Magia e Amore

di Chico chan 95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ciondolo dai riflessi blu ***
Capitolo 2: *** A casa della zia ***
Capitolo 3: *** Una giornata all'inferno con un sogno angelico ***
Capitolo 4: *** Notizie e piccole rivelazioni ***
Capitolo 5: *** Una cena stramba e verità nascoste ***
Capitolo 6: *** Primo giorno di scuola e disegno troppo esplicito ***
Capitolo 7: *** Primo giorno di scuola ***
Capitolo 8: *** Piccole minacce e tanti abbracci ***
Capitolo 9: *** Primo panico ***



Capitolo 1
*** Il ciondolo dai riflessi blu ***



I capitolo: Il ciondolo dai riflessi blu

 

Pov Bella

 

Era una notte stellata e serena, quando accadde l’impensabile.

Mi trovavo sulla spiaggia, su cui era affacciata casa dei nonni e guardavo sconsolata il mare, quel mare che mi aveva fatto crescere e fatto credere che era solo portatore di vita, mentre mi aveva tolto la cosa più cara: l’affetto dei miei genitori.

Dopo che ero nata, i miei mi lasciarono dai nonni per intraprendere un viaggio da cui non sarebbero ritornati. Sono passati quasi 10 anni da quel giorno, ma loro non sono più tornati.

Di questo non potevo incolpare più di tanto il mare, infatti, me la prendevo maggiormente con i miei genitori e con i nonni e quando mi colpivano delle crisi, questi ultimi non sapevano come agire e io mi rifugiavo sulla spiaggia; era appunto accaduto questo poche ore fa, solamente più forte, e ora ero stanca e stremata e per questo mi sdraiai sulla sabbia.

Lì, mi addormentai immediatamente e la mattina quando mi svegliai, mi ritrovavo nel mio letto con al collo uno strano medaglione dai riflessi blu. Me lo tolsi e lo analizzai; ero sicuro di averlo già visto da qualche parte, ma non ricordavo e poi mi posi un'altra domanda: come mi ritrovavo nel letto? Sembrava semplice a risposta, infatti, pensai subito che i nonni, avendomi vista addormentata profondamente, mi avessero portato a letto, ma poi io ricordai che i nonni non erano in casa perché erano andati da una loro amica.

Mi vestii velocemente e cercai subito i nonni, ma non li trovai né nella loro camera e né in soggiorno, quando notai in cucina un biglietto: SIAMO ANDATI DA MARY, TORNIAMO FRA DUE GIORNI, SAPPIAMO DI POTERCI FIDARE DI TE,BELLA, E NON TI PREOCCUPARE TORNEREMO IN TEMPO.    I NONNI

In quel momento mi sentii veramente confusa, se i nonni erano da Mary già nella serata e sarebbero tornati fra due giorni, la domanda mi sorse spontanea: chi mi aveva portato a letto?

Ero spaventata, ma mi calmai parzialmente sostenendomi che se mi aveva portato in casa, forse non aveva cattive intenzioni, ma per sicurezza mi chiusi a chiave e come se fosse un giorno come un altro, preparai la colazione.

Mi muovevo come un robot, meccanicamente mi diressi a preparare la mia solita tazza di latte fumante dai poteri quasi curativi per me, però mi sentivo osservava e non riuscivo a muovere un solo passo. Mi sedetti e prima di cercar di preparare nuovamente la colazione, presi un paio di respiri profondi che non sortirono l’effetto da me desiderato. A questo punto, mi alzai e mi diressi nella doccia e vestita e tutto me la feci; fatto questo mi sentii più leggera e mi diressi con un asciugamano attorno al mio corpo da bambina e ai capelli castani dai riflessi rossi in cucina e lì, in questo costume poco consono, mi bevvi il mio latte ed andai a vestirmi. Mi scelsi un vestitino blu piuttosto aderente e dei sandali turchesi; iniziai subito dopo le pulizie, che furono le più lunghe e faticose della mia esistenza. Preparai infine un pranzo leggero da portare in spiaggia, ma decisi di rimandare per via del tempo, mi sentii avvolgere da una sensazione di disagio e iniziai a piangere, ad urlare come una pazza, cercare di rompere tutto. Fu la crisi più violenta che ebbi, ma terminò quasi subito, infatti, fui presa alle spalle da delle braccia fredde e una voce gentile, dolce e sensuale mi diceva di calmarmi, che non ero sola e che non lo sarei mai stata. Io che avevo gli occhi chiusi, mi calmai e inspirai a fondo quel profumo così particolare ma per niente fastidioso; mi sentivo in paradiso, ma svenni e il più bel momento della mia vita s’interruppe.

Mi ritrovai nel mio letto, come la mattina precedente ma con una piccola differenza: i miei nonni erano tornati e mi sentivo talmente felice che quasi mi sembrò che le nuvole se ne fossero andate a causa mia per lasciare spazio ad un sole caldo e splendente. Quando li vidi iniziai a saltare alla gioia, ma questa s' interruppe, quando mi annunciarono che dovevamo trasferirci in città mi rattristai immediatamente e il mio umore divenne ancora più nero, quando continuarono affermando che potevo venire alla spiaggia. Non mi piaceva l’idea di abbandonare la casa che mi aveva fatto crescere e fatto avere quella misteriosa conoscenza ma non ci si poteva ribellare ad una decisione già presa ma intrapresi la mia piccola protesta: mi rifugiai nella mia fantasia dove io e i nonni e mamma e papà vivevamo felici nella casa sulla spiaggia, il mio più gran desiderio.

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Capitolo 2
*** A casa della zia ***


Eccomi qui con il secondo capitolo spero che vi piaccia e che lo commentate in tante.

Ringrazio Melody Potter, per averla messa fra le sue storie preferite e ringrazio iaia_twl e renesmee96, per averla messa fra le storie seguite e anche e persone che hanno solo letto.

