Si Ricomincia!

di Lules
(/viewuser.php?uid=108983)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** ULULATI ***
Capitolo 3: *** COMPLICAZIONI ***
Capitolo 4: *** INTRUSO ***
Capitolo 5: *** BUONE NOTIZIE ***
Capitolo 6: *** RIFLESSIONI ***
Capitolo 7: *** IMPRINTING ***
Capitolo 8: *** SEGRETI SVELATI ***
Capitolo 9: *** SOSPETTI ***
Capitolo 10: *** SOLITUDINE ***
Capitolo 11: *** NON PENSARCI ! ***
Capitolo 12: *** CACCIA ***
Capitolo 13: *** INNAMORATO ***
Capitolo 14: *** DANIELLE ***
Capitolo 15: *** PRESENTAZIONI ***
Capitolo 16: *** SOSPESA! ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***



Ciao a tutti! non mi dilungo troppo, questo è il prologo di una ff che non so quanti capitoli durerà... parla di Jacob e Renesmee ovviamente; soprattutto esprime le emozioni e le riflessioni di Jacob...e un rivale si farà vivo, presto o tardi... seguite, mi raccomando, e recensite! Baci
                                                                                                      

 

                  PROLOGO

 

Nessie dormiva sodo. L’avevo cullata  per circa mezz’ora prima che si addormentasse definitivamente. Presi in considerazione il fatto di schiacciare un pisolino anch’io, ma poi ci ripensai. Vedevo il suo volto bellissimo e perfetto e non riuscivo a distoglierne lo sguardo. Preferivo guardarla dormire. Il fatto di aver avuto l’imprinting proprio con lei implicava certe condizioni.  Una di esse era quella di adorarla, punto. Prima, quando non era ancora nata, ero convinto che sua madre, Bella, la mia migliore amica vampira, fosse tutta la mia vita. Ma non era così. Quando Bella aspettava Nessie era ancora umana. Era quasi morta per darla alla luce . Per salvare la vita a Bella, suo marito Edward le aveva iniettato del veleno (veleno di vampiro) nel suo corpo e lei si era trasformata. In quel momento, nel momento in cui Nessie era uscita dal corpo di sua madre, la odiavo. Pensavo fosse un mostro. Ero convinto che Renesmee fosse un mostro senza cuore. In quel momento volevo ucciderla. Ma poi quando avevo sceso le scale e mi ero ritrovato faccia a faccia con lei e sua zia Rosalie …  il mondo aveva iniziato a girare  attorno a  lei. Avevo provato qualcosa di unico e potente, ed ero stato accecato dalla luminosità che emanava. Ancora oggi mi stupisco di come tutte le promesse e i giuramenti fatti siano svaniti nell’esatto istante in cui ho guardato Renesmee negli occhi.   Ero un pianeta e lei mi aveva inghiottito trascinandomi nella sua orbita. Non era più la forza di gravità a tenermi con i piedi per terra, ma lei. Mi importava ancora di Bella, ma non in quel senso.  E avevo capito all’istante quello che mi era successo. Nonostante avessi giurato a me stesso e al branco che non avrei mai provato niente per nessun’altra (dopo che Bella fosse morta), mi sbagliavo. E di grosso. Ero un perfetto imbecille. Non riuscivo nemmeno a trovare le parole giuste per insultarmi. Mi vergognavo di me stesso. Mi vergognavo perché non sapevo come strappare la piccola dalle mani della vampira bionda e stringerla forte a me. Non volevo che Rosalie mi fraintendesse e mi attaccasse. Quindi mi ero limitato  a bofonchiare qualcosa e ad avvicinarmi con cautela. Poi le avevo chiesto se potevo prenderla in braccio e ovviamente si era rifiutata. A quel punto l’istinto aveva sovrastato sulla ragione. Non ci avevo visto più e le ero letteralmente saltato addosso. Prima che la bionda mi attaccasse era volato giù Edward e ci aveva separati. Poi ci aveva avvisati che il processo di trasformazione di Bella era iniziato e che in quel momento Alice era con lei. Aveva chiesto a Rosalie di andare in cucina con Renesmee e di lasciarci soli. Dopo di che era iniziata una lunga conversazione nella quale avevo cercato di convincere Edward a lasciarmi vedere Nessie. Alla fine aveva ceduto e aveva raccontato ai Cullen tutto. Non avevo mai visto la bionda così incazzata. Ma le sarebbe passato. Da quel momento ero diventato uno di casa.  

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** ULULATI ***


Ecco il primo capitolo! spero vi piaccia, baci! <3

ULULATI

Renesmee emise un piccolo sbuffo e si girò dall’altra parte. Non potevo fare a meno di stupirmi tutte le volte che la guardavo.                                                                                                         
Ci trovavamo nella sua stanza, arredata alla perfezione grazie al buon gusto dei vampiri. Ormai era cresciuta più di 10 centimetri dall’ultima volta che il nonno-dottore l’aveva misurata. Nessuno, però, era più preoccupato della crescita accelerata di Nessie, dopo che quel mezzo vampiro con le sue stesse caratteristiche genetiche ci aveva assicurato che avrebbe smesso di crescere dopo circa sette anni dalla nascita e che non avrebbe più subito alcun cambiamento. Wow.  Quil doveva aspettare circa quindici anni prima che Claire arrivasse alla sua età. E io solo sette anni. Non sarebbe cresciuta più. E nemmeno io. Evvai!  Avremmo passato l’eternità assieme. Sempre che lei avesse accettato di stare con me.-“Chi se ne frega, Jake!”-, pensai. L’unica cosa che volevo era che lei fosse felice. Avrei attraversato le fiamme pur di farla contenta … Tre colpi secchi alla porta mi risvegliarono da  quei pensieri.                                                                                                                                                        
 -Posso entrare Jacob?-,chiese una voce squillante . Prima che le potessi rispondere Alice entrò, e volteggiando si sedette sul letto.                          
-Rosalie è furiosa, dice che non è giusto che tu stia con Renesmee così tanto tempo mentre lei no. Ha appena fatto una scenata a Edward e Bella-.  
-E io che ci posso fare? Tua sorella mi ha proprio rotto!-.                                          
-Bè, io ti ho avvisato, nel caso venisse qui e ti staccasse la testa a morsi-. 
-Grazie-. Poi mi venne in mente qualcosa che non avevo il coraggio di chiedere a Bella. Sospirai.                        
-Tra quanto ve ne andrete Alice?-.Pronunciai  quelle parole tristemente. Ovviamente, la domanda era  retorica. Alice mi scrutò attentamente. 
-Dipende da Bella. Non se la sente ancora di andarsene  ora che le cose con i Volturi sono sistemate e Charlie ha scoperto parte del segreto. Vuole aspettare ancora un po’-. Cavolo, proprio quello che non volevo sentire. Dovevo contare i giorni che rimanevano sulla punta delle dita oppure dovevo lasciare perdere? Il dilemma più grande era cosa fare: le possibilità erano tre. La prima era quella di seguire i Cullen per stare con Renesmee e abbandonare il branco. Scelta dolorosa ma necessaria. La seconda possibilità era di restare a Forks e morire. La lontananza da Nessie mi avrebbe ucciso. Restava una terza opzione, cioè la più difficile. Quella di convincere Bella  a rimanere. Se lei rimaneva anche Nessie e Edward sarebbero rimasti. La bionda non si sarebbe spostata di un centimetro pur di stare accanto alla piccola. E anche il resto della famiglia non li avrebbe lasciati. Alice accavallò le gambe.                                                                     
 -Jacob, non pensare che io non voglia rimanere. Ma è un provvedimento necessario per tenere Nessie al sicuro-.         
 -Ma starebbe più al sicuro qui, dove non c’è sole, e ci siamo sia noi che voi a proteggerla. Portarla in giro la esporrebbe ad un rischio ancora più grande, con quelle sanguisughe italiane ancora in circolazione, no?-.Speravo che il mio ragionamento non facesse una piega, e che almeno lei fosse costretta ad ammettere che avevo ragione.                                              
-Edward è il primo che non vuole andarsene, se è questo che vuoi sapere-.      
-Edward?-. Ero sbalordito. Pensavo che fosse il primo a premere su questa cosa.              
-Sembrerà strano ,ma è così. Pensa che per Nessie sia più salutare restare qui. Bè, io ho da sbrigare un sacco di faccende,devo andare. Bella mi  ha detto di dirti che devi portare  Nessie a casa quando si sveglia-. Mi diede un buffetto.
-Ci si vede-. Che cavolo, non ero un cane! L‘ansia mi stava logorando. Per quanto ancora pensavano di tirare la corda? Il filo della mia pazienza era troppo sottile, e presto si sarebbe spezzato. Non avevo nulla contro Edward, anzi, ma mi sembrava strano che lui preferisse rimanere a Forks. Perché la vita doveva essere così difficile? Bella aveva detto che non se la sentiva ancora di separarsi definitivamente da Charlie, ma questo significava che comunque un giorno o l’altro sarebbero partiti. La cosa peggiore era che se parlavano di questa cosa, di certo non lo facevano in mia presenza. Pensavano che ci sarei stato male o qualcosa del genere. Mica ero un essere sottosviluppato! Da lontano sentii un ululato. Sam.                                                                                                                                               
Ci eravamo divisi di nuovo in due branchi, dopo che tutta quella faccenda con i vampiri si era risolta. Il mio branco era formato da Embry, Quil, Leah, Seth e Brady.  Non capivo perché quest’ultimo insistesse a stare nel mio branco, ma non mi prendevo la briga di chiederglielo. Quello di Sam era composto da Paul, Jared, Collin e dai nuovi arrivati, vale a dire i ragazzini che si erano trasformati quell’inverno a causa della grande quantità di vampiri raggruppati in casa Cullen per salvare Nessie. In totale eravamo una quindicina. 
Doveva essere una cosa seria, se Sam mi chiamava. Anche se dubitavo fortemente che fosse qualcosa di urgente. Era diventato molto esigente da quando, ad aprile, aveva finalmente sposato Emily. Forse essere capofamiglia, oltre ad aver aumentato il suo senso di responsabilità, lo aveva fatto invecchiare, e di conseguenza, avere tutti gli attacchi di panico e le ansie che anno i vecchietti. Renesmee si mosse appena e spalancò gli occhi. Era incredibile quanto fosse sensibile ai rumori. 
 -Continua a dormire, Nessie-, le sussurrai, ma  era già balzata giù dal letto. Mi saltò in braccio e  mi  appoggiò una mano sulla guancia. Un lampo di immagini e parole  mi sfrecciò nella mente.
-Cosa succede?-, mi chiese.  
-Non lo so, ma adesso ti porto a casa e poi vado a controllare. Potrai finire di schiacciare il tuo pisolino-. Alzò gli occhi al cielo. Mi ricordava molto Edward quando faceva così.
-Posso venire con te?-.                                        
-No, Nessie ,non se ne parla. Rimani a casa-.                                                                                      
- Allora portami dal nonno-. Annuii in silenzio. Avrei spiegato tutto a Bella più tardi. Sapevo quanto piaceva a Nessie stare con Charlie.  

