Scelte della vita

di gatta1290
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8 ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9 ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 10 ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 11 ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


CAPITOLO 1

 

Sembrava che si fosse ristabilita armonia nella vita di Domino.

Glie eventi di qualche anno fa erano stati archiviati.

Tutto era normale.

Nessun cattivo che minacciava la pace, a parte alcuni problemi del tipo condominiali ma questa è una storia che si può tranquillamente tralasciare.

In un bar alcuni ragazzi parlavano tra loro discutendo del loro futuro in città assaporando le bibite fredde per sfogarsi dal caldo che attanagliava quei giorni.

“ci voleva proprio questa bibita! Mi sento rinato!” – disse il castano

“si davvero!

“che bello stare in panciolle! Chissà perché quando siamo riuniti succede sempre qualcosa!”

“e perché porti sfortuna!”

“ma senti chi parla!”

“dai basta litigare!”

“e chi sta litigando? Stiamo solo discutendo!”

“si e infatti discutiamo di quello che faremo stanno!”

“bè ovviamente università no? Poi ci sono tante di quelle ragazze bellissime!”

“guarda che non sei mai stato un dongiovanni! Nemmeno quando eri sotto il controllo di quel tipo!”

“questo lo dici tu! Ero il re del mondo!”

“si nei tuoi sogni!”

“lo sono sempre”

“se lo dici te”

“tu Atem che farai?”

“bè credo che devo stare qui finché non mi libero da questa maledizione. Mi scoccia non uscire la sera quando c’è la luna piena”

“allora vieni con noi all’università”

“ok”

“ah bè allora stasera ci saluteremo Atem. Per noi due è meglio se torniamo a Shadow City. Siamo stati qui per troppo tempo”

“basta che tua madre poi non ti lincia”

“se fosse solo quello il problema”

“ah bè che possono fare di più?”

“non voglio nemmeno pensarci”

“allora buona fortuna!”

“ne dovremmo avere tanta!”

I ragazzi si salutarono.

 

Erano felici perché per questa volta potevano stare tranquilli. Senza minacce.

Ma forse era una pace che poteva durare poco.

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


CAPITOLO 2

 

Era passata una settimana da quando Atem si era iscritto.

Aveva trovato dei compagni simpatici e molto disponibili.

Ma in una classe che si rispetti si trova sempre qualche strana ragazza.

Questa classe non era da meno. Infatti nei banchi ultimi vicini alla porta in alto c’era questo tipo di ragazza. Una ragazza castana con dei occhi verdi.

Da quando frequentava l’università non gli aveva tolto gli occhi di dosso.

I suoi compagni avevano paura di lei, sembrava quasi che avesse vinto per il concorso da strega, anche se non lo sembrava. Tutti avevano paura.

 

Ero stato avvertito di non prendere troppa confidenza con lei.

Ma io risposi con un sorriso divertito dicendo che erano nel ventesimo secolo mica nel medioevo.

Ma loro mi esortavano ancora di più a non conoscerla a fondo.

 

Durante una lezione mi distrassi e corsi tutti i banchi con il mio sguardo per cercarla.

Non so perché ma mi ispirava un po’ di simpatia. Non la vedevo una strega.

Forse era il fatto che le persone orribili che si possono classificare come mostri le avevo già incontrate. Eh già! Quanti errori si fanno per una tragedia.

E quanti sbagli ho fatto nella mia vita precedente per ritrovarmi con un malocchio addosso.

Troppi.

Ora chissà se riuscirò mai a tornare quello che ero prima.

“signor Atem!”

La voce del professore mi riportò alla realtà.

“vuole fare un riassunto alla classe di quello che ho appena detto?”

“ehm. Ecco..”

“lei non stava seguendo! Lo faccia ancora e vedrà che sorpresa per il suo punteggio!”

Pure il professore oggi che minaccia. Meglio se lo seguo anche se, questa sua cantilena mi fa venire sonno...

“Signor Atem!” – tuonò

 

Pomeriggio.

Finalmente erano finite le lezioni. Ancora qualche ora e sarei davvero andato nel mondo dei sogni.

Mi avvicinai ai miei compagni e li seguì fino alle porte.

Li fuori vidi la ragazza. Era sola.

Non so se valeva la pena andare lì ed accompagnarla fino a casa. Forse mi sarei potuto attirare le sfuriate di qualcuno. Ma volevo provare. Decisi ad andare verso di lei.

“ehi Atem!”

Oh no. Non proprio adesso!

“è da molto che non ci vediamo!”

“si da stamattina. Capirai”

“vieni a casa di Yugi! abbiamo noleggiato un film”

“veramente io..”

“eh no caro mio! Stasera non ti rinchiudi nel tuo appartamento! Stasera fai festa con noi!”

“veramente avrei un impegno in chat stasera”

“puoi portarti il portatile a casa mia se vuoi”

“veramente è una chiamata privata”

“ma dai! Con noi non ci sono problemi!”

Joey e Tristan mi tirarono per i polsi. Ma possibile che proprio stasera vogliano fare queste cose? Ma per caso hanno visto che mi stanno avvicinando a lei e mi hanno tirato indietro?

Bah!

Dopo avermi tirato le braccia fino al centro di Domino i due poi avvinghiarono le loro braccia con le mie.

Arrivati in centro andammo in un bar a prendere qualcosa da mettere nello stomaco.

Qui stranamente le loro facce divennero serie.