II capitolo: A casa della zia

 

Il tempo è passato, inesorabilmente, ma è passato. Sono cambiata in 4 anni e mi sono chiusa ancora più in me stessa, ma quello che più mi ha sconvolto è stata la morte dei miei nonni. Sono passati 5 mesi da allora: era un giorno di Maggio e alle 10 decisi che era ora di andare a svegliare i nonni. Entrata in camera, li vidi ancora dormienti con le mani unite e provai tenerezza per il loro amore. Non era in ogni caso il tempo di contemplare e mi avvicinai per destarli, ma una volta vicino notai il loro pallore, le loro labbra livide ma non mi volevo arrendere, li scossi violentemente e li chiamai ripetutamente, ma non si svegliavano. A quel punto, scoppiai in un pianto a dirotto che attirò i vicini, che subito avvertirono il dottore per confermare la loro morte.

Io per tutto il tempo me ne stetti in disparte, nessuno domandò qualcosa e con un silenzio che non pesava per nulla giungemmo nel luogo della sepoltura. Vidi Mary, la loro amica più cara, con al seguito altri conoscenti, per me completamente estranei. In un angolo notai i miei unici parenti: zia Carmen e mia cugina Tanya, molto rattristate. Io, sapendo che dovevo forzatamente trasferirmi, mi avvicinai e pregai mia zia di poter restare ancora un po’ in quella casa per ameno farmi finire la scuola, ma la zia non acconsentì a farmi rimanere sola e nell’ultimo mese scolastico conobbi meglio la fantastica persona qual era zia Carmen.

In un giorno di quel mese risuccesse una cosa straordinaria.

Mi ero appena svegliata e il tempo era orribile automaticamente il mio umore peggiorò, ma nel frattempo il mio umore divenne sempre meno grigio e il tempo migliorò con esso. Da quel giorno scoprì il mio influenzare sul meteo e lentamente scoprì altre abilità quali: scudo fisico e mentale, lettura del pensiero, visione del futuro e veri e propri poteri da maga. All’ inizio non ci credevo, ma siccome questi sembravano non passare e scomparire, decisi di parlarne con mia zia, che fu molto comprensivo e mi aiutò persino a migliorare il mio controllo e fra una risata e l’altra mi disse di non fulminare Tanya.

In piena estate ci trasferimmo completamente in casa della zia, ma io, siccome dovevo portare alcune cose personali e dovevo mettere i fiori nuovi ai nonni, ritardai. Quando arrivai e vidi la casa, mi prese un colo: era una villetta fantastica e sentivo anche una specie d’attrazione per qualcuno che c’era dentro, anche se non sapevo chi.

Lentamente mi avvicinai, suonai al campanello e mi venne ad aprire il ragazzo più bello che avessi mai visto in vita mia: capelli di uno strano color ramato spettinati che parevano aver un ordine tutto loro, un fisico niente male, occhi color oro che apparivano due calamite e un sorriso che i scioglieva. Al suo seguito c’era Tanya, per la quale provavo un odio profondo, da quando era venuta a trovarmi e mi aveva affermato che la migliore fra noi due era lei. E ora, eccola con il suo sorriso più falso, che mi accoglieva in casa e mi presentava all’angelo, che si chiamava Edward. Educatamente ci stringemmo la mano e a quel punto avvertii una lieve scossa elettrica e quella sensazione che avevo provato in passato; parve anche lui accorgersene e mi lasciò subito per sparire.

Questo evento mi scosse parecchio e andai a dormire. Mi svegliai la mattina seguente, circondata da alcuni odori invitanti ma prima di scendere mi lavai e mi vestii. Una volta scesa, vidi mia zia armeggiare in cucina con alcune pietanze dall’aspetto gradevole e la salutai tutta contenta. Dopo poco scese Tanya con il suo pigiama di raso rosa e con delle ciabatte enormi rosa anch’ esse con un fiocco enorme, in poche parole una cosa assolutamente buffa. Lo spettacolo più esilarante fu però vedere i sui capelli e il suo viso, deformato dal sonno e a quel punto non riuscii più a trattenermi.

Questo fece infuriare la carissima che iniziò a sbraitare e la zia per sedare la lite propose una sessione di shopping, per darmi la possibilità si conoscere meglio Edward e i suoi fratelli. Infatti, aveva già avvisato e lei ci avrebbe accompagnato, anche se poi se ne sarebbe andata. Grazie a questo piccolo cambiamento, la proposta orribile di fare shopping divenne più allettante e accettai con entusiasmo mai visto e ognuno si andò a preparare per la giornata.

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Capitolo 3
*** Una giornata all'inferno con un sogno angelico ***


Eccomi di nuovo qui, stavolta con il terzo capitolo dedicato a iaia_twl, che ha recensito lo scorso capitolo. Ovviamente ringrazio Bellina98, che si è aggiunta a chi ha messo fra le preferite la mia storia e ringrazio anche chi ha solo letto.



III Capitolo: Una giornata all’inferno con un sogno angelico

 

Mi preparai per benino a quella giornata, che avrei passato insieme alla pazza furiosa e a quell’ essere divino, anche se avevo un po’ paura dei fratelli di Edward: chissà come erano. Quando scesi per andare via, vidi Edward dare un bacio sulla fronte di Tanya, il mondo mi cascò subito addosso e il cielo si oscurò, per risposta al mio repentino cambiamento d’umore iniziò persino a tuonare: caspiterina, non pensavo che il mio umore fosse così nero; dovevo mantenere meglio il controllo, ma ormai mi ero lasciata andare, quindi perché non sfogarmi completamente, senza esagerare?

Mentre uscimmo aggiustai il tempo (senza però far comparire il sole), poiché avevo deciso di serbare la mia rabbia e di sfogarmi durante il giro al centro commerciale.

Arrivammo subito al mio piccolo inferno personale e li vidi, mi spaventai: erano di una bellezza straordinaria, eterea e questi, quasi per confermare la loro presenza, mi salutarono.

