It's time to outing out.

di past_zonk
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cor-Cordis. ***
Capitolo 2: *** 2. ***



Capitolo 1
*** Cor-Cordis. ***


It’s time to outing out.

 

 

Non chiedetemi da dove è uscito tutto questo; l’ho ritrovato per caso sul pc portatile di mio padre, l’avevo scritto in vacanza.

Diabetico, insensato…e non so. Lo posto, comunque. (Tracce di Palahniuk)

 

CAPITOLO 1

 

Fin dai primi tempi, quando eravamo una piccola band emergente, bisognosa d’attenzione come un bambino scalpitante, fin da quei bellissimi giorni d’eccitazione, ho sempre odiato le interviste.

Mi pareva di spogliarmi in pubblico, d’essere completamente invaso.

Mi sarei sentito meno a disagio durante una seduta dentistica, e se solo sapeste cosa sono i  miei denti, beh, sono certo che neanche voi vi sentireste tanto sicuri di fronte a quel camice bianco.

Con lo scorrere del tempo, con l’esperienza,  sono quasi riuscito a ‘nascondermi’ dal pericolo d’essere capito, compreso, spogliato.

Parliamo di cospirazioni? Alieni, Haarp, complotti, governi, regine, petrolio?

Una seconda pelle, costruita d’informazioni, di cultura, una sorta di fortezza inespugnabile.

 

E’ presto.

Dom sembra un angelo.

Dorme calmo, le palpebre chiuse, i capelli di grano carezzati dal vento. 

Sembra quasi un bambino, e ai miei occhi appare come fosse stanco, immensamente stanco.

Come se non ce la potesse fare, schiacciato dal peso di tutti quegli impegni.

Dalle 8 del mattino, fino alle 23.00 di sera, abbiamo appuntamenti e interviste che ci immergono fino al collo.

Lo lascio riposare, sono le sette, tra mezz’ora lo sveglio, mi dico.

Tanto già lo so, si faranno le sette e mezza, e magari pure le otto, e Dom si sveglierà con la voce irata di Tom che gli trafora i timpani, e poi mi guarderà in cagnesco per il resto della mattinata.

Spero si sia messo la sveglia, perché non ho proprio il coraggio di scuoterlo da quel sonno profondo.

Tra me e Dominic c’è amore fraterno,  siamo migliori amici, ci conosciamo da anni ed anni, viviamo in simbiosi. Siamo fratelli.

Già, vi piace la versione per i giornali?

Beh, se vi piace questa non so’ cosa potrebbe nascere in voi conoscendo quella reale.

Io e Dominic c’amiamo, stiamo insieme, condividiamo camere d’hotel e quant’altro, e, ebbene sì, prima o poi dovevate saperlo, facciamo anche sesso. E non sapete quanto!

Lasciamo perdere.

Mi alzo dal letto cercando di fare meno rumore possibile, purtroppo il letto scricchiola, anche sotto il peso del mio corpo magro e latteo.

Chris lo sa. Ricordo ancora le cascate che sgorgavano dalla mia fronte, la bocca secca, l’indice che ormai si muoveva da solo ed il piede che portava un ritmo indefinito, mentre cercavo di dire chiaramente a Chris che io e Dominic stavamo insieme.

Alla fine la prese bene, per fortuna.

Abbiamo corso il rischio sciogliere la band, per il nostro rapporto. Però alla fine siamo riusciti a costruirlo, quel “noi”. Con sudore, labbra secche e dita che ticchettavano.

Come dice lui,  ci sarà una ragione per la quale gli amici, parlando, hanno sempre associato i nostri nomi.

Matt e Dom. Dom e Matt.

-Piacere, sono l’amico di Dom. -

-Piacere, sì, sono l’amico di Matt. -

Non è stato facile,  soprattutto non per me, ma la storia và avanti da qualche mese, ormai.

Dom m’ha restituito una felicità, un’adrenalina, che credevo persa ormai da tempo. Il sangue sembra scorrere più corposo da quando ‘stiamo insieme’ (che bizzarro modo di dire, io e lui siamo sempre stati insieme!).

E poi, il mio spirito iperattivo gode e si nutre di questi momenti di pace.