“di una cosa. Vorresti davvero diventare un amico di quella?”

“eh?”

“intendo della ragazza dagli occhi verdi?”

“perché no?”

“perché quella è una strega!”

Risi.

“ma non siamo mica nel medioevo!”

“è lo stesso! Quella ragazza è strana! Una volta ci ha provato con Tristan”

“e perché la cosa è strana?”

“perché figurati se una bella ragazza si fa avanti per conoscere questo qui!”

“ehi! Guarda che sono il romeo del ventunesimo secolo io!”

“ma figurati! Nemmeno quando eri zombie eri Casanova!”

“avevo tutte le donne che cadevano ai miei piedi!”

“si ma cadevano per il tanfo!”

“maledetto!”

“ehi ragazzi state tranquilli! Tenete queste cose per stasera!”

“si. Ah si Atem meglio se andiamo subito! Così possiamo prepararci!”

“veramente io volevo fare un salto in edicola”

“lo fai stasera dai!”

“non è che siano tutte scuse per incontrare la strega?”

“no”

“allora andiamo! A stasera ragazzi!”

Mi prese e andammo insieme nel nostro condominio.

Voleva portarmi nella sua camera per farmi vedere alcune cose. Poi finalmente tornai nella mia tranquillità.

Quella stanza era stato il suo rifugio. Era un po’ disordinata ma stava bene.

Provai ad accendere il portatile per vedere se c’era qualcuno in linea.

Nessuno.

 

Era sera.

Si erano dati appuntamento giù dalla portiera, ma per un pur caso aveva un impegno da sbrigare e perciò mi avrebbe raggiunto da Yugi.

Fortuna che Ra mi ascolta qualche volta!

Uscì e andai in una tabaccheria vicino. Lì feci un incontro inaspettato.

La strega, come la chiamavano tutti era lì fuori.

Non c’era nessuno che conoscevo nei paraggi e dunque potevo farmi avanti.

“ehi ciao!”

“ciao!”

“sai noi due siamo nella stessa sezione”

“si lo so. Come mai qui?”

“niente. Facevo un giro”

“e che bei vestiti”

In effetti ero vestito anche abbastanza bene. maglietta senza maniche e pantaloni a vita bassa.

“vai a una festa?”

“no e che vado da Yugi”

“Muto?”

“si”

“e che si fa a casa Muto stasera?”

“una festa dicevano”

“bello”

“ma a te non da fastidio questa fama che hai addosso?”

“ormai ho fatto l’abitudine”

Squillò il cellulare. Lo tirai fuori in malo modo e per poco non finì per terra.

“oh cavolo Joey”

“meglio se vai. Ti staranno aspettando!”

“si. Bè ci si vede!”

“certo! Ciao Atem!”

E corsi fino al negozio.

Mi venne in mente una cosa. Come faceva a sapere il mio nome? Io non glielo avevo detto.

Poi giunsi a un responso.

Lo avrà sentito dal professore stamattina!

Che figura!

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


CAPITOLO 3

 

Nuovo giorno.

Di sicuro oggi era la giornata delle assenze.

Come avevo previsto.

Joey e Tristan erano in ritardo.

Yugi sembrava che fosse rimasto a casa.

Entrai in classe.

Gli unici che mancavano erano loro. Per forza.

I festini volevano dire birra e bibite a volontà.

Io ovviamente mi esentavo ma questo.

Mi sedetti nel mio solito banco.

Oggi vicino a me la compagna sopranominata strega.

Forse avrei avuto tutti gli occhi addosso per causa sua.

Di sicuro.

 

La mattinata passò.

Ovviamente come avevo previsto tutti gli occhi invece che sul professore erano puntati su di me.

“ti va di vederci oggi?”

“va bene”

Si avevo agito senza pensarci, ma però volevo approfondire questa cosa.

Davanti a tutti ha questa fama di strega ma per me non lo è.

“quando vuoi che ci troviamo?”

“anche subito se vuoi. Io di solito vado in un self service qui vicino.”

“ok”

 

Ci dirigemmo verso questo locale.

Era molto carino.

Tutti servizievoli, gentili.

“vedo che sei attratto dall’ambiente”

“si. È molto carino.”

“vero. Sai io lavoro qui. Tutti lo sanno ma dalla tua faccia credo proprio di no” – mi sorrise

“penso che sia normale visto che sono qui da poco tempo”

“ma tu da dove vieni? Parlami di te”

Cosa potevo dirgli? Penso che tutta la storia la sappia visto che il primo giorno mi sono presentato in classe.

Poi non potevo dire che ero qui solo perché dovevo riuscire a togliermi la maledizione.

Che altro potevo inventarmi?

“il gatto ti ha mangiato la lingua?” – rise

“no. Ma tutto quello che dovresti sapere lo sai già”

“però io non credo che sia tutto. Sei un ragazzo misterioso, a me piace sapere tutto di tutti”

“per questo ti chiamano strega?”

“no questo si chiama tenersi informata.” Si fermò per un secondo “però penso che noi due siamo uguali”

“perché pensi questo?”

“perché noi due abbiamo una specie di scopo”

Cosa?

“tu sei qui per cercare un rimedio alla tua maledizione e hai trovato chi può spezzarlo. E io sto cercando qualcuno per cui poter esprimere le mie doti magiche”

Sobbalzai.