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** COMPLICAZIONI ***


*Solouna piccola nota:i discorsi fatti con questo tipo di scrittura sono i pensieri che i lupi si trasmettono tra loro,i discorsi che fanno tra loro attraverso la mente.Lo dico per chi non lo avesse capito. volevo trovare un modo per distinguere (come fa la zia Steph) i pensieri dei lupi dai discorsi parlati...U.U Baci
 

COMPLICAZIONI
 

Dieci minuti dopo sfrecciavo attraverso il bosco con Renemee in groppa. Poco prima di arrivare da Charlie mi ritrasformai. A Nessie non faceva senso vedere vestirmi e svestirmi in continuazione. Invece a me faceva effetto stare nudo davanti a lei. Ma forse mi facevo troppi problemi. Bussai alla porta della casa. Charlie aprì la porta.
-Hei, Jake, ciao! Oh, ciao piccola, come stai? Vieni dal nonno!-. Renesmee passò dalle mie braccia alle sue.
-Ciao, nonno-. Aveva iniziato a dire qualche piccola parolina quando c’era Charlie, ma stava attenta a non lasciarsi troppo andare.
-Come mai questa visita, Jake?-, chiese Charlie.
-Nessie insisteva per rivederti-.
Charlie sorrise. -Certo che vuole rivedermi! Sono il nonno migliore del mondo, vero Nessie?-.
-Certo, Charlie, ci sai proprio fare con i bambini!-, esclamai ridendo. Charlie era davvero cambiato da quando aveva riscoperto certi suoi istinti paterni.
-Senti, forse è meglio che la porti su a farla riposare, stava dormendo quando mi a chiamato Sam -.
Charlie si rabbuiò. -Se è sulla faccenda top secret puoi anche dirmelo. O Nessie voleva davvero rivedermi?-.
Be, era un buon osservatore. E io mi ero lasciato sfuggire troppo. -No, davvero, mi ha chiamato Sam e Nessie si è svegliata. Allora mi ha chiesto se la portavo da te. Devo andare. Ciao Nessie-. Le stampai un bacio in fronte e mi allontanai. Ad una certa distanza mi ritrasformai. Prima, quando Nessie era aggrappata a me non sentivo le voci dei ragazzi in testa, per via del contatto ravvicinato con la sua mente, che mi distraeva da qualsiasi altro pensiero. Ora sentivo le loro voci chiare.
Hey, Jake,come stai? Eri con Nessie?, mi chiese Seth.
Senti, cerca di venire subito al sodo ragazzino. Che c’è?.Mi dispiaceva essere scortese con Seth, ma a volte mi irritava con i suoi modi di fare ansiosi.
Be,collegati con Sam, magari te lo dice lui!. Perfetto. Si era offeso.
Hey, Sam, che succede?, chiesi cauto.
Abbiamo rilevato tracce di sanguisughe qua attorno. Non era nessuno dei Cullen o dei loro amici.
Wow, allora qualcuno voleva proprio rovinarmi la vita. Non potevo proprio crederci.
In realtà , Jake, non sembrava un vero e proprio vampiro, ma l’odore era simile. Abbiamo pensato che forse era meglio avvisarti. Dove hai portato Renesmee? Questa volta a parlarmi era stato Embry.
Da Charlie. Sentite, forse è meglio se vado a riprendere Nessie e la porto da Bella, magari vogliono tenerla sott’occhio, fin che non scopriamo chi è il visitatore. A proposito, avete avvertito i Cullen? Tanto sapevo già la risposta.
No Jake, dovevamo prima fare rapporto con te. Forse potresti andare tu a … Senza rispondere a nessuno feci retromarcia per andare dritto dai Cullen. Però prima dovevo recuperare Renesmee, o questa volta sarebbe stata Bella a staccarmi la testa a morsi. Appena arrivai da Charlie ebbi un po’ di paura. Nessie era li neanche da tre quarti d’ora e già me la riprendevo.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** INTRUSO ***


Ecco il terzo capitolo! Buona lettura :3

INTRUSO

Dopo una discussione ed essere sceso ad un compromesso con Charlie,(riportarla il giorno dopo), finalmente portai Nessie a casa Cullen. Probabilmente Edward aveva sentito i miei pensieri e aprì la porta prima ancora che mi fossi ritrasformato.
-Che succede Jacob?-, chiese preoccupato. Senza fiatare entrai nella grande casa e adagiai Renesmee sul divano.
-Abbiamo trovato tracce di sanguisuga qua attorno, ma non erano di nessuno di voi ne dei vostri conoscenti. La cosa più strana è che l’odore era simile al vostro, ma non uguale. Assomgliava di piùa quello di Nessie-, annunciai alla famiglia.
-Sei sicuro Jake? Sei sicuro che non erano di nessuno di noi?-. Be, questo più o meno me lo aspettavo da Bella , che nel frattempo si era avvicinata silenziosamente a noi. Sollevò Nessie e se la strinse forte al petto.
-Non capisco il motivo per cui questa famiglia non possa avere un po’ di tranquillità-. A lamentarsi era stata la bionda. Ovvio.
-Be ,mi dispiace essere d’accordo con te , ma è esattamente quello che ho pensato io-, borbottai. La vampira fece una smorfia deliziosa.
-Jacob, potresti portarci nel punto in cui avete rilevato l’odore?-. Un’altra persona con cui non avrei mai potuto incazzarmi sul serio. Carlisle.
-Be, io non sono stato sul posto, dottore, stavo facendo addormentare Nessie. Sam mi ha chiamato dopo-. Calò il silenzio. A quanto pareva , tutti stavano rimuginando.
-Ho capito!-, esclamò Bella, -è Nahuel! Jake, hai detto che l’odore che avete percepito non era uguale al nostro, ma simile  aquello di Renesmee, giusto? Poteva essere solo Nahuel! Conosciamo solo lui con queste caratteristiche-. Ma chi diavolo era questo Nahuel? Tutti tranne me sembrava avessero capito la frase di Bella.
-Nahuel è il vampiro ibrido che abbiamo incontrato quest’inverno-,mi informò Edward. Ah. Bene. Era venuto a far visita alla famiglia.
-Ma allora perché non si è rivelato subito? Siete sicuri che è davvero lui? E se è lui siete sicuri che è davvero vostro amico? Dopo tutto, l’avete incontrato soltanto una volta-. Il mio ragionamento li aveva inquietati. Ora nessuno fiatava.
-Nahuel è buono, Jake. Ha salvato la vita a tutti-. Era stata Nessie a parlare, quindi era una battaglia persa dall’inizio. Renesmee non parlava molto ad alta voce, ma quando lo faceva i suoi discorsi si rivelavano sempre molto corretti.
-Be, il ragionamento di Nessie è giusto. E anche se non era Nahuel, non si è fatto vedere in giro, no?-. Anche Esme non parlava molto, ma se succedeva, era per una giusta causa.
Alice si battè una mano sulla fronte. –Ma certo! se è Nahuel è stato perfettamente normale che io non lo abbia visto arrivare! Non vedo Nahuel come non vedo Nessie o voi licantropi-.
Jasper, al suo fiancò annuì, convinto. – Allora dobbiamo stare attenti, perché nemmeno Edward ha sentito i suoi pensieri. Se è davvero Nahuel, è stato attento a non farsi scoprire. Si è solo dimenticato di nascondere l’odore-.
-Pensate di poter tenere la situazione sotto controllo, Jake?-. Chiese Emmett , sempre molto scettico sull’organizzazione di noi licantropi.
–Certo-. Poi mi schiarii la voce. Volevo formulare una richiesta ufficiale.
-Ehm, Edward, posso parlarti un attimo?-. Senza aspettare risposta mi incamminai verso la porta. Mi seguì nello spiazzo davanti alla casa.
-Alice mi ha detto che non vuoi partire-. Era da codardi non girarsi di spalle e guardarlo in faccia, ma lui avrebbe capito. Avrebbe capito?
-Certo, Jacob, ti capisco perfettamente. Vorrei soltanto dirti una cosa: farò tutto ciò che è in mio potere per convincere gli altri a rimanere qui-. Gli era dato di volta il cervello? Sorrise.
-Può darsi. Comunque sono convinto che per Nessie sia più salutare rimanere qui, con te, noi e suo nonno Charlie. Inoltre mi preoccupo per ciò che succederebbe a te, qualunque delle tre opzioni scelga-. Mi aveva letto di nuovo in testa.
-Grazie Edward. Ormai siamo più che amici, ma non vi perdonerei mai se portaste via Renesmee-.
Sospirò. -Questa cosa non dipende solo da me purtroppo. Quando si parla della salute di Nessie, Rosalie è la prima ad infierire. E Bella si lascia molto maneggiare da Rose-. Perfetto, allora era la bionda che voleva rovinarmi la vita.
-Non preoccuparti, Carlisle è quasi sempre dalla mia parte insieme a Esme, e anche Alice e Jasper. Emmett di solito cerca di convincere Rosalie in tutte le iniziative che prendiamo noi. E ricorda che io sono il padre di Nessie. Potrei mettere seriamente in discussione ciò che dice Rosalie. Vincerei io, primo perché leggerei nella sua mente, e secondo perché Bella non si metterebbe mai contro di me. A quel punto Rose dovrebbe arrendersi. Siamo noi i genitori, dopotutto-. Sorrise di nuovo. Il suo ragionamento era più che giusto. Lo ammiravo.
-Grazie-sorrise Edward,-comunque quasi tutta la famiglia vorrebbe rimanere,è Bella che è ancora incerta-. Certo che era ancora incerta. La bionda che le girava sempre attorno non aiutava mica. -Ricordati che se dovessimo decidere di rimanere, la scelta sarebbe perenne. Non ce ne andremmo più. Rimarremmo per sempre qui-. Sperai che da qualche parte ci fosse un essere superiore all’uomo. Lo pregai con tutte le mie forze che Bella decidesse di rimanere. -Non ti preoccupare, la convincerò io-. Sfoderò uno dei suoi ghigni.
-Grazie ,Edward.Ora vado da Sam e vedo come si è sviluppata la situazione-.
Fece un cenno col capo. -Teneteci informati-. Mi girai di spalle e mi incamminai verso il bosco. Ma non mi trasformai. Avevo bisogno di pensare da solo.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** BUONE NOTIZIE ***


