Mine di Whenulookmeintheeyes (/viewuser.php?uid=85195)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scelte difficili ***
Capitolo 2: *** Daniel ***
Capitolo 3: *** Il regalo più grande ***
Capitolo 4: *** Tattoo ***
Capitolo 5: *** Thanks for everything,but... ***
Capitolo 6: *** I've got a boyfriend ***
Capitolo 1 *** Scelte difficili ***
Fly with me
Ecco a voi il seguito - spero atteso - di Here we go
again.
Spero veramente che anche la seconda parte avrà lo stesso successo
della prima ma come si dice....chi vivrà vedrà.
Comunque questo è solo il capitolo d'apertura e non pensate che sarà
tutto rose e fiori, anzi....
Ok senza che sto qui a dirvi troppo vi lascio alla
storia.
Un bacio, Aly.
"No Kev, blue non è da matrimonio" dissi a mio fratello mentre mi
mostrava l'ennesimo vestito da cerimonia.
"E
bianco fa troppo red-carpet, grigio è da funerale, blue non è da
matrimonio, ma si può sapere di che colore vuoi
vestirti?"
"Sicuramente
uno diverso da quelli che hai detto" è tutto il giorno che facciamo
avanti e indietro per negozi per cercare il vestito perfetto per il mio
matrimonio. Ancora non posso crederci che tra due mesi mi sposerò.
Finalmente io e Ellie coroneremo il nostro sogno
d'amore.
"Vestiti
di rosso" io e Kevin ci voltammo di scatto, Joe che fino a quel momento
era rimasto dietro di noi e si era limitato a fare "si" e "no" con la
testa aveva parlato.
"Allora non sei sceso dalla macchina questa mattina".
"Spiritoso Kev, sono stanco e annoiato".
"Joe sul rosso scherzavi vero?"
"No, non fa parte dei colori che ha detto Kev".
"Mi devo sposare, non devo andare ad una festa".
"Io l'ho sempre detto che i ragazzi in età adolescenziale con gli
ormoni in subbuglio non dovrebbero sposarsi".
"Io non sono un'adolescente Joe!"
"Ma hai gli ormoni in subbuglio".
"Vero"
adesso ci si era messo anche Kevin a dargli ragione. Possibile che
nemmeno loro capissero cosa stessi attraversando?
"Ragazzi"
iniziai fermandomi di colpo al centro del marciapiedi " vi prego,
almeno voi cercate di capire. Tra poco più di due mesi sarà il giorno
più bello della mia vita. Io sposerò la mia Ellie e ancora fatico a
crederci. Mi dispiace se sto facendo l'isterico o il difficile, ma sono
emozionato, ansioso e terrorizzato. Ho paura che qualcosa vada male,
che non sia tutto perfetto. Ho promesso a Ellie il matrimonio
più
bello della storia, in stile Cenerentola. E nulla quel giorno dovrà
andare storto per la mia principessa".
"Ti capisco, sai
anche io ci sono passato l'anno scorso. Ricordo cosa significa sentirsi
felici e terrorizzati allo stesso tempo".
"Ecco perchè io non mi sposerò mai" disse Joe molto
convinto.
"No
Joe tu non ti sposerai perchè non troverai mai qualcuna che ti sopporti
per il resto della vita" feci io e tutti e tre scoppiammo a
ridere.
Salimmo in macchina alla ricerca di un altro
negozio, altrimenti avevo scelto l'opzione "chiama uno stilista e fatti
disegnare il vestito dei tuoi sogni", opzione che mi allettava non
poco.
Kevin era al posto di guida, Joe accanto a lui e io solo perchè ero il
più piccolo dietro come sempre.
Ad ogni semaforo rosso sfogliavo le riviste che avevo preso in quella
giornata e le commentavo con Joe.
Era estenuante pensare di non aver trovato ancora nulla dopo aver
girato l'intera Los Angeles.
"Dai non fare quella faccia, prima o poi troveremo qualcosa. Basta non
fare troppo i difficili".
"Ellie
mi ha detto che oggi lei e la sua amica Liza andavano a vedere il
vestito per lei. Spero che le sia andata meglio".
"Ma si le ragazze sono facili da accontentare. Due pizzi, una gonna
larga e un corpetto stretto e hanno fatto".
"Come
si vede che conosci poco le donne tu. Prima che trovino il vestito
giusto potrebbero passare dei mesi o anche poche ore, dipende. Ricordo
che Danielle ci ha messo tre mesi per trovare il suo. Non sono così
facili".
"Uh un nuovo messaggio" dissi tirando il cellulare fuori dalla tasca
"Ellie".
"Già disperata dopo quattro ore che non ti vede?"
"Invidioso, dice che è riuscita a trovare l'abito. Almeno
lei!"
"Visto che le ragazze sono facili!"esclama Joe dando una botta al
braccio di Kevin, sottolineando il fatto che lui ha sempre
ragione.
"Scendiamo qui, l'ultima opportunita, altrimenti ti sposi in
jeans".
Entrammo
in un negozio dalle pareti di un color crema chiarissimo,
abiti
da cerimonia sparsi ovunque appoggiati a dei manichini, grandi
cartelloni con modelli che indossavano le stesse giacche e gli stessi
pantaloni che vendevano in quel luogo erano affissi quasi a nascondere
il colore delle pareti venuto male.
"Posso fare qualcosa
per voi?" una signora sulla cinquantina, con piccoli occhialli sul naso
e un'accento mezzo spagnolo ci viene incontro con un enorme
sorriso.
