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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Una giornata...storta *** Capitolo 2: *** un risveglio inaspettato *** Capitolo 3: *** Il bacio e l'incertezza *** Capitolo 4: *** la gelosia può fare brutti scherzi... *** Capitolo 5: *** minuti, secondi, attimi *** Capitolo 6: *** amore o amicizia? *** Capitolo 7: *** incrocio pericolo *** Capitolo 8: *** rottura di un'amicizia *** Capitolo 9: *** tutto così semplice... *** Capitolo 10: *** “Beccati questa Weasley!!!” *** Capitolo 11: *** Paura e rabbia *** Capitolo 12: *** Come sopravvivere alla tempesta *** Capitolo 13: *** Richiesta *** Capitolo 14: *** uno il coraggio nn se lo può dare da solo.. ***
Harry scende pensieroso le scale diretto ad Erbologia - Allora….il tema per Piton l’ho fatto, gli appunti della McGranitt
pure… se la Sprite non mi riempie di lavoro stasera riesco ad andare agli
allenamenti…-
Mentre questi pensieri gli passavano per la testa, vide Ron
corrergli incontro con la faccia più rossa dei suoi capelli ( e ce ne vuole…^
^!).
-Harry Harry
Harry!!-
-Che succede? Perché sei così
agitato?-
-Ho sbagliato a copiare gli
orari!! La lezione d’Erbologia è iniziata 10 minuti fa!!-
-Acc… potevi dirmelo prima no??- e travolgendo chiunque passasse si tuffò giù per le
scale
-Hei aspettami!!!- urla Ron
-ma guarda te se devono
capitare tutte a me..- pensò Harry.
Stavano scendendo gli ultimi
scalini, quando Gazza sbucò da dietro un angolo (pauraaaa…)
-bene bene- disse – chi abbiamo qui? Oh, il signor Potter e il signor Weasley che
corrono come pazzi per la scuola…bene bene… ora venite
con me dalla professoressa McGrannit-
-Ma signore…la professoressa Sprite ci aspetta nella
serra…- disse Ron con il fiatone…
-Ah!! E siete pure in ritardo!!- disse Gazza spingendoli su per la scala.
-Almeno possiamo riprendere
fiato..-
-Ron per favore taci…- dice
Harry sconsolato… -la McGranitt ci farà una bella ramanzina…-pensò.
Nel suo ufficio, la
professoressa McGranitt era seduta alla scrivania china su un foglio di
pergamena.
-scusi professoressa- disse
il custode- ho beccato questi due studenti che correvano come delle furie giù
per le scale-
-ma eravamo in ritardo per la lezione d’Erbologia!- cerca
di scusarsi Ron
-silenzio signor
Weasley…grazie Gazza, ora ci penso io. Può andare.- disse la
McGranitt riponendo la pergamena.
-Sedete ragazzi- disse.
Harry si sedette su una sedia mentre Ron cominciava ad agitarsi.
-Ragazzi, correre per le
scale è proibito dal regolamento, anche se si tratta di un’emergenza- disse la
professoressa con uno sguardo severo- perciò 5 punti in meno a Grifondoro-
(diabolica…).
- Ma professoressa!! Ron ha sbagliato a copiare gli orari e…- disse Harry.
- Non mi interessa
signor Potter, e per avermi contraddetto, stasera verrà nella mia aula per
punizione-
-Ma professoressa…l’allenamento…- Harry è sbalordito, -
questa è la mia decisione Potter, e ora potete andare- e intinse la piuma
nell’inchiostro ricominciando a scrivere, mentre i ragazzi uscivano
dall’ufficio.
- Ci mancava anche questa!-
disse Harry- se arrivo in ritardo Baston mi stacca la testa dal collo e la usa
come pluffa…-
-Ormai il danno è fatto.
Andiamo in sala comune, così mi aiuti a fare il tema per Piton- dice Ron e si
avvia per il corridoio - Che bella serata che mi aspetta…- pensa Harry,
attraversando il ritratto.
Seduto su una poltrona della
sala comune, Harry sta leggendo la Gazzetta del Profeta, mentre Ron ripone le
pergamene nella borsa. Hermione sbuca all’improvviso dal buco del ritratto -ma dove siete finiti voi due? Vi aspettavo a Erbologia-
-Ron ha fatto casino con gli
orari…- dice Harry - … e Gazza ci ha beccato per le scale e spediti dalla
McGranitt…- dice Ron -… e mi ha messo in punizione. A proposito, è meglio andare
prima che mi levi altri punti- dice Harry alzandosi dalla poltrona e prendendo
la scopa
-Auguri – dice Ron– non vorrei essere
al tuo posto-
- Neanch’io- e esce
dalla sala comune.
Era ormai tardi
quando Harry uscì dall’aula di Trasfigurazione; la McGranitt gli aveva
fatto scrivere sulla lavagna 50 volte “Non devo correre per i corridoi”. Aveva
la mano indolenzita.
Con la scopa sulla spalla si
diresse al campo di Quiddich: il parco era deserto, e un forte vento tirava da est
scompigliandogli i capelli neri perennemente in disordine.
-Ma dove sono tutti?- pensa entrando nel campo. - Alla
fine ce l’hai fatta Potter- dice una voce alle sue
spalle.
Oliver Baston scende dagli
spalti lanciandogli uno sguardo severo.
-Lo sai che voglio la
puntualità assoluta agli allenamenti-
- Mi dispiace Oliver ma la McGranitt mi ha messo in punizione…- si scusa
Harry.
- Per questa volta va bene-
dice Baston- ma fermati ad allenarti per un po’,
sabato c’è la partita contro i Corvonero e non ho intenzione di perdere- dice
uscendo dal campo.