Una piccoletta dai capelli corvini, un po’ corti mi abbracciò e mi sentii bene, quasi ebbi ricevuto un abbraccio da un sorella; questa mi disse nell’orecchio con voce squillante ma cauta: < Mi chiamo Alice e sono la sorella di Edward, non ti fidare di Tanya, è cattiva >. Detto questo si staccò e mi sorrise, poi fu il turno di Jasper, Emmett e Rosalie ed ognuno dopo essersi presentato mi metteva in guardia su Tanya- che sapevano qualcosa che io non sappia?-.

Dopo le presentazioni entrammo ed Alice esplose in un salto di gioia(c’erano i saldi) e in meno di due secondi ci buttò in un negozio di scarpe, dove le comprammo di tutti i colori disponibili e in questa maniera folle continuammo il nostro giro, fino a quando successe una cosa piuttosto imbarazzante.

Stavo provando un completo di intimo con Rose e Aly, quando uscii per farmi vedere, invece di trovarmi  quelle pazze maniache compulsive dello shopping mi ritrovai Edward che vedendo il completino sgranò gli occhi e aprii ripetutamente la bocca, senza emettere nessun suon. Io tutta rossa rientrai e non uscii per una buona decina di minuti, fino a quando non venne Rose a chiamarmi e a pregarmi. Per il resto del giro mi tenni lontana dai Cullen senza voler ascoltare le ragioni di Aly e Rose e più tardi grazie alla mia necessità di comprarmi un libro, mi rifugiai in libreria e attuai il mio sfogo: la feci cadere in tutti i modi possibili per una buona ventina di minuti ovviamente mentre i Cullen la osservavano. Una volta uscita le feci fare un’ultima acrobazia ma non tenendo conto della distanza Tanya mi prese per la caviglia e caddi con lei.

Una volta ripresami dalla caduta vidi che i Cullen la stavano rimproverando, in particolar modo Aly e Edward e mi sentii molto lusingata di questo loro comportamento e di quest’apprensione nei miei confronti.

Fortunatamente la giornata finii e ci accompagnarono a casa, prima di entrare li salutai tutti con un bacio sulla guancia, tranne Edward che fingendosi offeso per non averlo salutato come si doveva, mi prese, fece aderire i nostri corpi e mi costrinse a baciarlo sulla guancia. Una volta soddisfatto mi lasciò e mio baciò anche lui sulla guancia. Appena entrata, mi diressi subito verso il divano, dove crollai e nessuno ebbe il buon animo di portarmi nel mio letto, ma non importava: feci il più bel sogno della mia vita. Mi trovavo in una casa bellissima, bianca a due piani, che sembrava che potesse sparire in ogni momento; da questa uscivano persone somiglianti ad angeli che mi avvertivano di stare attenta, che il male era annidato nelle mia famiglia, poi mi si avvicino un angelo con i capelli ramati e stava per dire qualcosa, quando il sogno s’interruppe.

Mi svegliai il mattino seguente con un biglietto nel quale la zia scriveva che erano andate ad un centro termale, che sarebbero tornate fra una settimana e che le dispiaceva non averla portata, ma accolsi la notizia con un sorriso e poco dispiacere per le mancate cure termali e in questo modo iniziò la mia settimana in totale libertà.

 

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Capitolo 4
*** Notizie e piccole rivelazioni ***


Eccomi qui con il quarto capitolo, mi dispiace molto per il ritardo e auguri per il 2011e spero che vi piaccia e che commentiate in tante o tanti. Ringrazio Melody Potter e iaia_twl per aver recensito, ringrazio quest'ultime e Bellina98 per averla messa fra le storie preferite, ringrazio scricciolo90 per averla messa fra le ricordate ed infine ringrazio ketax, renesmee 96, sissilotti e twilight 95 per averla messa fra le seguite e ovviamente ringrazio anche le persone che hanno solo letto, poiché mi rende felice vedere che tante persone la stanno leggendo. ^///^Ora vi lascio al capitolo.


IV Capitolo: Notizie e piccole rivelazioni.

 

Fu una settimana assolutamente fantastica, facevo tutto quello che volevo e grazie alla magia, soddisfavo i miei bisogni. La scuola non era ancora iniziata, quindi non mi preoccupavo di questo, anche se iniziava ad infiltrarsi in me una sensazione di disagio e malessere riguardo alla scuola; sapevo di non dovermi preoccupare, ma avevo questa sensazione per niente gradevole e così mi fece finire in bellezza la mia settimana di relax.

La mattina seguente mi svegliai immersa in un odore dolce: pancakes. Scesi in fretta e furia per assaporare quelle delizie e vidi mia zia in tailleur, che li metteva nei piatti e le donai il mio bacio più dolce. A quel punto zia disse: << Bella, devo andare a lavorare, ma prima vado a farti l’iscrizione alla scuola, che fra due settimane inizia, spero che tu sia preparata, poiché andrai con … >> e si fermò, come per prendere fiato, ma in realtà era solo per tenermi sulle spine e farmi preparare psicologicamente a quello che stava per annunciare e continuo affermando quello che purtroppo sospettavo e in altre parole: <<… con Tanya >>.

Mi sentii mancare l’aria a quella terribile notizia ma per minimizzare e non svenire, feci un solo sospiro che esprimeva la mia totale delusione alla notizia, ma zia aggiunse con tono certamente più felice: << Ci saranno anche i Cullen >> e a quella specificazione, scoppiai letteralmente di gioia, cercando di non far esplodere nulla.

Chiesi poi a mia zia un fascicolo della scuola e dove abitassero i Cullen, a quella mia richiesta comparve mia cugina, in pratica Tanya- idiota- oca senza cervello- Denali, che tutta altezzosa mi chiese il motivo e affermai senza pensarci due volte che avevo bisogno di Alice(piccola bugia,in realtà avevo bisognosi Jazz, per parlare del sogno). Lei però si dimostrò piuttosto ostile nei miei confronti e le estorsi le informazioni, leggendole il pensiero: questi contenevano non solo le informazioni da me ricercate, anche pensieri espliciti piuttosto volgari su Edward.

