Just a week

di Semele
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Good Morning! ***
Capitolo 2: *** Quando la mente ti abbandona... ***
Capitolo 3: *** Just a week - L'inizio ***
Capitolo 4: *** Day I – Girandoci attorno... ***
Capitolo 5: *** Day II – Un buco nel buco ***
Capitolo 6: *** Day II - Dove diavolo siamo? ***



Capitolo 1
*** Good Morning! ***



 Capitolo I

Good Morning!

 Gray era un ragazzo semplice. Dormiva, mangiava, beveva e lavorava.
Sì, gli piaceva divertirsi, ma a diciott'anni passare qualche oretta piacevole scazzottando allegramente con il tuo compagno di bisbocce era praticamente d'obbligo.
Era uno che sapeva stare al proprio posto: non rompeva le scatole ai più (Natsu a parte), non rubava il cibo dai piatti altrui come poteva fare qualche bontempone e … ok, aveva, come ogni buon mago si rispetti, la maniacale convinzione di essere una sorta di Dio in terra ma hey, era Gray Fullbuster! Mago di livello S di Fairy Tail! Per un po' di amor proprio non ci si poteva proprio lamentare.
Poi, vabbé, possedeva anche il discutibile vizio di spogliarsi in ogni situazione ma, in fin dei conti, chi si lamentava?
Se gli uomini se ne fregavano altamente (la massiccia presenza di alcool nel cervello aiutava), le donne, giustamente, tacevano e ammiravano. Con una tale approvazione Gray poteva tranquillamente sentirsi libero di fare qualunque cosa gli passasse per la testa.
Lucy gli dava un po' di problemi: lei andava in giro (s)vestita come le pareva ma rompeva se lui, per pura casualità, non si trovava più i suoi abiti addosso. Tuttavia, alla fine, non era lei il guaio principale.
Come già detto, Gray era un ragazzo semplice.
Da un po' di tempo, però, si trovava in una situazione piuttosto complicata.
E no, non era qualcosa che poteva risolvere con pugni, calci e qualche arto congelato. Purtroppo.
Lluvia non gli parlava più.
Ora, non che provasse tutto questo bisogno di conversare con lei, tuttavia non gli parlava più.
No, anzi, gli parlava. Ma... era diversa.
Se fino a qualche giorno prima appena si girava scorgeva lo sguardo della ragazza fissare insistentemente la sua persona, adesso a malapena lo salutava.
Se prima lei si sedeva con somma felicità accanto a lui, adesso aveva sviluppato una sorta di amicizia con Cana e Levi.
E ne era contento, davvero: non poteva sempre stare con loro, doveva conoscere anche gli altri.
Quando le rivolgeva la parola, però, riusciva a tirarle fuori qualche frasetta di condiscendenza, poi prendeva e se ne andava, lasciandolo lì come un cretino.
Non che ne fosse tanto infastidito, sinceramente, ma gli dava da pensare il perché.
Che cavolo, non gli sembrava di aver fatto nulla di male!
L'aveva sempre trattata alla stessa maniera, né più né meno, quindi non capiva proprio da dove venisse quel comportamento.
Ma, a dargli maggiormente sui nervi, era l'atteggiamento che avevano messo su le ragazze.
Tutte quelle occhiatine piene di pena, tutti quei “Allora? Come ti senti?” “Puoi sfogarti con me, se vuoi” “È normale stare male, finirà presto”, tutte quelle risatine sceme e sadiche che Cana e Levi si facevano scappare quando lo vedevano. Che poi non ce la vedeva proprio Levi – la piccola, tenera Levi – come concentrato di infamia.
E poi lui non stava affatto male, da dove uscivano certe cose?
Naturalmente tutto questo provocava l'ilarità di Happy, Natsu ed Erza.
Sì, anche di Erza. A detta sua questa situazione era troppo spassosa per non darle la giusta considerazione.
Appena Lisanna si prendeva la briga di rivolgergli un'espressione che lui aveva ben presto catalogato “da suicidio”, lei cominciava a ghignare come una matta e doveva andarsene a riprendere fiato, altrimenti sarebbe collassata nel giro di pochi secondi.
Gazille, fortunatamente, stava fuori dai piedi, ma tutto il Fairy Tail gli miagolava dietro sfotto' a non finire.
Il fatto era che lui non ci sapeva fare con le ragazze. Avesse posseduto un minimo di savoir faire si sarebbe chiamato Loki, non Gray.
E, parlando di Loki, aveva preso l'orrendo vizio di comparire nei momenti meno opportuni (provocando le ire di Lucy), rivolgendogli una faccia da presa in giro storica.
E che cavolo, non era lui che si era scopato per anni qualunque essere respirante provvisto di tette! Lo sapeva che era imbranato, non ci voleva il gigolò del Fairy Tail a farglielo presente!
Gli aveva offerto aiuto più volte (per cosa poi? Aveva avuto paura a chiederglielo), e Gray, in risposta, aveva grugnito.
I suoi guai – se di guai si trattavano... insomma, si parlava di Lluvia, cavolo! - se li sarebbe risolti da solo, come sempre.
E al diavolo tutti!

*

Il Fairy Tail era pieno quel giorno. Il caldo afoso aveva portato tutti i maghi a refrigerarsi al fresco sicuro della loro gilda.
E Gray era stato proclamato all'unanimità freezer umano. Cosa che, alla fine, era.
Mirajane lo chiamava ogni due minuti per i cubetti di ghiaccio da mettere nei cocktail, Cana si gustava la sua birra fredda emettendo gorgoglii di apprezzamento al limite dell'umana decenza e Jet gli aveva chiesto di congelare le pareti.
- Come quei cosi che hanno su al nord... sì, dai, quelli dove ci vive la gente! - Aveva detto esaltato, gesticolando come un forsennato e con un sorrisone felice che andava da un orecchio all'altro.
- Gli igloo. - Aveva bofonchiato in risposta Droy, troppo accaldato per insultarlo. - Ma quelli sono rotondi. -
- E noi li facciamo rettangolari! Tanto mica stiamo al nord, no? -
Gray doveva ammettere che quel ragionamento non era tanto distorto, ma forse era il fatto che Levi, accanto a loro, non riusciva a guardarlo in faccia e rimanere seria a non farlo concentrare più di tanto.
- Imbecilli! - Lucy si materializzò con una leggiadria lungi dall'essere invidiata, menando scappellotti a tutti e tre e salvando l'unica altra ragazza di quel gruppo solo per ovvi motivi. – E dopo che il ghiaccio si è sciolto? Io non mi spacco la schiena per le vostre cretinate! -
- Ma così stiamo freschi! Cavolo, lo sai che figata pattinare qua in mezzo? - Jet sembrava un bambino troppo cresciuto. - Non ho ragione, Levi? -
Per fortuna di Levi, non dovette rispondere – non avrebbe comunque potuto farlo: la respirazione si era fatta discontinua e annaspava per riuscire a trovare fiato, le spalle tremavano e Gray poté giurare di aver visto una lacrima spuntarle dall'occhio chiuso. Si stava augurando soffrisse il più a lungo possibile quando qualcosa di troppo caldo e troppo brusco si buttò a pesce sopra di lui, piegandogli la schiena e facendogli andare di traverso il ghiaccio sminuzzato che stava tranquillamente sgranocchiando fino a qualche secondo prima.
- Noooo, stupendo! Sì, incapace, fallo! Non sono mai stato al nord! -
- Scioglieresti tutto quanto, idiota. - Sibilò Gray, togliendosi Natsu di dosso e scaraventandolo contro un tavolo qualunque.
- Eddai, Gray! - Starnazzò anche Happy, svolazzandogli in testa. - Poi ci pensiamo tutti a ripulire, aye! -
- Sì, certo. Tutti quanti con gli stracci in mano. - Loki, comparso in quel momento, spalancò un ghigno da iena. - E il sex appeal di qualcuno crolla a picco. -
Gray, sentendosi ingiustamente tirato in causa, lo fissò truce. - Vuoi che ti spacchi la faccia? -
Il sorriso dello spirito stellare si allargò. - Codina di paglia? -
Non sapeva dire quando la presenza di Loki l'aveva cominciato a infastidire. Sapeva solo che qualche giorno prima l'aveva scorto con Lluvia seduto su una panchina e da quel momento la ragazza aveva cominciato a distaccarsi. Non ci voleva un genio a fare due più due.
- Allora ci pensa Lluvia ad asciugare tutto! - Se ne uscì quindi Natsu, saltando sul tavolo ed evitando senza saperlo una rissa. O forse con più buonsenso di tutti. Non era la prima volta che quella faccia da scemo aveva nascosto un acume che non gli si riconosceva.
- Vero, lei ha il potere dell'acqua! - Si riprese tutto a un tratto Droy, raddrizzando la testa. - Che ci vuole a ripulire tutto? -
- Lluvia si rifiuta di fare una cosa del genere. -
Si girarono tutti, in perfetta sincronia, manco si fossero messi d'accordo.
Lluvia aveva raggiunto quel tavolo il tempo di sentire quella sparata. Tutta coperta nonostante quel caldo, non si poteva non guardare alla stessa maniera allupata di Lucy, Cana o Lisanna, arrivata insieme a lei, mezze svestite per l'afa.
- Eddai! - Pigolò Happy, insistente quando ci si metteva. - Che ti costa? Non ti va di pattinare? -
- Happy, non rompere. - Sbuffò Gray, dondolandosi sulla sedia.
- Già, Happy. Non rompere. - Chissà perché da Loki quelle stesse parole sapevano tanto di presa per il culo.
- L'arredamento finirà in poltiglia, ragazzi. - Li bloccò Lisanna, sedendosi accanto a Levi. - Se non lo fa il master, ad uccidervi ci penseranno gli altri. - E con un sorriso li invitò a smetterla con le cavolate.
- Non me ne frega niente! Io voglio pattinare! -
- Non dire idiozie, per cortesia, Natsu. - Lucy si accomodò insieme alle due. Loki la seguì, posizionandosi con la sua faccia da schiaffi proprio davanti a Gray. Questi masticò lentamente un nuovo cubetto di ghiaccio, serio, fulminando il compagno da sotto la frangia scura.
Fosse stato Luxus, a quest'ora Loki si sarebbe ritrovato ridotto a un mucchietto di cenere.
- Lluvia, ci sono nuovi annunci sulla bacheca. - Mirajane spuntò in quel momento, di ritorno dalla consegna di birra a Macao e a Wakaba. - Ieri ti ho vista interessata così ho pensato di avvisarti. -
Lluvia ringraziò con un cenno del capo mentre l'altra ragazza spariva dietro il bancone.
- Un lavoro, eh? - Bofonchiò Gray, raddrizzando la sedia e colpendo con un calcio ben assestato la gamba dello spirito stellare, che mugolò di dolore. - Vuoi un compagno? -
Ecco, era morto.
Levi dovette scappare: ormai non aveva aria neanche a pagarla e decise che, se voleva sopravvivere, avrebbe dovuto rifugiarsi in zona verde. Quindi si alzò e, piena di solidarietà e buona volontà, cominciò ad aiutare Mira-chan al bar.
Lucy drizzò le orecchie, facendosi vedere impegnata con Happy, Wendy e Charle, arrivate in quel momento, per non destare sospetti.
Jet e Droy, fiutando un pericolo che – ancora - non c'era, abbandonarono ogni tentativo di trasformare la gilda in un igloo gigante e scapparono a gambe levate, dritti in mezzo al caldo.
E se Natsu si limitò ad arcuare le sopracciglia con un leggero ghigno sul viso, Loki cominciò apertamente a ridere. Fortuna che Erza se n'era andata a compiere qualche missione, altrimenti avrebbero dovuto farle la respirazione bocca a bocca.
Gray avrebbe anche potuto sopportare tutto questo, davvero. In fondo un minimo di pazienza la possedeva anche lui e, veramente, faceva troppo troppo caldo per mettersi a fare una strage.
Capì di aver raggiunto il punto di non ritorno quando soffermò lo sguardo sulle guance di Lluvia che si tingevano lentamente di rosso (rabbia? Perché diavolo doveva essere arrabbiata?) e dopo lo spostò sulle labbra lucide e piene. Le vide muoversi, ma non ascoltò proprio quello che la ragazza disse.
Quando la risata di Loki si fece più forte, capì di essersi incantato.
E la cosa non andava bene.
- Scusa, non ho sentito. -
- Si è notato. -
Dopodiché Natsu fu troppo concentrato a stringere i denti per non urlare oscenità e trattenersi dallo spaccare la faccia al mago del ghiaccio per prenderlo per il culo ancora una volta, visto la velocità con cui Gray si premurò di conficcargli la punta della sua scarpa nello stinco.
- Lluvia ha detto che non crede abbia bisogno di un compagno. - Ripeté lei, buttando un'occhiata alle proposte attaccate in bacheca.
- E perché? Non è sicuro che una ragazza vada da sola. -
- Cosa vuoi che le succeda? Volesse ci metterebbe tre secondi a farti il culo. - Oh, Loki avrebbe baciato Natsu seduta stante, se solo non fosse stato troppo sprecato per il genere maschile.
- L'ho battuta. -
- Oh, andiamo, quella cosa che avete fatto vuoi davvero chiamarlo scontro? - Capirai, lo spirito stellare non vedeva l'ora di affinare le sue doti di rompiballe. - Non c'erano neanche testimoni. -
Lluvia intanto taceva, tenendo ostinatamente gli occhi su un annuncio.
- Era una sfida in piena regola e ho vinto. Diglielo Lluvia. -
Ma no, lei non dava segno di volerlo aiutare.
E la cosa lo infastidiva enormemente.
- Sei un incapace. Non sei neanche mai stato in grado di battermi, pensa se puoi vincere con lei. -
- Natsu, non sai neanche da che parte sei girato, vedi di non rompere. -
- Ah, lui. - Loki, lo fissò, in faccia un sorriso che parlava da solo. - E dov'è sparita la tua maglia, genio? -
Le cose cominciarono a degenerare di brutto. A quella provocazione Gray si alzò in piedi e cominciò a togliersi anche i pantaloni. Natsu, fiutando lo scontro già da parecchio, iniziò a far fuoco dalle mani, pronto a vendicarsi del calcio di poco prima. Loki, intanto, si sistemò meglio sulla sedia, dondolandocisi sopra, ben intenzionato di intervenire solo se lo avessero messo in mezzo di prima persona – prima provoca e poi ride, l'idiota- e curioso di vedere l'irritazione di Fullbuster che livelli aveva potuto raggiungere.
Di conseguenza, nessuno di aspettava nulla da Lluvia che, invece, sbatté una mano sul bancone, facendo prendere un colpo a quei tre e rischiando di far cadere Loki all'indietro.
- Finitela di fare gli stupidi. - Sibilò con una serietà che Gray non le riconosceva – ma in fin dei conti non gli tornava neanche il suo comportamento, quindi non fu molto stupito della cosa. - Gray-sama è un grande mago e ha battuto Lluvia. - Continuò, rivolgendosi a Natsu. - L'ha battuta, ha vinto. Contento? Tuttavia Lluvia non è debole. - Si girò quindi verso di Gray, le guance leggermente più rosate. - Anche Lluvia è una maga di livello S e non ha bisogno che le si ricordino le battaglie perse. -
I tre ragazzi tacevano, troppo sconvolti per dire alcunché.
- Lluvia, se solo le andasse, vi spaccherebbe la faccia come ha già fatto in passato con altri maghi. E lo ha fatto bene. Quindi non ha bisogno di compagni che la trattino come un'incapace. Mira-chan – Terminò quindi, rivolgendosi alla ragazza. - questo è il lavoro. Lluvia parte domani. - E, girando i tacchi, uscì dal bar.
La cosa strana non fu tanto vedere una persona tranquilla e solare come Lluvia trattenesi dal picchiare tutti quanti (prima o poi tutti impazzivano, era un dato di fatto), quanto più non sentire il benché minimo rumore all'interno del Fairy Tail.
Già, nulla.
Un silenzio terrorizzato riempiva ogni singolo angolo della gilda. La paura che la ragazza entrasse e cominciasse a sputare veleno sui presenti era quasi tangibile. Tutti gli occhi, dapprima puntati sulla snella figura della maga dell'acqua, allo sbattere della porta d'ingresso si spostarono in sincrono su quei tre dementi.
Natsu, gasatissimo, aveva le stelline agli occhi, pieno stima tutta per Lluvia; Gray, fissava sconvolto il legno dell'uscio, come se la ragazza potesse spuntare dal buco della serratura da un momento all'altro.
Fu Loki a spezzare il silenzio quando, assolutamente scandalizzato, emise un fischio leggero. - Ce la siamo vista brutta. - Sussurrò spaventato, guardando i due.
A quel suono il Fairy Tail si riprese e ognuno ricominciò da dove si era fermato.
Tutti iniziarono a blaterale assurdità varie e quasi nessuno, se non Gray (Natsu era andato a raccattare Happy) si accorse di Levi che, quatta quatta, era scivolata fuori dalla gilda.
Dopo pochi minuti entrarono Gazille e Pantherlily.
Con passo sostenuto, il dragon slayer si avvicinò ai ragazzi, buttandosi scompostamente sulla sedia vicino Loki.
- Caldo malefico. - Bofochiò sudato. - Ehy, Fullbuster, non puoi congelare le pareti? -
Gray, con tutta la -poca- pazienza che possedeva in quel momento, lo ignorò. - Lluvia ha mai sclerato? - Chiese invece, ancora leggermente scosso.
Lily, avvicinandosi di soppiatto al latte che gli aveva porto Mira-chan, scambiò uno sguardo d'intesa con Loki. Il mago del ghiaccio non colse.
- No, non mi pare. Quando è nera fa piovere di brutto ma mai dato di matto. - Rispose pensoso Gazille, prima di ordinare a Mirajane del ferro possibilmente gelato. - Perchè? -
- Nulla. -
- Prima che arrivassi ha praticamente dato dell'incapace al nostro fusto qua. - Loki fu svelto a sputtanarlo allegramente. La faccia di Gray, con il suo sguardo omicida a fargli da cornice, non prometteva nulla di buono.
- L'ha dato anche a te e a Natsu. - Sibilò questi.
- Ma si rivolgeva a te. -
- Lluvia non insulta. Te, poi. - Gazille lo guardò, truce. - Che le hai detto? -
- Che non era logico che una donna andasse da sola in missione. -
Il silenzio che ne seguì fu denso di significati.
- Porca miseria, che ho detto? Mica l'ho mandata al diavolo! -
- Ma a te che importa se Lluvia va da sola o no? - Lily, fortunatamente, aveva il buonsenso che mancava completamente in quella gabbia di matti.
- Non manderei mai una ragazza in giro così, senza protezione. -
- Erza ci va. -
Gray ebbe la decenza di pensare la risposta, piuttosto che sparare cavolate a casaccio.
- Erza può. -
Ecco, appunto.
- Cavolo, solo un maniaco suicida si metterebbe contro Erza! -
- Lucy è andata sola l'altra volta. - Gli fece notare quindi Loki.
- Anche Cana. E Lisanna e Wendy. - Terminò Gazille, sgranocchiando dei chiodi.
- No! Wendy aveva Charle. -
Lily gli rivolse uno sguardo pietoso. - Charle è un gatto. -
- Anche Happy è un gatto ma Natsu ci è sempre andato in giro senza problemi. -
- Stai davvero mettendo sullo stesso piano una bambina come Wendy con quel gorilla mangiafuoco di Natsu? - Lo spirito stellare cominciò a sghignazzare. - Sei proprio messo male! -
- Comunque – Continuò Gazille, vedendo Gray assumere la sua posizione da combattimento. - alle fine vai con lei, no? -
- Non lo ha voluto. -
Loki era uno specialista nel girare quel suo ditaccio maledetto dentro la piaga.
- Non ti ha voluto? - Il dragon slayer aveva una faccia che parlava da sola. - E da quando ti fai comandare da una donna? -
In compenso Gray amava letteralmente quella leggera vena misogina di Gazille. Lo venerava, per questo.
- Stiamo parlando di Lluvia. Una femmina. -
- Già, una femmina. Le girasse un minimo farebbe diventare femmina anche te, lo sai? -
Gazille scosse una mano, incurante. Loki continuò. - Non ti conviene sottovalutarla. -
- Taci, damerino. Siamo noi gli uomini. Siamo noi i forti. -
- Che grandissima cazzata. -
- Fullbuster, tira fuori le palle. - Ordinò infine, puntandogli contro un pezzo di ferro. - Alzati e fai quello che ti dice il cervello. -
- Quale cervello? -
Ma ormai Gray non stava più a sentire Loki.
Spinto da chissà che ondata testosteronica, trovò più che giusto il ragionamento di Gazille.
Quindi si alzò e, animato da un istinto primordiale, si avventò sul bancone.
- Mira-chan, parto con Lluvia. -

