accorgono,  troppo prese a guardare dinanzi a loro. Goffamente  raggiunge una delle prime file, tira una vento gelido che le abbassa il cappuccio rivelando  al cielo il viso di una bambina, ancora innocente, ancora fragile, ancora impotente. Alza lo sguardo, non per vedere il nero del cielo, ma per guardare quella una figura inginocchiata con il capo chino e due uomini ai suoi lati. La bambina grida un nome appena percettibile, appena un sussurro  che si disperde nel vento, ma basta a far alzare il volto della donna, che alzandosi  rivela alla folla due occhi di un blu profondo come il mare. La bambina alza le braccia verso la donna , ma è troppo lontana, troppo irraggiungibile; la donna le sorride, mentre un leggero vento caldo attraversa la piccola come ad abbracciarla,  nel momento in cui il lieve abbraccio si scioglie, due lame si prendono la vita della donna ...
solo una parola nella mente della  bambina, solo una parola che si ripete all’infinito …
 
Mamma ….


_____________________________________________________________________

 
 
Mi alzai dal letto  stiracchiandomi, avevo dormito bene senza sogni o incubi. Doveva esserci una bella giornata fuori visto la quantità di luce nella stanza , mi affacciai all’oblò ancora distese infinite d’acqua, mentre il cielo era azzurro, limpido senza nuvole a solcarlo. All’improvviso la quiete della mattina venne spazzata via dal ricordo della sera prima. Era inutile sprecare un altro giorno a piangersi addosso, dovevo trovare Ace e chiedergli scusa. Uscii respirando l’aria del mattino, notai che c’era troppo silenzio, dov’era la ciurma?! Ma la risposta mi arrivò quando sentii dei rumori provenire da sotto i miei piedi, cucina, ovviamente. Scesi gli scalini di fretta ed entrai nelle sala da pranzo, c’erano tutti (tranne Barbabianca) mi salutarono con i soliti sorrisi amichevoli anche se leggermente assonnati  , prima che potessi sedermi, qualcuno mi prese per la spalla – Buongiorno Naika come va la ferita? Dormito bene?- Marco mi guardava felice – molto meglio grazie – gli rivolsi un sorriso, prima di andare verso la sedia vuota da parte ad Ace che stava già divorando ciambelle su ciambelle. – ‘Giorno - lo guardai anche se sul viso aveva la solita espressione sorridente e spensierata sotto agli occhi c’erano due borse davvero enormi,  Ace si girò verso di me i suoi occhi avevano un velo di tristezza non mi piaceva vederlo cosi – Ciao- … - ascolta va tutto bene, scusami per ieri notte, ero stanca anche per colpa della ferita,  tu non c’entri niente, passiamoci sopra va bene?- dissi le parole caricandole di sincerità e amicizia con un enorme sorriso, notai che dallo sguardo di Ace il buio era scomparso, mi sorrise affettuoso  blaterando una specie di  -ok-  che non gli usci molto bene visto che aveva in bocca cinque ciambelle, Ace aveva davvero una fame infinita … Feci colazione con lui mangiando biscotti e bevendo una tazza di latte, ma quando mi alzai arrivò Marco – Naika il Babbo vuole vederti, Ace accompagnala nella cabina del capitano -  (Cosa?!) - si d’accordo – ciò che mi uscii sembrava più un sussurro sommesso , avevo paura, Barbabianca che mi chiamava per un colloquio, che avessi sbagliato qualcosa , forse non ero stata gentile oppure … i miei pensieri malevoli sparirono quando un braccio mi strinse le spalle, caldo  e rassicurante – ehi, non ti preoccupare va tutto bene  - poiché me lo disse Ace io mi fidai. Scendemmo per almeno due piani, fino a che non mi trovai davanti a un portone di legno massiccio davvero grande  sembrava fatto per mettermi  in soggezione, Ace mi spinse ad aprire la porta, a quanto pare aveva capito che ero incerta, mi girai verso di lui che mi sorrise alzando il pollice e trovai tutta la sicurezza di cui avevo bisogno .

-Permesso –

- Accomodati pure – la voce di Barbabianca mi fece tremare, ma solo per la potenza , il tono sembrava gentile senza ostilità. Notai che la stanza era più piccola di quanto immaginassi vi era un enorme letto su cui sedeva il capitano, che occupava quasi tutto lo spazio, attaccate ad esso delle flebo con medicinali. – non avere paura non ti farò del male, ti ho chiamata per farti delle semplici domande – mi sorrise sotto i grossi baffi bianchi – certo sarò pronta a rispondere -  cercai di mostrarmi sicura senza incertezza , ma qualcosa mi disse di non esserci riuscita molto bene… - Gurarararara!! Ora, per iniziare dimmi il tuo nome intero -  - Naika  D. Keshi -  -  Bene per caso hai qualche posto dove andare o tornare Naika?-  non vi fu bisogno di ragionare, non volevo mentire a Barbabianca o meglio  sentivo di non potergli mentire – No – la mia voce era triste, flebile  – Gurarararara!!- (era davvero così divertente!? )
– Ti andrebbe di unirti alla mia ciurma Naika?-
….
COSA?!
….
 

_______________________________________________________________________
 


Era ormai passata un’ ora da quando Naika si trovava nella cabina del capitano, devo ammettere che ero un po’ agitato, anche se vagamente avevo un idea di ciò che  le avrebbe chiesto, dopotutto era toccato anche a me, non troppo tempo fa. Perlomeno Naika non aveva cercato di uccidere il Babbo, perciò se ero sopravvissuto io lei non aveva nulla da temere.
Il Babbo metteva tutti in soggezione … mi ricordo che la prima volta che lo vidi, provai come un leggero senso di sconfitta,  ma ero giovane e mi credevo invincibile così decisi lo stesso di sfidarlo e ovviamente persi. Quanta rabbia che avevo provato, l’essere stato  sbattuto per terra, anche se  da uno dei quattro pirati più forti del mondo, mi aveva comunque ferito l’orgoglio …. Non era stato facile decidere di entrare sotto il suo comando, ma sono felice di averlo fatto perché anche se avevo perso un pezzo di orgoglio avevo guadagnato una famiglia …. E un padre ….

 Una volta riemerso dai ricordi, notai che tutta la ciurma si stava recando alla salita delle scale, che stessero arrivando?! Con un balzo saltai giù dall’albero maestro  e mi avvicinai ai miei compagni,  non feci in tempo ad arrivare che Barbabianca era già comparso  in cima alle scale con al suo fianco Naika. – capitano allora abbiamo una nuova compagna?- chiese la ciurma impaziente quanto me di una risposta ( non ero l’unico ad aver capito quindi) alzai lo sguardo verso il Babbo che sorrideva sotto i grandi baffi bianchi                               –  Gurarararara!La cosa si deciderà adesso –  a quelle parole tutta la ciurma si incuriosì, (di che si trattava?  Di una votazione ?! )– Naika entrerà nella nostra ciurma se riuscirà a sconfiggere il comandante delle seconda divisione, vostro fratello Ace –

COSA????!!!

Tutta la ciurma si era voltata verso di me a bocca aperta, e calò un silenzio innaturale,  guardai il Babbo sorpreso  – capitano Ace è uno dei più forti qui e la ragazza è ancora convalescen… -  Satch si  zittì da solo, le decisioni del capitano non si contestavano . Mi lancio uno sguardo supplichevole come ben parte della ciurma , ma non potevo oppormi , non era da me rifiutare un combattimento, (avrei davvero combattuto contro Naika?! ) Le lanciai uno sguardo e vidi che stava sorridendo, a quanto pare c’era sotto qualcosa...  .
 – Capitano dove ? qui c’è solo acqua-
 il Babbo attraversò la ciurma e si posiziono sulla testa della Moby Dick

SBAM

Diede due pugni all’aria, nel punto in cui erano stati scagliati iniziarono a formarsi crepe che scricchiolando si distrussero creando un’ esplosione. L’onda d’urto colpì l’acqua,  che si alzò dando vita a  due enormi onde, rivelando il fondo del mare . Poi il Babbo prese l’aria e la tirò, subito davanti hai nostri occhi si formò una specie di piattaforma, che emerse dalle acque.  Guardai Naika era a bocca aperta il potere del Babbo lasciava tutti stupiti, le sorrisi.

– Vogliamo cominciare?-

 
la Moby Dick gettò l’ancora, la ciurma era rimasta a bordo e ci osservava dal fianco della nave con sguardi preoccupati , ma allo stesso tempo curiosi ;  il Babbo se ne stava seduto con i medicinali più in fondo , con accanto Marco. Nel momento in cui Barbanera ridendo sparò un colpo in aria  il combattimento iniziò. Guardai Naika  era rilassata, ma presto le sarebbe passata la calma.  Immediatamente Richiamai il mio elemento, presto il mio corpo fu scosso da brividi, il fuoco mi si espanse dentro, uscendo poi  in superficie, così  ne venni avvolto  completamente , le fiamme del frutto del diavolo foco- foco  crepitavano nell’aria impazienti.   Naika era sorpresa ,ma si ricompose   e mentre il suo sorriso le si apriva in volto, alle sue spalle fecero comparsa due elementi che mi lasciarono sbalordito e incantato

Non è possibile !
....



to be continued…   

Ciao a tutti. Bene così sono riuscita a scrivere anche Questo capitolo, devo ammettere che è stato complicato scriverlo perché si tratta di un capitolo di transizione nella storia  , diciamo che le vere sorprese arrivano nel quinto. Scusatemi se ci sono errori solo che l’ho scritto di fretta perché impaziente di scrivere il successivo, perdono spero comunque che vi piaccia. Adesso devo fare un chiarimento (ringraziando  Tree 88 :)) allora, ora la storia è ambientata prima del tradimento di barbanera, perciò Satch è ancora vivo e Ace non è da tanto entrato nella ciurma come secondo capitano, perciò è considerato ancora un novellino. Bene ora i ringraziamenti mando un bacione a tutte le persone che mi hanno scritto le loro recensioni grazie mi rende felicissima vedere che vi piace la mia storia se la continuo è grazie a voi Jinoltre ringrazio anche chi ha messo questa storia nelle seguite, preferite ecc è un vero onore grazie !!! :)
Ciao un bacione

By Akemi_katy
 
 
 
 
 
  

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Capitolo 5
*** poteri e scoperte ***


Ero rimasto letteralmente a bocca aperta

Naika era di fronte  a me e mi fissava con sguardo divertito (probabilmente aveva notato la mia espressione), alle sue spalle si aprivano due enormi

… ali?!

 Si, erano due immense  ali di almeno tre metri in lunghezza,  erano fatte di una sostanza leggermente trasparente  (sembrava  quasi acqua ) che formava i profili delle  piume, rendendole  il più rassomigliante possibile a quelle di un’ aquila . I contorni di piume e ali erano leggermente luminosi ,  ma a lasciarmi davvero sbalordito erano i riflessi d’arcobaleno liquido che splendevano  al loro interno muovendosi continuamente,  formando figure astratte dai colori misti e lucenti. 

– Cosa c’è Ace ? Hai perso la tua sicurezza?- mi sbeffeggiò Naika sorridendomi , a quanto pare aveva voglia di lottare, scrollai la testa liberandomi dall’assuefazione che stava esercitando su di me, quell’inaspettata sorpresa. Era ora di richiamare anche il mio di elemento, arrivò come un fiume in piena travolgendomi completamente , i brividi caldi mi si espansero per tutto il corpo facendomi incendiare, le mie fiamme si alzarono verso il cielo crepitando  impazienti ; sorprendendo Naika che non se  l’aspettava .  –  Non ti preoccupare, quando vuoi bellezza – neanche l’avessi detto che Naika si era alzata in volo ( che velocità !) –  HAKY-SNAKE  - un enorme  serpente trasparente partì dal braccio di Naika a zanne scoperte per colpirmi  - KAGEROU – il  fuoco s’infranse contro il serpente mandando scintille . Subito sentì un movimento dietro (Naika) mi scansai di lato prima che una lancia luminosa mi colpisse, – HIKEN- il mio pugno di fuoco non riuscì a colpirla, intorno a Naika si era formata una barriera trasparente  (merda)– non te la cavi male fiammifero -  mi disse mentre la barriera si ritirava , - neanche tu piccola – scattai veloce a sinistra, Naika saltò per evitarmi, vidi che il suo potere stava andando a formare  di nuovo le ali, l’afferrai  per il piede destro per atterrarla, - BULLWHIP(frusta)-HAKI - non feci in tempo a immobilizzarla che una frustata luminosa mi scaraventò contro una roccia, girai su me stesso e atterrai accucciato aggiustandomi il cappello sorridendole, lei si accucciò lievemente pronta a scattare.  Saltai in aria – SHINKA  SHIRANUI-  le lanciai contro almeno dodici lance infuocate, lei le schivò mentre il suo elemento andava a ricomporre le ali,che  sbatté ritrovandosi sopra di me – RADIAL (raggiera) – HAKY -  dalle sue braccia partirono raggi luminosi che andarono a conficcarsi nel terreno come lance, – ENJOMO- le fiamme generarono una cupola intorno a me  proteggendomi dal suo attacco .
Era ora di ragionare anche se in fretta, allora … attaccarla a distanza per ora non aveva dato risultati il suo potere aveva una difesa eccezionale, l’unica cosa da fare era uno scontro corpo a corpo visto che avevo l’immunità dei Rogia ). Dissolsi le fiamme, guardando  verso il cielo, ma di Naika nessuna traccia (spostamento d’aria a destra) mi piegai immediatamente, mentre il suo calco fendeva l’aria , la colpi sulla gamba destra  (quella su cui si appoggiava) sbilanciandola  (non era immune agli attacchi corporali, bene un vantaggio!) tuttavia non cadde anzi scese con la mando sinistra ruotando,  impreparato ad una reazione così veloce cercai di evitarla ma venni colpito e scagliato contro una pietra (com’era possibile?! Io ero fatto di fuoco non poteva colpirmi, a meno che..) non feci in tempo a pensare che un altro pugno mi colpì allo stomaco, ma questa volta non mi bilanciai le afferrai il braccio, finalmente riuscii ad atterrarla -  ENJOMO-  intorno a noi si formò un enorme cupola di fuoco , guardai Naika che stava sotto di me con i polsi bloccati mi avvicinai con il viso a una spanna dal suo – Presa Piccola- non feci in tempo a terminare la frase che  mi aveva dato un sinistro che facendomi  rotolare a terra ( merda la mandibola!! Ahi! Come a fatto a liberarsi!) mi girai e guardai in alto, Naika si ergeva in piedi,  il fianco destro era  piegato su cui appoggiava il braccio ( in quel momento era tremendamente…) mi tirai subito in piedi, notai che stava respirando a fatica, per quanto ancora  poteva resistere sotto una cupola incandescente? Le sorrisi – Allora ti arrendi ?-
 -Mai-  rispose con voce roca, mi sorrise poi fece un gesto circolare con la mano da cui usci il suo elemento che  creò una cupola intorno a se (voleva far esplodere la mia di fuoco allargando la sua ) mi preparai a resistere.

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Da lontano lo spettacolo era mozzafiato, un enorme cupola s’ ingrandiva in essa si alternavano fiamme e parti  trasparenti  come se gli elementi si rincorrevano e scontravano, all’interno le figure dei due combattenti erano appena visibili, Naika leggermente china sulle gambe e Ace in piedi traballante, tutti e due decisi a vincere.
-Wow ci stanno dando proprio dentro !- esclamò Fossa scoppiando a ridere, - Già se andranno avanti così si ammazzeranno  a vicenda – (kingdue) , - Gurarararara –  Barbabianca fissava il duello , mentre sorrideva da sotto i baffi bevendo del vino. - ehi ragazzi su chi volete scommettere?- Marco era arrivato tra la ciurma sorridendo, i suoi fratelli lo guardarono confusi, ma subito da buoni pirati che erano cominciarono a urlare le scommesse .
 
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Caldo…

 faceva davvero troppo caldo dentro quella gabbia di elementi .
 Ero appoggiata sulle ginocchia, respiravo affannosamente , avevo bisogno d’aria, ma di cedere non se ne parlava. Guardai Ace, era in piedi certo, ma traballava, mi scappò un sorriso, faceva tanto lo spaccone ma alla fine  non riusciva nemmeno lui a stare in piedi.  Lui  mi osservava , nei suoi occhi le fiamme danzavano dandogli uno sguardo così profondo  e serio da scuotermi l’anima, poi lo vidi piegarsi e assumere la mia stessa posizione …

Il combattimento tra i nostri elementi ci stava consumando entrambi …

All’improvviso una strana sensazione si impadronì di me, iniziai a vedere pallini neri sempre più grandi, cominciai a traballare, poi le gambe mi cedettero, e vidi solo buio …

Lo sforzo mi aveva risucchiato le energie

Ero svenuta a terra …
 
….
 
-Hei Naika, ci sei? Svegliati!-  qualcuno mi scuoteva per le spalle , la vista era così sfuocata riuscì a distinguere solo dei capelli biondi  con un taglio a fiamma (Marco) – S-si – riuscì a mormorare, anche se la gola mi bruciava da impazzire ,tossì, ma la cosa peggiorò solo la situazione. Cercai di sbattere più volte le palpebre e per fortuna riuscii a vedere.  Avevo davanti la faccia di Marco ,era preoccupato … fin troppo preoccupato, mi scuoteva come fossi una bambola, - ehi, ehi Marco, sto bene! Ma lo sarò ancora per poco se continui a sbatacchiarmi!- il comandante della 1 divisione mi guardò, prima confuso, poi sorridendo e lasciandomi , ma per poco visto che mi abbracciò – Mi hai fatto prendere un enorme spavento sorellina –  ( cosa?! Sorellina! Ero entrata nella ciurma!!!) Marco mi rivolse un enorme  sorriso e questa volta fui io ad abbracciarlo urlando come un’  idiota. – Ok,  adesso che sei nella famiglia, è ora di inaugurare la tua entrata ufficiale, come membro dei pirati di Barbabianca Naika, ovviamente con un’altra festa!  I ragazzi sono già giù aspettano solo te- m’informò Marco sorridendo,  un’altra festa? Be , ci voleva festa voleva dire :enorme banchetto pieno di cibi squisiti e visto che avevo lo stomaco vuoto e parecchia fame...   - d’accordo  andiamo , che ho una fame tremenda -. Così scendemmo nella sala da pranzo dove tutti mi attendevano per farmi complimenti e congratularsi.
 
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Sbadigliai sonoramente, mettendomi seduto sul letto, passandomi  una mano tra i capelli.

Dovevo aver avuto un attacco di narcolessia  causato dallo sforzo del combattimento …  
Già il combattimento! Improvvisamente la nube che il sonno esercita sulla mente mentre si è in dormiveglia si era diradata, lasciandomi ricordare lo scontro del pomeriggio  con Naika.. immediatamente la mia mente venne attraversata dall’ immagine dell’elemento di Naika, che strano potere … non avevo mai sentito di un frutto del diavolo che conferisse tali capacità (sempre se di ciò si trattasse), soprattutto  con un elemento che non avevo mai visto in vita mia e mai nessuno ne aveva  mai parlato.  Quella sostanza assomigliava all’acqua ,aveva la sua stessa proprietà di prendere ogni forma, ma era come se brillasse e acquisisse diversi stati , come quando le lance di Naika si erano conficcate nel terreno come fossero  di metallo. Mi coricai sul letto ,era davvero complicato non ci capivo molto, ancora con ero riuscito a spiegarmi come mai mi aveva colpito nonostante la mia intangibilità …

Toc toc

-Avanti-
 dalla porta comparve Naika o meglio prima un vassoio  enorme stracolmo di cibo seguito da lei (wooow) il mio stomaco borbottò subito reagendo ad una tale visione. – Ciao Ace ti ho portato  qualcosa da mangiare, questo è quello che sono riuscita a salvare dalla cena di benvenuto nella ciurma, visto che senza cibo tu non sopravvivresti nemmeno per due minuti  - disse Naika appoggiando l’enorme vassoio davanti a me …  cena di benvenuto nella ciurma? Naika era entrata!  Mi fiondai ad abbracciarla, ero davvero contento che rimaneva (aveva un odore dolce ma anche selvaggio, buono …), purtroppo  mi staccai quasi subito per addentare un enorme bistecca di re dei mari ( sott’ordine del mio stomaco )era deliziosa ( all’istinto non ci si può opporre). Naika fece finta di sbuffare, per poi rivolgermi uno dei suoi sorrisi migliori, ormai mi conosceva,  si sedette per terra contro la parete guardando fuori dall’oblò, ormai era scesa la notte.  In pochi minuti finii tutto ,ovviamente  non senza essermi quasi ingozzato con un pezzo di carne, ma fortunatamente  salvato da Naika con un pugno sullo stomaco che fra un po’ non mi aveva fatto sputare tutta la cena … ora ero davvero stracolmo.

 Trassi un sospiro di sollievo massaggiandomi la pancia, poi posai il mio sguardo su di lei …

era seduta con le gambe contro il petto, lo sguardo era perso a contemplare la notte e un lieve sorriso le compariva sul viso,  Naika era proprio bella, non pensavo d’aver visto o conosciuto  altre ragazze così, lei era speciale in tutti i sensi … All’improvviso provai un enorme bisogno di distruggere le barriere che ci separavano, dopotutto ora faceva parte della ciurma, mi alzai dal letto e le sedetti da parte, lei si girò e io le feci il solito sorriso al quale rispondeva sempre  – Naika, posso farti una domanda? -  - Certo-  la sua voce era rilassata, tranquilla, serena -Mi puoi spigare il tuo potere?-  quella era una delle tante che volevo rivolgerle, la risposta la volevo davvero sapere. I suoi occhi blu si illuminarono e fissarono i miei – si tratta di un frutto del diavolo : il frutto Haky-Haky , è un frutto molto raro di cui solo gli esperti sanno l’esistenza, vedi , prende il nome dalla tecnica naturale chiamata “Haky- ambizione“, chi lo mangia acquisisce il potere di creare un’ ambizione sotto qualsiasi forma si voglia – detto ciò mise tra me e lei una mano , il palmo rivolto verso l’alto si illuminò leggermente,  da esso inizio a svilupparsi un “ ramo “ di quella sostanza semitrasparente e luminosa, che avevo appena scoperto essere una diversa forma di Haky , l’Haki si staccò dalla mano di Naika andando a formare una sfera in cui i colori classici di quella sostanza si movevano.                  – posso deciderne la quantità, forma  e usarlo a mio piacimento , inoltre riesco a cambiare lo stato in cui si trova-  la sfera  vibrare e si trasformò in una nebbiolina luminosa e trasparente ,poi  si mosse ancora formando un dado solido che si posò sulla mano di Naika ed infine si sciolse come acqua andando a galleggiare a mezz’aria, riformando la sfera iniziale . Era davvero sorprendente , non avevo mai visto un potere così bello e ipnotico. All’improvviso la luce si spense  e Naika chiuse la mano a pugno. –  A che genere di frutto del diavolo appartiene?-  mi accorsi che la mia voce era ancora incrinata dall’effetto che il potere di Naika aveva avuto su di me –  si dice che si tratti di un Rogia, perché anche se posso ferirmi e perdere sangue , la ferita poi si richiude guarita dall’Haki che ha proprietà curative, ma non lo so con certezza – mi rivolse un sorriso, era davvero un potere bellissimo, raro, fantastico!
- ora che ti ho risposto,  voglio farti anch’io una domanda, hai mangiato un frutto del mare anche tu ?-  le sorrisi pieno di me  - Ovviamente, ho mangiato il frutto Rogia foco-foco - detto  ciò avvicinai le mie mani a Naika e facendo finta di accendere un fiammifero, cosi  il pollice prese fuoco, restai incantato dal suo sguardo totalmente sorpreso,  era come se fosse stata  rapita dal mio elemento,  quanto io  l’ ero stato per il suo e ciò mi fece davvero piacere,  visto che ero molto orgoglioso delle mie fiamme. – Ok ora sta a me, come ci sei finita in acqua, ferita con un potere del genere?- vidi che gli occhi di Naika si rabbuiavano,                si alzò da terra per andare ad appoggiarsi vicino all’oblò e il suo sguardo assunse una serietà classica di chi sta per dire qualcosa di molto importante …


- prima che voi mi trovaste, avevo volato per almeno un giorno intero senza un posto preciso in cui recarmi, l’unica cosa importante in quel momento era andare il più lontano possibile dall’inferno … da cui stavo scappando … -

La sua voce aveva un tono serio, come il suo sguardo . l’ultima parola che disse mi fece tremare

….

-fuggivo da Marijoa-
 
 
__________________________________________to be continued…   
 
 salve a tutti!  Non vedevo l’ora di pubblicare questo capitolo! Anche se il mio intento era tenervi sulle spine ancora un po’,  ho ceduto alla vostra curiosità :).  Devo dire  che questo capitolo è stato davvero faticoso da scrivere perché le idee erano tante ma dovevano essere messe giù bene. Spero che siate contenti del potere di Naika, vi piace? Mi sono scervellata tantissimo a trovare un potere non  banale o che già non comparisse in  One Piece , spero di non avervi deluso. Adesso mi devo scusare con chi a recensito il capitolo precedente scusatemi se non vi ho risposto, ma ci tenevo a finire il capitolo :)) spero che lo apprezzerete e continuerete a seguire la storia, se avete trovato degli errori o difetti ditemelo ,così vedrò di fare più attenzione. Un enorme grazie a chi recensisce, commenta, e mette la storia nelle preferite/seguite/ricordate ecc.. grazie di cuore a tutti  un bacione.

By
Akemi _Katy 

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Capitolo 6
*** Rainbow Angel ***


Vagavo come un fantasma per la Moby Dick, trascinandomi stancamente. Ero stato svegliato a quest’ora del mattino, dal forte borbottare del mio stomaco, che avendo per la prima volta saltato il pranzo del giorno precedente (per colpa dell’attacco di narcolessia causato dallo scontro con Naika) mi tormentava con facendomi provare una fame  infinita. Così guidato solo dall’istinto, con ancora la vista appannata dal sonno e la mente praticamente nel letto, ero riuscito ad arrivare in cucina. Sbattei più volte sul bancone, per chiamare Satch (visto che ancora non riuscivo a formulare una parola, avevo troppa fame e sonno!), ma visto che non arrivava nessuno ciondolando andai io stesso in cucina o meglio nel magazzino della nave che si trovava collegato ad essa per recuperare il pranzo mancato ; era la seconda volta che entravo nel magazzino della Moby Dick da quando facevo parte della ciurma del babbo, perché ciò mi era stato proibito quando il primo giorno da pirata di Barbabianca, mi ci ero letteralmente chiuso dentro, svuotandolo da ogni cibo possibile, ma adesso ero cresciuto e mi sarei trattenuto.
Questa brillante idea di non mangiare ogni cosa,  si dissolse appena vidi tutto il cibo che c’era li dentro, così con l’acquolina in bocca mi lanciai a divorare tutte le scorte della ciurma per almeno tre mese di viaggio …
 
-Non è possibile!!!!!-
Un’ imprecazione urlata, mi svegliò dal tranquillo e beato sonnellino post colazione di quel mattino. –Ma cosa succede ragaz…-  la voce mi morì in gola, quando vidi davanti a me, le facce arrabbiate e ringhianti dei miei(in quel momento) poco amichevoli fratelli  Blenheim , Atomos, Fossa, Burumenko e Satch (l’unico con un espressione divertita nel gruppo).

merda!

 –Ace ma cosa diavolo hai fatto!!Ti sei mangiato tutte le provviste per almeno tre mesi di viaggio!!!-  mi urlò contro Fossa con gli occhi fuori dalle orbite.

-Non è rimasto più niente … -  Aggiunse Burumenko con voce addolorata, come se avessi mangiato la sua famiglia , inginocchiandosi nel magazzino ormai vuoto

- Satch non ti avevamo detto di chiudere sempre a chiave tutto! Lo sai com’è fatto Ace!  Lui si mangerebbe persino una nave  intera se fosse commestibile! – esclamò Blenheim , urlando in faccia a Satch che sembrava divertito da quella buffa situazione…

-Dai era solo affamato, su non vi agitate- cercò di giustificarmi Satch sorridendo

All’improvvisò mi usci un rutto enorme, con tutto quello che avevo mangiato…

-Io lo ammazzo!- non feci in tempo a sentire la frase che un pugno mi colpi allo stomaco sbattendomi contro la parete con ua  forza spaventosa (Atomos), -ma che diavolo ti prende!- ero scattato in piedi  aggressivo come ogni volta che venivo colpito a tradimento, da buon  pirata non potendo  sottrarmi ad una rissa …
saltai per sbaglio addosso a Satch che mi si era messo davanti per fermarmi,  tutti e due volammo addosso ad Atomos  e agl’altri, dando vita ad una colossale rissa nei magazzini ormai vuoti della nave. 
All’improvviso ci staccammo tutti e  sei , quando sulla porta del magazzino era appena comparso il Babbo, con un espressione serissima in volto, come se ora ci avrebbe fatto saltare in aria con un pugno.  Barbabianca avanzò lentamente ergendosi in tutta la sua grandezza oscurandoci, deglutii sonoramente con quell’espressione il Babbo era davvero terrificante, tutti ci aspettavamo il peggio …



- Gurarararara!-  il Babbo era scoppiato a ridere piegandosi dalle risate come un ragazzino,

COSA?!

eravamo rimasti più confusi di prima e ci scambiavano occhiate indagatrici per vedere se qualcuno sapeva la causa di quell’insensata  ridarella. Non capendo niente scoppiammo anche noi a ridere come se fossimo ubriachi.

- Gurarararara! Ace il tuo stomaco è davvero infinito! Gurarararara , non è da tutti riuscire a svuotare un intero magazzino, Gurarararara!-  esclamò il Babbo mettendomi una mano sulla spalla, io ricambiai con un enorme sorriso, ritrovata la calma il Babbo disse con voce paterna  – Forza figli, non litigate per del cibo! Ora  ci troviamo vicino all’isola di  Logue Town, scenderemo li per far delle provviste – detto ciò uscì dal magazzino con un sorriso sotto i  baffi bianchi a mezza luna … mentre il mio mi era scivolato via dalla faccia appena avevo sentito il nome dell’isola su cui saremmo scesi  …

Logue Town … soprannominata Città dell’inizio e della fine … il posto in cui mio padre era stato giustiziato …

Tremai lievemente a quella conclusione, ma una pacca amichevole mi riportò alla realtà, sorridendo mi voltai facendo finta di niente, -Scusa Ace- borbottò Atomos, - di niente, scusatemi per le provviste-  dissi con un sorriso di scusa per ciò che avevo fatto , i miei compagni ricambiarono e tutti uscimmo all’aperto, come se non ci fosse stata nessuna rissa, era proprio  bello il legame d’affetto che ci univa... proprio come una famiglia vera….
-Ace, ne hai fatta un'altra delle tue è fratellino- Marco mi spettinò i capelli ridendo, stavo per ribattere, quando notai che l’attenzione di tutta la ciurma si era concentrata in un punto, nel vederla i brividi mi attraversarono … Naika!

Indossava una canottiera nera con dei pantaloncini gialli molto corti e dei semplici  sandali neri che si legavano sulle gambe; i lunghi capelli neri erano mossi  e ondeggiavano leggermente sospinti dal vento che attraversava la nave, mentre il suo sguardo si posava su di noi sorridendo …  era una visione paradisiaca (e non ero l’unico a pensarlo, notando l’espressioni dei miei fratelli) …! No Ace non lasciarti incantare anche tu ! Cercai di calmarmi, ma l’averla vista aveva anche risvegliato i ricordi della notte precedente, del suo passato, delle lacrime che aveva versato raccontandomelo  e del tatuaggio che IO le avevo fatto ... Ora il respiro mi si era proprio mozzato, la storia di Naika mi travolse ancora mentre  le emozioni notturne presero il sopravvento facendomi traballare …

A proposito non riuscivo a ricordarmi cos’era successo dopo che Naika mi aveva rivolto quel bellissimo sorriso per ringraziarmi … sperai con tutto me stesso di non aver avuto un attacco di narcolessia …

 –  Ace tutto bene?- Haruta mi guardava preoccupata – S-SI! CERTO!- le sorridi sembrando più credibile , lei m rivolse un leggero sorriso per poi avviarsi verso gli altri.
-Ciao Ace- la sua voce limpida … non ero ancora preparato, feci un profondo respiro cercando di calmarmi e girandomi le risposi con uno dei miei sorrisi migliori – Ciao Naika! Come va?- (che domanda stupida! Mi aveva appena raccontato la sua vita e io le chiedevo coma andava!) – Benissimo grazie – dopo un ultimo sorriso si diresse insieme a Izou e Vista, dove Barbabianca stava tenendo una specie di riunione all’aperto.. il suo comportamento ,così non curante nei miei confronti,  mi fece provare un sentimento che mi pesava sul petto creando una specie di nausea … che si trattasse di … gelosia! No era impossibile! Io non avevo mai provato sentimenti del genere, se mai erano le ragazze a provarli per me, ma che andavo a pensare !
Mi diressi con passo deciso verso l’assemblea, anche se la sensazione di nausea non accennava a diminuire…
 
- Figli vi ho riuniti qui, perché oggi abbiamo avuto un incidente nei magazzini, ora la nave è senza provviste- mi sentii molti sguardi assassini puntati addosso – perciò visto che ci troviamo vicino all’isola di Logue Town, ho deciso che faremo una sosta per fare provviste, inoltre sarete liberi di scendere dalla nave e visitare la città -  -Siiii!!!- tutti i pirati erano scoppiati a urlare felici, dopotutto li capivo … era parecchio tempo che navigavamo sulla nave senza fare soste e una pausa era sempre fonte di gioia per noi, anche io avevo voglia di fare un giro in città. Ma l’idea di approdare a Logue Town proprio non riusciva a piacermi … cercai lo stesso di sorridere,  non era da me perdermi in pensieri deprimenti mentre ero con la mia ciurma. Lanciai un altro sguardo a Naika  e di nuovo la sensazione di gelosia mi invase facendo vacillare il sorriso … non mi piaceva vederla distante …
__________________________________________
 
Ace…

chissà cosa stava pensando … il suo sguardo mi sembrava così cupo. Mi voltai non appena vidi che i suoi occhi si erano posati su di me …  Probabilmente ero stata troppo evasiva con lui, ma la voglia di sapere cosa pensasse del mio passato era così forte che non sarei riuscita a stargli vicino, perché se no le ipotesi che avevo formulato nella notte mi avrebbero di nuovo travolto … ma facevo fatica a mantenere le distanze, all’improvviso  il ricordo del marchio che Ace mi aveva fatto riuscì ad incendiarmi d’ emozione … probabilmente arrossii notevolmente visto che notai  Marco guardarmi strano, gli sorrisi facendo finta di niente.  

Una volta tornata alla realtà, osservai che tutti sulla nave esultavano felici, - Vista cosa sta succedendo, perché sono tutti contenti?-  lui mi rivolse uno sguardo gentile da gentiluomo – Stiamo per approdare sull’isola di Logue Town, dove faremo scorte di cibo, perché a quanto pare sono esaurite- qualcosa mi disse che Ace centrava di sicuro … sorrisi a Vista per ringraziarlo.

Logue Town, non avevo mai sentito di un isola con questo nome … All’improvviso mi resi conto di quanto poco conoscessi  il mondo, in effetti ne avevo visto davvero poco. .. Chissà quanto avevano viaggiato questi pirati, chissà quante cose avevano visto …  un’ emozione mi riscaldò il cuore, ero molto felice di essermi unita a questa ciurma . Una mano gigante si posò sulla mia spalla affettuosa , alzai lo sguardo e vidi Barbabianca guardarmi paterno  e incoraggiante – figlia mia, non ti preoccupare se non sei mai stata in questo posto, Haruta e gli altri ti aiuteranno ad ambientarti – mi sorrise affettuoso e io automaticamente risposi, che bella sensazione essere chiamata figlia… quanto tempo che era passato dall’ultima volta  che qualcuno mi aveva chiamato nello stesso modo …  
Mi girai verso Haruta che mi sorrideva amichevole e sincera, ero emozionata non vedevo l’ora di scendere a terra!



Non passò nemmeno un’ora che già ero nelle vie della città/isola di Logue Town gustandomi una deliziosa brioche al cioccolato, alzai le braccia al cielo stiracchiandomi e godendo della luce del sole che mi scaldava il viso. Logue Town mi sembrava la città più  bella che avessi mai visto, i palazzi bianchi e ricchi di decori rinascimentali erano enormi e costeggiavano le lunghissime vie di cui non riuscivo nemmeno vedere la fine. C’era molta gente, non avevo mai visto così tante persone in un solo luogo. Haruta e Yoko (una ragazza che faceva parte della sua divisione, appena conosciuta) mi fissavano con espressioni confuse, io gli feci un sorriso cercando di ritornare normale, quel luogo mi metteva addosso una gioia insensata che mi scaldava l’anima, forse  perché era la prima volta che visitavo una città,
 mi sentivo come una bambina in un parco divertimenti …
-Forza ragazze andiamo a fare compere,Logue Town è ricca di negozi stupendi – esclamò Haruta alzando il braccio – siii!- esclamammo in coro io e Yoko seguendola . Ero rimasta sbalordita dalla bellezza delle vetrine che in questa  città erano perfette, con abiti meravigliosi e colori luccicanti che mai avrei pensato di vedere.

Dopo un ora passata a fare acquisti, tutte e tre eravamo piene di borse tanto che io mi feci leggermente aiutare dal mio elemento per alleviarne il peso. – capitano Haruta guarda i comandanti Ace,Marco e altri pirati delle divisioni si trovano in quella locanda, per il pranzo- disse Yoko indicando un bar davanti a noi, vidi che Ace era a torso nudo, sulla schiena esibiva senza vergogna l’enorme  tatuaggio di Barbabianca,  doveva andarne davvero orgoglioso …

Una volta entrata nella locanda, presi posto di fianco ad Ace, il calore che emanava mi avvolse familiare mentre un enorme sorriso si accendeva sul suo viso, – Ace dove siete stati?-, i comandanti delle divisioni con alcuni dei loro uomini non erano venuti in città, lui mandò giù un sorso di birra e rispose con il solito tono gentile – Abbiamo caricato le provviste sulla nave da un magazzino qui vicino- quando lo disse alcuni dei pirati della ciurma scoppiarono a ridere,non riuscendo a capire rivolsi ad Ace uno sguardo obliquo , a cui lui rispose con una gentile pacca sulla schiena – siamo pirati Naika come pensi che le abbiamo prese le merci?- ora capivo … Non so perché, ma questo lato “ criminale” dell’essere pirati, non l’avevo ancora affrontato , sulla Moby Dick regnava un clima così bello, che più che una ciurma pirata sembrava una grande famiglia.  Sospirai dopotutto il fare azioni “criminali” era nella natura dei pirati e visto che ora anche io facevo parte della ciurma, avrei dovuto abituarmi anche a questo aspetto … -Un brindisi al comandante Ace! Per come ha sconfitto in un attimo le guardie ai magazzini!- urlò un pirata che non conoscevo  –urrà!- fecero coro gli altri alzando i bicchieri colmi di birra a cui mi aggiunsi sorridendo, guardai Ace aveva sul viso un sorriso strano  … da comandante, in quel momento realizzai definitivamente che Ace era “un pezzo grosso” nella ciurma,ricordando il suo potere capii che era anche molto  forte …  -  Marco, perché nella locanda ci sono solo pirati della nostra ciurma?- Improvvisamente  un silenzio innaturale si insediò  tra i presenti (dovevano aver sentito la mia domanda), Marco mi rivolse un sorriso, mi sentivo così ignorante – Naika, ora fai parte della ciurma di uno dei quattro imperatori, come tutti noi ; vedi come ciurma siamo molto temuti perché la nostra  forza  e quella del Babbo , sono note in tutto il mondo , è per questo che sia i pirati che le persone normali quando vedono il nostri tatuaggi se la danno a gambe –  Mentre parlava notai che gli sguardi della ciurma erano ricchi di onore soprattutto quello di Ace che fissava dinnanzi a se con un sorriso orgoglioso sulle labbra .. improvvisamente anche io fui invasa da un calore che classificai come orgoglio, mentre il silenzio veniva sostituito dai gridi della ciurma – viva il grande Barbabanca!- , mentre lo sguardo di Ace era ancora perso nel vuoto … capii che per lui queste parole dovevano avere una grande importanza , senza pensarci seguendo l’istinto gli strinsi la mano che poco prima era chiusa a pugno sorridendogli .



Era passata quasi un’ora , da quando tutta la ciurma di Barbabianca aveva lasciato la locanda, eccetto me ed Ace, ovviamente perché lui  stava ancora mangiando .. Era davvero senza speranze e il suo stomaco non conosceva la parola fine … io gli ero rimasta a fianco per non abbandonarlo li da solo, bevendo un’enorme cioccolata con la panna, mi morsi le labbra dovevo fargli quella domanda se no la curiosità mi avrebbe fatto impazzire –Ace?-  lui si girò verso di me con metà bistecca in bocca –shi?- (sorrisi, Ace mi faceva tenerezza) , -Posso farti una domanda?- il suo sguardo vacillò un attimo, dopo  inghiottì la bistecca intera senza quasi masticarla e mi rivolse un sorriso d’assenso  … - Ora che sai la mia storia, ti vergogni di me? – lo sguardo di Ace si fece profondamente triste -come puoi pensare una cosa simile!- sbottò arrabbiato alzandosi in piedi, mi prese le spalla con decisione – Naika, come potrei vergognarmi di te! Guardati, tu che hai avuto un passato così orrendo, sorridi tutti i giorni con una volontà d’animo che non ho mai visto manifestare da nessuno!  Io non ti disprezzo Naika … se mai ti invidio – ero sbalordita le parole di Ace mi avevano fatto provare un’emozione così intensa  da scombussolarmi, non credevo che le avesse dette davvero … mi accorsi che la pressione sulla mie spalle si era alleggerita, lo guardai, teneva la testa bassa con il cappello che gli copriva lo sguardo, rimasi di stucco quando notai che i suoi occhi brillavano come se stessero trattenendo....
.. quelle che sembravano  lacrime … ?!

….
 Ace chi sei davvero?


 
- È  tardi sarà meglio andare … - disse Ace, guardandomi,  il suo sguardo era tornato normale, ma riuscivo ad intravedere della tristezza in fondo hai suoi occhi, quella tristezza che lo accompagnava sempre (perché?..) – Si, andiamo- ci avviammo verso la porta, non gli chiesi nemmeno perché non pagavamo, visto la risposta già ce l’avevo.  Nell’uscire notai qualcosa che non avevo ancora visto, alla bacheca della locanda erano appesi vari annunci di pirati e criminali ricercati, tra questi mi ritrovai a fissare la mia foto: ero di spalle le ali di Haky aperte e il viso che si vedeva solo di profilo, sotto di essa un nome Rainbow Angel con scritta una cifra 200.000.000 di berry, staccai il volantino indietreggiando , il governo aveva scoperto che ero sopravvissuta ed ora ero ufficialmente una ricercata, -Naika dobbiamo andare-  mi ricordò Ace, automaticamente piegai  il foglietto e me lo misi in tasca.

Una volta usciti dalla porta della locanda , notai che Ace si era improvvisamente fermato, mi spostai da dietro la sua schiena per guardare meglio,Tremai,   quando vidi davanti a noi almeno una cinquantina di marines armati e pronti a sparare
 
-Salve pirati-
 
 
_____________________________________________to be continued…   
 
Ciao a tutti! Mi dispiace per il rallentamento che ha subito l’aggiornamento di capitoli, scusatemi! Vedrò di rifarmi nelle vacanze di natale : ) spero che questo capitolo vi sia piaciuto, dopo aver scritto molti capitoli su Naika ed Ace quasi esclusivamente, ho voluto metterne uno un po’ più leggero in cui anche la ciurma entrasse maggiormente in gioco , scusatemi se non ci sono grandi colpi di scena e scoperte  . Ora ringrazio come al solito chi recensisce e aggiunge la storia nelle seguite-preferite-ricordate ecc.. graziee ! Ogni volta che leggo una recensione ho i brividi,  perché è stupendo vedere che la propria storia è apprezzata e letta da qualcuno, io aspetto le vostre recensioni come voi aspettate i miei capitoli XD grazie di cuore a tutti voi che ogni giorno mi spronate a scrivere e seguite questa fic . Ora vi saluto un bacione!

By Akemi_katy 

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Capitolo 7
*** un passato nell'inferno sfarzoso ***


Marijoa 


Dopo che dissi il nome del luogo in cui avevo vissuto un inferno terrestre, le prime lacrime iniziarono a scendermi dagli occhi, gelide e silenziose;  mi vergognai di essere ceduta ancora così facilmente nelle emozioni,  così feci un enorme respiro e  anche se  la voce mi tremava, cercai lo stesso di calmarmi.
Questa volta non avrei permesso hai ricordi di vincere … avrei abbattuto la barriera “passato” tra me ed Ace, ad ogni costo …

Iniziai a raccontare …

-Quando avevo  12 anni  ero rimasta praticamente sola senza una casa dove andare.. mi ricordo che vagai senza cibo e acqua per almeno un giorno, prima di perdere conoscenza.  Risvegliandomi nella stiva di una nave ammanettata  assieme ad altre persone, donne, bambini, uomini , eravamo davvero in tanti … -  (in quel momento la mia voce si ruppe,  perché il ricordò dei volti distrutti e terrorizzati che avevo visto quel giorno,  di espressioni di terrore, dolore e paura che non avrei mai dimenticato, mi provocò un profondo dolore all’anima) vacillando ripresi, - ero stata catturata da alcuni trafficanti di schiavi, il viaggio durò parecchi giorni fino a che arrivammo al Grove 1, una zona anarchica dell’arcipelago Shabondy. È li che si svolgevano e svolgono le aste di schiavi ( l’immagine di un’enorme piazza affollata da ricchi aristocratici e ghignanti nobili mondiali, prese consistenza nei miei pensieri, con essa la cifra 700.000 berry, il mio prezzo ) , io e altre cinque persone tra cui due bambini più piccoli di me e una sirena, fummo comprati da un nobile mondiale di nome Charlos. (mi ritrovai a fissare la sua faccia grassa, rozza e orribile, il volto di chi per anni e ancora adesso odiavo )… -
 
lanciai uno sguardo ad Ace sembrava sconvolto, gli occhi erano seri e mi fissavano, mentre le dita stringevano convulsamente la stoffa dei pantaloni, ma notai un velo di curiosità nelle sue iridi scure, lui voleva sapere ed io ero pronta a dargli risposte…
 
-Ci caricarono su un enorme nave e fummo condotti a Marijoa ( rividi gli enormi edifici bianchi di quell’inferno,  decorati con oro e pietre preziose di ogni genere; persino allora tanta ricchezza e ordine,  mi avevano  confuso, paragonate alla povertà che avevo sempre visto fino ad all'ora)dove le guardie private di Charlos ci portarono alla villa (l’inferno) in cui avremmo lavorato ma non prima di … -
 
Qui non riuscì a  trattenere un singhiozzo che mi sconquassò il petto facendomi portare una mano al cuore…
 
-essere marchiati con il simbolo rovente e indelebile dei nobili mondiali, a forma di zampa di drago. Segno della nostra perenne sottomissione di schiavi e simbolo di perdita di tutti i nostri diritti-
 
All’improvviso mi ritrovai ad avere dodici anni … Mi trovavo ammanettata alla parete di una fredda cantina con il volto bendato, mentre una rovente lama mi perforava la schiena procurandomi il dolore più forte che avessi mai provato, il mio stesso urlo mi  si ripeté nella mente come un eco terrificante …
 

Strinsi i pugni, senza alzare lo sguardo per paura di trovare quello di Ace … chissà cosa stava pensando? … riuscivo solo a sentire il suo respiro irregolare sferzato dall’ agitazione di chi sta aspettando una risposta che allo stesso tempo teme …
 
decisi di continuare
 
-Iniziai a lavorare come schiava nella villa del nobile. Noi servitori eravamo vestiti con abiti mal messi, sporchi ,luridi, con al collo collari pronti ad esplodere nel caso di una fuga improvvisa; mentre davanti hai nostri occhi vedevamo la vita dei nobili mondiali, perfetta così dannatamente bella e sfarzosa da farci male (quante lacrime avevo versato, quanta invidia avevo provato nei loro confronti e quanta rabbia sommessa per anni e anni). Nella villa passai quattro lunghi e interminabili anni come serva,  fino a che il destino non mi diede l’occasione di rifarmi, quando alcuni stupidi aristocratici  regalarono come simbolo di devozione a Charlos, un frutto del diavolo, il mio frutto del diavolo-
a quel punto mi lasciai scappare un sorriso crudele, sentendo che il respiro di Ace si era fermato, probabilmente sorpreso dall’inaspettato sorriso o forse dalla sua crudeltà.  – Una notte, riuscii a fuggire dalla cantina sotterranea in cui dormivo assieme agli altri, potendo girovagare a piacere nella villa immensa; anche se il mio piano originario era di assassinare la vita del  padrone, qualcosa mi fece cambiare idea e guidata da quello che tanti chiamerebbero fato, trovai la sala in cui era custodito il frutto del diavolo. Non c’erano guardie all’interno o sistemi di sicurezza, visto che per i nobili mondiali l’idea di una rivolta non era neanche immangiabile. Fatto sta che mangiai il frutto senza pensarci due volte. –
 
Qui mi fermai, per prendere il coraggio di affrontare i ricordi che avrebbero seguito la seconda parte della storia
 
-Ovviamente il mio gesto fu scoperto, così per capire chi aveva osato rubargli il  frutto, Charlos diede l’ordine di fare fuoco su tutta la sua servitù per vedere chi si sarebbe rigenerato salvandosi ( riprovai l’emozione di enorme gioia che avevo sentito  quando il nobile mondiale ci aveva liberato nel suo giardino “come ringraziamento del nostro lavoro”senza manette e collari, immediatamente seguita da quella di terrore di quando vidi le guardie sparare hai miei compagni uccidendoli crudelmente)… Così fui scoperta, ma  quell’ idiota di un nobile , aveva fatto un enorme errore di calcolo lasciandomi senza manette, così usando l’haky  distrussi la mia prigione dorata e guidata dalla voglia di vendetta uccisi i soldati che troppe volte mi avevano sottomesso. Purtroppo le sue mogli probabilmente temendo per la propria vita,  riuscirono a dare l’allarme ed a liberare uno dei demoni a guardia della villa (l’immagine dell’enorme leone alato, con le sue affilate corna nere mi riaffiorò nella mente facendomi tremare) costringendomi alla fuga
 …. Questa me l’ha procurata quel mostro, con un incornata mentre stavo per prendere il volo che mi avrebbe portata il più lontano possibile da quell’incubo -
 
Crollai a terra ,  il viso rivolto verso il muro, lasciando che le lacrime trattenute scendessero e che i tremiti mi ferissero il petto. Ero devastata … Tenni il viso fra le mani, avevo paura di guardare Ace, vergogna … Era la prima volta che raccontavo queste cose a qualcuno, ma soprattutto che affrontassi ad alta voce questi ricordi, che fino a poco prima avevo avuto paura persino di pensare … chissà cosa mi aveva spinto a confessare tutto ad Ace …
 …
 
 Perché l’avevo fatto?
 

 
La risposta mi arrivò quando, due braccia forti e calde mi strinsero da dietro,Facendomi sussultare

Ace...!

Brividi  incandescenti mi scossero l’anima quando due labbra roventi si posarono nel  punto  della felpa sotto cui  si trovava il marchio della mia schiavitù. Lui mi fece girare, con una mano mi alzò il volto (fino ad ora rimasto  a fissare il pavimento), così che potessi guardarlo in faccia, ma quando lo feci rimasi sbalordita … Sul viso di Ace c’era un sorriso sincero e deciso, i suoi occhi avevano uno sguardo profondo , addolcito dalle tante lentiggini che gli davano quell’aria  da bambino che avevo imparato ad adorare .

-Naika  questo marchio ti provoca dei ricordi dolorosi vero?-                                              
 disse queste parole con tristezza e decisione, ma mi sembrò anche di sentirci della comprensione, come se anche lui fosse partecipe di quel dolore …

- ogni volta che lo guardo – risposi senza pensarci

- vuoi che te lo tolga?-

.....

Tum tum, tum tum

Rimasi del tutto scombussolata da quella domanda …

Togliermi il marchio? Come poteva farlo! Era praticamente impossi … aspetta, Ace controlla il fuoco! Aveva intenzione di contrastare il fuoco con il fuoco , solo così avrebbe potuto  togliermi il marchio, facendocene sopra un altro.  Pensai al dolore che avevo provato l’ultima volta, risentii il mio grido, la lama che mi bruciava la pelle, volevo davvero riprovare quel dolore immenso ?! successivamente il mio cuore mi fece rivivere … l’odio che avevo sentito ogni volta che mi avevano ingiustamente picchiato, l’invidia che provavo ogni volta  guardando quei bambini nobili giocare sotto il sole e ridere, ed infine  la rabbia di  quando vedevo le occhiate colme di disprezzo dei nobili e aristocratici nei miei confronti  … !!

Me ne volevo liberare! Volevo cancellare quell’orrendo simbolo che portavo! Desideravo con tutta me stessa togliermi il marchio della sottomissione dalla schiena…!!!

Guardai Ace negli occhi
-si!-  fu la prima parola che mi usci decisa e forte  dalla bocca , dopo che avevo affrontato i miei ricordi …

Lui mi guardò serio , si alzò prendendomi per  mano guidandomi deciso fino al letto  su cui sedetti dandogli la schiena, non esitai a sfilarmi la felpa nera  restando in reggiseno e rivelando alla luce della luna il marchio della vergogna . Non mi sfuggi che lo sguardo di Ace si incantò a guardarmi per almeno qualche secondo, ma in quel momento avevo  un dolore a cui dovevo prepararmi. Strinsi tra le dita la stoffa  delle lenzuola ormai pronta, ma il dolore non arrivò; mentre una mano calda aveva intrecciato dita con le mie e delle labbra gentili mi avevano posato un bacio caldo e dolce sul collo, tremai dall’emozione,  impreparata a quella dolcezza improvvisa.
– ti farà male, cerca di resistere, ok?-  la voce di Ace aveva tentennato, forse si era pentito d’avermi rivolto quella domanda,  visto che ora doveva farmi del male ; strinsi la mia mano nella sua, segno che ero pronta.

Il dolore arrivò all’improvviso, in un attimo mi avvolse, era come se non si concentrasse solo su un punto, ma che si estendesse su tutto il corpo. Gemetti , ma riuscii a dirgli di continuare.  Potevo sentire il dito di Ace infuocato, toccarmi la pelle disegnando figure che ancora ignoravo, mentre la sua mano stringeva la mia premurosa e forte ,per darmi sostegno e confortarmi, mentre il dolore mi faceva tremare. 
Solo un nome nella mia mente… un nome che si ripeteva all’infinito, che il solo pensarlo m’ incendiava il cuore 

Ace… Ace…

Che si trattasse di ….

...

Improvvisamente il dolore si ritirò, lasciandomi solo un lieve formicolio. Abbandonai la presa sul mio elemento che avevo trattenuto fino adesso, per permettere ad Ace di cancellare il marchio. Subito l’Haky andò a curare quel tratto di pelle bruciato, da cui fece scomparire il formicolio e dolore. Trassi un sospiro rilassandomi . poi la curiosità mi assalì, scattai in piedi staccandomi da Ace e mi diressi verso il bagno girandomi leggermente per permettere allo specchio di riflettere la mia schiena ….