"Stiamo cercando un abito per lui" fa Kevin
indicandomi.
"Uhm già si sposa?"
"Si beh, ma lei non dovrebbe solo vendermi un
vestito?"
"Già scusi, ma sa i pettegolezzi alle donne
piacciono".
Ignorando la risposta della commessa mi girai verso la parte destra del
negozio e lo vidi.
Il vestito perfetto.
Nero
non troppo lugubre, giacca e pantaloni che almeno sul manichino
ricadevo alla perfezione o ricadevano come volevo io.
"L'ho trovato" .
"Scegliere qualcuno significa
scoprire un'intera vita.
E significa invitare gli altri a scoprire te".
"Wow questo è il regalo che Nick ti ha
fatto ieri per il tuo diciottesimo compleanno!?!"
"Si
Liza è questo, gli ho detto che dopo questo anello poteva anche
risparmiarselo un regalo del genere, però è stupendo".
"Ellie ti rendi conto, hai al braccio centinaia e centinaia di dollari,
sono più diamanti che oro".
"Vedo
che sei sconvolta" Liza è sempre stata la mia migliore amica, l'unica
persona con cui sia stata in contatto dopo la mia partenza per
Londra.
"La trovassi io una rockstar che mi fa certi regali per il
compleanno".
"C'è sempre Joe libero, in fondo avevi una cotta per lui alle
elementari".
"Come no, le favole esistono solo per le principesse e per te" sempre
la solita.
"Bene ma dovrei trovare un vestito per sposarmi, altrimenti rischio di
andarci in pantaloni".
"Cool,potresti lanciare una nuova moda. Tu e la tua superstar a chi
avete venduto l'esclusiva del vostro matrimonio?"
"A People come avevano fatto Kevin e Danielle".
"Un ultima cosa poi ti giuro che usciamo, cosa hai comprato a Nick per
il suo compleanno?"
"Un nuovo orologio, simile a quello che gli ho rotto due settimane
fa".
"E dove passerete domani il grande giorno?"
"Ma è un interrogatorio o cosa? Forza alzati e
usciamo".
Mi fissò un attimo con i suoi occhi di un
verde chiarissimo e poi sbuffando si mise in piedi e
uscimmo.
Era una persona davvero eccezionale, ma un po' troppo
curiosa.
"Allora
da dove vuoi cominciare?" mi chiese mentre guidava, io infatti non
avevo
ancora preso la patente perchè in Inghilterra puoi guidare solo se hai
diciotto anni e adesso in America ero troppo impegnata per pensare a
certe cose.
"Non lo so, che ne dici del negozio a Rodeo Drive?"
"Certo ci sposiamo una celebrità e facciamo shopping a Rodeo Drive.
Commoda la vita".
"Lo so, ho il budget illimitato" iniziammo a ridere come due
bambine.
Scendemmo dall' auto e ci dirigemmo all'interno del
negozio.
Non
so se avete mai avuto un colpo di fulmine per un vestito, appena lo si
vede ci si innamora di esso. Beh io l'avevo appena avuto con
quell'abito bianco posto proprio all'entrata.
Corpetto
senza spalline, qualche perlina su di esso e poi all'altezza dei
fianchi si apriva in una gonna fatta di veli bianchi. L'abito
perfetto.
"Voglio quello" dissi quasi in trance.
"Già hai deciso. Guardiamone altri sia qui che in altri negozi, poi
decidi".
"No Liza, io voglio quello"
mi diressi verso la meraviglia delle meraviglie e lo toccai, ne ero
completamente affascinata.
Già
mi immaginavo con quel vestito addosso il giorno del nostro matrimonio,
con Nick che mi aspetta all'altare, tutti i nostri parenti intorno a
noi e l'atmosfera magica che avrà solo quel giorno.
"Ehi tesoro ti sei incantata? Attenta che prima o poi sbaverai?" sempre
molto gentile lei.
"Ho capito vuoi quel vestito. Allora provalo".
"Grazie"
sembrava quasi mia madre che mi aveva dato il permesso di comprarmi una
maglietta nuova avendo già l'armadio pieno.
Chiesi alla commessa di poterlo provare e dopo avermelo dato corsi
immediatamente in camerino.
Non
appena lo indossai mi sentii come una principessa, perfettamente a mio
agio li dentro e per la prima volta mi sentii bella.
Si il mio matrimonio si prospettava qualcosa di
grandioso.
Usci
come una bambina che vuol far vedere la sua gonna che fa "la ruota"
alla
sua migliore amica, ma la trovai intenta a parlare con un
ragazzo.
Lui si voltò di scatto verso di me e io rimasi fissa a
guardarlo.
Nei suoi occhi c'era qualcosa di insolito, erano ipnotizzanti, non
riuscivo a smettere di fissarlo.
Un
brivido mi corse lungo la schiena, quegli occhi di un verde smeraldo,
molto diversi da quelli di Liza quasi marroni, non avrebbero dovuto
farmi nessun effetto.
Allora perchè non distoglievo lo sguardo?
Perchè lui non tornava a parlare con Liza?
Mi
scuso immensamente perchè questo capitolo fa pena (si lo so dicendo che
fa pena mi sono fatta un complimento!), ma vi prometto che i prossimi
saranno migliori o almeno lo spero.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Daniel ***
booo
"Wow Ellie lo sai che ti dona davvero. Avevi ragione, sembri
una principessa".
"Se
posso intromettermi, la sua amica ha ragione le sta veramente bene
quest'abito" diventai rossa come un pomodoro e ancora una volta non
sapevo spiegarmi il perchè.
