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di ichigo15
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Festa ***
Capitolo 2: *** No comment ***
Capitolo 3: *** Understand ***
Capitolo 4: *** End ***



Capitolo 1
*** Festa ***


Ok questa è l'ultima storia che pubblico per stasera, è gia tutta scritta e quindi conclusa, ma probabilmente saranno 3 o forse 4 capitoli XD
Ci sono alcune parole "non consone" quindi se non volete leggerle non andate avanti! Detto questo vi lascio alla storia.



 
Ero a quella stupida festa da quanto? Circa quattro ore e mi annoiavo a morte, tutti a fumare o a bere ma chi non vuole che fa? Si mette in un angolo a farsi le seghe? (in senso letterale) dato che nessuno mi considerava minimamente mi sono buttata sul divano facendo finta di mandare messaggi (già non è il massimo divertimento) finalmente dopo non so quanto mi arriva il messaggio della mi mamma che mi dice che sono fuori ad aspettarmi, (tra parentesi “chiedi a Nathan se vuole venire con noi”) sbuffo ti pareva che doveva venire anche lui…(si quando eravamo diciamo più piccoli avevo una cotta per lui e credo che lo sapesse pure, menomale che mi sono svegliata) voglio dire è un bel ragazzo ma a lui interessano le troie e io non ho intenzione di diventarlo per lui puah!
Comunque questi sono gli ordini mi alzo lentamente dal divano dirigendomi verso la terrazza (piove a dirotto da stamani) ok qui sembra che si sia scatenato l’inferno, tutti che fumano e bevono senza preoccuparsi di niente (che ci troveranno di divertente…) mi infilo in qualche modo tra la calca di gente che si trova nell’angolo due metri per due e rintraccio Nathan con aria insofferente, è voltato di spalle e sta fumando, mi abbasso lentamente al suo orecchio tanto nessuno si cura di me per poter pensare male (dico abbassarmi perché è appoggiato alla ringhiera). "Ehi!" gli dico nell’orecchio, lui si volta si scatto e quasi non mi becco una testata (ringraziamo i miei riflessi) mi guarda male, "che vuoi?" "c’è l’autista giù vieni anche te?" mi guarda assottigliando lo sguardo, "che c’è…" replico io "vuoi fare parte dell’orgia che ci sarà tra poco? Se vuoi ti compro un biglietto" dico in tono sarcastico, ok brutta scelta perché sul suo volto si disegna un brutto ghigno, "non sarà che sei tu a volerne fare parte?" mi chiede, faccio un verso insofferente con la mano e mi volto per andarmene (non vuole venire ma che gli devo fa).
Ok quando parlavano alla lezione “mai voltare le spalle al nemico” te dov’eri? Mi dico da sola, le sue braccia mi avvolgono e lui si è comodamente appoggiato alla mia spalla con il mento, sbuffo cercando di scrollarmelo di dosso. Scoppia a ridere, ok perché è cosi forte? Mi giro per quanto possibile per sputargli in faccia, ma perché non me l’ha detto nessuno che quando c’è un ragazzo che ti abbraccia da dietro con il mento sulla tua spalla non bisogna girarsi per nessuna ragione? Altrimenti si finisce come me in questo momento; con le mie labbra incollate alle sue! Ok non è possibile sbaglio o adesso sono girata con le mani sul suo petto? (come diavolo ci sono finita in quella maniera?) maledicendomi cerco di staccarmi ma le sue labbra cercano di nuovo le mie, ma non era lui quello che mi odiava? Comunque gli pesto il piede e esco finalmente da quel buco di terrazza andando verso la porta…(qualcuno ce l’ha con me vero? No perché se è cosi farmelo sapere prima?) uno dei tizi mezzi ubriachi (che tra l’altro non mi ha staccato gli occhi di dosso da quando è entrato) mi si para davanti con il suo ghigno osceno e la sua puzza d’alcol, "ti vuoi divertire un po’?" mi chiede, lo guardo sconvolta "con chi? Qui è una noia!" gli dico io sentendo una risata smorzata alle mie spalle, (Nathan a quanto pare deve venire con noi) "eddai sono bravo sai?" mi dice avvicinandosi, gli sorrido avvicinandomi anch’io, cosi vicina che quasi lo potrei baciare (puah non ci pensate nemmeno che schifo stavo scherzando), sento Nathe che trattiene il fiato dietro di me (cos’è geloso?) bene continuiamo gli appoggio una mano sulla spalla e avvicinandomi ancora, gli pianto un calcio nelle palle "Ops! Scusa non volevo!" gli dico sorridendo sadica, si accascia a terra con un suono smorzato (poverino doveva essere eccitato se gli fa cosi male) sento dei passi dietro di me e due tizi mi si avvicinano, "Ehi! Quello è mio amico" ringhia uno dei due, mi volto lentamente tanto per farlo incazzare di più, "a davvero? E quindi che vuoi fare vendicare la sua morte?" gli chiedo io vedendo che una mini folla si sta creando intorno a noi, sorrido (finalmente un po’ di movimento!) mi guarda sconcertato, fa schioccare