Il cambiamento di Tom Riddle: Missioni per un mago oscuro potente

di misseli
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 Il Sogno ***
Capitolo 2: *** Cap.2 La chiamata di Peter Minus ***
Capitolo 3: *** Cap.3 L'inganno di Draco Malfoy ***
Capitolo 4: *** Cap.4 La dichiarazione di Draco Malfoy ***
Capitolo 5: *** Cap.5 Il tradimento di Draco Malfoy ***
Capitolo 6: *** Cap.6 La decisione di Hermione Granger ***
Capitolo 7: *** Cap. 7 Il cambiamento di Tom ***
Capitolo 8: *** Cap.8 Il cambiamento repentino di Hermione Granger ***
Capitolo 9: *** Cap. 9 Preparativi di nozze di Ginny Weasley ***
Capitolo 10: *** Cap.10 L' inganno di Theodore Nott ***
Capitolo 11: *** Cap. 11 Prima missione: Salvare Ginny Weasley ***



Capitolo 1
*** Cap.1 Il Sogno ***


Tom Riddle era nella sua villa a leggere la Gazzetta del Profeta con il suo fedele serpente.
Si addormentò e sognò una donna.
Tom non aveva mai visto sua madre. Non ne conosceva il volto, non ne conosceva i lineamenti e a malapena ne conosceva il nome ma quando l'immagine di quella donna dai capelli biondo sporco, di quella donna tanto simile a Orfin gli apparve non gli servirono nemmeno pochi secondi per rendirsi conto di chi fosse: sua madre che non conobbe perché morìdandolo alla luce appena giunta davanti a un orfanatrofio.
"Tom sono qui, mi vedi?" chiese la madre
"Sì mamma, ti vedo sfuocata"
"Promettimi che non ammezzerai mai più, ferma la tua sete di vendetta, tuo padre è morto" lo pregò
"Se la cercò lui, ti rovinò la vita, mamma" si giustificò
"Lo so, mi lasciai morire, perdonami"
"Io ti ho perdonata, ma non sai l'inferno che passai in orfanatrofio, mi picchiavano, mi insultavano e facevo succedere cose molto cattive a quelli che erano cattivi con me"
"Tom mi dispiace, avrei dovuto pensare a te e non a tuo padre che mi abbandonò"
"Non nominarlo, non è degno di essere ricordato" disse Tom, irritato
"Perchè ti lasciò?"
"Lo ingannai sulla mia identità"
"Perchè?"
"Perchè ero una strega e lui mi disse che le disprezzava per i loro poteri che riteneva fossero demoniaci. Era molto credente, se fossi stata sincera forse le cose sarebbero andate diversamente Tom"
"Non lo so mamma"
"Lo amavo con tutta me stessa e lui diceva lo stesso e gli credetti"
Quel giorno decisi di dirli la verità, mi fidavo del suo amore incondizionato, ma lui iniziò ad insultarmi e uscì. Tornò dopo due ore, prese le valigie, le riempì e se ne andò ricordi?"
"Sì” rispose e non seppe mai come veramente quel ricordo entrò nella sua mente. La scena gli si proiettò davanti come se fosse stato lì a vedere tutto.“Perdonalo e fai finire questo spargimento di sangue"
"Mamma lo farò, rimani, non andare" la supplicò
"Sono morta, volevi parlarti ancora, mi è stato concesso"
"Farò tutto, per ridarti la vita"
"Devi salvare i famigliari delle persone che hai ucciso e fatto uccidere, almeno quattro e in cambio avrai me, tesoro pensaci"
Tom si svegliò agitato.
Pensò al sogno e alle parole della madre madre e decise di mettersi all'opera.
Il serpente si svegliò guardandolo perplesso e si fece accarezzare.

 

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Capitolo 2
*** Cap.2 La chiamata di Peter Minus ***


Tom, esatto, Tom. Aveva per anni rifiutato il nome di suo padre, cercandone uno migliore: un nome che lo rendesse cieco delle sue origini, tanto da disprezzare i mezzosangue, come lo era lui stesso; un nome che portasse terrore e rispetto. Ora però, dopo quel sogno, dopo aver visto sua madre, tutto era cambiato. E quel nome, Tom Riddle, non gli suonava più così inadeguato, così poco importante, impotente. Quel nome era tutto ciò che rimaneva di sua madre, il ricordo dell’uomo che aveva amato e che poi aveva perduto.
Tom diresse il suo fugace e forse non più freddo sguardo verso Nagini, la sua compagna, l’unica che lo capiva sempre, l’unica di cui potersi fidare davvero. Dopo aver incrociato per qualche istanti lo sguardo del serpente, e avergli proferito parole che solo loro avrebbero inteso, Nagini strisciò dalla stanza, lasciandolo solo.
Non uccidere più nessuno
Forse sua madre pensava che sarebbe stato facile? Il suo ricordo e le sue preghiere erano ancora vivide dentro la sua mente, ma per quanto lo sarebbero state? E poi chi l’avrebbe aiutato nella via della salvezza?
Qualche istante dopo, lo strisciare lento del serpente fuori della stanza, seguito da passetti affrettati e nervosi, annunciarono l’arrivo del desiderato ospite, distogliendo Tom dai suoi pensieri.
"Mi ha cercato mio Signore?" chiese l’uomo senza guardarlo in faccia, mentre si avvicinava alla poltrona di Tom, con fare decisamente troppo influenzato dagli anni passati nel corpo di un topo.
"Sì, ma non c'è bisogno di essere così formale, Peter"
"Perché, mio Signore?" chiese perplesso, ascoltando la voce del suo Signore così diversa dal solito.
"Questi non sono affari che ti riguardano Minus, ho detto non essere formale, non impicciati pure degli affari miei’’ eccolo, Lord Voldemort stava tornando a galla. Tom fece un lungo respiro, prima di riprendere ‘’Voglio che tu mi porti qui la Signorina Hermione Granger e la ragazzina che ho plagiato anni fa, tramite il diario"
"Ginny Weasley"
"Sì, proprio lei. Voglio che tu porti la Weasley e che Draco Malfoy mi porti la Granger" disse Tom, dopo aver lentamente ritrovato la calma
"Draco, la odia" si giustificò "E se si rifiutasse?" chiese agitato
"Non lo farà, non si metterà mai contro di me, non è uno stupido, è solo un debole"
Peter Minus si smaterializzò, ancora nervoso per l’atteggiamento del suo Padrone.