Rimasi a bocca aperta

la zampa di drago era scomparsa (solo se la si fissava da molto vicino, se ne potevano intravedere delle parti)!  Al suo posto si trovava una grande spirale centrale, da cui ne  partivano altre due leggermente più piccole per coprire il resto del marchio. Ace l’aveva  fatta  davvero bene senza tentennamenti o imperfezioni, ma soprattutto guardarla mi fece leggermente invadere da un calore leggero che si espanse travolgendomi, perché mi ero accorta che quelle spirali assomigliavano …

… tremendamente a delle fiamme
 
____________________________________________________to be continued…   
 
Ciao a tutti! Scusate se ho aggiornato tardi, ma scrivere questo capitolo è stata proprio un’impresa . Spero che vi sia piacciuto, allora cosa ne pensate della storia di Naika?  Per deciderla ho  pensato davvero tanto e metterla giù è stata dura. Ovviamente ci saranno degli errori perché l’ho scritta di getto lasciandomi condurre dall’ispirazione, scusatemi. Inoltre vi chiedo scusa se questo capitolo è più corto degli altri , anche se penso che comunque ci siano un po' di sorprese, ma sta a voi giudicare :)). Ovviamente ringrazio chi recensisce, commenta e mi da consigli, aggiunge la storia tra le preferite/seguite ecc…  Grazie è per vuoi che questa storia va avanti, perché quando leggo una recensione, mi sale una voglia immensa di scrivere, grazie!. Un bacione

By Akemi_katy 

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Capitolo 8
*** viole blu ***


Fissavo  stupita la donna che ci aveva salutato:  aveva lunghi capelli rosa e lisci , portava il classico cappotto bianco della marina , con una maglia bordeaux  sopra ad una semplice camicia bianca. Sul viso aveva dipinto un sorriso, che di certo non lasciava intendere buone intenzioni.  Poi Il mio sguardo cadde sul ragazzo che si trovava al suo fianco, intento a fumare ben due sigari mentre ci guardava con uno sguardo del tutto privo di emozioni : doveva essere leggermente più grande della donna al suo fianco, aveva capelli bianchi e corti , i lineamenti del viso erano duri come la sua espressione e corporatura , si vedeva che era addestrato a combattere dal corpo muscoloso e possente,   rimasi sorpresa quando notai che non indossava la divisa ufficiale della marina.

-Che piacere vedervi Hina  e Smoker-  se ne usci Ace,sistemandosi il cappello arancione sulla testa e con un sorriso che assomigliava più a un ghigno ironico, la sua voce era calma, come se per lui fosse un incontro tra vecchi amici. – Il piacere è nostro Ace pugno di fuoco – rispose la ragazza con voce tagliente, mentre il ragazzo si limitava a fissarci.

All’improvviso, non so come,  avvertii che i grilletti dei marines si stavano premendo  -  Barrier Haky-  creai un muro di Haky tra me ed Ace che fermò tutte le pallottole dei marines assorbendole, per poi espandersi e con un onda d’orto spingerli via . Vidi la marines  fare un salto, seguita dal ragazzo, improvvisamente dalla sua mano di formò quella che poteva essere una frusta, mi lanciai a sinistra schivando il colpo, per poi subito rialzarmi richiamando l’Haki e con un movimento circolare del braccio riuscii a lanciare delle lame verso la ragazza, che le schivò quasi tutte eccetto una che la colpì alla spalla, non feci in tempo ad esultare che un destro potentissimo mi colpì al fianco ed in un attimo mi ritrovai all’interno della locanda,  (il ragazzo me ne ero dimenticata!) l’oste mi guardava stralunato, mi misi in piedi e chinandomi gli chiesi scusa per l’enorme buco procurato nella parete,  voltandomi  vidi Smoker  dirigersi verso di me con una velocità spaventosa, le sue gambe erano di fumo!  Non fece in tempo a raggiungermi che Ace lo aveva scagliato a destra con una fiammata. Mi alzai e corsi all’esterno, se Ace si occupava dell’uomo fumo, io me la sarei vista con la ragazza. Sentii un movimento a destra e abbassandomi schivai un calcio,  feci leva sul braccio sinistro per colpire la gamba su cui si appoggiava , il colpo andò a segno e Hina sbatté contro un albero. Guardai un attimo la colonna di fuoco e fumo che si alzava non molto lontano da me (Ace..), pagai la distrazione quando la frusta della ragazza mi afferrò stritolandomi, cercai di liberarmi, ma più mi movevo più lei stingeva,gemetti da dolore mentre  un sorriso di vittoria le si allargava sul viso, stavo per chiamare l’Haky quando una fiammata azzurra colpì la ragazza, gettandola qualche metro più in la, per  il colpo inaspettato la frusta mi lasciò andare. Caddi in piedi e quando alzai lo sguardo vidi Marco restando a bocca aperta: aveva  due enormi ali azzurre infuocate spiegate alle sue spalle, che batteva leggermente per restare in aria, ora capivo il perché del soprannome “la fenice”. Il lazzo di Hina partì verso Marco, ma vedendolo riuscii  a deviarlo con colpo di Haky. Riformai le ali e volai veloce da lui – Marco cosa ci fai qui?Vai ad aiutare Ace, qua me la vedo io-  -Vi ho visti dalla nave, quando Ace combatte è visibile persino da chilometri- disse indicando la colonna di fuoco alle nostre spalle – Naika è la prima volta che comb…-  -fai come ti dico fidati- lo guardai decisa facendogli un occhiolino, lui capii e volò da Ace: questo duello volevo combatterlo da sola, era il mio primo scontro da pirata. Mi lanciai sulla ragazza con un destro che schivò veloce, cercò di ripetere la mia mossa di poco prima, ma precedendola la colpì al fianco con un calcio che non mi usci particolarmente forte , feci partire  dell’ Haky che si legò alla caviglia della marines facendola cadere, ne approfittai per prendere il volo – Prison Haky – una rete fittissima di fili di  Haky,  andò ad intrappolare la ragazza, che mi rivolse uno sguardo a dir poco furioso. Mi girai notando che Ace e Marco arrivavano verso di me volando (Marco con le grandi ali blu ed Ace con le gambe  infuocate) anche loro erano riusciti a neutralizzare il ragazzo,  spiegai anch’io le ali e tutti e tre sorridendo complici ci dirigemmo alla Moby Dick, ce l’avevo fatta!

….


-Mi aspettavo un benvenuto, più acceso – protestò Marco ironicamente, sulla nave non era rimasto nessuno ed il ponte era totalmente vuoto, conoscendo ormai la ciurma con cui viaggiavo mi misi in ascolto,  la cucina! Non feci in tempo a dirlo agl’altri due,  che stavano già correndo per le scale con l’acquolina in bocca soprattutto Ace, divertita mi avviai anch’io, avevo una fame paurosa. Appena scesa,  la ciurma mi salutò alzando i bicchieri – Un brindisi a Naika e alla sua taglia da 200.000.000 berry!- urlò Blenheim rivolgendomi un sorriso a cui immediatamente risposi, trovai posto vicino a Fossa addentando un enorme bistecca (su quella nave era menù fisso)  che ovviamente  era buonissima, una pacca amichevole sulla spalla richiamò la mia attenzione – Così, abbiamo già sulla testa una tagli da 200.000.000 di berry eh Rainbow Angel – Satch mi sorrise amichevole porgendomi un bicchiere di birra, gli sorrisi bevendone un sorso, - hai già deciso in che divisione entrare?- a questa domanda non sappi rispondere, accidenti ecco un altro punto che mi era sfuggito, - sinceramente non c’avevo ancora pensato- ammisi, con un sorriso di scuse  -Non ti preoccupare, c’è tempo; comunque se decidi di entrare nella mia divisione sarebbe un grande piacere –  mi rispose amichevole Satch -Grazie ci penserò su gli risposi sorridente ...

  … Questo argomento era davvero complicato, io non avevo preso nemmeno in considerazione le divisioni, in quale sarei entrata?


All’improvviso qualcuno mi prese per il braccio facendomi alzare, Blenheim mi condusse sorridente a capo tavola, facendomi salire sulla sedia in piedi, stupita notai lo sguardo divertito e incoraggiante del Babbo che sapesse qualcosa? – Bene vorrei la vostra attenzione fratelli-  esordì Blenheim schiarendosi la voce, immediatamente mi sentii tutti gli sguardi puntati addosso e ci mancò poco che arrossii  – Questa bellissima ragazza sta cercando una divisone in cui entrare-  in quel momento tutti i pirati sorrisero eccitati all’idea, ma cos’ero il premio per un asta?! L’idea non mi sembrava delle migliori, ma dopotutto era un modo per trovare la mia divisione, meglio stare al gioco. Sorrisi hai presenti facendo un inchino  –  Vi avverto che non si tratta di una semplice ragazza, ma lei è Rainbow Angel la piratessa  con una taglia di partenza da 200.000.000 di berry - dicendolo Blenheim alzò il mio volantino da ricercata, e nella sala i pirati scoppiarono in urla d’apprezzamento e di sorpresa,  risi divertita la situazione mi piaceva, il disagio era scomparso  - Perciò ora do ufficialmente il via alla corsa per accaparrarsi la più bella della nave nella propria divisione- diedi un leggere scappellotto a Blenheim per protesta, lui non curante continuò sorridente e con il solito vocione forte da fratello maggiore  - Ora un avvertimento, visto che tutti qui sappiamo chi di solito si prende le ragazze – (notai che tutta la ciurma si era voltata verso Ace) – sarà meglio per voi fare attenzione …  Ora un imbocca al lupo a tutti i presenti  e un urrà a Naika!- i pirati saltarono in piedi contenti dell’apertura della caccia che aveva me come premio. Sospirando divertita, sorrisi a tutti …  anche se il fatto che Ace era considerato uno sciupa femmine mi aveva  comunque dato fastidio.  Una volta finita la cena salutai tutti  i presenti e il Babbo uscendo  dalla cucina per andare all’aperto avevo bisogno d’aria …


Sedetti con gambe incrociate sulla testa della Moby Dick, mi piaceva quel punto, mi dava la sensazione di essere a capo del mondo, inoltre vi era una vista  stupenda : il mare e il cielo si erano scuriti tanto che la linea dell’orizzonte era diventata talmente sottile da permettere un incontro tra le due metà che mi lasciava a bocca aperta, l’unica differenza sostanziale tra cielo e terre erano le tantissime stelle che brillavano come diamanti nel cielo .  Sospirai e non fu una sorpresa che la mia mente andò ad Ace, era il momento di fare dei chiarimenti a me stessa  , tutte le emozioni che provavo  nominandolo o semplicemente a  guardarlo erano piuttosto forti anzi mi travolgevano proprio , una parolina prese posto nei pensieri trovando consistenza …

… amore …  subito essa mi condusse ad un ricordo dolce e prima dimenticato …
 
Mi ritrovai ad avere nemmeno dieci anni, tenevo in mano un libro di favole e confusa mi ero aggrappata al vestito azzurro  indossato da mia madre  quel giorno - Mamma posso farti una domanda ?- i suoi occhi blu cobalto si posarono su di me, mentre con un  sorriso colmo d’affetto mi guardava – Certo tesoro, dimmi- mi alzò facendomi  sedere sulle sue gambe abbracciandomi, i suoi capelli lunghi d’orati brillavano alla luce del sole proveniente dall’enorme finestra da parte a noi  che era solita  fissare,  – Mamma cos’è l’amore?- , alla mia domanda il suo sguardo ritornò a contemplare la finestra e qualcosa mi disse che non era il panorama che stava guardando, ma mio padre  - Naika devi sapere che forse nemmeno io , so la risposta, perché l’amore è uno dei misteri più grandi del nostro mondo -  iniziò rivolgendomi uno sguardo gentile e caloroso, mentre io la fissavo concentrata  - l’amore è quando  guardi una persona e mille brividi ti attraversano ... È adorare il modo in cui fa le cose, in cui parla, in cui respira, in cui guarda la vita, come sbuffa di fronte alle difficoltà e come le affronta. Vedi figlia mia, l’amore è quando una persona diventa per te il centro dell’universo e la sua totalità, tanto che separarti da lui diventa quasi impossibile  – mia madre mi guardava con occhi colmi di sentimento e lucidi, - Mamma il papà ci ama?- ricordo di essere rimasta incantata dal bellissimo sorriso che era comparso sul volto di mia madre  quando aveva sentito la parola papà, appena prima che mi abbracciasse  un vento caldo aveva iniziato a soffiare lievemente su di noi  abbracciandoci        – Certo che ci ama Naika, anche se ora non è qui con noi, lui ci pensa sempre – in quel momento una lacrima calda mi aveva bagnato la guancia … mamma ….

Appena il ricordo si dissolse, mi portai le gambe al petto mentre le lacrime mi rigavano il viso, all’improvviso una nostalgia irrefrenabile mi aveva travolto … quanto mi mancava la mia famiglia … Poi un’ idea mi fece capolino nella mente, in fretta estrassi dalla tasca dei pantaloni la cartina che mi aveva regalato Satch giorni prima, il mio cuore ebbe un sussulto quando vidi il puntino della mia isola vicino al posto in cui mi trovavo ora con la ciurma …
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Dove diavolo è finita!

Ero uscito dalla nave appena avevo visto Naika avviarsi (non prima di aver  inghiottito un intera torta),   probabilmente seguendo l’istinto.  Una volta passata in rassegna quasi tutta la Moby Dick, l’avevo trovata a fissare il mare sulla testa della balena con lo sguardo perso nel cielo e il mio cuore aveva sussultato quando senza preavviso aveva iniziato a piangere, così spinto da un’insensata  voglia di consolarla mi  ero avvicinato, per poi  fermarmi quando sulla sua schiena erano comparse le ormai famigliari e bellissime ali di Haky  e restando  sconcertato ancora di più quando senza preavviso aveva preso il volo … Così incendiandomi l’avevo seguita pensando che volesse scappare …

… ed ora mi trovavo come un imbecille a volare nella notte,  seguendo la  flebile scia luminosa che aveva lasciato alle sue spalle, che via via  andava  scomparendo,  visto la velocità con cui volava .. Questa volta mi avrebbe sentito! Non poteva  scappare così all’improvviso senza avvertirci (o avvertirmi?)!


Dopo appena 10 minuti di volo estremamente veloce,  atterrai su un’isola che non avevo mai visto , dove terminava la scia di Naika, doveva  trovarsi  li. Spensi il mio corpo eccetto una mano per farmi luce, quest’isola era proprio strana non c’era nemmeno un lampione, sembrava del tutto abbandonata oltre che essere minuscola,  ora capivo perché non si trovasse  sulla cartina, ma ancora non mi spiegavo perché il mio Log pose non la rilevava, un fenomeno del genere non mi era mai capitato. Attraversi la spiaggia, scorgendo quello che sembrava il tetto di una casa non troppo lontano da me, lo raggiunsi appurando che era proprio un’abitazione e  non  messa bene:  parte del tetto era crollato, le pareti avevano perso colore e le finestre erano rotte. Mi dava una sensazione orribile come se questo luogo fosse stato letteralmente abbandonato  neanche chiuso,  provai un gelo strano attraversarmi l’anima,  scossi la testa, dovevo trovare Naika! Seguii quello che doveva essere un sentiero fino a che non mi trovai in un prato, in fondo c’era Naika, mi avvicinai con passo deciso questa volta ero davvero arrabbiato, ma mi fermai tremando, spegnendo le fiamme quando vidi  che era inginocchiata di fronte a quella che doveva essere una lapide …
Sentii  Naika sussurrare due parole  che mi lasciarono del tutto confuso



– Ciao mamma-


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Ce l’avevo fatta ero riuscita a trovare la mia isola …  ma la tristezza mi aveva soffocato appena c’avevo messo piede, non era più il luogo pieno di gioia che in passato aveva costituito il mio giardino in miniatura della pace, non era rimasto nulla del passato se non macerie. La morsa della tristezza si era fatta ancora più forte quando avevo visto la tomba di mia madre …
Come pensavo la nonna, doveva averla  seppellita li, dopotutto lei adorava quell’isoletta speciale ... la lapide era semplice, una croce bianca nel terreno con scritto il nome della mamma più la data della sua morte … Ormai erano passati cinque anni da quando lei se n’era andata lasciandomi sola … una sensazione di gelo assoluto mi prese portandomi nelle tenebre dei ricordi più dolorosi, dopotutto sapevo a cosa sarei andata incontro venendo qui, ma avevo promesso a me stessa che sarei andata a trovare mia madre una volta libera.

Il mio sguardo cadde su alcuni fiori blu posati vicino alla tomba,  una sensazione calda  mi invase riportandomi alla realtà, lui era stato qui ! guardando quei fiori  ricordai che un giorno lei mi aveva raccontato che nel loro primo incontro c’erano delle viole blu sulla sua nave e che da quel giorno erano diventate i suoi fiori preferiti.  Vicino alle viole blu simbolo dell’amore che univa mio padre alla mamma, c’erano delle rose  bianche (Tsuru).  Sorrisi mentre una lacrima mi cadeva bagnando il terreno …
… Allora non si erano dimenticati di lei … altri oltre a me ne portavano ricordo … iniziai a singhiozzare,  mentre per la prima volta lacrime di gioia mi rigavano il volto …
La mia mano si  illuminò leggermente, dal palmo si formarono due gambi da cui all’estremità nacquero due boccioli che una volta aperti diedero vita a due meravigliosi fiori  creati con il mio Haky. Solidificai il mio elemento creando quelle che potevano essere due margherite di cristallo con riflessi colorati e luminosi ; le posi a fianco delle rose bianche e delle viole blu di  mio padre.
Quei fiori sarebbero rimasti  con lei, fino a che la mia vita non si sarebbe spenta …

 Mi alzai da terra, ma non appena mi girai vidi uno sguardo che conoscevo benissimo e  mentre le emozioni iniziavano  a travolgermi la figura si era avvicinata a me e mi osservava con sguardo addolorato mentre sussurrava il mio nome …


Ace…?!
 

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La  guardavo...

 non ero riuscito a restare fermo , in quel momento sentivo la necessità  più che mai di averla vicino.
 Le asciugai con una mano  le lacrime che le bagnavano il viso,  mentre lei mi osservava con sguardo stupito, cercai di sorridergli, lei non poteva sapere quanto ero partecipe del su dolore , quanti ricordi mi aveva risvegliato vederla vicino alla tomba di sua madre.
 La strinsi forte contro di me, potevo sentire i battiti accelerati del suo cuore contro il mio petto,  sussurrai il suo nome con dolcezza e lei sussultò sorpresa, poi mi staccai leggermente per guardarla negli occhi, aveva un espressione confusa , preoccupata mentre mi chiedeva con voce tremante – Ace tutto bene?- .....
 
si … La pensai solo la risposta,  mentre dopo un ultimo lieve sorriso chinandomi appena  appoggiai le mie labbra  calde sulle sue morbide e dolci, bagnate dalle troppe lacrime, mentre con un braccio le cingevo la vita e con l'altra mano stringevo delicatamente  i suoi capelli corvini ....

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Ace …


 
_______________________________________________to be continued…   
 
Ciao a tutti ! Questo capitolo mi ha fatto davvero disperare però mi posso dire soddisfatta. Per scriverlo mi ero fatta una scaletta da rispettare che poi non ho neanche seguito  perché come sempre mi sono lasciata trasportare dall’istinto, perciò scusatemi se ci sono errori e incongruenze sorry!! Ora vi chiedo perdono anche per aver creato quell’isoletta che in One Piece nemmeno esiste scusate :),ma per il capitolo era necessarie che ci fosse : ). Ora ringrazio tutti quelli che seguono, commentano, recensiscono e aggiungono la storia nelle varie categorie grazie!  Un bacione a tutti , spero che il capitolo vi sia piaciuto:)

By Akemi _Katy   

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Capitolo 9
*** lacrime e spade ***


… La pensai solo la risposta,  mentre dopo un ultimo lieve sorriso chinandomi appena  appoggiai le mie labbra  calde sulle sue morbide e dolci, bagnate dalle troppe lacrime …
 

Ace …


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Era successo tutto all’improvviso, avevo visto Ace dietro di me che mi guardava con  occhi colmi di tristezza, poi una volta avvicinato,mi aveva abbracciato e visto che tremava lievemente non avevo potuto non chiedergli se stava bene, ma lui al posto della risposta mi aveva baciato …
… d’istinto dopo un attimo di sorpresa avevo chiuso gli occhi lasciandomi andare a quel contatto inaspettato …

riuscivo a sentire le sue labbra calde sulle mie, il bacio da lieve si era fatto più profondo e intenso, come se appena le sue labbra mi avevano  toccato  la barriera di dubbi, dolore, segreti che ci separava si fosse distrutta  anzi incendiata … avevo circondato il collo di Ace con le braccia, infrangendo le mani nei suoi capelli scuri  e morbidi,  spingendomi d’istinto contro di lui …

 avevo bisogno di questo contatto, avevo bisogno delle sue fiamme …

Ace aveva capito che desideravo il bacio, così la sua incertezza  iniziale era scomparsa …
Le sue labbra mi regalavano  baci incendiati, dolci, passionali … baci ricchi di fuoco e fiamme; avevo dischiuso la bocca permettendo alla sua lingua di trovare la mia, questo contatto mi fece provare brividi incandescenti  per tutto il corpo e un leggero calore si espanse nel cuore, un calore acceso dal bacio, ma che li c’era sempre stato, ogni volta che lo guardavo, ogni volta che mi sorrideva … sempre da quando l’avevo conosciuto …


Ace, Ace, Ace 
solo il suo nome che si ripete all’infinito, solo le sue labbra dolci sulle mie, solo la sua mano intrecciata nei miei capelli, solo il suo corpo infuocato contro il mio scosso dai brividi …
Ace … io … penso di amarti …

Parole mai dette, che si perdono nelle emozioni di quel momento …

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La baciavo, la baciavo come mai avevo baciato nessun'altra  … con sentimento

Ogni volta che mi allontanavo dalle sue labbra per poi tornarla a baciare, non lo facevo solo per desiderio, ero  anche spinto da qualcosa di più profondo, di più complesso … qualcosa di mai provato …

 Era strano, era la prima volta che provavo quei brividi in un bacio e quel calore che si faceva sempre più intenso nel  cuore, un calore non dato dalle mie fiamme, ma dalla semplice presenza di Naika tra le mie braccia e del suo cuore che batteva contro il mio petto ...

Naika …

Dopo un ultimo bacio profondo e dolce mi allontanai  da lei seppur a malincuore,  guardandola … volevo immergermi nelle sue iridi blu, volevo  vedere la sua reazione,  scoprire ciò che aveva provato . Lei mi fissava seria, tanto che pensavo che mi volesse  dare uno schiaffo, così chiusi gli occhi pronto al colpo … che con sorpresa non arrivò , li riaprì stupito  e rimasi a contemplare il suo viso, restandone incantato,  sul volto un sorriso gentile e dolce si apriva lievemente , lo sguardo  era fermo, sincero , mentre una mano mi accarezzava il volto leggera, d’istinto la strinsi …

-Ace va tutto bene?- mi richiese con voce dolce leggermente preoccupata come poco prima  -Si- la risposta mi usci lenta, ero ancora perso nell’ emozioni che mi attraversavano il corpo…

La presi per mano portandola verso la spiaggia lei mi seguii seppur confusa…

… Era il momento di parlarle di abbattere le barriere …

Mi sedetti e lei fece lo stesso …

 Da dove avrei cominciato? Come avrebbe reagito?  Se ne sarebbe andata  una volta saputa la mia di storia?


iniziai a tremare, era la prima volta che mi trovavo così confuso e indeciso, io seguivo l’istinto ma quando si trattava del mio  passato e del nome che portavo, era come se tutta la mia sicurezza mi abbandonasse lasciandomi …solo…

Una mano calda strinse la mia, riportandomi alla realtà lontano dai dubbi, lontano dall’incertezze, rassicurandomi …
Naika …  i suoi occhi blu mi fissavano con dolcezza estrema , sarebbe scomparsa una volta saputa la verità? Scacciai i pensieri rivolgendo il mio sguardo verso  il mare, non avevo il coraggio di guardarla …
 - Naika, io devo dirti delle cose – la voce mi era uscita tremante, tanto che mi morsi il labbro prendendomela con me stesso per la mia debolezza  – Ace se non te la senti non preoccuparti –  la sua voce era così gentile …

No, non volevo più mentire, non a lei , decisi che dovevo dirglielo subito e basta …

-Il mo nome è - … feci una pausa prendendo fiato –  Gol D. Ace- lo dissi velocemente, perché me ne vergognavo troppo, tremante spostai lo sguardo su Naika e mi stupii quando vidi il suo sguardo sicuro ed equilibrato di poco prima, che non avesse capito?  Le avevo appena detto di essere il figlio del re dei pirati e il suo sguardo non era cambiato – tu sai chi era Gol D. Roger?- le dissi più lentamente e  improvvisamente  un pugno mi colpì alla spalla 

...!

- Ace! Ci hai messo tutto questo tempo solo per dirmi il nome di tuo padre! – si era tirata in piedi e mi fissava dall’alto in basso, io ero a bocca aperta una reazione del genere da parte di Naika non me l’ero aspettata , poi  si era seduta di nuovo davanti a me a braccia incrociate sbuffando  e rivolgendomi un lieve sorriso  - Ace, cosa vuoi che m’importi del nome di tuo padre!Pensavi davvero che me ne sarei andata solo perché sei il figlio di Roger, il re dei pirati?  A quanto pare non mi conosci così bene, non lascio una persona a cui tengo per una sciocchezza del genere –  io la fissavo ancora stralunato, scossi la testa cercando di ragionare  - Naika, ti ho appena detto che sono il figlio di un mostro leggendario nonché padre inutile e tu mi sorridi?- un altro pugno alla spalla , questa volta lo sguardo di Naika era cambiato leggermente, presenza di rabbia nelle iridi blu notte  - Come puoi parlare così di tuo padre! Ace, anche se era il re dei  pirati, è comunque tuo padre e ti avrebbe amato come ogni altro genitore – le parole di Naika erano forti nessuno mi aveva mai parlato così, poi lei si era alzata e aveva iniziato a dirigersi a grandi falcate  verso la casa sull’isola …

Subito mi alzai seguendola, come se non potessi starle lontano …
Si era fermata proprio di fronte all’abitazione dismessa con sguardo fisso, -Ace se mi hai visto poco fa dovresti sapere anche perché sono venuta su quest’isola – la voce di Naika era ferma e sicura, io le feci il cenno di Si con la testa – Questa è l’isola su cui sono cresciuta con mia madre, lei era un’ex vice ammiraglio della marina scomunicata dall’incarico  per essersi innamorata  di un pirata di cui io sono la figlia- la sua voce era sicura non tremava,  - Non ho mai conosciuto mio padre, non l’ho mai visto venire a trovare mia madre che per colpa sua aveva perso il titolo e devo ammettere che per un periodo della mia vita ho persino  pensato di odiarlo, ma vedendo l’amore che univa mia madre a lui mi sono ricreduta, capendo che se non era con noi c’erano di sicuro delle motivazioni, che tuttora non conosco, ma forse inizio a capire – poi si girò verso di con sguardo  colmo di sentimento ed  emozione che mi fece avvampare , m’appoggiò  una mano sul petto guardandomi intensamente – Ace, non ti posso chiedere di cambiare i tuoi pensieri verso tuo padre, ma  ricordati che se lui non ti è stato vicino è solo colpa della sua morte  perché probabilmente ti avrebbe cresciuto come mia madre a fatto con me – 

Dopo quello parole, crollai inginocchiandomi a terra stringendo Naika e per la prima volta dopo un’ infinità  di tempo …  sentii lacrime salate bagnarmi le guance ... Una reazione del genere non me l’ero aspettata, le mie stesse lacrime mi confondevano e facevano pensare …

Naika … era davvero speciale, unica …
 Chi oltre a lei mi avrebbe potuto parlare così, con quello sguardo fermo e sincero che non smetteva di fissarmi neanche saputa una cosa che per me era più che vergognosa …

Sentii che senza  sottrarsi  al mio abbraccio e si era  inginocchiata di fronte a me,  riaprii gli occhi e la vidi mentre mi dava due baci leggeri sulle guance per togliere le lacrime, una dolcezza così inaspettata da mandarmi brividi per tutto il corpo .   –  Ace  i tuoi occhi non sono fatti per piangere –  con quella frase mi guardò dolcemente con un sorriso meraviglioso ed io mi sentii sciogliere da quello sguardo, da quella voce sempre così sincera da stabilizzarmi …

 l’abbracciai fortemente era come se l’affetto che fin da bambino mi era stato tolto dal destino,  ora fosse ricomparso sotto il suo nome. Le sue braccia mi circondarono e lei mi posò un bacio sulla testa mentre mi lasciavo andare sulla sua spalla in  un pianto silenzioso che per anni il mio orgoglio aveva trattenuto, mentre la sua mano calda mi accarezzava la schiena confortandomi.
Naika ,Naika, Naika solo lei che mi consolava, solo le sua labbra gentile sui miei capelli, solo la sua mano che mi accarezzava come nessuna  aveva  mai fatto …

Perché lei?

La risposta era semplice lei … lei aveva patito il mio stesso dolore se non peggio pur mantenendo la voglia di sorridere, lei mi guardava con sincerità ogni volta … lei era entrata nella via vita diventando il centro di essa …

lei era lei

Nessuna mi avrebbe  mai dato ciò che mi dava Naika anche solo guardandomi

 questi pensieri risvegliarono una parola, che comparve  nella mente  più consistente che mai …

Amore …
Mi ero forse innamorato di Naika? Ogni cosa in me urlava di si …
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Mi scostai da Ace,  la mia spalla era bagnata dalle sue lacrime e le mie labbra del suo sapore

… Ace …


 Lo guardai, teneva la testa bassa il viso bagnato dalle lacrime nascosto, le ginocchia nel terreno come se ancora si aspettasse che io lo punissi per ciò che era.  Gli alzai il viso, i suoi occhi erano ancora lucidi e tremava lievemente, ma il suo sguardo era così inteso che quasi non riuscivo a sostenerlo, strinsi i suoi capelli nella mano quando gli diedi un bacio soffice, leggero  posando le miei labbra sulle sue salate dal pianto, in quel momento tante parole si erano formate nella mia testa per consolarlo,ma quel bacio mi sembrava il modo più dolce per dirgli che non m’importava niente di chi fosse o  dei segreti che nascondesse, a me bastava  avere lui l’Ace sorridente che si addormentava in continuazione e sempre affamato,  con quello sguardo sincero e profondo … a me questo bastava …. Non volevo altro se non il mio Ace … e le sue labbra sulle mie …

-Dobbiamo andare – dissi quasi sussurrando, perché avrei voluto che quel momento non finisse … Mi alzai porgendogli la mano, avvampando quando sentii la sua stringerla per alzarsi mentre i suoi occhi si immergevano di nuovo nei miei. Richiamai il mio elemento che andò a formare le ali, Ace si era staccato per prendere fuoco , in un attimo tutti e due ci trovavamo in volo per tornare alla Moby Dick.


...

Atterrai malamente richiamando le ali, mi strinsi nelle spalle, faceva freddo, tremendamente freddo, probabilmente volare veloce così vestita non era stata una buona idea …

- Naika ti senti bene-  per un attimo mi sorpresi di sentire la sua voce, ma fui felice di aver riconosciuto quella nota sicura da comandante che la caratterizzava, mi girai cercando di sorridere – S-si  Tu-tutto  be-ne- maledizione pure la voce mi tremava, mi strinsi ancora di più nelle braccia, -Vuoi dormire con me? – rimasi sbalordita nell’udire queste parole, l’osservai stralunata mentre lui mi guardava dolce,  sembrava non avere altri fini. Tuttavia non poteva pretendere che io ci andassi a letto solo perché l’avevo baciato – N-no, V-vado -   feci per avviarmi quando sentii un meraviglioso e invitante calore provenire dalla mia destra … cercai di fare un passo per sottrarmi alla tentazione,ma quel caldo era davvero troppo invitante … Gli passai davanti sbuffando dirigendomi decisa seppur tremante nella sua camera lui mi seguiva da dietro  e qualcosa mi disse che aveva un sorrisetto vittorioso sulle labbra …

Stupido fiammifero!
Eccolo li ad occhi chiusi che cercava di dormire o forse stava già dormendo, mentre io ero in piedi davanti al suo letto imbronciata e confusa sul da farsi, ma poi spinta dal sonno  decisi ad infilarmi sotto le lenzuola fin troppo leggere seppur restando al limite del materasso … Tremai lievemente, perché avevo freddo? Se stavo vicino ( più o meno) ad Ace … mi voltai vedendo che anche se aveva gli occhi chiusi un ghigno li si apriva sul viso, quell’idiota doveva aver abbassato la  temperatura  tenendosela  solo per se, probabilmente per farmi avvicinare …  si i ragazzi avevano ragione dicendo che era un Dongiovanni .. sbuffai irritata, ma   pian piano mi avvicinai a lui e così il calore  iniziò ad aumentare ammaliandomi, mantenendo  il broncio mi appoggiai al suo petto … ma subito la mia espressione scocciata scomparve lasciando posto ad un sorriso, contro di Ace la temperatura era davvero alta, avvampai quando due  braccia calde e piacevoli mi strinsero dolcemente.  Non riuscii a ribattere e forse nemmeno volli farlo perché caddi in un sonno profondo e meraviglioso , ma non prima di sentire  il tocco gentile  di due labbra sulla spalla …

 
Furono i raggi del sole all’alba a sottrarmi alla dormita più tranquilla e profonda della mia vita, come protesta mi ero appoggiata ancora di più a quello che doveva essere un morbido cuscino, trattenni a stento un grido quando mi accorsi che 1 quello non era un cuscino, ma il petto di Ace  2 ero nella camera di Ace e 3 realizzai di aver dormito con Ace. Saltai a sedere arrossendo, guardando  il volto del mio “cuscino” e restandone estremamente intenerita :  aveva un espressione rilassata con un sorriso sulle labbra e le lentiggini che ancora gli davano quel volto da bambino che adoravo, gli accarezzai leggermente i capelli corvini  e mentre lo feci il ricordo della notte prima mi travolse tanto che strabuzzai lo sguardo … il ricordo di  me ed Ace mentre ci baciavamo prese subito consistenza , seguito da quello in cui Ace mi diceva chi era e per concludere rividi Ace piangere e l’emozione mi travolse così tanto che mi sembrò di risentire la spalla bagnata dalle sue lacrime. Ace … vederlo con quell’espressione ora era un sollievo chissà come si era sentito solo in tutto questo tempo, ma questa ipotesi si dissolse non appena sentii i rumori giù in cucina fatti dalla ciurma, no Ace non era stato solo, forse in passato ma ora no, non da quando aveva incontrato questa ciurma , iniziavo a capire perché Ace portasse sulla schiena il tatuaggio di Barbabianca così orgogliosamente.


Chiusi la porta della cabina di Ace, piano per non farmi sentire, non da lui perché quando dormiva era impossibile svegliarlo, ma della ciurma, avevo un idea piuttosto chiara di quello che potevano pensare vedendomi uscire dalla camera dello” sciupa femmine Ace “,  piano sgattaiolai fin giù in cucina. Aprii la porta e salutai Haruta seduta ad un tavolo leggendo il giornale, Satch dietro il bancone intento a preparare la colazione, Vista ed Blenheim concentrati in una partita di scacchi e  Izou e Fossa  seduti ad un tavolo facendo colazione. Mi sedetti su uno sgabello da parte ad Haruta (membro della ciurma con cui avevo stretto una forte amicizia), subito mi trovai di fronte uno  Satch sorridente anche di prima mattina – Solita cioccolata e biscotti Naika?- mi chiese gentile,  io mi limitai ad annuire ancora assonnata, per poi appoggiare la testa al bancone con le braccia unite …

Ero  persa nei pensieri della notte precedente, della tomba di mia madre e la scoperta che mio padre  e la  nonna le avevano portato dei fiori, ma soprattutto come sempre pensavo ad Ace a come l’avevo visto diverso dal solito, preda di un dolore che non pensavo  si portasse dentro perché lo nascondeva davvero bene,  inoltre mi salii il sospetto che non mi avesse ancora detto tutto, ma non mi importava lui si sarebbe confessato quando se lo sarebbe sentito io non volevo più vederlo piangere … mai più.

Sbuffai  stanca dei troppi pensieri che mi affollavano la testa, traendo un sospiro di sollievo nel vedere una cioccolata calda e fumante davanti al mio naso , ringraziai Satch e feci colazione gustandomi il gusto perfetto della mia bevanda calda preferita.  Mi staccai dalla cioccolata quando una voce sprizzante di energia mi colpì al timpano – Naika, ti andrebbe di duellare con le spade più tardi?- mi girai verso Haruta che mi fissava impaziente, le rivolsi un sorriso di scuse – io non ho mai impugnato una spada, non ne sono capace - purtroppo era vero, mia madre mi aveva insegnato il combattimento corpo a corpo quand’ero piccola, ma tra spade e armi da fuoco non ne avevo mai impugnata una,Haruta mi rivolse un sorriso energetico (come faceva ad avere tutta quella vitalità alle 7 del mattino!) – Non ti preoccupare t’ insegno io- detto questo mi tirò giù dallo sgabello senza neanche permettermi di  addentare un biscotto (ma non aveva detto più tardi!).
Neanche cinque minuti dopo, tenevo in mano una spada dal manico dorato, in quella che sembrava l’arena  all’aperto della nave.  Dovevo avere uno  sguardo smarrito mentre guardavo  Haruta che con la sua spada/ sciabola sembrava fin troppo imbattibile e rimpiansi amaramente il fatto di non avere protezioni oltre al mio elemento e quelle sull’estremità delle spade. Feci un profondo respiro, me la potevo cavare  o almeno credere di farcela, - Sei pronta?-  -Si-  c’era un po’ di tentennamento nella mia voce e Haruta lo capì  – Calmati non avere paura, segui il tuo istinto cerca di sentire la spada come parte di te e non trattenerti- detto ciò si mise in posizione d’affondo concentrata,  io cercai di ricopiarla anche se la posizione non mi uscì molto bene .  Senza preavviso Haruta mi attaccò, fece mulinare la spada e girando cercò di colpirmi, ma riuscì ad intercettare il colpo seppur indietreggiando. Attaccai affondando la spada, ma il colpo mi usci debole e sbilanciato, Haruta lo deviò e in un attimo mi toccò con la spada le costole ( ringraziai il cielo, che Haruta avesse messo le protezioni all’estremità delle spade), così non andava bene , poi un’illuminazione mi sfrecciò nella mente (devi sentire la spada come parte di te) subito richiamai il mio elemento e lo feci ricoprire la spada che impugnavo, improvvisamente mi sentivo più sicura e pronta a proseguire. Haruta mi guardò  seria, prima di partire con un affondo, ma era solo una finta perché virò su se stessa cercando di colpirmi al fianco, la intercettai schivandola a sinistra e girai su me stessa per cercare di colpirla al basso, ma lei aveva saltato all’indietro schivando l’affondo , per poi tornare con le gambe piegate e la spada puntata contro di me. Sorrisi, ora che il mio elemento ricopriva la spada riuscivo a  muovermi meglio,  notai che molti pirati delle divisioni che non conoscevo avevano formato una specie di pubblico, tra loro c’erano anche i capitani delle divisioni  Kliel, Kingoue  e Namur  che ci guardavano con sguardo attento, probabilmente su una nave pirata i duelli dovevano essere gli spettacoli quotidiani.  Sentii uno spostamento d’aria di fronte a me,  d’istinto mi piegai parecchio flettendo le ginocchia e mandando la schiena e la testa all’indietro a meno di mezzo metro da terra , per schivare Haruta che mi aveva attaccato saltando . Con l’Haki scivolai da sotto di lei per girare e colpirla al fianco , ma d’ esperta mi parò il colpo deviandolo e facendomi cadere, ma appoggiando una mano saltai qualche metro più in la, subito ripartii all’attacco questa volta finsi di affondare a destra , ma ruotando il polso dal lato opposto riuscii a parate tre colpi in una volta costringendo Haruta ad arretrare. Mi rimisi in posizione d’affondo  pronta ad attaccare di nuovo , quando il mio sguardo scorse tra i pirati il cappello arancione  di Ace e  il suo sorriso, la distrazione mi causò una caduta a terra e prima che potessi alzarmi per contrattaccare il colpo che mi aveva appena inferto Haruta, mi ritrovai la sua spada all’altezza del cuore mentre mi diceva “touchè ” sorridendomi gentile, mi tese la mano per alzarmi e una volta alzata i pirati scoppiarono in urla e applausi  per lo spettacolo che gli avevamo offerto. Haruta fece un inchino e io la imitai, - Naika sei davvero brava per essere la prima volta che maneggi una spada- affermo sincera , -Non è merito mio è grazie al mio potere – dissi indicando la spada e richiamando l’Haky che brillava ancora sopra di essa , Haruta  mi sorrise per poi dirigersi verso le camere. Mentre il mio sguardo cercava Ace, un braccio mi passò  sopra le spalle  stringendomi – Ma brava la nostra novellina che riesce a tenere testa ad Haruta – Marco mi sorrideva felice, io gli risposi con un sorriso di rimando più spettinandogli i capelli biondi – Se ci fossi stato tu avrei vinto di sicuro!- lo dissi ironicamente , perché avendo visto il potere di Marco, vincere sarebbe stata davvero dura, lui mi spettinò ancora i capelli andandosene. All’improvviso  un’altra mano mi spettinò i capelli, ma era una mano calda e famigliare che mi fece sussultare il cuore, girandomi trovai il sorriso sincero di Ace – Ciao Naika! – gli sorrisi,  ma il ricordo di ciò che era successo mi fece arretrare di un passo, -Ciao Ace, ora è meglio se vado in cucina ad aiutare Satch – con un ultimo rapido sorriso m’ incamminai a grandi falcate verso la cucina, mentre nella mia testa m’imprecavo contro per aver trattato così male Ace che praticamente avevo scoperto di amare … Ma che mi succedeva! 

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Guardai Naika allontanarsi  e provai un senso di dispiacere improvviso, ma lo scacciai subito, non volevo farmi influenzare di nuovo dalla tristezza della sera prima. Mi comparve un sorriso sulle labbra quando ripensai a Naika stretta a me, il trucco del caldo aveva funzionato dopotutto come potevo lasciarla da sola in quella notte di scoperte e di baci … automaticamente il sorriso mi si allargò ancora, ma  a sottrarmi dal rivedere Naika mentre la baciavo, fu una pacca sulla schiena, Marco mi guardava con un ghigno che mi fece preoccupare – Allora?- chiesi a mia volta ghignante – Allora? Stavi sorridendo come un idiota da solo, che c’entri una ragazza fratellino? – all’improvviso un'altra pacca più forte della prima mi fece  sbilanciare, Blenheim mi guardava ridendo – Il nostro fratellino sciupa femmine si è innamorato? Ahahaha -  dandogli un pugno sulla spalla e ghignando cinico affermai con voce sicura da comandante – Non mi sono innamorato di nessuna ragazza, non preoccupatevi continuerò a rubarle a voi - un braccio mi afferrò per  il collo  stringendomi e scompigliandomi i capelli,  cercai di liberarmi, ma la presa di Marco era forte e prendere fuoco con lui non era la migliore delle ipotesi, cercai di stare al gioco dei miei fratelloni  - allora, questa ragazza, si chiama per caso Naika?-  Marco mi rivolse uno sguardo più che eloquente mentre scandiva il nome di Naika lentamente, Blenheim scoppiò a ridere probabilmente il mio ghigno aveva vacillato nel sentire il suo nome, diedi un pugno al fianco di Marco che mi lasciò andare,  ghignai a tutti e due  sistemandomi il capello e avviandomi verso le cucina indifferente, mentre  li sentivo dietro di me ridere, con Blenheim che esclamava con voce da fratello maggiore – Ormai è completamente andato … –


Dopo un sonnellino al sole, mi svegliai, quando un odorino delizioso fece brontolare il mio stomaco, non passarono nemmeno cinque minuti che già mi trovavo seduto a tavola affamato. Mi brillarono gli occhi nel vedere un enorme pesce portato su un vassoio da Naika  - Buon Appetito Ace – me lo mise davanti e dopo averle velocemente sorriso mi ci lanciai sopra letteralmente,  tanto che Burumenko e Fossa mi presero per i piedi tirandomi indietro mentre già avevo mangiato metà pesce , addentai anche un altro pezzo di Re dei Mari, in pochi minuti  tutti i pirati mi urlavano contro perché avevo finito tutto il pranzo.  Ora mi trovavo a fissare il dolce enorme che Satch aveva fatto senza poterlo mangiare,  per le manette con cui mi avevano legato alla sedia e segregato in fondo alla stanza  – Dai ragazzi, slegatemi – avevo l’ acquolina in bocca e fissavo con occhi sognanti quel dolce che mi sembrava  così buono e appetitoso … All’improvviso senti il profumo della torta vicino a me e distogliendo lo sguardo vidi che Naika mi porgeva sorridente un piattino con un pezzo di torta sopra , in quel momento capì più che mai  che l’adoravo,ma  visto che le mani erano legate dietro alla schiena non potevo prenderla  così  le rivolsi il mio migliore sguardo  dolce e tenero, lei capendo si sedette sbuffando da parte a me, con una forchetta per imboccarmi, ma capii  dal sorriso dolce che aveva sul viso che non le dispiaceva … visto che la torta era molto buona  ne mangiai metà con Naika che mi imboccava e dicendomi che ero un caso umano … pensai sorridendo che non aveva tutti i torti. Ad un certo punto vidi che il Babbo era appena entrato in sala e si era andato a sedere sulla sua sedia enorme a capotavola, non prima di avermi guardato divertito da come mi avevano legato – Figli, ho un annuncio da fare alla famiglia, Shanks il Rosso mi ha appena chiesto un’incontro su un’isola nel Mar Meridionale, da oggi inizieremo il viaggio per raggiungerla -  La ciurma era rimasta silenziosa, neanche a me piaceva l’idea che il Babbo avrebbe incontrato il Rosso, anche se io gli dovevo la vita di Rufi … -Gurarararara ovviamente durante il viaggio faremo delle soste e tra poco ci fermeremo nei pressi dell’isola di Jaya – era bastato nominare Jaya per far gioire tutta la ciurma che urlando aveva alzato i calici, io rivolsi lo sguardo su Naika che da quando il Babbo aveva annunciato l’incontro con Shanks era rimasta in silenzio con lo sguardo perso nel vuoto e il volto inespressivo

…?!

_________________________________________________________to be continued…   
Ciao a tutti! Scusate se ho aggiornato così tardi, ma oggi ho avuto impegni inaspettati che me lo hanno impedito perciò perdono : ). Questo capitolo l’ho scritto di getto seguendo un’ispirazione continua che mi ha  fatto scrivere un po’  perciò perdono se ci saranno degli errori che mi sono sfuggiti.  In questo capitolo ho svelato leggermente l’identità della madre di Naika che è un personaggio di mia invenzione, inoltre nel momento Naika Ace, ho voluto fare che Ace si mostrasse il suoi stati d’animo come è successo nell’anime a Marineford spero di esserci riuscita senza uscire troppo dal personaggio. Ora come al solito ringrazio che recensisce, mette la storia nelle seguite, preferite ecc… e anche chi legge solamente  Grazie davvero mi fate felicissima. Ora concludo perché ho sonno xD un bacione
By Akemi _katy 

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Capitolo 10
*** vacanza ***


 Era mattina e mi trovavo  sul ponte della Moby Dick a godermi i raggi del sole che mi scaldavano,  la notizia dell’incontro con Shanks  mi preoccupava leggermente, ma a suscitare domande nella mia testa  era l’espressione che Naika aveva fatto nell’udire quel nome, infastidito dal dubbio mi sistemai meglio il cappello … Perché aveva reagito così?

Per quanto sapevo della storia di Naika la madre era una vice-ammiraglio, lei era stata una schiava e il padre era un pirata ...!
 All’improvviso una strana ipotesi mi si formò nella mente, che Shanks centrasse qualcosa con il padre di Naika … sbuffai,  farmi così tante domande non aveva senso soprattutto se nessuno era pronto a darmi le risposte e quel nessuno era Naika,  anche se probabilmente lei me l’ avrebbe anche detto, ma non volevo vederla soffrire in questi giorni di lacrime ce n’erano state fin troppe …

 un sorriso amaro mi comparve sulle labbra ripensando a quando avevo pianto con lei e automaticamente  mi venne in mente che ora Naika sapeva chi ero , mi attraversò un brivido gelido che scompare quando ripensai alla sera prima a come mi aveva imboccato gentile e ai sorrisi che non aveva smesso di rivolgermi … Naika davvero non è cambiato niente?

Mi sedetti a gambe incrociate, quando sentii troppo rumore per essere mattina, vidi che buona parte della ciurma correva per la nave  di gran fretta, riuscii ad intercettare il braccio di John un pirata della mia divisione – Cosa sta succedendo?-  chiesi confuso – Stiamo per attraversare la fascia di Bonaccia comandante- poi se ne andò correndo, con un balzo scesi dal luogo del mio riposino mattutino e raggiunsi Marco sulla testa della balena, lui si giro dandomi una pacca sulla spalla  -Ciao fratellino – ricambiai con una pacca altrettanto forte – Allora stiamo per entrare nella  fascia di Bonaccia -    -Si, Jozu  e Blenheim si stanno già occupando dei remi, io, te e gli altri comandanti ci occuperemo dei Re dei Mare – , annui sorridendo, per pranzo avremmo mangiato Re dei Mari. Mi girai scorgendo il Babbo che veniva verso di me ed al suo fianco Naika, le sorrisi, vederla mi faceva sempre tremare lievemente, lei ricambiò dolce fermandosi appena  sotto di noi – Gurarararara figli, oggi non ci sarà bisogno dei vostri poteri, provvederà mia figlia  Naika a occuparsi dei mostri marini – restammo confusi  e come noi tutta la ciurma che ora si trovava a far da pubblico. Intanto  Naika era saltata sulla testa della Moby Dick e si era posizionata al vertice,  incrociando le braccia verso il basso con i palmi delle mani rivolti verso l’esterno,  tutta la ciurma  scoppiò  in verso di sorpresa non appena dai palmi delle sue mani, iniziò a formarsi l’Haky, filamenti argentei  partirono verso l’alto della nave formando quella che divenne una  cupola  trasparente e ricca di riflessi colorati, poi  proseguirono andando  anche nell’acqua, ricoprendo la parte inferiore della Moby Dick, in nemmeno dieci minuti la  nave si trovava all’interno di un enorme cupola d’Haky. Tutta la ciurma si accalcò hai bordi della nave per toccare l’elemento di Naika, rivolsi il mio sguardo verso di lei era in piedi di  spalle    - Forza  ai remi! Dobbiamo navigare senza vento veloci-  urlai alle divisioni e così fecero i miei fratelli, immediatamente la nave iniziò a muoversi veloce grazie anche alla forza dei comandanti, solo io e Marco ci trovavamo  sulla testa della nave assieme al Babbo. Mi avvicinai a lei, nel momento in cui la toccai i suoi occhi si aprirono rivelandomi le sue meravigliose iridi blu, mi sorrise vivace, io ne fui sorpreso  pensavo che fosse stanca per l’uso del suo potere, ma fui felice di ricredermi, mi sedetti al suo fianco  con gambe incrociate e un sorriso vittorioso sulle labbra, nessun Re del Mare c’avrebbe attaccato fin che la  presenza dell’Haky di Naika avrebbe circondato la nave.

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Avevamo superato velocemente la Fascia di Bonaccia ed ora ci trovavamo nella Rotta Maggiore.  Naika mi si era seduta da parte sorridente godendosi il vento, restammo per un po’ così, fino a che  il mio stomaco brontolò per la fame segno che era ora di pranzo.
 
Guardavo il mare, avevo appena finito di mangiare ed  ero uscita lasciando Ace a ingozzarsi e la ciurma ad imprecargli dietro come al solito …  sorrisi,  mi sentivo bene l’aver fatto qualcosa di concreto per la ciurma mi aveva reso felice e orgogliosa del mio potere,  feci comparire una farfalla d’Haky che luminosa si posò sul mio dito sbattendo lievemente le ali. Contemplando il mare, i  miei pensieri si concentrarono su un punto che mi ossessionava da giorni … Ace … ripensai al bacio, a quella notte , a ciò che avevo scoperto
 mi appoggiai con braccia incrociate al  bordo  della nave.

… Mi ero comportata come se niente fosse, come se quella notte non fosse successa,  cercando di pensare al mio rapporto con Ace come sempre era stato, ma dovetti ammettere  che  delle barriere si erano rotte su quell’isola, barriere che non sarebbero mai più tornate e che avevano  cambiato qualcosa … ma cosa di preciso?
Confusa rivolsi uno sguardo al cielo limpido e senza nuvole,  all’improvviso la curiosità si sostituì alla confusione quando vidi comparire alll’orizzonte un pezzo di terra che via via si faceva sempre più grande fino a che non comparve davanti al mio sguardo un’isola.  Anche la ciurma doveva averla avvistata e tutti  si erano catapultati sul ponte, urlando e sbraitando come pazzi, troppo pazzi! Perché la ciurma reagiva così?  – Quella è l’isola di Jaya – rispose hai miei pensieri la voce del ragazzo che mi occupava la mente, rivolsi uno sguardo  dubbioso verso Ace e lui mi sorrise sistemandosi il cappello - Su quell’isola si trova Mock Town, la città dei pirati. Una città su cui i pirati si fermano per riposare dalla navigazione, senza che la marina l’ infastidisca. Sarà la nostra sosta per due notti … Ora devo andare – mi sorrise scompigliandomi dolcemente i capelli e io per protesta gli diedi uno scappellotto con l’aiuto del mio elemento, sorridendogli dispettosa.

Rivolsi il mio sguardo all’isola che si estendeva non molto lontano, era per la maggior parte ricca di vegetazione mentre alcuni tetti rossi spiccavano dal verde rivelando quella che sembrava una città, rimasi sorpresa nel vedere almeno una decina di navi pirata attraccate a quello che sembrava un porto, erano molto piccole in confronto alla Moby Dick, sorrisi chiedendomi se anche a Jaya i pirati  sarebbero scappati vedendoci arrivare.


La mia ipotesi venne confermata quando mi trovai a camminare nelle vie deserte di Jaya sorrisi, avremmo avuto un isola tutta per noi. Al mio fianco comminavano Ace, Blenheim, Marco, Haruta e Satch, i pirati delle divisioni si erano sparpagliati nelle moltissime locande ravvivando il clima, mentre il Babbo era rimasto a bordo della nave con le infermiere che si occupavano di lui, probabilmente con l’intenzione di non dar vita ad un fuggi fuggi generale anche se per quello bastavano i comandanti delle divisioni con i loro tatuaggi scoperti e l’enorme Moby Dick nel porto. Sorrisi – Ehi Naika cosa c’è? sembri persa nei tuoi pensieri – Marco mi guardava curioso con un sorriso sulle labbra,  anche Ace mi fissava sorridente, insomma un po’ tutti erano incuriositi -No va tutto bene davvero, Dove stiamo andando?- chiesi per alleggerire la tensione, Haruta m’ indicò un enorme albergo davanti a noi, rimasi incantata dalla sua bellezza .Aveva almeno cinque o sei piani, il tetto era rosso con i contorni bianchi una torretta  si alzava centrale, sotto cui c’era l’ingresso dorato costeggiato da cespugli verdi ricchi di fiori gialli; doveva essere davvero costoso come albergo, poi mi ricordai che noi avevamo entrata libera. Haruta mi prese per mano (era davvero piena di energie) e correndo mi portò dentro (l’interno era ancora più bello, le pareti bianche, i divani rossi, i tappeti e le tende colorati; mi lasciarono stupita) ovviamente era disabitato, non un anima viva, tutti dovevano essere scappati chissà dove, allora era vero che la gente temeva e odiava i pirati…

 Lo sguardo mi si oscurò, ma quando senti un braccio caldo intorno al collo mi ripresi con il sorriso in volto     – Non perdere tempo a pensare, questa è una vacanza!- mi disse facendo un’enorme sorriso, un braccio mi trascinò via dalla presa di Ace e correndo Haruta mi porto a quelle che avevo capito essere le camere perché me l’aveva appena urlato, mentre ancora fissavo rapita le iridi scure di Ace.
La mia camera era enorme proprio a fianco di quelle degl’altri (eravamo tutti sullo stesso piano) aveva un’enorme vetrata che dava sulla città e sulla foresta che la circondava, le pareti erano bianche luminose, mentre il letto aveva lenzuola rosse con ricami d’oro e tutto il pavimento era ricoperto da un enorme tappeto peloso marroncino che adorai subito.