“si so tutto di te. Di sicuro ti starai chiedendo come faccio a saperlo”

“si”

“bene io ho una particolare dote che mi permette di scoprire gli esseri sovrannaturali. Proprio come te”

Ma che essere era questa?

“tutti lo dicono. Tutti ne sono certi. Ma però nessuno lo sa con certezza. Ma io sono davvero una strega”

“ma le streghe non esistono”

“certo. Come non esistono i spiriti vecchi di millenni venuti in questo tempo per uno scopo preciso. Vero faraone Athem?”

“come sai?”

“e bastato leggere la tua mente”

“e cos’altro hai letto?”

“ho letto che stai cercando un antidoto per togliere la maledizione che ti hanno inflitto i dei. Io posso aiutarti ma dovrai ascoltarmi”

“tipo?”

“tipo non parlare con i tuoi amici di questa nostra conversazione e non rivolgerli la parola. Meno sanno meglio è”

“non posso. Sono molto legato a loro”

“senti voglio darti questa opportunità. È l’unico sacrificio che dovrai fare.”

“ci penso”

“sai che le cose passano. Non lascerai passare un altro millennio per salvarti vero?”

“no”

“allora ti lascio tutto il pomeriggio per decidere. Tieni questo è il mio numero.”

Me lo mise in mano e se ne andò.

 

Tornai nel condominio.

Fuori c’erano Joey e agli altri.

Li salutai.

“ma perché non ci dici niente?”

“cosa?”

“perché hai passato un’ora insieme a quella strega? Tutti dicono che ora ti ha preso nei suoi artigli!”

“ma perché pensate solo quello che si dice di una persona? Perché non provate a conoscerla?”

“ecco vedi parli come lei! Non sai quello che ti ha fatto! Ti ha fatto il lavaggio del cervello”

“ma perché?”

“perché con quella strega nessuno vuole averci a che fare!”

“se la conoscessi meglio sapresti cose su di lei che non immagineresti!”

“cosa? Tipo che se stai con lei diventi come lei! Ti prego ritorna in te!”

Ma perché non provavano a conoscerla?

Sembrava una persona simpatica.

A parte che mi aveva sgamato con il sapere del mio problema ma la vedevo come una persona gentile e sincera.

Basta vado su e la chiamo!

“scusatemi ma ora devo andare”

“dove vai ora? Dalla tua nuova amica?”

“non ti importa. Posso avere la mia privacy?”

“ti prego Athem non fare scemenze di cui potresti pentirti. Ricorda che hai una maledizione addosso.”

“questo lo so! Non c’è bisogno di ricordarmelo!”

“è sempre meglio visto che non te ne ricordi a volte!”

“adesso basta!”

Girai le spalle e salii.

Almeno nel mio appartamento potevo stare in pace.

Potevo pensare.

I miei pensieri andarono a questo, come chiamarlo? Casuale incontro con colei che potrebbe liberarmi.

Ma perché tutti hanno questa idea di strega? Non lo è.. almeno con me!

Basta!

Capita solo un occasione nella vita. E questa è la mia!

Presi il cellulare e composi il numero.

“pronto?”

“sono io. Athem”

“mi hai chiamato alla fine. Sapevo che lo facevi”

“si e infatti. Volevo che tu mi dessi la chiave per liberarmi!”

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


CAPITOLO 4

 

Arrivarono tutti nel cortile come ogni giorno.

Ma forse quel giorno era diverso dagli altri.

“avete visto per caso Athem di oggi?”

“no. E da un po’ che non si vede”

In tutta la mattinata non si era visto.

Strano perché non era un tipo collerico.

O forse lo credevamo noi.

Possibile che era cambiato in questo periodo?

“andiamo a trovarlo?”

“lasciamolo in pace per ora. Meglio se si calma”

“certo che tutto questo e successo solo per stress”

“diciamo anche per le compagnie”

“comunque dovremmo andare a trovarlo”

 

Venne sera.

Aspettavo joey.

Possibile che non era mai puntuale? Mai nemmeno una volta.

Vidi che si avvicinava una persona.

Era lei.

“cosa ci fai qui?”

“sono venuta a trovare Athem. Problemi?”

“si. Visto che siamo i suoi migliori amici”

“e se invece per lui siete solo degli ostacoli?”

“che vorresti dire?”

“che per lui siete solo un sasso nelle scarpe. Sbaglio o non avete fatto miglioramenti per farlo tornare come prima?”

“abbiamo cercato”

“avete fatto tanto. Ora voltate pagina”

“perché lo dovremmo fare? Tu non piaci a nessuno”

“però al vostro amico piaccio. Ora basta e lasciatemi andare”

Salì due tre gradini.

Si fermò e parlò di nuovo. Disse che dopo stasera Athem non ci sarebbe più stato qui su questa terra.

 

Certo che questi ragazzi sono proprio testardi.

Fortuna che dopo stasera sarò molto più potente.

Bussai.

Dopo qualche minuto la porta si aprì.

“scusami ero in bagno”

“tranquillo. Sono appena arrivata”

Certo che era un appartamento diverso dal suo. Giusto più pulito.

Mi misi al centro della stanza e posai la borsa che mi ero portata.

Tirai fuori delle candele e le posi a terra fino a formare un cerchio.

Gli dissi di entrare prima che lo chiudessi. Lui obbedì.

Cominciai a pronunciare il mio rito.

Le luci elettriche e rimasero accese quelle delle candele.