Harry monta sulla sua scopa
librandosi nel freddo della sera.
Inizia a fare dei giri
intorno alle porte quando vede una figura entrare in
campo.
Incuriosito, si avvicina
atterrando lì vicino
-ciao Harry- dice la figura
avvolta in un mantello con una sciarpa sul viso
Harry non riesce a capire… – perché
non dici niente? Ah, è vero, il mantello..-
Dietro la sciarpa apparve il
viso di Cho Chang. Harry diventò rigido come una statua
– ciao… scusa non ti avevo riconosciuta…- disse
-Ti stai allenando per la
partita?- dice la Corvonero
- si…- risponde Harry
timidamente (tenerooo…)
- ti va di fare due tiri con
me?- chiede Cho con un sorriso
- ok..
– Harry sente le gambe sciogliersi, ma non è il freddo, sono gli occhi scuri di
Cho a fargli quell’effetto.
- Vediamo se mi prendi!- dice
Cho montando sulla scopa e partendo velocemente
Harry monta in sella preso da una strana euforia – e chi pensava che la
serata sarebbe finita così?- pensa mentre con un accelerata si mette alla
rincorsa della ragazza….
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ciauuuuuuuuuu!! allora ke ne pensate del primo capitolo?? (considerando ke è stato scritto in un momento di follia pura... =.='')... presto arriverà il seguito!!
Il giorno prese il posto della notte… nell’aria si sentiva l’odore della
neve
Il giorno prese il posto della
notte… nell’aria si sentiva l’odore della neve..
Harry dormiva profondamente tra le coperte del suo letto,
con un leggero sorriso sulle labbra.
La sera prima era stato fino a tardi con Cho ad allenarsi sul
campo di Quiddich: la risata della ragazza, i suoi occhi profondi e il suo
sorriso riempivano i suoi sogni…..ma…
-Sveglia ragazzi!! Si va a Hogsmade!!-
Hermione era entrata nel dormitorio e aveva levato le
coperte dai letti di Harry e Ron.
-Ma he uffede??- dice Ron e caccia
la testa sotto il cuscino
-succede che Hermione è venuta a rompere le scatole di prima
mattina, ecco che succede!!- dice Harry ormai sveglio
- Si, visto che è una bella giornata per fare le compere per
Natale e voi state a letto a poltrire!
E ora giù dalle brande! Vi aspetto nella Sala Grande- disse Hermione e sparì oltre la porta.
-Dai Ron alzati… - dice Harry alzandosi dal letto
-Ma io ho sogggnnnnooooo- (da sotto
il cuscino)
-Ce l’avevo anche io, ma ora ti alzi, altrimenti….- e afferrato
un cuscino salta sul letto di Ron
- Vuoi la guerra Potter?- dice Ron afferrando il suo
cuscino.
Il dormitorio si riempì di piume mentre
i ragazzi avevano ingaggiato una lotta all’ultima cuscinata.
Harry aveva atterrato Ron e gli
premeva il cuscino sulla testa
-Ti arrendi Weasley?-
-Si si mi
arrendo mi arrendo!!-
I due Grifondoro si vestono e
scendono le scale verso la Sala Grande
- Ieri sera non ti ho sentito
rientrare, sei tornato tardi?- chiede Ron
-Si sono rimasto un po’ di più ad
allenarmi…-dice Harry mentre attraversano il portone
della Sala Grande.
Dietro il tavolo delle Autorità
troneggiavano 4 immensi alberi di Natale addobbati con gli oggetti più strani,
e il soffitto era attraversato da festoni di agrifoglio
e vischio.
Hermione li chiamò dal tavolo di Grifondoro – Siete arrivati finalmente. Dai mangiate così possiamo andare-
-Hai fretta oggi, eh Hermione??- dice Ron
-No, voglio solo essere sicura di
trovare tutti i regali…Harry sei andato a letto tardi? Hai una faccia…- dice
Hermione
-Si ho fatto tardi all’allenamento..- risponde Harry… -un’occasione come ieri sera non mi
capitava più…spero di vedere Cho oggi…- pensa Harry mentre beve un succo di
zucca
- Su Harry muoviti!- Ron e Hermione
lo chiamano dal portone – ci vediamo all’entrata del villaggio- e scendono la
scalinata
- bene. Andiamo.- Harry si alza da
tavola e si avvia verso il parco.
Mentre un gelido vento soffiava tra le foglie degli alberi, Harry
camminava pensieroso per il parco diretto alle carrozze per Hogsmade
Mentre un gelido vento soffiava tra
le foglie degli alberi, Harry camminava pensieroso per il parco diretto alle
carrozze per Hogsmade.
Accanto al sentiero si estendeva il lago in tutta la sua vastità:
immobile come una lastra di marmo, mentre il pallido sole si rispecchiava sull’acqua.
Le foglie secche scricchiolavano sotto le scarpe di Harry, mentre
il suo pensiero era sempre rivolto a Cho Chang. Stava salendo su una carrozza vuota quando una voce lo chiamò alle spalle
-Harry aspettami!!- Era Lavanda
Brown, una studentessa di Grifondoro – Scusami ma le carrozze sono tutte piene,
posso fare il tragitto con te?-
-Certo sali- risponde Harry colto
alla sprovvista
La carrozza parte. Harry e Lavanda rimangono
soli.
