Ripetizioni d'amore di emychan (/viewuser.php?uid=827)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il babbeo ***
Capitolo 3: *** Progetto speciale ***
Capitolo 4: *** Merlin! ***
Capitolo 5: *** Algebra ***
Capitolo 6: *** Lancelot ***
Capitolo 7: *** Pioggia ***
Capitolo 8: *** Emergenza ***
Capitolo 9: *** Un caffè ***
Capitolo 10: *** Lunedì ***
Capitolo 11: *** A cena dai suoi. ***
Capitolo 12: *** Un ultimo bacio ***
Capitolo 13: *** Incantesimi ***
Capitolo 14: *** Nella mente del principe ***
Capitolo 15: *** Oltre la morte, eccetera, eccetera, eccetera. ***
Capitolo 16: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Note: Cominciamo col
dire che
questa storia sarà probabilmente un cliché
clamoroso, lo so, ma
non ho resistito.
Negli ultimi mesi sono
stata ossessionata dal telefilm di Merlin, ho visto le puntate fino a
saperle a memoria, ho cercato furiosamente spoilers sulla nuova serie e
ovviamente ho letto tutte le fics che riuscivo a trovare ( e ancora ne
sto leggendo!)
Ammetto che all'inizio
trovavo stupida l'idea della storia con Merlin e Arthur reincarnati e
l'amore che torna ecc, ecc, ma poi ne ho letto una e... cavoli, mi
piacciono troppo!
Ma visto che a mio
modesto parere nel fandom italiano non ce ne sono abbastanza, eccola
qui! Una AU Reincarnation!Merthur in piena regola!
Spero che le diate
un'occasione di piacervi esattamente come ho fatto io con le altre, al
massimo avrete perso qualche minuto del vostro tempo e potrete
insultarmi nei commenti!!
Vorrei inoltre
sottolineare che il linguaggio di Arthur in questa storia non vuole
offendere nessuno, ma credo sarà chiaro!:P
Disclaimers: I
personaggi appartengono alla BBC e agli aventi diritto, se fossero miei
il merthur sarebbe canon!:P
Mille grazie alla meravigliosa crazyapple
per essersi offerta come beta
della storia!
Ripetizioni
d'amore.
Prologo
«Mi chiamo Merlin, piacere.»
L'idea era stata decisamente assurda.
Anzi, stupida.
L'idea più stupida e imbarazzante che potesse venirgli
in mente.
A sua difesa poteva dire di aver aspettato troppo a lungo per pensare
lucidamente, quasi duecento anni, centonovantotto anni sei mesi e
sette giorni per la precisione, era un tempo lunghissimo...
infinito e per tutto quel tempo lui aveva atteso e sperato.
La solitudine, la disperazione erano state compagne infelici in quel
periodo.
Aveva quasi temuto di non farcela, di impazzire.
A tratti aveva davvero creduto di essere diventato matto.
Tutti i ricordi, le battaglie, le morti, erano cose tanto assurde.
Se solo l'avesse raccontato a qualcuno, sarebbe finito come minimo
in manicomio.
Per questo quando lo aveva visto non aveva resistito.
Sapeva che era solo questione di tempo, sapeva che doveva essere
vicino e negli ultimi giorni non aveva fatto altro che sperare e
sognare.
Aveva sognato i suoi occhi azzurri come il cielo, i suoi capelli
dorati e la sua risata.
Amava la sua risata e più di tutto, amava la sua voce.
«Sparisci checca.»
Forse non sempre.
Merlin rimase pietrificato dalla sorpresa... aveva davvero...?
Per un attimo pensò a uno scherzo, a un gioco.
In fondo era sempre stato un arrogante babbeo dal pessimo senso
dell'umorismo, che cosa gli importava se era Merlin a vederlo morire
volta dopo volta? Se era Merlin a dover aspettare secoli solo per
poterlo avere al suo fianco una cinquantina d'anni per poi dirgli
addio e ricominciare da capo. Perché avrebbe dovuto
importare a quel reale asino se ogni volta era Merlin che doveva
cercarlo, conoscerlo e trovare un modo per fargli ricordare ogni
cosa?
Purtroppo il suo sfogo rimase prigioniero della sua mente, con
un'ultima occhiata malevola il ragazzo sparì con il treno
che era appena ripartito dal binario, treno su cui anche Merlin
sarebbe dovuto salire... treno che non sarebbe ripassato per altre
due ore pensò subito dopo...
«Quel... babbeo!»
