A little pain

di Alessia Killyourself
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La mia storia. ***
Capitolo 2: *** Pugnalata alle spalle. ***
Capitolo 3: *** Sposarsi?! maledizione,no! ***
Capitolo 4: *** A little pain. ***
Capitolo 5: *** Devi capire che ti aspetterò. ***
Capitolo 6: *** Te l'ho detto che ti amo? ***
Capitolo 7: *** 4 anni dopo ***



Capitolo 1
*** La mia storia. ***


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Reira Smith è il mio nome.

Un semplice nome,un semplice essere umano.

Un essere umano che sta quasi per morire,è per questo che voglio raccontarvi la mia storia.

Una storia forse stupida,forse romantica o idiota ma mia e di nessun altro.

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Capitolo 2
*** Pugnalata alle spalle. ***


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Mi trasferii al età di sei anni da New Orleans in Giappone,a Tokyo. Avevo quindici anni quando fui cacciata di casa da quel ubriacone di mio padre e quella tossica che era mia madre. Una quindicenne con i propri sogni e le proprie ambizioni,cosa ci sarà di tanto speciale per cui spreco i miei ultimi attimi di vita a raccontarvi la mia storia,vi chiederete. E avete ragione,non so nemmeno perché lo sto facendo,forse lo faccio per me. Chi sa. Era il ventuno gennaio duemilaotto,a Tokyo c'erano 0° in punto e faceva un freddo del cavolo. Erano le 18:30 quando cercai di sgattaiolare fuori dalla prigione che era casa mia per partecipare alla festa della mia migliore amica,che tanto amica non era, Tracy. Di solito mio padre ritornava alle quattro di notte mentre mia madre era troppo fatta e occupata a fare sesso con qualcuno per fregarsene di me. Quella sera no. Mio padre era seduto,grasso e con un pacchetto di patatine e cinque birre sul divano che si guardava un osceno film porno sorridendo. Mi faceva schifo guardare quelle scene,tizie che urlavano come se fossero possedute e nude,che schifo. Quando si accorse di me la sua espressione mutò improvvisamente e dal deliziato,che schifo,all'arrabiato-schifato. Ricordo ancora le sue parole urlate con un disprezzo disarmante. “Che cazzo ti sei messa addosso? Cos'è quella gonna?! Vuoi sembrare una puttana,come quelle dei film?!”si avvicinò e mi schiaffeggiò con tutta la forza che possedeva facendomi cadere a terra. Il labbro era spaccato e sentivo il sapore del sangue in bocca. “Se vuoi fare la puttana quale sei puoi andartene di casa!”si avvicinò e alzandomi di peso stringendo il mio polso sottile con forza mi scaraventò fuori di casa dandomi un altro ceffone. Con tutto il coraggio che possedevo entrai in camera mia dalla finestra aperta per una stupida dimenticanza che mi era stata molto utile e presi tutti i miei risparmi. Millecinquecento dollari che avevo guadagnato lavorando duramente per comprarmi un Pc “Mac” e andai in camera di mio padre che aveva lasciato il suo portafogli incustodito con cinquecento dollari. Li rubai,tornai in camera e mi preparai una borsa con i pochi vestiti che possedevo,il cellulare,l'ipod e qualche Snak che avevo conservato,i miei libri e i cd. La borsa era più o meno pesante ma non mi importava. Uscii dalla finestra e scappai in cerca di un Hotel di poco prezzo,ne trovai uno qualche ora dopo, venti dollari a notte. Era un hotel un po squallido ma perfetto per me. Il giorno dopo chiamai Tracy e non potete mai immaginarvi come andò. “Pronto”disse una voce squillante al telefono. “Tracy,sono Reira”dissi con la voce impassibile. “Ciao!come stai?! Cavoli,se devi dirmi qualcosa fallo in fretta che ero in procinto di scoparmi quel figo di Alexander Havery”disse. E mai come prima mi fece schifo immaginandomi le urla come nel film di mio padre. “Mi hanno cacciata di casa,sono in un mare di guai e vivo in un Hotel”dissi,la voce stridula. “Oh...a me che me ne importa? Tesoro è vero che sono una tua amica ma non sono un amica così stretta. Cavatela da sola..ah Alexander non iniziare a togliermi già le mutandine!...Ohu scusa,comunque dicevo,cavatela da