Devi fare la tua scelta.

di Ginny__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** 4. ***
Capitolo 5: *** 5. ***
Capitolo 6: *** 6. ***
Capitolo 7: *** 7. ***
Capitolo 8: *** 8. ***
Capitolo 9: *** 9. ***
Capitolo 10: *** 10 ***



Capitolo 1
*** 1. ***


E chi sceglieresti tu, eh? Quello che è sempre lì, quello che qualunque cosa succeda sai di poter contare su di lui, che non ti abbandonerà per cercare altre avventure. Lui che non è certamente il massimo della dolcezza, lui che sicuramente non ti scriverà mai parole profonde, ma lui che preferisce solamente starti accanto e farti capire in quel modo quanto vali per lui.
E poi l’altro, l’altro che a te forse ci tiene, ma non te lo fa capire sempre. L’altro che si fermerebbe a scrivere una bella parola per te, però non è sicuro che l’attimo dopo ci sia, che sia lì a prendersi cura di te. L’altro è così affascinante e sorprendente, anche se un attimo prima potresti trovarti in paradiso e l’attimo dopo all’inferno.
Sai che dovresti scegliere Lui, perché anche lui sceglierebbe te e potreste essere ancora felici insieme, ma la tentazione è forte, è quasi impossibile cedervi.. e L’altro non fa nulla per frenare quella tua insensata voglia di lui, anzi la alimenta volutamente. Sai anche, però, che quegli sguardi suscitano in te una strana sensazione, un desiderio di maggior contatto, quel contatto che non avete mai avuto.

Basta pensare! Prendi la borsa e decidi che un giro in centro con la tua amica potrebbe schiarirti le idee. Non le dici niente, no, non vuoi farla preoccupare e poi lei ha già i suoi problemi a cui pensare: sarà solo una serata tranquilla all’insegna dello shopping pre-natalizio.
Sono belle le luci, vero? Ti ricordano gli occhi dell’altro quando posa il suo sguardo su di te, ma ti ricordano anche lui e le vostre passeggiate mano nella mano in quelle stesse vie. Non avevi detto che avresti smesso di pensare a loro? Dai almeno per stasera, almeno per qualche ora fai finta di essere libera e porta la tua amica con te, ne ha bisogno. Sì, la dolce ragazza al tuo fianco ha bisogno di te, del tuo conforto, glielo devi: c’è sempre stata per te, ti ha sempre aiutata ed ora devi esserci tu per lei.
Anche Lei ha un problema, perlomeno crede di avere un problema: non riesce a spiegarsi il perché i ragazzi non la guardino, attira solamente quelli più trasandati e poco adatti ai suoi gusti. Certo, tutti sognano il principe azzurro, ma lei si accontenterebbe di uno che le faccia battere forte il cuore, che la faccia sentire speciale e tu sai benissimo che merita davvero tutto questo. La rassicuri, le dici di stare tranquilla, perché sai che incontrerà qualcuno così… è una ragazza singolare, ma ha il diritto di incontrarne uno così. È la tua persona, non lasceresti mai che qualcuno le faccia del male, è troppo fragile, non lo sopporterebbe, è per questo che ci sei tu a proteggerla e in un certo senso lei protegge te. Sì, ha la capacità di tenerti a freno, di non farti commettere troppi errori, di farti ragionare, farti capire quali siano le cose davvero importanti; lei ti conosce, sa chi sei e cosa vuoi, anche più di quanto sappia tu stessa .. Lei non ti lascerà mai sola, lei ci sarà sempre e tu sei felice così.
Vi congedate con un sorriso, sapendo che vi sentirete più tardi come sempre a parlare di niente, dato che vi siete già dette tutto.

Torni a casa e provi i tuoi nuovi pantaloni blu scuri con delle righe più chiare: sei soddisfatta del tuo acquisto, forse loro ti porteranno un po’ di fortuna. Non hai voglia di cenare, è un po’ strano sì, ma i pensieri sono tanti e preferisci ascoltarli nel silenzio della tua camera, nella morbidezza e nel calore delle tue lenzuola, lontano da tutti … sola con te stessa. Hai trovato pace per qualche ora, ma adesso tutti quelli interrogativi, quella decisione da prendere sono di nuovo lì, non ti lasciano in pace: non possono, perché anche loro vogliono una risposta; avete tutti bisogno di una risposta, tu per prima, altrimenti la confusione rimarrà ancora nella tua testa.
Non sai come, ma riesci comunque a dormire, lasci che il sonno prenda il sopravvento, anche se i tuoi sogni rifletteranno i tuoi pensieri e le tue indecisioni.






Beh che dite? per ora è un pò un flusso di coscienza..

Alla prossima!!