Toc toc
Con un salto andai ad aprire la porta – Ciao Marco- la mia voce era così piena di gioia per la bellezza del posto e l’idea della vacanza che gli saltai al collo, lui mi abbracciò e sorrise felice – Ciao Pazza, senti noi scendiamo alle piscine hai meno di un minuto per prepararti e raggiungerci- mi spettinò per l’ennesima volta i capelli e scomparve chiudendo la porta.
Piscina? Da quanto tempo che non nuotavo … parecchio, praticamente da quando ero andata a Marijoa non avevo più toccato l’acqua e nemmeno avevo pensato di farmi un bagno nel mare visto che il frutto del diavolo mangiato me l’impediva. Mi comparve in sorriso quando costatai che probabilmente l’acqua della piscina non aveva lo stesso effetto di quella marina, mi cambiai veloce estremamente emozionata dall’idea  farmi una nuotata dopo tanto tempo.
 
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 Ero steso sulla spiaggia rovente delle piscine, a dormire beato  con il cappello che mi faceva  ombra, pensai che questo doveva essere  il paradiso,  sentivo Marco e Haruta divertirsi e le risate degl’altri seduti al bar, quando all’improvviso un wow generale mi arrivò all’orecchie ed incuriosito scostando leggermente il cappello e  la notai: avanzava con  passo leggero, indossava un costume a due pezzi azzurro con fiori gialli, il pezzo sopra  le si legava dietro al collo e dietro la schiena, mentre  il pezzo sotto aveva due fiocchi laterali, i capelli erano legati  in una coda, mentre davanti due lunghe ciocche le scendevano fin sotto al seno, inutile dire che era bellissima e perfetta.  Si sedette da parte a me rivolgendomi un sorriso caldo e gioioso, aveva un’espressione radiosa , tanto che mi venne una terribile voglia di baciarla e stringerla, deglutii mettendomi seduto, sistemando il cappello e sorridendole, prima che potessi aprir bocca mi rivolse un’inaspettata domanda   – Ace ti va di fare un bagno?- , questa non me l’aspettavo  i poteri dei frutti del diavolo c’ impedivano di nuotare e anche se l’acqua normale non aveva lo stesso effetto di quella marina, nessun possessore dei frutti sarebbe entrato in acqua  visto che non avrebbe saputo nuotare,  – Naika io non so nuotare- non ti preoccupare, mi sorrise tirandomi su, lanciai il cappello sulla sabbia, mentre Naika mi prendeva  per mano  portandomi verso l’acqua,  che aveva un che di sinistro soprattutto per chi è fatto di fiamme. Senza nessun preavviso Naika su tuffò letteralmente in acqua


Merda!!!!


Entrai in acqua il più velocemente che potevo. Non emergeva, certo non sapeva nuotare!

La vidi, sospirai cingendole la vita con un braccio alzandola, mi scappò un sorriso quando si strinse a me spaventata, ma  purtroppo si stacco subito – Grazie, non sapevo di non riuscire più a nuotare, ora sono ancora in debito con te - mi sorrise era completamente bagnata, com’ era tenera io in quel momento l’avrei …   -Ace il bagnino!- Marco mi guardava ridendo mentre la ciurma applaudiva, mi spostai leggermente più indietro da Naika facendole un sorriso – Vuoi uscire?-  - Neanche morta, adoro l’acqua- si appoggiò al bordo ad occhi chiusi rilassandosi, mentre un leggero sorriso le compariva sulle labbra dolci. Mi spostai stavo per perdere la testa,  senza preavviso mi trovai completamente immerso nell’acqua,  un braccio teneva la testa  immersa , con una spinta mi portai in superficie spostando Marco e respirando faticosamente per lo spavento  –Stronzo! –  imprecai a bassa voce non avendo più fiato – Dai fratellino era solo uno scherzo- si giustificò Marco alzando le mani, ma ciò non m’impedì di lanciarmi  addosso, mettendolo sott’acqua facendo ridere la ciurma e Naika di gusto, ma riemerse  troppo velocemente spingendomi lontano, così iniziammo a tentare di affogarci a vicenda mentre Naika e Haruta si sorseggiavano dei frullati fatti da Satch a bordo piscina ridendo.
 Non resistetti al prendere Naika per il braccio tirandola in acqua, ma lei mi diede un pizzicotto al fianco  che mi fece mollare la presa,  tentò di affogarmi saltandomi sulle spalle ma non ci riuscì e ridendo la mandai in acqua per poi recuperarla , ci trovammo di nuovo petto conto petto con i cuori che battevano veloci           – Ace, Naika c’è uno spuntino- , la guardai e lei sorrise ormai senza speranze, quando mi catapultai sul bancone dove c’erano decine e decine  di gelati e frullati con due cascate di cioccolato, iniziai a mangiare quanto più potevo, con sguardo sognante.

 Ero pieno disteso sulla sabbia da parte a dove prendeva il sole Naika,  feci un enorme sospiro, la guardai si era addormentata, le misi il cappello sul viso per il sole, ma si sveglio scattando a sedere come in allarme,      - Ehi va tutto bene Naika- le dissi alzando le mani e  sorridendole posai  il mio cappello in testa, si rilassò. Inarcò le schiena  e nel momento in cui lo fece due enormi ali si  aprirono sulle sue spalle, le osservai: erano dorate la trasparenza si era fatta più leggera mentre i profili luminosi, si erano allargati rendendole meravigliose, fissai Naika stupito – Mi rilassa, mi piace avere il mio elemento vicino a me- me lo disse con gli occhi chiusi e  il viso rivolto verso il sole, -Sono molto belle- lo ammisi e non me ne pentii era vero, lei aprì gli occhi sorridendo, io non riuscii a trattenermi e spinto dalla curiosità le toccai appena,  posandoci le dita piano come se il mio tocco avesse potuto romperle, ero sorpreso le ali non erano liquide e fredde  al tatto com’avevo pensato , tutt’altro erano morbide, vellutate e calde come se fossero vere, – Sembrano piume vere- la mia voce era entusiasta,  mentre con la mano accarezzavo l’ala destra di Naika, la guardai era tornata a occhi chiusi, ritrassi la mano – Ti fa male?- lei aprii gli occhi con un sorriso lieve sulle labbra – è piacevole, non ti allarmare sono più resistenti di quanto pensi- le sorrisi caloroso, con lei non potevo far a meno di preoccuparmi di ferirla, dopotutto  l’avevo trovata mezza morta in mare ! Naika scoppiò a ridere mentre richiamava le ali quando una pallonata mi arrivò in testa , imprecando mi alzai, Blenheim mi chiedeva scusa tra una risata e l’altra mentre io camminavo verso di lui incavolato, dietro  di lui Haruta e  Marco stavano crepando dal ridere come Naika alle mie spalle. Tirai una pallonata verso Blenheim che la schivò cadendo, mentre dietro di lui Marco si alzava prendendo fiato tra una risata e l’altra seguito da Haruta con le lacrime agli’occhi dal ridere.
Stavo per tirargliene un’altra, quando la voce di Satch che annunciava la cena  mi è arrivò forte e chiara, lanciai lo stesso la palla colpendo Marco per poi correre in cucina, dietro di me Naika e Haruta si avviavano verso la sala da pranzo con Marco che m’imprecava contro e Blenheim  ancora piegato in due dalle risate mentre indicava la faccia rossa di Marco con un dito. Mi sedetti subito a tavola per primo, ma Satch vedendo solo me non mi consegnò  la cena volutamente  sapendo che l’avrei sicuramente  finita , arrivarono Marco e Blenheim,  la Fenice mi diede un pugno sulla spalla e scoppiai quasi a ridere vedendo la sua faccia paonazza, tutti e tre ci trovammo ad aspettare con ansia che Naika e Haruta si muovessero.
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Entrai in camera ridendo ripensando ad Ace...
Non feci in tempo a rimettermi i miei soliti vestiti che Haruta mi aveva lanciato un abito sul letto, ordinando mi di provarlo assolutamente. Dopo una lunga  doccia calda  l’indossai restando sbalordita da me stessa per la prima volta, fissandomi allo specchio: nel vestito Haruta si era superata, era estivo arrivava leggermente sopra le ginocchia leggero, il colore era  blu elettrico ,mi fasciava le forme dei  fianchi e del seno quasi perfettamente, aveva una scollatura leggermente a vi da cui partiva una finta allacciatura fatta da due nastri gialli che s’incrociavano , le spalline erano laterali morbide dello stesso blu elettrico. Infine avevo legato un nastrino blu dai contorni gialli al collo con un fiocco laterale  e hai piedi portavo due sandali dorati che salivano intrecciandosi sulle caviglie, mentre i capelli mi scendevano mossi e sciolti, fin sotto metà schiena. Non sembravo nemmeno io, non ero  abituata a vedermi carina, soprattutto da quando ero stata una schiava,  scacciai subito quel pensiero,  ero in vacanza e niente me l’avrebbe rovinata!

Scesi le scale ed entrai nella sala con un sorriso in volto , tutti mi rivolsero  sguardi stupiti e d’apprezzamento, ciò mi fece arrossire lievemente, guardai Ace e quei brividi famigliari mi attraversarono quando notai che il suo sguardo era come se si fosse incantato, prima di cercare di tornare quasi indifferente con il sorriso gentile sulle labbra. Mi sedetti da parte a lui e Haruta con di fronte Marco – Naika sei davvero bellissima- imbarazzata bofonchiai un grazie, Ace mi sorrise. La cena iniziò e Satch si superò in bravura quella sera, in tavola c’era davvero di tutto e di più, Ace da parte a me cercava di mangiare il più possibile,  – Marco dove sono gli altri?- gli chiesi curiosa, visto che in quell’albergo enorme eravamo rimasti  solo noi per tutto il giorno - Sono alle locande in città, stasera la banda musicale della divisione di Vista suonerà in piazza e tutta la ciurma ci andrà, tu vieni?- lo guardai confusa poi capendo, feci cenno  di si con la testa  prima di iniziare a mangiare il banchetto squisito.



Dopo cena come promesso, eccoci tutti sulla strada per arrivare dove la festa era già iniziata da tempo, la musica ci arrivava forte e chiara persino  quand’ eravamo all’albergo. Una volta arrivata rimasi di sasso vedendo che numerosi pirati e piratesse delle divisioni ballavano seguendo la musica, mentre altri bevevano birra e mangiavano parecchio. Ci sedemmo in un tavolo  di legno in gruppo, io guardavo la piazza su cui si stava consumando la festa …
 sulla Moby Dick le festa erano solo delle cene, buonissime certo ,ma senza niente di più, invece ora sembrava che le divisioni si stessero scatenando  a suon di passi e bevute.
Iniziai a battere le mani al ritmo della musica quando Blenheim chiese ad Haruta di ballare e ci rimasi quando vidi Haruta seguire la musica e muoversi perfettamente , c’era  parecchia allegria la festa era piena di gente che rideva e scherzava e io ne fui rapita completamente, sentì Ace alzarsi, ma non feci in tempo a vederlo, che Marco si era inchinato per finta davanti a me chiedendomi di ballare,  ridendo acconsentii e ci lanciammo nella mischia, Iniziai incerta le uniche volte che avevo ballato erano da piccola sui piedi di mia mamma e anche se la musica mi aveva sempre affascinato  non sapevo come muovermi, appena cominciò Marco iniziò a muoversi, era una specie di valzer piratesco del tutto più veloce e dal ritmo intraprendente, mi accorsi con meraviglia che Marco sapeva ballare benissimo mi faceva girare e a me bastava seguirlo per restare al passo, ridevo lasciandomi trasportare dalle note. Quando l’orchestra si fermò lasciai Marco lui mi sorrise gentile e contento, subito rivolsi il mio sguardo verso il tavolo dove si trovava Ace poco prima, ma lo trovai vuoto, mi guardai intorno e scorsi la sua figura dirigersi verso la spiaggia, salutai Marco e iniziai a correre verso Ace, con un senso di rimorso nel petto.

 
Raggiunsi la spiaggia, era li seduto, il cappello appoggiato da parte e lo sguardo rivolto verso il cielo, mi avvicinai piano togliendomi i sandali e lanciandoli nella sabbia, per poi sedermi di fianco a lui. Ace si girò sorridendomi, ma nei suoi occhi scorsi un velo di tristezza, mi morsi il labbro probabilmente era colpa mia        

 – scusami- gli sussurrai lui si girò verso di me cercò di sorridere, ma vidi che era un sorriso tirato

– Di cosa? Non hai fatto niente-  le parole gli erano uscite forti, ma leggermente incrinate verso la fine, poi era tornato con lo sguardo verso il mare. Mi morsi il labbro per autopunirmi ero stata un’idiota, mi alzai e tesi una mano ad Ace che mi guardava confuso – Ti devo un ballo- gli sorrisi il più dolcemente possibile, vidi il suo sguardo illuminarsi e sul viso si aprì un sorriso sincero mentre la sua mano stringeva la mia per alzarsi. La musica ci raggiunse e come uno scherzo del fato si trattava del ritmo di un tango, restai sorpresa quando Ace mi abbracciò,  un suo braccio mi cinse la schiena avvicinandomi a lui e la sua mano sinistra intrecciò le dita con la mia, in una posizione di partenza . Avevo appena capito che Ace sapeva ballare (cos’era il lato nascosto di tutti i pirati?!) e anche bene dalla sicurezza con cui mi teneva , il problema ero io il tango me l’aveva spiegato mia madre quand’ero piccola perché era il suo ballo preferito, ma  ora non ne avevo ricordi, comunque sapevo che sarebbe stato Ace a condurre e io l’avrei seguito come meglio potevo. –Sei pronta- mi disse con un ghigno di superiorità  sulle labbra - Quando vuoi- gli risposi con tono di sfida, anche se dentro ero consapevole che sarei stata un disastrò. La musica attaccò un verso ed Ace mi strinse a se  accorciando le distanze, iniziammo a muoverci Ace si moveva  perfettamente e io lo imitavo cercando di stare al passo, giravamo lui andava a destra e io lo seguivo,  a sinistra e io rispondevo con dei passi, sempre guardandoci negl’occhi mai staccando lo sguardo l’uno dall’altra (sorrisi notando che me la cavavo) con un movimento veloce Ace si posizionò dietro di me , le mani seguirono i miei fianchi salendo, ma prima mi staccai facendo due passi , quando lo sentii vicino strusciai con una gamba sulla sabbia, mentre la mano si ricongiungeva con quella di lui, e la mia gamba si accavallava alla sua, Ace si piego per darmi un bacio sul collo, ma prima del contatto girai mollando la sua mano, ma subito lui mi riprese da dietro, con la mano sinistra  andò  sulla mia pancia e la destra mi accarezzò il mio braccio, quei contatti bastavano a farmi prendere fuoco …  

quando feci  per girare ancora…

Ace cadde all’indietro sulla sabbia  e io gli finii sopra, pensai che fosse inciampato finche, quando  cercai d’alzarmi,  il suo braccio destro mi blocco cingendomi la vita. Alzai la schiena per quanto potessi mettendo le braccia sul petto di Ace, per guardarlo in viso  -Da quando sai ballare?- lui mi guardava felice e un ghigno gli comparve sulle labbra – Da quando ho scoperto come sedurre le ragazze -  gli lanciai uno sguardo incavolata  e il suo ghigno scomparve, con uno scossone mi alzai …

 Chissà con quante altre aveva ballato e stato a letto…

 Feci per riprendere i sandali quando sentii Ace sollevarmi e in un attimo mi trovai  stesa sulla spiaggia, mentre lui mi fermava i polsi con le mani leggermente sopra di me, arrossi da quel gesto inaspettato.
 Ace mi guardava con occhi intensi e un’ espressione seria, cercai di sottrarmi alla presa, ma lui era troppo forte sussultai quando le sue labbra iniziarono a baciarmi il collo in piccoli baci roventi mentre i brividi e l’emozioni prendevano il sopravvento …
 – Ace, lasciami, non sono una delle tante! – per fortuna la mia voce era sicura, anche se  mi sarebbe dispiaciuto se i suoi baci si fossero terminati …

Lui si allontanò dal mio collo per tornare a guardarmi intensamente   – Non sei una delle tante Naika -  il suo sguardo incatenò  il mio e la fermezza della sua voce mi fece tremare e iniziò a scaldarmi l’anima

Ace …

- Sei l’unica che mi fa provare dei sentimenti  così forti da distruggere le mie barriere, parola di Gol D. Ace- 


potenti emozioni, mi attraversarono il corpo roventi mentre la mente si perdeva nell’emozioni …

Ace … sapevo perché aveva detto il suo nome, forse ero l’unica a cui l’aveva confessato e  vista persino l’espressione di disgusto che era comparsa sul suo volto dicendomelo,  mi aveva fatto capire che lui ci teneva davvero a me, che probabilmente ero davvero l’unica per Ace .
Una lacrima mi scese dall’occhio, mentre le labbra di Ace , toccarono le mie , mi lasciò un braccio per asciugare con un  dito  la lacrima che mi era sfuggita. Lui mi aveva lasciato i polsi, stringendo nelle dita la sabbia, strinsi i suoi capelli corvini nella mia mano mentre la sua lingua accarezzava  la mia, Ace era così dolce,  mi sentii subito avvampare quando constatai che questo lato del suo carattere era riservato esclusivamente a me…

Le sue labbra  si allontanarono dalle  mie per andare a  lasciare una scia rovente di baci che partiva dalla guancia scendendo fino alla base del collo, lo strinsi forte mentre le sue labbra calde tornavano sulle mie in un bacio gentile e dolce.  Lo abbracciai  quando sorridente si lasciò cadere su di me cingendomi con le braccia forti e roventi, mentre io gli accarezzavo dolcemente la testa passando la mano nei capelli morbidi e beandomi  del sorriso che gl’illuminava il volto contro il mio petto,  sul mio cuore …. Ace

 
Sorrisi complici, persi nelle stesse emozioni 
 


Pensai che questa era davvero un’ottima  vacanza …
 
 
__________________________________________________________________to be continued…   
 
Ciao a tutti! Ora m’inginocchio davanti  voi per aver pubblicato questo capitolo “leggero” quando la storia stava prendendo un ritmo più veloce scusatemi, ma avevo voglia di scrivere un capitolo in cui i personaggi si lasciassero andare e vivessero una vacanza rilassante, dopo le troppe lacrime che gli ho fatto versare. Non preoccupatevi che dal prossimo vedrò di alzare il ritmo della fic . Mi scuso per aver messo la scena finale del ballo tra Naika e Ace ma l’ho sempre sognato e non potevo non metterlo, perdonatemi anche per eventuali errori, ma essendo frettolosa molti mi scappano. Ora vi saluto ringraziando come sempre che recensisce, aggiunge la storia nelle preferite ecc… Grazie! Ultime scuse: perdonatemi se non rispondo alle recensioni in questo spazio ma preferisco farlo direttamente sulla recensione, adesso vedrò di rispondere alle recensioni che ho lasciato indietro per scrivere in capitolo. Spero che come capitolo non sia stato proprio un disastro un bacione

By Akemi_katy
  

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Capitolo 11
*** ultima notte di vacanza ***


Era successo tutto all’improvviso,stavo parlando con Marco e Blenheim del combattimento appena disputato, quando una ragazza mora con occhi scuri mi si era avvicinata – Bella vittoria comandante- in un attimo mi si  era seduta sulle mie gambe baciandomi.

La spinsi via subito, ma che diavolo l’era preso!

I miei compagni mi guardavano confusi, non avevo mai allontanato una ragazza in un modo così brusco, stavo per andarmene quando la vidi, mi fissava sconvolta mentre una lacrima le scendeva sulla guancia, m’alzai per andarle in contro ma lei arretrò, in quel momento mi sentivo davvero a pezzi era come se Naika mi stesse rifiutando e la cosa mi sembrava inconcepibile. Prima che potessi parlare  ara arretrata ancora  e mentre mi fissava con un’insolita rabbia, le  due enormi ali d’Haky si erano spiegate alle sue spalle  e in un attimo aveva preso il volo.

Fissavo il punto in cui era scappata come un’idiota, alzai lo sguardo e vidi la linea sottile e luminosa del suo Haky nell’aria che andava dritta verso l’albergo , subito mi misi a correre, non l’ avrei lasciata andare …
 
All’improvviso una sensazione di Deja-vu, mi fece pensare, mi sembrava di rivivere la notte in cui lei era volata verso la sua isola e io l’avevo inseguita, ma c’era una sostanziale differenza d’allora ad adesso, quella notte lei volava da sua madre e il pensiero che stesse scappando era solo un’ipotesi, ma  ora ero certo che lei stesse fuggendo a causa mia…

… tremai aumentando la corsa, il pensiero che Naika stessa scappando via da me era troppo doloroso d’accettare …
non ci pensare! Raggiungila e riportala indietro!


Wait
Where you going
I’m leaving you
No you ain’t
Come back
We’re running right back
Here we go again
It’s so insane
Cause when it’s going good
It’s going great




Riuscii ad arrivare all’hotel in tempo per vederla entrare nella sua camera dall’enormi vetrate rompendole con l’Haky.
Mi sentii morire Naika… spalancai la porta dell’ingresso e corsi ancora, sempre più veloce, sempre più veloce per andare da lei.
 Quando mi trovai davanti alla porta della sua camera ,mi sentii morire ,la mano che doveva bussare era sospesa a mezz’aria, con che coraggio l’avrei guardata?

Lei ora era li dentro che piangeva a causa mia … Appena sentii un singhiozzo forte e doloroso provenire da li dietro, il desiderio di abbracciarla sembrò esplodermi nell’anima, spalancai la porta, ma tutta la sicurezza ritrovata in quell’attimo, sembrò sgretolarsi quando la vidi. Era appoggiata al muro, le gambe contro al petto e le braccia a cingerle, mentre molte troppe lacrime le scendevano dagl’ occhi bagnandola e cadendo sulle lenzuola rosse del letto, le grandi ali d’arcobaleno erano chiuse ai suoi fianchi come in un abbraccio, come se volessero confortarla.


But when it’s bad
It’s awful
I feel so ashamed
I snap
Who’s that dude
I don’t even know his name



Non riuscivo a muovermi, neanche a respirare il dolore era troppo, il dolore di vederla così, lei che sorrideva sempre, lei che mi abbracciava e consolava, ora stava soffrendo a causa mia.
 
Ace reagisci non puoi vederla così! Non puoi sopportarlo …
 
M’ avvicinai a lei, seppur tremando ,ma  non feci in tempo neanche a fare il secondo passo che un’ala d’Haky mi colpì violenta buttandomi contro la parete. Il colpo con mi fece male al fisico, ma mi provocò un enorme crepa dentro, una voragine che mi fece quasi piegare su me stesso e per la prima volta mi sentii debole e vulnerabile.



You ever love somebody so much
You can barely breathe



 
Alzai lo sguardo su di lei e nel momento in cui immersi le mie iridi scure nelle sue blu e profonde scorsi una sofferenza così grande che le gambe mi cedettero e scivolai a terra con la schiena al muro … non riuscivo a reagire era come se la tristezza di Naika mi soffocasse, mi facesse sprofondare in un abisso così buio che nemmeno che mie fiamme riuscivano a illuminare …
La sentii alzarsi e di nuovo il desiderio di non perderla, controllò il mio corpo facendomi fare uno scatto con cui riuscii a trovarmi davanti a lei, cercai di accarezzarle il viso rigato dalle lacrime, ma la sua mano deviò la mia carezza in un gesto freddo e  meccanico, ma riuscii lo stesso ha prenderle un polso                                                

 – Perdonami ti prego – un sussurro l’unica cosa che riuscii a dirle senza nemmeno guardarla negl’occhi con la paura di ricadere nel suo dolore.
-Non ti scusare Ace, dopotutto siamo pirati no? - una nota d’ironia nella sua voce, così fredda e ferma da sferzarmi l’anima.

 No non è così, diavolo Naika è tutto sbagliato!
 
La sentii prendere un respiro mentre mi guardava gelida e crudele dritto negl’occhi, dritto nell’anima pronta ad uccidermi…
-Cos’è una schiava per il figlio di Gol D. Roger?-


Un vento gelido congelo le mie fiamme, arretrai spaesato da quella frase …
Il gelo scomparve nel momento in cui la rabbia prese il sopravvento, un inferno mi esplose dentro. La rabbia per quelle parole così false e fredde da avermi fatto arretrare per la prima volta quasi arrendere, liberò le mie fiamme che spinte dall’emozioni esplosero in tutto il mio corpo, compresa la mano che teneva fermo il suo polso, la mano che ancora la teneva legata a me impedendole d’abbandonarmi, la mano che lasciò la presa quando le mie orecchie udirono un gemito di dolore provenire dalla unica persona a cui mai avrei fatte del  male.

Le fiamme si ritirarono subito, quando la vidi stringere leggermente piegata il polso che le stavo  tenendo e arretrai spaventato nel vedere il segno di una bruciatura prima che un filo d’Haky  andasse a medicarlo. Crollai ancora a terra contro il muro, mentre lei piangendo si rifugiava in  bagno sbattendo la porta.


 Mi sembrava un incubo, io l’avevo ferita … io l’ho lasciata fuggire … Strinsi i miei capelli con rabbia, tanto da farmi male, mentre le mie fiamme mi bruciavano intorno ancora una volta senza esser state chiamate


 
Just gonna stand there
And watch me burn
But that’s alright
Because I like
The way it hurts
Just gonna stand there
And hear me cry
But that’s alright
Because I love
The way you lie
I love the way you lie



Perché Naika! perché mi hai detto una cosa così brutta e falsa da farmi perdere il controllo? Mi dispiace, mi sento un mostro, perdonami, perdonami per quello che ti ho fatto. Strinsi i denti quasi ringhiando per resistere all’orrenda sensazione di perdita e vuoto che mi aveva lasciato, ma non era così nuova come sensazione, anzi era quasi familiare visto  che mi aveva accompagnato per tutta l’infanzia. Ora era più dolorosa,  perché era un vuoto che sapevo di meritarmi , il destino non centrava, ero stato io a baciare quella ragazza anche se poi l’avevo allontanata,  a ferire Naika l’ unica che consapevole della mia storia mi consolava e baciava strappandomi al rancore.

Spinto da un’improvvisa sicurezza, che mi travolse quando l’immagine di lei che mi sorrideva dolce comparve dolorosa nella mia mente.
Mi alzai per la prima volta in quella notte, anche se quasi incapace di respirare, con i pugni stretti tanto da ferirmi e farmi sanguinare …


I can’t tell you what it really is
I can only tell you what it feels like
And right now there’s a steel knife
In my windpipe
I can’t breathe
But I still fight
While I can fight
As long as the wrong feels right



 
 Naika non se n’era andata … non ancora, potevo riportarla indietro tra le  mie braccia,
questa volta avrei lottato per averla, lottato contro ciò che io stesso avevo fatto …
 
Senza indecisione, aprii la porta del bagno, seppur tremando quando la vidi  rannicchiata a piangere silenziosa nell’angolo come una bambina indifesa, mi avvicinai a lei sedendomi al suo fianco. Naika non reagii teneva la testa bassa, indifferente alla mia presenza, presa solo da quelle lacrime salate, persa nei pensieri come tante altre volte, ma ora non potevo sorriderle per darle fiducia, non ci riuscivo nemmeno con me stesso.


Now I know we said things
Did things
That we didn’t mean


Maybe our relationship
Isn’t as crazy as it seems
Maybe that’s what happens
When a tornado meets a volcano
All I know is
I love you too much
To walk away though




Stavo li al suo fianco come un idiota, senza riuscire a parlare senza riuscire a dirle quello che avrebbe voluto sentire, non riuscivo a muovermi per consolarla, non riuscivo a baciarla seppur lo desiderassi con tutto me stesso. Riuscivo solo a guardarla piangere seduto con le gambe contro il petto come lei, la guardavo chiedendomi come potesse essere  bellissima anche in un momento così … Ma Naika lo era sempre anche se ora i suoi occhi fissavano la parete davanti a lei inespressivi e le lacrime le rigavano le guance, lei mi sembrava lo stesso una Dea resa umana solo da quelle stille argentee che non volevano saperne di fermarsi;  infantile le asciugai le lacrime, perché in quel momento mi sentivo davvero come un bambino che guarda una scena dolorosa e troppo crudele per i suoi occhi  e si limita a fare quel poco che più per alleviarne la pesantezza.


Told you this is my fault
Look me in the eyeball
Next time I’m pissed
I’ll aim my fist
At the dry wall
Next time
There will be no next time
I apologize



Lei si girò verso di me , l’emozioni mi presero lasciandomi senza respiro, quando vidi sul suo viso un espressione rilassata, calma, i suoi occhi erano tornati con quello sguardo equilibrato e dolce per cui sarei morto, mentre sul suo viso si apriva un leggero sorriso che sembrò illuminarmi.  

Perché improvvisamente mi guardava così?ù

 Io questa dolcezza non la merito, Naika come puoi sorridermi dopo tutto quello che ti ho fatto! Perché il tuo sguardo equilibrato ora mi sta calmando, quando sarei dovuto essere io a consolarti!

 Come fai ad avere un’anima così forte?

I miei pensieri vennero  messi a tacere quando, due labbra morbide, salate dalle lacrime toccarono le mie in un bacio semplice, innocente e dolce; com’altre volte avevano fatto. Un bacio che mi fece ritrovare me stesso …


 Naika era indomabile e imprevedibile , lei seguiva le emozioni, se il suo cuore le aveva detto di baciarmi lei l’aveva fatto, anche se prima stava quasi per soffocare da tutto quel dolore, anche se io l’avevo ferita fisicamente lei ora m’abbracciava  come sempre faceva quando mi vedeva triste e perso, poi i miei pensieri mi portarono alla conclusione che mi fece quasi scappare una lacrima per la sorpresa.

Naika era libera …
libera di seguire le sensazioni, di passare sopra i miei errori per consolarmi quando vedeva che soffrivo … Lei le catene le aveva lasciate a Marijoa  volandosene lontano.
 
 Aprii gli occhi e la fissai, recuperando la forza per parlare,  - Naika perdonami, io non volevo, ho perso la testa, io non ho baciato quella ragazza e stata lei … mi dispiace scusami – l’abbracciai forte tanto che dovetti trattenermi per non farle del male, lei mi accarezzava la schiena mentre io le lasciavo dei baci di scuse sulla spalla tremando lievemente, -Perdonami Ace ho esagerato, non ti dirò più una cosa così brutta, scusa, non è stata nemmeno colpa tua – . Mi scostai da lei, avvicinandole il viso al mio con una mano e  la baciai, la baciai con passione e desiderio che non mi lasciasse, che le  sua mani non abbandonassero i miei capelli.  la strinsi a me con un braccio, la volevo vicina, dovevo colmare il vuoto che c’aveva separato e in qualche modo cancellare tutto quel dolore. 
 
Lasciai le sue labbra riaprendo gli occhi, le diedi un bacio tremante di scuse sul polso che le avevo ferito, questo non me lo sarei mai perdonato. La guardai mentre dalla mia bocca uscirono le parole più sincere e disperate di quella notte e forse di tutta la mia vita – Non te ne andare – disse la mia parte più infantile appellandosi al cuore di quella ragazza libera e indomabile che mi trovavo davanti, lei si avvicino di più a me posandomi entrambe le mani sul viso,  lasciando un bacio dolce e sicuro sulla guancia - Ci sarò sempre –




________________________________________________________to be continued…     


Ciao a tutti! Buon Natale! Vi faccio oggi gli auguri  perché domani non potrò aggiornare visto che essendo natale sarò via scusata. Come avevo promesso ho pubblicato il capitolo, scusatemi se non ci sono battaglie e neanche la ciurma, ma volevo scrivere un capitoli incentrato tutto su Naika e Ace dal punto di vista del fiammifero xD. Perciò perdonatemi se non vi è piaciuto ed è stato noioso sorry, comunque dal prossimo capitolo la storia prenderà un impennata. Tuttavia spero che possiate apprezzarlo comunque e che anche se forse troppo romantico e fuori dai personaggi vi abbia emozionato. Nel capitolo sono presenti parti del testo della canzone “Love the way you live”  di Rihanna ft Eminem, praticamente mi ha ispirato totalmente ed è una delle mie canzoni preferite perciò vi consiglio di ascoltarla e anche il video è simile ai fatti che succedono nel capitolo. Ora ringrazio come sempre tutti voi che recensite, mettete la storia nelle preferite-seguite ecc… e anche tutti coloro che leggono e basta, Grazie il vostro sostegno mi da sempre la carica per impegnarmi : ).
AUGURI DI BUON NATALE!! Baci
By Akemi_Katy 

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Capitolo 12
*** La vacanza si fa più movimentata ***


La guardavo, un sorriso soddisfatto e sognante stampato in faccia, le accarezzavo i capelli corvini, morbidi  e ricchi di riflessi sotto la luce del sole,  non pensavo a nulla se non al respiro leggero di Naika sul mio petto, le mie braccia intorno a lei e  la mia mano intrecciata nelle  sue ciocche scure.  Mi sembrava strano averla  lì a dormire appoggiata su di me con un sorriso lieve sulle labbra,  abbracciati sulla sabbia calda sotto al sole.

 Naika…

Le diedi un bacio leggero sulla fronte,  non riuscivo a starle lontano è come se lei fosse diventata il centro di ogni cosa, bastava un suo comportamento per cambiarmi umore,  riusciva leggermi dentro, ma soprattutto sapendo chi ero restava al mio fianco .

Un’ ombra scura fece cadere il mio sorriso soddisfatto,

 non le avevo ancora detto tutto, c’era ancora una barriera, un segreto tra me e lei …
il fatto che io fossi un assassino … tremai … 

fui macchiato della morte di mia madre quando venni  al mondo, lei aveva sacrificato la sua vita per farmi vivere … ed io l’avevo uccisa …
un altro brivido gelido …

madre … io non l’ho mai conosciuta, ma Garp tempo fa mi disse che era una donna forte e coraggiosa, io a lei devo tutto, la mia stessa vita e il fatto di poterla continuare a vivere usando il suo cognome invece di quello maledetto di lui …



una carezza mi riportò alla realtà, Naika si era svegliata e mi guardava dolcemente con un sorriso vivace sulle labbra seduta da parte a me …


lei mi faceva dimenticare tutto, con lei riuscivo a vivere senza perdermi nel rimorso …

 -Giorno- mi disse con la voce ancora impastata dal sonno, mentre uno sbadiglio le sfuggiva, le  sorrisi vivace posandole il cappello in testa e mettendomi seduto, – Ciao – riuscii a dirle mentre posavo le mie labbra sulle sue in un bacio leggero, semplice dolce, accarezzandole il viso,  ormai mi veniva naturale non riuscivo a trattenermi, non con lei così vicino e il suo profumo sulla pelle … Naika si scostò da me troppo presto e non riuscì a trattenere un mugolio di dispiacere  prima di tornare a sorriderle, senza preavviso un pugno mi colpì alla spalla, le iridi blu notte di Naika fissarono le mie con uno sguardo serio, troppo serio  -Cosa c’è?- le scostai una ciocca di capelli dal viso, -Ace cos’hai intenzione di fare con la ciurma?-, mi grattai la testa confuso non c’avevo ancora pensato, - Vuoi dirglielo?- gli chiesi sperando che avesse la risposta, lei rivolse lo sguardo al cielo pensierosa, - Ci ho pensato, dovremmo aspettare che la cosa salti fuori da se, vediamo come vanno le cose- il suo sguardo  si posò su di me con un ghigno malefico – non vorrei che qualcuno perdesse la fama di “sciupa femmine”- , le saltai addosso per buttarla nella sabbia, ma lei era veloce e si era già alzata, mentre io avevo ancora la faccia per terra, la sentii ridere  mentre s’allontanava  – Meglio andare fiammifero- .
 Alzandomi sputacchiando sabbia la seguii, riprendendomi il mio cappello e scompigliandole i capelli, (ormai era diventata un’ abitudine) mentre lei mi spingeva ridendo e io la circondavo con il braccio tenendola stretta, con un sorriso vittorioso sulle labbra; poteva essere più intelligente e furba, ma non più forte, la strinsi di più posandole un bacio sulla fronte mentre lei mi sorrideva divertita.

- Naika, ti va di entrare nella seconda divisione? Come mia vicecomandante -

 Mi guardò mentre un sorriso le compariva sulle labbra

-Si, ma non per molto – mi rubò il cappello allontanandosi di qualche passo per poi fermarsi e guardarmi di profilo con uno sguardo affascinante e del tutto nuovo che mi fece confondere e incendiare ancora di più, - Non ho intenzione di restare una vice comandante Fiammifero  e quando ti batterò sarai tu ad essere il mio vice- 
Mi avvicinai riprendendomi il copri capo che ci giocavamo, - Aspetta e spera angioletto – le dissi ghignando mentre mi aggiustavo il cappello davanti a lei, le sfide mi piacevano e se era Naika a farmela la cosa sarebbe stata ancora più interessante.  Non feci in tempo a piegarmi per lasciarle un bacio che qualcuno mi diede una pacca sulla spalla

Merda!

Mi girai e vidi Satch a braccia conserte  che ci guardava sorridente, - Giorno ragazzi-,  -Ciao Satch – lo saluto Naika felice,  mentre io sbavavo, visto che avevo appena notato le borse stracolme di cibo che stava portando, alzai lo sguardo vedendo che entrambi mi guardavano esplicitamente, - Meglio che vada- si affrettò a dire Satch fissandomi, io sorrisi colpevole capendo, - Naika mettigli un collarino così il mio fratellino non mi svuota la cucina, ahahah  -, - Vedrò di prenderlo al più presto – gli rispose Naika ridendo, appena Satch si avviò diedi un colpetto alla sua spalla, -Che c’è Ace? Se vuoi ci mettiamo d’accordo sul colore ahahah – affrettai il passo facendo finta di prendermela mentre lai mi raggiungeva ancora ridendo, le sorrisi contagiato dalla sua felicità.



Entrammo nell’albergo ridendo, già tutti si erano seduti in attesa che Satch portasse il pranzo automaticamente strinsi Naika a me passandole il braccio intorno alle spalle e ghignando. – Fratelloni, guardate l’ ennesima ragazza che vi ho rubato, visto che Rainbow  Angel sarà la mia vicecomandante -  Naika sbuffo per finta dandomi una gomitata, mentre la ciurma era scoppiata in proteste e imprecazioni contro di me.  Presi posto immediatamente pronto per il pranzo, Marco  mi rivolse un ghigno – Dove siete stati per tutta la mattina? Neanche sei venuto a fare colazione- ingoiai un boccone troppo presto, rischiando di soffocare se Haruta non mi avesse dato un boccale di birra, - Io ho dormito in un Hotel … poi sono andato a fare colazione, ho trovato Naika sulla strada per  venire qui- avevo detto ghignante la prima frase e Marco mi guardava con il suo sguardo assente sorridendo lievemente, mentre Blenheim mi diede una pacca sulla spalla ridendo di gusto – Sempre a passare le notti insonne eh Ace ahahaha – ghignai, ma da sotto il cappello lanciai uno sguardo a Naika che mi sorrise, - tu Naika dov’ eri finita?-  chiese Satch entrando dalla cucina per unirsi a noi sorridendo amichevole, prima che Naika potesse rispondere saltò su Haruta energetica – Io e Naika siamo andate a fare spese giù in città-  sia io che lei rimanemmo sorpresi , poi Naika Tornò a sorridere amichevole verso la ciurma che aveva ripreso a mangiare,  prima di lanciarmi ancora nel cibo la sentii sussurrare un grazie ad Haruta.

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Ero seduta su una delle poltrone rosse sulla veranda, dopo essermi cambiata  ero scesa per parlare con Haruta e ringraziarla per avermi coperto.

– Grazie Haruta - le sorrisi mentre lei beveva una tazza di te – Naika, capisco che non vogliate farlo sapere a tutta la ciurma, ma penso che alla famiglia dovreste dirlo – poi mi lanciò un cuscino che mi colpì in faccia – e anche a tua sorella – l’abbracciai sorridendo – Mi dispiace Haruta, ma sapevo che tu l’avresti capito subito - , lei annui fiera  - non ci vuole un genio per capire che siete uniti da un sentimento davvero forte  e poi Ace quando ti guarda  non è più il comandante di una divisione,  ma  un ebete con espressione persa- scoppiammo  a ridere adoravo la mia sorellona, - Naika ti assicuro che non  sono l’unica ad averlo capito- abbassai lo sguardo mi sentivo colpevole e falsa – Haruta mi dispiace, ma ho pensato che fosse la cosa migliore per mantenere le cose  “ leggere “ senza appesantire la situazione- Haruta mi appoggiò una mano sulla spalla  -  Siamo una famiglia e notizie del genere è normale che si sargono, sarebbe solo un motivo per festeggiare e stare ancora più uniti, non ti devi preoccupare della reazione della ciurma davvero- le sorrisi aveva ragione, Haruta era davvero una sorella maggiore – Naika se vuoi lasciare che la cosa esca da se va bene, ma questa situazione non durerà per molto – sospirai –vedrò di parlare anche con il sciupa femmine là dentro- mi scappò un sorriso nominandolo e tirai un cuscino ad Haruta che la colpì in faccia quando vidi un suo sguardo da “anti sgamo” ridendo – Naika tu sei proprio partita – sorrisi guardando il cielo – anche troppo-.

Mi alzai di scatto quando notai che una decina di uomini arrivavano  di gran corsa, io e Haruta ci dirigemmo subito dentro preoccupate. – Cosa sta succedendo?- chiesi ai Satch che mi stava a fianco -complicazioni -  non lo disse preoccupato ma con un sorriso sul volto. Mi avvicinai per ascoltare meglio  - comandanti, il capitano Barbabianca vi chiama  sulla Moby Dick – il pirata  fece un profondo respiro – Sono state avvistate cinque navi pirata che sembrano dirigersi su quest’isola a cannoni scoperti – appena sentii il motivo dell’allarme mi preoccupai, non pensavo che dei pirati avessero il coraggio di dichiarare guerra al Babbo così apertamente, visto che era uno dei 4 imperatori … dovevano essere pazzi.
Guardai Ace e la ciurma avevano tutti un ghigno vittorioso sulle labbra, mentre Blenheim diceva impaziente  – Andiamo -.

 
Ci trovavamo sul ponte della Moby Dick, il Babbo ci aveva detto di attaccare solo se fosse stato strettamente necessario, tutti da parte a me smaniavano il combattimento con quelle navi. C’erano tutti i comandanti delle divisioni e le loro armi sfoderate: Ace era seduto a gambe incrociate ghignante mentre sulle braccia le fiamme bruciavano impazienti quanto lui di dimostrare la loro forza, alla sua destra Marco a braccia conserte ghignava guardando le navi avvicinarsi, Haruta era da parte a me il suo sguardo era concentrato con la sciabola impugnata nella mano destra con la punta verso il basso, Blenheim dietro di noi sorrideva spavaldo con lo spadone attaccato alla schiena; mi girai vedendo arrivare gli altri comandanti con le medesime espressioni impazienti sul viso, eccetto Jozu e Namur concentrati come Haruta a fissare davanti a loro.

 Ace si girò sorridendo- io e Marco ci prendiamo la nave al centro – all’improvviso il silenzio venne distrutto dal vociare dei comandanti intenti a scegliere le navi, lanciai uno sguardo confuso a Satch che mi sorrise capendo, prima guardavano in silenzio le navi concentrati e ora se le  spartivano come bambini, sorridendo e litigando per le scelte, non avevo parole i pirati erano proprio dei pazzi …


 Alla fine i preparativi terminarono: Ace e Marco si sarebbero presi la nave centrale non che la più grande, Atomos, Rakuyo e Kliel  avrebbero combatutto sulla seconda più grossa alla destra di quella centrale, a Blenheim e Haruta stava quella a sinistra,  a  Namur e Kingdue la quarta nave in seconda linea, mentre  Burmenko ,Vista e Fossa si accontentarono dell’ultima più indietro; io sarei rimasta sulla Moby Dick come difesa assieme a Satch. Era la prima volta che assistevo ad uno scontro tra navi pirata ed ero impaziente  anche se leggermente preoccupata.

Il primo a partire fu Ace che con un salto raggiunse lo Striker, iniziando a muoversi velocemente verso la nave nera con le borchie oro, Marco aprì le ali azzurre infuocate e si alzò in volo seguendo Ace dall’alto, 
– Naika potresti formare delle piattaforme fino a quelle navi?- mi chiese Haruta gentile, sorridendo orgogliosa feci comparire una via trasparente d’Haky che raggiunse le navi nemiche galleggiando nell’aria , subito i comandanti saltarono sul mio elemento correndo fino ai pirati avversari, mentre Namur si tuffava in acqua. Guardavo Ace e gl’altri dirigersi verso i nemici leggermente agitata, quando una mano amichevole s’ appoggiò sulla mia spalla - Satch, di chi sono quelle navi?- chiesi curiosa, lui s’appoggiò  al parapetto guardando le imbarcazioni - Quella centrale più grande è di una Supernova di nome Eustass Kidd con una taglia di 315 milioni di berry proveniente dal Mar Orientale, mentre le altre quattro probabilmente sono delle navi di pirati novellini da lui sottomesse, anche se è strano che una supernova decida di attaccare la nave di un imperatore … – s’interruppe vedendo la mia espressione preoccupata, Ace avrebbe affrontato un capitano pirata con un’enorme taglia sulla testa … tremai lievemente, ma riacquistai subito sicurezza, Ace era forte ed  invincibile e al suo fianco combatteva Marco, era inutile preoccuparsi, loro  non avrebbero perso,  un sorriso mi si aprì sulle labbra.
 Attivai appena in tempo il mio potere creando due enormi barriere contro cui esplosero le bombe che le navi nemiche avevano lanciato, traballai questi colpi gli avevo sentiti, concentrata tornai a guardare  le navi pronta a riformare una barriera se avessero riattaccato la Moby Dick, non dovevo distrarmi anche io stavo combattendo.

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Saltai sulla nave di nera e raggiunsi Marco sulla prua ghignante, guardai il capitano avversario capendo subito di chi si trattasse, sarebbe stata una bella battaglia solo un pirata pazzo come Kidd avrebbe potuto sfidare il Babbo essendo ancora un novellino, ma avendo già compiuto stragi. – Salve comandanti della prima e seconda divisione di Barbabianca – esordì guardandoci con un ghigno malefico, e mentre lo disse, tutte le armi dei suoi alleati e probabilmente anche dei nostri andarono a formare due braccia di ferro enormi, di sicuro aveva mangiato un frutto del diavolo.
Io e Marco ci  limitammo a ghignare prima d’iniziare il combattimento. Subito  il suo braccio metallico cerco di colpirmi ma saltai  in alto senza perdere tempo –Hiken- una fiammata partì dal mio braccio destro, ma gli oggetti di metallo che Kidd controllava formarono una barriera, anche se il mio calore riuscì tuttavia a fonderne parecchi e farlo arretrare, atterrai ghignante – Non te la cavi male novellino -, non feci in tempo a lanciarmi per colpire nuovamente, che un compagno della ciurma avversaria con uno strano casco in testa mi si lanciò addosso sfoderando delle armi, ma essendo fatto di fuoco non riuscii a ferirmi, ci pensò Marco ad allontanarlo dandogli un calco che lo lanciò su una nave alleata. M’ abbassai d’istinto quando uno dei bracci metallici  fendette l’aria sopra di me, dovevo aspettare il momento giusto per attaccarlo quando sarebbe rimasto senza difese, sperando che non avesse la rigenerazione dei Rogia. Scattai avanti infuocato, schivando con due salti i metalli principali, mentre altri oggetti mi attraversavano il corpo senza colpirmi, quando vidi che nessun oggetto magnetico si trovava troppo vicino posizionai le dita a croce mirando al petto  –Jujika-  essendo impreparato Kidd non riusci a costruirsi una barriera sufficiente a fermare il colpo che lo raggiunse  lanciandolo nella cabina della nave con le fiamme addosso mentre imprecava.
Sorrisi compiaciuto mentre Marco mi raggiungeva chiudendo le ali, -Non sono così male questi novellini- affermò,  ghignai sistemando il cappello – il tizio con le lame ? –  lui mi sorrise fiero facendo un gesto verso l’ acqua, - torniamo gli altri hanno già sistemato le altre navi-  detto ciò lui riprese il volo mentre io saltai sullo Striker accendendomi, mi dispiaceva lasciare un combattimento in sospeso, anche se Kidd era andato KO era comunque forte come avversario e batterlo definitivamente sarebbe stato un piacere.

Appena fui nella gusta posizione non potendo resistere … -Hiken!-
sparai un pugno di fuoco che travolse tutte e cinque le navi facendole esplodere e incendiare, udii urli e acclamazioni si levarsi  dalla Moby Dick, mi piaceva dare prova della mia potenza e comunque quei novellini se l’erano cercata mettendosi contro un imperatore e i suoi comandanti, m’aggiustai il cappello orgoglioso ancora una volta delle mie fiamme. Passai vicino alla nave e Naika mi sorrise salutandomi assieme agli altri comandanti.

 Spensi lo Striker cioè i miei polpacci e scesi con un salto sulla sabbia morbida, Naika mi raggiunse volando e mi diede un pugno affettuoso sulla spalla sorridendomi dolce, prima che tutta la ciurma compresi i pirati delle divisioni arrivassero urlando e gioendo verso di me e i comandanti, che mi avevano raggiunto sulla spiaggia sorridenti – Andiamo a festeggiare la vittoria!- urlò Blenheim con la sua voce profonda, ma allegra – Mangeremo in città tutti assieme! Ahahaha forza andiamo ad allestire il banchetto! -  -Si, comandante!- urlarono tutti i pirati seguendolo e avviandosi correndo versò la città. - Ace sei il solito megalomane! – mi ammonì Haruta sorridendo – Il nostro fratellino vuole sempre strafare!- disse Marco dandomi una pacca sulla schiena prima di allontanarsi insieme agl’ altri comandanti verso la festa.

Restava solo Naika e non ci pensai due volte ad abbracciarla, per sentirla contro di me mentre le lasciavo un bacio sulla guancia, morbido e dolce com’ero sempre e solo con lei , prima di tornare a ghignare – ancora dell’idea di sostituirmi vice? – lei si scosto leggermente tanto per guardarmi  negli’occhi scuri, mentre si alzava leggermente lasciandomi un bacio dolce sulle labbra, quel contatto inaspettato  me la fece stringere ancora di più tra le braccia, le mie fiamme mi bruciavano dentro assieme hai brividi del bacio,  che da dolce cambiava diventando più passionale e forte, ma nel momento in cui lasciai le sue labbra per tornarle a baciare  lei si era staccata da me. Mi passò una mano sulla guancia, mentre io la fissavo triste per il distacco forzato e assuefatto dal suo sguardo affascinante e sicuro che l’era comparso ormai abituale quando si parlava della nostra sfida privata – non t’illudere fiamma, se non ti ho ancora sconfitto è solo perché sai baciare – si scostò da me tornando a sorridere dolce e famigliare rubandomi il cappello e avviandosi verso la festa, la guardai allontanarsi poi le sue parole mi arrivarono al cervello e sorrisi strafelice da quel complimento inatteso correndole dietro.

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Entrai nella cucina della  locanda in cui Satch e altri aiutanti stavano preparando il banchetto di festeggiamento a cui avrebbe partecipato anche il Babbo. – Ciao Naika - Satch mi salutò mentre indaffarato  girava un mestolo in una pentola enorme, da cui usciva un delizioso odorino (sperai che Ace non riuscisse ad entrare qui dentro se no addio cena), - Ciao Satch, vuoi una mano? – chiesi sorridendo mi piaceva rendermi utile, -Certo grazie, puoi affettare quella bistecca di Re dei Mari?- rispose indicando un enorme pezzo di pesce da parte a lui, anche se l’idea non mi faceva impazzire , sorrisi – Lo faccio subito – iniziai a tagliarlo con un coltello mentre mi perdevo nei pensieri …

Rividi Ace distruggere quelle navi con un colpo solo e i comandanti combattere invincibili ...

La ciurma era davvero potente, per sconfiggere cinque navi non avevano nemmeno avuto bisogno d’impiegare gli uomini delle divisioni, rimanevo sempre sorpresa  dalla forza di qui il Babbo disponeva, dall’abilità in combattimento e soprattutto dalla bellezza dei poteri di Ace, Marco e Jozu. Ace combatteva seguendo l’istinto, forte coraggioso consapevole della sua forza devastante, si, era proprio il figlio di Gol D. Roger.

 Strinsi l’impugnatura del coltello prendendomela con me stessa per averlo paragonato a suo padre, ma dopotutto era la realtà ed io non ci trovavo nulla di male, Roger era stato un grande pirata ed era morto per questo, l’unico suo errore era l’aver lasciato Ace e sua madre soli … mi scostai i capelli nervosa …

Ace, non aveva mai  parlato di lei, chissà se era per questo che il suo sguardo rimaneva assente e triste in alcuni momenti … Ritornai presente se Ace non me n’aveva parlato era perché probabilmente ancora non se la sentiva, l’unica cosa che potevo fare  era restare pronta ad ascoltarlo come sempre rimanendo al suo fianco e sorridergli sincera...


-Naika come va con il pesce?- mi chiese Satch con il solito sorriso, tremante abbassai lo sguardo credendo di non averne affettato nemmeno un pezzo, ma sorrisi quando notai che il pesce era stato affettato e il coltello che avevo in mano era ricoperto dal mio elemento a cui mentalmente urlai un grazie enorme – Ho finito te lo porto- lo misi s’ un vassoio e l’appoggiai  sul tavolo dietro a Satch. Stavo per uscire quando la sua voce  mi raggiunse facendomi fermare – Naika sono felice di te e Ace-   -Cosa?-  lui si era girato con un sorriso sincero dipinto sul volto, - Siamo una famiglia le notizie passano e si capiscono, non ti devi sentire in colpa per non avercelo detto, è normale, so che a volte la ciurma è  un po’ stressante su queste cose- gli sorrisi abbracciandolo sincera – Grazie Satch -, -Di niente sorellina, ora potresti portare fuori la seconda portata per favore ? Mi dispiace che ti sia persa la prima, probabilmente non ne troverai più visto che Ace è a tavola e gli altri non sono da meno- gli sorrisi prima di avviarmi verso l’uscita con l’enorme pezzo di Re dei Mari su un vassoio, visto che era pesante il mio potere andò a sostenerlo per parte.

Appena uscita tutti mi sorrisero alzando i calici e io ricambiai, lasciai il vassoio a capo tavola davanti al Babbo che mi rivolse un sorriso paterno sotto i baffi bianchi, feci per raggiungere Ace....

Quando scorsi la cosa più impensabile e dolorosa, tremai mentre una lacrima gelida mi scendeva sulla guancia ...

No …
 

___________________________________________to be continued…   
 
Ciao a tutti! Potete pure spararmi per avere interrotto sul più bello scusate, chissà cos’avrà visto Naika e chissà ma non è una cosa bella … Ora vi chiedo scusa per aver fatto duellare Ace contro Kidd , ma non ho resistito,  mi sono chiesta tra tutti i pirati e ciurme quale sarebbe così pazza da dichiarare guerra e farsi alleati sottomessi e così mi è comparsa in mente la ciurma di Kidd con un capitano spietato nonché Supernova più potente. La nave me la sono immaginata e non l’ho descritta bene perché non sapevo se la sua immagine e forma era già nota nel manga o nell’anime scusate perciò se non corrisponde e ci sono incongruenze (visto che Kidd viene dal Mar Orientale). Ora vi ringrazie per le meravigliose recensioni che mi fare grazie e perdonatemi se ho aggiornato tardi perdono. Inoltre ringrazio anche chi ha messo la storia nelle seguite, preferite ecc… grazie di cuore mi fa davvero felice sapere che qualcuno legge e apprezza : ))). Ora vi saluto un bacione, vedrò di aggiornare presto
By  Akemi_kety  

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Capitolo 13
*** vendetta e sogni ***


– Non te ne andare – disse la mia parte più infantile appellandosi al cuore di quella ragazza libera e indomabile che mi trovavo davanti, lei si avvicinò di più a me posandomi entrambe le mani sul viso,  lasciando un bacio dolce e sicuro sulla guancia - Ci sarò sempre –

 
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-Ace?-


nessuna risposta, mi scostai leggermente da lui per guardarlo in viso, un sorriso mi spuntò sulle labbra quando lo vidi addormentato sulla mia spalla a russare come un bambino, sospirai ironica: attacco di narcolessia. Piano lo allontanai leggermente da me, cercavo di far più silenzio possibile non sapevo se quando uno cadeva in un attacco bisognasse aspettare che si svegliasse, oppure cercare di svegliarlo, comunque era troppo tenero per svegliarlo. Mi alzai appoggiandolo un istante con la schiena al muro mentre continuava a dormire beato, ero indecisa sul da faresi,  Ace aveva almeno dodici chili di muscoli ed era più alto di me perciò l’opzione “prendiamolo in braccio” l’ho eliminata a prescindere, l’unica cosa era tirarlo su con l’aiuto dell’Haky, così dei filamenti luminosi partirono dal mio corpo prendendo Ace e lo sollevarono senza fatica, poi lentamente iniziai a camminare verso il letto cercando di non farlo sbattere contro qualcosa, come situazione era davvero troppo insensata e buffa! Dopo averlo fatto sbattere almeno tre volte contro la parete riuscii a metterlo sul letto, mentre io m’imprecavo contro, Ace dormiva ancora beato e ignaro di tutto.