le dita delle mani guardandomi in cagnesco, "dovrei avere paura?" gli chiedo ancora sorridendo, si butta contro di me, scoppio a ridere quando scansandomi lo vedo finire addosso a uno della “minifolla” "cos’è hai perso gli scii?" gli chiedo mentre si gira (si guardo Harry Potter) si lancia ancora verso di me, cos’ non ha imparato la lezione? Scarto di lato, lo vedo sorridere e cambiare traiettoria mentre un pugno sta per raggiungere il mio viso, lo blocco con la mano "tutto qui?" gli chiedo sbeffeggiandolo, lui per tutta risposta mi ringhia contro, manco fosse un cane, il pugno ancora nella mia mano gli torco il polso, sentendo che si adatta al mio movimento per sentire meno dolore, sogghigno poverino non sa contro chi si è messo, sento il telefono vibrarmi in tasca, sbuffando gli torco ancora il braccio mettendolo di schiena reggendolo con una mano sola mentre lui si contorce afferro il telefono in tasca, "pronto?" sbuffo "si lo so" sbuffo di nuovo "si viene anche lui" rispondo guardando verso Nathan che sta guardando la scena con gli occhi di fuori, gli sorrido prima di rispondere alla domanda di mia madre (che tra l’altro mi sta pure rompendo) "ok arriviamo!" chiudo la chiamata rimettendo il cellulare in tasca, il tizio di prima è ancora nella stessa posizione immobile, lo rigiro come se stessimo ballando e fossi io a condurre, mossa sbagliata lo guardo inorridita questo sta per vomitare!
Lo rivolto ancora di schiena e gli pianto un calcio nel culo facendolo volare in avanti, (più precisamente verso Nathan che scarta di lato) "ok ragazzi io devo andare via, chi altro vuole vomitare prima che me ne vada?" chiedo sorridendo.
Vedo che nessuno si avvicina e sbuffo, sono tutti delle femminucce (si io sono una femmina ma almeno ho un po’ di carattere) "ok come volete" vado verso Nathan e gli afferro la camicia trascinandolo fuori, "si può sapere come hai fatto?" mi chiede mentre percorriamo il viottolo verso la macchina, "a fare che?" mi guarda come se fossi pazza "come a fare che? Lo hai rivoltato come se fosse una frittella!" sbotta lui, mi volto a guardarlo sorridendogli, "che c’è di strano faccio karate sono cintura marrone e sono ben addestrata" continuo a guardarlo negli occhi dato che non vuole distogliere lo sguardo, "vuoi provare anche te?" gli propongo maliziosa (ok non c’è niente di malizioso) lui mi guarda mentre gli angoli della bocca si piegano in su, si avvicina prendendo la mia mano che è ancora artigliata alla sua maglietta, "non ci provare" dico vedendo che prepara il pugno, (cos’è vuole fare a botte?) "a fare cosa?" dice, sbuffo (quanto è stupido) "questo" gli dico bloccando il suo pugno, e rigirandoglielo dietro la schiena. Tenendolo con tutte e due le mani mi appoggio come ha fatto lui prima, "te l’ho detto contro di me non puoi farcela" gli soffio nell’orecchio, sento un clacson suonare a mi volto perdendo la presa sulle sue mani, "andiamo!" dico voltandogli le spalle per la seconda volta (ok sono scema lo so) ma questa volta non fa niente si limita a seguirmi docile. Sorrido ed entro in macchina salutando, (c’è mia madre nel sedile del passeggero davanti e accanto a lei l’autista che poi sarebbe anche il padre del festeggiato) Nathe entra dall’altro lato e si mette accanto a me nel sedile posteriore. Sento i due tizi davanti iniziare a chiacchierare animatamente, sbuffo prendendo il telefono e le cuffie vedo che Nathe mi sta guardando e gli porgo una cuffia scuote la testa cosi con un'alzata di spalle me la rimetto nell’orecchio. Sento la sua mano sulla mia e mi volto, per la seconda volta le sue labbra sono sulle mie (non mi ero accorta che si fosse sporto verso di me) una scarica elettrica mi attraversa, da quando perdo la testa per lui? Da quando gli hai dato il tuo primo bacio, mi rispondo da sola (si sono una quasi diciassettenne e non ho ancora baciato nessuno problemi?).
Sorride contro le mie labbra mentre riprendiamo fiato, "e con questo" dice "siamo pari" lo guardo schioccando la lingua mi ha presa in giro (ok diciamo che non mi ha fatto cosi schifo). Provo a ribattere ma ormai sono arrivata a casa mia, scendo pronunciando appena un ciao e vado “di corsa” a casa. Entro sbattendo la porta, tanto non c’è nessuno vivo con una mia amica che stasera dorme dal suo ragazzo (“evviva” tutta la casa per me). Mi rinchiudo nella mia camera sbattendo di nuovo la porta. Ok non mi piace, ok lo odio, ok allora perché sento le lacrime sgorgarmi dagli occhi come un fiume in piena? Mi appoggio con la schiena al muro abbracciando il mio cuscino, sento una musica leggera che mi sfiora quasi accarezzandomi prima di scivolare nel mondo dei sogni.  


