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di adamantina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo anno ***
Capitolo 2: *** Secondo Anno ***
Capitolo 3: *** Terzo Anno ***



Capitolo 1
*** Primo anno ***


PRIMO ANNO

 

Non può credere di essere lì veramente.

Guarda il treno rosso con occhi sgranati –perché, sul serio, lei non ci crede.

Ha bisogno di un pizzicotto.

Il fischio acuto dell’Espresso la riporta sulla terra.

È davvero lei, Hermione Granger, e sta davvero andando ad Hogwarts per imparare ad usare la magia. Si volta verso mamma e papà, e per un secondo –un solo secondo- vorrebbe restare qui. Non le è mai successo di allontanarsi da loro per più di un paio di giorni. Mai. Ma ben presto l’eccitazione scaccia di nuovo la tristezza e la paura.

Baci, abbracci, saluti, un paio di lacrime, e sale sul treno.

Le mille persone intorno a lei la confondono –non sa dove andare e questo la spaventa.

-Ciao, sei del primo anno anche tu?-

Una voce la salva dal terrore.

-Sì-, risponde con un leggero pigolio.

Il ragazzo che le sta parlando è magro, spigoloso, con capelli biondi e occhi grigi.

-Io sono Draco Malfoy-, si presenta.

-Hermione Granger.-

Gli stringe la mano.

-Cerchiamo uno scompartimento, ti va?-

Sorride, rassicurata.

-Certo.-

 

***

 

-Abbott, Hannah-, chiama l’arcigna voce della professoressa McGranitt.

Una ragazzina raggiunge tremante lo sgabello e indossa il Cappello Parlante.

-Tassorosso!-, esclama questo senza esitazione.

Draco si sporge leggermente per mormorarle all’orecchio:

-Tassorosso è davvero terribile, sai. Soltanto i codardi e i pappamolle finiscono lì.-

Hermione guarda Hannah Abbott –non le sembra una codarda né una pappamolle, ma d’altra parte lei cosa ne sa?

-Brown, Lavanda.-

Un’altra ragazza, ma stavolta il responso è diverso.

-Grifondoro!-

-Grifondoro è ancora peggio-, le rivela Draco sottovoce. –Audacia, fegato, cavalleria … tutte stupidaggini. Per non parlare di Corvonero, tutti secchioni. Spero di finire a Serpeverde, come tutta la mia famiglia.-

-Granger, Hermione.-

Hermione lancia un’occhiata spaventata a Draco, che le fa un sorriso di incoraggiamento.

Raggiunge lo sgabello e indossa il Cappello.

-Grifondoro!-

Hermione si alza e fa per avviarsi al tavolo, ma prima guarda Draco e alza le spalle.

-Malfoy, Draco!-

-Serpeverde-, sentenzia il cappello in meno di un secondo.

Piuttosto prevedibile, pensa Hermione, e le dispiace un po’.

 

***

 

-Non hai trovato difficile quella pozione?-

-Non troppo. In compenso, quell’incantesimo, il Wingardium Leviosa, non mi è riuscito neanche una volta.-

Draco ed Hermione sono seduti in biblioteca. È quasi dicembre, ha cominciato da poco a nevicare e i compiti sono diventati tantissimi. Le vacanze di Natale sembrano ancora un miraggio all’orizzonte.

Le loro divise scolastiche sono diverse, naturalmente –lei è Grifondoro, lui Serpeverde- ma la loro amicizia si è approfondita durante quei pochi mesi. Sembra che le loro casate diverse non siano così importanti. Anzi, non sentono affatto il peso delle differenze.

-Sai, ho già deciso cosa ti regalerò per Natale-, dice Draco.

-Davvero? Che cosa?-

-Ehi, è una sorpresa. Lo scoprirai!-

Lei ride e con una gomitata rovescia il calamaio sulla pergamena del suo compito. Si rabbuia immediatamente.

-Oh, no. L’avevo quasi finito!-

-Aspetta, fammi provare. La nostra cameriera, Martha, lo fa sempre … vediamo …-, punta compunto la bacchetta verso il foglio, -Gratta e netta!-

L’inchiostro si solleva dal foglio e, con un leggero scoppio, gli finisce tutto in faccia.