E ADESSO?!

Sbuffai sonoramente

Quello era il mio letto, su cui avrei dovuto dormire io!  Di spostarlo non se ne parlava, perché se per caso la faccenda narcolessia era come quella sonnambulo, svegliarlo sarebbe stato come ucciderlo e io non avevo la minima intenzione di farlo, forse prima ma ora no.
Avevo bisogno d’aiuto …

Chiusi la porta molto piano, per poi iniziare a correre sbraitando fino all’ uscita per cercare Haruta  o chiunque altro potesse aiutarmi con la faccenda “pugno di fuoco mi sta dormendo nel letto e se lo sveglio crepa”.
Accelerai il passo, ma quando feci per imboccare la porta d’ingresso sbattei contro qualcuno volando subito per terra, -Ahi!- mi toccai la testa su cui sarebbe uscito un bernoccolo girante, prima che iniziassi a imprecare contro quella situazione del tutto imbarazzate una mano gentile prese la mia sollevandomi, Marco, -tutto bene Naika?- Mi chiese cercando di guardarmi preoccupato quando in realtà si stava solo trattenendo dal ridere, sbuffai ironica – Si sono viva, cosa ci fai qui?-, -Sono venuto a vedere cosa stava succedendo, tutti alla festa sono rimasti leggermente scossi e incuriositi dalla situazione- Marco mi rivolse uno sguardo indagatore, risposi sorridendo incerta – Non è successo niente solo un malinteso, però, posso chiederti una cosa?- lui mi sorrise facendomi segno di continuare, presi fiato  – Quando una persona soffre di narcolessia, fa bene svegliarla all’improvviso anche se sta dormendo nel tuo letto? -, lui mi guardo come se fossi un’aliena, probabilmente l’ultima parte potevo risparmiargliela, ma dopotutto erano le 4 di notte ed era già tanto che riuscissi a pensare, mi sfuggì uno sbadiglio. Marco mi scompigliò i capelli sorridendomi - vieni ti trovo un'altra stanza  – , lo seguii come una bambina tenendogli un pezzo della sua camicia viola per non perdermi e addormentarmi sul posto. – Ecco qua, questa è la tua nuova camera - mi disse sorridendo, mentre io mi ero già fiondata sul letto, ormai in dormiveglia, l’ultima cosa che sentii fu uno sbuffo ironico e delle coperte calde a coprirmi …
 

 
-NAIKA!!- qualcuno mi stava leggermente urlando addosso mentre mi scuoteva come fossi un peluche, ormai capendo a malincuore che il mio sonno era del tutto finito riuscii ad aprire gli occhi che subito si spalancarono nel vedere un’espressione infuriata sul viso di Haruta – Naika ma sei pazza è mezzogiorno la nave sta per salpare muoviti!!!- quelle parole m’arrivarono al cervello in ritardo e appena le capii scattai in piedi mentre Haruta mi afferrava per il polso iniziando a correre imprecando sottovoce
 
Merda! Perché non mi ero svegliata prima?!
 
-Haruta mi dispiace, non so perché non mi sono svegliata scusa- lei mi rivolse un sorriso amichevole –Naika il fatto è che tu ci hai letteralmente impedito di svegliarti!- la guardai stralunata, sentendomi un’idiota…

COSA?!

Lei mi guardò confusa quanto me – Naika per almeno un’ ora abbiamo provato a svegliarti, persino Ace e Marco ci hanno provato con i loro poteri, ma niente il tuo potere non ne voleva sapere di ritirasi – ora mi sentivo ancora più tonta e idiota di prima – il mio potere?- chiesi titubante e confusa, -SI! Ha creato una specie di barriera intorno a te come per proteggerti, Naika perché l’hai fatto?-

Una barriera attivata nella notte?! Non mi era mai capitato niente di così strano

-Non lo so, non lo ricordo nemmeno - risposi sincera portandomi una mano alla testa, sentendola leggermente gonfia un bernoccolo? E questo?!

All’improvviso mi ricordai della notte precedente con Ace, l’emozioni mi travolsero facendomi  quasi  inciampare tanto che se Haruta non mi avesse tenuto sarei volata per terra, poi automaticamente mi tornò in mente Marco che mi portava in camera e Ace sul mio letto che dormiva beato … ma della protezione d’Haky niente … perché non me lo ricordavo?! La cosa iniziava ad agitarmi …

-Naika riprenditi! Non è così grave, ora dobbiamo trovare un modo per salire sulla Moby Dick, visto che le scalette sono state tolte!- Haruta mi rivolse uno sguardo eloquente, -Scusa, certo – capendo aprii le ali d’Haky che mi risposero pronte e ubbidienti, prendendo Haruta per il braccio riuscii ad alzarmi in volo e raggiungere la Moby Dick senza fatica. – Grazie per avermi aspettato – dissi ad Haruta con un sorriso sincero , lei mi sorrise a sua volta – Di niente sorellina, andiamo a mangiare ho una fame enorme e se Ace ha già finito tutto sarei capace di ucciderlo!- esclamò energetica iniziando a correre verso la cucina, prima di raggiungerla rivolsi uno sguardo indagatore al mio elemento mentre si ritirava seguendo perfettamente il mio volere, la cosa mi sembrava normale ma perché allora l’avevo chiamato a proteggermi di notte?! E soprattutto da chi o da cosa …

- Naika muoviti guarda che davvero rischiamo di rimanere a stomaco vuoto- mi urlo Haruta, scossi la testa, appurando che avevo pure fame, iniziai  a correre verso le cucine pregando che Ace e gli altri si fossero trattenuti dal mangiare tutto.

 
-Buongiorno sonnambula- mi salutò la ciurma alzando i calici stracolmi, io risposi con il solito sorriso sorvolando sulla “sonnambula”, subito il mio sguardo andò alla tavola e mi pianse il cuore vedendo che non c’era rimasto più niente, incavolata rivolsi uno sguardo omicida verso  Ace e lo vidi seduto con la pancia leggermente gonfia a bere birra, ovviamente si era mangiato tutto. Con passo deciso iniziai ad avanzare verso la vittima del il mio primo omicidio che per di più mi guardava sorridendo allegramente ignara del mio intento omicida, quando feci per richiamare il mio elemento un braccio mi prese per le spalle – Ciao sonnambula, non te la prendere con il caso umano, Satch ha lasciato a te ed Haruta un po’ di pranzo, ti conviene andare in cucina, prima che qualcuno lo scopra- risvegliandomi dalla voglia d’uccidere guardai Marco  – grazie-  gli dissi sorridendo prima di rivolgere ad Ace uno sguardo assassino ed incamminandomi veloce verso il mio pranzo.
 
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Guardavo confuso verso la porta delle cucine, Naika mi aveva dato i brividi, sembrava che volesse uccidermi, ma ghignai costatando che non l’avrebbe mai fatto o comunque sarebbe scoppiato un combattimento in cui avrei potuto sconfiggerla e dimostrarle quant’ero forte.
– Ace cosa c’è tra te e Naika?- La domanda inattesa di Marco m’ arrivò addosso distruggendo l’immagine della mia vittoria su Naika, – Niente, perché?- risposi cercando di sembrare indifferente, -Ace tutta la ciurma si è accorta del fatto che tra voi c’è qualcosa soprattutto da ieri sera- mi rivolse uno sguardo da fratellone maggiore , -hai respinto una ragazza per la prima volta, inseguendo Naika che casualmente vedendoti ha preso il volo in senso letterale, ti sembra “niente”?- lo guardai sorridendogli, Marco era molto sveglio, capiva al volo chiunque e tra me e lui c’era un profondo legame d’amicizia visto che m’ aveva fatto ragionare definitivamente sull’idea di entrare nella ciurma, - penso di volerle molto bene- dissi ghignando per nascondere l’improvvisa agitazione, dopotutto non avevo ancora ammesso a me stesso d’ essermi innamorato di una ragazza, perché la cosa mi confondeva essendo la prima volta e sentirmi un novellino mi dava profondamente fastidio …
Marco mi diede una pacca sulla schiena , -Ace, guarda che siamo la tua famiglia ci puoi dire se ami Naika, non è un problema-, -probabilmente è così- ammisi piano guardando per terra, -ma di preciso non lo so- gli rivolsi un sorriso confuso e lui mi diede un pugno sulla testa – vedi di chiarirti e stai attento a non fartela scappare – mi rispose allontanandosi,  cercai di sorridere ma la l’ultima frase mi aveva confuso, scossi la testa saltando in piedi sorridendo, era meglio che iniziassi a fere il mio lavoro … o meglio andare a fare il mio  pisolino post pranzo all’aperto.
 
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-Grazie Satch era tutto delizioso e buonissimo – esclamai verso il cuoco che mi sorrise compiaciuto, -di niente Naika, è un piacere-, mi misi di fianco a lui aiutandolo a pulire i piatti mentre salutavo Haruta che stava uscendo chiamata d’ alcuni pirati della sua divisione.  -Naika?-    -Si-    -Qual è il tuo cognome?-  

a quella domanda i miei battiti accelerarono improvvisamente …

Anche se  mia madre era stata considerata come una traditrice e si era innamorata di un pirata,  era stata comunque una vice ammiraglio molto forte e temuta visto ch’era l’allieva prediletta di Tsuru ed aveva i poteri di un frutto del diavolo, Così il governo mondiale dopo la sua persecuzione, aveva propagato la notizia che si fosse ritirata nel Nuovo Mondo, per mantenere un po’ di controllo sui pirati sfruttando la sua fama.

- Naika D. Keshi – trattenni il respiro guardando Satch, dopotutto gli avevo detto d’essere la figlia di una vice ammiraglio considerata una leggenda visto che in passato aveva sconfitto in combattimento il vice capitano di Gol D Roger: SilversRayleigh– Così sei la figlia della vice ammiraglio Whitetander, questa non me l’aspettavo- mi rispose Satch amichevole, mentre io gli sorridevo, la sua reazione m’aveva stupito inizialmente, ma poi avevo capito che si trattava di Satch. – Sai che si dice che ci sia una leggenda riguardante chi ha la D nel proprio cognome?- feci segno di no con la testa questo non lo sapevo proprio, Satch vedendomi confusa mi sorrise iniziando a raccontare, mentre io mi mettevo in ascolto curiosa come una bambina …

- Si narra da tempo, che in passato vi fu una stirpe, la stirpe della D a cui ancora oggi appartengono alcuni dei personaggi più potenti e temuti che avranno una grande importanza nella storia. Tuttavia è uno dei misteri del nostro modo, non si sa se sia vero oppure no, ma ci sono esempi che non si possono ignorare  per esempio Gol D Roger, re dei pirati che ha dato il via alla nostra era, oppure Monkey D. Dragon  capo dell’armata rivoluzionaria e suo padre Monkey D. Garp considerato l’eroe della marina – Satch fece una pausa guardandomi e mi sorrise da fratellone vedendo la mia espressione completamente concentrata sulla storia e curiosa, - Anche sulla nostra nave ci sono persone appartenenti a  quell’antica stirpe, Portoguese  D. Ace, Marshall D. Teach e anche tu ne fai parte- lui mi sorrise, improvvisamente mi sentii orgogliosa e gli sorrisi a mia volta, - Grazie Satch per avermelo raccontato – lo abbracciai, -Di niente Naika sono felice che ti sia piaciuta, ah prima che mi dimentichi, il Babbo ti vuole parlare ti conviene muoverti prima che faccia il suo pisolino pomeridiano- -Ok- gli risposi prima di correre fuori verso la camera del Babbo ancora persa nel suo racconto.



 
Toc toc
 
-Vieni figlia mia- sorrisi mi piaceva essere chiamata così, soprattutto dal Babbo

-Ciao Babbo, volevi parlarmi?- chiesi sorridendo affabile, -Vieni siediti- il capitano fece per tirarsi su quando un’infermiera l’ammoni severamente, senza però venire ascoltata visto che ormai era seduto e mi guardava  sorridendo da sotto i baffi a mezza luna bianchi, - Naika tu ora fai parte della mia famiglia, non ho potuto fare a meno di notare da tua forza in combattimento derivante da un frutto del diavolo-  annuii – Bene ora ti faccio una proposta ti andrebbe di formare un’altra divisione reclutando uomini?- non sussultai a questa proposta, diciamo che me l’ero aspettata anche se leggermente temendola, Haruta me l’aveva detto quando ancora ci trovavano su Jaya. Alzai lo sguardo osservando il Babbo negl’occhi – Babbo, io non voglio una nuova divisione mi basta rimanere in quella di Ace- risposi sincera sorridendo, - Gurarararara! Mi ero aspettato una risposta del genere visto il legame che si è formato tra  voi Gurarararara-  arrosii leggermente, era proprio impossibile tenere qualcosa di segreto in questa famiglia, -Bene, ora figlia anche se hai rifiutato la proposta di diventare una comandante ti andrebbe di portare comunque il mio nome nei mari?- annui sorridendo – Certo Babbo-, - Gurarararara! Jessy ti farà il tatuaggio se adesso sei pronta- , mi alzai vedendo che una delle due infermiere si dirigeva verso la porta facendomi cenno di seguirla,  -Nessun problema, ciao Babbo- salutai il capitano con un sorriso affettuoso prima di seguire l’infermiera fuori.

-  È il tuo primo tatuaggio Naika?- mi chiese  guardandomi con un sorriso incoraggiante e materno, ci pensai su … non sapevo se il simbolo di Ace fatto con il fuoco potesse essere un tatuaggio, -Si- risposi arrivando ad una conclusione, ero felice , mi sarei fatta tatuare il simbolo del Babbo diventando ufficialmente parte della famiglia, l’avrei portato con orgoglio quanto Ace e Marco. Tutta la mia sicurezza e felicita svanì quando l’infermiera mi chiese sorridendo con un enorme ago in mano – Dove lo vuoi? – deglutii  cercando di farmi coraggio  - sul collo a sinistra va benissimo- lo dissi tutto d’un fiato mentre mi preparavo mentalmente all’incontro con l’ago .


 
Uscii dalla saletta con un sorriso orgoglioso stampato in faccia ringraziando Jessy, mi fissai allo specchio scostando i capelli, ciò che vidi mi fece invadere da un calore particolare e piacevole che mi fece sorridere ancora di più, la consapevolezza di aver fatto la cosa giusta.
Uscii all’aperto andando d’istinto da Ace che “stranamente” stava dormendo beato sul legno della nave, il volto coperto dal cappello arancione e le braccia incrociate dietro alla testa. Senza pensarci due volte gli presi il cappello mettendomelo in testa - Ciao fiammifero – lo salutai sorridendogli calorosa, lui mi guardò stupito e si mise seduto a gambe incrociate, -Ciao sonnambula- lo fulminai con lo sguardo, -Ciao Naika - mi sorrise dolce come  per farsi perdonare, io gli mollai il solito pugno sulla spalla – Dove sei stata fino ad ora?-, sorrisi mettendomi di lato e scostando i capelli – a fare questo -  appena lo vide Ace mi sorrise ancora di più abbracciandomi felice, tanto che quasi mi spezzò in due – Che bello ora sei della famiglia! Aspetta, il Babbo non ti ha chiesto di formare una nuova, beh una nuova … - lo zittì subito, -Si ma ho deciso di restare con te visto che se no saresti perso senza il mio sostegno- ghignai,  mentre lui mi baciava passionale senza preavviso, portando una mano tra i miei capelli mentre io gli cingevo il collo avvicinandomi a lui e rispondendo a quel bacio inatteso e rovente come l’inferno, non ne avrei mai avuto abbastanza di questo calore …


-Cough cough-

Mi scostai da Ace, guardando dietro di lui Haruta mi osservava con un espressione da finta incavolata, con tanto di braccia sui fianchi. Sorrisi alzandomi in tempo prima che Haruta mi si tuffasse addosso urlando          – Dov’è ?- le sorrisi  abbassandomi e scostando i capelli, -Wow, che bello sul collo! Complimenti sorellina ottima scelta, almeno tu non sei megalomane come il mio fratellone li dietro, che se avesse potuto l’avrebbe fatto pure luminoso e fosforescente- non fece in tempo a finire la frase che Ace la teneva stretta scompigliandola per vendicarsi, mentre io ridevo non potevo essere gelosa di Haruta lei era davvero come una sorella maggiore.
– Che bello sorellina!- Marco mi sorrise abbracciandomi, poi mi scostai osservandolo ghignando – almeno non è gigante come quelli d’ altri- mi scompigliò i capelli dopo avermi preso il cappello e lanciato ad Ace,       -sono venuto a dire che la cena è quasi pronta, perciò vi conviene scendere- Haruta e Ace si staccarono seguendo Marco, - Naika non vieni?- mi chiese Ace con un sorriso dolce sulle labbra, anche se stava smaniando di catapultarsi un cucina, - Si, ma voi andate avanti io vi raggiungo più tardi- , Haruta mi salutò sorridendo mentre Ace già correva.
 

Mi sedetti a gambe incrociate sul bordo della nave con lo sguardo rivolto verso la linea ormai sottile dell’orizzonte, non feci in tempo a perdermi nei pensieri che vidi una nave in lontananza. Il mio cuore sembrò fermarsi quando con lo sguardo riuscii a riconoscerne il simbolo sulle vele, presi subito  il volo avvicinandomi veloce e le mie ipotesi si trasformarono in certezze …  sequestratori …

La riconobbi, ora che mi trovavo sopra di essa, la nave che mi aveva portato all’arcipelago Shanbondy. Notai che vicino ad essa nell’acqua si trovavano dei pesci strani e mai visti con sopra delle selle vuote. Atterrai sul ponte della nave piano silenziosa, il mio corpo era scosso da brividi d’eccitazione, finalmente avrei avuto parte della mia vendetta.

Un uomo di guardia mi scopri, ma non fece in tempo a dare l’allarme che con un calcio potenziato dal mio elemento l’avevo gettato in acqua a qualche metro di distanza. Continuai la mia poco gentile visita imboccando le scale che scendevano nella stiva della nave, mi fermai quando passai davanti ad una porta da cui veniva un vociare di uomini intenti a discutere e bere, fui tentata d’irrompere e farli fuori tutti, ma mi trattenni se quella era la nave su qui avevo viaggiato nella stiva si dovevano trovare anche le persone rapite. Aprii il portone che conduceva alla stiva, subito mi sentii molti sguardi puntati addosso, feci partire dei filamenti luminosi che fecero un po’ di luce in quel luogo buio e purtroppo famigliare. Arretrai guardando le sagome di almeno una decina di uomini e donne fissarmi terrorizzati e vedendo per la prima volta delle vasche colme d’acqua che durante la mia permanenza mi erano sfuggite, notai che all’interno di due sui trovavano due sirene con sguardi terrorizzati e tremanti. – Chi sei tu?- mi chiese un uomo con voce tremante, mi avvicinai a loro piano per non spaventarli,- sono una pirata della ciurma di Barbabianca, sono venuta per salvarvi- mi scostai i capelli rivelando il tatuaggio, il Babbo mi aveva detto di portare il suo nome in qualunque cosa avessi fatto, subito feci partire dell’altro Haky che andò a distruggere le catene che li tenevano imprigionati e le vasche con dentro le due sirene. – Ascoltatemi, prenderò possesso di questa nave, all’esterno ci sono dei pesci che potrete cavalcare per scappare – una donna mi si avvicinò prendendomi una mano con gli occhi bagnati dalle lacrime, -Grazie sei un angelo- mi sembrò strano sentirmelo dire dopotutto i pirati erano disprezzati dalla gente, però forse in situazioni come queste non contava chi fosse la persona che tendeva la mano per salvarti, -seguitemi- iniziammo a correre su per le scale, i pirati erano saliti sul ponte, probabilmente qualcuno aveva dato l’allarme, appena fuori notai che gli ex prigionieri tremavano e come loro anche le due sirene. – Bene, bene una ribellione in corso, e tu chi saresti ragazzina- esordì un uomo possente con un’armatura enorme e una maschera di ferro in volto, l’uomo che aveva rapito me anni addietro, ghignai incrociando le braccia – Una più furba di voi-, lanciai dei fili d’Haky sugl’altri uomini che poco prima mi minacciavano con delle spade gettandoli in mare lontano così che non avessero ostacolato la fuga, -MUOVETEVI! SALTATE IN ACQUA E FUGGITE!- subito anche se tremanti gli uomini fecero come avevo detto, il colosso con la maschera di ferro tentò di fermarli, ma lo lanciai nella stiva della nave schiacciandolo con il mio potere, intanto che fuggivano mi urlarono dei ringraziamenti mentre io gli sorridevo. Mi lanciai a terra per schivare un colpo di pistola da dietro, ruotando mi rimisi in piedi e prima che il rapitore potesse spararne un altro, il mio Haky andò a ricoprirmi il braccio con qui gli diedi un pugno così forte e carico d’odio che lo fece sputare sangue catapultandolo nell’acqua gelida del mare. Sentendo dei rumori mi girai ancora con il ghigno vittorioso e vendicativo in faccia, mi trovai davanti tre uomini pesce tremanti, subito scattai  colpendo il primo con un calcio e il secondo con un pugno, il risultato fu soddisfacente perché con la velocità e forza dell’Haky i due caddero subito a terra senza muoversi. Il terzo mi guardava con occhi spaventati impugnando una semplice spada, urlano iniziò a correre verso di me, scansai facilmente il colpo dandogli una gomitata nella schiena seguita da un calcio anche questo cadde a terra immobile.

Mi sistemai i capelli, questi ladri di persone sono proprio patetici, mi girai notando un enorme bufalo correre verso di me, ma cadde senza sensi a terra quando usai l’Haky nella sua forma classica. Aprii le ali e sospirando mi alzai in volo, scorsi in lontananza i fuggitivi scappare sui pesci, sorridendo volai veloce verso la Moby Dick, ma prima mi girai e con un ghigno feci partire un colpo luminoso e trasparente imitando Ace distruggendo la nave del tutto e schiacciandola come un giocattolo, appurai divertita che come inizio della mia vendetta non era male.
 
_________________________________________________________________
 
Guardavo lo spettacolo offertomi da Naika a bocca aperta come un bambino …

Ero seduto sulla testa della balena a gambe incrociate, prima ero uscito cercando Naika che non si era presentata alla cena, poi avevo sentito i rumori seppur lontani di qualcosa che veniva distrutto e guardando verso il mare avevo riconosciuto  Naika in aria ad ali aperte  mentre con il proprio elemento distruggeva una nave intera.

Osservai ancora davanti a me come un ebete il luogo dove prima si trovava la nave, sussultando quando Naika salì sulla Moby Dick richiudendo le ali e guardandomi sorpresa – Ace cosa ci fai qui?-, scossi la testa er togliermi l’espressione stupita, girandomi ghignante verso di lei, -Ero venuto a cercarti prima di vedere quello spettacolo – dissi facendo cenno con la testa dove della nave non rimaneva più niente, Naika si sedette a gambe incrociate sorridendomi – Quella era la nave su cui i sequestratori di schiavi trasportavano dei prigionieri e su cui io stessa ero stata portata, distruggerla è stato solo l’inizio del mio sogno di vendetta- lo disse calma e felice come una bambina, la guardai confuso – Il tuo sogno?-, - il mio obbiettivo è riuscire a distruggere e togliere  la schiavitù dal nostro mondo, è un po’ strano detto da una pirata vero? E il tuo qual è Ace pugno di fuoco?- mi chiese sorridendomi dolce, non mi avevano mai fatto una domanda del genere, ma la risposta ce l’avevo sempre avuta, mi sistemai il cappello immergendo le mie iridi nere nelle sue blu e dolci – Il mio sogno è quello di aiutare il Babbo a diventare il re dei pirati- le risposi sincero sorridendole, stavo per avvicinarmi a Naika, quando all’orizzonte comparve la luce di un faro …

Tremai


Baterilla …
 
 
 
__________________________________________________to be continued…   
 
Ciao a tutti! Scusate se ieri non ho aggiornato , ma era natale e mi sono concessa una pausa relax : ). Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, l’ho scritto velocemente e l’ho riletto solo una volta perciò se ci sono errori vi chiedo scusa. Ringrazio come sempre chi recensisce , segue, mette la storia nelle varie categorie e legge soltanto, Grazie di cuore. Ora sono arrivati a Baterilla e succederanno parecchie cose interessanti,  vi lascio un bacione Grazie ancora!
 
By Akemi_katy
 
  

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Capitolo 14
*** Baterilla ***




-Benarrivati figli, vi ho fatto chiamare perché ho delle notizie importanti da darvi. Tra poco attraccheremo l’ancora vicino all’isola di Baterilla, li si svolgerà l’incontro tra me e Shanks il Rosso, domani sera. All’incontro parteciperanno solo i comandanti e i loro vice, la cosa deve essere fatta senza destare sospetti ne sugl’abitanti dell’isola ne sulla marina; perciò  domani resterete tutti sulla nave senza scendere a terra se non i comandanti alla sera. Gurarararara, non preoccupativi sarà un incontro pacifico, Gurarararara!-

Guardai il Babbo preoccupato, dopo aver avvistato Baterilla eravamo subito stati chiamati in una riunione sottocoperta, un incontro tra due imperatori sarebbe stato  un grande evento, ma non ero sicuro che si sarebbe davvero svolto pacificamente, perché tutti sanno della rivalità tra Shanks e il Babbo. Sospirai sistemandomi il cappello, Baterilla il posto dov’ero nato chissà perché i due imperatori avevano scelto quest’isola per incontrarsi …

 
-Ace ci sei? Non vieni a salutare Satch che parte?- Naika mi guardava sorridendo, -Si - risposi subito alzandomi, sbadigliai iniziavo ad avere davvero sonno. Ci dirigemmo veloci sulla prua della nave dove la divisione di Satch lo stava salutando, il loro comandante nonché nostro cuoco e fratello stava per partire alla ricerca di un frutto del diavolo avvistato sull’isola di Bliss.
 – Ciao Satch- lo salutai dandogli una pacca sulla schiena, ero triste il mio fratellone se ne sarebbe andato e con lui i cibi deliziosi, -Ciao Ace, non ti preoccupare Goro resterà sulla Moby Dick si occuperà lui dei banchetti-  mi sorrise ironico e io mi grattai la testa colpevole, -Ciao Satch – Naika mi superò abbracciandolo forte sorridendogli seppur la voce fosse triste, -ciao sorellina, mi raccomando aiuta il nuovo cuoco a tener lontano il pozzo senza fondo dalla cucina- le disse Satch mentre mi lanciava un’occhiataccia, ghignai anche se ben consapevole di essermela meritata , – Sarà meglio che vada, vedrò di tornare il più presto possibile, Ciao ragazzi!- gli altri comandanti lo salutarono e la sua divisione urlò saluti e parole d’incoraggiamento, mentre Haruta gli dava un ultimo abbraccio e Marco una pacca sulla schiena – Vedi di tornare presto fratello-. Con un ultimo saluto si lanciò su una barchetta e iniziando a remare scomparve lentamente alla nostra vista.  
Poco a poco tutti si ritirarono nelle rispettive cabine , mentre Naika guardava ancora il mare pensierosa e con sguardo triste, le diedi una pacca sulla schiena e lei sorrise, - Non ti preoccupare Satch è forte non correrà rischi, andiamo a dormire-  le dissi ghignando  – Cos’ intendi con dormire?- mi guardò Naika con un sorriso furbo come se stesse giocando, -Intendo nel mio letto tutti e due- continuai ghignando senza distogliere gli occhi da lei curioso da com’avrebbe reagito, Naika  mi pizzicò il braccio sbuffando, mentre si dirigeva verso la mia camera, sorrisi sistemandomi il cappello, un’altra vittoria a mio favore.
 
La guardavo ghignante, ero soddisfatto con Naika era sempre una sfida e purtroppo per lei ero sempre io a vincere, - allora?- le chiesi fissandola, mentre mi guardava a braccia conserte – dovrei farmi una doccia, posso fidarmi fiammifero?-   -Certo, non sono un pervertito- mi stesi sul letto e indifferente mi misi il cappello sul viso a braccia incrociate dietro alla testa, sentivo le fiamme nel mio corpo agitarsi e muoversi ero nervoso e impaziente, ma non l’avrei dato a vedere, pur ammettendo che mi ero innamorato di Naika non le avrei sbavato dietro avevo sempre un orgoglio essendo Pugno di Fuoco. Mi scostai leggermente il cappello, quando sentii un’ondata di vapore circondarmi tentatrice, Naika era davanti a me i capelli bagnati un accappatoio blu a coprirla con addosso solo la biancheria, mi lasciai scappare un ghigno lussurioso sarebbe stata dura trattenermi, strinsi il cuscino con le dita distogliendo a malincuore lo sguardo.
– Ace tutto bene?- mi chiese da finta innocente sorridendomi, ghignai – Perché non dovrebbe?- la voce mi uscii calma come al solito e ringraziai me stesso per questo, prima che potesse rispondermi o dire qualcosa già la stavo baciando, non avevo resistito annusai l’aria c’era un profumo dolce anche se leggermente forte non avrei  saputo descriverlo, ma ero ben consapevole che mi piaceva. Mi stesi sul letto lei mi segui sopra di me, le regalavo baci passionali e continui mentre lei rispondeva con il suo alternarsi di dolcezza e forza che ogni volta mi confondeva e incendiava, lasciai le sue labbra per stringerla e annusare ancora di più il suo profumo passando una mano tra i capelli corvini ancora bagnati, mentre lei accarezzava i miei dolcemente ...

Naika …

Tornai a baciarla, con le mani le presi affettuosamente il viso per tenerla vicina come se una parte di me avesse paura che scappasse ancora, Naika schiuse le labbra e il nostro bacio si fece più profondo seppur mantenendo quella dolcezza che mi faceva tremare e percorrere  dai brividi ogni volta. Seguii la linea della sua schiena  e la sentii inarcarsi contro di me in preda ai brividi, lasciò le mie labbra sorridendomi, io la guardavo triste non mi piaceva quando s’allontanava soprattutto quando avevo appena scoperto un suo punto debole …
 Si riavvicinò a me, senza staccare lo sguardo le sua labbra sfiorarono le mie con dolcezza, ma quando feci per cingerla lei si girò lasciandomi un veloce bacio sulla guancia – Buona notte fiammifero – disse sogghignando, poi scese dal mio petto e si girò s’un fianco dandomi le spalle. Mi misi a sedere fissandola stralunato, capendo che non mi avrebbe baciato di nuovo grazie alla sua testardaggine, mi stesi imprecandole contro dandole le spalle a mia volta, sbuffai concludendo che questa volta aveva vinto lei.


 
Whaaaw
 
Sbadigliai stendendo le braccia, subito sul mio viso comparve un sorriso soddisfatto, Naika era sul mio petto e dormiva beata, durante la notte si era avvicinata probabilmente attratta dal  calore,
 
non riesci a starmi lontana eh ?
 
Le accarezzai i capelli morbidi dandole un bacio leggero sulla fronte. Purtroppo la mia mente mi riportò ad una decisione che avevo preso la sera dell’avvistamento di Baterilla, dovevo andare a parlare con il Babbo. Scostai Naika da me piano cingendola con le braccia, sorrisi soddisfatto sentendo che borbottava nel sonno per lo spostamento.

Chiusi la porta cercando di non fare rumore e uscii, era mattina e seppur presto parte della ciurma si era già svegliata, passai vicino a Kingdue e Kliel intenti a giocare a carte iprecandosi contro a vicenda, salutai Haruta  che si stava allenando con la spada – Ace, dove Naika?- ghignai – sta dormendo- mi rivolse uno sguardo di finto rimprovero prima di tornare ad esercitarsi, -Ciao Marco il Babbo è in camera?- la fenice stava discutendo con alcuni della sua divisione, probabilmente doveva ancora scegliere un vice abbastanza forte da non svenire davanti a Shanks, -Si come sempre- mi sorrise tornando a parlare con i suoi. Sorpassai veloce alcuni pirati delle divisioni e scesi le scale,ma  quando mi trovai davanti alla camera del Babbo l’agitazione mi costrinse a fare un profondo respiro per calmarmi, bussai…
 
– Babbo hai un minuto? Ho una cosa importante da dirti- 
 
-Certo vieni Ace – aprii la porta dopo un sorriso di saluto al capitano mi sedetti in fondo al letto sopra una cassa di legno, Barbabianca mi guardava sorridendo era coricato sul letto a bersi della birra, nonostante le continue proteste dell’infermiere, lui continuava ad amare l’alcol, dopotutto che pirata è uno che non beve? Scossi la testa riconcentrandomi su ciò ch’ero venuto a fare sospirai passandomi una mano nei capelli …
 – Babbo, io ti devo dire una cosa … io sono il figlio di Gol D Roger … Cosa ne pensi? – chiesi leggermente tremante, non riuscii ad alzare la testa, l’aver visto Baterilla mi aveva fatto capire che continuare a tenere nascosto chi ero al Babbo, era un enorme sbaglio, anche se dirglielo voleva dire essere cacciato dalla famiglia, tenni lo sguardo basso per paura d’incrociare quello del capitano
 – Gurarararara.. Sono sorpreso … È questo quello che penso … La tua personalità non ha nulla a che vedere con quella di Roger lo sai … -  -Voi eravate nemici? Vuoi cacciarmi via?- Chiesi a testa bassa con voce, la risposta mi agitava e metteva ansia, strinsi i denti per farmi forza preparandomi alla risposta.
 – Non pensavo che ti preoccupassi per una cosa del genere quando mi hai detto che avevi una cosa importante da dirmi, non importa chi ti ha fatto nascere … Siamo tutti figli del mare!!  Gurarararara!- lo guardai sorpreso a bocca aperta, il capitano era davvero come un padre, sorrisi da quella conclusione così sincera.
– Babbo, posso chiederti un favore?- lui mi guardò facendomi cenno di continuare, -Oggi posso scendere su Baterilla ?- chiesi con voce sicura, ritornando calmo e me stesso  -Certo hai il mio permesso figlio, ora vai che devo continuare il mio sonno- esclamò sorridendomi, io sorrisi di rimando, uscendo mi girai sulla porta – Grazie Babbo- prima di uscire sentì la sua risata famigliare e rassicurante.
Ero felice e confuso, sia il Babbo che Naika non avevano reagito male a sapere chi ero, forse esageravo a preoccuparmi così tanto, ma dopotutto la cosa ora non aveva tanta importanza perché adesso era  Barbabianca mio padre e gli sarei rimasto sempre fedele.

 
Aprii la porta della mia camera sovrappensiero, ma rimasi subito a bocca aperta piacevolmente sorpreso, Naika era davanti a me in biancheria intima che si stava cambiando, pregai che non si girasse e quando lo fece mi rivolse uno sguardo iroso e senza urlare con un calcio mi sbattè fuori chiudendo di scatto la porta.
 
CHE?!
 
Mi misi il cappello in testa ghignando (ero riuscito ad afferrarlo prima di venir catapultato fuori), Naika era proprio bella e forte, mi alzai  -Posso entrare ora?-  le chiesi divertito attraverso la porta, sentì la chiave girarsi e subito entrai sedendomi sul letto e coricandomi, Naika si era rivestita: indossava una canotta azzurra  a righe bianche e dei pantaloncini neri molto corti. – Giorno -, -Ace- si sedette da parte a me sorridendomi, la guardai da sotto il cappello – Naika ti andrebbe di venire con me su Baterilla, c’è una cosa di cui ti vorrei parlare- la mia voce era calma e i miei occhi fissavano i suoi, oggi mi sembravano leggermente più chiari  quasi azzurri, che cambiassero colore? – Certo, sei il mio comandante no?- rispose incrociano le braccia – Ace! La pianti di fissarmi come se fossi un’aliena! Si i miei occhi cambiano leggermente colore ok?- sorrisi oggi era nervosa forse per l’incontro con Shanks – Ora che lo so mi sento davvero meglio -  risposi ghignate per poi abbracciala e lasciarle un bacio evitando che se la prendesse o di venir ancora lanciato fuori dalla cabina per la seconda volta, anche se sarebbe stato divertente …
 Naika mi diede una gomitata per poi tornare a sorridermi, -Allora andiamo?- mi chiese allegra, annui sicuro della mia decisione.
 
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-Ace, come fai a mangiare così tanto, dico sul serio sei impressionante- esclamai guardandolo mentre mangiava la quarta portata di cibo senza fermarsi, quasi scoppiai a ridere vedendo l’espressioni attonite e sconvolte dei camerieri, che lo indicavano come se fosse uno spettacolo da baraccone e per un istante pensai davvero di mettere su uno spettacolo con Ace in una gabbia che mangiava chili di cibo senza fatica. Sorrisi guardando il mio comandante: Ace indossava una camicia gialla, ovviamente aperta sugli addominali perfetti, ma che riusciva almeno a coprire il tatuaggio della ciurma, anche io portavo un nastro azzurro legato sul collo come fosse una fasciatura, avevamo deciso di coprire i tatuaggi,  visto che doveva essere un “incontro segreto” tra due imperatori e dare nell’occhio sull’isola era l’ultima cosa da fare.  
-Aaah-
Finalmente il Fiammifero si era fermato, ovviamente dopo aver fatto fuori tutte le dispense della locanda, sospirai sorridendo Ace non sarebbe mai cambiato. - Naika stamattina ho parlato con il Babbo- lo guardai sorpresa per il tono di voce serio e profondo con cui mi stava parlando, -Gli ho detto di mio padre- tremai credevo che Ace gliene avesse già parlato, - cosa ti ha risposto?- gli chiesi confusa e incerta, lui alzò lo sguardo con un enorme sorriso in volto sistemandosi il cappello – Mi ha detto che siamo tutti figli del mare e che non importa chi ci ha messo al mondo- sospirai e gli sorrisi calorosa subito l’agitazione mi lasciò, Barbabianca era proprio un padre per la sua ciurma, sentii di provare un enorme rispetto per lui, perché oltre che essere un imperatore pirata forte e temuto era anche un papà comprensivo e disponibile con i suoi figli.
 
– Scusi ha finito?-  chiese titubante una cameriera avvicinandosi piano ai piatti da spostare, Ace le sorrise         – si grazie -, in un attimo la ragazza aveva sparecchiato ed era corsa via, secondo me per paura che il moro potesse ordinare ancora, sbuffai ironica mentre Ace mi guardava sorridendo pulendosi i denti con uno stuzzicadenti malconcio. Improvvisamente si alzò dirigendosi verso l’uscita, ovviamente stava per svignarsela senza pagare  a quanto pare la questione “passare inosservati” gli era sfuggita, ma Ace aveva sangue pirata nel sangue ed era fatto così; -Tenga, grazie per il pranzo- dissi riponendo un sacchetto con un po’ di berry sul bancone, -Grazie a lei- mi rispose pronta un’altra ragazza e prima di uscire sono certa d’averla sentita fare un enorme respiro, probabilmente aveva capito che eravamo dei pirati.
 

Ace se ne stava seduto su una roccia da parte al cartello in legno con sopra il nome dell’isola: Baterilla, non ne avevo mai sentito parlare probabilmente era un’isola piuttosto piccola e tranquilla, alzai lo sguardo c’era una baia a mezza luna al centro dell’isola, costeggiata da una spiaggia dorata che brillava sotto la luce del sole che veniva poi sostituita da una costa rocciosa che s’allargava hai lati, su uno di essi si trovava un grande faro bianco da cui  ci era arrivata la luce la notte prima. Era bella come isola, accogliente e tranquilla  le casette dalle pareti gialle, rosa e bianche con i tetti rossicci davano un senso di pace davvero piacevole e la presenza di alberi e cespugli ricchi di fiori colorati rendevano il tutto ancora più rilassante. Mi stiracchiai e sorrisi alla brezza proveniente dalla baia, che mi aveva attraversato  giocando con i miei capelli, -Ti piace?- mi chiese Ace con un sorriso dolce sulle labbra, aprii gli occhi guardandolo serena – si è molto bella, spero che l’incontro di sta sera non la rovini- esclamai fissando le iridi scure di Ace che mi sembravano ancora più profonde e attraenti del solito, -Vieni ti faccio vedere una cosa- detto ciò mi prese per mano rabbrividì a quel contatto così inaspettato e dolce.

  Passammo per le vie del paese, sorrisi vedendo che su quest’isola c’era davvero una serenità assoluta gli abitanti ci sorridevano, i bambini giocavano  nelle vie allegri e vivaci mentre le mamme gli rimproveravano tra una chiacchierata e l’altra allegre. Strinsi la mano di Ace,  mi sembrava l’isola più bella su cui fossi mai stata era luminosa e accogliente, sorridendo pensai che se un giorno avessi deciso di abbandonare il mare e ricominciare una nuova vita, sarei venuta sicuramente su quest’isola.

– Tutto bene?- mi chiese Ace sorridendomi preoccupato, -si- sospirai sorridendogli dolce, lo guardai anche Ace sembrava rapito dal clima calmo e pacifico di questo luogo, ma nei suoi occhi c’era comunque un’agitazione tangibile che mi confondeva e preoccupava, -Ace va tutto bene?- lui si girò verso di me sospirando e cercando di ritrovare il sorriso sedendosi sul prato, mentre il suo sguardo si posava su una casa semplice dalle pareti chiare e un tetto rosso davanti a noi, m’accorsi che ci trovavamo fuori dal paese su una specie di collinetta ricoperta da un prato ricco di fiori rosa e gialli  da cui si aveva una vista completa e mozzafiato della baia.

Mi sedetti da parte ad Ace guardandolo, - Naika questo è il posto dove sono nato – lo guardai sorpresa mentre lui rivolse lo sguardo verso la baia perso nei ricordi e in se stesso, -mia madre … - gli sorrisi posandogli una mano sulla sua che artigliava l’erba per la tensione – Ace se non te la senti non ti preoccupare non voglio vederti triste – lui mi sorrise facendo un respiro immergendo il suo sguardo nero e profondo nel mio blu e in attesa, -mia madre mi diede alla luce in quella casa dietro di noi, si chiamava Portuguese D Rouge – fece una pausa sorridendo davanti a se, sorrisi a mia volta vedendo la dolcezza e l’amore con cui Ace si riferiva a sua madre, -Io le devo tutto- fece una pausa quando il suo sguardo vacillò,      -vedi quando mio padre fu giustiziato, lei era incinta di me e si trovava su quest’isola, la marina per evitare che il sangue maledetto del re dei pirati potesse sopravvivere diede ordine di uccidere e trovare ogni donna incinta o bambino fosse nato da la a dieci mesi- trattenni il respiro, la voce di Ace si era incrinata, ma il suo sguardo era fisso e serio, non potevo nulla contro i pensieri che lo tormentavano in questo momento,  se non tenere la mia mano sopra la sua che era diventata leggermente più fredda e lo sguardo perso sull’orizzonte ascoltando. – Mia madre fece qualcosa che la marina non avrebbe nemmeno immaginato, mi tenne in grembo undici mesi in più ritardando la mia nascita, salvandomi la vita - tramai visibilmente, non avevo mai sentito di una cosa del genere,  la madre di Ace doveva aver avuto un enorme determinazione e coraggio per salvarlo, sentii salire  un enorme ammirazione verso di lei …
-Purtroppo per lo sforzo morì poco dopo avermi partorito- guardai Ace con le lacrime agl’occhi, chissà come aveva sofferto fin da bambino rimanendo orfano, lo abbracciai e lui ricambiò, mi sentivo così impotente contro la sua tristezza, ma sospirai felice quando senti che l’abbraccio l’aveva calmato facendo rialzare la sua temperatura …
 
- Naika, io mi sento in colpa- fece una pausa prima di prendere un respiro  -Secondo te è giusto che io esista?-
 
Arrabbiata mi scostai e gli diedi uno schiaffo, mentre calde lacrime mi scendevano sulle guance senza che io potessi fermarle, -Ace smettila di fere così! Certo che è giusto che tu esista! Non dovresti neanche chiedertelo! La tua vita è un dono che tua madre ti ha dato a costo della sua per l’enorme amore che provava nei tuoi confronti!!- singhiozzai abbassando lo sguardo e stringendo la stoffa dei miei pantaloni, era stupido che io stessi piangendo, ma questa storia mi aveva colpito al cuore, con una mano mi asciugai le lacrime, alzando la sguardo su Ace che mi fissava a bocca aperta, -sai perché penso che sia  giusto che tu esita- mi interruppi prendendo fiato e guardando Ace negl’occhi – perché ti amo e anche se per te la tua esistenza è uno sbaglio per me non lo è e non sopporto vederti auto commiserar…- non riuscii a finire la frase che le labbra calde di Ace si erano posate sulle mie in un bacio profondo e passionale che aveva un significato così grande da farmi tremare, le sue mani scostarono il mio viso dal suo leggermente, ma abbastanza da permettermi di guardarlo negl’occhi e di vedere un sorriso sincero e dolce sulle sue labbra,
 
     -ti amo Naika -  
 
calde lacrime mi scesero sulle guance mentre brividi infuocati mi attraversavano, sapevo che Ace provava qualcosa per me, ma non pensavo che mi amasse, sapere che qualcuno provava un sentimento così forte nei miei confronti mi confondeva,  quelle de paroline mi avevano fatto scendere lacrime di gioia calde che ora bagnavano la sua spalla mentre lui mi abbracciava  dolce accarezzandomi la schiena.
Mi scostai da Ace che mi sorrideva dolce – Dobbiamo andare, tra poco ci sarà l’incontro- lui guardò il cielo ormai il tramonto era quasi finito, le pennellate rossicce e arancioni classiche del crepuscolo ormai  si stavano ritirando mentre le stelle iniziavano a brillare come diamanti nella notte – Si meglio muoversi–

 
… tremai ora l’avrei visto per la prima volta …
 
Papà…

 
Cos’avrei fatto?
 
 
___________________________________________________________________________to be continued…   
 
Ciao a Tutti! Perdonatemi questo enorme e vergognoso ritardo, ma questo capitolo mi ha fatto letteralmente dannare! Comunque sono soddisfatta di quello che ne è uscito : ) Spero che anche a voi possa piacere ;). Ora vi chiedo scusa per aver fatto la confessione di Ace a Barbabianca di mattina  quando nell’anime è avvenuta di notte e appena dopo che Ace era diventato comandante della seconda divisione, ma mi è venuto d’istinto scriverla spero comunque di non aver fatto uno sbaglio, se vi ho deluso scusatemi *s’inchina chiedendo scusa più volte *.   Scusatemi anche se quando Ace parla a Naika di sua madre  e le racconta la sua storia forse le dice cose che nel manga/anime non sa, anche se comunque penso che in passato gliele abbia dette Garp, perciò se c’è anche questo cambiamento dalla storia originale perdonatemi. Bene ora ci troviamo appena prima del capitolo 15 in cui il mistero del padre di Naika sarà risolto e penso che rimarrete sorpresi.

Grazie a chi legge, recensiona, aggiunge la storia alle varie categorie ecc … Grazie di cuore è sempre stupendo leggere le vostre recensioni, mi piace molto sapere cosa ne pensate  della storia :))

Ora per farmi perdonare di questo enorme ritardo vi lascio una sorpresina piccola piccola, per cui dovrete ringraziare la mitica Killy che ho rotto fino all’infinito grazie alla mia ignoranza sui computer.

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Un bacione by Akemi_Katy
P.S scusatemi ma il prossimo capitolo mi terrà occupata un bel po’ perciò forse aggiornerò in leggero ritardo mi dispiace, spero che continuerete a seguire un bacione ciau 

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Capitolo 15
*** l'incontro e legami famigliari ***


- Naika, Ace dov’eravate stati?! Stiamo per partire movetevi- non avevamo nemmeno fatto in tempo a mettere piede sulla Moby Dick, che Marco già ci aveva spinto su una barchetta di legno per aggregarci agl’altri comandanti che si trovavano già in viaggio verso il luogo dove si sarebbe tenuto l’incontro tanto atteso. 

 
Guardavo dinanzi a me  mentre Ace remava  anche lui leggermente teso, accanto a noi altre barchette con su i comandanti e i loro vice si movevano veloci sull’acqua dietro a   quella più grande con la nostra bandiera dove si trovava il Babbo e accanto a lui Marco. Forse se avessimo usato i nostri poteri saremmo arrivati prima, ma il Babbo aveva deciso di non voler dare minimamente nell’occhio, per mantenere la calma sulla popolazione e probabilmente anche su di noi.
 Guardai il cielo era ormai sera inoltrata, del tramonto non  erano rimaste tracce e molteplici stelle brillavano sopra le nostre teste riflettendosi nell’acqua del mare, sospirando mi appoggiai alla barca accarezzando con la mano l’acqua intrisa del colore della notte, ero agitata, tra poco avrei rivisto mio padre e con lui la sua ciurma quella per cui ci aveva abbandonato, tuttavia ora non ero più una bambina e adesso che capivo il legame che si creava all’interno di una ciurma l’avevo praticamente perdonato,
… Tuttavia come mi sarei dovuta comportare?
Sospirai non si trattava di un incontro famigliare, ma  di uno tra imperatori leggendari e mio padre sarebbe stato nella ciurma avversaria, la cosa era semplice sarei  rimasta calma mantenendo la mia posizione al fianco di Ace e nella mia ciurma, dovevo accettare che  mio padre questa notte sarebbe stato un probabile nemico …
 
 – Naika … - mi girai e fui sorpresa di vedere Ace fissarmi  con un’espressione seria  da sotto il cappello,                - Anche se sta notte sarà un incontro pacifico,  si tratta comunque di un imperatore e  la sua ciurma, perciò mantieni i nervi saldi  e resta calma- il suo sguardo cambiò e sul viso gli comparve uno di quei sorrisi incoraggianti che mi facevano sempre tremare anche se ormai mi erano famigliari … Lo fissai  Ace era un vero capo anche se lui mi amava e avevo conosciuto il suo lato più dolce e tenero, il fiammifero era comunque il figlio di Gol D Roger e aveva di sicuro tutta la sua forza e spirito combattivo, mi sentii molto onorata di essere al suo fianco …
- Naika tutto bene? –
 
-Certo, comandante- gli risposi sorridendogli mentre lui mi guardava con un lieve sorriso sulle labbra.
 
-Siamo arrivati-
Scendemmo dalla barchetta arrivando  s’ una spiaggia, capii che ci trovavamo sul lato opposto alla baia dalla forma curva che prendeva il territorio, mentre davanti a noi si estendeva una fitta foresta di palme alte e scure. Raggiunsi Ace che per un istante intrecciò le dita della sua mano con le mie, prima di sciogliersi e sistemarsi il cappello nervoso, Marco e il Babbo scesero dalla barca più grande, il capitano si posizionò davanti a noi facendoci ombra con la sua stazza enorme, - Gurarararara, figli mantenete i nervi saldi e cercate di non svenire, Gurarararara- , rivolsi uno sguardo confuso ad Ace , che per tutta risposta mi scompigliò i capelli facendomi un sorriso incoraggiante superandomi, Marco mi passò vicino dandomi una leggera pacca sulla spalla e io gli sorrisi cercando di sembrare più sicura di quanto fossi in realtà …

Perché cercare di non svenire?

Vista si era posizionato davanti a noi  e con un fendente di spada fece partire una specie di raggio che tranciò le palme formando un sentiero, il Babbo sorrise compiaciuto e tutti iniziammo ad inoltrarci nel buoi delle ombre che le palme gettavano sul terreno, guardai davanti a me, vidi Ace con una mano infuocata fare luce davanti al Babbo, ogni momento gli bastava per dare spettacolo con le sue fiamme, sorrisi sentendo dei brividi caldi attraversarmi, come ogni volta che vedevo l’elemento di Ace fare la sua comparsa. Percorremmo parte di quella strana foresta quando Ace si spense, notai che un’altra luce proveniva dalla fine del sentiero probabilmente si trattava di un falò, senza preavviso una forza inaspettata mi attraversò facendomi quasi arretrare il contatto agitò il mio elemento che sembrò rispondere a quella potenza così simile; sentii dietro di me alcuni dei uomini cadere a terra e girandomi vidi che tutti i vice erano svenuti, - Naika vai avanti non è nulla di grave – mi disse Blenheim superandomi, ora capivo cos’intendeva il Babbo, probabilmente Shanks  o qualcuno della sua ciurma possedeva l’Haky del re conquistatore, feci un enorme respiro recuperando la calma e uscendo dalla boscaglia raggiunsi veloce il fianco di Ace.
Curiosa guardai dinanzi a me, ci trovavamo in un prato al centro del quale un enorme falò bruciava, spostai il mio sguardo sull’uomo che ci veniva incontro era  più giovane di quanto mi aspettassi  doveva avere una trentina d’ anni non di più, i capelli rossi erano corti e tagliati come un caschetto, indossava una camicia bianca aperta con sopra una fascia rossa, dei pantaloni di un marrone scuro che gli arrivavano leggermente sotto le ginocchia e un mantello nero non troppo lungo, dovetti ammettere che era proprio carino e la potenza che emanava mi sembrava quasi  di poterla toccare per quanto intensa …

 Subito il mio cuore sembrò fermarsi, quando il mio sguardo si posò sull’uomo che si trovava alla destra di Shanks, era notevolmente più alto del suo capitano i capelli neri erano corti, il mantello azzurro e blu  gli arrivava leggermente sotto le ginocchia dove i pantaloni entravano negli stivali neri e lucidi simili a quelli di Ace, la camicia color della notte che portava era aperta e coperta da una fascia gialla da cui pendeva un fucile …

... I brividi mi attraversarono ma cercai lo stesso di rimanere calma e fissai gli occhi di mio padre per vedere se mi aveva riconosciuto …
Nel momento in cui le mie iridi blu s’immersero in quelle scure di Benn Beckman, lui non accennò ad un minimo di sorpresa, ma nei suoi occhi riconobbi tutto l’affetto di un padre e sul suo viso comparve un lieve sorriso, io  gli sorrisi a mia volta, mentre una gioia mi si espanse nel cuore, perché dopo diciassette anni avevo visto mio padre per la prima volta e subito riconosciuto grazie sia alle descrizioni di mia madre , ma soprattutto per una consapevolezza che avevo sempre avuto nell’anima.
 