sola. Addio”disse. “Ma...”cercai di replicare ferita. “Tu Tu Tu...” Non lo dimenticherò mai. Mi sentii tradita. Passarono due mesi,lavoravo e andavo a scuola evitando Tracy finché un giorno non notai scritto sul giornale. Disponibile un appartamento: Via **** **** numero 21. Con coinquilino. Numero di telefono:********** Ero al settimo cielo,finalmente un appartamento! Andai il giorno dopo dal proprietario che mi diede le chiavi di casa. Il mio coinquilino era un maschio,mi aveva spiegato il proprietario,aveva diciotto anni e faceva l'ultimo anno di liceo,era un bravo ragazzo dai sani principi e fidanzato da due settimane con una ragazza,sembrava abbastanza preso. Dopo qualche giorno decisi di trasferirmi da quella stanza d'albergo. La casa era grande,c'erano due camere da letto e un bagno,un grande salone,una cucina piccolissima e una sala da pranzo,poi c'era un grande balcone. Sistemai tutti i miei pochi oggetti e vestiti felicissima nella camera vuota. Dopo qualche ora sentii una chiave che apriva la porta e un ragazzo,bellissimo,entrò nella stanza. Aveva i capelli neri e brizzolati,gli occhi azzurro mare e profondi e un corpo invidiabile,era perfetto. Quando sorrise e si presentò il mio cuore perse un battito. Si chiamava Jack Rossi ed era Italo-Giapponese,poteva sembrare un cattivo ragazzo dal suo look trasandato,jeans strappati,camicie e giacche nere e i capelli brizzolati ma era un bravissimo ragazzo con un gran cuore. Era andato via perché la sua famiglia aveva un enorme ristorante italiano in centro e volevano che lui seguisse le loro orme e non che seguisse la sua passione: Fare il pittore. Passarono i mesi e i trovavo benissimo in quella nuova casa,risparmiavo soldi perché ci dividevamo l'affitto,lasciai il licei e comprai una chitarra elettrica,come l'avevo sempre desiderata, iniziai a scrivere una canzone buttando di tanto in tanto qualche pezzo con la chitarra. Il testo era finito ma avevo bisogno di altri musicisti per suonare,e senza era impossibile. Jack non sapeva suonare nessuno strumento ma aveva un amico con Una band bisognosa di Vocalist. Mi indusse a fare un provino nel loro Garage,furono entusiasti della mia voce,mi fecero cantare qualche strofa di 3 Doors Down - Here Without You una canzone più tosto difficile. Furono felicissimi per la mia performance ed entrai nel gruppo. Ancora non mi fidavo molto di loro quindi non gli mostrai il testo della mia canzone. Passò un anno,con la Band andava tutto a gonfie vele ma ancora non avevamo debuttato mentre con Jack ero sempre più unita. Inevitabilmente mi innamorai di lui. Forse questa è stata la mia condanna a morte,lui era fidanzato da ormai un anno e sembrava felice. Ormai mi fidavo completamente della band e così gli mostrai il testo della Mia canzone. Non l'avessi mai fatto,maledetta me. Rubarono il testo e gli accordi con la chitarra,non li sentii per mesi. Dopo un po ascoltai una canzone in radio. Era la mia,e loro l'avevano rubata. Cantava un altra ragazza,una ragazza con la voce un po' più decisa della mia. Scoppiai in lacrime per la disperazione,avevano rubato la mia canzone quei bastardi! Jack andò su tutte le furie e quando andò a far visita al suo amico gli diede tante di quelle botte da mandarlo in ospedale. Mi consigliò di scriverne un altra più bella di fargliela vedere,ci provai ma non ci riuscii. Ero letteralmente in crisi, Dopo qualche mese mi chiamò mio padre,la voce segnata dalla sofferenza,ero scioccata. Mia madre era morta. Andai al suo funerale ed incontrai anche mio padre che mi guardò con un disprezzo disarmante. Fu un periodo orribile,cadi in depressione e diventai scheletrica,l'unica cosa che mi permetteva ancora di vivere era il mio amore per Jack e la sua voglia di farmi sopravvivere. Insisteva a farmi mangiare,gli sarò grata a vita. Anche se sono ad un passo dalla morte. Ormai ero priva di vita,non avevo un motivo per sopravvivere e tentai due volte il suicidio ma non ci riuscii,avevo paura. Ero tristissima,stavo uno schifo totale,piangevo ogni singolo giorno.