Inutile dire che l'umore del povero ragazzo il mattino dopo non era
dei più felici.
Rifiutato in modo poco galante dal suo destino, non sapeva nemmeno se
e quando l'avrebbe rivisto.
In momenti di tale sconforto l'unica consolazione possibile era
sfogarsi con gli amici, certo nascondendo qualche piccolo
dettaglio... come la storia della reincarnazione, del destino o il
fatto che Merlin avesse qualche anno in più rispetto ai
sedici che dichiarava.
Sfortunatamente per lui, Gwen quella mattina era decisamente meno
comprensiva del solito e nel sentire la sua storia strappalacrime
invece di abbracciarlo e permettergli di piangere sulla sua spalla come
avrebbe dovuto in quanto migliore amica, scoppiò a
ridergli in faccia.
«Non posso crederci! Ci hai provato così?
Alla stazione? Da quando sei così audace
Merlin?»
«Non ci ho provato, volevo solo essere gentile, far
passare il tempo mentre aspettavamo il treno... tutto
qui.» la scusa che balbettò a mezza voce era
talmente poco convincente che perfino lui ne dubitò e
dovette convincere Gwen ancora meno, la ragazza non lo
degnò nemmeno di una risposta limitandosi ad alzare un
sopracciglio con aria scettica.
Aveva incontrato Gwen solo un mese prima, all'inizio dell'anno
scolastico.
Non sapeva nemmeno lui perché avesse deciso di cambiare
città o iscriversi a un liceo, probabilmente era stato
l'ultimo disperato tentativo di non impazzire del tutto, di avere una
specie di vita oltre la continua attesa a cui si sottoponeva
continuamente.
Era stata una scelta fortunata.
Durante uno dei suoi vagabondaggi alla ricerca dell'aula di francese,
Gwen era spuntata come da un sogno e col sorriso di sempre si era
offerta di accompagnarlo poiché andavano alla stessa
lezione.
Erano diventati subito ottimi amici, ma in fondo era sempre
impossibile non andare d'accordo con Gwen, dolce e affidabile...
quando non lo derideva e calpestava i suoi sentimenti.
L'incontro con la ragazza però aveva svelato ben altre
sorprese.
«Di cosa parlate con quell'aria divertita? Voglio
partecipare anche io!»
Morgana era la sua migliore amica.
All'asilo aveva salvato Gwen da alcuni bambini che la prendevano in
giro, quando aveva finito con loro piangevano disperati... o
almeno così gli aveva raccontato minacciandolo di
comportarsi bene con l'amica.
Per qualche strano motivo in ogni vita Morgana si convinceva che Merlin
amasse Gwen.
Era una cosa che il ragazzo proprio non riusciva a spiegarsi, ma il
modo in cui lo minacciava ogni volta era molto dolce... e divertente.
Era sempre molto felice di vederle assieme, libere di essere chi
erano, di amare chi volevano. Senza sogni premonitori o magia a
minacciarle.
A entrambe donavano certamente più quelle vite che Camelot.
«Di Merlin e il suo ultimo attacco di deficienza mentale.»
rise Gwen voltandosi verso Morgana.
Questa guardò Merlin in attesa di una spiegazione che il
ragazzo si rifiutava di dare «Un altro? Merlin,
Merlin... così inizierò davvero a
preoccuparmi per te, cosa hai fatto stavolta?»
chiese con tono canzonatorio.
In tutta risposta il ragazzo sbuffò indignato.
Se non lo avesse considerato un comportamento estremamente inadatto
per una ragazza, le avrebbe alzato il dito medio.
Beh poteva sempre farlo nella propria mente...
Lo scherzo della deficienza mentale poi era così superato
ormai, non era certo il caso continuare a tirarlo in ballo ogni volta.
Era tutto dovuto al Professor Philips e la sua stupida lezione di
educazione fisica.
Durante il riscaldamento Merlin era scivolato inciampando in uno degli
ostacoli sistemati per la corsa che avrebbero dovuto affrontare
subito dopo.
Purtroppo questo aveva provocato una reazione a catena su tutti gli
ostacoli, l'insegnante aveva dato di matto chiedendogli davanti a
tutti se soffriva di qualche deficienza mentale di cui non aveva
parlato e cacciandolo nello spogliatoio con un bel zero... il primo
di una lunga e triste fila... le attività fisiche non
erano mai state il suo forte.
«Il nostro audace ragazzone ha cercato di abbordare un
altro bel ragazzone alla stazione» se ne uscì
Gwen ridacchiando.