"Uhm,uhm" tossì Liza e ci riportò alla realtà " A Nick piacerai
molto il giorno del vostro
matrimonio".
"Questo Nick è davvero una persona fortunata se porterà all'altare una
ragazza come lei".
"Oh si fidi che ce la porterà all'altare".
"Ok io vado a cambiarmi. Liza che per favore puoi dire alla commessa
che il vestito va bene e che lo prendo".
"Ok tesoro".
Rientrai
in camerino e mi cambiai, non avevo mai incontrato un ragazzo capace di
farmi tanti complimenti in meno di cinque minuti tranne Nick,ma lui è
sempre stato il mio migliore amico e poi il mio fidanzato perciò è
naturale...
Uscì dal camerino con l'abito e ritrovai
sempre lo stesso ragazzo che mi guardava e mi sorrideva. Aveva un
sorriso davvero....ipnotizzante.
"Sei uscita, bene, allora
per il vestito è tutto a posto solo che possiamo passare a prenderlo
solo domani perchè...non l'ho capito".
"Signorina mi
dispiace se prima non mi sono presentato,mi chiamo Daniel" si era
intromesso nel nostro discorso senza alcun invito e questo non mi
piacque molto.
"Piacere io sono Ellen".
"Ellen
che bel nome, tenga comunque questo è il mio biglietto da visita" lo
guardai male, non aveva capito che ero qui per scegliere un vestito da
sposa e che perciò mi sarei dovuta sposare?
"Non mi guardi
così,a lei e al suo Nick potrà servire un servizio catering" infatti
abbassai gli occhi sul fogliettino di carta e lessi in rosso "Servizio
catering per matrimoni".
"Oh grazie".
"Bene,bene.
Abbiamo un sacco di cose da fare noi due oggi.Muoviamoci" Liza mi prese
per un braccio e mi spintonò fuori dal negozio fino alla
macchina.
"Ehi Ellie ci sei? Ma che cosa ti è preso?"
"Io nulla. Perchè?"
"Perchè?
Flirtare con uno sconosciuto quando mancano appena due mesi dal tuo
matrimonio? Ma ti sembra normale? Queste cose si fanno a quindici o
sedici anni quando si è single o fidanzati con uno di cui non ricordi
nemmeno il nome. No a diciotto anni se ti devi sposare!" il suo
ragionamenti filava liscio, ma io non stavo flirtando con quel
tizio.
"Io non flirtavo!!! Lui mi ha fatto solo qualche complimento
e..."
"E a te è piaciuto".
"Beh si, ma..."
"Niente
ma Ellie, sei grande e puoi fare quello che vuoi,ma ricorda che a casa
troverai un ragazzo d'oro che per te farebbe qualsiasi cosa anche
morire se servirebbe a salvarti, perciò cerca di non spezzargli il
cuore".
"La fai troppo tragica. Erano solo dei complimenti e poi io non
lascerei mai Nick, per nessuna ragione al mondo".
"Lo spero".
Salimmo in macchina. "Mando un messaggio a Nick e gli dico che ho
trovato il vestito".
"E anche l'amante".
"Falla finita".
"Adesso dobbiamo trovare solo le scarpe".
"Non troppo bianche e non troppo alte".
"Come sei difficile".
"Lo so" ridemmo e partimmo alla volta di un qualsiasi negozio che
vendesse scarpe.
"You are the best
thing that's ever been mine"
"Finalmente a casa, ho i piedi che bollono".
"Come sei esagerato Kev".
"Esagerato!! Cinque ore in giro solo per un vestito e poi io
esagerato".
"Nick, Kevin ha ragione, ma ne è valsa la pena mi piace l'abito che hai
scelto."
"L'unico punto a favore".
"Oh rieccovi a casa. Allora come è andata?" mia madre entrò in salotto
tutta gioiosa e riposata.
"Ho trovato l'abito!"
"Allora perchè tu Joe non facevi che mandarmi messaggi di supplica per
chiamarvi e riportarvi a casa?"
"CHE COSA HAI FATTO?"
"Beh
si ecco, per tutto il tempo ho supplicato mamma con dei messaggi di
chiamare uno di noi e di inventarsi qualcosa per farci tornare a casa
di corsa e poi dire che non era successo nulla".
"Ecco perchè stava così zitto" esclamai, Joe non era mai
taciturno.
"Ero stanco" faccia da cucciolo bastonato "E tu non sceglievi nulla, mi
mancava casa".
"Io
ti farei un video per poi metterlo su Youtube e far vedere a tutte le
tue fans chi è il loro idolo" disse Kevin scoppiando a
ridere.
"Non l'hai fatto vero?"
"Purtroppo no"
In
quel momento sentimmo aprire e chiudere la porta. Dopo qualche secondo
due mani calde si poggiarono sulle mie spalle e quando mi girai vidi
gli occhi e il sorriso più bello che avessi mai visto in tutta la mia
vita: la mia Ellie.
"Ciao tesoro" mi disse sempre con quell'adorabile sorriso sulle
labbra.
"Ciao amore" le risposi prendendole la mano per posarlee un bacio
sopra.
"Adesso
iniziano con i "mi sei mancato"; "anche tu"; "ma tu di più"; "no tu di
più" e avanti così per un quarto d'ora fino a che non iniziano a
baciarsi e li stacchi se hai fortuna tra un paio
d'ore".
"Joe sei solo un invidioso, lo sai che ti dico che non assisterai a
questa scena perchè noi andiamo via".