 

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Capitolo 3
*** Cap.3 L'inganno di Draco Malfoy ***


Peter Minus, davanti ai cancelli della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, pensò a lungo a come fare per entrare. Di certo l’astuzia e l’intelligenza non erano le sue qualità più note, anzi forse dovevano ancora trovare una qualità vera che gli si potesse addire. Tuttavia, quella sera fu fortunato: si trasformò in un topo, sfruttando ancora quella magia che aveva imparato con gli altri Malandrini, coloro che aveva tradit0, colpevole anche della loro morte. Dopo del tempo che sembrò interminabile, si trovò nuovamente all’interno della scuola, dirigendosi verso i sotterranei, dove era sicuro di trovarci il suo obiettivo: Draco Malfoy.
Quando lo trovò, era indaffarato nel fatturare qualche ragazzino di Serpeverde, che si ritrovò delle pustole dove nessuno vorrebbe averle. Sghignazziando insieme ai suoi "amici’’ Tiger e Goyle, Draco si diresse verso il suo dormitorio, dove era stato preceduto da Codaliscia, che ora lo aspettava seduto nel letto e nervoso.
"Signorino Malfoy’’ disse, accennando un piccolo inchino
"Voi, fuori’’ ordinò Draco ai suoi compagni di casa, indicando la porta. Con aria di sufficienza poi si rivolse a Minus "che cosa vuoi?’’
"Il Si-signore Oscuro ha ordinato di portargli la Granger, dovrai essere tu a farlo’’ rivelò l’uomo, tenendo gli occhi bassi, convinto di non ricevere una risposta affermativa.
"La Granger? E perché mai? Non mi ascolterà mai… è una mezzosangue poi’’ qualche infinito secondo di silenzio dopo aggiunse "d’accordo, lo farò’’. In realtà Draco non aveva la più pallida idea di avvicinare quell’arrogante so-tutto-io, dato che i loro unici rapporti si limitavano ad insulti o incantesimi offensivi, inoltre era una sangue sporco, che diamine! Ma ci doveva riuscire, ne andava della sua vita d’altra parte.
"Granger’’ la chiamò, dopo averla raggiunta in biblioteca, dove stava studiando con Ginny Weasley
"Malfoy’’ gli rispose lei, senza nemmeno degnarlo di uno sguardo
Lui la guardò a fondo prima di continuare, la stava per consegnare a Lord Voldemort, e per quanto valesse l’opinione di un Mangiamorte, anche lui pensava che Voldemort era un pazzo assassino. "Senti Granger…’’
"Malfoy, non so se sai osservare, ma stiamo studiando. Ovviamente tu non studi dato che i tuoi genitori ti hanno raccomandato per bene in pozioni, ma domani c’è un test e voglio prendere E’’.
"Ti vuole la McGranitt mezzosangue, non pensare che per me sia stato piacevole venire a chiamare e poi accompagnare dalla professoressa la Grifondoro zanne lunghe’’ le rispose acido, mentre si dirigeva verso l’uscita della biblioteca, aspettando che Hermione lo seguisse.
"Il signorino mi deve accompagnare Ginny, ci vediamo dopo’’ sorrise all’amica, mentre, dopo aver riposto i suoi libri di pozioni nella borsa, si dirigeva contro voglia verso Malfoy. "Dove ci aspetta?’’ chiese Hermione, dopo aver notato che stavano prendendo una direzione opposta rispetto alla studio della McGranitt.
"Tu sei un prefetto oppure no? Ci vuole incontrare tutti nella stanza delle necessità, dice che c’è un problema con un non so che libro’’ si inventò di sana pianta Draco, sperando di essere credibile. Ovviamente, alla parola "libro’’ le orecchie della Granger si erano immediatamente drizzate, e lui era sicuro che stesse ripassando nella sua mente tutti gli incantesimi che conosceva per rimuovere lo sporco dai libri o per evitare che le pagine diventino gialle.
Arrivarono alla stanza delle necessità dopo qualche minuto, la ragazza lo sorpassò entrando per prima, ansiosa di confrontarsi con la McGranitt sugli incantesimi da utilizzare.
 