Merlin sbuffò seccato e decise di dileguarsi verso il suo
armadietto, sperando che l'imbarazzante conversazione terminasse
prima del suo ritorno.
La fortuna quel giorno sembrava però averlo abbandonato del
tutto.
Proprio davanti al suo armadietto, infatti, trovò una
coppia intenta a pomiciare selvaggiamente.
Guardandoli Merlin sentì il desiderio di tornarsene a
casa e seppellirsi sotto una calda coperta per il resto del giorno.
Indeciso sul da farsi, rimase a fissarli per un po' sperando che
si decidessero ad andarsene.
Il ragazzo era poco più alto di lui e aveva capelli
biondi, proprio dello stesso colore dei capelli di...
Merlin si bloccò.
Sparisci checca
A un tratto odiava quella stupida schiena con i suoi stupidi
capelli biondi e la sua stupida ragazza che non aveva di meglio da
fare che starsene appollaiata sul suo armadietto!
Con decisione provò prima a schiarirsi la voce e poi, non
avendo sortito alcun effetto, a picchiettare più volte
la spalla del ragazzo.
«Che cavolo vuoi?» ringhiò lui
all'ennesimo tentativo di attrarne l'attenzione.
No, non è
possibile...
Il ragazzo si voltò con l'aria decisamente seccata.
Occhi azzurri come il cielo, le pupille lievemente dilatate dalla
passione, labbra dolcemente imbronciate ma rosse e gonfie di baci.
Quante volte lo aveva guardato così dopo averlo ricoperto
di baci?
Quante volte gli aveva sussurrato all'orecchio di amarlo con voce bassa
e roca e quella stessa espressione negli occhi... solo che non era
più in quel mondo...
...non era più per lui quella bocca...
«Sei la checca di ieri!»
Per l'ennesima volta Merlin maledì la sua sfortuna e
già che c'era maledì anche quel reale asino
di Arthur...
Tbc...
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Capitolo 2 *** Il babbeo ***
Cap.1: Il babbeo.
«Davvero Merlin non riesco a crederci, tra tutti i
ragazzi della scuola dovevi proprio scegliere Arthur?».
«Morgana, vuoi smetterla di ripeterlo ogni cinque
minuti? Non è divertente.» mormorò
il ragazzo cercando di non farsi sentire dall'insegnante che nel corso
della lezione li aveva già guardati con rimprovero
più di una volta.
Quando quella mattina Arthur aveva avuto la pessima idea di salutarlo
in modo tanto gentile, non gli aveva fatto nemmeno la cortesia di
abbassare la voce.
Il suo insulto era piombato in mezzo al corridoio attirando
l'attenzione di tutti gli studenti lì intorno comprese
le sue due amiche, Merlin si era sentito morire per l'imbarazzo.
Perché, perché ogni dannata volta lui e Arthur
dovevano conoscersi in modi assurdi e sempre imbarazzanti per il mago?
Per una volta non poteva avere la meglio sul principe? Non poteva
essere lui l'eroe
tutto muscoli che salva il mondo? Ovviamente no.
Lui era Merlin.
L'idiota di cui tutti ridevano... a causa di Arthur.
Perfino la ragazza che stava baciando contro il suo armadietto, lo
aveva guardato divertita.
«Arthur, lo conosci?» aveva chiesto
guardandolo con sdegno.
Come se Merlin non meritasse nemmeno un suo sguardo, figuriamoci la
sua attenzione.
Aveva lunghi capelli biondi, più chiari di quelli del
ragazzo e grandi occhi verdi in un volto da bambola di porcellana.
Sarebbe stata bellissima se tutto il suo corpo non avesse parlato di
una scortesia quasi innata.
A Merlin sembrò stranamente familiare, ma non
riuscì a collocarla con esattezza.
Probabilmente una delle tante conquiste passate del principe.
Una di quelle che venivano riciclate più raramente.
In genere c'era sempre una fidanzata.
Scelta da Uther.
Scelta da Arthur, ma desiderosa solo del suo denaro.
Scelta da Arthur, ma pronta a tradirlo con qualche altro grande amore.
La storia era sempre diversa, ma la tragica fine non cambiava mai ed
era sempre il mago a dover raccogliere i cocci dopo.
Questa volta non sarebbe stato diverso.
Lo sapeva.
Lo capiva.
Ma vederle addosso la giacca, ovviamente non sua, della squadra di
football gli provocò comunque una stretta dolorosa al petto.
