Clarkmas

di __Sunshine__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** A casa con Chloe ***
Capitolo 3: *** Ti voglio bene papà. ***
Capitolo 4: *** Il nostro non è un matrimonio perfetto ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Prologo.



-Così mi hanno affidato l’ incarico e io l’ ho portato al termine alla grande! Il Daily Planet rispetto all’ anno scorso ha raccolto il doppio dei giocattoli!-
-E qual’ è il problema?-
-I camionisti sono in sciopero e i regali vanno consegnati questa sera! Ci pensi? La vigilia di Natale!-
-Chloe...-
-sei più veloce di una pallottola, e sono sicura che non vorresti mai deludere dei poveri bambini innocenti, giusto?-
-Non fare questi discorsi con me!-
-Però lo sai che è vero, e poi lo faresti per dei poveri bambini innocenti... e salveresti anche la mia carriera.-
-Ma...-
-Ti prego!-
-Chloe, è il mio primo Natale con Lana... io le ho promesso...-
-Io sono sicura che lei capirà! O almeno, capirà quello che tu Tu inventerai per giustificarti... ti prego...-
Lo sguardo da cucciolo di Chloe Sullivan lo colpiva dritto al cuore, non importava quanto avesse voluto dirle “no”, dalla bocca usciva un bel “sì”.
-Ah! Sei il mio eroe Clark! Sei un vero tesoro!-
Aprì la porta, e subito un’ onda di giocattoli si poté vedere dall’ entrata. Doveva portare tutti quei pacchetti in giro per Metropolis?!
-Chloe, sembra il reparto giocattoli di un grande magazzino! Ma quanti sono?-
-Uhm... duemila, a occhio e croce. Ecco, ho stampato gli indirizzi da est verso ovest, prima cominci e meglio sarà!-
Clic! Con un cappello in testa, si faceva anche prendere in giro dalla sua migliore amica, dopo averle fatto un favore enorme. Ma era Chloe, e solo questo fatto le permetteva di aprire molte porte nel cuore di Clark Kent.
Due ore dopo, stava girovagando in lungo e in largo per trovare le case dei bambini a cui dare i regali. Era in procinto di entrare da una porta, quando un suono prese la sua attenzione. Erano urla, sembravano di un’ uomo e di una donna, così decise di avvicinarsi per controllare la situazione. In un minuto, sentì uno sparo e si rese conto che, per sbaglio, era stato colpito. Nessun problema, pensò, è solo una pallottola. Poco dopo però iniziò a sentire uno strano calore, malvagio, e un dolore acuto spuntò improvvisamente nel petto. Pallottole con cryptonite. Riuscì appena in tempo a vedere il volto della sua madre biologica, Lara, e a sentire le sue parole.
“Se farai le scelte giuste, potrai vivere così un giorno.”


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Okay, il mio nome è Gaja ed ero una Chlarker convinta fino alla ottava stagione. Ora come ora sarei Chlollie, ma un po' di Chlark pre-sesta fa sempre bene no? Commentate! Mi vanno bene le critiche naturalmente, si può sempre migliorare!

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Capitolo 2
*** A casa con Chloe ***


