Ok, potete anche uccidermi non ve lo impedirò!
Mi dispiace di aver impiegato così tanto tempo ad aggiornare, ma ero rimasta bloccata (avevo le idee ma non
sapevo come riportarle)! Dopo svariati tentativi la mia mente malata ha
partorito questo capitolo.
Qualcuno, nei commenti, mi chiedeva di quanti capitoli sarà la storia, la
risposta è che non lo so per certo ma penso non più di dieci (almeno spero!)
Adesso vi saluto un grande bacio.
Ringrazio
Mao_chan, tomokachan e Shark Attack per le recensioni!
Scusate se la fanfiction sta rasentando il ridicolo.
Elie_chan
INCONTRI INASPETTATI
Momoko non era riuscita a trovare molte
informazioni sugli sciamani quelle
poche cose che aveva letto andando in biblioteca già le sapeva.
Vi chiederete come ci sia arrivata in
biblioteca vero? Semplice dopo essersi svegliata nel primo pomeriggio, si vestì
in fretta e si diresse nel piccolo villaggio vicino casa sua dove, appunto, si
trovava la biblioteca.
Scoraggiata più che mai si avviò verso
un bar lì vicino pensando che forse una cioccolata calda le avrebbe schiarito
le idee facendole venire in mente qualche altro luogo in cui cercare.
Non fece nemmeno in tempo a pensare a
questa possibilità che, appena entrata nel locale, andò a sbattere contro un
ragazzo.
Fino a qui niente di strano, tranne il
fatto che questo ragazzo era quasi identico ad Hao. Le uniche differenze erano
nei capelli, molto più corti, e in delle cuffie che portava sopra questi.
Nella testa della ragazza cominciarono
a vorticare solo le parole “non può essere solo una coincidenza”
“Scusami ti sei fatta male?” chiese il
ragazzo.
Momoko era rimasta ferma a fissarlo
pensava e pensava a cosa fare. “E se gli chiedessi se conosce un certo Hao?
Oppure se sa qualcosa riguardante gli sciamani? Però se mi prende per pazza?
Cavolo! Cosa faccio?”
“Ehi Yoh chi è questa bella signorina?”
disse un altro ragazzo, alto con i capelli pettinati alla Elvis e vestito in
modo buffo (almeno per Momoko) che si trovava alle spalle del moretto identico
ad Hao.
“Non lo so Ryu l’ho urtata per sbaglio”
rispose Yoh. “Come ti chiami?”
Momoko, a quella domanda, interruppe
subito quelle che erano le sue elucubrazioni
mentali e un po’ titubante disse “…Momoko”
“Ciao Momoko, io mi chiamo Yoh mentre
lui è Ryu” detto questo Yoh si avvicinò all’orecchio della ragazza “Non ti preoccupare, anche se non sembra è
innocuo” finì a bassa voce, in modo che il suo amico non lo potesse sentire.
Il ragazzo alto allora le prese la mano
“ Piacere! Lo sai che hai un bellissimo nome? Perché non ti siedi con noi? Vero
che può Yoh?”
“Certo! Così mi faccio perdonare di
esserti venuto addosso, ti va Momoko?” chiese il ragazzo con le cuffie
accennando un sorrisino.
Se fosse stata una situazione normale,
Momoko avrebbe sicuramente rifiutato quell’invito (anche perché trovava troppo
appiccicoso il ragazzo alto), ma quella non era assolutamente una situazione
normale, quel ragazzino somigliava troppo ad Hao, troppo per essere solo un
caso.
Voleva saperne di più, molto di più
quindi decise di accettare, sarebbe riuscita a scoprire se era una coincidenza
o no con qualche domanda ben fatta.
“Va bene, grazie dell’invito” disse
Momoko con fare educato.
Yoh e Ryu le fecero subito strada fino
a che non si fermarono davanti ad un tavolo occupato da altri quattro ragazzi.
Due di loro erano nel bel mezzo di un
litigio –“È impossibile! Hai sicuramente barato!” urlò un ragazzo dagli strani
capelli azzurri.
“Tsk! Sei proprio un’idiota, ammetti la
sconfitta che fai più bella figura!” ribatté “l’amico” con la cresta, facendo
un ghigno.
Quello che aveva potuto capire Momoko
dalla scenetta in corso, era che i due litigavano per una partita a carte.