 

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Capitolo 2
*** No comment ***


Allora piaciuto il capitolo precedente? Ricordo sempre che ci sono parole e situazioni non proprio caste quindi se non le volete leggere non continuate...

Ok ora vi lascio al secondo capitolo ^^
 

La musica, cerco di ascoltare ma non ci riesco, come ci sono finita sotto le coperte? Mi alzo scalciandole via, quasi non rischio di cadere dal letto, sento una risatina smorzata provenire dall’angolo della camera dove c’è la poltrona, mi volto di scatto, ho solo il suo volto nella mente (ok mi sono sognata tutto?) ditemi di si!

-Ehi come ti senti?- mi chiede “la voce” (sono mezza intontita? Si. Ho voglia di alzarmi? Assolutamente NO) rispondo automaticamente -bene- sento sbuffare mentre mi alzo per andare in cucina (viviamo in una specie di villa ristretta, tre bagni uno per la mia camera, uno per la mia amica e uno in cucina, che è unita al salotto e al corridoio d’ingresso a già dimenticavo il mio studio e la camera oscura della mia amica) -non mi sembra- dice avvicinandosi -sei uno straccio! Cosa ti è successo a quella festa tesoro?- mi vedo arrossire mentre passo davanti allo specchio del corridoio "è stato solo un sogno, un sogno, solo un sogno!" continuo a ripetermelo (perché non mi vuole entrare in testa) -a cara non credo sia il caso che entri in cucina in quello stato- mi dice Eve (appunto la mia coinquilina) -perchè?- biascico, -bè intanto perchè c'è un tizio mooolto carino che ti vuole parlare- ok non ha detto “tizio mooolto carino” vero? Mi volto di scatto e corro in camera travolgendola e chiudendomi dentro a chiave, il cuore sta per uscirmi dal petto (no è solo una tua impressione) ricaccio indietro l’odiosa vocina e mi fiondo sotto la doccia.
Tipo una mezzora dopo sono diciamo presentabile, (si intende jeans neri e maglietta azzurra che mi lascia le spalle scoperte e mi fascia le braccia, è stupenda veramente) vado verso la cucina e saluto con un bacio Eve che mi guarda soddisfatta facendomi l’occhiolino, sento qualcuno schiarirsi la voce, poi una mano si avvicina al mio fianco e mi abbraccia, faccio finta di niente e continuo a camminare, (visto? Si è staccato) sorrido tra me e me, scusate so che ho fatto una cazzata colpa del mio orgoglio…
-O ciao Nathan- lo saluto e finalmente lo guardo, (stile depravata con la bavetta alla bocca) mi sorride mentre gli faccio la radiografia (ok è castano chiaro con i capelli corti e gli occhi castano scuro, alto con un fisico asciutto, porta un paio di jeans strappati sul ginocchio e sulla coscia e una camicia nera…allora rendo l’idea?) -da quanto sei qui?- gli chiedo prendendo la cialda da mettere nella macchinetta per avere finalmente un po’ di quel meraviglioso nettare scuro chiamatosi? Caffè! -Circa un ora- risponde lui, ohoh cosa sento nella tua voce? Ti ho forse fatto arrabbiare cucciolo? Quanto mi dispiace, metto su il ghigno sadico e mi volto andando verso di lui, gli allaccio le braccia al collo vedendo che mi sorride (tra poco non sorriderai più tesoro) mi avvicino alla sua bocca lentamente anche lui si avvicina, due millimetri e…mi scanso baciandolo sulla guancia, poi mi allontano (ok non devo farlo mai più è uno sforzo troppo grande per me) qualcuno si schiarisce la voce, -wow che caldo! Vado a cercarmi il ragazzo dato che tu l'hai trovato- (cos’è che ha detto? Ok è morta. Capito? M-O-R-T-A!) -non è il mio ragazzo!- sibilo mentre lui dice -si! Ci siamo messi insieme ieri sera!- (ma no! Adesso anche le frasi in sincrono) -vero amore?- mi chiede poi sorridendo (ok si sta vendicando) sorrido a mia volta -certo tesoro- dico avviando la macchinetta, (E questa quando gli è venuta?). La porta sbatte e noi rimaniamo da soli in cucina, aspetta siamo da SOLI in cucina. (o NO! No, no e no, povera me!).
-E cosi sono la tua ragazza!- esordisco io, -certo ti dispiace?- (ok perché mi sento le guance in fiamme?) mi volto cercando il suo sorriso, che non c’è!
E che caz…ehm niente! Scatto fiondandomi in camera mia, (te pareva) -comodo?-
gli domando, (ok adesso perché è comodamente e sottolineo COMODAMENTE sdraiato sul mio letto?) non che ci siano problemi ma, (oddio sto diventando una maniaca tutta colpa di Kay) mi avvicino lentamente e solo ora mi rendo conto che ha gli occhi chiusi…(che male c’è mi avvicino solo un altro pochino), mi ritrovo con le ginocchia appoggiate al bordo del letto. Mi sento mancare la terra sotto i piedi nello stesso istante in cui mi ritrovo stesa sul letto con lui sopra, (possibile che fossi assente anche alle lezioni “mai avvicinarsi ad un ragazzo che finge di dormire?” sei proprio un incapace) -è il trucco più vecchio del mondo- la sua voce mi accarezza, lo guardo incatenando i miei occhi con i suoi, -possibile che non riesci a stare senza di me?-mi sussurra avvicinando le sue labbra alle mie; (se vabè vogliamo incatenare qualcos’altro?).
NO COMMENT! Lo sento portare una mano sulla mia guancia mentre con l’altra si sorregge, (cosa ci fanno le MIE mani nei SUOI capelli?).
Per sfortuna (per fortuna) suona il campanello, lo spingo forse un po’ troppo forte, infatti -ops scusa!-
dico scattando verso la porta di casa mentre lo vedo massaggiarsi il sedere (ehm non l’ho spinto per terra).