1 - A casa con Chloe
Una luce si infiltrò negli occhi di Clark. Pensava di essere morto, ma evidentemente non era così, visto che si trovava in un appartamento. Era in un letto, e una figura calda accoccolata a lui lo teneva al caldo. Lana, pensò sicuramente.
-Papà? Posso aprire i regali?-
Papà? Quel bambino lo aveva appena chiamato papà?
-Jonathan, non stressare tuo padre, sai che è molto stanco!-
Quella non era la voce di Lana. Quella era la voce di Chloe. Aveva Chloe Sullivan praticamente addosso, e lei non sembrava un minimo contrariata da questo. Anzi, era tranquillissima, come se fosse stata una cosa da tutti i giorni.
-Chlo?-
-Sì amore?-
Gli schioccò velocemente un bacio prima di alzarsi. Wow, una scarica elettrica lo circondò, un bacio da Chloe. Non era il loro primo bacio, naturalmente, anzi per essere solo amici avevano una bella esperienza, ma era davvero tanto che non se ne scambiavano uno.
Ma ricacciò dal posto da dove era venuto quel pensiero, in fin dei conti stava ancora con Lana. Anche se proprio non gli era dispiaciuto il bacio veloce di Chloe.
Decise di concentrarsi sul posto. Si trovavano in casa Kent, ma il letto non era il suo, assomigliava piuttosto a quello dei suoi genitori, anche se non uguale.
Probabilmente era vecchio, per cui lo avevano cambiato. Alzando lo sguardo, incontrò quello di sua “moglie”. Aveva addosso una camicia da notte verde acqua, e si stava pettinando i capelli biondi. Ma erano molto più lunghi di come li aveva lasciati, e le stavano anche molto meglio. Le arrivavano appena sotto le spalle, e con il sole facevano riflessi fantastici. Sembrava splendesse.
-Papà? Allora posso?-
Quel bambino, Jonathan, era una sua fotocopia. Non sembrava avere più di sei anni, e con tutta probabilità aveva poteri, ma era suo figlio? Lo chiamava papà, ma chi era sua madre? Chloe? E come era finito lì, in quel posto? Non doveva essere all’ ospedale?
-Sì... sì puoi...-
-Come puoi?! Amore, sai che dobbiamo aspettare i nonni! O almeno aspetta che le gemelle si sveglino!-
Gemelle. Aveva altre figlie. Ma da quanto erano... sposati? Lui e Chloe? -Gemelle?-
-Sì, Clark, Martha e Lara, le nostre gemelle! Clark, tesoro, ti senti bene? Vuoi un the?-
-No, no, era solo una dimenticanza.-
-Ti sei dimenticato le tue figlie? Clark, davvero, stai bene?-
Così aveva tre figli... da Chloe. C’ era qualcosa che non andava, certo, desiderava dei figli, ma non da Chloe, da Lana, la sua ragazza Lana. Dove era finita Lana? O meglio, dove era finito lui? -No... no sicuramente no. Chloe... so che ti sembrerà una cosa strana ma... che anno è questo?-
-Allora, dimmi che cosa sta succedendo. Fino a ieri andava tutto benissimo e dopo una notte di sonno ti sei dimenticato la tua vita? Siamo nel 2012, Martha e Lara hanno tre anni e Johnatan sette. Ti ricordi chi sono almeno?-
-...Sì e no. Ricordo la mia amica Chloe, quella che mi ha chiesto di distribuire regali ieri sera, quella che con uno sguardo mi farebbe dire sì a tutto, quella con i capelli da folletto che non arrivano neanche alle spalle... non questa Chloe. La mia apparente moglie.-
Oh oh. Come l’ avrebbe presa? Certo, una persona alla quale sei legata che ti dice cose come questa, non fa piacere. Il viso di Chloe si contrasse, conosceva quella visione, stava pensando.
-Ieri, in che anno eri Clark?-
-Nel 2005-
-La vigilia di Natale! Lo sapevo! Hai avuto una specie di viaggio temporale... ti avevano sparato!-
-Come diavolo fai a sapere tutto questo?-
-Perché otto anni fa mi hai raccontato tutto! Ehm... Clark... dicendomi questo hai alterato l’ equilibrio naturale delle cose! Otto anni fa, nel racconto, io non sapevo niente.-
-Aspetta un momento, non è possibile. Potrei non avertelo detto.-
-Te lo ricordi? Mi dici... dicevi, sempre tutto!-
-Chloe, senti, non so nemmeno se tornerò indietro. Perché non provi a spiegarmi come vanno le cose qui? I problemi verranno tra un po’, senza bisogno di chiamarli.-
-E va bene... iniziamo-
.