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Capitolo 4
*** Cap.4 La dichiarazione di Draco Malfoy ***


Draco chiuse la porta dietro di sé ghignando. Aveva pensato sarebbe stato molto più complicato ingannare la Granger, invece era stato più facile che bere un bicchiere di Burrobirra. Hermione si guardava attorno senza capire, di libri ce n’erano, anzi, in quella stanza che sembrava così tanto assomigliare alla loro biblioteca, i libri la facevano da padrona.
"Dov’è la McGranitt?’’ chiese la ragazza, scatenando una risata nel biondo.
Incredibile, ancora non aveva capito che si trattava di un inganno? Credeva davvero che ad un certo punto quella vecchia megera della McGranitt sarebbe spuntata dalla porta per parlare di qualche libro malandato e ammuffito? "Granger, non verrà nessuno, siamo io e te’’ le disse, ghignando per la sua sorpresa.
"Mi hai presa in giro, e io ci sono cascata come una stupida’’ rispose lei, forse più a sé stessa che al ragazzo che le stava di fronte.
"Sì Granger ti ho ingannata, e devo ammettere di essere decisamente sorpreso per la riuscita del mio piano…già non pensavo che ti saresti allontanata da quella mocciosa con i capelli rossi’’ ammise Draco, ripensando a quando aveva davvero temuto di dover schiantare la Weasley per prendersi Hermione.
"Bene, e ora che mi hai portata qui…cosa avresti intenzione di fare? Ho la bacchetta, non ti conviene sfidarmi’’ disse Hermione, cercando di avvicinarsi alla porta, ma braccata da Malfoy, che le si faceva sempre più vicino
"Sicura di avere ancora la tua bacchetta?’’ le chiese in un sussurro lui, avvicinandosi con lo sguardo e facendo incontrare i loro occhi. Gli scappò una risata, una di quelle vere, quando vide la ragazza controllare dentro il mantello e non trovarvi nulla, e guardarlo con occhi sconvolti e forse impauriti "non voglio farti del male Granger, voglio solo…’’ quello sguardo, quegli occhi, lo avevano colpito talmente tanto, gli avevano mostrato una ragazza così fragile, che l’unica cosa che gli era venuta in mente era stata avvicinarsi e provare a baciarla.
"Malfoy! Ma che diavolo ti prende?’’ gli aveva urlato, scansandosi all’ultimo istante "ridammi la mia bacchetta se non vuoi che mi metta ad urlare’’
"Va bene Granger, baciami e te la do’’ quando Draco Malfoy si fissava con qualcosa la doveva ottenere, a qualunque costo. E ora voleva quella sporca mezzosangue, e l’avrebbe avuta.
"Oh-oh che grande ricatto Malfoy, è il massimo che sai fare?’’ lo sfidò. Non sapeva perché ancora non aveva raggiunto la porta e non era scappata, non sapeva e non riusciva a capire cosa la tenesse ancorata in quel posto e con quel ragazzo.
"Non sfidarmi ragazza, ricorda che tra i due ho io la bacchetta’’ le disse, avvicinandosi ancora e costringendola addosso al muro. Lo guardava ancora impaurita, ma sapeva che non avrebbe ceduto, ne era quasi certo, sapeva che lo disprezzava così come lui disprezzava lei, eppure, in quel momento, lontani dagli altri, erano solo Draco ed Hermione. Lui poi, quasi si era dimenticato del motivo che li aveva spinti in quella stanza.
"Non credevo avresti mai toccato una mezzosangue’’ gli disse Hermione, guardandolo e cercando di capire cosa gli passasse davvero per la testa.
"Non credevo che un giorno avrei baciato una mezzosangue’’
"Ancora non l’hai fatto infatti, Malfoy’’gli disse, sorridendogli, sorpresa delle sue stesse parole
"Anche questa era una sfida Granger?’’ le sussurrò, prima di baciarla, in uno dei baci più sfiorati che mai avesse dato "ora l’ho fatto, mi pare?’’
"Questo tu lo chiami bacio Malfoy?’’ gli chiese, prima di baciarlo con foga, bocca contro bocca, lingua contro lingua. Finchè, forse troppo presto, i due si separarono "questo era un bacio, ora dammi la bacchetta’’.
Draco era allibito, non credeva a quello che era successo, non riusciva nemmeno più a capire dove fosse o cosa dovesse fare tanto il bacio l’aveva sconvolto. Eppure, a ricordargli quale fosse il suo obiettivo, fu il marchio nero, tatuato sul suo avambraccio sinistro, che aveva iniziato a bruciare. "Mi dispiace Granger, sappi che non ti odio. Odio solo il tuo essere mezzosangue, mi dispiace’’ le disse, e ancora prima che lei capisse cosa stava dicendo, la smaterializzò da lui, da Lord Voldemort.
 