 

Salve a tutti!
Per pubblicare questa roba ho esaurito il coraggio per i prossimi sei mesi, vi avverto.
Innanzitutto un sentito “congratulazioni!” a chi è riuscito a arrivare alla fine!
Prima fic, consapevole di non saper scrivere, ma ho questa storia in testa (che segue una mia precisa teoria) da troppo tempo!
Spero piaccia e vi invito a dirmi cosa ne pensate. Non fatevi scrupoli, tutto ciò che vi passa nel cervello ;)

Baci Semele

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Capitolo 2
*** Quando la mente ti abbandona... ***


Capitolo II

Quando la mente ti abbandona...

 

Quando Gray uscì dalla gilda a passo di carica, dopo la scenata di Lluvia e la sua completa perdita di cervello, trovò veramente difficile guardare dove metteva i piedi.
Accecato dalla foga, si fiondò verso la strada principale, scontrandosi dopo soli un paio di passi con un fagotto formato ridotto.
- Ahia! - Sbraitò quello, pestandogli giustamente un piede. - Mi hai fatto male! -
Il mago del ghiaccio, manco avesse ragione, abbassò gli occhi, pronto a togliersi dalle scatole quella seccatura, senonché si trovò davanti un mocciosetto dall'aspetto familiare.
Storcendo il naso si guardò intorno – non poteva certo congelare un ragazzino! Aveva una decenza anche lui, dopotutto -, aspettandosi qualcuno che venisse a raccattare quella scimmietta molesta (che nel frattempo sbraitava improperi che un bambino non avrebbe neanche dovuto sentire, figurarsi ripetere!), ma non trovando nessuno si rivolse direttamente a lui.
- Ehi, gnometto, che ci fai qua? È zona di maghi, non credo i tuoi approvino. -
Il bambino, in risposta, lo guardò malissimo.
- Gray, cavolo, non mi riconosci? - Allargò le braccia e spalancò la bocca, mettendo in evidenza il corpicino coperto da una maglia a strisce. Sul capo portava un cappello verde che faceva assomigliare il viso una grossa luna rotonda e le guance chiazzate stavano a significare che quell'esserino doveva aver corso fino a quel momento.
- Dovrei? - Domandò quindi Gray, sbuffando, cercando intanto di fare mente locale.
- Sì! Sono Romeo! -
Il mago del ghiaccio sbatté gli occhioni, dubbioso. - Romeo chi? -
- Il figlio di Macao, stupido! -
Il ragazzo lo scrutò meglio, mentre quello allargava gli occhi, oltraggiato.
Vero, era lui! Ogni volta gli chiedeva di preparargli la granita, quel mentecatto.
- Aaah, sì, Romeo! - Gli sorrise, rendendosi conto di quanto fosse cresciuto. - Quel cappello ti nasconde la faccia. -
- Non è vero. -
- Invece sì. - Insistette lui, giusto per dargli fastidio. - Il tuo papà è dentro, sta dando fondo alla birra. -
- Oh, non mi serve lui. - Rispose il bambino distrattamente. - Piuttosto, prima ho incontrato la tua ragazza. -
E, dopo questa sparata, Gray ebbe di che pensare.
- Addirittura? - Lo prese in giro, rimanendo comunque serio.
- Sì, stava parlando con qualcuno. - Romeo aggrottò le sopracciglia, pensoso. - Non mi ricordo come si chiama... -
- Ma dai! E dimmi un po' – Continuò il mago, esilarato. - ce l'ho davvero una ragazza? -
- Certo! Anche se, per stare con te, deve essere proprio suonata. -
- Nh – Il mago gli schiaffò la mano sulla testolina, schiacciandolo verso il basso. - E tu che ne sai? -
- Sì vede, scemo! - Annaspò Romeo, muovendo le braccia e le gambe per liberarsi. - Stai sempre con lei! -
- Nanetto, mi sa tanto che sbagli persona. - Gray liberò il bimbo non appena cominciò a pizzicargli la mano.
- E invece no! E poi Lluvia è carina, mi fa sempre giocare con l'acqua. - Gli scoccò uno sguardo accusatorio. - Mica come te che non mi fai mai la granita. -
- Ti sembro un freezer? -
- Lei ti sembra un idrante? - Ribatté svelto, zittendolo.
- Scimmia, passi troppo tempo con Cana. -
- Comunque mi sembrava arrabbiata. -
- Cana? -
- No, Lluvia. - Gli rivolse quindi un sorriso saputo. - Vai a consolarla, no? -
- Vedi di entrare, se non vuoi che ti congeli il sedere. -
Romeo scoppiò a ridere, cominciando a correre verso l'ingresso del Fairy Tail. - Ciao scemo! - Lo salutò, girandosi all'indietro sempre in corsa e rischiando di sfracellarsi per terra. - Se non la vuoi tu, a Lluvia me la prendo io! - E prima che la pista ghiacciata che Gray aveva fatto apparire sulla strada (creata con l'unico scopo di finire di far cadere il ragazzino dopo quella battuta impertinente) lo raggiungesse, Romeo si fiondò all'interno della gilda.
Gray scosse la testa, ricominciando a camminare.
Quando lo avrebbe rivisto, gli avrebbe riempito le mutande di ghiaccio. Promesso.

*

Appena varcata la porta del Fairy Tail, Romeo si bloccò, tirando il fiato.
Se l'era vista davvero brutta: appena qualche centimetro e quel ghiaccio malefico lo avrebbe trasformato in un iceberg! Meno male che sapeva correre veloce!
Con un unico movimento si asciugò il sudore freddo che gli si era formato sulla fronte e si tolse il cappello, rivelando i corti capelli neri che andavano dove volevano – la mamma gli diceva sempre che la decenza voleva avessero una piega precisa, se non voleva assomigliare a suo padre. Ma suo padre non aveva la sua zazzera disordinata, quindi Romeo aveva deciso di pettinarsi come gli pareva, anche se poi avrebbe dovuto subire rimproveri su rimproveri.
Si ficcò il berretto nella tasca anteriore dei suoi pantaloncini e iniziò a camminare deciso verso Cana Alberona.
Perché Romeo era un “uomo” in missione.
Lluvia gli era veramente simpatica, quasi quanto Cana, e non gli costava nulla renderla felice. E sì, benché se non lo avrebbe mai ammesso, lo faceva anche per Gray. Anche se non lo riconosceva mai e non voleva preparargli la granita.
Salutò un paio di maghi, fermandosi a chiacchierare un po' con Natsu e Happy, e schivò con abilità Mirajane con i bicchieri in mano, fino ad arrivare davanti alla maga, intenta a tracannare un grosso barile di birra.
Lui si sedette compito accanto a lei, guardandola con serietà.
- Ehi. - Sussurrò piano, sperando di farsi sentire in mezzo a tutto quel casino. - La capra è in montagna. -
Cana, comodamente svaccata su un tavolo, spostò la sua amata bevanda su una sedia e si sistemò meglio, guardando quell'ometto con una luce divertita negli occhi.
- Perfetto, no? - Si schiarì la voce, come per prendere tempo. - Ehm... La mucca è al pascolo. Il contadino è andato a mungerla e... che combinava la pastorella? -
- Faceva nascere gli agnellini! - Romeo era sconvolto. - L'avevamo provato, Cana! -
- Oh, andiamo. Lo sai che le filastrocche non fanno per me. -
- Non sono filastrocche! Stiamo parlando in codice! - Aggiunse, abbassando la voce furtivo. - È una questione top secret. -
- Sì, certo. - Lei ridacchiò, scompigliandogli ancora di più i capelli. - Talmente secret che la sanno tutti. -
- Tranne Gray. -
- Già, tranne Gray. - Scrutò il suo sorrisino furbo. - Che hai combinato? -
- Niente, niente. - Glissò lui, distrattamente. - L'ho incontrato prima. Voleva farmi fuori il sedere. - Poi, interessandosi a tutt'altro - Me la fai assaggiare? - cambiò argomento, indicando la birra.
- Non ci provare. - Lo bloccò Cana, rimproverandolo. - Che ti ho sempre detto? -
Romeo sospirò, affranto. - Che devo chiederlo a papà. -
- Appunto. Fosse per me potresti bertela anche tutta. Parlando di tuo padre... -
- Sì, sì, sta laggiù con Wakaba. - Romeo si mise in piedi, alzandosi sulle punte dei piedi e occhieggiando in direzione del genitore. - Vado. -
- Bene. - Cana gli fece l'occhiolino. - Fallo secco, tigre! -

*

Ragionandoci, col senno di poi, Gray si rese conto di aver fatto un enorme cacchiata.
Puntualizziamo: era perfettamente sicuro che, tanto, avrebbe seguito Lluvia comunque (quella ragazza gli doveva un bel po' di spiegazioni), ma come aveva deciso di muoversi lo lasciava basito.
Cavolo, Gazille era un oratore nato!
Quel suo muso ringhioso nascondeva un sacco di qualità, c'era da dirlo!
Il fatto che, poi, era riuscito a manovrarlo come un burattino con quella sua parlantina da maschilista, attivando il lato più cavernicolo del suo cervello, lo riempiva di stima per quel gorilla ferroso.
Davvero, tanto di cappello!
Gli dava da pensare il ragionamento di Romeo del giorno prima, ma fu svelto a relegarlo come una stupidaggine infantile nata solo per fargli dispetto.
Gray, in quel momento, si trovava alla stazione di Magnolia. Poggiato a una colonna, osservava la gente frettolosa sparire da un binario a un altro, cercando di scorgere tra loro la figura di Lluvia.
Non gli interessava cosa avrebbe detto, assolutamente.
Lui era padrone della sua vita e decideva da solo dove andare e con chi. Punto.
Il pensiero che anche Lluvia potesse essere libera di scegliere se volerlo o ammazzarlo non lo sfiorò nemmeno.
Una mano batté sulla sua spalla, leggera.
Quando si volse, sicuro fosse la maga dell'acqua, restò abbastanza deluso dal vedere il viso tondo e lucido di una signora di mezz'età. Aveva un cappello orrendo, giallo con una penna enorme sul retro, e il sorriso tirato la diceva lunga su quanto le costasse parlare proprio a lui.
- Signora, hai bisogno di qualcosa? - Si premurò comunque di chiederle, un tono di voce che sperava in tutt'altro.
Lo avvertì anche la donna che, però, se ne infischiò con molta tranquillità. - Giovanotto, sarebbe così gentile da dirmi come posso raggiungere il treno diretto a Melonia? -
- Il binario? -
- Caro, se avessi saputo il binario mi ci sarei recata da sola, non crede? -
Beeene. Già normalmente la pazienza di Gray era minima, quella conversazione rischiava di fargliela fuori per i prossimi quarant'anni.
- Almeno il biglietto? -
- Oh, no, lo pago sul treno! La fila alla cassa è lunga e stare troppo in piedi è deleterio per la mia schiena. -
- Signora, non credo abbia voglia di partire. - Rispose seccato.
- Via, un bel ragazzo come te non può dare una mano a una vecchietta come me? -
Il passaggio da un formale lei a un tu piuttosto minaccioso non sfuggì al mago del ghiaccio, che cominciò a sperare nell'arrivo di Lluvia per potersi togliere di mezzo quella grana.
- Guarda, verso l'uscita ci dovrebbe essere il controllore. Chiedi a lui. -
- Ma dai, mi fai arrivare fin laggiù? -
- Ti assicuro che ne vale la pena. - O ti congelo, pensò minacciosamente.
- Oh, ne dubito! - E ridacchiò, leziosa. - Sei un così bel giovane! -
Decisamente, quella donna aveva mire ben precise.
- Possiamo chiederlo a quella ragazza lì giù? - E la signora indicò qualcuno dietro di lui. - Sembra molto decisa, sicuramente saprà qualcosa. -
Gray si girò, seguendo l'indicazione della signora, e si ritrovò la schiena di Lluvia che piano piano si allontanava verso chissà quale treno.
- Eccola. - Sibilò, ringhiando. - Signora, vieni. Lluvia! - Gridò poi, quasi mettendosi a correre.
- Lluvia? - Chiese la donna, guardandolo sorpresa e seguendolo a passo lento. - Giovanotto, rallenta. Chi è Lluvia? - Poi, maliziosa – La tua ragazza? -
E due. Possibile che in quella città pensavano tutti alla stessa cosa?
- Ma dai, che belli! La tua fidanzata sembra davvero carina! -
- Non è la mia ragazza. Dai, veloce, altrimenti la perdiamo. - Continuò lui, mettendole fretta e facendola quasi cadere.
- E se non è la tua ragazza perché tanta agitazione? Dimmi – E lo prese per un braccio, aggrappandovisi e cercando di mantenere il passo (e rallentando lui, che sembrava un razzo). - ti piace ma non ti vuole? Perché la capirei, sei senza dubbio decorativo ma non altrettanto gentile, mi duole ammetterlo. -
Gray non si premurò neanche di ascoltarla e, una volta raggiunta la ragazza, afferrò il suo polso costringendola a girarsi. - Lluvia, dannazione, quanto tempo ci hai messo? -
La maga dell'acqua lo guardò con tanto d'occhi, socchiudendo le labbra. - Gray-sama? - Sbatté gli occhioni un paio di volte. - Che ci fai qua? -
- Vengo con te, mi sembra ovvio. -
- A Lluvia non sembra abbia richiesto compagni. -
- Ormai mi hanno segnato per questo lavoro. - La zittì immediatamente. - Ah, a proposito, c'è questa signora che mi sta rompendo l'anim... - Ma quando si girò, il suo braccio era totalmente libero. Controllò con lo sguardo lì intorno, ma di cappelli gialli con piuma nessuna traccia.
- Signora? - Domandò gentilmente Lluvia. - Quale signora? -
- Starà qui, da qualche parte. - Imprecando mentalmente scrutò con gli occhi la stazione. - Fino a tre secondi fa mi stava appiccicata al braccio! -
- Comunque dovresti tornare alla gilda. - Continuò lei, sistemandosi bene una sacca su una spalla, occhieggiando lo spazio pieno di gente senza essere vista dal ragazzo. - Per questa missione non è richiesta la tua presenza. -
Gray allora, infischiandosene della signora (tanto se si era persa non era affar suo), la prese per le spalle, con rabbia. - Ascolta, - Cominciò. Sentendola tremare leggermente, allentò la morsa, sebbene fosse sicuro di non aver stretto con troppa forza. - come ho detto, sono segnato. Lo sai che non posso tornare indietro quindi ora o mi dici dove si trova questo lavoro, ci andiamo e ci prendiamo la ricompensa o ti trasporto fino a Fairy Tail e mi faccio dire da Mirajane di che cavolo si tratta. - La lasciò, guardandola direttamente negli occhi. - Non so che ti ho fatto ma la dobbiamo smettere. Io non me ne vado- Terminò, pronto a una qualsiasi reazione della ragazza.
Si aspettava un ceffone, ed era già psicologicamente pronto a congelarle la mano – anni passati a schivare gli affettuosi gesti di Erza affinavano i riflessi; poteva arrivargli qualche insulto, e qua si sarebbe tranquillizzato: l'avrebbe avuta vinta comunque.
E invece Lluvia lo spiazzò. Un'altra volta.
Inizialmente era rimasta immobile, continuando a guardarlo come se gli fosse spuntata un'altra testa dalla spalla.
Poi, piano piano, vide le labbra della ragazza stirarsi in un sorriso, le guance diventare rosse e lo sguardo abbassarsi.
Contro tutte le aspettative, sentì una leggera ansia invadergli i polmoni.
Si sarebbe aspettato di tutto, davvero. Non quello.
Si tranquillizzò leggermente quando Lluvia cominciò a parlare. - Tulips, casa di Lord O'Biò. - Gli spiegò, gli occhi che non guardavano lui. - Ha a che vedere con una casa stregata ed il recupero di un cimelio importante. La ricompensa è una chiave che Lluvia aveva deciso di regalare a Lucy e una quantità indefinita di jewels. -
- Bene. - Gray spostò lo sguardo da lei a un treno a caso. - Tutto qui? -
- Sì. È una missione facile quindi puoi an... -
- Da che parte dobbiamo andare? -