Apro e mi ritrovo davanti…uno scatolone? -cos'è uno scherzo?- borbotto cercando il nome del mittente, prendo in mano la scatola e la porto dentro chiudendo la porta con un calcio (lo so sono molto delicata).
Mentre la appoggio sul tavolo spunta Nathe che mi guarda incuriosito, -roba eh?-
mi chiede sedendosi al tavolo, gli faccio la linguaccia (ok perché sta ghignando? -non ne ho idea- dico scartando pacco, (si e questo da dove sbuca, ok illuminazione!) mi giro verso di lui che ha ancora il ghigno stampato in faccia e mi guarda malizioso -me l'hai inviato tu!- dichiaro puntandogli il dito contro (si lo so, è maleducazione…) -mi daresti una mano a infilarmelo?- mi invita alzandosi e guardandomi con lo sguardo di un cucciolo bastonato (ma povero cucciolo adesso lo offendo pure! E non sto parlando di lui) -non credo sia il caso- ribatto io sedendomi e incrociando le gambe, (stupida gonna proprio oggi me la dovevo mettere) si avvicina con quell’affare e con la mano libera mi prende il mento, -dai per favore- mi soffia sulle labbra, -o ok ma siamo in cucina- rispondo (si e da quando balbetto?) mi sorride -vuoi andare in camera?- -ehm no qui va bene- sorride ancora prima di avvicinarsi. -Sicura di essere pronta?- mi chiede sorridendo, (mi sta forse sfidando?) mi avvicino ancora appoggiandomi con la schiena al tavolo per sorreggermi, anche lui si appoggia al tavolo e mi ritrovo praticamente tra le sue braccia, (non che mi dispiaccia) credo di essere arrossita perché mi sento le guance in fiamme, sospiro -ok sono pronta- dichiaro, mi sorride -bene stai ferma ok? Cercherò di farti meno male possibile- mi dice. Prima di posizione quell’apparecchio infernale al mio orecchio, sento solo il “clic” prima che lui sorrida e si allontani passandomi lo specchio. Un orecchino argentato mi brilla all’orecchio sinistro e uno uguale brilla al suo orecchio destro. -Adesso ci credi?- mi chiede sorridendo (perché sembra triste?) le lacrime mi salgono agli occhi, -si- dico, la vista mi si sta offuscando sento le sue braccia intorno a me prima che dica ciò che aspetto da una vita…(si è molto romantico ma che ci posso fare?) -Tu. Sei. Solo. Mia.- afferma scandendo ogni minima parola. (Ok adesso chi li chiude più i rubinetti?) gli butto le braccia al collo prima che il suo bacio mi fermi il respiro. (Quindi. Tu. Sei. Solo. Mio.) scandisco nella mia mente, ma in questo momento sono impegnata, credo che glielo dirò più tardi…Forse. 


 

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Capitolo 3
*** Understand ***


Scusate sono un po' in ritardo rispetto al solito, sto finendo di scrivere il capitolo dell'altra storia
quindi intanto pubblicherò questo


Quando mi sono svegliato lei non c’era già più, è questo il ricordo di questa mattina che mi solletica la mente, non riesco a pensare ad altro eppure devo alzarmi, se riesco ad arrivare a quella stupida scuola forse riesco ad incontrarla di nuovo (ma quanto sei stupido? La puoi incontrare quando vuoi! È la tua ragazza che cavolo!) giusto me n’ero dimenticato. Lentamente mi trascino in bagno buttandomi sotto la doccia, l’acqua calda mi rilassa ma il ricordo della sera prima non mi abbandona, (come ho fatto?) non so come ma quella ragazza mi ha sciolto, (non riesco più ad essere bastardo) perché non sono più me stesso quando sto vicino a lei, (cosa mi succede?). Chiudo l’acqua, sento il telefono che squilla, (ehi! Ehi! Queste non sono le mie gambe, perché corrono?). "Ci vediamo a scuola" c’è scritto solo questo e basta a farmi scattare, apro l’armadio e mi prendo un paio di jeans chiari strappati sul ginocchio e una camicia nera…(ok mi raccomando non sbavate) afferro le chiavi della moto e lascio un biglietto attaccato al frigo, (a quanto pare Dylan il mio coinquilino si è fidanzato con la nuova coinquilina di Yara, quindi ha passato la notte fuori) scendo in garage e vado verso la mia moto una Kawasaki ninja nero metallizzato, salgo e mi dirigo verso la scuola sgommando.

Un suono continuo mi risveglia, mi metto seduta mentre le mie coinquiline invadono la camera,  Eve e Kay (si Kay è la nostra nuova coinquilina, si è fidanzata l’altro giorno con Dylan il coinquilino di Nathe…) -Si è svegliata!- attacca Eve saltando sul letto -Finalmente!- finisce Kay (ok cosa si sono bevute? A no dimenticavo sono cosi normalmente) scoppio a ridere -ciao ragazze- -si, si ciao- liquida Kay con la mano -ma adesso racconta- -cosa dovrei raccontare?- mi guardano come se avessi detto che la Kawasaki fa schifo, (non lo direi mai) -non fare la finta tonta- mi apostrofa Eve puntandomi il dito contro -vogliamo sapere immediatamente quello che è successo ieri sera in questa casa- mi fissano aspettando una mia reazione, che tra parentesi non tarda ad arrivare, -oddio!- urla Eve -l’avete fatto!- -che cosa?!- urlo io (ok la voce non è diventata stridula…)  -secondo me- inizia Kay con il suo tono da filosofa -non ci sono arrivati- continua sorridendo -sono rimasti al bacio ma che carini!- urla poi saltandomi al collo (naturalmente non sono diventata rossa) mi alzo di scatto, facendo sobbalzare Kay che finisce letteralmente addosso a Eve, cadendo insieme per terra. Scoppio a ridere, non chiedetemi com’è successo perché non lo so nemmeno io.
-Vado a farmi una doccia!- urlo scappando in bagno, -è no! Kay fermala!- (per mia fortuna riesco a infilarmi in bagno e chiudere a chiave prima che mi becchino…
 
