Prince

The Little Red Cap and The Bad Wolf

Risate, sospiri, gemiti a stento trattenuti.
Era tutto ciò di cui aveva bisogno, tra quelle lenzuola che sapevano di lei.
Poi allungava la mano verso il suo fianco morbido, lo solleticava, e lei lasciava che gli occhi le brillassero come gemme, che il suo sorriso si schiudesse come un fiore appena nato, che il nasino le si arricciasse e il corpo si contorcesse, dando vita ad un nuovo, esilarante, accesso di risate.
A quel punto lei lo guardava, con lo sguardo birichino da bambina mai cresciuta, gli allacciava le braccia al collo e sussurrava:
«Mi ami, lupo cattivo?»
Un sorriso.
«Come non potrei, Cappuccetto Rosso?»

                                                                                                          This is war







Feccia.
Succhiasangue.
Esseri puzzolenti di carne putrida.
Li abbiamo sempre definiti così.
Loro sono pericolo, sono sfida, sono sangue e morte.
E’ quasi elettrizzante vederli difesi e morenti, quando con l’ultima luce negli occhi color rubino, ti fissano, prima che tu elimini il nemico dalla faccia della terra.
Stavolta non è così, Kim.
Sono tanti, sono potenti, sono diversi.
Basterebbe un loro schiocco di dita e non avremmo nemmeno il tempo di respirare, che non dovremo farlo mai più.
Ho paura.
Ci credi, Kim?
Ho una fottutissima paura.
Di soffrire, di morire, di perderti.
Non voglio passare l’eternità in un posto in cui tu non ci sei.
«Tornerai, vero?»
Sei spaventata anche tu.
«Certo.»
Non ne sono poi così sicuro, dopotutto.

                                                                                                       Leave me alone






Se l’è preso.
Piano piano, lentamente, senza fartelo sapere.
Ha tirato fuori i suoi artigli e ti ha portato via Sam.
Vorresti piangere, vorresti urlare, vorresti prendere tutto e lanciarlo via.
Non puoi.
Lui la ama.
«Io non posso spiegarlo, non volevo farti soffrire, mi dispiace davvero.»
Non t’importa.
Non vuoi sentirlo.
«Sam.»
E’ lei.
La favola è finita.
La strega ha vinto.
 
Sei sola.