Non riuscendo più a sopportarli, chiusi la mia mente e uscì, raggiungendo in maniera alquanto veloce casa Cullen. Prima di suonare,mi fermai ad ammirare l’edificio, che era di una bellezza straordinaria e che era uguale alla casa del sogno; stavo per spingere il campanello, quando la porta si aprì mostrandomi Jasper in tutta la sua bellezza. Gentilmente gli chiesi se potessi entrare, poiché volevo confidarmi con lui; inizialmente sembrava scettico, ma mi lasciò entrare e invece di perdere tempo in inutili preamboli, gli presi la mano e gli trasmisi le immagini del mio sogno e come prassi, m’illuminai. Una volta concluso, gli chiesi la sua interpretazione, ma lui affermò che prima aveva bisogno di una spiegazione: fu parecchio difficile dirgli tutto, avevo paura che scappasse e che mi prendesse per pazza, anche se ormai mi ero rivelata, fortunatamente mi ascoltò e una volta finito mi disse che lo avrei saputo la sera stessa. Nel frattempo stavano arrivando gli altri Cullen e io, per non essere scoperta, lasciai il mio numero e la mia e-mail per tenerci in contatto e corsi via verso casa.

Mi sentivo lievemente in colpa per non avergli parlato della mia esperienza infantile e del medaglione che sentivo che fossero collegati, ma gliene avrei parlato in seguito.

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Capitolo 5
*** Una cena stramba e verità nascoste ***


Salve a tutti vi ricordate di me? Sono di nuovo qui con il 5 capitolo dopo venti giorni. Avrei voluto pubblicare prima ma per una serie di sfortunati eventi(scuola, compiti, interrogazioni e verifiche) non ho potuto fare prima. Per farmi perdonare vi ho aggiunto un POV Jasper. Ringrazio come al solito chi legge e chi mette fra preferite,da ricordare e seguite e buona lettura.

V Capitolo: Una cena stramba e verità nascoste

 

Una decina di minuti e fui a casa, stavo per entrare, quando mi arrivò un messaggio di Jasper, che mi avvertiva che ne avremmo parlato la sera stessa con tutti gli altri, poiché erano stati invitati cena a casa sua da Tanya. Non mi piaceva l’idea di raccontare a tutti il mio segreto, avevo il terrore che fuggissero, ma non potevo fare altrimenti: Jazz mi aveva messo alle strette.

Nel frattempo entrai in casa e chiesi cosa dovevamo cucinare, ma la “carissima” Tanya mi annunciò che dovevo cucinare io, che zia non tornava per cena e per finire non c’era niente oltre al latte. Rimasi sconvolta, poiché i negozi d’alimentari erano chiusi e fra poco sarebbero arrivati. Presi immediatamente il cellulare, con cui mandai il fatidico messaggio a Jasper al quale mi rispose in maniera affermativa.

Circa venti minuti dopo arrivarono e tutti bevvero con entusiasmo e allegria la bevanda zuccherata e finì il lauto pasto. Dopo aver sistemato tutto, i Cullen e io ci accomodammo in salotto e Jasper invece di stare accanto ai suoi fratelli, si sedette con me allo scopo di tranquillizzarmi. Presi un paio di respiri profondi ed iniziai a raccontare il sogno, facendo un’accurata descrizione: ero troppo codarda per dire il mio segreto e avevo il terrore dell’abbandono. Jazz, come mi aveva promesso, mi diede la sua interpretazione che non ascoltai, ritenendola già a priori errata. Subito dopo mi prese in disparte e mi chiese il perché del mio inganno e confessai come avevo fatto con pochi i miei timori, decidemmo insieme che ne avrei parlato più tardi. I miei amici dopo poco se ne andarono e io, piena di sensi di colpa, me ne andai a letto.

La notte passò in fretta, piena di sogni misteriosi e visioni spaventose; una mi colpì e terrorizzò maggiormente: i miei genitori si avvicinavano ed avevano gli occhi rossi, li vedevo puntare al collo delle persone e succhiarne il sangue, come fosse nettare di vita, mentre dall’altra parte c’erano i Cullen ed io che cercavamo di difendere quei poveri innocenti.

La mattina mi svegliai tutta angosciata, sapevo che quello era il mio destino, lo sentivo che sarebbe finita così e nell’angoscia più totale finirono i miei ultimi giorni di libertà.

 

POV Jasper

Sono ancora arrabbiato con Bella, ha paura di perdere la mia famiglia, ma non è così. Alice è impaziente di sapere tutto su di lei e sa che io conosco il suo segreto, Rose ed Emmett le vogliono già bene e Edward fa il finto indifferente, sento le sue emozioni, quando Bella gli è vicino, anche se cerca di celarle. Spero che Bella faccia partecipe la mia famiglia presto del suo segreto: è stressante non parlarne con nessuno, ma devo farlo gliel’ ho giurato.

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Capitolo 6
*** Primo giorno di scuola e disegno troppo esplicito ***


Rieccomi qui dopo 3 lunghi mesi di assenza. Vi prego di non uccidermi, mi dispiace per questa lunga assenza ma il tempo pareva non esserci mai sia per aggiornare che per scrivere.

Spero che apprezzerete questo capitolo e che vi piaccia ma soprattutto che commentate in tante e tanti... Ringrazio ovviamente chi ha solo letto, chi l'ha messa fra le seguite, fra le ricordate e fra le preferite e chi ha messo questa povera disgraziata dell'Autrice fra le preferite.


