Mine

di Whenulookmeintheeyes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scelte difficili ***
Capitolo 2: *** Daniel ***
Capitolo 3: *** Il regalo più grande ***
Capitolo 4: *** Tattoo ***
Capitolo 5: *** Thanks for everything,but... ***
Capitolo 6: *** I've got a boyfriend ***



Capitolo 1
*** Scelte difficili ***


Fly with me Ecco a voi il seguito - spero atteso - di Here we go again.

Spero veramente che anche la seconda parte avrà lo stesso successo della prima ma come si dice....chi vivrà vedrà.

Comunque questo è solo il capitolo d'apertura e non pensate che sarà tutto rose e fiori, anzi....

Ok senza che sto qui a dirvi troppo vi lascio alla storia.

Un bacio, Aly.





"No Kev, blue non è da matrimonio" dissi a mio fratello mentre mi mostrava l'ennesimo vestito da cerimonia.

"E bianco fa troppo red-carpet, grigio è da funerale, blue non è da matrimonio, ma si può sapere di che colore vuoi vestirti?"

"Sicuramente uno diverso da quelli che hai detto" è tutto il giorno che facciamo avanti e indietro per negozi per cercare il vestito perfetto per il mio matrimonio. Ancora non posso crederci che tra due mesi mi sposerò. Finalmente io e Ellie coroneremo il nostro sogno d'amore.

"Vestiti di rosso" io e Kevin ci voltammo di scatto, Joe che fino a quel momento era rimasto dietro di noi e si era limitato a fare "si" e "no" con la testa aveva parlato.

"Allora non sei sceso dalla macchina questa mattina".

"Spiritoso Kev, sono stanco e annoiato".

"Joe sul rosso scherzavi vero?"

"No, non fa parte dei colori che ha detto Kev".

"Mi devo sposare, non devo andare ad una festa".

"Io l'ho sempre detto che i ragazzi in età adolescenziale con gli ormoni in subbuglio non dovrebbero sposarsi".

"Io non sono un'adolescente Joe!"

"Ma hai gli ormoni in subbuglio".

"Vero" adesso ci si era messo anche Kevin a dargli ragione. Possibile che nemmeno loro capissero cosa stessi attraversando?

"Ragazzi" iniziai fermandomi di colpo al centro del marciapiedi " vi prego, almeno voi cercate di capire. Tra poco più di due mesi sarà il giorno più bello della mia vita. Io sposerò la mia Ellie e ancora fatico a crederci. Mi dispiace se sto facendo l'isterico o il difficile, ma sono emozionato, ansioso e terrorizzato. Ho paura che qualcosa vada male, che non sia tutto perfetto. Ho promesso a Ellie  il matrimonio più bello della storia, in stile Cenerentola. E nulla quel giorno dovrà andare storto per la mia principessa".

"Ti capisco, sai anche io ci sono passato l'anno scorso. Ricordo cosa significa sentirsi felici e terrorizzati allo stesso tempo".

"Ecco perchè io non mi sposerò mai" disse Joe molto convinto.

"No Joe tu non ti sposerai perchè non troverai mai qualcuna che ti sopporti per il resto della vita" feci io e tutti e tre scoppiammo a ridere.

Salimmo in macchina alla ricerca di un altro negozio, altrimenti avevo scelto l'opzione "chiama uno stilista e fatti disegnare il vestito dei tuoi sogni", opzione che mi allettava non poco.

Kevin era al posto di guida, Joe accanto a lui e io solo perchè ero il più piccolo dietro come sempre.

Ad ogni semaforo rosso sfogliavo le riviste che avevo preso in quella giornata e le commentavo con Joe.

Era estenuante pensare di non aver trovato ancora nulla dopo aver girato l'intera Los Angeles.

"Dai non fare quella faccia, prima o poi troveremo qualcosa. Basta non fare troppo i difficili".

"Ellie mi ha detto che oggi lei e la sua amica Liza andavano a vedere il vestito per lei. Spero che le sia andata meglio".

"Ma si le ragazze sono facili da accontentare. Due pizzi, una gonna larga e un corpetto stretto e hanno fatto".

"Come si vede che conosci poco le donne tu. Prima che trovino il vestito giusto potrebbero passare dei mesi o anche poche ore, dipende. Ricordo che Danielle ci ha messo tre mesi per trovare il suo. Non sono così facili".

"Uh un nuovo messaggio" dissi tirando il cellulare fuori dalla tasca "Ellie".

"Già disperata dopo quattro ore che non ti vede?"

"Invidioso, dice che è riuscita a trovare l'abito. Almeno lei!"

"Visto che le ragazze sono facili!"esclama Joe dando una botta al braccio di Kevin, sottolineando il fatto che lui ha sempre ragione.

"Scendiamo qui, l'ultima opportunita, altrimenti ti sposi in jeans".

Entrammo in un negozio dalle  pareti di un color crema chiarissimo, abiti da cerimonia sparsi ovunque appoggiati a dei manichini, grandi cartelloni con modelli che indossavano le stesse giacche e gli stessi pantaloni che vendevano in quel luogo erano affissi quasi a nascondere il colore delle pareti venuto male.

"Posso fare qualcosa per voi?" una signora sulla cinquantina, con piccoli occhialli sul naso e un'accento mezzo spagnolo ci viene incontro con un enorme sorriso.

"Stiamo cercando un abito per lui" fa Kevin indicandomi.

"Uhm già si sposa?"

"Si beh, ma lei non dovrebbe solo vendermi un vestito?"

"Già scusi, ma sa i pettegolezzi alle donne piacciono".

Ignorando la risposta della commessa mi girai verso la parte destra del negozio e lo vidi.

Il vestito perfetto.

Nero non troppo lugubre, giacca e pantaloni che almeno sul manichino ricadevo alla perfezione o ricadevano come volevo io.

"L'ho trovato" .



"Scegliere qualcuno significa scoprire un'intera vita.

E significa invitare gli altri a scoprire te".