Mi alzai dalla poltrona su cui ero seduto, presi di nuovo la mano di
Ellie e iniziammo ad andare verso la mia stanza.
"Niente follie, ricorda che tra due mesi ti sposi e puoi attendere
ancora un po'".
"Taci Joe" gli urlai di rimando.
Entrai
in stanza e mi chiusi la porta alle spalle, non ne potevo più. Afferrai
Ellie tra le braccia e inizia a baciarla come se non la vedessi da
anni.
"Nick...devo....devo dirti....una cosa" cercò di dire Ellie tra un
bacio e l'altro.
"Per forza ora, sono occupato" le risposi tirandola sempre più a
me.
"Dai abbiamo tutto il tempo per un bacio" mi scostai e la guardai. Era
ogni giorno sempre più bella.
"Cosa c'è amore?"
"Ho
trovato il vestito e ti dico che me ne sono innamorata a prima vista è
stupendo. Uno dei vestiti più belli che io abbia mai visto in vita mia.
Ma..."
"Ma cosa?"
"Al negozio c'era un
ragazzo penso poco più grande di noi che ha iniziato a farmi
dei complimenti. Nulla di troppo eccessivo,naturalmente. Ma
Liza
mi ha messo la paranoia che quel tipo ci stava provando con me
e...."
"Ehi calma. Che la gente ti faccia dei complimenti
è normale, insomma ti sei mai guardata allo specchio? Sei
bellissima,perfetta. Ma se questo ragazzo o qualcun altro prova a
spingersi oltre tu vieni da me e fidati che non andrà in giro tanto
intero per vantarsene".
"Non ti facevo tanto violento".
"Se ti toccano o qualcosa del genere penso che non risponderò delle mie
azioni".
"Ti amo".
"Anche
io cucciola. Tanto. Forse troppo per il mio piccolo cuoricino che tu
però hai saputo allargare e colmarlo di amore. Grazie di esistere,
senza di te io non sarei nessuno".
"No Nick, io senza di te non sarei nessuno".
Ci baciammo ancora, fino a che mia madre non ci chiamò per la
cena.
Ragazze
grazie per i due commenti...ma sinceramente me ne aspettavo di più, So
che quel capitolo fa schifo e vi giustifico,perciò spero di migliorare
andando avanti con i capitoli.
Comunque grazie mille a chi ha recensito e le ho apprezzate veramente
tanto.
Un bacio,Aly.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Il regalo più grande ***
Happy bday
"Allora
cosa ne pensi?" guardavo Nick che contemplava il suo regalo di
commpleanno, ero terrorizzata all'idea che non gli piacesse. Era un
semplice orologio quasi uguale a quello che aveva prima, ma sopra
c'erano le iniziali dei nostri nomi N&E.
Eravamo
seduti in un lussuosissimo ristorante al centro di L.A. dove Nick aveva
deciso di cenare la sera del suo diciottesimo compleanno solo con me;
il tavolo era posto un po' in disparte dal resto della sala per paura
di qualche fan, ma non appena entrati ci siamo accorti che non avremmo
trovato nessunissima fan urlante: l'età media andava dai trenta ai
sessant'anni.
"Ellie è...è stupendo. Davvero. Le nostre
iniziali incise sopra poi sono adorabili. Grazie tesoro, non potevi
farmi regalo migliore" tiro un sospiro di sollievo. Mi diede un bacio e
poi passammo al dolce.
"Per il grande giorno mancano solo le bomboniere e il
ristorante.Giusto?"domando a Nick mentre mangio il mio
tiramisù.
"Si.
Io pensavo per il ristorante di prendere in affitto un posto come hanno
fatto Danielle e Kevin e un servizio catering. Non mi hai detto che
quel ragazzo che hai incontrato gestisce un servizio
catering?"
"Si è vero, dovrei avere il suo biglietto da
visita qui nella borsa" presi la borsa nera e inizia a rovistare
"eccolo qui" lo porsi a Nick che non appena lo prese e lesse ciò che
c'era scritto sopra sgranò gli occhi.
"Tutto bene amore?"
"Daniel Davis" sbiancò alla sola lettura del nome.
"Perchè lo conosci?"
"Veniva
a scuola con me fino a quando ci sono andato. Era il primo della
classe,cocco degli insegnanti e il ragazzo più popolare di tutta la
scuola. Eppure era invidioso di me. Non me lo ha mai detto, ma si
capiva. Tutto quello che facevo lui doveva commentarlo, se io avevo una
cosa lui doveva averla migliore della mia. Si prendeva il merito per
ogni cosa facessi io. Era il ragazzo più odioso che abbia mai
conosciuto".
"Perchè non me ne hai mai parlato?"
"Beh
perchè non mi piaceva la mia situazione e credevo che se te l'avessi
detto tu avresti perso fiducia in me.Avresti pensato che fossi solo un
ragazzino che non sa reagire. Avevo paura del tuo
giudizio".
"Ma
io non ti avrei mai giudicato. Beh se così stanno le cose allora ci
conviene affittare un'altro servizio catering o direttamente un intero
ristorante".
"Già. Ma adesso dimentichiamo quello scocciattore e parliamo
d'altro".
Andammo
avanti un'altra mezz'ora a parlare del nostro matrimonio,di quanto
quella giornata avrebbe dovuto essere perfetta. Alla fine pagò il conto
e uscimmo a passeggiare per alcune delle vie più belle di Los
Angeles.