VI Capitolo : Primo giorno di scuola e disegno troppo esplicito

Il mio primo giorno di scuola nel liceo, mi svegliai piuttosto presto, infatti era inutile negare che fossi tesa come una corda di violino e che non dormi più di tanto. Dopo essermi lavata, indossai dei semplici leggins lunghi e neri, una maglia bianca anch'essa lunga e a manche lunghe uno scaldacuore nero e delle semplici ballerine con il fiocco bianche, abbinando il tutto al mio solito ciondolo. Una volta vestita, mi misi pazientemente ad aspettare che scendesse la carissima, la quale mi raggiunse in tenuta apparentemente sexy: minigonna rosa shocking cortissima, un topo di un rosa acceso coperto da una amicetta striminzita e scollatissima di un rosa pallido e dei (a parere suo) tenerissimi stivaletti fucsia.

Dopo dieci minuti mi ritrovai di fronte alla scuola, senza nemmeno ricordarmi il percorso intrapreso. Al mio fianco c'era Tanya che lanciava sorrisini falsi a tutti per entrare nelle loro grazie, ma non ebbi nemmeno il tempo di riflettere che vidi la famiglia Cullen raggiungermi in tutta la loro grazia, bellezza e leggiadra che li distingueva da tutto e da tutti. Una volta avvicinatisi a me, venni travolta da due abbracci soffocanti, che identificai in seguito essere quelli di Alice e Emmett. Dopo venni abbracciata da altre due persone, in maniera più delicata ma lo stesso desiderosa, cioè da Rose e Jazz, il quale si trattene poco di più per tranquillizzarmi. Da Edward ricevetti un saluto poco più che stentato e abbastanza freddo da lasciarmi basita, ma la mia felicità non calò e rivolsi il mio sorriso a tutti, specialmente a Edward, il quale rimase pietrificato.

Nel frattempo, Tanya si era avvicinata ad un gruppo di ragazze che come incantate si diressero verso la nostra direzione, anche se eravamo quasi sulla soglia dell'entrata. Una volta vicino constatai insieme a Alice che il loro abbigliamento era inopportuno, indecente per essere un look scolastico; nel frattempo che mi perdevo in questi pensieri loro si fermarono, come a formare una barriera e si misero a fissarmi. Se no la smettevano di fissarmi, mi sarei arrabbiata sul serio, è vero di solito mi imbarazza solamente il fatto, ma se le occhiate divenivano insistenti c'era il rischio di farmi perdere la pazienza.

Con voce calma chiesi se mi lasciassero passare, ma loro continuarono a fissarmi in maniera piuttosto arcigna;  iniziando ad alterarmi piuttosto te riposi la mia richiesta con una voce ancora troppo falsa, ma queste continuarono imperterrite la loro opera. Poi Edward con un cenno richiamò la loro attenzione e con un sorriso le fece allontanare, fatto questo mi guardò con aria più divertita  e con lo sguardo trasmetteva semplicemente: " Io con un solo sorriso le ho fatte andare va !! ". Senza più degnarlo di uno sguardo, entrai a scuola, indispettita dal suo comportamento e mi diressi verso la bacheca per sapere in che classe mi sarei ritrovata. Avvicinatami vidi distintamente che ero in classe con tutti i Cullen (per mia grande gioia) e con Tanya (la sfortuna in questo frangente mi perseguitava) e la mia classe era la I B.

Entrai in quella benedetta classe fortunatamente vuota e mi misi un pochino a rifletter sugli ultimi avvenimenti: le mie rivelazioni a Jasper, gli ultimi sogni fatti e gli avvertimenti ricevuti su Tanya.

Per quello che avevo fatto con Jasper non mi pentivo era da tempo che sentivo il bisogno di parlarne con qualcuno che non fosse mia zia, ma di tutto questo c'era un piccolo dettaglio che non mi quadrava: Jasper, quando è stato reso partecipe dl segreto non è stato più di tanto sorpreso, anzi sembrava che ne sapesse molto sul frangente Magia e questo mi fece sorgere ancora più dubbi, aveva incontrato qualche mago/a prima di me? Cosa poteva saperne lui che non era un mago? Tutti questi dubbi mi tormentavano ma c'erano anche altre questioni, perché tutte quelle visioni e quegli avvertimenti su Tanya? 

Purtroppo non ebbi più il tempo di riflettere, poiché venni interrotta da un vociare molto rumoroso che non era altro che i chiacchiericcio del resto dei miei compagni. Ovviamente mi basto un' occhiataccia per bloccarli improvvisamente e farli accomodare in fretta ai posti a loro più graditi. Subito dopo entrò la professoressa, che si presentò come quella di psicologia, che ci fece una breve introduzione sulla materia e ci fece disegnare un albero (questo è accaduto veramente a me, per altre info andate giù Nd Chico). La sua analisi ovviamente rispecchiava il mio carattere: timido e questo era emerso dall'albero piccolino, con alcuni buchi, i quali la erano per l maggior parte aperti e solo pochi chiusi e quelli erano simbolo della sofferenza, intorno però c'erano fiori e farfalle che denotavano il mio romanticismo.

Tutto questo me lo disse però in un secondo momento lontano da orecchie indiscrete, dopo che era suonata la campana per evitarmi imbarazzi. Si scusò in seguito per avermi trattenuta e mi diede il permesso di andarmene, nemmeno misi fuori un piede che venni travolta da Alice e per questo caddì o almeno fu quello che pensai, visto che la mia caduta fu evitata da un paio di braccia forti, le quali erano di Edward. Indispettita mi aggiustai da sola e dopo aver salutato tutti, me ne andai in fretta e furia troppo stanca per fare altro e le braccia di Morfeo mi accolsero. Quando fui sveglia lessi un messaggio di Jazz:< Bella a scuola mi parevi un poco turbata, va tutto bene? >. Io esausta non ebbi nemmeno la forza di alzarmi e rispondere poiché scoppiai a piangere dato che qualcuno inavvertitamente aveva riaperto le mie vecchie ferite. 