Dopo un secondo di silenzio sconcertato, scoppiano entrambi a ridere.

 

***

 

Hermione si sveglia, scende dal letto e guarda deliziata la pila di regali ammonticchiati sul pavimento.

Li scarta, ridendo entusiasta con le sue compagne di dormitorio, Lavanda e Calì.

Libri, vestiti, dolciumi, e poi un pacchetto strano, speciale.

Lo scarta con curiosità.

È il modellino di un piccolo grifone, che zampetta sul letto e ruggisce.

Per lei, che sa quanto poco piaccia a Draco la sua casata, è davvero un pensiero speciale.

 

***

 

-Mi dà davvero fastidio che Piton sia così di parte con voi Serpeverde!-

-Non è vero, dai.-

-Oggi mi ha tolto dieci punti perché ho preparato la pozione troppo in fretta. Ed era assolutamente perfetta!-

-Beh, forse un po’ di parte lo è.-

-Un po’?-

Draco ride.

-Bisogna ammettere che fa ridere come tratta Potter.-

-Non essere cattivo con lui. È un bravo ragazzo, è sempre gentile con me.-

-Oh, andiamo, Hermione. Il Bambino che è Sopravvissuto! Non ti sembra arrogante?-

-No, non proprio.-

-È solo uno sciocco.-

Hermione non risponde, liquidando le sue parole con un gesto della mano.

 

***

 

-Mio padre non è contento che io sia tuo amico, Hermione.-

-Come mai?-

-Dice che sei una Sanguesporco.-

-Cosa vuol dire?-

-Non lo so, ma suona molto male.-

-A te non importa, vero?-

-Naturalmente no. Sei la mia migliore amica.-

 

***

 

-Hai visto il volo che ha fatto Potter alla partita di Quidditch? È stato fantastico.-

-Ha preso il boccino.-

-L’ha quasi ingoiato-, specifica Draco. –Sono assolutamente certo che potrei fare di meglio, sai. Voglio entrare nella squadra.-

-Magari il prossimo anno.-

-Sì, soltanto lo Sfregiato lo lasciano giocare al primo anno!-

-Draco! Non chiamarlo così.-

-Andiamo, è la pura verità.-

-Non mi piace che lo prendi in giro.-

Draco alza le mani in segno di resa.

-E sia. D’ora in poi resterà San Potter.-

-Draco!-

Ma Hermione sta ridendo, non riesce a mostrarsi severa come vorrebbe.

-Per non parlare di Lenticchia!-

-Sì, devo ammettere che Ronald Weasley non sta simpatico neanche a me.-

-Vedi, io l’ho sempre detto che c’è un po’ di Serpeverde anche dentro di te, in fondo.-

-Forse.-

 

***

 

Inizia a fare caldo, finalmente.

È la fine di aprile, gli esami sono ancora lontani e il sole ha preso il posto della pioggia incessante dell’ultima settimana.

Hermione e Draco stanno studiando sulle rive del Lago Nero, sotto un salice.

-Si dice che ci sia una piovra gigante, lì dentro, sai?-

-Draco, torniamo alle guerre dei goblin?-

-Non ne posso più! Storia della magia è così noiosa! E poi, tu non hai bisogno di studiare. Sai già tutto.-

-Ma che dici? Non è vero.-

Hermione arrossisce fin sulla punta del naso.

-Hermione?-

-Dimmi.-

L’undicenne la guarda, un po’ timido, prima di mormorare:

-Saremo amici per sempre, non è vero?-

La ragazzina esita, poi si apre in un grande sorriso che mette in mostra i denti leggermente sproporzionati.

-Saremo amici per sempre, te lo giuro.-

***

 

-Gli esami sono tra due giorni, Draco. Dovremmo studiare.-

-Ma io non ne ho voglia.-

-Coraggio … ancora un’ora e poi andremo a farci un giro nei giardini.-

-Mi hai convinto. Non so come fai, ma ci riesci sempre!-

-È solo che conosco i tuoi punti deboli.-

-Io non ho punti deboli!-

-Vuoi scommettere?-

Hermione comincia a fargli il solletico, e ben presto i libri sono dimenticati per delle ben più salutari risate.