Merlin finse di non notarlo, finse di non provare nulla se non
imbarazzo e vergogna.
E quando Arthur si era voltato per risponderle, lui aveva colto
l'occasione per fuggire e non prolungare oltre lo spiacevole siparietto.
Gwen e Morgana lo avevano subito seguito bombardandolo di domande e una
volta ricucita l'intera storia, avevano dimostrato di non essere
affatto le amiche confortanti e gentili che immaginava.
Morgana soprattutto non faceva che prenderlo in giro.
E Gwen le dava corda impunemente.
Cosa doveva fare un ragazzo per essere compreso?
«Permettimi di essere in disaccordo, mio goffo amico. E' divertente.
Insomma, Arthur Pendragon! Il ragazzo più
corteggiato di tutto l'istituto. Alto, biondo, occhi verdi,
capitano della squadra di football, ricco... è il sogno
ad occhi aperti di ogni ragazza!E tu Merlin...».
Morgana non completò la frase, ma lo sguardo che gli
scoccò era fin troppo eloquente per i suoi gusti.
«Gana non buttarlo giù, anche Merlin ha i
suoi pregi!»
«Grazie...» mormorò lui con un
sospiro. E perché nessuno gli dava retta quando diceva che
non aveva una cotta per Arthur? Era irritante!
«Lo dicevo per lui» Morgana scosse le spalle
« e poi Arthur è fidanzatissimo con Vivian Rose,
il capitano delle cheerleader, la barbie da sogno della scuola.
Il che non mi stupisce affatto se me lo chiedi.»
Il nome fece scattare qualcosa nella sua mente, l'immagine di una
ragazzina dai capelli biondi che insultava un servitore per averle
sellato male il cavallo, Arthur improvvisamente innamorato di lei... Lady Vivian...
reincarnarsi non l'aveva resa più gentile sembrava.
Merlin sospirò finendo di copiare l'esercizio che
l'insegnante aveva scritto alla lavagna «Se sono
così famosi come dite perché non li ho mai
sentiti nominare?»
Le due ragazze si scambiarono un'occhiata tra il divertito e il seccato.
«Cosa?» bisbigliò irritato dal loro
codice di sguardi segreto.
«Ecco...» cominciò Gwen col tono che
usava di solito per insultarlo con delicatezza «vedi
Merlin, Arthur è del secondo anno ed è molto
popolare, sempre al centro dell'attenzione mentre tu...»
s’interruppe guardando verso Morgana come per chiederle
aiuto.
«Io?»
«Sei un secchione sfigato che se ne sta tutto il giorno a
marcire in biblioteca, dove i gossip succosi non arrivano
mai» concluse Morgana senza nemmeno guardarlo
«Senza offesa ovviamente» aggiunse quando Gwen
le rifilò una gomitata nel fianco.
Merlin la fissò incapace di rispondere, lo sconvolgeva
sempre come Morgana riuscisse a essere crudelmente sincera in ogni
occasione senza provare il minimo rimorso.
«Signorina La Fay, vuole risolvere lei l'esercizio?
Oggi sembra carica di energie.»
Merlin sorrise soddisfatto dei vani tentativi dell'amica di risolvere
l'equazione.
Lui poteva essere un
secchione sfigato, ma Morgana era completamente negata
in algebra.
«Non posso credere che tu mi abbia abbandonata alle sue
grinfie e al pubblico imbarazzo Merlin! Vale così poco
la nostra amicizia per te?»
«Era vendetta Gana,
pura e semplice vendetta. Pensavo l'avresti apprezzata.»
sorrise puntandole contro la forchetta con cui stava mangiando la sua
insalata.
«Avanti, smettete di litigare adesso.»
s’intromise Gwen sedendosi al tavolo con i due.
« E va bene, tregua» decretò la
ragazza legando i lunghi capelli neri in una coda che lasciò
cadere dietro le spalle.
«Secondo voi, cos'è questa roba?»
chiese guardando con diffidenza una poltiglia giallognola sul suo
piatto.
«Credo si tratti di purè» concluse
Merlin dopo una lunga e attenta analisi.
«E' disgustoso» arricciò il naso
la ragazza allontanando tutto il vassoio.
«Merlin, non ti girare» se ne uscì
Gwen guardando qualcosa o qualcuno alle sue spalle con aria
preoccupata « Ci sono Arthur e i suoi amici dietro di
te».
Morgana spostò lo sguardo nello stesso punto dell'amica e
subito corrugò la fronte in un modo che non gli piacque
affatto.