E anche questo capitolo è finito. Credo che sia stato il più lungo mai scritto in vita mia. Comunque per il fatto del disegno dell'albero tutto quello che ho detto è vero, spero che vi sia piaciuta la mia analisi; a me il primo giorno di scuola è accaduta più o meno la stessa cosa, solo che io non avevo messo buchi e avevo solo messo fiorellini che volevo somigliassero a quelli di ciliegio. Se volete più dettagli su questi disegni chiedete sarò felice di rispondervi (anche se frequento il secondo superiore e non sono così esperta), la stessa cosa vale per i disegni delle case e di voi stessi, basta che mi riferite colori dimensioni posizioni e tutti i particolari riportatati.

Spero di aggiornare presto, a vi lascio un altro piccolo regalino per farmi perdonare: e se tutto questo capitolo fosse stato pov Edward, che avrebbe detto il nostro vampiro preferito?? Nella prossima questo e altro... Tanti baci e a presto

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Capitolo 7
*** Primo giorno di scuola ***


*entro piano piano ma si accende una luce* Oh cavoletto mi avete scoperta, volevo solo postare però ora mi devo pure scusare per il ritardo immenso che ho fatto... Voi aspettavate questo capitolo da un mese passato ma io sono solo riuscita a scriverlo ieri, dopo che ho avuto una brillante illuminazione sotto la doccia... Potete anche uccidermi, però godetevi questo capitolo e spero che lo apprezziate. Sotto metterò i soliti ringraziamenti e una piccola scenetta che spero vi faccia sorridere. Come ultima cosa vorrei pregarvi e anche scongiurarvi di recensire sia in maniera positiva che in negativa, accetto tutto. Ora eccovi servito il capitolo...



VII Capitolo: Primo giorno di scuola

POV Edward

Il solo sorgeva di nuovo ed ecco pronto per un altro giorno, l'ennesimo giorno da studente liceale eppure questa volta c'era qualcosa di diverso. 'era lei, non la vedevo da quella strana cena e mi sentivo confuso: tutta quella complicità con Jasper e e quest'ultimo che mi teneva fuori dalla sua mente. Eppure sono sempre io il primo a sapere queste cose.

Alice riusciva a veder poco e nulla e, rispettando la decisione del suo amato, aveva smesso completamente.

Flashback

Jasper camminava avanti e indietro, stava pensando a Bella, alle sue difficoltà, alla sua storia, ma quando si accorse che era tenuto d'occhio, si mise a recitare l'intera Divina Commedia in spagnolo e in ebraico. Il suo comportamento insospettendomi mi portò a chiedere qualcosa su Bella. Lui, prendendo un grande respiro, chiamò l'intera famiglia che accorse subito alla sua richiesta e si mise in ascolto e disse: << Vi chiedo solo di non violare l'intimità di Bella, quando sarà pronta vi dirà tutto quello che è necessario che sappiate, ma ora vi pregherei solo di lasciarla in pace e di evitare di farvi i fatti miei>>. Quest'ultima frase. essendo maggiormente rivolta a me, mi fece annuire.

Fine flashback

Venni subito riscosso dai miei pensieri dal vocione di Emmett che mi avvisava che tra meno di dieci minuti se ne sarebbero andati a scuola senza di me, ma soprattutto che avrebbero preso il mio tesorino. Scesi in meno di cinque minuti e ci avviammo a scuola salvando la mia adorata dalla distruzioni o anche solo da traumi.

Una volta scesi Bella venne assalita prima dall'orso e poi dalla nana e in seguito dai corrispettivi partner. Da me ricevette un semplice sorriso, che poteva infuocare come il ghiaccio in una gelida mattinata d'inverno. Per questo mio comportamento ricevetti un paio di offese dal resto della famiglia , che si interruppero subito quando notaroo la risposta di Bella: un magnifico sorriso in grado di scioglierti l cuore , ma che mi fece solamente rimanere pietrificato.

Ripresomi ci avvicinammo lentamente all'ingresso, solo che questo era bloccato da quelle tre maniache che si definivano far parte del mio fan club più affiatato. Io, leggendole le loro menti ristrette, notai che ce l'avevano con Bella , ma decisi di non intervenire. Queste fissavano trucemente Bella, che pareva ogni secondo più "arrabbiata" che mai (questo è solo un piccolo eufemismo del suo reale stato d'animo). Allora per salvare la quiete intervenni e loro si allontanarono , felici di aver potuto godere del mio sorriso. Dopo di che le rivolsi uno sguardo di sfida, che la fece rimanere un poco male e che a me fece ricevere i peggiori insulti che avessi ricevuto in cent'anni.

La trovammo poco dopo in aula e nemmeno il tempo di riflettere sul mio comportamento che la professoressa entrò e fece quello che faceva ogni anno: il giochetto dell'albero. Io, conoscendo il programma, riciclai un vecchio disegno e il tempo passò in fretta. Bella però venne trattenuta e noi, o per meglio dire loro come fidi cagnolini l'aspettarono fuori. Una volta uscita, venne talmente sommersa dall'abbraccio di Alce che non si resse in piedi ed io per evitarle una brutta caduta, senza pensarci la mantenni. Lei infastidita recuperò l'equilibrio e se ne andò in fretta e furia.

Jasper all'inizio parve intenzionato a seguirla, ma, rendendosi conto che desiderava restare da sola, si arrese e ci dirigemmo verso casa: chi deluso, chi triste, chi esausto  ma anche chi aveva un enorme sorriso terrorizzante.


POV Tanya

<< Quella piccola peste deve sempre interferire , ma io te la farò pagare cara molto presto, per tutto senza esclusione di colpi>> dissi io nascosta dietro un muro dell'edificio scolastico.




Eccomi di nuovo qua sono ancora viva... Quindi iniziamo con i ringraziamenti:

- grazie a chi ha solo letto;

- grazie a chi ha messo tra i preferiti;

grazie a chi ha messo tra i seguiti;

grazie a chi ha messo tra i ricordati;

- grazie a chi ha messo tra gli autori preferiti.