 

***

 

-Santo cielo, è stata dura!-

-Sì, ma ce l’abbiamo fatta! Finalmente gli esami sono finiti!-

-Credo che Difesa contro le Arti Oscure sia andata bene. Storia della Magia era piuttosto facile, ma Pozioni … -

-Hermione?-

-Sì.-

-Smettila di parlarne.-

-Ok.-

-Propongo di festeggiare. Ti va un succo di zucca in riva al lago?-

-Naturalmente.-

 

***

 

-Promettimi che mi scriverai.-

-Lo farò, giuro.-

-Almeno una lettera a settimana!-

-D’accordo.-

Si guardano, si sorridono.

-Draco, vieni!-

-C’è la mia mamma. Ci sentiamo presto, Hermione!-

-Ciao!-

Hermione agita la mano per salutare e i suoi genitori la raggiungono.

Si abbracciano, ridono.

-Allora? Quello era il famoso Draco?-

-Sì. Il mio migliore amico per sempre.-

 

 

Angolo dell’Autrice.

 

Questa fic avrà sette capitoli per i sette anni di scuola. Come avete notato, è semplicemente composta da momenti più o meno rilevanti nella storia di questo rapporto “al contrario” di Draco ed Hermione.

Spero che questo esperimento abbia successo!

Ogni recensione, positiva o negativa, sarà ben accetta.

A presto,

 

Adamantina

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Capitolo 2
*** Secondo Anno ***


SECONDO ANNO

 

L’estate è passata, i tre mesi volati via così velocemente che neanche se ne sono resi conto. O forse sì, ma quale dodicenne sano di mente ammetterebbe di aver sentito, almeno un po’, la mancanza della scuola?

Pur se questa è una scuola straordinaria come Hogwarts, ben pochi.

Tuttavia ad Hermione è mancata Hogwarts.

E se ne rende conto mentre intravede, dal finestrino dell’Espresso, le alte mura del castello.

Le è mancata la scuola, le sono mancate le lezioni, la biblioteca, il Lago, i giardini, le risate, le notti sui libri, la Sala Comune, i compagni di Casata … ma soprattutto le è mancato il ragazzino seduto accanto a lei e quasi appisolato.

Draco Malfoy.

E sembra quasi che il cielo limpido e stellato voglia comunicarle qualcosa.

Bentornata.

 

***

 

-Hai sentito della bravata di Potter e Weasley?-, chiede Draco.

Sono a lezione di Difesa Contro le Arti Oscure e stanno aspettando l’arrivo del loro nuovo professore dopo la brutta fine fatta da Raptor l’anno precedente.

-E chi non ne ha sentito parlare?-

Harry Potter e Ron Weasley stanno chiacchierando tranquillamente poco davanti a loro.

-Dio, quanto li detesto.-

-Hanno fatto una cosa molto stupida, ma non penso che avessero cattive intenzioni.-

-Certo, come no.-

Il professor Allock entra in classe, e la sua stravaganza riesce perfettamente nell’intento di distrarli dalle chiacchiere.

 

***

 

-Non ci crederai, Hermione.-

-Che è successo?-

-Hai davanti a te il nuovo Cercatore dei Serpeverde!-

-Ma è fantastico!-

Si abbracciano, entusiasti.

-Mio padre ha comprato delle Nimbus 2001 per tutta la squadra, e non vedo l’ora di cominciare a provare. Potter e la sua squadra non hanno scampo.-

-Un giorno o l’altro mi spiegherai cosa c’è di tanto emozionante nel Quidditch, perché io non ci trovo nessuna attrattiva. Sono felice per te, eh, ma lo trovo tremendamente noioso.-

-Dici così solo perché non sai giocare.-

-Ehi!-

Hermione gli lancia contro il diario che ha in mano, ridendo.

-E un giorno-, prosegue la ragazza, -Mi spiegherai anche cos’hai contro Harry Potter di preciso. Perché a me sembra … -

-Non dirlo. Se dicessi che è simpatico, o qualcosa del genere, potrei pensare di costringerti ad assistere ad un’intera partita di Quidditch.-

-Non sia mai!-

E l’argomento scottante è temporaneamente dimenticato.

