Un Regalo Dal Passato

di LivingTheDream
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ancora,di nuovo,a casa. ***
Capitolo 2: *** Regali dal Cuore ***
Capitolo 3: *** Parole dal Passato ***



Capitolo 1
*** Ancora,di nuovo,a casa. ***


Questa storia fa parte della serie "Pezzi di un Futuro Perduto."

Nota dell’autrice: questa storia mi è entrata in testa la notte di Natale, e mi si è appoggiata sul cuore. Faceva troppa pressione, quindi verso le dieci ho sentito il bisogno impellente di scriverla, e, dopo varie interruzioni, l’ho terminata verso le due di notte. Come al solito è da diabete, ma…così sono io! Buon Natale, a tutti!

 
La pioggia scende abbondantemente, quella notte a Londra, ma nessuno sembra importarsene.
La gente cammina per strada, indaffarata e piena di pensieri. Non dovrebbe essere così, almeno non oggi.
Pacchi, pacchetti e buste colorate riflettono le lucine scintillanti che ogni negozio ha sistemato nelle vetrine.
Molti ragazzi corrono, nonostante la pioggia, e alcuni uomini suonano un allegra canzoncina, comune per quel periodo.

Tanta gente, molte voci, ma solo un’anima brilla, quel giorno per strada. È una delle poche ed essere veramente felice.
Luke, avvolto in un cappotto più grande di lui, non sta più nella pelle, e guarda il padre al suo fianco.
Per la prima volta quell’uomo sembra felice, o almeno rilassato.

Il ragazzo sembra un bambino: allunga la mano e bussa tre volte, con un sorriso che va da un orecchio ad un altro.
Dopo pochi secondi, li apre un uomo alto, avvolto in una giacca e con un cilindro in testa.
-Professore!-  esclama entusiasta Luke.
-Salve, Hershel!- saluta il signor Triton con voce profonda, togliendosi il cappello. Hershel fa lo stesso, alzando il cilindro solo lievemente, però.

Non lo toglierebbe per nulla al mondo. -Ciao Clark, quanto tempo!-

A Luke brillano gli occhi: erano mesi che non vedeva il suo mentore, infatti era partito con il padre per un viaggio di lavoro. Dopo il viaggio in Spagna con Layton era rimasto a Londra solo per altre due settimane.
-Luke, ragazzo mio! Continui a crescere!! - esclama il professore, e si vede porgere una stretta di mano. La osserva, perplesso, poi alza lo sguardo.
-Guarda che se vuoi puoi abbracciarmi! Dopotutto…- non fece in tempo a terminare la frase che il ragazzo era già avvinghiato a lui, sprofondando nel suo maglione.
-…dopotutto è Natale…-

Entrano in casa, e li accoglie una ragazza vestita interamente di rosso, con un vaporoso vestito ed un fiocco in vita.
Regge un piatto candido, e quando vede Luke lo lascia cadere, disseminando cocci ovunque.

Layton si passa la mano sulla fronte, ma non può fare a meno di sorridere.

Luke molla a terra la giacca e la borsa, e corre incontro alla sua ragazza, Flora, abbracciandola.
Pur essendo in pubblico non riescono a trattenersi, e si baciano per qualche secondo. Il signor Triton è visibilmente imbarazzato, ma contento  per  suo figlio.

-È tardi, che ne dite di metterci a tavola?- propone Layton, per togliere tutti dall’imbarazzo.
-Si, ho preparato un ottimo…- Flora viene interrotta da un sonoro “NO” di Layton e Luke, in contemporanea.
-Cioè, tesoro, vedi…credo che non sarebbe…che forse è meglio se…- tentenna il ragazzo, ma interviene Hershel.
–Ho ordinato una cena ad un risorante, tranquilli. Arriverà a momenti.-

