Nothing about love

di KikiWhiteFly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I. Dipendenza ***
Capitolo 2: *** II. Nemico? ***
Capitolo 3: *** III. Lotta ***
Capitolo 4: *** IV. Inferno ***



Capitolo 1
*** I. Dipendenza ***






Nothing about love










I.


Dipendenza.







Non sta chiedendo nulla Spike, nulla.

Si accontenta di venir trattato come la più miserabile fra le bestie, sfamato con un contentino – al pari di un animale in catene – all'imbrunir del cielo.

Non ha bisogno di quell'infima umana per sentirsi vivo: William Spike è il vampiro più temuto degli ultimi secoli, la sua reputazione non può andare in fumo a causa sua. Quando c'è, vorrebbe che sparisse – lo umilia in tutti i modi la cacciatrice, non ha la benché minima pietà per lui – e, quando non la vede, è in crisi di astinenza.

Ecco, è uno di quei momenti: Spike massaggia con le dita le tempie e urla disperatamente il suo nome, dopodiché getta una bottiglia di scotch contro la parete rocciosa.

È la sua ossessione, ne è consapevole.

Non è amore – no, non può esserlo –, è una dipendenza di cui non può fare a meno.


Non sta chiedendo nulla Spike, nulla.

Nulla, se non il suo nome – e, magari, anche le sue labbra.




_________________




Sesta classificata a parimerito al contest “Summer of Love” indetto da amimy sul forum di EFP.

Sinceramente non pensavo, nutrivo forti dubbi circa questa fic... sarà una brevissima mini-long (come vedete, i capitoli sono molto brevi infatti) incentrata principalmente sulla coppia Spike/Buffy ma sarà anche un'introspezione accurata (?) di Spike e Buffy :).

A presto, aggiornerò molto velocemente **.


Kiki.

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Capitolo 2
*** II. Nemico? ***


II.


Nemico?







Il giorno seguente, Buffy si rende conto di aver pianto.

Si guarda allo specchio e le sembra di vedere due viottoli scuri correre lungo le guance; la sua espressione, invece, è visibilmente stravolta.

Il motivo è semplice ma non vuole accettarlo: il fatto che sia così introversa, estranea a se stessa, è la conseguenza pressoché naturale di anni ed anni di delusioni amorose. La sera precedente aveva semplicemente fatto mente locale, rendendosi conto di quanto fosse effettivamente vittima delle sue stesse decisioni, di quanto avesse sacrificato in nome dell'orgoglio.

Si dirige in bagno, sciacqua il viso – come se potesse lavar via il dolore – e ha quasi voglia di urlare, osservando il nero confondersi con l'acqua trasparente e creare un tutt'uno.

Lo osserva, poi, con più calma: è come se si stesse soffermando su una voragine nella quale vi vede racchiusa la sofferenza. Scuote la testa con vigore, dopodiché sobbalza per un secondo; ma è solo un attimo, dopo aver distinto la presenza retrostante ritorna ad essere la cacciatrice.

«Cosa...», Spike sembra aver perso le sue difese, si sta trascinando sul pavimento del bagno, «... Hai intenzione di ucciderti?!»

Urla, piuttosto inviperita.

Intuisce, però, che la situazione è più grave del previsto e non può fare a meno di trattenere le imprecazioni a denti stretti e preoccuparsi per lui.

Ironico, vero?

Si preoccupa per quello che dovrebbe essere il suo peggior nemico, è proprio una cacciatrice priva di dignità. In quel momento avrebbe dovuto approfittare della situazione e infilargli un paletto di legno all'altezza del cuore ma, ironia della sorte, sembra che sia stata lei a colpirsi.

Spike mugugna qualcosa, di cui non riesce ad afferrare il senso in quel momento; solo dopo aver prestato maggiore attenzione ed essersi avvicinata di più, intuisce il senso di quei monosillabi spezzati.

«... ariscimi. Guari... scimi.»



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Capitolo 3
*** III. Lotta ***



III.


