L'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte

di lilylunapotter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Saluti treni e brutte cadute. ***
Capitolo 2: *** Prime lezioni e primi litigi. ***
Capitolo 3: *** Magliette e... ***
Capitolo 4: *** Io osservo Lily. ***
Capitolo 5: *** Dov'è finito il vecchio James? ***
Capitolo 6: *** Sospetti e romanticismo. ***
Capitolo 7: *** Primi litigi. ***
Capitolo 8: *** Invito e matrimonio. ***
Capitolo 9: *** Il ballo ***
Capitolo 10: *** Addio Hogwarts: presentazione ad una nuova vita. ***
Capitolo 11: *** il matrimonio ***
Capitolo 12: *** Pasticcio di Rognone e Celestina Werbeck ***
Capitolo 13: *** Harry ***
Capitolo 14: *** Le braccia della morte ***
Capitolo 15: *** La grande Sala bianca ***
Capitolo 16: *** Di nuovo insieme, per sempre ***
Capitolo 17: *** Ringraziamenti ***



Capitolo 1
*** Saluti treni e brutte cadute. ***


 

 

  1. Saluti treni e sarcasmo.

 

Ero seduta su una panchina e aspettavo mia madre e mia sorella assieme a mio padre per partire verso Hogwarts dove avrei frequentato il mio ultimo anno.

Sono Lily Evans una ragazza nata babbana; Mia madre e mio padre sono rispettivamente una psicologa e un avvocato.

Mia sorella si chiama Petunia ed è più grande di me di due anni e mi odia.

Mi odia dal primo istante in cui ho scoperto di essere una strega e mi ha spergiurato che se mai dovesse morire prima di avere figli lascerebbe tutta la sua eredità al suo cane piuttosto che darlo ad un mostro cioè me.

Stavo guardando verso il treno quando incrocio due occhi neri e piccoli.

<< Sev! >> gridai in modo da farmi sentire.

<< Lily… >> mi rispose senza entusiasmo.

<< Sev…staremo nello stesso scompartimento?! >>

<< Se vuoi stare con me dovrai stare anche con Avery e Mulciber e so che non ti piace la loro compagnia >> mi rispose tranquillo.

<< Certo che non mi piace…è orribile quello che fanno e tu sai benissimo che ho ragione tutti quelli che conosci hanno i genitori Mangiamorte e non mi stupirebbe affatto se dopo tutto lo diventassi anche tu! >>  risposi seccata voltandogli le spalle.

<< Evans! >> mi sentii chiamare.

Quando mi voltai vidi le persone che più odiavo a questo mondo…

<< Potter…Black…Minus…Ciao Rem! >> dissi tranquilla salutando con più entusiasmo l’ultimo dei Quattro.

<< Allora Lily? Passato buone vacanze? >>domandò James cercando di restare serio mentre Sirius faceva le boccacce dietro la faccia di Remus.

<< Perché dovrei dirlo a te? >> risposi scettica.

James Potter aveva una cotta per me dal primo anno ed io naturalmente l’ho sempre odiato profondamente.

<< Perché tra amici si fa così no? >> rispose lui.

<< Esatto tra amici e non mi sembra di averti mai detto che siamo amici >> risposi calma.

Mentre i suoi amici erano piegati in due dalle risate vidi una smorfia di tristezza sulla faccia di James.

Che fosse cambiato non poteva proprio essere.

Lui era sempre stato il solito ragazzo altezzoso e pieno di sé…non sarebbe cambiato.

Incontrai Mary la mia migliore amica e insieme salimmo nel treno ma prima di posizionare i bauli sopra le reticelle guardammo fuori dove i nostri genitori ci salutavano felici.

<< Tornerò presto! >> gridai a mia madre.

Lei mi sorrise e poco dopo il treno cominciò a fischiare.

Si partiva.

Ripresi il mio posto e tentai di posare il baule sopra di me ma proprio in quel momento scivolò e mi cadde sopra la testa.

Naturalmente svenni perché avevo preso una brutta batosta.

Quando mi risvegliai non aprii subito gli occhi ma restai ha sentire le voci che erano vicine a me.

<< Ramoso se si sveglia e ti trova così ti farà a pezzi! >> disse una voce quella di Sirius.

<< Non siete affatto spiritosi…Mary tu che sei sua amica parla mai di me?? >> domandò il primo ragazzo.

Il mio odio per lui ribollì dentro lo stomaco ma ero decisa ad ascoltare quella conversazione.

<< Si certo che parla di te ma non aspettarti che dica cose belle! >> rispose lei tranquillamente.

Decisi per non so quale strana ragione che era ora di aprire gli occhi.

Ero stesa su due sedili ,di fronte a me erano seduti Remus Sirius e Mary a terra c’era Peter e la mia testa era posata sulle gambe di James.

Mi alzai di scatto ma era evidente che non mi ero ancora del tutto ripresa così lui ,James mi aiutò ad alzarmi e questa volta io non dissi di no e non seppi mai perché.

 

 

 

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Capitolo 2
*** Prime lezioni e primi litigi. ***


 

2. Prime lezioni e primi litigi.

 

Eravamo ancora sul treno quando mi alzai per prendere il mio baule e indossare la divisa da Grifondoro.

Ma James fu più veloce di me tirò giù il baule e me lo posò accanto.

<< Grazie…ma non c’era bisogno del tuo aiuto >>risposi senza degnarlo di uno sguardo.

Lui si risedette affranto con la testa posata sul finestrino e lo sguardo vago.

Remus mi guardò con aria come per dire Avresti potuto trattarlo meglio.

Ma infondo lui era sempre il solito James Potter presuntuoso e odioso.

Mi risedetti e lo guardai.

Era davvero carino con l’aria da cane bastonato e io che ero dispiaciuta per l’episodio di poco prima decisi che dovevo scusarmi.

Mi alzai e presi posto accanto a lui.

Mi guardò per un momento poi si rivoltò verso il finestrino.

Decisi di non dire niente sicura che il mio silenzio avesse espresso tutte le parole.

Non ero sicura ma continuai a guardarlo serena.

Dopo tutto l’accaduto mi ricordai della divisa abbandonata in un angolo la presi, mi tolsi il maglione e la infilai.

Nel tutto vidi chiarissimo come mi guardò quando mi muovevo.

Vidi come mi osservava e come sentiva l’odore dei miei capelli.

Forse dopotutto avrei potuto rivalutarlo.

No! E’ James Potter il ragazzo odioso non quello carino.

Mi sedetti di nuovo accanto a lui quando Sirius mi sussurrò all’orecchio.

<< Non servirà a nulla stargli seduta accanto…vuole solo farti sentire in colpa gli passerà >>

Per qualche strana ragione decisi di non dargli ascolto mi limitai a sorridere e a restare seduta accanto a lui.

Per tutto il viaggio non mi degnò di una parola fu solo alla stazione di King’s Cross che mi parlò.

<< Latte di vaniglia >> mi sussurrò.

Io lo guardai sconcertata non avevo capito cosa volesse dire.

<< E’ l’odore dei tuoi capelli…Latte di vaniglia >> continuò lui dopo essersi accorto che non avevo capito.

Gli sorrisi poi tornai per la mia strada assieme a Mary.

Salimmo su una carrozza  e naturalmente come era prevedibile dopo poco anche i Malandrini entrarono lì.

Continuava a fissarmi e io a volte rispondevo a quegli sguardi altre volte non ci riuscivo.

Era come se guardandolo mi bruciasse qualcosa nello stomaco.

<< Chissà cosa avranno cucinato di buono gli elfi quest’anno! >> disse Peter dopo un po’.

<< Speriamo la torta alla vaniglia >> rispose James guardandomi.

Ero sicura che quell’allusione alla vaniglia fosse rivolta ancora al’odore dei miei capelli.

<< James ma tu non eri allergico alla vaniglia? >> domandò Remus serio.

<< Lo credevo…forse mi sbagliavo >> continuò lui.

Ero ben decisa a non farlo contento, che soddisfazione gli avrei dato solo sorridendogli per la seconda volta.

Si sarebbe montato la testa e niente più.

Fissai fuori dalla carrozza che era tirata dai soliti Thestral.

Sapevo bene che non tutti potevano vederli ma ero quasi sicura che nella carrozza solo io potessi.

<< Splendide creature non è vero i Thestral? >> mi sussurrò Sirius all’orecchio.

<>domandai.

<< Già ho visto morire alcuni familiari. E tu come fai a vederli? >>

<< Ho visto morire mia nonna quando avevo tredici anni dal mio terzo anno ad Hogwarts ho cominciato a vederli >> continuai.

Lui sorrise poi tornò a guardare Mary che lo fissava ammaliata.

Scendemmo al castello e tutti insieme risalimmo le scalinate fino all’entrata dove ci dirigemmo alla sala grande.

Mary apparteneva alla casa di Corvonero così ci salutò un po’ prima per sedersi con i suoi compagni.

Nella mia casa non avevo molte amiche e non appena entrai nella sala con i Malandrini nessuna di loro mi voleva vicino.

Erano tutte stracotte di James e Sirius ed erano anche mio malgrado  tremendamente gelose.

Si vide che lui colse la mia tristezza così dal nulla mi invitò a sedermi accanto a loro.

<< Grazie James >> sussurrai in risposta.

Lui sorrise e tornò a mangiare.

Dopo il solito discorso della Mcgranitt e di Silente mi diressi da sola verso il dormitorio.

Salii i gradini, entrai e mi sedetti su una poltrona davanti al fuoco.

Poco dopo li vidi seduti poco più in là che sussurravano e mi indicavano.

Non ci badai ero decisa ad ascoltare la conversazione che anche se sussurrata era chiaramente comprensibile.

<< Ramoso secondo me potresti invitarla per una passeggiata in riva al lago…che dici? >> bisbigliò Remus indicandomi.

<< Troppo…a lei piacciono le cose tranquille… >> rispose lui.

<< Più tranquillo di stare in riva al lago di sera da soli non credo ci sia nulla >> ribatté Sirius ridendo.

Sorrisi dentro di me poi mi alzai e andai a dormire tranquilla e serena.

Sentivo il suo sguardo posarsi su di me ogni volta che mi alzavo a lezione di pozioni il giorno dopo.

<< Lily posso parlarti? >> mi domandò Mary quella mattina.

<< Certo siediti qui >> risposi sorridendo radiosa.

<< Secondo me dovresti rivalutare l’idea di uscire con Potter… >> bisbigliò lei.

<< E dargli questa soddisfazione? No…se vuole davvero uscire con me dovrà chiedermelo lui… >> risposi seria.

Lei mi guardò e continuò a lavorare sul suo calderone.

Tornai nel dormitorio per prendere i libri della lezione successiva quando sentii un gran tonfo.

Spaventata mi affaccia alla porta e sbuffai.

Qualche ragazzo aveva deciso di salire nel dormitorio femminile senza sapere che non gli era concesso.

Scesi le scale lentamente per vedere chi era l’intruso e lo vidi li a terra.

<< James? >> dissi sconcertata.

<< E’ non volevo che mi vedessi così ma…volevo solo chiederti una cosa ti tiandrebbedivenireconmegiùalparcooggipomeriggio? >> domandò lui.

Non capì niente di tutto quello che mi disse.

<< Puoi ripetere? >> gli sussurrai inginocchiandomi per vedere bene la sua faccia che arrossiva.

James Potter arrossiva…strano davvero.

<< Ti va di fare un giro al parco oggi pomeriggio >>.

Mi dispiaceva dirgli di no ma non volevo dargli la soddisfazione di dirgli di sì.

<< I – io non lo so…ti farò sapere d’accordo? >> risposi tranquilla.

Lui annuì poi si alzò e tornò dai suoi amici che avevano assistito alla scena seduti nella sala comune.

Dopo dieci minuti uscì per andare a lezione di Erbologia da sola.

La lezione sarebbe stata  con i Serpeverde e io anche se ero triste per Severus non vedevo l’ora di vederlo.

<< Severus >> gridai in modo da farmi sentire di lì a dieci metri.

Era con i soliti sbandati di quei Mangiamorte.

<< Dai Severus lascia stare la mezzosangue! >> gridò Malfoy senza paura.

Restai immobile per vedere la reazione di Sev.

Si voltò dandomi le spalle e si diresse verso i suoi amici.

Restai immobile e invece di dirigermi verso le serre voltai verso l’abete in riva al lago e passai l’ora a fissarlo con le lacrime che mi rigavano le guance e scendevano fino al collo.

 

 

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Capitolo 3
*** Magliette e... ***


3. Magliette e…

 

Ero ancora seduta a piangere quando Remus mi si avvicinò.

<< Anche tu salti la lezione? << mi domandò tranquillo.

<< Già >> risposi ancora piangendo.

<< Sono sicuro che se ti vedesse così sarebbe triste anche lui >>

<< James? >>

<< Si…ti ama davvero Lily fidati di me…sai che di me puoi fidarti…sei il suo sogno più grande…ti ama dal primo momento che è entrato ad Hogwarts >>

Sorrisi e dentro di me pensai che forse avrei potuto concedere quel pomeriggio a James.

<< Dovrei uscire con lui oggi pomeriggio? >> domandai sincera.

Lui si limitò a farmi un cenno col capo.

<< Sta a te decidere ma se io fossi te ci proverei >> rispose lui.

Poi si alzò e si incamminò verso il castello.

<< Lui dov’è ora? <

Lui mi indicò un puntino di tre persone che si incamminavano al castello e  tra loro c’era lui.

Mi alzai e superai Remus iniziai a correre con un peso sul cuore.

Mi avvicinai lentamente Sirius e Peter si allontanarono seguendo Remus al castello io restai in silenzio.

<< Volevi dirmi qualcosa Evans? >> domandò lui con aria malandata.

Aveva un graffio che sanguinava sulla guancia destra.

Mi avvicinai lentamente fino a sfiorargliela con una mano.

Vidi un luccichio sui suoi occhi era felice nonostante fosse ferito.

<< Cosa ti è successo? >> domandai prendendo un fazzoletto dalla tasca e pulendogli la ferita.

<< Niente >>  rispose lui stavolta più distaccato.

<< Non fare finta con me James ti è successo qualcosa >> continuai.

<< James… >>

<< Si non è quello il tuo nome? >>.

Lui sorrise poi mi prese la mano e io la allontanai veloce.

Mi guardò e vidi nei suoi occhi un bagliore di tristezza.

< Scusami >> sussurrai.

<< E’ colpa mia non avrei mai dovuto metterti in imbarazzo >> mi rispose.

Camminammo verso l’entrata del castello silenziosi.

<< Ehi Evans…allora ci vieni ad Hogsmeade con me? >> domandò con il solito sorriso beffardo nel viso.

<< Verrò ad Hogsmeade con te solo quando… >>

Proprio nel momento in cui stavo per dire a James che sarei andata a Hogsmeade con lui solo quando l’inferno avrebbe gelato girò l’angolo diretto verso di noi Severus.

<< Ciao Sev! >> gridai.

Mi guardò con disgusto poi guardò James che aveva ancora quel sorriso beffardo sul viso.

<< Evans…e Potter che bella coppia…non eri tu Lily a dirmi sempre quanto lo odiassi >> bisbigliò lui quasi impercettibile.

Ero sicura che James non avesse sentito nulla ma mi sbagliavo.

<< Davvero Evans?...Complimenti davvero…scusatemi ma ho di meglio da fare che stare con Mocciosus e Miss so tutto io! >> gridò e subito dopo voltò l’angolo.

Guardai Severus con uno sguardo che pregai di non rivedere mai più sulla mia faccia.

Mi avvicinai a lui, lo guardai negli occhi neri e infine disgustata gli mollai uno schiaffo sulla guancia destra.

Me ne andai tranquillamente ma dentro di me ero arrabbiata.

Non sapevo se mi dispiacesse di più aver mollato uno schiaffo ad uno dei miei amici o che Potter mi odiasse.

Mi diressi verso la Sala comune certa di trovare lì James per scusarmi.

Ma non appena entrai trovai i miei compagni a festeggiare qualcosa…o meglio qualcuno.

<< Che succede? >> domandai ad una ragazza del sesto anno.

Si limitò a guardarmi poi mi fece segno di guardare bene al centro della stanza.

Lui era li avvinghiato con quella piovra del quinto anno.

Si sbaciucchiavano seduti su una poltrona ma io ero decisa a non dargliela vinta.

Distolsi lo sguardo e mi stesi su un divanetto davanti al camino.

Fin da bambina credevo di essere forte e di non cedere facilmente alle lacrime ma stavolta mi sbagliavo.

Scesero come dardi infuocati  bagnando il cuscino scarlatto in cui era posata la mia testa.

Non mi amava non mi aveva mai amata e pensare che qualche volta avevo anche pensato di dirgli di si. Che sciocca.

Mi addormentai nel divanetto e mi risvegliai solo a notte fonda completamente al buio.

Il camino davanti a me si era spento e non vedevo nulla.

Poi mi accorsi la mia testa non era più posata sul cuscino scarlatto ma sopra delle gambe.

Mi alzai di scatto e sfoderai la bacchetta.

<< Lumos >> sussurrai.

E lo vidi, James  Potter aveva avuto la faccia tosta di starmi vicino dopo essersi sbaciucchiato con quella piovra.

<< Potter… >> gli dissi all’orecchio.

Si svegliò subito.

<< Sei sveglia allora…pensavo ti avesse colpito un Gorgosprizzo >> mi rispose lui.

Lo guardai ancora e mi resi conto che non avevo la forza di sgridare quegli occhi così brillanti e color nocciola.

Alla luce della mia bacchetta arrossì mi alzai e tornai al mio dormitorio ma ebbi una brutta sorpresa.

La porta era chiusa dall’interno.

Tornai di sotto lui era ancora li ma non volevo averlo accanto così mi stesi su un altro divanetto poco lontano dal suo.

Lascia la bacchetta accesa e restammo a fissarci per un eternità quando le palpebre mi si fecero pesanti e mi abbandonai al mio inconscio.

Credo che la mattina seguente tutta la torre di Grifondoro sia stata svegliata dal mio strillo.

<< James Potter aspetta che ti peschi e vedrai! >> gridai mentre seduta sul letto a baldacchino di James Potter guardavo i suoi amici ridere a crepapelle.

 <> gridai a Sirius.

Lui non rispose ma smise di ridere.

Mi guardai.

Scesi dal letto e senti la superficie del pavimento freddo sui piedi.

E solo in quel momento mi accorsi che non avevo più la mia maglietta ma una di due taglie più grande.

Scesi le scale e lo trovai lì steso su un divanetto.

Dormiva ma io volevo decisamente picchiarlo.

<< Potter alzati! >> gridai.

Tutti i miei compagni assistevano alla scena  facendo capolino dalle scale.

Si svegliò e mi fissò.

<< Cosa mi hai fatto? >>domandai rabbiosa.