 

***

 

La sera di Halloween c’è un gran fermento nella Sala Grande.

Il banchetto è più fastoso che mai.

Hermione è al tavolo di Grifondoro, seduta accanto ad Harry Potter, e ascolta di sfuggita la sua conversazione con Ron Weasley.

Il suo sguardo però continua a tornare verso il tavolo di Serpeverde.

La serata trascorre pigra, ma, quando gli alunni escono per tornare ai loro dormitori, succede qualcosa.

Mrs Purr, la gatta di Gazza, viene trovata pietrificata.

Tutti gli studenti possono leggere su un muro, scritto con quello che sembra sangue, che “La Camera dei Segreti è stata riaperta”.

 

***

 

Hermione si trova a lezione di Storia della Magia.

Gli studenti mormorano incessantemente e le impediscono di concentrarsi e di prendere appunti, ma d’altra parte non ci riuscirebbe nemmeno se ci fosse il più completo silenzio.

I fatti della sera precedente sono incredibili.

Alza la mano e Rüf impiega qualche minuto ad accorgersi di lei.

Dopo molte insistenze, cede alle richieste pressanti degli alunni e risponde alle loro domande sulla Camera dei Segreti.

 

***

 

-Draco?-

-Dimmi.-

Stanno studiando in biblioteca, ma Hermione è nervosa.

-Un ragazzino del primo anno è stato pietrificato.-

-Lo so, l’ho sentito dire.-

Hermione, sempre più tesa, abbassa la voce.

-C’è una cosa che ti devo chiedere.-

-Sarebbe?-

Un’esitazione.-

-Draco … un sacco di gente crede che l’Erede di Serpeverde sia tu.-

Il ragazzo alza gli occhi dal libro di Pozioni. Il suo sguardo è gelido e trafigge la Grifondoro con un’espressione che lei non gli ha mai visto prima.

-E tu ci credi?-

Lei fa una breve pausa prima di rispondere, misurando attentamente le parole:

-Non voglio crederci. Ma … ammetto che i sospetti di Harry non sembravano così infondati, e nemmeno le sue prove, a dirla tutta.-

-Harry?- Il Serpeverde si alza in piedi, disgustato. –Si tratta di Potter, quindi, non è così? Sarebbe lui “un sacco di gente”? E questo include anche il suo amichetto Weasley, immagino.-

-Draco … -

-No, Hermione. Se preferisci credere a loro piuttosto che a me, tanto mi basta.-

-Vorrei solo che mi dicessi la verità.-

-Il fatto che tu possa anche solo pensare che io potrei fare una cosa del genere la dice lunga.-

Draco si alza, raccoglie le sue cose e si allontana, ignorando le vane parole di Hermione per fermarlo.

 

***

 

La situazione peggiora. Justin Finch-Fletchley e Colin Canon vengono trovati pietrificati, seguiti dopo poco tempo da una Corvonero e dal fantasma di Grifondoro, Nick-quasi-senza-testa.

I sospetti si fanno sempre più fitti.

-Draco.-

Sono appena usciti da una lezione di Pozioni.

Lui le lancia un’occhiata ma non si ferma.

-Draco, per favore! Aspetta un secondo.-

-Cosa vuoi?-

-So che non sei tu l’Erede di Serpeverde.-

-Perché, te l’ha detto Potter?-

La brevissima esitazione di Hermione è sufficiente come risposta.

-Fantastico. Mi piacerebbe sapere perché non presti orecchio alle voci che dicono che è lui l’Erede.-

-Sono tutte sciocchezze.-

-Hai delle prove?-

-Beh … no, ma … -

-Potter è Rettilofono.-

-Questo non significa nulla.-

-Tranne il fatto che hai più motivi per credere che sia lui l’Erede di quanti tu non ne abbia per pensare che lo sia io.-

-Tu sei Serpeverde.-

-Sì, io e altri duecento studenti della scuola.-

Draco si allontana rapidamente e non le lascia il tempo di replicare.