Fuori albeggia, un venticello mi pervade le membra e il mio uomo è steso sul nostro letto come la musa di un quadro botticelliano. Perfetto, i muscoli delle braccia torniti, i fianchi in cui perdermi, le nudità coperte dal lenzuolo.

Ormai accanto alla porta del bagno, continuo ad ammirarlo, mi soffermo sulle sue mani da batterista, sono allungate, ed il cielo solo sa come sanno farmi sentire quando mi carezzano tutto.

Paradiso non è il termine esatto, ma è la prima cosa che viene in mente.

Cerco di distogliere il pensiero da quello che ormai è divenuto il mio punto fisso, la mia stella polare.

Devo essere sincero, è tutto, quell’uomo accartocciato su se stesso.

Entro nel bagno, mi guardo i piedi, uno dei miei ‘complessi’, se così si può definire.

Cazzo, ho davvero i piedi troppo grandi. Ho anche le corde vocali da donna, quindi, beh andiamo davvero bene!!!

Lo stomaco mi brontola mentre entro nella doccia, gettando per terra i boxer neri.

Promemoria: raccoglili o Dom ti squarta.

Entro nella cabina della doccia, ho quasi paura di permettere che l’acqua mi tocchi, e se poi è troppo fredda o troppo calda?

Come me, amorevole o antipatico, psicotico o fin troppo ragionevole.

Nuoto da un estremo all’altro del mio ego, ignorando emozioni intermedie.

Paura cieca o sicurezza estrema.

Alla fine lascio che quella benedetta acqua mi sciacqui tutto, come le carezze scambiate la sera prima.

In Polonia fa davvero troppo freddo, penso.

Menomale che dopodomani partiamo. Cioè, non è che non mi piace stare qui’, anzi, il pubblico di ieri sera, a Cracovia, era davvero caldo, sembrava un ossimoro rispetto a quel clima glaciale.

Non avevo neanche il tempo d’assaporarmi ben benino i monumenti di quella città.

Ho proposto a Tom di andare a visitare un campo di concentramento, domani. Dom è subito stato contrario, lui pensa che se può evitare di provare angoscia è meglio.

‘Perché dovrei voler vedere quell’orrore?’ mi fa.

Provo a spiegargli per la storia dell’umanità, per rendersi conto della crudeltà umana, gli dico talmente tante cose che dopo ho il fiatone. Niente.

Ci vado da solo, non vorrei demoralizzarlo.

Anche Dom non è poi così tanto normale, dopotutto.

Si fotte i flaconcini dalle docce degli hotel, cacciando la scusa ‘Se poi ci blocchiamo all’aeroporto, ho qualcosa con cui sciacquarmi i capelli.’

Provo a spiegargli che negli aeroporti, come dovrebbe ben sapere, ti vendono persino i sex toys, figurati gli shampoo. Niente.

‘E se ci blocchiamo in autostrada?’

Quell’uomo ha il potere di sbalordirmi in continuazione.

Così, gli lascio un flaconcino vuoto, senza meravigliarmi se poi sorridendo, lo ficca nella sua valigia.

Il fatto è che con lui non devo preoccuparmi di essere me stesso.

Posso parlare di cose totalmente assurde ed ottenere sempre il suo sguardo interessato, anche se a volte credo perda il filo.

Nello scomparto est del mio cervello sono classificate tutte le facce.

Ricordo quella di Chris, sì, quella che esibisce in continuazione quando faccio uno dei miei strani acquisti.

‘Cazzo e quel cappello?’

O occhiali, sciarpe, anelli, collane, quadri, tinte per capelli.

Quella di Dominic è sbalordita, certamente, ma concorde.

La parola concordia deriva dal latino cor-cordis che vuol dire cuore.

Concordia, col cuore.

Lui è…Concorde!

Sempre e solo per me.

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Capitolo 2
*** 2. ***


 Spazio dell'Autrice: prima di tutto perdonatemi perché 1) questo capitolo è scritto uno schifo. 2) E' troppo diabetico. 3) non avevo la forza di postarlo. Chi lo sa, Kate & Matt, figlio o non figlio, io ho bisogno di scrivere BellDom e lo faccio. Lo farò. Perfetto. Ora passerei a ringraziare voi  : Serysaku (grazie tanto, sono contenta d'esser stata terapeutica, LOL), Lilla Wright ( Love, festeggio anche io. Puccio puccio puccio, you're right.) Nishe (amore mio,  adoro che tu mi paragoni ad una mela,  non sei mai banale, forse la storia lo è. Ti voglio un bene, ma un bene [...]) e Lady of the flowers (sì, sono ancora qui a rompere i coglioni, perdonatemi, Bellissimo & dolcissimo? Oh,. tu mi aduli. <3 tnx) 
Buona lettura, Guys! <3 S.