"Wow questo è il regalo che Nick ti ha fatto ieri per il tuo diciottesimo compleanno!?!"

"Si Liza è questo, gli ho detto che dopo questo anello poteva anche risparmiarselo un regalo del genere, però è stupendo".

"Ellie ti rendi conto, hai al braccio centinaia e centinaia di dollari, sono più diamanti che oro".

"Vedo che sei sconvolta" Liza è sempre stata la mia migliore amica, l'unica persona con cui sia stata in contatto dopo la mia partenza per Londra.

"La trovassi io una rockstar che mi fa certi regali per il compleanno".

"C'è sempre Joe libero, in fondo avevi una cotta per lui alle elementari".

"Come no, le favole esistono solo per le principesse e per te" sempre la solita.

"Bene ma dovrei trovare un vestito per sposarmi, altrimenti rischio di andarci in pantaloni".

"Cool,potresti lanciare una nuova moda. Tu e la tua superstar a chi avete venduto l'esclusiva del vostro matrimonio?"

"A People come avevano fatto Kevin e Danielle".

"Un ultima cosa poi ti giuro che usciamo, cosa hai comprato a Nick per il suo compleanno?"

"Un nuovo orologio, simile a quello che gli ho rotto due settimane fa".

"E dove passerete domani il grande giorno?"

"Ma è un interrogatorio o cosa? Forza alzati e usciamo".

Mi fissò un attimo con i suoi occhi di un verde chiarissimo e poi sbuffando si mise in piedi e uscimmo.

Era una persona davvero eccezionale, ma un po' troppo curiosa.

"Allora da dove vuoi cominciare?" mi chiese mentre guidava, io infatti non avevo ancora preso la patente perchè in Inghilterra puoi guidare solo se hai diciotto anni e adesso in America ero troppo impegnata per pensare a certe cose.

"Non lo so, che ne dici del negozio a Rodeo Drive?"

"Certo ci sposiamo una celebrità e facciamo shopping a Rodeo Drive. Commoda la vita".

"Lo so, ho il budget illimitato" iniziammo a ridere come due bambine.

Scendemmo dall' auto e ci dirigemmo all'interno del negozio.

Non so se avete mai avuto un colpo di fulmine per un vestito, appena lo si vede ci si innamora di esso. Beh io l'avevo appena avuto con quell'abito bianco posto proprio all'entrata.

Corpetto senza spalline, qualche perlina su di esso e poi all'altezza dei fianchi si apriva in una gonna fatta di veli bianchi. L'abito perfetto.

"Voglio quello" dissi quasi in trance.

"Già hai deciso. Guardiamone altri sia qui che in altri negozi, poi decidi".

"No Liza, io voglio quello" mi diressi verso la meraviglia delle meraviglie e lo toccai, ne ero completamente affascinata.

Già mi immaginavo con quel vestito addosso il giorno del nostro matrimonio, con Nick che mi aspetta all'altare, tutti i nostri parenti intorno a noi e l'atmosfera magica che avrà solo quel giorno.

"Ehi tesoro ti sei incantata? Attenta che prima o poi sbaverai?" sempre molto gentile lei.

"Ho capito vuoi quel vestito. Allora provalo".

"Grazie" sembrava quasi mia madre che mi aveva dato il permesso di comprarmi una maglietta nuova avendo già l'armadio pieno.

Chiesi alla commessa di poterlo provare e dopo avermelo dato corsi immediatamente in camerino.

Non appena lo indossai mi sentii come una principessa, perfettamente a mio agio li dentro e per la prima volta mi sentii bella.

Si il mio matrimonio si prospettava qualcosa di grandioso.

Usci come una bambina che vuol far vedere la sua gonna che fa "la ruota" alla sua migliore amica, ma la trovai intenta a parlare con un ragazzo.

Lui si voltò di scatto verso di me e io rimasi fissa a guardarlo.

Nei suoi occhi c'era qualcosa di insolito, erano ipnotizzanti, non riuscivo a smettere di fissarlo.

Un brivido mi corse lungo la schiena, quegli occhi di un verde smeraldo, molto diversi da quelli di Liza quasi marroni, non avrebbero dovuto farmi nessun effetto.

Allora perchè non distoglievo lo sguardo?

Perchè lui non tornava a parlare con Liza?







Mi scuso immensamente perchè questo capitolo fa pena (si lo so dicendo che fa pena mi sono fatta un complimento!), ma vi prometto che i prossimi saranno migliori o almeno lo spero.

 

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Capitolo 2
*** Daniel ***


booo "Wow Ellie lo sai che ti dona davvero. Avevi ragione, sembri una principessa".

"Se posso intromettermi, la sua amica ha ragione le sta veramente bene quest'abito" diventai rossa come un pomodoro e ancora una volta non sapevo spiegarmi il perchè.

"Uhm,uhm" tossì Liza e ci riportò alla realtà " A Nick piacerai molto il giorno del vostro matrimonio".

"Questo Nick è davvero una persona fortunata se porterà all'altare una ragazza come lei".

"Oh si fidi che ce la porterà  all'altare".

"Ok io vado a cambiarmi. Liza che per favore puoi dire alla commessa che il vestito va bene e che lo prendo".

"Ok tesoro".

Rientrai in camerino e mi cambiai, non avevo mai incontrato un ragazzo capace di farmi tanti complimenti in meno di cinque minuti tranne Nick,ma lui è sempre stato il mio migliore amico e poi il mio fidanzato perciò è naturale...

Uscì dal camerino con l'abito e ritrovai sempre lo stesso ragazzo che mi guardava e mi sorrideva. Aveva un sorriso davvero....ipnotizzante.

"Sei uscita, bene, allora per il vestito è tutto a posto solo che possiamo passare a prenderlo solo domani perchè...non l'ho capito".

"Signorina mi dispiace se prima non mi sono presentato,mi chiamo Daniel" si era intromesso nel nostro discorso senza alcun invito e questo non mi piacque molto.