 

***

 

-Non capisco-, si lamenta Hermione. È seduta nella Sala Comune di Grifondoro accanto a Harry e Ron. –Gli ho detto che sospettavo di lui e si è infuriato. Va bene, questo lo posso capire. Ma poi gli ho detto che mi ero sbagliata e si è infuriato ancora di più! Vi sembra normale questo?-

-È un idiota-, taglia corto Ron, sgranocchiando una Cioccorana. –E io penso ancora che potrebbe essere lui l’Erede di Serpeverde.-

-Davvero, Hermione, dovresti stargli alla larga. Quel tipo è inquietante e credo che nasconda qualcosa, anche se non è lui l’Erede.-

Lei si limita a sbuffare e se ne va, lasciandoli stupiti.

Questo non mi aiuta per niente.

 

***

 

Hermione è decisa a scoprire quel mistero. Sa che Harry e Ron stanno indagando, ma lei ha dei sospetti.

Gli indizi sono tanti –il fatto che le vittime siano pietrificate, le voci che Harry sente nei muri, le scritte- e lei sente di essere vicinissima ad una conclusione che però non riesce ad afferrare.

Poi, sfogliando l’ennesimo libro in biblioteca, si illumina. Spalanca gli occhi e scatta in piedi. Strappa la pagina dal libro (sentendosi subito in colpa per questo) ed esce di corsa.

Deve parlarne con qualcuno –Harry, Ron, la McGranitt, Draco, chiunque.

Ma poi …

 

***

 

-Malfoy.-

Draco sta uscendo dalla Sala Grande e incrocia Harry.

-Che vuoi, Potter?-

-Volevo solo che lo sapessi … Hermione è stata pietrificata.-

Harry si allontana, lasciando Draco senza parole.

Sembra sia stato pietrificato anche lui.

Si avvia subito verso l’infermeria, quasi di corsa.

Deve vederla.

Ma quando arriva vede che lei è attorniata da altri –Harry Potter e Ron Weasley.

Una morsa di gelosia gli attanaglia le viscere. Perché ci sono loro lì? È lui il suo migliore amico. Perché la McGranitt ha avvertito loro?

Perché doveva succedere proprio a lei?

Draco aspetta che l’orario di visita finisca. Si nasconde dietro ad una colonna quando i due amici escono, e aspetta che Madama Chips si appisoli.

In tutto sta lì in piedi almeno tre ore, ma alla fine riesce ad entrare.

Silenzioso, si avvicina al letto. Hermione è lì, immobile, fredda, come morta.

Stringe i pugni e sente le lacrime pungergli gli occhi, ma non le lascia uscire. Lui è un Malfoy, non può mostrare debolezza. Non può.

Rimane fermo e zitto accanto a quel letto fino all’alba. Quando sente Madama Chips grugnire, se ne va e torna in dormitorio. Nonostante la lunga veglia, non riesce a prendere sonno.

 

***

 

Tutto il resto succede in fretta.

La notizia della scomparsa di Ginny Weasley fa il giro della scuola in un minuto, così come quella dell’immediata chiusura di Hogwarts.

Non c’è altro da fare –la ragazzina è praticamente già data per spacciata.

Ma poi, arriva lui. San Potter, il Bambino-che-è-sopravvissuto, l’Eroe del Mondo Magico, il Prescelto, lo Sfregiato.

E salva la situazione.

Draco non sa esattamente come ci riesca –Silente tiene ben nascosti i suoi segreti- ma quello che è certo è che l’Erede di Serpeverde è scomparso, il mostro ucciso.

E, quando le Mandragole sono pronte, le vittime del Basilisco possono svegliarsi dal loro lungo sonno.

 

***

 

 

È l’ultimo giorno di scuola quando le porte della Sala Grande si aprono ed Hermione Granger entra.

Draco spalanca gli occhi e fa per alzarsi, quando la vede correre.

Il suo cuore salta un battito –Dio, è così felice di vederla viva, sana e salva.

Ma poi la corsa della Grifondoro si arresta di fronte ad Harry Potter e lei lo abbraccia.

Maledizione.

Vorrebbe poter dire a se stesso che quella Mezzosangue è inutile, che lui la odia … eppure, quando lei si siede a tavola e si volta verso il tavolo di Serpeverde, cercandolo, e gli dedica un grande sorriso, Draco non può impedirsi di ricambiarlo. È felice che lei stia bene e non potrebbe mai augurarle niente di male.