*

Fuori dalla stazione di Magnolia, una signora con cappellino giallo e una piuma sul retro camminava a passo svelto verso una viuzza laterale.
In quella direzione, con la schiena appoggiata sul muro di un'abitazione, Cana fissava la donna sorridendo.
- Ti sei divertito? - Chiese ovviamente retorica, girandosi appena.
La donna, in risposta, scoppiò in una risata trillante e, pian piano, si trasformò. La voce argentina si abbassò di qualche grado, arrochendosi; il corpo si modificò, allungandosi e allargandosi, arricchendo il tutto di muscoli e il viso delicato e femminile lasciò il posto alla faccia di Macao.
- È stato uno spasso! - Rispose lui, avvicinandosi alla maga - Quel ragazzino non capisce una mazza di ragazze, ve lo concedo. -
- Andiamo, Gray non è Loki. -
- Loki non è nato imparato. -
- E non è neanche te. - Buttò lì, guardandolo.
Macao, in risposta, ghignò. - Oh, nemmeno io sono nato imparato. Ho un divorzio alle spalle. -
- Ma ora hai una ragazza. -
L'uomo rimase in silenzio, seguendo Cana che si era avviata verso la gilda.
Lei, precedendolo, camminava veloce.
- È stata un'infamata chiedere aiuto a Romeo. - Borbottò il mago, contrariato. - Lo sai che non so dire di no a mio figlio. -
- Veramente è stato lui a farsi avanti. - Rispose lei, incurante. - È più gentile di te. -
- Io so solo che non è mai un bene impicciarsi della vita degli altri. Dovevano vedersela da soli. -
- Come siamo saggi. È tutta farina del tuo sacco o la birra a parlare? -
- La birra. - Fece Macao, serio. - È sempre la birra. -
La sentì ridere e ne fu contento. - Dimmi un po', come mai tutto questo casino? Si vede lontano un miglio come la guarda, Gray si sarebbe svegliato prima o poi. -
- Diciamo solo che, a volte, una spintarella serve. - Rispose Cana. - Può evitare tanti inconvenienti spiacevoli e tanto tempo buttato dietro a qualcuno che non ti vede nemmeno. -
- Parli per esperienza personale? -
Lei alzò le spalle, senza dire nulla.
Era sempre stata riservata riguardo la sua vita privata. O almeno, se si era confidata con qualcuno, Macao sapeva solo che lui non era mai stato preso in considerazione.
La cosa gli dispiaceva.
- E poi funzionerà. L'ho già visto. - Chiarì Cana. L'uomo, per forza di cose, dovette tacere.
Rimasero in silenzio per un po' di tempo, fino a quando la maga non parlò. - Comunque, tuo figlio è fissato con le missioni segrete. - Lo informò, semiseria. - Mi ha fatto parlare in codice tutto il tempo. -
Macao rise. - Hai azzeccato tutte le parole? -
- Ovviamente no. - Borbottò lei. - La sequenza parlava di capre e mucche e lo sai che non mi è mai piaciuta la campagna. -
- Che mancanza. - Ghignò l'uomo. - Dovrò istruirlo meglio, la prossima volta. -
- Spero non ci sia una prossima volta. -
Brutale, Cana, lo era sempre stata. Diceva sempre quello che le passava per la testa. E non si stupiva quasi mai.
Già, quasi.
- Se ci sarà, preferisco sia tu a chiedere il mio aiuto. -
- Romeo è più bravo. Ti fa capitolare subito. -
- Oh, non puoi saperlo finché non provi. Non credo riuscirò mai a rifiutarti qualsiasi cosa. -
E Macao godette, quando la vide trattenere il respiro.
Si gustò il momento in cui Cana si passò i capelli dietro l'orecchio, guardandolo con quegli occhi così limpidi, così onesti che sembravano lampeggiare una parola ben precisa.
Merda.

 

 

Oooh, che bellezza! Anche il secondo capitolo è andato!
Si sta capendo qualcosa, eh? O ho solo ingarbugliato più le idee?
XD Non ammazzatemi!
Passando alle cose serie, vi ringrazio tantissimo per le recensioni! E anche chi ha letto e basta!
E io che mi aspettavo pomodori marci!!

Kiya_: Ma grazie! La tua recensione mi ha fatto tirare un semi-sospiro di sollievo (semi perché poi mi è presa l'agitazione ù.ù). Il primo recensore è quello che ti fa capire che la tua storia viene veramente letta e che non si può più tornare indietro! Davvero grazie mille! Loki me lo sono sempre immaginato mezzo stronzo, non chiedermi perchè XD E dire che lo adoro! Però, boh, sono strasicura che se la tira un bel po' quando parla della sua esperienza in ragazze. Poi capirai, Gray è totalmente ignorante in materia: per lui era come nuotare in una vasca piena di nutella a bocca aperta XD E Lily, poverino, anche nel manga sembra fare il grillo parlante della situazione, essendo l'unico con i piedi saldamente ancorati a terra. Tanta stima, davvero!

Helkamirie: Grazie mille anche a te! Sai che la tua recensione mi ha dato il coraggio di affrontare il bastardissimo compito di ragioneria in programma quel giorno? Lo so che non te ne frega niente, ma mi fa piacere farti sapere quanto mi hai fatta felice! Oh, Lluvia non “abbandona” il suo Gray-sama. No no. Diciamo che si è fatta installare una specie di gnometto delle emozioni nel cervello XD Vabbé, poi capirai meglio. E, per quanto riguarda Loki stronzo, lo so. Davvero lo so. Ma è venuto fuori così, me l'ha chiesto lui! Giuro! Il fatto che l'abbia sempre immaginato uno che se la tira a parlare delle sue esperienze è un dettaglio, davvero! E poi, obbiettivamente parlando, chi riesce a dire di no a Loki? Vedrai che tornerà normale: la situazione richiedeva pugno di ferro e fastidio a pelle XD Ancora grazie!

Baci Semele!

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Capitolo 3
*** Just a week - L'inizio ***


Capitolo III

Just a week - L'inizio

 

  - Gente, la nave è salpata! -
Tutta la gilda tirò un sospiro di sollievo non appena Macao entrò a Fairy Tail annunciando quella che, alla fin fine, era una catastrofe.
Già, una miccia accesa pronta a scoppiare da un momento all'altro. Se da parte di Gray o di Lluvia ancora non si sapeva, tuttavia la probabilità (o le carte di Cana, a scelta) raccomandava tutti di scappare il più velocemente possibile con un lampeggiante e nient affatto rassicurante segnale di pericolo.
Naturalmente, ci furono i soliti commenti scemi.
- Ma non dovevano prendere il treno? - Domandò Gazille esilarato, ridacchiando per la sua battuta idiota.
- Era meglio se andavano a piedi. - Borbottò invece Natsu, lugubre. - Nave, treno, bicicletta, Lucy... fanno tutti un brutto effetto. -
- Non sono un mezzo di trasporto! -
- E poi era un modo di dire. - Spiegò Levi, gentile. - Una metafora. -
- Una che? - Chiese Happy distrattamente, intento a ficcare un fiocco troppo grosso a una sardina incredibilmente piccola. - Si mangia? -
- Wow! - Si stupì invece Loki, infischiandosene della deficienza dilagante (come se poi lui si salvasse... ), gli occhi spalancati dalla sorpresa. - Non credevo trovasse il coraggio di farlo. -
- Gray sta diventando un vero uomo. - Se ne uscì Elfman, straordinariamente sicuro della sua affermazione.
- Oh, cielo. - Commentò invece Evergreen, donna lungimirante, assolutamente tediata. - Rieccolo che parte per la tangente. Macché uomo e uomo, gli hanno dato un calcio al... -
- Ever, piano con le parole. - La bloccò Fried, mentre Bixlow ridacchiava. - Ci sono orecchie innocenti. - E indicò col mento Wendy e Romeo intenti a scrutare i più grandi riuniti in quella riunione strategica.
- ...Deretano. - Terminò quindi lei, la bocca stirata in un sorriso da iena. - Siete dei malpensanti. -
- È stato tutto merito del mio bellissimo discorso. - Si vantò invece il dragon slayer di ferro, facendo ridere un po' tutti. - Senza di me sarebbe andato tutto in fumo. -
- Ehi, io ancora non ho dato fuoco a niente. -
- È un altro modo di dire, Natsu. -
- Ho parlato con Lluvia ieri. - Spiegò Levi, sedendosi accanto Gazille. - Era arrabbiatissima. Credeva di aver esagerato e mandato tutto all'aria. Ha borbottato qualcosa riguardo te, Loki, e il fatto che andassi dietro Gray, - non ho compreso bene... - ma sono riuscita a tranquillizzarla. -
- Ancora! Le ho già spiegato che i maschi non mi interessano. - Lo spirito stellare fece una smorfia, scuotendo la testa. - Quella ragazza deve essere proprio andata se preferisce quel buzzurro a me. -
- Oh, non ci scommetterei. - Lo stese Lucy, girando la cannuccia nel suo cocktail. - Non sei la star che credi di essere. -
- Per favore. Io almeno non mi spoglio in pubblico. -
- Nessuno si lamenta, se lo fai. - Ghignò Cana, accomodandosi al bancone. - Basta che poi non piangi perché ti abbiamo visto le mutande. -
- Ho una mia morale, signorina! - Le diede corda Loki. - Le ragazze possono vedermi nudo solo in situazioni speciali. Vero luce dei miei occhi? - E fece l'occhiolino a Lucy, a cui andò di traverso la bevanda.
- Cretino! - Sbraitò, mentre gli altri ridacchiavano.
- Bixlow me l'aveva detto che stavate insieme. - Se ne uscì Evergreen, schifata. - Avete tutti dei gusti assurdi. -
- Lui non è il mio ragazzo! - Strillò la maga degli spiriti stellari. - Loki, non sparare cretinate del genere! -
- Eddai, Lucy! Tanto lo sappiamo che sei una depravata. - La prese in giro Natsu.
- Non è vero! -
- Andiamo, ragazzina. Non sono io che mi sono vestito da coniglietta. - Ci si mise anche Gazille, ricevendo uno scappellotto da Levi.
- Era una situazione particolare. - Borbottò lei, arrossendo.
- Vero! - Confermò anche Loki, assolutamente serio. - C'ero io che l'aspettavo a casa. -
- Quanto siete stupidi. - Commentò la maga ormai completamente bordeaux (molto simile a Lluvia ai tempi d'oro), armeggiando con le chiavi e facendo prendere un colpo a tutti.
- Comunque – Li bloccò Droy, prima che Lucy gettasse un vaso pieno d'acqua per terra e chiamasse Aquarius con la chiara intenzione di fare una strage. - tutto fatto, no? -
- Diavolo, ieri mi sono perso il pezzo migliore. - Bofonchiò Jet veramente deluso.
- Già. - Lo seguì anche Arzack, sorridendo tuttavia. - Ero partito per quella missione del cavolo. -
- Andata male? - Si informò Loki, mentre Viska massaggiava il braccio al mago per rassicurarlo.
- No, no, tutto ok. Ho spaccato due o tre case e il rosone di una chiesa, ma tutto nella norma. - Spiegò, mentre Natsu annuiva comprensivo. - Mi arriverà una segnalazione. E dire che potevo stare qua a gustarmi il miracolo. -
Il “miracolo” era ovviamente l'eroico gesto. No, non quello relativo a Gray all'inseguimento di Lluvia, ma quello di Lluvia a un passo dal fare fuori il mago del ghiaccio.
Un po' tutti tifavano per la ragazza e Arzack, dal momento che aveva difficoltà ad articolare frasi di senso compiuto ogni qualvolta si trovava davanti Viska, era tra questi.
Quando glielo avevano raccontato aveva fatto tanto d'occhi, ma poi non poté che complimentarsi mentalmente con la maga dell'acqua per il coraggio che lui non riusciva a trovare. Inutilmente, tra l'altro, visto che Viska stava messa peggio di lui.
- Vero. – Gli diede man forte Droy. - E io che credevo che Gray facesse una strage. -
- Siete dei fifoni. - Li prese amorevolmente in giro Levi, la donna che, tempo addietro, scappava a gambe levate non appena scorgeva Gazille all'orizzonte.
- Più che altro non ci andava di rimettere a posto la gilda. - Spiegò Jet, ghignando. - Ad ogni rissa si rompe qualcosa e quel qualcosa la dobbiamo aggiustare noi, dal momento che i più furbi decidono di fare tutt'altro. -
Chiaro riferimento all'episodio della ricostruzione del Fairy Tail.: avevano compiuto l'errore di distrarsi per tre miseri secondi e, come niente fosse, l'intera gilda si era ritrovata con quattro maghi e un gatto in meno.
Naturalmente, i mentecatti presenti fecero orecchie da mercante.
- Beh, signori, che avete deciso di fare? - Chiese comunque Max avvicinandosi al gruppo e lasciando incautamente il negozio di souvenir incustodito.
- In che senso? - Domandò Lucy, aggrottando le sopracciglia.
- È un'occasione imperdibile, scusate! Quando ci ricapiterà una cosa del genere? -
- Spiegati bene. - Lo incitò Loki, interessato. - Cosa dovremmo fare? -
- Che domande! Quanto ci scommettete? -
E, semplicemente, fu il panico.
Max si ritrovò coinvolto in una missione più grossa di lui: con scatto fulmineo arraffò penna e block notes dalla tasca dei pantaloni (l'esperienza gli aveva suggerito di preparare tutto per ogni evenienza) un attimo prima di essere travolto dall'intera gilda alle prese con soldi e puntate.
Quando riuscì a respirare di nuovo, Max si girò attorno confuso, non trovando più quella cloaca di gente a spintonarlo.
L'occhiata omicida che incontrò, gli fece capire di essere caduto dalla padella di quei malati di mente alla brace di Erza Scarlet.