<< Se ti riferisci al fatto che hai addosso la mia maglia e che dormivi nel mio letto posso spiegarti tutto…Dunque ti eri addormentata sul divanetto così ti ho preso in braccio per portarti in camera che era chiusa però e così stavo scendendo di sotto quando ti sei svegliata , o almeno credo , e ti sei diretta verso il mio letto  hai preso una maglietta  te la sei infilata e come si dice? Si ecco mi hai occupato il letto >> terminò lui.

Ero completamente rossa ma nella mia testa ora ricordavo tutto.

Mi guardai attorno presi un libro e…

<< Stupido James Potter…tu dovevi assolutamente fermarmi! >> dissi scaraventandogli il libro addosso.

<< Scusami se sono innamorato pazzo di te! >> mi gridò in risposta.

 << Non è questo il punto >>

<< Già hai ragione >> bisbigliò lui si alzò e uscì dal buco del ritratto.

Non capivo cosa volesse dire con l’ultima frase così lo seguii gli corsi dietro.

<< Potter >> gridai correndogli dietro.

<< Vattene >> disse lui stavolta.

Rimasi colpita, pietrificata dalla sua reazione.

<< Tu mi ami… >> sussurrai quasi impercettibile.

Lui mi sentì e si avvicinò.

Ora potevo vedere bene i suoi occhi, sempre più vicino fino a che i nostri nasi quasi si toccavano ma ero decisa a non farlo contento.

Ma forse…

 

 

 

 

 

Note dell’autrice:

Salve a tutti so che è solo il terzo capitolo e spero che continuerete a seguire questa ff.

Comunque volevo ringraziare una persona Ladysaika per il consiglio.

Continuate a leggere ciao ciao.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Io osservo Lily. ***


4. Io osservo Lily

 

Forse niente, mi allontanai di nuovo da lui e lo guardai impotente.

Erano giorni che volevo sapere se ero anche io innamorata di James Potter oppure no; Forse quella era la prova che non lo amavo.

Lui si accorse della confusione che avevo in testa mi guardò e sorrise ancora.

<< Non sei arrabbiato con me? >> domandai seria.

Lui scosse la testa si voltò e se ne andò.

Non capivo cosa dovevo fare ero rimasta nel corridoio con addosso al maglia di James Potter e tutti mi guardavano storto.

<< Lily >> gridò una voce dietro di me.

<< Oh Mary andiamocene di qui! >> bisbiglia e detto questo uscimmo verso il parco.

<< Che è successo? >> mi domandò prima di tutto.

Le raccontai l’accaduto mentre lei sussurrava più volte frasi del tipo ‘’ Oh ‘’ , ‘’ Fantastico ‘’ oppure ‘’ Teneroooo ‘’ .

<< Io ho molta confusione in testa. Non so cosa devo fare, non so se sono realmente innamorata di lui. >> continuai io.

<< E’ facile scoprirlo. Non ti batte il cuore all’impazzata quando lo vedi? >> .

Annuii seriamente.

<< Allora sei innamorata >> mi sussurrò e detto questo si alzò per andare a lezione di Erbologia.

Quel giorno avevo le prime due ore buche e rimasi sotto un albero del parco a pensare.

Ero un’ egoista.

Fuori c’era una guerra e io pensavo solo al mio stupido innamoramento per James Potter.

Fin da quando ero entrata ad Hogwarts mi ero ripromessa che avrei preso parte alla battaglia finale contro Voldemort, l’uomo che ogni giorno uccideva intere famiglie; Lui non aveva mezzi termini, lui non si limitava mai a torturare; E Silente continuava a dire che noi avevamo un’ arma a lui sconosciuta: l’amore.

Che insolita bugia l’amore.

Se davvero l’amore è più potente di ogni altro sentimento al mondo perché io Lily Evans non riuscivo a liberarmi del mio odio e del mio orgoglio verso James Potter.

Ero confusa certo ma non capivo.

Pensai per molto poi mi ridiressi verso il castello per cambiarmi quella stupida maglia che avevo addosso.

Nel dormitorio presi la mia divisa e andai nei corridoi per il mio turno di Caposcuola e indovinate chi incontrai?

<< Evans >> mi disse una voce alle spalle.

Dopo anni che mi sentivo chiamare così ero già sicura di sapere chi mi sarei ritrovata davanti.

James Potter.

<< Che vuoi? >> domandai nervosa.

<< Ah ero spaventato! Credevo che Miss nervosetti perfezione avesse smesso di insultarmi >> rispose lui ridendo.

<< Ti sbagli sono sempre io >>

<< Allora non lo da più tanto a vedere. Perché per una volta non puoi venire ad Hogsmeade con me? Che ti costa? >> domandò lui serio.

<< James Potter sa fare discorsi seri! Davvero impressionante ma…non uscirei mai con una persona che non sa provare sentimenti ! >> risposi certa di aver colpito nel bersaglio.

<< Credevo che ormai l’avessi capito. Come puoi dire che sono senza sentimenti dopo sette anni di puro e fedele amore? >>

<< Fedele…tu non sai cos’è la fedeltà…non lo sai. Perché se davvero lo sapessi non staresti tutti i giorno a sbaciucchiarti con una ragazza diversa. L’ho vista sai quella del quinto anno di ieri sera, anche se non mi interessi più , l’ho vista. >> gridai furiosa.

<< Non ti interesso più? Allora significa che qualcosa sotto sotto provi per me! >> sussurrò più a se stesso che a me.

Lo guardai e poi ripresi a parlare.

<< Dovresti essere nel tuo dormitorio comunque >>.

E poi mi accorsi della spilla che brillava sul suo petto ‘’ Caposcuola’’.

Lui sorrise e io restai ancora a bocca aperta.

 

 

Era tarda sera quando venni svegliata di soprassalto dalla professoressa Mcgranitt.

<< Signorina Evans, si svegli il professor Silente vuole vederla >> mi bisbigliò frettolosa all’orecchio.

Mi svegliai leggermente intontita ma dal tono preoccupato della professoressa capii che era importante.

Mi alzai e la seguii verso i Gargoyle che conducevano all’ufficio del preside.

<< Cimici in salmì >> proferì la professoressa.

La porta dello studio si aprì e lì dietro allla scrivania il professor Silente marciava avanti e indietro guardandomi di tanto in tanto da sotto gli occhiali a mezzaluna.

<> cominciò lui.

Obbedimmo e poco dopo lui iniziò a parlare.

<< Signorina Evans è con molto dispiacere che devo riferirle la morte di… >>.

In quel momento sprofondai; chi poteva essere morto?

Mi apparvero in mente le figure dei miei familiari o di Mary o di James morti.

Chiusi la mente e tornai ad ascoltare il preside.

<< Suo padre >> finì lui.

Se prima pensavo di essere caduta in basso ora non ne ero più sicura.

Guardai la professoressa aspettandomi che mi dicesse che era tutto uno scherzo.

<< Mi spiace molto… >>

<< Come è a-a-accaduto >> dissi singhiozzando.

<< Erano in due sono entrati nel tuo appartamento quando tua madre e tua sorella erano dai parenti a Londra e lo hanno torturato fino alla morte per aver dato alla luce una Mezzosangue >>

Mi alzai , volevo tornare a casa.

Non mi importava più nulla volevo solo andare a casa.

<< Voglio andare a casa… >> dissi singhiozzando.

<< Mi dispiace Lily non è possibile…I suoi aprenti sono stati spostati in una casa più protetta non sappiamo ancora dove e non puoi partire >> mi rispose la Mcgranitt.

Mi riaccompagnò al dormitorio e per la prima volta Minerva Mcgranitt mi restò accanto seduta sul mio letto ad accarezzarmi i capelli.

Le lacrime mi rigavano il volto ma alla fine triste e spaventata cedetti di nuovo al sonno.

Il mattino dopo quando aprii gli occhi il dormitorio era vuoto e scesi nella sala comune.

Erano tutti lì i miei compagni e quando entrai scoppiò un silenzio assordante.

Li guardai tutti uno per uno e alla fine mi sedetti su un divanetto davanti al fuoco con le lacrime che rigavano ancora una volta il mio volto.

<< Posso sedermi? >> mi domandò James Potter.

Non lo guardai era chiaro che la Mcgranitt aveva avvisato tutti del mio disagio familiare.

Si sedette anche senza aver ricevuto risposta.

<< Sai Lily…so che forse non dovrei farti questo discorso ma…anche il mio papà è morto…molto tempo fa certo ma ancora il dolore è parte di me…tu sei una ragazza forte  lo so…e puoi superare questo brutto momento >> mi disse accarezzandomi la spalla.

Lo guardai e in lacrime lo abbracciai.

Mi accarezzò i capelli e ancora una volta la sala comune scese in un silenzio profondo rotto dal mio pianto.

James si alzò mi prese tra le braccia e mi portò all’aperto nel parco sotto una quercia enorme.

Avevo smesso di piangere ma avevo gli occhi rossi e gonfi.

<< Lui m-mi voleva bene lo so >> sussurrai.

<< Certo che ti voleva bene >>

<< Ho messo in pericolo la mia famiglia per quello che sono… non me lo perdonerò mai >>

<< Col tempo saprai che non è colpa tua…quando mio padre morì ero convinto che fosse colpa mia >>.

<< Lo ricordo… era il quinto anno e quando lo seppi restai di sasso… ti ricordi? Era la prima volta che ti parlavo da vera amica e tu… >>

<< Ti mandai via si >> rispose ancora lui.

Lui dopotutto mi aveva perdonato aveva saputo volermi bene sempre.

Ma non era il momento di occuparsi della storia James Lily ora.

Mio padre era morto ed io non avevo idea di cosa fare.

Mi passò un braccio attorno alle spalle non glielo tolsi ma posai il capo sulla sua spalla e le lacrime caddero infuocate sulle mie guance.

Lui me le asciugò a lungo ma non fece altro.

Voleva rispettarmi.

 

 

Passò un mese.

Ero andata al funerale di mio padre e quel giorno ci sarebbe stata un uscita ad Hogsmeade.

<< Evans ci vieni allora ad Hogsmeade con me? >> mi domandò James la sera prima.

Ero calma e ripensai a quando mi aveva tenuta stretta a lui.

Mi ero sentita sicura protetta per la prima volta dopo tanto tempo.

<< James…ci vediamo a colazione e scendiamo insieme >> risposi.

Lui ci restò di sasso e mi guardò imbarazzato.

Alla sera insieme ad Alice, la mia compagna di stanza, scegliemmo come vestirmi.

Alla fine scelsi un paio di pantaloni neri non troppo larghi e una maglietta bianca.

Scesi a colazione e non toccai cibo ero spaventata sul serio poi lo vidi poco più in là e anche lui faceva lo stesso..

Mi avvicinai .

<< Allora James…non sei contento di venire ad Hogsmeade con me? Infondo sono anni che ci provi >> dissi io sorridendo.

Lui ricambiò al gesto e ci alzammo pronti per andare verso il villaggio.

Durante la camminata parlammo poco.

<< Allora dove vuoi andare? >> mi domandò guardandomi negli occhi.

<< Dove vuoi tu >> risposi continuando a camminare.

Andammo ai Tre manici di scopa e ci sedemmo su un tavolo piuttosto isolato.

Mi prese la mano e io non la tolsi ma arrossì bruscamente.

<< Non devi arrossire tutte le volte che ti sfioro sai… >> bisbigliò lui.

Io alzai lo sguardo e sorrisi incantata da quegli occhi.

Ordinammo una burro birra e un’acquaviola.

<< Come facevi a sapere che l’acquaviola è la mia preferita? >> gli domandai curiosa.

<< Io osservo Lily >> rispose lui calmo.

In quel momento seppi di amarlo.

 

 

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Capitolo 5
*** Dov'è finito il vecchio James? ***


Prima di lasciarvi alla lettura mie cari amici vorrei chiedervi un piccolo favore.

Mi farebbe davvero piacere se quando leggeste i capitoli lasciaste qualche commento o recensione anche per qualche consiglio.

Mille grazie Lilylunapotter.

 

 

5. Dov’è finito il vecchio James?

 

 

La notizia che io e James Potter uscivamo insieme si diffuse più velocemente del Colera.

Ogni singola ragazza della scuola eccetto Mary e le mie compagne di stanza, mi guardavano storto.

Lui era davvero dolce.

Non si vergognava di tenermi la mano per i corridoi o di tenermi fra le braccia in sala comune.

Era tutto tranquillo.

Una mattina eravamo io James Sirius Remus e Peter seduti sotto una quercia.

Stando con James avevo anche iniziato ad uscire con i suoi amici.

Erano simpatici dopotutto e non facevano più allusioni su noi due da quando uscivamo insieme

Non ci eravamo ancora dati il primo bacio e lui mi rispettava.

<< Allora Lily…mi darai una mano su Pozioni vero? >> mi chiese Sirius sorridente.

<< D’accordo ma sappi che dovrai anche darti da fare…sono un’insegnate severa io sai >> risposi ridendo.

Nello scambio di battute James non faceva altro che guardarmi con occhi sognanti.

<< Che c’è? >> gli domandai sfiorandogli la mano.

<< Niente è che sei bellissima >> rispose.

Le mie guance si tinsero lievemente di rosso, mi stavo abituando al fatto di ricevere questi complimenti.

Sirius e Remus sorridevano e Peter ci guardava con adorazione.

Mi prese fra le braccia e tornammo tutti a parlare animatamente.

<< Ehi Ramoso non credi sia ora di rivelare a Lily il nostro piccolo segreto? >> domandò Peter serio.

Lo guardai curiosa.

<< Già ora di lei possiamo fidarci…è una vera Malandrina >> continuò Sirius ridendo e rotolandosi nell’erba.

Lui sorrise e mi riferì tutto.

<< Cioè voi siete degli animaghi? Come avete fatto? >> domandai sconcertata.

<< Pura bravura >> rispose James.

Lo guardai severa.

<< Ma se vi scoprono che farete? >> continuai.

<< Perché dovrebbero scoprirci? E poi infondo lo abbiamo fatto per una buona causa! >>rispose James.

Ora sapevo tutto di Remus, della luna piena e degli animaghi.

 Restai ancora sotto la quercia stretta al petto di James.

<< Allora signor Ramoso ci viene a fare una passeggiata con me in riva al lago stasera? >> domandai guardandolo.

<< Ci vengo signorina Perfezione >> rispose lui.

Sorrisi e mi avvicinai al suo viso, vide le sue guance diventare rosse e poi gli scoccai un bacio sulla bocca.

I suoi amici restarono in silenzio e anche lui.

Era la prima volta che ci baciavamo e soprattutto l’avevo fatto in pubblico.

Ci alzammo tutti per tornare ai dormitori visto che era abbastanza tardi.

Restammo però in sala comune dove Alice e Frank si avvicinarono a noi.

<< Ehi Alice…lo sai che la tua cara amica Lily oggi ha superato la prova imbarazzo >> disse Sirius ridendo sonoramente.

Alice ci guardava spaesata.

<< L’ho baciato e allora? Non è il mio ragazzo? Si quindi posso baciarlo >> risposi seria.

Ridemmo tutti assieme e per la prima volta dopo la morte di mio padre mi risentii felice e tranquilla.

I giorni seguenti passarono veloci e noiosi senza alcuna novità.

Ero cambiata nel giro di poco tempo non ero più la ragazza orgogliosa e acida di sempre mi stavo ammorbidendo.

Ma se pensavo che la tristezza era andata via da me mi sbagliavo.

Infatti a metà febbraio un altro evento scombussolò la mia vita.

Un ragazzo Jeremy Thie un ragazzo di Serpeverde era stato assassinato nel suo letto da qualcuno di ignoto.

Passammo diverse notti nei sacchi a peli disposti in sala grande.

Accanto a me avevo da una parte Alice e dall’altra James che mi teneva stretta la mano.

<< James…? >> bisbiglia per farmi sentire.

<< Si? >> mi rispose.

<< Ho paura… >> continuai.

<< Non devi preoccuparti ci sono io >>

Sorrisi e dopo un po’ mi addormentai.

Al mattino vidi una nota di preoccupazione nel viso di James.

<< Tutto bene? >> gli domandai curiosa.

Lui annuì serio senza degnarmi di uno sguardo così leggermente arrabbiata mi alzai e lo superai senza degnarlo di un saluto.

Forse stava finendo la nostra storia…forse aveva deciso che c’era qualcuna meglio di me.

Ma ieri sera mi aveva detto di stare tranquilla che lui mi avrebbe protetto.

Entrai nell’aula di difesa contro le arti oscure dove il professor Poots ci spiegava un incantesimo per allontanare gli inferi.

Mi accorsi che eravamo entrambi assenti , lui seduti tra i suoi amici io tra le mie.

Per la prima volta mi feci notare non per la bravura ma per la distrazione da tutta la classe.

<< Rem >> sussurrai.

Lui si voltò e mi guardò serio.

<< Che succede? >> gli domandai.

Si limitò a scuotere la testa poi continuando a guardarmi fece una smorfia di cui non capii il significato.

Decisi che dovevo parlare con James così lo colsi di sorpresa la sera stessa nella sala comune.

<< Posso sedermi? >> dissi gentilmente.

Lui annuì.

<< Dato che sono la tua fidanzata potrei sapere cosa ti sta accadendo?...Perché se vuoi mollarmi allora devi dirlo subito >> bisbigliai.

Si voltò di scatto e mi prese le mani.

<< Cosa no…no amore mio…non voglio assolutamente che lasciarti come ti viene in mente? >> mi domandò.

<< Ti vedo distaccato e so che qualcosa non va >> .

<< Come lo sia che non sto bene? >>

<< Io osservo James >> risposi sorridendo.

Mi guardò con un sorriso poco convinto e io iniziai a parlare.

<< Mi piaceva di più il vecchio James…quello che faceva di tutto per uscire con me…che sapeva sempre di quale essenza profumavano i miei capelli…che mi guardava con gli occhi brillanti…Dov’è finito il vecchi James?>>

<< Non lo so neanche io…ma forse un’altra passeggiata come quella di oggi pomeriggio in riva al lago potrebbe farmi chiarire le idee >> rispose lui.

<< Allora il mio James non se n’è andato del tutto…quando vuoi andarci? >> domandai.

<< Stanotte >> mi rispose.

Annuii.

Ero pronta a tutto per lui il MIO James.

 

La sera verso le undici quando tutti erano andati via dalla sala comune mi diressi con James, ben nascosti sotto il mantello , verso il lago.

Ci sedemmo sotto un albero abbracciati.

<< Grazie James… >> sussurrai.

 << Di cosa? >> .

<< Che mi stai vicino…quando sto con te mi sento più sicura so che non mi può accadere nulla >> dissi ancora.

Lui mi baciò e io ricambiai.

<< Ti amo Lily >> sussurrò e io lo strinsi a me ancora più forte.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Sospetti e romanticismo. ***


Dedico questo capitolo ( non troppo bello a dire il vero) alla mia migliore amica che oggi compie gli anni, Chiara.

Detto questo prima di augurarvi buona lettura colgo ancora una volta l’occasione per chiedervi gentilmente di recensire e di seguire la storia…grazie ancora! Lilylunapotter

 

6. Sospetti e romanticismo.

 

 

La notte in cui eravamo scesi al lago ero stata davvero bene e per la prima volta lui mi aveva detto che mi amava.