D’un tratto dalle fiamme delle candele venne fuori della nebbia che li circondarono.

Athem era agitato.

Questa nebbia si avvicinò poi al suo corpo.

Lo circondarono formando una spirale intorno a lui.

Questo durò qualche minuto per poi allontanarsi. Questa nebbia aveva preso dal suo corpo una strana palla di energia.

Athem era immobile. I suoi occhi erano spenti e il corpo stava su solo con l’energia che lo circondava. Poi finì questo rito e il corpo cadde a terra.

 

Stranamente quel giorno erano tutti presenti. Tranne una persona.

Non era mai mancato. Neppure il giorno prima quando c’era lo sciopero dei studenti.

Joey si era allontanato appena aveva visto la strega che stava entrando nel cortile.

Gli si era avvicinato e gli scagliò un pugno che lei evitò.

“cosa hai fatto al nostro amico?”

“ho solo fatto in modo di salvarlo”

“e come? Facendolo allontanare da noi?”

“Joey sta calmo!”

“ora mi dici dove si trova Athem!”

“e se non lo volessi dire? Sai che il vostro amico vi odia?”

“cosa stai dicendo?”

“dico che vi ha odiato per tutto questo tempo. Lo avete solo rallentato!”

“sta zitta!”

Ora era per terra.

Nemmeno una smorfia di dolore. Ma chi era questa?

Un fantasma vivente?

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 ***


CAPITOLO 5

 

Pomeriggio.

Erano finite le lezioni e il solito gruppetto stava uscendo da scuola.

“che facciamo oggi?” – disse il biondo

“potremmo andare a fare una capatina da qualche parte”

“e dove?”

“anche dal faraone. Mi preoccupa”

“Yugi sei troppo buono. Non gli serve il nostro rancore ora che ha la strega!”

“Ma ora sta male!”

“ci penserà la sua amica a prendersi cura di lui”

“hai visto come ci teneva? Come fai a non capirlo?”

Yugi rimase zitto. Non ci riusciva a credere che il faraone li aveva abbandonati.

“potremmo andare a trovarlo.. per l’ultima volta. A quest’ora sarà già libero. Che dite?” – chiese Yugi

“sarà l’ultima volta e poi sparirà per sempre. Meglio fargli un saluto”

“allora è deciso”

 

Aspettarono la metà del pomeriggio e si incamminarono verso l’appartamento.

Non sapevano se era ancora lì ma valeva provare.

Salirono le scale piano con un po’ di timore.

Bussarono.

Prima piano poi in  modo insistente.

Nessuna risposta dall’altra parte.

Forse se n’era già andato.

“andiamo via. Sarà già sparito”

“non credo”

“vuoi che entriamo a vedere?” – chiese Tea

Yugi annuì. Sapeva che Atem aveva lasciato la copia delle sue chiavi, anche se a lui non serviva chiudere a chiave la porta. Gli piaceva piombare in una discussione che facevano fuori dalla porta.

Gli venne in mente questo particolare e deciso andò sulla maniglia e l’abbassò.

L’interno era buio.

Non filtrava nessuna luce.

Si mosse a tentoni nel buio e trovò l’interruttore.

“e luce fu” – esclamò

Vide che sul pavimento c’erano candele consumate ma di Atem nessuna traccia.

Andò nella stanza vicina.

Appena entrò lo vide.

Era lì nell’angolo della stanza.

Non sembrava lui.

“Atem!” – urlò

Sembrava che fosse morto. Il ragazzo cominciò a scuoterlo e una vocina cominciò a parlare

“Yugi stai attento”

“Atem sei vivo!”

“si ma non per molto ancora”

“cos’è successo faraone?” – chiesero in coro gli altri che erano rimasti fuori dalla soglia

“quella mi ha ingannato”

“adesso non per fare la predica ma te l’avevamo detto che era pericolosa quella!”

“si adesso l’ho capito. Solo che adesso è troppo tardi. Sono in fase di morte per la seconda volta.  Ma stavolta per sempre”

“cosa è successo ieri?” – chiese Yugi

“la strega mi ha preso la mia linfa vitale tramite un sortilegio. E io senza non posso vivere.  Sono così scheletrico per questo”

“cosa possiamo fare?”

“agite senza di me come in passato. Se riuscite forse mi sarà risparmiata la vita”

Joey senza dire niente si voltò e cominciò a correre fuori.

Passò le scale e uscì sulla strada seguito dagli altri.

Atem era rimasto nella sua stanza cercando di stare dritto sostenendosi su una parete.

Gli era stata fatta una promessa. Che l’avrebbero salvato.

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Salve a tutti lettori!

Mi scuso per la mia lunga assenza ma a causa di terzi sono tornata su questa storia dopo tempo immemorabile.

Scusatemi davvero ma in questi ultimi tempi sono molto impegnata e la voglia di scrivere va a farsi benedire, come si dice.

Vi lascio con questa promessa che spero di mantenere: cercherò di aggiornare quando mi è possibile per non farvi perdere il filo di questa storia.

Alla prossima!

Gatta

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 ***


CAPITOLO 6

 

Attraversammo non so quante strade e per quanti minuti.

Mi fermai qualche secondo e ripresi fiato.

Ero l’unico visto che gli altri erano avanti.

“forza Yugi muoviti! La strega potrebbe scappare!” – disse joey

“ma se non sappiamo dove stiamo andando? Come fai a sapere dove abita?”