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Capitolo 5
*** Cap.5 Il tradimento di Draco Malfoy ***


Spaventata e senza capire ancora dove si trovasse, Hermione guardò interrogativa Malfoy, che, in risposta, la prese malamente per un braccio, spingendola dopo la porta vecchia e ammuffita davanti alla quale si erano smaterializzati. Quando Hermione si trovò davanti a Lord Voldemort, non riuscì nemmeno a proferire parola: era davvero stata così stupida e ingenua da farsi raggirare da Draco Malfoy? Come aveva potuto pensare che quel bacio fosse dettato da un suo interesse piuttosto che da un ordine?
‘"L’hai portata’’ disse Lord Voldemort, quasi incredulo del fatto che il Serpeverde fosse riuscito a portare a termine una missione tanto delicata, anzi, una missione.
"Sì mio Signore’’ rispose Draco, gli occhi bassi e la voce leggermente tremolante.
"Non abbassare lo sguardo Draco, sei stato bravo. Puoi lasciarci soli?’’ chiese Tom, guardando Malfoy con una smorfia che secondo il suo punto di vista doveva essere un sorriso. Draco non si fece ripetere l’ordine due volte, uscendo dalla stanza e lasciandoci sola la Granger.
Hermione intanto aveva tirato fuori la bacchetta, puntandola contro Voldemort. Lui, con un rapido cenno della mano, si fece arrivare la bacchetta della ragazza in mano. "Non voglio farti del male, Hermione Granger. Ho bisogno del tuo aiuto.’’ Ad ogni parola proferita da Tom, Hermione apriva sempre di più gli occhi ‘’mi…mi è successa una cosa, ho avuto un incontro che, mi ha fatto capire. Tutto il mio odio, tutta la rabbia che mi hanno spinto a fare tutto ciò che ho fatto nella mia misera vita, erano causati da un uomo: mio padre. Ora…è come se i conti si fossero regolati, in qualche modo. Voglio solo rimediare a tutto ciò che ho fatto, porre fine a questa guerra’’
"Non ti aspetterai che io ti creda’’ disse Hermione, ridendo disgustata da quell’uomo: sapeva di cosa era capace e tutto quello che stava dicendo le sembrava assurdo.
"Posso farti vedere’’ le sussurrò all’orecchio, raggiungendola rapida come un serpente e portandole una mano sugli occhi: le avrebbe mostrato l’incontro con sua madre, le avrebbe mostrato il nuovo Tom.
Dopo aver rivissuto il ricordo, Hermione era decisamente scossa, ancora incredula di ciò che aveva visto e di ciò che aveva sentito nel cuore di quell’uomo: c’erano sentimenti, c’era qualcosa che andava al di là dell’odio. Una voglia di riscatto, di perdono, forse? Non avrebbe dovuto, ma lei era una Grifondoro e decise di aiutarlo: a tutti deve essere data una seconda opportunità, forse anche a lui.
"Sono contenta che anche tu abbia deciso di aiutarlo’’ disse una voce familiare alle sue spalle: girandosi riconobbe Ginny, un po’ scossa ma sorridente. "Sono convinta che nessuno ci crederà…forse nemmeno Harry e Ron’’
"Non posso cambiare il mio passato, signorine. L’unica cosa che posso ancora cambiare è il mio futuro, so già che non sarà facile, tutt’altro. Ma voglio provarci. Domani tutti i miei Mangiamorte si ritireranno dal Ministero, tutti i mezzosangue e i nati Babbani saranno rilasciati da Azkaban. Dovrà cambiare tutto. Ho pensato io stesso ad un modo per inaugurare il mio nuovo regno, di pace ovviamente: un matrimonio; celebrerò un matrimonio tra un purosangue e un mezzosangue, ciò che io ho sempre disprezzato’’ affermò Tom, sorridendo compiaciuto della sua idea e senza accorgersi dell’effetto che le parole ‘’mio regno’’ avevano fatto sulle due ragazze.
"Non ci dovrà essere nessun regno Tom, tutti devono essere liberi’’
All’affermazione di Hermione, seguirono minuti di silenzio, nei quali Tom sembrò lottare contro Voldemort e la sua brama di potere. Alla fine, il suo assenso con il piccolo cenno del capo, fece rilassare Hermione e Ginny e sorgere un altro quesito "Tutte le donne e gli uomini purosangue sono già maritati, dunque chi avevi pensato di far sposare per il matrimonio?’’
"Non è chiaro, Ginny? La signorina Granger e Draco Malfoy’’ rispose Tom, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, e come se fosse ancora più ovvio il fatto che loro avrebbero dovuto accettare.
"…io non voglio sposarmi’’ sussurrò Hermione
"tu devi!’’ urlò Tom di rimando, arrivandole vicino e lasciando che il suo corpo fosse controllato per un istante da Voldemort "Scusami’’disse poi, prendendosi la testa e rannicchiandosi nella sua poltrona, sotto lo sguardo spaventato e forse anche preoccupato di Hermione e Ginny. "Chiama Draco’’
Il biondo entrò nella stanza qualche secondo dopo, sorpreso di vedere sia Hermione che Ginny intere e vive "Mi ha chiamato, Signore?’’
"Esatto Draco, tu sposerai la Granger’’un tono che non ammetteva repliche, un tono così assoluto che sembrava di non essere davanti a Tom, ma di nuovo a Voldemort.