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Capitolo 2
*** 2. ***


È bizzarro come in questi giorni ti ritrovi seduta a non fare niente, nessun libro, nessun film. Il nulla si è impossessato di te. Quasi non ti riconosci, quasi non sai più chi sei, a parte quando ti guardi allo specchio e, rasserenandoti, vedi il viso di sempre.
Oggi hai deciso di cambiare qualcosa, di iniziare con un po’ di musica, ma anche lei vuole scherzare con te e ti ritrovi proprio su quella canzone, la canzone galeotta. Ricordi? Eccome se ricordi quel giorno d’inverno un po’ freddo, dove il cappotto ti copriva sino al mento e il tuo braccio sinistro dondolava sul fianco, timoroso e al contempo ansioso di un contatto. Il resto del gruppo era un po’ più avanti e voi vi eravate ritagliati inconsapevolmente un po’ di intimità. L’Altro parlava e tu lo ascoltavi rapita, camminando su quel marciapiede diretto verso la scuola .. E poi questa canzone, chissà come è uscita fuori! Fatto sta che vi siete sorpresi nel conoscerla tutti e due, di saperla un po’ cantare, di parlare della sua profondità e di quel cantante delle volte un tantino eccentrico. Il suo sorriso non te lo sei ancora scordata, i suoi occhi che cercavano qualcosa nei tuoi, qualcosa che non hai mai saputo, che non hai mai capito; forse ti guardava con tenerezza, come si guarda una bambina e forse a quel tempo lo eri ancora. Quelle parole, però, non sono facili da dimenticare e nemmeno quegli accenni di carezze dei giorni seguenti: ti sentivi felice e insoddisfatta allo stesso tempo, perché era tutto così nebuloso, lui era così inafferrabile. Sicuramente non l’avresti mai sentito del tutto tuo: era un’anima ribelle, pronta ad andare via da un momento all’altro, lasciandoti lì con un sentimento che si avvicinava all’amore, ma che non lo rispecchiava completamente. Ti piaceva e ti piace l’idea di lui, di una specie di dio capace di parlare di canzoni, di libri, di pensieri profondi.. qualcuno che riusciva a soddisfarti lì, nel cervello.
Anche il suo corpo non scherzava, che dici? La sua barba leggermente lunga, il pizzetto appena pronunciato, i capelli ricci tenuti all’indietro da quell’elastico.. Quel fisico da judoka, alto, slanciato, muscoloso. Bello a 360 gradi, ma anche lui aveva e ha ancora quel maledettissimo difetto: essere un dongiovanni. L’hai visto tante di quelle volte con una ragazza diversa e tutte le volte ti sorprendeva il fatto che ti guardava, ancora e ancora, non la smetteva, quasi volesse dimostrarti qualcosa o farti ingelosire in qualche modo. Sì, è vero. Ci riusciva tutte le volte ed ogni volta promettevi a te stessa che sarebbe stata l’ultima, che quegli sguardi non avrebbero più avuto effetto su di te, e invece ne hanno ancora, persino a distanza di anni.
Come dice la canzone è passato tanto tempo, per te è rimasto un ricordo senza tempo e proprio non ci riesci a vivere senza pensarci, proprio per niente. Nemmeno ora che ti sei convinta di amare Lui, guarda ti ha anche mandato la buonanotte! È un po’ preoccupato per te, in due anni non ti sei mai comportata così .. Di solito il pensiero dell’Altro arrivava in momenti di solitudine, di malinconia, ma vederli insieme, lì che ridevano e scherzavano insieme è stato qualcosa di surreale. I due migliori ragazzi che tu abbia mai conosciuto erano capaci di stare insieme. Di certo se Lui avesse scoperto quel po’ del vostro passato non sarebbe stato lì, ma l’Altro ci riusciva, come se non gli importasse nulla. Tu, però, l’hai visto, ti sei accorta dell’espressione sul suo volto quando a mezzanotte Lui ti ha baciata per festeggiare il nuovo anno. Sì, lo avrebbe ucciso, ma si è limitato a guardarvi e forse, a provare finalmente quel po’ di gelosia che invece tu hai sempre provato.
Devi essere sempre contento, forse segue questa filosofia, questo comandamento .. e tu? Tu ti lasci cullare da qualcosa di superiore, qualcosa che non riesci a controllare per quanto cerchi di impegnarti. Riesci ancora a ricordare un piccolo dialogo di quel libro citato dall’Altro un giorno durante le camminate di gruppo verso scuola:
“Ogni tanto mi chiedo cosa mai stiamo aspettando..” Silenzio.
“Che sia troppo tardi, madame”*
Ci pensi spesso al suo significato, a cosa abbia mai voluto dire con quelle parole. Forse niente, forse un sottile messaggio che andava interpretato. Anche voi forse avete aspettato il “troppo tardi”, avete perso il treno, o semplicemente non è mai passato perché il tuo interesse non è mai stato corrisposto. Non lo saprai mai, non avrai mai il coraggio di andare ad affrontarlo, soprattutto che anche lui ora ha una ragazza. Ma quanto può essere legato a lei se non ti toglie gli occhi di dosso? Se la chiama in causa per mostrarti che anche lui ha una ragazza, che non sei tu l‘unica impegnata? E allora tu quanto sei legata a Lui se ora sei qua a pensare all’Altro? Se certe notti fai dei sogni strani, forse troppo spinti e non è necessariamente Lui l’oggetto dei tuoi desideri notturni? Quanto puoi amare qualcuno se un Altro ti sconvolge con uno sguardo? Il problema è che lui non è un altro qualsiasi, è capace di fare questo.. è capace di rivoltarti lo stomaco, di far gridare i tuoi ormoni desiderosi anche loro del contatto con il suo corpo.

Ma ora scaccia questi turbamenti, scrivi un bel messaggio a Lui per confortarlo, per dirgli che stai bene. Non ha senso farlo soffrire già da adesso, quando ancora non hai iniziato a soffrire nemmeno tu realmente, quando ancora non hai idea di cosa ti riserverà questa tua indecisione.









*il libro citato è Oceano Mare di Alessandro Barrico (1993)

Un grazie alla prima persona che ha recensito il primo capitolo Sofia_94.

