Chissà Come Finirà

di fragolina03
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** capitolo 20 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


chissà cm finirà 1° CAPITOLO
Era una mattina fredda. Pioveva.
Una ragazza era scesa velocemente per andare alla fermata dell’autobus. Era in ritardo. Tanto per cambiare. E come ogni mattina non le andava proprio. Arrivata lo vide…era lì appoggiato al palo…i loro sguardi si incrociarono per un attimo…per poi andare a posarsi altrove.
S: “accidenti…lo devo proprio incontrare sempre!”
Era una lunga storia…lei in passato era stata “ferita”…brutte esperienze in campo sentimentale…si era sentita usata, e per non voler soffrire più aveva deciso (almeno al momento) di non avere storie…solo che ha incontrato lui…Mark….credeva che forse avrebbe potuto ricominciare…ma così non è stato…
Arrivato l’autobus salirono…era pieno e quindi stavano appiccicati…e a lei quella situazione non piaceva proprio..!
La fermata successiva salirono degli amici di Mark…Ryan e Kyle…
M: ohi ciao regà!
R e K oh ciao!
Ryan si gira…mi guarda…mi vorrebbe salutare ma non può…c’è Mark. Ogni tanto mi riserva un sorriso…ma solo quando Mark è voltato da un’altra parte.
Arrivati al capolinea scendiamo. E come al solito sono in ritardo, aumento il passo per arrivare a scuola puntuale. Mentre cammino sento che loro sono dietro a me…bè è logico…andiamo nella stessa direzione!
Mi si avvicina un uomo: bellissima!ma che begli occhi che hai!
Lo guardo con sguardo d’odio…
S: ehi sparisci!
Continuo a camminare ma sento bloccarmi il braccio…
Uomo: ehi dove vai? Vieni con me!
Avevo un po’ di timore ma era pieno di gente…
S: lasciami subito..
U: ma no, vieni con me…
Mark, Ryan e Kyle si avvicinano…
R: Che succede?Qualche problema?
L’uomo mi lascia…
U: no nessuno…ciao bella
R: ma come ti permetti maiale? Davanti a tutti…
U: tsk…tanto era una ragazzina…
Mark al suono di quelle parole non ci vide più…lo prese per il collo della camicia…
M: ragazzina…è sempre una femmina…e nn credo che tu faccia differenza!
Detto questo gli ammollò un destro in faccia facendolo sanguinare
L’uomo scappo e lo guardiamo allontanarsi…
S: grazie…
K: stai bene?
S: si…
R: sicura?
S: sisi sto bene…
M:…
Mark non disse nulla…
E Strawberry non  capiva perché si fosse comportato così…
S’incamminarono tutti e tre in direzione della scuola…
Nessuno disse niente durante il tragitto…
Strawberry continuava a pensare al perché Mark si fosse comportato così…le aveva detto che non la voleva più sentire…e in più giravano voci che lui stesse con un’altra…quindi perché difenderla?
Entrarono a scuola…
S: bè grazie ancora!
Sorrise…quei sorrisi che sa fare solo lei…quei sorrisi pieni di amore e gentilezza…quei sorrisi che stavano così bene su un viso grazioso come il suo…quei sorrisi che lo facevano impazzire…
Questi erano i pensieri del ragazzo...quel ragazzo che non voleva più sentir parlare di lei…
Detto questo scappò in classe…
R: come stai amico?
M: bene…”male…sto male…”
Ed entrarono in classe anche loro...

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


chissà come finirà2

2° CAPITOLO

All’uscita da scuola Strawberry era da sola…le sue amiche oggi non erano a scuola…

S: ”mannaggia a loro…mi lasciano sempre da sola!”

?: Strawberry!!

Strawberry si volta…e i suoi occhi iniziano a luccicare…

S: Christian!

Corre incontro al ragazzo e gli si getta tra le braccia…

S: Ehi ma che ci fai qui?

C: volevo vederti!

E si incamminarono verso la fermata dell’autobus ridendo.

Ma intanto c’era qualcuno che da lontano li osservava…Mark.

K: Ma chi è quello?

R: Ma allora è vero che ha un altro…

K: Mark tutto bene?

M: andiamo forza! – disse scontroso

 

Erano tutti in fermata ad aspettare l’autobus…Strawberry non faceva altro che ridere e ridere con quel bellimbusto…e a Mark questo dava molto fastidio…rimase per tutto il viaggio di ritorno in silenzio.

Si voltò verso Ryan per chiedergli una cosa ma si accorse che lui stava fissando un punto impreciso…o meglio fissava qualcuno…e non gli piacque ciò che vide…

 

Strawberry mentre continuava a parlare con Christian si sentiva osservata…

Si voltò e vide che Ryan la stava fissando…all’inizio si chiese il perché…ma poi gli sorrise e lui ricambiò.

Mark attirò l’attenzione di Ryan…

M: ma che cosa stai facendo?

R: scusa ma…

M: lasciamo stare và…tanto ultimamente sei sempre con la testa tra le nuvole!

R: già….- rispose Ryan pensieroso...chissà che cosa gli passava per il cervello

 

Strawberry, Christian, Stefano e Ryan scesero dall’autobus…Per disgrazia di Strawberry, lei e Mark abitavano nello stesso palazzo…

C: ohi Strawberry vado a comprare le sigarette!Aspettami al portone faccio subito!

S: va bene ti aspetto qui!

Nel frattempo che Strawberry cercava le chiavi nella borsa si avvicinò Mark…

M: mi fai proprio schifo

Strawberry avrebbe riconosciuto subito quella voce,alza lo sguardo e…

S:Mark! Ma che cosa stai dicendo?ti è andato di volta il cervello?

M: Chi è quello? Il tuo nuovo ragazzo? Volevi fare la santarellina dicendomi “no Mark mi dispiace che sia andata così ma capiscimi” sei solo una falsa bugiarda!

Gli occhi di Strawberry si erano fatti lucidi…

S: È questo quello che pensi? Critichi su quello che vedi senza chiedere spiegazioni? Quello è mio cugino! Sei uno stupido! Io sono stata sincera fino in fondo con te…e guarda che cosa mi devo sentir dire…chissà cos’hai raccontato ai tuoi amici, ai tuoi familiari…ma in fondo che importa?la verità è quella che conosco io…e non devo dare più spiegazioni a nessuno…e poi a te cosa te ne frega?

Mark si sentiva in colpa, Strawberry aveva cominciato a lacrimare…allora le ha sempre detto la verità…

M: scusami..

S: lascia perdere

Intanto era arrivato Christian che aveva assistito alla scena….Vedeva Strawberry piangere e non gli piaceva affatto…

C: ehi ma come ti sei permesso ti trattarla in quel modo?

Stava per tirargli un pugno quando Strawberry lo fermò

S: no Chris…non lo fare…andiamo dai…

Lui lo lasciò seguendo Strawberry al portone…

R: te la sei cercata amico mio, non dovevi trattarla così

M: già…andiamo..

 

A casa, Strawberry non si spiegava il perché si fosse comportato così…”che fosse gelosia? No, ma che vai a pensare scema! Avrà voluto farmi sentire uno schifo, ma qua l’unico schifo è lui”

C: ehi come stai cuginetta mia?- disse Christian entrando in camera ed abbracciandola

S: bene bene…sai che mi riprendo in fretta!

C: ahah dai scema andiamo a fare un giro!

 

La mattina dopo Mark non era alla fermata dell’autobus…”strano” penso Strawberry

La fermata dopo la sua salì Ryan

R: buongiorno!

S: buongiorno!

R: ehm…come stai questa mattina?

S: bene grazie

R: mi fa piacere!

S: bè mi saluti solo quando non c’è Mark?

R: bè Strawberry vedi…

Ryan si trovava un pochino in difficoltà e Strawberry scoppiò in una risata.

S: ahah ma non c’è bisogno che ti giustifichi! Lo so perché fai così!

Ryan le sorrise a sua volta

R: sai quando ridi sei ancora più bella…

Le parole gli erano venute fuori di getto e lui nemmeno se ne era reso conto. Strawberry arrossì

S: eh…grazie!

Per il resto del viaggio parlarono del più e del meno fino a che non dovettero entrare a scuola.

S: ciao!a dopo!

R: si a dopo!

Ryan continuò a guardare Strawberry fino a che non la vide entrare in classe…aveva movimenti leggiadri…quella ragazza aveva un qualcosa che l’attirava…ma non si spiegava…

R: ma cosa vai a pensare!

Si diede una botta in testa ed entrò in classe.

Intanto Strawberry pensava, la sua mente vagava in tanti posti, quando si vide comparire l’immagine di Ryan…e cominciò a pensare a lui.

S:”certo che è proprio un bel ragazzo. L’avessi conosciuto prima…”

Prof: Momomiya quante volte la devo ancora chiamare prima che lei si degni di darmi una risposta?

Strawberry scese dalle nuvole tutta imbarazzata.

S: ehm…scusi prof non ero attenta

P: e ce ne siamo accorti tutti

L’intera classe scoppio a ridere, e Strawberry era diventata piccola piccola

S:”ne combinassi una giusta…uffiii”

E le lezioni si conclusero tra una sgridata e l’altra.

 

All’uscita trovò Ryan appoggiato al cancello e si diresse nella sua direzione

S: ciao!

R: ehi ciao…ti stavo aspettando

S: ah e perché?

R: perché non volevo tornare a casa da solo!

S: e certo quando non c’è Mark stai con me perché vuoi compagnia?eh no bello mio, quando sto da sola io?non mi pare che ti vengo a cercare perché voglio compagnia!

R: e daiiii ma non te la prendere!

S: ma io scherzo! Dai andiamo su!

 

Deciso di camminare al posto di prendere l’autobus. Era una giornata troppo bella per non godersela. Parlando non si erano accorti che lei era arrivata a casa.

S: eccoci qui! Ma aspetta, tu non abiti prima?

R: eh veramente si!

S: e non te ne sei accorto che stavi venendo qui?

R: si ma non ho detto niente!

S: e perché? Così hai fatto solo strada in più!

R: ma chè dici? Così mi sono assicurato che tu stessi tornando a casa veramente

S: perché dove sarei dovuta andare?

R: a questo lo devi sapere tu!

S: -_-‘ sarei andata a casa

R: bè almeno non sei rimasta da sola!

S: bè ti ringrazio tanto! Ci si vede domani!

Lui le si avvicino lentamente, si guardavano fisso negli occhi…ognuno vedeva il proprio riflesso negli occhi dell’altro…erano sempre più vicini, o meglio, era lui che si avvicinava a lei, e la baciò. Era un bacio morbido a fior di labbra. Profumava…ma di cosa? Lui non riusciva a capire che odore fosse…ma poi trovò subito la risposta…profumava di lei.

Si staccarono, continuavano a guardarsi fissi negli occhi e nessuno dei due diceva o faceva niente…

Ma durante l’accaduto c’erano qualcun altro che aveva assistito alla scena….

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


3° CAPITOLO

 

Si staccarono, continuavano a guardarsi fissi negli occhi e nessuno dei due diceva o faceva niente…

Ma durante l’accaduto c’erano qualcun altro che aveva assistito alla scena….

 

S: perché?

R:…

S: perché l’hai fatto?

R: ecco…io….

S:tu?

R: Strawberry ecco tu…cioè io…

S: si…

 

Strawberry sperava in qualcosa…sperava che quel “ecco tu…”continuasse in “ecco tu mi piaci” o in qualcosa del genere…

 

R: io…

 

Ma Ryan non poté finire la frase perché qualcuno parlò

?: Ryan..

Ryan si volse e vide Mark…Sperava che non avesse visto ciò che era successo..

M: Ryan che ci fai qui?

R: bè vedi…si ero venuto a trovare te!

M: ah ok…e perché parlavi con lei?

R: ehm l’ho salutata!(sisi ora si dice così!NdA)”meno male…non ha visto nulla..”

M: ora andiamo. Vieni salì da me

R: ok…ciao Strawberry

S: Si. Ciao..

 

Strawberry guardava allontanarsi Ryan. Perché l’aveva fatto? Perché l’aveva baciata? Perché? Lei proprio non riusciva a spiegarselo.  Salì a casa…avendo per tutta la sera questo pensiero nella testa.

La mattina dopo arrivò a scuola con mezz’ora d’anticipo. Decise di andare ad aspettare in classe, così si avviò per il corridoio. Arrivata ai piedi delle scale si accorse che qualcuno ne era in cima. Alzò lo sguardo, il sole che penetrava dalla finestra circondava quella figura e faceva risplendere quei biondi capelli come oro, e quegli occhi azzurri erano più intensi che mai…sembrava davvero un angelo…Ryan.

Lui non si aspettava proprio di vedere Strawberry a quell’ora dentro la scuola. Lei non era mai puntuale, almeno la maggior parte delle volte. Ma con quella luce che le illuminava il viso  sembrava molto più bella di quanto non lo fosse già, e poi quegli occhi, lo facevano impazzire. La raggiunse, i loro sguardi non si distolsero nemmeno per un secondo, le era davanti…

R: ciao

S: ciao

Ryan sapeva che doveva dare spiegazioni per il fatto accaduto il giorno precedente.

R: ecco vedi, io ieri…

Ma mentre glielo stava per dire qualcuno, come al solito, lo interruppe.

M: ma già sei qui?

Ryan si voltò.

R: eh si stamattina mi sono svegliato presto

Mark vide Strawberry

M: e vedo che lei non manca mai

S: ehi ma come ti permetti? Questa mattina mi sono svegliata presto anche io!

Detto questo scappò in direzione della classe.

M: ma com’è che ti trovo sempre da solo con lei?

R: ehi Mark è un caso…

Non doveva mentire all’amico…ma come poteva dirgli di aver baciato la sua ex?

M: non è vero…

R: come?

M: ieri vi ho visto

R: eh?

Ryan non sapeva che dire…l’aveva visti

R: e perché non mi ha detto niente prima?

M: riflettevo…

R: su cosa?

M: su me, su lei e su te

R: in che senso?

M: Strawberry mi piace, lo sai. Mi è sempre piaciuta. Da quanto mi ha raccontato ha sofferto molto, e adesso lei cerca un ragazzo che le faccia provare di nuovo emozioni forti e di cui si possa fidare. E forse io non sono adatto a lei, non sono quello che, come dire, la può far rinascere…e dato che le voglio un bene dell’anima ho pensato che forse con te potesse funzionare, lei potesse di nuovo tornare ad amare. Poi mi sono accorto che lei a te piace. Quindi perché impedire tutto ciò?