2 – Sai che sei un buon padre, Clark?
-Fammi delle domande, io risponderò.-
-Come ci siamo messi insieme noi due?-
-Non credo che questo dovresti saperlo Clark. Infondo, se lo saprai poi non riuscirai più a comportarti normalmente, e rischierai di non far succedere tutto questo.-
Come sempre, Chloe era una marcia avanti a lui, stava già pensando a tutto.
-Hai ragione. Posso almeno sapere che lavoro faccio?-
-Dipende da quale vuoi sapere. Di giorno, sei un reporter del Daily Planet e di notte... mai sentito parlare di Superman? Salvi la gente Clark! Sei un eroe per milioni di persone, si parla sempre di te!-
-Un supereroe? Ma come ci sono arrivato?-
-Alt! Non te lo posso dire...-
-Giusto... e tu? Che lavoro fai?-
-Sono la reporter di punta del Daily Planet!-
-Chloe, sono davvero fiero di te.-
Lo era davvero. La sua amica... beh, moglie, era riuscita nel suo intento!
Lei sorrise prima di continuare.
-Anche io ho una doppia vita però. Sono Watchtower, lavoro per la Justice League con te.-
Justice League? Si era perso un pezzo. Chloe supereroina? Watchtower? Non aveva super poteri...
-Justice... cosa?-
-Oh! Che stupida, scusa. La Lega Della Giustizia, il nostro amico Oliver Queen l’ ha fondata anni fa e dopo un po’ noi siamo entrati a farne parte. Ricordi Bart Allen? Anche lui ne fa parte, il suo nome in codice è Impulse ma quando agisce da solo si fa chiamare Flash. Ci sei riuscito, lo hai fatto cambiare! Il mio super potere è la mia funzione di hacker, se vuoi saperlo. Sono diventata piuttosto brava in effetti! Ma, sorpresa delle sorprese, sono un mostro da meteorite! No, non fare quella faccia, posso solo guarire le persone. E mi fa piuttosto male. Oh Clark, chiudi quella bocca!-
La sua Chloe, la ragazza che aveva coniato il nome “mostro da meteorite”... lo era. E aveva anche il potere fantastico di curare le persone. Speciale tra gli speciali, la sua Chloe.
Sorrise, pensando che aveva pensato “sua” due volte in una frase. Forse poteva essere davvero un suo possibile futuro.
-Avanti, parla!-
-Stavo pensando... hai poteri... wow. E il bimbo? E le gemelle?-
-Finalmente! Sembrava non te ne importasse niente! Jonathan ha sette anni, te lo ho già detto, e ha tutti i tuoi poteri tranne il volo, ma anche a te si è sviluppato tardi.-
-So volare??- Chiese inorridito e sorpreso. Soffriva di vertigini!
-Oh sì! Mi hai fatto volare un sacco di volte!-
-Ancora una volta wow... che altro mi sai dire su di lui?-
-Non ama molto la scuola, preferisce la play station, però dopotutto ha solo sette anni no? Ha la fidanzatina... devi vedere che carina! Mora, con capelli lucidi lucidi, insomma una mini Lana!-
Lana... no, voleva godersi la sua nuova vita senza pensare a Lana, per una volta.
-E le piccole?-
-Martha e Lara! Tu volevi chiamare Lara Moira, ma solo sentire il suo nome mi fa stare male... quindi abbiamo optato per Lara. Martha è bionda, mentre Lara è di un biondo più scuro, quasi cenere. Lara è una bimba romantica, sognatrice, come te, sogna di essere una supereroina come il suo eroe! Martha invece è più realista, come me, mi ha già dettato il suo primo articolo! È troppo scaltra, hai presente quella che combina sempre guai?-
-Sì, in effetti sì, era la mia migliore amica alle superiori!-
-Non ero niente in confronto a lei! Sta superando il limite! Ha messo la cryptonite verde nel letto di suo fratello perché non le aveva passato i marshmellows!-
-Ma questa è cattiveria!-
-Oh, no, è solo dispettosa. Si è pentita e gliela ha tolta prima che lui si coricasse.-
-Mi ricorda qualcuno, che si pente di fare le cose, ma dopo che le ha fatte!-
-Non sono così tremenda...-
-No, no, certo che no...-
-Andiamo! Hai altre domande?-
-Solo una... russo?-
-Ma cosa mi chiedi! No, se vuoi saperlo non russi, hai il sonno leggero però.
Sapere che Chloe sapeva come dormiva lo faceva rabbrividire... ma gli faceva anche piacere. Era sempre lei, aveva sempre saputo tutto di lui, una cosa in più non faceva che bene.
-Sono bimbi felici Clark, non gli manca niente. Non si sentono diversi, hanno tutto ciò che possa desiderare un bambino. Siamo bravi genitori, sei un bravo papà.-
-Grazie Chloe... sono sicuro che anche tu sei una brava madre.-
-Sì, è vero, lo sono!-
Con un sorriso, al ragazzo venne spontaneo abbracciare la sua amica/moglie.
-Clark, Clark, so che mi vuoi bene ma io devo respirare per vivere!-
-Scusa!-
-Non ci provare. Non usare la vista a raggi X con me! Non mi sono rotta niente, tranquillo.-
-Vista a raggi X?-
-Oh, sì, scusa. Da un po’ di tempo a questa parte, be’ in questo tempo, hai l’ abitudine di controllare le mie ossa... per vedere se mi sono fatta male e non te lo voglio dire, oppure più semplicemente alle ossa non ci arrivi...-
-Chloe!-
-Clark, siamo sposati da anni e abbiamo tre figli!-
-Ma in questo momento io sto con Lana!-
-Allora, visto che stai ancora con la famosa Lana Lang... grazie per avermi scelto.-
E ora cosa doveva rispondere?
-Ehm... grazie a te...-
-Andiamo! Abbiamo un pranzo da preparare, dei regali da impacchettare e due bimbe da svegliare!-
Grazie anche a te Chloe, per avermi evitato questo imbarazzo da record!