Eccovi servito un altro capitolo! Bye :D

BUONE NOTIZIE
 

Le condizioni erano cambiate precipitosamente. Ma le mie lotte interiori non erano ancora finite. Mi trasformai di nuovo.
 Jake, quanto ci hai messo? Seth.
Mi hai già perdonato moccioso? Ti preferivo quando stavi zitto. Seth fece una smorfia mentale. Mi collegai a Sam.
Sam, cosa avete scoperto di nuovo?
Niente per ora ,ma stiamo attenti. Il mio branco pattuglierà il perimetro est. È lì che va l’odore. Voi tenete d’occhio il perimetro dei Cullen. 
Va bene, però teneteci informati. Mando Leah a pattugliare la zona. Io devo sbrigare una cosa.
Tanto sappiamo già che hai paura che i Cullen se ne vadano. Non fare tante cerimonie. Comunque non voglio pattugliare un bel niente!
Leah era sempre stata rompipalle, ma questa volta aveva esagerato.
Tu fai quello che ti dico, quindi se non ti va bene puoi anche andartene. Avevo parlato con il doppio timbro dell’alfa.
Ancora con questa storia. Vado. Un problema in meno. Ora dovevo capire quali fossero realmente le intenzioni dei vampiri.
Senti Jacob, non è che solo perché tu e Quil avete avuto l’imprinting e dovete stare con le vostre “anime gemelle”, allora significa che siete esonerati dai doveri! Di nuovo Leah.
Non ti avevo detto di andare? Comunque, tutta questa è una faccenda seria. Leah grugnì sarcastica.
Sto andando, capo! È solo che non mi sembra giusto che …
Ora basta,Leah! Chiudi il becco!
Ora mi ero proprio incazzato. Ero un po’ troppo suscettibile in quei giorni, ma che potevo farci? Forse era per lo stress. Ripresi a correre verso casa Cullen. In poco falcate raggiunsi l’abitazione. Bussai veloce alla porta.
Mi aprì Bella. -Ciao Jake! È successo qualcosa?-.
-No , per ora niente. Sono solo venuto a trovare di nuovo Nessie-. Ovvio.
-Non puoi proprio starle lontano eh?-, chiese Bella sorridendo. Poi si fece seria. -Senti Jake, prima vorrei dirti una cosa. Andiamo di là-. Mi accompagnò nell’immensa sala della casa. -Edward mi ha parlato di ciò che vi siete detti stamattina-. Ecco. Il momento della verità era arrivato. Iniziai a sudare freddo.
-Sì, ci siamo detti qual cosina-.
-Jacob, mi dispiace che tu ti fidi così poco di me. Se avevi qualcosa da dirmi potevi anche venire subito da me e non marcire nel dubbio-.
Non sapevo cosa dire.
-Non ce ne andiamo Jake. Rose non è contenta, ma io preferisco così. Rimarremo per sempre qui. A meno che Nessie si possa trovare in pericolo-.
-Pensi che io possa perdere il controllo o qualcosa del genere?!-. Mi stavo scaldando.
-No Jake, certo che no! Volevo solo dire che magari succedeva qualcosa … non lo penso nemmeno che tu possa farle del male! Abbi un po’ di fiducia!-.
Feci una smorfia. -Scusa Bells. È solo che … -.
-Lascia stare Jacob. È tutto a posto. Non ce ne andremo. Ma prima dobbiamo scoprire chi era il visitatore. Te la senti di portare Renesmee a caccia?-.
-Certo Bells. La tengo vicino al perimetro ovest, così c’è il mio branco a tenerla d’occhio e se succede qualcosa la potete raggiungere subito-. Forse se mi comportavo in modo più maturo, avrebbe iniziato a fidarsi seriamente di me. Sapevo che Bella mi voleva bene, ma aveva sempre dubitato un po’ del mio senso della responsabilità. In mezzo secondo mi portò Nessie. -Ciao tesoro-, le dissi quando la ebbi tra le braccia. Mi appoggiò una manina sulla guancia.
-Dove sei stato? Perché non sei tornato subito?-mi chiese mentalmente, grazie ai suoi speciali poteri .
-Mamma mia , Nessie, come sei permalosa! Sono stato via poco meno di mezz’ora!-.
.-Be, non la smetteva più di chiedere dove ti fossi cacciato-. Non le andava giù che Nessie volesse stare sempre con me.
-Bella, perché non vieni con noi?-. Magari si sarebbe un po’ addolcita.
-No Jake, non posso. Devo sbrigare una commissione per Jazz-.
-Vabbè, a dopo allora!-. Mi avviai nel bosco con Renesmee in braccio e quando dovetti trasformarmi la misi per terra. Mi sfilai i pantaloncini sotto lo sguardo critico di Nessie. -Che hai da guardare?-, le chiesi scherzando. Lei mi saltò in braccio.
-Jake, sei proprio bello-.
-Hey, Nessie così mi fai arrossire! Ora scendi, che devo trasformarmi-. Quando scese, iniziai a tremare da capo a piedi. Tre secondi più tardi stavo già correndo con Nessie in spalla.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** RIFLESSIONI ***


Eccovi il capitolo! Spero non vi annoi, ma sono le riflessioni di Jake! :)
X Alerek e Saretta1926: Grazie dei complimentoni! ù.ù
x Karima: grazie anche a te,ma mi chiedevo se le risposte alle tue domande le riesci a leggere... magari dimmelo nell'area recensioni! :3
baci e buona lettura

RIFLESSIONI

Questa cosa mi turbava. Renesmee era molto più matura di quanto pensassi. Sapeva già fare critiche costruttive. Iniziammo a cacciare con il nostro solito gioco: io catturavo la preda, e mentre la tenevo ferma, Nessie le spezzava il collo. Poteva sembrare un gioco violento, ma era l’unico modo per a far bere a Renesmee sangue di animale e non umano. Il suo appetito non era cambiato, anche se era passato tanto tempo da quando era nata. Desiderava sempre lo 0 positivo, e non c’era modo di farle cambiare idea. La osservai mentre faceva a pezzi il resto dell’alce. Lei era tutta la mia vita, ma non capivo perché avessi avuto l’imprinting proprio con lei. Non che non fossi contento! Non potevo nemmeno immaginarmi di vivere senza di lei. Avere l’imprinting significava trovare la compagna con cui avrei creato una specie di lupo più forte. Non ero proprio sicuro che con Renesmee un giorno avrei potuto accoppiarmi. Dopotutto, lei era una mezza vampira, e poteva essere pericoloso. Le compagne degli altri lupi appartenevano alla tribù dei Quileute. Ma forse questa era un’innovativa lupesca che aveva deciso di applicarsi proprio su di me, l’erede di Ephraim Black. Già la mia stirpe era forte così com’era. Io stesso ero il più forte tra tutti i lupi. Ma non era mai successo che un lupo si accoppiasse con un quasi vampiro. Non erano i lupi che dovevano difendere gli umani dai succhiasangue? Ovviamente, per succhiasangue ormai il branco intendeva tutti i vampiri al di fuori dei Cullen e dei loro amici. Ma era pur sempre una cosa bizzarra. Se in futuro avessi avuto figli con Nessie, allora i figli dei miei figli sarebbero stati imbattibili. Potentissimi. Sarebbero stati lupi- vampiri. Fico.
- Jake, ne vuoi un po’?-, mi chiese Nessie, distogliendomi dai miei ragionamenti. Mugolai e mi avvicinai per staccare una delle zampe anteriori del povero alce. Lasciai che Nessie finisse di mangiare, e poi la riportai a casa. Dentro di me iniziai a fare calcoli. Era nata in settembre, e ora eravamo a maggio. Se Renesmee fosse stata una bambina normale, avrebbe avuto otto mesi. La sua crescita era rallentata, ma comunque dimostrava più di quattro anni. Il mezzo vampiro, quel Nahuel, si era sbagliato. Nessie ci avrebbe impiegato meno di lui a crescere. Non sapevo esattamente che età avrebbe dimostrato quando si sarebbe fermata. Ma non era questo l’importante. Avevo capito perché Nahuel si era rifatto vivo. Voleva assicurarsi che Nessie stesse bene. Sapevo che sarebbe tornato a controllare ogni tanto, ma non si sarebbe fatto vedere materialmente. Al momento giusto,(cioè entro pochi anni), sarebbe tornato per presentarsi a Renesmee. Era l’unica femmina della sua razza, dopotutto. Era normale che fosse interessato a lei. Ma ovviamente non glia avrei permesso di avvicinarsi più del dovuto. Chi se ne importava della scelta di Nessie? Io ero il suo Jake. Sarebbe stato insensato da parte sua scegliere qualcun altro. Ora capivo come si era sentito Edward quando avevo cercato di convincere Bella a stare con me. Non era ancora successo niente, probabilmente sarebbero passati anni prima che Nahuel si fosse presentato a casa Cullen. Ma in certe cose il vecchio Jake non sbagliava. Possedevo una specie di sesto senso. Però,almeno una cosa si era sistemata. I Cullen non se ne sarebbero andati. Ora dovevo vivere i prossimi cinque-sei anni aspettando che Nahuel si facesse avanti. In effetti, quell’inverno ero stato abbastanza scemo. Quando mi ero accorto che il mezzo vampiro fissava Nessie con insistenza, non ci avevo dato peso. Pensavo che quello sguardo rapito era dovuto al fatto che chiunque l’avrebbe guardata in quel modo. Invece, se mi fossi accorto prima di tutta questa storia, gli avrei parlato quella sera stessa, per mettere in chiaro le cose. Iniziò a calare il sole e decisi di portare Nessie direttamente a casa sua. Probabilmente e Edward o Bella erano già lì. Correndo, tutte le mie paure svanirono nel buio.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** IMPRINTING ***


