Yesterday;

di Phantom Rider
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Under this beautiful moonlight. ***
Capitolo 2: *** Queen Club. ***
Capitolo 3: *** What the Hell! ***



Capitolo 1
*** Under this beautiful moonlight. ***


Ho sempre detto che sarei stata diversa, diversa da tutte le persone che conoscevo, da tutta la gente comunemente definita "normale".
Ho mantenuto la mia promessa, e perciò, eccomi qui.
Non sono una puttana, se è questo che state pensando, sono ben altro.
Groupie.
E' una parola come tante altre, forse un po volgare, e spesso associata ad una cosidetta "poco di buono".
Errore, gigantesco errore.
Una groupie è molto di più. Una groupie è colei che ti accetterà come sei, senza compromessi. Una groupie è colei che accetterà di possederti solo per una notte, senza fare storie. Una groupie ti darà la giusta ispirazione per una nuova canzone, una nuova melodia, una nuova poesia. E non ti chiederà, stanne certo, niente in cambio.

E' proprio per questo che noi groupies siamo tanto richieste.
Sta proprio li' il segreto.
Aggiungeteci una bella presenza e una dose non indifferente di carisma e voilà, il gioco è fatto.

Purtroppo, anche se cerco di dimenticarlo, prima di essere groupie avevo una vita totalmente diversa.
Non ripenso spesso al mio passato, è insignificante, stupido.
Non vale la pena  ricordarlo.
Le altre ragazze, quelle del "gruppo", hanno una storia difficile alle spalle. Io no. Semplicemente, non è degna di essere ricordata.
Sono nata in Germania, in un piccolo paesino vicino a Magdeburgo, chiamato Loitsche.
Avevo una famiglia normalissima,andavo in una buona scuola e frequentavo gente normale.
Ho sempre odiato questa monotonia e ho sempre desiderato di scappare, da quel mondo che mi sembrava tanto lontano dal mio modo di essere.
Non avevo tanti amici. Non sono un tipo particolarmente socevole, preferisco starmene per conto mio. Lo so, sembra un controsenso. Non è normale essere introversa per il lavoro che faccio, ma è cosi. Lo sono sempre stata. Non amo parlare con la gente, credono di poterti capire, mentre in realtà non capiscono proprio niente.

Io sono diversa da tutti gli altri, non vado bene per loro e loro non vanno bene per me.
Ritornando alla mia storia, so cosa vi starete chiedendo... Loitsche, Bill Kaulitz, Tom Kaulitz, Gustav Schafer, Georg Listing, Tokio Hotel;
Si, li conoscevo.

Mi piacerebbe raccontarvi un storia della serie "io e Tom eravamo fidanzati ma a causa dell'imminente successo della sua band, mi ha abbandonata".
Mi piacerebbe, ma le cose non sono andate cosi.
Io ero la vicina di casa di Bill e Tom. Ci siamo rivolti la parola un paio di volte, non di più.
Non ero in classe con loro, avendo un anno in meno.
La mia aula era proprio di fronte a quella di Tom, come la mia casa.
Quei due gemelli dalla aria bizzarra erano le uniche persone che non ignoravo completamente. Non ero loro amica, non parlavamo, o cose del genere, ma sono sempre stata convinta che quei due avrebbero fatto le cose in grande.
E non mi sbagliavo, direi. Le ragazzine della mia classe sbavavano dietro a Tom, come gran parte della scuola. Io no. Quel ragazzo mi aveva sempre affascinata, non so il perchè, ma mi incuriosiva e probabilmente, mi piaceva. Odiavo quella sensazione fastidiosa, quella di essere interessata a qualcuno, andava contro ogni mio principio. Ogni regola. Avevo giurato a me stessa che non sarei mai e poi mai stata attratta veramente da qualcuno e, rimanendo fedele a me stessa, ho cancellato tutto. Ogni traccia di sentimento verso lui è sparita. Ho iniziato a fare finta che non esistesse, e me ne sono del tutto convinta. Non è stato difficile, dopo pochi mesi la band ha avuto successo e lui ha deciso, come gli altri componenti, di studiare privatamente.
E da allora non l'ho più rivisto.
Adesso, se ci ripenso stento a credere di essere quasi caduta nel tranello che è l'amore.
Ma ce l'ho fatta, non sono crollata ed ora, eccomi qui.
Vivo a Parigi, insieme ad altre groupies.
Mi sono trasferita a Parigi non perchè fossi attratta da questa città in modo particolare.
Tutti credono che Parigi sia la città piu' bella, piu' romantica, piu' ricca.
Cazzate.
E' una città come tutte le altre. I poveri ci sono lo stesso, Tour Effeil o non Tour Effeil.
Sono venuta ad abitare qui perchè uno dei posti più frequentati dalle maggiori star internazionali.
Abito in un appartamento, che divido con altre tre ragazze. Sono tutte groupies, come me. Per mantenerci facciamo tutte dei lavoretti.. Io, per esempio, lavoro part-time in una piccola libreria, come commessa. Poi la sera, dopo esserci informate su tutte le feste di maggior rilievo che si tengono in città, ci dividiamo, usciamo in gruppetti da due e ci avventuriamo nei locali.
C'è sempre qualche rockstar,attore, musicista o personaggio televisivo da intrattenere.
E il giorno dopo, si ricomincia.
Alcuni pensano sia uno stile di vita squallido, ma a me piace.
Lo adoro.
E' la mia vita.