*

Quando Erza ritornò dalla missione, passò un attimo al dormitorio femminile con l'intento di farsi un bagno rilassante.
Si asciugò con tutta calma e, appena fu pronta, decise di fare un salto alla gilda.
Varcata la porta del Fairy Tail, il sorriso scomparve dal suo viso perfetto per fare posto ad un'espressione severa.
La gente rideva, scherzava, si prendeva a pugni e urlava oscenità e stupidate varie. Tutto nella norma, insomma.
L'esperienza, tuttavia, la portò a scrutare meglio quell'ammasso di gente delirante per trovare la nota negativa che avvertiva nell'aria ma che non riusciva a scorgere con precisione.
E, dopo vari minuti di studio, capì l'effettiva stranezza della situazione quando vide i maghi maneggiare denaro.
Ora, era risaputo che i maghi guadagnavano bene e lì dentro quella gabbia di matti si riusciva tranquillamente ad arrivare a fine mese. Il fatto era che, per andare avanti, la maggior parte di loro si esauriva tra un lavoro e un altro, quindi sventolare banconote come fossero state molliche di pane proprio non rientrava nelle abitudini di Fairy Tail.
Con passo sicuro, si fece spazio in quella calca di persone che spingeva e si saltava addosso (e che naturalmente si aprì come il Mar Rosso all'immediata percezione della maga), fino ad arrivare al nodo di quel caos.
E Max in piedi sul tavolo, con del denaro persino nelle mutande, l'aspetto sconvolto, armato di quadernino e penna fu quello che le si parò davanti.
- Cosa sta succedendo? - Sibilò lentamente, scandendo parola per parola.
Il silenzio che seguì le fece capire di aver appena bloccato un affare clandestino in piena regola.
Aspettò una manciata di secondi, ma la pazienza non era mai stata una virtù di cui potesse vantarsi.
- Cosa sta succedendo? - Ripeté quindi, snervata. - Non lo chiederò un'altra volta, vi avverto. -
- Stavamo solo... - Ebbe il coraggio di cominciare Loki, assolutamente terrorizzato.
- … La bambolina Lucy. - Continuò Wakaba, senza alcun filo logico. - Quella senza vestiti… -
- … N-no, è che era una pr-r-ova. Sai, per l-le vendite... - Lo seguì Max, balbettando.
- … E se va bene mi pago l'affitto per due anni. - Ridacchiò invece Lucy, troppo presa dalla possibilità di campare di rendita grazie alla scommessa, per rendersi effettivamente conto della situazione. - Capisci? Due anni! Cavolo, un sogno che si avver... - E allargò gli occhi, cominciando a collegare quel silenzio opprimente con l'imperiosa presenza di Erza. Trattenne una sfilza di imprecazioni per pura fortuna, dimentica persino delle anime pure di Romeo (oddio... mica tanto) e Wendy, ma ormai la frittata era fatta.
- Con cosa dovresti pagarti l'affitto? - Domandò tranquillamente Titania, interessata.
- Ehm... ti va un caffè? -
- State scommettendo? -
- Se vuoi ti pago il pranzo... -
- Mi farebbe molto piacere, grazie. Su cosa scommettete? -
- Fullbuster e Lluvia. - Si decise finalmente a sputare Gazille, guardando Erza con strafottenza e sfidandola ad attaccare, mentre Lucy cercava nelle tasche qualche spicciolo perduto. Naturalmente la baldanza del dragon slayer di ferro venne imitata da Natsu che non vedeva l'ora di menar le mani, ma procurò un abbassamento di pressione al resto dei presenti, con un'abbondante ondata di sudore freddo.
- Ah. - Commentò lei, invece, alzando il sopracciglio. - Quindi... -
- Quindi...? -
- Beh, - Continuò, facendo spallucce. - non possiamo starcene fermi no? Com'è organizzata la cosa? -
Quell'uscita sconvolse i più, che stentarono a credere di avere davanti proprio Erza Scarlet.
- Diavolo, no. - Si sentì dire da un Pantherlily assolutamente abbattuto. - È impazzita anche lei. -
- S-stavo segnando le puntate. - Rispose Max, con un sorrisino tremulo.
- Perfetto. - Erza salì sul tavolo, facendo avanti e indietro per tutto il suo perimetro e prendendo le redini della situazione come suo solito. - Loki, tu sei l'esperto. Tempo minimo? -
Lo spirito stellare ghignò, compiaciuto dalla piega inaspettata che stava prendendo quella situazione.
- A mio parere, la cosa richiede parecchie energie. - Iniziò, facendo un respiro profondo e buttando giù due calcoli a mente. - Prendendo in considerazione Gray, e sappiamo tutti com'è Gray... - Si guardò intorno allusivo, ricevendo consensi e pacche sulle spalle. - …e pensando a Lluvia... io direi... - Tacque, avvertendo a pelle l'aspettativa e l'eccitazione. Pendevano tutti dalle sue labbra. - Una settimana. Non di meno. -
- Bene. - Erza fissò i suoi nakama, determinata. - Loki, Cana, Charle e Wendy sono fuori. -
- Cosa? - Esclamò Cana, oltraggiata. - Mi ero già organizzata le bevute! -
- Appunto. Tu con le tue carte ne sapete troppo. -
- E io? - Domandò Loki, sorridendo.
- Tu sei una maledetta faina! - Rispose Natsu per lei con vivacità, facendolo ridere. - Hai un fiuto assurdo! -
- Si potrebbe dire lo stesso di te, sai? - Se ne uscì Lisanna, guardandolo.
- La cosa è diversa. -
- Ora – Li bloccò Erza con fare da generale. - le basi sono state gettate. La puntata minima è... Max? -
- Direi che diecimila jewels potrebbero andare bene. - Rispose pronto.
- È una quantità assurda! - Si fece sentire Lucy, sconvolta. - Dove li trovo? -
- Lavori, te li fai prestare, fai tu. Credo che una somma del genere sia perfetta per la situazione. -
- Erza, - La bloccò Levi, ridendo. - non credi di esagerare? Stiamo parlando di Gray e Lluvia! -
- Appunto. - Ghignò Gazille. - Gamberetto, senza offesa, ma quei due avrebbero bisogno di una botta in testa per accorgersi di qualcosa. -
Arzack e Viska, sentendosi erroneamente presi in mezzo a quel discorso, abbassarono gli occhi con fare colpevole.
- Allora è tutto pronto, ragazzi. - Erza sogghignò, compiaciuta. - Solo una settimana. Si comincia! -

*

Il treno diretto a Tulips si era già fermato tre volte per cause sconosciute e Lluvia cominciava a stancarsi di quell'ammasso di ferraglia.
Gray aveva dichiarato guerra al capotreno alla prima fermata e solo tutta la buona volontà della maga dell'acqua l'aveva aiutato a calmarsi.
Tuttavia, non sapeva per quanto ancora gli avrebbe evitato di congelare le rotaie e dare finalmente al conducente un ottimo motivo per bloccare il treno.
Lluvia volgeva il viso al finestrino, guardando il paesaggio cambiare forma e colore senza realmente vederlo, la mente persa in tutt'altro.
Sentiva il nervosismo invaderle le vene e raggiungere il cuore che non voleva decidersi di rallentare il battito.
Era spaventata. Letteralmente terrorizzata da quella situazione.
Perché stavolta non era il suo solito prendersi cura di Gray, stargli vicino e non perderlo di vista.
Stavolta era sul serio. E, davvero, non era mai stata più convinta in vista sua riguardo una decisione.
Ricordava con chiarezza quel pomeriggio di giorni prima, e rammentava ancor meglio la trovata di quello spirito stellare.
Sospirò, buttando un'occhiata al ragazzo sdraiato sulle poltroncine davanti a lei.
Non dormiva, Gray. Si stava divertendo a congelare le ragnatele sul soffitto del vagone, buttando di quando in quando qualche domanda relativa alla missione.
Lluvia rispondeva con educazione; a volte si dimenticava di quella situazione e si mostrava piuttosto attaccata al ragazzo, ma in fin dei conti si stava comportando bene.
E se avesse fallito?
- Oh, non puoi fallire. - Le aveva risposto Loki, sorridendo. Quella panchina li rendeva visibilissimi a chiunque passasse di lì e la cosa la innervosiva.
- Gray-sama potrebbe capire qualcosa. -
- Assolutamente no! Gray non capirebbe una mazza neanche a marchiarglielo in fronte. -
Lei si era indispettita. - Non insultare Gray-sama! - Aveva sibilato, minacciosa.”
Eppure... già, il lavoro loro l'avevano fatto. Adesso toccava a lei.
- Sarà una passeggiata, te lo assicuro. Tu farai in modo di farlo uscire di cervello –non ci vorrà molto- e noi daremo il colpo di grazia. - Le spiegò, tranquillamente. - Lo rigireremo un po' e sarà fatta. Alla fine sarà anche sicuro di essere stato lui ad avere questa celeberrima idea. - Terminò, orgoglioso.
Lluvia, invece, aveva ancora qualche dubbio da porgli.
- E dopo? - Chiese, insicura. - Lluvia e Gray-sama dovrebbero affrontare la missione da s-soli. -
Loki la guardò diventare bordeaux, ad un passo dallo svenimento. - Ehi ehi, tranquilla! - Ridacchiò. - Hai già fatto lavori con lui, no? -
- Erano differenti. - Si difese lei, le mani sulle guance. - Qua stiamo progettando un...una... -
- Sì. - Le confermò Loki, dolcemente. - Tifiamo tutti per te. Fagliela pagare a quell'idiota, si merita di stare sulle spine. -
Al che Lluvia lo guardò con i suoi limpidi occhi blu, con un'ultima domanda per lo spirito stellare.
- Sei un rivale d'amore di Lluvia? - Lo fulminò, facendogli perdere qualche anno di vita. - Lluvia deve eliminarti subito? -”
- A che pensi? -
La voce di Gray la riscosse, facendole sbattere le palpebre.
Il treno si era fermato ancora, ma questa volta all'interno di una stazione.
- A nulla. - Rispose pronta. - Siamo arrivati? -
- Già. - Bofonchiò lui, prendendo la sacca della ragazza e caricandosela in spalla. - Svelta, dobbiamo cercare questo tizio. -
Tulips era un paesello in pianura pieno di capre e tucani. Non si capiva perché.
Di certo, Cana avrebbe avuto l'orticaria per tre mesi.
A Lluvia, invece, non importava più di tanto. La cosa che la infastidiva era il fatto di non potersi aggrappare al braccio del suo Gray-sama, ma dopotutto aveva già le gambe molli per il gesto galante del ragazzo: un'altra dimostrazione di affetto e sarebbe stramazzata a terra.
Sentì Gray borbottare per tutto il tragitto, sibilando imprecazioni all'indirizzo dei tucani che parevano averlo preso in simpatia (- Uccello di merda. -, - Avvicinati un'altra volta e ti congelo. -, - Vai a farla sulla spalla di qualcun altro, coso. - e piacevolezze affini) e la cosa la riempì di una gioia assurda.
Arrivata all'abitazione di Lord O'Biò, non rimase molto stupita dal trovarsi davanti una gigantesca villa dall'aspetto moderno che non ci azzeccava molto con l'ambiente contadino del paese.
- Bene. - Affermò Gray, entrando senza permesso dal cancello.
- Gray-sama, c'è un cartello. -
- Se volevano fermarci mettevano delle guardie. - Liquidò la faccenda lui, una motivazione che non aveva molto senso.
Lluvia lo seguì, non molto convinta.
- Dice di girarsi a est. -
Spinto da una forza irrefrenabile, Gray si girò verso ovest.
- Dall'altra parte, Gray-sama. E rimettiti i pantaloni. -
- Nh. - Arrossì quello, rificcandosi l'indumento e posizionandosi verso la giusta direzione.
Quello che gli si parò davanti lo lasciò confuso.
L'intero cielo era di un celeste talmente limpido da non lasciare spazio a nuvole di sorta.
Sopra l'antico rudere che gli si parò davanti, invece, una cappa nera ricopriva interamente la volta azzurra stendendosi per tutto il perimetro della villa decadente.
Le nubi scure venivano rischiarate a tratti da lampi di natura sconosciuta e l'insieme aveva un aspetto inquietante.
- Oh, - Sentì dire da Lluvia. - che una bella casetta! -
- Sei seria? - Masticò Gray, arrivando al portone d'entrata e suonando il campanello.
Dopo pochi minuti, gli aprì un ometto baffuto vestito in frac. - Desiderate? -
- Veniamo da Fairy Tail. - Gli spiegò Gray, scrutandolo dall'alto. - Siamo qui per il lavoro. -
- Oh, anche voi! - Esclamò quello, eccitato. - Venite, venite, prego. Ora vi chiamo il Signore. -
Li lasciò soli nell'antro luminoso e Lluvia si avvicinò al mago del ghiaccio. - Anche noi? Non capisco. -
- Ci saranno venuti altri e avranno fallito. - Gli spiegò lui con fare professionale. - Voglio proprio conoscere il riccone. -
Come ebbero modo di comprendere più tardi, Lord O'Biò era un vecchietto pacioccone dalla pancia prominente.
Arrivò distribuendo ai camerieri caramelle all'anice e, una volta di fronte alla coppia, gorgogliò complimenti a Lluvia e riempì la tasca di Gray di cioccolatini – per ogni evenienza, aveva detto facendogli l'occhiolino. Se Gray non capì, mancò poco che la maga dell'acqua svenisse dall'emozione.
Li fece sedere sul grosso divano posto nel salotto e, abbassando la voce di qualche grado, spiegò la situazione.
- Vedete, - Iniziò, unendo le mani. - più di mille anni fa, una strega maledì un gioiello. Si trattava di una splendida collana ornata da sette gemme. Uno gingillo di tutto rispetto, già già. - Alzò lo sguardo su Lluvia, con sguardo furbetto. - A te sarebbe stato una meraviglia, mia cara! -
- Vai avanti, vecchio. - Ringhiò Gray già stufo, facendo ridere il signore.
- Come dicevo, la strega maledì la collana. A quei tempi tutte le ragazze avrebbero ucciso la propria madre per ottenerla, tanto ne erano ammaliate. Così il Cavalier Smirf, pluridecorato uomo d'azione, lo affidò alla mia famiglia per proteggere il popolo dal suo potere. - Sospirò, guardando dalla finestra l'inquietante ville ad est. - Quella laggiù era la mia casa. Ma sono un amante del comfort, sapete, così ho fatto costruire quest'abitazione come mia dimora. -
- Mi scusi, ma viveva in mezzo a fulmini e saette? - Chiese Lluvia, scrutandolo incredula.
- Oh no, mia cara! No no no! Quella casa era prettamente agricola, ma perfettamente integra e luminosa. - Scosse la testa, sorridendo. - La situazione che voi potete vedere, è iniziata tre giorni fa. -
- Tre giorni fa? -
- Sì. Il giorno dell'anniversario di morte del Cavalier Smirf. -
- Non capisco. - Continuò Lluvia, dubbiosa. - Che ruolo dovrebbe avere la collana? -
- Mia cara, la collana si è risvegliata. Le anime dei miei antenati si sono risvegliate. Tutto si è risvegliato, in quella casa maledetta! - Spiegò, spaventato. - Per questo ho chiamato voi maghi. Per la collana dei sette sospiri. -
Si alzò in piedi, di scatto. - Voi dovete portarmela qua prima che succeda qualcosa di spaventoso. -


 

Oh oh oh... non mi convinceee, ma ci sto lavorando da troppi giorni e, veramente, sono cotta.
Ho riscoperto Evergreen rileggendomi tutto il manga e la adoro *.* è squisitamente acida e caustica e, benché non sappia renderla, la amo!!!

Helkamirie: No, dai, pensi davvero che sia così infame? XD un po' sì, ma poco! Sono una romanticona ù.ù Contentissima che ti sia piaciuto il confronto/scontro da Gray e Romeo! Gray lo vedo un po' come me, per quanto riguarda i bambini: dice quello che pensa e via! Quindi mi ci sono proprio immedesimata! La scena del treno... beh, è un classico della romanticheria ma in fondo ci va bene così, no? Ci andrebbe bene anche se Mashima prendesse e senza alcun motivo logico li facesse sorprendere a limonare dietro a un angolo... ci ho veramente sperato, sai? XD Spero che ti piaccia anche questo capitolo! Bacioni!

Kiya_: Ma grazie! E dire che non mi garba molto come scrivo... felice di farti ridere XD La mia conversazione tipo è piena di battute stupide del genere, uguali uguali a quelli di Gazille all'inizio del capitolo! Ormai chi mi conosce è rassegnato XD Spero faccia il suo dovere anche questo capitolo! Un bacio!

Erichan: Grazie mille! Gray è un concentrato di ingenuità e mi fa morire: con quella sua faccia seria e scorbutica non si rende conto neanche da che parte è girato XD Adess
o si sono chiariti tutti i dubbi, non mi resta che mandarli avanti! Ah, Erza/Jerard sono il top, e anche io tifo per Gazille/Levi, sebbene non li tratti in questa fic. Un bacio!

sophie_95: Io con la grammatica faccio a pugni, ma ci provo ad essere corretta... mi scappa sempre qualcosa, però ci provo ;) Jet e Droy li vedo troppo presi da Levi come amica, compagna, cotta per poterla considerare...uhm... bambola gonfiabile o altro? XD Ti dirò la verità, non sono per la Jet/Levi perché vedo il loro rapporto come dettato dall'affetto e non dall'amore ma, a prescindere, questa fic è concentrata già su una coppia che scoppia, ed è una faticaccia assurda cercare di destreggiarli! Sarei veramente masochista se mi venisse in mente di ficcarci dentro altri malati di mente XD Spero ti piaccia anche questo capitolo! Un bacio!

SakuraHaruno: Sono contentissima che ti piaccia la storia! Ci sto lavorando parecchio per non buttarla sul polpettone sentimentale che tanto vorrei disegnasse Mashima su questa coppia XD per quanto riguarda lo stile... beh, è soggettivo! A me non piace molto come scrivo, quindi non sono proprio di parte e né cerco approvazioni, proprio non mi ispira XD Non so fino a che punto possano risultare simili all'originale: il genio è Mashima e solo lui può fare un personaggio IC! Tuttavia ho gongolato tantissimo al sapere che possano essere simili (sono vanitosa XD)! Spero ti piaccia anche questo capitolo! Un bacione!

Ringrazio tantissimo anche le persone che hanno solo letto!

Baci Semele!

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Capitolo 4
*** Day I – Girandoci attorno... ***


 Capitolo IV

Day I – Girandoci attorno...