Okey, okey, non odiatemi. Leggete e poi ditemi che ne pensate. Capirete. U.U baci

IMPRINTING
 

Qualcosa correva affianco a me. Si avvicinava. Annusai l’aria, e mi accorsi che era Edward. Mi fermai di colpo. Hey, Ed, che succede?, gli chiesi mentalmente. Mi si avvicinò, sempre correndo.
-Scusa, Jake, non volevo spaventarti. Ero a caccia e ho sentito te e Renesmee-. Continuammo a correre in silenzio, fin che non arrivammo ai margini della radura dove era situata la loro casetta. Mi ritrasformai e mi vestii, poi passai Renesmee a Edward.
-Non vieni in casa, Jacob?-.
-No, sono di ronda. È presto, e Billy ci tiene a vedermi dormire nel mio letto almeno una volta a settimana-. Diedi un pugno sulla spalla a Edward, accarezzai Nessie, che ormai si era addormentata, e mi inoltrai nel bosco. Evviva, Jacob è tornato tra noi! Seth non era mai sarcastico nei miei confronti.
Rallegrati fratello, è successa una cosa pazzesca! Sentii gli altri mugolare in assenso.
Che cosa era successo di così straordinario? Stavano tutti correndo in uno stesso punto, e decisi di raggiungerli. Nonostante fossero così allegri, quelli del branco di Sam non si collegavano e quelli del mio branco bloccavano le loro menti, così che io non potessi capire cos’era successo. Arrivai in uno spiazzo largo, pieno di arbusti. Erano già arrivati tutti e avevano ripreso le loro sembianze umane.
-Jake, non sai cos’è successo!-.
-Sputate il rospo, ragazzi-. Sam mi si avvicinò solenne,poggiandomi una mano sulla spalla.
-Be, sembra che un altro di noi abbia avuto l’imprinting-. Rimasi a bocca aperta. Dovevo sembrare un’idiota. Capii all’istante chi mancava. Embry.
-Che cosa? Embry? E con chi?-.
-Con una ragazza della riserva Maka, Danielle-.
-Ora è con lei? Come lo avete scoperto?-.
-Be, da quanto abbiamo capito, appena Embry ha avuto l’imprinting si è trasformato per farle vedere che cos’era-. Che idiota. –Ah, sì,Danielle lavora al supermercato di La Push, ma ha sedici anni-.
-Si è trasformato dentro al supermercato?-. Non potevo credere che Embry fosse stato così sprovveduto.
-Ma no, certo che no!Si sono incontrati in spiaggia. Embry non è più andato al supermercato, da quando è diventato un lupo. Quindi l’ultima volta che l’ha vista è stata più o meno due anni fa, e lui non era ancora uno di noi. Te l’ho detto, lei abita nella riserva Maka. È difficile vederla in giro per La Push-.
-E la ragazza come ha reagito? Voglio dire,non è scappata?-. Era possibile che fosse così coraggiosa?
Questa volta fu Quil a rispondere. -Non le ha dato nemmeno il tempo di capire. Si è ritrasformato e l’ha baciata. Poi le ha raccontato tutto. Abbiamo avuto giusto il tempo di capire che Embry aveva avuto l’imprinting. Si è appartato circa cinque minuti fa per spiegarci meglio tutto. Penso che ora siano da qualche parte giù in spiaggia-.
-Proprio come Kim con Jared. Danielle faceva il filo al vecchio Embry da anni. Si è disperata quando non lo ha più visto andare al supermercato-, ridacchiò Paul. Non potevo crederci. Ormai già sei di noi avevano avuto l’imprinting.
-Cosa pensi di fare adesso, Sam?-.
Sembrò rimuginarci sopra. -Niente,credo. E poi, cosa potrei fare? Credo che alla fine tutti avranno l’imprinting-, disse, sottolineando la parola “tutti” per non far scaldare Leah. Mi sembrava strano che Sam non fosse preoccupato.
-Ragazzi, io devo andare da Kim, gliel’ho promesso-, disse Jared.
Sam annuì. -Anche io torno da Emily-.
Quil sbadigliò. -Se Claire è a casa vostra, vengo con te-.
Paul mi diede una spintarella. –Hey, Jake, se Rachel è a casa tua vengo anch’io-. No, Paul a casa!
-Sì, è a casa. Andiamo-. Mi girai e iniziai a correre verso est. Mentre correvo mi trasformai. E così , un altro di noi aveva avuto l’imprinting. Ormai non mi sarebbe dovuto sembrare un fatto strano. Ma quando tutti i lupi avrebbero trovato l’anima gemella, sarebbe stato un po’ difficile organizzare le ronde e tutto il resto. Tutti avrebbero voluto stare con la loro compagna. Avevo concesso a me e a Quil un po’ di tempo per stare con Nessie e Claire, ma non avremmo più potuto stare sempre con loro. Avremmo dovuto rinunciare a qualche ora per concederne a Embry. Dopotutto era passato del tempo da quando avevamo avuto l’imprinting, e non sarebbe stato giusto tenere Embry lontano da Danielle nei primi mesi, dove l’attrazione era più forte. Non potevo rischiare di farlo scappare. Mi connessi con Paul. Potevo farlo anche con i componenti dell’altro branco, se volevo. Vedi di non irrompere in casa e svegliare mezzo mondo.
Non ti preoccupare, ghignò Paul, è tutto sotto controllo.
Sì ,certo ,come no. Basta che non vi mettete a sbaciucchiarvi in mezzo a tutti!
Senti chi parla! Non dico che tu sbaciucchi Nessie, però ci vai molto vicino.
Mi disconnessi con la sua mente. Paul a volte era insopportabile. Non si poteva mai fare conversazioni serie con lui.
Leah latrò piano. Hey, Jake,sono di ronda nel perimetro ovest con Seth.
No, Leah, non preoccuparti, andate a casa. Mando Quil.
Se dovevo iniziare con la storia delle ronde di Quil, tanto valeva farlo subito.
Quil, te la senti di fare tu la ronda stanotte? O stai andando da Claire?
No, Jake, va bene. Stavo andando da Claire, ma se vuoi faccio retromarcia.
Sei sicuro? Sì,sì. Voi lavorate troppo, sono io che non faccio niente tutto il giorno. Chi c’è di ronda dell’altro branco?
 Ci pensai un attimo.  Mi sa Jared. Se succede qualcosa fate un fischio.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** SEGRETI SVELATI ***


Ecco un altro capitolo! :DD

SEGRETI SVELATI
 

Ormai riuscivo a intravedere le luci della casetta di Billy. Rallentai e tornai nelle mie sembianze umane. Paul fece lo stesso. Aprii la porta. Papà e Rachel erano lì che ci aspettavano. Paul attraversò la stanza in un’unica falcata e prese il viso di mia sorella tra le mani.
-Paul, hai presente quello che ti ho chiesto cinque minuti fa?-. Senza ascoltarmi iniziarono a baciarsi. Sbuffai.
-Jake, figliolo, che è successo?-.
-A quanto pare Embry ha avuto l’imprinting-.
-No!-.
-Sì-.
-E con chi?-.
-Con la ragazza che lavora al supermercato, Danielle. Abita nella riserva Maka, ma non so dirti di più-.
Mi guardò, ancora incredulo. -E Sam? Cosa ha detto al riguardo?-.
-Non gliene importa molto. Pensa che ormai anche gli altri nel giro di poco faranno la nostra fine. Hey, voi due, potete smetterla? È rivoltante!-. Da quando eravamo entrati non avevano smesso un istante di stare attaccati.
-Non è che solo perché Nessie è ancora una poppante e non puoi fare la stessa cosa, devi incazzarti con noi!-. Era inutile continuare a discutere. Corsi di sopra e decisi di lavarmi. Quando fui in bagno, scrutai torvo la cabina della doccia. Non ci entravo nemmeno se mi mettevo di traverso. Mi sarei lavato l’indomani nel fiume. Mi buttai a letto. In realtà era così piccolo che ci stavo a malapena solo se mi mettevo in diagonale. Mi massaggiai le tempie. Che casino. Se un giorno avessi avuto una casa tutta mia, avrei dovuto procurarmi mobili molto grandi … I miei pensieri si fecero sempre più confusi,e caddi in un sonno profondo.
Un ululato in lontananza mi svegliò. Doveva essere mattino presto,era ancora buio. Balzai giù dal letto e mi vestii in fretta. Corsi giù per le scale. Billy era già sveglio. -Hai sentito, Jake?-.Sembrava affaticato.
-Sì,vado a dare un’occhiata. Che ore sono?-.
Sbadigliò. -Le quattro e mezza. Non riuscivo a dormire-. Sorrise come per scusarsi.
-Be,io vado-. Spalancai la porta e iniziai a correre. Quando fui trasformato, mi inoltrai nel bosco. Hey, ragazzi che succede? Nessuna risposta. Ragazzi? Sam?.
Hey, Jake, scusa,sono io. Ti ho svegliato, vero?
Avrei dovuto immaginare che fosse lui. Probabilmente stava liberando la sua euforia.
Embry! Ma che fai? Non dovresti ululare a squarciagola. Non mi importa se sei contento oppure no. Forse ero un po’ duro.
Scusa, è che non riesco a controllarmi. Pensi che ho svegliato anche gli altri?
No, non credo, se non arriva nessuno. Comunque auguri.
Per che cosa?
Alzai gli occhi al cielo. Per te e Danielle.Si dovevano fare o no gli auguri ad un lupo che aveva appena avuto l’imprinting?
Fece uno specie di sbuffo. Immagino di sì. Grazie, comunque.
Di niente. Allora, com’è? Voglio dire, questa Danielle? Com’è avere l’imprinting con lei?