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commentate almeno questo capitolo? Pleeeease!

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Capitolo 3
*** Ti voglio bene papà. ***


3 – Ti voglio bene papà



-Clark, hanno suonato! Puoi aprire tu? Io sto vestendo le bambine!-.
Aprì immediatamente, per vedersi davanti una Lana Lang con molti chili in più. Gli ci volle pochissimo per capire che era incinta... incinta? Lana?
-Ciao Clark! Quanto tempo! Scusa, ma non posso muovermi più di tanto, sai Lily non me lo permette...-
Lily, Lilian... la figlia di Lex, quindi.
-Oh, certo... ciao Lana.-
-Clark? Martha ti vuole... oh, ciao...-
L’ uomo notò uno sguardo di sfida tra le due, che nel suo tempo erano diventate buone amiche dopo una rivalità iniziale. Cosa era successo negli anni?
-Sì, sì, Lana torno subito.-
-Nessun problema Clark, posso parlare con Chloe.-
-Già...-.
Entrò nella stanza delle bambine, dove Martha non riusciva a smettere di piangere, e Lara cercava di consolarla abbracciandola. Non le aveva mai viste prima, ma in quel momento non avrebbe potuto desiderare di avere figlie più belle. Così dolci, sedute sul letto, abbracciate, erano semplicemente la perfezione.
-Allora, qualcuno ha bisogno di un superpapà?- -Papà! Via di qui! Non ti voglio!- La piccola gridò tra i singhiozzi.
-Ma come... mamma ha detto che mi volevi vedere... cosa è successo tesoro? Vuoi davvero che me ne vada?-
-Tanto tu preferisci Lara! Tutti preferiscono Lara! Lei è la bimba dolce, tenera, che porta il fiorellino alla mamma! A me invece... invece... non mi vuole bene nessuno! Anche i miei amici preferiscono lei! Non ce la faccio più!-.
Oh oh. Primo giorno da genitore, e già una crisi. Cosa poteva fare per placare la situazione? Aveva paura di sbagliare, o di assecondarla troppo, così facendo avrebbe ferito i sentimenti della gemellina.
-Piccolina... tutti ti vogliono bene. Non so se te lo dico sempre, o se invece mai, ma ti voglio un mondo di bene. Ti voglio un... universo di bene! Sei la più bella, simpatica e intelligente bambina del mondo!-
-Lara è più intelligente.-
-No, siete intelligenti ugualmente, solo lo esprimete in diverso modo tesoro.-
-Davvero?-
-Davvero. E per la cronaca tesoro, non si dice a me mi.- La corresse con un sorriso.
-Ti voglio bene papà- -Anche io, tanto tanto-.