Lotta







Rimane un mistero come sia riuscita a mantenere il controllo in una situazione simile ma se adesso Spike riposa beatamente sul suo letto – costringendola a dormire su una sedia scomoda e, a causa di ciò, presto lamenterà un lancinante dolore alla colonna vertebrale –, lo deve solamente a lei. Buffy lo osserva, poggia la testa su un gomito e studia per un momento i suoi lineamenti mascolini: riesce a capire che non riuscirà ad odiarlo, non ora che tra di loro vige un legame così vincolante.

«Sono così bello anche da dormiente?»

Buffy sobbalza sul posto, poi gli lancia un'occhiata fulminea.

«Affatto. Mi hai solo infastidita.»

Incalza, con l'intenzione di tenere alto il suo orgoglio. Spike prova a dibattere ma capisce ben presto che non è il caso di farlo; le lancia solo un'occhiata torva, è il suo modo di ringraziarla. Molto a suo modo, c'è da dire.

«E comunque... prima o poi dovrai alzarti da lì e allora potrò prenderti a calci in culo come si deve.»

Borbotta lei, issandosi su e mettendo due mani sui fianchi.

Deve cercare di deviare lo sguardo di Spike, sembra volerla assorbire, non può soccombere ad esso. Il vampiro si alza, apre le braccia in modo teatrale e ghigna, in modo quasi diabolico.

«Avanti, fatti sotto cacciatrice.»

Ed è in quel momento che Spike capisce di aver appena raggiunto il limite: Buffy gli mostra i denti come una leonessa fiera ed indomita, nei suoi occhi c'è il rancore e, grazie ai suoi riflessi, il vampiro riesce ad evitare un pugno indirizzato alla mascella.

Non può nemmeno sospirare di sollievo, poiché l'attimo seguente un altro pugno si dirige in sua direzione – riesce a bloccarlo, appena in tempo –, dopodiché, al diavolo i riflessi, non riesce a frenare un calcio, che arriva diretto agli stinchi... E, stavolta, il dolore è lancinante.

«Sai dove colpire, cacciatrice.»

Brontola un secondo dopo, piegandosi in due per il dolore.

«Sai cosa dire per far arrabbiare una cacciatrice, vampiro.»


___________________




Dunque, solo una specificazione: il fatto che Spike dorma è di per sé impossibile – essendo lui un vampiro –, nella fic non l'ho specificato ma in realtà lui sta riposando, diciamo che fa “finta” di dormire, per constatare le reazioni di Buffy – infatti, qualche riga dopo fa una battuta XD.

Il prossimo è l'ultimo capitolo di questa mini-long fic ^^.

A presto ^^.

PS: ho risposto alle recensioni tramite il nuovo servizio di EFP.


Kiki.





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Capitolo 4
*** IV. Inferno ***






IV.


Inferno









Buffy possiede un'innata capacità, lo deve ammettere: dire la cosa opportuna, nel momento meno opportuno non è da tutti. Spike si rialza piano, la cacciatrice lo afferra per un lembo del lungo giubbotto in pelle e lo aiuta – se così si può dire, dato che la sua grazia lascia a desiderare – a rimettersi in piedi.

«Abbattuto in un sol colpo. Perdi punti, Spike.»

Ridacchia lei, vantandosi di chissà quale vittoria.

Il vampiro si pulisce il labbro con il dorso della mano, dopodiché ribatte prontamente: «Attaccare il nemico nel momento peggiore è da codardi, Buffy.»

Sembra prendere quella battuta piuttosto seriamente, dal momento che è intenzionata a voler incassare un colpo in direzione del suo addome. Spike la frena appena in tempo, rammentandole l'affermazione precedente: «Appunto.»

Poi, la mano di Buffy rimane bloccata nella sua e, solo per un attimo, tutto sembra perfetto. La cacciatrice non ha nulla da obbiettare, lui non riesce a lasciarla andare... Non così facilmente, perlomeno.

Stringe ancora di più – forte, deciso, ha intenzione di sentire lo scricchiolio delle sue ossa... già, vuole udire il suono ed il rumore della sofferenza, è pur sempre un vampiro sanguinario –, l'espressione della ragazza cambia e diventa contrita.