"Piacere io sono Ellen".

"Ellen che bel nome, tenga comunque questo è il mio biglietto da visita" lo guardai male, non aveva capito che ero qui per scegliere un vestito da sposa e che perciò mi sarei dovuta sposare?

"Non mi guardi così,a lei e al suo Nick potrà servire un servizio catering" infatti abbassai gli occhi sul fogliettino di carta e lessi in rosso "Servizio catering per matrimoni".

"Oh grazie".

"Bene,bene. Abbiamo un sacco di cose da fare noi due oggi.Muoviamoci" Liza mi prese per un braccio e mi spintonò fuori dal negozio fino alla macchina.

"Ehi Ellie ci sei? Ma che cosa ti è preso?"

"Io nulla. Perchè?"

"Perchè? Flirtare con uno sconosciuto quando mancano appena due mesi dal tuo matrimonio? Ma ti sembra normale? Queste cose si fanno a quindici o sedici anni quando si è single o fidanzati con uno di cui non ricordi nemmeno il nome. No a diciotto anni se ti devi sposare!" il suo ragionamenti filava liscio, ma io non stavo flirtando con quel tizio.

"Io non flirtavo!!! Lui mi ha fatto solo qualche complimento e..."

"E a te è piaciuto".

"Beh si, ma..."

"Niente ma Ellie, sei grande e puoi fare quello che vuoi,ma ricorda che a casa troverai un ragazzo d'oro che per te farebbe qualsiasi cosa anche morire se servirebbe a salvarti, perciò cerca di non spezzargli il cuore".

"La fai troppo tragica. Erano solo dei complimenti e poi io non lascerei mai Nick, per nessuna ragione al mondo".

"Lo spero".

Salimmo in macchina. "Mando un messaggio a Nick e gli dico che ho trovato il vestito".

"E anche l'amante".

"Falla finita".

"Adesso dobbiamo trovare solo le scarpe".

"Non troppo bianche e non troppo alte".

"Come sei difficile".

"Lo so" ridemmo e partimmo alla volta di un qualsiasi negozio che vendesse scarpe.



"You are the best thing that's ever been mine"



"Finalmente a casa, ho i piedi che bollono".

"Come sei esagerato Kev".

"Esagerato!! Cinque ore in giro solo per un vestito e poi io esagerato".

"Nick, Kevin ha ragione, ma ne è valsa la pena mi piace l'abito che hai scelto."

"L'unico punto a favore".
"Oh rieccovi a casa. Allora come è andata?" mia madre entrò in salotto tutta gioiosa e riposata.

"Ho trovato l'abito!"

"Allora perchè tu Joe non facevi che mandarmi messaggi di supplica per chiamarvi e riportarvi a casa?"

"CHE COSA HAI FATTO?"

"Beh si ecco, per tutto il tempo ho supplicato mamma con dei messaggi di chiamare uno di noi e di inventarsi qualcosa per farci tornare a casa di corsa e poi dire che non era successo nulla".

"Ecco perchè stava così zitto" esclamai, Joe non era mai taciturno.

"Ero stanco" faccia da cucciolo bastonato "E tu non sceglievi nulla, mi mancava casa".

"Io ti farei un video per poi metterlo su Youtube e far vedere a tutte le tue fans chi è il loro idolo" disse Kevin scoppiando a ridere.

"Non l'hai fatto vero?"

"Purtroppo no"

In quel momento sentimmo aprire e chiudere la porta. Dopo qualche secondo due mani calde si poggiarono sulle mie spalle e quando mi girai vidi gli occhi e il sorriso più bello che avessi mai visto in tutta la mia vita: la mia Ellie.

"Ciao tesoro" mi disse sempre con quell'adorabile sorriso sulle labbra.

"Ciao amore" le risposi prendendole la mano per posarlee un bacio sopra.

"Adesso iniziano con i "mi sei mancato"; "anche tu"; "ma tu di più"; "no tu di più" e avanti così per un quarto d'ora fino a che non iniziano a baciarsi e li stacchi se hai fortuna tra un paio d'ore".

"Joe sei solo un invidioso, lo sai che ti dico che non assisterai a questa scena perchè noi andiamo via".

Mi alzai dalla poltrona su cui ero seduto, presi di nuovo la mano di Ellie e iniziammo ad andare verso la mia stanza.

"Niente follie, ricorda che tra due mesi ti sposi e puoi attendere ancora un po'".

"Taci Joe" gli urlai di rimando.

Entrai in stanza e mi chiusi la porta alle spalle, non ne potevo più. Afferrai Ellie tra le braccia e inizia a baciarla come se non la vedessi da anni.

"Nick...devo....devo dirti....una cosa" cercò di dire Ellie tra un bacio e l'altro.

"Per forza ora, sono occupato" le risposi tirandola sempre più a me.

"Dai abbiamo tutto il tempo per un bacio" mi scostai e la guardai. Era ogni giorno sempre più bella.

"Cosa c'è amore?"

"Ho trovato il vestito e ti dico che me ne sono innamorata a prima vista è stupendo. Uno dei vestiti più belli che io abbia mai visto in vita mia. Ma..."

"Ma cosa?"

"Al negozio c'era un ragazzo penso poco più grande di noi che ha iniziato a farmi dei complimenti. Nulla di troppo eccessivo,naturalmente. Ma Liza mi ha messo la paranoia che quel tipo ci stava provando con me e...."

"Ehi calma. Che la gente ti faccia dei complimenti è normale, insomma ti sei mai guardata allo specchio? Sei bellissima,perfetta. Ma se questo ragazzo o qualcun altro prova a spingersi oltre tu vieni da me e fidati che non andrà in giro tanto intero per vantarsene".

"Non ti facevo tanto violento".

"Se ti toccano o qualcosa del genere penso che non risponderò delle mie azioni".

"Ti amo".

"Anche io cucciola. Tanto. Forse troppo per il mio piccolo cuoricino che tu però hai saputo allargare e colmarlo di amore. Grazie di esistere, senza di te io non sarei nessuno".