CAPITOLO 2.

 -Grazie mille Matt, sul serio.-
Dominic grugnisce, ha un paio d’occhiaie incredibili che scavano il loro posticino sotto i suoi occhietti grigioverdi.
Le guancie sono leggermente gonfie, come un bimbo incavolato.
Avrei dovuto svegliarlo.
Il rumore fastidioso della cannuccia che cerca di succhiare i rimasugli del mio the’ al limone.
-Scusami.- mi mostro dispiaciuto, immagino che le mie sopracciglia s’incontrino in un espressione triste.
Non può resistermi, no, non può, e ne sono cosciente.
-E va bene, sei perdonato. Ma solo perché sei tu. -
Ed è proprio questo che mi fa sentire bene, l’essere me. L’essere così importante per lui. Solo io, solo lui. Sembro sdolcinato, ma è un periodo ‘rosa’.
In una radio dozzinale si spreca ‘Knocking at Heaven’s door’, come fosse acqua liscia.
Ci dirigiamo verso l’ennesima intervista.  Ah, dimenticavo, con mezz’ora di ritardo.
 
L’intervista è proseguita come tutte le altre, la mia barriera ha resistito come sempre alle domande sterili della tipa esageratamente magra.
Alla domanda: ’ la vostra vita sentimentale?’ Ho ridacchiato ed ho dichiarato: Movimentata e felice.
Dominic s’è grattato il mento imbarazzato, ma comunque recitava bene la sua parte.
Quando rispose: Le solite scappatelle, alla stessa domanda, quasi m’alzai per picchiarlo.
Anche la gelosia. La cosa si faceva sempre più interessante.
Nel pomeriggio, interviste ed un incontro con le principali radio del paese.
La sera fummo invitati a cena dall’ennesimo giornalista, Tom non ci volle proprio far rinunciare.
Dom mi fece il piedino, e per poco il pantalone non mi scoppiava.
La cosa si faceva, ancora, ancora più interessante.
La sera, eravamo talmente stremati, che dichiarammo di andare direttamente a letto, deludendo il povero Chris che voleva a tutti i costi giocare (sottinteso, essere stracciato da me) a poker.
Beh, pazienza io volevo solo coccolare il mio uomo, al calduccio sotto al piumone.
Stavo proprio migrando verso il ‘pantofolismo cronico’.
 