Lo vuole sentire dalle sue labbra, vuole godere della sofferenza altrui, come un tempo – ah, bei tempi quelli, rammenta con dispiacere.

«Ti ho appena salvato la vita, bastardo.»

Borbotta, serrando i denti per reprimere il dolore.

Spike, purtroppo, è costretto a darle ragione... Ed è una cosa che odia fare, sentirsi in debito non è nella sua natura. La lascia andare piano, ghignando di compiacimento quando scopre che la circolazione della cacciatrice si era fermata per un secondo – almeno a giudicare dal colorito delle sue nocche.

Buffy massaggia la parte lesa con delicatezza, stavolta quel vampiro privo di anima ha sorpassato ogni limite. Spike frena ogni suo tentativo di inveirgli contro, lo fa semplicemente con uno sguardo... Incredibile quale potere possono avere un paio di occhi, micidiale l'alibi con il quale Spike si è appena salvato la pelle, oltre che la reputazione.

È questione di sguardi furtivi, mani attorcigliate l'una con l'altra, occhi che si scoprono, brividi che serpeggiano lungo la schiena, un'occhiata alla distanza che li divide, nuovamente, poi si accorgono di essere ad una spanna l'un dall'altra.

«Cosa diavolo sei venuto a fare qui, Spike?»

Chiede lei – già, forse avrebbe dovuto porre quella domanda precedentemente –, accorgendosi di aver appena stretto tra le dita i capelli del vampiro e di voler qualcosa di più concreto dei suoi respiri.

«A farmi del male, probabilmente...», è una giustificazione o forse la vera ragione per cui si trova in quella stanza, pochi metri quadri, il profumo della cacciatrice che opprime il suo, «... Molto male.»

Aggiunge solo in seguito, quando si rende conto che il suo profumo non gli basta – è un veleno quello che è entrato in circolazione nel suo corpo, è Buffy a distruggerlo.

È un veleno o, forse, un antidoto?

«Sei venuto nel posto sbagliato...», lo stuzzica lei, un mero tentativo di vendetta nei suoi confronti.

«... Nel momento più opportuno.»

Poi è decisione, insicurezza, imbarazzo, aggressività. Tutto in un secondo, accade tutto in un effimero momento di ordinaria follia.

Le labbra di Spike poggiano sulle sue con decisione, a tal punto da violentarle. Le mani si cercano con più nervosismo stavolta, muovono passi mai compiuti prima, c'è alchimia, magia, macchinazione, incantesimo tra di loro.

È odio, è talmente forte che divampa in passione.

Non è il momento adatto per farsi delle domande, è solo quello di agitarsi con passione, di urtarsi l'un l'altro accidentalmente o meno e respirare... ogni tanto.



Non sta chiedendo nulla Spike, nulla.

Nulla, se non il suo nome – e, magari, anche le sue labbra.



E, ora che finalmente le ha ottenute, avrebbe solo un'altra richiesta. Spike incrocia per un attimo i suoi occhi, li osserva con attenzione... Forse Buffy non sarà mai in grado di donargli quello che lui brama di più, forse non sono fatti per amare ma solamente per sopravviversi a vicenda alla costante voglia di uccidersi.

Un giorno, forse, riusciranno a guardarsi negli occhi e dire la cosa più naturale del mondo; ma, per ora, è sufficiente scambiarsi uno sguardo d'intesa ed andare all'inferno.






Ti odierò, se posso; sennò, ti amerò controvoglia”





Fine.









Citazione di Gaio Valerio Catullo.



Questa storia finisce così, ho optato per un finale aperto... forse perché io vedo Spike e Buffy come una coppia – oh sì, per me sono tali XD – che riserverà sempre delle sorprese. In quest'ultimo capitolo ho approfondito il rapporto amore/odio (vedi anche citazione finale XD).

Ringrazio tutti coloro che hanno letto e commentato, nonché coloro che hanno apprezzato a tal punto questa storia da metterla nelle preferite/seguite/ricordate; vi ringrazio molto, anche perché non ero sicura che potesse piacere ;_;.



Kiki-chan <3.




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