Ancora non so nemmeno io come andrà a finire, dato che questa specie di racconto rispecchia un tantino le mie attuali condizioni.
Spero che la scrittura mi porti consiglio


Ciao :D

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Capitolo 3
*** 3. ***


Oggi è stata una giornata diversa, intensa, ricca di avvenimenti. Te l’aspettavi, il giorno del vostro anniversario è qualcosa di speciale, di unico, qualcosa che vi appartiene profondamente. Sei felice di aver pensato solo a Lui, a Voi per la maggior parte del tempo; stare lì ad accarezzare i suoi capelli e parlare del presente, del futuro, dei vostri sogni .. I Vostri momenti magici che nessuno potrà mai rovinare, mai distruggere: quelli più belli, dove avete appena finito di fare l’amore e vi sembra che tutto debba restare così per sempre; quando i vostri occhi continuano a guardarsi e le vostre mani a stringersi forte, come se avessero paura di perdersi. È in questi attimi che ti chiedi come tu possa mettere in dubbio l’amore per lui, metterla al pari di un sentimento indefinibile verso l’Altro. Guardalo, è semplicemente stupendo quando ti osserva dolcemente mentre ti ascolta. Sorride, forse non riesce a stare al passo con i tuoi pensieri, ma va bene così… non si può pretendere tutto.
Assaporali questi momenti, perché sai che potranno essercene pochi, sai che non potete vedervi ogni giorno e sai che potresti non scegliere Lui. Sì, è stupendo starci insieme, ma i tuoi occhi dimenticano subito i suoi se incontrano quelli dell’Altro e, naturalmente, dovevate incontrarlo, altrimenti come ti avrebbe rovinato la serata?
C’erano tutti i vostri amici: tutti riuniti lì a bere qualcosa e a brindare a voi, ai vostri due anni e a quelli che sarebbero arrivati. Ecco l’Altro con la sua camminata spavalda ed il suo braccio abbandonato sulle spalle della ragazza; doveva proprio salutare tutti e qualcuno doveva proprio puntualizzare che era il vostro anniversario, per cui gli auguri erano d’obbligo sia da parte sua … che da quella dell’amichetta. Povera, che colpa aveva lei se aveva scelto di stare con un inafferrabile? O era inafferrabile solo per te? E perché il suo sguardo deve indugiare così a lungo sul tuo viso? Perché quando ti guarda sembra sempre che debba studiarti? E perché ti chiedi queste cose? Non potresti semplicemente ignorarlo, salutare i tuoi amici, prendere la mano del tuo Lui e andare via? No, tu non puoi farlo. Tu non vuoi farlo. Tu devi per forza farti del male. Tu non sei soddisfatta se non ti autolesioni psicologicamente.
“Posso parlarti un attimo? Riguarda l’università” gli dici appena il tuo Lui si assenta per andare in bagno. Nessuno si accorge di voi, tranne la sua ragazza, ma sembra non importarle nulla. Appena siete soli fai un grandissimo sforzo per guardarlo negli occhi senza che possano fare effetto su di te.
“Non devo parlarti dell’università.” inizi un po’ incerta. Non risponde, resta lì e ti guarda; non sembra impaziente, sorpreso: sembra che sappia già cosa devi dirgli.
“Devi smetterla. Non posso sopportare questa situazione un minuto di più!”
“ Smetterla a fare cosa, scusa?” ti chiede un po’ divertito.
“Di guardarmi, di fissarmi in quel modo!”
“Quale modo?” continua con quel suo sorrisetto impertinente.
“Questo! Guardati. Non fai altro che controllarmi, guardarmi mentre sto con il mio ragazzo. Devi smetterla. La mia cotta per te è durata per anni e tu non te ne sei mai accorto, anzi non ti sei mai fatto avanti! Ed ora mi fissi! Io ho un ragazzo, io lo amo! E tu me lo rendi difficile!!”
“Ma se lo ami, perché dovrei rendertelo difficile? Non sei forse sicura di amarlo? O ami me? Non sono solo una cotta vero?”
Perché continua a parlare con quel suo tono leggero, così incurante! Eh già, lo prenderesti a schiaffi.
“Cosa stai insinuando?” inizi a scaldarti, ma non serve a nulla. Stai calma.
“ Io nulla, sei tu che sei venuta da me”
“Io?! Ascolta, se provi qualcosa per me è meglio che rimanga nascosto, come è sempre stato! Perché Io non voglio più aver niente a che fare con te!”
Ecco che arriva Lui: è stupito perché ti trova in disparte discutendo con l’Altro.
“Amore tutto apposto?” ti chiede preoccupato vedendo il tuo viso in fiamme per la rabbia (sei proprio certa che sia solo rabbia?).
“Si, certo! Parlavamo di un’operazione e non riuscivamo a metterci d’accordo sul miglior metodo da utilizzare.” fulmini l’Altro perché stia zitto e così fa, anzi annuisce alla tua scusa.
“Ah ho capito. Possiamo andare ora?” chiede ancora Lui.
“Certo!”
Non ti guardi indietro, affretti il passo e ti avventuri con Lui verso l’uscita, pronta ad affrontare la via poco illuminata.