 

Ryan era rimasto senza parole. Non se lo sarebbe mai aspettato.

 

R: oh amico. Grazie! Ma non penso che io possa piacere a lei.

M: e perché no?

R: bo è una mia impressione

M: ti vengono dietro tutte le ragazze della scuola, le persone per strada si girano per guardare te. Perché non dovresti piacerle?

R: forse perché lei non è come le altre…

 

Mark doveva assolutamente trovare il modo per far nascere qualcosa tra i due…

 

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


4 CAPITOLO

 

In classe…

Mina: pssss! Strawberry!

Lory: prova a chiamarla un pò più forte

Mi: ehi Strawberry!

L: niente eh non ti sente proprio

Mi: è incredibile quella ragazza ha sempre qualcosa che le frulla per la testa!

 

Strawberry stava pensando. Al biondo, al moro, a lei e a tutta quella situazione assurda. Quando suonò la campanella…

C’erano Mark e Ryan fuori alla sua classe, la stavano aspettando.

 

M: ciao!

S: perché mi rivolgi la parola?

M: perché…vorrei provare ad essere amici

A Strawberry non quadrava molto la cosa, ma perché non provarci?

S: ah ok

M: se non vuoi ti risparmi il disturbo!

S: no ma che disturbo!va bene!

R: …

 

Così tornarono a casa, avevano tanto da raccontarsi dato che non si erano parlati per più di tre mesi.

 

M: sai mi sono fidanzato!

S: davvero? Sono contenta!

M: sul serio?

S: certo!

 

Strawberry era felice davvero. Almeno lui a poco a poco poteva trovare l’amore…ma Strawberry si chiedeva ancora il perché Ryan l’avesse baciata. E non aveva avuto occasioni per chiederglielo, o meglio le ha avute ma c’è sempre stato qualcuno ad interromperli…

Parlarono senza mai stancarsi fino quando non furono arrivati a casa.

S: bè grazie! Ci vediamo domani mattina!

M: va bene e mi raccomando sii puntuale!

R: ciao!

S: si si ok va bene!ciaoo!

 

Verso le 5 Strawberry uscì. Voleva andare a farsi una passeggiata. Quando al parco incontrò Ryan. Ora erano soli. Uno davanti all’altro. Ora Ryan doveva dare per forza delle spiegazioni…

 

S: ciao…

R: ciao…Come mai qui?

S: così volevo fare una passeggiata. E invece tu?

R: lo stesso. Ti va di farla insieme?

S: perché no..

R: bene andiamo!

Ci furono pochi minuti di silenzio e poi Ryan prese parola.

R: ti starai domandando ancora dell’altro giorno vero?

S: bè veramente si

R: è complicato…c’è non so come spiegartelo…

S: spiega…posso provare a capire…

R: ecco vedi, Mark è mio amico, il mio migliore amico, solo che tu mi piaci, e pure tanto..

Strawberry non credeva a quello che stava sentendo…

R: è stato Mark a dirmi di provarci con te…solo che poi mi ha detto che gli dava fastidio…

S: è stato Mark?

R: si

S: e perché?

R: proprio non lo so perché gli sia venuta in mente quest’idea

S: non c’è sotto qualcosa?

R: no no credimi!

S: mmm..

R: davvero

S: va bene mi fido..

A fine passeggiata si salutarono…erano stati bene entrambi…

Ma Ryan era rimasto senza una risposta da parte sua, lui le aveva confessato i suoi sentimenti ma lei non aveva risposto niente…quindi era logico pensare che non gli interessasse…

Nel frattempo Strawberry aveva stampato in faccia un sorriso da ebete…

S: gli piaccio…non ci credo!

 

La mattina dopo, come tutti i giorni si incontrarono per andare a scuola insieme.

Ryan non aveva detto nulla a Mark dell’accaduto del giorno prima.

Arrivati a scuola, mentre Mark stava salutando un amico, Ryan prese Strawberry da una parte,  e con coraggio le chiese se volesse uscire con lui il sabato seguente. Strawberry era al settimo cielo. Ed accettò.

 

Ormai quel sorrisetto da ebete che aveva in faccia non glielo toglieva nessuno. Era felicissima. Non provava emozioni così dall’ultima volta…

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


5 CAPITOLO

 

E così arrivò quel sabato.

Strawberry non si sa quanto tempo ci mise per prepararsi.

Si cambiava maglietta e pantaloni in continuazione, stessa cosa vale per i capelli e le scarpe.

Voleva essere bella. Perfetta.

 

Arrivò in ritardo come al solito.

 

Lo vide.

Era lì.

Bello.

Sicuro.

Ed era lì per lei.

 

R: ciao!

S: ciao! Scusa il ritardo..

R: non preoccuparti sono appena arrivato!

S: bene. Meglio così!^_^

 

Girarono tutta la città, si divertirono tanto, tra scherzi, cretinate e risate.

Strawberry era cosi contenta. Secondo lei era il momento di tornare ad amare di nuovo.

Era da troppo tempo che non lo faceva. E si era scordata come ci si potesse sentire così bene.

 

Ormai era sera, ed era giunto il momento di tornare a casa.

Ryan stava accompagnandola a casa…

 

S: mi sono divertita tantissimo, sono stata davvero bene.

R: anche io

S: e tutte quelle figure che abbiamo fatto, oddio che ridere ahah

R: ahah già! Ehi sei arrivata.

S: si eccoci qui.

R: allora ci vediamo domani a scuola.

S: certamente!

 

Ryan le si avvicinò.

Come l’ultima volta c’era quell’atmosfera.

Strawberry sentiva di essere diventata rossa. Ma era buio. Che importanza avrebbe avuto?

Lui era sempre più vicino. Strawberry lentamente chiuse gli occhi.

Lui posò le sue labbra su quelle di Strawberry.

Per poi toglierle subito.

 

R: allora a domani!

S: si…ciao

 

Ma che cosa? Strawberry era rimasta male. Pensava che fosse andato, come dire, oltre…

Entrata in casa, andò diretta in camera sua.

C’era qualcosa che non andava.

 

 

La mattina dopo era in fermata ad aspettare Mark e Ryan.

 

M: buongiorno!

S: ciao…

M: allora come’è andata ieri?

S: bene

M: bene? Tutto qui?

S: si tutto qui…ma tu come facevi a saperlo?

M: ricordati che Ryan è mio amico

S: ah già

M: allora vi siete messi insieme?

S: no

M: bene bene sono felice…ma?come no?

S: no

M: Strawberry che hai?

S: nulla perchè me lo chiedi?

M ti sento e di vedo strana…

S: mi senti e mi vedi male allora…

M: sarà… cmq qst mattina mi passa a prende un mio amico in macchina. Quindi sarete solo tu e Ryan!

S: ok allora ci vediamo a scuola!

M: si a dopo!

 

Mark aveva visto bene….Strawberry era strana.

Ryan aveva venti minuti di ritardo. E Strawberry era stanca di aspettare.

Di li a poco sarebbe suonata la campanella.

Avrebbe aspettato solo un alto pò, poi ci sarebbe andata solo a scuola.

Solo che aspetta aspetta si era fatto tardi.

E di Ryan neanche l’ombra.

Ormai non aveva altra scelta che tornare a casa.

Era nera. Ryan poteva almeno avvertirla con una chiamata o un messaggio! E invece niente!

 

Verso l’ora di pranzo suonarono alla porta.

Strawberry andò ad aprire. Era Mark.

 

M: ma allora sei a casa!

S: e dove altro sarei dovuta essere scusa?

M: pensavo ti fosse successo qualcosa dato che non ti ho visto a scuola! Ero preoccupato!

S: non mi hai visto, perché per aspettare l’amichetto tuo ho fatto tardi!

M: …

S: allora?

M: non si è fatto sentire?

S: no, per niente.

M: non dovrei dirtelo io…ma lo faccio lo stesso.

S: dirmi cosa?

M: oggi Ryan è venuto a scuola con un’amica…

S: ah…poteva dirmelo almeno…

M: dice che ti ha mandato un messaggio…

S: a me non è arriva niente

M: infatti l’ho pensato anche io…

S: e perché non è venuto lui a scusarsi?

M: aveva da fare…

S: bene

M: posso entrare?

S: per fare cosa?

M: non è carino lasciare un ospite fuori la porta

S: per essere precisi sei sulla porta

M: questi sono dettagli

S: dai entra

M: finalmente!

S: vuoi qualcosa?

M: no…però sediamoci

S: per quale motivo?

M: ma insomma, certo che non sei ospitale per niente!

S: uffa e siediti!

M: devo parlarti

S: dimmi

M: ti dirò delle cose…

S: riguardo cosa?

M: Ryan…

S: ah

M: Ryan le prime volte che ti parlava si sentiva ancora con la sua ex, Ryan non è in realtà come appare, lui diventa amico delle persone per avere qualcosa in cambio, c’è ha uno scopo…Ad alcune persone ha detto che con te non ci si vuole mettere, ad altre ha detto che deve pensarci, e a me che deve chiarire con se stesso...

S: ah

M: ieri sera si è visto con una ragazza…ma non so questa chi sia…ora ti sto dicendo queste cose non perché voglio farti del male…ma perché ti voglio bene e voglio metterti in guardia…

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


6 CAPITOLO

 

M: ieri sera si è visto con una ragazza…ma non so questa chi sia…ora ti sto dicendo queste cose non perché voglio farti del male…ma perché ti voglio bene e voglio metterti in guardia…

 

Strawberry non sapeva che dire, che pensare…abbassò lo sguardo.

 

M: ehi…

S: si…

M: appena lo vedo ci parlo io

S: no non ti preoccupare…hai già fatto abbastanza

 

Detto questo Strawberry si alzò ed andò alla finestra…fuori era brutto tempo…

 

M: vuoi che ti faccia compagnia?

 

Strawberry si girò, aveva un sorriso a 32 denti…ma non era il suo sorriso e Mark se ne accorse…

 

S: e perché mai? Vai a  casa! Avrai da fare no? Non ti preoccupare io sto benissimo!

M: sarà…

S: su su vai!

M: ok…

 

Mark se ne andò da casa di Strawberry. Doveva parlare con quel pezzo di idiota dell’amico. Era preoccupato per Strawberry. Non poteva essere trattata così ancora. Così prese il cellulare e compose il numero di Ryan.

 

R: pronto?

M: dove sei?

R: perché?

M: dimmi dove sei ti devo parlare!

R: ora non posso proprio vederti…ehm sono occupato!

M: Ryan è importante. Per una volta ascoltami.

R: eh ok. Allora ci vediamo tra un’oretta davanti al parco!

M: ok…a dopo

R: si ciao

 

Mark doveva vederci chiaro in questa storia.

Intanto Strawberry era ancora davanti quella finestra. Non aveva avuto alcuna reazione dopo quello che Mark le aveva detto. Non pensava. Non si muoveva. Era solo immobile davanti la finestra. Poco dopo iniziò a piovere. E Strawberry, come il cielo, faceva cadere lacrime dagli occhi. Le aveva fatto male quello che aveva sentito. Non voleva essere presa in giro un’altra volta.

 

Mark era davanti al parco. Ryan era in ritardo di 20minuti. Si stava innervosendo. E per di più pioveva. Da lontano, poco dopo lo vide arrivare.

 

R: ei scusa il ritardo!

M: non fa niente

R: dimmi che c’è?

M: non ne hai proprio la minima idea?

R: mmm…no

M: fai finta di niente?

R: senti Mark parla chiaro.

M: Strawberry.

R: e allora?

M: che intenzioni hai con lei?

R: non lo so

M: Ryan ti conosco bene, dimmi la verità…

 

Strawberry si era addormentata sul divano. Si alzò e si preparò per andare a scuola.  Aprì la porta e si ritrovò Mark.

 

M: buongiorno!

S: ciao come mai qui?

M: grazie!

S: ei volevo sapere

M: comunque ti stavo aspettando! Andiamo a scuola insieme!

S: e la tua ragazza? Sta mattina la lasci sola?

M: questi non sono affari tuoi! Cammina che siamo anche in ritardo per colpa tua!

S: si si ok!

 

Quella mattina Strawberry si sentiva qualcosa. Era molto strana. Più strana del solito. E lei non sapeva proprio cosa fosse. Forse una sensazione.

Arrivati a scuola c’era molta gente al cancello. Era attirati qualcosa, qualcosa che stavano guardando. Strawberry e Mark si fecero largo tra la folla.  Arrivati al centro Strawberry scoprì il motivo di quella tanta curiosità…

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


chissà come finirà7

7 CAPITOLO

 

 

Arrivati a scuola c’era molta gente al cancello. Era attirati qualcosa, qualcosa che stavano guardando. Strawberry e Mark si fecero largo tra la folla.  Arrivati al centro Strawberry scoprì il motivo di quella tanta curiosità…

Ryan era nel bel mezzo di una rissa, non faceva altro che sferrare pugni e calci al ragazzo…Mark intervenì, non poteva non fare niente…

 

M: ehi Ryan calmati! Fermo!

R: aspetta, solo un altro pugno. Giusto per fargli imparare la lezione!

 

Il ragazzo cadde a terra sanguinante. Ryan lo guardava con disprezzo. Avrebbe voluto continuare. Ma doveva calmarsi…Chissà cosa avrebbe pensato se lei l’avesse visto. Ma non fece in tempo a pensare questo che vide Strawberry ad occhi spalancati. Lei fece qualche passo indietro, voleva andare via.

 

M: ma cosa ti è preso? Perché hai picchiato quel ragazzo?

R: non sono affari tuoi!

M: senti posso capire che ti rode, ma non puoi rispondermi così!

R: lasciami stare!

 

Ryan si voltò ed entrò a scuola. Una ragazza lo seguì.

 

Ragazza: ehi Ryan aspetta! Vengo con te!

R: muoviti

Rag: ehi calmati eh

R: si scusa…andiamo

 

E si baciarono.

 

Mark e Strawberry non sapevano che pensare. Strawberry sgranò gli occhi…

 

S: ma chi è quella? E cosa gli è preso?

M: proprio non lo so. Dopo provo a parlarci. Se Ryan ha reagito in quel modo ci deve essere un motivo.