Arrivati dinnanzi la casa degli orrori – il tripudio di decadenza e saette, per intenderci –, Gray passò qualche minuto a squadrarsela dubbioso.
Lui e Lluvia ancora non avevano attraversato il cancello che li portava all'interno del cortile e la differenza di posizione era visibilissima.
L'erba dove si trovavano loro era di un verde brillante da fare quasi male agli occhi (era la cacca di tucano, gli aveva detto il maggiordomo in frac con aria appassionata: fertilizzante doc!) ed era appena spuntata, quasi fosse cresciuta e, da sola, avesse deciso di bloccarsi per permettere al colore di mantenersi fresco ed evitare di sciuparsi.
Come una linea ben definita, la recinzione in ferro, dalle sbarre a tratti arrugginite e dallo smalto secco e sbucciato, si ergeva in due o tre metri a dividere il paesaggio circostante con lo spazio al suo interno. Il prato, pieno di buchi di terra nera e asciutta, si stagliava per il perimetro, riempiendo faticosamente il tutto di un verde scuro tendente al marrone, dando all'insieme un sentore di marcio e malato.
La casa campagnola posizionata al centro di esso dominava lo spazio come un vecchio arcigno e ombroso: i fulmini la illuminavano parzialmente, creando ombre dense sul muro pieno di rampicanti e l'effetto non era per niente rassicurante.
- Però – Fischiò Gray, rivolgendosi a Lluvia. - questa catapecchia sarebbe stata utile per Natsu. -
- Non credo si mangerebbe qualcosa di maledetto. - Borbottò lei, armeggiando con la sua sacca.
- Non dirmi che credi a questa scemenza! - Si stupì, facendola arrossire. - Ci sarà solo qualche marmocchio che farà rumori discutibili per qualche ragione idiota. Lo manderemo via a calci nel sedere, troveremo la collana sotto qualche asse del pavimento e in meno di due ore saremmo di ritorno a casa. - Spiegò annoiato.
- Come mai ci sono i fulmini allora? -
- Qualche incantesimo strano. - O Luxus che si stava divertendo senza alcun motivo logico a terrorizzare quella cittadina, pensò, scrutando attorno dubbioso.
L'abitazione, all'interno, era molto più grande di quel che si poteva pensare guardandola dall'esterno. Se Gray nemmeno se ne era accorto (Lluvia, beata innocenza, affermava convinta che fosse troppo occupato a studiare il posto), la maga si trovò a pensare a qualche effetto ottico o, suo malgrado (dare torto a Gray-sama la dispiaceva enormemente), all'attività di qualche spiritello malefico.
- Un po' nevrotico il ragazzino. - Se ne uscì il ragazzo, straordinariamente sicuro di sé stesso.
- È tutto sottosopra. - Affermò invece lei senza particolare emozione, guardando curiosa sedie dalle gambe rotte, tavoli ribaltati, tende strappate e la polvere che regnava sovrana su tutto quel macello di roba.
- Il pavimento è alzato. Qualcuno ci deve essere arrivato prima di noi. - Spiegò invece Gray, accucciandosi per controllare al di sotto le assi sollevate.
- Beh, il signore aveva parlato di altre persone. -
- Di altri incapaci, vorrai dire. - Ghignò lui, guardandola. - Faremo in un baleno. -
All'improvviso si sentirono dei tonfi venire dal piano sovrastante e l'eco di una risata femminile riecheggiare per tutta la casa. Se la maga dell'acqua si preparò mentalmente a sterminare la concorrenza – già dimentica di fantasmi e quant'altro, pronta ad ammazzare chiunque osasse avvicinarsi a Gray -, il ragazzo alzò gli occhi, rimettendosi in piedi.
- Ecco scovato il marmocchio. Che ti dicevo? -
- O la marmocchia. - Quasi ringhiò Lluvia, incamminandosi verso la scala in legno.
- Aspetta, - La bloccò Gray, superandola. - stai dietro. -
Lei quasi svenne (due gentilezze nel giro di qualche ora: proprio non era abituata!).
Salirono lentamente i gradini, attenti a non produrre neanche il più piccolo scricchiolio e superando una serie di quadri dalla cornice sbeccata e il vetro rotto.
Furono talmente occupati a fissare l'antro sopra di loro che non si accorsero di un dipinto raffigurante un uomo a cavallo muoversi con circospezione, seguendo attentamente ogni loro movimento.
Finita la rampa, un cenno secco di Gray invitò tacitamente Lluvia a controllare le stanze a destra, mentre lui ispezionava quelle a sinistra.
Lei mosse un passo verso la direzione stabilita, bloccandosi d'un tratto sentendo rumori di vetri rotti e un'imprecazione neanche poi tanto femminile.
Avvicinandosi di soppiatto, si attaccò alla porta della camera da dove avvertiva provenire la voce (- Maledizione! Vuoi stare attento? -, - Devo fare tutto io qua dentro! -, - Oh ma appena lo saprà... - qua, Lluvia, si era disinteressata) e, lentamente, afferrò la maniglia.
In meno di un secondo, la maga aveva aperto la porta, il braccio pronto e scattante per ogni evenienza e tanta voglia di fare una strage, ma quello che le si parò davanti la colse impreparata.
In piedi davanti a lei, annoiata da tutto quel trambusto, c'era una ragazza con un mano un libro polveroso.
I capelli lunghi di un discutibile color fragola matura le scivolavano sulla schiena e lo sguardo che le rivolse parlava da solo.
- E tu chi diavolo sei? - Domandò quella, squadrandola da capo a piedi. - Qui è off limits, bella, te ne devi andare. Vedi te, i ragazzini di oggi, sempre a far danni. - Borbottò, classificandola con indolenza una piantagrane.
- Chi sei tu, semmai. - Rispose Lluvia, incrociando le braccia. - Dovresti uscire, almeno non combini casini. -
Al che, la rossa, indispettita, buttò il libro in un angolo guardandola con sufficienza. In meno di un secondo le si avvicinarono cose.
Lluvia non aveva mai visto quella magia, ma non ne fu molto impressionata.
- Ti conviene andartene. - Sibilò quella, mentre una poltrona (con occhi e bocca, osservò incuriosita la maga dell'acqua) le si avvicinava con cattiveria, ridacchiando sadicamente. - Mi avevano avvertito che dei deficienti si erano intrufolati qua dentro, ma non credevo fossero tanto ostinati. -
Sembrava parlasse da sola, che si facesse discorsi lunghi metri e arrivasse a chissà quale conclusione in totale autonomia. Ma Lluvia era abituata ai matti – anche lei doveva ammettere, con le dovute riserve, che Gray-sama non era il sano che credeva di essere... - quindi non la calcolò minimamente.
- Questo è un lavoro. - Continuò a ciarlare l'altra, appoggiandosi con una mano a una vecchia libreria. - Siamo maghi di Lamia Scale. Comprendi? Quindi dovresti sloggiare. - Terminò, un sorriso fintamente dolce a completare il tutto. - L'amore non fa miracoli, sai? Anche se è bellissimo. -
Ok. Che voleva dire quella svitata? Che era quella storia sull'amore?
Lluvia non lo sapeva. L'unica cosa che aveva capito era che la parruccona davanti a lei avrebbe potuto romperle le uova nel paniere col suo Gray-sama e che faceva parte di un'altra gilda.
- Noi siamo di Fairy Tail e questa missione l'abbiamo vista prima noi. - Contrattaccò la maga dell'acqua, che a forza di stare dietro Gray rispondeva anche lei come i mocciosi. - Dal momento che sei un'infiltrata dovresti alzare tu i tacchi. -
Entrambe si scrutarono con un'espressione lungi dall'essere anche solo minimamente amichevole.
E se, come si suol dire, le sensazioni sono alla base di ogni primo incontro... beh, si doveva ammettere che avevano cominciato alla grande!

*

A differenza di Lluvia, Gray non se la stava cavando malaccio.
Certo, raccattare pezzi di mobilio congelati gli aveva facilitato il compito, tuttavia ritrovarsi faccia a faccia con Leon aveva scaldato il sangue anche a lui.
- Che cavolo ci fai tu qua? - Si erano ritrovati a strillare entrambi come donnette, oltretutto in coro, manco fossero gemelli.
- Te l'ho chiesto prima io, dannato! - Avevano continuato imperterriti, non sospettando neanche per un secondo che l'altro non si potesse zittire neanche a pagarlo.
- Vedo che non sei cambiato. - Aveva ribattuto Leon ghignando, più veloce. - Hai ancora il vizio di spogliarti. -
In vero, Gray non aveva più i pantaloni.
- Non accetto critiche da un demente in mutande! - Sibilò il mago di Fairy Tail, indicando l'altro con indosso solo la biancheria intima.
Leon aprì immediatamente la bocca per zittire Fullbuster, ma la sua attenzione fu immediatamente catalizzata da altro. Altro più bagnato e rumoroso.
Specificatamente, da acqua a fiumi e oggetti parlanti trascinati dalla corrente.
Gray, vedendo che l'altro non accennava a parlare, preferendo invece tenere la bocca ostinatamente aperta e bloccata, si girò.
Fu un attimo.
Le sinapsi dei due cominciarono ad attivarsi dopo un momento di fermo e, sempre in coro, esternarono il loro terrore.
- LLUVIA! -
- SHERRY! -

*

Lluvia, davvero, non riusciva a capacitarsi dell'abilità del suo Gray-sama di ritrovarsi in mezzo a delle donne durante ogni attività all'ordine del giorno, fosse anche quando andava in bagno.
E che cavolo, non gli bastava lei?
La maga dell'acqua era nell'albergo, in quel momento, insieme al suo amato, la ragazza che aveva incontrato/minacciato/fattonera alla casa stregata e che, oltre ai capelli improbabili, aveva anche il nome di un liquore e il suo compagno che, a quanto aveva capito lei, si chiamava Leon e aveva lo stesso potere di Gray-sama. Ma naturalmente Gray-sama era più forte e più bello. Ovvio.
Opportunamente raccattate, intente a darsele di santa ragione per motivi sconosciuti - intanto continuavano a guardarsi in cagnesco -, i due ragazzi le avevano trascinate nel loro hotel (l'unico in quel cavolo di paesino sperduto e osceno) e, dividendole con un tavolo, erano intenti a fare mente locale, disquisendo su questioni piuttosto urgenti.
- Quel lavoro lo abbiamo preso prima noi! - Aveva sbraitato Sherry irata dando un pugno sul tavolo, in barba all'amore universale.
- Lo puoi provare? - Aveva ribattuto Lluvia, seccata.
- Siamo arrivati prima. - Sibilò invece Leon, serissimo.
- E ve ne andrete sempre prima, visto che è nostro. - Concluse Gray, terminando il giro.
Naturalmente, se i due uomini speravano di zittire quello che una volta era il gentil sesso, si sbagliavano di grosso.
- Gray, vero? - Aveva chiesto Sherry con aria civettuola che, in quanto essere di sesso femminile e trovandosi in passato nella medesima situazione, con un'occhiata aveva capito un bel po' di cose. - Dov'è Lucy? Com'è che hai portato questa qua? -
Questa qua, comunque, sempre per il fattore donna, si limitò a muovere la mano con un'intenzione ben precisa.
- Leon, zittisci quella femmina se non vuoi vederla affogare. - Aveva snobbato la domanda il mago di Fairy Tail, ben conoscendo la posizione assunta dalla compagna, la potenza del suo attacco ed intuendo il fine ultimo di quella manovra.
- Le bionde sono più affascinanti. - Aveva ghignato quella in faccia a Lluvia, imperterrita. - Non so dove l'hai preso questo manichino. -
- Le bionde hanno il discutibile vizio di parlare a vanvera e strillare ogni due per tre. - L'aveva bloccata Leon, fissando inespressivo lo sguardo oltraggiato di Sherry. - E quelle con i capelli fucsia dovrebbero tacere, se non vogliono che le trasformi in blocchi di ghiaccio. -
- E comunque il lavoro è nostro. - Aveva terminato Lluvia, segretamente compiaciuta che Gray avesse preso le sue difese.
- Siamo qua da prima. - Ricominciò Sherry, più calma.
- Da quanto? -
- Due giorni. -
- E non avete ancora scovato niente? - Domandò a quel punto Gray, un'aria da presa in giro a fargli da cornice. - Sei calato, Leon. -
-Fatti gli affari tuoi, idiota. Quella collana del cavolo è introvabile. L'abbiamo cercata giorno e notte, ma niente. -
- Ritiratevi, allora. Ci penseremo io e Lluvia a terminare il lavoro. -
- Incapace, non ho mai lasciato una missione a metà e questa non sarà la prima volta. Cominciate voi ad andarvene. -
- Due giorni e niente? - Aveva chiesto invece la maga dell'acqua, aggrottando le sopracciglia pensosa. - Avete guardato dappertutto? -
- Certo, bambolina, per chi ci prendi? Non siamo noi gli incompetenti. - Aveva risposto Sherry, acida.
- Lluvia crede che tu debba tacere, visto che non riesci neanche a trovare un gioiello. - La zittì, prendendola d'orgoglio. - E, comunque, visto che è una casa stregata avreste potuto anche documentarvi meglio. -
- Lluvia, non è stregata. Te l'ho già detto. - L'aveva bloccata Gray. - I fantasmi non esistono. E poi la storia ce l'ha già raccontata il vecchio. -
- Già, ci siamo fermati alla versione del nonno. - Terminò Leon.
Stranamente, Sherry la fissò con aria concentrata. - Abbiamo pensato che, quando parlava di strega, si riferisse a qualche maga oscura e via. - Spiegò più a sé stessa che agli altri.
- Potrebbe essere giusto. - S'inserì Lluvia, alzando le spalle. - Ma se ancora non l'avete trovata... -
- Già… - Mormorò la ragazza. - … potresti avere ragione, sai? -
- Che intendi dire? - Domandò il mago di Lamia Scale.
- Lluvia, che state dicendo? - Chiese anche Gray, confuso.
- È probabile che la storia del signore non sia attendibile. - Spiegò la maga dell'acqua, con calma. - Potrebbero esserci altre versioni e, magari, una di quelle potrebbe essere quella giusta. -
- Un attimo. - La fermò il ragazzo di Fairy Tail. - Vuoi dirmi che il vecchiaccio ci ha raccontato scemenze? -
- No. Non penso. - Rispose Sherry. - Vi spiego: legate ad un determinato fatto, girano tante storie, tante ipotesi. Ed un fondo di verità esiste in ognuna di queste. -
- E quindi? -
- Quindi, raccogliendo i vari miti riferiti a quella casa, sezionando il vero con la fantasia, potremmo risalire all'esatta posizione della collana e magari capire anche perché la villa sembra sotto maledizione. - Finì Lluvia, guardando il suo Gray-sama.
- Non credo sia una buona idea. - Le bloccò Leon, poggiandosi con le reni ad una cassettiera. - Perderemmo troppo tempo e non sarebbe per niente produttivo. -
- Potremmo demolire la casa e basta. - Se ne uscì Gray, drastico. - Prima o poi quella cosa uscirà fuori. -
- Ma se è sotto incantesimo potremmo non ritrovarla mai. - Fece Sherry, scambiandosi un'occhiata con Lluvia. - Studiandoci la situazione, invece, potremmo riuscire a capire qualcosa. -
- E termineremmo il lavoro in tempi ragionevoli. -
- Quindi dovremmo passare un sacco di tempo dove, in biblioteca? -
- Sì, Fullbuster. - Ghignò Leon. - Nella stanza con i libri. -
- Vaffanculo. -
- Ho capito perché non ti sei portata Lucy. - Borbottò Sherry. - Il suo cervello sta nelle tette. -
Stranamente, Lluvia sentì un moto di protezione per la nakama (anche se ci provava con Gray-sama). - Almeno lei sa usarlo. - La difese, guardandola ironica. - Anche se sta nel posto sbagliato. - Beh, non proprio...
Sherry, mentre i due ragazzi dietro si picchiavano, ghignò compiaciuta.
- Lluvia. – Cominciò. - Bel nome. Sai, dovremmo cercare di andare d'accordo. L'amore sta ovunque, intorno a noi, e dovrebbe esserci anche tra noi due. -
La maga dell'acqua avrebbe avuto mooolto da ridire su quel passaggio, tuttavia tacque invitandola con lo sguardo a continuare.
- Che ne dici, se i due maschioni qua dietro la smettono di fare i bambini, di... che ne so... unirci e finire questa missione in tempi ragionevoli? - Buttò lì, guardandosi le unghie. - Sono passati già due giorni e questi tucani del cavolo sono attratti dai miei capelli. E poi le capre mi impuzzolentiscono i vestiti. -
No, a Lluvia non andava proprio bene.
Più giorni appresso a quel lavoro stavano a significare più tempo con il suo Gray-sama e, di conseguenza, più opportunità di provarci con lui. No no, quella proposta era controproducente per il suo piano.
- Oh, andiamo! Quell'idiota di Fullbuster è già bello che cotto. - Le bisbigliò Sherry, intuendo un bel po' di cosette. - Basterà che sbatti le ciglia e via, è fatta! -
La maga dell'acqua non era sicura funzionassero proprio così con il ragazzo di Fairy Tail: i suoi tentativi di corteggiamento (alquanto espliciti) avevano ottenuto considerazione, un pranzo insieme e, come le aveva detto Loki, interesse, ma niente di più.
Ci pensò Leon a chiarirle i dubbi.
- Non se ne parla! - Aveva sbraitato. - Io con questo imbecille non lavorerò mai. -
- L'hai già fatto, mi pare. - Ribatté debolmente la sua compagna.
- È la paura del confronto. - Lo prese in giro Gray. - Non reggerebbe il colpo a scoprirmi più forte. -
- Posso batterti quando voglio. -
- Sì, certo. Dimostralo, allora. -
- Quando vuoi. -
- Facciamo che chi trova la collana per primo vince. - S'intromise la maga di Lamia Scale, battendo le mani felice.
- Ci sto. - Sibilarono insieme Gray e Leon, fulminandosi con lo sguardo.
- Ma così diventerà una gara, non una cooperazione. - Protestò Lluvia.
Sherry mosse la mano noncurante. - Dettagli, dettagli... - Bofonchiò, mentre i due ragazzi continuavano a guardarsi in cagnesco.
- Lluvia non crede che Gray-sama debba prestarsi a idiozie del genere. -
- Scusa, Lluvia, ma io e questo qua abbiamo un conto in sospeso. - Ringhiò il mago di Fairy Tail. - Ci vediamo domani, imbecille. -
- Wow, sei riuscita a fomentarlo più di quanto servisse! - Si stupì Sherry. - Bravo manichino! Vedo che sei utile, dopotutto. -
Dopodiché Leon dovette trascinare via dalla camera una Sherry semi-affogata, portandola agonizzante nella loro stanza per evitare che quella matta -come l'aveva gentilmente soprannominata la compagna- finisse il lavoro che aveva cominciato.
 