Nemmeno, Dio non voglia, se passasse tutto il suo tempo a fare comunella con Potter e Weasley.

 

 

Angolo dell’Autrice.

 

Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno recensito, inserito la storia tra seguite, ricordate e preferite.

Mi scuso per l’eternità che ho impiegato ad aggiornare, ma sono stata in vacanza e la fine del quadrimestre mi ha impedito di pensare a qualunque cosa che non fosse scuola.

Prometto che la prossima volta sarò più breve!

Al momento ho prestato i primi tre libri di Harry Potter ad un’amica, perciò, se ci sono delle imprecisioni temporali, è perché non ho avuto modo di controllare quello che mi ricordavo.

A presto,

 

Adamantina

 

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Capitolo 3
*** Terzo Anno ***


TERZO ANNO

 

Hanno fatto pace, fortunatamente, con la facilità di due tredicenni.

Se solo più in là con gli anni fosse così facile!

Ma per ora non ci pensano, e si godono insieme il loro primo giorno di scuola.

Hermione è emozionata e non riesce a smettere di parlare delle materie aggiuntive che potrà scegliere. Ma dato che a scegliere non è capace, visto che tutte la appassionano, è decisa a seguirle tutte quante.

Draco non ha di questi problemi –ne farà giusto il minimo indispensabile, e di certo non Divinazione né Babbanologia.

Non lo direbbe mai ad Hermione, ma lei è forse l’unica Nata Babbana che non disprezza. Quest’estate suo padre, venuto a conoscenza della sua amicizia con Hermione, gli ha inculcato idee di razzismo ed eugenetica.

Draco non  vi ha prestato troppa attenzione: nessuna novità, tutte cose già sentite. Però deve ammettere che passerebbe una sola ora nel mondo babbano nemmeno se lo pagassero per farlo.

C’è sempre lei, l’eccezione che conferma la regola, comunque. Hermione però è la sua migliore amica, la sua confidente, sua sorella: non riesce a considerarla una Mezzosangue.

-Ehi. A che pensi?-

Draco si riscuote.

-Niente. Non ho molta voglia di ricominciare.-

-Io sì.-

 

***

 

Sala Grande.

Draco sta sgranocchiando una coscia di pollo quando decide di voltarsi per dare un’occhiata ad Hermione.

Trattiene uno sbuffo quando vede che parla con Potter e Weasley.

Sempre loro.

Com’è possibile che quei due siano così fastidiosi? Devono avere un talento speciale.

 

***

 

-Professoressa, dice sul serio?-

-Ma certo, Granger-, replica severamente la McGranitt. –Mi fido di te e del tuo buonsenso. E anche della tua capacità di intuire quali sono i pericoli … -

-Sì! Naturalmente … -

-E anche i tuoi limiti-, conclude la donna prima di affidarle una piccola clessidra. –Fanne buon uso … e non parlarne con nessuno.-

-Può contarci, professoressa. Grazie.-

 

***

 

-I Dissennatori mi terrorizzano-, confessa Hermione.

-Perché? Non hai niente da temere.-

-Forse no, ma il solo pensiero che potrebbero rubarmi l’anima, se volessero … è orribile. Per non parlare poi della tristezza e del gelo tutto intorno quando compaiono!-

-Ne abbiamo bisogno per proteggere la scuola, lo sai.-

-Sì, ma mi chiedo cosa faccia pensare a Silente che Sirius Black potrebbe voler entrare ad Hogwarts … -

-Non ne ho idea.-

-Beh, di sicuro avrà i suoi buoni motivi. È Silente.-

-Come no.-

Hermione è distratta e non coglie il sarcasmo nella voce dell’amico.

 

***

 

-Sei strana in questi giorni. Sembri sempre stanca.-

-Io non sono affatto stanca. Sto benissimo.-

-Come vuoi.- Draco lancia in aria il botticino d’inchiostro chiuso e lo riprende, con innato talento di giocatore di Quidditch. –Com’era la lezione di Divinazione?-

-Mm, niente di che. Onestamente, credo che non imparerò nulla. Si tratta solo di guardare dentro tazze di tè o palle di vetro e aspettare ore per vedere un’ombra. Molto meglio Aritmanzia. Insomma, numeri: ecco qualcosa di concreto.-

Draco aggrotta le sopracciglia,

-Pensavo che gli orari di Aritmanzia e Divinazione coincidessero. Come fai a frequentarle entrambe?-

Hermione sussulta e si maledice per il proprio stupido errore.