S: io entro in classe…

M: ehi va tutto bene?

S: me lo chiedi anche? Come posso stare eh Mark? Oh benissimo la vita mi sorride!

 

Detto questo scappò in classe. Posò lo zaino sul banco e corse in bagno. Le lacrime le scivolavano sul viso. Un’altra volta era stata illusa. Si era fatta illudere. Per una volta che aveva provato a riaprirsi era stata ingannata e usata. Era stanca. E come sempre, alla fine, era lei quella che ne andava a soffrire. Non era giusto.

 

S: Se a lui non interessavo poteva benissimo dirmelo! Sono una persona ragionevole! Avrei capito! Mi ero illusa di poter piacere ad un ragazzo così! sono un’ ingenua!

 

Doveva calmarsi. Si sarebbe fatta venire a prendere. Aveva bisogno di allontanarsi da tutto e tutti. Il papà la venne a prendere poco dopo mezz’ora. La riaccompagnò a casa per poi andare al lavoro. E così era sola in casa. Salì le scale per andare a farsi una doccia. Entrò. L’acqua le scivolava sul corpo come se volesse proteggerla da tutto ciò che può farle male. Si sedette per terra e incominciò a piangere. L’acqua continuava a scorrere velocemente sulle sue fragilità, sulle sue insicurezze e sofferenze, andandosi a mischiare con quelle lacrime salate. Piangeva nel rivedere quella scena. Ryan che baciava un’altra. E perché piangeva? Non erano nemmeno stati insieme. Ma è uguale. Era stata illusa.

Nei due giorni successivi non andò a scuola. Tenne il telefono spento per non essere cercata da nessuno. Non aveva voglia di sentire le persone.

Quella sera era in casa da sola. I suoi erano andati a trovare degli amici, sarebbe dovuta andare anche lei, ma con la scusa che non si sentiva bene rimase a casa. Suonarono alla porta. Decise di non aprire. Suonarono ancora. E ancora. Era stanca di quel suono così andò a vedere chi fosse.

Aprì la porta e si ritrovò davanti Mark. Quando la vide l’abbracciò.

 

M: ringrazio Dio stai bene! Ma dico ti sembra normale sparire così per 3 giorni? Il cellulare spento a scuola non c’eri le tue amiche non sapevano niente e i professori nemmeno!

S: ah scusa..

M: oh Strawberry…ho parlato con Ryan…

S: non c’è bisogno che mi dici quello che vi siete detti. Non mi interessa. Comunque domani torno a scuola. Buonanotte.

M: ma Strawberry…

S: ho detto buonanotte.

 

Detto questo chiuse la porta. Ora basta parlare di Ryan. Era Stanca. Domani sarebbe stato un altro giorno.

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


chissà cm finirà8

8 CAPITOLO

 

Era mattina. I raggi del sole penetravano dalla finestra di Strawberry, andando a riscaldare quella dolce ragazza. A poco a poco incominciò ad aprire gli occhi, guardò l’ora…le 07:01.

 

S: oh santo cielo ma è tardissimo!!!Devo uscire tra 14 minuti!

 

Fece tutto in fretta e uscì da casa. Mark era fuori ad aspettarla insieme ad un ragazzo.

 

M: Strawberry sei in ritardo di 20 minuti! Ora faremo tardi a scuola!

S: buongiorno anche a te Mark!

M: ora per colpa tua dobbiamo metterci a correre!

S: cosaaaa?

M: si c’hai fatto perdere anche l’autobus! Quindi ora muoviti!

S: uffa!

 

Incominciarono a correre. Ma nella fretta Mark si era scordato di presentare a Strawberry il suo amico.

 

M: comunque Strawberry lui è Jake!

J: piacere!

S: oh piacere mio!

M: accidenti a te! Non ce la faremo mai ad arrivare in tempo!

S: potevate andare senza di me!

M: forse hai ragione!

S: certo che ho ragione, ce l’ho sempre!

M: fai silenzio e tieniti il fiato per la corsa!

 

Arrivarono con 15 minuti di ritardo. Si divisero all’ingresso dicendo che si sarebbero visti all’uscita. Strawberry continuava a correre per tutta la scuola. La sua classe era all’ultimo piano. Ma nel correre, mentre girava l’angolo andò a sbattere a qualcuno…

 

S: oh scusami non ti avevo proprio visto!!!

 

Strawberry ancora non si era accorta chi fosse quella persona, però appena alzò lo sguardo…

 

S: Ryan…

R: non fa niente

 

Detto questo si rialzò lasciando Strawberry ancora per terra. Lei era senza parole.

 

S: Ryan…

E le scivolò una lacrima sul viso…

 

All’uscita c’era ad aspettarla come sempre Mark e oggi anche Jake. Ma Mark si accorse subito che in Strawberry qualcosa non andava…Ma era meglio fare finta di niente. Lui sapeva che Strawberry avrebbe solo negato. Quindi era inutile. Poi oggi c’era anche Jake. Non era il caso.

 

M: tutto bene?

S: si! Andiamo!

M: oggi torni con Jake. Io devo andare incontrarmi con Sabrina!

S: va bene! Allora ci vediamo domani! Ciao!

M: ciao!

J: ciao Mark!

 

Durante il ritorno a casa, Strawberry non sapeva che dire a Jake. Si erano appena conosciuti e tutta questa confidenza non l’aveva. Ma per sua fortuna Jake iniziò a parlare.

 

J: allora come và?

S: tutto bene grazie. Ma scusa tu dove abiti?

J: poco più avanti di dove abiti tu. Mark mi ha chiesto se da oggi sarei venuto a scuola insieme a voi, ed ho accettato

S: ah bene! E scusami se questa mattina ti ho fatto fare tardi…sai non sono una fan della puntualità, non ci riesco proprio!

J: non fa niente, di solito nemmeno io sono così puntale!

S: ahah!

J: senti hai da fare adesso?

S: veramente no. Perché?

J: bene allora andiamo a mangiare! Offro io!

S: ok ma lascia che io paghi per me!

J: ma scusa, ti ho invitato io!

S: si ok però non mi sembra giusto!

J: dai non ti preoccupare

S: e va bene

J: perfetto andiamo!

 

Così andarono a mangiare, finito decisero di fare un giro.

 

S: ho fatto proprio una bella mangiata! Grazie per avermi offerto il pranzo!

J: di niente…vieni sediamoci su quella panchina

S: certo

 

Si sedettero.

 

S: sono proprio stanca

J: devo ammettere che anche io lo sono un pochino

S: ma che ore sono?

J: le quattro e mezza

S: tra poco devo rientrare a casa

J: ti riaccompagno io…tanto casa mia è sulla stessa strada

S: sei gentile grazie

 

Jake la fissava. Non riusciva proprio a toglierle gli occhi da dosso.

 

S: perché mi guardi?

J: non posso?

S: è che mi sento un pò a disagio

J: ma no

 

Jake era sempre più vicino al suo viso. Lei poteva sentire il suo fiato, la continuava a guardare negli occhi, e a lei questo non piaceva proprio. Lui la stava per baciare quando…

 

S: no!

J: perché no? Tu mi piaci!

S: ma tu non piaci a me!

 

Al suono di quelle parole Jake non ci vide più. La prese per le spalle ed incominciò a baciarla. Lei pur opponendosi non aveva forza sufficiente per respingerlo. Lui incominciò a toccarla sempre più. Strawberry urlò.

 

J: Urla pure quanto vuoi. Tanto qui non passa mai nessuno!

S: lasciami maiale!

 

Jake le stava per infilarle una mano dentro ai pantaloni quando…

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


9 CAPITOLO

 

Jake le stava per infilarle una mano dentro ai pantaloni quando si sentì tirare per la maglietta. Un cazzotto gli arrivò proprio sul viso, facendolo sanguinare. Quando Jake alzò la testa incrociò quello sguardo glaciale capì che era arrivato il momento di andarsene. Si alzò e fuggì velocemente. Quello sguardo si posò sulla ragazza che era a terra, in lacrime per la paura. Ryan si inginocchiò. Le prese il viso tra le mani e la costrinse a guardarla.

Restarono secondi, minuti e forse anche ore in quella posizione. Ognuno aveva l’immagine dell’altro riflessa negli occhi. Ma ad un tratto Strawberry si ricordò della scena che aveva visto qualche giorno prima.  Lui che baciava un’altra. E si scansò. A lei tornarono le lacrime agli occhi. Spostò lo sguardo altrove.

 

S: perché?

R: …

S: perché? Perché tutto questo? Perché prima mi dici che ti piaccio e poi ti baci con un’altra? Perché mi ignori e poi mi difendi? E perché eri qui? Perché sei qui davanti a me e non dici niente?

 

Strawberry aveva iniziato a piangere. Non le importava farsi vedere vulnerabile e fragile. Ormai non le importava più. Ryan aveva abbassato lo sguardo. Ma non proferì nessuna parola.

 

S: perché non rispondi? Di cosa hai paura?

 

Silenzio

 

S: certo rimani in silenzio. Non dire nulla.  Io me ne vado.

 

Strawberry si voltò e si diresse verso casa sua.

Intanto il biondino era ancora lì fermo che l’osservava andare via. Ancora una volta. Stava per fermala e dirle qualcosa. Ma non lo fece.

Lei si portò una mano al petto. Le faceva male il cuore.

 

Qualcuno suonò al campanello e ad aprire la porta fu Mark. Anche lui ricevette un pugno in faccia da Ryan.

 

R: ma brutto deficiente! Perché l’hai lasciata da sola con lui eh? Ma sei impazzito? Sai com’è fatto Jake!

M: ehi calmati e lasciami spiegare!

R: spiegare cosa? Le stava per mettere una mano nei pantaloni?

M: Ryan smettila di urlare e ascoltami

R: cosa c’è?

M: era tutto organizzato

R: cosa?

M: ho chiesto io a Jake di fare quello che ha fatto

R: cosa?perchè?

M: per metterti alla prova. Lui se n’era accorto che tu li stavi seguendo! Ora mi dispiace per Strawberry, ma dovevo farlo

Ryan non ci vide più e scagliò un nuovo colpo contro Mark. Ed un altro. Ed altri ancora

M: ehi calmati!

R: calmarmi? E perché mai? Tu non l’hai vista com’era spaventata! Piangeva! Era a terra in lacrime!

M: allora vedi che avevo ragione io? Ti importa davvero tanto di lei

R: …

M: Ryan…

R: io devo andare.

M: ma Ryan…

 

 

Strawberry era in camera sua. Ripensava all’accaduto di quel pomeriggio. Ryan….già lui, lui che non aveva detto nemmeno una parola tutto il tempo. Lui che la fissava con quegli occhi…già quei meravigliosi occhi…ma lei era stanca. Stanca di farsi trattare così e stanca di soffrire. Decise che doveva finire là.

 

La mattina dopo, arrivata a scuola si diresse direttamente in classe. Mark che l’aveva vista per 2 minuti si era accorto del suo sguardo perso nel vuoto. Sapeva che sta volta l’aveva combinata grossa.

All’uscita da scuola, appoggiato al cancello Jake aspettava Strawberry. Quando lei gli passò avanti, lui la chiamò. Strawberry si voltò, appena lo vide sgranò gli occhi. Stava per andarsene quando lui incominciò a parlare.

 

J: no aspetta non andare. Lo so che mi sono comportato male, ma non so davvero cosa mi sia preso, perdonami…

S: lasciami stare.

J: ma aspetta…

S: non ti avvicinare

J: ma…

 

Ryan che da lontano aveva visto tutto si stava per avvicinare, ma una ragazza, la stessa con la quale si era baciato Ryan, si avvicinò…

 

Ragazza: Ryan! Amore mio!

R: Camilla…ciao

C: allora dove andiamo oggi?

R: a casa.

C: oh a casa…amore mio ma come vai di fretta…

R: forse non hai capito. Io vado a casa. Tu vai pure dove ti pare

C: ma amore mio…

R: e non chiamarmi amore mio…

C: ma cos’hai?

R: niente.

C: non sembra niente. Comunque sta volta ti perdono! Andiamo tesoro!

Lui non disse niente e si lasciò prendere per mano facendosi trascinare fuori il cancello. Passando davanti Strawberry. Lei li vide. Ryan camminava a sguardo alto con lei accanto che sorrideva come un ebete, mano per mano.

Mark comparì dietro di lei. Jake era ancora lì

 

M: ciao Strawberry. Jake…

S: ciao io vado

J: Strawberry…

S: ti ho detto che mi devi lasciare in pace. Non parlarmi più

 

Detto questo se ne andò.

 

J: ma guarda che mi hai fatto fare!

M: si lo so e mi dispiace per tutto, ma dovevo avere delle conferme

J: e lei hai ottenute?

M: non lo so ancora. Io vado con Strawberry ci vediamo domani e grazie!

J: ok a domani!

 

Mark accelerò il passo e raggiunse Strawberry.

 

M: Strawberry! Come stai?

S: …come vuoi che stia? Il tuo amichetto ieri mi è saltato addosso! E tu ci parli ancora?

M: ho saputo…

S: e non hai fatto niente?

M: ecco…

S: bene. Pensavo fossi mio amico! Ma mi sbagliavo a quanto pare…

M: Strawberry non è come sembra…l

S: ah no? E allora com’è?

M: io…

S: si…

M: io…non posso dirtelo

S: cosa? Mark ma vai a quel paese!

M: no aspetta non andartene

S: e cosa rimango a fare qui? Mark non puoi capire come mi sento!

 

Strawberry stava per scoppiare…doveva sfogarsi con qualcuno

 

S: io sto male. Malissimo! Ogni volta che vedo Ryan mi fa male il cuore! vorrei andare via da qui per non vederlo! Ho provato a lasciarlo stare ma non ci riesco! Perché si è comportato e si sta comportando così?

 

Strawberry si lasciò andare tra le braccia di Mark. Pianse e pianse non riuscendo a fermarsi.

Mark era stanco del comportamento di Ryan, e lui non gli dava spiegazioni. Questa volta l’avrebbe messo alle strette.

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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


10 CAPITOLO

 

Suonò il campanello. Ryan andò ad aprire ritrovandosi Mark davanti. Aveva uno sguardo pieno d’odio. Lo prese per il collo e lo sbattè contro la porta. Ora era Ryan a trovarsi con le spalle al muro.

 R: ehi ma che cos’hai?