Stasera la tappa è il Queen Club, una discoteca frequentata da personaggi famosi.
Mi preparo e dopo un paio d'ore sono pronta.
Prima di salire sul taxi, insieme alla mia coinquilina, le chiedo chi saranno gli ospiti speciali della serata.
Una risposta, dieci lettere: Tokio Hotel.
Oh, merda.






Salve a tutti! Spero che la mia storia vi piaccia.. questo è solo un capitolo introduttivo, i Tokio Hotel, Tom in particolare, saranno molto piu' presenti negli altri capitoli. Recensite e fatemi sapere cosa ne pensate.
A presto!
P.Rider.

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Capitolo 2
*** Queen Club. ***


Questo non era previsto. No, questo non doveva proprio succedere.
I Tokio Hotel?!
Proprio al Queen Club?
Cazzo.
Devo essere veramente impallidita perchè noto che le altre ragazze confabulano tra loro, stupite dalla mia reazione.
Una voce stridula mi domanda:
'Tutto okay? Hai un'espressione sconvolta!'.  
Alexandra. Tedesca, 22 anni, bionda platino, tette rifatte, vestiti volgari.
Non ho nessuna intenzione di fornire spiegazioni ad una tipa come quella, spiffererebbe tutto immediatamente.
Balbetto qualcosa a proposito di un improvviso mal di testa e distolgo lo sguardo.
La 'simpaticona' alza le spalle e riprende il discorso con le sue amiche.

Come avrete intuito, non amo molte le mie compagne di stanza. Non le conosco molto bene e non ho legato con nessuna di loro... Mi sono del tutto indifferenti. Alexandra è tra le piu' oche, volgari e impiccione.. non la sopporto, ma poco importa, ognuno sta per i fatti suoi.

Non voglio andare al Queen, se ci sono i Tokio Hotel. Non mi va, non mi divertirei, non voglio rivederli.
Il flusso dei miei pensieri viene interrotto dalle urla delle fans, che circondano la discoteca.
La macchina si arresta. Le mie compagne iniziano a scendere.. ecco, siamo arrivate.
Mentre ci avviamo nel locale non posso fare a meno di sentire le parole di Alexandra che discute con Andrea, un'altra ragazza del gruppo:
'Be, ovviamente io punto su Tom! Ma hai visto quant'è figo? Non vedo l'ora di farmelo!!'.
Mi si gela il sangue nelle vene.
Quella troia insieme a Tom?
Mai.

Dentro al locale la musica è altissima.. Inizio a ballare.
E ballo, con energia, con passione, ballo consapevole di essere ammirata e osservata da tutti.
Quanto amo questa sensazione! Quanto amo la mia vita, quanto amo essere una groupie!
Mi sono completamente dimenticata di Tom, dei Tokio Hotel e di qualsiasi altra preoccupazione.
Io e la musica siamo una cosa sola.