«E allora?» chiese sentendosi all'improvviso
teso e in ansia.
«Niente, stanno solo ridendo di te.» se ne
uscì Morgana sbuffando seccata.
Merlin quasi si mise a ridere, le ragazze sapevano essere
così melodrammatiche a volte.
Figuriamoci se degli studenti più grandi che nemmeno
conosceva, passavano la loro pausa pranzo a prendere in giro proprio
lui.
E poi per cosa?
Solo perché aveva dato la mano ad Arthur? Che sciocchezze.
Giusto per far capire alle due amiche che sbagliavano, Merlin decise
di voltarsi.
Esattamente alle sue spalle, due tavoli indietro, Arthur era seduto
con i suoi compagni di squadra e quelle che dovevano essere le
cheerleader.
Non appena i suoi occhi trovarono il volto dell'altro ragazzo, una
fragorosa risata partì dall'intero tavolo.
«Arthur il tuo fidanzato ti sta fissando,
perché non lo saluti?»
«Beh in fondo è carino, io ci farei un
pensierino» ribatté un ragazzo dai corti capelli
rossi seduto alla destra del capitano.
Merlin si sentì avvampare, il suo cervello
gridò più volte al suo corpo di andarsene o
almeno di voltarsi, ma sembrava incapace di distogliere gli occhi da
Arthur.
Quest'ultimo lo fissò a lungo, stranamente serio.
Perché non rideva come gli altri?
Per un attimo Merlin sperò che li zittisse, che
ricordasse qualcosa, forse una sensazione, un richiamo dell'antico
ed eterno legame che dividevano.
Arthur alzò una mano e Merlin trattenne il fiato.
Forse voleva salutarlo.
Forse voleva chiamarlo al suo fianco.
Un attimo dopo il ragazzo alzò il dito medio... verso di
lui... Merlin lo fissò a bocca aperta.
Nuove risate echeggiarono nella mensa, ormai gli occhi di tutti i
presenti erano puntati sui due gruppi di studenti.
Merlin si sentì sprofondare dall'imbarazzo.
«E smettila idiota, chi ti credi di
essere?» sbottò infine Morgana su tutte le
furie, invece di placare le risate, questo sembrò solo
ingigantirle.
Rossa in viso e chiaramente sul punto di esplodere, Morgana raccolse
la borsa da terra «Andiamo Merlin, lascia stare quel
deficiente! Non merita nemmeno di respirare la tua stessa
aria!».
Lo afferrò per un braccio cominciando a trascinarlo fuori,
Gwen dietro di loro, raccolse la sua borsa da terra dove l'aveva
dimenticata, ma Merlin non si accorse di nulla.
Poteva udire solo nuove risate e la voce di Arthur che ripeteva il suo
nome con aria divertita.
«Non posso crederci!Voglio dire, lo sanno tutti che
è un'idiota, ma quello che ha fatto
è...». Gwen lo guardava con aria preoccupata
mentre Morgana si sfogava a gran voce, ma lui voleva solo restarsene
da solo.
«Ragazze, non è successo niente, state
tranquille okay?».
«Cosa? Ma...».
«No, io...» interruppe la protesta
dell'amica «Ho fatto una cosa davvero stupida e adesso ne
pago le conseguenze tutto qui, non è la fine del
mondo.».
Ma lo era.
O se lo era.
E la cosa peggiore era che nessuno poteva sapere cosa provava,
nessuno conosceva la verità, perché nessuno
gli avrebbe creduto.
«Ci vediamo in classe» mormorò in
fretta infilandosi nel bagno dei ragazzi fortunatamente vuoto.
La risata di Arthur tornò a tormentarlo assieme alle sue
parole, al suo gesto, al suo sguardo sdegnato.
Che cosa aveva fatto per farsi odiare in così poco tempo?
Dove aveva sbagliato così clamorosamente?
Che il loro destino non fosse più legato come un tempo?
Forse stavolta non era scritto che Arthur tornasse da lui.
Strinse il bordo del lavandino fino a far sbiancare le nocche.
Forse doveva semplicemente arrendersi e permettere all'altro di
vivere come voleva... lontano da lui.
C'era uno strano nodo nel suo petto che gli impediva di respirare,
faceva male...
Forse si stava ammalando...
Tbc...
KyleXY :
Grazie di cuore per aver
commentato, sono contenta che ti sia
piaciuta!Continua a seguirmi please!!