4 – Una festa da Kent

La festa era iniziata da un po’ di minuti, e già nella cucina c’ erano troppe persone per i suoi gusti.
Soprattutto, non poteva vedere Chloe o i suoi figli, la cosa più importante adesso. Poteva immaginare sua moglie tra gli ospiti, a salutare, e i bimbi a letto, oppure a giocare sotto l’ albero.
-Clark!-
Si girò, e vide Lex Luthor salutarlo amichevolmente.
Sembrava tornato a molti anni prima, quando l’ aveva salvato dall’ incidente d’ auto. Era passato talmente tanto tempo, che se lo era quasi dimenticato.
-Ehm.. ciao Lex.-
-Bella festa eh? I Kent non deludono mai!-
-Sì, Chloe ci ha messo anima e corpo, ed alla fine è riuscito tutto bene grazie soprattutto a lei.-
Chloe ci tiene molto, lo sa tutta Smallville!-.
Conversarono amabilmente come due amici di vecchia data, Clark riuscì a mantenersi sul vago per non peggiorare la situazione, ma carpì comunque un bel po’ di informazioni. Aveva scoperto che lui e Lana si erano sposati e avevano un bimbo, Alex, più o meno dell’ età di John, e Lana aspettava la seconda, l’ avrebbero chiamata Lily.
Lex aveva rinunciato ai soldi di suo padre, lavorava in una piccola azienda come semplice dipendente e non navigava proprio nell’ oro. Piccole cose, che quasi non riusciva a incastrare nella sua nuova vita.
-Ehi, maritino mio! Ti stai calando nella parte?-
Chloe gli era arrivata da dietro e lo aveva sorpreso. A livello inconscio, avrebbe dovuto sapere che c’ era una persona dietro di lui, con i superpoteri, ma era sovrappensiero, per cui sobbalzò.
-Eh? Ah... sì... più o meno...-
-Avanti Clark, stavo scherzando. Infondo, siamo sposati da anni, non dovresti essere così in soggezione! Anche nel tuo... mondo, siamo migliori amici. Non ha proprio senso il tuo comportamento!-
-Prova a immedesimarti. Hai tre figli con il tuo migliore amico... diciamo con...-
-Lex.-Finì la frase Chloe per lui.
-Lex?-
Sì, Lex, Alexander Lex Luthor. Così difficile da credere?-
-Bèh... sì! Insomma, è Lex!-
-Non è più il Lex che conosci tu. È cambiato, in meglio, è simpatico e dolce...-
-Come mai ha detto le stesse cose di te?-
Provava un senso di fastidio, sembravano essere molto, troppo intimi. Gli ci volle un minuto per capire che era gelosia.
-Clark Jerome Kent, sei geloso della tua migliore amica?-
-NO! Cioè... mi dà fastidio essere potenzialmente cornuto in futuro!-
-Ma Clark come parli?! Non pensarlo nemmeno! Io e Lex siamo solo amici!-
-Anche io e te eravamo solo amici eh, visto come è finita?-
-Tu stai iniziando un discorso che non puoi finire.-
-Allora lo ammetti!-
-Ma ammetto cosa?! Stai facendo tutto da solo! Tu sei geloso e non lo vuoi ammettere! Come mi fai incavolare! Se hai problemi risolvili!-
-No Chloe... Chlo’... dai non litighiamo...-
Non voleva litigare con la sua migliore amica, o con sua moglie, o con tutte e due. Chloe era la cosa migliore che gli fosse mai capitata, solo ora stava iniziando a rendersene conto.
Lei rispose con un lamento, segno che non era d’ accordo con lui. Quando Chloe Sullivan si offende, il broncio può durare anche per settimane, prima di svanire nel nulla come se fosse niente. Ma lui settimane non le aveva.
-Avanti Chloe... non mi perdoni?-
-Mah... non sei ancora mio marito dopo tutto, posso anche non perdonarti finché non torna il mio Clark...-
-No! Chloe... sono io il tuo Clark, solo un po’ più giovane.-
-Il mio Clark mi ama, vuole stare con me e... sa volare.-
-So volare??-
-Sì, sai volare! Ma non è questo il punto.-
Riflesse un po’ prima di rispondere. -Anche io ti amo! In modo diverso, ma ti amo!-
-Il mio Clark non mi ama in modo diverso, mia ama e basta. A dire il vero questa cosa sta iniziando a stancarmi un po’, mi manca... mi manchi-.
Non sapeva cosa rispondere, Chloe aveva ragione, lui non era suo marito, l’ uomo con cui aveva avuto tre bambini.
Era come... uno sconosciuto, un vecchio amico di tanti anni prima che ormai non sapeva più gestire. Non era più abituata a vederlo sbavare sulla bella Lana Lang, non lo sopportava.-
-Quando ti ho raccontato questa storia, tanti anni fa, ti ho per caso detto a che punto della storia sono tornato indietro?- -Non di preciso, mi hai detto soltanto che è successo una volta capito una grande cosa. Non mi hai mai voluto dire altro, per paura forse di un tuo te futuro con già tutte le risposte... morale della favola, non lo so. Devi scoprirlo da solo. E per favore, fallo in fretta, non posso vivere senza mio marito.-
-Ci proverò...-.