-Ho sentito che tra 3 giorni c’è la partita contro i
Corvonero, come ti senti?- chiede Lavanda
- Direi…stanco… ieri sera la McGranitt mi ha messo in
punizione e ho dormito poco…-
-se ti serve una mano con i compiti posso…-la ragazza arrossisce
violentemente- …aiutarti io…-
- g-grazie… ma c’è già Hermione che mi aiuta…-
-Oh.. vabbè fa niente..- Lavanda si
volta a guardare fuori dal finestrino con aria malinconica –dicono che quest’anno
Silente organizzerà un ballo per la notte di Natale… sai già con chi andrai?- chiede
diventando ancora più rossa.
-non ancora…- Harry aveva sentito Ron parlarne con Seamus in
sala comune, ma lui non aveva ancora deciso se invitare Cho o no…
- Ah…ok- sul viso di Lavanda appare un debole sorriso – Oh guarda
siamo arrivati. Beh…ci vediamo Harry!!- e all’improvviso
si alza dal sedile baciando Harry sulla guancia sinistra.
Harry non riesce a muoversi, e Lavanda scende velocemente
dalla carrozza.
Harry resta seduto sul sedile con lo sguardo nel vuoto. Quel
piccolo bacio lo aveva stordito, e per un attimo il suo pensiero andò a Lavanda
– accidenti…e chi se lo aspettava? Certo che però…Lavanda non è poi così male…
ma che stai dicendo Harry?? Torna in te!!- e scuotendo la testa scende dalla carrozza mettendosi
alla ricerca di Ron e Hermione…
Capitolo 4 *** la gelosia può fare brutti scherzi... ***
Gli studenti di Hogwars affollavano il villaggio di Hogsmeade
Gli studenti di Hogwars affollavano il villaggio di
Hogsmeade.
Ron e Hermione erano seduti dentro i Tre Manici di Scopa a
bere una burrobirra…
-strano che Harry non sia ancora arrivato…- dice Hermione.
-Ma riesci solo a parlare sempre e solo di lui??-
-Ron perché ti scaldi tanto?-
-Harry di qui, Harry di là…e io??-
Ron si alza in piedi infuriato –io non conto niente!!- e esce dal locale.
Hermione non riesce a capire…Ron era sempre stato un po’
geloso di Harry, ma non lo aveva mai sentito parlare così. Era come se fosse geloso, ma geloso di cosa? Per Hermione Harry era soltanto
un amico…-ma Ron forse non riesce a capirlo- pensa
Hermione, e immersa nei suoi pensieri finisce di bere la sua burrobirra e esce dal
locale a cercare i due amici
-prima che scoppi un bel casino…-
Harry intanto camminava per il villaggio ripensando al bacio
nella carrozza; era talmente distratto da non essersi accorto che era uscito
dal villaggio e si era avvicinato al lago.
Improvvisamente un forte vento iniziò a soffiare da est….Harry
si sedette vicino alla riva e con i suoi occhi verdi iniziò a guardare l’acqua
del lago…
….all’improvviso sentì alle sue spalle un rumore di passi…
Ciao!! Questo capitolo è un po’ corto, ma ho deciso di
dedicarne uno interamente ad un avvenimento più importante… ringrazio moltissimo
per le 2 recensioni ricevute, spero di non deludervi!!
Harry, attratto dal rumore alle sue spalle si voltò
Harry, attratto dal rumore alle sue spalle si voltò
"Oh acc…ma tutte a me capitano oggi??"
pensò : davanti a lui, avvolta nel mantello nero, c’era Cho Chang.
Quando c’era lei era sempre imbarazzato e non riusciva a
dire una parola, in più adesso era sconvolto da Lavanda (immaginatevi quindi la
sua faccia..^^!).
-ciao Harry!- dice Cho avvicinandosi – ti dispiace se mi
siedo qui con te? Ho perso le mie amiche al negozio di scherzi e sono rimasta
sola…-
-C-certo, si…cioè, si, siediti
pure- Harry credeva di aver ingoiato un rospo, tanta era la fatica per riuscire
a darle una risposta semi-decente…
Cho si siede alla sua destra –Fa freddo eh?- chiede
stringendosi nel mantello
“quanto vorrei essere quel mantello” pensa Harry- si molto..-
-allora…ti sei ripreso dall’allenamento?- chiede la ragazza
facendogli un sorrisetto ironico
-si anche se vai molto veloce, non riuscivo a starti
dietro!- (accidenti una frase intera!!)
-Alla partita ti conviene stare attento perché ho intenzione
di batterti!!-
-Neanche io scherzo…-risponde Harry
Cho ride divertita e i due restano per un attimo a
guardarsi: il vento si trasformò in una leggera brezza, l’acqua del lago iniziò
a muoversi e iniziarono a cadere leggeri piccoli
fiocchi di neve…
-Hai un ficco di neve sul naso-
dice Cho avvicinando la mano al viso di Harry (che naturalmente è rigido come
una statua di pietra) –aspetta.. te lo levo…-intanto anche il viso di Cho si
era avvicinato
I volti dei due ragazzi erano ormai vicinissimi, tanto che
Harry poteva vedere i suoi occhi riflessi in quelli di Cho…
La ragazza continuò ad avvicinarsi. La distanza tra le loro
labbra continuava a diminuire…
…Cho socchiuse gli occhi e…
-Ehi Cho!!-
“Ma che cav…?” pensa Harry e i due
contemporaneamente si voltano
-Oh..ciao ragazze che ci fate qui?- Cho è diventata tutta rossa
(quasi come i capelli di Ron): poco distante da loro erano sbucate le sue
compagne di Corvonero “Ma proprio ora dovevano arrivare queste qua??” Harry è
notevolmente arrabbiato
-Dai Cho vieni, è quasi ora di tornare al castello!!- dice una ragazza del gruppo
-arrivo subito- Cho si alza –allora…ci vediamo Harry…- e
correndo raggiunge le amiche che si avviano al villaggio.