"Io…che cosa? La sporca mezzosangue? Signore ma perché non vuole ucciderla? Sarebbe un pensiero in meno per tutti’’ aggiunse Draco, ghignando in direzione della Grifondoro e cercando di non pensare all’effetto che gli aveva fatto baciarla.
"Nemmeno io voglio lui! Anzi, non voglio sposarmi, lei è un pazzo!’’ urlò Hermione, cercando di scappare da quella situazione così assurda
"Bene Granger, almeno in qualcosa siamo d’accordo’’
"Perfetto, allora sposerai Zabini, non credo che lui si rifiuterà, non dopo la punizione che ha subito l’altro giorno per non avermi ubbidito’’ ancora quegli occhi così diversi, così freddi e meschini, si erano fatti largo qualche istante nel volto di Tom. ‘’fallo entrare Draco, l’avevo già fatto chiamare presupponendo la tua risposta negativa’’
Draco, stringendo i pugni, uscì dalla stanza, rientrando qualche minuto dopo con l’amico Blaise Zabini "tu sposerai la Granger’’ annunciò Tom, senza accorgersi di Ginny, che piangeva in silenzio.
Si perché Blaise era il suo grande amore, nonostante fosse un Serpeverde e per di più un Mangiamorte, ogni volta che lo vedeva o lo incontrava nei corridoi di Hogwarts il cuore le batteva all’impazzata, le orecchie le diventavano rosse e dimenticava come si faceva a parlare. Hermione dal canto suo, sperava di svegliarsi presto da quell’incubo che le sembrava di vivere: Voldemort buono, un matrimonio con un Serpeverde, tutto ciò non aveva alcun senso.
"Allora è fatta, e tu Ginny, rappresenterai l’unione tra le case opposte e da sempre rivali, Grifondoro e Serpeverde; tu sposerai Nott.’’ Annunciò Tom, accarezzando il serpente che aveva osservato tutti gli avvenimenti senza muoversi. "Per ora è tutto, il matrimonio sarà tra una settimana esatta, potete rimanere nella mia dimora quanto volete, magari per conoscervi meglio’’ disse, ghignando nelle ultime parole.
Ad attenderli fuori, un elfo domestico e Theodore Nott, che osservava Ginny con un’espressione ben poco equivocabile: la ragazza era disgustata al solo pensiero che lui la toccasse, le si avvicinasse. Blaise invece conduceva la sua futura sposa verso l’entrata, sembrando alquanto felice della conquista. Draco guardava la scena impassibile, anche se dentro di sé sentiva una forte gelosia. Per la Granger, era incredibile, era geloso della Granger.
"Senti amico, la…la sposo io, non serve che ti sacrifichi, e poi tu piaci alla Weasley e succede un casino’’ cercò di dire Draco, proposta subito disdetta da Blaise "Forse non hai capito, Zabini. Io voglio la Granger’’
"Uh-uh-hu a Draco Malfoy piace la mezzosangue’’ disse Blaise sghignazzando e ricevendo un pugno in faccia dal diretto interessato.
"Voi due! Smettetela di picchiarvi, io non sposerò nessuno di voi, quindi mettetele via e andiamocene’’ disse Hermione e con aria sbrigativi prese Ginny per una mano dirigendosi all’uscita.
"Hermione, non voglio che sposi Blaise…tu sai che io…’’
"Lo so Ginny, non lo sposerò se avrò scelta’’
"no, no, no, no, no. Voi non andrete da nessuna parte, il mio padrone ha detto che dovete stare qui almeno un po’ per conoscervi’’ si intromise l’elfo domestico, sbarrandogli la porta
"Esatto Weasley, vieni con me’’ disse Nott ridendo e prendendo Ginny in braccio.
‘"Ginny!’’ la chiamò Hermione, cercando di riafferrarla mentre la rossa urlava e si dimenava tra le braccia di Nott
"Tu non ti intrometti, vieni’’ la fermò Blaise, che però un secondo dopo era steso a terra privo di sensi
"Malfoy…che gli hai fatto?’’ chiese Hermione spaventata mentre sentiva se il moro respirava ancora
"Granger,’’ le disse Draco, prendendola per una mano e portandola vicino a sè "ti lascio andare se mi dici che vuoi lui…che prima non hai sentito nulla, che baciarmi non era diverso che baciare un muro’’
"certo che è diverso Malfoy! Baciare il muro sarebbe stato decisamente meglio. Voglio te’’ gli rispose sussurrando, senza però credere alle sue parole.
"Voglio baciarti ancora’’
"Non ora, non posso Draco…devo andare da Ginny’’
"Mi hai chiamato Draco, lo sai?’’ le chiese, sorridendole e avvicinandosi alle sue labbra per baciarla ancora
"Io…non è…’’ la frase venne interrotta dalle labbra di Draco che si impossessarono di nuovo delle sue: era incredibile come si unissero perfettamente, come se fossero state fuse insieme e poi separate.
Hermione non riuscì a resistere a quel tocco quasi infuocato, che le faceva dimenticare ogni cosa "Ginny…’’
Draco si allontanò piano, la prese per mano e insieme si diressero verso la camera di Nott, da cui provenivano le urla di Ginny. Ad un tratto, silenzio. "Oh Merlino!’’ urlò Hermione, entrando nella stanza come una furia: vi trovarono Nott steso per terra con il volto sanguinante e Ginny, mezza nuda, sul bordo del letto "Non è morto, vero?’’
"E' solo ko credo…oh Ginny’’ disse Hermione andandole incontro e abbracciandola "Andiamocene ti prego’’
"Blaise? ’’
"Sì batte con Nott diciamo…però Zabini lo riportiamo ad Hogwarts’’
 