Aleinad :
Per prima cosa grazie
anche a te per aver lasciato un commento!! Si,
Artù è stato una vera carogna e
continuerà ad esserlo per un bel po' dato che l'autrice
è una sadica!XDD
Tra l'altro il tuo
commento mi ha decisamente ispirato in direzione
Morgana/Gwen! Non ho niente contro Lancillotto però... non
lo so... non mi convince molto con Gwen....XDD
Grazie
anche a tutti voi che leggete la storia! Spero che vi piaccia!!
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Capitolo 3 *** Progetto speciale ***
Nuovo capitolo! E' forse un po' piú breve degli altri, ma
era necessario per mandare avanti la storia! Vi avviso che quello che
so dei licei americani è ridotto a tutti i telefilm che ho
visto nella mia vita ( che sono tantissimi:P) e qualche informazione
che ho cercato in internet, probabilmente molte cose sono campate per
aria, se avete correzioni da fare non esitate!:P
Cap.2:
Progetto speciale.
« Merlin Emrys? »
Merlin era certo di aver sentito un brivido scorrergli lungo la spina
dorsale.
Non era mai un buon segno quando un insegnante ti chiamava durante una
lezione.
Se in piú la lezione era educazione fisica e tu ti chiamavi
Merlin... beh, non era decisamente un buon segno.
« La aspetto nel mio ufficio dopo la lezione, le devo parlare
di una questione importante riguardo il suo rendimento scolastico.
»
Okay, forse era meglio parlare di un pessimo segno.
Merlin non era certo un pessimista di natura, ma in quell'occasione
neppure lui poteva negare la crudele realtà dei fatti.
I suoi voti erano probabilmente i peggiori mai visti nella storia della
ginnastica, ma a sua discolpa poteva dire che lui ci metteva tutto
l'impegno possibile, non era certo colpa sua se gli altri gli stavano
sempre tra i piedi e finivano per cadergli addosso.
O se i palloni lo schivavano durante le partite di pallavolo...
E l'occhio nero di Mary Sue la settimana prima era stato un incidente,
lui aveva mirato al canestro! Ancora non capiva come la palla fosse
finita sugli spalti.
Forse era un genio incompreso del basket...
... forse doveva iniziare ad usare un po' di magia e smetterla di
rischiare di uccidere gli altri.
Il giovane e sfortunato mago rimase in ansia per tutta la lezione, a
nulla valsero le rassicurazioni dei suoi compagni di classe,
né le loro prese in giro.
Ma in fondo il peggio che potesse capitargli era di essere bocciato.
Avrebbe semplicemente rifrequentato il corso l'anno successivo... e
anche quello dopo... e probabilmente quello dopo ancora... chi voleva
prendere in giro?
Sarebbe rimasto chiuso in quella palestra per tutta
l'eternità a cercare di passare una stupida palla a qualche
tizio che puntualmente si sarebbe misteriosamente rotto il naso...
forse era all'inferno e nessuno glielo aveva detto? Ricordava di aver
letto una cosa simile in un' opera italiana una volta, la Divina
qualcosa?
No... forse si sbagliava, sicuramente nemmeno all'inferno esistevano
punizioni tanto orribili.
Scuotendo la testa il ragazzo si fece finalmente coraggio e
bussò alla porta.
Da dentro la voce del signor Philips gli chiese di entrare.
« Ah Emrys! La stavo aspettando, si accomodi pure »
l'insegnante gli sorrise da dietro gli spessi occhiali rotondi e gli
indicò una scomoda sedia di plastica arancione con una mano
decisamente paffutella.
Una volta seduto sul bordo della seggiola con la schiena dritta e tesa
come una corda di violino, Merlin non potè fare a meno di
deglutire rumorosamente.
L'uomo gli sorrise rassicurante e si voltò sulla sedia
girevole per cominciare a frugare in un grosso archivio alle sue spalle
da cui estrasse due sottili cartelle azzurre che posò sul
tavolo.
Su quella sopra Merlin lesse il proprio nome, l'altra era invece
nascosta, perciò gli era impossibile capire di chi o
cosa fosse.
« Bene, saltiamo i convenevoli e andiamo dritti al punto,
Merlin... posso darti del tu vero? »
Il mago annuì accennando ad un sorriso che però
non venne ricambiato.
« Vedi Merlin, ho insegnato per parecchi anni in questa
scuola e sono riuscito ad ottenere risultati soddisfacenti da ogni mio
studente, ma fino ad oggi devo dire non mi si era mai presentata una...sfida come la tua.