Harry era rimasto a guardare Cho che si allontanava senza
dire una parola: troppe emozioni affollavano il suo cuore, ma recuperata la
lucidità si alzò da terra per tornare alla carrozza.
Indovinate quale fu il suo pensiero mentre
se ne andava?
“devo cambiare profumo, questo mi caccia in un sacco di
guai”……
Ecco a voi il capitolo-rivelazione!!
Cosa succederà?? Riuscirà Harry a scegliere tra le due
ragazze?
Io ancora non lo so, troppe idee nella testa… al prossimo
capitolo!! ^__^!
“Harry!! Harry!! Harry!! Ma che cos’ha lui che io non ho?? Ah, si lui è
Mister-ho-salvato-il-mondo!!” pensa Ron sbattendo la porta del dormitorio.
E’ arrabbiatissimo ( si vede eh?)…
“anche un ceco capirebbe che la amo, ma lei niente!! Sempre a parlare di lui!!”
La rabbia lo acceca, mentre si siede sul letto e si passa
una mano tra i capelli rossi.
Alza lo sguardo e si vede riflesso nello specchio: è un
ragazzo come tutti gli altri, l’unica differenza è che è il migliore amico del
grande Harry Potter
“E per questo per gli
altri non valgo niente…!!” afferra il porta candele
sul comodino e lo lancia contro lo specchio, frantumandolo…
Lavanda, che era seduta nella sala
comune, sentito il rumore giunto dal dormitorio dei ragazzi, decide di salire a
controllare.
Entrata nella stanza, vede Ron seduto a terra, davanti allo
specchio in frantumi.
“Ron, ma che succede?”
“Niente, vattene…” risponde senza neanche guardarla
“Come sarebbe ’niente’ ? lo specchio è in mille pezzi…hai
mica litigato con Harr..”
“NON PRONUNCIARE QUEL NOME!!!” urla
Ron alla ragazza
“EHI PRENDITI UNA CAMOMILLA E CALMATI!!”gli
rispondeLavanda urlando
“NON MI DIRE QUELLO CHE DEVO FARE!!”
“ALLORA ARRANGIATI!! E RESTATENE
QUI SENZA AMICI!!!” e sbattendo la porta (che tra un
po’si stacca dai cardini…) esce dal dormitorio continuando a borbottare per le
scale
“Si, hai ragione…” pensa Ron raccogliendo un frammento
“senza amici…” .
Intanto Hermione camminava tranquilla nel parco di Hogwarts.
Aveva cercato per tutto il villaggio, ma non c’era traccia né di Ron né di
Harry.
Camminava avvolta nel mantello nero, mentre la neve scendeva
leggera…
“Non riesco a capirlo, che motivo aveva di urlare in quel
modo?” pensa “Ma non lo capisce che per me c’è solo
lui? Mi sembra evidente…ma forse non troverò mai il coraggio
di dirglielo…”
“Ciao Hermione! Che ci fai qui tutta sola?” a parlare era stato Percy Weasley, uno dei fratelli più grandi di Ron.
“Oh ciao Percy, stavo tornando al castello…hai mica visto Harry e Ron?”
“No non mi sembra...vieni ti accompagno…”
I due Grifondoro iniziano a parlare mentre
camminano verso il castello
“E’ meraviglioso quando nevica,
vero?” dice Percy
“Si…è molto bello..”
Percy si ferma e la guarda “Ma stai
tremando di freddo. Aspetta mettiti questo…” Si sfila il mantello e lo appoggia
sulle spalle di Hermione….un lieve venticello inizia a soffiare da est…
“Ma così congelerai…” risponde allarmata
“Non ti preoccupare per me…l’importante è che stai al
caldo…” e lentamente avvicina il suo viso a quello della ragazza.
Il cuore di Hermione inizia a battere più veloce di una locomotiva
“Sei veramente bella lo sai?” dice
guardandola negli occhi
“i-io…” la lingua di Hermione è come se fosse ripiegata su
se stessa, e il suo viso inizia ad arrossarsi per l’imbarazzo
“Ti andrebbe di uscire con me qualche volta?”
“io..ecco..ok…” risponde
Hermione(“Ma che cavolo hai nella
testa?? Oddio e adesso che faccio?”pensa nella sua testa)
“B-Bene…allora, ci vediamo Hermione” dice Percy e si
allontana correndo su per la scalinata del castello.
Hermione lo guarda allontanarsi, mentre il suo cuore ritorna
normale.
Come se fosse spinta da una forza invisibile inizia a salire
le scale, dirigendosi verso il dormitorio.
Intanto, dietro un albero, qualcuno ha visto e sentito tutto….
Malfoy entra canticchiando nel dormitorio di Serpeverde
Malfoy entra canticchiando nel dormitorio di Serpeverde
“Come mai così allegro Draco?” domanda Pansy
“Ho scoperto una cosa interessante…molto interessante…”
e con un ghigno sul viso entra nel dormitorio dei ragazzi e si lascia cadere su
una delle poltrone.
“Questa volta ti rovino Ronald Weasley, già immagino la tua
faccia quando saprai che tuo fratello se la fa con la Granger…”….
Harry intanto era tornato al castello, con l’unico pensiero
di buttarsi sul letto e dormire, sperando di svegliarsi e capire che era stato
solo un brutto sogno.
…invece è la dura realtà…
“Signor Potter che cosa fa ancora in giro per i corridoi?”
la professoressa McGranitt lo stava guardando con fare
severo dalla cima della scala.