"No Nick, io senza di te non sarei nessuno".

Ci baciammo ancora, fino a che mia madre non ci chiamò per la cena.







Ragazze grazie per i due commenti...ma sinceramente me ne aspettavo di più, So che quel capitolo fa schifo e vi giustifico,perciò spero di migliorare andando avanti con i capitoli.
Comunque grazie mille a chi ha recensito e le ho apprezzate veramente tanto.

Un bacio,Aly.

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Capitolo 3
*** Il regalo più grande ***


Happy bday "Allora cosa ne pensi?" guardavo Nick che contemplava il suo regalo di commpleanno, ero terrorizzata all'idea che non gli piacesse. Era un semplice orologio quasi uguale a quello che aveva prima, ma sopra c'erano le iniziali dei nostri nomi N&E.

Eravamo seduti in un lussuosissimo ristorante al centro di L.A. dove Nick aveva deciso di cenare la sera del suo diciottesimo compleanno solo con me; il tavolo era posto un po' in disparte dal resto della sala per paura di qualche fan, ma non appena entrati ci siamo accorti che non avremmo trovato nessunissima fan urlante: l'età media andava dai trenta ai sessant'anni.

"Ellie è...è stupendo. Davvero. Le nostre iniziali incise sopra poi sono adorabili. Grazie tesoro, non potevi farmi regalo migliore" tiro un sospiro di sollievo. Mi diede un bacio e poi passammo al dolce.

"Per il grande giorno mancano solo le bomboniere e il ristorante.Giusto?"domando a Nick mentre mangio il mio tiramisù.

"Si. Io pensavo per il ristorante di prendere in affitto un posto come hanno fatto Danielle e Kevin e un servizio catering. Non mi hai detto che quel ragazzo che hai incontrato gestisce un servizio catering?"

"Si è vero, dovrei avere il suo biglietto da visita qui nella borsa" presi la borsa nera e inizia a rovistare "eccolo qui" lo porsi a Nick che non appena lo prese e lesse ciò che c'era scritto sopra sgranò gli occhi.

"Tutto bene amore?"

"Daniel Davis" sbiancò alla sola lettura del nome.   
"Perchè lo conosci?"

"Veniva a scuola con me fino a quando ci sono andato. Era il primo della classe,cocco degli insegnanti e il ragazzo più popolare di tutta la scuola. Eppure era invidioso di me. Non me lo ha mai detto, ma si capiva. Tutto quello che facevo lui doveva commentarlo, se io avevo una cosa lui doveva averla migliore della mia. Si prendeva il merito per ogni cosa facessi io. Era il ragazzo più odioso che abbia mai conosciuto".

"Perchè non me ne hai mai parlato?"

"Beh perchè non mi piaceva la mia situazione e credevo che se te l'avessi detto tu avresti perso fiducia in me.Avresti pensato che fossi solo un ragazzino che non sa reagire. Avevo paura del tuo giudizio".

"Ma io non ti avrei mai giudicato. Beh se così stanno le cose allora ci conviene affittare un'altro servizio catering o direttamente un intero ristorante".

"Già. Ma adesso dimentichiamo quello scocciattore e parliamo d'altro".

Andammo avanti un'altra mezz'ora a parlare del nostro matrimonio,di quanto quella giornata avrebbe dovuto essere perfetta. Alla fine pagò il conto e uscimmo a passeggiare per alcune delle vie più belle di Los Angeles.

"Una volta sposati vorrei fare un viaggio in Giappone" me ne uscì mentre guardavo una vetrina.

"Perchè proprio in Giappone?"

"Perchè il Giappone è uno dei Paesi più elettronici del mondo,tutto funziona via internet e computer e poi ha tutti quei paesaggi che si vedono nei cartoni animati".

"Ok ti porterò in Giappone quando sarai mia moglie. Ti porterò ovunque tu voglia".

"Ti amo".

"Ti amo anche io, piccola mia".



"Vorrei donare il tuo sorriso alla Luna perchè

di notte chi la guardi possa pensare a te

per ricordarti che il mio amore è importante".

Tiziano Ferro, il regalo più grande



"Ok amore,adesso vedo lì dove dici tu altrimenti poi andiamo da un'altra parte un altro giorno insieme" ero in Rodeo Drive e camminavo con un caffè bollente in mano, era il giorno dopo il compleanno di Nick e volevo vedere qualche bomboniera anche se c'era tempo. La mia era solo curiosità. Avevo il telefono in mano e parlavo con Nick che era in studio di registrazione con i fratelli per un nuovo album,che sarebbe però uscito solo l'anno successivo.

"Va bene,ciao" lo salutai e riattaccai. Rimisi il telefono nella borsa,abbassai gli occhi per un attimo,ma quel momento bastò per farmi  andare a sbattere contro qualcuno.

"Scusi tanto" dissi mentre alzavo lo sguardo per vedere il povero disgraziato che avevo travolto.

"Scusa" disse il  malcapitato.

Quando lo guardai bene mi accorsi che era Daniel. Mi scostai immediatamente da lui e ricordai quello che mi aveva detto Nick la sera prima.

"Ciao Ellen".

"Ciao" dissi arrossendo,nemmeno io so perchè. Daniel era un ragazzo bellissimo,era vero,ma non poteva piacermi insomma io stavo con Nick,potevo pensare a qualcun'altro?

"Sai le tue guance diventano di un bellissimo rosso quando ti imbarazzi".

"Certo. Adesso devo andare".

"No, ti sono venuto contro e ho rovesciato il tuo caffè in terra. Ti va se ti offro un altro caffè?" infatti aveva ragione, la mia tazza di caffè era tutta completamente in terra.

"Io non lo so..."

"Stai tranquilla, il tuo fidanzato non ne sarà geloso. Dopotutto è solo un caffè".

"Ok" era fatta avevo accettato l'invito a bere qualcosa con il ragazzo che Nick odiava di più a questo mondo. Esisteva una ragazza più tonta di me?