 -Eddai!- mi urlano insieme dal sedile posteriore (siamo in macchina) -ho detto di no- -ma perché?- si lagna Eve, -perché! Perché! Ci deve sempre essere un perché!- rispondo io inchiodando al semaforo, che è appena passato da verde a rosso in due secondi (bastardo di un semaforo) mentre le due pazze dietro, (già ho messo il mio adorato pc nel sedile accanto a me per non averle vicine).
 Arriviamo finalmente davanti scuola, -Uffa!- dice Eve -ci vediamo oggi!- continua Kay, insieme scendono dall’auto, mentre io continuo sgommando verso la mia, (dovete sapere che per fortuna le scuole sono vicine, Kay va al quarto anno dell’artistico mentre Eve fa il terzo geometri) parcheggio dietro i fischi di un gruppo di ragazzi (no non sono per me…sono per la mia bellissima auto) gli sorrido prendendo il computer e dirigendomi verso la mia classe (frequento il terzo anno dell’artistico) sto per entrare quando qualcuno mi afferra la mano libera, (ok chiunque sia vuole morire!) mi giro di scatto trovandomi davanti gli occhi castani di Nathe, (credo che per questa volta farò un eccezzione e non ucciderò nessuno!). -Ciao- dice sorridendo, -ehi come mai qui?- rispondo io (ci penso da sola a darmi dell’idiota, Nathe fa la terza allo scientifico che è nello stesso edificio del mio) -vengo a salutarti prima di entrare a scuola- risponde sorridendo, (cosa si fa in questi casi? Ehm…) lo guardo ancora prima di sentire un respiro che si ferma dietro di noi, mi volto e lo stesso fa Nathan: ok adesso potreste soffrire di un complesso post traumatico…che cazzate potrebbe solo venirvi un gran nervoso o forse no, dipende dai punti di vista. -Ciao Nathe miagola (letteralmente) una ragazza (meglio dire una troia) -ciao Sophie- -terza ora in laboratorio che ne dici?- chiede lei con quel suo tono da gatta morta, (inutile dire che Nathe mi guarda preoccupato, dato che gli sto stritolando la mano) come minimo adesso gli dice di si…iniziano a pizzicarmi gli occhi (e che caz…non è possibile che quando sono arrabbiata io debba piangere!) -Sophie ma sei scema?- dice invece Nathe, alzo di scatto la testa, -non lo vedi che sono con Yara?- quasi sorrido ma cerco di trattenermi, mentre Sophie si gira verso di me come se mi avesse appena vista, -o sei occupato per oggi? Che peccato facciamo la prossima volta?- le mani iniziano a tremarmi, mentre Nathe mi lascia la mano per mettermi il braccio sopra le spalle; -mi dispiace Sophie cercati qualcun altro, magari in un'altra scuola dato che in questa conosci già tutti quelli possibili- sento la sua voce fredda mentre dice quelle parole, (no non sto sorridendo, ok forse solo un po’).

 Guardo Nathe e noto solo adesso che mi sta guardando, lo abbraccio mentre le sue labbra toccano le mie, -sai mi dispiace per lei- dico guardandolo negli occhi, -davvero?- sembra realmente stupito, -a dire la verità no- mi sorride e io faccio lo stesso. Mi bacia di nuovo mentre suona la campanella, sbuffo e lo saluto entrando nell’edifico per andare in sala radio. (Si dato che studio anche all’informatico e sono quasi un hacker lavoro part-time nella sala radio, e poi sono esonerata dalla prima ora praticamente tutti i giorni…).
 
Quella stupida di Sophie, sarà anche bionda ma non per questo vuol dire che è bella, ok prima le avrei detto di sicuro si, d’accordo ma non ha visto che ero con Yara? Non può farmi fare queste figure di merda, vado velocemente verso la classe di chimica, massaggiandomi la mano (mi ha fatto male) continuo a rimproverarmi come un idiota per tutta l’ora di chimica, senza neanche concentrarmi sulla lezione tanto ho nove e mi basta.
 “A tutti gli studenti del polo liceale!” sento la voce proveniente dall’auto parlante della scuola e quasi non sobbalzo, (Yara) sorrido, “se Eve, Kay, Nathe e Dylan sono in ascolto li preghiamo di recarsi immediatamente nella sala radio!” mi sono accorto adesso di essere in piedi, (oddio che figuraccia) vedo il professore che mi guarda, indico la porta con il dito e lo vedo annuire, gli sorrido mentre esco e quasi correndo vado verso la sala radio. Solo quando arrivo mi rendo conto che forse non sarei dovuto andare, mentre Yara inconsapevolmente dice di non amarmi, (sono uno stupido? Già) la radio trasmette “My immortale” (una di quelle stupide canzoni che mettono nelle scene tristi dei film, bè in questo momento è proprio azzeccata) mi dirigo lentamente verso il laboratorio, forse ho fatto male a pensare di smettere.