Non so come facesse, ma Dom riusciva a rendere bollente anche la camera più gelida.
Ero dolcemente accoccolato sul suo petto nudo,  le mie gambe s’attorcigliavano alle sue, pelle su pelle.
- Matt, dimmi, ma tu mi ami?.- Dom soffia nel mio orecchio mentre parla, la sua voce è bassa e sensuale.
Se dovessi definirmi ‘gay’, non lo farei mai. Io amo lui, punto.
Ed è una convinzione che ho appurato dopo tanto tempo, paura, indecisioni.
Ma lui m’ha baciato, m’ha immerso d’amore. E quasi mi sento esplodere, imbevuto del suo amore, del suo splendido odore.
Sembro un’adolescente mentre penso, i miei ragionamenti sono ciechi, come l’amore.
-Ma che domande sono? T’amo, t’amo, t’amo. - gli rispondo, e se prima era tanto difficile dichiararglielo ( o meglio lo era più a me stesso), ora posso urlarglielo, posso sussurrarglielo, e posso sussurrarlo a me stesso. M’alzo facendo leva sui gomiti, poggio le mie labbra sulle sue.
Dovevo farlo, una voce urlava nel petto, una passione cocente saliva dal mio petto, fino a posarsi sulle mie labbra, che ora sono anche le sue.
Gusto quei fichi dolci, gli sfioro un volto con una mano.
Impazzisco, mi dico. Mi dico di calmarmi, che potrei sentirmi male, percosso da troppo amore.
Ora Dom sorride anche sulle mie labbra, mentre lo bacio serioso.
E’ troppo forte, è una calamita, per me. E non voglio sembrare, non voglio essere tanto dipendente da una persona, da una sensazione. Allo stesso tempo, però, vorrei lasciare tutta la mia vita nelle sue mani, vorrei giacere all’infinito su quel suo petto/nido.
E’ la mia droga, acquistata sul ciglio di strada, mentre voglioso lo desideravo.
E la mia droga, una droga che non fa male, che provoca seria dipendenza, però.
E’ un uomo biondo e bellissimo, puro come il cielo, candido come la gonna di mia madre, sensuale come nulla.
‘Le tue paure addormentale con me’ mi sussurrò la nostra prima notte.
E da quella notte, quella in cui sono rinato dal fango primordiale, da lì, ho addormentato le mie paure.
-Sì, Matt. Ma io ho paura.-
-Paura? Di cosa?.- Sfoggio il mio solito sguardo incredulo. Quello con il sopracciglio inarcato.
La sua espressione facciale si incupisce un po’, gli occhi si staccano dal mio volto, per osservare una parte indistinta della stanza.
- Che finisca. Che è troppo instabile. Di nasconderci da tutti. Che è assurda.-
-Assurda, la nostra storia? Dom, ascoltati, sembri me!.-
-Lo so! Ma pensavo fosse giusto dirtelo.-
-Amore, le tue paure addormentale con me. - Lo bacio, ancora. Oggi ho davvero voglia di lui.
-Ti amo, Matt. Ma secondo me … -
-Ebbene? Secondo te?.-
Dominic prende un po’ di tempo prima di replicare.
Ciò significa solo una cosa, problemi o decisioni importanti.
Dopo aver letto abbastanza libri, guardato abbastanza film, beh dopo tutta quella esperienza, (Vedi: Gaia ed altre, anche se non sono minimamente paragonabili al tipo di rapporto che c’è con Dom), dopo tutto quello, posso capire cosa comporta una lunga pausa in un discorso.
Vuole lasciarmi, vuole sposarmi (Oh dio), vuole un figlio, vuole ritirarsi dal mondo dello spettacolo, vuole che gli regali la luna o semplicemente una mia ciocca di capelli, vuole farlo in tre,  vuole un periodo di pausa (il mio terrore), un anello di diamanti, un bacio appassionato, vuole una canzone.
Tutte queste richieste, seppur alcune assurde,  se solo lui parlasse, cercherei di fare il possibile per avverarle. Lo amo fin troppo, e la cosa è insana, perché è un sentimento immenso.
Sposarsi? A Las Vegas sposano persino i cani. Un figlio? posso adottarne uno. Vuole ritirarsi? Con il cuore dolorante, per lui, lo farei. E se vuole la Luna … gli dico d’accontentarsi, cazzo!
- Matt, ecco. Io vorrei che noi … -
-Noi?.- Sento i miei occhi dilatati, probabilmente sono la maschera dell’ansia.
-Calma!.- Sorride enigmatico e ansioso.
-Continua, amore, ti prego!.-
- Matthew. Vorrei che noi ci dichiarassimo pubblicamente.- Spara in un colpo il suo proiettile, Dominic.
Probabilmente, come nei film, il mio viso è un’espressione di apatia.
Vuole dichiararsi.
L’unica fottuta cosa a cui non avevo neanche lontanamente pensato.
Vi ho già detto che quest’uomo mi sbalordisce sempre più?