Intanto Luke si guarda intorno: per la prima volta il Professore sembrava aver riordinato da solo, anche se poteva benissimo aver chiamato una cameriera. Un albero di natale adornato alla perfezione  si erge al centro del salone, e un po’ ovunque erano appese luci ed agrifogli.
Si respira un aria di casa, e si sistema nella poltrona.
Hershel, dal divano, squadra il suo allievo.
Alto, magro, a testa alta. Orgoglioso, abbracciato alla sua fidanzata, Flora. Anche lei è cambiata, adesso la sua bellezza fresca e giovane attira molti ragazzi nei dintorni, ma lei è fedele solo a Luke, come una brava gentildonna.
Il signor Triton, intanto, osserva Layton cercando di capire cosa fosse cambiato nel ragazzo che conosceva quando era giovane, cosa Luke ci trovasse in lui.
Forse l’atteggiamento compito, cortese, il sorriso sempre sulle labbra, la gentilezza. Forse il suo cervello, forse il fatto che, che diamine, oltre ad avere tutte queste qualità fosse anche bello.

-Thè?- chiede Hershel, interrompendo i suoi pensieri.
-Oh grazie!!- risponde distrattamente, e si ritrovano a chiacchierare degli ultimi casi intrapresi e degli ultimi viaggi affrontati dall’uno e dall’altro, entrambi con un po’ di nostalgia. Era tanto che non lo facevano.

-Sai  che mi sei mancata? Da morire!- le sussurra Luke nell’orecchio.
-Anche tu, più di qualsiasi altra cosa. Più di Saint-Mystèire!-
-Addirittura? Così mi fai sentire importante!- arrossisce lui, e le si avvicina per un altro bacio, quando suonano alla porta.

-Vado io!- Luke si alza e sparisce nell’ingresso, rientrando poi seguito da due uomini, intenti a scaricare cibarie.
-Ha fatto le cose in grande, Hershel!- esclama Clark, e Flora annuisce energicamente.
Si sistemano a tavola, affamati ed entusiasti della quantità di cibo. Per una buona oretta la serata scorre tranquilla, tra storie, aneddoti e battute. Naturalmente non mancarono nemmeno gli indovinelli.


E tutti lì a tavola, come una strana famiglia molto allargata, si sentono bene. Per ognuno di loro, questo è il Natale che avevano sempre sognato.

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Capitolo 2
*** Regali dal Cuore ***


Alla fine della cena, ovviamente senza nemmeno sparecchiare, si sistemano nel salone.
–È tempo dei regali!- esclama Layton, e Flora si dirige trotterellante verso l’albero, sollevando una moltitudine di pacchetti colorati.
Intanto Luke estrae delle buste dallo zaino del padre.

-Inizio io!- esclama Flora, eccitata, porgendo dei pacchetti a Luke e Layton, che li scartano velocemente.
-Wow!- quasi urla, Luke, ammirando il basco turchese uscito dalla busta. –È uguale al mio, solo che questo è della mia taglia!- con gli occhi luccicanti, lo indossa. –Grazie!- esclama, abbracciando una perplessa Flora.
-Ma guarda che non è il mio regalo questo!-
-Come scusa?- chiede Luke.
-Ah, ecco! Quello di Flora è quello con il fiocco blu, il basco te lo ha regalato…indovina?-
-Papà? Lei? Il dottor Sharder? Don Pablo?-  
-No, no, no e…assolutamente no!- esclama ridendo Layton. –Te lo ha regalato Clive!-
A quelle parole Luke si toglie piano il cappello, e lo osserva commosso.
Poi, senza parlare, si risiede e scarta il regalo di Flora: una bellissima camicia fatta su misura, candida e di un tessuto molto pregiato.

-Professore, il suo le è piaciuto?- chiede la ragazza.
–Certo! Chissà quanto hai girato per trovare l’ingrediente mancante del mio thè preferito! Grazie, di cuore!- Hershel  è contento, e  porge i pacchetti a tutti e tre, compreso il signor Triton, il quale rimane molto sorpreso.