"Una volta sposati vorrei fare un viaggio in Giappone" me ne uscì
mentre guardavo una vetrina.
"Perchè proprio in Giappone?"
"Perchè
il Giappone è uno dei Paesi più elettronici del mondo,tutto funziona
via internet e computer e poi ha tutti quei paesaggi che si vedono nei
cartoni animati".
"Ok ti porterò in Giappone quando sarai mia moglie. Ti porterò ovunque
tu voglia".
"Ti amo".
"Ti amo anche io, piccola mia".
"Vorrei donare il tuo sorriso
alla Luna perchè
di notte chi la guardi
possa pensare a te
per ricordarti che il
mio amore è importante".
Tiziano Ferro, il regalo
più grande
"Ok amore,adesso vedo lì dove dici tu altrimenti
poi andiamo da un'altra parte un altro giorno insieme" ero in Rodeo
Drive e
camminavo con un caffè bollente in mano, era il giorno dopo il
compleanno di Nick e volevo vedere qualche bomboniera anche se c'era
tempo. La mia era solo curiosità. Avevo il telefono in mano e parlavo
con Nick che era in studio di registrazione con i fratelli per un nuovo
album,che sarebbe però uscito solo l'anno successivo.
"Va
bene,ciao" lo salutai e riattaccai. Rimisi il telefono nella
borsa,abbassai gli occhi per un attimo,ma quel momento bastò per farmi
andare a sbattere contro qualcuno.
"Scusi tanto" dissi mentre alzavo lo sguardo per vedere il povero
disgraziato che avevo travolto.
"Scusa" disse il malcapitato.
Quando
lo guardai bene mi accorsi che era Daniel. Mi scostai immediatamente da
lui e ricordai quello che mi aveva detto Nick la sera
prima.
"Ciao Ellen".
"Ciao"
dissi arrossendo,nemmeno io so perchè. Daniel era un ragazzo
bellissimo,era vero,ma non poteva piacermi insomma io stavo con
Nick,potevo pensare a qualcun'altro?
"Sai le tue guance diventano di un bellissimo rosso quando ti
imbarazzi".
"Certo. Adesso devo andare".
"No, ti sono venuto contro e ho rovesciato il tuo caffè in terra. Ti va
se ti offro un altro caffè?" infatti aveva ragione, la mia tazza di
caffè era tutta completamente in terra.
"Io non lo so..."
"Stai tranquilla, il tuo fidanzato non ne sarà geloso. Dopotutto è solo
un caffè".
"Ok" era fatta avevo accettato l'invito a bere qualcosa con il ragazzo
che Nick odiava di più a questo mondo. Esisteva una ragazza più tonta
di me?
Entrammo nello Sturback's più vicino e ci sedemmo all'unico posto
vuoto. Le persone si accalcavano e la folla cresceva sempre di
più.
"Cosa vuoi ordinare?"
"Caffè. Del caffè forte".
"Ok allora io vado a prendere i caffè" Daniel si alzò dal tavole e andò
in fila per ordinare le nostre bevande. Se qualcuno in quel momento mi
avesse chiesto il motivo per cui mi trovavo lì, gli avrei risposto "Non
lo so"; se mi avessero chiesto come mi sentivo, avrei risposto
"Agitata, ma non so il perchè". Mi misi così a pensare a Nick e a
quello che avrebbe potuto dire una volta saputo di questa "uscita" con
il suo "peggior nemico" o peggio ancora Liza, mi sarei dovuta subire
un'ora infinita di ramanzina. Con Nick potevo cavarmela con qualche
bacio e due occhi dolci, ma Liza non si faceva corrompere con
nulla.
Immersa com'ero nei miei pensieri non mi resi nemmeno conto della tazza
fumante che Daniel aveva posato di fronte a me.
"Ehi bella addormentata. Ancora nel mondo dei sogni?"
"Io no...è che stavo pensando e...."
"Pensare troppo stanca lo sai? Allora perchè non mi racconti un po' di
te?"
"In realtà non c'è molto da dire su di me".
"Io credo di si invece. Insomma sei o non sei la futura moglie di una
rockstar?"
"Si, ma...io non centro molto con il suo mondo. Sono solo una semplice
ragazza che ha trovato la sua anima gemella".
"Si ma se non sbaglio tu e Nick sieti cresciuti
innsieme".
"Vero. Lui è sempre stato il mio migliore amico e poi il mio fidanzato.
Il mio primo e unico amore".
Andammo avanti a parlare di tutto, non si parlò più di Nick perchè lui
aveva capito che era un'argomento che non volevo trattare in sua
presenza, ma prendemmo in giro alcune star che io avevo conosciuto o
parlato dei matrimoni bizzarri che Daniel aveva
organizzato.
Il pomeriggio passò tra risate e tante parole, in un'allegria
rara.
"Che ore sono?" chiesi dopo l'ennesima risata.
"Quasi le sette. Siamo qui da davvero un sacco di
tempo".
"Già e io devo andare. Nick questa sera viene a casa
mia".
"Che ne dici se ci rivediamo".
"Daniel questo pomeriggio passato con te è stato davvero divertente, ma
non lo so. Insomma Nick non ti sopporta, anche se credo che tu già lo
sappia, perciò..."
"Beh ma tu non sei Nick, tu sei libera di decidere di chi essere amica
o meno. Perciò
la decisione è solo tua".
Mi alzai e uscì dal locale.
Quello che aveva detto Daniel era vero. Lui stava antipatico a Nick,
non a me, perciò se io volevo potevo anche frequentarlo come amico. Non
c'era nulla di male, non lo stavo tradendo o lasciando, avevo scoperto
solo un ragazzo che mi faceva ridere e stare bene.