E ad un tratto, la magia finisce. Non riesco a capire perchè.
Le luci iniziano ad offuscarsi, tutti fissano la porta.. due figure massicce entrano nella sala, seguite da quattro figure maschili.
Non  ci metto molto ad identificare quei quattro come i membri dei Tokio Hotel, accompagnati da due guardie del corpo.
Bill, prende posizione, si siede su una poltroncina e ordina un Martini.
Non è affatto cambiato. Ha sempre quell'espressione dolce e malinconica.
Gustav invece si dirige verso il Dj.. tipico, ha sempre amato la musica in tutti i suoi aspetti. Lo vedo mentre parla con il Dj ed osserva come funziona  la console.
Georg intrattiene una conversazione con un paio di vip e rivolge uno sguardo languido a Jasmeen, una del nostro gruppo.
E Tom?
Dov'è, Tom?



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(PUNTO DI VISTA DI TOM)

Eccoci qui..
Queen Club, me ne hanno parlato bene. Speriamo ci siano tante belle ragazze, ho voglia di rimorchiare.
Entro, accompagnato dagli altri e dal mio fedele Saki.
Be', promette bene.
Ragazze, alcol e musica: ingredienti perfetti per una serata memorabile.
Sento decine di sguardi posarsi su di me... dopo poco, però, tutti riprendono a ballare.
Mi guardo intorno in cerca di qualche bella ragazza con cui provarci...
'Tom, mi accompagni ai divanetti?'
Bill, che rompe, come sempre.
'Non puoi proprio andarci da solo?'
'E' che non voglio che quelle ragazze sconosciute mi si struscino addosso...sai che non amo questo genere di cose.'
Sorrido,tra me e me.
Bill non cambierà mai.
Continua a credere nel suo vero amore, ad aspettarlo fedele.. non ha mai sgarrato. E' sempre stato cosi preciso, su questi argomenti.
E' una persona corretta ed odia le storie da una notte. Ma lo adoro, anche se è l'opposto di me.
'Va bene, andiamo, ti accompagno.'
Mi dirigo verso le poltroncine ed aspetto che Bill si sieda.
Ordina un drink ed inizia a sorseggiarlo.
Bene, è soddisfatto, lo saluto e mi unisco alla folla.


Appena comincio a ballare,una bellissima biondina inizia a lanciarmi sgauardi maliziosi..
Perfetto, ottimo acquisto per la serata.
'Hey! Sono Tom, ti va di ballare?'
'E me lo chiedi? '
Le sorrido ed inizio a ballare con lei.
Sento il suo corpo, le sue forme, contro la mia pelle. Balliamo senza stancarci.
Non è affatto male, la ragazza.
Si struscia su di me, io passo all'attacco. Le prendo il viso, le alzo il mento, ed inzio a baciarla appassionatamente.
Continuamo a muoverci, a ballare, mentre ci baciamo senza mai fermarci.


Due ore dopo, è addormentata accanto a me, completamente nuda, sul sedile della mia Cadillac.
dopo esserci baciati, l'ho condotta sul retro del locale e l'ho fatta 'accomodare' in macchina.
Sono sfinito.
'Tutto questo è successo due ore fa', penso fra me e me, mentre cerco sul pavimento dell' auto i miei boxer.
Mi rivesto e ripenso a ciò che è successo poche ore prima.
Ci sa fare, questo è sicuro. Mi sono proprio divertito.
E' qui che la gente sbaglia, non c'è nulla di male.
Lei si è divertita, io pure. E' cosi semplice.
Cosa c'è che non va in questo tipo di relazioni di una notte?

Sono già le 3.00, gli altri saranno ancora nel locale.. meglio raggiungerli.
Sveglio la biondina:
'Tom?'
'Si, piccola?'
'E' stato bellissimo!'
'Non c'è male, direi!'
Mi guarda, mentre si riveste, sembra soddisfatta.