 
- Salve Barbabianca, venite a mangiare con noi- esordì Shanks sorridendo, rimasi stupita, seriamente pensavo che i due avrebbero duellato fino al giorno dopo distruggendo l’isola e quest’ inizio inaspettato era parecchio strano. Il Babbo sorrise e si andò a sedere davanti al Rosso e tutti noi lo seguimmo, mi sedetti da parte ad Ace e Haruta che si trovavano alla sua sinistra, mentre Marco aveva preso posto alla destra del capitano con gl’altri  comandanti. Osservai le due ciurme, sia quella di Shanks che la nostra erano calme e momentaneamente pacifiche, anche se nessuno aveva ancora lasciato le proprie armi. – Bene iniziamo?- esordì mio padre rivolgendosi a Shanks, lui annui – Ci sono vari argomenti di cui dobbiamo parlare Newgate, il primo è la fama di alcuni pirati che si sono distinti per la loro forza tra cui Crocodile, membro della flotta dei sette e  alcune supernove tra cui Eustrass Kidd che ha già compiuto con la sua ciurma innumerevoli stragi-, il Babbo prese una bottiglia di vino e in un sorso se la bevve praticamente tutta per fortuna non c’erano le infermiere, - Gurarararara, sono solo dei novellini che vanno parecchio di fretta Shanks Gurarararara-    - Crocodile è entrato nella flotta dei sette con una taglia di 81 milioni di Berry, ora si trova nel regno di Alabasta in cerca dell’arma ancestrale Pluton, ma non può arrivarci visto che tutti i traduttori di Poigne Griffe sono stati uccisi dalla marina-  esordì  Marco con voce decisa, probabilmente aveva preso tutte le informazioni dai giornali  durante il viaggio, - In realtà una bambina si è salvata dalla strage e la marina le ha assegnato una taglia di 79 milioni di berry, visto che ora è l’unica a saperli tradurre. Tuttavia preoccuparsi per un membro della flotta dei sette con intenzioni rivoluzionare è compito del governo, noi siamo pirati e per il momento non è un problema che ci riguardi- rispose indifferente mio padre fumando una sigaretta alla destra di Shanks in quanto vicecapitano, - Beckman ha ragione, noi siamo pirati non marines e se la questione dovesse iniziare a pesare anche sui nostri profitti interverremo per porre rimedio – concluse Jozu con foce seria e profonda. Guardai Shanks era rilassato e calmo , fissava le ciurme discutere senza commentare, ma comunque attento, quando si accorse che lo stavo guardando mi rivolse un sorriso allegro arrosii e spostai lo sguardo su Ace che mi stava da parte, rimasi  stupita dal suo sorriso divertito, certo che Ace non si smentiva mai.

 Dovetti ammettere che più che un incontro tra imperatori sembrava una rimpatriata di vecchi amici che si mettono a discutere sui fatti del giorno, - Naika sono sempre così gl’incontri- mi disse Haruta capendo i miei pensieri, -Sembra che possano cambiare le sorti del mondo, ma alla fine sono solo delle chiacchierate, a meno che non ci creino dei pareri troppo contrastanti, ma non penso che stasera succederà-  mi sorrise tranquilla, -Anzi vedrai che tra poco si ubriacheranno e l’incontro si trasformerà in una specie di festa-, la guardai divertita perché l’ipotesi mi sembrava davvero fondata visto che sia il Babbo che Shanks anche se non parlavano avevano fatto fuori almeno una decina di bottiglie a testa e l’alcol per quanto ne so alleggerisce le situazioni soprattutto tra pirati.
 
Ritornai a prestare ascolto alla discussione
- Eustass Kidd l’abbiamo già sistemato una volta e non credo che ci proverà ancora- disse Ace ghignando e sistemandosi il cappello, -Oltre che Kidd ci sono altre supernove dalle taglie alte, come Trafalgar Law del Mare settentrionale con una taglia di 200 milioni , si dice che abbia i poteri di un frutto del diavolo da cui deriva il soprannome "Chirurgo della Morte"- continuò un membro della ciurma di Shanks, l’avevo già visto prima era un uomo più o meno alto probabilmente meno di Shanks aveva dei capelli strani sembravano dei rasta corti e gialli, - Yasop  hai ragione, alcune Supernove si stanno potenziando, ma tuttavia eccetto Kidd nessuna ha provato ad attaccare un imperatore, noi non siamo stati ancora sfidati- concluse un’ altro membro della ciurma del Rosso, un uomo grasso con degli strani occhialetti neri e un vestito a righe verdi e bianche,  - ora basta, le Supernove e con loro la nascita di nuovi pirati sognatori è un problema della marina così come la rivolta ad Alabasta, perciò è inutile schierarsi quando non siamo coinvolti in prima persona, bene adesso ceniamo! Prima abbiamo catturato un enorme re del mare e ne abbiamo portata qualche fetta- esclamò Shanks indicando dietro di se, - Gurarararara, bene la parte ufficiale è conclusa iniziamo pure la cena Gurarararara- concluse il Babbo.


L’aria di tensione di poco prima si dissolse, improvvisamente mi ritrovai a fissare stupita tutti i pirati festeggiare allegri, Vista tagliava con una spada fette enormi di pesce distribuendole ai vari pirati che gli si erano accalcati intorno tra cui ovviamente Ace che già aveva l’ acquolina in bocca, mentre  Haruta, Kingdue e Kliel parlavano con Yasop di armi bevendo birra, tutti gl’altri festeggiavano e scherzavano mangiando mentre  i due imperatori discutevano pacifici tra di loro.  Guardavo la ciurma sorridendo i pirati erano proprio strani bastavano del cibo e della birra per metterli d’ accodo  e farli ridere insieme …

- Ciao Naika – tremai strabuzzando gli occhi trovandomi davanti un sorriso colmo d’affetto, -Ciao papà-  dissi abbracciandolo senza pensarci come se la cosa fosse normale, - Coosaa? Ben Beckman è tuo padre!?- esclamò Ace rischiando di strozzarsi, il suo urlo fece ricadere tutta l’attenzione su di noi, le ciurme ci fissavano a bocca aperta, vista la situazione mio padre mi sorrise e si alzò tenendomi un braccio sulla spalla orgoglioso – si Naika è mia figlia  e sono molto orgoglioso di lei come padre anche se solo ora ci siamo incontrati – gli sorrisi felice e lanciai uno sguardo ad Ace che ci fissava a bocca aperta recuperando se stesso quando Blenheim gli diede una gomitata, in un attimo Shanks arrivò davanti a noi e senza preavviso mi abbracciò, poi mi rivolse un sorriso allegro  -Vuoi entrare nella mia ciurma Naika? Non è un problema, visto che vi siete ritrovati dopo tanti anni e la tua taglia è comunque alta – lo guardai ero sorpresa dopotutto mi aveva fatto subito senza giri di parole la domanda che temevo il Rosso era davvero uno deciso e sicuro di se …
 
 Sospirai nervosa era una specie di decisione tra la mia famiglia appena  ritrovata ed il ragazzo che amavo assieme alla ciurma a cui dovevo la vita e parecchia amicizia, feci un passo indietro sorridendo per scusarmi a Shanks e mio padre – mi dispiace, ma io ora ho una famiglia e delle persone che amo, non posso davvero lasciarle – dissi lanciando uno sguardo alla mia ciurma  e al Babbo che mi sorrise da sotto i baffi bianchi, Ben mi prese per le spalle guardandomi negl’occhi – Naika rispetto la tua decisione e la capisco in quanto pirata, però nel caso dovessi cambiare idea …-  mi lanciò un pezzetto di carta che svolazzando mi si posò sulla mano, appena capii sorrisi sentendomi onorata di quel dono apparentemente semplice, mio padre mi aveva appena dato la sua Vivrecard , lo abbracciai  per ringraziarlo – Grazie -  . Si scostò da me girandosi verso Ace – Se la deludi o tratti male sei morto ragazzo- gli mio padre portando una mano sul fucile minaccioso, ma come aveva fatto a capire?! Trattenni a stento una risata vedendo Ace che ingoiava in un boccone  un pezzo enorme di Re dei Mari per la sorpresa, per poi tornare a sorridere verso mi e Beckman una volta salvato  della birra offertagli da Marco  – starò attento- esclamò bevendo un’altro sorso, sorrisi mentre le ciurme scoppiarono a ridere e il clima gioioso tornò ancora a coinvolgere i presenti


...
 

Fissavo il cielo sopra di noi mentre la barchetta in legno su cui viaggiavamo per tornare alla Moby Dick si muoveva lenta visto che Ace ora era parecchio assonnato, gli scappò uno sbadiglio mi girai sorridendogli   – Ace vuoi che remi io?- lui sembrò svegliarsi solo ora, - no come ti salta in mente- sbuffò ghignando, -mi perdoni mister fiammifero se ho urtato il suo orgoglio di pirata- non riuscii a finire la frase che uno schizzò d’acqua gelida m’aveva appena infradiciata, per vendetta gli diedi uno scappellotto con l’Haky,  - così , Ben Beckman è tuo padre, non l’avrei mai detto soprattutto perché è considerato l’uomo più intelligente del mondo- gli diedi un altro colpo che lo fece sbilanciare e quasi cadere nell’acqua, mentre gli facevo la linguaccia come una bambina, questa sera era stata così strana e balla che mi sentivo enormemente infantile e felice, rubai il cappello ad Ace e mi sedetti di nuovo contemplano la Vivrecard di mio padre, ero onorata che me l’avesse data perché così un giorno avremmo potuto rincontrarci e forse sfidarci anche se sapevo che era molto potente ero ben consapevole che sarei migliorata anch’io sviluppando il mio elemento diventando più forte.
 
 
Feci comparire sulla mano una aquila di Haky che s’alzò in volo veloce colorandosi dei colori della notte, la sua meta era mio padre, così come lui mi aveva dato la sua Vivrecard , io avrei fatto in modo che una parte di me gli sarebbe stata a fianco finche fossi stata in vita così come i fiori con mia madre …
 
 

________________________________________________________________to be continued…   
 
Ciao a tutti! Eccomi sono riuscita ad aggiornare in tempo, mi dispiace se il capitolo è corto e probabilmente ho deluso le vostre aspettative senza inserirci neanche un combattimento, ma dopotutto era la prima volta in cui Naika vedeva suo padre e lo scontro tra i due imperatori si sarebbe comunque svolto successivamente come nell’anime/manga. Ora potete lanciarmi addosso ogni cosa per avervi deluso, ma  il padre di Naika è Ben Beckman, per scegliere la “parentela mancante “ della nostra protagonista mi sono scervellata più volte e a dir la verità un pensierino al Rosso ce l’avevo fatto, ma dopo ho scoperto Beckman e ho capito che era il personaggio perfetto, visto che Naika  è l’incrocio perfetto tra sua madre bionda e occhi azzurri/blu e suo padre occhi neri e capelli neri, visto che lei ha  i capelli neri di suo padre e gli occhi blu di sua madre : )) Bene ora  spero che questo capitolo vi sia piaciuto anche se forse troppo corto e smilzo sorry. Ora che quasi tutti  i misteri si sono diradati nel prossimo accadrà ciò che tutti temono, non ve lo dico perché già l’avrete capito e se no avrete la sorpresa. Ora vi saluto con un bacione, Grazie ancora a tutti coloro che mi recensiscono, commentano, aggiungono la storia nelle varie categorie e leggono, Graziee!! Ciao


 
By Akemi_Katy 

P.S ho aumentato la grandezza del carattere per voi così va meglio o dovrei tornare a quella piccola? rispondete un bacione ciau

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Capitolo 16
*** ospite e dichiarazione ***


-Ace svegliati! Dai non puoi dormire così tanto!-

Una voce mi chiamava, era bella e decisa, ma non abbastanza da convincermi ad aprire gl’occhi, borbottai coprendomi meglio il viso con il cappello .

- Fiammifero  non costringermi ad essere violenta!-

Naika, ora la riconoscevo … Annusai l’aria il suo profumo un misto di dolcezza e forza m’ arrivò come un’ onda attraversandomi e rianimando le mie fiamme prima assonnate, ghignai anche se si trattava di Naika di certo non mi sarei svegliato, dovevo recuperare il sonno che pure a causa sua avevo perso …

La sentii sbuffare,  trassi un respiro di sollievo rilassandomi, sentendo la porta aprirsi e la minaccia sul mio sonno uscire con lei, ghignai Naika poteva anche minacciarmi, ma alla fine mi amava ed era la mia …
Non feci in tempo a finire che qualcosa mi aveva afferrato per i piedi e  in un attimo mi trovai a testa in giù  nella mia cabina penzolante ...

 
Cosa!!

 
Fissai stralunato una Naika ghignante a braccia conserte da cui partivano fili luminosi che terminavano nella stretta ferrea sui miei polpacci. – Mi dispiace comandante ma è urgente il Babbo mi ha detto di svegliarti stiamo per avere una visita -  ghignai incrociando le braccia e riprendendomi dallo stupore iniziale – come posso andare se mi tieni appes … - così come mi aveva alzato, mi aveva pure mollato facendomi cadere a terra sempre sorridente vedendomi avere la peggio,  ghignai costatando che a Naika piaceva esibire la propria forza almeno quanto me.

Saltai in piedi recuperando il mio cappello – Ciao Naika!-      -Ace, sta per arrivare un ospite sulla nave … Jimbei, il Babbo ha fatto chiamare tutta la ciurma sul ponte- sbadigliai stiracchiandomi e accorgendomi d’ avere come al solito fame, ero felice di rivedere Jimbei,  anche s’ eravamo stati avversari in passato ora le cose erano cambiate visto che da sfidante di Barbabianca ero diventato il comandante della seconda divisione.

 Naika mi guardò rassegnata, le sorrisi sistemandomi il cappello, avevo fatto davvero una bella dormita, sentendo l’energie salirmi infiammai  una mano sorridendo mentre vedevo il mio elemento bruciare indolore e libero, guardai Naika che osservava la mia mano con espressione sorpresa e felice come una bambina, il mio elemento la colpiva sempre. All’improvviso il mio stomaco brontolò di nuovo quel rumore eloquente fece risvegliare Naika dall’incanto delle fiamme, sbuffò prendendomi per mano – vieni andiamo a mangiare, anche se è già pomeriggio penso che Goro ti abbia tenuto qualcosa da parte – .
 
 
Entrammo nella cucina veloci stavo morendo di fame, - Ciao Goro c’è ancora qualcosa per il caso umano? –  esordì Naika sorridendo al cuoco vice di Satch che usci dalla cucina e mi guardò, sorrisi colpevole e lui sbuffò – Dai, qui c’è sempre da mangiare, se una certa persona non accede hai magazzini-  ci sedemmo sul tavolo di legno, - Goro vuoi una mano? -  gli chiese gentile Naika (ma solo con me tirava fuori il suo animo lunatico?), il cuoco si girò guardandola – certo, anzi grazie visto che ci toccherà cucinare per cinque e passa – lei sorrise infilandosi un grembiule blu e legando i capelli in una coda lunga, anche se alcune ciocche fuggirono all’elastico andando a contornarle il viso, era molto carina anche troppo per una cuoca improvvisata. Sorrisi verso di lei e  appena vide che la fissavo si girò dall’altra parte arrossendo, mi piaceva farle quell’effetto … In preda alla fame m’ appoggiai al tavolo cercando di contrastare il mio stomaco con i pensieri …
 
Ripensai a Baterilla il posto dove c’eravamo dichiarati … Era stata la prima volta che avevo detto una cosa del genere ad una ragazza, sinceramente non avrei  mai pensato che mi sarei innamorato, di solito i miei pensieri riguardavano la ciurma , la mia vita da pirata e a volte il mio passato con Rufy che avevo lasciato a Foosha, ma questo prima che lei arrivasse cadendo dal cielo certo che il soprannome Raibown Angel le si addiceva proprio.
Sorrisi pensando alla prima volta che l’avevo vista in fin di vita e alla ciabattata che mi aveva tirato, ora non era poi così diverso anche se sapevamo le nostre reciproche storie  continuavamo a stuzzicarci a vicenda tirandoci sfide continue e divertenti.
Naika … Ora era lei il centro dei miei pensieri e con la sua sola presenza riusciva a ravvivarmi le giornate e farmi provare emozioni che mi segnavano indelebili  … sorrisi probabilmente ero davvero partito di testa …
 

-Ecco qua Ace spero ti piaccia- la guardai sorpreso di trovarmela davanti dopo averle pensato così intensamente, -Ace tutto bene? Non hai fame?!- lo disse allarmata come se avessi una malattia incurabile, la guardai ghignando – spero che sia mangiabile – lei mi diede una pacca sulla spalla ritornando a cucinare, subito prestai tutta la mia attenzione sul piatto che avevo davanti: era un’enorme ciotola con dentro almeno tre chili di spaghetti fumanti da cui proveniva un odorino davvero ottimo, mi leccai i baffi e iniziai subito a mangiare, erano deliziosi , non quanto quelli di Satch però comunque buoni, non sapevo fosse brava persino a cucinare. Neanche cinque minuti che già li avevo finiti e anche s’erano molto buoni il mio stomaco ricominciò subito a brontolare, dopotutto avevo saltato pure la colazione oltre che il pranzo!
– Naika da quando sei brava in cucina?- glielo chiesi gentile e curioso lanciando occhiate alla padella su cui stava cuocendo una deliziosa bistecca – Satch mi ha insegnato anche se  non credo di essere brava quanto  lui, insomma Satch è Satch e non si può superare- le sorrisi, si aveva ragione non c’era cuoco al mondo che eguagliava la bravura del comandante della quarta divisione. – Goro tu sai quando dovrebbe tornare Satch?- il cuoco si girò guardandomi dispiaciuto – Purtroppo non c’ha detto molto, ma penso che avesse accennato ad un giorno o due d’ assenza – sospirai ancora due giorni senza la sua cucina, -Dai Ace  vedrai che sopravvivrai per due giorni- esclamò Naika facendomi un sorriso dolce, le sorrisi a mia volta mentre mi potava una l’altra porzione di spaghetti seguita da due bistecche enormi e in quel momento persi definitivamente le capacità di parola e pensiero lanciandomi sul pranzo.
 
 
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Guardavo Ace ingozzarsi affamato, sembrava uno che non mangiava da mesi, come al solito un boccone gli andò di traverso gli passai pronta un boccale di birra, sembrava che avesse paura che qualcuno gli rubasse da mangiare  tanto che se avessi provato a toglierli il piatto probabilmente mi avrebbe ringhiato sulla difensiva, sbuffai scuotendo la testa divertita.
Mi girai  vedendo  uno degl’ uomini della nostra divisione fare capolino nella cucina, gli sorrisi riconoscendolo era Jonny un ragazzo molto giovane con i capelli biondi che aveva un’enorme rispetto  per Ace tanto da considerarlo come un pirata imbattibile. 
- Naika, comandante Ace, l’alleato Jimbei è appena arrivato sulla nave -, gli sorrisi amichevole visto che aveva fatto una corsa da maratoneta  per portare subito il messaggio  -Grazie, arriviamo subito- concluse Ace dando una pacca sulla spalla al ragazzo  prima di cominciare a salire sul ponte della Moby Dick seguito da me e Goro.
 
 
Salimmo  sulla piattaforma circolare al centro della nave, il tempo era volato ormai il cielo si stava colorando delle sfumature calde del tramonto preparandosi ad indossare l’abito scuro della notte …

Era la prima volta da quando ero a bordo della Moby Dick che la ciurma riceveva una visita,  non avevo mai visto Jimbei, ma ne avevo sentito comunque parlare da alcuni uomini pesce a Marijoa, perciò sapevo che era un membro della flotta dei sette e una specie di re per loro, visto il tono di voce ammirevole con cui ne parlavano, ma il resto non riuscivo  a ricordarmelo dopotutto cercavo di non pensarci a quei giorni bui e la presenza di Ace e della ciurma mi aiutava facendomi sentire finalmente parte di una famiglia e libera di essere me stessa.
Raggiunsi Haruta salutandola, ma subito il mio sguardo cadde sulla figura che si trovava davanti a noi capì subito che si trattava di Jimbei, era davvero enorme come uomo pesce, non ne avevo mai visti di così grandi di sicuro raggiungeva i tre metri, la pelle era blu/azzurra e indossava una strana veste rossa ricca di disegni e raffigurazioni con i margini neri. Mi sedetti ascoltando la conversazione che l’impegnava con il Babbo:
- Barbabianca sono venuto per ringraziarti di aver liberato alcune delle mie sirene  e distrutto una nave di sequestratori la notizia è finita su tutti i giornali, grazie sono ancora in debito con te-  rimasi sorpresa, perciò la notizia della mia “vendetta” era già finita sui giornali, probabilmente era arrivata anche a lui
 tremai forse aveva capito che si trattava di me e avrebbe ricominciato a darmi la caccia, scacciai quei brutti pensieri scuotendo la testa, ora che ero sotto la protezione di Barbabianca lui non si sarebbe avvicinato non era così stupido d’andare contro un imperatore.
– Jimbei sono felice della tua visita, ma per quanto riguarda al fatto dei sequestratori è stato merito di mia figlia Naika –  affermò il Babbo sorridendomi, io ero confusa e arrossì lievemente notando che l’attenzione di tutta la ciurma  era scesa su di me,   l’uomo pesce si girò guardandomi – Grazie per quello che hai fatto te ne sono molto grato – mi ringraziò, io tremai leggermente sentendomi onorata di tale attenzione – Non devi ringraziarmi ho fatto solo la cosa giusta – risposi sincera facendo un sorriso imbarazzato. Mi sentii più calma una volta che  l’attenzione della ciurma tornò al Babbo – Gurarararara, andiamo a cenare Jimbei resti con noi? – ,  - Ne sarei onorato –  appena Jimbei accettò l’invito praticamente tutta la ciurma corse in cucina, - Naika vieni ad aiutarci?- Marco mi guardava sorridente, - si arrivo – lui  iniziò ad avviarsi seguito subito  da Ace che mi sorrise in fretta troppo preso dalla cena imminente anche se praticamente aveva appena finito di mangiare,  feci per seguirli quando Jimbei richiamò la mia attenzione


-  Posso chiederti una cosa?- mi domandò  serio, io annui – Tu sei la ragazza fuggita da Marijioa che ha distrutto la villa di un nobile mondiale rubandogli un frutto del diavolo, vero?-, -si – mi limitai a rispondere mentre mi sedevo a gambe incrociate davanti a lui, non ero sorpresa di quella domanda, dopotutto era stato uno scandalo a livello mondiale e anche se il governo aveva cercato di tener nascosto l’accaduto, la notizia si era comunque diffusa.
 – Naika io faccio parte della flotta dei sette e sono venuto a sapere che Doflamingo  è venuto a conoscenza della tua ribellione  considerandola come un affronto verso i suoi affari e orgoglio  visto che eri stata venduta sotto suo nome –  tremai  così l’aveva saputo, improvvisamente mi ricordai della notte sull’isola di Jaya quando il mio elemento aveva creato una barriera nella notte, una strana ipotesi cominciò a prendere consistenza nella mia mente che avesse cercato d’ uccidermi con i suoi poteri?
La voce seria di Jimbei mi riportò alla realtà – Naika per caso vi siete già incontrati?- mi chiese deciso,  -Una notte ho creato involontariamente una barriera non so forse lui stava cercando d’uccidermi con il proprio potere anche se non era li presente, me è solo un’ipotesi-  Jimbei annui – non so per certo che poteri abbia, ma so che hanno a che fare con la manipolazione della mente e il danneggiare un oggetto o persona anche senza un contatto , perciò è probabile che abbia usato il suo potere per colpirti a distanza- Jimbei fece una pausa profonda – tuttavia ora che sei entrata nella ciurma di Barbabianca,  penso che non cercherà più di attaccarti, non si metterebbe contro un imperatore, non ancora almeno – concluse con voce decisa , annui condividendo il suo pensiero.
 Doflamingo era un membro della flotta dei sette, ma soprattutto si trovava al comando del commercio mondiale di schiavi, perciò per quanto mi riguardava il Fenicottero era mio rivale perché per cancellare definitivamente la schiavitù dal nostro mondo, avrei dovuto inevitabilmente scontrarmi contro di lui.
– Bene, ora andiamo a mangiare,  Naika fa attenzione, Doflamingo è un rivale molto potente – m’avvertì alzandosi e dirigendosi verso la cucina … -Si, ma non invincibile- pensai, anche se consapevole della sua forza non mi sarei tirata indietro, se avrò l’occasione di battermi con il Fenicottero non ci penserei  due volte prima d’ accettare perché ho un obbiettivo da raggiungere e non avrei permesso a nessuno di fermarmi, per troppo tempo ero stata la schiava di qualcuno ora non mi sarei più fatta incatenare.


 
Con un sorriso personale dipinto sulle labbra scesi  in cucina, la sala da pranzo era completamente piena tutta la ciurma beveva e mangiava su un enorme tavolo ridendo e scherzando, Jimbei sedeva alla destra del Babbo e mi rivolse un saluto a cui risposi sorridendo, subito cercai con lo sguardo Ace. Lo trovai  in mezzo alla nostra divisione, scoppiai a ridere vedendo che stava facendo una gara di cibo con Burumenko, mentre i suoi lo incitavano a  mangiare ancora più veloce per vincere, gli altri comandanti partecipavano come pubblico alla gara urlando contro i contendenti tra una birra e l’altra , sorrisi probabilmente avevano scommesso.
Mi sedetti da parte ad Haruta e Izou  - Naika tu su chi scommetti?- mi chiesero insieme (pure loro scommettevano?! probabilmente era un lato comune tra i pirati) sorrisi – Ovviamente su Ace- Haruta annui convinta – Bella scelta ho scommesso anch’io su di lui, in quanto mangiare Ace è praticamente imbattibile -, sorrisi  unendomi agl’altri incominciando ad  urlare  e scherzare verso i concorrenti ormai in procinto di finire la competizione. Guardavo Ace a bocca aperta praticamente non mangiava ingoiava il cibo direttamente bevendo birra e accelerando ancora, era una cosa impressionante si stava davvero impegnando,  si fermò nell’atto di addentare l’ennesimo boccone quando Atomos pose autoritario fine alla sfida.

- La sfida è finita!- urlò solenne, come se avessero disputato una battaglia millenaria -Ace ha vinto!-

Esultai con Haruta saltellando,  mentre Ace si era alzato sulla sedia orgoglioso e ghignate ancora sporco di salsa fin tra i capelli, mentre Burumenko sospirava sconfitto e con lui quelli che avevano perso.
– Haruta ma che cosa abbiamo scommesso?- le chiesi curiosa, lei mi guardo ridendo – Praticamente niente, visto che il bottino della nave è di tutti scommettere denaro è inutile, ma pur sempre divertente- non fece in tempo a terminare la risposta che scoppiò a ridere e io la seguii subito quando assistetti alla caduta di Ace dal podio e con noi tutta la ciurma compresi Jimbei e il Babbo, visto che il comandante della seconda divisione aveva avuto un attacco di narcolessia e cadendo dalla sedia era finito completamente disteso su una bistecca, che scoprii essere il suo premio dopo la gara in cui aveva mangiato almeno quanto un esercito.
Stavo ancora ridendo mentre Ace improvvisamente sveglio aveva già iniziato a mangiare il suo trofeo sorridente,
 - Naika puoi venire un attimo?- Mi girai trovando Marco intento a fissarmi  con un sorriso gentile sulle labbra, annui sorridendogli a mia volta; mentre uscivamo dalla cucina vidi Ace rivolgermi uno sguardo confuso, ma non riuscii a rispondergli che Marco mi aveva preso per mano trascinandomi sopra.
 


Mi sedetti al suo fianco sulla testa della Moby Dick, lui guardava il mare sembrava agitato  -Marco qualcosa non va?- Gli chiesi preoccupata, che fosse successo qualcosa di brutto a Satch? Lui si girò e i suoi occhi s’immersero nei miei, arrossi leggermente per quello sguardo profondo e  inaspettato, poi tornò a sorridere – no va tutto bene … senti Naika cosa c’è tra te e Ace?- me lo chiese con voce tranquilla anche se notai una lieve  tonalità di tristezza, guardai il mare pensierosa – io, penso di … aspetta perché me lo chiedi?- spostai il mio sguardo su di lui confusa, la fenice mi guardava a sua volta, perché non parlava?
– io penso di provare qualcosa per te – lo disse piano senza distogliere lo sguardo, tremai, quelle parole … mi sembravano strane e del tutto improbabili … Marco provava qualcosa per me?! Era troppo strano e assurdo per essere vero, mi riscossi quando sentii una sua mano dolce sul mio viso e vidi Marco avvicinarsi a me per baciarmi ...
 
… Marco …

In un attimo ripensai ad Ace allo sguardo confuso di poco prima e mi senti tremendamente colpevole
 
NO        

Mi tirai indietro appena prima che le sue labbra toccassero le mie, dolcemente tolsi la sua mano dal mio viso guardandolo mentre mi fissava triste – Marco, mi dispiace io non posso tradire Ace e tu ti meriti una ragazza che ti ami davvero, io non sono quella giusta – glielo dissi con il tono di voce più  dolce possibile immergendo le mie iridi blu nelle sue e mi pianse il cuore vedendo una tristezza immensa negl’ occhi della fenice, feci un respiro profondo gli appoggiai una mano sulla spalla – Marco io  ti voglio molto bene, ma ti considero come un fratello maggiore, ti prego non guardarmi così, poi per una ragazza vorresti compromettere l’amicizia tra te ed Ace? – lo guardai  decisa, notando la tristezza svanire dalle sue iridi scure – tu sei un grande comandante Fenice e so che prenderai la decisione giusta- feci per alzarmi, ma Marco mi tirò verso di se abbracciandomi, -grazie Naika, Ace è fortunato ad averti,  hai ragione, non voglio perdere un’amicizia, ti voglio molto bene sorellina- sorrisi  contenta che Marco avesse capito e che il nostro rapporto fosse rimasto intatto, -ti voglio bene Fenice-. Mi staccai da lui sorridendogli, ma nell’istante in cui m’ alzai per tornare in cucina, vidi Ace girare l’angolo davanti a me


 
Ace… no!

Iniziai a correre verso di lui …

Spalancai con il fiatone la porta della sua camera, ma  non veci in tempo a cercarlo con lo sguardo che mi ritrovai con la schiena al muro, tra Ace e la parete con i polsi bloccati dalle sua mani e il suo viso sorridente ad una spanna dal mio.
Ero sorpresa e la sua presenza così vicina mi stava infiammando … Cercai di staccarmi, che diavolo gli prendeva?! Era arrabbiato o che altro? Spalancai gli occhi quando sentii le sue labbra roventi sulle mie in un bacio gentile e tenero, Ace?!
Lo spinsi via guardandolo, mi sentivo colpevole forse Ace aveva capito male il mio discorso con Marco,             – Ace, mi dispiace- lui mi sorrise contento – Naika di che ti scusi? Non hai fatto nulla di male anzi … - mi diede un altro bacio come se non riuscisse a farne a meno, mi scostai ancora ero troppo confusa, l’avevo visto andarsene veloce pensavo avesse capito che l’avessi  tradito – Ace se non ci sei rimasto male perché sei venuto qui di corsa?!- esclamai incavolata, mi aveva fatto credere di essersela presa ed ora mi baciava guardandomi felice, Ace! Cercai di liberarmi, capendo che era stata una messa in scena, ma la presa sui miei polsi era forte e riuscii solo a guardarlo meglio in faccia scostandolo di pochi centimetri - Naika, perché fai così? Cosa pensi che debba fare ? Prendermela perché non hai baciato Marco? – esclamò ironico , io sospirai aveva ragione a volte ero proprio un idiota.

Ace tornò a baciarmi questa volta non l’avrei respinto neanche se m’avessero pagato, la presa sui miei polsi diminuì  permettendomi di circondargli il collo con le braccia, sorrisi  quando sentii  sapore di Re dei Mari sulle mie labbra ricordandomi l’abbuffata e la gara di poco prima.  Ace tocco i miei fianchi dolce, quel il gesto mi provocò brividi incandescenti in tutto il corpo tanto che strinsi i suoi capelli corvini nelle dita,
 
ACE
 
di nuovo non riuscivo a pensare a nient’altro che non fosse il suo tocco sulla pelle, schiusi le labbra lasciandomi travolgere dall’emozioni, mentre Ace si prendeva il bacio passionale e lungo che desideravamo entrambi, sentivo la sua temperatura salire e farsi sempre più indomabile come se il suo elemento mi circondasse completamente. Purtroppo fui costretta a staccarmi per riprendere fiato, guardai  il mio inferno personale negl’occhi e ne rimasi totalmente rapita, mi sembrava impossibile eppure nelle iridi nere di Ace si riuscivano a vedere distintamente delle fiamme bruciare, restai a contemplare quello sguardo demoniaco totalmente senza parole troppo incantata...
Chiusi nuovamente gli occhi per  godermi di nuovo le labbra roventi di Ace sulle mie, una sua mano mi accarezzò il viso dolce mentre l’altra percorreva il profilo del mio corpo lenta, m’inarcai contro di lui questa volta  mi sembrava davvero d’esser finita in un incendio rovente, tremai quando Ace mi strinse ancor più forte ora riuscivo a sentire i battiti del suo cuore, mentre ci davamo baci lenti, continui e dolci arretrando

 
Ace …

 
-Comandante!! Comandante ci siete?- ci staccammo improvvisamente – Si arrivo – rispose Ace deciso e leggermente arrabbiato per l’interruzione forzata, sospirai triste riaprendo gli’occhi, sentendo l’emozioni farsi più sottili e i brividi appena provati diminuire assieme al calore quando Ace si allontanò da me aprendo la porta scocciato,ma cercando lo stesso di sorridere all’inaspettato messaggero - Cos’ è  successo?-, Jonny mi rivolse un sorriso a cui risposi salutandolo, - Ace il comandante Satch è appena tornato-
 
 ________________________________________________________________to be continued
 
Ciao a tutti! Buon 2011!!! Anche se non ci siamo ancora volevo farvi lo stesso gli auguri : ))). Bene questo capitolo è stato molto lungo da scrivere, ma sono soddisfatta è il mio regalo per capodanno :D. Spero che vi possa piacere e di non aver esagerato con gli errori se ce ne sono perdonatemi. Bene ringrazio come sempre chi recensisce, legge, aggiunge la storia nelle seguite preferite ecc… GRAZIE!! Mi fate davvero molto moolto felice. Bene adesso vado a godermi il cenone di capodanno un bacione ancora auguriii!!!
 
By Akemi_katy 

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Capitolo 17
*** decisioni e partenze ***


Arrivai  sul ponte della nave di  corsa seguito da Naika, Jonny davanti a noi sorrideva, felice di esserci stato d’aiuto. Mi feci strada tra  i comandanti e  i pirati delle divisioni che si trovavano tutti accalcati intorno alla piattaforma al centro della Moby Dick, riuscii con una spinta ad arrivare in prima fila, Satch se ne stava seduto a gambe incrociate al centro e teneva sorridente  un frutto del diavolo in mano, sorrisi ora capivo tutto quell’ammasso di pirati, dopotutto un frutto del diavolo non si vede tutti i giorni, aguzzai la vista per vederlo meglio: aveva una forma sferica il colore era scuro probabilmente viola mentre la superficie era ornata con spirali a forma di gocce; sorrisi così ce l’aveva fatta, ma dopotutto non ne avevo mai dubitato.

Il cuoco si girò e ci rivolse un enorme sorriso, non feci in tempo a salutarlo che Naika mi superò veloce abbracciandolo felice come una bambina – bentornato Satch –   -ciao sorellina-  le rispose contento ricambiando l’abbraccio. M’ avvicinai  sistemandomi il cappello – ciao fratellone- lo salutai sorridente dopo che Naika si fu staccata seppur continuando a sorridere felice, - ciao Ace! Allora sei sopravvissuto senza la mia cucina?- mi chiese divertito, - si le hai insegnato bene a questa qui, anche se non può arrivare al tuo livello – Naika mi diede una gomitata di ripicca ed  io le sorrisi scompigliandole i capelli.
 -Comandante allora che frutto è?- sia io che Naika ci girammo, notai che tutta la ciurma ci fissava stizzita probabilmente avevamo interrotto un racconto interessante, - scusate per l’interruzione ragazzi-  urlai sedendomi in prima fila da parte a Marco e Blenheim che sospirarono rivolgendosi sguardi rassegnati, incrociai  le gambe infantile ghignando consapevole d’essere considerato un caso perso.
 
-Con esattezza non so dirvi di che frutto si tratti, ma c’era un esperto sull’isola su cui l’ho trovato, da lui ho saputo che probabilmente si tratta del frutto  Dark-Dark  che pare dia il potere di controllare l’oscurità- a quelle parole versi di sorpresa e ammirazione si levarono dal pubblico numeroso, anch’io ne rimasi stupito, un frutto con tali poteri dev’ essere più unico che raro ma soprattutto moltopotente. – Comandante perché non lo mangia ora?!- se n’usci un pirata dando il via ad un incitamento generale, sorrisi dopotutto era normale che fossero curiosi, guardai Satch sorridere mentre rifiutava gentile  l’incitazioni della ciurma dicendo che ancora non se la sentiva . Mi sistemai il cappello pensando a quando avevo trovato e mangiato il mio :

 
 
Era una giornata molto calda sull’isola di Fhoosa i raggi del sole passavanto tra le fronde degl’alberi creando obre e riflessi che andavano a proiettarsi veloci sul prato verde di casa Dadan, mentre  io e Rufy ci trovavamo sulla veranda affamati dopo aver mangiato appena una scodella di riso e bevito un po’ di pane, il cibo che il vecchio diceva essere basilare per il nostro addestramento come marines.
- Ace ho fame!- urlava Rufy a squarciagola, battendo i piedi affamato , - andiamo a cercare qualcosa da mangiare!-  esclamai convinto sorridendogli per cercare di calmarlo mentre anche il mio  stomaco brontolava prepotente, -SI!- esclamò il mio fratellino subito iniziando a correre  come un pazzo scomparendo nella foresta urlando, in  fretta mi misi ad inseguirlo gridandogli di fermarsi  anche se consapevole che fosse inutile. Mentre correvo alla ricerca di Rufy qualcosa attirò la mia attenzione, mi fermai alzando lo sguardo curioso, su un albero  appoggiato ad un ramo c’era qualcosa che brillava. Mi grattai  la testa confuso, osservando quel puntino rossiccio risplendere sopra di me , pensai che si potesse trattare di un frutto anche se parecchio strano, così  spinto dalla fame crescente decisi d’ andarlo  a vedere  da vicino. M’arrampicai sull’albero veloce sorridendo Rufy m’aveva sempre invidiato questo talento , una volta arrivato in cima cercai subito con lo sguardo la fonte del riflesso di poco prima trovandolo  m’avvicinai abbracciando il ramo per non cadere,  l’osservai  meglio : aveva una forma sferica allungata con disegnate sopra delle strane spirali, mentre  il colore era un’arancione scuro rossiccio. Il mio stomaco brontolò prepotentemente e benché non avessi  idea di cosa si trattasse per certo decisi di mangiarlo,  scivolai ancora più vicino con il naso a pochi centimetri, l’annusai circospetto (profumava d’arancia), decisi di continuare con i test, lo toccai subito arretrando attento per paura che potesse esplodere trattandosi di uno scherzo del vecchio . – mmm … - sembrava essere un frutto normale,  l’afferrai veloce mangiandolo chiudendo gl’occhi, ma non successe niente e per di più era persino  buono, felice saltai in piedi, m’appena lo feci  strani brividi caldi iniziarono ad attraversarmi e perdendo l’equilibrio per la sorpresa volai  giù dall’albero.  Mentre cadevo sentì la temperatura salire e in un attimo delle fiamme iniziarono a comparire  sul mio corpo circondandomi, iniziai ad urlare non per lo spavento ma soprattutto per la sorpresa visto che il fuoco non mi scottava,anzi stava  rallentando notevolmente la caduta, smisi persino di gridare divertito  quando toccai terra intatto restando in piedi come se avessi fatto un salto normale. Fissai sorpreso le fiamme ritirarsi e trasformandosi in un calore m’entrarono dentro veloci, sorrisi felice  iniziando a correre  per la foresta urlando – Rufy devi vedere una cosa!! –



 
-Ace ci sei?- Naika mi guardava leggermente preoccupata, scossi la testa sorridendole a mia volta tornando al presente – si stavo solo pensando – lei mi guardò storto per qualche secondo tornando poi a sorridermi  – io aiuto gli altri a sistemare il macello che avete fatto stasera in cucina-  concluse rivolgendomi uno sguardo molto eloquente, sorrisi colpevole come ogni volta che si parlava di disastro-cucina-mangiare, m’alzai sbadigliando e ritrovandomi ad esser praticamente in dormiveglia, - io vado a letto, notte - riuscii a biascicare tra i numerosi sbadigliai  salutando Naika, iniziando ad andare ciondolante verso la mia cabina.
 



 
- Comandante Ace!! Comandante Ace!!-

Il tono allarmato e disperato di quella voce mi fece  aprire gli occhi e anche se ero ancora assonnato trasalii nel trovarmi davanti  Jonny che mi guardava disperato con le lacrime agl’occhi, salti in piedi allarmato prendendolo per le spalle – che succede?!-, il ragazzo tirò su col naso strofinandosi gl’occhi – comandante c’è stato un omicidio a bordo della Moby Dick, Satch è … - non riuscì a finire la frase che un singhiozzo gli mozzò la voce, - Jonny che omicidio?! Che  diavolo è successo a Satch?!!- gli urlai addosso, lui arretrò spaventato – il comandante della quarta divisione è stato ucciso-, questa volta fui io ad arretrare mollandolo di fronte a quell’ inaspettata risposta, poi senza pensarci due volte spalancai la porta uscendo correndo veloce sul ponte della nave mentre una strana sensazione iniziava a farsi strada dentro di me.

Mi fermai vedendo una calca di gente riunita intorno ad un punto vicino all’albero maestro …
 
 
No …
 
Passavo tra i miei compagni spingendo per avanzare guardando l’espressioni dei presenti e tremavo vedendoli distrutti e scioccati, ma non volevo ancora crederci  forse si trattava di uno scherzo forse era tutta una messa inscena.  Mentre il mio cervello formulava qualunque ipotesi per spiegare quell’insolita situazione tentando di cancellare le parole di Jonny e gli sguardi dei miei fratelli, dentro di me le fiamme avevano smesso di bruciare lasciandomi solo e per la prima volta da quando avevo i miei poteri sentii freddo …
 
Con un ultima spinta riuscì a raggiungere il punto tanto temuto … trattenni il respiro …


 
Satch riverso a terra immobile, in una pozza di sangue


 
In quel momento sembrò che tutto si fermasse, congelato da un vento freddo e silenzioso, i suoni mi arrivavano confusi e  a malapena sentivo le pacche di consolazione che qualcuno mi dava, riuscivo solo a guardare …
A guardare il corpo di mio fratello inanimato a terra, Naika davanti a me seduta ad occhi chiusi con le ginocchia al petto mentre lacrime salate le rigavano il viso ed Haruta a consolarla mentre anche lei piangeva, i miei fratelli che si portavano una mano tra i capelli scuotendo la testa con espressioni distrutte come a voler negare l’evidenza, la divisione di Satch che piangeva cercando di farsi forza addolorata.
 
Feci un passo indietro spaventato da quella visione così insolita per essere accaduta sulla Moby Dick, mi sembrava un incubo come poteva essere successo … Non avevo mai neanche lontanamente immaginato che sarebbe avvenuta una cosa del genere non qui! Non sulla questa nave !
Perché …!?


 

Di solito si pensa che scene di dolore e sofferenza non si vedano nella propria vita che non possano accaderci e coinvolgerci in prima persona, che si sia “ immuni “ da esse …

Ma ora qualcuno si sta ricredendo …
 
 

Quella convinzione prima così solida e data per certa, nella mia mente si stava frantumando in mille pezzi, diventando sempre più sottile e tagliente  ferendomi a sangue, creando ferite sempre più profonde e vaste, man mano che cominciavo a capire ciò che avevo davanti.
 
Scossi la testa recuperando un po’ di lucidità, mi girai afferrando Marco per la camicia mentre la rabbia prendeva il posto della confusione, - Chi diavolo è stato?!- gli chiesi urlando, lui mi guardò triste per niente allarmato tremai possibile che anche Marco  avesse perso la sua sicurezza – Goro, ha visto tutto è in infermeria – lo lasciai e iniziai a scendere veloce le scale quasi saltandole per sapere la verità spinto da una rabbia che andava crescendo.

 
Spalancai la porta dell’infermeria
- Goro chi  è stato a uccidere Satch? – urlai al cuoco ancor prima di vederlo, mentre  la domanda appena fatta mi si ripeteva  infinite volte nella  mente come una sinistra canzone. lo cercai con lo sguardo vacillando vedendolo davanti a me terrorizzato con  numerose fasciature a coprirgli  parte del corpo. M’ avvicinai cercando di mantenere un minimo d autocontrollo – Goro chi è stato?- richiesi scandendo lentamente parola per parola più per calmare me che lui, il cuoco mi fissò e i suoi occhi prima vitrei e inanimati ripresero conoscenza, - Teach – fece una pausa profonda fissandomi negl’occhi – ha ucciso Satch , mangiato il frutto ed è scappato – un altro colpo di tosse gli mozzò il respiro – io ho cercato di fermarlo ma è stato più forte e … - ormai non lo stavo più ascoltando solo una voce mi rimbombava nella mente

 
Teach , Teach, Teach….!!!


 
La rabbia prima  trattenuta mi esplose in corpo solo con un minimo di sforzo riuscì a trattenermi dall’ incendiarmi , ripresi a correre ancora più veloce  con un salto uscì dal ponte sorpassando indifferente i presenti che mi rivolsero sguardi confusi e incerti, saltai sul parapetto e le mie mani andarono veloci a sciogliere i nodi che tenevano il mio Striker collegato alla nave …
 
l’avrei trovato e mi sarei preso la vendetta per quello che aveva fatto!
 
 

Una decisione dettata dalla rabbia senza pensiero e ragione …
Chissà dove potrà condurlo …
 
 

Ero riuscito a slegare la mia barca che ora m’aspettava galleggiando sull’acqua, feci per saltare  quando due braccia forti mi tirarono a bordo strattonandomi con prese ferree . Vidi alcuni della mia  divisione tenermi tra loro anche Marco e Jozu - Smettila Ace! Sta buono calmati!- mi urlavano i miei compagni con voci forti e decise, mentre mi dibattevo cercando di liberarmi - il Babbo dice che questa volta è diverso! Non è necessario che stai dietro a Teach !!- continuavano a urlare provando a farmi ragionare, - Lui viene dalla mia divisione!!- Gridai più forte di loro tra uno trattone e l’altro – come può Teach passarla liscia?!! COME!!- diedi un’ ultima spinta liberandomi dalla loro presa tremante di rabbia, guardai in alto vedendo  il Babbo avanzare fissandomi serio – Ace … è tutto sotto controllo… solo per questa volta … - cercò di calmarmi il capitano con voce solenne e rigida – ho una strana sensazione …- concluse il Babbo pensieroso, guardandomi con occhi colmi di dolore,  -Ha ucciso uno dei suoi!!! Che per quanti decenni ti ha servito!!! – gli urlai contro – TI HA DISONORATO!! ED  È  FUGGITO COME UN CODARDO!!-  feci una pausa cercando di riprendere fiato, saltando veloce sul parapetto dando le spalle alla mia ciurma nonché famiglia – Non posso permettere che la passi franca dopo che ha diffamato suo padre … Ci penserò io a lui!-  esclamai saltando agile sullo Striker incurante delle  urla dei miei fratelli …

 
Deciso a portare a termine la promessa appena fatta a me stesso

 

 _______________________________________________________________________________________

 
Avevo fissato Ace senza potermi muovere, senza potergli parlare ed ora senza poterlo fermare perchè troppo scossa dalla triste realtà della morte. Lo fissavo  dal parapetto della nave tremante per  ciò che avevo appena visto, dal cadavere di mio fratello nonché migliore amico e dalla reazione della ciurma, ma soprattutto da quella furiosa di Ace.

 
Ace …  Ora si stava incendiando ancora tremante di rabbia pronto a partire per prendersi la sua vendetta

 
Nel momento in cui iniziò a muoversi sull’acqua allontanandosi veloce,  mi  resi davvero  conto di quello che stava succedendo, senza preavviso  ritrovai me stessa e per un attimo non curante dell’enorme dolore dato dalla consapevolezza di cos’era accaduto e dalla rabbia che stava crescendo anche in me, ma guidata solo da uno strano calore nel profondo dell’anima  presi la mia di decisione.
 

Una decisione presa con un sentimento profondo e complesso ….
Chissà se potrà cambiare il destino di chi ne ha presa un’altra …
 
 

Saltai agile sul parapetto, prima di partire mi girai verso la ciurma che mi fissava confusa, tremando vedendo che un uomo forte come  il Babbo mi rivolgeva uno sguardo colmo di tristezza e dolore paterno,  fissai Haruta che con le lacrime agl’occhi  mi  chiese cos’avevo intenzione di fare, io le sorrisi per salutarla mentre gelide lacrime riprendevano a scendermi sul il viso


 
lacrime d’addio … forse le più difficili d’accettare …


 
feci un profondo respiro, prendendo coraggio  mentre la ciurma correva verso di me cercando d’afferrarmi una volta capite le mie intenzioni
 


Saltai …

 
saltai nel vuoto sentendomi cadere …


 
saltai non curante delle urla e dei richiami, ancora decisa e consapevole della mia scelta …
 
Saltai quasi cadendo in mare prima che sulla mia schiena grandi ali trasparenti si formassero veloci, per poi spiegarsi potenti nell’aria appena prima di toccare l’acqua, dandomi lo slancio per rialzarmi verso il cielo …

 
portandomi veloci dall’unica persona con cui  dovevo restare … e che sentivo avere bisogno di me …
 
 
 

_________________________________________________________________to be continued…   

 
 
Ciao a tutti! Wow non pensavo di finire questo capitolo così presto mi sono auto sorpresa O.O. Spero che questo capitolo vi sia comunque piaciuto anche se inevitabilmente triste. È un capitolo che pone la parola fine alla prima parte della storia, dopo di questo ne inserirò un altro per iniziare con la seconda anche se probabilmente farò una pausetta di alcuni giorni.
Ringrazio come sempre chi recensisce, legge, aggiunge la storia nelle varie categorie Grazie, se la continuo oltre alla voglia di scrivere  è anche per il vostro sostegno perciò ancora un enorme GRAZIE! Ora mi prendo una pausetta di due o tre giorni per riordinare le idee e ritornare più agguerrita che mai XD.  Vi saluto un bacione
 
By Akemi_Katy 
P.S spero che il nuovo carattere vi piaccia :)) 

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Capitolo 18
*** inizio seconda parte ***


 
Che freddo

Pensai tremante stringendomi meglio nel cappotto bianco, odiavo  il freddo mi dava un senso di solitudine e tristezza deprimente, solo la presenza della neve mi rallegrava un poco, non l’avevo mai vista  così  appena l’avevo toccata n’ero rimasta completamente rapita visto il suo candore innaturale.
Alzai lo sguardo verso il mio comandante, camminava deciso davanti a me  il cappotto nero che indossava si moveva leggermente sospinto dalla brezza gelida del regno di Drum  il cappello arancione sempre in testa. Sospirai, ormai era passato quasi più d’un anno dalla nostra partenza dalla Moby Dick e non era trascorso giorno che la ciurma non  mi mancasse, il Babbo, Haruta, Marco e gl’altri chissà cosa stavano facendo ora …
 
Guardai il cielo plumbeo per distogliermi da qui pensieri tristi, probabilmente avrebbe ricominciato a nevicare, i monti a forma di tamburo si alzavano imponenti davanti a noi interamente ricoperti di neve come tutto il territorio e i tetti delle case in legno che ci circondavano; camminavamo nella città deserta,  il regno era ancora devastato dall’attacco di Barbanera e  la gente terrorizzata  non usciva di casa, Teach ha un potere davvero molto potente e che non mi lascia presagire buone  cose per quando lo troveremo …
 
... – Ace dove stiamo andando?- gli chiesi una volta ripresa dai pensieri, lui si girò guardandomi sorridente – a mangiare !- sbuffai sorridendo anche se ora aveva 20 anni, Ace sarebbe rimasto sempre lo stesso.  In tutto questo tempo, lontani dalla ciurma, c’eravamo allenati insieme accrescendo i nostri poteri e viaggiando: visitando isole su isole alla ricerca di Teach. Eravamo cresciuti anche se penso più fisicamente che mentalmente: Ace ora raggiungeva superando tranquillamente e di molti centimetri il metro e ottanta, aveva  messo su un bel po’ di muscoli e con essi per fortuna anche del buon senso (ma non troppo), comunque era diventato ancora più carino di prima, stupido fiammifero …
Anch’ io mi ero alzata, raggiungendo quasi il metro e ottanta ( purtroppo  esagerato per una ragazza), mentre i capelli se  possibile sembravano ancora più mossi e lunghi di prima, l’uso prolungato del mio elemento aveva fatto si che tra le ciocche corvine ne comparissero altre leggermente luminose e argentate, all’inizio mi sentivo strana, ma dopo un po’ di tempo ci feci l’abitudine.
 
Entrammo in una locanda togliendoci i cappotti innevati e prendendo posto s’un tavolino in un angolo, presi subito il giornale mentre una cameriera scriveva le ordinazioni di Ace cambiando espressione con l’allungarsi della lista ( ovviamente era rimasto il solito mangione anzi forse pure di più di prima):
 

Regno di Drum: spodestato il re Wapol, fuggito subito dopo l’attentato al regno da parte di un pirata: Marschall D Teach soprannominato Barbanera, ha provocato ingenti danni al territorio devastandolo usando i poteri di un frutto del diavolo ancora sconosciuto. Il pirata ha lasciato l’isola subito dopo la strage  dirigendosi altrove, la marina dichiara di voler prendere seri provvedimenti per fermarlo.

 
Barbanera è fuggito di nuovo, continua a combinare disastri apertamente senza un minimo di pudore, probabilmente vuole attirare l’attenzione della marina e dei giornali facendosi un nome e accrescendo la sua taglia;  chiusi il giornale nervosa, Barbanera bastardo come puoi anche solo respirare dopo aver tradito la tua ciurma!
 
 – Naika non ti preoccupare lo troveremo – alzai lo sguardo trovandomi di fronte un Ace sorridente e rassicurante, senza contare lo sporco di cibo che aveva praticamente su tutta la faccia, gli sorrisi annuendo convinta, Ace mi capiva meglio di chiunque altro …  Strabuzzai gl’occhi vedendo una pila e mezzo di piatti alla destra del capitano che mi sorrise colpevole mandando giù l’ultimo boccone, sospirando, felice del pranzo.
 
- Tu sei Pugno di Fuoco il comandante della seconda divisione di Barbabianca ?- alzai lo sguardo trovandomi davanti un gruppo di uomini arrabbiati e ringhianti che ci fissavano tenendo le mani sulle armi minacciosi alcuni avevano delle spade e pistole mentre altri dei semplici bastoni o coltelli; dovevano essere cittadini del posto, ovviamente dopo quello che aveva combinato Teach l’odio della popolazione verso i pirati era aumentato ancora di più.
 -Si e allora?- gli rispose il moro indifferente sistemandosi il cappello ghignante, – ei capo questa qui è Raibown Angel, fa parte anche lei dei pirati del bastardo – esclamò un uomo grasso rivolgendomi uno sguardo omicida, ma  non fece in tempo a rendersi conto di ciò che aveva appena detto, che un destro di Ace l’aveva catapultato fuori dalla locanda rompendo il muro.  Il resto degli uomini era arretrato fissando stralunato  il buco nella parete; guardai Ace conoscevo quello sguardo, era quello di quando s’ arrabbiava in cui fiamme incandescenti gli comparivano nelle iridi scure compariva se qualcuno insultava chi gli era caro per non parlare di chi insultava il Babbo e quel povero idiota l’aveva appena fatto. Rimasi seduta bevendo una cioccolata fumante, anch’io odiavo che si parlasse male di Barbabianca ma sapevo anche che Ace sarebbe bastato per dare una lezione a quei dieci e non volevo stargli nei piedi mentre si divertiva.
– Come ti sei permesso pirata, è per colpa vostra che il nostro regno è devastato! Siete delle fecce!-  urlò uno degli uomini scattando fendendo una spada malconcia contro Ace, lui evitò il colpo abbassandosi per poi dargli un pugno nello stomaco rimandandolo contro agl’altri che caddero anch’essi a terra; la forza di Ace era davvero impressionante.  Si alzò mettendosi a posto il cappello mentre quelli là lo fissavano spaventati, ma ancora cercando di fissare Ace con  sguardi decisi e probabilmente che credevano  essere intimidatori . -Se qualcuno di voi parlerà ancora male di Barbabianca non sarò così gentile- appena lo disse il suo elemento gli circondò veloce le braccia iniziando a crepitare impaziente nell’aria,  ghignai vedendo l’espressioni attonite e terrorizzate dei presenti - il potere di un frutto del diavolo! Andiamocene!!- urlò l’uomo che aveva parlato per primo, quello che doveva essere il capo uscendo di corsa dalla locanda, ma passando lentamente e circospetto da parte ad Ace probabilmente per paura che l’incenerisse e come lui fecero gl’altri.
 M’ alzai recuperando il cappotto candido mentre Ace faceva lo stesso con il suo nero una volta richiamate le fiamme, questa volta non ci fu nemmeno bisogno di scappare dalla locanda per non pagare perché i camerieri viste le capacità del mio comandante preferirono restare nascosti dov’erano .  - grazie per l’aiuto vice-  lo guardai sorridendogli – fiammifero penso che tu sia abbastanza forte per tener testa a dieci cittadini impazziti – lui mi spettinò affettuoso – andiamo ho una commissione da fare - .
 