“Ren, Horo Horo su smettetela” disse
poi un ragazzo di colore “Guardate c’è Yoh” concluse.
I quattro (tra loro c’era anche un
ragazzino molto basso intento a scrivere su un computer portatile) guardarono
tutti verso Yoh e si accorsero immediatamente anche di Momoko, ma prima che
potessero fare qualsiasi domanda, intervenne Yoh dicendo “Lei è Momoko! Per
sbaglio lo scontrata all’ingresso quindi, con richiesta di Ryu, lo invitata a
bere qualcosa con noi”
Tutti (tranne il ragazzo cinese) la
salutarono con la mano.
“Passiamo alle presentazioni ora,
allora loro sono Ren, Horo Horo, Chocolove e Manta”
“Piacere di conoscervi” disse Momoko.
Ryu le fece segno di sedersi.
“Dove sono Tamao e Anna?” domandò Yoh
appena prese posto.
“Mi hanno detto che andavano a comprare
una cosa…” rispose Chocolove mentre stava per addentare una torta.
Trascorsi alcuni minuti (nei quali un
cameriere aveva portato a Momoko la tanto ambita cioccolata calda) qualcuno
parlò.
“Secondo te è vera la notizia di Godva?”
La domanda era stata fatta da Ren a Yoh.
“Non credo che avrebbe scomodato tutti
quanti solo per una bugia Ren…” sopirò il ragazzo con le cuffie.
“Concordo con te Yoh! Guardate qui…”
disse Manta girando il pc con cui aveva trafficato fino a quel momento.
Il monitor riportava una pagina di
internet con il titolo: “LA LUNA ROSSA”
‘Fenomeno naturale che avviene una
volta ogni mille anni. La luna appare con un insolita coloritura rossastra
dovuta al riflesso del sole sul pianeta Marte. L’evento dura ventiquattro ore
(anche se il giorno la luna non è visibile questo non vuol dire che non ci
sia)’
Sotto questa breve
sintesi c’era un altro titoletto: “LEGGENDE”
‘ Nell’antichità la comparsa della luna
rossa era sinonimo di disgrazia, secondo alcune leggende questo fenomeno
portava alla perdita di poteri da parte di maghi, stregoni o sciamani.
La luna rossa aiuterà
Chiunque vorrà
Finché l’effetto svanirà ’
Non c’erano più dubbi
ormai, Momoko aveva fatto centro. Appena lesse quell’articolo ripensò alle
parole di Hao riguardanti la luna e gli fu tutto più chiaro!
‘[…]questo
fenomeno portava alla perdita di poteri da parte di maghi, stregoni e sciamani ’
Combaciava tutto quanto! Chissà forse non si era
nemmeno sbagliata su Yoh, forse aveva veramente a che fare con Hao. Prese
coraggio e disse. “Voi siete sciamani?”
Tutti si girarono a
guardala e dopo un minuto buono di silenzio la voce di Yoh riecheggiò
nell’aria. “Si proprio così… da dove l’hai capito?”
Momoko non rispose a
voce, si limitò solamente ad indicare il computer di Manta con un cenno della
testa.
“Comunque anche se
non ho poteri da sciamano riesco a vedere gli spiriti” disse poi la ragazza
notando che tutti la fissavano.
‘ È impossibile che abbia capito che
siamo sciamani da un semplice articolo… deve aver già conosciuto qualcun altro
come noi… forse è una spia! Meglio non fidarsi.’ Pensò il ragazzo
con la cresta.
“AH!!” urlò Horo Horo
destando Ren dai suoi pensieri.
“Ma sei scemo mi hai
fatto prendere un colpo! Che ti urli?” disse Chocolove.
“Tutti gli sciamani perdono
i poteri, ma è stupendo!” esclamò il ragazzo con i capelli azzurri.
“Ma ti sei bevuto il
cervello? Come puoi dire una cosa del genere?” inveì il ragazzo cinese (con una
venuzza particolarmente pulsante sulla tempia) pronto a dargliele.
Ma prima che potesse
dare un pugno al povero Horo Horo, quest’ultimo alzò le mani in segno di resa.
“Aspetta! Aspetta!
Ascoltami prima- disse e, constatando che Ren si fermò, continuò- Prima ho
detto che trovo stupendo il fatto che tutti gli sciamani perdono i poteri solo
per una cosa…”
“E sarebbe?” intervenne
Chocolove.