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Capitolo 6
*** Cap.6 La decisione di Hermione Granger ***


"Domani è il gran giorno, dunque’’
"Sai benissimo che non c’è nessun gran giorno, Draco. Domani non mi sposo, Voldemort non è diventato buono eccetera’’ rispose Hermione, distendendosi all’ombra della Quercia, in riva al Lago Nero, assieme a Malfoy.
"Al Ministero non ci sono più Mangiamorte però, e ad Azkaban sono stati liberati tutti…come lo spieghi questo? Ora tutti sono quasi convinti che Lui sia cambiato’’
"Non voglio sposare Blaise, voglio stare con un uomo che mi ama, che sia disposto a starmi affianco sempre. Vorrei sposare l’uomo che io amo, e che amerò sempre’’ concluse lei, pensando a Ron: non sapeva perché, ma era sempre stato così, come se lei fosse predestinata al più giovane dei maschi Weasley, fin dal primo giorno sul treno
"Non penserai a Lenticchia’’
"Io…Draco ma è ovvio no? Io lo amo…lui mi ama!’’
"Sei sicura di amarlo, Hermione?’’ Hermione. L’aveva chiamata Hermione finalmente, non mezzosangue, non sporca zannuta, ma solo Hermione.
"Si…credo di si’’
"Bacialo allora, capirai che cosa provi’’ le disse, anche se quelle parole gli erano costate molto. La ragaza non se lo fece ripetere, sparendo tra gli alberi e tornando quasi mezz’ora dopo con un sorriso smagliante.
Paura, ecco quello che aveva provato Draco nel vedere Hermione così felice, si perché da quando l’aveva baciata aveva capito: l’amava.
"Avevi ragione, ora so chi voglio’’ senza preavviso, gli prese il volto e lo baciò: "voglio te’’

 

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Capitolo 7
*** Cap. 7 Il cambiamento di Tom ***


Nel frattempo a casa Riddle, Ginny era stata invitata a parlare con Tom, assieme a Blaise. L’uomo sembrava stanco, anche se molto più vivo rispetto alla settimana prima, come se il suo cambiamento gli avesse dato una nuova vita. 
"Ginevra, ti devo chiedere perdono. Anni anni fa, quando ti ho plagiata facendoti aprire la Camera dei Segreti, tramite il mio diario, un Horcrux, una parte della mia anima, ti ho costretta a fare cose che una bambina di 11 anni non dovrebbe nemmeno sapere. Quell’anno ho rischiato di uccidere molti studenti, poi quella parte della mia anima è andata distrutta. avete distrutto gli altri Horcrux, sono molto meno potente di una volta e sono cambiato, mi sembra di rinascere. Ma mi sento in colpa. Tuo fratello Fred è morto, ucciso da Bellatrix, Tonks e Lupin hanno lasciato il loro figlio solo. Non posso cambiare ciò che ho fatto, perciò ti chiedo, otterrò mai il tuo perdono?" l’aveva guardata con degli occhi talmente sinceri che non credergli era impossibile. 
"guerra. Sono morti a causa tua Tom, è vero." 
"sì, ma non sarà la fine di tutto, Signorina. Ho una missione da svolgere. Non posso rivelarla" "Sì, sono morti combattendo per salvare Hogwarts e per darci un mondo senza la darlo a nessuno, ma se riuscirò a portarla a termine, ci saranno dei risvolti positivi. Vi chiedo solo di amarvi e di rimanere uniti. Troverete delle insidie sul vostro cammino, ma non dovete mai dubitare l'uno dell'altra" disse Tom, serio. 
Ginny scoppiò a ridere “lei dice di amarci? Rimanere uniti? Come faccio ad amare un marito obbligato? Io non voglio sposarmi, per di più non con Nott’’ 
"tutti hanno sacrificato qualcosa, signorina Weasley. Lei lo sa meglio di altri’’.
Tom andò via e si recò da Draco e da Hermione e disse loro le stesse cose. Sarò io a sposare la Granger signore, in questo modo la mia famiglia potrà riscattarsi e non perderà il suo buon nome’’ affermò Draco convinto, sperando che Voldemort non si opponesse. Dopo averci riflettuto qualche istante, Tom annuì. 
"Zabini sposera la Weasley invece, la sua famiglia è decisamente più in vista di quegli sciocchi dei Nott, signore’’ 
"hai ragione Draco, altro?’’ 
"Signore, Ginny ha perso suo fratello Fred durante la Seconda Guerra Magica. Nemmeno il suo pentimento servirà. E' tardi, i morti non tornano, purtroppo" disse Hermione, triste. 
"dici?" chiese Tom. 
"Sì, di loro, ci rimane solo il ricordò" disse lei, piangendo. "Fred Weasley, Sirius Black, Malocchio Moody, Remus Lupin, Ninphadora Tonks, Severus Piton, i Potter, Albus Silente e Cedric Diggory, erano miei amici, non li rivedrò più, non c'è un modo per farli tornare?" disse Hermione, triste. 
"Hermione, calmati" disse Draco, cercando di consolarla. 
"Draco, sono calma. Perchè li ha uccisi?" chiese Hermione, triste. 
"erano gelosi di me, perchè ero troppo potente, solo Cedric Diggory era innocente, però era un testimone scomodo, solo Peter Minus mi è rimasto fedele. Tuo padre no, Draco" disse Tom. 
"non è vero, mio padre è sempre stato dalla sua parte, Signore" disse Draco. 
"no, tuo padre era un debole! Ma sono contento di vedere che non hai ereditato da lui il coraggio" disse Tom, prima di lasciarli soli, in attesa della giornata successiva. 