“Stavo tornando al dormitorio professoressa…”. (“ma ‘sta qui c’è l’ha con me??” pensa)
La McGranitt scende fino al suo scalino “Spero per lei che sia così signor Potter.” e
superandolo, riprende tranquillamente a scendere le scale.
Sbigottito, Harry riprende a salire “Sarà strano, ma per me
la McGranitt è uscita di testa…”, ma non presta molta
attenzione a dove mette i piedi e così… SBAMMMM!!... cade fino alla vita nel
gradino truccato in mezzo alla scala… “Acc…ma porc…una giusta oggi no eh??”
( =.=’’ povero Harry…)
In quel momento Ron sbuca da dietro un angolo, mentre
Hermione arriva dal fondo della scala.
“Oh, ti sei degnata di farci l’onore della tua presenza?”
chiede sarcastico Ron.
“veramente sei tu quello che se n’è andato via sbattendo la
porta e dicendo cose assurde” risponde Hermione.
“Magari se tu ti svegliassi un po’ vedresti quello che ti
sta intorno!!”.
“E SE MAGARI TU TI COMPORTASSI MENO DA BAMBINO SAREBBE UN
PASSO AVANTI!!” ribatte lei.
“EHI!! Qualcuno mi tira fuori di qua??”
dice Harry ancora incastrato nel gradino
(=.=’’ la situazione degenera)
“AH SI?? ALLORA INIZIA TU A
CRESCERE!!” urla Ron
“LA PENSI COSI’? BENE!!”
“BENE!!”
E voltandosi dalla parte opposta i
due si allontanano.
Harry rimane di nuovo solo… “E ora come esco di
qui??”….
Liberatosi dalla scala, Harry raggiunse la sala comune apparentemente
deserta e si arrampicò su nel dormitorio più in fretta che poté
Liberatosi dalla scala, Harry raggiunse la sala comune
apparentemente deserta e si arrampicò su nel dormitorio più in fretta che poté.
Con suo grande sollievo, scoprì che
Ron era steso sul suo letto.
Alzò lo sguardo quando Harry sbattè
la porta alle sue spalle.
“Oh, ciao” Disse Ron.
Sorrideva, ma si vedeva che il suo sorriso era forzato.
Ron rimase immobile sul letto “Allora”disse,
“congratulazioni”.
“Perché congratulazioni?” esclamò
Harry fissandolo.
Il sorriso di Ron divenne una smorfia “A
quanto pare, Hermione è più interessata a te che a me!”
“Non capisco di che cavolo stai parlando” rispose Harry
Ron alzò il sopracciglio “Ah, davvero? Allora mi spieghi
perché parla sempre di te? Perché mi considera solo un
semplice amico???” gridò senza prendere fiato e balzando a terra.
“E io che ne so? Perché tutti pensate che c’entri sempre io? Risolveteveli da soli i
vostri problemi!!” Harry ormai era spazientito.
“Non sono stupido sai!!”
“Ma stai facendo di tutto per
sembrarlo!” scattò Harry.
“Immagino che vorrai andare a dormire così domani sarai in
forma per la TUA Hermione!” disse Ron e tirate le tende del letto si mise sotto
le coperte. Harry restò per un attimo a fissarlo, poi si mise a letto e il
dormitorio sprofondò nel silenzio, interrotto solo dal rumore dei loro sospiri.
La mattina dopo Harry si svegliò preoccupato: perché Ron lo
aveva aggredito in quel modo? Che cosa era successo?
Era una mattina gelida, si vestì e scese la scala del
dormitorio.
La prospettiva di incontrare Ron non era
delle migliori…
Arrivato davanti alla porta della Sala Grande vide Hermione
appoggiata al muro. Le andò incontro.
“ ’giorno Harry”disse lei
“Ciao Hermione. Hai visto Ron?” chiese Harry
“Si...era a colazione…”
“Si può sapere perché si comporta come se fosse uscito di senno?”
“oh, Harry, non hai capito?” Hermione lo guarda accigliata
“E’ geloso!”
“Come sarebbe GELOSO? E soprattutto di cosa??” esclamò incredulo.
“Non ne sono sicura, ma credo che pensi che tra noi ci sia
qualcosa...”rispose Hermione
arrossendo.
“ok. E’ matto”
“No, è solo confuso…se tu gli parlassi…”
Harry la interruppe “Io non ho intenzione di corrergli
dietro e farlo ragionare visto il modo in cui mi ha trattato ieri sera!! Non se ne parla proprio!!”
rispose Harry alzando la voce e alcuni studenti si girarono a guardarli
“Parla piano e calmati…” disse con aria preoccupata “Comunque dobbiamo risolvere questa faccenda, per il suo e il
nostro bene”
Harry e Ron non si parlavano ormai da giorni: la magica
alchimia tra i 2 si era spezzata.
Harry cercava accuratamente di evitare Ron, e lui faceva
altrettanto.
Quando per caso si incrociavano nei corridoi distoglievano
immediatamente lo sguardo, sotto gli occhi di una Hermione preoccupata.
-Quando finirete di comportarvi come dei bambini?- chiese
Hermione ad Harry, mentre come al solito Ron se ne andava voltandogli le
spalle.
-Quando mi chiederà scusa-
-Harry, in queste cose tu sei più maturo di lui, se solo tu
facessi il primo passo sono sicura che sarebbe tutto così semplice…- disse
Hermione mentre entravano nel giardino interno
-Ma io non voglio- disse Harry sedendosi su una panca -e non
credo che lui voglia parlarmi-
-E’ qui che ti sbagli- disse sedendogli accanto
– lui ti manca vero?- gli chiese guardandolo negli occhi
-credo di si- rispose Harry.