Sbagliavo o facevo la cosa giusta?
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Tattoo ***
"Ellie sei estremamente sicura di quello che stai per
fare?"
"Si Liza, ne sono convintissima. So che farà male e forse a Nick non
piacerà, ma voglio provare".
"Per me è un po' avventato".
"Liza non sto per fare un'attentato è solo un
tatuaggio".
"Si ma quei cosi fanno male, molto male".
Era mezz'ora che Liza cercava di convincermi a non andare a fare quel
benedetto tattoo.
Finalmente
entrammo nel luogo dove si doveva tenere il "misfatto", già perchè Nick
non lo sapeva di questa mia brillante idea.
Il locale non
era molto grande, aveva enormi disegni coloratissimi sulle pareti e una
poltrona reclinabile proprio al centro.
Dietro ad un
bancone c'era un uomo di circa cinquant'anni, con una barba biondissima
quasi bianca e una bandana rossa intorno alla testa.
Quella figurà mi spaventò un poco, ma tutti dicevano che era il
migliore di tutta Los Angeles.
"Buongiorno" fece l'uomo.
"Buongiorno,
io avrei un appuntamento" gli dissi nome e cognome, si accertò che
fossi sulla lista e poi mi fece sedere sulla poltrona.
"Allora signorina, cosa ci facciamo?"
"Vorrei
la lettera N proprio qui" mi alzai leggermente la maglia e gli feci
vedere il punto esatto. Dalla parte del bacino destro.
"Ok
prendo il catalogo e così mi dice con quanto fronzoli vuole questa
lettera" si alzò, si abbassò dietro al bancone e quando rinvenne aveva
in mano un libro.
Venne verso di me e mi porse il libro.
Dopo aver girato varie pagine trovai ciò che volevo: una N con dei fili
intrecciati e un fiore alla base.
"Questa, questa è perfetta".
"Ok, ma posso chiederle cosa significa questa N per
lei?"
"E' solo la lettera iniziale del nome del mio futuro
marito".
"Ovvio, ma se le cose dovrebbero andar
male?"
"Non
andranno male, si fidi" l'uomo annuì e fini di lucidare qualcosa che
aveva in mano. La dolorosa "operazione" iniziò quasi subito e per la
prima volta nella mia mente davo ragione a Liza, faceva davvero
male.
Il tutto durò poco e molto. Il fianco mi faceva male
e il dolore si era sparso un po' ovunque. Be' c'è anche da dire che la
mia soglia del dolore è pari a zero.
"Devo dire con modestia che è veramente venuto bene".
"Già ha ragione è stupendo" il lavoro finale era meraviglioso e non
vedevo l'ora di farlo vedere a Nick.
Pagai il conto e uscì.
"Giuro che ho sentito dolore anche io" Liza che era rimasta in silenzio
fino a quel momento finalmente parlò.
"Come sei esagerata è un semplice tatoo che...ha fatto male da
morire".
"Allora lo ammetti!"
"Ma ne è valsa la pena. Hai visto quanto è bello? A Nick
piacerà?"
"Per me si, insomma è un gesto molto romantico e poco da
te".
"Spero che ne resti sorpreso e che gli piaccia e che capisca quanto lo
ami".
"Quante
cose vuoi! Una alla volta lo sai che i maschi ci metteno sempre tanto a
capire le cose" iniziammo a ridere e continuammo la passeggiata.
Pranzammo al primo Mcdonald incontrato per strada.
"You're still a part of
everything I do
You're on my heart just like a tattoo".
Tattoo, Jordin Sparks
"Ah
mi sono dimenticata di chiederti se poi ieri hai trovato qualche
bomboniera che ti piaceva" avevamo appena finito di mangiare ed eravamo
uscite dal Mcdonald per continuare la nostra
passeggiata.
"Ehm...no"
"Come mai no? Ultimamente sei così veloce a trovare tutto ciò che
corrisponde ai tuoi gusti".
"Perchè...non ci sono andata" Liza mi guardò storto.
"Perchè?"
"Perchè
ho incontrato una persona e abbiamo preso un caffè insieme" non mi
andava di parlare di Daniel proprio con lei, sapevo già cosa ne pensava
e sarebbe andata su tutte le furie sapendo di ieri.
"Chi hai incontrato?"
"Daniel"
dissi talmente piano che a fatica mi sentì io da sola. Ma Liza sentì il
nome e a momenti non si strozzò con il milkshake che stava
bevendo.
"COSA???? Ma ti sei impazzita forse? Nick lo sa?"
"No, non glielò ancora detto".
"Bene tu passi un pomeriggio con il suo peggior nemico e neanche glielo
dici? Ma cosa ti prende Ellie?"
"Cosa prende a te Liza! Abbiamo solo chiacchierato e mi ha offerto un
caffè, non abbiamo fatto nulla di male".
"Ma sai cosa pensa Nick di quell'individuo e..."
"E io non sono Nick, ragiono a modo mio e Daniel mi sta
simpatico".
"Non voglio più parlare di questa storia, ti conviene dire tutto a
Nick" mi guardò e poi alzò i tacchi e si allontanò.
Avevo
appena litigato con la mia migliore amica per qualcosa che ritenevo
completamente stupido. Avevo bisogno di parlare con
qualcuno.
Presi il telefono e chiamai Nick.
"Pronto?"
"Ciao Nick sono io che..."