Di colpo si fermò e gli andarono a fuoco i piedi. Nel vero senso della parola!

“giusto! Ma ero così infuriato che non ho pensato a questo”

“e come la troviamo?”

“chiediamo ai passanti!”

E così passarono qualche ora fermando i passanti e perdendo tempo con stranieri che non capivano se la persona che cercavamo era una miss.

Ma dove le andavano a pensare ste cose????

Passò qualche ora e l’idea di Yugi passò fra le migliori. Ovviamente era da due ore che proponeva l’idea di chiamare uno dei loro compagni se sapevano qualcosa, ma l’altezza fa brutti scherzi!

 

Dopo essere riusciti ad avere la sua residenza si incamminarono.

Arrivò la sera e finalmente arrivarono.

Era un residence con molti appartamenti.

Adesso come facevano a sapere in che appartamento stava?

Andiamo di bene in meglio.

Fortuna vuole che stava uscendo.

Joey si fece avanti e la fermò durante la sua corsa.

“cosa hai fatto al nostro amico?” – gli disse mentre le stringeva il polso.

“perché me lo chiedi a me? Io non so niente”

“non fare la tinta tonta. Lo sai! Lo hai ingannato” – strinse ancora di più.

Ma lei non sembrava sentire la stretta.

“sappiamo che hai fatto qualcosa ieri sera da lui!”

“ah ma voi intendete Atem! Pensavo un’altra persona!”

“e chi altri? solo a lui sei stata attaccata come un polipo!”

“addirittura?” – disse con un sorriso

“lo sai che hai fatto! Vogliamo solo che gli ridai indietro la sua anima”

“non so di cosa state parlando!”

“smettila di fingere! Sappiamo tutto!”

“e va bene. lo ammetto!”

Tutti stettero zitti.

“penso che ieri abbia fatto qualcosa dal vostro amico. Anzi un vostro ex-amico”

“non parlare così di lui!”

“ma se mi ha detto lui che non vi sopporta”

“non è vero!”

“smettila di dire frottole!”

“e va bene. ma questa non è tanto una frottola. Anche se sono stata io a fargli promettere questa cosa.”

“allora lo ammetti?”

“si”

“allora riportalo normale!”

“non posso”

“come no? Tu sei una strega! Fa qualcosa!”

“in verità sono una wicca. Anche se è la stessa cosa!”

“e allora fa quelle cose da strewicca per farlo tornare normale!”

“non posso. Devo seguire la tradizione. E perciò vi propongo una sfida”

“che tipo di sfida?”

“una sfida che metterà a dura prova i vostri sentimenti e le vostre anime”

Oddio da quanto non aggiornavo? Troppo scusatemi! Sono riuscita a ritagliarmi un momento per riuscire a scrivere questo capitolo. nel prossimo ovviamente inizieranno le sfide! che dite? Vi ho messo curiosità?

Alla prossima

Gatta1290

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7 ***


CAPITOLO 7

 

“una sfida?”

“si. Una sfida composta da tre prove”

“e quando cominciano?” – disse joey con allegria.

Nessuno aveva intuito l’atmosfera raggelante che si era creata.

Ma soprattutto la frase che aveva proclamato poco tempo fa.

 

“bene. Allora mi servirà prima un patto d’onore. Chi lo vuole sottoscrivere?”

Gelo.

Ma non solo sensazione.

Sembrava che tutto intorno ora il tempo si era fermato.

Tutto intorno immobile.

Solo loro gli unici in movimento.

“allora?”

“cosa hai fatto? Perché sono fermi?” – disse Tristan andando verso le persone

“fossi in te io non salterei la barriera che ci divide da loro”

“e cosa succede se lo faccio? Guarda lo faccio!”

Mise un braccio verso la barriera e la spinse fuori.

“ah non è successo niente! guardami!”

La ragazza fece un sorriso.

Solo gli altri videro che qualcosa non andava.

Infatti la mano stava seccando velocemente.

“ma che cosa????? Ahh che mi succede???”

Tirò subito la mano dentro che ritornò normale.

“stai al mio gioco e non fare di testa tua! Dunque eravamo alla sottoscrizione. Forza chi si fa avanti?”

Andò avanti Joey.

“bene vieni vicino”

Tirò fuori un foglio bianco e una puntina.

“vedi questa puntina? Bucati il dito e poi passa il sangue qui sopra”

“ma farà male?”

“che sarà per te un taglietto piccolo?”

“anche troppo. Mi sembra un patto col diavolo!”

“fa che io sia sua figlia”

“questo non rende le cose diverse”

“fa quello che vuoi ma fallo!”

Lo fece.

Mise il dito sulla carta e lo lasciò per qualche secondo.

Il tempo perché il contratto si scrisse da solo.

“bene e ora passiamo alla prima prova”

 

Lo sfondo intorno a loro cambiò e ritornarono nell’era romana.

L’era dei grandi gladiatori che si sfidavano in un arena fatta di gente che urlava.

Eravamo arrivai nel luogo.

“bene e ora le regole. Due di voi si scontreranno contro una persona in due round. E uno è già stato scelto. Joey sei Tu il primo e mister cresta il secondo”

“perché noi due?”

“perché siete stati sorteggiati dal destino”

“ehi miss destina non ho voglia di sentire una seconda matta!”