Ed ecco anche l'altro capitolo!
Alla prossima

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Capitolo 4
*** 4. ***


L’università non è così lontana, così scegli di andare a piedi, giusto per schiarirti un po’ le idee. Non è una bella giornata, potrebbe piovere da un momento all’altro e tu ovviamente non hai un ombrello. Una signora ti passa davanti sorridendo,  lei sì che ce l’ha; lo porta appeso al polso soddisfatta di  non doversi bagnare: sicuramente ha appena fatto la piega. È ordinatissima.
Fa giusto in tempo a superarti che senti qualcosa di bagnato sulla guancia: ecco, sta piovendo. Imprechi silenziosamente e cerchi subito un terrazzo sotto il quale ripararti, ma naturalmente non ne trovi nemmeno uno. Lì ci sono solo negozietti o case basse e i soli due palazzi presenti hanno i terrazzi sull’altro lato, in modo che tu debba bagnarti per forza. Almeno hai il cappuccio della felpa, per fortuna hai pensato di metterla: è gia qualcosa.
Inizi a camminare più velocemente, la testa china credendo di bagnarti di meno. Il problema è che non riesci a vedere la strada di fronte a te, anche se la conosci a memoria, solo che devi stare attenta alle altre persone. Ed ecco che ti scontri con qualcuno, forse qualcuno più basso di te dato che lo senti cadere.
Oh cavolo! Cosa ho combinato adesso?
Per terra c’è una ragazza mingherlina che non avrà più di 13 anni.
“Scusami, non ti ho vista!” le dici cercando di rimediare al danno. Lei ti guarda un po’ scocciata, ma cerca comunque di farti un sorriso e va via. La giornata è iniziata proprio bene, no?
“Come è possibile che combini sempre guai tu?”
Eh già, la sua voce è inconfondibile vero? Era l’unico che mancava all'appello.
“Scusa?” rispondi acidamente (finalmente!).
“Fammi indovinare.. Avevi finito il latte e hai bevuto succo di limone a colazione? O era lo yogurt scaduto?” dice con quella sua aria spavalda.
“Lasciami in pace” replichi riprendendo a camminare.
“Come vuoi, ma si da il caso che io abbia un ombrello e tu no!”
“Si da il caso che io voglia bagnarmi!” acceleri ancora, ma riesce sempre a starti dietro. “Vuoi andare via?”
“Scusa tanto ma devo fare questa strada per arrivare all’università”
“Vado via io allora” cerchi le strisce pedonali più vicine per cambiare lato della via. Senti una mano che ti afferra il braccio destro e ti costringe a voltarti.
“No, non andare” ti dice come se fosse una sorta di preghiera.
“Io vado dove mi pare, non sei tu a deciderlo! E poi mi sembra che abbiamo già parlato del nostro rapporto: non dobbiamo avere un rapporto!”
“Si, ma se mi lasciassi spiegare …”
“Non c’è nulla da spiegare. Tu hai la tua vita e la tua ragazza. Io ho la mia vita e il mio ragazzo.”
“Lo so che mi vuoi” ti sussurra avvicinandosi un po’.
“Ti sbagli” rispondi a fatica, cercando di deglutire.
“Vedremo” dice in tono di sfida, facendo riapparire sul suo viso quel solito sorrisetto.
“Vedremo cosa?” cerchi di riprendere fiato. Lo guardi avvicinarsi troppo in fretta per poterti rendere conto di cosa abbia intenzione di fare. È già lì, le sue labbra sono già così vicine: potresti ancora tirarti indietro, ma la parte autolesionista di te non te lo permette e allora succede. Sì, succede e ormai è troppo tardi per cancellarlo. Lo guardi un’ultima volta e scappi via, vai verso l’università in cerca della tua amica per confidarti con lei, perché ti nasconda. La pioggia continua a bagnarti, sembra che il flusso aumenti di secondo in secondo: non l'hai mai potuta sopportare, ora hai un altro motivo per odiarla ancora di più. Continui a correre, a sentire l'acqua che si abbatte sul tuo corpo: anche lei ti vuole giocare uno scherzo. Oggi potevi stare tranquillamente a casa a dormire, forse avresti evitato qualche guaio.
Cerchi di non incontralo per tutta la mattina, evitando i corridoi deserti, scegliendo quelli più affollati in modo da poterti nascondere tra la gente. Sei così impegnata a nasconderti che non hai il tempo di farti una domanda, o più semplicemente non vuoi farti quella domanda: “E’ stato un errore?”








Eccone un altro ! Sarei felice di ricerevere altre recensione, giusto qualche parola per sapere se vi è piaciuto o no. Ovviamente accetto anche le critiche negative!