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Capitolo 8
*** Cap.8 Il cambiamento repentino di Hermione Granger ***


Il giorno seguente ad Hoghwarts, Hermione dopo la lezione, cerco di evitare i suoi migliori amici.
Harry, capì che mentiva, ne era sicuro, conosceva tutto di lei, quando c’era qualcosa che non andava. Decise di spiarla, senza avvisare Ron, intento a flirtare con Lavanda.
Hermione corse in biblioteca a studiare, si sedette e tirò fuori il libro di pozioni, Draco la imitò.
“Ecco, il suo segreto, andare in biblioteca a studiare”
Ginny lo vide spiare i due e lo distrò.
“Harry ciao, che fai? Ti devo parlare?”
“Ginny,  può aspettare” imprecò
“Subito” urlò lei, di rimando.
Hermione si alzò e lo fissò irritata.
“Harry, mi spii?” chiese irritata.
“No, assolutamente, ti cercavo. C’è un problema, riguarda Ron, si è innamorato di Lavanda”
Hermione non fece un mossa, rimase indifferente.
Harry rimase sconvolto dall’indifferenza della sua migliore nei confronti di Ron.
“Non ti interessa?”
“Mi fa piacere per lui, ma il mio interesse è indirizzato verso un altro e non mi chiedere chi, perché non telo dirò”
“Hermione, sei cambiata”
“No, Harry, sono cresciuta, non si può rimanere attaccati al passato, Ron era il passato, voglio un altro uomo che mi faccia stare meglio e che cresca con me, abbiamo quasi diciott’anni, non siamo più adolescenti”
Ginny lo trascinò via.
Draco sorrise, come era cambiata la sua piccola mezzosangue, ora si che la voleva al suo finco, ne era certo”
Hermione si sedette, Draco sorrise.
“Draco, hai sentito come l’ho sistemato?”
“Sì, cattivella, però, non osare trattarmi come hai fatto con lui” disse Draco.
“Fammi arrabbiare e faremo scintille io e te, caro”
“Scintille di passione, intendi?” chiese lui, esaltato.
“Dipende…”
“Da cosa?
“Da te, ora studiamo”
Draco la baciò con passione.
 
 

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Capitolo 9
*** Cap. 9 Preparativi di nozze di Ginny Weasley ***


I giorni passarono veloci e Ginny era agitata. Hermione ebbe il compito di aiutarla a scegliere l’abito da sposa.
Andarono in molti negozi, ma Ginny li scartò, li provò senza interesse, per lei il matrimonio significava molto e avrebbe voluto sposarsi per amore, con Harry, ma sapeva che non era possibile e si rassegnò ad un matrimonio di facciata e di convenienza. Non capiva come mai la sua amica Hermione fosse così felice di imparentarsi con i Malfoy, l’avevano sempre disprezzata per il suo sangue non puro, ma sembrava che a Hermione non interessasse e che Draco fosse indispensabile per la sua sopravvivenza. Perché anche lei non provava lo stesso per Blaise? Se lo chiese, ma non riuscì a darsi una risposta.
Blaise l’amava ne era certa, ma era lei a non amare lui.
Hermione le face provare un abito grazioso, Ginny lo indossò, si guardò allo specchio e finalmente si sentì bella.
“Prendo questo” disse alla commessa.
“E' perfetto sembra essere stato fatto apposta per lei”.    
Ginny pagò con un assegno datole da Blaise.
“Ora servono i gioielli” disse Hermione.
Andarono in una gioielleria e acquistarono un collier di perle e gli orecchini di perle.
“Ora manca la biancheria intima da notte” disse Hermione.
“La smetti? Non ci voglio pensare.”
“Scusami, ma Blaise vorrà farlo sai.”
“Basta, Herm, mi sto irritando”.
Hermione provò dei vestiti alla fine il suo interesse cadde su un vestito verde-argento senza spalline lungo fino alle ginochia e optò per delle ballerine color argento con poco tacco, degli orecchini argento e una poscetté argento.
Stava benissimo allo specchio e pagò con l’assegno datole da Draco. 