M: sta volta quello che l’ha vista piangere sono io. E so come ti possa essere sentito perché oggi ho provato la stessa cosa! Mi dici cosa diamine ti passa per quella testa eh Ryan?

R: l’hai vista piangere?

M: si e non sai che scena…mi si è stretto il cuore nel vederla così…io sono sempre abituato a vederla sorridere…e così proprio non me la sarei immaginata…e tutto questo per colpa tua! Ma cosa ti prende? Sappi che non me ne andrò fino a che non me lo dirai.

 Mark lasciò andare Ryan, si avviarono in camera sua per parlare in tranquillità.

 R: cosa provi per Strawberry?

M: cosa? Ma che vuol dire?

R: hai capito benissimo

M: senti Ryan non so perché me lo chiedi, ma tra me e Strawberry è finita. Per sempre. È rimasta solo un’amicizia.

R: sei sicuro?

M: ma certo!

R: è che ti comporti con tanto premura…nemmeno con Sabrina sei così

M: lo so

R: perché?

M: non ne ho idea.

R: sei sicuro di non essere ancora innamorato di lei?

M: ti ho detto di no. C’è io voglio bene a Strawberry, gliene voglio davvero tanto. Ma non è più amore. Ora è Sabrina quella di cui sono innamorato.

R: …ti credo…

M: ora vuoi dirmi cosa provi tu nei confronti di Strawberry?

R: perché?

M: ma sei l’uomo dei perché? Lo voglio sapere!

R: e va bene…

M: allora dimmi

R: io sono pazzo di Strawberry

M: aaaaah io lo sapevo! Ma perché non glielo dici?

R: perché no!

M: non fare il ragazzino Ryan

R: non capisci che io la farei solo soffrire e basta? Guarda fin’ora…io non mi sono avvicinato a lei perché credevo che tu ne fossi ancora innamorato…e non volevo perderti come amico se mi fossi messo insieme a Strawberry!

M: Ryan…

R: si?

M: ma sei un emerito deficiente! Se siamo amici le cose me le puoi chiedere direttamente no?

R: forse ho sbagliato…

M: forse????? Hai sbagliato e basta! E poi chi è quella Camilla? E la rissa che hai fatto a scuola?

R: è una con cui mi ci sono messo per riuscire a dimenticare Strawberry e farle capire che tra a me e lei non ci può essere niente…mentre la rissa…bè quello stava parlando male di Strawberry, dicendo che è una figa da paura e mi sono un pò alterato…

M: un pò? ogni minuto di più mi convinco che sei un cretino…

R: già…

M: vai da lei

R: cosa?

M: non è troppo tardi

R: ma…

M: vai forza!

R: ok corro!

 
Ryan correva per le strade. Aveva capito di aver fatto la cosa più sbagliata del mondo tenendosi tutto dentro. Ed ora doveva rimediare. Suonò più volte alla porta. Ma Strawberry non apriva.

Intanto Strawberry era in camera sua.

S: accidenti sono 10 minuti che suonano…vabbè vado ad aprire. Sarà qualcosa di importante se devono rompere a quest’ora…

 
Strawberry aprì la porta…trovandosi il biondino davanti a lei.

 
S: Ryan…

R: Strawberry dobbiamo parlare

S: no…

R: cosa?

S: ho detto no…non voglio più sentirti ne vederti

 

Detto questo abbassò lo sguardo…

 

R: ma che dici? Io ti devo parlare, dobbiamo chiarire…

S: ormai non mi interessa più niente.

R: eh?

S: hai capito. Ed ora se mi facessi il favore di andartene che è tardi.

R: ma aspetta…

S: addio.

 
Strawberry richiuse la porta. Ce l’aveva fatta. Aveva finalmente chiuso questa storia. Gli aveva detto che non le interessava più niente…ma allora perché sentiva che quel senso di vuota andava mano mano a crescere sempre più?

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Capitolo 11
*** capitolo 11 ***


CAPITOLO 11

 

Mark e Ryan era in classe e stavano parlando…

 

M: cos’hai detto? Non ti ha voluto stare ad ascoltare?

R: no…

M: ma allora è più cretina di te!

R: ehi!

M: è proprio vero siete fatti per stare insieme! Guarda se la devo mettere con le spalle al mura anche a lei

R: ma non ci provare!

M: ehi Ryan, non le darei mai un cazzotto in faccia, quindi calmati

R: si scusa

M: ora vedo se nell’intervallo la incontro

R: e che vuoi dirle? Ha detto che non vuole ne vedermi ne ascoltarmi!

M: tu stai tranquillo. Qua ci penso io

R: se lo dici tu…

 

Durante l’intervallo Mark cercò Strawberry, chiedeva in giro ma nessuno sapeva dove fosse andata…Pazienza, la sarebbe andata a trovare dopo scuola.

 

Strawberry era sulla strada di casa quando si sentì chiamare.

 

M: Strawberry!!

S: oh ciao Mark

M: dov’eri oggi nell’intervallo?

S: in terrazzo…

M: a fare?

S: niente volevo stare un pò da sola

M: io so

S: è?

M: so che è successo

S: Mark per favore non ti ci mettere anche tu!

M: no Strawberry non fare la testarda! È venuto a cercarti!

S: poteva pensarci prima!

M: Strawberry ti stai comportando da ragazzina! Almeno ascoltalo!

S: indipendentemente se l’ascolto o meno, non cambio idea! Quindi non vedo perché fargli perdere tempo e sprecare fiato.

M: sei ottusa lo sai?

S: ti ringrazio…e ora lasciami andare a casa. Sono stanca

M: si certo vai pure…ma non finisce qua.

 

A casa Strawberry si tormentava con domande e pensieri.

 

S: forse dovrei ascoltare quello che ha da dire…anzi no, non voglio ascoltarlo ho già sofferto abbastanza…

 

Era così immersa nei suoi pensieri che non si accorse nemmeno del campanello…

 

S: uffa non so che fare…ah ma stanno suonando alla porta!

 

Andò all’ingresso per aprire ritrovandosi Ryan davanti.

 

S: ancora tu

R: Strawberry ascoltami

S: perché mai?

R: perché io voglio chiarire con te! Voglio spiegarti quello che è successo!

S: ed io dovrei stare ai comodi tuoi?

E: se mi lasciassi parlare…
S: no! Io e te non abbiamo nulla da dirci lo vuoi capire? Se vuoi tanto parlare vai da Camilla! Lei sicuramente ne avrà tante di cose su cui parlare! E non solo!

 

Ryan si era incominciato ad innervosire…

 

R: ma cosa centra Camilla ora? Io voglio parlare di noi!

S: ma quale noi? non c’è mai stato un noi!

R: se tu me ne dessi la possibilità forse ci sarebbe!

S: cosa? Ma pensi che io sia così stupida? Non sono un giocattolo con il quale puoi giocare quando vuoi! Sono un essere umano e vado rispettata!

R: senti non ti biasimo affatto se non vuoi perdonarmi…ma ti prego, almeno ascoltami…non ti ho mai considerato un giocattolo e…

S: ho detto che non voglio ascoltarti! Ma come te lo devo dire eh?

 

Ora Ryan era più che nervoso. La spinse dentro casa chiudendosi la porta alle spalle, con lei in braccio.

 

S: ehi ma che stai facendo? Nessuno ti ha dato il permesso di entrare e lasciami! Mettimi giù!

R: smettila di gridare come una gallina e io ti lascio

S: cosa? Gallina? A chi?

R: hai capito bene. A te.

S: lasciami

R: e tu ascoltami

S: no

R: e allora io non ti lascio

 

Strawberry iniziò a dimenarsi e a parlare. Ryan non ne poteva più di tutto quel casino e la zittì con un bacio. Un bacio lento. Un bacio morbido. Un bacio umido. Un bacio dolce.

 

R: finalmente ti sei azzitata…

S: …

R: che fai non parli più? Meglio ora ho tempo per farlo io

S: non voglio ascoltarti

R: perché?

S: perché è così

R: dammi una buona ragione…

S: no

R: oh si che lo farai

S: invece no…e comunque mettimi a terra

R: oh no no. Assolutamente no. Dimmi perché

S: …

R: allora?

S: perché non voglio sentire altre bugie

R: e chi ti dice che io voglio mentirti?

S: lo so

R: hai le prove?

S: certo

R: e sarebbero?

S: l’esperienza insegna

R: oh Strawberry per favore

S: vai via

R: no ho bisogno di parlarti…io sto male

S: allora vai dal dottore

R: ah ah tu e il tuo umorismo…non capisci?sto male dentro…sto male per te…

 

Ryan la mise a terra,ma senza toglierle gli occhi di dosso…

 

S: e cosa vuoi da me?

R: mi dispiace sono stato uno stupido, ho avuto paura, avevo timore che Mark fosse ancora innamorato di te, e in quel caso sai, è un amico, dovevo lasciar perdere, solo che non ho chiesto niente a nessuno, ho fatto di testa mia e alcune persone ne sono andate a soffrire…ti prego Strawberry perdonami…

 

Strawberry aveva gli occhi lucidi…

 

S: io…

R: tu..?

S: io…non lo so…

R: te lo chiedo per favore…perdonami…

S: ecco…no…

R: perché? Dimmi perché!

S: perché io non mi fido di te…

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Capitolo 12
*** capitolo 12 ***


CAPITOLO 12

 scusate...ci ho impiegato un po'....non ho più tempo! comunque grazie a tutti quelli che commentano!

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R: perché? Dimmi perché!

S: perché io non mi fido di te…

 

Quelle parole aveva creato in Ryan un senso di vuoto…ma come non darle torto? L’aveva fatta soffrire…ma cavolo, lui stava facendo tutto il possibile!

 

R: e lo sai io cosa ti dico?

S: cosa?

R: tu non lo pensi davvero…e io non mi arrendo

 

Detto questo la prese e la baciò. Di nuovo. Questa volta però Strawberry ricambiò. Era scattato qualcosa in lei quando aveva sentito le parole…”io non mi arrendo”.

Pochi minuti dopo si staccarono.

 

R: te lo chiedo per l’ennesima volta…perdonami…

S: …va bene…

R: no perché io sto davvero male…eh? Che hai detto?

S: che va bene

R: va bene cosa?

S: quello che mi hai chiesto

R: e cioè?

S: Ryan hai capito benissimo

R: dici? Vorrei che mi spiegassi

S: sei incontentabile

R: dai…

S: potrei cambiare idea…

R: mmm…secondo me no

S: sei sicuro?

R: si

S: e va bene, hai vinto tu, ti perdono!

R: ecco quello che volevo sentire!

 

Strawberry aveva deciso di riprovarci…dopo tutto le sembrava sincero…voleva dargli un’altra possibilità…Dio ci ha insegnato a perdonare…o no?

 

R: grazie..

S: e di cosa?

R: di tutto…e di avermi perdonato soprattutto.

 

Strawberry sorrise…si salutarono per poi vedersi l’indomani…

 

Quando Strawberry, la mattina dopo uscì da casa per andare a scuola, trovò Ryan e Mark ad aspettarla all’angolo di casa sua…

 

M: buongiorno!

R: buongiorno…

S: buongiorno^^

M: insomma ho saputo tutto…e così state insieme

S: ehi io l’ho solamente perdonato…ma questo non vuol dire che stiamo insieme…la mia fiducia se la deve guadagnare

R: non preoccuparti Mark…entro 3 giorni sarà mia

M: ahah voglio proprio vedere che succederà…avete certi caratteri voi due

S: si Mark ha ragione Ryan…stai tranquillo che non succederà

R: questo lo dici tu

S: si lo dico io…qualcosa in contrario?

R: bè ti stai sbagliando

S: io non mi sbaglio mai

R: oh si certo

S: quanto scommetti?

R: niente…perché poi mi dovresti dare tutto ciò che voglio quando perderai…e di certo non voglio privarti di quello che hai

S: forse sarai tu a dare a me tutto quello che hai quando sarai tu a perdere

R: basta che ci credi!

 

Mark intanto si stava gustando la scenetta…e scoppiò a ridere

 

M: ahhaha…santa pace siete incredibili

 

Strawberry e Ryan nel vederlo ridere scoppiarono anche loro in una fragorosa risata…da quanto tempo che non ridevano così…

Arrivati a scuola Ryan si assentò un attimo per andare a parlare con un amico…e quindi erano rimasti solo Mark e Strawberry…

 

M: e così ti sei decisa! Ringraziamo il cielo

S: ah ah ah divertente

M: pensavo davvero che non volessi più vederlo…

S: lo pensavo anche io…ma errare è umano…

M: e perdonare divino…

R: solo che tu non hai niente di divino!

S: e tu da dove sbuchi? Comunque oggi siamo di buon umore visto tutto il sarcasmo che facciamo eh?

R: il buon umore è arrivato per merito tuo…

S: eh?O///O

M: la nostra Strawberry che arrossisce! Ma che cosa nuova!

S: zitto stupido!

M: ahah

S: ci vediamo all’uscita! Vado in classe!

M: va bene! A dopo!

R: aspetta…

 

Ryan la prese per un braccio facendola voltare…e le stampò un bacio a fior di labbra…Strawberry, dopo aver naturalmente arrossito, gli sorrise…aveva fatto la scelta giusta…

Ma i guai non erano finiti purtroppo…

 

 

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Capitolo 13
*** capitolo 13 ***


CAPITOLO 13

 

Mi scuso sempre per il ritardo! Non ho più tempo per fare niente!!!

 

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Ma i guai non erano finiti purtroppo…

 

 

 

Strawberry stava aspettando Ryan e Mark fuori scuola. Poco dopo la raggiunse Mark.

 

M: Ryan arriva tra poco…aveva una cosa da fare…

S: ok…ma cosa?

M: poi semmai te lo dirà lui!

S: dai dimmi cosaaaaaaa…

M: ho detto no, certo che  tua curiosità non ha limiti…

S: e va bene dopo me lo dirà lui…

 

Passarono diversi minuti…e Strawberry era stanca di aspettare così decise di andare a cercarlo.

 

M: aspetta qui! Strawberry! Accidenti non mi sente…è meglio seguirla

Strawberry correva…ma dove? Non lo sapeva nemmeno lei. Decise che non si sarebbe fermata fino a che non l’avrebbe trovato…

Mark invece correva per cercare Strawberry…ma dove correva? L’aveva persa di vista...