“mi dispiace ma ci siete dentro. Avete voluto giocare con la figlia del dannato e ora continuate”

“Joey. Tristan andate” – disse Yugi

“cosa?”

“ormai ci siamo dentro. Fatelo per il faraone”

Stettero zitti.

“in fondo lo abbiamo aiutato tempo fa e possiamo farlo ancora”

“va bene. solo per il faraone”

“e ricordate che noi siamo uniti dalla forza dell’amicizia”

Tea mise una mano al centro.

“ve lo ricordate? Il nostro segno.

E nella mente di tutti serpeggiò questo pensiero: cavolo ero riuscito a toglierlo dopo innumerevoli lavaggi!

“muovetevi. Il tempo è limitato. E Atem potrebbe lasciare questo mondo”

Andarono nell’esterno dell’arena.

 

Passò qualche minuti e cominciò la lotta.

I due sfidanti uscirono. Ma non come era stato detto. Tutti e due gli amici erano stati messi davanti solo che non lo sapevano.

In pratica vedevano il loro nemico peggiore davanti invece di loro due.

Joey vedeva Seto e Tristan invece Duke, il suo acerrimo rivale in amore per Serenity!

Giravano intorno ma non si colpivano.

Era come se si studiassero.

Suonò il gong.

Però loro rimasero sulla difesa e non attaccarono.

 

Lei credeva di avere già la vittoria in pugno ma non fu così.

Joey e Tristan si tolsero gli elmi e si videro uno davanti all’altro.

Era finita la prova.

Vittoria loro.

“c’è l’avete fatta”

“strega hai fatto male a metterci davanti le figure di coloro che odiamo. Ma non credo che potrei torcere un solo cappello a Kaiba dopo tutte le sue torture!”

“ora passiamo alla seconda”

Ok stavolta ho fatto anche presto ad aggiornare e credo che anche per il prossimo capitolo sarà così. Ho già in mente un bel capitoletto per seconda prova! Quindi aspettatevi di tutto!

Detto questo spero di riuscire ad aggiornare fra una settimana. Allora alla settimana prossima ciauuu =)

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 8 ***


CAPITOLO 8

Eravamo arrivati nella seconda prova.

La prima l’avevamo vinta.

Ora ne dovevamo vincere un’altra e avevamo la vittoria in pugno.

E con questa anche l’anima di Atem.

Poi forse doveva continuare la sua strada verso la vita eterna.

Ma per ora gli serviva il suo aiuto.

 

Eravamo arrivati in Grecia stavolta.

Ma non eravamo nei nostri tempi.

“seconda prova”

“che bello ci facciamo pure un giro gratis per il mondo!” – disse Joey

“non c’è tempo di fare i turisti! Lo avrete capito che questo non è il tempo moderno ma quello del passato. Vi sarete accorti che nella prima prova vi ho messo davanti ai vostri nemici e ho” – si fermò per poi riprendere – “perso. Ma in questa penso di rifarmi!”

“preparati la linfa vitale perché sono sicuro che vinceremo!”

“questo lo vedremo. Ora tocca all’unica ragazza del gruppo”

“io?” – chiese Tea sbalordita

“ne vedi altre per caso? Forza vieni avanti. D’ora in poi parleremo solo io e te”

Tutto intorno a loro si bloccò.

“conosci l’antica Grecia?”

“cosa hai fatto? Perché li hai fermati?”

“perché per ora dovrai fare tutto da sola. La tua anima è in gioco. Mi servi solo tu. Hai mai sentito parlare della mela d’oro?”

“si”

“bene allora saprai la storia e quello che succede”

“più o meno”

“imparerai. Ora si diano inizio ai giochi. Secondo livello”

“che succede ora?”

Rimase solo Tea sospesa nello spazio ma dopo qualche minuto ritornò tutto normale. Se non fosse che era da sola insieme ad altre ragazze, forse chiamarle ragazze era troppo modesto. Era meglio chiamarle dee.

Forse l’unica dea era Tea.

Un ragazzo con una mela in mano.

“questa è la mela d’oro. Solo alla più bella sarà data. Che vinca la migliore!”

Quindi questa era una specie di concorso.

Che bello e io sono una delle partecipanti.

Però queste sono dee, almeno credo.

Forse non ho nemmeno una possibilità.

Ma forse una possibilità c’è.

 

Dopo che ebbero spiegato le regole come in un moderno concorso miss italia, dovemmo andare in una specie di camerino dove ci saremmo dovute mettere a posto.

Vidi che le altre si stavano truccando e trovando vestiti bellissimi.

Mi venne un lampo.

Capii che se volevo vincere almeno una volta in un concorso, visto il mio triste passato (della serie non vinco nemmeno se sono solo io in gara nd gatta), dovevo fare qualcosa.

Dovevo barare. Almeno finchè non mi scoprivano.

Cominciai a fare qualche modifica agli abiti.

Un piccolo taglio là, un po’ di colore qui ed il risultato fu fatto. Una sorta di carnevale era arrivato!

Mentre ne stavo tagliando uno venni scoperta.

Ma la cosa non mi dava fastidio.

Non so perché ma stavo bene.

Sentii solo una che urlava e poi nulla.

Tornai nel tempo in cui ero prima.

Davanti ai miei amici che erano bloccati e davanti lei.

 

“seconda prova conclusa”

Disse con un sorriso divertito e schioccò le dita.

Tutti tornarono alla normalità.