Entrammo nello Sturback's più vicino e ci sedemmo all'unico posto vuoto. Le persone si accalcavano e la folla cresceva sempre di più.

"Cosa vuoi ordinare?"

"Caffè. Del caffè forte".

"Ok allora io vado a prendere i caffè" Daniel si alzò dal tavole e andò in fila per ordinare le nostre bevande. Se qualcuno in quel momento mi avesse chiesto il motivo per cui mi trovavo lì, gli avrei risposto "Non lo so"; se mi avessero chiesto come mi sentivo, avrei risposto "Agitata, ma non so il perchè". Mi misi così a pensare a Nick e a quello che avrebbe potuto dire una volta saputo di questa "uscita" con il suo "peggior nemico" o peggio ancora Liza, mi sarei dovuta subire un'ora infinita di ramanzina. Con Nick potevo cavarmela con qualche bacio e due occhi dolci, ma Liza non si faceva corrompere con  nulla.

Immersa com'ero nei miei pensieri non mi resi nemmeno conto della tazza fumante che Daniel aveva posato di fronte a me.

"Ehi bella addormentata. Ancora nel mondo dei sogni?"

"Io no...è che stavo pensando e...."

"Pensare troppo stanca lo sai? Allora perchè non mi racconti un po' di te?"

"In realtà non c'è molto da dire su di me".

"Io credo di si invece. Insomma sei o non sei la futura moglie di una rockstar?"

"Si, ma...io non centro molto con il suo mondo. Sono solo una semplice ragazza che ha trovato la sua anima gemella".

"Si ma se non sbaglio tu e Nick sieti cresciuti innsieme".

"Vero. Lui è sempre stato il mio migliore amico e poi il mio fidanzato. Il mio primo  e unico amore".

Andammo avanti a parlare di tutto, non si parlò più di Nick perchè lui aveva capito che era un'argomento che non volevo trattare in sua presenza, ma prendemmo in giro alcune star che io avevo conosciuto o parlato dei matrimoni bizzarri che Daniel aveva organizzato.

Il pomeriggio passò tra risate e tante parole, in un'allegria rara.

"Che ore sono?" chiesi dopo l'ennesima risata.

"Quasi le sette. Siamo qui da davvero un sacco di tempo".

"Già e io devo andare. Nick questa sera viene a casa mia".

"Che ne dici se ci rivediamo".

"Daniel questo pomeriggio passato con te è stato davvero divertente, ma non lo so. Insomma Nick non ti sopporta, anche se credo che tu già lo sappia, perciò..."

"Beh ma tu non sei Nick, tu sei libera di decidere di chi essere amica o meno. Perciò  la decisione è solo tua".

Mi alzai e uscì dal locale.

Quello che aveva detto Daniel era vero. Lui stava antipatico a Nick, non a me, perciò se io volevo potevo anche frequentarlo come amico. Non c'era nulla di male, non lo stavo tradendo o lasciando, avevo scoperto solo un ragazzo che mi faceva ridere e stare bene.

Sbagliavo o facevo la cosa giusta?

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Capitolo 4
*** Tattoo ***


"Ellie sei estremamente sicura di quello che stai per fare?"

"Si Liza, ne sono convintissima. So che farà male e forse a Nick non piacerà, ma voglio provare".

"Per me è un po' avventato".

"Liza non sto per fare un'attentato è solo un tatuaggio".

"Si ma quei cosi fanno male, molto male".

Era mezz'ora che Liza cercava di convincermi a non andare a fare quel benedetto tattoo.

Finalmente entrammo nel luogo dove si doveva tenere il "misfatto", già perchè Nick non lo sapeva di questa mia brillante idea.

Il locale non era molto grande, aveva enormi disegni coloratissimi sulle pareti e una poltrona reclinabile proprio al centro.

Dietro ad un bancone c'era un uomo di circa cinquant'anni, con una barba biondissima quasi bianca e una bandana rossa intorno alla testa.

Quella figurà mi spaventò un poco, ma tutti dicevano che era il migliore di tutta Los Angeles.

"Buongiorno" fece l'uomo.

"Buongiorno, io avrei un appuntamento" gli dissi nome e cognome, si accertò che fossi sulla lista e poi mi fece sedere sulla poltrona.

"Allora signorina, cosa ci facciamo?"

"Vorrei la lettera N proprio qui" mi alzai leggermente la maglia e gli feci vedere il punto esatto. Dalla parte del bacino destro.

"Ok prendo il catalogo e così mi dice con quanto fronzoli vuole questa lettera" si alzò, si abbassò dietro al bancone e quando rinvenne aveva in mano un libro.

Venne verso di me e mi porse il libro. Dopo aver girato varie pagine trovai ciò che volevo: una N con dei fili intrecciati e un fiore alla base.

"Questa, questa è perfetta".

"Ok, ma posso chiederle cosa significa questa N per lei?"

"E' solo la lettera iniziale del nome del mio futuro marito".

"Ovvio, ma se le cose  dovrebbero andar male?"

"Non andranno male, si fidi" l'uomo annuì e fini di lucidare qualcosa che aveva in mano. La dolorosa "operazione" iniziò quasi subito e per la prima volta nella mia mente davo ragione a Liza, faceva davvero male.

Il tutto durò poco e molto. Il fianco mi faceva male e il dolore si era sparso un po' ovunque. Be' c'è anche da dire che la mia soglia del dolore è pari a zero.

"Devo dire con modestia che è veramente venuto bene".

"Già ha ragione è stupendo" il lavoro finale era meraviglioso e non vedevo l'ora di farlo vedere a Nick.

Pagai il conto e uscì.

"Giuro che ho sentito dolore anche io" Liza che era rimasta in silenzio fino a quel momento finalmente parlò.

"Come sei esagerata è un semplice tatoo che...ha fatto male da morire".

"Allora lo ammetti!"

"Ma ne è valsa la pena. Hai visto quanto è bello? A Nick piacerà?"