»
« Sfida? » cercò di sorridere al
termine. In fondo sfida suonava bene, giusto? Sempre meglio di disastro
o fallimento.
« Ti sarai certo accorto che i tuoi voti... come dire...
» si fermò di nuovo, ovviamente alla ricerca di un
altro termine non offensivo per definirli.
« So che non sono dei migliori » intervenne il
ragazzo.
« Non arrivano neppure a stare tra i peggiori credimi...
» e non c'era dubbio che intendesse dirlo in senso negativo,
ma non potevano certo essere cosí disastrosi, vero?
« So che sono stato un po' sottotono, però le
prometto di impegnarmi di piú »
L'insegnante lo bloccò con un gesto della mano «
Merlin siamo sinceri, mi dispiace dirlo, ma non credo che l'impegno qui
ti servirà a molto... insomma... come dirtelo... questa non
è decisamente la tua materia!»
Merlin si sentì arrossire fino alla radice dei capelli.
Da quando gli insegnanti parlavano in quel modo agli studenti?
Non avrebbero dovuto incoraggiarli? Era un caso tanto disperato che
perfino i professori alzavano bandiera bianca?
Ce l'ha ancora con me
per la storia degli ostacoli... tutto qui...
« Però credo di aver trovato una soluzione al
nostro problema » sorrise l'insegnante iniziando a sfogliare
la sua cartella « Vedo qui che sei un ottimo studente. Hai
buoni voti e tutti gli insegnanti lodano la tua intelligenza.»
Merlin rimase in silenzio, non capiva dove volesse arrivare.
Gli avrebbe dato la sufficienza sulla fiducia? Forse in cambio voleva
che non mettesse piú piede in palestra... in fondo l'avrebbe
capito... si rendeva conto di essere una minaccia.
« Ora, come di certo saprai, io sono l'allenatore della
squadra di football e tra pochi mesi comincerà il torneo
interscolastico. »
Merlin annuì senza capire un bel niente.
In realtà non sapeva nulla della squadra di football a parte
che un certo babbeo ne faceva parte, ma francamente non capiva cosa
centrassero lui o i suoi voti in ginnastica.
« Purtroppo nella nostra scuola esiste una regola un po'
fastidiosa per cui gli studenti devono avere piú della
metà delle sufficienze per poter partecipare alle
competizioni sportive. Sfortunatamente il nostro capitano ha avuto
qualche problema con un paio di materie di troppo... »
A quel punto l'insegnante si interruppe fissando Merlin come se da quei
pochi indizi dovesse capire tutto.
Purtroppo il ragazzo era piú confuso che mai «
Scusi, ma non la seguo.. cosa c'entro io? »
« Semplice, se aiuterai il mio ragazzo a passare i suoi
esami, io ti darò la sufficienza e non dovrai nemmeno venire
a lezione per ottenerla. Sarà una specie di progetto
speciale. »
Merlin lo fissò sbalordito.
Era la risposta ad ogni suo problema.
Era la manna dal cielo.
Era un miracolo.
Era... un'autentica
fregatura.
Niente piú lezioni di ginnastica, niente piú
orribili sport con la palla o tute sudate... niente...Tranne un mucchio
di ore passate a far entrare qualcosa nella zucca vuota di uno di quei
somari della squadra di football.
Con la sua fortuna sarebbe stato uno di quelli piú vicini ad
Arthur.
Avrebbe passato il tempo a prenderlo in giro e rendergli la vita un
inferno, però ormai non poteva rifiutare.
Era in un vicolo cieco. Essere bocciato per sempre o rischiare di
passare il suo tempo con un vero somaro?
Senza nemmeno considerare l'ipotesi che detto somaro fosse quello reale.
Merlin impallidì al solo pensiero.
C'era qualcosa che gli aveva detto Morgana, giusto? Qualcosa sul
capitano della squadra che non riusciva proprio a ricordare... ma no, figuriamoci...
« Potrei almeno sapere il nome dello studente prima di
decidere? »
Qualcuno bussò alla porta, il signor Philips sorrise tutto
soddisfatto come se Merlin avesse già accettato «
Oh lo conoscerai subito, gli ho chiesto di passare qui per conoscerti.
L'ho informato stamattina di tutta la faccenda ed è stato
subito d'accordo. Entra pure Arthur. »
Quando la porta si aprì e una voce fin troppo familiare
salutò l'insegnante, Merlin rimase paralizzato sulla sedia
con le mani strette a pugno sulle ginocchia e gli occhi fissi dritto
davanti a sè.