Colpito il tasto dolente, mille punti al vincitore.
- Matty, amore, ma m’hai ascoltato?.-
-Certo, cazzo.-
-E?.-
-E???Mi chiedi una cosa assurda! Ma perché poi?.-
-Una prova d’amore.-
-Ma io ti amo più del concesso !.-
-Per stare tranquillo.-
-Non lo sei già, fra le mie braccia?. E poi non sarai più tanto sicuro, quando tutti lo sapranno!.-
Alzo la voce, non vorrei con lui, ma l’istinto ha già preso il sopravvento. Io e Dom litighiamo come una normale coppia. Cioè quasi sempre, ma poi ritorniamo uniti, più di prima.
-Non urlare Matt!.- Sembra irato.
- Matt, voglio baciarti fra le strade di Londra senza aver paura dei paparazzi, voglio stringerti la mano durante un intervista e alla domanda ‘vita sentimentale?’ baciarti. Voglio passeggiare con te, voglio la luce del sole su di noi, voglio smetterla di pagare una suite in più se poi non la usiamo, voglio smetterla di trattenermi dal dirti che sei bellissimo di fronte alla crew, smetterla di nascondermi in bagno rosso come un peperone o con il pacco in mano ad una tua esclamazione al ristorante! Ti voglio alla luce del sole!.- Dom si sfoga, mi urla quelle cose in faccia quasi con veemenza, gesticola e arrossisce.
Lo capisco, posso capirlo, ed è giusto da parte sua voler questo, è giusto oltremisura.
Sono io, però, che non sono giusto. Io non riuscirei mai a fare una cosa del genere.
- Ma … -
Mi hai zittito, Dom, contento?
-Scusa se ho alzato la voce, amore, ma io proprio non ti capisco! Io voglio solo stare con te, e nel modo più serio possibile. Vuoi capire che non ti amo come si può amare una fidanzata lontana chilometri mentre sei in tournee? -
Mi sfiora la guancia. M’accorgo che fa sempre male discutere in questi toni con lui, mi sento in colpa.
-Lo so, perdonami.- sussurro.
-Ma no, Matt. Ora voglio sapere cosa ne pensi.-
-Io. Io penso che il nostro amore sia come un fiore da conservare, Dom. Non vorrei sciuparlo dandolo in pasto alla gente, perché Dom, io posso ferirmi in un nonnulla. Vorrei che fosse il nostro piccolo segreto da proteggere dal mondo, vorrei averti per sempre, solo mio. Che nessuno potesse rompere la nostra intimità.- mugugno piano, in silenzio.
-Oh, Matt. Ma … non possiamo andare avanti così per sempre,  nascondendoci. Io, non so’ più recitare, ormai. Non si trova una via di mezzo? Perché non lo dichiariamo alla gente, però con discrezione?. Non voglio dir nulla che li faccia invadere il nostro mondo, amore.
Resterà protetto il nostro fiore, vedrai.-
Non so cosa pensare. Certo, forse sarebbe persino più ‘comodo’ vivere la nostra storia chiaramente, ma io proprio non ci posso riuscire.
-Ti prego, Matt. -
E’ odioso. Assume quell’espressione insopportabile, quel piccolo grugno rattristato che mi stringe il cuore, neanche cantargli ‘I love you endlessly’ può fargli dimenticare questo suo desiderio, stavolta.
Mi sta pregando, è una cosa che desidera davvero, allora.
Ho paura, e non riesco ad addormentare le mie angosce, stavolta.
- Dom. Ho paura.-
-Io non vorrei pregarti, ma per me è vitale, amore. Sono stanco di continuare così. -
Dom mi bacia i capelli, mi stringe a sé, mi carezza la colonna vertebrale.
Avvolti in quel piumone nuvoloso persino un respiro può riecheggiare.
- Matt, prenditi il tempo che ti serve. Non voglio che tu mi risponda ora. E, ti prego pensaci. -
-E se la mia risposta fosse no?.-
-Non posso mica lasciarti per questo! Lo sai che sei vitale!.-
Vi ho già detto quanto amo quest’uomo?
-Ah, sì ? Vitale hai detto?.- La mia voce si fa maliziosa, un sorrisetto cattivo mi popola le labbra.
Prendo tra le mie labbra quelle di Dom, se non fossi così stanco, mi concederei una notte di sesso sfrenato, come sempre d’altronde. Ma stasera proprio no.
Succhio quella bocca rosata, mi immergo in lui, lo odoro, lo abbraccio, mi lascio cingere la vita (in tutti i sensi possibili) dalle sue mani calde.
-Pensaci su, ok?.-
Mi parla sulle labbra, ADORO quando lo fa, più di ogni altra cosa.
-Mhm mhm.- annuisco tacitamente, e poggio nuovamente la mia testa sul suo dorso. Gli bacio il petto, e m’addormento così. Petto su petto, anima su anima,
 
‘Le tue paure, addormentale con me.’ - Subsonica.

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