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Capitolo 3
*** Sposarsi?! maledizione,no! ***


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La mia depressione durò un anno,e se non sono morta è stato un colpo di fortuna, Come riuscii ad uscirne? Jack fece un quadro,un quadro stupendo,un quadro ispirato a me. Era un quadro diviso in due,da una parte c'era una donna bellissima dai boccoli biondi come i miei ed un sorriso luminoso,dipinto con colori brillanti. Dal altra c'era una donna eccessivamente magra,gli occhi freddi ed inespressivi,la pelle era smorta e pallidissima,segnata da profonde occhiaie. Mi sorrise e indicò le due donne,dicendomi che la più bella ero io,quella di prima...sempre sorridente e che la più smorta ero io di ora. Lo disse con un espressione profondamente triste. Dio solo sa come mi sentii,scoppiai in lacrime disperate. Lui mi consolò e mi portò nel suo ristorante italiano facendomi mangiare tantissimo,ero ritornata sorridente. Dopo cinque mesi ero come prima e scrissi una canzone bellissima,si chiamava Starless Night era molto meglio di quella di prima. Dopo qualche mese trovai anche una Band di ragazzi della mia età,17 enni simpatici e sinceri. Gli mostrai la mia canzone dopo un anno e loro mi aiutarono moltissimo a correggere gli errori e a sistemare la musica,diventò una bellissima canzone anche meglio di quella di un anno fa. Ero estasiata,vivevo finalmente e amavo Jack ancora di più, purtroppo. Dopo qualche mese avvenne la batosta. Era troppo bello per essere vero. Passai una giornata strepitosa,tranne la fine. Volevo uccidermi,volevo piangere e sfogarmi. Volevo correre via. Eravamo in enorme parco di Tokyo e faceva caldo,indossavo la mia semplicissima maglietta beige e una minigonna vertiginosa nera con una cintura borchiata,delle calze lunghissime che finivano leggermente sotto la gonna di un azzurro sgargiante e i miei stivali neri di pelle lunghi sotto il ginocchio con un taccoa spillo vertiginoso. Adoravo il mio look e anche Jack,diveva che ero originale e che mi stava benissimo. Quando arrivammo al parco lui mi sorrise e mi indicò un chiosco con le granite. “Ah!! le granite! Ne voglio una,subito!”urlai come una bambina estasiata. Lui rise con la sua risata cristallina e incantevole e mi trascinò prendendomi per mano,ne comprammo due. Ci divertimmo un mondo quel pomeriggio,facendo battute e sciocchezze finchè una ragazza si avvicinò sorridendo e strinse la mano a Jack. "Lei è Melissa,tra un anno ci sposiamo" forse immaginai solo io il lampo di tristezza che lo scosse,in questi casi si dovrebbe essere felici ma i suoi occhi erano spenti. Non sorrideva come faceva con me,era un sorriso tirato. Secondo il mio cervello stupido. Mi ero immaginata tutto sicuramente. Riuscii solo a fare un sorriso tiratissimo e a sembrare entusiasta. "Che bello,mi fa piacere!"dissi fintamente estasiata. Quando tornai in casa corsi subito il bagno e diedi libero sfogo alle mie lacrime che scendevano copiose sotto la doccia. Volevo morire. Sentivo che ero di nuovo in bilico fra la depressione e non volevo assolutamente caderci di nuovo,dovevo concentrarmi sulla musica per non morire di nuovo dentro,per non sentirmi di nuovo priva di vita. Sposarsi? Sposarsi! Maledizione,no!