Così mentre loro correvano per la scuola c’era qualcun altro che parlava, o meglio discuteva…

 

R: ho detto quello che dovevo dirti

C: ma perché? Perché mi fai questo?noi siamo fatti per stare insieme!

R: ma chi lo dice?

C: io!

R: senti camilla…

C: no senti tu! Mi dispiace ma non ti lascerò!

R: certo perché sei tu a decidere anche per me!

C: noi siamo una cosa sola! Tu sei così bello…per non parlare di me! Ma dimmi dove hai visto una come me? Così splendida, meravigliosa, superba…

R: non conta solo l’aspetto fisico Camilla…quando stavamo insieme stavo bene…ma ora è finito fattene una ragione!

C: mai! Nessuno scarica Camilla!

R: bè io l’ho appena fatto!

C: ok…sai che faremo?

R: io prenderò la mia strada e tu la tua?

C: no faremo finta che tutto questo non sia mai successo, oppure che tu abbia preso un abbaglio

R: primo io sto benissimo, secondo faremo che tutto questo è successo e ora per sei solo un’ex! Ok?

C: cosa? Mi offendi sai…

R: non vorrei ma guarda cosa mi porti a fare…

C: avvicinati…

R: no

C: non fare il timido che non lo sei…

R: camilla ora basta!

Ma Camilla non voleva sentire e lo baciò…Nel frattempo Strawberry aveva aperto la porta e visto la scena…non poteva crederci…non di nuovo…

 

S: e così è questo che dovevi fare…

 

Ryan si staccò da Camilla…Strawberry corse via…e Ryan dietro di lei…

 

C: Ryan dove vai!!?!?!?!??

 

La raggiunse e la prese per un braccio…

 

R: no Strawberry non è come sembra!

S: certo è sempre la stessa storia…io avevo deciso di darti un’altra possibilità Ryan…ma a quanto vedo è proprio un tuo hobby prendere le persone in giro…o forse prendere in giro solo me…

R: no no no, Strawberry è lei che mi ha baciato..

S: no no zitto! Sono stanca di giocare a questo gioco…io non mi diverto…

R: ma non sto giocando con te! Strawberry io TI AMO!

S: Cosa? Ma come fai a fingere ancora? Non sei soddisfatto arrivati a questo punto?

R: ma non sto fingendo! È le verità!

S: io non ti credo più…e ora sei cortesemente pregato di lasciarmi andare…

R: mai…

S: perché continui ad insistere? Mi hai umiliata, presa in giro, fatto soffrire…e ora sn qui che piango davanti a te…non ti basta?

R: non sai quanto sto soffrendo nel vederti così…ma credimi…se ti dico che ti a…

S: ZITTO! Non è vero!

R: si invece

S: te lo chiedo per favore…lasciami

R: no

S: lasciami

R: no

S: è meglio che mi lasci

 

Strawberry guardò Ryan negli occhi, lui piano piano la lasciò andare…sapeva che per oggi non avrebbe risolto niente…lei si voltò e scappò via…Ryan aveva un desiderio di correrle dietro…

 

M: ed ora cos’è successo?

R: Mark…

M: perché piangeva?

R:  ha visto mentre Camilla mi ha baciato

M: tu e Camilla vi siete baciati?

R: no…cioè si…ma è lei che ha baciato me!

M: ma tu le hai parlato?

R: ovvio! Ma lei non si voleva arrendere!

M: ho capito…quindi ha frainteso tutto…

R: purtroppo…

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Capitolo 14
*** capitolo 14 ***


CAPITOLO 14

 

Strawberry doveva essere forte. Dopotutto era colpa sua, lei gli aveva dato una possibilità e lui l’aveva sprecata…però lui continuava ad insistere…le ritornarono alla mente quelle parole…”ti amo”…ke dicesse la verità?tutte quelle scuse…forse doveva lasciarlo parlare…i suoi pensieri furono interrotti dal campanello…ed ora chi era? E se fosse lui?no a lei non le andava proprio di vederlo,per niente…ma la sua curiosità andava oltre così spiò dal buco della serratura…era un uomo…con dei fiori in mano. Dei fiori?Strawberry aprì la porta…

 

Uomo: lei è la signorina Momomiya?

S: si certo…perché?

Uomo: questi sono per lei

S: ah grazie…

 

Prese i fiori e chiuse la porta…certo che erano proprio dei bei fiori…mentre li metteva nell’acqua cadde un bigliettino…lo aprì e lo lesse…”..PERDONAMI..”

Lei sapeva benissimo chi gliel’avesse mandati…ora era arrivato anche a questo…le scappò un sorriso…no non doveva…l’aveva visto baciare un’altra…non poteva perdonarlo…o forse si? Suonò nuovamente il campanello…

 

S: uffa ma questa casa non rimane un momento in pace…ed ora chi è?

 Aprì la porta e si ritrovò Ryan. Entrò chiudendosi la porta dietro a sé…

S: Ryan…

R: Strawberry per favore non mandarmi via…voglio solo parlare…

S: parla…

R: non è come hai visto tu. Non è per niente così! Io le stavo parlando, le stavo dicendo che era tutto finito tra me e lei, solo che non ha voluto sentire ragione! E disgraziatamente tu sei entrata proprio nel momento in cui lei mi stava baciando. Giuro che non l’ho voluto io!

Ryan aveva il fiatone…

S: …

R: ti fidi di me?

Strawberry lo fissava…ma non diceva niente…

R: non so c’è un modo per farti credere quello che ho detto…ti devi solo fidare di me…

S: quindi la sei andato a cercare solo per dirle che non stavate più insieme…

R: si…

S: posso fidarmi?

R: devi…

S: e va bene…

R: sul serio?

S: si…

Ryan abbracciò Strawberry…era un abbraccio caldo e forte…

S: scusa se non mi sono fidata prima…è solo che vederti li, insieme a lei, in quella situazione…mi sono sentita morire e…

R: shhh…è stato tutto un equivoco…l’importante è che ora si è tutto risolto…

S: già…comunque grazie per i fiori

R: di niente!

S: senti una cosa…

R: si

S: è vero quello che mi hai detto prima?

R: cosa?

S: che…che mi ami?

R: ovvio…io non le dico le bugie…

S: ahah ma sentilo…è arrivato mister sincerità

R: cosa?? Non sono sincero?

Ryan prese Strawberry dalla vita e incominciò a farle il solletico…come lo soffriva…poco dopo  aveva già le lacrime agli occhi…

S: ti prego smettila! Ahahahah!

R: eh no amore mio…smetterò quando ammetterai che sono sincero

S: ahaha…ma io non le dico le bugie

R: ma come?…allora l’’hai voluto tu…

Ryan non la smetteva proprio di farle il solletico…caddero sul divano…lui continuava…e lei rideva sempre di più…

S: ok ok va bene

R: va bene cosa?

S: l’ammetto

R: e cosa?

S: che anch’io ti amo…

Ryan si fermò…

R: cosa?

S: hai sentito benissimo

R: no no hai sbagliato…dovevi ammettere che io sono sincere

S: ma come io ti dico che ti amo e tu mi rispondi che ho sbagliato ad ammettere le cose?

R: scherzavo…:P

S: aaaaah sei odiosoooo!

R: ahah!

S: e non ridere!

R: facciamo le cose per bene…

S: quali cose?

R: non pensare male

S: ma se tu non ti esprimi bene

R: ti amo...

S: anche io...

Si baciarono…quella notte fu la più bella della loro vita…

 

Arrivò la mattina…Strawberry dormiva beatamente tra le braccia di Ryan…quando, tanto per cambiare, suonò il campanello. Una. Due. Tre. Quattro. Cinque volte.

S: mmm…ma chi è?Ryan vai ad aprire…

R: mmmmm…no vai tu

S: dai per favore

R: casa è tua

S: e allora?

R: e allora quella che deve aprire sei tu!

S: ma non è vero!

R: si che lo è?

S: tutte scuse!

R: dai vai ad aprire che mi sta venendo mal di testa. Guarda che razza di risveglio

S: e ok vado!

R: ah e Strawberry

S: si

R: mettiti qualcosa addosso per andare ad aprire

Strawberry si guardò…non aveva nulla indosso…

S: ooops…non me n’ero accorta…e tu non guardare!

R: ahah ti fai ancora questi problemi?

S: scemo!

Quando aprì la porta si ritrovo Mark

M: finalmente! Ma perché non volevi aprirmi? C’hai messo 15minuti!

S: stavo dormendo se non ti dispiace!

M: dormi nuda?

S: eh?

M: hai solo il lenzuolo addosso…

S: eh?°///°oh mamma!

M: ahah!

R: ma che cos’è tutto questo casino..?

M: oh ciao Ryan…Ryan????? Ma che ci fai qui?

R: buongiorno anche a te Mark

S: abbiamo fatto pace…

M: ah bene! Io ero venuto qui per starti vicino!

S: sei arrivato tardi

R: già

S: già che ci siamo facciamo tutti quanti colazione!

M: ok…ma non disturbo?

R: macchè vai a pensare!

M: allora accetto!

R: bene…e Strawberry...

S: si?

R: mettiti qualcosa che sia degno di essere chiamato vestito!

S: oh giusto!

 

Dopo essersi vestita, fecero tutti insieme colazione, poi Mark andò via lasciandoli soli…

 

R: allora amore mio…dove vuoi andare oggi visto che è domenica?

S: mmmm…non saprei…

R: dai usciamo!

Ryan e Strawberry erano più felici che mai…si divertirono molto trascorrendo la giornata insieme…Andarono in giro per negozi, centri commerciali ed infine erano a passeggiare nel parco…

S: non ci credo…la felicità tanto attesa…

R: quando si sta con me si è sempre felici!

S: ma che simpatico…e se io ora me ne andassi?

R: morirei…

S: ma non dire cretinate…

R: è la verità

S: oh certo tu sei mister sincerità!

R: ancora con queste battutine? Non ti è bastata l’altra sera?

S: io non mi accontento mai…

R: allora stai attenta…

S: a chi? A mister sincerità?

R: scherza scherza…la pagherai riderò io per ultimo…

S: già tremo al solo pensiero! Ahah smettila!

Mentre continuavano a scherzare e giocare qualcuno si era accorto della loro presenza…

 

?: e stanno così le cose…

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Capitolo 15
*** capitolo 15 ***


CAPITOLO 15

 

Il professore stava spiegando storia. Le Crociate.

S:”oddio che palle…odio storia…ma a cosa mi servirà…tanto sono cose che non mi rimarranno mai nel cervello…uffa! Voglio andare da Ryan…”

Nell’altra classe Ryan pensava su per giù la stessa cosa…

R:” io sono un supergenio perché devo ascoltare cose che già so…voglio vedere Strawberry…”

Finalmente suonò la campanella per l’intervallo. Strawberry e Ryan avevano appuntamento all’ingresso. Mentre si dirigevano al luogo dell’appuntamento, per i corridoi vennero entrambi fermati da alcuni loro amici. E saluta quello, parla con quell’altro ecco là che suona la campanella della fine dell’intervallo.

S: noooooooooooooooooooooooooooooooooooo

R: accidenti!

Ryan prese il cellulare e mandò un messaggio a Strawberry
 

To: Strawberry
From: Ryan
Amore…ci vediamo all’uscita…mi dispiace!

 
To: Ryan
From: Strawberry
Anche a me…non vedo l’ora…

 
Così arriva l’ultima ora e con lei la fine delle lezioni. Appena suona Strawberry si alza ma viene bloccata dal professore…

 
Pr: Momomiya…mi dispiace dirtelo ma dovrai restare a scuola questo pomeriggio…chi ha preso meno di 5 al compito deve recuperare…

S: cosa? E non me lo poteva dire prima?

Pr: se lei fosse stata attenta due giorni fa in classe lo avrebbe saputo…

S: ah…mi scusi…posso fare una telefonata ai miei per avvertirli?

Pr: certo vai pure

S: la ringrazio..

 
Strawberry uscì dalla classe per chiamare Ryan…

R: pronto?

S: Ryan..

R: oi ma quanto tempo ci metti a scendere?

S: ehm Ryan…devo rimanere a scuola…

R: cosa? E perché?

S: per recuperare il 4 e mezzo del compito…

R: santo cielo Strawberry…e va bene dai…ci sentiamo dopo…oggi non ti ho vista un attimo…sei pure arrivata a scuola in ritardo…

S: si lo so! Dispiace anche a me! Ora è meglio che vada…a dopo

R: ok…ah Strawberry…

S: si?

R: ti amo…

S: anche io!

 

Ryan stava tornando a casa da solo…quando qualcuno gli si avvicinò…

C: Ryan!

R: Camilla?ancora tu? Lasciami in pace!

C: ma come? Mi tratti male?

R: dopo il guaio che hai combinato!

C: dai non lo sapevo che stessi con una…ma tanto lo so che è una cosa da niente

R: qua ti sbagli…per me lei conta molto…quindi ora sparisci…

C: eh? Ma io volevo chiederti una cosa…

R: allora chiedimela e poi vattene

C: ecco volevo sapere…se saresti disposto a rimanere amici…

R: amici?

C: si amici!

R: perché? Che scopi hai?

C: ma perché dovrei avere degli scopi scusa?

R: perché diventi amico di qualcuno solo quando hai qualcosa in mente…

C: ma no no ti sbagli…dai rimaniamo amici…

R: e va bene…

C: fantastico!

 

Così Strawberry passò l’intero pomeriggio a scuola per le lezioni di recupero…uscita da scuola si erano fatte le sei…era tutto buio e stava tornando da sola…per non pensarci decise di chiamare Ryan…

 

R: si pronto?

S: amore mio!

R: tesoro ciao…allora com’è andata?

S: bene…ma è stressante…devo rimanere a scuola per altri 2 giorni…non ce la faccio più!

R: ma se hai incominciato oggi

S: appunto non ce la faccio già più!

R: ahah! Sei unica!

S: si lo so!

R: ho tanta voglia di vederti…

S: io invece no…

R: no?

S: no…ne ho molta di più…

R: aaah ecco…allora ti raggiungo…dove sei?

S: sulla strada di casa…ti aspetto lì!

R: va bene…a tra poco…

S: a tra poco!

 

Strawberry riconobbe subito la sagoma di Ryan da lontano…tanto che si mise a correre in direzione per poi saltargli praticamente a dosso!

R: ok che sono irresistibile…ma se mi ti butti sopra con il tuo peso mi ammazzi!