Ehi cosa è successo perché ci hai fatto chiamare?- mi chiede Kay, è arrivata dieci minuti dopo la mia chiamata, un messaggio di Eve mi ha avvertita che c’è l’ora di architettura e tra una ventina di minuti arriva, lo stesso per Dylan, mentre Nathan non mi ha scritto niente quindi credo che stia arrivando. -Niente volevo solo farvi saltare un po’ le lezioni- dico sorridendole, a dire la verità volevo organizzare una festa ma glielo dirò quando ci saranno anche gli altri. -Che canzone è questa?- mi chiede appoggiandosi all’attrezzatura, -My immortal- -cavolo è triste- -già sembra una di quelle da colonna sonora di film tristi- -a proposito è successo qualcosa?- chiede all’improvviso, la guardo non capendo -in che senso?- -o non fare la finta tonta> dice guardandomi male -hai una faccia strana- sorrido -tutta colpa di Sophie- -chi la troia? Che ti ha fatto? È il caso di andare a picchiarla?- dice facendo schioccare le dita delle mani, -no tranquilla a solo provato a invitare Nathe nell’aula di lab- dico abbassando gli occhi -ma lui ha rifiutato- -wow sarà andato contro i suoi principi- -non dire cosi è stato…dolce- la sento ridacchiare -guardala come arrossisce- -e piantala!- le dico tirandole un cuscino, (si un cuscino in sala radio, problemi?) -quindi lui ti piace davvero?- -a dire la verità no- dico sospirando, la vedo guardarmi perplessa quindi mi affretto a finire -credo che…ecco, mi sa che mi sono innamorata- dico abbassando lo sguardo, oddio si è bloccata -ehiii! Kay?- si riscuote, (ops brutta cosa) e mi si lancia al collo! Scoppiamo a ridere.

 Sento bussare e vedo Eve entrare trafelata prima che mi si butti al collo anche lei (cos’è sono diventata un attaccapanni?) -mi dispiace tanto Yara- io e Kay la guardiamo stranite -eh?!- diciamo poi insieme, -ecco io…- si torce le mani e non mi guarda in volto, -cos’è Nathe mi vuole lasciare?- le chiedo sarcasticamente, mi guarda sconvolta (ok perché non ci ride su?) -Eve cos’è successo?- chiedo scuotendola, -ho visto Nathan- dice -e perché non è con te? L’ho chiam…- -era in laboratorio con Sophie- sbotta, (è no! Questa me la paga). Prima che me ne possa accorgere scatto verso il laboratorio, accidenti la porta è chiusa, (non sono irruenta se apro la porta con un calcio vero?) bene perché l’ho appena fatto! Entro e mi trovo davanti Sophie e Nathe sdraiati sulla scrivania, credo che sia stata una brutta idea (sto per vomitare) esco di corsa e vado verso la mia auto. Credo di essermi fidata troppo in fretta, (perché non ho continuato a non fidarmi di nessuno?) parto sgommando, solo dopo mi accorgo che ho lasciato le ragazze a piedi, mando un messaggio a Kay chiedendole se possono tornare col suo ragazzo, subito dopo il mio cellulare suona, sono a un semaforo è rosso, mi abbasso per prendere la borsa e leggo “si, ma tu non fare cazzate” sento qualcosa di caldo che mi riga le guance, “ok, ci vediamo a casa, non mi lascerò buttare giù per cosi poco”. Sento un clacson che suona dietro di me e solo ora mi accorgo che è verde, parto e dallo specchietto retrovisore vedo una Kawasaki nera che mi segue e un ragazzo con gli occhi castani che mi guardano inorriditi, prima di vedere tutto buio. (Ok oggi sono proprio sfigata allora!)

Spero che siano venuti i dialoghi, e il prossimo dovrebbe essere l'ultimo capitolo. ^^

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Capitolo 4
*** End ***


Buonasera! Per quanto mi riguarda questo è l'ultimo capitolo, si finalmente smetto di scocciarvi ^^
Comunque non mi sono stancata di scrivere l'altra storia anzi ho gia due capitoli pronti, solo che in questo momento sono piena di compiti quindi vi lascio al capitolo e scappo!!