Voleva bene a Hermione, ma era tutta un’altra vita quando
era la tua sola amica. Gli mancavano le chiacchierate prima di andare a letto,
le ore di lezione passate a prendere in giro i professori….
Allora stasera cerca di parlargli….per favore- disse lei
facendogli un sorriso –rivoglio i miei amici…-
Harry la abbracciò –va bene gli parlerò-
-Uuuuuuuuuuu, ma guarda guarda…. Da quando sei così
affettuoso Potter?-
Draco Malfoy e un gruppo di Serpeverde passarono davanti a
loro
-Fottiti Malfoy- rispose Harry alzandosi
-Cos’hai detto??- Draco gli si parò davanti
- Ho detto “Fottiti Malfoy” –
-Come ti permetti…- sfoderò la bacchetta
Hermione afferrò Harry x un braccio – Non fare sciocchezze
Harry- gli sussurrò all’orecchio
-Senti Malfoy ho altro da fare che stare a sentire te- Harry
raccolse la borsa e insieme ad Hermione si allontanò
- Vedremo chi avrà l’ultima parola Potter! Ti consiglio di
tenere le orecchie bene aperte stasera a cena!- gli urlò dietro Malfoy – Ti divertirai!-
e ghignando si allontanò con gli altri Serpeverde.
-Cosa vorrà dire?- domandò Harry
-Non lo so, ma ora abbiamo lezione e dopo devi fare una cosa
importante-
-Cosa?-
-Parlare con Ron stupido!- disse Hermione prendendolo in
giro
-Sai Hermione mi sembri un po’ strana…. Troppo felice direi-
le disse Harry
-Ma no…è solo una tua impressione…- rispose lei ed insieme
si avviarono a Trasfigurazione.
La Sala Grande era affollata di studenti affamati…
Lo stomaco di Harry si contorceva dalla fame, mentre lui e
Hermione si sedettero al tavolo dei Grifondoro.
-Non può essersi volatilizzato, deve pur essere andato da
qualche parte!- disse Harry
- Dai, vedrai che arriverà…non può resistere all’arrosto con
le patate!!- rispose Hermione guardandosi intorno(
cercava con lo sguardo Percy)…
Harry si allentò la cravatta, ascoltando le voci dei
Serpeverde che sembravano parecchio eccitati
-vedrai che figura che farà- disse un ragazzo seduto vicino a Pansy Parkinson
Draco Malfoy posò il calice sul tavolo sogghignando -Ci sarà
da ridere ragazzi, questa volta lo rovino davanti a
tutta la scuola…- I Serpeverde scoppiarono in una risata
“Chissà che intendeva Malf… ”
Ma Harry non ebbe tempo di finire
il pensiero che Ron attraversò la porta della Sala: indossava un mantello troppo
lungo per lui, probabilmente appartenuto a qualche fratello maggiore.
Raggiunto il tavolo, Ron e Harry si guardarono
-credo che dobbiamo parlare- disse Harry
-Credo anche io- rispose Ron
sedendosi
-E’ più di una settimana che andiamo avanti così, non ne
posso più. E francamente non mi ricordo neanche perché abbiamo litigato…- disse
Harry
-Sai una cosa? Nemmeno io!-
I due ragazzi scoppiarono in una risata
-Allora amici come prima?- disse Ron allungando la mano a Harry
-Amici- e gli strinse la mano.
La cena era terminata e i piatti sporchi iniziarono a
sparire dai tavoli.
-Che ne dite di andare a fare una
partita a scacchi?- disse Seamus
-D’accordo- rispose il trio
Ron si girò verso la porta e si alzò
Ma il mantello rimase impigliato
sotto il tavolo, e con un sonoro STRAPP gli si strappò di dosso con tutto il
resto dei vestiti:
Ron rimase in mutande davanti a tutti….
La Sala Grande si paralizzò, per poi scoppiare in una risata
gigantesca. Ron cercava disperatamente di coprirsi, aiutato dagli altri
grifondoro. Il mantello era rimasto incollato alla panca da una colla super-resistente
-Ma chi ha fatto uno scherzo tanto
cretino??- disse harry
-Beccati questa
Weasley!!- gridò Draco Malfoy alzandosi in piedi
I tre si voltarono
-Così il tuo amico Potter la pianterà di fare lo spaccone!!- disse il biondo
-Se ti prendo Malfoy…- Harry fece per scavalcare il tavolo ma i gemelli Weasley lo trattennero per il mantello.
Ron raccolse i vestiti e tutti insieme
si avviarono verso la porta
-Ah Weasley!- Ron si voltò verso Malfoy –La tua cara amica
Granger se la fa con tuo fratello Percy!!- tutta la
tavola di Serpeverde scoppiò a ridere
Ron si girò paralizzato verso Hermione che aveva gli occhi fuori dalle orbite
-C-c-c-o-o-o-s-s-s-a-a… - Ron
parlava come se gli fosse caduta la lingua…
Hermione divenne rossa come un pomodoro e uscì correndo
dalla sala, e mentre Harry le corse dietro, Ron rimase rimbambito, con i
vestiti in mano, in mutande, davanti alla Sala Grande che aveva assistito a
tutta la scena.
Mentre correva per il parco la sua mente era uno scorrere di immagini: lei e Ron che litigavano, Percy che la copriva
con il suo mantello, lo sguardo stupito di Ron poco prima…
Stremata dalla corsa si appoggiò contro il tronco di un
albero. Non se ne era accorta ma stava piangendo.