*

- È una stupidaggine. - Aveva borbottato Lluvia all'indirizzo di Gray, dopo che i due di Lamia Scale se ne andarono.
- Ma no, dai. Abbiamo solo movimentato un po' le cose, tutto qua. - Le sorrise il mago del ghiaccio, facendole perdere i sensi per due secondi. - Finché sono di Lamia Scale va bene. Ci fossero stati i Blue Pegasus, invece... -
- Blue Pegasus? - Domandò Lluvia. - Non hai già collaborato con loro? -
- Già. - Rispose Gray guardandola di sottecchi, massaggiandosi il collo con una mano. - Collaborato... promettimi che non lavorerai mai con quei maniaci. -
- Maniaci? -
- Promettilo e basta. -
Giustamente, Lluvia non ci aveva capito granché di quel discorso, così non le fu molto difficile siglare quel patto.
- Questo lavoro è un casino. - Cambiò argomento il mago.
- Già. Lluvia credeva fosse più facile. - Fece una smorfia, sedendosi sul divano posto poco dietro. - Lluvia pensa abbiano sbagliato ad assegnare il livello. -
- Probabile. In fondo è già successo. -
- A te è mai capitato? -
- Un bel po' di volte. A te no? -
- Quando Lluvia faceva parte di Phantom Lord, lo scopo principale era di distruggere Gilde per essere i più famosi. - Spiegò tranquillamente. - Le missioni che prendevano erano... come dire... portate avanti con cattiveria. Si arrivava anche a minacciare. -
- Brutto così. -
- Già. - Poi sorrise. Un sorriso luminoso, vero. Gray ne rimase abbagliato. - Fairy Tail è molto più bello. È un sogno. - Contro ogni aspettativa arrossì, ma non continuò a parlare.
E al mago andava bene così, davvero. Per ora.
Si avvicinò e, prendendola per un polso (provocandole senza saperlo una sincope), la invitò gentilmente ad alzarsi.
- È tardi. Andiamo a mangiare. - Le disse, sentendo le guance scottargli senza alcuna spiegazione logica. - Se lo trovo, ti faccio assaggiare una cosa. -




Lo so! Lo so!
So che dovevo postare prima, davvero, lo so... ma voi non potete capire quanto mi ha potuta far penare questo capitolo. Non trovavo lo parole giuste, non riuscivo a fare frasi decenti... l'ho modificato, ricominciato da capo e riletto non so quante volte. E ancora non mi convince.
Spero piaccia lo stesso!

Kiya_: Loki è un grande: l'ho stimato dalla prima apparizione! Mi ha ricordato Ryo Saeba di City Hunter e me ne sono innamorata all'istante! Anche io vorrei essere al Fairy Tail... tra tutti quei matti mi sentirei la sana di mente della situazione e la cosa gioverebbe alla mia autostima XD Grazie mille per i complimenti! Bacioni!

Helkamirie: Ma grazie! Guarda, l'accenno Gazille/Levi mi è proprio scappato... pensa non me ne sono accorta finché non me lo hai detto tu, così sono andata a rileggere il capitolo e BAM! Lì. Non lo faccio apposta, spuntano e basta XD in quanto a Natsu/Lucy ho un problema. Nel senso che Lucy, a volte la vedo bene con Loki, altre con Natsu (e Loki me lo prenderei io... XD) quindi con lei mi risulta difficile fare accenni. Ma tanto verranno, sia con l'uno che con l'altro, ormai sono lanciata XD Sì, credo che Erza sarebbe capace di fare una cosa del genere, soprattutto adesso che si è “sciolta”... per quanto riguarda la collana, temo mi sia fatta prendere dalla mano... credo che un giorno o l'altro dovrò cambiare il genere e aggiungere qualche altra cosa XD Contentissima ti sia piaciuto! Spero anche questo capitolo! Un bacio!

SakuraHaruno: Grazie mille! Eh, ora saranno casini... per me in particolar modo perché cercare di far muovere Gray e tentare di non far crepare Lluvia con un arresto cardiaco è un bel problema! Oh, a mio parere Gray è andato per Lluvia, solo che non se ne accorge nemmeno. Non so se segui le scans, ma al capitolo 217 c'è una scena strepitosa! E Loki nello sfondo che fa una faccia che è un programma! È lì che mi è presa la fissa per questa fic! Straquoto il tuo parere ù.ù Grazie mille per i complimenti! Un bacio!

KiraPhantomhive: Ma grazie! Spero ti piaccia anche questo capitolo! Un bacio!

Ancora grazie a tutti coloro che hanno anche solo letto! Mi fate felicissima!

Baci Semele

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Capitolo 5
*** Day II – Un buco nel buco ***


Capitolo V

Day II – Un buco nel buco

 Il Fairy Tail, due giorni dopo la scommessa, ancora era in fermento.
No, stavolta non era colpa di Natsu. Non completamente, almeno.
Ad essere sinceri aveva fomentato quella massa di gente in meno di due ore e tre quarti, affermando convinto che quell'incapace di Gray non avrebbe saputo fare due più due neanche a sputarglielo in faccia. Stranamente, un sacco di dementi suoi pari gli erano andati dietro e, ridendo e scherzando, il numero di quotazioni a sfavore di Gray erano andate alzandosi terribilmente. La cosa era positivissima, almeno per le romanticone della gilda. Avendo puntato per partito preso ci guadagnavano, oltre all'aiutare un'amica, un bel po' di entrate extra. E scusate se è poco!
Lucy, tuttavia, non aveva potuto non guardare il dragon slayer di fuoco con le sopracciglia alzate dall'incredulità.
- Ah! - Aveva esclamato scioccata dopo quella sparata. - Proprio tu dici queste cose? -
- Perché? -
- Beh, non mi sembri un tipo sveglio in questo genere di situazioni. - Aveva spiegato alzando le spalle. - Ti facevo più ottuso. -
Natsu le aveva rivolto un sorriso tutto denti che sapeva tanto di presa in giro. - Sei tu che sei cieca: se non vuoi usare gli occhi non è certo colpa mia! - E, sbraitando contro la deficienza universale (credevano tutti di essere sani, lì dentro), saltò come una molla a convincere un altro gruppetto di ubriaconi sull'assoluta mancanza di cervello di Fullbuster.
E ci si metteva pure d'impegno!
Tuttavia, anche senza l'aiuto di Natsu, l'atmosfera del Fairy Tail si avvicinava di molto a quella dei casinò non ufficializzati, delle bische clandestine e delle corse dei cani illegali.
Per evitare un'incursione di Gray a tradimento - non si sapeva ancora quanto tempo ci potesse mettere per finire il lavoro: se il mago del ghiaccio li avesse scoperti, tutti erano sicuri che non avrebbe esitato neanche un istante a realizzare il sogno di Jet e trasformare la gilda in un igloo gigante. Con loro a fare le belle statuine ghiacciate a decorare il tutto, però -, il negozio di souvenir gestito da Max teneva una botola segreta alla destra del bancone, ben nascosta da scatoloni pieni di roba inutile e merce dalla dubbia utilità.
Lì, il mago della sabbia e l'impareggiabile Erza, dopo aver parlato a lungo con il master, avevano ottenuto il tanto agognato lasciapassare ed erano stati liberi di organizzare quella sottospecie di cantina in un caveau segreto altamente specializzato in cui si apprestavano a rintanare il denaro scommesso con una solerzia che si avvicinava terribilmente a quella dei banchieri in giorni di versamento (e con una non dissimile aria spiritata dovuta al troppo denaro da maneggiare) e a custodire la Sacra Lista contenente tutte le puntate.
Max, nominato da Erza in un raptus improvviso tesoriere, aggiornava la lista ad ogni intervento e la sera, prima di andare a letto, la principale controllava l'andamento della scommessa, calcolando con un interesse mai avuto prima la possibile vincita, un'occasionale perdita o, se questa aveva l'ardire di presentarsi, la probabilità di riuscire a convincere Gray a farla contenta, minacciandolo e picchiandolo se necessario.
Perché si sa, Erza non perde mai.
L'aveva ben capito Lucy che, pur di pagarsi l'affitto, si era ridotta momentaneamente sul lastrico corrompendo con una bella cifra Max per sapere la puntata di Erza ed imitarla. In quel momento pregava solo che la settimana passasse in fretta e che Gray non si comportasse da prima donna illibata.
Wendy, tenera cucciola, si al contrario era apprestata a raggiungere Titania con passo sicuro. - Voglio scommettere anche io. - Aveva affermato, fissando Erza con i suoi grandi occhi neri.
La ragazza, dall'alto della sua potenza, l'aveva guardata intenerita.
- Non se ne parla. -
- E perché? -
- Perché Charle chiacchiera troppo, quando si tratta di te. - Le aveva spiegato sorridendole. - Wendy, se riuscissi a cucire la bocca al tuo gatto potrei anche chiudere un occhio. In caso contrario mi vedo costretta ad impedirti di partecipare. -
La piccola, allora, si era girata verso Charle con una chiara intenzione nello sguardo. La gatta le aveva guardate malissimo. Sia a lei che ad Erza.
- Non potresti dirle semplicemente che le bambine non devono scommettere? -
- Assolutamente no! Sbrigatela da sola. -
Dal momento che anche Romeo era intenzionato a partecipare, e lo aveva esternato in modo esemplare (Erza la sera prima se l'era ritrovato nel caveau – mostrandole platealmente che quella sottospecie di cantina non era tanto segreta come credeva - e la cosa era degenerata: mentre l'uno strillava che aveva il diritto di scommettere anche lui e che avrebbe spifferato tutto a chi di dovere per quell'ingiustizia, l'altra lo aveva preso per la collottola e lo aveva ficcato in braccio a Cana, sibilando improperi contro genitori degeneri), dopo quattro ore da quel simpatico scambio di vedute Macao e Charle erano ancora intenti a far capire alle due pesti che quella attività era vietata agli under 13, ma, giustamente, a quelli da un orecchio entrava e dall'altro usciva.
Avevano risolto il tutto con un gelato al giorno e una carezza sulla testa, ringraziando il cielo della volubilità dell'animo infantile.
Cana, invece, non aveva avuto la stessa fortuna: era riuscita a far entrare il suo nome di straforo nella lista, ma la velocità con cui Erza l'aveva scoperta rasentava l'impossibile.
Lei, allora, aveva affogato il dispiacere nell'alcool, rimuginando sui suoi errori e abbozzando immediatamente un altro piano per riuscire a pagarsi le bevute senza che la sua economia ne risentisse troppo.
Macao, con tutta la nonchalance di questo mondo, si era presentato dinnanzi a Max e aveva dato la sua puntata, sottratta a Cana tempo addietro. Con un coraggio non da pochi, mostrò la sua contentezza ghignando in faccia alla ragazza, rischiando un boccale (vuoto, ovvio) di birra in fronte.
Comunque, oltre alla scommessa ufficiale, giravano per tutta la gilda anche scommesse ufficiose.
Droy ed Evergreen, ad esempio, sicuri che Gray combini qualche immane cavolata prima della fine dei sette giorni, si erano giocati con Jet e Elfman, convinti della risolutezza del mago del ghiaccio, cene pagate per almeno due settimane. E un massaggio rilassante per tre giorni. - Fatto bene. - Aveva avvertito la maga, minacciosa. - Non due pugnetti e via. Sono una bellissima signorina e non devo essere distrutta da voi due. Altrimenti vi taglio le mani. -
- Ma cosa ti fa credere che vincerai, scusa? -
Lei, dall'alto della sua eleganza, ghignò compiaciuta. - Chiamatelo anche volontà di fata. -
- … Cosa sarebbe? - Aveva sussurrato Jet ad un Elfman completamente abbattuto. - Sesto senso? -
- Ti giuro che non ne ho idea. -
Levi, anima innocente, andava in giro con la convinzione che i due mentecatti sarebbero ritornati alla gilda come coppia ufficiale. A smontarla ci pensò il delicato quanto tempestivo intervento di Gazille che, prendendo la palla al balzo, la sfidò a giocarci su. La questione si risolse facilmente: se avesse indovinato lei, Gazille le avrebbe fatto da servo per un mese; in caso contrario Levi lo avrebbe dovuto accompagnare in una missione di grado S. Non si capiva bene il motivo, tuttavia ognuno aveva i propri fini e il dragon slayer di ferro non faceva eccezione.
Arzack, invece, sfidò sé stesso: se Lluvia sarebbe riuscita a mettersi con Gray, lui si sarebbe dichiarato a Viska.
Naturalmente, ignorava il fatto che la ragazza in questione avesse fatto lo stesso fioretto ed in quel momento entrambi contavano le ore che li separavano dalla verità.
Loki era l'unico che se ne fregava altamente. Non potendo giocarsi neanche un soldo e avendo rappresentato il cupido della situazione, girava per il Fairy Tail tronfio e orgoglioso come se avesse compiuto chissà quale difficoltosa missione -a ragione, comunque, visto di chi si parlava- dispensando consigli non richiesti ai vari giocatori d'azzardo.
Erza Scarlet, all'interno della vasca da bagno del dormitorio, si rilassava nell'acqua calda, pensando.
Si stava chiedendo a che punto quei due idioti potessero essere, se avevano già consumato o meno, se fossero veramente intenti a portare a termine quel cavolo di lavoro o se avessero deciso di farsi cacciare per inadeguatezza/atti osceni in luogo pubblico (sì, Erza è un tantino fatalista...).
Su una cosa era sicura: i soldi vinti li avrebbe investiti in una nuova armatura!

*

Lluvia non poteva essere più contenta.
La sera prima era stata semplicemente perfetta: lei e Gray-sama avevano cercato a lungo un negozio -ancora ignorava quale fosse-, ma in un paesino piccolo come Tulips era già tanto riuscire trovare un bagno senza essere costretti a ricorrere alle latrine pubbliche, di conseguenza l'assenza del locale non era stata proprio una sorpresa. Si erano quindi accontentati di un panino e di un gelato (offerto dal ragazzo) e, seduti su una protuberanza legnosa che fungeva da panchina naturale, avevano parlato.
Parlato davvero, non balbettii incoerenti di lei e veloci perdite di interesse di lui.
Si erano seduti e Gray aveva cominciato. Era stato leggermente strano, lo doveva ammettere. A volte lo aveva visto alcune aprire la bocca e richiuderla immediatamente dopo, come a riflettere su quel che dire e capire subito di cambiare argomento, ma avevano chiacchierato lo stesso, come possono farlo due persone che si conoscono e che si vogliono bene.
Certo, Lluvia aveva avvertito il suo cuore sul punto di scoppiare svariate volte, ma aveva resistito stoicamente e non poteva essere più contenta di averlo fatto.
Gray le aveva chiesto un paio di volte che cosa potesse avere quel periodo -facendole andare di traverso il boccone di pane e insalata che aveva messo in bocca-, se le era successo qualcosa -e il gelato non le era bastato a raffreddarle le guance bollenti e, sicuramente, bordeaux-, ma era riuscita a glissare con stile, deviando l'interesse del ragazzo verso i tucani che li avevano seguiti e quindi osservarlo insultare i volatili con gli epiteti più fantasiosi che avesse mai sentito. Non poteva che complimentarsi con sé stessa e maledire Loki per non averla preparata prima.
Alla fine l'aveva riaccompagnata nella sua camera e dato la buonanotte, rivolgendole quel sorriso storto che l'aveva fatta impazzire la prima volta che lo aveva visto.
La notte non era bastata per fantasticare su quella sottospecie di appuntamento non ufficializzato, ma fu abbastanza per riflettere su una questione: si era sciolta. Troppo.
E non andava bene.
Il piano era di portare Gray-sama al limite e dargli il colpo di grazie finale. Fino a quel momento sembrava avesse funzionato.
Fu così che la mattina dopo, benché non ne avesse assolutamente voglia e le galleggiasse lo stomaco alla sola vista del ragazzo o al suono della sua voce, si accostò ad una Sherry decisamente infastidita, cercando con tutta la buona volontà che possedeva di non guardare neanche per sbaglio il suo grande amore.