S: stai dicendo che sono grassa?

R: mmm…si

S: cosa? Ma io ti ammazzo!

R: ahah! Come potresti essere grassa? Non mi metterei mai con una ragazza grassa!

S: ehi anche le ragazze “in carne” sono belle!

R: si ma io ti preferisco di più così…

S: allora vuol dire che aumenterò di peso!

R: e io ti lascio…

S: non lo faresti mai…

R: e…non so più che rispondere…hai vinto…

S: ah ah! Ho vinto iooooo! Prrr!

R: shhhh! È meglio se entriamo in casa…stiamo facendo troppo casino!

S: ahah! Hai ragione!

 

La mattina successiva, appena Ryan aprì gli occhi ebbe un cattivo presentimento…che ore saranno state? Ha quasi paura di guardare…e appena lo fa…

R: aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah! Strawberry svegliati! Immediatamente! Siamo in un ritardo pazzesco!

Mentre con molta confusione recuperava la sua roba, Strawberry lentamente apriva gli occhi…

R: ma allora? Ancora nel letto stai? Sono le otto meno dieci! Dovremmo essere in classe tra 20 minuti! Alzati!

S: mmm…ma che hai da urlare?

R: cos’ho da urlare? Sono 15minuti che lo ripeto!

S: ma che ore sono?

R: ancora…le 8 meno dieci! E se continui così presto si faranno le otto, poi le otto e cinque e infine…

S: ok ho capito! Basta che non urli!

R: va bene ma muoviti!

Strawberry si preparò velocemente. Alle 8:05 stavano correndo per strada.

S: oh Ryan perdonami è tutta colpa mia…sai è che io sono abituata ai miei ritardi…quindi non ci faccio nemmeno più caso…

R: si è colpa tua! Ma non preoccuparti...basta che ci sei tu al mio fianco e tutto quello che succede va bene…

S: ^-^! Vale lo stesso per me!

Arrivarono a scuola con 5 minuti di ritardo…e così per la prima volta sgridarono Ryan! Poi nel pomeriggio Strawberry dovette rimanere a scuola per il recupero. E Ryan tornò da solo a casa…mentre cammina una voce lo chiamò.

C: Ryaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaan!!!

R: oh ciao Camilla…

C: come và?

R: tutto bene…e tu?

C: bene bene…che mi dici?

R: niente…le solite cose…

C: ti vedo un po’ giù…che hai?

R: ma no, non è nulla...davvero!

C: mmmm…e con quella lì come và? Cosa, come si chiama?

R: quella lì ha un nome ed è Strawberry!

C: si vabbè lei ma calmati!

R: con Strawberry va tutto bene…anche se di tempo per vederci ne abbiamo poco…

C: come mai?

R: lei ha impegni di qua, io di là… e così mai un momento per noi…

C: capisco…hai impegni per oggi pomeriggio?

R: no perché?

C: ti va di accompagnarmi a fare dei giri?

R: bè…

C: daiiiiiiiiiiiiiiii! Ti prego ti pregooo!

R: ok..

C: aaah grazie!!! Su andiamo!

Così prese per un braccio Ryan e lo trascinò tutto il pomeriggio per negozi in giro per la città. Arrivata sera Ryan accompagnò Camilla a casa.

C: ah grazie mille! Sono stata bene…

R: bene? Ma non era un appuntamento!

C: ah no? E perché allora avresti accettato?

R: ehi mi hai chiesto se ti accompagnavo a fare dei giri, e come amico l’ho fatto!

C: amico eh? Tu credi davvero che io e te possiamo essere amici?

R: ma se me l’hai chiesto tu ieri!

C: si è vero…ma forse mentivo…

R: ne ho abbastanza! Me ne vado!

C: aspetta!

R: cosa c’è ancora?

C: scherzavo! Ahah dovevi vedere la tua faccia!

R: ma quanto sei divertente!

C: ciaooooo! A domani!

R: si a domani!

Ryan stava tornado a casa…ormai erano le 7 e mezza, Strawberry doveva essere rientrata…così le volle fare una sorpresa e passò a casa sua…

DLIN-DLON

Strawberry andò ad aprire la porta…

S: Ryan!!!!

R: amore! Come stai? Com’è andata oggi?

S: mah diciamo tutto bene!

R: come diciamo?

S: ad essere sinceri c’ho capito ben poco…non prestavo attenzione…

R: e perché?

S: perché pensavo a te…

R: ah faccio quest’effetto..?

S: eh già…ihih! Dai entra che stavo preparando la cena

R: ok…ma non sai cos’è accaduto ieri

S: cosa?

R: mentre tornavo a casa ho incontrato Camilla…

S: ah…e cosa voleva?

R: ehi non preoccuparti! Mi ha chiesto se potevamo essere amici

S: e tu che le hai risposto?

R: che per me andava bene…

S: cosa?

R: ehi non essere gelosa e non ti arrabbiare…io amo solo te!

S: e se avesse qualcosa in mente?

R: ma che dici? Devi essere sempre esagerata tu!

S: io dico solo quello che penso!

R: ma dai non ti pare di dire assurdità? E che scopo dovrebbe avere?

S: ma io che ne so! Forse del tipo di ritornare con te…

R: ma non ci riuscirebbe mai…

S: si ma…

R: niente ma! Io sono solo tuo…

S: e va bene…dico assurdità!

Così passarono una serata tra risate, scherzi e tante coccole!

La mattina seguente mentre Strawberry era ancora al letto, sentì dei rumori provenire dal piano di sotto. Anche se non le andava per niente di alzarsi, voleva scoprire cosa fossero. Così si vestì e scese. Arrivata al piano di sotto, vide la porta di casa aperta. La serratura era stata forzata. Aveva paura. Sentì una presenza alle sue spalle, e lentamente si voltò. Ma non ebbe il tempo di urlare che qualcuno la imbavagliò.

Intanto Ryan la stava aspettando come sempre all’angolo, quando gli arrivò un messaggio…

 

To: Ryan
From: Strawberry
Amore!
Buongiorno! Oggi non vado a scuola. Devo andare a trovare mia nonna!

 

Appena letto il messaggio a Ryan salì qualche dubbio…Strawberry aveva una nonna? Lui sapeva che erano morte entrambe quando lei era piccola.

R: ah vabbè, avrò capito male!

 

Intanto in una stanza buia…

?: così impari a metterti in mezzo…

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Capitolo 16
*** capitolo 16 ***


CAPITOLO 16

 

Ormai erano tre giorni che Ryan non vedeva ne sentiva Strawberry. Il suo cellulare era sempre spento o non raggiungibile e stava iniziando a preoccuparsi seriamente. Possibile che fosse rimasta dalla nonna tutto quel tempo? E poi aveva detto che rimaneva li solo un giorno. Che le fosse successo qualcosa nel viaggio di ritorno? Non sapeva proprio che pensare. Decise di chiedere a qualcuno.

R: ehi Mark, ma Strawberry che fine ha fatto?

M: eh? E io che ne so? Il suo fidanzato sei tu! Sarà qui in giro come sempre!

R: ma sono un po’ di giorni che non la vedo, e sono preoccupato.

M: però hai ragione. Sono giorni che non la si sente strillare. Andiamo a chiedere alle sue amiche!

R: buona idea, forse loro ne sanno qualcosa!

Entrarono in classe di Strawberry e tutte le ragazze non potevano che ammirare quei due splendidi ragazzi. I più ambiti della scuola. soprattutto Ryan. Si diressero da Mina e Lory per chiedere informazioni.

Mi: dici Strawberry? In effetti è da giorni che non la sento.

R: io so solo che è andata a trovare la nonna tre giorni fa e da lì non ne ho più avuto notizia.

L: ma Ryan…Strawberry non ha una nonna…

R: eh? Come? Cosa?

Mi: si è vero. Le sono morte quand’era piccola entrambe!

R: ok allora stiamo calmi…DOV’È STRAWBERRY?

Mark mise una mano sulla bocca all’amico per non farlo urlare ulteriormente, mentre lo trascinavano fuori dall’aula.

M: shhh Ryan! Non urlare! Non avevi detto di stare calmi?

Mi: ehm…scusate…oggi non si sente bene!

Fuori dalla classe, e tolta la mano dalla bocca dell’amico, incominciarono a domandarsi che cosa fosse successo a Strawberry…

Ad assistere a quella scena è stata una ragazza…che appena usciti Ryan e gli altri prese il cellulare…

DRIN DRIN DRIN

?: pronto? Chi è?

?: Ehi Camilla sono io!

C: oi Federica! Si dimmi che c’è?

F: Cami dovevi esserci. Ryan Shirogane ha appena dato di matto perché non sa che fine ha fatto quella smorfiosetta della ragazza!

C: ahah! Avrà una bella sorpresa…

F: comunque è meglio se fai qualcosa…Ryan è appena venuto a sapere che quella non ha una nonna…e poi se hanno intenzione di andare alla polizia saranno guai.

C: si hai ragione…ora ci penso io!

F: brava! Ci vediamo più tardi!

C: si ciao ciao!

Intanto sempre fuori dall’aula…

Mi: io dico che c’è solo una soluzione…

R: sarebbe?

Mi: andare alla polizia!

L: mina ha ragione…

R: si giusto…appena finita scuola…

Ma il cellulare vibrò e non fece in tempo a finire la frase…

To: Ryan

From: Strawberry

Amore mio! Sono stata imperdonabile! Ho visto tutti i messaggi che mi hai mandato e tutti quelli in segreteria! Solo che mi se era scaricato il cellulare e non trovato il caricabatterie! E comunque mi sono sbagliata a scrivere…sono andata a trovare mia mamma…non mia nonna! Il T9! Resterò qui ancora per un po’. Ci sentiamo.

Ryan lesse il messaggio ad alta voce.

R: è andata a trovare la mamma…

Mi: ma sua madre vive a Londra…

L: e poi lei non la sopportava…

M: forse ha deciso di fare un’opera buona nella vita?

R: sapete una cosa. Non mi quadra questa situazione.

Nel frattempo…

?: sai una cosa? Una cosa che proprio non riesco a capire?

?: perché capisci mai qualcosa tu?

?: fai silenzio stupida ragazzina!

?: ho un nome sai? E non è stupida ragazzina!

?: Strawberry?

S: eh già

?: e io sono Camilla. Non c’è paragone tra i due! È decisamente più bello ed elegante il mio!

S: si si come no!

C: zitta! Comunque stavo dicendo. Ma cosa ci troverà mai quel ragazzo così bello in una come te? Ma forse per lui sei solo un gioco…

S: queste sono solo tue supposizioni…

C: tu dici? Guarda un po’…sono passati quasi quattro giorni e non si è mai fatto sentire…non ti ha cercata…

S: mi stai solo ingannando…il cellulare sarà stato tempestato di telefonate e di messaggi…

C: continua a sognare ragazzina…perché Ryan sarà mio! E sai come?

S: ah si? E cosa farai? Gli manderai un messaggio con scritto che è finita?

C: eh? Cosa hai detto? Io non avevo pensato questo! Ma ciò rende tutto più facile! Sai non sei stupida come pensavo…grazie!

Sorrise. Un sorriso falso e pieno di cattiveria. Uscì dalla stanza lasciando Strawberry da sola…

S: oh si invece che sono stupida! Accidenti a me! Devo trovare il modo di fuggire da qui!



Finalmente ho avuto un po di tempo per aggiornare...XD
prometto che durante le vacanze continuerò a scrivere!

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Capitolo 17
*** capitolo 17 ***


CAPITOLO 17

 

Ryan era chiuso in camera, disteso sul letto, a guardare la luna, che quella sera gli sembrava così immensa non avendo lei accanto con cui condividere quel momento. Pensava. Pensava a lei. Dal loro primo incontro fino ad oggi. Lei così bella. Lei così…così…così lei. Non gli veniva in mente una parola che potesse descriverla. È stato fortunato ad incontrarla…e ad averla con sé. Solo che le mancava. Ormai era passata si e no una settimana…ed aveva bisogno di vederla. O per lo meno di sentirla. Ma aveva sempre il cellulare spento. Poi era dall’altra parte del mondo…Così si addormentò pensando a lei…

Strawberry era in finestra, e si domandava se anche lui stava osservando la stessa luna. Quanto gli mancava…era da sola in quella stanza dove quella strega l’aveva rinchiusa , avrebbe potuto uscire dalla finestra…ma il palazzo era troppo alto…non sapeva proprio come fare per uscire di lì…doveva assolutamente escogitare qualcosa…ma si sa, lei di idee brillanti non ne ha mai avute molte. O quasi nessuna.

 

Il giorno dopo, mentre Ryan era diretto verso scuola, Camilla ne volle approfittare.

C: Ryaaaaaaaaaaaaaaaaaaan!

Urlò in mezzo alla strada…e non erano nemmeno le 8 del mattino…gli corse incontro e lo abbracciò.

R: ma cosa ti urli? Si può dire che la gente sia ancora nel letto!

C: su su questi sono particolari!

R: si si.

C: allora come và?

R: bene…e a te?

C: alla grande…e con la tua ragazza?

R: bene…

C: e come mai non la si vede più in giro per scuola?

R: perché è partita

C: ah davvero…e dov’è andata?

R: a Londra…

C: dove dalla mamma?

R: eh si…aspetta ma come fai a saperlo?

C: eh? Ehm ecco io…bè ma dai, ho davvero azzeccato che è andata dalla mamma?

R: si…ma come lo sapevi tu?

C: ho buttato a indovinare!

R: e perché hai pensato che la mamma di Strawberry vivesse a Londra?

C: ehm…ma su dai! Te l’ho detto! Ho tirato ad indovinare!

R: vabbè…sarà. Siamo arrivati. Ci vediamo!

C: oh si si. Ci rivedremo presto! Ciao ciao!

 

Mancava poco al suono della campanella dell’ultima ora. Camilla decise che fosse arrivato il momento. Estrasse, senza che nessuno la vedesse, il cellulare dalla borsa e incominciò a scrivere.

To: Ryan

From: Strawberry

Devo dirti una cosa. Lasciamoci. Ho conosciuto un altro ragazzo…e devo dire che sto meglio con lui che con te…quindi addio…

C: forse sono un po’ spietata…ma no!ahah!

Al suono della campanella premette sul tasto invio. Si affrettò per andare all’uscita. Voleva vedere l’espressione di lui…così poi per andare a consolarlo. Ryan sarebbe stavo nuovamente suo.