 
Mi sedetti calma su una roccia in riva al mare, certo che il regno di Drum era veramente strano la spiaggia come tutta l’isola era completamente ricoperta di neve eccetto una brave striscia vicino al mare su cui  soffiava un vento gelido che mi fece rabbrividire e stringere ancora nel cappotto. Guardai alla mia destra, una casa in legno si ergeva piuttosto traballante a qualche metro da dove mi trovavo, Ace s’era recato li da qualche minuto dicendomi che sarebbe tornato subito,  chissà cosa stava facendo … Sospirai tanto farmi domande sarebbe stato inutile perché Ace era del tutto imprevedibile.
 
Passò qualche minuto …
 
– Naika vieni!!- cosa?,  il richiamo di Ace mi fece scendere con un salto dalla roccia in allerta , con uno come lui ormai ero abituata a combattimenti e duelli vari almeno quanto scappare dalle locande dopo aver mangiato , – Naika muoviti!! Devo farti vedere una cosa!- urlò fuori dalla porta, -Arrivo!- . 
– Naika lui è Jodo, un costruttore di barche e navi originario di Water 7 – mi spiegò Ace indicando un uomo anziano di bassa statura con degl’occhialetti tondi e scuri alla sua sinistra – Salve, il mio nome è Naika piacere- m’inchinai rispettosa, non avevo mai visto un costruttore di navi ma non mi stupiva che fosse di Water 7 dopotutto quella città era famosa per i suoi carpentieri, mia madre me ne raccontava spesso, chissà perché uno di loro si trovava su  quest’isola … -Buongiorno signorina è un piacere – gli sorrisi gentile – bene se volete seguirmi – concluse avviandosi verso l’interno dell’abitazione, lanciai uno sguardo dubbioso ad Ace dopotutto eravamo pirati non era normale che una persona c’invitasse dentro casa,  ma  lui mi sorrise incoraggiante, sospirai se  per Ace andava bene allora non avrei protestato, mi fidavo di lui.
La casa era semplice, l’interno  in legno dava un senso di tranquillità mentre la mobilia era di uno strano colore giallino con alcune tendine rosse e verdi di certo bizzarro come arredamento per una casa che sembrava tanto vecchia; Imboccammo delle scale che scendevano a chiocciola verso il basso Ace e Jodo davanti a me.  Ero confusa, stavamo scendendo in una specie di seminterrato sotto la spiaggia?  Spalancai gl’occhi sorpresa quando mi ritrovai in un’enorme salone sotterraneo, no non un salone, sembrava un piccolo porto  privato davvero molto grande e alto dovevamo essere scesi parecchio,  io Ace e Jodo  ci trovavamo su una piattaforma di legno da parte a noi sull’acqua almeno una ventina di barche di varie dimensione tra cui due più grandi che andavano quasi a toccare il soffitto. Le osservai meglio di sicuro non si trattava di navi normali: erano molto colorate, le  con polene raffiguranti  animali o forme strane, le vele erano ammainate ma comunque anch’esse colorate solo tre erano bianche;  poi capii doveva essere il laboratorio di un carpentiere di navi pirata, ecco perché si trovava in un luogo così insolito e protetto.
 
Wow!
 
Ace mi guardava sorridendo, probabilmente hai suoi occhi sembravo una bambina, cercai di ricompormi guardandolo decisa. Lui iniziò ad andare verso metà “sala”  a passo veloce per poi fermarsi guardandomi impaziente, lo raggiunsi curiosa notando che era saltato su una delle barche al centro. Quando fui più vicina riuscii a vedere meglio la  barca da cui il moro mi fissava sorridente seduto sul parapetto :  non era molto grande raggiungeva più o meno i sette metri di lunghezza, il legno era stato colorato d’azzurro ma sui fianci comparivano delle fiamme rosse e gialle sempre li si trovavano due motori simili a quello dello Striker; m’ avvicinai meravigliata alla polena era la più carina che avessi mai visto: era una testa di cavallo sorridente con in testa un cappello del tutto identica a quello di Ace, la polena scendeva andando a formare il parapetto e sulla parte verticale si trovava la criniera infuocata del cavallo, Rimasi a contemplarla felice e stupita  prima di saltarci sopra ancora più curiosa e sorridente, avendo capito il motivo per cui eravamo li. Vidi la cabina sembrava spaziosa davanti ad essa spiccava l’unico albero dell’imbarcazione su cui la vela principale  era ammainata e s’intravedeva la raffigurazione di un simbolo pirata.
Mi girai verso Ace ancora seduto a gambe incrociate sul parapetto – allora? Che significa? - lui mi fece un ghigno tirandosi su il cappello dagl’occhi – non l’hai ancora capito questa è la nostra nuova nave-,  l’avevo già capito ma sentirglielo dire rendeva quell’inaspettata sorpresa ancora più coerente, Ace s’alzo  e con un gesto secco sciolse la vela nera che si spiegò davanti hai miei occhi, rimasi piacevolmente sorpresa quando vidi che su di essa spiccava grande il simbolo del Babbo. Felice abbracciai Ace che mi strinse sorridendo, quel calore era così piacevole e familiare che mi staccai molto malvolentieri per fissarlo negl’occhi scuri  -Ace lo Striker poteva bastare- lui mi sorrise  felice – Dovremo viaggiare ancora per trovare Teach e visto che siamo in due,  ho deciso di prendere questa, Jodo l’ha rimessa in sesto e fatto tutto il resto lui conosce il Babbo – mi girai guardando il carpentiere che mi rivolse un sorriso di conferma avvicinandosi – ero tra i carpentieri che hanno costruito la Moby Dick inoltre devo alcuni favori a Barbabianca, la barca ve la do gratis -  Jodo diede una pacca alla sua creazione affettuoso, poi tirò fuori dalla tasca dei pantaloni grigi un foglio leggermente malconcio , salendo sulla prua porgendolo ad Ace che l’ aprii  veloce – È la mappa del regno di Alabasta vi sarà utile, visto che state cercando Barbanera e  gira voce che vi si trovi - Ace sorrise  facendo un inchino di ringraziamento per poi sistemarsi il cappello – Jodo grazie di tutto-, imitai Ace rivolgendogli un sorriso caloroso – Grazie -. Il carpentiere scese da quella che avevo appena scoperto essere la nostra nuova nave ci salutò caloroso dirigendosi verso alcuni interruttori attaccati alla parete, – Naika ti conviene tenerti a qualcosa – mi consigliò divertito Ace per poi scomparire all’interno della cabina , fidandomi m’attaccai al parapetto e lo feci appena in tempo che iniziassimo a muoverci veloci salendo una rampa che s’era appena formata da un’apertura dietro di noi, così anche questa barca andava con il potere di Ace come lo Striker … Percorremmo la rampa con l’acqua veloci per  sbalzare fuori sorpassando la spiaggia con un salto e  atterrando sull’acqua.
Emozionata mi girai vedendo che Ace aveva spento i motori risalendo sul ponte, -Naika vieni ti faccio vedere com’è dentro- sorrisi seguendolo felice nella cabina, per quella notte avremmo viaggiato tranquilli seguendo il vento …
 
… prossima destinazione Alabasta …
 
 
 

to be continued…   
 
 
 
Ciao a tutti! Bene ho aggiornati prima saltando la pausa ma quando si ha l’ispirazione bisogna scrivere no ;) Questo è un capitoletto molto corto ma mi serviva per dare il via alla “SECONDA PARTE” scusatemi se vi ho deluso . In questo capitolo Naika e Ace sono a Drum e partono per Alabasta e li succederanno un mucchio di cose inaspettate che la mia mente diabolica ha già formulato xD  Inoltre ve lo posso anche dire incontreranno la ciurma di Rufy e resteranno con loro come nell’anime :). Comunque ora  vipiego meglio che “salto temporale “ ha subito la storia, è passato 1 anno  e qualche mese da quando loro due sono partiti, per la linea del tempo ho tenuto presente quella del sito OnePieceGold che indica la partenza di Ace dalla Moby Dick un anno prima che inizi la storia attuale di One Piece con Rufy e la sua ciurma, perciò visto che ora li faccio incontrare ad Alabasta ho fatto si che passasse un po’ di tempo durante il quale sono successa alcune cosette che inserirò come extra nei vari capitoli. Bene ora vi ho spiegato tutto se avete dei  dubbi fatemelo sapere :). Inoltre la loro nuova barca non me la sono inventata di sana pianta, ma ho cercato di farla leggermente assomigliante a quella dei pirati di spade che aveva Ace (comunque non preoccupatevi che lo Striker di Ace c’è ancora temuto nella stiva e verrà usato [io adoro quella barchetta]) perciò qui sotto vi ho lasciato un suo disegno così che possiate vedere meglio com’è fatta :)) Ora ho davvero finito Ringrazio come sempre chi legge, aggiunge la storia nelle preferite seguite ecc… e soprattutto chi recensisce perché mi fate davvero delle stupende recensioni, :))) scusatemi se troverete degli errori mi dispiace ho cercato di far attenzione ma qualche volta saltano fuori lo stesso, Ciao un bacione

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By Akemi_Katy 

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Capitolo 19
*** incontro tra fratelli ***


mmm…
 
C’è uno strano profumo nell’aria … Si è davvero buono, m’ entra nel naso facendomi venire l’acquolina in bocca … sembra quasi chiamarmi …
 
Ace svegliati … Ace vieni ti sto aspettando …

 
 … Ma di cosa si tratta?

 
Mmm …
Sembrerebbe, ha tutta l’impressione di essere  …
 Una … torta…!
 
Saltai veloce giù dal letto, infilandomi i pantaloni a qualche modo e fiondandomi in cucina già seduto a tavola pronto per la colazione.
 – Giorno – Naika entrò nella cabina con in mano quella che doveva essere una torta deliziosa ricoperta di crema e fragole, cercai di biascicare un buongiorno almeno capibile, ma tutta la mia attenzione era rivolta al dolce che mi sembrava risplendere. Lei sbuffò mettendomelo davanti con una forchetta, non riuscendo a resistere iniziai a mangiarlo. Era davvero buono Naika aveva migliorato le sua capacità come cuoca, un ombra scura mi passò nella mente … Satch … il suo ricordo mi fece quasi soffocare con un boccone, ma per fortuna Naika ovviamente abituatasi mi porse un bicchiere d’acqua. Mentre finivo la colazione, si sedette davanti a me bevendosi del te con delle ciambelle, feci per prenderne una ma un suo sguardo assassino riuscì a farmi desistere , ghignai poco male tanto le avrei finito la scorta di biscotti appena fosse uscita, un altro sguardo assassino il mio ghigno vacillò  purtroppo mi conosceva troppo bene, accidenti a lei...
– Ace, quanto dista da qui Alabasta? – la guardai sorridendole – Non molto ormai siamo quasi arrivati -, - Ok io vado a leggere un libro, Ace non avvicinarti alla dispensa o giuro che finisci in mare-  M’ammonì fissandomi seria, io ghignai  si mi conosceva davvero bene, ma niente m’avrebbe impedito di finire la colazione avevo ancora fame, -Non ti preoccupare – le sorrisi cercando d’ essere il più convincente possibile e lei uscì rivolgendomi un sorriso di fiducia. Aspettai seduto di sentirla salire le scale  e sedersi, per poi sgattaiolare fino alla credenza, restai ancora un attimo in ascolto
… niente … ghignai vedendo un lucchetto  unire le ante, principiante pensavo che ormai avesse imparato, accesi la mano e guidando le fiamme riuscii senza difficoltà a far fondere il lucchetto. Ghignai ancora di più quando mi trovai davanti  biscotti e ciambelle, che bello !!  Impaziente e ormai felice per la vittoria allungai una mano per afferrarli, ma non feci in tempo a raggiungerli che qualcosa m’afferrò per i polpacci.
 
Merda…

 
- Naika mi dispiace fammi scendere – La fissavo a testa in giù  mentre leggeva tranquilla,  almeno da mezzora non volevo pregarla di farmi scendere avevo pur sempre un orgoglio da comandante, ma ora iniziavo davvero a stufarmi e purtroppo con il fuoco non avrei aggiustato nulla, visto che il suo Haky ne era immune e non volevo incendiare la casa. Lei chiuse il libro avvicinandosi al parapetto, sedendoci sopra a gambe incrociate  fissandomi – promettimi che non lo rifarai – la guardai sincero, - te lo giuro- ma mentre lo dissi il mio stomaco emise un rumore improvviso contraddicendomi, lei sbuffò e in un attimo la presa sule mie caviglie mi lasciò facendomi cadere in acqua, non feci tempo a maledirla per il tuffo inaspettato che sorpreso mi ritrovai sulla nave senz’aver toccato acqua sorrisi, la solita Naika. Lei mi fissò ghignate da sopra la cabina, probabilmente era riuscita a farmi prendere un colpo, scattai in piedi correndo in cucina chiudendo la porta a chiave ; ora non sarebbe riuscita a prendermi spalancai subito le ante della credenza, bene le ciambelle e i dolci erano ancora li, veloce afferrai tre dolci ingoiandoli per vendicarmi dello scherzo di poco prima visto che erano i  suoi  preferiti.
 – Ace! Molla i miei cioccolatini!- ghignai divertito girandomi verso di lei che mi fissava stralunata dalla porta  – troppo tardi vice, ormai sono andati – con un salto mi scansai veloce finendo contro la parete prima d’essere investito dalla porta che Naika aveva appena rotto e sbattuto dall’altra parte della cabina questa volta l’avevo fatta davvero grossa, mai toccare i suoi cioccolatini;  ghignai lo stesso, meglio ci sarebbe stato da divertirsi.
Andò con passo deciso fino alla credenza per poi chiuderne le ante con estrema lentezza – Ace , ti sei mangiato i miei  preferiti- si girò verso di me rivolgendomi uno sguardo omicida, io ghignai ormai pronto ad uno scontro – erano i più buoni non ho fatto apposta, avevo ancora fame -. Saltai veloce giù dal tavolo correndo fuori prima che un altro filo d’Haky mi prendesse, poi ancora piegandomi a sinistra deviandone un altro, presi fuoco andando sulla testa della polena e girandomi ghignante verso quella che era appena diventata la mia avversaria,  riducendo le fiamme alle braccia. La guardai si era posizionata sul tetto della cabina, i fili d’haky le circondavano parte di braccia e collo pronti a scagliarsi, mentre il vento le moveva i capelli corvini,  sorrisi cominciava l’allenamento.
–Eagle Haky- Naika portò le mani davanti a se da esse uscì un raggio che andò poi a formare un’aquila con artigli e becco solidificati che volò veloce dove mi trovavo pronta ad afferrarmi, non ci pensai de volte – Hiken -  feci partire un’ondata di calore per fermare il colpo, l’aquila deviò a destra posandosi da parte a Naika, sorrisi avrebbe giocato a col controllo a distanza bene. Non feci in tempo a chiamare le fiamme che l’aquila era già ripartita, fece una finta a sinistra per poi attaccarmi al fianco, Saltai  schivandola alzandomi sopra l’albero – Kagerou- , le fiamme mi partirono dalle dita per colpire Naika, l’aquila si dissolse per formando una barriera contro cui il mio elemento andò a sbattere senza toccare l’obbiettivo. Saltai giù atterrandole da parte riuscendo a colpirla con un calcio all’altezza dei polpacci, lei cercò di spostarsi ma per la sorpresa di quel corpo a corpo inaspettato fu lenta e non ci riuscì, così il mio colpo andò a segno  riuscendo ad atterrarla, ma mentre cadeva riuscì comunque a colpirmi con un calcio facendo leva sul braccio destro mirando alle mie caviglie che un a volta colpite mi fecero perdere a mia volta l’equilibrio facendomi cadere ma con uno scatto riuscì a posizionarmi sopra di lei in modo di bloccarla a terra, aggiudicandomi la vittoria.  – parità - disse fissandomi negl’occhi io ghignai – no vittoria mia visto che sei stata la prima a cadere e ti ho immobilizzato - lei sbuffò come me odiava perdere, la fissai nelle iridi blu che mi guardavano in fermento come se fossero in attesa di qualcosa, sorrisi e  appoggiandomi sulle braccia stringendo leggermente i suoi polsi senza farle male  riuscì a unire le mie labbra con le sue lasciandole un bacio leggero, mi staccai leggermente per tornare a baciarla,  ma quando feci per prendermi un altro bacio compii l’enorme sbaglio di lasciarle un polso e così venni immediatamente catapultato da un suo destro in piena faccia sulla parte opposta della barca.
 
Merda …
 
Mi toccai nervoso la guancia, non ero abituato a prenderle soprattutto perché di solito i colpi non mi facevano niente, ma visto che Naika controllava “l’ambizione” riusciva a colpirmi, tuttavia non sopportavo che ci riuscisse. M’alzai osservandola eccolo il ghigno vittorioso che odiavo, sbuffai sistemandomi il cappello tanto da coprirmi gl’occhi – Dai fiammifero non te la prendere sarà per la prossima volta- la guardai irritato non ero abituato a perdere, semplicemente perché non perdevo mai, inoltre usare il mio elemento su una nave fatta di legno non era di certo la cosa migliore, era ovvio che mi ero trattenuto per non incendiarla e poi … -Ace per pranzo delle bistecche vanno bene?- la guardai sorpreso Naika era scesa con un salto e mi fissava con un sorriso gentile sulle labbra, così come riusciva a farmi arrabbiare le bastava parlarmi con quel sorriso gentile di pranzo e carne per farmelo dimenticare, sbuffai sistemandomi il cappello irritato per poi tornare a guardarla sorridendo a mia volta – si – lei mi sorrise  ancora entrando nella cabina per cucinare.

 
Con l’intenzione di fare un pisolino prima del pranzo,  saltai veloce sopra il tetto piatto sdraiandomi sul legno riscaldato dal sole con il cappello sopra il viso … ma mentre cercavo d’addormentarmi, cosa che non mi era mai stata difficile …


 
Teach … quel dannato nome tornò a darmi fastidio …
 
Sbuffai irritato,
 
Teach … Il nome che mi tormentava ormai da un anno, bastardo …
 Digrignai i denti, anche solo pensare a quel traditore riusciva a suscitare in me una rabbia provata solo  quel maledetto giorno sulla Moby Dick …
Mi sistemai il cappello cercando di calmarmi,  con il tempo avevo iniziato ad  “ accettare “ ciò che era successo e Naika m’aveva aiutato a farlo, però a nessuno di noi due  sarebbe riuscito anche solo pensare di perdonarlo …
no … non si perdona un gesto simile, non posso …  Appena lo troverò porrò fine alla sua vita di traditore questo è certo … Barbanera …
 

 ______________________________________________________________________________

 
 
Salì sul tetto in cerca di Ace, mi sembrava strano che non fosse corso in cucina una volta sentito il profumo della  carne. Lo trovai, come sempre stava dormendo se Ace non mangiava o faceva a pugni con qualcuno di certo dormiva. M’avvicinai il cappello gl’era caduto da parte facendo sì che il sole lo illuminasse in pieno,          -Ace- mi chinai da parte a lui, -Ace- gli toccai il braccio … niente … Quando dormiva così profondamente aveva avuto un attacco di narcolessia, mi sedetti da parte a lui, fissandolo: aveva un’espressione rilassata, ma come sempre qualcosa sembrava disturbarlo ed io sapevo bene di cosa si trattasse. Sospirai triste spostandogli una ciocca di capelli neri dal viso …


 
Ace …
 
Mi sentivo così triste e impotente, per ora non potevo far nulla se non restare al fianco del mio capitano ed una volta trovato Teach …
Brividi gelidi m’attraversarono facendomi sussultare … una volta trovato Teach avrei combattuto al suo fianco restandogli fedele … Mi morsi il labbro inferiore nervosa come ogni volta che pensavo a ciò che sarebbe accaduto quando ci saremmo trovati di fronte  Barbanera ed a quella strana sensazione che m’attraversava  tutte le volte che ci pensavo
 
 …  perché? ..


 
- Naika - sussultai vedendo Ace fissarmi confuso, gli sorrisi cercando di tornare calma – è pronto da mangiare – lui mi sorrise tirandosi a sedere probabilmente solo ora si era davvero svegliato fece uno sbadiglio  stiracchiandosi – Naika tutto bene?- mi guardò confuso io  gli sorrisi annuendo, lo fissai nelle iridi scure sincera e felice di vedere che s’era calmato , poi si tirò in piedi sorridendomi e mettendosi a posto il cappello e prima di correre in cucina affamato come al solito, sbuffai divertita seguendolo.
 

 
Ero seduta sul parapetto della nave leggendo il giornale, non c’erano notizie rilevanti le solite taglie di qualche pirata, articoli sull’economia e annunci della marina. Lo chiusi annoiata, la nave si stava movendo veloce Ace era sceso ad azionare i motori e con la scusa che avrebbe dovuto fare uno “sforzo fisico” per mantenere acceso il suo elemento (cosa del tutto inventata) aveva mangiato per dieci persone svuotando praticamente tutte le provviste, sospirai poco male ormai eravamo quasi arrivati ad Alabasta e poi mi ero abituata a questo lato di Ace.
Mentre fissavo l’orizzonte pensierosa vidi una linea di terra estendersi non molto lontano da noi, poi su di essa iniziarono a comparire i tetti di alcuni palazzi bianchi e torrette di vari colori con una strana forma circolare all’estremità, non avevo mai visto palazzi del genere ed anche se non ero mai stata nel “paese della sabbia” avevo comunque letto alcuni libri che ne parlavano e più o meno sapevo com’erano, ma vederli in fotografia non era di certo bello come dal vero. Trattenni il respiro emozionata quando vidi la città di Nanohana estendersi davanti hai miei occhi  era bellissima e colorata, non avevo mai visto una città  del genere.
- Naika, ci sei?- mi girai vedendo Ace fissarmi, gli sorrisi contenta - si, allora che si fa?-, si sistemò il cappello arancione rivolgendo uno sguardo alla città davanti a noi, per poi tornare a guardarmi – ormeggeremo la nave nel porto, ma dovremo ammainare bene le vele , staremo nella città fino a sera per fare provviste, poi partiremo per Alabarna attraversando il deserto, dicono che vi sia stato avvistato Teach -  annui decisa, certo che Ace era davvero un comandante in queste occasioni, lo fissai eloquente -Ace, tu hai intenzione di catapultarti nella prima locanda per provare i cibi tipici vero -  lui mi guardò sorridendo colpevole, sospirai rassegnata - le faccio io le provviste e ne approfitto anche per comprare qualcosa -.
Mentre Ace scendeva per accendere i motori, facendo arrivare la nave fino al porto più velocemente, io ammainai le vele al meglio, poi scesi a mia volta andando nel “magazzino”: era pieno di denaro e oggetti preziosi, prima di partire per Drum avevamo incrociato delle navi mercantili stracolme di cibo e soldi ed una volta sconfitto l’equipaggio senza  difficoltà eravamo riusciti a caricare tutto sullo Striker seppur a qualche modo; ero felice  che Ace avesse messo tutto nella stiva senza perdere niente, si probabilmente era diventato più responsabile. Presi un sacchetto di monete d’oro da uno dei bauli, anche se ero una pirata non m’andava di fare casini rubando nelle città attirandomi la marina contro, per quello ci pensava già Ace scappando dalle locande senza pagare inseguito da camerieri e cuochi urlanti; sorrisi salendo di nuovo sul ponte, ormai dovevamo essere arrivati.
 
 
Ace m’aspettava sulla piattaforma di legno sorridente con in spalle il suo zaino verde e nero indispensabile per i viaggi interni alle isole, ovviamente non s’era coperto il tatuaggio sulla schiena dopotutto ne andava tremendamente orgoglioso e a me non dispiaceva vederlo a torso nudo…!
oddio Naika non iniziare ! Con un balzo lo raggiunsi scacciando i pensieri e insieme iniziammo ad avviarci per la via centrale di Nanohana lo guardai, era rilassato  probabilmente non aveva ancora avvistato una locanda sorrisi meglio così, mi piaceva stare con Ace anche se consapevole che da un momento all’altro sarebbe scomparso correndo verso il “cibo” appena trovato. Alzai lo sguardo questa città era molto bella aveva uno stile tutto suo: alcuni  palazzi erano quadrati e bianchi probabilmente per respingere il sole mentre altri si alzavano in torrette colorate e ricche di decori con una strana cupola in cima. Sorrisi Nanohana era ricca di colori e vita, la via in cui stavano camminando era piena di bancarelle, i passanti erano vestiti con vesti lunghe e colorate munite di cappucci probabilmente come riparo dal caldo cocente del posto. Riportai la mia attenzione su Ace che s’era fermato all’improvviso fissando davanti a se, sorrisi salutandolo quando mi guardò impaziente prima di dirigersi a passo veloce per la locanda che compariva alla fine della via. Lo guardai allontanarsi di gran corsa ridendo divertita per l’ occhiate dei passanti una volta visto il tatuaggio sulla schiena del moro, mi stiracchiai beandomi dei raggi del sole, certo che su quest’isola faceva davvero molto caldo, setacciai con lo sguardo tutti i negozi e le bancarelle che mi circondavano, visitandole c’era davvero ogni cosa dagl’orecchini, agl’utensili e persino armi tipiche di Alabasta come la sciabole.  M’avviai felice verso la bancarella  più colorata della via probabilmente per la molteplicità dei colori dei vestiti appesi tutti nello stile classico di Alabasta, dopotutto me ne serviva uno per il caldo no?
 - signorina le posso esser utile?- un’anziana signora mi si avvicinò sorridendo affabile, io le sorrisi a mia volta – stavo cercando un completo per andare nel deserto – la signora mi sorrise e con un bastone ne prese cinque da sopra di lei posandoli sul tavolo davanti a me – scelga pure quello che le piace - sorrisi meravigliata erano bellissimi, passai una mano sulla stoffa del primo color rosa acceso e decorato con molteplici perline a forma di arabeschi d’orati, era molto bello, ma mentre stavo per prenderlo il mio sguardo cadde su quello blu che si trovava sotto e me ne innamorai, con cautela senza romperlo lo tirai fuori dal mucchio: il colore della stoffa era blu scuro  il fianco destro era ricamato con  spirali argentee formate da perline bianche, ma la parte più bella era la superiore; Il cappuccio si congiungeva ad un pezzo di stoffa che  finiva appena sotto al seno con tre bottoncini laterali e formava le maniche lunghe decorate anch’esse con spirali  bianche hai limiti. Sorrisi prendendolo e andando decisa nella mia scelta dalla signora di poco prima, lei mi sorrise – 200 berry - rimasi leggermente scioccata dal prezzo, ma dopotutto era fatto a mano e si pagava la “qualità”, le porsi il sacchetto con i soldi tirando fuori quelli che mi restavano e quando vidi che erano solo 20 fui veramente tentata di scappare. L’anziana mi sorrise – se vuoi mettertelo li c’è un camerino, grazie ancora per  l’acquisto- le sorrisi inchinandomi gentile, dirigendomi verso il buco nella parete con uno specchio arrugginito che doveva essere il camerino sorrisi almeno me lo sarei messo con calma e non nel bagno puzzolente di qualche locanda facendo di fretta pronta a scappare con Ace.
 

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locanda “spice bean” …



 
-stava parlando con il proprietario quando è crollato sul bancone stecchito-, -pare fosse un viaggiatore errante-, - gli altri clienti dicono che abbia ingoiato una fragola del deserto-
 
Voci … voci che parlano e mi danno fastidio … mmm … che sonno …
 
- una fragola del deserto?!-, - si un ragno velenoso che assomiglia ad una grossa fragola … Chi lo ingoia per sbaglio, muore nel giro di pochi giorni e nel cadavere circola per qualche ora il veleno infettivo-, -nessuno osa avvicinarsi a lui per paura del contagio, il deserto è letale con chi ignora i suoi trabocchetti
 
Ancora, ma dove mi trovo ho un vuota di memoria …
 
- guardi … Brandisce ancora la forchetta con la carne, il braccio si è come pietrificato …-
 
Forchetta- carne, o no devo essermi addormentato con la faccia nel piatto accidenti, meglio che mi tiri su.
 
- MA  È  ANCORA VIVO OOOH!!!-  m’alzai ancora sporco di cibo e assonnato
– tu … tutto bene?- una ragazza del posto mi si avvicinò preoccupata, – si – accidenti ho tutta la faccia sporca meglio pulirmi, mi guardai intorno alla ricerca di tovaglioli … non ce n’erano , poco male : -AAAAH-  scusami mi sono appena svegliato … pensai vedendo la ragazza di poco prima scappare urlando fuori dalla locanda con la veste sporca.  Mi guardai intorno confuso, si ero nella locanda dove stavo mangiando, attacco di narcolessia, tutti i presenti mi fissavano stralunati – uhm … che strano mi ero appisolato – esordì rispondendo indifferente all’espressioni dei clienti.
-COME APPISOLATO!!!- urlarono in coro, non ci feci caso ricominciando a mangiare il cibo delizioso che avevo davanti indifferente – NON PUÒ ESSERE NEL BEL MEZZO DI UN PRANZO E DURANTE UNA CONVERSAZIONE!!-, - QUESTO STA CONTINUANDO A MANGIARE!!-  che noia, ora mi rompevano stavo pur sempre mangiando  – che avete da agitarvi così…?- esclamai girandomi con una forchettata di carne lanciandogli sguardi eloquenti prima di tornare a guardare il cuoco con cui avevo interrotto poco prima la conversazione – ERAVAMO PREOCCUPATI PER LA TUA SALUTE INGRATO!- ingoiai il boccone – senti capo… non mi dirai che li hai assunti come coro questi qui … ?!- il proprietario mi sorrise affabile – non proprio, ma sono lieto che tu stia bene …  -
 
STUND … ancora …
 
-DI NUOVO!!!- questa volta il coro riuscì a svegliarmi, ghignai tirandomi su  sistemandomi il cappello,  pulendomi la bocca con il braccio,  presi uno stuzzicadenti dal bancone facendo finta di niente – a proposito capo … -  il cuoco si girò verso di me scocciato – che vuoi ancora?- sorrisi dopotutto per chi non c’era abituato probabilmente doveva essere frustante avere qualcuno che s’addormenta mentre parli, tirai fuori dalla tasca il volantino da ricercato di mio fratello Rufy  - non hai per caso visto questo tipo qui in città? Uno con il cappello di paglia…-   avevo saputo di Rufy quand’ero arrivato sull’isola di Drum vedendo il volantino in una locanda appena arrivato, così glielo mostrai chissà se si trovava qui quel pazzo del mio fratellino. Il proprietario non fece in tempo a rispondermi che un’altra voce parlò per lui, una voce del tutto meno amichevole – che faccia tosta … venire a rimpinzarsi qui in città alla luce del sole – Ghignai, Smoker, - avanti dimmelo … che ci fa in questo paese il comandante della seconda flotta dei pirati di  Barbabianca?  Portuguese D. Ace !-  richiusi indifferente il volantino mettendomelo in tasca, mentre tra i presenti si cominciavano a levare cori di sorpresa e spavento – BA…BARBABIANCA QUELLO FA PARTE DELLA CRICCA DI BARBABIANCA!? -, - CERTO … GUARDATE IL TATUAGGIO SULLA SCHIENA!- esclamò un altro – CHE CI FA IN UN POSTO COME QUESTO?!!- chiese terrorizzato un uomo alla mia destra. Mi girai appoggiando i gomiti sul bancone –  vedete … sono  alla ricerca del mio amato fratellino- risposi guardando le loro espressioni spaventate e sorprese, con un ghigno divertito sulle labbra. Smoker fece un passo avanti fissandomi freddo, – allora? Mi spieghi cosa diavolo vuoi da me? – esclamai guardandolo divertito, il marines avanzò ancora di un passo – adesso vieni buono, buonino con me -, sorrisi ,– mi dispiace ma proprio non posso -, tirò una boccata di fumo dai due sigari scocciato mettendosi le mani in tasca – devo ammettere che in realtà sto cercando un altro pirata … e che tu ora non m’interessi più di tanto-, - allora lasciami in pace – conclusi ghignando, - tuttavia il mio ruolo non mi permette di scegliere chi catturare, io sono un marine e finchè mi troverò di fronte dei pirati come te … – concluse mettendosi in posizione d’attacco facendo uscire del fumo dal braccio destro pronto ad attaccarmi,  lo guardai storto – solo sciocche motivazioni, dai non pestiamoci i piedi – cercai di dirlo tranquillamente, ma non riuscì a finire che qualcuno era entrato urlando nella locanda spengendo Smoker contro di me, catapultandoci entrambi fuori dalla locanda facendo un buco nella parete.
 
-Ma chi diavolo era quello scalmanato?!-
 
M’alzai incavolato, guardandomi intorno e chiedendo scusa alla famiglia a cui avevo interrotto il pranzo facendogli un enorme buco nella parete. Mi sistemai il cappello iniziando ad andare deciso verso la locanda,
 
da non credere …
 
Appena prima del buco lanciai uno sguardo assassino all’interno del locale, vedendo un ragazzo con un cappello di paglia in testa già  intento a mangiare incurante del disastro appena fatto, sorrisi incredulo uno così non poteva essere altro che Rufi !!
 – MA TU SEI…- esclamai cercando di correre verso di lui impaziente, ma una mano mi tirò giù fermandomi  e facendomi cadere a terra, imprecai bastardo di Smoker ! – il dannato ragazzino col cappello di paglia!!- lo sentì urlare sorpassandomi con un salto, - finalmente ti sei fatto vivo… SMETTILA DI MANGIARE!!!- urlò il marines contro Rufy che probabilmente si stava ingozzando, sorrisi mentre cercavo d’alzarmi  tra i pezzi di muro che m’erano caduti addosso. – ora ricordo tu sei quel vecchio tabaccoso! CHE CI FAI ANCHE TU QUA?!- sentì rispondere Rufy, -  BASTARDO!-  imprecò ad alta voce il marine, ghignai conoscendolo doveva avergli sputato in faccia tutto il mangiare, riuscì a tornare in piedi appena in tempo per vedere Rufy con la bocca piena allontanarsi di corsa seguito  dal marine inferocito. Senza aspettare una volta recuperato lo zaino iniziai a correre a mia volta  - ASPETTA RUFY !!SONO IO !!- gli urlai, ma ovviamente quello scemo non m’aveva sentito. Saltai sui tetti senza smettere di correre per vedere meglio Smoker e Rufy, una volta trovati  aumentando la velocità riuscì a raggiungerli, il bianco stava già per attaccare mentre Rufy cercava di scappare tra la folla attonita; saltai  - Hiken – con una fiammata riuscì a fermare il colpo appena lanciato da  Smoker atterrando tra lui e Rufy, - senti idiota vedi di finirla- esclamai calmo richiamando le fiamme che mi circondarono senza smettere di bruciare – tu potrai usare il tuo fumo ma io ho il mio fuoco, che ne dici di misurarti con me? … facciamo una sfida – il marine mi fissava nervoso e arrabbiato per averlo fermato mi girai guardando Rufy che mi fissava sorpreso – ACE?!-, gli sorrisi felice, – non sei affatto cambiato fratellino- vedendo che Rufy continuava a fissarmi sorridente e sorpreso: – Rufy non mi sembra il momento più adatto per parlare ora pensa a tagliare la corda io ti raggiungo dopo – lui annui sorridendomi ancora ricominciando a correre allontanandosi.  Tornai a prestare la mia attenzione al marine che mi fissava ancora scocciato …


 
A noi due Smoker …
 





____________________________________________ to be continued


Ciao a tutti! Eccomi sono arrivata con un altro capitolo, scusatemi per il ritardo ma ho avuto problemi con la chiavetta la odio ormai non mi si connetteva uffa perdonatemi =) Bene spero che come capitolo non vi abbia deluso ho cercato di farlo al meglio cercando di rispettare sia il manga che l’anime e spero d’esserci riuscita (soprattutto nella parte della locanda) se no perdonatemi vedrò di migliorare. Ok ringrazio come sempre chi recensisce ( Tree88, Raffa_chan, Killy e Emy96 un grazie speciale a voi che mi fate sempre delle recensioni stupende) , segue, aggiunge la storia nelle seguite preferite ecc.. GRAZIE!!  Ora vi lascio sperando come sempre nella speranza di non aver fatto troppi errori di distrazione e che il capitolo vi sia piaciuto. Nel prossimo inizierò il viaggio con la ciurma di Rufy spero di ritrovarvi tutti nel capitolo 20. Un bacione ciao
 
By Akemi_Katy 

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Capitolo 20
*** seguire le tracce ***




Bene …

 
Rufy si era allontanato, mi sistemai meglio il cappello per una volta m’aveva dato retta,  guardai Smoker  che se ne stava davanti a me pronto a combattere, ghignai ora ci saremmo divertiti
 
 –WHITE SNAKE -  un’ ondata di fumo si levò dal braccio del marines andando a formare un serpente,  probabilmente contava ancora di catturarmi, saltai indietro veloce  caricando il braccio destro -HIKEN!- a mia volta feci partire il fuoco, ghignai vedendo che le fiamme erano riuscite a fermare il fumo. Tuttavia il marine non s’era arreso e continuava a far pressione con il suo elemento, feci partire dell’ altre fiamme e lui fece lo stesso con il fumo arretrammo entrambi d’un passo per la pressione dei due elementi, che aumentando a dismisura per prevalere l’uno sull’altro andarono a formare una colonna di fuoco  e fumo che s’alzò imponente e alta nel centro della città.
Diedi l’ennesima ondata di fiamme  caricando con le braccia, ma ciò non fece altro che andare ad aumentare la colonna di grandezza visto che pure Smoker aveva avuto la mia stessa pensata. Ormai avevo entrambe le braccia infuocate  e la colonna  aveva preso consistenza  impedendomi di vedere l’avversario e oltre di essa,  ghignai dopotutto ero un pirata e anche se lasciare un combattimento a metà  m’andava a pesare sull’orgoglio era  il momento perfetto per allontanarmi e raggiungere Rufy . Facendo pressione e caricando con il corpo feci partire una quantità di fiamme maggiore alle precedenti così che la “barriera artificiale” impedisse a Smoker di vedermi per qualche altro minuto, liberandomi le braccia mi staccai dal fuoco e camminando  entrai in un vicolo della città, lanciai un ultimo sguardo alla colonna di fumo e controllando il mio elemento riuscì a mantenerla ancora  per qualche minuto mentre saltavo veloce sui tetti piatti dei palazzi, facendo estinguere poi le fiamme una volta allontanatomi correndo. Non riuscì a non ghignare nel sentire Smoker dare ordine hai suoi sottoposti di cercarmi infuriato più di prima una volta scoperta la mia fuga, mi sistemai il cappello meglio cercare Rufy, chissà dov’era finito...
 
 
- Che strano perché sono da solo? Dove sono gl’altri?- ghignai riconoscendo la voce del mio fratellino, era proprio da Rufy  pensare ad alta voce, con un salto raggiunsi il bordo del tetto sorridendo felice per averlo ritrovato - non hai l’aria di uno che sta scappando- esordì alzandomi il cappello dagl’occhi , Rufy  si guardò intorno confuso  poi alzò lo sguardo tenendosi il cappello di paglia trovandomi,  -ciao!- lui mi guardò sorridendo sorpreso –Ace! - . Saltai veloce giù dal tetto finendo davanti a lui che se ne stava seduto a gambe incrociate su una botte continuando a sorridermi , - ne è passato di tempo Rufy -  ammisi sorridendo a mia volta, - si abbastanza Ace-  mi rispose felice prima di saltare giù dalla botte e mettersi in posizione da braccio di ferro lanciandomi uno sguardo di sfida, certo che non perdeva tempo … Non potendo rifiutare congiunsi  la mia mano alla sua ghignando e iniziando così la prova di forza:
 
- Quanti anni sono?- mi chiese Rufy mentre spingeva  per vincere sorridendo
-non saprei, però Rufy sei sempre il solito! Non sei cambiato per niente- dissi dando una spinta che mi portò in vantaggio
- anche tu Ace- esclamò  Rufy  ormai paonazzo per lo sforzo che riuscì a portarlo in vantaggio, ghignai spingendo a mia volta  riportando la vittoria dalla mia.
-te la ricordi quella volta che ho rubato un centinaio di angurie dal fruttivendolo-  sorrisi fissandolo paonazzo a mia volta, certo che Rufy non era per niente debole
-e che hai sparato i semi dalla bocca e poi sei scappato- continuò lui sorridendo mentre i nostri bracci continuavano a ribaltare l’esito del duello
-Non ero io, quello eri tu- ghignai spingendo  aggiudicandomi quasi la vittoria
- Me ne avevi sparato uno in testa!- esclamò Rufy sempre più divertito dalla sfida e dai ricordi di Foosha
-Quello eri tu! Non smettevo più di ridere!- dissi trattenendomi dal  ridere che il ricordo m’aveva procurato per non perdere, ma  nell’istante in cui decisi d’aumentare la forza per aggiudicarmi la vittoria, Rufy fece lo stesso e in un attimo la botte di legno andò in frantumi bagnandoci i piedi con l’acqua fuoriuscita.
 Ci tirammo in piedi  dandoci il cinque sorridenti e divertiti - non siamo cambiati per niente – constatò Rufy fissandomi felice  - già, bei ricordi … Rufy la tua ciurma ti starà cercando - conclusi bevendo un sorso d’acqua dalla borraccia, lui mi guardò confuso  -ma Ace, cosa ci fai qui-  sorrisi ovviamente non aveva fatto caso a ciò che avevo appena detto,  - ho qualche faccenda da sbrigare , così ho pensato che avremmo potuto vederci – gli lancia la borraccia, -Piccola faccenda?- mi chiese fissandomi confuso, sorrisi dandogli le spalle facendogli vedere il tatuaggio - ora sono un pirata di Barbabianca, questo è il simbolo della mia ciurma il mio orgoglio-  mi girai fissando Rufy che beveva dalla  mia borraccia come un cammello, sospirai ghignando  - Rufy ti piacerebbe diventare un pirata di Barbabianca? Anche i tuoi compagni sarebbero i benvenuti-   lui mi guardò   – no- rispose deciso, sorrisi sistemandomi il cappello  - lo immaginavo, ma te l’ho chiesto lo stesso, Barbabianca è il pirata più grande che conosco, ho deciso di aiutarlo a diventare re dei pirati, Rufy spero che tu mi capisca- lo guardai sorridendogli mentre beveva ancora dalla borraccia -E allora vedremo in combattimento, io diventerò il re dei pirati -  esclamò Rufy indifferente come se fosse normale, sorrisi per poi strabuzzare  gl’occhi mentre tornava a bere, -Non berla tutta Rufy!!- l’ammoni riprendendomi la borraccia ormai vuota, sorrisi  felice che il mio fratellino fosse rimasto lo stesso di sempre …
 
-Andiamo a cercare i tuoi amici, sarebbe un problema se li trovasse la marina- conclusi avviandomi verso una delle vie secondaria della città seguito da Rufy che mi stava di fianco sorridente -forse sono tornati alla nave- ipotizzò sistemandosi il cappello, sorrisi Rufy doveva essere il capitano, come faceva a non sapere dove si trovasse la propria ciurma, sospirai ironico dopotutto nemmeno io sapevo dov’era finita Naika, si eravamo tutti e due senza speranze;  - dov’è ormeggiata?- gli chiesi guardandolo, almeno io sapevo dove avevo la nave, -non ne ho idea- scoppiai a ridere forse era questa la differenza tra un fratello maggiore ed il più piccolo - e ora cosa facciamo? Essendo il capitano di una nave dovresti sapere dov’è ormeggiata - , lui si guardò in torno perplesso senza smettere di sorridere per poi tornare a guardare davanti a se - non ha importanza, non preoccuparti -, sospirai rassegnato dopotutto Rufy era fatto così - non cambi mai.. Di un po’ la tua ciurma Com’è?- gli chiesi nuovamente dopotutto era tanto che non ci vedevamo ed ero curioso di sapere della carriera di Rufy come pirata ma soprattutto della ciurma che l’accompagnava visto che doveva sopportarlo come capitano;  sorrisi notando che Rufy  contava sulle dita i suoi compagni -  c’è uno spadaccino che vuole diventare il più forte del mondo, indossa sempre una pancera e non si separa mai dalle proprie spade; la nostra navigatrice adora le mappe,  i mandarini e i soldi,  il nostro cuoco cucina in maniera perfetta, poi c’è un cecchino con un naso lungo e una renna – sorrisi -le differenze non mancano di certo- dopotutto  non ero sorpreso più di tanto anzi forse m’aspettavo  di trovarci  tipi ancora più strani di quelli che m’ aveva descritto, - attualmente c’è anche una principessa con il suo papero smidollato, sono davvero  simpatici - esclamò Rufy felice,  scoppiai a ridere ecco il colpo di grazia come poteva una principessa trovarsi nella ciurma di mio fratello? Come?   Cercai di ricompormi guardandolo  da sotto il cappello -ma scommetto che tu sei il più forte di tutti. Comunque non mi stupisce che tu sia a capo di una piccola ciurma di pirati-, lui mi sorrise -manca un musicista- qualcosa da come  l’aveva detto mi fece pensare che tra  non molto ce ne avrebbe avuto uno nella ciurma, perché dopotutto il mio fratellino era imprevedibile e determinato anche se ovviamente a modo   suo;  sorrisi ero felice d’averlo ritrovato, m’ era mancato, perché alla fin fine Rufy era la mia famiglia e con lui avevo trascorso tutta la mia infanzia riempiendomi di bei ricordi.
 
-non fare un altro passo Ace pugno di fuoco, come vedi non puoi scappare, la tua testa è nostra preparati a morire!-
mi tirai su il cappello fermandomi e  rivolgendo uno sguardo indifferente all’uomo che m’aveva appena parlato: era un uomo grasso indossava una specie d’uniforme, ma non si trattava di quella della marina visto il colore verde scuro;  sospirai probabilmente faceva parte di un’ associazione  di cacciatori di taglie, che seccatura. 
– capo questo è Rufy cappello di paglia!- esclamò un altro indicando Rufy che li fissava indifferente quanto me, -ora che me lo fai notare la sua taglia ammonta a 300 milioni di berry – subito si levò un coro di  esclamazioni e notizie sulle nostre taglie, sbuffai  sistemandomi meglio il cappello, 
– due piccioni in una fava! Ace pugno di fuoco e Rufy cappello di paglia, una volta prese le vostre teste, le nostre possibilità di venir promossi si triplicano- esclamò quello che doveva essere il capo scoppiando a ridere e sfoderando una sciabola ghignando; sbuffai non avevo voglia di combattere contro questi qui,  soprattutto perché c’erano ancora delle domande che dovevo fare al mio fratellino,
– andiamo a cercare la tua nave Rufy, ci vediamo!- esclamai  sorpassando il cacciatore di taglie, iniziando ad avviarmi per la via seguito da Rufy che continuava a sorridere  incurante degli sguardi atterriti e confusi degl’altri  seguaci .
 - HEI VOI! FERMATEVI!!- esclamarono in coro quelli sfoderando le armi, sospirai  senza smettere di camminare, a quanto pare in questa città andavano di moda i cori … - trattarci come degli stupidi! UCCIDETELI!- urlò quello che doveva essere il capo di prima, sia io che Rufy ci  girammo vedendo che tutti i seguaci avevano sguainato le armi pronti a combattere e ci fissavano ghignanti e decisi.
– Ace pugno di fuoco la tua testa è nostra!- urlando tre  correndomi addosso fendendo l’aria con le spade come fossero bastoni, ghignai, feci un salto schivando i tre colpi che oltretutto andarono a  farli cadere l’uno addosso all’altro, ne arrivò un altro correndo,  m’abbassai e facendo leva sul braccio destro lo colpì ai polpacci facendolo cedere agonizzante a terra, m’alzai sistemandomi il cappello indifferente lanciai  uno sguardo verso  Rufy curioso di vedere come se la cavava in battaglia. Sorrisi divertito vedendo che seguendo l’ordine del loro capo tutti gli uomini erano saltati addosso a Rufy , lui l’alzò sopra di essi attaccandosi ad una corda allungando le braccia, ora si che ero sorpreso  il potere di Rufy non l’avevo ancora scoperto avevo sentito solo delle voci girare; sorrisi così aveva mangiato il frutto del diavolo che gli permette di allungarsi come fosse di gomma  probabilmente un paramisha , sorrisi si sembrava proprio il genere di frutto  per  mio fratello.
 Tornai a guardare Rufy (i cacciatori s’erano concentrati su di lui una volta viste le fiamme che ancora adesso bruciavano sulle mie braccia) pronto ad intervenire anche s’ ero sicuro non ce ne sarebbe stato motivo, – ha mangiato un frutto del diavolo- urlavano quelli mentre si posizionavano sotto  di lui con i fucili pronti a sparare, fui tentato d’intervenire non sapevo se Rufy era immune anche alle pallottole ma visto il suo sguardo felice  e per  niente preoccupato decisi d’aspettare;  gli uomini spararono almeno una ventina di colpi, sorrisi vedendo che le pallottole non colpirono Rufy ma vennero assorbite dal suo corpo fermandosi   – questo è per voi babbei!- con una spinta i colpi vennero rispediti verso i mandanti che corsero a ripararsi del tutto sorpresi , io mi limitai a schivarne uno spostandomi, certo che Rufy non se la cavava per niente male.
Saltò giù mollando il filo rivolgendomi un sorriso enorme – Rufy cappello di paglia non hai ancora vinto!- l’uomo di poco prima corse verso di lui pronto a colpirlo con la spada, notai che Rufy schivava i fendenti arretrando probabilmente non era immune hai colpi d’arma da taglio come quelli d’arma da fuoco, saltai tra lui e l’avversario,  prima che potesse colpirlo  fermai  il fendente  con due dita, ghignando feci prendere fuoco alla spada  - AAAH!! brucia!-  il cacciatore arretrò urlando e agitando le mani che s’erano ustionate, Rufy saltò  in alto caricando le braccia all’indietro capendo le sue intenzioni saltai a mia volta su uno dei balconi, -BAZOOKA-  urlò colpendo con entrambe le mani il cacciatore che stava ancora imprecando per le bruciature, catapultandolo con una forza talmente potente che sparì alla nostra vista. Wow impressionante …
 
Saltai giù dal balcone raggiungendo Rufy sorridendo, - Ace il mare!- urlò saltando la scalinata che avevamo di fianco e catapultandosi veloce sul muretto che dava sulla spiaggia.

Il mare? … ah!

Scesi a mia volta le scale raggiungendolo sul muretto - riesci a vedere la tua nave?- lui si guardò in torno scrutando tutto il panorama  concentrato, -NON ANDRETE DA NESSUNA PARTE!!!- mi girai sbuffando irritato vedendo sulla scalinata di poco prima il gruppo dei cacciatori sopravvissuti  - siete proprio testardi voi- ammisi lanciandogli occhiate indifferenti; - Ace eccola li! ehi sono qui! Ragazzi!- Rufy iniziò a sbraitare e urlare, guardai a mia volta verso il mare e aguzzando la vista scorsi una barchetta  con una strana polena a forma di capretto che si moveva lenta sull’acqua , carina come nave.
 - EI VOI BASTA IGNORARCI! CI PRENDEREMO LE VOSTRE TESTE!- sbuffai scendendo dal muretto esasperato - ei Rufy vai avanti, mi occupo io di questi idioti – lui mi guardò sorridendo,  allungando le braccia riuscì ad arrivare sulla nave  catapultandosi, sorrisi sorpreso che m’avesse dato retta, anche se ero io il fratello maggiore Rufy era testardo e cocciuto e poche volte mi ascoltava,  meglio cosi.
Tornai a riportare la mia attenzione sul gruppo di dementi che mi minacciava con le spade, ghignai questa volta non mi sarei trattenuto e volevo liberarmene in fretta, caricai il braccio che s’incendiò subito, quelli lanciando sguardi terrorizzati al mio braccio capirono le mie intenzioni  e lasciando cadere le armi a terra iniziarono  a spingersi a vicenda per tornare indietro e scappare, ghignai ancora di più viste le loro espressioni – HIKEN!-  le fiamme si catapultarono svelte nel vicolo gettando i cacciatori di taglie chissà dove travolgendoli mentre
urlavano per lo spavento.

 
Mi sistemai il cappello ghignando felice, meglio non giocare con il fuoco …


_______________________________________________________________________________

 

 
 
 
Con una mano m’asciugai il sudore dalla fronte portando le ciocche che mi ricadevano sul viso all’indietro sbuffando seccata dal troppo caldo. Avevo finito le compere da mezzora e da mezzora mi trovavo alla ricerca di Ace, con una borsa ormai più grande di me piena di cibo e oggetti tra cui il mio vestito, che mi pesava stancamente sulla spalla  sbuffai nervosa ripensando alla mia folle ricerca verso il fiammifero … 
 
Mentre camminavo per  la via principale della città una ragazza con la veste sporca di cibo aveva attraversato urlando tutto lo stradone, pensando che Ace centrava qualcosa ero andata nella locanda dove l’avevo visto correre poco prima  e da cui la ragazza stava scappando ; una volta lì notato il buco nel muro e la presenza di marines praticamente ovunque, avevo capito che Ace aveva combinato qualcosa,  dopotutto che il mio capitano restasse calmo era fuori discussione ; poi c’era stata la colonna di fuoco e fumo che s’era alzata nel centro della città (il solito megalomane), ma quand’ero arrivata per vedere che cosa stesse combinando lui non c’era più, ma  al suo posto uno Smoker inferocito  dava ordini di cattura e fumava innervosito due sigari  troppo arrabbiato per accorgersi di me. Successivamente mentre attraversavo le vie cercandolo con lo sguardo c’era stata una fiammata che m’era passata  praticamente d’avanti trasportando almeno una decina di uomini urlanti dalla parte opposta , così capita la provenienza avevo deciso di vedere se il fiammifero si trovava ancora li.
 