Ora un piccolo spazietto comico su cosa hanno fatto i miei amori in mia assenza:

La tenera Bella è seduta in angolino a dire: << Perchè mi fa sempre piangere?? Io non sono una ragazza triste >>.

il nostro Eddy si sta lamentando della suddetta Autrice con Carlisle ed Esme: << L'autrice è pazza mi ha fatto un carattere di m***a>>. A questa affermazione Esme lo rimprovera dicendo: << Primo non dire le parolacce, secondo almeno ti fa apparire e terzo dillo a bassa voce, qualcuno riferisce quello che diciamo all' Autrice >>. Nel frattempo che parla Carlisle annuisce, dando per vere le sue prole e Jazz e Aly si avvicinano silenziosamente per prendere appunti di quello che hanno detto.(S sono loro le mie spie, ad Aly ho promesso che avrebbe fatto shopping spesso nella fanfic e a Jazz di non torturarlo e di rendere felice la sua amata, ance se a mio discapito visto che Alice mi ha ridotto a sua bambolina personale). Durante tutto questo nell'angolo opposto a quello di Bella ci sono Rose ed Emmy che si coccolano e coccolano la mia cuginetta Noemi( sono i miei babysitter).

Spero che vi abbai fatto sorridere, come è successo a me e rinnovando la mia preghiera precedente: per favore commentate anche i miei amorucci e la mia cuginetta ve lo chiedono... Please?!?!?!

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Capitolo 8
*** Piccole minacce e tanti abbracci ***


 

*si accende una luce e si vede l'autrice in ginocchio* ^_^" salve lettori, lo so sono imperdonabile dovrei essere sacrificata a Jashin, ma vi supplico di perdonarmi e di non linciarmi, lo so che è un ritardo improponibile però non ho potuto fare altro. Ora godetevi questo capitolo e ringrazio chi segue, mette tra i preferiti, legge. Grazie per il sostegno e se qualche buon anima commenta, non viene mangiato ^_^...e ora il capitolo tanto atteso...a fine cap ci sentiamo



VIII Capitolo: Piccole minacce e tanti abbracci

 

Mi risvegliai dallo stato catatonico in cui ero caduta e mi specchiai per valutare il mio aspetto fisico, che come avevo previsto era disastroso: occhi rossi cerchiati da profonde occhiaie violacee, abbinate ad un colorito pallido e smorto da far paura ai cadaveri con gli evidenti segni delle lacrime e i capelli talmente disordinati e pieni di nodi da sembrare un nido.

Mi catapultai nella doccia per riprendermi sia fisicamente sia mentalmente e, solo dopo aver fatto tutto, mi resi conto dell’orario assurdo, erano le 3 di notte. A quel punto sentii tutta la stanchezza trattenuta liberarsi e mi trascinai a letto per abbandonarmi al dolce oblio.

Fui svegliata poche ore più tardi da delle voci in quel momento poco identificabili che dicevano qualcosa sul mio ridicolo modo di dormire e su quello che avrei dovuto indossare. Io piuttosto infastidita aprii gli occhi e quello che vidi mi fece spaventare (ora voi cari lettori crederete che sia una cosa da nulla ma provateci voi a stare in questa “stupenda” situazione nda) tutta e dico tutta la prole Cullen nella mia camera: chi a guardarmi, chi a rovistare nell’armadio e chi a ridere. Aprii completamente gli occhi e gridai attirando tutte le attenzioni su di me e con voce che nascondeva il mio stato d’animo esclamai: << Aly, Rose cosa state facendo nel mio armadio? Jazz, Edward ed Emmy perché mi guardate e perché ridi Emmy? >> le ultime parole furono accompagnate da una faccia da cucciolo ferito. Rose prendendosi tutto il carico delle risposte disse: << Bella non ti preoccupare Emmett è scemo quindi le sue risate sono comprensibili e noi >> indicando lei e Aly << stiamo solo scegliendo cosa farti mettere, mentre Eddy e Jazz ti stanno guardando perché sei buffa, mentre dormi e sei in intimo soprattutto >>. A quelle parole divenni bordeaux e cercai di coprirmi ma quando sentii le parole d’Edward, dure e sprezzanti, persi completamente il controllo e affermai: << Tu come osi? Come ti azzardi a trattarmi così? >> la voce piano mi divenne un sussurro << cosa avrei fatto per meritarmi questo? >>.

Mi alzai e mi chiusi nel bagno con i vestiti scelti e rimasi tutto il tempo necessario per calmarmi e vestirmi; quando uscii ero tornata di buon umore e mi scusai con tutti per il mio sfogo e per quello del giorno precedente, sorprendendoli.

Scendemmo velocemente e fra risatine e commentini vari arrivammo a scuola, dove fui bloccata da Tanya che avvicinandosi al mio orecchio sussurrò per non far sentire ad orecchie indiscrete: << Tu mi hai rubato tutto e la pagherai cara per questo mia Bella >>. Scioccata, non mi accorsi che si era allontanata e che fui circondata e poi a turno abbracciata da tutti i Cullen fino a quando non fu il turno d’Edward, che mi avvolse tra le sue braccia trasmettendomi una dolcezza e un calore che non sentivo da quell’episodio di 4 anni fa.

Sentii i miei muscoli rilassarsi e il respiro tornare regolare così crogiolandomi nel suo abbraccio mi misi a riflettere sulle parole di Tanya: cosa voleva dirmi? Io non le avevo rubato proprio niente e nessuno, insomma avevo avuto l’affetto di zia Carmen, ma per un evento tragico, lo stesso che mi ha fatto conoscere i Cullen e dal tono che ha usato mi ha fatto venire i brividi, era talmente pieno di cattiveria e desiderio di vendetta, che mi sembrava di percepire oltre al desiderio di uccidermi con le sue mani, potere magico allo stato puro e quello era la cosa più preoccupante.