*

Gray non capiva le donne.
Era una cosa abbastanza scontata e trita: bastava guardarlo in faccia per capire che con le femmine proprio non ci sapeva fare. Ormai lo sapevano anche i muri.
Loki, poi, non si premurava neanche di nasconderlo, né a lui né agli altri. Tempo addietro lo spirito stellare, non avendo nient'altro di meglio da fare evidentemente, aveva indetto una vera e propria conferenza sull'argomento, chiamandolo a testimoniare come esempio. L'aveva mandato a quel paese, ma il problema continuava a persistere ugualmente.
Tuttavia, a dispetto di tutte queste convinzioni, Gray credeva che la sera prima si fosse comportato bene. Non come un damerino -come avrebbe fatto Loki, del resto- ma doveva ammettere che, pur mantenendo la sua personalità invariata, aveva trascorso una piacevole serata con Lluvia.
Le aveva offerto la cena (se di cena si poteva parlare... ma in mancanza di altro si erano dovuti accontentare), aveva sondato terreno cercando di farle capire che lui si era accorto del suo comportamento da pazza -avendo l'accortezza di non mostrarglielo apertamente-, avevano chiacchierato del più e del meno e l'aveva riaccompagnata in camera.
Si era trovato veramente bene, tanto che avrebbe volentieri evitato di andare a dormire e continuato a stare con Lluvia -stupendo lui più di tutti... meno male che il buonsenso gli aveva imposto di andare a letto, altrimenti non avrebbe saputo come comportarsi con una situazione del genere. Che cosa gli stava accadendo?-, ma, a quanto pareva, aveva sbagliato qualcosa.
E si doveva trattare di qualcosa di grosso, non c'era alcun dubbio.
Perché altrimenti non si spiegava il comportamento della maga dell'acqua.
Quella mattina aveva aspettato solo lei (sì, solo lei. Quei tucani dovevano portare qualche strana malattia, sicuro) ma si era dovuto limitare a guardare Lluvia appostarsi vicina a quella schizzata del Lamia Scale.
No, Gray non capiva proprio le donne.
O forse erano loro a non capire lui: in un modo o nell'altro qualche spiegazione ci doveva essere.
Nella biblioteca del paese -due camerette in croce con tre librerie in tutto- Lamia Scale e Fairy Tail si erano riunite a studiare.
Leon, con tutta la delicatezza possibile, entrato nell'antro polveroso della biblioteca, si era guardato intorno e aveva esternato il suo scontento.
- Hanno quattro libri. Questa cosa fa schifo. Vado a scucire qualcosa al vecchio. -
Gray lo avrebbe anche seguito (era troppo innervosito da Lluvia per stare nella stessa stanza con lei, benché fosse silenziosa. Molto meglio smaltire l'incazzatura pestandosi con Leon), ma entrambi furono bloccati da Sherry che sibilò minacce più o meno violente e li ficcò a sedere su una sedia di legno duro, un libro in mano e vicini, dando così ai due idioti la possibilità di svagarsi infastidendosi l'un l'altro.
Selezionarono con cura qualunque libro potesse interessarli, ma quell'attività era stata più semplice del previsto, vista la quantità esigua di cultura.
Prendendo un tomo per uno, lasciando gli ultimi due per un secondo momento, si tuffarono alla ricerca di ogni cosa potesse interessarli.
Leon e Gray ci misero ben poco a perdere interesse per il libro e cominciare a sfidarsi così, a buffo.
Sherry e Lluvia, invece, si apprestavano leste a cercare quante più informazioni possibili, appuntando il tutto ad un pezzo di carta che si erano premurate di portare per ogni evenienza.
- Qua parla di un delitto passionale. - Aveva bofonchiato Sherry, abbastanza interessata. - La strega cattiva, innamorata ma non ricambiata, aveva maledetto questa collana e l'aveva regalata alla sua rivale, che morì asfissiata. -
Lluvia aveva sospirato con aria sognante.
- Si potessero risolvere così queste cose... -
- Già, saremmo un bel passo avanti. -
- Potremmo prenderla in considerazione, ma non credo che sia attendibile... Qual è il titolo del libro? -
Sherry le mostrò la copertina e Lluvia la classificò impassibile come spazzatura.
La scritta “Misteri misteriosi – leggende al femminile”, chissà perché, non le dava sicurezza.
- Sa tanto di gossip. - Le lesse nel pensiero la maga di Lamia Scale.
Le due avevano affinità mentale. Fin troppa, si ritrovò a pensare la ragazza di Fairy Tail.
- Qui cita il Cavalier Smirf. Ripete la versione del signore, ma con qualche variante. -
- Tipo? -
- Il Cavaliere era l'amante della strega. - Spiegò la maga dell'acqua con un alzare di spalle.
- Hai capito il cavaliere. - Rise Sherry. - Aaah, l'amore è bello. -
- La finisci con questa storia? -
- Con Fullbuster come va? - Le chiese a bassa voce, ben attenta a non farsi sentire da Gray.
Bastò quella semplice domanda a far imporporare le guance di Lluvia e a metterle in testa strane idee.
- Lluvia crede che tu ti interessi un po' troppo. - Le sibilò, socchiudendo gli occhi minacciosa. - Cosa c'è, sei interessata anche tu a Gray-sama? -
- Ma sei matta? - Sherry negò, muovendo una mano. - Me ne basta uno di mago del ghiaccio! Sembrano fatti tutti con lo stampino. -
Notando lo sguardo irato dell'altra ragazza, si affrettò a specificare. - Parlo del carattere. Per riuscire a farli sciogliere fai prima a prendere un attizzatoio. -
- Smettila. Continua a lavorare. -
Ridendo, Sherry continuò il suo lavoro.
La controparte virile (?), intanto, era immersa nella delicata quanto appagante tecnica dell'insulto.
Tra un “incapace” e un altro, si erano allontanati dalle ragazze per dare un'occhiata alla piccola biblioteca.
Non si sapeva come, erano arrivati ad un angolo del locale piuttosto... strano.
L'intera biblioteca era polverosa, ma in quel preciso punto sembrava che non si fosse pulito da anni. Grosse ragnatele ben definite decoravano buona parte della parete, eccezion fatta per una porta rossa e ben lucidata, coprendo in compenso quasi totalmente una statuetta appostata in un angolo. Da quel che potevano scorgere in mezzo a quello schifo, doveva trattarsi di un mezzobusto.
- C'è una porta. - Si era limitato a bofonchiare Leon. - Che facciamo? La apriamo o avvertiamo le altre? -
- Che c'è, hai paura? -
La provocazione bastò.
Si fulminarono con lo sguardo per la bellezza di tre lunghi secondi, dopodiché si avventarono sulla porta contemporaneamente, spingendosi, mordendosi e gentilezze affini.
Fu il gomito di Gray che, per caso, riuscì a scivolare sul pomello e a girarlo, facendo scattare la serratura e riuscendo a bloccare i due litiganti.
- Idiota, l'hai aperta! -
- E allora? Anche tu volevi aprirla, stupido! -
La porta, senza alcun motivo, cominciò lentamente a spalancarsi con un cigolio sinistro.
I due ragazzi, finalmente zitti, osservavano l'operazione leggermente preoccupati, avvicinandosi.
Sempre più velocemente, l'uscio continuò ad aprirsi, rilevando, con uno schiocco finale, il suo inquietante interno.
Gray e Leon, le sopracciglia inarcate dalla sorpresa, si scrutarono sospettosi.
- È murata. - Evidenziò l'ovvio Gray, indicando con una mano la sequenza di mattoni all'interno della porta.
- Già. - Fece Leon. - È murata. Tutto questo casino per niente. -
Gray, ridendo, si avvicinò alla statuetta, poggiando il gomito su quella che doveva essere la testa. - Che cavolo, volevo un po' d'azione! Che ci va a... - Non riuscì a terminare la frase che un click secco lo indusse a bloccarsi, e la statuetta a cambiare posizione.
Con indifferenza, guardò dalla fitta rete di ragnatele spaccate la testa di quello che adesso vedeva nitidamente essere un mezzobusto piuttosto brutto, piegata a 90°.
- L'hai rotta! - L'aveva accusato Leon. - Cavolo, l'hai rotta! -
- E allora? Dovessi preoccuparmi di tutte le cose che rompo non finirei neanche un lavoro. E poi non si è rotta. -
- Hai staccato la testa a 'sto coso! -
- No. - Lo bloccò, scrutando la statua sospettoso. - Non c'è neanche una crepa. -
- Si sarà staccata di netto! -
- No, no... - Gray tolse di mezzo le ragnatele, buttandole via. - Guarda, c'è un bottone. -
Leon si avvicinò sospettoso. - Ti stai arrampicando sugli specchi. -
Tuttavia, suo malgrado, studiando la conformazione della spaccatura, notò che al centro di quella parte piana c'era una piccola gobba e la testa del mezzobusto era ancora attaccata al resto del marmo con dei robusti ganci bianchi.
Tastò piano la superficie del rilievo e si accorse che si trattava di gomma.
- Visto? - Fece Gray.
- Sembra mimetizzato. - Bofonchiò Leon. - Che succede se lo spingo? -
- No, aspe... -
Gray non fece in tempo a fermarlo: il mago di Lamia Scale premette il bottone e si udì un rombo.
Pian piano, ai piedi della porta rossa, si aprì una sorta di passaggio segreto.
Tanti scalini cominciarono a muoversi e scendere come una scala mobile di pietra, il tutto ornato di scricchiolii sinistri e un forte rumore di roccia frantumata.
Dopo qualche minuto, il passaggio si bloccò.
- Wow. - Si limitò a dire Leon. Poi, rivolgendosi a Gray. - Avevi chiesto movimento. Contento? -


 

Ritardo imperdonabile, lo so. A mia discolpa posso solo dire che i miei prof si sono impazziti e, a causa loro, non riuscivo neanche a trovare il tempo di andare in bagno.
Già, ho agognato i pannoloni.
Credo che gli aggiornamenti rallenteranno... prendetevela con quegli infami! Io lo faccio già ;)
Non mi uccidete per aver incasinato ancora di più Gray e Lluvia, ma un piano è un piano ù.ù si deve rispettare ciò che dice cupido (oddio, mi sto immaginando Loki con pannolone e archetto... povero, che caduta di stile!)

Kiya_: Ah, no, io non voglio proprio essere nei panni di Lluvia! Già ho poca pazienza di mio, ci si mette pure quel tardone di Gray e sto apposto XD Diciamo che, più che Leon, ho voluto introdurre Sherry perché, poveraccia, è quella che capisce Lluvia più di tutti, essendoci già passata. Per me anche Leon è un tardone come Gray, peccato solo che Mashima non li approfondisca più di tanto. Anche se Sherry ti sta sul cavolo XD Tranquilla, è normale: a me ancora non convince del tutto Lucy, ma è una cosa mia. Ho l'odio per i protagonisti a prescindere, sono una di quelle che si fa i film con i personaggi secondari e, devo dire, che Lucy e Natsu se la sono cavata fin troppo bene. Harry Potter, ad esempio, non è stato così fortunato XD Grazie mille! Alla prossima! Un bacione!

SakuraHaruno: Gray comincia a fare due più due, ma dà un risultato sbagliato. Prima o poi ci riuscirà, tranquilla ;) Sherry e Lluvia diventeranno amiche... mmmh... può darsi, dipende tutto da Lluvia: quando smetterà di farsi pippe mentali sicuramente, intanto si innervosisce XD Sfortuna vuole che io sia irrimediabilmente stupida e scrivo un numero per un altro -.- il capitolo che volevo dire era il 207, quando Gray chiede a Makarov che fine avevano fatto Lluvia e Lisanna. Spero stavolta di aver scritto il capitolo giusto^^! Spero ti piaccia anche questo capitolo! Un bacio!

Helkamirie: Mi sono sciolta io per il finale... non puoi capire che fatica cercare di destreggiarli! Una mi sviene da una parte, l'altro mi fa l'orgoglioso dall'altra... quanto mi diverto XD Sherry non la so gestire bene, come anche Leon: ci sono poche informazioni, a mio parere, per mandarli avanti decentemente... poi i due maghi del ghiaccio insieme mi paiono tanto bimbi dell'asilo... Lucy è mal vista da tutte e due per motivi diversi, quindi è più che giusto che la insultino XD non farci caso, mi stanno sul cavolo i personaggi principali a prescindere^^ con lei e Natsu mi sto comportando anche troppo bene per i miei standard, mi stanno simpatici XD ti assicuro che Sherry sopravviverà, mi serve! Su Aries e Loki mi trovi in disaccordo: proprio non ce la vedo Aries, mi spiace ù.ù Per quanto riguarda il capitolo... sono idiota e ho scritto un numero per un altro: quello che dicevo era il 207, quando Gray chiede a Makarov notizie riguardo Lluvia e Lisanna. Dietro che Loki che ha una faccia che è un programma, un amore! Mia ha fatto morire! XD Alla prossima, cara! Un bacio!

Un bacio Semele!

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Capitolo 6
*** Day II - Dove diavolo siamo? ***


 Capitolo VI

Day II – Dove diavolo siamo?

L'infelice battuta di Leon, sebbene fosse stata fatta con l'unico intento di infastidire Gray e renderlo partecipe della sua idiozia, fu bellamente ignorata.
Lì, sotto quella dannatissima porta rossa lucida, davanti ai loro piedi, c'era un buco.
Un buco talmente profondo che Gray non riusciva a vederne la fine.
Con delle scalette.
Già, le scalette.
- Che cazzo è? - Domandò quindi quel campione di educazione di Fullbuster, dimostrando una finezza esemplare.
- Indovina. - Lo prese in giro Leon in risposta, leggermente nervoso.
Gray lo guardò malissimo. - Intendo dire perché c'è un buco qua. -
- Lo chiedi a me? Sei tu che non sai tenere le mani ferme, che pretendi? -
- Io? Ti fossi fatto gli affari tuoi non ci saremmo trovati con un cratere in mezzo alle balle. - Ringhiò il mago di Fairy Tail, ben intenzionato a non prendersi colpe altrui.
Fissarono quel guaio per un paio di minuti pieni, dopodiché Leon, con tutta la – poca - pazienza che possedeva, aprì la bocca nuovamente. - Che dici, andiamo giù a dare un'occhiata? -
- C'è da chiederlo? - Ghignò Gray, già pronto.
- Non avvertiamo le altre? - Domandò Leon storcendo il naso, seguito di riflesso dall'altro.
Eh già, la tentazione di fregarsene era grossa.
Gray era ancora troppo stranito dalla situazione venutasi a creare con Lluvia per ritornare sui suoi passi: un po' di movimento lo avrebbe aiutato a non pensare a lei e ai suoi assurdi comportamenti da psicotica senza averla a tutti i costi in mezzo ai piedi. Sarebbe stato un balsamo per il suo stato d'animo.
Tuttavia, fosse successo a lei una cosa del genere, avrebbe dato di matto a saperla sperduta in chissà quale anfratto e ad affrontare chissà quale essere. Non che fosse preoccupato per la sua incolumità –conosceva fin troppo bene la sua capacità: aveva rischiato le penne, tempo addietro- e, sicuro, non lo era neanche per la vita del suo avversario. Per lui era normale darsi da fare per Lluvia, anche se non ne capiva bene il motivo. Molto probabilmente perché era una sua nakama. Certo. Sicuro.
Per quanto riguardava il mago di Lamia Scale, la situazione era un pelino diversa.
- Se non diciamo nulla, zittire Sherry sarà un problema. - Bofonchiò Leon, attivando di buona lena la parte razionale del suo cervello, più precisamente quella che cercava di fargli evitare di combinare guai con la compagna e rischiare, di conseguenza, la pelle.
- Mettile un calzino in bocca. -
- Fosse facile... -
- Hai ragione, ti staccherebbe le dita a morsi. -
- Piuttosto, credo che anche la tua compagna avrà da ridire. - Glissò il mago di Lamia Scale, terribilmente seccato da quella verità ma ben deciso a mantenere una certa apparenza.
Gray storse il naso. - Lluvia non farà una piega. Se ne fregherà altamente e andrà avanti per la sua strada. È abituata. -
- Non mi pare. - Ribatté Leon, dandogli le spalle e cominciando a incamminarsi. - Non mi sembra la capisci molto bene: la prendi sottogamba. -
- Cosa ti fa credere di capirla tu? L'hai vista ieri per la prima volta. -
- Ma conosco te, mio malgrado. - Si schifò il mago di Lamia Scale. - E, sebbene sia una rompiscatole, sapere di Sherry in mezzo ai casini mi farebbe preoccupare. -
- Andiamo, è una piaga. - Sogghignò Gray, seguendolo. - Ti sei ammorbidito, Leon. -
Lui, in risposta, alzò le spalle. - Sarà. Ma almeno lo ammetto, io. -
Il mago di Fairy Tail si oscurò. - Che intendi? -
- Intendo dire che sei un imbecille. - Masticò tranquillamente, mentre Gray, ringhiando, era già pronto a menar le mani. - E non hai le palle per dire quello che senti. -
- Quello che sento? - Domandò Gray non credendo alle proprie orecchie. - Ma come parli? Dopo che mi farai, le treccine? - Già, stare con Gazille faceva un brutto effetto. - E poi non sento niente per Lluvia. -
Sebbene quell'idiota di Fullbuster continuasse imperterrito ad argomentare le sue convinzioni, bofonchiando stupidaggini come suo solito, Leon tacque, avvertendo chiaramente di aver stravinto quella discussione.
Perché, in primo luogo, lui a quella Lluvia non l'aveva per niente nominata in quel preciso contesto.
E poi: se proprio voleva comportarsi da idiota decerebrato e salvare il suo misero orgoglio, perché cavolo Gray lo stava seguendo?