"Per me si, insomma è un gesto molto romantico e poco da te".

"Spero che ne resti sorpreso e che gli piaccia e che capisca quanto lo ami".

"Quante cose vuoi! Una alla volta lo sai che i maschi ci metteno sempre tanto a capire le cose" iniziammo a ridere e continuammo la passeggiata. Pranzammo al primo Mcdonald incontrato per strada.



"You're still a part of everything I do

You're on my heart just like a tattoo".

Tattoo, Jordin Sparks



"Ah mi sono dimenticata di chiederti se poi ieri hai trovato qualche bomboniera che ti piaceva" avevamo appena finito di mangiare ed eravamo uscite dal Mcdonald per continuare la nostra passeggiata.

"Ehm...no"

"Come mai no? Ultimamente sei così veloce a trovare tutto ciò che corrisponde ai tuoi gusti".

"Perchè...non ci sono andata" Liza mi guardò storto.

"Perchè?"

"Perchè ho incontrato una persona e abbiamo preso un caffè insieme" non mi andava di parlare di Daniel proprio con lei, sapevo già cosa ne pensava e sarebbe andata su tutte le furie sapendo di ieri.

"Chi hai incontrato?"

"Daniel" dissi talmente piano che a fatica mi sentì io da sola. Ma Liza sentì il nome e a momenti non si strozzò con il milkshake che stava bevendo.

"COSA???? Ma ti sei impazzita forse? Nick lo sa?"

"No, non glielò ancora detto".

"Bene tu passi un pomeriggio con il suo peggior nemico e neanche glielo dici? Ma cosa ti prende Ellie?"

"Cosa prende a te Liza! Abbiamo solo chiacchierato e mi ha offerto un caffè, non abbiamo fatto nulla di male".

"Ma sai cosa pensa Nick di quell'individuo e..."

"E io non sono Nick, ragiono a modo mio e Daniel mi sta simpatico".

"Non voglio più parlare di questa storia, ti conviene dire tutto a Nick" mi guardò e poi alzò i tacchi e si allontanò.

Avevo appena litigato con la mia migliore amica per qualcosa che ritenevo completamente stupido. Avevo bisogno di parlare con qualcuno.

Presi il telefono e chiamai Nick.

"Pronto?"

"Ciao Nick sono io che..."

"Ciao amore, tutto bene?"

"Io avrei bisogno di parlarti, possiamo vederci subito?"

"Ellie sono in studio di registrazione ora e più tardi ho un'intervista. Mi dispiace, ma penso che prima di questa sera non possiamo vederci".

"Ma io ho bisogno di te" sentì in sottofondo una voce di uomo che riconobbi come quella di Greg.

"Scusa tesoro devo andare, ci vediamo più tardi. Ti amo".

"A dopo. Ti amo".

Chiusi la telefonata e mi guardai davanti desolata.

Amavo Nick più di qualsiasi altra persona a questo mondo, ma il suo lavoro lo portava troppo lontano da me. Ero abituata al fatto delle telefonate lampo tra una canzone e un'altra in studio o un messagio veloce durante la pubblicità di qualche programma televisivo. Mi faceva anche piacere perchè pensava a me sempre, ma quando avevo più bisogno di lui....be' lui non c'era.

Io avevo davvero un gran bisogno di parlare con qualcuno, così ripresi di nuovo il telefono e composi un nuovo numero.

"Pronto?"

"Ciao sono Ellen. Posso sapere se sei a casa?"

"Si perchè?"

"Ho bisogno di parlare con qualcuno e se non reco troppo disturbo..."

"No, non preoccuparti. Ora ti do l'indirizzo".

Mi diede l'indirizzo preciso e io partì alla volta di casa sua.









Scusate per il ritardo indecente e spero che questo capitolo piaccia. Grazie mille a chi legge e chi lascia un commento.

Vi adoro. Un bacio,Aly.

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Capitolo 5
*** Thanks for everything,but... ***


Arrivai di fronte ad una casa bianca, una villetta in apparenza uguale a tutte le altre in quella zona, se non fosse stato per le decorazioni verdeacqua ai lati. Percorsi il breve vialetto e poi suonai.

Sentì dall'interno un debolo "Arrivo" e pochi secondi dopo Daniel mi aprì.

"L'hai trovata in fretta la casa!"

"Si non era molto distante da dove ero" sorrisi e lui fece lo stesso. Mi invitò ad entrare e poi si richiuse la porta alle spalle.

L'abitazione anche vista da dentro era molto bella. L'interno era arredatocon gusto: si entrava in un vasto salotto con mobili chiari e un due grandi divani bianchi. Al muro erano appese alcune foto e dei quadri.

Il pavimento era anch'esso chiaro. Lui si sedette su un lato di uno dei due divani e mi fece cenno di fare lo stesso. Io mi tolsi il giacchetto perchè li dentro faceva molto caldo e poi mi sedetti accanto a lui.

"Allora cos'è che ti ha portato qui?"

"Ho litigato con la mia migliore amica" buttaì lì con tono grave.

"Uhm...sai gli uomini non dovrebbero immischiarsi in affari da donne, ma se posso esserti utile..."

"Se hai voglia di ascoltarmi"

"Sono qui apposta" ciò che ho sempre voluto sentirmi dire, ma  era Nick che avrebbe dovuto dirlo.

"Ok allora lei si arrabbiata con me per un motivo stupido, o almeno per me è così. Ieri io e te abbiamo preso quel caffè insieme e..."

"Non l'avrà mica disturbata un caffè!?! Insomma non abbiamo fatto nulla di male".

"Io lo so, ma lei no. Insomma le ho spiegato tutto ma...non le sei molto simpatico ecco".

"Immaginavo. E a te sono simpatico?"

"Per me si, sei una bella persona. Ma lei è affezionata a Nick come un fratello e considera me la sua sorellina essendo entrambe figlie uniche, così ha paura che....che il matrimonio con Nick possa saltare".