Mi piaceva sentirmelo dire.

Quella mattina era particolarmente triste, pioveva incessantemente e uno strato di nebbia copriva la visuale del piccolo villaggio di Hogsmeade.

Scesi con Alice nella Sala grande per fare colazione e accanto a me si sedettero James e tutti gli altri Malandrini.

Quella mattina avrei avuto due ore di Babbanologia con la professoressa Charity Burbage.

Era una donnetta non molto alta dai capelli neri e il viso quasi sempre cupo.

Ad Hogwarts era spesso vittima di brutti scherzi da parte naturalmente dei figli di Mangiamorte che non sprecavano occasione per creare scompiglio nella scuola.

Mi avviai con i Malandrini verso l’aula che si trovava nell’ala est del castello ma mentre stavamo per voltare l’angolo udimmo delle voci.

Sbirciai e li vidi lì proprio dietro l’angolo i miei due professori preferiti.

<< Minerva sono realmente preoccupato…dobbiamo assolutamente scoprire chi può aver ucciso Jeremy Thie ed ho il sospetto che centri qualcosa il nostro caro amico del settimo anno Rodolphus Lestrange >> disse il professor Silente tranquillo.

Salii sulla schiena di James per vedere meglio dato che ero quasi venti centimetri più bassa di lui.

<< Albus credi davvero che un alunno potrebbe aver commesso ciò? >> domandò la professoressa Mcgranitt.

<< Di questi tempi Minerva dobbiamo essere pronti a tutto... e Rodolphus non si è mai preoccupato di non farci capire da che parte sta tuttavia… >>

 << …Non possiamo cacciarlo dalla scuola senza le prove della sua colpevolezza…e dunque Albus come mai sospetti di lui? >>continuò la donna.

<< Rodolphus è un ragazzo molto dotato questo è certo..ma io mia cara Minerva , perdona l’insolenza , credo di saper capire quando qualcuno trama qualcosa. E’ dall’inizio dell’anno che ho brutte sensazioni… >>

Guardai James che era seriamente preoccupato.

Gli scesi dalle spalle proprio quando i professori si divisero e presero uno un corridoio uno l’altro.

Salimmo tutti assieme nell’aula di babbanologia e in seguito in sala comune dove parlammo a lungo.

<< Credete che Lestrange possa aver ucciso davvero Thie? >> domandai paralizzata dallo stupore.

<< Non ne sono certo…ma so che da gente come loro ci si può aspettare di tutto >> disse James seduto accanto a me.

<< Comunque le ricerche possono essere limitate ai Serpeverde…nessuno è mai riuscito a penetrare nella sala comune di un’altra casata e soprattutto non in quella dei Serpeverde… >> continuò Sirius che per la prima volta dopo tanto era serio.

<< Già ma forse un Serpeverde potrebbe aver fatto entrare qualcun altro >> suggerii io.

<< Quasi impossibile…ricordi Lily? I Serpeverde odiano tutti gli alunni delle altre case e adorano solo e unicamente il professor Lumacorno >> continuò Remus.

E così mi arresi al fatto che molto probabilmente , anzi sicuramente , i tutta la faccenda centravano solo e unicamente i Serpeverde.

 

 

Intanto in un cimitero di Little Hangleton due uomini dall’aria terrificante stavano parlando.

<< Mio signore…ho saputo che ha già iniziato a muoversi dopo ciò che le ho detto >> bisbigliò un uomo dal naso adunco e i capelli unticci.

<< Già Severus e ho fatto uccidere Jeremy Thie sicuro che fosse stato suo padre a tradirmi…mi sbagliavo e mi rammarico del mio errore … >> rispose l’altro uomo dal viso serpentesco.

<< M-mio signore…se Albrect Thie non ha fatto la spia sulla maledizione Imperius di Redwison e Wilker allora chi può essere stato? >>

<< Credo, anzi ne sono certo che ha fare la spia sia stato Grosvenor…ma tranquillo ho già mandato Nagini ha punirlo e Rodolphus ha ucciso Thie>> disse il più spaventoso dei due con una rissata diabolica.

 Severus si alzò fece un profondo inchino e sparì di nuovo nella notte diretto al castello.

 

 

 

Il mattino seguente scesi a colazione piuttosto tardi con Alice e Mary le mie migliori amiche.

<< Allora Lily come va con James? >> mi domandò Alice.

<< Bene…ora riesco a vedere le cose da un lato diverso…prima avevo in testa che lui fosse solo e unicamente un ragazzo presuntuoso arrogante e… >> dissi con aria sognante mentre lui appariva davanti a me.

<< Tremendamente bello? >> mi suggerì Mary.

James si avvicinò sorridendo e mi baciò calmo.

<< Scendiamo insieme a lezione? >> mi domandò lui.

Accettai e insieme ci dirigemmo verso la capanna di Hagrid per la lezioni di Cura delle Creature Magiche.

<< Allora…Lily…ci vieni stasera nel mio dormitorio? >> mi domandò lui.

Arrossii violentemente.

<< Tranquilla voglio solo starti vicino senza lo sguardo di quelle brutte stupide racchie puntato sulla nuca >> continuò lui.

Quando disse quella frase semplicemente mi sciolsi anche se nell’ultimo periodo mi accadeva piuttosto frequentemente.

<< Ci penserò Potter…. Ci penserò! >> risposi sorridente prendendo la rincorsa e saltandogli sulla schiena.

<< Sei bellissima… >> mi sussurrò.

Sorrisi.

<< Ti amo Potter >> risposi.

Scendemmo fino alla capanna ancora così avvinghiati l’uno all’altra e Hagrid quando ci vide si limitò a sorridere.

La lezione fu particolarmente bella perché Hagrid ci spiegò gli unicorni.

<< Splendide creature gli unicorni non è vero? >> mi disse Remus.

<< Meravigliose…guarda quello… >> risposi indicandone uno poco lontano.

Alla fine della lezione risalimmo la strada verso il castello tutti assieme.

<< Ah Lily Evans un giorno ci sposeremo e faremo un bel ambino… se sarà maschio lo chiameremo Harry se femmina Mary…ti piacciono è? È? Allora ti piacciono? >> continuava a ripetermi James mentre Sirius e Remus ridevano rumorosamente.

<< I nomi mi piacciono ma ti avviso che se ripeti ancora cose di questo genere ti affatturo >> risposi sorridendo.

<< Ah l’amore…la gioia e la rovina di ogni persona >> bisbigliò Sirius poetico.

<< Finiscila Felpato >> lo rimbeccò James.

Il pomeriggio passò veloce e io non vedevo l’ora di restare sola con James.

Alla sera lo aspettai seduta davanti al caminetto quando entrò dal buco del ritratto stanco e mezzo addormentato.

<< Se vuoi dormire…staremo insieme domani sera >> dissi tristemente.

Mi mise una mano sul mento e mi alzò il viso.

Aveva degli occhi davvero bellissimi di un color nocciola spaventosamente brillanti.

<< Lily Evans credi davvero che dopo sette anni che ti sbavo dietro come il bellissimo cane Thor farebbe davanti ad una bistecca, ti lascio andare solo perché sono stanco? Nah! >> mi disse dolcemente.

Sorrisi e lo seguii dentro il dormitorio vuoto.

I suoi amici Malandrini erano ancora fuori col suo mantello dell’invisibilità.

Mi stesi sul letto e lui accanto a me.

Mi abbracciò e lentamente mi baciò sulla bocca.

Voleva spingersi oltre lo sentivo ma si fermò quando vide la mia soggezione.

<< Lily Evans voglio che tu sappia che non ti sfiorerò senza avere prima il permesso scritto firmato controfirmato timbrato e sigillato da te in persona >> disse serio.

Lo guardai era davvero bello ma io non ero ancora pronta al tutto.

Restai in silenzio stretta fra le sue braccia forti che ogni volta mi facevano sentire tranquilla e protetta.

Il mattino dopo lui non c’era perché probabilmente era già sceso a colazione e non aveva voluto svegliarmi.

Dopotutto era domenica e equivaleva a dire…niente lezioni!

Scesi dal letto e successivamente nella sala comune dove tutti erano seduti compresi i Malandrini.

Alice e Amelia lei mie splendide compagne di stanza erano sedute con loro e c’era anche Frank.

<< Buongiorno dormigliona >> mi disse James prendendomi per i fianchi e facendomi sedere sopra le sue gambe…sorrisi e lui ricambiò.

<< Che carini i piccioncini! >> disse Alice sorridendo.

<< E’ già! >> rispose Remus tranquillo.

<< Se non fosse la perfezione in persona direi che ha anche la faccia da malandrina >> continuò James.

<< Signor Potter lei…non sa quante ne combina invece la nostra cara Lily…! >> disse Amelia sorridente.

Diventai completamente rossa in viso e James mi guardava sorridente.

<< Che c’è?>> gli domandai.

<< E’ che quando arrossisci sei ancora più bella! >> mormorò lui.

Sorrisi poi dato che era una brutta giornata ventosa e fuori si era scatenata una violenta tempesta decidemmo di restare tutti assieme nel dormitorio dei Malandrini.

Io mi stesi con James sul suo letto; Alice e Frank in quello di quest’ultimo e gli altri sparsi per la camera.

<< Allora mancano pochi mesi al diploma..cosa faremo dopo? >> domandai io seria.

<< Io andrò a vivere a Godric’s Hallow…e a proposito di questo…signorina Evans le andrebbe di seguirmi?>> mi domandò James serio.

Nella stanza cadde il silenzio più totale.

Guardai James esterrefatta e non riuscivo a capire cosa volevo rispondere.

Cioè chiariamoci volevo assolutamente vivere con James ma…non era forse troppo presto?

<< I- io certo…chiaro sono felice ma…dovrei pensarci d’accordo tesoro? >> domandai a James che ora si era fatto più piccolo.

Lui annuì poi si alzò e si chiuse in bagno.

Guardai gli altri nella stanza che mi fissavano in un misto tra l’esser comprensivi e lo sgridarmi.

Mi alzai anche io e uscii dal dormitorio diretta al mio letto.

Mi stesi e la mia mente si affollò di milioni di pensieri.

Poi udii un tonfo enorme giù per le scale.

Mi affacciai e vidi ancora una volta James steso a terra.

<< James non hai capito che non puoi entrare nel nostro dormitorio?! >> gli domandai correndo accanto a lui.

<< E’ si vede di no…comunque…volevo dirti che anche se non vorrai venire a vivere con me non mi importa perché…perché io ti amo Lily Evans e per te posso aspettare mesi anni e secoli >> disse lui quasi in un grido tanto che tutta la sala comune lo sentì.

Mi chinai di fronte a lui e gli sussurrai.

<< Sai Jam sei davvero uno stupido >> e detto questo lo baciai come non avevo fatto mai.

 

 

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Capitolo 7
*** Primi litigi. ***


 Prima che cominciate di leggere...devo scusarmi inq uantu una perona mi ha fatto notare che non è possibile che sia stato Rodolphus ad uccidere il serpevrde in quanto Bellatrix è più vecchia di Sirius di 9 annie quindi si presume che anche rODOLPHUS.

Tuttavia per non modificare la storia, e quindi non farvi capire nulla ho lascato tutto così com'è tanto che in questo capitolo ho inserito anche Bellatrix.

Spero non me ne vogliate.

Buona lettura.

 

7. Brutto litigio

 

Anche il mese di marzo sparì dalla nostra vista veloce e fu scambiato dal mese di aprile che portò un gran bel sole.

Io e James uscivamo sempre più spesso ma sempre più spesso ci chiedevamo anche se davvero fosse stato Rodolphus ad uccidere Jeremy Thie.

Poi un giorno stesi sotto un albero tutti insieme decisi di dire una cosa a James.

<< Ehi Potter… >> gridai al ragazzo spettinato seduto in riva al lago a menarsi con Sirius.

Alzò il capo e io sorrisi scuotendo la testa.

<< Ci vengo a vivere con te a Godric’s Hallow >> gli gridai.

Il silenzio invase tutti noi, Sirius smise di schiaffeggiare James che mi guardò a bocca aperta.

<< D-d-davvero? >> mi domandò.

<< Si ma dovresti chiudere la bocca…se non vuoi che ti ci entri un Gorgosprizzo! >> gli risposi ridendo.

Si alzò in piedi mi corse in contro poi mi sollevò da terra e mi baciò.

<< Ti amo >> mi disse.

<< Ripetilo…non smettere mai di ripetermelo >>.

<< Ti amo ti amo ti amo >>

<< Finalmente glielo ai detto!...Sai James erano giorni che voleva dirtelo ma non riusciva a trovare il modo>> disse Mary ridendo.

Ridemmo tutti e ci rotolammo tutto il giorno sull’erba.

Poi dalla strada che portava al castello apparvero Malfoy ,Bellatrix e quello spaventoso del suo ragazzo.

Si diressero verso di noi e ci guardarono con la loro solita aria e la puzza sotto il naso.

Presi la mano di James e mi misi dietro di lui, non per paura ma per fargli sapere che c’ero , che ero con lui.

<< Guarda guarda…Poter e Evans che si sbaciucchiano…Sai Potter ti credevo più sveglio…pensavo che non saresti mai stato capace di baciare una schifosa mezzosangue!>> gridò Malfoy a James.

<< Lasciala stare…ha il sangue più pulito di quanto l’abbiate voi…e ora andatevene via…non siete i benvenuti >> rispose James senza paure.

Malfoy alzò la bacchetta ma James e Sirius furono più veloci.

<< Crucio >> gridò Malfoy.

<< Stupeficium >> gridarono gli altri due di rimando.

I tre sfidanti riuscirono a schivare gli incantesimi che erano stati loro lanciati.

Malfoy però che evidentemente capì che era in minoranza si limitò a guardarci storto per poi ritornare sui suoi passi.

<< Ma io lo ammazzo un giorno >> bisbigliò James.

<< Tu non farai proprio nulla..chiaro?>> gli risposi io scettica.

<< Dovremmo dirlo a qualche professore? >> domandò Amelia seria.

<< No…non diremo nulla…non voglio dargliela vinta! >> rispose Sirius e naturalmente James fu perfettamente d’accordo.

 

 

 

 

 

Il mattino seguente ero davvero rabbiosa e non sapevo il motivo.

Mi capitava a volte di essere particolarmente nervosa e rancorosa.

Quella mattina scesi in sala comune e lì c’erano i Malandrini pronti a scendere per la colazione.

Prima di avvicinarmi a loro un ragazzo del settimo anno di nome Eric Williamson mi si avvicinò.

James lo guardava storto mentre mi aspettava per scendere in sala grande.

<< Ehi Lily…ti va di venire con me al lago oggi? >> mi domandò Eric.

Io lo guardai e scossi il viso.

Si vede che si arrabbiò perché mi bloccò al muro e io non ebbi via d’uscita.

James che aveva assistito alla scena si era affrettato a soccorrermi anche se io non volevo.

Gli sferrò un gran cazzotto in viso che fece cadere Eric.

Quest’ultimo si rialzò con un labbro viola che sanguinava.

<< James…che diavolo ai fatto! >> gli gridai.

Poi mi accinsi a soccorrere Eric.

Lo accompagnai da Madama Chips che lo curò in un baleno poi tornai alla sala grande in cerca di James.

Lo trovai seduto accanto agli altri.

<< James Potter…tu sei il più grande cretino deficiente stupido ragazzo che io abbia mai conosciuto! >> gli gridai.

Tutta la sala grande fissava la scena stupefatta.

Mi prese per un braccio cercando di fermarmi.

<< Toglimi le mani di dosso Potter >> gli gridai ancora e detto questo scappai diretta alla lezione di Trasfigurazione.

Prima di voltarmi però la vidi al sfumatura del colore dei suoi occhi.

Diventava così tutte le volte che era triste , erano di un color marrone spento.

Quando entrai nel dormitorio per prendere i miei libri improvvisamente mi sentii sola e vulnerabile.

Lui non era più lì a stringermi fra le braccia e non glielo avrei mai più permesso.

No…perché se davvero mi amava sarebbe stato capace di controllare il suo impulso di rabbia.

E poi avrei saputo difendermi bene anche da sola.

Durante la giornata non si vide a nessuna lezione e io ero talmente sola.

I Malandrini eccetto Remus non mi rivolgevano la parola e le mie amiche mi dicevano che ero stata davvero una stupida.

<< Cosa dovevo fare…dirgli che era stato bravo a picchiare Eric? >> domandai ad Alice dopo la quarantaseiesima volta che mi diceva quanto ero stata stupida.

<< No ma dovresti capirlo…ti ama…altrimenti non lo avrebbe mai picchiato >>

<< Bel modo di mostrarmi ciò che prova! >> risposi sconcertata.

Uscii dalla lezione sola e offesa e mi diressi verso la sala comune dove mi stesi in un divanetto per riposarmi.

Decisi di non scendere a pranzo e ,  sorpresa da me stessa , neanche alle lezioni.

Le mie amiche intanto due piani più sotto di me si chiedevano dove fossi.

Lentamente e incondizionatamente mi addormentai triste.

<< Lily…Lily! >> mi sussurrava qualcuno all’orecchio.

Era lui James.

Aprii gli occhi e  lo guardai.

<< Non ti ho detto di strami lontano Potter? >> domandai irritata scattando in piedi.

<< Perché dovrei? >> mi rispose.

<< Perché tu sei il più odioso…antipatico presuntuoso e… >>

Dissi il tutto puntandogli un dito sul petto.

Non riuscii a terminare la frase , aveva un fisico scolpito e perfetto ma io ero troppo orgogliosa.

<< Bellissimo? Questa è la vecchia Lily che parla, lo so… >> disse lui amaramente.

Se ne andò e io restai lì col dito ancora appeso a mezz’aria.

L’avevo deluso ne ero certa ma d’altronde come potevo pensare che il mio orgoglio mi avesse abbandonato nel giro di pochi mesi.

No, ero sempre io il solito mostro, la ragazza odiata dalla sorella, che spaventava i genitori per ciò che era e sempre la stessa troppo orgogliosa per ammettere che amava James Potter.

Non sarei cambiata mai, chi volevo illudere?

Di certo non me stessa perché infondo avevo sempre saputo che il mio stupido orgoglio era lì nel mio cuore in agguato, pronto a scatenare l’inferno nel paradiso.

Mi odiavo brutalmente , volevo morire.

Quella sera pioveva particolarmente e pensai che forse scendere al parco mi avrebbe fatto riflettere meglio sul da farsi.

Uscii dal castello ben sapendo il pericolo che provavo e mi diressi sola sotto la pioggia scrosciante.

Fu in quel momento che scivolai sull’erba fradicia per cadere poi lunga distesa fino alle rive del lago dove mi zuppai in pieno.

I capelli appiccicati al viso mi incorniciavano gli occhi verdi ormai spenti.

Mi alzai infreddolita e piena di graffi.