"Ciao amore, tutto bene?"
"Io avrei bisogno di parlarti, possiamo vederci
subito?"
"Ellie
sono in studio di registrazione ora e più tardi ho un'intervista. Mi
dispiace, ma penso che prima di questa sera non possiamo
vederci".
"Ma io ho bisogno di te" sentì in sottofondo una voce di uomo che
riconobbi come quella di Greg.
"Scusa tesoro devo andare, ci vediamo più tardi. Ti
amo".
"A dopo. Ti amo".
Chiusi la telefonata e mi guardai davanti desolata.
Amavo
Nick più di qualsiasi altra persona a questo mondo, ma il suo lavoro lo
portava troppo lontano da me. Ero abituata al fatto delle telefonate
lampo tra una canzone e un'altra in studio o un messagio veloce durante
la pubblicità di qualche programma televisivo. Mi faceva anche piacere
perchè pensava a me sempre, ma quando avevo più bisogno di lui....be'
lui non c'era.
Io avevo davvero un gran bisogno di parlare con qualcuno, così ripresi
di nuovo il telefono e composi un nuovo numero.
"Pronto?"
"Ciao sono Ellen. Posso sapere se sei a casa?"
"Si perchè?"
"Ho bisogno di parlare con qualcuno e se non reco troppo
disturbo..."
"No, non preoccuparti. Ora ti do l'indirizzo".
Mi diede l'indirizzo preciso e io partì alla volta di casa
sua.
Scusate
per il ritardo indecente e spero che questo capitolo piaccia. Grazie
mille a chi legge e chi lascia un commento.
Vi adoro. Un bacio,Aly.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Thanks for everything,but... ***
Arrivai
di fronte ad una casa bianca, una villetta in apparenza uguale a tutte
le altre in quella zona, se non fosse stato per le decorazioni
verdeacqua ai lati. Percorsi il breve vialetto e poi
suonai.
Sentì dall'interno un debolo "Arrivo" e pochi secondi dopo Daniel mi
aprì.
"L'hai trovata in fretta la casa!"
"Si
non era molto distante da dove ero" sorrisi e lui fece lo stesso. Mi
invitò ad entrare e poi si richiuse la porta alle
spalle.
L'abitazione
anche vista da dentro era molto bella. L'interno era arredatocon gusto:
si entrava in un vasto salotto con mobili chiari e un due grandi divani
bianchi. Al muro erano appese alcune foto e dei
quadri.
Il
pavimento era anch'esso chiaro. Lui si sedette su un lato di uno dei
due divani e mi fece cenno di fare lo stesso. Io mi tolsi il giacchetto
perchè li dentro faceva molto caldo e poi mi sedetti accanto a
lui.
"Allora cos'è che ti ha portato qui?"
"Ho litigato con la mia migliore amica" buttaì lì con tono
grave.
"Uhm...sai gli uomini non dovrebbero immischiarsi in affari da donne,
ma se posso esserti utile..."
"Se hai voglia di ascoltarmi"
"Sono qui apposta" ciò che ho sempre voluto sentirmi dire, ma
era Nick che avrebbe dovuto dirlo.
"Ok
allora lei si arrabbiata con me per un motivo stupido, o almeno per me
è così. Ieri io e te abbiamo preso quel caffè insieme
e..."
"Non l'avrà mica disturbata un caffè!?! Insomma non abbiamo fatto nulla
di male".
"Io lo so, ma lei no. Insomma le ho spiegato tutto ma...non le sei
molto simpatico ecco".
"Immaginavo. E a te sono simpatico?"
"Per
me si, sei una bella persona. Ma lei è affezionata a Nick come un
fratello e considera me la sua sorellina essendo entrambe figlie
uniche, così ha paura che....che il matrimonio con Nick possa
saltare".
"Tutto per colpa mia? Ellie io non mi azzarderei
mai. So che sei fidanzata e certamente non sarò io a mandare a monte
tutto".
"Lo so. Spero solo che le passi, perchè le voglio veramente bene e non
mi piace litigare con lei".
"Litigare con la propria amica è brutto."
"Potrei sapere perchè...be' perchè Nick non ti
sopporta?"
"Io
e Nick ci conosciamo da quando eravamo piccoli e si è vero io non gli
sono andato mai molto a genio. Anzi per un certo periodo siamo andati
anche daccordo, ma poi abbiamo litigato e non ci siamo più
parlati".
"Perchè avete litigato?"
"Perchè
lui Ellie è sempre stato innamorato di te, io una volta ti ho visto
fuori al giardino di casa sua mentre giocavi con i fratelli e
gli
ho detto che eri davvero carina. Avevamo più o meno dodici anni. Ho
continuato a guardarti e a lui questo non è stato bene. Diciamo che ha
solo difeso la ragazza amata. Chi non l'avrebbe fatto" mi scappò un
sorriso quando disse che Nick è sempre stato innamorato di me, ma
perchè non mi aveva mai detto una cosa del genere?
"Da allora non vi siete più parlati?"
"Oh
si ci parlavamo, ma non ci dicevamo cose belle. Poi lui è diventato
famoso e non l'ho più visto se non attraverso pubblicità. Quando ho
saputo che ti aveva lasciato la prima cosa che ho pensato è stata "Che
stupido aveva una bella fidanzata, perchè lasciarla così?" e non l'ho
mai capito."
Arrossì a quel complimento, era strano ma ogni cosa che diceva mi
faceva arrossire.
"Ci sono state varie incomprensioni, ma alla fine tutto è finito
bene".