"Tutto per colpa mia? Ellie io non mi azzarderei mai. So che sei fidanzata e certamente non sarò io a mandare a monte tutto".

"Lo so. Spero solo che le passi, perchè le voglio veramente bene e non mi piace litigare con lei".

"Litigare con la propria amica è brutto."

"Potrei sapere perchè...be' perchè Nick non ti sopporta?"

"Io e Nick ci conosciamo da quando eravamo piccoli e si è vero io non gli sono andato mai molto a genio. Anzi per un certo periodo siamo andati anche daccordo, ma poi abbiamo litigato e non ci siamo più parlati".

"Perchè avete litigato?"

"Perchè lui Ellie è sempre stato innamorato di te, io una volta ti ho visto fuori al giardino di casa sua mentre giocavi con  i fratelli e gli ho detto che eri davvero carina. Avevamo più o meno dodici anni. Ho continuato a guardarti e a lui questo non è stato bene. Diciamo che ha solo difeso la ragazza amata. Chi non l'avrebbe fatto" mi scappò un sorriso quando disse che Nick è sempre stato innamorato di me, ma perchè non mi aveva mai detto una cosa del genere?

"Da allora non vi siete più parlati?"

"Oh si ci parlavamo, ma non ci dicevamo cose belle. Poi lui è diventato famoso e non l'ho più visto se non attraverso pubblicità. Quando ho saputo che ti aveva lasciato la prima cosa che ho pensato è stata "Che stupido aveva una bella fidanzata, perchè lasciarla così?" e non l'ho mai capito."

Arrossì a quel complimento, era strano ma ogni cosa che diceva mi faceva arrossire.

"Ci sono state varie incomprensioni, ma alla fine tutto è finito bene".

"Vorresti raccontarmi tutto?"

Io annuì e inizia a raccontargli da quando ci eravmo lasciati, la mia vita a Londra, il nostro incontro, la riappacificazione e la proposta di matrimonio.



"It's easy to feel like you don't need help

but it's harder to walk on your own".



"Nick che era?" mi chiese Greg una volta riattaccato il telefono.

"Ellie, voleva parlarmi"  mi dispiaceva tantissimo aver sempre poco tempo per lei. Dal telefono mi era parsa parecchio scossa e avrei tanto voluto andare da lei. Ma non potevo, c'era un cd da finire.

"Tutto a posto?"

"Penso di si, o almeno spero".

"Va bene, allora torniamo di la che ci devi dare il tuo parere su una cosa".

Ritornammo all'altra stanza e i ragazzi mi fecero sentire qualcosa di assolutamente meraviglioso. Tutti insieme avevano scritto una canzone che avrebbero cantato al mio matrimonio.

Mi vennero quasi le lacrime agli occhi, per il gesto e per le parole del testo, parlava esattamente di me e Ellie. Due persone che non hanno fatto altro che inseguirsi per tutto il tempo, con la consapevolezza che si sarebbero rincontrate.

"Ragazzi è...è stupenda".

"Io la trovo leggermente portatrice di carie, ma tu sei così sdolcinato" Joe era sempre il solito, voleva apparire duro e orgoglioso quando invece era dolce e romantico.

"Abbiamo voluto fartela ascoltare prima perchè abbiamo pensato che se poi non ti piaceva avremo rovinato il tuo matrimonio e..."

"Ehi calmi! La canzone mi piace tantissimo e sono sicuro che piacerà anche ad Ellie, poi nulla potrebbe rovinare quel giorno".

Sorrisi e poi  ci rimettemmo al lavoro.

Per tutto il pomeriggio il pensiero che avrei rivisto Ellie mi accompagnò e fece pesare di meno il tempo trascorso senza il mio angelo dagli occhi blu.



"When you don't know which way to go

and there's no such leading you on

you're not alone".



Finì di raccontargli tutto con un grande sorriso sulle labbra. Tornare indietro in quei momenti bui della mia vita non era semplice, ma poi vedere come era andata a finire dava luce a tutto il resto.

"Il Principe Azzurro e Cenerentola" disse lui ridendo.

"Già".

"Nick è sempre stato tipo da gesti eclatanti per un ragazza. Specialmente per te".

Io intanto spaziavo con lo sguardo per tutta la stanza e notai ad un certo punto un pianoforte.

"Tu suoni il pianoforte?"

"Si mia madre ne aveva la passione e me l'ha trasmessa anche a me".

"Posso sentire come suoni? Solo se ti va,ovvio" lui si alzò dal divano e andò a sedersi davanti al grande pianoforte nero.

"Vieni accanto a me, non mordo" allora mi alzai e mi misi accanto a lui. Prima di allora non avevo mai fatto caso al suo profumo di muschio, così forte ma anche così dolce.

"Cosa vuoi che ti suoni?"

"Quello che vuoi tu".

"Uhm..vediamo un po'...si una ninna nanna che mia madre mi suonava sempre da piccolo".

Iniziò a muovere velocemente le mani sulla tastiera che produsse un suone celestiale.

Era così dolce che ti faceva venir voglia di chiudere gli occhi e assaporare a pieno ogni suono.

La mia mente però tornò indietro, ad una persona. Chiudendo gli occhi ripensai a quando Nick da bambino aveva appena imparato a suonare il piano e mi dedicò la prima canzone che aveva composto.

Di conseguenza mi scappò un sorriso.

Quando riaprì gli occhi, Daniel era sempre con la testa chinata e le dita sulla tastiera. Finì poco dopo.

"Cosa ne pensì?"

"La ninna nanna è bellissima e tu suoni magnificamente" gli sorrisi e lui fece lo stesso.

"Ora prova a suonare tu".

"Io? No io sono un disastro. So a malapena distinguere un Do da un La".

"La fidanzata di un famoso musicista che non sa suonare un piano?"

"Nick ha provato ad insegnarmelo, ma un po' per il poco tempo, un po' perchè io sono una frana non ci è mai riuscito".