“sapevo che questo round lo vincevo io”

“cosa è successo?”

“è successo che avete perso la seconda prova. Ora siamo pari e le sorti si decideranno con l’ultima prova”

Ok credo che abbia mantenuto la promessa =) che dite? Bè per ora due prove sono fatte manca solo l'ultima, l'ultima che deciderà le sorti del pianeta. Per questo ci vorrà un bel pò visto che ora ho tempo e posso pensare tranquillamente. Alla prossima =)

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 9 ***


CAPITOLO 9

 
“seconda prova conclusa”
Disse con un sorriso divertito e schioccò le dita.
Tutti tornarono alla normalità.
“sapevo che questo round lo vincevo io”
“cosa è successo?”
“è successo che avete perso la seconda prova. Ora siamo pari e le sorti si decideranno con l’ultima prova”
Queste parole mi portarono alla realtà.
Mancava solo una prova e forse era finita la sofferenza.
 
“ora è la sfida decisiva. Solo uno di voi giocherà per la vita del vostro amico”
“chi sarà?”
“lo saprete subito”
Sentii che si allontanarono da me. Sentivo le loro urla che mi chiamavano.
Era il mio turno dunque.
Vidi che il paesaggio intorno a me cambiò.
mi pareva che fosse. No anzi è proprio l’interno del puzzle.
Cosa ci facevo qui? Come era possibile visto che il puzzle era sparito?
“non preoccuparti. Il tuo puzzle millenario è sparito insieme a tutti gli oggetti del millennio qualche anno fa. Questa è solo una proiezione virtuale, l’ideale per la tua prova”
Che cosa strana essere qui dentro.
Lei era ancora lì davanti a me.
Ma non andava mai a fare una pausa??
Guarda lì c’è un bar se vuoi puoi andare tranquilla a berlo.. ma.. come mai adesso è cambiato di nuovo?
Quella è la mia scuola.
Mi girai e non la vidi nei paraggi.. forse era andata a prendere un caffè? Meglio così almeno la sua presenza non mi attanaglia.
Mi diressi verso la struttura.
Era tutto come qualche anno fa. Anche la mia classe.
Su un banco c’era una scatola. La conoscevo bene. Ma il puzzle era tornato per caso? Tutte queste cose mi fanno pensare.
Mi avvicinai alla scatola e l’aprii. Dentro non c’erano pezzi del puzzle.
Come era possibile?
D’un tratto entrarono delle persone.
“sei ancora qui a giocare con quel stupido puzzle?”
Era joey.
“hai preso tu i pezzi?” - domandai
“e se fosse?”
“che ne hai fatto?”
“me ne sono sbarazzato. Non è possibile che uno della tua età giochi ancora con dei giochi per bambini dell’asilo! Sei patetico!”
“dove sono?” – mi scesero le lacrime.
“le ho buttate ti ho detto!”
Non è possibile. Una cosa così.
“come si sta adesso Yugi? Adesso sai come mi sento io” – apparve nella scena la strega
“cosa centri tu?”
“anche io ho avuto un episodio del genere. So cosa si prova. Mi meraviglio che questo sia un tuo ricordo”
Costa stava succedendo?
“ora scaviamo ancora nei ricordi. Voglio vederti soffrire ancora”
Cambiò ancora. Vidi davanti a me i miei amici e.. Atem? Ma come è possibile?
Provo a salutarli.
Ma come è possibile che non mi sentano?
Continuo a chiamarli ma non si girano.
“sei stato messo da parte Yugi. Il tuo alter ego ha preso possesso su di te. In fondo è sempre stato Atem a farsi avanti e lottare mentre tu sei sempre stato dietro per paura. È stato lui a fare tutto e prendersi i meriti”
Stavo per cadere nella sofferenza.
No non era vero! Si va bene sono stato sempre la spalla diciamo ma era merito anche mio.
No.
Forse si?
Oddio cosa facevo quando combatteva?
Me ne rimanevo nel puzzle.
Però quando il faraone stava combattendo contro se stesso ho provato a farlo ragionare anche se alla fine..
No forse sono solo una spalla davvero..
“yugi”
Chi mi chiamava?
“yugi”
“chi sei?”
“non mi riconosci? Eppure abbiamo condiviso il corpo per molto tempo e dovresti riconoscere la mia voce!”
“Atem!”
“si sono io!”
“ma dove sei?”
“sono qui. Ma non mi puoi vedere. La mia anima è invisibile ora”
“sei.. sei”
“yugi non sono ancora morto. Ma sta per succedere. Ho preso un po’ di forza che mi rimaneva e ti ho raggiunto”
“Atem. Scusami”
“per cosa?”
“perché sono solo un fallito. Ho perso”
“Yugi non sei un fallito. Prova a scavare nei tuoi ricordi e vedi tu se sei un fallito. Mi hai aiutato nel mio cammino. Si all’inizio è stato traumatico perché ti sei accorto di me. Ma sei sempre stato un grande amico con tutti. Bè ehi io facevo il lavoro ma tu ti prendevi la gloria e gli applausi. In fondo siamo stati sempre una squadra. Ricordalo!”
“ti voglio bene. Grazie delle tue parole”
“prego piccolo Yugi”
Davanti a me il puzzle.
“finiscila di farmi vedere realtà non vere. Tutti mi hanno fatto sempre sentire in mezzo. Se non fosse per un po’ di spinta dei miei amici ora non sarei qui. Devo tutto a loro!”
Crollò tutto.
Sembrava che fosse finita.
Stavolta è finita davvero! 