Con tutte queste riflessioni non mi accorsi che non solo la giornata scolastica era finita ma che mi trovavo in un centro commerciale con Alice e Rosalie. Quelle avevano approfittato del mio stato per trascinarmi in un’altra loro sessione di shopping estremo e sfrenato e con loro gran sorpresa, invece di arrabbiarmi, le sorrisi e mi godetti lo shopping.

Tutto questo mi fece distrarre e sentii dopo tanto tempo un benessere incredibile che mi fece sorridere per tutta la giornata.

 

 

POV Tanya

 

Grazie a quella stupida di Kelly, ho ottenuto un passaggio per andare a scuola, non desideravo passare ancora del tempo con quella maledetta di Bella.

La odio dal profondo, mi ha tolto tutto quello che avevo e che avrei potuto avere: mi ha tolto l’affetto di mia madre, lei pensava solo a me, palava solo con me, invece ora con Bella sembra che esista solo lei. Ma io ho qualcosa che la potrebbe distruggere, ho i suoi stessi poteri, quelli che all’inizio credevo fossero coincidenze, ma ora ho capito quello che ho e li so controllare anche discretamente.

Isabella Mare Swan stai attenta perché ora sono pronta e ti distruggerò con tutti i mezzi possibili.





Allora come vi è sembrato?? Si sta sempre più delineando la figura di Tanya ed Edward da un lato si fa perdonare ma dall'altro è insopportabile, ma mi viene naturale descriverlo così. Beh, che altro dire?? Spero che vi sia piaciuto e spero che mi abbiate perdonato. A giorni pubblicherò una one-shot su un altro fandom, dove spero di essere più fortunata.

A presto, un bacio Chico chan 95

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Capitolo 9
*** Primo panico ***


Sono tornata!!!! *Dal buio vengono lanciati pomodori marci e altri tipi di ortaggi,verdura e frutta*  Lo so, è quasi un anno che non aggiorno questa storia e avevo seriamene deciso di sospenderla ma poi mi sono detta: " Le mie lettrici come faranno senza di me?". La risposta cattiva della mia coscienza è stata: " Staranno mille volte meglio" e forse ha ragione. Comunque questo è un capitolo di passaggio, dal prossimo vi prometto azione amore e tanto altro Grazie a chi segue,legge,mette tra preferite sia storia che autrice e a alla prossima.

IX Capitolo: Primo panico
 
Era  passato ormai un mese dall’inizio della scuola e mi sentivo così bene, che mi sembrava tutto talmente irreale.
Eppure era solo la quiete prima della tempesta,qualcosa di malvagio stava tramando alle mie spalle, malgrado non fosse ancora abbastanza maturo per sconfiggermi, ma la sensazione di panico e inquietitudine non riusciva proprio ad abbandonarmi.
Il culmine si ebbe il 31 ottobre. Mi ero tranquillamente svegliata ed ero felice nonostante l’ansia dei giorni precedenti. Mi aspettava una mattinata tranquilla a casa, ma il destino mi era contro. Appena scesi dal letto scivolai, in un primo momento diedi la colpa al mio famoso equilibrio inesistente, ma quando sentii una risatina soddisfatta, seppi a chi attribuire la colpa a ragione. Il nostro rapporto già disastroso per colpe a detta sua mie, aveva subito un tracollo incredibile ed eravamo ai ferri corti. Scattava per un niente e la colpa era sempre mia, ed aveva persino cacciato i Cullen da casa una volta durante una nostra lite piuttosto furibonda.
 
FlashBack
 
Le due si stavano fissando in cagnesco perché per l’ennesima volta Tanya aveva accusato Bella di non rispettare i turni per la cura della casa, quando la quattordicenne era quella che più li rispettava e che aiutava di più la zia. Agli occhi dei Cullen sembrava l’ennesimo litigio inutile e quando si erano azzardati a ridacchiare,Tanya con un urlo li aveva sbattuti fuori e intimati di non ritornare più in quella casa.
 
Da quel giorno i nostri litigi aumentarono improvvisamente,diventava sempre più intrattabile e io sempre meno paziente.
Con questi pensieri raggiunsi la zia Carmen che stava poltrendo per la prima volta da quando l’avevo conosciuta. Non ebbi cuore di disturbarla, così silenziosamente mi diressi alla porta, dove venni bloccata da Tanya.
<< Tu dove vai?>> Me lo disse con un tono talmente insolente e presuntuoso che mi fece venire voglia di spaccarle la testa. Le dissi con tono apparentemente gentile, ma dal quale trapelava la mia ira: << Spostati prima che ti faccia qualcosa di cui mi possa pentire >>. Per la prima volta mi diede retta, non so perché forse vide qualcosa nei miei occhi, ma si spostò e io passai prima che cambiasse idea. Eppure quando le passai accanto il panico mi assalì, la sua energia magica era più che presente. Avevo ormai scoperto da due settimane che era come me, solo che non mi ero mai resa conto di quanto fosse diventata forte ed ebbi paura per la prima volta. Mi allontanai di fretta da lei e mi diressi correndo verso casa Cullen, avevo bisogno del loro aiuto. Tanya era desiderosa di vendetta e ora aveva i mezzi giusti per compierla.
 
POV Tanya
 
Una volta lasciata fuggire Isabella sospirai. Ero esausta e tra scuola e allenamenti dormivo poco e niente, ma avevo raggiunto il mio obbiettivo,ero diventata forte e l’odore della sua paura ne era la prova. Lei sfortunatamente si era resa conto della nostra somiglianza,volevo sorprenderla e terrorizzarla di più ma per un passo falso aveva scoperto le mie carte. Ma dopotutto l’effetto sorpresa non era del tutto tramontato,dovevo solo aspettare ancora un po’ di tempo e la mia vendetta con la sua istantanea distruzione si sarebbe verificata.

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