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volevo dire grazie ai commenti che ho ricevuto! Sono così felice di questo! Baci!

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Capitolo 4
*** Il nostro non è un matrimonio perfetto ***


5 – Il nostro non è un matrimonio perfetto.



La cosa più brutta di fare una festa, è il dopo. Soprattutto se tua moglie ti fa pulire l’ intera casa, con la scusa che deve scrivere un articolo. Era abituato a ricevere ordini da Chloe, faceva parte del suo essere, ma mai ad avere qualcosa in cambio dopo... qualcosa come un bacio. Oh, l’ aveva già baciata, ma mai volontariamente. L’ aveva fatto senza pensare, e quando se ne era resa conto era diventata rossa rossa, improvvisamente consapevole di non avere accanto suo marito. Gli era sembrata assolutamente adorabile.
-Papà, posso parlarti?-
Johnatan Kent era vicino alla porta, appoggiato, con un’ espressione dolcemente preoccupata sul piccolo viso.
Poteva notare la somiglianza con se stesso, ma anche una breve influenza dei lineamenti di Chloe.
-Certo figliolo.- Lo fece sorridere. Suo padre lo chiamava sempre così, ma non aveva mai pensato di poter chiamare in questo modo un suo potenziale figlio.
-Tu ami la mamma?-
Toc. Un colpo al cuore. Amava sua madre?
-Be... io amo la tua mamma. Lei è simpatica, dolce, intraprendente, bellissima... perché questa domanda?-
-Ti comporti in modo strano.-
Istinto da giornalista come sua madre, pensò.
-Ma no... sono un po’ stanco.-
-L’ ultima volta che l’ hai detto la mamma ha pianto per un mese, tu non hai fatto di nuovo male alla mamma vero?-
Aveva ferito Chloe?
-Io... no, tesoro. Ora vado a letto, e vai anche tu che è tardi.-
-Non fare male alla mamma, per favore.-
-Non le farò del male. Ma tu dormi, o domani sarai imbambolato tutto il giorno!-.
Dopo un bacino e un abbraccio, andò a letto. Non trovò Chloe, che stava leggendo un articolo alle bambine, facendo finta fosse una favola. Dopo poco però arrivò, vestita in una sua vecchia camicia, che la rendeva inaspettatamente sexy.
-Chloe, ti posso parlare?-
-Certo... che brutta faccia Clark, che è successo?-
-Ho parlato un po’ con Johnatan, e ho scoperto una brutta cosa...-
-Oh no. Ti ha detto di quando ci siamo lasciati, vero?-
-Ci siamo lasciati?-
-Sì e no. Per un periodo sono andata a vivere da Lois e Oliver, con i bimbi, ma è stato poco tempo. Non riuscivo a perdonarti per una cosa...-
-Cosa Chloe?-
-Non posso dirtelo, capiscimi. Non vorresti te lo dicessi!-
-Sì invece! Se me lo dici non lo rifarò! Non voglio farti soffrire!-