Ryan sentì il cellulare vibrare il cellulare. Sperava tanto che fosse lei. Ma aspettò per leggerlo. Aveva prima da fare. Aveva una riunione a scuola ed era già in ritardo. Mark lo stava aspettando davanti la porta della sala professori.

M: finalmente Ryan! Ma quanto tempo c’hai messo?

R: scusa! Ma mi sono fermato a parlare con il professore!

M: va bene…dai entriamo che sta per iniziare!

Entrarono…e Ryan si dimenticò del messaggio.

Camilla era fuori scuola che cercava Ryan. Possibile che fosse andato già via? Eppure aveva fatto le corse matte per essere una delle prime ad uscire dalla scuola! Aspettò altri venti minuti. Poi scocciata tornò a casa.

Ormai si erano fatte le sette e la riunione si era conclusa. Mark e Ryan uscirono dalla scuola, decidendo di andare a mangiare fuori data l’ora. Mangiarono in pizzeria e mentre aspettava che Mark tornasse al tavolo, si ricordò del messaggio. Quando si accorse che era da parte di Strawberry sorrise…ma quel sorriso andò a svanire dopo aver letto quello che c’era scritto…non poteva crederci. Rimase immobile a fissare lo schermo fino a che Mark non tornò al tavolo. Quest’ultimo vedendo l’espressione vuota e spenta dell’amico si preoccupò.

M: ehi Ryan?Ryan?

R: …

M: Ryan ci sei? Ma perche stai fissando il cellulare?

Si avvicinò e lesse…anche Mark era rimasto senza parole. Non sapeva ne che dire, ne che pensare. Portò fuori l’amico e lo riaccompagnò a casa…non proferì parola tutto il tempo.

M: ehi…su dai!

R: mi ha scaricato…

M: sono qui vicino a te…ora vai a letto…vedrai che domani starai meglio. Buonanotte!

Rimase tutta la notte sveglio…a pensare solo a lei. A domandarsi perché.

Ormai era arrivata la mattina, e lui si trovava ancora nella stessa posizione della sera prima. Suonò il campanello più volte. Piano piano si alzò. Pensava di trovare Mark e invece…

C: buongiornooo!!! Ma Ryan…che faccia che hai!!! Sembra che non hai per niente dormito!

R: camilla…Strawberry mi ha lasciato…

E l’abbracciò. Aveva bisogno del sostegno di qualcuno in quel momento. E lei era lì. Lei si meravigliò, ma le piacque.

C: oh Ryan…io l’avevo detto che non era una storia seria…ma tu non mi hai dato retta…dai che si sono qui io…

Lei prese il viso di Ryan tra le sue mani. I loro occhi si fissavano. Se Camilla avesse conosciuto bene Ryan avrebbe capito che quell’espressione vuota che aveva equivaleva a sofferenza. Lentamente avvicinò i loro visi per poi unire le loro labbra. Ryan non la scansò, anzi ricambiò il bacio. Ma qualcuno entrò nella stanza spalancando gli occhi…

 

Poco prima Strawberry, chiusa ancora nella camera, cercava sempre a quella soluzione per uscire dalla stanza. Ad un tratto le venne un’idea in mente…usare una forcina…ma per quale motivo non ci aveva pensato una settimana fa! Mentre provava a far scattare la serratura, qualcuno dall’esterno si accorse del rumore. Prese ed aprì la porta, la quale arrivò in piena faccia a Strawberry.

S: ahiiiiiiiiiiiiiii! Ma chi è stato? Santo cielo che dolore!

?: ehi scusami! Ma che ci fai chiusa qua dentro?

S: si da il caso che quella là mi ci ha rinchiuso! Ma tu chi sei?

?: quella là chi? Comunque piacere sono Damiano! E tu?

S:  Strawberry piacere…come chi? Camilla!

D: Camilla? Mia sorella? Accidenti ne combina una più del diavolo…che cosa le hai fatto?

S: io cosa le ho fatto? cosa lei ha fatto a me! Mi vuole rubare il ragazzo!

D: al solito di mia sorella...

S: e ora devo andare subito da Ryan…devo spiegargli tutto!

D: dai ti ci accompagno io…così mi racconti tutto! spero che non vorrai andare dalla polizia…

S: no…su andiamo!

Così Damiano accompagnò Strawberry da Ryan, durante il tragitto la rossa raccontò tutto quello che era successo. Accompagnò Strawberry alla porta…solo che la trovarono aperta…entrarono e rimasero allibiti…non poteva essere…

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Capitolo 18
*** capitolo 18 ***


CAPITOLO 18

 

Così Damiano accompagnò Strawberry da Ryan, durante il tragitto la rossa raccontò tutto quello che era successo. Accompagnò Strawberry alla porta…solo che la trovarono aperta…entrarono e rimasero allibiti…non poteva essere…

Ryan e Camilla erano distesi sul letto…con le labbra appiccicate ognuno a quelle dell’altro. Appena sentiti dei rumori Ryan si staccò ed andò ad incrociare lo sguardo di Strawberry…un misto di sorpreso, deluso, arrabbiato e incredulo.

S: …

R: …

C: oh ma guarda chi si rivede…

S: tu! Tu sei stata tu!

Dagli occhi di Strawberry incominciarono a scendere calde lacrime, lacrime di frustrazione e di orgoglio ferito. Si buttò contro Camilla incominciandola a picchiare: volavano pugni e calci, incominciarono ad usare anche le unghie e i denti, si sentivano urla che non si accennavano a smettere. Fino a che Ryan e Damiano non intervenirono, dividendo le due e ordinandogli di smetterla. Mentre Strawberry era ancora a terra tremante e con gli occhi lucidi, con il fiatone per via della lotta, Camilla si alzò. Dall’alto osservava Strawberry con disprezzo. Fece per andarsene ma Ryan la prese per un braccio.

R: ora voglio delle spiegazioni!

C: cosa c’è da dire? Quella ha rovinato tutto!

S: cosa? Chi è che mi ha rinchiuso dentro una stanza per più di una settimana? Eh?

C: e su vabbè…

R: cosa? Ho capito bene?

C: purtroppo…

R: HAI TENUTO RINCHIUSA STRAWBERRY?

Ryan era in preda alla rabbia…ma ora non aveva tempo di arrabbiarsi, soprattutto la risposta della ragazza…

S: già…e tu non ti sei degnato nemmeno di cercarmi…e guarda come ti ritrovo, a baciarti con lei. Sai che ti dico? Basta! Sono stanca…

R: ehi aspetta! Non hai capito, hai frainteso tutto!

S: certo, sono sempre io quella che capisce male! Basta Ryan…basta…

D: andiamo, ti riaccompagno a casa. E tu sorellina, smettila di rovinare la vita degli altri.

C: oh si si certo.

R: no aspetta

Ryan prese Strawberry per un polso, cacciando gli altri due. Così rimasero soli.

S: ma non capisci quando parlo?

R: e tu non mi ascolti quando ti parlo?

S: perché Ryan? Dimmi perché?

R: perché cosa?

S: perché tutto! perché non mi hai cercata, perché ti ho trovato li con lei sul letto e…

R: zitta 5 minuti. Io ti ho sempre cercata, ogni giorno e in ogni momento eri sempre tra i miei pensieri…poi la storia del bacio…ecco vedi stavo male, male per te, è arrivata lei ed è stato un momento di debolezza…

S: un momento di debolezza? Ryan…

R: credimi ti prego, è la verità…

S: mi sento tradita lo sai…

R: non sai quanto mi dispiace…

S: e non sai quanto a me…vado a casa…

R: eh? Cosa? No aspetta dobbiamo finire di…

S: di fare cosa? Non voglio ascoltarti adesso…voglio solo stare da sola ok?

R: da sola? Ah, ok va bene…

S: ciao…

Aprì la porta ed uscì da casa…aveva bisogno di riflettere…

Nel frattempo Ryan era preso da una rabbia incontrollata…Ma come aveva potuto quella là? Uscì, intento ad andare a parlare con Camilla. Arrivato suonò il campanello, quando aprirono la porta si ritrovò direttamente la diretta interessata. La rabbia, nel vederla, aumentava sempre più, tanto da farlo urlare.

R: ACCIDENTI A TE! MA COME HAI POTUTO EH? IO MI SONO FIDATO DI TE! TI HO CONFIDATO I MIEI PROBLEMI! CREDEVO CHE TI FOSSI ARRESA!

Ryan continuava ad urlare e lei lo fissava senza espressione…

R: SEMPRE PER COLPA TUA ,TRA ME E LEI CI DEVONO ESSERE DEI PROBLEMI! TU SAI QUANTO CI TENGO! PERCHÉ? BÉ? Che mi guardi in quel modo?

Camilla lo stava guardando…era infuriato, ma ora aveva capito…aveva sbagliato

C: scusami davvero tanto…se lo ritieni giusto ci andrò a parlare io per spiegarle tutto quanto…

R: spiegarle tutto quanto? E chissà cos’altro ti inventeresti! No grazie! Tra me e te si chiude qui!

C: ma…già, hai ragione…comunque mi dispiace sul serio…

R: si si certo, come no! Addio!

C: addio…

Detto questo Ryan si voltò per andarsene…si era sfogato in qualche modo, ma non era servito a molto. Mentre usciva dal cancello incrociò Damiano. Lo guardò male. Malissimo. Se avesse potuto gli sarebbe saltato addosso. Dov’era Strawberry? Come se gli avesse letto nel pensiero Damiano glielo disse.

D: è a casa. Strawberry è a casa. Tranquillo.

R: eh? Ah si. Grazie. Ora andrò da lei.

D: non credo che sia la scelta giusta.

R: ah no? E perché mai, sentiamo?

D: perché vuole essere lasciata sola.

R: senti. Non voglio essere ingrato e quindi ti ringrazio di averla portata a casa. Ma tu, in questa storia, non centri. Chiaro?

D: ehi stai calmo. Ok, il mio era un semplice consiglio.

R: non ne ho bisogno.

D: come vuoi. Ci si vede.

R: ciao

Uscì dal cancello, deciso ad andare da Strawberry. Doveva risolvere questa situazione. Ma mentre si dirigeva in direzione della casa di lei decise che forse, aveva ragione Damiano, e poi anche lei lo aveva detto, voleva essere lasciata sola. Si sarebbe fatta sentire lei. Quindi fece dietrofront e torno a casa sua.

 

Passarono due giorni e di Strawberry non aveva saputo niente. Nemmeno a scuola era venuta. Che stesse così male? Si decise di andare a trovarla. Arrivato davanti casa sua tentennava nel suonare il campanello. Aveva paura. Paura che lei non volesse vederlo. Ma prese coraggio e suonò. Passarono due minuti e la porta venne aperta. Davanti si ritrovava una Strawberry in tuta, con la coda alta, tutta sudata. Anche così, era dannatamente bella. Non aveva parole, aveva perfino paura di parlare.

S: ciao…

R: oh Strawberry…

Non ce la fece, e l’abbracciò. Si aspettava che lei lo respingesse. Ma così non fu. Anzi, rispose all’abbraccio. Non si sa per quanto rimasero così.

R: mi dispiace…

S: è tutto a posto…

R: sicura?

S: si…mi fido di te.

Ryan sorrise. Meno male. Lui con tutte quelle sue paure.

R: ma perché non sei venuta a scuola questi giorni?

S: sono partita…

R: eh? Cosa? E dove sei stata?

S: a Londra. Da mia madre.

R: per fare cosa?

S: me lo ha chiesto lei…

R: e perché sei tutta sudata?

S: perché stavo preparando dei scatoloni…

R: per cosa?

S: con le cose di mia madre…le vuole tutte a casa sua. A Londra.

R: capisco. Bè posso aiutarti?

S: ma c’è un’altra cosa.

R: e cosa?

S: mi ha chiesto se vado a vivere con lei. A Londra.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Eccomi qui! Dopo parecchio ( direi troppo ) tempo! Ho ritrovato l’ispirazione ed il tempo…Scusate...chissà se ci siete ancora!

CAPITOLO 19

S: Mia madre mi ha chiesto di partire per Londra…
R: Cosa?
S: Eh già…
R: e cosa le hai risposto? Dimmi che non partirai…
S: Sto ancora valutando la proposta…
R: oh strawberry non dirmi così ti prego..
S: se sei venuto qui a piagnucolare allora vai via!
R: non sono venuto a vedere come stavi…
S: la mia salute è perfetta!
R: Sai che non intendo quell’aspetto strawberry…
S: mamma mia non si può  nemmeno più scherzare?
R: riguardo a qualche giorno fa?
S: Ryan ti prego smettila con tutte queste richieste…
R: scusami…
S: hai sentito Mark?
R: veramente lo volevo andare a trovare dopo…
S: bene allora vai pure! Io qui finisco! Ciao ciao!
R: ma Strawerry io…
 
E gli chiuse la porta in faccia. Ryan la fissò per attimi interi, che sembrassero non finire più… nulla andava come doveva… decise che era meglio trovare conforto in un amico, piuttosto che in una porta..
Intanto dall’altra parte…Strawberry era appoggiata alla porta…sguardo perso nel vuoto, occhi inespressivi… non sapeva proprio che fare…aveva una settimana per decidere, poi l’aereo sarebbe partito…Pensava che forse cambiare aria le avrebbe fatto bene, e poi c’era un pezzettino di mondo da scoprire…un motivo per riallacciare i rapporti con sua madre, e poi per una ragazza di 17 anni era strano vivere da sola… E poi c’era Ryan…Ci avrebbe pensato meglio…
 
La mattina seguente si alzò molto tranquillamente… aveva voglia di camminare invece di prendere l’autobus, perciò si era alzata in anticipo…
Mentre camminava per andare a scuola, iniziò a piovere..
S: accidenti! È maggio e piove! Ma più sfigati non si può essere…non ho l’ombrello!
Detto fatto: in quel poco tempo in cui aveva iniziato a piovere si era creata una pozzanghera tanto grande quanto una balena…una macchina le passò accanto e la bagnò ulteriormente! Questa tornò immediatamente indietreggiò… dal finestrino abbassato si poteva vedere un ragazzo…
 
?: Oh accidenti scusami, veramente non l’ho fatto apposta…
S: ma io dico! Guarda meglio la prossima volta!
?: mi dispiace veramente…come posso farmi perdonare?
S: se hai un’asciugatrice in macchina!
?: quella no ma se sali ci penso io!
S: non credo sia una buona idea…io nemmeno ti conosco!
?: se questo è il problema! Piacere sono Tom!
S: e io Strawberry! Ma questo non cambia le cose!
T: Bene allora vuol dire che ti accompagnerò a piedi…vieni mia madre ha una lavanderia!
S: bè allora…andiamo! Dove si trova?
T: vieni sono solo 5 minuti!
 