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Capitolo 4
*** A little pain. ***


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Le parole mi rimbombavano nella testa ad un ritmo incessante. Dovevo trasmettere il mio dolore. Feci un provino in un piccolissimo spettacolo con poca gente e con una casa discografica anche se piccola,utile. Quando intravvidi Jack e Melissa mano nella mano fra la folla iniziai a piangere e la voce mi uscì incrinata dalle lacrime e dalla sofferenza,mi uscì completamente sbagliata. Non come volevo. Non limpida e bellissima come al solito. Gli Obsession fallirono. Per colpa di Reira Smith. Per colpa mia. I ragazzi non me ne fecero una colpa ma dissero di voler tutti uscire di scena e restai sola. Sola immersa nella mia sofferenza. Sola di nuovo come tre anni fa,di nuovo nella mia tristezza e nel mio baratro scuro. Ma questa volta non caddi in depressione,sfogai tutto il mio dolore su una canzone. La canzone più bella che io abbia mai scritto,una canzone che mi resta sempre impressa nella mente. Una canzone che non smetto di cantare mai. Jack sorride quando mi ascolta,un sorriso dolce,un sorriso capace di illuminare il mio cuore nero. Tutta la mia sofferenza è in quella canzone.

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Capitolo 5
*** Devi capire che ti aspetterò. ***


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E adesso sono qui.
Jack si sta sposando.
Propio in questo momento deve aver detto di si.
La canzone,canto la canzone.
"kidzuite. I'm here waiting for you. Ima to wa chigau mirai ga atte mo.I'm here waiting for you.Sakebi tsudzukete.Kitto kokoro wa,Tsunagu ito wo tagutteru Ano koro no watashi, Me wo samasu you ni. No need to cry" * Propio a pennello,in questo momento.
Ripenso alla lettera che ti ho scritto.
Una lettera in cui gli spiego tutto,tutto ciò che non capirà dopo la mia morte.
E continuo a cantare la canzone,prima di morire.
Voglio finirla tutta,in grande stile.
Con la chitarra.
Voglio cantare A little pain. Volevo aspettare altri venti minuti.
Voglio sognare l'impossibile.
Che lui non si sposi.
Che venga da me.



*Devi capire
Che ti aspetterò comunque
Anche se il futuro sarà diverso dal presente
sto qui aspettandoti
Continuerò a gridarlo
I nostri cuori già tirano verso di loro il filo che li unisce
E la mia stessa di allora si risveglierà
non devi piangere.

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Capitolo 6
*** Te l'ho detto che ti amo? ***


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Pov Jack
"Vuoi tu Jack Rossi prendere Melissa Andrews Havery come tua leggittima sposa ed amarla e onorarla finché morte non vi separi?" disse il prete con voce gracchiante. Guardai Melissa esitante. Perché la fissavo ed immaginavo Lei,Reira al suo posto? Perché mi faceva repulsione dire una semplice parola,cioè il "Si?" e perché dovevo accontentare la mia famiglia unendomi con una ragazza che non amavo. La figlia del proprietario degli alberghi Havery. Io non l'amavo. Lei non aveva boccoli biondi e occhi ambrati,non era bassa e con un fisico minuto e non aveva la voce di un angelo. Non aveva il sorriso più dolce del mondo. Non era semplicemente Lei. Non era Reira. Melissa mi diede una gomitata nello stomaco. "Che diavolo fai? rispondi"sibbillò, Annuii e sorrisi deciso. "No. Non voglio,non la sposerò mai. Lei non è Reira" dissi e scappai correndo. La chiesa era di poco lontana da casa e percorsi il vicolo in lunghe falcate arrivando di fronte al palazzo. Si sentiva la sua voce cantare "A little Pain" malinconica. Sorrisi e salii fino al quinto piano,aprii la porta con la chiave sotto lo serbino. Lei non c'era, C'era una lettera. La aprii con foga.