-Mi hai tradito con Lana Lang! Contento adesso? Eravamo in un periodo di crisi... e Lana non è proprio una moglie fedele. Non riuscivo a capirti, non riuscivi a capirmi, avevamo entrambi troppo lavoro e poco tempo per stare insieme. Lei ne ha solo approfittato, e quando hai capito cosa era successo sei venuto subito a dirmelo. Ti ho mandato fuori di casa, senza valige o altro, non hai potuto vedere i tuoi figli per un mese. Ma non eri innamorato di lei, amavi me, e alla fine ti ho perdonato.-
Non ci poteva credere. Non poteva essere una persona tanto vile da tradire la donna che amava così tanto.
-Clark? Non lo hai ancora fatto, e io l’ ho già dimenticato. Non ti sto ancora biasimando, tranquillo.-
-Mi biasimo da solo... non credevo di essere una persona malvagia.-
-Ma non lo sei! Eri soltanto un po’... ammaliato... Lana fa questo effetto.-
-Chloe ma ti ascolti?! Mi stai scusando di una cosa pessima! Non è da te! Tu mi avresti ucciso!-
-Lo so e l’ ho fatto. Ma non ha senso incolparti per una cosa che non hai ancora fatto. Come incolpare un piccolo Lionel Luthor per i misfatti fatti da adulto... è senza morale. Soffrirai in seguito per gli sbagli che farai, non ora.-
-Chloe...-
-Chloe niente. Ti amo, e tu mi amerai. Voglio dormire, Santo Stefano è sempre una giornata molto impegnativa.-
-Chloe?-
-Eh?-
-Grazie. Per tutto.-
-Di niente Clark, di niente. Il nostro non è un matrimonio perfetto, ci sono alti e bassi, ma ci amiamo. Siamo felici. E i nostri bimbi sono felici.-
-Tu sei felice con me? Ti rendo felice?-
-Ogni secondo. E, per la cronaca, ho baciato Oliver due anni fa.-
-Mai paragonabile al mio errore. ...Chi è Oliver?-
-Il mio capo. Oliver Queen, alias Freccia Verde. Eravamo stanchi e feriti dopo una missione, non sapevo nemmeno più se tu eri vivo, ero confusa... è successo. Non ho provato nulla però!-
-Aspetta. Missione? Per il tuo lavoro da supereroina? E adesso stai bene?-
-È successo due anni fa, e non mi biasimi nemmeno un pochino?-
-Non ti do la colpa di una cosa fatta sotto pressione. Non eri in te, vero?-
-Assolutamente.-
-Ecco, ora dormiamo. Io sarò anche sovraumano, ma tu cara sarai uno straccio domani mattina.-
Chiuse gli occhi e provò ad addormentarsi. Tradire Chloe con Lana, questa non se la sarebbe mai aspettata.
-Ti preoccupa qualcosa?-
-È da anni che non dormo senza averti accanto. Non ti preoccupare, mi devo soltanto abituare.-
Senza dire niente, le avvolse i fianchi con un braccio e la tirò a sè.
-Buona notte Clark.-
-Buona notte Chloe... come ti chiamo io di solito?-
-Chloe, come mi vuoi chiamare?! A volte lo alterni con Chlo’, o quando vuoi qualcosa usi “stella del Planet”.-
-Buona notte stellina-.