Alla prossima

_Ginny_

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Capitolo 5
*** 5. ***


La luna alta nel cielo dà una sensazione di infinito, di pace. Non riesci a smetterla di guardare: ti ha ipnotizzata. Rifletti sui ricordi di questa settimana inquietante, differente. Giorni pieni di dubbi, incertezze, attimi in cui pensi di essere arrivata ad una soluzione, ma poi qualcosa fa sì che ti ritrovi al punto di partenza.
Lui che ha sempre saputo tutto, che ti ha sempre aspettata, capita. Non te l’ha mai detto di sapere della tua attrazione verso l’Altro, anche se gli dava tremendamente fastidio il pensiero che qualcun altro potesse toccarti. Lui ha capito tutto, forse ha capito più di te.
“Ti piace, non è vero?”
La sua domanda era uscita fuori così, tra un bacio e due parole su un libro che avevi appena iniziato a leggere. Ma perché avevi iniziato a leggerlo? Per capire. Forse era uno dei libri preferiti dell’Altro, forse perché parlava del mare, quel mare che ti ha sempre affascinata così tanto. Non sai come ma gliel’hai detto: “Lo leggo perché mi ha ispirato l’Altro”.
Lui non batte ciglio, se l’è già immaginato il perché e tu stupita non riesci a dirgli nulla. Abbozzi uno stupido sorriso e taci, perché è l’unica cosa che puoi fare. Non gli dici del bacio, glielo risparmi, almeno quello. Lui, però, rimane silenzioso e sono i suoi occhi a parlare: gli occhi della gelosia. Ti vorrebbe dire tante cose. Forse pensa che l’Altro sia la causa dei vostri ultimi litigi, che lo stai trascurando, che non stai abbastanza con Lui, che non lo rispetti. Ti vorrebbe chiedere il perché stai ancora con lui, cosa ti tiene ancora legata a qualcuno che sembra un peso. Beh, potresti risponderti da sola … potresti dire che tu lo ami ancora e che l’Altro non è nulla in confronto a Lui. Sai benissimo che sceglierai Lui, ma devi capire cosa fare con l’Altro, come chiuderlo in una misera scatola e non farlo uscire più, come annullare la sua persona, demolire il suo ricordo dalla tua mente. Devi assolutamente riuscirci, per te, per Lui, per tutti quelli che ti dicono che con uno del genere non ci sarà mai futuro e lo sai anche tu.
“E’ un maniaco, lo fa con tutte”
“Pensa solo ad una cosa”
“Non ha la testa per una relazione stabile”
“Non ti merita”
“Lo uccideremo prima che possa mettersi con te”
“Non vale la pena rovinare un rapporto per lui”
Ecco le opinioni delle tue amiche. Sei d’accordo con ognuna di loro, ma quando te lo trovi davanti diventi un vegetale, capace solo di guardare e annuire. Vedrai, imparerai piano piano a parlare, a urlargli contro, a farti rispettare e fargli capire che la sua aria da Dongiovanni non avrà più effetto su di te. Sì, la prossima volta lo affronterai. Gli dirai tutto quello che pensi di lui, che deve lasciarti in pace, che tu non sei di sua proprietà e non sei una di quelle che si lascia baciare in mezzo alla strada, soprattutto se è gia impegnata. Tu non sei come le ragazze che frequenta di solito. Tu hai una dignità. Tu hai dei valori in cui credere. Tu non lo vuoi più. Tu hai capito chi è davvero importante. Tu hai bisogno di qualcuno migliore, anche se significherà soffrire per un po’. Tu andrai avanti ad ogni costo. Tu hai bisogno di essere libera dal suo sguardo. Tu, un giorno, lo guarderai e penserai a quanto sei stata stupida a credere di poter stare con uno del genere. Tu un giorno riderai di tutto questo. Tu sarai migliore. Tu avrai fatto la scelta giusta e Lui sarà con te.






Forse stiamo arrivando ad una svolta ;)
Grazie a chi continua a seguirmi!!


_GInny_




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Capitolo 6
*** 6. ***


Il muro che hai davanti è troppo bianco per poter essere la parete della tua camera. È troppo innocente, troppo candido..troppo inconsapevole di tutte le bugie che hai raccontato.

A Lui perché gli avevi giurato che l’Altro non significava niente per te.
A Te stessa perché ti eri promessa che l’Altro non avrebbe più significato nulla.

Ed ora? Ora non riesci più a decidere, non riesci più a tagliare il filo che ti lega a loro, ad entrambi. Il Suo è così dolce da far incollare le forbici ogni volta che prendi il coraggio e quello dell’Altro è così sottile, ma è anche tanto resistente tanto che le lame si rompono appena cerchi di avvicinarle.

Forse è il caso di non scegliere nessuno. Forse dovresti trovare la forza di spezzare i due fili insieme, con un solo gesto, senza ripensamenti.

In una gioia che fa male più della malinconia.

Sì, fa male. Ma è anche tremendamente appagante. È come stare in una bolla di sapone tutta colorata. Puoi vedere tutti colori, ma hai paura che possa rompersi da un momento all’altro e che tu possa cadere facendoti molto male.

L’Altro vuole dirglielo. Vuole dire la verità su di voi, sui vostri incontri segreti, sulle bugie per passare una nottata insieme a guardare i vostri corpi intrecciarsi, graffiarsi.

Guardare sì, perché le vostre anime non sono lì, stanno sulla cornice di quella specie di spettacolo ad aspettare che i vostri corpi abbiano finito e poter ritornare a casa dove le aspettano le loro anime complementari.

Perché pur amando così tanto si cerca un altro tipo di appagamento? Perché si ha il bisogno di stare con qualcun altro in giorni prestabiliti della settimana senza trarne comunque felicità? E perché Lui non ha mai capito nulla?

Vorresti che ti lasciassero loro eh, così sarebbe tutto più semplice. Ma no, devi essere tu ad avere la forza, dovrai prendere una decisione.

“Io glielo dico, adesso basta. È stato pur sempre una specie di amico”
“Siete usciti insieme solo un paio di volte e poi combineresti un casino”

“Non voglio prendere in giro nessuno”
“Stai prendendo in giro la tua ragazza”

“L’ho lasciata l’altra settimana”
“Che cosa hai fatto?”

“Be era evidente che non potesse andare avanti dopo noi”
“NOI?”