"Vorresti raccontarmi tutto?"
Io
annuì e inizia a raccontargli da quando ci eravmo lasciati, la mia vita
a Londra, il nostro incontro, la riappacificazione e la proposta di
matrimonio.
"It's easy to feel like you
don't need help
but it's harder to walk on your own".
"Nick che era?"
mi chiese Greg una volta riattaccato il telefono.
"Ellie,
voleva parlarmi" mi dispiaceva tantissimo aver sempre poco
tempo
per lei. Dal telefono mi era parsa parecchio scossa e avrei tanto
voluto andare da lei. Ma non potevo, c'era un cd da
finire.
"Tutto a posto?"
"Penso di si, o almeno spero".
"Va bene, allora torniamo di la che ci devi dare il tuo parere su una
cosa".
Ritornammo
all'altra stanza e i ragazzi mi fecero sentire qualcosa di
assolutamente meraviglioso. Tutti insieme avevano scritto una canzone
che avrebbero cantato al mio matrimonio.
Mi vennero quasi
le lacrime agli occhi, per il gesto e per le parole del testo, parlava
esattamente di me e Ellie. Due persone che non hanno fatto altro che
inseguirsi per tutto il tempo, con la consapevolezza che si sarebbero
rincontrate.
"Ragazzi è...è stupenda".
"Io la
trovo leggermente portatrice di carie, ma tu sei così sdolcinato" Joe
era sempre il solito, voleva apparire duro e orgoglioso quando invece
era
dolce e romantico.
"Abbiamo voluto fartela ascoltare prima
perchè abbiamo pensato che se poi non ti piaceva avremo rovinato il tuo
matrimonio e..."
"Ehi calmi! La canzone mi piace
tantissimo e sono sicuro che piacerà anche ad Ellie, poi nulla potrebbe
rovinare quel giorno".
Sorrisi e poi ci rimettemmo al lavoro.
Per
tutto il pomeriggio il pensiero che avrei rivisto Ellie mi accompagnò e
fece pesare di meno il tempo trascorso senza il mio angelo dagli occhi
blu.
"When you don't know which
way to go
and there's no such leading you on
you're not alone".
Finì
di raccontargli tutto con un grande sorriso sulle labbra. Tornare
indietro in quei momenti bui della mia vita non era semplice, ma poi
vedere come era andata a finire dava luce a tutto il
resto.
"Il Principe Azzurro e Cenerentola" disse lui ridendo.
"Già".
"Nick è sempre stato tipo da gesti eclatanti per un ragazza.
Specialmente per te".
Io intanto spaziavo con lo sguardo per tutta la stanza e notai ad un
certo punto un pianoforte.
"Tu suoni il pianoforte?"
"Si mia madre ne aveva la passione e me l'ha trasmessa anche a
me".
"Posso
sentire come suoni? Solo se ti va,ovvio" lui si alzò dal divano e andò
a sedersi davanti al grande pianoforte nero.
"Vieni
accanto a me, non mordo" allora mi alzai e mi misi accanto a lui. Prima
di allora non avevo mai fatto caso al suo profumo di muschio, così
forte ma anche così dolce.
"Cosa vuoi che ti suoni?"
"Quello che vuoi tu".
"Uhm..vediamo un po'...si una ninna nanna che mia madre mi suonava
sempre da piccolo".
Iniziò a muovere velocemente le mani sulla tastiera che produsse un
suone celestiale.
Era così dolce che ti faceva venir voglia di chiudere gli occhi e
assaporare a pieno ogni suono.
La
mia mente però tornò indietro, ad una persona. Chiudendo gli occhi
ripensai a quando Nick da bambino aveva appena imparato a suonare il
piano e mi dedicò la prima canzone che aveva composto.
Di conseguenza mi scappò un sorriso.
Quando riaprì gli occhi, Daniel era sempre con la testa chinata e le
dita sulla tastiera. Finì poco dopo.
"Cosa ne pensì?"
"La ninna nanna è bellissima e tu suoni magnificamente" gli sorrisi e
lui fece lo stesso.
"Ora prova a suonare tu".
"Io? No io sono un disastro. So a malapena distinguere un Do da un
La".
"La fidanzata di un famoso musicista che non sa suonare un
piano?"
"Nick ha provato ad insegnarmelo, ma un po' per il poco tempo, un po'
perchè io sono una frana non ci è mai riuscito".
"Allora
qui c'è il maestro Daniel pronto ad aiutarti. Metti una mano qui e
l'altra qui. Ecco, adesso inizia a muovere così" suonava insieme a me e
qualcosa usciva fuori, ma la maggior parte delle volte sbagliavo tasti
e usciva fuori una melodia strana e iniziavamo a
ridere.
"Oggi ho imparato definitivamente che il piano non fa per
me".
"Già".
Ridemmo e ridemmo ancora e questo mi fece sentire così leggera che per
un attimo mi dimenticai di tutto.
"Sai Ellie io sono sempre stato sincero con le persone e voglio esserlo
anche con te" disse ad un certo punto.
Io lo guardavo smarrita.
"Tu mi piaci e reputo Nick una persona fortunata ad averti. Non puoi
immaginare quanto vorrei essere al suo posto".
Solo allora mi accorsi della breve distanza che c'era tra i nostri
visi.
Lui pian piano si avvicinava sempre più. I nostri nasi si sfioravano e
il mio cuore aveva iniziato a battere a mille.
Sapevo che era tutto sbagliato, ma non riuscivo a muovere un solo
muscolo.
|
|