Ed ora eccomi ad osservare il  mio comandate mentre camminava tranquillo per la strada che costeggiava la spiaggia non curante della mia ricerca sfrenata.
  Con un salto lo raggiunsi veloce dandogli una pacca sulla schiena che per lo spavento lo fece quasi cadere a terra lui si ricompose guardandomi sorridente – cia..-  il suo sorriso vacillo pericolosamente vedendo la mia espressione, si scostò da me sistemandosi il cappello – ciao Naika, dove stai andando?-  mi chiese guardando davanti a se riprendendo la sua classica camminata sicura e orgogliosa come se nulla fosse, sbuffai ricomponendomi a mia volta - non lo so stavo cercando il mio comandante seguendo le leggere e quasi impercettibili tracce che mi lasciava- lui si sistemò il cappello nervoso , ghignai continuando  – tra le tracce c’erano : una ragazza urlante, un buco nella parete, una colonna di fuoco nel centro della città, uno Smoker  a dir poco inferocito ah, e non dimentichiamo i dieci e passa uomini urlanti scaraventati chissà dove da una fiammata -  lui mi guardò ghignando – be non poche come tracce -  gli diedi un pugno al braccio per ripicca prendendogli il cappello arancione  accostandomi a lui sorridendo felice d’averlo ritrovato, tanto farli domande era inutile anche se la ragazza urlante probabilmente me la sarei fatta spiegare più tardi.  Continuammo a camminare veloci verso il porto, mi sistemai  la borsa nera e azzurra simile allo zaino di Ace piena da far paura, lui lanciò uno sguardo sognante vedendo il cibo che ne fuoriusciva di sicuro aveva sentito il profumo, sbuffando la spostai sull’altra spalla il più lontano possibile da Ace e il suo stomaco.  - Naika ho trovato mio fratello Rufy – se ne uscì tranquillo ad un certo punto, lo guardai sorpresa mentre lui me lo diceva sorridendo – è qui con la sua ciurma ho pensato di fargli una  visita –   lo guardai sorridendogli  – per me va benissimo fiammifero  a meno che tu non  faccia prendere fuoco alla sua nave -  esclamai aumentando il passo salendo sulla piattaforma di legno (ormai eravamo arrivati al porto) Ace mi sorpassò rubandomi  il cappello e raggiungendo la nostra nave con un salto io feci lo stesso salendo sul ponte – Naika prendo lo Striker  tu raggiungimi con  la nave ok?- sorrisi si vedeva che aveva una voglia matta di ritornare da suo fratello dopotutto non si vedevano da molto,  - certo ci troviamo sulla sua nave – lui mi sorrise ancora,  correndo nella stiva per prendere il suo adorato Striker , sospirai appoggiandomi al parapetto mentre guardavo Ace uscire e prendere fuoco  avviandosi velocemente verso il mare, sorrisi  certo che lo Striker faceva più scena  della nostra barchetta, sospirai ormai non c’era bisogno di tante spiegazioni di sicuro l’avrei trovato e con lui la nave di suo fratello seguendo come sempre le tracce che avrebbe lasciato, sorrisi  perché ovunque passava Ace lasciava sempre e comunque  il segno …
 
Mi scrollai  riprendendomi, era ora di far andare questa barchetta:  con due “braccia” d’Haky rimisi l’ancora a bordo, feci un profondo respiro formando sotto  la nave una piattaforma trasparente e iniziando a muoverla,  con essa cominciò ad avanzare anche la barca in poco tempo fui ormai lontana dal porto e da sguardi  indiscreti , così feci scomparire la piattaforma e ordinai al mio elemento di sciogliere le vele, subito  obbedì  per poi dissolversi e tornare da me affabile come sempre, mentre il vento cominciava a sospingere la barca.
Mi coricai sul parapetto, se Ace aveva voluto andare subito da Rufy probabilmente era perché aveva qualcosa d’importate da sbrigare  o dei pirati avversari da sconfiggere insieme,  mi sistemai meglio portando le braccia sotto la testa  rilassandomi chiudendo gl’occhi, sorrisi ero curiosa di vedere Rufy …
 
Ace me ne aveva parlato qualche mese prima mentre eravamo in viaggio, poi  a Drum avevamo scoperto che aveva formato una ciurma di pirati, inoltre  su di lui il comandante aveva aggiunto che non avevano legami di sangue ma solo una forte amicizia fraterna fin da quand’erano bambini e per lui Rufy era come un fratello minore. Sorrisi  felice,  ricordandomi del sorriso colmo d’affetto che era comparso sul viso di Ace ogni volta che me ne aveva parlato e con ciò aumentò la mia curiosità di conoscere quello che Ace definiva il suo pazzo fratellino.

 
Ora mi bastava aspettare la treccia che Ace m’avrebbe lasciato …
 

___________________________________________________________________ to be continued
 
Ciao a tutti! Ora mi inginocchio davanti a voi umilmente perdonatemi per il vergognoso ritardo nell’aggiornare scusatemi vi prego, ma prima mi trovavo in montagna con una chiavetta che prendeva si e no per cinque minuti e oggi appena tornata avevo tutte la valige da disfare perciò un enorme scusa. Bene così anche questo capitolo è finito, spero che vi piaccia è un po’ più corto degl’altri e non c’è tanto Naika/Ace però dai mi riprenderò nel prossimo in cui FINALMENTE  avremo l’incontro tra le ciurme (lo so che lo dico  sempre e non si sono ancora incontrati però pazienza dai giuro che nel prossimo arriverà il fatidico momento :))  Bene ora spero come sempre che il capitolo vi sia piaciuto e  d’averlo scritto bene vista che la saga d’Alabasta è una delle mie preferite  inoltre spero anche che l’incontro tra Ace e Rufy vi sia piaciuto e di non essere uscita troppo dai personaggi. Ora ringrazio come sempre chi recensisce, legge , aggiunge la storia nelle varie categorie e semplicemente legge GRAZIE!mi fate sempre più contenta!! Ora vedrò di riprendere con il mio aggiornamento rapido perché odio farvi aspettare ;D un bacione ancora grazie (se ci sono errori ortografici scusatemi), un bacione ciau
 
By Akemi_Katy 

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Capitolo 21
*** presentazioni e somiglianze ***


 


Ero arrivato alla barca di Rufy in un attimo,  usando lo Striker ero molto più veloce e se ci pensava Naika alla barca allora sarebbe andato tutto bene, sorrisi non m’aveva fatto nessuna domanda era logico ormai ci conoscevamo e fidavamo l’uno dell’altra non c’era più bisogno di tanti chiarimenti …
 

Non era stato difficile ritrovarla navigava lentamente nelle acque intorno a Nanohana e la polena a testa di capretto la rendeva riconoscibile anche a distanza, attraccai lo Striker con una corda alla nave di Rufy , avevo ancora delle domande da fare al mio fratellino tra cui il motivo per cui si trovava ad Alabasta …
- be… non mi stupisce il fatto che tu abbia un fratello, ma come mai si trova anche lui sulla rotta maggiore?-
Sentì  una voce provenire da sopra di me,  probabilmente un membro della ciurma, alzai lo sguardo vedendo la sagoma familiare di Rufy  seduta sul parapetto della nave
- è un pirata e anche lui sta cercano lo one piece, Ace ha tre anni più di me ed ha mangiato anche lui un frutto del diavolo-
Incrociai le braccia mettendomi in ascolto curioso visto che Rufy non aveva ancora finito
-quando non avevamo ancora mangiato il frutto … non sono mai riuscito a sconfiggerlo nemmeno una volta Ace è davvero un tipo in gamba! –
Ghignai,  ora lo ammetteva il mio fratellino d’aver perso contro di me,  da bambini non  l’accettava mai, sorrisi mentre mi tornavano  in mente i ricordi di tutti i combattimenti disputati contro  Rufy  e l’immagine di noi due perennemente ricoperti di cerotti  e lividi. Tornai a prestare la mia attenzione a Rufy che era scoppiato a ridere
- eh si anche il sottoscritto ha conosciuto la parola sconfitta!  Ma ora sono sicuro che potrei batterlo-
Sbuffai divertito il solito Rufy,

 
parlava sempre troppo …

 
Tenendomi con una mano il cappello saltai dietro al mio ignaro fratellino,  ghignando mentre gli  davo una pedata buttandolo per terra,  per poi atterrare sul parapetto della nave chinato dove prima si trovava lui        – sicuro di potermi battere?- esordì divertito , -ACE!- Rufy  s’alzò veloce davanti a me sorridente per la sorpresa   -  Ace, questi sono i miei compagni!- esclamo sorridendo ancora di più, alzai il cappello dagl’occhi guardando sorridente la ciurma di Rufy che mi fissava  stralunata per la sorpresa; con un’ occhiata veloce vidi un ragazzo con i capelli verdi che portava in vita tre spade e si trovava  alla mia destra  appoggiato all’albero maestro  della nave l’unico con espressione contenuta  (doveva essere lo spadaccino) , un altro con un naso lungo e degli strani occhiali in testa  mi fissava più stralunato degl’altri (il cecchino), un terzo, biondo intento a fumare una sigaretta era stupito anche lui ( il cuoco). Infine c’erano due ragazze che mi guardavano sorprese , entrambe molto carine vestite da odalische con abiti del posto:  una con i capelli corti arancioni e occhi scuri ( probabilmente si trattava della navigatrice) e l’altra aveva dei lunghi capelli azzurri  che le arrivavano fino alla vita e profondi occhi scuri ( doveva trattarsi  della principessa  visto che al suo fianco si trovava il papero simpatico di cui mi aveva parlato Rufy) , poi il mio sguardo cadde su una renna che si trovava a fianco del nasone, aveva uno strano cappello in testa con una croce come se fosse un dottore e mi fissava anche lei stupita.
 
Sorrisi alla ciurma, si, era come me ne aveva parlato Rufy un po’ strana certo ma mi sembrava la ciurma perfetta per il mio pazzo fratellino e dopotutto quale ciurma di pirati era normale? 
 
–  Sono felice di conoscervi, siete stati voi a prendervi cura del mio fratellino, vi ringrazio  – m’ inchinai alla ciurma in segno di ringraziamento,  perché  gl’ero davvero grato per essersi presi curi del mio fratellino. Sorrisi vedendo che dopo essersi inchinati a loro volta avevano rivolto a Rufy  sguardi omicidi – si purtroppo!-,  Rufy sorrise sistemandosi il cappello incurante delle esclamazione dei suoi compagni, – è uno sconsiderato e immagino vi crei un sacco di noie- continuai sorridente mentre altri sguardi assassini partivano in direzione del capitano  – si purtroppo – ripeterono in coro,  - capisco- sospirai divertito guardando ancora  compagni di Rufy, era divertente ma soprattutto mi sembrava molto unita per essere una ciurma così giovane. 
Rufy fece per dire qualcosa quando la ragazza con i capelli azzurri lo precedette rivolgendo uno sguardo preoccupato verso il mare – quelle sono le navi della Baroque Works, è la flotta dei Billions!- mi girai rivolgendo uno sguardo al mare dietro di me: cinque navi abbastanza grandi con uno stemma pirata sulle vele comparivano vicino alle rocce non troppo lontano da noi e vedendo i cannoni scoperti e le vele spiegate sembravano aver  tutta l’intenzione  d’attaccar briga.
 Mi girai tornando a guardare  Rufy – ancora loro?-  esclamò  perplesso   - Rufy sai di chi sono quelle navi?- gli chiesi curioso restando accucciato sul parapetto della nave, lui sbuffò sistemandosi il cappello – sono dei pirati del posto  con cui abbiamo litigato -  ghignai divertito  - Rufy, me ne occupo io-  esclamai deciso saltando sullo Striker, dopotutto sorprendere la ciurma di mio fratello sarebbe stato divertente e poi …  era stato Rufy ad iniziare con :
 
ora sono sicuro che potrei batterlo
 
Ghignai sistemandomi  il cappello arancione,  subito feci prendere  fuoco hai polpacci iniziando a muovermi veloce  sull’ acqua,
 
inizia lo spettacolo


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intanto sulla Going Merry …
 
- Non posso crederci! Come può una persona così a modo essere il fratello di Rufy?  E poi è proprio carino quell’Ace … -  esclamò Nami fissando il punto in cui  il moro si dirigeva veloce verso le navi, la rossa era stata davvero colpita dal fratello di Rufy,  non se lo sarebbe mai aspettato così …
- e pensare che a prima vista l’ho considerato un brutto egoista  ancora più di Rufy, quanto mi sbagliavo- esclamò  Usop  ancora stralunato per aver visto il fratello del suo capitano, - è molto meglio del fratello- esclamò Zoro, - che bello aver un fratello maggiore!- disse Ciopper con le lacrime agl’occhi il solito sensibile,  - il mare è pieno di sorprese- concluse Sanji mentre si fumava calmo quella che doveva essere la trentesima sigaretta del giorno, - ehi ragazzi basta così, dai- cercò di calmare le affermazioni della ciurma la brava Bibi, visto che comunque il capitano si trovava seduto sul parapetto della nave per niente lontano da loro, si avvicinò a lui guardandolo  mentre fissava sorridente suo fratello, le chiacchiere della ciurma non l’avevano nemmeno sfiorato, sorrise dopotutto Rufy era così .

 
SCRAAAAASSSSH


 
La ciurma rimase a bocca aperta facendo cessare le affermazioni, fissando ancora più stralunata e sorpresa di prima le navi della Baruque Works  venire completamente travolte e distrutte da un’ondata di fuoco proveniente dal fratello maggiore di Rufy appena conosciuto: Ace. 
Solo uno trovò il coraggio di parlare o meglio esclamare tra i pirati ammutoliti troppo impegnati a guardare quello spettacolo mozzafiato e singolare
 
-FANTASTICO!!!-
 
Rufy ovviamente e chi se no?
 

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Lanciai un ultimo sguardo alle navi distrutte e per un attimo provai pena per quei poveracci, però  eravamo pirati e gli ”incidenti “ facevano parte del mestiere.  Mi sollevai il cappello con un dito richiamando le fiamme, per poi  concentrandole nuovamente sui polpacci,  sentendo  il motore dello Striker accendersi mentre aumentavo  la portata del fuoco,  iniziando a muovermi veloce  sull’acqua,  sorrisi mi piaceva dimostrare la mia forza soprattutto  quella del mio elemento .
 
Dopo aver  legato la barca al fianco della nave di Rufy saltai nuovamente sul parapetto sedendomi  sopra, alzai il cappello guardando la ciurma mi sembrava di rivivere la situazione di poco prima visti li sguardi attoniti  di tutti, eccetto il mio fratellino che mi fissava sorridendo  - ve l’avevo detto  che Ace è un tipo in gamba!- esclamò Rufy sistemandosi il cappello di paglia mentre la ciurma sembrava ritornare più o meno   normale,  - ragazzi c’è una barca che s’avvicina- esclamò la navigatrice indicando un punto dietro di me,  sorrisi senza neanche girarmi  per  riconoscere la mia nave, quando vidi un profilo familiare atterrare sul parapetto della Going Merry  da parte a me
 
Naika…
 
Alzai il cappello per guardarla: i pantaloncini di jeans,  la canotta azzurra, i capelli neri lunghi sciolti  al vento con i riflessi argentei che brillavano, sorrisi era proprio la mia vice.
Spostai lo sguardo sulla ciurma curioso di vedere la  loro reazione:  erano tutti in allerta seri, eccetto il cuoco che la fissava come un ebete sbavando  (  fu solo grazie al mio autocontrollo che non feci prendere fuoco alla sua sigaretta,  lo spadaccino teneva  la mano sull’impugnatura delle spade, il cecchino era a bocca aperta,  la renna la fissava seria,  la principessa era arretrata in guardia vicino al suo papero  mentre  la navigatrice impugnava un bastone climatico e Rufy fissava Naika serio con  i pugni stretti ; ghignai l’avevano scambiata per un nemico, probabilmente Rufy ne aveva raccolti un bel po’ durante il viaggio conoscendo il suo carattere...
M’alzai in piedi sul parapetto tenendo una mano sul cappello arancione rivolgendo uno sguardo complice a Naika che mi sorrise era calma come sempre con la situazione sotto controllo -Ehi state calmi lei è Naika la mia vicecomandante – esclamai tranquillizzandoli portando le mani avanti sorridendo.
 

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-  EEH??!-  esclamarono i compagni di Rufy  fissandomi sorpresi , io sorrisi  gentile alla ciurma  facendo un inchino di saluto  per poi tornare a guardarli – è un piacere conoscervi-  esordì calma senza lasciar trasparire la sorpresa di poco prima alla vista della ciurma di cappello di paglia, posai il mio sguardo sul capitano, Rufy il fratello minore di Ace  mi guardava  sorridente, era lui che m’aveva colpito più di tutti: Ace m’aveva detto che Rufy non era suo fratello biologico, ma una volta che l’avevo visto non avevo potuto non notare la somiglianza tra i due: entrambi con occhi, capelli scuri e lineamenti simili, solo che Ace era molto più robusto e alto di Rufy ma probabilmente a causa della differenza d’età,  inoltre un altro particolare differente erano le lentiggini del mio capitano mentre Rufy sul viso non aveva nulla se non  una cicatrice sotto l’occhio destro , tuttavia si assomigliavano molto, sembravano davvero imparentati. 
 
– CIAO! -  urlò Rufy tirandosi su il cappello di paglia facendomi un enorme sorriso, io sorrisi a mia volta sincera (certo che sprizzava energie da tutti i pori ), subito sentì qualcuno prendermi la mano non era Ace se no avrei sentito il calore delle fiamme guardai da parte a me vedendo il biondo di poco prima tenermi la mano e fissarmi decisamente troppo sognante – è un onore avere una ragazza bella  come te a bordo – esordì  baciandomi la mano, lo fissai stupita tremando quando senti un forte calore provenire alla mia destra, ma non feci in tempo a girarmi che il biondo fu polverizzato a terra da un pugno sferratogli da una delle due ragazze,  – Sanji sta zitto!-  una ragazza dai capelli arancioni mi guardava sorridente mentre il biondo era rimasto ancora a terra  - ciao benvenuta io sono Nami la navigatrice della nave, piacere -  mi salutò porgendomi la mano la strinsi cordiale, poi  scavalcò con un salto il ragazzo del baciamano,  venendomi da parte - allora loro sono la ciurma della Going Merry:  Usop il nasone cecchino, Ciopper  una renna dell’isola di Drum , Zoro uno spadaccino permaloso, Bibi la principessa d’ Alabasta  con il suo papero strambo, Sanji il cuoco cascamorto  e Rufy il capitano che hai conosciuto – man  mano che le presentazioni andavano avanti i membri della ciurma mi sorridevano  amichevoli,  tanto che per un attimo nella mente mi tornò  il nostalgico ricordo della Moby Dick quando tutta la mia futura famiglia mi si era presentata, nella mia mente sopirai triste continuando a sorridere educatamente alla ciurma nascondendo la nostalgia improvvisa che tuttavia andava diminuendo, non era il momento di essere triste Ace aveva ritrovato Rufy ed era felice e non volevo assolutamente intaccare la gioia che s’era  formata ricordando non ora .
- Ace vi fermate con noi?- Rufy ci guardava sorridendo, Ace si sistemò il cappello – no Rufy non ci possiamo trattenere a lungo abbiamo delle questioni da sbrigare- rispose il mio comandante , - fermatevi almeno per un boccale di birra- spostai lo sguardo sul cuoco che seduto sulle scalette della cabina  si stava fumando una sigaretta e mi rivolse uno sguardo adorante che fra un po’ mi fece venire il mal di mare,  certo che quel Sanji era proprio un cascamorto.
Vidi che Ace che mi stava fissando da sotto il cappello,  forse voleva sapere il mio parere riguardo  la proposta del cuoco, gli sorrisi e annui,  lui spostò lo sguardo su Rufy sorridente – Si ci possiamo fermare per una bevuta - .
 
 

 
 
-  Ace e Naika si sono  uniti  alla nostra ciurma!!-  esclamò Rufy alzando un boccale di birra stracolmo
-EVVIVA!!- brindarono Usop e Ciopper con lui
- e chi l’ha detto!- urlò Ace dopo aver bevuto anche lui un sorso di birra
 
Sorrisi ormai era da mezzora che ci trovavamo sul ponte della Going Merry  con Rufy, Usop e Ciopper che bevevano  come dei matti festeggiando l’entrata nella ciurma di me ed Ace, cosa che non era nemmeno successa oltre tutto, probabilmente i tre non reggevano molto bene l’alcol, risi tra me e me mentre li vedevo fare l’ennesimo brindisi. Alzai lo sguardo trovando Ace sorridente seduto su una botte di legno ormai aveva smesso di riprendere Rufy arrendendosi, vidi che anche lui aveva in mano il decimo boccale di birra , pensai che Ace lo reggeva molto bene l’alcol poi sorrisi  ricordandomi che sulla Moby Dick e si beveva birra come fosse acqua.
 
- Con Ace al nostro fianco saremo fortissimi!- esclamò ancora Rufy sempre sorridente, sorrisi guardandolo e ricredendomi sul fatto che fosse ubriaco visto che era troppo allegro e pieno d’energie, probabilmente il fratellino di Ace doveva essere proprio così normalmente.
- Rufy!!- esclamò ancora Ace, no forse non si era ancora arreso
– lasciali perdere, hanno sempre una scusa buona per alzare il gomito –  disse  Nami sorridendoci gentile sedendosi da parte a me, - ma Rufy è sempre così ?– chiesi curiosa anche se la risposta la capi dal suo sguardo rassegnato – sempre-  , sorrisi  per niente sorpresa.
- Ace perché non resti con noi?- esclamò Rufy guardando Ace, lui si sistemò meglio sulla botte sistemandosi il cappello arancione, – sono alla ricerca di un uomo  - esordì bevendo una sorsata di birra mentre il suo sguardo s’oscurava lievemente come ogni volta che si tirava in ballo l’argomento – si chiama Barbanera – tremai a sentire quel nome pronunciato con voce piatta dal mio comandante, rivolgendo lo sguardo verso il mare senza riuscire a guardare Ace negli occhi.
- barbanera?- sentì esclamare sorpreso Usop
-Il pirata che ha raso al suolo il regno di Drum?- chiese Bibi avvicinandosi, riservando uno sguardo confuso a me ed Ace, lui si sistemò meglio sulla botte  appoggiando il gomito del braccio con cui teneva il boccale di birra sulla gamba piegata fissando il cielo, mentre io abbassavo lo sguardo pronta ad ascoltare la storia che ormai sapevo a memoria  - apparteneva alla seconda flotta dei pirati di Barbabianca, era uno dei miei uomini, finché ha commesso un errore imperdonabile per un pirata: ha ucciso uno dei suoi compagni ed è scappato con una nave. Essendo il comandante devo trovarlo e dargli una lezione, ecco perché lo stiamo cercando. Il motivo per cui io e Naika ci troviamo in questo paese è perché ho saputo che è stato visto a Yuba – sospirai mentre Ace beveva un altro sorso di birra.
 Alla spiegazione del moro susseguì un silenzio innaturale sulla Going Merry persino Rufy se ne stava zitto guardando triste Ace,  mi passai una mano tra i capelli dopotutto per nessun pirata doveva essere bello sentire la storia di un tradimento …
 
– quindi andiamo nella stessa città – saltò su Nami dopo essersi schiarita la voce, facendo cadere quel pesante silenzio di poco prima, scossi leggermente la testa tornando calma, vedi  che la navigatrice aveva tirato fuori  una mappa del regno di Alabasta aprendola davanti a me ed Ace, mentre il resto della ciurma s’avvicinava tra cui anche il cuoco, abbassai lo sguardo senza intenzione di ritrovarlo a fissarmi adorante …
- guardate , noi siamo diretti qui, dove pare si trovino i rivoltosi , tra poco lasceremo il fiume e punteremo verso il nostro obbiettivo la città di Yuba -  disse la navigatrice decisa, guardandoci sorridente
 
– io andrò dovunque vadano  queste belle ragazze!– esclamò il cuoco uscendo dalla cabina, guadagnandosi un’ occhiata assassina da parte di Nami
– smettila cuoco cascamorto – disse malamente lo spadaccino
- che cos’hai detto imbecille?- rimandò Sanji quasi ringhiandogli contro, mentre Zoro si preparava alla scazzottata imminente mantenendo un’espressione indifferente,  Probabilmente quei due non andavano molto d’accordo
- comunque! Starete con noi per un po’- concluse  Nami  sorridendoci ancora di più,  guardai Ace contenta dopotutto l’idea di passare un po’ di tempo con la ciurma di cappello di paglia non mi dispiaceva per niente,  lui sospirò sistemandosi il cappello mentre sulle labbra gli compariva un sorriso felice d’assenso.
Rufy si sistemò il cappello alzandosi stendendo il braccio con il boccale di birra davanti alla ciurma - con voi al nostro fianco saremo fortissimi! –
Usop e Ciopper saltarono in piedi unendo i boccali a quello del capitano,  a loro  si unirono Bibi, Nami, Zoro e Sanji che mi porse un bicchiere di birra che presi facendogli un sorriso gentile, notando che per la prima volta m’aveva guardato normalmente.  Anch’io e Ace ci alzammo unendo i nostri bicchieri alla ciurma di cappello di paglia sorridenti mentre Rufy urlava


 
-ACE E NAIKA SI UNISCONO AL NOSTRO VIAGGIO!!-


 

_______________________________________________________________________to be continued


 
(sorpresina ;D)
 
Extra 1:  natale nella seconda divisione, il ritorno del fuoco


 
Sospirai guardando il cielo su cui ormai era scesa la notte, una notte serena tranquilla senza nuvole con stelle luminose e una luna meravigliosamente grande; sospirai seduta a gambe incrociate sulla punta dello Striker  era passato già un mese da quando ce ne eravamo andati dalla Moby Dick e tutto mi sembrava strano perché il tempo era davvero volato anche troppo ed ora era già arrivato Natale il primo dopo Marijoa .
Una mano dolce e rovente mi si posò sulla spalla calmandomi con il suo calore familiare, ma pur sempre emozionante, mi girai con un sorriso dolce sulle labbra leggermente sorpresa, trovando  due iridi nere e profonde fissarmi dall’alto e un sorriso dolce sul viso del mio comandante  Ace Pugno di Fuoco .
 – Smettila di pensare è Natale – esordì sorridendomi dolce da sotto il cappello mentre mi porgeva una mano che afferrai  pronta trovandomi subito in piedi , ma lo Striker era una barca piccola e rischiai di cadere in acqua  se le braccia forti di Ace non m’avessero prontamente afferrata , lui arretrò fino al “sedile” (la parte leggermente più grande ) sedendosi con me sulle gambe, mentre mi fissava ghignando  io sbuffai infantile, da quando  avevamo  iniziato ad allenarci e lui a mettere su muscoli e forza  per Ace era facile alzarmi senza il minimo sforzo, sospirai era tanto che non lo sentivo così vicino.
 – Pensavo avessi un equilibrio migliore Naika – esclamò ghignante, gli diedi un pizzicotto sul braccio per ripicca  – e tu ti diverti ad alzarmi come fossi un pupazzo?- per risposta mi scompigliò i capelli sorridendomi,  io tremai spostando lo sguardo sul mare calmo,  perché sentirlo così tranquillo era davvero bello e … inaspettato, dopo le settimane passate a vederlo fissare il vuoto con le mani nei capelli senza poter far nulla.
Lui mi posò una mano sul viso obbligandomi ad annegare nel nero dei suoi occhi mentre un sorriso felice gli tornava sulle labbra – Naika ti ho preso un regalo – spalancai gl’occhi sorpresa, mentre lui s’infilava una mano nella tasca iniziando a cercare … Era da parecchio che non ricevevo regali praticamente dalla mia infanzia, ma soprattutto era il fatto di ricevere un regalo di Natale da Aceche rendeva tutto più bello .
  – Trovato! Buon natale Naika ! -  disse contento porgendomi un piccolo pacchettino ricoperta da una carta regalo rossa  fasciata più o meno da un nastro verde scuro che terminava  formando il fiocco più strano e sbilenco che avessi mai visto, sorrisi prendendo in mano il pacchettino  che con tutte le probabilità Ace aveva fatto in prima persona.  Prima d’aprirlo alzai lo sguardo sul capitano che mi guardava sorridente con una certa impazienza negl’occhi,  presi fiato aprendolo cercando  di farlo senza distruggerlo, ma essendo troppa curiosa “l’opera manuale “ di Ace  finì distrutta  solo il nastro si salvò.
 Aprì la scatoletta nera e presi tra le dita il regalo mentre un sorriso mi si apriva sempre più grande sul viso guardandolo: era un braccialetto fatto di palline rosse come quelle della collana di Ace solo più piccole e tra esse si trovavano due faccine in metallo identiche a quelle del  suo cappello.
 – allora ti piace?- mi chiese il comandante visto che non avevo ancora detto niente , annui saltandogli al collo troppo felice – si è stupendo , grazie fiammifero- , chiusi gl’occhi mentre tra le dita stringevo i capelli scuri di Ace respirando il loro profumo forte e selvaggio, ma un pensiero improvviso  mi turbò facendomi staccare da lui preoccupata – Ace io non ti ho preso niente … - mormorai triste mordendomi il labbro, accidenti non c’avevo proprio pensato che scema!  - scusami -  mormorai abbassando lo sguardo sentendomi tremendamente colpevole …
- Naika a me questo mi basta – spalancai gl’occhi quando sentii due labbra calde posarsi sulle mie ed una mano gentile accarezzarmi la guancia, mentre l’altra mi stringeva portandomi contro il petto di Ace tanto da sentire i battiti possenti del suo cuore. Chiusi gl’occhi ed una lacrima mi scese  traditrice sulla guancia, mentre rispondevo dolce al bacio di Ace …
 
 Era praticamente dalla Moby Dick che Ace non mi baciava, che restava chiuso in se stesso senza parlare,  troppo preso dalle tristi emozioni  dei ricordi di quel giorno, quel maledettissimo giorno, ma sopratutto  era distante,  terribilmente distante da me...
 
 Ace … un’ altra lacrima m’attraversò la guancia bagnando il viso di Ace, lui separò le nostre labbra guardandomi  serio, ma non un serio freddo e vuoto, uno profondo tremendamente profondo, sospirai chiudendo gl’occhi mentre lui mi accarezzava la guancia asciugando la linea della lacrima, sussultando quando il suo viso s’avvicinò ad una spanna dal mio – scusami – disse.
 Aprii gl’occhi trovando le sue iridi scure vicino alle mie,  guardando quel viso che per troppo tempo era stato lontano da me, accarezzai con una mano le tenere lentiggini , mentre  sorridendo  annullavo  la minuscola distanza che ci separava tornando ad unire le nostre labbra , richiudendo gl’occhi  lasciandomi travolgere da quelle emozioni  così forti da farmi tremare ; schiusi le labbra lasciando che la lingua di Ace trovasse la mia, mentre la sua mano stringeva i miei capelli e io m’aggrappavo alle sue spalle …
 
Scollegandomi dai pensieri , dalla realtà,  da tutto ciò che non fosse Ace …
 
Godendomi quel bacio dal sapore del fuoco
riprendendomi l’Ace di sempre
 
Sorrisi sulle sue labbra pensando che era proprio un bel modo per festeggiare il Natale …

 
Ace…
 
 __________________________________

 
Ciao a tutti! Scusatemi vi prego ! Perdonatemi per questo vergognoso ritardo, ma questo capitolo mi ha fatto dannare molto più dei precedenti, tuttavia mi posso dire soddisfatta penso che sia uscito benino (errori a parte, anche se lo rileggo sempre alcuni mi scappano scusate =)) comunque sta a voi leggere e giudicare cosa ne dite dell’incontro con la ciurma? Spero d’averlo descritto bene senza uscire troppo dai personaggi  o dalla storia . Cambiando discorso per farmi perdonare sono riuscita ad inserire il primo extra =)) è semplice semplice ma ci tenevo a far qualcosa di carino e leggero spero che vi sia piaciuto (lo Striker non ha un sedile ma io lo intendo come lo spazio che c’è dove Ace attiva il suo potere solo un pochino più largo ;)) . Bene ora i ringraziamenti ovviamente un enorme GRAZIE  a chi legge, recensisce, aggiunge la storia nelle seguite recensite ecc… GRAZIE spero di non avervi deluso con questo capitolo so che ci tenevate incrocio le dita =)) Cercherò d’aggiornare presto, ma con la scuola e tutto i miei aggiornamenti si faranno più lenti, diciamo che cercherò d’aggiornare ogni 2 giorni e se ritardo vi chiedo scusa in anticipo ma in questo periodo sono piena d’impegni . Ciao un bacione
GRAZIE ANCORA!
 
By Akemi_Katy 

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Capitolo 22
*** si entra nel deserto ***



Fissavo sconcertata davanti a me  senza riuscire a dire una parola e nelle mie stesse condizioni si trovava la ciurma di cappello di paglia …
 
Non poteva essere …
Era troppo assurdo!
 
RUFY MANGIAVA PERSINO PIÙ DI ACE!!
 
Cercai si tornare tranquilla distogliendo lo sguardo, ma i miei occhi erano troppo  occupati a guardare Ace e Rufy mangiare … mangiare?! No si stavano letteralmente ingozzando!
 
 Ormai avevano quasi finito le scorte di mangiare della nave e pensare che erano passati solo 10 minuti!!
 
Ace me lo sarei aspettata visto che lo conoscevo, ma Rufy ?!

 
Rufy era persino peggiore del fratello, se possibile mi sembrava che mangiasse ancora di più!  Ace mangiava chili e chili di cibo senza ingrassare mentre  Rufy si stava letteralmente gonfiando come un pallone! Sembrava quasi fatto di gomma! Preoccupata che potesse esplodere da un momento all’altro,  mi girai richiamando l’attenzione di Nami che a mia differenza fissava Ace, sconvolta, - Nami è normale che Rufy si gonfi così?- lei mi guardò prima confusa poi lanciò uno sguardo al suo capitano sospirando  – si fa sempre così, non ti preoccupare non esplode di certo, ma Ace?!- esclamò indicandolo con la forchetta,  la guardai sorridente – Ace è un caso umano anche se penso che Rufy sia persino peggiore di lui – (fino ad allora avevo ignorato l’esistenza di qualcuno che potesse batterlo nel divorare il cibo) risposi mentre Nami mi rivolgeva un sorriso amichevole, tornando a mangiare i suoi spaghetti;  feci lo stesso gustandomi il primo boccone (perché oltre i due fenomeni da baraccone c’eravamo anche noi semplici mortali) dovevo ammettere che il cuoco era davvero bravo non avevo mai mangiato degli spaghetti così buoni, una fitta nostalgica mi colpì facendomi quasi soffocare, tossì liberandomene facendo finta di niente … si ne avevo mangiati di così buoni e forse anche di più ovviamente quando era Satch a cucinarli … sorrisi triste …
 
Quei giorni mi sembravano lontani, così lontani da averne solo ricordi offuscati e sbiaditi come vecchie foto, come se il periodo in cui avevo avuto la più bella delle famiglie  fosse solo frutto della mia immaginazione. Lasciai la forchetta,  d’ un tratto mi era andata via la fame …
 
 Alzai lo sguardo su Ace aveva tutto il viso sporco e Rufy non era meglio, sospirai accennando un sorriso, forse l’unica cosa che mi faceva credere nella realtà di quei ricordi era la presenza di Ace al mio fianco …
 
- Naika,  perdonami probabilmente il mio cibo non è buono abbastanza per una ragazza così bella - una voce dolce e in quel momento tremendamente irritante mi fece girare e non fui sorpresa mi trovavo davanti il biondo  inginocchiato come se fosse un amante - no era molto buono come pranzo, è che non ho più fame – dissi cercando di essere amichevole e sincera  abbozzando un sorriso, sorpassando sul carattere da “cascamorto” del biondo.
 Mi trattenni dal dargli un pugno, vedendolo  stringermi ancora la mano dolce ma prima che potesse far altro, dietro di lui una fiammata si levò nell’aria, distogliendo la ciurma dai due fratelli e il cuoco dalla mia mano (per fortuna!), Sanji s’alzò andando veloce verso il piano cottura dove le fiamme dei fornelletti erano “esplose” scoppiettando come impazzite, - accidenti ero sicuro d’averli spenti!- imprecò trafficando con le manopole per spegnere il fuoco,  ma mentre tutti guardavano Sanji  o si alzavano per aiutarlo, io spostai lo sguardo su Ace fissandolo tra le enormi pile di piatti vuoti,  lui mi guardò veloce negl’occhi,  per poi distogliere lo sguardo facendosi comparire sul  viso un sorriso mentre con la mano leggermente alzata dal tavolo calmava il suo elemento.
 
 La ciurma gli sorrise per ringraziarlo cortese,  – Vedete ce l’ ho fatta!!- esclamò Rufy felice non capendo la situazione, - è stato tuo fratello mentre tu hai rotto almeno tre fornelletti! Imbecille!!- gli risposero gl’altri  in coro. Sorrisi guardandoli mentre litigavano con il loro capitano, tuttavia non ero concentrata sulla loro discussione,  ma sulle iridi nere di Ace fissate poco prima, mi morsi il labbro nervosa : avrei giurato d’averci visto della soddisfazione mentre le fiamme bruciavano e forse pure quando il cuoco s’era allontanato da me …
 
– possiamo gettare l’ancora qui un momento?-, sbattei un paio di volte le palpebre riacquistando lucidità rivolgendo lo sguardo sulla porta della cabina, Bibi era entrata tenendo nelle mani una busta con sguardo deciso, ora che ci pensavo era andata subito via dopo l’inizio del pranzo …
 - devo affidare a Karl una missione importante- spiegò stringendo la lettera nella mano, - a Karl ? – esclamò sorpresa Nami, Bibi annui convinta, – va bene! Attracchiamo!- gridò Rufy sempre energetico  e sorridente senza il minimo turbamento per poco prima, sorrisi iniziavo davvero ad ammirare il carattere del fratellino di Ace e persino ad invidiarlo per la semplicità con cui affrontava ogni cosa.
 
Uscì dalla cabina insieme alla ciurma di Rufy e mentre lui, Usop, Nami, Sanji  e Ciopper accompagnavano Bibi a terra con  Karl, io Ace e Zoro restammo sulla Going Merry.
Lo spadaccino ed Ace appoggiati al parapetto della nave ed io sedutaci sopra a gambe incrociate,  guardando  la principessa consegnare il messaggio al papero, che ovviamente riguardava il suo regno …
 Sospirai doveva essere davvero brutto vedere la propria isola tormentata da rivoluzioni e guerre …
Bibi, io e Nami avevamo parlato di Alabasta ( e  altro…) la sera prima dopo che io ed Ace eravamo tornati sulla Going Merry una volta finita la cena sulla nostra nave ( fatta per parlare della decisione appena presa e della caccia a Barbanera ) quand’ero andata ad aiutare le ragazze a lavare i piatti…
Dalla conversazione avevo capito chiaramente che Bibi era una ragazza forte con un grande coraggio e forza d’animo con a cuore il destino del suo popolo almeno  quanto una regina , ( sorrisi )qualcosa mi diceva che assieme alla ciurma di cappello di paglia sarebbe riuscita a sistemare ogni cosa perché questi pirati mi sembravano davvero in gamba …
 
- sapevo che Crocodile si trovava in questo regno, ma chi ha mai sentito di un pirata che cerca d’impadronirsi di un paese?-
Spostai il mio sguardo su Ace riportata alla realtà dalla sua voce, che se ne stava appoggiato con i gomiti al parapetto lo sguardo rivolto verso il cielo in un ghigno ironico,
Da parte a lui Zoro lo fissava interrogativo
– che tristezza, un pirata che getta l’ancora una volte per tutte e cerca di stabilirsi in un luogo, non posso crederci che voglia diventare un re – disse il mio comandante sempre guardando il cielo perso nei suoi pensieri , -  potrebbe esserci di più dietro questo tentativo di colpo di stato, di quanto possa sembrare ad una prima occhiata- concluse mettendosi a posto il cappello con una mano mentre io lo fissavo  concentrata , – di più? – domandò Zoro  la voce leggermente confusa,  mentre con lo sguardo seguiva Ace che si era staccato dal parapetto avanzando con una mano sul cappello - una ragione più valida e importante- concluse ghignando sotto il cappello arancione,  - Naika vado un attimo sulla nostra nave-sorrisi fissandolo intanto che s’allontanava verso la parte opposta della Going Merry …
 
Ace …  tremai… Quando faceva così dimostrava davvero di essere un comandante facendomi provare quello stupendo calore che arrivava ogni volta che Ace mostrava il suo lato maturo , era il calore dell’orgoglio, dell’orgoglio di essere al suo fianco.
 
Mi voltai guardando lo spadaccino: aveva ripreso ad allenarsi con i pesi lo sguardo concentrato mentre eseguiva gli esercizi,  sul viso un’espressione leggermente turbata forse causata dalle parole del mio comandante.
 
-bene avanti tutta!!- alzai lo sguardo sorpresa vedendo che Rufy era risalito con un salto sulla nave,
- ehi non sono ancora salito a bordo !- sentì urlare Usop , probabilmente ancora attaccato alla scaletta sul fianco della nave, mentre il resto della ciurma si preparava a levare l’ancora per partire
Sorrisi il clima su questa nave sprizzava allegria da tutti i pori …
 
 
Con un salto atterrai veloce sul ponte della mia nave ancora attaccata alla Going Merry, entrando nella cabina di corsa.
– Ace !- esclamai verso il moro che seduto a tavola stava praticamente ripranzando con le nostre provviste,  lui mi guardò sorpreso per poi sorridermi colpevole, sbuffai ma non era mai sazio? No, mi risposi da sola ormai come facevo a farmi certe domande anche se nella mente…
 Con un braccio alzai la mia borsa ormai quasi del tutto vuota riservando uno sguardo eloquente ad Ace che mi guardò innocente buttando giù l’ultimo boccone, ovvero l’ultimo delle mie provviste appena comprate, sospirai rassegnata tanto non c’era niente da fare … Tirai fuori dalla borsa l’oggetto che volevo consegnare al mio capitano da quand’eravamo andati via dal porto:
mentre ero a Nanohana e mi trovavo per bancarelle avevo visto una tunica che a primo sguardo mi sembrava fatta apposta per il fiammifero, nera con delle fiamme sulla parte inferiore e al terminare delle maniche, così essendomene innamorata gliel’avevo presa assieme ad una sciarpa bianca che la “commessa” m’aveva dato in omaggio.
Tuttavia essendo fatto di fuoco forse al mio comandante non serviva, ma era pur sempre un gesto carino e anche se era molto tempo che non glielo dicevo ad alta voce io Ace lo …
Gliela porsi facendogli un sorriso gentile riemergendo dai pensieri, Ace mi guardò sorpreso per poi prenderla e aprirla con un sorriso enorme in faccia  - Ace è una tunica per quando andremo nel deserto e ormai manca poco perciò ti conviene metterla  – mi girai facendo per incamminarmi quando due braccia forti m’abbracciarono da dietro e un petto forte  mi circondò la schiena – grazie – mi sussurrò vicino all’orecchio, chiusi gl’occhi godendomi la dolce sensazione di quell’abbraccio e di avere Ace vicino,  mi girai senza sottrarmi alle sue braccia per guardarlo negl’occhi, per immergermi in quell’abisso così profondo e scuro eppure per me accogliente.  Sorrisi a mia volta vedendo il sorriso dolce di Ace, ma mentre  s’avvicinava  alle mie labbra iniziando a passare una mano nei miei capelli io mi scostai lasciandogli un bacio leggero sulla guancia senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi scuri ghignando divertita, lui per un attimo mi guardò sorpreso per poi ghignare a sua volta pronto a reggere l’ennesima sfida tra di noi, ma purtroppo per il fiammifero ero sicura che si sarebbe arreso e la delusione per il bacio mancato di poco prima gl’era rimasta leggermente nelle iridi nere e non l’aiutava di certo …
 
– Ace centri qualcosa con l’incidente dei fornelli di oggi?- chiesi con voce innocente come una bambina,              - ovviamente no - rispose calmo e tranquillo ma i suoi occhi vacillarono e con una mano si sistemò il cappello (nervoso), sorrisi Ace non sapeva mentire soprattutto quando mi guardava negl’occhi
 
Sei geloso Pugno di Fuoco?
 
Allegra per la vittoria aggiudicatomi e la conclusione/ipotesi della gelosia, gli misi una mano sul viso unendo le mie labbra alle sue in un bacio semplice e dolce mentre le mani del moro mi prendevano i fianchi accarezzandoli. Gli circondai il collo con le braccia spingendomi contro di lui mentre il bacio si faceva più profondo e la sua lingua accarezzava la mia gentile, chiusi gl’occhi godendomi le emozioni di questo momento privato con il mio comandante. Sussultai nel sentire la mia schiena contro la parete mentre Ace m’accarezzava con una mano il viso e con l’altra percorreva la schiena, tremando mi scostai dalle sue labbra appoggiando la fronte nell’incavo del suo collo, la schiena era il mio punto debole ed Ace sapendolo voleva approfittarne per vendicarsi della mia vittoria. Un’altra ondata d’emozioni mi travolse seguita dall’emozione di calore che il fiammifero mi stava dando baciandomi il collo dolce e lasciandomi una scia di baci talmente roventi  che forse avrebbero lasciato il segno.  Di malavoglia mi scostai quando la nave dondolò pericolosamente, guardandolo negl’occhi decisamente tristi per il distacco,  gli sorrisi accarezzandogli la guancia posandogli  l’ultimo bacio sulle sue labbra
 
Era ora d’andare …
 


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Indossai la veste rossa e nera più la sciarpa bianca veloce , sorrisi erano rari i regali di Naika e forse questi non erano proprio necessari ma avendomeli dati lei li avrei portati volentieri lo stesso.  Mi fermai godendomi l’ultimo brivido del bacio di poco prima,  con un sorriso in volto salì  sul ponte della nave dove lei mi aspettava .
La guardai sorpreso anche Naika si era cambiata:  indossava i soliti pantaloncini di jeans con la canotta azzurra a righe bianche, ma sopra di essi un’inusuale veste blu e argento simile alla mia tranne che per il fatto che la parte superiore copriva la canotta allacciandosi con tre bottoni come fosse una giacchetta  cadendo aperta fino alle caviglie. Sorrisi certo che stava davvero molto bene inoltre i capelli legati in una coda alta e le ciocche ribelli che l’ erano sfuggite ricadendole a incorniciare il viso la rendevano ancora più carina.
La visione fece agitare le mie fiamme ma sospirando profondamente  mi calmai, dopotutto ero sempre Ace Pugno di fuoco…
sorrisi indifferente ai miei pensieri mettendomi in testa il cappello arancione, raggiungendola lei mi sorrise gentile e insieme iniziammo ad andare verso il parapetto della nave per poi scendere a terra.
 Sorpreso mi fermai vedendo che la ciurma di Rufy era già scesa,  saltai sul parapetto curioso
 
- bene!! FATE TUTTI COME ME! In posizione: pugno avanti!-
 
 Guardando meglio vidi che Rufy se ne stava  in piedi urlando facendo a pugni con l’aria, mentre quelle che sembravano tartarughe imitavano i suoi movimenti con grida entusiaste come se fossero suoi discepoli, possibile che già iniziava a far danni ? Sorrisi, il  comportamento di Rufy mi metteva sempre di buon umore  e ormai non mi sorprendevo più di nulla con lui
 
 Naika si sedette china da parte a me fissando Rufy  sorpresa, ma anche leggermente preoccupata, la guardai interrogativo non capendo la “preoccupazione” che forse centrava con quegli animaletti strani                 - Naika cosa sono quelle tartarughe?- le chiesi (consapevole che sapesse la risposta visto che in questi tempi leggeva libri su libri) fissando Rufy che stava ancora istruendo i suoi nuovi seguaci, mentre la ciurma gl’urlava contro come sempre rimproverandolo.
- Sono Kung Fu Dugonghi delle foche classiche di questo regno, combattono secondo le leggi del Kung Fu come dice il loro nome e se le sconfiggi  hanno l’obbligo di seguirti – la fissai ancora non capendo il tono di voce preoccupato, lei mi guardò – Rufy si è praticamente creato un esercito non può portarle con noi nel deserto e loro non si staccheranno da lui facilmente –  sorrisi sistemandomi il cappello   - Rufy è proprio incorreggibile- conclusi saltando dal parapetto per raggiungere gl’altri senza far troppo caso a Naika  che m’urlava d’aspettare
 
SBAM
 
Alzai un piede preoccupato  prima di sentire la mia vice atterrarmi da parta, avevo praticamente spiaccicato tre Dugonghi  mentre scendevo dalla nave, - Ace… -  sospirò rassegnata …  Mi sistemai il cappello nervoso mentre le foche s’alzavano da terra fissandomi adoranti per poi attaccarsi alle mie gambe come fossero bambini –ehi!- esclamai cercando di togliermele  di dosso  mentre Naika  rideva da sotto il cappuccio della veste per la mia situazione, accidenti!
 
-Naika!! Come stai bene sei bellissima!- a sentire questa frase mi girai irritato e per niente sorpreso di vedere il cuoco, lui s’era avvicinato alla mia vice guardandola come se fosse una dea , ma che sfacciato! Mi trattenni dal fargli prendere fuoco incrociando le braccia, era praticamente da quando avevamo deciso di unirci al viaggio di Rufy che quel cuoco con le sopracciglia strane continuava a fare il cascamorto con Naika e la cosa mi dava fastidio, molto fastidio,  come se appena si avvicinasse a lei una strana sensazione di rabbia e irritazione mi prendeva all’altezza dello stomaco facendo alzare ancora di più il numero delle fiamme.
 
Che si trattasse di gelosia?
 
Sbuffai  seccato, no io non ero  stato geloso e mai lo sarei stato!
 
Ghignai vendicativo – ehi andate da lei per favore -  ordinai hai miei nuovi seguaci che subito si staccarono dalle mie gambe per iniziare a saltellare verso Naika, ghignando ancora di più soddisfatto quando una di loro diete un colpo al cuoco spedendolo lontano perché gl’ intralciavano la missione per poi attaccarsi alle gambe della mora facendola incrociare le braccia arrabbiata mentre  i Dugongo che le saltellavano intorno felici.  Le sorrisi guardandola mentre cercava di spostare le foche senza fargli del male cercando di convincerle con parole gentili,  Naika era fin troppo dolce per essere una pirata, ma dopotutto a me piaceva  perché era proprio così di carattere.
 
- il movimento si fa indietro e avanti via!- tornai a fissare Rufy che stava continuando con gl’allenamenti  urlando mentre le foche gli davano retta sempre più entusiaste, sorrisi divertito - bene ora tutti in marcia per Yuba!- urlò in fine facendo per avviarsi verso il deserto con almeno dodici dugonghi  saltellanti alle sue spalle.
- aspetta un attimo, NON VORRAI PORTARTELI DIETRO!!- urlò lo spadaccino , il mio fratellino si fermò guardando la ciurma  -perché no?- chiese intanto che le foche gli si aggrappavano sulle braccia e gambe affettuose,  spostai lo sguardo sulle ragazze che erano impazzite vedendo la tenerezza di quegl’animaletti:
 
 – che carini!- esclamarono Nami e Bibi guardandoli dolci
- mi sento così crudele a trattarli così- disse Nami nell’orecchio alla principessa
– anch’io- costatò Bibi triste
- che si fa?- disse la navigatrice dubbiosa mentre continuava a fissare Rufy
 
– ho un idea!-  esclamò la renna correndo verso le borse i che il cuoco aveva lasciato cadere a terra interrompendo la conversazione delle  ragazze
- che stai cercando? – chiese Sanji intento a fumarsi una sigaretta
–  trovato! Se rimanete qui vi do questo d’accordo?-  disse felice Ciopper rivolgendosi alle foche che lo guardarono con occhi adoranti visto che teneva in mano un pezzo di carne. Alzai il cappello intanto che i dugonghi  si staccavano da Rufy per travolgere la malcapitata Renna , mi girai vedendo che anche quelle intorno a Naika erano andate verso Ciopper  per aggiudicarsi la bistecca.
Sorrisi alla mora mentre mi raggiungeva sospirando tranquilla
 
SBAM
 
Sia io che lei ci girammo confusi  verso la fonte del rumore, vedendo Sanji  con una padella in mano e Rufy  a terra, sorrisi divertito capendo che il mio fratellino si era mangiato il pezzo di carne al posto delle foche, (era proprio incorreggibile …) anche Naika al mio fianco rideva divertita dalla situazione.
 
 
-Ciaooo!!- urlò Rufy voltandosi verso le sue foche che lo salutavano tristi
- senti Rufy, hai capito in che situazione eravamo ?- esclamò Nami verso Cappello di Paglia che camminava tranquillo  - se volevano venire con me perché non portarceli?-  rispose lui tranquillo , - non possiamo andare in città con tutta quella truppa!! - gridò la navigatrice senza pazienza, sorrisi da sotto il cappello fare il viaggio con loro era proprio divertente ma dopotutto tutto il tempo passato con Rufy era allegro e sempre sorprendente,
- francamente se Ciopper non li avrebbe convinti ci troveremmo in brutti pasticci-  precisò Bibi con voce calma e gentile forse l’unica in tutta la ciurma che non urlava contro a Rufy , -  si continuavano a dire “seguiamolo”-  saltò su la renna che per ciò che avevo capito riusciva a parlare con gl’animali, - maledizione Rufy! Grazie a te le nostre riserve di cibo si sono ridotte!- lo rimproverò il cuoco,
sospirai  avvicinandomi allo spadaccino – vi porta solo problemi eh?-  dissi eloquente, – Si sempre … - rispose lui rivolgendo uno sguardo piatto verso il mio fratellino che continuava a camminare sorridente.
 
– Ci siamo ! Finalmente potremo camminare nel deserto!- urlò il Rufy  sempre più felice e pieno d’energie
 
 

 
 
Avevamo camminato per almeno due ore, nel deserto faceva davvero molto caldo e per un po’ non s’era visto altro che dune e sabbia, inoltre il giorno stava per finire visto che ormai era arrivato il tramonto.
 Sorrisi alzandomi il cappello dal viso, avevo sempre amato il momento in cui il cielo si tingeva dei colori del fuoco perché mi sembrava di sentirmi in pace con me stesso con il mio elemento come se per un attimo i problemi svanissero e riuscissi finalmente a rilassarmi.
 
-che caldo-  spostai lo sguardo dal cielo a Naika che mi camminava a fianco,  sorpreso che la sua voce fosse così stanca ( di solito lei odiava dimostrarsi in difficoltà) notai  una sottile linea argentea che le delineava i contorni del corpo rendendola quasi un miraggio,  le diedi un pizzicotto per accertarmi che fosse lei visto che il deserto dava allucinazioni, insomma  sempre meglio essere sicuri...  
-Ahi!- impreco la mora massaggiandosi il braccio – che ti prende fiammifero!-  esclamò dandomi una gomitata per ripicca, sorrisi non era una miraggio  era proprio Naika – niente, perché hai questo filo luminoso intorno al corpo?- le chiesi curioso mentre lei respirava leggermente affaticata – è una barriera d’Haky per respingere il caldo, ma ora che ho sete  e  inizio ad essere stanca  si sta indebolendo-  rispose calma con una nota di stanchezza nella voce, mi rattristai,  vederla   così “ debole” non mi piaceva per niente – ehi vuoi che ti …- ,  - Naika, sei stanca? Ti prego bevi un po’ d’acqua ti sentirai meglio- il cuoco si mise tra me e lei  porgendole una borraccia mentre la fissava adorante, digrignai i denti questo comportamento non lo sopportavo soprattutto se riguardava Naika!
 – No grazie Sanji, io sto bene e poi l’acqua serve per il viaggio non ti preoccupare-  gli rispose sempre troppo gentile, ghignai soddisfatto quando il cuoco se ne andò triste del suo rifiuto
 
No aspetta che diavolo mi prende!
 
M’ abbassai il cappello sugli’occhi mentre Naika mi guardava
 
 figuriamoci se ero geloso di lei …
 
però … forse …
 
Ma no che andavo a pensare!
 
 
- che posto è? È Yuba?-
alzai lo sguardo sentendo la voce sorpresa di Rufy , m’accorsi solo ora che ci trovavamo in quella che un tempo doveva essere stata una città  anche se adesso appariva più come un mucchio di macerie, alcune sotterrate quasi del tutto nalla sabbia,
- no, questa è Elumalu, quella che un tempo era chiamata la “città verde”-
Mi fermai sorpreso, certo che se questa era la “città verde” Crocodile aveva ferito davvero profondamente il regno d’Alabasta, ma che diavolo gl’era preso per combinare un tale casino …
 
- città verde?- esclamò Rufy  guardandosi intorno confuso,  lo capivo dopotutto  non sembrava minimamente di essere a  Elumalu , lanciai uno sguardo a Naika che fissava le macerie triste mentre la ciurma si fermava.
 