Ero scivolata di diversi me

tri e le pietre sul terreno non si erano preoccupate di graffiarmi.

Che cosa stupida avevo fatto, uscire dal castello con quella pioggia!

Dopo una lunga e dolorosa camminata arrivai al castello ma non mi diressi all’infermeria bensì tornai al dormitorio.

Tutti mi guardavano con il viso sporco di terra e sangue, la maglia strappata e il collo sfregiato.

Entrai  nella sala comune ma sentivo di non farcela.

In effetti avevo preso una brutta botta.

Superato il buco del ritratto guardai i compagni che erano rimasti in silenzio.

<< James… >> sussurrai e poi caddi a terra svenuta.

Pochi minuti dopo mi risvegliai stesa nel letto della camera che ormai conoscevo bene, quella dei Malandrini.

Attorno a me c’erano tutti i miei amici e due braccia muscolose mi tenevano stretta.

<< Guardate si sta svegliando >> disse qualcuno sopra di me.

Vedevo leggermente sfocato poi la vista tornò normale.

<< James? >> bisbigliai.

<< Sono qui Lily…sono qui >> rispose lui tenendomi ancora più stretta.

Avevo freddo e i graffi bruciavano ancora.

<< Dovremmo curarle le ferite >> disse Alice.

Mi passò un liquido sulle ferite che in pochi istanti si cicatrizzarono.

<< Mi dispiace >> bisbigliai a James e poi caddi ancora in un sonno innaturale stretta fra le sue braccia.

 

La mattina dopo mi svegliai più calma mentre James, già sveglio mi accarezzava dolcemente i capelli con una mano e con l’altra mi teneva il fianco stretto al suo corpo.

<< Ho freddo >> dissi per prima cosa.

Appellò una coperta in cui coprì solo me e lui continuava dolcemente ad abbracciarmi.

Restammo così tutta la mattina ( era domenica!) e poi finalmente mi alzai , andai in bagno e li mi osservai.

Avevo ancora enormi segni rossi sul collo e sul ventre dove poco prima James mi accarezzava dolcemente.

Che stupida ero stata a uscire con la pioggia, continuavo a ripetermi.

TOC TOC

<<  Avanti >> dissi.

James entrò e si sedette accanto a me sul bordo della vasca.

<< E’ ancora valido l’invito per venire con te a Godric’s Hallow? >> gli domandai sorridente.

<< Per la mia principessa lo sarà sempre >> rispose lui e detto questo mi baciò dolcemente.

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Capitolo 8
*** Invito e matrimonio. ***


8. Invito e matrimonio

 

 

Eravamo ancora seduti sulla vasca quando decidemmo di scendere nella sala grande.

Qui tutti stavano pranzando rumorosamente e ci sedemmo senza dare troppo nell’occhio.

Finito il pranzo il professor Silente si alzò per dirci una cosa molto importante.

<< Miei cari studenti è con enorme piacere che vi invito a partecipare al ballo della scuola di quest’anno in onore della fine degli esami.

Potranno partecipare solo i ragazzi del settimo anno…gli altri dovranno solo sperare nell’essere invitati.

La data del ballo sarà il primo giugno…buoni preparativi! >> disse il professore.

Guardai James aspettandomi la richiesta di andare al ballo con lui ma essa non arrivò.

Pensai che James voleva fare tutto per bene e chiedermelo di persona così risalimmo in sala comune assieme e ci sedemmo con tutti i nostri amici accanto al fuoco.

<< Ehi Lily…Frank mi ha già invitato al ballo…è stato davvero dolce! >> mi disse Alice felice.

Sorrisi non troppo contenta e guardai James che ora parlava con Sirius.

<< E tu Felpato chi ci porti al ballo? >> domandai io.

<< Credo che proverò a chiederlo a Mary che ne pensi? >> mi rispose lui.

<< Ottima idea… >> suggerii io.

La sera ero letteralmente arrabbiata e lui aveva avuto anche la faccia tosta di chiedermi di dormire con lui.

Io rabbiosa e acida gli avevo semplicemente risposto che non ne avevo voglia e lo avevo fatto andare via con l’aria da cane bastonato.

Ben gli sta!

Il mattino dopo un enorme gufo grigio plano sulla finestra picchiettando sul vetro.

La aprii e legato ad una zampa c’era un biglietto di mia sorella.

Strano davvero, mia sorella mi aveva sempre odiata e non capivo cosa potesse volere da me.

Lessi piano:

 

Cara Lilian,

E’ con enorme dispiacere che nostra madre mi ha chiesto gentilmente di invitarti al mio matrimonio con Vernon Dursley, il ragazzo che hai conosciuto la scorsa estate.

Se verrai devi mandarmi la tua risposta al più presto e fari sapere se con te porterai qualcuno ( magari in quella stupida scuola per senza cervello, un giovane ti ha presa in fidanzata ).

Il matrimonio sarà tra due giorni, non farti aspettare, anche perché ti ho invitata solo per la mamma.

Non rovinare il mio matrimonio, non parlare a nessuno della tua anormalità e porta qualcuno sano di mente.

Cordiali saluti.

                                                                                                Petunia Evans Dursley.

 

 

Mentre i miei occhi scorrevano la lettera qualcuno mi chiamo da sotto la sala comune.

Scesi e James era lì.

Decisi di mettere per un momento da parte il rancore del giorno prima e gli feci leggere la lettera.

<< Accidenti…tua sorella ti vuole bene è! >> disse lui.

<< Oh andiamo…non ti ho fatto leggere la lettera solo per farti vedere quanto sia antipatica mia sorella!...Ci vieni o no al suo matrimonio con me…dovrai pur conoscere la mia famiglia un giorno o l’altro! >> dissi isterica.

Mi guardò con gli occhi fuori dalle orbite.

<< Ehm..si io Lily… c-ci vengo al matrimonio di tua sorella ma… >> cercò di dirmi.

<< Bene prepara le valige vado ad avvisare il professor Silente… si parte mercoledì! >> gli dissi e infine uscii dalla stanza verso lo studio del preside.

<< Cimici in salmì >> dissi ai Gargoyle che si spostarono per lasciarmi passare.

Bussai e una voce calma mi invitò ad entrare.

<< Buongiorno professor Silente >> dissi avvicinandomi.

Con un gesto della mano mi invitò a sedermi e aspettò che io parlassi.

<< Professor Silente devo chiederle di poter assentarmi dalla scuola per due giorni insieme a James Potter , per il matrimonio di mia sorella alla quale siamo stati invitati >> dissi seria e arrossendo.

<< Lily…ti darò il mio permesso e lo darò anche al signor Potter. Ho saputo che tra di voi ora corre buon sangue non è vero? >> mi domandò Silente ridacchiando.

<< Si signore…si >> risposi poi, con un altrettanto gesto della mano Silente mi congedo senza dire nulla e io tornai alla sala comune per preparare le miei valige.

<< James…James…il preside ha acconsentito! >> gridai a James salendo nel suo dormitorio.

<< Bene bella notizia! >> gridò Sirius alla quale James aveva già raccontato tutto.

Sorrisi e poi lo vidi in bagno.

<< Che stai facendo? >> gli domandai.

<< I- io stavo cercando di far star giù questi ciuffi ribelli..sai i tuoi genitori… >> iniziò James.

Ma Lily gli passò una mano tra i capelli ribelli e gli sussurrò all’orecchio.

<< A me piacciono di più così…e poi devo stare io con te mica loro >> e detto questo uscii.

 

 

 

Due giorni dopo eravamo a casa mia, la vecchia casa di Spinner’s End.

Non era cambiata affatto fuori c’erano le bellissime aiuole di mia madre e su un lato la carbonella che prima di morire, usava mio padre.

In quel momento mi accorsi di quanto mi mancava, ma con un sospiro mi costrinsi ad enrare.

Sorrisi e trascinando James dietro di me suonai il campanello.

La porta si aprì e mi apparve davanti il volto freddo e serio di mia sorella.

 << Ce l’avete fatta ad arrivare…e tu sei? >> domandò scettica a James.

<< James…James Potter molto piacere >> disse James tentando di stringere la mano a Petunia che si voltò e tornò di sopra.

<< Mamma…sono a casa! >> gridai e subito lei apparve dalla porta del salotto.

<< Lily…tesoro mio! >> disse mia madre abbracciandomi e in seguito stringendo la mano a James.

<< Sono contenta che siate venuti… avanti il matrimonio è oggi pomeriggio alle tre non vorrete  far tardi…Lily…fai sistemare James nella camera degli ospiti >> mi disse mia madre.

<< No mamma tranquilla…ho già provveduto ad aggiungere un letto singolo in camera mia…senza creare troppo disturbo! >> risposi salendo le scale ma riuscii lo stesso a cogliere la smorfia di mia madre.

Entrammo in camera e iniziai a disfare le valige.

<< Carina la tua camera! >> mi disse James sorridendo.

<< Ah..sta zitto la odio…con tutto questo rosa che stona anche sui miei capelli! >> risposi seria arruffandogli i capelli.

<< Da quando ti preoccupi dei colori? Comunque sembra una brava persona tua madre… >> disse ancora lui.

<< Lo so… >> risposi e detto questo scendemmo di nuovo pronti per il pranzo veloce.

<< Allora James…di che cosa si occupano i tuoi genitori >> domandò mia madre a James.

<< Ecco mia madre è Auror…cioè aiuta le persone in difficoltà… e anche mio padre lo era…sono sicuro che vostra figlia vi abbia messo al corrente dell’imminente battaglia con l’Oscuro Signore >> rispose lui.

<< Certo…mi colpisce il fatto che tua madre sia un Auror…sarà una donna graziosa. >>

<< Abbastanza.. >>

Era l’una e tre quarti quando iniziammo a vestirci.

Indossavo un abito bianco non troppo lungo con un fiore posato sui capelli mentre James aveva insistito a mettersi in giacca e cravatta.

<< Sai Jay..devo dire che vestito così sembri proprio un perfetto idiota! >> dissi io ridendo per poi baciarlo dolcemente.

Alle due e mezza eravamo in chiesa dove mia sorella si sposò e alle quattro e venti al rinfresco con i parenti prima della cena.

<< Dai vieni…voglio presentarti i miei parenti.. >> dissi a James alzandomi.

<< Zia Geil e zio Mark lui è James il mio fidanzato >>

I miei zii presero James subito in simpatia come anche molti altri parenti.

Alla cena tutti erano festosi e tranquilli, e per mio dispiacere mi fu chiesto di fare un discorso.

<< Ecco…sono felice di essere qui al matrimonio di mia sorella e sono altrettanto felice che lei abbia trovato una persona come Vernon che le stia accanto…Ancora auguri >> dissi e con le lacrime che stavano cercando di uscire dagli occhi mi avviai verso il terrazzo.

James mi raggiunse poco dopo.

<< Che cosa ti è successo? >> mi domandò.

<< E’ che…io e Petunia da bambine eravamo sempre insieme e ora guardaci non ci rivolgiamo neanche più la parola…guarda come è andata in rovina la mia vita! >> gli risposi.

<< Ti sbagli…è lei che ha deciso di perderti…ora vieni qui torniamo dentro e affrontiamo la gente a testa alta! >> mi disse poi mi riportò dentro.

La cena sembrò non finire mai come anche lo scartamento dei regali.

Io e James avevamo regalato loro un servizio di pentole che erano orribili ma che Petunia aveva scelto personalmente.

Lei quando lo aprì li limito a fare una smorfia, poi scettica tornò alla sua festa lasciandoci impalati con James che ridacchiava.

<< Che diavolo ha da ridere Potter? >> gli domandai col fumo che usciva dalle orecchie.

<< Sei buffa quando ti arrabbi! >> rispose lui.

<< Signor Potter…aspetterei se fossi in lei ad insultarmi…credo che non mi abbia mai visto davvero arrabbiata! >> gli risposi tornando a sedermi.

La serata finì e il mattino dopo noi ripartimmo verso Hogwarts.

Subito ci accolsero Felpato e Lunastorta e poco dopo anche Codaliscia, Mary, Amelia, Alice e Frank.

<< Allora come è andato questo matrimonio? >> mi domandarono.

<< Oh lasciamo perdere…avrei preferito cento volte buttarmi dalla torre di Astronomia! >> risposi rabbiosa e nervosa.

<< Ah ma allora Miss Lily nervosetti-so-tutto-io Evans è ancora tra noi…Pensavo che Ramoso l’avesse repressa per sempre! >> disse Felpato.

<< Felpato starei in silenzio se fossi in te…o preferisci essere strangolato con le mie mani? >> gli domandai.

Ridemmo tutti io un po’ più forzatamente.

Il ritorno ad Hogwarts mi aveva fatto tornare in mente anche che James non mi aveva invitata al ballo e non ero proprio contenta.

Salimmo al castello e ritornammo alla normalità, o meglio la nostra normalità.

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Capitolo 9
*** Il ballo ***


9. Il ballo

 

Quel pomeriggio io e James riprendemmo le lezioni regolarmente.

E la sera dopo James mi fece una sorpresa meravigliosa.

<< Ehi Evans vieni qui >> mi disse tirandomi per i fianchi seduta accanto a lui nel divanetto della sala comune.

<< Che vuoi Potter? >> gli domandai isterica.

<< Sempre questo tono acido è? >>

<< Cosa ti aspetti dalla ragazza di James Potter? >>.

<< Comunque, ci vieni al ballo con me? >> mi domandò baciandomi la testa rossa.

<< Devo dire che la prospettiva di presentarmi al ballo col ragazzo più stupido,arrogante e presuntuoso della scuola non è allettante… tuttavia per una volta potrei fare un eccezione …Ci vengo >> gli sussurrai baciandolo dolcemente.

<< Ragazzi, per favore potreste evitare queste smancerie in pubblico >> disse Sirius serio dando uno scappellotto al povero Remus, che non centrava nulla, seduto accanto a lui.

<< Ah Felpato, scusa ma se non hai la ragazza non è colpa mia! >> gli rispose James serio.

<< Prestami la tua no, Ramoso? >> rispose Sirius serio.

James si alzò e iniziò a corrergli dietro per tutta la sala comune mentre molti li guardavano ridendo.

Quando finalmente James ebbe acchiappato Sirius e picchiato tornò da me che avevo aperto un libro pronta per il ripasso degli esami,.

<< Cominci presto il ripasso Evans! >> mi disse James.

<< Sei tu che lo cominci tardi…devo ricordarti che gli esami sono solo tra una settimana? Ma d’altronde sei sempre il solito ritardatario! >> risposi io.

<< Starei zitta se fossi in te…ti ho aspettato per sei anni! >> mi rispose.

<< Allora forse eri tu in anticipo >> risposi io scettica.

Lo baciai poi salii nel dormitorio per riposarmi dopo una giornata faticosa.

 

Qualche mattino  dopo eravamo tutti agitati per gli esami dei giorni successivi e io e James scendemmo assieme a colazione, dove già c’erano tutti i Malandrini e le mie compagne di stanza.

<< Allora pronti per questi esami? >> domandò James a tutti.

<< Si, anche se ho paura per l’esame di pozioni di domani! >> risposi io.

<< Ma Lily, di che ti preoccupi?...Sei la pozionista più brava che io abbia mai conosciuto! >> rispose Remus sincero.

<< E anche quella con la lingua più lunga! >> borbottò Sirius.

Lily era diventata rossa per la rabbia.

<< Hai capito, nel senso che, tu e James sempre a sbaciucchiarvi come delle piovre… >> disse Sirius in tono spaventato mentre Lily si avvicinava con gli occhi fiammeggianti.

<< Mi sa che non farà più troppe battutacce dopo quello che le farà! >> disse James a Remus che rideva sonoramente.

Dopo poco io e James scendemmo assieme nel parco perché l’ora dopo avevamo Cura delle Creature Magiche.

Ci sedemmo sotto un abete, io con la testa posata sul suo petto e lui con una mano affondata nei capelli rossi, mossi dalla brezza di maggio.

<< Sai Evans, dovresti controllare i tuoi scatti di rabbia, oggi per poco non uccidevi mio fratello! >> disse James sorridendo.

<< Già, è che non sopporto le sue battute. E comunque sia volevo solo divertirmi un po’? >> risposi seria.

<< Tua madre non ti ha insegnato che non si gioca col cibo? >> mi domandò lui sorridendo.

Mi voltai per baciarlo e lui ricambiò, poi scese nel collo e ci stendemmo abbracciati.

Dopo un tempo che sembrò infinito tornammo stesi io con la testa sulla sua pancia e lui gli occhi chiusi.

<< James? >> sussurrai per richiamarlo all’attenzione.

<< Uhm? >> rispose lui.

<< Voglio combatterla questa guerra contro Voldemort, voglio combatterla per avere un futuro migliore con te e , se li avremo, con i nostri figli! >> gli dissi.

<< Anche io, anche io voglio regalare alla mia futura moglie una vita migliore >> mi rispose lui.

Detto questo ci alzammo per andare alla capanna di Hagrid.

 

 

Il giorno dopo ero seduta accanto ai miei compagni pronta per l’esame di pozioni.

Il professor Tofty uscì dall’aula e chiamò quattro nomi.

<< Evans, Potter, Paciock e… Vance >>

Tutti e Quattro entrammo nella stanza dove si sentivano parecchi odori.

Ognuno prese posto e subito dopo alcune indicazioni su come fare il distillato della morte vivente cominciammo.

Naturalmente fui la più abile ma anche la pozione degli altri aveva odore e consistenza giusti.

Mancavano pochi minuti alla fine quando consegnai la mia ampolla con la pozione.

Uscimmo assieme dall’aula per dirigerci tutti a pranzo, continuando a parlare dell’esame appena svolto.

Era il trentuno maggio, ovvero il giorno prima del ballo, quando io e James scendemmo verso la bacheca che era affissa vicino alla sala grande per vedere i nostri risultati agli esami.

Dopo esserci fatti largo fra la folla iniziammo a  gridare e ad abbracciarci.

<< Oh mio Dio! Sono passata con Eccellente! E tu? >> domandai a James che gridava di gioia.

<< Oltre ogni previsione! >> rispose lui abbracciandomi sempre più stretta.

 

Il pomeriggio dopo nel mio dormitorio c’era molto scompiglio.

Alice e Emmeline non facevano altro che correre per la stanza gridando cose incomprensibili mentre Amelia era più tranquilla e si stava truccando seduta davanti allo specchio del bagno.

Io indossavo un abito azzurro lungo fino ai piedi e calzavo un paio di scarpe nere con il tacco abbastanza alto.

Scesi, leggermente in ritardo, le scale del dormitorio fino alla Sala comune, dove tutti vedendomi si zittirono di colpo.

Ogni singola persona della stanza mi fissava e un coro di ‘’ Oh’’ spiccò tra delle ragazze sedute vicino al camino.

Sorrisi tranquilla e mi diressi verso James, in giacca e cravatta che era rimasto stupefatto.

<< Sei bellissima >> mi disse per poi prendermi sottobraccio e portarmi alla Sala Grande.

Quest’ultima era allestita benissimo.