Piangeva tutto il suo dolore e la sua indecisione.
La sventurata si sedette coprendosi il viso con il mantello.
Una mano le accarezzò il viso.
Alzando lo sguardo vide due occhi verdi. Gli occhi di Harry.
-ti prego non piangere…-
-E cosa dovrei fare? Tornare
indietro e fingere che non sia successo niente? Come faccio?
Come…come posso guardare Ron in faccia??- rispose
appoggiando il viso sulla sua spalla.
-Non lo so, ma se ti lasci buttare giù così rischi di
perderlo del tutto. Spiegagli e vedrai che capirà-
-La fai facile tu…. Tu non hai problemi-
“Ne ho molti invece. Ma ora il problema più grosso è farti
ragionare…” pensò Harry
Le prese le mani e la tirò in piedi.
-adesso torni al dormitorio e ti metti a letto. Domani avrai
le idee più chiare, e lo stesso vale per Ron- disse Harry
- d-d’accodo- la grifondoro si asciugò le lacrime – Grazie
Harry- disse con un debole sorriso.
-Vuoi che ti accompagni? Dovevo andare al campo ma se vuoi…-
-No, non ti preoccupare. Vado da sola-
La ragazza percorreva il deserto corridoio del 4 piano.
L’unico rumore era quello dei suoi passi sul gelido
pavimento di marmo. Camminava velocemente, attenta a non farsi vedere. Ma arrivata ai piedi della scalinata vide che qualcuno la
stava aspettando.
Seduto a metà scala c’era Draco Malfoy.
-Che cosa vuoi ancora? Non hai già fatto abbastanza danni?- disse Hermione
-Da quando sei così scontrosa Granger?- il Serpeverde scese la scala e le si parò davanti
-Volevo parlarti-
-Io e te non abbiamo niente da
dirci- cercò di superarlo ma Malfoy la trattene per un braccio – invece mi
ascolterai Hermione-
Hermione pensò “Da quando mi chiama
per nome??”
Ma quel pensiero fu stroncato
nell’attimo stesso in cui Malfoy, girandole il viso, la baciò.
La grifondoro era paralizzata, con gli occhi sbarrati,
mentre Malfoy allentava la presa.
I due si guardarono -Mi dispiace- disse il Serpeverde, e
voltandosi sparì nel buio del corridoio.
Hermione rimase a guardarlo mentre
si allontanava e, recuperata la lucidità, corse su per le scale, per andare a
confidarsi con l’unica persona che poteva aiutarla: Ginny.
Capitolo 12 *** Come sopravvivere alla tempesta ***
Come sopravvivere alla tempesta
Come sopravvivere alla tempesta
“Stupido, scemo, imbecille,
cretino!!”
Draco camminava per il
sotterraneo maledicendosi “Ma accidenti a me…dire qualcosa di più sensato no?
–mi dispiace-!! Ma perché non mi collego
mai il cervello alla bocca??” iniziò a tirare testate contro il muro di pietra.
Scaricata la rabbia (e
procuratosi un bel bernoccolo) appoggiò la testa alla parete guardandosi i
piedi.
Erano anni che seguiva
Hermione da lontano, la vedeva nei corridoi, a lezione, e ogni volta impazziva
di gelosia, nel vederla ridere e scherzare con “Potterino” e “Lenticchia”….finché non aveva capito quanto tenesse a lei.
“Ma
adesso devo andare avanti. Ho voluto la bicicletta? E
ora pedalo!”
Disse la parola d’ordine ed
entrò nella sala comune dei serpeverde…
*
Ginny era seduta sul letto
con il libro di Pozioni appoggiato al cuscino, quando Hermione piombò nella stanza come un terremoto.
“Hei ciao! Ma…Hermione…Che è successo?” disse Ginny vedendola con gli occhi rossi di
pianto.
“Sono in un casino Ginny...hai
un momento per me?” chiese Hermione sedendosi sul letto
“Guarda sono talmente
concentrata che mi sto addormentando sul libro! Dai vieni qua” Ginny le cinse
le spalle con un braccio “Ti ascolto…spara”
“Se 2 ragazzi che non ti
saresti mai aspettata ti facessero la corte, e avessi litigato con la persona
che ami, tu cosa faresti?”
“Per una di quelle due
persone intendi Percy?”
“Si…”rispose timidamente
“Beh… è un bel casino…il
terzo lo ami hai detto, ma cosa provi per questi altri
due ragazzi?” le chiese la rossa.
“E’ questo il problema…non lo
so…e adesso la cosa si è complicata ulteriormente, ma non posso parlartene
ancora, anche se vorrei tanto”
“Non ti preoccupare, le
amiche servono a questo…”
Le due ragazze si
abbracciarono “Lo sai che ci sono sempre” le disse Ginny
“Lo so… ma
devi farmi un favore….”…..
***
All’alba della mattina dopo,
Ginny Weasley raggiunse la Sala Grande deserta e si
avvicinò al tavolo di Serpeverde.
Lasciò sul tavolo una busta
verde, su cui era scritto: per Draco Malfoy……
Quella sera, mentre Hermione veniva
travolta dal destino, Harry usciva dal campo di Quiddich.
La serata era particolarmente fredda, e
nuvoloni neri preannunciavano pioggia.
Camminando per il parco ripensava agli avvenimenti della
giornata, talmente immerso nei suoi pensieri da non essersi accorto che aveva
iniziato a piovere.
Era a metà del sentiero quando,
alzando lo sguardo, vide una figura incappucciata venirgli incontro correndo
“Così ti prenderai un malanno!” disse una voce femminile
coprendolo con un mantello
Era Lavanda Brown.