Ci incamminiamo verso la discoteca, dopo avermi allungato un bacio sulla guancia, raggiunge le sue amiche.
Io,invece, mi dirigo verso Bill, Gustav e Georg.
'Finalmente! Alla buon'ora! Ti stavamo aspettando!'
Bill, a volte, riesce ad essere veramente irritante.
Non vale la pena di discutere, so che non approva il mio modo di vedere le cose, e ignoro i suoi commenti sarcastici.
'Bene, adesso possiamo andare.. ', esclamo sbadigliando.
Georg mi guarda con aria complice, anche lui dev'essersela spassato con qualche ragazza, stanotte.
Be', il Queen è un locale ottimo, in definitiva.
Bill chiama Saki e tutti e cinque ci dirigiamo verso l'uscita..
Ho sonno, sono davvero stanco, non vedo l'ora di andare a dormire.
'Attento!'

Troppo tardi, il bicchiere, qualunque cosa contenesse, giace a terra spaccato in mille pezzi.
Sono andata addosso ad una ragazza...
'Ti avevo detto di fare attenzione!'
La osservo attentamente, occhi verdi, capelli biondo cenere, curve al punto giusto.
Ha un che di familiare, devo dire.
'Scusami, non ti avevo visto.. sono un po assonnato. Mi dispiace.'
Alza le spalle, mi lancia un occhiata di rinprovere e fa per andarsene...
'Aspetta! Se vuoi ti offro qualcosa da bere!'
'Non c'è ne bisogno, grazie comunque.. '

Niente, lascio perdere, pazienza, non ho proprio voglia di insistere.
Esco finalmente dal Queen, ed entro in macchina.
Bill si accomoda nel sedile di fianco al mio..
'Ho come la sensazione di averla già vista da qualche parte', esclama mio fratello.
'Ma chi ?'
'La ragazza che hai urtato poco fa.. quella con quei stupendi occhi verdi..'
'Stupendi occhi verdi? Ma l'abbiamo solo vista per pochi minuti, Bill!'
'Lo so, lo so. Però, non so come mai ,credo d'averla già incontrata.'
'Io non credo. Io non la conosco.'

E' vero, li' per li' mi sembrava familiare, ma ora che ci ripenso non mi pare d'averla mai vista.
Non importa, l'unica cosa che voglio è tornarmene in albergo.
Tutto il resto, non mi importa.












Salve a tutti!
Dopo molto tempo, ho deciso di riprendere questa storia! Scusate la mia lunghissima assenza, lo so , sono imperdonabile. :(
Ho aggiunto questo capitolo, spero che sia di vostro gradimento. La storia viene raccontata, nella prima parte, dal punto di vista della protagonista, la groupie del primo capitolo. La seconda parte invece, viene narrata dal punto di vista di Tom.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere se vi piace, con una recensione!
D'ora in poi posterò regolarmente ogni capitolo della mia fan fiction.
Ditemi cosa ne pensate.. a presto, P. Rider. :)

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Capitolo 3
*** What the Hell! ***


'Running throught the monsoon, beyond the world, till the end of time, where the rain won't hurt...'