Luke scarta il suo con una velocità mai vista, e, con le lacrime agli occhi, si butta ad abbracciare il suo mentore, stringendo  in mano  un cappotto turchese molto pregiato, praticamente uguale a quello di Layton.
-Ne desideravo uno da quando l’ho conosciuta.- -Si capiva, ragazzo mio. Buon Natale!-
Intanto anche Flora osservava con gli occhi colmi di gioia uno stupendo abito uguale a quello che portava a Saint- Mystèire, solo abbastanza lungo da poterlo portare anche a sedici anni. Ormai quell’altro era lungo come una maglietta: era cresciuta molto.

Intanto Clark fissa il suo regalo, a metà tra commozione e senso di colpa. Stringe tra le mani un album di foto, pieno di scatti di Luke in ordine cronologico.
-Sa, Clark, avevo pensato che le avrebbe fatto piacere. Non è stato molto presente, quindi…- Layton si stupisce nell’osservare un briciolo di tristezza insinuarsi negli occhi dell’amico, che si avvicina per stringergli la mano.
-Luke, senti. Io ancora mi pento per non essere stato un buon padre per te, e penso che trovare un amico come Hershel sia stata una benedizione. Tu un regalo già me lo hai fatto: se diventato una bellissima persona, con un ottimo rendimento scolastico e, se posso permettermi, una ragazza stupeda.- Sia Layton sia Flora arrossiscono, sentendosi chiamare in causa.
A quelle parole, Luke sa rispondere solo con un abbraccio. Esauriente e molto, molto dolce. Certe parole potevano uscire dalle labbra di suo padre solo a Natale.

Dopo pochi secondi, asciugandosi delle lacrime non ancora scese, Luke prende una busta per Flora, poi scompare un attimo in corridoio, ricomparendo con una strano scatolone per Layton.
Hershel apre il suo regalo con ansia, voleva sapere, ma sempre mantenendo un atteggiamento consono.  Gli si illuminano gli occhi quando, dalla scatola, esce un micetto di pochi mesi, che subito balza sulle gambe del Professore, miagolando.
-Ho già parlato con il Dottor  Sharder, e sarà felice di tenerlo quando non ci siamo.  Così non si sentirà mai solo.
Come la chiama?-
Hershel, ancora confuso, prende la gattina in mano, guardandola negli occhi. “Non si sentirà mai solo…”
-Claire…credo la chiamerò Claire…-

Luke e Flora si scambiano un sorriso, scorgendo negli occhi di Layton un’ombra di tristezza, mista a riconoscenza.

Poi Luke porge uno strano rotolo alla ragazza, e l’attenzione torna a focalizzarsi sul regalo. Srotola la tela e poi scoppia a piangere, osservando il suo ritratto di pochi anni prima. Il ritratto che era appeso nel salone della sua villa a Saint-Mystèire, vicino a quello del padre, e che la ritrae, ancora bambina, in uno sfarzoso abito scarlatto.
-È così brutto da farti piangere, il regalo?- chiede il ragazzo, e lei gli si butta tra le braccia.
-Sei uno stupido, Luke…-

Rimangono ancora un paio di minuti in silenzio, sistemando i regali ed il gatto Claire, new entry della famiglia. Era un onore per quel gatto portare quel nome.

Con la gatta sulle gambe, Layton non può fare a meno di pensare a lei, a Claire, ai pochi Natali passati assieme, e si malediceva, dandosi  le colpe altrui. 

D’altronde, non era lui ad aver stravolto la natura, ma era stato uno di quelli che ne aveva subito gli effetti nel modo più disastroso possibile.

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Capitolo 3
*** Parole dal Passato ***


Il campanello. A quest’ora? Ormai è quasi mezzanotte.

-Un pacco per il signor Hershel Layton!- esclama una voce da dietro la porta, e il Professore va ad aprire.
SI ritrova questo pacchetto invecchiato e leggermente ingiallito nelle mani, e si va a sedere sul divano. Si sistemano davanti a lui anche gli altri tre, e nella stanza gli unici rumori sono la pioggia e la carta strappata.