-La professoressa di Aritmanzia ha cambiato orario perché eravamo in molti a voler seguire sia le sue lezioni che quelle della Cooman.-

-Ah. Capisco.-

Ma Hermione sa di non averlo convinto.

 

***

 

-Draco, sei sicuro di non aver … insomma … esagerato?-, domanda la Grifondoro titubante.

Sono in Infermeria e Draco ha un braccio fasciato a causa dell’incontro con un ippogrifo.

-No-, replica lui con enfasi. –Quel mostro mi ha fatto male!-

-Secondo me stai esagerando-, ribadisce Hermione. –Insomma, sei o non sei un uomo? Il grande Draco Malfoy?-

-E allora?-

-E allora ti sembra il caso di fare tutto questo rumore per un graffio?-

Draco cerca di sembrare offeso ma non gli riesce.

-In ogni caso, sono dell’idea che il mezzogigante … -

-Si chiama Hagrid.-

-Beh, che lui non debba insegnare. Non credo che abbia una laurea, sai?-

-Conosce le creature della foresta meglio di chiunque altro.-

-Creature pericolose!-

-Te lo ripeto, Draco: stai esagerando.-

Hermione gli sorride con condiscendenza prima di allontanarsi.

 

***

 

-Oggi Lupin non è venuto a lezione.-

-Ancora?-

Hermione si mordicchia un labbro, pensierosa.

-Io ho una teoria.-

Dopo averla esposta, guarda Draco con incertezza.

-Plausibile, ma in questo caso … potrebbe essere pericoloso! Insomma, i lupi mannari-, Hermione lo interrompe.

-Shh!-

-Sì, beh, possono anche uccidere.-

-Sembra una così brava persona.-

-Tu vedi sempre del buono in tutti e in tutto, Hermione. Anche in quell’ippogrifo.-

-Non ha fatto niente di male.-

-Mi ha aggredito!-

-Avanti, smettila. Lo sanno tutti che stai fingendo perché Hagrid sia sospeso, o Fierobecco ucciso, o qualcosa di simile.-

Draco rimane a bocca aperta, smascherato, e un’occhiata eloquente di Hermione gli fa capire che non toccheranno più quell’argomento.

 

***

 

-Vorrei solo che tu non passassi tutto quel tempo con Potter e Weasley.-

-Smettila con questa storia! Io mi sono mai permessa di chiederti di non stare con la Parkinson, quell’oca, o con Zabini, o con la Greengrass, o con tutti quei ricconi Purosangue con la puzza sotto il naso che disprezzano chiunque sia un po’ meno nobile di loro!-

-Ma … -

-Ma un corno. Harry e Ron-, Hermione ignorò la smorfia di Draco nel sentirla usare i loro nomi di battesimo, -Sono miei amici. Amici, d’accordo? Non ho intenzione di … rimpiazzarti con loro, né niente del genere. Quindi, per cortesia, smettila di lamentarti e svegliati.-

Draco respirò profondamente.

 

***

 

-Ci vediamo al lago alle sei, Hermione? È importante. Voglio parlarti.-

-D’accordo.-

-Promesso?-

-Promesso.-

 

***

 

-Ho fatto tutto il possibile.-

-Lo so, Hermione. Avremmo dovuto aiutarti di più.-

Harry, Hermione e Ron sono appena usciti dalla capanna di Hagrid dopo aver scoperto che Fierobecco verrà giustiziato.

-È tutta colpa di Malfoy-, ringhiò Ron sottovoce. –Quel piccolo bastardo piantagrane! Se solo avesse tenuto quella boccaccia chiusa … lo sapevano tutti che non gli aveva fatto nulla!-

-Ron, basta-, lo interrompe Harry, vedendo Hermione già abbastanza sconvolta senza bisogno di tirare ulteriormente in ballo il suo migliore amico.