Basta, vi prego, basta! E' la terza volta che sento questa canzone alla radio, in una sola mattina!
Ore 10.00, è mattina, sono stanca morta e sopratutto, sono in libreria, sto lavorando.
Ebbene si, è successo.. quella troietta di Alexandra ieri sera, è riuscita ad andare con Tom.
Mi sento strana.. quando li ho visti lasciare la discoteca mano nella mano, per dirigersi verso l'automobile di Tom, ho sentito un vuoto dentro.
Non riesco a spiegare, era una sensazione bizzarra, mai provata prima.
E poi, dopo questo strano senso di smarrimento iniziale, è arrivata la rabbia, e anche le lacrime.
Ho cercato di trattenerle il più possibile, non volevo che nessuno mi vedesse in queste condizioni.
Ma perchè,poi? Che senso ha tutto ciò?
Non mi dovrebbe importare minimamente di Tom e Alexandra.
Io non ho bisogno di lui, affatto. Non lo conosco nemmeno! Io non ho bisogno di nessuno.
E ho trascorso il resto della serata con questa frase che mi rimbombava nella testa: 'io non ho bisogno di nessuno'.
Ripetevo queste parole tra me e me, bevendo qualche sorso di vodka e cercando di concentrarmi sul party e non più su Tom.
In tutta sincerità, ci stavo riuscendo benissimo! Ho riconosciuto ,tra la folla, un certo Miguel, attore spagnolo, e senza pensarci piu' di tanto mi sono fiondata tra le sue braccia.
Abbiamo impiegato le ore successive a baciarci, sulle poltroncine vicine al bancone.
Era tutto perfetto, fin quando 'Miss Simpatia-Alexandra' è rientrata nel locale insieme al suo 'gentile' accompagnatore.
Ed ecco, tutto inizia a vacillare.
Le lacrime iniziano a farsi strada, il cuore batte all'impazzata e quella stupida, sgradevole sensazione ritorna. Mi sento di nuovo vuota.
Ho bisogno di aria fresca: abbandono Miguel, ed esco dall'uscita secondaria, con il mio bicchiere di Vodka tra le mani, evitando lo sguardo dei presenti.....
Finalmente, l'aria fredda di Parigi, mi investe e mi fa rabbrividire. Cerco di rilassarmi e faccio tanti respiri profondi, in fondo, non è successo niente.
Tom non conta niente, domani sarà tutto finito. Domani lui tornerà in giro per il mondo, non lo rivedrò più, e potrò riprendere la mia adorata vita.
Okay, adesso posso rientrare. Sono molto più serena.. Rientro, ma sulla soglia mi scontro con qualcuno. 
Il bicchiere di vodka vacilla e precipita verso il vuoto.. troppo tardi, è già irremediabilmente rotto in mille pezzi.
Lancio uno sguardo accusatorio verso il responsabile dell'accaduto, e, ironia della sorte, chi vedo?
Tom Kaulitz.
Si scusa, e io non so cosa rispondere... non riesco a smettere di guardarlo negli occhi, sono cosi belli.
Balbetto una frase di circostanza e faccio per andarmene, quando ad un tratto, mi invita a prendere qualcosa da bere... rifiuto cortesemente, rientro nel locale, pronta a dimenticare questa serata di merda.




Ecco cosa è successo ieri notte.
La mia decisione, in ogni caso, è sempre la stessa.. devo assolutamente dimenticare Tom.
Sono in libreria, dove lavoro, e la radio passa per l'ennesima volta 'Monsoon'.
Cazzo, neanche a farlo apposta!
Ce l'hanno tutti con me, per caso?!
Mi rassegno all'idea che la sfiga mi abbia preso di mira e riprendo a servire i clienti.
Una dodicenne parla nervosamente al telefono con sua madre. Stanno discutendo, lei vuole il suo permesso per andare a dormire da un'amica. Sua madre,infine,l'autorizza. Felice, la ragazza riattacca e chiama una sua amica, per raccontarle l'accaduto. La sento emettere gridolini di gioia: 'sai cosa vuol dire? Che mia madre ci ha creduto! Pensa realmente che io venga a dormire da te, mentre entrambe saremo al concerto dei Tokio Hotel!Non vedo l'ora!'
Ecco, come non detto.
Si vede che oggi, non è proprio giornata. Comunque, non sapevo che ci fosse un concerto qui a Parigi, stasera.
I clienti aumentano e sono costretta a riprendere a lavorare senza sosta, senza neanche un attimo per pensare.









E' gia sera, sono le 20.00. Le mie compagne di stanza sono uscite, sono finalmente sola in casa.
Accendo la tv e cerco di rilassarmi come posso.
E mi addormento profondamente, poco dopo.
--------------DRINNN,DRINN,DRINNNN---------------
Oh cazzo, che ore sono?
Le 23.00,  chi è che chiama a quest'ora?!
Abbiamo un telefono fisso, in casa, dove parenti e amici chiamano le ragazze, per avere loro notizie. Io, non avendo mantenuto alcun tipo di rapporto con i miei famigliari, e non avendo amici, non ho mai fatto uso di questo telefono. Quindi, perchè dovrei rispondere? Sicuramente la chiamata è indirizzata a qualcun'altro!
Tuttavia, sono sola in casa, quindi per quieto vivere rispondo a questo maledettismo telefono:
'Pronto?' -esclamo con la voce ancora impastata dal sonno.-
'Buonasera, sono Saki, la guardia del corpo dei Tokio Hotel. Il concerto è terminato da un pezzo, qui c'è Jasmeen, una sua compagna di stanza, credo, completamente ubriaca.'
'E io cosa posso farci, mi scusi? '   -Questo tipo comincia ad irritarmi, cosa mi importa se Jasmeen è al concerto dei Tokio Hotel ubriaca?!-
'Il fatto è che, insomma, lei e Georg hanno.....'   - sembra imbarazzato..-
'Lei e Georg hanno scopato, si sono ubriacati, è cosi?' - traggo le mie conclusioni, per facilitargli il compito.-
'Esatto.. la ragazza mi ha chiesto di telefonare a questo numero, non è in grado di rientrare da sola a casa, ha bisogno che una sua compagna la venga ad aiutare.'
'Purtroppo sono sola in casa,non c'è nessuno qui!' 
'Venga lei,allora! La ragazza è completamente incosciente, prenda un taxi e venga alla location, perchè lei non riuscirebbe a tornare a casa! Le do l'indirizzo............'