- fin dall’antichità questo luogo era attraversato dal grande fiume Sandora, in tempi recenti le acque del fiume hanno perso la loro potenza  e il loro  flusso è stato sopraffatto dal mare montante … -  guardai Bibi era triste e stringeva i pugni con lo sguardo rivolto a terra  mentre ci raccontava la storia del suo regno
- l’acqua del fiume dove stanno i dugonghi  è  acqua marina non potabile e inutilizzabile per la città e i suoi campi-  continuò sempre più concentrata
- ecco perché questo luogo è deserto- disse lo spadaccino guardando la principessa
 
- no non proprio, grazie al supporto dell’acqua piovana la città in qualche modo sopravviveva  e  fino a poco tempo fa  si poteva ancora ammirare la sua rigogliosa vegetazione, tuttavia …-  Bibi strinse ancora di più i pugni  - negl’ultimi tre anni in questo paese  non è piovuta nemmeno una goccia di pioggia –
- e come fanno quelli del porto da cui siamo partiti?- chiese Ciopper avvicinandosi a Bibi curioso
- Nanohana si rifornisce d’acqua dalla vicina oasi di Katorea, una volta l’assenza di piogge era un problema che il mio regno nemmeno conosceva fino a quando restò un unico luogo in cui le precipitazioni si fecero addirittura esagerate: Alaburna la nostra capitale dove sorge il castello reale-  Bibi prese un profondo respiro – la gente ne parlò come se fosse un miracolo del re, fino a quando accadde un incidente …  Alla città portuale di Nanohana furono trovarti alcuni sacchi di Dance Powered  destinati al re –
-Dance Povered?- chiese Sanji
-già- disse piano Nami
- e cos’è?- richiese Rufy affiancandosi alla rossa curioso
- la chiamano anche la polvere della pioggia-
Polvere della pioggia? Non ne avevo mai sentito parlare certo che questo regno era pieno di sorprese … Guardai Rufy  che ne sapeva quanto me vista la sua espressione confusa
- è un materiale speciale creato da alcuni scienziati, in poche parole si tratta di una polvere in grado di creare la pioggia artificiale- spiegò Nami
- è come una polvere magica-  sorrisi sentita l’esclamazione di Rufy sempre il solito…
- scusa ma non è la soluzione ideale per un posto come questo?- disse Usop con sguardo pensieroso
- No è solo all’inizio che sembra benefica  ma col passare del tempo si rivela avere …-
- una grossa falla- concluse Bibi per Nami
La navigatrice annui voltandosi verso di noi – fu inventata in paese dove le precipitazioni erano assenti, li le piogge iniziarono a portare un effetto benefico, ma il paese vicino subiva gl’effetti contrari quelli di una desertificazione totale, praticamente la pioggia artificiale raggruppa le varie nuvole finché non scaricano tutta la loro acqua  … -
- Ma certo! In poche parole sottrae le nuvole al paese vicino per condensarle solo sul proprio- esclamò Usop improvvisamente
- un inganno- sussurrai a bassa voce ormai concentrato sul racconto
- Quando quel paese se ne accorse scoppiò una guerra che causò parecchie vittime! Perciò il governo mondiale proibì  la fabbricazione e l’uso della famigerata polvere-
-se da una parte la Dance Powered poteva procurare ricchezza e felicità…- iniziò Nami 
-Dall’altra causava morte e rovina-  concluse Naika con voce profonda e rattristata
La guardai, Naika si trovava a qualche passo da me, lei era sempre stata sveglia e allo stesso tempo  sognatrice, non mi stupivo del suo intelletto anzi ne andavo molto orgoglioso per me era un’enorme fortuna averla come vice, ma ovviamente non gliel’avrei mai detto chiaramente …
- Quando venne scoperta quella grossa quantità di polvere a Nanohana, le altre città del regno l’additarono come unica causa dell’assenza di piogge- andò avanti Bibi rivolgendosi al suo regno
- be mi sembra un motivo lampante, per via di quel carico potevano subire il furto della loro pioggia – appurò Zoro fissando piatto Bibi
-certo che tuo padre è proprio un bel tipo!- esclamò Rufy, sbuffai ironico certo che quando pensava una cosa la doveva subito dire quel pazzo del mio fratellino …
- datti una calmata tu! Il padre di Bibi non è tipo da fare certe cavolate!- gli rispose arrabbiato il cuoco dandogli un calcio in testa per zittirlo
-Fu allora che ebbe inizio la subdola strategia di Crocodile, ovviamente mio padre non centrava nulla con quell’incidente e nemmeno con il misterioso carico che doveva essere consegnato al suo palazzo …- spiegò Bibi inginocchiandosi posando  una mano sulla sabbia, -Era tutto un piano ben congeniato da quel maledetto di Crocodile e fu così che scoppiò la rivolta interna. Le città si desertificarono la gente patì la fame. I rivoltosi si fecero carico della rabbia popolare iniziando a lottare contro uno “stato” accusato ingiustamente- la principessa teneva stretta nelle mani la sabbia del suo paese ad occhi chiusi visibilmente provata dalla storia – tutto sparì di colpo … La pace, la fiducia nel sovrano e anche la pioggia … I morti non si contarono e il responsabile di tutto era il maledetto Crocodile, CHE DIRITTO AVEVA DI FARCI QUESTO!?  IO NON LO POTRÒ MAI PERDONARE! -
Abbassai il cappello sugl’occhi sentendo la tristezza e rabbia di quella ragazza,  forse perché l’avevo provata anchio …
 
RUMBLE
 
Un enorme schianto si sentì in lontananza, mi girai sorpreso assieme alla ciurma una rovina stava crollando
– è quello scemo di Rufy che si è agitato – disse il cuoco
 
sorrisi sempre il solito impulsivo …
 
WOOOSH
 
Altre due rovine caddero mentre Rufy arrivava sgranchendosi il braccio certo che era diventato molto più  forte in questi tempi, - ma cosa diavolo ti è preso!?- esclamò Nami sorpresa verso il suo capitano,
 – Sbrighiamoci abbiamo già perso troppo tempo- disse Rufy con sguardo deciso, mentre le rovine venivano attraversate dal vento  e uno strano rumore si propagava nell’aria mentre riprendevamo il cammino …
 
- è come se la città stesse piangendo-  sussurrò  la principessa 
 

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-Rufy! Aiutaci a montare le tende!-

-Sanji è pronto da mangiare?-

- no! Non è ancora pronto! Nami, Bibi, Naika è quasi pronto grazie per la pazienza-

Sorrisi al cuoco avvicinandomi a Rufy e Usop che stavano cercando di montare una tenda, - Rufy, Usop vi do una mano-  dissi mentre i due litigavano ( penso per la tenda che Rufy aveva praticamente distrutto) troppo presi per accorgersi della mia richesta , calma richiamai il mio elemento sorridendo  quando i brividi mi attraversarono e lo sentì avvolgermi le braccia ancora prima di vederlo, portando avanti le mani feci partire due filamenti che veloci andarono a sistemare il macello che quei due avevano fatto, - Woow- ,  aprì gl’occhi sentendo l’esclamazione stupita di Rufy, mi voltai verso di lui sorridendogli mentre l’Haky  si dava da fare mettendo i chiodi e tappando i buchi fatti da Rufy nella stoffa, Cappello di Paglia s’alzò toccando con un dito il mio elemento – fantastico!-  disse mentre lo guardava entusiasta. – Wow è il potere di un frutto del diavolo-  disse Usop guardandomi sorpreso, - oh la bella Naika ha anche i poteri di un frutto del diavolo è perfetta!-  non ci fu bisogno di girarmi per capire che era stato Sanji a parlare
 
Bang
 
-piantala Sanji!- disse Nami dandogli un pugno in testa (le fui davvero grata perché se no l’avrei fatto io),                - Naika di che frutto si tratta- la navigatrice m’aveva raggiunto assieme a Bibi fissando il mio elemento ancora occupato a sistemare e rattoppare, sorrisi – è il frutto del diavolo Haky-Haky mi permette di controllare la mia forza vitale dandogli qualsiasi forma voglia, usandola a mio piacere-, - che bello!-  disse Ciopper guardando l’Haky mentre i colori dentro di esso si muovevano creando disegni e figure astratte,                                      - notevole- sentì affermare dallo spadaccino che se ne stava seduto su una roccia assieme alle sue spade che per lui avevo capito essere inseparabili.
- fatto- dissi allegra mentre l’Haky tornava da me obbediente, alzai lo sguardo sorpresa di trovandomi davanti tutta la ciurma che mi fissava stupita e sorridente, forse volevano una dimostrazione? Sorrisi a mia volta dopotutto Ace con il suo esibizionismo m’aveva un po’ tanto contagiato.
 Portando una mano alla mia sinistra feci comparire il mio elemento che in poco tempo andò a formare un’aquila alta almeno quanto me che dopo aver aperto le ali immense le chiuse restandomi a fianco
– ecco funziona più o meno così- dissi alla ciurma – che bello!!- esclamarono Rufy, Usop e Ciopper                          - sorprendente- Nami e Bibi mi sorrisero allegre, - quanto è brava la vicecomandante Naika!- esclamò Sanji prima di venire atterrato dall’ennesimo pugno di Nami.
 
- Naika mi fai fare un giro!- mi girai guardando sorpresa Rufy – certo- acconsenti felice la sua richiesta non mi sorprendeva ormai mi stavo abituando al suo carattere imprevedibile. Così mentre cappello di paglia prendeva posto  sul dorso dell’aquila sempre più sorridente e vivace …
 – veniamo anche noi!- Usop e Ciopper lo raggiunsero così feci aumentare la grandezza del mio elemento  per farli salire tutti e tre,  ero felice non avevo mai usato il mio elemento per far divertire gl’altri 
- pronti?- chiesi sorridendo – SII!!- urlarono alzando le braccia, - ok tenetevi forte!- feci aprire le ali all’aquila che s’alzò veloce in cielo con sopra i tre pirati che non la smettevano di ridere e urlare entusiasti sospirai divertita sembravano proprio dei bambini.
 


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Guardavo Naika divertirsi con Usop,  Ciopper  e Rufy guidando con le mani il suo elemento, sorrisi  allegro mi piaceva vederla sorridere divertita  e  sinceramente felice perché era come se la sua stessa gioia mi contagiasse …
 
- non sei sorpreso? Mi riferisco a Rufy, anche io all’inizio era piuttosto spiazzata, Rufy non si atteggia come un vero capitano, anche se è molto rispettato dalla sua ciurma-
Alzai lo sguardo leggermente stupito di  trovarmi davanti Bibi che mi guardava sorridendo amichevole, ricambiai il sorriso
- sono proprio i modi di fare di Rufy, fin da quando era bambino non è cambiato per niente. È proprio per i suoi modi di fare che la gente gli si affeziona subito, è il mio stupido fratellino ma gli voglio molto bene-
risposi  sincero alla domanda della principessa  rivolgendo uno sguardo veloce al mio fratellino ancora intento a divertirsi
- comunque sai una cosa? Dopo esser stata con loro per un periodo di tempo comincio a conoscerli meglio, Rufy e i suoi compagni sono speciali non esistono pirati così, penso che siano unici nel loro genere –
Sorrisi contento di quelle parole
-ti ringrazio, pensavo lo reputassi uno sconclusionato- esclamai sincero sistemandomi il cappello
- si, ma mi sbagliavo – concluse la principessa avviandosi dopo un ultimo saluto verso il falò dove la cena era ormai pronta,  raggiunta subito da  Rufy, Usop e  Ciopper  che una volta scesi dall’aquila ringraziando Naika si erano catapultati sul mangiare.
 
Sorrisi vedendo Naika avanzare verso di me per poi sedersi  al  fianco felice
-mi piace tuo fratello, è molto in gamba Ace-
La guardai sorridendole  - sapevo che ti sarebbe piaciuto alla fine Rufy conquista tutti con il suo carattere-  lei mi sorrise la squadrai vedendo che stava tremando leggermente, - tutto bene?-  si girò verso di me – fa solo un po’ freddo,  ma per te fiammifero  non deve essere un problema -  disse con voce leggermente tremante cercando di sorridermi tra un brivido e l’altro, che scemo la temperatura scendeva la notte nel deserto solo che io non lo sentivo come cambiamento climatico, la strinsi a me avvolgendola nelle braccia aumentando leggermente la temperatura,  lei sospirò appoggiandosi al mio petto come una bambina ad occhi chiusi godendosi il calore delle mie fiamme…
 
– Ace…-
 
 - si?-
 
- perché non ti sei catapultato sul mangiare?-
 
-sono pur sempre il fratello maggiore-
 
 

 _____________________________________________________________ to be continued
 
Ciao a tutti!! Sono tornataaa!! Finalmente perdonatimi per il ritardo enormemente vergognoso !! Mi dispiace ma sono stata ammalata con un mal di testa  allucinante tanto che riuscivo a scrivere a malapena cinque o sei righe al giorno perdono  ç_ç mi dispiace davvero tanto avervi fatto aspettare =( (anche per le risposte alle recensioni mi dispiace tantissimo adesso vado subito a rispondere scusatemi spero che non mi odierete ). Ok  ora al capitolo: spero che vi sia piaciuto per scriverlo (oltre alla febbre) ci stavano pure le puntate di One Piece d’andare a recuperare e con esse i dialoghi per poi leggere il manga e montare il tutto su un capitolo leggibile, spero di esserci riuscita e che vi possa piacere =)) (se ci sono errori scusatemi cerco sempre di rileggere ma alcuni mi sfuggono >.<) allora come avrete notato non è tale quale a One Piece sto cercando di cambiare leggermente alcune cosette aggiungendone delle altre ma pur sempre mantenendo il filone della storia.. be in poche parole spero che il capitolo vi possa piacere e di non avervi deluso =) Ora ringrazio come sempre chi legge, recensisce, aggiunge la storia delle preferite seguite ecc… GRAZIE!!! Un bacione, ora che sono sana cercherò d’aggiornare più velocemente ;D Ciao
 
BY Akemi_Katy
P.S:  scusate se non ho inserito l’extra ma volevo inserire il capitolo presto e visto che già vi avevo fatto aspettare non volevo allungare il tempo d’attesa, nel prossimo per farmi perdonare ne metterò 2 (chissà ci sarà la chiacchierata tra Nami, Bibi e Naika?) =))  

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Capitolo 23
*** avventure nel deserto parte 1 ***






[Naika ed Ace sono andati a dormire, intorno al fuoco rimangono solo i pirati di Cappello di Paglia]
 
 
- Che bello, qui le stelle si vedono benissimo- Chopper  si strinse meglio nella coperta calda fissando il cielo adorante
-Non si vedevano le stelle dalla tua isola?- gli chiese la Navigatrice  stretta nella tunica bianca tremante per il freddo, la renna sospirò nostalgica – no lì il cielo era sempre coperto di nuvole pronte a far nevicare e raramente riuscivo a vederle-
 
Nami sorrise vedendo che la Renna si era addormentata ancor prima di concludere la frase, beato lui che non sentiva il freddo ...
 
Si strinse ancora di più cercando di farsi caldo, anche se era davanti al falò la temperatura sembrava quasi quella del regno di Drum  – fa un freddo terribile, eppure oggi era caldissimo-  disse tra un brivido e l’altro lanciando uno sguardo a Rufy e Usop che si erano già addormentati coperti da almeno tre coperte vicino al fuoco,  – la temperatura di notte scende fin sotto lo zero il deserto è pieno di pericoli- Nami alzò lo sguardo,  la principessa si era seduta da parte a lei e non sembrava aver  freddo, Bibi sorrise vedendo che la navigatrice la guardava sorpresa  -io sono cresciuta in questo deserto, il caldo e il freddo non mi danno quasi più fastidio-
Nami sospirò rassegnata , lanciando uno sguardo pensieroso  dietro di se verso la tenda in cui Ace e Naika erano andati a dormire poco prima
 - se pensi che un ragazzo così a modo come Ace possa avere una taglia da ricercato … - disse immersa nei pensieri  fissando il fuoco, - Ace è ricercato?-  esclamò Bibi guardando la rossa,  - si e la taglia per chi riesce a trovarlo farebbe gola a qualsiasi cacciatore di taglie, Ace pugno di fuoco,  soltanto a sentire il suo nome i pirati provano un brivido di paura lungo la schiena- spiegò veloce Nami con voce tremante dal freddo, la principessa si strinse leggermente nella tunica  a sua volta (anche se si era abituati il freddo gelido della notte nel deserto faceva tremare chiunque ) ora iniziava a capire:  Ace Pugno di Fuoco  dopotutto non le sembrava poi così strano, il suo potere era molto impressionante ed essendo un pirata con una forza del genere avrà sicuramente attirato le attenzioni della marina.
- immagino che Barbanera sia un individuo molto pericoloso se hanno affidato ad Ace e Naika il compito di dargli la caccia- disse la principessa dando voce ad un pensiero appena comparso, - credo di si- rispose pronta Nami  - da quanto ci ha detto,  Barbanera è un traditore  ed  Ace non si darà pace finchè non l’avrà rintracciato e sconfitto- concluse la navigatrice ricordandosi della chiacchierata con lui e Naika  il primo giorni che si erano incontrati.
-Anche Naika è ricercata- costato improvvisamente la navigatrice, mentre Bibi la tornava a fissare nuovamente stupita da quell’affermazione : se era sorpresa che Ace fosse ricercato, sapere che lo era anche Naika la stupiva persino di più!
- Naika è la vice comandante di Ace, perciò fa parte a sua volta dei pirati di Barbabianca e  su di lei pende una taglia di 200 milioni di berry  è conosciuta con il soprannome di Raibown Angel/angelo arcobaleno-  la principessa spalancò gl’occhi, una taglia così alta su una ragazza  così gentile ed educata, le sembrava davvero strano …
  - si dice che abbia attaccato il governo mondiale direttamente aggiudicandosi da subito quella cifra … Comunque ne Naika ne Ace sono dei pirati sanguinari e vendicativi, ma di certo … Sono molto, molto forti –
Concluse  seria la navigatrice.
 

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Whaaaww


Sbadigliai , coprendomi subito gl’occhi con una mano per la troppa luce
 
-mmm…-
 
Sussultai sorpreso al sentire un mugolio insonnato da parte a me e non appena la nebbia classica del sonno lasciò i miei occhi, sorrisi felice vedendo il profilo familiare di Naika, ancora  addormentata al mio fianco che mi dava le spalle. Sorridendo la trassi a me mettendomi a mia volta sul fianco circondandole con un braccio la pancia mentre affondavo il viso nei suoi capelli corvini respirandone il dolce profumo,  chiusi gl’occhi godendomi  la sua presenza  ascoltando i battiti calmi del suo cuore.
 
- Ace..?-
 
Tenni gl’occhi chiusi sorridendo sentendo il tono assonnato e infantile della voce mattutina di Naika, stringendola  ancora di più contro la mia schiena mentre lei sbadigliava assonnata.
 
- Ace-
 
Aprì gl’occhi sorpreso della voce già decisa e sicura – cosa c’è?-
 
- Fa un caldo bestia cerca di limitare le fiamme -  rispose ironica
 
Sorrisi mentre come m’aveva consigliato calavo il calore delle fiamme nel mio corpo, concentrandole in un unico punto così che la temperatura potesse scendere senza dar fastidio alla mia vice ancora avvolta nell’abbraccio , a volte proprio non ci pensavo al fattore “corpo di fuoco”…
 
-Ace! Naika! Stiamo partendo!- 
 
Spalancai gl’occhi sussultando e come me pure Naika,  quando vidi Rufy  entrare  nella tenda urlando energico per poi fermasi  in piedi davanti a noi, rivolgendoci sguardi sorpresi mentre con una mano si grattava la testa confuso
 
-Ace cosa le stai facendo?-  chiese con voce innocente
 
Naika scattò subito a sedere sistemandosi i capelli leggermente rossa in viso, io m’alzai in piedi ghignando verso il mio fratellino – sei troppo piccolo per capire Rufy -  esclamai sorridendogli  facendo il  fratello maggiore dandogli un leggero pugno in testa,  il mio fratellino dopo avermi rivolto un altro sguardo confuso mi sorrise allegro prima che io ghignante  lo sbattessi fuori dalla tenda con una spinta.
 
- ehi ragazzi non entrate li dentro perché Ace e Naika sono impegnati!-
Sbuffai divertito il solito Rufy …
 
Mi girai vedendo che la mia vice si era  già alzata prendendo la borsa dopo essersi vestita con la tunica e aver legato i capelli, la imitai mettendomi la veste nera e rossa  più  il cappello arancione prendendo in fine lo zaino verde.
-Ace tuo fratello è più pazzo di te- esordì la mia vice mentre usciva dalla tenda
Sorrisi
- lo so –
 
 
Uscii dalla tenda appena prima che Naika la ripiegasse con il suo elemento mettendosela nella (certo che li dentro ci stava davvero di tutto!) alzai lo sguardo vedendo che la ciurma ci fissava con strani ed eloquenti sorrisi, mi sistemai il cappello salutando i compagni di mio fratello come se niente fosse.
 
WOOOSH
 
Un vento forte proveniente dal deserto ci attraversò alzando quello che sembrava il principio di una tempesta di sabbia, - la rosa dei venti-  sentì Naika sussurrare con un braccio davanti a se per coprirsi gl’occhi, mi chiesi perché non usava il suo potere come barriera ma capi che ci aspettava un viaggio nel deserto piuttosto lungo e pieno di pericoli perciò  sprecare le energie del suo “spirito vitale” ora non era una cosa intelligente da fare.
– ragazzi riparatevi tra le rocce arriva una tempesta di sabbia -  urlò Bibi allarmata
Fissai per un attimo la tempesta avanzare ormai  imminente
 
Allucinante …
 
-Ace!-
 il richiamo di Naika mi distolse dal contemplare quello spettacolo  mozzafiato, aguzzando la vista la scorsi dietro ad una roccia intenta a fissarmi  leggermente preoccupata , sorrisi  tenendomi con una mano il cappello per evitare che volasse via  raggiungendola veloce. 
Mi sedetti a fianco della mia vice sorridendole prima che lei mi desse un pugno sulla spalla per ripicca  -  sei il solito fiammifero!-  esclamò guardandomi prima seria e poi  leggermente divertita, -una tempesta di sabbia non si vede tutti  i giorni – risposi  passandole un braccio attorno alla vita avvicinandola a me intanto che la tempesta turbinava ancora più veloce aumentando di forza,  sorrisi quando vidi le sue guance acquisire  un leggero colore porpora  mentre appoggiava la testa al mio petto  riparandosi dalla sabbia contro di me, chiusi gl’occhi  circondandola con le braccia e la tunica per proteggerla meglio …
 
Ora l’unica cosa da fare era aspettare che passasse …
 

 
- finalmente- esclamai alzandomi  in piedi  porgendo una mano a Naika per aiutarla.
-ANDIAMO!- urlò Rufy  già pronto ed energico alzando le braccia al cielo iniziando subito a camminare deciso,  - Rufy aspetta! Non sai dove andare!- esclamò Bibi  alzandosi dalla sabbia aiutata da cuoco,                      - RUFY!!-  gridò la navigatrice una volta uscita da dietro una roccia  talmente arrabbiata da far fermare il suo capitano, - MUOVETEVI!- rispose Rufy sorridente  intanto che il resto della ciurma lo raggiungeva imprecandogli contro e  scrollandosi di dosso la sabbia.
– Tutto bene?- chiesi alla mia vice mentre camminavano per congiungerci al gruppo, lei mi guardò facendomi un sorriso dolce e deciso – si non ti preoccupare Ace -.
 
 
[due  ore dopo]
 
 
- Mi sto sciogliendo! Non ce la faccio più!- esclamò per l’ennesi volta Rufy che si trascinava con la lingua penzolante davanti a noi reggendosi ad un bastone,  sorrisi sistemandomi il cappello (per fortuna che io il caldo non lo sentivo visto gl’effetti che aveva sulla ciurma del mio fratellino e su Naika)
- smettila di lamentarti Rufy ! O perlomeno fallo in silenzio! – gli gridò contro Nami con  voce affaticata dal caldo  - Non mi stai nemmeno ascoltando vero?- sospirò arrendendosi
- Non ne posso più, il freddo è il mio habitat naturale ma il caldo non lo reggo-
 Mi Girai vedendo che lo spadaccino spingeva con un braccio un specie di barella su cui Chopper respirava affaticato, certo che per una renna trovarsi nel deserto non era la cosa migliore …
- beh hai quella pelliccia, perché non ti togli quel costume?- azzardò Usop che gli camminava da parte anche li appoggiato ad  un bastone persino più stanco di Rufy
– così hai detto idiota!? Non prenderti gioco delle renne- esclamò Chopper alzandosi dalla barella riacquistando veloce le forze mentre in un attimo s’ingrandiva diventando una specie di uomo- renna molto più alto e grosso di Usop. Sorpreso mi sistemai il cappello, non me l’aspettavo …  la renna  doveva aver mangiato un frutto del diavolo per avere quella capacità di trasformazione e dopotutto già il fatto che parlasse era strano,  forse una specie di  zoo-zoo all’incontrario …
 - aaahh un mostro!- urlò il cecchino terrorizzato mentre Chopper gli urlava contro oscurandolo con la sua stazza
- Ciopper non trasformarti così – lo rimproverò Zoro con voce calma anche se notevolmente provata  dal caldo
- chi sarebbe il mostro idiota di un nasone!- riprese la renna contro il cecchino che lo guardava ancora stralunato
– che vuoi?!- rispose Usop alle minacce facendosi coraggio
- torna normale Ciopper – gl’ordinò lo spadaccino ed  una volta visto che i due continuavano a litigare nonostante  il caldo e la fatica, s’avvicinò alla renna  e colpendola con l’impugnatura della spada riuscì a farla tornare normale, ricaricandola sulla barella.
Sorrisi, certo che come ciurma era proprio strana per ciò del tutto giusta per il mio fratellino.
 Sistemandomi il cappello voltai lo sguardo su Naika che parlava con Bibi e Nami  ridendo divertita, sorrisi per fortuna del cuoco non c’era traccia.
 
- ma perché queste dune sono così alte pensavo che il deserto fosse pianeggiante!-
Sbuffai divertito, solo Rufy poteva pensare una cosa del genere …
 - questo deserto è molto antico, le dune più grandi superano anche i 200 m d’altezza- rispose Bibi gentile come sempre, - 300 metri! È come scalare una montagna!- esclamò Usop sempre intento a trascinarsi con il bastone - ah non ce la faccio più, fa così cado – esclamò nuovamente il mio fratellino con la lingua a penzoloni, Nami s’avvicinò a lui passandogli  una brocca d’acqua  appena recuperata del carretto  in legno spinto dal cuoco - Rufy bevine  un sorso – disse con voce eloquente soprattutto su “ un sorso”,  lui incurante dell’avvertimento la prese sorridendo
 
Sospirai sapendo già come sarebbe andata a finire
 
SBAM
Ecco proprio come pensavo …
 

- È troppa! Lasciane un po’ anche per noi!- Urlarono Nami e Usop verso Rufy dopo avergli dato un pugno in testa  arrabbiati visto che il mio fratellino aveva finito tutta l’acqua, - Rufy te la sei bevuta tutta!- esclamò il cuoco mollando il carretto andando a recuperare la brocca di legno ormai vuota  iniziando ad imprecare contro Rufy … Così in un attimo era scoppiata una discussione tra  tutti i pirati per aggiudicarsi l’ultimo sorso  d’acqua sopravvissuto  miracolosamente alla sete di Rufy
-brutto idiota! Hai bevuto per tredici razioni in un colpo solo!- (Sanji)
-Datemi quella borraccia ora tocca a me!- ( Usop)
- Stupidi me l’avete fatta sputare tutta!- (Rufy)
-La colpa è solo tua!-  (Nami)
 
– NON FATE COSÌ! SMETTETELA DI SPRECARE INUTILMENTE LE ENERGIE  !!-
Alzai lo sguardo sorpreso dell’urlo  di Bibi che di solito era calma e pacifica,  come me fecero gl’altri ed il litigio si calmò e facendo tornare i litiganti hai propri posti  mentre la marcia riprendeva .
Mi girai notando che Naika m’aveva affiancato sorridendo divertita, -Cosa c’è?- le chiesi curioso, lei mi guardò – questa ciurma è proprio  simpatica e sinceramente non so come facciano a sopravvivere con Rufy 24 ore su 24- rispose sorridendomi allegra, ricambiai il sorriso pensando che la mora avesse proprio ragione.
 
- Ehi Sanji… Mi daresti uno dei tuoi famosi cestini da pirata?- chiese Rufy rivolgendosi al cuoco speranzoso
-No… Almeno finchè Bibi non mi dà l’autorizzazione – rispose il biondo calmo fumandosi l’ennesima sigaretta (ma pure nel deserto riusciva a fumare quello?)
-Dai Bibi mangiamo! Mi mancano le forze – ritentò Rufy guardando la principessa  implorante
Automaticamente mi portai una mano sullo stomaco sentendolo brontolare, sospirai iniziavo anch’io ad avere davvero fame
-Non abbiamo ancora percorso nemmeno un quarto del cammino per Yuba -
 
Cosa!?
 
Strabuzzai gl’occhi da sotto il cappello, se avessimo mangiato solo  una volta arrivati a Yuba io non avrei retto a stomaco vuoto …
 
Veloce m’avvicinai ancora di più a Naika – Naika senti non è che potresti con il tuo potere rimediare da mangiare o non ne hai un po’ nella borsa?-  le chiesi implorandola con lo sguardo, lei mi guardò lanciandomi un’occhiata abbastanza eloquente – Ace porta pazienza ricordati “fratello maggiore” – rispose superandomi di qualche passo, sbuffai  quando usava quel tono di voce calmo e allo stesso tempo deciso con la sua testardaggine non sarei mai riuscito a farle cambiare idea  … accidenti!
-Non l’ho detto per scherzo! Quando si ha fame si deve mangiare!-
Sospirai se io mi ero arreso Rufy non ne aveva la minima intenzione, sorrisi dopotutto facevo il tifo per lui visto che anch’ io non vedevo l’ora di mettere qualcosa sotto i denti
- D’accordo Rufy… Alla prossima roccia facciamo una sosta, così potremo mangiare-
Esultai interiormente felice che il mio fratellino  ce l’avesse  fatta
- Bene ! Alla prossima roccia!- esultò anche Rufy felice
Mi sistemai nervoso e affamato il cappello  una volta capito l’inganno … qui intorno non se ne avvistavano di rocce …
 
 che fame!
 
- ma ci sono rocce in questo posto?- sorrisi amaramente alla fine pure Rufy  c’era arrivato.
 
 
[dopo un ora e una partita a morra cinese]
 
- che peso … Che caldo-
 Mi girai guardando indietro , Rufy spingeva ormai infondo al gruppo tutte le provviste con un carretto piegato in due dalla fatica con la lingua a penzoloni per il caldo, sorrisi povero Rufy non era mai stato bravo a morra cinese … Da piccoli io e lui ci giocavamo spesso,  di solito per decidere chi doveva iniziare un combattimento o avere la porzione più “grande” di cibo e ovviamente vincevo sempre io.
- senti Rufy hai perso a morra cinese quindi non lamentarti!- Esclamò Sanji  davanti a me e Naika
- e non far cadere il carico!- precisò Nami
- GUARDATE LÌ QUELLE SONO ROCCE!- urlò Usop  entusiasta  sistemandosi gl’occhiali per mettere a fuoco l’immagine, ormai doveva essere anche lui affamato
-  È VEROO!!-  esclamò Rufy da dietro
Alzai lo sguardo e il mio stomaco fece salti di gioia vedendo che davanti a noi tra alcune dune comparivano quelle che dovevano essere rocce.
 
Finalmente si mangia!!
 
- EVVIVA ANDIAMO A RIPOSARCI!!-  non feci nemmeno in tempo ad accertarmi che si trattasse di rocce che   Rufy  era già saettato sorpassando di gran corsa tutto il gruppo come se nemmeno avesse il carico da portare  incurante della stanchezza di poco prima, lasciando tutti sbalorditi.
 
 
Stavamo camminando per raggiungere Rufy già sparito oltre le dune verso le rocce quando senza  che fossero passati nemmeno 10 minuti  il mio fratellino tornò di gran corsa urlando verso di noi, preoccupato mi tirai su il cappello (preoccupato di non vedere le provviste di cibo venirci  in contro con Rufy).
- È TERRIBILE!!-
- guardatelo è già di ritorno -  appurò Sanji fissando la sagoma di Rufy  che andava ingrandendosi
- perché non ci sono le provviste con Rufy - sorpreso mi girai fissando Naika che mi fece le spallucce – ho fame anch’io fiammifero-  le sorrisi così provava fame anche lei  di solito ero io a diventare nervoso quando non mangiavo da tanto mmm … a quanto pare anche l’angioletto  era sensibile alla fame.
- Chopper! Laggiù ci sono degli uccelli in fin di vita! Devi soccorrerli!-  Rufy era arrivato e aveva il fiatone
Uccelli in fin di vita?
- SI! Andiamo!- acconsentì la renna decisa 
- UCCELLI?! ASPETTA RUFY, QUALI UCCELLI!?- urlò Bibi facendoci sussultare – no, non può essere – disse quasi sussurrando con sguardo preoccupato
- VENITE VI PORTO A VEDERLI!- esclamò Rufy iniziando già a correre verso le rocce irrefrenabile, prendendo fiato lo seguimmo lanciai uno sguardo alla principessa che sembrava sempre più preoccupata di noi, ma non riuscivo a capire il perché …
 
- CI SONO SPARITI TUTTI I BAGAGLI !!-  l’urlo collettivo della ciurma mi fece sussultare mentre guardavo tra le rocce costatando tristemente che non cera davvero ombra di cibo
 
No ti prego non ditemi che Rufy si è fatto rubare tutte le provviste..!
 
- RUFY TI HANNO FREGATO!-
 
Mi sistemai parecchio nervoso il cappello,
 
… si gl’avevano rubato tutte le provviste ….
 
Digrignai i denti mentre il mio stomaco brontolava prepotente
 
se avrei saltato il pranzo Rufy  non l’avrebbe passata liscia …
 
Con un salto salì sulla roccia alle mie spalle appoggiando la testa alla mano guardando la ciurma sgridare Rufy  forse per cercare  d’ignorare la fame
- Sono gli aironi ladroni … Famosi per ingannare i viaggiatori e rubare loro tutti i bagagli … Scusate la colpa è mia che non vi avevo messo in guardia- si scusò Bibi
Uccelli che ingannano le persone questa era davvero nuova …
- vuoi dire che esistono degli aironi che fingono d’essere moribondi!- esclamò Usop sorpreso
- già proprio così- rispose Bibi sedendosi stanca
Guardai sotto di me Naika si era seduta a terra con la schiena contro la roccia probabilmente doveva essere parecchio stanca pure lei
- li dentro c’erano provviste d’acqua e cibo per tre giorni di viaggio! E TE LE SEI FATTE FREGARE IN MEZZO AL DESERTO DA DEGLI UCCELLI! SEI TU IL VERO POLLO! MI DICI ORA COSA FACCIAMO?!-
Alzai lo sguardo vedendo Sanji strattonare Rufy enormemente arrabbiato
- CHE COLPA NE HO IO SE QUELLI CI HANNO FREGATO!?- rispose il mio fratellino urlando a sua volta
- CIÒ SIGNIFICA CHE HAI IL CERVELLO PIÙ PICCOLO DI UN UCCELLO!!-  riprese il cuoco  gridando di nuovo
-PROVA A RIPETERLO!- esclamò Rufy  in faccia al biondo
- FINITELA TUTTI E DUE!-  gli riprese Zoro  come sempre stanco di sentirli litigare – riposatevi, l’ambiente vi porta a surriscaldarvi, quindi state calmi … Prima di sera dovremmo raggiungere Yuba, vero?-  proseguì calmo seduto sopra una roccia rivolgendosi a Bibi
- in teoria – l’appoggiò  la principessa anche se leggermente titubante
- quindi ancora un po’ di pazienza e raggiungeremo la nostra sospirata oasi, agitarsi troppo equivale ad aumentare la sete, riposiamoci qualche minuto e poi ripartiamo – concluse sospirando.
 
[ alcuni minuti dopo …]
 
 Senti Rufy urlare qualcosa ed alzando lo sguardo lo vidi correre  veloce verso il deserto, sospirai avevo troppa fame per andare con lui, poi Rufy era forte non correva troppi rischi …
Scesi  dalla roccia sedendomi da parte alla mia vice che mi rivolse un leggero sorriso  ormai stanca per il caldo e la sete, m’abbassai il cappello sugl’occhi irritato, non mi piaceva essere inutile soprattutto se era Naika a trovarsi in difficoltà e questo caldo non sembrava darle tregua , accidenti mi sembrava di tornare ai vecchi tempi...
 
 Una mano gentile strinse la mia intrecciando le dita, appena in tempo per salvarmi dai ricordi. Mi girai trovando lo sguardo dolce e deciso di Naika,  aumentai  la stretta sulla sua mono  sentirla vicina mi calmava davvero
Naika…
 
- AAAAAAAAH!!-
 
Sorpresi c’alzammo tutti e due in allerta una volta sentito l’urlo di Rufy, guardai davanti a me e riuscì a scorgere il profilo della figura di mio fratello farsi sempre più definita mentre  ritornava correndo verso di noi  ( di nuovo)
- eccolo che torna, CHE GLI SARÀ SUCCESSO STA VOLTA?-  esclamò Usop
- aspettate è come se qualcosa lo stesse inseguendo- precisò la navigatrice facendosi ombra sugl’occhi per vedere meglio
 
Inseguendo …?
 
- È UN VARANO DI SANDORA!!-  urlò Bibi spaventata
Sbaffando mi sistemai il cappello mentre davanti a noi e alle spalle di Rufy prendeva forma la sagoma di una gigantesca lucertola viola.
-guardate sta correndo a fianco di un cammello- appurò il cuoco
Correva con un Cammello ?
- come sempre … Quello  è nato per portarsi appresso ogni sorta di guai -  concluse lo spadaccino mentre sfoderava una delle sue tre spade
Sorrisi aveva proprio ragione …
- Ace vuoi intervenire?- mi girai guardando Naika da sotto il cappello, - no Rufy se la sa cavare …  e anche la sua ciurma - le risposi facendole un sorriso divertito, mentre lo spadaccino e il cuoco si mettevano in posizione d’attacco pronti a fermare il varano,  incrociai le braccia al petto ghignando pronto ad assistere alla dimostrazione di forza di quei tre ...
 
- GOM  GOM …-  Rufy girandosi e caricando il pugno
- … TATSUO …-    Zoro sfoderando due spade tenendo la terza in bocca
-… EPAULE …-      Sanji caricando un calcio
-FRUSTA-MAKI-SHOOT!-  urlarono all’unisono colpendo insieme la lucertola
 
WHAAAAAH
Il varano cadde a terra  stecchito
 
Sorrisi
Notevole …
 
La ciurma era senza parole, mentre  Naika da parte a me sorrideva  soddisfatta di quell’esibizione di forza.
- che esagerati… -  sussurrò Usop ancora colpito dalla scena
- almeno un po’ di comprensione per quel mostro – sussurrò Nami guardando triste il varano ormai steso a terra
 
- Sanji , credi che sia commestibile?-  sorrisi il solito Rufy di sempre
- si mi pare di si – acconsentì il cuoco guardando il “mostro del deserto”
- bene!- esultò Rufy alzando le braccia al cielo – SI MANGIA!-
 
Sorrisi felice, finalmente qualcosa sotto i denti !
 
WRAAAAAH
Alzandomi il cappello dagl’occhi mi girai e con me tutti gl’altri,  improvvisamente mi trovai faccia a faccia con un altro varano di Sandora , sospirai scocciato
stavo per pranzare accidenti!
 
- questo coso fa schifo … Vuoi giocare con me? – dissi a bassa voce fissando la lucertola che continuava a ruggirmi contro
- Bene non mi lasci altra scelta – saltai veloce nella bocca del mostro  ghignando quando sentì Naika  urlare il mio nome (forse pensava che fossi impazzito), appena quel coso chiuse la bocca con me dentro non so grazie a quale forza riuscì a non tapparmi il naso  (visto che cera parecchia puzza)  ghignai  - mi dispiace lucertolone …  ENKAI!-  non ci fu nemmeno bisogno di concentrarmi, che in una attimo liberai le fiamme facendomi avvolgere dai brividi e da esse , aumentandole in modo che abbrustolissero completamente il varano  sorrisi mi piaceva liberarle, sfogarmi ...
 
Con un’ ultima spinta  riuscì a saltare fuori dalla lucertola appena prima che si accasciasse al suolo ormai abbrustolita, ghignai vedendo l’espressioni stralunate della ciurma mentre mi sistemavo  il cappello come se niente fosse,
- ORA ABBIAMO PURE LA CARNE COTTA!!-
Urlò Rufy felice, mentre l’espressioni dei suoi compagni tornavano normali  dopo la mia “sorpresa”, spostai lo sguardo su Naika  sorridendole innocente visto il suo sguardo leggermente preoccupato e le braccia incrociate, probabilmente non aveva preso bene il fatto che fossi saltato nella bocca di una lucertola gigante. Mi sistemai il cappello,  poco male  mi sarei fatto perdonare … inoltre adesso era ora di pranzo !
 
 
 
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 Con un ultimo boccone finì il mio pezzo di carne sospirando soddisfatta  
 
ci voleva …
 
- Rufy! Ace!- allarmata dall’ esclamazione della ciurma alzai lo sguardo, rimanendo sorpresa : Ace si era addormentato  seduto a gambe incrociate in mano ancora un pezzo di carne con un’enorme bolla che gl’usciva dal naso mentre russava beato, attacco di narcolessia dopotutto era da quand’eravamo arrivati al Alabasta che non gli venivano … ma Rufy?!
Il fratellino del moro si ara addormentato come Ace però a sua differenza non era rimasto seduto,  ma  si trovava a russare con la bava alla bocca  mezzo coricato sulla sabbia con le gambe ancora incrociate.
 Sorrisi vedere quei due così mi faceva molta tenerezza …
Così anche Rufy soffriva di narcolessia,  la somiglianza tra loro mi sorprendeva sempre di più facendomi sembrare ancora più strano che non avessero legami biologici … ma forse un legame d’affetto come il loro  ne batte qualsiasi altro …
 
-RUFY SVEGLIATI!-
 tornai alla realtà vedendo che Nami  e  Usop  stavano cercando di svegliare il loro capitano
- eh ?- Rufy aprì gl’occhi ancora assonnato  guardandosi intorno confuso - che c’è?- chiese con la voce ancora impastata dal sonno
- TI SEI ADDORMENTATO! – urlarono gl’altri facendolo svegliare del tutto 
Sorrisi divertita mentre m’avvicinavo  al mio comandante
 - Ace, c’è una fetta di re dei mari enorme per te – gli sussurrai nell’orecchio con voce dolce, - carne?!-  sorrisi mentre  lui apriva gl’occhi sorridendo sorpreso – dove?- , gli diedi  un pugno sulla spalla – ti sei svegliato finalmente -  dissi sorridendogli contenta , Ace capendo che si trattava solo di uno scherzo mi guardò dispiaciuto con uno sguardo dolce da cucciolo che accentuato dalle tante lentiggini  per un attimo mi fece venire voglia di andare a comprargli della carne di corsa.
 
- ragazzi è ora di partire - disse Bibi alzandosi
Scossi la testa  tornando me stessa , vidi che la ciurma si stava alzando così l’ imitai togliendomi la sabbia dal vestito, perché  Se volevamo arrivare a Yuba c’erano dei tempi da rispettare …
 
- Quel cammello dove l’hai trovato?- sorpresa nel sentire la voce dello spadaccino di solito taciturno  mi voltai verso Rufy al quale sapevo essere rivolta la domanda ,
è vero quand’era comparso il varano con Rufy ci stava anche un cammello  ma non c’avevo fatto molto caso prima...
- stavo per raggiungere gl’aironi quando è sbucato fuori dal nulla! Mi sono accorto che era inseguito dal lucertolone e sono scappato anch’ io! – rispose Rufy mentre finiva di mangiare il pezzo di carne  iniziato prima di addormentarsi
- non mi pare un cammello selvatico, ha ancora le briglie addosso – costatò Usop indicando l’animale che se ne stava  in piedi calmo
- certo penso che possa portare almeno due di noi … -  appurò Nami guardando pensierosa il cammello come se stesse tramando qualcosa
- già il cammello è d’obbligo per chi viaggia nel deserto – continuò Bibi sorridendo gentile verso l’animale che sembrò quasi ricambiarla
 
Rufy  sorpassò le ragazze e la ciurma andando verso l’animale , – allora intanto ci salgo io – disse  deciso  cercando di salire in sella – ma che gli prende!- esclamò il fratellino di Ace mentre il cammello gli morsicava la testa – AHIA!-  esclamò Rufy cadendo dalla sella  mentre si massaggiava la testa , intanto che Chopper si avvicinava al cammello  sorridendogli gentile . Restai a guardare sorpresa  per almeno dieci minuti i due animali parlare e scambiarsi informazioni  a vicenda, certo che era strano … Ma dopotutto Chopper aveva già dimostrato di saper parlare con gl’animali (quand’eravamo appena arrivati con i dugonghi Kung Fu) .
 La renna si  schiarì la gola - dice di essere un cammello di prima classe e vi ringrazia per averlo aiutato, dice anche che non ha nulla in contrario a far montare qualcuno- spiegò  mentre alla sua sinistra il cammello emetteva versi d’assenso   - solo che non è sua abitudine far salire maschi in groppa -. La renna fece appena tempo a scostarsi prima di finire nella rissa che Rufy, Sanji e Usop stavano facendo contro il cammello che sbraitava spaventato – brutto ingrato! Bel ringraziamento per chi ti ha salvato la vita! – urlò Rufy minaccioso  seguito subito dalle imprecazioni degl’altri.
Sospirai  povero cammello …
 
Mentre quei tre litigavano vidi che Nami si dirigeva a passo veloce verso il centro della rissa con uno strano sorriso in volto – scusali sono degli impulsivi -  esordì accarezzando il muso del cammello affettuosa, intanto i tre ragazzi scostatasi guardavano la scena stupiti mentre l’intento omicida verso il povero animale aumentava.
- mi sei simpatico! Come ti chiami?- andò avanti la navigatrice incurante della situazione
- si chiama scemo!-, - si chiama zozzo!-, -si chiama porco!-  sorrisi divertita  sentendo le proposte dei tre
- Ti chiamerò Ciglione!- esclamò felice Nami sorridendo al cammello che le rispose contento  del nuovo nome
- Ciglione? Ma che razza di  nome è?- mi girai verso Ace che mi guardava sorridendo dopo aver commentato la decisione della navigatrice ironico, gli sorrisi a mia volta – sinceramente non ne ho idea – risposi iniziando a ridere a bassa voce per non farmi sentire.
- Forza!  Bibi Naika salite! Con questo arriveranno prima a Yuba … - mi girai sorpresa per essere presa in causa, -  Grazie ma non importa posso ancora camminare poi i posti sono due e … – si giustificò Bibi, io capendo portai le mani davanti a me per scusarmi sorridendo gentile – non preoccupatevi salite pure voi due io resto con Ace e gl’altri - , Bibi mi rivolse un sorriso di ringraziamento mentre saliva sul dorso del cammello che mi sembrava fin troppo felice  -  Ok Naika,  allora … AL GALOPPO CIGLIONE!- urlò Nami e il cammello partì velocissimo correndo nella sabbia, seguito subito dalle imprecazioni degl’ altri ragazzi – EHI ASPETTATECI! Razza di cammello maniaco e zozzone fermati!!  -
 
 
Sospirai ora iniziava davvero la prova di sopravvivenza nel deserto …
 



_______________________________________________________________________ to be continued
 
 
Extra 1 : il tatuaggio di Pugno di Fuoco
 
- maledetti pirati questa me la pagate!-
Sorrisi mentre correvo  per le vie dell’isola di Kulka  ormai divertita dalla situazione, davanti a me Ace correva ancora più veloce e quando svoltavamo per le viette della città riuscivo a vedergli  un sorriso divertito sulle labbra che ormai m’aveva contagiato.
Svoltai  a destra e sorpresa m’accorsi che il moro non era più davanti a me, rallentai per guardarmi intorno ma un’ imprecazione alle mie spalle mi fece capire che i miei inseguitori non si erano ancora arresi e ripresi a correre veloce ,
 
inseguitori … un capo cuoco con i suoi tre apprendisti più quattro camerieri  e un cliente inferocito:
il capo cuoco con i suoi scagnozzi ci inseguivano perché come al solito Ace aveva mangiato chili e chili di cibo senza pagare ; i quattro camerieri erano infuriati per il semplice motivo che con tutti i viaggi avanti e indietro dalla cucina alla sala da pranzo che avevano fatto  e la continue ordinazioni, ne io ne Ace gli avevamo lascito uno straccio di mancia (caspita eravamo pirati dopotutto !). Ah è vero e poi c’è “il cliente inferocito”  quello che Ace aveva urtato ( senza farlo apposta ) prima di scagliarsi fuori dalla porta come un missile (per precisare,  quello dopo “l’incidente” era finito tra le pile di piatti sporchi che circondavano il nostro tavolo ).
 Perciò ora che Ace era sparito stavano  inseguendo solo me accidenti a te Ac …
 
Non feci in tempo a finire la frase che un braccio m’aveva afferrato  e in un  attimo  mi ritrovai  in un abbraccio rovente con gl’occhi immersi nelle iridi nere e ardenti  del mio capitano, rintanata con lui un una rientranza della parete di qualche edificio. Ace mi sorrise da sotto il cappello  ed io ricambiai appoggiando le mie labbra sulle sue in un bacio leggero e dolce  che mi mandò innumerevoli brividi per il corpo,
perché baciare Ace anche se per pochi secondi era sempre emozionante  …
Una volta separate le mie labbra dalle sue lanciai uno sguardo alle mie spalle in tempo per vedere  gl’inseguitori  passare veloce e stando in silenzio per qualche minuto godendomi ad occhi chiusi quel calore piacevole e familiare restai  in ascolto tanto per sentirli  allontanarsi.  Ace mi scostò leggermente da se  per uscire dalla rientranza, gli sorrisi mentre si portava una mano al cappello per sistemarlo intanto che iniziavamo a camminare ormai tranquilli.
- Naika guarda!-  Ace ara andato a passo veloce davanti ad una porta con lo sguardo rivolto verso lo stipite, lo raggiunsi leggendo : TATUAGGI.
 Sospirai  ormai avevo capito la sua intenzione e non mi sarei opposta dopotutto ero la sua vice e fermare Ace non mi piaceva perché quel sorriso contento e deciso che gli compariva ogni volta che  aveva un obbiettivo da raggiungere mi bastava per spingermi a seguirlo  infondendo anche a me la stessa determinazione.
 
 [Di conseguenza … alcuni minuti dopo]
 
Sfogliavo il catalogo con i tatuaggi lentamente,  seduta su una delle panche poste contro la parete del negozio tutto fare ( oltre a far tatuaggi vendeva armi e materiale di contrabbando il classico negozio da pirati) ,  guardandoli  per trovare quello che più mi si addiceva, sorrisi pensando che comunque un tatuaggio in più non era poi una così brutta idea  anche se già ne avevo due uno della mia famiglia e l’altro bel mio comandante ( anche se più che un tatuaggio sembrava il suo marchio d’appartenenza)  averne un terzo non mi dispiaceva, sorrisi  felice dell’idea di Ace .
 
 Ace…
- Naika hai scelto?- Ace seduto da parte a me mi guardava sorridente, chiusi il catalogo – sarà una sorpresa –  risposi calma, lui mi guardò un attimo deluso  per poi sorridermi sistemandosi il cappello, - e tu fiammifero ?- chiesi curiosa, il comandante mi scompigliò i capelli, sorrisi ( da tempo mi mancava quel gesto affettuoso ) – la stessa cosa vale per me Naika - , sbuffai consapevole che Ace l’aveva detto più per  vendetta che per volere.
- chi è il prossimo?- un omaccione muscoloso uscì dalla sala deglutì sonoramente, se era quello a fare il tatuaggio allora avrei rimandato al prossimo turno , Ace capendo dalla mia espressione s’alzò rivolgendomi un sorriso dolce incamminandosi  sicuro e veloce verso  la stanza che stava al di là della malconcia tendina  verde.
 Lo guardai entrare sospirando  … Lo invidiavo  … Invidiavo la sicurezza con cui affrontava ogni cosa e la sua perenne determinazione … Ace …
 
[passano  alcuni minuti  …]
 
- grazie per il tatuaggio capo -, - nessun problema Pugno di Fuoco – alzai lo sguardo  sentendo il soprannome di Ace,  vidi il mio capitano sorridere amichevole all’ omone grosso di prima,– scusa per la scritta- disse quello  con voce pentita mentre ritornava nella stanza al di la della tenda  -  non ti preoccupare è stata colpa mia – rispose il mio comandante sistemandosi il cappello  mentre  mi s’avvicinava con un sorriso felice in volto.    – Naika tocca a te  - m’informò il moro sorridendomi contento,  - ok -  feci un respiro profondo e m’alzai cercando di mantenere un sorriso decente , ma nel momento in cui passai a fianco ad Ace il mio sguardo cadde sul suo braccio  sinistro, mi fermai  guardando meglio e leggendo : ASCE …
 
ASCE …?!
 
Distolsi lo sguardo dalla scritta sul suo braccio  per guardarlo negl’occhi  - Asce?-  gli chiesi confusa, non riuscendo a capire il perché di quella S sbarrata da una X tra la A e la C del suo nome, lui si sistemò il cappello  sorridendomi  - non è niente,  il tipo di poco prima ha sbagliato a scrivere il mio nome -, lo guardai confusa da quella risposta, poi dopo alcuni secondi la realizzai mettendomi una mano sulla bocca per non scoppiare a ridere davanti  a lui …
 
Asce …
Gli avevano tatuato il nome sbagliato
Ad Ace il comandante della seconda divisione dei pirati di Barbabianca
AHAHAHA  di sicuro il fiammifero non l’avrà presa molto bene all’inizio AHAHAH
 
A farmi smettere la spanciata di risate mentale fu una mano che mi scompigliò ripetutamente i capelli                   – Forza che tocca a te – , scossi leggermente la testa cercando di tornare seria – ok vado comandante ASCE - risposi ironica  dicendo con enfasi la S mentre m’avviavo  senza smettere di ridere …
 
Ma come avevano fatto a sbagliare il nome  Ace ? Su un tatuaggio per di più indelebile!
 

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 Ciao a tutti! Ok adesso mi scuso ripetutamente con tutti voi  *s’inchina più volte * per il vergognoso ritardo, mi dispiace parecchio scusatemi,  ma adesso con la scuola e tutti i vari impegni il tempo per scrivere  si è notevolmente ridotto (anche troppo) e così  si è allungato quello tra un aggiornamento e l’altro, mi dispiace davvero molto ma purtroppo penso che ormai i tempi saranno questi  ç_ç che seccatura … Spero comunque che continuerete a seguire e recensire  ( per le risposte alle recensione mi dispiace ancora di più, scusatemi  ma non sono molto brava a suddividere il tempo e quando ho quei 30 minuti libere per scrivere, li uso per fare il nuovo capitolo visto che non mi piace per niente farvi aspettare e poi prima che riesca a rispondervi il tempo se ne vola via e arrivano gl’impegni , perciò vi chiedo ancora scusa se anche questa volta risponderò dopo aver aggiornato spero di non avervi offeso  e se l’ho fatto mi scuso altre 1000 volte ). Comunque tornando al capitolo, è un po’ lunghetto solo che si tratta per di più di dialoghi, tuttavia spero lo stesso che vi sia piaciuto :))  Ok per quanto riguarda l’extra non ho messo il dialogo tra Naika, Nami e Bibi perché avrei dovuto allungare ancora i tempi d’aggiornamento e scriverlo di fretta , e visto che la fretta è una cattiva consigliera ho deciso di metterne solo uno di extra e rimandare il secondo al prossimo capitolo ( spero che mi perdonerete  anche per questo scusatemi se vi ho deluso).  L’extra è semplice semplice però mi piaceva l’idea di scrivere come Ace si è fatto quel tatuaggio, io l’ho inserito così nella storia anche se penso che nel vero One Piece il comandante della seconda divisione se lo sia fatto prima di entrare nel pirati di Barbabianca  quando ancora era giovane come pirata (per questo avevano sbagliato a scrivergli il nome sul braccio XD); però non lo so sono solo ipotesi :)) tuttavia spero lo stesso che vi sia piaciuto ^u^. Ed ora un enorme GRAZIE a tutti coloro che leggono, recensiscono, aggiungono la storia nelle seguite preferite ecc… GRAZIE!!  Ora vi lascio un bacione, ci vediamo nel prossimo capitolo ( scusatemi ma ora non so dirvi con che tempi aggiornerò ma cercherò lo stesso di essere veloce) Ciao ancora GRAZIE
 
By Akemi_Katy 

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