Latrò piano. Fantastico. Meraviglioso.
Tu però non sei stato molto furbo a trasformarti subito.
E che dovevo fare? Lasciarla andare?
Oddio, ma l’imprinting lo aveva mandato proprio fuori di testa! Sbuffò.
Be, sì, penso di sì. Sono così pazzo che ho deciso di dire del segreto a mia madre.
Che cosa?!
Già, proprio così.
Dovevo impedirgli di fare quella cazzata. Alla signora Call le sarebbe arrivato un infarto se le avesse raccontato tutto. La donna avrebbe scoperto che Embry era un lupo da più di un anno. E a quel punto, prima di avere l’infarto, lo avrebbe strangolato.
Sai che paura. Comunque non puoi impedirmi niente, ho già fatto la “cazzata”.
Ecco. E tua madre è morta?
Sbuffò e affondò le zampe nella terra umida.
No. Certo che no. È rimasta scioccata per un po’ dopo che le ho raccontato tutto. Anche dell’imprinting. Mi ha chiesto se potevo farle vedere che mi trasformavo. In realtà, dopo il racconto, più che scioccata o arrabbiata, sembrava infastidita.
Infastidita?
Sì. Le seccava di essere stata l’ultima a saperlo. Poi è andata dritta dagli anziani e si è incazzata di brutto. Ha detto che non era giusto che la trattavano come una debole. Ha detto che mio padre era morto e che lo aveva sopportato, e ha sbraitato che se suo marito era morto, poteva accettare anche che suo figlio fosse un lupo. Dopo di che è andata a casa Clearwater e ha preso un tè con Sue.
Fico. Melanie Call era più forte di quanto pensassi. Come Sue, che aveva combattuto dopo la morte di Harry. Meglio così.
E ora? Non vai a casa?
No, raggiungo Danielle. Fa il turno di mattina presto al supermercato.
Senti, non per essere pignolo, ma tu al supermercato ci sei andato qualche volta dopo la trasformazione. Come hai fatto a non vederla?
Come ti ho già detto, lei fa il turno la mattina. Io al supermercato ci sono andato qualche volta solo di pomeriggio.
Ah. Bene. Non che me ne importasse più di tanto.
Visto che ormai mi hai svegliato vado a farmi un giro.
Non vai dai Cullen?
No, Nessie starà ancora dormendo.

Sentii Embry riprendere le sue spoglie umane.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** SOSPETTI ***


Ecco qua!! spero che vi piaccia, baci e soprattutto Buon Anno Nuovo!!! :3

SOSPETTI


Bene, potevo pensare in santa pace. Volevo fiutare un po’ in giro per controllare che Nahuel non fosse tornato. Affondai gli artigli nella terra umida e iniziai la perlustrazione. Correre mi faceva bene: mi liberava dai pensieri negativi. In più gli altri dormivano e la mia mente era sola. Annusai alcuni cespugli li attorno. Gli unici esseri viventi che avevano lasciato il loro odore erano un paio di scoiattoli e topolini di campagna. Decisi che non serviva a niente continuare la perlustrazione se gli altri non mi aiutavano. Tanto valeva andare a casa di Edward e Bella. Loro non stavano dormendo. Mentre correvo mi feci altre zaffate attorno dell’aria fresca del mattino. Di Nahuel, neanche l’ombra. Appena arrivai nella radura rallentai fino a trasformarmi in posizione eretta. Stavo diventando un professionista. Mi ero portato dietro oltre ai pantaloni corti anche una maglia a maniche corte. Meglio indossarla, a Bella non piaceva vedermi mezzo svestito. Bussai piano alla porta, certo che mi avevano già sentito arrivare. Bella aprì la porta sorridendo. -Hey, Jake!-. Dietro di lei c’era Edward. -Come mai sei venuto così di buonora?-.
-Posso entrare che vi spiego ?-.Entrambi mi fecero un cenno d’assenso, e nel salotto mi accomodai su una poltrona. -Embry mi ha svegliato. Immagino lo abbiate sentito ululare anche voi. Ma non ululava per metterci in allarme. Ululava per scaricare la sua euforia-. Edward mi fissava scioccato. Di sicuro mi aveva letto in testa, ma non mi interruppe. Bella invece mi fissava senza capire.
-Embry ha avuto l’imprinting-.
La sua mascella inferiore cadde.
-Come? Quando?-.
-Ieri pomeriggio, ma io l’ho scoperto soltanto ieri sera. Ha avuto l’imprinting con una ragazza della riserva Maka, Danielle. Lavora giù al supermercato di La Push, ma non si vede molto in giro-.
-E Sam che cosa dice? Voglio dire, non è preoccupato? Insomma, già sei di voi hanno avuto l’imprinting!-.
Mi schiarii la voce. -Lo so, ma Sam non da peso a questa storia. Pensa che ormai sia diventata una cosa naturale e che alla fine anche tutti gli altri incapperanno nella stessa strada-. Mi fissavano. Avevo detto tutto. -Lo so che è strano, ma è così-.
Bella era turbata. - Sam non è preoccupato? Non ne capisco il senso. Prima spera che nessuno abbia più l’imprinting, poi vi dice che se altri ce l’avranno sarà una cosa da non mettere in conto. Ma cosa gli passa per la testa?-.
-Ma come mai siete così preoccupati? Nemmeno gli anziani si sono sconvolti tanto alla notizia dell’imprinting di Embry. Davvero, non c’è nulla di cui aver timore. Ormai sta diventando una moda-, cercai di scherzare. Calò il silenzio per qualche secondo.
-Be, Jacob, Nessie dorme ancora. Se vuoi puoi rimanere e aspettare che si svegli-. Edward aveva parlato con una voce non sua. Gli era uscita forzatamente rilassata. Anche Bella sfoderava un sorriso storto.
-Hey, ragazzi, ma che diavolo avete? Non capisco perché siete così ansiosi. Non è successo niente, davvero. È solo che un altro di noi ha avuto l’imprinting, punto. Cosa c’è di tanto sconvolgente?-. Li guardai, cercando di scorgere qualche traccia di rilassamento sui loro volti di pietra.
Edward si mosse appena. -Jacob, non riusciamo a capire, ecco tutto-. Ma cosa c’era da capire?
Decisi che forse era meglio mettere in chiaro la situazione una volta per tutte. -Io ho avuto l’imprinting con Nessie. All’inizio per voi è stata dura accettarlo, ma alla fine avete riconosciuto che non è poi così male. Oppure mi sbaglio?-. Certe domande era sempre meglio farle.
Bella si passò una mano nei capelli. -No, Jake, siamo contenti, per te , per Nessie e per tutta la famiglia. Con questa cosa tutto ha trovato un equilibrio-.
-Ecco. La stessa cosa è successa a Sam con Emily, a Jared con Kim, a Paul con mia sorella, a Quil con Claire e adesso a Embry con Danielle. E più semplice di quanto immaginiate-. Vidi i loro volti rilassarsi pian piano. -Siete più tranquilli adesso?-. Annuirono, ma io non ne ero così sicuro. -Sapete che ore sono?-.
-Le cinque e un quarto. Mi sa che Renesmee si sveglierà tra poco-.
-Be, allora rimango, vi dispiace?-.
-No, resta pure-. Li scrutai torvo per qualche minuto. Erano ancora rigidi e ogni tanto si lanciavano sguardi ansiosi. Non mi piaceva vederli così. Decisi di cambiare discorso. -Ho perlustrato tutto il perimetro dopo che Embry è tornato umano. Volevo controllare che il vampirastro non si fosse rifatto vivo. Ma non ho trovato il suo odore da nessuna parte-.
-Jake, si chiama Nahuel e non è un nemico!-, mi sgridò Bella.
-Certo,certo, ma ho una teoria. Comunque adesso non ho voglia di spiegartela, magari può farlo Edward più tardi-. Edward mi guardò fisso per un momento brevissimo, frugando nel mio cervello per scoprire la mia idea. Mise un braccio attorno alle spalle di Bella. -Ti spiego tutto dopo-. Bella si alzò e andò nella camera di Nessie. Io e Edward rimanemmo li seduti.
Edward si schiarì la voce. -Quindi tu pensi che Nahuel voglia portarsi via Nessie?-.
-Hey, mica sono così meschino! Lo sai che non ho pensato questo!-.
-Sì, scusa ho sbagliato il termine. Secondo te Nahuel verrà qui quando Nessie sarà cresciuta per convincerla a seguirlo, giusto? E negli anni che passeranno da qui al completo sviluppo di Renesmee, lui verrà ogni tanto senza rivelarsi per controllare che Nessie cresca sana e forte?-. Aveva riassunto in poche parole tutto ciò su cui avevo ragionato per ore. -Sono bravo,eh?-, disse con un ghigno.
-Sì, Ed, sei un mito-. Ridacchiò. -Comunque, come ho già detto, Nahuel non c’è da nessuna parte. Se ne sarà tornato al suo paese-.
-Può darsi, ma io la penso come te. Stiamo allerta-.
-Vuoi dire che nemmeno a te ti piace quel tizio?-.
-Non è che non mi piace come persona, quasi non lo conosco. Preferisco che Nessie stia qui con noi e con te, quando sarà cresciuta, invece di andare via con Nahuel -. Abbassò la voce fino a sussurrare. Probabilmente non voleva farsi sentire. -Ma io non lo dico davanti a Bella; stranamente Nahuel le è simpatico, anche se non lo conosce. E non voglio litigare con lei per delle sciocchezze simili-.
Bella tornò indietro senza Renesmee. -Non si è ancora svegliata. Credo che stamattina si alzerà più tardi del solito, ieri si è addormentata alle undici-. -Allora io me ne vado, torno dopo-.
-Jake, vai a dormire, ne hai bisogno-.
-No Bella, ormai sono sveglio, magari vado a farmi un bagnetto nel fiume, la doccia è diventata troppo piccola-. Mi sorrisero, e mi avviai fuori dalla casa.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** SOLITUDINE ***


Ecco a voi il nono capitolo!! :DD (scusatemi tanto, non sapevo che titolo dargli, spero di aver azzeccato :3 )
 