Sono sgomenta: prendo nota dell'indirizzo e mi vesto.
Io che vado a recuperare Jasmeen?
Ma stiamo scherzando, spero!
Non la conosco nemmeno! Le avrò rivolto la parola al massimo un paio di volte ed adesso dovrei andarla a recuperare?!
Mossa da non so quale forza di volontà, chiamo un taxi e mi dirigo verso il palazzetto dello sport dove quei quattro hanno fatto il concerto.
Arrivata, pago il conto al tassista, che Jasmeen mi restituirà obbligatoriamente, ed entro nel palazzetto.
Vengo accolta immediatamente da due membri dello staff, che con aria annoiata mi conducono dietro le quinte.
Mi imbatto immediatamente in Gustav, che disorientato dalla mia presenza, si guarda intorno distrattamente.
'Scusami, dov'è Jasmeen?'
'Jasmeen? Ah, la ragazza in compagnia di Georg...vieni, ti accompagno.'
Sono colpita, non mi aspettavo fosse cosi gentile..
'Grazie mille!'
'Devi essere una sua amica..'
'Veramente, ehm, non proprio..'
Mi guarda con aria interrogativa.
'Una conoscente, diciamo.'
'Capisco. Comunque piacere, io sono Gustav.'
Mi rivolge un sorriso caloroso che ricambio all'istante.
'Piacere mio. Io mi chiamo  Axel.'
'Axel? Bel nome! Sei tedesca? Il tuo accento è perfetto!'
'Si, sono tedesca.. abito a Parigi da qualche anno.'

La nostra chiacchierata si interrompe appena entriamo in una stanza dove vedo Jasmeen completamente ubriaca che si struscia contro Georg.
Cristo Santo, e ora chi la schioda da li'?
Bill fa il suo ingresso nella stanza, osserva con aria di sufficenza la scena, e  cerca di chiamare Georg.
Tutto inutile, è ubriaco fradicio quanto Jasmeen.
Bill alza le spalle, e si dirige verso l'uscita. Poi mi nota e viene a presentarsi, sorridendo.
Non si ricorda di me, evidentemente. Non ha mostrato segni d'avermi riconosciuta.
Meglio cosi.
Mi suggerisce di seguirli in albergo, per la notte, in attesa che la sbronza passi a quei due.
Non ho tanta voglia, sinceramente, ma per gentilezza accetto la proposta.
Jasmeen, quando sarà di nuovo sobria, riceverà una bella sgridata, questo è certo....
Spero solo che Tom non si faccia vedere, altrimenti sono guai seri.

Una voce irrompe nella stanza.
'cosa succede qui? hahah ,Georg,  te ne fai una ogni sera, stai diventando peggio di me!'

So a chi appartiene quella voce.
Cazzo.

















Salve a tutti! :)
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. Finalmente viene rivelato il nome della protagonista. Axel, mi piaceva, era particolare ma bello. Ringrazio davvero moltissimo chi ha recensito il mio precedente capitolo! Grazie per i vostri complimenti, mi hanno veramente fatto molto piacere.
Detto questo, mi auguro che anche questo capitolo vi piaccia.
Sono curiosa di sapere cosa ne pensate,  recensite, e ditemi pure se la storia si fa interessante.
Grazie ancora! :D
A presto. Un bacione ;D
P.Rider.

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