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Ok e dopo questo enormeee ritardo mi sono decisa ad aggiornare. Cavolo mi sa che fra poco stufo qualcuno di queste mie continui aggiornamenti tardi ma cosa dire.. ho avuto alcune circostanze che me lo hanno impedito... tipo una è stata mancanza di ispirazione ma proprio quando mi è venuta.. puff è successo qualcosa.. diciamo che mi hanno preso il mio adorato pc per non usare altre parole ç_ç
yugi:tutto questo solo per un pc rubato? ma che sei la sorella di Kaiba?
no è che su questo avevo tutto cavolo! mi hanno preso il pc cn le mie storie sopra e tutte le mie fotine personali comprese quelle del puccioso yami ç_ç è intollerabbile un simile affronto ç_ç.
comunque volevo dire che ora sono tornata e che ormai siamo giunti alla fine.. il prossimo sarà presubilmente l'ultimo capitolo... ma forse ;) pensavo di fare un capitolo extra come ultimamente faccio =) e poi ho anche una certa storia da scrivere su un personaggio secondario a scopo comico **
presto la pubblicherò e quindi dopo questo alla prossimaaa =)

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 10 ***


 CAPITOLO 10
 

 
Era finita.
Ero stato catapultato fuori.
Nemmeno una parola su questo.
Provai ad entrare nella casa ma non ci riuscii.
Urlai a grande voce e in tutta risposta lei mi disse che aveva perso e quindi io dovevo avere il premio che spettava.
“allora?”
“sono una strega di buona parola. L’anima del tuo amico sta tornando nel suo corpo. Con questo il gioco è finito”
Dopo questo sparii insieme alla sua casa.
Come se non fosse mai esistita.
Feci una corsa fino al famoso appartamento.
Era quasi buio ed ero dall’altra parte della città.
Forse arrivava prima la sua anima e mi accoglieva con il suo solito sguardo.
Forse.
 
Arrivai e salii velocemente.
Adesso che mi viene in mente. Dove sono gli altri?
Che li abbia rinchiusi?
Aprii la porta e li vidi lì.
“credevo che eravate prigionieri”
“veramente noi ci siamo trovati qui e lei ha detto che abbiamo vinto”
“state bene”
Gli abbracci volarono.
Eravamo tutti felici.
Ma mancava una persona.
Che non avesse mantenuto la promessa?
Corsi nell’altra stanza e lo vidi fuori sul balcone che fumava tranquillo.
Ero felice di vederlo.
Corsi fuori e lo abbracciai.
“avevo paura di perderti!”
“scusami. Mi sono troppo fatto prendere dalla voglia. Volevo così tanto liberarmi da questo peccato che mi assilla”
“ora sei qui”
Rimanemmo lì per tutta la sera inclusa la notte.
Arrivò il momento in cui tutti noi ci abbandonammo a morfeo.
Solo a mezzanotte la calma si ruppe.
Ci svegliammo di scatto.
Era Anubi.
Cosa ci faceva qui?




Ed ecco qui anche il penultimo capitolo... scusatemi se ho tagliato così di netto ma oggi è stato l'unico giorno in cui potevo scrivere in totale relax. Presto ci sarà l'ultimo capitolo.. qui vedremo le sorti...
Ringrazio tutti coloro che recensiscono e recensiranno e coloro che seguono la storia! alla prossima

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 11 ***


 CAPITOLO 11
 

 
Aveva fatto la sua entrata Anubi.
Dunque cosa voleva dire questo?
Non era successo niente di speciale a parte che stavo per morire… morire per la seconda volta.
“Faraone”
Feci un passo avanti.
“devo tornare indietro?”
Mi aspettavo che dovessi tornare nell’adilà.
Ancora con la mia maledizione.
“c’è una cosa che devo dirti. Devi fare una scelta”
“scelta?”
“si”
“ma la maledizione?”
“i tuoi amici hanno interceduto per te. Quando ti stavano aiutando ho visto che tutto quello che ti era stato detto qualche anno fa era sbagliato. Nel loro cuore fremeva la voglia di riaverti anche se tu in qualche momento li hai messi da parte per i tuoi scopi personali”
Si lo so, mi sembrava di essere arrivato alla salvezza.
“quella strega era una nostra prova. Nella prima parte saresti ancora con la maledizione, ma nella seconda i tuoi amici hanno dimostrato che c’è purezza dentro di te. Tu eri con loro e li hai aiutati.”
Sono salvo?
“per questo ti sarà tolta e potrai fare una scelta: se rimanere qui con i tuoi amici e vivere una vita normale oppure tornare nell’aldilà con i tuoi parenti e amici”
“io vorrei rimanere con i miei amici”
“e sia. Ritornerai umano e vivrai la tua vita con tutti i tuoi ricordi”

 
 

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Era una normale giornata di sole a Domino.
“stasera c’è la festa di fine anno. Non vorrai mancare?” – chiese Yugi
“be certo che no” – disse il faraone
“ma dimmi una cosa. È stato duro per te scegliere di rimanere qui che stare con i tuoi parenti e amici del passato?”
“un po’ si. Ma so che sono sempre con me. Non mi è difficile con i miei ricordi e non come qualche anno fa”
“io sono contento che tu sia qui con noi!”

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