Jack.
Mi piace scrivere il tuo nome,sai?
Poi è orecchiabile,lo adoro.
Ci penso spesso sai? Se non ti avessi conosciuto non avrei vissuto altri anni dopo quella depressione,te ne sarò grata dovunque andrò.
Si,perché sto per lasciare questo mondo.
Se tu non sarai più con me è inutile vivere. Se tu non mi incoraggerai più.Perché? Semplice,perché io ti amo. Lo farò anche in paradiso o al inferno,qualsiasi posto andrò,perché tu sei la mia unica ragione di vita,se non sei con me perché vivo. Ti amo. Che bello scriverlo. Non ti sentire assolutamente in colpa di scongiuro,sono io sbagliata perché tu ami un altra persona e io non sono riuscita ad accettaro.

Tua(Almeno un pochino,spero) Reira.

Ps: Te l'ho detto che ti amo? :)


Sgranai gli occhi scioccato,sapevo dov'era. Era in terrazza. Dio fa che non si sia buttata,ti scongiuro,ti imploro. Uscii di fretta e salii le poche scale che mi separavano da lei mentre la sua voce si interrupe alle ultime parole della canzone. Era li,in lacrime che fissava il sole ad un passo dal confine del terrazzo. Stava facendo un passo. "NOOOOOOOOOOO!! REIRAAA!"Urlai con tutto il fiato che avevo in gola e corsi afferrandola per la vita prima che cadesse. Scosse la testa e mi guardò con gli occhi sgranati. "Dio. Grazie al cielo." sibillai sospirando. "Che ci fai qui?"disse stringendosi forte al mio petto. "Io quella li non la sposo. Ti amo."dissi e la baciai. Un bacio disperato,un bacio passionale. Un bacio da brividi. Lei era mia,unicamente mia e di nessun altro. Singhiozzò. "Perché piangi?"chiesi accarezzandogli i capelli e abbraciandola.

"Sono...felice."

Pov's Reira.
Era il ventuno gennaio duemilaundici,e ritornavo a vivere.

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Capitolo 7
*** 4 anni dopo ***


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4 ANNI DOPO.

 

Pov's Reira

 

"Il bellissimo Album di Reira,A little pain, è in vetta alle classifiche,bisogna complimentarsi con quest'artista eccezionale. La cantante dovete sapere che ha superato anche la band emergente,I flowers che debbuttarono con la canzone You Belong With Me" *

Inizarono i primi accordi della canzone.

Eravamo stretti,avvinghiati.

Avevamo appena finito di fare l'amore,Jack era con la testa sul mio seno e sussurrava le parole della mia canzone stringendosi a me.

"Sai Jack,credo tu sia il mio angelo custode" dissi tutto d'un fiato arrossendo. Sentii una leggera risata ma nessuna risposta.

Quando la canzone finì mi fissò negli occhi.

"Ti amo" disse.

"Ti amo"dissi io e sorrisi.

Facemmo di nuovo l'amore.

Eravamo beati nell nostro appartamento al quinto piano con i muri pieni di fiori e la camera da letto raffigurava due ragazzi seduti di spalle su un palazzo,avvinghiati e felici.

 

Fine.

 

 

 

 

 

 

Oh ecco qui!
Spero vi piaccia,commentate pleasee!!!
PS:Le canzoni le ho prese da Nana! :D
*I flowers sono la band che gli ha rubato la canzone e You Belong With Me è propio la sua canzone,bella soddisfazione...no? :D

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