Non poteva essere.
Era ridicolo.
« Questo è Arthur Pendragon e Arthur questo
è... »
« Merlin?
Sarai tu a
farmi da insegnante? »
Ti prego, svegliati...
« Oh vi conoscete già? Bene, molto bene
» l'insegnante sembrava cosí contento della sua
idea da non riuscire piú a stare immobile sulla sedia, i
grossi occhiali gli erano scivolati sulla punta del naso, ma lui non
sembrava nemmeno essersene accorto.
Merlin sentì Arthur avvicinarsi alle sue spalle, ma fece
finta di nulla.
Forse se lo ignorava sarebbe sparito nel nulla.
« Ah si... diciamo che ci siamo già presentati, vero
Merlin? » la voce gli arrivò fin troppo vicina,
Arthur gli aveva posato le mani sulle spalle e si era chinato fino ad
avvicinare il proprio volto al suo.
« Benissimo. Temevo che non andaste d'accordo. Col tutto il
tempo che dovrete passare assieme sarebbe stato un vero problema
»
A quel punto Merlin fece per protestare, per parlare, per salvarsi in
qualsiasi modo da quella bizzarra situazione, ma le mani sulle sue
spalle si strinsero mettendolo a tacere « Oh non si
preoccupi... » il fiato caldo dell'altro gli
accarezzò la guancia mandando scintille che si rifiutava di
riconoscere giù per la sua schiena « Sono certo
che andremo d'amore e
d'accordo.
»
Merlin non lo guardava ancora, ma poteva quasi sentire il sorriso
dipinto sulla faccia di Arthur, il sorriso di un gatto davanti alla sua
preda...
Oh merda...
Tbc...
Note!
Per prima cosa ringrazio tutti coloro che hanno inserito la storia tra
i preferiti e che la seguono, non mi aspettavo che foste
cosí tanti, ne sono felicissima! Spero che continuerete a
leggere fino alla fine!!
Aleinad:
grazie per il nuovo commento! Sai che inizio ad amarli??XD Si Morgana e
Gwen assieme sono divertentissime. Ho scoperto che mi piace tantissimo
scrivere le loro scene, non so perché, ma finiscono sempre
col farmi ridere!:P Merlin deve tirare ancora fuori gli attributi, per
il momento è ancora scosso da tutte le novità
improvvise, ma prima o poi rimetterà al suo posto
quell'asino reale!:P Non vedo l'ora di sapere che ne pensi dei nuovi
sviluppi allora!
Mistica: Lo
sai che sto sbavando per la descrizione che hai fatto di Merlin?? Tra
l'altro mi hai fatto venire un'idea per una nuova scena futura... mmh..
ancora non so come inserirla, ma un posto lo troverò di
certo!:P In effetti mi è piú facile scrivere di
Arthur, perché... beh è un babbeo anche nella
serie originale in fondo!:P
Su Gwen hai perfettamente ragione, all'inizio volevo farla
piú timida e silenziosa, poi non so come mi è
uscita totalmente diversa. Credo sia perché ha subito
l'influenza di Morgana fin da bambina. A parte gli scherzi, Gwen
risulterà cosí con Merlin e Morgana, ma con tutti
gli altri sarà la Gwen di sempre ( o almeno spero:P)...
continua a seguirmi e a commentare please!!
Wazzup: ciao, grazie per aver commentato! Sono contenta ti sia
piaciuta! Continua a seguirmi!!
Kiroandstrifyforever:
benvenuta nel mio folle mondo allora!:P Sono felice che ti piaccia e
spero continuerai a leggere e commentare anche in futuro!!! Per
rispondere alla tua domanda nel mio mondo Merlin e Arthur erano
innamorati, anime gemelle fino in fondo. Solo che mentre Arthur muore,
Merlin è immortale. Cosí ogni volta il povero
maghetto deve attendere che il suo principe si reincarni per fargli
ricorare il loro passato insieme e per averlo di nuovo accanto a
sè!:P
Grimilde:
grazie anche a te del commento! vedo che l'idea del dito medio
è piaciuta a molti di voi! In effetti ce lo vedo prorpio
Arthur a fare una cosa del genere!XD
Con l'html purtroppo non me la cavo granchè... puoi essere
piú specifica?:P
Bene, direi che con
questo è tutto!!
E come sempre tanti
commenti fanno crescere la voglia di scrivere e aggiornare in fretta!XD
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