"Allora qui c'è il maestro Daniel pronto ad aiutarti. Metti una mano qui e l'altra qui. Ecco, adesso inizia a muovere così" suonava insieme a me e qualcosa usciva fuori, ma la maggior parte delle volte sbagliavo tasti e usciva fuori una melodia strana e iniziavamo a ridere.

"Oggi ho imparato definitivamente che il piano non fa per me".

"Già".

Ridemmo e ridemmo ancora e questo mi fece sentire così leggera che per un attimo mi dimenticai di tutto.

"Sai Ellie io sono sempre stato sincero con le persone e voglio esserlo anche con te" disse ad un certo punto.

Io lo guardavo smarrita.

"Tu mi piaci e reputo Nick una persona fortunata ad averti. Non puoi immaginare quanto vorrei essere al suo posto".

Solo allora mi accorsi della breve distanza che c'era tra i nostri visi.

Lui pian piano si avvicinava sempre più. I nostri nasi si sfioravano e il mio cuore aveva iniziato a battere a mille.

Sapevo che era tutto sbagliato, ma non riuscivo a muovere un solo muscolo.

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Capitolo 6
*** I've got a boyfriend ***


Uscì dal beatlab, la giornata era trascorsa davvero bene. I ragazzi erano stati stupendi, ma adesso volevo vedere Ellie.

Lei era rimasta nei miei pensieri per tutta la giornata e volevo solo passare del tempo con lei. Stavo per salire in macchina quando vidi passare Liza.

"Ely ciao" la salutai, lei alzò lo sguardo e mi fissò per un po'.

Era strana, non l'avevo mai vista così. Tranne quando Ellie era  partita per Londra. Poi lei oggi avrebbe dovuto passare la giornata con Ellie, perchè era sola?

"Liza cosa hai fatto?"

"Io..nulla" si fermò accanto alla mia macchina e si fissava gli stivali neri.

"Non ti conosco bene quanto Ellie, ma ti conosco abbastanza. Tu non hai fatto nulla!"

"Abbiamo litigato".

"Tu e chi??"

"Io e Ellie" la cosa mi sorprese e non poco. Loro due non avevano mai litigato.

"Perchè?"

"Nick il perchè non posso dirtelo. Se vuole e se avrà abbastanza coraggio lo farà Ellie" detto questo si voltò e fece per andarsene. L'afferrai per un braccio costringendola a voltarsi.

"Cosa è successo?" scandì bene quelle parole, non sembrava una domanda, era quasi un ordine.

"Nick veramente, io vorrei ma....parlane con lei" e se ne andò.

Dire che quella chiacchierata mi aveva sconvolto era dire poco. Cosa doveva dirmi Ellie?

Salì in macchina e partì alla volta di casa della mia ragazza con mille dubbi.

Era qualcosa di grave?

Centravo anche io o Liza esagerava? Ma Liza non esagerava, anzi prendeva tutto anche fin troppo poco seriamente.

Allora cosa c'era sotto?

Giunsi nel viale di casa sua e fermai la macchina. Scesi e bussai.

Mi venne ad aprire la madre.

"Oh ciao Nicholas"

"Salve signora. Ellie è in casa?"

"No è uscita questa mattina e non è ancora tornata. Perchè non sai dov'è?"

"Devo ancora passare da casa mia, sarà sicuramente lì" non volevo allarmare la madre. Sicuramente era a casa mia che parlava con mia madre.

"Di certo".

"Arrivederci".

"Arrivederci".

Risalì in macchina e partì alla volta di casa mia. Cominciavo a preoccuparmi anche io. Se non era da me non sapevo dove cercarla.

Fortunatamente abitavamo abbastanza vicini, così non ci misi molto.

Arrivato mi catapultai a casa, spaventato da qualcosa che non sapevo nemmeno io.

"Mamma Ellie è qui?"

""No perchè?"

"Nulla pensavo che fosse qui" dissi questo e salì in camera mia. Dove poteva essere?



"Guardo il cielo e non vedo altro colore

solo grigio piombo che mi spegne il sole

l'unica certezza è gli occhi che io ho di te".



Lui era così vicino a me, sentivo il suo respiro che si confondeva con il mio. Andava molto lentamente forse per vedere se io lo avrei fermato. Ma non riuscivo a muovermi, avevo i muscoli bloccati e riuscivo solo a guardarlo fisso mentre lui chiudeva gli occhi.

Per un momento ho pensato che mi sarei abbandonata a quel bacio sbagliato, se non mi fosse venuto in mente Nick.

Non potevo fargli  questo. Lui era tutto ciò che avevo e non potevo andare da lui e dirgli che avevo baciato il suo peggior nemico per poca forza di volontà.

Mi allontanai di botto, lasciandolo lì.

"Scusa...ma non posso".

"Perchè?"

"Perchè ho già un fidanzato e non posso fargli questo" era sicuro che non potevo.

"Ok io non sono qui per forzarti. Capisco che vuoi molto bene a Nick".

"Io lo amo".

"Si vede".

"Grazie per il bel pomeriggio, ma adesso devo proprio andare" mi alzai dalla sedia, ma lui mi bloccò.

"Dai rimani un altro po'. Continuiamo a suonare il piano" aveva veramente uno sguardo dolce, ma dovevo andare.

"Daniel sul serio è tardi e non posso rimanere".

"Il tuo fidanzato ti controlla a vista per caso?"

"Io posso fare ciò che voglio, ma lui ha piena fiducia in me e io non la tradirò".

Il suo comportamento iniziava a stancarmi. Presi il giacchetto e salutandolo con la mano uscì da quella casa.

Tra noi due non sarebbe mai successo nulla, era troppo sbagliato.

Io amavo Nick e solo lui, Daniel era solo un amico.

Allora perchè la mia testa diceva un'altra cosa. Perchè sarebbe voluta rimanere ancora in quella casa?







Scusatemi se è corto, ma non so se questa storia continua a piacervi.

Sarei felice di leggere qualche commento, anche negativo.

Un bacio,Aly.

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