SOLITUDINE
 


Quando arrivai al fiume, decisi di trasformarmi in lupo per tenere testa alla corrente. Mi tuffai. Di sicuro l’acqua sarebbe stata fredda per un umano, ma per me era fin troppo calda. Non che non fosse una bella sensazione. Presi fiato e mi immersi. Il fondale del fiume era basso e roccioso. Non vi passavano pesci o altri animali perché l’acqua era troppo fredda. L’aria che avevo immagazzinato mi bastava, probabilmente perché i miei polmoni erano enormi. Tornai in superficie, e guardai verso la foresta. Tutto calmo. Con un balzo uscii dal fiume, e mi scrollai l’acqua di dosso. Una ventata di aria gelida mi scompigliò la pelliccia. Presi a correre in maniera circolare all’interno della foresta. Così facendo avrei allargato la spirale fino a perlustrare tutto il perimetro. Mentre aumentavo il ritmo della corsa, ebbi un flashback. Mi rividi a Seattle, mentre correvo per il parco principale della città, in cerca dell’imprinting. Sorrisi sotto i baffi. Avevo sprecato un sacco di benzina. Me lo sarei risparmiato se avessi saputo che da li a poche ore sarebbe nata Nessie. Rallentai fino a fermarmi in un piccolo spiazzo.
Jake? Dove sei stato? Seth.
Mi ha svegliato presto Embry, allora sono andato ad annusare un po’ in giro. Sei tornato a casa a dormire, stanotte o come al solito hai fatto di testa tua?
Sono andato a casa ma non mi sono ritrasformato. Ma ho dormito comunque, tra parentesi. In giardino. Leah invece ha preferito dormire tra le piume. Hey, a quanto pare siamo svegli solo noi! Hai notizie di Embry?
Sì. Penso che sia al supermercato.
Alzai gli occhi al cielo e rabbrividii. Non volevo immaginare ciò a cui saremmo stati costretti a sopportare, quando sarebbe tornato tra noi. Danielle sarebbe stato il suo pensiero fisso per settimane.
Sai, Jacob, penso che tu e i ragazzi siate davvero degli ipocriti. Vi lamentate in continuazione di quanto sia stressante e duro sorbirsi sempre tutti i pensieri ossessivi e romantici degli altri. Ma provate a pensare un momento come sia per chi non ha ancora avuto l’imprinting. Insomma, solo io, Leah e pochi altri siamo le vere vittime. Sbuffai. Tipico di Seth lamentarsi sempre.
Sì, certo, siete i martiri della situazione. Comunque non preoccuparti, mi sa che rimarrai vittima per sempre, dato che sei troppo piccolo per avere una cosa importante come questa.
Ringhiò. Senti, sono diventato un lupo poco dopo aver compiuto i quindici anni, non sono così moccioso da non poter avere l’imprinting con qualcuna. A proposito, sono preoccupato per Leah.
Perché, cos’è successo?
Non mi piaceva preoccuparmi per Leah, ma dovevo farlo. Faceva pur sempre parte del mio branco.
Be, è sempre più depressa perché tutti stanno avendo l’imprinting meno che lei. Vorrebbe averlo subito, è stanca di aspettare. Che palle che era quella ragazza!
Magari, Seth, se da bravo fratellino quale sei le consigliassi di allargare un po’ gli orizzonti e farsi un giro fuori da La Push, ogni tanto, forse, riuscirebbe anche ad ottenere quello che vuole, commentai sarcastico.
Lo so Jake, ma sai com’è fatta.
No che non lo so! Penso che in questo momento potrei capire tutte le menti femminili di questo maledetto mondo tranne che la sua!
Dai Jake, non trattarla così! Pensavo che l’avessi un po’ compresa dopo quella specie di scambio di opinioni che avete avuto a settembre …
E invece no. Io sono l’alfa e non posso stare qui a gingillarmi per trovare il modo di farle avere quest’imprinting. Mi dispiace perché non è felice come vorrebbe, ma io non so cosa farci. E poi, non era lei quella in menopausa?
Non era divertente parlare di questo argomento, ma bisognava risolvere la questione una volta per tutte.
A quanto pare sì, è in menopausa, ma cosa diavolo centra, Jake? Nemmeno a Seth andava a genio la piega che aveva preso la conversazione.
Be, mi sembra che le donne non possono avere figli quando sono in menopausa, no?La funzione principale dell’imprinting è quella di creare una razza di lupo più forte. Poi lascia stare che c’è l’attrazione e tutto il resto. Ma se Leah per il momento non può riprodursi, non troverà mai l’anima gemella con l’imprinting.
Seth rimase in silenzio per un po’, ma poi riprese a parlare. Io e gli altri stiamo sempre attenti a non guardare le ragazze, perché potrebbe succederci quello che è accaduto a Sam con Leah e Emily.Rischieremmo di far soffrire delle persone che non centrano niente. Ma mi sa che Leah alla fine dovrà arrangiarsi con quello che ha e trovare l’amore senza l’aiutino che invece abbiamo noi.
Sbuffai. Sarà comunque difficile, perché non conosco molti uomini a cui piace stare con delle donne lupo. Dovrà concentrare tutti i suoi sforzi per trovare la persona adatta.
E noi la aiuteremo!
Seth, in uno slancio di cavalleria, (anche se la dama era sua sorella), aveva avuto quell’idea orrenda.
Tu se vuoi la aiuterai, ma io no! Non sono ne un suo parente ne un suo amico!
Dai, Jake, non essere cattivo! Certo che sei suo amico, è solo che ti è difficile ammetterlo.
Ringhiai.
Seth guaì. Va bene, va bene, farò da solo! Però come alfa dovresti occupartene anche tu … Certo, le tracce, Nessie e tutto il resto vengono dopo i capricci di tua sorella! Ora basta, Seth! Mi hai scocciato con questa storia! Lui mugolò, ferito.
Mi dispiace Seth, ma ora hai esagerato. Non posso aiutarti. Al massimo, posso darti un consiglio:falla uscire da Forks, falla andare a Port Angeles o giù di li…
Questa volta fu Seth a sbuffare. Hey, Jake,non ti ha mai detto nessuno che sei un po’ troppo ripetitivo? Scrollai la testa. Mi ero stufato di parlare con Seth, e rispondergli non mi avrebbe fatto sentire meglio. Quindi, senza aggiungere niente, mi trasformai di nuovo . Mi infilai i pantaloncini e mi accovacciai sul terreno della radura.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** NON PENSARCI ! ***


Eccci qui. Volevo ringraziare tutti quelli che leggono e segueno questa storia. E anche quelli a cui lanciano solo un'occhiata. baci <3


NON PENSARCI !

Odiavo fare discorsi così estenuanti con le persone senza mai trovare un punto in comune. Preferivo di gran lunga non avere nessuno nella mia testa. A parte Renesmee, ovviamente. Solo pensare a quel nome mi fece venire voglia di andarla a prendere per fare un giretto, ma mi imposi di rimanere li seduto. Non volevo privare la sua famiglia di stare con lei solo per soddisfare i miei capricci. Inizia ad immaginare come sarebbe stata tra qualche anno, quando Nessie sarebbe stata grande. Bella come il sole, di sicuro. Ma avrebbe accettato di stare con me o mi avrebbe considerato semplicemente il suo migliore amico? Poi mi passò per la mente il pensiero di Renesmee che mi amava, che mi baciava, mentre eravamo stretti in un letto, nudi …. Ero così felice, solo a immaginare noi due che … interruppi bruscamente le mie fantasticherie, tirandomi un pugno in testa. Se Edward avesse letto questi pensieri impuri mi avrebbe ammazzato. Dovevo rimuoverli prima che potesse vederli o sospettarne. -Sii paziente, Jake-, mi dissi. Dovevo aspettare. Per ora potevo essere solo un fratello maggiore, per Nessie, e tutto sommato, mi andava bene così. Insomma, la mia vita era perfetta. L’unica cosa … sentendo i pensieri dei miei amici che avevano l’imprinting con una ragazza della loro età, (tranne Quil, ovviamente), mi ero convinto, anzi, sapevo, (tutti noi sapevamo), che avessero già fatto l’amore. Naturale. Un’altra manata sulla fronte mi aiutò a distogliermi da quei ragionamenti perversi. Sarebbe stato ancora peggio se i ragazzi avessero visto cosa pensavo. Mi sarei vergognato a morte. Paul mi avrebbe perseguitato -non che non lo facesse di già- ma questa volta per l’eternità. Mi alzai di scatto e cominciai a correre verso la casa di Edward e Bella. Forse erano ancora lì. Preferii non trasformarmi in licantropo. Il dolore dei sassi conficcati nei miei piedi nudi mi distraeva da qualsiasi pensiero. In meno di cinque minuti arrivai alla casetta. Senza neanche bussare, aprii la porta e arrancai nel soggiorno, tenendo la testa bassa per evitare di sbattere contro le travi di legno del soffitto. Edward stava mettendo un vestitino rosso cremisi con un fiocco enorme a Renesmee. Quel colore le stava da Dio, si sposava perfettamente con i boccoli ramati e gli occhi color cioccolata. Entrambi voltarono la testa all’unisono, sconcertati di vedermi irrompere in casa così.
Edward balzò in piedi, preoccupato. – Jake, non ho avuto il tempo di sentirti … cosa c’è, avete trovato delle tracce?-.
Io scossi la testa,imbarazzato. –Veramente, Ed, mi sono dimenticato le buone maniere. Mi dispiace di avervi fatto spaventare, ma avevo voglia di venire a trovarvi-. Nessie scosse la testa con aria di importanza, facendo ballare i boccoli sulla schiena.
–Jake, non ci siamo mica spaventati, io e papà!-. Edward sfoderò uno dei suoi sfavillanti ghigni, orgoglioso che la figlia sapesse ribattere così bene. Io sorrisi. –E dov’è la mamma, Nessie?-.
–Credo sia andata dallo zio Jazz-.
Io guardai Edward con diffidenza. –Fanno ancora quelle commissioni per il tizio dei documenti?-, chiesi scettico.
–Sì, in effetti-, rispose Edward, ma neanche lui sembrava troppo contento. Poi si alzò, prendendo in braccio Renesmee. –Comunque, stavamo per andare a caccia. Vieni con noi?-.
Io annuii. –Va bene-. Edward mi fece cenno di seguirlo e uscì dalla casa con in braccio Nessie.Li seguii fuori. Appena fummo nella radura propri di fronte alla casetta dei Cullen, Edward appoggiò Renesmee per terra. Mi guardò per un attimo. Io presi a tremare, e in meno di un secondo mi trasformai in lupo. La risata cristallina e divertita di Nessie si diffuse nella radura. Le piaceva quando subivo la trasformazione. Con un balzo mi si avvicinò e alzandosi in punta di piedi mi posò una mano all’altezza dello stomaco. Quel contatto mi provocò un brivido. Aggrappandosi alla pelliccia mi salì in groppa. I miei pensieri gravitarono subito alla meditazione che avevo fatto poco prima. Edward si voltò confuso. Di sicuro non aveva capito tutto. Un flusso ininterrotto di parolacce e maledizioni rivolte a me stesso scaturì dal mio cervello. A quel punto Edward mi fissò sinceramente preoccupato. Io scossi la testa per rassicurarlo e per dirgli di lasciar perdere. Lui alzò le spalle e insieme, io con in sella Renesmee e lui al mio fianco, ci inoltrammo correndo nella foresta.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** CACCIA ***