Nelle pareti erano stati attaccati molti festoni bianchi che ricreavano il paesaggio che si trovava fuori.

Io e James dopo esserci seduti ci alzammo, pronti per ballare proprio quando Mary, la mia amica di Corvonero entrava accompagnata da Sirius.

<< Ah sia lodato il cielo! Allora non sei del tutto svitato Black, per aver invitato una delle ragazze più carine della scuola! >> disse Lily ridendo, mentre si dirigeva sulla pista con James.

Ballammo stretti, io con la testa posata sulla spalla di lui che era sempre più alto di me di quasi dieci centimetri.

Dopo dieci minuti tornammo a sederci al tavolo dove nel frattempo erano arrivati Lupin con Amelia, Frank son Alice e Emmeline con un ragazzo di nome Robert.

<< Allora…voi due avete finito di fare i piccioncini? >> mi domandò Sirius come di rimando alla battuta che gli avevo fatto prima.

Arrossii violentemente mentre James mi abbracciava da dietro.

Era una bella serata e mi domandai, curiosamente come mai Peter non ne avesse preso parte.

Ma decisi di non domandare nulla, perché parlandoci chiaro Minus non era proprio il fiore della bellezza e pensai che forse non era stato invitato da nessuna ragazza.

La serata passò veloce e serena finché dovemmo tornare ai nostri dormitorio stanchi ma felici.

 

 

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Capitolo 10
*** Addio Hogwarts: presentazione ad una nuova vita. ***


10. Addio Hogwarts: presentazione per una nuova vita.

 

‘’ Quando nasce un amore non è mai troppo tardi
scende come un bagliore da una stella che guardi
e di stelle nel cuore ce ne sono miliardi
quando nasce un amore, un amore.
Ed è come un bambino che ha bisogno di cure
devi stargli vicino devi dargli calore
preparargli il cammino il terreno migliore
quando nasce un amore, un amore.
E' un emozione nella gola da quando nasce a quando vola
che cosa c'è di più celeste di un cielo che ha vinto mille tempeste
che cosa c'è se adesso sento queste cose per te
farò di te la mia estensione farò di te il tempo della ragione
farò di più farò tutte le cose che vuoi fare anche tu.
Ti fa bene, ti piace questa voglia di dare
e ti senti capace non ti puoi più fermare
come un fiume alla foce che si getta nel mare
quando nasce un amore, un amore...
E' l'universo che si svela quante parole in una sola
amore mio immenso e puro ci penso io a farti avere un futuro
amore che sta già chiedendo strada tutta per sé
farò di te la mia estensione farò di te il tempo della ragione
farò di più farò tutte le cose che vuoi fare anche tu.
...Sì...
quando nasce, quando nasce un amore ‘’

 

( Anna Oxa – Quando nasce un amore   Dedicata a Lily e James Potter )


 

 

 

 

 

 

 

<< Avanti professoressa si unisca a noi per l’ultima foto che scatteremo ad Hogwarts! >> gridò Sirius sorridente mentre la professoressa Mcgranitt e il professor Silente si avvicinano a noi per fare una foto.

Ci siamo tutti, Frank, Alice, Remus, Emmeline, Amelia, Sirius, Peter, James ed io.

Tutti lì, l’uno accanto all’altro, sempre pronti a dare una mano agli altri.

CICK.

La foto è stupenda.

<< Abbiate cura di voi, ragazzi >> ci dice la Mcgranitt mentre iniziamo a scendere verso la stazione di Hogsmeade.

<< Allora, questa è l’ultima volta che cammineremo in questo parco meraviglioso >> dice Sirius serio ma felice.

<< Già, ma noi staremo sempre insieme, anche quando saremo usciti da questo meraviglioso parco >> rispondo io osservando i miei amici uno per uno.

<< Certo! >> diciamo tutti insieme ridendo sonoramente.

<< Oh Lily a proposito, mi sono dimenticata di dirti che a Godric’s Hallow vengono a vivere anche delle altre persone! >> mi dice James sorridendo.

Intanto davanti a me Alice e Frank sghignazzano.

<< No! Voi due verrete a Godric’s Hallow..Ma è stupemeravigliosamente bello! >> grido io abbracciando la mia migliore amica.

Ridiamo tutti e poi di botto cade il silenzio.

Siamo arrivati al cancello del castello, pronti ad uscire.

<< E qui si conclude il nostro primo ciclo nel mondo della magia >> bisbiglio io.

<< Si ma una parte di esso ci sarà sempre infondo, noi siamo parte di lui >> rispose Remus col suo solito fare da saggio.

<< Promettetemi che staremo sempre insieme… >> dice James a tutti.

<< Promesso >> ripetemmo poi tutti insieme.

E così dopo l’ultimo sguardo al castello, usciamo dal cancello dirigendoci verso la stazione

Saliamo tutti nello stesso scompartimento, chi seduto a terra e chi sopra le gambe di qualcuno, ma tutti sorridenti e allo stesso tempo tristi di lasciare una parte di noi in quel posto che per sette lunghi anni avevamo chiamato Casa.

<< Pronta a conoscere Godric’s Hallow? >> mi domandò James sorridendo.

<< Se lo sei tu, lo sono anche io >> gli risposi abbracciandolo.

Erano le 18.00 del pomeriggio quando arrivammo nel piccolo villaggio di Godric’s Hallow.

Lì c’era tutto quello che avevo sempre voluto.

Una famiglia, e una casa dove poter stare con la persona che più amavo della mia vita, James.

Prima di entrare nella villetta a schiera però James si voltò e si sedette sui gradini del porticato.

<< James… tutto bene? >> gli domandai.

<< Si, siediti devo parlarti! >> mi disse.

Mi sedetti, come sempre curiosa di sapere cosa voleva dirmi.

Mi prese la mano ed iniziò a parlare.

<< Lily Evans, sono sette anni che sono innamorato,e ora che sei qui con me non mi sembra neanché vero, ma so che lo è.

Lily ti amo dal primo istante che ti ho vista, ti ho amato sempre, quando con quegli occhioni verdi mi fissavi, quando mi sgridavi e anche quando rifiutavi ogni mio invito ad Hogsmeade, sempre.

Sette anni, sono serviti a me per capire quanto davvero ti amassi, perché ogni giorno passato in quella scuola mi ha fatto scoprire nuove cose di Lily Evans… l’amore per la sua materia preferita, pozioni, il profumo dei suoi capelli, il latte di vaniglia, il suo colore preferito, il verde e soprattutto quanto l’amassi.

Sei stata la prima ed unica donna che è riuscita a farmi battere il cuore a mille all’ora e quella che ad ogni suo rifiuto me lo faceva smettere. Ma non me ne dolgo di ogni tuo rifiuto, perché è servito a me per farmi diventare un uomo, una persona più responsabile, coerente e buona e a te per capire che la mia non era solo uan cottarella ma vero amore. E quindi è per questo che ora devo farti una proposta>> disse serio accarezzandomi i capelli.

Avevo capito cosa voleva fare, ma non ci credevo.

Si inginocchiò dinnanzi a me brandendo tra el mani una scatolina di velluto blu.

<< Lily Evans vuoi sposarmi? >> mi domandò.

Silenzio.

Solo silenzio.

Sembrava come se tutto si fosse fermato in attesa di ascoltare la mia risposta.

Passarono molti istanti, istanti in cui potevo vedere ogni singola smorfia nel viso del mio fidanzato.

<< Si, voglio diventare tua moglie >> gli risposi.

In un attimo tutto sembrava aver ripreso il suo corso.

James mi era saltato addosso baciandomi dolcemente e poi mi aveva ifnilato l’anello all’anulare.

Entrammo nella nostra nuova casa.

Era meravigliosa, le pareti erano pitturate di azzurro chiaro e vi erano appesi moltissimi quadri.

<< Guarda Lily, questa è la foto di tuo padre, e questi sono i miei genitori assieme, poi qui ci siamo io e te il giorno che siamo usciti per la prima volta insieme guarda non è meraviglioso? >> mi disse tenendomi un braccio sul fianco.

<< E’ fantastico…Ma quando ai fatto tutto questo?? >> bisbigliai serena.

<< E’ ho ricevuto un piccolo aiuto dalla tua adorata mamma! >> rispose lui sorridendomi mentre lo baciavo ancora una volta.

La sera dormimmo avvinghiati assieme nel dolce calore di giugno.

E il mattino dopo eravamo ancora lì pronti a vivere a nostra prima giornata da conviventi, insieme ad i nostri amici.

<< Lily, la tua casa è favolosamente bella! >> mi disse Alice entrando nella villetta.

Sorrisi maliziosa e guardai James calma.

<< Salve… >> disse Sirius entrando e salutando tutti con un sorriso smagliante.

<< Allora James hai già dato la bella notizia ai nostri amici? >> gli domandai sorridente.

<< A te l’onore! >> mi rispose lui.

Accettai sorridendo.

<< Cosa devi dirci Signorina Evans?...Avanti non farti pregare! >> mi disse Sirius serio.

<< Signora e non signorina prima di tutto e secondo, Potter non Evans! >> lo ammonii facendo sventolare sotto i nasi di tutti l’anello che portavo al dito.

Tutti restarono sbigottiti, Sirius che stava bevendo un bicchiere di succo di zucca quasi si soffocò, Alice cadde dalla sedia rotolandosi sul pavimento.

<< Voi…Lily, James…Evans…no no.. Potter! >> gridò Alice confusa.

<> risposi abbracciando James.

<< Ma è fantastico,per tutte le mutande depositate nell’armadio di Merlino complimenti! >> gridò Sirius serio.

Tutti ridemmo di cuore e dopo le congratulazioni tornammo a parlare del matrimonio.

<< Quando sarà la data? >> domandò Remus sorridente.

<< Il diciassette di luglio, alle 11.00 di mattina, diventeremo veramente sposi! >> risposi io seduta sopra le gambe di James.

<< Un attimo, chi saranno le damigelle e i testimoni? >> domandò Sirius curioso.

<< Ieri sera ci abbiamo pensato un po’ e abbiamo preso le nostre decisioni…Sirius, Remus e Peter saranno i testimoni di James mentre Alice, Marlene e Amelia saranno le mie damigelle >> risposi io eccitata.

<< Accidenti grazie >> gridò Alice abbracciandomi come fecero anche Sirius, Remus, Peter, Marlene e Amelia.

James mi baciò sulla bocca felice come non mai.

Poi i nostri occhi si incontrarono e io mi persi nei suoi.

Alla sera, dopo che tutti se ne furono andati io e James restammo svegli fino a tardi per osservare le foto del matrimonio dei miei e dei suoi genitori.

<< Guarda qui, Questa è mia sorella Petunia, e questi i miei genitori, che belli >> dissi io sorridente mentre James mi abbracciava.

<< Aspetta guarda qui, è la tua nascita! Come eri brutta da piccola! >> disse lui ridendo.

Lo presi a cuscinate.

<< Sai la prospettiva di passare la mia vita con Voldemort in persona non è allettante! >> disse James mentre io iniziavo a ridere e a baciarlo stesa sul letto.

<< Mi starai sempre accanto? >> gli domandai.

<< Finché morte non ci separi… >> rispose lui.

<< No, nenaché la morte ci dividerà, andremo in paradiso assieme come lo siamo ora, promettimelo? >> gli dissi io.

<< Lo prometto >> disse lui.

si stese poi accanto a me nel letto.

I miei occhi fissavano vuoti il soffitto.

<< Lily, va tutto bene? >> mi domandò dopo un po’ lui.

<< Si, si è solo che ho paura… James, Voldemort sta prendendo il potere e io…io ho paura di perderti >> dissi seria continuando a fissare il soffitto.

<< No, non accadrà mai, sarò sempre vicino a te, non ti lascerò mai, devi stare tranquilla Lily, avremo una vita lunga e felice, con dei bambini bellissimi e degli altrettanti nipotini, vedremo i nostri figli crescere, sposarsi, li vedremo avere dei figli così da poter diventare nonni, vedremo la sconfitta di Voldemort e ne saremo partecipi, vedremo anche i nostri nipoti andare ad Hogwarts come faranno i nostri figli, niente può toglierci tutto questo lo sai? >> domandò lui incerto.

<< Lo so, anche se moriremo James ti prometto che saremo sempre assieme e vedremo tutto questo restando accanto ai nostri figli e ai nostri nipoti anche da lassù, te lo prometto >> risposi io abbracciandolo mentre una lacrima mi rigava il volto roseo.

 

 

Spazio dell’autrice:

Questo capitolo em lo sento davvero in me.

E’ stato davvero bello scriverlo, per molti motivi, il primo il più importante è perché, anche io, come Lily, spesso mi chiedo se riuscirò ad arrivare a vedere tutto quello elencato nella parte finale.

Voglio poter vedere tutto, i miei figli andare a scuola, scegliere il lavoro, laurearsi , sposarsi ed avere figli; E voglio vedere anche i miei nipoti, viziarli e volergli bene.

Il secondo invece non centra molto col capitolo.

Ma è importante perché da oggi so cosa voglio fare della mia vita, voglio scrivere pagine e pagine dove sono riportate storie meravigliose che faranno affezionare grandi e bambini e voglio soprattutto fare qualcosa di più per questo mondo, coem hanno fatto Lily James e tutti glia ltri.

Voglio portare a questa terra un motivo di vivere senza avere bisogno di fare guerre, voglio questo dalla vita!

 

Grazie a bethpotter, a LadySayka, a GinnyWeasleyPotter, Gretagallo e Sydelle Keat per i complimenti ed i consigli.

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Capitolo 11
*** il matrimonio ***


10. Il matrimonio

 

‘’ E l’amore avvolgerà

 i sogni e la realtà

Fra tutti c’è perfetta armonia

 e ognuno incanterà

Per dirle che io l’amo

 dovrei spiegar perché

Fantasmi e lui del passato

 ritornano da me

Qualcosa mi nasconde

ma io non so cos’è

Perché non vuole rivelare

che in lui c’è un vero re

E l’amore avvolgerà

 i sogni e la realtà

Fra tutti c’è perfetta armonia

e ognuno incanterà

E tra noi si poserà

un mondo di magia

Per tutto il giorno poi

 le ombre dissolverà

Spalancherà la via ‘’

 

( Da‘’ Il Re Leone’’  Dedicata al matrimonio di Lily e James Potter)

 

 

 

Mancava una settimana al matrimonio, che io e James avevamo deciso di celebrare nel giardino di casa, con tutti gli invitati.

Eravamo molto suscettibili e nervosi, ma nello stesso tempo felici.

Era mattina presto quando mi alzai per vestirmi e andare a ritirare il mio vestito da sposa.

James invece ronfava ancora nel letto con una gamba che penzolava di fuori.

Risi dentro di me, poi dopo essermi chinata per dargli un bacio lo salutai con una carezza per poi uscire dalla mia casa.

Alice e Marlene mi aspettavano davanti casa per accompagnarmi.

<< Buongiorno! >> dissero le due.

<< Buongiorno, come state? >> domandai io serena.

<< Benone, allora questo vestito com’è? >> domandò Alice super curiosa.

<< Allora è bianco lungo fino ai piedi.

All’altezza della vita è stretto  e poi scende morbido.

In testa invece che il solito velo ho preferito mettere delle rose.

Le spalline sono abbastanza larghe ed è anche abbastanza scollato, ma nell’insieme è bello. >> risposi io sorridente.

<< Oh Lily, quasi ci dimenticavamo, dobbiamo darti una cosa >> disse Marlene bloccandosi di botto e frugando nella borsetta.

Ero davvero curiosa di sapere cosa volessero darmi, ma mi trattenni per non rovinare la sorpresa.

Quando finalmente Mary ebbe trovato l’oggetto tanto richiesto iniziò a parlare.

<< Allora Lily, io e Alice, dato che siamo le tue damigelle insieme ad Amelia, che è molto dispiaciuta ma oggi aveva un importante incontro di lavoro,abbiamo pensato di farti un regalo.

Questo piccolo regalo, vorremo che tu lo indossassi il giorno del tuo matrimonio perché per noi è un simbolo della nostra amicizia, e per questo che ti abbiamo donato questa piccola collana >> disse Marlene aprendomi la scatola di velluto rosso sotto il naso.

La collanina era davvero bella, niente di particolare, aveva la catenina con un brillantino non troppo grande , ma che rifletteva perfettamente il colore dei miei occhi.

<< Oh ragazze non dovevate! E’…è meraviglioso, io non so come ringraziarvi! >> dissi io seria e felice.

> propose Alice.

E così ridendo ci abbracciammo , lì in mezzo a quella strada che per noi non aveva nessun ricordo, ma che da quel giorno lo avrebbe avuto.

Arrivammo al negozio dove avevo scelto l’abito e dopo un ultima prova uscimmo per dirigerci al negozio di fronte per le scarpe.

<< Vi piacciono? >> domandai io mostrando un paio di scarpe color panna con un tacco altissimo.

<< Si, se vuoi fare la donna sui trampolini! >> rispose Alice mentre cercava insieme a Mary un paio di scarpe adatte a me.

<< Guarda queste, sono nere ma…? >> disse Mary.

<< Assolutamente no! Il nero le stona davvero! >> rispose Alice mentre io e Mary ridevamo.

<< Ehi Lily, guarda qui… >> disse Alice d’un tratto.

Aveva davanti il più bel paio di scarpe che avessi mai visto.

Erano bianche e lasciavano il collo del piede e la punta leggermente scoperti.

<< Sono meravigliose… >> sussurrai.

Inutile dire che cinque minuti dopo ero fuori dal negozio con le mie scarpe.

E dopo una ventina di minuti eravamo nel negozio infondo alla strada per l’abito delle damigelle.

<< Ragazze, vi ho portato qui perché voglio che lo scegliate insieme a me l’abito, avanti! >> dissi io mentre mi aggiravo per i negozi.

<< Lily, questo ti piace? >> domandò Mary mostrandomi un abito rosa salmone davvero bello.

<< Si, è davvero bello, e tu Alice cosa ne pensi? >> le domandai io.

<< Mi piace, per una volta Marlene Mckinnon ha ragione, aggiudicato! >> rispose lei mentre si passava fra le mani l’abito di seta.

Alla sera quando tornammo a casa, James era già nel letto, pronto per dormire, ma anche preoccupato.

<< Sono a casa! >> gridai salendo al piano di sopra.

James quando mi vide si limitò a fare una smorfia, poi superna domi mandò un patronus da Sirius dicendogli che ero tornata.

<< Perché quel patronus? >> domandai curiosa.

<< Lily lo sai che ore sono? >> mi rispose lui.

<< Lo sai che non si risponde ad una domanda con un'altra? >> risposi io arrabbiata.

<< Lily, sono le dieci di sera e mi avevi detto che saresti tornata per le otto. Ero preoccupato! >> disse lui.

<< Non avevi motivo di esserlo >>

<< Si invece…>>

<< No, ero al sicuro, c’erano anche Alice e Marlene >>

<< E allora, cosa cambia, potevano ucciderti anche se eri in presenza dell’uomo più potente del mondo. Per quanto ne so questa sera ho avuto davvero paura. Scusami >>

<< Non scusarti, dispiace anche a me. >> dissi io avvicinandomi al letto dove lui si era steso di nuovo.