Strawberry sorrise e si incamminarono…giunti davanti la lavanderia entrarono.
 
T: mamma sono io! Devi farmi un favore!
MT: oh ciao caro! Ma non dovresti entrare a scuola tre 15 minuti?
T: già…ma ho combinato un macello…guarda come ho ridotto questa ragazza!
MT: oh povera cara! Ma come ti ha conciato? Vieni sul retro ho un bagno così puoi sistemarti mentre Tom ti lava e asciuga i tuoi vestiti! Io devo scappare, tra poco arriva Ronda! Se per quanto hai finito non c’è ancora allora chiudi il negozio ok? Ciao!
T: ok mamma! A dopo!
S: non vorrei creare tutto questo disturbo…posso tornare a casa|
T: ma figurati! È stata colpa mia! Dai dammi i vestiti che ci penso io!
S: ti ringrazio!
 
Si svestì e si coprì con un immenso asciugamano datogli da Tom, il tempo di lavare e asciugare che una bella mezz’oretta passò.
 
S: accidenti dovevo entrare un                quarto d’ora fa!
T: anche io…mi dispiace!
S: e vabbè entrerò in seconda!
T: bene ma permettimi di accompagnarti! Dove vai a scuola!
S: all’istituto misto Takeguchi!
T:… no non ci credo…anche io!
S: no dai non prendermi in giro!
T: giuro che dico la verità! Come ho fatto a non vederti mai?
S: e perché io allora? Ahah!
T: i casi della vita! Ecco i vestiti sono pronti! Se ci sbrighiamo ce la facciamo per la seconda ora! Tieni i vestiti!
S: grazie…mi vesto e andiamo!
 
Ma sorse un problemini…i vestiti di Strawberry si erano ritirati!
S: Tom…
T: Si Strawberry?
 
Strawberry sbucò dal retro…la sua camicetta si era rimpicciolita così tanto che sembrava fosse di due taglie più piccola! Era riuscita ad abbottonare solo 6 bottoni partendo dal basso..e aveva una scollatura… per non parlare della gonna…si era accorciata…dalle ginocchia era arrivata a 4 cm sotto il fondoschiena!
Tom era senza parole da quella visione… certo i vestiti si erano ritirati, ma erano  proprio fatti per lei!
 
T: oh dio Strawberry scusa non sono come sia potuto accadere! Oggi è sono proprio un disastro!
S: bè io lo sono sempre se ti consola…però come vado a scuola così?
T: se posso permettermi…ti donano veramente questi vestiti…sembra che li abbiamo cuciti su misura per te!
S: io direi che li hanno cuciti direttamente addosso a me! Quindi non mi stanno male?
T: no no! Altro che!
S: bè allora se dici che vado bene! Scappiamo che è tardi!
 
Salirono sulla macchina di Tom e si diressero in direzione della scuola!
S: bè Tom siamo arrivati! tutto! Ci vediamo più tardi!
T: E scusa ancora per i vestiti! A dopo!
 
Strawberry corse verso la sua classe…la campanella della seconda ora era appena suonata!
A ricreazione tutti non riuscirono a non notare Strawberry…
Mi: ehi strawberry ben tornata! Ma hai cambiato look? Londra ti fa questo effetto?
S: zitta Mina! È una storia lunga! Ci vediamo dopo!
Mi: ehi ma dove vai?
S: fatti gli affari tuoi!
 
Strawberry corse per tutti i piani della scuola alla ricerca di Tom. Non gli aveva chiesto la classe e doveva ringraziarlo! Mentre cercava gli passarono davanti Mark e Ryan.
M & R: ehi Strawberry! Ma che fine avevi fatto questa mattina?
R: ehi…ma come sei vestita?
Ryan non potè veramente fare a meno di rimanere colpito dalla visione che aveva davanti…era più bella del solito!
S: ho avuto un po’ di contrattempi in realtà…comunque scusa sto cercando una persona…
 
Non fece in tempo a voltarsi che qualcuno la prese per i fianchi…

S: Tom! Finalmente ti ho trovato!
T: e io ho trovato te!
S: non ti ho ringraziato per questa mattina!
T: e di che!
 
Suonò la campanella…fine dell’intervallo…
 
S: bè a dopo! Ciao a tutti!
 
Strawberry scappò via…
Negli occhi di Ryan si poteva leggere tutta l’ira che potevano contenere…non lo aveva degnato di un’attenzione, poi Tom (suo compagno di classe) che le aveva cinto i fianchi, le risate e i sorrisi, i ringraziamenti per la mattinata, cosa stava succedendo? E da quando in qua Strawberry conosceva Tom?
Mark lesse negli occhi dell’amico tutta la rabbia che aveva… 

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Capitolo 20
*** capitolo 20 ***


Suonò la campanella, segno che le lezioni, almeno per quel giorno, erano finite.

Ryan era ancora furibondo, e per tutta la lezione non fece altro che guardare Tom, il quale si sentì particolarmente osservato, non capendone il motivo. Mentre stavano mettendo i quaderni nello zaino Mark si avvicinò a Ryan…

 

M: Ryan..

R: che c’è?

M: lo so che sei molto adirato ma devi stare calmo…

R: calmo? Ma lo hai visto? Io gli spacco la faccia!

M: non agitarti Ryan, non c’è niente di male, stava solo parlandoci!

R: ma tu hai visto come la guardava?

M: credo che tu stia creando troppi castelli per aria. Vai da Strawberry e parlale!

R: ovvio che lo farò!

 

Uscirono dall’edificio, un sole caldo faceva capolino dietro una nuvola. È stata una pioggia passeggera quella della mattina. Ryan stava cercando con lo sguardo Strawberry, ma dov’era? Pochi secondi e una testa rossa sbucò dall’angolo della scuola con…Tom! Eh no ma era troppo, Ryan si mosse velocemente verso di loro, rincorso da Mark che gli urlava di stare calmo.

 

R: Strawberry devo parlarti.

S: Oh ciao Ryan…

T: ehi Ryan!

R: e tu cosa vuoi? Andiamo Strawberry è urgente!

S: Ryan ma cosa ti prende? Perché gli rispondi così male?

T: si Ryan, perché mi rispondi male? Cosa ti ho fatto?

R: tu taci. Andiamo Strawberry.

 

La prese per una braccio e la trascinò verso il cancello della scuola, varcato quest’ultimo si diressero in direzione del parco.

 

S: Ryan mi vuoi dire cosa succede? Perché mi hai portato via in quel modo? Sei stato proprio un maleducato! Ma ti vuoi fermare e rispondermi? Oh come sei ostinato, e fermati!

 

Strawberry puntò i piedi a terra cercando di far fermare il biondo, il quale si girò, andandola a fissare.

 

R: ci sediamo?

S: si ma rispondimi!

R: come hai conosciuto Tom?

S: come?

R: hai capito rispondimi…

S: ma che hai? Comunque questa mattina…stavo camminando e lui mi ha bagnato i vestiti con la macchina, così mi ha portato alla lavanderia di sua madre e mi ha lavato i vestiti… ma perché?

R: non sai quanto ha potuto darmi fastidio vederti ridere e scherzare con lui…Strawberry mi manchi…

 

Strawberry non sapeva che dire…certo mancava terribilmente anche a lei…ma tutto quello che era successo…non poteva dimenticarlo…quando stava con lui ogni volta era un problema…non voleva viverla così quella storia…

 

R: Strawberry rispondimi…

S: Io…

R: Vuoi lasciarmi?

S: cosa? Ma che dici? Ma noi non stiamo insieme!

 

All’udire quelle parole il cuore di Ryan smise di battere.

 

R: cosa dici Strawberry? Mi avevi perdonato! Sei stata tu a dirmelo!

S: ecco hai detto bene! Ti ho perdonato! Non ho mica detto che potevamo tornare insieme! Cosa credi eh Ryan? Che sono una che dimentica da un giorno all’altro?

R: ma io… come faccio senza te?

S: Ryan…rimaniamo amici. Ora scusa devo andare.

 

Strawberry si alzò di scatto e incominciò a correre verso casa sua. Nel frattempo il bel biondino aveva lo sguardo perso nel vuoto. Il cuore piangeva. Amici… lei gli aveva detto di restare amici. Ma certo come poterla non biasimare? Dopotutto… ma non poteva essere. E lui come avrebbe fatto? Voleva stringerla a se, voleva guardarla per intere ore senza dire niente, voleva passare del tempo con lei… semplicemente, voleva lei.  Nel frattempo Strawberry arrivata a casa, crollò. Pianse tutta la notte. Lei non voleva dire quello che aveva detto. Ma era la cosa migliore. Di sofferenze ne aveva già avute troppe. Basta. Si ricomincia. Doveva andare via da lì, e pensò che la cosa migliore fosse partire. E la richiesta di sua madre di trasferirsi a Londra cadeva proprio a pennello.

Arrivò mattina, e lei a scuola non ci voleva andare, tanto per cambiare! Era ancora nel letto quando suonò il campanello. Eh no, ma che ore erano? Guardò la sveglia… le 6e47. Ma chi era a quell’ora? Decise che non era il caso di rispondere, ma quel campanello proprio non voleva smettere di suonare. Così scese. Aprì la porta. Mark…

 

M: ma buongiorno Strawberry!

S: Mark ma cosa ci fai qui? Non sono nemmeno le 7? E a che ora ti sei svegliato tu???

M: sono solo venuto a svegliarti visto che fai sempre tardi la mattina! Dai aspetto che ti vesti e andiamo a scuola! Ma che hai fatto alla faccia?

S: ho dormito poco…

M: ah si? Sarà…dai su muoviti!

S: si si ok!

 

Mark guardo Strawberry dirigersi in bagno per poi sparire. Lei aveva pianto. Lo sapeva che non era l’unica a stare male. Quando la sera prima Ryan lo aveva chiamato e raccontato tutto lui non poteva crederci. Decise di fare finta di niente, fino a che la rossa non fosse stata la prima a parlargliene, anche se sapeva che non sarebbe mai successo. Conoscendola!

Mezz’ora dopo Strawberry era pronta e si stavano diringendo a scuola. Nel tragitto incontrarono Tom, il quale salutò la ragazza con così tanto entusiamo e piacere, che anche a Mark non potè non dare fastidio. Insomma, la conosceva solo da un giorno! Arrivati a scuola, c’era Ryan appoggiato al cancello. Non appena vide Strawberry, Mark e…Tom! Ma che diamine ci faceva con loro? Oh accidenti! La rossa salutò i due ragazzi e si diresse verso la sua classe. Intanto Ryan si avvicinò a Mark e Tom.

 

R: Ma buongiorno…

T: Buongiorno Ryan!

M: ehy Ryan!

 

Ryan era veramente nero. Aveva una voglia matta di saltare addosso a quello lì, ma per non cacciarsi nei guai si voltò e andò via. Con Tom che chiedeva a Mark cosa avesse Ryan…

Quel giorno passò una circolare, la quale diceva che ci sarebbe stato un ballo di fine anno. E che tutti gli studenti dovevano essere accompagnati da un compagno/a. Ryan pensò che questa poteva essere l’occasione di cercare di riconquistare Strawberry, così decise di andarla a trovare a ricreazione.

Suonò la campanella e si avviò in classe della ragazza. Entrò e la trovò distesa sul banco, assorta nei suoi pensieri.

 

R: ehy ciao…

 

Strawberry sussultò. Eccolo, lì davanti a lei, che la fissava. Il suo cuore iniziò a battere, si gli mancava, ma si era promessa di lasciarsi tutto alle spalle.

 

S: Ryan…ciao!

R: come và?

S: bene…tu?

R: bene grazie…

S: …

R: …

S: sei venuto per qualcosa?

R: veramente si…

S: dimmi…

R: hai sentito del ballo di fine anno?

S : oh si, io adoro questi eventi!

R: lo so…infatti sono qui per invitarti! Come amici si intende…

S: oh…

R: oh..cosa?

S: ecco vedi…io…sono già stata invitata da un altro…

R: cosa? Ma quando? E come? La circolare è passata solo questa mattina!

S: già…ma sai con la tecnologia! Un messaggio e puff…il gioco è fatto!

R: e posso sapere chi sarebbe il…fortunato?

S: ecco…

R: lo conosco?

S: si…Tom..

 

Eh no. Eh no. EH NO! Tutti ma lui proprio no! È stato furbo il ragazzo…con un messaggio! Era così impaziente! Ora si che avrebbe veramente voluto sbatterlo al muro e ucciderlo. Questa poteva essere un’occasione per riconquistare Strawberry e lui cosa fa? Si mette in mezzo!!! Ma perché Strawberry aveva accettato? Possibile che non aveva nemmeno preso in considerazione l’idea che forse poteva andarci con il biondo? Eh no… voleva sapere di più e così chiese! Strawberry imbarazzata rispose…

 

S: bè ecco… non avevo nessuno con cui andarci ed ho accettato…

R: ah certo… va bè ci se vede in giro!

 

Ryan lasciò l’aula. Strawberry aveva tanta voglia di piangere…lei voleva Ryan. Ma la paura di rivivere quelle situazioni passate era più forte…prendeva il sopravvento sul cuore di Strawberry.

Intanto Ryan era andato a sfogarsi con Mark…

 

R: è proprio malefico quel ragazzo Mark te lo dico io! L’ha subito invitata al ballo capisci?

M: Ryan io credo che tu stia dando fuori di testa. A Tom piace Strawberry è evidente, ma non lo fa per fare dispetto a te capisci?

R: oh si invece! Si si si e si!

M: Ryan e datti una calmata santo cielo!

R: che devo fare? Ora vado a spaccargli la faccia…

M: no. Ryan ho un’idea. Perché non inviti anche tu un’altra ragazza?

R: ma che dici? Io non voglio!

M: lo so. Ma così potresti far ingelosire Strawberry…

R: Sai Mark, non credevo fossi un genio…mi stupisci!

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