“Che ci facevi fuori a quest’ora?”
domandò Harry quando raggiunsero il portone d’ingresso. Erano bagnati fradici e
stavano gocciolando da tutte le parti.
“Veramente…aspettavo te….” Rispose timidamente la ragazza,
aggiustandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio
“I-Io?”
Lavanda arrossì “Volevo chiederti se…insomma…dobbiamo fare il compito per la McGrannit e mi chiedevo se…ti andava
di farlo insieme” concluse con un sorriso speranzoso
“ok” rispose Harry, mentre un nodo gli si formava in gola.
“Davvero? Fantastico, cioè…allora ci vediamo domani alle 2
nella biblioteca…n-notte Harry” e salendo le scale scomparì nell’ombra di una
colonna
“Ma...perchè ho detto sì?” Harry era rimasto talmente
sorpreso dalla proposta di Lavanda che quel “ok” era uscito
senza volere dalla sua bocca, come se non l’avesse detto lui…
“Ed ecco a voi Harry Potter, l’imbecille dell’anno!!” si disse mentre raggiungeva la Sala Comune “Vabbè, ormai
ci devo andare”….
Questo cap è molto corto lo so… mi
scuso per averci messo tanto ad aggiornare!!Sorry!! Al prox cap!!
Capitolo 14 *** uno il coraggio nn se lo può dare da solo.. ***
“Uno il coraggio non se lo può dare da solo…
“Uno
il coraggio non se lo può dare da solo….”
Il sole splendeva dal cielo
incantato della Sala Grande.
Gli studenti si godevano la
colazione. Tranne uno.
Hermione fissava senza
entusiasmo il succo di zucca davanti a lei, girando lentamente il cucchiaino.
“Vedrai che andrà tutto bene,
tranquilla” le disse Ginny sottovoce
“Lo spero…tra poco abbiamo
lezione e non è ancora arrivato…”
“Si sarà addormentato vedrai
che…acc è arrivato!”
Hermione alzò di scatto la
testa e si voltò verso la porta.
Draco Malfoy entrava nella
Sala Grande insieme al solito gruppetto di Serpeverde; raggiunse il tavolo e
notò una busta verde proprio sul suo posto. Dubbioso, la rigirò tra le mani e
con uno strappo deciso l’aprì.
Lesse velocemente il
contenuto del foglio verde.
Ci ho pensato tutta la notte e sono
arrivata alla conclusione di non aver capito niente.
Vediamoci alle 2 nell’ala est della
biblioteca. Vieni solo.
H.G
P.s.: brucia la
lettera e non dire niente a nessuno.
Hermione lo osservava mentre leggeva con il cuore che batteva a mille.
Se non si fermava le sarebbe scoppiato nel petto.
Draco piegò il foglio, alzò lo sguardo e le fece un cenno col capo.
Rimise il foglio nella busta
e lo bruciò con un movimento di bacchetta
“Che
cos’era Draco?” chiese Pansy.
“Niente di importante,
piuttosto, sbrighiamoci ad andare. E non aspettatemi dopo le lezioni, ho un
impegno importante.” I Serpeverde uscirono dalla Sala,
mentre Hermione crollava sulla spalla di Ginny.
“Visto? È andato tutto bene!”
disse la rossa.
“Aspetta a cantare vittoria…ora
devo solo riuscire a sopravvivere alla mattinata senza morire d’infarto”……
*
Mentre si avviava alla lezione di Storia della Magia, Draco
ripensava a quello che aveva appena letto: da una parte era emozionato,
dall’altra aveva paura.
Paura di quello a cui stava
andando in contro, di cui non aveva la minima idea.
Aveva bisogno di condividere
con qualcuno quel segreto, ma il suo orgoglio era più forte di tutto.
“Hei Draco sei tra noi?” gli
chiese Pansy
“Cos..? ah
si certo che ci sono… sono solo un po’ stanco.” Rispose distrattamente.
“Ah, devi aver dormito poco.
A proposito, ieri sera non ti abbiamo visto rientrare, dove eri?” disse mentre entravano nell’aula e prendevano posto.
Harry, Ron e Hermione
raggiunsero i posti davanti a loro.
“Avevo bisogno di chiarirmi
un po’ le idee…” rispose mentre Hermione si sedeva
evitando caldamente di guardare nella sua direzione “E ora so quello che
cerco”.
*
Hermione e Draco non erano i
soli ad essere molto agitati. Harry aveva i nervi a fior di pelle: a colazione
non aveva toccato cibo ed era pallido come un cadavere.
Aveva confidato tutto quello
che era successo a Ron appena tornato nel Dormitorio.
“Lavanda Brown ti ha chiesto
di fare il compito con lei???!!!” aveva commentato
balzando giù dal letto su cui si erano seduti
“Si
ma…”
“ma
è fantastico! È una delle ragazze più carine del nostro anno!” lo interruppe
Ron che era più eccitato di lui.
“Mi raccomando poi mi devi
raccontare tutto….”
Harry fu svegliato dai suoi
pensieri dalla voce soporifera del professor Ruf che iniziò a raccontare della
rivolta dei Goblin del 13esimo secolo.
“Nervoso eh?” gli chiese Ron
sottovoce.
“Si vede tanto?”
“Beh, ti stai mangiando la
penna….” (Harry sputò i pezzetti di piuma che aveva in
bocca)
“Vedrai che andrà tutto bene,
tranquillo…”
“Seee, aspetta a cantare
vittoria…ora devo solo riuscire a sopravvivere alla mattinata senza morire
d’infarto”……