Chi è che fa tutto sto casino? Una fitta alla testa mi fa gemere, sento delle voci fuori e dei singhiozzi sommessi, ma cosa? Sento la porta aprirsi e chiudo gli occhi (sorry gesto involontario). -Credi che si sarebbe dovuta già svegliare?- un verso strozzato -Eve sono due giorni! Certo che si sarebbe dovuta svegliare!- (ma perché deve strillare cosi?) sento la porta cigolare e poi richiudersi ancora, -ehi ragazze nessuna novità?- (e questa voce di chi è?) un altro singhiozzo, (cosa diavolo sta succedendo? Si a regola mi basterebbe aprire gli occhi ma…) -di Nathan si sa niente?- (appunto mi hanno bloccata) sento un verso strozzato alternarsi con un ringhio, -ehi calme!- -scusa- -è solo che quel bastar…- -chi sarebbe cosa?- mi sento sobbalzare (perché sento di essere arrabbiata?) -tu brutto bastardo!- sento un tonfo, (credo di dover aprire gli occhi) o povera me.
Davanti a me ci sono Eve e Kay con i rispettivi fidanzati e anche (ehm che ci fa Nathan qui? Noi non ci odiavamo dalle elementari?), -datti una calmata, se ricordi l’ho chiamata io l’ambulan…- -e ci mancherebbe pure che la lasciassi morire!- (un momento! Chi dovrebbe morire!), purtroppo per me mi sento emettere un verso strozzato; prima di ritrovarmi cinque volti ognuno con un’espressione diversa. (l’ho già detto povera me?). Prendo fiato mentre Eve e Kay mi si gettano addosso, mi scappa un gemito facendole saltare in aria, -scusa!- gridano insieme, (ma gridare meno tipo?) -ragazze fate un po’ di silenzio!- ringhia Nathan guadagnandosi delle occhiate di fuoco dalle ragazze, mi schiarisco la voce, -Eve?- le faccio segno con la mano (mezza rotta tra l’altro) di avvicinarsi. Guarda Kay la prende per mano e insieme mi si parano davanti come per non farsi sentire dai ragazzi, lancio un occhiata dietro di loro e vedo che Dylan e Daniel sono usciti mentre Nathan è ancora li che mi guarda tra l’apprensivo e l’arrabbiato (cosa cavolo gli ho fatto poi, bo!); -mi spiegate una cosa?- chiedo io ancora fissandolo, sembra non sentire per fortuna. -solo una?- chiede ironicamente Kay, faccio un sorriso tirato -che ci fa Nathan qui?- urlo a bassa voce (lo so è un contro senso) loro mi guardano (ok perché adesso fanno finta di niente?) -ecco lui…sarebbe ehm, il tuo…diciamo ragazzo- spiega lentamente Eve guardandomi -che COSA!?- -J, calmati- (e da quando il mio soprannome è J? A si da sempre) lancio un occhiata verso Nathan che si agita nervoso sulla sedia prima di alzarsi e venirmi incontro (non sono nervosa! O porca miseria è troppo vicino!) -è il caso che voi due usciate- dice solo, loro guardano prima me, (cos’è vogliono chiedermi il permesso?) annuisco si girano e lentamente escono, -se solo provi a farla soffrire ti ritroverai senza una gamba- sputa Kay tra i denti, -facciamo due- continua Eve; poi si chiudono la porta alle spalle. Scoppio a ridere, (perché adesso mi guarda cosi?). -Ehi!- -ehi- che bel saluto (l’avete capito che è ironico vero?), tipo “ehi tu passami na birra” (ok, ok accontentiamoci) -senti- sbotto, (perché non parla? Eh? Eh? Viene in ospedale, almeno credo sia un ospedale, e non parla?) -si può sapere che vuoi?- lo vedo strabuzzare gli occhi e guardarmi come uno stoccafisso (questa mi piace è la battuta di Peter Pan ci ho riso per mezz’ora). -Come cosa voglio?- dice lui (ma è scemo!) -si cosa c’è? Per quanto mi ricordo tu non mi hai mai potuta sopportare- affermo -o sbaglio?- mi guarda sconvolto -eccoveramentenoistavamoinsieme- dice tutto d’un fiato (solo una parola, EH?) credo che la mia espressione sia molto esplicita perche lo vedo prendere fiato, -noi due stiamo insieme- si passa una mano tra i capelli (ok perché è cosi sexy?) -almeno fino a due giorni fa?- ok adesso sono io quella sconvolta, -ehm traduci? Scusa ma mi sono persa una parte della storia- sorride, un sorriso triste sul suo viso da angelo, si siede sul bordo del letto e con una dolcezza incredibile mi prende la mano.
 
-Wow mi sono persa parecchio- sospiro, nella mia mente si fa largo una strana musica, lo sento irrigidirsi e stringere la mia mano -quindi noi stiamo insieme da quella festa- chiedo, (perché questa musica mi ricorda qualcosa?) -si però ecco credo che dovremmo lasciarci- (dite che se faccio finta di dormire ci casca?) lo guardo -perché?- domando, solo ora vedo il bagliore al suo orecchio; cerco di alzarmi, aiutandomi con le braccia e per fortuna ci riesco senza umiliarmi ancora, lo vedo guardarmi interrogativo e gli sorrido, (da quando sono cosi?) sono davvero troppo vicina, il mio viso davanti a suo. Allungo il braccio e sfioro l’orecchino, rigirandolo appena, c’è inciso qualcosa all’interno, -my love will be forever- leggo ad alta voce, (ok non sono un asso in inglese ma questo lo capisco). Sento il sapore salato delle lacrime in gola prima di sentire realmente la canzone che aleggia nella stanza, (my immortal). Sento gli occhi offuscarsi e una strano sogno, una specie di ricordo lontano riaffiorare sulle mie palpebre chiuse.
 
-Che canzone è questa?- -My immortal- -cavolo è triste- -già sembra una di quelle da colonna sonora di film tristi-… -ha rifiutato- -wow sarà andato contro i suoi principi- -non dire cosi è stato…dolce-…-quindi lui ti piace davvero?- -credo che…ecco, mi sa che mi sono innamorata-...-ho visto Nathan- -era in laboratorio con Sophie-
 