<< Abbracciami >> mi sussurrò.

E io lo abbracciai stretto a me, con la testa accanto alla mia.

<< James, promettimi che non sarai più così preoccupato? >> soffiai io con la sua fronte posata sulla mia.

Abbassò lo sguardo, poi lo rialzò.

<< Lo prometto >> rispose.

Lo baciai caldamente e lui ricambiò.

 

Era ormai passata una bella settimana e il grande giorno era arrivato.

Io, Marlene, Emmeline, Amelia ed Alice eravamo in camera mia per prepararci.

Dato che mio padre non avrebbe potuto accompagnarmi all’altare, io e James avevamo deciso che sarei entrata da sola, seguita dalle mie damigelle.

<< Allora, il trucco mi sembra apposto, e…oh santo cielo, la collana Lily! >> mi gridò Alice passandomela al collo.

<< Grazie >> risposi loro alzandomi per poi dirigermi di sotto.

Quando entrai tutti mi guardarono sorridenti.

Nelle rime file c’erano mia madre, mia sorella, suo marito e Emmeline; subito dietro i professori di Hogwarts e i genitori di Alice e Marlene.

In terza fila c’erano Frank, i genitori di Amelia e alcuni amici del padre di James.

Arrivai all’altare sorridente e dopo aver fatto un bel sorriso a James, la cerimonia cominciò.

<< Siamo qui riuniti, per celebrare l’unione di due persone… Lily Evans e James Potter.

La cerimonia durò parecchio ma io ero attenta a fissare James calma.

Poi arrivò il sodo.

<< James Potter, vuoi prendere come tua legittima sposa Lily Evans? >> domandò il celebrante.

<< Lo voglio >> rispose lui.

<< E vuoi tu Lily Evans prendere come tuo legittimo sposo James Potter? >> domandò poi a me.

<< Lo voglio >> risposi io.

<< James puoi infilare l’anello a tua moglie e recitare la tua promessa >> disse il celebrante.

<< Lily Evans, io oggi ti prendo in moglie, e prometto di amarti e onorarti, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e malattia finché morte non ci separi. >> recitò lui infilandomi la fede all’anulare.

Poi fu il mio turno.

<< James Potter, io oggi ti prendo in marito, e prometto di amarti e onorarti, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e malattia finché morte non ci separi >> dissi infilando l’anello all’anulare di James.

<< Lo sposo può baciare la sposa >> annunciò il celebrante.

E fu così che James mi si avvicinò e mi baciò caldamente mentre potevo sentire tutta la gioia crescere in me.

Dopo la cerimonia nel giardino erano stati disposti dieci tavoli rotondi ognuno da dieci posti.

Nel mio tavolo c’erano: James, Sirius, Peter, Remus, Amelia, Alice, Marlene e Emmeline.

<< Allora signora Potter, visto che ormai siete sposati, io aspetto con impazienza il mio nipotino >> disse Sirius ridendo.

<< Ah Sirius sempre il solito >> risposi io sorridente abbracciandolo.

Poi arrivò l’ora di scartare i regali e tutti si avvicinarono per darceli.

Mia madre ci aveva regalato un servizio di piatti bellissimo, Petunia e Vernon una poltrona beige non troppo bella e tutti gli altri milioni di cosa sia inutili che utili.

Alla sera eravamo letteralmente stanchi morti, ma davvero felici.

<< Allora signora Potter, riguardo alla domanda di oggi di Sirius, volevo sapere se lei vuole dei figli >> disse James accarezzandomi dolcemente la pancia.

<< Ah certo, vorrei un bel maschietto da chiamare Harry, ma anche una bellissima femmina mi piacerebbe… ma voglio che sia bravo a scuola… >> dissi io saggiamente.

<< E io voglio che sia bello o bella come sua madre e un rubacuori >> rispose James baciandomi.

Passammo una notte bellissima, la prima notte di nozze infondo non si scorda mai.

 

 

Erano ormai quattro mesi che io e James eravamo sposati e già erano accaduti fatti orribili.

Mia madre era morta poco dopo le mie nozze e ora mia sorella si rifiutava categoricamente di vedermi.

Mia mamma era morta però in un incidente, non per causa mia e quindi non capivo il motivo del disinteresse di Petunia, ma non me ne importava.

Poi erano cambiate tantissime cose io e James avevamo aderito ad essere dell’ordine della fenice, una società segreta per distruggere Voldemort, e come noi anche tutti i nostri amici.

Fu una sera, che io e James decidemmo che in un momento triste come quello, bisognava donare a tutti un ò di felicità.

E così provammo, per la prima volta, ad avere seriamente figli.

E il mattino dopo ero felice, perché non vedevo l’ora di poter controllare se il nostro tiro era andato a segno.

Fu solo tre settimane dopo che arrivò la notizia.

 

 

 

Note dell’autrice:
Voglio precisare che la canzone inserita all’inizio nella parte in cui dice:

 

Per dirle che io l’amo

 dovrei spiegar perché

Fantasmi e lui del passato

 ritornano da me

Qualcosa mi nasconde

ma io non so cos’è

Perché non vuole rivelare

che in lui c’è un vero re

 

Volevo specificare che l’ho interpretato come James che ha paura di amare Lily perché non vuole perderla come i suoi genitori e come Lily che intuisce che James ha paura ma gli dice che è un re ovvero il suo re.

 

Grazie ancora una volta a tutti!

 

 

 

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Capitolo 12
*** Pasticcio di Rognone e Celestina Werbeck ***


11. Pasticcio di Rognone e Celestina Werbeck

 

 

Era una mattina soleggiata di dicembre anche se invernale, quando Remus si era offerto di farmi compagnia visto che non stavo troppo bene.

<< Allora Lily, che cos’hai? >> mi domandò lui.

<< Non lo so, sento lo stomaco in subbuglio, sarà i solito virus intestinale, comunque ora sto bene, ti va se usciamo a fare una passeggiata? >> gli domandai.

<< Lily, James non vuole che esci… >> tentò di dire lui.

<< Già, ma se James non vedrà…non ne soffrirà! >>risposi infilandomi il cappotto uscendo insieme al mio amico.

<< Remus, credi che finirà mai questa guerra? >> gli domandai triste.

<< Si, prima o poi finirà e tutti avremo una vita più serena da donare ai nostri figli… >> rispose lui calmo.

Poi mentre passeggiavamo per la via principale di Godric’s Hallow mi sentii talmente male che caddi a terra.

<< Lily, Lily? Va tutto bene? >> mi domandò Remus aiutandomi ad alzarmi e facendomi sedere su una panchina.

<< Si…ora va meglio >> risposi seria.

<< Lily, forse è meglio se ti porto all’ospedale non credi? >> mi domandò lui.

<< No, Remus, tranquillo, basta solo andare al centro assistenza dietro l’angolo e sentiamo cos’ho, forse ho carenza di vitamine, sarà per quello che stavo per svenire >> risposi io alzandomi.

Arrivammo in una struttura abbastanza grande dove due donne erano sedute dietro un bancone di legno.

<< Salve, volevo chiederle un informazione… sono un paio di giorni che non mi sento troppo bene, ho sensazioni di nausea e vomito, ma anche svenimenti, il mio medico mi ha detto che è solo il virus ma, sta degenerando >> dissi ad una donna leggermente più bassa di me.

<< Guardi io prima di darle qualcosa di sbagliato le farei un piccolo controllo alla pancia dal dottor Halliwell, giusto per controllare che sia davvero una mancanza di vitamine, prego mi segua >> disse la donna.

Lanciai a Remus uno sguardo d’impazienza prima di sedermi su un lettino mentre la donna era andata a chiamare un dottore che dopo due minuti mi passava uno strano oggetto sul ventre.

<< Dunque, sembrerebbe tutto apposto, Marykate vieni un attimo qui! >> gridò all’altra donna che apparve poco dopo.

<< Guarda qui, questa donna sembra sana non credi? >> domandò poi.

<< Assolutamente si, da quando sente questi fastidi? >> mi domandò l’altra.

<> risposi gentilmente mentre la preoccupazione mi saliva però alle stelle.

<< Signora, io credo che il motivo sia un altro… >> disse il che aveva capito cosa avesse Lily.

<< CHE COSAAAAAAA? >> gridai facendo sobbalzare anche Remus nell’altra stanza.

<< Signora si calmi, non è grave, lei aspetta un bambino! >> mi disse il dottore.

<< Ok, ora sto veramente male, mi serve aria, aria fresca, fatemi scendere, non sto bene >> dissi cercando di alzarmi.

Nel giro di pochi minuti mi ero calmata e il dottore mia aveva mandata a casa dandomi delle pasticche per non vomitare.

<< Remus, ma ti rendi conto, James mi odierà, Merlino aiutami tu! >> dissi isterica mentre Remus rideva e scuoteva la testa.

<< Remus dovresti confortarmi non ridere, ti rendi conto, sarò madre, accidenti a me, e a quello stupido di mio marito, Merlino ti rendi conto, Remus, sarò una pessima madre e una pessima educatrice! >> dissi cercando di attirare l’attenzione di Remus che ora si era fermato e mi aveva preso le spalle.

<< Lily, tu sei la donna più buona, affidabile e seria di questa terra e sei probabilmente la ragazza più rispettosa delle regole dell’universo, andrà tutto bene e James comunque ha sempre desiderato un figlio quindi, di cosa ti preoccupi? Vivrete una vita felice e serena assieme al vostro piccolo no? >> domandò Remus.

Ora ero più tranquilla.

<< Ti prego dillo tu a James? >> gli domandai.

<< Devi farlo tu, non sono mica io che ho un bambino nella pancia! >> mi rispose Remus.

<< Avanti ora andiamo a casa, aspettiamo James e poi vi lascio soli così puoi raccontargli tutto… >> disse lui.

<< D’accordo >> gli risposi poco convinta.

Arrivammo a casa dieci minuti dopo e James non era ancora arrivato.

Camminai avanti e indietro per tutto il salotto mentre Remus sfogliava tranquillamente la gazzetta del profeta di quel giorno.

<< Santo, santissimo Merlino adorato che proteggi tutti i maghi della terra, i buoni e i cattivi, fa che James la prenda bene, ti scongiuro, farò tutto ciò che vuoi, potrei perfino inginocchiarmi e baciarti le scarpe no? >> pregai così per quasi un ora notando che ogni tanto Remus si lasciava sfuggire qualche risolino.

Era l’una e mezza quando finalmente James entrò in casa seguito da Sirius e Peter.

<< Lily, amore mio sono a casa, guarda chi sono venuti a trovarci! >> gridò lui entrando in salotto.

Ero paralizzata, completamente bianca in volto e quasi svenivo.

<< Sirius, Peter >> bisbigliai quasi impercettibile.

James guardò Remus sbigottito poi i suoi amici appena arrivati.

<< M- mi sono perso qualcosa? >> domandò a Remus.

<< Veramente si, ecco, in realtà, io ti dovrei parlare… >> dissi seria immobile dove ero prima che James entrasse.

<< Bene, allora noi togliamo il disturbo… >> disse Remus alzandosi per uscire.

<< No! >> dissi io.

Remus si risedette e aspettò con impazienza.

James ora mi aveva presa per i fianchi spaventato.

<< James…ecco….io vedi…lo so che è presto…che sono una donna pessima ma… >> dissi agitata.

<< Non sei una donna pessima, sei magnifica >> disse lui.

<< James…no è diverso…io aspetto un bambino >> dissi abbassando lo sguardo e diventando tutta rossa.

James, Sirius e Peter sbiancarono completamente.

<< Q- quindi mi stai dicendo che sarò padre? >> mi domandò.

Annuii sempre guardandomi le scarpe poi un ululato.

<< Evvivaaaaaaaa! Sarò padre, sarò padre, brindiamo avanti, sarete zii non siete felici? >> domandò James ai suoi amici prendendomi in braccio.

<< James! >> dissi io.

Mi riposò a terra tastandomi la pancia.

<< Oh accipicchia, ti ho fatto male, il piccolo sta bene, oh porca miseria, devo stare più attento! >> disse lui guardandomi.

<< James, il bambino sta benissimo è che, non posso bere nulla di alcolico >> risposi io.

<< Ah ma certo, va bene noi allora prendiamo del Whisky incendiario e tu un Acquaviola d’accordo? >> annuii serena.

Anche questa era fatta.

Mentre James versava da bere a tutti i suoi amici parlammo a lungo del bambino.

<< Sarà un gran combina guai! >> disse Sirius.

<< Un momento, scordatevelo, sarà bravo e serio come sua madre, e chi vi dice poi che non sia una femmina? >> domandai io sorridente.

<< Ah ma il problema sarebbe facile, tutti i ragazzi cadranno ai suoi piedi e.. >> continuò Sirius sorridente.

<< Scordatevelo, prima di tutto lo studio! >> gridai io.

DLIN DLON.

James si alzò per andare ad aprire alla porta mentre Sirius continuava a fantasticare sul suo nipotino adottivo.

<< Lily… Un bambino… accidenti..Oh se è una femmina si deve chiamare Alice sia chiaro! >> gridò Alice saltandomi addosso per la felicità.

<< James, toglimi questa sanguisuga di dosso! E comunque potresti evitare di dirlo a tutti senza la mia presenza? >> dissi io mentre Alice si rialzava.

<< Quando scadrà il tempo? >> domandò Alice curiosa.

<< Il trentuno luglio >> risposi io .

Tutti erano felici , ma nessuno ami quanto me , che stavo facendo crescere mio figlio nella mia pancia mentre i nostri cuori battevano all’unisono.

 

Erano passati sette mesi da quando avevo dato a tutti la bella notizia e ormai cominciavo ad essere bella tonda.

<< James, tesoro sai cosa mi andrebbe ora? >> domandai io una sera alle nove.

<< Cosa? >> domandò James sbuffando dato che ultimamente avevo strane voglie.

<< Avrei bisogno di un bel pasticcio di rognone fumate e di un cd di Celestina Werbeck. >> dissi con uno sguardo da cucciolo indifeso.

<< D’accordo Lily, vado a prenderlo! >> sbottò lui uscendo di casa.

Venti minuti dopo era tornato con il pasticcio di rognone e il cd di Celestina ma purtroppo per lui io ero già nel letto caduta in un sonno profondo.

Il mattino dopo, purtroppo per mio marito era domenica e quindi non doveva lavorare.

<< James tesoro, ti va di fare un giretto per la città? >> domandai io impaziente.

Lui acconsentì e insieme uscimmo a braccetto.

<< James, lo sai che tra poco meno di due mesi sarai padre? >> gli domandai.

<< Lo so >> rispose lui contento.

<< Ah Lily, stasera non ci sarò a cena, devo fare una cosa per, l’ordine >> disse lui serio.

Voltai di scatto la testa verso di lui.

<< James non puoi lasciarmi sola! >> gli dissi arrabbiata staccandomi da lui.

<< Avanti Lily, non mi accadrà nulla, e ci saranno tutti gli altri Sirius, Remus, Peter, Frank, Silente, e molti altri dell’ordine >> rispose lui.

<< D’accordo, vai…si vede che tieni più a questa guerra che a vedere tuo figlio nascere >> dissi e iniziai a camminare arrabbiata e ferita.

<< Lily, ragiona se non farò tutto questo molto probabilmente neanche nostro figlio vedrà mai la felicità! >> mi gridò contro prendendomi un braccio.

<< Non toccarmi Potter >> gli dissi correndo verso casa.

Gli occhi mi bruciavano alle lacrime, non per aver risposto male a mio marito, cioè si anche per quello ma soprattutto perché l’avevo chiamato Potter, come quando lo odiavo e ciò non era nulla di buono.

Dieci minuti dopo James rientrò in casa.

Io ero stesa sul divano e lui si sedette accanto a me.

<< Possiamo parlare? >> mi domandò.

Abbassai la gazzetta del profeta e lo guardai attenta.

<< Senti Lil, lo so bene che ai paura, ma se tu fossi al posto mio lasceresti che Alice, Amelia, Emmeline e Marlene andassero da sole nella tana del lupo? >> mi domandò serio.

Scossi lievemente la testa.

<< Promettimi che starai attento… >> gli bisbigliai all’orecchio.

<< Te lo prometto >> rispose lui.

Poi salì in camera per prepararsi.

Quando tornò di sotto alle 18.00 io ero triste e stesa nel divano.

Mi salutò con un bacio e poi uscì sotto al pioggia scrosciante.

Cenai da sola e poi alle undici mi stesi sul letto senza però riuscire a dormire.

Non sapevo bene di cosa si trattasse il progetto di James e per quello ero ancora più preoccupata.

Lentamente mi rannicchiai sotto le coperte a pancia sopra osservando la porta chiusa.

Poi d’un tratto la vidi.

La maniglia della porta si abbassava lentamente.

Presi la bacchetta più veloce della luce e la puntai davanti alla porta.

Nel giro di pochi secondi accaddero molte cose.

Il mio assalitore aprì la porta e io lo pietrificai.

<< A- ah colto sul fatto! >> gridai correndo verso l strano personaggio.

<< James?  Accidenti potevi dirlo! >> gridai liberandolo e facendolo rialzare.

<< Ma sei impazzita? >> mi domandò.

Prima che riuscissi a rispondere però mi scaraventai su di lui in un abbraccio stritola costole e lo baciai dolcemente.

< Come mai ai fatto così tardi? >> domandai curiosa.

<< Ah…il piano è andato a rotoli! >> rispose lui e insieme ci addormentammo abbracciati e sereni.

 

Il giorno dopo Silente ci disse che era il caso di mettere un incanto fidelius alla casa, per proteggere il nostro bambino, che ci aveva detto era ricercato da Voldemort.

<< Accidenti Albus, mio figlio è ricercato ancor prima di venire al mondo! >> sbuffai io.

<< Dovrete scegliere un custode segreto! >> disse Albus.

James guardò Sirius che però scosse la testa.

<< Secondo me, è meglio scegliere Peter, nessuno sospetterebbe di lui, avanti si aspetteranno tutti che affiderai questo compito a me o a Remus, ma mai a Peter! > disse Sirius.

James lo guardò con un sorriso sul volto in un misto tra lo spaventato e il serio.

E così fu, Peter divenne il nostro custode segreto.

Tutti avevamo fiducia in lui, senza sapere che il pericolo invece era proprio dietro l’angolo.