“Sì, cosa credi che stiamo facendo qua?”
“Sesso”


“Quindi è solo questo per te?”
“Constatando il fatto che io amo il mio ragazzo sì, è solo sesso”

“……”
“Non avresti dovuto lasciare la tua ragazza, era carina”

“Sì, era carina. Peccato che non volessi prenderla in giro”
“Cosa vorresti insinuare?”

“Che tu ci stai prendendo in giro tutti”
“Io non prendo in giro nessuno.”

“Ah no?”
“No, io a te non ho mai promesso nulla!”

“A me no”
“Quello che faccio fuori di qua non t’interessa”

“Sarebbe meglio che non facessimo niente nemmeno qua dentro allora”
“Perfetto”

“Puoi andare allora”
“Non doveva finire così”

“In che senso?”
“Avresti dovuto chiedermi di uscire al liceo”

“Sì, avrei dovuto”
“Non saremmo qua ora”

“Può darsi”
“Cosa pensi sarebbe successo?”

“Io credo nulla oppure tutto.”
“…”

“Forse ti avrei trattata come tutte le altre”
“Non te l’avrei permesso”

“Oh, io credo di sì. Mi guardavi proprio come tutte”
“Non è vero”

“Invece sì. Poi sei cresciuta e non mi guardavi più”
“E questo ti ha incuriosito”

“Certo. Infatti ho scoperto che avevi un ragazzo”
“Il brivido della conquista”

“Del rimpianto. Avresti potuto essere solamente mia e ti ho lasciata andare”
“Io mi sono innamorata”

“Lo so. Sei più bella da quando sei innamorata”
“Come puoi dirlo?”

“E’ la verità, anche se so che non sei innamorata di me”
“…”

“E’ stata colpa mia, ma ora non posso più farci niente”
“Già”

“Hai soddisfatto un tuo capriccio. Ora non ti servirò più”
“Però sono ancora qua”

“Per poco. Ora Lui ti chiamerà e scapperai via”
“Sì, lo farò”

“Ti si illuminano gli occhi”
“Non farlo”

“Che cosa?”
“Innamorarti di me. Soffriresti, lo sai”

“E se volessi soffrire?”
“Io non posso darti più di questo”

“Un giorno ti stancherai di me”
“E’ meglio finirla qua”

“Come vuoi tu”
“Dovrai essere abbastanza forte da non chiamarmi”

“E tu abbastanza forte da scegliere l’amore”
“Io ho scelto l’amore”

“Allora ciao”
“Ciao”

“Non vai?”
“Resto ancora un po’. Ho bisogno di riflettere”














Spero che il dialogo sia stato efficace!

Grazie alle 30 persone che hanno letto il primo capitolo *_*
E a Lei che recensisce ogni capitolo ;)


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Capitolo 7
*** 7. ***


Ti manca, vero? Il pupazzo che stringi ha perfino il suo profumo. Quel profumo che ti è sempre piaciuto così tanto, quello che ti ha fatto innamorare. Alla fine l’ha scoperto e come era prevedibile è andato via. Non hai provato nemmeno a fermarlo, a spiegargli qualcosa. Non avrebbe avuto senso, non avevi il diritto di dire nulla. Non una parola, solo il peso del suo sguardo carico di delusione ed il ricordo dello sbattere della porta mentre andava via.
“L’ha scoperto” l’unico numero che ti viene in mente è quello dell’Altro. Sì, non è giusto nei confronti di Lui, ma non puoi farci nulla.
“Vuoi che ci vediamo?” sempre troppo disponibile, l’Altro.

“Non riesco nemmeno ad alzarmi dal letto”
“Vengo io allora”
E in meno di mezz’ora è già lì che suona alla tua porta. Sembra distrutto almeno quanto te, come se partecipasse al tuo dolore, come se lo sentisse scorrere nelle vene al posto del sangue.

“Come stai?” ti chiede.
“Male”

“Vuoi parlare?”
“No”

“Cosa vuoi fare?”
“Nulla, fissare il vuoto”

“Lo fissiamo insieme”
“Grazie”

Non sai quanto tempo siete rimasti lì a fissare il nulla, forse non avreste mai smesso se la porta dell’ingresso non si fosse aperta, accompagnata da quella voce familiare.
“Ho dimenticato di prendere i vestiti che avevo lasciato qua”
Fa che non entri qui, fa che non lo veda!
“Ah scusate! Non pensavo avessi già visite” dice mentre arriva sulla soglia di camera tua.
“Non stavamo facendo nulla!” cerca di spiegarsi l’Altro. Tu non riesci ad emettere alcun suono e resti così ad osservare quel teatrino dentro la tua cameretta.
“Sì ed io devo crederci! Facciamo che li lascio qua! Non mi servono” continua Lui.
“Ma no prendili, vado via io” replica l’Altro alzandosi e andandogli incontro. Gli mette una mano sulla spalla per tentare di fermarlo, ma la reazione di Lui è spontanea e veloce. Un destro ben piazzato e l’Altro barcolla un po’. Non prova a difendersi, ma accetta anche tutti gli altri, come se fosse una punizione. E in effetti lo è.
Tu sei ancora lì a guardare la scena, incapace a parlare o a fare qualcosa per fermare Lui. Stai lì, immobile, passiva.  Sei ancora seduta sul letto mentre Lui finisce di sfogarsi e va via un’altra volta, ancora sbattendo la porta, ancora lasciando il ricordo di uno sguardo prepotente e deluso. Uno sguardo di un uomo ferito dalla persona che amava, che ama. E tu, lo sguardo di chi è smarrita, di chi non sa quale sia il suo posto e con chi, ma che non fa niente per scoprirlo. Tu che continui a fissare il vuoto e a non vedere nulla.
“Stai bene?” chiedi all’Altro riuscendo ad emergere da quella sorta di abisso.
“Mi sono fatto picchiare per te. Non so se sto bene”

“Se vuoi puoi picchiare me, così pareggiamo i conti”
“Ma smettila!” e sorride un po’.
“Mi sento terribilmente in colpa”
“Ci siamo dentro in due”

“Ho rovinato tutto”
“Perché non provi a stare con me?”