“Ma come non ci
arrivi? Questo vuol dire che anche Hao perderà i poteri!”
Alla parola ‘Hao’, Momoko, che stava placidamente bevendo la sua cioccolata per
poco non si strozzò. Spalancò gli occhi verso il ragazzo che aveva appena
finito di parlare assumendo uno sguardo stupito.
Nessuno però, parve
accorgersi della reazione inaspettata della ragazza… erano tutti presi dal
discorso di Horo Horo che, sinceramente parlando, non faceva una piega.
“Tse!” ghignò Ren.
“Che hai da ridire
Ren? Che cosa c’è di sbagliato nelle mie parole?” inveì il ragazzo con i
capelli azzurri, indicando con un dito il ragazzo cinese.
“Io non ho da ridire
proprio niente, solo che il tuo “discorsetto” è tanto da vigliacchi…”
“DA VIGLIACCHI? Ma
come ti permetti? Hai visto quanto è forte Hao? Non c’è nessun modo di farlo
fuori e quando ci si presenta un’occasione come questa tu dici che è da
VIGLIACCHI?” urlò tutto di un fiato Horo Horo.
“Smettila Horo Horo,
io sono d’accordo con Ren” disse tranquillamente Yoh.
“Ma…”
“Niente ‘ma’, non mi
sembra giusto attaccare Hao perché non ha i poteri… vedrai che troveremo un
altro modo”
Adesso era proprio
troppo, il nome di Hao era stato ripetuto ben tre volte e in ognuna di queste
il cuore di Momoko aveva perso un battito.
Non c’è la faceva più
ad ascoltare senza intervenire, voleva sapere anzi doveva sapere chi era Hao,
da dove veniva e perché odiava gli umani!
Chiuse gli occhi
pochi secondi per poi riaprili e formulare un'unica e semplice domanda “
Conoscete Hao?”
Piombò il silenzio
totale, tutti i ragazzi si girarono verso la fautrice di quella domanda.
Il silenzio non fu
affatto breve, tanto che Momoko cominciò a maledirsi e a chiedersi perché non
tenesse mai chiusa quella sua boccaccia.
Si sentiva troppo in
imbarazzo cavolo! E poi quelli che avevano da guardare? In fondo aveva fatto
solo una domanda se non volevano rispondere potevano benissimo ignorala.
“Perché ci domandi
una cosa del genere?” a spezzare quel disagiato silenzio era stata la voce di
Chocolove.
Momoko si era
cacciata proprio in un bel guaio e dire che aveva fatto tutto da sola! Ma era
troppo tardi per i ripensamenti, doveva rispondere alla domanda che gli era
stata fatta e, mentre il suo cervello le consigliava
instancabilmente ‘ inventati una cavolata qualsiasi!’, il suo cuore le diceva di dire la
semplice verità. Alla fine era stato il cuore a vincere.
“Beh… io vi ho
chiesto se conoscete Hao perché l’ho
incontrato…” Ecco
l’aveva detto. Tanto il danno ormai era fatto perché non continuare?
Possibilmente facendo qualche domanda in più. “ Io ci ho parlato ma non ho
capito bene perché odia tanto gli umani… voi lo sapete?”
“Non sa nessuno
perché odia gli umani! Se fossi in te ne starei alla larga è il male in persona”
disse Ren quasi spietatamente.
“Per questa volta
sono d’accordo anch’io con Ren, sei stata fortunata a non essere stata uccisa…
Hao è crudele Momoko” intervenne Horo Horo.
Momoko non riusciva a
crederci, non riusciva minimamente a pensare ad Hao come qualcuno di crudele e
spietato.
Perché gli stavano dicendo quelle cose?
Lasciò la presa dal bicchiere della cioccolata che aveva tenuto tra le mani
fino a quel momento e si alzò da tavolo.
Voleva andare a
cercare Hao, voleva chiedergli perché odiava gli umani e soprattutto perché
uccideva tanto da essere considerato crudele… ma dove andare a cercarlo?
Forse sapeva dove,
era l’unico posto che gli era venuto in mente. Lasciò cadere delle monete sul
tavolo e corse via.
“Ehi Momoko dove stai
andando?” Le urlò dietro Ryu.
Ma la ragazza non gli
rispose non accorgendosi nemmeno dello
splendido sorriso che si era aperto sulle labbra di Yoh.