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Capitolo 10
*** Cap.10 L' inganno di Theodore Nott ***


Il giorno del matrimonio di Ginny e Blaise arrivò, mentre Ginny stava preparandosi con l'aiuto di Hermione, sentì il cellulare delll'amica squillare.
"Prontò."
"Ginny, mi passi Hermione, perfavore?"
"Sì, aspetta in linea."
"Herm, c'è Draco, al cell, vieni a parlargli."
Prese il cell e disse:
"Dracy, dimmi, tutto bene?"
"Sì, siete pronte?Blaise è agitato."
"Quasi, sta tranquillo, la sposa arriva e pure la damigella."
"Come ti sei vestita?"
"E' una sorpresa, caro. Adori le sorprese, esatto?"
"Amore, ti amo."
"Anch'io" e Hermione attaccò.
"Hermione, vai pure, mi porta l'autista."
"Sicura?"
"Sì, vai. Guarda i capelli non sono pettinati, alla perfezione" Hermione estrasse la bacchetta è divennero ondulati.
Hermione andò via con l'autista James.
Pochi minuti dopo bussarono alla porta.
"Herm, sei tu?"
Aprì la porta e si trovò davanti Theodore Nott.
"Che c'è Theo?"
"Ginny, non sposarlo."
"Theo"
"Ti ama, ma ha un'amante."
"Dimmi che non è vero."
"Lei è Daphne Greengrass."
"Lo immaginavo.
"Lo sposerai lo stesso?"
"No, lo amo, ma non sopperterò un'amante"
"Fai bene. Voldemort mi darà la caccia e anche a te, se ti sottrarrai al matrimonio."
"Dimmi, cosa devo fare  sono confusa:"
"Scappa con me, ti amo, non te ne pentirai:"
"Va bene, voglio solo fuggire."
Ginny si lasciò convincere da lui, ignara che l'avrebbe usata come cavia da divertimento.
Salirono su un taxi che li portò lontani.
Le suonò il cellulare era Hermione
"Dove sei, ti stiamo aspettando?"
"Non verrò, non lo sposerò ne ora ne mai."
"Sei impazzita?Hai un impegno."
"Ha un'amante."
"Non è vero, lo sai. Ti ha amata dal primo giorno che ti vide ad Hogwarts, Draco potrebbe giurarlo su sua madre. C'è Nott con te, sì o no?"
"Sì"
"Ti ammazzerà, sciocchina. Il tuo destino è segnato." Hermione, attaccò e sì incupì.
Draco se ne accorse e le domandò:
"Hermy, amore, che succede?"
"Non so, come dirtelo, ma non ci sarà nessun matrimonio oggi. Ginny non verrà, è fuggita con Nott, è in pericolo." disse Hermione, piangendo.
"E' colpa mia non dovevo lasciarla sola."
"No, amore, non è colpa tua, è maggiorenne."
Tom, si avvicinò a loro.
"Che succede ragazzi?" chiese curioso.
"Tom, Ginny è in pericolo, l'ha raggirata con una menzogna su Blaise e l'ha rapita."
"State calmi, ci penserò io, ho le mie fonti."
"Minus?" chiese Draco.
"Sì, è un animagus, insospettabile." aggiunse Minus.
"Gli manca un dito." disse Hermione, perplessa.
"Sai non è l'unico mio seguace ad essere animagus, Hermione. Ovviamente, non sto a farti l'elenco di tutti, tanto non li conosci."
"Mi fido, Tom, salva Ginny."
"Lui e loro li troveranno, Ginny sposerà Blaise."
Draco gli chiese:
"Come faremo con lui, visto che non si presenta?"
"Draco, tu sei il suo migliore amico, troverai le parole giuste. Blaise ha un'amante?"
"No, figurati. Gli dirò Ginny non ti ama più, hai un'amante."
"Nott l'ha rapita" suggerì Tom.




 

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Capitolo 11
*** Cap. 11 Prima missione: Salvare Ginny Weasley ***


Ginny si svegliò in una casa abbandonata era sola, sdraiata su un grande letto, vestita da sposa.
Non ricordò come era finita lì. Theodore arrivò:
"Ciao, finalmente ti sei svegliata."
"Dove siamo? Dovevo sposarmi con Blaise, perchè sono con te? Non capisco?" chiese confusa.
"Tranquilla, mi hai chiesto di scappare con te, perchè non lo amavi più."
"Quali sono le tue vere intenzioni nei miei confronti?"
"Non voglio farti del male nel senso che intendi te, per quello è più bravo Blaise, vero?"
"Sì, mi ami?"
"Secondo te?"
"No, vuoi solo vendicarti di Blaise, colpendo me."
"Non hai capito niente, intendo solo salvarti da una grande delusione che andresti incontro, se lo sposassi."
Minus entrò da un buco e lì vide, poi uscì e mandò un gufo a Tom.
Nel frattempo Tom radunò i suoi seguaci per salvare Ginny. Arrivò il gufo che consegnò il messaggio di Minus.
Tom lesse il contenuto e fece un cenno ai suoi seguaci e si smaterializzarono da casa di lui e si materializzarono nel posto dove c'erano Theodore e Ginny.
"Che ci fate a casa mia?" chiese Theo
"Siamo qui, perchè hai rapito Ginny, contro la sua volontà." rispose Tom con autorità.
"Eri d'accordo con me. Diglielo."
"No, mi hai solo ingannata, la verità è che mi volevi allontanare da Blaise, per vendicarti di lui. Ora finiscila, hai vinto tu, l'umiliazione per il mancato matrimonio ti deve bastare."
"Sì, la voglio finire, però lo sposerai prossimamente."
"Sì, ammetti che Daphne Greengrass è la tua amante."
"Non amante, la mia migliore amica, la mia fidanzata è Pansy Parkinson."
"Sai che Theo è sempre stato cattivo con me, in passato."
Tom li scortò fuori e si smaterializzarono.

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