Un suono improvviso, netto e agghiacciante, si fa strada nelle loro orecchie e si insinua gelido nella coscienza.

-Oh, Dio-, ansima Hermione, e scoppia a piangere.

Harry e Ron la stringono a sé, e rimangono fermi, in silenzio, ad ascoltare il cupo gracchiare dei corvi che Fierobecco non potrà più udire.

 

***

 

Draco si è preparato un discorso.

È lungo e impegnativo, e più o meno riassumibile in una parola, scusa, che trova alquanto difficile pronunciare.

È una richiesta di perdono per la sua gelosia, la sua testardaggine, il suo egoismo e, non ultimo, per aver permesso l’uccisione di Fierobecco. Ancora non capisce perché quel maledetto animale sia tanto importante per lei, ma fatto sta che lo è, e quindi deve scusarsi per averla fatta soffrire.

Non succederà più.

Mi dispiace tanto.

Ti voglio bene.

Le parole su cui ha riflettuto così a lungo gli frullano in testa, confuse, quando esce per raggiungere il lago.

Le sei.

Sei e un quarto.

Sei e trenta.

Sei e quarantacinque.

Le sette.

Alla fine Draco si rassegna, dicendosi che probabilmente Hermione si è dimenticata o è stata trattenuta. Sta tornando verso il castello quando abbassa lo sguardo verso la capanna del guardacaccia.

E lei è lì, a metà strada, stretta a Potter e Weasley.

Le parole di scusa e affetto svaniscono in un turbinio. Draco sa che ormai non le pronuncerà più.

 

***

 

-Ciao.-

La ignora. È più facile, così.

-Draco?-

Non rispondere.

-Draco, ti si è congelata la lingua?-

Ancora silenzio.

-Draco, è per ieri pomeriggio? Mi dispiace, me lo sono dimenticata.-

Non è vero, non è affatto più facile, anzi. Non reagire è più difficile che non risponderle male, perché gli richiede un enorme sforzo di volontà.

-Ero in biblioteca a studiare e ho perso la cognizione del tempo.-

Ah.

Meravigliose bugie.

Così inaspettate e … dolci, dopotutto.

Tanto da sciogliere il muro di ghiaccio che Draco si era imposto.

-Almeno-, dice, voltandosi lentamente per guardarla negli occhi, -Abbi il buongusto di non raccontarmi balle.-

E questa volta è lui ad andarsene.

 

***

 

Hermione non piange. Tutto ciò che fa è prendere una piuma intingerla nell’inchiostro e dedicarsi a ciò che sa fare meglio.

O, per essere precisi –pensa- all’unica cosa che le riesce bene … a parte forse rovinare un’amicizia.

I compiti.

E Remus Lupin si ricorderà a lungo quel compito: il tema sui Mollicci più pieno di rabbia che abbia mai letto.

 

***

 

Gli avvenimenti, quella notte, si succedono così in fretta da non lasciare ad Hermione il tempo di pensare.

Sirius Black, Lupin, i Dissennatori, la fuga con Harry.

La Giratempo.

Quando Silente le suggerisce di usarla, lei non se lo fa ripetere due volte.

E quando riescono a liberare Fierobecco è una soddisfazione enorme.

Se non fosse per …

Sono lì, nell’ombra, ad aspettare con l’animale nervoso a fianco.

E un pensiero attraversa la mente di Hermione come un fulmine.

Draco la sta aspettando al lago, in questo momento.

Potrebbe lasciare ad Harry il compito di liberare Sirius Black e salvare un’altra cosa, oltre all’animale e al padrino di Harry: forse la cosa più importante che ha.

Che aveva.

La sua amicizia con Draco.

Hermione sente che lo potrebbe fare. Correre via e agire egoisticamente –come una Serpeverde.

Ma il Cappello Parlante non sbaglia: lei una Serpeverde non lo è né lo sarà mai.

Quindi si volta e segue Harry.

Ha fatto la sua scelta.

 ***

N.d.A.

Ecco qui anche il terzo capitolo!

Grazie alle 12 persone che hanno recensito, alle 7 che hanno messo questa storia tra le preferite, 3 nelle ricordate e 36 (!) nelle seguite.

A presto!

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