Eccomi qui! :D
 

CACCIA


Quando fummo in prossimità di un gruppetto di cervi,Edward ci fece cenno di fermarci con la mano. Io mi bloccai di colpo, consapevole che se avessi fatto un altro passo la colazione sarebbe scappata a gambe levate. Nessie mi accarezzò la testa, tanto per fare qualcosa. E anche se non ero esattamente un gatto, feci le fusa. Edward si acquattò dietro un rigoglioso cespuglio di more. Renesmee saltò giù dalle mie spalle e imitando il padre gli si mise al suo fianco. Io mi limitai ad abbassarmi e aspettare gli sviluppi. Il branco di cervi passò proprio di fronte al cespuglio dietro al quale eravamo nascosti. Tutto accadde in una frazione di secondo: Edward balzò sul cervo più vicino, e con una gomitata gli spezzò il collo e lo fece stramazzare a terra morente, mentre Nessie si avventò su un cucciolo e con una spaventosa precisione gli fratturò il cranio a mani nude. Io piombai su una coppia smarrita di cerbiatte che correva verso est per mettersi in salvo, e le uccisi conficcando le unghie delle zampe anteriori nei loro dorsi. Iniziai a strappare la carne dalla prima cerbiatta, e con un solo boccone ne divorai metà. Mentre mangiavo alzai lo sguardo. Nessie aveva conficcato i suoi dentini nella pelle dell’animale che aveva abbattuto e succhiava il suo sangue famelica. Edward faceva esattamente la stessa cosa con il suo cervo: lo teneva per le corna e prosciugava tutto il sangue che trovava, ma senza perdere di vista Renesmee.
Li osservavo, e mi resi conto di quanto fosse macabra la situazione: un elegante e bellissimo ragazzo con una bambina meravigliosa che massacrava un branco di innocenti cervi in compagnia di un lupo gigante. La cosa più strana (non so se si poteva considerare spaventosa o assurdamente ridicola), era che Edward e Nessie lo facevano con una disinvoltura e una grazia, ed emanavano un tale fascino che probabilmente un qualsiasi essere umano invece di scappare sarebbe rimasto lì a guardarli. Edward, sfoderando un terribile ghigno, mi lanciò un’ occhiata, e insieme a quella, la coscia del cervo. Emisi un rantolo basso, che equivaleva ad una risata. Nessie balzò vicino a me e mi porse una zampa del suo pranzo. Sfoderai un sorriso lupesco. Sbranai il resto di quello che mi avevano dato. Mentre finivo di banchettare, Seth mi chiamò. Jake. Hey Jake! Ci sei? Io emisi un rantolo. Non poteva lasciarmi in pace almeno mentre mangiavo?
Che vuoi?, chiesi in tono sgarbato. Lui grugnì.
Volevo chiederti una cosa. Ma se vuoi finire di mangiare, posso sempre aspettare.
Lascia perdere, ormai mi hai distratto. Cosa c’è?
Mi chiedevo se volevi venire con me a conoscere Danielle. In realtà Embry me lo ha chiesto, e io lo chiedo a te.
Io grugnii. In effetti, volevo conoscerla. Mi incuriosiva.
Va bene, vengo con te, dove sei ora?
Nella radura davanti a casa Cullen. Sono passato a cercarti li ma non ti ho trovato. Mi raggiungi o …
Sì, sì, arrivo, ci vediamo fra poco.
Scossi la testa per attirare l’attenzione di Edward, che aveva già finito di mangiare il suo cervo e stava pulendo Renesmee dai residui di sangue che le erano rimasti attorno alla bocca. -Cosa c’è, Jake?-, mi chiese, appena capì che mi rivolgevo a lui.
Vado con Seth a conoscere Danielle, va bene?.
-Certo, vai pure-, disse Edward. Nessie si contorse per scendere dalle braccia di Edward e corse verso di me. Mi posò una manina sullo stomaco. Dove vai?, chiese, sospettosa. Le feci cenno di allontanarsi, così avrei potuto trasformarmi per parlarle direttamente. In realtà volevo anche salutarla come si deve. Tremai per un secondo, e appena ebbi ripreso le mie sembianze umane, mi infilai in fretta i pantaloncini della tuta. Renesmee mi saltò in braccio. Dove vai?, ripetè.
–Vado con Seth a conoscere Danielle. Tuo padre ti ha parlato di lei, vero piccola?-,chiesi. Lei annuì. La baciai e la appoggiai per terra. –Ci vediamo dopo, dolcezza. Fai la brava. Ciao Ed-. Lui fece un cenno con il capo, sorridente, e io, voltandomi di scatto, mi trasformai e iniziai a correre nella direzione in cui si trovava Seth. In meno di cinque minuti lo raggiunsi e senza fermarmi mi feci seguire da lui nel folto del bosco.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** INNAMORATO ***


INNAMORATO

Dove stiamo andiamo?, gli chiesi.
A casa di Sam e Emily, insomma, sono tutti lì. Notai che nei suoi pensieri c’era una punta di imbarazzo. Strano. Cercava di non mostrarmeli. Pensava incessantemente al pollo arrosto che gli aveva preparato sua madre sera prima, forse per nascondermi qualcosa.
Sputa il rospo, Seth, che c’è? Cos’hai?
Ecco … niente Jake, davvero.
Sbuffai. Non ero un tonno, sapevo che c’era qualcosa.
Seth, hai due possibilità. O me lo dici o me lo dici, dissi con il doppio timbro dell’alfa.
Seth ringhiò, offeso. Non vale se me lo ordini, Jacob! E comunque è una cazzata, niente di che, davvero …
Se fosse niente me lo diresti senza difficoltà, scemo.
Provai a frugare nella sua mente. Forzai fino a quando un’ondata di pensieri e ricordi appartenenti mi travolse, ma Seth non si ribellò. Lasciò che facessi tutto da solo.
Un ricordo in particolare mi colpì: Seth si trovava in spiaggia e osservava una ragazzina con i capelli rossi giocare con la sabbia. La guardava felice, come se non avesse avuto niente di meglio da fare che stare li a fissarla per ore … 
Oh cazzo, pensai. Sei impazzito?
Sapevo che non avrei dovuto dirtelo,
borbottò Seth.
Ti piace quella li?, chiesi, mezzo infuriato.
Be, Jake, non c’è niente di male in tutto questo.
E invece sì, moccioso. Così si complica tutto. Farai la fine di Sam.
Non è vero. Sì che è vero, Seth,
ringhiai. Non potevo credere che Seth si fosse innamorato. Pensavo che sarebbe stato attento. Insomma, sua sorella era la prova vivente di ciò che sarebbe successo a quella ragazzina quando Seth avrebbe avuto l’imprinting.
Frena, Jacob. Non sono innamorato, okey? Mi piace e basta. E per la cronaca, si chiama Maci. Sbuffai. Come se questo mi importasse.
Seth, pensa a quello che fai. Da quanto tempo la guardi?
Bo, non so, da un po’, magari una settimana …

Sospirai di sollievo. Molto bene. Non dovrai parlarle, Seth, capisci? E’ per il tuo bene, così quando avrai l’imprinting la dimenticherai. Seth emise un latrato soffocato. Merda, merda e ancora merda! Quell’imbecille ci aveva pure fatto una bella chiacchierata!
Seth, riesci ad afferrare il concetto “tu sei un perfetto idiota”? Perché se ci riesci, sappi che lo sei. Non pensi alle conseguenze di quello che fai?!
Mi dispiace Jacob. Lo so, sono scemo …
No, sei un idiota!
Fammi finire! Sono un idiota, va bene, ma cercherò di sistemare tutto.
Mi calmai leggermente. Feci un respiro profondo.
Seth, anche se sono il tuo alfa non ti obbligherò a non innamorarti di questa Maci. Ma ricordati, se lo farai, dovrai prenderti tutte le responsabilità.
Grazie, Jake. Fidati, me la sbrigo da solo.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** DANIELLE ***


Ciao sono tornata...la febbre ce l'ho ancora, ma volevo aggiornare a tutti i costi e quindi...buona lettura! :)
 