 

Note dell’autrice:

Allora eccomi di nuovo qui, questa mattina dato che ho avuto difficoltà per collegarmi ad internet vi ho scritto due capitoli

Allora che ne pensate? Commentate in tanti e soprattutto per darmi consigli.

ciaoooooo

 

 

 

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Capitolo 13
*** Harry ***


13. Harry

 

‘’Forse non sai quel che darei Perché tu sia felice
Piangi lacrime di aria

Lacrime invisibili Che solamente gli angeli
san portar via

Ma cambierà stagione
ci saranno nuove rose

E ci sarà dentro te e al di là dell’orizzonte
una piccola poesia

Ci sarà forse esiste già al di là
dell’orizzonte una poesia anche per te

Vorrei rinascere per te e ricominciare insieme come se
non sentissi più dolore
ma tu hai tessuto sogni di cristallo

 troppo coraggiosi e fragili per morire adesso
solo per un rimpianto

Ci sarà dentro e te e al di là dell’orizzonte
una piccola poesia

Ci sarà dentro e te e al di là dell’orizzonte
una poesia anche per te

Perdona e dimenticherai per quanto possa fare male in fondo sai
che sei ancora qui
e dare tutto e dare tanto quanto il tempo in cui il tuo segno rimarrà
questo nodo lo sciolga il sole come sa fare con la neve

Ci sarà dentro e te e al di là dell’orizzonte
una piccola poesia

Ci sarà forse esiste già al di là dell’orizzonte
una poesia anche per te anche per te
per te ’’

 

( Elisa- Una poesia anche per te    Dedicata a Harry da Lily, perché

Solo una madre può capire ciò che prova per suo figlio.)

 

 

 

Era una mattina di luglio, precisamente il trenta e stavo stesa sul divano.

<< James, oggi non me la sento proprio di venire alle riunioni, potresti dire agli altri che mi dispiace davvero? >> domandai a mio marito che era seduto accanto a me.

<< Certo, tesoro tu riposati e se ai bisogno usa il feletono >> rispose James sorridente.

<< Telefono >> lo corressi io.

James mi aveva costretto ad imparargli ad usare un Telefono nell’eventualità che avessi avuto problemi e così io premurosamente glielo avevo insegnato anche se con scarsi risultati però.

James uscì di casa e io restai stesa sul divano con gli occhi chiusi.

Il mio bambino sarebbe nato di lì a pochi giorni.

Sapevamo che era un maschio e avevamo anche scelto un nome perfetto, Harry James Potter.

Il secondo nome , James, glielo aveva dato Sirius che sarebbe stato il suo padrino al battesimo.

Erano giorni ormai che ricevevo ogni sorta di regalo: dalla culla ad uno strano aggeggio che avevo messo subito in cantina che Harry avrebbe dovuto usare per andare in bagno.

Non c’è nulla di male nel fatto che Harry usi un bagno certo, il problema era che questo bagno, insomma era di plastica e doveva essere pulito a mano quindi voleva dire pulirlo ogni giorno più di una volta altrimenti puzzava in una maniera infinita.

Naturalmente anche James era d’accordo con me.

Erano passati venti minuti da quando James se n’era andato quando mi alzai per andare a bere ma purtroppo per me scivolai lunga distesa a terra senza riuscire ad alzarmi.

Guardai il telefono sopra il comodino e cercai di prenderlo con scarsi risultati.

Poi mi ricordai chi ero, una strega, così sfilai di tasca la bacchetta e pronunciai la formula che fece sfrecciare il telefono verso di me.

Composi il numero e dall’altra parte James rispose.

<< Pronto? >> disse James.

Ringraziai Merlino che almeno in quella zucca vuota di mio marito non ci fosse solo segatura.

<< James, ho bisogno di te, corri sono caduta e…AAAAAAARRRG >> gridai e il telefono mi cadde di mano.

Harry cominciava a scalpitare e capii subito che voleva venire al mondo.

In pochi minuti James si era smaterializzato lì assieme a Sirius e Remus e mi portarono all’ospedale.

 

 

<> continuava a ripetere James ad ogni medico che passava.

<< Signore la prego si sieda e aspetti, sua moglie dovrebbe uscire a momenti >> rispose la decima infermiera che James bloccò.

<< Allora James, pronto a vedere tuo figlio? >> domandò Sirius ridendo.

<< Spiritoso >> rispose James.

Dieci minuti dopo uscii dalla stanza stanca morta ma dopotutto felice.

<< Lily, amore, Lily! >> gridò James venendomi incontro.

<< Signor Potter la prego di non far affaticare sua moglie, ora vi sistemeremo in questa stanza e poi vi porteremo il bambino… >> disse l’infermiera sorridente uscendo dalla stanza

<< Ehi, come stai? >> mi domandò James accarezzandomi la fronte.

<< Stanca ma super felice >> risposi io ricambiando al sorriso.

<< Scusate ma la signora Potter ha bisogno di riposo e potrete entrare solo dopo che sarà uscito il marito! >> gracchiò l’altra infermiera che nel frattempo stava bloccando Sirius e Remus davanti alla porta.

<< Ma James potrebbe stare lì dentro fino a che non lo colpisce un Gorgosprizzo! >> ribatté Sirius.

Io sentii tutto e sorrisi.

<< No, signora Phoebe li lasci pure entrare! >> gridai all’infermiera che lasciò passare i miei amici.

<< Sirius vuoi farci scoprire…come ti è venuto in mente di parlare di Gorgosprizzi! >> disse James serio.

Ridemmo tutti e pochi minuti dopo l’infermiera rientrò con un fagotto tra le braccia.

<< Eccomi, eccomi, vi presento il piccolo Harry! >> disse la donna posando tra le braccia mio figlio.

<< Nostro figlio… >> bisbigliò James.

Sorrisi guardando il piccolo che dormiva fra le mie braccia e muoveva la manina stretta a pugnetto.

<< E’ bellissimo non è vero? >> domandai a James alzando lo sguardo su di lui che aveva uno sguardo felicissimo.

<< E’ bellissimo, il nostro piccolo Harry! >> rispose lui.

Poi lo prese fra le braccia e lo presentò a tutti.

<< Allora Harry questo è zio Sirius e questo zio Remus, ma puoi chiamarli più semplicemente Felpy e Looney va bene? Molto semplice! >> disse James indicando prima Sirius poi Remus.

<< Aspettate un attimo, Felpy no è! E’ orribile Merlino! >> disse Sirius rabbioso.

<< Oh James fa tenere il nostro piccolino ai suoi zii no! >> dissi io mentre James passava Harry a Sirius.

Pochi minuti dopo nella sala si precipitarono anche Amelia, Emmeline, Marlene, Alice e Frank.

<< Accidenti Lily, sei mamma! >> disse Marlene dandomi una pacca affettuosa sulla spalla.

Sorrisi.

<< Oh Lily, volevo presentarti il piccolo Neville, è nato da una settimana ma non abbiamo mai avuto l’occasione di incontrarci! >> disse Alice avvicinandosi a me e facendomi vedere un bambino dall’aria paffuta.

Sorrisi e poi ripresi mio figlio tra le braccia.

<< Mi scusi infermiera, quando potrò uscire? >> domandai io.

<< Credo che domattina potrà andarsene da qui! >> rispose l’infermiera sorridendo e dando una carezza al piccolo Harry che ora si era svegliato.

<< James guarda si è svegliato! >> sussurrai io.

<< Ciao Harry! >> disse lui dandogli un dito.

Harry rise sonoramente mostrando la bocca sdentata.

<< Ti trova buffo! >> dissi io ridendo.

<< Ah quello buffo sarei io è? Non lui che non ha neanche un dente vero? >> mi domandò lui ridendo.

<< Ah, James Potter non permetterti di insultare il nostro piccolino! >> dissi io dandogli un bacio sul mento.

Il mattino dopo riuscimmo a tornare a casa felici e leggermente stanchi.

<< Benvenuto Harry nella tua nuova casa! >> disse James facendomi entrare.

<< Egghegghe! >> rispose Harry con un sorriso divertito sul volto.

<< Vedo che la chiacchiera non ti manca! >> dissi io sorridente.

<< Sei proprio come tua madre, stessi occhi e stessa parlantina con fare da so-tutto-io! >> disse James.

<< Si ma per il resto è identico a te! >> risposi io e poi salii per metterlo nella culla.

 

 

Erano passati sei mesi dalla nascita del piccolo Harry quando in un giorno piovoso inaspettatamente suonò il campanello.

<< James apri tu per favore! >> gridai dal bagno dove stavo facendo il bagno ad Harry.

Due minuti dopo ero in salotto accanto a James con Silente davanti.

<< Albus va tutto bene? >> gli domandai.

<< Lily devo darti una spiacevole notizia… >> mi proferì Silente.

Guardai James spaventata pensando ai nostri amici poi Silente parlò di nuovo.

<< Lily , James devo darvi la spiacevole notizia del ricovero immediato di Frank e Alice Paciock all’ospedale San Mungo >> disse Albus.

Strabuzzai gli occhi.

<< C- che cosa gli è successo? >> domandai con un filo di voce.

<< Bellatrix Lestrange, e altri della sua banda li hanno torturati fino alla pazzia per uccidere il loro bambino, Neville che fortunatamente era dalla nonna >> rispose Silente.

All’improvviso dal nulla mi prese un gran formicolio alla testa.

Mi passai una mano tra i capelli con le lacrime che rigavano il volto.

<< No…James…state scherzando…DITEMI CHE E’ UNO SCHERZO! >> gridai il più forte possibile.

James mi prese la testa sul suo petto soffocando i miei singhiozzi mentre anche lui lasciava scivolare le lacrime lente e calde sulle guance.

Quella notte dormii davvero male.

Bellatrix Lestrange entrava ed usciva dai miei sogni continuamente prima uccidendo James e poi torturando Harry, il mio piccolo.

<< No! >> gridai svegliandomi di soprassalto e sedendomi sul letto.

James accese la luce e diventò serio.

<< Lil…stai bene? >> mi domandò.

<< S- si…tutto apposto torna a dormire… >> gli risposi mentre mi ricoricavo nel letto voltata verso la finestra chiusa.

 

 

 

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Capitolo 14
*** Le braccia della morte ***


14.  Le braccia della morte

 

Era ormai passato molto tempo da quando Alice e Frank, i miei amici erano stati torturati ed era da altrettanto che non andavo a trovarli.

Così quel giorno precisamente la mattina di ognissanti, ovvero Halloween, io e James ci decidemmo di andare al San Mungo per andarli a trovare.

<< James sei pronto? >> domandai a James che si stava sistemano i capelli.

Due minuti dopo eravamo davanti al magazzino dal quale si poteva accedere all’ospedale.

Entrammo attraverso il manichino e ci dirigemmo direttamente al bancone dove una anziana signora era seduta.

<< Salve… vorrei vedere Alice e Frank Paciock >> dissi aspettando risposta.

<< Oh, ragazzi correte guardate chi c’è! >> gridò quest’ultima ed un orda di gente apparve attorno a  noi.

Ero davvero confusa tutta quella gente mi fissava incredula.

<< Mi scusi, potrei sapere perché ci fissate? >> domandai seria.

<< Oh bhè ecco vede, i signori Paciock è da più di un mese che vogliono vedere la bella donna dagli occhioni verdi! >> rispose quest’ultima.

Guardai James mentre riuscivo a trattenere le lacrime

Sorrisi all’infermiera che ci accompagnò dritti nella stanza quattrocentoventi.

Alice e Frank erano lì seduti con un’ anziana signora che aveva fra le braccia un bambino paffuto.

<< Augusta! >> la salutai.

Augusta era la madre di Frank, una donna deliziosa che dalla loro disgrazia si prendeva cura di Neville.

<< Oh Lily, James come state? >> ci domandò dopo un caloroso abbraccio.

<< Benone… >> risposi guardando Alice.

<< Lily, guarda i troll mi stanno mangiando le orecchie >> mi disse Alice avvicinandosi con una ria sognante.

Le accarezzai una guancia triste mentre lei mi stringeva in un abbraccio.

Lei si staccò e vide le lacrime rigarmi il volto.

<< No Lily, non piangere a te non faranno niente, sospetto che ce l’abbiano con le Alici! >> mi disse sorridendo guardandosi attorno.

Inarcai un mezzo sorriso mentre lei lo ricambiava.

Poi anche Frank si avvicinò e cominciò a giocherellare con gli orecchini che portavo.

Sorrisi e dopo essermeli tolti glieli porsi.

<< Puoi tenerli se vuoi >> dissi a Frank che ora mi guardava stralunato.

Ero a pezzi, erano mesi che non andavo più a trovare la mia amica perché ero davvero triste nel vederla così stranamente… serena.

Augusta soffocò un singhiozzo e dopo aver borbottato un leggero ‘’ Scusatemi’’ uscì dalla stanza.

Nonostante fosse passato molto tempo non riuscivo a trattenermi.

Alice si guardava intorno con quello sguardo felice senza sapere che suo figlio era proprio lì con lei.

Già Alice non riconosceva più nessuno a parte me, James e la madre di Frank.

Era davvero straziante vederla così.

La abbracciai ancora poi la accompagnai nel letto per farla riposare assieme a Frank.

Alice si stese e gentilmente mi lasciò un buffetto sul mento.

<< Ehi Lil, mi canti una canzone? >> mi domandò sorridente.

Cominciai.

<< In questo girotondo d’anime

 chi si volta è perso e resta qua

 lo so per certo amica mi son voltata anch’io,

 per raggiungerti ho dovuto correre.

 Ma più mi guardo in giro e vedo che,

c’è un mondo che va avanti anche se,

se tu non ci sei più, se tu non ci sei più.

 E dimmi, perché in questo girotondo d’anime non c’è

 No, un posto per scrollarsi via di dosso

 quello che c’è stato detto e

 quello che oramai si sa

 e allora sai che c’è, c’è che c’è

 c’è che prendo un treno che va a paradiso città… >> cominciai a cantare la canzone più bella che avessi mai sentito, babbana.

Non feci in tempo ad alzare gli occhi che Alice già dormiva beata con un sorriso sul volto.

Le lacrime scesero bollenti sulle guance.

<< Alice, io non volevo che finisse così, io volevo restare con te per sempre, non volevo che accadesse.

Scusami, ora ti sembrerò scema a piangere e mi ero ripromessa di non farlo, ma guarda non ce l’ho fatta, mi dispiace, so che non ti piaceva vedermi così quando eravamo ad Hogwarts!

Ti ricordi, ad Hogwarts? Lì era tutto più facile quando eravamo in riva al lago a ridere come due matte o quando tu sei caduta dalle scale e avevi un bernoccolo grande come una casa proprio lì sulla fronte e io ridevo.

 Ma ora non ci riesco più a ridere, non più, non riesco a ridere nemmeno per le battute di Sirius, già, perché non le fa più, nessuno è più felice da quando tu e Frank, bhè lo sai…

 Remus ha smesso di vedersi con la sua vecchia ragazza, io e James siamo sempre tristi, Sirius e Marlene non ridono più come una volta , Emmeline se n’è andata per sempre, Amelia è triste e Peter è sempre così strano, triste e solo , ci manchi Alice, ci manchi >> bisbigliai tenendole stretta la mano.

Poi mi alzai e uscii dalla stanza dove Augusta stava parlando con James.

<< Andiamo? >> feci a James mentre mi asciugavo le lacrime e Augusta mi dava dei colpetti sulla schiena.

<< Grazie! >> ci disse prima che uscimmo dall’ospedale.

Quando tornammo a casa mi misi subito ai fornelli per il pranzo mentre Harry giocava in salotto con la sua scopa giocattolo e James lo teneva d’occhio.

Stavo meglio quando due anni prima ero ad Hogwarts serena nel mio letto caldo.

Ora invece le notti erano insonni, o per aspettare James o per gli incubi.

E ogni volta un lampo di luce verde mi faceva sobbalzare.

Quel lampo di luce verde, si il lampo di luce verde che aveva ucciso la mia amica Emmeline.

Era così forte, lei.

Era una serata scura e avevamo fatto irruzione in un covo di Mangiamorte.

Eravamo usciti tutti illesi ma naturalmente prima di riuscire a cantar vittoria dovemmo far conto alla rabbia di Voldemort che nel giro di pochi istanti aveva saputo delle catture e aveva mandato rinforzi.

Lucius Malfoy, era stato lui il bastardo che mi aveva portato via la mia piccola amica.

Un lampo di luce verde e ZAP, Emmeline era accasciata a terra con gli occhi spalancati e un sorriso sul viso.

L’ultimo sorriso prima di andarsene per sempre, senza poter vedere sua figlia Greta andare a scuola o dire la prima parola, senza vedere nulla.

Strappata alle braccia della vita senza alcuna pietà.

Lei ci diceva sempre di non disperare per i morti, ma per i vivi che non sapevano amare.

Questa era la sua filosofia e quella di Silente.

Ma come posso non disperare per la morte di una mia compagna? Non potevo.

Lei era sempre la più sorridente di noi, la più felice anche tra la guerra, la più sorridente.

Quella che non demordeva mai e che ogni volta che acchiappavamo un Mangiamorte gridava a tutta voce ‘’ Fuori uno! ‘’.

Si lei che mi aveva donato una piccola speranza, ora anche lei sen’era andata e quello spiraglio di luce si era chiuso.

Dopo pranzo io e James mettemmo Harry nel letto senza fare un parola fino a che il nostro bambino non si risvegliò.

<< James, fai quei giochi di luce con a bacchetta che lo fanno divertire avanti, così con un po’ di fortuna si riaddormenta! >> gli dissi tornando serena mentre James faceva divertire Harry.

Dopo un po’ il piccolo iniziò a sbadigliare così lo presi e lo portai di sopra per farlo riposare mentre James si stiracchiava abbandonando la bacchetta su divano.

Salii e lasciai Harry nel lettino quando sentii James cacciare un urlo.

<< Lily, va via! Prendi Harry e scappa lui è qui! >> gridò.

Mi si gelò il sangue nelle vene e non sapevo cosa fare.

Di scatto iniziai a fare barriera davanti ad Harry poi chiusi la porta, mettendo dietro di essa tutto, la poltrona, i comodini , tutto.

Ma lui riuscì con un incantesimo ad aprirsi un varco.

E mentre mi guardava rideva.

Sapevo che James se n’era andato gridai ma nessuno venne ad accorrermi.

<< Spostati stupida, spostati non voglio te, voglio il moccioso! >> mi disse lui.

Indossava un mantello nero lunghissimo e aveva il cappuccio.

<< No, ti prego prendi me, lascia stare Harry! >> gli dissi con le braccia aperte cercando di proteggere mio figlio.

<< Spostati! >> mi intimò.

Non mi spostai, restai lì a fissare la sua bacchetta puntata su di me.

<< Avada Kedavra! > gridò.

E la mia vista si offuscò in un lampo verde.

Il mio corpo cadde a terra privo di ogni respiro, morto.

Ma vedevo ancora tutto, vidi Harry che iniziava a piangere e poi un altro lampo di luce verde fece scoppiare la casa.

Se non ero morta allora perché ero ancora lì tra le macerie?

Corsi per cercare Harry e James.

Dopo dieci minuti vidi due figure arrivare, Sirius e Hagrid.

Il secondo stava prendendo Harry fra le braccia mentre l’altro chiamava a gran voce me e James.

<< James, Lily, dove siete? >> gridò Sirius.

<< Sirius per di qua! >> gli gridai.

Ma dopo aver pronunciato le parole solo una soffice nebbiolina apparve fra le labbra e Sirius non riusciva a sentirmi.