“Perché dovrei?”
“Beh, non hai più nulla da perdere”

“Non dovevi, ti avevo avvisato”
“Non dovevo fare cosa?”

“Innamorarti di me, è sbagliato!”
“E tu sei innamorata di me?”

“No, non come lo sono di lui almeno”
“Che ti costa capirlo”

“C’è che se solo ci fosse una possibilità per tornare indietro non ci penserei due volte”
“Sai, è fortunato. Mi sto proprio pentendo di non averti chiesto di uscire al liceo”

“Ripensandoci non avrebbe fatto alcuna differenza”
“Perché?”

“Perché noi non potremo mai essere più che semplici amanti”
“Quindi è un no?”

“Quindi è un no. Non voglio ferire Lui ancora di più e non voglio mentire a me stessa più di quanto abbia già fatto”
“Ti ammiro in questo momento. Cerchi la forza di andare avanti anche se la persona che ami non è più accanto a te.”
Riesci a fargli un piccolo sorriso e pensi a quanto sarebbe bello se lui non fosse mai stato il tuo amante e se potesse diventare tuo amico, uno di quelli con cui poter fare lunghissime chiacchierate. Ma ora è arrivato il momento di riconquistare Lui e nessuno potrà fermarti.












Grazie a tutti :D




----> Sofia_94 ;)





*Ginny*

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Capitolo 8
*** 8. ***


Uno squillo. Due squilli. Tre. Quattro. Ora gli mandi un messaggio, magari a quello ti risponde.
Quando posso restituirti le tue cose?
Una scusa. Una banalissima scusa.
Lunedì.
Ha risposto. C’è una speranza forse.
A che ora? Ho anatomia di sera.
Una cena a casa magari.
Vengo a prenderti così mi dai tutto  e poi ti riaccompagno.
Una possibilità.
Va bene. Cosa devo portarti?
Tutto o niente.
I vestiti, solo quelli. Non mi serve altro.
I vestiti.
Sicuro?
Solo quelli?
Si.
Solo quelli.

Quel lunedì arriva in fretta e sei nervosa quasi fosse il primo appuntamento. Sono passati tanti anni, ma le farfalle nel tuo stomaco sono sempre le stesse. Scendi l’ultimo gradino della facoltà e lo trovi poggiato alla macchina con lo sguardo un po’ perso nel vuoto. Chissà a che pensa, se ti pensa.
“Ciao” dici distogliendolo dai suoi pensieri.
“Ciao” risponde Lui brusco.
“Non ho portato i vestiti con me perché non sapevo dove mettere una busta così grande”
“Allora ti porto a casa così li prendo”
“Va bene” rispondi salendo in macchina. “Scusa, ma mi sono accorta di avere più cose tue che mie”
“Esagerata” replica ancora distante.
“E’ vero”
“ In effetti hai ragione” continua più coinvolto nella discussione. “Nella mia camera ci sono tantissime cose tue e cose che mi hai regalato tu”
“Credo sia normale”
“Dici?”
“Certo. Siamo stati insieme per quattro anni, quindi quattro natali, quattro compleanni, quattro pasque, san Valentino e tante altre feste.”
“Già”
Eccovi a casa. Scendi dalla macchina, ma lui resta lì.
“Non scendi?”
“No ti aspetto qua”
“Arrivo subito”
Ritorni qualche minuto dopo con il bustone pieno di vestiti preparato la sera prima.
“Eccolo” gli dici aprendo lo sportello posteriore e sistemandolo nei sedili.
“Grazie”
“Se ti serve qualcos’altro dillo”
“Va bene. Ciao” e non ti guarda nemmeno, va via semplicemente. Un po’ scoraggiata ritorni a casa e ti stendi sul letto. Abbracci il cuscino e cerchi di metabolizzare il tutto. Ad un tratto il cellulare vibra e c’è un messaggio: il suo.
Dammi solo un po’ di tempo.
Sorridi. Nulla è ancora perduto.








Un pò in ritardo :/

S. ;)


 