DANIELLE
 

Ero ancora preoccupato quando arrivammo finalmente alla casa di Sam e Emily. Seth si infilò i pantaloni e la camicia che si era portato dietro, mentre io dovetti indossare i soliti pantaloncini della tuta consunti. Bussammo alla porta impazienti. Ad aprire cinque secondi dopo fu proprio Embry, con un sorriso a trentadue denti che gli andava da un orecchio all’altro. Gli battei un pugno sulla spalla.
–Come te la passi amico?-, esclamai.
–Ciao Jake! Seth! Siete venuti per Danielle?-. Annuimmo entrambi con vigore. –Venite dentro, dai!-. Lo seguimmo nella casetta cauti. Ci ritrovammo subito nel piccolo soggiorno. Il divano e le poltrone erano occupati da Paul, Rachel, Sam, Emily, Quil con in grembo Claire(intenta a tirargli i capelli), e Kim. In piedi alle sue spalle c’era Jared con affianco Brady, Collin, Leah e gli altri ragazzini. In un angolo della stanza c’erano mio padre con la sua carrozzella, Sue, Melanie e il nonno di Quil. Feci un cenno del capo ai presenti, distratto. Poi notai una presenza.
Su una sedia piuttosto in disparte stava seduta una ragazza. Embry con un solo passo volò da lei. La ragazza scattò in piedi e lo abbracciò. La osservai. Aveva i tratti tipici degli indiani pellerossa, con un naso sottile e le labbra piene. Portava i capelli lunghi e neri come la pece sciolti sulla schiena, con una frangia che le cadeva sulla fronte. Il viso era incorniciato da un sorriso, ma gli occhi avevano un’aria insicura, come se non sapesse bene dove si trovava. Era molto bella.
–Jacob, Seth, lei è Danielle. Danielle, Jacob e Seth-, disse Embry orgoglioso.
Allungai una mano verso la ragazza. –Molto piacere, Danielle. Benvenuta nel branco-, dissi, cordiale, anche se mi sentivo un po’ in imbarazzo per la mia quasi -nudità. Seth fece la stessa cosa. Mentre finivano le congratulazioni e i complimenti, Paul mi lanciò il biscotto che aveva in mano, di sicuro offertogli da Emily, in testa, per attirare la mia attenzione. La sua solita delicatezza. –Che vuoi?-, gli chiesi, voltandomi di scatto.
Lui ghignò. –Non hai portato Nessie?-, mi chiese, ma mentre pronunciava il suo nome, il tono di voce si addolcì notevolmente.
–No, Paul. Perché, ti manca?-, scherzai. Lui fece finta di frignare. –Sì!-, disse con voce roca. Tutti risero. Quil tossì. –A parte gli scherzi, Jake, perché non è qui anche Renesmee?-.
–Era a caccia con suo padre-, risposi semplicemente.
–Ah-, fu la risposta di Quil.
–Netti non c’è?-, chiese Claire sporgendosi dalle gambe di Quil,-perché Netti non c’è, tio Jey?-.
Io sorrisi. –Stava facendo colazione, piccola-. Claire scrollò le spalle, disinteressata. Dall’angolo di Leah affiorò un grugnito di disgusto. Sbuffai. Sapevo che l’affetto dei due branchi per Nessie era palese. Era normale. Quale pazzo non avrebbe voluto bene a Renesmee? Anche Leah la adorava. Ma non le andava proprio giù che la piccola fosse mezza vampira. Fui riscosso dai miei pensieri quando sentii la voce timida di Danielle per la prima volta, che, con mia grande sorpresa, si rivolgeva proprio a me.
–Ehm … J-Jacob-, mormorò timida,- chi è Nessie o … o Renesmee?-. Non sapevo bene cosa rispondere. Chi era? Come faceva a non saperlo? Ero abituato al fatto che tutti sapessero chi fosse Nessie. Forse perché per me il mondo girava attorno a lei, e di conseguenza tutti dovevano sapere che era lei la gravità. Ma forse la stessa cosa succedeva anche agli altri ragazzi con l’imprinting. Mi schiarii la voce.
–Si chiama Renesmee, ma la chiamiamo Nessie. E’… beh, è il mio imprinting-, risposi semplicemente, non trovando altri modi per spiegare la situazione. Lei mi guardò, confusa. –Non ho masi sentito nessuna ragazza di La Push o di Maka chiamarsi così. E’ di Forks?-. Arrossii. Fortunatamente non lo notò nessuno.
 –Ecco … lei non è una ragazza, ha … otto mesi, ma non ne dimostra esattamente otto-, dissi, sentendo tutti gli occhi dei preseti puntati addosso,-ecco, sembra una bambina di quattro anni e mezzo -.
Danielle era ancora più confusa di prima. –Credo di non capire-, disse.
Embry mi sorpassò in riflessi e rispose prima di me. –In poche parole, Renesmee è la figlia di Edward Cullen e di sua moglie Bella. L’hanno concepita quando Bella era ancora umana e di conseguenza la bambina non è del tutto vampira. Non è una bambina normale-, ma vedendo il mio sguardo stizzito si corresse,-insomma, non è come le altre bambine. Lei è speciale-. Così andava molto meglio.
–E’ molto difficile da spiegare, Danielle, magari te la presenterò, così potrai capire meglio-, le dissi. Non sapevo più che fare o dire, così decisi di prendere un biscotto dal vassoio posato sulle ginocchia di Emily. –Grazie-,borbottai, afferrandone una manciata. Ingoiai i biscotti in un solo boccone. Era bello assumere zuccheri, una volta tanto, oltre che proteine di animali nudi e crudi come mamma li aveva fatti. Mi spaparanzai sul tappeto del salotto, ignorando lo sguardo di rimprovero di Emily e Sam. Non li biasimai, dopotutto era casa loro. Presi in considerazione l’idea di tornare da Nessie, insomma, non c’era niente d’interessante senza di lei. Scattai in piedi di colpo, ravvivato dal pensiero che se fossi partito in quell’istante sarei arrivato da lei in meno di dieci minuti.
–Che hai, figliolo?-,mi chiese Billy.
–Ehm … vado da Renesmee, ora-,dissi, a disagio.
Billy mi scrutò, torvo. –Portala qui, figliolo. Ho voglia di vederla anch’io. E poi, l’aria di mare le farebbe bene-.
Risi. –Vedo improbabile la cosa di portarla al mare. Sai, c’è quel piccolo problema della pelle. Ricordi? Brilla. Non è una buona idea. Ma se restate qui ancora un po’ vedo se riesco a convincere Bella a farmela portare da voi. Va bene?-.
–Rimangono qui per pranzo, Jacob. Se vuoi portare Renesmee, fai pure-, mi propose Emily.
–Va bene, vado e torno-, risposi, già alla porta,-ci vediamo tra poco-.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** PRESENTAZIONI ***



Okey, siete giustificati ad odiarmi. Ma viprego perdonatemi! :) Ci ho messo un po' di tempo per rimettermi dalla bronchite e la scuola è pesante, così non ho avutotempo per scrivere...e scusatemi tanto anche per questo squallido e scarno capitoletto,ma non ho tempo x farmi venire idee decenti...vi prometto che il prossimo sarà una bomba, e cercherò di aggiornare il prima possibile! Bacioni

PRESENTAZIONI


In cinque minuti fui a casa di Edward e Bella. Ancora prima di trasformarmi in umano trasmisi la mia richiesta ad Edward con la mente. Quando riassunsi la mia forma umana, Edward era uscito fuori dalla casa con in braccio Renesmee e Bella al fianco. –Va bene, Jacob-, mi disse, senza lasciarmi il tempo di fiatare,-portala pure a La Push. Ma almeno entro le quattro riportala a casa, che Rose vuole stare un po’ con lei-. Dicendo questo, Edward baciò in fronte la bambina e la passò a Bella. –Fai la brava, tesoro-, e dicendo questo me la diede in braccio.
–Non ti preoccupare Bells, tornerà sana e salva-, le dissi, ironico. Bella sbuffò, alzando gli occhi al cielo. Mi ritrasformai in lupo e Bella mi issò Renesmee nell’incavo tra le mie scapole. Nessie si aggrappò alla mia pelliccia e io partii in quarta. Mi sentivo un treno pendolare, che andava sempre da un posto all’altro, così decisi di tagliare per il fiume, invece di attraversare la foresta facendo un giro troppo largo. Saltai e superai il fiume in un solo balzo. Sentii Nessie ridere, divertita, sopra le mie spalle. Mi fermai circa un centinaio di metri prima della casa di Sam e Emily. Mi trasformai, mi vestii e presi per mano Renesmee. –Hey, Nessie, hai presente Danielle? Tuo padre ti ha raccontato tutto, giusto?-. Nessie mi squadrò. –Sì Jake. Perchè?-, mi chiese con la sua voce scampanellante.
Le sorrisi. –Ecco, ora è a casa di Sam e Emily. La conoscerai, lei è curiosa di sapere chi sei-. Nessie annuì soltanto. Arrivammo alla porta, ma questa volta non ci fu bisogno di bussare. Embry mi stava già aspettando. Appena vide Nessie si illuminò. –Ciao, piccola!-, esclamò sollevandola da terra e baciandola in fronte.
–Ciao, zio Embry!-, disse Renesmee, felice. Entrammo in casa. L’atmosfera era rimasta immutata, con tutti seduti nella stessa posizione di un quarto d’ora prima, con la differenza che Seth era seduto per terra a gambe incrociate e giocava con Claire insieme a Quil. Appena arrivammo in salotto tutti alzarono lo sguardo e salutarono Nessie con calore. Lei agitò la manina e regalò loro un gran sorriso, che lasciò tutti abbagliati. Poi Paul pretese che Nessie gli andasse in braccio per salutarla meglio. Tutti si radunarono attorno a loro, e io rimasi in un angolo, divertito.
–Hey, ragazzi? Dovrei presentare Nessie a Danielle, se non vi dispiace-, dissi. Presi Nessie e la condussi da Danielle, rimasta in disparte. –Danielle, lei è Renesmee. Piccola, lei è Danielle-.
–Molto piacere, Danielle-, disse Renesmee, porgendole la mano.
Danielle si curvò, un po’ stupita. –Il piacere è mio Renesmee-, rispose. Sul suo volto si leggeva la sorpresa per il fatto che Nessie fosse così loquace. Ma sembrava abbagliata anche lei.
–Voglio giocare con Netti!-, esclamò Claire irrompendo tra le due e prendendo Renesmee per un braccio. Nessie la fissò con i suoi occhioni e annuì. Le due bambine si ritirarono da mio padre, sedettero una su una gamba e una sull’altra e presero a chiacchierare animatamente su qualcosa che non compresi. Mi avvicinai a Quil. –Sai di cosa stanno parlando?-.
–Non ne ho la minima idea-, rispose Quil.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** SOSPESA! ***


ciao a tutti! volevo solo dirvi che questa storia purtroppo non continuerà per un bel po' perchè mi sto concentrando su una nuova storia....la aggiornerò il prima possibile, fino ad allora Arrivederci! :D

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=626053