Ad un certo punto, sulla facciata, Layton legge un nome. “Claire”. Si sente il cuore sprofondare nello stomaco, e le mani gli tremano come mai avevano fatto. Ha paura di aprire, non sa cosa aspettarsi.
Il rivestimento viene via facilmente, e scopre un foglietto coperto da una bustina scura ed una lettera scritta a mano. Layton, sempre più incuriosito, inizia a leggerla.
 
“Caro Hershel, oggi è Natale.

Ti starai chiedendo come sia possibile che io ti abbia scritto una lettera.
Bene, la storia è relativamente semplice: la macchina del tempo ha fatto un errore, riportandomi pochi minuti prima dall’incidente.
Non so come questo sia potuto capitare, ed all’inizio ero felicissima di avere la possibilità di sopravvivere, ma Bill non ne vuole sapere di rinunciare.
E poi c’era il problema del radicale cambiamento del futuro che avrei potuto procurare vivendo, e credo di aver già creato troppi problemi in questo campo.

Ho ordinato di farti arrivare questa lettera proprio il 24 dicembre di dodici anni dopo l’incidente, perché solo ora puoi capire, e poi perché sai che sono un tipo romantico.
Insieme troverai la più bella foto fatta insieme, so che tu non ne hai nemmeno una.

Così, questi ultimi minuti li dedico a te, Hershel. Per ricordarti che ti amo, ti amo con tutta me stessa e, se potessi, rivivrei tutti i pericoli corsi durante l’ultima mia avventura solo per poterti riabbracciare di nuovo, e sentire il tuo tocco sulla mia pelle.

Non dimenticarti di me, ti chiedo, anche se credo che non lo farai. Ma non chiudere il tuo cuore all’amore, se si presenterà. Te lo chiedo per far sì che tu sia felice anche senza di me! Dal canto mio, qualsiasi cosa mi stia aspettando ora, la affronto con il sorriso ed accompagnata dal tuo amore.

Hershel, io non ho paura ora. E neanche tu devi mai averne. Sappi che ti amo, e che la stella più vicina alla luna è la mia, è quella che ti proteggerà sempre e comunque.

Forse esagero con il romanticismo, ma sento ancora il tuo sapore sulle labbra.

Sii forte, dopotutto…così fa un gentiluomo!

Con amore,

Claire.”

 
Poche gocce d’acqua bagnano la carta, e dei singhiozzi scuotono il corpo del logico e razionale Professor Layton.

Non è triste, ma nemmeno sollevato. È nostalgia, è amore che va sfumando. Insieme. Una combinazione micidiale.
Tremante, sfila la busta dal foglietto, e si scopre la foto di due ragazzi, un uomo ed una donna, abbracciati e sorridenti.

Lui porta un cilindro nero con una striscia rossa, ed in mano un basco similissimo a quello di Luke, solamente beige, una sciarpa color crema, uguale alla camicia, ed un gilet beige anch’esso.  Lei invece ride, osservando l’obiettivo da dietro un paio di occhiali sottili, con un’elegante camicetta verde, e tiene il cappello in testa al ragazzo, che sembra volerselo togliere.

Entrambi ridono, entrambi sono felici. Lui è un giovane ed avvenente Layton, lei una spensierata e fresca Claire.

Le lacrime sono impossibili da trattenere, ormai anche per Flora, e si sente Luke tirare su con il naso.
Si avvicina al suo mentore, perché al momento il passato fa male, ed un abbraccio è l’unica cosa che può aiutare. Una pacca sulla spalla, da parte di Clark.

Luke sente le forti braccia di Layton cingergli le spalle, e la testa appoggiarsi sulla spalla. Poi, solo il silenzioso, amaro, freddo e salato sapore delle lacrime di un uomo che ne ha versate troppe poche, e tutte per lo stesso motivo.
 



-Buon Natale, Layton. Buon Natale, Luke, Flora e Buon Natale anche a te, Clive. -


-Buon Natale, Claire. Buon Natale.-






Nota dell'autrice: si lo so, è cortissima, ma sono le tre meno venti di notte. Non sono stanca, ma se così mi è venuta è perchè va bene. Ancora Buon Natale, a tutte voi piccole anime che mi avete dedicato un po' del vostro tempo!

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