*

Sherry, estremamente tediata da quella situazione ed innervosita dalla mancanza di informazioni utili per finire quello stress di missione e salvarsi da tucani infami e capre puzzolenti, davanti Gray e Leon, giunti in quel momento, non poté trattenersi dall'aprire leggermente la bocca rossa, con mille interrogativi nella testa decisamente curiosi ma non abbastanza importanti da destarla da ciò che stava guardando.
Lluvia, al contrario, strinse le labbra tra i denti, riducendole ad una linea sottile. Forse per evitare alla bava di cadere, tuttavia con gli occhi blu erano ben spalancati, decisi a non perdersi neanche un minuto di quello spettacolo.
Perché i due maghi, senza alcun motivo logico, erano arrivati dinnanzi le due donzelle. Senza vestiti.
Le due rimasero qualche lungo secondo a guardarseli – ad ammirarli senza dare troppo nell'occhio – ma poi, per forza di cose, Sherry dovette metterci il becco.
- Perché siete in mutande? - Domandò, le sopracciglia arcuate dalla sorpresa.
Fu abbastanza divertente vederli lasciare gli occhi sulle loro nudità e ritornare da dove erano venuti alla ricerca dei vestiti perduti.
- Come avranno fatto a togliere i calzini senza levarsi le scarpe? - Chiese Lluvia, cercando di deviare pensieri peccaminosi verso zone più neutre: non voleva assolutamente togliersi dalla testa l'immagine del suo Gray-sama mezzo nudo, ma doveva rimanere lucida il più a lungo possibile se voleva riuscire a pensare senza perdersi in filmini impudici. Ne andava la riuscita del suo piano.
- Perché, secondo te portano i calzini? - Bofonchiò la maga di Lamia Scale, allungando il collo per gustarsi il didietro di Leon. - E se li portano lo ignoro. -
Quando i due fusti ritornarono, stavolta con tutti i pantaloni addosso, si immersero nell'audace compito di informare le due fanciulle della loro scoperta, pregando tutte le gilde del mondo di sopravvivere all'impresa.
Stranamente, le due non si mostrarono per niente stupite.
Dalla faccia, sembravano stessero solo aspettando il momento in cui si fossero degnati di farsi riconoscere.
Quindi le portarono di fronte il fattaccio, dimostrando un coraggio esemplare.
Davanti al buco -con le scalette, precisiamo-, le due non fecero una piega. Anzi, parvero addirittura contente, nonostante Lluvia fosse intenta ad occhieggiare nel buio del passaggio.
Sherry esternò la sua contentezza esibendosi in un acuto tale da far rizzare i capelli sulla nuca Gray e si aggrappò al collo di Leon, sbaciucchiandoselo e strusciandoglisi addosso dalla felicità. E anche da qualcos'altro.
- Come avete fatto? - Cinguettò esaltata, staccandosi dalla faccia del compagno e guardandolo arrossire penosamente. - Potrebbe dare una svolta a questa situazione del cavolo! Oh, Leon, vedi cosa fa la forza dell'amore? -
Entrambi i maghi evitarono accuratamente di informare quella psicopatica che, il sentimento che gli aveva fatto scovare quel passaggio, non era proprio riconducibile alla nobile essenza che sbandierava con tanta passione. Anzi.
- Non puoi darci un taglio? Così almeno vediamo che dobbiamo fare. - Bofonchiò Gray rivolto alla ragazza, scrutando annoiato quella scenetta.
Inutile dire che Sherry lo guardò malissimo. - Spalmati addosso a Lluvia e non rompere a noi, se sei tanto invidioso. - Se ne uscì, appiccicandosi ancora di più a Leon.
Se la maga dell'acqua assunse in un millesimo di secondo la tonalità dei pomodori maturi, il ragazzo sibilò improperi contro una cornacchia a caso arrossendo leggermente, suo malgrado.
Dopo la bellezza di dieci minuti di sbaciucchi e abbracci (Sherry non aspettava altro per incollarsi addosso a Leon), i quattro maghi si ricomposero.
- Su, Gray, entra dentro! - Gli ordinò la maga di Lamia Scale, ben attaccata alla vita del compagno.
- Vacci tu e rimanici, scema. - Rispose a tono Fullbuster, avviandosi tuttavia verso le scalette.
- Aspetta. - Lo bloccò Lluvia, afferrandolo leggermente per il braccio, sempre più bordeaux. - Va avanti Lluvia, tanto non le può succedere nulla. -
Gray la guardò per un secondo stranito. Chissà perché l'incazzatura che lo aveva accompagnato fino a quel momento era svanita come neve al sole. E tutto perché Lluvia si era mostrata preoccupata per lui.
- Sei impazzita? Non sai cosa c'è là sotto, è pericoloso. -
- B-beh, è per questo che è più sicuro che Gray-sama rimanga qua. - Rispose lei, abbassando lo sguardo. - Potresti ferirti gravemente, invece il corpo di Lluvia non si farebbe niente. -
- Sei rimasta ferita anche tu, una volta. - Le ricordò Gray, guardandola seriamente.
- Ma c'era elettricità! Lluvia non crede che... -
- Non parlo di quello. - La bloccò, facendola sobbalzare dalla sorpresa. - Non ne voglio sapere, scendo io. -
- Oh, andiamo! - Se ne uscì Sherry, un sorrisone che parlava da solo. - Saltale addosso e via, no? -
- Gray sei un idiota. - Bofonchiò anche Leon, avvicinandosi alle scalette e facendolo arrossire di rabbia e chissà cos'altro. - Qualcuno di voi ha delle torce? -
- Le ha Lluvia! - Si fece sentire la maga dell'acqua, cercando di celare l'imbarazzo e armeggiando con la sua sacca.
Mentre Sherry si avvicinava a lei ridacchiando, il mago di Lamia Scale bisbigliò a Fullbuster parole che lo fecero ringhiare d'indignazione. - Prepara quella tua testa vuota, le treccine arrivano. -

*

Alla fine chi scese furono i due maschioni della situazione, anche se seguiti dall'eco dei borbottii di Sherry.
Gray litigò con la maga di Lamia Scale per tutta la scampagnata, ma quando tornarono indietro sia lui che Leon si mostrarono leggermente turbati. Così, trascinando le due ragazze (Lluvia seguì di buona lena il suo amore, Sherry un po' meno.) e cercando di zittire la cornacchia fragolosa che strillava il suo schifo verso ragni, scarafaggi e roba sporca, brutta e puzzolente, le portarono alla fine di quel cunicolo.
Quello che si parò davanti ai loro occhi fu spettacolare.
Se l'intero passaggio era buio, a malapena rischiarato dalle due torce che la maga dell'acqua aveva portato, quell'enorme sala era illuminata da... non si sapeva cosa.
Da che potevano vedere loro, non c'erano lanterne o lucernari di sorta a spiegare quel fenomeno, nemmeno finestre o buchi strani. Il nulla assoluto.
La sala tondeggiante era veramente grande e al suo interno c'erano tantissime librerie, strapiene di tomi di ogni genere. Dalla loro posizione, riuscivano a vederne solo una piccola parte.
L'intera parete pareva esserne ricoperta.
- Wow. - Sussurrò Lluvia parlando per prima, assolutamente sconvolta. - È... è... -
- È spettacolare! - Terminò per lei Sherry, strabiliata, un sorriso incantato che non era riuscita a bloccare. - Porca miseria, qua potremmo starci l'intera giornata e non finiremmo neanche una sezione! -
- E ne sei contenta? - Sbuffò Leon, che già vedeva nero. - In mezzo a tutta 'sta roba non riusciremo mai a terminare il lavoro. Dobbiamo inventarci qualcos'altro. -
- Leon, sai che l'amore è bellissimo e che quello che provo per te non è neanche lontanamente riconducibile ad un termine preciso, ma sei un idiota. -
- Ma guarda un po', per una volta la pensiamo uguale. - Ghignò Gray facendosi guardare male dall'altro mago del ghiaccio. - Anche se per motivi diversi. -
- Vai a quel paese. -
- Intendo dire che è più probabile riuscire a trovare qualche cosa d'interessante. Ovviamente non sfogliando ogni singolo libro, sciocchino, ma con un'occhiata generale. - Gli spiegò Sherry dolcemente. Poi, più aggressiva. - Fullbuster, occhio a quello che dici del mio Leon, se non vuoi diventare femmina. -
- Ho solo affermato ciò che tu hai detto. -
- Gray-sama, - Lo chiamò Lluvia, vedendo Sherry prendere fuoco ed esaurendo il suo coraggio per i prossimi venti giorni. - V-vorresti venire a far-rti un'idea di questa stanza c-con m-m-me? -
Gray era sul punto di darle una rispostaccia (che cavolo, prima faceva la fredda e poi lo cercava?), ma poi si morse la lingua. Chissà perché non riusciva mai a sgridarla ben bene.
Così, scambiandosi gentilezze con la fragola schizzata, si fece trascinare in mezzo a quelle librerie, cercando di pensare ad un metodo sano di ritornare indietro qualora di fossero persi, vista la grandezza della camera ed evitando la distruzione totale di quella sottospecie di biblioteca segreta.
- Che diavolo ci faranno con tutta questa robaccia? - Domandò Gray, prendendo un libro a caso e facendo finta di esserne interessato. La lingua a lui sconosciuta che popolava le pagine di quel tomo lo indusse a rimetterlo a posto con una velocità impressionante. - È uno spreco di tempo e d spazio. -
Alzò lo sguardo verso Lluvia, vedendola concentratissima a scrutare la libreria.
- Cosa guardi? - Le domandò, affiancandola e facendole andare la pressione a mille.
- Qu-quella statua. - Gli spiegò, indicando una testa di granito all'angolo dello scaffale.
- Cos'ha che non va? -
- Prima stava facendo l'occhiolino. -
Ci volle poco perché Gray urlasse oscenità all'indirizzo di una Sherry guardona. Ci volle ancora meno affinché l'acuta voce della ragazza raggiungesse i due, additando Fullbuster di codardia, deficienza e impotenza. A quest'ultimo insulto si aggiunse anche la sentita risata di Leon e il colossale imbarazzo di Lluvia (promettendo mentalmente di affogare al più presto quella fragola marcia).
Dopo cinque minuti di insulti triviali, la statua si riaddormentò, riacquistando la sua immobilità, e le acque si calmarono da tutte e due le parti.
Gray era ancora seccato dalla squilibrata di Lamia Scale e solo grazie a quello stato d'animo riuscì a tirare fuori una domanda che gli premeva sulla bocca da decisamente troppo tempo.
- Lluvia, ti ho fatto qualcosa? -
Mancò poco che la ragazza svenisse dalle palpitazioni.
E ora? Che diamine faceva?
Che cazzo gli diceva???
- Ehm... - Provò a fatica. - I-i-in che senso, Gray-sama? -
- Nel senso che sei strana. Tanto. E solo con me. -
Perfetto. L'aveva beccata.
Al diavolo Loki e le sue trovate bacate!
- Lluvia pensa che tu abbia preso un abbaglio, Gray-sama. - Esalò. Le uscì una voce strana e capì di aver trattenuto il respiro per troppo tempo. Inspirò, quindi, profondamente.
- Non credo. - Le rispose camminando e svoltando l'angolo di una libreria. - Ma cosa diavolo è? Un labirinto? - Borbottò, trovandosi davanti altri libri.
- Può darsi. In fondo questa stanza è talmente grande che... -
- Non mi hai risposto. -
E che cavolo! Sbraitò mentalmente la maga dell'acqua, mettendosi le mani tra i capelli.
- Riguardo cosa? -
- La mia domanda. - Ringhiò, finalmente stufo.
Lluvia non sapeva più dove sbattere la testa. - Q-quale domanda? -
Gray stava per urlare dalla frustrazione quando un particolare salvò Lluvia in corner.
Erano arrivati un un piccolo spiazzale tondo in mezzo a tutto quel serpeggiare di librerie.
Al centro c'era un piedistallo in cristallo, sopra il quale era aperto un grosso libro.
- Cosa diavolo è? -
- Un libro, Gray. Si legge. -
Il mago del ghiaccio si girò infastidito, ritrovandosi davanti Leon.
- Finalmente siete arrivati. Cosa stavate facendo? - Ridacchiò Sherry, maliziosa.
- Oca. -
- Taci, Fullbuster. -
Avvicinandosi al tomo, Lluvia poté osservarlo meglio.
Le pagine sembravano molto pesanti ed erano ingiallite. La scrittura era piena di arabeschi a suo parere inutili e i fogli erano decorati da fantasie dall'aria antica e datata. Il capitolo che aveva davanti (il XX, per la precisione) era abbellito da una miniatura allegra. Scrutandolo con attenzione, poté notare la copertina di pelle.
Il foglio aveva scritto una cosa che catturò la sua attenzione:
 

Acqua con Acqua
Terra con Terra
Nettare d'Oro.
L'aver codeste gioie
è la grazia ultima del mio invito.

Entrate, messeri.
 

- Un bel casino, eh? -
Lluvia alzò gli occhi e incontrò il viso dubbioso di Sherry.
- Sembra un permesso. - Borbottò, incuriosita. - Chiede dei requisiti. -
- È il diario del cavalier Smirf. Quella è l'ultima pagina. -
- Come lo sai? -
- Io e Leon abbiamo avuto il tempo di guardarlo da cima a fondo, mentre voi due stavate a fare chissà cosa. -
- Vedo che hai tanto ossigeno da sprecarlo. - Rispose a tono Lluvia. - Che dici, vuoi provare a rimanere in apnea? -
- Oh, manichino, siamo suscettibili? - Chiocciò Sherry, ritornando ai bei vecchi nomignoli. - Dai, bambolina, usa il cervello. Che vuole dire? -
- Lluvia non sa tutto, stupida. -
- Parla di acqua. Ne sai qualcosa? -
- Lluvia non è ricollegabile a tutto ciò che ha a che fare con l'acqua. Ma che idea ti sei fatta? -
- Di un manico di scopa con il corpo liquido, ecco che idea mi sono fatta. -
- Non sparare cavolate e ricopia questa cosa. Magari facendolo vedere al Signore ci potrà riferire qualcosa. -
- È un'idea. - Accettò di buon grado, cominciando a scrivere sul pezzo di carta quelle parole. - Fatto. Ora raccattiamo quei due idioti e andiamo dal committente. Forse questa è la volta buona. -

*

Lord O'Biò non fu di nessun aiuto.
A parte riempire le tasche dei nostri eroi di cioccolatini di ogni tipo e di sfornare complimenti su complimenti a Sherry e Lluvia (facendo imbestialire Leon e Grey oltre ogni dire), fu deludente vederlo rispondere con la sua voce paciosa la sua impossibilità di dare una mano.
Ritornare nelle camere d'hotel fu un'esperienza assurda perché tutti e quattro erano troppo impegnati a riflettere su quelle parole per attaccar briga l'uno con l'altro.
Stesa sul letto, Lluvia stropicciava l'angolo del suo foglietto, cercando di trovare una soluzione a quell'enigma, invano.
Distolse l'attenzione solo quando sentì bussare la porta e, dopo un -Avanti. - deciso, Gray entrò nella stanza. Senza maglietta.
- Gray-sama, la maglia. -
- Dannazione. -
Dopo tre minuti, Gray rientrò (vestito) e si sedette sulla poltrona, vicino il letto della ragazza.
- Allora? - Chiese, vedendola mettersi seduta sorridendo. - Sei arrivata a qualcosa? -
- No. Queste parole in sé sono scialbe ma dirette. - Spiegò, per una volta tranquilla. - Chiede espressamente tre cose per essere invitati. -
- Ne abbiamo una. - La bloccò, guardandola. - Tu. Sei tu l'acqua. -
- Lluvia non pensa. Anche se non si può sapere per certo, ma non crede faccia parte di questa roba. -
- Lo spero. Non mi va di saperti in mezzo ai casini. - La informò, facendola arrossire.
- C'è l'acqua, – Continuò lei, senza guardarlo in faccia. - la terra e il nettare d'oro. Lluvia non riesce proprio a capire cosa sia. -
- Il vino. - Ghignò Gray. - L'acqua fa male, il vino fa cantare! - E mimò un brindisi, facendola ridere.
- Dovresti smetterla di bere. Ti fa male. -
- A te invece non ti ho mai visto ubriaca. - Grey stava registrando con una minima parte di cervello quella conversazione, ma per una volta voleva vedere fino a quel punto Leon potesse avere ragione. Con l'aiuto di qualche boccale di birra fatta poco prima col mago di Lamia Scale. - Saresti memorabile. -
- Non sembra una cosa bella. -
- Dal mio punto di vista sì. - La osservò serio. - Saresti tenera. - Da mangiarsela, aggiunse mentalmente.
Inutile dire che Lluvia prese fuoco in un istante.
- Sei ubriaco? - Domandò cautamente.
- Non direi. Non ancora. -
- Gray-sama, non ti fa bene! Lo sai che effetto ti fa. - Lo rimproverò, alzandosi e avvicinandosi. - Farai a botte con qualcuno e ti faranno rapporto. -
Si abbassò al livello della sua faccia, scrutandogli gli occhi per vedere fino a che punto aveva bevuto.
Ovviamente fraintendendo, Gray le poggiò una mano sulla guancia, facendole spalancare gli occhi dalla sorpresa.
Con uno scatto fulmineo Lluvia si raddrizzò, imbarazzata al massimo, cercando di calmare il battito frenetico del suo cuore e lasciando la mano del ragazzo ad accarezzare l'aria.
Lui la guardò con una faccia da cucciolo bastonato che le fece venire voglia di prendersi a pizze da sola per l'occasione persa.
- Perc... -
- N-non volevo! - Lo bloccò lei, cercando di frenando l'irreparabile. - Gray-sama, Lluvia è imbarazzata! Tanto tanto! -
- Capisco. -
- No! No! Gray-sama, non capisci! - Era assolutamente isterica.
- Lluvia, calmati. Ti assicuro che ho capito. - Le sorrise dolcemente cercando di tranquillizzarla. Ovviamente ottenne l'effetto contrario.
- No, non è vero! Lluvia è una stupida, una grandissima, incommensurabile stupida! - Sbraitò lei. Gray non l'aveva mai vista così e gli fece una tenerezza assurda. - Gray-sama non si deve offendere, davvero. È solo che... è presto! -
- Presto? -
- Sì, presto! Anzi, no, tardi! È tardi, tardi e... Lluvia è una stupida. -
Gray si alzò, sempre sorridendo e, dandole un bacio sulla fronte (paralizzandola), la guardò negli occhi. - Hai ragione, è tardi. Buonanotte, Lluvia. - E se ne andò, dandole un'ultima carezza sul capo.
Lluvia, quando si fu ripresa, chiuse gli occhi.
Buonanotte un paio di scatole! Pensò, rossa e ad un passo da una perdita di sensi. Forse sarebbe stato un buon sonno per lui. Lei, di certo, non sarebbe riuscita a chiudere occhio.
 

Wow, ho fatto schifo!
Sono in ritardo di ben 28 giorni, ma spero di essere più piacevole di una mestruazione XD
Sorry! Davvero! Spero di non rifarlo mai più... spero. Non mi picchiate!
In compenso sono riuscita a far attivare le sinapsi di Gray, spero non in modo troppo forzato. Fatemi sapere: la velocità di apprendimento del nostro mago del ghiaccio preferito (velocità... un altro po' più lento e andava indietro nel tempo!) mi mette in dubbio.

Kiya_: Visto? Alla fine ce l'ho fatta in questa settimana XD Sì, Gray cuoce ed in questo capitolo è quasi al dente. Fra un po' di tempo sarà mangiabile XD Fammi sapere! Un bacio bella!

SakuraHaruno: Ma grazie mille! Mi riempi sempre di complimenti complimentosi! Oddio, non so di per certo se erano accenni. Volevo farne ma mi sono parsi piuttosto fiacchi come accenni Natsu/Lucy... se li vedi come tali ben venga XD Qua ci serviva Leon ad accendere la lampadina a Gray, cosa ne pensi? Ci sta arrivando? O è troppo precipitoso? Fammi sapere! Un bacione!

Hellkamirie: Carissima non ti scusare! Non ci provare nemmeno! Non vedi quanto ci ho messo io? XD Grazie mille per i complimenti, spero ti piaccia anche questo capitolo e che sia all'altezza delle tue aspettative! Un bacio! Alla prossima!

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