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Capitolo 9
*** 9. ***


But now I know
How much it means
For you to stay
Right here with me


Sì, ora capisco cosa significa averti qui e quanto significasse per te sapere quanto tenevo a Noi. Ripensandoci mi rendo conto di tutte le volte in cui non ti ho dimostrato affetto, anche se questo è il mio modo di essere. Vorrei solo avertelo detto tutti i giorni in cui sei stato con me, tutti quei giorni che abbiamo speso a litigare o a essere un po’ più estranei.
Nei momenti di silenzio rivedo passare i nostri ricordi migliori e non mi dispiace sentir scendere una lacrima sul mio viso, perché so per certo che è una lacrima di felicità e nostalgia di quegli attimi ora più sfuggenti. E vorrei tanto che non fossero così sfuggenti. Vorrei che tu potessi essere qua a ricordarli insieme a me, vorrei poter non aver sbagliato e non aver rovinato tutto.
Due settimane senza sentirti sono ormai troppe, ma ho paura di rovinare la magia di quel tuo ultimo messaggio e quindi preferisco non cercarti. So che quando sarai pronto mi cercherai tu e spero che prima o poi lo sarai, ma capirò se tu preferirai andare avanti in un altro modo.
Io nel frattempo esco quando posso e studio quasi sempre. Mi sono rimaste le mie favolose amiche e quei libri di medicina che ho sempre desiderato aprire. Perché il quadro sia assolutamente completo manchi tu, ma nonostante questo mi piace anche così. Le mie amiche e il mio quasi lavoro. Non è male. E l’amore? L’amore tornerà o ne arriverà un altro se proprio non siamo destinati a stare insieme. La cosa certa è che non ti scorderò tanto facilmente, perché sarebbe proprio impossibile.
Un’ultima cosa. Sappi che ogni volta che ti penso ho una forte fitta allo stomaco e devo piegarmi perché passi. Non è nulla di preoccupante, è solo un effetto collaterale. Ricordati che sono sempre io e questo lo dimostra, come quando al liceo non riuscivo a respirare prima di un compito in classe. Quella seduta vicino al muro che si nascondeva dietro tutti per poter catturare qualche altro momento di sonno. Quella che preferisce mangiare la nutella dal vasetto e la mattina dopo impreca per i brufoli che le sono spuntati sul viso. Quella che sogna sempre ad occhi aperti e spera che il mondo diventi migliore. Quella che preferiva passare una serata invernale sul divano a guardare un bel film piuttosto che stare al freddo in una piazza deserta. Quella che ha sempre arrossito ai tuoi complimenti e ai tuoi Ti Amo sussurrati piano. Quella che ancora ci spera e non smetterà tanto presto di sperare il tuo ritorno, il tuo perdono.
Quella che è qui e sta scrivendo questa lettera che prima o poi ti spedirà, ma che ora non ha abbastanza coraggio per farlo. Quella che Ti Ama ancora e ancora ti vorrebbe qui vicino a lei. Ricorda quello che ci eravamo promessi, anche se so di aver infranto quella promessa, ma mi piacerebbe stringerla ancora, stringerti ancora:
Eternamente tua
Eternamente mio
Eternamente nostri











  Dovrei spedirgliela davvero?
S. ;)
 
 

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Capitolo 10
*** 10 ***


Dicono che i viaggi servono per schiarirsi le idee, per aiutarci a prendere una decisione difficile. Forse io qualcosa l’ho capita. Sto di nuovo qui a scriverti perché sicuramente non ho di meglio da fare o semplicemente perché ho tanti di quei pensieri che scriverli mi farebbe solo bene.
Sai, ho capito che io a te ci tengo davvero e che probabilmente non sarò mai pronta a perderti del tutto, perché sei stato parte di me per troppo tempo da poter essere cancellato.
Ho conosciuto tante di quelle persone nuove e fantastiche che mi hanno aiutata a godermi veramente questo viaggio e a pensarti di meno. Certamente non è stato facile, ma in qualche modo ho capito che riuscirò a cavarmela anche senza di te. Credo che quel Ti Amo non si potrà più cancellare e non vorrei nemmeno cancellarlo o ritirarlo, ma sarei pronta a metterlo da parte dato che non sono sicura di essere ricambiata.
Il lato positivo della faccenda sono tutti i miei amici, i nuovi e i vecchi, che comunque accanto a me ci sono, anche se ognuno con opinioni differenti. Chi pensa che in realtà non ci siamo mai lasciati e chi invece vuole che ti metta da parte e vada avanti senza di te. Cosa vorrei fare io? Non ne ho idea. Anche se l’idea di non affezionarmi più a qualcuno mi alletta tanto. Ho i miei amici che mi danno amore e l’altro tipo di amore è diventato troppo pericoloso.
Ecco, è questo il lato negativo di tutta questa storia: la paura di innamorarmi ancora e forse anche quella di ammettere che tra noi è davvero finita. Certo che un mese senza te si sente, ma credo anche che ormai si sia rotto tutto, tutta la magia. Si è spezzato quel filo magico su cui camminavamo. È triste sì, ma è la realtà.
Due anni. Due fottutissimi anni in cui ci siamo innamorati e poi puff! È tutto svanito. Vorrei capire perché la maggior parte delle canzoni parlano di persone che si sono lasciate. Non ha senso. Rimandano a te. E io non voglio. Non voglio un altro stupido motivo per pensarti ancora. Ma lo sto facendo, ti sto pensando e non riesco a smettere.
Ho ancora la tua macchina fotografica. Sarà il caso di ridartela. Non credo, però, sia una buona idea incontrarci. Se riesco te la mando con qualcuno, a meno che tu non debba dirmi qualcosa. Non mi chiedere del viaggio, non ti racconterò nulla, altrimenti sarai presente anche lì e quello è uno spazio tutto mio.
Grazie perché non ti fai sentire, mi risparmi il dolore di risponderti, anche se è dura non cercarti.
Ti auguro una buona pasqua. Io sto con i miei amici. Magari mando qualcuno per la macchina fotografica. Non la voglio più. Troppi ricordi. Potrei romperla, ma dovrei ripagartela.
Ciao. Stammi bene.






S.

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