6 – Per un soffio.


-Clark... svegliati... è Santo Stefano, dobbiamo andare dai tuoi genitori...-
Il ragazzo aprì gli occhi e si ritrovò nella stanza da letto che condivideva con la moglie. Lei era sdraiata vicino a lui, con il suo fianco ancora abbracciato dalla sera prima, la camicia un po’ alzata e un’ espressione addormentata sul viso. Non l’ aveva mai trovata così carina e adorabile.
-Certo, arrivo subito. Dove abitano i miei?-
-In un appartamento vicino, quasi uguale a questo ma un po’ più piccolo. Hai presente una dependance? In teoria sarebbe una cosa del genere.-
-Abbiamo relegato i miei genitori in una dependance?-
-No! La casa è più o meno di queste dimensioni! Solamente, non ha la tua stanza, e il granaio. Non ti preoccupare per loro Clark, vivono esattamente come vivevano nel tuo tempo. Avanti, districhiamoci e andiamo a pranzare da loro.-
Senza pensare troppo, d’ impulso, invece di togliersi dalle braccia di Chloe posò delicatamente le labbra sulle sue. Era poco più di un bacio da amici, ma lo lasciò senza parole. Lei sorrise solamente, un misto tra sorpresa e affetto, poi arrossì paurosamente e volse lo sguardo verso la testiera del letto.
-Devo andare a preparare John, tu vesti e pettina Lara e Martha, al mattino vogliono te.-
Sembrava non reagire al suo gesto, o almeno, far finta di non reagire. Non poteva sapere cosa le passava per la testa, non conosceva ancora quella strana versione di Chloe Sullivan, ma già l’ adorava. Il suo sentimento verso di lei stava cambiando, si trasformava come avrebbe dovuto, e questo poteva segnare il ritorno al suo tempo.
-Lo faccio subito...-
-Aspetta, non vestirti. Le gemelle giocano sempre con il cibo a colazione, sicuramente ti verseranno qualcosa addosso mentre giocherai con loro. Perché lo farai, ne sono sicura! Mettiti la vestaglia, ti preparerai dopo aver preparato loro.-
-Grazie Chloe. Di tutto quello che stai facendo per me adesso.-
-Non ringraziarmi sempre!-
-Chloe?-
-Sì?-
-Scusa-.
Sapeva di non aver colpa, ma doveva dirglielo ugualmente.
Si trovava una specie di sconosciuto in casa, doveva insegnargli tutto e non poteva nemmeno essere trattata come moglie. Suo marito non sapeva dove si trovasse, era stato rimpiazzato, insomma, non era una bella situazione in cui trovarsi.
-Non è colpa tua. Vorrei solo che... Clark torni presto. Non so fino a quando potrò resistere. Potrebbe durare due giorni, come una settimana, come mesi, come anni! E il mio Clark non è neanche morto, non posso rassegnarmi a dimenticarlo, non so dov’ è, sospeso nel tempo immagino, ma non ne ho la conferma. Tu ami Lana, Lana Lang, la donna con cui mi hai tradito, e non ti posso neanche biasimare per questo, perché non lo hai ancora fatto. Sono ritornata soltanto l’amica, la confidente, la spalla, e questo ruolo mi va stretto adesso. Sono abituata ad essere tua moglie, non la tua migliore amica. Mi capisci? Ti prego, trova il modo di tornare indietro.-
Una piccola lacrima scese dall’ occhio sinistro, ma in fretta un dito la catturò per nasconderla. Chloe era una donna forte, non voleva piangere.
-Scusa per lo sfogo.-
-Non ti preoccupare... scusa tu...-
-Ehi. Basta con le scuse, abbiamo tanto da fare. Dimentica le lacrime, okay? Non piango mai, lo sai, ma ogni tanto fa bene. Lo dico sempre anche a Lara. Specialmente se c’ è un migliore amico pronto a consolarti.- Concluse con un sorriso.
-Vieni qui stella del Planet!- Clark la prese in braccio e la fece roteare, con la speranza di vederla più spensierata. In un attimo, erano fronte a fronte, bastavano solo pochi millimetri a unirli in un bacio. Pochi, pochissimi secondi, e il confine sarebbe stato passato...
-Mamma? Posso mettermi la maglia rossa?-
La voce di Johnatan li fece sobbalzare. Sarebbe bastato un istante di ritardo, ma forse... forse era meglio così. La situazione era troppo confusionaria. Non voleva illudere una ragazza speciale come Chloe.
-Oh, certo amore!-
-Allora vieni in camera mia a cercarla? Non riesco a trovarla mamma!-
Chloe sbuffò, ma scese dal braccio per aiutare il bimbo.
-E meno male che hai la vista a raggi x...-
-Non è colpa mia! È lei che se ne va!-
-Certo, noi abbiamo le maglie volanti, lo sapevi Clark?-
-Le avevo anche io quando ero piccolo! Vuoi che lo aiuti io? Magari la trovo prima.-
-Non credo proprio, con il tuo ordine!-.
Poteva sentire le loro voci in lontananza, scherzavano e ridevano, lo facevano sentire felice. Questo era il futuro che voleva, una famiglia, Johnatan e le gemelle. L’ unico problema... Chloe. Non aveva mai pensato a lei come qualcosa di più di un’ amica, era solo, al massimo, una sorellina. Certo, una sorellina molto bella, con un sorriso luminoso e un corpo da far girare la testa, ma sempre una sorellina.
Una vita con lei era insieme una cosa fantastica e terribile. Era l’ unica a capirlo veramente, gli perdonava tutto, lo conosceva come chiunque altro. Ma d’ altra parte, a volte sapere tutto non era un vantaggio. Sapeva bene tutti i suoi difetti, alcuni dei quali a volte non sopportava proprio. Era maniaca del lavoro, comandava e a volte si comportava come una maestrina.
Scorrendoli mentalmente, si rese conto che li sopportava eccome. Semplicemente adorava Chloe, ma come sorella o come qualcosa di più?


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Volevo ringraziare tutte per i commenti: siete fantasticheee!!!

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