Riapro gli occhi è stato un secondo, un solo secondo, ma adesso ricordo tutto. Mi stacco di colpo e ricado sul letto, -perché l’hai fatto?- chiedo guardandolo tra le lacrime (è contro i miei principi piangere davanti a qualcuno, ma non riesco a fermarmi) -tu hai detto di…- si ferma la voce fredda e pungente, -credo che dobbiamo fare una pausa- -che bello insieme da quanto? Tre giorni? Che record!- dico ironicamente, sembra trapassarmi con lo sguardo, -mi riferivo a me testa dura- (questa sono io! La ragazza dal cuore di ghiaccio che non crede a nessuno, sarebbe dovuto essere sempre cosi) -già come al solito, ti riferisci sempre a te stessa!- dice alzando la voce ma usando sempre il suo tono freddo, si alza lasciando la mia mano, (sento freddo adesso che non è più accanto a me) impreco mentalmente; e mi impongo di rimanere concentrata, mi guarda ancora -è vero parlo sempre di me, ma solo perché tu non parli mai di te- sbotto io alzandomi di scatto da quel letto (non chiedetemi come ho fatto) -stai giù che sei ancora convalescente- sbraita venendomi accanto, poi sembra ripensarci e fa un passo indietro, (ah adesso balla pure) roteo gli occhi al cielo, -io sarò ancora convalescente ma almeno questo tra qualche giorno mi passa- dico guardandolo dritto negli occhi, -a te invece la stupidità non sparirà mai- -come? Cosa?...- balbetta -sono le uniche parole che conosci?- lo sbeffeggio mettendomi le mani sui fianchi (si ora sembro una “so tutto io”); lo sento grugnire qualcosa prima di ritrovarmi tra le sue braccia e con le labbra incollate alle sue.
-Mi dispiace, era l’unico modo per farti stare zitta- sentenzia, mossa sbagliata! Gli butto le braccia al collo e lo riavvicino, -mi dispiace- soffio sulle sue labbra, -era l’unico modo per farti capire quanto ti odio- lo sento sorridere -e tu le persone che odi le baci cosi?- chiede mettendomi le braccia intorno hai fianchi e stringendomi a lui (non sento più il vuoto che c’era prima, o povera me sono diventata come quella di Twilight!) -bè a dire la verità il primo ragazzo che ho baciato sei stato tu- dico staccandomi leggermente -anche se tecnicamente sei stato tu a baciare me! E ancora non ho capito perché!?- adesso sta sorridendo (ma non stavamo litigando fino a due secondi fa?).
Sento le sue mani sotto la mia maglietta e mi ritrovo sdraiata sul lettino, (ehm si, meno male che le tende sono chiuse…) -perché?! Ma non te l’ha mai detto quello stupido di mio cugino?- -eh?- -love is forever- mi dice prima di baciarmi ancora. La mia lingua incontra la sua, mi stacco due secondi per prendere fiato, -ok ma che centra tuo cugino? E tra l’altro non lo insultare!- scoppia a ridere mentre lentamente mi leva la maglietta (ok e questo cosa mi significa?) -ti ricordi il giorno del mio compleanno?- annuisco -gli ho chiesto di farci rimanere soli in camera per dirti che ecco…per parlarti- (sbaglio o sta tergiversando?) sorrido -infatti mi ha detto di andare in camera tua e sono salita- dichiaro -ma tu eri piuttosto occupato- ringhio, -ecco quella ragazza mi è saltata addosso, era piuttosto sbronza- cerca di spiegare, (credo che lo sguardo scettico renda l’idea) -e io dovrei credere che quella ragazza era sbronza e ti è saltata addosso? Quando tu aspettavi me?- il mio tono rasenta lo stridulo, anche perché adesso la sua maglietta a raggiunto la mia (no come potete pensarlo non gli sto sbavando addosso!).
-È quello che è successo!- -ok mettiamo che ti credo, ma adesso spiegami perché eri in lab con la tro…ehm Sophie?- lo sento irrigidirsi -per quello che hai detto, ero…infuriato, davvero tanto- -o ma che carino- lo sbeffeggio -e sentiamo cosa avrei detto?- -lo sai benissimo!- (cioè ma si può litigare in un letto d’ospedale mezzi nudi e abbracciati?) -no l’amnesia mi impedisce di ricordare vorresti spiegarmi?-  -hai detto di non amarmi- dice guardando il mio reggiseno (credo che se non stessimo diciamo litigando lo avrebbe già tolto…non ho detto niente!) -io ho detto esattamente il contrario!- -no quando la tua amica ti ha chiesto se ti piacevo davvero tu hai rispondo di no- (aaaah…è scemo!) scoppio a ridere -Lo. Sai. Che. Sei. Un. Vero. Idiota?- dico intrecciando una ciocca dei suoi capelli con la mano, -eh?- chiede lui guardandomi stralunato (chupa!) -è vero ho detto che non mi piaci- lo guardo negli occhi e vedo un lampo di tristezza o forse rabbia, -perché è vero tu non mi piaci- mi appoggio al lettino con i gomiti e alzandomi un po’ lo bacio: non risponde, non si sposta, mi stacco leggermente -io ti amo-  vabè io l’ho detto…mi guarda sconvolto, prima di spostare i miei gomiti e levandomi il punto d’appoggio, scoppia a ridere, -non rider…- mi zittisce con un bacio, -ti amo- soffia sulle mie labbra. Credo di aver sentito la canzone dei Muse (love is forever) prima di diventare una cosa sola con Nathan. (Non è molto romantico farlo per la prima volta in un lettino di un ospedale, anche se in questo momento non me ne frega un caz…ehm niente, e poi abbiamo tutto il tempo di rifarci a casa mia credo che Kay e Eve passeranno la notte a casa dei loro ragazzi). 

Fine

Ok tiratemi pure quel che volete XDXD
Intanto mi defilo molto velocemente!

 

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