Ero davvero morta allora.

Poco dopo mi accorsi che anche James girava fra le macerie in cerca di me.

<< James? >> gli domandai correndo.

Lui poteva sentirmi.

<< Lily…amore…siamo…siamo…morti! >> mi disse infine.

Io annui e guardai Hagrid e Sirius ora vicini che piangevano silenziosamente.

<< James, guarda, guarda Harry, è salvo, è salvo! >> gli gridai.

James si avvicinò al piccolo insieme a me.

Gli carezzammo la fronte dove c’era una piccola ferita.

Anche Harry piangeva ma dopo che io e James lo guardammo smise e cominciò a essere più calmo.

<< D- devo portarlo dalla sorella di Lily, Sirius… Sirius ai capito? >> gli domandò Hagrid singhiozzando.

<< S- si… >> rispose Sirius che ora si accingeva accanto ai nostri cadaveri.

James gli corse incontro, sperando di potergli parlare.

<< Sirius amico mio sono qui, guardami! >> gridava all’amico che sembrava sordo.

Mi avvicinai con le lacrime agli occhi.

<< James , Sirius non può sentirti, nessuno può avanti alzati! >> gli dissi prendendolo alle spalle mentre continuava a chiamare Sirius con tutta la voce che aveva.

Ed ora vedevo tutto bianco, presi James per mano e il bagliore ci acceco fino a che non fummo invasi totalmente dal bianco e li vidi.

Vidi tutti li in piedi che sorridevano.

Emmeline, mia madre e mio padre poi subito di fianco i genitori di James e molte altre persone che erano morte e che conoscevo.

Mi avviai di fronte alla mia famiglia.

<< Ciao mamma, ciao Papà! >> bisbigliai prima di abbracciarli.

 

 

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Capitolo 15
*** La grande Sala bianca ***


Dedico questo capitolo alle miei commentatrici affezionate, LadySayka e bethpotter, nella speranza che lo trovino bello e che riesca ad entrare nel loro cuore.

Grazie ancora a chi mi a sempre seguito e a chi invece non h

 

 

15. La grande Sala bianca

 

<< Ciao mia piccola stella >> mi rispose mia madre.

Era tutto così bello lì.

Tutti avvolti nel bianco da una nebbiolina che rendeva il tutto particolarmente surreale.

Ma doveva essere reale, anzi lo era.

C’erano tutti lì, tutti, poi d’un tratto mi sentii in colpa e di nuovo le lacrime scesero lente e calde sulle guance.

<< Che succede Lily? >> mi domandò James.

<< James, Harry, porteranno Harry da mia sorella, non deve, no…lui è speciale, è il mio angelo! >> gli dissi io stringendolo a me.

<< Oh Lily tesoro, guarda qua… >> mi disse mio padre.

E dove prima non c’era nulla apparve una piccola bacinella d’acqua così limpida e trasparente da fare giochi di luce meravigliosi.

<< E’ un pensatoio? >> domandai seria avvicinandomi.

<< Ma no figliola, guarda bene… >> mi suggerì mia madre.

Anche James si avvicinò e così capimmo.

<< Questo non è un pensatoio… Da qui puoi seguire la vita di tuo figlio, non ti ricordi quando ti dicevo che i morti resteranno con noi per sempre? >> mi domandò mia madre.

Sorrisi e capii.

Poi presi James per mano e insieme infilammo le mani unite nella acqua calda della bacinella.

In un secondo fummo risucchiati e si stava così bene fino a quando tutto non tornò nitido e chiaro.

Eravamo arrivati davanti al vialetto di una villetta di Privet Drive, dove tre persone stavano discutendo silenziosamente.

<< Silente, queste persone sono la peggior specie di babbani che io abbia mai conosciuto! >> disse la Mcgranitt.

<< Lo so Minerva, Lo so, ma sono i suoi unici parenti in vita! E voglio che Harry stia all’oscuro dalla sua vera natura fino a… tempo debito >> rispose Albus serio posando il piccolo fagotto nello zerbino di casa.

<< James guarda il nostro piccolo, dorme di già! >> dissi avvicinandomi lentamente.

Guardai tutti i presenti.

Albus aveva uno sguardo decisamente triste, Minerva lasciava che lacrime inondassero il suo viso silenziose e Hagrid piangeva più che rumorosamente.

<< Staremo sempre vicino al nostro bambino! >> bisbigliò James con le lacrime agli occhi.

<< Sempre! >> risposi accarezzando appena la fronte di Harry.

Di nuovo sparimmo dentro l’acqua della bacinella e tornammo nella grande stanza bianca dove tutti erano lì.

 

Ma io e James non smettemmo mai di seguire la vita di nostro figlio, mai.

C’eravamo sempre, invisibili agli occhi umani ma c’eravamo.

Eravamo lì quando si batté contro Voldemort al primo anno, quando uccise il Basilisco al secondo, quando rincontrò i Malandrini al terzo, quando superò tutte le prove del torneo Tremaghi al quarto, quando andò al Ministero con i suoi amici e sconfisse ancora Voldemort al quinto anno, quando andò nella caverna con Silente al sesto e soprattutto c’eravamo quando uccise definitivamente Lord Voldemort nella Sala Grande.

E ogni volta che lo vedevamo le lacrime di gioia ci rigavano il volto, sempre, perché non è cosa da tutti i genitori veder il proprio figlio battersi e sfidare la morte ogni giorno.

No, sapevo fin da quando morii che Harry sarebbe stato un ragazzo speciale, lo sapevo.

E con me lo sapeva anche James.

Il mio James, il padre di mio figlio.

James che quando rivide Harry accanto ai suoi amici al terzo anno sorrise e fu proprio lui a suggerire ad Harry di risparmiare Peter.

Peter, l’anello debole.

La pecora nera del gruppo, eppure a scuola erano sempre tutti e quattro così uniti, sempre affiatati e pronti a correre il rischio per gli amici.

Ma in ogni gruppo c’è l’anello debole e in questo c’era Peter.

Ma nonostante tutto James, era riuscito a perdonare Peter, si, lo aveva perfino salvato da Remus e Sirius al terzo anno ad Hogwarts di Harry.

James, mio marito, avrebbe fatto di tutto per gli amici.

 

 

Passarono gli anni e vedemmo molte persone andarsene dal mondo degli umani e venire nel nostro.

Prima Sirius, poi Silente, Charity Burbage la nostra professoressa, Malocchio Moody, Severus, Remus e Ninfadora, tutti arrivarono nella grande e calda sala bianca, sempre.

E tutti insieme vedemmo Harry annientare Voldemort e diventare grande, sposarsi e avere tre bellissimi figli Lily Luna Potter, Albus Severus Potter e James Sirius Potter.

Lo vedemmo diventare un bravissimo Auror insieme al suo amico Ron e vedemmo la cattura di tantissimi mangiamorte, compresa la morte di Bellatrix Lestrange ( diciamo che era quella che più volevo visto che per colpa sua Alice e Frank erano impazziti e Sirius era morto!) e ogni volta sorridevo, non perché fossi macabra, no, ma perché vedevo in mio figlio quello che da viva vedevo in me e James.

Due persone che erano diventate una, pronte a tutto pur di regalare un futuro migliore agli amici, ai parenti e alle generazioni future, sempre.

 

Harry aveva ormai quindici anni quando Sirius ci raggiunse.

Attraversò il velo bianco e poi arrivò nella grande sala bianca.

<< James, Lily! >> bisbigliò vedendoci.

<< Sirius! >> gridammo noi.

Corremmo da lui e dopo un abbraccio stritola costole continuammo a vivere accanto ad Harry, sempre insieme e così anche quando Harry aveva diciassette anni.

Vedemmo Remus arrivare con Ninfadora nella sala bianca.

<< Remus! >> gridammo io James e Sirius e lo abbracciammo.

<< James, Lily, Sirius vi presento mia moglie Ninfadora! >> disse Remus.

E subito diventammo amiche, io la donna dagli occhi verdi e i capelli rossi, lei una ragazza strana ma simpatica con i capelli fucsia.

Ma il momento più bello fu quando arrivò Silente, lui si che riuscì a farci sorridere.

Anche se preoccupato, lui, il grande Silente aveva una fiducia immensa per lui, il mio Harry, e faceva bene.

Perché il mio Harry, era davvero il ragazzo che è sopravvissuto, era davvero il Prescelto!

 

 

 

Note dell’autrice:

 

Miei cari amici lettori devo darvi una bella notizia ( spero)…continuate a leggere, perché questo è solo il penultimo capitolo!

Ciao ciao

Lilylunapotter

 

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Capitolo 16
*** Di nuovo insieme, per sempre ***


16. Di nuovo insieme, per sempre

 

Harry James Potter aveva ormai raggiunto al veneranda età di settantasette anni.

Aveva vissuto una vita abbastanza bella, aveva sconfitto Voldemort il mago più potente di tutti i tempi che aveva ucciso molte persone, fra cui i suoi genitori e molti altri suoi conoscenti.

Harry Potter dopo aver frequentato la scuola di Hogwarts era diventato un grande e bravo Auror, si era sposato con Ginny Weasley una donna davvero graziosa ed aveva avuto tre bellissimi figli: Lily, Albus e James.

La prima era la più giovane e aveva cinquant’ anni.

Era sposata con il figlio di Draco Malfoy, Scorpius.

Starete pensando, Oh mamma mia come ha fatto al figlia del grande Potter a finire con il figlio di un Mangiamorte?( fa anche rima!)

La risposta è semplice, proprio come Sirius Black era diventato Grifondoro nonostante la fama della sua famiglia anche Scorpius era appartenuto a quella casa e aveva preso in moglie la bella Lily.

I due avevano avuto due figli gemelli e due figlie: Sirius, Leo, Melinda e Phoebe Malfoy.

James Sirius Potter invece aveva cinquantaquattro anni ed era sposato  con la bellissima  Sandrinne Delacure, una cugina molto alla lontana di sua cugina Victoire.

I due avevano avuto un figlio maschio e una figlia femmina: Arthur e Dorea.

Albus Severus Potter invece aveva preso in moglie Alina Mcgranitt, pronipote appunto della professoressa di Hogwarts ed era diventato preside di Hogwarts.

Aveva tre figlie femmine e un maschio: Jean, Luna, Molly e Regulus.

 

 

Quel giorno era piuttosto soleggiato e Harry Potter stava sul balcone della sua casa di Godric’s Hallow assieme a tutta la sua famiglia.

Ginny, la sua adorata moglie era morta qualche mese prima per una grave Spruzzolosi mentre lui era malato da moltissimo e spesso aveva attacchi cardiaci.

Accadde proprio quel giorno mentre pranzava in giardino con tutti i suoi figli e nipoti che si sentì poco bene.

<< Papà? Papà va tutto bene? >> domandò Lily accarezzando la fronte del padre che aveva gli occhi socchiusi.

<< Non sembra stia dormendo, dovremmo portarlo al San Mungo velocemente! >> disse Regulus che era un Guaritori nell’ospedale.

Infatti nel giro di pochi minuti erano lì e avevano saputo che il loro adorato nonno e padre si stava spegnendo.

<< Signorina Potter? >> domandò un guaritore a Lily.

<< Si? >> rispose lei alzandosi velocemente.

<< Suo padre è gravemente malato e morirà nel giro di poco tempo, ora è sveglio e ha detto che vuole parlare con i suoi figli! >> disse il guaritore mostrandogli la stanza dove si trovava Harry.

I tre Potter entrarono e si sedettero accanto al padre.

<< Papà! >> disse Lily dandogli un bacio sulla fronte.

<< Figlioli, sedetevi devo parlarvi! >> disse Harry.

I figli obbedirono e poi restarono in ascolto.

<< Il guaritore mi ha parlato della mia situazione e dice che potrei soffrire molto di più di come sto ora.

Adesso, voi sapete che vi voglio bene come voglio bene ai miei bellissimi nipoti ma, non voglio soffrire più, voglio andare in cielo con vostra madre e tutti i miei familiari, con Ron ed Hermione quindi… >> disse Harry.

<< Non lasceremo che tu muoia! >> disse James alzandosi di scatto.

Lily aveva le lacrime agli occhi e Albus non parlava più.

<< Aspetta James, fammi finire di parlare… Dicevo… non voglio più soffrire lasciate che i guaritori stacchino questo aggeggio così potrò finalmente essere felice! >> disse ancora Harry.

Lily guardò i fratelli con le lacrime che correvano veloci sul viso.

<< Sei sicuro che questo è quello che vuoi? >> domandò Albus al padre che annuì silenziosamente.

<< E sai anche che non potrai tornare indietro? >> gli domandò James.

Di nuovo un cenno d’assenso.

<< Ora l’unica cosa che voglio è rivedere Ginny, i miei genitori e tutti gli altri, lasciatemi andare! >> disse ancora l’anziano steso nel letto.

Lily si avvicinò così da poter far sentire la conversazione solo al padre.

<< Papà puoi farmi un favore quando rivedrai la mamma e i nonni? >> domandò Lily.

Harry fece un segno d’assenso e sorrise.

<< Di alla mamma che le voglio un gran bene e ai nonni che sono fiera di essere stata loro nipote, diglielo papà! >> disse Lily ormai con le lacrime che colavano sul colo.

<< Glielo dirò, ora chiamate il guaritore, potete uscire se vi va… >> cominciò Harry.

<< No, io resto, fino a che non te ne sarai andato! >> rispose Lily.

E insieme a lei gli altri due fratelli annuirono silenziosi.

Dopo dieci minuti il medico si avvicinò all’apparecchio che teneva in vita Harry.

<< Deve firmare qui signore! >> disse il guaritore.

Mio padre firmò poi ci guardò e ci sorrise.

<< Siete stati dei gran bei figli, grazie per avermi regalato ogni giorno un sorriso di più, grazie per essermi stati accanto, grazie e Addio! >> disse Harry.

<< No, non addio, a presto! >> rispose Lily.

In quel momento il guaritore staccò la macchina e il grande Harry Potter restò immobile, l’ultimo sorriso stampato nel volto e poi via.

Lily abbracciò il fratello maggiore con le lacrime agli occhi e poi anche Albus si unì a loro.

Quel giorno non venne mai dimenticato perché per il mondo magico se n’era andato un grande mago: Harry Potter.

 

Harry Potter ora vedeva tutto offuscato poi di botto tutto bianco.

Si trovava in un enorme sala bianca e cosa più importante non era più vecchio ma aveva l’aspetto di quando aveva diciassette anni.

Di fronte a lui si trovavano moltissime persone: Ginny, Luna, Ron, Hermione, i suoi genitori, i Malandrini, la famiglia Weasley al completo e molti altri amici.

Harry si avvicinò cauto ai suoi amici e li abbracciò fortissimo, poi si avvicinò alla moglie e le stampò un bacio sulla bocca.

<< Benvenuto amore mio! >> gli rispose lei.

Poi si bloccò.

Davanti a lui c’erano due figure alte e snelle.

La prima aveva lunghi capelli rosso scuro e occhi di un verde meraviglioso, la seconda era di dieci centimetri più alta della donna e aveva gli occhiali leggermente storti e i capelli tutti arruffati.

<< Mamma, Papà! >> sussurrò Harry.

Corse verso di loro e finalmente dopo settantasei lunghi anni li riabbracciò.

<< Harry… Oh Harry, figlio mio! >> disse Lily sorridendo al figlio.

<< Papà…Mamma! >> disse ancora Harry come se non credesse ai propri occhi.

Poi si voltò ancora verso le altre persone.

Sedute in disparte c’erano Remus e Ninfadora, poco più in là Albus e Severus gli sorridevano.

Harry si avvicinò all’ultimo sorridendo.

<< Professor Piton… bisbigliò Harry.

<< Harry Potter, devo dirti una cosa importante, Ti voglio bene! >> disse Piton e poi sorrise ad Harry.

Harry si rivolse poi ad un uomo che aveva l’occhio di un blu elettrico quasi accecante.

<< Moody! >> disse Harry sorridendo.

<< Vigilanza costante Potter, vigilanza costante! >> disse Malocchio.

Harry sorrise e poi vide Albus Silente.

<< Professor Silente… >> sussurrò Harry.

<< Chiamami Albus, Harry! >> rispose lui e poi improvvisamente gli corse incontro e lo abbracciò.

<< Harry devo complimentarmi con te per la meravigliosa battaglia contro Voldemort, sono un po’ in ritardo ma.. sai com’è! >> disse Silente sorridendo.

Harry era felice lì perché nonostante fosse morto ora aveva tutto ciò che voleva.

Aveva rivisto persone scomparse ormai da tempo.

Poi di botto gli venne in mente che ancora non aveva visto una persona.

Ma non fece in tempo a  voltarsi che Sirius Black era già lì.

<< Sirius! >> gridò Harry abbracciando il padrino.

<< Oh Harry! >> rispose lui ricambiando l’abbraccio.

<< Dov’eri non ti ho visto prima >> continuò Harry.

<< Ah, richiami dall’alto! >> rispose Sirius ridendo da Malndrino.

<< Ah giusto Harry, saprai che tuo padre adorava fare le sue Malandrinate, bhè quassù ha riniziato a farle quindi non preoccuparti se ogni tanto lo vedi con un ghigno malefico sul volto o se lo richiamano dai piani alti! >> disse Lily con un sorriso abbracciando il marito.

<< Oh Harry e poi lo sai che i Malandrini ora sono cinque?!? >> disse Lupin avvicinandosi.

Harry lo guardò sconcertato.

<< Eh certo, ti aspettavi che i gemelli Weasley se ne stessero buoni buoni e silenziosi? >> domandò Fred uscendo da dietro il padre.

Ridemmo tutti con il cure leggero e felice.

Ora si che stavano tutti bene, si, perché ora riaveva la sua famiglia, i suoi amici e tutti quanti.

E poi che male c’era se ogni tanto anche lui e Ron si univano alle Malandrinate nel paradiso?

Ah già scusate,Questa è un'altra storia e quindi…non posso raccontarvi delle scorribande in paradiso!

 

FINE

 

 

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Capitolo 17
*** Ringraziamenti ***


Prima di chiudere per sempre questa storia vorrei fare alcuni ringraziamenti importanti.

 

I primi ringraziamenti vanno a LadySayka e a bethpotter che mi hanno sempre seguita.

Poi vorrei dedicare questo libro alla mia famiglia, perché mi sostengono e mi incitano nel continuare a scrivere.

Ringrazio profondamente tutti coloro che hanno messo la storia tra i preferiti, ringrazio chi leggerà anche le prossime storie che pubblicherò e poi, se me lo concedete, vorrei auto ringraziarmi perché senza la mia testardaggine non avrei mai e poi mai pubblicato le mie storie.

Ringrazio anche la mia prof di Italiano ( strano ma vero! ) che ogni volta che facciamo il tema in classe mi dice sempre che dovrei fare la scrittrice ed è proprio per questo che ho cominciato a pubblicare le mie storie.

 

Grazie, ancora grazie.

Lilylunapotter

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